Voci

di aelfgifu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parla Elettra ***
Capitolo 2: *** Parla Filottete ***
Capitolo 3: *** Parla Antigone ***
Capitolo 4: *** Note ai testi ***



Capitolo 1
*** Parla Elettra ***


Parla Elettra

 

Questa assurda desolazione!,

quest’aria di vetro

mentre attraverso l’atrio di casa mia;

questo freddo ghiacciato

dentro e fuori,

dentro e fuori queste mura,

dentro e fuori il mio corpo…………………….………………………………………………….………

………………………………………………….….……………………………………...……………………………………………………………………………………………………………………………………. anche la fiamma che porto oscilla, mentre mi affaccio da questa stanza, e le cortine mi sbattono sulla faccia………………………...…………………………………………………….………

…………………………………………………………………………………………….………….………………………………. la mia casa è immersa nel buio

C’è tanto buio che se mi guardo le mani

le vedo nere

 

è così buio

che il rossore di questa lucerna

basta a spaventarmi

nella mia casa piena di sangue.

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Capitolo 2
*** Parla Filottete ***


Parla Filottete

 

(Rivolto a Neottolemo)

 

Non pensare alla bellezza di queste rupi

a strapiombo, che s’immergono nel mare

come se ascendessero invece

verso una vetta numinosa;

e non pensare alla sacra oscurità

di questi boschi, così mistica;

la bellezza è per chi guarda,

chi c’è dentro ne conosce il pericolo.

 

Questo non vale a scusarmi.

Ho commesso uno sbaglio,

mi sono preso la punizione.

I terrori, quelli, li lasciamo fuori…

Ma tutto il resto…

 

(Si interrompe, fa qualche passo in giro, poi riprende)

 

Perfino contemplare la notte

da sotto queste foglie,

tra fruscii che non sai che sono,

se il battito d’ali di una falena

o i passi di una belva,

mette addosso uno spavento mortale.

Ma se mi ha stretto il cuore

per tutto questo tempo

è anche l’unico posto di cui posso dire

che è casa mia.

Intanto tu dici, tornare. Tornare dove?

Si vincerà una guerra

da cui ognuno uscirà peggiore,

perché se ora litigano per il comando

domani litigheranno per il bottino

e così via un giorno dopo l’altro,

e l’invidia e la fame dell’oro

li faranno sbranare a vicenda;

alla fine torno per questo.

Ma tu questa lingua non la capisci.

Ahi che male, che male!…

Però, se potessi far sì che la mia mente

resti chiara anche in mezzo

a questi angosciosi misteri,

se potessi dimenticare Lemno

e dare il mio valido contributo

in questo scannamento –

così che i cantori mi celebrino

durante i pranzi, e perché no –

non hai qualche nepente per me,

qualche erba della dimenticanza?

 

Ma non sopporto l’idea

di essere questo strumento inerte

tra le mani di qualcuno, quale che sia.

Ne va del sangue che ho buttato

anch’io, quaggiù, a mio modo;

e sapere che non peserà niente

sul piatto della bilancia…

 

Oppure fa’ una cosa,

legami mani e piedi

e trascinami via

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Capitolo 3
*** Parla Antigone ***


Parla Antigone

 

Il mio povero papà diceva

che con la corazza l’elmo e la spada

sarei stata il migliore degli strateghi.

E a volte, quando per sbaglio

consideravo il mio riflesso

sulla superficie di bronzo di uno specchio,

di me non vedevo nient’altro

che una fronte alta,

la faccia rosea, il collo sottile,

un’onda di capelli castani

appoggiati sulla spalla, le mani di una ragazza

che passa il suo tempo al telaio;

e non capivo la tenerezza, o l’amore,

nello scherzo di mio padre

 

Finché ad un certo punto

ho visto penzolare da una trave

il cadavere di mia madre, ho visto

gli occhi di papà ruscellare

fontane di sangue, mentre donne

parate a lutto ululavano,

e il palazzo risuonava

dei loro ululati. Ade era entrato

anche nei muri

 

Ora faccio una somma:

il sonno mi ha abbandonata,

la pace mi ha abbandonata,

vedo le braccia tese di mia sorella

ma mi succede come nei sogni,

non riesco a muovermi.

Che cosa farò di tutto questo sangue:

fatto di espiazione, rancore,

deliri di ogni genere?

E proprio su di me dovrà versarsi?

 

Allora mi dico prendi, rimisura,

delibera: delibera di separare

quello che è reale da quel che è spurio,

togli il sudicio che si è accumulato

sopra tanto dolore;

e cerco un gesto che mi sia possibile

 

Primo, per la pace di chi è morto,

secondo, per la mia.

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Capitolo 4
*** Note ai testi ***


Note ai testi

 

Per chi non avesse familiarità con la tragedia greca, ecco le storie che hanno ispirato questa trilogia:

 

Sofocle, Elettra: http://it.wikipedia.org/wiki/Elettra_%28Sofocle%29

Sofocle, Filottete: http://it.wikipedia.org/wiki/Filottete_%28Sofocle%29

Sofocle, Antigone: http://wikipedia.org/wiki/Antigone_(Sofocle)

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