The Lost

di Jiulia Duchannes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Frandom e Olaff: Lodovica e Xabiani ***
Capitolo 2: *** Lost e Olaff: Martina, Alba, Facu e Jorge ***
Capitolo 3: *** Conoscersi ***
Capitolo 4: *** Abbassare la maschera e mostrare chi si è veramente non sempre è una buona mossa ***
Capitolo 5: *** Il lucchetto trovò la chiave ***
Capitolo 6: *** Gli innamorati ,gli ***
Capitolo 7: *** La verità fa male ***
Capitolo 8: *** La fuga ***
Capitolo 9: *** this is the end of our story ***



Capitolo 1
*** Frandom e Olaff: Lodovica e Xabiani ***


Lodovica camminava per lo studio di suo padre, il capo dei Frandom, una delle due bande che si contendevano il controllo dell’Argentina.

Alzò lo sguardo verso l’ampia finestra dalla quale poteva vedere il mondo, poggiò le mani sul vetro e chiuse gli occhi. Il mondo era una visione troppo dolorosa.
 
Non si poteva uscire di casa a causa della caccia. Cos’ era la caccia? La cosa più terribile di cui l’uomo abbia mai sentito parlare e anche, a detta di suo padre, l’unico modo per porre fine ad inutili spargimenti di sangue. A Lodovica veniva da ridere nel sentire quelle parole. Come poteva l’uccisione di ragazze, con l’unica colpa di non ricordare il loro passato, riportare l’ordine i quella terra di caos e paura? Non poteva.

Venivano chiamate con disprezzo le  “senza passato” ma erano semplicemente le “The Lost”, le perdute.
Erano libere e pericolose, allenate per uccidere. Il compito delle bande? Catturarle ed ucciderle, chi ne uccide di più vince. Vince la supremazia, il paese e la distruzione di ogni valore umano.

A chi è venuta questa geniale idea? Ai Supreme, capeggiati da Mercedes Lambre e Diego Dominguez, loro governavano le leggi di tutto.  Erano al centro, ne con i Frandom ne con i loro nemici.

Lodovica si staccò dal vetro, lentamente, lanciando uno sguardo all’esterno. Poi uscì dall’ ufficio e si recò nella sua camera.
Si sedè sul letto, alzò il cuscino e tirò fuori la foto che le faceva passare ogni dolore.
La foto del suo Xabiani, il suo amore impossibile. L’immagine che ritraeva il figlio del capo degli Olaf, la banda nemica.
 
Xabiani era incredibilmente sorpreso che il padre lo avesse convocato.
Di solito si ricordava della sua esistenza  quando doveva lavorare per la banda del padre, gli Olaff, oppure quando combinava qualche cosa di grave...Che avesse scoperto della sua relazione con Lodovica? No era impossibile.
Abbassò lentamente la maniglia ed entrò nell’ufficio di suo padre.
-Voleva parlarmi?-Chiese Xabiani timoroso
-Si, siediti figlio. Come sai è cominciata la caccia e noi dobbiamo trovare il modo di rapire quella selvagge delle Lost e ucciderle-
A Xabi non piaceva sentir parlare male delle Lost, non erano selvagge ma solo perdute.
-E noi abbiamo trovato il modo, lo abbiamo sperimentato da subito e ad oggi siamo riusciti ad uccidere ben 30 Lost- 
“30 povere innocenti” Pensò Xabi
-E tutto grazie ai nostri agenti migliori, Facundo e Jorge… Vedi loro attirano le ragazze fingendo di amarle e di volerle salvare poi dopo aver conquistato la loro fiducia le portano qui e noi le uccidiamo e voglio che tu figlio mio diventi uno dei miei agenti e le uccida come è giusto che sia­-Concluse il padre di Xabiani
Xabi lo guardò schifato, non lo avrebbe mai fatto, mai.

Lui non era così. Il ragazzo si alzò e senza dare una risposta al padre andò in camera sua.
Non riusciva credere che quelli che una volta erano i suoi migliori amici ora uccidevano povere ragazze, illudendole e spezzando i loro cuori.

Angolo Autrice
Hola! Come va? Mi è venuta quest’ idea in un sogno e non ho resistito, la dovevo scrivere. In questo primo capitolo Lodo e Xabi sono i protagonisti ma nei prossimi entrano in gioco Facu e Jorge e Tini e Alba… Recensite e Baci

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Capitolo 2
*** Lost e Olaff: Martina, Alba, Facu e Jorge ***


Cap 2

Jorge rientrò in casa dopo una dura giornata di lavoro. Quel giorno era stata uccisa un’altra Lost che lui aveva sedotto. Si chiamava Valeria ed era particolarmente insopportabile. Così appiccicosa, voleva sempre controllare quello che faceva,  era la peggiore.

Jorge poggiò il fascicolo dalla sua prossima vittima sul tavolo e si sedè sul divano con le gambe poggiate sul tavolino di marmo, accese la tv.
Canale 1, telegiornale, che per Jorge significava solo le statistiche della caccia. Sorrise, stavano vincendo, Frandom 28 Olaff 32.

Jorge si alzò dal divano e prese il fascicolo, lo aprì e scrutò la foto della “selvaggia” che avrebbe sedotto. Era bella, molto, ma restava comunque un preda. Si chiamava Martina, codice MS.2034453, era pericolosa , forse la più abile Lost che esistesse, capace di uccidere anche un esercito da sola.

Jorge rise, finalmente una vera sfida.  Chiuse di scatto il fascicolo e prese le chiavi della macchina e uscì di casa.

Spesso gli era stato chiesto cosa lo spingesse a fare del male alle Lost, lui non aveva mai risposto, era doloroso ricordare.
Aveva solo 15 anni, la caccia ancora non esisteva, e le Lost erano libere di far del male. Quando il padre del suo amico Xabiani venne a fare visita a lui e sua madre Jorge capì che non era niente di buono. Infatti il signor Ponce de Leon in poche semplici parole gli aveva distrutto la vita. Suo padre era stato ucciso da una Lost, almeno questa era la versione dei fatti fornita dal capo degli Olaff.
Jorge da quel giorno non fu più lo stesso, divenne ribelle, scontroso e vendicativo, estremamente vendicativo.


Intanto Martina si svegliò in una piccola gabbia di metallo opaco. Si alzò, la gambe la facevano male, si sentiva sporca e stanca.
La gabbia era aperta. Era forse una trappola? Forse si. Anzi sicuramente, ma in quel momento non pensò. Aveva bisogno di luce, di libertà. Uscì a piccoli passi, camminando lentamente.
Ce l’aveva quasi fatta quando venne bloccata da un ragazzo, alto moro, occhi azzurri: Diego
-Vedo che hai già fatto da sola. Bene è il tuo turno. Ricorda le regole: Corri, uccidi, non ti fidare e più importante non farti uccidere-Le disse.
Martina annuì a corse via.


Facundo era comodamente seduto sul divano di casa sua, studiava il fascicolo della sua prossima vittima. Alba, codice AR.139283, ingenua e indifesa, una preda facile ma che in qualche modo avrebbe, in futuro, rappresentato una sfida per Facu.
A lui non piaceva uccidere quelle ragazze, non provava alcun sentimento nel sentirle gridare dal dolore, a differenza del suo amico Jorge. Il perché era semplice. Jorge aspettava di vederle morire da anni, lui era costretto a vederle morire.


Quando aveva 13 anni formò una band con i suoi migliori amici, Xabi e Jorge, a tutti e tre piaceva la musica e sognavano di sfondare, ignari che da grandi avrebbero vissuto in un mondo senza musica. Quando tornava a casa suo padre gli faceva il terzo grado, voleva sapere ogni piccolo dettaglio e lui, da bravo figlio, raccontava tutto.
Cosa succedeva dopo Facu lo sapeva fin troppo bene. Correva in camera a piangere, si guardava allo specchio e poteva notare i lividi su tutto il corpo.
Al padre non piaceva che Facu pensasse alla musica, che si svagasse, che avesse degli amici. Lui voleva solo che imparasse a combattere e uccidere. Voleva che amsse l’odore del sangue e Facu ci aveva provato, aveva fatto di tutto per farsi accettere dal padre, ma quel tutto per lui era nulla. Un nulla a causa del quale Facu veniva picchiato tutti i giorni. Un nulla che gli rovinò la vita.
Quando il padre morì Facu continuò ad uccidere. Il perchè non lo sapeva nemmeno lui. Forse la paura che, dopo anni di violenza, il padre potesse fargli del male ovunque si trovasse.


Alba camminava sul ciglio della strada, infreddolita, impaurita e affamata. Riusciva a malapena a tenersi in piedi. Esattamente due giorni prima Diego, il capo dei Supreme, l’aveva liberata dal carcere nella quale era stata rinchiusa. Non le aveva dato consigli, era sicuro che l’avrebbero presa subito.
 Alba non era una combattente.
 Alba non era come la sua amica Martina
 Alba era Alba ed era debole.
Chiuse gli occhi e sentì le gocce di pioggia bagnarle il viso, era una sensazione piacevole. Aprì la bocca per bere, la sete era troppa. Si sedè vicino ad un albero finchè non vide un macchina nera passare, un ragazzo non troppo alto, moro con gli occhi neri le si stava avvicinando.

Angolo Autrice
In questo capitolo conosciamo gli altri personaggi della storia.
Recensite e baci

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Capitolo 3
*** Conoscersi ***


Capitolo dedicato a  Camy_Love00
Cap 3
Lodovica era sdraiata sul suo letto da ora ormai, si sentiva così triste, così vuota. Neanche lei sapeva esattamente come stava. Sapeva solo che in quel momento voleva sentire il calore del corpo di Xabi affianco al suo, voleva sentire la sua mano carezzarle i capelli e le labbra di lui sulle sue. Semplicemente voleva Xabi.
Chiuse gli occhi cercando di dormire mentre lacrime calde le rigavano la guance. Anche per quello Lodo non aveva un perché.
Forse era la sua situazione in generale che la faceva piangere. Spesso quando sua madre le raccontava la storia di Romeo e Giulietta lei sognava di essere Giulietta e forse, in quel momento poteva essere definita tale, ed era sicura che non era un ruolo affetto piacevole.
Poche ore prima aveva sentito il padre parlare con uno dei suoi uomini, aveva trovato la risposta ad una delle sue tante domande. Cosa sarebbe successo dopo la caccia? Questa era la domanda che affliggeva Lodovica. In cuor suo sapeva la risposta.
“Se vinceremo li uccideremo, tutti, non resterà un solo Olaff sulla nostra amata terra” Così aveva detto il padre.
Se avessero vinto i Frandom il suo Xabi sarebbe morto ma se avessero vinto gli Olaff e morire sarebbe stata lei. Insomma niente lieto fine per loro.
 
Alba vide una ragazzo avvicinarsi a lei.
-Ciao-La salutò. Lei non rispose, non era certo stupida, quello poteva benissimo essere uno di quei tizi che la volevano uccidere.
-Ok…Io sono Facundo ma mi puoi chiamare Facu e ci conviene entrare in macchina se non vogliamo prendere una polmonite-Disse tendendole la mano.
-Tu puoi entrare benissimo nella tua macchina e tornartene a casa-Rispose freddamente lei.
“Mica tanto  ingenua” Pensò Facu, ma non si lasciò intimidire, aveva sedotto prede ben più difficili.
-E se io volessi prendermi una polmonite in tua compagnia?-Domandò lui.
-Sei liberissimo di farlo-
-Perché non vuoi venire?-Chiese lui fingendosi ingenuo.
-Non so dove vivi ma esiste una cosa chiamata caccia.. e si da il caso che io sia una preda-
-Tu sei una Lost?- Facu si finse sconvolto. Si stava divertendo più del previsto.
-Come se non lo sapessi. Senti ora vai a denunciarmi e facciamola finita-
-E chi ti dice che ti volgia denunciare-
-Ok vengo con te, basta che la smettiamo con questa piccola recita-
Alba si sentì fiera di se stessa, si era comportata come Martina, anche se Martina non sarebbe salita in macchina e avrebbe ucciso Facu.
 
Martina corse veloce finchè no giunse su una delle strade principali. Ci era stata un paio di volte ma non aveva mia avuto il coraggio di mettere piede sull’asfalto, di solito pieno di macchine.
Ma quel giorno non c’era anima viva. Un passo, due, tre. Martina girò la testa in tempo per vedere una macchina scura frenare a pochi centimetri da lei.
Un ragazzo, alto con gli occhi verdi, scese dalla macchina sorridente.
-Tutto ok?-Le chiese. Quel ragazzo non la convinceva affatto, la metteva a disagio.
Martina si limitò ad annuire.
-Vuoi una mano? Se vuoi posso portarti a casa mia..Ai un posto dove andare?- Quella proposta insospettì Tini ancora di più. Quale ragazzo si sarebbe messo in casa una sconosciuta? Un Lost per di più. Era meglio fingersi ingenua e indifesa e colpire quando meno se lo sarebbe aspettato.
-OK, io non ho dove andare-Rispose semplicemente.
Il ragazzo la fece entrare in macchina.
-Jorge, io sono Jorge- Disse ad un certo punto.
-Martina- Rispose lei-Mi chiamo Martina-
Angolo Autrice
Allora grazie a tutti per gli splendidi commenti.
In questo capitolo vediamo una Lodovica triste e abbattuta. Una Martina  che si comporta da Alba e una Alba che si comporta da Martina…MA quanto andrà aventi questa recita?
Scopritelo continuando a seguirmi.
Baci
 

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Capitolo 4
*** Abbassare la maschera e mostrare chi si è veramente non sempre è una buona mossa ***


Cap 4
Lodovica percorreva lentamente la piccola stradina buia e alquanto inquietante. Il suo sguardo andava da un angolo all’altro del percorso finchè in fondo non vide una figura.
Indossava un impermeabile e un cappellino stile Sherlock Holmes.
Lodovica abbracciò il misterioso ragazzo.
-Mi sei mancata anche tu- Le disse carezzandole i capelli.
-Ieri ho scoperto una cosa terribile Xabi- Lodovica guardò Xabi negli occhi
-Cosa?- Chiese preoccupato
-Mio padre ha detto che.. che se noi vinceremo vi ucciderà e io so che anche il tuo farà così… Cosa facciamo?-Lodovica scoppiò in un pianto liberatorio tra le braccia del suo Romeo.
-Shh si sistemerà tutto, tranquilla.. sai che odio vederti piagere…Scapperemo, insieme andremo via dall’Argentina. Domani notte incontriamoci qui-
-Ti amo Xabiani, ti amo tanto-
-Anche io Lodo, anche io-
 
Jorge fece accomodare Martina sul divano di casa sua. Le era sembrata più tosto ingenua, esattamente il contrario di come doveva essere. Era deluso, era stato così facile persuaderla a venire con lui.
-Allora Martina, sei una Lost?-
-Si ma tu non mi denuncerai vero?-Chiese fingendosi impaurita.
-No, tranquilla-Jorge sorrise falsamente.
-Grazie, anche dei vestiti e della tua ospitalità. Chiamami Tini è più carino no?-
-Molto più carino-
Tini si guardò intorno cercando un probabile nascondiglio di armi, durante la notte avrebbe messo in pratica il suo piano: Rendere in offensivo Jorge.
 
Facu diede ad Alba dei vestiti puliti e le preparò un buona cena.
-Perché non mangi? Non ti piace?-Chiese lui
In realtà Alba avrebbe voluto mangiare quel cibo…Ma se fosse stato avvelenato? No, non avrebbe mangiato. Il suo stomaco brontolò, era di tutt’altro parere.
Alba cominciò a mangiare, era veramente buonissimo.
-Perché fai questo per me?-Domandò a Facu.
-Non lo so nemmeno io e tu perché non volevi salire in macchina?-
Alba si vergognava a rispondere, insomma quel ragazzo non la stava denunciando, le aveva dato una casa e del cibo… Forse ora si poteva fidare?
-Avevo paura che mi volessi uccidere- Rispose lei
-Capisco, ma devi stare tranquilla non ti farei mai una cosa del genere-
Facu si sentì un verme, come poteva prendere in giro quella ragazza?
Anche se lo aveva fatto con tante ragazze con lei era diverso. Lei era diversa.
Di solito c’erano due tipi di Lost: Quelle che cadevano ai suoi piedi con un semplice “Ciao” e quelle toste che cadevano comunque ai suoi piedi dopo pochi giorni. Me lei non era nessuna delle due. Faceva la dura ma infondo era delicata e ingenua, una ragazza da proteggere, questo attirava Facu, troppo.
Se si stava già affezionando come avrebbe fatto a consegnarla agli Olaff? Non ci voleva pensare.
 
Tini camminava scalza per la casa di Jorge, cercando di fare minor rumore possibile.
Si diresse verso una scrivania, aprì il cassetto e trovò un pistola. La prese, sotto c’era una cartellina gialla, la aprì.
La prima cosa che notò fu la sua foto, era il suo fascicolo. Jorge era un’ Olaff.
La luce si accese improvvisamente, lei si girò e vide Jorge sulla porta con in mano una pistola. Martina prese quella dietro di lei, provò a sparare ma era scarica.
-Pensavi mi bevessi la storia dell’ingenua Lost? Sei una stupida- Le disse Jorge
-Pensi che mi lasci spaventare da una pistola?-
Jorge sparò e il proiettile la lisciò di poco.
-Hey ma che mi vuoi ammazzare?!-Protestò Tini
-L’idea era quella-

Angolo Autrice:IMPORTANTE
Ciao.. Prima di parlare del capitolo devo dirvi che purtroppo io da domani fino al 24 sarò in vacanza e non portò aggiornare ne recensire…
Passiamo al capitolo Facu si sente in colpa.. cuccioloso lui…Jorge che tenta di ammazzare Tini e Xabi e Lodo che vogliono fuggire
Cosa succederà?
Bacioni a tutte
Ps:Sono riuscita a trovare delle foto di un personaggio di di violetta 2 parte 2: Mora, molti dicono che nn è confermato hce ci sia ma io ho visto la foto comuque cercatela anche voi

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Capitolo 5
*** Il lucchetto trovò la chiave ***


Capitolo 4

Martina si guardò intorno si soffermò ad osservare Jorge addormentato sul divano e legato come un salame. Pensare che solo la sera prima l’aveva quasi uccisa era strano perché così, addormentato, sembrava un innocuo e bellissimo angelo. Tini scostò una ciocca di capelli del ragazzo e lo fissò per qualche istante. Dalla sera precedente non aveva voluto parlare, mangiare o bere… un po’ lo capiva, non doveva essere facile da accettare, era stato sconfitto da un selvaggia, la più selvaggia Lost che esistesse.

Flash Back
-Hey ma che mi vuoi ammazzare?!
-L’idea era quella- Jorge provò a sparare un altro colpo ma la pistola si inceppò.
Martina  ne approfittò, si arrampicò sul lampadario pendente e colpì Jorge alla testa poi lo legò, fu abbastanza facile.
Fine flash back

Jorge aprì lentamente gli occhi.
-Che stai facendo?!- Domandò
-Controllavo se eri vivo- Rispose Tini alzandosi
-Mmm puoi anche uccidermi se vuoi, la mia vita fa schifo-
-Noi Lost non uccidiamo innocenti. Lo fate voi persone civilizzate-
 

Facu si sedè sul divano accanto ad Alba, quella sera avrebbero visto un film in Tv. Alba era rimasta incantata dalla televisione, come una bambina con le luci di natale. Non sapeva l’esistenza di quello strano apparecchio e a Facu sembrò dolcissima.

Facundo accese la tv e si posizionò vicino ad Alba, in due giorni aveva già conquistato la sua totale fiducia, avrebbe dovuto avvertire il suo capo ma qualche cosa glielo impediva.
Più continuava a ripetersi che era solo la voglia di passare al passo successivo che lo bloccava più capiva che era una bugia. Più capiva che passare il tempo con Alba gli piaceva, che non era uno sforzo, ma un piacere.

Durante il film i due non fecero altro ce fissarsi e fissarsi ancora, era il momento di passare alla fase due: L’innamoramento.
Una parte di Facu voleva baciare Alba, perchè infondo era attratto da lei. Ma l’altra parte voleva che le cose rimanessero così, perché sapeva che se fosse andato avanti il giorno della sua morte si sarebbe avvicinato.
In quel momento però erano così vicini che il cervello smise di funzionare, erano così vicini che il cuore cominciò a martellare nel petto, erano così vicini che bastò un niente per annullare la distanza tra loro. Perché così avvenne, occhi chiusi, bocce leggermente aperte per permettere alle lingue di danzare insieme.

Il loro primo bacio, l’ inizio della fine.

Lodovica camminò per il vicolo buio dove la notte precedente aveva incontrato Xabiani. Lo cercò disperatamente, cercò l’impermeabile, cercò l’ombra, qualsiasi cosa. Ma lui non c’era. Non ci poteva credere, Xabi non l’avrebbe  mai piantata in asso così, mai, ne era sicura e quella sicurezza le face capire che forse qualcosa o qualcuno lo aveva trattenuto. Che forse il suo Romeo era in pericolo a causa sua.
 
Jorge sorrise amaramente.
-Sei ridicola- Disse a Tini che si girò improvvisamente senza fiatare, voleva che continuasse, voleva sapre perché
-Voi Lost uccidete, uccidete innocenti come mio padre-
-Tuo padre?-
-Si, voi lo avete ucciso-
-Non è possibile… L’unico civile che veniva a trovarci prima della caccia era Rodrigo Blanco e lui era un bravo uomo, tu non puoi essere di certo figlio suo-
-In carne ed ossa e non ti permetto di nominare mio padre visto che potresti averlo ucciso tu!- Jorge era una furia.
-Non sai quanto sei lontano dalla realtà. Tuo padre era mio amico, mi ha insegnato a cacciare e a combattere, lui odiava come ci trattavano tutti ed era dalla nostra parte. Stava organizzando una rivolta… Contro gli Olaff, i Frandom o qualunque altro schieramento … Eravamo a caccia insieme quando Ponce de Leon  arrivò… Due dei suoi uomini mi presero per le spalle e mi bloccarono… Poi lui sparò a tuo padre, io scappai- Tini cominciò a piangere ricordando l’uomo che per molto tempo era stato il suo migliore amico, suo e di Alba.
-Come posso crederti secondo te!?-
Martina tirò fuori un ciondolo a forma di lucchetto,  Jorge si guardò il polso dove vi era un ciondolo con la chiave.
-Trova la chiave, la chiave sarà la libertà.Tuo padre me lo diceva sempre-
Jorge sorrise tristemente, il nemico era l’amico e colui che credeva amico era un mostro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Gli innamorati ,gli ***


Cap 5
Facu si staccò lentamente da Alba e la fissò qualche istante, sarebbero rimasti così, immobili e vicinissimi, per ore se non fosse per il telefono che squillò. Facu lesse sullo schermo del cellulare il nome del suo capo e si spaventò, si rese conto di quello che aveva fatto.

-Pronto?-Disse cercando di mascherare il nervosismo
-Facundo come procede con la selvaggia?-Domando il capo degli Olaff.  A Facu non piacque il dispregiativo usato dal signor De Leon, avrebbe voluto rispondergli, ma dovette trattenersi.
-Bene signore, però mi serve ancora tempo, dobbiamo passare alla fase 2- Rispose lui
-Ti do tempo altri 2 giorni e poi me la devi portare o la verremo noi a prendere. Chiaro?-
-Si signore- Facu deglutì rumorosamente mentre chiudeva la chiamata. Non poteva tornare subito da Alba, si sarebbe accorta che qualche cosa non andava, chiunque lo avrebbe notato.

Si sedè sul letto cercando di riprendere il controllo dei pensieri. Possibile che di tutte le persone sulla faccia della terra si doveva innamorare proprio di una Lost, che per di più avrebbe visto morire?  Perché ormai Facu non lo poteva più nascondere a se stesso, lui provava qualche cosa per Alba, certo, innamorarsi in due giorni è una cosa da film, ma tutta quella situazione non era un po’ stravagante? Non poteva essere un film? Magari lo era e lui non lo sapeva, come nel cartone della disney, Bolt, o come in quel film il Turman Show. Magari la sua vita era veramente un film. Alba, Jorge o chiunque altro era un attore. Magari, ma quella era vera, pura, semplice e crudele vita reale.
Se un Dio esisteva sicuramente ce l’aveva con lui.

Tornò da Alba dopo quella serie di intricati pensieri si sedè sul divano e la abbracciò senza dire niente. Le fece posare il capo sulla spalla, le bacio i capelli.
-Facu?- Disse improvvisamente lei
-Si?-
-Lo so che è stupido ma credo di essermi innamorata. Ti amo-
-Alba?-
La ragazza si posizionò diritta di fronte a lui.
-Forse siamo due stupidi che si sono innamorati- Le disse sorridendo, dimenticando gli Olaff, la caccia, le Lost, tutto. C’erano solo loro, Facu e Alba, per la prima volta Facu fu felice.
 
Martina slegò Jorge si mise vicino a lui.
-Non posso crederci- Commentò Jorge
-Non puoi credere cosa?- Domandò Tini.
-Xabiani ha ucciso mio padre, il mio migliore amico mi ha rovinato la vita-
-Ti risulta che io abbia mai pronunciato il nome di questo Xabiani?-
-Ma tu hai detto che…-
-Il capo degli Olaff, lui ha ucciso tuo padre-
Jorge si portò la mani davanti alla faccia, tutto quello era sicuramente un incubo. Ci aveva messo anni ad accettare la morte del padre e aveva imparato ad odiare le Lost e amare gli Olaff e ora avrebbe dovuto capovolgere la sua vita. Aveva servito per anni l’uomo che aveva ucciso suo padre, un uomo cattivo, freddo, un manipolatore ma solo in quel momento se ne era reso conto.
-Martina…Io voglio aiutarvi, come fece mio padre-
Martina annuì- Sapevo che lo avresti fatto. Amici?- Tini tese la mano a Jorge che la afferrò. Quando il ragazzo strinse la mano della Lost un brivido lo scosse.
-Amici. Tini, devo sapere una cosa. Come siete organizzate voi Lost? Ci sono maschi?-
Solitamente Tini non si sarebbe fidata ma quello era il figlio di Rodrigo.
-I maschi c’erano, erano molti finchè Diego non diventò capo, li uccise tutti. Per avere la supremazia, non per altro, lui ci comanda assieme alla sua compagna, Mercedes. Si fanno chiamare Supreme. Per colpa della loro geniale piano di dimostrare che potevamo sopravvivere hanno creato la caccia. Dopo di essa le sopravvissute verranno trattate con dignità e rispetto- Raccontò Tini
-Wow, non lo sapevo-
-Jorge…Devo chiederti un favore-
-Dimmi Tini-
-Io devo ritrovare la mia amica Alba, è stata rilasciata 4 giorni fa-
Jorge guardò Tini cupo
-Potrebbe essere già morta…Aspetta, Facu ha mandato ad uccidere l’ultima vittima 2 giorni fa e mi pare si chiamasse Alissa quindi la tua amica potrebbe essere ancora con lui. E poi voglio convincerlo a ribellarsi-
Tini annuì- C’è un solo problema-
-Sarebbe?-
-Qua fuori ci sono moltissimi Frandom che se ne andranno solo alla fine di questa settimana, quando ci sarà la pausa di 2 giorni per permettere il conteggio delle Lost uccise e poi ricominceranno-
-Se chiamassi Facu saremmo nei guai entrambi, gli Olaff ascoltano le nostre chiamate-
-Dobbiamo aspettare e sperare-
 
Xabiani cercò disperatamente di chiedere aiuto alle guardie che lo scrutavano con disprezzo dalle sbarre della prigione in cui era rinchiuso.
Suo padre sapeva, suo padre aveva scoperto la sua storia con Lodovica. Suo padre voleva sfruttarla a suo piacimento, voleva che lui si facesse dare informazioni segrete da Lodo, ma mai lo avrebbe fatto.
La sere precedente stava per uscire di nascosto ma venne bloccato da suo padre, che seguendolo per giorni lo aveva scoperto con Lodovica.
Se le avessero anche torto un capello probabilmente avrebbe fatto una strage, se suo padre avesse toccato anche con un dito la sua Lodo non avrebbe esitato ad ucciderlo, anche se neanche lui sapeva come. Nello stato in cui era non poteva uccidere neppure una mosca, assetato, affamato, disperato e un ‘altro milione diaggettivi terribili.
 

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Capitolo 7
*** La verità fa male ***


ap 7
Pov Xabi

Erano passati 2 giorni, due fottutissimi giorni in cui non avevo fatto altro che pregare, piangere e camminare nella mia squallidissima cella composta sa una brandina e delle sbarre. Elegante no?
Era stanco, affamato e venivo deriso dalla guardie. Dannazione, ero o no il figlio del capo? E vero, ho tradito mio padre e mi sono rifiutato di uccidere le Lost ma ero pur sempre un Ponce de leon. Ma probabilmente a mio padre non importava niente.

Volevo solo arrendermi, non sarei durato a lungo in quelle condizioni e poi, una volta libero sarei scappato con Lodo. Anche se non avevo la minima idea di come fare.
Avvicinai una guardia e con quel poco di voce rimasto gli dissi due semplici parole “mi arrendo”.
Mio padre venne, con le chiavi delle cella in mano, cibo ed acqua e i miei occhi devono essere usciti dalle orbite. Provai ad alzarmi e, alla visione celestiale del cibo, ci riuscii. Mi fiondai sul tozzo di pane che mi aveva portato mio padre e cominciai a mangiare tralasciando le regole di base del bon ton. In parole povere sembravo un selvaggio, altro che Lost.

Pov Facu
Camminai avanti e indietro per la sua stanza, i giorni con Alba erano stati spensierati. ma ora il problema si ripresentava.
 
Gli Olaff l’avrebbero presa e cavolo mi ero innamorato. Si so che l’innamoramento in due giorni è una cosa da film me è successo.
Era strano a dirsi ma era così e non avrei permesso a quel branco di omoni senza cervello di portarsela via. Ok, forse omoni senza cervello non era esattamente la definizione giusta per gli Olaff, erano grossi ma intelligenti, alcuni.

Non avevo un piano B quindi quello A, se si poteva chiamare piano, doveva per forza funzionare. Il  piano del secolo che avrebbe salvato la vita ad Alba? Prendere tempo. In parole povere chiamare il signor Ponce De Leon dire che avevo bisogno di tempo e progettare un fuga romantica. A dimenticavo, dovevo dire ad Alba la verità su di me e gli Olaff.
Ok passo 1: Chiamare Ponce De Leon.
Composi velocemente il numero.
Un squillo, due, tre, quatr…
-Pronto?-La tetra voce del signor De Leon mi risuonò nelle orecchie facendomi tremare dalla testa ai piedi.
-Signore sono Facundo, la chiamo per la Lost-
-Si me ne ero quasi dimenticato-
Perché l’ho chiamato?  Mannaggia a me!
-Signore, non possiamo portarla è fortissima e non si fida ancora di me, non so perché ma…-
-Non importa, useremo la forza, oggi è l’ultimo giorno prima della pausa e noi la dobbiamo uccidere e non voglio sentire polemiche-
Chiusi la telefonata senza salutare, sinceramente era l’ultimo dei miei pensieri.
Fase 2: Dire la verità ad Alba e fuggire insieme.
Neanche lo avessi pensato mi girai e mi ritrovai Alba che mi guardava stranamente. Non so definire come ma non mi piaceva affatto.
La scrutai e poi la vidi, la cartellina gialla, il taccuino: Il suo fascicolo.
-Io ti posso spiegare- Dissi avvicinandomi.
-Ingenua, stupida, preda facile… Io sono questo per te? Una preda?- Stava cercando di mantenere il controllo e mostrarsi forte me lo sapevo che dentro stava uno schifo, esattamente come me.
-Alba ascoltami forse all’inizio era così ma ti giuro che quel che tu ho detto è tutto vero… Ti amo-
Alba indietreggiò –Ti ho creduto all’inizio e mentivi come faccio a sapere che non menti anche ora- Un lacrima ribelle le rigò le guancia.
-Potrei ucciderti anche ora se solo lo volessi-
-Fallo allora-
-Non voglio… non voglio uccidere una parte di me-
Alba mi fissò per secondi che mi sembrarono ore, probabilmente valutava l’ipotesi che le stessi raccontando la verità.
Si girò di scatto e corse via, la seguì me era troppo tardi. Vidi i Frandom  portarla via.
Passarono i  minuti e io camminavo nervosamente per la salone.
Un rumore… Un altro e poi la porta cadde… Pensai fosse la mia fine, gli Olaff mi avrebbero giustiziato. Sbagliavo.

Pov Tini
Jorge mi guidò fino alla casa del suo amico dove probabilmente c’era anche Alba, la mia migliore amica. Probabilmente saremmo state di nuovo insieme, saremmo fuggite e io non avrei più rivisto Jorge. Ma che dicevo? Cosa mi importava, si, ok lui era il figlio di una persona importante per me ma io dovevo pensare a salvarmi la pelle. Eppure non convincevo neanche me stessa, il pensiero di non rivederlo più mi faceva venire il magone, un mal di pancia doloroso e terribile. Perché? Non lo sapevo o forse si ma non volevo capirlo.

Camminammo lentamente rasente ai muri. Scorgemmo una macchina dei frandom, lo si capiva dal colore, il bianco. Frandom bianchi Olaff neri.

Bussai piano, appena percettibilmente, poi più forte e poi ancora di più e poi feci cadere la porta. Nei nostri villaggi non c’erano porte, non bussavamo e non ho saputo dosare la forza. Fissai Jorge e gli sorrisi e lui mi sorrise di rimando, un sorriso bello da mozzare il fiato.
Mi girai verso un ragazzo, non troppo alto capelli ricci e scuri occhi dello stesso colore che mi fissavano curiosi.
-Facu- Salutò Jorge abbracciando il ragazzo che continuò imperterrito a fissarmi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** La fuga ***


Pov  Facu
-Dove è Alba!-La lost scansò violentemente Jorge.
-Io..io non volevo.. io ho provato a seguirli ma…-

Parlavo a vanvera, gli occhi pizzicavano come quando piangevo da bambino, me ne rendevo conto solo in quel momento, mentre la Lost mi fissava con i suoi grandi occhi nocciola, mi rendevo conto che i Frandom avevano portato via Alba, che l’avrebbero uccisa e io non avevo fatto nulla per impedirlo.

La lost  mi spinse contro il muro sollevandomi da terra. Era più tosto forte per essere una ragazza.
-Conosco almeno 100 modi diversi per uccidere una persona e se non vuoi sperimentarli tutti e 100 ti conviene parlare-Mi disse.
-Tini da morto non ti dirà niente- Jorge ridacchiava divertito. Il mio migliore amico ridacchiava davanti alla mia imminente morte.

-L’hanno presa i Frandom, ha scoperto la verità su di me ed è scappata, ci ha provato, a seguirla intendo, ma l’hanno presa. Ti giuro che io non l’avrei uccisa- Cercai di giustificarmi

-Come potrei crederti! Perché avresti dovuto aiutarla è!? Rispondi idiota!- Tini mi mise il gomito sotto al collo soffocandomi.
-E’ per lo stesso motivo per cui Jorge ti ha aiutato… noi ci guardavamo come voi due, noi ci amavamo, ma io ho rovinato tutto perché hai ragione tu io sono un idiota ma ora dobbiamo salvare Alba.-Tini mi lasciò mentre arrossiva violentemente in contemporanea con Jorge. In un altro momento forse avrei esplorato volentieri la loro situazione sentimentale dei due ma quello non era il momento giusto.  Noi dovevamo salvare la mia Alba.
 

Pov Lodo

Candelaria mi raggiunse tutta sorridente con in mano una lettera. Sorrisi felice. Cande era una spia, lavorava per gli Olaff me era un infiltrata nei Frandom. La scoprii qualche mese fa a rubare dei documenti ma non la denunciai, anzi, divenimmo amiche e lei mi aiutò a mantenere la mia relazione con Xabi segreta. Le dovevo molto.
Mi passò la bustina gialla, la aprii e lessi la lettera che conteneva. Era del mio Xabiani. Ero stata così in pena per lui. Non riuscivo a credere a ciò che leggevo.

Ponce de Leon aveva imprigionato Xabi e lui era riuscito a farsi liberare, ma presto lo avrebbe costretto a fare qualche cosa di spiacevole nei miei confronti, tipo rapirmi o addirittura uccidermi per colpire mio padre.

Ma noi saremmo fuggiti, veramente questa volta, e saremmo vissuti per sempre felici e contenti.
Proposi a Cande di venire con noi e lei accettò. Nulla, a parte il lavoro, la legava all’Argentina.

Era giunta la sera. Presi la piccola borsa nera che conteneva soldi e il necessario per fuggire e camminai silenziosamente per i corridoi.
Scesi le scale che portavano alle prigioni dalle quali si poteva accedere ad un passaggio sotterraneo di emergenza. Sarei uscita così.
Ero quasi giunta alla porta quando sentii delle voci, misti a singhiozzi. Mi avvicinai alle gabbie finchè non inciampai nella guardia che giaceva a terra svenuta probabilmente.
Davanti a me una Lost liberava una sua compagna aiutata da due ragazzi. Mi nascosi dietro una piccola colonnina e li osservai.
La Lost riccia abbracciava  il ragazzo basso e moro che la  stringeva forte come se svanisse da un momento all'altro. Posò la fronte su quella di lei e le chiese scusa almeno una decina di volte. Erano entrambi in un mare di lacrime.

Sentii una delle lost dire che dovevano trovare un modo per fuggire.
Uscii allo scoperto.
-Io vi posso aiutare. Sono Lodovica Comello, la figlia del capo dei Frandom ma voglio aiutarvi. So dove è l’uscita.-
Non sapevo il perché di quella  proposta.
-Perché dovresti aiutarci?- Mi domandò il ragazzo con gli occhi verdi.
-Perché sto fuggendo anche io, con il mio ragazzo Xabiani ponce de Leon figlio del capo degli Olaff- Perché diamine confessavo tutte quella cose?
-Veniamo con te- Disse il ragazzo basso.
Non capivo il cambio drastico di decisione ma mi incamminai comunque seguita dai ragazzi.

Mentre camminavamo verso l’uscita scoprii che i ragazzi, Facu e Jorge, erano amici del mio piccolo cucciolo Xabi e che il padre di Jorge aiutò le Lost tempo fa e lui vuole seguire le sue orme.
 

Angolo autrice
Scusate il ritardo ma è ricominciata la scuola e sono super impegnata. Allora Lodo conosce finalmente Facu Jorge Tini e Alba e decidono di fuggire insieme. Ci riusciranno?
Scopritelo nel prossimo capitolo..
PS:Passate ha leggere, e magari recensire, tra le storie originali la nuova versione di the lost. Nuovi personaggi, nuove vicende che spero vi appassionino.
Baci e grazie

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Capitolo 9
*** this is the end of our story ***


Cap 9: Dimmi che non mi lascerai mai. Dimmi che mi ami. Dimmi che ci sarai sempre per me

Epilogo


Dimmi che non mi lascerai mai (Jortini)

Jorge era abbracciato a Tini, dopo la fuga si erano messi insieme mettendo da parte l’orgoglio che impediva ai due di chiarire i propri sentimenti.
Ora felici e innamorati si erano stabiliti in una piccola cittadina in Italia, paese di origine di Lodovica.
-Jorge- Chiamò Tini
-Dimmi amore- La dolcezza che Jorge riservava solo a Tini era palpabile
-Ha scalciato- Spiegò la donna posando una mano sul pancione sporgente
- A ma è presto per uscire fuori amore del paparino… ancora un mesetto e saremo una famigliola da film- Disse Jorge carezzando il pancione della ragazza
-Jorge?-
-Si?-
- Dimmi che non mi lascerai mai-
-Ma lo sai che non…-
-Conosco 100 modi diversi per uccidere una persona e se non vuoi sperimentarli tutti e 100 ti conviene dirmelo- Lo minacciò Martina
 

Dimmi che mi ami (Falba)

Alba si accoccolò sul petto del suo ragazzo, lei e Facundo ormai facevano coppia fissa.
-Facu- Chiamò lei
-Si amore mio-
-Voglio vedere Hunger Games- Disse lei
-Di nuovo!No.. lo abbiamo visto ieri e l’altro ieri e il giorno prima e…- Rispose lui
-Ti prego- Lei gli fece gli occhioni in stile gatto con gli stivali.
-Ma perché? Insomma si è un film molto bello ma tu lo vedi tutti i giorni e poi da quando ti o insegnato a navigare su internet non fai altro tutto il giorno.-
-Tesoro io vedo quel film solo per la presenza di quell’attore che fa la parte di Cato.. Alexander Ludwig che è mooolto bello e bhè su enternet… chatto sempre con Lodo-
-1 Che devo essere geloso di questo attore??? 2 Ma se Lodo la vedi ogni giorno-
-Bhè noi ci volgiamo taaaaaanto bene-
-Tu mi tradisci- Sentenziò Facu
-Cosa ma che dici-
-La verità.. ti lascio Alba-
La ragazza rimase sconcertata finchè lui non scoppiò a ridere lasciando intendere che era uno scherzo.
-Dimmi che mi ami- Le chiese cingendole la vita
-Ti amo-

 
Dimmi che ci sarai sempre per me ( Xavica)

Lodovica sorrideva dolce al suo compagno Xabiani.
La nuova casa appena acquistata era stupenda, piccola e confortevole, adatta ad una coppia in cerca di intimità e autonomia.
-Le tende saranno beige e si pensavo di mettere un vaso qui e un tappeto lì.. o Xabiani sarà perfetta semplicemente perfetta- Esclamò euforica Lodo.
Xabi la osservò senza dire niente addolcito dalla felicità della ragazza per quella squallida casetta che era riuscito a comprarle grazie al suo lavoro di cantante nei locali.
-Sai Lodo dicono che la perfezione non esiste ma è difficile credere a questo se ce l’hai davanti-
-Sai Xabi molte ragazze chiederebbero ai propri ragazzi una certezza. Dimmi che ci sarai sempre per me, chiederebbero questo, ma io non ne ho bisogno.. io lo so che tu ci sarai sempre per me-
-Allora dimmelo tu… di a questo povero ragazzo innamorato che ci sarai sempre per lui-
-Ci sarò-
-Per sempre?-
-per sempre-

angolo autrice

Giunti alla fine di questa storia con le lacrime agli occhi vi saluto e vi ringrazio.
Ringrazio tutti voi che mi avete seguita con costanza e che non miavete abbandonata. Ringrazio voi che avete recensito perché molte di voi sono diventate le mia amichette di Efp.
Ringrazio la mia immaginazione e ringrazio, anche se non leggeranno mai,  il casti di violetta per avermi ispirata.

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