It's a beautiful day

di Natsu_Fire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 5 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14. Più di una fiera ***
Capitolo 15: *** In trouble ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Era un sabato calmo e tranquillo d'estate a Konoha. Il tempo era bello, fresco, né troppo caldo né troppo freddo. Hinata, Sakura, Ino e TenTen, migliori amiche da sempre, quel giorno avevano deciso di guardare un film in memoria dei vecchi tempi. E sì, perché ormai avevano ventun anni e si erano perse di vista per un bel po' di tempo tra lavoro e fidanzati. E già, Sakura Haruno, la più brava e giovane infermiera dell'ospedale di Konoha era fidanzata con Sasuke Uchiha, ragazzo freddo e indipendente che però sapeva essere dolce e carino; Ino Iamanaka, l'abilissima fioraia della stessa città era fidanzata con Shikamaru Nara, campione internazionale di scacchi; Ten Ten, famosissima insegnante di armi di qualsiasi genere era fidanzata con Neji Hyuga, il cugino di Hinata. Solo quest'ultima, Hinata Hyuga, insegnante di pianoforte al conservatorio di Konoha, non era fidanzata. Beh, in verità era innamorata di un ragazzo che nemmeno conosceva, sapeva solo che fosse il migliore amico di Sasuke,un certo Naruto Uzumaki. E quando si ritrovavano a parlare di questo ragazzo le si imporporavano le gote involontariamente. Voleva sapere di più su di lui, ma la sua timidezza le impediva di chiedere all'Uchiha ogni minima curiosità. Sapeva solo che era un appassionato di cavalli, e che combinava molti guai. Non riusciva a capire il modo in cui si fosse innamorata di qualcuno che non conosceva, ma era da ormai un anno che non riusciva a trovare risposte.

 

 

 

 

Era in ritardo, un'altra volta. Hinata uscì di fretta dal portone di casa sua, era per l'ennesima volta in ritardo e non aveva nemmeno un secondo da perdere. Si mise a camminare molto velocemente per andare da Sakura. Le avevano promesso che non era niente di horror, ma conoscendole sapeva che sarebbe stato stupido credere alle loro parole. Dopotutto era il loro genere preferito, LORO. Non che le facevano chissà quale paura, ma il problema si sarebbe presentato la notte, quando avrebbe avuto gli incubi. Camminava veloce, sembrava dovesse prendere l'ultimo treno. Era pronta ad accettare il passaggio di qualsiasi persona: ladri, killer e chiunque altro. E quel giorno era destinata ad un incontro.

Era così concentrata sul muoversi che non sentì nemmeno il rumore degli zoccoli dietro di lei. Quando però un meraviglioso cavallo bianco le fu di lato fu costretta a fermarsi.

-Hey.. ti vedo di fretta, se vuoi ti do un passaggio..tanto vedo che dobbiamo fare la stessa strada..-. Hinata si girò e, sicuramente più bello del cavallo era il suo padrone: capelli di un biondo acceso, occhi di un azzurro cielo profondo,con qualche sfumatura di blu, tre “graffi” su ogni guancia, sorriso bellissimo, maglietta nera strettissima, jeans strappati alle ginocchia.. e la sua voce... gentile e gioiosa come quella di un bambino.

Hinata senza rendersene conto aveva già annuito e lui allora scese per darle una mano a salire. La tenne dolcemente dalle gambe, senza fare gesti da pervertito. La fece sedere e allora lui si mise davanti.

-Tieniti forte, si parte!-. Hinata non se lo fece ripetere due volte e timidamente appoggiò le sue mani ai fianchi del ragazzo che, come se fosse stato un colpo di fulmine, l'attraeva parecchio. Si decise a parlare, doveva pur ringraziarlo.

-G-grazie per avermi offerto un p-passaggio..-

-Figurati! E' un piacere per me aiutare qualcuno!-.

Hinata sorrise. Quel ragazzo aveva un animo d'oro, lo si capiva immediatamente. Si strinse di più a lui, e le era preso sonno stando a cavallo, aggrappata a quello sconosciuto, che aveva però qualcosa di familiare.

-Come ti chiami?- allora si ridestò al sentire la sua voce.

-H-Hinata Hyuga..-

-Hinata? Mmmh... Hinata, Hinata.. penso di averlo già sentito questo nome... forse lo avrà fatto qualche giorno il teme..-

-Il teme?- chiese divertita lei.

-Ahahah si è il mio migliore amico.. un tipo strano.. freddo e indifferente, ma sa essere davvero un buon amico quando vuole- il ragazzo sorrise.

Oh mio Dio, non può essere lui.. no no no!!!!”. Hinata stava iniziando ad avere sospetti su quel ragazzo. Doveva chiederglielo, sì.

-C-come ti c-chiami?- solo che in quel momento avevano aumentato un po' la velocità e lui non aveva sentito. Beh non si era accorto nemmeno che gli era caduto un ciondolo dalla tasca.

-Come scusa? Hai detto qualcosa Hinata?-

Hinata non sapeva che fare, aveva trovato il coraggio di chiederglielo ma non ce l'avrebbe fatta un'altra volta, era troppo timida. Improvvisare, sì, era la cosa migliore.

-C-come si chiama il tuo c-cavallo? E' davvero bello..- l'aveva scampata, e aveva detto anche qualcosa di sensato fortunatamente, e non aveva detto alcuna bugia, quel cavallo era bello davvero. Bianchissimo con criniera e coda biondo chiaro. Stupendo.

Lui sorrise, di nuovo. Hinata rischiava di sciogliersi.

-Lui si chiama RasenShuriken, sono contento che ti piaccia- le sorrise.

Si stava dimenticando però qual era il motivo del passaggio, e se lo ricordò finalmente appena vide una casa di sua conoscenza.

-E-ecco.. ti puoi fermare davanti a quella casa, siamo arrivati (di già purtroppo)-

Il ragazzo fissò quella casa. Sì era quella non c'era dubbio.

-Sì, questa è la casa di Sakura Haruno..- pensò ad alta voce.

-La conosci?- chiese Hinata.

-Sì.. cioè no... non molto... l'ho vista un paio di volte.. sai, è la fidanzata del mio amico.. vi conoscete?.....-squadrò Hinata per un secondo, secondo in cui proprio la moretta rischiava di svenire e..-...........aspeeeetta...... ma sììì! Tu sei Hinata hai detto!!! La stessa Hinata che mi aveva nominato Sasuke! Ora è tutto chiaro ahahah!- concluse lui soddisfatto del ragionamento appena fatto mentre scendeva dal cavallo per aiutare a scendere Hinata.

No, non è vero.. lui è.. è..”

-Ma mi dici come ti chiami?- anche lei pensò ad alta voce e lui la guardò un po' smarrito, non si aspettava un tono così impaziente da lei. Beh a dire la verità non se lo aspettava nemmeno lei, e lui lo capì quando la povera ragazza si tappò la bocca mormorando scuse a non finire, rossissima in volto. Le sorrise, per l'ennesima volta. Le stava simpatica quella ragazza.

-Ahahah scusa hai ragione, non mi sono nemmeno presentato, che idiota che sono! Perdonami... Io mi chiamo Naruto, Naruto Uzumaki!-

Hinata era pronta a svenire. Era andata a cavallo con lui, il ragazzo dei suoi sogni, il ragazzo di cui era innamorata, quel ragazzo che ora, finalmente, conosceva. Sembrava un angelo, un principe azzurro.

-Avanti aggrappati, ti faccio scendere- non potè resistere al suo tono gentile e si aggrappò a lui, che la prese in braccio e la pose a terra. Hinata era un peperone ormai. -A-allora g-grazie ancora, Naruto..-

-Di niente! Spero di rivederti presto Hinata!!-

Si sorrisero a vicenda.

spera di rivedermi presto, SPERA DI RIVEDERMI PRESTO!!” era euforica, e non badò nemmeno ai rimproveri di Sakura appena entrò in casa. Ten Ten e Ino però se ne accorsero.

-Hinata non ti ho mai vista così.. avanti, spara! Cos'è successo? Cos'è successoooo?- a Ino brillavano gli occhi per la curiosità.

-Sì dai Hinata, si capisce che nascondi qualcosa!!!- disse Ten Ten divertita dalla faccia rossa di Hinata.

-Se ce lo dici ti giustifico per questa volta ù.ù – disse Sakura per ricattarla.

Hinata sospirò. La conoscevano davvero bene, non era riuscita mai (quasi mai) a nascondere niente a loro. Beh, a parte il fatto che era innamorata di Naruto, questo non glielo aveva detto, ma era sicura che avessero già captato qualcosa.

-Ho incontrato un ragazzo- rispose sperando che la faccenda finisse lì.

-E com'era?? Biondo, rosso, moro, castano... occhi azzurri come il cielo, neri come la pece o..- Ino non finì che Hinata l'interruppe.

-E-era moro.. pelle chiara, capelli castani e occhi neri.- mentì. Certo la descrizione era proprio orrenda, ma non voleva che lo sapessero anche se erano le sue migliori amiche. Voleva vedere come si svolgeva la situazione. Ma glielo avrebbe detto dopo.

Le altre invece contente per l'amica smisero di tartassarla di domande e misero il dvd, il film naturalmente horror come previsto da Hinata, e trascorsero una bella giornata di nuovo insieme.

Verso mezzanotte però dovettero salutarsi. Shikamaru venne a prendere ad Ino, Neji a Tenten, e Hinata come al solito tornò a casa a piedi.

Era buio, e sentiva voci, anche se di solito quella strada era completamente desolata e disabitata, ma sicura di solito. Iniziava a preoccuparsi e aveva considerato anche l'idea di tornare da Sakura. “Sarà con Sasuke a fare... chissà che..” pensò arrossendo al pensiero di ciò che stavano facendo quei due. Si prese di coraggio e decise di continuare,con il cuore a mille, con le orecchie tese pronte a percepire ogni singolo rumore e con una paura infinita.

SKRASHHHHHH. Hinata sussultò, era il rumore di una bottiglia di vetro caduta a terra, e le voci stralunate... erano sicuramente degli ubriachi.

Cercò una via per svignarsela, ma era sicura che in altri posti forse era peggio. Inoltre le case di Ino e Tenten erano lontane. Deglutì a vuoto, così decise di girare quella maledetta curva e passare velocemente davanti a quei pazzi. Prese un lungo e profondo sospiro e... iniziò a camminare a passo veloce. Tutte le voci di colpo si fermarono e sguardi prima stupiti e poi maliziosi la fissavano. Voleva arrivare all'altro capo della strada e farla finita. Iniziò quasi a correre. Ma uno di loro riuscì a tirarla per un piede e lei cadde in avanti.

-Ahi..n-no, l-lasciami, LASCIAMI!- Hinata riuscì a gridare l'ultima parola, consapevole che però nessuno l'avrebbe sentita. Sentiva addosso mani sporche e vogliose che le tappavano la bocca e incominciavano a spogliarla. Iniziò a piangere e a dimenarsi per sfuggire da quei pervertiti, ma erano in tanti, non ce l'avrebbe fatta.

 

 

 

 

Naruto girava nella città in cerca di qualcosa. Era da ore che era in giro, e anche se era tardi non voleva darsi per vinto. Era troppo importante quel ciondolo. L'aveva messo stranamente in tasca quel giorno, voleva provare a lasciarsi il passato alle spalle, e con esso anche il ciondolo. Ma non pensava che lo potesse perdere. Certo, ora si potrebbe benissimo dire: “ma ha in un certo senso ottenuto ciò che voleva!”. Beh, non era facile per lui buttare o perdere quell'oggetto.

Era naturalmente senza RasenShuriken. Come avrebbe fatto altrimenti a cercare in ogni angolo della città la collana?? Poi si ricordò del tragitto fatto con quella ragazza, Hinata. Così, anche se ormai era mezzanotte passata, decise di dare un occhiata.

Poi, ad un tratto, un grido. Era una donna non c'erano dubbi. Poco più avanti a lui. Smise un attimo di pensare al ciondolo e iniziò a correre il più veloce possibile.

 

 

 

 

-B-basta, ba-bas-ta...- Hinata riusciva a sussurrare solo questo tra i singhiozzi. Le avevano brutalmente tolto la giacca e stavano in tutti i modi cercando di strapparle la maglia leggera che indossava mentre la tenevano ferma. Tra poco l'avrebbero violata, lo sapeva.

-Che state facendo?- una voce sconvolta interruppe il lavoro dei violentatori.

Naruto si sarebbe aspettato di tutto ma non quella scena, e non quella ragazza. Sgranò gli occhi appena la riconobbe.

-HINATA!-. Naruto esplose, quei bastardi stavano violentando la ragazza di quel pomeriggio, non poteva resistere. Iniziò a tirare calci e pugni. Ma erano in troppi. Dava un pugno e ne riceveva tre, dava un calcio e riceveva graffi di coltellini.

Hinata era come in trans, non capiva niente, eppure qualcosa era successo. Si ricordò di quella magnifica voce e si risvegliò. Vide Naruto che cercava di avvicinarsi a lei, ma la luce era poca, e vedeva solo altre ombre che si buttavano addosso a lui. Ombre di pugni, di calci, di coltelli... “cosa? Coltelli?” Hinata riprese completamente coscienza e si alzò con non poca fatica. Si lanciò addosso a quegli ubriachi non sapendo nemmeno cos'è che doveva fare. Fu respinta subito, e un uomo alto e abbastanza muscoloso cercò di portarla via. Ma Naruto gli assettò un colpo alla testa coi pugni uniti e, vedendo che gli altri tornavano alla carica, prese in braccio Hinata a mo' di principessa e iniziò a correre. Gli altri in tutta risposta li seguirono, ma ubriachi com'erano non riuscirono a resistere se non 10 secondi. Solo uno, lanciando il suo coltellino, riuscì a colpire e trafiggere Naruto ad una spalla. Ma quest'ultimo non si fermò, cercò di nascondere il dolore in un sorriso rivolto ad Hinata, per tranquillizzarla almeno un po'. 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Eccomi qui con il secondo capitolo :D

Ringrazio innanzitutto ReikoITA e Naruhinafra che hanno recensito il primo capitolo, e tutti coloro che seguono o preferiscono questa storia... grazie davvero ^-^

Vi lascio alla lettura di questo capitolo, spero di sentirvi presto, ciauuu :P

-Mary :)

 

 

 

 

Naruto la portò in braccio per un altro po', ma la spalla faceva male e dovette fermarsi. Poggiò a terra Hinata e si portò una mano dietro la spalla sinistra e stringendo i denti tirò fuori il coltello macchiato di sangue. Scivolò a terra, con la schiena contro il muro, ansimando per la stanchezza della corsa e per il dolore. Hinata si avvicinò subito a lui con le lacrime agli occhi, e cercava di analizzare le ferite con le mani tremanti. Aveva tagli ovunque, la faccia sanguinava, ma la ferita più critica era quella che aveva alla spalla. Non si era nemmeno accorta quando lo avevano colpito. Ma la cosa più importante era lui. L'aveva salvata e non avrebbe mai smesso di ringraziarlo. Aveva ancora paura, ma sapeva cosa fare.

-Aspettami qua, vado da Sakura e la faccio venire, non muoverti..- e gli fece una carezza per rassicurarlo. Sarebbe stata lei ad aiutarlo adesso.

La casa di Sakura era una ventina di metri più avanti, dopo l'angolo, e iniziò a correre. “Se non mi hanno fatto niente è solo merito suo, e ci ha rimesso anche..”

Suonò al citofono, ma niente. Provò col cellulare. Uno squillo, due, tre, quattro.. “Avanti Sakura!!!!”

-H-Hinata- la voce era ansimante, e la mora capì cosa aveva interrotto, ma non importava..

-Scendi Sakura, sbrigati! E... se c'è Sasuke portalo con te- chiuse la chiamata.

La sua voce non prometteva nulla di buono, e il suo tono non accettava repliche.

Sasuke vedendo il volto serio della fidanzata si preoccupò un po'.

-Sakura, che voleva?- mantenendo il suo tono indifferente.

-Non lo so, scendiamo-

-Non è da Hinata chiamarti a quest'ora..posso capire Ino, ma lei..-

-Per questo dobbiamo sbrigarci, ha detto che devi scendere anche tu.. avanti-

Si vestirono in un minuto e velocemente scesero sotto, dove li aspettava un'Hinata impaziente, sconvolta e preoccupata.

 

 

 

Naruto continuava ad ansimare, il dolore di quella stupida ferita non voleva diminuire. Alzò gli occhi al cielo ammirando quella mezza luna e le stelle attorno, fece un profondo sospiro, e poi guardò distrattamente davanti a sé. Un luccichio. La luce della luna faceva brillare qualcosa di piccolo, sottile, e... “finalmente l'ho trovato!” sorrise, almeno non doveva più pensare al dolore fisico che lo stava divorando. Cercò di alzarsi. Non ci riusciva. Ci riprovò più volte e alla fine ci riuscì. Ma cadde in avanti e, consapevole di non riuscire più a muovere le gambe, si allungò con le mani in avanti, e dopo qualche sforzo arrivò ad impugnare quell'oggetto che aveva cercato per mezza giornata. Poi sentì solo voci e passi, che si facevano sempre più deboli nella sua testa, per poi svenire, contento almeno di aver ritrovato il suo ciondolo.

 

Hinata, Sakura e Sasuke non ci misero molto ad arrivare da Naruto. Era a terra, con una mano tesa in avanti che stringeva qualcosa. Arrivò prima Sasuke che si spaventò nel vedere Naruto in quello stato, era pur sempre il suo migliore amico! Prontamente, prima che arrivassero le due ragazze, si mise la collana di Naruto in tasca.

-Naruto.. Naruto avanti.. svegliati Naruto.. cazzo Naruto non scherzare- lo scuoteva ma non dava segni. Gli mise una mano sulla spalla per farlo girare e inaspettatamente se la ritrovò bagnata. Quei pochi lampioni che illuminavano la via mostrarono il colore di quel liquido.

-No, è sangue.. SAKURA SBRIGATI!- Sasuke era allarmato, e Sakura non l'aveva mai visto così. Per un breve attimo pensò “il mio Sasuke che non ha la solita espressione indifferente? Wow!” poi però si rese conto che era perchè Naruto era ridotto male, e si maledì per quello che aveva pensato.

Appena gli fu accanto esaminò velocemente la ferita.

-la ferita è abbastanza profonda, e ha ricevuto un colpo alla testa. Sicuramente è stato questo a farlo svenire, ma tra pochi minuti dovrebbe svegliarsi. Per altro segni di pugni, calci e tagli superficiali. Avanti, dobbiamo portarlo in ospedale!-

-In ospedale? Sakura non puoi fare niente tu?- “No, l'ospedale per il dobe no..ti prego Sakura”

-Si Sasuke, ma in ospedale, forza muoviamoci!-

“Cazzo Naruto, perdonami ma ti ci devo portare..”

Hinata aveva sentito e guardato tutto. Naruto doveva andare in ospedale per colpa sua. Gli occhi le si inumidirono e una lacrima le rigò il volto chiaro e liscio.

-V-vengo con voi- disse asciugandosi la lacrima.

 

 

 

-D-dove s-sono?- Naruto sentì di colpo un forte dolore alla testa e alla spalla, e si rese conto di trovarsi sulla macchina nera di Sasuke, con la testa sulle ginocchia di Hinata.

-Tranquillo Naruto, stiamo andando in ospedale, tra non molto ti sentirai meglio, almeno sarai su un let-

-Può bastare Sakura- la interruppe Sasuke serissimo. Non voleva farlo soffrire, ma purtroppo la cosa era inevitabile. Aveva sperato che si svegliasse direttamente là, ma purtroppo così non è stato.

Sakura guardava il fidanzato chiedendosi cosa gli fosse preso, ma non commentò. C'era qualcosa sotto.

-N-naruto... cosa succede?- gli chiese Hinata mentre lo guardava preoccupata. Appena Sakura aveva detto che sarebbero andati in ospedale Naruto spalancò gli occhi, che presto si inumidirono e iniziò a tremare.

-N-non mi p-porterai là d-dentro, v-vero teme?- chiese accennando una specie di sorriso.

Sasuke non rispose, ma accelerò visibilmente, segno che la risposta era “Sì”.

Naruto cominciò a respirare affannosamente solo all'idea di rientrarci. Il cuore perdeva battiti, per poi battere sempre più velocemente.

-Ti prego Naruto.. adesso calmati!- lo implorava Hinata. Subito dopo però il forte mal di testa si rifece sentire e, dopo aver lasciato cadere una calda lacrima sulla pelle caramellata, svenne di nuovo.

-E' s-svenuto di nuovo..- disse Hinata spaventata.

-Meglio così- ribatté Sasuke. “Si risveglierà direttamente là almeno”.

 

 

 

Naruto aprì lentamente gli occhi, quell'odore gli portava nausea. Gli portava alla mente vari ricordi. Ricordi che facevano male. Un attimo, gli fu necessario un attimo e ricordò tutto. Aprì gli occhi di scatto. Vide un tetto bianco, sentì voci confuse in un corridoio. Abbassò lo sguardo e vide la porta. La posizione era quella. Gli batteva il cuore a mille. Se continuava così lo avrebbero ricoverato per tachicardia! “No, n-non può essere questa..”. Allora si prese di coraggio, tirò un sospiro e si girò verso quella fonte di luce. Sì, anche la finestra era là. E' vero che le stanze d'ospedale sono tutte simili, ma quella... quella la conosceva bene Naruto. Non poteva sbagliarsi. Il panorama. Quel panorama non l'avrebbe mai dimenticato. Cominciarono ad inumidirsi gli occhi, deglutiva a vuoto pur di non piangere. Non voleva, non voleva dimostrarsi debole. Ma a chi? Beh, a se stesso e a chi gli stava intorno. Ma non avrebbe resistito un momento di più in quel posto. Si sedette sul letto, la testa gli girava vorticosamente, la spalla doleva anche se poco. Si sforzò e si alzò dal letto dirigendosi alla finestra. L'unica cosa bella di quello stupido, orrendo ospedale era la vista che offriva. Konoha, in tutti i suoi particolari: si vedevano tutti i negozi e le persone che ci stavano, delle mamme che portavano bambini ancora assonnati a fare la spesa, e le montagne dietro la città, dove un sole timido stava illuminando tiepidamente ciò che lo sottostava. Dovevano essere più o meno le otto. Naruto sospirò. Voleva andarsene. Si rendeva conto di assomigliare ad un bambino viziato, ma gli faceva male stare in quel posto. Mentre era perso in quel panorama non si accorse che qualcuno era entrato, ma quando si sentì chiamare timidamente si voltò con gli occhi ancora umidi.

-Hinata!- gli faceva piacere vederla, sapere che stava bene.

-N-Naruto, ma che ci fai in piedi, dovresti riposare..- il suo tono dolce e apprensivo lo intenerì. Quella ragazza l'aveva colpito subito. Quando gli aveva offerto quel passaggio sentiva il cuore battere forte e quando arrivò da Sakura si dispiacque di doverla lasciar andare. La casa di Sakura, la strada, la curva, il luccichio.. “il ciondolo! Dove cazzo l'ho messo?”. Naruto iniziò a toccarsi come a cercare qualcosa, poi ricordò.

-Hinata, quando mi avete messo in macchina avevo qualcosa in mano... dov'è adesso???- sembrava entrato in panico..

-Non ho visto niente... mi dispiace Nar..-

-Ce l'ho io.- i due si girarono verso Sasuke, che era entrato silenziosamente.

Naruto sospirò sollevato, stava per chiedere la collana a Sasuke quando entrò Sakura.

-Oh bene Narutoo, ti sei svegliato... secondo le analisi puoi uscire oggi. Non fare sforzi con la spalla fin quando non ti sentirai complet..-

-Me ne sarei andato comunque- l'interruppe freddo Naruto -non voglio stare un minuto di più qua dentro-. Il suo sguardo era..arrabbiato, triste e deciso. I tre capirono che era arrivato il momento di dileguarsi, così lo lasciarono solo per dargli il tempo di vestirsi.

 

 

-Sai mammina, c'è un panorama bellissimo da qui... non vedo l'ora di vederlo insieme a te...-

Tok-tok.

-E' permesso piccolo?-

-Vecchia Chiyo! Sono contento di vederla! L'ha trovata la medicina per la mamma?-

-Sì piccolo, l'ho trovata.. ma non puoi restare qua mentre la metto in pratica..-

-Mh?...e va bene.... non vedo l'ora che si svegli, così potremo guardare insieme Konoha da questa finestra... è stupenda!!-”

 

 

Naruto si sedette sul letto, con una mano a sorreggergli la testa. Gli faceva ancora male, ma ancora più male facevano i ricordi che ribussavano alla porta del suo cuore. Non voleva farli entrare, sapeva che non avrebbe resistito. Così si vestì velocemente, pensando ad altro. Pensando a colui che gli è stato vicino, sempre, da quel maledetto giorno.

Devo andare da Rasen... è da ieri pomeriggio che non lo vedo.. sarà meglio sbrigarsi e uscire da qui”

Aprì la porta e a quel punto il suo cuore cedette.

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Capitolo 3
*** 3 ***


La mia mente smemorata non mi tradisce mai -.- mi son dimenticata di dire una cosa moooolto importante .-. questa storia è dedicata a iris1996, che mi ha messo tra i suoi autori preferiti! Grazie Iris! ^^

Comuuunque... ringrazio tutti coloro che hanno recensito la storia, mi avete fatto davvero contenta *//* continuate così! Spero di non deludervi ;)

Ecco a voi il terzo capitolo! Ci sentiamo presto! :P

Mary :)

 

 

 

Aprì la porta e a quel punto il suo cuore cedette.

-V-vecchia Chiyo..-.

Chiyo stava parlando con Sakura. Proprio fuori da quella stanza. Sasuke era appoggiato al muro con aria indifferente. Hinata seduta su una panchina torturandosi le mani. Al sentire la voce del loro amico, tutti si voltarono.

-N-naruto, s-sei tu..- disse la vecchia.

Si guardarono per minuti interminabili, lasciando trasparire dall'espressione tutti i sentimenti. Naruto sentiva gli occhi pizzicargli, e delle lacrime iniziarono a scendere incontrollate. Non sanno per quanto tempo si fissarono, poi Sakura ruppe il ghiaccio.

-Vi conoscete?- disse con stupore.

Naruto non voleva farsi vedere nemmeno un altro minuto in quello stato di fronte a Sasuke, Sakura e Hinata, così interruppe quel gioco di sguardi e le passò di lato con finta indifferenza, ma la vecchia lo prese per il polso. Ma Naruto la scansò e tra le lacrime gridò con uno sguardo pieno di odio.

-NON MI TOCCARE!- e corse via, lasciando tutti, o quasi, a bocca aperta.

 

 

 

Corse a perdifiato fino a casa. Era lontana, abbastanza. Ma doveva andare da Rasen, lo aveva lasciato solo, era sicuro che fosse affamato. Oppure stava scappando dal passato. Appena arrivò fece un debole sorriso al suo cavallo, lui sì che era capace di risollevargli in qualche modo il morale.

-Rasen...- gli accarezzò il collo -scusa se ti ho fatto aspettare amico... tieni..-. Gli diede da mangiare, e distrattamente poi guardò il suo cellulare mezzo scassato. Pensava ad altro, ma quando gli caddero gli occhi sull'orario.. -Oh cazzooo! No no no no... quello mi licenzia- e si passò una mano sulla faccia. Andò a rubrica, e chiamò. -Pronto?.... Sì Yamato, sono Naruto.... lo so, lo so..... s-senti ho solo avuto degli imprevisti.... se te lo raccontassi non mi crederesti.... mi devi fare un favore.... si si, prometto che poi ti racconto lo stesso... m-ma non è una scusa...-sospirò -vabbè ho capito, pensi che ho voluto marinare il lavoro... dì al signor Kakashi che per oggi non posso venire, ciao.- e chiuse, senza aspettare nemmeno una risposta. Sapeva che non l'avrebbe spuntata. Lasciò RasenShuriken sul prato per farlo mangiare in santa pace ed entrò in casa buttandosi a peso morto sul divano.

Sospirò varie volte, pesantemente, come per togliersi di dosso tutti i pensieri che gli venivano in testa. Stava impazzendo. Gli era venuto un istinto omicida quasi incontrollabile, mischiato a rabbia, delusione, tristezza. Prese dei tranquillanti. Se ripensava che Sasuke l'aveva portato in ospedale poi. Ne prese altri. Non come la volta scorsa, o rischiava seriamente di morire. Poi pensò ad Hinata. Se era finito in ospedale era perchè l'aveva salvata da quegli ubriachi pazzi, ed era contento che stesse bene e non le dava una colpa. Se è capitato tutto per lei, allora non importava, avrebbe sopportato. Quella ragazza era... non sapeva nemmeno lui come descriverla. Si calmò. Se per merito dei tranquillanti o di Hinata questo non si sa.

-Meglio che vada a lavorare, se mi licenziano sono finito..- si alzò malvolentieri dal divano, si diede una sciacquata, si vestì e andò a prendere il suo scooter rosso. Non era nelle migliori condizioni, ma funzionava, era questo l'importante. Così si diresse al bar Sharingan diretto da Kakashi Hatake.

 

 

 

Sasuke bussò ma con suo stupore la porta era aperta.

-Che razza di dobe, ha lasciato la porta aperta.. Naruto? Naruto ci sei?- girò la casa intera ma a quanto pare non era in casa. -Forse è al bar..- e si gettò sul divano. Lo sguardo però cadde sui tranquillanti che erano sul tavolo. Se li mise in tasca, e mezzo infuriato e mezzo preoccupato prese la sua macchina e partì verso il bar.

 

 

 

-Ehi biondino, una birra per me e una per il mio amico!-

-Biondo! Un caffè macchiato grazie..-

-Salve, mi dia un gelato per mia figlia..-

Naruto stava impazzendo, ma era cosa di tutti i giorni, si era QUASI abituato a ricevere ordini in continuazione. Fortunatamente Yamato aveva creduto alla sua storia dopo avergli mostrato il colpo alla spalla, quindi lo difese dalle sgrida di Kakashi.

-Oh da quanto tempo Naruto!-

“Naruto? Qualcuno in questo bar mi ha chiamato Naruto e non biondo o biondino?” Naruto si girò per vedere chi fosse, quella voce gli era familiare.

-Kiba!- sorrise contento di vedere un suo amico.

-Ehi allora? Come vanno le cose qui?-

“uno schifo” la risposta più sincera. Ma comunque -A meraviglia! E a Suna?-

-Beh, al solito...-

-Come mai da queste parti? Problemi con Temari?- gli chiese con uno sguardo malizioso.

Kiba arrossì lievemente. -N-no... lei è anche qua, con i suoi fratelli.. è solo che sentivo un po' di nostalgia della mia amata Konoha! Sai com'è, dopo anni..-

-Sono contento di rivederti Kiba..-

-Anch'io Naruto..- si sorrisero ma..

-Ehi biondino! Le birre!-

-Il caffè!-

-Il gelato!!!- Naruto li guardò spazientito. Possibile che non potesse parlare con un amico che non vedeva da tanto tempo?! Poi si rassegnò, in fondo era il suo lavoro.

-Sììì arrivooo...- gridò -beh Kiba allora ci vediamo in giro..-

-Sì ciao Naruto!!! Salutami RasenShuriken!!-

 

 

 

-Chissà perchè si è comportato in quel modo?-

-N-non lo so.. F-forse è successo qualcosa in p-passato-

-Non è un buon motivo per trattare un'anziana dottoressa in quel modo, Hinata! Mi sono dovuta scusare IO con lei, che nervi-.

Intanto Ino e Tenten seguivano la conversazione con sguardo interrogativo. Poi Ino le interruppe.

-Ci vorreste dare cortesemente una spiegazione? O volete continuare così tutta la giornata?!?!?!-

-Concordo ù.ù- continuò Tenten.

Sakura raccontò l'accaduto e le due guardavano con occhi sbarrati l'amica.

-Hinata!! quel ragazzo ti ha salvato!!!- disse Ino con gli occhi che le brillavano di romanticismo.

-Ino sei fidanzata -.-” - la riprese Tenten.

-Si si lo so... ma il fatto dell'ospedale è un po' inspiegabile........-

-Pazienza, saranno affari suoi- ribattè Tenten.

-Già.. ma Hinata? Ti ha salvata in tempo vero?- disse Ino.

-Sì, fortunatamente s-sì..-

 

 

 

Era l'una del pomeriggio e Naruto uscì dal bar avendo finito il suo orario. Certo non si aspettava un pugno in pieno naso appena uscito.

-Ma che caz-

-Cosa sono queste?- Sasuke lo guardava con una furia malcelata.

-S-sasuke.. ma che ti salt-

-Rispondi.-

Naruto sospirò guardando cosa aveva in mano il moro. -Tranquillanti- e gli passò di lato per andare sullo scooter. Ma Sasuke lo fermò con una mano sul petto.

-Avevamo detto che non li avresti più usati.-

-Lo so-

-Quanti ne hai presi?-

Naruto aveva lo sguardo basso e non rispose, sapeva che non doveva prenderli ma non vedeva altra scelta.

Sasuke sospirò. -Possibile che non mi possa fidare di te? E io che pensavo fossimo amici.-

Queste parole ferirono Naruto più della coltellata della sera prima.

-Non ne ho presi molti..-

-Non cambiare discorso adesso. Mi fidavo di te...-

“Non lo dire ancora ti prego.. Mi fai sentire peggio”

-...Naruto.-

-Smettila adesso Sasuke.. Sai che avevamo detto che li avrei potuti prendere solo quando non avrei avuto altra scelta.. E non farmi la predica, non sono un moccioso di 10 anni-

-Ti porto a casa-

-So tornarci anche da solo-

-Fai come ti pare... ah Naruto.. tieni, io non so che farmene.- e gli diede il ciondolo azzurro legato ad un laccio nero, e poi se ne andò, lasciando Naruto un po'scosso.

 

 

 

Hinata era sul suo letto, si torturava le mani in continuazione. Era nervosa, preoccupata. Voleva andare da Naruto. Doveva dirgli tante cose. “Ma se è arrabbiato e non mi vuole vedere??” era questo che si chiedeva da ore. Alla fine decise di andare, e così prese la sua macchina bianca (stupendo questo colore sulle macchine, sono così eleganti *.*), passò da Sakura, che l'accolse in casa.

-Hei Hinata, come mai da queste parti alle.. mmh.. due del pomeriggio?- disse guardando l'orologio.

-S-sakura, mi vuoi dire dove abita.. N-Naruto?-

-Ahhhhh ecco cosa volevi- la guardava con malizia.

Hinata era un peperone -Mi puoi dare l'indirizzo Sakura? Per favore..-

-Certo!-.

Hinata andava a 100 km/h nelle strade di Konoha. Naruto abita vicino alla periferia, è un po' lontano, e vuole andarci fin quando sente che il coraggio non l'ha abbandona. Guarda e riguarda il foglietto datole da Sakura “Konoha, via Kyuubi, n°316”.

Appena arrivò davanti casa sua restò a bocca aperta. -E' stupenda..- gli sfuggì.

In effetti era bella, ma semplice, molto diversa da casa Hyuga, la casa di suo padre. Aveva un ampio giardino che si estendeva soprattutto dal retro, e la casa era davvero bella. Certo, forse ci voleva qualche rintocco, ma... era perfetta così.

Hinata suonò al campanello.

-Teme ti ho già det... oh Hinata sei tu.. S-scusa pensavo fosse Sasuke... entra!-

Hinata dal suo canto era...con gli occhi di fuori?!? Beh, Naruto si era presentato a petto nudo,con solo un paio di pantaloncini fino al ginocchio, ma entrò facendo finta di niente, anche se il suo imbarazzo era evidente.

La casa di Naruto non era grandissima, c'erano delle scale che dovevano portare alle stanze e.... beh a giudicare dalla tavola aveva interrotto il suo pranzo.

-S-stavi mangiando, scusa.. t-torno più tardi...- fece per andarsene ma Naruto la pregò per farla restare e la fece accomodare sul divano.

-Vuoi qualcosa da bere?-

-U-un po' d'acqua grazie..-

-Subito mia principessa!!-

“M-mia principessa??? Ok, ora posso morire in pace...”. In meno di un minuto tornò con l'acqua e cercò di offrirle qualcos'altro, ma a quanto pare era davvero l'unico che mangiava a quell'orario. Così si sedette vicino a lei.

-Hinata.. ieri.. beh... non ti hanno.. come dire...- “ecco, mi sono messo nei guai, e ora come la concludo la frase.. aiuuuutoo...”. Naruto era diventato rosso al pensare quale parola usare, ma Hinata capì dove voleva arrivare.

-N-no...- Naruto sospirò.

-Sono contento, mi sono spaventato quando ti ho visto là-

-Grazie Naruto.. se non fossi venuto tu... a quest'ora..- le parole le morivano in gola, e gli occhi le si inumidirono al pensiero di ciò che le avrebbero fatto. E poi si sentiva in colpa. Quei pazzi alla fine avevano ferito lui e non lei. Delle lacrime iniziarono a rigare il viso diafano della ragazza, Naruto se ne accorse e l'accolse sul suo petto. Non voleva vederla piangere. Faceva star male anche lui. Si rese conto che nemmeno in due giorni si era innamorato di Hinata.

-Ehi ehi... su non piangere.. non è successo niente, tranquilla..shhhh...tranquilla..-

-Scusa è tutta colpa mia, se solo non fossi così debole! Mi dispiace, non volevo...- continuò a piangere contro il suo petto tra i singhiozzi, fin quando non si addormentò.

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Capitolo 4
*** 5 ***


Erano le 16:30, Hinata era nel suo appartamento, e dopo essersi vestita e truccata aspettò l'ora tanto attesa.

16:30...

16:37...

16:44...

16:56...

16:59...

17:00...

17:03...

17:06...

17:10...

Hinata iniziò a pensare che non sarebbe venuto. “Forse si è dimenticato” pensò delusa. Ma in quel momento suonarono al campanello. Hinata sobbalzò, e nervosa per l'emozione andò ad aprire.

Naruto appena la vide si perse ad ammirarla. Era divina, un paio di leggins blu elettrico e una maglia bianca con maniche a pipistrello con qualche schizzo blu lunga fin sopra le ginocchia e delle zeppe blu jeans. Non era esageratamente truccata, e i capelli erano insolitamente raccolti, lasciando cadere qualche ciocca.

-Sei bellissima- gli sfuggì. Hinata arrossì vistosamente.

-A-anche tu, Naruto..- anche Naruto arrossì, contro le aspettative della mora. Indossava dei jeans scuri aderenti e una maglia bianca stretta, da cui si intravedeva il fisico allenato e sulla quale risaltava quella famosa collana di cui Hinata voleva scoprire il significato.

Si fissarono un po', poi Naruto ruppe il ghiaccio.

-Andiamo mia principessa?- Hinata sorrise imbarazzata “Mi ha chiamato ancora principessa” e rispose divertita facendo arrossire e poi ridere il biondo -Agli ordini mio principe azzurro!-. Attraversarono il piccolo vialetto che portava al cancello ed Hinata notò con sorpresa che non c'era Rasen con lui, ma uno scooter mezzo scassato. Naruto sembrò notare lo sguardo diffidente di lei.

-Tranquilla, è vecchio ma funziona!- la tranquillizzò facendole un dolce sorriso.

-Dov'è Rasen?-

-Beh oggi l'ho lasciato a casa.. Quando esce con me, con me deve stare.-

-In che senso?-

-Non mi piace lasciarlo legato ad un palo mentre io sono altrove, non l'ho mai fatto e non lo farò mai- spiegò sorridendole. Hinata sorrise di rimando. Possibile che quel ragazzo fosse tanto buono? Salirono sullo scooter rosso.

-Dove la porto mia signora?- chiese tra il comico e il divertito Naruto modificando un po' la voce.

-Dove desidera lei, mio sire- rispose lei facendo lo stesso e stringendosi di più a Naruto. Non sapeva perchè ma la faceva sentire protetta.

-Ahahahah sei troppo forte Hinata!- disse continuando a ridere -ma sul serio, dove andiamo?-

-D-dove vuoi Naruto.. Io non ho problemi-

-E va bene andiamo al bar, ma..tieniti forte! Ora si corre!-

Dopo un po' arrivarono davanti al bar Sharingan.

-Ti va bene questo bar?- chiese lui titubante. In effetti ce n'erano di migliori.

-Sì, non mi fa differenza-

“E' davvero unica, si accontenterebbe anche di una cantina” pensò il biondo mentre entravano e si sedevano l'uno di fronte all'altra in un tavolino contornato da divanetti rossi.

 

***

 

-Ehi biondino portami qualcosa!-

-Anche a me!!-

-Mi dispiace gente, oggi ho lavorato abbastanza! Non sarò il vostro cameriere!- ribatté Naruto a quelle persone. In effetti doveva aspettarselo.
 

 

 

Passò un uomo sui 35 a prendere le ordinazioni. Era davvero buffo agli occhi di Hinata, che a stento trattenne una risata. Portava una cosa strana che gli contornava la faccia anche se erano ad agosto. Gli occhi a mandorla, ma grandi. Sì, davvero buffo.

-Ehi Naruto che ci fai qui con...- squadrò Hinata -...questa bellezza di ragazza?!- chiese shockato -Non pensavo avessi buoni gusti!-

Hinata arrossì a quel complimento. Ma Naruto non sembrò far caso a quello che aveva appena detto.

-Yamato portaci due granite..-

L'altro sbuffò -Gusti?-

-Hinata che gusto vuoi?-

-F-fragola, grazie-

-Ok allora una alla fragola e una..mhh..al caffè-

-Arrivo subito!-

***

 

-Come fai a conoscere tutti qua dentro?- chiese curiosa Hinata.

-Lavoro qui- disse sorridendole.

-Davvero? Dev'essere verament-

-Odioso- Hinata alla faccia contrariata di Naruto rise di gusto.

-Perché? Pensavo fosse semplice come lavoro..-

-Oh no no, tutto il contrario! La gente dopo anni che viene qua non ha ancora imparato il tuo nome, sciacquette che vogliono sicuramente più di un caffè, bambini viziati che non hanno la pazienza di aspettare un secondo, persone che ti danno ordini continuamente, il proprietario che se la prende sempre con me e il mio collega Yamato che mi stressa con i suoi problemi d'amore! E non ti dico verso chi! Anzi te lo dico... verso il signor Kakashi, il proprietario! Stare 7 ore di fila qua dentro è una cosa impossibile..- finì tenendosi la testa fra le mani.

-Da quanto fai questo lavoro?- chiese divertita lei, presa dal discorso.

-Da sette anni..quando avevo 14 anni- Hinata lo guardò sorpresa.

-Tu invece che fai? Lavori? O ancora università?- cambiò discorso lui.

-Non vado all'università, non ne ho avuto bisogno..Sai, sono andata al conservatorio quando avevo 8 anni, e due anni fa ho iniziato a lavorarci come insegnante-

-Cosa suoni?- chiese meravigliato.

-Pianoforte- disse lei sfoggiando un sorriso raggiante. Parlare della sua passione la faceva sentire soddisfatta di qualcosa.

-Mi piace il piano.. Sai, anche mia madre lo suonava...- ci fu un attimo di silenzio -Voglio sentirti suonare un giorno di questi! Con quelle mani sono sicuro che mi farai provare emozioni bellissime!- Hinata sorrise annuendo.

Il discorso venne interrotto dall'arrivo di Yamato.

-Ecco a voi!-

***

 

Dopo aver preso la granita, chiacchierarono un po' del più e del meno e, saliti in moto, andarono al parco. Era affollato, ma trovarono un posticino tranquillo con una panchina libera.

-Allora Hinata, raccontami di te..- disse ad un tratto il biondo. A Hinata non faceva piacere raccontare la sua storia, ma sentiva stranamente la voglia di sfogarsi con qualcuno, e se quel qualcuno era Naruto sarebbe stata felice.

-Quando avevo 9 anni mia madre e mio padre divorziarono, così mio padre, due mesi dopo, la.. uccise...- Hinata si fermò un attimo, per vedere se fosse necessario che continuasse,e a quanto pareva Naruto anche se turbato voleva saperne di più. Sospirò per poi continuare -Per i quattro anni successivi io abitai da mio cugino Neji. Quando però mio padre uscì dal carcere, quando io avevo tredici anni, mi obbligò a tornare con lui. Continuai a frequentare il conservatorio a sua insaputa. Lui non voleva, ma era l'unica cosa che mi faceva dimenticare la mia situazione. Il pianoforte è stato il mio compagno fedele, il mio sfogo, la mia passione più grande. Così almeno una volta a settimana marinavo la scuola per andare là. Lo sapevano solo Sakura, Ino e Tenten, ma quando avevo 17 anni lui lo scoprì. Pensavo volesse uccidere anche me così presa dal panico andai da Neji, che inaspettatamente mi aiutò a scappare. Bastavano due mesi lontana da mio padre, e poi avrei compiuto 18 anni, e di conseguenza essendo maggiorenne potevo andarmene di casa definitivamente. Per circa un anno stetti a casa di Tenten, mi ero laureata al conservatorio e Neji e la mia amica avevano legato molto e alla fine si erano fidanzati. Poi un giorno mi chiamarono dal conservatorio chiedendomi insegnare, e non mi tirai di certo indietro. Così mi comprai una casa, e piano piano mi ricostruii una vita lontano da mio padre, che mi reputa ancora una fallita e forse mi starà addirittura cercando.. ma ormai non mi interessa più niente di lui, è solo un uomo spregevole a cui non importa la vita degli altri...- concluse con un pizzico di odio e delusione, mentre una lacrima solitaria le rigava il volto.

-Mi dispiace, davvero, Hinata- le asciugò la lacrima con la mano -Ma ti prometto che non si avvicinerà nessuno a te per farti del male, adesso ci sono io- disse rassicurandola con un sorriso. Lei parve calmarsi, quel sorriso stava diventando una droga. Quando si riprese guardò incantata Naruto, era pensieroso e guardava un punto non preciso davanti a sé, mentre il vento gli scompigliava i capelli rendendolo dannatamente stupendo. Il suo sguardo variava da triste, ad arrabbiato, a deciso per poi tornare triste e così via. Quando si accorse però che la mora lo stava fissando si ridestò e tornò quello di sempre.

-Avanti si è fatto tardi ti riaccompagno a casa- disse sorridendole mentre si alzava.

-Naruto?- lo bloccò per un braccio Hinata.

-Mh?-

-Adesso tocca a te raccontare la tua storia-

-N-non voglio stancarti.. sai è lunga..- cercò di svignarsela da quella trappola. In fondo la sapeva solo Sasuke, non sapeva se riusciva ad aprirsi nuovamente.

-Avanti Naruto, io te l'ho raccontata- disse lei convincendolo. Aveva ragione Hinata, e in fondo neanche la sua storia non è felicissima. Così iniziò.

 

FLASHBACK

Minato Namikaze e Kushina Uzumaki stavano tornando a casa dopo una giornata passata al maneggio in compagnia del loro amato figlio. Era il 10 ottobre e proprio questo bambino, Naruto Uzumaki, compiva ben sei anni. Kushina lo mandò di sopra per prepararsi.

-Su piccolo vai su, io e papà abbiamo un regalo per te!-

-Un regalo? Wow mamma e cos'è, cos'è, cos'èèè?- disse con gli occhioni pieni di curiosità.

-Lo scoprirai più tardi Naruto, sappi solo che con quello ti ricorderai sempre di noi e..-

-Minato, ha detto abbastanza non ti pare?- disse ghignando pericolosamente la donna.

-S-sì Kushina h-hai ragione.. su N-Naruto vai eheheh-

Il bambino andò a lavarsi e vestirsi, contento. Ma mentre scendeva tutto contento sentì un botto, uno sparo, e una voce, quella di sua madre, che gridava un nome.

-MINATO!-

-Zitta! Dicci piuttosto dove tenete il denaro!- disse un'altra voce. Naruto non la conosceva, e sempre più spaventato si diresse verso le scale, ma fu lì che si fermò.

-Se non ci dai i soldi uccido anche te bambolina-

-Bastardi! Non siamo ricchi! Questo è quello che abbiamo!- gridò tra le lacrime, per poi ributtarsi sul marito morto in mezzo ad una pozza di sangue. -Minato amore mio, che ti hanno fatto? Svegliati ti prego, ti prego....-

-Se non vuoi darci il resto, possiamo anche dirci addio bambola- e partì il secondo sparo che fece accasciare sul pavimento la donna mentre quelli scappavano via. Avevano dei mantelli neri con nuvolette rosse, dovevano sicuramente far parte di quell'organizzazione chiamata Akatsuki. Erano in tre. Uno portava una maschera ovale su per tutto il viso, un altro era con una coda alta bionda e l'altro aveva i capelli rossi. Naruto vide la scena ma quei tre non si erano accorti di lui. Scese le scale a velocità e arrivò sui corpi dei genitori. Volevano derubarli perché pensavano fossero ricchi! Iniziò a piangere.

-M-mamma.. p-papà.. rispondete per favore... per favore non morite... MAMMA, PAPA'!- cercava di scuoterli mentre piangeva e gridava.

Dopo un po' la porta, lasciata socchiusa, si riaprì di scatto.

-Auguri Nar.. Santo cielo!- un uomo dai lunghi capelli bianchi entrò come un lampo a fianco del bambino, che tra le lacrime e i singhiozzi stava ancora piegato sui genitori.

-Jiraya che succ... oh mio Dio! Kushina! Minato!- una donna dal seno prosperoso e dai lunghi capelli biondi raccolti in due code affiancò subito il marito.

-Tsunade sbrigati... dimmi che sono vivi-

-P-per Minato non c'è niente da fare, ma per Kushina forse sì, portiamola in ospedale!- disse tra le lacrime.

-Naruto tu stai qua..-

-Per favore Jiraya portami con te, ti prego- disse il piccolo ancora tra le lacrime, mentre il grande acconsentiva sconfitto.

Andarono in ospedale. Come predetto da Tsunade, Minato era morto sul colpo, mentre Kushina era in coma.

Il giorno dopo Jiraya e Naruto, dopo una notte insonne e di dolore, andarono a casa delle vittime e notarono con disperazione che mancavano tutti i cavalli del maneggio. Tutti tranne uno. Era ancora un puledro (si chiamano così i cuccioli di cavallo vero?! .-.), ma zoppicava, forse era questo il motivo per cui non lo avevano preso. Naruto girò per tutto il maneggio ormai vuoto. Non c'era. Rasengan, il cavallo di suo padre, non c'era. Per quanto ricordasse Naruto, doveva essere il padre di quel cavallo zoppicante, stessa fisionomia, stesse caratteristiche. Erano praticamente due gocce d'acqua, se non fosse per il fatto che il cavallo piccolo, sotto l'orecchio, aveva una strana “voglia” o comunque un segno strano. Sembrava uno shuriken, di quelli che usavano i ninja delle leggende. Naruto decise che quello sarebbe stato il suo cavallo. Lo chiamò RasenShuriken, in memoria di Rasengan e per quel segno che lo distingueva da suo padre.

Dopo l'accaduto Naruto si trasferì da Jiraya (il suo padrino) e da Tsunade. Continuò la scuola, la prima elementare, e poi il pomeriggio andava a farsi compagnia con Rasen cercando di riavere una piccola parte di quella vita ormai persa per sempre. Poi un giorno Jiraya e Tsunade lo chiamarono e l'uomo iniziò a parlare.

-Naruto.. ecco vedi, quando siamo andati a casa tua, ho trovato il regalo che volevano farti i tuoi-

-Non lo voglio più- rispose triste il piccolo.

-Naruto- lo richiamò il vecchio prendendolo per le spalle – i tuoi genitori ci tenevano a questo regalo.. sai, era di Minato, glielo aveva regalato Tsunade quando ancora era un moccioso.. ci teneva ancora, perchè diceva che quando lo guardava si sentiva legato al passato, e voleva dartelo già da adesso perché era fiero di te, anzi, è fiero di te. Con questo ti sentirai sempre legato a loro- e tolse dalla tasca un ciondolo. Era semplice, azzurro e lungo, legato ad un laccio nero. Da allora non si è mai separato da quella collana.

Era primavera e purtroppo Jiraya si spense a causa di un infarto. E pochi mesi dopo, in piena estate, sua moglie lo seguì per il dolore. Naruto era rimasto di nuovo solo, quel tragico destino che si ostinava a peggiorare. Sapeva, anche se molto piccolo, che sarebbe dovuto andare in orfanotrofio così scappò insieme a Rasen verso la sua vecchia casa. Non era cambiata, sembrava solo che avesse troppa polvere e delle pozze rosse di sangue ormai asciutto.

-Aprirò di nuovo il maneggio, è una promessa!-

Non andava più a scuola, non avendo dei tutori, così durante il giorno girava insieme al suo piccolo cavallo in città, sperando di racimolare qualche soldo per vivere facendo dei giri a cavallo a dei bambini. Passarono molti giorni in cui non toccò cibo. Spesso quel poco che riusciva a comprarsi col poco guadagno lo dava a Rasen, per farlo stare in salute, non curandosi mai di se stesso.

Una sera d'inverno, quando aveva 9 anni, Naruto era seduto per terra, con la schiena appoggiata al muro, infreddolito. Non aveva raccolto nemmeno un soldo, nessuno aveva voglia di giocare a cavallo e cavaliere in quelle fredde giornate. Gliene dicevano sempre di tutti i colori: “vai a casa a giocare e non rompere marmocchio!” “Vai dai tuoi genitori, si staranno preoccupando per te” “levati dai piedi moccioso non voglio mettermi a giocare adesso” “non avrai i miei soldi brutto fallito” ecc ecc...

Dopo essere stato, come di consueto da quel maledetto giorno, in ospedale, stava ormai per addormentarsi, quando una voce lo risvegliò.

-Che ci fai qui a quest'ora?-

-...-

-Hai perso la lingua? Che dobe..- Naruto a quel suffisso parve infastidirsi e rispose a tono.

-Dobe a chi?!??!??! Razza di teme..-

-Allora ce l'hai la lingua!- disse compiaciuto l'altro. Riusciva sempre nei suoi intenti.

-Tsk!-

-Chi sei?-

-Non credo ti importi-

-Hai fame?-

-N-no- mentì, stava letteralmente morendo dalla fame, erano tre o quattro giorni che non metteva qualcosa nello stomaco.

-Allora me ne vado..-

-A-aspetta..- lo fermò imbarazzato il biondo -potresti farmi compagnia per un po'?-

-Non posso, i miei genitori si arrabbieranno-

-Ah..- disse abbassando il capo -tranquillo non fa niente..- riprese sforzando un sorriso.

-Vuoi qualcosa da mangiare? Sai qui ho una mela... se vuoi te la posso dare..-

-D-davvero lo faresti?- chiese all'orlo delle lacrime. Allora c'era qualcuno che aveva un cuore in quella città.

-Lo faccio solo perché non la voglio,dobe- disse mantenendo il suo tono indifferente.

-Grazie infinite teme!- lo ringraziò sorridendo l'altro.

-Mi chiamo Sasuke Uchiha, non teme..razza di dobe-

-E io non dobe, ma Naruto Uzumaki- disse ridendo l'altro. Si sorrisero,sarebbero diventati ottimi amici, se lo sentivano.

-Vieni con me-

-Dove?-

-A casa mia-

-No grazie, devo stare con Rasen..- disse sorridendo dolcemente.

-Rasen?-

-Sì, è lui-indicò il cavallo.

-Porta anche lui, lo lasceremo in giardino, a patto che non rovini i fiori della mamma-

-Davvero?- chiese sorpreso il biondino -Grazie Sasuke!- e gli si buttò addosso abbracciandolo. Naruto dormì per circa un mese da Sasuke e passò molto più tempo quindi col moro, che anche se costava ammetterlo, si era affezionato al biondo. Si divertivano anche col fratello maggiore dell'Uchiha, Itachi. Poi però Naruto decise di tornare a casa per non recare troppo disturbo, e per un altro mese i due si vedevano per le strade di Konoha, e molto spesso Sasuke portava all'amico soldi e cibo. Poi tutto finì. Sasuke non si fece più vivo. Naruto i primi giorni non ci fece caso, “forse è malato” pensava, ma passò il tempo e di quello che ormai che diventato il suo migliore amico nemmeno una traccia. Provò ad andare a casa ma suo padre l'aveva sempre cacciato. Non lo riconosceva, in quel mese insieme era stato gentile con lui. Passarono i mesi, e verso settembre i due si rincontrarono casualmente. Naruto cercava di racimolare qualcosa per mangiare e l'altro passeggiava tranquillo.

-SASUKE!- gridò il biondo felice più che mai, ma quello che ricevette fu totale indifferenza. Questo fu un duro colpo da assorbire. Com'era possibile che in alcuni mesi si fosse dimenticato di lui? Riprovò correndogli incontro.

-Sasuke aspetta! Sono io! Naruto!-

-Tsk, lo so dobe- era più freddo del solito, non lo riconosceva più.

-Perché non ti sei fatto più vivo?- chiese triste.

-Tsk, tanto non sei morto di fame-

-NON E' PER QUELLO E LO SAI! Sei mio amico Sasuke! Sei strano, freddo..che è successo?-

-Non sono affari che ti riguardano-

-Sasuke..dimmelo- Naruto aveva sempre il potere di capire quando qualcosa non andava e Sasuke non era mai riuscito a nascondergli niente, capitava solo con lui, forse perché era il suo unico vero amico, e lui lo aveva abbandonato senza lasciargli sue notizie, non accompagnandolo più in ospedale da Kushina, non pregando più insieme a lui affinché si risvegliasse, non guardando più quel panorama fantastico che gli offriva l'ospedale, non giocando più con Rasen e via dicendo.

-I-Itachi... È scappato d-dicendo che voleva una vita tutta sua senza dover rendere conto a nostro padre.. e adesso proprio mio padre è diventato duro con me... mi dispiace Naruto..- si era aperto finalmente, e in fondo si sentiva meglio adesso, sotto l'abbraccio del suo MIGLIORE AMICO.

Un giorno, di nuovo il 10 ottobre, lui compiva 10 anni, ma non gli importava più il suo compleanno, non da allora. Ma, come per ironia, quello fu il giorno in cui anche la sua ultima speranza di spense.

Quel giorno Naruto andò come sempre in ospedale. Entrò nella stanza di sua madre, le pose un dolce bacio sulla fronte e si appoggiò alla finestra per guardare fuori.

-Sai mammina, c'è un panorama bellissimo da qui... non vedo l'ora di vederlo insieme a te...-

Tok-tok.

-E' permesso piccolo?-

-Vecchia Chiyo! Sono contento di vederla! L'ha trovata la medicina per la mamma?- da quattro anni addietro Chiyo era la dottoressa che si occupava di sua madre, che ogni giorno lo rassicurava dicendo di aver quasi trovato la medicina per Kushina.

-Sì piccolo, l'ho trovata.. ma non puoi restare qua mentre la metto in pratica..-

-Mh?...e va bene.... non vedo l'ora che si svegli, così potremo guardare insieme Konoha da questa finestra... è stupenda!!- disse contento mentre usciva. Ma subito dopo che si chiuse la porta alle spalle si ricordò di non aver salutato sua madre col solito bacio sulla fronte, così dopo uno schiaffetto datosi in testa rientrò nella stanza.

-Mi sono diment...- la vecchia Chiyo lo guardava sconvolta, non doveva entrare cavolo. Il bambino sentiva le lacrime pizzicargli gli occhi. Quella vecchia aveva tolto tutto ciò che teneva la mamma in vita. Quei fili erano vitali per lei. Adesso in quella stanza si sentiva solo il “TUUUUUUUUU” della macchina, facendo capire che ormai il cuore di Kushina non batteva più. L'aveva uccisa, quella vecchia aveva ucciso la sua adorata mamma. “Per non farla più soffrire” si giustificava la vecchia, e Naruto non poteva che odiarla e gridarle contro. Gli stettero vicino solo Sasuke e Rasen in quegli anni, gli unici suoi amici.

Quattro anni dopo fortunatamente smise di fare quel “lavoro” col quale viveva a stento, trovò infatti impiego presso il bar Sharingan, di Kakashi Hatake. Così cercò di iniziare una vita nuova, che però crollava sempre quando guardava quel ciondolo che ancora portava al collo, un ciondolo che aveva il potere di far tornare indietro nel passato, come aveva detto Jiraya, facendolo annegare nei più brutti ricordi che si potessero immaginare.

FINE FLASHBACK

 

Eccomiiiiiiiiiiii ** ringrazio chi segue, preferisce e recensisce la storia, grazie ancoraaa :)

allora? Ecco svelata la storia di Naruto! Come vi pare? Forse troppo lunga...ma preferivo farla bene... :D commentate vi pregooo! Questo capitolo è stato una fatica scriverlo, adesso vorrei sapere cosa ne pensate :) si vede che sono soddisfatta? XD ahahaha xD

Il prossimo capitolo spero che sarà pubblicato la prossima settimana!

Spero di sentirvi presto :*

La vostra pazzerella Mary ;)

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Capitolo 5
*** 4 ***


Grazie infinite a tutti voi che seguite, leggete, preferite e recensite la storia! Un bacio ^^

Scusate il ritardo, ma comunque da questo capitolo in poi cercherò di aggiornare una volta a settimana.. ho tutto (o quasi) in testa, e visto che proprio da oggi inizio i compiti per la scuola (che seccaturaaaa..sembro Shikamaru -.-) avrò meno tempo. Sono convinta che mi seguirete comunque, grazie! <3

Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento! Mi raccomando, ditemi cosa ne pensate! :))

A presto ^^

Mary :)

 

Continuò a singhiozzare contro il suo petto fin quando non si addormentò. “dev'essere distrutta” pensò il biondo “stanotte non avrà nemmeno dormito..”

Naruto la guardò intensamente. -E' davvero bella-. Iniziò a giocare con una ciocca di capelli blu notte. Insolito questo colore no? E quegli occhi. Sembravano due perle, le perle più belle del mondo. Il suo modo di fare timido. Sì, gli piaceva proprio tutto di lei. La guardò meglio. Aveva i pugni chiusi, sembrava una bambina indifesa. Cominciò ad accarezzarle i capelli. La guardò ancora meglio. Aveva un corpo di una dea. I seni prosperosi, ma sodi, si intravedevano dall'incavatura della maglia. Le gambe snelle lasciate scoperte dalla minigonna. Allora si rese conto di una cosa. La desiderava. Quei pochissimi momenti in cui era stata con lei tutto scompariva. Allora avrebbe voluto passare la sua vita con lei. Il flusso dei suoi pensieri però venne interrotto dal risveglio della piccola Hyuga, che lo beccò mentre gli accarezzava i setosi capelli. Arrossirono entrambi. Naruto ritirò lentamente la mano, non voleva spaventarla, si conoscevano da meno di 24 ore, e poi non voleva ricordarle quello che le avevano fatto la sera precedente. Si mise a sedere stropicciandosi gli occhi. Cavolo che era bella. Tenera, indifesa, timida, fragile.

-Hinata.. che facevi in giro a quell'ora ieri?- chiese incuriosito

-Stavo tornando a casa, abbiamo fatto tardi da Sakura... tu invece?-

-ecco.. Stavo cercando questo- e indicò il ciondolo che cadeva sui suoi pettorali. Hinata pensò che il colore della collana si abbinasse agli occhi del ragazzo. Inconsciamente allungò la mano per toccarlo e vederlo meglio, e sfiorò con una mano il suo petto, provocando una scarica in entrambi i corpi. Ritirò subito la mano imbarazzata. “ma che mi salta in mente???”

-E' solo una collana... P-perchè la cercavi in piena notte?- domandò timidamente ma leggermente incuriosita.

-No, questa per me non è solo una collana..per me questo è tutto...- si perse un paio di secondi nei suoi pensieri e poi si riscosse -vieni con me..- Hinata si alzò e iniziò a seguirlo, ma si fermò di fronte ad un piccolo mobile sul quale c'era qualcosa che aveva attirato la sua attenzione. Una fotografia. La guardò meglio. Una donna bellissima dai lunghi capelli rossi fermati da una mollettina verde sulla sinistra; un uomo altrettanto bello che stringeva la mano alla donna che doveva essere sua moglie. Era estremamente simile a Naruto. Stessi capelli, stessi occhi. I lineamenti di Naruto però assomigliavano a quelli della donna. Poi c'era un bimbo, sui due anni, che sorrideva o meglio si sbellicava dalle risate mentre guardava l'obiettivo. Erano davvero dolci. Voleva chiedere a Naruto, ma non le sembrava il caso, poi proprio lui, che l'aveva vista presa dalla foto, interruppe i suoi pensieri, parlandole con tono freddo e fintamente indifferente.

-Andiamo.-

-S-sì Naruto..-

Arrivarono sul retro. Era davvero un terreno enorme. Doveva essere un posto solo per i cavalli. Chissà quanti ce n'erano una volta.

-Wow- si lasciò scappare la mora.

Naruto le sorrise -Sono davvero contento che ti piaccia questo posto..- il sorriso da dolce e sereno si fece triste e nostalgico, ma Hinata pensò che forse era meglio starsene zitti.

-Vuoi un giro?-

-U-un giro?!-

-Sì, su Rasen..-

-Ne sarei davvero felice- gli disse con un sorriso davvero entusiasta. Poteva andare di nuovo a cavallo.

-Allora vieni!- le porse la mano. Lei la prese senza esitazioni. La portò vicino a Rasen, che stava tranquillamente mangiando.

-Avanti cucciolo, adesso facciamo una passeggiata con la nostra nuova amica..-. Aiutò Hinata a salire. -Stavolta però starai da sola là sopra!- vide il volto di Hinata cambiare e farsi terrorizzato. Naruto scoppiò in una risata fantastica alle orecchie della moretta.

-Ahahahahahahha Hinata avresti dovuto vedere la tua faccia ahahahha!! tranquilla!!! Anche se qua sopra sei sola ci sono io che ti aiuto!-. Hinata sospirò sollevata e contenta come non lo era da anni.

Si divertirono un sacco quel pomeriggio. Andarono al fiume vicino alla casa, poi tornarono dove una volta ci doveva essere il maneggio dei cavalli, si rincorsero e alla fine, stanchi com'erano, si buttarono sull'erba come a scrutare le nuvole.

-Grazie Hinata...-

-Mh?-

-Sai, è da un sacco di tempo che non mi divertivo così... dieci, forse anche quindici anni.. sei davvero fantastica... mi piaci..- disse pregando che non notasse il rossore sul volto abbronzato.

-Grazie anche a te.. per lo stesso motivo Naruto..- sorrise Hinata.

Seguirono attimi di silenzio. Hinata si perse ad osservare Naruto che aveva gli occhi chiusi. Si soffermò sul petto ancora scoperto, e pensò a quanto potesse essere bello sentirlo sul proprio corpo.. “Hinata dannazione che pensi???” si rimproverò arrossendo.

-Hinata?-

-Sì?-

-Domani pomeriggio sei libera?-

-S-sì..-

-Ecco..sì.. v-vorresti uscire insieme a me?..cioè... a p-prendere qualcosa.. un gelato o qualunque cosa tu voglia- concluse visibilmente imbarazzato. Non si era mai innamorato in quel modo. E non aveva mai chiesto un appuntamento in modo così nervoso.

-C-certo!- disse contenta la ragazza. Naruto avrebbe voluto tanto saltarle addosso e baciarla, ma ancora era troppo presto.

-Ok allora passo a prenderti alle cinque?- lei annuì spiegandole dove abitava.

Il pomeriggio finì e arrivò la sera, e con essa Hinata pensò bene di andarsene, per non rischiare di nuovo di incontrare qualche malintenzionato.

-Wow Hinata! Perché ieri non hai usato questa bellezza di macchina per andare da Sakura?!- chiese meravigliato.

-B-beh ecco..- disse grattandosi la testa disse arrossendo -non sono una a cui piace andare molto piano e... h-ho bucato una ruota in una fossa...me l'hanno riparata stamattina...-

Si salutarono. Naruto rientrò in casa esausto. Aveva passato una giornata iniziata male, continuata peggio, ma finita nel migliore dei modi. Si fece una doccia e pensò alla vecchia Chiyo. “Che bastarda..”. Uscì dalla doccia, si asciugò e si coricò sul letto. “Sasuke... scusami tanto per oggi...” pensò sperando che questo pensiero potesse arrivare a lui.

 

 

 

-Stupido dobe!-

-Calmati Sasuke..-

-Ma perché mi devo preoccupare per uno come lui?!-

-Non devi...ma è il tuo miglior amico no?-

-No, sai che ti dico Sakura? Farà tutto da solo d'ora in poi! Io non mi immischio più!- cercò di mantenere la calma. Anche un Uchiha poteva perdere la pazienza.

-E dove stai andando adesso?-

-Ad ammazzarlo di botte.- Sakura sorrise, sapeva che in cuor suo Sasuke non pensava ciò che aveva appena detto. Infatti sapeva che quella frase significava “Ad aiutare il mio migliore amico”, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo.

 

 

 

“Domani ho un appuntamento, domani domaniiii *-* ti prego DOMANI arriva prestoooooo” Hinata si addormentò subito dopo la doccia. Era stanca e...felice. Domani lei e Naruto avrebbero avuto un appuntamento. Quel ragazzo, anche se lui non lo sapeva, era capace di stupirlo da più di un anno.

 

 

 

DLIN DLON.

DLIN DLON, DLIN DLOOOON.

La porta finalmente si aprì.

-T-teme?- disse Naruto assonnato. Era solo in boxer, era ancora agosto e faceva troppo caldo.

-Razza di dobe...fammi entrare...- era mezzanotte ma a Naruto faceva piacere avere il suo amico a casa. Si sedettero l'uno accanto all'altro sul divano. Sasuke non sapeva cosa dire, non sapeva nemmeno perchè si trovasse là. Preoccupazione? Dispiacere? Sensi di colpa? Rabbia? Non lo sapeva, ma forse tutte queste cose. Quell'odioso silenzio fu interrotto dalla voce debole del biondo.

-Sasuke, scusa- disse abbassando la testa.

-...-

-Riesco sempre a deluderti..- continuò con voce flebile, sperando che il compagno non avesse sentito, ma sapeva che era il contrario.

-...-

-So di non avere scuse ma-

-Non avrei dovuto portarti in quell'ospedale..-

A Naruto solo alla parola ospedale gli si raggelò il sangue.

-...ma eri conciato male, mi hai fatto preoccupare-

Naruto sospirò. Sapeva che l'aveva fatto per lui, eppure capitare in quella stanza, incontrare quella vecchia.. gli provocava una fitta al cuore tremenda. E poi, no, non accettava il fatto di essere un peso per lui. Sorrise amaro.

-Ho sempre saputo solo farti preoccupare..-

-...-

-Non valgo niente, non ho mai fatto niente come amico... Meriteresti di più, e non uno come me, lo sai?- . Non fece in tempo a rialzare lo sguardo che gli arrivò un pugno in pieno naso e gli fece appoggiare la testa allo schienale del divano.

-Sta' zitto Naruto! Ogni volta che apri quella bocca riesci a sparare solo cazzate!- ed ecco il secondo pugno.

-Sai che le cose dici non sono vere!- ecco il terzo, il quarto, il quinto e..

-S-Sasuke..- un lamento, una preghiera, una domanda.

Sasuke si fermò un attimo. Gli stava facendo davvero male, in quei pugni c'era tutta la sua forza, non come quando litigavano. Aveva il viso sanguinante, gli occhi lucidi, eppure quel dobe continuò a parlare.

-P-perchè...coff...coff [sputando sangue]...perché sei venuto?..coff coff..-

Non sapeva cosa rispondere, e si affidò all'improvvisazione, e alla verità alla fine. -Per vedere come stai, pensavo avessi preso altri di quei cosi..-

-I t-tranquillanti d-dici?- chiese ancora ansimante.

-Sì-

-Non ne ho avuto bisogno..-

-Non ne prendere più-

-Ma perché non capisci? Se avresti voluto vedere quella stronza morta bastava solo chiedere!!-

Sasuke rimase spiazzato. “Li ha presi davvero per non ucciderla? No, non ci credo. Naruto non farebbe del male ad una mosca.” Si riprese dal suo stato di trance.

-Non lo avresti fatto.-

-Ah eccolo quello che sa sempre tutto...- disse sarcastico.

-Non lo avresti fatto.-ripeté cercando di convincersi che stesse mentendo.

-Credi davvero che ti stia mentendo?- chiese il biondo che lesse la mente a Sasuke.

-Non lo avresti fatto.- ripeté ancora una volta facendosi sembrare sicuro, quando invece..

-Credi che stia mentendo- non era più una domanda, ma un'affermazione. Nel tono c'era stupore, delusione, tristezza, rassegnazione. Non voleva credere che il suo migliore amico (se così si poteva ancora definire) pensasse che fosse un bugiardo, proprio lui che era stato sempre sincero con lui. Lo scostò da davanti a sé e non gli lanciò nemmeno uno sguardo. Era come se gli avesse inflitto mille coltellate. Si diresse verso il bagno sotto lo sguardo colpevole di Sasuke, che lo seguì.

-Sai che voglio solo aiutarti..- ma il biondino sembrava non voler ascoltarlo mentre cercava di sciacquarsi il viso pieno di sangue.

Sasuke sospirò. Si era pentito, e non è cosa da Uchiha ammetterlo. Ma con Naruto aveva messo spesso il suo orgoglio da parte.

-Hai ragione.. avevamo detto che li avresti potuti prendere in casi estremi..e quello lo era- Naruto sgranò gli occhi.

-Allora mi credi?-

-Non dovrei?-

-Tsk.. come ti pare-

-Ti fa male?-

-No tranquillo- Sasuke sapeva che non poteva essere se non il contrario, ma decise di cambiare discorso.

-Oggi Hinata è andata da Sakura a chiedere il tuo indirizzo, è venuta?-

Naruto arrossì. Aveva parlato altre volte di ragazze con il suo amico, e anche di cose poco..caste. Ma con Hinata era tutt'altra cosa.

-S-sì- e all'Uchiha non potè sfuggire l'imbarazzo dell'amico.

-Ahhh e cosa avete fatto di bello?- chiese con un ghigno divertito dipinto sul volto.

-Cacciati quel pensiero, niente di pervertito.. ci siamo solo divertiti un po'..- Si guardarono e si sorrisero sollevati. Avevano chiarito alla fine.

 

 

 

-S-sasu.. sei tu?-

-E chi altro sennò amore?-

-mmmh-

-Stavi dormendo scusa ti ho svegliato..-

-Traquillo amore.. che avete fatto?- disse accendendo la luce flebile dell'abajour.

-L'ho ammazzato di botte..-

-So che non lo hai fatto... avantiiiii dimmeloooo-

-Guarda che è la verità..- Sakura lo guardò stranita

-Eh?-

-Beh sì prima l'ho ammazzato di botte..- disse avvicinandosi sempre di più alla fidanzata -ma poi abbiamo chiarito..-. Ormai sentivano i loro respiri. Colmarono quell'insulsa distanza che li separava. Un bacio casto, poi più passionale. Dopo aver trovato uno la lingua dell'altra iniziarono una danza senza fine. Sasuke si mise sopra la rosa. Continuò a baciarla con più foga mentre le sbottonava la leggera vestaglia da notte. Sakura non fu da meno e mise la mano sotto la sua maglia toccando i pettorali del ragazzo. Arrivò fino ad un capezzolo e iniziò a massaggiarglielo sentendo l'eccitazione crescere in entrambi. Sasuke le levò quella vesta e le slacciò dolcemente il reggiseno lasciandola solo in slip con quei piccoli ma sodi seni tutti per lui. Le baciò il collo e scese fino ai capezzoli di lei che già erano turgidi, leccandoli. Soddisfatto al sentire i gemiti di lei, continuò il suo lavoro. Intanto con le mani andava a cercare la sua intimità, sovrastata dagli slip ormai bagnati. Le infilò due, poi tre dita eccitandosi da morire al sentire i suoi mugugni. Sakura era al limite, stava godendo come una matta. Slacciò la cintura e tolse i pantaloni a Sasuke, ammirando come sempre la sua erezione. Lo accarezzò da sopra i boxer, lasciando un casto bacio alla punta. Lei abbassò ormai super-eccitata i boxer e iniziò a leccare l'asta, mettendola poi in bocca fin giù. Sentiva Sasuke godere. Sakura aprì le gambe, pronta ad accogliere il suo ragazzo, che con una sola spinta la penetrò, e iniziò a spingere, facendo trasformare così il dolore iniziale in semplice godimento. Quando arrivarono al limite vennero e si accasciarono esausti sul letto.

-Sasuke..anf anf..mi spieghi una cosa?-

-Sì amore..anf..dimmi-

-Perchè Naruto si è comportato in quel modo? E perché in macchina non mi hai fatto continuare?!-

-Perché per lui è difficile.. ma non è una cosa di cui devo parlare io..-e si addormentarono.

 

 

 

-...ma ha detto che non è una cosa di cui deve parlarne lui. Che strano, chissà che nasconde..-

-R-ragazze..-

-Beh saranno pure affari suoi non ti pare?!-disse alterata Tenten -siete troppo pettegole..-

-R-ragazze..-

-Non è vero, siamo solo curiose!-disse Ino

-R-ragazze, d-devo andare io..-

-Dove vai?-

-H-Ho un appuntamento..-

-EEEEEEHHHHHHH?????- dissero le tre in coro -E perché non ce lo hai detto?!-

-Ho cercato di farlo ma non ascoltavate...-

-E con chi?- chiese maliziosa la bionda

-Con N-Naruto..-

-Wooow e quando te lo ha chiesto?!?-

-Ieri..-

-Sei andata da lui?-

-Sì, volevo ringraziarlo-

-Ook vai vai.. ma dopo ci racconterai TUTTO.- disse Tenten.

-E poi siamo noi le pettegole..- disse infastidita Sakura

-Questa è semplice curiosità cara.-

 

PS AUTRICE
E' la prima lemon che scrivo, ditemelo se faccio pena ^^"

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** 6 ***


Aveva raccontato tutto con gli occhi che alternavano il loro sguardo prima al cielo, poi al briccio del parco, in alcuni punti gli tremava la voce, tratteneva le lacrime, e non fissava mai gli occhi perlacei di lei, aveva paura di cedere alle emozioni, non voleva apparire un debole, ma era così che si sentiva. Si era sfogato è vero, ed era da tanto che non lo faceva. A Sasuke aveva naturalmente raccontato solo della morte dei suoi genitori e di Jiraya e Tsunade. Ma ad Hinata aveva raccontato anche di quando il suo migliore amico l'aveva abbandonato, della felicità di averlo poi ritrovato, di RasenShuriken che gli è stato sempre accanto non facendolo sentire completamente solo. In ogni parte del suo racconto traspariva il suo stato d'animo, e Hinata non si faceva sfuggire nemmeno una parola detta dalle sue labbra. Provava compassione e tristezza, non pensava che avesse avuto una vita tanto difficile alle spalle. Vedere i proprio genitori morire sotto i colpi di pistola dell'Akatsuki, la morte del suo padrino e di sua moglie, la fatica che faceva per avere un pezzo di pane, la bontà con la quale quello stesso pezzo di pane, se unico, lo dava volentieri al suo cavallo, il ciondolo, l'incontro con Sasuke, il suo abbandono, il suo ritorno, tutto questo dev'essere stato straziante per un bambino che ha cominciato a vivere questa vita a soli sei anni, costretto a crescere, costretto a non essere davvero un bambino, ma nonostante tutto non era cambiato. Ha cercato sempre di realizzare il suo sogno, ha sempre sorriso, ha sempre continuato ad avere quell'animo buono che sa avere solo un bambino, quel bambino che lui non ha mai avuto la possibilità di essere.

-Non voglio deluderli- concluse sospirando. Poi scosse la testa e dopo un ennesimo sospiro cercò di parlare.

-Ora possiamo and..?- Hinata inaspettatamente, senza rendersi conto, aveva superato quella barriera che era la sua timidezza e lo abbracciò, facendo appoggiare la sua testa sulla sua spalla. Il biondo restò sorpreso. “Da quant'è che qualcuno non mi abbraccia così?” pensò per poi lasciarsi andare e stringersi alla ragazza facendosi scappare una, due, tre, un fiume di lacrime e alcuni singhiozzi, e per quanto cercasse di resistere non riusciva proprio a farne a meno. Dopo un po' Hinata non sentì più singhiozzare quel corpo che aveva tra le braccia. Finalmente si era sfogato. Doveva essere da tanto tempo che non lo faceva. Si divisero, seppur controvoglia, e Naruto si asciugò velocemente gli occhi col braccio. Si sentiva meglio, ma aveva come l'idea di essersi dimostrato un debole proprio ad Hinata. Poi notò che la spalla su cui era poggiato era zuppa delle sue lacrime. “Ma quanto cavolo ho pianto? Combino sempre guai”

-Scusa Hinata ti ho bagnato la maglia- disse avvicinandosi a lei per cercare di trovare un modo di asciugargliela.

-Non fa niente Naruto..-

-Hinata?- lei alzò lo sguardo, e i loro occhi si incrociarono inevitabilmente.

-Grazie- le disse sorridendole. -Era da tempo che non mi sentivo così-

-Quello che mi hai detto prima vale anche per te Naruto.. Adesso puoi contare su di me- lo disse decisa, e si stupì anche lei di non aver balbettato. Ma quando si accorse della loro vicinanza tutta quella fermezza l'abbandonò e arrossì vistosamente. Naruto rimase basito dalle parole della Hyuga, e arrossì anche lui quando si accorsero della poca distanza che li separava. Le si avvicinò ancora un po'. Sentivano i loro respiri l'uno sull'altra. Non pensarono, passarono direttamente all'azione. Chiusero gli occhi per bearsi di quel momento magico. Quei pochi centimetri che li dividevano furono quasi subito colmati dalle loro labbra, che si toccarono timidamente e dolcemente. Le mani di lui che si poggiarono in modo delicato sui suoi fianchi, mentre lei, preso un po' di coraggio, gli circondò il collo. Non era il loro primo bacio, ma questo era veramente speciale, forse era quello che racchiudeva più amore. Naruto non pensava che le labbra della moretta potessero essere tanto morbide, mentre Hinata non pensava che le labbra del biondo potessero avere un sapore tanto dolce. Iniziò come un bacio casto, fatto di semplici movimenti, poi il biondo, forse troppo impulsivo, cercò accesso alla bocca dell'altra con la lingua. Lei gemette appena, svegliandosi e rendendosi conto di star finalmente baciando il ragazzo dei suoi sogni più segreti e proibiti, ma non poté che sorridere sulle sue labbra e lasciarsi andare a quel bacio, che ben presto divenne passionale, un intreccio di lingue, una danza, era come essere trasportati dalla melodia di un pianoforte, o come una corsa veloce ma elegante e delicata di un cavallo. Si staccavano per prendere fiato e si ributtavano ad approfondire quel contatto. Alla fine si divisero e aprirono gli occhi. L'azzurro nel lilla. Due cieli in due perle. Arrossirono entrambi. “ora svengo” pensava Hinata.

-Sei bellissima quando arrossisci così- le disse divertito mentre lei non poteva fare altro che, se possibile, colorarsi ancora di più di quel rossore che a Naruto piaceva tanto. Rimasero seduti su quella panchina ancora per un po', immersi in quel silenzio alquanto imbarazzante. Poi il biondo parlò.

-Andiamo a casa?- e lei annuì, incapace di fare altro.

Sullo scooter non si proferirono parola, non sapendo cosa dire, anche se sapevano perfettamente ciò che provavano. Si fermarono davanti casa della corvina.

-A-allora a p-presto N-Naruto- balbettò cercando di andarsene.

-Aspetta Hinata! Se vuoi.. mi puoi dare il tuo numero di telefono.. e io naturalmente il mio.. cioè se vuoi sempre.. c-così qualche altra volta usciamo per una passeggiata..eheh- concluse nervosamente sotto l'imbarazzo di lei.

-S-sì certo.. P-prego entra così..ti offro qualcosa e ti mostro casa mia- Naruto non se lo fece ripetere due volte, voleva assolutamente stare con lei ancora un po'. Si sedette sul divano del salottino, che si trovava di fronte a sinistra dell'entrata. Hinata gli aveva appena mostrato la casa. Non era grande, ma era davvero molto accogliente. Si scambiarono pazientemente i numeri di telefono. Il biondo era euforico, ormai non voleva separarsi più da quella ragazza, dolce, timida e a volte strana. No, non voleva immaginare una vita senza di lei.

-V-vuoi qualcosa da bere?-

-No grazie.. avanti siediti un po'- erano di nuovo uno accanto all'altra, ma non sapevano cosa fare. Erano entrambi confusi per quel bacio, volevano spiegazioni, e Naruto capì che doveva fare il primo passo considerando il carattere timido di Hinata.

-S-senti Hinata.. so che è da pochissimo che ci conosciamo ma... beh..ecco..- “E ora come glielo dico?! O Dio mio aiutamiiii... nel modo più semplice e diretto..ok...prendiamo un respiro e..” -..mi piaci, e anche tanto.. Sai, credo d-

Tok tok.

-Ehi dolce Luna!! Avanti apri, non sai quanto mi sei mancata!-

“D-dolce luna? Non sarà mica il suo..”. Naruto si alzò di colpo spaventando Hinata, che intanto pensava a quel nomignolo. “Conosco solo una persona che mi chiama così” pensò sorridendo inconsciamente. Naruto vide quel sorriso, sentì una fitta al cuore. Stava andando tutto così bene, troppo bene. Non era destino essere felice per lui.

-N-Naruto..-

-S-scusa Hinata.. io non sapevo..io.. io d-devo andare- era la scusa più stupida, ma comunque la più usata. Naruto aprì la porta di casa per uscire.

-Kiba?-

-Naruto?-

-Che ci fai tu qui?- continuò il moro. Ma il biondo preso da uno scatto di collera gli passò di lato non degnandolo nemmeno di una risposta. Kiba lo guardò un attimo e poi scuotendo la testa confuso entrò in casa, dove trovò un Hinata altrettanta confusa seduta sul divano.

-Che diavolo gli è preso?-

-...-

-Hinata ci sei?- lei scosse la testa come per risvegliarsi.

-Che ci faceva Naruto qui?- continuò lui.

-B-beh ecco..-

-Ho interrotto qualcosa per caso?-

“Oh sì Kiba, non hai idea di cosa tu abbia interrotto” -N-no nulla- rispose arrossendo. Lui parve accorgersi.

-Ah e allora in questo tempo in cui sono mancato tu ti sei innamorata, complimenti, potevi almeno avvertirmi.- la ammonì cercando di fare il finto serio.

-N-no non è vero-

-Sai che me lo puoi dire ormai! Avanti si vede!-

-No non sono innamorata di N-Naruto-

-Ahahahahahahah!- continuò a ridere, come per dire “hai appena fatto la battuta più bella del mondo!” -Dai Hinaaa, non mi puoi mentire!- disse calmandosi.

-E va bene Kiba... S-sì, amo Naruto- sospirò. In fondo Kiba la conosceva fin troppo bene. Le altre ci tenevano a lei, come lei teneva a loro, ma quel rapporto che aveva con Kiba, non lo avrebbe avuto con nessun altro..o forse sì..

-Wooow lo sapevo siiiii... e da quanto?!- chiese soddisfatto. La conosceva troppo bene.

-D-da un po'-

-Un po' quanto?-

-Un anno-

-EHHH?!?-

 

 

Naruto si stava dirigendo verso il motorino, ma si rese conto che non si era comportato molto bene, così tornò indietro, non sapendo che dire, ma comunque tornò. Alzò la mano chiusa a pugno per bussare quando..

-Ho interrotto qualcosa?-

-N-no, nulla- la conversazione si faceva interessante.

-Ah e allora in questo tempo in cui sono mancato tu ti sei innamorata, complimenti, potevi almeno avvertirmi.-

-N-no non è vero- Naruto abbassò lentamente la mano che stava andando a toccare il legno della porta.

-Sai che me lo puoi dire ormai! Avanti si vede!-

-No non sono innamorata di N-Naruto-

-Ahahahahahahah!- “Dannazione, sono solo un idiota” Naruto si diresse allo scooter e partì. Non voleva sentire un'altra parola. Era chiaro dopotutto. Quei due erano fidanzati. Forse amanti, visto che Kiba dovrebbe essere fidanzato con Temari. E poi che si aspettava? Che dopo un paio di giorni si sarebbe innamorata di lui? No, questo era successo solo a lui. Innamorarsi di qualcuno che non ricambia, che sta con un altro. “Dannazione!” gridò mentre aumentava la velocità per le strade di Konoha.

 

 

 

-EHHH?!?-

-Non gridare Kiba- sussurrò la moretta. Poi un rumore, un motorino che stava partendo. Si affrettò ad andare alla finestra. Scostò la tenda e..sì, quello era Naruto. Ma che ci faceva ancora là? “Non mi dire che.. no..”

-Hinata? C'è qualcosa che non va?-

-Naruto..-

-Ahhh sììì l'ho capito che ti piace ma..-

-No, Naruto.. è appena passato..-

-E allora? A proposito, che avete fatto? Come vi siete conosciuti? Avanti racconta! Sono pur sempre il tuo migliore amico no?- Hinata annuì distrattamente, aveva il bruttissimo presentimento che Naruto avesse sentito qualcosa, qualcosa che lo ha ferito, che non doveva sentire. Non sapeva cosa però. “Perché te ne sei andato così, Naruto?”. Intanto Kiba la tartassava di domande, quindi per il momento decise di stare un po' con Kiba e raccontarsi le avventure avute in quei due anni di lontananza.

 

 

Eeeeccomi... Fiu, ce l'ho fatta! Aaallora... il capitolo precedente ha shockato un po' tutti e non so che dire .-. non pensavo avessi questo potere.. yeeeh! XD grazie a tutti voi che leggete, recensite, preferite e seguite la storia! :*

e va bieeen... alors.. in questo capitolo si conclude l'appuntamento. All'inizio tutto sembrava filare, il bacio, ecc... ma poi arriva Kiba..

io: eheh Ki, hai combinato un casino

Kiba: io?! Ma se non sai fare altro che complicare le cose! Vedi di aggiustare tutto..ù

io: si prima o poi ihihihi

 

Vi piace il capitolo? E la coppia KibaTema? Ahahah non so se vi convince ma non è male a mio parere xD

Spero di sentirvi presto!

Ahhh quasi dimenticavo questo dettaglio piccolo quanto importante. Non so se la prossima settimana aggiornerò, il 2 parto per Pisa, e torno il 5 (accompagno il mio fratellone per i test xD) e quindi non so se farò in tempo a terminare di scrivere il capitolo..ma niente paura! Non vi abbandono :D

A presto ^^

Mary

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Capitolo 7
*** 7 ***


-Maledizione!-. Naruto era appena tornato a casa. La sua mente andava sempre là. Non riusciva a darsi pace. Non aveva voglia di andarsi a cambiare o di oziare sul divano davanti alla tv. No. Ora quello che gli serviva era sfogarsi. Andò sul retro. Rasen riposava tranquillamente, ignaro di tutto. Naruto posizionò velocemente gli ostacoli ad una distanza precisa tra loro. Dopo una mezz'oretta aveva creato un campo per una corsa ad ostacoli. Voleva solo non pensare a niente. Voleva solo sentirsi libero come un cavallo: correre, saltare, volare..era questo che gli faceva provare l'equitazione. Si sentiva volare. Volare sul mondo, sui problemi, sulla realtà. Era stato sempre quello il suo modo per sfogarsi e non lo avrebbe mai cambiato per nulla al mondo. E il suo cavallo, per quanto strano possa sembrare, non aveva mai obiettato. Era come se lo capisse. Anzi, Naruto era sicuro che lo capisse. Forse era l'unico che riusciva realmente a farlo.

“-Quello che mi hai detto prima vale anche per te Naruto.. Adesso puoi contare su di me-” queste parole rimbombavano nella sua testa in continuazione mentre cavalcava veloce come un razzo, saltando tutti gli ostacoli che gli si paravano di fronte. Pensava di aver trovato finalmente la ragazza dei suoi sogni, ma così non è stato. Si era sfogato con lei, le aveva raccontato la sua vita, pensava che fosse attratta da lui nello stesso modo in cui lui fosse attratto da lei per il modo in cui arrossiva, per come balbettava, e poi quel bacio.. ne aveva dati altri in vita sua, ma mai pieno d'amore come quello. C'erano solo loro due in quel momento. Ma la felicità è durata un attimo. Poi Kiba ha rovinato tutto. No, forse Kiba non c'entra. Forse è stato lui troppo imprudente e si è ritrovato in trappola. In effetti non sapeva se era fidanzata, o se aveva rapporti con qualcuno. Ma il solo immaginare Kiba e Hinata che si baciavano gli faceva venir voglia di spaccare tutto. Hinata. Già, Hinata. Quella ragazza dolce e timida incontrata per caso mentre faceva una passeggiata con Rasen per le vie di Konoha. L'aveva vista di fretta e non ci pensò due volte ad aiutarla. Le aveva fatto subito tenerezza. La stessa ragazza che la stessa sera rischiava di essere violentata. L'aveva salvata in tempo. O forse è stata lei a salvarlo? Sì, perché lei lo aveva salvato quel pomeriggio insieme. Gli aveva fatto dimenticare tutto il resto. Ma lei non ricambiava. “-No non sono innamorata di N-Naruto”. Quelle parole erano state dolorose, ma lui era abituato a soffrire. Non voleva illudersi più. Forse non avrebbe mai dovuto incontrare Hinata. Eppure ormai non voleva passare un solo giorno senza vederla. Ma non con Kiba! Già, Kiba.. e ora come avrebbe reagito nel vederlo? Non poteva di certo spaccargli la faccia, lui in fondo non ha colpa. Ma non stava con Temari? O la tradiva o si sono lasciati. Già, perché Kiba e Hinata non possono essere semplici amici. Quale amico chiamerebbe la sua amica “Dolce Luna”? Certo, il soprannome era azzeccato per una come Hinata, ma non è un soprannome di semplice amicizia. E pensare che si stava per dichiarare. “..mi piaci, e anche tanto.. sai credo d-”..di amarti, voleva concludere Naruto. Ma ormai quel che era successo era passato. Ora si sentiva solo tremendamente stanco, voleva solo dormire ed essere lasciato in pace. Ma quella notte, come se non bastasse, non dormì per niente. O meglio, si addormentò alle 05:59. Sapete a che ora è suonata la sveglia? E sì, povero Naruto.. alle 06:00 si dovette svegliare per prepararsi e andare al lavoro.

-Cazzo! Che vada a fanculo anche questa stupida sveglia!- certo non si può dire che questo sia svegliarsi di buon umore.

 

 

Hinata si svegliò di malavoglia quella mattina. Aveva dormito male. Pensava a Naruto. Ora che finalmente era con lei non voleva più abbandonarlo. Ma il giorno prima se ne era andato nel bel mezzo della frase che aspettava da troppo tempo. Non ne dava una colpa a Kiba, ma c'erano momenti e momenti in una giornata, e lui ha trovato sicuramente quello più sbagliato. Gli aveva fatto piacere parlare con lui, ma la sua mente è stata sempre altrove. Aveva deciso. Naruto lavorava allo Sharingan no? Bene, perché aveva tutta l'intenzione di parlare con lui, di chiedergli perchè se n'è andato in quel modo. Beh, tutta questa “intenzione” scemava via via che percorreva i metri con la sua macchina. Ma quando arrivò proprio davanti al bar, levato un sospiro, non poté solo che augurarsi buona fortuna. Se c'era lo scooter, c'era anche lui. Non aveva nessuna intenzione di tornare indietro.

 

 

-Biondo un caffè veloce, devo andare al lavoro!-

-Allora la prossima volta venga prima, non sono il suo servo! Ci vuole tempo per tutto!-

-Brutto moccioso impertinente! Stai zitto e fammi questo caffè! È il tuo lavoro!-

-Lo so purtroppo, non c'è bisogno che me lo ricordi lei- rispose a tono Naruto andando a preparare il caffè.

-Ma non te l'ha insegnata nessuno l'educazione?!-

-Mh..bella domanda..mi faccia pensare- si passò due dita a massaggiarsi il mento -...no.- finì freddo.

-MA CHE RAZZA DI PERSONE ASSUMETE IN QUESTO BAR?!?- gridò l'uomo come per farsi sentire dagli altri lavoranti di quel bar.

-Strano, io invece mi chiedo che razza di clienti mi tocca sopportare ogni giorno-

-Basta Naruto, vai di là.. faccio io- intervenne Yamato. Naruto lasciò fare a lui e andò a servire clienti meno rompi-scatole.

-Si può sapere che ti prende stamattina?- Yamato lo guardava disperato. -Se continui così se ne andranno tutti correndo! E ancora sono solo le 8 e mezza di mattina!-

-...-

-Degnami almeno di una risposta!-

-Senti Yamato non ho voglia di parlare oggi, torno di là-

-E' per la ragazza di ieri?- Naruto sobbalzò.

-Non capiresti..-

-Essere innamorati è la stessa cosa sia nell'eterosessualità che nell'omosessualità-

-A proposito, io ti consiglio di dichiararti a Kakashi, penso ricambi- a Yamato brillarono gli occhi. Naruto non aveva mentito. Quei due si amavano, lo sapevano tutti tranne loro. Ma era stata anche una buona scusa per lasciarlo a sognare ad occhi aperti. Servì altri clienti cercando di mantenere la calma. Era stanchissimo. E tristissimo. Aveva il cervello quasi spento e il cuore a pezzi. Quella giornata si prevedeva un disastro.

-Un caffè-

-Subito-

-Una granita-

-Subito-

-Un gelato-

-Subito- andò avanti così un'altra oretta poi..

-Buongiorno.. vorrei una granita alla fragola e una al caffè-

-Subito- era diventato tutto meccanico. Nemmeno guardava in faccia i clienti. Voleva solo che se ne andassero e lo lasciassero in pace. “fragola e caffè..mpf..i gusti di ieri..ma..” poi ripensò a quella voce e si girò di scatto verso il bancone. Era lei. Che ci faceva qui? Lei gli sorrise. Avrebbe voluto sorridere di rimando, ma non ci riuscì. Preparò le granite e le pose sul bancone che li divideva.

-Ecco a te.. Hinata..- il tono era triste, ma questo invogliò la ragazza a chiarire.

-Naruto? Perché te ne sei andato ieri?- lui la guardò finalmente negli occhi, e si riperse come sempre a contemplarli.

-N-non volevo essere il terzo incomodo..-

-Ma.. No Naruto! Pensi davvero che io e Kiba siamo..- non fece in tempo a finire perché scoppiò a ridere. Non poteva crederci. Era stato geloso? Naruto intanto la guardava stranito. Quindi quei due non stavano insieme? Era un bel passo avanti, ma le cose tra loro due non cambiavano poi di molto. Lei in fondo non l'amava, lo aveva detto lei stessa.

-Allora non state insieme..pensavo il contrario a dire la verità.. ti ha chiamato Dolce Luna..-. Sì, era geloso.

-E' da anni che mi chiama così ormai, ma siamo solo amici, davvero Naruto..- Naruto finalmente sorrise, un sorriso che però da dolce e sollevato diventò amaro e triste.

-Ieri stavo per dirti che..- sospirò -che credo di amarti.. ma per te non è lo stesso e ti capisco, in fondo come potresti amare uno come me? Mi ero confidato, sfogato, e mi sono davvero sentito bene.. Ma...beh..ora che te l'ho detto forse mi sentirò meglio..spero solo che continueremo a restare amici.. non voglio starti lontana ora che ti ho conosciuta..- Hinata lo guardava con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Aveva sentito male lei o aveva detto tutte quelle cose davvero?! L'amava?! E pensava che lei non ricambiasse?! Era rossa e questo lo avrebbe notato chiunque, ma dopo una dichiarazione dall'amore della sua vita che ci poteva fare?

-N-Naruto..-

-No, non lo dire.. So che “non sei innamorato di me”, lo hai detto ieri a Kiba..- lei lo guardava confusa. -Non volevo origliare ma stavo tornando indietro...e..quando ti ho sentito dirlo me ne sono andato..- “ecco cosa aveva sentito” pensò la mora. Ma adesso doveva rimediare.

-Naruto.. io..ti amo, da prima che ci conoscessimo..- lui sgranò gli occhi. Gli aveva detto proprio “ti amo”? Si fissarono per una manciata di secondi e solo allora Hinata notò le occhiaie profonde che aveva il biondo. Non doveva aver dormito per niente. Per colpa sua.

-E' vero, ieri a Kiba ho detto così, all'inizio... ma poi sono riuscita a dirgli la verità.. e sai qual è la verità Naruto? Che io provo qualcosa per te da un anno..e ora che ti ho qui con me, sapendo che corrispondi i miei sentimenti, non ti lascerò scappare..- Hinata si sorprese di ciò che disse e di come lo disse. Sicura di sé come poche volte lo era stata. Naruto intanto aveva gli occhi sbarrati. Ricambiava? E..l'amava da un anno?!

-Un anno fa non ci conoscevamo ancora..- diede voce ai suoi pensieri il biondo.

-Già..ma quando Sasuke parla di te ti descrive come una persona davvero speciale, e così sei diventato speciale anche per me.. ho scoperto che eri un appassionato di cavalli, che a volte combinavi guai, e quando lui ne parlava io restavo incantata..davvero! Mi hai fatto quest'effetto, e così mi sono innamorata di uno sconosciuto. Ma finalmente ti ho incontrato, per caso sì, ma l'importante è averti conosciuto..Naruto- non aveva balbettato, era sicura di quello che diceva, e soprattutto era contenta che lui ricambiasse. Naruto restò a bocca aperta per un tempo indefinito.

-Naruto! NARUTOOO!- si ridestò scuotendo la testa, chiuse gli occhi, li riaprì, e si rese conto che non era un sogno. Era tutto vero. Hinata gli aveva dato spiegazioni. Lo amava, da un anno. Forse era il giorno più bello della sua vita. Si voltò verso chi lo aveva chiamato e vide Yamato correre tra i tavoli verso la sua direzione.

-Prenditi la granita, Naruto- lo invitò la mora.

-C-come? A-ah, sì certo..- rispose lui ancora un po' sulle nuvole. Nemmeno il tempo finirla che qualcuno lo spinge facendo riversare il freddo contenuto del lungo bicchiere sulla sottile maglia di Hinata.

-Scusate, non volev...ahhh ma tu sei la ragazza di ieri..non sai com'è stato Naruto oggi! Ma che gli hai fatto? Ahahahah dovevi vederlo come si comportava coi clienti! Fosse stato per luia quest'ora il bar sarebbe chiuso! Mi dispiace non era mia intenzione far rovesciare la granita eheh.. emh, Naruto dovrei parlarti!!- In cambio Naruto lo fulminò con l'occhiata più truce che potesse aver mai fatto. Gli stava rovinando un momento bellissimo, forse il più bello che avesse mai vissuto! Yamato capì che era di troppo, e soprattutto che aveva rovinato un po' le cose, quindi sotto quell'occhiataccia del suo giovane collega si dileguò frettolosamente.

-S-scusami, non volevo Hin..ma che..?- la mora non si trattenne e scoppiò in una fragorosa risata. La più bella che avesse mai sentito. Dolce, delicata, raffinata, tenera..come lei. Risvegliatosi da quei pensieri il biondo mise su il suo tipico broncio offeso, ragion per cui Hinata continuò a ridere. Era così buffo! E dolce, e carino e...tutte le cose più belle di questo mondo. Dopo un tempo indefinito riuscì a calmarsi.

-E così stavi mandando a casa tutti quanti?- chiese cercando invano di trattenere una risata.

-Sono loro che non si accontentano mai di niente- rispose lui con ancora il broncio, che però scomparve ad una nuova risata di lei. Poi gli occhi caddero sulla sua maglia bagnata di granita. Gli ritornò in mente il giorno prima, quando le aveva inzuppato la spalla con le sue lacrime. Nel mentre di questi pensieri restò inconsciamente con lo sguardo fisso sul suo petto, dal quale a causa dell'acqua si intravedeva il reggiseno blu in pizzo. Hinata resasi conto dove mirava il suo sguardo diede un'occhiata e arrossì di colpo.

-N-Naruto.. i-io v-vado..-Naruto parve svegliarsi da quei dolci pensieri e si rese conto che Hinata aveva balbettato, cosa che prima non aveva fatto. Si chiese di conseguenza il perché, rendendosi conto di dove poggiava il suo sguardo. Si diede dello stupido, prima di arrossire.

-N-no aspetta, ti accompagno io!-

 

 

*AnGoLo AuTrIcE*

Eccomiiiiiiiii! Appena in tempo per la fine della settimana! Fiiiuu menomale pensavo di non farcela! Per fortuna questo capitolo lo avevo iniziato prima della mia partenza :)

Allora? Come vi pare? :D adesso i piccioncini dove andranno? E soprattutto, che accadrà? Booooooh non lo so nemmeno io con certezza, quindi..scopriamolo insiemeeee xD

Ringrazio sempre chi preferisce, segue, legge e recensisce le storie! Grazie, mi fate sentire soddisfatta del mio lavoro, e ci metto quindi più passione ed impegno ;)

Spero di sentirvi allora!

Alla prossima settimana genteee :*

Mary

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Capitolo 8
*** 8 ***


Dopo aver riposto il suo grembiule da barista andò da Yamato, chiedendogli di occuparsi del bar.

-Lo sai che non posso!- ed ecco l'ennesimo NO. Decise di giocarsi la sua carta.

-Com'è andata con Kakashi?- l'altro diventò subito rosso e iniziò a balbettare.

-C-che? A-ah con K-Kakashi..- tirò un sospiro prima di sfogare la sua gioia -mi ha detto che aspettava questo momento da anni e mi ha baciato!- disse sprizzando felicità da tutti i pori. Naruto sorrise soddisfatto.

-E allora, non vuoi aiutare il tuo collega che ti ha spronato ad andare da lui?- l'altro sbuffò.

-Ok ok Naruto, ma solo per questa volta.-

-Contaci- disse contento mentre se ne andava -Ah! E salutami Kakashi allora!- l'altro sorrise imbarazzato.

 

Hinata lo aspettava nervosa fuori. Quando lo vide uscire il cuore accelerò i suoi battiti. In fondo adesso sapevano di amarsi. Si erano dichiarati! Arrossì al pensiero che anche lui l'amava e decise, per non farsi notare, di pensare solo ad andarsi a cambiare la maglietta. Era stato davvero divertente. Yamato era simpatico. Un sorriso le si formò sulle labbra. Poi pensò allo sguardo di Naruto e pensò a quanto fosse stato imbarazzante. Cercò di coprirsi con le mani il più possibile.

-Te l'avevo detto che sarei potuto venire!- le disse appena arrivato allo scooter facendogli l'occhiolino. Lei sorrise di rimando. Salirono sul motorino emozionati e imbarazzati. Non sapevano come comportarsi. Erano felici e spaventati al tempo stesso. Il viaggio fu silenzioso, come il giorno precedente dopo del bacio. Arrivarono poi a casa della mora ed entrarono.

-Accomodati- gli disse lei indicandogli il divano. Non balbettava, si sentiva sicura adesso, non poteva perderlo ormai. -Mi cambio la maglia e arrivo-. Lui seguì il consiglio.

Dopo nemmeno cinque minuti Hinata uscì dalla stanza con un'altra maglietta e non sentendo alcun rumore si diresse verso il divano dove aveva lasciato il suo...amante?

-Naruto ho fin- si bloccò subito appena lo vide. Si era addormentato in così poco tempo. Rise interiormente. Lo guardò meglio. Era bellissimo. Sembrava un angelo. Aveva un braccio che teneva la testa un po' piegata e le gambe che lentamente scivolavano via via più giù. Si sedette sul bracciolo del divano, dove lui aveva appoggiato il gomito. Sembrava un bambino bisognoso di affetto. E poi quell'espressione rilassata sul volto...era stupendo. Prese a passargli una mano tra i capelli. Erano così morbidi.. Passò poi ad accarezzargli una guancia, dove aveva quei graffi così strani. Lui si muoveva appena contro la sua mano, per approfondire quelle carezze tanto dolci. Hinata continuò con un velo di imbarazzo. Ma non poteva fare a meno di accontentarlo, era così dolce. Continuò ancora un po'.

-Mamma..- un sussurro. Un'espressione di preoccupazione e angoscia presero vita sul volto abbronzato del ragazzo. Forse un incubo? Un brutto ricordo? O un bel ricordo, ma doloroso? Non lo sapeva. Aveva la tentazione di svegliarlo, ma doveva essere davvero stanchissimo. Non aveva dormito per niente quella notte. Non ci voleva un genio per notarlo. Aveva due occhiaie che lo lasciavano trasparire. Si sentiva abbastanza in colpa, decise quindi di lasciarlo dormire. Gli diede bacio sulla guancia, arrossendo un po' per quel gesto inaspettato persino da lei stessa.

-Mamma..-

-Shhh Naruto... Dormi...- e quelle parole ebbero il potere di tranquillizzare il biondo.

Intanto Hinata si allontanò da lui per dirigersi verso colui che ha fatto e avrebbe fatto sempre parte della sua vita. Si sedette sullo sgabello nero in pelle. Si posizionò con la schiena diritta, le braccia a formare un angolo retto. Una melodia dolce iniziò a vagare in quella casa. River flows in your, di Yruma. Prima dolcemente, poi un po' più forte, per poi ritornare ad un andamento più soffice, ma non lento. Le sue mani sembravano danzare, e il suo piede premeva sul pedale ad ogni battuta. Finì con estrema delicatezza, per non rovinare quella sensazione di magia, libertà, amore. La musica sarebbe stata la compagna che non l'avrebbe mai lasciata.

-Sei eccezionale..- Hinata si voltò velocemente e vide Naruto scrutarla profondamente, seduto come prima sul divano dietro di lei, con gli occhi lucidi e un sorriso dolce sulle labbra.

-Mi dispiace Naruto, non volevo svegliarti- disse davvero dispiaciuta la mora.

-Se non mi fossi svegliato non ti avrei sentito suonare- lei abbassò il capo, imbarazzata per quel complimento.

-Sapevo che mi avresti fatto provare emozioni meravigliose- continuò con un sorriso raggiante e soddisfatto. -Sai anche mia madre suonava spesso questo brano, diceva che le ricordava l'incontro con mio padre.. ma devo ammettere che a confronto tu sei mille volte più brava..-

-N-non dire così, sono sicura che lei era una ottima pianista- Hinata si alzò e si sedette con grazia vicino a Naruto, che fissava le sue labbra col il desiderio di appropriarsene. Erano così vicini. Hinata non aspettava altro, e senza rendersene conto afferrò la maglia del biondo e lo baciò. Lui rimase spiazzato dal conoscere questa parte di Hinata così impulsiva e sorrise sulle sue labbra. Mentre rispondeva al bacio si sentì accarezzare il viso dalle mani della corvina, che lo spingevano sempre di più verso le sue labbra. Presto quel bacio divenne un intreccio di lingue, che seguivano il ritmo l'una dell'altra. Le cinse i fianchi e per un momento tornò al loro primo bacio su quella panchina al parco. Ma questa volta non voleva accontentarsi di un semplice bacio. Una voglia sempre più grande cresceva in lui. La fece alzare prendendola per mano, senza però mai interrompere quel bacio, portandola in camera sua, facendola sdraiare sotto di lui su quel letto a due piazze. Si staccarono per riprendere fiato e si guardarono finalmente negli occhi. In tutti e due si leggeva la voglia di andare oltre, ma insieme alla voglia c'era anche la paura. Per Hinata infatti quella era una cosa nuova, non l'aveva mai fatto, anche se l'idea che la sua prima volta fosse con Naruto la tranquillizzava già un bel po'.

Naruto intanto preso ormai dal desiderio di averla la riprese a baciare con più foga, intrufolando una mano sotto la sua maglietta, toccandole la pancia per poi andare più su, incontrando l'ostacolo che non gli permetteva di andare oltre. Hinata sussultò, improvvisamente spaventata. Tornò con la mente a quella volta col suo ex, e poi pensò a quella sera di pochi giorni prima, quelle mani che la toccavano in ogni parte del suo corpo, volendola usare come divertimento per quella sera. Si irrigidì di colpo, interrompendo quella passione nascente, non rispondendo più al bacio e staccandosi dalle sue labbra.

-Naruto basta..-

Naruto si allontanò lentamente, guardandola interrogativo e preoccupato.

-H-ho fatto qualcosa di sbagliato?-

-No ma..- dal tono della sua voce Naruto capì che forse era meglio lasciare stare, in fondo era presto ancora. “Accidenti a me e alla mia impulsività..” si continuava a rimproverare. Si coricò di lato a lei, che aveva girato la testa dalla parte opposta per non guardarlo. “Che figura..” pensò il biondo.

-Mi dispiace Hinata, perdonami- “Cosa? Ma non è lui che si deve scusare..”

-Scusa, davvero... non dovevo avventarmi così.. sono stato troppo precipitoso..- aveva capito che c'entrava la violenza che stava per subire l'altra sera.”Ha ragione, è naturale che è come se abbia rivissuto quei momenti” -Non sono come quei tipi, so aspettare-

Hinata si voltò sorpresa da quelle parole. Aveva un sorriso rassicurante sul volto. Pensava di averlo fatto arrabbiare, e si ritrovava ad accettare delle scuse anziché darle. Si tranquillizzò.

-Scusa Naruto.. ma.. n-non mi sento pronta..-

-Ti ho detto o no di stare tranquilla?- disse ridendo mentre scendeva dal letto porgendole la mano. Lei sorrise. Si sentiva finalmente al sicuro. Si sentiva capita, amata. Non immaginava che Naruto fosse così meglio di come l'aveva immaginato. Gli strinse la mano e si diressero al portone.

-Dove andiamo?- gli chiese confusa.

-A casa mia! Adesso tu sei la MIA fidanzata e starai da me!- lei strabuzzò gli occhi arrossendo. Lui invece era solo felice come un bambino.

-Che s-stai dicendo?-

-N-non vuoi?- chiese lui titubante e con un tono deluso. Hinata non seppe resistere a quegli occhi di colpo così tristi.

-Sì va bene, a patto che mi lasci portare il mio pianoforte!- disse lei contenta. In fondo cosa aveva da perdere? Ci guadagnava e basta. Avrebbe avuto Naruto con lei, e anche il suo pianoforte!

-Certo! Potrai portare tutto quello che vuoi!- rispose di nuovo raggiante il biondo. Hinata gli sorrise dolcemente. Quella mattina al bar aveva una faccia distrutta, gli occhi spenti e tristi, adesso invece era tutto il contrario. In più andava ad abitare con Naruto. Cosa poteva capitare di brutto quel giorno?

 

 

-Calmati Temari! Non puoi trattarlo così solo perchè è il tuo ex!-

-Tu sei strano Kiba, dovresti essere contento che non lo calcolo nemmeno!-

-Avanti, Shika è un mio amico, e ama Ino, che c'è di male ormai?-

-C'è che è il mio ex, e quindi lo devo odiare-

-Tema non dire stronzate-

-Adesso basta Inuzuka! Sarò pur libera di fare quello che mi pare no?- e si alzò dal divano della loro casa di Konoha, appartenente a loro due, Kankuro, Gaara e la sua ragazza. In quel momento passò giusto Kankuro che si sedette nel posto lasciato libero dalla sorella, di lato al suo cognatino, che non aveva mai sopportato.

-Dovresti cercare di capirla, stupido cagnaccio- gli ringhiò il più grande.

-Ma fatti i cazzi tuoi e venditi le tue stupide marionette, ficcanaso- si guardarono in cagnesco.

-Mpf, tanto sei tu quello che ci perde- disse il più grande mentre si alzava. Kiba fece in tempo ad afferrarlo per il braccio.

-Che devo fare?- chiese sperando che almeno questa volta Kankuro lo aiutasse, ma erano speranze vane.

-Fatti tuoi, stronzo, non mi sei mai piaciuto- e se ne andò lasciando Kiba alle proprie domande e imprecazioni. “Io stronzo? Mpf! Ma si è guardato? Baaah!...Cavolo Temari, sei impazzita anche tu?”

 

Temari era sul letto che condivideva da un paio di giorni, dal loro arrivo a Konoha, con Kiba, girata da un lato, verso la finestra. Pensava. Ma non a Kiba, no. A Shikamaru. A quanto erano stati affiatati come coppia, a quante volte avevano fatto l'amore anche se erano decisamente troppo giovani, poi tutto era finito. Lui aveva capito di non amarla più, e si erano divisi le strade. Non si vedevano da troppo tempo, e quando lo vide a casa di quel..confetto rosa..come si chiamava? A si, Sakura.. beh era con una ragazza bellissima, capelli lunghi raccolti in una coda alta. Non ci aveva più visto. Possibile che fosse gelosa? Un ritorno di fiamma? Spera di no, ma da come si è comportata sia con lui che con Kiba, si lascia benissimo intendere il contrario.

-Temari- era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse dell'entrata di Kiba, che adesso la stringeva da dietro. -Ehi..si può sapere che hai?- oh cavolo, quanto le piaceva quando si preoccupava così per lei. Lo aveva incontrato per caso in un bar. Demoralizzati entrambi, che prendevano wisky a non finire nonostante non avessero nemmeno 17 anni. Un sorriso si fece spazio tra le sue labbra al ricordo di Kiba con le guance rosate e una voce strana che ripeteva di avere 18 anni, quindi essendo maggiorenne avrebbe potuto continuare a bere. Lei gli aveva detto di smettere(mentre beveva un sorso), poiché si vedeva che non aveva raggiunto ancora la maggiore età, ma lui l'aveva risposto “potrei dirti la stessa cosa”. Dopo essersi squadrati un po' con uno sguardo fulminante, iniziarono a ridere e poi, forse per colpa dell'alcol, si erano ritrovati a fare sesso in uno sgabuzzino. Dopo la sbornia si chiesero a vicenda cosa fosse successo per arrivare a bere, non preoccupandosi molto sull'accaduto, in fondo era stata solo una scopata per scaricarsi, dicevano. Eppure sentivano che l'altro soffriva. Scoprirono che entrambi avevano chiuso una relazione. Lui con una certa Yugito, lei con Shikamaru. Da lì iniziarono a diventare amici, qualche volta si ritrovavano a fare sesso per scaricarsi un po', e dopo un anno lui si era dichiarato, facendole aprire gli occhi, facendole capire che anche lei era innamorata di Kiba, quello stupido ragazzo del bar, quello sempre a spasso con Akamaru. Ma adesso? Lei lo amava ancora? Sì, lo amava, ma forse amava anche Shikamaru. “Dannato Shikamaru!”

-Temari- la richiamò affondando il viso nel suo collo.

-Forse dovremmo prenderci una pausa- Kiba si irrigidì, e questo Temari lo capì dal suo abbraccio.

-P-perché?-

-Perché è meglio per entrambi-

-S-se è per prima, scusa, i-io non volev-

-No Ki... tu non hai fatto niente-

-E allora cosa c'è che non va?- chiese con le lacrime agli occhi.

-...- la mente di Kiba fu subito attraversata da una supposizione.

-Non è per Shikamaru vero?- lei non rispose, e chi tace acconsente giusto? Beh forse non sempre, ma in questo caso decisamente sì.

-Lo ami ancora?- lo chiese quasi come un sussurro, mentre non riuscì a trattenere una lacrima, che prepotente attraversò i tatuaggi rossi, per poi finire sul cuscino.

-Forse sì- sospirò lei, consapevole che avrebbe fatto del male al ragazzo. Ma non poteva dimenticarlo. In fondo anche con Shikamaru era stata bene, ma aveva la mente confusa, non sapeva che fare, e una pausa di riflessione le era sembrata la decisione più giusta da prendere. Sentì Kiba allontanarsi, e le fece male, già sentiva la sua mancanza.

-Come vuoi Temari..ma..sappi che non io ti amo lo stesso, non posso dimenticare te, come ho fatto con Yugito e le altre..e..b-basta v-volevo solo c-che lo sapessi- e uscì ancora mosso dai singhiozzi che non era più riuscito a trattenere.

 

 

 

Intanto Naruto ed Hinata si stavano dirigendo verso la casa del biondo, ma su richiesta della mora si diressero invece a casa di Sakura, la casa dove di solito si riunivano, poiché lei era l'unica delle ragazze a cui i genitori avevano comprato una casa enorme solo per lei. Appena arrivati Naruto vide che c'erano varie macchine, il che significava che c'era più di una persona in casa, tra cui Sasuke.

-Hinata, sicura che posso venire?- lei arrossì per quello che aveva in mente di fare, ma annuì convinta. Naruto invece non era molto sicuro, che stava succedendo? Che voleva fare? Comunque alla fine entrarono tenendosi per mano e dopo aver chiuso la porta, tutti si girarono verso di loro.

-Hei Hinata! Come stai?- chiese Tenten. -Mi devi raccontare tutto,TUTTO, dell'appuntamento, capito?- anche lei altre due ragazze si unirono a Tenten facendo domande, non accorgendosi però del povero Naruto, che alzò un sopracciglio scettico.

-Ehi dobe, vedo che finalmente ti sei dato da fare-. Gli unici ad essersi accorti di lui erano Sasuke, un ragazzo con gli stessi occhi di Hinata, ma più freddi, che cingeva la vita alla ragazza coi due codini, e un ragazzo con una coda e un'aria annoiata, che sedeva vicino alla bionda. Dove diavolo si trovava?

-Che fai qua teme?- chiese di rimando a Sasuke. Appena il biondo parlò però le ragazze smisero di fare domande alla povera Hinata, che sospirò sollevata annotandosi di dover ringraziare il suo ragazzo.

-Questa è la casa della mia ragazza dobe, piuttosto tu che fai qua.-

-Sinceramente non ho idea, mi ci ha portato Hinata- a quel punto notò uno sguardo glaciale su di sé, di quell'essere strano che lo squadrava da quando ha messo piede in quella casa, lo stesso che aveva gli occhi simili a quelli della sua dolce metà.

-E tu chi saresti?- gli chiese la ragazza bionda. Poi parve notare le mani ancora intrecciate. -Ahhh allora sei tu-

-Cosa? È lui?!- chiese la “due-codini”.

-Sì ragazze, è lui Naruto- disse Sakura con superiorità mentre incrociava le braccia.

-Beh, niente male Hinata complimenti!-

-Già davvero notevole! Hai buoni gusti!- dissero Ino e Tenten guadagnandosi un'occhiataccia dai loro fidanzati.

-Io e N-Naruto st-stiamo insieme- disse imbarazzata e tutto d'un fiato la mora mentre stringeva la mani del biondo fino a stritolarla. Naruto arrossì, in fondo lo stavano guardando tutti. Ma c'era davvero bisogno di tutto quello? Ma ormai.. dopo un po' il silenzio venne rotto contemporaneamente dalla voce stridula delle tre ragazze che iniziarono a gridare lanciandosi sulla fidanzata. Povera Hinata! Intanto sciolsero di malavoglia la stretta delle loro mani e lui si avviò verso il suo amico e gli altri.

-Piacere Shikamaru- disse il compagno della bionda seccato.

-Neji- quello strano, che continuava a guardarlo con occhi minacciosi.

-Sasuke- quello moro che.. che cavolo, c'era riuscito a farlo cascare, stava per stringere la mano pure a lui. -Sei proprio un dobe- disse divertito.

-Zitto teme, si può sapere perché sono qua?-

-Tranquillo, questa seccatura l'abbiamo dovuta affrontare anche noi..solo che c'era solo Sasuke allora, visto che io e Neji siamo arrivati insieme con le nostre..seccature- Naruto annuì poco convinto. Ancora quello sguardo addosso. Si sentiva a disagio, e lui non era un tipo da farsi mettere i piedi in testa.

-Si può sapere che cavolo hai da guardare?- chiese alterato.

-Trattala bene o ti faccio passare una vita infernale- quella minaccia gli fece inarcare un sopracciglio. Un attimo.. Neji? Quello stesso Neji della storia di Hinata?

-Sei suo cugino giusto? Allora..la tua fidanzata si chiama..- come si chiamava quella dove Hinata abitò per quasi un anno? Ah sì! -Tenten! La bionda invece è..Ino, e poi c'è Sakura, e.. no, Shikamaru non l'ha nominato- inizialmente si guardarono spaesati. Ma forse Hinata gliene aveva parlato. Shikamaru non ci fece molto caso al fatto di non essere stato nominato dalla Hyuga, poco importava.

-Sì, sono Neji Hyuga- ancora quello sguardo, e basta cavolo!

-La smetti di guardarmi così?- poi rispose alla “minaccia” di poco prima -..e comunque certo che la tratto bene, e non perché me lo dici tu- disse spazientito. Neji sorrise, sì, quel Naruto gli sembrava apposto. Poi la bionda parlò.

-Allora Naruto Uzumaki, io sono Ino Iamanaka, lui Shikamaru Nara, poi c'è Tenten con Neji Hyuga, Sakura Har-

-Haruno e Sasuke Uchiha, sì- completò lui lasciandola sbigottita. Poi si ricordò che Sasuke e Naruto erano già amici da prima quindi lasciò stare. Comunque voleva metterlo alla prova, solo per vedere se era tanto buono come diceva Hinata.

-Allora Hinata.. invece cosa hai fatto con il ragazzo di quel giorno, del giorno del film.. moro, capelli castani e occhi neri, giusto?- Hinata arrossì, dal tono di Ino aveva capito che avevano scoperto la sua piccola bugia. Naruto la guardò scettico. Quale ragazzo? Poi si ricompose, in fondo adesso stavano insieme, se lo sarà dimenticato. Ma iniziava ad essere un po' geloso che Hinata avesse avuto quell'incontro.

-I-Ino, n-non era ver-

-Avevi detto che era bellissimo o sbaglio?- nessuno capiva le intenzioni della bionda di far ingelosire Naruto, pensavano invece che stava solo facendo una cazzata per farli lasciare da subito.

-Sì ma non era vero- disse di colpo Hinata sicura di sé, non voleva far dubitare Naruto di lei. -Era biondo con occhi azzurri, mi ha dato un passaggio fin qua e volevo vedere se ci saremmo rincontrati, per questo non vi ho detto niente- Naruto si tranquillizzò sospirando, regalandole un sorriso imbarazzto. Le altre iniziarono a fare un applauso alla loro amica che aveva mandato la sua timidezza all'altro paese e dopo essersi salutati i due uscirono.

-E' stato il giorno più imbarazzante della mia vita!- sbuffò Naruto, mentre dava un casto bacio alla mora, che se la rideva divertita.

 

 

*AnGoLo MaRy*

Weeeeeeeee anche questo pubblicato in tempo :P

Come vi sembra? Lo so che vorreste fucilarmi per il fatto che la nostra bella coppietta si è fermata sul punto più bello, ma è stato una decisione dell'ultimo secondo.. spero che nonostante questo vi sia piaciuto ^^

Hinata che suona il pianoforte è super secondo me xD ho pensato fosse perfetta per questo strumento, ma l'ho scelto soprattutto perché è il mio strumento, visto che lo suono xD lo so, non vi interessava e.e'

Chi altro abbiamo? Ah sì, Kiba e Temari.. come finirà tra i due? Boh vedremo :D

L'incontro a casa di Sakura? Com'è? XD

Hinata si trasferirà da Naruto? Kiba e Temari che faranno?

Spero che impiegherete un minutino per recensire :)

grazie a tutti voi!

Mary  

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Capitolo 9
*** 9 ***


-Adesso mi vuoi spiegare perché siamo dovuti tornare indietro?- Naruto si lamentava da un po' ormai. Usciti da casa Haruno la Hyuga lo aveva fatto tornare indietro.

-Mi stai dicendo che ancora non ci sei arrivato?- chiese ridendo la mora. Naruto si perse in quella risata tanto dolce e sincera.

-No.. mi spieghi il perché??- sembrava un bambino a cui veniva vietato di comprare un gelato. Quel broncio tenero e adorabile faceva impazzire la mora.

-Se devo venire da te, devo pur portarmi qualcosa no? Almeno qualche vestito..- Naruto sembrò finalmente capire e si diede dello stupido per non esserci arrivato da solo.

-Hai ragione! Vabbè, allora aspetto qua..- le disse mentre lei scendeva dallo scooter.

-No tu inizia pure ad andare.. Sai, dovrei portare anche la macchina, quindi ti raggiungo appena finisco-

-Ma..-

-Niente ma..non sai nemmeno quanto tempo ci vuole per aggiustare tutto, avanti vai!- lo ammonì lei. Naruto non si trattenne e le rise in faccia.

-Sembravi una mamma isterica!- e dopo averle rubato un bacio fugace, si mise il casco e sfrecciò via. Hinata sorrise. Era proprio sfacciato e sincero. Non poteva chiedere di meglio e con ancora un sorriso stampato sul viso entrò in casa per darsi da fare, sotto due occhi che avevano seguito tutta la scena, a loro insaputa.

 

 

 

Naruto andò da Rasen, e iniziò a raccontargli la sua giornata, non potendo contenere più la sua felicità. Lui sembrava capirlo e dopo avergli dato un bel gruzzolo di cibo lo cavalcò, sentendo di nuovo la sensazione di libertà nel corpo, la stessa sensazione che, era sicuro, provava anche il suo cavallo. Era ormai tardo pomeriggio e andò a farsi una doccia. Uscì, si asciugò, si vestì, preparò la cena... ma di Hinata nessuna traccia. Quanto ci voleva? Poi una vibrazione, il telefono, un nome, un messaggio.

“Scusa Naruto, oggi non posso proprio venire, ti spiego tutto domani.”

Naruto lesse e rilesse quel messaggio. Cosa c'era che non andava? Era successo qualcosa? Sospirò. Stava andando tutto così bene.. ma.. ripensandoci.. era passato troppo poco tempo da quando si erano casualmente conosciuti.. era stato, al solito, frettoloso. Forse era successo davvero qualcosa, e allora avrebbe aspettato l'indomani per chiarire. O non voleva venire perché in effetti era troppo presto? Ma nonostante questo le era sembrata contenta quel pomeriggio.. alla fine decise di lasciarsi andare alla prima opzione, si stava facendo troppe paranoie. Aveva sbagliato, ancora, sì, ma avrebbero parlato l'indomani. Si buttò sul divano sbuffando. Non aveva pensato due volte a chiederle di trasferirsi, ed aveva sbagliato. Eppure era convinto che qualcosa di buono ci fosse alla fine. Non sarebbe rimasto più da solo, in quella casa che da ormai troppi, troppi anni, era diventata troppo grande solamente per lui. Ennesimo sospiro. Con Hinata sentiva di poter dimenticare, di poter lasciare indietro quel passato doloroso, di poter rivivere finalmente senza pensieri, proprio come quando aveva sei anni. Si passò una mano sul viso come per scacciare i ricordi, che non lo lasciavano in pace nemmeno per un minuto, senza successo. Le immagini di quegli uomini, gli uomini dell'Akatsuki, che sparavano un colpo dritto a sua madre, lei che si accasciava vicino a suo padre, stringendogli la mano, piangendo, bofonchiando qualcosa. Suo padre intanto a terra, morto.. erano una famiglia così bella. Appena entrava a casa, una volta, sentiva il calore familiare invadergli il corpo, il profumino di ramen cucinato da Kushina, il migliore del mondo secondo Naruto. Vederli morire, per un bambino, segna la fine. La fine di quella vita, la fine di ogni cosa, la fine e basta. Non poteva rivivere più i momenti al parco a giocare con suo padre mentre sua madre rideva a crepapelle, non poteva sentire più i litigi scherzosi dei suoi, non poteva vederli insieme a cavallo, non poteva sentire più un loro bacio, né vedere i loro sorrisi raggianti, solari, rassicuranti, apprensivi. Adesso appena entrava in casa, sentiva solo un gelo al cuore, gli trasmetteva freddo, non più calore. E il calore familiare non poteva esserci, non più, la sua famiglia non esisteva più.

Chissà se ci sono novità sulle indagini?

Avrebbe voluto vederli in prigione quei bastardi. Gli avevano rovinato l'infanzia, anzi, la vita.

La mia famiglia non esiste più, non esiste più.

I ricordi della madre in coma, e un secondo dopo senza vita si fecero nuovamente spazio nella sua mente.

L'ultima possibilità di essere felice è andata in frantumi in men che non si dica. Oh mamma..

L'unica cosa che aveva bisogno per non piangere in quel momento era compagnia. “Chissà, forse Sasuke può uscire con me..”

 

 

 

-Stai meglio?-

-S-sì..-

-Ti porto una camomilla?-

-N-no n-non ne ho b-bi-bisogno..-

-Non piangere Ki.. non piangere- e lo abbracciò come solo una amica può fare. Trasmettendogli dolcezza e comprensione.

-S-sto b-be-bene H-Hina...-

-No che non stai bene.. aspetta qui, torno tra un paio di minuti- e si alzò dal letto, lasciandolo un po' solo. Si diresse in cucina, mettendo l'acqua sul gas, attendendo che bollisse. Quel pomeriggio stava per uscire di casa con una valigia per almeno un paio di giorni, alzò gli occhi per aprire la macchina e..

-H-Hinata- Kiba la guardava triste, disperato, cercava aiuto. Camminava lento, non era il solito Kiba. Era successo qualcosa.

-Cos'è successo?- notò i suoi occhi arrossati per le lacrime.

-Temari..- e scoppiò di nuovo in lacrime. Lei lo portò dentro, cercò di consolarlo, e finalmente seppe perché era ridotto in quello stato: Temari lo aveva lasciato, perché forse ancora amava Shikamaru. Poté leggere negli occhi dell'amico una disperazione devastante. Lui era davvero innamorato di Temari, non era una delle sue solite relazioni di una settimana. Era anni ormai che stavano insieme. Si era anche trasferito a Suna per lei. Poteva capirla, sì. Continuare a stare insieme a Kiba in fondo sarebbe equivalso a prenderlo in giro. Ma lui non meritava di stare così, lo sapeva.

Mandò un messaggio a Naruto, evitando di chiamarlo: se Kiba avrebbe sentito la conversazione si sarebbe di certo sentito in colpa. Aveva anche dovuto momentaneamente mentirgli. Gli aveva spiegato che la valigia la stava semplicemente portando in macchina perché occupava spazio in casa e che naturalmente era vuota. La prima scusa che le era venuta in mente, insomma.

L'acqua bolliva. La spense. Mise dentro una bustina di camomilla. E, anche se in ritardo, il suo cellulare finalmente vibrò. Aveva risposto. Dopo tanto certo, ma aveva risposto. Aveva sicuramente visto tardi il messaggio, per non aver risposto subito. Oppure era rimasto deluso. A quel pensiero si incupì preoccupata, ma in fondo aveva o no buone ragioni? Gli avrebbe spiegato tutto il giorno seguente. Lesse il messaggio.

“Tranquilla, a domani. Ti amo”

Arrossì a quel “ti amo”. Quanti ne avrebbe ricevuti da quel momento? Così sinceri? Sorrise, preparò la tazza con la camomilla e la portò a un Kiba depresso. Doveva risolvere prima quella situazione.

 

 

 

-Teme hai da fare?-

-Non mi hai dato nemmeno il tempo di dire “pronto”. Tsk, sei un caso perso dobe-

-Hai da fare?- ripeté senza ascoltarlo.

-Direi di sì..- Naruto sospirò rassegnato. “Un'altra serata di solitudine” pensò contrariato. -Sono con Sak..-

-Con Sakura sì sì ho capito, al solito praticamente- non si era controllato, di solito sopportava il fatto che il suo migliore amico non avesse più molto tempo per lui, ma non poteva di certo biasimarlo per questo, era la sua ragazza in fondo.

-Si può sapere che ti prende? Non posso stare con la mia ragazza?- rispose di rimando l'altro con tono freddo e alterato. L'altro decise di lasciar perdere, in fondo chi era lui per dirgli: “sì che ci puoi stare, ma a volte esisto anche io!”. No, non era decisamente in vena di litigi.

-Sì tranquillo, beh buonanotte allora- anche se la notte per il moro era ancora mooolto lunga, lo sapeva bene. Sorse una domanda nella sua testa: ma quelli scopavano ogni santissima notte? Scosse la testa pensando bene di andarsene a dormire, in fondo stava morendo dal sonno, considerando che la notte precedente non aveva chiuso occhio.

 

 

 

E mentre Naruto si metteva sotto le coperte, Hinata e Kiba stavano seduti sul divano, uno sulle spalle dell'altra. Sembravano quasi una coppia, ma erano solo una coppia di amici, da tantissimo tempo.

-H-Hinata.. credi che non mi amerà mai più?-

-Spero sia solo un momento passeggero, forse presto tornerà tutto come prima- non sapeva come altro consolarlo.

 

 

Il mattino seguente passò velocemente. Chi al lavoro, chi a casa, chi in giro.

Naruto era impaziente di vedere Hinata. Già non riusciva a starle lontano un giorno. Ma Kakashi non la vedeva allo stesso modo. Alle quattro quel pomeriggio lo voleva di nuovo al lavoro, visto che Yamato non c'era, perciò andò a casa, si fece una doccia, pranzò col suo ramen precotto e prese il motorino, avviandosi al centro della città.

Intanto Hinata aveva cucinato molte delle cose che piacevano a Kiba. Quella mattina erano andati a fare la spesa insieme, e gli aveva così strappato qualche sorriso. Quella notte era stata insonne per il povero amico, ma adesso, decisamente più tranquillo, dormiva beatamente sul letto della mora. Intanto quest'ultima lavò i piatti e diede una pulita veloce alla casa.

“Chissà che sa facendo Nar..?”

DLIN DLON.

Andò ad aprire e con suo grande stupore si trovò proprio il ragazzo davanti, con un paio di pantaloni bianchi che gli fasciavano perfettamente le forme e una maglietta leggera e semplice blu.

-Hei Hinata!- lei invece era con vestiti larghi, che le nascondevano le sue forme vistose, ma a Naruto sarebbe piaciuta anche con un sacco addosso.

-N-Naruto.. entra- parlava piano, e il biondo si chiese perché, poi scosse la testa e fece come gli era stato detto. Gli fece cenno di accomodarsi sul divano, e così fece.

-Allora, cosa dovevi dirmi?- chiese lui con la sua solita voce squillante.

-Shhh, non gridare- lo ammonì lei. “Ma che succede?” pensò stranito.

-E perché?- chiese cercando di parlare a bassa voce.

-C'é Kiba che dorme là dentro..- la faccia di Naruto la guardò interrogativa. Prima che potesse dargli il tempo di pensare cose sconce lo prese per il polso portandolo fuori, appoggiando la porta di casa. Dopo avergli raccontato come stavano le cose Naruto si dispiacque molto per l'amico, preoccupandosi non poco.

-Menomale che è venuto da te, l'ultima volta si è ubriacato come un pazzo..- disse pensieroso. La mora lo guardò interrogativa. Come faceva a saperlo? E come si conoscevano con Kiba? Lui non gliene aveva mai parlato. Ma ne avrebbero parlato in un secondo momento poiché non fece in tempo a chiedere nulla che fu trasportata da un caldo e appassionante bacio. Si staccarono quando non ebbero più fiato, salutandosi.

-Vado a lavorare.. tu fa' attenzione, e se c'è qualcosa che non va chiamami ok?- lei annuì non capendo quelle raccomandazioni. -Ti amo- le rubò un altro bacio a fior di labbra e andò via facendole l'occhiolino, ma con un sorriso strano. Sì, perché Naruto non era per niente tranquillo. Si sentiva osservato. Era la seconda volta che capitava. Anche il giorno prima, sempre davanti casa di Hinata. Sperava di sbagliarsi, ma non sapeva quanto aveva ragione.

 

 

AnGoLiNo AuTrIcE

*spunta da dietro la porta, spaventata da possibili pomodori *

Emh.. eccomi ^^” *schiva un pomodoro * Ehiiii! So che non ascolterete le mie scuse, ma fatemi almeno parlareeeee D:

Allora, intanto scusate per il ritardo imperdonabile di questo capitolo. La settimana scorsa non ho avuto il computer, e quindi nemmeno la possibilità di scrivere questo scempio. Questa settimana invece è stata una di quelle piene, piene, piene di impegni, causa: scuola.

Dunque perdonatemi per favore!! :(

Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto. L'ho concluso con un pizzico (un pizzico?!? nd voi)...e va bene.. una montagna di mistero -.-

Spero di ricevere vostre recensioni, e spero anche che le recensioni aumenteranno.

Impiegatelo un minutino se volete, è ben accetto! ;)

Un grazie a tutti voi che leggete, recensite, preferite, seguite la mia storia :)

A presto raga <3

Mary

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Capitolo 10
*** 10 ***


Naruto voleva tornare da Hinata, aveva un brutto presentimento, e invece si ritrovava chiuso in quel bar di pazzi a servire gente pazza sotto l'ordine del suo capo completamente..pazzo.

Dopo un po' entrarono Sasuke, Neji e Shikamaru, sedendosi al bancone.

-Che seccatura.. perché ci hai portato qui? È noioso- iniziò Shikamaru.

-Già Sasuke, il solito bar è decisamente più grande e..- continuò Neji.

-Fornito, sì sì, lo so già- concluse seccato Sasuke. Non gli andava di discutere ancora. Li aveva portati allo Sharingan perché era il bar del suo migliore amico e non voleva obiezioni. Sì è vero, il bar di Suigetsu e di sua moglie Karin era un tantino..molto..meglio, ma era sempre troppo pieno di gente, confusionale..insomma, niente a che fare con un bar che tirava quanto gli serviva per farlo andare avanti e pagare quel che bastava i dipendenti. E poi lì lavorava Naruto, ora che faceva parte del suo gruppo non poteva di certo andare in altri bar. Che figura ci avrebbe fatto?

-Ehi ragazzi! Come mai da queste parti?-

-Naruto?!- ripeterono all'unisono Neji e Shikamaru, sorpresi.

-Che ci fai qui?- si riprese Shika.

-Ci lavoro- rispose il biondo come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Neji era perso nei suoi pensieri. “Cioè.. il fidanzato di mia cugina lavora in uno stupidissimo bar? Non guadagna niente, come pretende di mantenerla?!? No, così finirà che Hinata lo dovrà aiutare economicamente... e se Naruto la vorrà usare?...” si faceva pensieri stupidi, eppure li continuò a fare fino a quando Sasuke non lo interruppe leggendo nei suoi occhi anche i suoi pensieri.

-Si è mantenuto da solo fino ad ora, non ha bisogno dei soldi di tua cugina- gli sussurrò, e non servì continuare perché Neji capì subito, e se Sasuke, freddo e indifferente con tutti, si fidava di quel ragazzo, beh lui avrebbe fatto altrettanto. Ma ripensandoci.. che voleva dire che si era mantenuto DA SOLO? Boh, sorvolò e iniziò a seguire la conversazione che si era creata tra Naruto e Shikamaru. Non era una vera e propria conversazione. Naruto gli elencava gli alcolici e l'altro gli rispondeva sempre con un cenno negativo della testa.

-Allora mi spieghi cosa cavolo vuoi?!?- si spazientì Naruto.

-Tre birre- rispose, al posto di Shikamaru, Sasuke. Naruto lo guardò grato per averlo salvato da quel tizio perennemente seccato. Mentre il biondo le preparava, Sasuke pensava che il suo “piano” inutile era fallito. Doveva portarli in quel bar, di pomeriggio, perché sapeva che Naruto lavorava di mattina, per dirgli che era quello il lavoro del biondo e per raccontargli qualcosa della sua vita, tanto per fargli capire come era fatto, e invece se lo era ritrovato là. Non poté fare a meno di pensare alla telefonata della sera prima per tutto il giorno, gli aveva negato la sua compagnia, e non era stato da vero amico. In effetti era da un paio di anni che lo trascurava parecchio. Sì, certo, si incontravano quando lui non era a casa o con Sakura, ma poi? Sapeva che quando tornava a casa dal lavoro Naruto si sentiva solo, e a volte lo chiamava apposta, ma lui, cercando di convincersi sempre del contrario, lo insultava un po', come erano soliti fare, e un “dobe” di qua e un “teme” di là, finiva che chiudevano la chiamata. In fondo Rasen non poteva fare quanto fa un uomo, così aveva deciso di cambiare. Non esisteva solo Sakura, la sua fidanzata lunatica e dolce, ma anche quel migliore amico che non lo aveva mai lasciato, che non si era mai lamentato nonostante avesse dovuto farlo.

-Eccovi le birre- Naruto tornò con i tre bicchieri pieni fino all'orlo.

-Porta un altra- il tono freddo inconfondibile di Sasuke. Naruto lo guardò scettico.

-Perché?-

-Non si domanda ad un cliente il perchè sceglie una determinata cosa. Portagli immediatamente la birra, senza fiatare. Salve Sasuke, ragazzi.- si intromise un uomo con una maschera che gli copriva il volto, salutando Sasuke e gli altri. Sembrava parecchio incazzato.

-K-Kakashi..- a Naruto aveva sempre fatto paura quell'uomo, con i suoi sbalzi d'umore. E ora che non c'era Yamato poteva immaginare come fosse, poteva dichiararsi o morto o licenziato. Prese la birra e la porse a Sasuke cercando di mantenersi allegro.

-Avanti bevi- ordinò Sasuke. Naruto sgranò gli occhi. “Ma è pazzo o cosa?!”. Ma sotto lo sguardo duro dell'amico bevve in silenzio e velocemente, cercando di non farsi vedere dal proprietario, mentre gli altri parlavano del più e del meno.

-Allora Naruto, dove vivi?- domandò a un tratto Shikamaru.

-A via Kyubi, in una casa in periferia..-

-Via Kyubi eh? Una volta ci sono venuto, al maneggio Kurama..- si intromise Neji. Naruto per poco non si strozzò con il sorso di birra. -Sai dov'è? Credo che l'abbiano chiuso per un qualche incidente ai proprietari, non ricordo molto..- continuò Neji.

-Già..- rispose vago Naruto, poi venne chiamato da un cliente e non poté sottrarsi, il lavoro era lavoro, e già era troppo bere con dei clienti.

-Non prendere questo discorso Neji..- disse Sasuke passandosi una mano sulla fronte. Non voleva nemmeno immaginare come si potesse sentire Naruto, e gli dispiaceva. Dopo un po' il biondo tornò da loro, e Sasuke gli stava pagando le birre.

-No tranquillo, offro io- disse a tutti loro sorridendo. Riusciva a sorprenderlo sempre. Sapeva che poi i soldi li avrebbe dovuti mettere lui in un modo o nell'altro. In fondo non era lui il gestore.

-Prendili e tieniti il resto, dobe..ah, stasera passo a prenderti-

-Non mi servono i tuoi soldi, tanto meno il tuo resto! Temeeee- replicò l'altro alterato, era solo stato gentile e lui iniziava sempre ad insultarlo, ma Sasuke se ne stava già andando.

“Tieniti pronto dobe, stasera non sarai solo”

 

 

-Davvero posso stare qua?!-

-Tutto il tempo che vuoi!-

-Sei la migliore Dolce Luna!- l'altra rise.

-Sai che per questo strano nomignolo con cui mi chiami Naruto pensava fossimo fidanzati?- neanche Kiba si trattenne alla rivelazione e scoppiò a ridere.

-Quando mi sono lasciato con Yugito non hai idea di quanto ha insistito per non farmi bere!-

Hinata lo guardò interrogativa, e l'altro lo capì perché continuò immediatamente.

-Avevamo la stessa età eppure lui era il barista e io il cliente, diceva “Smettila! Si vede che non hai 18 anni! Non devi ubriacarti così!” ahahahahah non sai quanto ha insistito, ma poi è arrivato un uomo strano che lo ha sgridato. Gli aveva detto che non si danno ordini né consigli ai clienti! Dovevi vedere la faccia dispiaciuta che aveva Naruto! Ma dal giorno dopo sono andato sempre da lui, un po' per prenderlo in giro, un po' per bere un altro po'.. e siamo diventati amici.. poi gli ho raccontato di Tema.. era felice per entrambi..- concluse con un sorriso amaro. Hinata restò un attimo a riflettere sulle parole di Kiba e quelle di Naruto e..sì, combaciavano perfettamente. Sorrise, pensando che già allora lui lavorava, e per di più cercava di non far ubriacare Kiba! Le scappò un risolino, al che Kiba la guardò con un sopracciglio alzato. -Mi devi dire qualcosa?- intuì malizioso.

-Beh, io e N-Naruto...- arrossì

-Sì..- la invogliò.

“Ce l'ho fatta con Sakura e le altre, ce la farò anche con Kiba no?!” prese un respiro -Stiamo insieme!!-

Kiba iniziò ad abbracciarla, e contemporaneamente cercava una soluzione per Temari. Adesso che sapeva di Hinata e Naruto non voleva darle molto fastidio. L'avrebbe riconquistata, in qualche modo!

 

 

-Uffa Shikaaa! Ma l'hai vista?! Mi ha bellamente ignorata! Come si permette una ragazzina a..-

-Ino, quella ragazzina ha la tua stessa età..-

-Non mi importa!- Ino si strinse di più nella maglia di Shikamaru, col viso sul suo petto, seduti sul divano di casa Nara.

-Guarda che se sei gelosa è solo una seccatura in più-

-Quella Temari non smetteva di fissarti! E poi ti rispondeva male! Ma come si permette?-

-Non fai che parlare di questo inutile fatto da..precisamente due lunghissimi giorni.. piantala-

-No che non la smetto! Ma ti rendi conto che mi ha complet-

-Completamente ignorata? Sì sì l'ho capito, non fai che ripeterlo-

-Sei un insensibile Nara.- Shikamaru la guardò negli occhi. Quegli occhi acquamarina che gli piacevano tanto, come quelli di Temari all'apparenza, ma molto molto meglio a suo parere. Gli piaceva farla arrabbiare, ma adesso la cosa che gli andava di più era farla sua. La baciò delicatamente sulle labbra, sussurrandole un “ti amo” quasi impercettibile. Ino lo guardò estasiata. Cavolo quanto le piaceva quando faceva così! Lo tirò per la maglia trasportandolo in un appassionante bacio, dicendogli sulle labbra -Si capiva che ero gelosa?-

-Sì, ma non c'è da preoccuparsi, davvero- replicò lui con voce roca.

-Andiamo di sopra- e si può immaginare il resto.

 

 

 

 

Temari era ormai da due giorni che non usciva, ma adesso si stava cambiando, togliendosi il pigiama. La sua giovane cognatina Matsuri cercava di starle accanto, e quel giorno l'aveva invitata, o meglio costretta, ad uscire insieme. Per svago. Per dimenticare. Per distrarsi da quella situazione. Ma si può mai essere innamorata di due uomini contemporaneamente? A quanto pare sì. Pochi minuti prima però aveva ricevuto un regalo anonimo, una maglia. La più bella che avesse mai visto. Immaginò il mittente, e sorrise amaramente, ma contenta che ancora anche lui la amava, nonostante tutto. Quella maglia voleva comprarla il mese prima, quando ancora erano a Suna, ma Kiba continuava a dirle che era troppo scollata, e tutti le avrebbero messo gli occhi addosso. Quel gesto era come dire: non mi importa quanti occhi ti guarderanno, che facciano pure! Loro non potranno nemmeno sfiorarti, perché tu sei mia.

-Sono pronta- disse seccata alla castana uscendo dalla stanza. Quel tono le fece ricordare immediatamente Shikamaru, con i suoi modi di fare sempre seccati e noiosi.

-Anch'io! Sbrigati, voglio portarti a fare shopping!- a Temari brillarono gli occhi per alcuni secondi. Shopping? Era una vita che non ci andava, e l'idea la rendeva felice. Né Shika né Kiba erano disposti ad accompagnarla.. anzi, pensandoci.. Shikamaru non l'aveva mai portata a fare shopping, ma Kiba, sì Kiba sì.. anche se controvoglia aveva sempre fatto di tutto per vederla sorridere. Le mancava. Le mancavano i suoi sorrisi, le sue battute, i suoi scherzi, i litigi, i suoi baci, le carezze, tutto, le mancava tutto di lui. E di Shikamaru? Che le mancava di lui? Niente, alla fine. Il suo corpo? No.. Kiba era decisamente migliore, in tutto. Solo troppo esuberante, ma le piaceva quella sua parte. Sorrise alla conclusione di amare ancora Kiba, ma per dimenticare Shikamaru non sapeva ancora come fare.

L'intento di distrarre Temari stava funzionando, era incantata alla vista di un vestitino in vetrina: viola scuro, con sfumature rosa e argentate, che arrivava sopra del ginocchio e che lasciava la schiena scoperta. Poi una voce squillante di qualcuno di lato la portò a guardare chi fosse quella gallina che interrompeva la sua contemplazione.

-AHHHHHHH Shika Shikaaaa guarda! Ma non è stupendo?!?- sembrava una ragazzina in preda agli ormoni..per un vestito. Quella Ino era proprio strana. Si girò guardando il nuovo arrivato e sgranò gli occhi alla vista di Shikamaru, arrossendo della vicinanza. Poi formulò un pensiero che rispondeva alla realtà: Shikamaru Nara ha portato Ino Iamanaka, la sua ragazza, a fare shopping?! ma..è impazzito o cosa!? Tutte le volte che gliel'ho chiesto io e mi ha sempre detto di no..

Si infuriò alla realizzazione di quello che era diventato Shikamaru. Ma pensandoci, la doveva amare davvero tanto quella Ino, per portarla a fare compere. Sorrise. Il primo sorriso sincero dopo quei giorni infernali. Ora capiva, aveva provato invidia, all'inizio, verso la Iamanaka. Ma adesso era solo felice di vederli insieme, perché si amavano, e Shikamaru la amava al tal punto da portarla a fare shopping, come faceva Kiba con lei. Il sorriso svanì, lasciando spazio ad un espressione di totale determinazione: lei amava Kiba, e quindi sarebbero tornati insieme. Guardò un'ultima volta il vestitino, sorrise a Ino. -Prendilo, ti starebbe bene- e dopo averle fatto l'occhiolino uscì di corsa, cercando nella borsa il cellulare e seguita da una Matsuri sempre più confusa.

Ino guardò Shikamaru incredula. Cioè, non la odiava più allora? Sorrise di rimando, decisa a farle un regalo a quella Temari. Non sapeva perché, ma sentiva che erano simili, e che sarebbero andate d'accordo.

 

 

 

Naruto tornò a casa dopo un'estenuante giornata di lavoro. Stette un po' insieme a Rasen. Non vedeva l'ora di mettere qualcosa sotto i denti. Il giorno seguente, dopo il lavoro, aveva intenzione di andare da Hinata, per controllare che tutto andasse per il meglio e per vedere come stava Kiba. Ma adesso, ripensandoci, avrebbe dovuto lavarsi e vestirsi. Sì, perché Sasuke aveva trovato l'unico giorno in cui voleva dormire per uscire. Ma era felice che finalmente potessero stare di nuovo insieme. Al diavolo il lavoro, tanto si sarebbe svegliato ugualmente stanco! Con una nuova energia andò a farsi la doccia, mangiò qualcosa e cercò di ordinare la casa. Purtroppo gli spettavano anche questi doveri. Poi guardò la sua “cassaforte”. Un “portamonete” di dimensioni enormi a forma di ranocchio. Dentro c'erano tutti i suoi risparmi di quei 7 lunghissimi anni di lavoro. Ma non bastavano ancora. Lo ripose sentendo il rumore di una macchina provenire da fuori. “è già arrivato”. Suonarono al campanello e andò ad aprire, ma con sua grande sorpresa l'uomo che si ritrovò davanti non era Sasuke, bensì un uomo alto, con i capelli argento tirati all'indietro con una bottiglia di gel e gli occhi di un insolito rosa, illuminati da un non si sa che di malvagio. Si ricompose.

-Emh.. chi sei?-

-Piacere Hidan, il tuo incubo peggiore- sorrise malefico l'altro porgendogli la mano.

 

 

*AnGoLiNo AuTrIcE*

Ecco il nuovo capitolo! Siamo arrivati a dieci eh! :')

Che ve ne pare? È stata una bella fatica scriverlo, i cambi continui di personaggi, di luoghi, di situazioni.. ma alla fine ce l'ho fatta!

Sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Sto notando con molto dispiacere che le recensioni si fermano a massimo 3-4 a capitolo :( non che non sia contenta! Sia mai! Ma mi fareste felice se le farete aumentare! E spero siate molti! ;)

La KibaTema si sta aggiustando a quanto pare, Sasuke finalmente si è reso conto di aver trascurato il (mio amato) biondino e.. proprio Naruto si sta trovando in...come dire.. difficoltà?! XD e ci credo! Vedremo che accadrà nel prossimo capitolo *-*

un grazie a tutti voi che leggete, recensite, preferite e seguite la storia :D

fatevi sentire ssssuu :>

a prestissimo allora ^^

Mary 

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Capitolo 11
*** 11 ***


Naruto guardò perplesso l'uomo. Hidan? Chi cavolo era quell'essere che gli porgeva la mano? E poi, che significava che era il suo incubo peggiore?

Quell'Hidan dopo un po' spinse Naruto in casa, cambiando il suo sguardo da divertito a totalmente serio e malvagio. Non presagiva niente di buono.

-Ma si può sapere chi sei?- si alterò il biondo. Uno sconosciuto si intrufolava in casa sua con fare minaccioso, lo spingeva in modo minaccioso e sembrava in procinto di fare una..minaccia! Che poi non tardò ad arrivare con un dito puntatogli contro.

-TU! Non ti azzardare a starle vicino, o ti spezzo le ossa e le offro come sacrificio a Jashin!!- eh?!

-Cosa? A chi non dovrei stare vicino?-

-Hinata non è tua, mettitelo in testa.- assottigliò gli occhi il più grande. Naruto non ci vide più. Ma chi si credeva di essere per dirgli una cosa del genere?!

-Non se ne parla!- ma presto si ritrovò con una mano sul naso sanguinante, dopo un pugno ben assestatogli da Hidan.

-Non protestare, potrei farti di peggio- ghignò malefico -Ti ripeto: non avvicinarti più a lei. Lasciala stare, lei è mia e non me la toglierà di certo un moccioso da quattro soldi come te brutta merdaccia-

-T-ti ho detto c-che non se ne parla!- cercò di parlare Naruto con il naso sanguinante e dolorante, ma con sguardo e intenzioni decisi.

-Sei cocciuto- constatò l'altro -Significa che capirai presto che non scherzo- ghignò.

Naruto lo guardava con uno sguardo pieno di sfida. Niente e nessuno gli avrebbe mai tolto Hinata, nemmeno un idiota che si presentava a casa sua minacciandolo, di che poi? Ad un tratto però non sentì più nulla, solo un dolore dietro il collo, l'ultima cosa che vide fu una nuvoletta rossa sventolargli davanti, poi il buio.

 

 

Sasuke era arrivato davanti casa di Naruto. Ma appena arrivato una macchina, parcheggiata proprio davanti, partì velocissima tanto che tempo di riaprire gli occhi era già sparita. Sorse un pensiero: ma che ci faceva quella macchina davanti casa di Naruto?

Porta aperta: cattivo segno. L'ultima volta aveva trovato i tranquillanti ed era andato su tutte le furie. Ma era stato normale poiché la volta precedente, in uno stato di depressione, l'amico ne aveva presi così tanti da sentirsi male! Tsk! Dobe.. Spalancò la porta e vide il suo amico a terra, col viso sanguinante e di lato un cassetto aperto. Ma che cavolo era successo? Lo scosse cercando di mantenere la calma. In fondo era solo svenuto, respirava ancora! Lo prese in braccio appoggiandolo sul divano e dopo aver riempito un bicchiere d'acqua gliela versò in faccia, con la sua famosa “delicatezza”.

Quello si svegliò di soprassalto, sentendo un dolore lancinante al naso. Aveva l'impressione di esserselo rotto. Cercò di mettere a fuoco quella figura sfocata che aveva davanti. Poco a poco l'immagine si fece più nitida e riuscì a distinguere Sasuke che lo fissava tra il curioso e il preoccupato. Ci voleva una foto per farlo credere agli altri! Cercò di alzarsi ma avvertì un dolore al collo e si buttò di nuovo all'indietro con una smorfia di dolore.

-Cos'è successo?- domandò Sasuke porgendogli un fazzoletto umido per il naso.

-Non lo so- fu la risposta secca di Naruto. Sasuke alzò un sopracciglio.

-Mi vuoi far credere che ti sei rotto da solo il naso e poi hai dato un' auto-botta al collo per svenire?- chiese ironico.

-No!- rise il biondo. Poi pensando si vece via via più serio. -Ti stavo aspettando e quando ho sentito il campanello sono andato ad aprire, ma mi sono trovato davanti un uomo che dice di chiamarsi Hidan, e mi ha detto che devo lasciare stare Hinata, che devo starle lontana! Ti rendi conto? Diceva che è solo sua e che faceva sul serio, e che presto capirò che non scherza, dopo non ricordo niente solo una..- un brivido gli percorse la schiena.

-Una?- lo incitò l'altro nervoso.

-Nuvoletta rossa- rispose Naruto. Quella nuvoletta rossa, sì, era la stessa di quelle sui mantelli degli assassini di quella notte. -Akatsuki- sussurrò quasi impercettibilmente, ma a Sasuke non sfuggì nemmeno un espressione dell'amico. Mentre lo aiutava ad alzarsi Naruto poggiò gli occhi sul cassetto aperto e allora fu panico. Corse verso il mobile, cercando insistentemente qualcosa.

-Che stai facendo?-

-Dov'è? Dov'è?!-

-Cosa?-

-La “cassaforte”- l'aveva sempre chiamato così quel portamonete gigante a forma di rana. Con Sasuke iniziò a racimolare i primi soldi, e insieme gli affibbiarono quel nome. Sasuke sapeva che là dentro c'era tutta la fatica di molti anni del biondo perciò si mise a cercare insieme a lui, invano. L'unica cosa che trovarono fu un bigliettino di carta, con scritto: “Te lo avevo detto che non scherzo”.

Naruto sbiancò. Gli aveva rubato tutto quello per cui aveva vissuto. Sentì un dolore lancinante al petto quando fu consapevole che non avrebbe mai realizzato il suo sogno. Si sedette sul divano sconvolto.

-Quanti erano?- chiese Sasuke.

-Più della metà- sussurrò Naruto. Il suo sogno era andato in frantumi. Mancava un quarto di quei soldi ed era quasi fatta. Avrebbe potuto ricominciare da capo sì, ma là dentro c'erano anni, anni e anni di sacrifici che un altro ragazzo della sua età non avrebbe mai avuto l'esigenza di fare. Là dentro c'erano cene saltate, pranzi poco abbondanti, il risparmio della sua vita. Andato ormai a pezzi. Tutto quello che aveva fatto non era servito a niente. Anche quella sera di anni prima volevano i soldi dalla loro famiglia, ma allora non avevano niente da dargli, questa sera invece non era stato capace nemmeno di guardarsi gli unici risparmi che aveva. L'unico sogno che aveva. Una lacrima scivolò giù per la guancia, prontamente asciugata da una mano. Sasuke non sapeva che fare. Avrebbe potuto regalargli quanti soldi avesse voluto, ma sapeva che in quel momento non era solo questione di soldi intesi come numeri, ma di soldi intesi come lavoro, fatica, privazioni, sacrifici, sacrifici e ancora sacrifici. Andati tutti in fumo. Chiamò allora Sakura, evitando di portarlo in ospedale, così da fasciargli il naso rotto.

-Sono caduto dalle scale- le aveva detto per giustificarsi con un sorriso più che forzato.

-Idiota- le aveva semplicemente risposto la sua ragazza, che però lo curò perfettamente, come solo una facente parte dei medici più famosi di Konoha sapeva fare.

-Che farai?-gli chiese infine Sasuke, quando la rosa se ne andò.

-Niente, farò finta che non sia successo niente-

-E Hinata?- chiese sorpreso.

-Continuerò ad andare da lei, sono libero io, 'ttebayò!- gli sorrise forzatamente. In realtà non sapeva se fosse la cosa giusta da fare. Non perché temesse per la propria incolumità, ma per quella della ragazza. Ma con lei avrebbe parlato l'indomani. Doveva sapere.

Il giorno seguente, come predetto, nel pomeriggio andò da lei, intenta ad aggiustare la casa: presto avrebbe ricominciato a lavorare e voleva che tutto in casa fosse perfetto. Quando però vide il ragazzo con la fasciatura al naso si preoccupò, sospendendo l'attività di pulizia. Naruto tirò fuori la scusa delle scale che non convinsero molto la mora, e la invitò a fare una passeggiata. C'era una cosa che voleva assolutamente chiederle.

-Hinata...- la chiamò mentre si stavano sedendo su una panchina del parco -Con chi sei stata fidanzata prima di me?-

Hinata sobbalzò a quella domanda, non capendone il motivo. Ma, in effetti, dovevano ancora raccontarsi molto. Il suo viso si contrasse in una smorfia quando ricordò il suo ex, ma comunque parlò.

-In tutto sono stata fidanzata con due ragazzi. Quando ero bambina sono stata con Kiba ma capendo che tra noi ci potesse essere solo amicizia ci lasciammo presto. Poi, il secondo.. è stato quando avevo 16 anni.. lui ne aveva 22, ma poco mi importava. Era davvero affascinante lo ammetto, ma..- un brivido le percorse la schiena -pensavo fosse diverso, un bravo ragazzo insomma. Perché fu così che mi si presentò per molti mesi. Poi.. un giorno..- le tremava la voce, l'aveva notato Naruto, che non si lasciava sfuggire niente -..voleva farlo con me.. pensavo mi amasse davvero, quindi lo respinsi dicendogli che ancora era presto, che se mi amava veramente avrebbe aspettato un altro po', ma lui mi spinse sul letto e si mise di sopra, iniziandomi a spogliare.. gridai e mi dimenai in tutti i modi, ma lui non smetteva.. poi riuscì a prendere il cellulare e chiamare Neji, ma lui mi impedì di parlargli, e mio cugino aveva già risposto anche senza che lui se ne accorgesse. Sarebbe venuto, lo sapevo, ma sarebbe stato tardi, così.. tanto feci finché mi liberai e riuscì a scappare. Durante la corsa vidi mio cugino e mi rifugiai con lui in macchina, e da allora.. non lo vidi più- terminò tremando a quei dolorosi ricordi. Naruto era a bocca aperta. Cosa aveva azzardato farle quello stronzo? Se solo avesse saputo chi fosse gli avrebbe.. aspetta.. ma lui era là per questo!

-Come si chiamava?- le chiese mentre l'accoglieva in uno dei suoi abbracci.

-Hidan- mormorò la mora contro la sua spalla. Naruto si irrigidì. I suoi sospetti si erano rivelati esatti. “Dannazione, sempre quel bastardo”

-Tu?- chiese staccandosi dolcemente la mora. Naruto non capì cosa volesse dire.

-Tu hai avuto altre fidanzate?- chiese divertita lei. Era così buffo quando faceva quella faccia smarrita!

-Ah.. beh..sì, a dire la verità anche io ho avuto due ragazze, da quando iniziai a lavorare al bar.. la prima..- diventò di colpo rosso -si chiamava Haku..- la mora lo guardò con un sopracciglio alzato. Perché era diventato tanto rosso?! - Siamo stati insieme due mesi e mezzo.. fin quando un giorno non la portai al lago per fare un bagno, e...ecco..s-si rivelò n-non essere proprio come m-me la aspettavo..- balbettò.

-In che senso?-

-In poche parole fui fidanzato per due mesi e mezzo con..un ragazzo..-. Hinata scoppiò a ridere.

-Mi stai dicendo che non ti eri accorto che fosse un ragazzo?-

-M-ma tutti dicevano che fosse femmina! Invece..- diventò come un pomodoro.

-E l'altra? O l'altro?- chiese divertita Hinata decisa a farlo imbarazzare.

-L'altrA era decisamente una femmina- disse Naruto con aria offesa, poi sospirò -Si chiamava Fuu, era una ragazza strana, siamo stati varie volte insieme (a letto! NdME) ma alla fine si rivelò essere un totale fallimento, poiché scoprì che lei non mi amava davvero, infatti aveva quattro.. anzi se non ricordo male cinque ragazzi contemporaneamente!-. Hinata lo guardò dolcemente.

-Devi aver sofferto molto quando lo hai scoperto..-

-Ma se questo è successo per arrivare ad avere te non mi importa niente- le sussurrò sensuale all'orecchio. Lei arrossì a quella frase, e al modo in cui l'aveva detta. Maledizione, come faceva ad essere così dannatamente sexy?

L'accompagnò a casa regalandole un lungo e appassionante bacio, dal quale si staccò di malavoglia, ma con una crescente angoscia nel cuore.

-Questo Hidan, che persone frequentava?- Hinata si sorprese di quella domanda. In realtà aveva notato che Naruto era davvero strano, come se fosse continuamente preoccupato, per lei.

-Io.. non so.. non mi parlava mai dei suoi amici.. perché?-

-N-niente tranquilla..- le diede un delicato bacio sulla fronte -Mi raccomando, se c'è qualcosa che non va chiamami- e se andò. Ma cosa c'era da preoccuparsi? Hinata non capiva.

 

 

Naruto appena si allontanò dalla casa di Hinata deviò verso la stazione di polizia. C'era andato forse nemmeno tre volte, vedendo l'indifferenza con cui gli parlavano quando chiedeva il corso delle indagini. Non lo avevano mai fatto parlare col capitano, chiamato Hokage, ma adesso aveva tutta l'intenzione di chiedere a lui in persona. Così entrò, chiedendo dove fosse il suo ufficio. Non facendolo entrare scavalcò la marea di poliziotti correndo verso quella porta e chiudendovisi dentro a chiava. L'uomo dietro la scrivania lo scrutava curioso coi suoi occhi castani. Era buffo però..un hokage con lunghi capelli castani, tratti dolci, occhi gentili... ma era davvero capitano?!

-Chi sei?- gli domandò senza lasciar intendere nessun segno di paura.

-M-mi scusi capitano, ma devo parlarle e.. non mi facevano entrare e quindi io-

-Tranquillo, avanti siediti- lo invitò gentilmente il grande. Naruto seguì il consiglio e adesso tutta l'attenzione dell'altro era su di lui.

-Cosa dovevi dirmi di così importante?- chiese disponibile.

-Io..prima vorrei chiederle se le indagini sul caso Kurama hanno avuto svolti- chiese ancora con un briciolo di speranza il biondo.

-Dimmi il tuo nome- di colpo il tono dell'altro si fece paurosamente professionale.

-Naruto, Naruto Uzumaki-

-Mmh.. sei il figlioletto delle due vittime? Avevi sei anni allora, giusto?-

-Sì- rispose tristemente l'altro. Che poi..perché quelle domande? Cazzo, non sapevano nemmeno di che parlava! Non hanno mai indagato a fondo!

-Non sapevi che è stato chiuso ben...mmh..due anni fa?-

-COSA?- si alzò Naruto con le mani sulla scrivania dell'altro. -Non mi avete mai detto niente!-

-Calmati..e adesso siediti- ordinò gelido l'hokage. Naruto fece come gli era stato detto, cercando di calmarsi. Non poteva giocarsi tutto.

-Chi sono?- chiese flebilmente.

-Due anni fa è venuto un ragazzo, che diceva di aver visto tutto quella sera, passando casualmente di là, ci disse di aver visto Asuma Sarutobi e sua moglie Kurenai.. così sono stati arrestati- concluse sospirando. Evidentemente non era sicuro della loro colpevolezza. Naruto lo intuì.

-No..è impossibile..chi ve lo ha detto?-

-Diceva di chiamarsi.. Itali..Itasui..no aspetta..Itachi!- Naruto sbiancò. Itachi?

-Itachi..?-

-Uchiha credo-. No... impossibile. Si riprese.

-Comunque no, ha detto il falso..- l'hokage lo guardò sorpreso. Che voleva dire che aveva detto il falso?

-Non erano un uomo e una donna...erano tre uomini..uno biondo con una coda, uno con una maschera e un altro con i capelli rossi.. erano dell'Akatsuki, portavano i mantelli con le nuvole-

-Come lo sai?-

-Ho visto tutto..- deglutiva a vuoto cercando di scacciare le lacrime mentre gli raccontò ogni dettaglio di quella notte. L'hokage chiamò un sottoposto, ordinandogli di liberare immediatamente la coppia vittima di una falsa testimonianza. Poi si rivolse a Naruto.

-Sicuro di avermi detto tutto?-

-No.. in realtà devo dirle un'altra cosa..-

-Parla, ti ascolto-

-Io..voglio aiutarla nella cattura dei membri dell'Akatsuki.-. L'uomo sgranò gli occhi, mentre Naruto pensava a quanto avrebbe voluto vederli in galera, tutti quanti.. anche quell'Hidan. Gli porse poi la mano.

-Naruto Uzumaki al suo servizio, signore.- l'uomo sorrise, poteva capirlo, voleva solo giustizia. E anche lui, in veste di Hokage, ne voleva. E poi c'era qualcuno nell'Akatsuki che meritava decisamente la galera.

-Ce la faremo, parola di Hashirama Senju.- sorrise deciso stringendo di ricambio la mano.

 

 

AnGoLiNo AuTrIcE

Scusate il ritardo, ma mi son dovuta cimentare in una ff per il compleanno del biondo, perciò ho finito oggi.

Come vi sembra il capitolo? Abbiamo tanti cambiamenti eh!

Vi piace l'idea dell'hokage?

E Hidan?

E il nostro Naruto? Cosa accadrà adesso?

Spazio all'ispirazione xD

Commentate in molti ;)

Grazie a tutti :*

A presto..

Mary

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Capitolo 12
*** 12 ***


Erano le otto e Naruto stava sullo scooter, decidendo sul da farsi. Adesso collaborava segretamente con la polizia di Konoha, dove lavorava anche Fugaku Uchiha, l'uomo più freddo che avesse mai conosciuto, nonché padre del suo migliore amico. Eppure non sapeva niente del caso Kurama, si occupava di altre cose, diceva Sasuke. Purtroppo allora non sapeva nemmeno della testimonianza, falsa, del suo figlio prediletto, che se ne andò tanti anni prima, ragione di tanta freddezza, soprattutto verso un bambino, per di più suo figlio. Sasuke da quel giorno, da quando Itachi scappò di casa, soffriva ogni giorno di più il comportamento che il padre aveva verso di lui. Sua madre invece da quel giorno gli era stata sempre più vicina. Fugaku voleva costringerlo ad entrare nel corpo di polizia, poiché per gli Uchiha era una tradizione, ma il sogno di Sasuke è stato sempre quello di fare l'avvocato. Aveva sempre avuto il desiderio di fare giustizia diplomaticamente e senza corruzioni, dopo che aveva incontrato Naruto e saputo della fine dei suoi genitori.

Naruto si diresse a villa Uchiha, doveva urgentemente parlare con Sasuke. Era da anni, tantissimi anni, che non ci andava, ma rimaneva sempre la casa più bella che avesse mai visto. Era enorme, con un giardino ben curato, un grande viale che collegava il grande cancello nero al portone. Bussò e venne ad aprirgli una splendida donna dai tratti gentili, a cui tanto somigliava il suo amico.

-Salve signora Mikoto- le sorrise. Gli fece piacere che lei non fosse cambiata.

-Naruto? Sei davvero tu?- chiese tra il sorpreso e l'incredula.

-Sì signora, non mi riconosce?- chiese scherzoso.

-Come potrei non riconoscerti? Sei diventato un bel ragazzo, figliuolo- Naruto arrossì, non gli facevano mai di questi complimenti.

-Anche lei è bella come sempre signora- fu il turno di Mikoto di arrossire.

-Sempre gentile eh Naru.. Avanti entra caro, ti offro qualcosa-

-No la ringrazio, vorrei solamente parlare con Sasuke..-

-E' di sopra- gli sorrise. Naruto annuì e salì di sopra. Se non ricordava male era la seconda stanza a sinistra. Entrò sospettoso. No, non era quella la stanza di Sasuke. Era troppo diversa da una volta. Troppo..spoglia. Aveva sicuramente sbagliato stanza, così fece per tornare indietro, alla porta.

-Dobe- a Naruto quasi non venne un infarto, ma da dove era comparso quel..

-TEMEEE! Mi hai fatto prendere un colpo cazzo!- sospirò tenendosi una mano al petto per far rallentare i battiti accelerati a causa dello spavento.

-E' davvero questa la tua stanza?-

-Sì-

-Oh.. è davvero diversa dall'ultima volta che ci sono entrato-

-Già- dopo un po' riprese -Come stai?- Naruto sospirò. Non era il momento di parlare del suo stato, c'erano cose più importanti di cui parlare prima.

-Devo parlarti- disse serio. E Sasuke non poté che crederci. Naruto non metteva piede in quella casa da più di dieci anni ormai, da quando quello stronzo di suo padre non lo cacciò di casa. Si riscosse dai suoi pensieri e annuì. Doveva essere qualcosa di estremamente importante. Naruto si sedette sul letto e chiuse gli occhi.

-Hinata mi ha detto che Hidan è il suo ex..-

-Gli hai raccontato di ieri?-

-No.. poi.. sono andato alla centrale...e ho parlato con l'Hokage-

-Con il Senju?- chiese incredulo.

-Sì perché?- chiese a sua volta Naruto, aprendo pigramente un occhio.

Sasuke sbuffò. -Mi sorprendi, di solito non fanno passare nessuno-

-Infatti ho fatto un po' di show- disse accennando un sorriso il biondo. Poi richiuse l'occhio e tornò serio.

-Gli ho chiesto l'andamento delle indagini sul caso dei miei.. e mi ha detto che è stato risolto due anni fa- involontariamente strinse le lenzuola, come se volesse dire “e nemmeno mi hanno avvertito”.

-E non sei contento? Li hanno arrestati no?- azzardò il moro.

-No. Hanno arrestato una coppia, marito e moglie, innocenti entrambi. Non erano loro, è stata data una falsa testimonianza..-

-Chi mai direbbe il falso su una cosa tanto seria?- si irritò l'altro.

-Tuo fratello- rispose subito Naruto, lasciando la presa dalle lenzuola e aprendo piano gli occhi. Sasuke lo guardò incredulo.

-Chi?-

-Itachi Uchiha, tuo fratello- scandì l'altro. Sapeva quanto potesse essere doloroso per Sasuke, in fondo era pur sempre Itachi, il suo idolo di quando era bambino, il suo odio diventato persona, la causa della freddezza di suo padre.

-Che significa?- cercò di mantenere il suo tono di voce stabile, freddo, che non lasciasse trasparire nessuna delle sue emozioni, ma sapeva che con Naruto tutti i muri che si creava venivano distrutti in un secondo.

-Che Itachi fa parte dell'Akatsuki- Naruto si alzò, lanciandosi abbracciando Sasuke. Lo strinse quasi a soffocarlo, come per ricordargli che non è solo, che lui sarà lì appena vorrà condividere tutto il dolore che porta dentro. E infatti dopo un momento di sbigottimento il moro si lasciò andare. Ancora non si era abituato all'impulsività dell'amico. Si strinse al biondo lasciando scendere una lacrima, una sola, che conteneva tutta l'amarezza, il disprezzo, l'incomprensione che provava il suo cuore. Naruto lo lasciò andare lentamente, offrendogli un sorriso rassicurante. Sospirò prima di rivelargli le sue intenzioni. Era giusto che sapesse anche ciò che voleva fare, non poteva fermarlo nessuno ormai.

-Collaborerò con loro-. L'Uchiha sgranò gli occhi, mentre l'altro usciva dalla stanza. Lo prese per un polso lanciandolo nel freddo pavimento della sua stanza.

-Che fai?- chiese sbigottito il biondo.

-E te ne vuoi andare senza dirmi cos'è che vuoi realmente fare?! Come collaborerai? Perché ti hanno dato il permesso? E per quale motivo vuoi farlo?-

-Voglio aiutarli a catturare quei farabutti che hanno ucciso i miei genitori il giorno del mio compleanno, e voglio vedere dentro anche quello schifoso di Hidan! E l'Hokage mi ha dato il permesso, gli ho detto che posso agire senza che venga sospettato..-. Il moro sospirò. Naruto aveva ragione, voleva vendicarsi seguendo la giustizia e non la violenza. Ma non gli bastava, voleva sapere di più, gli stava nascondendo qualcosa.

-Quando inizi? E cosa devi fare di preciso?-

-Non so ancora...- assottigliò gli occhi, facendogli comprendere di sapere che non gliela raccontava giusta. Naruto sospirò, lo aveva beccato di nuovo. E menomale che doveva essere una cosa segreta.

-Inizio domani, devo passare ogni giorno per due settimane dalla presunta base dell'Akatsuki, per studiare le loro mosse abituali.-

-Gli hai raccontato di ieri? Di Hidan? Dei soldi? Di Hin-

-Nonono..niente di tutto questo.. voglio tenere Hinata fuori.- “Ci tiene alla moretta” pensò sorridendo.

-E' pericoloso, lo sai?-

-Perfettamente signor-so-tutto-io!- ribattè ironico.

-Bene.. verrò con te.-

-Ehhh?!-

-Ho detto che verrò con te... sei sordo?-

-M-ma.. è pericoloso!- Sasuke inarcò un sopracciglio.

-Mi stai prendendo per il culo? Se ci vai tu ci vengo anch'io. Non mi farò lasciare indietro da un dobe come te.- sorrise complice. Naruto sorrise di rimando, lasciando trasparire tutta la sua preoccupazione. Non voleva che rischiasse anche lui.

-Cattureremo pure Itachi. Devo sapere.- assottigliò gli occhi. Il biondo gli diede una pacca sulla schiena.

-Ok, lo faremo insieme.. fallo sapere al Senju-

-No, non lo farò.. non ce n'è bisogno-

*

Hinata si buttò sul divano di casa sua. Aveva ricominciato a lavorare. Aveva rivisto tutti i suoi strambi colleghi. Sorrise. Le piaceva il suo lavoro. La musica era la sua vita, e non poteva che essere felice se doveva insegnarla a qualcuno. I suoi pensieri vagavano nella mente della mora, poi uno tra questi le fece sorgere una domanda: “ma io non dovevo trasferirmi da Naruto?”.

Sbuffò. Era da due giorni che non lo vedeva. L'aveva liquidata per telefono per due volte, dicendole che lavorava anche il pomeriggio. Così era andata allo Sharingan, ma di lui nessuna traccia. Già iniziavano le bugie e i segreti? Il mattino seguente si sarebbe svegliata prima, sarebbe passata dal bar e poi sarebbe andata a lavorare. Voleva sapere. Non le piaceva quando la prendevano in giro. Così il giorno dopo andò allo Sharingan alle 7:00. Naruto sgranò gli occhi e improvvisamente non sapeva che dire.

-Perché non mi dici dove realmente vai da due pomeriggi?- il suo tono era deluso. Al biondo gli si strinse il cuore, ma era anche per il suo bene che non doveva parlare.

-D-da Sasuke..- cavolo, anche un bambino avrebbe capito che stava mentendo!

-Se non me lo vuoi dire io-

-No aspetta..è che..- “sono a corto di idee dannazione..anzi forse no” -..voglio farti una sorpresa- cercò di essere il più convincente possibile. -Dammi altri cinque giorni ok?- le sorrise. Sperava accettasse, quel pomeriggio sarebbe riandato con Sasuke davanti al covo dell'Akatsuki e poi sarebbero passati dalla centrale come sempre. Sapeva che cinque giorni non sarebbero bastati, ma cercò di non pensarci. Hinata intanto lo guardava sorpresa. “Una sorpresa..per me?” e alla fine sorrise dolcemente.

-Non c'è bisogno, davvero. Non voglio sorprese, voglio solo che tu stia con me- continuò a sorridere e a Naruto fece male quel sorriso. Le stava mentendo e lei era contenta di qualcosa che in realtà non esisteva, e che lei neanche voleva, lei voleva stare solamente con lui. Imprecò internamente mentre le offriva la colazione con caffè macchiato con tanto di croissant. Doveva trovare una doppia soluzione adesso. Quei due dovevano aiutarlo.

*

-Ti rendi conto in che situazione mi sono cacciato?-

-Anche a me Sakura ha detto la stessa cosa. La sto trascurando in questi due giorni e lei se ne è accorta, ma non posso tirare a lungo con la scusa delle lezioni universitarie pomeridiane.-

-Sai ci ho pensato e mi è venuta un'idea-

-Che idea dobe?- Naruto sorrise soddisfatto.

-Lasceremo che della sorpresa si occupino Shikamaru e Neji-

Sasuke soppesò la frase. No. Conoscendoli non avrebbero mai accettato. Uno troppo pigro e l'altro..se avesse saputo che Naruto mentiva a sua cugina sarebbe scoppiato il finimondo.

-So cosa stai pensando- sbottò ad un tratto Naruto – e no, non intendo arrendermi per così poco.-. Sasuke sorrise. E va bene, ci avrebbero provato.

 

-No-

-Non se parla-

“Ma che begli amici” si ritrovò a pensare il biondo.

-Avanti non pensate che sarebbe una cosa carina?- ritentare non guastava..giusto?

-Per l'ennesima volta Naruto, ti ho detto di no-

-Che seccatura, quello che ci stai dicendo richiede troppo impegno. Rassegnati amico-

-Tsk, io invece sono d'accordo con Naruto. Sarebbe una cosa diversa, ha avuto un'idea accettabile- il tono freddo e indifferente non lasciavano trasparire le vere emozioni di Sasuke. Ormai sapeva mantenere quel comportamento quasi sempre, ma in quel momento stava morendo dall'imbarazzo, ben celato. Insomma, Sasuke Uchiha che accetta di organizzare una sorpresa alle ragazze del gruppo.

Shikamaru e Neji si guardarono stupiti, e forse trascinati da quell'improvviso cambiamento del loro amico Uchiha, annuirono d'accordo anch'essi. Naruto si aprì in un sorriso a trentadue denti per la felicità, adesso avevano un impiccio in meno, bisognava solamente dirgli che avrebbero fatto tutto loro.

-In che consiste questa sorpresa?- chiese Neji.

-Non lo so ancora, avanti cosa suggerite?- anche se il biondo aveva già qualcosa in testa.

-Mh- la semplice proposta di Shikamaru.

-Non sono bravo in queste cose- risposero in coro gli altri due. Il sorriso di Naruto si aprì se possibile ancor di più, adesso dovevano seguire per forza la sua idea.

-E' fine settembre ormai, quindi a Oto come ogni anno c'è una grandissima fiera. Se non ricordo male ci sono spazi dedicati alla musica suonata e cantata, altri a svariate specie di animali, o a parchi divertimento, o ancora scrittori, pittori e altri artisti, il tutto contornato da infiniti bancarelle e negozietti che le faranno impazzire! In più ci sarà una serata gala! Cosa ne pensate?- a Naruto luccicavano gli occhi. “Altro che non ci aveva ancora pensato” pensavano tutti, ma intanto erano rimasti estasiati da quel posto. Ne avevano sì sentito parlare, ma non pensavano fosse tanto..figo! Accettarono senza ombra di dubbio e chiesero informazioni che Naruto diede prontamente.

-Si deve andare necessariamente dopodomani, è l'unico giorno che possono prenotare, e sarà anche affollatissimo, quindi si dovrà partire domani. Due di noi. Così saremo i primi no?-

-Quando sarà?-

-Tra cinque giorni!-

-Di domenica.. mmh sì, si può anche fare- disse trattenendo uno sbadiglio Shika.

-E chi andrà?- tirò dritto al sodo Neji.

-Perdonatemi ma io non posso proprio andarci. Sapete, il lavoro..- si tirò subito indietro Naruto.

-Io nemmeno. Domani e dopodomani sono gli ultimi giorni in cui ho lezioni pomeridiane, non posso proprio mancare.- ecco Sasuke.

Gli altri due si guardarono straniti, era come se fosse stato tutto pianificato. Accettarono incapaci di fare altro. L'idea in fondo non gli dispiaceva. Naruto e Sasuke si guardarono sollevati. Ce l'avevano fatta. Adesso anche Shika e Neji avrebbero trascurato Ino e Tenten per due giorni, e con la scusa della sorpresa avrebbero pensato che anche loro due fossero insieme ai malcapitati.

*

Hinata, Sakura, Ino e Tenten erano sedute sul divano di casa della rosa. Si guardavano tra il divertito e l'eccitato. Alla fine Tenten non si trattenne e lanciò un gridolino estasiato.

-Ragazze, ma ci pensate?!-

-Sorpresaaaa- gridò Sakura.

-Non vedo l'ora! Chissà quando sarà?! Sono così eccitata! E poi pensare che Shikamaru mi possa fare una sorpresa! Cioè, vi rendete conto? Quello si stanca anche a vivere!-

-Anche Sasuke! Sempre così freddo, finalmente mi dimostra che mi ama in un altro modo!-

-Perché? Non pensate a Neji? Non aveva mai fatto una cosa del genere! Credo sia tutto merito di Naruto, il suo arrivo li ha..migliorati parecchio!-

-Verissimo!- risposero all'unisono le altre due.

Hinata le seguì sorridendo, e all'ultima affermazione della castana non poté che essere d'accordo. In così poco tempo sembrava aver portato un'aria nuova, piena di gioia e mistero.

-Credo che sarebbe una buona idea se invitassimo anche Temari e Kiba- disse ad un tratto Ino.

-Ma..Ino-pig tu non eri quella che odiava quella ragazza?-

-No.. è una brava ragazza.. e poi sta con Kiba no?- si rivolse ad Hinata per cercare quella che sarebbe prevedibilmente stata una conferma.

-Beh, ma non è che faccia proprio parte del gruppo..- disse Sakura

-Ma dai.. dobbiamo anche cercare di allargarci! E se Kiba, che è comunque un nostro amico, adesso che è tornato a Konoha per un po', starebbe con noi, sarebbe fantastico!-

-Allora io p-proporrei di invitare anche G-Gaara e Matsuri- intervenne timidamente Hinata, sapendo che il rosso non era proprio ben visto dalle loro amiche..

-GAARA?!?- ...infatti.

-Avanti ragazze.. s-sarebbe carino.. inviteremo anche Kankuro- cercò di convincerle. Non c'era niente di male in fondo, si sarebbero solo divertiti.

-Sì certo.. allora io invito mia madre!- ironizzò Tenten. Tutte scoppiarono a ridere. Quando si calmarono una Ino sempre più strana agli occhi delle amiche parlò.

-Allora va bene, invitiamo i tre Sabaku No con rispettivi compagni..-

-Ino pig mi stai preoccupando, non è che hai la febbre? Sicura di sentirti bene? Hai voglie strane.. Sabaku No.. ma non è che sei incinta?- trillò preoccupata Sakura. Le altre risero per la scenata e continuarono a parlare animatamente, finché..

-R-ragazze ma.. a cosa li invitiamo precisamente?-. Le altre si guardarono come se fosse la domanda più sciocca che si potesse fare, ma poi pensandoci..in cosa consisteva questa sorpresa?

-Una festa!-

-Un viaggio!-

-Un pranzo!- risposero all'unisono tutte e tre. Ino entrò nel panico.

-Non so come vestirmi!-

-Tranquilla Ino, chiederò a Naruto per questo. Poi per quanto riguarda Kiba e gli altri me la vedrò io, in fondo se verranno Kiba dovrà comunque chiedere informazioni ai ragazzi, e lo faranno senz'altro partecipare! Non c'è pericolo sul fatto che non saprà di cosa si tratta.. qua le uniche che non lo spremo saremo tutte le ragazze- disse ridendo Hinata. Le ragazze le sorrisero.

-Sai Hinata.. siamo contente che tu abbia incontrato Naruto. Sei così felice, e noi anche lo siamo- le disse dolcemente Tenten. Hinata arrossì, non era abituata a certi discorsi indirizzati a lei, soprattutto da Tenten.

-Sì Hinata, si vede che è apposto e..sì è vero anche Hidan all'inizio sembrava decente..ma credo che stavolta l'hai azzeccato- continuò Sakura.

-E per qualunque cosa noi siamo qui!- concluse Ino. Hinata era al settimo cielo. Adorava le proprie amiche... -Ma quando avete intenzione di farlo?-. ..beh forse non sempre. “Meglio andare a fare la sorpresa a Naruto” pensò sconsolata e divertita da quei comportamenti strani.

*

-Al solito- sussurrò piano a Sasuke. L'altro si limitò ad annuire. Quel giorno Shika e Neji erano a prenotare per la fiera e per loro invece era il quinto giorno che passavano di là ormai, e ogni giorno a quell'ora, le cinque o cinque e mezzo di pomeriggio, si sentiva da dentro solo un chiacchiericcio con qualche rumore di bicchieri che brindavano tra loro. Quell'odore di birra, alcol, fumo e droga si stava insinuando ormai nei polmoni dei due investigatori segreti. All'inizio non sopportavano quella..puzza.. ma ci avevano fatto l'abitudine in pochissimo tempo. Il giorno prima Naruto aveva insistito col fatto di aver visto una coda bionda svolazzare sulla finestra. La mente lo portò a quella sera, ed era più che sicuro che si trattasse della stessa persona. Adesso aveva un'ipotesi molto probabilmente certa del suo nome. Qualcuno lo aveva chiamato, una voce seria, bassa e autoritaria.

-Deidara, siediti, potrebbero vederci.-

Ma niente. Il grande, l'attentissimo, il super-figo, o semplicemente lo stronzo di Sasuke si ostinava a non crederci. “Me ne sarei accorto dobe” continuava a dire. “Tsk e poi il dobe sarei io”” continuava invece a pensare il biondo. Comunque alla fine Naruto non aveva resistito e lo aveva raccontato all'Hokage. Lui in tutta risposta disse che aveva fatto bene, perché in effetti c'era un certo Deidara nella lista dei peggiori ricercati. Gli aveva mostrato una foto e sentì quella familiare sensazione di dolore all'altezza del petto quando rivide sullo schermo del computer la stessa faccia che sparò a suo padre e a sua madre davanti ai suoi occhi.

-Voglio sapere di più- disse ad un tratto Naruto. E se non fosse stato per Sasuke sarebbe entrato nel covo segnando la sua fine!

-Idiota! Non fare stronzate o finiamo secchi!-

-..achi..chi c'è qui fuori? Controlla- si sentì dall'interno. Sempre quella voce autoritaria. I due fecero in tempo a nascondersi dietro l'angolo, con Sasuke con la mano sulla bocca di Naruto. Quel baka non doveva nemmeno respirare. In più non aveva sentito per intero il nome del delinquente. Ma fu il turno del moro ad avere un forte dolore al cuore, quando ad uscire fu una persona che non vedeva da anni ormai.

-Itachi- mormorò più a se stesso che a qualcun'altro.

Come ogni giorno passarono dalla centrale e raccontarono tutto al Senju.

-Ragazzi, state attenti- raccomandò.

-Perché?- chiese ingenuamente Naruto. “In fondo finora lo abbiamo fatto, perché ripeterlo?” pensava.

-Perché da quel che mi avete raccontato i particolari sono due, non uno. Abbiamo scoperto un altro componente: Itachi Uchiha. Ma abbiamo anche scoperto che vi hanno sentiti, altrimenti non avrebbero mai mandato qualcuno a controllare, pensate? Credo che staranno più attenti e che controlleranno ogni mossa d'ora in avanti. Perciò non possiamo permetterci di rischiare molto di più. Vi do tre giorni di riposo, quanto per non dare troppo nell'occhio. È gente pericolosa, non lo dimenticate.- spiegò.

 

 

I due uscirono dalla centrale.

-In fondo ci servivano questi tre giorni, sennò non so che scusa avremmo potuto trovare per non andare ad Oto-

-Mh- Naruto guardò l'amico. Era da quando avevano visto Itachi che forse nemmeno prestava attenzione a ciò che gli veniva detto. Perciò..sì..valeva la pena tentare, al massimo lo uccideva.

-Ho deciso di farmi Sakura-. Sasuke parve risvegliarsi di colpo, sibilando a denti stretti e con occhi fulminanti.

-Ripetilo di nuovo e non vedrai più l'alba-

Naruto si lasciò sfuggire un sorriso soddisfatto, ma si appuntò di non dirlo mai più.

-Finalmente.. Sapevo che solo un argomento come la tua bella principessa rosa ti poteva svegliare.. mi spieghi cos'hai? È per Itachi vero?-. Sasuke tornò pensieroso. Non solo quel dobe l'aveva incastrato, adesso doveva pure parlare di..lui.

-Beh teme quando vuoi..sono qua- e si limitò ad annuire. Adesso aveva solo bisogno di assimilare le cose. Poi ognuno se ne tornò a casa propria, ciascuno coi propri pensieri.

 

 

-AUTRICE-

Ciao a tutti! Come state? Scusate l'immenso ritardo, ma ho avuto vari intoppi di cui non mi soffermo a parlarne.

Vi piace il capitolo? Stanno accadendo molte cose.

Gradirei un vostro commento, aspetto di sentirvi presto!

Ringrazio chi legge, chi recensisce, chi ha la storia tra le preferite, seguite, ricordate o da recensire!

Ci sentiamo allora, ci conto! ;)

Mary

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Capitolo 13
*** 13 ***


Nella stanza rimbombavano le note del piano, che Hinata stava suonando dolcemente. Una melodia dolce, Nuvole Bianche (di Ludovico Einaudi per chi volesse ascoltarla ^^), che poi si risvegliava dando mostra della propria forza, sembrava proprio viaggiare come una nuvola, senza pensieri e preoccupazioni. Quella mattina aveva già invitato i Sabaku No. Erano tutti eccitati tranne Gaara e Kankuro, che non avevano poi tutta questa voglia. Ma alla fine li aveva convinti. Kiba e Gaara erano andati da Neji per farsì che partecipassero, ma non era in casa, così come Shikamaru e Naruto. Trovarono solo Sasuke che spiegò loro in che consisteva la famosa sorpresa, di cui Hinata non sapeva ancora nulla, e che per i vestiti avrebbe avvertito Naruto, che poi lo avrebbe detto a lei. Un giro di parole insomma. Beh, era stato tutto un gran casino ma l'importante era che il giorno dopo sarebbero stati tutti insieme a divertirsi. Finì il brano che stava suonando. Era così contenta che Naruto la trattasse in quel modo... Non vedeva l'ora di stare di nuovo un po' con lui. Nemmeno il tempo di pensarlo che qualcuno suonò al campanello. Andò svogliata ad aprire, era così comodo lo sgabello nero in pelle del pianoforte. Quando aprì guardò sorpresa il ragazzo e presto ridacchiò sommessamente, ma troppo tardi..l'aveva sentita.

-Perché ridi?- chiese Naruto mentre si guardava..anche se non gli sembrava di avere qualcosa di strano. Lei a quella scena rise ormai apertamente.

-Sai, stavo giusto pensando che avrei voluto passare un po' di tempo con te e..eccoti qui!- rispose felice la mora. Naruto arrossì e le sorrise dolcemente, stava pensando a lui? Quel sorriso dolce si trasformò in colpevole quando pensò a quanto le stava mentendo. È per il suo bene, è per il suo bene, si ripeteva. Tuttavia non riusciva a non pensare quanto avrebbe sofferto se lo avesse scoperto. Cercò di non pensarci e le regalò un sorriso imbarazzato a trentadue denti.

-Anch'io ti pensavo- sussurrò mentre con una mano si grattava la testa guardando altrove. Hinata dedusse che quello fosse il suo comportamento quando era nervoso o imbarazzato. Si alzò sulle punte prendendo dolcemente il viso del biondo tra le mani, avvicinandolo al suo. Quando furono sul punto di sfiorarsi la mora sussurrò:

-Ti amo- e Naruto perse un battito, perché Hinata sì, glielo aveva detto altre volte, ma solitamente era lui che cercava di ripeterglielo sempre, per non farle dimenticare il suo amore, perché in quel caso lui si sarebbe sentito perso. Un bacio a fior di labbra, poi Hinata si staccò sotto lo sguardo contrariato del biondo. Lo tirò dentro per un polso e lo fece sedere sul divano.

-Ho invitato i Sabaku No ed hanno accettato per la sorpresa di domani. Ma Ino e le altre vorrebbero sapere come ci dobbiamo vestire e mi hanno detto di rivolgermi a te- spiegò emozionata la mora. Era come se avesse ormai perso la sua innata timidezza grazie a Naruto.

-Ecco..- il biondo con due dita ad abbracciare il mento pensava vari abiti -Un completo normale, di quelli che usate ogni giorno, jeans e maglietta ad esempio..poi..mmh..sì, un abito assolutamente elegante..anzi elegantissimo!-. Rideva Naruto, sotto lo sguardo interrogativo della mora, che non sapeva a cosa fosse dovuto il cambio d'abito e, cosa ancora più preoccupante, la risata divertita del suo ragazzo, che intanto pensava ad Hinata con ogni vestito possibile ed immaginabile, convinto che le stessero tutti a meraviglia. La mora mandò i messaggi alle rispettive ragazze e poi si sedette vicino al biondo. Stavano in silenzio, come per paura di rovinare quella pace. In fondo si bastavano così, la cosa essenziale era esserci. Ma il biondo lo interruppe con voce flebile e timorosa.

-Promettimi che qualunque cosa accadrà tu non te ne andrai-.

Hinata lo guardò perplessa. Che sono questi discorsi adesso?

-Naru..c'è qualcosa che non va?-

No. Non voleva farla preoccupare. Non serviva. Era solo che..tutta quella faccenda lo stava facendo entrare nel panico più totale. Sono un idiota, idiota ed egoista. La devo proteggere e per poco non le racconto tutto. Sbuffò cercando di tornare con la mente alla situazione in cui era in quel momento. Lui e Hinata. Solo noi due. Si chinò per baciarla ma la mora ancora stranita lo respinse dolcemente posando le mani sul suo petto muscoloso.

-Ti ho chiesto se c'è qualcosa che non va. Lo sai che me lo puoi dire. Sono qui per questo in fondo no?- Perché ancora non si fida di me? Perché ho la sensazione che mi stia nascondendo ben altro dalla sorpresa?

-Voglio che..dopodomani sia tutto perfetto.- cazzo, bugie su bugie.

-O-oh..beh se è solo questo non ti devi preoccupare tanto. Lo sai che mi importa solo stare un po' di più con te. Te lo avevo detto- il tono dolce che aveva usato, anche se non del tutto convinto, fece ricordare al biondo che finita quella storia non l'avrebbe lasciata più un attimo sola. Cavolo, è da così poco che stiamo insieme e già non la voglio più lasciare. Tranquilla Hinata, tempo di risolvere tutto, per assicurarmi che tu sia per sempre al sicuro, e ti prometto che non ti mentirò MAI più. -E Naruto Uzumaki mantiene sempre la parola data!- le sussurrò prima di coinvolgerla in un suo bacio. Hinata all'inizio rispose riluttante al bacio, non capendo a cosa si riferisse con quella frase. Cosa deve mantenere? Che c'entrva quella frase? Ma ben presto grazie alle abilità del biondo di farle perdere la testa si lasciò trasportare da quel meraviglioso bacio che sapeva di dolcezza e mistero. Sì, il SUO Naru era proprio imprevedibile.

 

Kiba passeggiava pensieroso per le vie di Konoha. Ok, forse ho fatto una cazzata. Ho accettato di andare a quella stupida fiera. Ma a Temari non ho ancora detto niente. Sbuffò. Devo invitarla prima che lo faccia qualcun altro. E prima che se ne vada da sola con quegli apatici dei suoi fratelli. Anche se in fondo non sono tanto male se presi con le buone. Peccato che con me si comportano sempre in modo distaccato. Devo aggiustare tutto anche con loro. Ri-sbuffò. Ma che cazzo vado a pensare? Come posso pretendere di avere un rapporto decente coi 'cognati' se non so ancora se Temari ha deciso chi amare tra me e Shikamaru?! Si rabbuiò. Cazzo Tema, mi sento uno schifo. E se mi avesse usato come rimpiazzo? Naaah..lei non farebbe mai niente del genere. Ridacchiò. Si sente solo confusa. Ho deciso! Vado a riprenderm-!

-Kiiiiii! Kibaaa! Fermati!-

Ecco, adesso sento anche la sua voce. Sono totalmente pazzo!

-Cazzo Ki se non ti fermi ti castro!-

Il ragazzo sentì un familiare brivido di paura che sapeva fargli provare solo lei. Temari! Si voltò interrompendo la sua passeggiata 'pensierosa' e la vide, bella come sempre, solo col viso un po' arrossato per la corsa, che si fermava davanti a lei con le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. Poi si alzò guardandolo con uno sguardo deciso. Ok, o mi castra o la fermo prima che lo faccia davvero. E rischiando, perché sì,stava rischiando davvero una parte importantissima del suo corpo, la baciò. Temari spalancò gli occhi, per poi chiuderli e lasciarsi andare. Questo lo chiamerò: 'bacio della disperazione'! Pensò sorridendo e continuando a mordicchiare quelle labbra che le erano mancate così tanto.

-Ma come ho fatto a stare senza di te?- domandò più a se stessa che al ragazzo. Kiba da parte sua era strabiliato, piacevolmente strabiliato. Temari, la sua Temari, la ragazza testarda, un po' rozza, tutt'altro che delicata, costantemente incazzata..era davvero lei?

-Se dici frasi del genere inizio a preoccuparmi- rise. Lei si imbronciò. Era seria!

-Ma sai, me lo chiedo anch'io. Non riuscirei mai a stare senza di me!- sorrise strafottente il bastardo, a detta di Temari. Sorrise anche lei. Sì, le era decisamente mancato il suo fidanzato. Il ragazzo dolce e testardo, amorevole e bastardo che sapeva essere.

-Mi dispiace Ki- era così dispiaciuta che Kiba pensò che fosse sulla strada della depressione per sensi di colpa.

-Ehi tranquilla, sai avevo appena deciso di venire a casa tua a riprenderti, ma mi batti sempre sul tempo!- rise divertito e sollevato, soprattutto sollevato. -Tra due giorni c'è quella stupida sorpresa che ha organizzato Naruto, e non mi andava di andarci da solo..e di lasciarti sola con quegli antipatici dei tuoi cari fratellini-

-Ehi! Prova a farteli piacere idiota di un Inuzuka!- rispose piccata la bionda. Kiba rise un sacco fino a sera. Insieme a Temari erano andati a fare una passeggiata e, anche se erano stati separati davvero poco, era come se avessero perso anni della loro vita. Parlarono della sorpresa, che naturalmente Kiba non rivelò ad un'alterata Temari, dei vestiti che doveva indossare e...boom! Il putiferio! Non ci vuole un genio per capire perché: Temari era una ragazza che amava vestirsi in modo sportivo; dove diamine trovava un vestito elegantissimo? E così, disperata e contenta tornò a casa in piena notte col suo Kiba, anche se la notte per loro non era ancora finita.

 

Le altre coppie se la passavano relativamente bene. Shikamaru e Neji erano super-scocciati dalle loro donzelle che non facevano altro che chiedere informazioni che non potevano avere, mentre loro chiedevano solo un po' di riposo dopo lo stancante viaggio per prenotare ben tredici biglietti per la fiera.

 

L'unica coppia che stava avendo problemi era quella di Sasuke e Sakura. La rosa non capiva cosa aveva il suo fidanzato dalla sera precedente. Era così scostante. Freddo. E con lei lo era stato solamente alle superiori, quando lei era una gallina insopportabile, come l'aveva dolcemente definita Sasuke allora. Avevano litigato, poi si erano riappacificati, per poi ritornare a litigare. Le aveva davvero detto “Diamine Sakura, fatti i cazzi tuoi”? Lei era andata su tutte le furie. Come si permetteva a parlarle in quel modo? Non era certo ancora la ragazzina che qualunque cosa le dicesse il suo Sasuke-kun lei accettasse in silenzio in un misto di delusione e ammirazione. Lo aveva cacciato di casa senza troppi preamboli né pentimenti. Eppure, perché adesso si sentiva così sola?

Sasuke non lo voleva ammettere, eppure sapeva che la colpa era sua. Il giorno precedente aveva rivisto dopo anni suo fratello, che faceva parte dell'organizzazione più pericolosa da anni. Sakura non c'entrava niente. Eppure ad una sola domanda per cercare di estrapolargli un indizio sulla fiera, lui le aveva risposto orribilmente. Non era stato corretto. Prese velocemente il giubbotto e le chiavi della macchina, salutò la madre, fece un piccolo inchino al padre ed uscì di casa. Sakura era l'unica, oltre a Naruto, che fosse capace di farlo scusare. Suonò al campanello e quando la ragazza gli aprì già gli parve un buon segno. Entrò in casa mentre una Sakura più che incazzata lo ignorava bellamente. Ok, forse me lo merito.

-Sakura..-

-Che vuoi?- diamine, e così fredda..cattivissimo segno.

-Mi dispiace- le sarebbe bastato vero?

-Va bene- no, evidentemente non le basta. Il moro sbuffò contrariato da quella situazione.

-Senti non dovevo rivolgermi così ma non ti incazzare così tanto!-

-Cosa? Non mi dovrei incazzare? Ma dico, ti sembra di parlare con una ragazzina?! Che cazzo ti ho fatto?- al moro fece male vedere le lacrime della rosa e la voce incrinata ma decisa. Non poteva certo coinvolgerla ma nemmeno prendersela con lei, la donna che amava. L'abbracciò con tutto l'amore che era capace di dare. Non voleva vederla così per colpa sua. Sakura era forte. Era dolce. Non debole. E non doveva diventarlo a causa di uno come lui.

-Sono solo stressato..e nervoso per dopodomani, perdonami- Sakura si sentì più leggera ma..

-Sicuro che sia solo questo? Mi sembri così teso e..triste..è colpa mia?- perspicace al solito, e ora?

-No, davvero, non lo pensare nemmeno. Lo sai che ti amo, vero?-

Sakura, al settimo cielo per il ti amo che riceveva di solito solo quando facevano l'amore, lo baciò dimenticandosi di tutto il resto. E tutti e due, col cuore più leggero, andarono a dormire senza staccarsi un secondo.

 

 

Il giorno tanto atteso era arrivato. I due improvvisati investigatori avevano avvertito l'Hokage Senju della loro assenza. Anche se solo per un giorno e anche se era uno di quei giorni di 'riposo' era corretto avvertirli. Avevano comunque lasciato i loro numeri di cellulare, come aveva fatto anche Hashirama.

-Allora? Tutti pronti?- gridò Naruto ai suoi amici, tenendo stretto a sé Hinata.

-Sì!- chissà, forse troveranno un giorno di pace. O forse no.

 

 

SpazioAutrice

O-ok, non dovrei nemmeno farmi vedere per il ritardo Mostruosissimo con cui mi presento. L'ispirazione mi è venuta solamente ieri chiedendo consigli ad un'amica e quindi.. *si inchina ripetutamente * GOMEN GOMEN GOMEEEEN :(

mi perdonerete mai? Non credo! Ma spero che questo capitolo sia riuscito a farmi scontare in parte la pena dolorosa che mi aspetta ^-^''

tornando alla storia..che ne pensate? Sono consapevole che si tratta solo di un capitolo di passaggio, ma ci voleva! Il prossimo capitolo sarà, spero, interessante. Molta azione e molto mistero. Una fiera che boh, forse nasconderà più di una sorpresa!

Aspetto vostre recensioni, il vostro parere per me conta!

Un grazie enorme a chi recensisce, preferisce, segue e legge la mia storia! Un bacio :3

ci sentiamo presto minna!

Mary ^^

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Capitolo 14
*** 14. Più di una fiera ***


CAPITOLO 14: PIU' DI UNA FIERA

 

Quella domenica Naruto e gli altri arrivarono ad Oto molto presto, erano ancora le otto del mattino. Constatarono con aria soddisfatta che la fiera era degna della sua fama. Era davvero enorme. C'erano piccoli negozietti da tutte le parti, tanto che le ragazze iniziarono ad emettere i primi gridolini eccitati elencando ciò che avrebbero dovuto assolutamente comprare. Inutile dire che i ragazzi si toccarono contemporaneamente i portafogli, come a chiedergli scusa per lo svuotamento che ne sarebbe seguito di lì a poco. Mentre le ragazze si erano riunite a parlare di quanto si sarebbero divertite quel giorno, Neji si avvicinò a Naruto che, istintivamente, prese un respiro per prepararsi mentalmente alla lista di cose che non avrebbe dovuto fare a sua cugina, invece quello gli diede inaspettatamente una pacca sulla spalla, e cosa più sorprendente, gli sorrise gentile! Dopo un primo momento di smarrimento il biondo si riprese e gli rivolse un'occhiata interrogativa..e investigativa.

Non me la racconta giusta, non me la racconta giusta. Si ripeteva Naruto. Lo sanno tutti che non gli sto un granché simpatico visto il fatto che sto con sua cugina! Dannato geloso!

-Ti ringrazio per aver avuto quest'idea. Sembra davvero piacere alle ragazze, a mia cugina e anche a noi, o perlomeno a me piace. Non so se hai secondi fini con mia cugina attuando questa sorpresa- sospirò trucidandolo con lo sguardo. Addio buon Neji, mi mancherai pensò ironizzando Naruto. Poi Neji continuò -ma credo che abbia trovato quello giusto. Hai tutta la mia stima, Uzumaki.-

E a Naruto parve di sentire le campane di una chiesa in festa a quelle parole, perché si sa, Neji Hyuuga e il fare complimenti non sono mai andati molto d'accordo.

-Ma fai del male a mia cugina e saprai dove ti ficcherò questa bella stima.- intimò, tornando il solito, apatico, quasiSasuke, glaciale Neji di sempre. Naruto sentì un brivido freddo scendergli lungo la schiena. Forse per il tono minaccioso, forse perché quelle parole gli sapevano in qualche modo di verità. Se Hinata avesse scoperto che lavorava con la polizia, che il suo ex stava nell'Akatsuki, l'associazione che gli aveva fatto fare quella vita di merda, che le stava mentendo per il suo bene... Forse sarebbe stato meglio se per quel giorno non toccasse il tasto investigatore segreto, meglio godersi la giornata con la sua fidanzata e con i suoi amici, forse i primi veri amici dopo aver conosciuto Sasuke.

-Non voglio farla soffrire, lo sai- rispose ancora pensieroso.

-Non mi importa, non farlo e basta-

Che caratteraccio pensò il biondo mentre guardava l'altro andarsene e raggiungere la sua dolce metà. Lo vide sorriderle quasi come aveva fatto a lui prima, quando gli era sembrato di ricevere un complimento. Naturalmente non lo guardava da pazzo innamorato come adesso stava facendo con Tenten, ma cavolo, aveva sorriso! Si riscosse dallo stato di trance in cui era caduto e si diresse verso una moretta alquanto sexy quel giorno. Indossava una gonna non molto corta e una camicia così aderente che sembrava non riuscire a contenere tutte le sue grazie. Abbondanti grazie aggiunse Naruto. Stava ancora camminando verso di lei quando gli si buttò addosso un'isterica Temari, affiancata da un Kiba super divertito. Li guardò interrogativi quando la bionda coi codini non iniziò a scuoterlo per il bavero, sotto lo sguardo divertito di Hinata.

-Diamine Naruto dove cazzo lo trovo un vestito elegantissimo?! Eh? DOVE?!?-

Oddio, è pazza..e anche incazzata furono i primi pensieri del biondo, vittima della disperazione di Temari.

-E c-che ne so- cercò di giustificarsi. Cavolo, perché continuava a scuoterlo? Già gli girava la testa!

-Come che ne sai? Mi spieghi che ci devo fare io con un vestito del genere? Dov'è che dobbiamo andare?! Avanti spara, così t-

-Ehi Temariiiii!- venne interrotta da una voce stridula che Temari subito classificò la proprietaria come stupida gallina, ma poi si rese conto che la voce non era che di Ino. E dopo un po' di sbigottimento iniziale si disse che, sì, stupida gallina ci poteva anche stare.

-Che vuoi?- le chiese lapidaria, ancora la stretta salda attorno alla maglia di Naruto. Non le andava di girarci attorno, ce le aveva già girate di suo. Ino non sembrò risentirne dell'umore nero dell'altra bionda, anzi continuò contenta:

-Sai, sapevo che non avresti portato alcun vestito elegante, perciò beh..visto che sono tua amica, ho pensato che potesse piacerti!- finì raggiante costringendo Shikamaru a mostrarle il vestito che le aveva comprato.

-Ma questo è..- Temari era più che sorpresa. Piacevolmente sorpresa. Era il vestito che aveva visto giorni prima davanti a quella vetrina, quando si era resa conto di amare ancora alla follia Kiba, e non più Shika. Guardò quest'ultimo cercando una risposta, e in lui vide solo un sorriso amichevole. Sorrise anche lei raggiante rivolgendosi ad Ino.

-Grazie, davvero non dovevi- ma dalla sua euforia dimostrava tutt'altro.

-Beh, ti starebbe bene- le fece eco con quelle parole che le aveva rivolto giorni prima Temari, prima di fuggire via insieme a Matsuri.

-Che dici? Possiamo essere amiche?- a Ino brillavano gli occhi mentre pronunciava quelle parole. Adesso le due bionde non avevano più niente che le mettesse contro.

-Amiche- rispose Temari con un sorriso a trentadue denti. Beh, in fondo non è stupida, ma credo che resterà per sempre con la voce da gallina!, pensò ridendo.

-Allora? Possiamo andare?- tutti si girarono verso la fonte di voce. Era stato Gaara a parlare. Diamine, si erano dimenticati della sua esistenza, era sempre così taciturno. Si guardarono tutti in cerca di una risposta e Tenten si rese conto che il loro gruppo formato dalle solite tre coppie più Hinata, con l'arrivo di Naruto, si era decisamente allargato. C'erano Kiba, Temari, Gaara, Matsuri e il povero Kankuro, che sembrava risentire la mancanza di una ragazza per sé. Non poteva essere più felice quel giorno.

-Andiamo gente!- rise afferrando la mano di Neji e iniziando a correre. Dopo aver guardato quella dolce scena, con una Tenten allegra ed un Neji imbarazzato decisero che era meglio se si dividessero per un po', per poi ritrovarsi prima di sera, senza svelare naturalmente della serata gala.

Sasuke tenne Sakura stretta a sé, non intenzionato a ripetere l'ennesimo litigio che li avrebbe separati; quel giorno non sarebbe esistito nessun Itachi. Shikamaru e Kiba ebbero il difficile compito di dividere le due neo-amiche, che chiacchieravano animatamente. Gaara e Matsuri erano già scomparsi chissà dove. Kankuro aveva augurato a tutti tranne che a Kiba una buona fiera, sotto le imprecazioni di quest'ultimo. Restavano solo Naruto ed Hinata. Il biondo sospirò, felice di poter finalmente avvicinarsi alla mora senza che qualcuno li interrompesse. Camminarono un po', chiacchierando del più e del meno. La fiera consisteva in una via centrale lunga chilometri, piena di persone che vendevano e compravano, o semplicemente guardavano e camminavano come loro. Si fermavano a guardare tante cose esposte nei negozietti. Hinata sembrava adorare i portachiavi con le forme più buffe e Naruto le regalò uno. Guardarono poi dei vestiti, e ce n'era uno che sembrava suscitare particolarmente l'interesse della mora. Beh, dopo nemmeno due ore Hinata aveva tre buste piene di vestiti, portachiavi, oggetti carini, fermacapelli, cover per cellulare, libri, spartiti..senza contare le volte che si erano fermati apposta a ballare e cantare in posti appropriati. La mora arrossì emozionata al pensiero. Infatti mentre camminavano ridendo per l'ultimo numero di ballo di Naruto su un piccolo palcoscenico, un vecchio signore li fissava esaminandoli mentre li lisciava i baffi. La coppia dopo essersi accorta del modo in cui li guardava si guardò stranita, ma il vecchio sembrò non farci caso, anzi si avvicinò a loro.

-Mi sembrate quelli giusti.- disse allora continuando a lisciarsi i baffi bianchi. -Venite con me.-

Li condusse allora su un altro piccolo palco, e Naruto iniziò a ridere.

-Signore la ringrazio, ma abbiamo già ballato e non cred-

-Zitto!- li ammonì ammutinandoli -Siete quelli giusti.- ripeté -Siete abbastanza affiatati da poter cantare insieme. Ora fatelo senza discussioni! Il giro è gratis, mi servite da pubblicità.-. Hinata guardò il ragazzo esasperata, ma divertita.

-Avanti Naru, non sarà la fine del mondo- e rise di gusto alla faccia disperata del biondo. A quella risata che non l'avrebbe mai stancato, il biondo si ritrovò ad annuire inconsapevolmente.

-Però non conosco le canzoni!- cercò allora di protestare, mettendo il suo solito, adorabile broncio.

-Ma dai! Ancora non ci ha nemmeno detto cosa dobbiamo cantare!- rise più forte la mora. Naruto non riusciva a capire perché Sakura un giorno lo aveva avvertito dicendogli Ascolta Naruto! Hinata è super-timida, anzi super-timida è dir poco! Poi insieme ad un ragazzo non credo si dimostri subito per quel che è davvero! E poi gli aveva detto tante altre cose che nemmeno ricordava, o meglio che nemmeno aveva ascoltato. Beh, fatto stava che Hinata non aveva quella super-timidezza che gli avevano detto. O almeno non con lui. E di questo si sentì fiero ed orgoglioso.

-Allora allora allora...una canzone del momento..mmmh...- il vecchio che intanto cercava cosa far cantare si voltò arrabbiato verso di loro -diamine che gioventù! Avete capito o no che sto cercando una canzone del momento da poter cantare o no?! Aiutatemi!- finì piccato.

Dopo l'ennesimo sospiro di esasperazione Hinata suggerì dolcemente una canzone che a lei piaceva un sacco, It's a Beautiful Day (Micheal Buble), ma Naruto a quelle parole in inglese la guardò spaventato. Si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò piano -Hinata! Non capisco una sola parola in inglese! Figurati se posso cantare una canzone!- il tono basso ma disperato ebbe il potere di suscitare nella mora un brivido caldo che la scosse quel che bastava da restare imbambolata con la bocca socchiusa. Come aveva fatto ad essere così sexy? Al solo pensiero si riscosse richiudendo la bocca e imponendosi un contegno. Perché da un po' di tempo pensava sempre più spesso che Naruto fosse così dannatamente sexy? Prese un respiro prima di rispondere, ingoiando della saliva nella speranza che la sua bocca asciutta si idratasse quel poco che serviva per parlare.

-B-beh possiamo sempre scegliere un'altra..- disse allontanandosi, quelle nuove sensazioni la confondevano. Eppure lui non aveva fatto niente. -Poi un giorno te lo insegnerò io l'inglese-

Naruto tutto raggiante propose una canzone che, anche se 'vecchia', sarebbe sempre stata una delle sue preferite. Iniziò la base di Io Ci Sarò (Max Pezzali).

Io non ti prometto
qualcosa che non ho
quello che non sono
non posso esserlo
anche se so che c'è chi dice
per quieto vivere
bisogna sempre fingere.

 

Hinata iniziò a cantare così, libera e forse con un po' di timidezza, che scemava pian piano, sotto gli occhi incantati di Naruto. La musica ce l'ha nel sangue pensò. Mentre cantava Hinata sembrava stesse davvero dicendo quelle cose al ragazzo, che addolcì lo sguardo. Sei bellissima così, non devi né cambiare né fingere, Hinata.

 


Non posso giurare
che ogni giorno sarò
bello, eccezionale, allegro,
sensibile, fantastico
ci saranno dei giorni grigi
ma passeranno sai
spero che tu mi capirai.

 

Stavolta fu Naruto a cantare. Non si erano messi d'accordo ma, come se fosse la cosa più naturale del mondo, cantavano liberi. Sembrava che la canzone fosse diventata un dialogo. Naruto diceva alla mora che non tutti i momenti sarebbero stati belli, e che sperava soprattutto nella sua vicinanza. Hinata gli prese la mano, stringendola in una morsa dolce e tenera, quasi materna, prima di iniziare a cantare il ritornello.


Nella buona sorte e nelle avversità,
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò

 

Si stavano praticamente giurando amore eterno. E intanto molte persone iniziavano ad avvicinarsi, sentendo la voce melodiosa e per nulla stonata dei due giovani. La mora attirava tutti con la sua voce delicata, decisa e nello stesso timida. Mentre il biondo incuriosiva la folla, con la sua voce calda, suadente e a tratti sensuale.


So che nelle fiabe
succede sempre che
su un cavallo bianco
arriva un principe
e porta la bella al castello
si sposano e sarà
amore per l'eternità.

 

Quasi risero nel bel mezzo della canzone, dopo quella strofa che aveva cantato la mora. La loro storia era iniziata proprio come in una fiaba, il principe sul cavallo bianco che salva la principessa. Solo che nelle favole non c'erano problemi, era scontato che la vita del principe e della principessa sarebbe stata felice per sempre. Altrimenti il 'e vissero felici e contenti' non avrebbe avuto senso. Ma sapevano che, anche se la loro storia si avvicinava parecchio ad una fiaba, era la realtà. Stavano coi piedi a terra.


Solo che la vita
non è proprio così
a volte è complicata come una
lunga corsa a ostacoli
dove non ti puoi ritirare
soltanto correre
con chi ti ama accanto a te.

 

L'unica soluzione ai problemi della realtà era l'amore. O meglio le persone che ti amano. Sono loro che ti fanno andare avanti. E i due giovani lo sapevano. Strinsero ancora di più la stretta delle loro mani, scaldando inconsapevolmente la folla creatasi sotto il piccolo palco.


Nella buona sorte e nelle avversità,
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.

Giuro ti prometto
che io mi impegnerò
io farò di tutto però
se il mondo col suo delirio
riuscirà ad entrare e far danni
ti prego dimmi che
combatterai insieme a me

 

Sì era vero, serviva qualcuno che ti amasse per andare avanti, ma in questa strada si chiedevano reciprocamente amore e aiuto. C'erano principalmente solo loro due che superavano ostacoli e che vivevano felici una vita difficile.


Nella buona sorte e nelle avversità,
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.

Nella buona sorte e nelle avversità,
nelle gioie e nelle difficoltà
se tu ci sarai
io ci sarò.

Alla fine della canzone tutti gli 'spettatori' applaudirono furiosamente, rapiti magicamente da quell'alternarsi di voci ipnotiche. I due protagonisti si guardarono un po' imbarazzati da quelle attenzioni, prima di lasciarsi andare e scoppiare a ridere, come due bambini alla scoperta di un gioco molto divertente.

-Sei fantastica! Hai cantato meglio di..non so..di tutti i cantanti del mondo!- le disse euforico Naruto. Lei arrossì violentemente, balbettando qualcosa come grazie, non è vero e anche tu sei molto bravo.

 

Adesso erano in un piccolo spazio verde, che ridevano guardando le forme buffe delle nuvole su di loro. A un certo punto la mora sembrò ricordarsi di qualcosa di molto importante e, mentre arrossiva per essersene dimenticata, cacciò fuori dalla borsa un piccolo scatolo bianco. Su di essa una scritta: Sasmung Galaxy S III.

Naruto la guardò come se fosse un alieno, che diamine le salta in mente di comprarmi qualcosa di così costoso?!

-N-non ti piace? Se vuoi lo posso cambiare!- avrei dovuto prendere il IV o il V!! che figura..

-Stai scherzando vero?! Non dovevi prendermi niente, come per te basta che stiamo insieme..beh lo sai che anche a me basti tu- finì impacciato. La mora abbassò lo sguardo con lo gote ormai in fiamme.

-Ma comunque..grazie Hinata- le alzò il viso con le dita sul mento e la baciò dolcemente.

-E adesso cosa devo fare? Devo togliere la scheda giusto? Mmh.. fallo tu! Io sono sicuro che la spezzerei ancor prima di prenderla in mano- farfugliò mentre si grattava la testa. Lei annuì divertita e gli fece segno di darle il suo cellulare. Tolse il retro del telefonino, e ormai aveva l'unghia nel limite tra plastica e batteria quando, sullo schermo, comparve un nome. Qualcuno stava chiamando Naruto. Due sole parole che la mandarono in confusione: Hokage Senju. Ormai era troppo tardi per rispondere, aveva tolto definitivamente la batteria. Che significa?, pensò nel mentre.

Naruto la guardava come se aspettasse che dicesse qualcosa. Aveva fatto una faccia talmente strana! Ma lei non accennava proprio a parlare, perciò fece il primo passo.

-Hinata, stai bene? Ti sei fatta male?- intanto lei sembrava riscuotersi dallo stato di trance in cui era caduta. Cosa mi sta nascondendo? E con un'audacia che non credeva le appartenesse, decise che sì, doveva chiarirle ciò che aveva visto. Ciò che non avrebbe mai dovuto vedere.

-Perché?- alla fine sussurrò. Voleva dire molto altro, ma era come se la voce non riuscisse a salire su per la gola, come se ci fosse un ostacolo astratto che bloccasse il tutto. E va bene la sua timidezza, ma questo era sconcerto ai massimi livelli.

-Perché cosa? Hai rotto la batteria? Oh, non fa niente, tranquilla, per così poco non dovr- era totalmente fuori strada e Hinata lo bloccò a metà discorso, prima che divagasse dalla priorità. Lei aveva bisogno di sapere. Sapere. Sapere perché. Aveva pensato che non ci sarebbero stati segreti tra loro, che sarebbe stata una relazione sincera. Forse aveva sperato troppo? Eppure è così che dovrebbe essere una relazione. E allora..

-Perché l'Hokage ti chiamava?- anche questa volta uscì come un sussurro. Prima di farlo rispondere volle farlo comprendere meglio, per non farlo andare di nuovo fuori strada, e con una voce più sicura spiegò -Prima che togliessi la batteria- lo guardò negli occhi, quegli occhi azzurri adesso così spaesati e confusi -ti stavano chiamando. Il nome sullo schermo era Hokage Senju- sospirò. Vide Naruto farsi pallido e sgranare gli occhi spaventato. Che vuole l'Hokage adesso? Non poteva trovare un altro momento?! Dannazione!

-Perché?- ripeté allora la mora, sicura che stavolta si fosse spiegata abbastanza. Che le dico? Che le dico?!

-Dimmelo, Naruto.- la sua voce così...delusa. Credeva davvero che non ci sarebbero stati problemi nemmeno quel giorno? Il suo tono fece male al biondo. Non posso dirle la verità,ma, cazzo, è così...confusa, ed è ancora colpa mia.

-I-io..-

-La verità, voglio la verità. Cosa mi stai nascondendo?- le sue perle puntate sui zaffiri dell'altro, due perle così belle e così..piene di dolore. Ad un tratto vide una rabbia mai vista in lei -Dannazione Naruto Uzumaki, sono o no la tua fidanzata?! Ti fidi o no di me?!?- gridò con le lacrime agli occhi. Ma no, questa volta non sarebbero cadute quelle gocce salate. Aveva versato così tante lacrime in vita sua che se avesse dovuto contarle avrebbe perso il conto molto, molto tempo fa. Purtroppo la sua forza di volontà non ebbe l'effetto sperato e le lacrime iniziarono a scendere copiose sulle cote arrossate dalla rabbia e dal dolore.

Naruto non sapeva davvero che dire. La sua mente svuotata dalla scena che gli si presentava davanti. No, non avrebbe saputo mentirle stavolta, e proprio non sapeva come uscire da quella conversazione lasciando Hinata fuori dalla pericolosa situazione in cui si era cacciato. Provò ad avvicinarsi, ma lei prontamente fece un passo indietro.

-Te l'ho detto Naruto, voglio la verità. Ma a quanto pare mi ero davvero illusa. Non me lo dirai vero?- domandò con un filo di voce, ancora chiara quel poco di speranza che le era rimasta. Lui scuoteva la testa, colpevole. No, non era decisamente così che doveva andare. Io voglio solo proteggerla. Invece adesso la sto perdendo così.

Sbatté un attimo le palpebre, e appena aprì gli occhi lei era già distante. Stava correndo, disperatamente correndo via, via da lui e via dalle bugie dalle quali si sentiva costantemente circondata da giorni. Il comportamento strano, la sorpresa uscita così di colpo, l'assenza, la distanza di quei pochi giorni. Si spiegava tutto. Tutto. Lui le stava nascondendo qualcosa, qualcosa di molto importante se era arrivato ad avere contatti con Hashirama. Si accorse di avere ancora in mano metà cellulare di Naruto, la batteria l'aveva buttata chissà dove nella furia della corsa. Non mi sono voltata nemmeno un secondo.

Fin quando l'ho vista, non si è voltata un secondo. Pensò il biondo, mentre correva alla ricerca della ragazza dai lunghi capelli blu. L'aveva persa di vista. C'era troppa folla, ed era comprensibile, la fiera si svolgeva una volta l'anno, e adesso si trovavano nell'ora di punta per tutti i turisti. Ma no, Naruto non capiva perché ci fossero così tante persone proprio quando gli serviva desolazione. Non gli serviva nessuno, nessuno tra i piedi, voleva solo lei. Voleva raggiungerla, chiederle scusa, asciugarle le lacrime. Perché in fondo, era questo che si erano ripromessi con quella canzone. Amore. Fedeltà. Aiuto. Per tutta la vita. E lui non aveva affatto mantenuto la parola, e adesso non sapeva dove trovarla. Buffo come in un minuto era svanita tutta l'aria d'amore che aleggiava tra loro. Continuò a correre alla cieca, sperando in un miracolo.

 

 

-Dove lo nascondiamo?-

-Non dobbiamo nasconderlo necessariamente-

-Ma non è divertente! Vuoi dire che lo lasciamo qui in mezzo alla strada?-

-Esatto-

-Dici che il capo sarebbe d'accordo? Forse dovremmo squartarlo-

-No, non dico nulla. Dico solo che mi sto scocciando a fare la babysitter ad un cadavere, idiota. Andiamocene.- e quegli uomini strani se ne stavano andando, se non fosse stato per un rumore, quasi impercettibile, un respiro accelerato, all'angolo della via. La ragazza non sembrava essersi accorta di loro, ma le regole stabilivano che non ci dovevano essere testimoni.

Hinata corse troppo, non aveva più fiato, e si fermò a prendere un po' d'aria. Forse aveva reagito troppo esageratamente. Doveva aspettare e chiarire, giusto? E invece se ne era scappata come una ragazzina. Sospirò e alzò gli occhi, ma come rapita da qualcosa sgranò gli occhi spaventata. Alzò ancora un po' gli occhi e vide tre paia di occhi iniettati di sangue che la scrutavano. Si soffermò col fiato mozzato su ognuno di essi, esaminandoli. Il primo aveva, come gli altri due d'altronde, un mantello. Un mantello con le nuvole rosse, e qua si accese il secondo campanello d'allarme nella testa della mora. Un uomo a terra, e il simbolo dell'Akatsuki. Cercò di mantenere la calma e continuò l'ispezione. Aveva una coda bionda, con degli occhi azzurri, o almeno uno lo era, l'altro era coperto dal ciuffo. Passò al secondo, il taciturno, appoggiato al muro in una posa alquanto familiare. Assomiglia estremamente a..sgranò gli occhi..Sasuke! Ancora turbata, molto turbata, terrorizzata era ancora un eufemismo, voltò il viso a scrutare quello del terzo ed ultimo uomo. Appena lo vide si sentì mancare. Non è vero. Si era ripetuta più volte quell'affermazione, ma il viso restava quello. Uguale. Non cambiava nemmeno un po'. Nemmeno di un capello, grigio come l'argento. Non cambiava nemmeno quel sorriso strafottente che l'aveva caratterizzato sempre, anche diversi anni prima. Anche lui sembrò per un istante sorpreso da quel viso d'angelo, che spesso aveva baciato, ma si ricompose in fretta.

-H-Hidan?- il cervello della ragazza lavorò in fretta: Hidan era il tassello mancante. Giorni fa Naruto le aveva fatto una domanda insolita: che compagnie aveva questo Hinan? Era chiaro che Naruto sapeva. Lui sapeva, e non le aveva mai detto niente.

-Ehi bambolina, da quanto tempo- ghignò sadico.

-La conosci? Chi è?- parlò per la prima volta l'uomo appoggiato al muro, con tono cupo e distaccato, come se in fondo non gli importasse poi così tanto.

-Anche se la conosce non cambia niente, Itachi- si intromise il biondo.

-Sta zitto Deidara. Con lei abbiamo preso due piccioni con una fava, per Jashin!- mentre gli si illuminavano gli occhi Hinata pensò che nella sua vita non poté fare sbaglio peggiore di quello di innamorarsi di Hidan.

-Spiegati meglio- disse Itachi riducendo gli occhi a due fessure.

-Hai presente Hiashi Hyuuga?- riprese Hidan, l'altro annuì.

-E' quello che ci ha dato il lavoro da svolgere entro la fine di ottobre?- chiese curioso Deidara.

-Esatto, idiota. E questa davanti a noi e la sua adorabile figlioletta!- i suoi occhi erano diventati quelli di un mostro. O, forse, lo sono sempre stati.

-Bene allora prendila- ordinò Itachi.

-Ci hai risparmiato il lavoro bellezza- già Hinata non sopportava più la voce stridula dell'uomo biondo, Deidara. Cercò di tornare in sé. Aveva una gran paura. E non sapeva che fare, non riusciva a muovere nemmeno un muscolo. Ma si sforzò di parlare.

-C-che c'entra mio padre in tutto questo?- Itachi si staccò dal muro per la prima volta, e si avvicinò a lei quanto serviva a sentire il suo fiato di menta sul viso. La mora, per quanto vano fosse, cercava di darsi un minimo di contegno, mantenendo ancora solida la sua dignità.

-Hiashi Hyuuga cerca sua figlia da anni ormai, credo la debba punire per aver disobbedito alle regole della casata. Si è rivolto a noi meno di un mese fa, commissionandoci questo bel lavoro. Ti riporteremo da lui, perciò non fare storie se non vuoi che usiamo la forza.- finì gelido.

-Io non verrò con voi.- No. Non poteva tornare in quella casa. Meglio morire per mani loro, che non per mano di suo padre.

-Bene, ti avevo avvertito- il suo tono era come dispiaciuto. Si alzò di scatto dirigendosi verso il corpo morto a terra, mentre con un gesto ordinò ad Hidan di prendere la ragazza. Hinata provò subito ad alzarsi e scappare via, ma non ne ebbe il tempo.

-Bene cucciolotta del cazzo, vediamo se stavolta farai o no quello che ti dico. L'ultima volta non mi è andata bene- storse la bocca al ricordo, mentre bloccava Hinata afferrandola dal braccio, mentre con l'altra mano le chiudeva la bocca, per non farla urlare. Hinata era terrorizzata, sentiva di essersi bloccata dalla paura. È tutto un sogno, presto mi sveglierò e..no. E' tutto vero. Ho paura. Ho tanta paura. Naruto! Quello fu il suo ultimo pensiero, dopo il nulla.

-Dovevi proprio farla svenire?-

-Zitto idiota. Pensa a fare quello che ti dice Itachi, per Jashin!-

-Deidara, prendi il corpo di Orochimaru e portalo via. Avrebbe dovuto imparare a pagare il debito molto prima che arrivassimo a questo punto.- volse lo sguardo ai due. -Andiamo.- ordinò. Per l'ennesima volta però furono attratti da qualcos'altro.

-Hinataaa! Dove sei?! HIN- Naruto si fermò, sgranando gli occhi. Ma che diavolo..? No, non era possibile. Uno era Hidan, l'altro era uno dei bastardi di quella sera di anni prima, e l'ultimo...non poteva non essere lui. Non era cambiato di una virgola. Spostò lo sguardo sulle spalle del biondo, dove giaceva a peso morto un uomo, capelli lunghi e tanto, tanto sangue. Guardò Hidan e trattenne il respiro, mordendosi l'interno della guancia. Hinata.. sembrava viva, non c'erano tracce di sangue. Era svenuta, solo svenuta, per fortuna. Lo guardavano chi con odio, chi con divertimento e chi con tristezza. Ma era consapevole che si era scavato la fossa da solo. Ma prima che succedesse qualunque cosa doveva portare Hinata via da lì. Prese un respiro pronto ad agire, o almeno a provare a parlare, ma si sentirono passi veloci, qualcuno che correva nella loro direzione. Volse lo sguardo e no, questo non ci voleva.

-Diamine dobe, dov'eri finito?! Il Senju mi ha chiam- Cazzo sono in ritardo fu il suo ultimo pensiero prima di perdersi in quegli occhi tanto simili ai suoi, ora riempiti di qualcosa di indescrivibile.

-Itachi..-

 

 

SpazioAutrice

Allooora mi sembra di non essere poi così in ritardo :3 che soddisfazione dopo mesi xD

bene, parliamo del capitolo..che dire.. intanto ho messo un titolo (strano, molto strano). Poi..beh sì insomma, non mi sembra che la fiera sia andata come previsto, da un certo punto in poi..

Naru: perché complichi le cose?!?!?

Sasu: non ha niente di meglio da fare, sei peggio del dobe.

Io:ehiiiii :(

Hina: dai, mary-chan risolverà tutto, state tranquilli! ^^”

 

Ringrazio di cuore chi recensisce, chi preferisce, segue e legge la storia! Fantastici <3

fatemi sapere cosa ne pensate, lo sapete che il vostro parere è importante! Non mi abbandonate pleasee xD

a presto allora!

Baci :*

Mary

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Capitolo 15
*** In trouble ***


IN TROUBLE 

 

Non è possibile, non è possibile. 

Naruto continuava a ripeterselo ininterrottamente. 

Hinata nelle mani di quell’uomo, Deidara che tornava nei propri incubi, un cadavere a terra e poi…poi c’era quel ragazzo, ormai uomo, che si palesava in tutta quella classe che lo aveva sempre caratterizzato: Itachi Uchiha. Il biondo guardò con la coda dell’occhio il suo migliore amico, ancora sconvolto. Capì che però non c’era tempo da perdere, dovevano agire in fretta se volevano tornare a casa sani e salvi. 

“Itachi?” ripeté il minore degli Uchiha. 

“Lo conosci?” 

“Deidara, ti presento il mio fratellino” rispose quello con aria sconfitta. 

“Un bel bocconcino” replicò il biondo leccandosi le labbra. 

“Fai parte dell’Akatsuki” constatò Sasuke, affermando quello che era ormai un dato di fatto. La sua espressione apparentemente sicura tradiva un profondo dolore, una ferita mai chiusa. 

Itachi si limitò a fissare con nostalgia quegli occhi così simili ai suoi, consapevole di non potersi discolpare in alcun modo dopo tutti i crimini di cui si era macchiato durante gli anni. 

“Cosa facciamo Itachi? Niente testimoni, ricordi?” fece presente Hidan, mentre si sistemava meglio Hinata sulle spalle. Ciò fece ribollire il sangue a Naruto, che non sopportava di aver messo in pericolo proprio la ragazza che voleva proteggere. Non aspettò nemmeno un secondo, si piombò su Hidan spingendolo più forte che potéPoi successe tutto molto velocemente: Hidan cadde lasciando andare la ragazza, che batté a terra, facendo una smorfia di dolore, segno di un possibile risveglio. Nel frattempo Deidara si lanciò sul biondo, per impedirgli i movimenti. Sasuke si avventò ad aiutare l’amico, ma colui che una volta considerava il miglior fratello che potesse esistere gli bloccò la strada, guardandolo con triste rassegnazione. Sasuke si infuriò a quello sguardo che diceva tutto e niente e caricò contro il più grande con tutta la forza che possedeva, c’erano altre priorità adesso, come aiutare l’unico vero fratello che avesse avuto da quando aveva 7 anni.  

Naruto si stava preoccupando, ma proprio tanto. Era praticamente bloccato, Deidara aveva approfittato del momento in cui era a terra per assestargli un calcio in viso, alzarlo e tenerlo da dietro, in modo da dare libero sfogo ad un incazzatissimo Hidan. E così fu. Dapprima sentí il sapore ferroso del sangue in bocca, poi lo sentí colare dal naso e poi dolore alle costole e altro dolore, gli sembrava essere chiuso in una bolla nonostante si dimenasse per sfuggire a entrambi. Poi,inaspettatamente, sentí un grido combattivo levarsi in aria, provò affaticato ad aprire e alzare gli occhi e vide Hinata lanciarsi su Hidan. Di male in peggio. Sasuke seguì la scena da lontano e sperò in un miracolo. Poi non si capí molto. Urla, gente, la polizia che dichiarava gli assassini in arresto, Hidan che tolse dal mantello una pistola puntandola su Hinata, uno sparo, il silenzio.. 

 

 

#Corner 

POPOLO DI EFP! Ma quanto mi siete mancati? Ma quanto mi è mancata questa storia? 

Sono tornata dopo un tempo improponibile e ho tutta l’intenzione di concludere quella che è la mia prima long, a cui sono affezionata tantissimo! 

È inutile chiedere il vostro perdono, so che non è possibile 😂 maaaaa, so anche che chi si ricorderà di questa storia – e di quella piccola adolescente che l’ha iniziata a scrivere (?)  sarà  sicuramente felice di questo inaspettato aggiornamento!  

So che come capitolo non è lungo, né esaustivo dopo tanto tempo di mancanza, ma spero che come input per ricominciare basti a suscitare la vostra curiosità!  

Un bacione, al prossimo capitolo! 

Natsu_Fire 

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