Una pozione per Ginny

di Alessandra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Cap 5 ***
Capitolo 6: *** Cap 6 ***
Capitolo 7: *** Cap 7 ***
Capitolo 8: *** Cap 8 ***
Capitolo 9: *** Cap 9 ***
Capitolo 10: *** Cap 10 ***
Capitolo 11: *** Cap 11 ***
Capitolo 12: *** Cap 12 ***
Capitolo 13: *** Cap 13 ***
Capitolo 14: *** Cap 14 ***
Capitolo 15: *** Cap 15 ***
Capitolo 16: *** Cap 16 & Epilogo ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


                                                                              Una pozione per Ginny      Cap 1 

 

Una ragazza dai capelli di un rosso fiammante, comodamente seduta davanti al camino della sala comune dei Grifondoro, guardò le fiamme immersa nei suoi pensieri, sembrando - se osservata da un occhio attento -preoccupata per qualcosa.

Un brontolio la riscosse per qualche secondo, portò la mano destra sulla pancia arrossendo un po'. Era così nervosa quella sera che aveva deciso di saltare la cena, anche se il suo stomaco sembrava non essere molto d'accordo.

Proprio in quel momento si aprì il buco del ritratto, scoprendo una ragazza bruna che, con passo deciso, si diresse proprio dove si era seduta la sua compagna dai capelli rossi.

“Ehi Ginny, perché mi hai fatta chiamare con tutta questa urgenza ? E' successo qualcosa ?”

Ginny Weasley, quindici anni, alzò lo sguardo verso la sua interlocutrice.

“Ciao anche a te, Hermione…” disse sarcastica “ Ho solo bisogno di parlarti in privato, per questo ti ho chiamata”.

Hermione Granger, diciassette anni appena compiuti, si accomodò accanto alla poltrona dell’amica.

“E’ qualcosa di grave ?” disse, abbandonando la sua aria di superiorità.

Ginny le regalò un debole sorriso “Dipende da quello che intendi per grave”.

Hermione le lanciò uno sguardo preoccupato.

“ Devo fare una cosa un po' pericolosa ma non so da dove iniziare... ” disse Ginny, guardando l'amica “Ed ho bisogno del tuo aiuto”.

Hermione allargò i suoi grandi occhi marroni “Un po' pericolosa ?” ridisse allarmata " Ginny, che hai combinato ? "

“Ho rubato nell’ufficio di Piton…”

Hermione la guardò come se fosse diventata una gigantesca lumaca marina.

“Che hai fatto ??” urlò, prima di ricordasi come lei stessa al secondo anno avesse “preso in prestito”( come diceva Ron ) qualche ingrediente per fare la pozione Polisucco proprio al loro unto professore, così tacque e fece cenno a Ginny di continuare.

“Vedi… devo fare una pozione… ho preso giusto qualche ingrediente qua e la….”

Hermione continuò a guardarla, cercando di nascondere la sua espressione inorridita.

“… ed ho preso questo in Biblioteca”.

Ginny tirò fuori un libro vecchio e polveroso in cui c’erano le più orrende pozioni di magia nera.

“Ma questo… dove lo hai preso ?” disse subito Hermione, sapendo già la risposta.

“Te l’ho appena detto, in biblioteca”

Hermione la guardò male “Come hai fatto ad entrare nella sezione proibita ?”

Ginny alzò le spalle, noncurante “Ho buttato una caccabomba proprio davanti alla biblioteca, così quando Madama Pince è uscita per pulire tutto ho avuto per qualche minuto la biblioteca tutta per me !”

Hermione si alzò di scatto, guardandola come un’oca inferocita “Sei impazzita ? Riportalo subito indietro !” berciò.

Ginny si alzò a sua volta “Non ti ho fatta venire qui per dirmi cosa devo o non devo fare!”

Aveva le mani sui fianchi ed un cipiglio così simile a quello di Molly Weasley che Hermione si rimise subito a sedere.

“Però ti serve una mano, giusto ?” disse contrariata.

“Sì, io non sono mai stata un granché nelle pozioni, mentre tu sei sempre stata tra i migliori !”

Hermione la guardò male, non si sarebbe fatta convincere solo con qualche complimento.

“Di che pozione si tratta ? ” chiese, nonostante tutto un po' curiosa.

Ginny aprì il grande libro di pozioni ed iniziò a sfogliarne le pagine, per fortuna tutti i Grifondoro erano a cena, così da avere la Sala Comune tutta per loro.

Trovata la pagina che le interessava, porse il libro all’amica.

Hermione iniziò a leggere e, mano a mano che scorreva le righe, i suoi occhi si allargarono di stupore.

“Ma…questa è…”

“Si chiama Pozione dei Desideri!”

Hermione le restituì il libro.

“Fa avverare tutti i sogni della persona che la ingerisce!”

“A che ti serve ? Vai bene a scuola, sei tra le ragazze più carine di Hogwarts e giochi titolare nella squadra di Quidditch del Grifondoro”

Hermione si bloccò “… non vorrai usarla per un ragazzo, spero ?”

Ginny arrossì di colpo, confermando i peggiori sospetti di Hermione.

“Mi dispiace, ma queste cose non le faccio! Sono anche un Prefetto !” esclamò Hermione, stizzita.

“Ascoltami Hermione! Lo sai cosa provo io per Harry e…” iniziò Ginny, con aria disperata.

Ma la ragazza la bloccò “Non sarà una stupida pozione a renderti felice ed a farlo stare con te, buonanotte”

Si alzò e fece qualche passo verso le scale, per andare al dormitorio.

“Ma... potresti usarla anche te con Ron !!” disse Ginny, ormai pronta a tutto.

Hermione si bloccò e si voltò con gli occhi che mandavano lampi.

“Che intendi dire ?”

“Che servirebbe anche a te, visto che sei perdutamente innamorata di mio fratello e viceversa, ma non avete il coraggio per dirvelo” finì Ginny, con un ghigno crudele.

Per Hermione fu troppo, fece una smorfia strana ed iniziò a salire, due a due, i gradini che portavano alla sua stanza.

Harry Potter e Ronald Weasley sazi di cibo, si alzarono da tavola per dirigersi alla Sala Comune, dove una bella sfida a scacchi avrebbe fatto loro digerire.

“Sai perché Hermione sia andata via cosi di corsa ?” chiese Ron, al suo amico.

“Non ne ho idea, non è corsa via quando ha ricevuto quel gufo ?” rispose Harry, salendo le scale.

“ Già e chissà chi glielo ha mandato... Spero non Krum” Ron pronunciò il nome del bulgaro con disgusto.

“Beh, sicuro ci starà aspettando in Sala Comune, così potrai chiederlo direttamente a lei” continuò Harry, cercando di distrarre da quel pensiero l’amico.

Ma con grande delusione di Ron, non vi erano tracce Hermione in Sala Commune.

“Se cerchi Hermione è andata a dormire!” disse una vocina alle loro spalle.

I due ragazzi si voltarono, trovandosi davanti Ginny.

“Tu che ne sai ?” chiese Ron, piuttosto sospettoso.

“Magari l'ho vista ? Certo che sei davvero stupido come uno Snaso !!” rispose lei, facendogli una linguaccia.

Harry non riuscì a trattenere un sorriso.

Ginny lo guardò sorpresa per qualche secondo, prima di arrossire furiosamente. Da quando Harry rideva alle sue battute ?

“Ma sai perché sia andata via a metà cena ?” chiese il fratello, infastidito.

“Non ne ho idea" sussurrò a malapena, sedendosi imbarazzata vicino al fuoco.

Il giorno seguente, quando entrò in sala Grande, Ginny trovò Hermione che faceva colazione tutta sola, così, decisa a non mollare, si sedette vicino a lei.

“Buongiorno” disse allegramente.

Hermione, che non l’aveva sentita, sobbalzò spaventata, “Ciao Ginny !” disse, dopo qualche secondo di silenzio.

“Sei ancora arrabbiata per ieri ?” chiese titubante la piccola Weasley.

Hermione le sorrise dolcemente “No, anzi scusami, ho avuto una reazione spropositata!”

“Non devi scusarti…. Però ho davvero bisogno del tuo aiuto” le rispose l'amica, guardando la sua tazza di cereali con troppo interesse.

Hermione si guardò intorno “Senti, quello che vuoi fare non solo è proibito, ma anche pericoloso! E se qualcosa andasse storto ? Se la pozione facesse solo qualcosa di irreparabile ? Spero che tu ci abbia pensato…”

“Sì che ci ho pensato!” disse Ginny, accalorandosi “ Non sono una stupida!”

“Non ho detto questo, comunque non parliamone qui… guarda.. arrivano Ron ed Harry”.

Ginny guardò preoccupata l’amica “Non dire loro niente, ti prego!”

“Ok, stai tranquilla!” le rispose bonariamente l'amica.

“Buongiorno Hermione” disse Harry, sedendosi di fronte alle amiche “Ciao Ginny!”

“Buongiorno Harry” risposero quasi in coro le ragazze.

“Buongiorno anche a te, eh??” fece Hermione a Ron che si era seduto senza degnarle di uno sguardo.

“Giorno” rispose lui con un suono simile più ad un grugnito che ad altro.

Hermione cercò inizialmente di ignorarlo, si imburrò la sua fetta di pane, cercando di non fare caso all’amico che la guardava con insistenza e con uno sguardo truce, ma a tutto c’era un limite…

“Dormito male Ronald ?”disse sarcastica, non reggendo più.

Ginny alzò un sopracciglio, sorseggiando guardinga il suo succo di zucca.

“Ho dormito benissimo, grazie Hermione! ” rispose Ron, acido come un limone.

Hermione gli regalò un’occhiataccia.

“Mi spieghi cosa c’è stamattina ? E perché mi stai fissando con quello sguardo assassino ?”

Ron la guardò, arrossendo di colpo “Non ti sto fissando... e poi ancora non ci hai detto di chi fosse quel gufo di ieri sera. O anche, perché sei scappata a metà cena non aspettandoci neanche in Sala Comune!” snocciolò, arrivando subito al punto.

Hermione guardò Ginny, che le restituì uno sguardo spaventato.

“Il gufo era di un amico…” rispose evasiva, mentre le guance le si coloravano di rosso.

“Sì, come no! ” disse Ron, servendosi uova e bacon con poca grazia.

“Qual è il problema scusa ? Non posso avere un amico ?” rispose lei, punta sul vivo dalla sua risposta.

Harry e Ginny si scambiarono occhiate preoccupate, da qualche tempo quei due non facevano altro che litigare.

“Ehm.. ragazzi..” provò Harry “non mi sembra il momento per litigare, abbiamo Piton alla prima ora, meglio sbrigarci, ok ?”

Ma i due amici non avevano sentito una parola.

“Ammettilo, era di Krum la lettera !” berciò Ron,

“Anche se fosse ?”

“E che bisogno c’era di scappare ?”

Hermione sbuffò “Mi spieghi cosa te ne importa ?”

“Quello ti sta solo prendendo in giro, ma perché non capisci !” sbottò alla fine Ron, facendo evaporare tutta la pazienza rimasta alla Grifondoro.

Hermione si alzò di scatto, facendo cadere la brocca del latte. Tutti i Grifondoro la guardarono allibiti.

“Ronald Wealsey!!” disse, con sguardo assassino “ … Sei pregato di non ficcare il naso in faccende che non ti riguardano!! Quello che faccio e con chi mi scrivo è affar mio ! ” Hermione poi guardò Harry che spostò indietro la sua sedia, spaventato “Vi aspetto in aula !” sibilò, prima di uscire a passo svelto dalla sala.

Ginny era rimasta impietrita al suo posto, non sapendo più cosa dire.

Harry sembrò percepirlo, e tentò di calmare le acque facendo un po’ di conversazione.

“Ginny, che ti hanno messo alla prima ora ?” chiese, cercando di non guardare Ron, che con un solo boccone aveva ingoiato tre uova e stava torturando con il coltello il suo povero bacon.

“Ho Trafigurazione con la McGranitt” rispose lei, lanciando uno sguardo di profondo disgusto al fratello.

Harry se ne accorse e cercò di soffocare una risata.

Ron stava sezionando quello che rimaneva del suo bacon, incorniciando il tutto con suoni gutturali degni di un cavernicolo.

Anche Ginny fu scossa da un attacco di risa. Cercò aiuto bevendo del succo di zucca ma peggiorò le cose, visto che iniziò a sputacchiarlo da tutte le parti, rossa come il sole al tramonto.

Quando Ron ebbe finito si alzò e, senza dire una parola, si avviò a passo svelto all’uscita.

Quando Harry si riscosse, Ron ormai era arrivato quasi alla porta “Ci vediamo Ginny!!” disse, prima di rincorrere l'amico.

Ginny rimase a guardarlo per qualche secondo imbambolata e con le guance in fiamme “Ciao Harry...” disse sottovoce.

La giornata scorse velocemente per il trio del sesto anno, Ron ed Hermione non si parlavano, mentre Harry era sempre con la testa tra le nuvole, non riusciva a togliersi dalla testa il sorriso che Ginny gli aveva regalato quella mattina.

Ginny invece aveva passato una giornata noiosa e pesante, tra Trasfigurazione, temi per Pozioni e per Erbologia, non ne poteva più della scuola. Era distrutta quando si infilò la sua camicia da notte e si sdraiò sul letto.

Quando fu in procinto di addormentarsi, sentì un leggero picchiettare alla finestra. Alzò la testa e vide un gufo nero, sicuramente della scuola, portare un biglietto legato alla zampa. Corse ad aprire al gufetto e sfilò il messaggio dalla zampetta tesa, aprendolo curiosa.

 

Tuo fratello è un vero idiota!!

Ho deciso di aiutarti,

porta il libro e il resto degli ingredienti nella stanza delle Necessità all’una di questa notte!

Hermione

 

***
 

   Ciao a tutti,

sono tornata con un'altra storia che sto scrivendo per una mia amica, ancora non so bene come svilupparla, (sono ben accetti consigli e suggerimenti) scrivo molto spesso senza programmare nulla... ma spero che piacerà sia a lei che a voi.

Purtroppo non avrò molto tempo per scrivere, ma non preoccupatevi, sarà di pochi capitoli.

Fatemi sapere che ne pensate.

Vi abbraccio.

Ale

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


                                  Una pozione per Ginny      Cap 2  

 

 

Stava per addormentarsi quando sentì un leggero picchiettare alla finestra, alzò la testa e vide un gufo nero, sicuramente della scuola, portare un biglietto per lei. Corse ad aprire al gufetto e e sfilò il messaggio dalla zampetta tesa, aprendolo curiosa.

 

 

Tuo fratello è un vero idiota!!

Ho deciso di aiutarti,

porta il libro ed il resto degli ingredienti nella Stanza delle Necessità all’una di questa notte!

 

Hermione.

 

 

 

Salve a tutti, non so come ringraziarvi per le recensioni che mi avete lasciato!

Grazie di cuore..

Ecco a voi il secondo capitolo.. fatemi sapere che ne pensate!

Buona lettura!!

 

 

 

Era una notte chiara e senza nuvole a Hogwarts, non faceva molto freddo anche se era novembre inoltrato, e la luna splendeva alta nel cielo.

“Maledizione!!” pensò una ragazza del quinto anno, affacciandosi alla finestra. Vi erano poche nuvole in cielo e non avrebbero potuto sfruttare il vantaggio di una totale oscurità per potersi muovere per i corridoi del castello.

Ginny si mise la vestaglia e guardò l’ora, mancavano ormai dieci minuti all’una, così fece un bel respiro e, presa la borsa con tutto l’occorrente, scese le scale che portavano alla Sala Comune.

Un brivido le percorse la schiena, quando si accorse di una figura seduta sulla poltrona vicino al fuoco che ormai si era spento.

“Chi è la?” chiese la voce di un ragazzo.

Ginny si spaventò e cercò di correre verso il buco del ritratto, ma fu trattenuta da qualcuno per un braccio.

Si voltò irata e si trovò occhi negli occhi con l'ultima persona che mai avrebbe voluto incontrare in quel momento.

“Harry !” disse con un filo di voce, arrossendo per la vicinanza al viso di lui.

“M-Ma tu sei Ginny !! Che ci fai sveglia a quest’ora ? E perché sei scappata ? Per un attimo ho temuto che fosse entrato qualcuno dall'esterno”

Ginny lo guardò sorpresa “E tu allora ? Sbaglio o non dovresti stare qui neanche te ?” gli rispose, ignorando volutamente l'ultima domanda ricevuta.

Harry si accorse solo in quel momento di stringere il braccio di Ginny e di parlarle a pochi centimetri dal viso. Potè sentire persino il profumo dei suoi capelli.

Così arrossì e lasciò a malincuore la presa.

“Mi sono addormentato mentre aspettavo Hermione di ritorno dalla ronda dei Prefetti” si giustificò, un po' in imbarazzo.

Ginny sbiancò di colpo “Ma allora c’è anche Ron in giro ?”

Harry sospirò “No lui è a letto, da quest’anno si fa a turni, Ron ed Hermione la faranno insieme solo una volta a settimana invece che due”.

“Guarda che Hermione è gia tornata !” mentì prontamente Ginny. Si sentì un verme a mentire proprio a lui, ma non poteva rischiare che l'amico venisse a scoprire della pozione.

Harry la guardò sorpreso “Davvero ? Chissà se mi ha visto mentre dormivo, poteva anche svegliarmi!!” rispose lui, un po’ accigliato.

“Perché l’aspettavi ?” chiese Ginny, con una punta d’invidia.

“Be'.. per Ron, non voglio che passino tutto l’anno a litigare, cosi mi sono ripromesso di parlarle”.

Ginny sorrise, quel ragazzo aveva veramente un cuore d'oro ed era anche per questo che lo amava.

“Lascia perdere Harry, sono una causa persa tutti e due!!” gli rispose, guardando l’orologio. Era l’una meno cinque, doveva assolutamente andarsene con una scusa.

“Senti, ehm.. ora devo andare” aggiunse, facendo qualche passo verso al signora Grassa.

“Guarda che le scale sono dall’altra parte” rispose Harry, squadrandola sospettoso.

Ginny non riuscì a guardarlo, era troppo agitata in quel momento “Ehm.. non sto andando a dormire !” rispose contrita.

Harry si rabbuiò “Con chi ti devi vedere ?”

Ginny arrossì di botto. Ma prima che potesse rispondere, fu bloccata dal compagno.

Harry si allentò il nodo della cravatta, scoccandole uno sguardo imbarazzato “Lascia perdere, non sono certo affari miei ! Buonanotte” disse, prima di sparire nel buio delle scale a chiocciola, senza darle neanche il tempo di ricambiare il saluto.

Ginny cercò di calmare i battiti del suo cuore prima di incamminarsi per i corridoi freddi e bui del castello.

Arrivò davanti alla Stanza delle Necessità con dieci minuti di ritardo, visto che la borsa che si era portata dietro non le aveva permesso di correre.

Passò tre volte davanti alla parete, aspettando che la porta apparisse e poi l’aprì cercando di non fare il minimo rumore.

Ginny si guardò intorno, guardinga, prima di lanciarsi all'interno della stanza senza troppe cerimonie.

Ma qualcuno, che aveva visto tutta la scena, si avvicinò alla porta per poter udire quello che accadeva all’interno.

“Ginny, finalmente ! Pensavo che Gazza ti avesse punita !” disse la voce di una ragazza.

Harry da sotto il mantello dell’invisibilità sgranò gli occhi, quella era la voce di Hermione !

“Hai ragione sono in ritardo, scusami,  ma ho incontrato Harry in Sala Comune e…”

“Hai incontrato Harry ?” la voce di Hermione suonò alquanto preoccupata “E che cosa gli hai detto ?”

“Be'... niente, non mi ha chiesto nulla, ma sembrava nervoso per qualcosa” rispose l'amica mestamente.

Harry arrossì e strinse i lembi del mantello.

“Meglio così allora” rispose sbrigativa Hermione “Hai portato il necessario ?”

“Sì, è tutto dentro a questa borsa, ma come mai hai accettato di aiutarmi ?”

Ci fu un minuto di silenzio in cui Harry trattenne il respiro, era più confuso che mai.

“Per Ron…” fu la risposta di Hermione, con voce tremante “Passami quel libro adesso !”

“Finalmente ti sei decisa, vedrai, sarai soddisfatta del risultato” Ginny sembrò al settimo cielo.

Hermione non rispose.

Che cosa dovevano fare quelle due nel cuore della notte che lui e Ron non potevano sapere ?

Harry spinse maggiormente l’orecchio sulla porta, non voleva perdersi neanche una parola.

“Basta perdere tempo” disse Hermione, all’improvviso “Passami il calderone, qui c’è scritto che ci vuole una settimana per preparare la pozione”

“Una pozione ?” pensò subito Harry.

“Ma cosi tanto” la voce di Ginny salì di un’ottava.

“Oh no!!” ma fu l’esclamazione di Hermione a far saltare Harry dallo spavento.

“Che c’è ?” rispose l'amica.

 Silenzio…

Harry trattenne il respiro e sicuramente anche Ginny lo stava facendo, visto che non si sentì alcun rumore nella stanza per un tempo che Harry giudicò spropositato.

“C’è scritto una cosa…” Iniziò Hermione, dopo molti secondi di suspence “…ehm… ci serve un pezzetto delle persone su cui dovrà agire l’incanto”.

“Cosa ?”sbottò Ginny.

“Sì, c’è scritto cosi, ed ora che cosa facciamo ?”

Harry era sempre più sconvolto, quindi la pozione doveva agire su qualcuno!! Doveva assolutamente scoprire a chi fosse destinata.

Ma ci pensò Ginny, qualche secondo dopo, a togliergli ogni dubbio.

“Allora se non c’è altra soluzione...” la ragazza fece un sospiro “Io penso a mio fratello, mentre tu penserai ad Harry!!”

Harry sentì i propri occhi dilatarsi per lo stupore. Quella pozione era per lui e Ron, ecco il perché di tanto mistero. Ma che pozione era ? Cosa volevano Hermione e Ginny da loro ?

“Perché io Harry?” chiese limpidamente Hermione, attirando nuovamente l'attenzione del ragazzo che rimise, scioccato, l’orecchio sulla porta.

“Io non ce la farei mai, mi vergogno troppo!”rispose Ginny, a mezza bocca.

Nell’udire queste parole, Harry arrossì furiosamente, mentre uno strano senso di felicità gli strinse lo stomaco.

“Passami le alghe essiccate” disse Hermione, con tono professionale “Prima iniziamo meglio è!”

Harry alzò la testa, sentendo il collo indolenzito da quella posizione.

Si raddrizzò e, pensieroso, si diresse verso il dormitorio.

Che pozione stavano facendo quelle due ? Doveva parlarne con Ron ?

Sicuramente, dopo la litigata di quella mattina, sarebbe andato da Hermione furente.

Decise di aspettare almeno il giorno dopo, cercando di capirci di più.

 

La mattina dopo, quando arrivò al tavolo dei Grifondoro, Harry trovò già Ron, Hermione e Ginny che facevano colazione, l’aria sembrava tesa con Ron ed Hermione che non si guardavano neanche in faccia.

“Buongiorno ragazzi” disse subito sorridente, ma fu solo Ginny che ricambiò il saluto “Ciao Harry!” gli rispose, sorridendogli in una maniera tale da fargli aggrovigliare le budella.

Hermione era cosi impegnata a tenere il muso a Ron che non lo vide minimamente. Solo quando le si sedette davanti, accanto all'amico, lei levò i suoi profondi occhi marroni su di lui. “Oh, buongiorno Harry, non ti avevo visto !”

“Ho notato” rispose lui sorridente, imburrandosi una fetta di pane “C’è qualcosa che ti preoccupa ?” continuò, cercando di tenere un tono casuale.

Hermione distolse lo sguardo “Certo che no! Insomma.. con tutti questi compiti c’è davvero molto da fare e…”

“Non sto parlando dei compiti! Ti vedo strana, come se fossi preoccupata per qualcosa” buttò li il Grifondoro, studiando la sua reazione.

A quelle parole Ginny e Ron la guardarono, la prima sconvolta che Harry avesse fiutato qualcosa, il secondo incuriosito dalle parole dell’amico.

Hermione arrossì leggermente ma rispose con voce sicura “Stai tranquillo Harry, ti assicuro che non c’è niente che non va! E' una tua impressione” poi tornò a sorseggiare il suo succo di zucca, fingendo nonscuranza.

Quel giorno, dopo le lezioni della mattina, i Grifondoro del sesto anno ebbero un’ora di buco subito dopo pranzo, visto che la professoressa di Erbologia era a letto con il raffreddore.

“E’ proprio una fortuna che la Sprite manchi! Non avevo finito il tema sulle piante velenose del deserto” disse Ron ad Harry, mentre facevano una passeggiata nel parco.

“Già, nemmeno io !” rispose l’amico, soprappensiero.

“Harry, ma che hai?” chiese Ron all’improvviso, fermandosi sotto un grosso faggio.

Harry si guardò intorno per assicurarsi che fossero completamente soli, per fortuna la maggior parte dei loro compagni era in Sala Comune ed Hermione in biblioteca a fare i compiti.

“Ho una cosa da dirti !” disse frettolosamente.

Ron raddrizzò la testa e lo guardò scettico.

“Cosa sono tutti questi segreti con me ?” chiese accigliato.

“Volevo essere sicuro che fossimo solo noi due !”

“Perché hai aspettato che Hermione andasse via ? Lascia stare che io e lei abbiamo discusso ma…”

Harry, con la mano, gli fece cenno di aspettare “La cosa che ho da dirti riguarda proprio lei…”

Ron lo guardò sorpreso.

“…e tua sorella !” finì nervosamente Harry.

Adesso gli occhi di Ron sembravano giganteschi per quanto avevano assunto un’espressione stupita, assomigliavano molto a quelli di Dobby.

“Che aspetti ? Dimmi tutto !” fece, con voce impaziente.

 

 

 

 

****

Allora… anche questo capitolo è finito, spero di non avervi annoiato.

Cercherò di postare al più presto il prossimo.

Un bacio a tutti.

 

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


Una pozione per Ginny      Cap 3 

 

 

 

“Perché hai aspettato che Hermione andasse via ? Lascia stare che io e lei abbiamo discusso ma…”

Harry, con la mano, gli fece cenno di aspettare “La cosa che ho da dirti riguarda proprio lei…”

Ron lo guardò sorpreso.

“…e tua sorella!” finì nervosamente.

Adesso gli occhi di Ron sembravano giganteschi per quanto avevano assunto un’espressione

stupita, assomigliavano molto a quelli di Dobby.

“Che aspetti? Dimmi tutto!” fece, con voce impaziente.

                                               

 

Hermione Jane Granger continuò a leggere, per almeno dieci minuti, la stessa riga del libro di storia

della magia che si era ripromessa di finire proprio per quella mattina, ma di quel passo ci avrebbe messo una settimana.

In realtà, era molto preoccupata per la reazione avuta da Harry a colazione. Infatti, non solo aveva

incontrato Ginny la sera prima, ma adesso si era anche accorto della sua preoccupazione.

Harry non era insensibile come Ron, lei e Ginny avrebbero dovuto prestare maggior attenzione da quel momento in avanti.

In aggiunta, vi era il problema dell'ingrediente riguardante i suoi amici, come

 avrebbe fatto a staccare qualche capello ad Harry senza destare sospetti ? Era andata a controllare la

pozione quella mattina stessa e presto sarebbe arrivato il momento di mettere i capelli.

Con uno schiocco secco, chiuse il libro e lo ripose nella borsa. Era inutile studiare se non ce la faceva a concentrarsi,

così decise di cercare Ginny per parlarle del loro prossimo appuntamento.

 La bloccò mentre usciva esausta dall’ora di Trasfigurazione.

“Ginny, ci vediamo al solito posto e alla solita ora, ok ? Questa volta controlla che la Sala Comune sia deserta prima di uscire” le disse in un soffio.

L'amica le sorrise “Va bene”

Hermione la guardò allontanarsi, un po' in ansia. Beata lei che ancora aveva voglia di sorridere.

                                                     

 

Ron si accasciò, letteralmente, sull’erba umida delle piogge di Novembre.

“Mi stai dicendo…” disse, dopo qualche minuto di silenzio “Che Hermione e Ginny stanno facendo

una pozione per noi, di cui non sappiamo neanche l’effetto ? E' uno scherzo, spero”

Harry lo guardò seriamente, facendogli intuire la risposta “Invece non lo è, le ho sentite che ne parlavano stanotte nella Stanza delle Necessità”

“Non è che ti sei sognato tutto ?” continuò Ron, cercando di riprendersi dallo shock.

Harry si accigliò “Non sono ancora così idiota da non riconoscere un sogno dalla realtà" gli rispose, risentito.

“Vieni a controllare tu stesso stanotte, useremo il vecchio mantello di mio padre”

Ron ci pensò su per qualche secondo “Ok, verrò con te!” disse infine, regalandogli uno sguardo perplesso.

"Se Hermione e mia sorella veramente ci stanno tenendo all'oscuro di tutto, deve almeno esserci una ragione".

Si mise d’accordo con Harry, dopo cena avrebbe parlato ad Hermione e le avrebbe chiesto

 scusa, un po’ perché le mancava, un po’ perché se Harry avesse dovuto parlarle da solo avrebbero avuto meno

 possibilità si capire che cosa stesse tramando alle loro spalle.

La vide arrivare dalla fine del corridoio, così Ron fece un bel respiro e le si avvicinò lentamente.

“Hermione” disse con il cuore in gola.

La ragazza lo guardò con rabbia, tirando dritto senza neanche rispondergli.

“Hai un minuto ? Devo dirti una cosa...” continuò Ron, non demordendo e correndole dietro.

“Cosa vuoi Ronald ?” rispose lei seccata, senza neanche voltarsi.

Quando lo chiamava con il suo nome per intero, per Ron voleva dire solo STARE ALLA LARGA! Ma il ragazzo non si scoraggiò, toccandole gentilmente il braccio per costringerla a fermarsi.

“Voglio chiederti scusa...” disse a bruciapelo, distogliendo lo sguardo da lei per posarlo sulle sue scarpe.

Hermione lo guardò stupita.

“Mi sono comportato malissimo l’altra mattina, ho detto delle cose che non pensavo!” continuò Ron, sentendo caldo sotto il colletto della camicia.

“Sei sicuro di stare bene ?” chiese Hermione, con aria scettica. Raramente Ron la cercava per chiederle scusa di qualcosa, visto che spesso e volentieri si arrogava il diritto di ritenersi nel giusto quando litigavano.

“Mi sento benone ! Allora mi perdoni ?” continuò il ragazzo, trattenendo una risatina per la faccia sconvolta dell'amica.

“Sì, ma solo per questa volta!” rispose Hermione con aria austera ma compiaciuta di aver finalmente ottenuto delle scuse da lui “E non ridere sotto i baffi!! Guarda che ti

ho visto Ronald Weasley! Questa è l’ultima volta che ti perdono !!”

Battibbeccarono affettuosamente fino alla Sala Comune.

 

Non appena la Signora Grassa si fu chiusa dietro di loro, apparve Harry.        

“Bene, vedo con gioia che siete tornati amici !”disse sorridente.

“Sì” disse timidamente Hermione, lanciando uno sguardo a Ron.

“Già !” esclamò lui, scambiandosi con Harry un cenno d’intesa.

“Ci sediamo ?” indicò le poltrone vicino al fuoco.

I tre Grifondoro si accomodarono, Hermione tra i due.

Dopo qualche minuto di silenzio in cui Ron continuava a fissare Hermione e lei il fuoco scoppiettante, Harry si decise a parlare : “Senti Ron, lo sai che ieri notte ho visto

 Ginny mentre usciva dal buco del ritratto ?” disse, come se stesse parlando del più e del meno.

Hermione si girò a guardarli con un'aria preoccupata.

“Che stai dicendo Harry ?” rispose Ron, cercando di sembrare il più sorpreso possibile.

“Che tua sorella la notte esce per il castello, invece che dormire” disse nuovamente l'amico, cercando di non scoppiare a ridere davanti alla faccia sconvolta di Hermione.

La mascella di Ron si irrigidì, quella storia era surreale “E non hai scoperto dove fosse diretta ?” continuò ugualmente lo show.

“No, non ne ho idea !” rispose Harry tristemente, senza neanche il bisogno di fingere la sua frustrazione.

Hermione sentì il suo cuore galoppare ad un ritmo forsennato. Quella conversazione non le stava piacendo per niente.

“Tu sai qualcosa Hermione ?” le chiese a tradimento Ron, vedendola accigliata.

La ragazza cercò di dissimulare la sua agitazione “No, mi dispiace,

ma ero di ronda ieri notte” gli rispose, cercando di non guardarlo.

“Lo so, ti ho anche aspettato vicino al fuoco ma ero così stanco che mi sono addormentato, speravo che mi svegliassi una volta tornata” si intromise Harry, fissandola pensieroso.

“Scusami Harry, forse non ti ho visto per colpa del buio...” gli rispose l'amica fintamente dispiaciuta.

“Ma sai qualcosa di quello che sta combinando Ginny ?” chiese Ron con un'espressione seccata “Non per niente... ma

 l’ultima volta che mia sorella è andata in giro di notte ha aperto la Camera dei Segreti, non so se ricordi”

Ron si guadagnò un occhiataccia da Hermione, costringendo Harry a reprimente un sorrisetto compiaciuto.

“Io penso che si sia vista con qualcuno” continuò, sperando di farle fare un passo falso.

 Ma, purtroppo, Harry non aveva ancora fatto i conti con il cervello di Hermione… e con la stupidità di Ron.

“Hermione voglio sapere con chi esce mia sorella!!" sbottò lui, avvicinandosi "Ti prego, se lo sai... dimmelo.” finì, con uno sguardo da triglia.

 

“Ron, Harry… “ disse lei, facendo una pausa.

I due ragazzi si avvicinarono a lei, incuriositi ed attenti. Forse Hermione stava per rivelare loro qualche particolare sul loro incontro "segreto".

“…dovete finirla di mettere il naso nelle faccende degli altri, se Ginny ha un ragazzo prima o poi ce lo presenterà, e se non vorrà farlo avrà le sue ragioni… quindi smettetela di starle con il fiato sul collo, da me non avrete nessuna informazione!” disse invece, distruggendo i loro sogni di gloria.

“Non sono solo affari di Ginny, e poi io non le sto con il fiato sul collo!!!” rispose subito Ron, con le sopracciglia aggrottate.

Hermione rimase impietrita a guardarlo, mentre Harry da dietro le spalle della ragazza faceva segno di “No” con la testa .

“Che intendi ?” chiese l'amica.

Ron cercò di riprendersi dalla gaffe, ma peggiorò solamente la situazione “Lei è mia sorella e mia madre mi ha chiesto di controllare che non si mettesse in qualche guaio, quindi sono anche affari miei. Scoprirò ugualmente con chi si vede!” disse minaccioso, accorgendosi troppo tardi di aver esagerato.

Harry si passò nervosamente una mano fra i capelli, se non avesse smesso di dare aria a quella boccaccia, Ron avrebbe rovinato tutto.

Hermione lanciò all'amico un’ennesima occhiataccia, prima di alzarsi dalla poltrona “Ragazzi, sono piuttosto stanca e vado a dormire. Buonanotte!” disse frettolosamente, prima di incamminarsi verso il dormitorio.

“Notte Hermione” risposero Ron ed Harry in simultanea.

 

Non appena sentì la porta chiudersi in lontananza, Harry si girò verso Ron come un’oca inferocita.

“Ma sei scemo ?" gli sussurrò, con gli occhi fuori dalle orbite " Le hai quasi detto che stanotte seguirai Ginny, ma come diavolo ti è venuto in mente ?”

Ron guardò imbarazzato l’amico “Scusa Harry, ma questa cosa di Ginny e lei che tramano alle

nostre spalle mi fa impazzire.”

L'espressione di Harry cambiò. Capiva bene i sentimenti dell'amico, visto che li stava provando in prima persona.

“Lo so, anche a me! Ma dobbiamo stare attenti, Hermione è tremendamente intelligente ricordi ?!”

“Gia” rispose Ron, sospirando e sprofondando sempre più nella sua poltrona.

“Andiamo a letto anche noi ?” continuò Harry, alzandosi stancamente.

Ron lo fissò, confuso “Ma… come faremo a sapere se e che ora usciranno dal dormitorio se andiamo a dormire ?”

Harry si guardò intorno, la Sala Comune era quasi vuota “Tiriamo fuori la Mappa del Malandrino, ovviamente!”


 

                                                                    

“Ginny aprimi!!” la voce di Hermione echeggiò nervosamente dietro la porta del dormitorio del quinto anno.

 Ginny non se lo fece ripetere due volte, aprì la porta e fece capolino per il corridoio, in modo che le sue compagne di stanza non sentissero la loro conversazione.

 Era già in camicia da notte e con in mano un libro.

“Che succede Hermione ?” chiese subito, preoccupata per l'espressione accigliata dell’amica.

Hermione si torse le mani “Sono stata con Ron ed Harry fino ad ora... e ...sospettano che tu nasconda loro qualcosa”

“Stai scherzando ?” esclamò Ginny, con un'espressione spaventata.

“Affatto!” rispose l'amica, appoggiandosi al muro.

Ginny sbiancò “Che ti hanno detto di preciso ? "

Hermione raccontò nei dettagli tutto quello che Ron ed Harry le avevano chiesto poco prima.

Ma, quando ebbe finito, vide con suo stupore l'amica ridacchiare.

“Cosa c’è di tanto divertente ?!” chiese, con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate.

“Niente, scusa" rispose Ginny, ancora sorridente "…ma il fatto che pensino che mi veda con un ragazzo mi fa ridere. Non immaginano minimamente quale sia il vero motivo... e, soprattutto, che c'entri anche tu !”

Hermione, però, non era tranquilla come lei “Sì, ma… se tentassero di seguirti sarebbe un problema !" ipotizzò, pensierosa.

A quelle parole Ginny tornò subito seria “E’vero, non ci avevo pensato! Come possiamo fare ?”

Hermione e Ginny rimasero in silenzio per qualche secondo, ognuna assorta nei suoi pensieri.

“Hermione…” disse Ginny, dopo un po’ “ e se per stasera non andassimo nella Stanza delle

Necessità ?”

Hermione sospirò “E' da escludere. Non si può interrompere la cottura di una pozione, o

sarebbe da buttare!”

“Ma oggi l’hai controllata ? Fra quanto tempo dovremo aggiungere altri ingredienti ?”

Hermione guardò l'orologio “Sì, ci sono stata questa mattina presto, per tutta l’ora di buco dopo pranzo e prima di cena, ho

aggiunto gli elementi necessari ed ho regolato la fiamma. Secondo i miei calcoli abbiamo ancora quattro ore prima di poter

aggiungere altri ingredienti. Inoltre dobbiamo ancora cercare un modo per ottenere quelli più

importanti…Harry e Ron!” finì, pensierosa.

Ginny fece una faccia abbattuta “Già…me ne ero quasi scordata”

Hermione sospirò.

“Ma deve esserci un modo per non farci vedere da Ron! Capirà che non si tratta di un ragazzo se mi vede entrare con te nella Stanza delle Necessità ” continuò Ginny, torturando nervosamente una ciocca dei suoi lunghi capelli rossi.

“Allora non dovrà vederci insieme..." bofonchiò Hermione, illuminata da un’idea.

“Cosa?”
Hermione la guardò, risoluta “Vorrà dire che andrò solo io a vedere la pozione”.

“Non ci penso nemmeno ad andare a dormire!” eclamò subito Ginny, un po’offesa dalla proposta dell'amica.

Quando Hermione faceva così assomigliava molto a sua madre, e lei detestava quando veniva trattata come una bambina.

“Non intendevo questo” disse subito Hermione “Dovrai necessariamente uscire anche tu, solo che ci separeremo non appena uscite dalla Sala Comune, così se Ron dovesse spiarci veramente potrà seguire una sola di noi due… e sceglierà sicuramente te, visto che vuole scoprire assolutamente se ti vedi con qualcuno…In questo modo, avrò tutto il tempo di andare a vedere la pozione e tornare in camera !”

“E se dovesse esserci anche Harry?” chiese Ginny, preoccupata. “Si potrebbero dividere anche loro e tutto questo non servirebbe a niente!”

Ma Hermione aveva pensato anche a quello “Non credo che Harry accetterebbe di pedinarti per una stupidaggine simile! Solo Ron farebbe una cosa cosi inutile!” disse con sicurezza, rincuorando l'amica.

Ginny fece una smorfia “Spero che tu abbia ragione, ma comunque dove dovrò andare non appena fuori ?"

“Al bagno delle donne del secondo piano!” rispose Hermione tranquillamente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“C-Cosa? E perché li ?” chiese Ginny, incredula.

“Perché c’è Mirtilla Malcontenta e Ron non ti seguirà mai fino a lì dentro, la odia troppo!” Hermione le sorrise "Non fare quella faccia, andrà bene, vedrai..."
Ginny sospirò "Lo spero... Allora a dopo…" disse, prima di salutare l'amica con una spiacevole sensazione nel cuore. 

 

 

 

 ****

Ciao a tutti!! Come andiamo ? Scusate per l’attesa… spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento.

Vorrei lanciare un sondaggio: che avreste fatto voi al posto di Harry e Ron ?

Spero che rispondiate numerosi e che mi farete sapere se la storia continua a piacervi.

 Grazie a : potterina_88_ , EDVIGE86, ninny, evyn1989, Hermione96, ginnygirl,

MartyTorsy…. E naturalmente : Valentina, a cui dedico questa storia. Che nella recensione ha detto che se non mi sbrigavo a postare mi faceva licenziare!!  *_*  tvb

 

Voglio ringraziare inoltre chi ha recensito il primo capitolo:

KiaraRowling ( non mi sono offesa, anzi grazie ^_^) EDVIGE86, ninny ,daniel14, Hermione96,Giuly Potter,Ginny36,Lori91.

 

Un bacio a tutti

 

Alessandra

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


                 Una pozione per Ginny      Cap 4

 

 

 

 

“Ehi Ron, svegliati!” sussurrò Harry, strattonando il suo migliore amico.

“Eh, che c’è ? siamo in ritardo per le lezioni ?” esclamò Ron, svegliandosi di soprassalto. Per fortuna i loro compagni di stanza avevano il sonno pesante.

“Ma quali lezioni? E’ notte fonda!” gli rispose l'amico, con un mezzo sorriso “Guarda qui un secondo…” continuò, porgendo a Ron, che insonnolito si stava stropicciando gli occhi, la Mappa del Malandrino.

Con gli occhi ancora impastati dal sonno, guardò la mappa.

“Ehi ma quella è…” sussurrò, sorpreso. 

“….Hermione, esatto!” disse Harry, al suo posto “Si dirige al dormitorio femminile del quinto anno”

“Va a svegliare Ginny, è ovvio!!” continuò Ron incuriosito, svegliandosi del tutto.

I due si alzarono e presero il mantello dell’invisibilità di Harry.

Cercando di non fare rumore scesero in Sala Comune, dove avevano deciso di aspettare le ragazze.

 

“Ginny sei pronta?” disse Hermione, illuminando l’amica con la bacchetta.

“Sì certo, ecco la borsa!”

“Aspetta, hai ancora la vecchia moneta dell’Es?” le sussurrò Hermione.

“Si, perché ? Devo portarla ?”

“Sì, perché ho incantato nuovamente la mia e la userò per avvisarti non appena avrò finito di inserire gli ingredienti. Così potrai tornare subito indietro!”

Ginny la guardò ammirata “Sei un genio Hermione!!” disse, sorridendole.

 

“Eccole…”

 con una gomitata nello stomaco, Harry seppe che il momento era arrivato.

Ginny era bellissima nella sua camicia da notte azzurra. Harry si sorprese di quel pensiero che, per un secondo, l'aveva fatto arrossire paurosamente.

Menomale che Ron non avesse occhi che per Hermione, anche lei molto carina con i capelli legati in una treccia semplice ed ordinata.

Ma, i due ragazzi, furono presi dal panico nel momento in cui le videro salutarsi e prendere due direzioni opposte.

Hermione, con una borsa voluminosa, puntò le scale che portavano al settimo piano, verso la stanza delle Necessità.

Ginny invece, le scese dalla parte opposta, diretta apparentemente all’ingresso della scuola.

 

“Che miseriaccia sta succedendo?” disse Ron, confuso “Perché si sono separate ?”

“Forse Hermione ha capito che ci siamo anche noi e vuole confonderci!”gli rispose Harry, pensieroso "Spererà di depistarci facendoci seguire Ginny"

“Invece seguiremo Hermione, vero ?” chiese Ron incerto, ormai non ci stava capendo più nulla.

“No”

“Come no?”

Harry lo guardò furbamente “Ci separiamo anche noi!”

“Ma il mantello è uno solo!” gli fece notare Ron.

“Prendilo tu allora” disse in fretta Harry, io prendo la Mappa “Magari con tutto questo buio non mi vedrà ugualmente”.

“Ok, allora…andiamo” annuì Ron.

I due si separarono, Ron corse nella direzione di Hermione, Harry in quella di Ginny.

 

Hermione arrivò sudata e nervosa alla stanza delle Necessità, si sentiva osservata, ma sicuramente era tutta suggestione la sua. Doveva calmarsi se non voleva sbagliare qualcosa e rovinare la pozione.

Chiuse la porta e si guardò intorno.

“Ok, iniziamo !!” esclamò, iniziando a frugare nella borsa che le aveva dato Ginny.

Prese una bustina e ne versò il contenuto nella pozione, che aveva un colorito verde petrolio.

Mischiò per qualche minuto e poi aggiunse una polvere dorata.

La pozione si schiarì notevolmente ed Hermione soddisfatta guardò l’ora.

“Chissà cosa starà combinando Ginny con quello scemo di Ron! Sempre se la sta seguendo veramente...” pensò preoccupata.

Ma un rumore la fece sobbalzare dalla paura, le era sembrato che qualcuno o qualcosa fosse appena entrato nella stanza.

“Ginny?!” provò, alzando leggermente la voce.

Ma nessuno le rispose.

“C'è qualcuno ?" disse Hermione allarmata, afferrando la bacchetta “Fatti vedere!” ma, nonostante il silenzio di tomba della stanza, non udì più alcun rumore.

Hermione rimase in silenzio con il cuore in gola e la bacchetta tesa avanti a sé.

“Forse me lo sarò immaginato!” disse con un filo di voce, prima di tornare alla sua pozione.

 

“C’è mancato davvero poco!!” pensò nervosamente Ronald Weasley, avvolto nel mantello di Harry.

Era accanto ad Hermione in quel momento e la vedeva mescolare febbrilmente una pozione dal colore verde pistacchio.

Non sapeva se fosse più deluso o più arrabbiato con lei.

Gli aveva mentito, gli stava nascondendo la pozione, non sapendo neanche che effetto potesse avere su qualcuno... e la cosa lo preoccupava, visto che era proprio per lui ed Harry che la stavano facendo.

 

“Maledetto Ronald Weasley!!” sibilò tutto ad un tratto Hermione, riscuotendolo dai suoi pensieri “Guarda che mi tocca fare per te!!”

Ron sbarrò gli occhi e arrossì fino alla punta dei capelli.

Ma allora era una pozione d’amore ?!! Hermione e Ginny stavano progettando una pozione d’amore per lui ed Harry.

Rimase in estasi a guardarla, decidendo se togliersi o meno il mantello dell’invisibilità.

Ma Hermione parlò nuovamente, gelando ogni suo pensiero “ Che caldo!! Speriamo ne varrà la pena! Vedrai Ronald, dopo questa pozione imparerai come ci si comporta e le cose cambieranno!!”

Ron sentì un’ondata di gelida indignazione scivolargli per il corpo.

Altro che pozione d’amore, Hermione voleva avvelenarlo!!!

Spaventato si guardò intorno, vedendo il libro delle pozioni aperto su un mobiletto non lontano da lui.

Si avvicinò furtivo e osservò le pagine vecchie ed ingiallite.

C’erano due pozioni, una per pagina, la prima si chiamava pozione dei Desideri.

Ron lesse velocemente che cosa riportasse la pagina.

 

 

“La pozione dei Desideri è tra le più difficili ma soddisfacenti pozioni dei nostri tempi…

… qualsiasi cosa viene desiderata, una volta ingerita la pozione, si avvera.

Se deve agire su persone od animali, dovrà essere aggiunto come ultimo ingrediente….”

 

 

Ma Ron si bloccò all’improvviso, Hermione gli era appena passata accanto per cercare qualcosa nella borsa.

Si spostò di lato e poi decise di dare uno sguardo all’altra pozione.

 

“Pozione della Schiavitù”

 

“Questa pozione è tra le più antiche pozioni mai esistite. E' più antica persino della maledizione senza perdono “Imperius”.

Fatta ingerire la pozione, la malcapitata persona od animale, servirà fedelmente colui che ha composto la pozione, legandolo a sé tramite un oggetto personale, inserito all'inizio della cottura.

Non sono stati inventati antidoti a questa pozione, visto che molti preferiscono utilizzare la Maledizione Imperius”.

 

Ron lesse in fretta anche gli ingredienti.

 

“….come ultimo ingrediente, aggiungere un pezzetto della persona o dell’animale da schiavizzare, se trattasi di più soggetti, aggiungere un pezzetto per soggetto…

 

Un altro rumore lo fece sobbalzare… Hermione aveva appena accartocciato un sacchetto che per Ron doveva contenere qualcosa di orribile.

Il cuore gli batteva all’impazzata… sicuramente era la seconda pozione che aveva letto quella che Hermione e Ginny stavano preparando… volevano essere servite da loro tutta la vita e non esisteva neanche un antidoto.

Doveva assolutamente dirlo ad Harry e uscire da lì prima di avere un infarto.

 

Questa volta senza fare rumore, Ron aprì la porta della stanza delle Necessità e si lanciò per il corridoio, mentre Hermione, che non si era accorta di nulla, continuava a mescolare la pozione.

 

 

 

 

 

 ****

 

Ciao a tutti!! Prima di tutto voglio ringraziarvi per le vostre recensioni e complimenti,

secondo, spero che anche questo quarto capitolo vi sia piaciuto...

Vi prego di farmi notare qualsiasi errore, in modo da potermi correggere.

 

Volevo salutare :

Edvige86 che ringrazio di cuore visto che ha letto la maggior parte della cavolate che la mia mente sforna. Grazie soprattutto per aver risposto alla mia domanda.. un bacione

Potterina_88_ : spero che ti sia piaciuto il nuovo capitolo, non esitare a farmi sapere come la pensi.

HermyKitty: Ho letto la tua stupenda storia, è buffo no? Tu segui me, io seguo te. Aggiorna presto.

Evyn1989: che ne pensi di questa operazione di spionaggio? Ancora deve venire il turno di Harry!! Fammi sapere che ne pensi.

Valentina: Vale, visto che oggi stavi male, ti ho fatto questo regalino… contenta del nuovo capitolo? Spero che tu stia meglio…tvb

Cressida: Ti ho presa in parola. Ho aggiornato presto come hai detto tu… però adesso devi recensire…xD un bacione

Hermione96: Ma … mi vuoi cosi male che mi minacci di morte ad ogni capitolo? Se mi sgozzi non saprai mai come andrà a finire!  ^_^   un abbraccio

Ninny: grazie mille, mi fa piacere che continui a seguire la storia… a presto.

Fairydreams: grazie mille per i tuoi complimenti, e sono contenta di averti fatto rincontrare sloppy!! (il nome è perfetto) non esitare a dirmi, tutto quello che pensi, suggerimenti, consigli, critiche e correzioni… Grazie… un bacione.

 

Grazie anche a tutti coloro che hanno letto ma non hanno lasciato un commento.

 

Un abbraccio

 

Alessandra

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Capitolo 5
*** Cap 5 ***


Welcome To PageBreeze


                            
       Una pozione per Ginny      Cap 5

 

 

 

 “Ma dove diavolo si sarà cacciata ?”

 Pensò Harry, prima di prendere la sua bacchetta.

“Lumos”recitò a bassa voce, cercando la Mappa del Malandrino arrotolata nella sua tasca.

 Guardò disperato la Mappa cercando Ginny, quando finalmente la vide…

Il puntolino di Ginny si trovava nel corridoio del secondo piano e procedeva proprio verso...

“Ehi !! Ma sta andando verso il bagno di Mirtilla Malcontenta !!”

Pensò rabbrividendo, erano anni che non metteva piede in quel posto e, sinceramente, non avrebbe voluto tornarci per tutto l’oro del mondo.

Con sua disperazione, vide il puntino di Ginny entrare proprio in quel bagno.

“Era meglio se seguivo Hermione !” pensò, rimettendo nervosamente la Mappa in tasca e spengendo la bacchetta.

 

Ginny, con il cuore in gola e le mani che le tramavano, entrò nel bagno e si guardò intorno per verificare che fosse effettivamente deserto.

“Chi c’è?” disse una voce acuta e penetrante.

“Ciao Mirtilla, mi chiamo Ginny Weasley” rispose subito lei, con voce apparentemente sicura. Aveva previsto di dover parlare con lei quando Hermione le aveva spiegato il piano, tanto valeva presentarsi.

Mirtilla uscì dal sifone e rimase immobile davanti a Ginny, squadrandola dalla testa ai piedi.

L’alone argenteo che emanava, illuminò gran parte del bagno insieme alla faccia nervosa della ragazza.

“Sei venuta per prendermi in giro?” chiese il fantasma, con voce lagnosa.

“No assolutamente, volevo solo usare il bagno” Ginny fece qualche passo verso il gabinetto, senza staccare gli occhi da Mirtilla “Posso ?” aprì la prima porta che trovò.

“Ti ho già vista da qualche parte, ma non ricordo dove!” disse Mirtilla, ignorando la domanda della ragazza.

“Non so che dirti, vengo raramente al secondo piano!” rispose la Grifondoro, cercando di scordare le terribili circostanze che l’avevano portata li cinque anni prima,

“Comunque non volevo disturbarti” senza aspettare una risposta, si infilò in uno dei bagni e chiuse la porta.

Mancava ormai poco, Harry era arrivato al secondo piano e presto avrebbe raggiunto i bagni.

Per fortuna non aveva incontrato anima viva, anche perché teneva sotto controllo continuamente la mappa del Malandrino.

L’unico rischio, in quel momento, era quello di incontrare il professor Piton che quella notte avrebbe pattugliato proprio il secondo piano. Ma non se ne preoccupò, tanto con la mappa nelle sue mani evitarlo sarebbe stato uno scherzo.

Quando arrivò davanti al bagno, Harry cercò mentalmente una qualsiasi scusa da rifilare Ginny. Si immaginò per un secondo la sua espressione sconvolta nel venire a sapere che non solo l'avesse seguita nel cuore della notte ma, addirittura, fin dentro il bagno delle ragazze. Sarebbe, probabilmente, morto di vergogna.

Altro che Voldemort.

 Inoltre, il bagno non era affatto grande e non aveva neanche il mantello, evitarla sarebbe stato impossibile.

“Qualcosa inventerò !” pensò frettolosamente, entrando.

 

“Ooooh !! Che inaspettata sorpresa!!! Finalmente sei venuto! Sono anni…” Mirtilla fece una risatina sciocca  “che non ci vediamo…Pensare che una volta venivi spesso qui !”continuò, con voce quasi allegra.

Ginny, da dentro al bagno, rabbrividì.

“Maledizione, è entrato qualcuno !!! Che sia Ron ?” pensò disperata, cercando di guardare dal buco della serratura. Ma le uniche cose che riuscì a vedere furono ombre confuse.

“Sai…” continuò il fantasma “non siamo soli, in quel bagno c’è una certa Ginny Weasley!”

Harry guardò Mirtilla apparentemente sorpreso, ma deciso a non aprire bocca. Ginny avrebbe sicuramente riconosciuto la sua voce se avesse parlato.

Prese la decisione più semplice per lui, fece fulmineamente marcia indietro e scappò prima che Mirtilla gli potesse fare altre domande scomode.

“Ehii… ma dove vai?” urlò il fantasma, con voce stridula prima di iniziare a piangere ululando per tutto il bagno.

“Sono stato fortunato” pensò Harry, con il cuore in gola “… se Mirtilla mi avesse chiamato per nome sarei stato scoperto! Spero solo che non dica nulla a Ginny”

“Non vedo niente da qui… maledetto fantasma ha detto subito il mio nome!” Ginny cercò, inutilmente, di calmarsi “ e se fosse stato un professore ?!” pensò, nel panico più completo… ma era anche vero che un professore l’avrebbe sicuramente punita per essere uscita dalla Torre in piena notte e non sarebbe sicuramente scappato da Mirtilla.

Harry si precipitò per le scale, desiderando di essere al sicuro in Sala Comune.

 

“Buonasera... signor Potter” disse all'improvviso una voce nel buio, ghiacciandogli il sangue nelle vene.

Harry si girò lentamente, riconoscendo all'istante quella voce.

“Bene bene… cosa ci fa un giovane Grifondoro come te in giro nel cuore della notte?!” disse Severus Piton, con un’espressione sprezzante.

“Non ho guardato la Mappa!!! Che idiota che sono!” pensò subito Harry, cercando comunque di mantenersi calmo.

“Mi dispiace Professore… ma sono sonnambulo e...” iniziò, senza rifletterci.

Ma Piton lo bloccò con un gesto della mano “Che delusione, Potter..." iniziò, con voce strascicata "Speravo in una scusa più originale, visto che questa ti ha già salvato una volta, ricordi ?  Anche se devo ammettere che fu grazie solamente a quello straccione di Lupin” finì sprezzante.

“Non parli cosi del professor Lupin” rispose Harry, punto sul vivo.

“Anche se lo difendi… questa volta Lupin non ti farà scampare una bella punizione!” continuò Piton tranquillamente, regalandogli uno sguardo di puro disgusto ogni volta che pronunciava il nome del licantropo.

Harry lo guardò con odio.

“Vediamo… inizierò togliendo 50 punti a Grifondoro, e da domani alle 8 inizia la tua settimana di punizione…ah, chiaramente non potrai fare gli allenamenti di Quidditch” continuò Piton, con un ghigno.

“Ma… professore c’è la partita contro Corvonero domenica prossima!” disse subito Harry, con una nota di disperazione nella voce. Se non avesse potuto partecipare agli allenamenti, la squadra lo avrebbe sicuramente ucciso e seppellito in una delle serre della Sprite.

“Ma davvero ?!!" esclamò il professore, con una scintilla malvagia nei suoi occhi neri "Allora dovevi pensarci prima di uscire di notte!"

 

 

Ginny aprì con cautela la porta, sbirciando all'esterno. 

Dopo molti minuti di interminabile silenzio, finalmente si era decisa ad uscire.

Hermione aveva ragione. MIrtilla Malcontenta avrebbe fatto scappare persino Voldemort con le sue lamentele. Ed aveva funzionato anche con chi l'aveva seguita quella notte.

Anche se era stata una sciocca a dire al fantasma il suo nome, conoscendo quanto fosse pettegola.

Non fece in tempo a maledirla mentalmente che il suo galeone falso iniziò a bruciare.

“Ah …finalmente!!” disse tra sé e sé.

Il bagno era tornato deserto...e, a giudicare dal rumore che sentiva, Mirtilla doveva essere da qualche parte nel sifone. Approfittò della sua momentanea assenza per sgattaiolare in corridoio.

Stranamente, Ginny non ebbe difficoltà a tornare in Sala Comune.

Hermione era già davanti alla porta della sua stanza e la stava aspettando con il viso lustro a causa dei vapori della pozione.

“Hai fatto tutto ?” le chiese frettolosamente, non appena la vide.

“Sì…” rispose stancamente Hermione “Fino a domani mattina dovrebbe andar bene! Andiamo a dormire ora” 

Ma, non appena si voltò, Ginny le tamburellò su di una spalla con un'espressione preoccupata.

“Hermione, è entrato qualcuno in bagno mentre c'ero anche io!” le disse subito, notando i suoi occhi castani spalancarsi.

“Era Ron ?" chiese subito l'amica. Allora l'aveva seguita veramente quell'idiota !

“Non lo so, mi sono chiusa in un gabinetto per non farmi vedere !”

A quelle parole Hermione sembrò tranquillizzarsi.

“Allora se non ti ha vista non ci sono problemi!” puntualizzò, lasciandosi sfuggire uno sbadiglio.

Ginny invece non era così tranquilla e per ovvi motivi  “Beh non proprio, visto che Mirtilla ha fatto il mio nome.” disse, vedendo l'amica sbiancare.

 E... adesso ?

 

La mattina dopo, Harry e Ron si trascinarono in sala Grande per fare colazione.

Hermione aveva già mangiato, visto che si era alzata presto per andare nella stanza delle Necessità.

Invece Ginny era seduta al solito posto con la faccia di una che non si sentiva troppo bene.

“Ciao Ginny” disse Harry, sedendosi vicino a lei.

Ginny arrossì leggermente “Buongiorno!” rispose, cercando di abbozzare un sorriso.

Ron non la degnò di uno sguardo, si mise a tavola ed iniziò a mangiare senza proferir parola..

“Che hai ? Sei pallida!” chiese Harry premuroso, facendo cadere la ragazza nel panico.

“Ehm… non mi sento tanto bene! Penso che andrò in infermeria” rispose lei, guardando il suo piatto ancora immacolato invece degli occhi verdi del compagno.

Ron grugnì ed ingoiò un uovo fritto con un solo boccone.

“Madama Chips ti rimetterà in forze, vedrai!” continuò Harry, iniziando anche lui a mangiare.

“Speriamo…Ci vediamo Harry” rispose lei, prima di alzarsi e sparire velocemente dalla circolazione.

 

“E’ inutile che fai tante moine con lei! E’solo una schifosa ipocrita, sono contento che si senta male per lo schifo che sta facendo!” disse Ron, pulendosi in malo modo la bocca.

“Prima di tutto…” rispose scocciato Harry “…pulisciti bene la bocca prima di parlare”.

Le orecchie di Ron presero fuoco.

“...secondo, io non stavo facendo nessuna moina, mi sono semplicemente preoccupato” continuò, accalorandosi per le parole dell'amico.

“Sì, come no!” disse Ron, alzando gli occhi al cielo.

“E poi che vuoi dire con schifo ? Intendi la pozione ?” chiese Harry, preoccupato. 

Grazie all'incontro con Piton ed alla consueta confusione mattutina, non era riuscito ancora a farsi raccontare dall'amico che cosa avesse scoperto.

“Proprio quella, ho qualcosa da dirti” rispose Ron, mestamente.

“Anche io, ora che ci penso!”  gli fece eco Harry, pensando con rabbia a Piton.

 

“Che hai detto ? Piton ti ha punito per una settimana ?!” urlò Ron, non appena misero il naso fuori dalla sala Grande.

“Non urlare Ron… non voglio che tutti sappiano i fatti miei” abbaiò Harry, guardandosi intorno.

 “Ok, scusa... ma...non potrai nemmeno allenarti a Quidditch ?” continuò l'amico sconvolto, abbassando comunque la voce.

Harry si mise le mani nelle tasche della divisa “Secondo te ?” disse sarcastico “Tu invece cosa devi dirmi ?”

“Te lo dico dopo" rispose Ron, rabbuiandosi “Fra cinque minuti inizia Pozioni, ci manca solo che arriviamo tardi!”

 

 

Hermione fu la prima ad entrare nell’aula di Pozioni.

Prese posto al suo solito banco e tirò fuori tutti i libri dalla borsa.

Con sua sorpresa, vide Harry e Ron entrare in classe. Era raro vederli in orario per le lezioni, figuriamoci in anticipo.

“Ciao ragazzi!” disse sorridente.

Ma c’era qualcosa di strano nelle loro facce. Entrambi avevano una strana espressione. Harry sembrava disperato. Ron, imbufalito.

“Ciao Hermione” disse Harry, non appena le fu accanto.

“Cos’è quella faccia ?” gli chiese lei, squadrandolo.

Harry sospirò “Non ho dormito molto bene” rispose a mezza bocca, prendendo posto al banco dietro quello della ragazza.

Ron non la degnò di uno sguardo, sedendosi accanto ad Harry.

“Mi dispiace…” fece una pausa, lanciando uno sguardo verso l'altro amico “...ma Ron invece cos'ha ?” sussurrò, fissandolo mentre prendeva malamente i libri.

“Non ha dormito bene neanche lui”.

“Non sarà arrabbiato perché non gli ho detto di Ginny spero !?” sussurrò Hermione con un sopracciglio alzato, mentre il resto della classe prendeva posto.

“Hermione, io…” iniziò Harry, ma si bloccò quasi subito.

Piton era appena entrato in classe, ed il suo sguardo non prometteva nulla di buono.

 

 

 

 

 

 ******

Ciaooo!!!

Eccomi qui a rompervi le balle con un nuovo capitolo!

Vorrei tanto ringraziarvi uno per uno, ma ho pochi minuti e non volevo tardare oltre nell’aggiornamento, anche perché o stasera o la prossima settimana! Meglio stasera, no ?

 

Vi ringrazio di cuore per le recensioni che mi lasciate.

Non ci speravo neanche, vi mando un bacione e … alla prossima…!!!

 

 

Alessandra

 

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Capitolo 6
*** Cap 6 ***


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                                                       Una pozione per Ginny Cap 6

  

 

 

“Ho saputo solo ora che non ti sei sentita bene! Tieni...” Hermione porse il bicchiere d’acqua a Ginny che aveva passato tutta la mattina in infermeria.

Lei lo prese ed iniziò a sorseggiarlo lentamente.

“Ma cos’hai di preciso ?” continuò Hermione, senza toglierle gli occhi di dosso.

Ginny posò il bicchiere e sospirò “Madama Chips dice che ho avuto dei cali di pressione! Forse è per il fatto che non sia riuscita a chiudere occhio questa notte”.

Hermione la guardò per qualche secondo “Sei preoccupata per quello che è successo ?”

Ginny le fece un cenno affermativo con la testa, fissando il bicchiere vuoto sul comodino.

“Beh, non dovresti!" continuò Hermione “Chiunque fosse non ha nessuna prova di quello che stiamo facendo! Alla fine eri in bagno, no?”

“Sì" ammise la piccola Weasley "... ma tu non hai visto la faccia di Ron a colazione!”

“L’ho vista a lezione e mi è bastata” rispose Hermione, sedendosi sul lettino dell’amica “… è solo arrabbiato con me perché non gli dico con chi esci, e con te perché è geloso!”

“Dici ? Io ho paura che sospetti qualcosa invece” disse Ginny, facendo un po' di spazio ad Hermione.

“Perché dici cosi?" chiese lei, cercando di rassicurarla "Sarà ancora nervoso per la mia risposta di ieri."

“Sì, ma…” provò Ginny, ma fu interrotta subito da Hermione.

“Niente ma! Ricorda che lui pensa che esci con qualcuno, sicuramente è l’unico motivo per cui non ci rivolge la parola”.

Anche se non era ancora convinta, Ginny annuì all'amica, sperando ardentemente che avesse ragione.

“Allora io vado!” annunciò Hermione, prendendo la sua borsa “E per stasera sarà meglio che tu non venga nella Stanza delle Necessità!”

“Cosa? Non se ne parla!" esclamò Ginny, piccata “Voglio venire anche io!”

Hermione le regalò uno sguardo paziente " Ascoltami, se veramente Ron sospetta qualcosa, non credi che sia più saggio che tu per stasera rimanga alla torre ? 

Ginny mise il broncio Ma potrebbe servirti il mio aiuto” disse sbuffando.

Hermione sorrise “Il tuo aiuto mi servirà presto visto che dovrai recuperare un capello di Ron ed è meglio che per stanotte ti riposi."

Ginny la guardò male, ma non potè replicare nulla visto che purtroppo l'amica aveva pienamente ragione.

A malicuore, annuì ad Hermione.

"Va bene, per stanotte rimarrò in stanza".

 

 

 

“Ho perso cinquanta punti per Grifondoro, ho una settimana di punizione con Piton e … non posso giocare a Quidditch… tanto vale che tu mi ammazzi ora! ” disse Harry, mentre sfidava Ron a scacchi magici prima di cena.

“Magari sei fortunato amico!” disse Ron ironico, muovendo il cavallo “Se ti ammazzo ora non dovrai prendere la pozione ed essere schiavo per sempre di Hermione e Ginny”.

Harry guardò male l’amico “Non dire cosi, non lo farebbero mai”.

“Lo dici te!” esclamò lui "Non hai visto che libro orribile aveva Hermione ieri notte..."

“Forse hai letto male… e non alzare la voce, Hermione potrebbe sentirti” sussurrò Harry, guardandosi intorno.

Ron gli scoccò un’occhiataccia “Stai tranquillo, a quest'ora sarà sicuramente in biblioteca, tanto per cambiare! O comunque non è qui, quindi non può sentirmi.” guardò per un attimo la poltrona vuota vicino al fuoco, dove la ragazza si sedeva solitamente a studiare o leggere.

“Lo so che sembra incredibile, ma l’ho letto con i miei occhi e non ho mai avuto problemi di vista, sicuramente vogliono vendicarsi di noi" continuò risentito.

Harry non disse nulla, guardando assorto la scacchiera... come al solito stava perdendo, ma in quel momento non gli interessava per niente.

Se Hermione stava veramente facendo tutto questo per farla pagare a Ron, allora anche Ginny era arrabbiata con lui.

Si sentì improvvisamente triste, cosa aveva mai potuto farle di così brutto da ricevere una vendetta del genere?!

“Dovremo denunciarle ai professori ?” chiese all’improvviso Ron, riportandolo alla realtà.

“Denunciarle ? Certo che no!” rispose subito Harry “Come potresti denunciare la ragazza di cui sei innamorato ?”

Ron lo guardò sorpreso e con le orecchie in fiamme, pensando che l'amico stesse parlando di lui.

Quando si accorse della gaffe, Harry cercò di cambiare argomento.

“Comunque, hai saputo poi cosa avesse Ginny ? Ha detto Colin che ha saltato tutte le lezioni della mattina” chiese, rosso in viso.

Ron si irrigidì subito.

“Sì, Neville è andato a trovarla e mi ha detto che sta bene, ha avuto solo dei cali di pressione, tornerà presto a dedicarsi alla sua attività preferita” disse, con una voce scocciata.

“Cioè ?”

“Far esaurire le persone che le stanno intorno e schiavizzarle a vita!” puntualizzò Ron, spostando la regina.

"Scacco".

Harry alzò gli occhi al cielo.

 

 

Una mezz’ora dopo…

 

 

“Ehi Hermione !! Sono qui!”.

Harry vide la ragazza avanzare verso di lui con una grande borsa voluminosa come quella della sera prima, e quella visione lo rattristò. Non riusciva ancora a credere che volessero dare loro quella pozione, una cosa del genere se la sarebbe aspettata dalla Parkinson e dalla Greengrass, non da Ginny ed Hermione.

No, sicuramente Ron si era sbagliato, anche se era vero che comunque stessero facendo qualcosa alle loro spalle.

Si sentì arrabbiato e deluso, soprattutto con Hermione. Proprio lei, che era tanto ammirata per la sua intelligenza ed onestà, aveva deciso di pugnalare gli amici alle spalle.

Gli era stata sempre vicina e lo aveva sostenuto in molti momenti difficili che non aveva condiviso neanche con Ron, perché adesso gli faceva questo ? Doveva scoprirlo.

“Vieni a sederti”

Le indicò la poltrona dove poco prima era seduto Ron, davanti a lui c’era ancora la scacchiera.

“Ciao Harry” disse Hermione abbozzando un sorriso, si guardò intorno “Ron dov’è?” chiese, sedendosi sulla soffice poltrona vicino al fuoco scoppiettante.

“E' andato a cena qualche minuto fa" rispose lui, ricevendo uno sguardo stupito.

“E perché non sei andato con lui?”

Il Grifondoro si incupì “Sono in punizione! Sono venuto alla torre solo per fare una partitina a scacchi, ho mangiato prima qualcosa al volo… fra cinque minuti devo andare” le disse, con uno sbuffo.

“Davvero ? Perché ti hanno punito ?” chiese Hermione, sorpresa “Che è successo ?”.

Harry sbiancò di colpo, si era dimenticato che lei non dovesse assolutamente scoprire il motivo della sua punizione, o avrebbe saputo anche che la notte, invece di dormire, lui le seguiva di nascosto.

“Non ho fatto il tema di recupero per Piton, ricordi quello che io e Ron dovevamo fare in più perché abbiamo sbagliato la pozione invecchiante la settimana scorsa ? ” si sorprese di come le parole gli stessero uscendo dalla bocca, visto che non aveva programmato niente.

“Sì, ma tu e Ron lo avevate fatto, vi avevo aiutati anch’io!” esclamò Hermione, piuttosto perplessa.

Harry imprecò mentalmente, si era dimenticato anche di quel particolare “Beh… stamattina ho perso il foglio, così Piton mi ha punito!” puntualizzò, salvandosi per il rotto della cuffia.

Hermione fece una faccia scandalizzata “Ma Harry!!! Come hai fatto a perderlo ?! Per quante sere sei in punizione ?”
Una settimana”

“Una settimana ?!” ripetè Hermione, sconvolta “Ma è troppo! Una punizione così lunga l’hai avuta solo con la Umbrige l’anno scorso o quando ti hanno sorpreso di notte fuori dalla torre”.

Harry sbiancò di colpo a quell’affermazione, ma Hermione sembrò non accorgersene “….se vuoi posso parlarne alla McGranitt e cercare di fartela ridurre, alla fine era solo un tema e…”

“No, grazie Hermione!” disse subito Harry, interrompendo un probabile comizio e guadagnandosi un’occhiata sospetta dall’amica.

“…Piton non annullerebbe mai le punizioni, specialmente se ci sono di mezzo io…mi massacrerebbe solo ulteriormente!”continuò, cercando di non guardarla negli occhi.

“Hai ragione…” Hermione gli sorrise dispiaciuta “Spero che la prossima volta starai più attento alle tue cose!” Fece una breve pausa e poi gli si rivolse nuovamente.

“Scusa, ma come ha fatto Piton a punirti !? Quando è successo ? In classe ti ha quasi del tutto ignorato. Certo, ha fatto le sue solite battute crudeli per provocarti, ma non mi ricordo di averlo visto trattenerti dopo Pozioni...” disse Hermione, pensierosa.

Anche a questo Harry non aveva pensato, se fosse esistito un premio per le peggiori scuse del mondo, lui sicuramente l'avrebbe vinto.

Hermione frequentava le lezioni di Pozioni con lui e Ron e solitamente non li lasciava soli neanche un secondo, quindi non avrebbe potuto non accorgersi di una cosa del genere.

“Ehi ma è tardissimo sono quasi le otto!!” esclamò Harry, ricordando solo in quel momento di essere in ritardo per la punizione “Piton mi ucciderà!”

“Allora sbrigati non perdere tempo!! disse Hermione, alzandosi allarmata “Vuoi che ti aspetti alzata ? Così puoi raccontami con calma!”

“Non preoccuparti, magari finirò tardi, vai pure a dormire!” si premurò di dirle, prendendo la borsa. Ci mancava solo l'interrogatorio dopo la tortura.

Harry salutò l’amica frettolosamente e si diresse nei sotterranei, dove un Severus Piton particolarmente arrabbiato lo stava aspettando.

“Sei in ritardo Potter!” tuonò, non appena lo vide.

“Buonasera signore, scusi il ritardo” sibilò Harry, imbronciato.

“Questa sera spero che tu sia in ottima forma…” disse Piton, con un sorrisetto maligno stampato sul suo pallido viso “… perché ho intenzione di farti lavorare sodo!”

Harry, con un sospiro, posò la sua borsa ed aspettò rassegnato la sua condanna.

 

 

 

 

 

Ron uscì soddisfatto dalla Sala Grande, aveva mangiato fino a scoppiare ma, nonostante tutto, non si sentiva felice.

Harry ed Hermione non avevano cenato con lui, il primo a causa di una punizione, la seconda perché lui non le rivolgeva la parola da quella mattina. Era troppo arrabbiato sia con lei che con Ginny, così si era ritrovato da solo a cena, dovendo sorbirsi tutte le chiacchiere di Calì e Lavanda sulla moda delle streghe ed i discorsi di Seamus e Dean sulle nuove macchine babbane uscite quell’anno, delle quali Ron non sospettava nemmeno l’esistenza.

Non appena arrivò alla scala che portava alla torre dei Grifondoro, incontrò qualcuno con lunghi capelli rossi.

“Ciao Ron” disse tranquillamente Ginny, vedendolo arrivare. Era uscita da poco dall’infermeria ed era ancora un po’ pallida.

Ron si rabbuiò “Ho scritto a mamma per dirle che non ti eri sentita bene oggi! Anche se sembra che ti sia ripresa in fretta” si limitò a dirle, scostando il suo sguardo e continuando a camminare.

Iniziarono lentamente a salire le scale insieme.

“Sì, va meglio" rispose lei, notando il suo tono sarcastico e scontroso " Ma non dovevi dirlo a mamma, adesso si preoccuperà!”

Rimasero in silenzio per il resto del tragitto. Solo quando arrivarono davanti al ritratto che nascondeva la loro Sala Comune, Ron si voltò verso di lei.

“Scrivile domani appena puoi, cosi eviteremo che piombi qui per questo fine settimana!” si limitò a dirle, scoccandole un'occhiataccia.

Pugnaccio!” disse poi al dipinto.

“Corretto!” rispose la signora Grassa, prima di lasciarli passare.

 

 

“Ehi Ginny, finalmente sei torn...” trillò Hermione, alzandosi dalla sua poltrona preferita della Sala Comune, ma si interruppe all’istante vedendo Ron accanto a lei.

Il ragazzo la fissò, gelido “Beh, io vi saluto, sono piuttosto stanco e vado a dormire!” disse, non appena vide Hermione aprire la bocca per parlargli.

Se ne andò in fretta, lasciando una Ginny sbigottita e un’ Hermione profondamente offesa e ferita.

“Ma che gli prende ?” esclamò Ginny, sedendosi stupita davanti al fuoco “Avevi detto che era strano anche con te, ma non pensavo fino a questo punto!”

“A questo punto, non ne ho idea...” rispose Hermione sconsolata, poi guardò Ginny con un’espressione accigliata “…comunque anche Harry mi è sembrato strano prima!”

“Hai visto Harry ?” disse Ginny, agitandosi.

Hermione fece un sorrisetto ironico “Calmati, ci credo che poi ti vengono i cali di pressione!!”

“Perché hai detto che ti è sembrato strano ? ” chiese invece Ginny, ignorando l’espressione canzonatoria dell’amica.

Hermione si fece di nuovo seria “Sento che mi nasconde qualcosa! Sapevi che Harry è stato punito da Piton per tutta la settimana ?”

“No” disse Ginny sorpresa “Ma come farà con gli allenamenti di Quidditch ?”

“Oh, piantala con questo Quidditch!!” sbottò Hermione “Ma ti sembra il momento ?”

“Scusa, hai ragione!” rispose l'amica, un po’ imbarazzata “Come mai Piton l’ha punito ?”

“Sembra che non abbia consegnato un tema di recupero!”

“E che ci vedi di strano scusa?! Sarebbe stato strano se Piton lo avesse risparmiato!” constatò Ginny, con un mezzo sorriso.

Ma Hermione non era per niente convinta “Non lo so, ma quel tema lui l’aveva fatto, anzi lo avevo scritto io per più di metà.”

“Allora perché lo ha punito ?”

“Non lo so, è questo che non mi torna” continuò Hermione, perplessa " Mi ha detto di averlo perso, ma non ho mai visto Piton punirlo ed ero proprio dietro di lui quando siamo usciti dall’aula.”

Con un elegante colpo di bacchetta, ravvivò le fiamme del camino che si stavano lentamente spengendo.

“Hermione, dobbiamo rimanere calme, magari lo ha perso veramente quel tema. Harry non ha motivo di mentirti” le disse Ginny, facendo spallucce.

“Già… forse hai ragione te, siamo troppo nervose in questi giorni!” ammise Hermione, snodando la sua cravatta.

Ginny fece un sospiro “Sei sicura che non vuoi che venga con te stanotte ? "

“Sì, è la soluzione migliore, non preoccuparti !” le rispose l'amica, regalandole un sorriso tirato.

“Questa sarà una lunga settimana…” pensò dentro di sé, preoccupata.

 

  

 

 

 *** 

 

 

Ciao a tutti,

scusatemi per il vergognoso ritardo, spero che il nuovo capitolo non vi abbia deluso e di postare il prossimo in settimana… imprevisti permettendo.

Scusate se non vi saluto uno per uno, ma non ne ho la possibilità!

Un abbraccio enorme.

 

Alessandra

 

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Capitolo 7
*** Cap 7 ***


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Una pozione per Ginny Cap 7

 

 

 

 

Harry lavorò per quattro ore nello studio di Piton.

Il professore gli aveva fatto trovare delle speciali erbe urticanti da pulire e catalogare, ma neanche un paio di guanti di protezione. Così, le povere dita del Grifondoro si erano gonfiate a dismisura, sotto lo sguardo gongolante del professore. 

Ma, nonostante tutto, Harry non si lamentò neanche una volta. Non gli avrebbe dato anche questa soddisfazione.

Solo quando l’orologio suonò la mezzanotte, Piton disse con voce melliflua “Per oggi basta Potter, rimetti in ordine e poi vai in infermeria. Non vorrei che potessi utilizzare la scusa delle mani per non svolgere i compiti assegnati. Ti aspetto domani alla stessa ora e se tarderai anche solo di minuto, te ne farò pentire amaramente”.

Harry lo guardò con odio. “Bunonanotte” disse rancoroso, mentre un ghigno divertito si dipingeva sulla faccia di Piton “Per me sicuramente! Forse per te un po’ meno” disse, prima che Harry chiudesse la porta dello studio.

La mattina dopo Harry si svegliò in ritardo, e nonostante Madama Chips le avesse fasciate, le sue mani erano ancora gonfie e gli facevano molto male.

La prima lezione della giornata era alle 9:00, doveva quindi sbrigarsi se voleva mettere qualcosa sotto i denti prima di entrare in classe. Guardò pensieroso il letto accanto al suo, Ron si era già alzato e non si trovava neanche in Sala Comune, constatò scendendo stancamente. Forse era già andato a fare colazione.

Proprio mentre stava uscendo dal buco del ritratto, Ginny sbucò dalle scale del dormitorio femminile correndo a più non posso, aveva la borsa stracarica di libri. Non appena lo vide, si bloccò tutta rossa in viso e con i capelli scarmigliati quasi quanto i suoi.

“Oh!” mormorò, a metà tra il sorpreso e l’imbarazzato.

“Ciao Ginny, sei in ritardo anche tu ?” disse Harry, con un mezzo sorriso. Era così buffa a volte.

Ginny diventò, se possibile, ancora più rossa “C..Ciao Harry, non ho sentito la sveglia questa mattina!” balbettò, prima di abbassare lo sguardo e vedere le sue mani fasciate. 

“Ehi, ma che hai fatto alle mani! ?” esclamò preoccupata.

Harry cercò inutilmente di nasconderle “N...Niente!” disse, mettendole dietro la schiena.

“Ma quale niente, sono tutte fasciate!! Fammi vedere…”

Ginny, senza pensarci, gliene afferrò una.

Un brivido improvviso le percorse la schiena.

Harry arrossì a quel contatto “Non preoccuparti, sono solo un po’ gonfie, passerà subito” le rispose, imbarazzato.

Ginny lo guardò, incapace di spiccicar parola. Non aveva mai tenuto Harry per mano, anche se lo aveva sognato migliaia di volte.

Harry la guardò preoccupato “Ginny ? Tutto ok ?”

“Eh ? Sì, scusa” arrossendo furiosamente, la ragazza lasciò a malincuore la presa.

“Come è successo ?" chiese, incapace di guardarlo negli occhi.

“E’ stata un erba urticante…” rispose Harry, piuttosto evasivo.

Ginny lo fissò un po' perplessa “Ma non usate i guanti ad Erbologia?” gli chiese, intuendo già la risposta.

“Non mi è successo a lezione…”

Ginny sospirò “E’ stato Piton vero ? Durante la punizione di ieri sera!”

Harry, per la sorpresa, rimase in silenzio per qualche secondo “Come fai a sapere che…” iniziò, prima di essere bloccato dalla piccola Weasley.

“Me lo ha detto Hermione” tagliò corto lei “…ma Harry, è vergognoso quello che ha fatto!” disse indignata "Dovresti dirlo alla McGranitt".

Lui la guardò. In quel momento, con i capelli in disordine, le guance rosse e una luce particolare negli occhi, realizzò che non l’avesse mai vista così…così….non seppe neanche dare un nome a quello che stesse provando.

Proprio in quel momento, il buco del ritratto si aprì e spuntò la testa rossa e sorridente di Ron.

“Ehi Harry, ma dov’eri finito ? Ti stavo aspettando per andare in Sala Gran..” ma si bloccò non appena vide Ginny dietro di lui.

Il sorriso gli si gelò sulle labbra “Ah...” disse accigliandosi “… sei con lei.”

Ginny lo guardò male ed avanzò minacciosa. Adesso era davvero stufa del comportamento del fratello.

“Sì, è con me… e allora ? Ma cosa ti è preso ultimamente ? Hai esalato i vapori di una pozione acida ?” disse sarcastica, incrociando le braccia.

A quelle parole, il silenzio che si creò nella stanza fu totale...

“G...Ginny voleva dire che…” iniziò Harry, in preda al panico, prima che l'amico lo fulminasse con lo sguardo.

Ginny guardò Harry, ma che stava succedendo a tutti ?

“Fai anche le battute adesso ?! Certo che hai una gran faccia tosta” disse Ron, lanciando alla sorella uno sguardo assassino.

“Si può sapere che diamine stai dicendo ?” rispose lei, passando il suo sguardo confuso dal fratello ad Harry.

Ma Ron evitò accuratamente di risponderle, rivolgendosi invece all'amico “Harry, andiamo o faremo tardi”.

“Sì, ma prima calmati” Harry gli mise una mano sulla spalla, ma una fitta di dolore gliela fece riabbassare subito.

“Perché hai le mani fasciate ?” gli chiese Ron, notando solo in quel momento le fasciature dell'amico.

“Lascia perdere, te lo racconto dopo a lezione” disse, prima di avvicinarsi al suo orecchio “Se continuerai così Ginny capirà tutto, cerca di trattenerti” gli sussurrò.

Ron divenne tutto rosso e strinse i pugni.

“Comunque non vale la pena saltare la colazione per quella li!” si premurò di dire ad alta voce, prima di sparire per il buco del ritratto.

Ginny alzò un sopracciglio sempre più confusa, suo fratello era impazzito…del tutto andato!!

Hermione prese posto in Sala Grande e con lo sguardo percorse tutto il tavolo dei Grifondoro.

Ma dov’era finita Ginny ? Doveva assolutamente parlarle, ed escogitare un modo per prendere i capelli di Ron ed Harry per la pozione.

Ron inoltre, non facilitava certamente le cose non rivolgendole la parola. Doveva assolutamente fare la pace con lui ed essere molto, ma molto gentile.

Non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma in fondo Ron le mancava.

Aveva appena iniziato a mangiare, quando la sua attenzione venne catturata dal grattare della sedia accanto alla sua, girò la testa e si trovò, gomito a gomito, proprio con Ron.

Il ragazzo la guardò sorpreso per qualche secondo con i suoi grandi occhi azzurri, evidentemente non aveva badato a dove si stesse sedendo.

Hermione non potè fare a meno di arrossire. “Ciao!” disse timidamente.

Ron girò la testa dall’altra parte senza risponderle e fece il gesto di alzarsi.

“No, aspetta” disse Hermione, afferrandogli un braccio.

Ron si rimise pesantemente a sedere. “Che vuoi Hermione ?” disse bruscamente e senza guardarla.

Hermione rimase in silenzio per qualche secondo, non si aspettava di essere trattata così, Ron non lo aveva mai fatto.

Il suo silenzio costrinse Ron a guardarla. Si era reso conto di essere stato un po' duro con lei e,quando vide il suo sguardo ferito, le sue orecchie iniziarono a prendere un colorito rossastro.

“Ron…” disse Hermione, con un filo di voce. “ Ho bisogno di parlarti...ti prego, dedicami qualche minuto”

Ron abbassò lo sguardo, incapace di guardarla in faccia “Va bene, ma posso mangiare qualcosa prima ?”

Hermione gli sorrise, Ron non sarebbe mai cambiato “Certo, ne approfitto per mettere anche io qualcosa sotto i denti!”

I due iniziarono a mangiare, senza però scambiare una parola.

Ogni tanto Hermione lo sorprendeva a guardarla con la coda dell’occhio, con le orecchie sempre rosse come pomodori.

Scioccamente, un piccolo sorriso le increspò il viso.

“Ha avuto un incidente di cui non so nulla? ” Ginny mise le mani sui fianchi, minacciosa.

“Ha litigato ancora con Hermione... è nervoso per quello, non preoccuparti!” rispose Harry, indietreggiando verso la signora Grassa “Adesso scusami ma se non mi sbrigo, oltre la colazione, perderò anche Storia della Magia… non sarebbe certo una tragedia… ma devo copiare il tema di Erbologia da Seamus”.

Ginny lo guardò un po’ delusa, le sarebbe piaciuto rimanere a chiacchierare con Harry.

Harry sentì il suo cuore accelerare sotto il suo sguardo.

“Ci vediamo!” disse imbarazzato, prima di incamminarsi verso l’aula del professor Ruf.

 

 

Il sorriso che Hermione gli aveva regalato pochi istanti prima, strinse inesorabilemente lo stomaco a Ron per tutta la durata della colazione, oltre a mandargli in fiamme le orecchie. Ed anche se non lo avrebbe ammesso mai, neanche ad Harry, Ron si sentiva malissimo ogni volta che litigava con lei.

Ma, questa volta, non poteva certamente dimenticare quello che aveva visto nella stanza delle Necessità.

La guardò con la coda dell’occhio, come aveva potuto tradire la sua fiducia ? Come avevano fatto ad arrivare a quel punto ?

“Allora Hermione” disse, non appena fuori dalla Sala Grande “Cosa volevi dirmi ?” utilizzò un tono più gentile con lei, ma comunque distaccato.

“Ecco… non qui per favore…” disse lei, guardandosi intorno “Vieni con me !” lo prese per mano e lo condusse fuori, verso il Parco.

“M...Ma che miseriaccia stai facendo ?!” esclamò lui, rosso in viso “Fra dieci minuti inizierà Storia della Magia, arriveremo tardi!” continuò, incredulo che per una volta fosse lui a dire una cosa del genere, e ad Hermione per giunta!!

“Non mi importa!” rispose lei accigliata, continuando a trascinarlo fra le aiuole del Parco.

“Come non ti importa, e se importasse a me ?” rispose Ron, con tono di sfida.

Hermione non rispose e lasciò la presa solo quando arrivarono davanti alle sponde del Lago Nero.

“E da quando ti importa di Storia della Magia ?” chiese con tono sostenuto, guardandolo fisso negli occhi “Non stai mai attento e non fai altro che giocare con Harry, Seamus e Dean.”

“Se mi hai portato qui per farmi la morale, allora io…” iniziò Ron.

Ma Hermione lo bloccò subito “No! Hai ragione, non ti ho portato qui per questo!” arrossì vistosamente, iniziando a giocherellare con il fiocco della divisa.

“Ti ho portato fino a qui perché volevo dirti che mi dispiace!” disse tesa.

“Cosa ?”

“Sì, mi dispiace di averti fatto arrabbiare, qualsiasi cosa ti abbia fatto vorrei che si sistemasse” finì, torcendosi le mani.

Ron la guardò interdetto per qualche secondo, gli stava chiedendo scusa, Hermione gli stava chiedendo scusa, ripetè più volte nella sua testa... inoltre, il modo dolce e timoroso in cui lo aveva fatto, lo fece arrossire dalla testa ai piedi.

“Sei sotto imperio ?” non riuscì a trattenersi, tanto era stupito.

Hermione gli lanciò uno sguardo eloquente ma, per sua fortuna, ignorò la frase.

“Ti chiedo scusa Ron, non sopporto quando non ci parliamo… per favore… ti ho perdonato tante volte ed adesso tocca a te farlo” continuò, con voce roca.

Ma Ron fece in tempo a dire nulla... Hermione lo abbracciò, di colpo, mozzandogli il respiro.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!

Anche questo capitolo è finito e spero che vi sia piaciuto.

Purtroppo vi devo dare una brutta notizia, il prossimo aggiornamento non ci sarà prima della fine di novembre.

Ho prestato il mio computer ad una mia amica per fare la tesi di laurea, e non credo di poterlo riavere prima della data di consegna, ovvero primo dicembre.

Proverò ad aggiornare dal computer del mio ragazzo, ma non sono sicura di avere il tempo di scrivere.


Voglio ringraziare:

MissSunshine hai ragione, Ron è uno scemo, ma alla fine è tenero proprio per questo.

HermyKitty, scusa, lo so che sono lenta ad aggiornare ma non sempre ho il computer sotto mano, adesso dovrai aspettare un po’ prima del prossimo aggiornamento, ma non potevo abbandonare un’amica. Un abbraccio grande

Avalon : sono contenta che la storia ti piaccia, che ne pensi di questo capitolo?

DarkGiliath ma come non ci speravi più? Non temere non abbandonerò mai la mia storia, siete voi che non dovete abbandonare me! Un bacio

EDVIGE86 : ciao bella, hai fatto festa grande il 31, eh? ^_^ si fa cosi! Grazie per i tuoi complimenti, sono troppo contenta quando trovo le tue recensioni! Speriamo di poter aggiornare il prima possibile! Bacioni

VALE, che ne pensi di questo capitolo? Non ti arrabbiare per il ritardo che subirà il prossimo aggiornamento, ma non potevo non aiutare la mia amica! TVB cercherò di aggiornare dal computer di Danilo.

potterina_88_ ciao cara, anche io sono un tipo romantico, cercherò di non deluderti con il finale di questa storia, ormai non manca molto. Anche io come te non ho fatto molto ad Halloween ^_^ un bacio

Hermione96, grazie cara per i tuoi complimenti, che ne pensi di questo capitolo? Aspetto il tuo giudizio.


Un bacio a tutti

Alessandra

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Capitolo 8
*** Cap 8 ***


                                  Una pozione per Ginny Cap 8

 

 

 

 

“Si può sapere dove sei stato ? E come ti sia venuto in mente di saltare Storia della Magia senza dirmi niente ?”

Harry Potter guardò, minaccioso, il suo amico dai capelli rossi.

“Oh, piantala Harry” disse Ron, con un mezzo sorrisetto “ Sai che assomigli ad Hermione quando fai così ?”

“Mi prendi anche in giro adesso ?” sbottò l'amico di rimando, passandosi una mano tra i capelli.

“Prima aggredisci Ginny, poi salti Storia della Magia… che stai combinando ? ”

I due ragazzi si incamminarono verso l’aula di Babbanologia, dove avevano la lezione seguente.

Ron fece un gesto spazientito “Va bene, va bene… ero con Hermione!”

Harry lo guardò sorpreso “Davvero ?” Ci pensò su qualche secondo “... però hai ragione, anche lei non è venuta... Per caso, l’hai rapita ?”

Ron lo guardò infastidito.

“Non ci crederai ma è stata lei a rapire me ! Mi ha portato al Lago Nero e… non ci crederai, ma... mi ha chiesto scusa” Ron distolse lo sguardo, era rosso come un pomodoro maturo, solo lo stupore costrinse Harry a rimanere serio.

“C...Cosa ? Hermione ti ha chiesto scusa ?”

“Esatto” rispose Ron, compiaciuto.

Ormai erano arrivati davanti alla classe, così Harry e Ron entrarono nell’aula visto che era ancora vuota.

“Che ti ha detto ?” chiese Harry, ancora sconvolto.

Ron diventò di colpo rosso e si bloccò nel centro dell’aula.

“Mi ha detto che non sopporta quando non ci parliamo e poi…” la sua voce si spense.

Harry si avvicinò per sentire meglio “E poi ?” lo incitò.

“E poi sono affari miei!!!” urlò Ron, facendo sobbalzare l’amico.

Harry sorrise beffardo, guardando Ron sedersi con poca grazia al suo solito posto.

“Tu ridi, intanto Hermione mi ha fregato di nuovo!!” esclamò, con aria scocciata “Comunque ancora non mi hai detto che hai fatto alle mani !” continuò, mentre anche gli altri Grifondoro ed i Corvonero, con cui facevano lezione, entravano in aula con il solito vociare.

Piano piano tutti presero posto e aspettarono, chiacchierando sottovoce, l’arrivo della professoressa.

“C’è poco da dire...” Harry si guardò pensieroso le mani “E’ stato quel viscido serpente di Piton” disse ad alta voce, non preoccupandosi di essere sentito.

Ma Ron, invece di ridere, guardò atterrito verso la porta.

“Ehi, che hai ?” disse Harry, guardando la faccia pallida dell’amico, ma proprio in quel momento qualcuno gli si parò davanti, coprendogli la luce.

“Buongiorno a tutti, come stava dicendo Potter, quel viscido serpente di Severus Piton, oggi vi farà supplenza, visto che la vostra professoressa di Babbanologia si è presa un giorno libero.”

Per poco Harry non ebbe un infarto, Piton era davanti a loro, alcuni ragazzi soffocarono delle risatine.

Al contrario del Grifondoro, che invece sentì un brivido di puro terrore scendergli per la schiena.

Fissò Ron con uno sguardo atterrito. Era la sua fine.

Piton lo guardò, livido di rabbia “Venti punti in meno per Grifondoro, inoltre aggiungerò un giorno alla tua punizione e adesso … FUORI” tuonò.

Harry non se lo fece ripetere due volte, prese la sua borsa e si affrettò ad uscire, con tutti gli occhi dei compagni puntati su di lui, compresi quelli di Ron che gli regalò uno sguardo sconsolato alla prospettiva di stare con Piton senza Harry ed Hermione.

 

Hermione vide la testa rossa dell’amica attraversare il corridoio che portava all’aula di Incantesimi.

“Ginny !!! Ehi, GINNY”

La ragazza si voltò subito “Ciao Hermione!” esclamò vedendola.

Hermione la raggiunse di corsa, mentre molti studenti passavano loro accanto per superarle.

“Ciao… ho una cosa importante da dirti” le disse sorridendo.

Si avvicinò all’amica e le sussurrò qualcosa all’orecchio.

Ginny sgranò gli occhi “Davvero ? Sei grande Hermione, ma dov’è lui adesso ?”

“E’ a Babbanologia con Harry, io non frequento quelle lezioni così stavo giusto andando al settimo piano…”

“Io invece devo andare” disse Ginny, guardando i suoi compagni allontanarsi velocemente “...o Vitius inizierà senza di me”

Hermione le fece un breve cenno con la testa e le sorrise, prima di andare verso le scale.

 

Harry decise di impiegare quell’ora ( improvvisamente libera ) per chiedere ad Hermione qualche chiarimento su alcune domande che la McGranitt aveva dato per Trasfigurazione. Provò a cercarla in Sala Comune ma invano, vicino al fuoco c’era solo Grattastinchi acciambellato su di una poltrona.

Non avendo dormito molto e avendo un’intera ora davanti a sé, Harry lasciò subito perdere l’idea di cercare Hermione e si mise nella poltrona accanto al gatto, che gli lanciò uno sguardo incuriosito.

Sentendo il calore del fuoco, Harry chiuse subito gli occhi, intenzionato a riposarsi giusto un paio di minuti.


“Ciao Harry” disse Ginny, guardandolo fisso negli occhi.

“Ciao...” rispose lui, imbarazzato dalla sua audacia. Solitamente Ginny sfuggiva al suo sguardo.

“Sai volevo dirti che sei proprio coraggioso a tenere testa a Piton” disse la ragazza, sorridendogli teneramente.

Harry sentì il suo stomaco fare una capriola.

Ginny si avvicinò a lui e gli prese le mani.

“Sai Harry, mi piaci molto... mi sei sempre piaciuto in verità. Ma adesso è diverso, penso di amarti!” gli disse poi, senza ombra di imbarazzo

Harry la fissò pietrificato, non sapendo neanche cosa risponderle.

Ginny chiuse gli occhi ed avvicinò il viso a quello di lui.

Ma, all’improvviso, la voce di Hermione raggiunse le sue orecchie.

“Ginny, Harry , che state facendo ?”

Ginny si staccò da Harry con un gran sorriso “Hermione ho preso il capello mentre lo baciavo”

Harry sentì la terra sprofondargli sotto i piedi.

“…adesso lui mi servirà per sempre” continuò lei, con un ghigno malefico.


“Harry ? Che cosa ci fai qui ? Ti credevo a lezione” una voce famigliare gli fece aprire gli occhi di colpo, trovandosi in Sala Comune insieme a Grattastinchi che dormiva beato.

Girò la testa in direzione della voce e vide Hermione fissarlo sorpresa.

“Ciao Hermione” disse lui, stropicciandosi gli occhi e cercando di dimenticare il terribile incubo appena fatto “... in effetti ero a lezione, ma Piton mi ha sbattuto fuori!”

Hermione strabuzzò gli occhi e lo raggiunse vicino al fuoco.

“Che c'entra Piton ? Non eri a Babbanologia ?”

“Sì, ma oggi fa lui supplenza, sembra che la Burbage si sia presa un giorno”.

Harry raccontò all’amica l’accaduto, cercando di non ridere della faccia che fece nell'udire quello che Harry aveva detto su Piton.

“Lo so, non dirmelo, me la sono meritata, vero ?”

Ma Hermione, con suo sommo stupore, gli sorrise.

“Penso che tu sia stato molto sfortunato, tutto qui !”

Harry la guardò come se gli stesse dicendo di essersi fidanzata con Malfoy.

“Non guardarmi così ! Volevi forse una predica ?” disse lei, con tono sostenuto.

Harry si riscosse dallo stupore “N...No, figurati” si affrettò a chiarire.

Certo che Hermione stava proprio cambiando! Pensò il Grifondoro tra sé e sé. Prima rapiva Ron per chiedergli scusa e poi si lasciava scappare l’occasione di fare una ramanzina ad Harry.

Ormai l’ora era quasi finita, i due Grifondoro non poterono far altro che prendere i libri della lezione seguente.


Quella sera in camera di Ginny…


“Non mi hai ancora detto come sei riuscita a prenderlo!” esclamò Ginny, mentre l’amica si sedeva ai piedi del suo letto.

Hermione divenne rossa come un pomodoro ed era raro vederla così, lei che era sempre stata ammirata per la sua calma e sangue freddo.

“Mi sono vista con Ron questa mattina”

Si bloccò, guardandosi intorno.

“Stai tranquilla, le mie compagne sono al club di cucina” disse Ginny, capendola al volo.

Hermione sembrò più tranquilla “Be', dicevo… l’ho incontrato per caso a colazione e mi è venuta voglia di parlargli… l’ho portato al lago Nero e gli ho chiesto scusa, alla fine lui ce l’ha con me perché pensa che ti copro mentre esci con un ragazzo.”

Ginny non sembrò soddisfatta “Tutto qui ? L’hai portato fin laggiù solo per chiedergli scusa di una cosa che non esiste ?”

“Ma come tutto qui ?” Hermione prese la sua borsa e tirò fuori una specie di provetta trasparente, all’interno vi era un capello di un rosso fiammante “E questo ? Mi sembra che sia stato un buon risultato, no ?” disse accigliata.

Ginny prese il capello dalle mani di Hermione “Hai ragione, sei stata brava. Ma come l’hai preso ?”

Hermione divenne, se possibile, ancora più rossa “ L’ho abb….. ciato” biascicò.

“Come ?” chiese Ginny, con un mezzo sorriso.

L'amica la guardò male “Finiscila o ti trasfiguro in una statua”
Ginny iniziò a ridere, senza alcun contegno.

“Non riderei tanto se fossi in te, adesso hai solo due giorni per recuperare il capello di Harry” puntualizzò Hermione, acidamente.

L’ilarità di Ginny, così come era arrivata, si dissolse nel nulla.

“Che cosa ? Ma avevi detto che ad Harry ci avresti pensato tu!”

Hermione riprese il capello dalle mani di Ginny “E’ vero, ma visto che ho recuperato io quello di Ron, rimanendo oltretutto indietro con un sacco di compiti per stare dietro alla pozione, dovrai pensare te a come prendere il capello di Harry!”

Ginny diventò improvvisamente pallida “Non ce la farò mai, non riesco neanche a farci un discorso decente! Come posso avvicinarmi tanto ?”

Ma Hermione non si fece intenerire “Devi farcela !" esclamò, energica "I capelli dovranno essere aggiunti alla mezzanotte del sesto giorno, come ultimo ingrediente !”

“E quando dovrei prenderglielo ? Durante il giorno ci sono le lezioni e la sera Harry è in punizione...” si mise disperata le mani fra i capelli “Rimane solo la notte”.

Hermione rimase in silenzio per qualche secondo “La notte, dici…”

“Era solo una battuta !” disse esasperata la Weasley.

“No invece, è un' ottima idea”

Ginny la guardò sconvolta “… potresti rubarlo dopo la punizione, perché non lo aspetti alzata stanotte ?” continuò l'amica.

Ma Ginny non sembrò molto convinta. Infatti, quando c'era di mezzo Harry, lei non riusciva a ragionare lucidamente.

“Hermione, io…” iniziò, titubante.

Ma fu bloccata subito dall'amica “Non abbiamo tempo da perdere ! Vuoi o non vuoi prendere questa benedetta pozione ?” il tono di Hermione non ammetteva repliche.

Ginny la guardò fisso negli occhi “Certo che voglio… e va bene… ci proverò stanotte!” sospirò.

Hermione le fece un gran sorriso “Brava, così ti voglio !” le disse compiaciuta. 

 

 

 

 

 *****

 

 

Ciao a tutti,

sto aggiornando dal computer del mio ragazzo, ma ho avuto cosi poco tempo per scrivere che non ho potuto fare di meglio ( e per fortuna che avevo gia iniziato il capitolo). Spero che vi sia piaciuto ugualmente!!

Grazie a tutti per le vostre recensioni.. non ho tempo per farlo singolarmente perché non sto bene e devo tornare a letto.

A presto … spero…

Alessandra


 

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Capitolo 9
*** Cap 9 ***


                                       Una pozione per Ginny Cap 9

 

 

 

 

“No invece, è un' ottima idea”

Ginny la guardò sconvolta “… potresti rubarlo dopo la punizione, perché non lo aspetti alzata stanotte ?” continuò l'amica.

Ma Ginny non sembrò molto convinta. Infatti, quando c'era di mezzo Harry, lei non riusciva a ragionare lucidamente.

“Hermione, io…” iniziò, titubante.

Ma fu bloccata subito dall'amica “Non abbiamo tempo da perdere ! Vuoi o non vuoi prendere questa benedetta pozione ?” il tono di Hermione non ammetteva repliche.

Ginny la guardò fisso negli occhi “Certo che voglio… e va bene… ci proverò stanotte !” sospirò.

Hermione le fece un gran sorriso “Brava, così ti voglio !” le disse compiaciuta. 

 

 

 

Ginny guardò nervosamente l’ora, era mezzanotte ormai ed era passata un’ora da quando aveva salutato Hermione conscia della missione che le era stata affidata. Così, senza indugio, si diresse in sala comune per aspettare Harry.

Per ingannare l’attesa si era portata dietro il libro di storie di magia che le aveva regalato Bill per il suo compleanno ed il tema che aveva assegnato quella mattina la McGranitt, ma più si sforzava di scrivere qualcosa, più la sua mano rimaneva immobile sul foglio.

 

“Merlino… non sono mai stata così nervosa in vita mia…e se fallissi ? Se non riuscissi a prendergli il capello ? Hermione ha già quello di Ron, così sarebbe solo lei a prendere la pozione…”

 

Ginny si mise, disperata, le mani fra i capelli.

 

“E se Harry scoprisse quello che sto facendo ? Mi odierebbe per tutta la vita… non posso neanche immaginare come mi sentirei!!!!”

 

“Ehi, ma che ci fai ancora sveglia ?”

Una voce la fece tornare immediatamente alla realtà.

Sapeva chi fosse, così si girò nervosamente verso il buco del ritratto.. dove trovò Harry fissarla curioso.

 

“E’ arrivato il momento…calma Ginny…devi rimanere calma…”

 

“Ciao Harry...” disse, imponendosi di non arrossire.

“Stavo cercando di fare il tema che ci ha dato la McGranitt, ma non riesco a scrivere ancora niente”.

 

Harry si avvicinò al tavolo della ragazza con strana espressione in viso.

“E’ tardi, perché non lo finisci domani ?” disse, sedendosi stravolto accanto a lei.

Ginny posò la sua piuma “Volevo avvantaggiarmi con i compiti”.

Harry la guardò, piuttosto scettico.

“E tu perché non vai a dormire ? Piton deve averti sfinito anche stasera, no?” disse Ginny, innervosita da quello sguardo che sembrava leggerle fin dentro al cuore.

Harry fece spallucce “Se vuoi rimanere sola tolgo subito il disturbo” Si alzò, facendo qualche passo verso il dormitorio.

 

Ginny perse un battito…

“A...Aspetta!” si alzò così in fretta che versò la boccetta di inchiostro sulla sua pergamena.

Harry si voltò stupito, guardandola in un modo che le mise i brividi.

“Non ti stavo cacciando…” disse timidamente, senza guardarlo negli occhi “Oh, accidenti..” esclamò poi, prendendo il suo foglio irrimediabilmente macchiato “…che pasticcio che ho combinato”.

.

Harry sorrise e puntò la bacchetta verso il foglio di Ginny “ Tergeo” recitò.

Il foglio in un attimo tornò come nuovo.

“Grazie Harry…” Ginny gli sorrise.

“Per così poco”.

“Rimani se vuoi, a me fa piacere” disse lei , cercando di imporre alla sua voce una parvenza di tranquillità che invece non aveva. Ginny era tutto in quel momento tranne che tranquilla.

“Come è andata con Piton questa sera ? Le tue mani non sembrano compromesse come ieri!”

Harry fece un sospiro “Grazie al cielo oggi mi ha solo fatto ordinare il suo archivio di pozioni…non ho mai visto tante cose così schifose tutte insieme!!!”

Ci fu un momento di silenzio imbarazzantissimo…

Harry guardò assorto le fiamme del camino. Ginny invece era nel panico più completo.

Cercò di pensare ad una soluzione per avvicinarsi a lui e prendere quel maledetto capello, ma non riuscì a concentrarsi… non ce l’avrebbe mai fatta di quel passo.

“Senti Ginny..” disse improvvisamente Harry, facendola sobbalzare dallo spavento.

“Per caso ho mai fatto qualcosa che ti abbia delusa o fatta arrabbiare ?” Si girò verso di lei per guardarla in faccia.

Ginny lo guardò, sconvolta “Cosa ?”

“…vorrei che fossi sincera per favore..” disse Harry seriamente.

“Ma di cosa stai parlando ?”

“Non sto parlando di un fatto specifico, ma di qualcosa che ti abbia infastidita nel corso del tempo” continuò il ragazzo, rosso in viso.

Ginny rimase in silenzio, di che diavolo stava parlando Harry ?

“E’ qualcosa che ti ha detto quell’ameba di mio fratello ?” sbottò all’improvviso “Io non so e non voglio sapere cosa ti dice lui di me, ma…”

“Calmati, Ron non c’entra… era solo un mio pensiero!” disse Harry allarmato.

Ginny lo guardò confusa “Allora non credo di aver capito..."

“L...Lascia perdere, non fa niente…deve essere la stanchezza che mi fa parlare così” Harry si passò nervosamente una mano fra i capelli ma, inaspettatamente, Ginny lo bloccò, prendendogliela fra le sue.

“Non so cosa intendi per delusa o arrabbiata…” disse lei quasi in un sussurro, guardandolo negli occhi “Ma se è quello che intendo io… non hai mai fatto niente di male Harry...almeno, non a me”.

Il sorriso che Harry le regalò, la stordì così tanto che si dimenticò per un attimo il motivo che l’aveva spinta ad aspettarlo alzata. In quel momento avrebbe voluto solamente stringerlo…e dirgli tutto quello che provava per lui… non attrazione… non interesse… ma amore !

“Grazie…” disse lui, con le guance arrossate “Oh, guarda ti sei sporcata di inchiostro!!” le indicò la guancia.

Ginny, allarmata, gli lasciò la mano “Accidenti! Questo inchiostro se si secca ci mette un secolo ad andare via!!”

Harry iniziò a ridacchiare “Sotto l’occhio destro” aggiunse, vedendola strofinarsi la guancia sbagliata.

“Aspetta, ti aiuto!” senza pensarci, Harry prese dalla borsa un fazzoletto di stoffa e le strofinò delicatamente la guancia.

Ginny rimase impietrita a guardarlo, neanche le avessero lanciato un  Petrificus Totalus.

“Forse servirebbe un po’ d’acqua!” riuscì a dire solamente, cercando di calmare il battito del suo cuore.

Non aveva mai visto il suo viso così da vicino…i suoi occhi erano così attenti e luminosi mentre con attenzione le puliva il viso.

Il suo istinto le disse che quello fosse il momento perfetto per prendere il capello.

“Non serve…è andato via quasi tutto” le rispose lui, con voce roca.

I loro visi erano vicinissimi e quello di Harry era stranamente rosso, forse per il calore del fuoco, ipotizzò la ragazza.

 

Con cautela, Ginny allungò il suo braccio destro verso la nuca di Harry.

“Ancora un centimetro ed è mio…Harry, ti prego, non muoverti…”

“Fatto!” disse lui improvvisamente. Si tirò indietro, sorridendole imbarazzato.

“Praticamente la tua guancia è come nuo…”

Ma si bloccò di colpo, sentendosi una mano fra i capelli.

“Oh, cavolo…” pensò Ginny, sudando freddo.

Harry la guardò spaventato, il suo incubo si stava forse avverando ?

 

 

 

 

****** 

 

Ciao a tutti!!!

Lo so che mi odiate per aver scritto un capitolo così corto e, soprattutto, per averlo interrotto in questo modo… eh eh … ma un po’ di suspence non guasta, no ?

Volevo avvisarvi che la mia amica in settimana mi ridarà il pc e questo vuol dire che scriverò capitoli più lunghi ed in meno tempo (sto scroccando quello del mio ragazzo attualmente…ma non c’è mai tempo!!!)

Vi ringrazio di cuore per tutti i commenti che mi lasciate…(alcuni sono minacce... fantastico ! ) ^_^

Non ho tempo per farlo singolarmente ma do un grande bacio a :

rivoltella J, clod88, EDVIGE86,potterina_88_, VALE,Hermione96.

Grazie, Grazie , Grazie… adesso la mia salute va decisamente meglio…

Cercherò di aggiornare più velocemente…

 

A presto,

Alessandra

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Capitolo 10
*** Cap 10 ***


                                          Una pozione per Ginny  Cap 10

 

 

 

Per Anthony... per non dimenticare...

 

 

 

 

 

Con cautela, Ginny allungò il suo braccio destro verso la nuca di Harry.

“Ancora un centimetro ed è mio…Harry, ti prego, non muoverti…”

“Fatto!” disse lui improvvisamente. Si tirò indietro, sorridendole imbarazzato.

“Praticamente la tua guancia è come nuo…”

Ma si bloccò di colpo, sentendosi una mano fra i capelli.

“Oh, cavolo…” pensò Ginny, sudando freddo.

Harry la guardò spaventato, il suo incubo si stava forse avverando ?

 

 

                                                                     ******

 

Harry si chiuse alle spalle la porta dello studio di Piton. Si sentì più che mai nauseato, infatti aveva maneggiato per tutta la sera delle cose orrende e viscide di cui non sapeva, e non avrebbe mai voluto sapere, neanche il nome o da dove arrivassero.

Arrivò davanti alla signora Grassa che era passata da poco la mezzanotte.

“Giornata pesantuccia, vero ?” disse il dipinto, scrutandolo in viso.

“Ne ho avute di peggiori” rispose Harry, con un sopracciglio alzato “Pugnaccio!”

 Il ritratto si aprì e, finalmente, il calore della Sala Comune lo avvolse.

Si aspettò di trovarla deserta, vista l’ora, ma il fuoco era ancora acceso e vide una sagoma china sul tavolo più vicino al camino. Si avvicinò a quel "qualcuno", fermo in una strana posizione con le mani fra i capelli... lunghi capelli rossi che splendevano dei riflessi del fuoco.

“Ginny…” pensò sorpreso, ma la sua sorpresa mutò improvvisamente in un’amara consapevolezza.

“Sicuramente starà aspettando Hermione per andare nella Stanza delle Necessità”.

“Ehi, ma che ci fai ancora sveglia ?” disse bruscamente a voce alta, facendo voltare la ragazza verso di lui.

Ginny lo scrutò per una manciata di secondi con una strana espressione in viso.

“Ciao Harry...” gli rispose, scoccandogli uno sguardo nervoso.

Harry si sentì subito in colpa per non averla salutata.

Spostò lo sguardo sul tavolo, dove spiccavano alcune pergamene immacolate.

Ginny sospirò “Stavo cercando di fare il tema che ci ha dato la McGranitt, ma non riesco a scrivere ancora niente”.

Continuò lei, facendo svanire in un attimo il suo senso di colpa.

 “Come no…” pensò, avvicinandosi a lei. Ginny che studiava di notte ? Ma andiamo! A chi voleva darla a bere.

Sentì montare in lui la collera, perché continuava a mentirgli ?

Riuscì comunque a controllarsi, puntando una poltrona libera “E’ tardi, perché non lo finisci domani ?” disse a tradimento, volendo metterla in difficoltà.

Più che sedersi, si afflosciò stravolto, accanto a lei.

“Volevo avvantaggiarmi con i compiti” rispose lei, evitando il suo sguardo.

“Ginny … perché continui a mentirmi ?” fu l'ennesimo pensiero del ragazzo. Harry sentì un enorme groppo allo stomaco.

Avrebbe voluto urlarle in faccia ma non lo fece e, per la prima volta da quando era entrato in Sala Comune, lui la guardò negli occhi… era così deluso ed arrabbiato…

“E tu perché non vai a dormire ? Piton deve averti sfinito anche stasera, no?” sbottò lei improvvisamente, lasciandolo di sasso.

Che le prendeva ? Non era certo lei a doversi arrabbiare!!!

Harry sentì una stilettata dolorosa all'altezza del cuore, ma cercò di nasconderlo “Se vuoi rimanere da sola, tolgo subito il disturbo” disse meccanicamente, alzandosi e dirigendosi verso la sua stanza.

Come si permetteva di trattarlo in quel modo, quando lei tramava alle sue spalle ed a quelle del fratello ?

“A...Aspetta!”

Sentì la voce di Ginny squarciare il silenzio della Sala Comune, seguita dal rumore di alcune boccette che si rovesciavano. 

Harry si bloccò, girandosi lentamente.

La trovò in piedi a fissarlo, con un'espressione smarrita che fece ballare la Samba alle budella del Grifondoro.

“Non ti stavo cacciando…” disse Ginny, distogliendo lo sguardo imbarazzata.

“Oh, accidenti!! che pasticcio che ho combinato” esclamò subito dopo, afferrando una delle sue pergamente tutta inzuppata di inchiostro.

Harry non riuscì a trattenere un sorriso, Ginny era la solita pasticciona del gruppo, non faceva altro che rovesciare cose e far cadere tutto.

“ Tergeo” disse, puntando la bacchetta verso il foglio.

Le macchie sparirono all’istante.

“Grazie Harry…” Ginny gli sorrise.

“Per così poco”

“Rimani se vuoi, a me fa piacere”.

Harry sentì il suo stomaco fare una capriola.

La rabbia svanì in pochi secondi, come le macchie di inchiostro dalla pergamena di Ginny.

Si mise nuovamente accanto a lei.

Per qualche minuto parlarono del più e del meno, ma Harry aveva un pensiero in testa… un pensiero che lo tormentava da giorni ormai, ci pensava la mattina, a lezione, mentre si allenava a Quidditch, durante le ore in punizione, prima di andare a dormire.

Quel pensiero esplose come un fiume in piena.

“Senti Ginny...” disse, interrompendo un momento di silenzio non poco imbarazzante.

“Per caso ho mai fatto qualcosa che ti abbia delusa o fatta arrabbiare ?” Non riuscì a non farle quella domanda.

“Cosa ?”

“…vorrei che fossi sincera per favore..” continuò, ignorando l’espressione confusa della ragazza accanto a lui.

“Ma di cosa stai parlando ?”

“Non sto parlando di un fatto specifico, ma di qualcosa che ti abbia infastidita nel corso del tempo”.

La guardò.

“Forza, dimmi perché mi odi così tanto da dover preparare quella pozione…”

Ginny rimase in silenzio per qualche secondo, prima di esplodere come un vulcano in eruzione.

“E’ qualcosa che ti ha detto quell’ameba di mio fratello ? Io non so e non voglio sapere cosa ti dice lui di me, ma…”

“Forse ho esagerato…” Pensò il ragazzo, immaginando uno scontro all'ultimo sangue tra fratelli Weasley la mattina dopo.

“Calmati, Ron non c’entra… era solo un mio pensiero!” disse fulmineo, arrossendo furiosamente per aver involontariamente confessato di averla pensata.

Le lanciò uno sguardo frettoloso, trovando la ragazza con un' confusa.

“Forse è meglio cosi…” pensò, con un po’ di delusione.

“L...Lascia perdere, non fa niente…deve essere la stanchezza che mi fa parlare così” Harry si passò nervosamente una mano fra i capelli. Ma, inaspettatamente, Ginny lo bloccò, prendendogliela fra le sue. 

Il cuore di Harry si fermò. Che stava facendo ?

La guardò in viso… Ginny aveva le guance leggermente rosse.

Il suo sguardo cadde sulle sue labbra, così belle, così speciali…

“Proprio come lei...” pensò, stupendosi all’istante di quel pensiero.

Quelle labbra si schiusero dolcemente “Non so cosa intendi per delusa o arrabbiata…” disse lei con un sussurro, guardandolo negli occhi “Ma se è quello che intendo io… non hai mai fatto niente di male Harry... almeno, non a me”.

Se Harry avesse potuto, avrebbe volentieri ballato il tip tap sulla scrivania di Piton in quel momento. 

Sentì il blocco che portava da giorni nello stomaco, sciogliersi. Un gran sollievo lo avvolse.

Lei continuò a guardarlo con quegli occhi brillanti, profondi, magnetici...

Non riuscì a trattenere un sorriso di gioia.

“Grazie…” riuscì a dire, sentendo le guance in fiamme.

Il suo cuore aveva iniziato a galoppare furiosamente. Non ce l’avrebbe fatta se Ginny l’avesse guardato ancora in quel modo.

Si accorse solo in quel momento di una piccola macchia di inchiostro sotto l'occhio destro della ragazza. Fu la sua salvezza!

“Oh, guarda ti sei sporcata di inchiostro!!” le indicò la guancia.

Ginny, allarmata, gli lasciò la mano “Accidenti! Questo inchiostro se si secca ci mette un secolo ad andare via!!”

Harry iniziò a ridacchiare “Sotto l’occhio destro” aggiunse, vedendola strofinarsi la guancia sbagliata.

Ginny era sempre la solita, solo lei riusciva sempre a far passare le situazioni da serie a divertenti in pochi secondi.

Era proprio per questo che era innamorato di lei... 

Un momento...

"Amoree !?" pensò allarmato.  

"Non è possibile, è la sorella del mio migliore amico... è una bella ragazza, è vero, ma non posso essermi innamorato di lei.

Ginny, intanto, continuò a strofinarsi la guancia con un'espressione preoccupata.

“Aspetta...ti aiuto!” disse Harry, sentendo la necessità di fare qualcosa per interrompere quel flusso di pensieri senza senso. 

Prese dalla borsa un fazzoletto di stoffa e le strofinò delicatamente la guancia.

Sentì subito Ginny irrigidirsi e rimanere immobile, sentendo un insolito calore sul collo e le guance.

“Forse servirebbe un po’ d’acqua!” disse lei, con una strana voce.

“Non serve… è andato via quasi tutto” rispose Harry con voce roca, i loro visi erano vicinissimi.

Non l'aveva mai vista così da vicino. Le sue leggere lentiggini sotto gli occhi, la sua pelle candita, le sue labbra carnose...

"Non può farmi quest'effetto! Maledizione!!! E' la sorella di Ron!!!!" continuò a ripetersi, più e più volte.

Finì di pulirle il viso con una nuova consapevolezza nel cuore... 

“Fatto!!!” disse Harry sorridendole, adesso non aveva più scuse per starle cosi vicino, si sentì un po' triste a quel pensiero.

“Praticamente la tua guancia è come nuo…”  ma si bloccò all'istante, sentendo una mano fra i capelli.

Il ricordo del suo sogno lo colpì come un pugno nello stomaco.

  

 

"Hermione ho preso il capello mentre lo baciavo" 

Sapeva che fosse stato solo un sogno, ma non riuscì a far altro che guardarla con orrore.

"S...Scusa" balbettò lei, con uno sguardo molto simile al suo.

Harry si alzò di colpo "Che stavi facendo ?" le disse, agghiacciato.

"Volevo solo..." iniziò Ginny titubante.

"Solo cosa ?" le parole di Ron gli risuonarono nella testa "... non vale la pena per quella lì" e se avesse avuto ragione ?  

Ginny si alzò a sua volta, nel panico.

"Scusa Harry, volevo solo... solo... abbracciarti..." disse, sull'orlo delle lacrime.

Una fitta di dolore gli attraversò il cuore, non ce la faceva... non poteva starle accanto e non fidarsi di lei.

La guardò.

Lacrime silenziose solcavano adesso il viso di Ginny.

"Non pensavo che ti facesse così tanto schifo abbracciare la sorella del tuo migliore amico" pigolò.

Harry riuscì a malapena a registrare l'informazione. 

Schifo....

Come poteva pensare che lui potesse provare repulsione per lei ?

Ma non gli diede il modo di fare o dire niente.

Ginny, infatti, al suo silenzio si era voltata verso il tavolo e, scaraventando quello che rimaneva delle sue cose nella borsa, fuggì sulle scale del dormitorio femminile.

Harry era distrutto.

Non potè far altro che sedersi nuovamente con le mani fra i capelli, mentre il fuoco si spengeva lentamente...

 

 

 

 

 

 

 

**** 

Ciao a tutti!

questo è un capitolo un po' di passaggio, volevo rappresentare i pensieri di entrambi i personaggi, visto che dal prossimo ci saranno svolgimenti.

Vi chiedo scusa per il ritardo, ma un brutto lutto ha colpito me e chi amo... il fratello della mia migliore amica...ucciso lunedi 10 dicembre mentre lavorava in una stazione alle porte di roma.

Dedico a lui questo capitolo. 

 

Dedico a lui ogni mio pensiero adesso... per non dimenticare mai...

Grazie a tutti.

 

Alessandra

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Capitolo 11
*** Cap 11 ***


                                        Una pozione per Ginny  Cap 11

 

 

 

 

“Che hai detto scusa ?” chiese Hermione, infilandosi la divisa.

“Hai capito Hermione, ho deciso di lasciar perdere tutto” Ginny era accanto a lei, già vestita e con la sua borsa stracarica di libri come al solito.

Hermione rimase qualche secondo in silenzio mentre faceva il nodo alla cravatta, Ginny la scrutò in apprensione.

Aveva avuto un po’ di timore al pensiero della reazione di Hermione, alla sua notizia di voler rinunciare alla pozione. Ma, dopo aver pianto per tutta la notte, aveva preso la sua decisione e non sarebbe tornata indietro facilmente.

“Prima di tutto, voglio sapere che cosa è successo ieri sera !” sentenziò Hermione, infilandosi le scarpe.

Ginny ripensò con dolore ad Harry.

“L’ho aspettato alzato…” iniziò, chiudendo leggermente gli occhi “All’inizio è andato tutto bene, abbiamo anche scherzato un pochino...”

Si fermò con il cuore che le batteva all’impazzata.

“ E poi ?” chiese Hermione.

“Poi ho commesso una sciocchezza” rispose Ginny, con un'espressione ferita.

Hermione la guardò interrogativa.

“Gli ho messo una mano fra i capelli, pensavo che lui non se ne fosse accorto, ma mi sbagliavo!” continuò l'amica.

Hermione sgranò gli occhi “Cosa ? Si è accorto che volevi prendergli un capello ?” 

Ginny annuì.

“Raccontami dall'inizio!" le chiese Hermione, mettendole una mano sulla spalla per confortarla "Come ti sei avvicinata a lui ?"

Ginny diventò scarlatta “In realtà è stato lui ad avvicinarsi a me, mi ero sporcata l’occhio di inchiostro così mi ha aiutata a pulirlo…e NON FARE QUELLA FACCIA!!!!” sbottò lei, come reazione al sorrisetto malizioso di Hermione.

Hermione tornò subito seria, un po’scioccata dalla reazione dell’amica.

“…così ho pensato che quella fosse l'occasione giusta per prendere il capello, ma al momento di prenderlo... lui si è mosso all’improvviso ed io non ho potuto spostare la mano in tempo!” continuò Ginny, guardando a terra con una faccia affranta che strinse il cuore ad Hermione.

“Che gli hai detto come scusa ?” chiese l'amica, aprendo la porta della stanza.

“Che volevo abbracciarlo”disse Ginny, abbassando la voce.

Hermione rimase immobile con la porta ancora aperta.

“…ma lui si è arrabbiato, o comunque ha reagito in maniera così... strana... che non so cosa pensare”.

Hermione richiuse la porta e andò verso l’amica “Che vuol dire che si è arrabbiato ? Che reazione ha avuto ?”

Ginny la guardò con gli occhi lucidi.

“Mi ha chiesto bruscamente cosa stessi facendo e poi mi ha guardata come se fossi stata un mostro ! Non mi aveva mai trattata in quel modo… così gli ho risposto male anche io e me ne sono andata !” Ginny singhiozzò ed Hermione le passò, comprensiva, un braccio intorno alle spalle.

“Su stai tranquilla, magari c’è un motivo, non è da Harry comportarsi così ”.

“Tu non hai visto come mi ha guardata… e poi.. non ho preso… il capello” continuò l'amica, tra i singhiozzi.

Hermione la costrinse a guardarla negli occhi “Ma se ho ben capito, sei tu che non vuoi prendere la pozione e non c'entra niente il capello !”

Ginny si asciugò gli occhi con la manica della divisa. “Sì… è vero !”

Hermione tolse il braccio dalle spalle dell’amica.

“Giorni fa mi hai detto che non sarebbe stata una stupida pozione a rendermi felice e farmi mettere insieme ad Harry, beh, ho capito solo ora quanto tu avessi ragione!”

Hermione la guardò, Ginny aveva smesso di piangere e la fissava rassegnata.

Si sorprese che si fosse ricordata di quelle parole che le aveva detto giorni prima.

“Senti, hai tempo fino a mezzanotte per ripensarci” le disse, prima di aprire nuovamente la porta.

“Grazie Hermione, ma non ci ripenserò!” rispose Ginny, prima di sparire per le scale che portavano alla Sala Comune.

Hermione la guardò andar via in silenzio, sentendo un senso di angoscia stringerle lo stomaco.

 

 

“Ehi, Harry, svegliati !!!”

Harry Potter aprì gli occhi di scatto.

Quando si era addormentato ?

 “Ma che ci fai sul divano della Sala Comune ?!” disse da lontano la voce di Ron.

Ma che stava dicendo ? Lui non era in Sala Comune ma nel suo letto. Poi notò un particolare del cuscino su cui aveva poggiato la testa... era rosso-oro, come quello della Sala Comune…

 “Un momento, ma se ci vedo così bene, vuol dire che ho dormito con gli occhiali!!” pensò, intontito.

“Harry !!! Rispondimi !!” la voce di Ron gli frantumò i timpani.

“Che vuoi Ron ?” rispose Harry, con la voce impastata.

Si girò a guardare l’amico, era gia in divisa ed aveva lo sguardo preoccupato.

“Sono in ritardo ? Tu sei già pronto !!” esclamò, alzandosi di scatto.

“No non lo sei, sono le sette e sono sceso per primo in Sala Comune!”

Harry girò la testa e rimase impietrito a guardare il camino spento davanti a lui.

Aveva davvero dormito in Sala Comune, ed era ancora vestito come la sera prima.

“Ma che è successo Harry ? Quando ho visto che non eri a letto mi sono preoccupato! Pensavo che Piton ti avesse fatto secco!”

Harry rimase in silenzio, ripensando con dolore alla sera prima.

Ginny che scappava via in lacrime, Ginny che credeva che gli facesse schifo abbracciarla, Ginny che voleva prendergli un capello per la pozione.

“Non è successo niente Ron, ieri sera dopo la punizione sono rimasto qui in Sala Comune davanti al fuoco e, visto che ero molto stanco, mi sono addormentato!”

Alla fine non era proprio una bugia.

Ron parve berla perché gli fece un gran sorriso “Che fortuna allora! Neanche devi vestirti visto che sei già in divisa”.

Harry si alzò, stiracchiando le braccia “Certo, ma visto che è ancora presto, penso che andrò comunque a farmi una doccia. Ci vediamo in Sala Grande, ok ?”

“Va bene !” rispose Ron, prendendo la sua borsa.

Ma il rumore di alcuni passi li fece voltare verso le scale del dormitorio femminile.

 

Lavanda Brown e Calì Patil fecero il loro ingresso in Sala Comune, chiacchierando tra loro.

“Hai visto che faccia che aveva quando è entrata ?” disse Calì.

“Non avevo mai visto Ginny in quello stato, sembra che abbia pianto tutta la notte” disse Lavanda, scendendo tranquilla gli ultimi gradini.

Lo stomaco di Harry divenne delle dimensioni di una nocciolina.

“Ha pianto tutta la notte per colpa mia !” pensò inorridito.

“Oh, Buongiorno!” disse Lavanda, vedendo Ron ed Harry davanti a loro.

“Come siete mattinieri !” disse Calì sorridendo ad Harry, per il quale aveva un debole da mesi ormai.

“Stavate parlando di mia sorella ?” rispose Ron, senza neanche salutarle.

Harry tacque, sperando che la conversazione non proseguisse.

“Sì, esatto!” disse Lavanda, avvicinandosi a loro con una faccia compiaciuta.

“E’ entrata in camera nostra come una furia e con una faccia terribile. Dallo stato dei suoi occhi sicuramente avrà pianto per ore!” continuò Calì, senza togliere gli occhi di dosso ad Harry.

Ron guardò Harry e sbiancò, vedendolo abbassare la testa addolorato. Allora lui sapeva qualcosa ?

“Comunque non sappiamo che è successo, quando è arrivata è sparita in bagno con Hermione e noi siamo andate via!" disse Lavanda a Ron.

Proprio in quel momento dalle scale apparve Ginny.

Lavanda e Calì si azzittirono all’istante, dandosi delle gomitate a vicenda.

Gli occhi castani di Ginny si incatenarono in quelli verdi di Harry.

Ma fu un attimo. Ginny spostò lo sguardo altrove e si diresse verso il ritratto con passo deciso.

 

“Ferma !”disse inaspettatamente Ron, mettendosi tra lei e il ritratto.

Ginny rimase in silenzio a guardarlo, il suo sguardo non prometteva niente di buono.

“Che è successo stanotte ? Hai gli occhi rossi! E’ perché hai pianto ?” le disse senza mezzi termini.

Gli occhi di Lavanda e Calì divennero grandi come galeoni.

Harry si mise una mano sulla faccia, Ron aveva veramente la delicatezza di un trattore.

Il petto di Ginny si gonfiò.

“Adesso gli lancia una maledizione”  pensò subito Harry, trattenendo il respiro.

Mise automaticamente una mano sulla bacchetta.

Ma Ginny rispose, inaspettatamente, con voce pacata “Non sono affari tuoi, Ron. Lasciami passare, per favore!”

“No! Ora tu mi dici che cos’hai !!” rispose Ron con uno sguardo di sfida.

“Ron… lasciami passare!” ridisse lei, stringendo la cinghia della cartella fino a far sbiancare le nocche delle mani.

“Fai come dice, Ron!” si intromise Harry, mettendosi fra i due per calmare le acque “Falla passare!” gli disse.

Ron guardò sorpreso l’amico e fece per dire qualcosa, ma la sorella fu più veloce di lui.

“Non sei tenuto ad intrometterti fra me e mio fratello!” disse Ginny a voce bassissima, senza neanche guardarlo.

Harry la guardò… sentendo un’ondata di tristezza avvolgerlo. Se prima non lo odiava, adesso Harry era sicuro che Ginny avrebbe preferito la compagnia della Piovra Gigante che viveva nel Lago Nero, alla sua.

“Come ti permetti ?” urlò Ron “Perché hai risposto a Harry in quel modo ?”

“Fammi passare Ron, è l’ultima volta che te lo chiedo!” urlò a sua volta Ginny, infilando una mano nella tasca interna della divisa, dove teneva la bacchetta.

Lavanda e Calì si guardarono allarmate.

Calì non ci pensò due volte “Lavanda, mi sono dimenticata il libro di pozioni in camera, mi accompagni ?”

“Certo!”

 In un attimo, le due streghe sparirono per le scale.

Harry rimase impietrito davanti alla scena che gli si presentava.

Anche Ron aveva messo la mano nella tasca interna della divisa e squadrava la sorella in maniera truce.

L'aria che si respirava nella sala era così tesa che molti Grifondoro, vista la scena dalle scale, evitarono di scendere e si ammassarono curiosi  sulla balaustra di ciliegio.

“Non mi sposto, Ginny, finché non mi dici che stai combinando!” disse Ron, guardando fisso negli occhi la sorella che gli restituì uno sguardo di fuoco. 

Fu un attimo, Ginny estrasse la bacchetta con un gesto fulmineo, degno di un film western “Stupeficium !!!” gridò in direzione di Ron.

“Protego!!” disse però una voce proveniente dalle scale. Uno scudo invisibile comparve davanti a Ron, respingendo l'incantesimo di Ginny. 

Ginny, Ron ed Harry si voltarono sorpresi.

Sulle scale c’era Hermione, aveva ancora in mano la bacchetta ed era furente.

“Weasley !!!” tuonò “ Dieci punti in meno a Grifondoro per aver attaccato un compagno!”

 

 

 

 

 

 

 

 *****

Ciao a tutti,

per sdebitarmi delle belle recensioni che mi avete lasciato lo scorso capitolo

ho cercato di aggiornare prima di Natale, in modo da potervi fare gli auguri e ringraziarvi, siete stati cosi carini che mi sono commossa…

 

Edvige: grazie tesoro per le tue parole e il tuo sostegno, sei dolcissima!

Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo. Anche io sono figlia unica sai? E la litigata tra Ginny e Ron è tutta per te ^_^  Buon Natale piccola!

 

HermyKitty: tu sei adorabile, non io. Grazie davvero, scrivimi più spesso che mi fa piacere!!! Lo sai hai trovato una cosa nel mio stile che neanche io avrei notato, sei geniale! Non ho ancora avuto il piacere di leggere tutte le tue drabble natalizie, ho letto solo le prime due che sono stupende, anzi invito tutti a leggerle!!!! Ti auguro Buon Natale.

 

Ninny: mi dispiace di averti rattristata nel cap precedente, fammi sapere che ne pensi di questo ok? Auguroni.

 

Tonkgiuly: Grazie per i complimenti e il sostegno, continua a seguirmi ok? Ti Auguro buon natale!!!

 

DarkGiliath: Hai ragione, è tutto cosi complicato nell’adolescenza!

E’ vero ci metto un secolo ad aggiornare, chiedo perdono!! Ma il fatto è che il lavoro mi porta via davvero tante ore al giorno, e lavoro lontano da casa, quindi tutto il giorno se ne va in un baleno, la sera a volte mi si chiudono gli occhi a tavola e crollo.

Prometto per il nuovo anno di impegnarmi di più!!!   ^_^ Auguri

 

123_amo: grazie per la recensione…ti auguro Buon Natale. Bacioni

 

Hermione96: grazie per i complimenti e fammi sapere che ne pensi di questo capitolo!!!! Auguroni…

 

 

Ragazzi/e vi ringrazio davvero.

Spero che abbiate tutta la serenità che sto cercando disperatamente di trovare io.

Vi abbraccio con affetto.

Alessandra

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Capitolo 12
*** Cap 12 ***


                                     Una pozione per Ginny  Cap 12

 

 

 

 

Fu un attimo, Ginny estrasse la bacchetta con un gesto fulmineo, degno di un film western. “Stupeficium !!!” gridò in direzione di Ron.

“Protego!!” disse però una voce proveniente dalle scale. Uno scudo invisibile comparve davanti a Ron, respingendo l'incantesimo di Ginny. 

Ginny, Ron ed Harry si voltarono sorpresi.

Sulle scale c’era Hermione, aveva ancora in mano la bacchetta ed era furente.

“Weasley !!!” tuonò “ Dieci punti in meno a Grifondoro per aver attaccato un compagno!”

 

Tutti gli studenti presenti fecero largo al loro Prefetto, mentre Hermione scendeva le scale del dormitorio femminile con gli occhi che mandavano lampi.

“Sei impazzita Hermione ?” le urlò Ginny, rossa per la rabbia “…perché togli punti a Grifondoro ?!”

Ron era rimasto a guardarla a bocca aperta come un ebete.

Hermione le arrivò davanti, sovrastandola “ Ringrazia solo che la McGranitt non fosse nei paraggi...” le sibilò “…o a quest’ora saresti nell’ufficio di Silente!!”

Ron richiuse la bocca.

Ginny esplose “ Che vai farneticando ? Ha iniziato lui!” indicò il fratello “E ’lui che dovrebbe essere punito” rispose con voce acuta.

Hermione la fulminò con gli occhi “Lui… è un Prefetto!!” disse, lasciando l'amica di stucco.

Ron guardò Hermione sorpreso, si era dimenticato che anche lui fosse un Prefetto e che la sua autorità non potesse essere messa in discussione.

“Giusto!” esclamò, riprendendosi dalla sorpresa “Hai sentito Ginny ? Non puoi attaccare un Prefetto! Neanche me!!” aggiunse, con un sorrisetto compiaciuto.

“Taci Ron!” disse Hermione inviperita, voltandosi come una furia verso di lui.

Ron spalancò la bocca per la seconda volta nel giro di due minuti.

“Voglio sapere che cosa è successo in questa stanza !” continuò lei, ignorando l’espressione di Ron e squadrando severa tutti e tre i suoi amici.

Harry, che fino a quel momento era stato zitto, aprì bocca titubante “E’ stata una delle solite liti! E' stato per una sciocchezza!” disse, imbarazzato dalle decine di occhi puntati su di loro.

“Ma davvero ?”

Ginny tamburellò sulla spalla di Hermione.

“Hai finito con me ? O devi togliermi tutti i punti dalla clessidra ? Vorrei andare a mangiare!” disse, regalandole uno sguardo gelido.

“Ok, vai pure, ma non farlo mai più!” rispose Hermione, con un vago senso di colpa.

Ginny andò via senza degnarli di uno sguardo. Solo quando il buco del ritratto si chiuse alle sue spalle, Hermione si girò minacciosa verso Ron.

“Anche se sei un Prefetto, non hai nessun diritto di infastidire gli altri con le tue assurde pretese!” gli disse arcigna.

Ron si fece piccolo piccolo.

“Ma io volevo solo…”

“Niente MA!! Filate subito in Sala Grande se siete pronti!!” continuò lei, girandosi minacciosa anche verso Harry.

“Anche voi... lassù!!!" tuonò Hermione agli altri studenti sulle scale "Lo spettacolo è finito, eclissatevi !"

Harry e Ron si guardarono sconcertati.

Hermione, a testa alta, uscì anche lei dal buco del ritratto mentre Lavanda, Calì e gli altri Grifondoro, nascosti sulle scale, si affacciavano sconvolti dal corrimano.

 

 

Aveva deciso, le avrebbe parlato... al più presto, anzi subito!

Harry si alzò, risoluto, dalla sedia.

Tutti i compagni si girarono a guardarlo.

“Bene, bene... Potter!” disse una voce melliflua.

Solo in quel momento si ricordò dove si trovasse.

“Sono a Pozioni…maledizione!!” constatò, dandosi del cretino da solo.

Piton lo guardò con una strana luce negli occhi.

“Potter si è gentilmente offerto di provare il Veritaserum, che sarà l’argomento di oggi!”

Harry rimase impietrito al suo posto, mentre Ron lo fissava con gli occhi fuori dalle orbite.

“Testeremo oggi gli effetti di questo potentissimo filtro, usato per scoprire ogni più piccolo segreto della persona che lo ingerisce” continuò Piton, felice come una pasqua.

“P...Professore c’è stato un equivoco!” disse Harry nel panico.

“Avvicinati Potter!” tuonò Piton con disprezzo “Azzardati a dire un'altra parola e toglierò cinquanta punti a Grifondoro!”

“Ma sei impazzito ? Perché hai accettato ?!” sussurrò Ron al suo orecchio, ma Harry non gli rispose, era troppo impegnato a mordersi la lingua ed evitare così che i punti tolti divenissero cento.

I Serpeverde scoppiarono tutti a ridere. Malfoy, seduto in prima fila, gongolò sulla sedia.

Harry ubbidì, guardando il professore con odio.

Piton gli passò una piccola fiala trasparente contenente un liquido simile ad acqua.

“L’effetto durerà solo quattro ore!” disse bruscamente “Bevilo!”

Harry avvicinò la fialetta alle labbra, non emanava alcun odore.

Ormai era tardi per tirarsi indietro... e lui non era certamente un codardo.

Così chiuse gli occhi e, sotto lo sguardo di tutta la classe, ne svuotò il contenuto con un unico sorso.

 

 

Harry e Ron, seguiti da Hermione, entrarono in Sala Comune.

“Ma che ti è preso Harry ?” gli disse Ron per l'ennesima volta.

Harry sbuffò, iniziando ad innervorsi... già era stato umiliato davanti a tutta la classe, adesso ci si doveva mettere anche Ron a fargli perdere la pazienza.

Aveva preso il Veritaserum ed era stato costretto a rispondere ad alcune domande poste da Piton e da qualche Serpeverde.

Per fortuna non gli erano state fatte domande su Voldemort, o sull’Ordine della Fenice. Si erano limitati solamente a cose stupide e superficiali, esattamente come chi aveva formulato le domande.

“Ti ho già detto…” sibilò inviperito, ripensando al sorriso soddisfatto di Malfoy quando gli aveva fatto confessare davanti a tutta la classe di aver baciato Cho Chang “…che mi sono alzato per errore, non stavo ascoltando minimamente Piton!”

“Ascolta, Harry...” iniziò Hermione, aprendo bocca per la prima volta dalla fine della lezione di Pozioni, “Sei ancora sotto l’effetto del filtro, penso che non dovresti muoverti dalla torre per le prossime tre ore”.

Harry constatò che forse l'amica avesse ragione, era riuscito a scampare alle domande fatte a lezione, ma sarebbe stato peggio se avesse incontrato Malfoy ed altri Serpeverde senza un professore davanti.

Ma poi si ricordò di Ginny, del suo sguardo ferito, del suo tono gelido...doveva assolutamente parlarle, non poteva aspettare tutto quel tempo.

Così, senza pensarci ulteriormente, si girò di scatto e puntò verso il ritratto della Signora Grassa.

Ma Hermione, con un balzo felino, lo afferrò per la base del mantello.

“Hai almeno sentito una parola di quello che ti stavo dicendo ? Non dovresti muoverti Harry! disse con tono autoritario.

“Ha ragione!” intervenne Ron preoccupato “Se Malfoy ti incontra per caso potrebbe chiederti di rivelare dove si trovi il quartier generale dell’Ordine!”

“Santo cielo Ron, abbassa la voce!” esclamò subito Hermione, guardandosi intorno.

Harry si lasciò cadere su una poltrona " E va bene..." sbuffò rassegnato.

 

 

Quel giorno, per Ginny Weasley, fu il peggiore di tutto il semestre.

Affrontò faticosamente : Trasfigurazione, Pozioni, Erbologia e Difesa dalle Arti Oscure, tutte in una mattina.

Per non parlare poi del suo stato emotivo. Si sentiva a pezzi.

Le tre persone a cui lei era più legata l’avevano delusa.

Per primo, Ron… era vero che avesse la sensibilità di un bradipo, ma non l’aveva mai trattata con così tanta rabbia e cattiveria. Era sempre suo fratello, maledizione!!! Avrebbe dovuto difenderla e non metterla nei guai.

Ginny tirò un pugno al suo cuscino, era appena tornata e, per sua fortuna, nessuna delle compagne era in stanza.

Poi, ovviamente, c'era Harry…Ormai era diventato quasi un'ossessione per lei ed il suo strano comportamento in quei giorni l'aveva scioccata. Lo amava da quando aveva dieci anni e mai, in così tanto tempo, le aveva rivolto uno sguardo colmo di disprezzo come quello della sera precedente.

Forse con la "Pozione dei Desideri" avrebbe potuto anche aggiustare le cose, peccato che le mancasse l'ingrediente più importante a completarla.

Tirò, con rabbia, un altro pugno al cuscino.

E poi per ultima, ma non meno importante, c'era Hermione…

Lei era la sua migliore amica ed alleata. Aveva persino accettato di fare la "Pozione" con lei, mentendo ai suoi migliori amici. Ma poi, alla prima difficoltà, le aveva voltato le spalle, difendendo suo fratello e punendo lei, anche se Ron era in torto marcio.

Una lacrima cadde sul cuscino.

“Hai finito di stare lì a compiangerti ?”

Ginny sobbalzò spaventata. Hermione era sulla porta e la stava guardando con una faccia seria.

“Che ci fai qui ?” chiese subito sulla difensiva, asciugandosi gli occhi.

“Sono venuta per spiegarti quello che la tua testolina matta non riesce proprio a comprendere” rispose Hermione, accennando un sorriso.

Ginny la guardò male “Invece capisco benissimo, hai scelto di difendere Ron invece che me!!”

Hermione si avvicinò.

“Non ho scelto proprio nessuno, ho solo svolto il mio dovere di Prefetto!”

“Il tuo dovere di Prefetto ?!” ripetè Ginny istericamente, senza curarsi di abbassare la voce.

“Non urlare per favore” le chiese Hermione paziente “Prima ascoltami!”

“E se urlo che farai ?” disse la Weasley inviperita “Toglierai ancora punti al Grifondoro ?!”

Hermione le lanciò uno sguardo nervoso “Non questa volta.” mise una mano nella tasca della divisa ed impugnò la sua bacchetta.

“Ho intenzione di usare le maniere forti! SILENCIO!!!” tuonò, scagliandole contro un incantesimo.

Ginny rimase sconvolta a guardarla, aprì la bocca per risponderle ma non ne uscì alcun suono.

“Stai tranquilla!” le disse Hermione gentilmente, vedendo l’amica agitarsi “Appena avrò finito di parlarti scioglierò l’incantesimo”.

Ginny si sedette furiosa sul suo letto.

“Allora Ginny…” iniziò Hermione, camminando per la stanza “... ho accettato di aiutarti con la pozione e sai quanto mi sia costato all’inizio…adesso tu vuoi rinunciare e non voglio giudicarti su questo perché sono scelte che solo tu puoi prendere…”

Ginny tentò più volte di risponderle ma invano, così lasciò perdere, aspettando che Hermione finisse.

“…ma aggredire Ron, un Prefetto! E per di più, senza un motivo lecito” continuò Hermione, facendo diventare Ginny scarlatta per la rabbia.

Vedendo la sua frustrazione, Hermione le lanciò uno sguardo comprensivo  “…So cosa pensi! Che il motivo per te sia più che lecito…e so bene anche io quanto Ron sia insopportabile a volte...” le si avvicinò, costringendola a guardarla negli occhi “… ma se perdi il controllo, lui ed Harry potrebbero scoprirci e non scordarti che stasera potremo finalmente prendere la pozione...”

Ginny la guardò tristemente.

Hermione riprese la bacchetta e sciolse l’incantesimo.

“Ti sei calmata ? Hai capito quello che volevo dirti ?” le chiese dolcemente.

Ginny la guardò, rimanendo però in silenzio.

“Guarda che ho sciolto l’incantesimo, puoi parlare adesso!” disse Hermione, incrociando le braccia.

“Lo so...” rispose finalmente l'amica, guardando fuori dalla finestra “Sei tu che non hai capito...”

“Allora illuminami, abbiamo fino a mezzanotte e poi dovremo andare nella Stanza delle Necessità.”esclamò Hermione, riponendo la bacchetta nel taschino della divisa.

Ginny si alzò di scatto dal letto “No Hermione, sei TU che devi andare nella Stanza delle Necessità, non io. Ho preso la mia decisione!” disse risoluta.

Hermione alzò un sopracciglio “Ne sei proprio sicura ?!”

Ginny prese la sua borsa ed iniziò a svuotarla dei libri “Sì, e poi non ho il capello quindi sarebbe inutile ripensarci.” Guardò l’orologio “Scusami adesso, ma è meglio che mi metta a studiare!”

“Va bene, allora me ne vado!” Hermione si alzò e si diresse verso la porta, ma all’ultimo parve ripensarci e si fermò “E se ti dicessi…” iniziò, voltandosi con uno strano sguardo “…che ho preso io il capello ad Harry ?!”

Si sentì un gran tonfo, tutti i libri della borsa di Ginny erano finiti a terra.

 

 

 

 

 

******

 

Ciao a tutti,

che ne pensate di questo nuovo capitolo ?

È stato scritto interamente la notte di capodanno, anzi, direi la mattina dell’uno… ero stravolta, spero di aver fatto ugualmente un buon lavoro, ma sta a voi giudicare.

Potterina_88_:

è vero le cose si complicano, ma a me semplici non piacciono!!^^ qualcosa in questo capitolo si è chiarito, ma non tutto e non completamente. Tranquilla, Harry e Ginny faranno presto pace. Kisses

 

Psike: grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!! io ho aggiornato!! Adesso tocca a te farmi sapere che ne pensi di questo capitolo.

 

DarkGiliath: Grazie e ricambio fortemente gli auguri di buone feste!!! Grazie anche per i complimenti, spero di aver soddisfatta 1 pochino!!! Un bacione.

 

Edvige86: Piccola!!! Le cose vanno un po' meglio, solo che sto a letto con la febbre, bella befana mi aspetta!! ^^ grazie per la tua recensione.. perché non dovrei risponderti ? sei cosi dolce!! Sono felice che la storia ti stia appassionando così e poi ho notato che anche tu segui le storie della mitica Ifigenia e sapere che anche le mie ti piacciono mi onora molto.. (vuol dire che un pochino sono brava anche io) Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo, io ne approfitto per iniziare subito il prox, non mi piace farmi aspettare. Bacioni e buon inizio anno.

 

Ninny: ciao!!! Tanti auguri di buon anno, fammi sapere se ti piace anche questo ok? Bacioni

 

HermyKitty: Ciao stellina, mi dispiace che anche tu non abbia fatto un bel Natale, sono felice che ti abbia fatta sbellicare il capitolo, lo so che sei tu Hermione ^_^ e ti confesso che è il mio personaggio preferito!!! Ti auguro di passare un bellissimo anno e mi sarebbe piaciuto vedere i Dvd di Harry Potter a casa con te!! Buon viaggio stellina aspetto la recensione al tuo ritorno. Un abbraccio stritolante anche a te!

 

Rosy823: Non sai quanto mi fa piacere sentirtelo dire. Spero che valga anche dopo questo cap. Fammi sapere, auguroni

 

Hermione96: Grazie per i complimenti, figurati se hermy non salvava il povero Ron dalle grinfie di Ginny. Hai ragione Harry è davvero un deficiente e dopo questo capitolo credo che lo urlerai a gran voce vero? ^^ Però non è vero che tutti i ragazzi sono co…… ce ne sono tante anche di ragazze cosi, dipende dalle persone. Ti auguro un anno pieno di gioia.

 

123_amo: Ciao! Eh si, Ron è una testina di rapa, ma vedrai che alla fine si riscatterà, aspetto un tuo commento, bacioni e auguri di un bel 2008.

 

Vale: Non ci sono parole per descrivere le mie emozioni di ora, lasciare tutte voi, dopo aver lavorato insieme ogni giorno negli ultimi due anni, per me è stato terribile, vi porterò sempre nel mio cuore (tanto fra un anno torno a rompervi le scatole)

Vale, grazie, per tutto quello che mi hai insegnato, per come mi hai fatta maturare… perché senza di te non sarei quella che sono… ti voglio bene…

Auguri a tutti per un 2008 ( ammazza come vola il tempo) pieno di amore, amicizia e gioia.

Alessandra

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Capitolo 13
*** Cap 13 ***


                                 Una pozione per Ginny  Cap 13

 

 

 

 

 

 

Hermione alzò un sopracciglio “Ne sei proprio sicura ?!”

Ginny prese la sua borsa ed iniziò a svuotarla dei libri “Sì, e poi non ho il capello quindi sarebbe inutile ripensarci.” Guardò l’orologio “Scusami adesso, ma è meglio che mi metta a studiare!”

“Va bene, allora me ne vado!” Hermione si alzò e si diresse verso la porta, ma all’ultimo parve ripensarci e si fermò “E se ti dicessi…” iniziò, voltandosi con uno strano sguardo “…che ho preso io il capello ad Harry ?!”

Si sentì un gran tonfo, tutti i libri della borsa di Ginny erano finiti a terra.

.

 

 

 

*******

 

 

 

“Insomma !! Lo vuoi muovere o no questo cavallo ?”

Harry, per ingannare la lunga attesa, aveva iniziato una masochistica partita a scacchi con Ron.

“Sì scusa...ecco. Tocca a te ora !” disse muovendo il suo pezzo, per poi ritornare nuovamente con la testa fra le nuvole.

Non faceva altro che pensare a Ginny, al suo viso, ai segni che il pianto aveva lasciato su quei bellissimi occhi castani.

Cosa le avrebbe detto non appena l’avesse trovata ? Altro che schifo, doveva dirle quanto gli sarebbe piaciuto abbracciarla... ma che aveva reagito così a causa della pozione che stava facendo con Hermione.

Sì, le avrebbe detto che sapeva.

“Allora che ne pensi ?” disse Ron, guardandolo ansioso.

“Eh?” fece l'amico, riscuotendosi dai suoi pensieri. 

“Mi ascoltavi o no?” disse Ron, un po’ contrariato “Stavo parlando di Hermione !”

“Scusami, non ti stavo minimamente ascoltando” ammise Harry.

Ron sbuffò “Ah, bene, viva la sincerità..." disse, guadagnandosi un'occhiataccia dall'amico. Oltre al fatto che fosse bloccato alla torre con lui invece di cercare Ginny per chiarire tutto, adesso Ron si metteva anche a fare le battute ?

“Almeno dimmi a cosa stavi pensando!" continuò Ron, guardandolo sospettoso.

Harry cercò di tacere, ma fu più forte di lui.

“A Ginny !” disse, rendendosi conto troppo tardi di aver detto a voce alta quel nome.

E non davanti ad uno qualsiasi, ma a suo fratello, famoso per la gelosia che provava nei confronti di tutti i ragazzi che le si avvicinavano.

Era tutta colpa di quel maledetto filtro che gli aveva dato Piton.

Si trattenne dal ridere, quando vide Ron guardarlo stupito con due occhi a palla.

“Ho capito bene ? Pensavi a mia sorella ?” disse, strizzando gli occhi un paio di volte.

“Sì, stavo pensando proprio lei !” rispose un po’ nervoso, sentendo lo sguardo di Ron analizzarlo completamente.

“Sembra che mi stia facendo una radiografia!”  pensò preoccupato.

“Voglio dire a Ginny che abbiamo scoperto della pozione !” continuò, sistemandosi meglio gli occhiali.

Ron boccheggiò, sembrava che fosse sul punto di avere un colpo apoplettico.

“Dici sul serio ? Ma no, stai scherzano! Vero ?” disse dopo un po’ con un vago sorriso.

Ma poi il sorriso scomparve, col cavolo che Harry stava scherzando.

“Ma tu non hai preso il filtro della verità, hai preso quello della stupidità !” esclamò, con le mani tra i capelli.

 

 

Le labbra di Ginny tremarono.

“Hai il capello di Harry ? Come hai fatto ? Fino a ieri non l’avevi !!” mitragliò a raffica, guardando Hermione con gli occhi di fuori.

L'amica estrasse dalla tasca una fialetta identica a quella che le aveva mostrato con il capello di Ron.

Questa volta il capello all'interno era corvino.

“L’ho preso prima tirandolo per il mantello, mi è volato praticamente addosso... forse Harry perde i capelli!” rispose con una risatina.

Ginny accennò un vago sorriso.

Hermione continuò “Lo so che hai gia deciso di non prendere la pozione, ma visto che ci stai così male…” indicò i suoi occhi rossi “..  perché non vuoi prenderti la tua rivincita ?”

Ginny la guardò interdetta.

Hermione capì al volo “Ti lascio sola a pensarci, tornerò da te alle undici e mi dirai che cosa avrai deciso !” aprì la porta ed uscì tranquillamente sul corridoio.

Ginny la raggiunse di corsa “Hermione!!”

Hermione si voltò “Si ?”

Ginny abbassò lo sguardo “Scusami, non attaccherò più un Prefetto...”

“Non attaccherai più nessuno, non solo i Prefetti !” disse Hermione severa.

Ginny fece un sorrisetto maligno “Sì, certo, intendevo dire questo !”

Hermione scoppiò a ridere e Ginny le andò dietro. Si sbellicarono per un po’ di tempo, sotto lo sguardo perplesso di chiunque si trovasse a passare da quelle parti.

 

 

“Ron la vuoi finire ? Mi stai innervosendo !!” sbottò Harry, dopo un lunghissimo silenzio da parte dell'amico "Dì qualcosa!!"

“Ma ti rendi conto cosa mi hai appena confessato ?” Ron guardò l'amico, visivamente sconvolto “E sicuramente non mi stavi mentendo!!”

Harry alzò gli occhi al cielo “E’ l’unica soluzione ! Voglio sapere perché stanno facendo tutto questo!”

“Io no invece!!!” sbottò Ron, lasciandolo di sasso “Non voglio sapere quale dei miei mille difetti abbia portato Hermione a decidere di schiavizzarmi a vita!”

Harry lo guardò tristemente, per lui era la stessa cosa in fondo, anche Ginny in quel momento lo odiava ma, a differenza di Ron, lui sapeva bene il perché.

“Senti…” disse Ron, con le orecchie un po’ rosse “Secondo te perché Hermione prima mi ha difeso ? Forse ha cambiato idea su di me ?”

“Non credo...” disse Harry, riprendendo a studiare la scacchiera “Voleva solo che non venisse messa in discussione l’autorità del ruolo di Prefetto e te di sicuro non ne sei l’incarnazione ideale.”

Ron guardò Harry muovere tranquillamente la regina e fare scacco al suo re.

“Scacco!!” disse tutto contento, prima di accorgersi del broncio dell'amico a causa delle sue parole.

Imbarazzato, cercò di rimediare “Ma stai tranquillo! A te ci tiene!” Ron gli lanciò uno sguardo scettico “Solo che penso che non si lascerà sfuggire l’occasione di averti come servo per tutta la vita!”

Dalla faccia di Ron, Harry capì subito di aver solo peggiorato il suo stato d’animo.

“Harry…” disse Ron, guardandolo seriamente.

“Dimmi!”

“Due cose : uno, sei un mostro! Due, adesso mi viene anche da vomitare!!!”.

  

 

Ginny si sentì come rinata.

Aveva chiarito con Hermione e poteva ancora prendere la pozione se avesse voluto. Solo l’idea di poter ancora scegliere, l’aveva fatta sentire subito meglio.

Scese le scale del dormitorio pensando di mettersi a leggere davanti al fuoco della Sala Comune.

Era così immersa nei suoi pensieri che non si accorse che la sua poltrona preferita fosse già occupata.

“Oh, scusami, non ti avevo visto!” trillò, quando si accorse di essersi seduta sopra qualcuno.

“N...Non preoccuparti!” le rispose una voce famigliare.

Ginny rimase di sasso, davanti a lei c'era Harry.

Lui cercò il suo sguardo "Ciao Ginny!" le disse titubante.

Appena ritornò in sé, la ragazza si girò per andarsene, sperando di non avere la faccia rossa come i suoi capelli.

“No, non andartene, volevo parlarti!!” le disse Harry, afferrandole un polso.

Ginny si fermò “Per favore lasciami, non mi va di parlare...”.

Ma Harry non si scompose “E se non ti lascio andare cosa farai ? Schianterai anche me ?” disse tagliente.

Ginny si voltò a guardarlo “No, quel trattamento è riservato solo a Ron” tenne a puntualizzare.

Harry notò le mani di lei tremare, di rabbia forse, ma non si lasciò scoraggiare. Le avrebbe parlato a tutti i costi, anche se gli fosse costato un occhio nero “Ginny…volevo chiarire due cose riguardo l’altra sera, poi potrai odiarmi quanto vuoi!”

 Lei lo guardò.

“Io non ti odio Harry…ancora non hai capito quello che provo per te ?” pensò con tristezza.

 Il Grifondoro la fissò, uno sguardo che per un attimo le tolse il respiro.

“Per prima cosa… " iniziò Harry " Non pensare mai più che possa farmi schifo il fatto di poterti abbracciare, ci conosciamo da molto tempo e sei la sorella del mio migliore amico. Perciò, non voglio più sentire una sciocchezza del genere…”

Ginny sentì il suo cuore galoppare furiosamente.

“Quindi...non ti ha fatto schifo ?” chiese, cercando di rimanere calma.

“Come potrebbe ? Visto che oltretutto mi piaci...” continuò Harry con le guance scarlatte, incapace di tenere a freno la lingua.

A Ginny sembrò che qualcuno in un attimo avesse aspirato tutto l'ossigeno dai suoi polmoni. Aveva capito bene ? Era impazzita, o Harry le aveva appena confessato di avere una cotta per lei ?

“Maledetto filtro!!! Non riesco a stare zitto!!!” pensò in quel momento il Grifondoro, mordendosi la lingua.

“D...Dici sul serio ? Io...ti piaccio ?” balbettò Ginny, sconvolta, dandosi di nascosto un pizzicotto alla mano.

“Maledizione zitto!!!” pensò Harry, cercando di non guardarla e sentendo le guance in fiamme.

“Sì, molto...”.

Harry sospirò, ormai il danno era stato fatto. Adesso si sarebbe dovuto comportare da uomo ed accettarne le conseguenze.

Alzò lo sguardo, trovando gli occhi di lei lucidi di lacrime. Sembrava incredibilmente felice ed emozionata.

 “Io non te l’ho mai detto... ma penso che in passato tu l’abbia già capito..." disse lei con voce sottile, abbassando lo sguardo " Ma è una vita che sono innamorata di te!”.

Harry sgranò gli occhi e si avvicinò a lei.

Con due dita le sollevò delicatamente il viso e la guardò intensamente, facendo tremare Ginny dalla testa ai piedi.

 

 

*******************

 

Hermione uscì soddisfatta dalla Stanza delle Necessità, la pozione le sembrava perfetta, forse la migliore che avesse mai preparato da quando si trovava ad Hogwarts.

Finalmente le cose sarebbero andate diversamente, non sarebbe stata considerata da Ron solo l’amica secchiona da cui poteva copiare i compiti.

“Finalmente lui vedrà qualcos’altro in me…”

All'improvviso Hermione sentì una porta aprirsi e, voltandosi, si rese conto di essere poco lontano dall'Infermeria.

“Devi riguardarti, signor Weasley!” la raggiunse la voce premurosa di madama Chips.

“Forse dovresti mangiare di meno ai pasti, ho visto come ti ingozzi in Sala Grande!”

Le orecchie di Ron presero fuoco “Io non mi ingozzo affatto!” le rispose piccato.

“RON!!”

Ron si bloccò, voltandosi verso la voce che lo aveva chiamato. Strabuzzò gli occhi quando vide Hermione correre verso di lui. “Cosa è successo ? Sei stato male ?” chiese subito la ragazza.

“Ah, signorina Granger” disse la medimago, vedendola arrivare “Niente di preoccupante, un lieve mal di pancia…ma dovresti dire al signor Weasley di stare più attento all’alimentazione!”

Ron aprì la bocca furente, ma Hermione gli tirò un calcio sugli stinchi da sotto l’ampio mantello.

“Ahi!!!”

“Stai di nuovo male ?” chiese Madama Chips, preoccupata.

“N...No, sto benissimo!!” rispose Ron, con le lacrime agli occhi ed un sorriso tirato.

“Non si preoccupi!!” si intromise Hermione, iniziando a trascinare di peso l'amico verso le scale “Ora lo accompagno subito al dormitorio!!”

“Sì è meglio, buonanotte!” rispose la donna, rientrando in Infermeria.

“Ma che miseriaccia stai facendo ?!” esclamò Ron, non appena sentì chiaramente la porta dell’infermeria chiudersi.

Hermione lasciò la presa “Sto solo evitando che tu venga ricoverato per un misero mal di pancia!”

Ron la guardò stizzito “Ed a te cosa importa ? Io ce l’ho davvero il mal di pancia!!”

“Beh mi dispiace, ma forse Madama Chips ha ragione, dovresti mangiare di meno!”

Ron esplose “Allora odi proprio tutto di me ?! Da come parlo a come mangio!”

“Ron ma che dici ? Io non odio proprio niente di te” disse Hermione scioccata. Che stava dicendo quello stupido ?

“Sì invece!!” rispose Ron, alzando la voce.

“Non urlare per l’amor del cielo, siamo in corridoio!!”

“Allora vieni con me!! Ho bisogno di dirti una cosa...” esclamò lui, afferrandole il braccio.

 

“Non posso credere che stia succedendo veramente!!” pensò Ginny con il cuore in gola, vedendo Harry avvicinarsi per baciarla.

Ma qualcuno, che dalle scale aveva seguito la scena, si avvicinò velocemente ai due ragazzi.

“Ginny scusami...” disse Calì Patil, con voce zuccherosa.

Harry e Ginny sobbalzarono spaventati e si allontanarono l’uno dall’altra, con le faccie rosse come papaveri.

“Oh!! Calì!” disse Ginny, imbarazzata da morire “Volevi qualcosa ?”

Calì la guardò con un sorrisetto che la fece innervosire da morire “In effetti..sì !!! Avrei bisogno del dizionario di Erbologia che ti ho prestato l’altro giorno, potresti ridarmelo ?”

Ginny guardò Harry.

“Non preoccuparti, vai pure! Ci vediamo in Sala Grande a cena, ok?” disse lui, guardando ovunque tranne che nella sua direzione.

“Maledetta Calì…se solo potessi, ti farei cadere tutti quei peli neri che ti ritrovi come capelli!!”  pensarono all’unisono i due Grifondoro.

“Va bene, ma Ron dov'è ? chiese Ginny guardandosi intorno, preoccupata che anche il fratello li avesse visti.

“E’ andato in Infermeria visto che gli veniva da vomitare!” le rispose Harry, facendo spallucce.

Calì fece una faccia disgustata.

“Ah...menomale ” Ginny tirò un sospiro di sollievo “Allora ci vediamo dopo” gli sussurrò, con ancora il cuore a mille.

Salì le scale due a due, si sentiva così leggera, così felice.

Harry le aveva detto che provava qualcosa per lei e, per non bastare, per poco lui non l'aveva baciata ! Se solo quell’oca di Calì non li avesse interrotti…sarebbe stato il momento più bello della sua vita.

Quante volte aveva sognato di essere baciata da Harry ? Mille volte ? No, sicuramente di più.

Ancora intontita da tutte quelle emozioni, Ginny non si accorse neanche di essere già arrivata in camera sua, aveva volato forse ?

Prese il dizionario e lo rese a Calì che l'aspettava in corridoio.

“Grazie” disse la mora, fece per andarsene ma si bloccò quasi subito, tornando poi sui suoi passi “ Sai Ginny, per caso ho ascoltato quello che vi siete detti tu ed Harry poco fa!”

Ginny sgranò gli occhi ed arrossì furiosamente.

“Così penso sia meglio avvisarti!” continuò Calì.

“Avvisarmi ? E di cosa ?” chiese Ginny, con una faccia perplessa.

Calì si guardò intorno, non c’era nessuno in quel momento in corridoio.

“Di quello che è successo ad Harry oggi a Pozioni, Piton gli ha fatto bere il filtro dello Specchio!” disse, con una finta aria preoccupata.

Il nome se lo era inventato, ma che importava ? Bastava che Ginny ci credesse.

“Non l’ho mai sentito, è pericoloso ?” chiese Ginny, un po’ in ansia.

“No, ma dopo quello che ho visto, mi sono sentita in dovere di metterti in guardia!”continuò Calì, con un finto sorriso.

Ginny la guardò scettica “In guardia ?”

“Sì, perché quel filtro fa dire e fare l’esatto contrario di quello che la persona che lo ha preso pensa nel profondo del suo cuore. In poche parole, se Harry dice di amarti in realtà vuol dire che ti odia! Se sente il bisogno di baciarti è perché in realtà non lo farebbe mai e poi mai... Piton ha detto che gli ci vorrà qualche ora per smaltire il filtro e...Ginny ? Ehi, Ginny che fai ?” chiese Calì, vedendola entrare in stanza con una faccia sconvolta e gli occhi lucidi.

Per tutta risposta, Ginny le sbattè la porta in faccia.

Ma, invece di prendersela, Calì si voltò con un sorrisetto maligno stampato in viso. 

 

“Ma dove mi stai portando ? Lasciami !! So camminare anche da sola !!”

“Siamo quasi arrivati!” Ron aprì la porta di un’aula vuota e ci si infilò dentro, trascinando Hermione con sé.

Chiuse la porta con un incantesimo e le lasciò il braccio.

“Che ti prende ? Prima sbraiti cose senza senso...” sibilò Hermione, arrabbiata “… poi mi trascini in un aula vuota per parlarmi, allora ? Che cosa devi dirmi ?”

Ron si girò a guardarla, era pallido, ma aveva uno sguardo strano.

“Che tu non hai capito mai niente di me… mai!” eclamò con rabbia, facendo sussultare l'amica.

Hermione lo guardò rimanendo in silenzio. Non sapendo cosa rispondergli per la prima volta in vita sua.

“…Hermione, io so quello che state facendo tu e Ginny!! So della pozione!!” disse Ron a bruciapelo, guardandola negli occhi.

La Grifondoro sentì un’esplosione nel suo cuore… Ron sapeva… Ron l’aveva scoperta.

Cercò di calmarsi e di salvare il salvabile “Non capisco di che pozione tu stia parlando!” negare, negare, ed ancora negare. Poteva fare solo quello.

Ron le si avvicinò “Invece lo sai benissimo….io ed Harry vi abbiamo seguite fin dentro la Stanza della Necessità. Ti ho vista Hermione ed ho letto della pozione”.

Hermione sentì la terra sprofondarle sotto i piedi.

“Ron io...”

Ron la guardò con odio “Non dire niente per favore! Non avrei mai pensato che proprio tu potessi ricorrere a trucchi tanto meschini...”

Gli occhi di Hermione si riempirono di lacrime “Non hai capito ! Lasciami spiegare !!”

Ron la guardò tristemente “Mi hai deluso Hermione… Non voglio vederti mai più!”

 

 

 

 

 

 *****

Ciao a tutti!!!

Vi ho fatto aspettare un pochino…mea culpa… ma almeno ho scritto un capitolo più lungo del solito!

Oggi è il compleanno della mia amica Valentina a cui è dedicata questa storia…quindi …. AUGURI VALE!!! TVB CICCIONA! (scherzo naturalmente)

Adesso devo scappare e non ho il tempo per ringraziarvi uno per uno… sorry… ma ci tenevo ad aggiornare proprio oggi!!!

Grazie a tutti, per tutte le recensioni che mi avete lasciato.. *_*  giuro che la prossima volta non mancherò di ringraziarvi.

A presto e fatemi sapere i vostri pareri ed impressioni.

 

Un bacione

 

Alessandra

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Capitolo 14
*** Cap 14 ***


                                              Una pozione per Ginny  Cap 14






Era successo veramente, Ron l’aveva scoperta ed adesso la odiava.
Aveva sbattuto con rabbia la porta dell’aula e se n’era andato chissà dove.
Con che coraggio poteva ripresentarsi davanti a lui d’ora in avanti ? Ed Harry ? Ron aveva detto che anche lui le aveva seguite quindi…anche lui la odiava ? Adesso capiva lo strano comportamento che Ron aveva avuto in quei giorni con lei e Ginny.
Calde lacrime bagnarono il viso di Hermione e tutta la sua disperazione esplose, facendola cadere in ginocchio... non si era mai sentita così disperata in vita sua.
Iniziò a singhiozzare talmente forte che non si accorse neanche che qualcuno fosse entrato nell’aula.
“Hermione ?”
La ragazza si voltò spaventata, trovandosi davanti due occhi smeraldo che la guardavano.
“Che è successo ? Perché stai piangendo ?” le chiese Harry, avvicinandosi preoccupato.
Hermione ricominciò a singhiozzare e si voltò “Vai via Harry…voglio …restare sola !”
“Non ci penso nemmeno a lasciarti qui da sola” disse Harry, prendendola per le spalle e costringendola a guardarlo in faccia “Adesso mi racconti che è successo”
“Non hai incontrato Ron qui fuori ?” Hermione riprese momentaneamente il controllo, anche se non riusciva a fermare le lacrime.
“Ron ? No, non l’ho visto, era qui ?”
Harry sgranò gli occhi, sentendo un brutto presentimento aleggiare nell'aria.
“Sì… era qui…” disse Hermione, asciugandosi gli occhi con la manica della divisa “Allora come mi hai trovata ?"
Harry sospirò, lasciandola andare " Ti ho sentita piangere mentre passavo per il corridoio, non avevi imperturbato la porta" confessò imbarazzato.
“Mi racconti adesso che cosa è successo ? Avete litigato ?”
Hermione lo guardò sconvolta “Mi ha detto che mi odia… Che non vuole vedermi mai più...”
A quelle parole, Harry scoppiò a ridere sotto gli occhi increduli dell’amica.
“Ma dai Hermione..." esclamò, tirando un sospiro di sollievo "Se dai retta a quello che dice Ron, allora io posso diventare Ministro della Magia !”
Hermione si bloccò “E tu... non mi odi ?” chiese senza pensare, guardandolo con gli occhi ancora lucidi.
Harry la guardò con una faccia così stupita da farla arrossire “Stai diventando paranoica ?” le chiese, con un mezzo sorriso.
Lei rimase in silenzio per qualche secondo, prima di fare un lungo sospiro “Lascia stare Harry…” disse, scappando subito dopo, senza dargli il tempo di fermarla.
Harry raggiunse di corsa la Sala Grande.
Individuò Ron seduto al tavolo dei Grifondoro, circondato dalle sorridenti Lavanda Brown e Calì Patil.
A differenza delle compagne, Ron aveva l'aria afflitta.
Appena fu a portata di mano, lo strattonò per la giacca della divisa.
“RON !”
Il ragazzo si voltò, era pallido come un cencio.
“Che cos’hai da urlare ?” chiese con voce atona.
Calì si voltò “Oh, Harry! !! Stavo giusto chiedendo a Ron dove ti fossi cacciato”
Harry ignorò bellamente la ragazza, concentrandosi sul suo migliore amico che nel frattempo si era rigirato verso il tavolo.
“Senti... devo parlarti ”gli disse ansioso.
Ron rimase in silenzio a guardare il suo piatto stranamente vuoto.
“Cos’hai Harry ? E’successo qualcosa ?” Calì si intromise con un'espressione apprensiva, aveva mentito a Ginny pur di averlo e prima o poi Harry sarebbe stato suo.
Harry la fulminò con gli occhi “Scusami, ma sono cose private!”
Solo in quel momento Ron si voltò verso di lui, mentre Calì lo guardava offesa.
“E’ importante ?”
“Sì !”
“E va bene”
Ron si alzò con poca grazia, rovesciando la brocca di succo di zucca.
“Aspetta, Harry” la voce di Calì li bloccò.
Harry imprecò interiormente, vedendo la compagna alzarsi ed avvicinarsi sorridente.
“Non preoccuparti per prima… " gli disse, sfiorandogli un braccio "So che sei ancora sotto l'effetto del Veritaserum, ma ti cercavo poiché volevo chiederti di andare insieme ad Hosgmeade, visto che hanno programmato una gita per la prossima settimana”
Harry la guardò scocciato, era vero, era ancora sotto effetto del filtro, se n'era completamente scordato, così come si era scordato della gita.
“Non mi sto affatto preoccupando...” le rispose, senza riuscire a trattenersi “Solo che non ho nessuna voglia di venire ad Hosgmeade insieme a te. Non mi interesseresti neanche se fossi l'ultima donna sulla faccia della terra".
Harry vide una scintilla di rabbia accendersi negli occhi di Calì e poi...
SCIAF! !!!
Gli arrivò in men che non si dica un potente ceffone, poi Calì scoppiò a piangere e corse fuori dalla Sala Grande, seguita a ruota da Lavanda che, passandogli vicino, gli regalò uno sguardo colmo di disgusto. Al tavolo di Grifondoro era calato il silenzio... allo schiaffo di Calì, decine di teste si erano voltate verso di lui.
Ron guardò l’amico con sufficienza “…ed il ragazzo più romantico di Hogwarts è…Harry Potter! Complimenti amico, io non avrei saputo fare di meglio”.
Harry arrossì, sentendosi un po' in colpa “Oh, piantala Ron !”gli disse a mezza bocca.
Intanto, tutti i Grifondoro che avevano visto la scena, continuarono a guardarlo a bocca aperta.
“Forza, andiamo via da qui”disse all'amico, fuggendo anche lui dalla sala.
“Ho preso una decisione... verrò con te stanotte” Ginny aveva saltato la cena ed era corsa direttamente in camera di Hermione, per approfittare dell'assenza di Lavanda e Calì.
“Hermione, mi ascolti ? Ho detto che prenderò la pozione” insistette, visto che l’amica non sembrava dare segni di vita. Era lì da almeno dieci minuti, ma Hermione non si era mossa dal suo letto, rispondendole a monosillabi.
“Uhm, ho sentito…sono contenta per te!” disse lei, guardando il soffitto della stanza.
Ginny si accomodò accanto a lei “Che cos’hai, Hermione ? E’successo qualcosa ?”chiese un po’ in ansia, non l'aveva mai vista così.
Hermione si girò su un fianco, voltandole le spalle “No, proprio niente...” le disse.
Ginny sospirò rumorosamente “Ero venuta per darti una risposta visto che oggi sono successe parecchie cose…”iniziò, studiando l'amica.
Hermione rimase in silenzio.
“A chi lo dici” pensò tristemente, cercando di non ricordare l'espressione dura di Ron mentre le diceva di averlo deluso e di non volerva vedere mai più.
“…che alla fine mi hanno convinta a cambiare idea.”continuò la piccola Weasley, finendo con un sospiro.
Ancora silenzio.
Vedendo che non riusciva ad attirare l’attenzione di Hermione, Ginny iniziò a preoccuparsi.
“Che ti prende ? Non ti ho mai vista così, ci hai ripensato anche tu adesso ? Non vuoi più prendere la pozione ?”
Hermione le rispose senza neanche guardarla “No, non ci ho ripensato, non preoccuparti...”disse a bassa voce “…ma adesso è meglio che rientri nella tua stanza, Lavanda e Calì torneranno a momenti”
“Va bene, ci vediamo qui fuori alle undici e mezzo” disse Ginny a malincuore, alzandosi dal letto.
Hermione non gliela raccontava giusta, ma in quel momento non le andò proprio di scoprire che cosa la turbasse. Ancora non riusciva a togliersi dalla mente la conversazione che aveva avuto con quell’oca di Calì. Così salutata l’amica, si incamminò verso il dormitorio, completamente immersa nei suoi pensieri.
“E così… avrei preso io la pozione della stupidità ?!” sbottò Harry, camminando avanti ed indietro per il bagno dei Prefetti.
Ron provò a difendersi “Harry io...” iniziò, ma fu bloccato subito dall'amico.
“Prima mi strilli perché voglio dire tutto a Ginny, poi vai da Hermione e non solo le dici che sappiamo della pozione ma, non contento, la fai anche piangere !”
Ron lo guardò male “Non mi sembra che tu sia stato propriamente un gentiluomo con Calì”
“Che c’entra Calì adesso ? Stiamo parlando di Hermione e Ginny”
Ron si sfilò la cravatta e la lanciò alle sue spalle “Ad ogni modo... stanotte dobbiamo irrompere nella Stanza delle Necessità” disse, con noncuranza.
Harry strabuzzò gli occhi “Prego ?”
“Hai capito bene…adesso che Hermione sa tutto dobbiamo fermarle immediatamente, o faranno in tempo ad inventare qualche altra diavoleria”
Harry guardò l’ora, erano ormai le dieci ed il bagno era completamente deserto. Ron aveva ragione, soprattutto alla luce di quello che gli aveva detto Ginny quel pomeriggio.
Non riuscì a non arrossire.
“Che ti prende ?” chiese Ron, notando la sua faccia sognante.
“N...Niente…solo che devo dirti una cosa”
Forse quello era il momento più indicato per confessare al suo migliore amico che fosse innamorato di sua sorella. Ron non poteva certamente arrabbiarsi più di quanto non avesse già fatto quel giorno.
Ma l'amico lo bloccò, con una faccia preoccupata “Non è che devi dirmi che hai accoppato Piton durante la punizione di stasera ? Anzi, come mai sei uscito così presto ? Di solito non esci prima di mezzanotte”
Harry sentì la sua mascella staccarsi dalla faccia.
“Cos’è quella faccia ?” chiese Ron, allarmato.
Harry cercò di articolare una frase decente “Ecco, io… mi sono dimenticato e …”
“NON CI SEI ANDATO ?!” urlò Ron, con i capelli dritti.
“No” biascicò Harry, ormai sull’orlo di un infarto.
“Per il sinistro floscio di Merlino !!!” disse l'amico, con un'espressione terrorizzata “Adesso sei proprio nei guai !”
“Che è successo ?” chiese Hermione a Lavanda.
Calì era appena entrata in stanza come una furia e si era gettata sul suo letto, piangendo rumorosamente.
Hermione, che per sua sfortuna divideva la stanza con loro, fu costretta ad uscire dal suo stato di torpore sentendo tutto quel baccano.
“E' colpa di Potter” tuonò Lavanda “Ha offeso Calì davanti a tutta la Sala Grande”
Hermione alzò un sopracciglio “Harry ?”
“Proprio lui” disse con rabbia la compagna.
Hermione, davanti a tanta rabbia, saggiamente represse un sorriso.
“Impossibile. Harry non offenderebbe mai nessuno” disse perplessa.
Calì, tirando rumorosamente su con il naso, la guardò male “Invece mi ha offesa. Ha detto davanti a tutti che non gli sarei mai interessata, neanche se fossi stata l’ultima donna sulla terra !”
Hermione rimase in silenzio vedendo Calì scoppiare nuovamente in lacrime ed affondare la testa nel cuscino.
“Be'... Harry era ancora sotto l’influsso del Veritaserum... potrebbe essere questo il motivo”.
A quelle parole, Calì singhiozzò più forte.
Lavanda si girò, fulminandola con gli occhi “Taci Granger !”
Hermione invece le sorrise “Harry le ha detto solo la verità, dovrebbe essere contenta che non l’abbia illusa”
“Lui...” iniziò Calì con voce soffocata “Lui ama Ginny !”
Hermione sgranò gli occhi.
“Li ho sentiti che parlavano oggi pomeriggio…e lui si è dichiarato”
“Come ?” Hermione non riuscì a credere alle proprie orecchie.
“Hai capito benissimo”disse Lavanda acida “E non è certo un segreto che la Weasley sia cotta di lui !”
Per una frazione di secondo le rivenne in mente il discorso le che aveva fatto Ginny...
“Ero venuta per darti una risposta, visto che oggi sono successe parecchie cose che alla fine mi hanno convinta a cambiare idea.”
Ma se Harry le aveva dichiarato il suo amore, perché Ginny aveva deciso di prendere la Pozione dei Desideri ?
Guardò l’ora, ormai mancava poco al loro appuntamento. Presto avrebbe saputo.
“Allora che ne dici ? Penso sia l’unico modo per risolvere la situazione” disse Ron, prendendo la sua bacchetta ed infilandola nella tasca dei pantaloni.
“E quella a che ti serve ?” chiese Harry preoccupato.
Ron divenne rosso in zona orecchie “Ehm...”
“Non vorrai attaccarle ?” esclamò Harry, sgranando gli occhi scandalizzato.
“Ma no, che dici !" si difese l'amico, un po' a disagio.
“Allora perché la porti ?”
Ron divenne rosso anche in viso “Ecco... diciamo per precauzione”.
Harry lo fissò “Non dirmi che hai paura di loro ?”
“No... io…cioè...”
Vedendolo in difficoltà, Harry sorrise, scatenando l’indignazione di Ron.
“Perché ridi ?”gli chiese, imbronciato.
Harry ghignò “Perché mi sembra buffo...tutto qui”.
“Ridi pure, ma converrebbe anche a te prendere la bacchetta, ricordati potresti sempre incontrare Piton” sibilò Ron, a tradimento.
Il sorriso di Harry si spense.
“Non mi hai ancora risposto, che ne pensi del piano ?” continuò l'amico, tirandolo il mantello.
Harry lo guardò male e si prese qualche secondo per rispondere “Non so... mi sembra rischioso”concluse, grattandosi la testa.
Ron si avvicinò.
“Harry, non abbiamo tempo per farne altri, è la nostra ultima occasione, se hanno veramente preso i nostri capelli... e conoscendo Hermione, ne sono sicuro… le pozioni saranno personali…quindi non dovrebbero avere conseguenze su altri”
“Ma non puoi esserne sicuro” disse Harry ancora scettico, nonostante il ragionamento di Ron avesse una certa logica “E se non li hanno questi maledetti capelli ? Lo sai che una pozione incompleta potrebbe avvelenarci ?”
“Il problema è proprio questo, Harry" rispose Ron, accigliato " Io non credo che la pozione sia incompleta…dammi retta !".
Harry guardò l'ora “Se hai ragione allora è meglio sbrigarci !" disse, prima di scambiare con l'amico un cenno di intesa.




****

Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo e come al solito.., scusate se vi ho fatto attendere un pochino.

Passo ai ringraziamenti, come vi avevo promesso la volta scorsa:

Plubuffy: Ciao, sono contenta che la storia ti stia piacendo e che aspettassi questo capitolo con ansia, non preoccuparti ci ha pensato Harry a mettere a posto quell’oca di Calì e non è detto che lo faccia anche Ginny prima o poi. Un bacione

Edvige86: Ciao piccola, per fortuna non va tanto male in questi giorni, grazie per avermelo chiesto sei un tesoro. Non devi ringraziarmi per la recensione, sei veramente brava, anzi colgo l’occasione per strillarti visto che non me lo avevi detto prima che avevi scritto, informami quando scrivi ok? J

Povera Herm, vero? Ma vedrai che ci sarà un bel Happy End!! Aspetto con ansia il tuo commento su questo cap. un bacione enorme.

Clod88: Hai ragione, Calì è proprio una… poco di buono J. Sei contenta di cosa le abbia detto Harry ? Ha avuto il fatto suo, grazie per le recensioni che mi lasci. Un abbraccio forte. 

Cressida26: Sono contenta che la storia ti stia piacendo tanto da programmare l’uccisione di Calì... mi dispiace però di averti fatta aspettare, spero che la tua attesa sia stata ripagata. Fammi sapere.. grazie mille baci.

123_amo: Ciao!! sono contenta che tu abbia recuperato il capitolo che ti eri persa, hai perfettamente ragione, ron è scemo quanto innamorato, ma vedrai che prima o poi rinsavirà! Grazie per le tue recensioni. Un bacio.

Ninny: sono contenta che l’altro capitolo ti sia piaciuto tanto, spero che anche questo non ti deluda!!! Fammi sapere, eh? Grazie per avermi seguita fino a questo punto. Un bacione

Rosy823: Per me è un onore sapere che, per l’altro capitolo, tu abbia interrotto la lettura del settimo libro di Harry Potter. Spero di non farti interrompere di nuovo con questo. Grazie di cuore e … hai visto che Calì ha avuto quello che si meritava ? Fammi sapere, bacioni 

Potterina_88_:  Non è vero che ti voglio vedere morta, anzi, interrompo il capitolo in quel modo per non dire tutto insieme, a me piace di più sapere le cose un po’ per volta. Sai che pizza se spifferavo tutto in poche righe ? J  spero di non incorrere nuovamente nella tua ira avendo interrotto anche questo sul più bello, ma… mi perdonerai, vero? *_*  Un bacione e fammi sapere.

Psike: eh già... è veramente una tragedia, ma molti se la sono cercata non credi ?? Ma tranqui, risolverò tutto!! Grazie mille per la tua recensione.. un abbraccio. 

Gin40: Ciao bella, grazie per i complimenti e per avermi scritto anche solo una volta per dirmelo. Spero che continuerai a seguirla fino alla fine con la stessa passione.. Bacioni

Hermione96: ehi, non disperarti, stai tranquilla!! Sistemerò tutto, mi dispiace se ti ho rattristata. Che ne pensi di questo? fammi sapere ok? Ci conto.. un bacio. 

Grazie a tutti, anche a chi legge e per mancanza di tempo o di possibilità non mi lascia il commento. 

Vi abbraccio forte forte…

cercherò di aggiornare il prima possibile. 

Alessandra.     


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Capitolo 15
*** Cap 15 ***


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                                                                                                                   Una pozione per Ginny  Cap 15

 

 

 

 

“Ma non puoi esserne sicuro!” disse Harry ancora scettico, nonostante il ragionamento di Ron avesse una certa logica “E se non li hanno questi maledetti capelli ? Lo sai che una pozione incompleta potrebbe avvelenarci ?”

“Il problema è proprio questo, Harry!" rispose Ron, accigliato " Io non credo che la pozione sia incompleta…dammi retta!".

Harry guardò l'ora “Se hai ragione, allora è meglio sbrigarci !" disse, prima di scambiare con l'amico un cenno di intesa.

 

*******

 

“Ciao Hermione!” sussurrò Ginny, illuminandola con la bacchetta.

Hermione le fece un sorriso tirato “Ciao”

Ginny alzò un sopracciglio “Sei pronta ?”

“Sì, andiamo”.

Ginny iniziò ad avviarsi a passo svelto, ma silenzioso, verso le scale che portavano in Sala Comune.

“Aspetta un secondo” disse l'amica, qualche passo dietro di lei.

“Oggi ho parlato con Lavanda e Calì”

Ginny impallidì e si voltò.

“Mi hanno detto di Harry...” continuò Hermione.

“Quelle pettegole!” sbottò Ginny, scocciata “ Non si fanno mai i fatti loro!”

“Questo è vero… ma perché non mi hai detto che si fosse dichiarato ? Pensavo che sarei stata la prima a saperlo”.

Dichiarato un corno..." pensò Ginny, voltandosi nuovamente verso le scale “Ho provato a parlarti, ma tu eri con la testa da un’altra parte!”

Hermione si sentì tremendamente in colpa, ma anche triste…nessuno avrebbe potuto capire quanto stesse soffrendo in quel momento, neanche Ginny.

“Mi dispiace” disse sinceramente “Ma non mi sentivo bene oggi.” mentì poi, distogliendo lo sguardo. Anche se Ginny era la sua migliore amica, non voleva ancora dirle nulla di quello che avevano scoperto Harry e Ron su di loro.

Ginny annuì e riprese a camminare, squadrando l'amica ma rimandendo comunque in silenzio.

“Aspetta...” continuò Hermione pensierosa, bloccando nuovamente Ginny sul posto “Ma se Harry si è dichiarato, come mai hai deciso di prendere ugualmente la pozione ?”

Ginny tacque.

Le doveva dire o meno della conversazione avuta con Calì ? “Vedi io...” iniziò lentamente.

Ma proprio in quel momento un gran fracasso proveniente dalle scale le fece saltare dalla paura.

  

“Ma che miseriaccia…”

“Ahia…” disse una voce dolorante “Mi sei finito sulle costole !”

“E’ colpa tua Harry e di questo cavolo di mantello che mi ha fatto inciampare”

“Be'... certo, è colpa del mantello che si è infilato sotto al tuo piede” gli sussurrò Harry ironicamente.

“Piantala !”

“Finiscila tu !”

 

“Hai sentito ?” la voce di Ginny arrivò in quel momento alle loro orecchie, gelando il sangue ai due ragazzi perfettamente invisibili sotto il mantello.

Si sentirono distintamente dei passi provenire dalle scale del dormitorio femminile... 

Harry e Ron rimasero immobili, trattenendo anche il respiro.

“Qui non c’è nessuno” disse Hermione, arrivando in Sala Comune. Ginny apparve accanto a lei, guardandosi intorno con occhi attenti.

“Forse proveniva dal corridoio...”

Hermione si spostò, cauta, vicino al buco del ritratto.

 

“Avranno capito che siamo noi ?”sussurrò Ron all’amico.

“Non lo so, però sicuramente ci hanno sentiti cadere” sussurrò Harry di risposta, nonostante il buio, non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Ginny neanche per un secondo.

Quando avrebbe voluto togliersi quel mantello e baciarla, così, nel mezzo della Sala Comune deserta, senza preoccuparsi neanche di Ron ed Hermione.

Ma non poteva... doveva prima fermarla, in quel momento non sarebbe servito a nulla fare una pazzia del genere.

 

“Sembra che la via sia libera”disse Hermione, dopo aver sbirciato in corridoio “Forza, sbrighiamoci !”

Silenziosamente le due ragazze si arrampicarono per il buco del ritratto, scomparendo nel buio.

Hermione e Ginny percorsero con il cuore in gola il corridoio ed imboccarono le scale, sbuffando sonoramente ogni volta che queste si spostavano tra una torre e l’altra, facendo loro allungare il percorso.

“Odio queste scale !” sbottò Ginny, dopo l’ennesimo spostamento fuori luogo “Anche Hogwarts ce l'ha con noi..." ironizzò, strappando un sorrisetto alla compagna.

 

“Harry sbrigati !” esclamò Ron, trascinando l’amico con foga per il corridoio buio. Per la fretta Harry aveva dimenticato la Mappa del Malandrino, costringendoli quindi a tornare indietro a prenderla.

“Se mi lasciassi magari riuscirei anche a camminare !” sbottò lui, scrollandosi il braccio di Ron di dosso.

“Chi c’è ?” tuonò una voce, all’improvviso, da dietro un angolo buio proprio vicino all’imbocco delle scale.

Harry sentì il suo cuore martellare furiosamente nel petto quando vide Severus Piton girare l'angolo ed avanzare verso di loro, illuminato solamente dalla tenue luce della luna.

Si sentì più stupido di un troll, per la seconda volta non aveva guardato la Mappa del Malandrino, facendosi così sorprendere dal professore. Anche se stavolta era anche colpa di Ron, se non l'avesse trascinato

come un pazzo, forse sarebbe riuscito anche a guardare la mappa in tempo.

Inoltre aveva saltato la punizione con lui. Harry era sicuro se lo avesse sorpreso nuovamente fuori dal letto, questa volta lo avrebbe direttamente espulso.

“So che c’è qualcuno...” sibilò l’uomo “Forza, fatevi vedere, non vi servirà essere invisibili.”

Piton si avvicinò, bloccandosi a meno di un metro da loro. Allungò un braccio davanti a sé, tastando l'aria.

Ron trattenne il respiro, terrorizzato. La mano del professore sfiorò di un soffio la sua testa.

“Severus !” Inaspettatamente, la voce di Silente squarciò il silenzio innaturale del castello.

Harry e Ron tirarono un silenzioso sospiro di sollievo, Silente era arrivato appena in tempo.

“Cosa stai facendo ?” chiese a Piton, con uno sguardo curioso.

Piton si voltò di scatto e guardò il preside con occhi spiritati “Professor Silente, è arrivato al momento giusto !” esclamò.

Silente gli sorrise beffardo da dietro gli occhiali a mezzaluna “E perché mai ?”

“Ho sentito delle voci poco prima che arrivasse lei. Voci di studenti che chiaramente hanno infranto il coprifuoco serale... e sono sicuro che in questo momento siano qui con noi e ci stiano osservando." rispose Piton, stringendo la bacchetta.

Albus si guardò intorno “Io non vedo nessuno, a parte noi ovviamente...” disse poi con voce pacata, anche se Harry fu sicuro di aver visto il suo sguardo soffermarsi proprio nel punto dove si trovavano.

Già una volta Silente aveva dimostrato loro di essere in grado di vedere sotto il Mantello dell’Invisibilità. Allora perché li stava proteggendo ? Non riuscì proprio a spiegarselo.

Piton lo guardò male “Non li vede perché sono invisibili !”

“Suvvia Severus” esclamò Silente, con un sorrisetto “E come potrebbe uno studente rendersi invisibile ? Piuttosto, ho delle faccende importanti di cui volevo discutere con te, potresti seguirmi nel mio ufficio ?”

Piton non nascose il suo disappunto “ Adesso ?”

“Sì, adesso” rispose Silente, senza più sorridere.

Piton non disse nulla, ma dal suo sguardo Harry seppe che l’indomani si sarebbe trovato di fronte ad un vero e proprio interrogatorio.

Solo quando le due figure svanirono nel buio, sentì Ron sussurrare con voce roca “Per le mutande di Merlino, sto per avere un infarto !! Ce la siamo vista proprio brutta !”

 

 

Ginny afferrò con mani tremanti la coppa che Hermione le stava porgendo.

“Forza, aggiungiamo i capelli…”

Le ragazze presero due fialette identiche se non per il loro contenuto: in una spiccava un capello corvino, nell'altra invece uno rosso fiammante.

Hermione mise quello rosso nella sua coppa. La pozione, da verdognola, divenne subito di un bel rosso acceso “Oh cielo, sembra sangue !” disse un po’ impressionata.

Dopo un attimo di esitazione, Ginny la imitò, vedendo con gioia la sua divenire dorata.

“Al tre …ok ?” disse emozionata.

“Uno…”

“Due” disse Hermione, unendosi all’amica.

Entrambe avvicinarono la coppa alle labbra.

“Tr…”

“FERME !!” urlò una voce dietro di loro, facendole saltare per la paura.

Ginny riprese la sua coppa appena in tempo, prima che si rovesciasse.

Ron ed Harry comparvero davanti a loro.

Hermione sospirò, si aspettava una mossa del genere dai suoi amici.

“Lo sapevo che sareste venuti…” disse tranquilla, squadrandoli freddamente.

“CHE ?!” Ginny si voltò verso di lei, alla vista di Harry e del fratello per poco non era svenuta per la paura “Come facevi a saperlo ? Perché non mi hai avvisata ?” esclamò, in preda al panico più completo.

“Ci avete mentito” iniziò Ron, con rabbia “Avete preparato a nostra insaputa una pozione mostruosa… sei mia sorella Ginny, come hai potuto farmi una cosa del genere ?”

“Io...Io...” balbettò la ragazza, vedendo con orrore Harry abbassare lo sguardo.

“Lasciatela stare !” disse Hermione improvvisamente, mettendosi davanti all'amica “Se dovete prendervela con qualcuno, allora prendetevela con me !”  

“Hermione…” sussurrò Ginny, commossa dal gesto della ragazza. 

Ron ed Hermione si guardarono agguerriti. Ma nessuno dei due osò dire nulla per diversi secondi.

Harry ne approfittò per avvicinarsi a Ginny.

“Perché hai confessato di amarmi se poi avevi in mente di fare tutto questo ?” le disse seriamente e senza imbarazzo.

Le teste di Hermione e Ron scattarono verso di loro.

“Tu, che cosa ?” sbottò Ron, sconvolto.

Ginny guardò a terra con la coppa ancora tra le mani. “Perché è quello che provo...”

“Allora butta la pozione !” disse Harry con forza “Non ne hai bisogno…”

Harry fece per prenderle la mano ma Ron iniziò ad urlare “Prendile la coppa, Harry ! Hanno già aggiunto i nostri capelli !!!”

Ron estrasse la bacchetta “Accio coppa !”

Ma Hermione fu più veloce di lui “Protego !” urlò di rimando, puntando la bacchetta verso Ginny e facendo rimbalzare l’incantesimo di Ron.

Anche Ginny, atterrita, estrasse la bacchetta. Harry invece rimase immobile, cosa stava succedendo ? Quella era decisamente una situazione surreale.

Vide con orrore Ron, Hermione e Ginny in posizione di attacco e con le bacchette sguainate, pronti a reagire al più piccolo movimento dell'altro… nessuno osò muoversi o parlare.

“Perché…Ron...” disse all’improvviso Hermione, con voce roca “Perché mi impedisci anche solo di desiderare una vita diversa ?!”

Aveva gli occhi lucidi ma la sua mano era ferma.

Le labbra di Ron tremarono “Perché il tuo desiderio mi rovinerà la vita Hermione...e non ti permetterò di farlo”.

Una coltellata...

Fu il primo pensiero di Hermione, mordendosi un labbro.

Se le avesse dato una coltellata non le avrebbe sicuramente fatto male come in quel momento.

Ginny guardò Hermione addolorata.

Ma lei non pianse e non disse nulla per molti secondi.

“Ron...vattene...” disse alla fine, con un sussurro appena udible.

“No” rispose lui, facendo un passo avanti “Stavolta non me ne andrò”.

“HO DETTO VA VIA !!!” urlò improvvisamente Hermione, fuori di sé dalla rabbia.

Harry indietreggiò e così anche Ginny, non l’avevano mai vista in quello stato. Ma Ron non si mosse e continuò a guardarla, stringendo convulsamente la bacchetta.

Harry cercò velocemente una soluzione.

Doveva fermarli, non poteva assistere in quel modo alla fine della loro amicizia.

Così, con un movimento felino, si lanciò su Hermione. Senza bacchetta e contro di lei sapeva di avere ben poche speranze, ma cercò almeno di sfruttare l'effetto sorpresa.

“HERMIONE !!” urlò Ginny spaventata.

Ma ormai era troppo tardi… Harry le strappò la coppa dalle mani senza alcuna esitazione. 

Le sfuggì un grido di sorpresa, era così presa da Ron in quel momento che non aveva miniamente visto Harry avvicinarsi.

L'amico la guardò intensamente, prima di bere interamente il contenuto della coppa.

“NOO !” urlò Hermione cercando di fermarlo, ma fu trattenuta da Ron per le braccia.

“SBRIGATI GINNY, BEVI !!” urlò però, in direzione dell'amica “ NON RINUNCIARE AL TUO SOGNO !”

Ginny, spaventata, portò la coppa alle labbra.

“Non farlo, Ginny !” non fece in tempo a dire Harry, prima di vederla con orrore bere la pozione.

Ron lasciò le braccia di Hermione come se fosse diventata incandescente.

“Ginny, che hai fatto ?!” eclamò, avvicinandosi ad Harry che ancora la guardava sconvolto.

L’aveva bevuta veramente… adesso Harry sarebbe stato lo schiavo di Ginny per tutta la vita ?

 

 

 

 

**** 

Ciao a tutti !!

Mi dispiace di aver interrotto il capitolo così bruscamente, vi prego, non insultatemi come al solito^^

In questo periodo ho avuto pochissimo tempo per scrivere e mi dispiace tanto di avervi fatto aspettare un’eternità!

Non vi saluto uno per uno perché mi si stanno chiudendo gli occhi dal sonno (Mammamia e chi si alza domani!?) scusatemi… ma non volevo farvi attendere oltre.

Questo è il penultimo capitolo, eh sì, il prossimo sarà l’ultimo.   *_*

Vabbé… spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto!

Vi abbraccio con affetto...

Alessandra.

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Capitolo 16
*** Cap 16 & Epilogo ***


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                                                                         Una pozione per Ginny            Cap 16

 

 

 

“Perché l’hai fatto ?” disse Harry, dopo che si fu ripreso dallo shock “Perché hai voluto rovinare tutto ?”

“Rovinare tutto, dici ?” rispose Ginny, con voce isterica.

“Non mi hai mai degnata di uno sguardo per anni… anni Harry!!! Io non ce la facevo più… stavo impazzendo!”

Ron si intromise, rabbioso “E questa sarebbe la tua soluzione ?” prese in malo modo il libro di pozioni rimasto aperto vicino al calderone.

Trovata la pagina interessata, inziò a leggere con disgusto :

“…Fatta ingerire la pozione, la malcapitata persona/animale, servirà fedelmente colui o colei che gliela ha data per tutta la sua vita…”

Ginny guardò il fratello “Ma... che ...”

“Un momento!” si bloccò Ron, illuminato da un’amara consapevolezza “Ma Ginny non ha dato ad Harry la pozione, l’ha bevuta lei… quindi questa… questa non è la Pozione della Schiavitù!!”

Harry fulminò Ron con lo sguardo “Ti prego, dimmi che stai scherzando!”

Ron inizò a sudare freddo “Ehm...”

“Certo che non lo è !!” sbottò Ginny inviperita, rispondendo al posto del fratello “La pozione che ho bevuto è quella dei Desideri”

“D...Desideri ?”

Ron lesse l’altra pagina del libro e sbiancò di colpo.

Harry si passò una mano tra i capelli, peccato che ad Hogwarts non ci si potesse smaterializzare!

“Sì… proprio quella” disse Ginny, rivolgendosi ad Harry “L’ho proposto io ad Hermione e non il contrario, come invece vi ha fatto credere per difendermi. Non voleva neanche aiutarmi all’inizio.”

Poi guardò con rabbia il fratello “Ma tu hai rovinato tutto! Non sei capace neanche di leggere un libro!!”

Ron abbassò lo sguardo, imbarazzato “Io credevo che...”

“Lascia perdere Ron” disse Harry stancamente.

Ginny gli si avvicinò, ora che aveva preso la pozione almeno doveva spiegargliene il motivo. 
“Sai Harry, all’inizio volevo la pozione per farti innamorare di me...” gli disse, facendolo arrossire.

“COSAA?” urlò Ron sconvolto.

Ma Ginny continuò come se non l’avessero mai interrotta “Ma, dopo la nostra discussione dell'altra sera, ho capito quanto fosse sbagliata una cosa del genere... poi però, quando ti sei dichiarato…”

La testa di Ron scattò verso Harry “TI SEI DICHIARATO ??!” gridò, quasi sull’orlo di un collasso.

Harry gli fece un sorrisetto tirato, iniziando a sentire un caldo pazzesco in quella stanza.

Ginny, però, non si curò minimamente del baccano fatto dal fratello “… Calì è venuta a parlarmi e mi ha detto della pozione che ti ha dato Piton”.

“Il Veritaserum ?” chiese Ron, ormai sfinito da tanta indifferenza nei suoi confronti.

Ginny, finalmente, si voltò verso il fratello “Il… cosa ? Era Veritaserum ?”

“Sì” disse Harry, guardandola teneramente “Era Veritaserum”.

Gli occhi di Ginny si riempirono di lacrime “Q...Quindi…” balbettò, con la voce rotta dall'emozione “Quello che mi hai detto era…”

“Tutto vero!” finì per lei Harry “Non so cosa ti abbia detto quell’oca di Calì, ma io non avrei potuto mentirti neanche volendo”.

Harry sentì le guance in fiamme, ma non se ne curò minimamente.

“Ginny io…” iniziò, guardandola intensamente. Ma l'urlo di Ron gli fracassò un timpano.

“MISERIACCIA! HERMIONE E' SPARITA !”

Ginny ed Harry si voltarono verso di lui.

“Non c’è più !!” spiegò Ron, guardandosi intorno.

“Come ha fatto ad uscire senza che la vedessimo ?” si chiese Harry, prima di notare l'assenza del suo mantello.

Ron sgranò gli occhi, allarmato. Ma allora lei non sapeva ancora che avessero confuso la pozione della Schiavitù con quella dei Desideri !

Gli vennero in mente le parole che le aveva detto poco prima.

“Perché il tuo desiderio mi rovinerà la vita Hermione...e non ti permetterò di farlo”.

Ron sbiancò di colpo, cosa aveva fatto ? Doveva assolutamente trovarla e spiegarle quello che era successo.

“Sarà meglio che tu vada a chiederle scusa” gli disse Ginny con uno sguardo tagliente “E cerca di essere convincente se vuoi sopravvivere per spiegarle la verità".

Hermione corse per le scale del settimo piano, era fuori di sé dalla rabbia.

“Perché il tuo desiderio mi rovinerà la vita Hermione...” quelle parole le avrebbe ricordate per tutta la vita.

Salì a perdifiato le scale che portavano alla Torre di Astronomia, fermandosi solamente quando si trovò nell’aula antistante alla terrazza.

Ansimante, si avvicinò alla finestra e si tolse il mantello di Harry.

Da quel punto poteva vedere tutto il paesaggio intorno ad Hogwarts, era il posto che preferiva in assoluto quando voleva rimanere da sola con se stessa.

Non seppe per quanto tempo fosse rimasta ferma a fissare la luna che spendeva nel cielo e le sponde del Lago Nero, ma si riscosse subito quando udì un rumore alle sue spalle.

“Sapevo di trovarti qui…” disse all’improvviso una voce.

Hermione si voltò, trovando gli occhi azzurri di Ron fissi nei suoi.

“Posso avvicinarmi ?” chiese lui con una punta di preoccupazione nella voce.

Ma Hermione continuò a fissarlo, rimanendo in silenzio.

“Hermione, io credevo che stessi facendo la pozione della Schiavitù… per questo ho reagito in quel modo!” si affrettò a dirle lui, approfittando del suo silenzio.

La Grifondoro sgranò gli occhi “Che cosa ?”

Ron prese un bel respiro ed iniziò a spiegarle quello che era successo.

“Così, ho letto per sbaglio la pozione sbagliata... per questo ti ho detto quelle cose, ti prego perdonami! finì l'amico, imbarazzato da morire.

Hermione era scioccata, come avevano potuto lui ed Harry crederla capace di fare una cosa così meschina !

Ron abbassò lo sguardo “Scusami Hermione…non so cosa mi sia preso, l’idea che stessi tramando qualcosa con Ginny alle mie spalle mi ha fatto perdere il lume della ragione!”

Hermione lo guardò “Davvero mi crederesti capace di una cosa del genere ?” gli chiese tristemente.

A Ron si strinse il cuore nel vederla così. “Certo che no! Per questo ti ho voluta affrontare e dirti tutto! Non potevo crederci...”

Con un passo le si avvicinò, guardandola in un modo che fece tremare le gambe alla ragazza.

“Adesso però tocca a te raccontarmi come sono andate le cose”.

Hermione fece un passo indietro verso la finestra.

“Perché volevi prendere quella pozione ?” continuò lui, facendo un altro passo verso di lei.

Hermione fece un altro passo indietro “Cosa te ne importa ?” rispose, guardandolo male. Ma Ron non si lasciò intimorire, facendo un altro passo verso di lei.

“Era mio il capello che hai messo nella pozione… e adesso devi dirmi perché!”

Hermione indietreggiò ancora, trovando però il muro della Torre a sbarrarle il passaggio. Era in trappola.

Sospirò, appoggiandosi alla parete.

“Volevo solo che mi vedessi per come sono veramente…” disse con un sussurro, fissando intensamente la punta delle sue scarpe.

Ron la guardò con una faccia confusa, così Hermione fu costretta a spiegarsi.

“… Mi ero stufata che mi cercassi solamente per copiare i compiti e per litigare... non ce la facevo più ad andare avanti così." la sua voce si incrinò pericolosamente.

"Mi sono stancata di essere solo la tua migliore amica!" sbottò, voltandosi per nascondere le lacrime.

Ron rimase per qualche secondo a fissarla, aveva capito male o Hermione gli stava confessando di voler stare con lui ?

“Hermione" iniziò, con le orecchie in fiamme “Non è vero che ti cerco solo per i compiti e per litigare" le mise una mano sulla spalla, ma lei lo scostò con rabbia.

“ Per favore…smettila di prendermi in giro… stasera hai distrutto ogni possibilità per me di essere migliore, di essere diversa!!” sbottò lei, allontanandosi.

“Ma io non ti voglio diversa !!” le gridò inaspettatamente Ron, costringendola a fermarsi. “Mi piaci Hermione… e mi piaci così come sei adesso... non potresti essere migliore di così !” disse, con il viso in fiamme.

Hermione si voltò, aveva gli occhi pieni di lacrime “Ron…”.

Con pochi passi lui annullò le distanze fra loro e l'abbracciò.

Hermione chiuse gli occhi, ispirando il suo profumo e sentendo il cuore di lui battere all'impazzata.

Sorrise, sentendo un senso di felicità stringerle il cuore.

“Come hai fatto a trovarmi quassù ?”gli chiese, sussurrando.

Ron l'allontanò leggermente da sé per poterla guardare negli occhi “Lo sapevo e basta... ti troverei ovunque Hermione”.

Hermione non volle sapere altro, si mise in punta di piedi e lo baciò dolcemente.

Ron sgranò gli occhi sorpreso, prima di rispondere al bacio con tutta la passione provata per anni per quella piccola So-tutto-io!

Quando si staccò da lei, si diede un pizzico alla mano “Ahi!” esclamò.

Hermione scoppiò a ridere. “Ma che stai facendo ?”

“Verificavo solo che non fosse un sogno!” le disse sorridente, prima di baciarla nuovamente con la Mappa del Malandrino che faceva capolino dalla sua tasca.

  

Ginny iniziò a camminare avanti e indietro per la Stanza delle Necessità .

“Ancora non sono tornati! Pensi che Ron l’abbia trovata? E se qualche professore li avesse visti?” disse preoccupata ad Harry.

Lui si avvicinò e le mise una mano sulla spalla “Non preoccuparti, Ron ha la Mappa del Malandrino, può prevedere le mosse di chiunque...”

Ginny gli sorrise, facendo salire di molto la temperatura del suo corpo.

“…Hermione poi ha il mio mantello…è al sicuro, torneranno fra pochissimo vedrai!” continuò, distogliendo lo sguardo da lei.

Sempre se non l’ha ucciso…

Ora che erano soli doveva parlarle, era vero che non fosse la Pozione della Schiavitù quella che Ginny aveva preso poco prima, ma era sempre una pozione!!! Ed era suo il capello inserito come ultimo ingrediente!

“Senti...” disse con il cuore in gola.

“Non è che non mi fidi di te…” Iniziò lui, schiarendosi la gola.

Ginny lo guardò.

“Solo che quella pozione che hai preso prima… cioè…volevo sapere che cosa succederà visto che il capello nella coppa era il mio!”

Si era vergognato da morire nel chiederlo, ma in quel momento la sua necessità di "sapere" superò di gran lunga il suo imbarazzo.

Con sua gioia, vide Ginny divenire rossa come al sole al tramonto.

“Dipende da te Harry!” rispose lei dopo un po’, lasciandolo di stucco.

“In che senso ?” chiese confuso.

“Ecco… Calì mi ha detto che Piton ti aveva dato un filtro che ti avrebbe fatto dire e fare l’esatto contrario di quello che pensi!”

Harry la guardò scandalizzato “Quella piccola vipera!!!" sbottò "A Serpeverde sarebbe dovuta finire! E tu le hai creduto ?”

Ginny guardò a terra “All’inizio non volevo crederci… ma, dopo quello che mi avevi detto, non potevo rischiare che la storia del filtro fosse vera… è per questo che ho preso la pozione!”

Harry si avvicinò alla ragazza “Cosa non potevi rischiare Ginny ?”

Lei lo guardò seria come non mai anche se ancora imbarazzata “Che invece di piacerti tu in realtà mi odiassi. Avrei tollerato l'indifferenza ma mai il tuo odio."

“Quindi il tuo desiderio era…”

“Che non mi odiassi…” finì Ginny per lui.

“E come potrei ?” disse lui, frenandosi dal baciarla in quel preciso istante “Io ti amo Ginny, ci ho messo fin troppo tempo per capirlo ma alla fine ci sono riuscito... e senza alcuna pozione !”

“L’ho dettol’ho detto veramenteRon mi ucciderà!” pensò turbato.

Ginny era rimasta a guardarlo a bocca aperta. “Che… hai… detto ?” biascicò.

Ma la porta della stanza si aprì in quel preciso istante, interrompendo i due ragazzi.

“Eccoci !” disse Ron sorridente “Siamo tornati a prendervi !”

Hermione era proprio dietro di lui e…. Ginny ed Harry si scambiarono uno sguardo compiaciuto nel constatare che quei due si stessero tenendo per mano!!

“Ecco io...”disse lei un po’ in imbarazzo, guardando le facce dei suoi amici “Volevo scusarmi per come mi sono comportata, non solo ho preso il mantello di Harry senza permesso, ma vi ho anche puntato la bacchetta contro...”

Harry le sorrise, rassicurante “Non preoccuparti… l’importante è che Ron ti abbia trovata!” le disse, facendo all'amico l'occhilino.

“Già, mi sono meravigliata anch’io!” disse Hermione, stringendo forte la mano di Ron che ormai stava letteralmente prendendo fuoco.

Ginny però, che era ancora adirata con il fratello, si intromise tagliente “Sono buoni tutti a trovare una persona con la Mappa del Malandrino!!” esclamò.

A quelle parole, Hermione si voltò accigliata verso Ron “Ma bravo... ed io ancora che mi stupisco!!”

Harry lanciò un’occhiata di rimprovero a Ginny.

Adesso quei due avrebbero ricominciato a litigare come al solito.

Però la sorpresa più grande fu Hermione stessa.

Invece di arrabbiarsi, gli sorrise “Comunque non mi interessa il modo in cui tu mi abbia trovata...”

Gli amici e Ron la guardarono sospettosi.

“…quanto il fatto che tu mi abbia cercata..." disse dolcemente, abbracciando un Ron sbalordito e felice.

Harry sorrise e guardò gli amici con una punta di invidia, quando avrebbe potuto stare con Ginny senza la paura che l’ira di Ron lo colpisse.

Fu proprio la voce di Ron stesso a distoglierlo dalle sue congetture.

“Ragazzi, mentre venivamo qui abbiamo incontrato Piton!”

Hermione annuì.

Ginny prese dalla tasca del fratello la Mappa. “Oh, cavolo...”disse sconvolta “E’ proprio al settimo piano... come faremo ad uscire ?”

Harry ebbe un’idea.

“Esco io con il mantello e vi riporto a turno!” disse soddisfatto.

Hermione e Ron ci pensarono su e non ebbero nulla da obbiettare.

“Va bene, allora andiamo prima io e Ron con Harry, a te va bene Ginny ?” disse Hermione, lanciando un’occhiata maliziosa all’amica.

Harry se avesse potuto le avrebbe fatto una statua.

“Nessun problema!” le disse Ginny, sorridendole bonariamente.
“Ma… non possiamo lasciarla qui da sola!!” provò Ron, contrariato.

“Ma certo che possiamo è al sicuro qui, forza andiamo!!” Hermione trascinò di peso Ron fino alla porta e Ginny giurò di vederla fare l’occhiolino ad Harry prima che il mantello li facesse scomparire.

Harry riportò i due amici al dormitorio evitando senza problemi ogni sorta di pericolo.

Piton, Pix, Gazza…

“Affollato il castello stanotte!” disse Ron, sorridendogli come un cretino, non appena arrivarono davanti alla Signora Grassa.

“Ti sei scolato una bottiglia di Firewhisky ? Perché continui a sorridere come un idiota ?” gli sussurrò Harry, prendendosi un gestaccio come risposta.

“Buonanotte allora… vado a riprendere Ginny!” disse poi ai due amici, prima di rimettersi il mantello.

“Aspetta!!” lo bloccò però Hermione, avvicinandosi e sussurrandogli una cosa all’orecchio.

Harry si illuminò e abbracciò l’amica.

“Grazie Hermione!” le disse sorridente, prima di sparire dietro il ritratto.

Ron la guardò scocciato.

“Che gli hai detto ? E che bisogno c’era di abbracciarvi ?”

Hermione gli sorrise radiosa “Sei geloso per caso ?” gli chiese, prendendogli le mani

Le orecchie di Ron presero fuoco “Sì!” esclamò imbronciato, guadagnandosi un altro bacio dalla Grifondoro.

“Ginny ?”

Harry aprì, con il cuore in gola, La Stanza delle Necessità ma a prima vista non riuscì a scorgere la ragazza da nessuna parte.

Si addentrò all'interno e richiuse la porta, un po’ nervoso per via di quel silenzio assoluto.

“Ehi, Gin…!” non fece in tempo a dire che due braccia lo spinsero verso il muro.

Harry tirò un sospiro di sollievo quando vide la piccola Weasley sorridergli.

“Per poco non ti schiantavo, sai ?” le disse, fintamente scocciato “Mi hai fatto prendere un colpo!”

“E chi credevi che fossi, sentiamo...” rispose lei, avvicinandosi "pericolosamente".

Harry iniziò a sentire un gran caldo “Piton, magari!”

Ginny rise “Piton se ne sarà andato a dormire a quest’ora!”

Quant’era bella quando rideva, senza pensarci, Harry le accarezzò una guancia.

Lei si irrigidì ma non si mosse  “Harry…” sussurrò solamente, vedendo il ragazzo avvicinare il viso al suo.

Chiuse gli occhi ed attese il momento più bello della sua vita.

Fu il bacio più dolce del mondo, ed a Ginny sembrò non finire mai...

Sentì le braccia di Harry intorno al suo corpo e la sua lingua accarezzare con passione la sua. Era in paradiso, altro che Stanza delle Necessità.

Dopo alcuni minuti, la ragazza guardò l'ora.

“P...Penso che dovremmo andare…” disse tristemente “Non vorrei che Ron iniziasse a farti domande scomode”

“Non devi preoccuparti di lui!” le rispose però Harry, con una faccia birichina.

Ginny lo fissò.

“Non guardarmi così... Hermione mi ha suggerito una cosa!”

“Che cosa ?”

Harry sorrise “Beh... visto che ho bevuto io la pozione con il capello di Ron, adesso posso desiderare qualcosa che lo riguardi!”

“Ehi, è vero!!” squittì Ginny, allargando gli occhi.

“Quindi, visto che tra lui ed Hermione le cose adesso vanno bene… il mio desidero è solo quello che lui approvi…” ma si bloccò, imbarazzato.

“Approvi…?” lo incitò Ginny, elettrizzata.

“…..cheiosiailtuoragazzo!” fece lui, tutto d'un fiato.

“Che hai detto ?”

Harry fece un respiro profondo “Che io sia il tuo ragazzo!” disse più lentamente.

“Oh, Harry!” Ginny lo abbracciò, mozzandogli il respiro.

Finalmente Ginny era felice…

Tutti prima o poi lo sono.

Certo, lei c’era riuscita preparando una pozione che poi si era rivelata del tutto inutile…. O quasi 

 …..ma questo punto… che importava se avesse funzionato o meno ?

The End.

                                                        Epilogo

“Severus, non fare cosi!” disse la McGranitt a Piton che non la smetteva di girare in circolo per la sala professori.

“Ti dico che mi sono scordato di una cosa importante!” disse Piton, sbraitando nervoso “Non so perché, ma penso che c'entri Potter !”

“Potter ? E perché mai ? Ne ha combinata un’altra delle sue ?” chiese la McGranitt, sistemandosi preoccupata gli occhialetti sul naso.

“Io... non mi ricordo!” disse Piton, sedendosi su una sedia con una mano fra i capelli unticci.

“Per l’amor del cielo, finiamola con queste sciocchezze e andiamo in Sala Grande a fare colazione” disse la McGranitt, guardandolo un attimo perplessa prima di varcare la porta già aperta.

Piton la seguì borbottando tra sé e sé per il corridoio.

Due occhi verdi dietro a delle lenti rotonde fecero capolino da dietro l'angolo più vicino.

Non appena vide la testa di Piton sparire dalla sua visuale, Harry uscì allo scoperto seguito da Ron.

“Ma allora non mentivi ieri sera !?” disse Ron, sconcertato.

Harry rise.

“Ti sembra tanto strano ? Ero da solo con lui nel cuore della notte e, per di più, invisibile... l’avresti fatto anche tu!”

Ron lo guardò a metà fra lo sconvolto e l’ammirato “Tu sei matto! Hai cancellato la memoria a Piton!!! Se qualcuno ti scoprisse saresti in guai seri”

Harry gli diede una gomitata “Non urlare !! E poi non gli ho cancellato la memoria, diciamo solo che non ricorda più di avermi punito” disse sorridente.

Ron lo guardò a bocca aperta “Se lo sapesse Hermione…” esclamò.

Ma tu non glielo dirai, vero ?” disse Harry, fulminandolo con lo sguardo.

“Ehm...” fece all'improvviso una voce dietro l'angolo, assicurando loro un bell'infarto di prima mattina.

Hermione comparve davanti a loro con le braccia sui fianchi ed un sopracciglio alzato, dietro di lei c’era Ginny.

“Cosa non devi dirmi, Ron ?” chiese al suo ragazzo, con un'aria minacciosa.

Harry e Ron tremarono.

“Allora ?” li incalzò la ragazza, mentre Ginny nascondeva un sorrisetto. Certe cose non sarebbero mai cambiate.

La bocca di Harry si mosse autonomamente prima che Ron potesse peggiorare la situazione “Che intendo copiare al compito di oggi!” disse, senza pensare alle conseguenze della sua bugia. 

Hermione lo guardò a bocca aperta.

“COSA ?” tuonò “Anche tu vuoi copiare ?” esclamò orripilata, rivolgendosi a Ron.

“Ecco io…”

Ma Hermione lo bloccò bruscamente con l’indice puntato verso entrambi.

“Se non siete pronti per il compito di Trasfigurazione, non dovreste stare qui a bighellonare! Forza, in classe tutti e due!” berciò, con uno sguardo incandescente.

Harry e Ron si scambiarono uno sguardo rassegnato.

“Ma … la colazione ?” provò Ron.

“Pensi ancora a mangiare Ronald ?!” sibilò Hermione, con un cipiglio simile alla McGranitt.

Ron tacque e fece un sospiro.

Il tono di Hermione non ammetteva repliche, così Harry si rassegnò a dare un leggero bacio a fior di labbra a Ginny, prima di essere trascinato dall’amica fino all’aula di Trasfigurazione.

****

Ciao ragazzi…

Adesso la storia è finita veramente… (o finalmente!!! Dirà qualcuno di voi! ^_^ )

A parte tutto, spero che vi sia piaciuta.

Non temete, non appena avrò un’altra delle mie idee strambe la metterò su carta… ops …volevo dire su Word (come sono cambiati i tempi) e ve la farò leggere.

Per adesso vi saluto e vi ringrazio veramente con le lacrime agli occhi.

Siete stati carinissimi a lasciarmi tante recensioni, sinceramente non me lo aspettavo. Come al solito, ho problemi a rispondervi uno per uno poiché posso stare collegata solo il tempo di postare ... Spero che non me ne vogliate!

Vi abbraccio con affetto.

Alessandra.

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