Lami: Infernal; an adjective for them

di Leke_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I: i-impossible ***
Capitolo 2: *** N-numb ***
Capitolo 3: *** f-fire ***



Capitolo 1
*** I: i-impossible ***


Lami: Infernal
Capitolo I ~ i-impossible

 
 
«I demoni non si innamorano!», ringhiò, i denti digrignati a scoprire i bianchi canini acuminati.
Cana inarcò un sopracciglio, sorpresa, il tarocco dal retro azzurro stretto tra le dita.
Sorrise, maliziosa, passando la carta girata sotto il naso dell’albina, allargando il sorriso quando sentì il suo basso grugnito gutturale, e sul volto snello dipingersi un’espressione stizzita.
«E se il demone in questione si innamorasse di un drago?», domandò, la cartomante, indicando con un cenno deciso della nuca il bancone affollato, e, più precisamente, il ragazzo biondo seduto in disparte, in un angolo oscurato della sala, lontano dallo schiamazzo dei compagni, una birra in mano, e un’espressione esasperata, mentre ascoltava, sbuffando ogni tanto, Evergreen parlare infervorata.
Mirajane scosse la testa, incrociando le braccia sul prosperoso seno.
«Non scherzare.», sbottò scocciata, assottigliando i grandi occhi di zaffiro, «Sono esseri troppo diversi; i demoni e i draghi.»
Cana annuì, accondiscendente, sorridente… troppo sorridente.
«Eppure sono anche tanto simili.», esclamò, alzando un pollice davanti al viso, «Primo, preferiscono di gran lunga la solitudine, alla compagnia.»
Mira inarcò un sopracciglio, perplessa.
«Secondo.», Cana allungò anche l’indice davanti al volto dalle gote arrossate «Sono esseri troppo potenti per essere uccisi da un solo umano.»
«E difatti io il Satan Soul l’ho ottenuto da sola.», borbottò l’albina.
«Terzo.», continuò, come se nulla fosse stato, «Sono entrambi delle teste di marmo, e quarto.», aggiunse, bloccando Mira sul punto di ribattere, «Le mie carte non mentono mai.»
Voltò il tarocco, mostrando gongolante la figura ritratta, e le pesanti saette dorate che spiccavano su un cielo scuro come la notte, abbattendosi, con violenza, sulle rocce brulle.
«E ammettilo, Mira, che ho ragione.»
Mira la guardò male, scuotendo la testa stizzita, «Cana.io.non.sono.innamorata.di.Laxus.», sibilò, scandendo bene ogni parola come se stesse parlando ad un piccolo bambino testardo.
«Come vuoi.», sospirò la cartomante, scrollando le spalle, apparentemente sconfitta, «Però dimmi una cosa: cosa senti quando pensi a Laxus?»
Mira la fissò dubbiosa, le sopracciglia inarcate in un’espressione interrogativa, alzò gli occhi al soffitto, una mano a stringere il mento affilato, e veramente, ci pensò.
Sorrise appena, incrinando un poco gli angoli della bocca, gli occhi che osservavano l’elegante soffitto a cassettoni, senza veramente vederlo.
«E poi, dimmi, quando Laxus ti fa dei complimenti? Cosa provi?», continuò, imperterrita.
Mira allargò il sorriso, gongolante, nella mente le parole gentili che Laxus le aveva rivolto qualche giorni prima.
«E infine, quando lo vedi con altre donne? Eh, Mira?»
Spalancò gli occhi, l’espressione beata di qualche attimo prima sostituita da una smorfia rabbiosa, ringhiante insulti a una certa Martha di cui Cana non aveva mai sentito parlare.
E la mora ghignò soddisfatta «Chi è Martha, Mira?»
Mirajane la fissò ad occhi sbarrati, la bocca spalancata che quasi toccava terra, «Ma-Martha?»
Cana annuì, «Sì, Martha, l’hai nominata tu prima. Mentre pensavi a Laxus in compagnia di altre donne.»
Mirajane boccheggiò: aprì e chiuse la bocca diverse volte, uno sconnesso balbettio che tentava di abbandonare le sue labbra.
«Mira, ammettilo: sei innamorata di Laxus Derher!»
L’albina spalancò gli occhi, sconvolta.
Cana gongolò, aumentando il ghigno soddisfatto che le deformava il viso.
«Oh, porco Zeref.»
E mentre mira scattava fuori dalla gilda in fretta e furia, il volto in fiamme rosso come un pomodoro maturo, Cana continuava a sorridere, gongolante e soddisfatta come poche volte prima di allora.
«Allora?», domandò Evergreen, sbucando al fianco della maga dei tarocchi.
Cana annuì sapiente, «È innamorata!» esclamò ghignante, le mani strette l’una sull’altra vicino al cuore, «E Laxus?»
Ever alzò il pollice, sorridendo trionfante «È cotto marcio. Piuttosto come hai fatto a farle sputare l’osso?»
Cana sorrise, girando una ad una le carte sparse sul tavolo, tutte con lo stesso disegno raffigurante una tempesta di fulmini su sfondo scuro.
«Chi dice che il destino debba sempre essere affidato al caso?»
 
 
Angolo dell’autrice e del ragno che ha fatto casa sotto i suoi fumetti (?)
Avete presente quando Mira tartassa Lucy e/o qualunque altro membro della gilda per sapere se sono innamorati o no? (e la maggior parte delle volte lo sono, eccome se lo sono xD)
Bene, qui è l’opposto; per una volta, alla nostra cara diavolessa è stato fatto il terzo grado e… posso dirlo? Mi sono divertita ‘na cifra a scriverlo :’D
Aww, bene, chiariamo un paio di cose, essendo questa una raccolta di one shot nemmeno troppo lunghe, non aspettatevi descrizioni dettagliate o altro sulle impressioni o emozioni dei personaggi; ci saranno, eccome se ci saranno, ma di certo non saranno quelle pagine e pagine di sensazioni/emozioni/pensieri/e qualunque altra cosa mi salta per la testa, che potreste trovare in un romanzo rosa, insomma, sai che barba descriverle tutte, e leggerle, soprattutto leggerle.
C’è a chi può piacere, ma in me il romanticismo è andato a farsi benedire da tempo (basti vedere che a descrivere la forma del Satan Soul di Mira mi sono sentita un genio, e quando ho riletto Impossible, quasi cadevo dalla sedia per l’idiozia della cosa), quindi, mi spiace, ma se ci sarà una qualche scena romantica sarà beatamente corta.
Non voletemi male, ma non ne sono in grado, finché si tratta di descrivere scemate come l’affare qui sopra bene, ma poi… campa cavallo che l’erba cresce!
Orbene, ho detto tutto, o quasi: l’ultima cosa è il fattore aggiornamento, seh, bé, non ho idea di quando aggiornerò di nuovo, spero presto, ma non assicuro niente.
Detto questo, spero di ricevere qualche commento su quello che dovrebbe una LaxusxMira (i protagonisti cominceranno ad interagire dal prossimo capitolo), ma che di per sé è solo il delirio di una fan girl :)
Hope you like it.
A presto
LekeLeke
P.S. alcuni capitoli saranno degli AU :)

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Capitolo 2
*** N-numb ***


Lami: Infernal
Capitolo II ~ n-numb


 
 
Laxus si massaggiò il collo, sospirando nel sentirlo emettere un sinistro scricchiolio, seduto su una delle panchine del piccolo parco di Magnolia, gli occhi chiusi, e una mano che sfregava con insistenza sulla pelle arrossata.
«Indovina chi sono!», trillò una voce gentile alle sue spalle, un paio di esili mani gli coprirono beffarde gli occhi già serrati, mentre la nuca collideva con un soffice paio di… cuscini?
«Oi, Mira, che diavolo ti salta in testa?», sbottò, allontanando malamente le mani della maga dal volto.
L’albina sorrise, salutandolo con un gesto prolungato della mano –avanti e indietro, avanti e indietro-
«Ciao anche a te, Laxus.», disse, il solito sorriso gentile ad incresparle la bocca.
«Uhm, sì, ciao.», borbottò Dreher, ricominciando a massaggiarsi il collo con più insistenza di prima.
Mira alzò un sopracciglio, dubbiosa, allungandosi sopra la sua spalla per poter osservare meglio il viso contratto del compagno.
«Ti fa male il collo?», domandò, così vicino all’orecchio scoperto dell’altro, che Laxus sobbalzò.
«Sì, un po’.», sbottò il Drago dei fulmini, piegando la testa a destra e sinistra, un mugugno ad ogni nuovo scricchiolio.
Mirajane sorrise, annuendo appena, si raddrizzò, sistemandosi perfettamente dietro le spalle del compagno.
Laxus la guardò di sottecchi, con la coda dell’occhio, mentre la maga del Take-over si scrocchiava le nocche sorridendo, producendo un sonoro schiocco che si disperse per il parco deserto.
Alzò un sopracciglio, accigliato, ma quando fece per girarsi, e domandarle cosa le fosse passato in quella testa albina, percepì un po’ di pressione alla base del collo, proprio dove lui, pochi attimi prima, aveva passato insistentemente la mano, rendendo la pelle rossa e calda.
Si rimise seduto, un’espressione dubbiosa dipinta sul volto, ad increspargli la cicatrice scura.
C’era da dire, però, che era piacevole sentire il collo massaggiato da qualcuno che ci sapeva fare, decisamente molto meglio di lui, che aveva un tocco gentile, ed era in grado di fargli rilassare i muscoli tesi.
Mira continuò ancora per un po’ con quel ritmo, compiendo piccoli movimenti circolari alla base del collo con i pollici, e poi, aumentò la forza, premendo più forte e in modo più mirato.
A Laxus, per un momento, parve di sentire la pelle entrare in contatto con qualcosa di freddo e acuminato, ma dileguò il tutto con una veloce alzata di spalle.
Finché era piacevole…
Grugnì discorde quando sentì le dita calde e stranamente ruvide di Mira abbandonare la loro sede sulle proprie spalle, e l’albina spostarsi di lato, per affiancarlo, appoggiata con i gomiti sullo schienale della panchina.
«Va un po’ meglio?», domandò, e per un secondo al Dragon Slayer parve di vedere delle luminose scaglie verdastre fasciare la pelle candida di Mira, ma fu solo per un attimo, perché quello dopo, quando si arrischiò a guardare le mani seminascoste dal lungo cappotto nero, le vide esattamente com’erano sempre state: piccole e fini.
Annuì, le sopracciglia aggrottate.
«Sai Laxus, secondo me stai lavorando troppo.», esclamò la maga albina osservandolo attentamente con i grandi occhi di zaffiro.
Laxus alzò un sopracciglio: cinque missioni a settimana non era affatto “lavorare troppo”.
«Dovresti prenderti un periodo di riposo; ti allontani da Magnolia, dal caos di Fairy Tail, e ti riposi, soprattutto ti riposi.»
«Come mai tutto questo interessamento, Mira?»
Mirajane scrollò le spalle, piegando appena la testa di lato «Sei un mio compagno.», rispose, tranquilla, anche se nel suo solito sorriso ora c’era un qualcosa di più apprensivo, quasi preoccupato «Mi dispiace vedere che ti fai male.»
Laxus annuì, distratto.
«E poi io a te ci tengo, Dreher.», finì maliziosa, un ghigno appena accennato sulvolto dai lineamenti fini.
Il Dragon Slayer la guardò stupito, le sopracciglia inarcate e gli occhi leggermente sbarrati per la sorpresa.
Mira lo salutò con la mano, andandosene così come era arrivata; prese le grandi buste di carta marroncine, che in precedenza aveva lasciato a terra, vicino alla panchina, avviandosi verso il grande cancello ramato che conduceva all’esterno del parco.
Laxus la guardò allontanarsi, il passo sicuro e svelto, come se non avesse l’impiccio delle buste piene di cibo.
E chissà perché, quel “Io a te ci tengo” continuò a canterellare, rimbalzando come una palla insistente nelle sue orecchie, ancora per molto tempo, in seguito.
 
 
Angolo dell’autrice e del ragno che si è trasferito dietro la sua tv(?)
(p.s. che qualcuno trovi un nome per quell’essere a otto zampe, sono stufa di chiamarlo Bestia)
Ohayo, minna.
Il capitolo non ha un briciolo di senso, lo so, ma mentre ascoltavo la canzone (Numb, dei Linkin Park) quello mi è uscito, anche se con la canzone, di per sé c’entra nulla :’D
Uhm, spieghiamo un paio di cosucce, allora, non c’è una vera e propria logica, in questo capitolo; Laxus ha male al collo, e Mira gli fa un massaggio, il fatto che poi la diavolessa abbia trasformato le mani nel Satan Soul per aumentare l’intensità dei massaggi, beh, quello l’ho scritto soltanto perché adoro il potere di Mira.
Come ho già detto, non sarà una cosa romantica, anche perché io quei due non riesco a vedermeli intenti a passeggiare sul lungo mare mano nella mano con tramonto alle spalle.
No, dai, quei due non sono così, nemmeno Mira, che è una sadica, in fondo in fondo; al massimo si accoppiano come conigli, ecco, quello glielo concedo :D
Vabbuò, diciamo che me ne vado, va, che è molto meglio!
Grazie a chi ha letto, e chi ha recensito lo scorso capitolo (3 recensioni! *-*)
A presto
LekeLeke

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Capitolo 3
*** f-fire ***


Lami: Infernal
Capitolo III ~ f-fire

 
 
Volarono detriti, enormi spuntoni di cemento sollevati come se fossero semplice carta pesta, fatti muovere, senza neanche bisogno di toccarli, da quella forza mostruosa sprigionata dal demone che, spaventoso, dagli occhi bianchi luminose come delle lanterne, era immobile al centro del salone.
La bocca spalancata, dalla quale fuoriusciva un grido assordante, stridulo, capace di perforare un timpano con la stessa precisione millimetrica di uno spillo.
E il corpo avvolto da fiammate viola, che si attorcigliavano attorno alle sue curve sinuose come dei lembi lacerati di stoffa violacea, che lo toccavano senza ustionarlo, regalando maggiore terrore a quella figura scura.
Laxus ridacchiò, mentre, dal bancone, seduto a gambe incrociate sul legno di mogano, una birra in mano –versata qualche attimo prima-, aspettava divertito la fine dello scontro che sapeva avrebbe vinto Mira senza alcuna fatica.
Qualcuno urlò, terrorizzato, e i membri della gilda oscura di cui si sarebbero dovuti occupare tentarono disperati di raggiungere il portone d’ingresso, per uscire, fuori, lontano da quella figura avvolta dal fuoco.
Ma Mira fu veloce, molto veloce.
Spalancò le ali, enormi, scure e membranose, puntellate e rotte in più punti in prossimità della sottile pelle quasi trasparente, che sbucarono imponenti dal mantello nero che le copriva le spalle.
Poi scattò, raggiungendo con un unico colpo d’ala il portone riccamente decorato, ghignando soddisfatta delle espressioni terrorizzate dei nemici, gli occhi affilati del colore dello zaffiro che passavano in rassegna uno ad uno i volti dei maghi, e la folta criniera di capelli albini che si muoveva appena, mossa dalle fiamme che ogni tanto le raggiungevano il volto, creando orribili giochi di chiaro-scuri sul viso incorniciato dalle corna dorate.
Fu da lì, che cominciò il massacro.
Urla, mugugni, rantoli strozzati, grida di dolore, e il ruggito di un incendio violaceo pronto a distruggere le travi di legno pesante, e Mira al centro di tutto, fasciata nella forma impressionante del Satan Soul Sitri; la signora di quell’inferno rovente di fiamme viola e nere.
Eppure, la cosa strana, era come Laxus riuscisse a trovare quella forma, -con quella criniera di ricci bianchi attorcigliati tra loro, le enormi corna che le nascondevano buona parte dei lineamenti dolci, e il pesante mantello nero come la notte che svolazzava dietro le sue spalle- la più sexy e valorizzante di tutto il suo repertorio.
Perché nulla, secondo lui, valorizzava una donna forte e distruttiva come Mira meglio di quello spettacolo che pareva essere uscito direttamente dall’Inferno.
 
 
Angolo dell’autrice e di Octopus(?)
Lo so, lo so, di per sé, una storiella così sul fuoco sarebbe stata meglio per Natsu ma… boh, m’ispirava l’idea, se vi ricordate al Dai Matou, la figura di Mira avvolta dalle fiamme non era mica male xD
Allura, prima di andare avanti, vi presento Octopus, il ragno che si è trasferito dietro la mia TV e che ora grazie a Lea_z_98 ha un nome, grazie cara ^-^
Octopus: E ora parliamo della tua idiozia?
Me: WAH! *fa un salto di tre metri* TU! Non farlo mai più! Sai che sono aracnofobica!
Octopus: Beh, non è colpa mia se sono nato ragno! *s’imbroncia*
Me: *distanza di sicurezza* Uhm, hai ragione, dovrei chiedere a Porlyusca se ha una pozione o roba del genere per trasformarti, ci pensi, potresti essere un bel cagnolino *^*
Octopus: VADE RETRO, SATANA!
Eh-ehm, seh, vabbé, di per sé nemmeno ‘sto capitolo ha una qualsivoglia logica di fondo: Laxus e Mira sono andati in missione insieme e Mira sta facendo una strage; mentre Laxus se la ride da lontano UwU
Me: Paura ad entrare in campo, neh Dreher?
Laxus: Ma NON dire cazzate.
Me: Seh, seh…
Uhm, di per sé, il capitolo è corto, ecco perché l’ho pubblicato in fretta, non volevo farvi aspettare, non più di tanto, almeno xD
Beh, ecco a voi il terzo capitolo di Infernal, che devo ammettere sono abbastanza soddisfatta di come sta uscendo u_u
Quindi prima di andare, vorrei ringraziare chi ha recensito fino ad ora, (ma anche chi non lo farà mai più perché ha capito che questa raccolta è una follia, grazie lo stesso *si inchina*) chi ha inserito questa storia tra “preferiti”, “ricordati”, “seguiti”, e chi legge anche solamente :)
Grazie di cuore, anche da Octopus xD
Octopus: -__-
A presto
LekeLeke
P.s. prometto che la prossima volta rispondo a TUTTE le recensioni, dovesse anche volermici anni! T^T

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