Lost in your eyes

di Congliocchipienidite
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Complications ***
Capitolo 2: *** Now you can do whatever you want ***
Capitolo 3: *** Impossible ***
Capitolo 4: *** You belong with me ***
Capitolo 5: *** Feelings ***
Capitolo 6: *** I forgive you ***
Capitolo 7: *** Losing grip ***
Capitolo 8: *** Can i kiss you now? ***
Capitolo 9: *** Maybe i was wrong to fall in love with you ***
Capitolo 10: *** Forget everything, do it for me. ***
Capitolo 11: *** Like you've never loved anyone? ***
Capitolo 12: *** Back to home ***
Capitolo 13: *** I'm sorry ***
Capitolo 14: *** Never been better ***
Capitolo 15: *** Mistake ***
Capitolo 16: *** I will always choose you ***
Capitolo 17: *** Your new neighbor ***
Capitolo 18: *** That moment was unforgettable ***
Capitolo 19: *** Goodnight, darling. ***
Capitolo 20: *** It's all over ***
Capitolo 21: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Complications ***


 
"Complications"


Quante cose erano cambiate in quei mesi? Credo troppe. 
Luglio era appena arrivato,portando tanti di quei cambiamenti che nessuno avrebbe potuto immaginare.  
Stress,complicazioni,malintesi: Queste erano le parole che ci accompagnavano in ogni giorno della nostra vita rendendocela sempre più complicata di quanto non lo fosse già.
Ma cosa c’era che non andava?
Probabilmente una parte di me lo sapeva ma non voleva ammetterlo. Mi imponevo nel pensare che c'era qualcosa che non andava nel verso giusto,perché in realtà, tutto dovrebbe essere perfetto. No? 
 
Passai per un’ultima volta il mascara sbattendo ripetutamente le ciglia per vedere l’effetto che avevo creato. Stranamente ero riuscita a truccarmi senza metterci troppo tempo,e non era affatto da me siccome ogni qual volta che dovevo prepararmi ci mettevo un’eternità.
Aprii la piccola borsa contenente i trucchi rimettendo tutto al proprio posto. Dopodiché, guardai la figura che veniva riflessa nello specchio: Harry.
Camminò avanti e indietro per la camera da letto con il cellulare. A volte gridava,cercando di riprendere il controllo della situazione e mantenersi con i toni,ma era così difficile per lui tenere a bada un comportamento del genere.
Camminai a passi lenti verso la porta osservandolo attentamente mentre si passava la mano fra i capelli disperato. E poi,finalmente, gettò quel telefono sul letto,emettendo un urlo che quasi mi spaventò. Le sue mani scorrevano sul suo viso in modo veloce, e il mio battito cardiaco iniziò a rallentare nel vedere apparire quegli occhi tra le sue dita.
I nostri sguardi continuavano ad essere insistenti,non riuscendo nessuno dei due a distoglierlo e far finta di nulla. Quel verde diventò sempre più scuro, vedendo tutta la rabbia che aveva accumulato in quel momento e di cui non riusciva a sbarazzarsene del tutto.
«Ti va di parlare?»  Capì subito il mio tentativo di poterlo aiutare,cosa che lui sembrava non volesse avere.  
«Non c’è niente da dire,sai che litigo continuamente con Gemma. Vuoi che te lo ripeta ancora fino alla nausea?»  E la sua voce è dura,piena di odio. 
Il mio sguardo fu puntato sul pavimento,e le mie gambe diventarono sempre più molli,come se stessero per cedere da un momento all’altro.  Ma Harry continuava a parlarmi in quel modo, e tutto  il mondo  lentamente mi crollò addosso. Lui non poteva di certo accorgersene. Io volevo solo aiutarlo,nient’altro.
«Volevo solo ascoltarti,tutto qui.»
Tossì,allungando il braccio verso il muro e poggiando la mano su di esso.  «Non ho bisogno di nessuno,tantomeno di qualcuno che mi ascolti»
A quel punto,incrociai le braccia, l’unico modo per sostenere tutto il peso del mio corpo che stava per cedere del tutto.  Annuii a ciò che aveva appena detto,mantenendo lo sguardo fisso nel vuoto in cerca di aiuto. 
«Amelie.. »   E poi mi richiamò come faceva sempre,come ogni volta che si pentiva di rispondermi male.  Mi ero abituata ormai ai suoi continui sbalzi d’umore, e per quanto sapessi che per lui non era un periodo del tutto facile, odiavo il fatto che si ponesse a me così.
«Vado a dare da mangiare a Darcy.»  
Lo spiazzai quando gli risposi così. Era diventato confuso e sorpreso allo stesso tempo,balbettando qualcosa di incomprensibile.  
L’unica cosa che si riuscì ad udire alla perfezione fu il movimento della porta accostata che aprii del tutto,creando così quel cigolio fastidioso. Arrivata alla camera di Darcy pensai vivamente che quella bambina fosse la mia salvezza in tutto e per tutto. Si muoveva lentamente nella culla,alzando le piccole braccia verso il soffitto,segno che voleva essere cullata un po’. 
Sorrisi prima di prenderla,cantilenandogli qualcosa quando si ritrovò delle mie braccia. Si distese completamente,poggiando una mano sul mio seno. 
«Vuoi mangiare piccola?»  I suoi enormi occhioni azzurri misti al verde scoppiarono in lacrime,capendo al volo che voleva a tutti i costi il latte.  «Shh»  sussurrai,abbassando la bretella della canottiera facendo fuoriuscire il seno per poi vedere Darcy attaccarsi completamente con la sua piccola bocca.
«Vuoi che…ti aiuti?»  Harry si presentò nella camera,grattandosi il collo e con il viso a dir poco imbarazzato. 
Non gli risposi. Continuai ad allattare come se niente fosse dandogli completamente le spalle.
«Ehy…»  tentò di nuovo,posizionandosi dietro di me così da poter sentire il suo caldo respiro attraversarmi la spalla nuda. Quella sensazione mi provocò una fitta allo stomaco,o forse non era del tutto una fitta,ma non sarei riuscita a spiegarla con altri termini.
Non riuscii a non guardarlo quando salutò con la sua enorme mano Darcy,sorridendo nel vedere che i suoi occhi non facevano altro che fissare i suoi.  Harry inclinò la testa per guardarla,roteandola ancora di più per ritrovarci viso contro viso. E dire che il mio cuore esplodeva semplicemente nell’averlo così vicino,era dire poco. Ciò che riusciva a provocare dentro al mio corpo erano sensazioni a cui non riuscivo a trovare il significato adatto,perché nessuna parola  rispecchiava  quello che sentivo.
«Credo che abbia finito di mangiare» mi avvisò dolcemente. Abbassai lo sguardo verso la bambina,accorgendomi che aveva pienamente ragione: Darcy si era distaccata dal mio seno,toccando la mia pelle con le mani e solleticarmi leggermente.
Non degnai ancora di una misera parola Harry,alzando nostra figlia per metterla sulla spalla e farla digerire.
Poco dopo,la passai ad Harry,pronto per accoglierla e poterla coccolare come si deve.  Il modo in cui la teneva, le cose che gli diceva con quel sorriso, mi facevano letteralmente sciogliere.
Risistemai la bretella della maglia,notando lo sguardo del riccio che vagava senza sapere dove soffermarsi. Posò dolcemente Darcy nella culla,lasciandogli un ultimo bacio sulla fronte e tornare da me.  Il mio cuore iniziò a battere sempre più velocemente,avendo alcuni momenti in cui si fermava del tutto.
«Amelie io…» 
«Non dire niente, - lo interruppi,prima che il caldo si impadronì del mio corpo –  per favore.»
Finiva sempre così: Harry finiva col tornare da me e scusarsi mille volte finché dalla mia bocca non usciva il “Ti perdono”,e fino a quando non lo sentirà non si metterà l’anima in pace. 
«Gemma non sopporta che io abbia una relazione con te»
La cosa mi spiazzò.  «Ancora con questa storia?»
«Non ti ha mai sopportata Amelie,ricordi quello che ci ha fatto passare quando tentavamo di stare insieme?»
Come potevo dimenticarlo?  «E per questo devo rimetterci io,Harry?»
«Non avevo alcuna intenzione di risponderti in quel modo,lo giuro.»
Giuramenti sopra giuramenti. Non riusciva a controllarsi,doveva ammetterlo e basta,inutile dire che non lo avrebbe rifatto più quando non sarebbe stato così.
«Sai che non è da me comportarmi così, - provò a trovare una scusa per giustificarsi,afferrandomi le mani – credimi.»
La sua pelle era calda,morbida. 
Le nostre dita si intrecciarono senza che ce ne rendessimo conto.
«Abbracciami»  mi pregò.
Ci pensai per qualche istante,ma fu più veloce nel catturami nelle sue muscolose braccia e avvolgermi completamente nel suo corpo.  Le mani che poco prima si erano legate con le mie scivolarono sul mio bacino,premendo i polpastrelli su di esso.  Quel tocco lo trovai la cosa più piacevole che avessi provato in vita mia,stringendo la sua maglia bianca fino a stropicciargliela. 
Il bacio che mi diede sulle scapole mi fece venire la pelle d’oca,non riuscendo a tenere gli occhi aperti nel sentire la sua bocca fare quei movimenti così lenti.
«Fallo di nuovo» gli dissi in modo supplichevole,accorgendomi che si era distaccato da me. Riaprii gli occhi, puntandoli nuovamente nei suoi: Il suo sorriso furbo fu l’ultima cosa che vidi prima che si fiondasse di nuovo sul mio collo e tutto il resto.
«Tutte le volte che vuoi» rispose,trascinandomi con tutta la forza che aveva fuori dalla camera.
 
 
 
 
 
 
 
 *
 
 
 
 
 
 
 
«Se ti dico che sono  in crisi per l’abito da sposa mi crederesti?»  
Kat sbuffò sonoramente,spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio per poi riprendere a pensare al suo matrimonio.  
Ed ecco la sposa che sta impazzendo.
«Non hai trovato nulla?» mi voltai verso di lei per avere risposta.
Lei scosse il capo abbassandolo subito dopo e sbuffare nuovamente. «Ogni vestito mi fa sembrare una meringa!»  si sfogò,prendendo un po’ di gelato colato sulla coppa.
Alzai gli occhi verso il cielo,mettendomi poi a braccia conserte. «Oh,impossibile!Ci sarà pur un vestito che ti piaccia! Se fossi in te me li comprerei tutti»
«Se avessi saputo che sarebbe stato così difficile,non avrei sicuramente deciso di sposarmi  - finì l’ultima parte di strato alla crema del gelato,ricominciando a parlare -  e se invece non mi sposo?»
«Kat!»
Quasi si strozzò, «D’accordo mi sposo!»
Rallentai il passo,avvicinandomi ad una panchina libera a poca distanza da noi. La mia amica buttò la coppetta di gelato nel cestino,guardandosi attorno.  «E tu cosa mi dici?»
Già,cosa le dico? Va tutto bene,Kat. Tutto alla grande!
Avrei potuto farlo,ma mi avrebbe creduto davvero?
«Solite cose»  risposta abbastanza vaga che,a parer mio, era  poco convincente.
«Cioè?»
Ora mi complica le cose.  «Cioè,solite cose.  – riformulai la frase,poggiando le mani sulle gambe e strofinarle sui jeans – Ultimamente sono così stanca,Darcy mi da parecchio da fare..»
«E Harry?»
Harry.
Non sapevo il motivo, ma quella domanda mi fece intorcinare lo stomaco.
«Harry…lui sta bene»  
Nessuno di noi due stava bene. E’ vero,riuscivamo a far tornare tutto come prima e ripeterci l’uno all’altro che il nostro rapporto contava più di qualsiasi altra cosa,ma poi si ricominciava sempre daccapo, e questo non dovrebbe accadere.
«Sicura?»
Avrei voluto dirgli che non era realmente così,che stavo mentendo e che avevo bisogno di qualcuno che mi ascoltasse e mi ripetesse all’infinito che tutto si sarebbe risolto. Ma non volevo complicare la vita agli altri con i miei problemi.
«Ehy Amy..»  mi scosse,sorridendomi.  «Va tutto bene?»
«Ti è mai capitato di voler mollare tutto?»
La sua espressione cambiò totalmente.  «Credo che capiti a tutti. Perché?»
«Perché  non ce la faccio più, Kat. Ho paura di rimanere sola,che la gente mi abbandoni e si dimentichi di me come se ciò che sono stata nella loro vita diventasse semplicemente un ricordo. E’ giusto che mi senta così?»
Mi prese una mano accarezzandone il dorso e tranquillizzarmi.  «Harry non ti lascerà mai sola. So quanto possa essere difficile dopo aver avuto una bambina,ma va tutto bene e qualsiasi incomprensione,litigio ecc,si aggiusterà.»
Aveva ragione? Si sarebbe tutto risolto?
«Grazie… »  
Kat mi strinse in un abbraccio,sentendomi almeno per una volta al sicuro.  «Non devi ringraziarmi,lo sai.»
 
 
 
 
 
 
 
*
 
 
 
 
 
 
 
L’aria stava rinfrescando,per fortuna. Odiavo già il caldo di per sé,quindi un po’ di fresco non avrebbe di certo fatto male a qualcuno.
Amelie non era ancora tornata,dopo aver cercato di chiarire scambiandoci qualche bacio, la cosa sembrava essere sempre al punto di partenza come al solito.
Avevo torto,è vero,ma cosa dovevo fare?
Non sopportavo quando Amelie si ostinava a mantenere il punto comportandosi indifferente nei miei confronti. Lo odiavo tremendamente questo comportamento, ma lei continuava a farlo sapendo perfettamente che mi urtava.
Sbottonai il bottone dei pantaloni,sfilandoli e lasciandoli sparsi per il pavimento. Afferrai il cellulare poggiato sul mobile,buttandomi a peso morto sul letto  provando a chiamarla.
 
                                                                                          
 
 
 
 
*
 
 
 
 
 
 
 
 
«Allora a domani,Amelie »
Annuii,voltandomi un’ultima volta verso di lei e sorriderle.  «A domani,e grazie ancora»
Ricambiò il sorriso prontamente,salutandomi con un cenno di mano ed incamminandosi verso casa. Feci la stessa cosa,ma nella direzione opposta.
Il bello dell’estate era che le giornate si allungavano, e nonostante fossero le sei e mezza del pomeriggio,il sole splendeva ancora.
Fui interrotta da un suono squillante proveniente da un cellulare. Capii che era il mio,sbrigandomi nel tirarlo fuori dalla tasca per rispondere. 
Harry” comparve sul display.
«Che c’è?»  attaccai bene l’aggeggio elettronico all’orecchio continuando a camminare.
Il silenzio regnò dall’altra parte del telefono. Cosa aveva chiamato a fare se poi non parlava?
«Dove sei?»
La sua era una domanda mista alla preoccupazione e alla rabbia.
«Sto tornando a casa»  lo avvertii,sperando con tutta me stessa che dicesse qualcosa che avrebbe potuto tranquillizzarmi. E così fece.
«Mi manchi»
Le parole mi morirono in gola. 
«Dovresti vedermi in questo momento» si fermò a parlare,ridendo lievemente. «Sono buttato sul letto mezzo nudo come un depresso che ha bisogno di fare sesso da secoli. E ne ho bisogno,sappilo.»
La mia risata lo coinvolse in un modo assurdo,non riuscivo a non smettere dopo aver sentito ciò che aveva appena detto. 
«Hai bisogno solo del sesso?»
«Ho bisogno che tu sia qui con me,ora
Rimanemmo in silenzio per qualche secondo,sentendolo di tanto in tanto ridacchiare. Pensai a quanto era bella la sua risata,a quanto era così roca la sua voce e che avrebbe potuto farti morire.
«Io sono qui,ti aspetto.»
Sorrisi involontariamente,fermandomi per un attimo.  «E se non tornassi subito?»
Lui si bloccò,soffocando un’altra risata. «Ti verrei a cercare in queste condizioni»
«Sei un idiota,Harry» 
«Sono un idiota perché ti voglio?»  
Avvampai solo nel sentire la frase. 
«Ci vediamo fra un po’»  cercai di svagare il discorso,torturandomi le unghie. 
«A fra un po',allora…»  solo nel sentirlo parlare così mi veniva voglia di dirgli cose inimmaginabili per telefono,ma trattenni quelle voglie  e chiusi  la telefonata  sospirando pesantemente. 
Posai la mano destra sul cuore, sentendolo pulsare sempre più velocemente e scoppiare a ridere per la situazione imbarazzante. Bastava che mi dicesse una sola parola per mandare la mia testa completamente in un altro mondo.
«Ciao Amelie»  sobbalzai nel sentire qualcuno che mi stava chiamando. Quella voce mi ricordava qualcuno,ma non riuscivo a collegare di chi fosse.
Mi voltai lentamente,immobilizzandomi.  «Nate?»
 
 







E sono qui con il continuo di It's Here,spero di non avervi fatto aspettare troppo :)
Ci ho pensato tanto per questo continuo,e finalmente eccolo qui!
I problemi non finiscono mica qui huhuhu,Nate incasinerà le cose,ma non sarà l'unico!
Non vi voglio anticipare troppo,però u.u
Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo,mi raccomando! Cercherò di aggiornare il prima possibile,promesso :)



 

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Capitolo 2
*** Now you can do whatever you want ***


 

"Now you can do whatever you want"


«Sei sempre la stessa,Amy»
Indietreggiai altre mille volte stringendo forte il cellulare che era nella mia mano sinistra. Nate continuò a fare passi troppo pericolosi verso di me e tutto ciò che mi circondava sembrò annebbiarsi.
«Cosa ci fai tu qui?»
«Potrei farti la stessa domanda, Amelie Smith»
Avevo paura. Nate mi faceva paura. Com’era possibile che mi avesse trovato? E’ pur vero che di me non aveva avuto più notizie dopo essermi fidanzata ufficialmente con Harry,ma ora cosa vuole da me?
«Non posso credere che tu mi abbia lasciato così»  si fermò davanti a me,sbattendo una mano sul pantalone.  «Metterti con quella superstar, invece che me. E’ stata una buona idea rifugiarti qui con il tuo amato,sul serio.»
«Non mi sono rifugiata,sono tornata alla mia vecchia vita»
Le mie parole lo fecero ridere. Si avvicinò con un sorriso maligno sul volto inquietandomi con quella risata isterica che sembrava quasi di un pazzo. Non sapevo più cosa fare,né cosa dire. Ero in un casino,in un enorme casino.
«Dove lo hai lasciato,eh?»
«Cosa ti importa di dove sia?!» ringhiai,mettendomi attaccata a lui e sfidarlo con lo sguardo. 
«Lo ami così tanto quello lì?»  sputò,parlandomi nello modo in cui lo stavo facendo io. Feci un cenno con la testa,annuendo, e Nate si infuriò ancora di più nel sapere quella risposta. 
«Parlavano tutti di te a Parigi»  si mise una mano sulla fronte accennando un sorriso. «Parlavano tutti del tuo ritorno in questa fottuta città,ed io non lo sapevo. Ho saputo tutto tramite voci che giravano,ma da te non ho mai saputo niente. Trovo che sia stato molto gentile da parte tua,davvero.»
«Nate…»
«Spero che tu sia felice con Harry,lo spero con tutto il cuore.»  
Sistemò la maglia che aveva addosso mantenendo lo sguardo fisso sul mio viso.  Non meritava tutto ciò,e non meritava di essere lasciato così. Ma cosa potevo fare se ero innamorata di qualcun’altro?
«Ti ho voluto davvero bene,Nate,credimi. Sei stato la mia salvezza in quel periodo,non sarei andata avanti senza di te,senza il tuo amore. E ti ringrazio per avermi dato tutte quelle attenzione,per esserci stato in ogni momento,ma…»
«Ma non sono abbastanza?» mi precedette,stringendo la mano in un pugno. 
«Lo eri,Nate. Ma avevo bisogno di un’altra persona per andare avanti. Sono venuta a Londra per ricominciare,per  partire da un nuovo inizio. Ma tengo a te,nonostante non stiamo più insieme e nonostante io adesso abbia una famiglia,io tengo a te.»
I suoi occhi cercarono qualcos’altro da guardare,mentre le sue mani continuavano a muoversi velocemente senza fermarsi mai. 
«Una famiglia?» 
«Ho una bambina.» abbassai lo sguardo,pentendomi subito dopo per averglielo detto. Però era giusto che lo sapesse,non potevo di certo tenerlo all’oscuro di tutto.
«Una bambina…»  ripeté le mie parole,scosso. «Io non credevo che..»
«Non lo credevo nemmeno io…»  parlai prima che potesse dire qualsiasi altra cosa. Nate era confuso così tanto che  non riuscì nemmeno a dire un’altra parola. 
«La mia Amy ha una bambina… da non credere»  disse con stupore,  «Harry deve ritenersi fortunato ad avere una ragazza come te…o forse…moglie?»
«Siamo troppo giovani per sposarci» 
Nate mise una mano sulla mia spalla, «Beh,io ti avrei sposata subito»
«Tu,ma non Harry»  
Lo spinsi via per lasciarmi andare,ma lui continuò a fissarmi insistentemente,alterando così il mio sistema nervoso che era andato già fuori ogni limite.
«Ti sta aspettando a casa il tuo maritino?»  sghignazzò nel dire l’ultima parola,ma i miei sguardi a dir poco furiosi lo fecero zittire.
«E’ stato bello rivederti»  lo presi in giro,girandomi finalmente verso la strada per andare via.  La risatina di Nate mi fece innervosire ma,questa volta, feci finta di niente e continuai a camminare. 
«Hai sempre lo stesso numero di cellulare?» rise di nuovo. 
Presi l’elastico legato al polso,tirando su i capelli in una lunga coda,sentendo da lontano il suo tentativo di avere una risposta da parte mia.
Una risposta che non arrivò mai.
 
   
 
 
 
 
 
 ***
 
 
 
 
 
 
 
 
Attirai il computer verso di me,controllando la posta e altre cose. Un buon modo per perdere tempo mentre aspetti con ansia il ritorno della tua ragazza che si è sperduta chissà dove.
Non c’era niente di nuovo e, quando decisi di spegnere definitivamente il pc, vidi un messaggio non letto.
L’e-mail non mi sembrava per niente familiare e,solitamente,tutte le persone che mi mandavano messaggi le conoscevo.
Lo aprii,sbuffando nell’aspettare che si aprisse.
 
Ci credi che ho ritrovato il tuo e-mail per caso? Assurdo! :)
Dove sei sparito ragazzo dai capelli ricci? Non ti sei fatto più sentire ultimamente, è ora che tu lo faccia!
Sono tornata a Londra, e tu dove sei? Magari possiamo vederci un giorno di questi se sei a casa,mi manca sentire la tua voce….
Beh, ciao Harry Styles :)
-Celine.
 
 
Celine? Incredibile. 
Non riuscii a staccare di dosso gli occhi da quel messaggio. Possibile che era tornata a Londra? Dopo essere andato per la prima volta a Parigi con Amelie e gli altri, l’ho incontrata solamente grazie a Julie,poi non ho più saputo niente di lei.
Spostai la freccetta verso nuovo messaggio,fermandomi nel sentire la porta della camera aprirsi.
E ritrovarmi quel ben di Dio davanti mi fece dimenticare ogni cosa.
«Fa un po’ caldo non trovi?» La sua domanda detta in quel modo così malizioso mi fece eccitare ancora di più. 
«Trovo che faccia molto caldo. »  risposi con lo stesso tono,portando una mano sul ginocchio. Solo nel vederla camminare alla fine del letto mi veniva voglia di prenderla per quei fianchi e fargli tutto ciò che mi passasse per la testa.
«Hai sentito la mia mancanza?»
Le mani che si fermarono sul bottone dei suoi jeans per poi sbottonarlo mi fece grattare nervosamente il collo, incapace di rispondere. 
Li fece scivolare con troppa lentezza lungo le sue gambe lisce e perfette,lasciandomi senza fiato quando li portò fino a giù. E, questa volta, le sue mani prendono il bordo della maglia fino a sfilarla via e buttarla sul letto.
«Il tuo tentativo di farmi impazzire è riuscito alla perfezione,Smith»
Roteò gli occhi nel sentire che l’avevo chiamata per cognome. 
«Quante volte dovrò dirtelo,Styles?»  
«Oh…sei così eccitante quando le tue labbra pronunciano il mio cognome»  ammisi,emettendo un sospiro pesante nel vederla gattonare verso di me. «Ma lo sono ancora di più se si attaccano alle mie, di labbra»
Il suo sorriso mi sciolse completamente,e persi completamente la ragione nel ritrovarmela in quello stato davanti ai miei occhi. Non era forse un bene che fosse solo con quella biancheria.
«Amy…»  bisbigliai il suo nome,deglutendo nel vedere che stava per sedersi sopra di me. «Se tu ti siedi io….»
«Tu?»  mi spronò nel parlare,sentendo tutto il suo corpo poggiarsi su di me e provocarmi una sensazione di piacere quasi assoluta.
La mia bocca vagò su tutto il suo collo,non rendendomi nemmeno conto di quello che stessi facendo. Ma sentendo i suoi respiri affannosi sulla mia pelle,capii di quanto lei sia sensibile al mio tocco leggero,e la cosa mi fa tremendamente impazzire.
«Harry..piano.. »   mi pregò con voce carica di eccitazione. Sorrisi sulla sua pelle morbida dopo quelle parole,mantenendo strette le mie mani sulla sua schiena  e avvicinarla sempre di più così da far toccare il suo petto con il mio.  Sospirai più forte nel sentire quel contatto,pensando a come avrei fatto a non scoppiare letteralmente con una ragazza così.
«E’ nuovo?»  domandai,infilando un dito sotto la bretella del suo reggiseno bianco con ricami in pizzo. Lei annuì,chiudendo il computer e spostarlo in una parte lontana da noi.
«Mi piace»  mi complimentai,aiutandomi con l’altra mano facendolo scivolare lungo le sue braccia. Si coprì con esse quando il suo corpo uscì fuori,e non potei far altro che sorridere nel vedere che si vergognava.
«Va tutto bene»  la rassicurai.
Amelie mi prese il viso,leccando le mie labbra fino a che non le aprii del tutto. I suoi baci avrebbero potuto confondere chiunque,solo lei riusciva a muoversi in quel modo. Per non parlare del movimento del suo bacino su di me.
Mugolai qualcosa mentre continuavamo ad essere attaccati,spostandogli il ciuffo di capelli all’indietro così da poterla baciare meglio. Mi spinse di più contro la ringhiera del letto,ridendo entrambi quando la mia testa sbatté contro di essa. 
«Sta squillando il tuo cellulare…»  mi avvertì,continuando a baciarmi.  «Dovresti rispondere…»
Mi riattaccai a lei come una calamita,toccando dappertutto pur di trovare il mio cellulare che non finiva di squillare. 
«H-Harry»  ridacchiò.
«Trovato.»  la fissai ancora una volta prima di rispondere. 
«Si può sapere quanto ti ci vuole per rispondere?»
Louis.
«Ero indaffarato» risposi,mordendomi il labbro nel vedere Amelie baciarmi il petto. «M-m-olto indaffarato» feci una lunga pausa,trattenendo ogni gemito che tentava di uscire.
«Stai bene?!» chiese preoccupato,  «Ti sento strano..»
Se ti trovassi nella mia situazione capiresti,credimi.
«Oh…si,benissimo.»
Amelie mi catturò di nuovo con le sue labbra,dimenticandomi totalmente del mio amico che parlava a vanvera al telefono.
«Harry!»  urlò.
«Louis,cosa volevi dirmi?»
«Sono in crisi per il regalo di Eleanor,ho bisogno del tuo aiuto…e magari anche quello di Amelie»
«Un r-regalo?» cercai di parlare in modo adeguato e sopportare quelle scie di baci umidi che mi lasciava su tutto il viso.
«Esattamente. Sono in cris
«Smettila…» la supplicai,inclinando la testa.
«Parli con me,Harry?»
«Louis…-  dissi lentamente, - ti richiamo più tardi»
«Qualcosa non va?»
«No è che…» deglutii nel vedere le sue labbra a pochi centimetri dalle mie, «Oh,parliamo dopo.»
Louis sembrò convincersi,così chiusi la chiamata e gettai il cellulare da qualche parte.
L’afferrai con forza per le gambe,ridendo. «Ora puoi fare tutto ciò che vuoi» 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 








SONO QUIIII :)
Sono stata abbastanza veloce? ho cercato di aggiornare il prima possibile rgnherugj ( non è da me aggiornare a questo orario 8) )
Alloraaaaa Nate e Celine. OHOHOH. PROBLEMI IN VISTA :')
Celine (per chi non se la ricorda) è l'ex fidanzata di Harry,la prima ragazza per cui lui ha perso la testa......*tossisce*
Comunque sia...i veri casini devono ancora iniziare,eheheh.
Vabbuò,me ne vado.
Anzi,prima di andare vi devo lasciare alcuni link :)



http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1647794&i=1  l'altra fanfiction su Harry, "Hurts"


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1667162&i=1  OS su Harry :)


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1665143&i=1
E' una storia che ho appena iniziato a leggere che mi piace da morire,e merita di essere letta da tutte voi :3

 

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Capitolo 3
*** Impossible ***



 


"Impossible"

La pelle calda di Harry a contatto con la mia era una sensazione quasi indescrivibile. Quelle lunghe braccia possenti che mi stringevano a sé come se gli appartenessi,come se io fossi qualcosa di cui non riusciva a fare a meno. Ma soltanto nel sentire le sue gambe intrecciarsi con le mie,e la sua mano accarezzarmi,perdevo quel pizzico di controllo che mi era rimasto. Non sapevo come poter definire ciò che provavo per Harry,potevo descriverlo come un sentimento grande,immenso,infinito…o qualsiasi altra cosa. Lui era la mia parte mancante,quella che riusciva a completarmi alla perfezione. E non esiste nient’altro al mondo che vorrei, se non lui.
Percepii le sue labbra bagnate succhiare la mia spalla con ardore,socchiudendo gli occhi nel sentire la sua bocca muoversi come più gli piaceva,regalandomi un momento di ecstasy totale.
Le nostre mani si cercarono sotto le lenzuola,così disperatamente da incatenarsi senza lasciarsi più. Continuò a fare quello che stava facendo prima,incurante delle mie preghiere verso di lui. Sapeva che mi piaceva da morire sentire le sue labbra su di me,ma sapeva anche che le mie suppliche erano un modo per incitarlo a continuare.
«Harry»  mi girai verso di lui,spostando leggermente il lenzuolo che mi era d’intralcio, ritrovandoci così,viso contro viso.
«Voglio rifare l’amore con te»  disse così senza pensarci,rannicchiandosi sul mio seno nell’aspettare una mia risposta. Avrei voluto staccarlo dal mio petto,non perché mi desse fastidio,anzi,ma solo il pensiero che potesse sentire il mio cuore mi terrorizzava. Nonostante mi conoscesse bene,nonostante sapesse che tipo ero,c’erano alcune cose che mi facevano mancare l’aria. Tipo questa.
«Ho bisogno che il tuo corpo si completi con il mio. Di nuovo.»
Ogni sua parola mi rendeva così fragile non avendo nemmeno più la forza di parlare.
Mi resi conto solo dopo poco di aver annuito alla sua proposta,ormai troppo tardi per poter avere ripensamenti.
«Dimmi qualcosa…»  spostò con velocità tutto ciò che copriva i nostri corpi nudi,e piegai le gambe inconsapevolmente portandole verso la pancia. Harry si accorse di quel momento così timido e frettoloso,appoggiando senza alcun timore la  mano sulla mia anca,incoraggiandomi nel ritornare alla posizione di prima. 
Ma il suo tentativo fallì. 
E nel guardarlo negli occhi capii quanto lui avesse bisogno che ascoltassi tutto ciò che lui mi diceva di fare. Che mi sia piaciuto o meno.
«Puoi fidarti di me»  fu tutto ciò che la mia mente poté sentire in quel momento.  «Davvero.»
Lasciai finalmente che le mie gambe riprendessero la loro posizione,finendo nel toccare il piede di Harry che accarezzava in modo giocoso il mio. E quando misi a fuoco tutto ciò che stava succedendo,lui,con le sue dita lunghe e affusolate,interruppe ogni mio tentativo di continuare a parlare. S’intrufolò con la sua mano nel mio interno coscia,sgranando gli occhi solo nel sentirlo stuzzicare la mia intimità in quel modo. Sentivo un gran peso sul petto che non riusciva a farmi respirare e,probabilmente,tutto ciò era causato dal ragazzo che avevo davanti agli occhi,così deciso e determinato nel sapere cosa voleva.
«Ora ci mettiamo più comodi, tranquilla..»  il modo in cui lo sussurrò mi eccitò ancora di più. Lo volevo, volevo sentirlo su di me,volevo sentire il suo fiato spezzarsi contro la mia pelle.
Si posizionò come un fulmine davanti alle mie ginocchia,tenendo stretti i miei polpacci con un sorriso sghembo sulle labbra. Non riuscivo a non cedere con lui,era praticamente impossibile come cosa. Ma cercavo comunque di mantenermi sotto i suoi occhi,non sapendo nemmeno io come fare.
«Accetto ogni cosa tu mi chieda di fare» scivolò con la calma più possibile su tutto il mio corpo,sorreggendo tutto il peso con le sue braccia ricoperte dai tatuaggi. Sorrisi nel sentire ciò che aveva detto,concedendogli di fare tutto ciò che desiderava. 
«Mi piace così tanto baciarti in questo punto…»  il suo labbro inferiore tracciò tutta la circonferenza del mio ombelico,riuscendo a sentire solo quella goduria che provocavano le sue labbra incredibilmente esperte.
«Mi piace anche poterti baciare qui» sospirò ansimante,sfiorando il mio fianco per poi lasciarci un dolce bacio sopra.  «Ma soprattutto qui…»  puntò i suoi occhi nel mio punto debole,sentendo le guance infuocarsi poco a poco nel vedere la sua testa muoversi avanti e indietro nel baciarmi. Iniziò lentamente, fino a che le sue labbra non diventarono qualcosa che mi fece impazzire. Sentii la sua lingua tracciare tutto il percorso del mio corpo,giungendo alle mie labbra e incastrarle con le sue. Si mosse con tutta la foga possibile,cambiando più volte posizione della testa per baciarmi come meglio volesse. Lo vidi accasciarsi vicino al mio viso,nascondendomi nei suoi ricci quando avvertii le sue unghie aggrapparsi al mio fondoschiena,trascinandomi sempre più vicino al suo corpo. Rimase in quella posizione per qualche secondo,aggrappando le mie  mani  alla sua schiena  in cerca di aiuto.  
Il movimento calmo di Harry fece entrare il suo sesso lentamente dentro di me,non riuscendo nemmeno più a emettere qualsiasi tipo di respiro. Il suo torace si abbassava e alzava allo stesso tempo,rendendo quella tortura,ma allo stesso piacevole,meno dolorosa. Le mie mani lo incoraggiarono a continuare,rilassandomi del tutto nell’udire un suo stridulo urlo di piacere uscire senza timore dalla sua bocca.
«Abbandonati completamente a me.»  disse, spingendo con più forza. Ricevette da parte mia un’espressione quasi sconvolta,stupita,ma allo stesso tempo lasciai che quelle parole presero il sopravvento su di me,gemendo più forte di quanto pensassi. Ascoltò i miei gemiti accuratamente,crollando sulle mie labbra stanco e affaticato.
«Lo farei altre mille volte ancora..»   il suo petto si posò sul mio,accasciandosi totalmente su di me mentre usciva dal mio corpo. L’osservai nell’alzarsi da quella posizione,e cercando di riprendere entrambi il controllo della situazione. Ma era così difficile se gli occhi di Harry continuavano ad essere fermi su di me,come se non avevano la minima intenzione di guardare altro. 
«Ti aiuto a rivestirti»  prese la mia biancheria sparsa per il letto,afferrando le mie mutandine che erano proprio accanto a lui. Mi alzai un po’ per prenderle e infilarmele,ma lui mi fece sdraiare nuovamente,sorridendo in modo che poteva farmi morire in quel preciso istante.
«Stai giù, per adesso. »   con estrema lentezza infilò la biancheria tra le mie gambe,mordendosi il labbro nel vedermi così debole ad ogni cosa che faceva. 
«Harry.. »  sospirai,cercando invano le sue mani. 
«Vieni»  mi fece cenno con la mano di alzarmi e di andare all’estremità del letto vicino a lui. Ascoltai il suo ordine,venendo trascinata verso il suo viso,non opponendomi ai suoi baci poco dolci che scendevano sul mio seno.
«Il mio reggiseno, Harry…»   nei suoi occhi brillava il divertimento,capendo perfettamente che non aveva alcuna intenzione di ridarmelo.
«Io credo che tu sia meglio senza quel coso» affermò sincero, «Tu non credi?»
«Harry ho tante cose da fare, e di certo non posso girare mezza nuda per colpa tua!»
«Non sarebbe male l’idea»  
Gli diedi una piccola spinta,tentando in tutti i modi possibili di recuperare l’unico indumento che mi mancava. Ma Harry fu più furbo di me, e prese velocemente i suoi boxer scendendo giù dal letto.
«Se mi dai un bacio prometto di ridartelo» 
Non era cambiato di una virgola. Era sempre il solito ricattatore.
«Lo hai promesso»  mi fiondai su di lui come se niente fosse,cullandomi del suo respiro affannoso che cercava di controllarsi contro le mie labbra.  Ma,questa volta,cediamo entrambi in un bacio che era destinato a non finire,fino a che non presi io l’iniziativa di staccarmi.
Harry aveva ancora gli occhi chiusi, e solo dopo poco si rese conto che era tutto finito.
«Qualcosa non va?»
Aspettai qualche attimo prima di rispondere.  «Andiamo a fare due passi,voglio parlarti di una cosa»
Harry mormorò un sì che si sentì a malapena,deglutendo così velocemente da farmi paura.
«Va bene…»   rispose insicuro, prendendo qualunque  indumento gli capitasse fra le mani.
 
 
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
 
 
«Ultimamente Kat sta diventando paranoica»  
«Sono fatte così, le donne, Zayn»  
Alla mia risposta, il mio amico rise con gusto,sapendo perfettamente che avevo ragione. Erano tutte così strane,compresa Lauren che,ultimamente, era più gelosa del solito.
Povero me.
«Ci pensi che ti sposi?!»  dissi ad alta voce,come se quello che si sarebbe dovuto sposare fossi io. Mi faceva così strano nel sapere che un mio amico si sarebbe legato così tanto ad una persona da passarci una vita intera. Soprattutto Zayn.
«Mi sembra tutto così irreale,Liam»  Non lo avevo mai visto così preoccupato. Beh,era anche normale penso.
«Come ti senti?»
«Preoccupato e euforico allo stesso tempo. Assurdo,non trovi?»  strofinò il naso con il dorso della mano,cercando negli sprofondi della tasca dei jeans le sue adorate
sigarette di cui non riusciva a fare a meno. 
«Sei il primo della band a sposarsi,credo che questo sia più assurdo»  
«Arriverà anche per te il momento!»  mi scompigliò i capelli,prendendomi in giro. «Mio piccolo Liam Payne»
«Zayn se continui a spettinarmi i capelli,credo che nemmeno Lauren mi vorrà più se mi vede in questo stato»
Il signorino Malik continuò,non ascoltando nemmeno una parola di quello che gli avevo detto. Dovevo aspettarmelo.
«Chi arriva ultimo allo Starbucks offre un cappuccino!»
Corsi più che potevo nel seguire Zayn,pregando in tutte le lingue del mondo che non arrivassi ultimo come ogni santa volta.
 
 
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
 
 
«Allora?»
La fissai mentre si dedicava totalmente a nostra figlia riempiendola di baci e carezze come solo lei sapeva fare. Era forse lo spettacolo più bello che io avessi mai visto in tutta la mia vita,non esisteva niente al mondo più perfetto di loro due.
Ma ritornai alla realtà nel sentire squillare il suo cellulare nascosto nella borsa.
«Puoi prendermelo tu?»  
Annuii,facendo come mi aveva chiesto. Cercai in ogni angolo della borsa e,con un po’ di fortuna,riuscii a trovarlo. Lo girai tra le mani per metterlo nel verso giusto,accennandogli con la testa che gli era arrivato un messaggio. 
«Leggilo»  mi concesse,baciando con tenerezza Darcy che non faceva altro che sorridere quella mattina.
Cliccai il messaggio per aprirlo,corrugando la fronte solo nel leggere le prime frasi.
Impossibile.
«Harry?»  
Non poteva essere. 
«Ehy, Harry» ritentò, «E’ tutto okay?»
La fulminai con lo sguardo,girando il cellulare verso di lei.  «Qualcuno sembra essere tornato,  - confermai - o meglio, il tuo ex ragazzo sembra essere tornato. C’è qualcosa che dovrei sapere, Amelie Smith?»
Abbassò lo sguardo,cercando in qualche modo di rispondermi.  «Posso spiegarti»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma buona seraaaa!
Ho cercato di aggiornare il prima possibile,non volevo pubblicarlo fra vent'anni :')
A quanto pare Harry si è incazzato giusto un pò con Amelie. POCO POCO.
E credo che nel prossimo vedremo Celine,ce ne saranno delle belle,credetemi huhuhu.
Darcy gkjehyguejghr.
(La scena hot all'inizio ci stava tutta ehhhh 8))) )
Mi dissolvo va. Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo, mi raccomando :)
E,come al solito, vi lascio il link dell'altra storia a cui tengo molto,e spero che possa piacervi.
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1647794&i=1
Per chi vuole,su twitter sono: @SSpelly 

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Capitolo 4
*** You belong with me ***


"You belong with me"



«Quando avevi intenzione di dirmelo?!»
I suoi occhi acquosi erano spenti, erano sommersi dalla rabbia e il nervoso,un qualcosa che non riusciva a tenere a freno. 
«Volevo parlartene» parlai lentamente,forse impaurita per una sua risposta. «Solo che non me ne hai dato il modo»
«Avresti dovuto parlarmene appena mi hai visto»
Sfiorai la mia mano con la sua cercando in qualche modo di afferrarla e dirgli che mi dispiaceva,che avrei voluto rimediare in qualche modo.
Ma dalla sua espressione capii che non voleva saperne e questo mi distruggeva.
«Harry,per favore…»  Non riuscivo a trovare le parole giuste,non riuscivo a dirgli quello che pensavo. 
«Celine mi ha mandato un messaggio» 
Sbarrai gli occhi solo al sentire quel nome. Un forte senso di gelo attraversò il mio corpo lasciandomi senza fiato. 
«Cos’ha fatto?!»  sbottai a mia volta,trattenendomi quando vidi Darcy muoversi nella carrozzina. «E tu? Quando avresti voluto dirmelo?»
Il suo sguardo fu puntato altrove. 
«Celine non è importante.»  trovò la scusa più banale al mondo,guardandomi serio.  «Nate è il problema»
Nate sarebbe il problema? Nate?!
Come se Celine,ovvero la sua ex ragazza,non fosse parte del suo passato. Ma chi vuole prendere in giro? Di certo, non me.
«Spero tu stia scherzando»  lo precedetti,prima che aprisse bocca e sparare qualche altra cazzata.  «Lo spero vivamente per te,Harry.»
Iniziò a scalciare i sassolini a terra,nascondendo il suo viso,forse per paura o forse per non lo so,dietro a quei numerosi ricci. 
La mia reazione non fu per niente tranquilla: Il suo viso diventò sconvolto,vedermi così infuriata con lui, così…diversa da com’ero di solito,lo fece stranire. 
«Tu non avevi alcuna intenzione di rispondere a quel messaggio,vero?» mantenne lo sguardo per un paio di secondi, «E’ così, giusto?» continuai.
«Non lo so»  Era  tutto ciò che le mie orecchie riuscirono a sentire. Tutto ciò che non avrebbero mai e poi mai aver voluto ascoltare.
Non lo so” la mia testa continuava a ripetere queste parole piene di significato,non dandomi alcuna pace.
Mi allontanai da lui,sentendomi vuota,un vuoto quasi incolmabile. C’è un modo per sentirsi completi,di nuovo?
«Sarei io quella dalla parte del torto,non è vero?»
Harry si avvicinò, «Non sto dicendo questo,solo che…»
«Solo che la pensi così. Ma va bene,Harry,davvero. E lo sai perché? Perché sei un immaturo,nonostante tu abbia una figlia, sei un immaturo»
I suoi occhi inchiodarono i miei. «Tu sei fuori di testa»  rise, «sul serio»
«Io non avrei mai risposto a quel messaggio»  dissi tutto d’un fiato,sentendo le corde vocali tirarmi.  «Mai.»
«E dovrei crederti?»  
Il mio cuore sembrava essersi diviso in minuscoli pezzi,lasciati sparsi per la strada,ormai troppo tardi per poter essere ricomposto.
Il pianto disperato di Darcy si amplificò,ma era come se fossi rinchiusa in un’enorme bolla non sentendo più nulla di quello che avevo attorno.
«Ehy piccolina,è tutto okay»  
La bambina si fece prendere in braccio da Harry,diminuendo il pianto solo a sentire la voce del padre. E tutte quelle lacrime versate,scomparirono improvvisamente,semplicemente perché fu incantata dalle famose fossette di Harry che comparivano quando lui sorrideva.
«Fai ciao alla mamma» mi diede le spalle per farmela vedere,donandomi entrambi un sorriso che avrebbe potuto rompere ogni barriera che si era creata per ciò che era successo.
«Ciao,amore»  Uno strano senso di disagio e tristezza allo stesso tempo si impossessò di me. Non riuscivo a essere normale,ma a quanto pare Harry ci riusciva,e mi sarebbe piaciuto sapere come
«Lui non deve toccarti» le sue labbra si muovono così lentamente vicino al mio orecchio che credo di impazzire. «E se ci prova,giuro che lo faccio fuori»
Perplessa,sconvolta,senza parole. Ero rimasta così,nient’altro che questo.
«Vuoi fare l’eroe della situazione?»
Strinse Darcy in un abbraccio dolce,rimettendola dentro alla carrozzina dicendogli cose in modo lento così da farla addormentare completamente.
«Vuoi fare il solito tipo “sei mia e di nessun’altro?”»  lo imitai,ridendo da sola.  «Patetico»
Ma non ebbi nemmeno il tempo di girarmi per poi riformulare un’altra frase,che le sue braccia si erano già impadronite dei miei fianchi, possessivamente. 
«Se c’è una cosa di cui sono estremamente sicuro» nei suoi occhi vidi scintille di gelosia,vera  e propria gelosia.  «E’ che tu mi appartieni.»
«Smettila»  lo spintonai via da me,osservando attentamente le sue dita premere sulla mia carne,lasciando che un’espressione di dolore si dipinse sul mio volto.  
«Mi appartieni» disse di nuovo.
«Lei non deve tornare da te…»
Harry mi trascinò a sé,spostandomi le lunghe ciocche di capelli che finivano davanti agli occhi. Aspettava che continuassi a parlare,e mi feci coraggio,riprendendo il discorso che avevo lasciato in sospeso. 
«Io…»
«E’ acqua passata,Amelie,non c’è più niente tra me e lei. La vedo come un’amica,nient’altro.»
Un’amica.
«Anch’io Nate lo vedo come un amico»
La mia frase lo sconvolse del tutto. E lo potei capire dalla presa che aumentava,ormai troppo accecato dalla rabbia che stava trasmettendo tramite quella stretta così potente delle sue mani.
«Credo che la nostra conversazione possa finire anche qui»  mi rivolsi a lui non del tutto convinta,ma finsi di esserlo realmente.  
«Mi sembra ovvio»  tirò fuori una delle sigarette che portava di solito con lui,camminando da solo per le strade di Londra senza mai voltarsi.
E quel comportamento fu peggio di qualsiasi altra cosa.
 
 
                                                                                                 
 
                                                                                                                   
***
 
 
 
 
 
 
L’odio che portavo dentro di me era inspiegabile. Non c’erano parole per descrivere quella strana sensazione che non voleva lasciarmi in pace. C’era un modo per cacciare via tutto questo?
Probabilmente esisteva,certo,ma io non l’avevo ancora trovato.
Aveva davvero ragione Amelie? Io sono immaturo?
Forse il modo in cui avevo reagito non era stato uno dei migliori. Ma quando c’era di mezzo qualcosa a cui tenevo,o meglio,qualcuno, il mondo mi si annebbiava completamente.
E in quel momento volevo stare da solo,chiudermi in me stesso e non parlare con nessuno finché non ne avessi avuto io il bisogno. Detestavo vedere le persone felici,le ragazze che mi sorridevano e che mi morivano dietro,detestavo tutto l’intero pianeta.
«Vaffanculo»  calciai ogni cosa che mi ritrovavo davanti agli occhi,non badando minimamente al mio comportamento così assurdo davanti a tutte le persone che camminavano lì. Non mi importava,non mi importava di ciò che la gente avrebbe pensato di me.
«Amico»  qualcuno alle mie spalle parlò.  «Dovresti darti una calmata»   mi avvertì il bell’imbusto, «Una bella calmata»  
E lui sarebbe?
«Non so nemmeno chi sei»  dissi a denti stretti, «Non vedo come tu possa dirmi cosa fare o no»
«Ti ha lasciato la ragazza?»  Quel sorriso che aveva stampato in faccia stava per essere spaccato in mille pezzi. «Posso capirti,sai? E’ successo anche a me»
«Non mi ha lasciato»  
«Dicono tutti così» lasciò la sua mano sulla mia spalla,sorridendo soddisfatto delle parole appena dette. Coglione.
«Levati»  lo minacciai,sapendo già che mi sarei cacciato in un gran casino. In un casino più grande di me.  «Levati,ora
«Io sono Chad» la sua mano aspettò di essere stretta dalla mia. La sua mano grande,piena di tatuaggi,mi fece semplicemente ribrezzo.
«Levati,ho detto.»   
«Come sei scontroso,ragazzino»  
Ragazzino?!
«Non dovresti parlare in questo tono con persone più grandi di te»  sbottò,riuscendo ad alzarmi semplicemente nel prendermi per la maglia.  «Perché,sai, ci sono alcune cose che poi vanno a finire male»
Gli sputai in faccia. I suoi occhi si chiusero a quel gesto poco gentile nei suoi confronti e, quando li riaprì,giurai di non aver mai visto tanta aggressività in un semplice sguardo.
«Credo che la tua vita finisca qui» 
Mi preparai psicologicamente forse alla mia morte. Tentando comunque un modo per salvarmi,anche se non ero poi così sicuro di riuscire a scappare. 
«Chad!»  qualcuno urlò il suo nome,una voce dolce,melodica.  
«Ringrazia il cielo che sia arrivata lei»   Credo proprio che lo avrei fatto.
«Devi smetterla di attaccare tutti» gli disse con decisione,facendo scivolare i lunghi capelli castani fino al petto. «Sembra che tu ci stia prendendo l’abitudine!»
Chad,così doveva chiamarsi,mi lasciò andare,toccando finalmente i piedi a terra e tranquillizzarmi. Dire che ero rimasto scosso era troppo superficiale.
«E’ stato lui ad attaccarmi»  mi incolpò,ridendo malignamente.  «Non prendertela sempre con me,Celine.»
Mi strofinai gli occhi. Celine?
«Perdonalo»  Le sue folte ciglia nere mi fecero quasi dimenticare tutto l’accaduto. Era lei,i suoi occhi color cielo,era lei.
«La prossima volta,Chad,giuro che te la faccio pagare.» 
Il suo viso si rigirò su di me. Mi scrutava,anche troppo. 
«Tu sei…»  Le sue dita spostarono i ricci che mi offuscavano la vista,capendo perfettamente che era rimasta sbalordita nell’avermi davanti.  «Harry»
I miei capelli sfiorarono la sua fronte non riuscendo a non sorridere quando si portò la mano sulle sue labbra.
«Ciao,Celine
 
 


 







Ehylà bellezze!
Bene bene... guai in vista? direi proprio di si!

La litigata di Amelie e Harry...... *si strozza*   Harry,Celine,Chad.
Il nostro Chad sarà un nuovo personaggiossss, e sicuramente ce ne saranno altri,credo. Boh,vedremo :)
Comunque sia...mi piacerebbe davvero che lasciaste qualche recensione,in quello precedente sono diminuite un pòçç 
Non che voglio obbligarvi,ovvio,però è un modo per sapere se continua a piacervi la storia o no :(
Vi ringrazio comunque infinitamente per tutte le persone che seguono,preferiscono e ricordano questa storia,siete già tantissime!

Buona giornata splendori, :)

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Capitolo 5
*** Feelings ***


 


"Feelings"


Le sue morbide mani toccarono tutto il mio viso perdendomi nel sentire il buono odore di zucchero che emanavano. Aveva ancora quella strana abitudine di mettersi quelle creme per la pelle,potevo scommetterci qualsiasi cosa.
«I tuoi occhi…» si imbambolò nell’osservarli così da vicino,ricambiando il suo sguardo insistente nei miei confronti. Ma le sue iridi celesti furono qualcosa di pazzesco per me: Non mi ero mai accorto di quante sfumature avessero,di quanto erano agghiaccianti e allo stesso tempo caldi e pieni di dolcezza.
«I tuoi capelli ricci» li spettinò leggermente,ricordandomi a quando era sua abitudine farlo ogni giorno.  «Sei sempre lo stesso Harry»  
«Non credere che tu sia cambiata. – infilai una mano nella tasca,fingendo che l’attenzione del suo amico non mi desse alcun fastidio – Hai i soliti capelli lunghissimi e la solita mania della crema per le mani»  esplose in una risata appena gli dissi quelle cose, «E poi sei rimasta sempre la solita odiosa ragazza che ho conosciuto tanto tempo fa»
Mostrò uno dei suoi sorrisi perfetti facendomi deglutire senza che me ne rendessi conto.  «Ma quella parte di me, in fondo,ti piaceva. No?»  rigirò il discorso a modo suo continuando a sorridere. «Non ti saresti mai fidanzato con me se non ti fossi piaciuta nonostante i miei difetti»
«Hai sempre questo vizio di far intrecciare con le parole le persone, non è così?»
«Tu dici?»  mi tirò un leggero pugno sulle braccia fermandosi nuovamente per guardarmi.  «Un’altra cosa che ti attraeva da morire di me. Me lo ricordo ancora,sai? Eravamo usciti per la prima volta insieme e tu, da bravo ragazzo che sei,mi hai accompagnato fino alla porta di casa,elencandomi tutte le cose di me che ti facevano terribilmente impazzire. Ho una buona memoria,eh?»
«Sei incredibile» l’unica cosa che mi venne in mente da dire. Anche se fossero passati anni lei si ricordava tutto nei minimi dettagli. E anche io,se è per questo.»
«Celine, - Chad mi fece capire con un semplice sguardo le sue cattive intenzioni verso di me – tu conosci questo tipo?»
Celine gli strofinò il braccio con una mano,riposando lo sguardo su di me,felice. «Si chiama Harry,e lui è…»
Scosse la testa, muovendo  tutti quei lunghi capelli. «Un caro amico a cui sono enormemente affezionata»
«Chad»  rispose semplicemente lui,non guardandomi nemmeno in faccia. Beh,dopo il mio comportamento di prima non so quanto lui possa reggermi, sinceramente. 
«Sei sempre così scontroso?»
Alzai lo sguardo,aggrottando le sopracciglia. «In realtà no. Solo che non era un bel momento»
«Dovresti avere più autocontrollo di te stesso – mi consigliò,stringendo  nel suo enorme corpo quello misero di Celine – non sempre ti capiterà di avere qualcuno che venga a salvarti. In questo caso,beh, sei stato fortunato.»
«Chad»  si tolse da quella posizione apparentemente scomoda,incrociando le braccia al petto. «Così lo terrorizzerai.» afferrò il mio braccio con grande potenza,sbattendo quelle lunghe ciglia e incantarmi.  «Ha questa brutta abitudine di far impaurire la gente con le sue solite frasi da bad boy.  Ma devi ancora dirmi perché eri qui tutto solo. Dove sono gli altri?»
Allontanai una ciocca ribelle finita davanti ai suoi occhi,vedendo il suo sguardo soffermarsi per un lungo tempo sulla mia bocca.  «Hai del tempo per me? Ci sono troppe cose che dovresti sapere»
Si mordicchiò il labbro inferiore,annuendo convinta.  «Ho sempre del tempo per te,Harry»
 
 
 


 
***
 
 
 
 



«Ho cercato di fare il prima possibile,lo giuro!»  respirò affannosamente Louis,cercando di calmarsi dopo la lunga corsa che aveva fatto per raggiungermi. 
Si avvicinò per salutarmi con un bacio sulla guancia,salutando Darcy che si girava nella carrozzina in cerca di una posizione comoda.
«Ti da parecchio da fare,eh?»
«Abbastanza, -  gli accarezzai giocosamente la pancia,e accennai un sorriso nel vederla ridere – ma la mia vita non sarebbe la stessa senza di lei»
Perché era vero. Darcy era la mia salvezza,la mia vita. Non esisteva niente al mondo  di più importante del suo sorriso.
«Ehy Amy…» 
Iniziai a ingoiare ripetutamente la saliva,accorgendomi che stavo per cedere. Ma non dovevo. Io sono forte. Lo sono sempre,no?
«A volte ho così paura,Louis. Ma la vera paura,quella che ti fa star male giorno e notte,quella che non ti da mai tregua, una paura che temo forse da troppo tempo.»
I suoi passi furono sempre più vicini. 
«E tutto ciò lo percepisco quando Harry se ne va. Quando mi lascia da sola e sento ogni insicurezza venire da me. Io ho bisogno di lui,ne ho bisogno ogni secondo,minuto,ora,giorno.»
«Amelie»  
«E’ così stupido,penserai.»   Louis mi guardò dritto negli occhi,dividendomi a metà con quegli occhi così accesi e preoccupati.
«Non è stupido. Tutto quello che hai detto non è stupido. Harry ti ama, ti ama più della sua vita stessa,e non c’è nient’altro che desidera se non te. Avete una splendida bambina,siete fidanzati,innamorati,e non sarà di certo qualche piccola discussione a potervi separare.»
Quelle lacrime amare rigarono tutto il mio viso,togliendo tutto il mascara che colava lentamente sulle guance,con le dita. «Nate è tornato»  
«Cosa?»
«E anche Celine è tornata. Questo può bastare per rovinare tutto?»
Louis sgranò gli occhi, «Dimmi che è uno scherzo»
«No, - poggiai la testa contro il suo petto,trattenendomi – non lo è»
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
 
«Mi stai dicendo che sei fidanzato con quell’Amelie? E che tu e lei avete una figlia?» 
Fregai dal sua borsa un’altra sigaretta,annuendo per la centesima volta. 
«Non posso crederci! - urlò sorpresa,accavallando le gambe e mostrarle in tutta la loro lunghezza – Harry Styles padre!»
«Ti sembra così strano?»
«Non ti ci vedo»  disse sincera,  «Con una famiglia,intendo»
Mi posizionai il più comodamente possibile sul divanetto di quel locale,rivolgendogli uno sguardo interrogativo. Beh,in parte non mi ci vedevo nemmeno io.
«Non hai avuto nessun’altra oltre a lei?»
«Altre relazioni serie?  - domandai, stiracchiando ogni muscolo incordato – Mh,nessuna. Ho avuto una ragazza prima di ricontrarla,ma niente di serio.»
Prese con cautela il bicchiere di vetro che era sul tavolino davanti a noi,bevendo un sorso di quella bibita strana che aveva ordinato. Il modo in cui si muoveva con il corpo,il modo in cui gesticolava quando era presa in un discorso, la rendevano così…particolare.
«E’…straziante.» farfugliò tra sé.
Mi rubò la sigaretta che stavo fumando mentre se ne uscì con quella frase, facendo anche lei qualche tiro e sorridermi soddisfatta.
«Baciare sempre quella persona,uscire sempre con quella persona, avere sempre gli stessi rapporti sessuali con quella persona.»
«E cosa c’è di così sbagliato in questo?» Ero curioso di sapere cosa ne pensava. Vedevamo sempre le cose da una prospettiva diversa, e questo mi piaceva.
«Provi le stesse sensazioni. E’ bello poterne provare altre nuove,godere in modi diversi»  rispose con ovvietà,distendendo le sue gambe su di me. «Posso?»
Lasciai che si mettesse  nella posizione che volesse su quel divano,ripensando al discorso che stavamo affrontando. Possibile che era di questa mentalità?
«Vedo che sei molto esperta in questo campo»  scherzai,scoppiando a ridere totalmente nel vedere una sua smorfia.  «La psicologa del sesso»
«Dico sul serio,Harry!  - acchiappò la mia maglia,voltandomi istintivamente verso di lei – Non prendermi per una malata di mente»
Avrei dovuto? Forse.
Continuai a ridere per quelle cose strambe che uscivano dalla sua bocca,immobilizzandomi quando si mise in ginocchio accanto a me. Perché avevamo scelto di andare lì? Perché?
Il suo corpo si mise sopra di me senza un mio consenso vero e proprio,mancandomi il respiro nel sentirla toccare ovunque.
«Cosa senti quando ti tocco?»
Vagava in qualsiasi punto,nelle parti più sensibili e deboli. Harry,riprenditi,cazzo.
«Puoi toccarmi anche tu,sai?»  le mie mani furono prigioniere delle sue; le fece intrufolare sotto la sua maglia aderente,arrivando al suo reggiseno, dove lei voleva essere toccata. 
«Non immagini nemmeno ciò che potresti provare,Harry»  quelle parole dette con quella sensualità fu un peso sul cuore.  «Qualcosa di cui nemmeno sai l’esistenza»
«Celine» borbottai,abbassando lo sguardo e cercare di tornare lucido.  «Sono fidanzato,io non posso. Non posso!» 
«Ma in questo momento lei era il tuo ultimo pensiero»
Non so con quale forza o coraggio riuscii a farla scendere da me. Ma quando mi ritrovai in piedi anch’io,pronto per uscire e tornare a casa, il suo sguardo mi pregava di restare. E volevo farlo,non so perché,ma volevo farlo.
Le sue parole avevano davvero un briciolo di verità?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 












Ciao belle mie :))
Allora................
Harry. Santo Harry. Oddio proprio Santo no :')
Credo che ognuna di voi,ora,lo vorrebbero ammazzare. Tra cui io stessa 8)
Se pensate che Celine si arrenda qui vi sbagliate di grossssssssssssso! E poi c'è ancora Nate che deve entrare del tutto in scena ehehehe.
Quello che ho in mente.....hìhìhìh.
La smetto.
Me ne vado.
Fatemi sapere se vi è piaciuto e holas chicas (?)

twitter: @SSpelly

 

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Capitolo 6
*** I forgive you ***


 

 
"I forgive you"


Quella strana sensazione che ti faceva sentire a disagio, quella strana sensazione che veniva fuori quando meno te l’aspetti, quella strana sensazione che stavo provando adesso.
Mi sentivo spaesato,pieno di preoccupazioni per la testa che stavano diventando un vero e proprio tormento.  Harry reagisci.
Magari fosse così semplice, pagherei oro solo per sentirmi di nuovo bene  e essere felice come lo ero sempre ultimamente. E ora? Dov’era andata a finire tutta quella felicità? 
«Sei uno stupido,Harry. Uno stupido!»
Le mie grida per il viale di casa si sentirono perfettamente. I vicini mi guardavano alquanto stupiti di quel mio comportamento, non era assolutamente mia abitudine urlare senza un motivo. Ma loro cosa potevano saperne? Come potevano sapere che mi sentivo morire dentro?
Arrivai davanti al portone di casa con lo sguardo puntato in basso,vergognandomi di me stesso e di quello che avevo fatto poche ore prima con Celine. Ero davvero così vulnerabile?
«Oh Harry,che bello rivederti!»  il signor John mi salutò cordiale,sorridendomi come ogni volta che ci incontravamo. Era una persona dolce,generosa, la persona più buona che io abbia mai conosciuto. 
«Salve,  - il mio sorriso avrebbe dovuto essere il più credibile possibile – come sta?»
«Tutto alla grande Harry, e tu?»
Ed io? Come stavo realmente? Bene,male?
«Bene, grazie.»  Una bugia grossa quanto una casa. O anche quanto un grattacielo.
«E’ successo qualcosa?»  tirò su l’enorme busta della spazzatura che aveva lasciato a terra,mettendo un’enorme forza sulle braccia. «Ti vedo strano»
«No è che.. la stanchezza. Ci sono tante faccende di casa da svolgere,sa…la bambina.»
John iniziò a incamminarsi,sorridendomi dolcemente. «So cosa vuol dire! E credo che tu debba riposarti. Salutami la piccola Darcy e la splendida Amelie, mi raccomando»
Amelie.
Darcy.
«Lo farò sicuramente, - aprii finalmente la porta,perdendomi nel guardare l’immenso corridoio – buona giornata signor John»
E mai, come in quella situazione, ebbi bisogno della mia ragazza. Avevo bisogno di guardarla negli occhi,di poterla stringere e dirgli quanto lei fosse importante per me, ripetergli all’infinito che Darcy è la cosa più bella che potesse capitarci. Ma poi,penso a Celine, a quello che è successo,a come ho potuto cedere.  
“Cosa provi quando ti tocco?”
Cosa provavo? Cosa sentivo?
Chiusi la porta,strofinandomi continuamente i capelli dal nervoso che mi stava consumando. Non potevo farcela,non potevo andare avanti così.
Camminai verso il bagno,e spalancai la porta non appena mi ci trovai davanti. Aprii subito il rubinetto della vasca per farla riempire togliendomi tutti gli indumenti che avevo addosso. Perché  l’unica cosa di cui avevo bisogno era un semplice bagno caldo.
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
«Cosa vorresti regalargli?»
Louis fece spallucce,disperato per la questione che stavamo affrontando. «Non ne ho la più pallida idea,mi credi? Ho pensato di tutto!»
Che regalo vorrebbe ricevere una donna? Beh,credo qualsiasi cosa.
«Qualunque cosa tu abbia in mente, lei lo apprezzerà. Conosco bene Eleanor, non è una ragazza che vuole grandi cose,anzi, tutt’altro.»
«Tu credi?»
«Ovvio! -  lo strinsi in un abbraccio,riuscendo quasi a soffocarlo – Quindi…cosa c’è di meglio di un semplice e ad effetto, invito a cena?»
La sua espressione meritava un filmino, «Un invito a cena?!»
«Certo! Fidati di me,Louis, so cosa vuole una donna»
Da quant’è che io ed Harry non andavamo ad un ristorante insieme? Credo sia passata un’eternità, o anche molto di più. L’ultima volta era successo per Nate che mi aveva dato buca, e poi…nessun’altra cena.
«Sei un fottuto genio!  - urlò dalla gioia,forse un po’ troppo euforico – E magari…dopo la cena…»
«Louis!»
«Beh,insomma,mi hai capito!»
Risi per la sua idea che,tutto sommato,non faceva nessuna piega. Era così bello vedere un amico innamorato perdutamente della sua ragazza e che fa di tutto pur di farla felice. In fondo esistono ancora i ragazzi con un cuore,no?
«Grazie per avermi fatto compagnia,Louis» dissi inaspettatamente,trascinando con forza la carrozzina verso il giardino di casa.   «Grazie per tutto»
Mi bastò semplicemente un suo bacio sulla guancia per rendere quella giornata migliore. Non esisteva amico migliore, potevo giurarci.
«Grazie a te per esserci sempre,piccola Amy»  mi accompagnò fino alla porta,riuscendo ad aprirla con molta facilità,stranamente.  «Fammi sapere come vanno le cose con Harry»
Già,Harry.
«Ti aggiornerò, - feci entrare la carrozzina dentro,sorridendo un’ultima volta al mio amico – promesso»
Lo salutai nuovamente con un abbraccio che,oramai, erano diventati indispensabili per me. Sorrisi ancora di più quando mi riempì di baci affettuosi su tutto il viso,pregandolo di finirla per il troppo solletico che mi provocava.
«Ci sentiamo sul tardi»  si allontanò, «Ciao, Amelie»
Assentii,chiudendomi la porta alle spalle e sospirare. Tirai fuori Darcy,stringendola tra le mie braccia e baciarla sulla fronte. Esisteva al mondo qualcosa di più bello dei suoi occhi?Non credo.
«Lo sai che ti amo tanto,vero?» 
Darcy chiuse gli occhi,interpretando quel gesto forse fin troppo bene. Aveva sonno,non c’era alcun dubbio.
«Ti porto in camera,tranquilla»  si rannicchiò sempre di più contro il mio petto,non togliendogli minimamente gli occhi di dosso. Più la guardavo, e più dicevo a quanto fosse assurdo che avessi una bambina. Un’adolescente come me, già madre. Ma non avrei mai fatto un passo così grande, se non avrei amato più di qualsiasi cosa Harry. 
Mi tolsi velocemente le scarpe,lasciandole sparse per il corridoio, pensando che le avrei rimesse al loro posto quando avrei avuto del tempo. Entrai dentro la stanza di Darcy,controllando ogni minimo passo falso che avrei potuto fare per svegliarla dal suo sonno tranquillo.  Feci attenzione a metterla nella culla,vedendo da parte sua movimenti ambigui. Ma tutto ciò sembrò finire nel sentirmi canticchiare la solita ninna nanna che usavo per farla addormentare del tutto.
«Sogni d’oro, amore»  camminai in punta di piedi per uscire dalla camera,iniziando a togliermi la maglia che avevo di dosso. Era stata una giornata stressante, e avevo bisogno di rilassarmi in qualche modo. 
«Cazzo»  sbottonai i jeans,troppo stretti per riuscire a scivolare via. Che abbia preso qualche chilo ultimamente? Impossibile.
Mi liberai di ogni cosa che indossavo,arrivando davanti alla porta del bagno e aprirla. L’accostai,togliendo anche l’intimo e lasciarlo lì sul pavimento. Dio,non vedevo l’ora di buttarmi dentro la vasca e non uscire più.
«Amelie?»
Le mie pupille si dilatarono. «Harry?!»
«Io..tu…» balbettò,squadrandomi dalla testa ai piedi e rimanere sconvolto. Solo dopo capii del perché.
«Girati,stupido! – lo sgridai,sperando di trovare qualcosa a portata di mano e potermi coprire – Anzi,non guardare proprio!»
«Ma, Amy, conosco il tuo corpo…»  trovò la scusa più stupida che potesse esistere.
«Ti piastro i capelli se non li chiudi.»
«Va bene.» 
Passai vicino al bordo della vasca un po’ impacciata,ritrovandomi delle mani che mi afferrarono  buttandomi  dentro di essa. La maggior parte dell’acqua uscì completamente fuori, e dire che volevo uccidere Harry era davvero troppo scontato.
«Non stavi tenendo gli occhi chiusi» ribattei,storcendo le labbra. «Non fai mai niente di quello che ti dico. Sei odioso.»
Circondò tutto il mio minuscolo corpo a sé, e giurai di poter sentire il suo cuore battere ad una velocità pazzesca contro la mia schiena.  
«A me piace così tanto guardarti»  mi baciò sulle tempie,inebriandomi del suo profumo. «E toccarti..»  le sue braccia si misero sotto il mio seno,stringendo sempre di più la presa di quell’abbraccio.  
«Anche a me»  ammisi,rivolgendo il mio sguardo verso di lui. Ma il sorriso che spuntò sul suo volto fece scoppiare una sottospecie di fuochi d’artificio dentro al mio stomaco. 
«Non volevo andarmene così…prima..»  
«Harry…»
«Perdonami»
Spostai il mio corpo leggermente dal suo,così da poterlo vedere meglio in viso. Le sue iridi verdi esprimevano…bisogno di perdono. Voleva che lo perdonassi,ma sembrava che lo dovessi perdonare per altro e non solo per quella stupida sceneggiata.
«Ti perdono»  
Le mie parole le valutò con attenzione,rimanendo sorpresa nel vederlo addentare il mio labbro inferiore con vigore,sorridendo in modo furbo mentre lo faceva. Lo lasciai fare,nonostante mi provocasse dolore, sopportai.
«Credo che dovremmo fare il bagno insieme più spesso…»  mi fece inclinare la testa,baciandomi per tutto il collo.  «Potremmo fare tante cose…nuove
«Oh si, - imitai una voce sensuale,avvicinandomi alle sue labbra che pendevano dalle mie – tipo affogarti,Harry»
La sua risata cristallina mi sciolse del tutto.  «Ma prima di affogarmi,lascia che ti baci come si deve»
E solo nel risentire le sue labbra poggiarsi sulle mie tremai come una foglia. 
Si può morire per un semplice bacio?
Beh,credo di si.











Buona seraaaaaaa :)
Ho aggiornato mooolto presto,sono stata brava? :')
Come sono coccolosi i miei Harry ed Amy rmngheurjrgjghre. Peccato che questi momenti così dolciosi non ci saranno sempre...........
Darcy gkejhygejghyur quant'è picccccccccccina rgmjhreyguujeryg
Okay,stop.
Ah,e anche Louis ed Amy sono stra teneri*ç* non trovate? :')

e.....
infarto tra:
3

2

1



 

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Capitolo 7
*** Losing grip ***


 
"Losing grip"
 
Listen: losing grip-Avril Lavigne



«Cosa ne pensi di questo?»
Dopo essere stata per più di un’ora girata di spalle a guardare tutti i vestiti da sposa che mi stavano quasi per soffocare per quanti ne avevo intorno, potei finalmente girarmi e dare un mio giudizio.
«E’…e’…»
Kat girò su stessa,specchiandosi più volte nello specchio del camerino e sbuffare. «No,non mi piace»
Non gli piace?!
«Ti sta d’incanto»
Ammirai quel vestito con occhi sognanti. Non c’erano parole per descrivere tale bellezza. E se ne avessi avuto l’occasione anche io,avrei scelto un abito del genere.
«Ma sembro un confetto!»  gridò,facendosi prendere nuovamente dal suo solito panico che non la lasciava un attimo stare.
Abbassai il capo, più disperata che mai. Siamo sicuri che aveva davvero intenzione di sposarsi? Perché per come si stavano mettendo le cose sembrava tutt’altro.
«Magari dovrei puntare su qualcosa di più….moderno!»   i suoi occhi brillarono di gioia, «Qualcosa di…colorato!»
Colorato. Colorato?!
«Kat…»
«O forse qualcosa di più….corto?»
«Kat.»   riprovai più duramente.
«No…hai ragione,meglio qualcosa di più classico»
La mia pazienza ha un limite.
«Porca puttana,Kat!»  
Le mie urla si sentirono per tutto il negozio. La gente mi guardò stupita,affacciandosi verso la stanza dei camerini e guardarmi in modo strano. Mi vergognai come pochi, solo al pensiero che tutte quelle persone avessero pensato chissà cosa di me….mi straniva.
«Penso che tu stia bene con questo vestito. Ne avrai provati un miliardo,ma questo,giuro, mi piace da morire. » sospirai, continuando.  «Ti fascia perfettamente ed è….splendido per te,davvero.»
«Lo pensi…sul serio?»   balbettò,imbarazzata.  
La feci girare nuovamente verso lo specchio,posizionandomi accanto  al suo corpo. La guardai,la guardai in tutto il suo splendore. Possibile che non capisse che fosse splendida?
«E’ quello giusto»   mormorai lentamente,sciogliendomi nel vederla sorridere e piangere allo stesso tempo. Le sue lacrime erano lacrime di gioia,nient’altro. Solo al pensiero che si sposasse…mi rendeva davvero felice.  Zayn era il ragazzo giusto per lei,così diversi ma allo stesso tempo così simili. Nonostante i loro caratteri orgogliosi, c’era fin troppo amore tra loro.
«Ho paura»  il suo sguardo fu puntato in un punto non preciso, «Se…se stessi facendo uno sbaglio?»
I suoi occhi luccicarono. Ma questa volta non luccicavano per la felicità…luccicavano per la paura,la tristezza. Perché a volte ci sono emozioni che non sono così facili da gestire,anzi,sono quasi indomabili.  E capita che una di queste ci scappi di mano, e arriviamo poi ad un limite. 
«Quando amiamo tanto qualcuno,finiamo sempre con avere mille dubbi. Ci ripetiamo ogni giorno della nostra esistenza se è davvero la persona giusta, se è quella persona che sarà al nostro fianco per sempre.
E i ripensamenti vengono sempre quando dobbiamo fare un passo importante,un passo che ci porterà al nostro futuro.  Ma quello che stai facendo è la scelta giusta. Zayn è la scelta giusta.»
Ma non saremo mai sicuri del tutto. Ci saranno sempre cose che ci tormenteranno, che non ci lasceranno vivere la vita come dovremmo. Ed io? Come stavo vivendo la mia felicità? Come stavo vivendo i miei sentimenti verso la persona che ho deciso di amare?
«E pensare che qualche anno fa ci trovavamo alle feste del liceo ad ubriacarci e con altri pensieri per la testa » un sorriso apparve sulle sue labbra rosee, finendo per far sorridere anche me.  «E invece siamo qui,con un matrimonio alle porte e…tanti impicci per la testa» terminò il suo discorso,alzando leggermente la stoffa del vestito e toccare ogni piccolo ricamo.
«E sei diventata la mamma più bella del mondo»
Il trucco iniziò a bruciarmi. O forse non era il trucco che stava causando tutto ciò. Ma facciamo finta che sia quello il motivo,eh?
«Oh,smettila!» La rimproverai,evitando il suo sguardo. Passai le dita sulle ciglia e togliere quei grumi di mascara che si stavano accumulando,fingendo che stessi bene. «Sono debole su queste cose,lo sai»  scherzai.
Tutte le preoccupazioni,le ansie,si calmarono lievemente con uno dei suoi abbracci dolci che era sua abitudine fare. Sapevo che senza di lei la mia vita non sarebbe stata la stessa. Kat,la mia ancora di salvezza, la sorella che non avevo  mai avuto. 
«Dovresti vedere l’abito delle damigelle che ho in mente, - sorrise divertita,non osando immaginare quello che vagava nella sua mente – immagino che ti piacerà sicuramente»
Mi grattai la testa,dubbiosa.  «Oh…sicuro
 
 
 
 
 
 
 
~
 
 
 
 
 
 
 
 
«Harry,hai dormito stanotte?»
Mia madre mi scrutò attentamente,controllando se stesse tutto apposto. Le sue solite fisse.
«Mamma…»
«Cos’hai fatto  invece di dormire? Hai una faccia così stanca!»   riprese di nuovo a parlare,non dandomi alcun modo per rispondere.  «Devi risposarti,Harry»
Possibile che non mi da il modo di potergli dare una risposta?
«Mamma, ho avuto da fare questa notte»   spiegai.
«Con Darcy?»
«No…»
«E se non riguarda lei, che cosa hai fatto per tutta la notte?»
Spostai i ricci con un movimento della testa,baciando la fronte di mia madre e ridere mentre lo facevo. Lei mi guardò stranita,intenta nel capire cosa stessi cercando di dirgli.
«Mi sono dovuto dedicare ad altre esigenze» 
La sua faccia diventò di un rosso fuoco intenso. «Oh Harry,potevo dirlo subito!  - farfugliò impacciata,versandosi qualcosa di fresco da bere – Io credevo che…insomma…oddio!»
«Fa niente»   schioccai un bacio sulla sua guancia,notando il rossore che scomparve man mano dal suo viso.   «Cosa ne potevi sapere tu che io e Amelie…»
«Harry, -  mi riprese,scuotendo la testa – per favore,non voglio i dettagli»
Scoppiai a ridere,muovendo con facilità tutti i ricci e dargli per un attimo le spalle. Il beep del cellulare mi fece sobbalzare, e mi sbrigai  a tirarlo fuori.
 
 
Non sempre puoi fuggire dal passato.
 
Devo parlarti urgentemente. Alle cinque  al posto del nostro primo incontro.
 
Ciao Harry. xx
 
 
 
                                                            -Celine
 
 
“Non sempre puoi fuggire dal passato”
 
«Mamma, - guardai per un’ultima volta il messaggio -  ti lascio per un po’ Darcy, ti dispiace?»
«Successo qualcosa?» domandò,preoccupata.
Diedi un ultimo bacio a Darcy che era nella carrozzina,ricambiando il sorriso che mi aveva appena regalato.
«Ho delle cose da fare»
 
 
 
 
 
 
~
 
 
 
 
 
 
 
«Dimmi che è uno scherzo  e che non dovrò indossare davvero questo abito»
Incominciò a ridere senza fermarsi,capendo perfettamente che era la realtà. Dovevo indossare quell’abito.
«Non è adorabile?»
«Un’amore.»  dissi falsamente.   Ma chi me lo ha fatto fare? Chi?!
«Dai è anche comodo…»  sistemò meglio le pieghe,sorridendo maliziosa.  «Se ti venisse tipo qualche idea di fare qualcosa con Harry durante il matrimonio,beh, sarà più comodo per lui sfilartelo.»
Spalancai gli occhi, «Ma Kat!»
«Oh,andiamo, come se tu non ci avessi fatto un pensierino!»
Il matrimonio gli aveva dato alla testa. Non che l’idea fosse assurda ma… cosa? Nono,mai e poi mai!
«Accetto di indossare questo coso solo per te,sappilo!»  chiusi la tenda del camerino con un gesto pieno di forza,uscendo dalla sua bocca un vero e proprio ridacchio fastidioso.  Toccai il vestito,pensando che magari in qualche modo sarebbe finito per piacermi. Stare lì dentro mi ricordava così…tante cose. Dovevo scegliere l’abito per la cerimonia di un’amica di Zayn, ed Harry mi aveva accompagnato per sceglierlo. Anzi,a dirla tutta, mi aveva aiutato anche a metterlo.
Mi mancavano i vecchi tempi. Mi mancavano le provocazioni di Harry e tutti i suoi modi per farmi cedere. Lui ha scelto me. Tra tutte le ragazze che avrebbe potuto avere, ha scelto me.
Perché io?
Cosa aveva trovato in Amelie Smith?
Forse niente, forse tutto.
«Amy»
La mia mente fece sparire tutti quei ricordi in un attimo. Perché mi sentivo così estremamente…strana?
«Amy, credo che tu debba uscire»
Spostai la tenda, affacciandomi.  «Che succ..  – le parole sembrarono bloccarsi – Nate,perché sei qui?»
Il  sorriso sghembo che comparve sul suo viso da ragazzo perfetto urtò la mia calma.
«Se andiamo a fare due passi, posso spiegarti tutto»
 
 
 
 
 
 
 
~
 
 
 
 
 
 
 
«Ciao,Harry» 
Mi fermai in quel viale sentendo la voce di Celine risuonarmi nelle orecchie. Era lì, aveva un vestito bianco che valorizzava perfettamente il suo corpo, i capelli sciolti con le punte leggermente mosse e un sorriso da mozzarti il fiato.
«Ciao,Celine»  la salutai di rimando,camminando a piccoli passi per arrivare davanti al suo viso.  Ma lei non volle sostenere il mio sguardo e cercò di evitarmi in qualsiasi modo. Iniziò a fissare un punto di quella strada, aspettando da parte sua un discorso per darmi il motivo di quel messaggio. 
«Mi spiace di averti disturbato»   ridisegnò con le sue dita ogni tatuaggio che avevo sul braccio,una sensazione piacevole e rilassante.  «Ma è stato per una buona causa»
Con la mano feci girare il suo volto verso di me, rimanendo stupito dal cielo che potesse contenere nei suoi occhi. Si accorse che ero finito in un altro mondo, e tornai in me soltanto quando mi lasciò un bacio all’angolo della bocca. 
«Resistimi,Harry»
Le sue labbra giocarono con il mio labbro inferiore stuzzicandolo nell’allontanarsi e riavvicinarsi allo stesso tempo.  Quel gioco che aveva intrapreso mi stava istigando. Nelle sue parole c’era desiderio, un desidero forte da sentirti bruciare.
«Finiscila»   La stavo pregando. La pregavo come uno stupido di smettere perché le mie voglie stavano oltrepassando il limite.  Voleva me, voleva che cadessi nella sua trappola. 
«Sfogati»   la sua lingua leccò un punto non preciso del collo, «Fai tutto ciò che ti passa per la testa»
Mi sentii morire. 
Il mio autocontrollo era sparito nel nulla. Le mie mani fecero combaciare i nostri bacini con violenza,forza, come se non ce la facessi più ad aspettare.  E mi sentivo un bastardo, un bastardo nei confronti di tutti, di me stesso. Che cosa ne avevo fatto dell’Harry Styles  quello vero? Quello che aveva perso la testa per…Amelie. Dov’è?
«Lascia che ti faccia innamorare di nuovo di me»  
Addentò il mio collo per poi succhiare la pelle con intensità fino a che non era soddisfatta del suo lavoro, e finii per rimanere senza fiato.
«Credo che ad Amelie non gli piacerà questo»
 
No,non gli sarebbe piaciuto affatto.
 
 
 
 
 
 
~
 
 
 
 
 
 
 
«Non hai letto i miei messaggi?»
«No»
«Avresti potuto dargli un’occhiata, ci ho messo così tanto amore»  sorrise in modo perfido.
«Senti, non ho deciso di venire a passeggiare con te perché mi andava, sia ben chiaro questo»   misi subito in chiaro le cose,  «Quindi…se mi dici cosa vuoi, finiamo presto la nostra chiacchierata»
Si appostò contro la parete di un muro leggermente rovinato, trascinandomi a sé.  Lo guardai schifata,distogliendo immediatamente lo sguardo dai suoi occhi blu. 
«Ti metto soggezione?»
Soggezione? Lui?
«Per niente, -  risposi fiera,prendendo le distanze – e se lo hai creduto solo per un secondo,ti sei sbagliato alla grande»
«Da quando stai con quello sei diventata acida»   borbottò,alzandomi il viso con un dito.  «Non essere così scontrosa con chi ti ha dato il cuore, Amelie»
Il mio sguardo era perplesso, confuso.  La sua frase mi aveva colpito nel profondo,nonostante non lo ammettessi, ci era riuscito alla grande.  
«Mi piacerebbe vedere la tua bambina…com’è che si chiama?»
«Darcy»  
«Ecco,Darcy. Sarà sicuramente bella come te,immagino»
«Assomiglia totalmente a suo padre»    soffiai ad una distanza minima dalle nostre labbra, ricordando ogni momento passato con Nate quando vivevo a Parigi. Mi aveva aiutata, mi aveva aiutata in tutte le maniere possibili,ed io…lo avevo lasciato come se niente fosse, come se lui non fosse stato niente per me. Ma non era così, sapevo perfettamente di quanto lui mi amasse.
«Ti amo piccola Amy» Aveva appena sussurrato. Quel pezzo di carta in cui aveva scritto quelle parole. E solo nel tornare indietro del tempo mi si spezzava il cuore. Ero così felice quando mi aveva dato quel biglietto,così…euforica. Euforica perché avevo trovato  di nuovo qualcuno che mi amasse per davvero.
«Te lo ricordi?»
Il mio sospiro parlò al posto mio.
«Riproviamoci. Riproviamo a uscire insieme, a frequentarci… magari scopri di provare di nuovo qualcosa per me, qualcosa che cerchi di chiudere in te stessa
«Nate io…»   tentai,invano.
«Dammi un’altra possibilità»
Una possibilità? Come potevo? Come?
Sperai di trovare le parole giuste per definire meglio questa situazione alquanto contorta, ma mentre cercavo di poter articolare una frase, un viso ricoperto da capelli ricci castani camminava proprio a pochi metri da me.  Mi tremarono le gambe solo nel vederlo, e quasi mi vergognavo dell’effetto che mi faceva. Ma dov’era Darcy?
«Amelie?»
Nate continuava a chiamarmi senza avere alcuna risposta.  I miei occhi  si stavano concentrando su quella figura  cercando di capire il motivo per cui stesse lì senza nostra figlia. Poi, in un istante,una ragazza dal fisico da modella si posizionò vicino a lui. Rimasero fermi a lungo, senza parlare, comunicando solo con gli sguardi e nient’altro.  Pensai che fosse un’amica, ma quel pensiero sparì completamente quando lei si attaccò alle labbra di Harry. 
Lui…lui la stava baciando.
Lui aveva ricambiato.
«Cosa guardi?» 
Sentivo a malapena quello che mi aveva detto Nate. Tutte le paure e le insicurezze che cercavo di tenere dentro uscirono fuori senza il mio permesso.
Perché la mia paura più grande si era appena mostrata davanti ai miei occhi. 




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Buonasera!
Ehm.... *tossisce*
Amy...ed Harry. è stato così triste scrivere questo capitolo,giuro :(
Nel prossimo succederanno tanti casini!
Ieri mi ero rimessa a leggere sia where's the love e it's here, mi ha fatto troppo strano ngherjgnhre
Volevo chiedervi un piccolo favore çç
Ho l'altra ff sempre su Harry che mi farebbe piacere se gli date un'occhiata:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1647794&i=1

Ci vediamo al prossimo cap :)

 

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Capitolo 8
*** Can i kiss you now? ***




"Can i kiss you now?"
 
 
Mi sentivo di aver perso tutto,tutto il mio mondo, tutto ciò che mi aiutava ad affrontare la vita. Non potevo credere a quello che avevo visto, avrei potuto immaginare qualsiasi altra cosa….ma non di  vedere Harry baciare un’altra. 
Il vuoto dentro di me mi stava divorando letteralmente. Stavo cedendo, anche se non avrei voluto. Ma cos’altro potevo fare?  L’unica cosa che mi rimaneva  era ascoltare la mia mente che mi ripeteva continuamente  di essermi illusa per questi anni.  Era  davvero così? Harry aveva finto di amarmi? Aveva deciso di stare con me solo perché ero incinta? 
Non c’era nessuno che poteva rispondermi, se non lui stesso. Qualsiasi risposta mi avrebbe dato,però, non sarei mai stata convinta che mi avesse detto la verità. Poteva mentirmi, dirmi che mi amava alla follia quando invece era solo una delle tante bugie. Cosa dovrei fare ora? Lottare, fingere di stare bene e racchiudere tutto quello che era successo, dentro me stessa? Si poteva fare,certo, ma poi?
“Tu sei forte”
Questo diceva la mia coscienza. Ma non lo ero e mai lo sarei stata. Perché ci sono cose che non si riescono a superare, che porterai sempre con te nonostante tutto.
«Non mi piace che giri da sola per Londra»   il mio cuore si divise in due solo nel sentire la sua voce sfiorare la mia pelle.  «Potevi chiamarmi, almeno passeggiavamo insieme»
Come potevo interrompere quel bacio?
«Noto che Darcy non è con te»  
Le sue mani tennero i miei fianchi senza troppa forza, ma mi meravigliai del suo sguardo che era in difficoltà. Era uno sguardo insistente, come se cercasse di trovare una riposta,o meglio, una scusa, nei miei occhi. Cosa poteva trovare? Credo solo malinconia e confusione. 
«E’ con mia madre»  si decise dopo tanto a rispondere,coprendo le sue iridi verdi con quelle ciocche ricciolute che cascavano perfettamente sul suo viso.  «Avevo alcune cose da fare,spero che non ti dispiaccia. E poi, sai quanto lei ci tiene a passare un po’ di tempo con Darcy»
Diglielo Amelie. Digli che lo hai visto con un’altra, digli che sapevi tutto e che era inutile che continuava a fare  la parte del ragazzo innamorato. 
Ma non ce la facevo. Non trovavo quel coraggio che mi spingeva a urlargli contro e sputtanarlo finché  ne avrei avuto il bisogno.  
«Me lo dai un bacio?» sibilò dolcemente.
Quando incontrai il suo sorriso, così perfetto e bello, mi ritrovai a non sapere cosa fare. Lui aveva toccato le labbra di un’altra persona, lui aveva il sapore addosso di un’altra persona. E non sarebbe mai dovuto accadere.  
Mi alzai in punta di piedi per arrivare meglio davanti al suo viso, schioccando un bacio sulla sua guancia liscia. Osservò il movimento che feci per staccarmi ritrovandoci,così,faccia a faccia. Potei intuire che era rimasto sorpreso dal mio atteggiamento, non era di certo mia abitudine non accontentare le sue richieste. 
«Preferisco le tue labbra sulle mie»  prese il mio mento per avvicinarmi il più possibile e baciarmi,riuscendo,non si sa come, a sfuggirgli. Le sue sopracciglia si aggrottarono, segno che non capiva cosa mi stava prendendo. 
«Sbaglio o stai evitando il mio tentativo di baciarti?»
«E’ una tua impressione»  dissi con decisione.  «Perché dovrei evitarti,poi?»
Perché sei uno stronzo,un fottuto stronzo che si è preso gioco di me, ecco perché.
Fece combaciare nuovamente i nostri corpi,toccandomi i capelli come era sua abitudine fare ogni giorno. «Mi sbaglierò»  accarezzò la mia bocca con un gesto delicato,sentendomi morire solo  nel mostrarmi i suoi denti bianchi.  «Che ne dici se ti porto in un posto?» 
Non voglio venire con te. Non  ora. Non in questa situazione.
«Io non…»
Mi bloccò prima che potessi terminare la frase, «Non voglio scuse»  mi rimproverò serio. Afferrò  la mia mano frettolosamente, incastrando le sue dita con le mie così da tenermi sottocontrollo. Volevo oppormi, lasciarlo andare via e scappare definitivamente. Soltanto che  la sua mano stringeva troppo la mia  quasi da farmi sentire perfino un po’ di dolore. Perché non ero rimasta a parlare con Nate? Sicuramente sarebbe stato molto meglio.
«Harry rallenta!»  lo pregai con voce sottile, «Sai che non ce la faccio a stare al tuo passo! Sei troppo veloce!»  
Non avevo la più pallida idea di dove stessimo andando, e il fatto che non mi desse nemmeno un indizio faceva aumentare ancora di più la mia curiosità.
Le mie gambe avrebbero ceduto se avessimo continuato a correre così, ne ero più che convinta. Ma prima di cadere totalmente a terra per la stanchezza,Harry  si fermò improvvisamente. La via dove ci eravamo fermati mi ricordava qualcosa,e provai a sforzare la mia mente per capire dove fossimo. 
«Chiudi gli occhi» 
«Ma…»
Si mise dietro di me prima di mettermi le sue mani sugli occhi e vietarmi qualsiasi modo per guardare. Feci qualche passo, impacciata come non mai, sperando che Harry mi avesse guidato fino alla nostra meta. 
«Non sbirciare»  m’informò, divertito dalla situazione.  Desideravo poter guardare, sapere cosa gli stava frullando in quel cervello che si ritrovava.
«Vuoi dirmi dove siamo?»  continuai a tenere le mani sulle sue,ormai troppo prese a non farmi vedere ciò che mi circondava.  Il petto di Harry aderì perfettamente sulla mia schiena, e una scossa elettrica  vagò nelle mie ossa.
«Sei calda» 
Il suo sussurro era così roco,sensuale, piacevole. 
«Credo che la maglia che indossi sia un po’ troppo scollata»  ghignò,  «E il fatto che riesca a vedere il tuo seno così…»  deglutii prima di iniziare nuovamente il discorso, «Insomma, mi viene voglia di strappartela» terminò,respirando con più fatica. 
Delle vampate di calore non fecero altro che crearmi ancora più disagio. Ma non erano solo quelle a farmi sentire in quel modo.
«Harry»  lo chiamai.
«Puoi guardare adesso»  tolse le mani dal mio viso  dandomi finalmente la possibilità di poter vedere il posto in cui mi aveva portata.  Era…assurdo.
«Ti ricorda qualcosa questa casa abbandonata?»
Mi ricorda tutto. Mi ricorda di noi.
«Io…oddio!»  esclamai,non potendo credere a ciò che aveva fatto.  «Non credevo nemmeno che esistesse ancora»
Stavo rivivendo ogni ricordo, ogni cosa passata insieme in quegli anni del liceo.  Un tuffo nel passato, ecco cosa stava succedendo.
Misi la mano sulla maniglia della porta, aprendola molto lentamente. Non era cambiato niente, nonostante fosse passato tanto tempo, era rimasta tale e quale. Come noi, del resto. 
Le pareti erano sempre un po’ rovinate e anche quella sottospecie di pavimento era ricoperto dalla polvere che si era accumulata in quegli ultimi anni.  
Passeggiai ancora un po’ nella stanza, fermandomi davanti alla finestra. Osservai Harry che si trovava fuori,ridendo mentre  poggiava la mano sulla bocca mandandomi baci che fluttuavano nell’aria. 
Eppure quel tormento tornava sempre.
Non riuscivo a mandare giù la questione del bacio. Ma non riuscivo nemmeno a parlargliene civilmente e chiarire la cosa una volta per tutte.
Si avvicinò, scrivendo qualcosa sul vetro appannato.


Sei uno splendore.

 
 
Un sorriso si disegnò sulle mie labbra.
 
Amo il tuo sorriso.
 
 
Scrisse di nuovo.  


E i tuoi occhi.
    
 

Passò le mani su tutto ciò che aveva scritto, ritrovandoci vicini, solamente divisi da un’insulsa finestra.
Le fossette che apparvero sul suo volto erano meravigliose. Anch’io amavo il suo sorriso, i suoi occhi, tutte le più piccole cose che facevano parte di lui, io le amavo follemente. 
E odiavo anche tante cose di Harry Styles.
 
Dalla sua bocca decifrai un “Posso baciarti ora?”  e una parte di me,quella che dava ragione alla testa,  mi diceva di non farlo, e poi ne esisteva un’altra ancora, quella che dava completamente ragione al cuore, che mi pregava di baciarlo. E nell’attimo in cui cercai di fare un po’ di chiarezza in me stessa, vidi le sue labbra posarsi su quel vetro in attesa che le mie lo raggiunsero. 
Chiusi gli occhi, ascoltando solo quello che le mie emozioni volessero fare. E quello che volevano era un semplice e comunissimo bacio.
Poteva dividerci qualunque cosa, come in questo caso uno stupido vetro, ma l’intensità che ci metteva anche se non ci stavamo toccando realmente,  la sentivo perfettamente. 
Sbattei le ciglia, ed entrambi ci distaccammo guardandoci con un sorriso.  Si precipitò dentro la casa, sollevandomi da terra per poi stringermi il più che potesse a sé. 
«Splendore» ripeté ancora, facendomi toccare i piedi di nuovo a terra.
Più lo guardavo e più mi convincevo che era perfetto per me. E lo sarà ancora per molto tempo.
«Posso toglierti questa maglia?»  indicò ciò che indossavo,tirandone il tessuto.  «Voglio toccarti meglio» confessò con sincerità. Ritirai la pancia non appena la sua mano alzò la mia maglia,tracciando tutto il mio corpo con le dita e arrivare al ferretto del mio reggiseno. 
Non puoi, Amelie.
«Continua a baciarmi, ti prego.»  
Dopo aver sentito la sua supplica, mi resi conto che Harry aveva qualcosa sul collo. Mi lasciai baciare sul petto o dove volesse, soffermandomi nel guardare in quel punto. Aveva un livido violaceo, e un marchio in evidenza. 
Basta. 
«Harry non voglio»
Mi rivolse uno sguardo, scosso.
«E’ successo qualcosa?» 
Lo staccai da me, impaurita nel guardarlo dritto negli occhi e dirgli tutto quello che mi stava facendo star male. 
«Non ho voglia di farlo»  risposi.
Mentivo.
«Non ti senti bene?»   
Non lo avevo mai visto così agitato, che lo avessi allarmato davvero con le mie parole?
«Ho mal di stomaco,– mentii ancora-  e non mi sento in forma.»
Il suo viso diventò bianco come il latte.
«Non sono incinta,tranquillo» ricevetti da parte sua l’alzata di un sopracciglio.
Rubai la maglia che teneva nelle mani con velocità, dandogli le spalle per rinfilarmela. Il suo corpo si piazzò dietro di me.
Mi sentivo così stupida. 
Un’altra persona, al posto mio, avrebbe mollato tutto, avrebbe lasciato il ragazzo con cui stava senza pensarci su. E invece mi ritrovo con delle parole rinchiuse in me e che non hanno intenzione di uscire fuori.
«Sei sicura che non ci sia altro?»
Circondò il mio bacino, stuzzicando la mia pancia scoperta con i polpastrelli e divertirsi un po’.  Al suo tocco mi incurvai, e le lacrime che cadevano silenziose lungo il mio viso avrebbero potuto essere la risposta che cercava.
«Si, - un piccolo singhiozzo si intrappolò in gola – sono sicura.»

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Buongiorno! :))
Ci ho messo un pò per scriverlo questo capitolo,visto che le idee...erano proprio zero.
Passiamo a parlare di Harry e Amy eheheh.
Diciamo che è stato bello scrivere questo capitolo ma anche triste. Credo che in un'altra situazione, Amelie avrebbe massacrato Harry. AHAHAHA
Sono la prima che odia i tradimenti, però lei è talmente innamorata di lui che non ci riesce a dirgli ciò che ha visto, sapendo perfettamente che si creerebbero mille impicci.  
La parte finale è un pò malinconicaçç

E per quanto riguarda il prossimo, non so quando lo metterò e non so nemmeno cosa accadrà. Volevo solo avvisarmi che non so se riuscirò ad aggiornare sempre, con la scuola, le cose da studiare ecc... ci metterò tutto l'impegno possibile per scrivere i capitoli, almeno ci provo. :(

ps: Vi ringrazio per tutto, per tutte le visualizzazioni enormi che ricevo ai capitoli, alle storie che mettete tra le seguite\ricordate\preferite. Grazie di tutto.

Domandina:  Cosa pensate accadrà nel prossimo cap?


Qualsiasi cosa vogliate chiedermi,mi trovate qui :)
twitter: @SSpelly

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Capitolo 9
*** Maybe i was wrong to fall in love with you ***



 
"Maybe i was wrong to fall in love with you"



Chiusi la cerniera del vestito, emettendo un respiro profondo prima di specchiarmi. La stoffa dell’abito valorizzava perfettamente le leggere curve del mio corpo, e odiavo essere fasciata in tal modo. Non mi piaceva mettere in mostra il mio fisico, anche perché non mi piaceva affatto. Avevo imparato ad accettarmi solo in parte, ma non bastava.  
«Mi aiuti?» 
Quella voce roca e calda mi squagliò. Anche se diceva una stupida parola lui la rendeva incredibilmente eccitante. E pensai che fosse una sua dote naturale, non c’erano altre spiegazioni.
Mi girai verso di lui, stringendo il colletto della sua camicia per poi scendere sui bottoncini. Harry chinò il capo, baciandomi le mani e sentirmi morire dentro per le emozioni che stavano scoppiando dentro di me. Finsi che non mi facesse alcun effetto, iniziando ad abbottonare. 
«Non c’era bisogno che uscissimo stasera»  quasi sussurrai. Le sue labbra si incurvarono, mentre le sue mani mi toccarono ovunque. 
«Non lo facevamo da molto tempo, meritavamo una serata tutta per noi»  mi meravigliai della bellezza dei suoi occhi, così presi nel guardare i miei. Il gesto di Harry era stato dolce, soltanto che i miei pensieri andavano oltre. Era un modo per farsi perdonare nuovamente? 
«Il fatto che Darcy  stia con tua madre mi fa…strano.»  affermai, distaccandomi dal suo corpo dopo aver finito il mio dovere. Non avere la bambina a casa non era nostra abitudine, visto che i suoi pianti disperati erano qualcosa che non mancava mai. E sentire tutto quel silenzio nelle stanze faceva un non so che.
«Beh, da quant’è che non  stavamo da soli? Io direi un’eternità» si massaggiò una parte del collo, inclinando la testa e guardarmi con un sorriso stampato in faccia.  Il mio viso diventò bordeaux, spostando il ciuffo verso i miei occhi e coprirmi con esso. Non appena incrociavo il suo sguardo sentivo una strana sensazione , direi indescrivibile. 
«Passato il mal di stomaco?»  strofinò il naso,aspettando che gli dessi una risposta. Ma chiunque avrebbe capito che ero confusa da quello che mi aveva chiesto.
«Mal di stomaco?»  riformulai la sua domanda, riflettendo a cosa intendesse. 
«Lo hai detto tu stessa prima, alla casa abbandonata»  tentò di prendermi per i fianchi, vedendo i suoi occhi esprimere fastidio quando lo evitai. 
«Oh si, molto meglio»  mi schiarii la voce, facendo finta che stessi cercando qualcosa di importante per tutta la stanza. Lo sguardo di Harry era ancora su di me, troppo preso nel vedere ogni mio movimento.
«Amelie, cos’hai?»  Le mie mani toccarono ogni cosa che avessi davanti agli occhi, ripetendo nella mia mente che avrei dovuto essere indifferente e tranquilla.  Ma appena il corpo del mio ragazzo si fermò davanti a me, fermandomi per un braccio, pensai che non ce l’avrei mai fatta.
«Dovremmo andare, si sta facendo tardi»   sviai il discorso, mettendomi alla prova con la forza che possedevo.  Le sue dita stringevano la mia pelle come se volesse che lo guardassi negli occhi e gli dicessi la verità. Una verità che forse non avrebbe mai avuto. 
«Mi nascondi qualcosa?»  disse, incerto.  O forse eri tu quello che nascondeva qualcosa, Harry Styles?
«No»
«E allora perché cerchi di starmi lontano? Non capisco»  bofonchiò, preso da un totale caos proveniente dalla sua testa.  Frenai il mio istinto di sputargli addosso e dirgli a quanto fosse falso e di come sapesse recitare perfettamente, ma mi trattenni di molto.
«Ti stai facendo solo paranoie»  gli diedi le spalle, avvertendo i suoi occhi inchiodati sul mio corpo. «Mi conosci, se ho qualcosa che non va te la dico e basta»    
Come se fosse davvero così.
«Dimostrami che mi sto sbagliando»  mi fermai fuori dalla stanza, girandomi appena.  «Dimostrami che non mi stai evitando, dimostrami che sono io che mi sto facendo stupide e insensate paranoie.»
Pazzo. L’unica parola che  riuscivo ad attribuirgli.
«Io non..»
I suoi passi furono sempre più vicini a me. Un freddo atroce percorse il mio corpo, come se avessi uno strano presentimento.
«Sei scontrosa»  incominciò a parlare, preoccupandomi seriamente. «La tua dolcezza non la tiri fuori quasi mai» proseguì, ringhiando.  «Sembra che la mia presenza ti infastidisce, e non ne vedo il motivo.»
Le sue intenzioni non promettevano niente di sicuro. Non avevo mai visto Harry così strano, così furioso per il mio distacco verso di lui. 
«Ti voglio per tutta la notte»  il suo modo di parlare in modo basso, il suo petto attaccato al mio, stavo per impazzire, me lo sentivo.  «Ti toccherò per tutta la notte»  le unghie si conficcarono nelle sue spalle muscolose.  «E tu non ti opporrai.»
Guardò le mie labbra, facendo scivolare lentamente la sua mano sulla mia e afferrarla come si deve. Non la teneva come sempre, la teneva con rabbia, riuscendo perfino a spaventarmi. Che gli stava succedendo?
«Dimostrami che mi ami.» 
 Giurai di aver visto in quegli occhi tante di quelle paure e dubbi che mi lasciarono con un magone in gola. 
«Harry…»
«Ho scelto un posto davvero carino»  cambiò totalmente discorso, tenendomi per mano nel camminare verso l’uscita.  Mise la chiave all’interno della serratura, girandola e aprirla.  «Preparati per la serata più lunga ed eccitante della tua vita»  
Sapevo che le sue parole erano vere. Sarebbe stata la serata più lunga, una serata in cui avrei ceduto prima o poi.
«Devo preoccuparmi?»  scoppiai a ridere, tacendo appena si rigirò per far unire i nostri corpi. Camminò all’indietro, controllando che non arrivasse qualche auto proprio in quel momento.  Il mio corpo seguii ogni movimento del suo, volendo rimanere per tutta la vita accoccolata a lui. 
«Il bello verrà quando la serata sarà finita»  uno sguardo ammiccante, un sorriso sexy, piccoli atteggiamenti che mi fecero capire già tutto.  Sbuffai, immaginando a cosa sarei stata costretta a subire.  E poi, in un secondo, mi ricordai del segno che aveva. 
«Hai un livido sul collo» gli indicai meglio il punto, cambiando espressione. 
«Un livido? Non me ne ero accorto»  rispose in modo veloce e agitato. 
«Non te ne eri accorto?»  mi lasciò andare, prendendo le chiavi dell’auto e svagare più che potesse. Insistetti nel domandarglielo, credendo che sarebbe arrivato al limite e mi avrebbe detto tutta la verità.
«Avrò sicuramente sbattuto.»  entrò dentro la macchina, aspettando che io facessi la stessa cosa. Rimasi fuori ad osservarlo, non sapendo cosa pensare nel sapere che mi aveva mentito ancora. 
Aprii con violenza lo sportello, sedendomi sul sedile. Fissai in modo costante la figura accanto a me, troppo indaffarata a spettinarsi i ricci per rivolgermi un po’ d’attenzione.
«E dove avresti sbattuto?»  diventò sempre più bianco in faccia quando sentii quella domanda. Si mosse impacciato, notando le sue mani tremare.
«Non me lo ricordo.»  disse piano.
Il mio cuore avrebbe retto ancora per poco. Bugie e ancora bugie. Nient’altro .
«So che menti»  lo fulminai.
Silenzio.
«Devo dimostrarti che ti amo? A cosa serve?» alzai la voce, badando poco al suo tentativo di fermarmi e potermi mentire di nuovo.  «I miei occhi parlano già da soli. Non lo riesci a vedere? Se avessi prestato più attenzione,avresti potuto vedere quanto amore provo verso di te in un semplice sguardo.  Ma ti sei concentrato solo sui fatti, soltanto che quelli.»  
«Ascoltami»  mi fermò.
«Non noti mai i tuoi comportamenti? Non noti che i tuoi sentimenti non vengono mai fuori come i miei? Ma forse eri troppo indaffarato a infilare la lingua nella bocca di un’altra per accorgertene.»
Poi, tutto sembrò fermarsi.
Gli occhi di Harry si spalancarono.
E il mio fisico si sarebbe sgretolato da un momento all’altro. 
«Me lo avresti detto prima o poi,no?»  gli domandai convinta,sentendo un odio troppo profondo per essere fermato.  «Perché,in fondo, lo avresti fatto.  Lo so. Me ne avresti parlato, magari oggi, magari domani. O forse tra un mese. Ma mi avresti detto la verità…vero?»   
La matita nera che avevo agli occhi non faceva altro che bruciarmi sempre di più,diventando impossibile da sopportare.  
«Non te lo avrei mai detto.»   Un colpo al cuore.  «Che senso avrebbe avuto? E’ stata lei a baciarmi, è lei che tenta di sedurmi, non io.»
«Lei chi?»
La pausa che fece, così lunga ed estenuante, peggiorò le cose più di quanto non lo fossero già.
«Celine»  bisbigliò lentamente. Celine.
Harry si era visto con lei. 
Harry si era preso gioco di me.
Harry…
«Non ti bastava avere me  e una figlia, non è così? Non ti bastava,certo. Perché ormai tutti dovrebbero conoscerti. Forse come ti descrivono i giornali, le intervistatrici, è vero. Il solito puttaniere che se la fa con tutte, hai una bella nomina Styles, complimenti.»
Il corpo di Harry mi attaccò completamente allo sportello, sbattendo leggermente la testa contro il finestrino.  Il suo sguardo mi inquietò.
«Cos’è, non ti piace che mi rappresentano così?» Le sue parole mi accarezzarono aggressivamente la pelle, non trovando nemmeno la forza per scansarlo via. Ma ripensai a quello che aveva fatto, spingendo il suo petto per farlo spostare.
«Volevi passare per quello possessivo e geloso dicendomi che ti appartenevo,non è così? Ma non ti appartengo in nessun modo. E credo che mi avresti urlato contro se avessi saputo che avrei baciato qualcun altro, posso giurarci!»
«Hai baciato qualcuno?»   Lo sapevo. Sapevo che me lo avrebbe chiesto.
«Ti interessa?»
Il tono in cui gli avevo risposto lo innervosì parecchio. E appena prese le distanze tra di noi, posò una mano sul volante, mentre l’altra faceva partire il motore. Capii che non avevo scampo.
«Non voglio far saltare la romantica serata che avevo previsto con te»   sghignazzò maleficamente, partendo come un vero e proprio razzo. «Ti divertirai da morire, lo so.»
«Non voglio stare con te»   
«Ah no?»
«Non mi piace stare con le persone false»  
«E’ stata lei a baciarmi»  sottolineò ancora, cercando di convincermi in qualche modo. «Ficcatelo in testa.»
Serio,pieno di ira.  Quando invece, quella che doveva esserlo, ero semplicemente io.
«Spero che sia stata brava a far girare la sua lingua con la tua. Sai, non vorrei che ti avesse baciato come una centrifuga»   notai subito la sua faccia infastidita dallo specchietto retrovisore, divertendomi nello stuzzicarlo. «Oh, e ha preso qualche mentina? Quelle non devono mancare,eh.»
Dopo il suo lungo silenzio, frenò di botto. Non eravamo arrivati ad una destinazione, al contrario, ci trovavamo in luogo buio e isolato.
Scese dall’auto senza darmi altre motivazioni, «Ora scendi»   mi ordinò con voce brusca.  Ascoltai le sue parole, accontentandolo. Ma appena misi piede fuori mi acchiappò, costringendomi a seguirlo. Mi scansai all’istante, ritrovandomi nuovamente imprigionata da lui.
«Non volevo farlo,okay? Ho…sbagliato. Come sempre.  E’ stato uno sbaglio, un errore, quello che vuoi.  Solo che… io non lo so cosa mi sia preso, io non…»
Lo bloccai, «Sai cosa ti prende,eh? Ti prende che anche se sei diventato padre, non sei cambiato di una virgola. Sei sempre rimasto con la tua idea del divertimento al primo posto,del possedere mille ragazze. Magari adesso ti sei stancato di me e per questo sei tornato da lei. O sbaglio?»
Il suono del suo cellulare ci interruppe; tirò fuori quell’affare elettronico, ammirando il bellissimo nome che apparve su quel display. Harry deglutì.
«Dovresti rispondere»
Serrò la mascella, coprendo il viso in quella massa di ricci.
«Amelie»  disse con voce rauca, gettando il cellulare a terra. Catturò le mie labbra nel momento in decisi di andarmene,non rendendomi nemmeno conto di quello che avesse fatto in quel momento. Aumentò la presa delle sue mani sulle mie gambe,staccandomi violentemente dal suo corpo. La sua bocca riprovò a riprendersi la mia.
«Forse è stato uno sbaglio per entrambi metterci insieme e provare a creare una famiglia,sai? Le nostre vite sono troppo differenti, tu sei troppo diverso da me. Credo che avremmo dovuto intraprendere strade opposte.»  sfogai tutti i miei pensieri, riprendendo fiato.  «E forse ho sbagliato ad innamorarmi di te»
Il verde smeraldo di Harry cambiò in un colore sempre più scuro, un colore mai visto. Con un forte sospiro mi girai, parlando per un’ultima volta.  «Divertiti questa sera»
I nostri occhi si incrociarono per una frazione di secondi. I miei passi si fecero sempre più veloci, incrociando le braccia al petto durante il mio cammino. Avrei voluto passeggiare con lui, mano nella mano, ridere e baciarci finché non eravamo sfiniti. Invece mi ritrovavo da sola in quel lungo tragitto, con un solo pensiero nella testa.  Credevo che tra me e Harry non potesse mai finire, che non ci saremmo mai lasciati. Ma per ora, le uniche cose che non mi avrebbero mai lasciata, erano le mie lacrime.

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Buon pomeriggio :)
Ci ho messo un pò per scrivere questo capitolo,scusatemi. Ma non ci riuscivo proprioçç
A quanto avete visto Amelie gli ha detto che sapeva tutto...  E' deprimente quello che è successo, lo so, però sembra che siano tornati i vecchi adolescenti di una volta. Non so (?) 
Nel prossimo ci sarà un colpo di scena che sarà una cosa....*ride maleficamente*
Proverò ad aggiornare il prima possibile, o almeno ci provo. :')

Twitter: @SSpelly

un bacione <3

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Capitolo 10
*** Forget everything, do it for me. ***


 
  

"Forget everything, do it for me."

 

-   Harry

La musica di quel locale pulsava dentro la mia testa ad un ritmo talmente veloce da farmi impazzire. Le persone si strusciavano tra loro con atteggiamenti poco innocenti, parlando semplicemente con gli occhi per esprimere quello che desideravano. Era come se tornassi alla vita di qualche anno fa, dove fare cazzate, andare a letto con chiunque e divertirsi, mi rendeva più forte e sicuro di me. Cos’ero diventato in quell’ultimo periodo? Cos’ero diventato ora? Non sapevo definirmi, non sapevo spiegare il mio carattere, non sapevo dire nulla su di me. Mi basavo su quello che dicevano i giornali, soltanto su quelli. 
“Harry Styles avvistato con una ragazza…”
“Harry Styles fa strage di cuori”
“Harry Styles che passa una notte di fuoco con una modella…”
Venivo raffigurato come un poco di buono, come se quel ragazzo di cui tanto parlavano non potesse provare sentimenti, e forse ero davvero questo.  Non mi riconoscevo più, ormai.
«Ehylà, Harry»   la mano di qualcuno mi scosse, «Come mai qui?»
Prima di distruggere i pensieri con un po’ di fumo, concentrai lo sguardo sulla figura che si era appena messa di fronte a me, sbuffando appena vidi chi fosse.
«Mi andava di venirci»  gli raccontai una balla, sperando che ci credesse. Chad sorseggiò un po’ di quel liquore contenuto in quel bicchiere che aveva in mano, posandolo, appena finito, sul bancone accanto a noi. 
«E’ raro che tu venga qui»   rifletté,per niente convinto che quello che gli avessi detto fosse la verità. Non si poteva di certo dargli torto,no?
«Dalla tua faccia sembri stanco, sorpreso da qualcosa che ti sia capitato»  mi guardò dritto negli occhi, convinto.  Girai sullo sgabello, non sapendo nemmeno io come potesse riuscire a capire come  mi sentissi.
«Ho litigato con la mia ragazza»  confidai ciò che mi stava facendo star male, totalmente esterrefatto dal mio comportamento. Era raro che mi confidassi con qualcuno, soprattutto con chi conoscevo a malapena. Dovevo essere davvero in crisi per arrivare a tal punto.
«Immaginavo» salutò il barista con un cenno della testa, tornando quasi subito a parlare con me.  «Sicuro che non ti abbia lasciato?»
Provai odio verso di lui. Come si azzardava a farmi una domanda così personale? Non che avessi problemi a parlargliene, ma Amelie non mi aveva lasciato. Lei non l’avrebbe mai fatto, ne ero certo.
«Una coppia non può litigare semplicemente? Non vedo cosa ci sia di male, Chad. Mi spiace, ma lei non mi lascerà mai.» 
Lui disse la sua, «Ne sei così convinto? Hai una dote per prevedere il futuro per esserne così certo? Nella vita non puoi mai essere sicuro di niente, specialmente su questioni del genere. Andiamo, non crederai che lei stia in eterno con te o viceversa.»
Che in qualche stupido modo avesse ragione? Insomma, esisteva qualcosa di eterno?
«Ti se mai trovato nella mia stessa situazione? Perché da come ne parli sembra che tu l’abbia vissuta.»
Quello che gli avevo domandato lo fece cambiare umore all’improvviso. Spostò la sua attenzione sulle ragazze che ballavano nella pista, studiandole in ogni minimo particolare.  «Ci passano un po’ tutti, non credi?»   contraccambiò lo sguardo di una adolescente che era lì  con un gruppo di amiche, continuando il discorso che aveva lasciato in sospeso.  «Solo che si va avanti,come sempre, come tutto. Perché se passassimo maggior parte del nostro tempo a pensare ai nostri sbagli e tante altre cose, non vivremmo più.  Ho avuto una relazione che durò per tre anni interi, una relazione che fu travolta. Dopo avermi ripetuto ogni giorno che mi amava,credendogli, poco dopo si innamorò di un altro. Probabilmente migliore di me, dal suo punto di vista.»
Non riuscivo a crederci. Quel ragazzo aveva anche lui passato una relazione difficile, soffrendo per qualcuno a cui teneva da morire. Era questo l’amore?
«Gli avevo dato l’anima, lo giuro. Ma da quel giorno ho imparato che niente dura come noi crediamo. Tutto si sgretola, tutto va a puttane.»   scrollò le spalle,sorridendo amaramente.  «Questa è la vita, Harry,magari tu sarai più fortunato di me, chi lo sa.»
Ero…senza parole. Mi sentivo strano con me stesso. Le immagini di Amelie che si allontanavano da me erano come se le stessi rivivendo in quel preciso istante, risentendo perfettamente la sensazione di vuoto che mi aveva lasciato.
«Ti piace Celine?»
Cambiai espressione.  «No.» gli risposi, seccato dalla sua domanda.
«Non si direbbe»  giudicò lui, storcendo la bocca in una smorfia. Per quanto potessi essere comprensibile con lui, rimaneva sempre uno dei tanti che non mandavo giù.
«Celine,nonostante sia mia amica, posso dire che se vuoi dimenticare davvero una persona lei è l’unica su cui puoi contare. Ti farà pensare totalmente ad altro, usando metodi che credo che tu sappia.» 
Solo a parlarne mi diede il nervoso. Scesi giù, sistemandomi i jeans e fulminarlo con una semplice occhiata. Chad rise rumorosamente, «Ci si vede in giro»
Pregai con tutte le forze che quella faccia da schiaffi non si presentasse più davanti ai miei occhi, ma le probabilità che sarebbe successo erano davvero molto poche.
 




***
 
 



«Sicura che non vuoi qualcosa da bere,da mangiare…»  rovistò nelle cose che aveva, facendo spallucce. «Non so, dimmi tu, Amelie.»
«Sto bene così, grazie.»  la calmai, risedendomi sul divano bianco. I passi di Kat li sentii dietro di me, e quando si sedette accanto a me, pronta per confortarmi, fui sicura che non c’era niente di meglio di un’amica come lei.
«Allora…che dici di sfogarti un po’?»  provò a farmi parlare, prendendo le mie mani. «Io sono pronta ad ascoltarti»  disse infine.
Da dove avrei dovuto incominciare? Avrei dovuto parlare di Harry e di come, spudoratamente, avesse baciato Celine? Beh,si, sarebbe stato un bell’inizio.
«Lo hai lasciato?»
Abbassai la testa, non trovando le parole adatte per creare la frase.
«Non lo so nemmeno io»
Cosa avevo fatto davvero?Avevamo chiuso per sempre, o semplicemente lasciato la questione tra di noi in sospeso?
«Hai intenzione di non ritornare a casa?» guardai lo schermo del televisore,perdendo un po’ di tempo prima di iniziare a parlare.  Non facevo altro che pensare a dove fosse, a cosa stesse facendo, se era con Celine, se…
«Dovresti affrontare meglio la cosa»   i miei pensieri svanirono per qualche attimo nel sentirla,  «Dovresti mettere in chiaro le cose da subito. Sei sicura di voler troncare del tutto la vostra relazione?»
Lo volevo davvero?
«Se Zayn ti tradisse, tu torneresti da lui?»
Continui sguardi. Soltanto questo.
«Non lo farei»  obbiettò,alzandosi di colpo.  «Ma i sentimenti vanno oltre a questi errori, sorpassano tutto. Tu lo vuoi, come lui vuole te.»
«Lui non mi vuole»  ribattei, incrociando il suo sguardo serioso. Mi mancò il respiro solo a pensare a quello che Harry aveva fatto verso di me. La profonda ira che provavo nei suoi confronti era incontrollabile, e sarebbe uscita fuori prima o poi.
«Credo che tu debba dormirci su.»   si buttò fra le mie braccia, unendoci in quegli abbracci coccolosi che solo noi eravamo capaci di fare. Continuò a sussurrarmi che tutto si sarebbe risolto, lasciandomi un bacio sulla guancia prima di staccarsi.  «Puoi farcela,Amelie Smith, lo so»
Mi alzai in piedi, «Credo che tu abbia ragione. Tutto quello di cui ho bisogno adesso è di buttarmi sul mio letto e non pensare più a niente. Anche se, a dirla tutta, so che mi risulterà parecchio difficile.»
Ammirai il sorriso di Kat, ascoltandola attentamente quando aprì bocca.  «Chiamami appena arrivi,okay?»
Si rilassò appena la tranquillizzai dicendogli che lo avrei fatto, aprendomi la porta di casa e salutarci ancora una volta.  Me ne andai da lì, consapevole che non sarebbe stata una notte tranquilla come tutte le altre.
 




***
 
 


 
-   Harry


Per tutto il tempo non feci altro che toccarmi i capelli, leggermente ribelli quella sera. Odiavo quando non stavano come dicevo io, era una cosa che mi alterava i nervi, sul serio.
Mi arresi alla mia chioma riccia, infilando nella bocca una sigaretta riciclata nella tasca dei miei jeans. Pensai che il fumo fosse l’unica salvezza per l’essere umano, in un certo caso, tutta l’ansia poteva essere sfogata così. Certo, non era il massimo, ma meglio di niente.
“Ti piace Celine?”
Avevo risposto di no ed era vero.  Non provavo niente per lei,eppure c’era qualcosa che ci teneva ancora legati, qualcosa del passato. Perché tra di noi c’era soltanto questo. Un passato alle spalle e niente di più.
Ma dovevo rendermi conto che dovevo mettere in chiaro le cose con me stesso, con la vita, con tutto. Avevo una ragazza,una bambina, un carriera.  Ed ero felice così.
“Quando inizierai di nuovo a fare i concerti, Harry Styles, come farai? Sarai così bravo da non cedere con altre ragazze?”
Il mio corpo si bloccò nel viale di casa, sorpreso di  ritrovarmi la ragazza che pochi secondi prima se ne era andata da me.  Quella domanda che mi ero posto nella testa,pensai, poteva anche aspettare.
La guardai come non avevo mai fatto prima, notando ogni piccolo dettaglio di lei. Nel vedere quelle gambe  lunghe, quelle mani curate prese nel cercare le chiavi di casa, i suoi capelli lunghi che non facevano altro che ondeggiare, i suoi occhi grandi valorizzati dai chili di mascara e matita nera che era sua abitudine mettere. Lei era parte di me in ogni caso, lei era cresciuta con me, lei aveva imparato tante cose con me, lei era sempre stata con me, sempre.
La ragazza con la quale avevo passato interi giorni di scuola, rompendogli sempre di prestarmi quegli stupidi appunti che non avevo mai voglia di prendere. Nonostante il mio lavoro, nonostante le incomprensioni, nonostante il suo non ammettere i sentimenti, era rimasta con Harry Styles fino alla fine, come non aveva mai fatto nessuno.
Notò la mia presenza, affrettandosi a raggiungere la porta di casa senza degnarmi di un minimo sguardo.  Gli corsi dietro, accelerando sempre di più il passo.
«Puoi voltarti un attimo?»  Il mio petto premette sulla sua schiena, schiacciandola contro  la porta. Si sbrigò a poter entrare,  pressando sempre di più il mio corpo sul suo. Le  sue dita scorsero sul legno.
«Ho bisogno di parlarti,Amelie» 
Con fortuna riuscì ad aprire la serratura, scappando.  «Non c’è niente di cui dobbiamo parlare»  disse con convinzione, commettendo passi all’indietro. Chiusi con forza la porta, prendendola per la stoffa del vestito e farla sentire in difficoltà quando si ritrovò attaccata a me. La paura era visibile in quegli occhi, così scuri che tendevano sempre di più a schiarire. Era dannatamente bella e debole sotto il mio sguardo, uno sguardo che non faceva altro che esprimere quanto la volessi.
«Volevi tornare da me, vero? Volevi entrare in casa con me al tuo fianco, volevi che ti baciassi fino a che non ti mancava il respiro, volevi che ti facessi impazzire, volevi sentirmi su di te. Volevi tutto questo, dillo.»
Arrossì come un fuoco per le mie parole. Il rossore delle sue guance si accentuò sempre di più, mentre le sue mani che erano poggiate sulle mie braccia, erano fin troppo fredde. Le mie, invece, finirono nell’alzare quel vestito che indossava senza crearmi alcun tipo di problema, esplorando quello che si nascondeva sotto di esso. I respiri che buttai fuori si scontrarono con le sue labbra rosse, talmente rosse che mi invogliavano a succhiarle.
«Anche se proverai a cacciarmi via, io non me ne andrò»  si aggrappò a me, cedendo totalmente appena le mie braccia le circondarono il bacino. Posò la testa sul mio petto, abbandonandosi ad ogni carezza che gli feci.
«Mi hai tradito»  sussurrò con voce debole.
Fu qualcosa che non mi aspettavo. La fragilità che notai in lei, la poca voglia di parlare. Avevo distrutto Amelie.
«Dimentica tutto, fallo per me.» 
Lei si scostò da me, «Non posso»  mi rispose, staccandosi.  «Ti prego, lasciami in pace.»
No, non potevo.
«Tu non vuoi essere lasciata in pace» incominciai a parlare,mantenendo la calma. Amelie non capì, e si limitò semplicemente ad ascoltarmi.  «Tu desideri che io resti qui con te»  continuai, insistente.  «Tu mi vuoi»
Portò una mano sulla mia guancia, provocandomi una strana scossa all’interno. Crollai con il viso sulla sua spalla, stringendo  i suoi fianchi  più che potessi.  «E’ stato davvero uno sbaglio innamorarti di me?»
E pensai che non esisteva niente al mondo peggiore del silenzio. 
 


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Sssalve :)
Pensavate che mi ero dimenticata di questa storia? Naaaah! Mi scuso per la lunga attesa, ma è stato davvero difficile scrivere questo capitolo. ( mi scuso anche se è uscito un pò corto, perdonatemi.)  avrò pensato di tutto, solo che niente mi convinceva mai abbastanza.  In questo capitolo doveva esserci un colpo di scena, però...ho cambiato idea. Non so quando ci sarà, forse nel prossimo, chi lo sa!
Dopo cent'anni sono riuscita a trovare il tipo di scrittura che mi piaceva per il capitolo AHAHAHHA ho cliccato tipo dei tasti a caso ed è uscita quella che desideravo :')  ho tipo guardato il pc e ho fatto "Francesca, questo si chiama avere culo."  AHAHAHAH
Bene, tornando a noi.
Non vi siete dimenticati di Harry e Amelie,vero? ç___ç  Approposito di loro, Harry sembra abbastanza in crisi, non trovate? Sta diventando anche molto più possessivo nei confronti di Amelie.  C'è stata una frase in particolare che mi ha colpito particolarmente quando l'ho scritta: "
Nonostante il mio lavoro, nonostante le incomprensioni, nonostante il suo non ammettere i sentimenti, era rimasta con Harry Styles fino alla fine, come non aveva mai fatto nessuno."
Non so se ha fatto lo stesso effetto a voi, ma spero di si. :)
Detto questo, posso anche andare! 

Ringrazio tutte voi che ci siete sempre, vi amo con tutto il cuore. <3


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Capitolo 11
*** Like you've never loved anyone? ***


 
 
"Like you've never loved anyone?"
 



La casa senza di Harry era così…vuota. 
Non sentire la sua voce roca che mi stuzzicava come ogni giorno, non sentire i suoi capricci, non sentire le sue carezze su di me. Lui era presente in ogni momento  e il fatto di non vederlo girare per le stanze mi faceva sentire strana con me stessa. Un peso di malinconia addosso, ecco quello che avevo.
Quella mattina se ne era andato senza specificare quale sarebbe stata la sua meta. Era andato via, fregandosene di me e di tutto il mondo che lo circondava.  
Vedere quella porta chiudersi e la sua figura sparire, era terribile da sopportare.  E arrivavo perfino al punto di dire   “Forse ho sbagliato io.”
Dov’era finita  l’Amelie combattiva e che riusciva a superare tutto? Perché ora,invece, ero così fragile?
Spalancai la porta di casa, uscendo a prendere un po’ d’aria. Il sole picchiava da morire quel pomeriggio ma,nonostante questo, si stava comunque bene. Mi misi seduta sullo scalino, fissando un punto non preciso della strada. Era così strano pensare di essere di nuovo a Londra, di essere tornata alla mia vecchia vita di sempre.  
Avevo paura.
Avevo paura di vedermi crescere così in fretta.
Avevo paura dei sentimenti.
Avevo paura di troppe cose.
Ma chi non ne aveva?  Tutti ne abbiamo. Chi di più, chi di meno.
Mi mancava non sentire più i miei genitori, sempre indaffarati con questioni di lavoro e tanti pensieri per la testa.  Riuscivo a comunicare con loro tramite messaggi, e credo che era anche abbastanza. 
“Perché non torni a Parigi?”
Quel pensiero mi tormentava giorno e notte, un pensiero fisso.  Non potevo tornarci, la mia vita era da un’altra parte e così sarebbe sempre stato.
Vagai nelle tasche dei miei shorts per cercare il mio cellulare, tirandolo fuori e vedere se avessi ricevuto qualcosa di nuovo.
Niente.
Zero messaggi.
Zero chiamate.
Cosa ti aspettavi, Amelie?
Tentai di non pensarci, cliccando negli archivi delle immagini e video, rimanendo stupita di quante cose salvate avessi.  Cliccai una filmato a caso, mettendomi in silenzio ad ascoltarlo attentamente.
Il video partì.
 
 
«Harry,smettila di riprendermi!» 
Lui, di tutta risposta, sbuffò.  «Mi ringrazierai un giorno per questi video, Smith»   giocò,irritandomi il doppio nell’avermi chiamata con il cognome. Dopo tutto il tempo che avevamo passato, ancora non aveva capito che lo odiavo quando faceva così.  Probabilmente,però, la maggior parte delle volte lo faceva anche apposta. 
«Sei odioso!»  esclamai nuovamente,mettendogli il broncio. Harry si lasciò sfuggire una piccola risata, provocandomi un attacco al cuore,di quelli veri, di quelli che ti facevano mancare il respiro. Solo che lui non poteva nemmeno immaginare di quello che riusciva a farmi provare.
«Però ti piaccio»    si leccò le labbra nel dirlo, avvicinandosi con l’iphone per farmi un primo piano.  «E anche tanto»  prolungò la frase, convinto di quello che stava dicendo. Intimidita dalla situazione, distolsi lo sguardo dall’obbiettivo.  «Lo vedi? Sei odioso quando fai così»    mi lamentai,scappando da quell’affare che cercava di mettermi il più vicino possibile. La sua enorme mano riuscì a prendere la mia, obbligandomi a guardarlo negli occhi.
«Dimmi quanto mi ami. Dillo anche a questo fottuto coso»  scosse il cellulare,ritornando con lo sguardo sul mio.
Non sapevo perché volesse tanto che io glielo dicessi. Sapeva quello che provavo verso di lui, sapeva ogni cosa. 
«Ti amo da morire» 
E mi vergognai, in un certo senso, ma quando i suoi occhi iniziarono a brillare, quella vergogna sparì completamente.
«Come non hai mai amato nessuno?» 
Spostai quel telefono, sorridendogli.  «Come non ho mai amato nessuno.» 
Harry voleva essere sicuro ogni giorno dei miei sentimenti nei suoi confronti, come se avesse paura che da un giorno all’altro potessero cambiare. Anche se gli ripetevo che lo amavo, lui rimaneva sempre titubante sulle mie parole.  Ma doveva saperlo ormai, che io non avevo occhi per nessun’altro se non per lui.
«Sai essere dolce, a volte.» 
A volte?
«Harry!» 
Si trattenne di molto a non ridere, coprendosi la bocca con la mano e fingersi indifferente. Il suo comportamento mi mandò su tutte le furie,e lo capì da come lo stavo guardando.  Fece finta di nulla, camminando per le strade di Londra e scappare da me. Lo rincorsi per venti minuti buoni, forse, riflettendo sull’idea di lasciarlo sfuggire. Mi mancava il respiro a furia di seguirlo, seriamente.
«Sei una lumaca, io l’ho sempre detto!»   fischiettò, riprendendo ogni cosa che aveva attorno.  Arrivai da lui con una voglia di ucciderlo, una voglia che si placò appena mi abbracciò.
«Scordati che ti dica qualche sdolcinatezza»    brontolai sul suo petto,arricciando il naso.
«Ti ho scelta proprio per questo. Perché a me piacevi anche così, scontrosa e acida.» 
Presi un colorito diverso in viso, un colore che tendeva a diventare sempre più rosso acceso. Harry se ne rese conto, infatti, dopo poco, i suoi teneri baci sulla guancia mi rilassarono totalmente.
«Ma so che  tu non sei affatto così, anzi, sei l’opposto di quello che cerchi di dimostrare.»    
Mimai qualcosa con le labbra, qualcosa che non Harry cercò di comprendere.
«Io…cioè, Harry.» 
«Si? Dimmi.» 
«Smettila di imbarazzarmi»  confessai, visibilmente imbarazzata per il discorso affrontato. Ma non perse tempo: rimise l’iphone davanti a me, ridendo a crepapelle.  «Questo momento doveva essere filmato!» 
Ma con chi avevo scelto di stare?
«Perché devi filmare proprio me?Non ha senso!»   mi toccai i capelli,spostandoli tutti dietro la schiena. Harry prese un forte respiro, girando il cellulare verso di lui per inquadrarsi. Che intenzioni aveva?
«D’accordo»   guardò lo schermo, in cerca delle parole che avrebbe dovuto dire per continuare la registrazione.  
«Sono Harry Styles»  cominciò, lanciandomi uno sguardo come non aveva mai fatto, riprendendomi nuovamente. «E questa che vedete è tutta la mia vita»    
 
 
Perché esistono cose che non si dimenticano mai.
I ricordi, non svaniscono.
Sono indelebili. Come le cicatrici.
 
 




***
 
 

 
-Harry



«Do you remember summer ‘09  wanna go back there every night…Non va bene così, porca puttana!» 
«Che succede?»  si allarmò subito Louis.  Scompigliai I ricci, nervoso per tutto quello che stava succedendo nella mia vita. Stava andando tutto un disastro, tutto.
«Niente,okay? Niente!»   
Il tono che avevo usato con i ragazzi li aveva abbastanza spaventati. Non erano abituati a vedere il loro amico in quelle condizioni, non a tal punto da gridare in quel modo. 
«Dobbiamo cantare fra qualche minuto»  mi avvisò Zayn, preoccupato.  «Ma prima,almeno, dicci cos’hai.» 
Che cosa avrei dovuto dire? Avrei dovuto dirgli che me ne ero andato da casa di Amelie senza nemmeno dirgli dove sarei andato? Avrei dovuto dirgli che avevamo litigato e che,probabilmente, ci saremmo lasciati una volta per tutte? Avrei dovuto dirgli della confusione che c’era in me? 
«A nessuno importa sapere quello che ho.»  
I ragazzi spalancarono la bocca.  «Che cazzo dici, Harry?»   i nervi di Niall si alterarono.   «Ci conosciamo da una vita, sai quanto noi teniamo a te.» 
Che fosse davvero così?
«Non so più cosa provo per Amelie»  Tutti gli occhi si concentrarono su di me, ma nessuno che osava aprire bocca.
«Cosa intendi dire con questo?»    Finalmente qualcuno si fece coraggio. Guardai Liam, rispondendo alla sua domanda sciocca.  «Secondo te, cosa intendo?» 
«Non può essere»   intervene Louis, sconvolto.  «Tu…tu non puoi,Harry! Non puoi!» 
«Sono un essere umano»  mi difesi, sconvolgendolo del tutto.  «Ogni cosa può cambiare.» 
Quando si alzò, correndo da me e scuotermi, pensai che la rabbia avesse preso possesso di lui.
«Hai una bambina, lo capisci?! Hai Amelie, tu..tu come..» 
«Sono io che gestisco la mia vita, io posso decider cosa fare e cosa non fare.»   Gli occhi di Louis diventarono agghiaccianti.  «E  ho deciso di prendermi un pò di tempo per pensare.» 
«Lo sai che c’è,eh?»    tirò la mia maglia, stringendola tra le mani.  «C’è che da quando è tornata Celine, tu sei cambiato!»  
Ero…cambiato?
«Giuro che ti spacco la faccia,Harry, giuro che lo faccio!»  sbottò, fermandosi appena Zayn lo tenne da dietro. Cercò di slegarsi da lui, ma era impossibile. 
«Smettela!»   L’urlo di Liam ci arrivò forte e chiaro.  Prendemmo seriamente le sue parole, fissandoci tutti negli occhi e prendere un lungo respiro per riprenderci.  Il  signore del locale entrò nella stanza, comunicandoci che avremmo dovuto andare ad esibirci in quel preciso istante.  “Se lo scorda”  pensai tra me.
«Riprenderete a litigare più tardi»    disse l’uomo, «Ora sbrigatevi.» 
Stavo impazzendo. Volevo spaccare la faccia perfino a quel tipo, ma non solo a lui, anche a Louis e a tanti altri. Che mi stava succedendo? 
«Harry, andiamo.»   con una pacca sulla spalla mi incoraggiarono  a seguirli, peccato che io ne avevo la minima voglia di farlo.  Mi sforzai a fare questo gran passo, incamminandomi insieme a loro per uscire dalla stanza delle prove, cambiando espressione appena vidi sbucare mia madre dalla porta.
«Ehy,Harry!»   disse il mio nome con la sua solita dolcezza, mettendomi sempre  a disagio in occasioni del genere. Il resto della band la salutarono con sorrisi enormi, capendo dai loro sguardi che avrei dovuto parlare molto velocemente con lei, dato che avevamo un piccolo concerto da fare.
«Posso sapere perché sei qui?»  
Mia madre giocherellò con le mie guance, pregandola  di smetterla di trattarmi come un bambino. Anche se per lei lo ero sempre.
«Sei sempre il solito!»   si divertì a prendermi in giro, baciandomi la fronte e macchiarmi con il rossetto rosa confetto che aveva, togliendomi subito quel brillantinato che mi era rimasto addosso.  La solita.
«Ho riportato Darcy a casa vostra, Amelie era così felice di rivederla…senza quella bambina e senza di te, quella ragazza sarebbe persa!» 
Senza di te sarebbe persa.
«Come…come stava?» 
Lei mi strofinò i capelli, «Darcy?» 
«Entrambe…» 
«La piccola stava benissimo, Amelie anche.»  poi si fermò,pensando a qualcosa che forse gli stava sfuggendo. «Era molto stanca la tua ragazza, non gli hai detto che venivi qui? Credo che le sarebbe piaciuto venirti a vedere» 
Da quant’era che non assisteva più ai miei concerti? Una vita.
«Gli sarà passato di mente quando gliel’ho accennato.»   un verme, ecco cos’ero.  «E ora devo andare a cantare, mamma.» 
«Sei sempre il migliore»   e con quella frase mi lasciò andare, fiera di chi era suo figlio. Non ero il migliore, non lo ero per niente.
Raggiunsi il resto del gruppo, preparandomi mentalmente a quando sarei salito su quella specie di palco. La gente aspettava noi, aspettava che le nostre emozioni furono trasmesse anche a loro. 
Ricevetti il microfono, salendo con gli altri e impressionandoci per la gente che urlava. Prima di iniziare a cantare, però, notai tra la folla una persona che conoscevo, una persona che avrei dovuto fare fuori. E nemmeno il tempo di iniziare la canzone, che buttai il microfono a terra, creando un suono assordante per le orecchie di tutti i presenti. Il mio corpo si scaraventò su di lui, prendendolo per il collo e riuscire quasi a soffocarlo.  «Se non sparisci da qui, se non sparisci dalla vita di Amelie, ti faccio a pezzi.» 
Lui sorrise, per niente preoccupato.  «Non mi fai paura, Styles»  
Senza dargli la possibilità di dire qualcos’altro, davanti agli occhi di tutti, gli tirai un pugno dritto in faccia, soddisfatto del gesto che avevo commesso.  
«E ora, Nate?» 


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Ehyy :)
Come state? Io ancora così così, ma molto meglio. Spero di essere riuscita a fare il cap un più lungo, ci tenevo tanto ad aggiornare poi! Anche se ultimamente mi sto dedicando a Hurts, tengo comunque a questa storia. Voi non l'abbandonerete,vero? Harry e Amelie fanno parte della mia vita, mi dispiacerebbe se poi questo continuo non avesse lo stesso successo come le storie precedenti. :(  
Mi ha emozionato troppo scrivere:

"«Sono Harry Styles»  cominciò, lanciandomi uno sguardo come non aveva mai fatto, riprendendomi nuovamente.  «E questa che vedete è tutta la mia vita»" 
E poi...la parte finale :')  sono stata così contenta quando Harry ha dato il pugno a Nate AHAHAHHA
La mia piccola Amy  :((  quanta tenerezza mi façç

Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo, mi fa sempre tanto piacere leggere le vostre recensioni. :)



Se volete parlare o chiedermi qualsiasi cosa, mi trovate qui:twitter: @SSpelly 

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Capitolo 12
*** Back to home ***


"Back to home"




Cullai Darcy tra le mie braccia, cantando una delle tante canzoni dei ragazzi che stavano trasmettendo alla radio.  Crollò in un sonno profondo, non potendo credere a come la voce del padre riuscisse a tranquillizzarla. Stravedeva per Harry, non c’era niente da fare.
«
Amelie!» 
Il mio sangue di gelò completamente a sentire quelle grida provenienti da fuori. La voce sembrava familiare, ma chi diamine veniva a quell’ora a casa mia?
«
Amelie, apri!»  insistette ancora,pregandomi.  Mi affrettai ad aprire, trovandomi Kat con la respirazione a mille. La sua espressione era sconvolta.
«
Ehy, che succ…»
«Tutti i programmi stanno parlando di Harry.  – disse prima lei, facendo un forte sospiro – Sembra che abbia dato un pugno a qualcuno.»
Non poteva essere.



                                                                                                                                                                                                                       

***






-Harry


Tutti gli sguardi erano su  di me. 
Mi facevano sentire come un mostro, e lo ero davvero.  Ma se avessero saputo i motivi per cui avevo reagito in quel modo brusco, alcune cose sarebbero state più chiare.
«Non sarai troppo aggressivo?
»  Delle piccole goccioline di sangue continuavano ad uscire dal suo labbro spaccato, «Le superstar non dovrebbero reagire così, sai?»
«Vuoi che ti spacchi la faccia, di nuovo?»  mi preparai già per andargli addosso, ma fui fermato dai ragazzi e dalle guardie. Solo il fatto di sentire ogni muscolo bloccato mi imbestialiva. Se non mi avessero lasciato andare, avrei reagito in maniera eccessiva e incontrollabile.
«
Mi chiedo come faccia Amelie a stare con uno come te»   il mio essere calmo non esisteva più.  «Sei così prepotente. Dovrebbe temerti, sul serio.»  si  massaggiò ancora un po’ la mascella e la guancia, sfidandomi con quello sguardo.  Voleva essere fatto a pezzi? Perché, da come era il suo comportamento, direi proprio di sì.
«
Cristo santo, lasciatemi!»  diedi calci all’aria, visto che la loro potenza mi teneva immobile e incapace di poter dargli un altro destro su quel faccino. Louis scosse freneticamente la testa, sorpreso e deluso dalla mia reazione.
«
Devi calmarti, Harry.»  la voce di Liam tentò di tenermi a bada, abbastanza difficile siccome avevo i nervi che stavano per esplodere. Nate non mi era d’aiuto.  Quel sorriso beffardo che aveva sul volto, quella sicurezza che aveva, faceva solo peggiorare la situazione.
«
Non ti vuole, piccolo Styles. Non sei maturo abbastanza per stare con lei. Insomma, guardati.»
Con tutta la forza che avevo in me stesso, mi liberai dalla presa di tutti. Acchiappai la sua maglia per tirarlo verso di me e fulminarlo con gli occhi. Le telecamere continuavano a riprenderci, pensando che, prima o poi, avrei spaccato anche quelle.
«
Devi andartene da questo posto, se non vuoi morire.»   minacciai, pronto per farlo fuori una volta per tutte.  Qualcuno, però, urlò il mio nome.
«
Harry!»   Celine.  «Che diamine stai facendo?! Fermati!»  le sue piccole mani cercarono di fermarmi, invano.  Delle brillanti  iridi azzurre mi guardarono intensamente.
«
Non farlo, te ne pentiresti.»  disse lentamente, accarezzandosi nervosamente le ciocche di capelli.
Te ne pentiresti…
«
Ascolta la tua amichetta»   provocò, e un altro pugno gli segnò il viso. Nate cascò a terra, talmente tanto debole da non riuscire a  far qualsiasi movimento. I segni che aveva sulla pelle diventarono sempre più visibili.
Che diamine stavo facendo? 
«
Harry Styles scaglia un altro pugno al ragazzo di cui non sappiamo ancora il nome. La famosa celebrità sta mostrando  la violenza che non ha mai tirato fuori prima d’ora. E’ davvero questo, il ragazzo dagli occhi ipnotici e dai capelli ricci?»
«Vuoi ucciderlo?! Dannazione, Haz, guarda come lo hai ridotto!»   Niall, sconvolto, fissò il ragazzo, incredulo delle mie azioni.
«
Harry…»  mia madre si avvicinò, terrorizzata che potessi sfiorarla. Non le farei mai del male.
«
Mamma…»  avevo bisogno di un suo abbraccio, volevo sentirmi dire “Andrà tutto bene, ora tornerai a casa dalla tua Amelie e tutto tornerà alla normalità.”  e sapere che non sarebbe accaduto,  ti distruggeva.
«
Harry Harry! Dicci qualcosa riguardo questo atteggiamento! Cosa ti è successo, per reagire così? Dov’è la dolcezza che mostravi sempre?»
Voci su voci.
La mia testa non avrebbe retto altre parole.
«
Perché lo hai fatto, Harry?»   Celine mi parlò alle spalle. Ruotai la testa, coprendomi con la mano per via delle telecamere che riprendevano ogni passo che facevo. La guardai per un’ultima volta, correndo in mezzo quelle persone e scappare da tutto il mondo. I giornalisti mi seguivano ovunque, ma cercai comunque un modo per non farmi trovare.
Volevo Amelie.
«
Aspetta, Harry!» strillò la ragazza a cui non avevo dato nessuna risposta, inseguendomi. Una volta uscito da lì, sollevai la testa verso l’alto, mentre la pioggia cadeva su di me, lentamente.
«
Lo conoscevi?»   me la ritrovai affianco,curiosa di sapere chi fosse il ragazzo che avevo ridotto così penosamente.  Non poteva immaginare che era l’ex ragazzo di Amelie, colui che aveva rovinato la nostra vita.
«
Harry.»   e un uragano di emozioni mi prese alla sprovvista. E lei era lì, ferma, con le goccioline d’acqua che ricadevano su tutta la sua pelle.
«
Amelie.»  bisbigliai il suo nome, pensando a quanto avevo desiderato rivederla. Ma appena mi accorsi che stava cercando di scappare nuovamente, corsi da lei, fermandola per un polso.
«
Non andare…ti prego. Ho bisogno di te.» 
Amelie s’irrigidì, tentando di slegarsi.   «
Hai la giusta compagnia con te, non hai bisogno di me.»
Ne avevo bisogno invece, eccome se ne avevo.
«
Ho dato un pugno a Nate.»   rivelai quello che avrebbe dovuto sapere fin da subito, vedendola sbarrare gli occhi. 
«
Kat mi aveva avvisata di questo, ma non che lo avessi dato a Nate»  la lasciai andare, attaccandola a me.  «Che cazzo fai,eh?! Io non so più cosa fare con te! Te ne vai, prendi a pugni la gente, torni da me.»
«Se lo meritava»  ringhiai, sciogliendomi poco dopo nel vedere le sue labbra vicine alle mie.  Amelie girò il viso  verso la sua sinistra, impedendomi di poter fare quello che tanto desideravo.
«
HARRY!»  Zayn gridò come un pazzo isterico, seguito da tutto il resto del gruppo che, a parer mio, non ce la facevano più a correre. Celine se ne andò nello stesso istante in cui loro arrivarono, immaginando già del perché.
«
Torniamo a casa»  gli dissi in un orecchio, e Amy non fece altro che strofinarsi le mani, agitata.
«
Vuoi restare qui fuori?»  si mise in mezzo Louis, attendendo una risposta. Mi distanziai da lei, portandola con me.  «Andiamo a casa, ci vediamo domani.»  
«
Ma..Harry!»   urlarono di nuovo, perdendo ogni speranza.
Amelie non riuscì a crederci; la feci correre fino alla mia auto, aprendo entrambi lo sportello e rifugiarci dentro essa.
«
Credo che ci ammaleremo»  indicai i nostri abiti, ridendo.  «Tu non credi?»
Attaccò il suo corpo allo sportello, allungando una mano verso lo stereo e accenderlo.
«
Non ti ho perdonato, Harry» 
Le speranze furono sgretolate da quella frase.
Quando volli avere spiegazioni, controllò qualcosa sul cellulare, rimanendo impressionata da quello che aveva letto.
«
Che succede?»   sbirciai, sentendomi esplodere dentro. 

Mi domando perché tu voglia ancora stare con un ragazzo come Harry Styles. 
                                                       
                                                                                -Nate.




«Io..io lo uccido! Ti giuro che lo faccio!»
«Harry...»
«Mi sta istigando quel figlio di puttana!»
Mi zittì con le sue dita, «Non fargli del male, non di nuovo»
Perché quando lei mi parlava, io non riuscivo a far altro che ascoltarla.
«
Lo stai difendendo?»
«No, Harry.»   cambiò canzone allo stereo, spostando le sue mani lungo il mio petto.  «Ma non farlo, ti prego»
Come potevo non fare quello che mi chiedeva?
«
D’accordo…»   quasi mi convinsi. «Che dici se andiamo?»
Si diede uno schiaffo alla fronte, ricordando qualcosa.  «Ho lasciato Kat con Darcy, diamine!»
Feci partire il motore, ridacchiando.   «Stai tranquilla, la tua amica è in gamba. Se la sarà cavata»
«Lo spero.»





***





- Celine


«Celine, smettila di bere.»
Bevvi ancora, indifferente alla preoccupazione di Chad.  «E’ andato via con lei»
«Di chi parli?»
«Harry…»  sbattei il vetro sul tavolo, furiosa. «E’ andato via con la sua ragazza.»
Il mio amico si sedette di fronte a me, confuso e serio.  «Non mi dire che…»
«Lui è il mio ex ragazzo, lui è solo mio.»  ribattei, acida. « Lui vuole stare con me, non con Amelie…»
 Harry sarebbe tornato, si sarebbe innamorato della persona con cui aveva passato metà della sua vita, cioè me.   
«
Non credo che riuscirai ad averlo, Cel.»   smontò la mia sicurezza, non sapendo, però, che quello che avevo in mente era a dir poco pazzesco.
«
Accanto la casa in cui vivono, ce n’è una che deve ancora essere venduta a qualcuno.»   risi malignamente, gustandomi la faccia di Chad che non riusciva a seguire il mio discorso.  «E ho intenzione di trasferirmi lì»
«Stai scherzando, vero?»
Sorseggiai ancora un po’ di vodka, tirandomi su i capelli.  «Direi proprio di no. E sei ancora sicuro, dopo questo che ti ho detto, che non riuscirò ad averlo?»






***

                                                                              




«
Oh, Harry, Amy!»  ci venne incontro Kat, contenta di rivederci insieme. «Ero così…preoccupata, non avevo più vostre notizie, per fortuna che siete qui.»
«Abbiamo fatto il prima possibile»  parlò Harry al posto mio, affacciandosi alla stanza di Darcy.  «Sta dormendo?»
La mia amica annuì, «E’ stata buona tutto il tempo. Credo che non esiste una creatura più dolce di lei.»  sorrise, prendendo la borsa per andarsene.  «Vi lascio soli, avrete tante cose da dirvi»
Non seppi interpretare bene quella frase. C’era un doppio senso?
«
Anche troppe»   intervenne Harry, aprendogli la porta e salutarla anche lui. Kat scese gli scalini di casa, salutandoci ancora una volta prima di attraversare la strada.  Harry chiuse nuovamente la porta, appoggiandosi su di essa. «Da dove vogliamo iniziare?»
«Toglimi la maglia»  presi la stoffa, implorandolo di sfilarmela.
«
Di già?»  ironizzò.
Harry non aspettava altro.  Quello che avevo addosso fu gettato a terra, e lui si fermò ad osservarmi in ogni punto. Con fretta si tolse la sua, sbrigandosi a prendermi in braccio. «
Domani mattina toglieremo questa roba sparsa per il pavimento, promesso.»    disse scherzosamente, facendo apparire le fossette vicino alla bocca. Amavo quando rideva, somigliava ad un bambino.
«Pesi un po’ troppo»   aprì la porta della camera, richiudendola con il piede.  «Cos’hai mangiato prima di venire da me?»
«Harry!»   gli morsi una spalla, ridendo per il gemito che gli scappò dalla bocca. «Sei odioso quando fai così!»
Mi rimise in piedi, tenendomi ancora vicino a lui.  «Non ti ho nemmeno salutata per bene» 
Che intendeva dire?
Avvicinò i nostri visi, guardandomi profondamente.  «
Ciao, amore mio.»   



________________________________________________________________________________________________________________




Ehyyyy!
Scusatemi se ci ho messo un pò a scrivere questo capitolo, ma dovevo pensare bene a cosa accadere.  Ed ecco il colpo di scena di cui tanto parlavo! CELINE! 
Eheheh.. si trasferirà nella casa accanto alla loro huhu...mica i problemi sono finiti qua :')
Questo capitolo mi è piaciuto un sacco scriverlo mngherugj   Soprattuto la parte finale :)
Spero sia piaciuta anche a voi!


ps: Siete sicure che questa storia continui a piacervi? :((
Vi lascio con una gif rgkjerhyu

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Capitolo 13
*** I'm sorry ***




"I'm sorry"





«Come vanno le cose con Harry?»
Uno strano vortice apparve all’interno del mio stomaco. Come andavano le cose con lui?  Bene, male? Alla meraviglia?  
Non sapevo cosa dirgli.  Harry provava continuamente a riallacciare qualche tipo di rapporto con me, non riuscendo mai a concludere qualcosa.   Esisteva qualcuno che poteva rispondere al posto mio?
«Amelie?»  mi richiamò dall’altra parte del telefono, preoccupata.
Inspirai, prendendo un po’ di tempo prima di parlare.  «Tutto bene» mentii alla grande, camminando verso la cucina e rimanere pietrificata quando vidi Harry. Balbettai come una stupida, girandomi di spalle  e cercare di controllare il mio battito cardiaco.  «Voi co-come state?»
Mia madre rifletté per qualche minuto, sentendola conversare con mio padre che, sicuramente, era accanto a lei.  Con la coda dell’occhio provai a vedere cosa stesse facendo il mio ragazzo, arrossendo terribilmente appena mi accorsi  del suo sguardo  fisso su di me.  Girò il cucchiaio nella tazza di caffè che si era preparato, analizzando il mio corpo in ogni curva.
«Noi tutto benissimo! – disse con voce squillante e felice –  Cosa farete oggi?»
«Oh..beh.. »  avevo intenzione di parlare con lui, avevo intenzione di dirgli quanto fosse odioso, di quanto detestavo essere guardata in quel modo provocante. Ma no, non avrei fatto niente di tutto questo.
«Andremo da nonna Jade»   mi vennero un miliardo di ricordi in mente. L’ultima volta che l’avevo vista, era quando i miei genitori mi avevano mandato con Haley, molto tempo fa.  Mi mancava così tanto parlare con lei, sentire i suoi consigli, scherzarci. Mi mancava in tutto e per tutto.
«Mandale un bacione da parte nostra»
«Lo farò»  guardai l’orologio, avvertendo i miei genitori che era ora di andare. Mi dissero parole dolci, facendomi sentire ancora di più la lontananza che c’era tra di noi. Londra. Parigi. 
Per quale motivo dovevamo essere…distanti?
«Ciao mamma,ciao papà »  cliccai il pulsante rosso e, coraggiosamente, andai dalla persona seduta a pochi centimetri da me.  Dondolò sulla sedia, continuando a seguirmi con lo sguardo.
«Hai già fatto colazione..a quanto vedo»  dissi, giusto per rompere quella tensione che si era creata. Harry giocherellò con la tazza, inclinando la testa da un lato.  «Se vuoi possiamo rifarla insieme»
Gli diedi un’occhiata sfuggente, gironzolando in quella stanza senza sapere come dovevo comportarmi.  Passai accanto al riccio, che afferrò la mia mano duramente, obbligandomi a farmi sedere sulle sue  gambe. Tremai nell’incrociare i suoi occhi, così vicini rispetto a prima.
«Mettiti più comoda»  
Ubbidii, alzandomi nuovamente per poi mettermi a cavalcioni su di lui. Le labbra di Harry si schiusero di poco, accarezzando le mie gambe con estrema delicatezza.  Mi sentii morire.
«Posso spogliarti?»  il mio corpo si paralizzò, le parole finirono.  Ero…fragile. Ogni sua frase, richiesta, mi rendeva incredibilmente fragile.  E ciò che mi stupiva di più, era che non lo ero mai stata.
«Io..io devo andare di là» inventai, cercando di staccarmi. La sua potenza riuscì a tenermi ancora ferma lì, sobbalzando appena inserì una mano sotto la mia camicia da notte. Mi mancò il fiato,  e non c’era niente che potevo fare per scappare. 
«Voglio che tu mi baci»
I miei occhi verdognoli luccicarono, desiderando quelle labbra più di qualsiasi altra cosa al mondo. Le volevo mie, le volevo assaporare di nuovo.  Ma non volevo cedere, non ora.
«No»  mi ribellai a quello che mi aveva chiesto, vedendo le sopracciglia di Harry aggrottarsi mentre sfogò la sua forza su di me. Si aggrappò all’elastico dei miei slip, facendoli scivolare lungo le mie cosce e graffiarmi leggermente con le unghie.  Feci di tutto pur di bloccarlo, ma non mi avrebbe mai ascoltato, non in quel momento.
«Voglio che tu mi baci.»  ripeté con tono più insistente, quasi fosse un comando.  Circondai il suo collo con le braccia, chinandomi verso il suo viso e rimanere ferma senza fare alcuna mossa.  Harry  alzò quel vestito più che poteva, scoprendomi del tutto.  Il desiderio che leggevo nei suoi occhi era indescrivibile.
«Questa notte non mi hai dato nemmeno la possibilità di toccarti»   m’informò, accarezzando il mio linguine con il pollice e farmi gemere silenziosamente.  «E sai quanto odio non poterlo fare»
Harry era strano, diverso, come se avesse paura di perdermi da un momento all’altro, dimostrando tutto questo nell’essere scontroso.  Non sapevo più cosa fare, cosa dirgli.
Ma non potei nemmeno pensare che abbassò velocemente le mie bretelle del pigiama, baciando aggressivamente la mia spalla nuda. Il mio cuore fece mille capriole tutte insieme.
«Ti stai allontanando da me»  morse la mia pelle, portando le mani sul mio fondoschiena e stringerlo.  E aveva ragione, mi stavo allontanando da lui…ma quale persona non lo farebbe dopo quello che era successo? 
«Non..non è vero»
Mi fulminò, premendo le sue labbra contro il mio petto e farmi male. Con voce bassa e, allo stesso tempo, leggermente stridula, lo chiamai, scongiurandolo a lasciarmi in pace.  Non si preoccupò minimamente.
«Menti»  quei ricci gli coprirono gli occhi, la sua bocca lasciò vie bagnate dappertutto, e le sue unghie lasciarono tracce di segni sulle mie gambe.  Il suo respiro affannoso fu rilasciato sulle mie labbra rosee. 
«Vorresti Nate al posto mio?»  la sua voce roca e piena di rabbia mi spaventò.  «Vorresti che ti facesse godere?»   mossi velocemente la testa, provando a fermarlo.  «Vorresti che fosse lui a baciarti?»   si assentò dal mondo, da me, da tutto.  «Tu vuoi lui, vero?»
Toccai il suo labbro inferiore,  muovendo le ciglia ripetutamente.  Lo costrinsi a guardarmi, rimanendo vicina alla sua bocca senza commettere nessuna mossa.  «Io voglio te»
La presa di Harry diventò più lenta.
Il suo verde smeraldo si mischiò con il mio.
E il pianto di Darcy interruppe tutto.
«Scusami…»  si riferì a tutto quello che era successo, buttandosi sopra il mio seno e nascondere il viso tra di esso. Baciai delicatamente quei ricci soffici  e profumati, sussurrandogli vicino all’orecchio.  «Non è successo niente…»
 







***
 
 




 
-Zayn



«Zayn, sei sicuro di volermi sposare?»
Quante volte l’aveva ripetuto? Credo centomila volte.  Era testarda, non c’era niente da fare.
«Kat, -  giocai con la sua mano, divertendomi a intrecciarla – hai ancora queste paranoie? Cos’è che non ti è chiaro?  Voglio sposarti, punto!»
Lei arrossì, bevendo frettolosamente la bibita che si era presa poco prima. Ingoiò, alzandosi in punta di piedi e arrivare alle mie labbra che non aspettavano altro che baciarla. Mi venne da ridere per la sua goffaggine, pensando a quanto desiderassi passare tutta la mia vita con lei e, chissà, magari anche con bambini gironzolanti per casa.  Sarebbe stato perfetto.
«Sai di…arancia»   gli sorrisi con fare provocante, ricevendo uno schiaffo sul petto. Odiava quando la provocavo.
«E io dovrò sopportare questi sorrisi maliziosi?! Zayn, ti odio!»
«Se mi odiassi davvero, non avresti deciso di sposarmi. Tu non credi?»
Si infuocò come non mai, mettendomi il broncio.  «Fanculo»
«Sempre dolcissima»  la stuzzicai ancora, divertito.
«Ti hanno mai detto che sei fastidioso?»
«Per ora solo tu»
Mi spinse, riempiendomi di parole poco carine. Non le diceva perché lo pensava davvero, lo faceva perché non aveva nessun’altro modo per tirare fuori il fastidio che riuscivo a provocargli.  Era persa di me.
«Posso sempre decidere di non presentarmi all’altare!»
Ne sarebbe stata capace.  
«E io mi presenterò sotto casa tua»
Abbassò timidamente la testa, grattandosi il braccio.  «Magari durante il tragitto per riprendermi trovi qualcun’altra meglio di me.»
Davvero pensava una cosa del genere? Pazzesco.
«Paranoica»  la baciai con tutto l’amore che provavo verso di lei, impregnandola del mio profumo al mentolo. Le sue mani afferrarono la mia maglia, mordendomi la lingua quando la cacciai fuori.  
«Ahi»    mi lamentai, dolorante.
La bocca di Kat si allargò sempre di più, dando vita a un sorriso da lasciarti senza fiato.  «Mi piace baciarti»  ammise, facendomi sorridere di nuovo.  
 







***
 
 




 
- Liam


«Liam Liam!»  
Lauren mi chiamò con una voce alta, fermandosi davanti ad una vetrina di animali con gli occhi luccicanti.  Non voleva mica…
«Ti prego, guarda quel batuffolo bianco!»  indicò un coniglio, o meglio, una sottospecie di nuvola.   Voleva quel coso?
«Lo compriamo?»  mi fece gli occhi dolci, appiccicandosi al vetro e passare per una mezza pazza. Togliamo mezza.
«Scordatelo»  dissi velocemente, non ragionandoci affatto. La mia ragazza si lanciò fra le mie braccia, sporgendo il labbro per intenerirmi.  No, non avrei ceduto.
«Lo chiameremo Pimky»
Pimky?!
«Ci alterneremo nel tenerlo. Una volta io, una volta tu e..così via.»
Sono fottuto, sono veramente fottuto.
«Io non credo che…»
Ma nemmeno il tempo di finire la frase, che mi trascinò con lei in quel negozio. Sbuffai, ormai troppo tardi per dirgli di no.
 








***
 
 
 



 
- Niall


«Ma quanto cavolo mangi?!»    spalancai gli occhi, incredulo di come Haley riuscisse a mandare giù tutto quel cibo.  Forse c’era un motivo se era la mia ragazza.
«Ehy!»   mi puntò il dito contro, «Parli proprio tu!»
Gli rubai qualche cosa da mangiare, ridendo appena se ne accorse.  Si mise a braccia conserte, non rivolgendomi nemmeno uno sguardo.  Picchiettai le dita sul tavolo, cercando di arrivare verso di lei e sperare che la stringesse. La fissò, mantenendosi fredda e seria.
«Se ti dico che ti amo mi perdoneresti?»
Haley mi guardò, pietrificata da ciò che avevo detto. Disse qualcosa che non compresi, ma non gli diedi l’opportunità di continuare; mi alzai dalla sedia, poggiando entrambe le mani su quel tavolo per poi tendermi su di lei,stampandole un bacio su quella bocca. 
«Ti amo»
E la sua risposta fu semplicemente  un’altro bacio carico di emozioni.
 







***
 
 


 
- Harry


Giocai con Darcy, stringendola forte al mio petto così da poter sentire il suo dolce e tranquillo respiro.  Descrivere l’emozione che riuscivo a provare quando si trovava nelle mie braccia era…qualcosa di assurdo, qualcosa che solo un padre avrebbe potuto capire.  Ero padre.  Ero padre di quella creatura che era su di me.
A volte non ci credevo. Anzi, mi ripetevo “Harry, è tutto un sogno, non è la realtà”  E invece non era affatto un sogno. 
La vibrazione del cellulare mi scosse dai miei pensieri. Cercai di tirarlo fuori dalla tasca con fatica, e appena notai il nome Celine sul display, la prima cosa che feci fu quella di spegnere il cellulare.  
«Ho finito di prepararmi»  quel suono…quel suono rilassante. Amavo sentirla parlare.
Misi Darcy nella carrozzina, toccandogli il piccolo naso e farla sorridere. Amy si posizionò accanto al mio corpo, allargando le braccia e aspettare che mi fiondassi su di lei.  La stritolai forte a me, starnutendo per quei capelli lunghi che si infilavano sotto al mio naso.  
«Sei minuscola» la presi in giro, sapendo già che mi avrebbe detto la sua.
«Non rompere!» inclinò il collo, dandomi la possibilità di infilarmi tra di esso.  Aveva il profumo di vaniglia.
«Mi coccoli un po’?»  
Amelie si lasciò sfuggire una piccola risata, accontentando i miei strani desideri improvvisi. Strofinai i miei ricci sul suo volto, mordicchiando la sua guancia.  «E..se vuoi, potresti anche darmi il bacio che ti avevo chiesto prima»
Mi picchiò giocosamente, roteando gli occhi.  «Sei sempre il solito»




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Buon pomeriggio! :)
Oggi mi sono messa a scrivere questo capitolo e non credevo di riuscire a farcela!  Direi che mi è piaciuto un sacco scriverlo, davvero. E anche la piccola scena hot ci stava tutta ahahah  Vedere Harry così preoccupato di perdere Amelie fa un certo effetto... io li amo troppo sti due çç
E poi mi è piaciuto un sacco scrivere gli altri punti di vista dei ragazzi, quello di Liam, non so perché, ma mi fa morire. AHAHAHHAH  La parte finale, invece, credo sia stata davvero dolce. Cioè..quando lei apre le braccia per farsi abbracciare è così... gjreugirejhg oddio ç__ç    e quando lui la stritola... basta.
Scusatemi se ci metto un po' ad aggiornare, ma tra lo studio e tra che devo mandare avanti anche l'altra ff, è un casino!  E spero tanto che non vi dimenticate di questa storia!

Se volete seguirmi sono : @SSpelly

Un bacione! :)


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Capitolo 14
*** Never been better ***




"Never been better"
 



- Celine



«Mi ha attaccato.»
Chad sbuffò, per niente interessato alle mie lamentele. 
«Mi ha attaccato, capisci?»  lanciai il cellulare a terra, smontandolo in mille pezzi.La mia rabbia aumentava sempre di più, e sarebbe arrivata al limite, me lo sentivo.  Come poteva non rispondermi?  A che gioco stava giocando? 
«Avrà avuto da fare»
Feci avanti indietro per la stanza di Chad, pensando a quando odiavo quella testa di ricci e la sua ragazza.  Amelie doveva sparire, lei non era nessuno per lui.
«Non immaginano nemmeno cosa ho in mente di fare»   dissi con un tono malefico, soddisfatta dei miei piani che avevo in serbo per loro.  «Andrebbero mai a immaginare che domani stesso  mi trasferirò nella casa accanto alla loro?»
«Domani?!»  sputò la bevanda che stava bevendo, incredulo.  «Che cazzo ti sta frullando in quella testa, Celine?»
Ridacchiai, avvicinandomi al suo viso.  «Oh, sapessi…»
 




***
 




«Nonna!»
«Amelie!»  e quando mi abbracciò, non potei credere ai miei occhi. Mi era mancato quel calore che emanavano le sue braccia, mi era mancato il suo profumo, il profumo di nonna Jade.
«Da quant’è che non ci vedevamo?»  sussurrai tra i suoi capelli ondulati,stringendola più forte.  Lei si mise a ridere, staccandosi un po’ così da potermi dare la risposta.  «Troppo tempo, bellissima! Troppo tempo!»
«Ehm…»   Harry se la guardò imbarazzato,strofinandosi il naso. Comportamento che assumeva quando si vergognava terribilmente.
«Oh mio dio!»  spalancò gli occhi, nemmeno avesse visto chissà cosa. Gli si lanciò addosso, accarezzandogli i capelli dolcemente, cosa che lo faceva letteralmente impazzire.
«Ci credo che Amelie abbia voluto mettersi con te. Guarda che ragazzo meraviglioso che sei!»
«Addirittura? Beh, sa, non è la prima persona che me lo dice»  scherzò lui, facendo il solito modesto della situazione.  Incurvai le sopracciglia, prendendo la carrozzina di Darcy e trascinarla verso il giardino, dove c’era un’enorme tavola apparecchiata solo per noi.  Aveva una gran pazienza nel fare tutto, nell’avere la forza di andare avanti nonostante mio nonno non c’era più.  E la stimavo, perché io non sarei mai stata come lei.
«Oltre ad avere un fidanzato meraviglioso, avete una figlia che sembra stia stata disegnata. Guarda che occhi che ha!»
«Ha preso tutto da me, eh!»  s’intromise Harry, ridendo a crepapelle.  Nonna Jade giocò con le mani della piccola, così minuscole e lunghe. 
«Amelie, mi aiuteresti nel portare la roba da mangiare? »
Feci cenno al mio ragazzo di tenere sotto controllo la bambina, annuendo a quello che mi aveva chiesto  lei.  «Andiamo, sono proprio curiosa di sapere cos’hai cucinato di buono»
Se c’era una cosa che dovevo aspettarmi, era che avremmo mangiato davvero troppo.  Era sempre rimasta la solita e, conoscendola, avrebbe riempito la tavola di cibo.
 
 




***
 
 


 
- Liam


«Mi sta fissando»
«Liam…»
«La stai vedendo attentamente? Guarda come mi guarda in modo minaccioso!»
«Liam ma…»
«E guarda come mangia poi! Muove il naso e…oddio.»
«E’ una piccola coniglietta, non un mostro!»  mi riprese Lau, disperata come non mai. «Non è dolcissima? Osservala bene»
L'avevo osservata anche abbastanza.  E se sarebbe uscita dalla gabbia? E se durante la notte mi avrebbe morso i piedi?  
«L’ho osservato abbastanza, ma non mi convince uguale. Quel musetto che ha…sembra che stia tramando qualcosa contro di me!»
Lauren  mi stampò un bacio sulla guancia, sciogliendomi.  «Pimky non tramerebbe mai qualcosa contro di te, è tranquilla. Guarda, te lo mostro ora.»
Voglio morire.
Tirò fuori dalla gabbia quella palla di pelo, mettendomela davanti agli occhi. Il movimento che faceva con il muso  era inquietante.
«Scordati che io la tenga a casa mia, scordatelo!»
Lauren si trattenne dal ridere,  «Cambierai idea, me lo sento.»
 






***
 



 
- Louis



«Ti hanno mai detto che sei bellissima? Ah giusto, posso dirtelo solo io»
Eleanor  si posizionò davanti allo specchio, sorridendomi dal riflesso.  Cambiò posizione varie volte, cercando di capire se quello che stava indossando gli piacesse davvero.
«Non mi convince»   tirò la stoffa dell’abito, girandosi verso di me.  «Tu cosa ne pensi?»
Era…splendida. Non c’era una cosa che gli stesse male.  
«Ti sta benissimo»
«Lo dici con tutti i vestiti che provo, Louis!»  mi sgridò, andando nella più totale confusione. Riaprì la tenda del camerino, sporgendosi verso le mie labbra.  «Vuoi entrare anche tu?»
Come potrei  rifiutare?
 





***
 






Harry non faceva altro che ridere.  Ed era bello vederlo così felice e sereno.  In quell’ultimo periodo erano poche le volte in cui lo vedevo così.  Tra il lavoro…tra tradimenti, Harry era cambiato del tutto.
«Non mangi più, tesoro?»
Distolsi lo sguardo da Harry, guardando la persona che mi aveva appena parlato.  «Sto bene così, grazie»
«Sicura?»
Harry prese parola, «Non mangia in grandi quantità, ci ho fatto l’abitudine»
«Devo andare al bagno, scusatemi.»  I loro sguardi rimasero incollati a me. Mi alzai da tavola senza spiccicare altre parole, prendendo la borsa e correre verso la porta. L’aprii, accostandola subito dopo. Non ci pensai due volte a dirigermi subito verso il bagno, chiudendo con un tonfo la porta.  
Non potevo andare avanti così.
Non potevo passare sopra a quello che mi aveva fatto Harry.  Per quanto potessi tenere a lui, avrei dovuto troncare il nostro rapporto senza nemmeno pensarci troppo. Quale altra persona resterebbe con un ragazzo che l’ha tradita? Io, solamente io.
Come poteva far la parte che non fosse successo niente?  Come se fosse una cosa passata, ormai.  Ma per me non lo era, per me era una qualcosa del presente, qualcosa che mi aveva segnata nel profondo.  
Presi il cellulare che avevo nella borsa, sospirando quando vidi i messaggi di Nate. Quel ragazzo non mi lasciava un attimo in pace, era un continuo cercarmi. 
Però, in parte,  dovevo capirlo. Anche se era difficile.
Reagisci Amelie, esci da questo fottuto bagno a testa alta.
Rimisi il telefono dov’era prima, uscendo con gran fatica. Il mio cuore si spaccò in mille pezzi.
«Stai bene?»  era preoccupato, lo leggevo nei suoi occhi. 
«Sto bene»  confermai, seria.  Cercai di sorpassarlo in qualche modo, ma mi bloccò in tutte le maniere possibili.  Lo fulminai, aspettando una sua mossa.
«Ti ripeto la domanda: Stai bene?» 
Non lo aveva ancora capito?  Stavo bene, stavo alla grande! Cosa c’era che non andava? Niente, era tutto perfetto!  La mia vita era perfetta. 
«E io ti ripeto la risposta: Sto bene.»
«Allora cosa ci facevi nel bagno? Hai chiamato qualcuno? Qualcuno ti ha cercata?»  disse spaventato, come se avesse capito che c’era qualcosa che non andava. 
Agguantai la sua maglia, facendolo arrivare vicino al mio viso. «Avevo intenzione di vedermi con Nate, visto che mi ha cercata proprio in questo momento.»   le sue mani si posarono con forza sui miei fianchi.  «Non ti dispiace, vero?»
Il suo sguardo, ormai colmo d’odio, mi fece capire già tutto.  «Che ti stai mettendo in testa, eh?»  ringhiò sulle mie labbra, spingendo il suo bacino contro il mio.  Resistetti alla tentazione di volerlo baciare, respirando affondo il suo profumo.  «Che c’è? Ti infastidisce il solo pensiero che potrebbe infilare la sua lingua nella mia bocca, Harry?»
Si pietrificò.  «Solo io posso farlo»  tornò la sua voce roca e sensuale. I nostri occhi sembravano volessero dichiararsi guerra.  
«Anch’io lo pensavo»  mi staccò da lui, capendo già cosa intendevo.  «Ma mi sono ricreduta quando ho visto te e Celine baciarvi. Forse preferisci sentire la sua di lingua, piuttosto che la mia.  Non è così, Harry Styles?»
Harry non seppe più cosa dire. Le sue labbra rimasero dischiuse, e nessuna parola uscì da esse. 
«Tutto bene, Amelie?»
Con un sorriso mi allontanai da lui, guardando mia nonna che teneva in braccio Darcy e la riempiva di attenzioni.  Avvertii lo sguardo di Harry ancora su di me, ma finsi di non essermene accorta.
«Mai stata meglio»
 

 
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Hello people! :)
Ci tenevo a mettere questo capitolo, infatti ho aggiornato abbastanza presto. Non è da me ahah
Ma quanto mi fa morire Liam con il coniglio? AHAHAHHA è tenerissimo!
La parte che mi è piaciuta di più scrivere, però, è stata l'ultima. Mi piace l'Amelie vendicatrice e, soprattutto, le reazioni che ha Harry nel sentire quelle cose. Ne combineranno delle belle, sìsì. 
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, anche se ho l'impressione che, boh, che non vi piaccia più di tanto la storiaçç  Ci ho riflettuto tanto per fare questo continuo, e mi dispiacerebbe se magari non vi piacesse come le altre due storie.  Sarà una mia impressione :)
Vi mando un grandissimo bacione rgkejhyg




 

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Capitolo 15
*** Mistake ***



"Mistake"




Il locale si riempì velocemente.  Le persone si salutavano fra di loro, urlando in modo euforico e irritarmi.  Giocherellai con il cellulare che tenevo fra le mani, fingendo di non notare Harry e i suoi sguardi provocatori. Dopo essere andati via dalla casa di mia nonna, non aveva fatto altro che stuzzicarmi. Era un continuo sfiorarsi, volersi, tutte voglie che dovevano essere cacciate via dalla mente. 
«Qualcosa non va?» 
Alzai la testa, incrociando lo sguardo attento di Kat che stava cercando di mettersi sul divano su cui ero seduta, sforzandosi di intuire cosa avessi.  Uno sbuffo uscii dalle mia bocca.  «Sono stanca, niente di che»  e odiavo così tanto mentire, lo odiavo da morire.  «Tu piuttosto?»
«Io sto bene» si sbrigò a rispondermi, rimanendo per qualche secondo in silenzio. «Almeno credo»
Evitai di guardare Harry, concentrandomi sulla mia amica. «Zayn?»
«Manca poco al matrimonio…ed io sono..agitatissima. Se dovesse ripensarci? Se non dovesse funzionare? Se…»
«Ehy!»  la bloccai in tempo, «Non succederà niente di tutto questo, okay?  Sarà un matrimonio perfetto. Voi sarete perfetti.»
«Pensi sempre con ottimismo   - il suo timbro di voce calò – Ma io non ci riesco. E’ più forte di me. Per quanto possa ripetermi ogni giorno che mi ama, io ho paura.»
Quelle parole mi fecero pensare ad Harry, a come lui fosse diverso da Zayn.  Non diceva quasi mai di amarmi.
«Ti fidi di me? Siete fatti per stare insieme, e non dovresti avere dubbi su questo. Perché ne sono sicura, anzi sicurissima!»
«Ma…»
La interruppi, prendendogli il viso fra le mani. «Non deve esserci nessun “ma”. E’ così.»
Quando mi mettevo in testa qualcosa era difficile che cambiassi idea. Kat doveva capirlo, doveva stare tranquilla.  Non c’era niente che doveva temere. Sicuramente, però, se fossi stata io al suo posto, probabilmente avrei avuto la sua stessa reazione.  
«Cos’hai, Amelie?»
Era incredibile. Che avesse la dote di leggere nel pensiero della gente?  
«Kat! Amy!»  il discorso finì non appena Lauren si presentò davanti ai nostri occhi.  Avevo un forte bisogno di sfogarmi.
«Vi stavate confessando?» 
Una mezza specie.
«Parlavamo del matrimonio  - iniziò a parlare Kat, tremando solo al pensiero – e tu cosa stavi combinando con Liam?»
Lauren sbottò a ridere, rivolgendo uno sguardo al suo amato. Lo guardava con occhi sognanti e questo, mi faceva capire quanto lei fosse presa da lui.
«Innamorata!»   urlammo io e la futura sposa, imbarazzandola come non avevamo mai fatto. Lau ci fece cenno di abbassare la voce, svagando in tutte le maniere. «Smettetela voi due!»
«Ci scusi, signorina Payne»  dissi io, fischiettando. Lei mi diede una pizza sul braccio, avvampando quando Liam arrivò.
«Cosa state facendo?»   curiosò,baciando sulla guancia la sua ragazza.  Lauren ricambiò, sorridendo.  «Cose da donne»
Liam fece una faccia confusa. «Questa risposta mi mette ansia»
«Esagerato» 
«Non sono esagerato!» la riprese lui.
Lauren roteò gli occhi, «Lo sei, fidati»
Tra risate e sorrisi, presi l’iniziativa di alzarmi e fare un giro nel locale. Erano poche le volte in cui la madre di Harry era disponibile per tenerci Darcy, ma quando capitava, cercavo di sfruttare al meglio il mio tempo.
«Torno fra poco»  li avvertii, incamminandomi verso una figura dai capelli ricci che rideva e scherzava con tutti.  Ogni volta che lo guardavo mi domandavo se fosse frutto della mia fantasia o se una bellezza del genere esistesse davvero.  Lui rispecchiava perfettamente la parola perfezione.
«C’è la tua ragazza»  un ragazzo che stava parlando con lui gli indicò con la testa dove fossi.  Harry mi ignorò, continuando il discorso con quel gruppo di amici.  Pensai che stessi sognando, che non lo avesse fatto davvero.
«Dobbiamo parlare»   dopo essere arrivata vicino alla sua figura aspettai che si girasse, evitando gli sguardi altrui. 
«Com’è la tua vita da celebrità?»  gli chiese qualcuno che era lì.
«Insomma, sei il puttaniere come tutti descrivono?»  si aggiunse un altro.
«Harry»  una biondina lo guardò maliziosamente, «Ti va di ballare con me?»
La uccido.
Non riflettendo su quello che stavo per fare, afferrai il suo polso, obbligandolo a girarsi verso di me. Il mio cuore si sgretolò nel vedere quegli occhi.
«Che c’è?»
Che c’è? 
«Perché mi ignori, Harry?»
«Non ti sto ignorando»
«E’ da quando siamo venuti qui che non fai altro che evitarmi.»
Lui non sembrò sorpreso.  «Voglio staccare la spina. Cosa dovrei fare? Stare appiccicato a te tutta la sera e ripeterti sdolcinatezze? Se devo dire la verità, non mi va»
Preferii avere mille coltellate al petto, piuttosto che ascoltare le sue parole. Sapeva quello che aveva detto, sapeva anche del male che mi procurava. Ma non gliene importava.
«Ma guarda chi c’è!»
Quella voce. No, non poteva essere.
«Harry Styles e Amelie Smith. Non credevo di trovarvi qui, visto che siete due genitori molto indaffarati. Dove avete trovato tutte le forze e il tempo di venire in questo posto?»
«Sei venuto a rovinare la serata, Nate? Perché se è così, tornatene da dove sei venuto»  sputò arrabbiato, scrocchiando le dita. L’odio che provavano l’uno verso l’altro non sarebbe mai andato via.
«Sei così anche a casa? beh, devi essere fortunato che Amelie ti sopporti»
Harry stava per scoppiare. Era impossibile non notare la sua rabbia. 
«Perché non ti levi di mezzo?»
Nate rispose con una risata, facendolo infuriare ancora di più. Sapevo che le cose non sarebbero andate a finire bene se continuavano di questo passo. Dovevano darsi una calmata, solo questo.
«Harry, lascialo perdere»  squittì  la ragazza di poco prima, tenendolo per un braccio e supplicarlo. I ricci spettinati finirono davanti ai  suoi occhi, mentre attendevo con ansia la risposta che avrebbe dato. 
«Harry»   insistette nuovamente.
Si limitò ad abbassare lo sguardo, confuso su quello che avrebbe dovuto fare.
«Complimenti Styles»  applaudì Nate, rimanendo sempre distante da lui.  «Vorresti abbandonare la tua ragazza per questa tipa qui?»
Lo stava facendo davvero?
Un lungo sospiro mi scappò dalle labbra.  I sussurri di Harry vicino al mio orecchio mi fecero rabbrividire. 
«Volevi rivederlo, no? Volevi tornare da lui. Vai, allora.»  non potevo cedere di nuovo.  «Perché tu non vuoi essere toccata e baciata da me, non vuoi che sia io ad accarezzarti i capelli per tutta la giornata, non vuoi che ti abbracci io, vero?»  Nate ci guardò per un tempo indeterminato, aspettando che qualcuno gli facesse capire cosa stesse accadendo.  
«Già che ci sei, fatti mettere incinta anche da lui»
E il mio corpo si ruppe in piccoli pezzi.
“Già che ci sei, fatti mettere incinta anche da lui”
Non poteva averlo detto.
Non poteva averlo pensato sul serio.
Lui non poteva.
«Amelie!»  
E le voci delle mie amiche mi parvero così lontane.
Gli occhi di cui ero pazzamente innamorata non esprimevano più nulla; come se si fossero svuotati all’improvviso.
«Amelie!»
Non riuscii a formulare nessun’altra frase.  Era normale?
«Che diamine sta succedendo?»   
Lauren passò in mezzo alla folla, scrutandoci da capo a piedi. Harry non trovò altro da dire, anche perché quello che aveva detto…era già abbastanza.
«Amy» 
Ignorai l’ennesima voce che mi chiamava.
Concentrai l’attenzione su Harry Styles, mentre le mia mano arrivò sulla sua guancia. Il segno delle mie cinque dita restò come segno. Harry toccò il punto in cui gli avevo procurato dolore,sorpreso e furioso allo stesso tempo.  Le mie mani lo avvicinarono nuovamente a me.
«Ascolterò il tuo consiglio.  -  aspettai prima di spintonarlo via, sussurrando ancora qualcosa – è molto dotato, sai?»
Prima che potesse ribattere nuovamente, lo scansai da me,tornando dalle mie amiche che mi aspettavano ansiose.  La folla ci fissava sbalordita, nemmeno stessero assistendo a chissà cosa.
«Violenta la ragazza!»  borbottarono alcuni, ridacchiando.
«Chissà che è successo tra di loro»  si impiccarono altri.
«Beh, sicuramente se lo sarà meritato quello schiaffo»   dissero ancora.
Esisteva qualcosa di peggio di un cuore infranto?
«Amelie, puoi spiegarci che succede?»
Oh, quante cose ci sarebbero da raccontare.
«Ne parliamo dopo»  evitai subito la conversazione, scappando da quel locale per schiarirmi le idee fuori da quel posto. Qualcuno mi seguì, ma non avevo la minima di girarmi e di scoprirlo. 
«Se vuoi, puoi parlare con me»
Parlare con il mio ex ragazzo? Non era il caso.
«E’ un modo per riavvicinarti a me, eh?»
«Per quanto io ti voglia e cerchi di allontanarti da lui, odio vederti stare così. Meriti ben altro, Amelie»
Meritavo altro? E cosa? 
«Questo equivale a dire, rimettermi con te?»
Lui alzò le mani, «Stare con una superstar non è poi una passeggiata. Sbaglio?»
Possibile che Harry avesse detto quelle parole? Perché era diventato così?
«No, non sbagli. Ma quando vuoi quella persona, non ti importa se sia famosa o meno. Tu non credi?»
Osservò il cielo stellato insieme a me,sorridendo teneramente senza dire nemmeno una parola. Aspettai, fino a che si decise a parlare.  «Lo so, lo so bene. Ed io ti voglio, non mi importa se tu sia fidanzata e una figlia. Non mi importa, okay?»
«Nate»
«Si?»
E non seppi il motivo per cui lo feci. Ma lo baciai. Lo baciai davvero.  Ma l’unica cosa che riuscivo a pensare erano i ricordi di Parigi, di me e Nate, di me ed Harry.  La prima volta che si erano incontrati, le prime situazioni complicate. Che avessi sbagliato davvero a scegliere questa vita?
«Amy»  disse lui, sconvolto. 
Misi a fuoco il gesto che avevo compiuto, rimanendo immobile. Una porta sbatté violentemente, e il mio cuore smise di battere. 
Degli smeraldi mi guardavano spaesati, increduli di quello che avevano visto.  
«Harry…»  lo richiamai con voce bassa, correndo verso di lui appena lo vidi scappare. Perché quando capì di aver sbagliato, era già arrivato troppo tardi.


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Buonaseraaa!
Voglio scusarmi per l'enorme ritardo nell'aggiornare, ma tra la scuola e le tante cose da studiare...non ho mai il tempo e l'ispirazione per scrivere. Quindi, è un miracolo che ci sia riuscita!
Cosa dire sul capitolo? Beh, ho solo da dire che l'ultima parte mi ha fatto morire. Il fatto che lei lo vede e gli corre dietro, nonostante tutto il dolore che gli sta provocando... è così innamorata persa di lui.  
Ora vi lascio, spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto :)

twitter: @SSpelly



 

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Capitolo 16
*** I will always choose you ***




"I will always choose you"




- Harry


Era questo che si provava nel vedere la persona a cui tieni, baciare un’altra? 
Beh, non c’era niente al mondo peggio di una sensazione del genere. Sentire il cuore stringersi, la gola seccarsi.  
Cosa ci stava succedendo?
Cosa mi stava succedendo?
Non sapevo rispondermi. E nessun’altro avrebbe potuto rispondere al posto mio. Eravamo in uno stato confusionale a dir poco assurdo. Facevamo cose senza pensarci, pur sapendo le conseguenze che avremmo avuto. 
Lo aveva baciato. Le sue labbra, quelle labbra che potevo toccare solo ed elusivamente io, erano finite sulla bocca di un altro. Non potevo sopportarlo. 
Ma era questo che lei aveva provato nel vedermi baciare Celine?
L’avevo fatta sentire così schifosamente male?
«Harry, ti prego, fermati!»
Continuai per la mia strada, anche se la voglia di girarmi  e dirgli che mi ero comportato male nei suoi confronti, aumentava sempre di più.  
La odiavo.
La odiavo con tutto il cuore.
Ma l’avevo tradita, e aveva tutte le ragioni del mondo per fare quello che voleva.  
«Harry…»  sussurrò in preda alla disperazione, arrivando vicino al mio corpo e toccarmi la schiena. Poggiò la testa su di essa, e una scia di brividi scorsero nel mio sangue. Eravamo finiti in una situazione dove era difficile uscirne fuori. Era un insieme di provocazioni, di tira e molla.
Potevamo andare avanti così?
«Che stiamo facendo, Harry?»
Mi rigirai verso di lei, guardandola finalmente negli occhi.  «Volevi vendicarti?»
«Non lo so»
Non lo sa?  «Se era questo il tuo intento, ottimo risultato»  
Amelie sollevò i piedi da terra, raggiungendo il mio viso e cercare di capire qualcosa tramite i nostri sguardi.  Per quanto potessimo dichiararci guerra, provocarci e tant’altro,  finivamo sempre per crollare.
«Non ero cosciente di quello che ho fatto. Avevo bisogno di uno sfogo, okay? Io..io non so più cosa fare, quello che sta accadendo…ci sta riducendo in mille pezzi.»
Aveva ragione su tutto.
Ero stato io a creare tutto ciò. Se solo non avessi ricambiato quel bacio, se solo non avessi paura della mia vita in questo momento, se solo non avessi tutte queste cose per la testa, ora sarebbe tutto più semplice. 
«Non sai quanto faccia male essere evitati da qualcuno»   mi lasciò un vuoto dentro, un vuoto incolmabile. «E non sai quanto sia doloroso fare finta di niente e fingere che stia andando tutto per il verso giusto»
Trasalii a sentire il tocco della sue dita sul mio braccio. Non trovai la forza di muovermi.
«Improvvisamente la scintilla è rinata?»
Voleva un altro pugno, non c’era spiegazione.
«Prima mi baci e poi torni da lui. Interessante»   continuò ancora, per niente spaventato di come avrei potuto ridurlo. 
Amelie restò in silenzio, pentita di quel bacio dato per un bisogno di sfogo. Afferrai il viso di Nate senza rendermene conto, guardandolo minacciosamente.
«Se c’è una persona che lei vuole, beh, quello sono io»  
«Tu?»  domandò, incerto.
«Esatto, proprio io.»  scandii bene l’ultima parola, facendo un sorriso convinto per farlo innervosire.Lo buttai addosso al muro,stringendo ancora le sue guance. «Non voglio farti del male, tranquillo» 
La mia presa aumentò. 
La sua espressione esprimeva perfettamente il dolore che stava provando.
E con un movimento deciso gli feci sbattere ancora di più la testa contro il muro. Rilasciò un piccolo urlo.
«Porca puttana, Harry!»  qualcuno esclamò. Lo lasciai andare, incrociando gli occhi di Zayn puntati sudi me. 
«Che cazzo stavi facendo?»
«Gli stavo dando una lezione»   
Zayn vide le condizioni di Nate, sorpreso dal mio comportamento.  «Devi smetterla»  mi rimproverò severamente, ma io non lo ascoltai. Presi in ostaggio il polso di Amelie, obbligandola a stare al mio fianco.  Si ribellò alla mia presa, supplicandomi con quegli occhi grandi di lasciarla andare. 
«Andiamo via da qui»  sibilai, portandogli i capelli da un lato. «Per favore»
Lei  spostò lo sguardo verso il basso. «Cosa cambierebbe? Finiremo a letto insieme per poi litigare nuovamente.  E’ questo che vuoi?»
Ed era così vero.
Litigavamo, facevamo l’amore, e poi tutto ricominciava daccapo. 
«Cazzo»  borbottò Nate alle nostre spalle, ancora scosso da quello che era accaduto. Zayn lo sorresse.  
«Ti conviene lasciarla in pace»  gli disse il moro, lasciando che io ed Amelie potessimo chiarire come dovevamo. La voce del nostro amico ci interruppe ancora.
«Fatevi riaccompagnare a casa da Liam»
E prima che lei potesse dire la sua, la portai con me nel locale.
Dovevamo tornare a casa. Dovevamo stare per conto nostro.
«Se ti rifarai vedere qui, Harry ti ucciderà»  e quelle ultime parole che disse Zayn a Nate, erano davvero vere.
 





***
 



- Kat


«Cosa credi che sia successo?»
Lauren era preoccupatissima dell’accaduto,non sapendo nemmeno lei cosa dire.  «Quando Amelie reagisce così, è sempre per un motivo valido» 
«Che sia per Celine?» ipotizzai.
«Celine?»
«E’ tornata l’ex ragazza di Harry, l’unico motivo per cui Amy abbia reagito in questo modo. Non ci sono altre spiegazioni»
Lauren rimase sconvolta. «Ci mancava solo lei»  disse, sedendosi su una poltrona lì vicino. Mi misi anche io accanto a lei, sospirando.  «Già, ci mancava solo lei»
 





***
 
 




Liam aveva accettato di accompagnarci con la sua auto, anche se la mia voglia di tornare a casa era pari a zero.
«Dovresti tenere a freno le tue mani, Harry»   
Peccato che a quell’avvertimento non gli diede la minima importanza. Sarebbe stato sempre così, nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea.
«Non rompere»   si arrabbiò subito, entrando nell’auto di Liam senza fare troppe storie. Ci mettemmo nei sedili posteriori, e mille ricordi tornarono a farmi visita. 

«Harry ascoltami..  devo parlarti, ho qualcosa che …davvero, mi sta divorando..non so come d…»
«Per i miei gusti parli troppo»
Le nostre labbra si incontrarono. Era come morire e rinascere nello stesso tempo.  Ogni preoccupazione,paura, ansia , svanì in un istante. 
Sentivo freddo e caldo, mi faceva sentire in un modo così strano, che faceva strano perfino a me.Lui si staccò per un attimo ed io lo seguii.
«E’ successo davvero?»  disse, toccandosi le labbra.

Il mio primo bacio con Harry. Come potevo dimenticarmi di quelle emozioni?
 
Harry prestò la sua attenzione a quello che c’era fuori, rannicchiandosi in un angolo  e non parlarmi per minuti che sembravano essere un’eternità. 
«Devo prendere il giacchetto per Lauren, vi dispiace aspettarmi qui?» cercò il parcheggio il più possibile vicino casa sua. 
«Beh.. » tentai di rispondere.
«Vai, Liam»
Ebbi paura di restare sola con Harry. Non perché avessi paura che potesse farmi qualcosa, ma avevo paura di affrontare il discorso di quello che era successo.
Liam scese di corsa, lasciandoci soli, in completo silenzio. Mi grattai la spalla, impanicata come non lo ero mai stata in vita mia.
«Mi spiace per quello che ti ho detto…non volevo dirti quelle cose» 
Ricordai quelle parole.  “Già che ci sei, fatti mettere…”  
Non volli finirla. La scacciai in un lampo dalla mia testa, mettendomi comodamente sul sedile. Lo sguardo di Harry tornò sul mio viso.
«Non volevo baciare Nate»  confessai, ammirando lo splendore dei suoi occhi verdi.  «Ero solo…confusa. Non sapevo cosa fare, ero…ero in crisi»
«Lo so»
Il cuore mi batté a mille. Il profumo inebriante di Harry era vicino. Anche troppo vicino.
«Ho paura che tu possa tornare da lei…»
Harry stuzzicò il mio labbro inferiore con il suo, e miei occhi si chiusero per qualche attimo.
«Non devi averne, Amelie»  quegli sfioramenti di labbra mi stavano facendo impazzire. «Io non tornerò da lei»
Non potevo esserne sicura.
«Come posso crederti, Harry? Potresti cambiare idea da un giorno all’altro, tornando da lei senza farti scrupoli»
Cedetti a quel piccolo bacio che Harry mi diede. Tirai i suoi ricci aggressivamente, facendomi trasportare da tutto l’odio e l’amore che provavo per lui. Desiderai di far durare quel contatto molto di più, ma dovetti allontanarmi. E quando la sua voce ritornò, persi un battito.
«Io sceglierei sempre te»


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Ehyy :)
Ho aggiornato molto presto ( caso strano ahahah ), ma ci tenevo ad aggiornare. Anche perché l'ultima volta avete dovuto aspettare davvero molto per il capitolo. 
Harry si rende conto di quello che Amelie ha provato quando lo ha visto baciarsi con Celine.  Dopo tutti questi malintesi, e dopo tutte le cazzate che hanno fatto solo per sfogarsi, ora la pace sembra essere tornata.  Almeno per ora :')
Dire che amo l'ultima frase, è davvero dire poco.  Non poteva dire frase più bella il nostro Harry :)
Nel prossimo ci sarà il trasferimento di Celine, huhu.  Quello che ho in mente nei capitoli più avanti, è davvero pazzesco. ahahahah
Beh, ora vi lascio! 
ps: per chi segue Hurts, cercherò di aggiornare in questi giorni. Ci provo, visto che ancora devo scriverlo. 

Ci rivediamo al prossimo cap! <3



 

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Capitolo 17
*** Your new neighbor ***



"Your new neighbor"


 

- Harry

Guardai Amelie per ore, completamente incantato dal suo viso e dal suo corpo. La bocca leggermente dischiusa, i lunghi capelli castani che scivolavano lungo i suoi piccoli fianchi, le mani che impugnavano le lenzuola. il mio braccio avvolse il suo bacino, facendo combaciare il mio petto con la sua schiena. Strofinai il viso sul suo collo, aspettando una reazione da parte sua. Borbottò nel sonno, rannicchiandosi ancora di più. 
«Amelie…»  gli dissi con tutta la dolcezza possibile,scuotendola un po’. Lei si girò verso il mio lato, aprendo finalmente gli occhi e guardarmi spaesata. Attorcigliò i miei ricci fra le sue dita, lasciandosi abbracciare.
«Ho sognato qualcosa…eravamo io e te. Poi non ricordo più nulla.»  sbadigliò,sorridendo.
«Sicuramente eravamo in un letto, io sopra di te e…»
«Harry!»  mi schiaffeggiò, urtata dalla mia risposta maliziosa. Amavo metterla in imbarazzo, una cosa che col tempo non era mai passata. 
Morsi la sua guancia, ridendo quando si lamentò del lieve dolore che gli stavo facendo sentire. Si ribellò alle mie azioni, sfuggendomi via.  La guardai con aria di sfida.
«Signorina Smith, dove va?»
Addentò il labbro inferiore, lanciandomi il cuscino in faccia e ridere anche lei. Senza pensarci troppo scesi anch’io dal letto, riuscendo ad acchiapparla per il pigiama. Il suo viso si ritrovò vicino al mio, sentendo perfettamente il suo respiro. 
«Riesci sempre a prendermi»  mise il muso, sbuffando.  «Uffa»
Ridacchiai, sorpreso dalle sue parole. «Piccola Amelie»  quel nomignolo la fece sorridere. E quel sorriso era capace di cambiarti la giornata.
«Mi aspetti qui? Vado a prendere Darcy»
Annuii debolmente, lasciandola andare. Aspettai con ansia il suo ritorno, sedendomi in un angolo del letto e pensare.  
A volte non mi rendevo conto di quanto dovessi ritenermi fortunato. Avevo una ragazza che era innamorata di me, una figlia. Avrei dovuto ringraziare Amelie. Avrei dovuto dirgli che senza di lei la mia vita non sarebbe stata la stessa. Avrei dovuto dirgli fin troppe cose.
Ma ogni volta, finivo sempre per tenermi tutto dentro.
«Non è bellissimo il tuo papà?» 
Occhi grandi dalle lunghe ciglia mi fissarono costantemente. Ma non appena quella creatura sorrise, il cuore mi si sciolse. La mia ragazza la portò più vicina a me, avendo così la possibilità di guardarla meglio e giocare con lei. I suoi continui sorrisi erano qualcosa che mi facevano sentire il ragazzo più felice di tutto l’universo.
«Stravede per te»
Per me?  «Oh…»  riuscii a dire, ridendo nel vedere Darcy avvolgere il mio pollice nella sua mano. Baciai la sua fronte liscia, ricevendo uno sguardo dolce da parte sua.
«Magari diventerà anche lei una cantante»  pensò  Amy, cullandola. «Sarebbe bello, non trovi?»
Sarebbe bellissimo. 
«Mi ricordo ancora quando mi hai detto che eri incinta»  respirai profondamente  nel ricordare quel momento, venendomi perfino i brividi.  «Credo che non potevi darmi notizia più bella»  parlai ancora, prendendo in braccio mia figlia e tenerla tra le mie braccia. Amelie si sedette accanto a me, concentrata a sentire il mio discorso.
«All’inizio pensavo che quello che mi avessi detto fosse solo…solo la mia immaginazione. Ma era la realtà. Stavamo diventando genitori»
«Avresti mai creduto che saremmo andati a convivere insieme? A volte credo davvero che sia impossibile tutto questo.  Ti odiavo così tanto…»
«Toglimi una curiosità»  Darcy si accoccolò sempre di più, respirando in modo calmo. «Provavi un’attrazione verso di me, ammettilo.»
Amelie diventò un fuoco in viso.  «Cosa? Io..beh…ti odiavo, punto.»
«Mi odiavi così tanto che sei finita a letto con me»  
«Ero..confusa, idiota!  - si mise subito sulla difensiva, imbronciata – E poi hai fatto tutto così in fretta, non ho avuto nemmeno il tempo di capire ciò che stava accadendo»
Come no.
Dondolai ancora Darcy, fissandola.  «Credi anche tu che la mamma sia una bugiarda?»
Lei aprì gli occhi per qualche secondo, richiudendoli immediatamente. Sua madre mi guardò arrabbiata, deglutendo appena mi rigirai nuovamente verso di lei. 
«Dimmi una cosa…»  la mia voce roca la fece rabbrividire, «Sono bravo a letto?»
«Per niente»  rispose, fredda.
Per niente? 
«Se vuoi, posso dimostrarti il contrario» 
Si alzò di scatto, facendo il possibile per non incrociare il mio sguardo desideroso dopo quella frase. Riprese la bambina, portandola di nuovo nella sua camera e cantargli qualche melodia per farla addormentare. 
Il fatto che Amelie mentisse così spudoratamente mi faceva davvero troppo ridere.  Non era mai stata capace di mentire come si deve, non con me almeno.
Quella sua parte di lei era sempre rimasta, nonostante gli anni passati insieme. Aveva vent’anni,ma era sempre la stessa di una volta. Mi trascinai fino al corridoio, incontrandola mentre usciva dalla camera di Darcy.  Allargai le braccia, aspettando che Amelie corresse e si buttasse fra di esse. Una cosa che fece subito.
«Sempre più leggera, eh» 
Una pizza sul braccio. Ecco cosa mi diede. Che me la meritassi?
«Sono magra, Harry! E se non ti sto bene, prenditi qualcun’altra!»
«Scherzavo, Amy. Sei uno scricciolo»
Girò la testa, coprendosi tra i capelli.  Il telefono di casa squillò, e la prima cosa che fece fu precipitarsi per rispondere.  Con un segnale della testa intese che stavo per uscire fuori a prendere un po’ d’aria. Avevo un pensiero che mi uccideva.
“Ti rendi conto di non aver mai detto apertamente quello che provi, Harry Styles?”
Odiosa coscienza.
“Pensi di dimostrarglielo solo con una notte d’amore?”
Accesi una sigaretta dalla disperazione.
“E’ sempre lei a dirti che ti ama, è sempre lei a dimostrarti tutto”
Era…vero.
“E tu, tu quante volte hai detto  che tieni a lei, che la ami, che non fai altro che pensarla?”
Non glielo avevo detto mai.
“Pensi sempre che sia tutto sottointeso. Ma non lo è.”
Facevo questo?
“E’ bello sentirsi dire quelle cose, vero? Pensa lei come si sente a non sentire mai una piccola parola da parte tua. Pensaci, Harry.”
Col passare del tempo avevo sempre pensato che lei sapesse già tutte queste cose. Ma se non fosse così? 
Era faticoso dire quello che provavo. Faticosissimo. Non ero mai stato il tipo di ragazzo in grado di dire certe cose, e quelle poche volte che capitava con Amelie mi sentivo morire.
“Fatti un esame di coscienza”
Appunto.
«Buongiorno!»
Una bicicletta passò davanti ai miei occhi, riconoscendo dopo poco di chi era alla guida. Salutai il mio vicino John con un sorriso, urlando anch’io un “Buongiorno!” che avrà sentito tutto il vicinato. Nel spostare lo sguardo, notai una macchina di quelle per i traslochi, vedendo la casa accanto alla nostra che non aveva più il cartello “vendesi”.  Un nuovo vicino?
«Ha chiamato Kat»  Amelie scese gli scalini, arrivando a me. «Vuole che andiamo da lei. Ci saranno anche gli altri, tra cui Zayn. Ovviamente.»
«Per me va bene»  fumai, lasciando cadere la cenere a terra. Amelie tracciò il contorno dei miei tatuaggi, ammirandoli incantata. Era…splendida.
«Qualcuno si sta trasferendo?»
«Sembra di si»  dissi io, osservando gli uomini che portavano enormi scatoloni. Poi, una ragazza alta, i capelli lunghissimi, un’aria sicura di sé. 
Era un incubo.
Non poteva  essere lei. 
No, non poteva assolutamente.
«Ma chi si rivede!»
Velocizzò i suoi passi, fingendo un sorriso felice.  «Non pensavo di incontrarvi proprio questa mattina. Ma sembra che il destino abbia deciso il contrario. Tutto bene?»
Amelie cambiò umore, non potendo crederci.  «Che diamine ci fai tu qui?»
«Beh…»   Celine richiamò quegli uomini di prima, dicendogli dove mettere le sue cose.  «Sono la vostra nuova vicina»
La vostra nuova vicina.
La vostra nuova vicina.
La vostra nuova vicina.
 
«Scusatemi, devo andare a sistemare un po’ di cose. Avremmo tutto il tempo per stare insieme, non preoccupatevi»
Mi lanciò una delle sue occhiate, estremamente irritato da quel gesto. Amelie cercò di rientrare a casa, furiosa come non lo avevo mai vista prima.  L’attirai a me, conoscendo il motivo per cui se ne stava andando.
«Lasciami»  disse con odio,  entrando dentro casa e sbattere forte la porta. 
“E ora?”

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Hellooo :)
Sono passati un sacco di giorni, scusatemi! Ma l'ispirazione era davvero poca. Però...eccomi di nuovo qui!
Abbiamo finalmente il trasferimento di quella vipera :') Quanto la odio? penso troppo. 
Amo così tanto Harry e Amelie gkjregu  sono così rjhgryugjgh
Beh, che altro dire? Non so quando riuscirò ad aggiornare di nuovo...ma spero presto. Se volete chiedermi qualcosa o parlare, mi trovate su twitter: @SSpelly

ps: Grazie per le 109 recensioni :)

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Capitolo 18
*** That moment was unforgettable ***


                                                       
 
"That moment was unforgettable"
 



- Harry
 
Zayn versò ad ognuno di noi dello champagne, felice come non lo avevo mai visto. Sprizzava adrenalina da tutti i pori, e non era una cosa che capitava spesso. Il matrimonio stava avendo ottimi risultati su di lui, non c’era alcun dubbio.
«Pronto per sposarti?»  disse euforico Louis, alzando il bicchiere e aspettare che tutti gli altri si avvicinassero per brindare. Zayn annuì immediatamente, facendo scontrare tutti i bicchieri con il suo. Un sorriso si disegnò sui nostri volti.
«Non vediamo l’ora di vederti in smoking!» gridammo in coro, accorgendomi con la coda dell’occhio dello sguardo di Amelie. Era fissa a guardarmi, come se stesse cercando di dirmi qualcosa.  Dopo la notizia del trasferimento di Celine, ci eravamo parlati a malapena quel giorno. 
«Tutto okay?»
Louis mi accarezzò una spalla, attendendo con ansia che rispondessi alla sua domanda. Restai ancora girato, non sapendo se dire la verità o mentire. Solitamente si dovrebbe scegliere la prima opzione, ma in questo caso, forse era meglio la seconda opzione.
«Tutto alla grande»  il mio tono si abbassò pian piano, diventando quasi un sussurro che era difficile da sentire. Louis non indagò; finse di credermi.
Ero davvero poco credibile.
«Hey!»  la sposa urlò, schiaffeggiando il braccio di Zayn. «Brindate senza di noi?»
Katherine mise il broncio al suo ragazzo – nonché futuro sposo - . E il suo atteggiamento mi ricordò vagamente quello di Amelie. Aveva sempre da ridire su qualcosa e, quasi sempre, di metterti il muso per tutta la giornata. Ma era comunque adorabile quando lo faceva.
«Brindiamo a questo grande evento. Di nuovo»  riscontrammo i bicchieri di vetro, e il mio sguardo non poté che cadere sul volto della mia ragazza. I suoi occhi miele mischiati al verde guardarono solo per pochi secondi i miei. Volevo che ricambiasse i miei sguardi, volevo guardarla,sorridergli, fargli capire che non doveva avere paura di Celine. Ma, conoscendola, qualsiasi cosa non l’avrebbe convinta.
Feci sbattere il mio bicchiere con quello di Amelie, alzandogli il viso con le dita. Lei spostò lo sguardo di lato, stranita dal mio tocco. 
«Vuoi evitarmi ancora?» 
Sorseggiò la champagne un po’ alla volta, non rispondendo.
«Ti prego, parlami»
E poi, un botta al cuore nel sentirla parlare.
«Sono…sono solo preoccupata»  si scusò,scrollando le spalle. «Come avresti reagito se Nate si fosse trasferito accanto a noi?»
Male, molto male.  «Meglio che tu non lo sappia»
Amelie rise silenziosamente. «Prova a capire come mi sento, allora»
Aveva paura che potessi cedere di nuovo con Celine, che potesse portarmi via una volta per tutte. Non sarebbe successo, non di nuovo. 
«Zayn, raccontaci come hai chiesto a Katherine di sposarla»  curiosò Niall, facendoci ridere. Kat esplose letteralmente.
«Dovevate esserci – si avvicinò al suo petto, abbracciandolo – Ha fatto un discorso talmente contorto, che è stato davvero difficile capire la sua proposta»
«Sul serio?!»  sbottò a ridere ancora più forte Liam, immaginandosi la scena.  «Mi immagino la tua faccia, Kat!» 
Zayn si difese.  «Volevo fare un discorso come si deve!»  scuotemmo tutti la testa, trattenendo altre risate. «Era una cosa importante, quella che gli stavo chiedendo!»  
Zayn nei panni da ragazzo romantico? Nah, non ce lo vedevo.
«Harry…»
Posai il bicchiere sul tavolo, girandomi. Amelie gesticolò. «Voglio portarti in un posto»
In un posto? Lei?
«Oh..d’accordo» non trovavo più la forza per parlare.  «Adesso?»
Amelie si incamminò, accennando un lieve sorriso.  «Adesso»
 




 
***
 




 
- Celine

Misi al proprio posto le cose che avevo in quegli enormi scatoloni, facendomi aiutare dalla mia amica Margaret. Non potevo credere che ero la nuova vicina di Styles.
«Posso sapere cos’hai in mente da fare?»
Mi veniva da ridere al solo pensiero di tutti i piani che avevo in mente. Ordinai i libri nei loro scaffali, appoggiando per un attimo la schiena alla libreria. 
«Voglio riprendermi ciò che mi apparteneva»
Margaret si sorprese delle mie parole.  «Dopo che lo hai lasciato, ora lo rivuoi?» 
Lo avevo fatto per nessun motivo ben preciso. Lo avevo fatto per paranoie, per cose stupide. Ma Harry era quel tipo di persona che quando andava via, andava via anche qualcosa di te stessa. Harry non aveva mai saputo di quanto mi fossi pentita di averlo lasciato. 
«Ci accorgiamo sempre troppo tardi dei nostri sbagli. E voglio rimediare»
«Ha una ragazza e una figlia, vuoi disintegrare ogni cosa?»
Piegai un sopracciglio.  «Da che parte stai, Margaret?»
«Capisco la tua voglia di riavere Harry, ma dovresti pensare anche alla vita che ha adesso. Pensi seriamente che lui torni da te?»
Tu non sai quello che voglio fare, piccola Margaret. 
«Lui non tornerà da me»  spiegai, tranquilla.  «Sarò io che lo obbligherò a farlo»
Continuò a non capire.  «Cioè?»
Ritornai al lavoro che stavo svolgendo poco prima, soddisfatta di quello che volevo fare con Harry Styles.  «Questo ancora non si può dire»
 





 
***
 






Le ruote dell’auto di Harry emisero un suono fastidioso sull’asfalto. Guardò l’edificio davanti a noi, sorpreso di ritrovarsi lì.
«Il nostro Liceo…» 
Il luogo dove erano racchiusi tutti i nostri ricordi.
«Ci siamo conosciuti qui per la prima volta..»  quel momento era incancellabile. «Già non ti sopportavo»
 
Il corridoio della scuola non era mai stato così tanto affollato. Vedere tutta quella gente che non faceva altro che spingerti o venirti addosso, mi urtava seriamente. Aprii il mio armadietto, riposando alcuni libri che non mi servivano. Tutte le ragazze che passavano non facevano altro che parlare del nuovo arrivato, della sua bellezza e del modo accattivante che usava per attirare le ragazze. Non sapevo che volto avesse questo tipo, visto che le lezioni dovevano ancora iniziare. Ma da come ne parlavano, già  non lo sopportavo.  
Richiusi l’armadietto, non capendo perché tutte le persone guardavano verso la direzione del cancello dell’istituto. Curiosa, guardai anch’io, ritrovandomi un ragazzo dai capelli ricci e ribelli, e dagli occhi di un colore mai visto. Le ragazze che urlavano mi ruppero un timpano. Chi diamine era, una superstar?
«Oh, Dio! E’ Harry Styles!»
Harry Styles…
«Ma è il ragazzo che fa parte di quella band?» strillò Chantal, una delle tante ragazze odiose che giravano per quell’istituto
«One direction!»  urlò un’altra ancora.
Il professore accompagnò quel ragazzo fino all’aula in cui facevo lezione, sperando che non era come pensavo.
«Amelie»  la voce del professore mi fece sussultare. «Potresti aiutare il nostro nuovo alunno?E' appena arrivato, non conosce per niente l’istituto. Saresti così  gentile, da aiutarlo?»
Deglutii a fatica, sentendo l’aria mancarmi. Il ragazzo storse le labbra da un lato, sorridendomi maliziosamente. 
«Ciao, Amelie»  mi salutò con voce incredibilmente roca e sensuale, volendo ucciderlo in quel preciso istante.
 
 
 
«Non mi trovavi sexy?»
Coccolai Darcy che si era addormentata sul seggiolino dietro di noi, colpendo con l’altra mano la spalla di Harry. 
«Ti trovavo odioso» 
«Odioso e bello»  rispose lui,vantandosi. Come potevo negare la bellezza di Harry? 
«Ci fosse stata una ragazza che non ti venisse dietro!» Lui giocò con i miei capelli lisci, passando le mani fra di essi. «Tranne io» puntualizzai, attirando il suo sguardo confuso su di me.
«Infatti mi odiavi così tanto che sei venuta a letto con me»
Avvampai.  «Idiota!»
La risata di Harry era talmente bella, dolce. 
Darcy si mosse leggermente, aprendo di poco quelle piccole labbra. 
«Mi mancava essere chiamato “Idiota”»
«Idiota»  lo richiamai di nuovo con quel nomignolo, divertendomi a toccargli quei ricci scompigliati. Harry aprì lo sportello, scendendo dall’auto. Mi porse la mano per far scendere anche a me, trovandoci con i petti incollati. Mi strinse il bacino, baciandomi sulla punta del naso. Una voce mai sentita gridò qualcosa.
«Fate bene ad amarvi!»  una signora anziana ci sorrise, «Non smettete mai di dimostrarvelo!»
Harry gli rispose, «Non si preoccupi! Lo faremo sempre»
La donna ricambiò i nostri sorrisi, camminando a passi lenti. Il respiro di Harry arrivò dritto alle mie labbra, ansioso di toccarle. Aspirai il profumo che aveva, portando la sua bocca verso la mia. 
«Mi fai scoppiare il cuore»  confessai con imbarazzo, arrossendo sulle guance. I suoi occhi verdi rimasero fissi sui miei, e le sue braccia continuarono ad avvolgermi sempre di più. I nostri respiri si unirono, mentre le labbra di Harry si soffermarono sulle mie.
«Tu fai scoppiare il mio»  disse, annullando qualsiasi tipo di distanza.
 
 
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Ho davvero aggiornato?
O mio dio! E' un miracolo.
Davvero, credevo di non riuscirci più ç__ç L'ispirazione era completamente sparita, e facevo di tutto pur di scrivere questo capitolo! E poi, non si sa come, ci sono riuscita. 
Nel capitolo ho inserito il loro primo incontro, un'incontro che non è mai stato raccontato. Nemmeno in Where's the love. Però mi piaceva troppo l'idea jgrhgk
Per quanto riguardo Celine...eheh, non immaginate nemmeno quella ragazza che cosa ha in mente! E beh, la parte finale ho amato scriverla. Amo Harry ed Amelie :) E..tra qualche capitolo ci sarà il matrimonio di Kat e Zayn ashfjk
Spero con tutto il cuore di riuscire ad aggiornare presto, anche se ultimamente a casa non ci sono mai. Cercherò di trovare un po' di tempo!

Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto, mi raccomando! Un bacio enorme :)

Twitter: @SSpelly

 

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Capitolo 19
*** Goodnight, darling. ***



 
"Goodnight, darling"


 


«Oh, Amelie»
La madre di Harry mi fece uno dei suoi bellissimi sorrisi, completamente incantata dalla sua bellezza. Non avevo mai visto una donna più bella di lei. 
«State andando a fare qualche danno?»  domandò, ridendo.  Annuii alla sua domanda, guardando Darcy che si muoveva nella carrozzina, continuamente. Mi venne da sorridere nel vedere quegli occhi così grandi, terribilmente uguali a quelli di Harry. 
«Harry mi ha detto che ti aveva chiamata…e che avresti potuto tenere Darcy per questa sera. Però..io…mi sento in…colpa. Sei sempre disponibile con noi, anche quando non dovresti»
Anne prese possesso della carrozzina, tirandomi una guancia. «Ma smettila Amelie, non devi sentirti assolutamente in colpa. Siete ancora giovani, è normale che vogliate divertirvi»  diceva davvero la verità?  «Quindi non farti questi problemi inutili. Lo faccio con piacere a tenere Darcy. E’ così piccola e adorabile»
«Grazie per tutto. Harry è fortunato ad avere una madre come te»
Lei arrossì leggermente, parlando di nuovo.  «Harry è fortunato ad avere una ragazza come te»
Ogni volta che sentivo pronunciare quella parola, sentivo un formicolio per tutto il corpo. 
Ero la ragazza di Harry Styles.
«Corri da Harry, ti starà aspettando! Che stai facendo ancora qui? Su su, vai!»  mi spinse, costringendomi ad andarmene da lì.  Continuai a ridere, non riuscendo più a smettere. Anne mi salutò con la mano, portando Darcy nella sua enorme casa. Richiuse la porta, e quando mi incamminai nuovamente, una figura alta si mise di fronte a me.
«Ti stavo cercando»
 




 
***


 



 
- Harry

«Abbiamo scelto un locale poco affollato, insomma»  
Ci scontrammo con varia gente, dando pienamente ragione alle parole di Zayn. Un altro locale, no?
«Si s-s-soffoca qui!»  balbettò per un attimo Kat, fulminando ogni persona che non la faceva passare. Cercammo in tutti i modi di passare, riuscendoci dopo una serie di minuti. Niall si precipitò al bancone per ordinare qualcosa, trascinandoci con lui.
«Sono già esausto, mi credete?»  disse con il fiatone Liam, prendendo in mano il cellulare e iniziare a messaggiare. Concordai, «Sono esausto anch’io, cazzo. Non mi reggono le gambe!»
«Lauren e Haley ci raggiungeranno dopo»  ci informò poco dopo Liam, mentre si infilava una mano nella tasca dei jeans. Annuimmo, iniziando a scolarci gli alcolici che ci avevano portato. Da quant’era che non andavo a bere in un locale? Una vita.
«Ma Amelie?» chiese Kat, in ansia.
«Ha potato Darcy da mia madre, credo che tra poco dovrebbe essere qui»
«Scusa?»  qualcuno mi parlò vicino.  Mi voltai, trovandomi una ragazza dai capelli rossi e dagli occhi blu. 
«Potrei avere una foto con te e con il resto del gruppo?»
«Certo»  rispondemmo tutti, accogliendola tra di noi. Porse il suo iphone  a Kat, chiedendogli gentilmente di scattare la foto. Ci mettemmo in posa, aspettando che la nostra amica scattasse.
«Grazie infinite!»  ringraziò, lasciandomi un lungo bacio sulla guancia. Ammiccò,  osservando la foto che ci avevano fatto. 
Che ci stesse provando con me?
«Puoi lasciarmi il tuo numero?»
La mia ipotesi era giusta.
«Mi dispiace,  – lei alzò le sopracciglia, imbambolata – ma la mia ragazza è molto gelosa. E non credo che sia giusto nei suoi confronti, che io ti dia il mio numero»
I ragazzi si girarono dall’altra parte, guardandosi intorno per non ridere.
«Tieni»  la ragazza mi mostrò un biglietto piegato, abbozzolando un sorriso. «Seguimi su Twitter»
«Lo farò sicuramente»
Lei disse qualcos’altro. «Le mie amiche vorrebbero conoscerti»
Non ebbi nemmeno la possibilità di rispondere, che una mandria di ragazze si schiantarono su di me e i ragazzi. Quasi non respirai.
«Ti prego, segui anche me!»  urlarono tutte insieme, facendomi sbattere ancora di più al bancone che avevo dietro. Le altre ragazze pregarono anche il resto della band, abbracciandoli fino a strozzarli. 
«Ti va di bere qualcosa con noi?»  supplicarono con voce dolce.
E, da vero ragazzo d’oro, accettai.
 




 
***
 







«Perché mi cercavi?»
«Avevo bisogno di vederti» 
«Sai che devi starmi lontano, eppure continui a cercarmi. Cosa ti frulla in quel cervello?»
«Io non riesco a starti lontano, Amelie»
Impara a farlo, te ne prego.
«Cosa vuoi veramente, eh?»
«Voglio parlare con te» 
Mi sedetti alla prima panchina che trovai, emettendo un sospiro carico di agitazione.  «Parliamo, allora»  aspettai che si sedesse, per poi continuare. «Cosa vuoi dirmi, Nate?»
Cadde il silenzio.
Un silenzio fastidioso.
Un silenzio che dava spazio ai ricordi di intromettersi nella mia vita.
«Perché sei tornata da lui? Perché hai scelto una celebrità, piuttosto che me? O fammi indovinare, è solo una questione di soldi? Sei tornata da lui solo  perché possiede una marea di denaro?»
Sei fuori strada, Nate.
«Si chiamano sentimenti. Hai presente? I soldi non c’entrano nulla. Non mi importa se Harry sia una celebrità, a me non importa niente»
«Credevo davvero che eri innamorata di me. Da come ti comportavi, da come mi guardavi, da tutto. E poi? E’ tornato, magicamente. E Amelie Smith cosa fa? Torna dal suo primo amore. Trovo che tutto questo sia..schifosamente commovente»
Schifosamente commovente? «Volevi che continuassi a stare con te, anche se amavo qualcun’altro? Volevi questo?»
Nate abbassò il tono di voce. «Avrei preferito, forse»
«Tu non puoi capire cosa provo per lui. Tu non potrai mai saperlo, Nate.»
«Avrei fatto ogni cosa per te, lo sai. E’ solo un puttaniere, quando aprirai gli occhi? E’ immaturo, anche se ha una figlia, è un immaturo. Chissà con quante ragazze ti avrà tradito, e tu nemmeno lo sai»
Tradimento.
Celine.
«Pensi davvero che Harry Styles, con tutte le ragazze che può avere, faccia sesso solo con te? Andiamo, apri gli occhi»
Stava superando il limite.
«Non ti vuole nemmeno sposare. Non ti fa capire già qualcosa? Non vuole essere così impegnato con te, perché sa che non ci riuscirebbe»
Non avevo più niente da dire.
Ero rimasta sconvolta, colpita.
E se avesse ragione?
E se fosse tutto vero?
«Devo andare»  
Nate si alzò insieme  a me.  «Lascialo»
Come potevo lasciare Harry? 
Io non potevo.
«Pensa a quello che ti ho detto, Amelie»  mi disse, ed io non riuscii a rispondere.
 






 
***
 




 
- Harry

Tutti gli alcolici che avevo bevuto stavano scorrendo nelle mie vene. La testa pulsava e girava contemporaneamente, le persone diventavano sempre più sbiadite. Avevo bevuto troppo?
Una delle tante ragazze che voleva conoscermi mi si strusciò addosso, e la prima cosa che feci fu scansarla immediatamente. Si lamentò a quell’azione, sbuffando. Non le diedi più retta: bevvi ancora l’alcol che avevo nel bicchiere, buttandolo giù tutto di botto. Dopo averlo finito, ricercai il resto del gruppo, ma non li vidi.
Sbandai da una parte all’altra, buttandomi sulla prima sedia che mi capitasse sotto gli occhi. Guardai l’ora sul cellulare, ricordandomi della mia ragazza. Non mi era arrivato nessun messaggio da parte sua, nemmeno una chiamata. Completamente sparita.
Aprii Twitter, strizzando gli occhi nel vedere tutti quei colori mischiarsi tra di loro. Ero fin troppo ubriaco.
Seguii quelle ragazze che mi avevano pregato di farlo, finendo poi per aprire la pagina di Amelie. Non entrava in quel social network da secoli, forse un eternità.  Restai con le mani ferme sulla tastiera touch dell’iphone, non sapendo cosa fare. Ma prima che tutto quell’alcol potesse peggiorare le mie condizioni, gli scrissi.
 
@Amelie_S  io... ti amo.
 
 
«Oh, chi si rivede»
Trasalii al tocco di quella mano. Mi rialzai da quella sedia, bloccando il cellulare. E quella persona che tanto temevo, era davanti a me.
«Levati di torno, Celine»  sputai.
«Sei ubriaco fradicio, Styles. Dove vuoi andare in queste condizioni?»
Reagisci Harry.
Fatti forza.
«Sto b…»  nemmeno il tempo di finire la frase, che tutto quello che mi era intorno si mosse velocemente.
«Vieni con me»
Senza replicare, mi accasciai su di lei, ormai completamente sbronzo.
 








***




 
- Celine
 
Reggere Harry era abbastanza complicato, visto che il suo corpo era molto più pesante rispetto al mio.  Uscimmo da quel locale senza farci vedere da nessuno, raggiungendo la mia auto in un  batter d’occhio. Harry iniziò a dire parole prive di senso, incomprensibili. Dopo aver aperto lo sportello della mia macchina feci accomodare Harry sul sedile davanti. Gli misi la cintura, richiudendo lo sportello con un tonfo. Camminai fino ad arrivare al posto del guidatore, sedendomi anche io e mettere in moto. Andai il più veloce possibile, così da evitare eventuali scontri con qualcuno che Harry conosceva.  Per tutto il tragitto stette in silenzio, ma quando arrivammo davanti casa mia, lui si lamentò di nuovo. Parcheggiai nel mio viale, attenta che la sua ragazza non fosse in casa. Tutte le luci di quella villa erano spente. Buon segno.
Riscesi dall’auto, tirando con tutte le forze quel riccio.  Feci ruotare la chiave nella serratura, sopportando ancora per un po’ il peso di Harry.  Accesi l’interruttore della luce, illuminando il corridoio. 
«Mmmh…»  mugugnò, mentre lo trascinavo verso la mia camera. Lo distesi sul letto, accarezzandogli i capelli come non facevo da tempo.
«Ti sono mancata?»
I suoi occhi si aprirono solo per qualche secondo, richiudendosi all’istante. 
«Tornerai da me»  dissi, togliendomi tutti gli indumenti che indossavo. Levai ogni cosa anche a Harry,  gettando  tutti i suoi vestiti sul pavimento, ammirando il suo corpo nudo.  Mi morsi il labbro.
«Buona notte, tesoro»  e con quelle ultime parole, mi infilai sotto le coperte, respirando il suo dolce profumo.
 

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Ma buon pomeriggio! 
Non so da dove iniziare. :')  credo che mi ucciderete, dopo questo capitolo. AHAHAHHA  Celine è molto ma molto furba, e vedrete cosa combinerà nei capitoli più avanti! Perché se pensate che sia finita qui, beh, vi sbagliate!
Ho amato ciò che Harry scrive ad Amelie su twitter. L'ho amato davvero troppo, e spero anche voi.  Beh, cosa pensate accadrà nei prossimi capitoli? sono curiosa di sapere le vostre idee :)

twitter : @SSpelly

ps: spero di riuscire ad aggiornare presto! E grazie per tutte le recensioni kjhfygvu


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Capitolo 20
*** It's all over ***




"It 's all over."






- Harry

Stritolai il cuscino tra le braccia, strizzando gli occhi più di volta e cercare di ricordare qualcosa della notte precedente. Ma ogni ricordo, nella mia mente, era completamente sbiadito. Mi girai dall’altro lato, odorando uno strano profumo di miele che era a me sconosciuto. Qualcuno al mio fianco parlò.
«Ben svegliato»

E nel guardare la persona al mio fianco, sbiancai. Non erano gli occhi verdi di Amelie, non era la sua voce.
«Dormito bene, Harry?
»  domandò tranquilla, muovendosi nel letto. Non potei credere a quello che avevo davanti a me. Era impossibile…un sogno.
«Dove cazzo sono?
»  alzai il tono di voce, sentendomi peggio quando mi accorsi che eravamo entrambi nudi. Il cuore palpitò sempre più velocemente.
«Non ricordi nulla?
» 
No, dannazione. Non ricordo nulla.
«Beh, credo che tu abbia capito, no?
»
E’ un incubo.
E’  uno stupido incubo.
Devo svegliarmi.
«Sei solo frutto della mia immaginazioni
»  dissi, disperato dalla situazione in cui mi trovavo. «Io e te non siamo andati a letto insieme. Vero? Ti prego, dillo.»
Celine fece un enorme sbadiglio, alzandosi dal letto.  «Perché dovrei mentirti? Le cose parlano chiaro»
Parlano chiaro? «Spiegami come sono finito qui!  - gridai dalla disperazione, scendendo dal letto – Dimmi cos’è successo ieri sera!»
«Harry, - usò un tono calmo, credendo che così mi tranquillizzassi – sai bene quello che è successo…è inutile ripetertelo. So che è difficile ammettere una cosa del genere, ma se siamo finiti nello stesso letto un motivo c’è»
La mia Amelie.
La mia Darcy.
«Io..io non posso averlo fatto
»   singhiozzai, arrivato al limite. «Io non posso, capisci? Non posso!»
Celine si rivestì, non badando minimamente a quello che mi stava accadendo. Sbattei un pugno contro la porta, facendomi dei tagli sulle nocche. Lei riparlò.
«Smettila di prendertela con te stesso, Harry. Non hai fatto nulla di male, alla fine. Hai fatto solo quello che ti sentivi di fare
»
«Sono fidanzato, lo capisci?
»  sputai, infuriato. «Ho una figlia, lo vuoi capire? Non sono quello di prima, Celine. Sono diverso, totalmente diverso. Io…»
«Ieri sera morivi per me»  interruppe il mio discorso, iniziando il suo. «Non vedevi l’ora di farmi tua, Harry Styles. E ora? Ora ripensi alla tua ragazza e a quella creatura? Smettila, sul serio»
Tu non sai niente di me. Tu non mi conosci.
«Devi dimenticare quello che è successo. Io non sono mai stato dentro questa stanza. Quello che è accaduto…deve rimanere tra di noi. Chiaro?»
Celine aggrottò le sopracciglia. «Dovrei fingere che Harry Styles sia un piccolo angelo caduto dal cielo e che ama la sua ragazza, anche quando non è realmente così?»
La buttai contro il muro, fermando la rabbia che stava prendendo il controllo su di me.
«Tu non puoi sapere cosa provo
»
Lei rispose, spingendomi. «Mi è bastato fare sesso con te, per capire dei tuoi sentimenti finti verso Amelie»
M’innervosii. Il mio odio verso di lei stava aumentando.
«Se sono finito a letto con te, è solo perché ero ubriaco. Se fossi stato lucido, ti avrei respinto, Celine
»
«Respinto?»  si mise a ridere, non credendomi. «Saresti ceduto comunque, Styles»
«Ti da fastidio, non è così?»   lei fece una faccia confusa. «Ti da fastidio che sia innamorato di lei, vero?»
Celine mi rispose a tono, «Tu non sei innamorato di lei, Harry. E’ la tua ragazza da tanto tempo, è normale che tu sia affezionato  a lei. Ma per me, non c’è nient’altro»
Tu non puoi saperlo.
Tu non puoi sapere delle volte che mi manca il respiro quando mi guarda.
Tu non puoi sapere di quante parole ho inghiottito per l’imbarazzo che mi faceva provare.
Tu non puoi capire cosa sento nel guardarla negli occhi.
«Vai a fanculo
»
Celine sbarrò gli occhi. «Come?!»
«Ho detto: Vai a fanculo. C’è qualcosa che non ti è chiaro?»
«Ma..»
Indossai di nuovo la mia roba, guardando l’ora sulla sveglia appoggiata sul comodino. Inspirai,  uscendo da quella camera senza degnarla di una parola.
E mai come in quel momento, mi sentii perso.








 
***







«Harry non è tornato a casa…» spiegai arrabbiata ma, allo stesso tempo, in pensiero. Katherine si sorprese. «Come no?»
«Quando ieri sono arrivata al locale, lui non c’era. Credevo che magari avesse avuto qualche contrattempo con qualche paparazzo, ma passavano le ore, e di lui non c’era l’ombra»
«Mi sono accorta della sua assenza…solo che credevo che lo avessi ritrovato»  spiegò lei, preoccupata più di me. «Dove potrebbe essere?»
La preoccupazione si stava ingrandendo. Harry, dove sei finito?
«Non lo so, è questo il punto. Sono in pensiero per lui…
»
Kat girò per la stanza, ipotizzando i luoghi dove si poteva essere cacciato.  Ci pensai anch’io, ma nessun posto mi  convinceva. Darcy iniziò a piangere, ed io mi misi le mani nei capelli.
«Sente la mancanza del padre?
»   chiese la mia amica, guardando la bambina ribellarsi nella culla.
«A quanto pare
»  sospirai, prendendola in braccio, sussurrandogli cose dolci che avrebbero dovuto farla calmare. Peccato che però, ogni cosa sembrava avere l’effetto contrario su di lei.
«Darcy, non fare così….
»  la cullai ancora un po’, non ricevendo niente di quello che mi aspettavo. Darcy pianse, finendogli perfino il respiro.
«E’ sempre così buona e tranquilla…
»  disse Kat, provando ad accarezzarla.
«Non piange mai così…
»  gli confidai, mettendo Darcy sulla mia spalla. Lei singhiozzò ancora.
«Non so più cosa fare. Ha mangiato cinque minuti fa, e l’ho anche cambiata. E’ impossibile che ora stia in questo modo
»  non trovai una giustificazione al pianto di Darcy.
La porta si spalancò, e il cuore mi fece le capriole nel vederlo.
«Oh, Dio, Harry!
»  esclamò Kat, correndogli incontro. «Eravamo tutti in pensiero per te. Dove sei stato?»
Lui si ammutolì.
«Harry?
»
Harry mi guardò per un momento, facendo dei passi avanti solo per vedere la piccola Darcy e le sue condizioni. Risentire il suo profumo mi fece impazzire.
«Cos’ha?
»  gli prese una guancia tra l’indice e il medio, sperando anche lui che si calmasse. Darcy l’osservò incantata.
«Sono qui, Darcy. Sono tornato
»   le disse in modo dolce, baciandola sul naso. Lei si zittì, chiudendo lentamente gli occhi.
«Dove sei stato, Harry?
»
La mia domanda lo lasciò perplesso. Tacque per qualche secondo, guardando in basso.
«Ho incontrato un amico
»  parlò, ed io lo ascoltai. «Siamo stati a chiacchierare per tutta la notte, e mi sono addormentato da lui»
«Potevi avvisarmi»
Harry si chiuse nelle spalle. «Lo so, mi dispiace»
Ma  i suoi occhi, non erano gli stessi.
Qualcosa lo turbava, lo faceva sentire strano. Lo percepivo.  Cosa nascondi, Harry?
«Siete pronti per il matrimonio?
»  Kat tolse un po’ di tensione che si era creata con quella domanda, facendomi sorridere per qualche attimo.
«E tu? Sei pronta a fare questo grande passo?
»
Era così assurdo. Mancavano pochi giorni e Kat si sarebbe sposata. Sì, era incredibile.
«Sono…agitata. Parecchio agitata. E credo che questa agitazione me la porterò fino al grande giorno
»
Harry si isolò dal discorso, mettendosi le mani fra i ricci. Lo fissai, ritornando a parlare con la mia amica.
«Non vedo l’ora di vederti con quell’abito
»
Kat sorrise leggermente, «Sarò un confetto, quindi niente di così entusiasmante»
«Un confetto bellissimo»
  la corressi, meravigliandomi di come Darcy si era appena addormentata tra le mie braccia. Kat la coccolò un po’, facendo un forte sospiro.
«Torno a casa, - digitò qualcosa sulla tastiera del cellulare, baciando la fronte di Darcy e sorridergli. – Zayn si starà domandando che fine abbia fatto»
«Vuoi che ti accompagni?»
Lei mosse la testa, «Smettila di preoccuparti così tanto per me. Non mi rapirà nessuno, tranquilla!»  poi si girò per incamminarsi, fermandosi di colpo.
«Domani giornata tra noi donne
»   mi avvisò, strizzando l’occhio e fare una specie di occhiolino. Guardò Harry, parlando anche a lui.
«E anche Zayn ha programmato una giornata con solo voi uomini. Mi raccomando, non fate danni!
»
Lui rispose in modo freddo, «Non preoccuparti»
Il cellulare della mia amica squillò, abbracciandomi un’ultima volta prima di correre via. Baciai la testa di Darcy, dirigendomi verso di Harry.
«Cos’hai?
»
«Cos’ho?»  domandò lui, seccato.
«Sembra che..sembra che ti sia successo qualcosa. Sei sparito dalla circolazione, e ora che ti rivedo non sei più lo stesso
»
Distolse lo sguardo, stranito.  «Cazzate»
Cazzate? «Harry, - la mia mano si poggiò sulla sua guancia, e precipitai nel verde dei suoi occhi – guardami»
Il suo sguardo era spento, vuoto. Deglutì continuamente, prendendomi il viso con le mani.
«Non ti merito
»  disse con voce bassa, evitando di guardarmi. Darcy girò la testa dall’altro lato, e Harry fu affascinato dallo splendore di bambina che avevamo. La prese in braccio, tornando a parlare.
«Mi dispiace
»  sussurrò, abbassando la testa. Non capii il significato delle sue parole.
Per cosa ti dispiace, Harry?
«Che intend…
»
Il campanello suonò. Harry sbarrò gli occhi, vedendo le sue mani tremare. Gli tolsi Darcy dal suo petto, facendo attenzione che non si svegliasse. La portai con me, non riuscendo ad immaginare chi fosse alla porta.
«Amelie…
»  mi sentii chiamare da Harry, un Harry che sembrava preoccupato e con un’ansia che lo stava mangiando. Girai la maniglia, aprendo finalmente la porta.
«Oh, disturbo?
»
Cambiai improvvisamente umore nel ritrovarmi Celine davanti agli occhi. Abbracciai di più Darcy, incenerendola con lo sguardo.
«Cosa vuoi?
»
Celine fece un mega sorriso, salutando Harry che era dietro di me.
«Non essere così sgarbata con me, Amelie
»  cercò qualcosa nella borsa, sorridendo appena trovò quello che voleva. Fece segno a Harry di avvicinarsi, porgendogli qualcosa.
«Hai dimenticato la tua collana da me, ieri notte
»
Harry diventò pallido in viso. Il mio cuore si sgretolò in mille pezzi, ancora scossa da quello che aveva detto Celine.
«Dovresti controllare di più il tuo ragazzo
»  consigliò, incurvando le labbra in un sorriso maligno. «Potrebbe girare ubriaco nei locali e, come sai, qualcuno potrebbe approfittarne»
Non respirai.
Lo stomaco si chiuse.
La testa girava.
Sentii le braccia cedermi, correndo ad appoggiare Darcy sul divano e cercare di ritrovare il giusto battito cardiaco. Harry mi si avvicinò, provando a toccarmi.
«Ti prego, ascoltami…
»
Ascoltarti? E perché dovrei?  Ora nulla ha più senso, Harry. Ogni parola pronunciata da te…erano bugie, solo bugie. Ed io sono la stupida che ci ha sempre creduto, che pensava che Harry Styles fosse diverso. Ma tu sei come tutti gli altri. Come ho fatto a non capirlo subito? Forse so il perché. Ero troppo innamorata di te per rendermi conto di tutto il male che mi facevi ogni giorno. 
Va bene così.
E tutto ciò che vorrei dirti adesso è: “Vai via da me”


«Amelie, ti prego, non evitarmi. Ho bisogno di essere guardato da te, ho bisogno di parlarti
»
Non hai più  bisogno di me. Non più.
«Vattene
»
Harry balbettò, «C-come?»
«Vattene da qui. Ora.»
«No, Amelie, ascoltami…non puoi, non puoi mandarmi via»
Posso farlo, invece.
«Lo sai che cosa c’è, Harry? C’è che adesso niente ha più senso. Che cosa resta delle nostre promesse, di tutte le parole che ci siamo detti, di tutti i momenti passati insieme. Non resta niente, è questo il punto
»  Harry tacque, ascoltando ogni singola parola. «Mi ritengo una stupida. Ho creduto  a quello che mi hai detto quando sei tornato a casa, ti ho creduto perché io mi fido di te. Ma non avrei dovuto farlo»
Harry mi fermò per un polso. «Io non ho mai mentito sui miei sentimenti per te, Amelie»
 Non ne ho mai avuto la dimostrazione.
«Vai via…
»  dissi di nuovo con tono debole. Harry non volle lasciarmi.
«Non posso…
»  rispose, e i suoi occhi diventarono lucidi.
«Vai via, cristo santo!
»  urlai, pregandolo di staccarsi. Le nostre labbra si sfiorarono per sbaglio, asciugando subito una lacrima che scorreva sul mio viso. Afferrai il suo giacchetto, lanciandoglielo addosso e urlargli contro ancora una volta.
«Esci da questa casa, Harry
»
«No»  ribatté con decisione.
Come vuoi tu.
Ripresi Darcy, non guardandolo nemmeno per un secondo. Harry mi seguì, capendo poco delle mie intenzioni.
«Me ne vado io
»
E’ tutto finito.
«Non puoi andartene, Amelie… non puoi!
»
Guardai Celine fuori da casa nostra, ricambiando il suo sguardo profondo e che parlava già da sé.
«Hai vinto tu
» 
Harry mi rincorse, gridando in mezzo alla strada  e sperare che le sue parole servissero a qualcosa. Ma non c’era niente che poteva farmi cambiare idea. Sospirai, tirando fuori il cellulare e digitare il numero dei miei genitori. Aspettai, mentre sentivo la malinconia divorarmi.
«Amelie?
»
Delle piccole lacrime scesero sulle mie guance.
«Ciao, mamma…
»
«Oh, tesoro, che succede? Come mai questa telefonata?»
E sapevo che quello che stavo per fare sarebbe stato giusto e sbagliato allo stesso tempo. Ma con un nodo alla gola, risposi. 
«Torno a Parigi
»

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Heyyy :]
Finalmente sono riuscita ad aggiornare! E' un miracolo, non c'è altra spiegazione!
Purtroppo ho davvero tante cose da fare, e trovare un po' di tempo e un po' di ispirazione, mi è davvero difficile. 
Parliamo del capitolo....bene. Non so che dire :')  Celine è odiosa. Vi giuro, non la sopporto proprio. 
E poi...la parte finale. Vi aspettavate una cosa del genere? huhu  Sono curiosa di sapere cosa ne pensate :)

Non so quando riuscirò ad aggiornare di nuovo, spero comunque di non metterci troppo e che sappiate aspettarmi <3


 

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Capitolo 21
*** AVVISO ***


Rieccomi qui, con un'altro avviso.
Volevo dirvi che per il capitolo di questa storia dovrete aspettare un po', visto che non ho davvero tempo e poca ispirazione, come ho spiegato anche nell'avviso dell'altra fanfiction. L'intenzione di sospendere questa storia è già nella mia testa, ma devo pensarci davvero bene prima di farlo.
Spero solo che possiate capirmi e aspettare. Vi chiedo solo questo. 

<3

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