You are my little angel

di Lucy_Caleidoscopio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One ***
Capitolo 2: *** Travel ***



Capitolo 1
*** One ***


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You are my little angel
One.
 21 Luglio 1997, White Chapel. 
-Papà, papà! Guarda il mio aquilone!- urlò una bambina dai capelli nero corvino, raccolti in due treccie, cercando di attirare l'attenzione del padre. Il padre si avvicinò alla piccola e guardò l'aquilone colorato di sua figlia. Aveva voluto cololarlo lei, e l'uomo dovette ammettere che nonostante la bambina avesse solo cinque anni, disegnava benissimo. Padre e figlia si sorrisero, ma il vento aumentò ed esso scappò alla piccola, che lo inseguiva disperatamente. L'aquilone si incastrò in un albero lì vicino, e l'uomo pensò di scuotere l'albero, che aveva una forma abbastanza minuta. Caddero molte foglie, ma l'aquilone non scese. La piccola scoppiò in un pianto disperato, pensando al duro lavoro che ci aveva messo per costruirlo con il proprio papà. Mentre se ne stavano andando, un bambino dai capelli marroni attirò l'attenzione della bambina, prendendola per il polso
-Ciao, hai perso questo?- chiese il bambino moro alla bambina, alzando di poco il braccio con l'aquilone. Gli occhi della bambina brillarono, e un sorriso a trentadue denti spuntò sul piccolo viso del bambino 
-Grazie mille! Papà, questo bambino mi ha ripreso l'aquilone!- disse la bambina indicando il moro che le aveva ripreso il suo amato aquilone colorato
-Grazie piccolo, come ti chiami?- chiese gentilmente l'uomo, sorridendo dolcemente
-Josh Devine- recitò il piccolo -E tu?- chiese rivolto alla bambina
-Jessica Smith- disse sorridendo, poi continuò -Sei nuovo qui?- chiese, pensando che non lo avesse mai visto. White Chapel era una piccola cittadina, tutti si conoscevano
-Si, mi sono appena trasferito con mamma e papà- spiegò Josh. 
-Quanti anni hai?- chiese Jessica
-Sei- rispose Josh, aprendo il palmo destro della mano e alzando il pollice della sinistra -Tu?- chiese poi 
-Io cinque- rispose Jessica, aprendo il palmo della mano.
I genitori dei due bambini risero a quella scena, e dopo che si furono presentati
, si sedettero per conoscersi meglio. Dopo un pomeriggio passato a giocare insieme, arrivò la fatidica ora, tanto odiata dai bambini, di tornare a casa. 
-Dai Jessy, andiamo si è fatto tardi! Potrai vedere Josh domani, sai che sono nostri vicini?- disse il padre prendendo Jessica in braccio. Lei gli chiese di scendere per salutare il suo nuovo amico. 
-Ciao Josh, ci vediamo domani- salutò, dando a Josh un bacio sulla guancia. Lui tolse uno dei suoi bracciali, precisamente uno verde di gomma, e lo mise nel polso di Jessica
-Mi prometti che saremo migliori amici per sempre?- chiese Josh
-Certo! Migliori amici per sempre!- esclamò Jessica prendendo il mignolo di Josh, per intrecciarlo con il suo 
-Ora devo andare, a domani Josh- lo salutò la bambina, facendo un cenno con la mano, mentre con l'altra prendeva quella del padre
-A domani Jessy- ricambiò il bambino. 
Appena arrivata a casa Jessica mangiò e si infilò subito nelle coperte, dopo aver dato la buonanotte ai propri genitori. Non vedeva l'ora di vedere Josh il giorno dopo. 
 

*Spazio autrice*

Salve a tutti! Come avevo detto nella OS che introduce questa FF, questa storia parla di Jessica e Josh. Qui si conoscono e sono bambini, il prologo è corto perchè non potevo mettere molto. Mi scuso per questo. Spero di avere qualche recensione e spero che la storia vi piaccia. Ditemi cosa ne pensate del banner. Se volete che io ricambio potete dirmelo tranquillamente :) Il link della OS per chi volesse leggerla *anche se è incompleta* : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1951472&i=1
Ecco il braccialetto che Josh ha regalato a Jessica:

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Al prossimo capitolo 

Blue Carrots xx

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Capitolo 2
*** Travel ***


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You are my little angel
Travel.

*Flashback, 26 Agosto 1997*
 
Jessica era appena rientrata da una faticosa giornata passata con Josh. La sua fame iniziava a farsi sentire, e così la madre si mise ai fornelli. Dopo aver cucinato carne e patate, tutti andarono a dormire. Durante la notte la donna sentì odore di bruciato, si alzò e corse in cucina. Vide che essa stava andando a fuoco. Salì per avvertire il marito e la figlia. Nella confusione di quella sera, Jessica uscì per prima, era tranquilla perchè sapeva che i suoi genitori erano pompieri, quindi ce l'avrebbero fatta di sicuro. Andò a casa di Josh e suonò. Aprì la madre, Rose, e la bambina spiegò tutto. La signora prese subito il telefono e chiamò i pompieri, che arrivarono dopo venti minuti. Ma, purtroppo, era troppo tardi...
*Fine Flashback*
 
 
15 Dicembre 2006, Mullingar-Irlanda, ore 10:30 pm
Josh camminava nervosamente avanti e indietro per l'aereoporto, aspettando il ritorno della sua migliore amica, mentre teneva in mano un foglio con su scritto 'Smith', il cognome della sua amica. Lo aveva fatto perchè sapeva che avrebbe riso, e a lui mancava il suo sorriso, specie dopo quello che accadde anni fa ai suoi genitori. Erano morti a causa di un incendio pochi mesi dopo che loro si erano conosciuti, e lei era andata a vivere dal suo migliore amico. Nel corso degli anni la sua abilità di disegnare si era estesa e aveva iniziato a creare abiti. Poi, con un concorso a scuola che aveva vinto, sempre di disegno, era partita per uno scambio interculturale con l'Italia, e non la vedeva da un'anno. Pensava a come potrebbe essere cambiata, a quante cose si sarebbero dovuti raccontare... Proprio il giorno dopo la ragazza avrebbe fatto sedici anni. Lui gli aveva organizzato una festa a sorpresa, doveva essere tutto perfetto, anche nei piú piccoli dettagli. Nel frattempo Jessica era seduta nell'aereo con la testa appoggiata al finestrino, dal quale vedeva piano piano le luci dell'Irlanda. Quando erano morti i suoi, lei e la sua 'nuova famiglia' si erano trasferiti in Irlanda, vicino al cugino di Josh, Niall Horan. Guardando le nuvole grigie per via della pioggia che stava per arrivare, pensava al suo migliore amico, pensava a come sarebbe cambiato in un anno, aveva paura che non sarebbero stati piú migliori amici, che lui avesse trovato un'altra ragazza con la quale passare il tempo. La veritá era che la ragazza aveva molta gelosia nei confronti del suo migliore amico, aveva paura di perderlo, ma non riusciva ad ammetterlo. L'hostess annunció l'arrivo a Mullingar e disse ai passeggeri di scendere dall'aereo. Appena udì quelle parole Jessica si alzó e corse verso l'uscita. Vide un ragazzo alto, con i capelli marroni tenuti dentro a un berretto per colpa del freddo, e due occhi marroni che conosceva benissimo: quello era senza dubbi il suo migliore amico. Mentre camminava verso di lui, notò che aveva in mano un cartello con il suo cognome scritto sopra. Scoppiò a ridere, ricevendo alcune occhiate dalla gente. Arrivata a destinazione abbracciò forte il moro, riempendo le due guancie di baci
-Chi ti ha detto che potevi diventare più alto di me?- chiese scherzando la ragazza, constatando che gli arrivava al petto
-Chi ti ha detto che mi comandi?- rispose lui
Entrambi scoppiarono a ridere, a entrambi mancavano queste conversazioni. Jessica abbracciò di nuovo il suo migliore amico
-Mi sei mancato un sacco nano!- disse 
-Anche tu puffa- rispose Josh staccandosi da lei, guardandola dall'alto verso il basso. Non era cambiata di una virgola: aveva le solite converse ai piedi e il suo solito look strano, o come lo chiamava lei 'stile marinaro'
-Vedo che non la smetti con bretelle e righe, eh?- le disse Josh ridendo
-Mai! Lo sai che le adoro- rispose offesa la ragazza. Allora lui decise di abbracciarla e farle il solletico, il suo punto debole. Fra una risata e l'altra Jessy riuscì a far smettere quella che per lei era una tortura. Dopo essersi ricomposta,sorrise a Josh
-Allora, come sta Niall? E i tuoi genitori?- chiese la ragazza
-Stanno bene, tranquilla. Maura ci aspetta in macchina con Niall- spiegò Josh. Maura era la madre di Niall, per Jessy era come una sorella più grande, e per la donna lei era una sorella più piccola. La nera annuì e seguì Josh verso la macchina,dopo una minuscola litigata su chi doveva portare i bagagli. Appena arrivata in macchina, salutò Maura e Niall
-Irlandese finto biondo che fa impazzire il mondo, ancora ti tingi?- chiese Jessica a Niall, notando i suoi capelli biondi con qualche accenno nascosto di marrone. Gli scompigliò un pò i capelli e gli diede un bacio sulla guancia
-Si..- rispose grattandosi la testa, poi continuò -Allora, sei pronta a tornare nella squadra del quartiere?- chiese sorridendo. Jessica giocava a calcio, essendo cresciuta fra i maschi. Era la migliore del loro campionato fra le varie cittadine di Mullingar, in Irlanda. Il suo mito? Cristiano Ronaldo. Molti la paragonavano a lui, ma lei lusingata rispondeva che nessuno, specialmente lei, poteva essere paragonato a lui. 
-Ma certo! Nella famiglia con la quale ho fatto lo scambio dovevo vivere fra cose rosa e da femminuccia- rispose seccata. Se c'era una cosa che odiava era il rosa, e odiava anche quando la chiamavano principessa. Perchè lei era tutto meno che una principessa perfettamente perfetta e rosa
-Andiamo? C'è una sorpresa per te- disse Josh rimandendo sul vago. Gli occhi di Jessica brillarono, adorava le sorprese
-Maura, accendi questa macchina e portami a casa!- esclamò la nera, e tutti in macchina scoppiarono a ridere
-Certo piccola- rispose Maura. Dopo dieci minuti arrivarono a destinazione. La ragazza guardò quella casa che tanto le mancava, non era cambiata di una virgola, tranne per il fatto che finalmente il padre di Josh, Eric, si era deciso di cambiare le tegole del tetto. Appena scese dalla macchina salutò Niall e Maura, ringraziandola del passaggio. Quando la madre di Josh la vide, le corse incontro, e per poco non la travolse
-Tesoro! Sei arrivata finalmente, non sai quanto mi sei mancata!- esclamò la donna.
-Ciao Rose, anche tu mi sei mancata- rispose, con un tono un pò assonnato 
-Vieni Jessy, ti faccio vedere la sorpresa- disse Josh prendendo la mano di Jessica per trascinarla nella sua stanza. Aprì la porta e vide che la sua stanza non era più bianca, ma aveva un parquet e le pareti erano tutte di color azzurro chiaro, colore che lei trovava rilassante. In bianco e blu erano disegnati dei piccoli fiocchi di neve, dato che a lei piaceva l'inverno. Il letto era verde acqua, il suo colore preferito, con i cuscini blu e bianchi, sempre con qualche fiocco disegnato sopra. L'armadio era di color legno, così come la scrivania e le finestre. L'inferriata del letto, invece di essere di ferro, era di legno anche essa. E il letto... Beh era abbastanza grande per contenere lei e Josh per le loro serate di divertimento con Niall. C'era anche un letto attaccato alla finestra, con le coperte e i cuscini come quelli del letto grande. Jessica spalancò la bocca, era la stanza dei suoi sogni 
-Ti piace? La sorpresa non finisce qui, vai a dormire ora, domani sarà una giornata faticosa. Poi mi racconterai tutto della tua esperienza in Italia- disse con tono premuroso Josh.
Jessica gli sorrise e aprì la valigia dove aveva messo i pigiami. Ne aveva comprato uno nuovo in Italia ed era bellissimo secondo lei. Lo mise, sciolse i suoi capelli dalle due trecce che li tenevano uniti, e si coricò. Il letto era morbido e caldo, proprio come piaceva a lei. Ma quella sera non voleva dormire da sola. Voleva accanto a sè il suo migliore amico. Scese dal letto, e dopo essersi messa le pantofole, uscì dalla sua camera e andò in quella di Josh.
-Josh, dormi?- chiese mentre bussava
-No, entra pure!- rispose
-Tranquillo, volevo chiederti se ti andava di dormire con me, solo per questa notte- gli chiese, e ad un tratto la porta si aprì, rivelando la camera disordinata di Josh
-Vedo che ancora non metti in ordine la tua camera, eh?- constatò Jessica
-Ehm... Andiamo a dormire- rispose Josh, uscendo dalla camera. Alla nera scappò una piccola risata. Appena entrati in camera entrambi si sedettero sul letto
-Come hai fatto a non vedere l'altra porta?- chiese lui guardando in un punto dopo l'armadio
-L'altra porta?- chiese Jessica, non capendo a cosa si riferisse 
-Si, quella di legno. Avevo detto a mia mamma di non farla di legno, si confonde con l'armadio. Comunque, quella porta comunica con la mia camera, se avessi bisogno di qualcosa basta che apri quella porta, poi l'anta dell'armadio e sei in camera mia- spiegò Josh. La ragazza gli sorrise e si infilò sotto le coperte, seguita da lui. Il castano coprì entrambi con le coperte, e abbracciò forte Jessica, che si addormentò con la testa nel suo petto.

*Spazio autrice*
Salve ragazze! Eccomi di ritorno da Londra, e vi ho postato il capitolo u.u Bene, se trovo la foto della stanza ve la faccio vedere. Per ora ho solo come era vestita Jessica e il suo pigiama. Ecco:
Vestito Jessica: 
http://www.polyvore.com/jessica_vestito/set?id=95537252
Pigiama: http://www.polyvore.com/jessica_pigiama/set?id=95538590
Non sono cucciolosi Jessica e Josh? E il nuovo banner? Ditemi cosa ne pensate con una recensione, mi scuso per gli errori, se me lo dite tramite recensione li cambio come ho fatto nello scorso capitolo. Ringrazio chi ha recensito, siete fantastiche! Scusate se non metto i nomi ma vado di fretta, alla prossima!
Puffa xx
P.S. Vi lascio la OS da dove è partito tutto, se volete recensite anche quella: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1951472&i=1 
 

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