Parenti Serpenti. (Ovvero il famoso: Cara ti presento i miei.)

di inlovewithdracomalfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fattura Orcovolante. ***
Capitolo 2: *** Pozione o punizione? ***
Capitolo 3: *** L'accordo. ***
Capitolo 4: *** Sensi di colpa e sospetti. ***
Capitolo 5: *** Doppio Effetto ***
Capitolo 6: *** Spie. ***
Capitolo 7: *** Party ***
Capitolo 8: *** Burrobirra ***
Capitolo 9: *** NemiciAmici ***
Capitolo 10: *** In punizione ***
Capitolo 11: *** La vacanza imprevista. ***



Capitolo 1
*** Fattura Orcovolante. ***


Questa è la mia prima storia, recensioni e/o commenti sono graditissimi! fatemi sapere cosa ne pensate, un abbraccio, Inlovewithdracomalfoy.

“Adesso basta!” Minerva McGranitt batté un pugno sulla cattedra per sovrastare il rumore. “Non si può andare avanti così! Silenzio!”
La classe di trasfigurazione era nel caos. Derek Paciock aveva trasfigurato il suo tucano in un ratto delle dimensioni di un cocker, che  zampettava tra i banchi gettando il panico tra gli alunni.
“Silenzio! SIL…” il suo urlo arrabbiato venne interrotto da una vampata verso la terza fila. A quanto pare il ratto aveva iniziato a sputare fuoco. La professoressa camminò impettita fino al centro dell’aula e fece Evanescere il topo con uno schiocco.
“Verrete puniti per questo comportamento infantile. Siete al sesto anno ormai, non potete continuare a fare i bambini. Voglio una relazione completa del programma che vi ho dato da studiare queste vacanze, che esporrete a gruppi, e mi aspetto un’ampia sufficienza siccome avete avuto ben tre mesi per studiare! Non accetto voti mediocri quest’anno. Molti dei vostri G.U.F.O. mi hanno delusa. I gruppi potete formarli voi, la consegna sarà tra una settimana.”
La classe rimase come gelata.
“Una settimana?? Prof…” protestò debolmente Rose Weasley, ma venne immediatamente zittita da un’occhiata imperiosa della McGranitt.
“Una settimana ho detto.” Uscì dall’aula fumante di rabbia. Era appena iniziato l’anno scolastico e già avevano trovato il modo di farla innervosire.
Lily Potter raccolse le sue cose e si diresse verso Derek, furiosa. “Devi per forza essere così stupido? Guarda cosa hai combinato, adesso mi devo pure fare le notti per studiare per colpa tua. Sei un imbecille.” Disse con disprezzo prima di andarsene. Derek non era maldestro come lo era stato suo padre Neville, piuttosto si divertiva a sperimentare, solitamente con scarsi risultati.
Astrid Cook raggiunse Lily mentre marciava verso il dormitorio dei Grifondoro. “Siamo in gruppo insieme a Daisy e Fiona, va bene?” Per Lily era scontato. Lei, Astrid, Fiona e Daisy erano amiche fin dal primo anno, e facevano sempre tutto insieme. Suo padre all’inizio aveva cercato di farle fare amicizia con Rose, ma lei non la sopportava, era piagnucolosa e pettegola e un’insopportabile sotutto. Come sua madre, dopotutto. Lily non sopportava quella parte della famiglia.
 La ragazza era ancora arrabbiata, e fu scostante con tutti fino all’ora di cena, rimanendo a pensare ai fatti suoi con le cuffiette nelle orecchie. Dopo mangiato lei, e le amiche si spostarono al tavolo dei Corvonero per raggiungere Daisy, che aveva cenato col suo ragazzo, Josh Anderson.
“Salve ragazze! Come butta?” sorrise Finn, un bel Corvonero seduto di fronte a Josh. Le Grifondoro salutarono anche gli altri del loro gruppetto, e finalmente l’umore si risollevò.
 Prima di lasciarli andare in dormitorio, la McGranitt si  alzò dalla sua poltrona da Preside e batté le mani per richiamare il silenzio. Il brusio si calmò poco a poco.
“Ho degli annunci da fare. Come ogni anno ci sarà il ballo di Apertura il primo ottobre, le bevande alcoliche saranno vietate , in modo che non si ripeta la situazione dell’anno scorso.”
Lily guardò Fiona e si morsero il pugno per non ridere. L’anno prima Daniel Goyle e Lucas Zabini avevano mischiato ai punch analcolici il Whisky Incendiario, per “movimentare la festa”, come avevano spiegato ad un Piton furibondo ed evidentemente sbronzo. Anche dal tavolo di Serpeverde si sollevarono risatine soffocate. Lily si girò e vide Scorpius Malfoy sollevare gli angoli della bocca in un ghigno leggero e spostarsi all’indietro il ciuffo biondo che gli ricadeva sulla fronte. Lucas gli batté una manata sulla spalla, lui gli sussurrò qualcosa all’orecchio e scoppiarono a ridere entrambi.
Anche Astrid e Fiona, come parecchie altre ragazze nella Sala Grande lo stavano guardando. Scorpius era uno dei ragazzi più desiderati della scuola. Era ricco, dell’ultimo anno e affascinante da morire con i suoi modi da principe. Era appena finita tra lui e una Serpeverde del suo anno, Tracy Garret, e questo aveva causato molti sogni ad occhi aperti.
Ma Lily non aveva nessunissima intenzione di perdersi tra le nuvole. Scorpius era un imbecille, per quanto carino potesse essere, come tutti quelli della sua Casa. Intanto la McGranitt aspettava il silenzio per continuare a parlare.
“Poi ricordiamo che l’accesso ai magazzini nei sotterranei è severamente vietato a tutti gli studenti, stessa cosa per la serra interna all’ultimo piano. Chi non rispetterà questi divieti causerà alla sua Casa una penalità di cento punti. Buonanotte a tutti.”
Con il solito grattare assordante, tutti si diressero verso le sale comuni o il porticato in giardino. L’inverno si stava avvicinando ma faceva ancora caldo per essere settembre, e gli studenti ne approfittavano per scambiare due chiacchiere all’aria aperta.
Lily si sedette sul prato vicino a Finn che le poggiò la testa sulle gambe. Josh accarezzava i capelli di Daisy e Astrid e Fiona parlavano di Malfoy, tanto per cambiare. Layla Steeval e Bryan Wright discutevano sulle probabilità che tra i nuovi del primo anno ci fosse qualche bravo Cacciatore, siccome al momento ne erano sprovvisti.
Lily e Finn erano migliori amici dal secondo anno e lui la conosceva come nessun altro. “Che c’è Lil?” chiese raddrizzandosi e guardandola in viso. Lei si morse il labbro, sentendo la rabbia riformarsi. “Per colpa di quel deficiente di Paciock abbiamo da esporre tutto il programma estivo tra una settimana.”
Finn sorrise comprensivo. “Però alcune cose le avevamo fatte insieme… i tuoi conigli diventavano pantofole perfette. Anche se ogni tanto si mettono ancora a rosicchiare i mobili.”
Lily ridacchiò e gli tirò una gomitata. Lui le diede un pizzicotto e in breve si ritrovarono a fare la lotta sull’erba, rotolandosi su tutto il prato.
“Alla prossima partita di Quidditch te la faccio pagare, altro che conigli.” Rise Lily.
“Oooooh che paura! Penso che mi ritirerò, sai?” replicò lui facendole la linguaccia.
Delle urla e fischi li distolsero da quello che stavano facendo, e si guardarono intorno. Anche gli altri si alzarono e andarono vicino alla fontana, dove si era radunata la maggior parte della gente. Goyle e Zabini stavano di fronte a suo fratello Al e  il suo amico Patrick Winson con le bacchette sfoderate.
Lily alzò gli occhi al cielo. Non era la prima volta che suo fratello e quegli idioti si tiravano addosso qualche incantesimo, ma lei non era preoccupata perché Al era decisamente migliore degli altri due e Patrick probabilmente sapeva a memoria tutti i libri di Incantesimi esistenti. Mentre iniziavano a dare spettacolo, Finn si girò verso Lily. “Tuo fratello non ha ‘E’ in Trasfigurazione?”
“Sì.” Rispose la Grifondoro. “Perché?”
“Beh, potrebbe avere ancora gli appunti della roba fatta due anni fa… il programma è lo stesso.”
“Hai ragione Finn! Appena finiscono vado a chiederglieli.”
 Quando i due Serpeverde furono a terra Schiantati e con delle strane pustole in viso, Lily si diresse verso il fratello per chiedergli il suo quaderno della quinta con i lavori estivi.
“Al, hai ancora gli appunti di Trasfigurazio…”
In quel momento la Fattura Orcovolante di Malfoy diretta  al fratello la colpì in piena schiena.
 

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Capitolo 2
*** Pozione o punizione? ***


Ecco qua il secondo capitolo. Vi ricordo di nuovo che qualsiasi recensione è cosa gradita ;) a fondo pagina ci sono delle note sul testo. Un abbraccio.





Lily si svegliò in Infermeria. Vicino a lei c’erano Al, Finn, Astrid e Daisy. Non aprì subito gli occhi, ascoltò suo fratello imprecare contro quei coglioni di Serpeverde, Astrid che chiedeva a Finn se voleva andare a farsi una doccia siccome era lì da due ore, ma il ragazzo non si alzò.
“Vai va, che puzzi come un caprone.” Sorrise la rossa aprendo gli occhi.
Finn scoppiò a ridere e le diede una spinta leggera alla spalla e un bacio in fronte. “Se stai bene ci vediamo domani allora.” Uscì col suo passo svelto dopo aver salutato gli altri con un cenno.
Al si assicurò che la sorella stesse bene e andò a finire un compito di Piton. Le sue amiche la aiutarono a bere un po’ di succo di zucca e le raccontarono cos’era successo dopo che era svenuta.
“Beh Malfoy quando ha visto che aveva colpito te e che ti stavi riempiendo di pustole voleva aiutare Al a portarti qui, ma l’unica cosa che ha rimediato è stato un pugno” rise Fiona.
“Però pensa che bello essere portata in braccio da Scorpius Malfoy…” sospirò Astrid con occhi sognanti.
“Beh anche da tuo fratello mi farei portare volentieri.” sorrise Fiona maliziosamente. Lily la guardò sgranando gli occhi e scoppiò a ridere. “Lasciamo stare l’argomento, che è meglio.”
Dieci minuti dopo arrivò madama Chips a cacciarle via. “Il vostro tempo di visita è finito! E dovreste essere già nei dormitori da un pezzo! Via!”
Lily prese dal comodino un libro che le aveva portato Finn, raddrizzò il cuscino si mise a leggere e si appisolò a metà.
Verso le undici la porta dell’infermeria sbatté e Scorpius Malfoy entrò con passo svelto. Quando Madama Chips provò a fermarlo lui le ringhiò in risposta che era un Prefetto e poteva stare alzato fino a quando diavolo gli pareva.
Si avvicinò al suo letto. “Dormivi?” chiese.
“Prima che arrivassi tu.” Ribatté la ragazza.
“Senti, scusa per oggi” disse con tono sbrigativo e per nulla dispiaciuto. “Ma non dovevi metterti in mezzo. Sono affari miei e di tuo fratello.”
“Veramente non mi sono messa in mezzo proprio a niente!” Lily si stava scaldando. “Gli stavo chiedendo degli appunti” Che diavolo era venuto a fare quell’idiota arrogante?
“Di cosa?”
“Trasfigurazione.” Lily riprese il libro come per congedarlo.
“Va bene, ti lascio leggere. Buonanotte.” Si alzò e si diresse verso la porta. “Ah, Lily…”
“Cosa?” disse lei senza alzare lo sguardo dal capitolo 24.
“Lucinda muore alla fine del trentesimo capitolo.”
“Lucinda…?” chiese Lily perplessa. Lui le indicò il libro che stava leggendo e si chiuse la porta alle spalle.
“Vai al diavolo Malfoy!” gli urlò dietro la Grifondoro con rabbia. Gli lanciò un cuscino, che sbatté sull’attaccapanni vicino alla finestra. Non aveva una gran mira, in effetti. Buttò il libro sul comodino. Non aveva più voglia di leggerlo ora che il più grande interrogativo della storia le era stato svelato da quel deficiente. Innervosita tirò le tende attorno al letto e dopo essersi girata e rigirata per ore si addormentò.
 
 ***
Il giorno dopo, alla fine delle lezioni del pomeriggio Lily uscì dall’infermeria e salì nella Torre dei Grifondoro per cercare con le sue amiche un modo di studiare l’immensa montagna di roba della McGranitt.
Dopo due ore di ripetizione frenetica con Hugo Johnson, il più bravo della classe, le ragazze crollarono sulle poltrone della Sala Comune. In tutta la Torre c’erano grifoni disperati che studiavano Trasfigurazione, molti continuarono anche fino a tarda notte.
 I due giorni seguenti passarono lentamente, tra gente che si esercitava a fare Patronus splendenti che volteggiavano per la stanza, altri che Schiantavano cuscini o facevano Evanescere rotoli di pergamena. La tensione era alta, molti avevano gli occhi cerchiati e tutti avevano i nervi a fior di pelle.
A metà serata, mentre le ragazze ripassavano l’incanto Confundus in camera entrò Daisy sbattendo la porta.
“RAGAZZE, Malfoy!!!” urlò, rossa in viso.
“Malfoy cosa?!” chiesero in coro.
“Vi ricordate cosa ha detto una volta Tracy? Malfoy l’anno scorso per fare gli esami aveva preparato quella pozione che ti fa ricordare tutto… come abbiamo fatto a non pensarci?”
“Aspettate. Aspettate.” Lily era preoccupata dall’espressione di gioia che si stava dipingendo sul viso delle sue amiche. “Non sappiamo se l’ha fatto davvero.”
“Infatti glielo chiederai tu.” Disse Daisy sorridendo.
“Non esiste.”
“Ti deve un favore, Lil.” Disse Astrid.
“L’ultima volta che l’ho visto l’ho mandato a cagare, non credo abbia voglia di farmi favori.”
“Hai mandato a cagare Scorpius Malfoy?” Chiese Fiona incredula.
“è un grandissimo idiota.” Replicò Lily arrabbiata.
“Non può andare male la presentazione!” disse Daisy in tono supplichevole.
“Sentite, mio fratello dovrebbe ancora avere gli appunti della quinta, potemmo chiedere a lui se li ha ancora, no?”
“Ci ha parlato Finn, li ha a casa. E i tuoi sono in Transilvania, non possono spedirteli.” Disse Astrid con voce piatta.
“Ma perché io?” piagnucolò Lily. “Io non lo sopporto quello!”
“Vogliamo prendere un bel voto della McGranitt o no?” sorrise Daisy.
“Mi dovete un ENORME favore voi tre.” Disse la ragazza alzandosi dalla poltrona.
“Dove vai?” chiese Fiona.
“Da Malfoy no?”
“Ma ora i Serpeverde hanno l’allenamento di Quidditch.” Astrid indicò delle sagome verdi nel campo da Quidditch in lontananza.
“Vado e appena finisce glielo chiedo. Voi continuate a ripassare i Patronus, devono essere perfetti, pozione o no.”
 
***
“Bene, ci vediamo mercoledì. Gibbon raccogli i bolidi, tu Lynch ricordati di volare più a sinistra in modo da coprire anche il terzo anello.”
Scorpius Malfoy scese dalla sua Firebolt 55 e si assicurò che il campo fosse in ordine. Fece Evanescere pigramente il sangue colato sull’anello del Portiere quando Stacey si era preso un Bolide in faccia e si diresse verso gli spogliatoi.
“Ehi Malfoy.” Una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare.
“Potter, miseriaccia mi hai fatto prendere un colpo! Che vuoi?” disse freddamente.
“Senti.” Disse la ragazza sedendosi sulle gradinate. “La McGranitt ci ha dato un compito di punizione e dobbiamo esporre lunedì tutto il programma estivo.”
“Interessante.” Disse lui “Adesso devo andare, scusa.”
“No, Malfoy!” lo richiamò lei. “Mi serve il tuo aiuto.”
“Ma davvero?” sorrise lui. “E cosa ti fa credere che ti aiuterò?”
“Mi devi un favore.”
“Io?” Il biondino era sinceramente stupito.
“Non ti ricordi come mi hai conciato l’altro giorno?” Lily si impose di restare calma.
“Ah, già, quello. Beh ieri sono già venuto a scusarmi mi pare.”
“Rovinandomi il finale del libro che stavo leggendo.” Ribatté la ragazza.
“Tu non hai accettato le mie scuse.”
“Ah quelle erano delle scuse?”
“Senti, vaff…”
“Ok, ok, ok.” Lo interruppe Lily. “Ora le accetto. Ma mi serve veramente che tu mi dica come preparare la pozione che hai usato per superare gli esami l’anno scorso.”
Il ragazzo la guardò per un attimo, poi scoppiò a ridere.
“Non lo trovo divertente.” La ragazza aggrottò le sopracciglia, contrariata.
“Io da morire!” Scorpius continuava a ridere. “Sai in quanti me l’hanno chiesta? Alcuni mi hanno dato un sacco di Galeoni, altre… beh, hanno pagato in natura.” Ghignò di nuovo. “Ma la preparo io, la ricetta viene da Malfoy Manor, e di certo non la darò a te.”


NOTE: Allora, come avete sicuramente notato già nell'altro capitolo, molti dei ragazzi e ragazze che frequentano Hogwarts con Lily, Scorpius etc, hanno il cognome di personaggi dei libri. La maggior parte dei nomi sono invece inventati da me, ma volevo sottolineare un legame con la vecchia generazione.  

Cooooomunque, cosa ne pensate? Gliela darà sta Pozione? Si accettano scommesse ^^ Un abbraccio, a presto.

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Capitolo 3
*** L'accordo. ***


Ecco qua un altro capitolo... posto prima che posso adesso perchè quando inizierà la scuola avrò meno tempo a disposizione. ;) Ci siamo lasciati con Lily che sta provando a convincere Scorpius a darle la pozione.... il che, se conoscete il tipo di persona, sarà tutt'altro che facile! Le note sono a fondo pagina, buona lettura!



(...Ghignò di nuovo. “Ma la preparo io, la ricetta viene da Malfoy Manor, e di certo non la darò a te.”)



“Preparamela allora.”
“E tu… che cosa mi daresti in cambio?” ammiccò il ragazzo lanciandole un’occhiata eloquente.
“Non provarci nemmeno. Quanto vuoi?”
“Ho già abbastanza soldi, grazie.” Scorpius era curioso di sapere fin dove la Grifondoro era disposta ad arrivare per la pozione.
“Un autografo di Alistair Smith?” disse, sapendo che Malfoy tifava per i Cannoni di Chudley.
“Viene a casa nostra ogni settimana, nelle vacanze.” Ghignò lui.
“Pozione d’Amore gratis dai Tiri Vispi Weasley?” propose di malavoglia, sapendo che avrebbe dovuto chiedere a sua cugina.
“Ti pare che ne abbia bisogno?”
“Ah giusto, certo!” sbottò Lily. “Sei un pallone gonfiato Malfoy.”
“Sì, e ho anche delle cose da fare, quindi…”
“Non ti va bene niente! Cos’è che vuoi?!”
“In realtà… qualcuno mi ha detto una volta… che hai truccato un Bolide per fare in modo che Zachary si infortunasse in allenamento.”
“….Mh. e quindi?” alla ragazza il sorrisetto di Malfoy non piaceva per niente.
Malfoy sospirò e il ghigno si allargò.
“Stregherai il Boccino nella partita Serpeverde - Corvonero domani.”
“Cosa? Il Boccino? Questo è molto diverso che stregare un Bolide!”
“La vuoi la Pozione o no?” Il ragazzo sorrise sornione, preparandosi ad un deciso ‘No’.
“…D’accordo allora.” disse Lily dopo un attimo di esitazione, stringendo i pugni.
Malfoy la guardò con un’espressione tra lo stupito e l’ammirato.
“Giura.”
“Giuro.”
“…Affare fatto. Se vinceremo domani contro Corvonero avrai la tua pozione entro lunedì.”
“Voglio la tua parola.” Disse la ragazza stringendo gli occhi.
“Non ti fidi Potter?”
“Affatto Malfoy.” Lily sputò il nome come un insulto.
“Va bene allora. Stringiamo il Voto Infrangibile.” Disse porgendole la mano.
Lily si ritrasse, spaventata. “Non scherzare!”
“Sono io che non mi devo fidare di te, quindi.” Insinuò il ragazzo.
“Mi pare ovvio che se io non stregherò il Boccino tu non mi darai la Pozione, quindi il dubbio rimane a me. Giurami che manterrai la parola.”
“Giuro sulla tomba del mio bisnonno, Abraxas Malfoy.”
“Ti conviene.” Sibilò lei inchiodandolo con un’occhiataccia.
Si strinsero la mano e andarono ognuno per la propria strada.
 
***

Più tardi Lily Potter stava frugando freneticamente nel suo baule. “Eccoti. Andiamo a fare un giretto io e te.” Disse tirando fuori da sotto i rotoli di pergamena nuovi il vecchio Mantello dell’Invisibilità di suo padre.
L’Ufficio dove erano conservate le palle da Quidditch era al terzo piano. Fin lì andò tutto liscio (anche se dovette imboccare una scorciatoia perchè Pix aveva allagato l'aula di Storia della Magia al secondo piano),  ma davanti alla porta semichiusa c’erano Vitious e Madama Bumb che conversavano amabilmente bloccando il passaggio. Lily imprecò sottovoce. Tornò indietro verso la scala e tirò un calcio ad un’armatura. Il rumore svegliò molti quadri e una dama si rifugiò strillando nella sua fattoria dipinta. Lily aspettò che i professori si  precipitassero a vedere cosa fosse successo, e sgusciò nell’Ufficio indisturbata appena prima che la porta si chiudesse. Dentro, nella penombra la ragazza scorse il baule dei palloni, con un Incanto Gelante disattivò l’antifurto e la aprì.
Il Boccino d’Oro ronzò debolmente quando lo prese in mano.
Lily brandì la bacchetta. “Imperio.
Era stata fortunata, pensò tornando verso la Torre. Se la porta non fosse stata già aperta dai professori sarebbe stato molto difficile forzarla senza farsi scoprire. Ma qualcosa doveva pur andarle bene no?
 
***
Scorpius Malfoy era distratto.
 “Dobbiamo andare.” Stuart Flitt gli batté una mano sulla spalla. “Nervoso?”
Malfoy raccolse la sua roba e scoppiò a ridere allegro. “Nervoso? E perché mai?”
 L’altro lo guardò come se fosse impazzito. Scorpius era il Capitano e solitamente prima delle partite non tollerava una parola di troppo dai giocatori, pena pesanti insulti o fatture Orcovolanti ben assestate.
Lily era nella prima fila delle gradinate. “Non puoi sbagliare.” Gli sussurrò mentre passava con la squadra.
Lui le fece l’occhiolino e si diresse verso il centro del Campo.
“Mi raccomando, voglio un gioco corretto e pulito.” Disse Madama Bumb liberando i bolidi e il Boccino. Prese la Pluffa e fischiò nel fischietto dorato.


“Inizia il gioco! Corvonero subito in possesso di palla. Voglio dire, nessuno aveva dubbi…” Jerry Smith aveva ereditato il megafono di Lee Jordan ormai da un bel po’ d’anni, e come il suo predecessore non nascondeva la sua antipatia per la casa verdeargento.
Lily sfoderò la bacchetta piano, cercando di non farsi vedere da Astrid e Fiona che le stavano sedute vicino, ma entrambe erano prese dalla partita. Tutte le Case a parte Serpeverde tifavano per i Corvi.
“Vai Josh!” Urlò Daisy, dietro di lei.
 “Dì qualcosa a Finn!” sibilò Fiona tirandole una gomitata nelle costole che quasi le fece perdere la presa sulla bacchetta di ciliegio.
“Dai, Finn!” disse lei debolmente. I sensi di colpa le attanagliavano lo stomaco. Finn le fece l’occhiolino e alzò il pollice, facendo una capriola a mezz’aria.
“E vediamo Finn Chasey ammiccare alla sua fidanzata invece che concentrarsi sul gioco. Beh una cosa è sicura, non è uno che si accontenta di poco…” La voce di Smith sovrastò i fischi dalle tribune. Lily arrossì.
“Ma vaffanculo Smith.”

Scorpius scoppiò a ridere .

NOTE: A Lily non piace Scorpius per diversi motivi, e il primo è Albus: vedendolo sempre azzuffarsi col fratello non può che pensare che sia una brutta persona... però effettivamente non lo conosce. Come pensate andrà la partita? Lasciate un commento se vi va, un messaggio o una recensione. Un bacio, Inlovewithdracomalfoy.

ALLYXX: grazie mille per il commento, sono felice che ti piaccia :)

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Capitolo 4
*** Sensi di colpa e sospetti. ***


Salve a tutti sono tornata! Midispiacemidispiacemidispiace di essere sparita ma ero in vacanza, e naturalmente pensavo che per quanto sperduto fose il posto, avrei avuto rete comunque, giusto? sbagliato. Non c'era nessun maledettissimo wifi. Per farmi perdonare vi scrivo un capitolo un po' più lungo (e aumento il carattere, che prima era davvero troooppo piccolo.)
Un bacio a tutti! Inlovewithdracomalfoy. (Le note a fondo pagina)



La partita era infuocata. I Serpeverde erano velocissimi, e i Corvonero non riuscivano a pressare come avevano fatto coi Tassorosso.
Lily ormai era esperta negli incantesimi non verbali. Cercò il Boccino per attivare la Maledizione Imperius ma mentre perlustrava il campo con gli occhi notò Scorpius sfrecciare in una picchiata tallonato da Finn. Il cacciatore verdeargento fece una finta, tese il braccio e scartò di lato. Nel momento in cui prese la pallina dorata, Josh segnò il primo goal per Corvonero, dall'altra parte del campo.
 
“Ed ecco il primo goal segnato da Anderson! La folla bluargento è in delirio! Ma… aspettate! Cosa succede laggiù? Oh…!! Malfoy ha il Boccino! Scorpius Malfoy ha preso il Boccino! Serpeverde acchiappa la vittoria dopo solo dieci minuti! Il risultato finale è centocinquanta a dieci!”
Sullo stadio calò il silenzio, poi le tribune della Casa di Salazar esplosero in un boato di urla e fischi, sventolando sciarpe e striscioni.
I Serpeverde sulle scope circondarono Malfoy ancora in aria esultando, mentre i Corvonero tornarono a terra delusi da una sconfitta così rapida.
Lily guardò la squadra verdeargento atterrare tra urla di gioia, e vide per la prima volta Scorpius sorridere. Non ghignare, ma ridere di gola, felice. Decise che quell’idiota le sarebbe piaciuto di più se fosse stato allegro sempre. Ma non lo era.
 
***
 
“Non capisco come abbia fatto a vederlo! È assurdo, nemmeno avesse il radar!” Finn a cena non aveva toccato cibo, rimase a fissare con aria abbattuta il piatto vuoto, mentre Josh si lamentava con Daisy e le ragazze.
Lily si sentiva uno schifo e si abbracciò le ginocchia senza dire nulla, mentre le altre si univano alle proteste di Josh. Non si sentiva in colpa per quello che era successo –lei il Boccino non l’aveva nemmeno visto-  ma per quello che stava per fare.
“Lily che c’è?” chiese Astrid, notando che l’amica era silenziosa.
“Niente, ho un mal di testa martellante… vado a dormire, ci vediamo domani. Notte ragazzi.” Si allontanò in fretta.
Quando Malfoy la vide andare via si alzò di scatto. “Dove vai Malfoy?” chiese Lucas Zabini inarcando un sopracciglio.
“Devo… fare una cosa.”
“Non starai andando dietro al gruppo dei Grifondoro vero?” insinuò l’amico. Tutto il gruppo scoppiò a ridere come se avesse fatto una grande battuta. Scorpius arrossì di rabbia. “Non dire cazzate Zabini, pensa ai fatti tuoi.”
Lily stava salendo le scalinate diretta al dormitorio, e aveva un nodo in gola. Era sollevata perché alla fine il Boccino Malfoy l’aveva preso da solo, ma il pensiero di aver tradito i suoi amici, soprattutto Finn, non la faceva stare bene con sé stessa. Sapeva che lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
“Ehi! Potter!” il biondo Serpeverde la stava chiamando dall’inizio dei gradini.
“Cosa vuoi Malfoy?”  Lily non si fermò, continuò a salire, col cuore che batteva come un tamburo.
“Aspetta! Devo parlarti.” Disse il biondo prendendola per il gomito.
“No, per favore lasciami in pace! Dammi 'sta pozione maledetta e sparisci!”
Scorpius rimase un po’ interdetto nel vederla piangere. Lei si era già scostata da lui e continuava a salire le scale.
“Dai, Pott… Lily aspetta. L’hai fatto per te e le tue amiche. Non è così sbagliato. Non hai fatto niente alla fine! L’ho preso da solo.”
La ragazza si lasciò cadere sui gradini e incrociò le braccia sul petto. “Non capisci! Ho tradito la loro fiducia! Quella di Josh! Quella di Finn! Finn non mi farebbe mai una cosa simile, piuttosto si prenderebbe una ‘T’ dalla McGranitt!”
 “Ah…” Malfoy non sapeva più che dire e rimase a fissarsi i piedi.
In quel momento ci fu uno scalpiccio e i Grifoni dell’ultimo anno salirono le scale verso la Sala Comune.
Albus Severus Potter sorpassò i due senza farci caso, poi si bloccò e tornò indietro nel vedere la sorella sull’orlo delle lacrime con il biondo Serpeverde vicino.
“E tu che diavolo stai facendo, Malfoy?”
“Un bel niente Potter, non immischiarti nei miei affari.”
Al si avvicinò minaccioso, con la bacchetta sfoderata. “Devi stare lontano da mia sorella, capito?”
“Te lo ripeto per l’ultima volta Potter. Fatti i cazzi tuoi.” Ora anche lui era in piedi, e i due ragazzi si fronteggiavano, guardandosi in cagnesco.
“Perché non lo ripeti eh? O hai paura che ti spettini i capelli?”
“Perché non vai a farti… un bagno Potter?”
“Ti ripeto che non devi nemmeno provarci a dare fastidio a mia sorella, capito?”
“Stammi lontano se non vuoi trovarti un maleficio su per il c…”
“Ok, basta.” Lily si era alzata e si era messa tra i due. “Smettetela. Non stava facendo niente, Al. Va tutto bene. Piantatela di scannarvi, io vado a dormire.”
“Ma sono le otto e mezza…” Puntualizzò Scorpius.
“Problemi, Malfoy?!” La ragazza salì verso la torre senza rivolgere la parola a nessuno, dopo aver fulminato il Serpeverde con un’occhiataccia.
Ad Al sembrò sufficiente come garanzia il tono che aveva usato la sorella contro il ragazzo, perciò non lo minacciò ulteriormente, si limitò a sputare per terra e andarsene con i suoi amici.
Lily si sdraiò sul letto e nascose la faccia sotto il cuscino. I sensi di colpa tornarono a farsi sentire, soprattutto se pensava all’espressione di Finn a cena. Doveva chiedergli scusa, ma come avrebbe potuto farlo senza rivelare il patto? E le sue amiche cosa avrebbero detto? Basta, doveva smettere di pensarci altrimenti non ne sarebbe più uscita. L’aveva fatto per una buona causa no? L’aveva detto anche Malfoy. Ogni cosa aveva un prezzo e il Boccino stregato era il prezzo per un buon voto con la McGranitt. Non avrebbe fatto più patti con Scorpius, questo era evidente. Non aveva assolutamente nulla per cui valesse la pena di tradire i suoi amici, anche se alla fine il Boccino l’aveva preso lui.
Era ancora persa in questi pensieri quando si addormentò stringendo il cuscino.
Ma nel bel mezzo della notte si svegliò di soprassalto. Guardò l’orologio e vide che erano le tre e mezza. Sospirò e si alzò dal letto, dopo essersi infilata il mantello dell’Invisibilità. Doveva trovare qualcosa da mangiare, il suo stomaco stava ruggendo come una Chimera. Scese in Sala Comune e aprì l’armadietto-ripostiglio che gli Elfi domestici riempivano con patatine, biscotti e dolci vari. Addentò uno Zuccotto, prese delle Piume di Zucchero e delle Cioccorane.
Decise di fare un giretto, tanto non sarebbe riuscita ad addormentarsi comunque. Cercò di non svegliare la Signora Grassa e scivolò nel corridoio, fino a raggiungere la Sala dei Trofei, che come al solito era lievemente illuminata dalla luce della luna che si rifletteva sull’ottone splendente. Le piaceva quel posto, aveva un qualcosa di misterioso che lo rendeva magico.
 Si sedette su una poltrona e si mise a leggere su un vecchio librone i nomi dei giocatori di Quidditch delle squadre della scuola. Il registro partiva dal 1745 e molti nomi si ripetevano nei secoli rimanendo inalterati per generazioni. Uno di questi era quello dei Malfoy. Lily scorse le pagine all’indietro, fino ad arrivare alla squadra del 1745: già a quell’epoca nel cerchio del Cercatore si leggeva “Balthazar Malfoy” scritto in calligrafia elegante. I nomi andavano avanti fino a Leslie, Sylvester, Abraxas, Lucius, Draco e infine Scorpius. Nel 1698 ce n’erano addirittura due, un Cacciatore, Leonard e un Cercatore, Trevor che dalle foto sembravano gemelli. Chissà se erano tutti come Scorpius, pensò Lily. Affusolati, biondi, affascinanti e stronzi.
 
***
Scorpius Malfoy aveva finito la Pozione per Lily Potter nel bagno guasto dei sotterranei. (Quel bagno era guasto da sempre e serviva come punto d’incontro, anche negli orari più strani. Scorpius una volta aveva sentito Francie Hackett e Thomas Dutch darci dentro alle due di notte. Una Serpeverde e un Tassorosso, non capitava tutti i giorni.)
Versò nella fiala il liquido bronzeo, sufficiente per quattro persone, e fece Evanescere il resto. Non voleva che la fama dell’intruglio crescesse troppo, o sarebbe stato costretto a mutilare eccessivamente la sua scorta di ingredienti personali.
Decise di mandare un aereoplano-messaggio a Lily per dirle che l’aveva finita, ormai erano le cinque e se lui era stato in piedi tutta la notte lei avrebbe potuto anche svegliarsi un po’ prima. Scrisse intingendo la penna d’oca nella pozione, in mancanza di inchiostro.
 
Terminata, quando vuoi vienitela a prendere.
(i Serpeverde mantengono sempre la parola data)
Scorpius.
 
Lily Potter si era addormentata sulla poltrona nella sala dei Trofei e venne svegliata da un aereoplanino di carta che le stava pungendo la spalla.
Si strofinò gli occhi e sbadigliò stiracchiandosi. Prese il pezzo di carta, lo lesse e balzò giù dalla poltrona. Seguì il messaggio in senso inverso e trovò Malfoy che stava mettendo a posto il calderone e gli ingredienti nel bagno guasto.
“Eccoti qui, Potter. Mi stavo giusto chiedendo se era il caso di mandare rinforzi a cercarti.”
“Sei veloce a preparare Pozioni come a prendere i Boccini, eh Malfoy?” frecciò la ragazza in risposta, accigliata.
“Sono ancora in tempo a versartela in testa, la Pozione. Non farmi arrabbiare, Potter.”
“Sì, Malfoy, come no. Starò qui seduta e tranquilla aspettando te tutta la mattinata. Cosa ci vuole a ficcare dei bruchi morti in una scatola?” disse vedendo che il ragazzo riponeva meticolosamente gli ingredienti nelle fiale, cercando di non sprecare nulla.
“Perché non mi aiuti invece di rompere? Prendi le radici di valeriana e mettile nel sacchetto verde.”
Lily sbuffò e iniziò a fare cosa le chiedeva il biondino. Dopo che lui ebbe riposto le uova di Doxy le loro mani si sfiorarono nel prendere le lucertole essiccate. Il ragazzo la guardò negli occhi verdi e le mise una mano sul fianco, avvicinandosi.
Lily scosse la testa e si allontanò da lui.
“No, senti, Malfoy. Sono venuta da te per avere la Pozione. Nessun altro motivo all’infuori di questo. Non ci tengo proprio a diventare un tuo ennesimo trofeo da scaffale quindi non provarci neanche. Ti ho aiutato, ora dammi la Pozione e facciamo finta che non sia successo niente.”
Tese la mano. Il Serpeverde le depose nel palmo la fiala con le labbra strette.
“Grazie Scorpius.” Era una delle prime volte che Lily lo chiamava per nome, se ne accorsero entrambi, ma ormai nel bagno l’atmosfera era gelida.
“Un accordo è un accordo Potter.” Il ragazzo non intendeva essere altrettanto confidenziale. Le voltò le spalle, dopo aver preso la sua borsa. Mentre usciva disse, senza voltarsi: “Dura solo un’ora, e non ne ho altro. Fate voi.”
La ragazza rimase appoggiata al lavandino guardando i suoi capelli biondi sparire dietro l’angolo.
 
***

 
Eeeeecco qui. Scorpius fa la prima mossa, ma Lily sembra abbastanza sveglia da capire che non è una grande idea lasciarsi abbindolare. Cosa ne pensate della partita di Quidditch? Pensavate sarebbe andata a finire così o avevate altre aspettative? Aspetto le vostre recensioni e/o commenti! Grazie a tutti quelli che hanno la storia tra le preferite o le seguite! A presto :))

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Capitolo 5
*** Doppio Effetto ***


 Qui c'è un breve capitolo-regalo per farmi perdonare di essere sparita per quasi tre settimane (^^")  inizio ad approfondire alcuni personaggi secondari :) Buona lettura! Inlovewithdracomalfoy.

Lily corse in camera con la boccetta in mano svegliando le sue amiche con un urlo di gioia.
“Ragazze!!! HO LA POZIONE!” Le Grifondoro si svegliarono solo quando la ragazza spalancò le tende facendo entrare la pallida luce del sole.
Astrid fu la prima a realizzare. “Ce l’hai veramente? Per le consunte e puzzolenti mutande di Merlino!”
Fiona scese dal letto buttando le coperte da un lato. “Fa vedere!”
Lily tolse la boccetta dalla portata dell’amica, ridendo. “Ehi ehi ehi calma. Non ne abbiamo altra, ok? Questa usiamola bene. Quando saprete calme e soprattutto sveglie vi spiegherò cosa mi ha detto Scorpius sull’uso.”
“A proposito, Lil” Daisy si stiracchiò, scendendo dal letto. Aveva la maglia di Josh con su scritto ‘Ravenclaw Quidditch Team’. “Non ci credo nemmeno un po’ che Scorpius te l’ha data gratis.”
“C-cosa?” balbettò Lily. Era proprio la risposta che avrebbe voluto evitare di dare.
“Non ha voluto nulla in cambio da te?”
“Mi doveva un favore per la Fattura Orcovolante, ricordate?” Si stava innervosendo, non era molto brava a mentire sotto pressione.
“Ah già… beh comunque ho sentito dire che lui e Tracy si sono messi insieme per questo, lei gli aveva chiesto la Pozione e lui le ha detto che gliel’avrebbe data se avesse pagato con… beh insomma l’hanno fatto. E poi lei ne ha voluto ancora.” Daisy era davvero pettegola.
“Davvero?” Astrid le stava dando corda. Almeno avevano cambiato discorso.
“Già. Comunque Lily, potevi offrirti di pagare anche tu come Tracy. Tanto per.”
“Io? Con quel pallone gonfiato? Credetemi per quanto ci ho avuto a che fare l’ho trovato solo una persona piena di sé in modo nauseante.”
“Io penso solo sia bellissimo.” Daisy non cedeva nemmeno di un passo.
Un aereoplano-messaggio volteggiò per la stanza, e si posò sulle gambe di Fiona.
“Chi ti scrive così presto?” chiese Lily.
“Ah…” Il volto della ragazza si allargò in un sorriso enorme. “Niente… una… compagna di Erbologia.”
“Una tua compagna di Erbologia.”
“Sì.”
“E ti aspetti che ci crediamo…?” Daisy sorrise. “Su dicci chi è!”
“Giuro! È una mia amica di Tassorosso.”
“Noi facciamo Erbologia coi Corvonero.” Puntualizzò Astrid.
“Sì, infatti. Volevo dire Corvonero. Corvonero. Scusate ma devo andare a…”
Sparì senza nemmeno finire la frase.
“Secondo voi chi è?” sorrise Lily.
“David Parks? È di Corvonero ed è piuttosto carino.” Propose Daisy.
“Una volta mi ha detto che lo trovava orrendo con quel ciuffo… Fred Canon?” Provò Astrid.
“Ma è di Tassorosso…” obiettò la rossa.
“Pensavi veramente che dicesse la verità quando ci ha detto che era di Corvonero?”
“Accidenti ragazze, è tardissimo! Abbiamo Scarafaggio alle prime due!” Lily balzò in piedi dopo aver dato un’occhiata distratta all’orologio da parete.
Le ragazze corsero nei sotterranei.
“Bene signorine… che onore avervi con noi. Dieci punti in meno a Grifondoro per il ritardo. Ora sedute e silenzio.” il professor Travis, simpatico come al solito.
“Iniziamo bene…” sussurrò Astrid.
“Ha detto qualcosa, Cook?” sbottò Travis.
“No signore.” Rispose la ragazza a denti stretti.
La mattinata passò lenta come una Lumaca Carnivora.
 
***
“Quindi questo è il motivo per cui un fischietto,dopo l’Incantesimo ‘Excambio’ presenta gli organi vitali di un fenicottero. Posso aggiungere che…”
“Ok, va bene Potter, basta. È un’ora e mezza che parlate.” La McGranitt era sbalordita. Il gruppo di Lily Potter, Astrid Cook, Daisy McGowan e Fiona Light era uno dei più preparati che lei avesse mai sentito in quasi cinquant’anni ad Hogwarts.
“Beh… direi una ‘E’ assolutamente meritata signorine. Congratulazioni. E venti punti a Grifondoro.” La vecchia professoressa sorrise stringendo la mano alle ragazze.
Appena uscite dall’aula le ragazze urlarono di gioia saltellando in mezzo al corridoio.
“Wow! Probabilmente è la prima ‘E’ che la McGranitt dà in tutta la sua vita!” Fiona scoppiò a ridere, e abbracciò Lily, raggiante.
Andarono nel bagno delle ragazze per risistemarsi. Nonostante la pozione, erano tutte nervose prima dell’interrogazione e avevano la fronte imperlata di sudore.
“Forse dovrei mandare un messaggio a Scorpius… giusto per dirgli che è andato tutto bene…” disse Lily dubbiosa.
“Dai, perché no.” Sorrise Astrid sciogliendosi i lunghi capelli biondi sulle spalle.
“Senti senti… adesso abbiamo il fidanzatino Potter?” Tracy Garret uscì dal bagno con un ghigno cattivo sul viso da fata.
“Non scherziamo, Garret.” L’ultima cosa che la ragazza voleva era avere delle grane per colpa di Malfoy.
“Ma davvero? Lascia che ti dica una cosa. Scorpius non è alla tua portata, bambinetta. E se provi anche solo a sfiorarlo finisci male.”
“Aspetta un attimo, c’è una notizia dell’ultimo minuto. Ti ha lasciata, Tracy. Fattene-una-ragione.” Daisy non si faceva problemi ad essere cattiva.
“Non immischiarti negli affari degli altri, Mezzosangue. Stavo solo ricordando a Potter qual è il suo posto. Non di certo vicino a Scorpius.”
“Ricevuto, grazie. Ora puoi anche toglierti dai piedi.”
“Non fare la saccente. Aguamenti.” Disse la ragazza uscendo. I rubinetti iniziarono a spruzzare acqua tutto intorno e prima che potessero catapultarsi fuori, le Grifondoro erano fradice fino al midollo.

Non so se qualcuno se n'è accorto, ma continuo a modificare il rating della storia, scusate! Solo che man mano che vado avanti a scrivere, cambio il rapporto che Lily ha con Scorpius. Dovrebbe restare arancione com'è adesso. A presto :)

(sono una pasticciona  :S)

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Capitolo 6
*** Spie. ***


Eccoci qui con un nuovo capitolo, spero fin ora la storia vi sia piaciuta :) Le note a fondo pagina, buona lettura! Inlovewithdracomalfoy.
(I rubinetti iniziarono a spruzzare acqua tutto intorno e prima che potessero catapultarsi fuori, le Grifondoro erano fradice fino al midollo...)


“Vado a dire a Vitious che siamo in ritardo perché Pix ci ha preso a gavettoni…” Disse Fiona andando verso le scale. Lei era la più vicina alla porta, e si era bagnata solo la spalla.
“Ah, Fiona!” Urlò Lily ricordandosi improvvisamente. “Dovrebbe esserci la classe di mio fratello che esce e va ad Astronomia. Puoi fermare Al un attimo e dirgli di ridarmi la mia penna d’aquila? Grazie.”
“Certo.” Sorrise Fiona voltandosi.
Una volta in camera Lily scrisse un messaggio per Scorpius.
 
Scorpius,
abbiamo preso ‘E’, persino la McGranitt non ci credeva! Ancora grazie.
Lily.

 
Scorpius si stava guardando riflesso nel grosso specchio del bagno dei prefetti quando una aereoplano-messaggio planò sul lavandino di marmo, bagnandosi un po’.
Il ragazzo lo prese e leggendo gli scappò un sorriso per una frazione di secondo. Poi vide la sua immagine felice da ebete nello specchio e serrò la mascella.
“Fanculo Potter.”
 
***
Lily Potter e Scorpius Malfoy non si erano più parlati dal giorno della Pozione. Lily aveva preso l’abitudine di tornare nel bagno del quarto piano ogni tanto, solo per sedersi in un cubicolo a pensare. Poteva sembrare strano, ma in quel posto regnava un silenzio assoluto la maggior parte del tempo e lei adorava la tranquillità soprattutto se la sua mente era rumorosa.
Scorpius, dal canto suo non voleva pensare affatto. Aveva trovato altri passatempi, tipo giocare a poker con Flitt (che era stupido come un troll e perdeva sempre) e scopare con una stupida Tassorosso che avrebbe fatto per lui qualunque cosa lui le avesse chiesto. Quando nel discorso dei suoi compagni di Casa capitava la ragazza Potter o suo fratello, si assicurava di avere un’aria perfettamente calma prima di insultarli.
 
Il Ballo di Apertura era ormai alle porte, la Grifondoro stava per sgattaiolare nel Bagno per cercare un po’ di silenzio in mezzo a tutti i frenetici preparativi. Come ogni anno lei e Finn andavano insieme, anche se nessuno dei due era un granché a ballare. Questo era il primo anno in cui la cosa la imbarazzava. Nonostante dopo la partita tutto fosse tornato normale tra di loro, quando l’aveva invitata le aveva fatto una frecciatina del tipo ‘O magari volevi andarci con Malfoy, lo guardi sempre o sbaglio?’ al che lei aveva risposto con un secco ‘non dire cazzate’ che aveva chiuso il discorso.
 
Passò per il ritratto della Signora Grassa e andò a sbattere contro un Al molto nervoso.
“Ciao Al.” Disse distrattamente.
“Lily! Aspetta!” Suo fratello aveva la fronte imperlata di sudore.
“Tutto ok Al? Sei pallido… ti senti bene?”
“Sì, senti. Secontefionaverrebballocom?”
“Scusa, non ho capito un accidente.”
“Secondo te. Fiona. Verrebbe al ballo. Con me?” Cerco di scandire il ragazzo, asciugandosi la fronte col dorso della mano. Lily capiva il suo nervosismo. Fiona era la ragazza più bella del loro anno, con quei capelli splendenti color cioccolato, quel bel sorriso dolce e le dita affusolate. Il suo cavaliere si era rotto una gamba durante l’allenamento di Quidditch il giorno prima, e con suo grande rammarico non sarebbe potuto venire.
“Immaginò proprio di sì, cretino. Vai subito a chiederglielo, prima che lo faccia qualcun altro!” sorrise Lily.
“Dici che…”
“CORRI, vai!” lo incitò lei battendo le mani. Suo fratello sussultò e corse via attraverso il buco del ritratto.
“E anche quell’idiota è sistemato.” Pensò la ragazza con tenerezza, ignorando il cartello 'GUASTO', aprendo la porta del suo cubicolo e facendo scorrere il chiavistello dopo essere entrata.
Si mise a pensare al ballo. Ormai lei aveva scacciato i sensi di colpa quasi del tutto, ma non era più rilassata come prima, soprattutto con Josh e Finn. Il suo migliore aveva capito che qualcosa non andava, ma dopo alcune domande cadute nel vuoto aveva lasciato perdere.
Mentre la ragazza era assorta nei suoi pensieri sentì dei passi frettolosi. Erano due persone, e le voci erano affannate. Cosa fossero in procinto di fare era scontato.
Lily rimase impietrita, poi le venne una gran voglia di ridere, e dovette tapparsi la bocca per non emettere nessun suono. La ragazza gemeva ancora e ancora e la Grifondoro pensò che doveva essere qualcuno che ci sapeva fare.
Ma quando sentì la voce maschile lasciarsi sfuggire un gemito si irrigidì. Era Scorpius.
A quel punto fece un respiro profondo, aprì il chiavistello cercando di non fare rumore (ma ormai i gemiti si stavano trasformando in gridolini quindi il pericolo era praticamente inesistente) e sbirciò attraverso uno spiraglio.
I due erano sul piano di marmo dei lavandini e Lily riusciva a vedere chiaramente i capelli biondi di quel… quel grandissimo…verme. Si morse un labbro. Da quando in qua le importava cosa faceva Malfoy in bagno? Aprì ancora un po’ la porta e si concentrò sulla ragazza. Era una bionda… forse Bessie Tarrel di Tassorosso? Appena la ragazza alzò il viso da quello che stava facendo –aveva davvero un’espressione soddisfatta- sbirciò meglio. Sì era lei. Si strinse nelle spalle e si risedette sulla tavoletta, abbracciandosi le ginocchia. Non le importava assolutamente niente di quello che faceva quel tizio, a meno che non lo facesse con Tracy. O beh, con una delle sue amiche. Era così frustrata che le veniva da urlare.
Quando aveva raccontato alle ragazze quello che era successo in bagno le avevano dato della stupida, e una volta Fiona l’aveva presa da parte e le aveva chiesto se per caso non le piaceva Malfoy perché era maschio. Lei era scoppiata a ridere. “Pensi che io sia lesbica?” Fiona l’aveva fissata senza dire una parola.
“No, Fiona te lo assicuro, mi piacciono i ragazzi.” Non credeva di averla convinta.
Scorpius iniziò a gemere sempre più forte finché non venne con un grugnito soddisfatto. Le budella di Lily divennero di pietra e si strinse più forte le ginocchia. Le era completamente passata la voglia di ridere.
 
***

***
Astrid le sistemò l’ultima forcina. “Perfetto sei bellissima.” Sorrise. “Aiutami solo ad allacciare la zip.”
La sera del Ballo era arrivata, ed erano tutte emozionate. Le feste del Castello erano sempre interessanti (c’erano anche scommesse in giro del tipo chi-va-a-letto-con-chi).
Lily tirò su la cerniera del vestito color crema dell’amica, facendo attenzione a non pinzarle i lunghi capelli biondi. Fiona sorrise.
“Ok siamo stupende… Abbraccio di gruppo. Vi voglio tanto bene.”
Si abbracciarono tutte, incespicando sui  tacchi. Astrid con i capelli sciolti sembrava una regina. Daisy aveva un vestito con le spalline azzurro cielo e i capelli raccolti in un fermaglio, Fiona era stupenda come al solito nel suo vestito rosa chiaro a balze e Lily indossava un abito di sua madre, blu notte e argentato col corpetto  e la gonna larga imbottita di tulle che le arrivava sopra le ginocchia.
Erano davvero  bellissime e quando uscirono dalla camera ed entrarono nella Sala Comune ricevettero fischi e complimenti da chiunque incontrassero. Anche Ser Cadogan si inchinò in mille riverenze e chiese il permesso di accompagnarle fino al fondo delle scale col suo pony grassottello. Mentre scendevano (tenendosi al corrimano per non rotolare giù) Josh, Finn e Ryan uscirono dalla loro Sala Comune e le guardarono ammirati.
Daisy buttò le braccia al collo di Josh, Ryan sorrise ad Astrid e la prese sottobraccio, Finn porse la mano a Lily. “Sei bellissima.”
La ragazza sorrise e gli diede un colpo d’anca. “Anche tu non sei male, dai.” Disse ridendo. Era vero, Finn con quegli occhi grigi e il completo nero era veramente uno schianto.
Alle porte della Sala Grande, Albus stava aspettando Fiona. Aveva una giacca bordeaux che faceva a pugni col vestito rosa della ragazza. Appena lei si avvicinò, si accorse dell’errore e nel porgerle la mano estrasse la bacchetta, facendo diventare la giacca verde bottiglia con uno schiocco.
A Lily costava ammetterlo, ma suo fratello quella sera era carino. Gli sorrise prima di entrare sottobraccio a Finn.
 
La musica aveva ben scaldato la serata, e Lily aveva male ai piedi. Lei e Finn avevano ballato quattro pezzi senza sosta, e ora lei lo aveva lasciato nelle braccia di Sheila Brooks ed era andata a prendere da bere. Con le scarpe in mano.
Arrivò al tavolo del punch analcolico (Gazza faceva la guardia) e se ne versò un bicchiere, prima di sedersi sul basamento di una grossa colonna. Vide Scorpius con Bessie Tarrel e cercò di mandare via il groppo in gola e di distogliere lo sguardo, ma mentre si stava concedendo un’ultima occhiatina, il ragazzo si girò e la beccò in pieno a guardarlo.

***

Questo è anche per quelli che si aspettavano un rassegnato Scorpius che aspetta l'amore della sua vita finchè lei non si sveglia. Ma se il giovane Malfoy assomiglia almeno un pò a suo padre, capite che non è da lui, quindi ecco... un'intromissione. Il cognome 'Tarrel' non esiste nei libri, perchè la trovo un tipo di persona così insignificante da non meritare nemmeno un legame col vero HP :) Appena riuscirò a destreggiarmi tra verifiche, compiti e interrogazioni proverò a postare una volta a settimana ^^
Per den_thelma: sei sempre la mia migliore amica, idiota :)
Besossssss

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Capitolo 7
*** Party ***


Le note sono in fondo, buona lettura :)


Lily abbassò lo sguardo sul suo punch e ne bevve un bel sorso sperando la aiutasse a passare la serata più in fretta. Qualcuno gli si parò davanti.
“Vuoi qualcosa, Potter?” La Grifondoro alzò lo sguardo e deglutì.
“Stavo solo cercando di calcolare quante ne cambi alla settimana, in realtà.” Finse di essere calma.
“Questo ti disturba, per caso?” insinuò lui sedendosi sul basamento accanto alla ragazza.
“A me?” Lily sperò davvero che suonasse sarcastico.
“Vieni, balliamo, questo pezzo mi piace.” Disse Malfoy alzandosi di scatto e tendendole la mano.
“Non ho le scarpe.” Ammise la ragazza guardando in basso i suoi piedi scalzi.
Lui seguì il suo sguardo e lei mosse le dita come per salutare. Scorpius scoppiò a ridere. “Fa niente.”
La canzone era un vecchio lento delle Sorelle Stravagarie e il biondo Serpeverde le mise le mani sui fianchi, mentre entravano in pista.
“Dovresti mettermi le braccia al collo.” Osservò vedendo che Lily era in difficoltà.
“Oh. Già.” Borbottò lei eseguendo. Non era molto pratica.
Ballarono quel lento e poi un altro. La Grifondoro si aggrappava quasi a Scorpius, appoggiò la testa sulla sua spalla, respirando il suo odore di menta e sentendo le sue mani sulla vita. Mentre volteggiavano era pienamente consapevole che molti li stessero guardando, ma quando incrociò lo sguardo di Finn a bordo pista fu come un pugno nello stomaco. Si fermò di colpo.
“Scusa, io… un momento.” Disse, staccandosi immediatamente dal biondino e sparendo tra la folla. La faccia di Finn era scura come un temporale. C’era qualcosa che non andava.
Scorpius rimase in mezzo alla pista, ancora con le braccia a mezz’aria e l’odore della ragazza addosso. Andò a prendere un po’ di punch, assorto nei suoi pensieri. Quella tipa era davvero assurda.
 
***
Quando Lily arrivò al tavolo dove aveva visto il suo migliore amico, di lui non c’era traccia. Uscì nel porticato.
“Finn!” urlò nel buio. Rispose solo una civetta. “Finn!” provò di nuovo. Vide una sagoma sul basamento di una colonna. “Finn, ma dove ti eri…” disse avvicinandosi. Si accorse di diverse cose contemporaneamente. La prima fu che non era Finn. La seconda che erano due persone. E la terza che lei era senza dubbio il terzo incomodo. Sbuffando tornò dentro e corse da Astrid, che stava ballando aggraziata con Ryan l’ennesimo lento.
“Astrid, scusami…” ormai era sull’orlo delle lacrime. “Hai visto Finn?”
La ragazza sorrise. “Certo, è laggiù.”
 Lily seguì il suo sguardo e vide il suo migliore amico ballare con Sheila, le labbra incollate.
 
La Grifondoro prese dell’altro punch e andò a sedersi sulla scalinata, sollevata. Allora era tutto a posto. Quando lo aveva visto triste pensava fosse successoqualcosa, magari non trovava Sheila… invece era ok, stavano ballando. Perfetto. Sorrise, non aveva mai capito perchè Finn fosse ancora single, con il codazzo di ragazze che aveva dietro.
Si alzò, con un gemito si rimise i tacchi e tornò in pista, dove tutti si stavano scatenando sulle note allegre di un pezzo rock. Ballò con Josh, Ryan, e altri Corvonero, poi son suo fratello e Patrick, con Nick, un Tassorosso molto carino, ma la sua mente rimaneva al ragazzo seduto elegantemente su un divanetto con un flûte di Champagne in mano (tirato fuori da chissà dove). Non vedeva Bessie, ma era certa che fosse nei paraggi. Non era una che si perdeva le occasioni, lei.
Lily però lo sapeva che fare come voleva Malfoy era ciò che assolutamente doveva evitare. Come gli aveva già detto, lei non aveva nessuna intenzione di essere un suo trofeo polveroso da scaffale. Anche se non poteva fare a meno di pensare che Scorpius ci sapesse fare. Oppure Bessie aveva l’orgasmo facile.
Salì in camera prima delle altre, era esausta. Mentre passava per il quarto piano le venne voglia di entrare nel ‘suo’ bagno per guardarsi allo specchio.
Era già occupato. Malfoy si stava contemplando nella grande cornice dorata.
“Ecco come mai qui dentro c’è sempre il tuo odore, Potter.” Senza girarsi la vedeva nel riflesso.
“Non mi pare che comunque ti disturbi nelle tue attività.” Ribatté lei incrociando le braccia.
Scorpius era indignato. “Mi spii o cosa?”
“Forse. Ti infastidisce per caso?” Lily sorrise guardando il suo riflesso nell’altro specchio.
“Forse.” Malfoy era dietro di lei e le mise le mani sui fianchi come quando avevano ballato.
La Grifondoro mise le mani sulle sue e se le tolse di dosso piano. “Con me non attacca, Casanova.”
“Perché scappi? Sento quanto ti batte il cuore quando mi abbracci. Che problema c’è? Lasciati andare.”
“Per diventare la tua ennesima puttanella? Scordatelo. Forse mi piaci, forse no. Non farti strane idee. Buonanotte.”
Andandosene, sperava quasi che Scorpius la rincorresse. Ma lui non era quel tipo di persona, lui aspettava che lei tornasse sui suoi passi.
“Buonanotte Lily.” Disse piano, quando lei ormai aveva voltato l’angolo.
Gli costava ammetterlo, ma per un attimo aveva sperato che lei tornasse indietro.
 
***
Il cinque ottobre era sabato e, come da tradizione c’era la festa dei diplomandi, a cui la scuola augurava buona fortuna per l’ultimo anno scolastico. Tutti dovevano fare qualche scherzo ai ‘settimini’, in teoria. In pratica lo facevano solo quelli del sesto anno e pochi del quinto, quelli più piccoli avevano paura che si arrabbiassero e si limitavano a lanciare qualche Levicorpus nei corridoi.
 
“Ecco qua.” Lily sigillò con la bacchetta i gamberetti freschi nel piumone del fratello. “Stasera inizieranno a fare una puzza tremenda e lui uscirà di testa a cercare di capire da dove viene l’odore.” Rise.
Daisy aveva cucito tutte le gambe dei pantaloni dei jeans di Josh e Astrid aveva messo il sale nel barattolo dello zucchero lungo tutta la tavolata dei Grifondoro.
Scendendo a colazione Lily mandò un aereoplano-messaggio a Scorpius.
 
Ci vediamo nel posto che sai dopo colazione.
Lily
 

Malfoy era pigramente sdraiato nel suo letto a baldacchino, con le braccia dietro la testa leggendo un libro di Incantesimi che aveva trovato a Malfoy Manor. Quando ricevette il messaggio si infilò una canottiera grigia, dei jeans a caso, si guardò allo specchio e si passò una mano tra i capelli. Si lavò i denti con energia.
In quel momento Tracy entrò nella stanza senza bussare.
“Senti… stavo pensando che non ho niente da fare oggi. E neanche tu. Quindi potremmo…. Passare un po’ di tempo insieme…” disse protendendo le braccia,  afferrandolo per il passante dei jeans e trascinandolo dolcemente verso il letto.
“In realtà…” si oppose Scorpius “Io qualcosa da fare ce l’ho.” Disse cercando di evitare le dita della ragazza che gli stavano già slacciando il bottone dei pantaloni.
“Ma davvero? E non puoi posticiparla nemmeno per me?” chiese baciandolo sul collo.
Il biondo fece un respiro profondo. Lily lo stava aspettando. Tracy era sempre pronta a fare quello che lui voleva. Si alzò e si riallacciò i jeans con un sospiro.
“No, mi spiace.”
 Il ragazzo non andò subito al quarto piano perché sapeva che Tracy l’avrebbe seguito, per sapere cosa diavolo dovesse fare di così importante, quindi andò a prendere una fetta di pane tostato in sala Grande. Come previsto la ragazza bionda entrò un paio di minuti dopo di lui, e si sedette con nonchalance. Sentendosi un dio del depistaggio Scorpius mangiò in fretta e furia, si alzò e andò a lavarsi di nuovo i denti prima di dirigersi verso il Bagno.
 
Lily Potter era seduta sul ripiano di marmo dei lavandini ad aspettare leggendo un libro, quando Scorpius Malfoy entrò con un sorrisetto.
“Chiudi la porta Malfoy” sussurrò con voce dolce. “E vieni qui.”
Il ragazzo fece scorrere il chiavistello della porta di ingresso e si avvicinò alla Grifondoro.
“Wow, questa maglietta è piccola per te, o sbaglio?” disse giocherellando con la spallina.
Lily si alzò. “Hai ragione, forse è meglio se me la tolgo.” Si allontanò di un paio di passi e si tolse lentamente la maglietta, rimanendo in reggiseno.
A Scorpius si seccò la bocca.  “Eh vieni qui. Ti faccio vedere una cosa in cui sono bravo.”
“Davvero? Mi sembri troppo vestito ancora.” Disse lei piano, slacciandosi il bottone dei jeans.
“Rimedio subito. Pensavo volessi farlo tu, ma se la metti così…”
 Quando il ragazzo si tolse la maglia e i pantaloni, Lily rimase per un attimo a contemplarlo, prima di tirare fuori la bacchetta con un sorriso dolce.
Pietrificus totalus!” 

Ed ecco qui lo scherzo di Lily per Scorpius... ero in crisi su questo capitolo, l'ho riscritto più o meno venticinque volte! Ditemi cosa ne pensate :)
A presto, inlovewithdracomalfoy. 

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Capitolo 8
*** Burrobirra ***


Signore e signori, sono viva. Mi spiace di non aver postato per così tanto, ma la scuola mi distrugge la vita sociale ç.ç

Ecco qua un capitoletto nuovo di zecca. Se avete tempo, andate a dare un'occhiata anche alla mia nuova storia: "Come ti sconvolgo la vita", come sempre il vostro parere è gradito! UN abbraccio a tutti, buona lettura :D





Pietrificus totalus!”
Scorpius Malfoy rimase immobile sul piano dei lavandini, mentre la Grifondoro si rivestiva ridendo.
“Dovresti vedere la tua faccia. Ti avevo avvertito, Malfoy. Non sono la tua puttanella. Ma guardati, quanto sei carino, sembri una statua greca. Beh la Tarrel dev’essere d’accordo con me vero? E… aspetta un attimo, è un segno di rossetto che hai sul collo? Mmh… chi altro oltre a Tracy Garret si mette il rossetto color mattone? Beh… mi auguro che tu ti sia divertito.” Concluse sprezzante.
 
Scorpius era furioso. Cercò di scuotere la testa, ma l’incantesimo lo immobilizzava. Gli uscì fuori un grugnito.
“Sai cosa penso? Che se tu ti sforzassi di fare la persona seria che sei, non saresti in questo pasticcio."
Ora Lily era seria, non c’era più traccia di canzonamento nella sua voce. Gli passò una mano tra i capelli e gli diede un bacio leggero sulle labbra.
“Buona festa dei diplomandi Scorpius.” Rise. Poi uscì, non prima di avere spalancato la porta e tolto il cartello “GUASTO.”
 
***
La storia che Scorpius Malfoy era stato ritrovato pietrificato in mutande nel bagno del quarto piano aveva fatto ben presto il giro della scuola, anche se passando di bocca in bocca ognuno aveva voluto metterci del suo.
“Lily!” Daisy entrò nella Sala Comune, dove la ragazza stava leggendo un libro sprofondata in poltrona. “Che c’è Daisy?”
“Hai sentito cos’è successo a Malfoy?”
Lily cercò di assumere un’espressione sorpresa. “Cosa?”
“Mi ha detto Josh che lo hanno ritrovato nei sotterranei, era svenuto e legato con delle corde.”
La ragazza dovette veramente fare ricorso a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere.
 “A me avevano detto che era sotto un Pietrificus nel bagno al quarto piano.” Ribatté.
“Ciao ragazze.” Al entrò in Sala Comune piuttosto depresso. Puzzava di gamberetti da far schifo.
“Sapete dov’è Patrick? Devo trovare il modo di far smettere di puzzare la nostra camera, è orribile.”
Lily e Daisy si guardarono e distolsero in fretta lo sguardo per non ridere. “No ma se lo vedo gli dirò che lo stai cercando.”
Suo fratello se ne andò, lasciando una scia di odore di pesce.
“Che succede rag… bleah ma cos’è questa puzza?” disse Fiona entrando con Astrid.
“È appena andato via Al.” Rise  Daisy. “Cercava Patrick, voi l’avete visto?”
“No…” rispose Astrid. “Ragazze ma la sapete la novità?”
“Che novità?”  chiesero Lily e Daisy in coro.
“Hanno trovato Malfoy nudo nelle serre, credono stesse cercando di rubare le mandragole!”
Daisy e Lily scoppiarono a ridere e quasi caddero dalle poltrone.
 
***
Grazie del regalo per la festa dell’altro giorno. Se  provi un’altra volta a farmi uno scherzo del genere ti appendo nuda alla torre di Astronomia.
Scorpius.
 

Vorrei solo che ci provassi.
Lily
 

Sì, ti piacerebbe eh?
 
Guarda che io ho ancora un Mantello dell’Invisibilità. Non stuzzicarmi.
 
Avrei un’idea migliore…
 
Ti ho già detto come la penso.
 
Domani ci vai a Hogsmeade?
 
Ovviamente.
 
Beh se tu portassi quel bel mantello potremmo sparire  improvvisamente senza lasciare traccia.
 

Sì, così poi mi appendi alla Torre di Astronomia.
 
No, giuro.
 
Ci penserò.
 
Buonanotte Potter.
 
Buonanotte Malfoy.
 
***
 
Il giorno dopo tirava un vento freddo che non prometteva nulla di buono, ma tutti si infagottarono nelle sciarpe e uscirono per andarsi a bere qualcosa ai Tre Manici di Scopa. Lily mise il Mantello in borsa e si incamminò con Astrid (Fiona era con Al e Daisy con Josh.)
“Ryan mi ha chiesto se ci vediamo da Mielandia” sorrise Astrid. “Vi raggiungiamo poi ai tre Manici di Scopa, va bene?”
“Certo. Ah, Astrid, posso dirti una cosa?”
“Spara.”
“Sono stata io a lasciare Malfoy in mutande nel bagno del quarto piano.” Disse ridendo.
“Cooosa? Scherzi?” l’amica era stupefatta.
“No!”
“Tu sei matta!” Astrid scoppiò a ridere. “Cosa ti ha fatto?”
“Forse mi piace.”
“Oh merda! E gliel’hai detto?” la bionda Grifondoro continuava a sorridere.
“Non lo farò nemmeno sotto tortura.”
“Ma davvero?”
“Ne parliamo dopo, ok?” erano arrivate a Mielandia, l’aria profumata di zucchero e menta. “Divertiti con Ryan.”
Lily tirò fuori dalla borsa il Mantello dell’Invisibilità e se lo buttò sulle spalle.
 
 
I Serpeverde dell’ultimo anno andavano sempre alla Testa di Porco, perciò Lily si diresse verso la casupola al fondo del viale. Entrò con due Fattucchiere che puzzavano di formaggio andato a male e si guardò intorno. Il locale era in penombra, ma distinse vicino ad una sporca finestra i ragazzi di Serpeverde che chiacchieravano con le loro Burrobirre in mano. Scorpius era a capotavola e lei si avvicinò al suo orecchio.
“Ti va per caso di sparire?” sussurrò.
Il ragazzo sobbalzò vistosamente e rovesciò il suo boccale, girandosi di scatto. Tutti lo guardarono stupiti. “Scorpius ti senti bene?”
“Che ti prende?”
“Sembri uno che ha visto un fantasma…”
Lui scattò in piedi. “Scusate, mi è venuto in mente che devo assolutamente fare una cosa… ci vediamo dopo.”
Gettò due galeoni sul tavolo per la Burrobirra e uscì in strada, lasciando i suoi amici stupefatti.
“Dove accidenti sei? Mi hai fatto prendere un infarto!” sbottò quando furono in una stradina lontani dalla Testa di Porco.
Lily scoppiò a ridere e si tolse il Mantello. “La tua faccia era da fotografare! Hai fatto un salto!”
“Vaffanculo!” anche Scorpius stava ridendo. “Stavo per cadere dalla sedia!”
“Potevi offrirmi una Burrobirra.” Disse lei tirandogli un pugno scherzoso sulla spalla.
“Potresti fregarne una con questo coso dell’Invisibilità.” Ribatté Malfoy.
“Preferisco farmela offrire da te.”
“È una dichiarazione?”
“Sì, del fatto che voglio una Burrobirra. Andiamo.” Disse Lily dirigendosi verso i Tre Manici di Scopa. Girandosi vide che Malfoy era rimasto indietro.
“Che c’è?” chiese, poi capì. “Non vuoi che la gente ti veda con me. Capito. Tranquillo, risolvo subito.” Disse rimettendosi il Mantello.
“No, dai aspetta.” Scorpius le prese il braccio. “Non volevo solo fare notizia. Sarebbero tutti gelosi di me.” Disse sorridendo. “Stai qui, vado a prendere due Burrobirre e torno.”
Lily si sedette abbracciandosi le ginocchia. Lo sapeva che si stava cacciando nei guai.
Quando Scorpius tornò dove aveva lasciato la ragazza non trovò nessuno. “Potter?”
Appoggiò le due Burrobirre vicino al muro e si guardò intorno, cercando di capire dove potesse essere andata.
“Potter. Vieni fuori. Dai, lo so che sei qui. Ho le Burrobirre. Dai.”
Lily Potter aveva le braccia incrociate sotto il mantello. Era ad un braccio di distanza da lui e lo guardava.
“Dai Lily, non mi vorrai far sprecare quattro Galeoni eh? Mi dispiace, non volevo offenderti. La realtà è che non volevo che tutti pensassero che sei la mia ultima storiella senza importanza. Ok? Vieni fuori.” Lily sbuffò rumorosamente.
 “Ok.” Disse Scorpius togliendole il mantello. “Adesso pensiamo alle Burrobirre.” voltandosi. “ Ma dove cazzo…?” esclamò. Le bottiglie erano scomparse.
Lily rise e le tirò fuori da sotto la giacca. “Avevo una mezza idea di andarmene, sai?”
“L’avevo immaginato.”
 
Sorseggiarono le Burrobirre in silenzio, senza guardarsi, finché Lily ruppe il silenzio.
“Tornerai a casa per Natale?”
Il volto di Scorpius si oscurò un po’. “Non lo so. Tu?”
“Forse. Dipende se mio padre riesce a… fare quello che gli chiedono in Transilvania.”
Il ragazzo aveva capito il messaggio tra le righe. “Dà la caccia ai Mangiamorte rimasti vero?”
Lily annuì. “Ma non ho… pregiudizi. Una cosa che ha imparato è che ci sono persone che non hanno avuto scelta.”
“Come mio padre.” Si lasciò sfuggire il biondo.
“Già.”
“Io non sono come lui.”
“Per fortuna tu hai l’opportunità di scegliere.”
“Mi sarei ribellato al posto suo.”
“Io non penso sarebbe stato poss…”
“In realtà non mi va di parlarne.” La interruppe Scorpius appoggiando a terra la sua bottiglia vuota con un tintinnio. La ragazza si strinse nelle spalle e si abbracciò le ginocchia, in silenzio.
In quel momento arrivarono tre aereoplani-messaggio che si posarono davanti a loro, leggeri.
Lily prese i due più vicini ai suoi piedi e li aprì. Uno era di Fiona e le chiedeva dov’era l’altro era di Tracy ed era per Malfoy. Lo lesse e il cuore le sprofondò un po’.
Lo porse al ragazzo, disgustata. “Tracy chiede quando finirete quello che avete iniziato l’altro giorno.”
 Si alzò e si allontanò, mettendo il Mantello in borsa. “Ci vediamo Malfoy.”
Scorpius accartocciò l’aeroplano con rabbia senza cercare nemmeno di fermarla, sapeva che quella ragazza era più testarda di un mulo. Era davvero arrabbiato però. Tracy continuava a mettersi in mezzo e il ragazzo non sapeva per quanto ancora avrebbe sopportato le sue intrusioni prima di scagliarle un Sectumsempra.  
Mentre si alzava per andarsene sfiorò con un piede l’ultimo aereoplanino, si chinò e lo aprì.
 
“Lily, devo parlarti, è importante. Ci vediamo davanti a Mielandia. Finn.”
 

 

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Capitolo 9
*** NemiciAmici ***


Eccomi qui, con un nuovo capitolo fresco fresco tutto per voi. Raccomando la lettura della mia nuova fanfiction "Come ti sconvolgo la vita" (Il pairing è Teddy/Victoire)
Besosss :)

Lily entrò ai Tre Manici di Scopa con gli occhi gonfi. Impose a sé stessa di smetterla di fidarsi di chiunque, si asciugò le lacrime specchiandosi nella vetrina del locale e andò a cercare i suoi amici. Erano seduti ad un tavolo vicino alla finestra che ridevano ad una battuta di Ryan.
“Ciao Lil! Dov’è Finn?” chiese Astrid con un sorriso.
“Finn? E come faccio a saperlo?” chiese la ragazza aggrottando le sopracciglia.
“Ti ha scritto un messaggio… ti aspetta davanti a Mielandia credo.” Disse Josh lanciando uno sguardo eloquente a Daisy.
“Ah. Va bene, allora.” Lily era un po’ confusa. “Vado. A dopo.”
 
Scorpius Malfoy era entrato a Mielandia cercando di avere un’aria normale. Aveva visto Chasey all’ingresso che aspettava Lily. Voleva sapere cosa le avrebbe detto. Vide attraverso la vetrina Lily correre verso il ragazzo, e quando i due si incamminarono li seguì, dopo essersi fatto un Incanto Disillusore che lo rese invisibile.
Stavano discutendo.
“…Giuro Finn, non l’ho visto il tuo messaggio! Pensi che ti avrei dato buca?”
“E cosa stavi facendo? Dov’eri? Ti ho cercata dappertutto!”
“Dovevi parlarmi?” ribatté lei ignorando la domanda.
“…sì. Sediamoci qui.” Si sedettero su una panchina a lato del viale alberato e Scorpius si accomodò vicino a Lily per godersi lo spettacolo in prima fila.
“Senti. Riguardo alla sera del ballo... quando mi hai visto ballare con Sheila.”
La Grifondoro annuì con un sorriso. “Eravate molto teneri.”
Finn scosse la testa con forza. “Io volevo ballare con te.”
“Ma noi abbiamo ballato insieme.” Puntualizzò Lily.
“Sì ma poi tu te ne sei andata con Malfoy.” Pronunciò il nome come una parolaccia.
“Guarda, non parlarmi di quello.”
Scorpius avrebbe voluto dire qualcosa tipo ‘Ehi!’ ma poi decise che sarebbe stato meglio evitare.
“Perché?” (Finn sembrava… sollevato?)
“Ogni volta che siamo soli si mette in mezzo qualcuno in qualche modo! Poi non capisce che io potrei dargli molto di più che quelle puttanelle che si porta al traino.”
 
 Scorpius si sentiva in colpa per quello che la ragazza pensava di lui. Era vero, lui forse non era il ragazzo perfetto ma non era stata colpa sua cos’era successo con le altre. Avrebbe voluto dirle che aveva rifiutato Tracy Garret per andare da lei, ma si conosceva abbastanza da sapere che era troppo orgoglioso per fare una cosa simile. Intanto la ragazza aveva chiuso gli occhi e si era appoggiata alla spalla di Finn. Scorpius la guardò con un sorriso triste e si allontanò in silenzio.
 
 
“Il fatto è che io…forse mi piace.” Confessò Lily, dopo una lunga pausa.
Finn strinse i pugni. “Come fai a saperlo?”
“Cosa vuol dire scusa? Tu non sei mai stato innamorato di qualcuno?”
“Si, beh io…” iniziò lui.
“E allora. Hai capito cosa intendo.”
“Sì.”
“Comunque cosa volevi dirmi?” chiese Lily asciugandosi gli occhi.
“Ah… niente. Niente di importante.” La ragazza lo abbracciò. “Sei il migliore amico più fantastico che potessi desiderare, grazie.” Gli occhi del ragazzo erano due fessure color ardesia.
Lily non aveva capito un tubo di quello che Finn stava cercando di dirle.
 
***
 
Bessie l’aveva cercato molte volte, ma lui era sempre stato vago e alla fine aveva lasciato perdere. Era un po’ dispiaciuto ma si sentiva colpevole da quando aveva sentito cosa pensava Lily di lui. No, colpevole non era la parola giusta. Non si sentiva a posto con sé stesso.
“Si può sapere che hai? Sei strano da un paio di giorni.” Disse Lucas entrando in camera mentre Scorpius era sdraiato sul letto a leggere.
“Cosa?”
“No in realtà non sono solo un paio di giorni” l’amico era pensieroso. “è dal ballo.”
“Non so di cosa parli.”
“Sì che lo sai. Come mai non vuoi più andare a letto con Tracy? Hai trovato un fidanzato per caso?”
“Senti, perché non mi lasci in pace? Non ho niente che non va.”
“Avanti dimmi chi è.”
“Chi è chi?!”
“Il tuo fidanzato.”
“Zabini mi stai scocciando. Dimmi che vuoi e sparisci.”
“Ho parlato con Tracy prima, e mi sembrava un po’ giù. Secondo me tu sai come tirarle su il morale.”
“Saranno fatti nostri?!”
“Ehi bello rilassati, mi sembri un po’ teso. Sto solo dicendo che se c’è qualcosa che non va puoi sempre contare su di me. Ci vediamo dopo.”
“A dopo.”
Scorpius chiuse il libro e si mise la camicia e cravatta per scendere a colazione.
“Lucas! Sei pronto o devo aspettarti per due ore anche oggi?”
Il ragazzo fece capolino dalla porta del bagno. “Due minuti e ci sono.” Sorrise. Malfoy andava a mangiare da solo da quasi una settimana, senza aspettare nessuno.
Scesero tutti insieme, come una squadra compatta. Malfoy, Goyle, Zabini, Zhu, Nott, Lanzhowskij, Avery, Lancaster. Tutti i suoi compagni da sette anni, tutti i suoi amici. Era questo che non doveva dimenticare mai, la sua famiglia.
Entrarono in Sala Grande chiacchierando e ridendo e gli altri studenti si girarono a guardarli. Un po’ li invidiavano. Erano alteri e sinuosi, superbi, astuti e intelligenti. E soprattutto avevano quello che a molti mancava: L’Orgoglio Serpeverde. L’Orgoglio della loro Casa, delle loro idee che tenevano alte come uno stendardo.
Anche Astrid si girò a guardare, e diede di gomito a Lily, che stava facendo una battaglia di fiocchi d’avena con Daisy. 
Lily sorrise nel vedere Scorpius ridere ad una battuta di Avery. Era da un po’ che non lo vedeva così allegro. Forse qualcosa in lui stava cambiando.
La ragazza sperò fosse così. Chissà quante cose sarebbero cambiate se lui fosse stato più sereno.
 
Scorpius gettò un’occhiata veloce al tavolo dei grifoni, dall’altra parte della Sala e vide che Lily stava sorridendo, mentre parlava con Cook. Il cuore gli saltò un battito.
 
 “Sei tutto rosso.” Osservò Zhu quando si sedettero.
“Fa un caldo qui dentro…” disse facendosi aria con un tovagliolo.
“L’ho notato anche io… sarà la maglia di Garret.”
“Forse volevi dire la non-maglia…” puntualizzò Zabini intrecciando le dita in quelle di Grace Avery. Stavano insieme dal terzo anno e Scorpius li trovava una coppia veramente azzeccata. Grace era molto bella per gli standard dei Serpeverde: Alta, bionda e flessuosa, con la lingua più velenosa di una vipera; Lucas invece era nero, ma per il resto si trovavano a meraviglia.
 Malfoy si ritrovò a pensare che preferiva le rosse.
Finito di mangiare il ragazzo seguì i Serpeverde finché non incrociarono Lily e le sue amiche che salivano verso la Torre. Fece un respiro profondo poi si staccò dal suo gruppo e andò da lei.
“Vieni con me.” Disse, portandola verso un corridoio secondario, mentre tutti quanti, Serpeverde e Grifondoro li guardavano con gli occhi sgranati. Non capitava molte volte di vedere una cosa simile. I Grifoni e i Serpenti si scrutarono diffidenti, poi i primi salirono le scale diretti alla Torre, i secondi scesero, diretti ai Sotterranei.
Si appoggiarono al davanzale di una larga finestra che dava sul lago, i tentacoli della piovra si muovevano pigri in lontananza.
“Ok, adesso lasciami parlare e non azzardarti ad interrompermi.” Disse Scorpius quando Lily aprì la bocca. Lei annuì. Era arrabbiata, non l’aveva ancora perdonato per l’aeroplano-messaggio.
Il ragazzo le raccontò tutto dal principio, dal giorno dell’Incantesimo, fino al giorno in cui –pure lui ci credeva a stento- era andato da lei invece che stare con Tracy.
Lily non diceva niente, lo osservava solo mentre parlava. Guardò i denti bianchi, i capelli che brillavano quando il sole li colpiva, il nodo della cravatta che aveva allentato a metà discorso per il nervosismo. Sembrava sincero. Ma non poteva funzionare comunque.
“E questo è tutto.” Concluse il ragazzo ansante per il gran discorso.
“Va bene.” Rispose lei.
“Che risposta è scusa?”
“Significa che ho capito quello che mi stai dicendo.”
“Ci mancherebbe! È la verità.” Scorpius si stava innervosendo.
“Sai, di solito tu e la verità non andate molto d’accordo!”
“E questo cosa vorrebbe dire?” Gli occhi del ragazzo si assottigliarono pericolosamente, come faceva tutte le volte che era arrabbiato.
“Come faccio a crederti Malfoy? Onestamente, pensi di essere una persona credibile?”
Queste parole punsero sul vivo Scorpius, che fece un passo in avanti. “Ti sto dicendo quello che è successo veramente.”
“Perché?” si limitò a chiedere lei.
“Perché cosa?”
“Perché me lo stai dicendo?”
“Pensavo volessi saperlo!” quasi urlò dalla rabbia, l’erede dei Malfoy.
“Ora lo so, cosa vuoi da me?!” anche Lily si stava arrabbiando.
Scorpius riprese il controllo di sé. “Niente. Pensavo… no, niente. Hai ragione, cosa dovrei volere da una Mezzababbana?” sbuffò, glaciale. “Non so nemmeno perché perdo il mio tempo con te. Sparisci, se non vuoi che la tua Casa perda venti punti.” Disse picchiettandosi il distintivo da Prefetto.
“Sai che cosa sei, Malfoy?” strillò Lily sull’orlo delle lacrime. “Sei un debole, proprio come tuo padre! Tienitelo il tuo sangue puro, mi fai schifo!”
“Rimangiatelo subito, Sanguesporco!” Scorpius era furibondo, estrasse la bacchetta dal mantello.
“Stupeficium!” Lily lo precedette.
“Protego!” Malfoy si rifugiò dietro allo scudo di magia, poi contrattaccò. “Reducto!”
Il suo incantesimo cozzò contro lo scudo che la ragazza aveva evocato senza parlare.
“Levicorpus!” Scorpius riuscì a trovare la falla nell’incantesimo di protezione e Lily con un urlo di rabbia si ritrovò appesa al soffitto.
“Ora ti…” il basso sibilo di Malfoy venne interrotto da un pugno. Lily lo aveva colpito allo zigomo sinistro, e il ragazzo barcollò, con le mani sul viso.
“Come hai os...”
“MALFOY! POTTER!” La  McGranitt veniva verso di loro, con la bacchetta in pugno. “Cosa diavolo sta succedendo qui?!” ruggì liberando Lily dall’incantesimo.
“Mi ha aggredita!”
“Mi ha tirato un cazzotto!”
“È COLPA SUA!” dissero in coro indicandosi  vicenda.
La McGranitt, livida disse solo: “Nel mio ufficio. Subito.”
 
 
***

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Capitolo 10
*** In punizione ***


Sono tornata, come state? Mi dispiace di non aver postato prima ma ho avuto un sacco da fare :/

Vi ricordo ancora che se vi piace il pairing Ted/Victoire potete andare a leggere la mia nuova storia: "Come ti sconvolgo la vita". 
Un bacio a tutti e buona lettura <3


***
“Dimmi che stai scherzando.” Astrid guardò Lily preoccupata.
Lei scosse la testa, buttandosi sul suo letto. “Tre settimane di punizione.”
 
“Tre settimane?” Ruggì Lucas Zabini sedendosi sul divano nella Sala Comune verdeargento.
Scorpius annuì massaggiandosi le tempie.
 
“Ma che diavolo hai fatto?” chiese Daisy dal bagno.
“E’ colpa di quel coglione di Malfoy!” disse Lily con rabbia.
 
“Come ha fatto a beccarvi?” Anche Nott era curioso.
“E’ colpa di quella schifosa Mezzababbana!” sputò il biondo.
 
 
Nelle due Sale Comuni la scena era pressoché identica. Le Grifondoro, attorno a Lily la consolavano per la punizione della McGranitt, mentre nei Sotterranei Tracy Garret scivolava senza far rumore nella stanza di Scorpius per offrirgli il suo particolare tipo di conforto.
 
Scorpius la baciò con rabbia, facendo aderire il corpo al suo. La prese di peso e la portò nel grande letto a baldacchino.
“Mi mancavi, Scorp.” Ansimò lei stuzzicandolo con le sue mani affusolate.
“Mh.” Il biondo non rispose.
Fu una lunga notte, e non fu solo Lily a passarla insonne.
 
Scorpius si rigirava nel suo letto a baldacchino, vuoto. Tracy era uscita dalla camera appena avevano finito, come sempre.
Non ho bisogno di una moglie, grazie.
Questo era quello che le rispondeva ogni volta che lei gli chiedeva se poteva dormire lì.
Il ragazzo non riusciva a prendere sonno e decise di andare un po’ in giro, come da sempre faceva in caso di insonnia. Grazie a questa sua abitudine conosceva i segreti del Castello come pochi altri. Si mise il lungo mantello nero con lo stemma di Serpeverde e uscì cercando di non fare rumore.
Incontrò il Frate Grasso e la Dama Grigia a metà delle scalinate per il terzo piano, il che lo costrinse a fare una brusca inversione e prendere una scorciatoia per la Biblioteca dietro un brutto quadro ammuffito. Quando uscì era al quarto piano, e la prima cosa che gli venne in mente fu di andare nel ‘suo’ bagno, dove avrebbe potuto aspettare che i fantasmi finissero la loro ronda.
Quando entrò, ignorando il cartello ‘GUASTO’ sorrise. Il silenzio assoluto di quel posto era rilassante, soprattutto quando non riusciva a dormire. Ma i suoi problemi lo perseguitavano anche lì.
“Ti conviene fare quello che è giusto. Non sarò indulgente questa volta, Scorpius. Ormai hai diciassette anni, sei un uomo.” Le parole di sua madre gli rimbombavano in testa. Ogni volta che suo padre invitava a cena un’altra nobile famiglia, Scorpius sapeva che casualmente quella famiglia aveva una figlia che, casualmente aveva la sua età, e che casualmente moriva dalla voglia di sposare un ricchissimo Serpeverde di nobili origini.
Lui lo trovava rivoltante, e non faceva nulla per nasconderlo. L’ultima volta, dopo che la signorina di turno era andata via con le lacrime agli occhi per la sua indifferenza e freddezza, Scorpius e Astoria avevano avuto un litigio furibondo e la madre gli aveva urlato:
“Vuoi fare di testa tua? Perfetto! Allora presentaci tu una candidata accettabile! Ma se non lo farai, alla fine dell’anno, dopo gli esami sposerai una di queste ragazze! A Natale vengono i Lancaster, e tu ti comporterai bene, altrimenti…”
A quel punto il ragazzo era andato in camera sua, sbattendo la porta. Il messaggio era chiaro: il suo tempo si stava esaurendo, doveva scegliere. A Natale non aveva nessuna voglia di tornare a Malfoy Manor per conoscere l’ennesima ragazzetta viziata. Ma la madre era stata chiara, e lui non poteva fare nulla, assolutamente niente, era impotente di fronte a loro. Diede un pugno al marmo, per sfogare la sua rabbia, ma non ne trasse nessun sollievo. Doveva camminare, e cercare di pensare ad altro. Ricacciò indietro le lacrime che minacciavano di appannargli gli occhi e si diresse verso la Sala Trofei.
Non era mai andato a vedere i suoi premi, ma decise che ricordare bei momenti in cui li aveva vinti avrebbe potuto risollevargli un po’ il morale. Quando giunse davanti alla porta a vetri però, sentì un fruscio, come di piuma che gratta la pergamena, e si fermò.
‘C’è qualcuno.’ Pensò. Silenziosamente scivolò dentro e sbirciò da dietro uno scaffale di coppe dorate. Vide una poltrona, un tavolo con sopra un libro, un foglio di pergamena e una penna d’aquila. Si avvicinò piano, cercando di indovinare chi potesse aver abbandonato tutto lì. Si chinò sul tavolo per dare un’occhiata al libro.
 
Lily Luna Potter era immobile seduta sulla poltrona, mentre Scorpius si avvicinava.
‘Ora mi ammazza’ aveva pensato terrorizzata, stringendo i braccioli. Poi si era ricordata del mantello. Si era alzata cercando di non fare rumore appena un secondo prima che lui si sedesse. Il Mantello dell’Invisibilità era abbastanza ampio da consentirle di muoversi agevolmente, grazie al cielo.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo, ma la sua felicità durò solo un secondo, giusto un attimo prima che si ricordasse cosa stava scrivendo sulla pergamena.
 
“Le squadre della Scuola dal 1745” diceva il titolo consunto sul grosso libro. Il ragazzo sfogliò le pagine e in tutte gli anni in cui in squadra c’era un Malfoy,  il nome era sottolineato. Anche il suo lo era. Scorpius aggrottò le sopracciglia e guardò la pergamena. Era una lettera, e con stupore si accorse che parlava di lui.
 
Caro Louis,
so quello che stai passando con Amèlie… capisco benissimo. Mi sono sbagliata su Scorpius, mi costa ammetterlo. Dopo quello che mi hai detto ho chiesto a Bonnie e lei mi ha spiegato come funziona la questione … è terribile, davvero. Non avrei mai potuto essere un peso tale, quindi ho fatto in modo di chiudere. Sono arrabbiata con lui, ma solo perché adesso
 
La lettera terminava in quel punto con una riga obliqua e delle macchie di inchiostro, come se il mittente fosse stato spaventato da qualcosa, e sobbalzando avesse fatto gocciolare la piuma.
Scorpius rilesse la lettera parecchie volte, ma non riuscì a capire molto di quello che c’era scritto. Quale “questione”? Per Bonnie intendeva forse Bonnie Cresta? “Ho fatto in modo di chiudere”?
 
Piegò la lettera e se la mise in tasca, poi agitò la bacchetta e il librone tornò al suo posto sullo scaffale. Prese anche la penna d’aquila, strappò un pezzo di pergamena dal rotolo sul tavolo e scrisse un messaggio anche lui.
 
Lily era rimasta immobile dall’altra parte del tavolo, impotente. Quando il ragazzo spense la luce e lasciò la stanza, andò a vedere cosa aveva scritto, accendendo la bacchetta.
 
Non per interrompere le tue farneticazioni, ma non ti sembra di essere psicotica?
 
La ragazza arrossì e strappò il foglio. Il solito.
 
***
“Bene. Portatemi le bacchette.” La McGranitt osservava gelida i suoi alunni, e tese la mano. Scorpius, e poi Lily, si alzarono e le consegnarono, riluttanti. Una punizione faceva sempre schifo se iniziava con “datemi le bacchette”.
 
“Oggi dovrete pulire gli archivi della Sala Trofei. Tutti i registri precedenti al 1800 dovranno essere impilati a lato della sala. Domani li porterete poi nei Sotterranei. Chiaro?”
I ragazzi annuirono, sconvolti. Nella Sala Trofei ci saranno stati almeno quattrocento registri, e non tutti avevano un’etichetta visibile. Sarebbe stata una lunga serata.
 
Lily Luna sospirò. “Prendi quelli in alto. La scala è lì.”
“Cosa sono, il tuo elfo domestico? Prendila te la scala!” disse Malfoy indispettito.
“Senti, se continui ad essere controproducente ci metteremo ottocento anni. Puoi prendere quella maledetta scala? È troppo pesate, io non riesco a sollevarla.” La ragazza cercò di mantenere la calma e respirò profondamente.
Scorpius prese la scala e la portò fino allo scaffale, prima di salire e cercare di prendere i registri più vecchi, mentre la Grifondoro impilava quelli del 1934 e li divideva da quelli del tardo 1800 destinati ai Sotterranei.
Ormai avevano quasi finito, erano lì da tre ore.
Il biondo imprecò e Lily vide che la scaletta traballava pericolosamente. Si precipitò a tenerla con entrambe le mani.
Si ritrovò pericolosamente vicina al corpo di Scorpius. E ad una parte in particolare, che la fece avvampare.
“Mi stai fissando gli attributi Potter?” ridacchiò il ragazzo. All’inizio l’atmosfera era tesa, e volavano insulti e imprecazioni, ma dopo un’oretta erano stremati tutti e due, e avevano stabilito una specie di pace molto precaria.
“Ti sto impedendo di sfracellarti, idiota. Prendi quei registri” Beccata in pieno.
“Merlino che lagna che sei. Ma non potevano mettermi in punizione con qualcun altro?” È arrossita! Ahahahah!
“Potremmo essere nelle nostre Sale Comuni, se non avessi cercato di cruciarmi!” Lily si stava scaldando.
“Ma sei tu che fai sempre la saccente con quella faccia…”
“Che faccia?!” lo interruppe lei lasciando la scala.
Malfoy quasi cadde con in mano tre grossi libroni polverosi. “TIENI STA CAZZO DI SCALA, MALEDIZIONE!”
“Cosa stavi dicendo?”
“Cosa te ne frega, ogni volta che provo a dirti qualcosa di carino fai la frigida! Oh… aspetta…” un’espressione stupita affiorò sul suo viso. “Sei lesbica?”
La ragazza spalancò la bocca. Non poteva essere davvero così idiota.
“Senti un po’... Solo perché una ragazza normale non è completamente rimbambita dalla tua presenza, tu dai per scontato che sia perché i ragazzi non le piacciono affatto?! Non ti passa nemmeno per quel cervellino rinsecchito l’idea che forse io non voglio come fidanzato uno stronzo deficiente, montato e pieno di sé da far schifo??”
“Ricco, purosangue di buona famiglia…”
“Pensi davvero che sia questo l’importante!?” Lily era davvero arrabbiata. Non era così che si era immaginata la sua punizione con Scorpius.
“E cosa conta per te, scusa? La lealtà? La coscienza immacolata? Per favore…”
“Mi basta il rispetto, Malfoy. Non so se ne hai mai sentito parlare.”
“Io ti rispetto!”
“Ti piaccio?”
“Eh?”
“Io ti piaccio?”
“Sei una Grifommerda…”
“Visto?” Lily non si aspettava niente di diverso.
“…Ma sì. Mi piaci. Forse. Un po’.”
“Ah sì?”
Scorpius scese dalla scala e appoggiò i libri sul tavolo. Poi si girò verso di lei.
“Beh? Non ho nessun anello, se è questo che ti aspetti.”
Lily rimase in silenzio.
“E non ho nessuna intenzione di inginocchiarmi e dire cose tenere.”
Lei aspettò ancora.
“Vieni qui, Potter.”
La abbracciò in silenzio.
 

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Capitolo 11
*** La vacanza imprevista. ***


Breve capitoletto bonus per farmi perdonare la lunga assenza :) Buona lettura!
(N.B. : Il rating diventa arancione!)



“Forse non è stata una grande idea.” Disse Lily a Fiona. Stavano scendendo a fare colazione, e quasi non si accorse che stava andando dalla parte sbagliata.
“Non è stata una grande idea?!” l’amica era stupita. “Ti rendi conto che stiamo parlando di Scorpius Sonostupendo Malfoy? Cioè…”
“Sì ma è anche Scorpius ‘Cambiounaragazzaallasettimana’, ‘Sonounostronzo’, ‘Nonmenefreganientedite’, Malfoy.”
“Il segreto è” sorrise Fiona “Che devi semplicemente essere diversa da qualunque ragazza lui abbia mai avuto.”
“Sarà… ma non so se…” Iniziò Lily, quando la sua amica le tirò una gomitata nelle costole. Scorpius Malfoy la stava aspettando appoggiato ad una colonna all’ingresso della Sala Grande.
Lily lo guardò e le vennero in mente tutti i cliché e le solite frasi dei romanzi rosa che piacevano tanto ad Astrid: e in quel momento lo guardò e non desiderava altro che lasciarsi stringere dalle sue braccia possenti…
Oppure: quando lui la vide le sorrise, e lei si sciolse prima di corrergli incontro…
E tutte queste cose terribilmente melense e noiose. Mentre Lily gli andava incontro si sentiva semplicemente tesa e felice (e comunque Scorpius non aveva braccia ‘possenti’, ma un fisico piuttosto sottile).
Quando il ragazzo alzò la testa e la vide fece il suo particolare sorriso-ghigno, e Lily si ricordò le parole di Fiona. Cos’era che poteva renderla diversa da tutte le puttanelle che aveva intorno? Fece un respiro profondo.
“Ciao Malfoy.”
“Ciao Potter.”
“Aspetti qualcuno?”
“Sì, un troll di montagna, che sicuramente è più perspicace di te.”
Lei inarcò un sopracciglio. “Davvero vuoi che i tuoi amichetti ti veno entrare con me?”
Lui alzò le spalle, perdendo però un po’ di colore. “Chissenefrega.”
Lily lo guardò negli occhi, e capì che sforzo doveva essere per lui, fregarsene (per una volta) di cosa diceva il suo clan. Sorrise.
“Non mi aspetto che tu lo faccia, davvero. Possiamo vederci dopo. Va bene?”
Lui la guardò, grato. “Grazie… A dopo allora.” E le diede un lieve bacio prima di andare.
 
Scorpius Hyperion Malfoy e Lily Luna Potter avrebbero pensato di tutto, tranne che un giorno sarebbero entrati in mensa uno dopo l’altro senza punzecchiarsi e soprattutto, non vedendo l’ora di essere insieme di nuovo.
La tavolata verdeargento era piuttosto silenziosa quel giorno.
‘Meglio. ’ Pensò Scorpius prendendo una salsiccia e un toast. ‘Non ho proprio voglia di chiacchierare stamattina. ’
Ma non poteva durare a lungo. Appena cinque minuti dopo arrivò Tracy con tutta la sua banda di amichette che iniziarono subito a rompere.
“Allora Scorp, come vanno le punizioni con peldicarota?”
Il ragazzo alzò le spalle, concentrandosi sul cibo.
“Allora? Silenzio stampa?”
Lui fece il gesto di sigillarsi la bocca. “No comment.”
In quel momento arrivarono i gufi. Il Falcone Reale di famiglia Malfoy atterrò con eleganza impeccabile tra il panetto di butto e il bricco del latte, tendendo una zampa verso il padroncino. Scorpius impallidì nel riconoscere la calligrafia di sua madre.
 
Scorpius,
Mi dispiace per le incomprensioni che ci sono recentemente state. Lo sai che io e tuo padre vogliamo solo il meglio per te, tesoro. Sono convinta che se tu ovvierai al problema presentandoci entro Natale la fanciulla purosangue da te prescelta, non ci saranno altri inutili discussioni. Altrimenti, lo sai che faremo del nostro meglio per renderti felice. Prima delle vacanze comunque, verranno a cena i Lancaster (sii gentile con Nivea) e potrai comunque dirci cosa ne pensi.
Mamma e Papà.
 

 
***
 
“Brutte notizie?” Lily e Scorpius erano seduti su un ceppo di pino nello spiazzo vicino alla capanna di Hagrid, e la ragazza aveva notato un’ombra sul viso del Serpeverde.
“Ah… il solito.”
“Cioè?”
“Niente di importante. Ti va una Burrobirra?” sorrise lui tirandone fuori due da sotto il mantello.
Lily sorrise e prese la sua. La appoggiò vicino ai piedi e finì di rollare la sigaretta, con calma. Leccò la cartina poi si girò verso Scorpius.
“Ne vuoi una?”
“Nah, ho le mie.” Tirò fuori da una tasca interna un pacchetto di Dunhill.
“Burrobirra e sigarette, non potrebbe andare meglio.” Rise Lily.
“Già…” Il ragazzo decise che non aveva la minima voglia di lasciarsi rovinare la giornata dai suoi.
“Sai stavo pensando che se mai dovessi dire ai miei che stiamo insieme mi ammazzerebbero.” Rise la ragazza.
Scorpius fece un profondo respiro. E iniziò a raccontarle la promessa che aveva fatto a sua madre.
 
***
 
“Mi mancherai.” Disse Scorpius stringendo a sé Lily, nell’Atrio d’ingresso pieno di valigie. Stavano per tornare a casa per Natale ma nessuno dei due aveva voglia di lasciare l’altro.
“Anche tu.” Rispose lei alzandosi sulle punte per baciarlo. “Ci sentiamo va bene?”
“Certo. Un po’ ho imparato come usare quella scatoletta che mi hai regalato.” Scorpius, venendo da una famiglia purosangue non era molto preparato sulla tecnologia babbana.
“Si chiama ‘telefono cellulare’ in realtà.” Rise Lily. “Ma va bene anche solo ‘cellulare’.”
Si baciarono di nuovo, un po’ emozionati. Era il primo periodo di tempo che trascorrevano lontani da quando si erano messi insieme, un mesetto e mezzo prima, e speravano andasse tutto bene.
 
 “Quando avrete finito di fare i piccioncini, potremmo anche andare, Lily.” Disse acidamente Al, comparendo alle loro spalle con una smorfia.
“Al.” Lo ammonì la sorella. “Non cominciare. Sai che non ci vedremo sul treno perché Scorp è un Prefetto.”
“A differenza di te.” Puntualizzò Scorpius ghignando.
Lily gli tirò una gomitata. “Ahia!” gemette il ragazzo. …” La Grifondoro lo strinse e lo baciò di nuovo. “Fai il bravo a Malfoy Manor, mi raccomando.”
“Sissignora.” Sorrise alla sua ragazza. “Ciao Potter, ci si vede nella Carrozza Prefetti… o forse no.” Sghignazzò poi rivolto ad Al allontanandosi.
“Io non lo sopporto quello! Cosa ci trovi in lui? È un egocentrico, pallone gonfiato, pieno di sé, maledetto Mang…”
“Scorpius non c’entra niente con le scelte di suo padre, Al. Chiudi il becco.”
“Sì, certo.” Borbottò il fratello raggiungendo Hugo e Rose che li stavano aspettando. Sia la famiglia Potter che la famiglia Granger si aspettavano che i cugini andassero d’amore e d’accordo, per cui il viaggio di ritorno lo facevano sempre nello stesso scompartimento, e scendevano dal treno insieme, sorridendo.
Lily lo trovava fasullo, ma non aveva mai detto niente in sei anni, e non aveva voglia di iniziare in quel momento. Tanto più che aveva appena ricevuto un aereoplano-messaggio da Scorpius.
 
C’è meno lavoro del solito… verso Southampton vengo a prenderti e ti porto nella mia Camera dei Segreti.
Scorp
 
Vedrò di fare attenzione al basilisco.
Lily
 
Scorpius Malfoy arrossì nel leggere la risposta. Lui e Lily non erano ancora andati a letto insieme, nonostante fossero passati quasi due mesi, non perché non avessero voglia, ma la ragazza aveva una visita ginecologica prima di Natale (non era sicuro che la parola fosse giusta), e da quello che gli aveva spiegato, un tizio le controllava i piani bassi e lei doveva essere intatta.
 
Come promesso dopo un’oretta il bel biondino bussò delicatamente alla porta dello scompartimento dei Grifondoro, e Lily si alzò di scatto mollando la rivista che stava leggendo.
Malfoy trovò in fretta uno scompartimento per Prefetti vuoto, e si affrettò a chiudere a chiave.
Lily lo abbracciò avvolgendogli le gambe attorno alla vita, e caddero sul morbido divanetto, baciandosi con furia.
Lui scese con le labbra sul collo di lei e con la mano le sfiorò il bordo delle mutandine. Lily gemette un po’ e gli si strinse addosso.
Dopo avergli slacciato i bottoni della camicia la ragazza gli sbottonò i jeans e prese a baciargli il petto, scendendo poi verso il bassoventre. Scorpius gemette e affondò le dita ancora di più dentro di lei.
Quando Lily arrivò a baciare il suo sesso, il ragazzo iniziò ad ansimare più pesantemente e le accarezzò i capelli con l’altra mano, inarcando leggermente la schiena.
 
Vennero quasi in sincronia, rimanendo uno tra le braccia dell’altra. “Appena torni ti faccio vedere davvero la mia Camera dei Segreti.” Le parole di Scorpius suonavano come una promessa.
“Non vedo l’ora, Erede di Serpeverde.” Lo prese in giro lei, baciandolo di nuovo.
 
Quando arrivarono a King’s Cross si sfiorarono appena le labbra nel salutarsi, perché erano timorosi che le famiglie potessero vederli. Soprattutto Scorpius non aveva idea di come avrebbe fatto a dire ai suoi che la figlia di Harry Potter era la sua ragazza.
 
***

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