Quando gli amici si mettono in mezzo...

di HeartSoul97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza! ***
Capitolo 2: *** Sperlonga ***



Capitolo 1
*** Partenza! ***


Capitolo 1: Partenza!
 
Guardo distrattamente fuori dalla finestra. È mezzogiorno, e il sole si riflette nel lago di Albano, facendo luccicare la sua superficie. È bellissimo, ma al momento sto pensando ad altro.
Mi presento. Mi chiamo Karl Lehmann e ho quindici anni. Ero un Draconiano, insieme a Sofia, Lidja, Fabio, Ewan e Chloe, ma adesso non lo sono più.
Quando abbiamo sconfitto Nidhoggr, la feroce viverna alata, i nostri draghi ci hanno abbandonati. E tutto è tornato come se non fosse successo nulla.
Mi spiego: io mi ero trasferito in Italia (sono tedesco) già da un bel po’, ma dopo che abbiamo vinto mi sono trovato in un orfanotrofio di Monaco. Effi, la mia mamma adottiva, è morta cercando di salvarmi. Perciò mi sono trovato confinato lì.
Anche il professor Schlafen, Custode e padre adottivo di Sofia, non ricordava niente. Ma in qualche modo Lidja (che si è trasferita da lui) e Sofia sono riuscite a convincerlo del fatto che io fossi il figlio di una sua stimata collega morta in un incidente (e in effetti non è tanto lontano dalla realtà, visto che anche Effi era una Custode). Quindi mi ha adottato, e vivo con il professore, Lidja e Sofia.
I gemelli, Ewan e Chloe, si sono risvegliati nella loro casa di Edimburgo. E anche la loro madre, Gillian, non ricordava niente. I gemelli l’hanno convinta a trasferirsi qui a Castel Gandolfo; lei ha tentennato, ma poi ha accettato. Solo che ha voluto adottare Fabio. Proprio Fabio, quel ragazzo sempre cupo che non voleva degli affetti. Ma anche lui ha accettato. E adesso vivono insieme. Gillian, Ewan, Chloe e Fabio.
Questo è il riassunto della mia vita. Adesso sono qui. Felice della vittoria, ma triste per non avere più Aldibah dentro di me. Adesso sarà tutto normale. Ora sarò un normale quindicenne. Un quindicenne che pensa ad una ragazza che non ricambierà mai.
Chloe.
Capelli rossi, occhi di ghiaccio, e un sorriso dolcissimo. È poco più grande di me. Ascolta buona musica. Legge molti libri. Sembrava debole, in battaglia, senza suo fratello, ma in realtà ha una forza incredibile. Anche se aveva metà drago, visto che condivideva Kuma con Ewan. Quindi è una ragazza fortissima.
E adesso vive con Fabio.
Adesso stai diventando ridicolo.
Forse. Ma è Fabio.
Fabio, che non può vivere senza la sua Sofia. Lui sta con Sofia.
E allora? Chloe e Sofia si assomigliano moltissimo. Chi mi dice che non potrebbe… succedere qualcosa fra quei due?
Ma va là! Smettila di sparare cretinate. Sembri una femminuccia.
Sta’ zitto.
Adesso parlo anche da solo. Di bene in meglio.
Sta di fatto che non credo di valere qualcosa, per Chloe. Insomma, abbiamo combattuto insieme. Ma niente di più.
Solo che sono a disagio. Perché tra Ewan e Lidja che si sbaciucchiano e Sofia e Fabio che camminano mano nella mano scambiandosi sguardi, penso che tutti si aspettino che io ci provi con Chloe. Ma non ho speranze. È una battaglia persa in partenza.
 O almeno credo.
 
Adesso è estate. Niente scuola, niente impegni. Solo tanto tempo libero per rimuginare.
Adesso vi chiederete perché penso di non avere speranze. Il punto è che sono… grasso. Cioè, non proprio, ma rispetto a Ewan e Fabio sì. Loro sono perfetti. Magri, ma muscolosi. E hanno fascino.
Ewan, lo spaccone che ci prova con tutte, e Fabio, il tenebroso che pensa solo ad una. E io? Il secchione appassionato di tecnologia. Insomma, non ho niente di speciale o affascinante. Perché una ragazza carina come Chloe dovrebbe interessarsi a me?
Miei dei, sto davvero diventando una femminuccia. Non va bene. Non va affatto bene.
Devo distrarmi.
Se voglio migliorarmi, è meglio che faccia un po’ di esercizio.
Cioè, non ci avevo mai pensato, ma adesso lo faccio.
Mi metto la tuta da ginnastica e vado a fare una corsetta. Ricordo che quado ero un Draconiano avevo sempre i riflessi pronti ed ero piuttosto allenato, ma ora che non faccio niente sono stanco dopo poco tempo. Sto facendo il giro intorno al lago,  visto che si può fare. Tengo duro. Se voglio raggiungere un qualsiasi obbiettivo, devo essere deciso.
Torno a casa molto tardi, sudato fradicio. Mi fiondo sotto la doccia e sono appena uscito quando mi chiamano per cena.
«Ma insomma, dove sei stato?» mi chiedono all’unisono Lidja, Sofia e il prof quando mi siedo a tavola.
«A correre» rispondo con nonchalance.
Entrambe sospirano.
Mangiamo la cena che ci ha preparato Thomas. Solo dopo un po’ Lidja riprende a parlare.
«Comunque, che ne dici di andare al mare? È estate, dopotutto».
Io sgrano gli occhi. No, mai e poi mai!
«Scordatelo»
«E dai» mi fa un’espressione da cucciolo. La mia volontà vacilla un attimo.
«No»
«Certo che siete proprio uguali, voi due. Già per convincere Sofia ci ho messo una vita, non ti ci mettere pure tu!» sbotta.
«Va be’, per un giorno si potrebbe pure fare…»
«Veramente il professore ci aveva proposto di passare due settimane nella sua casa di Sperlonga»
Due settimane? Assolutamente no!
«No, no no no no no. Io non ci vengo. Voi divertitevi pure».
«Ma dai! Ci divertiremo un sacco!»
«Potete fare ciò che volete, basta che non vi fate male. Io e Thomas dobbiamo rimanere qui. Ho degli affari di lavoro piuttosto urgenti» dice il professore.
«E dai! Dai, dai, dai… ci saranno anche gli altri! Pensa che brutto se mancassi solo tu!»
Anche gli altri. Anche Chloe. La mia decisione vacilla un po’.
«Ci penso un po’ su. È il massimo che posso fare».
Scorgo un lampo di trionfo negli occhi scuri di Lidja.
«Okay. Si parte tra una settimana». Poi si alza e se ne va in camera sua, mentre Thomas inizia a sparecchiare.
«Non ti preoccupare, Karl. Ci divertiremo» mi dice Sofia. «Credo».
Diamine. Ho solo una settimana per cercare almeno di dimagrire un po’.
Mi sa che andrò a correre anche stasera.
 
La settimana passa in un baleno. Io decido di andare al mare. Potrò vedere Chloe e passare un po’ di tempo insieme a lei. Ma sì, un po’ di sole fa bene a tutti.
La mattina della partenza mi sento un po’ nervoso. Ci accompagneranno Gillian e il prof, ma appena arriveremo alla casa loro se ne andranno. E staremo soli per due settimane.
Alle sei ci vediamo vicino casa di Gillian, sio.alutiamo tutti e poi ci mettiamo in viaggio.

 
 
***
Angoletto autrice
Ehilà! Era da tanto che volevo scrivere qualcosa su Karl. Perché… non so… mi pare sempre sottovalutato, e mi faceva pena. Comunque, non credo che questa storia sarà tanto lunga (perché più o meno ho un’idea, però sto andando un po’ a caso, a dire la verità).
Mi dispiace che questo capitolo sia così corto, ma i prossimi saranno certamente più lunghi (o almeno spero…).
Che altro dire? Vi auguro sinceramente una buona lettura se continuerete a seguirmi.
E un’altra cosa che non mi piace fare ma davvero mi tocca farla.
Una recensione costa dieci minuti. Usa questi dieci minuti per far felice un autore/autrice. Grazie.
Sono cose che davvero odio fare, ma… sigh.
Comunque, alla prossima!
HeartSoul97   

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Capitolo 2
*** Sperlonga ***


Capitolo 2: Sperlonga
 
Per arrivare a Sperlonga ci mettiamo due ore circa, da Roma. Io sono stato al mare una volta, in vita mia, con Effi. Ero molto piccolo, e non ci sono ritornato mai più per i suoi doveri di Custode e i miei di Draconiano.
Sofia guarda ammirata il paesaggio. Anche lei è stata al mare una volta, in una gita con l’orfanotrofio, ma niente di più.
Lidja ci è passata con il circo, ma anche lei rimane incantata a osservare la sua superficie luccicante.
La villetta del professore (ma quanti soldi ha quest’uomo?) si trova in una zona della spiaggia più tranquilla rispetto al lido principale. È piuttosto graziosa, ed è vicinissima al mare. Basta scendere delle scale per ritrovarsi sulla spiaggia.
Adesso che la osservo meglio, però, noto che è abbastanza malmessa. La vernice blu delle finestre è scrostata e coperta di rampicanti. L’intonaco bianco è staccato in alcune parti, con i pezzi ammucchiati per terra.
Quando scendiamo dalla macchina, guardiamo il professore con aria interrogativa. Lui ci parla mentre scarica i bagagli dalle auto.
«Be’, ragazzi, non vengo spesso qui. E avevo chiesto ad una ditta di pulizie di dare una ripulita, ma a quanto pare non l’hanno fatto».
Gli squilla il telefono.
«Pronto?... Buongiorno… no… sì… sì… sì… d’accordo, arrivo subito» e attacca.
«Temo che dovrete cavarvela da soli con le pulizie, ragazzi. Una telefonata urgente, devo tornare alla villa il più presto possibile».
A quel punto prende parola Gillian.
«Ragazzi, se volete posso aiutarvi io…»
«Ma no, mamma, non c’è problema… vero, ragazzi?» ci dice Ewan, con un’espressione di allarme negli occhi.
«Già, non c’è problema. Hai già dovuto chiedere una giornata di permesso per accompagnarci, adesso vai, o il tuo capo si arrabbierà». Chloe rincara la dose.
La donna si arrende.
«Va bene. Ma se c’è qualche problema chiamateci, okay?».
«Don’t worry» la rassicura Ewan.
Con un debole sorriso entrambi si infilano in macchina e ripartono.
 
Adesso siamo soli, con una casa da rinnovare e nessun mezzo di trasporto veloce a parte i nostri piedi.
Entriamo cautamente nella casa, trascinando i nostri bagagli.
L’ingresso è abbastanza ampio, con molte finestre, ma anche con il caldo che fa fuori l’interno è fresco. Deduco che la casa abbia delle mura spesse.
Nel salone c’è una televisione, una libreria, un divano e qualche poltroncina. La cucina invece è più piccola, ma pazienza. Facciamo una verifica, e ci sono sia acqua che luce. Anche il frigo funziona, perfetto.
Saliamo in fila indiana le scalette che conducono al piano di sopra, e ci sono il bagno e due camere da letto. Una ha un letto matrimoniale e un lettino più piccolo, l’altra un letto a castello e uno singolo. Mi chiedo cosa se ne sia fatto il professore per tutto questo tempo, visto che abitava da solo.
La casa è piena di ragnatele. Le ragazze si mettono a strillare alla vista di un grosso e grasso ragno nero sul muro. Fabio si toglie la scarpa e lo schiaccia con nonchalance. Ewan scende verso il giardino.
Io comincio a fare l’inventario delle cose che ci servirebbero per pulire.
«Allora, abbiamo bisogno di scopa, aspirapolvere, scopettone, sapone per i pavimenti, spugnette, della vernice azzurra, sapone per la lavatrice (abbiamo appurato che c’è la lavatrice), pastiglie per la lavastoviglie (c’è anche quella), anticalcare, stucco, stracci per la polvere… e penso basta, se poi vi viene in mente qualcos’altro ditelo».
Chloe scrive freneticamente tutto quello che ho elencato su un post-it giallo.
«Dovremmo anche fare la spesa, per la precisione» aggiunge Sofia.
«Ragazzi! Guardate qua!» ci urla Ewan dal giardino. Ci sporgiamo tutti alla finestra e lo vediamo con tre biciclette vicine, tutte in condizioni… non dico buone, ma neanche pessime come il resto della casa.
«Bene, abbiamo un mezzo di trasporto» annuncia Fabio, cercando di essere allegro.
Lidja va in esplorazione.
«Ehi, qui c’è uno sgabuzzino!». Ci fiondiamo verso di lei.
Nello sgabuzzino c’è di tutto: scope, un aspirapolvere, stracci per la polvere, sapone, detersivo per i piatti, anche le pastiglie della lavastoviglie, le spugnette e l’anticalcare, tutto il necessario per dare una ripulita. I flaconi sono chiusi, qualcuno li aveva messi lì da poco.
Ho un’idea.
«Dividiamoci: due vanno a fare la spesa, uno va a comprare stucco e vernice e gli altri tre cominciano a pulire. Che ne dite?».
Mi risponde Chloe.
«Mi sembra una buona idea. Chi sa andare in bicicletta?» lei e Lidja alzano la mano. La alzo anch’io. Ewan si guarda le scarpe. Sofia si guarda intorno. Fabio si gratta la nuca, imbarazzato.
«Vorrà dire che io e Lidja andiamo a fare la spesa e Karl comprerà vernice e compagnia. Sofia, Fabio e Ewan rimarranno qui a pulire. Obiezioni?» chiede Chloe.
Nessuno risponde.
Per fortuna il professore ci ha lasciato un bel po’ di soldi per andare avanti. E per fortuna le biciclette hanno i cestini davanti.
Noi tre prendiamo i soldi che ci servono e ci avviamo in città.
Mi perdo almeno tre volte prima di trovare un ferramenta decente, ma alla fine riesco nella mia difficilissima impresa. Riesco a tornare alla villa solo dopo aver girato a vuoto per un po’.
Quando arrivo Lidja e Chloe non sono ancora tornate, ma Fabio e Ewan stanno litigando furiosamente.
«Sì!» dice Fabio.
«No!» risponde Ewan.
«Sì!»
«No!»
«Sì!»
«No!»
Chiedo spiegazioni a Sofia.
«Stanno litigando per una cosa stupida» sospira, spazzando per terra.
«Cioè?»
«Se il bagno lo deve pulire Ewan oppure no».
Mi faccio avanti.
«Dai, lo pulisco io. Non sono proprio capacissimo, ma…».
Smettono immediatamente di litigare.
 
Poco dopo fanno ritorno Lidja e Chloe, cariche di buste.
Io aiuto a mettere a posto. Hanno comprato proprio di tutto: pomodori, gelato, pasta, mais, salsa di pomodoro…
Ewan si avvicina ispezionando gli acquisti.
«Ma come, e le patatine? I biscotti?»
«Oh no, non mangerai schifezze anche qui, proprio no» risponde a tono Chloe.
«Perché? Mica sei la mamma!»
«No, ma sono tua sorella gemella»
«Sei nata dopo»
«Ti sbagli»
«No»
«Sì»
«No»
«Sì»
«Insomma, smettetela!» si intromette Fabio. Parla lui che stava facendo la stessa cosa dieci minuti fa!
Organizziamo i turni per pulire. Ewan, che se ne intende un po’ di stucco e di vernice, aggiusta il muro e la porta. Lidja mette le lenzuola dei letti in lavatrice, mentre Chloe, Fabio e Sofia puliscono le stanze. Io pulisco il bagno.
Si fa l’ora di pranzo, e le ragazze preparano panini per tutti, poi ricominciamo a spazzare.
Insomma, quando la casa ci sembra almeno abitabile è il tramonto, siamo esausti e dobbiamo ancora mettere a posto i bagagli. 
Siamo tutti in catalessi in salotti, sbracati allegramente sule poltrone e sui divani. Apparentemente, nessuno ha voglia di muoversi o di mettere ancora a posto.
La prima ad alzarsi è Chloe, che batte le mani e cerca di incoraggiarci.
«Forza, ragazzi! Mettiamo a posto e poi possiamo riposarci. Ragazze, che stanza volete?»
«Noi prendiamo quella con il letto a castello» dice immediatamente Ewan.
«Allora noi prenderemo l’altra… non l’ho chiesto a te, comunque».
Chloe è molto cambiata nell’atteggiamento nei confronti del fratello. Adesso sa di essere forte anche senza di lui, perciò cerca di cavarsela da sola. L’ammiro moltissimo, per questo.
Pian piano, tra lamentele varie e deboli proteste, ci alziamo tutti e trasciniamo la nostra roba fino alle camere.
«Ehm… fratello?» fa Chloe.
«Cosa c’è?»
«Si può sapere per quale oscuro motivo ti sei portato la chitarra?»
«Perché… boh, hai presente i telefilm e i film dove gruppi di ragazzi che vanno in vacanza al mare insieme fanno i falò sulla spiaggia la sera e c’è sempre qualcuno con la chitarra che canta? Be’, per una volta che vado in vacanza con i miei amici, quel qualcuno vorrei essere io».
Lo guardiamo tutti stupiti, e, come colti da un’allegria contagiosa, sorridiamo tutti.
Quando mi sdraio sul mio letto, quello singolo nella stanza con il letto a castello, sono stanco ma felice, e mi addormento come un sasso. Sono sicuro che saranno le migliori vacanze della mia vita!
 

***
Angoletto autrice
Perdonatemi se ci ho messo tanto ad aggiornare, mi dispiace. Inoltre i capitoli mi vengono sempre un po’ troppo corti… chissà perché. E i personaggi mi sembrano sempre terribilmente OOC, ma non capisco perché! Necessito di aiuto, il mio è un appello disperato.
In ogni caso, grazie a tutti coloro che leggono, recensiscono, seguono e preferiscono, quindi grazie a CristinaCuman, MissBallerina, Annabeth28, ciliegina66 e Sophie1995. Grazie di cuore!
Alla prossima!
Heart

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