L' Horcrux Postumo

di ccdd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sentire la morte ***
Capitolo 2: *** Una Nuova Vita ***
Capitolo 3: *** Redenzione ***



Capitolo 1
*** Sentire la morte ***


Capitolo 1_
SENTIRE LA MORTE



Se c'era una cosa che poteva definire 'sicura' in quel momento, era che stava per morire.
Non c'era neanche più paura. C'era rassegnazione.
C'era voglia di lottare; ma nessuna paura.
Doveva farcela. Passare l'informazione prima di andarsene.
Doveva salvare il salvabile.

Mentre correva, al buio, così affannosamente e velocemente riusciva a sentire il suo stesso respiro, quasi rimbombare nell'oscurità.
Un respiro ansante, stanco, quasi desideroso di mollare.

Ma anche se la fine era vicina, non riusciva a pensare ai momenti più belli della sua vita, ne' come questa fosse cambiata negli ultimi mesi.
Non c'erano flashback, ne' immagini, nessun susseguirsi di fotogrammi che le mostrava la sua vita scorrere davanti agli occhi.
C'era solo l'istinto di sopravvivenza, che faceva sì che corresse ancora.

E passo dopo passo, il suo respiro era sempre più forte e spasmodico.

Improvvisamente sentì qualcuno materializzarsi in fondo al corridoio.

- "Vicolo cieco." - sussurrò, quasi ironicamente, la voce.

Immediatamente voltò le spalle e continuò a correre, veloce, sempre più forte quasi inquietamente e apparentemente senza una meta, se non quella di scappare.
Doveva farcela. Sarebbe finita, ma non ora, non così.
Eppure quella senzazione di morte imminente continuava a pervadere ogni centimetro del suo corpo, sempre più velocemente.

Sentiva dietro di se' dei passi forti, che seguivano il percorso che aveva appena tracciato; e una risata fredda e glaciale, che a differenza sua, dava l'impressione di aver già vinto.

Non avrebbe fatto morire ogni sua speranza così. Ma come fare? In che modo?
Mentre scendeva le scale sentiva i passi sempre più vicini, più chiari, più minacciosi. E la sua testa pulsava forte quanto il suo cuore, per cercare una soluzione.

Ma poi, cadde.
Cadde a 5 gradini da terra ed il dolore lancinante al braccio destro non potè far sì che continuasse a correre.

Ancora quei passi, che si facevano più scanditi, lenti e coscienti di quello che stava per accadere.

Come fare?

- "Bene, bene..."

Non poteva finire, no, non così, eppure stava accadendo.

- "Siamo giunti alla fine."

Il suo respiro era ancora forte, rumoroso, ma sembrava non sentirlo quasi più.
Si girò sulla schiena guardando in faccia l'aggressore.
Cercò di strisciare indietro gemendo dal dolore, ma in confronto alle falcate dei passi di lui, era di una lentezza esasperante.

- "Dì pure addio... bhe... non ti è rimasto praticamente nessuno a cui dire addio, ormai."

Non c'erano flashback...

- "Quindi possiamo dire..."

Ne' immagini...

- "... che in un certo senso è giusto così..."

Nessun susseguirsi di fotogrammi che le mostrava la sua vita scorrere davanti agli occhi.

- "Non trovi?"

Se c'era una cosa che poteva definire 'sicura' in quel momento, era che stava per morire.

- "Avada Kedavra!"


Solo il buio adesso.
Il sipario, era calato.

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Capitolo 2
*** Una Nuova Vita ***




Salve a tutte, è la mia prima FF e non so come potrà andare.
So solo che scrivo, e lo faccio da qualche anno.
Scrivo per lo più one-shot inventate o storie che non riesco a finire, ma non ho mai fatto leggere niete a nessuno.
Poi frequentando questo sito, la mia idea di scrivere una ff è aumentata piano, piano.
Leggendo storie, drabble, e momenti di emozione che le autrici e gli autori di questo sito mi hanno regalato.
Spero che anche la mia storia regalerà un minimo, anche solo un momento di distrazione a qualcuno; spero di essere per quanto possibile, originale e di riuscire a completare una storia che sia piacevole e coerente!
Ma questo sta a voi giudicarlo, quindi per ora ringrazio le 73 persone (wow!!!) che hanno letto (oppure iniziato e poi sono scappate), Louanne che mi ha aggiunto nei preferiti (che emozione!) e Hunterd, ovvero Laura, della quale sono una grande fan, che non solo mi ha scritto il mio primo commento, ma che mi ha ispirato molto a scrivere, con la sua creatività e abilità.
Dopo l'aggiornamento di oggi mi farò attendere fino a lunedì, causa esami e per rivedere meglio il tutto.

Per ora vi ringrazio e buona lettura ;D !
Ccdd

PS- Note al capitolo precedente... spero abbiate apprezzato il mio sforzo di rendere asessuato il/la protagonista del primo capitolo che a suo tempo, si svelerà.
Per ora ripartiamo dal passato per capire meglio la situazione.

 

Capitolo 2_
UNA NUOVA VITA

 

Tre mesi prima.

Se c'era una cosa che Hermione Granger poteva definire 'sicura' in quel momento, era che la sua vita, da sette mesi a questa parte, era cambiata.
Era nuova; una nuova vita.

Non doveva più svegliarsi con il senso di oppressione e la paura di veder morire i suoi migliori amici. Con Voldemort, Harry aveva sconfitto anche tanti fantasmi dentro di lei.
Avevano avuto modo di parlare spesso di quello che era successo nel viaggio intrapreso in quello, che doveva essere il loro settimo anno ad Hogwarts, e che invece avevano impiegato alla ricerca degli Horcrux; ed Harry le aveva ripetuto più volte una frase che per lei valeva più di ogni altra cosa: 'Sei stata fondamentale, Hermione.'

Essere fondamentale. Non si era mai sentita così. Indispensabile, necessaria. Harry le aveva detto la cosa che probabilmente teneva come suo ricordo più caro.
Era stata fondamentale, per lui, per la sua missione.
E in effetti Hermione ci aveva messo cervello e cuore.
Non c'era stata voglia di combattere in lei, nessun desiderio di rivincita. Solo una grande lucidità e capacità organizzativa, che aveva permesso ai suoi amici di salvarsi più volte. Ma ancora più di questo c'era stato il desiderio, la volontà di salvarli e tenerli con se'; la forza e il coraggio di aiutare un ragazzo che si era dovuto caricare un peso troppo grosso sulle spalle, per uno della sua età:
Harry Potter, il suo migliore amico.
A volte lei scherzava, sul fatto di poterlo chiamare Harry, a dispetto della sua attuale popolarità in cui i 'Signor Potter' si sprecavano.
Ma la verità è che per lei non era il ragazzo che aveva salvato il mondo magico; era solo Harry.
Lo stesso ragazzo con cui adesso condivideva la casa di Grimmauld Place.

Dopo la battaglia di Hogwarts erano cambiate molte cose, e anche il loro gruppo era stato costretto a scegliere la sua strada.
Harry e Ron seguivano un corso speciale di addestramento per Auror, che gli permetteva, anche se in maniera più pratica di recuperare anche l'ultimo anno perso nella Scuola di Magia.
Hermione invece aveva deciso di cambiare strada.
Era stanca di combattere. Stanca di vedere le persone intorno a se' straziate dal dolore per la perdita di qualcuno che amavano.
Non aveva paura. Era solo stanca. E aveva deciso di cambiare vita.
Stava completando anche lei l'ultimo anno, ma da privatista, seguita mensilmente dalla Professoressa Mc Granitt, quindi passava la maggior parte del suo tempo a casa, a Grimmauld Place, da sola.
Lo studio e i pensieri sul suo futuro, scandivano le giornate di Hermione, la cui vita era totalmente nuova e priva di responsabilità verso gli altri. Se faceva qualcosa, doveva spiegazioni solo a se' stessa e la cosa la rilassava molto.
Non c'era più neanche Ron in un certo senso; certo, erano rimasti amici, ma dopo la rottura e da quando lui aveva ripreso a frequentare Lavanda Brown, anche le sue visite a Grimmauld Place erano diminuite.

Era domenica mattina. Una domenica piovosa, e dopo un sogno dove si vedeva veleggiare in groppa ad un ippogrifo, Hermione aprì gli occhi.
Le sei. Ogni mattina il suo orologio biologico, si sentiva in dovere di interrompere i suoi sogni e svegliarla a quell'ora. Era diventato un rito, poco piacevole tra l'altro, ma dato che sapeva che non si sarebbe riaddormentata, scese dal letto e decise di preparare la colazione anche per Harry.
Dopo mezz'ora su un vassoio troneggiavano una tazza di caffè fumante, una di succo di arancia, e due brioche di zucca fragranti. Aveva imparato lei stessa a farle, in un pomeriggio solitario, cercando tra le cose di Kreacher aveva trovato la ricetta.

Salì le scale entusiasta del suo operato, e prima di entrare inforcò la bacchetta e aggiunse un fiore alla composizione.
Chissà se Ginny sarebbe stata gelosa di queste premure.
Aprendo la porta vide la stanza colta dai primi raggi mattutini, uno dei quali illuminava il torace di Harry, che si era notevolmente scolpito durante gli addestramenti.
Hermione lo notò arrossendo decisamente, sperando che oltre al torace Harry non decidesse di manifestare il suo a quanto pare 'nudismo notturno' suscitando l'imbarazzo e l'ilarità dell'amica.
Appoggiando il vassoio sul comodino, dove troneggiava una sorridente Ginny incorniciata a dovere, Hermione posò delicatamente la mano sulla spalla del ragazzo.

- "Hey Harry, buongiorno! Ti ho preparato la colazione.."
- " ohum ohum..."
- " Dai che ti riprenderai subito con questa miscela di caffè, è caldo, muoviti..."
- " mhuhhh 'azie emmione..."
- " Indovina cosa ti ho fatto? Brioche di zucca. Sono diventata brava, ho un sacco di tempo per esercitarmi in cucina."
- " mhh 'azie mmione..."
- " eh dai Harry, iniziamo questa giornata, possiamo andare a trovare George ad Hogsmeade..o... oppure Luna, che dici?"
- " mh sì 'ione..."
- "... bhe certo non Ron, dopo che a quel maledetto pub mi avete dato il veritaserum nella burrobirra e ho detto a Lavanda che ha una ricrescita alla Rita Skeeter..."
- " 'sì 'one..."
- " oppure che ne dici di andare a Hogwarts, la Mc Granitt sta cercando di farmi fare un internato al Ministero, sai? Così potrò decidere su cosa specializzarmi il prossimo anno? Che dici?
- " 'azie..."
- " Harry mi stai ascoltando?"
- " 'mhhm..."
- " OHH! AL DIAVOLO HARRY POTTER! Io ti organizzo un dolce risveglio e tu cosa fai? Mi fai scoprire che nella stanza accanto il mio migliore amico dorme nudo come un verme, e mi ringrazi così... automaticamente...mi assecondi senza nemmeno ascoltare quello che ti devo dire! EH? E poi cavolo, sono sempre qua! Oggi ti propongo delle cose divertenti da fare, e tu decidi di stare a poltrire tutta la mattina?"
- "Herm..."
- "Sappi che se quelle che ti usciranno dalla bocca sono scusa sarà meglio che siano ben formulate!"
- "Herm sono le sei e mezza. Le sei e mezza amica mia... Tu mi conosci. Lo sai che alle sei e mezza io ho la lucidità di una puffola pigmea affogata nel FireWhisky...."
- "Perfetto. Dormi. Dormi pure! Stai diventando pigro come Ron!"
- " Oh Herm andiamo...- ma la ragazza se ne stava già andando quando una testa arruffata cercava di inforcare gli occhialetti da vista- ... torna qua! E comunque io Ron veniamo letteralmente massacrati dalla squadra degli auror... tu certo che sei piena di vita."
Con uno scatto repentino e due passi, Hermione era già tornata indietro.
- " Cosa vorresti insinuare Harry? Che ora non ti servo più a niente? Che sono inutile?"
- " Herm..."
- " Io lo so che posso ancora fare grandi cose sai. La mia vita non sarà sempre così!"
Harry poteva vedere gli occhi di Hermione che si facevano lucidi, e si rese conto che tutta quella calma apparente che aveva mostrato negli scorsi mesi, nient'altro era che un vulcano in piena attività, che aspettava solo di eruttare.
- "Hey Hermione, ascoltami.- Harry si fece serio, sbatté le palpebre per ottenere un'espressione più sveglia, e prendendo la mano di Hermione la fece sedere sul bordo del letto - tu fai grandi cose. Anche adesso. Studi il programma di un anno da sola a casa! Tu sei destinata alla grandezza, lo sai meglio di me."
- " Solo perchè ho scelto di smettere di combattere, non vuol dire che.... che non sia coraggiosa."
- " Io questo lo so. Ma perchè continui a ripeterlo a te stessa? Che ti succede Hermione?"
La ragazza cercò di ricomporsi, prese un bel respiro e si ravivvò i capelli, sfoggiando un sorriso che convinceva poco entrambi.
- " Sai cosa Harry? Hai ragione, sono un'idiota. Va tutto bene. Tutto migliorerà. Forse è ancora lo shock di qualche mese fa. Alcuni dei nostri amici... Fred, Tonks, Remus... bhe sì; deve essere quello. Ma sto bene. Va bene così! Finiti gli studi troverò anche io la mia strada. Ho una nuova vita adesso. E ne sono felice, davvero. Ora vado a farmi un bagno. A dopo."
E mentre si alzava dalla soglia del letto, Harry la seguiva con lo sguardo.
Cosa stava succedendo alla sua amica? Perchè continuava a ripetere a lui e a se' stessa che questa sua nuova vita le piaceva? Si stava autoconvincendo di tutto questo o era davvero una crisi passeggera?

Hermione si chiuse la porta alle spalle e si diresse verso il suo bagno. Dopo aver aperto il rubinetto dell'acqua calda e chiuso il tappo della vasca, sparse un po' di sali e bagnoschiuma sul fondo della vasca, la cui superficie stava lentamente sparendo in favore dell'acqua bollente.
La ragazza sospirando si legò i lunghi capelli ricci, e cominciò a svestirsi riponendo gli abiti ordinatamente sul mobiletto degli asciugamani.

'Che cos'ho che non va? Perché continuo a pensare che la mia vita... non mi soddisfi? Dovrei essere felice. Felice della tranquillità che mi circonda. Dopo tutto il dolore e l'inquietudine che ho passato; che abbiamo passato. Che mi succede?'

Era questo? Era il radicale stacco tra la trepidazione passata e la calma attuale, che l'aveva sconvolta?
Hermione si soprese a chiedersi quand'era stata l'ultima volta che aveva avuto un'emozione intensa. Positiva naturalmente. E cadde ancor più nello sconforto quando si scoprì senza risposta. Non aveva mai neanche detto 'ti amo' a nessuno; una frase che ormai ragazze della sua età usano con disinvoltura, lei anche quando credeva di amare, non era mai riuscita a dirlo.
Che ne sarebbe stato della Hermione forte e audace dell'anno passato? Quella che tutti credevano capace di poter fare tutto, quella che era stata al fianco di Harry Potter nella sua prova più difficile? Ora davanti a se' aveva solo una fragile ragazza il cui massimo svago era diventato fare brioche di zucca per il suo coinquilino.
Era tornata una odiosa perfettina? Le lacrime corsero subito agli occhi, e la sua bocca si imbronciò pronta a scoppiare.
Con un gesto goffo e veloce scagliò in terra i vestiti che inconsapevolmente aveva piegato in modo perfetto. Poi ancora più distrutta si appoggiò al mobiletto e dette sfogo alle lacrime.

Se c'era una cosa che Hermione Granger poteva definire 'sicura' in quel momento, era che la sua vita, da sette mesi a questa parte, era cambiata.
Era nuova; una nuova vita.
Una vita in cui aveva paura di aver fatto scelte irreparabilmente sbagliate e che aveva paura di non saper più affrontare da sola.
Una vita che aveva bisogno di uno scossone; e non sapeva che proprio quello scossone entro pochi giorni, l'avrebbe travolta più di un tornado.

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Capitolo 3
*** Redenzione ***


Wow! Devo dire che sono davvero agitata... Quasi 200 letture totali.. 2 recensioni e 6 preferiti! Quindi ringrazio Hunterd, Kucciolaflea, Leleo 91, Louanne, Lovetakescourage & Punkymarty.
Questo capitolo è dedicato a voi che mi avete dato una grande iniezione di fiducia!
Spero di aggiornare il più presto possibile, ma dato che voglio che questa storia venga bene e si indirizzi nel modo giusto preferisco perdermi un po' di più a scrivere! Naturalmente questi capitoli saranno tutti nella fascia temporale di quello precedente, cioè tre mesi prima di 'Sentire la morte'.

Ciao a tutte! Buona lettura!
Ccdd




Capitolo 3_
REDENZIONE

 

Se c'era una cosa che James Hume poteva definire 'sicura' in quel momento, era che quel nome, quell'identità che proponeva in giro, non lo rappresentava.
E questo semplicemente perchè non era se' stesso.

Quando il ragazzo ebbe finito il suo caffè mattutino, si alzò dal tavolo del bar di Covent Garden e lasciò le solite due sterline, mancia compresa, al barista Hugo, con il quale si scambiò un'occhiata di circostanza prima di lasciare il locale.
Era inverno, Londra era fredda e anche se si era appena girato intorno al collo la sua inconfondibile sciarpa verde, poteva chiaramente sentire le guance che gli facevano male, a causa dell'impatto con il vento gelido che gli sbatteva contro.
Mentre camminava sull'argine del Tamigi, quasi trascinato dalla folla, gli sembrava di ripetere esattamente i movimenti dell'uomo che gli stava accanto e questo gli dava sicurezza.
Si sentiva protetto dall'indifferenza che lo circondava e quell'ordinarietà che un tempo aveva disprezzato nelle altre persone, lo faceva sentire bene adesso. Questo però non era un buon motivo per sorridere.
In realtà non si ricordava se avesse mai avuto davvero dei motivi per sorridere, se non le cazzate dette con i suoi compagni di scuola, o i momenti in cui sorridere significava 'sfottere' chi gli stava davanti.
Ma ora tutto quello era passato. Doveva solo concentrarsi sulla sua vita e sul suo lavoro che aveva ottenuto da appena un mese. Forse un giorno avrebbe trovato qualcosa o qualcuno per cui valeva la pena di sorridere.

Entrò nell'edificio specchiato che a dispetto delle sue dimensioni, recava solo una piccola targhetta platinata sopra al citofono. L.D.A.
Quasi a significare che solo chi sapeva il significato di quella sigla era degno di entrarvi. Aperta la prima porta un sensore cominciò a scansionare il ragazzo e dopo qualche secondo ed un sonoro 'beep', il ragazzo prese fiato e pronunciò scanditamente e con voce sicura:
- "Hume."

Solo allora la seconda porta si aprì e chi era all'esterno dell'edificio, potè vedere un ragazzo ordinario, probabilmente impiegato, che come ogni mattina seguiva la routine lavorativa e entrava nell'edificio che l'avrebbe ospitato per le successive 6 ore.

- "Salve signor Hume."
- "Salve Millicent."
- "Mi dia pure il cappotto. Il signor Straume la sta aspettando nel suo ufficio. Le posso portare qualcosa? Un caffè?"
- "No Millicent, va bene così."
Detto questo il ragazzo si aggiustò la cravatta, si ravvivò il ciuffo ribelle di capelli castani e entrò con decisione e freddezza nell'ufficio del suo principale."

- "Hume. Bel lavoro. Hai addestrato bene l'ultimo carico di ragazzi che ti ho mandato. Sono tutti molto capaci."
- "Signor Straume, ho fatto del mio meglio."
- "Sai James... tu per questo lavoro, sei incredibilmente adatto. Quando il tuo amico è venuto a presentarti, bhe, non l'avrei mai detto. Eppure eccoti qui. Così giovane, senza nessuna esperienza, ma con un intuito geniale per estorcere informazioni. E quei ragazzi che stai preparando; hanno un potenziale. Non certo come te. Tu hai qualcosa, che... non so spiegartelo. So che quando ti portiamo qualcuno da interrogare, nel tuo sguardo si accende qualcosa. E' come se capissi subito chi hai davanti e che tutte le domande che fai fossero superflue."
- "Non lo sono signore."
- "Certo, certo.- continuò pacatamente l'uomo- non ti ho certo fatto chiamare per criticare i tuoi metodi James... Volevo solo farti i complimenti e dirti che siamo fieri del tuo lavoro. Insomma... Io non so come tu faccia. Chiunque passa da te entro una settimana confessa quello che deve confessare. E' come se tu li sottoponessi ad una pressione tale, che per loro diventa quasi una liberazione aiutarci. Ma come diavolo fai? Senza spargimenti di sangue, che diciamocelo, nel nostro lavoro non sono poi così obsoleti... Sei davvero un mago Hume!"
- "No signore. Non c'è nessuna magia nella mia vita. Sono solo... bravo a leggere le persone. Tutto qui."
- " Eh sì ragazzo mio... sei davvero bravo."
- "Grazie signore. Ora con il suo permesso..."
- " Sì, certo vai. Ah, Hume?"
- " Sì signor Straume?"
- " Non so se sei così freddo per natura, ma volevo dirti comunque, che quando sei a casa... ecco... non pensare che quello che fai qui sia 'male'. Noi lavoriamo per il paese. Per proteggerlo. Dobbiamo usare, certi metodi. - il ragazzo guardava l'uomo senza parlare, assecondandolo con lo sguardo, sperando solo di uscire da quell'ufficio il prima possibile. - Sai ragazzo, in qualche modo, aiutiamo queste persone. E' così che si trova la rendenzione sai? Scontando quello che di male si è fatto."
- "Certo, signore."

 

Erano le sei meno un quarto del pomeriggio e un ragazzo moro e slanciato nel suo appartamento di Covent Garden si apprestava a chiudere le finestre prima di fare il bucato. Pratica insolita per chiunque. Ma non per un mago.
- "Gratta e netta! Oddio, adoro chi ha inventato quest'incantesimo; stupide lavatrici babbane- disse guardando in cagnesco una camicia che poteva tranquillamente aver acquistato nel reparto bambini di un qualsiasi negozio di abbigliamento.- Ma ora mi posso rilassare. Accio Burrobirra."

Erano le sei meno un quarto e mentre all'interno dell'appartamento c'era chi faceva il bucato, all'esterno qualcuno non trovava le chiavi.
- "Al diavolo- disse il ragazzo castano mentre si apprestava a bussare.- Ehi! Ci sei? Mi sono scordato le chiavi."
Una voce proveniente dall'interno pronunciò chiaramente - "Alohmora!"
- " EHI!- Disse il ragazzo ancora infagottato da sciarpa e cappotto mentre entrava- Cazzo! Vuoi che la signora Spencer ci scopra? Guarda che non vede l'ora di buttarci fuori quella."
- " Non preoccuparti James, ho fatto il muffliato, siamo a posto!"
- " La devi smettere con tutta questa magia. E... MA... MA CHE CAZZO è SUCCESSO ALLA LAVATRICE?"
- "Ok, non puoi biasimarmi, ci ho provato davvero! Ma guarda cos'è successo alla mia camicia da quaranta galeoni? Era la mia camicia da rimorchio e ora potrebbe mettersela un elfo... Quindi... mi è scappato un 'Reducto'! Mi dispiace!"
- "Ti rendi conto che è la seconda che mi fai fuori? Ora mi costerà altre 200 sterline ricomprarla."
- "Che in falci, sono?"
- "No, smettila. Ti ho detto che io voglio abolire ogni contatto con questo. Tu sei il mio unico contatto, ma per il resto io non voglio più sentire parlare della magia, ne' tantomeno farla."
- "Ok, non ti scaldare James. Niente magia. Però ho una novità interessante dal lavoro."
- "Che cosa ho detto riguardo alla magia?"
- " Niente magia, ok. Ma qui si parla di persone. Lo sai chi viene a fare l'internato con me al Ministero, da domani? Non indovinerai mai... dai spara!"
- "Che cosa ho detto riguardo alla magia?"
- "Eh dai è un gioco! Su ti dico solo... 'potrei farmela'! Eh?? dimmi dai!"
- "A parte il fatto che è un'informazione generica per i tuoi standard, ma ripeto... Che cosa ho detto riguardo alla magia?"
- "Ok non hai voglia di giocare stasera. Comunque... è la Granger! Te lo ricordi ad Hogwarts quando passava dicevo sempre 'potrei farmela, ma mi trattengo perché..."
- " ADESSO BASTA! BASTA! Niente Hogwarts, niente Ministero! Qui siamo a Londra ok? Io lavoro per un'agenzia di Difesa Nazionale, che se scoprisse una cosa del genere sceglierebbe i peggiori torturatori che esistono per scoprire qualcosa del nostro mondo. Anzi del tuo mondo. Personalmente non mi riguarda più."
- "Oh andiamo ma chi vuoi prendere in giro? Io capisco perché stai facendo questa vita, ma quel mondo ti appartiene ancora amico mio. Perché credi di essere così bravo nel tuo lavoro? Tu gli leggi dentro. Senza fargli incantesimi, certo. Ma sei predisposto a farlo. Puoi negare quello che sei con loro; ma con me? Non puoi far finta di essere ciò che non sei!
Sei stato bravo a controllarti e a rifarti una vita 'babbana', se era quello che volevi.
Ma non venire a dire a me, al tuo migliore amico, che quel nuovo stupido nome che hai e che quei capelli tinti di castano hanno cancellato del tutto Draco Malfoy!"
A questo punto Draco prese per il colletto del maglione il ragazzo e lo sbatté al muro con forza.
- "Blaise va' al diavolo. Io non sono più Draco. Tantomeno sono un Malfoy. Quindi non pronunciare più quel cazzo di nome davanti a me, ne' a nessun altro. Draco Malfoy non c'è più."
Lo lasciò, allontanandosi, ma mantenendo sempre lo sguardo imperturbabile dei suoi occhi di ghiaccio puntato contro a quello dell'amico, fino a quando si chiuse la porta alle spalle.
- "Che diavolo devo fare con te Draco?- Bisbigliò Blaise, preoccupato per l'amico.- come posso fare ad aiutarti'?"

Draco si chiuse la porta alle spalle e si guardò allo specchio. Sapeva cosa lo aspettava, un'ennesima autonalisi.
Forse era vero, aveva ragione Blaise: quello che vedeva allo specchio era conosciuto come James Hume, ma dentro regnava ancora l'animo serpeverde di Draco Malfoy.
Era giusta la decisione che aveva preso? Bhe. Era l'unica, se non voleva essere coinvolto. E lui non lo voleva.
Perchè era lì? Era lì perché sapeva troppo e scappando aveva semplicemente rinnegato il suo passato sperando che non lo seguisse.
E adesso come poteva andare avanti? Passo dopo passo, sperando di dimenticare quello che aveva scoperto e di riuscire ad adattarsi a quella nuova vita che si era scelto.
Ce l'avrebbe fatta. Sicuramente. Avrebbe trovato una nuova dimensione, e prima o poi anche qualcosa o qualcuno che l'avrebbe fatto sorridere.
E dopo questa breve autoanalisi il ragazzo si gettò sul suo letto, sperando che l'intorpidimento del sonno lo facesse evadere da una mente che doveva già gestire troppe cose scomode.

Se c'era una cosa che Draco Malfoy poteva definire 'sicura' in quel momento, era che quel nome, James Hume, quell'identità che proponeva in giro, non lo rappresentava. Ma che comunque doveva adattarcisi.
Ma a volte le strade di alcune persone anche se totalmente opposte, sono destinate ad incontrarsi, e Draco non aveva idea che la redenzione che andava cercando, l'avrebbe trovata proprio grazie a quello che l'aveva fatto scappare.


 

 

Spazio autrice:

Che bello! Ho anche uno spazio autrice! Huhuhu! Spero vi sia piaciuto il capitolo...
L'ho reso un po' ironico (grazie al benamato Blaise) ma ho buttato lì qualche altra informazione...
Spero anche che (so che alcune non mi perdoneranno il castano, ma ammetterete che una chioma come quella di Draco per uno che non vuol farsi trovare non è proprio il massimo!) abbiate apprezzato il protagonista maschile in tutto il suo splendore.. e se vi è sembrato OOC, non temete.. Draco verrà fuori... è solo un po' spaventato (e solo io so il perchè! muahah!)

Comunque grazie a chi ha recensito, è davvero un contatto speciale quello che si instaura con chi recensisce, e ora che provo anche questa parte da 'autrice' ne sono ancora più convinta! Quindi passiamo ai ringraziamenti e ai commenti!

@Hunterd_ Grazie mille Laura per quello che hai scritto! Mi fa davvero piacere un giudizio positivo da parte tua! Sopratutto sul complimento che mi fai sullo 'scrivere'. Sinceramente cerco di dare il massimo e di adattarmi ai canoni della storia, e poi come ho già detto, se riesco a regalare a chi legge momenti piacevoli, bhe allora è il massimo!
Grazie anche per gli incoraggiamenti che mi fai! Cercherò di portare questa ff alla fine, sperando sempre nel vostro appoggio! Un bacio, alla prossima! Ccdd.

@Kucciolaflea_ Grazie mille anche a te Nicla! è stato molto bello sentirmi dire che qualcuno ha letto 'tutto d'un fiato' quello che ho scritto! Spero che la storia continuerà a piacerti e che continueremo a sentirci! Penso che aggiornerò verso metà settimana, ma voglio prendermi anche il giusto tempo per dare corpo alla storia! Un bacio! Ccdd.

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