L'amore nel bene e nel male.

di alwaysxpotter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Prologo ***
Capitolo 2: *** 2. Verso Hogwarts ***
Capitolo 3: *** 3. ''Lei fa al caso mio.'' ***
Capitolo 4: *** 4. Un bacio di troppo! ***
Capitolo 5: *** 5. Il mio bezoar ***
Capitolo 6: *** 6. Indecisioni ***
Capitolo 7: *** 7. Un nuovo inizio ***
Capitolo 8: *** 8. Lasciati amare ***
Capitolo 9: *** 9. La mia felicità ***
Capitolo 10: *** 10. Un'altra me ***
Capitolo 11: *** 11. Una promessa ***
Capitolo 12: *** 12. Una nuova avventura ***



Capitolo 1
*** 1. Prologo ***


PROLOGO.


Scommetto che nessuno ha mai letto una storia più assurda di questa,e mai ne leggerà un’altra simile. Due anime così diverse: il bene e il male,che si fondono per formarne una sola. Sto parlando di Hermione Granger e Draco Malfoy. Volete sapere come tutto iniziò? Bene,partiamo dalla sconfitta di Voldemort. Harry,Ron e Hermione ritornano a scuola per completare l’ultimo anno di formazione allo scopo di un diploma a Hogwarts. Draco e la sua famiglia riescono a fuggire ma proprio durante la loro fuga un fulmine colpisce durante il volo le scope di Narcissa e Lucius Malfoy facendoli precipitare nell’oblio della morte. Il figlio Draco,distrutto da questa perdita si rifugia nella sua vecchia casa al Manor dei Malfoy pronto per finire anche lui il suo ultimo anno scolastico. Ed è proprio in quella scuola..nel suo ultimo anno scolastico che scoprirà di avere un cuore capace di amare.

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Capitolo 2
*** 2. Verso Hogwarts ***


VERSO HOGWARTS.


Malfoy Manor-Giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico a Hogwarts.
 
Draco,ormai solo in quella casa enorme,passava i pomeriggi tra libri di magia e passeggiate nel proprio giardino. Amava inoltre prendersi cura di un albero in particolare,un pesco che tempo prima aveva piantato e curato sua madre. Non sapeva perché lo facesse ma facendolo era come se fosse sempre più vicino all’unica donna che da sempre lo aveva amato,sua madre. Di Lucius,ovvero suo padre,non gliene era mai importato molto. Non avevano mai avuto alcun genere di rapporto,solo odio costante. Ma non per questo il ragazzo voleva che la vita di suo padre finisse. Nel tagliare una foglia appassita del pesco,Draco ebbe un flashback della morte dei suoi genitori..

*flashback*
Narcissa: Stai tranquillo Draco tra poco arriveremo al Manor e tutto questo sarà finito,vero Lucius? –chiedeva sua madre speranzosa per dar forza al figlio.
Lucius: Hai ragione moglie,tra poco ci saremmo solo noi tre e la pace di una guerra ormai finit..-non completò la frase che il fulmine si scaglio verso le scope di Narcissa e Lucius facendoli cadere verso il basso.
Draco in preda al panico urla i loro nomi,ma invano..ormai erano precipitati al suolo.
*fine flashback*

Scosso da questa visione Malfoy si ritira in casa e si sdraia a letto pensato ad un ‘’bellissimo’’ nuovo anno scolastico che lo attende insieme a Potter,Lenticchia e la Mezzosangue.
 
La Tana-Stesso giorno,stessa ora.
 
Hermione fa il baule nella speranza di non incontrare Ron per i corridoi. Dopo quel bacio involontario nella camera dei segreti non si erano più rivolti la parola,la loro amicizia era finita e Hermione non poteva perdonarselo.
Finito di piegare l’ultima camicia nel baule lo chiude e si mette a sedere,contemporaneamente Harry entra nella camera della amica e le chiede preoccupato..
Harry: Herm finito di fare il baule?
Hermione: Si,anche se sono un po’ sovrappensiero..Ti ho raccontato della mia avventura nella camera dei segreti con Ron,no? Bene non riesco a non pensare ad altro ormai.
Harry: Mione smettila di vagabondare in pensieri stupidi e insensati! Ron ti vuole bene e penso che dovresti parlare con lui.
Hermione: Sai che non riesco,non chiedermelo.
Harry: Fai come vuoi,sai come la penso.
Hermione: Va bene,grazie del pensiero Harry.
Harry: ..Vai a dormire domani si parte di prima mattina. Buonanotte.
E così facendo Harry chiuse la porta alle sue spalle,Hermione si sdraiò e chiuse gli occhi nella speranza di prendere sonno il prima possibile..senza neanche rendersi conto che in quel preciso istante un’altra persona lontana miglia e miglia da lei stava facendo la stessa cosa..il suo più acerrimo nemico,il ragazzo dagli occhi color ghiaccio.
 
                                           *********************
 
Binario nove e tre quarti-il giorno dopo.

Hermione passò di fretta nel passaggio per accedere al binario per Hogwarts e raggiunse i suoi amici. In mezzo alla folla prima di salire sul treno una persona catturò la sua attenzione,quella fu Draco era rimasto solo. Tutti i suoi amici,figli di Mangiamorte,non erano tornati a finire l’anno accademico..nella casa Serpreverde era rimasto solo lui. Hermione cercò di avvicinarsi verso di lui per provare ad offrirgli un po’ di compagnia ma la folla la spinse via ed ormai era troppo tardi,Draco era salito su un altro vagone. Rassegnata la giovane maga salì sul treno e prese posto nel suo binario insieme ai suoi amici e compagni di casa,ma essa giurò che non era finita lì,doveva assolutamente parlare con Draco per risollevargli il morale in un modo o nell’altro.
 
Vagone numero 7 dei Serpeverde-2 ore dopo.
 
Tutti i suoi amici l’hanno abbandonato persino Tiger e Goyle,anche loro figli di mangiamorte. Si affaccia al finestrino del treno e il vento gli scompiglia i capelli,riflettè su quando gli mancasse sua madre. Prima della sua morte avrebbe voluto dirgli un’ultima volta ‘ti voglio bene mamma’ ma la vita non gli aveva dato il tempo. Sentì una porta aprirsi e vide la Granger farne capolino. Era una ragazza che col passare degli anni si era fatta molto più carina,pensò Draco,capelli ricci per lo più scompigliati,magra ma non troppo,labbra carnose,occhi marroni intensi e un profumo che avrebbe fatto impazzire a tutto il mondo. Solo una cosa non andava bene,era una Mezzosangue e probabilmente se Draco le avesse fatto un complimento non gli avrebbe mai creduto. Hermione si sedette davanti a Draco,ancora in piedi,come se volesse invitarlo a fare una lunga conversazione..che così lunga non fu.
Hermione: Ei Draco-cantilenò allegra.
Draco: Mezzosangue..-non aveva voglia di parlare con nessuno men che meno con lei.
Hermione: Perché non vieni nei nostri scompartimenti? Potremmo divertirci,sono disposta a lasciar perdere i tuoi insulti degli anni passati se solo tu sei pronto a ricominciare..-Draco interruppe la Mezzosangue sul nascere del suo discorso.
Draco: Se credi che mi unirò alla tua banda solo perché ora ti faccio pietà hai pensato malissimo Granger. Anche se San Potter ha ucciso Voldemort definitivamente non significa che tutti devono cadergli ai piedi. Ora se puoi scusarmi sarei grato che tu portassi via da questo scompartimenti i tuoi denti zannuti e il tuo tanfo da Mezzosangue,arrivederci.-mentì spudoratamente a se stesso,sarebbe rimasto a parlare con lei per ore,forse lei era l’unica con cui poteva confidarsi ma non l’avrebbe mai ammesso.
Hermione: Come desideri Draco,se hai bisogno di compagnia sai dove trovarmi.-così dicendo si incamminò verso la porta e uscì sbattendola lievemente,delusa dalla loro breve conversazione.

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Capitolo 3
*** 3. ''Lei fa al caso mio.'' ***


‘’LEI FA AL CASO MIO’’
Arrivo ad Hogwarts- 3 ore dopo.
Stanca dal viaggio appena concluso,Hermione si ritira in camera sua senza neanche assistere alla cerimonia di smistamento. Era preoccupata per Draco e non poteva farne a meno. La ormai preside McGonagall ha evitato di chiudere la casa Serpeverde solo per la presenza di Draco. Gli aveva anche proposto di unirsi alle altre case rimanenti a sua scelta,ma come c’era da aspettarselo,Draco giurò che mai si sarebbe unito alla ‘’feccia’’ come era solito a chiamarla. Hermione si addormento con un solo pensiero in testa:doveva far uscire fuori il vero carattere di Draco.
 
Casa Serpeverde- Contemporaneamente.
Draco ribolliva di rabbia. Come aveva osato quella vecchia megera della preside a proporgli di far parte di un’altra casa?! E’ nato per far parte dei Serpverde,cos’ come tutta la sua famiglia prima di lui. Non gli importava se tutti i suoi cari erano morti o fuggiti,lui doveva continuare a seguire il destino creatogli su misura dalla famiglia. E non poteva opporsi. Desiderava parlare con qualcuno per sfogarsi e buttare via tutto il veleno che aveva accumulato nel giorni precedenti. Sapeva già chi faceva al caso suo,ma da buon Malfoy,non doveva assolutamente chiedere aiuto. Anche quella sera nella sua testa regnava il caos più totale. E la Granger era a conoscenza di come mandarlo via. Draco si addormentò quasi immediatamente il viaggio l’aveva stancato parecchio.
 
 
Sala Grande,Tavolo Grifondoro- il giorno dopo.
Hermione si era svegliata felice,non vedeva l’ora di iniziare un nuovo anno scolastico,e da brava alunna era in largo anticipo sullo studio di tutto il programma.
 
 
Sala Grande,Tavolo Serpeverde- stesso momento.
Essendo da solo Draco mangiava in silenzio la sua colazione. Ma,anche se il cibo era tra i suoi preferiti,lo mangiò con svogliatezza e riluttanza. Non vedeva l’ora di avere il diploma per potersi creare con la magia un posto tutto suo. Un altro grande desiderio di Draco era quello,però,di condividere questo suo posto con una persona che potesse capirlo con egli si aspettasse. Dando un’occhiata al tavolo dei Grifondoro per un paio di secondi incrociò gli occhi della Mezzosangue. Si perse,anche se per poco,in un mondo tutto nuovo per lui..dove ogni cosa prendeva una forma e un colore con la presenza di lei. Era un mondo felice dove Hermione voleva condurlo,un momento.. AVEVA DETTO HERMIONE?!? Accortosi di questa gaffe cambiò la direzione del suo sguardo e si dedicò completamente alle sue uova fritte e al suo bacon,l’amore metteva davvero fame.
 
Tavolo dei Grifondoro-due minuti dopo.
La giovane maga con un solo sguardo aveva assorbito tutta l’energia negativa del ragazzo dagli occhi grigio-azzurri. Finita la colazione Hermione si alzò di fretta per poter essere,come sempre,la prima ad entrare nella classe di Pozioni. Non poteva lasciare che Harry continuasse ad essere il ‘’cocco’’ del professor Lumacorno,ovvero il loro insegnante della materia in questione. Ad un tratto svoltato l’angolo del corridoio un braccio la strinse forte e la tirò indietro mentre una mano le copriva la bocca impedendole di urlare dallo spavento. Una volta sotto la luce vide il volto di colui che l’aveva presa in disparte: era Draco.
«Draco cos’è successo?» chiese lei preoccupata.
«Granger,poche domande. Quello che deve parlarti qui,sono io» disse con fare sbrigativo.
«Cosa ti preoccupa? Dimmi tutto» era stranamente tranquilla. Sapeva che non avrebbe mai potuto farle del male.
«Devi darmi una mano in………Pozioni.» non era pronto a parlare apertamente con lei,e quella delle lezioni private di Pozioni gli sembrava un’ottima idea per cominciare a costruire una specie di ‘’rapporto’’.
«Ah,Pozioni..va bene. Vuoi cominciare da oggi le tue lezioni?» era delusa ma non lo diede a vedere.
«Va bene,ma non deludermi Mezzosangue. Il mio voto dipende da te e non mi piacerebbe ricevere meno di A(accettabile)»la minacciò nervoso Draco.
«Malfoy non sei nelle condizioni di minacciarmi,non credi?» sorrise beffarda la Granger..ormai aveva Draco in pugno.
«So come devo parlare con il tipo di gente come te,Granger. Ci vediamo in giro.» tagliò corto Malfoy. Girò l’angolo e se ne andò lasciando Hermione esterrefatta di quanta arroganza possedesse quel ragazzo.
 
Pozioni-10 minuti dopo.
Il professor Lumacorno si aggirava intorno al calderone di Draco disgustato come se avesse un insetto incastrato nei denti. Di tutta risposta il ragazzo si alzò e buttò a terra tutto il contenuto del suo calderone contemporaneamente Hermione si mise in piedi per poi agitare la bacchetta affinché sparisse il disastro ottenuto da Draco.
«Si fermi signorina Granger,credo sia opportuno che il signor Malfoy pulisca da solo e senza la magia il disastro che egli ha combinato.» disse severo il professore.
«Professore potrei aiutarlo?» chiese speranzosa Hermione.
«La prego lei noo!» ribattè disperato il ragazzo.
«E sia,signorina Granger. Grazie a questo tuo gentile gesto Grifondoro guadagna 30 punti. Bene ragazzi,per oggi abbiamo finito la nostra lezione. Buon proseguimento a tutti..specialmente per voi due cari studendit» indicò Draco ed Hermione e fece l’occhiolino ad entrambi.
Rimasero loro due soli. Una classe vuota,un pavimento da pulire e una Mezzosangue da tenere alla larga..o almeno così pensava Draco. Hermione con un incantesimo di appello richiamò a se uno straccio e un secchio pieno d’acqua pronta a mettersi a lavoro. Draco appoggiò la schiena al muro della stanza intento ad ammirare Hermione che puliva al posto suo. Aveva uno sguardo concentrato su quello che stava facendo ma la sua testa era altrove. Lentamente Draco si avvicinò e prese anche lui uno straccio,Hermione ebbe la stessa idea. Le loro mani si toccarono per sbaglio,ma fu il loro primo contatto fisico dopo anni. Entrambi ritrassero le mani imbarazzati al punto che Hermione arrossì e Draco lo notò subito al che disse..
«Come va con lenticchia? ho saputo della vostra piccola ‘’effusione’’ nella camera dei segreti. » era curioso di sapere se tra di loro c’era ancora qualcosa.
«Non c’è niente tra di noi,ma Ron non vuole accettarlo. » disse amaramente.
«Posso capire come si sente..» mormorò piano,solo che Hermione lo sentì.
«Come? Non ho sentito..»  chiese cortesemente lei.
«Volevo dire che..dovreste parlarne e magari chiarire.» cercò di nascondere in fretta l’affermazione fatta prima.
«Ah,spero di farlo un giorno..» delusa dal fatto che Draco non le avesse detto la verità ritornò a pulire,ma subito la voce del ragazzo attirò di nuovo la sua attenzione.
«Hermione..» disse Draco titubante.
«Si?! » era la prima volta che la chiamava per nome,il suo cuore galoppava di gioia e lei non sapeva neanche il perchè.
«Secondo te esiste l’amore eterno?» per una volta in vita sua Draco era sicuro di aver fatto la domanda giusta alla persona giusta.
«Beh,penso di si. Non posso darti una prova certa perché ancora non è vissuto nessuno per raccontarmelo di persona. Posso solo dirti che te ne accorgerai quando lo troverai.» disse tranquilla.
«E come lo capirò?» voleva assolutamente saperne di più,pendeva dalla labbra di Hermione.
«Penserai a lei giorno e notte,se lei sarà con te gli altri per te non esisteranno,lei sarà l’angelo che con la sua presenza ti farà andare in paradiso senza morire.» era confusa e disorientata ma non si sarebbe rimangiata neanche una parola di quello che aveva appena detto.
«..Grazie» sussurrò debolmente il ragazzo.
Hermione si alzò in pieno agitò la bacchetta e tutto ritornò al proprio posto. Quella domanda sarebbe stata il loro piccolo segreto. La giovane maga uscì dalla stanza lasciando Draco solo,ma con la consapevolezza di una cosa: si stava innamorando di lei.

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Capitolo 4
*** 4. Un bacio di troppo! ***


UN BACIO DI TROPPO.
 
 
Casa Grifondoro-2 giorni dopo.
 
Hermione fremeva. Ron cercava di starle sempre più vicino,a volte la sua presenza diveniva soffocante. Di conseguenza guardare Draco per lei era sempre più difficile. Ma ecco che di nuovo Ron le veniva in contro…
«Hermione ti prego,dammi un’altra possibilità!» esclamò Ron.
«Non capisci che non ci sarà mai un futuro per noi?!» cercava di farlo ragionare.
«Ma dobbiamo vivere il presente,non trovi?» l’aveva spiazzata.
 
Casa Serpeverde- pochi minuti più tardi.
 
Draco non sentiva la Granger da un po’ e i suoi voti di pozioni ne risentivano parecchio. Al che gli venne in mente di andarla a trovare,peccato che arrivò al momento sbagliato. Sentì la Granger imprecare contro Lenticchia urlando…
«Non mi interessa del presente…io…Non c’è niente tra di noi,ti ho aspettato per ben 7 anni e tu non hai mai capito il sentimento che provavo per te!» nel frattempo Draco era dietro la porta e stava sentendo tutto.
«Hai ragione e sono uno stupido,ma devi darmi la possibilità di rimediare. Tutti meritano una seconda occasione…perché non io?» la supplicò Ron.
«No,Ron. Mi dispiace ma questo e tutto. Per favore lasciami in pace.» Draco non aveva visto la Granger così decisa come adesso.
«Non ti lascerò mai in pace,perché ti amo. E spero che tu ripenserai alle parole dette in questa conversazione.» così dicendo uscì dalla stanza della giovane strega e per poco la porta non prese Draco in piena testa. Hermione si sdraiò sul suo letto e pianse lacrime amare. Malfoy voleva aiutarla,non riusciva a vederla in quello stato. Un po’ intimorito entrò nella stanza della Mezzosangue cercando di fare meno rumore possibile. Hermione però se ne accorse.
«VATTENE VIA!» urlò tra i singhiozzi.
Draco si avvicinò a lei e la abbracciò di tutta risposta.
«Shh…Shh… » le accarezzava la testa come se fosse una piccola bambina che non la smetteva di piangere. Essa dopo un po’ si calmò.
«Perché sei qui?» chiese lei.
«Volevo chiederti una cosa,ma evidentemente non era il momento adatto…» Draco fece per andarsene ma la presa di Hermione sul suo braccio lo fermò.
«Se è importante puoi benissimo parlarne adesso…sono tutta orecchie.» disse Hermione cercando di ricomporsi.
«Sul serio fa niente,ne parliamo dopo…se non mi sbaglio oggi gioca Grifondoro e dovresti prepararti per la partita.» le diede inaspettatamente un dolce bacio sulla guancia e uscì dalla sua stanza. In effetti aveva ragione,Hermione doveva prepararsi alla svelta.
 
Campo di Quidditch-1 ora dopo.
 
La partita stava già per finire e Grifondoro vinceva 90 a 20 su Corvonero. Per pochi centimetri una pluffa non prese Hermione. Nel frattempo sugli spalti uno spettatore molto attento guardava interessato l’unica giocatrice femmina della squadra Grifondoro,Draco non vedeva l’ora che finisse la partita per poterle parlare. Hermione attacca verso gli anelli avversari e segna consegnando la vittoria ai Grifondoro. Lei urla di gioia e felice cerca tra la folla gli occhi di Draco per poter festeggiare insieme a lui ma improvvisamente Ron si avvicina a lei e in men che non si dica poggia le sue labbra contro quelle di Hermione bloccandola con un braccio dietro la schiena per impedirle di allontanarsi. Quando Ron la lasciò andare Hermione gli tirò uno schiaffo come ‘’dolce’’ risposta.
«BRUTTO IDIOTA SCHIFOSO COME TI SEI PERMESSO? ALLONTANATI IMMEDIATAMENTE O UN ALTRO SCHIAFFO NON TE LO LEVA NESSUNO!» gridò Hermione furiosa. Draco nel frattempo si avvicinò sempre di più alla coppia,fremeva di rabbia. Nessuno doveva toccare la SUA Hermione.
«LENTICCHIA LEVALE SUBITO LE MANI DI DOSSO.» urlò Draco.
«Malfoy non è una questione che ti riguarda. Vattene o faccio rimanere la casa Serpeverde senza neanche un alunno.»lo minacciò Ron.
«Ah si? EXPELLIARMUS! » e così dicendo la bacchetta di Ron volò nelle mani di Draco che la prese al volo.
«FERMI TUTTI E DUE!» Hermione si mise di fretta tra i due.
«Non si può permettere di toccarti,Hermione.» sussurrò Draco in modo che solo lei lo sentisse.
«So difendermi da sola,non sono una bambina.» ringhiò furiosa Hermione.
«Va bene,ma una soddisfazione non me la leva nessuno.» si gettò verso Ron e iniziò a picchiarlo,peccato che in un momento di distrazione il suo avversario gli ruppe il setto nasale con un pugno.
 
Infermeria-24 ore dopo.
 
Draco si svegliò lentamente chiedendosi dove fosse finito. Improvvisamente un flashback su quello che era accaduto prima gli fece tornare la memoria. Guardò accanto al suo letto e vide una testa piena di capelli castano-rossi appoggiata dolcemente accanto alla sua mano. Riconobbe subito di chi erano quei capelli,il loro profumo era inconfondibile. Hermione era rimasta tutta la notte accanto a lui. Lentamente si svegliò anche lei e,rossa dall’imbarazzo si rivolse preoccupata verso Draco.
«Draco come stai? Ti senti bene? Come va con il naso?» chiese in tutta fretta.
«Ei ei ei,Granger…mi sono svegliato da 2 minuti e già mi riempi di domande? Che bella accoglienza devo dire!» si mise a sedere sul suo letto.
«Scusa. E’ tutta colpa mia. Anche se tu non dovevi metterti in mezzo tra me e Ron!» lo rimproverò.
«Non sai proprio dire ‘’grazie’’ vero Hermione?» chiese Draco irritato.
«Non per un favore che non avevo chiesto.» rispose decisa Hermione.
«Se non fosse stato per me quello avrebbe continuato a baciarti come se niente fosse e tu da zerbino glielo avresti lasciato fare! Hermione tu sei troppo buona con le persone e devi smetterla!» disse Draco.
«Non sono uno zerbino e del mio carattere a te non te ne deve fregare un bel niente!» la verità le bruciava parecchio.
Hermione si alzò per andare verso la porta ma Draco le disse..
«Mezzosangue comunque vada mi hai fatto una promessa! Domani iniziamo le nostre lezioni private di Pozioni che ti piaccia o no.» confermò lui.
Hermione uscì dall’infermeria sbattendo la porta. Che le piaccia o no,aveva fatto un patto con il diavolo.
 

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Capitolo 5
*** 5. Il mio bezoar ***


IL MIO BEZOAR.

 
Casa Grifondoro-la mattina dopo.
 
Hermione era tornata in camera perché aveva dimenticato il libro di Antiche Rune,la sua materia preferita. Appena trovato il libro notò qualcosa di ‘strano’ sul suo comodino. Una lettera portava il suo nome come destinataria,ella preoccupata l’aprì e lesse…

Mezzosangue,
come ti ho detto ieri ho un bisogno disperato di alcune tue lezioni. Ecco perché ti comunico il nostro appuntamento oggi nella stanza delle necessità alle 16:00 in punto. Ti prego di essere puntuale perché  odio aspettare. Distinti saluti.
                                                                                                        Draco Malfoy
 
Ma come si permetteva quel maleducato senza cuore di dare per scontato che lei venga senza fare obbiezioni?! Anche se,a pensarci bene,Hermione non aveva scelta. Doveva andarci inevitabilmente…puntuale.
 
Stanza delle Necessità- ore 15:59
 
Come tutti sanno per entrare nella Stanza delle Necessità bisogna pensare ad un richiesta d’aiuto ed essa si apre alla persona che ne ha bisogno. Hermione alle 15:59 in punto pensò:’’Devo trovare Draco per studiare Pozioni.’’ La porta si aprì e con sua enorme sorpresa Draco era già li dentro.
«Brava la Mezzosangue,un minuto di anticipo eh?!» disse il ragazzo guardando l’orologio al suo polso.
«Poche chiacchiere Furetto,apri il libro.» lo rimproverò lei.
Draco aprì il libro al capitolo sui Bezoar. Si accorse che per la troppa gioia di rivedere Hermione si era ‘dimenticato’ di studiare. Era nei guai.
«Bene Draco,qual è la particolarità di un Bezoar?» chiese scettica Hermione.
«Non lo so! Ecco perché sono qui a prendere lezioni da te.» rispose brusco Draco.
«Te lo dirò io allora,ma ti prego,non farmelo ripetere…» disse con fare sbrigativo tutto quello che c’era da sapere sui Bezoar. Peccato che Draco durante tutta la eloquente e lunga spiegazioni di Hermione,non sentì proprio niente. Si era perso nei suoi occhi. Si ricordò solo due parole sconnesse sui Bezoar. La mano di Hermione sulla propria lo fece ritornare alla realtà…
«Draco sei con me? Sei sulla terra? Ci sei?» disse Hermione preoccupata .
«Sono in parad…Ehm sulla terra,si,sulla terra…dicevamo?!» avrebbe voluto dirle che la sua presenza lo faceva andare in paradiso,ma capì che l’avrebbe solo fatta scappare via.
«Bene,ora dimmi a parole tue cos’è un Bezoar.» voleva metterlo alla prova,sapeva che Draco non l’aveva ascoltata neanche per un minuto scarso.
«Un Bezoar..è una pietra che annulla ogni veleno e salva la vita in casi eccezionali. E’ l’unico antidoto che salva dalla morte.» esclamò Draco. Felice di essersi ricordato qualcosa dalla spiegazione di Hermione.
«Giusto! Non potevi trovare parole più esatte!» non si aspettava questo ‘lampo di genio’ da parte di Draco e senza rendersene conto l’abbracciò. Quasi come se l’avesse attirata una calamita. Draco non si tirò indietro e appena Hermione sciolse l’abbraccio mormorò..
«H-Hermione…credo che tu sia il mio Bezoar.» e detto questo premette le sue labbra contro quelle della giovane maga senza pensarci due volte. Ella non lo respinse. Sembrava che le loro labbra danzassero,che seguiva il ritmo dei cuori di entrambi. Lo desideravano tutti e due questo contatto e mai l’avrebbero negato. Si staccarono e rimasero in silenzio per un bel po,fino a quando Draco parlò di nuovo…
«Hermione…non ti stavo mentendo prima. Ma se vuoi potremmo far finta che non sia mai successo niente,a questo serve la stanza…a custodire un segreto in modo che nessuno possa venirne a conoscenza. Ora devo andare,ma quando decidi di fare un’altra lezione avvertimi via gufo.» e Draco se ne andò senza giustificare in qualche modo il suo gesto. Lasciò Hermione seduta a riflettere,anche se non arrivò mai a capire una cosa fondamentale. Draco era stato sincero prima con lei,aveva trovato davvero il suo antidoto alla morte…ed era quello che aveva baciato poco prima.

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Capitolo 6
*** 6. Indecisioni ***


INDECISIONI.

 
 
Casa Grifondoro,camera delle ragazze-1 mese dopo.
 
Draco non si faceva sentire da un mese. Hermione si rintanava nei libri nella speranza di poter nascondere la delusione del gesto,forse affrettato,da parte del suo acerrimo nemico. Le aveva dato i suoi spazi per decidere sul da farsi ma lei avrebbe preferito affrontare l’argomento faccia a faccia piuttosto che vivere nell’indecisione. Ginny improvvisamente la chiamò e le chiese…
 
«Herm,tutto bene? Da un mese a questa parte ti vedo stralunata…» chiese Ginny preoccupata per l’amica.
 
«Emh,si?! Ah tutto bene,certo,benissimo!» mentì spudoratamente Hermione,ma l’amica non le credette.
 
«Non ti credo…avanti parla.» disse Ginny.
 
«Tu che faresti se la persona che hai odiato per 7 anni ti baciasse?» buttò tutti i suoi pensieri in una piccola ma concisa frase.
 
«A chi ci stiamo riferendo Herm?» a chi alludeva la sua amica?
 
«A nessuno,non parlo di me in prima persona…ma di una mia amica!» mentì di nuovo Hermione.
 
«Beh. Penso che se il ragazzo in questione ha fatto questo gesto,pur essendo avventato,l’abbia fatto con coscienza e che quindi una occasione bisognerebbe dargliela comunque. » concluse saggia Ginny.
 
«Ok,grazie Ginny. Mi sei stata di valido aiuto. » Hermione sapeva esattamente cosa fare e non avrebbe perso altro tempo. Si era decisa,quel pomeriggio gli avrebbe scritto qualcosa.
 
 
Casa Serpeverde-nello stesso momento.
 
Draco era confuso. Perché Hermione non gli aveva spedito la lettera? Moriva dalla voglia di rivederla. Certo,qualche volta si scambiavano occhiate di sfuggita ma niente compensava il vuoto che il ragazzo provava nel suo cuore nella assenza di lei.  Non aveva nessuno con cui confidarsi. Era perennemente solo. Ma aveva un pensiero fisso in testa. Si era deciso,quel pomeriggio le avrebbe scritto qualcosa.
 
 
 
Guferia-2 ore dopo.
 
La lettera era pronta ora mancava solo il gufo e un pizzico di fortuna. Hermione si incamminò verso la guferia per spedire la lettera per Draco. Ma il caso volle che anche Draco allo stesso momento stesse facendo la stessa cosa! Girato l’angolo si scontrarono. Cadde la lettera a Hermione,ma Draco da galantuomo com’era la raccolse e gliela diede accennando un sorriso finché gli occhi non gli caddero sul mittente della lettera…allora parlò…
 
«Granger,mi stavi spedendo una lettera per caso?» la stuzzicò lui.
 
«A quanto pare si,ma vedo che tu stavi facendo altrettanto nei miei confronti.» ribattè Hermione indicando la lettera nelle mani di Draco.
 
«Mi hai scoperto,sei astuta.» si complimentò Draco.
 
«Grazie. Posso avere la mia lettera?» chiese porgendo la mano a Draco.
 
«Certo,ed io posso avere la mia?» fecero uno scambio.
 
Entrambi lessero le lettere e si accorsero che alludevano alla stessa cosa. Ovvero dimenticare.
 
«E’ questa la tua decisione,Mezzosangue? Dimenticare? Ne sei sicura?» disse Draco.
 
«A quanto pare è anche la tua,Malfoy.» ribatté Hermione.
 
«Bene,ci vediamo allora.» tagliò corto Malfoy.
 
«Ci vediamo.» e se ne andò.
 
Casa Grifondoro-subito dopo.
 
Hermione si ritirò nella sua stanza e in preda alla rabbia la mise a soqquadro. Poi si fermò e pianse per ore sul suo cuscino. Si sentiva persa. Voleva aiutare quel povero ragazzo. Stette due ore in camera sua tanto che si dimenticò di fare i suoi compiti di Trasfigurazione per l’ora successiva. Appena entrata in classe,condivisa con la Casa Serpeverde,si rivolse a Harry…
 
«Harry per oggi c’era ripasso,giusto?» chiese Hermione cercando di non incontrare i propri occhi con quelli dell’amico.
 
«Veramente oggi c’erano due pagine di pergamena sul Avis Fidelis! Non te ne sarai mica dimenticata!?»  azzardò Harry.
 
«Invece si!» si disperò lei.
 
Improvvisamente la professoressa McGranitt entrò in aula e disse..
 
«Ragazzi tutti i riassunti per oggi sulla mia cattedra,subito,grazie.»
 
Hermione si alzò per andare verso la cattedra ma Draco la precedette dicendo..
 
«Professoressa questo riassunto è quello di Hermione,abbiamo studiato insieme e lei si è dimenticata il suo sul tavolo della Biblioteca. Ma io purtroppo non sono arrivato a farlo,mi dispiace.» disse mortificato Draco,era quasi credibile la sua messinscena.
 
«Professoressa non è ver-… » Hermione venne interrotta da Draco.
 
«Professoressa,dicevamo,qual è la mia punizione?» chiese lui noncurante delle imprecazioni di Hermione.
 
«Beh,signor Malfoy, visto che sei sempre un alunno diligente e non manchi mai di puntualità sui miei compiti…credo che per questa volta sarò meno severa ma spero che non riaccada. Ora se volete scusarmi avrei una lezione da fare.» concluse la professoressa McGranitt.
 
Hermione se ne andò a posto sollevata e pensierosa,più del solito ultimamente. Draco le aveva appena fatto un favore dopo che avevano deciso di chiudere il loro ‘’rapporto’’? Quell’oscuro ragazzo non gliela contava giusta. Fece segno al ragazzo con la mano che dopo gli doveva parlare e così fu.
 
Fuori dall’aula di Trasfigurazione-1 ora dopo.
 
Hermione aspettò che Draco uscisse dall’aula per poi afferrarlo per un braccio e trascinarlo in un’altra aula vuota.
 
«Cosa diavolo ti prende?» urlò Draco.
 
«Cosa prende a te! Due ore prima mi dici che è meglio far finta che non sia successo niente e poi mi salvi il culo dalla professoressa più severa della scuola?» spiegò nervosa Hermione.
 
«Miss Granger hai appena detto ‘culo’?»  chiese ironico Draco.
 
«Si,l’ho detto e tu non cambiare discorso furetto dei miei stivali!» lo rimproverò Hermione.
 
«Si,ti ho appena salvato il culo e allora? Tra amici si fanno queste cose.» disse Draco.
 
«’Tra amici’ mi consideri tua amica?» chiese incredula Hermione.
 
«Si,perché sei stata l’unica a preoccuparti quando per gli alti ero invisibile.» ammise lui. Hermione arrossì di colpo,il furetto aveva perfettamente ragione.
 
«Dovere. In fondo non ti ho mai odiato suo serio.» confessò lei.
 
«Devo andare,pozioni mi aspetta!» stava per svoltare l’angolo quando la voce di Hermione attirò la sua attenzione.
 
«Perché fuggi sempre Draco?» domandò Hemione. Ma Draco non rispose,se n’era già andato.

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Capitolo 7
*** 7. Un nuovo inizio ***


UN NUOVO INIZIO.

 
 
 
Casa Serpeverde-riflessioni.
Lui? Che fuggiva dagli altri? La mezzosangue non aveva per niente indovinato. Erano gli altri che scappavano da lui. Hermione non poteva immaginare neanche lontanamente tutti gli orrori vissuti da Draco. A cominciare dalla pressione che doveva sopportare da suo padre,ormai morto,per rendere orgogliosa la famiglia…a finire dalla irrimediabile scelta di diventare un mangiamorte. A differenza di altri Draco non ha mai avuto un’infanzia. Vedeva di continuo suo padre entrare e uscire dal Ministero e anche se lui in tutti i modi cercava in qualche modo di interloquire con lui l’unica risposta che riceveva era come sempre ‘non ho tempo’. L’unico aspetto positivo che la vita gli aveva offerto era sua madre ma poco dopo pure quel suo unico raggio di sole si era spento. Ed ora? Aveva Hermione. Lei che in poco tempo era diventata dalla sua più acerrima nemica all’unica certezza che possedeva. Dopo quel loro bacio un’idea aleggiava per la mente di Draco,come sarebbe stato avere un legame serio con lei? Come sarebbe stato camminare mano nella mano con la donna a cui teneva di più al mondo? Nah,troppo sdolcinato per i suoi gusti…eppure non gli sarebbe affatto dispiaciuto. Tutte queste sue ‘fantasie’ finirono presente perché si era dimenticato un dettaglio molto importante…era una mezzosangue e tale sarebbe rimasta fino alla morte. Insultare la memoria di suo padre? O continuare a rispettarla? La decisione era una. Bisognava trovarla. Ma ad un tratto la soluzione fu davanti a lui come la più semplice e la più chiara! Doveva invitare Hermione ad un appuntamento e da li capire che intenzioni aveva con lei. Niente dubbi,aveva solo una certezza ed era lei…era sempre stata lei.
 
Sala Grande-Tavolo Serpeverde.
Si,ora Draco si alzerà andrà al suo tavolo e parlerà ad Hermione. O forse no,meglio aspettare che finisca di mangiare per non disturbarla. E se poi i suoi amici la portano via? Meglio che vada subito. Ma che gli prende,fare così per una ragazza?! Non è mica un codardo lui! BASTA,ORA O MAI PIU’.
«Hermione,potrei parlarti un attimo?» chiese gentilmente Draco al tavolo dei Grifondoro.
«Dimmi furetto.» disse Hermione non muovendosi dalla sua sedia.
«In privato…» sussurrò Draco.
«Ti vergogni a farti vedere con me?» esclamò indignata Hermione.
«No,è solo che…alzati!» la prese per un braccio e la trascinò fuori,le buone maniere poteva dimenticarle anche per un solo istante.
«Sempre modi gentili vero Draco?» lo stuzzicò Hermione.
«Non rompere. Non ti ho chiamata davanti a tutti per litigare.» rispose scocciato lui.
«Draco,ho di meglio da fare se devi insultarmi.» Hermione si sistemò una ciocca di capelli sbuffando.
«Devi averla sempre vinta,vero Mezzosangue?» disse rassegnato Draco.
«Se si tratta di te,mi pare ovvio!» sottolineò lei.
«Comunque. L’altro giorno pensavo..» Hermione lo interruppe.
«Pensavi? Oh che notizia felice!» cantilenò lei per prenderlo in giro.
«Fai poco la spiritosa e non interrompermi,sai che lo odio.» la fulminò con gli occhi.
«Excusez-moi doux petit furet(Scusami mio piccolo furetto)» rispose lei ridendo,consapevole del fatto che Draco non aveva capito niente della sua frase francese precedente.
«Dicevo. L’altro giorno riflettevo su una cosa abbastanza grave,almeno per me. Io ti ho baciata senza neanche invitarti a cena! La tradizione di famiglia mi impone questa usanza.» ammise imbarazzato il ragazzo.
«Malfoy è per caso un modo contorto di invitarmi a cena?» chiese.
«Dovrebbe esserlo…si» mormorò.
«Ti sembra galante mettere di mezzo le tradizioni della tua famiglia per invitare una ragazza a cena!?» si infuriò Hermione.
«Con le altre ha funzionato…» cercò di scolparsi Draco.
«QUESTO E’ IL PROBLEMA! ‘CON LE ALTRE’ MA NON CON ME. E mi fa male pensare che tu mi abbia confrontata con le altre sgualdrine con cui sei uscito.» delusa si sedette a terra.
«Hermione,usciresti con me domani sera?» richiese Draco con il tono di una persona che doveva spiegare una cosa semplicissima a dei bambini.
«No!» sorrise lei divertita.
«MA COME!? HO FATTO UNA SCENATA DI UN’ORA PER RICEVERE UN ‘NO’?!» urlò Draco.
«Domani sono impegnata,devo dare ripetizioni a Ron.» disse.
«Deve sempre fare il guastafeste quella donnola,pur non sapendolo! Almeno stasera sei libera?» riprovò lui imperterrito.
«Anche se dovrò studiare tutta la notte,si,sono libera.» disse lei.
«Finalmente! Per la barba di merlino,non credevo fosse così difficile invitarti a cena.» tirò un sospiro di sollievo.
«Non sai mai a cosa vai incontro quando sei con me.» Hermione gli fece l’occhiolino.
«Vedremo. Davanti all’ingresso di Hogwarts alle 19:30,puntuale,sai che noi Malfoy…-» Hermione lo interruppe.
«’odiamo aspettare’» completò la frase facendogli il verso.
Draco rise per la prima volta in sua compagnia dopo tanto tempo,la salutò con un cenno della mano e si ritirò in camera sua,su di giri per la serata che lo attendeva.
 
Camera di Draco-mancano due ore all’appuntamento con Hermione.
 
Optare per abito sportivo? O per giacca e cravatta? Ora questo era il dubbio principale di Draco. Altro che lezione di Aritmazia o Antiche Rune! Non si era mai sentito così in ansia per un appuntamento prima d'ora,di solito decideva sempre suo padre con chi dovesse uscire e cosa dovesse mettere per l'occasione. Ritornando al ‘problema abito’ alla fine Draco aveva deciso di mischiare due stili insieme. Pantalone nero,giacca nera camicia bianca ma senza cravatta…e ovviamente scarpe eleganti abbinate al resto. Ora doveva solo procurarsi dei fiori e ricordarsi di far pulire al meglio,dai suoi servi,il giardino del Malfoy Manor. Sarebbe stato TUTTO perfetto. Nessuna eccezione.
 
Camera di Hermione-mancano un’ora all’appuntamento con Draco.
 
L’invito a cena di Draco l’aveva spiazzata. Anche se non sembrava Hermione era una ragazza che teneva molto all’aspetto esteriore,pur non dandolo a vedere. Gettava abiti dall’armadio come se fossero pezze in preda alla disperazione per non aver trovato neanche un abito che le stesse bene come lei desiderava. Fin quando il suo sguardo non cadde sul fondo dell’armadio. Un abito dorato giaceva lì. Lo appese fuori e se lo provò,abbinandogli delle scarpe nere con il tacco alto sarebbe stata davvero bella. Soddisfatta Hermione poggiò il vestito sul letto e sgattaiolò nella camera di Ginny.
 
«Ginny,posso prendere in prestito la tua trousse per i trucchi?» chiese Hermione facendo capolino sulla porta.
 
«Certo Herm. Dimmi per chi ti fai bella? Non sarà mica per mio fratello?!» scoppiò a ridere.
«No,no,sei fuori strada ahahah. Diciamo che potrebbe essere un mio ‘nuovo inizio’. Una cosa non programmata,ecco.» spiegò Hermione,facendo incuriosire sempre di più l’amica.
«Non ti chiedo altro solo perché ti vedo molto felice e non vorrei guastare la tua felicità con domande futili. Ma almeno promettimi che domani mi racconterai tutto!» commentò Ginny severa.
«Grazie mille Ginny,sei un’amica!» Hermione prese la trousse e uscì dalla stanza della sua amica. Le aspettava davvero una lunghissima serata. Chissà quale sorpresa le ha preparato Draco.

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Capitolo 8
*** 8. Lasciati amare ***


 

LASCIATI AMARE.  
 
 


Entrata di Hogwarts-un’ora dopo.
 
Come stabilito alle 19:30 si sarebbero visti davanti all’entrata di Hogwarts. Ma Draco,da uomo puntuale,si presentò al luogo dell’appuntamento alle 19:00. L’ansia saliva di minuto in minuto così che per far abbassare la tensione incominciò a ripassare il discorso che aveva preparato per Hermione. Ma neanche quello funzionò,solo che oramai si erano fatte le 19:29 tra un minuto Hermione sarebbe stata lì.
 
Corridoio-ore 19:29.
 
‘’Sono in ritardo,sono in ritardo,sono in ritardooo!!’’ pensò Hermione disperata scendendo le scale con in mano le scarpe col tacco. Se le infilò e fece capolino nel corridoio dove Draco la stava aspettando. Si schiarì la gola con un sonoro colpetto di tosse per richiamare l’attenzione del ragazzo e scese le scale. Una volta arrivata vicino a lui lo guardò negli occhi.
«Se…Sei bellissima.» balbettò Draco concentrato a squadrarla dalla testa ai piedi.
«Non starai mica balbettando signor Malfoy!?» fece lei per prenderlo in giro.
«Io? Sei impazzita? Muoviamoci.» Draco le tese la mano per invitarla a seguirlo,ma lei la ritrasse.
«Non mi hai ancora detto dove mi porti.» disse seria.
«Perché non lo ritengo necessario,ti fidi di me?» la guardò negli occhi.
«Si,ma non vantarti troppo.» rise.
«Non lo farò,vieni con me.» stavolta Hermione gli prese la mano e si smaterializzò insieme a lui.
 
Malfoy Manor-giardino.
 
Hermione si sistemò il vestito nonostante le girasse ancora la testa,non le andava molto a genio materializzarsi,la sua mano era sempre attaccata con quella di Draco. Lui se ne accorse e anche se senza volerlo disse.
«Puoi anche lasciarmi adesso…se vuoi.» disse con una voce molto bassa.
«Infatti,ma non voglio…» mormorò lei. Così che strinse ancora di più la sua stretta,provocando un leggero sorriso sul viso di Draco. Si ritrovarono in una casa enorme piena di quadri antichi e gioielli pieni di valore. Hermione non ci mise molto a capire a chi appartenesse quella casa…
«Malfoy Manor…» mormorò pianissimo ma Draco la sentì.
«Brava,non credevo l’avessi già capito.» si complimentò lui.
Oltrepassarono una porta e furono in giardino. Lì trovarono un giardino bellissimo pieno di piante e fiori dappertutto sembrava un piccolo paradiso terrestre. Al centro del giardino c’erano un tavolo ovale con due sedie,ovviamente il tavolo era apparecchiato con argenteria di lusso. Draco si fece avanti e tirò indietro la sedia per far sedere Hermione,lo ringraziò con un sorriso e si sedettero. Il ragazzo uscì da sotto il tavolo un mazzo di gardenie bianche,le sue preferite.
«Oh,Draco. Sono le mie preferite ma non dovevi,sul serio.» disse dolcemente lei.
«Dovevo eccome. Grazie di essere venuta,avevo proprio bisogno di te.» le strinse la mano sul tavolo.
«Io ho bisogno di te tutti i giorni,ma tu ti vergogni a farti vedere insieme a me. Come la mettiamo?» rispose lei.
«Hermione sai che non posso. Dopo la morte della mia famiglia non ti aspetterai che io me ne freghi dei loro principi anche se stupidi!» sbottò.
«Draco calmati. Non ti sto chiedendo la luna,vorrei solo che tu ti ricordassi di avere un’amica anche nelle ore di lezione o per i corridoi qualche volta.» spiegò calma lei.
«Hermione,sai che non dipende da me!» si alzò dal tavolo e le diede le spalle a braccia conserte. Hermione si avvicinò con cautela.
«Ora siamo soli però e non devi giustificare niente a nessuno.» disse a bassa voce. Dopo un po’ Draco parlò di nuovo.
«Hermione…»
«Si?»
«Prima di fare un gesto di cui potrei pentirmene,ho bisogno di sapere una cosa…»
«Cosa?»
«Pr…Provi ancora qualcosa per Ron?» balbettò.
«Posso sapere il perché di questa domanda?» chiese.
«No,non puoi. Per una volta rispondi e basta.»
«No,non provo nulla per Ron.» sbuffò.
Si avvicinò piano e la baciò. Ignorando le mille preoccupazioni che lo attanagliavano,ignorando la purezza del sangue di Hermione,ignorando tutto il mondo magico che gli ordinava di non fidarsi di nessuno…Era pronto per un nuovo inizio,ma con lei. Si separarono ed Hermione sentì Draco sussurrare…
«Mi sei mancata Mezzosangue…»
«Devi baciarmi sempre a sorpresa vero Draco? Che direbbe tuo padre se fosse qui?!» scherzò Hermione con un tono da rimprovero.
«Beh,penso che sarebbe più occupato a rimproverarmi su CHI ho baciato.» scoppiò in una fragorosa risata che al seguito di quella di Hermione. Tornarono a sedersi e la serata passò più velocemente del previsto tanto che appena finirono di mangiare si fecero le 23:40 passate.
«Grazie di essere venuta stasera.»
«Sono venuta perché volevo stare con te,non devi assolutamente ringraziarmi.»
«Vieni con me,voglio farti vedere una cosa.» la aiutò ad alzarsi e la fece appoggiare al suo braccio,non doveva essere per niente facile camminare sull’erba con quei tacchi.
«Se vuoi puoi toglierli.» indicò i tacchi di Hermione.
«Credo proprio che tu hai avuto un’ottima idea ahaha.» si chinò sulle scarpe e le tolse tenendole in mano. Dopo aver camminato per un po’ nel giardino Malfoy,si fermarono davanti ad un piccolo lago artificiale con un pesco al lato destro. Draco lo riconobbe subito,il pesco di sua madre. Hermione era la prima persona,oltre Draco e suo padre,a vedere quell’albero.
«Vedi quell’albero lì?» lo indicò con la mano.
«Si,è un pesco vero?»
«Uno dei più belli di tutto il mondo magico. Ti spiego il perché. Questo pesco venne creato da mia madre con la magia quando era piccola. Dopo un po di tempo lei provò a modificare l’incantesimo per rendere l’albero immortale,ci riuscì,ma fece ben altro senza accorgersene. Trasferì metà delle sue emozioni e metà del suo spirito nel tronco dell’albero. Così dopo la sua morte tornai a casa e mi accorsi che,inaspettatamente,l’albero in mia presenza era in perfetta forma…quasi ‘felice’ se possiamo definirlo così,proprio come lo era mia madre quando stavamo insieme. Così feci alcune ricerche nei diari segreti custoditi da lei e capii tutto.» Draco si era tolto un peso dallo stomaco. ‘Finalmente’ pensò.
«E’ una magia molto misteriosa,come mai non me ne hai mai parlato prima?» chiese esterrefatta Hermione.
«Perché non ti ritenevo ‘pronta’ a custodire un segreto simile.»
«E cosa ho fatto allora per diventarlo?»
«Non penso sia necessario che tu lo sappia.» si chinò su di lei e la baciò di nuovo.
Uno era la calamita dell’altra. ‘Perché continuare una guerra finita da tempo? Perché odiare la persona che amo più di ogni altra cosa,solo per la purezza del suo sangue?’ si chiedeva Draco durante il contatto con Hermione. Quando si separarono calò un lungo silenzio,quasi imbarazzante. Ma poi finalmente Hermione parlò per rompere il ghiaccio…
«Penso si sia fatto tardi. Forse dovrei andare via. Domani c’è scuola.»
«Non vuoi dormire qui?» disse in fretta Draco con tutto il coraggio che aveva.
«Qui dove? Con te?»
«Con me. Stai tranquilla,nella mia stanza ci sono due letti separati per un eventuale ospite.» la rassicurò.
«E con la scuola? Se non ci trovano nei nostri letti ci sospendono!» gesticolò con le mani aumentando la sua soglia di nervosismo.
«Ci alzeremo prima per evitare questo problema.» rispose tranquillo «Ora seguimi.»  Hermione,anche se insicura,lo seguì dentro la sua stanza al Malfoy Manor. Pareti verdi,parquet a terra e ogni cosa nella stanza faceva capire subito che Draco faceva parte della casa Serpeverde.
«Bella camera,molto grande! Non si direbbe proprio che ami il verde.» disse lei
«Tu dici?! ahahah» risero insieme. Poi Draco le indicò un armadio.
«Lì dentro ci sono alcuni abiti da notte di mia madre che potresti metterti stasera.» Draco si sedette sul suo letto,ma Hermione gli fece notare una cosa.
«Mi sbaglio o c’è un solo letto?»
«Oh» vide che il letto degli ospiti era stato spostato «Fa niente,ci stringeremo.»
«Ehm cosa!?» si spazientì Hermione.
«Hermione Jean Granger,ricambi sempre i miei baci ed hai paura a dormire insieme a me?» la prese in giro.
«Draco Lucius Malfoy» gli fece il verso «Non ho paura a dormire insieme a te,basta che tu tenga i tuoi ormoni da Serpeverde a posto.» continuò «Puoi dirmi dov’è il bagno?» chiese
«Quella porta verde.»
«Come non notarla.» prese i vestiti dall’armadio e si chiuse in bagno.
Nel frattempo Draco,ormai solo,si tolse le scarpe e i pantaloni poi venne la volta della giacca e della camicia. Si mise i primi pantaloncini corti che trovò nel suo armadio e rimase a torso nudo,Hermione si sarebbe infuriata ma poco importava al momento.  Non entrava nella sua stanza da prima della guerra. I poster di Quidditch della sua squadra del cuore tappezzavano le pareti. Una fotografia lo ritraeva ad 8 anni sulla sua prima scopa. La foto dopo doveva essere stata scattata pochi anni prima della morte dei suoi genitori,erano in una piccola villa di campagna tutti e tre sorridenti felici del potere che acquistavano col passare del tempo. Infine il suo occhi cadde sulla foto sul suo comodino. Sua madre era in mezzo al giardino del Malfoy Manor ai piedi del pesco.
 
(inizio flashback)
«Draco,amore mio,potresti fare una foto con la tua bacchetta? La mia è in casa.» chiese gentilmente Narcissa al suo bambino.
«Certo mamma.» il bimbo prese la bacchetta «Sorridiiii» Narcissa sorrise e si sentì un piccolo rumore provenire dalla bacchetta di Draco il che stava a significare che la foto era stata fatta. Successivamente il bambino si avvicinò alla madre e chiese ingenuamente.
«Mamma,tu resterai per sempre con me vero?»
«Sempre.» lo rassicurò «E anche se qualcosa andasse storto e la vita volesse separarci tu non dovrai aver paura. Ci sarà il mio pesco ad aiutarti. Ora faccio io una domanda a te,Draco: mi prometti che sarai sempre forte?» Narcissa fece segno di giurare con la mano sul cuore.
«Te lo prometto,mamma.» mise la mano sul cuore.
(fine flashback)
 
Draco guardò immediatamente altrove e sentì gli occhi bruciare. Si sfregò la faccia con le mani ripetendosi in testa ‘è tutta colpa mia,l’avevo promesso.’ La luce di Draco si era spenta da tempo e lui non trovava il modo per farla brillare ancora. I passi di Hermione che usciva dal bagno lo distolsero da quei pensieri.
«Non voglio nessuno commento da parte tua su come sono ‘vestita’ o meglio dire ‘svestita’ ma nell’armadio non ho trovato altro che copriva di più!»
Draco la guardò,rimase a bocca aperta di quanta bellezza possedeva Hermione…ma come da lei richiesto non fece commenti troppo ‘espliciti.
«Posso almeno dire che ti sta molto bene?!» azzardò.
«Neanche.» rise «Tu dormi così?»
«Si,ti da fastidio?» chiese innocente.
«Direi di si.» incrociò le braccia.
«Allora credo che dormirò così stanotte» sorrise «buonanotte Hermione.»
«Brutto str-…» Draco la interruppe.
«Hermione,Hermione,Hermione!» la prese in giro come un professore «ti sembra un linguaggio appropriato?» la prese per mano «vieni.» e la coprì con il lenzuolo sul suo letto. Hermione diede subito le spalle a Draco girandosi dal lato opposto del letto,ma senza neanche accorgersene già si stavano baciando. I baci stavano diventando sempre più passionali e Hermione ebbe paura. Draco fece per toglierle il sopra della sottana ma fu lì che lei si fermò.
«Dr…Draco non posso.» soffiò
«Cosa?»
«Scusa,ho rovinato tutto.» si alzò dal letto e uscì nel grande balcone che era collegato alla stanza.
Draco la seguì ma prima di uscire prese la sua giacca appoggiata alla sedia per proteggere Hermione dal freddo che faceva la fuori. La vide subito,appoggiata alla ringhiera del balcone con delle umide lacrime che le rigavano il viso. Le poggiò la giacca sulle spalle e si mise accanto a lei,fece per abbracciarla ma Hermione si ritrasse subito.
«Hermione,che succede? Ho esagerato? Perdonami,ma mi sembrava il momento adatto. Sai che non vorrei mai le tue lacrime.»
«Draco non è colpa tua.» mormorò «C’è una cosa che forse dovrei dirti…»
«Ti ascolto.»
«Tre anni fa tutta la scuola pensava che io avessi una cotta per Ron,ma non era esattamente così. Ho passato gli ultimi tre anni della mia vita ad amare follemente una persona,non di mia volontà,ma grazie alla maledizione Imperio…indovina chi ha pronunciato l’incantesimo?»
«Ron…» sussurrò furibondo,riuscendo a capire dove Hermione volesse arrivare.
«Esatto.» rispose sull’orlo delle lacrime «Lo esaltava l’idea che una ragazza gli andasse dietro ma che lui non la degnasse di uno sguardo. Solo che quando si decise di togliere la maledizione,era troppo tardi. Si era innamorato di me.» fece per continuare ma un sospiro di Draco la fermò.
«Santo Merlino,Hermione…» lui fece per abbracciarla ma lei si allontanò.
«Sono venuta a conoscenza di questo incantesimo solo grazie alle prove che mi ha fornito Ron facendomi guardare gli ultimi incantesimi della sua bacchetta. Mi aveva solo usata ma ne era uscito fregato.» sospirò tra le lacrime «Ora capisci? Riesci a capire cosa provo? Mi sento confusa al massimo e spaventata perché mi sto innamorando di te e ci tengo troppo per lasciarti andare e dimenticare. Non di nuovo,non con te. Ho paura che tu mi abbia stregata per amarti così come Ron. Non voglio più essere la marionetta di nessuno,voglio soltanto amarti senza alcun freno. Ti prego Draco…ti scongiuro…lasciati amare.» si accasciò lentamente a terra in un angolo del balcone continuando a piangere. Sembrava una piccola bambina che aveva dimenticato la strada di casa,ma in questo caso si era dimenticata di come si amasse.
«Hermione,sai che non farei mai una cosa del genere e spero che tu l’abbia capito. Ti convincerò se sarà necessario. Non lascerò mai più che qualcuno ti faccia del male. Potrai amarmi,odiarmi,rifiutarmi o volermi quanto vorrai! Io rimarrò comunque qui accanto a te. Non sei più la marionetta di nessuno,da ora in poi vivrai la tua vita da protagonista come avresti dovuto fare da tempo e se vorrai io ne farò parte.» le prese il viso tra le mani e la baciò,ma lei non si oppose. «Perché ti amo Hermione. E sei la mia luce che questa volta non farò spegnere,mi dispiace di aver perso così tanto tempo a capirlo.» Draco prese in braccio Hermione e la riportò dentro. Quella notte dormirono l’uno tra le braccia dell’altra. Hermione poggiava la testa sulla spalla di Draco mentre lui con l’altro braccio la teneva vicino,come se avesse paura che qualcuno volesse portargliela via. Inconsapevolmente i due giovani quella notte si fecero una promessa che mai e poi mai si sarebbe spezzata. Il bene e il male si erano fusi per formare una cosa sola. La più semplice,la più pura,la più complicata ma anche la più forte. Quella cosa veniva chiamata AMORE.

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Capitolo 9
*** 9. La mia felicità ***


LA MIA FELICITA’.

 
 
 
Camera di Draco-L’indomani.
Era con la mente assente,confuso e non era attento su quel che faceva. Sdraiato sul suo letto con la faccia all’insù verso il muro,Draco rifletteva sulla notte precedente. Hermione gli aveva letteralmente donato una parte della sua vita privata,forse la più importante. L’aveva ritenuto degno per custodire un segreto così importante. Non si era preoccupata minimamente sull’odio reciproco che fino a pochi mesi prima si mandavano l’un l’altra. Un semplice dettaglio le aveva fatto cambiare idea,ma esattamente,qual’era questo dettaglio? Immerso in questi pensieri Draco non si accorse nemmeno che qualcuno aveva bussato alla sua porta. Solo quando le nocche si fecero più pesanti Draco distolse lo sguardo dal muro e si alzò per aprire la porta di camera sua. Rimase spiazzato.
«Sapevo di trovarti qui,Draco.» Pansy Parkinson in tutta la sua vanità e scostumatezza era davanti alla porta di camera sua con una gonna troppo corta e una maglietta troppo scollata,esattamente il contrario di Hermione.
«Chi ti ha aperto?» chiese scontroso,non aveva voglia di vederla.
«Ho trovato la porta socchiusa a dire il vero,ma dopo quello che c’è stato tra di noi mi sono presa la libertà di entrare lo stesso.» ammiccò.
«Bene,allora dove hai preso questa tua libertà puoi anche togliertela. Esci da casa mia.» le minacciò furioso.
«Dracuccio,sprechi fiato.» si avvicinò pericolosamente a lui «Non pensi che questo era quello che volevano i tuoi genitori? Che la loro anima rimarrà in pace sapendo che avrai sposato me?» lo baciò.
Draco ricambiò il bacio ma non lo fece di sua spontanea volontà,cercava solo di immaginare come sarebbe stata una  vita con lei. Una vita da nobile Purosangue,con una famiglia perfetta,soldi a palate con figli da riempire di leggi razziste contro i Mezzosangue. Esattamente come un Malfoy. Ma sarebbe stato felice? Sarebbe stato felice nello svegliarsi ogni mattina e vedere accanto a lui una donna che non riuscirà mai ad amare per quanto possa imporselo? Doveva farlo! Per la memoria dei suoi genitori,per onorare il nome Malfoy,per la promessa fatta a sua madre. Ma la sua sarebbe stata una vita dannata,non felice. La sua felicità in quel momento era ad Hogwarts che stava facendo i compiti per l’ora successiva. La sua felicità in quel momento era Hermione. Si staccò da Pansy e con occhi che gettavano fuoco a chiunque li incontrasse la squadrò dalla testa ai piedi.
«Io non ti sposerò mai Pansy perché la mia felicità non potrà mai essere una bambina viziata che si spaccia per mia moglie.» sputò con acidità «Vattene immediatamente se non vuoi che tiri fuori la bacchetta e non provare a farti viva mai più.»
«Sai bene che non sono una tipa che si arrende facilmente. Ci rivedremo presto Draco,un bacino.» uscì dalla sua stanza mandando un bacio per aria.
Draco furente per quella risposta prese la prima cosa che gli capitò per mano e la lanciò contro il suo armadio. Si dannò l’anima nell’accorgersi che la cosa che aveva appena lanciato contro il muro era la foto della sua famiglia in campagna. Disperato prese in mano la bacchetta e recitò:Reparo. Il vetro che rivestiva la foto si riparò ma essa rimase scheggiata sulla faccia di sua madre. Un taglio netto tagliava la foto proprio sulla elegante figura di Narcissa. Draco recitò tutte le formule possibili per riparare quel pezzo di carta così stupido ma allo stesso tempo così importante,ma niente,la foto era andata perduta. Era forse così che il destino voleva punirlo?! Doveva dire addio anche ai suoi ricordi?! Mise la foto in tasca,prese la sua borsa con i libri di scuola e si smaterializzò. Destinazione? Hogwarts.
 
Corridoi di Hogwarts-10 minuti dopo.
Hermione ne era sicura,Draco non gli avrebbe più rivolto la parola. ‘Andiamo Hermione. Draco continuerebbe mai a perdere tempo con una ragazza che l’ha rifiutato e poi sopratutto se è mezzosangue ed anche una Grifondoro?’ pensò ansiosa lei. Con la borsa sulla spalla,i libri in mano e una mente piena di pensieri Hermione si diresse in aula di Trasfigurazione. Ma chi avrebbe potuto mai immaginare che si sarebbe ritrovata nello stesso corridoio con l’unica persona che mai avrebbe voluto incontrare? Eh già,Draco aveva appena svoltato l’angolo con la sua borsa da scuola e una foto ingiallita leggermente strappata in mano. Entrambi non si degnarono di uno sguardo,come da copione. Il cuore di Hermione,stranamente,andò in mille pezzi. Si chiese il perché dato che non era la prima volta che Draco la ignorava,’Si ma non dopo quello che è successo ieri notte’ rispose una vocina nel suo cervello. Draco si fermò in mezzo al corridoio e riflettè. Chi era la strega più brillante della sua età,Grifondoro,mezzosangue e con la quale aveva uno ‘strano rapporto’ e la stessa capace di aggiustare la sua preziosissima foto? Aveva già la sua risposta. Fece marcia indietro e si mise a correre per intercettarla da sola prima dell’ora di Trasfigurazione. Senza fiato la trovò in piedi accanto ad una colonna che portava a un piccolo giardino all’aperto. Fece un respiro profondo per calmarsi in modo tale da avere il respiro abbastanza regolare per riuscire a parlare. Lei era girata ed intenta ad ammirare l’orizzonte. Draco per un attimo si fermò e la guardò. Capelli disordinatissimi e ricci tendenti al marrone chiaro,occhi profondi ma sull’orlo del precipizio dell’insicurezza,mani delicate e rosee che fino a poche ore fa gli accarezzavano i capelli e le sue labbra…’perfette’ le definì Draco. Ma evidentemente quell’appellativo non bastava. Hermione sentendosi osservata si girò  di scatto e,sorpresa,trovo Draco che la stava osservando.
«Non ti hanno mai detto che è maleducazione fissare le persone?» lo stuzzicò.
«E a te non ti hanno mai detto che le signore non fanno in giro da sole?» si sedette in un gradino accanto a lei.
«Touchè. Ma speravo che tu mi venissi a trovare quindi ho preso precauzioni.»
«Hai fatto bene. Sei davvero la strega più brillante della tua eta.» le mise un braccio dietro le spalle per stringerla a lui.
«Da quanto siamo così intimi in pubblico? Ti ricordo che fino a un mese fa io ti chiamavo ‘furetto’ e tu ‘mezzosangue zannuta’.» gli fece notare Hermione togliendo delicatamente il braccio di Draco da dietro le sue spalle.
«Un po’ acida oggi? San Potter ti ha messo qualcosa di strano nel tuo succo di zucca stamattina?» chiese ridendo.
«Pensavo fosse compito tuo quello.» rispose di rimando lei.
«Touchè modemoiselle.» si alzò e fece un inchino per prenderla in giro.
Hermione gli diede le spalle irritata. L’aveva capito dall’inizio della loro conversazione dove Draco volesse arrivare. Gli serviva qualcosa.
«Cosa ti serve?» chiese stoppando la risata di Draco.
«Come scusa?» il sorriso scomparve dalla sua faccia.
«Sei venuto qui,mi hai cercato,hai percorso tutto il castello correndo solamente per parlare con me? No,Draco. Non sei cambiato fino a questo punto.»
«Devo avere sempre un secondo fine,vero Granger!? Non posso fare un gesto carino nei tuoi confronti!?» cercò di rimediare facendo finta di essere irritato.
«Draco smetti di fare la vittima,sappiamo entrambi la verità.» tagliò corto «Come posso esserti utile?» sfoderò un finto sorriso.
«Ho buttato per sbaglio questa foto contro l’armadio. La custodia sono riuscito a ripararla,ma la foto originale si è scheggiata proprio sulla figura di mia madre. Potresti cercare di aggiustarla?» chiese con il cuore in gola. Significava troppo per lui quella foto,ma era triste allo stesso tempo per aver ‘preso in giro’ Hermione. La strega prese dalle mani di Draco la foto in questione e la esaminò per bene.
«Posso aggiustarla. Dammi due ore di tempo e la riavrai tutta intera.» decretò.
«Grazie,grazie,grazie mille!» gli occhi di Draco si illuminarono la prese tra le sue braccia e cercò un contatto con le labbra di Hermione,ma lei lo allontanò.
«No,Malfoy. Non esisto solo per il comodo. Per la foto ti mando io un gufo su dove e quando posso ridartela.» prese la sua borsa da terra e gli infilò dentro con cautela la foto di Draco.
Lui rimase li. Spiazzato dalle parole della mezzosangue. Odiava sempre di più i Grifondoro. Avrebbe preferito che lei gli dicesse ‘no,non ti aggiusterò una foto dopo che mi hai cercata solo per questo’ piuttosto che ‘ti aggiusto la foto perché il mio animo nobile di Grifondoro mi dice di far questo ma non azzardarti a cercarmi di nuovo’. Si maledì di nuovo,non ne stava combinando una giusta con lei.
 
Sala comune Grifondoro-due ore dopo.
‘Quel brutto rospo che non è altro! Per colpa sua ho perso l’ora di Trasfigurazione e Aritmazia’ pensò Hermione in preda all’ira. ‘Ma in fondo Hermione,cosa faresti senza lui?’ domandò una vocina.
«Niente.» sussurrò Hermione.
«Come scusa?» chiese Ginny. Evidente Hermione non si era accorta di essere in compagnia della sua migliore amica.
«Riflettevo,niente di che Ginny.» ritornò ad aggiustare la foto di Draco.
«Che combini?» chiese l’amica.
«Aggiusto una cosa per un amico.» se avesse saputo che l’amico in questione fosse Draco le avrebbe fatto un mare di domande ed era proprio questa la cosa che Hermione desiderava evitare al momento.
«Posso vedere?» chiese tendendo la mano verso la foto che l’amica teneva sulle cosce.
«Non so se lui sarebbe d’accordo.» allontanò la foto dalla mano di Ginny.
«Va bene. Noto che siamo misteriose oggi.» uscì dalla camera lasciando Hermione sola. Con un ultimo tocco di pinze e colla la foto ritornò come nuova senza neanche una sbavatura o un graffio. Il rumore di un fruscio attirò Hermione che incuriosita andò a guardare sotto la porta di camera sua. Trovo una lettera che diceva:
‘’Tu hai una cosa che mi appartiene.
Ma non la foto,bensì qualcosa di più importante.
Vuoi ridarmi entrambe le cose? Allora ecco che dovrai fare:
Vai nel posto dove tutto è nascosto. Non appare nella mappa che tu ben conosci. Per noi è un luogo molto familiare,ecco quello su cui ti puoi basare.
Ora tocca a te svelare il mistero,solo li ti mostrerò quello che sono davvero.
 
D.L.M.’’
 
Draco aveva fatto un indovinello fin troppo facile per Hermione. La risposta del tranello era solo una: La stanza delle necessità. Nonostante ciò il gioco la stava divertendo quindi si fece una rapida doccia,si tolse la divisa e si vestì comoda. Appena uscì dalla Sala Comune dei Grifondoro un bigliettino le passò davanti agli occhi,lo prese e lesse:
‘’Eh già,sono sempre io.
Ti stai avvicinando ma SBRIGATI,il tuo principe delle serpi ti sta aspettando.
D.L.M.’’
Quel bigliettino la fece scoppiare in una risata assai rumorosa. Perché immaginò la faccia di Draco nello scervellarsi per trovare delle rime da poter scrivere in questi biglietti! Continuò a stare al suo gioco e sboccò nel corridoio che l’avrebbe portata nella stanza delle Necessità. Un altro bigliettino le sfiorò la faccia:
‘’Mi dispiace Grifondoro,ma il gioco è finito.
Ora pensa attentamente: -Voglio trovare Draco- e la porta si aprirà.
Ma nessuno sa chi conterrà.
D.L.M.’’
 
Penso alle parole appena lette e una porta apparve dinanzi a lei. La spinse con forza ed entrò. Un forte profumo di menta mischiato a gardenie le invase le narici. Chiuse gli occhi per un secondo e li riaprì pregando che non fosse un sogno. Una tavolo per due era apparecchiato,un mazzo di gardenie al centro del tavolo e un giovane Serpeverde si era appena avvicinato e lei. Tutto come la prima volta.
«Mi sembra un déjà vu,non trovi?» accennò un sorriso sorpreso.
«Brava Granger,mi stupisci. Era proprio così che volevo.» sospirò «Vorrei cercare di cancellare il ricordo di stamattina e tornare a ieri sera. Vuoi?» le tese la mano.
Hermione strinse forte la mano di Draco,solo che lui da quella stretta di mano la avvicinò sempre di più a se e con uno scatto furono l’uno tra le braccia dell’altra.
«Non lo fare mai più. Ti prego.» sussurrò Hermione appoggiata al suo petto.
«Te lo prometto.» la strinse di più. Si separarono ma Hermione uscì una cosa dalla tasca del suo pantalone e la tese a Draco.
«Questa è tua. Spero che la riparazione ti piaccia.» gli diede la foto.
«E’ esattamente come prima,grazie.» si mise la foto in tasca «Vieni.»
Si sedettero e da ‘rito’ Draco offrì i fiori a Hermione.  Passarono una bella serata,quasi meglio della prima. Finito di mangiare entrambi si alzarono. Girovagando nella stanza Hermione trovò uno specchio recitò: Wingardium Leviosa lo specchio guidato dalla bacchetta della giovane strega lievitò e si poggiò su uno scaffale.
«Draco,puoi venire?» chiese cordialmente la strega. Draco si avvicinò e raggiunse Hermione,intenta a guardare lo specchio.
«Dimmi Granger.»
«Guarda insieme a me il riflesso.» Draco fece quello da lei richiesto,ma per la prima volta non osservò se stesso. Guardò attentamente la persona accanto a lui. Fu tentato di abbracciarla ma non lo fece,la voglia di stare ore ed ore ad ammirarla era troppo forte. Così che Hermione se ne accorse ed arrossì. «Draco non ti sto dicendo di guardare me,ti stavo chiedendo di vedere un ‘noi’. Come ti sembra? Cosa vedi?» chiese quasi insicura,come se avesse paura della risposta.
«Vedo una giovane maga che arrossisce per la vergogna e un Malfoy vanitoso che è intento ad ammirarla.» scherzò facendosi stranamente beffe di se stesso,ma poi continuò. «Sul serio,vedo una giovane coppia se così posso definirla. Una ragazza con molte e orribili vicende alle spalle la quale finalmente sta scoprendo l’amore grazie a un viscido bruco che grazie alla sua presenza sta diventando una farfalla. Invece tu,Hermione,cosa vedi?»
«Vedo la mia felicità.» disse semplicemente.
Draco la guardo e si accorse delle sottili lacrime che si erano formate sulle gote di Hermione. La strinse a se come si fanno con i bambini tristi. Lei uscì delicatamente la testa e mormorò.
«Ho bisogno che tu mi prometta che niente e nessuno farà mai svanire il riflesso di su quello specchio.»
«Hermione…come posso prometterti una cosa che potrei non mantenere?!» cercò di sviare Draco.
«Promettimelo.» lo guardò negli occhi.
«Te lo prometto.» la distanza tra i due si fece sempre di meno finchè le loro labbra si toccarono. Ricominciò la danza,la loro danza. Le loro lingue si rincorrevano alla ricerca di un contatto. Si staccarono immediatamente sentendo la porta aprirsi di scatto. Pansy Parkinson era sulla soglia della porta furiosa come non mai.
«E così adesso te la fai con le mezzosangue?» cantilenò. Ma Draco si parò davanti ad Hermione per proteggerla.
«Quello che faccio sono affari miei Pansy,esci immediatamente da questa scuola! Ti ricordo che non ne fai più parte. Tuo padre ha ritirato l’iscrizione.» sottolineò la parola cancellato.
«Beh sai,l’ho convinto a farmi finire il diploma ad Hogwarts. Così da stare anche più vicina a te,vero amore?» Pansy si avvicinò sempre di più. Schifato da quell’ultimo appellativo Draco le rispose.
«Non chiamarmi ‘amore’,Parkinson. Come ti ho ripetuto stamattina tra me e te non c’è niente.» ma Hermione esterrefatta uscì da dietro le spalle di Draco.
«’Stamattina’ che intendi dire?» i suoi occhi lasciarono trapelare un sentimento tra il deluso e l’arrabbiato.
«No…Herm…non è come credi…» Draco capì il danno appena combinato «Sta dicendo un mare di cavolate…Merlino…Almeno tu devi credermi!»
«Uh,Dracuccio ti sei cacciato in un bel guaio con la piccola mezzonsague.» sorrise soddisfatta Pansy.
Hermione uscì la bacchetta dalla tasca dei suoi pantaloni e urlo: STUPEFICIUM contro Pansy,essa venne scaraventata contro il muro gemendo dal dolore.
«SE-TI-SENTO-UN’ALTRA-VOLTA-DIRE-LA-PAROLA-MEZZOSANGUE-POTRESTI-NON-AVERE-PIU’-LA-POSSIBILITA’-DI-APRIRE-LE-GAMBE-O-LA-BOCCA-UN’ALTRA-VOLTA. CI SIAMO CAPITI VIPERA?» disse Hermione facendo attenzione a staccare ogni parola per rendere più chiaro il concetto a una decerebrata come Pansy ancora tremolante a terra. «ORA VATTENE IMMEDIATAMENTE DOVE TI PARE,MA SPARISCI.» urlò.
Nel frattempo Draco aveva assistito alla scena divertito dalla sfuriata di gelosia da parte di Hermione. La giovane strega si girò verso di lui sempre tenendo la bacchetta in mano pronta ad usarla in caso necessario.
«In quanto a te…» si rivolse a Draco puntandogli la bacchetta alla gola «Fai un passo falso con questa sgualdrina e ti puoi scordare Hermione Jane Granger chiaro?» lui spaventato decise che forse sarebbe stato meglio annuire. Di fronte ad una donna arrabbiata,gelosa e con una bacchetta in mano è sempre bene avere cautela.
«Non ti aspetterai mica che mi rimetta con questa!?» indicò schifato Pansy.
«Da te non me lo aspetto,ma da lei si. Buonanotte.» lo salutò con la mano ed oltrepassò la porta. Lui rimase leggermente deluso,si sarebbe aspettato almeno un bacio,ma dopo la scenata forse era stato meglio così. Pansy si rialzò finalmente da terra e si avvicinò pericolosamente a Draco,lui spinto al muro non poté muoversi.
«Draco» sussurrò Pansy al suo orecchio «non sai quello che ti aspetta,io ottengo sempre quello che voglio.» Draco la scostò e fece per andarsene.
«Da me non otterrai niente è bene che tu lo sappia.» ed uscì.
Sarebbe stata una bella lotta da affrontare,ma in fondo se era sopravvissuto a Voldemort…Pansy Parkinson l’oca non sarebbe stata un problema,no?!

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Capitolo 10
*** 10. Un'altra me ***


UN’ALTRA ME.

 
 
Casa Grifondoro-notte fonda.
‘Avanti Hermione,sei la strega più brillante della tua età! Un’idea dovrai pure avercela.’ rifletté. All’improvviso le venne in mente una soluzione:pazza,disperata e anche molto difficile da mettere a punto ma era una soluzione. Per prima cosa avrebbe fatto cancellare alla McGonagall il suo nome dalla lista Grifondoro dicendo di non voler completare l’anno scolastico per motivi personali e poi si sarebbe iscritta sotto un falso nome così che il cappello,sempre sotto supplica di Hermione,l’avrebbe iscritta a Serpeverde per controllare meglio Draco. Era un piano GENIALE! Ma ora il dubbio era…quale sarà il nome della nuova Hermione Granger in Serpeverde? Doveva essere un nome subdolo quasi viscido,da serpe! Kate…no troppo banale. Lucie? E la scambiano per una bambina…
«TROVATO!» esclamò Hermione «Ashley Kendra Tompson.» disse soddisfatta.
Agitò la bacchetta e apparve una perfetta copia della divisa Serpeverde appoggiata sul suo letto. Hermione corse a provarsela e si specchiò per qualche minuto. Si accorse che però qualcosa non andava.
«Anche se ho cambiato divisa la mia faccia rimane sempre quella,penso che dovrò apportarle qualche modifica.» si sfiorò i capelli e magicamente divennero biondi sfiorò con la bacchetta il suo viso e i suoi occhi da marrone intenso divennero verde maligno.
«Beh,si penso che possa andare. Ora non mi resta che convincere la McGonagall.» detto questo si incamminò verso la porta ed uscì cambiando con un tocco di bacchetta la sua divisa che da Serpeverde tornò Grifondoro facendo ritornare di nuovo il suo aspetto come quello di prima.
Ufficio della professoressa MCGonagall-10 minuti dopo.
«Ma professoressa lei non può obbligarmi a restare! Sono maggiorenne sia nel mondo magico che nel mondo babbano e posso decidere della mia vita nel modo in cui più mi piace.» protestò Hermione.
«Signorina Granger le voglio ricordare che con la sua media scolastica lei appena sarà uscita di qui diventerà l’Auror migliore della storia! Ne vale la pena per ritirarsi nel mondo babbano?» esclamò triste e delusa.
«Ne vale la pena per il motivo per il quale ho deciso. La prego di firmare il mio foglio di cancellazione dai registri Hogwarts.» le porse decisa in foglio sulla scrivania.
«Come desideri,ma lasciami dire che è uno sbaglio e te ne pentirai.» firmò.
«Quando me ne pentirò glielo farò sapere. Un’altra cosa...» si avvicinò alla professoressa «Vorrei che non si sapesse in giro il motivo per il quale me ne sono andata,nemmeno alla casa Grifondoro. Soprattutto a Harry e Ron.» sussurrò.
«Esca immediatamente da questo ufficio signorina o potrei strappare quel foglio.» rispose burbera.
Hermione uscì soddisfatta,la prima parte del piano era andata a buon fine. Ora doveva solo far finta di fare i bagagli e uscire dalla porta principale in modo che un po’ di persone la vedano.

Entrata della scuola-1 ora dopo.
La giovane strega dopo aver trascinato il suo baule fuori dai confini di Hogwarts pagò per alloggiare una notte ad Hogsmeade. L’indomani chiese a Madama Rosmerta di lasciare il suo baule con tutto l’occorrente da Grifondoro in una delle sue stanze. Dopo di che ne comprò un altro dove vi mise vestiti da Serpeverde. Aveva appuntamento con la professoressa McGonagall per discutere della sua iscrizione ad Hogwarts,Ashley Kendra Tompson era ufficialmente pronta.

Soglia di Hogwarts-il giorno stesso.
Il cuore di Hermione batteva all’impazzata,si stava cacciando in un guaio molto brutto da cui non sarebbe tornata più indietro. Entrò ad Hogwarts con uno sguardo sicuro e fiero,fortunatamente nessuno la riconobbe. La professoressa la accolse sorridente e la condusse nel suo ufficio.
«Bene signorina…»
«Tompson. Ashley Tompson.» sorrise scaltra Hermione.
«Siamo davvero felici di accoglierla,ora con il suo permesso devo posarle il cappello parlante sulla testa per decidere a quale casa lei debba appartenere.» disse dolcemente la McGonagall posandole sulla testa il cappello.
Hermione sussultò. E se quel cappello avesse svelato la verità?
«Anima forte e coraggiosa. Arriva fino in fondo se vuole. Ti assegnerei a Grifondoro per il tuo coraggio ma so che non ne saresti felice. Ecco perché la tua casa sarà SERPEVERDE!»
Hermione tirò un sospiro di sollievo le cose stavano andando per il verso giusto. La professoressa le mostrò la sua camera,l’avrebbe condivisa con Pansy. Quando ebbe in mano i fogli con l’orario delle sue lezioni e si accorse di avere il pomeriggio libero si precipitò a vedere Draco. Lo trovò sul campo di Quidditch ad allenarsi da solo,come sempre.
«Sei bravo,perché non giochi in una squadra?» chiese Hermione sotto l’aspetto di Ashley. Draco sussultò sorpreso,si girò e la squadrò dalla testa ai piedi.
«Sono troppo bravo per giocare in una squadra,non pensi che gli altri mi odierebbero?» si avvicinò alla sconosciuta. «Piacere Draco,tu sei?» sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi ammaliatori.
«Ashley. Posso proporti un pomeriggio un po’ diverso,Draco?» ammiccò sentendosi leggermente Pansy Parkinson.
«Frena i battenti signorina. Ho una fidanzata e la amo da morire anche se questa è fuggita dalla scuola senza darmi spiegazioni.» il sorriso scomparve dalla bocca di Draco come se quel ricordo gli facesse tanto male.
«Non ti ho mica chiesto di sposarmi! Sei la prima persona che incontro e volevo solo diventare tua amica,allora vieni?» sorrise e dentro di se sentì un fremito di felicità nel sentire che Draco sotto sotto era preoccupato della sua partenza.
«Mi fido ma solo perché sulla tua divisa c’è una serpe,non illuderti.» rispose.
 
Sala Comune Serpeverde-la sera.
Hermione e Draco rientrarono tardi dopo aver passato l’intero pomeriggio a scherzare e a ridere. Solo quando rientrarono nelle proprie camere fu il momento delle domande…
«Visto che non è stato così male passare il pomeriggio con me?» si avvicinò a lui fino a prendergli la mano e a condurlo in camera sua,dove Pansy già dormiva. «Forse è meglio che parliamo da te,ho molte cose da chiederti su questa scuola.»
Draco le fece strada e la condusse in camera sua.
«Sai Ashely,tu mi ricordi una persona.» riflettè ad alta voce Draco una volta sedutosi sul suo letto.
«Chi ti ricordo?» rispose impaurita Hermione…e se l’avesse scoperta?
«La mia fidanzata. Sai,io e lei ne abbiamo passate tantissime,pensa che prima ci odiavamo! L’ho chiamata con nomignoli bruttissimi e spregevoli tutti la vita ma nonostante tutti ci amiamo…o almeno lo credevo. E’ sparita così,puff. E nessuno ha voluto darmi spiegazioni neanche i suoi stupidi amici sanno qualcosa.»
«Non chiamarli stupidi!» Hermione si tradì con questa affermazione.
«Scusa? Mi hai detto di non chiamarli stupidi?» Draco la guardò in faccia. «Penso sia arrivato il momento di chiederti da dove vieniAshley.»
«Dalla V-Virginia.» tremò la voce di Hermione,purtroppo aveva questo vizio quando veniva messa sotto pressione dalla gente.
«Virginia.» riflettè Draco «Bel posto.»
«Solo casa mia,niente di speciale.» cercò di sviare il discorso lei.
«Non mi prendere in giro signorina,sai benissimo che non credo a neanche una tua parola. Forza butta giù la maschera,dimmi chi sei. Una amica di Pansy?!» la spinse contro il muro e con rabbia strinse il braccio destro della ragazza per impedirle di fuggire,non era stato mai così violento difronte a Hermione. Lei iniziò a lacrimare e decise che forse era il momento di vuotare il sacco. D’altronde lui era l’unico motivo per il quale Hermione stava correndo questo rischio enorme.
«L-Lasciami e ti dirò tutto.» sussurrò con la voce strozzata. Draco lentamente levò le mani.
«Parla.» ordinò.
«Guardami,per favore.» chiese dolcemente Hermione nei panni di Ashley.
Prese la bacchetta dal fodero della sua divisa e la fece scorrere sui suoi capelli biondi che ritornarono del colore naturale e sui suoi occhi che da verde pungente ritornarono a essere i dolcissimi occhi marroni di cui Draco ne era così tanto innamorato. Finita la trasformazione toccò la divisa e tornò come quella tipica da Grifondoro.
«Non me ne sono mai andata,lo sapevi?» mormorò piano Hermione.
«T-Tu…Ashley…Hermione…Grifondoro….Serpeverde?!» balbettò confuso e furioso Draco. «Mi hai mentito sporca Mezzosangue!» urlò.
«Draco…» mormorò ancora sull’orlo delle lacrime. Era da un anno che non la chiamava così e non ne sentiva affatto la mancanza.
«Non chiamarmi ‘Draco’ con quel tono! Come ti è venuto in mente di lasciarmi così senza neanche degnare la tua GRANDISSIMA intelligenza di scrivere uno straccio di lettera? Mi hai fatto stare male due giorni interi senza avere tue notizie. Quegli idioti dei tuoi amici non hanno spiccicato una parola con me. E ora non mi venire a dire che era solo un motivo per testare la mia fedeltà con Pansy. Ti rendi conto di quello che hai fatto razza di idiota? » buttò fuori questi insulti levandosi l’ansia dal cuore accumulata in quei giorni. Ma si fermò anche perché la mano di Hermione si gettò violentemente sul viso di Draco lasciandogli un segnale rosso sulla guancia.
«NON OSARE CHIAMARMI ANCORA COSI’.» era davvero arrabbiata stavolta. «NEL TUO MINUSCOLO CERVELLINO DA PUROSANGUE FURETTO PERFETTO NON TI SALTA IN MENTE CHE HO FATTO TUTTO QUESTO PER TE? HO RINUNCIATO AD AVERE IL DIPLOMA PER STARE NELLA STESSA CASA CON TE E PER VIGILARE SU PANSY IN MODO TALE CHE NON TI FACCIA PIU’ DEL MALE. SEI UNO STUPIDO IDIOTA E MI SENTO ANCORA PIU’ STUPIDA IO AD AVER PENSATO UN PIANO COSI’ FOLLE SOLO PER POTERTI AMARE COME AVRESTI MERITATO. SCORDATI DI ME DRACO DOPO QUESTA HAI CHIUSO.» finita questa frase se ne uscì sbattendo la porta e Draco cercando di rielaborare tutte le parole dette da Hermione uscì dalla stanza per inseguirla. Ma ormai era troppo tardi,Hermione aveva chiuso a chiave la porta di camera sua. Per fortuna Draco si ricordò che insieme a lei dormiva Pansy quindi per non destare sospetti,avrebbe inseguito Hermione con più calma il giorno dopo. Quella notte non chiuse occhio ripensando a ogni parola detta da Hermione,riusciva ancora a sentire l’eco della sua voce che gli ripeteva ‘DOPO QUESTA HAI CHIUSO’. Pregò che Hermione riuscisse a capire che se avesse chiuso la storia con Draco,probabilmente lui avrebbe fatto una delle pazzie peggiori…ma non voleva pensarci,doveva trovare un modo per farsi perdonare.

Casa Serpeverde-dormitorio femminile.
«Scusami,potresti togliere i tuoi vestiti dal mio letto? La stanza dovremmo condividerla.» sorrise gentilmente Hermione nei panni di Ashley. Pansy si alzò dal suo letto contrariata e borbottò qualcosa come ‘non rompermi le scatole’.
«Io sono Ashley Tompson,tu sei?» le porse la mano.
«Non dirmi che non mi conosci,carina.» disse Pansy mentre si stava specchiando.
«No,non ti conosco.» continuò Hermione..
«Pansy Parkinson in Malfoy,non piacere mio di conoscerti.» sorrise acidamente. Ad Hermione salì il cuore in gola sentendo ‘in Malfoy’ al che non si lascò sfuggire questa domanda.
«Scusa posso sapere la tua età?» esclamò Hermione ridendo.
«19,perché ridi carina?» le gettò uno sguardo pieno d’odio.
«A 19 anni già sei promessa in moglie?» chiese ingenuamente.
«Quello che faccio non sono affari tuoi e dammi retta che se conoscessi l’uomo a cui sono promessa stai certa che cambieresti idea.» si passò la lingua sui denti ed uscì fuori dalla stanza lasciando Hermione da sola con il respiro mozzato e un peso al cuore che la stava distruggendo lentamente.

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Capitolo 11
*** 11. Una promessa ***


UNA PROMESSA.

 
 
Casa Serpeverde-dormitorio femminile.

Hermione fremeva di rabbia. Perché Draco non le aveva parlato del matrimonio? Era tutta una presa in giro da parte di Pansy? E soprattutto..perchè l’aveva sgridata in quel modo?

Casa Serpeverde-dormitorio maschile.

‘Perché devo rovinare sempre tutto?’ pensò tristemente Draco. Non si sarebbe dovuto mai rivolgere in quel modo verso Hermione,non l’aveva fatto mai a tal punto neanche quando si odiavano. Era sicuro che la giovane strega non l’avrebbe mai perdonato. Ma in fondo…doveva almeno provarci,giusto?

Casa Serpeverde-dormitorio femminile.

Hermione doveva assolutamente parlarne con lui. Era un guaio molto grosso in cui si era cacciata e non sarebbe stato molto facile uscire. La questione era chiara sulla missione intrapresa da Hermione: niente ripensamenti. Le sembrava di aver fatto un enorme sbaglio. Abbandonare il diploma proprio in quest’anno,lasciare i suoi bagagli da Madama Rosmerta,innamorarsi di Draco. ERA TUTTO UNO SBAGLIO.

Casa Serpeverde-dormitorio maschile.

Doveva aggiustare le cose,Draco non poteva perdere anche lei. Sarebbe andato immediatamente nel suo dormitorio. Così fece. Si alzò dal letto ed aprì la porta solo che trovò una dolcissima sorpresa ad accoglierlo.

Casa Serpeverde-dormitorio femminile.

Hermione aveva deciso,non sarebbe stato l’orgoglio a fermarla. Si diresse in camera di Draco ma non fece in tempo a bussare che la porta si aprì. Draco in tutto il suo splendore era davanti a lei,ansioso di sapere come stava.
«Posso entrare?» chiese lei titubante.
«Non voglio stare in questa camera un minuto di più…vieni con me.» le afferrò la mano e la condusse fuori dai sotterranei.

Parco di Hogwarts-due minuti dopo.

«Dove mi stai portando Draco?» chiese ridendo Hermione.
«In un posto dove forse non sei mai stata.» sorrise insieme a lei.
Dopo una grande corsa mano nella mano si fermarono per far tornare il respiro regolare ma erano comunque arrivati a destinazione. Si fermarono sotto un albero e si sedettero ad ammirare l’orizzonte. Poi Hermione si ricordò la litigata precedente e il suo umore cambiò.
«Devo parlarti.» parlò solenne lei.
«No,Hermione devo mettere in chiaro una cosa.» si alzò in piedi e si passò la lingua sulle labbra per inumidirle. Sarebbe stato un discorso abbastanza lungo.
«Sai quanto è difficile per me esternare i sentimenti ecco perché non sarà facilissimo dirti quello che provo da molto tempo. Se tu quel giorno al primo anno di scuola mi avessi dato una possibilità,se solo avessi saputo guardare oltre quella maschera di ferro che la mia famiglia mi aveva costruito magari adesso non saremmo qui a continuare a litigare ma saremmo una delle coppie di Hogwarts più invidiate e molto probabilmente ci sposeremmo l’anno prossimo alla fine della scuola o che ne so…» si mise a ridere per l’imbarazzo «Fatto sta che tu non ti saresti dovuta inventare una nuova identità pur di stare con me. Hermione io…io…io ti amo.» il mondo si fermò. Hermione smise di respirare e perse un battito cardiaco dall’emozione. «Ti amo e mi dispiace di essere così ottuso e così presuntuoso tanto da non riuscire a dimostrartelo.»
Draco le tese la mano e la fece alzare. I loro visi erano sempre più vicini,ormai i loro respiri erano un tutt’uno.
«Ti prego dovresti ritornare Hermione almeno quando voglio baciarti,sai,non vorrei tradire la mia fidanzata…penso mi crucerebbe.» accennò un sorriso ed Hermione sorridendo si toccò gli abiti con la bacchetta e divenne esattamente com’era prima. Le loro labbra si incontrarono. Entrambi chiusero gli occhi per godersi di quel momento che non avveniva da troppo tempo tra loro. Alla fine Hermione riaprì gli occhi e quasi sull’orlo del pianto parlò.
«La colpa è tutta mia.» Draco fece per interromperla ma Hermione continuò «Se io quel giorno sulle scale ti avessi dato una possibilità probabilmente a quest’ora non staremmo entrambi così male.» si mise a piangere e delicatamente il suo principe delle serpi le asciugò la lacrime che ricadeva sulla sua rosea guancia.
«Scappiamo!» disse tutto d’un botto Draco.
«Che cosa?» sorrise Hermione.
«Mi hai sentito benissimo Herm,scappiamo. Costruiamo NOI il nostro futuro. Potremmo vivere al Malfoy Manor o in qualsiasi altro posto tu voglia. Andiamo Hermione…dimostrami di essere la Grifondoro più coraggiosa del mondo. In fondo nulla è sbagliato se si tratta di amore.» sorrise,Hermione amava quel sorriso sincero.
«Da quando sei così romantico?» rise insieme a lui.
«Da quando ho capito cosa hai rischiato per me,per NOI.» la baciò tenendole la testa tra le mani,come se avesse paura che potesse scappare.
«Mi hai convinta. Accio baule» richiamò il baule accanto a se e Draco fece lo stesso.

Malfoy Manor- 1 ora dopo.

Riuscirono ad uscire fuori dai confini di Hogwarts senza farsi scoprire e si smaterializzarono al Malfoy Manor. Hermione lasciò che gli elfi domestici portassero i loro bauli nelle stanza e si diresse fuori. Si inginocchiò di fronte al pesco di Narcissa e stette ad ammirarlo per un po’ fino quando Draco non si avvicinò e le prese per mano.
«Pensi che tua madre approverebbe?» chiese timida «Insomma…hai capito.»
«Mia madre approvava tutto quello che mi rendeva felice.» rispose sincero.
«Quindi io ti rendo felice?» Hermione ebbe gli occhi lucidi.
«A proposito di questo..» si alzarono entrambi «Volevo proporti una cosa e se pensi che sia troppo affrettata va bene,tanto abbiamo tutto il tempo del mondo…»
«Parla ahaha» lo incitò Hermione.
«Ok,ok quanta fretta.» scherzò,ma immediatamente dopo divenne serio. Si inginocchiò ed Hermione per poco non svenne dalla sorpresa.
«Da quando avevo 11 anni ti ho vista ed ho capito che avrei voluto tanto essere tuo amico,ma ora sento il bisogno di essere legato a te come non mai. Ne abbiamo passate troppe di avventure direi. Ma ora con questo anello che apparteneva a mia madre vorrei rompere quelle barriere che mio padre mi aveva creato intorno. Vorrei che tu diventassi mia moglie ora e per sempre. Hermione Jane Granger,anche se io preferisco Mezzosangue,vuoi sposarmi?» accennò un sorriso ma si capiva che era realmente emozionato. Hermione mormorò qualcosa come un ‘sei pazzo Malfoy’ ma subito dopo si asciugò una lacrima dicendo.
«Si,si e per sempre si.» si infilò l’anello e saltò su Malfoy baciandolo per la tale gioia.
Dall’alto…oltre le nuvole…Narcissa guardò la giovane coppia innamorata e una piccola lacrima scivolò sul suo viso ormai quasi invisibile. Strinse la mano al marito e con occhi complici e pieni di amore sussurrò…
«Visto Lucius? Il mio bambino è diventato grande.»
«Hai ragione Narcissa,Draco è diventato un uomo. Forse anche meglio di quello che speravo. Vorrei solo averglielo detto in tempo.» rispose Lucius con occhi tristi.
«Oh Lucius caro,non ti preoccupare.» lo rassicurò sfiorandogli la spalla «Lui lo sa.»
Narcissa prese la bacchetta e disegnò sull’aria la forma di un fiore,precisamente quello del pesco. Soffiò verso di esso e scese sulla terra proprio sulla spalla di Draco. Era rimasto solo dopo aver fatto rientrare Hermione in casa per non farle prendere freddo. Prese il fiore in mano e sorrise.
«Ti voglio bene.» sussurrò Narcissa dal cielo.
«Anche io mamma.» rispose in un soffio Draco.



*spazio autrice*

Siamo in dirittura d'arrivo con la storia! Questo è il penultimo capitolo e cercherò in tutti i modi di postare presto l'ultimo,tutto dipende dalle vostre recensioni eheheh questo capitolo non è il massimo ma sono sicura che con l'ultimo mi farò certamente perdonare! Un bacione a tutti i miei lettori.

alwaysxpotter :)

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Capitolo 12
*** 12. Una nuova avventura ***


UNA NUOVA AVVENTURA.

 
 
Malfoy Manor-2 mesi dopo.

Draco decise di anticipare sempre di più le nozze con Hermione per paura che a scuola riuscissero a rintracciarli,così fece. Quella mattina Hermione si alzò alle 6:00 tale era la sua ansia. Temeva di cadere sul tappeto rosso che la conduceva all’altare,che la torta nuziale le cadesse sul vestito o cose peggiori. Tirò fuori dall’armadio il suo vestito e stette ad ammirarlo per un paio di minuti. Non era andata con Draco a sceglierlo,in verità non l’aveva chiesto neanche a Ginny visto che non poteva mettere più piede ad Hogwarts. Uscì fuori le scarpe dal tacco leggermente alto e vertiginoso che le donavano molta eleganza. Si mise nella doccia e mentre l’acqua le correva sulla schiena nuda ripensò a tutti i momenti passati con Draco…si fece molte domande. Se fosse la cosa giusta,se fossero troppo giovani,dove sarebbero andati. Alla fine si asciugò per bene. Con un tocco di bacchetta i suoi capelli da spettinati apparivano adornati con boccoli eleganti che ricadevano sul collo liscio. Sfiorò il suo viso e un trucco leggero e delicato sostituì il viso distrutto dalla nottata senza sonno di prima. Aprì per la prima volta la scatola che le aveva dato Draco,così come le era stato richiesto. Trovò un biglietto e una collana fatta di diamanti che aveva l’aria di essere molto preziosa. La lettera diceva:

Hermione,non volevo che tu la vedessi prima di questo giorno perché non avresti acconsentito ad indossarla essendo una collana molto vistosa. Ma spero che tu cambi idea sapendo che quella collana la mise mia madre lo stesso giorno che si sposò,ecco perché apprezzerei molto se tu la indossassi. Ci vediamo tra poco all’altare amore mio.

Draco.

Come la conosceva bene il suo sposo. Divertita rilesse l’ultima riga ‘Ci vediamo tra poco all’altare amore mio’ Draco la chiamava raramente così perché diciamo che non era un ragazzo ‘’romanticissimo’’ insomma,rimaneva pur sempre una Serpe anche fuori da scuola! Indossò la collana e si fissò allo specchio. Si poteva dire che in 3 ore aveva fatto un ottimo lavoro. Ora doveva indossare solo il vestito e calzare le scarpe…che starà facendo Draco?

Malfoy Manor-contemporaneamente.

Draco girava su e giù per la stanza nervoso. Di questo passo avrebbe tracciato un sentiero profondo sul pavimento a furia di camminare. Era già vestito da diverse ore. Rigorosamente di nero ma con una camicia bianca sotto la giacca,per completare l’opera un papillon nero era allacciato sul colletto della camicia. Per il caldo levò la giacca e si lavò con le mani tremanti la faccia come per distogliersi da un pensiero che non gli apparteneva. Aveva paura. Si,il principe delle Serpi aveva paura. Non voleva coinvolgere Hermione in qualcosa che l’avrebbe di sicuro danneggiata. L’amava. L’amava da morire,ma sarebbe bastato? Le parole dicevano chiaro ‘Finché morte non vi separi’ e se fosse morto? In fondo lui rimaneva pur sempre un ex mangiamorte ad alto rischio. Non avrebbe sopportato di lasciare sola ed indifesa la giovane strega. Si guardò nello specchio sopra il lavandino ed una cosa lo fece ritornare alla realtà. Vide una scintilla nei suoi occhi che in rari casi aveva avuto occasione di vedere. Era felice. Felice di star per sposarsi con la donna della sua vita,felice di incominciare una nuova avventura con lei,felice di esser riuscito a riaccendere la sua luce.

Giardino di casa Malfoy-2 ore dopo.

Entrambi avevano deciso di non invitare nessuno a parte il prete che li avrebbe uniti in matrimonio. Tutti i loro amici erano ad Hogwarts nello stesso momento senza sapere che la miglior coppia di ‘nemici’ della scuola si stava per sposare. Draco era già sull’altare. Avevano fatto mettere un tappeto rosso che partiva dall’ingresso del giardino fino al pesco di Narcissa. Li si sarebbero scambiati le promesse eterne.
«Figliolo se vuoi possiamo iniziare.» suggerì il prete.
Con un incantesimo non verbale Draco fece partire la musica iniziale che intonò la classica marcia nuziale. Hermione in casa reggeva le scarpe in mano pronta a metterle,sentì la musica e capì che era il momento. Stava per sposarsi. Infilò di fretta le scarpe e cercando di assumere un comportamento elegante camminò per tutto il giardino seguendo il tappeto rosso. Riuscì benissimo a non cadere. Draco non le tolse gli occhi di dosso per tutto il tempo finché non venne vicino a lui. Erano faccia a faccia. Il prete parlò per circa 5 minuti sul matrimonio ma entrambi non sentirono una sola parola,erano persi l’uno negli occhi dell’altra. Arrivò il momento degli anelli. Fluttuavano a mezz’aria. Draco prese quello di Hermione e glielo mise al dito. Lei fece lo stesso.
«Io prendo te Hermione Jane Granger» disse durante la procedura degli anelli.
«Io prendo te Draco Lucius Malfoy» gli mise l’anello.
«Come mia legittima sposa» continuò.
«Come mio legittimo sposo» disse lei.
«Per amarti e onorarti» sorrise.
«Per amarti e onorarti» ripetè lei.
«Finché morte non ci separi.» conclusero insieme. La voce di Draco tremò ma Hermione gli prese immediatamente la mano.
«Ora può baciare la sposa.» annunciò il prete.
Draco si fermò. Una foglia di pesco gli cadde sulla spalla,lui la prese e se la mise in tasca. Sua madre era li con lui. Guardò l’albero,guardò casa sua,guardò il prete e infine ammirò Hermione. Sentiva il bisogno di baciarla adesso.
«Ti amo mezzosangue.» sussurò in modo che solo lei lo sentisse.
«Ti amo anche io furetto.» sussurrò in risposta.
Le prese il viso tra le mani e la baciò. Al contatto con le labbra di Draco,Hermione sentì la terra tremare…ma non era la sua immaginazione,tremava veramente. Si separarono ed Hermione si sentì risucchiare verso il cielo,come se fosse appena entrata in una passaporta. L’ultima cosa che vide furono gli occhi tristi e sorpresidi Draco nel vedere Hermione separarsi da lui.
«HERMIONE.» urlò lui da terra.
Ma ormai era troppo tardi. Lei chiuse gli occhi e dopo un po’ si sentì la terra sotto i piedi. Trovò il coraggio di aprirli e per poco non svenne. Non indossava più il suo vestito da sposa né tantomeno le scarpe,solo la sua solita divisa da Grifondoro. Era sdraiata a terra sull’erba appena tagliata e provò un fortissimo dolore alla testa. Accanto a lei un giovane e preoccupato Draco Malfoy le stava medicando il taglio sulla fronte.
«Dr-Draco cos’è successo? Io-Tu-Noi? Dove mi trovo?» chiese sull’orlo del pianto.
«Calma Granger. Sei solo caduta,evidentemente questo taglio ti ha fatto svenire. Ma nulla di preoccupante ti stavo medicando.» rispose saccente lui.
«MA COME! IO E TE ERAVAMO SULL’ALTARE CHE STAVAMO PER SPOSARCI ED ALL’IMPROVVISO TUTTO TREMAVA…» Draco la interruppe.
«Ch-Che cosa? Io e te sposarci? Non farmi ridere Mezzosangue.» rispose sbigottito.
Hermione aveva capito tutto. Il trauma l’aveva fatta svenire per un po’ di tempo facendole sognare una favola che era durata un anno scolastico per giunta! Tutto l’amore per Draco alla fine,era solo un sogno? Doveva saperlo. Prese il viso di Draco tra le mani e lo baciò. Come avrebbe dovuto fare fino a pochi minuti fa sull’altare. Lui all’inizio oppose resistenza a causa della sorpresa,ma alla fine si lasciò trasportare dalla passione. Appena si separarono Hermione arrossì subito e si vergognò fino alla punta dei capelli. Non era da lei fare un gesto simile e Draco lo sapeva.
«Questo cosa significa Hermione?» l’aveva chiamata per nome…iniziava a preoccuparsi.
«E’ quello che non ho potuto fare nel mio sogno. Perdonami.» fece per alzarsi ma quasi cadde per il forte dolore alla testa. Per fortuna ci fu Draco a sorreggerla.
«Beh,forse non so. Potresti raccontarmi meglio cosa succedeva nel sogno? E soprattutto,quanto ero fico?» accennò un sorrisetto che di solito faceva svenire le ragazze Serpeverdi. Ma il risultato fu che Hermione scoppiò in una fragorosa risata.
«Diciamo che eri leggermente meno modesto di come lo sei adesso. Ma andiamo chi voglio prendere in giro ahahahaha» continuò a ridere e stranamente anche Malfoy la seguì nella sua risata.
Hermione stette un pomeriggio intero per raccontare a Draco dettaglio per dettaglio il sogno da lei fatto. Alla fine concluse.
«…Sentivo la tua voce che mi chiamava da terra ma ho chiuso gli occhi per la paura e mi sono risvegliata accanto a te che mi medicavi. Questo è tutto.» incrociò le braccia e si ritenne soddisfatta sul magnifico riassunto da lei fatto. Draco parve rifletterci un momento ma poi si avvicinò di scatto verso  Hermione la prese per i fianchi e la strinse a se. Si guardarono negli occhi per poi annullare le distanze con un bacio. Draco sentì un incendio nel suo petto,precisamente verso sinistr. Le farfalle nel suo stomaco lo facevano esaltare e spaventare nello stesso tempo. Ma quello che sentiva forte nel petto,era forse il suo cuore? Aveva la possibilità di mettere la testa a posto. La colse al volo. Salì su una collina che portava all’ingresso di Hogwarts.
«Vieni con me?» le tese la mano.
Ad Hermione per poco non prese un infarto. Le sembrava un déjà vu identico al sogno. Ma questa volta non se lo sarebbe fatto ripetere due volte.
«Sempre ed ovunque.» gli afferrò la mano e la strinse forte.
Narcissa dall’alto sorrise a quella scena. Era stata lei che si era intrufolata nella mente di Hermione per farle sognare la storia con Draco. Magari le mamme purosangue non sono tutte come sembra vero? Fatto sta che per la prima volta il bene e il male si fusero in una cosa sola. Una mezzosangue e un purosangue avevano dato un taglio alle regole per perdersi nella magia più grande,che anche un mortale non avrebbe saputo resistere,l’amore. Ma in fondo…chi mai può sbagliare in amore?

EPILOGO.

Draco ed Hermione finirono l’anno scolastico e di conseguenza ottennero il diploma ad Hogwarts. Hermione tenne il discorso di fine anno e durante esso annunciò che presto avrebbe sposato un certo ‘Principe delle Serpi’ così amava chiamarlo. Tutti i suoi amici cercarono di persuaderla,tranne Ginny che vedendo il sorriso dell’amica non si preoccupò dei giudizi sul suo fidanzato e le consigliò di fare ciò che il cuore consigliava. Hermione divenne un Auror di prima categoria,forse la migliore insieme ad Harry e Ron. Draco divenne un medimago molto stimato e famoso,specializzato nella cura dei piccoli bambini purosangue o mezzosangue...qualsiasi categoria essi appartengano. Dopo il primo anno di matrimonio decisero di avere un bambino,solo che poi risultò essere una biondissima e dolcissima bambina che Hermione decise di chiamare Narcissa in onore della madre di Draco. Pochi mesi dopo la giovane strega rimase incinta di nuovo ma stavolta nacque un bel bambino con i capelli ricci sul castano chiaro,proprio come la mamma,il suo nome era Perseo così come la costellazione. Si potrebbe definire una famiglia perfetta? Forse si,beh è così. Ma non poté durare molto a lungo. Ron si fece di nuovo avanti verso il cuore di Hermione,ma lei essendo già sposata lo respinse. Un pomeriggio d’estate però venne a farle visita e approfittando del turno serale di Draco abusò di lei nel peggiore dei modi. Venne processato e condannato agli arresti domiciliari. Passati questi brutti momenti non si potevano lamentare della loro vita.  Avevano due bellissimi bambini,si amavano e il loro lavoro li rendeva felici. Narcissa insieme a Lucius passava il suo tempo ad ammirare dal cielo la felicità in cui Draco era immerso. Non poteva essere più fiera. Un pomeriggio al Malfoy Manor Narcissa Junior,aveva compiuto da poco 10 anni,stava giocando davanti al pesco nel loro giardino quando ricevette una visita inaspettata.
«Ciao piccolina.» il fantasma di Narcissa prese forma dal pesco.
«Salve signora,chi è lei?» chiese spaventata la bambina.
«Non mi riconosci? Porto il tuo stesso nome.» sorrise dolcemente.
«Lei…Lei deve essere la mia nonna. Volevo tanto incontrarla ma non conosco la sua storia.» rispose al sorriso.
«Ma via,non darmi del lei. Piuttosto vieni ed abbracciami.» aprì le braccia per farle posto ma la bambina esitò.
«Mi perdoni per la schiettezza,ma non potrei…ehm…trapassarla?» chiese rossa in viso.
«Provaci e lo scoprirai.» sorrise.
La bambina si avvicinò e sfiorandole la mano riuscì a stabilire un contatto per poi sprofondare nelle braccia della nonna ormai morta da tempo. Narcissa passato qualche minuto si sentì debole e capì che la sua visita era ormai finita.
«Ora devo andare piccolina mia,ma ricordati che io sarò sempre con te ovunque tu vada. E poi tu non sarai mai sola con la bellissima famiglia che hai. Ti voglio tanto bene,non dimenticarti di questo nostro incontro. Porta i miei saluti a tuo padre e tua madre. Ti voglio bene piccola.» le diede uno sbuffo sulle guancie e scomparve.
Interdetta,Narcissa Junior corse da suo padre piangendo raccontandogli questo incontro. Draco ascoltò parola per parola senza proferire verbo. Una volta finito il racconto della piccola aggiunse.
«Tesoro,tua nonna ha ragione. Non sarai mai sola. Ma è ancora presto per sapere del mio passato e su quello della nonna. Saprai tutto a tempo debito.» la baciò sulla guancia e tornò in camera sua lasciando la bimba sempre più confusa.
Si appoggiò con i gomiti alla finestra che dava sul giardino e guardando le nuvole,intravide la sagoma di Narcissa mandarle un bacino scuotendo la mano per salutarla. Lei rispose facendo finta di prendere il bacio lanciato in aria e portarselo alla guancia. La piccola Narcissa sarà destinata a fare grandi cose. Ma questa è un’altra storia.


RINGRAZIAMENTI :)

Voglio ringraziare di cuore a chinque si sia preso la briga di leggere questa storia buttata giù da una pazza malata di Dramione ehehe(riferifmenti alla autrice puramente casuali)
Voglio ringraziare anche chi ha recensito tutti i miei capitoli senza saltarne uno e anche chi ne ha recensito solo uno.
Un ringraziamento super-mega-iper-speciale va Anaire Celebridal che mi ha sempre sostenuta per iniziare questa patetica ma speciale,almeno per me,storia e che mi ha sempre dato validi consigli per migliorare la mia scrittura. Cosa dire? Restate sintonizzati(ok suona malissimo) sulla mia pagina per nuove storie che bollono in pentola. Credo che mi dedicherò di più sul romanzo introspettivo che sulle storie d'amore smielate. Un bacinone a tutti voi grazie ancora :)             alwaysxpotter.

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