Gli eterni secondi di Terranort_the _dark (/viewuser.php?uid=510062)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Le prime parole che sentì furono: “Ehi, ragazzo, tirati su”. Sentiva male in ogni parte del corpo, lo strano tipo che lo aveva svegliato gli sbattè in mano un coltello “E’ settato sul tuo pensiero e DNA: solo pensandolo potrai far diventare questo coltello (che non è più lungo di 15 cm) lungo 75 cm, che è dalla tua vita alla tua caviglia, per il momento non ti servirà altro, vai la dentro: uccidi e non farti uccidere”
Una voltaentrato in quella che sembrava una spartana arena, trovò 5 bestioni con gli occhi iniettati di sangue, l’unica cosa positiva era che avevano tutti la stessa arma che aveva lui, appena finiti questi pensieri, tutti gli si scagliarono contemporaneamente contro mettendosi in fila affiancati <> pensò, così, subito prima che lo colpissero, si lanciò all’indietro, così: i due energumeni posti all’esterno, menando un a pugnalata circolare, colpirono coloro che gli erano di fianco <>, approfittando dello stupore degli avversari ne uccise altri due lanciando il coltello che gli riappariva in mano dopo ogni lancio <> questo menava fendenti sfruttando la sua lunghezza dell’a spada ed era sorprendentemente veloce per essere alto due metri e le sue spalle fossero larghe un metro abbondante, ma, nel lasso di tempo tra un fendente e l’altro riuscì a scivolare sotto di lui, a stordirlo con un calcio nei genitali, a montargli sopra e a decapitarlo con la lunghezza massima del coltelloUna volta tornato da dov’era venuto, il tipo di prima gli disse: “Complimenti Axel”
“Axel… è così che mi chiamo?”
“Certo! Non ti ricordi?”
“Veramente no…”
“Diamine, ti avranno pestato un po’ troppo…”
“Come pestato??? Facciamo così: riassumimi in breve la mia vita per ciò che ne sai”
“Allora… ti chiami Axel, hai 19 anni, ed eri nell’esercito di Second city, che combatteva contro la gloriosa Aryan city: abbiamo catturato 240 di voi e con queste battaglie da sei vi scremeremo fino a 40 poi inizieranno battaglie 1 contro 1 e… bè, non penserai che ti sveli ogni cosa ora, no?”
“Dimmi almeno il tuo nome!”
“Magnus, mi occuperò di te finché non vincerai… o morirai, vai verso il tuo alloggio: è il numero 6,ah, a proposito, tieni”
l’oggetto che Magnus gli diede era un arco stupendo, fatto di titanite al carbonox compressa ad alta densità: in pratica indistruttibile “Questo invece come funziona?”
“Le frecce ti appariranno in mano solo pensandolo, ma ricordati che non sono infinite, potrai vedere quante ne rimangono in quello schermo”
“Ok, grazie, alloggio numero 6 hai detto?”
“Esatto”
“Ok, vado”.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
ff3 c2
Una volta arrivato all’ alloggio 6 lo
trovò ancora vuoto <<chissà chi saranno i miei compagni di
stanza>> non fece in tempo a pensarlo
entrò un ragazzo con i capelli neri come i suoi ma lunghi
fino alle anche, aveva gli occhi castani, era un
po’più basso di lui, ma solo perché
piegato in avanti, i suoi abiti erano tutti tagliuzzati e la faccia
sulla cui guancia destra teneva uno straccio era deformata in una
smorfia d’agonia, appena si tolse lo straccio dal viso,
rivelò uno squarcio che partiva dall’orecchio
destro e arrivava alla bocca. Nonostante il dolore riuscì a
dire: “Ciao, ahhh… co-come ti, gahhh…
chiami?” “Axel, tu?” “Xavier,
chia-chiamami, ahhh… X” “Ehi, stai
bene?” “C’è di peggio,
passerà” “Diamine, quanto sangue hai
perso? Sei cadaverico!” e nel dire questo si tolse la maglia
e con essa lo fasciò, poi lo fece distendere su uno dei
quattro letti rimanenti si mise a dormire, ma dopo neanche due minuti
entrò un altro ragazzo con i capelli castani lunghi fino
alle spalle, gli occhi neri e, a occhio, se l’era cavata come
lui “Ciao, io mi chiamo Edward” “Io, Axel
posso chiamarti Ed?” “Certo”
“Ehhh… perché sei senza
maglia?” “Lui” disse indicando X disteso
sul letto “Cavolo… cos’è
successo?” “Una ferita alla faccia” non
fece in tempo a terminare la frase che sentirono un tonfo, uscirono e
videro una ragazza stesa per terra “Qual è il tuo
alloggio?” “S-sei” “Ottimo,
portiamola dentro” “Ha un grosso livido in testa,
deve essere un…” “… trauma
cranico” “Prendi del ghiaccio,
accidenti!” “Ok, vado” poco dopo la
ragazza era stesa sul penultimo letto, Axel notò subito che
era bellissima, cosa diavolo ci faceva una ragazzina di non
più di 17 anni con i capelli biondi e due adorabili
guanciotte “Accidenti, hai salvato due vite in una decina di
minuti! Eri per caso un medico nell’ esercito?”
“Bella domanda… per la verità non
ricordo niente a parte il mio nome e la mia età”
“Amnesia? Porca miseria, brutta roba…”
nel frattempo un uomo più anziano di loro entrò
dalla porta e, quasi contemporaneamente, Ed
s’inchinò davanti a lui
“Capitano…” “Ed…
cosa stai facendo” “Quello che dovresti fare anche
tu, idiota!” rispose l’uomo “Sono il
capitano Sparx ignorante, dirigevo quello che, una volta, era il vostro
plotone, prima che quegli inutili aryaniani ci catturassero”
“Oh, mi scusi, ma ho perso la memoria”
“Accidenti già due feriti? Ho paura che
l’ultimo a sopravvivere a quest’inferno non
sarà dell’alloggio 6…” il
capitano aveva i capelli grigi e raccolti in una coda di cavallo lunga
fino a metà schiena. Andarono tutti a letto (erano le 4 del
pomeriggio ma lottare e salvare vite è stancante) e tutti si
appisolarono ma furono svegliati dopo un paio d’ore da delle
urla: “No, no, NO, LASCIATEMI!!!” erano della
ragazza di prima che probabilmente stava avendo un incubo a causa dello
shock, così, Axel la svegliò senza indugi “NO! NO! ANDATEVENE
MALEDETTI! VIA!!!” continuava a urlare lei “Calma,
calma! Era solo un incubo! E’ tutto finito!”
“Co-cosa è successo?” “Hai
preso una botta in testa e hai avuto un incubo per lo shock”
“Bè, grazie per avermi svegliata allora”
“Di niente” disse facendo spallucce ma diventando
rosso come un fanale “Ehm… i-io m-mi chiamo
A-Axel” “Piacere, Hope”
“Edward, chiamami Ed” si introdusse lui
“Io sono il capitano Sparx” disse lui appoggiato al
muro “Oh, sì, la conosco capitano, ma…
cosa è successo?” “Quegli infami di
Aryan ci hanno catturato e ci faranno combattere fino a che non
rimarrà solo uno di noi” allora potrò
aiutarvi, anche se in minima parte: ero il medico del
plotone!” “OTTIMO!!!” esclamarono
all’unisono “Allora puoi fare qualcosa per
X” disse Axel “X?”
“Lui” “Maledizione, ecco cosa facevi
senza maglia!” tolse la fasciatura, che ormai era totalmente
inzuppata, e la sostituì con la sua giacca, provocando un
visibile giramento di testa ad Axel e dopo poco l’emorragia
si fermò “Grazie mille Hope, senza di te sarebbe
morto” “Eppure io mi ricordo di te,
Axel… ma certo! Sei il ragazzo che mi portarono pochi minuti
prima dell’attacco che ci portò qui” ma
prima che Axel potesse spiegarle la situazione risuonò un
altoparlante: “La cena è pronta, ogni alloggio
scriva sul tastierino a fianco della porta il numero di occupanti
impossibilitati a presentarsi in mensa: saranno nutriti in maniera
adeguata” “Ecco a cosa serviva
quell’affare! Digitiamo 1, forza, in fretta, ho
fame” “Quanta fretta, Axel!”
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