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di Euridice100
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Le gocce di pioggia turbinano nell’aria prima di infrangersi sul vetro. Un manto di foschia ricopre ogni cosa, rendendola cupa e misteriosa.
Un tuono rimbomba in lontananza.
È come se un mago avesse gettato un incantesimo sul mondo, pensa la piccola Belle ammirando il paesaggio plumbeo dalla finestra.
Resterebbe là incantata per ore, se non fosse che tra pochi minuti inizia la lezione di danza: Miss Dight è severissima, non tollera alcun ritardo; come del resto Miss Corbette e Mr Dellustens, rispettivamente insegnanti di buone maniere e di musica.
La bambina sospira. Ha solo cinque anni, eppure quelle giornate scandite da rigidi appuntamenti e cerimoniali già le vanno strette. Perché deve imparare a far riverenze e a usare tanti diversi tipi di posate? Lei vuole stare con Laertia, stendere il bucato e preparare i biscotti!
Una volta lo ha detto a suo padre, che è scoppiato a ridere.
- Ma come, piccola mia, che discorsi sono questi? Devi imparare a comportarti come una principessa o nessuno ti chiederà in moglie! – le ha spiegato Re Maurice.
Belle non crede di aver capito bene: cosa c’entrano i balli e “tutte quelle altre cose” con il matrimonio? E poi, lei non ha alcuna intenzione di sposarsi: girerà il mondo vivendo mille avventure, come i protagonisti delle storie di Laertia!
- Principessa…
La bambina si volta subito sentendo quella voce dal flautato accento straniero. Sorride alla donna entrata nella stanza.
- Laertia! È ora di andare?
- Ebbene sì, piccola, – sospira – Corriamo, o quella strega dirà che abbiamo violato le rigorose leggi del galateo. Anzi no, anche correre le infrangerebbe…
Le due ridono dirigendosi verso il salone in cui si terrà la lezione di danza.
Ovviamente, ogni accenno di allegria si smorza appena compare Miss Dight, che le osserva - come al solito - con malcelato disprezzo ricambiato da entrambe.
Belle guarda le due donne e ancora una volta si stupisce per quanto siano diverse: l’insegnante è tanto alta e magra, secca e spigolosa, quanto la nutrice è bassa e rotondetta, dal volto gentile incorniciato da capelli chiarissimi.
Gli occhi di una sono tanto freddi quanto quelli dell’altra caldi e luminosi.
Si scrutano con astio, come se in gioco ci fosse qualcosa in più oltre alla consegna di una bambina.
Il suo affetto, realizza Belle.
Ma sotto questo punto di vista, la lotta è impari.
Laertia fa un rapido inchino, sorride alla bimba e si allontana.
- Principessa, siamo in ritardo. Cominciamo.
Belle sospira.
Le sue due ore di tortura quotidiana hanno inizio.
 
 
 
- No, no, no! Principessa, non ci siamo! Le ho detto che nel valzer lento si procede lungo la linea di ballo con passi né lenti né veloci, ma il primo e il quarto passo sono accentuati. Il passo base è questo: pianta-tacco, pianta, pianta-tacco, pianta-tacco, pianta, pianta-tacco. All’inizio deve indietreggiare con la gamba sinistra di un lungo passo di pianta-tacco! Cosa non vi è ancora chiaro? Ricominciamo!
Il pianista suona lo stesso motivo per la decima volta di fila, e per la decima volta Belle confonde tutto.
L’esasperazione dell’insegnante è palpabile. Come quella dell’alunna.
- Principessa, cosa avete oggi? Volete impegnarvi e danzare come si deve?
- NO!
L’urlo della bambina raggela la stanza.
- Come, prego? – la voce di Miss Dight è un sibilo tagliente.
- Non voglio ballare! Non so farlo e non ho alcuna intenzione di imparare, non mi piace!
- Principessa, chiaramente non vi sentite bene…
- Sto benissimo, invece! Io non voglio stare con voi, vi odio! Voglio andare da Laertia e non mi fermerete!
Belle esce dalla stanza fiera e risoluta, senza correre o piangere.
In fin dei conti, è una bambina beneducata.
 
 
Come prevedibile, una scandalizzata Miss Dight ha subito riferito l’increscioso accaduto a un adiratissimo Re Maurice.
Risultato? Una memorabile ramanzina per Belle e un mese di allontanamento da Laertia.
La peggiore delle punizioni.
La governante è il centro del piccolo mondo della bambina, è presente anche nel suo primo ricordo: una caduta dalle scale, un ginocchio sbucciato che brucia e quella donna dagli occhi bonari che le disinfetta la feritina cantandole una nenia per tranquillizzarla.
Belle non ha conosciuto sua madre, morta poco dopo la sua nascita: per lei la figura più simile a una mamma è Laertia, sempre divertente e buona, gentile anche quando la rimprovera; è lei a svegliarla la mattina e a rimboccarle le coperte la sera, ad aiutarla a vestirsi – borbottando spesso frasi come “Il corsetto a una bambina di cinque anni, che crudeltà!” – e ad accompagnarla ai tanti appuntamenti che scandiscono la vita di una principessina.
E soprattutto, da che ne ha memoria, ogni giorno le racconta una storia.
Storie di principesse prigioniere e cavalieri che accorrono a salvarle, di balli e festosi ricevimenti, certo; ma le vere specialità di Laertia sono altre.
La bambina non si stanca mai di ascoltare racconti di avventura e magia, di draghi che radono al suolo interi regni prima di essere uccisi da intrepidi eroi, di viaggi e di stregoni che, a detta della nutrice, stringono patti coi papà delle bambine cattive per portarle via – al che Belle si è spaventata a tal punto da non chiudere occhio quella notte: aveva disobbedito a suo padre proprio poche ore prima, il mago cattivo sarebbe venuto a prenderla!
Come può Belle star lontana dalla sua Lae? La principessina singhiozza e la donna, alla vista di quegli occhioni gonfi e di quelle guance paffutelle rigate di lacrime, sente una stretta al cuore.
Madre di tre figli maschi che ha dovuto lasciare nel Paese natio per lavoro, Belle è per lei la figlia che non ha avuto; l’ama come se fosse davvero frutto del suo ventre e la prospettiva della separazione appare intollerabile anche a lei. Ma il Re ha decretato il suo volere, disobbedire significherebbe essere allontanata definitivamente da Palazzo, non rivedere più la bambina e non avere di che dare da mangiare ai suoi figli.
Cosa fare? È questa la domanda che arrovella la mente della serva per una notte, fino a quando un’idea, semplice e al tempo stesso geniale, le sovviene all’improvviso.
È arrivato il momento di rendere Belle indipendente da lei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
N.d.A.: odiatemi. Sì, merito il vostro odio. Starete pensando: “Ecco come perde tempo questa con una raccolta in corso! Inaffidabile!”.
E invece no. Ho iniziato quel progetto e, cascasse il mondo, lo porterò a termine! In questi giorni sto studiando e scrivendo e giovedì aggiornerò “As my memory rests – but never forgets what I lost”! Vi dico di più, sarà un doppio aggiornamento! Perciò, stay tuned! :D
Spero di avervi incuriositi con il primo capitolo della mia nuova follia: sarà una long in tre parti sull’amicizia tra la piccola Belle e la nutrice Laertia… Mi raccomando, è il mio primo esperimento con le storie in più capitoli, perciò questa volta recensioni, consigli e critiche sono necessari! Non abbiate pudore! :P
È stato doveroso inserire anche qui un minuscolo riferimento a Rumpel… Qualcosa comparirà in tutti i capitoli, ve lo prometto xD
I nomi degli insegnanti mi sono stati suggeriti da B. – effettivamente chiamarli “precettori 1, 2, 3 ” non era una buona idea xD – e, per i passi di danza, ho rielaborato quanto letto sul sito http://gabrio.mongardini.it/valzerlento.htm. Se c’è qualche esperto di valzer e ho scritto qualche idiozia, mi corregga pure!
Grazie a tutte le meravigliose persone che mi seguono, recensiscono le mie storie o semplicemente le leggono… Mi date una carica fenomenale, Dearies! :* Grazie! :)
E grazie a B., F., A. e  D. , perché ci sono. 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Laertia si guarda attorno circospetta: alle quattro e mezza di mattina circolano ancora molte guardie, la prudenza non è mai troppa. Si muove con attenzione avvicinandosi alla camera di Belle e solo quando scivola nella stanza ricomincia a respirare con calma.
Come prevedibile, la bambina sta dormendo: la donna guarda intenerita quel corpicino che quasi scompare sotto la coltre di coperte. Ricorda con commozione il giorno che l’ha tenuta per la prima volta tra le braccia, una neonata urlante e dagli occhi determinati: già allora ha letto in quell’ esserino una promessa di intelligenza e bellezza che il tempo ha solo confermato.
Ma non c’è tempo per il sentimentalismo ora; ogni minuto è prezioso e non può sprecare la sua unica occasione di parlare con la bimba.
- Belle? Su, piccola, sveglia! - le mormora all’orecchio.
La principessa apre gli occhioni azzurri e la guarda stupita.
- Laertia? Perché sei qui, papà ci ha perdonate? – le chiede sbadigliando.
- Purtroppo no, tesoro mio, ma ho una proposta da farti, se prometti di mantenere il segreto.
La bambina annuisce incuriosita.
- Questo mese dovremo rinunciare alle nostre storie, ma dalla prossima volta che ci vedremo imparerai a leggere e a scrivere.
- Leggere e scrivere? Quelle cose che fanno i grandi con i libri? Papà ha detto che un precettore me lo insegnerà quando compirò sette anni…
- E noi inizieremo prima, che male c’è? Anzi, meglio, guadagneremo tempo! Pensa, leggerai le tue storie quando vorrai, anche quando sarò impegnata e non potrò farlo io!
- È difficile leggere? – chiede Belle titubante.
- No, no, - la rassicura Laertia – Ci vorrà solo un po’di pazienza all’inizio e in poco tempo sarai bravissima! Ma dobbiamo mantenere il segreto! Allora, mia cara, abbiamo una accordo?
- Sì! – esclama la bambina entusiasta – Sarò muta come un pesce e buona come… Come… Come le tue torte!
La donna ride abbracciandola.
Quella piccola, dolce testarda è proprio la figlia che non ha mai avuto.
 
 
 
Per un mese, Belle si comporta meravigliosamente. Obbedisce al padre e manda a memoria le nozioni che gli insegnanti le trasmettono: ormai sissonnes e arabesques non hanno segreti per lei.
Ma ogni sera, nel silenzio della sua camera, quando la timida cameriera che ora l’assiste se ne va, la bimba pensa che un altro giorno è volato e il suo incontro con Laertia è sempre più vicino.
Dal canto suo la donna, che ora lavora solo nelle cucine, non può non volgere lo sguardo verso le stanze della principessa ogni volta che passa dal cortile. In biblioteca ha trovato un libro di fiabe e favole, l’ideale per avvicinare una bambina dalla fantasia sfrenata come Belle alla lettura.
E nel frattempo, Laertia prega perché quel periodo passi in fretta e gli occhi della sua piccolina non diventino troppo tristi nel frattempo.
 
 
 
Quando finalmente Re Maurice riammette la serva al cospetto della figlia, i loro cuori quasi scoppiano di gioia. La bimba aspetta trepidante l’incontro serale e, quando vede la donna entrare in camera con un libro in mano, quasi le si getta in braccio.
Le due ridono e si raccontano i rispettivi mesi sgranocchiando i dolcetti che la nutrice ha portato di nascosto; ritrovano intatta la complicità di cui non hanno potuto godere negli ultimi tempi, fino al momento in cui Laertia prende in mano il tomo.
- È l’ora di metterci all’opera, mia cara! – esclama ridendo.
Belle ora è un po’spaventata: quel libro sembra immenso, come farà a leggerlo tutto? Lei sa a malapena scrivere il suo nome… E se non dovesse imparare mai? E se deludesse Laertia e lei le volesse meno bene per questo?
Mille timori incupiscono gli occhi della bambina, che si confida a bassa voce, mordendosi le labbra.
- Piccola mia, questo mese ti ha fatto più male di quanto pensassi! Dov’è finito il tuo coraggio? Ci stiamo imbarcando in una nuova avventura, come i protagonisti delle tue storie preferite; hai mai sentito di un eroe spaventato? Animo, Belle, sai come dicono al mio Paese? “Quando le donne hanno paura, il mondo crolla”! – la voce della donna si raddolcisce – E poi, io ti vorrei bene anche se tu fossi stupida come… Come… Come una capra ubriaca!
La risata che segue cancella ogni traccia di angoscia dagli occhi della principessina, che si accoccola vicino alla balia, apre con risolutezza il volume e chiede solo: - Cominciamo?
 
 
 
Da quella sera in poi, Belle e Laertia ritagliano momenti per immergersi nei libri, frammenti di tempo che sembrano volare: alcune sere la bambina crolla dalla stanchezza e la serva la lascia riposare, ma sono eventi rari, perché Belle è decisa ad imparare a leggere e a scrivere. Si è data dei tempi rigorosi: entro Natale padroneggerà le lettere a tal punto da riuscire completamente da sola nella lettura di una storia del libro con cui si esercita.
Impara a riconoscere le lettere, da sole e assieme, poi a unirle fino a sillabare paroline; a volte la bambina non ci riesce, quella “b” e quella “d” sono odiose, con le loro pance simili che confonde sempre, ma non demorde, stringe i denti e con tenacia ripete una, due, dieci volte.
Che emozione quando riesce a leggere la frasetta “C’era una volta” senza esitazioni!
La governante ride e dice che è bravissima: di questo passo altro che una storia, Belle riuscirà a finire l’intero libro prima del nuovo anno! Quel volumone, all’inizio tanto minaccioso, ora è il migliore amico di Belle, che lo sfoglia per esercitarsi e divertirsi anche quando Laertia è altrove.
Laertia, che segue gli sforzi di Belle palpitando con lei, che la incoraggia quando le lettere non vogliono mettersi in fila, che si commuove quando la manina paffutella della bambina verga per la prima volta qualcosa di diverso dal suo nome.
Laertia, che con Belle sta scoprendo la gioia di essere mamma ancora più che con i suoi figli.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
N. d. A.: Come promesso,ecco a voi la seconda parte della mia long! Allora, che ne pensate, vi è piaciuta? In ogni caso una recensioncina mi renderebbe molto contenta, sapete che accetto volentieri consigli, complimenti e uova marce! :D
Scherzi a parte, scriviamo su questo sito anche per migliorare, dobbiamo confrontarci senza timore!
Avete trovato il riferimento a Rumpel? Questa volta è un po’ meno esplicito, ma c’è, c’è sempre! xD
Ho scelto i passi di danza classica da http://it.wikipedia.org/wiki/Glossario_della_danza_classica ...Ho avuta la mia unica esperienza col balletto – conclusasi miseramente, devo ammettere - a cinque anni, perciò potrei aver scritto idiozie! In tal caso, correggetemi pure!
Grazie a Kika,Julie_Julia, DreamWriten, Jarmione, Stria93 che hanno recensito il primo capitolo di questa fanfiction, a DreamWriten, Kika, Julie_Julia, Haiku, Thomasina Tuckerton che l’hanno inserita tra le preferite/ricordate/seguite… E, ovviamente, a tutti i lettori silenziosi!
Grazie a F. e B. , ormai prossimi all’esaurimento a causa mia :P
Ci risentiamo nel weekend / primi giorni della prossima settimana con una nuova storia della mia raccolta RumBelle  “As my memory rests – but never forgets what I lost” !
Baci baci! :) :*
 

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Capitolo 3
*** 3 ***


A Fede,
perché da otto anni ci sei sempre.
Buon compleanno!
 
 
 
 
 
È il due Dicembre, giorno del sesto compleanno della principessina: festa in tutto il regno e lezioni sospese per Belle, che deve prepararsi per il ricevimento organizzato in suo onore da Re Maurice.
Non la lasciano riposare nemmeno il giorno del suo compleanno, pensa amara Laertia portando la colazione alla sua piccola. Ha un dono per lei: le ha cucito dei guantini di lana bianca, forse non morbidi ed eleganti come le paia in pelle di capretto che la bambina deve sfoggiare nelle occasioni ufficiali, ma di sicuro più caldi.
Avrebbe voluto regalarle un altro libro o un po’ di pergamena, ma una serva non può nemmeno avvicinarsi a quegli oggetti costosi: già la paga è magra, in più deve inviarne la maggior parte alla famiglia lontana…
È immersa in questi pensieri quando entra in camera di Belle.
- Buongiorno e buon compleanno, Principessa! Forza, dormigliona, dobbiamo vestirci subito, oggi è un giorno speciale! Guarda, ho qui un pensierino per te!
Belle è già sveglia, ride sentendo le frasi di Laertia. La donna appoggia il vassoio su un tavolino e apre i pesanti tendaggi, inondando la camera della fredda luce di un terso mattino di Dicembre.
- Grazie! Anch’io ho qualcosa per te…
- E da quando in qua il giorno del proprio compleanno si fanno regali, anziché riceverli? E poi, dobbiamo far presto!
- Ma questa è una cosa speciale! Dai, siediti con me, ti prometto che non ci vorrà molto!
La donna obbedisce, incuriosita dalle parole della piccola cocciuta. Resta sorpresa quando vede Belle estrarre da sotto le coperte il libro di fiabe e scorrere veloce le pagine fino ad arrivare all’ultima storia.
- Ecco, è questo il mio regalo. Vedi che ce l’ho fatta a imparare a leggere e a scrivere prima di Natale? Voglio farti ascoltare questo racconto, mi è piaciuto davvero tanto! Si intitola “La Bella e La Bestia”, lo conosci già? No? E allora te lo leggo! Inizia così: “C’era una volta, tanto tempo fa, un mercante…” .
Laertia ascolta incantata la voce della sua piccola leggere di principi egoisti, metamorfosi e fanciulle coraggiose. È sicura di sé, non esita mai e sceglie accuratamente le intonazioni dei dialoghi; sembra che sappia leggere da anni, non da pochi mesi.
La mia principessina, pensa, questo diamante nascosto sotto chili di gonne e sottogonne, questa gemma che tutti sottovalutano perché nata femmina, che sarà cresciuta solo come merce di scambio…
- “Se fosse riuscito a farsi amare dalla giovane, l’incantesimo si sarebbe rotto…” – sente dire da Belle, ma Laertia ormai non ascolta più, piange, incredula del piccolo miracolo compiuto.
Quante volte, nelle sue notti solitarie, i rimpianti e la malinconia sono stati leniti da un libro? Ringrazia ancora l’anziana donna che, tanti anni fa, l’ha iniziata alle lettere.
Ora non sarà solo lei a bearsi di avventure di carta, ma anche quella principessa da tutti vezzeggiata e da pochi davvero amata.
Potrà conoscere l’emozione di immergersi in vite non sue quando il mondo attorno sarà una gabbia e il peso dei giorni sempre uguali fra loro insostenibile.
Potrà viaggiare, se non con il corpo almeno con la fantasia, mentre la vita ripeterà il suo continuo ciclo di gioie effimere e dolori reali.
Fino all’ultimo potrà crescere,  maturare, apprendere e ragionare.
Laertia ha dato a Belle lo strumento per non essere mai più sola.
 
 
 
- E vissero tutti felice e contenti, - termina Belle.
Negli ultimi tempi si sente… Diversa: all’improvviso alcune cose le appaiono molto più chiare che in passato.
È stato faticoso imparare a leggere e a scrivere, ma accanto a lei c’è sempre stata Laertia che, col suo sorriso, l’ha incoraggiata. Una volta le ha detto che le più grandi vittorie nascono dalle maggiori sofferenze e ora Belle sa che è vero.
L’emozione che sta provando ora, leggendo questa storia, e che ha provato le scorse notti finendo il libro, ripaga tutta la stanchezza, più di quanto cento balli ben riusciti possano fare.
Prima non aveva mai stretto un libro tra le mani; ma dalla prima volta che l’ha fatto si è sentita al sicuro.
Una corazza stretta al suo corpicino di bambina.
Uno scudo contro le asperità di un mondo che ancora non conosce.
Quel profumo di pergamena e inchiostro le sembra il più buono del mondo; le righe fitte fitte un mistero da risolvere.
Ogni paragrafo è un traguardo che le apre mille porte, cibo per la sua mente.
In questi mesi non si è mai, mai sentita sola.
Laertia ha proprio ragione: i libri possono essere i nostri migliori amici.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
N. d. A. : Ed ecco a voi l’ultimo capitolo della mia prima long! Allora, giudizio finale, vi è piaciuta? Come avete trovato questa terza parte? Forza, fatevi sentire! :)
Una precisazione è d’obbligo: ho scelto il due Dicembre come data di nascita di Belle perché… Perché sono egocentrica e priva di fantasia e quello è il giorno del mio compleanno :D Seriamente, volevo che Belle fosse nata sotto un segno di fuoco, perciò o Ariete – e quindi Aprile, che in effetti mi ispirava – o Leone – Agosto, ma odio i mesi estivi, fa caldo xD – o Sagittario… Il mio protagonismo ha fatto il resto, spero possiate perdonarmi! :P
Questa volta il riferimento a Rumpel è stato indiretto, lo so, ma pregno di significato! Ho fatto riferimento alla versione tradizionale de “La Bella e la Bestia” quella di Beaumont!
Ringrazio di cuore tutti i lettori e, in particolare, Kika, DreamWriten, Stria93, Julie_Julia, Jarmione e KikiWhiteFly per aver recensito i capitolo di questa storia e DreamWriten, Kika, Haiku, Julie_Julia, Stria93 e Thomasina Tuckerton per averla salvata tra le preferite / ricordate / seguite.
Ci sentiamo a metà o fine settimana con l’aggiornamento di “As my memory rests – but never forgets what I lost”! ;)
Baci baci e ancora grazie! :) :*

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