Nothing to lose

di namelessjuls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Primo giorno di scuola ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Pigiama party ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Sam ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Aria di novità ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Fall for you ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Loved and Lost ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - I miss you ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Conor ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Camilla ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Wesley ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Primo giorno di scuola ***


Capitolo 1

 
Nuova giornata, solita routine.
Mi alzo, faccio colazione, scuola, pranzo, torno a casa, compiti, ceno, dormo.
La stessa cosa tutti i singoli giorni, con qualche piccola variazione durante i giorni particolarmente importanti.
Come la mia vita, anche il mio stile era particolarmente monotono: soliti jeans, solite felpe e solite converse.
Non mi considero bella come le altre diciassettenni, anzi, non sono magrissima e i miei capelli sono un cespuglio nero.
L’unica cosa degna di nota sono i miei occhi, di un bel colore dorato, con qualche sfumatura argentata, non ne ho mai visti simili ai miei.
In ogni caso, non sono molti a vederli, dato che li nascondo sotto ai miei spessi occhiali.
Comunque, non sono una che guarda la gente negli occhi, di solito preferisco starmene da sola, e quando sono costretta a stare delle persone, sto sempre a testa bassa.
Però, questo è il mio primo giorno di scuola, e non posso rimanere a casa, per sfortuna.
- Hey Tris – mi richiama mio padre, schioccandomi le dita davanti al volto.
Sbatto più volte gli occhi, riuscendo ad uscire dal mio mondo dei sogni.
Il cancello del Huntington Beach High School mi si presenta in tutta la sua grandezza.
- Io vado – dico, dando un bacio sulla guancia a mio padre e scendendo dalla macchina – Ci vediamo sta sera.
Percorro velocemente il cortile della scuola, non distogliendo lo sguardo dalle mie scarpe, forse riuscirò a passare inosservata anche quest’anno, ma per mia sfortuna non è così.
Non guardando mai avanti, non avevo visto il ragazzo che stava chiacchierando tranquillamente davanti al portone, e così gli sono finita contro, cadendo a terra.
- Ma guarda dove vai! – mi dice lui, scocciato.
- Scusa scusa – dico io, diventando rosso fuoco.
Lui mi prende per una mano e mi tira su, per poi puntarmi un dito contro – Sta attenta la prossima volta.
Io annuisco velocemente, tenendo la testa bassa, non ho nemmeno visto la sua faccia.
- Devo andare – e senza aspettare risposta, lo supero e corro in classe.
 
 
***
 
Due ore di chimica sono pressoché orribili, se poi sono le prime ore dell’anno scolastico, sono micidiali.
Mi trascino fino all’aula di matematica, facendomi strada tra i vari gruppi di amici e fidanzati.
Io non ho nessuno dei due, ma non è un problema.
Mi siedo in fondo, nel banco vicino alla finestra, dato che soffro di claustrofobia.
Fuori, in cortile, una classe sta facendo educazione fisica, e io mi incanto a guardarli fare streching.
- Guarda chi si rivede – dice qualcuno, sedendosi nel banco al mio fianco, nessuno lo aveva mai fatto.
Io mi volto, stortandomi il collo tanto lo scatto era veloce,  per vedere la fonte di quelle parole.
Era un ragazzo, più grande di me, dai capelli castani e gli occhi di un colore indefinito, un mischio tra l’azzurro e il castano.
Nel complesso era carino, anche di più forse, però non sono una che si intende di ragazzi.
-Non penso che ci conosciamo...– dico io, riabbassando lo sguardo sui libri.
Lui scoppia a ridere – Non mi hai proprio guardato in faccia prima.
Ah, quindi era il ragazzo di prima.
- Ero di fretta prima – invento io.
- Però nemmeno ora lo stai facendo, e non sei di fretta.
Mi ha intrappolata, non posso ribattere, posso solo rimanere ferma immobile, facendo finta di non aver sentito.
Sento le sue dita passarmi sotto il mento, e costringermi a guardarlo.
Lui mi guarda attentamente ogni singolo particolare del mio viso, e io divento rosso fuoco.
- Sei carina quando arrossisci lo sai?
Io mi libero dalla presa e fingo di seguire la lezione appena cominciata.
Però mi sento il suo sguardo addosso, è piuttosto irritante, ma preferisco stare zitta che parlare con quello li.
Sento dei colpetti appuntiti appena sotto al seno, ma non do retta ai suoi tentativi di dargli retta.
I colpi però proseguono e io incomincio a irritarmi sul serio.
Gli tiro uno schiaffo sulla mano e mi costringo a guardarlo in faccia, con un’espressione furiosa – La smetti?!
Lui mi sorride malizioso – Mi diverte farti arrabbiare.
- Lo avevo notato – sbotto io.
- Comunque, sono Wesley Stromberg, ma puoi chiamarmi Wes.
- Beatrice Green – dico scocciata.
- Bel nome Beatrice – dice lui – Un po’ lungo però, gli amici come ti chiamano?
- Io non ho amici.

Lui mi guarda, sembra dispiaciuto.
- Scusami..
- Fa niente, ci sono abituata…comunque, se vuoi proprio darmi un soprannome, mi piace Tris.
Il sorriso gli spunta di nuovo sul viso – Mi piaci, Tris. Anche se hai paura di guardarmi in faccia.
Io soffoco un sorriso, ma lui lo nota e sembra compiaciuto di se stesso.
- Sono anche riuscito a farti sorridere.
- Si, ma non prenderci l’abitudine ok?

Lui scuote le spalle – Mi piacciono le missioni impossibili.
La campanella suona e io raduno velocemente le mie cose.
- Hey, cos’è tutta questa fretta? – mi dice Wesley, sfilandomi il libro di mano.
- Avanti, ridammi il libro, non voglio fare tardi!
- Che hai ora?

- Letteratura. – dico, recuperando il libro.
- Accidenti, io ho chimica…beh senti ci vediamo a pranzo ok? E non inventarti scuse per non venire! – mi fa l’occhiolino e poi scompare, lasciandomi li impalata.
E ora che faccio?
 
***

E anche l’ultima campanella è suonata, e il pranzo è arrivato.
Non ho fatto altro che pensare a Wesley e al suo invito per tutto il resto della mattinata.
Nessun ragazzo aveva mai osato rivolgermi la parola, figurati invitarmi a mangiare insieme.
Entro con calma nella mensa, dove la maggior parte degli studenti è già seduta in uno dei tavoli prestabiliti alla sua categoria, ognuno in questa scuola ne ha una.
Io di solito mangio in cortile.
Afferro un vassoio e carico le prime cose che mi passano sotto mano, poi prendo a guardare tra i vari tavoli.
Alla fine qualcosa riesce ad attirare la mia attenzione, è Wesley che si sta sbracciando per chiamarmi.
Io mi avvicino, un po’ scettica, quello è il tavolo dei ragazzi popolari, io non dovrei nemmeno pensare lontanamente di avvicinarmi.
-Eccoti finalmente! – dice il ragazzo appena lo raggiungo – Ragazzi, questa è Tris.
 Sento gli sguardi dei presenti fissarmi dalla testa ai piedi, in silenzio.
Attualmente, al tavolo sono sedute tre persone, oltre me e Wesley, un ragazzo dagli occhi azzurri stupendi e due ragazze bionde.
Una delle ragazze e il ragazzo mi guardano sorridenti, hanno il viso simpatico, forse potrei anche farci amicizia.
L’altra ragazza invece, mi guarda piuttosto male, e alla fine è lei che rompe il silenzio che si è creato.
- Wes, è uno scherzo?
Lui la guarda incredulo – Perché dovrebbe essere uno scherzo?
- Ma l’hai vista?

Ok, ora basta.
Mi alzo di scatto – Mi spiace veramente tanto, ma penso che sia ora di andare. Tanto lo sapevo che sarebbe andata a finire così
Do un ultimo, coraggioso, sguardo a tutti i presenti prima di andarmene.
Butto il mio pranzo nel cestino ed esco di corsa dalla mensa, sento gli occhi pizzicarmi e non voglio farmi vedere in lacrime.
Mi chiudo in bagno, ignorando la mia claustrofobia, e mi asciugo gli occhi.
Come ho fatto ad essere stata così stupida?
Davvero ho creduto che mi avrebbero accettato tra di loro?
Loro sono i popolari, e io cosa sono? Niente, assolutamente niente.
Wesley lo doveva sapere, e voleva far divertire un po’ i suoi amici con una sfigatella come me.
Sono solo un fenomeno da baraccone per loro.
Ripenso alle parole della ragazza bionda, “E’ uno scherzo?”.
Si, sono uno scherzo, un brutto tiro che la natura ha voluto tirare alla mia famiglia pressoché perfetta.
Me ne andrei se potessi, ma non ne ho il coraggio.
E questa volta non faccio eccezione.
Mi do un’ultima asciugata agli occhi e sospiro lentamente, così da potermi calmare a dovere.
Ok, sono pronta.
Esco dal bagno, e mi ritrovo Wesley davanti alla porta.
- Che vuoi?! – gli ruggisco contro. – Mi vuoi prendere ancora un po’ per il culo?! Spero si siano divertiti i tuoi amici.
- Si può sapere che stai dicendo?
- Chiedilo alla tipa bionda. –
faccio per andarmene, ma lui mi afferra per un polso.
- Senti, non volevo farti star male, sul serio. Carly è una stronza, non devi darle retta. A me stai simpatica, e non sto scherzando.
Mi libero dalla sua stretta, che fortunatamente non è troppo forte.
- Addio Stromberg.
E lo lascio li, immobile, mentre io me ne vado.
Non credo a nessuna di quelle parole, le avrà dette per non avere pesi sulla coscienza.
Un tipo come lui, di sicuro ci sa fare con le persone, sa come manipolarle a suo favore.
No, non mi sarei fatta prendere in giro.
Ne sono certa.
 
 
Angolo autrice.
 
Ebbene si, sono già qui a rompervi ancora le balle c:
Come vedete, il personaggio non è più Keaton, ma Wesley c:
Spero che questa ff vi piaccia, fatemi sapere qualcosa se vi va :)
 
Giulia :)
 
 
P.s. Lo so che Wesley non dovrebbe andare più a scuola, ma non vi preoccupate, si spiegherà tutto nel corso della storia c:
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Pigiama party ***


Capitolo 2

 
- Beatrice tesoro, sicura di non voler mangiare nulla? – chiede garbatamente mia madre, dall’entrata di camera mia.
- Ho lo stomaco chiuso, mamma. – in realtà sono ancora arrabbiata con Wesley per quello che mi ha fatto oggi, e sto cercando un modo per fargliela pagare, solo che non ho ancora avuto nessuna idea geniale.
- Ok, notte tesoro. – mi saluta mia madre, richiudendo la porta.
Mi rigiro sul letto, affondando il viso tra i due cuscini, e cercando di liberare la mente per qualche secondo, però una leggera suoneria invade la camera.
Rialzo il viso di scatto, il mio telefono stava suonando sul serio? Qualcuno mi stava cercando?
Scendo dal letto con un balzo e incomincio a frugare in ogni angolo della camera, e alla fine lo trovo, sotto la scrivania.
Il display segna un numero sconosciuto.
 
Sei ancora arrabbiata per oggi?
 
Wesley.

 
Oh no, ancora lui.
Cosa voleva ancora da me? Come ha fatto ad avere il mio numero?
Gli rispondo velocemente e mi distendo di nuovo sul letto, osservando il soffitto.
Il telefono suona di nuovo, questa volta è una chiamata.
 
- Pronto?
- Hey Tris, sono Wesley!
- Per sfortuna lo so..
- C’è l’hai ancora con me?
- Si
- Oh avanti! Ti ho detto che mi dispiace…
- E io ti ho detto addio.
- Tris ti prego!

 
Ma io ho già riattaccato, lanciando il telefono il più lontano possibile, e ributtandomi tra i cuscini.
Mi ero quasi addormentata quando qualcuno bussò alla mia porta, sarà mia madre che ha bisogno di qualcosa, meglio se faccio finta di dormire.
Fuori smettono di bussare, avranno capito che dormo.
Però ecco che la mia sfortuna colpisce ancora.
Qualcosa, o meglio, qualcuno mi si butta sopra di peso, e io sto quasi per mettermi ad urlare, quando una mano me lo impedisce.
Oddio, mi vorranno rapire?
Mi giro velocemente, e appena vedo chi è l’aggressore, quasi preferivo il serial killer.
Mi stacco la mano di Wesley di bocca, e lo spingo il più lontano possibile, quasi facendolo cadere dal letto.
- Ma sei normale?!
Lui scoppia a ridere di gusto, giuro che un giorno lo ucciderò.
- Che hai da ridere ora?
Lui si asciuga una lacrima – Sei così divertente quando ti arrabbi.
Incrocio le braccia, offesa – Stronzo.
Lui si fa serio, e poi incomincia ad avvicinarsi sempre di più, senza mai distogliere lo sguardo dai miei occhi.
Siamo a qualche centimetro di distanza, sverrei forse, ma voglio far vedere che non mi farò mettere i piedi in testa da uno come lui, perciò devo resistere.
Lui mi sorride – Lo so che ti sono mancato.
Io metto le mani sul suo viso, e mi avvicino ancora di un centimetro, e gli sorrido.
- Fottiti.
Lui si allontana, scoppiando a ridere, di nuovo.
- Che sei venuto a fare?
- Un pigiama party no?

Io lo guardo un po’ male – Che intendi dire con “pigiama party”?
Lui mi sorride, prima di estrarre due zaini da dietro il letto, il primo è quello che usa per andare a scuola, mentre il secondo mi è totalmente estraneo.
- Fortuna che hai il letto matrimoniale, non mi andava di dormire per terra.
Lo vedo estrarre alcuni vestiti da dentro il secondo zaino, non sta scherzando quando dice di voler fare un pigiama party.
- Scusa, ma cosa ti fa pensare che tu possa dormire qui?
Lui scuote le spalle – Tua madre mi sembrava contenta, e dato che tu non mi hai ancora cacciato credo di poter rimanere.
Mia madre contenta? Ok, questo è strano.
Però Wesley non mi da il tempo di ragionarci su che si è già tolto la maglietta, rimanendo a torso nudo.
Io mi porto velocemente le mani agli occhi, non lo voglio assolutamente vedere.
- Hey, non hai mai visto un ragazzo senza maglia? – lo sento ridacchiare.
- No, e preferivo rimandare ancora un po’ questo momento.
Lui ridacchia ancora un po’, poi lo sento prendermi una mano, fortuna che avevo gli occhi chiusi, e me le porta su una superficie liscia, con delle rialzature leggere.
Ci impiego un secondo a capire che la mia mano è su il suo petto, e la ritraggo velocemente, spalancando gli occhi. – Ma sei impazzito?!
Lui ride, ma sono così spiritosa?
- Vuoi farmi credere che non ti sia piaciuto?
- Pervertito.

Mi getto sul letto, dandogli le spalle e chiudendo gli occhi.
- Che fai? – mi chiede.
- Dormo –
- Ah già, forse è meglio che lo faccio anche io.
Spegne la luce e poi lo sento stendersi al mio fianco, se continuiamo a mantenere le distanze, forse riuscirò anche a dormire.
- Buonanotte dolcezza.
- Notte deficiente.

 
***

Questa mattina mi sono svegliata molto prima rispetto al solito, e la causa era un incubo, infatti avevo sognato che quel demente di Wesley Stromberg era venuto in camera mia con l’intenzione di fare un pigiama party.
Però, se era solo un incubo, come mai le braccia di Wes sono avvinghiate alla mia vita?
Sento il petto nudo del ragazzo contro la mia schiena, e il suo respiro caldo vicino alle orecchie.
Ok, per sfortuna non è un incubo.
Mi alzo con calma, sfilandomi piano dalla sua stretta, non ho intenzione di svegliarlo, o altrimenti sarei costretta a sentire quella sua irritante risata.
Apro silenziosamente l’armadio e afferro le prime cose che trovo, per poi entrare in bagno.
Mi lavo e cambio il più velocemente possibile, non si sa mai che a Wesley venga l’idea di entrare.
Per oggi i capelli li lascio sciolti, dopo aver infilato gli occhiali sono finalmente pronta, perciò me ritorno in camera, dove trovo Wesley intento a fare colazione, seduto sul letto.
- Buongiorno Tris – cerca di dire con la bocca piena.
- Ti sei preparato la colazione? – chiedo.
- No, l’ha portata tua madre, sai, credo pensi che sia il tuo ragazzo.
Ecco spiegato il comportamento di mia madre, lei è da tre anni che mi cerca il futuro marito.
- C’è ne anche per te – mi dice lui, porgendomi una brioche.
- Non ho fame. E forse dovresti vestirti, oppure arriverai tardi a scuola…
- Oh già, hai ragione – ingoia anche l’ultima briciola di pancake e incomincia a togliersi in pantaloni.
- Esiste il bagno! – dico, portandomi le mani agli occhi, disgustata.
- E’ troppo lontano per i miei gusti…- replica lui.
- Sei presentabile? – chiedo.
- Si, suppongo.
Socchiudo gli occhi, e appena accertato che indossa qualcosa, li apro completamente.
- Allora, ti va bene così? - dice, facendo un giro su se stesso.
Indossa dei semplici jeans e una canotta, però l’insieme è abbastanza carino.
- Niente capello oggi?
Lui mi sorride, per poi estrarre un capello blu scuro con la scritta “Inspire” e infilarmelo in testa.
- Sta meglio a te – mi dice sorridendo.
- Ne dubito, comunque sarà meglio andare, non voglio arrivare tardi.
- Come vuole lei, principessina. – Wesley recupera il suo zaino per poi seguirmi, ridacchiando, lungo le scale.
 
***

Mi sento leggermente osservata mentre percorro la strada verso la scuola.
Le ragazze e i ragazzi della mia scuola sparlano tra di loro, prima guardando me, poi Wesley e poi di nuovo me.
- Stanno parlando di me. – sentenzio.
Lui scuote le spalle – Non abbiamo ancora fatto nulla di sconvolgente se non sbaglio.
- Ho il tuo cappello in testa, è già sufficiente per loro…staranno dicendo che siamo fidanzati..

Wesley ridacchia e poi mi prende per mano.
- Ma che fai? – esclamo io.
- Oramai sono certi che siamo fidanzati, non credo che questo cambi molto le cose.
Mi continuo a guardare un po’ in torno, ma almeno la stretta di Wesley mi da un po’ di sicurezza.
- Oh eccoli la! – lo sento esclamare, mentre mi indica i ragazzi che il giorno prima erano al tavolo con noi.
C’è anche la tipa bionda, Carly se non sbaglio, che guarda con disgusto le nostre mani.
- Beh, sarà meglio che me ne vada..
- Scordatelo! Ci sono Keaton e Sabrina che non vedono l’ora di conoscerti, a Carly ci penso io, non ti preoccupare..
- Hey ragazzi! –
saluta il ragazzo, che si dovrebbe chiamare Keaton.
- Ciao – lo saluto, fingendo un sorriso.
- Scusa, ma ieri non ci siamo presentati, io sono Keaton. – dice indicando se stesso -  Mentre questa è Sabrina, la mia migliore amica. E quell’altra è Carly.
Sabrina mi sorride amichevolmente – E’ un piacere conoscerti Beatrice, Wes non ha fatto altro che parlare di te.
Guardo Wesley, che si passa imbarazzato una mano tra i capelli, credo che sia arrossito.
- Dove sei sparito ieri sera? – chiede acida Carly.
- Carly, non incominciare. – la rimprovera Sabrina.
- Stavo solo chiedendo – risponde lei, scuotendo le spalle.
- Se proprio ti interessa – dice Wesley – sono rimasto a dormire a casa sua.
- Oh, vi conoscete da una giornata e già andate a letto insieme? Non pensavo fossi caduto così in basso Wes.

Giuro che la meno, la voglio vedere soffrire.
- Beh con amici come te – dico io, acida – penso che Wesley non possa cadere più in basso.
- Qualcuno ti ha dato il permesso di parlare, troietta? – ruggisce lei.
- Ok, ora basta, stop! – Keaton si mette in mezzo. – Carly non dire un’altra parola, e tu Wes, porta via Tris da qui.
Wesley non se lo fa ripetere due volte, e mi trascina via da Carly, che sta insultando Keaton per averla zittita.
- Ma l’hai sentita?! Mi ha chiamato troietta! Io? Ma si è vista lei?! – esplodo io.
- Tris calmati, lo sai come è fatta.
- Se Keaton non si fosse messo in mezzo l’avrei uccisa!

Wesley sbuffa.
- Che hai da sbuffare?!
- Proprio non riesci a capirlo? Lei è gelosa di te, non la smetterà mai di torturarti.
- Gelosa di me? Perché dovrebbe esserlo? Lei sembra la versione top model della barbie, mentre io sono un mostro! Cos’ho io che lei non ha?!
- Niente, non hai niente.

- Appunto.
Wesley si libera la sua mano dalla mia – Sarà meglio che vada a vedere come se la cava Keaton, ci si vede in classe…
Mi da un bacio sulla guancia e poi sparisce tra la folla.
Io entro in classe, passandomi una mano sulla guancia, e mi siedo al solito posto vicino alla finestra.
Mentre aspetto l’arrivo del professore incomincio a giocherellare con una ciocca dei miei capelli, ed è allora che mi accorgo di avere ancora il cappello di Wesley in testa.
Me lo tolgo e incomincio a passarmelo tra le dita, è molto bello per essere di quel demente.
“Lei è gelosa di te”
Perché quella vipera dovrebbe essere gelosa di me?
Lei ha tutto (tranne un bel carattere ovvio), amici, ragazzi, bellezza e il resto.
Appoggio il capello con  “Inspire” sul banco accanto al mio, lo ridarò a Wesley il primo possibile.
- Hey, posso sedermi? – è Sabrina.
- Certo, fa pure – dico, mettendo il cappello nello zaino.
- Era di Wesley quello? – mi chiede.
- Si, glielo dovrò ridare..
- Si deve fidare molto di te per darti quel cappello, è molto importante per i ragazzi.
- Quali ragazzi?
- Gli Emblem3 ovvio.

Dal mio sguardo capisce che non ho capito nulla di quello che sta dicendo.
- Gli Emblem3 – inizia lei – il gruppo di Wesley, Keaton e il loro amico Drew. Sono andati a x factor  e sono arrivati quarti, e sono ritornati ad Huntington Beach da circa due mesi. Ora stanno lavorando al loro primo album.
Ho gli occhi e la bocca spalancata dalla sorpresa, non posso crederci, come ho fatto a non venire a conoscenza di tutte queste cose?
Sabrina scoppia a ridere – Scommetto che Wes non ti ha detto nulla.
- No, affatto.
- Credo che lui sia interessato a te per questo…
- Come scusa?
– Wesley interessato a me? Sabrina starà scherzando sicuramente.
- Sai, penso ch per i ragazzi sia stressante avere sempre gente intorno che vuole farseli amici per diventare famosi. A Wes è successo con Carly, lei stava con lui per questo.
- Wesley e Carly sono stati insieme?

Annuisce – Lui la amava, c’è rimasto veramente male quando lo ha scoperto…
- E allora perché lei è nel vostro gruppo?
Lei alza le spalle – Non ne ho idea, forse non riesce a dirle addio completamente.
- E io…io cosa c’entro in tutta questa storia?
- Sai, penso che Wes si senta normale quando sta con te, riesce a staccare dalla sua parte famosa che lo insegue ovunque vada. Con gli altri deve recitare la parte della star mentre con te può essere semplicemente Wesley.
Alla fine di queste dichiarazioni, in testa ho solo una grande confusione.
Mi sorprende il fatto che, con tutte le ragazze che ci sono, Wesley abbia scelto proprio me come valvola di sfogo.
Forse sono l’unica in tutta America a non conoscere gli Emblem3, cosa abbastanza probabile.
Onestamente Wesley non mi sembrava stressato o altro mentre parlava con me, forse è proprio vero che con me si sente normale.
E io, avrei continuato ad aiutarlo a “staccare” dalla sua parte normale?
No, assolutamente no.
Invece si.
No.
Si.
Ok, lo aiuterò.
 
 
 
 
 
Angolo autrice.

 
 
Salveee :)
Mi fa piacere che il primo capitolo vi piaccia, perché questo fa letteralmente schifo (almeno per me) ;)
Non mi uccidete per favore c:
 
Giulia.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Sam ***


Capitolo 3

 
La giornata scolastica passò più o meno velocemente, è arrivò anche la fine dell’ultima ora.
Seguì i miei compagni fuori dall’istituto, cercando col lo sguardo il viso del demente, chissà perché, speravo che mi aspettasse all’uscita, cosa che invece non fece.
Incomincio a prendere la strada verso casa, quasi aspettandomi di vederlo comparire alle spalle, ma quando arrivo davanti al portone di casa, ogni mia speranza di rivederlo si abbassa a zero.
Non fraintendetemi, voglio vederlo solo ed esclusivamente per ridargli il suo dannatissimo cappello.
Entro in casa e butto lo zaino per terra, sento la voce di mia madre chiamarmi dalla cucina, e io la raggiungo quasi strisciando dalla stanchezza.
- Com’è andata oggi, tesoro? – mi chiede, mentre mi versa un bicchiere di succo d’arancia.
- Solito – rispondo secca, sedendomi al tavolo al centro della cucina.
Mia madre incomincia a canticchiare una canzone mentre mescola l’impasto per qualche sua opera culinaria, molto probabilmente la sua torta alla vaniglia.
- Mamma? – e tutta la mattina che mi torturo con la stessa domanda, ed ora è il momento di scoprire la verità.
- Dimmi tesoro.
- Ieri sera, è venuto un ragazzo a casa nostra…
- Si, lo so, chi pensi che lo abbia fatto entrare? – mi chiede sorridendo.
- Ecco appunto, perché lo hai fatto entrare?
Mia madre continua a mescolare l’impasto, senza smettere di sorridere. – Conosco gli Stromberg da più tempo di quanto tu possa immaginare.
Sento il mio viso assumere un’espressione sorpresa. – Che intendi con questo?!
- Ho fatto tutti gli anni di scuola in classe con Laraine, ed ero presente al suo matrimonio con William Stromberg e alla nascita del piccolo Wesley.
Se in quel momento avessi avuto il succo d’arancia in bocca, molto probabilmente lo avrei sputato dalla sorpresa.
Mia mamma era amica degli Stromberg? Non ci potevo credere.
- Non sai quanto mi abbia fatto piacere che voi due siate diventati amici. – continua lei, sorridendo ancora di più.
- Non siamo amici, siamo solo compagni di classe.
- E tu dormi con tutti i tuoi compagni di classe?
Non risposi, ma dal modo in cui mi guardava, sapevo che aveva capito.
- Sarà meglio che vada a fare i compiti.-
- Ah dimenticavo, ieri sera Wesley ci ha invitato a mangiare a casa Stromberg sabato sera.
Giuro che svengo, perché sono sempre l’ultima a sapere le cose?
 
***
Dove lo avevo messo quel dannato telefono?
Buttai all’aria tutti i miei vesti, e disfai il letto per cercarlo sotto al cuscino, alla fine però, lo trovai nella tasca dello zaino, chissà come c’era finito..
Cercai tra le chiamate ricevute, e richiamai l’ultimo numero della lista, Wesley mi rispose dopo tre squilli.
 
- Ciao dolcezza.
- COS’è QUESTA STORIA CHE VENIAMO A MAGIARE DA VOI? E SMETTILA DI CHIAMARMI DOLCEZZA.
- Calmati zuccherino, non pensavo fosse una brutta idea.
- E’ un’idea orrenda, si vede che è tua.
- Si può sapere perché sei sempre così acida?
- Sei tu che mi fai essere così.
- Oh, ma piantala, lo so che mi adori.
- Stronzo.
- Sei a casa?
- Che ti interessa?
- Infilati un costume, tra poco sono sotto a casa tua.

 
Ero pronta a ribadire, ma lui aveva già riattaccato, lo ucciderò un giorno.
Non mi sarei mai messa in costume davanti a quel maniaco, e non lo avrei seguito da nessuna parte.
Ero convinta di questo, niente mi avrebbe smosso.
 
***

- Oh, vedo che per una volta mi hai ascoltato. – sorride Wesley, vedendo il laccio del mio costume nero uscire da sotto i vestiti.
- Si, ma non farci l’abitudine. – dico seria, mentre lui mi prendeva per mano.
- Mamma, torniamo tra un po’! – urlo mentre mi richiudo la porta alle spalle.
- Tua madre è molto simpatica – mi dice lui, mentre mi trascina da qualche parte.
- Quasi più di me.
- Ma piantala una buona volta! Se fossi un po’ meno acida di sicuro avresti molti più amici..
- Come no, e magari in questo momento starei con il mio fidanzato invece che con te.

- Magari un giorno non ci sarà molta differenza…
Avrei voluto chiedere ulteriori informazioni, ma il panorama mi diede tanto terrore dal bloccarmi.
Tavole da surf.
Tavole da surf ovunque.
 
- Avanti Tris, non è difficile!
Ma io, nei miei dodici anni, avevo paura di quei immensi pezzi di legno che a Sam piacevano tanto.
Eravamo da soli in spiaggia quella mattinata, i nostri genitori erano rimasti a casa, ma intanto c’era il mio fratellone a badare a me.
Io ero seduta a terra, le gambe al petto e la testa tra di loro, mentre Sam mi guardava comprensivo dal mio fianco.
Aveva diciotto anni ù, ed era il bello della famiglia, alto e muscoloso, con i capelli biondi e gli occhi identici ai miei.
Non è necessario dire che le ragazze gli sbavavano dietro, ma per me lui era solo il mio fratellone.
Il ragazzo che mi portava i dolci di nascosto quando ero triste e che mi aiutava coccolava tra le sue braccia quando mi sentivo sola.
Era il mio eroe.
- Hey, vieni qui piccola. – mi buttai senza esitare tra le sue braccia.
Stava tentando di insegnarmi a cavalcare quegli oggetti demoniaci, ma io ne avevo il terrore.
- Non ti preoccupare, sarà per la prossima volta – mi passò una mano tra i capelli.
- Mi vuoi bene anche se non ne sarò capace?
Lui mi sorrise, era bellissimo quando sorrideva – Ricordati una cosa, Tris. Anche se fossimo lontani migliaia di chilometri, e tu mi non sopporterai più, io ti vorrò sempre bene.

 
 
- Tris! Che hai? Ti prego parlami! – Wesley continuava a farmi delle domande, al quale puntualmente non rispondevo.
Ero inginocchiata a terra, con le mani che mi coprivano il volto pieno di lacrime.
I ricordi continuavano a perseguitarmi ovunque andassi, e lui continuava a seguirmi con i suoi sorrisi stupendi.
Alzai il viso, e vidi Wesley guardarmi preoccupato prima di prendermi tra le sue braccia.
Io mi lascia riscaldare dal quel contatto, ne avevo bisogno.
- Portami a casa, ti prego.
Wesley mi carico in braccio, e io appoggiai il viso contro il suo petto, lasciandomi cullare dai battiti dal suo cuore, credo di essermi addormentata.

***

Mi rialzo nel mio letto, con Wesley, ancora addormentato, seduto sulla poltrona al mio fianco.
Un po’ strano come risveglio.
Mi alzo piano,e mi accorgo di avere il pigiama addosso.
“ Spero che sia stata mia mamma a mettermelo”.
Vedo Wesley dormire beato al mio capezzale, sembra quasi carino quando è tranquillo.
Carino? Ok, sto veramente male.
- Wesley… - lo chiamo, e come risposta, lui incomincia a russare.
Veramente galante, non c’è che dire.
Mi alzo dal letto, e con tutto il peso possibile mi siedo sulle sue gambe, facendolo sobbalzare.
- Buongiorno dormiglione! – lo saluto.
- Tris..mi hai fatto spaventare…- dice lui, ancora mezzo addormentato.
- Scusami, è che non sono riuscita a trattenermi. – sorrido maliziosa.
- Credo di meritarmelo dopo quello che è successo ieri pomeriggio.
- Ma che stai dicendo? – ma poi ricordo, facendo in modo che la tristezza si impossessi ancora di me.
- Tris, ti prego perdonami, non ci avevo pensato…
- Fa niente… - mi risiedo sul letto, e lui mi imita.
- Ci pensi ancora a lui?
Lo guardo dritta negli occhi, sono certa che i miei sono pieni di lacrime.
- Sempre.
- Sono passati cinque anni, non credi sia ora di cercare di andare avanti?

Non può averlo detto, è impossibile, come può non capirmi?
- Tu ci riusciresti se Keaton ti morisse davanti agli occhi?
Lui abbassa lo sguardo, credo si senti in colpa.
- Sam era il mio tutto – continuo io – Ora che non c’è più, non ho più niente.
Per un secondo rividi la scena della sua morte, quella mattina di inizio agosto.
Mi voleva far vedere come era diventato bravo sulla tavola.
Però non aveva calcolato quell’onda, che lo portò sott’acqua più del dovuto.
L’unica cosa che venne a galla quel giorno, fu quello stupido pezzo di legno.
- E’ meglio se te ne vai ora, voglio rimanere da sola.
Lui mi guarda comprensivo, recuperando tutte le sue cose.
Va verso alla porta, ma sembra ripensarci, e si gira verso di me.
- Non è vero che non hai più niente. – dice serio – Hai me, e anche se valgo poco in confronto a lui, non ti abbandonerò.
Detta l’ultima parola, scompare dietro alla porta.
 
 
Angolo autrice.
 
Il capitolo è orrendo e corto, lo so, perdonatemi…
In questo capitolo si spiega perché la madre di Tris abbia permesso a Wesley di dormire con la figlia (tanto per far capire che non è una madre menefreghista lol).
 
Anyway, fatemi sapere che ne pensate se vi va c:
Giulia.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Aria di novità ***


Capitolo 4

 
Passai i seguenti tre giorni in stato vegetativo, mangiando biscotti e dormendo per ore.
Ho persino saltato la scuola, cosa che non accade dalla varicella quando avevo cinque anni.
Per fortuna i miei genitori hanno capito che voglio starmene da sola, e mi parlano solo per sapere se ho fame o se ho voglia di tornare a scuola.
Onestamente ho paura di tornarci, ho paura di rivederlo, Wesley.
Per quanto mi secca ammetterlo, ho pensato lui, a quello che mi ha detto prima di andarsene, che non mi avrebbe abbandonata.
Non so perché, ma quando ha detto quella frase, qualcosa è scattato nel mio profondo del mio stomaco.
Starò impazzendo.
Forse, se non avesse sempre quel sorriso sarcastico in faccia, potrei anche tentare di essere sua amica.
Mi pettino i capelli umidi, avevo proprio bisogno di una doccia, e poi me ne ritorno in camera.
Per puro caso incrocio il mio sguardo nello specchio, e mi ritrovo a pensare, come sempre, a quanto sia strano che gente definita da tutti “popolare” parli con una sfigata come me.
Mi infilo una felpa e dei pantaloni larghi, entrambi neri, e ritorno a guardarmi allo specchio, e, come al solito, mi fa rabbrividire dal disgusto ciò che vedo.
Wesley deve aver un bel coraggio a farsi vedere sempre in giro con me.
Qualcuno martella contro la mia porta, distraendomi dai miei pensieri.
- Entra pure, Wesley – davo per scontato che fosse lui, anche se non è mai tornato a trovarmi da quel giorno.
- Come scusa? – mi chiede la voce dolce di Sabrina.
- Ah scusa, pensavo fossi Wesley…
Mi sorride maliziosa – Ti ho beccata alla fine.
- Come?

Lei si siede allegramente sul mio letto – Stavi pensando a lui.
Mi siedo al suo fianco e gli do uno schiaffetto sul braccio – Non è assolutamente vero!
- Ahh l’amour – esclama portandosi le mani al cuore come in una tragedia romantica.
Prendo un cuscino e glielo butto in testa, scompigliandole i capelli biondi.
- Hey!
- Te lo sei meritato!
- Ho solo detto la verità! –
mi fa la linguaccia come una bambina di cinque anni, e io non posso fare a meno di ridere.
- Stavi facendo l’inventario? – mi chiede, avvicinandosi all’armadio.
- Più che altro, stavo cercando un vestito per domani sera..
- Occasione speciale?

Scuoto la testa – Solo una cena a casa Stromberg…
Sul viso le compare un sorriso gigantesco – Oh che dolce che è Wesley, una cena romantica!
- Ci saranno anche le nostre famiglie – puntualizzo io.
Lei scuote le spalle, continuando a frugare nel mio armadio – Comunque, qui non c’è nulla di appropriato…
- I miei soliti vestiti andranno più che bene..
Mi fulmina con lo sguardo – Io questi te li brucio immediatamente, e ora, noi andiamo a fare shopping.
No, non può averla detta, la parola con la “S”.
Non ci andrò, non sono il tipo, è totalmente e decisamente escluso.

***
- Guarda questa, è così carina! – Sabrina mi mostra una canotta beige a fiorellini.
- Non la metterò mai – incrocio le braccia al petto e cerco di fare un’espressione contrariata.
- La metterai, a costo di farlo con la forza. – dice, gettandola nel carrello stra corico di vestiti per la sottoscritta.
- Possiamo andare? – chiedo impaziente.
- Non prima di aver trovato un vestito per domani.
Io sbuffo – Ci sarà qualcosa di “appropriato” in quel carrello!
Lei mi guarda storto, come se stessi delirando – Questi sono i vestiti che metterai a scuola e nelle tue uscite amorose con Wes, non vanno bene per una cena di famiglia.
Sono pronta a replicare, ma la sua attenzione si è già spostata da un’altra parte.
- O mio Dio, è perfetto!
La vedo correre verso un vestito poco lontano, e io la seguo, trascinandomi dietro il pesante carrello.
- Provalo! – mi sbatte il vestito e chiudendomi in un camerino.
Io mi vesto lentamente, un po’ per paura di rovinarlo, e un po’ perché ho paura di vedermi addosso qualcosa  di diverso.
Il vestito è di un blu intenso, che si abbina al colore nero dei miei capelli, con le spalline sottili e lungo fino al ginocchio.
Non mi sta così male, anche se ho decisamente troppa pelle scoperta.
Apro le tendine del camerino e Sabrina spalanca gli occhi, estasiata.
- Stai benissimo – esclama – devi comprarlo!
- Ne sei certa?
- Sono sincera al cento per cento. –
mi sorride rassicurante.
Io mi guardo allo specchio un ultima volta. – Ok, lo compro.
 
***

Io e Sabrina abbiamo le mani piene di borse, ma ne è valsa la pena, infatti, anche se sembra strana la cosa, mi sono divertita a fare shopping con lei.
Addosso ho la canotta fiorellini che piaceva tanto a Sabrina, con dei pantaloni bianchi e delle ballerine argentate.
Sembravo un’altra persona quasi.
- Allora domani pomeriggio vengo da te e ci occuperemo del trucco e dei capelli.
- Anche il trucco?

- Esatto! – esclama lei, poi la sua attenzione si sposa da me a dei ragazzi poco più avanti – Oh guarda chi c’è!
Corre verso di loro, e io faccio fatica a starle dietro, non sono abituata a camminare con le barelline.
Ci sono Keaton, Wesley e un altri due ragazzi che non conoscevo, e si stavano sfidando con lo skateboard.
Keaton mi vide subito – Tris..wow!
Gli atri due mi squadrano un po’ e uno ha anche un sorriso compiaciuto mentre lo fa, e Wesley quasi cade dallo skate quando mi vede.
Mi guarda un po’ storto e mi si avvicina, sento lo stomaco fare un balzo.
- Tris? – mi tocca la guancia con un dito – Sei tu?
- Anche io sono felice di vederti, Wesley.

- Ragazzi – disse uno dei due sconosciuti, avvicinandosi con un sorrisetto malizioso – Chi è questa stupenda visione?
Divento rosso fuoco – Beatrice, ma preferisco Tris.
- Piacere di conoscerla – mi bacia una mano e mi sorride – Sono Sky.
C’è da ammettere che è carino, fisico ben piantato, viso dai tratti decisi, occhi verdi e capelli castani spettinati.
- Tris, ti voglio presentare Drew – disse, quasi urlando, Wesley, trascinandomi per un braccio verso il quarto ragazzo.
- Oh piacere – dissi sorridendo.
- E quindi sei tu la ragazza del quale parla sempre  Wes – sorrise lui – Ottima scelta, amico.
- Beh, credo sia ora di andare – disse Wesley, mi sembra che avesse le guancia rosse, ma forse era solo un’ impressione.
- Si, è meglio, io e Sabrina dobbiamo portare a casa tutte le borse…
- Vi aiutiamo! – esclamò Keaton prendendo alcune borse dalle mani di Sabrina, Wesley fece lo stesso con me.
- Ci vediamo domani per le prove – disse Wesley a Drew, questo rispose con un cenno, prima di scomparire con lo skate.
- Spero di rivederti preso, piccoletta – mi disse Sky, prima di scomparire dietro Drew.
- Sono simpatici i vostri amici – dico, prendendo a camminare.
- Si, molte ragazze ci farebbero un pensierino – Wesley mi guarda di sottecchi, come se volesse vedere la mia reazione a quella frase.
- Non sarai geloso? – chiede sorridendo Sabrina.
- Wesley geloso? Questa è una novità – lo prende in giro Keaton.
Wesley tira un sacchetto contro la testa del fratello, e l’altro lo imita.
- Hey, li ho pagati io quei vestiti! –
Wesley scuote le spalle – Abbiamo abbastanza soldi per ripagarteli.
Ah già, è vero.
Non mi ricordo mai che loro sono famosi, e solo che stando con loro non sembra che abbiano già un album nelle classifiche e che siano voluti da mezzo mondo.
Sembrano così normali.
- Siamo arrivati – annuncio, vedendo il cancello di casa. – Ora posso farcela anche da sola.
- Ne sei certa? – mi chiede Sabrina, mentre le prendo le borse dalle mani.
- La aiuto io, non vi preoccupate – dice Wesley, facendo lo stesso con le borse di Keaton.
- Ok, ci vediamo domani allora – Sabrina mi da un bacio sulla guancia e Keaton mi saluta con la mano.
- Sono veramente carini insieme.
Wesley alza le spalle con menefreghismo – Non saprei, di solito Keaton preferisce le rosse alle bionde, magari fa un eccezione.
- E tu c’è l’hai già una ragazza? - Perché l’ho detto? Non potevo starmene zitta una buona volta?
Lui mi sorride – Per ora no, però si può sempre cambiare.
Gli sorrido, un po’ sforzata, mentre apro la porta di casa.
- Mamma sono a casa! – urlo.
- Finalmente! Oh, vedo che c’è anche un ospite. – mia madre sorride a Wesley.
- Salve signora Green. – Wesley finge un’aria da bravo e innocente ragazzo.
- Ti dovevo proprio parlare – l’espressione di mia madre si fa triste – Per sfortuna domani non potremo venire.
- Perché?! – esclamiamo io e il ragazzo insieme.
- Beatrice, tuo padre dovrà stare via per qualche settimana a Los Angeles, e noi andremo con lui.
- Ma non me ne voglio andare!
- Beatrice ti prego…
- Mamm..-
cerco di dire, ma Wesley è più veloce.
- Potrebbe venire a stare da noi, se non ci sono problemi…
Mia madre guarda prima lui, poi me, e di nuovo lui.
- Dici sul serio?
- Mi sembra ovvio. – Wesley sorride incoraggiante. – Mia madre sarebbe contenta di ospitare la figlia della sua migliore amica.
Mia madre gli sorrise, era fatta. – Chiamo Laraine per sapere che ne pensa, voi rimanete qui.
E scompare nel salotto, lasciandoci da soli.
- Come ti è venuta in mente questa idea?
- Non sei felice di vivere per un po’ di tempo con il tuo ragazzo del cuore? –
si avvicina al mio viso, sorridendo.
- No, affatto – cerco di ritrarmi, ma sono contro al muro.
Lui mi prende una ciocca di capelli e se la passa tra le dita – Sei carina vestita così.
Non riesco più a respirare, l’unica cosa che so fare è guardarlo negli occhi.
Dove è finita la vecchia Beatrice che camminava a testa bassa? Non lo so, non so nemmeno chi sono in questo momento.
Il viso di Wesley si avvicina di più, si è fatto serio ora.
E proprio in quel momento, quando siamo a cinque centimetri l’uno dall’altra, mia madre fa il suo ingresso trionfante.
Wesley si allontana come un fulmine da me, e sorride a mia madre, che sembra non essersi accorta di nulla.
- Laraine  ha detto che per lei non ci sono problemi!
- Sapevo che mia madre avrebbe capito – il sorriso si allarga di più.
- Ah, ha anche detto che se non torni subito a casa ti potrai considerare in punizione. – mia madre ridacchia vedendo l’espressione terrorizzata del ragazzo.
- Sarà meglio che me ne vada – fa un cenno con la testa a mia madre e mi lancia un lungo sguardo prima di chiudersi la porta alle spalle.
Due settimane a casa Stromberg, non posso sopravvivere.
 
 
Angolo autrice.
 

Ok, ho aggiunto qualche novità in questo capitolo: il nuovo look di Tris, Sky e Drew e il trasferimento a casa Stromberg per due settimane.
Ebbene si, farò in modo che le capiti di tutto lol
Se vi va di farmi sapere che ne pesate io ne sarei felice c:
 
Giulia.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Fall for you ***


Capitolo 5
 

- Non c’è la posso fare, non c’è la posso fare, non c’è la posso fare.
Stavo tremando tanto ero preoccupata.
Sabrina sbuffa scocciata, non riesce a mettermi l’eyeliner nero intorno agli occhi.
- Tris ti prego!
- Sabrina non ci riuscirò a stare in casa loro per due settimane!
- Cosa vuoi che ti facciano con i loro genitori in casa? Ti stai preoccupando decisamente troppo.
- Ho paura…
- Di che? –
dice, finendo il lavoro intorno ai miei occhi.
Erano le sette, e tra mezz’ora sarei dovuta essere a casa Stromberg.
Io ero totalmente in ansia, sarei dovuta passare due settimane in una casa di quasi sconosciuti, sotto lo stesso tetto di Wesley.
Se ripenso a quello che stava per succedere ieri il cuore perde un colpo e le gambe diventano molli, spero solo che non ricapiti.
Oppure lo spero?
- Sai di chi ho paura.
- Ahhhh –
Sabrina fa un sorrisetto – Il tuo grande amore…
- Non è il mio grande amore!
- E allora perché sei diventata rossa?

Mi giro di scatto verso lo specchio, vedendo che sono completamente rossa.
- Lasciamo perdere…
- Pronta! –
Sabrina sembra soddisfatta.
Io mi specchio.
Indosso un abito bianco e delle calze nere, con le ballerine nere.
Il trucco è abbastanza leggero, perciò non mi faccio molti problemi.
Lo spettacolo inizia.
 
***

Busso agitata alla porta, lisciando i vestiti.
Dall’interno provengono strani rumori, come se qualcuno stesse correndo.
Alla fine è Keaton ad aprirmi la porta, ha solo un asciugamano addosso, che lo copre dalla vita alle ginocchia.
- Oh Tris sei tu. – sta diventando rosso fuoco.
- Si, scusa sono un po’ troppo in anticipo. – ero rossa quanto lui.
- Oh, non ti preoccupare, entra pure.
Mi fa spazio, e io entro subito, portando dietro le valigie.
- Fa come se fossi a casa tua, io..ecco…mi vado a mettere qualcosa.
Corre su per le scale, e io mi siedo sul divano beige.
La stanza è molto accogliente e luminosa, e anche se disordinata  a me da un senso di famiglia.
- Eccomi – Keaton scende le scale, vestito per fortuna.
- Scusami per prima… - divento un po’ rossa.
- Non ti preoccupare, ma forse è meglio non parlarne davanti a Wesley.. – si siede sorridendo al mio fianco.
- Sarà strano stare qui con voi, non sono mai stata una notte fuori casa.
- Mai fatto un pigiama party da amici?
- Io non ne ho.
- Non ne avevi –
puntualizza lui – Ora hai me, Sabrina e Wesley, anche se credo che lui abbia una specie di cotta.
- Lo dice anche Sabrina, ma io non sono sicura sia vero.
- Avrai tutto il tempo per scoprirlo.

Sorridiamo, c’è da ammettere che ha un sorriso stupendo.
Ok, devo smetterla.
La porta principale si apre e qualcuno si mette ad urlare – Keaton ci sei?
- Si, siamo qui Wes. – risponde il fratello.
- Oh, ciao – Wesley mi sorride.
- Ciao. – ho paura di guardarlo in faccia dopo quello che è successo…
- Dove sono mamma e Brooke? – chiese Wesley, sedendosi al mio fianco.
- Shopping – disse semplicemente Keaton, come se fosse la cosa più ovvia al mondo. – Torneranno tra poco.
E in quel preciso istante, si sente una macchina fermarsi nel vialetto di casa.
Una donna apre la porta, seguita da una ragazzina bionda, entrambe sono carice di borse.
- Mamma guarda chi c’è – dice Wesley.
La donna, che dovrebbe essere Laraine, mi guarda contenta, prima di venirmi addosso e abbracciarmi.
- Sono così felice di vederti, Beatrice! L’ultima volta che ti ho visto avevi poco più di cinque anni, e guardati ora, sei bellissima!
Non so che rispondere a tutti questi complimenti, perciò mi limito a sorridere.
- Piacere, io sono Brooke, la sorella di Keaton e Wesley.
- Piacere, Beatrice.

Ci stringiamo le mani sorridenti, mi sembra simpatica.
- Beh, io e Brooke prepariamo da mangiare ora – dice Laraine – Keats, porta le borse in camera mia. Mentre tu, Wes, mostra la sua camera a Beatrice.
In qualche secondo nella stanza rimaniamo solo io e Wesley, che prende le mie borse.
- Avrai la stanza affianco alla mia, spero ne sia felice – mi fa l’occhiolino, prima di salire le scale.
Io lo seguo, in silenzio, fino alla stanza a me destinata.
E’ molto bella, con le pareti color pesca e i mobili bianchi, ci potrei passare la vita.
- Ti piace? – dice lui, mettendo le borse sul letto.
- E’..wow –
Mi sorride – Mi sei mancata…
- Ci siamo visti gusto ieri sera!
Lui si avvicina e il respiro mi si blocca – Lo so.
La porta della mia nuova stanza si apre, e Brooke irrompe nella stanza.
- Wes, mamma ha bisogno di te, quindi muoviti.
Wes sbuffa allontanandosi – Ci vediamo dopo.
Io mi siedo sul letto, e guardo un punto fisso davanti a me.
A me non piace Wesley.
A me non piace Wesley.
A me non piace Wesley.
Continuo a ripeterlo, ma ci credo sempre meno.
 
***

- Beatrice sei stupenda – Laraine mi sorride dall’altro capo della tavola, passandomi l’insalata.
- Grazie signora Stromberg.
- Oh chiamami Laraine! Signora Stromberg mi fa sentire vecchia! –
mi fa l’occhiolino.
- Ok, Laraine.
Sento Wesley fissarmi, ma io mi sto costringendo a non guardarlo, cosa complicata, dato che è di fronte a me.
Passo tutta la serata rispondendo alle domande e a chiedere il bis di tutto, per essere educata.
A fine cena, Brooke e Laraine vanno in cucina per un caffè, mentre Keaton si è rinchiuso in camera a giocare ai videogames.
Siamo rimasti solo io e Wesley.
- Hai paura di guardarmi? – ridacchia lui.
- Fottiti. – incrocio le braccia al petto, e lo guardo, anche se timidamente.
- Ci hai mai sentiti cantare?
- Ehm no, scusa…
- mi sento in colpa sul serio.
- Allora è meglio rimediare. – mi sorride, prima di prendermi per mano, e portarmi in camera sua.
E’ più piccola della mia, e piena zeppa di poster di band che nemmeno conosco.
Diciamo che sto morendo dall’imbarazzo.
 Mi fa accomodare sul letto al suo fianco, prima di prendere la chitarra.
- Credo che questa canzone sia perfetta per noi. – dice.

The best thing about tonight's that we're not fighting
Could it be that we have been this way before
I know you don't think that I am trying
I know you're wearing thin down to the core

 
Ascolto in silenzio la prima strofa, non è ancora arrivata la frase che mi farà morire.
 
But hold your breathe
Because tonight will be the night
That I will fall for you
Over again
Don't make me change my mind
Or I won't live to see another day
I swear it's true
Because a girl like you is impossible to find
You're impossible to find


Ok, è arrivato il momento di morire.
Sembra una dichiarazione d’amore quella canzone, forse lo è veramente.
Perché Wesley continua a fissarmi mentre canta? Non può guardare da un’altra parte? Mi mette agitazione.
Lui apre la bocca per continuare, ma io non sto nemmeno badando alla sua voce, sono le parole a spaventarmi.
- Sta zitto. – lo fermo.
- Come? – mi guarda con un’aria mezza interrogativa e mezza divertita.
Non so che dire o fare.
Scappo? Abitiamo sotto lo stesso tetto, non servirebbe a nulla.
Mi butto a terra? No, sarebbe inutile.
Cosa posso fare?
Alzo gli occhi verso di lui, e poi mi avvicino velocemente, facendo coincidere le nostre labbra.
Non faccio nemmeno resistenza quando la sua lingua penetra nella mia bocca, sembra quasi che mi piaccia.
Non era cosa la cosa giusta da fare,no, assolutamente.
Ma ormai lo avevo fatto, come potevo rimediare?
Mi stacco in fretta da lui, spingendolo via.
- Scusa. – farfuglio, prima di scappare in camera e chiudermi dentro a chiave.
Mi butto sul letto e affondo la testa tra i cuscini, voglio morire soffocata.
Sento ancora il sapore delle sue labbra sulle mie, oddio come bacia bene.
Ora si aspetterà di potermi baciare quando vuole, forse mi considererà la sua fidanzata.
Io non sono pronta.
Ho paura di innamorarmi.
Ho paura di essere amata.
 
 
Angolo autrice.

* la canzone è Fall For You dei Secondhand Serenade (Keaton ha fatto una cover di questa canzone).

*scappa a nascondersi*
Lo so, è orrendo, non mi uccidete please.
Se vi va però, lasciatemi una piccola recensione, anche per dirmi che fa schifo c:

Giulia.

P.s. Ho appena scritto una nuova ff su Austin Mahone (ci sono anche gli Emblem3) e la trovate qui :  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2094363&i=1
Se passate ne sarei moooolto felice c:  

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Loved and Lost ***


Capitolo 6

 
Ho paura a scendere per la colazione, ho paura di quello che potrebbe succedere con Wesley.
Mi fingo ammalata? No, attirerei di più l’attenzione.
Mi sa che mi tocca scendere.
Col cautela scendo le scale fino alla cucina, dove la famiglia Stromberg sta già mangiando.
- Oh Beatrice, siediti pure, devi essere affamata! – disse Laraine incominciando a riempirmi il piatto di cibarie varie.
Inizio a mangiare, ma la cosa che mi interessa di più è lo sguardo di Wesley, che sembra essere attirato dal suo piatto come un magnete.
Keaton mi da un colpo alla gamba e io quasi non sputo il succo d’arancia.
- Che c’è?
Lui fa un cenno divertito verso sua madre, che mi sta porgendo un pezzo di beckon.
- Oh grazie Laraine. – mi ero incantata a osservare Wesley, spero che Laraine non se ne sia accorta.
- Wesley, perché tu e Beatrice non andate a fare un giro?
Se ne è accorta, sono spacciata.
- Ok. – mugugna lui, alzandosi da tavola, mentre io finisco il mio succo e lo seguo fuori casa.
Io sono davanti e lui è indietro di dieci passi, nessuno parla e non ci guardiamo nemmeno.
Non faccio in tempo a svoltare l’angolo che mi ritrovo contro al muro di una casa, con le braccia di Wesley in ogni lato del viso, che mi impediscono di scappare.
Ci guardiamo negli occhi, e lui prende ad accarezzarmi una guancia con un dito.
- Perché te ne sei andata? – ha la voce calma, e lo sguardo serio.
- Perché non ti amo – alzo le braccia come per sostenere che quella affermazione è la più vera del mondo.
- Bugiarda – continua ad avvicinarsi e io sto morendo dalla paura.
Gli metto le mani sul petto, cercando di tenerlo a distanza – Wes, ti prego…
Lui sorride, passandomi un dito sulle labbra – Mi hai chiamato Wes…
- Scusa, ho sbagliato. – mi sento il cuore in gola.
Siamo troppo vicini, e io non riesco più a controllarmi.
Una parte di me vorebbe baciarlo all’istante, mentre l’altra lo vuole prendere schiaffi.
Per il momento sono in parità, e io non so a chi dare ascolto.
Lui si avvicina al mio orecchio – Wes mi piace di più.
- Sarà meglio tornare a casa. – cerco di cambiare discorso, cosa alquanto inutile.
Lui si allontana un po’ per squadrarmi meglio – Non ti piaccio più?
Si, no, si, non lo so.
- Non lo so..:
Lui mi si avvicina nuovamente, e le nostre labbra si sfiorano – Tu mi piace Tris, con te sento di essere una persona normale, non la star famosa del quale tutti si vogliono approfittare.
Io non parlo, limito a sospirare e a guardarlo negli occhi.
- Ti prego – continua lui – Non voglio costringerti a fare nulla, ma almeno tentiamoci.
- E se non va come vogliamo?
- Almeno avremo provato.

Sorride, e così bello quando lo fa.
- Io ho paura Wes.
Mi prende le mani tra le sue, portandole al petto – Ci sono io qui, non dovrai avere paura di nulla, io ti difenderò da ogni problema.
Se sapesse che il problema è lui.
Mi guarda quasi supplichevole, e io mi sento a pezzi, non voglio farlo soffrire.
Possiamo almeno tentare, e se non va, tornerà tutto come prima.
- Ci possiamo provare.
Lui mi sorride, prima di trascinarmi in un lungo e dolce bacio.
 
***

Tre giorni.
I tre giorni più belli della mia vita forse.
Io e Wesley stavamo insieme, e ci amavamo.
Eravamo indivisibili, le nostre mani erano sempre unite e le nostre labbra reclamavano quelle dell’altro.
Era tutto perfetto.
Ma si sa, le cose perfette non durano mai, nemmeno questa volta.
I ragazzi erano in studio registrazione per lavorare all’album, avevo sentito le loro canzoni, veramente molto belle.
Mi piaceva soprattutto 3000 miles, mi fa venir voglia di piangere, non so perché.
Quello era un pomeriggio relativamente tranquillo, sono in casa da sola e sto leggendo un libro che mi ha prestato Brooke.
La porta si spalanca di colpo e delle urla invadono la casa.
Raggiungo la fonte delle urla e vide che c’erano Wesley, Keaton e Drew che litigano.
- Che succede qui? – chiedo.
- Oh, Tris – Wesley mi guarda preoccupato – Non pensavamo fossi qui.
- Che sta succedendo? –
chiedo di nuovo.
I tre si scambiano uno sguardo, e alla fine è Wesley a parlare.
- Abbiamo avuto un ingaggio per un evento molto importante, ci vedrà un sacco di gente.
- Ma è fantastico ragazzi! – non capisco perché litigassero, è una cosa stupenda.
- Questo evento è una specie di tour…e dovremo stare via per un po’ di tempo.
Mi rabbuio – Quanto tempo?
- Un mese.
- Un mese?! –
urlo – Ma è tantissimo!
- Infatti è per questo che Wesley non vuole venire – dice Keaton – Per lui è troppo tempo, ma è un’occasione troppo importante, non possiamo rinunciarci.
Lancio uno sguardo a Wesley, che sembra capire.
- Ragazzi ne parliamo più tardi, ora lasciateci un momento da soli.
Keaton e Drew annuiscono, e poi escono di casa.
Corro ad abbracciare Wesley – Non voglio che tu te ne vada.
- Dai piccola, sarà per poco.
- Un mese non è poco –
qualche lacrima mi scende involontariamente.
Lui scioglie l’abbraccio – Vuoi che non parta?
Ci penso un attimo, ma poi trovo il coraggio di dire ciò che penso.
- Non vorrei, però Keaton ha ragione, questo tour è importante e non potete rifiutare.
Wesley mi stringe forte e poi mi bacia.
- Ti amo.
Sorrido – Anche io.
 
***

La cosa più orrenda di questa situazione è che i ragazzi sarebbero dovuti partire il giorno dopo, e io già incominciavo a sentirmi sola.
Quella sera dormì abbracciata a Wesley, che era triste quanto me.
Avrei voluto fermare il tempo così da non doverlo abbandonare.
Però la mattina arrivò e se lo portò via.
- Mi mancherai tanto.
Mi dice mentre mi abbracciava.
- Ci terremo in contatto vero?
Lui mi raccolse una lacrima, stavo già piangendo, e mi sorrise.
- Ogni singolo giorno, ti stancherai di me.
- Non mi stancherò mai di te.

Lo baciai e lui mi saluta un’ultima volta prima di sparire tra le varie strade.
Sabrina mi abbraccia e io sfogo tutte le mie lacrime sulla sua spalla.
- Già mi manca.
- Anche a me Tris, ma vedrai, tornerà presto.

Scioglie l’abbraccio e mi asciuga le lacrime.
- Hey, me lo fai un sorriso?
Gli faccio un sorriso che dire che è sforzato è poco.
- E’ già qualcosa – Sabrina mi guarda comprensiva – Eh dai Tris, sta sera usciamo così ti passa un po’ la trsitezza, ok?
- Sabrina, non credo sia il caso…

- Avanti, ti prego, fallo per la tua barbie preferita – sbatte le sopracciglia in un’espressione dolce  che mi ruba un sorriso.
- Aha! – esclama lei – Hai sorriso! Quindi vieni, vero?
Sospiro divertita – Vaaa bene!
Lei salta dalla gioia e io sono felice di vederla contenta.
Forse mi farà bene distrarmi un po’.
Speriamo.
 
 
 
Angolo autrice.
 
Si sono messi insieme awww c:
Però li ho già divisi, sono crudele lol
Non mi uccidete please c:

Giulia.
 
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - I miss you ***


Capitolo 7

 
- Tu ad una festa? – Wesley scoppia a ridere dall’altra capo della videochiamata.
Incrocio le braccia, offesa – Cosa c’è di strano?
- Niente –
continua a ridacchiare – E’ solo che non mi sembri il tipo.
- E invece lo sono! –
gli faccio la linguaccia.
- Che bambina che sei  - Wesley mi sorride divertito. – Mi manchi tantissimo…
- Anche tu Wes, questo mese sarà lunghissimo..

- Hey, su col morale! Passerà presto e dopo potremo stare insieme tutto il tempo che vogliamo!
Gli sorrido – Non vedo l’ora..
Sento suonare il campanello di casa mia.
- Oh è arrivata Sabrina – mi alzo e faccio un giro su me stessa davanti alla telecamera – Come ti sembro?
- Sei fantastica, dolcezza.

- Ora vado – gli lancio un bacio e lui me ne invia un altro.
- A domani sera. – mi saluta.
Gli regalo un ultimo sorriso prima di spegnere il computer e scendere ad aprire a Sabrina.
- Ciao tesoro – mi abbraccia lei. – Sei bellissima!
Mi osservo i vestiti,, non volevo esagerare, perciò ho optato per una canotta bianca e dei pantaloncini in jeans.
Ai piedi delle Converse nere.
- Ho seguito i tuoi consigli – le sorrido.
- E hai fatto bene! – esclama lei. – Ora però andiamo o faremo tardi.
Annuisco, e dopo aver salutato Laraine, usciamo di casa.
 
***

La casa della festa non è poi così grande, ma forse è un impressione dato che è piena zeppa di gente, in gran parte già ubriaca.
Io mi aggrappo più saldamente al braccio di Sabrina, ma alla fine la riesco a perdere di vista comunque, rimanendo da sola.
E ora che faccio?
Allora, prima cosa mi devo calmare.
E per secondo devo trovare un posto tranquillo prima di perdermi nella folla.
Cerco di farmi strada fuori al gruppo di persone che riempiono la stanza, fortuna che non ho messo i tacchi come voleva Sabrina.
Quando penso di essere riuscita a trovare un posto con un po’ di calma, un ragazzo mi salta addosso, mettendomi le braccia al collo.
- Hey, ma che fai?! – gli urlo, cercando di liberarmi da lui.
- Sei così bella… - l’odore di alcool mi invade i sensi.
Mi stringe più forte, facendo combaciare i nostri corpi, vorrei vomitare.
- Hey stronzo, vattene fuori dalle balle ok? – qualcuno mi libera dalla stretta di quell’essere.
Il nuovo arrivato mi afferra la mano e mi trascina fuori a forza, quanto vorrei che Wesley fosse qui con me.
- Lasciami in pace! – gli urlo dietro.
- Hey sta tranquilla, sono io – Si volta verso di me e lo riconosco, è Sky.
- Oh scusami, non ti avevo riconosciuto – sono felice di vedere una faccia amica.
- Me ne ero accorto – sorride lui, continuando a trascinarmi fuori dalla folla – Come mai qui da sola?
- Ero con Sabrina, ma l’ho persa…

Finalmente arriviamo all’uscita e andiamo in giardino, finalmente un po’ di aria.
- O mio dio sono già le undici passate! – esclamo, facendo ridere il ragazzo.
- Che hai?
- Sono già le undici passate – mi fa il verso – Parli come una sessantenne.
All’inizio mi irrito, ma poi capisco che ha ragione e scoppio a ridere anche io.
- Non dirmi che vuoi già andare…-
- Oh no, rimarrò ancora un po’, solo che non ho intenzione di entrare…

- Ti va di fare un giro? – mi sorride incoraggiante.
Non so se mi posso fidare di un ragazzo che conosco appena, però è amico dei ragazzi e dopo quello che ha fatto prima suppongo sia un bravo ragazzo.
Estraggo il cellulare e invio un messaggio a Sabrina per avvertirle che vado via con Sky, e lei risponde dicendo che non ci sono problemi.
- Possiamo andare –
Lui mi sorride e mi prende per mano.
- Ma che fai? Non sai che sto con Wesley? – gli dico, togliendo la mia dalle sua mano.
- Certo che lo so – ridacchia lui – Ma forse vedendo che sei già occupata gli altri ragazzi ti lasceranno in pace.
Non so se abbia molto senso quello che ha detto, ma l’episodio di prima è sufficiente per convincermi a prenderlo per mano.
- Allora Beatrice… - inizia lui.
- Tris – lo correggo.
- Tris – ripete – Non so molto di te, sarebbe bello conoscersi meglio..
- Beh, non c’è molto da dire – inizio – Abito qui da quando sono nata, i miei genitori si chiamano John e Sarah e sono dei tipi abbastanza precisini e rispettosi delle regole. Fino a quest’anno non avevo amici e avevo paura anche di guardare le persone negli occhi. Però da quando ho conosciuto Wesley la mia vita è cambiata totalmente.
Sorrido pensando a quanto quell’idiota mi abbia migliorato l’esistenza.

- Wes è proprio un angelo a volte – dice lui, serio – Mi fa piacere che quella testa di rapa si sia trovato qualcuno di così carino.
Non so perché, ma dal suo tono si poteva intendere tutto tranne felicità.
- Tu c’è l’hai ragazza? – chiesi.
Lui emise una risata triste – Con i ragazzi sempre intorno come vuoi che qualcuna noti me?
- Hey, non  ti preoccupare – Cerco di consolarlo – Anche io ho dovuto aspettare un bel po’ di tempo per trovare Wes, vedrai che anche tu troverai qualcuna che ti renda felice.
Mi sorrise. – Ora è meglio che ti porti a nanna prima che la mammina chiami la polizia.
- Oh non credo, dormo a casa Stromberg.
- Ah… -
parve deluso e in tutta la strada fino alla villetta dove alloggiavo non disse una parola.
- Grazie per avermi aiutato prima.
- Ah non ti preoccupare, Simon fa sempre così quando è sballato, ma non è cattivo.

Non credo che la pensiamo nello stesso modo.
- Hey, magari qualche volta possiamo uscire insieme.
Sul volto gli comparve un sorrisone mega – Sarebbe fantastico!
- Allora alla prossima
– gli regalai un ultimo sorriso prima di chiudermi la porta alle spalle.
La casa era buia e silenziosa, forse erano già a letto.
Superai a balzi le scale e mi chiusi la porta di camera mia alle spalle.
Mi misi il pigiama e mi misi sotto le coperte, però in qualsiasi modo mi rigirassi non riuscivo a prendere sonno, il letto era diventato improvvisamente scomodo.
“E sempre stata così silenziosa questa casa?” mi chiesi.
Mi rialzai da letto, molto probabilmente per andare a bere qualcosa in cucina, ma mi ritrovai nella stanza di Wesley.
“Beh, intanto che ci sono, posso provare a vedere se questo letto è più comodo”
Mi coricai sotto le coperte, ad occhi chiusi, permettendo che tutti i ricordi della giornata uscissero dalla mia testa.
L’incontro con Sky, il brutto episodio della festa e la partenza di Wesley.
Quanto avrei voluto che fosse qui con me, a tenermi tra le sue braccia mentre mi canta una delle sue canzoni sdolcinate.
Mi mancano i suoi occhi blu scuro, così particolari e belli, e il suo sorriso, capace di scaldarmi nel giorno più freddo.
Mi mancava da impazzire.
Gli occhi cominciarono a pizzicarmi e io me li strofinai forte per evitare le lacrime.
Non volevo piangere, non posso arrendermi già il primo giorno, non quando ho ancora un mese davanti.
Perché le giornate sono così lunghe?
Perché Wesley è così lontano?
E perché io sono così sola?
Ora le lacrime scendono e non posso più fare nulla per fermarle.
Questo sarà il mese più lungo della mia vita.
 
 
Angolo autrice.
 
Ok, è corto lo so.
E dato che xkeatonshug non vuole che dica che i miei capitoli siano orrendi, dirò che sono diversamente belli lol
Fatemi sapere se vi va c:
 
Giulia c:

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Conor ***


Capitolo 8


I giorni seguenti uscì sul serio con Sky e Sabrina, mi piaceva molto stare in loro compagnia. Infatti, per quelle poche ore che stavo fuori casa riuscivo quasi a dimenticarmi di quanto mi mancasse Wesley.
Quasi.
Tutte le mattine e le sere mi piazzavo, puntualmente, davanti allo schermo del computer e non mi muovevo fino a quando lo schermo diventava nero.
Sono passati solo cinque giorni.
Wesley era contento che riuscissi a distrarmi, ma per qualche motivo preferiva che Sabrina uscisse sempre con me e Sky.
Deve avere veramente poca fiducia in quel ragazzo. - Tris! – Qualcuno urlò il mio nome dal piano di sotto. -Arrivo! –
Scesi di corsa i gradini e quasi mi schiantai contro Sky.
-Hai intenzione di uccidermi? - Ridacchia lui.
- Potrebbe darsi- gli sorrido- Sabrina dov’è?
Lui alza le spalle – I suoi genitori l’hanno trascinata da qualche parente, credo.
- Non mi ha detto niente…
Lui mi prende il cellulare dalla tasca anteriore dei jeans e si mette a ridere – Sei la solita.-
Mi riprendo il telefono, accendendolo – Può capitare di dimenticarsi il telefono spento!-
Lui continua a ridere – Quante chiamate?-
Mi viene un colpo vedendo la schermata – Sedici, tutte di Sabrina.-
Le rispondo velocemente, inserendo un infinità di scuse, e poi rimetto il telefono nella tasca.
- Beh, che si fa? – Chiedo.
- Se non hai paura di uscire con me, potremo anche fare un giretto insieme – Mi sorride incoraggiante.
Per un momento mi vengono in mente le raccomandazioni di Wesley, ma forse ci rimarrebbe male Sky se gli rispondessi di no.
- Andiamo pure -

***
Sky è così gentile oggi, abbiamo fatto un giro sulla spiaggia, poi abbiamo preso un gelato e infine siamo venuti in questo parco giochi, mi sto divertendo come non mai.
- Vuoi che spinga più forte? – Dice lui, mentre da un colpo all’altalena.
- Non è che cado?
- Non ti farò cadere, tranquilla.
– Mi da una spinta più forte e io mi reggo con forza alle catene.
- Sky fermarmi! – Urlo.
- Perché? – Ride lui, spingendomi più forte, preso potrò fare un girò a 360°.
- Ho paura, ti prego!-
Lui ridacchia prima di afferrare una delle catene e fermarmi di botto, manca poco che cadessi.
- Sei uno stupido! – Lo prendo a pugni sulle spalle e il petto, ma lui sembra divertirsi di più ad ogni colpo.
- Sei così carina quando ti arrabbi – Gli stanno scendendo le lacrime a forza di ridere.
- Fanculo – Mi vado a sedere in una panchina poco lontana, e il ragazzo mi segue a ruota.
- Dai Tris, mi spiace – Dalle sue risate capisco che non gli dispiace per niente.
- Non ti perdonerò mai – Incrocio le braccia e volto il viso dall’altra parte, offesa.
Le risate si interrompono e sento due dita voltarmi il viso nella sua direzione.
Sky si avvicina sorridendo e nella mia testa parte “Mayday, mayday, qui abbiamo un problema, necessitano rinforzi immediati”.
- Sai, Wesley ha sempre avuto buon gusto in fatto di ragazze - Io ascolto in silenzio, mentre Sky inizia a passarsi alcune ciocche dei miei capelli tra le dita. – Ma sai com’è, le altre nemmeno mi parlavano, mentre con te è tutta un’altra cosa.
Il suo viso si avvicina, e io sono come paralizzata, non riesco a muovere un muscolo, mi è difficile anche respirare.
- Wesley non ne soffrirà molto – Continua lui – Di sicuro ti avrà già rimpiazzato con qualcun’altra, è una cosa che fa spesso.
No, non ci credo a quello che dice, è solo un bugiardo.
Me ne devo andare da qui, ma perché le mie gambe hanno smesso di funzionare proprio ora?
- Io ti tratterò meglio, se me lo permetterai.-
Ormai siamo a distanza di soffio, sento il suo respiro caldo sulle labbra, ho paura.
Lui chiude gli occhi e le nostre labbra si toccano, e finalmente il mio cervello riesce a connettersi agli arti.
Scatto in piedi e gli tiro un ceffone – Non permetterti più di toccarmi, stammi lontano!
Corro via da lui, ma riesce comunque a raggiungermi e a bloccarmi, sbattendomi contro un muro a forza e bloccandomi con un braccio.
- Lasciami – Gli urlo contro, ma perché nessuno viene ad aiutarmi?
Lui però mi zittisce baciandomi rabbiosamente, facendomi piangere.
- Ora tu te ne stai qui buona, ok? – Infila una mano sotto la maglia, baciandomi nuovamente, ormai piangere è l’unica cosa che so fare.
Mentre quel mostro mi mette le mani ovunque io penso solo a Wesley, a quello che mi ha detto e che io puntualmente non ho ascoltato.
Vorrei che fosse qui con me, lui aveva promesso che non mi sarebbe successo niente se fossi stata con lui, ma ora non eravamo insieme.
Quando Sky ha finito di perlustrarmi ogni centimetro di pelle, si allontana da me, facendomi cadere per terra, non piango nemmeno più.
Lui si inchina al mio fianco e mi solleva il viso – Grazie mille tesoro.-
Mi da un ultimo bacio prima di lasciarmi li, da sola al freddo, e completamente vuota.

***
Sento delle mani toccarmi, ma non si fermano alla pelle, riescono ad andare più infondo, fino alla mia anima.
Quando entrano dentro di me fa male, ma cerco di non pensarci, presto finirà tutto.
Non sapevo potesse fare così male, non mi è mai capitato dal resto, e non volevo succedesse così.
Una cosa gelida passa sopra al mio viso e gli occhi decidono che è il momento di aprirsi.


Mi trovo in una stanza estranea e completamente nella penombra.
Mi alzo a fatica dal letto e un panno bagnato mi cade dalla fronte, vedo che ha alcune chiazze rosse.
Il retro della testa mi pulsa in modo drammatico e quando ci passo sopra una mano vedo che le punte delle dita rosse di sangue.
A quella vista mi scappa un urletto.
- Oh, vedo che sei sveglia –
Mi giro verso la fonte delle parole e vedo un ragazzo seduto su una sedia poco lontano dal letto.
- Chi sei tu? – Mi rannicchio contro il muro, non ho voglia di vedere ragazzi estranei ora.
- Hey, non avere paura – Mi si avvicina e mi passa il panno sulle mani, pulendole dal sangue.
Deve avere più di una ventina d’anni, con i capelli biondi e gli occhi verdi, ha qualche piercing.
- Perché sono qui? –
- Ti ho trovato in mezzo alla strada, svenuta, e ho pensato di aiutarti, non credo di aver commesso qualche reato –
Mi sorride, ma io non ne ho voglia.-
- Questa non è mia - Dico, indicando la grande maglia che mi arrivava fino alle ginocchia.
Lui scuote le spalle – Gli altri erano inguardabili, ora sono in lavatrice.
- Grazie.-
- Hai fame o sete? -

Scuoto la testa.
- Ti va di raccontarmi cosa è successo?-
Rispondo ancora negativamente, proprio non me la sento.
- Non ti voglio sforzare, sta tranquilla. – sorride – Ho visto che avevi un cellulare nei pantaloni, volevo chiamare i tuoi ma ho preferito aspettare che ti svegliassi.-
Mi porge il telefono, che però respingo.
- Fa pure, chiama la persona sotto il nome di “Laraine Claire”.-
- Laraine Claire? La madre dei fratelli Stromberg?-

Annuisco – Li conosci?-
- Sono i miei cugini, comunque, io sono Conor.-

Sforzo un sorriso – Beatrice, sono la ragazza di Wesley.-
- Ah, tu sei la famosa Tris quindi, Wesley parla sempre di te in sala registrazione.-
Arrossisco al pensiero di tutte le cose che Wesley potrebbe aver detto.
Conor si alza – Vado a chiamare Laraine, se te la senti, mangia qualcosa.-
Si chiude la porta alle spalle e io mi alzo con calma dal letto, raggiungendo il latte e i biscotti al cioccolato, non avevo notato di avere fame fino a quando non li ho visti.
Mi siedo sulla sedia e intingo un biscotto nel latte, iniziando a sgranocchiarlo piano.
Cerco di tenere la mente vuota, perché qualsiasi ricordo mi fa pensare a ciò che è successo qualch ora fa.
Di sicuro Wesley gliela farà pagare a Sky, e anche molto cara.
Faccio in tempo a finire tutta la scatola di biscotti, quando la porta si spalanca e Laraine e Sabrina mi saltano al collo dicendo frasi che non riesco a capire.
- Sto bene ora – Riesco a dire.
- Sicura? Forse dovremo chiamare un medico, sarebbe è meglio!-
- Laraine calma –
Dice Conor, poggiando una mano sulla spalla della donna – Ha bisogno di rilassarsi.-
- E’ tutta colpa mia –
gli occhi di Sabrina diventano lucidi – Sarei dovuta venire, forse non sarebbe successo nulla.-
Abbraccio la ragazza – Non dirlo neanche per scherzo, non è colpa tua.-
Lei cerca di sorridere, asciugandosi le lacrime.
- Ti portiamo a casa ora – dice Laraine.
- Zia, se vuoi la posso ospitare io per un po’, di sicuro qui troverà più calma che a casa Stromberg.
La donna si fece pensierosa – Ne sei certo Conor?
Lui annuisce convinto – Qui si troverà benissimo, sempre se per la signorina vada bene.-
- Per me è okay rimanere qui.-
- Perfetto –
esclama Conor – Sabrina, se vuoi sta sera puoi rimanere anche tu.-
La mia amica scoppia dalla gioia – Chiamo i miei e arrivo subito.-
- Sarà meglio che ti vada a prendere i vestiti allora –
Laraine mi da un bacio sulla guancia e segue Sabrina fuori dalla camera, rimaniamo solo io e Conor.
- Come mai mi vuoi ospitare?-
Lui mi passa una mano suoi capelli, scompigliandoli – Lo scoprirai, ora però cerca di rilassarti, non credo che Sabrina ti farà dormire tranquilla.-
Mi scappa un sorriso e lui ne è felice – A dopo Tris.-
-Conor! –
Lo fermo quando è sulla porta – Grazie.-
Lui mi risponde con un sorriso e mi lascia sola nella stanza.
L’unica persona che mi sarebbe utile in questo momento sarebbe Wesley, ma forse ho trovato qualche persona che mi aiuterà a passare il tempo.


Angolo autrice.
Ed eccovi a voi un altro capitolo diversamente bello lol
Questo capitolo non è particolarmente felice vero?
Chissà che farà Welsey a Sky appena torna uu
In ogni caso, il sito che mi permette di inserire le immagini nelle storie ha ripreso a funzionare yeee.

Quindi ecco a voi la mia adorata Tris (Per chi non la conoscesse è stata sul serio fidanzata con Wesley lol) Image and video hosting by TinyPic

Altra cosa, ho appena pubblicato una nuova ff su Austin Mahone (si un’altra lol ) e se qualcuno di voi ha voglia di dirmi che ne pensa ne sarei molto felice c:
Questa è l’ultima: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2112167&i=1

Mentre in questa ci sono anche gli Emblem3: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2094363
Ok, credo di aver concluso, lasciatemi una piccola recensione se vi va c:
Giulia c:

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Camilla ***


Capitolo 9
 
Conor aveva ragione, quella note Sabrina non mi ha fatto dormire nemmeno un minuto, sembrava una macchina spara gossip quella ragazza.
- E così sono tutti scoppiati a ridere, dovevi vedere la sua faccia! – Disse mentre moriva dal ridere per la figuraccia che Samantha, la reginetta della scuola, aveva fatto quella mattina.
- Haha molto divertente – la mia risata è troppo sforzata e lei non ci crede nemmeno un secondo.
- Tris… - Mi guarda con i sensi di colpa visibili negli occhi.
- Hey, non è colpa tua ok? – le sorrido, questa volta sono sincera, e lei si rilassa.
- Pensi che dovremo dormire? –
- Sono le sette, Sab!
– Esclamo divertita, nemmeno se n’è accorta di aver parlato tanto.
Lei fa una faccia sconvolta e io scoppio a ridere, trascinando anche lei.
- Secondo te è pronta la colazione? – Chiedo, passandomi una mano sul ventre.
- Non credo che a Conor dispiaccia se ci serviamo, e comunque lui si sveglia sempre molto presto…-
- Come mai? –

Lei scuote le spalle, alzandosi – Non ne ho idea, ora però vado in bagno, tu intanto scendi.
Annuisco, seguendola fuori dalla porta per poi scendere le scale fino alla sala.
Le pareti sono tutte di un colore rosso scuro e i mobili sono di legno, l’insieme da un grande senso di calore famigliare, anche se penso ci abiti solo Conor.
Sento dei rumori provenire da una delle stanze vicino a quelle dove mi trovo, forse Conor è già sveglio…
- Hey – dico varcando la porta – Disturbo?
La stanza sembra uno sgabuzzino tanto è piccola, con le pareti dipinte a secchiate di ogni tonalità di colore, e le finestre, che sono presenti su due delle quattro pareti, sono spalancate.
Conor è seduto sul letto, di quella che sembra camera sua, con il portatile davanti a lui, sembra particolarmente concentrato.
Lui alzo lo sguardo su di me, e vedo che ha delle profonde occhiaie sotto agli occhi arrossati – Accomodati pure.
Io ubbidisco, sedendo al suo fianco, sullo schermo del computer noto un foglio di Microsoft Word pieno a metà di scritte.
- Se vuoi ti lascio lavorare in pace – Dico, distogliendo lo sguardo dal portatile.
Lui scuote la testa, sorridendo – E’ tutta la notte che ci lavoro e non credo che l’ispirazione mi venga proprio ora.
Io annuisco, costringendomi a non guardare le scritte, ma è più forte di me.
- Vuoi sapere a che sto lavorando? – Chiede, cogliendo il mio sguardo.
- Ehm se non è un problema.. – Arrossisco leggermente.
Lui e sospira, schiacciando l’icona per richiudere il documento, così da poter mostrare il desktop.
Ci sono due ragazzi, uno e Conor mentre l’altra è una ragazza a me sconosciuta.
- Quella è Camilla. – dice lui, nella voce noto un po’ di nostalgia – Era la mia ragazza.
- Era? –
Dannata la mia boccaccia, non potevo nascere muta?
Lui mi guarda, il viso sembra più stanco di prima – E’ morta.
Mi sento dannatamente in colpa, lo sto facendo soffrire.
- Si è suicidata – continua lui – Era vittima di bullismo e cambiava spesso città, qui sembrava aver trovato un po’ di felicità e si sentiva bene con me.
Si passa una mano sul viso e tra i capelli – Però un giorno suo padre è venuto a trovarla, i suoi erano separati e non lo vedeva da molto tempo perciò era felice. Io sentivo che c’era qualcosa che non andava, però non mi ha voluto dare ascolto.
Vedo i suoi occhi diventare lucidi e fa una risata amara – Suo padre amava il gioco d’azzardo e si è ritrovato con parecchi debiti, che Camilla era costretta a saldare a spese sue. Un giorno però, quello stronzo fece una scommessa più grande.
Cioè? – Chiedo timidamente.
Le labbra di Conor tramano leggermente, e lui chiude il computer e lo sbatte via – Quello stronzo ha scomesso lei! Non avevano più soldi e perciò l’ha venduta come prostituta! Lei si è ribellata ma non c’è stato niente da fare, erano in quattro, uno dietro l’altro hanno avuto la sua bella scopata.
- Ma…ma.. tu che hai fatto?
Lui si porta le mani al viso – Quando l’ho scoperto era già troppo tardi, sono stato io a trovarla, piena di lividi e con del detersivo in corpo. Non ha retto, non è mai stata forte.
Capisco ciò che deve aver pensato Camilla, l’ho capisco fin troppo bene.
Abbraccio Conor, sembra messo peggio anche di me.
- E’ per questo che ti ho aiutato, mi ricordavi lei, non volevo che facessi la sua fine.
Io sciolgo l’abbraccio – Conor, non so come ringraziarti, Camilla sarebbe orgogliosa di te, di quanto sei forte.
Lui fa un sorriso tra le lacrime che ogni tanto gli inumidiscono il viso, e indica il computer – E’ la sua storia quella, voglio che tutti sappiano cosa le è successo, per aiutare le ragazze come lei, e te.
Gli passo una mano sul viso, sorridendo – Sei una delle persone più stupende che abbia mai visto, Conor.
- Grazie.

In quel momento la porta si spalanca e Sabrina entra come un fulmine, guardandoci male – E’ successo qualcosa che io non so?
Conor si asciuga il viso e si alza – Ora è tutto a posto, meglio se vado a preparare la colazione.
Supera Sabrina e io raggiungo la ragazza, che continua a squadrarmi.
- Ti assicuro che abbiamo solo parlato. -
- Ricordati di chiamare Wesley. –
Mi dice, prima di scomparire al seguito di Conor.
Wesley.
Chissà che dirà...
Molto probabilmente si incazzerà a morte sia con me, che ci sono andata da sola, che con Sky.
Potrebbe anche fermare tutto il tour per tornare a casa e prenderlo a sberle.
Devo trovare il modo giusto per dirglielo, ma forse riuscirò a pensare meglio a stomaco pieno.
Entro in cucina, dove Sabrina sta sgranocchiando delle fette biscottate con la marmellata e Conor mescola in modo convulsivo del latte e cereali.
Io prendo una ciotola e imito l’alimentazione di Conor, e dal momento che mi siedo cala un silenzio imbarazzante.
Molto probabilmente staranno ripensando a quello che è appena successo e non parleranno fino a quando i loro filmini mentali saranno finiti.
- Devo trovare un modo di dire a Wesley  cosa è successo – Dico, interompendo il silenzio.
Sabrina alza lo sguardo – La cosa del quale ti dovresti preoccupare ci più è la sua reazione.
 – Devi dirglielo con molta calma, cercando di non appesantire le cose più di quanto già sono in realtà, ricordati che è un tipo molto impulsivo. – aggiunge Conor.
Io  annuisco a tutti i consigli – Penso che ora sia sveglio, ci provo ora?
Tutti fanno un cenno col viso sorridendo, e questo mi convince a ritornarmene nella mia camera e ad accendere il portatile che Laraine mi ha portato ieri sera.
Apro Skype,  notando che Wesley è online lo chiamo.
La schermata della videochiamata si apre, mostrando un Wesley mezzo assonnato e mezzo vestito.
- Già sveglia, dolcezza? – mi chiede, con la voce ancora inpastata.
- Anche te mi sembri sveglio – Dico sorridendo.
- Tra poco cambiamo città e Drew mi ha buttato giù dal letto.
- Risveglio tragico a quanto pare.

Sorridiamo entrambi, poi però lui nota qualcosa oltre le mie spalle.
- Hey, non mi ricordavo che quel quadro fosse a casa nostra, dove sei?
Allora Beatrice, calma, devi dirglielo con molta leggerezza.
- Ehm, a causa di qualche contrattempo ho dormito a casa di tuo cugino, Conor, ma non ti preoccupare, c’era anche Sabrina!
Lui assume un espressione sorpresa – E’ quale sarebbe questo contrattempo?
Calma, ho bisogno di calma.
- Eh beh, ecco, ieri sono uscita e…insomma.. beh..
- Uscita con chi? Sabrina?
– Chiede lui sospettoso.
- Non precisamente…
- E allora con chi?
- Sky-
Ecco l’ho detto.
- DA SOLA?! – strilla – Non ti avevo detto che non dovevi farlo?
- Non ti preoccupare, ho imparato la lezione.
Lui spalanca gli occhi – Che ti ha fatto?
Ma non credo ci sia bisogno di parlare, le lacrime stanno già incominciando a scendere, e Wesley capisce tutto, diventando una furia.
- Ti ha messo le mani addosso quello stronzo?!
- Wesley, ti prego…
- Rispondi!
– urla.
- Si.
Lui sospira dalla rabbia – E’ già morto.
- Wesley non fare sciocchezze ti prego!
- Tu rimani a casa di Conor, e non uscire per alcuna ragione
– ordina lui – Torno subito lì.
- Che cosa?!
– esclamo – Wesley non puoi farlo!
- Fa come ti ho detto, e sta sempre con Conor o Sabrina –
detto questo spegne la conversazione.
Ho fatto un guaio.
Ora Wesley tornerà, e non ci andrà giù leggero.
Ok, forse ha ragione, ma dobbiamo arrivare alle botte?
E se Sky è più forte? E se dopo si volesse vendicare su di me un’altra volta? O se si vendicasse su qualcun altro, come Sabrina?
No, non ci voglio pensare.
Continuo a guardare il nome di Wesley sulla schermata della conversazione, l’assenza del bollino verde mi avverte della sua assenza.
Di sicuro ora stara distruggendo qualsiasi cosa trovi in giro, speriamo solo non faccia male a qualcuno.
Ha detto che sta tornando, lo farà sul serio?
Ormai deve essere a metà tour e il suo abbandono potrebbe troncare la sua carriera.
Ok, devo smetterla di pensare in modo negativo.
Devo provare a stare tranquilla fin che non arriva, ma come posso riuscirci?
Non ci posso, ecco come.
 
 
 
Angolo autrice.
 
Vi rompo anche alle tre e ventuno lol
Non mi dilungherò molto perché devo scappare (prima che i miei mi becchino lol)
Lasciate una piccola recensione se vi va :)

Notte c:
Giulia.
 
P.s. Camilla e Conor (che non assomiglia per niente al Conor che ho descritto lol).
 
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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Wesley ***


Capitolo 10
 
Credo di avere l’espressione di una che è appena uscita da un coma mentre scendo le scale, raggiungendo i miei amici.
- Com’è andata? – mi chiede Sabrina, mentre mi siedo suo fianco.
Io passo lo sguardo prima su di lei, poi Conor e poi di nuovo lei – Wesley sta tornando.
- Che cosa?! –
Esclamano gli altri.
- Ma non può farlo, non ora! – Strilla di Conor.
- Gliel’ho detto, ma sai com’è fatto, agisce di impulso -
- E ora il suo impulso gli sta dicendo di spaccare la faccia a Sky –
Conclude Sabrina.
- Quanto ci impiegherà a tornare? – chiedo.
- Tenendo conto che è già in viaggio, che la rabbia lo farà andare con una saetta e che non è troppo lontano da qui, circa due ore.
- Due ore?!
– Scatto in piedi – Spero di fare in tempo…
- Fare in tempo per cosa?
– chiede il ragazzo.
- Devo avvertire Sky…
- Come scusa?
– urla Sabrina – Vuoi aiutarlo?!
- Sab, potrebbe mandarlo all’ospedale! Non voglio che qualcuno si faccia male..
- E’ un po’ tardi per dirlo, non credi?
Sposto lo sguardo su Conor, che mi guarda in un mischio di sfida e preoccupazione – Io non sono importante.
Lui scuote la testa – Lo sei per Wes.
Non riesco a trovare nulla, mi ha lasciato senza parole.
- Se devi andare da Sky – inizia lui – Io e Sab veniamo con te.
Io annuisco – Allora andiamo a cambiarci, cerchiamo di fare in fretta.
 
***
 
- Conor, muoviti! – dico, controllando l’orologio.
La macchina del cugino degli Stromberg era un vecchio catorcio ed aveva smesso di funzionare proprio oggi, perciò abbiamo dovuto perdere più di un’ ora tra il meccanico e la ricerca di un mezzo di rimpiazzo.
E quando finalmente siamo arrivati a destinazione Sky non c’era, era andato in spiaggia a fare surf, dove ora ci stiamo dirigendo.
Continuo a passarmi le mani sudate su i pantaloni, cercando di mantenere la calma.
- Che ore sono? – Chiedo.
- Nove e quarantacinque. – dice Sabrina, anche lei agitata.
- Cavoli, è già passata un’ora e mezza..
Sabrina mi mette una mano sulla mia  - Tris, calmati, andrà tutto bene.
Dubito che andrà in modo positivo.
Finalmente arriviamo al parcheggio che affianca la spiaggia, e come un fulmine, faccio scendere gli altri due, prendendoli per mano e trascinandoli sulla sabbia.
- Lo vedete?! – chiedo, guardando verso i vari gruppi di ragazzi muniti di tavole.
- Non mi sembra…. – dice Sabrina.
- Sei sicuro che è qui che viene di solito? – chiedo a Conor.
Lui annuisce – Qui ci sono le onde migliori, nessun amante del surf se le perderebbe.
Sbuffo, cercando di allungare la vista, stiamo perdendo troppo tempo, Wesley sarà qui presto.
- Eccolo, è quello laggiù! – Sabrina indica un punto in mare, e io cerco di metterlo a fuoco.
Lo stomaco si riavvolge su se stesso, e gli arti diventare improvvisamente doloranti, sento ancora il suo respiro sulla pelle.
Cerco di ignorare tutto e faccio più presa alle mani dei miei amici, che quasi leggendomi in testa, ricambiano la stretta.
- Non devi farlo per forza – mi dice Conor.
Io scuoto la testa – Voglio andare da sola.
Conor mi guarda un po’ male, ma alla fine lascia la presa.
- Fa attenzione, noi rimaniamo qui se hai bisogno – Sabrina mi abbraccia prima di lasciarmi andare.
Mentre mi dirigo a passo di marcia verso il ragazzo, dentro di me è come se ci fosse una specie di lotta tra tristezza, disperazione, umiliazione, tradimento, abbandono e soprattutto, rabbia.
Li si volta verso di me, sorridendomi malizioso, mentre mi osserva dalla testa ai piedi, soffermandosi in varie zone.
Le mie mani diventano pugni, forse non solo Wesley potrebbe essere pericoloso.
- Ciao dolcezza, ti sono mancato?
Appoggia la tavola ai suoi piedi, e si passa una mano tra i capelli in quella che dovrebbe essere una posa sexy, ma che a me dava la stessa sensazione di aver mangiato del pesce marcio.
- Neanche un po’. – dico acida.
Lui mi si avvicina ridacchiando e mi passa una mano sulla guancia – Non sei proprio capace di resistermi?
Io lo spingo via, facendolo cadere sulla sabbia di schiena.
- Ma che cazzo fai?! – urla.
 - Non osare toccarmi, stronzo! – gli urlo – Ero venuta qui per avvertirti che Wesley sta tornando, ma quasi quasi preferisco che ti spacchi la faccia!
Vedo il viso di Sky sbiancarsi – Wesley sta tornando?
Io annuisco – Si, sarà già arrivato.
Lo vedo alzarsi  prendere la tavola velocemente – Me ne devo andare da qui.
- Non te ne andrai da nessuna parte, stronzo.
Mi volto di scatto e vedo Wesley, davanti a me, rosso dalla rabbia, con al seguito Conor e Sabrina, che si stanno tenendo a debita distanza.
- Wes! – urlo, correndogli incontro e abbracciandolo.
Lui mi stringe forte, incominciando a passarmi una mano tra i capelli – Sono tornato, visto? Ora sei al sicuro.
Sciolgo l’abbraccio – Non fare cazzate, ti prego.
Lui mi guarda con dolcezza – Aspettatemi in macchina, io farò in fretta.
Io annuisco, ma mi sposto solo di qualche passo, mettendomi al fianco di Sabrina, che mi prende per mano.
-Hey Wes, è un piacere rivederti – prova a dire Sky.
- Ti sei divertito abbastanza con la mia ragazza? – dice Wesley, avvicinandosi a lui.
Anche se Sky è un tipo abbastanza palestrato, Wesley lo supera di gran lunga, e in questo momento sembra un bambino indifeso.
- N- non volevo, n- non le farei mai del male, amico…
Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, e Wesley tira un destro proprio dritto al centro della faccia di Sky, che cade a terra.
Di norma, non ormai la vendetta dovrebbe essere completata, ma Wesley incomincia a prendere  a calci e a pungi il corpo indifeso di Sky, che continua a strillare di dolore.
- Wesley, ti prego, smettila! – tento di andare da loro, ma Sabrina mi blocca.
Conor invece, riesce a bloccare Wesley, bloccandogli le braccia e allontanandolo.
- Wes, calmo, hai già avuto la tua vendetta.
Wesley ha il fiatone e continua a guardare con disprezzo il corpo dolorante di Sky.
Riesco a liberarmi da Sabrina e corro da lui – Wes, calmati, adesso sto bene, gli hai già dato la lezione che si meritava, ora basta.
Gli circondo il viso con le mani e lo costringo a guardarmi negli occhi – Calma, ok?
Lui prende dei respiri profondi e lentamente si calma – Conor, puoi lasciarmi ora.
Il ragazzo mi guarda e ricevendo risposta positiva, lascia le braccia di Wesley.
- Conor, tu e Sabrina portate Sky a casa e dategli ciò di qui a bisogno. – dice Wesley, serio. -  E ricorda di dire ai suoi che ha combinato loro figlio.
Conor annuisce e poi, aiutato da Sabrina, trascina via Sky, che ormai è semi svenuto.
Guardo Wesley, che mi guarda di rimando, avvicinandosi a me.
- E’ da un po’ che non ci vediamo vero?
Io annuisco, sorridendo.
Lui mi viene di fronte e mi circonda la vita con le braccia, e io faccio lo stesso intorno alle sue braccia.
- Mi sei mancata tantissimo, lo sai?
- Anche tu mi sei mancato…

I nostri visi si avvicinano, e lui mi fa uno dei suoi sorrisi togli fiato.
- Sai cosa mi è mancato di più in questi giorni?
Scuoto leggermente la testa  – No, cosa?
- Dirti quanto ti amo -

Penso di essere arrossita, ancora non sono abituata a sentirmi dire cose del genere – Ti amo anche io, Wes.
Le nostre labbra si incontrano per la prima volta dopo giorni, e giuro, vorrei che quel bacio durasse all’infinito.
 
Angolo autrice.
 
Heilà, eccomi di nuovo c:
Scusate, ma tra impegni, amici, moroso, compleanno da organizzare e imminente ritorno a scuola ho sempre meno tempo cc
Prima cosa, il prossimo potrebbe essere l’ultimo capitolo, a meno che non  abbia un’idea geniale all’ultimo lol
Di norma ora dovrei fare una ff che ha come personaggio Drew, ma non credo che ci sia qualcuno a sopportarmi ancora lol
In ogni caso, lasciatemi una recensione, sempre se vi va :)  
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Capitolo 11
*** Epilogo ***


Caro diario,
Mi spiace di non averti scritto molto nell’ultima settimana, ma sono sempre stanca per tutti gli spostamenti di papà e i suoi amici.
E’ la prima volta che lo faccio, e finalmente capisco perché papà, zio Kets e zio Drew sono così felici quando tornano!
La mamma si è appena addormentata, dice sempre che presto si stuferà di dormire sempre in pull man e che tornerà a casa, ma io e papà sappiamo che non è così.
Io non riesco a dormire, sono troppo agitata!
E lo sai perché? Non lo sai? ma insomma diario, è il mio compleanno!
Ebbene si, compio undici anni!
Oggi pomeriggio abbiamo fatto una mega festa dove tutti mi hanno fatto gli auguri: zio Keats e zia Sabrina, poi zio Drew e la sua nuova ragazza che però non mi piace.
E poi c’era anche Samuel, il figlio di Zio Keaton e zia Sabrina, ha un anno in meno, ma è molto carino…mamma dice che ho una cotta per lui ma secondo me non è vero!
Comunque come regalo di compleanno ho chiesto a mamma un fratellino o una sorellina e lei e papà si sono scambiati uno sguardo sorridendo, spero sia un si!
E poi papà mi ha fatto sedere sulle ginocchia, e mi ha chiuso gli occhi con le mani e quando li ho riaperti ho visto zio Drew porgermi un grosso pacco, e quando l’ho aperto sai che ci ho trovato?
Una chitarra!
Ora diventerò così brava che papà mi porterà ai concerti e faro parte del suo gruppo!
E poi le novità non sono finite qui!
Oggi non era solo il mio compleanno, ma è anche dodicesimo  anniversario di matrimonio di mamma e papà!
Già, si sono sposati subito, la mamma aveva solo diciotto anni, e l’anno dopo mi hanno avuta, papà dice che solo il più bel regalo di anniversario di sempre, ma secondo me la chitarra dell’anno scorso gli è piaciuta di più…
In ogni caso, sta sera abbiamo fatto un concerto, e quando stava per finire papà ha detto di dover fare un annuncio, e sai qual’era?
Voleva dedicare una canzone alla donna più speciale della sua vita, cioè la mamma!
Non l’ho mai sentita, ed era arci romantica!
Mamma mi ha abbracciato forte e quasi si è messa a piangere…ma erano lacrime di felicità ovvio!
Presto sarà l’anniversario degli zii, chissà se anche zio Keaton farà una sorpresa alla zia Sabrina!
Spero che vadano fuori a cena, così Samuel verrà a dormire da noi…
In ogni caso, sta sera ho sentito dire da tutti i signori dello staff che per loro mamma e papà solo la coppia più bella che abbiano mai visto e secondo me hanno ragione!
Li vedo sempre sorridere e quando si baciano o si tengono per mano sembrano dei personaggi di un film romantico…
Vorrei tanto che io e Samuel il mio futuro ragazzo fossimo uguali a loro.
Perché, anche se a volte litigano, so che non è mai sul serio, infatti papà ride sempre quando lo fa e mamma cerca di fingersi arrabbiata però sotto sotto si sta divertendo anche lei.
Uno di quei signori ha anche detto che “faccio giustizia alla bellezza dei miei genitori”, non ho capito il senso di quelle parole, ma poi zia Sabrina me lo ha spiegato e mi sono arrabbiata tanto tanto con quel signore, perché non è affatto vero!
Certo, di corporatura assomiglio a mamma, perciò sono bassa e magra, mentre ho i capelli e il viso uguali a quelli del papà.
Gli occhi c’è li ho azzurri, ma forse li ho presi da mamma Laraine.
Ma non sono affatto bella come loro!
Ah, ultima novità!
Sta sera è venuto anche lo zio Conor, ha appena vinto uno specie di premio per il suo libro, ma non è questa la novità, infatti si è trovato la ragazza!
E’ una cosa che va avanti da tempo, ma non ci ha detto niente il cattivone!
Magari anche loro fanno un bambino biondo con gli occhi azzurri come Samuel…forse ancora più bello!
Ma se è una bambina sarò felice comunque, perché avrò qualcuno con qui parlare di cose da bambine, perché a volte mi vergogno a parlare con zia Sabrina o mamma.
Accidenti, papà si sta svegliando, meglio se scappo!
Notte diario e a domani.
Ti voglio bene,
Alexandra.

 
 
 
Angolo autrice.
 
Niente idee geniali cc
E alla fine ho messo un accenno alla mia altra ff con Alexandra c:
Beh, che posso dire, spero che questa mia seconda ff vi sia piaciuta e che se mai ne scriverò un’altra spero sia di vostro gradimento come le altre due c:
Passando ai ringraziamenti, vorrei dire un immenso grazie alle seguenti persone:
 
- NekoYuuki11
- 1DALE
- emy_fanny
- giudirectionerforever
- Iloveicecream
- jawaad_
- mashcake
- serena2000
- _deminem
- CristinaPayne
- Emanuela_Clv
- emanuelesfl0wers
- Emblem_Direction
- GiuliaSwagBieber
- Giu_Chloe
- IloveParamore
- Love_For_Nialler
- WDKEmblem3

 
E un grazie di cuore a checcaswag che mi sopporta dalla mia prima ff e non mi ha ancora lanciato addosso una scarpa, e mi è venuta persino a cercare su twitter c:
Seconda, ma non meno importante, xkeatonshug che legge e recensisce ogni mio singolo capitolo di ogni mia singola storia e non mi vuole ancora uccidere  c:
 
In sintesi vi adoro tutti <3
 
Non so ancora se scriverò una ff su Drew, ma a chi vuole lo farò sapere c:
Giulia.

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