A Song of Ice and Fire - The Final POV

di drez
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Part 1 ***
Capitolo 2: *** Part 2 ***
Capitolo 3: *** Part 3 ***



Capitolo 1
*** Part 1 ***


      Nymeria sbava schiuma dalle mascelle serrate, il folto pelo irto, le membra scosse da violenti spasmi causati da continue scariche di adrenalina. Nessun nemico più da sgozzare, nessun corpo più da mutilare. Dentro di sé sente di doversi allontanare al più presto. La legittima regina sarebbe presto arrivata a reclamare il suo scranno, il trono di spade con il suo carico di atrocità, intriso del sangue versato dagli innumerevoli corpi sparsi lungo tutta la sala, molti dei quali uccisi da lei stessa. Gli occhi arrossati fissi su Estate che, folle di dolore, immerge il muso tra le viscere di Cagnaccio, combattuto tra il desiderio di sanare le ferite del fratello e la necessità di placare il suo istinto sbranandolo. Jaqen H'ghar giace esangue accanto al metalupo, “valar morghulis” il suo ultimo sospiro. Ma nessuno può più sentirlo, nessuno che possa rispondergli. Sfinito, anche Estate al fine si accascia al suolo, rinunciando a lottare. Nymeria ora è sola. Lo sa. Lo sente. Dalla sera precedente è già a conoscenza dell’esito dell’ultima grande battaglia sul Tridente. Il legame si è rotto. Ora è sola per sempre. Ancora per poco. La Regina sta arrivando.

     Il tempo degli antichi Dei è finito. Silenti il Padre e la Madre, spento il fuoco sacro di R'hllor, soffocato il Dio Abissale, scoperto l’inganno del Dio dai mille volti. Westeros non esisterà più. Non i sette regni. Non le isole di ferro. Non più Città libere né Mare d’erba. Finiti gli estranei, distrutti dal fuoco dei draghi della regina Targaryen e dall’acciaio di Valyria degli uomini di suo nipote il re oltre la barriera e principe d’inverno, suo sposo. Finiti i cervi ed i leoni, sterminatisi a vicenda per la stolta sagacia di un piccolo traditore. Svaniti dalla sua mente i pensieri dei suoi fratelli, caduti uno ad uno, prima Lady e Vento Grigio poi, la sera prima, anche Spettro ed infine Cagnaccio ed Estate che sentiva spegnersi poco a poco. Jaqen H'ghar è morto e con lui l’ultimo tenue vincolo che la teneva ancora legata alla sua amata Arya. Perduta per lunghissimo tempo e finalmente ritrovata per un fugace attimo prima di perderla ora per sempre. Non è riuscita a difenderla. E’ caduta anche lei lì, vicino a quel trono maledetto. Anche Ago verrà fusa insieme alle altre spade di re? Una nuova era sta per avere inizio e nel nuovo mondo non c’è posto per chi come lei appartiene alle vecchie creature. Presto saranno solo un ricordo. Personaggi fantastici di favole e canzoni. L’ultimo saluto ad Arya, ai suoi fratelli, poi Nymeria si slancia fuori della sala del trono. Attraversa i corridoi del palazzo reale. Deve fare in fretta. Raggiungere prima possibile l’uscita, nascondersi tra i vicoli lerci e bui di Approdo del Re. A lunghe falcate raggiunge il cortile esterno. Un urlo, un altro. Sono decine, centinaia, sa che stavolta non riuscirà a scappare. Un nugolo di frecce si abbatte su di lei, le dilania la carne, le lacera i muscoli ma continua a correre sino ad avventarsi sugli uomini che hanno avuto l’ardire di affrontarla. Con la sola forza dell’impatto ne uccide due sul colpo, una zampata e sente scricchiolare le ossa spezzate della schiena di un altro. “Sbrigatevi maledetti, facciamola finita. Il quarto uomo è terrorizzato, tiene la spada troppo dritta verso di me.  Schivarla è facile ma a cosa varrebbe? Sarà lui a potersi vantare di avere ucciso l’ultimo metalupo.”
        I soldati della guardia reale, attraversato il ponte levatoio, si riversarono all’interno della piazza d’armi della fortezza. Molti di loro passandole accanto rallentavano, lanciando uno sguardo timoroso al poderoso corpo della metalupa abbattuta. Molti se ne tenevano rispettosamente a distanza, sino a quando il più disgustoso tra loro si avvicinò sfacciatamente iniziando a scuoiarla, imitato poi da tutti quelli che volevano riportare a casa il più incredibile dei trofei. L’ultimo vilipendio a tutto quello che rappresentava Nymeria, al suo nobile e antico retaggio, alla sua sacralità.
       «Avvisa ser Jacen che il passaggio ora è libero. L’agguato è riuscito. Non c’è nessun superstite. La guerra è finita!»

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Capitolo 2
*** Part 2 ***


«Entra pure, Tenel. Che notizie porti?»
«Il corteo reale sta per giungere. L’avanguardia della Regina è alle porte della città.»
«Sono già tornati i tuoi esploratori? Hanno eseguito i miei ordini?»
«Si ed hanno confermato quanto già sapevamo. Il nano ha fatto quanto promesso ed ha indotto suo nipote a condurre il suo esercito dritto in trappola. Lo scontro è stato tremendo. Nonostante fossero in netta inferiorità numerica, gli uomini di Stannis si sono battuti con ardore e coraggio. Hanno fatto strage di nemici, loro i veri leoni, altro che i Lannister!»
«Alla fine hanno vinto i Baratheon?»
«No, Tommen. Anche se dire che ha vinto la battaglia è eccessivo, visto che del suo esercito non è rimasto praticamente nulla.»
«Dov’è ora?»
«In fuga, braccato dai nostri. Probabilmente tenterà di imbarcarsi su qualche nave per andare a nascondersi in esilio in qualche regno d’oltre mare.»
«Che ne è stato di Stannis?»
«Morto. Come tutti i suoi soldati e la sua maledetta strega.»
«Tyrion?»
«Nulla. Non c’era traccia del suo cadavere e nessuno l’ha più visto dopo la battaglia.»
«Peccato. Avrei preferito sapere morto anche lui.»
«Come ha preso la notizia Daenerys?»
«Ha organizzato una magnifica festa. E’ durata tre giorni. E’ stata davvero spettacolare. Incredibile vedere danzare insieme le donne del popolo libero con i lupi di Grande Inverno, i guerrieri dothraki con i figli della foresta e tutti sotto lo sguardo di fuoco dei tre giganteschi draghi.»
«Come è andata con quelle bestie?»
«Per giorni interi abbiamo provato a controllare di nascosto Viserion e Rhaegal. La loro forza fisica è mostruosa, ma la mente di un drago è impenetrabile. La loro natura è crudele ma fondamentalmente ingenua. Sono puro istinto. Una volta trovato il modo di violare le loro difese mentali poi si possono controllare. Il problema è che bisogna trovarlo il modo. Con l’uso della sola forza è quasi impossibile. Il drago se ne accorge e pur non capendo cosa succede si chiude in se stesso e non è più possibile penetrarlo se non ingaggiando una vera e propria battaglia mentale, a rischio di rimetterci la propria vita.»
«E ci siete riuscite?»
«Alla fine riuscivamo a far loro compiere qualche movimento contro la loro volontà. Aspettavamo solo l’occasione propizia. Alla fine della festa, Daeneris è salita in groppa a Drogon e a fatto cenno a suo marito di accompagnarla. Poi hanno spiccato il volo fra le acclamazioni generali. Era quello che aspettavamo ma con il drago sbagliato. Il più forte e pericoloso dei tre. Jaina ha voluto provarci lo stesso nonostante abbia fatto di tutto per dissuaderla. Il primo tentativo è andato a segno. Il drago era impreparato all’attacco. La sua reazione convulsa ha disarcionato il secondo passeggero facendolo precipitare nel vuoto. Daeneris ha reagito prontamente e, frustandolo rabbiosamente, ha costretto Drogon a lanciarsi in picchiata per raggiungere il corpo dello Stark, prima che si sfracellasse al suolo. Jaina ha attaccato nuovamente ma stavolta il drago le ha chiuso la mente. Ho provato ad aiutarla ma per quanti tentativi facessi non riuscivo ad aggirare il muro che Drogon aveva innalzato a protezione dei suoi pensieri. Ho tentato di staccare Jaina dal contatto, ma lei non ha mollato. Ha iniziato a sanguinare, prima dal naso, poi dalle orecchie, dagli occhi e dalle unghie. Temevo che stesse per morire. Poi proprio mentre Drogon stava per raggiungere il corpo di John Snow, ho percepito come se una lama penetrasse dentro la mente del drago. Il dolore per entrambi deve essere stato terribile, inimmaginabile. Drogon ha inarcato improvvisamente la schiena respingendo l’attacco di Jaina. Un solo attimo di distrazione ma sufficiente a far fallire il tentativo di salvataggio. Mentre Jaina crollava a terra priva di sensi, Daeneris disperata e furiosa si avventava su Drogon maledicendolo e frustandolo con tutta la sua forza. Non credo che fosse in grado di fargli male, ma il drago probabilmente ancora pazzo di dolore per l’attacco subito, ha voltato le fauci verso di lei strappandosela di dosso. Poi, dopo aver serrato le mascelle con violenza, a sputato in aria i due tronconi del corpo di sua madre. Poi è volato via.»

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Capitolo 3
*** Part 3 ***


«Jacen, il corteo reale sta per attraversare il ponte. Vuoi che gli vada incontro?»
«Si, grazie, Tenel. Comunica a mia sorella che l’aspetterò nella sala del trono. Ma abbiamo ancora un po’ di tempo, raccontami cosa è successo dopo che Daeneris è morta.»
«E’ esploso il caos. Ho fatto appena in tempo a trascinare il corpo di Jaina fuori dall’accampamento, ai margini della foresta circostante, che le varie fazioni hanno iniziato ad accusarsi tra loro. Sono scoppiati tafferugli dovunque. Quando sono tornata al campo per recuperare delle provviste. I capi degli Stark avevano radunato i loro uomini e stavano discutendo sul da farsi. I guerrieri dothraki avevano iniziato a preparare una pira funeraria per la loro Khaleesi. I figli della foresta e gli uomini del popolo libero stavano iniziando già a disperdersi. Del più grande esercito mai radunato nei sette regni, presto non sarebbe rimasto più nulla.
Lo sforzo sostenuto nella lotta contro il drago aveva sfinito Jaina. E’ rimasta priva di sensi per tre giorni ed in alcuni momenti ho temuto per la sua vita. Poi pian piano la febbre è scesa sino a sparire del tutto. Quando si è risvegliata, non riusciva neanche a parlare. Ho faticato non poco per rimetterla in sesto.»
«La mia famiglia ti deve molto, Tenel. Avete compiuto un impresa incredibile!»
«Si è vero, Jaina è stata incredibile. Penso che solo vostro nonno sarebbe riuscito a fare altrettanto.»
           Lo sguardo di Jacen si incupì. Divenne pensieroso mentre guardava sfilare, sotto la sua finestra, gli stendardi di tutte le fazioni finalmente riunite sotto un unico vessillo.
«Non credo proprio. Mio nonno non avrebbe usato sotterfugi, imboscate ed inganni. Avrebbe affrontato tutti gli eserciti nemici in campo aperto, con la spada in pugno. Avrebbe fatto strage di nemici, sterminato interi villaggi, raso al suolo piccole e grandi città e alla fine avrebbe regnato con l’odio ed il terrore. No, mia cara Tanel, il reame di mia sorella sarà ricordato in ben altro modo. Ora valle incontro e portala da me. E’ giunta l’ora che il suo regno abbia inizio.»
          Jacen guardò Tenel allontanarsi, poi finì di vestirsi con gli abiti da cerimonia che aveva scelto con cura, poi finalmente si diresse verso la sala del trono. Attraversando i larghi corridoi della fortezza, non poté fare a meno di ricordare i lunghi anni passati insieme a sua sorella ad Anoth. Da sempre aveva saputo che il suo destino era legato a quello della sua gemella e soprattutto ora gli risuonava nella mente quanto, tanti anni prima, le aveva predetto loro zio Luke “la tua è una vita senza riposo, e non conoscerai pace, ma sarai benedetta per la pace che porterai agli altri.”
          Entrò nella grande sala dove tutti i più alti dignitari avevano già preso posto. Si mise di lato, in disparte, sin quando sua sorella non fece il suo trionfale ingresso. “Ecco iniziano i giorni della Regina Jaina Solo” e con orgoglio infinito andò incontro alla sua radiosa sorella per accompagnarla lungo l’ultimo tratto sino all’agognato trono di spade.

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