Desperate di Crennyne (/viewuser.php?uid=506738)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iniziò così. ***
Capitolo 2: *** Un giorno al mare ***
Capitolo 1 *** Iniziò così. ***
Questa è una storia.
La mia storia. O almeno, lo è in parte. Non c'è
un finale felice, ma nemmeno un finale triste. Un finale ancora non
c'è. Ma io inizio col raccontarvi.
Ciao a tutti, sono
Eleonora, ho vent'anni e vivo in una città super rumorosa.
Vi racconto di me poiché non ho più la forza di
tenermi tutto dentro, proprio non ce la faccio più. Mi
andava di raccontare. La mia vita, fino ad un anno fa, era stupenda.
Oddio, non era una vita da favola, ma per me andava bene. Poi tutto
è cambiato. Ma andiamo per ordine. Partiamo da un giorno a
caso dell'estate scorsa.
Ero lì, a
casa di Fabiana insieme a Franca, Emma,Claudia e Imma. Con noi c'erano
anche Mario (il fidanzato di Emma) e Daniele. Avremmo dormito tutti a
casa di Fabiana quella notte, visto che i suoi genitori non c'erano,
erano andati in campeggio. Sua sorella invece dormiva dal fidanzato.
Con noi sarebbe rimasto soltanto la nonna di Fabiana, ma che comunque
non si sarebbe lamentata se avessimo fatto un po' di rumore in
più.
Decidemmo quella notte
di andare prima alla spiaggia, per passare una nottata diversa.
-Dai Ele, muoviti...-
questo mi ripetevano continuamente gli altri, data la mia lentezza a
camminare.
-Scusate ragazzi, ma
più di così proprio non ce la faccio- risposi io,
dato che ero rimasta parecchio indietro.
Mi sentivo sola, persino
la mia migliore amica, Franca, non mi aspettava. Eppure allo stesso
tempo mi sentivo libera. Potevo pensare a tutto ciò che
volevo senza preoccuparmi di dover fare conversazione, una cosa che non
mi è mai piaciuta molto. Inoltre potevo restare a guardare
Daniele da dietro, senza che lui se ne accorgesse. Ripensai a quando mi
aveva detto che mi trovava carina, ma che io non gli interessavo. Fu un
tentativo gentile per dire che esteticamente non sono molto carina. Io
lo so, e in quel momento lo accettavo, anche se all'inizio ci avevo un
po' sofferto. Daniele mi piaceva davvero molto.
Iniziai a sentirmi male,
affannata. Non ero abituata a camminare così tanto, la cosa
mi affaticava ed iniziavo ad avere forti dolori alle gambe e fitte
acute ai fianchi. Eppure stetti zitta, non mi andava di creare
problemi. Li guardavo, loro erano lì, avanti a me, si
divertivano, chiacchieravano di cose che il mio orecchio, data la
distanza, non riusciva a cogliere, si rincorrevano. Sorrisi e tacqui.
Dopo circa quindici
minuti strazianti arrivammo alla spiaggia. Rivedere quella spiaggia mi
diede una fitta dentro. Non so definire bene il punto in cui provai
dolore, ma si aggirava intorno alla zona del petto. Grosse lacrime mi
salirono agli occhi. Mi voltai dal lato della strada. Franca mi si
avvicinò e mi abbracciò. Sapeva cosa significasse
per me quel luogo. Era stato il luogo in cui per la prima volta avevo
baciato Stefano. E l'ultimo luogo in cui ci eravamo visti prima che lui
mi lasciasse. Pensare a lui mi faceva ancora male, eppure era passato
un anno. Soffrivo perché l'avevo amato. L'avevo amato
davvero tanto. Avevo sempre fatto tutto per lui. Ma allo stesso tempo
soffrivo perché lo avevo odiato. Lo avevo odiato e lo odiavo
ancora. Perché mi aveva fatta passare un anno d'inferno. Mi
aveva ricattata, mi aveva minacciata. Mi aveva fatto soffrire.
-Dai Ele, non ci
pensare. Ora siamo qui, noi, no?- m'incoraggiò Franca
-Fra, lasciami in pace
per favore...- risposi io tra i singhiozzi. Lei si
allontanò. Avrei preferito che non l'avesse fatto. Mi
sentivo ancora più sola. Restai a piangere per un po', po
riuscii a calmarmi. Tornai dal gruppo. Intanto loro si erano
già tolti i vestiti e stesi sui teli che avevano poggiato
per terra. Io feci come loro.
-Voglio fare un bagno!-
esclamò Daniele. Io acconsentii subito, ed anche Mario. Le
altre erano un po' restie a farsi il bagno di notte.
Ci avviammo nell'acqua,
che era tiepida, rilassante. Mario e Daniele si buttarono subito, io
invece preferii bagnarmi lentamente. Dopo poco mi raggiunse Emma. Non
mi era mai stata molto simpatica, ma tentai comunque di fare
conversazione.
-Allora, come vanno le
cose con Mario?- le chiesi io
-Insomma... Non sono
sicura che mi piaccia davvero. Non è molto carino, ma
caratterialmente... E' speciale..- rispose lei con tutta franchezza.
-Beh, magari
è solo questione di tempo...- azzardai io
-Mah...-
Ci raggiunse anche Imma,
di cui Daniele era cotto. O meglio, gli piacevano sia Fabiana che Imma.
Questa cosa mi rendeva sempre un po' triste. Entrambe erano
magrissime.. Mentre io.. Beh.
Poi Mario si
allontanò con Emma mentre Daniele e Imma se ne andarono a
fare una nuotata per i fatti loro. Restai da sola. M'immersi in acqua,
bagnandomi completamente. Rimasi lì, rilassata, a riflettere
su tutto ciò che mi passava per la mente, dalle
cose più banali, come l'inizio della scuola, alle cose
più serie, come l'imminente partenza di Franca (almeno per
me era una cosa davvero seria).
Dopo un po', i ragazzi
tornarono e decidemmo di risalire in spiaggia ad asciugarci. Fabiana,
Franca e Claudia erano stese su tre teli differenti, mentre a noi ne
restavano solo due. Io mi stesi su uno di quelli e Mario mi
seguì. Emma decise di stendersi accanto a Franca (un tempo
era la sua migliore amica). Daniele, invece, chiese il permesso di
appoggiare la testa sulle mie gambe. Io acconsentii arrossendo. Allora
Imma, alla quale piaceva Daniele, decise di poggiare la testa sulla sua
pancia. Così restammo per un po', mentre Daniele accarezzava
i capelli di Imma, Mario e Emma discutevano di una ragazza che Mario
aveva conosciuto e le altre dormivano. Circa un'ora dopo ci alzammo e
ci rivestimmo. Tornammo a casa di Fabiana, dove ci facemmo una doccia e
ci mettemmo i pigiami. Giocammo a carte per un po', poi ad obbligo
giudizio verità confronto e altri giochi stupidi. Io fui la
prima a cui venne sonno. Decisi di stendermi per terra e chiusi gli
occhi. Dopo dieci minuti udii la voce di Daniele
-Ma si è
addormentata davvero?-
-Probabile, sai
è una tipa strana- rispose Fabiana. La sua risposta mi
colpì, non so dire se in maniera negativa o positiva. Non
era la prima volta che mi sentivo dire che ero strana, ma il fatto che
me lo dicesse alle spalle, mi dava fastidio.
-Le buttiamo l'acqua
addosso?- chiese Mario ridendo
-No, lasciala stare-
rispose Dani.
Loro non seppero mai che
ero rimasta sveglia ad ascoltare i loro discorsi. Per almeno dieci
minuti buoni parlarono di me, di quello che facevo, di come mi
comportavo... Daniele e Mario mi conoscevano davvero da poco, dunque
molte cose di me non le sapevano.
Aspettai altri dieci
minuti e poi decisi di alzarmi.
-Fabi, vado a letto ok?-
dissi io
-No ferma, ora veniamo
tutti- fu la sua risposta.
Ci spostammo nella sua
stanza, c'era soltanto un letto, e mi chiesi dove ci saremmo messi
tutti. Io mi stesi per prima, avevo già preso troppo freddo
per terra, Fabiana si prese un cuscino e si mise per terra, lo stesso
lo fecero Claudia, Franca, Imma, Emma e Mario. Invece Daniele prese un
cuscino e lo poggiò sulla pancia.
-Posso?- mi chiese
-Certo..- risposi io,
arrossendo. Ci mettemmo entrambi sul letto, lui col cuscino sulla mia
pancia, mi dava le spalle.
In quel momento pensai
che non sarei mai potuta essere più felice. Poi mi
addormentai.
Salve a tutti,
Questa storia mi è venuta in mente, stando stesa sul mio
letto, in un momento di grande sconforto. Molte delle cose che scrivo
le ho vissute davvero mentre altre sono situazioni assolutamente
inventate. Spero che la storia vi piaccia ^^ lasciatemi un commento se
vi va.
Baci. Crennyne ♥
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Capitolo 2 *** Un giorno al mare ***
aaa
Il giorno dopo, al mio
risveglio, Daniele era ancora accanto a me. Restai a guardarlo per un
po', poi mi accorsi che anche lui iniziava a svegliarsi e
dunque guardai altrove.
-Buongiorno- mi disse
lui con voce assonnata
-Ciao- risposi io con
voce rauca
-Mi sento la schiena a
pezzi- si alzò ed iniziò a stiracchiarsi, poi
svegliò Mario.
Lentamente tutti
iniziarono ad aprire gli occhi e a lamentarsi dei dolori di schiena. In
effetti io ero stata la più fortunata, avevo dormito
comodamente accanto al ragazzo di cui ero cotta.
Daniele mi aveva colpita
da subito: quando guardavo i suoi occhi blu il mio cuore
batteva fortissimo, quando si passava una mano tra i capelli, mi
sentivo arrossire. Il suo fisico era magnifico, anche se mi avevano
detto che in passato aveva avuto seri problemi con l'alimentazione. Era
stata soprattutto quella cosa a colpirmi di lui. Lo capivo. Anche io in
passato ero stata sul punto di rischiare l'anoressia. Avevo smesso di
mangiare, guardarmi allo specchio mi faceva terrore, odiavo guardare il
mio corpo, eppure ero attratta irresistibilmente da quella sorta di
vetro riflettente. Era stata quell'informazione a farmi capire che lui
non era come gli altri. Lui poteva capirmi. Ma di quella cosa non ne
avevo parlato con nessuno. Era un mio segreto. E non avevo intenzione
di alzare l'argomento proprio con lui.
A turno ci lavammo nei
due bagni della casa di Fabiana e poi facemmo colazione mangiando
biscotti e merendine di ogni genere.
Passammo la giornata
guardando gare di ragazze che correvano in maniera strana ed incontri
di pugilato, dato che Mario e Dani non avevano alcuna
intenzione di perdersele. Fu una giornata abbastanza noiosa. Alla sera
la madre di Emma venne a prendere a me, Franca e Claudia. Imma
ed Emma restavano a a dormire un'altra notte insieme a Mario
e Daniele. Questo mi diede immensamente fastidio, ma non lo diedi a
vedere. Il saluto tra me e lui fu molto freddo, mentre Mario mi
salutò abbracciandomi. Quel ragazzo mi stava sempre
più simpatico.
Una volta a casa mi
buttai sul letto e non mi alzai più fino al giorno dopo.
Al mio risveglio trovai
un messaggio di Emma al cellulare: "Ehi, Ele, noi oggi andiamo al mare,
ti va di venire? Mandami un messaggio di risposta il prima possibile."
Non potevo resistere al
pensiero di vedere ancora una volta Dani e dunque subito risposi con un
"Si, dove ci vediamo?"
Iniziai a lavarmi e a
fare colazione, attendendo ansiosamente un messaggio di risposta da
Emma. "Alle 10, a casa Fabiana. P.s.:Imma e Fabiana non vengono. Con
noi viene anche Claudia".
Il mio cuore
esultò al pensiero che quelle due ragazze non ci fossero.
Ero contenta che venisse anche Claudia, era una ragazza davvero
simpatica ed adorabile.
Mi preparai di fretta ed
aiutai mia madre nei servizi di casa. Poi misi il costume e i vestiti.
Presi la cumana per arrivare a casa di Fabiana e una volta
lì bussai al citofono, aspettando che Emma rispondesse.
-Chi è?-
chiese una voce
-Sono Eleonora, mi
aprite?- chiesi
Il portone
scattò ed entrai.
Salii le scale e mi
fermai dinanzi alla porta di casa di Fabi. Feci un respiro e bussai.
Mario mi aprii la porta
e mi sorrise
-Ehi, Ele! Tutto bene?-
mi chiese
-Ehi, si si, e a te?
Dove sono gli altri? Siete pronti?-
-Si. Stiamo aspettando
Claudia.- Chiuse la porta dietro di me ed andammo in camera di Fabiana.
-Salve!!!- salutai io
allegra. Nella stanza c'erano Emma, Fabiana, Imma e Daniele.
-Ehi, ciao!- mi
salutò Emma. Fu l'unica a rispondere al mio
saluto. Poi il suo cellulare suonò.
-Pronto?.. Ah, si ok...
D'accordo.... Scendiamo subito!- riattaccò - Claudia
è giù. Scendiamo?-
Mario, Emma e Daniele
presero i loro borsoni e si avviarono alla porta, ma prima Dani
salutò Fabiana e Imma con un bacio sulla guancia ciascuna e
un -Grazie, ho passato una serata stupenda.-
Dentro di me avvertii un
fastidio tremendo, come una scossa fastidiosa alla testa e al petto.
Ero gelosa.
Una volta
giù, prendemmo un pullman e ci dirigemmo al mare. Mario e
Daniele volevano andare sugli scogli, mentre io ne avevo una paura
tremenda. Cercai di spiegarlo a loro due, ma rimasero irremovibili.
Una volta arrivati, il
primo ostacolo per scendere agli scogli furono delle scalette alle
quali mancavano dei gradini. Mario scese per primo, poi Daniele e
successivamente Emma. Poi fu il mio turno. Avevo una paura tremenda, ma
per fortuna fui aiutata da Claudia e Mario, mentre Emma cercava di
incoraggiarmi e mi diceva di non avere paura. Dopo un po', ci riuscii.
Successivamente mi seguì anche Claudia, che ebbe meno
problemi di me.
Una volta sugli scogli
mi iniziò a girare la testa. Notavo gli spazi presenti in
mezzo ai grossi massi grigi e mi tremavano le gambe. Gli altri si
muovevano con agilità, senza paura, mentre io rimasi
bloccata accanto alle scale. Dopo un po' Emma mi diede la mano,
aiutandomi a passare le prime pietre. Poi mi bloccai.
-Non ce la faccio! -
esclamai in lacrime
-Dai, non è
nulla. Mario, aiutami per favore- chiese Emma.
Lui mi prese l'altra
mano, ma io ero irremovibile. -Vuoi che ti prenda in braccio?- mi
chiese lui in tono divertito
-Non fa ridere.- inizia
a piangere. Ero terrorizzata. Ricordo che da piccola ero molto brava
sugli scogli. Ci camminavo in maniera tranquilla e agile. Ma infondo si
sa, quando si è piccoli, tutto è molto
più semplice.- Mi gira la testa- aggiunsi. Mi sedetti
lì. Non avevo voglia di muovermi.
-Non importa, andiamo a
cercare una spiaggia, su- mi rassicurò Mario
-Se è per
causa mia, preferisco che restate qui.. Infondo l'acqua è
anche molto più bella- risposi io singhiozzando. Odiavo
creare problemi agli altri. Mi faceva sentire terribilmente in colpa.
-Nessun problema.- mi
tranquillizzò. -Ehi, ragazzi, andiamo al lido dai. Non
è il caso di lasciarla sola.-
-Ma dai. Ormai siamo
qui! Che senso ha muoverci?- Daniele si era spazientito. Io avvertii
una fitta dolorosa dentro di me. Mi sentii davvero male. Dunque non gli
importava davvero di me...
-No, Daniele, Mario ha
ragione. Andiamo!- s'intromise Claudia.
Mi aiutarono a
riavvicinarmi alle scalette e a risalire. La testa mi girava ancora, e
sentivo gli occhi gonfi. Ma soprattutto, quello che mi faceva
dispiacere, erano le parole che aveva pronunciato Dani.
Poco più
avanti trovammo un lido che aveva sia la sabbia che gli scogli. Gli
altri preferirono salire, mentre io dissi loro che mi sarei fermata
sulla spiaggia.
-Davvero, non
è un problema per me restare da sola!- li rassicurai
sorridendo. In realtà, mi sentivo abbandonata, ma non mi
andava di rovinare la loro giornata al mare per qualche mio capriccio.
Passammo la giornata
così, separati, tranne quando ci riunivamo per fare il bagno
oppure quando mangiammo. Per tutto il tempo Daniele non mi rivolse la
parola e non mi degnò nemmeno di uno sguardo. Si notava
lontano un miglio che era arrabbiato con me. Per il resto mi divertii a
stare in loro compagnia, anche se per poco.
Alla fine della
giornata, intorno alle sei, raccogliemmo le nostre cose per tornare a
casa.
Lungo la strada, restai
indietro, in attesa del momento giusto per chiamare Daniele. Avevo
bisogno di parlargli, di chiedergli spiegazioni. Il momento giusto si
presentò quando loro si fermarono a prendere delle
bottigline d'acqua da un venditore ambulante. Lo presi per un braccio e
lo allontanai dal gruppo di qualche metro.
-Si può
sapere che ti ho fatto?- chiesi io con tono severo
-Cosa vuoi?- mi
domandò lui scocciato
-Ah, io cosa voglio? E'
tutta la giornata che non mi calcoli, come se non ci fossi. Mi rendo
conto che di me non t'importa nulla, ma ti stai comportando davvero
male. L'altro ieri non sembrava che la mia compagnia ti desse fastidio,
e invece ora mi tratti come una lebbrosa...- mi sentivo davvero offesa.
-Senti, mi dici che cosa
vuoi? Sarebbe stato meglio che tu oggi non fossi proprio venuta, lo
sai? Ci saremmo tutti trovati meglio- sbottò lui e si
allontanò.
Quella sua risposta fu
per me come un pugno allo stomaco. Cercai per tutto il tempo di
trattenere le lacrime. Quando io e Claudia ci staccammo dal gruppo,
salutai tutti da lontano con un semplice ciao. Non me la sentivo
proprio di parlare. Probabilmente Emma se ne accorse, perché
mi guardò in modo strano, ma non disse nulla. Sicuramente le
avrebbe raccontato tutto Daniele.
Per tutto il tragitto
fino a casa, io e Claudia non parlammo granché. Lei scese
alla fermata prima della mia e mi salutò con un cenno della
mano.
Una volta a casa mi
buttai sul letto, e diedi sfogo al dolore che provavo dentro. Mi
sentivo davvero male. Troppo male. Non mi andava più di
uscire di casa. Non mi andava più di parlare. Non mi andava
più nulla. Volevo annullarmi. Volevo smettere di esistere.
Essere il nulla era sicuramente meglio che essere qualcosa. Era
sicuramente meglio che essere me, Eleonora.
Mi addormentai tra le
lacrime, senza nemmeno togliermi di dosso l'acqua di mare o il costume.
Salve!
Ecco il secondo capitolo!! Mi rendo conto che per adesso la storia
è ancora un po' noiosa, ma il mio intento
è farvi capire il carattere e i modi di reagire di
Eleonora. Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto.
Mi
piacerebbe ricevere commenti, anche negativi, in quanto mi aiuterebbero
a migliorare, che è qualcosa di cui sento di avere davvero
bisogno. Inoltre se trovate errori grammaticali di cui io non mi ero
accorta, vi sarei grata se me lo diceste ^^ Vi auguro una buona
giornata.
Baci. Crennyne ♥
|
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