Percy e le avventure negli Inferi

di Chexemille
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** FINE ANNUNCIATA ***
Capitolo 2: *** DESTINO INCERTO ***
Capitolo 3: *** SCOMPARSO NEL NULLA ***
Capitolo 4: *** NOTTE AL CHIARO DI LUNA ***
Capitolo 5: *** TREMENDO DESTINO ***
Capitolo 6: *** LA CONVOLAZIONE ***
Capitolo 7: *** ESILE SPERANZA ***
Capitolo 8: *** INIZIA LA MISSIONE ***
Capitolo 9: *** IL TAXI DEL TORMENTO ETERNO ***
Capitolo 10: *** NON TUTTO È PERDUTO ***
Capitolo 11: *** SERATA MOVIMENTATA ***
Capitolo 12: *** BURLA E RISATE ***
Capitolo 13: *** BRUTTA FERITA ***
Capitolo 14: *** UNA BRUTTA NOTTATA ***
Capitolo 15: *** UN NUOVO INCARICO ***
Capitolo 16: *** RICERCATO ***
Capitolo 17: *** UN INDIZIO ***
Capitolo 18: *** INTOPPO ***
Capitolo 19: *** ACCUSE SGRADEVOLI ***
Capitolo 20: *** LUKE PERFEZIONE CASTELLAN ***
Capitolo 21: *** IL TEMPO SCORRE ***
Capitolo 22: *** LO SCRIGNO ***
Capitolo 23: *** UN VOLO PER CASA ***
Capitolo 24: *** UN AMICO SPECIALE ***
Capitolo 25: *** GELOSIA ***



Capitolo 1
*** FINE ANNUNCIATA ***


1° capitolo
POV Percy
 
Sembrava un giorno normale ma fu il giorno in cui venne annunciata la mia fine.
Mentre Annabeth mi dava ripetizioni di Greco e latino vidi Clarisse parlare con qualcuno.

“Annabeth, Clarisse e Andrew stanno di nuovo litigando, andiamo a vedere che è successo!” le dicevo mentre correvo da loro.

Era una settimana che io e Annabeth ci eravamo messi insieme, Chirone aveva mandato
Grover e altri satiri a cercare i semidei della lista che gli Dei ci avevano dato dopo la promessa sull’Olimpo.
Un satiro era tornato con 3 semidei della nostra età, Andrew, figlio di Ares, Leslie, figlia di Apollo e Malcom figlio di Teti.
Leslie e Malcom erano simpatici ma Andrew non molto, preferiva stare solo e quando stava con qualcuno combinava disastri.  
Nemmeno Clarisse riusciva a star con lui perché a metà conversazione si alzava e se ne andava. 

“Clarisse, cosa è successo?? Smettete di gridare vi avrà sentito anche il Signor D.” le chiesi mettendomi tra i due.

“Jackson non ti impicciare, me la vedo io con lui.” Disse Clarisse furiosa spingendomi per terra.

“Andrew devi smetterla di combinare pasticci, il Signor D. già sta provvedendo per il casino di ieri,
è meglio se non fai altro” stava dicendo Annabeth mentre ci raggiungeva. 

“Annabeth sei tanto intelligente ma subito difendi lei senza sapere nulla,
è stata lei a provocarmi quindi lasciatemi stare!!!” disse Andrew prima di andarsene.

“Clarisse, cosa è successo??” le domandai alzandomi con l’aiuto di Annabeth.

“Percy, l’ho visto varie volte aggirarsi vicino la tenda di Rachel e così gli ho chiesto cosa volesse
da lei e lui si è agitato e come sempre se n’è andato mentre gli parlavo, pff “ mi raccontò
Clarisse sedendosi vicino all’ex postazione dell’albero di Talia.

“Perché, cosa vuole da Rachel” le chiese Annabeth quasi aggredendola.

“Come avete potuto vedere se n’è andato senza rispondermi” si affretto a risponderla.

“Dobbiamo controllarlo” dissi ad Annabeth.

“Clarisse non perderlo di vista, io e Percy andiamo da Rachel” ci spiegò Annabeth correndo verso la casetta di Rachel.

“Buona fortuna, Clarisse” le dissi prima di correre dietro Annabeth.

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Capitolo 2
*** DESTINO INCERTO ***


2° Capitolo
POV Rachel
 
“Sei Rachel??” disse un ragazzo che vedevo spesso aggirarsi intorno la mia casetta.

“Si, sono io. E tu, figlio di Ares, chi sei?” gli domandai andando verso di lui scrutandolo.

“Come… giusto sei l’oracolo. Sono Andrew” disse presentandosi.

“Andrew, ti piace la mia umile casa?” gli chiesi sorridendo.

“Come scusa??”

“Ti vedo tutti i giorni qui fuori, così pensavo che ti piacesse la mia casa!!”
gli risposi indicando la casa continuando a sorridere.

“No, in realtà volevo pararti!” mi disse imbarazzato abbassando la testa.

“Non mi dire” ridendo.

“Ehm…volevo chiederti….” Cominciò a balbettare

“Hey, ti vergogni?? Non ti mangio mica. Parla” cercando di farlo tranquillizzare.

“Puoi dirmi se mia madre è ancora viva???” disse guardandomi negli occhi.

“Perché dovrebbe essere morta?” gli chiesi incerta.

“Prima che mi trovasse un satiro, casa mia era stata attaccata. Non so se mia madre è riuscita a salvarsi.
Puoi dirmi se è ancora viva?” mi domandò quasi supplicando.

“Mi dispiace, ma non funziona così, non scelgo io cosa vedere” gli risposi dolcemente avvicinandomi a lui.

“Mi stai dicendo che l’ORACOLO DELFI non può vedere se una mortale è ancora viva??”
mi chiese arrabbiato prendendomi per le braccia.

“No, mi dispiace” gli risposi tranquilla.

“È meglio per te se rispondi immediatamente” mi disse furioso e cominciai ad aver paura.

“Andrew, te l’ho detto, anche se vorrei non posso!!!” risposi mentre indietreggiavo.
Mi prese per il braccio e mi spinse verso il muso.

“Provaci” mi gridò.

“Ok, come vuoi” mi concentrai e poi svenni. 

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Capitolo 3
*** SCOMPARSO NEL NULLA ***


3° Capitolo
POV Percy
 
Sentii Rachel gridare così corremmo da lei e quando arrivammo lei svenne.
La donna che tua madre fu
ora non lo è più,
in un incidente morì
e per lei tutto finì” disse Rachel nel delirio mentre le usciva fumo verde dalla bocca.

Andrew la colpì, Annabeth subito corse da Rachel, la prese in braccio e la portò da uno dei figli di Apollo mentre io attaccai Andrew.                                                                                                            
Cadde, cercò di alzarsi ma non gli diedi tempo, mi misi su di lui colpendolo con pugni sul viso.                                                               
Cominciò a sputar sangue e poi mi immobilizzai.                                                                             
Non riuscivo più a muovermi non so che successe ma lui si alzò, vidi tutta nebbia intorno a lui e scomparve.
La sera lo raccontai a Chirone ma non riuscimmo a trovare una spiegazione per l’accaduto.
Così andai a controllare se Rachel stava bene. La trovai che dormiva nella camera di Leslie, sembrava tranquilla così mi girai cercando Annabeth.                                                                                         
Era vicino alla finestra che guardava il cielo.

“Hey, tutto bene?” le chiesi avvicinandomi.

“Si, io sto bene ma Rachel non si è ancora svegliata e sono preoccupata.” Mi disse non smettendo di guardare il cielo.

“Vedi che domani mattina starà meglio di noi due messi insieme” le dissi ridendo per sdrammatizzare la situazione.

“Ne sono sicura” disse guardandomi negli occhi e cominciammo a ridere.
Andammo a fare una passeggiata mentre aspettavamo che Leslie ci chiamasse per dirci che Rachel si era svegliata.    
Ci sedemmo vicino al fiume e l’abbracciai.                              
                 
“Percy sono preoccupata” disse guardandomi negli occhi.

“Ma non ti devi preoccupare per Rachel, si riprenderà” le dissi baciandola sulla guancia.

“Ma non sono preoccupata per lei, ma per te!” disse arrossendo e non riuscì a trattenere un sorriso.

“Per me?? E perché?” la guardai negli occhi cercando di capire la risposta continuando a sorridere.

“Quella nebbia e la scomparsa di Andrew non sono normali Percy” disse continuando a guardarmi.

“Ma qui nulla è normale, nulla di quello che succede a me è normale, stai prendendo troppo seriamente la cosa.
Non ti preoccupare, nella peggiore delle ipotesi il Signor D. mi metterà in punizione perché ho picchiato Andrew”
le dissi tranquillo per non farla preoccupare anche se sapevo che aveva perfettamente ragione,
nessuno dopo tutto quel sangue riuscirebbe ad alzarsi e sparire dietro una nebbia.
Inoltre al Campo non ci sono cambiamenti di temperatura, non piove, non fa troppo caldo, non nevica e non è mai nuvoloso.
Quindi è impossibile che ci sia la nebbia, e questa nebbia era comparsa e scomparsa in circa mezzo minuto.
Troppe cose strane tutte insieme, sapevo che stata per accadere qualcosa di brutto ma volevo godermi la serata
con Annabeth così decisi che le preoccupazioni potevano attendere a domani.

“A cosa pensi??” mi chiese scrutandomi.

“A come sei bella” le dissi sorridendo.

“Si lo so” disse baciandomi

“Anche molto modesta, ti farò complimenti più spesso se è questa la tua reazione” dissi facendole un occhiolino e poi la baciai.    
Ogni volta che la baciavo mi sembrava essere in paradiso ma durò poco.

“Scusate l’interruzione, pensavo che voleste saperlo” annuncio Leslie sogghignando. 

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Capitolo 4
*** NOTTE AL CHIARO DI LUNA ***


4° Capitolo
POV  Percy
 
“Si è svegliata?” chiese Annabeth alzandosi e andando verso Leslie.

“Si, è sveglia ma non ricorda cosa è successo, vi va di raccontarglielo??” ci domandò.

“Onestamente NO, penso che gliene parlerò io domani. Ma voglio vederla” dissi senza esitare.

“Sono d’accordo con Percy, rimandiamo i problemi a domani. È meglio se per stasera pensa a rimettersi”
confermò Annabeth e andammo a vedere Rachel.
Appena ci vide entrare si alzo dal letto e venne da me.

“Rachel devi tornare a letto!” le dissi subito.

“Ma devo tornare nella mia casetta, qui do fastidio” disse nervosa.

“Non dai nessun fastidio, Rachel” Leslie le rispose mettendola a letto.

“Come vuoi, Percy cosa è successo?” mi domandò nervosa.

“Come stai?” intervenne Annabeth aiutandomi.

“Non si risponde con una domanda ad un’altra domanda” le rispose quasi arrabbiata per aver cambiato argomento.

“Okkkkkkkk, sta abbastanza bene da replicare” rispondendo alla domanda di Annabeth.

“Ora mi rispo….” La interruppi con un bacio sulla guancia

“Riposa e buona notte” le dissi prima di scappare.

Mi seguì Annabeth di corsa e arrivammo vicino a dove prima c’era l’albero di Talia.
“Perché le hai dato un bacio?” mi chiese tra l’arrabbiato e curioso.

La guardai con un sopracciglio alzato “Gelosa??”

“Per nulla è solo che mi hai sorpresa” disse girandosi di scatto dalla parte opposta.

“Le ho dato un bacio per distrarla e per scappare, non volevo farla star ancor più male
questa sera e poi era un bacio su una guancia” le spiegai prendendola per il mento e costringendola
a guardarmi e subito la baciai riportando entrambi in un mondo perfetto dove esistevamo solo noi due.
Lei rispose al bacio, fu un bacio lungo e intenso quando mi allontanai da lei dolcemente la abbracciai e ci addormentammo.

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Capitolo 5
*** TREMENDO DESTINO ***


5° Capitolo     
POV Percy  
 
Mi addormentai e sognai 3 vecchiette avvolte nella nebbia.                  
Mi sembrava di vedere che le vecchiette stavano tessendo ma non ne
sono sicuro visto che la nebbia era troppo fitta.

“Percy ce la pagherai” disse la prima.

“Perché cosa ho fatto?” le domandai curioso.

“Non era il destino di Luke morire e a causa tua, Annabeth non
l’ha aiutato e lui si è sacrificato” disse la seconda arrabbiata.

“Ma non gli ho detto io di andare da Crono e diventare suo seguace” brontolai.

“E per poco stasera non uccidevi anche Andrew, nemmeno lui doveva morire,
per fortuna siamo arrivate in tempo” disse la terza.

“Primo non l’avrei mai ucciso ma avrebbe sofferto, secondo se lo meritava per quello
che ha fatto a Rachel e terzo, eravate voi la nebbia??” chiesi per confermare la mia supposizione.

“Certo, l’abbiamo salvato e stiamo per condannarti” disse la seconda sogghignando.

“Chi siete voi? “ domandai indietreggiando.

“Più tosto cosa, la tua rovina!” disse la terza prima di tagliare un filo e di colpo mi svegliai.

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Capitolo 6
*** LA CONVOLAZIONE ***


6° Capitolo
POV Annabeth
 
Mi svegliai tra le braccia di Percy, era bellissimo. Con i cappelli scompigliati sull’erba e
le braccia intorno la mia vita, non volevo staccarmi da lui, il cuore mi batteva fortissimo mi sembrava di esplodere.                                                                                               
Mi feci coraggio e cercando di non svegliarlo mi alzai.

“Buon giorno” mi disse con un sorriso stampato sulla faccia.
Si alzò, mi prese tra le braccia, non me lo aspettavo così barcollai e cademmo entrambi.                                                                                              
Mi ritrovai tra le sue braccia, da dietro cominciò a baciarmi il collo, mi faceva il solletico così cominciai a ridere.

“Oh si lo vedo, cosa ti mette di buon umore stamattina??” gli domandai continuando a ridere.

“Tu, tra le mie braccia” mi sussurrò nell’orecchio.
Mi girai e lo baciai, era bellissimo, la mia droga, più gli stavo vicina e più lo volevo.

“Festeggiate??” ci chiese Clarisse ridendo.

“Come scusa?” le domandai alzandomi di colpo.

“Non c’è motivo di essere così contenti, Percy, Chirone vuole parlare con te!” gli disse ignorandomi.

“Solo con lui?” le domandai.

 “Così mi ha detto, ti aspetta tra mezz’ora” rispose senza guardarmi.

“Mezz’ora??” chiese sbadigliando.

“Te l’avrei detto un’ora fa se fossi stato a casa tua, è un’ora che ti cerco.” Gli rispose aggredendolo.

“Grazie Clarisse, si farà trovare li tra mezz’ora” dissi mettendomi tra i due.

“Siete così…..” la sentì borbottare mentre si allontanava.

Mi avvicinai a Percy
“Secondo te e per questo?” chiesi.

“Dici perché abbiamo dormito qui???” chiese come se fino a un secondo fa fosse in un altro mondo.

“Si, terra chiama Percy. Hey svegliati” gli dissi scuotendolo.

“Ehm….scusa pensavo ad altro” rispose abbassando la testa.

“Oh, me ne sono accorta. A cosa?” gli chiedi ridendo.

“No, niente di che. Comunque non è sicuramente per questo che mi hanno fatto chiamare,
non sapevano che stavamo qui sennò Clarisse non sarebbe andata a cercarmi a casa e sarebbe venuta subito qui” mi fece notare.

“Allora cosa hai fatto?” gli domandai alzando il sopracciglio

“Non lo so, forse è per quello che è successo ieri” rispose confermando le mie paure.

Annuii e lo spinsi verso la casa di Chirone “Allora vai”.
Trasalì, poi annui e corse.

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Capitolo 7
*** ESILE SPERANZA ***


7° Capitolo 
POV Percy
 
Pensavo al sogno, ma non volli dire nulla per ora ad Annabeth per non farla preoccupare,
ma devo chiedere immediatamente a Chirone che vuol dire e qualcosa mi dice che non è nulla di buono.
E corsi da Chirone.                                                                           
Mi aspettava insieme al Signor D. e giocavano a pinnacolo.   

“Percy, ti stavamo aspettando” disse Chirone stoppando il gioco.

“Ehm perché??” Chiesi balbettando

“Siediti” mi suggerì Chirone

“Cosa è successo?” domando guardando entrambi.

“Dimmelo tu, Chirone mi ha raccontato ciò che è successo ieri” mi rispose il Signor D. girandosi verso di me.

“Ahh, Chirone, stanotte ho visto tre vecchiette nella nebbia che ha portato via Andrew” mi affrettai a dire.

“Dove?” mi chiese

“Le ho sognate, dicevano che l’hanno salvato e che io l’avrei ucciso,
che non era arrivata la sua ora e nemmeno a Luke e che potevamo salvarlo” gli spiegai

“E???” mi chiese.

“E poi hanno detto che me l’avrebbero fatta pagare e hanno tagliato un filo”
raccontai come se l’ultima parte non fosse poi così importante.

“Oh miei Dei!” esclamò.

“Un semidio pericoloso in meno” sorrise trionfante Dioniso.

“Chirone, chi erano quelle tre vecchiette?” chiesi preoccupato.

“Le MOIRE, sai chi sono le Moire, Percy?” mi domandò.

“L’inizio e la fine di tutto” mi disse Chirone.

“Quindi, che centra con me?” gli domandai.

“Jackson, non è poi così difficile da capire, la tua FINE è stata annunciata -.-‘ “ mi rispose il Signor D. come niente fosse.

“Ah, ora ricordo…… la lezione delle 3 donne che se tagliano il filo spezzano una vita?” chiesi a Chirone.

“Si, proprio loro” rispose.

“Quindi, m…mmorirò? Chiesi balbettando.

“Oh siiiii, a quando la festa?” chiese Dioniso entusiasta.

“Parlerò con le Moire e le farò cambiar idea” affermai.

“Buona fortuna, Percy” mi augurò il mio maestro.

“Mi servirà” disse aprendo la porta.

“Aspetta, voglio aiutarti, anche se so che il tuo destino ormai è segnato” Mi disse Dioniso
prima che varcassi la soglia.


“Ogni aiuto è ben accolto, anche se proviene da qualcuno che so non amarmi particolarmente” gli dissi.

“Porta con te Rachel, sento che ti sarà utile.” Mi disse facendo segno che ora potevo andare.

“Ma per lei è pericoloso” dissi preoccupato.

“Anche per voi lo è, ma vi aiutare molto” si affretto a dire.

“Se lo dite voi” accettando.

“Dubiti dei miei presentimenti, signorino?” mi disse arrabbiato.

“Certo che no, le credo” e prima che il Signor D. mi uccidesse, uscii.
 

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Capitolo 8
*** INIZIA LA MISSIONE ***


8° Capitolo 
POV Annabeth
 
Appena vidi Percy uscire dalla casa di Chirone lo rincorsi.

“Cosa ti hanno detto?” fu la prima cosa che gli chiesi.

“Annabeth, devo dirti una cosa importante, prima non te l’ho detto
per non farti preoccupare, ma penso che ora debba saperlo” mi disse

“Cosa, Percy parla” lo aggredii.

“Devo partire, verrai con me?” mi chiese.

“Certo, ma dove dobbiamo andare e perché?” gli domandai subito.

“Le Moire, hanno tagliato il mio filo e devo cercar di convincerle che merito di vivere
e che io ho contribuito nel salvare il mondo e che probabilmente dovrò farlo molte altre volte, quindi servo al Campo.” mi spiegò.

“Oh, ok. Andiamo” dissi senza pensarci molto.

“No, aspetta” affrettò a dirle.

“Perché?”

“Manca una cosa…” mi disse.

“E sarebbe?” gli chiesi con un sopracciglio alzato.

“Rachel” mi disse.

“Come scusa?” gli chiesi quasi arrabbiata.

“Manca lei”

“E perché, lei non può venire alle imprese” dissi furiosa.

“Primo non è un’impresa ma una specie di gita in legale/missione di salvataggio,
Chirone lo sa ma se qualcuno lo chiede noi siamo ancora al Campo.
Secondo, il Signor D. mi ha detto di portarla con me.                          
Terzo, hai qualcosa contro Rachel?” mi disse un po arrabbiato.

“Ok ok viene con noi” risposi rassegnata.

Andiamo a prendere Rachel a casa.

“Vogliamo andare?”disse con lo zainetto a tracolla e pronta per la partenza.

"Come hai fatto?" le domandai sconcertata.

"Forse dimentichi che sono l'oracolo?" rispose sogghignando.

"Non cominciate, la mia vita è in pericolo non è il caso di litigare!" le richiamò Percy.

"Si, hai ragione. Abbiamo meno di una settimana prima che il filo della tua vita venga completamente reciso." ci spiegò Rachel.

"Che aspettiamo? Non c'è tempo da perdere" dissi aprendo la porta.

"Aspetta, dobbiamo cercare le Grigie perchè loro possiedono qualcosa che ci aiuterà"ci informò.

"Ok ora possiamo andare” continuò correndo verso l’uscita del Campo.

“Che fate dormite, su muovetevi” ci ripetè e poi corremmo da lei.

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Capitolo 9
*** IL TAXI DEL TORMENTO ETERNO ***


9° Capitolo 
POV PERCY

Ero pronto, stavo per partire e con la speranza di riuscire a convincerle
anche se non avevo la più pallida idea di come fare.


“Come ci coprirà Chirone?” mi chiese Rachel mentre Annabeth prendeva una dracma per chiamare Le sorelle Grigie.

“Non mi ha detto nulla in proposito" le risposi

Annabeth lanciò la dracma e delle luci ci avvolsero.
Il finestrino del lato passeggero si abbassò e una vecchietta mise fuori la testa. “Un passaggio?” chiese.

“Tre per l’entrata all’ Ade ”spiegò Rachel.

“Come fai a sapere dove vivono?” chiesi.

“Li vivono da sempre, lavorano lì” rispose Annabeth.

“Percy, se posso chiederlo, che vai a fare lì?” chiese Rabbia.

“Colloquio con le Moire” risposi.

“Oh” esclamò stupita.

 Il taxi sfrecciò e la vecchietta grigia seduta in mezzo strepitò con voce stridula “Attenta Vespa! Va' a sinistra!”

“Be', se tu mi dessi l'occhio, Tempesta, lo vedrei da sola!” si lamentò Vespa.

Vespa sterzò per evitare un furgoncino in arrivo, imboccò il marciapiede con un tonfo facendomi cadere Annabeth addosso.
“Sc…cusa” mi disse ricomponendosi.

“Non e colpa tua ma di quelle tre…” le spiegai poi vi voltai verso le vecchiette “Continuate? Non avete ancora
capito che l’occhio deve tenerlo chi guida? Tempesta da subito l’occhio a Vespa sennò questa volta
conoscerete tutta la mia furia, non sono in vena di scherzi
!” dissi nero di rabbia.

“È rosso!” urlò Tempesta.

“Frena incosciente!” strepitò Rabbia.

Ma Vespa pigiò sull'acceleratore e salì di nuovo sul marciapiede,
svoltando l'angolo con un gran stridore di gomme e rovesciando un'edicola.
Il mio stomaco rimase da qualche parte in Broome Street.


“Ridaglielo all' istante” gridai ormai spazientito.

“Uffa, ma almeno posso leccare io le dracme?” mi pregò Tempesta.

“Ce ne una ciascuno” disse Annabeth mostrandole le tre dracme.

“Ok, ecco l’occhio!” disse Tempesta a denti stretti mentre si toglieva l’occhio.
Subito Vespa lo prese e se lo mise.


“Ma perché io non posso mai guidare?” chiese Rabbia.

“Perché guidi molto molto peggio di noi” le rispose Vespa.

“C’è qualcuno che guida peggio di Vespa?” mormorò incredula Rachel mentre noi cominciavamo a ridere.

“Perché ridete?” ci chiese Rabbia.

Rachel fa segno a Percy di controllare sotto al segiolino mentre lei distrae le tre Grigie.

“Stavamo pensando che forse loro non ti lasciano guidare perchè sono invidiose" le spiegò Rachel.

"Ma vuoi scherzare, se non le hanno dato nemmeno la parente descrivendola pazza spericolata" disse Vespa ridendo.

“Ma come osi…” disse Rabbia uscendo dai gangheri.

“È solo la verità” rispose.

“Vuoi vedere che io sono più brava di te?” la sfidò.

“Ferme sorelle, non voglio finire contro un muro di nuovo”  disse Tempesta cercando di calmarle.

“Ok, fammi vedere” rispose Vespa come se non avesse sentito quello che aveva detto Tempesta.

“Neppure io voglio morire, sono giovane e con noi c’è l’ultimo Oracolo” disse Annabeth
e poi aggiunse 
“Inoltre siamo arrivati” e corse fuori dalla macchina. Io e Rachel subito la seguimmo
e vedemmo le sorelle allontanarsi in una nebbia di fumo.


“Ce la siamo scampati” disse Rachel respirando di nuovo normalmente.

“Rachel, va tutto bene, calmati!” le dissi cercando di farla star meglio.

“Si, ora va meglio, grazie” disse con un respiro regolare.

“Di niente” le dissi facendole l’occhiolino.

“Rachel, ma che ti è preso? Perché le hai messe una contro l’altra?” domandò infuriata Annabeth

“Dovevo distrarle” rispose.

“Distrarle? Per fare cosa?” le chiese Annabeth.

"Per darmi il tempo di prendere questo" dissi mostrandole
il cofanetto che tenevo nascosto sotto al giubino.

“E quello cos'è?” mi chiese Annabeth.

“Sarà grazie a questo che Percy vivrà” spiegò Rachel.

"Percy si salverà grazie ad un pezzetto di legno? Cosa conterrà mai
di tanto prezioso?” gli chiese sarcastica Annabeth.


"Andiamo in un posto sicuro" e ce ne andammo.

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Capitolo 10
*** NON TUTTO È PERDUTO ***


10° CAPITOLO 
POV RACHEL
 
Ci ritrovammo in una caverna sotto una collina.                        
Cominciammo a camminare e a ogni passo la strada si stringeva.  
Ci imbattemmo in un uomo che gridava “Fate silenzio, ordine, sennò vi lascio
qui un altro secolo” poi ci vide “Ma voi non siete morti, che ci fate qui semidei?”.

“Abbiamo un colloquio con le Moire” si affrettò a dire Annabeth.

“Le Moire? Loro non hanno mai ospiti! Ok, potete venire con me ma dovete pagare!” disse l’uomo.

“Certo Caronte, eccoli” glieli passò.

“Grazie, salite sulla barca” ci spiegò Caronte indicandoci dove finiva la terra e cominciava il nulla.

“Ma li non c’è nulla”  disse Percy.

“Guarda meglio, attraverso la foschia” gli spiegai.

“Oddei, c’è una barca che galleggia in aria” disse esterrefatto Percy.

“Si, salite” ci disse Caronte.
Ci incamminammo verso la barca ma un po’ titubanti, con la paura di cadere nel vuoto.

“È sicura?” chiese Percy indicando l’imbarcazione.

“Sicura come la morte!” disse con nonchalance.

“Che papà me la mandi buona” disse prima di salire.

“Figlio di Poseidone? Ma tu non dovresti temere le imbarcazioni!” disse Caronte.

“Certo, se però sotto c’è l’acqua!!!” rispose Percy quasi arrabbiato.

“SI PARTE” gridò Caronte e poi la barca partì veloce come il vento.
Per poco non cadetti, dovetti mantenermi ad una trave di legno.
Andavamo molto veloci, troppo, che quasi non riuscivo a tenere gli occhi aperti.
All’improvviso ci ritrovammo sulla terra ferma e siccome non avevo più un punto d’appoggio caddi.

“Ah che male” dissi alzandomi.

“Ragazze, state bene?” ci chiese Percy alzandosi.

“Se così si può dire, ma che maniere, poteva anche farci scendere normalmente!” disse Annabeth sbuffando.

Entrammo in un lungo corridoio, all’uscita c’era un gran caos, tante anime che non sanno che strada prendere.                                       
E poi c’è un un cane enorme con tre teste, tutto il suo corpo era ricoperto,
anziché di peli, di velenosissimi serpenti, che ad ogni suo latrato si rizzavano, facendo sibilare le proprie orrende lingue.

“No, lui è Ce…erbero?” chiesi.

“Si, è lui” disse Percy sbuffando.

“Già l’avete incontrato?” gli domandai ed entrambi annuirono.

“L’unico modo è distrarlo, ma come, con cosa??” si domandò Annabeth.

“Ciao bello, ti ricordi di me?” chiese Percy avvicinandosi a Cerbero.

Cerbero ringhiò, penso che lo ricordasse fin troppo bene.

“Percy, è arrabbiato allontanati!” gli dissi.

“Che ne sai?” mi chiese Annabeth.

“Lo sento, non vi avvicinate” spiegai.

“Ma allora come andiamo dalle Moire?” ci chiese Annabeth.

“Prima di andare dalle Moire dobbiamo aprire lo scrigno.
Ma non qui, perciò dobbiamo convincere Cerbero a farci passare!” dissi e nessuno fiatò.

“Percy” qualcuno gridò il suo nome e tutti ci girammo.

“Nico, che ci fai qui?” gli chiese Percy.

“Abito qui, non ricordi?” gli rispose sogghignando.

“Penso che intendesse, perché sei all’ingresso degli Inferi invece di essere nella tua comoda stanza nel cuore degl’Inferi!” spiegò Annabeth.

“Io tutti i giorni vengo ad addestrare Cerbero e aiuto a tenere le anime calmo. Voi?” ci domandò.

“Ti spieghiamo per la strada, ma non riusciamo a superare Cerbero” dissi riportando tutti alla missione.

“Ah, non è un problema!” disse Nico prima di avvicinarsi a Cerbero e non so come fece ma Cerbero si spostò.

“Ecco fatto, ora andiamo e spiegatemi” incalzò guardandomi.

“Si, ma nessuno deve sentirci” dissi.

“No problem, seguitemi” e ci condusse in un corridoio.

Dopo tanta strada arrivammo.
“Ecco, entrate” disse facendoci entrare e accomodare nella sua stanza.

Gli spiegammo tutto.

“Apriamo lo scrigno?” mi chiese sorridendo.

Annuii e lo aprii.
“Ma quelle non sono le perle di Persefone?” domandai a Percy.

“Si, ma saranno una 20ina” ci disse.

“Aspettate, c’è una lettera” dissi aprendola.

“È per l’amante di Persefone” dissi prima di leggerla.
 
Caro amore mio,
mio marito ha scoperto a cosa uso le perle
e le ha fatte distruggere.
Ho mandato le mie care amiche Grigie per
dartele così potremmo vederci come prima.
Ti aspetto con ansia.
                                                              La tua amata Persefone.
 
Poi svenni e successe di nuovo: una profezia.
 
Dal padrone degli Inferi dovremo andare
Solo così potremo fermare
La morte che le Moire hanno annunciato
Per un oggetto da loro molto cercato.
 
Poi mi ripresi.
“Si va da mio padre?” mi chiese Nico.

“Così sembra” risposi.

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Capitolo 11
*** SERATA MOVIMENTATA ***


11° Capitolo 
POV PERCY
 
Vidi Annabeth che scappava da alcuni ragni e gridava come un’ossessa
e Nico e Rachel tranquilli che si preparavano per il giorno dopo.

“Aiuto, un altro ragno. Ma quanti sono?” strepitava e ne Nico ne Rachel la
calcolavano alla fine mi decisi e andai a aiutarla.

“Percy, ma non puoi ucciderli tutti! E i ragni non finiscono… aiutoooo” e mi saltò in braccio.

“Nico, hai delle stanze senza ragni?” gli chiesi con Annabeth che si agitava tra le mie braccia.

“Annabeth, sono solo ragni. Calmati sennò cadiamo!” le dissi scuotendola.

“Ok ma portami lontana da LORO!” mi disse cercando di non urlare.

“Si, ma le stanze sono 2 e noi siamo 4!”disse Nico cominciando ad agitarsi.                                                                                                                 
No, mancava solo che lui si agitasse.

“No problem, le ragazze in una sanza e i ragazzi in un’altra” si affrettò a
dire Rachel calmando Nico e vedendolo agitato comincia a ridere.

“Visto? Risolto!” dissi.

“Risolto un bel niente! Io nella stanza con LEI non ci sto!” disse Annabeth
scendendo dalle mie braccia arrabbiata.

“Cara non ho la lebbra” le rispose Rachel.

“Lebbra o non lebbra io con le non ci dormo” intimò.

“Fa come vuoi, dormi con Percy!” disse Rachel come se nulla fosse.

“Come con me?” chiesi.

“Do fastidio?” mi chiese

“No, fastidio no ma…”

“Allora nessun problema” disse bloccandomi.

“Aspetta, ma se per Nico non va bene?” chiesi rivolgendomi a Nico.

“Scherzi? E perché mai non dovrebbe andarmi bene?” rispose ridendo.

“Grazie amico” bisbigliai stizzito.

“Di niente” mi fece l’occhiolino, prese le borse di Rachel e se ne andarono.

“Dai andiamo” le dissi prendendo le sue borse e le mi saltò di nuovo in braccio,
penso che si sia ricordata che a terra c’erano i ragni.

Varcammo la soglia e finalmente scese, non che mi dispiacesse ma dopo
un po’ cominciava a pesare.

“Finalmente” bisbigliai.

“Come?” mi chiese avvicinandosi.

“Ho detto, Buonanotte” mi corressi.

“Oh, anche a te…” fiuu mi ha creduto.

Andò al bagno e dopo un’infinità di tempo usci con un top e un pantaloncino,
mi correggo mutandina, perché era talmente corto che non penso fosse un pantaloncino.

“Che guardi?” mi chiese vedendo come la squadravo.

“No, mi chiedevo se non avessi freddo” biasciai.

“Nel posto più caldo al mondo?” mi chiese ridendo.

“Oh, giusto. Notte” dissi andando al letto.

“Cosa? Non mi dai nemmeno il bacio della buonanotte?” mi chiese con la faccia cucciolosa.

Andai da lei, la baciai, un bacio a stampo ma tenerissimo.

“E ora non hai scuse, a nanna che domani si parte presto!” le dissi
prendendola in braccio e poggiandola sul letto.

“Notte anche a te” mi disse dandomi un bacio sulla guancia.                         
Le misi le coperte addosso e andai a letto.
Dopo circa un’ora di continui pensieri su cosa avremmo fatto il giorno dopo,
su la sua morte e si, anche su Annabeth.
Poi finalmente mi addormentai.

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Capitolo 12
*** BURLA E RISATE ***


12° Capitolo
POV RACHEL
 
Era mattina presto penso, qui il tempo non cambiava quindi non potevo esserne certa.
Nico dormiva, e lui era mattutino, quindi era sicuro al 100% che anche Percy e Annabeth dormissero.                                
Solo a ripensare alle grida di Annabeth morivo dal ridere…

 
*Flashback

Quando finalmente decidemmo dove dormire io e Nico entrammo nella stanza e mi aiutò a sistemare la mia roba.

“Hai qualcosa per il mal di testa?” chiesi a Nico e lui tornò con due tisane.

“Solo questo, dovrai accontentarti” disse passandomene una.

“Ma perché due, non ne bevo così tanta” chiesi guardando le due tazzine.

“No, una è per me. Che pensi, che Annabeth abbia fatto venire solo a te il mal di testa.
Per quanto gridava penso che sia venuto anche a mio padre che dimora dalla parte opposta” disse e ridemmo entrambi.


“Hai visto come sono scappati i ragni appena l’hanno sentita gridare?” mi chiese continuando a ridere.

“Ahahhahahaaah si, e hai visto che si inventava qualsiasi scusa per saltare in braccio al povero Percy,
penso che oggi non potremo contare sulle sue braccia” confermai. Continuammo così per tutta la serata e alla fine ci addormentammo.


*Fine flashback


“Hey, dormiglione…..svegliati” gli dissi avvicinandomi al suo letto.

“Mmmm…. 2 minuti, altri 2 minuti” borbotto nel sonno.

“E 2 minuti siano, ma ti avviso, appena passano i 2 minuti e non ti vedo in piedi ti farò
alzare con le maniere forti” dissi cominciando a prepararmi.

“Si come vuoi, ma lasciami dormire un altro po’” continuò.              
Se il mattiniero non voleva alzarsi solo immaginavo cosa ci sarebbe voluto per alzare quei dormiglioni della stanza affianco.

E PASSARONO 2 MINUTI

“Su, alzati” lo incoraggiai.

“Ma non sono ancora pass….” Ma lo interruppi.

“L’hai voluto tu” dissi avvicinandomi, si sedetti sul letto e cominciai al fargli il solletico.

“No, basta mi alzo ti..ii prego basta” mi implorava metre non riusciva a smettere di ridere.

“Non ti vedo ancora in piedi” continuando a fargli il solletico.

“Ma…a se no…..n mi lasci com…me faccio” cercò di dire tra le risate.

“Arrangiati, io ti avevo avvisato. ‘Uomo avvisato mezzo salvato’”

“Ma non er…a ‘Donna avvis….” Cercò di dire mentre provava ad alzarsi.

“Nel tuo caso uomo avvisato” dissi “ok ti lascio, ma ora alzati” dissi ridendo e finalmente vidi che riusciva ad alzarsi.

“Molto gentile da parte tua” disse provando a sorridere, il sorriso più falso che avessi mai visto e mi fece ridere.

“Di niente” risposi facendogli un occhiolino “Mentre ti prepari provo a svegliare quei due. E non provare
a fare il furbo, se torno e ti trovo nel letto non avrò pietà” lo avvisai.

“Si signora” disse portando la mano alla fronte come i soldati e uscii ridendo.

Bussai nella loro stanza e sicura di trovarli a dormire entrai senza aspettare che qualcuno venisse ad aprirmi. Mi sbagliavo,
stava venendo Percy alla porta per aprirmi ma io entrando gliela sbattei in faccia.

“Aiii, che male… Ma che c…” si fermò vedendomi entrare nella stanza.

“Scusa” dissi sincera.

“Ma perché non hai aspettato che aprissi?” mi chiese.

“Eri sicura di trovarci a letto! Vero?” mi chiese Annabeth uscendo dal bagno.

“Si, non siete proprio mattutini perciò ero convinta di trovarvi a dormire” dissi confermando la tesi di Annabeth.

“In effetti staremmo ancora dormendo se non avessimo sentivo delle risate” mi spiegò Percy abbassando la testa.

“Chi era che rideva?” mi chiese Annabeth sbadigliando.

“I don’t know, non ne ho la più pallida idea” risposi ridendo.

“Se vabbè, comunque siamo quasi pronti tr..” provò a dire Annabeth ma la bloccai “Tra 5 minuti ci troviamo
qui fuori e partiamo” e senza sentire la loro conferma uscì.

_________________________________________________________________________________________________
IL MIO ANGOLO 

Mi presento in ritardo ma come si suol dire "Meglio tardi che mai". 
Sono Michelle e questa è la mia prima ff. 
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Sarei felice se mi lasciaste una recensione, brutta o bella, anche piccola piccola. 
Ne sarei felice. 
Se vi va, consigliatela. 
Grazie mille. 
Al prossimo capitolo. 
 
EL

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Capitolo 13
*** BRUTTA FERITA ***


13° Capitolo
POV NICO
 
Subito mi preparai non avevo intenzione di scoprire quale sarebbe stata la prossima tortura di Rachel.
Dopo circa 10 minuti la vidi tornare.

“Hey, che è successo?” le chiesi vedendola tornare sorridendo.

“Per sbaglio Percy ha sbattuto la testa contro la porta” disse cominciando a ridere.

“Come? Lui da solo?” chiesi ridendo.

“Veramente no” disse un po’ rossa in viso.

“Che hai fatto?” le domandai e vedendola arrossire non riuscii a non ridere.

“E chi ti ha detto che ho fatto qualcosa io?” mi chiese stizzita.

“La tua faccia” le feci notare.

“Ehm si, ho bussato e mentre lui veniva ad aprire la porta io sono entrata e si è
trovato la porta in faccia” disse e vidi che provava a non ridere, cosa che faceva ridere me.

“Ok, mi sa che se non usciamo non smetteremo mai di ridere” dissi prendendo le
borse e uscendo con le che mi seguiva sorridendo.

“Cosa avete da ridere voi?” ci domandò Annabeth.

“Ah, sai la vita!” le rispose Rachel.
Mentre sorridevo vidi Percy che rideva e Annabeth che sbuffava.

“Andiamo?” mi chiese Annabeth.

“Si, faccio strada!” dissi ed entrammo in una stanza, poi li portai in un corridoio e poi
“Ciao ragazzi!” disse una ragazza a Percy e Rachel.

“Ci rivediamo” continuò.

“Ah Kelli, quale piacere!” disse Rachel arrabbiata.

“Calma, non ho ancora fatto niente!” disse ridendo.

“Ancora? Kelli qual BUON vento ti porta qui?” chiese Percy.

Mi girai e sussurrai a Rachel “Ma chi è quella?”

“Dovresti conoscerla….vive qui!” mi fece notare.

“Non conosco tutti!” le risposi stizzito.

“Finito di parlare?” ci chiese Kelli sogghignando.

“Parla, che vuoi da noi?” le chiese Annabeth che fino ad ora era immersa in un altro mondo.

“Subito al sodo. Ok sono qui per fermarvi” ci spiegò.

“Fermarci? E perche?” le chiesi.

“Vedi, mi hanno chiesto di ritardare il vostro arrivo da Ade” continuò.

“Sarà difficile visto che siamo 3 contro 1” disse Annabeth senza contare Rachel.

“Hai ragione… Tra poco sarete 3” rispose sogghignando.

“Cos…” ma non ebbi il tempo di finire la frase che si lanciò contro Rachel.

Subito andai da loro e lanciai lontano Kelli ma ormai aveva già ferito Rachel,
non gravemente ma sicuro non poteva camminare fino al giorno dopo.
Gli altri ci raggiunsero ma di Kelli nemmeno l’ombra.

“Non è niente andiamo” ci disse Rachel.

“Come non è niente? Andremo domani da Ade, abbiamo ancora 5 giorni,
tu riposati e domani riuscirai a camminare” dissi.

“Ma se mi aiutate io pos…” cercò di dire ma Percy la blocco.

“Niente ma, ti porto a letto. Si parte domani” disse dandole un bacio sulla guancia e prendendola in braccio per portarla a letto.

“Ah” si lamentava.

“È normale che faccia male” le spiegai mentre le passavo una pomata.
Poi gli fasciai le gambe e gli diedi un po’ di ambrosia.

“Domani starai meglio di noi” le dissi facendole un occhiolino e dopo 2 minuti
si addormentò. Uscii e trovai Annabeth e Percy preoccupati.

"Ragazzi, ma chi è Kelli?" chiesi

"Una empusa che abbiamo incontrato io e Rachel qualche anno fa" rispose Percy.

"Empusa? Se non sbaglio è simile al vampiro, giusto?" domandai.

Annuirono.

“Come sta?” mi chiesero in coro e risi.

“Domani starà benissimo. Riposatevi che domani si parte e nessuno ci fermerà” dissi andando nella mia stanza.
Stranamente era tutto silenzioso.
La mia stanza con Rachel che dormiva e la stanza affianco con Percy e Annabeth ancora preoccupati.                
Dopo aver cambiato le fasce a Rachel 2 volte il sonno mi rapì.

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IL MIO ANGOLO

Che ne pensate...
Recensite.
Un bacio EL.


Rachel ferita con Nico che l'abbraccia C':

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Capitolo 14
*** UNA BRUTTA NOTTATA ***


14° Capitolo                                                                                                                                    
POV ANNABETH
 
La sera precedente era stata molto pesante perchè il corpo di Rachel non voleva assimilare l’ambrosia.                                                     
Era ancora viva solo perché lei non era una comune mortale ma dentro di lei c’era l’oracolo
Delfi che lottava per tenerla in vita. Nessuno era riuscito a dormire con le sue continue grida.

“Penso che stia meglio visto che non grida più da circa 20 minuti. Facciamo a turni per cambiarle le bende.
Comincio io voi andate a dormire, sarete stanchissimi e domani si parte!” mi disse Nico.

“Tu le sei stato affianco fino ad ora! Sei tu quello che ha bisogno di dormire.
Riposatevi e non serve che facciamo altri turni visto che l’effetto dell’ambrosia durerà ancora poco!!” dissi andando nella stanza di Rachel.

Solo quando dormiva riuscivo a sopportarla e ora anche nel sonno dava fastidio.
Ok, non è colpa sua. In realtà è colpa del Signor D. che ci ha “ordinati” di portarla con noi! Io le volevo bene ma il suo
caratteraccio non mi permetteva di dimostrarglielo e io, lo ammetto, sono troppo orgogliosa per farmi trattare come uno zerbino.                                                             
Era tutta sudata e si contorceva dal dolore, provai ad avvicinarmi ma non ci riuscii. È come se qualcosa me lo impedisse.
Lei me lo impedisse. Non so come ci fosse riuscita, solo una cosa mi era chiara, anche incosciente non mi voleva al suo fianco, non voleva che la compatissi.
All’improvviso si piegò in due, ero preoccupatissima, la vedevo soffrire ma non riuscivo ad avvicinarmi a lei.
Decisi di fare la cosa più senzata: correre a svegliare Percy e Nico.

“Ragazzi, le..ei no….o….on “ ma non riuscii a continuare.

“Cosa è successo?” mi chiese Percy mentre vidi Nico correre nella sua stanza e noi subito facemmo lo stesso.

“Rachel, su calmati” le sussurro.
Andai a prendere una pezza e gliela tamponai in faccia per toglierle un po’ di sudore.

“Cosa possiamo fare?” ci chiese Percy ma appena finì la frase Rachel crollò sul letto.

“Ragazzi,  penso che l’effetto dell’ambrosia sia esaurito. Lasciamola dormire tra qualche ora starà benissimo” dissi e molto incerti andarono a dormire.

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IL MIO ANGOLO

Scusate, so che è un pò corto ma doveva finire così.
Mi faccio perdonare mettendo anche il capitolo successivo.
Recensite e ditemi se vi è piaciuto o meno.
Un bacio EL

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Capitolo 15
*** UN NUOVO INCARICO ***


15° Capitolo
POV Rachel
 
Mi svegliai con l’affanno. Appena riuscii ad aprire gli occhi vidi che Nico, Percy e Annabeth dormivano tutti e tre sul letto di Nico.
Mi venne da ridere, non riuscivo a trattenermi. Era impossibile.

“Ah vedo che stai meglio” disse Nico sbadigliando.

“Benissimo” risposi continuando a ridere.

“Ma che hai da rid…” stava dicendo prima di vedere Percy e Annabeth sul suo letto “Ahhh” grido e i due si svegliarono.

“Ma che ti gridi?” gli chiesero.

“Ma che ci fate nel mio letto?” domandò terrorizzato e io non riuscivo a non ridere.

“Eravamo preoccupati e siamo rimasti a dormire qui!” ci spiegò Annabeth con nonchalance.

“Potevate avvertirmi” disse poi si volto verso di me “e tu smettila di ridere”

“Ma dormivi e non volevamo svegliarti” si scusò Percy.

“Ma che ore sono?” chiesi.

“Ora di andare” rispose Annabeth.

“Allora andiamo” dissi.

Ci preparammo e partimmo.              
Dopo 2 estenuanti ore arrivammo. Ci accolse Persefone.

“Buona sera Persefone, cerchiamo Ade” spiegò Annabeth.

“Lo so, ma non c’è” disse sorridendo.

“Lo aspetteremo” risposi.

“Perfetto, perché vi devo parlare!” ci informo.

“Di cosa?” chiesi.

“Non qui!” disse mentre ci conduceva in un’ altra stanza.

“Allora, io so che voi avete qualcosa di mio!” disse sedendosi.

“Non mi sembra” risposi.

“Cara lo so benissimo che avete il mio cofanetto. E so anche che ho qualcosa che vi servirà” mi disse sorridendo.

“Cos..” stava provando a chiedere Percy ma lo fermai.

“Si, cosa vuoi che facciamo?” chiesi zittendo Percy.

“Dovete portare il cofanetto a un mio amante, senza dire nulla ad Ade” mi disse come niente fosse.

“Dove lo troviamo” continuai.

“Al ‘Casinò Lotus’ l’ultima volta che l’ho visto mi aveva detto che dimorava lì” spiegò.

“E poi ci darà lo s.., l’oggetto” mi corressi.

“Sicuro cara” rispose.

“Ricapitoliamo, abbiamo 4 giorni da domani per cercare un tizio, trovarlo, dargli il cofanetto, tornare da Persefone,
prendere l’oggetto che non so ancora a cosa possa servire, e poi andare a convincere le Moire! Senza contare che per trovare il tizio
senza nome dovremmo uscire dagli Inferi e provare a cercarlo al Casinò sperando che non abbia cambiato abitazione.
Tralasciando la cosa più importante, dovremmo aiutarla a tradire mio padre” disse Nico sarcastico.

“Proprio così” rispose Persefone “no aspetta, se dimora ancora al Casinò, la sua camera è la 33.706 e si
chiama Algernon o Alton, no aspetta Anson. Insomma qualcosa del genere” rispose.

“Oddei, non sa nemmeno come si chiama” sbuffo Nico.

“Ora ricordo Aaron, si chiama Aaron” disse Persefone sorridendo.

“Ma come ci arriviamo?” chiese Percy.

“Potete usare alcune delle perle che sono nel cofanetto sia per andare che tornare” rispose facendo un occhiolino.

“Come minimo” intimò Nico.

“Perfetto, domani andiamo alla ricerca di questo Aaron” dissi.

“Ma almeno ci vuole dire che oggetto è? Giusto per sapere se ne vale la pena!” chiese Percy.

“Sta sicuro che ne vale la pena” gli risposi.

“Tu sai qual è l’oggetto?” mi chiese ma lo ignorai.

“Ah avevo quasi dimenticato…. Cara come vanno le gambe?” mi chiese Persefone sogghignando.

“Come fai a sap…” stava dicendo Nico ma poi capì “ hai mandato tu Kelli! Ma perché?” chiese infuriato.

“Sei un ragazzo intelligente, dovresti arrivarci da solo” rispose continuando a ridere.

“Non volevi che portassimo lo scrigno ad Ade, volevi farci arrivare quando lui non c’era, sapevi che oggi non ci sarebbe stato.
Almeno non avresti rischiato di farti scoprire!” dedusse Nico.

“Deduzione perfetta Sherlock Holmes!” continuò.

“Che st…” stava dicendo Nico ma qualcuno lo interruppe.

“Modera il linguaggio figliolo!” disse Ade appena ci girammo per guardare chi avesse parlato.

“Che succede qui?” continuò.

“Nulla, una visita di cortesia. Sono sempre sola, tu sei sempre impegnato così li ho invitati. Ma stanno andando via” rispose al marito.

“Nessun problema, possono rimanere un altro po’” disse Ade.

“No, dobbiamo andare. Domani partiamo e non possiamo trattenerci più” risposi.

“Anche tu vai, figliolo?” chiese Ade a suo figlio.

“Si padre” contestò.

“Buona fortuna” ci disse.

“Ce ne servirà” disse Percy prima che uscissimo.

La sera preparammo tutto per il giorno dopo e andammo a dormire presto, si fa per dire presto.

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IL MIO ANGOLO

Secondo voi lo troveranno? 
Vorrei sapere il vostro parere.
Recensite.
Un bacio EL

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Capitolo 16
*** RICERCATO ***


16° Capitolo 
POV PERCY
 
Appena mi svegliai notai che il letto di Annabeth era vuoto e in giro non
si sentiva nessun rumore così mi precipitai fuori e li vidi tutti pronti.

“Vuoi partine in boxer?” mi chiese Nico scoppiando a ridere.

“Non ti ho vista nel letto e mi sono preoccupato” dissi guardando
Annabeth senza calcolare Nico che non smetteva di ridere.

“Che pensavi, che fosse scappata?” chiese Nico.

“Peggio. Vado a vestirmi” dissi prima di tornare nella stanza, mi vestii e presi
la borsa che avevo preparato la sera precedente.

“Andiamo?” ci chiese Rachel appena mi vide.

Annuii e lei tirò fuori 4 perle e c’è ne diede una ciascuno.

“Sapete cosa visualizzare?” ci chiese.

“Già ci sono stato da piccolo” mi disse Nico.

“Io e Annabeth pure!” dissi. Rachel annui.

Buttammo le perle per terra e le schiacciammo.
Di colpo ci tele-trasportammo.
“Ma dove siamo?” chiesi.

“Sicuro non siamo al casinò” rispose Annabeth.

“Ci siamo vicino, so che strada prendere. Seguitemi” disse Rachel.

Non riuscivo a capire come mai avessimo sbagliato strada.                      
Io e Annabeth sapevamo dove era perché già c’eravamo stati. Nico lo stesso. Rachel.
Rachel non c’era stata. Forse dovevo dirlo ma già sapevo che Annabeth se la sarebbe presa con lei e non era il caso.

“Ecco, siamo arrivati” disse.

Un uomo ci disse di entrare.
“Benvenuti al Casinò e Hotel Lotus. Entrate. La vostra stanza è la 33.502. Sapete come arrivarci?”

“Si nessun problema, ma non ricordo a che piano è!” disse Annabeth.

“335° piano” rispose.

“Grazie” gli disse Annabeth.

Appena entrammo nell’ascensore Annabeth digitò 337°.

“Perché 337°?” chiesi.

“Non ricordi che Persefone ha detto che Aaron è nella 33.706?” mi chiese.

“Si, ma come fai a sapere in che piano è?”

“Si chiama intuito. Se noi che stiamo nella 33.502 stiamo al 335° piano vuol dire
che ad ogni piano ci sono 100 suite e visto che Aaron è al 33….” Ma la interruppi.

“Abbiamo capito, sei un genio” risposi sbuffando e lei cominciò a pavoneggiarsi.

“Eccoci, ora troviamo la 33.706….allora 33.704, 33.705. Eccola la 33.706" dissi.
Bussammo. Ma niente. Ancora. Silenzio totale.

“Buttiamo giù la porta?” chiese Nico.

“Non serve, è aperta” ci fece notare Rachel entrando.

“Non c’è nessuno” sbuffai.

“Voi cercate nei ristoranti e nelle sale giochi.    
Io e Nico cerchiamo degli indizzi qui” ci spiegò Rachel.

“Ah, non dimenticate di non mangiare i fiori di Loto” ci raccomandò.

“Non ne abbiamo intenzione” le disse Annabeth un po’ arrabbiata.

“Se scopriamo qualcosa vi chiam… come comunichiamo senza un cellulare” chiesi.

“Io ho un cellulare” disse Nico “negli Inferi nessuno me l’ha proibito”

“Allora nessun problema, ricordate che io ne avevo uno nascosto?” ci chiese.

“Fin troppo bene. Ok, andate” rispose Rachel sbuffando.

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IL MIO ANGOLO

Chi lo trova prima?
Team Nichel o Percabeth?
Recensite.
Un bacio EL

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Capitolo 17
*** UN INDIZIO ***


17° Capitolo 
POV PERCY
 
Andammo nella sala più affollata. Chiedemmo di un certo Aaron ma nessuno lo conosceva,
stanchi ci dirigemmo nella reception.
 
“Signori, cosa cercate?” ci chiesero.
 
“Un mio amico mi ha detto che alloggiavi qui! Si chiama Aar…” ma l’uomo alla reception mi interruppe.
 
“È sicuramente ancora qui visto che da qua nessuno vuole andarsene” ci assicurò.
 
 “Ora non so più dove cercarlo” gli dissi appena ci allontanammo.
 
“Noi cerchiamo ancora, se Rachel e Nico trovassero qualcosa ci avviserebbero.
Cerchiamo meglio” mi disse, annuii e lo seguì in un’altra sala.
 
 
POV RACHEL
Era più di un’ora che cercavamo nella stanza ma era vuota.                          
Nei cassetti non c’era nulla, il cestino ripulito e il bagno splendente.
L’unica cosa che eravamo riusciti a trovare era un taccuino.
 
“Qui manca un foglio” mi fece notare Nico.
 
“Si, ha scritto qualcosa e ha strappato il foglio. Passami una matita” chiesi.
 
“A che ti serve?” mi domandò.
 
“Quando ha scritto, ha calcato.
Se passo la matita sul foglio forse riusciamo a vedere in rilievo ciò che ha scritto” gli spiegai.
 
Tornò subito con una matita. Calcai e vidi una scritta.
 
“William Starch” lessi.
 
Subito chiamai Annabeth.
“Abbiamo trovato qualcosa venite subito” le dissi e riattaccai.
 
 
POV ANNABETH
“Finalmente abbiamo qualcosa” annunciai a Percy e corremmo nella suite di Aaron.
 
“Cosa avete trovato?” chiesi a Rachel.
 
“Guarda” mi disse passandomi il foglio.
 
“William Starch!” dissi.
 
Provavo e riprovamo ma non riuscivo proprio a ricordare dove l’avevo sentito.
“Chirone” mi illuminò Percy.
 
“Hai ragione, l’ha nominato Chirone ad una delle sue lezioni.                
È uno dei suoi allievi preferiti. Ha lasciato il ‘Campo’ qualche anno fa” spiegai.
 
“Allora chiamiamo Chirone e vediamo cosa sa!” disse Rachel.
 
“Mi serve dell’acqua” annuncia.
 
“Chiamata Iride?” mi chiese Percy.
 
“Non c’è altro modo per chiamarlo visto che al ‘Campo’ non è ammesso un cellulare”
 
Andammo in bagno, aprii la doccia e ci buttai dentro una dracma.
“Mia dea Iride, mettici in contatto con Chirone
del Campo mezzo-sangue” dissi e subito lo vedemmo nell’acqua.
 
“Chirone, siamo quiiii!” disse Percy.
 
“Percy, novità?” gli chiese appena ci vide.
 
“Chirone, la storia è lunga e non abbiamo tempo. Cerchiamo un certo
Aaron e nella sua suite abbiamo trovato un nome. William Starch. Cosa puoi dirci su William?” chiesi.
 
“Era uno dei miei migliori alieni, per un po’ ha insegnato al ‘Campo’ poi l’ha lasciato
e ho perso ogni traccia di lui. Aspetta… avete detto Aaron?” ci domandò.
 
“Si, cerchiamo un certo Aaron” affermò Percy.
 
“Aaron Flinn, un figlio di Zeus. Era l’allievo preferito di William” ci spiegò.
 
“Grazie mille Chirone” gli disse Rachel sorridendo e chiudendo la chiamata.
 
“E ora come lo troviamo?” chiese Nico.
 
“Guardiamo le ultime chiamate” spiegò Rachel.
 
Rachel premette il tasto dell’ultima chiamata e scoprimmo che aveva chiamato
una società di autobus per prenotare un biglietto. Così ci precipitammo alla reception e chiamammo un taxi.
 
“Dove volete andare?” ci chiese il conducente del taxi.
 
“Alla fermata del pullman” spiegò Rachel.
 
Dopo circa 20 minuti arrivammo.
 
“Scusate, un nostro amico ha prenotato un biglietto dal Casinò Lotus.
Si chiama Aaron Flinn. Sapete qual’era la sua destinazione?” chiesi.
 
“Si, per Carson city” ci disse.
 
“Prenotiamo 4 biglietti per Carson City” disse Percy.
 
“Mi dispiace, ma quel pullman è già partito circa 2 ore fa. Il prossimo parte domani alle 16.00” spiegò.
 
“No, fa niente. Grazie comunque” disse Rachel e si allontanò.Noi la seguimmo.
 
“Come facciamo ad arrivare a Carson City?” le chiesi.
 
“ ’Prendiamo in prestito’ una macchina!” affermò.
 
“Come, rubiamo una macchina?” le chiesi.
 
“Che brutta parola. Pfff hai altre soluzioni?” mi chiese
 
“Ok, ‘prendono in prestito’ una macchina” mi disse sorridendo.
 
Io e Rachel andammo ad un distributore e comprammo una cartina mentre
i ragazzi ‘prendevano in prestito’ una macchina e subito partimmo.

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IL MIO ANGOLO

Spero vi sia piaciuto. 
Recensite C:
Un bacio EL

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Capitolo 18
*** INTOPPO ***


18° Capitolo 
POV RACHEL
 
Erano ore che eravamo partiti. Facevamo a turno io e Percy per guidare visto
che ne Annabeth ne Nico sapevano farlo. Era l’alba del 5° giorno. Oddei il 5° giorno.
Ci rimaneva pochissimo per trovare il famosissimo Aaron, dargli il cofanetto,
tornare negli Inferi, farci dare l’oggetto, andare dalle Moire e convincerle a far vivere Percy.
Che settimana! Tutti dormivano, guidavo io e cercavo di guardare la cartina ma per guardarla
mi distrassi e sbandai. Frenai di colpo e i miei compagni di sventura si svegliarono gridando.

“Ma che c…” si bloccò Nico.

“Scusate ma non ho ancora imparato a guidare, mantenere la cartina e cercar di orientarmi in una città
sconosciuta mentre sento russare.” mi girai, sorrisi “ah, buongiorno”  e subito tornai a guidare.

“Hai finito?” mi chiese Annabeth.

“Di?” chiesi.

“Arrampicarti sugli specchi, e non fare la finta tonta!
Hai distorto tutto incolpando noi” mi rispose con nonchalance.

“Non ho incolpato voi, mi sono solo difesa prima che cominciavi ad attaccarmi senza darmi
la possibilità di rispondere” le risposi senza voltarmi.

“Ora basta, sono stanco dei vostri continui litigi. Io potrei morire! Gradirei non sentirvi più litigare prima del verdetto!!                                    
Ora Rachel, passami la cartina” disse zittendoci e senza darmi il tempo di passargliela me la tolse di mano.
Finalmente raggiungemmo il pullman, dopo circa 20 minuti si fermò.

“Dobbiamo salire sul pullman, è l’unico modo per trovarlo.                     
Se raggiunge la città non lo troveremo più!” spiegai e subito corremmo al pullman lasciando la macchina rubata in strada.

“Il biglietto” ci chiese il conducente del pullman.

“Possiamo farlo anche qui?” chiesi.

“Si, solo se avete i soldi!” ci spiegò.  

Io annuii e pagai.
“Potete salire” ci disse sorridendo.

“Grazie” rispose Annabeth mentre noi salivamo.

“Percy tira fuori Vortice!” gli ordinai.

“Cosa? Ma hai penso qualche rotella?!” mi chiese.

“Stupido, fa quello che ti dico. I mortali a causa della foschia vedranno una semplice penna e
solo Aaron vedrà una spada.                
È l’unico modo per trovarlo” spiegai e lui cacciò Vortice senza esitare.

Camminammo per cercare un posto sul pullman e nel frattempo cercavo di notare
se qualcuno si agitava per la spada, ma nessuno si mosse.

“E ora?” mi chiese Percy.

“Ora…… ehm….. Si, Nico!” dissi all’improvviso e lui saltò appena gridai il suo nome.

“Che c’è?” mi chiese.

“Puoi far venire un mostro dagli Inferi ad attaccare il bus? Uno qualsiasi!” dissi.

“Perché vuoi che un mostro ci attacchi?” mi guardò stranito.

“Ok, ora sono sicurissimo. Tu devi farti curare cara!” mi disse Percy mettendo
la mia mano tra le sue come per rassicurarmi.

“No io ho un cervello, un mostro causerebbe molto panico per qualsiasi semidio.
Se prima non ci ha notati ora non può non notare un mostro!” spierai.

“Ci provo” mi rispose Nico.

Dopo circa 10 minuti apparve Kelli.

“Ciao ragazzi, mi avete chiamata?” chiese divertita.

“Kelli, fa tutto il casino che vuoi. Scatenati e scopri se oltre a noi c’è un altro semidio” le dissi e lei non se lo fece
ripetere due volte. Cominciò ad attaccare tutti i ragazzi sul pullman, si agitarono e cominciarono a gridare.

“Chissà cosa vedono loro” sussurrai riferendomi ai mortali.                 
Loro sicuramente non riuscivano a vedere Kelli con le zanne perché la foschia glielo impediva.

“Sicuro nulla di buono” affermò Nico sorridendomi.

“Perché sorridi?” gli chiesi aggrottando la fronte.

“Non lo vedi? Aaron sta dando spettacolo!” continuò ridendo.

C’era un ragazzo che si stava difendendo da Kelli con una spada lucente.

“Si, l’abbiamo trovato” dissi congratulandomi con me stessa.

“Grazie Kelli, puoi andare!” le dissi quasi ordinandoglielo.

“Si, padrona!” mi rispose ridendo e poi andò via.

“Ha ha ha com’è spassosa!” dissi sarcastica.

“E voi chi siete?” ci chiese l’uomo che supponevo fosse Aaron.

“Aaron?” gli chiesi.

“Mhhh si e voi? Perché avete ordinato a quell’empusa di attaccarmi?” chi domandò arrabbiato.

“La storia è lunga quello che devi sapere è che ci ha mandati
Persefone per darti un cofanetto ed una lettera” spiegai.

Presi il cofanetto con la lettera da dentro lo zainetto e il pullman si fermò.
Aaron prese ciò che avevo in mano e scese alla fermata. Lo inseguimmo ma ad un incrocio lo perdemmo.

“E ora? Come torniamo da Persefone?” mi chiese Percy

______________________________________________________________________________________________
IL MIO ANGOLO

Poverini :C 
Secondo voi come tornano da Persefone?
Ma soprattutto, tornano da Persefone?
Recensite :D
Un bacione EL

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Capitolo 19
*** ACCUSE SGRADEVOLI ***


19° Capitolo 
POV NICO
 
“Dobbiamo trovarlo!” affermò decisa Rachel.

“Ma come?” chiesi.

“Possiamo andare al comune e chiedere di William Starch,
sicuramente è suo ospite, oppure tornate sul pullman prima che riparta,
prendere la giacca che Aaron ha dimenticato, chiamare Cerbero
e rintracciarlo” rispose Annabeth con nonchalance.

“Una giacca?” chiesi.

“Si, sai quelle cose di stoffa che si mettono sopra gli abiti quando fa freddo” sogghigno ironica.

“So cos’è!!” le risposi acido.

“Smettetela, il pullman sta per partire e la giacca è li sopra!” ci fece notare
Rachel e subito andammo al pullman.

“Scusi, abbiamo dimenticato una giacca, Nico è smemorato dimentica
sempre qualcosa” disse Rachel all’autista e sbuffo.

Le diedi una gomitata.

“Ahi” disse.

“Scusa, ho dimenticato che avvolte le gomitate fanno male.               
Ops, sai non è colpa mia è che sono smemorato” le risposi mentre andavamo a prendere la giacca.

“Hai anche dimenticato che con me non si scherza e che
questa me la paghi” affermò con una risata diabolica.

“Subito o con gli interessi” continuai ridendo.

“Ahahahaha spiritoso, ma non c’è nulla da ridere” mi rispose sbuffando.

“Oooook” le dissi e poi vidi la giacca, la presi e subito scendemmo dal bus.

“Ora chiama Cerbero” mi ordinarono in coro le scorbutiche e io e Percy ridemmo.

“Fatemi concentrare” dissi.

Mi concentrai sul cagnolone degli Inferi, ripensai a quando
giocavamo a palla e subito riuscii ad avere una connessione con lui.

“Bel cagnolone, vieni” gli dissi.

“Bauu” rispose.

Riaprii gli occhi e vidi che tutti mi guardavano.

“Ho qualcosa in faccia?” chiesi.

“No, nulla” mi risposero.

“L’hai chiamato?” mi chiese Rachel.

“Certo, arriverà a minuti” le risposi sorridendo e lei ricambiò poi ricordò
che era arrabbiata con me e distorse lo sguardo.           
Vedendola sbuffare risi e rivolsi gli occhi al cielo esasperato.                
Poi notai che anche Annabeth e Percy stavano ridendo.

“Bauuu” mi disse Cerbero venendo a leccarmi.

“Bravo cucciolone, puoi dirci dove è andato il proprietario di
questa giacca?” gli chiesi ripulendomi dalla sbava.

Annusò la giacca e poi cominciò a correre.                                                        
Era troppo veloce così per raggiungerlo prendemmo 2 motorini che
erano fuori ad un bar. Rachel mi mise le braccia intorno ai fianchi.

“La sai guidare?” mi chiese.

“Non sarà poi così difficile” le dissi facendole un occhiolino.
Cominciò ad agitarsi per paura che io la facessi cadere.
Faceva bene ad aver paura ma non l’avrei mai ammesso.
Lei era l’unica che sapeva guidare bene, Percy se la cavava,
gli aveva insegnato lei a guidare. Ma non ebbe molto tempo per preoccuparsi
per quello visto che i motociclisti ci inseguivano.  

“Quelle sono nostre!” gridavano ma appena videro Cerbero si misero
paura e scapparono dalla parte opposta. Così ridemmo. Sicuro non avevano visto
Cerbero com’è realmente ma solo quello che le permetteva di vedere la foschia.                                        
Dopo una ore che rincorrevamo Cerbero lui si fermò davanti ad un ristorante e noi subito entrammo.

 “Lo vedete?” ci chiese Percy.

“È lì” risposi indicando il tavolo dove erano seduti due uomini.
Aaron e un uomo più anziano, penso fosse William.

“Aaron” gridai salutando con la mano e raggiungendo il suo tavolo.

“Voi!!” affermò furioso.

“Quelli incazzati neri siamo NOI” rispose Rachel sedendosi al tavolo.

“Devi darci quattro perle, dobbiamo tornare negl’Inferi e
Persefone ci ha detto di usare le perle perché se non torniamo entro domani
Percy morirà” dissi calmando Rachel e sedendomi vicino a lei.

“Tu non parlare! E chi mi dice che tu, figlio di Ade, non
stai aiutando tuo padre a trovarmi e uccidermi?” mi chiese.

“Non me ne frega un cazzo di quello che pensi basta che ci
dai quattro perle. Noi ce ne dobbiamo andare!!” rispose Rachel.

“E perché dovrei darvele?” ci domandò sogghignando.

“Senti p…” ma mi bloccò William.

“Moderate il linguaggio e smettetela di litigare.                                            
Mi presento, sono William” ci disse.

“Lo sappiamo. Loro sono Rachel, Percy, Nico e io sono Annabeth” presentò Annabeth.

“Ora che le presentazioni sono concluse vorrei le perle” risposi.

“E chi mi dice che dopo non vieni ad uccidermi?” ci chiese ridendo.

“Cambia città!” risposi.

“Aspettate, ho un’idea” ci disse Annabeth.

“Dici” le chiesi.

“Aaron, chiama Persefone, parlale e poi ci dai le perle” spiegò.

“D’accordo” ci rispose andò in bagno e dopo circa 2 ore tornò con le perle.

“Ma che hai fatto tutto questo tempo nel bagno?” chiese Percy.

“Ho chiamato Persefone e mi ha detto di avervi mandato lei e vuole che vi do
le perle” poi continuò “Vi aspetta domani pomeriggio per darvi l'oggetto!” disse passandoci le perle.

“Come domani pomeriggio?” chiesi furioso “non abbiamo tempo!”

“Nico non chiedere, è meglio!” mi disse Rachel rossa in viso.

“L’oracolo ha capito, diciamo semplicemente che fino a domani
pomeriggio il marito non c’è!” rispose con nonchalance.

“Nico, non fa niente abbiamo ancora un po’ di tempo” rispose Percy facendolo calmare.

“Andiamocene” disse Annabeth dando una perla ciascuno.

 “Da Nico?” chiese Rachel.

“Non abbiamo altro posto dove andare quindi SI” mi rispose e stavamo
per lanciare la perla e schiacciarla quando William ci ricordò “I clienti del
ristorante si insospettirebbero vedendo quattro ragazzi scomparire nel nulla”.

“Giusto” rispose Rachel uscendo dal ristorante, noi la seguimmo e schiacciammo la perla.

“Buona notte” disse Annabeth.

“Notte” rispondemmo in coro io, Rachel e Percy prima di andare nella stanza.

“Io devo ancora fartela pagare, ricordi?” chiese Rachel appena chiusi la porta della stanza.

“Sono qui, fammi tutto ciò che vuoi” dissi sogghignando.

“Non serviva che me lo dicessi tu!” rispose buttandomi sul letto e cominciò a farmi il solletico.

“Nooo, mmmm..i arren…do ma ppp…erfavor…e lasc…iami” mi pregò.

Dopo circa venti minuti di solletico e continue preghiere finalmente mi lasciò respirare,
mi diede un bacio sulla guancia e mi disse “Buona notte” prima di andare a dormire.

_________________________________________________________________________________________
IL MIO ANGOLO

Che ne pensate?
Sono carini Nico e Rachel è vero?? *^*
Finalmente hanno trovato Aaron.
Secondo voi qual'è l'oggetto?
Recensite C:
Un bacione EL

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Capitolo 20
*** LUKE PERFEZIONE CASTELLAN ***


20° Capitolo 
POV PERCY
 
Le diedi un bacio e cominciò a strofinarsi gli occhi.
“Buongiorno” le dissi con un sorriso.

“Ehm ‘Giorno, come mai così felice?” mi chiese.

“Mi sveglio e ti vedo dormire come una bambina, così dolce e tenera” le dissi facendole
un occhiolino e lei si alzò e mi baciò.             
Le misi le mani sui fianchi e lei mi buttò le braccia intorno al collo.
Mi mancavano i suoi baci, le sue labbra, la sua lingua.

“Ragazzi, oggi è il sesto giorno.
Potete rimanere a casa e avrete solo oggi e domani per divertirvi oppure possiamo
salvare Percy e poi potete stare insieme tutto il tempo che volete. A voi la scelta!” si schiarì la voce Rachel.

“E voi potreste imparare a bussare alla porta!!” si difese Annabeth.

“Visto che vi aspettavamo da circa mezz’ora abbiamo pensato che o stavate dormendo e
se bussavamo non ci avreste sentiti o foste morti e in quel caso 1° la porta non l’avreste aperta
anche se avessimo bussato e 2° sarei potuta tornare a casa e tranquillamente non mi sarei preoccupata
di andare ne da Persefone ne dalle Moire” disse lei acida.

“Ma non dobbiamo andare da Persefone oggi pomeriggio?” chiesi.

“Si ma non eravate voi quelli che volevano andare a trovare Luke nei campi Elisei?” ci chiese Nico.

“Giusto, siamo pronti” disse Annabeth staccandosi da Percy, prese la borsa e uscì sbattendo la porta.

“Ma che le è preso?” chiese Nico.

“Non parlare di Luke in presenza di Annabeth, per lei è ancora troppo doloroso” spiegò Rachel.

“Ti stai preoccupando per Annabeth?” mi chiese Nico strabuzzando gli occhi.

“No, non mi preoccupo per lei ma per Percy che sta male ogni volta che la vede distante” bisbigliò qualcosa
nell’orecchio di Nico che assomigliava ad un “penso che lei
non si sia ancora dimenticata di lui” e Nico rispose con un “Ahhh”.

“Ragazzi non parlate alle mie spalle, so già che lei pensa ancora a Luke ma non come una volta.
Solo come un amico!! E ora andiamo, ci sta aspettando” dissi.

Uscimmo e silenziosamente Nico ci condusse nei Campi Elisei.
“Siamo arrivati, Luke dovrebbe essere nell’Area di combattimento. Fa solo quello” disse Nico sorridendo.

“Si, è molto bravo!” disse Rachel poi continuò “ma Percy di più” disse
facendomi un occhiolino e le diedi un bacio sulla guancia.

“Allora dimostralo” disse Luke arrivando da noi sorridente.

“Oh sicuro amico” dissi sorridendo e salutandolo.

“Hey Luke, e a me non mi saluti” disse Rachel mostrando il labbro inferiore.

“No tesoro, come mi dimentico di te? È impossibile” disse e lei gli saltò al collo.

“Ma che mi sono perso?” mi sussurrò Nico all’orecchio. Risi.

“Diciamo che Rachel si è affezionata a Luke quando Annabeth ci ha litigato” spiegai.

“Ahahahaha ora si spiega tutto” rispose e risi.

“Ma Annabeth dov’è?” chiese Rachel staccandosi da Luke.

“Non lo so” dissi.

“Eccomi… ero andata a chiedere uno scudo per Percy” spiegò Annabeth e io e Luke la guardammo straniti.

“Non volevate vedere chi era più forte?” chiese.

“Giusto, grazie” dissi sorridendole.

“Ok, allora preparati a perdere!” mi disse Luke sogghignando.

“Vedremo chi perderà” risposi.

“Vogliamo rendere la cosa più divertente?” ci chiese Rachel e Nico rise.

“Ma mi leggi nella mente?!” chiese Nico a Rachel.

“Si, ho sviluppato questo potere per cercar di capire quali sarebbero state le
punizioni inflitte dal Signor D. ai poveri semidei che facevano qualcosa di sbagliato” rispose ridendo.
Ridemmo tutti, tutti tranne Annabeth.

“Non ho capito come vorresti rendere tutto questo divertente?” chiese Annabeth.

“Ma tu non sei l’intelligentona?” chiese Rachel.

“Ancora sul piede di guerra?” mi sussurrò Luke riferendosi a Rachel ed Annabeth.

“È si” risposi portando gli occhi al cielo.

Rachel e Annabeth si guardavano con disprezzo e Nico si mise in mezzo per farle smettere.

“Basta!!” disse.

“Qual è quest’idea?” chiesi a Rachel.

“Chi vince farà una richiesta che non può essere rifiutata!” rispose sorridendomi e passo
gli occhi da me a Luke come se stesse cercando di prevedere chi avrebbe vinto. Poi la vidi sogghignare.

-Sicuro già sa chi vincerà - pensai sbuffando –almeno si è calmata-

“Accetto” risposi.

“Idem” fece Luke.

____________________________________________________________________________________________________
IL MIO ANGOLO

CIAOOOO
SCUSATE PER L'ASSENZA MA INTERNET 
DAVA I NUMERI ULTIMALMENTE xD

CHE NE PENSATE DEL CAPITOLO?
VI È PIACIUTO? FA SCHIFO?
RECENSITE :D


QUESTA È FOTO DI PERCY CHE BACIA ANNABETH DOPO SVEGLIATA *^* CHE TENERI

UN BACIONE EL

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Capitolo 21
*** IL TEMPO SCORRE ***


21° Capitolo 
POV LUKE
 
"Ho dimenticato di dirvi, NIENTE POTERI, solo spada.
Percy, niente acqua o cose del genere.
Luke, niente svolazzatine o scherzi" chiarì Rachel.
Noi annuimmo.
Presi la spada, non gli diedi il tempo di prendere la sua e lo colpii al braccio.
-so che forse non dovrei farlo ma in guerra ed amore tutto è lecito- pensai.
Bestemmiò, prese la spada e provò a colpirmi ma mi parai.
Mi sbilanciai per colpirlo ma lui si scansò e caddi, provai ad alzarmi ma mi ferì alla caviglia.
Piano mi alzai e lo colpii, siccome era ferito al braccio era più lento così non riuscì a pararsi in
tempo e lo ferii abbastanza gravemente alla gamba. Cadde e imprecò.

“La lotta è fino alla morte?” gridai girandomi.

“Basta togliergli l’arma e poi tu sei già morto” mi rispose Nico ma subito
Percy si alzo e mi colpii con lo scudo sul volto. Mi pulii dal sangue e con una mossa colpii la sua spada e volò via.

“VINCE MISTER PERFEZIONE” gridò Rachel correndo da me e alzandomi il braccio in segno di vittoria.

“Grazie grazie, ma era una partita sicura!” affermai.

“Perché?” chiese Percy.

“Io sono migliorato e tu NO” ridacchiai.

“Spiritoso” rispose sarcastico.

“Uno dei miei tanti talenti” dissi e tutti risero mentre Nico aiutava Percy a mettersi in piedi.

“Luke vince” rullo di tamburi “ …..” disse Rachel, poi mi sussurro “cosa vuoi vincere?”

“So che dovete andare da Persefone, giusto?”

“Siii” disse Rachel incerta su se dire la verità.

“Potreste dire a Persefone, insomma se…”cominciò.

“Che sei bellissimo, spiritoso intelligente ma soprattutto DISPONIBILE?!” finì Rachel.

“Si potrebbe andare” dissi e tutti risero.

“Ma perché, qui non c’è nessuna degna di te?” chiese Annabeth.

“Oh ci sono, ma Persefone va per nominata e molti semidei dei
Campi Elisei hanno avuto il piacere e dicono che nessuna può competere con lei” risposi sorridendo.

“È solo curiosità?” chiese Annabeth.

“Ehm si” risposi insicuro.

“Ma che cazzo, tutti mi chiedono di aiutarli a tradire mio padre pff” disse Nico.

“Evidentemente è come dicono, nessuno compete con lei e tutti fanno a gara” risposi con nonchalance.

“Nico come ho già detto, faremo tutto ciò che chiede il vincitore!” incalzò Rachel.

“Grazieee, ma è meglio che andate, il tempo qui scorre diversamente per non far
annoiare noi semidei che dovremmo trascorrere qui l’eternità” dissi.

“Ma saranno passate due ore…” disse Annabeth.

“In realtà è passato un giorno” risposi.

“Come scusa? È uno scherzo?” chiese Percy.

“Non scherza, c’è ne dobbiamo andare subito!” disse Rachel.

“Ciao” feci con la manina mentre loro correvano via borbottando e imprecando.

__________________________________________________________________________________
IL MIO ANGOLO
 
CIAOOOO
OGGI MI ANDAVA DI SCRIVERE COSì HO AGGIORNATO.
CHE NE PENSATE?
ARRIVERANNO IN TEMPO?
RECENSITE :D
NOTTEE



ECCO I LO SCONTRO DI LUKE E PERCY :Q___

UN BACIONE EL

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Capitolo 22
*** LO SCRIGNO ***


22° Capitolo 
POV RACHEL
 
“Dobbiamo dividerci” affermò Annabeth.

“No, solo Nico sa la strada” risponde Percy.

“Per la prima volta sono d’accordo con Annabeth! È l’unico modo!” dissi.

“Ma la strada!” insistette Percy.

“Annabeth e Percy dalle Moire e io e Nico da Persefone” dissi ignorando Percy.

“Per me va bene, ma Percy ha ragione” rispose Nico.

“Finalmente qualcuno mi ascolta! Come ci arriviamo io e Annabeth dalle Moire?” chiese.

“Non è un problema, io ho la memoria fotografica caro!” rispose Annabeth.

“Ci incontriamo dalle Moire” dissi prima di portarmi Nico dalla parte opposta.

“Non ti dimenticare la promessa a Luke!” mi urlò.

Camminammo MOLTO.
“Sai qual è l’oggetto?” mi chiese.

“Si” risposi.

“E cos’è?” mi domandò.

“Luke è stato bravo vero? Insomma, anche Percy però
Luke è migliorato tantissimo!” risposi ignorando la domanda.

“Si, ma ti ho chiesto altro!” mi disse.

“Pensi che Persefone ci faccia entrare anche se siamo di un giorno in ritardo?” chiesi.

“Non lo so, è molto scorbutica” rispose.

“Ma l’ogg..” cominciò ma lo interruppi.

“Ma almeno poteva dircelo che il tempo scorre diversamente!
Tu lo sapevi?” gli chiesi.

“Certo che NO, sennò ve l’avrei detto!” rispose indignato.

“Ora fai l’offeso? Dovevo chiedertelo perché è strano che tu non lo sapessi!” gli dissi.

“Non faccio l’offeso, sono offeso” ribattè.

“Ok, fai l’offeso quanto vuoi.
Tanto siamo arrivati” dissi ed entrai nella stanza di Persefone.

“Buona sera” dissi.

“Hey, vi aspettavo ieri!” rispose Persefone.

“Abbiamo avuto qualche problema di calcolo!” le dissi.

“Già lo so, so anche che non avete avuto tempo di mangiare” scocco le dita e
arrivarono dei ragazzi col petto nudo con dei piatti in mano “parleremo
dell’OGGETTO dopo mangiato” ci spiegò.

“Non abbiamo tempo!” le dissi.

“Lo so, allora parliamo e mangiamo?” ci chiese.

“SIII, ho fame!” disse Nico.

I ragazzi portarono i piatti a tavoli e ci fecero accomodare.

-Ma come sono belli, Persefone ha proprio bei gusti- pensai mentre
uno di loro mi faceva sedere a tavola.

“Dubitavi cara?” mi chiese facendomi l’occhiolino
come se mi avesse letto nel pensiero.

“No di certo!” le risposi.

“Buon appetito” disse Persefone prima di cominciar a mangiare.

“Un nostro amico: bello, intelligente , spiritoso e soprattutto
DISPONIBILE vorrebbe farti visita qualche volta!” le spiegai.

“Luke Castellan? È si, è un bel giovane” rispose sorridendo.

“Digli di venire quando vuole!” continuò sogghignando.

“Sicuro” risposi.

“Allora, ci darai l’oggetto?” chiese Nico cambiando argomento.

“Certo, ve l’ho promesso” rispose scoccata.

Diedi una gomitata a Nico.
“Ahi” disse.

“Zitto e mangia” gli sussurrai all’orecchio.

Dopo 10 minuti finimmo di mangiare.
Persefone si alzo ed uscì dalla stanza.
“Questa me la pagi!” mi spiegò Nico riferendosi alla gomitata.

“Metti tutto sul conto” risposi.

“Puoi contarci!” disse.

“Penso che vogliate questo!” disse Persefone tornando con uno scrigno.

“Si grazie” dissi togliendoglielo dalle mani.

“È proprio LUI!” continuai aprendo lo scrigno ed allontanandomi da Nico.

“Non posso vederlo?” chiese.

“Non penso che si possa fare!” risposi.

“Perché?” insistette.  

“Faglielo vedere, MA SOLO A LUI!” disse Persefone
facendomi segno con la mano di aprire lo scrigno.

“Ma è proibito! Solo gli Dei, i mostri ed io possiamo
sapere della sua esistenza!” le risposi.

“Lui già sa che esiste” disse senza guardarmi.

“COSA?” strabuzzai gli occhi.

“Gliel’ha raccontato Ade tempo fa” continuò.

“Ma non poteva!” le risposi.

“Non fate come se non ci fossi!” disse Nico.

“Va bè, te lo faccio vedere ma se dovranno incolpare
qualcuno sappi che se la prenderanno con TE!” dissi guardando Persefone.

“Si si” disse.

Aprii lo scrigno e Nico rimase a bocca aperta.
“Nooo, non può essere LUI!” disse continuando a guardare il contenuto dello scrigno.

“Si è lui” confermai.

“Il leggendario Specchio Dell’Anima che regalò mio padre a
Persefone per dimostrarle il suo amore?” chiese.

“Si è proprio lui!” dissi annuendo.

“Ora dobbiamo andare, grazie mille Persefone” ringrazia e
ce ne andammo. Dovetti trascinare Nico perché non riusciva a non fissare lo scrigno.

_________________________________________________________________________________________
IL MIO ANGOLO

Ciaooo.
Finalmente hanno lo SPECCHIO.
A cosa servirà?
Che ne pensate del capitolo?
RECENSITE :D
Vorrei sapere il vostro parere.
Un bacione EL

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Capitolo 23
*** UN VOLO PER CASA ***


23° Capitolo 
POV ANNABETH
 
NEL FRATTEMPO
“Andiamo?” mi chiese Percy e ci incamminammo.

“Che hai contro Rachel?” mi chiese dopo circa 20 minuti di strada.

“Tu potresti morire e stai pensando al mio “rapporto” con Rachel?” chiesi un po’ arrabbiata.

“Rapporto? Quello non è un rapporto, perché un rapporto implicherebbe
una conversazione civile non battibecchi, infuriate e litigi continui!” mi rispose.

“Non è colpa mia, comincia sempre lei!” mi difesi.

“No, anche tu hai la tua parte di colpe non scaricare tutto su di lei!” mi incolpò il mio ragazzo.

“No, è lei che ha cominciato” dissi risentita.

“Cosa ha fatto di così grave?” mi chiese.

Lo ignorai.
“Allora?” continuò.

“Siamo arrivati!” dissi indicandogli la porta della stanza.

Bussammo, ma nulla.
Ri-bussammo, silenzio totale.
Aprii la porta…
“Buona sera…” dissi entrando.

“Entrate!” ci accolse Cloto.

“Non ci siamo ancora presentate, eravamo troppo adirate.
Io sono Cloto, io filo” ci disse la prima.

“Io sono Lachesi, avvolgo il filo” la seconda.

“E io sono Atropo, quella che stasera taglierà il tuo filo!” rispose la terza sogghignando.

“Ehm piacere, io sono…..” stava dicendo Percy.

“Sappiamo chi sei, Jackson” disse Lachesi.

“Vorremmo chiedervi se po…” stavo dicendo.

“Sappiamo anche questo!” continuò.

“Ma se ci lasciaste parlare!” borbottai.

“Vuoi che salviamo la vita del tuo fidanzato vero?” chiese Cloto.

“Si” affermai.

“E la risposta è NO” disse Atropo.

“Perché?” chiese Percy.

“Come perché?” disse Lachesi.

“Si, io non ho fatto nulla di male, non merito la vostra furia!” disse.

“Andrew stava per MORIRE!” disse Atropo.

“Non l’avrei MAI ucciso!”

“Si, come NO!” disse Lachesi.

“È morto?” chiesi.

“No” rispose titubante.

“Quindi? Non vi basta? Quale altra prova volete?” continuai.

“Non importa, abbiamo deciso” rispose Atropo.

La porta si aprì, Nico e Rachel con uno scrigno in mano.
Sbatterono la porta ed entrarono.

“E per questo? Per questo risparmiereste la vita di Percy?” chiese Rachel indicando lo scrigno.

“Oh miei Dei, non dirmi che è quello che sospettiamo?!” disse Cloto.

“È proprio quello!” rispose.

“DAMMELO” disse Atropo.

“No, prometti prima che continuerete a filare il filo di Percy” continuò.

“Vogliamo prima vedere se è lo sp…” stava dicendo Cloto ma la interruppe Nico.

“COME TI PERMETTi? NON DEVI PRONUNCIARE IL SUO NOME!” le gridò.

“Ma tu non dovresti sapere cos’è!” disse Lachesi.

“Invece SI, visto che sono il figlio di Ade!” le rispose.

“Ma cos’è?” chiese Percy.

“Non chiedere!” disse Rachel a Percy.

“Ok, guardate pure!” continuò passando lo scrigno a Cloto.

Lo guardarono e poi rimasero scioccate.
“Potete andare, prometto di continuare a filare il filo di Percy” disse
Lachesi facendoci segno di andare.

“Addio spero” disse Rachel uscendo e noi la seguimmo.

“Ma cosa gli avete dato?” chiesi appena uscimmo.

“Top secret” disse ridendo.

“Si torna al Campo?” chiesi.

“Siiiisii” dissero Percy e Rachel.

“Nico tu non vieni? Faremo una festa?” chiese Rachel.

“Non posso!” disse.

“VIENI VIENI VIENI” dicemmo tutti in coro.

“Ok, ma solo per la festa, poi devo tornare a casa” disse dispiaciuto.

“Vabbè, ma ora come andiamo a casa?” chiese Percy.

Appena lo disse vedemmo nel cielo arrivare quattro Pegaso.
“Chirone ci ha fatti venir a prendere” spiegò Rachel sorridendo.

“CAMPO ARRIVIAMO” gridò Percy.

“Ho dimenticato di darti una cosa!” dissi.

“Cosa?” mi guardò stupito.

Mi avvicinai, gli mise le braccia al collo e lo baciai.
“Non qui, e non davanti a NOI” disse Rachel.

“Che guastafeste!” disse Percy e tutti ridemmo.

Salimmo sui Pegaso e partimmo.
Durante il viaggio sentii Percy varie volte parlare con Blackjack.
Inoltre non riuscivo a non pensare ad una cosa!
Cosa c’era nello scrigno?
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IL MIO ANGOLO

Percy è salvo....
Secondo voi perchè Annabeth c'è l'ha con Rachel?
Vi è piaciuto il capitolo?
RECENSITE :D
Un bacio EL

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Capitolo 24
*** UN AMICO SPECIALE ***


24° Capitolo 
POV RACHEL
 
“CHIRONE” gridammo tutti e gli saltammo al collo.

“Vedo che Percy è ancora vivo, siete stati bravi!
Vi va di raccontarmi cosa è successo?” chiese.

“In realtà non possiamo” disse Annabeth.

“Perché?” chiese.

“Perché nemmeno noi sappiamo ciò che è successo.
Se vuoi sapere qualcosa chiedi o a Nico o a Rachel” spiegò.

“Nemmeno io so tutto” spiegò Nico.

“Quindi rimani solo tu!” disse Chirone guardandomi.

“Andiamo a parlarne nella casa Grande?” continuò.

Annuii.
“Allora?” chiese il Signor D. che non ho ancora capito da dove fosse sbucato.

Raccontai tutto.
“Come facevi a sapere che le Moire erano interessate allo Specchio Dell’Anima?” mi chiese.

“Dovresti chiederle perché non come! Lei sa TUTTO!” disse Dioniso e io sorrisi.

“Le Moire erano stanche di essere prese per i fondelli dagli Dei e
avevano bisogno dello Specchio Dell’Anima per capire se un Dio dicesse la verità” spiegai.

“Ah, ora capisco!” disse Chirone.

“Visto che vi ho spiegato tutto, posso andare a festeggiare con gli altri?” chiesi sorridendo.

“Certo cara, vai pure” ricambiò il sorriso Chirone ed uscii.

La festa era cominciata ma Percy, Annabeth e Nico mi stavano aspettando all’albero di Talia.
“Ragazzi!” urlai andando da loro.

“Hey, com’è andata?” mi chiesero.

“Benissimo, andiamo a divertirci?” domandai.

“Sicuro” disse Percy e corremmo al falò dove già era cominciata la festa.

“Voi festeggiate senza il protagonista della festa?” chiese Percy ai semidei un po’ risentito.

“Abbiamo cominciato mentre vi aspettavamo” disse Talia
venendoci incontro e abbracciando Percy.

“Sei ancora vivo?! Bene dovevo accertarmene” disse testandolo
poi sorrise e corse al falò.

“E che pensava, che fossi un fantasma?” chiese Percy e noi ridemmo.

Passammo tutta la serata a ballare e ridere.

Poi Nico mi disse di seguirlo e andammo verso la mia casetta sulla collina.
“Allora, cosa dovevi dirmi?” chiesi.

“Ricordi che devi pagarmela?” chiese sorridendo.

“L’avevo dimenticato” ammisi.

“Io No, non potevo dimenticarmi
la mia VENDETTA” disse sottolineando l’ultima parola.

“Cosa vuoi farmi? Il solletico?” chiesi.

“Può darsi, lo scoprirai” rispose sogghignando.

“Solo se riesci a prendermi” dissi cominciando a correre.

Era molto veloce, stava per prendermi e poi cadde.                           
Rotolò e mi fece cadere. Quando finalmente riuscimmo a fermarci me lo trovai addosso.
“Ehm vediamo” pensò ad alta voce Nico “ che ti faccio?” continuò.

Non riuscivo a respirare e poi mi baciò.
Assaporai la sua bocca, così morbida.
Il suo corpo premuto sul mio.
Poi si staccò.

“So che sei l’oracolo e che non puoi avere un ragazzo,
ma mi piaci” disse senza fermarsi per respirare.

“Anche tu mi piaci e il fatto che sono l’oracolo,
mi impedisce di avere un ragazzo,
ma non può impedirmi di avere UN AMICO SPECIALE” dissi sorridendo.

UN AMICO SPECIALE può abbracciarti?” mi disse mentre mi metteva le braccia sui fianchi.
Annuii.

“Può baciarti qui?” disse baciandomi sulla guancia.
Feci cenno di SI.

“E qui?” baciandomi il collo.

“Perché no!” dissi sorridendo.

“E qui?” baciandomi sulle labbra con tenerezza.

“Indubbiamente” dissi baciandolo a mia volta.

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IL MIO ANGOLO
 
Questo è il mio capitolo preferito *^*
Vi è piacito?
Che ne pensate della coppia Nichel?
A me piace molto 
 *___* 
Dite il vosto parere :D
Un bacione EL

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Capitolo 25
*** GELOSIA ***


25° Capitolo 
POV ANNABETH
 
“Vuoi sapere perché c’è l’avevo con Rachel?” chiesi a Percy mentre ballavamo.

“C’è l’avevi? Ora non più?” domandò sorridendo.

“Non ne ho più motivo” risposi.

“Ok, voglio saperlo!”

Andammo verso il lago, ci sedemmo sul ponte e poi mi guardò.
“Allora?” chiese.

“Insomma, ehm..” borbottai.

“Non ti vergognare” disse sogghignando e io gli
diedi uno schiaffo innocente sulla spalla.

“Ahi” fece finta di sentir dolore e io risi.

“Perché prima che stessimo insieme stavi con lei e
passi più tempo con lei che con me tutt’ora!” spiegai.

“1° non siamo mai stati insieme, ci siamo solo baciati e
2° non passo tutto il tempo con lei” ribattè.

“Se vabbè!” dissi e mi staccai da lui.

“Lo sai che sei bellissima quando fai la gelosa?” mi sussurrò
Percy “Ma quando arrossisci mi viene voglia di…” continuò.

“Di?” chiesi.

Mi baciò.                                                                                                    
Stemmo tutta la sera abbracciati,
a baciarci,
coccolarci come unico sottofondo l’acqua.                                                                                    
Le sue labbra così dolci mi facevano sciogliere.                                                
Lui si staccò e la magia si sciolse.

“Perché piangi?” mi chiese.                                                                           
Non mi ero accorta di piangere e subito mi passai il dorso della mano sotto l’occhio.

“Voglio stare con te PER SEMPRE, TI AMO” gli sussurrai all’ orecchio.

“Anch’io TI AMO e niente e nessuno ci separerà” disse tornando a baciarmi.

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IL MIO ANGOLO


Ma che belli :Q___

Questo è l'ultimo capitolo :'C
Mi mancheranno le vostre RECENSIONI
Spero che la mia prima FF vi sia piaciuta.
Vorrei sapere cosa ne pensate :)
Un bacione EL

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