Gli eterni secondi

di Terranort_the _dark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Le prime parole che sentì furono: “Ehi, ragazzo, tirati su”. Sentiva male in ogni parte del corpo, lo strano tipo che lo aveva svegliato gli sbattè in mano un coltello “E’ settato sul tuo pensiero e DNA: solo pensandolo potrai far diventare questo coltello (che non è più lungo di 15 cm) lungo 75 cm, che è dalla tua vita alla tua caviglia, per il momento non ti servirà altro, vai la dentro: uccidi e non farti uccidere”
Una voltaentrato in quella che sembrava una spartana arena, trovò 5 bestioni con gli occhi iniettati di sangue, l’unica cosa positiva era che avevano tutti la stessa arma che aveva lui, appena finiti questi pensieri, tutti gli si scagliarono contemporaneamente contro mettendosi in fila affiancati <> pensò, così, subito prima che lo colpissero, si lanciò all’indietro, così: i due energumeni posti all’esterno, menando un a pugnalata circolare, colpirono coloro che gli erano di fianco <>, approfittando dello stupore degli avversari ne uccise altri due lanciando il coltello che gli riappariva in mano dopo ogni lancio <> questo menava fendenti sfruttando la sua lunghezza dell’a spada ed era sorprendentemente veloce per essere alto due metri e le sue spalle fossero larghe un metro abbondante, ma, nel lasso di tempo tra un fendente e l’altro riuscì a scivolare sotto di lui, a stordirlo con un calcio nei genitali, a montargli sopra e a decapitarlo con la lunghezza massima del coltelloUna volta tornato da dov’era venuto, il tipo di prima gli disse: “Complimenti Axel”
“Axel… è così che mi chiamo?”
“Certo! Non ti ricordi?”
“Veramente no…”
“Diamine, ti avranno pestato un po’ troppo…”
“Come pestato??? Facciamo così: riassumimi in breve la mia vita per ciò che ne sai”
“Allora… ti chiami Axel, hai 19 anni, ed eri nell’esercito di Second city, che combatteva contro la gloriosa Aryan city: abbiamo catturato 240 di voi e con queste battaglie da sei vi scremeremo fino a 40 poi inizieranno battaglie 1 contro 1 e… bè, non penserai che ti sveli ogni cosa ora, no?”
“Dimmi almeno il tuo nome!”
“Magnus, mi occuperò di te finché non vincerai… o morirai, vai verso il tuo alloggio: è il numero 6,ah, a proposito, tieni”
l’oggetto che Magnus gli diede era un arco stupendo, fatto di titanite al carbonox compressa ad alta densità: in pratica indistruttibile “Questo invece come funziona?”
“Le frecce ti appariranno in mano solo pensandolo, ma ricordati che non sono infinite, potrai vedere quante ne rimangono in quello schermo”
“Ok, grazie, alloggio numero 6 hai detto?”
“Esatto”

“Ok, vado”. 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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Una volta arrivato all’ alloggio 6 lo trovò ancora vuoto <<chissà chi saranno i miei compagni di stanza>> non fece in tempo a pensarlo entrò un ragazzo con i capelli neri come i suoi ma lunghi fino alle anche, aveva gli occhi castani, era un po’più basso di lui, ma solo perché piegato in avanti, i suoi abiti erano tutti tagliuzzati e la faccia sulla cui guancia destra teneva uno straccio era deformata in una smorfia d’agonia, appena si tolse lo straccio dal viso, rivelò uno squarcio che partiva dall’orecchio destro e arrivava alla bocca. Nonostante il dolore riuscì a dire: “Ciao, ahhh… co-come ti, gahhh… chiami?” “Axel, tu?” “Xavier, chia-chiamami, ahhh… X” “Ehi, stai bene?” “C’è di peggio, passerà” “Diamine, quanto sangue hai perso? Sei cadaverico!” e nel dire questo si tolse la maglia e con essa lo fasciò, poi lo fece distendere su uno dei quattro letti rimanenti si mise a dormire, ma dopo neanche due minuti entrò un altro ragazzo con i capelli castani lunghi fino alle spalle, gli occhi neri e, a occhio, se l’era cavata come lui “Ciao, io mi chiamo Edward” “Io, Axel posso chiamarti Ed?” “Certo” “Ehhh… perché sei senza maglia?” “Lui” disse indicando X disteso sul letto “Cavolo… cos’è successo?” “Una ferita alla faccia” non fece in tempo a terminare la frase che sentirono un tonfo, uscirono e videro una ragazza stesa per terra “Qual è il tuo alloggio?” “S-sei” “Ottimo, portiamola dentro” “Ha un grosso livido in testa, deve essere un…” “… trauma cranico” “Prendi del ghiaccio, accidenti!” “Ok, vado” poco dopo la ragazza era stesa sul penultimo letto, Axel notò subito che era bellissima, cosa diavolo ci faceva una ragazzina di non più di 17 anni con i capelli biondi e due adorabili guanciotte “Accidenti, hai salvato due vite in una decina di minuti! Eri per caso un medico nell’ esercito?” “Bella domanda… per la verità non ricordo niente a parte il mio nome e la mia età” “Amnesia? Porca miseria, brutta roba…” nel frattempo un uomo più anziano di loro entrò dalla porta e, quasi contemporaneamente, Ed

s’inchinò davanti a lui “Capitano…” “Ed… cosa stai facendo” “Quello che dovresti fare anche tu, idiota!” rispose l’uomo “Sono il capitano Sparx ignorante, dirigevo quello che, una volta, era il vostro plotone, prima che quegli inutili aryaniani ci catturassero” “Oh, mi scusi, ma ho perso la memoria” “Accidenti già due feriti? Ho paura che l’ultimo a sopravvivere a quest’inferno non sarà dell’alloggio 6…” il capitano aveva i capelli grigi e raccolti in una coda di cavallo lunga fino a metà schiena. Andarono tutti a letto (erano le 4 del pomeriggio ma lottare e salvare vite è stancante) e tutti si appisolarono ma furono svegliati dopo un paio d’ore da delle urla: “No, no, NO, LASCIATEMI!!!” erano della ragazza di prima che probabilmente stava avendo un incubo a causa dello shock, così, Axel la svegliò senza indugi “NO! NO! ANDATEVENE MALEDETTI! VIA!!!” continuava a urlare lei “Calma, calma! Era solo un incubo! E’ tutto finito!” “Co-cosa è successo?” “Hai preso una botta in testa e hai avuto un incubo per lo shock” “Bè, grazie per avermi svegliata allora” “Di niente” disse facendo spallucce ma diventando rosso come un fanale “Ehm… i-io m-mi chiamo A-Axel” “Piacere, Hope” “Edward, chiamami Ed” si introdusse lui “Io sono il capitano Sparx” disse lui appoggiato al muro “Oh, sì, la conosco capitano, ma… cosa è successo?” “Quegli infami di Aryan ci hanno catturato e ci faranno combattere fino a che non rimarrà solo uno di noi” allora potrò aiutarvi, anche se in minima parte: ero il medico del plotone!” “OTTIMO!!!” esclamarono all’unisono “Allora puoi fare qualcosa per X” disse Axel “X?” “Lui” “Maledizione, ecco cosa facevi senza maglia!” tolse la fasciatura, che ormai era totalmente inzuppata, e la sostituì con la sua giacca, provocando un visibile giramento di testa ad Axel e dopo poco l’emorragia si fermò “Grazie mille Hope, senza di te sarebbe morto” “Eppure io mi ricordo di te, Axel… ma certo! Sei il ragazzo che mi portarono pochi minuti prima dell’attacco che ci portò qui” ma prima che Axel potesse spiegarle la situazione risuonò un altoparlante: “La cena è pronta, ogni alloggio scriva sul tastierino a fianco della porta il numero di occupanti impossibilitati a presentarsi in mensa: saranno nutriti in maniera adeguata” “Ecco a cosa serviva quell’affare! Digitiamo 1, forza, in fretta, ho fame” “Quanta fretta, Axel!”

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