Ieri ed oggi

di ChocolateClaire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I : Ieri... ***
Capitolo 2: *** II : Non ti lascio solo ***
Capitolo 3: *** III : Ron l'Auror ***
Capitolo 4: *** IV : The Wedding Day ***
Capitolo 5: *** V : Il giorno più bello ***
Capitolo 6: *** VI : ... oggi ***



Capitolo 1
*** I : Ieri... ***


IERI ED OGGI

IERI ED OGGI

 

 

Ieri…

 

 

A volte mi perdo nei ricordi di quando vivevamo ancora tutti assieme, alla Tana. Le estati erano fantastiche: Bill e Charlie tornavano da Hogwarts e noi altri passavamo intere ore ad ascoltare, con la bocca spalancata, i loro racconti sulla Scuola di Magia migliore del mondo.

 

- Bill, parlaci ancora di Silente! – scongiurava sempre Fred.

- È vero che è un po’ matto? – chiedeva George

- Non è affatto matto, zuccone!- cominciava Percy, con un tono pomposo assurdo per un bambino. – È uno dei maghi migliori! -

- Non è uno zuccone! – ribatteva indignato Fred, che pareva aver sentito solo l’insulto. – E tu sei solo uno stupido Troll della Bulgaria! -

 

Dopodichè la discussione si trasformava in battibecco e il battibecco in litigio. I maggiori cercavano sempre di evitare l’intervento di nostra madre, tentando di fermarci prima che la situazione degenerasse, ma non sempre ci riuscivano.

Una volta Fred finì con un orecchio pesto, allora per vendicarsi lanciò un vaso in direzione di Percy, che lo evitò. Io mi trovavo dietro di Percy, così quando lui si spostò il vaso si frantumò sulla mia testa. Quando mi svegliai scoprii con piacere che i miei fratelli occupavano gli angoli della casa, mentre a me spettava una gigantesca, gustosa coppa di gelato…

 

- Così imparano, quei mascalzoni! –  urlava nostra madre, in modo da farsi sentire bene da tutti. - Ron, tesoro… vuoi ancora un po’ di gelato? -

- Grazie mammina – rispondevo io lanciando occhiate divertite in direzione dei ‘mascalzoni’, la bocca piena di gelato.

 

Fred e George si vendicarono, ma sinceramente a loro non serviva un motivo per lanciarmi brutti tiri.

Fred era un po’ più ‘perfido’ di George, che da solo sembrava addirittura un bimbo dolce e innocuo… fino ad un certo punto ovviamente. Comunque insieme erano la peste nera.

Una volta mi legarono ad un albero un po’ lontano da casa e mi lasciarono lì per ore.

 

- Vediamo, Ronnino Piccino, come te la cavi qui da solo! – aveva ghignato Fred.

– Non chiamarmi Ronnino Piccino! –

- Adesso che non c’è mamma, come farai? – mi chiese George fingendosi preoccupato.

- Liberatemi! – strillai.

Ma ormai se l’erano svignata.

 

Quando nostra madre mi trovò loro dovettero correre parecchio, ma non riuscirono a salvarsi dalla sua ira… un’ira che li colpiva spesso. Mamma era fatta così: dolce, affettuosa,  apprensiva, severa e un po’ manesca… E sette figli sono stati tirati su.

Quando la facevamo arrabbiare teneva il muso per un po’, ma a noi bastavano quattro moine per farci perdonare.

 

- Mamma… scusa! – implorava Fred, la faccia da monello dispiaciuta.

- No che non ti scuso!... Appena mi volto ne combini una! –

- Ti prometto che non lo faccio più…! –

- Mm… -

Ed ecco che Fred allargava le braccia, come da copione, verso mamma, che non poteva far altro che esaudire quella richiesta di coccole.

- Aaah, va bene… Vieni qua! –

 

E poi c’era papà… Che dire di papà? Un uomo allegro, affettuoso e un po’ bambino… con quella sua ossessione per la roba babbana.

 

- Vedete, ragazzi? Se schiacciate questo bottone il tostapane tosta il pane! – affermava entusiasta.

- Ooooh – biascicavamo noi per farlo contento.

- Ma papà… -

- Dimmi Bill. -

- Non si fa prima con la magia? –

- Beh,sì… -

- Allora perché usi questo… questo postapane?! -

- Tostapane, Bill – lo correggeva. - Comunque, io credo che i Babbani siano… -

 

E noi tutti maledicevamo il Weasley di turno che avviava papà a quell’elogio sui babbani che oramai conoscevamo a memoria.

Era molto, molto raro che si arrabbiasse… Ma quando succedeva era un evento storico.

 

- COME VI E’ SALTATO IN MENTE?! POTEVATE AMMAZZARLO SUL SERIO! – sbraitava papà contro Fred e George.

Io intanto mi trovavo tra le braccia di mamma, che era egualmente infuriata, e non capivo perché i nostri genitori avessero interrotto un gioco tanto divertente…

- UN VOTO INFRANGIBILE! A SETTE ANNI! COSE DA PAZZI! -

E intanto i miei fratelli ,un po’ spaventati e molto sbalorditi, non potevano fare altro che massaggiarsi il fondoschiena e usare l’espressione più dispiaciuta del loro repertorio.

 

Quando avevo da poco un anno nacque Ginny e io potei dire addio ai miei giorni da ‘piccolo di casa’ .

Una volta Charlie mi disse che ci misi un po’ ad abituarmi alla presenza di una sorellina, perché continuavo a piangere ogni volta che un’attenzione veniva tolta a me per darla a lei.

Comunque, da quel che mi ricordo, nessuno ha mai avuto problemi con Ginny… anche se a volte la consideravamo un po’ troppo ‘appiccicosa’ . D’altronde, con chi poteva stare? Aveva sei fratelli maggiori, era ovvio che si interessasse al Quidditch piuttosto che alle bambole.

 

- Posso giocare anche io? -

- No. -

- Ma perché no?! - piagnucolava lei.

- Perché no – rispondeva secco uno di noi.

- Non sei abbastanza brava – infieriva un altro.

- Che ne sapete? Posso dimostrarvi che… -

- Và a giocare con le bambole, Ginny… ci vediamo stasera. -

 

A volte, anzi ,molto spesso, mi lamentavo perché a me toccavano sempre abiti smessi e perché non ricevevo molte attenzioni… Nella mia testa continuavano ad affollarsi brutte idee riguardo all’ingiustizia del nuovo gufo per Bill o dei vestiti nuovi per Charlie. Ma, ora che sono cresciuto da un bel pezzo, so benissimo che essere un membro della mia famiglia è una delle cose più belle che mi sia mai capitata. Farei tutto per dare hai miei figli anche un pizzico del calore che si provava stando tutti seduti allo stesso tavolo o giocando insieme.

Oltre alle vacanze estive, anche quelle di Natale erano un ottimo pretesto per riunirci.

Il venticinque dicembre la nostra casa diventava alquanto… caotica.

 

- George, quello è mio!- strillava Percy al fratellino, che stava scartando uno dei suoi regali.

- Ora non più – ghignava l’altro. – Wow, un nuovo set di ‘Spara e Sfonda’!... Sarebbe del tutto sprecato con te! –

- Mamma! George mi ha rubato il regalo…! –

- Restituisciglielo, George…-

- Hey, Ronnino Piccino – iniziava Fred, - se sei fortunato, quest’anno in uno dei pacchi troverai un cervello nuovo…! -

- Non mi chiamare così! –

- Ronnino Piccino, Ronnino Piccino, Ronnin… -

- Mamma! –

- Piantala, Fred… -

- Wow…! Un modellino di Dorsorugoso! - gioiva Charlie.

- Un’altra bambola da zia Muriel… - biascicava Ginny.

 

 E così era ogni anno.

A volte anche quei battibecchi mi mancano, a volte, perché  cambio subito opinione dopo che do un’occhiata ai miei figli e ai miei nipoti… i nostri genitori dovevano avere un’enorme quantità di pazienza per sopportarci tutti e sette in una volta. Ma almeno sono perfettamente allenati per affrontare dodici nipoti.

 

 

Nota

 

Bene,bene… ecco a voi la mia nuova fic! ^__^ …

Ho deciso di descrivere i ricordi di  Ron;non so ancora bene come si svilupperà la storia,anche se il finale ce l’ho già in mente. Non tutti i capitoli ( non ho idea di quanti saranno…potrebbero essere anche due XD) avranno la stessa ampiezza,forse inserirò qualche drabble… non so.

Che ne pensate? Credete che sia meglio un finale immediato o no? Fatemi sapere ^__^.

Al prossimo capitolo!!

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** II : Non ti lascio solo ***


IERI ED OGGI

IERI ED OGGI

 

 

Non ti lascio solo

 

 

Ero davanti alla sua porta da dieci minuti e ancora non avevo trovato il coraggio di varcare la soglia.

Avevo paura di vedere George vulnerabile, senza la minima traccia di un sorriso, perché… non era da lui. Perché avevo paura di scontrarmi di nuovo con la sua faccia, simbolo del fatto che ciò che era successo era la cruda, orrenda verità.

Mi feci coraggio e spinsi la maniglia; la porta si aprì lentamente e… lo vidi.

All’inizio non sembrava essersi accorto della mia presenza, tanto era concentrato a fissare il soffitto ,ma poi mi notò e il suo sguardo per me pesò come un macigno.

- La mamma vuole sapere se… ehm… ti va un po’ di stufato… sai, per stasera… - dissi goffo.

Piccola, ovvia bugia: nostra madre non toccava i fornelli dalla Battaglia di Hogwarts.

Lui sapeva che si trattava di una balla, ma fece comunque un cenno di diniego con la testa.

Restammo un po’ così, in silenzio. Anche se avevo contato sulla mia capacità di improvvisazione, in quel momento non mi veniva in mente nulla di sensato da dirgli… ma nulla sarebbe stato sensato in una situazione simile.

- Ok… vado a dirgliel… -

- Ron – mi chiamò con voce roca.

Stavo già facendo per andarmene, ma il suo inaspettato richiamo mi bloccò.

- Si…? -

Ancora maledetto silenzio.

- Sei il solito idiota…  lo sai che odio lo stufato – disse con un impercettibile abbozzo di sorriso. - Non ti preoccupare. -

- Non mi devo preoccupare, dici?! - sussurrai. – Di cosa? Del fatto che mio fratello sia morto o del fatto che l’altro lo raggiungerà presto, se non mangia qualcosa?! -

Ecco: ero un idiota. Avrei potuto scrivere un libro su ‘Le dieci cose da non dire mai in un momento delicato’…

Mi morsi la lingua e mi maledissi per aver liberato con George parte della frustrazione che mi opprimeva.

Lo vidi diventare ancora più pallido. Avrei voluto prendermi a pugni.

- Scusa – dissi in fretta. Ma non bastava ;si voltò il necessario per non riuscire a vedermi.

Mi avvicinai al suo letto, le mani tremanti. – Scusami George, davvero, io… - ripetei.

Lo sentii singhiozzare.

Era prima volta che lo sentivo singhiozzare da anni.

E in parte era colpa mia.

- George… - lo supplicai, nella mia voce il panico.

Si voltò e mi guardò.

- Tu… - sibilò rabbioso, le guance inondate. – Tu non hai la minima idea… Nessuno la ha. -

Mi afferrò il colletto. Prima che io ebbi il tempo di scusarmi di nuovo, lui continuò: - Che ne sarà del negozio?! E di tutti i suoi progetti, i nostri progetti? Che senso ha che io vada avanti senza Fred?! Cosa sono senza di lui? COSA SONO SENZA DI LUI, RON?! – urlò.

Lo vidi sfinito. Perse la presa sul mio colletto e si abbandonò sulla mia spalla.

E io lo strinsi. Lo strinsi più forte che potei, come se la mia vita fosse dipesa da quell’abbraccio,

e anche io mi abbandonai alle lacrime.

Sarebbe stato buffo, per qualcuno completamente estraneo alla vicenda, vederci in quel momento: due uomini che si stringevano e che piangevano come ragazzine… ma questo non ci importava.

- George, ti aiuto io. Col negozio e con tutto… Non ti lascio solo – dissi piano.

Sentii il suo respiro, pian piano, regolarizzarsi.

Finalmente si calmò e riuscì perfino a sorridermi ;un sorriso imbarazzato inutilmente camuffato da spavaldo.

- Ti ammazzo, se dici a qualcuno quello che è successo. -

 

 

Note

 

Ecco il secondo capitolo! ^_^ … È triste rispetto al secondo,ma come potevo resistere dallo scrivere anche quest’altro flash mentale?! XD

 

Hermionex95 – grazie mille per il complimento! ^_^. Spero che continuerai a seguirmi!!!

Wolvie91 – salve donna!! Beh,ogni commento in più è inutile vista la gran quantità di mail che ci scambiamo XD.

 

Alla prossima e… mi lasciate un commentino piccino picciò? *_* Thanks XD

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Capitolo 3
*** III : Ron l'Auror ***


IERI ED OGGI

IERI ED OGGI

 

 

Ron l’Auror

 

 

Fred sventolava con un ghigno un disegno trovato in chissà quale angolo remoto di un cassetto. Ritraeva una famiglia composta da nove persone dai capelli rossi, tra le quali una spiccava per altezza e portava al petto un’enorme spilla con su incisa un’altrettanto enorme A.

- Cos’è questa roba, Ronnie Piccolino? -

- Ridammelo! –

- Mm… Secondo me, fratello, qui qualcuno si è messo in testa l’idea di diventare Auror… -

- E se anche fosse?! –

- Solo un idiota affiderebbe un compito così importante ad uno come te. -

- Per te essere un Auror è tanto probabile quanto diventare più alto di noi… -

- Guarda, Fred, ora si mette a frignare...! -

 

***

 

Dopo la morte di Fred io, come promesso, mi diedi da fare al Tiri Vispi Weasley. In quegli anni collaboravo con George e contemporaneamente mi impegnavo per superare l’esame di Auror.

Finalmente, un giorno mi materializzai al negozio con un attestato arrotolato nel pugno.

- Ce l’ho fatta! – esultai puntando il pugno occupato al cielo. – Sono un Auror! -

George di sicuro si sarebbe preso un colpo per la mia entrata improvvisa, se non fosse stato abituato a quel genere di cose… ma lui era un gemello Weasley.

- Fantastico! – commentò con un sorriso, nessuna ombra di sorpresa sul suo volto. – Sapevo che ci saresti riuscito.-

- Dici sul serio? – domandai scettico.

Ero piacevolmente sorpreso del fatto che mio fratello avesse avuto fiducia in me… D’altronde,  non era stato sempre proprio così.

- Non essere idiota. – ribadì allegramente. – Dobbiamo festeggiare! -

E sparì nel magazzino, dal quale poco dopo ricomparve brandendo una bottiglia di Burrobirra ed un paio di calici. Li appoggiò sul bancone e disse: - E chi l’avrebbe mai detto?! Ronnino Piccino… un Auror! –

- Non chiamarmi così – dissi per abitudine; ormai quel nomignolo non mi seccava più.

- La mamma e gli altri lo sanno? –

- Non ancora. –

L’avevo detto a lui prima di tutti,anche di Hermione… mi era venuto istintivo.

In quell’ultimo periodo il nostro rapporto si era rafforzato parecchio ed era migliorato. A volte ciò mi stupiva notevolmente, ripensando ai battibecchi avuti da bambini.

Che avessi preso il posto di Fred? No, impossibile.

Lavorandoci insieme, stavo con George più di quanto stessi con gli altri membri della mia famiglia, quindi avevamo sviluppato una certa… complicità: mi era sembrato ovvio dare la notizia prima a lui.

- Ah, beh… - biascicò compiaciuto, - non voglio esserci quando mamma lo saprà; sarà disgustosa… -

Era tipico di lui uscirsene con una frase simile.

- George? - iniziati titubante io.

- Mm? –

- Sicuro che non ti dispiace? –

- Cosa intendi? –

- Per il negozio, e tutto…-

- Me la caverò da solo – affermò sicuro. Ma quando vide che continuavo a fissarlo, continuò: - Senti, non ti dico che non mi dispiace… ma tu hai il diritto di fare ciò che vuoi, ok? -

Annuii.

- Io sono contento per te, davvero. E poi c’è sempre Angelina… - concluse.

Ci furono alcuni attimi di silenzio, nei quali entrambi sorseggiammo le Burrobirre.

- A proposito: quand’è che anche tu compirai il grande passo? - chiese mentre giocherellava con la sua fede. – Hermione potrebbe anche scocciarsi, se non ti muovi. -

Gli lanciai un’occhiataccia; l’Argomento Hermione non doveva essere toccato dalle sue battute.

- Prima o poi glielo chiedo – risposi vago. – E comunque non mi sembra che tu sia stato così risoluto, a tuo tempo. -

George ed Angelina erano diventati piuttosto intimi qualche tempo dopo la Battaglia di Hogwarts,  così intimi che ad un certo punto tutti ci chiedevamo quando si sarebbero sposati.

George all’inizio non voleva.

Era innamorato di lei ma si sentiva già abbastanza in colpa frequentandola, visto che un tempo piaceva a Fred. Continuavo a ripetergli che Fred ne sarebbe stato di sicuro felice, ovunque si trovasse, e alla fine lui mi diede ascolto.

- Mm… -

- Prima o poi glielo chiedo - ripetei.

 

 

 

Note

 

Salve gente! Che ve ne pare di questo mio nuovo capitoletto?

Prima di rispondere alle recensioni, ci tengo a ringraziare per i complimenti : grazie! XD

 

 

Mione1194 -  Certo che continuo!! E… il capitolo Ron/Hermione dovrebbe arrivare presto (probabilmente sarà il prossimo) ^__- !!!

 

Vale Lovegood – In effetti, il capitolo precedente (ed anche questo) l’ho scritto anche per mettere in luce questo lato del carattere di Ron (e mi piaceva immaginare così l’interazione tra i due fratelli) ^_^.

 

Akira14 – Ehm… è alquanto imbarazzante da dire ma… ti rendi conto che in 17 anni di vita non mi ero mai accorta dello spazio dopo le virgole?! *///*… Che razza di figure (me va a nascondersi) . Ho modificato tutte le mie fic (anche se qualche svista ci sarà comunque) ed ho anche abbondato di spazi! XD

 

Facsa – Ti ringrazio! In effetti è stato un capitolo commovente fatto leggere a tradimento XD.

 

Lill – Si, anche io sono la classica masochista che vaga in ricerca di fic riguardanti Fred e George… non ne posso fare a meno! E Ron è semplicemente troppo tenero… nei capitoli in cui scrivo i ricordi della sua infanzia non posso fare a meno di immaginarlo come un bambolotto!

 

Wolvie91 – A parte ‘Foca Clappo’ non so proprio casa dirti XD No, dai ,scherzo! Credi che questo capitolo sia meno ‘raffreddoso’ ?

 

EDVIGE86 – Ron è anche uno dei miei personaggi preferiti! È la tipica persona in grado di farti ridere anche nelle situazioni più critiche…! Spero che continuerai a seguirmi ^_^.

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Capitolo 4
*** IV : The Wedding Day ***


IERI ED OGGI

IERI ED OGGI

 

 

The Wedding Day

 

 

Il giorno era arrivato.

Ciò che avevo desiderato negli ultimi anni stava per diventare realtà.

Lei era bellissima, Dio quanto lo era.

Mi sembrava di sognare ad occhi aperti: la musica, lo sfarzo, lei che mi veniva incontro con l’abito bianco…

Mi stavo per sposare.

Per quanto incredibile ed assurda potesse sembrare una cosa del genere, era tutto vero.

Lei era sempre più vicina.

Indossava un abito semplice, i capelli le ricadevano sulle spalle in soffici boccoli e sulla sua testa riluceva il noto diadema di zia Muriel… su di lei sembrava addirittura più bello e splendente.

Finalmente si fermò al mio fianco, raggiante.

Il tempo passò così velocemente che a malapena mi resi conto di aver pronunciato il giuramento…

E poi la baciai.

Lei divenne mia.

Io divenni suo.

 

***

 

Era una calda giornata di primavera quando io ed Hermione ci sposammo.

Le ore precedenti alla cerimonia mi erano sembrate nebulosi tunnel di angoscia… già, ‘nebulosi tunnel di angoscia’ mi sembra la descrizione più appropriata.

Mi madre sembrava una pazza isterica; continuava a muoversi da una parte all’altra in preda ad un maniacale bisogno di ordine. Ma almeno potevo rassicurarmi del fatto che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui Crazy Molly avrebbe dimostrato le sue ossessioni: ero l’ultimo figlio a compiere il grande passo. Stavo tentando proprio di sfuggirgli, quando intravidi George che,imboscato dietro ad una porta, mi faceva segno di avvicinarmi. Ubbidii.

- Mi sarei aspettato un nascondiglio più elaborato da te… - dissi lanciando dietro le spalle occhiate furtive.

- Quella donna mi troverebbe comunque; è dappertutto. –

Immaginai mia madre come un violento terrorista assetato di sangue scappato da Azkaban. Rabbrividii.

- Angelina mi ha detto che la tua dolce metà sta per avere una crisi isterica – sussurrò George.  - E se lo dice lei è grave, viste le sue di crisi isteriche da qualche mese a questa parte. -

Hermione avere crisi isteriche? Completamente inaspettato…

- Beh, non posso farci niente io se nostra madre non a fatto altro che ossessionarla dal malaugurato giorno in cui… -

- Prendila e scappate per un po’ – disse risoluto George. – O qui, al posto di un matrimonio, ci  sarà il funerale di mamma… -

In quel momento due donne estremamente agguerrite sbucarono da chissà dove: mamma, che brandiva un cucchiaio da cucina, ed Angelina, le cui braccia incrociate coprivano leggermente il ventre pronunciato…

- Non ti avevo detto di dare una sistemata alla siepe, giovanotto?! – chiese feroce nostra madre a George, agitandogli davanti al naso il cucchiaio. Lui fissò con evidente terrore l’oggetto.

- Ehm… si…o-ora vado, mamma. –

- E la Pozione Anti-nausee?! Ti sei dimenticato di prenderla! Non posso fare proprio fare affidamento su di te! – continuò sua moglie, furiosa.

- Faccio un salto a casa e te la prendo, tesoro… -

Mi faceva tanta pena, ma me la filai lo stesso.

Mentre mi allontanavo, lo scorsi sussurrarmi, tra le grida delle donne, un veloce ‘scappa’.

Non avevo bisogno che me lo ricordasse. Mi diressi rapido verso la camera della Tana adibita alla preparazione della sposa.

Spalancai la porta e la vidi. Era così bella che in confronto anche una Veela avrebbe sfigurato.

- Sei magnifica – sussurrai senza fiato.

- Ron! – esclamò agitata, - Cosa ci fai qui?! Non puoi vedermi…! –

- Veramente, non so proprio come ho fatto a resistere fino ad ora. –

Lei sorrise, forse un po’ troppo nervosamente. – Se Molly ti vede qui… -

- Beh, sono un po’ troppo grande per le sue sculacciate – affermai con una scollata di spalle, – o almeno cred… -

Il suo improvviso bacio mi zittì. Era un bacio passionale e frenetico; sembrava che non vedesse l’ora di baciarmi da tutta una vita.

- Mi sei mancato. -

- Anche tu. –

Con un rumoroso crack ci Smaterializzammo.

Avevamo avuto entrambi l’idea di Materializzarci in quel pezzo di prato vicino a Villa Conchiglia che era riparato dalle fronde di enormi salici e godeva di una vista meravigliosa.

Hermione indossava il suo abito da sposa, che per quanto semplice era meraviglioso, così trasformai una pietra in un grande telo, in modo che si potesse sdraiare vicino a me senza sporcarlo.

- È bellissimo stare qui – mi sussurrò dopo essersi accovacciata sul mio petto. – Mi sento in pace. -

- Ti sentiresti in pace in qualunque posto non abitato da Molly Weasley. –

Mi baciò in un punto tra il naso e la guancia. – Tra qualche ora tu sarai mio marito – proferì ad un certo punto, - non è strano? –

- Strano? -

- Quando, anni fa, entrai nel tuo scompartimento, avresti mai pensato che saremmo diventati marito e moglie? –

- Di sicuro non l’ho pensato quando mi hai detto che avevo il naso sporco… - le dissi sorridendo, - o quando pronunciasti correttamente il Wingardium Leviosa… -

- O quando dicesti che non c’era da stupirsi se nessuno mi sopportava? – Mi tirò una ciocca di capelli facendomi una linguaccia.

- Probabilmente  allora ero già cotto di te – le bisbigliai all’orecchio, come se fosse un segreto.

Lei mi sorrise dolcemente e si strinse di più a me, appoggiando la testa vicino all’incavo della mia ascella. La sua mano aveva smesso di combattere con la mia ciocca, ed in segno di pace accarezzava quella parte di nuca che era stata precedentemente offesa. Mi baciò ancora ed ancora, insaziabile.

Avrei voluto che quegli instanti si prolungassero per secoli, tanto mi sentivo perfettamente in pace, ma dopo un po’ le sue labbra si staccarono dalle mie e lei mi si abbandonò sulla spalla, gli occhi chiusi.

- Se non fossi stato un tale imbecille, tra noi le cose si sarebbero sistemate molto prima… -

- Ma ciò che importa ora è il presente – mi interruppe lei, con un altro del suoi bellissimi sorrisi. – Io e te, sotto questo enorme salice. –

Non so quanto tempo passammo sotto ‘l’enorme salice’… ma presto dovemmo Materializzarci alla Tana, visto che qualcuno doveva sposarsi…

- Credi che se ne sia accorta? – mi chiese preoccupata Hermione una volta a casa.

- Beh… - tentai io, poco sicuro, -insomma, la mamma era così impegnata a dare sui nervi a tutti che non cred… -

- RONALD WEASLEY, DOVE DIAVOLO SEI STATO?! –

 

 

 

 

Note

 

Ecco il capitolo Ron/Hermione! Vi è piaciuto? ^_^

 

Rispondo alle recensioni:

Wolvie91 – Questo è un po’ più lungo (mezzo foglio XD). Beh, Ron, come dice la Giovanna, diventa veramente un Auror ^_^.

 

Lilla4eve – Ti ringrazio molto per i complimenti e ti dico subito di non preoccuparti per le recensioni ^_^ … l’importante è sapere che la fic ti sia piaciuta!

 

blackPearl_uaooo Grazie mille, sono veramente felice che la mia fic ti piaccia abbastanza da essere messa tra i tuoi preferiti!

 

Vale Lovegood – Ce ne saranno altri ^_- , grazie per il complimento!

 

EDVIGE86 – Thanks! Spero ti sia piaciuto il capitolo Ron/Hermione… e, sì, presto penso che ci sarà un capitolo su Rose ed Hugo ^_^. Anche se molto probabilmente questa fic sono sarà molto lunga… ma non ho ancora deciso bene!

 

Hermionex95 – Sei stata molto gentile a commentare anche il capitolo che ti eri persa, ti ringrazio! E non ti preoccupare se non riesci a leggere i capitoli in tempo… la scuola è un inferno un po’ dovunque XD ! Ti capisco perfettamente!

 

 

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Capitolo 5
*** V : Il giorno più bello ***


IERI ED OGGI

IERI ED OGGI

 

 

Il giorno più bello

 

 

Un piovoso pomeriggio d’estate di parecchi anni fa io e i miei fratelli non avevamo trovato niente di meglio da fare che giocare a scacchi.

Mentre pesanti gocce d’acqua si infrangevano sulla finestra, Fred e George continuavano a scambiarsi contro di me. Se c’era una cosa in cui loro non mi superavano, era il giocare a scacchi: per quanto ciò li frustrasse, vincevo sempre io. A volte mi chiedevo perché non si rassegnassero.

Dopo che ebbi battuto Fred, fu la volta di George; si sdraiò a pancia in giù sul tappeto, di fronte alla scacchiera, mentre l’altro si gettava rumorosamente su uno dei due letti.

- Questa volta vinco io – annunciò combattivo il mio avversario.

- L’hai detto anche l’altra volta – commentai con un pizzico di presunzione.

Fred mi centrò in pieno con una vecchia, dura, palla rimbalzante, che subito dopo gli tornò indietro come un boomerang.

- Piantala, se non vuoi che ti ricordi come ti abbiamo stracciato l’ultima volta a Quidditch. -

Io mi rabbuiai, George sghignazzò. – Parole sante, fratello. –

Mentre io mi accingevo a vincere di nuovo, Fred iniziò a far rimbalzare la palla sul soffitto; quel rumore era insopportabile per la mia concentrazione, ma non dissi nulla per evitare una messa in pratica della sua minaccia.

- Credo – iniziò ad un certo punto Fred, gli occhi fissi sulla palla, - che sarà una grave perdita per Hogwarts, quando ce ne andremo. -

Lo guardammo un po’ stupiti, chiedendoci da chissà quali elucubrazioni fosse saltato fuori quel discorso.

- Quando avrò un figlio, lo chiamerò George – continuò. – Mentre tu, George, dovresti chiamarlo Fred… in modo che ci siano sempre due come noi a fare casini. -

Le mie sopracciglia salirono fino a nascondersi sotto la frangia.

– Eh? –

- Non credo che Angelina avrebbe da obbiettare; George è un bel nome… -

- Certo che lo è: è il mio nome – disse ad certo punto l’altro, sulla sua faccia la mia stessa espressione. – Ma che diavolo stai blaterando?! –

 

***

 

Diventare zio era ormai divenuta un’abitudine quando nacque il primo figlio di George ed Angelina.

Quella mattina ero in ritardo perchè un problema al Ministero aveva richiesto il mio pronto intervento:quando arrivai al San Mungo il piccoletto era già nato.

Ricordo che, una volta raggiunto il reparto giusto, vidi la mia famiglia al completo festeggiare nel corridoio e George che, con espressione raggiante, mi faceva segno di avvicinarmi.

- Angelina ora sta riposando – mi disse mentre lo abbracciavo. – Fred è da questa parte. -

Mi prese per un braccio e mi spinse di fronte ad un immensa vetrata, dietro alla quale erano disposte numerose culle rosa e blu.

- E lui? – chiesi indicando una culla in cui un bambino dalla pelle color caffelatte dormiva beato.

George annuì e appoggiò i palmi delle mani al vetro, in modo che la sua testa fosse così vicina alla barriera da opacizzarla a forza di respiri.

- Sapevo che sarebbe tornato da me. -

 

 

Quando fu la mia volta, invece, feci in modo che il Ministero non rompesse le scatole.

La piccola Rose aveva deciso di far impazzire il suo papà già dall’inizio: Hermione era da ore in travaglio, senza che ancora la piccina avesse deciso di farsi viva.

Io mi trovavo, piuttosto pallido e nervoso, su una vecchia poltrona senza molla del S. Mungo, estremamente scomodo e ugualmente indifferente ai sentimenti del mio fondoschiena. Intorno a me regnava il caos: fra i pianti, le urla, e l’iperattività dei miei nipoti, dovevo sopportare anche l’euforia di Molly Weasley, che si scontrava ogni due per tre con i miei timpani.

- Oh, Ronnie! Un’altra nipotina! Un’altra piccola Weasley…! -

- Si, Ronnie Piccolino, finalmente anche tu contribuisci al proseguimento della specie – intervenne George, che si era trascinato a fatica verso di me. – Dai, Molly, scollati…! –

Nostra madre lo guardò severa per un istante… ma si rilassò non appena vide che si era rivolto alla sua ridacchiante nipotina, attaccata come una ventosa alla gamba dello zio.

- Mi avevi detto che facevamo cavalluccio! -

- Ma non possiamo fare cavalluccio qui! Siamo in un ospedale! – la implorò lui, facendole il solletico perché lo liberasse.

- Me lo hai promessoooo! –

- Scommetto che il tuo papà sarebbe felice di farlo al mio posto – assicurò George guardando in direzione di Percy. – Hey, Perce, DOVE SCAPPI?! –

Harry si sedette al mio fianco, solidale. – Fra un po’ toccherà anche a me – mi sussurrò indicando il pancione di Ginny. – Al nasce fra poco più di un mese, ed io ancora non mi sono del tutto abituato all’altra peste… -

Alludeva a James, che a solo un anno ne combinava quasi come un ‘George sviluppato’ .

In quel momento entrò per l’ennesima volta un’infermiera piuttosto giovane, che ci disse ancora, con un tono sforzato alla gentilezza, che avremmo dovuto fare meno chiasso e che le Caccabombe erano assolutamente vietate nell’ospedale. 

Guardai per un attimo i miei nipoti Victoire, Dominique, Molly, Fred, Roxanne e il piccolo James e… pensai che, nonostante tutto,anche io non vedevo l’ora di avere a che fare con una bestiolina scatenata. Ma ancora nessuno si degnava di dirmi in che condizioni si trovava mia moglie.

Dopo un’altra mezz’ora, passata ad assistere all’ingegnoso tentativo di Fred di raggiungere le Caccabombe confiscate, decisi che il mio sistema nervoso sarebbe crollato se avessi dovuto aspettare un minuto di più. Grazie al cielo non dovetti attendere.

- il Signor Ronald Weasley? -

Sobbalzai: non mi ero accorto che un’infermiera si era avvicinata alla mia poltrona.

Ci fu un insolito, emozionato silenzio. – Si…? –

- Sua figlia e sua moglie la stanno aspettando. -

Mentre mio stomaco faceva il triplo salto mortale, corsi dietro all’infermiera, seguito da tutta la famiglia.

Ricordo ancora l’immensa emozione che provai quando vidi Hermione, pallida come un cencio e allo stesso tempo radiosa, tenere in braccio la nostra bambina.

- Che ne dici di prenderla braccio, papà? – mi chiese con un sorriso.

Non me lo feci ripetere due volte; con mani tremanti presi quel fagottino e me lo misi in grembo, spaventato a morte dall’idea di fargli male.

Quando Rose mio sorrise, seppi che la mia vita non sarebbe stata mai più la stessa.

Qualcosa di colorato e vistoso esplose dietro di me e mio padre gridò: - Allora, Weasley?! Che aspettate a festeggiare?! -

  

 

 

 

Note

 

Ecco un altro capitolo! ^_^ Il prossimo, che probabilmente sarà l’ultimo, verrà postato la prossima settimana, data la critica situazione nel campo dei compiti  O__O . Help me!

 

Rispondo alle recensioni:

 

Elly692 – Ti ringrazio ^_^ !! Anche io adoro questa coppia, dopo quella Lily/James, questa è di gran lunga la mia preferita! Anche questo capitolo è un po’ Ron/Hermione… spero che ti sia piaciuto!

 

Vale Lovegood – Grazie mille! Allora… secondo me, sì, Harry e Ginny si sono sposati prima di Ron (ma non di molto XD) perché, pur essendo Ginny più piccola, James è nato prima di Rose. Ovviamente è solo la mia idea, nessuno dice chi si è sposato prima di chi (anche se mi piacerebbe saperlo dalla Rowling…) ^_^ !! Per quando riguarda Percy, ha quattro anni più di Ron: nella mia testa si è sposato prima di Ronnie. Perché, secondo te in che ordine sono avvenuti i matrimoni?! XD

 

EDVIGE86 - *__* Me commossa! Grazie mille, i tuoi complimenti mi fanno davvero piacere! Il capitoletto sui piccoli Weasley penso che sarà l’ultimo. Per quanto riguarda questo, un po’ di piccoletti ci sono (mi fa morire la scena di Molly e George XD), anche se non mi sono soffermata particolarmente, visto che volevo concentrarmi sul Ron!

 

Wolvie91 – Alla fine ti hanno sgamata?! Ah, come ben sai non sono affezionata ai rossi, ne sono ossessionata O__O ! Da quando ho letto della morte di Fred non mi do pace! Ma su questo argomento ti ho già sconquassata abbastanza! Grazie mille per i tuoi commenti, che sono presenti in ogni capitolo di ogni mia fic! ^_^

 

Lill – Spero che in questo capitolo la parte di George, invece, ti faccia sorridere (escludendo quella iniziale, a mio parere triste quanto assurda)! Grazie per il complimento! Sono molto felice quando la gente apprezza la mia scrittura! ^__^

 

Lilla4eve – Certo che se la vedrà brutta: Crazy Molly colpisce (in tutti i sensi XD) ancora !!

George invece si è dato alla fuga, scampando così all’ira del cucchiaio da cucina… quindi si è salvato, non ti preoccupare XD. La tua ansia nel leggere i prossimi capitoli mi lusinga, grazie!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** VI : ... oggi ***


IERI ED OGGI

IERI ED OGGI

 

 

… oggi

 

 

I piccoli squarci di luce che filtrano dalla finestra sono riusciti a svegliarmi prima del solito, stamattina. Siccome è alquanto seccante pensare al fatto di essersi svegliati alle sei del mattino di Domenica, ho deciso di abbandonarmi ad una caotico dormiveglia.

Ricordare mi mette addosso sempre un po’ di tristezza.

Finalmente mi decido ad aprire gli occhi ed a guardare quel disgustoso cucù che ci ha regalato mia suocera: le nove e mezza. Sbatto stupito le palpebre. - Ho rimuginato per tre ore e mezzo?! –

Sbadiglio, stiracchiandomi, e lancio un’occhiata alla mia dolce metà: Hermione ronfa alla grande. Mi accuccio a lei come un gattino dispettoso e le sussurro: - Amore…? Sei sveglia? –

- Mm… no – biascica lei, rivoltandosi e così rubandomi tutte le coperte.

- Hey! – esclamo divertito, rubandogliele a mia volta.

- Dai, Ron! Ho sonno! –

- Ma io mi annoio! –

Finalmente apre gli occhi, ma per lanciarmi un’occhiataccia. – Sei peggio di un bambino. –

Mi accoccolo al cuscino con un’espressione da cucciolo abbandonato, che riesce a strapparle un sorriso. – Vieni qui – le bisbiglio all’orecchio.

Quello che sarebbe stato uno dei Migliori Baci Dati da Ronald Weasley viene bruscamente interrotto dallo stupido, sinistro cigolio della porta; quello che avrei dovuto sistemare secoli fa.

- Papà? - dice una vocina, non appena una testa castano ramato sbuca dalla soglia.

Fare l’infastidito non è esattamente una delle regole del Padre Perfetto, quindi rispondo dolcemente: - Che c’è, Rosie? –

- Vi disturbo? -

- Si – penso.

- No – dico.

La mia piccoletta sembra sollevata e si avvicina al letto, per poi assumere il cipiglio da tribunale di Hermione Granger. – Che ci fate ancora qui a poltrire? Non vi ricordate che giorno è oggi? –

Io la guardo interrogativo ma Hermione scatta su, la mano pigiata sulla fronte. – Il compleanno di Fred! –

- Ma sono solo le nove e mezza! – ribatto io.

- Nove e tre quarti – dice con fermezza Rose, da vera e propria saputella. – E poi, papà, lo zio ci ha chiesto di arrivare in anticipo, per aiutarlo a sistemare il negozio! –

A volte mia figlia assomiglia spaventosamente a sua madre.

- Ah sì? – affermo, fingendomi arrabbiato, - Vieni qua, piccola peste! –

Lei mi fa la linguaccia e cerca di scappare, ma io riesco ad acchiapparla. – Ti faccio vedere io! -                    

La sdraio sul materasso e inizio a farle il solletico. Lei ride come una pazza ed anche Hermione sembra essere contagiata dalla ridarella.

- Ok, ok, scusa! – sghignazza la marmocchia.

Improvvisamente qualcosa di rosso si lancia sul letto, rovinandolo, se possibile, ancora di più.

- Hugo! Ancora un po’ e sfondavi tutto…! – esclamo io.

Lui sembra offeso e si getta tra le braccia della sua mamma. – Non mi chiamate mai quando iniziate a giocare! –

- Scusaci amore, sai come è fatto tuo padre… - interviene Hermione.

- Ma noi non stavamo giocando! Il tuo affascinante ed autoritario padre stava punendo tua sorella per il suo atroce comportamento da so-tutto-io – dichiaro tutto d’un fiato. – E adesso punirà anche te per avere distrutto il suo letto matrimoniale! –

Con una perfetta risata diabolica afferro anche lui e lo sottopongo alle mie tremende torture…

- Ok, basta ora! – dice mia moglie dopo dieci minuti di sghignazzate e risate.

- Uffa, mamma! – si lamenta Rose.

- Ma non eravamo in ritardo? – la rimbecco io.

- Ma mi stavo divertendo… -

- Beh, troppo tardi, marmocchietta. – La guardo fingendomi offeso ed ordino: - Ed ora filate a lavarvi! –

Mentre i miei figli corrono fuori dalla porta, non posso fare a meno di sorridere.

- Dà il buon esempio, Ronald – mi dice Hermione, - fila a lavarti anche tu! -

 

***

 

- E poi mi volete spiegare perché proprio al negozio?! – chiedo una volta che ci troviamo tutti davanti al camino.

- L’ha voluto Fred… - mi risponde Rose con un sorrisetto. – Secondo me è perché vuole approfittare del suo compleanno per prendersi ogni gadget che vuole! Lo zio George oggi non potrà dirgli di no! –

- Ma tanto, anche se gli dice di no, un modo per sgraffignarli lo trova comunque… - dico io con un’alzata di spalle.

Hugo ridacchia, ma Hermione esclama: - Allora, tutti pronti? –

Senza aspettare risposta assegna ad ognuno di noi un po’ di Polvere Volante. – Ecco; dovrebbe bastare… Rose, prima tu. –

Ed uno dopo l’altro ci facciamo trasportare nell’esageratamente vistoso camino del Tiri Vispi Weasley.

- Alla buon ora! – esclama mio fratello. – Dite la verità: è colpa di Ron se siete in ritardo! -

Con un passo si avvicina a Rose e le scocca un bacione sulla guancia. – E di chi, sennò? –

- Hey! – Lancio un’occhiataccia a mia figlia e la minaccio muovendo freneticamente le dita.

- Siate arrivati! – Questa volta la voce proviene dall’alto; l’ormai tredicenne Fred si sporge dalla balconata interna, facendo ciondolare le braccia per attrarre l’attenzione. Con quattro balzi scende le scale per poi posizionarsi davanti a me, i palmi aperti davanti al mio naso.

- Il regalo! – esclamo sbattendomi una mano sulla fronte, fingendo di essermelo dimenticato.

La piccola sanguisuga non ci casca, ovviamente.

Da un minuscolo Mokessino sfilo un’enorme pacco infiocchettato e glielo porgo. – Ah, buon compleanno. –

- Grazie zio! – Mi salta addosso, e non so bene se è per afferrare il regalo o per abbracciarmi.

- Fred, mettilo a posto; dobbiamo ancora finire… - La voce di George, che si era allontanato,  proviene da qualche meandro tra gli scaffali.

Il regalo viene posizionato in cima ad una pericolante pila di medesimi, una pila veramente impressionante.

- Bel bottino quest’anno, eh? – chiede Hugo.

- Puoi dirlo! E questi sono solo quelli dei nonni e dei miei… -

- Mai vista roba del genere quando avevamo la sua età, vero George? – chiedo urlando, per farmi sentire dal mio perso-chissà-dove fratello.

George finalmente sbuca da qualche parte e ci si avvicina, trasportando una montagna di decorazioni. – Infatti, e… -

- … e per Natale solo un maglione! Lo so, pa’, me lo avrai ripetuto ormai cento volte! -

Io e George ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere: quel ragazzino è la copia sputata dello zio da cui prende il nome.

A volte ci penso, e quei maglioni mi sembrano lontani anni luce. Da quando io e i miei fratelli ci siamo messi a lavorare, e devo dire che guadagniamo tutti parecchio, i miei non hanno problemi economici e possono permettersi anche qualche lusso, che però è destinato sempre ai nipoti…

- Beh, diamoci da fare! – esclama ad un certo punto Hermione, brandendo la bacchetta. – Come lo vuoi lo striscione, Fred? –

 

***

 

Angelina e Roxanne sono arrivate da poco con la torta, e già il camino comincia a sputare i primi di una lunga serie di parenti: ecco i nonni Weasley tossicchiare fuliggine.

Certo che i miei genitori sono proprio invecchiati! Sembrano due nonnetti indifesi, anche se questa idea ti abbandona non appena Molly decide di aprir bocca.

- Dov’è il festeggiato?! – chiede rivolta a Fred, che si avvicina incerto, temendo il vicino abbraccio spezza-costole. Poi è il turno dei miei figli e infine quello mio e di George. Come questa vecchietta riesca a circondare e stritolare due uomini che la superano di mezzo metro resta un mistero.

Ed ecco arrivare Bill, Fleur, Charlie, Percy, Audrey, Ginny ed Harry, accompagnati da tutti i miei nipoti: poco mancava ad intasare il camino.

C’e talmente tanta confusione che non sento assolutamente niente di quello che mi sta dicendo Percy, anche se la cosa non mi dispiace molto, così mi limito a sorridere e ad annuire.                        Alla Torre dei Regali ne viene aggiunta un’altra e, alla mia destra, una mensola di gadget viene presa d’assalto: sapevo che George non avrebbe fatto un buon affare assecondando Fred, dato che entro stasera una gran quantità della sua merce sarà scomparsa.

Eppure, il festeggiare al Tiri Vispi non è stata del tutto una cattiva idea: questo posto ricorda tante cose belle un po’ a tutti, cosicché l’atmosfera è addirittura più familiare.

Vedo George grattarsi la testa e guardare accigliato la varia prole mettere le mani sui prodotti della sua fatica. – Ehm… ragazzi? Non avete fame? – tenta, indicando con un dito la tavola imbandita.

- Non preoccuparti, zio, noi qui stiamo benissimo! – esclama  beffardo James, guadagnandosi un’occhiataccia da Ginny.

- Oh mio Dio! Crema Amplia Forme! – esulta la quattordicenne Molly, guardandosi il petto senza la minima traccia di imbarazzo. – Non mi avevi detto di avere qui un prodotto così interessante, zio! Come funziona? Devo spalmar… -

- Molly! – la interrompe Percy, imbarazzato. – Metti subito a posto quella roba! –

- Ma papà…! -

- Tanto tu non ne hai bisogno… - le risponde George con una risata, avvicinandosi e prendendole il tubetto di crema dalle mani. – E comunque per Roxanne e le mie nipotine è proibita; avete già troppi maschi che vi girano intorno… -

- George! – Questa volta il rimprovero proviene da nostra madre. La risata che segue è collettiva.

- Invece di pensare alle tette, guarda questi Confetti Bolle in Bocca; perfetti per le ore di pozioni! – esclama ghignando Fred, che riceve prontamente uno schiaffetto sulla nuca dal padre. – Haia, pa’! – Simula un’atroce espressione di dolore.

- Esagerato…! –

Intanto il camino vomita nuovi invitati: prima Victoire e poi Teddy scivolano sul pavimento, spargendo cenere dappertutto.

- Victoire! Hai portato Teddì! – enfatizza gioiosa Fleur.

Teddì, nonostante l’accoglienza, pare un po’ impacciato; saluta rapido i Potter, tra cui uno sghignazzante James ed una sognante Lily, e Bill, del quale evita lo sguardo… Fleur dà una gomitata al marito, che un po’ imbarazzato è costretto a dargli una pacca sulla spalla e a dire: - Oh, andiamo…! –

Immagino che sarà terribile quando Rosie mi porterà a casa qualche ragazzo, tremo solo all’idea… So che molto probabilmente mi comporterò in modo molto meno ragionevole di mio fratello…

- Vogliamo la torta! – strillano insieme Lucy e Louis, i due mocciosi di casa.

- D’accordo, d’accordo! – dice Angelina, - Fred, vieni a tagliare la torta! –

 

***

 

L’ingozzamento è stato, devo ammetterlo, per niente deludente; se non fossi stato fermato dagli sguardi minacciosi di Hermione (- Non hai più l’età per strafogarti così! -) , probabilmente avrei superato il mio record di fette di torta mandate giù una dopo l’altra…

- Ragazzi, venite qui – chiama gioviale nonno Arthur, già posizionato comodamente su una poltrona.

Io e i miei fratelli ci scambiamo un’occhiata poco rassicurante: nostro padre inizia con quella frase quando ha intenzione di raccontare ai suoi nipoti le nostre prodezze, ossia la vasta serie di marachelle (questo è il termine che usa) che combinavamo quando eravamo piccoli. Dopo tutti i collassi che gli abbiamo fatto prendere, probabilmente questa è la vendetta adeguata.

Non ci piace che i nostri figli vengano a conoscenza di certe storie, tuttavia loro trovano i racconti del nonno estremamente divertenti, anche perché poi li possono usare tranquillamente contro di noi…

Ecco la schiera di prole accovacciarsi ai piedi della poltrona, su un vasto tappeto. Non ci resta che fare lo stesso.

Io, a gambe conserte, e George, appoggiato su qualche cuscino apparso dal nulla, ci rannicchiamo in una angolo del tappeto. Rose e Roxanne, puntualmente, si accoccolano su di noi con quattro moine (gesto che sembra affettuoso ma che in realtà è un mero tentativo per poter stare comode), mentre Fred si siede semplicemente accanto al padre.

Mio padre, con una scintilla negli occhi, ci osserva tutti per decidere chi sarà la sua prima vittima. Deglutisco rumorosamente.

Con sorpresa di tutti sceglie Bill e Charlie, che sembrano alquanto inorriditi.

- Era venuto a trovarci quel nostro lontano parente babbano… - inizia papà.

Ed ecco nonno Arthur raccontare di quando i piccoli Bill e Charlie fecero esplodere la torta ai mirtilli fatta in casa addosso alla moglie del nostro parente, poiché questa non aveva fatto altro che criticare lo stato di civilizzazione presente alla Tana un po’…  basso rispetto ai canoni babbani. Quella volta non solo si dovette cancellare della memoria,ma anche fare a meno della buonissima torta fatta da nostra madre, che peraltro non fu molto comprensiva…

- E poi una volta Fred e George… -

Parlare di Fred e George è una classico. Mio padre sembra sereno, ma so che tutti coloro che hanno conosciuto Fred ora sentono una piccolo peso sul cuore, proprio come me. Vedo mia madre osservare papà rapita, come per non perdersi ogni singola parola riguardante il suo bambino.

Ci sono così tante storie da raccontare sui gemelli Weasley, e almeno la metà mi riguardano, che probabilmente basteranno ai intrattenere la nuova generazione fino all’età adulta…

- … quasi riuscirono a stringere un Voto Infrangibile con Ron. -

Silenzio.

Tante teste si voltano in direzione di George, che sembra assorto nell’osservare il soffitto.

- Volevano fargli promettere di non dire alla nonna che fine avesse fatto il servizio da tè – continua nonno Arthur. - Grazie al cielo li ho beccati prima che potesse accadere il peggio… -

Fred guarda suo padre con occhi sgranati. – Hai quasi ammazzato zio Ron?! –

- Oh, beh… lo sapevamo che alla fine non sarebbe morto – dice mio fratello impacciato. – Avevamo piena fiducia nella sua capacità di non fare la spia… -

Alzo pericolosamente le sopracciglia.

- Ce l’avevate con me perché avevo rovinato il vostro libro sul Quidditch! – esclamo con fervore.

- Ma figurati… -

- Ammettilo, pa’: hai fatto una cosa gravissima! – infierisce Fred con finto tono di rimprovero.

George lo guarda torvo e gli sbatte uno dei cuscini in faccia. – Senti da che pulpito…! –

- Credo di non essermi mai infuriato tanto… - continua papà, sorridendo.

Mentre nostro padre spiega accuratamente ciò che successe dopo averci beccati, George mi rivolge l’abbozzo di un sorriso misto tra divertito e di scusa. Io, però, non mi faccio addolcire, e il secondo dopo gli lancio addosso il cuscino precedentemente indirizzato a Fred.

George si scosta e il cuscino prende in pieno Roxanne.

– Hey! –

- Scusa Roxy! Volevo prendere tuo padre…! – mi scuso io.

- Vendetta! – urla George, che dopo un secondo si ritrova su di me.

Sono secoli che non mi cimento più in una lotta contro George. Quando ero piccolo vinceva sempre lui, ma ora è diverso: lo supero di almeno tutta la testa. Dopo qualche sforzo riesco a rovesciare la situazione ed a ritrovarmi io su di lui.

Tutti ci fissano per un secondo e poi scoppiano a ridere, tranne nostra madre, che scuote la testa e borbotta qualcosa del tipo ‘non cresceranno mai’ .

 

***

 

Dopo un aneddoto riguardante una delle tante crisi isteriche avuta da Percy durante il terzo anno e la recitazione della poesia mandata da Ginny a Harry anni fa (Ginny ha quasi trucidato George nel tentativo di farlo smettere), la festa si poteva considerare conclusa. Tutti se ne sono andati da poco. Al Tiri Vispi siamo rimasti solo io e George.

- Bella festicciola. Mi è piaciuta – affermo mentre, con un rapido movimento di bacchetta, faccio scomparire le briciole cadute per terra.

- Più che altro ti sono piaciuti i pasticcini. Ti ho visto: li hai mangiati quasi tutti tu – mi rimbecca lui, facendo scomparire gli striscioni.

- Oh, piantala…! Sopporto già abbastanza Hermione! –

George ridacchia ed io chiedo: - Perché dobbiamo pulire noi?! –

- Perché siamo succubi delle nostre mogli – spiega tranquillamente lui. – Sapevamo che sarebbe successo, quando ci siamo sposati. -

Faccio una smorfia divertita. – Venti anni fa immaginavi così le nostre vite? –

- No – risponde stancamente, - non proprio. -

Anche se gli do le spalle, so perfettamente che espressione abbia: malinconica, nostalgica. È sempre così quando ripensa a… Beh, ora proprio non è il caso di pensarci, sono troppo stanco.

- Però mi piace lo stesso. -

Qualche volta pensare alla famiglia, con la moglie che ti strilla dietro e i figli che rompono le scatole, può risultare stressante. La maggior parte delle volte, invece, quel pensiero è una delle poche cose che ti fa riconoscere di essere felice.

Mi capita di credere che, per me e George, il tempo non sia mai passato. Poi mi sveglio da questa illusione e lo vedo sgridare Fred… oppure essere sgridato da Fred. Vedo Rose snocciolarmi argomenti su cui fingo di essere esperto o Hugo devastarmi il letto matrimoniale.

Il tempo è passato eccome.

Finiamo silenziosamente di ripulire le ultime cose.

- Vado – dico semplicemente, dopo essermi infilato il cappotto ed essermi avvicinato al camino. – Rose vuole che la porti al Ghirigoro… se faccio tardi, poi chi la sente la piccola so-tutto-io II?! -

Lui sghignazza. – Ed io devo aiutare Roxanne a fare un tema di Pozioni… -

Ci scambiamo la tipica occhiata del ma chi ce l’ha fatto fare.

- Ci vediamo – gli dico, prima che la fiamma del camino, con un guizzo, mi porti via dal negozio.

 

 

Fine

 

 

Note

 

Finitooooo ç__ç ! Beh, come vedete questo capitolo è un po’ diverso dagli altri: in primo luogo è più lungo (XD), in secondo luogo è ambientato nel ‘presente’ .

Ho voluto incentrare questa fiction su Ron e sul suo rapporto con George, aggiungendo anche il paring Ron/Hermione, per questo forse ho un po’ troppo trascurato gli altri Weasley… anche se prima o poi li ho nominati tutti XD.

Come ultima cosa, ci tengo a dire che ho cercato di rendere Ron un padre ironicamente affettuoso… è così che me lo immagino; a volte immaturo e sempre con la battuta pronta!

Che ve ne pare?  Mi piacerebbe davvero sapere il vostro parere riguardo alla mia fic, siccome ora è conclusa.

Ringrazio tutti coloro che mi hanno inserito tra i preferiti.

 

Rispondo alle recensioni

 

Wolvie91 – Trovati i fazzoletti di carta XD ?! Dai, questo capitolo non fa piangere… anzi! Ron è un pazzo! Ti è piaciuto?! Grazie mille per tutte le recensioni donna! Un bacione!

 

Lilla4eve – La bambina che voleva fare il cavalluccio era Molly, la figlia di Percy… e il povero cristo a cui lo chiedeva era George XD ! Ti ringrazio per i complimenti! Un bacione.

 

EDVIGE86 – Grazie mille per tutti i complimenti *\* ! Quella scena (la iniziale sui gemelli) mi era venuta in mente così, e in verità la trovavo un pochino strana… ma sono contenta che ti sia piaciuta! Alla prossima fanfiction ^__- ! Un kiss!

 

Elly692 – Si Ron è proprio puccio *__*. Grazie mille per il commento! Kisses!

 

Akira14 – Corretto ^_^. Thanks per il complimento *ç* ! Un bacione!

 

Lill – Molly è onnipresente XD. Comunque si, avevo intenzione di creare drammaticità attorno al personaggio di George solo per la parte iniziale, e poi concentrarmi su come la sua vita sia andata avanti comunque, come si sia creato un nucleo familiare. Grazie mille per i complimenti! Un bacione *__*!

 

Hermionex95 – Le madri sono state create apposta, Ron ne sa qualcosa XD! A parte gli scherzi, sono felice che tu sia riuscita a commentare comunque! Spero le il finale della fic ti sia piaciuto! Thanks per tutto! Un kiss!

 

Vale Lovegood – L’unica che può svelarci la verità è la Rowling… e spero proprio che lo faccia prima o poi (magari nell’enciclopedia su Harry Potter che prima o poi scriverà). Grazie mille per il commento e per i complimenti! Un bacio!

 

Ninny - ^__^ Sono felice che ti sia piaciuto tanto e spero che ti piaccia anche questo capitolo! Thanks per il commento! Un bacio!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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