I tre Signori del tempo

di Tony Stark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Primo viaggio- Solarisis 4 ***
Capitolo 2: *** The rebirth of the Cyberman ***
Capitolo 3: *** The deception almost perfect ***
Capitolo 4: *** Hell of the Tardis ***
Capitolo 5: *** The Lady of the Waters ***
Capitolo 6: *** L'inizio del impero dei Signori del Tempo ***



Capitolo 1
*** Il Primo viaggio- Solarisis 4 ***


Ero ancora confusa, da una semplice ragazza di un paesino scordato dal universo, a una Signora del Tempo in viaggio con i suoi due eroi. I Dalek ci stavano inseguendo, con quelle loro astronavi ovali argentee. Allora lanciammo la Tardis nel vortice

<< Bene, qui dovremmo essere al sicuro >> disse, pensieroso, il Dottore

<< Io sono Angela, Angela Marletta. >> risposi, quasi come se mi avesse posto la domanda, be' l'aveva pensata.

<< C'è un luogo o un tempo in cui vorreste andare ? >> chiese, prima che una forte scossa, facesse uscire la Tardis dal vortice del tempo

<< Cosa è stato?! >> domandammo io ed il Master.C'eravamo schiantati, di questo ne ero sicura, ma non sapevo dove, e in più mi sentivo come se tutto l'universo fosse nella mia testa. La Tardis non era stata gravemente danneggiata, ma c'era qualcosa che non andava, pensai di andare a controllare sullo scanner dov'eravamo finiti, e non fui l'unica anche il Master e il Dottore erano andati a controllare, eravamo atterrati su Solarisis 4 che per nostra sfortuna, aveva un atmosfera tossica per i Signori del Tempo, ed il filtro del aria si era guastato, quindi l'aria al interno del Tardis avrebbe potuto essere contaminata,

<< Pensa a qualcosa, pensa >> dissi, fra me e me<< Dottore, qualche idea? >> domandai

<< Non proprio, ma dobbiamo riuscire a farla ripartire >>mi rispose, il Dottore

<< Exterminate! EXTERMINATE! >> sentimmo, le voci dei Dalek al esterno della Tardis.Mi guardai intorno, cercavo qualcosa ma non sapevo cosa, ma poi notai l'assenza di qualcosa ,o per meglio dire qualcuno,<< Dov'è il Maestro? >>

“E' troppo geniale per essere, andato al esterno e in più era con noi pochi secondi fa“pensai, mi avvicinai alla porta, e cercai di guardare l'esterno<< Ehm, Dottore? >>

<< Sono impegnato >>

<< Quanto tempo può resistere un Signore del Tempo, al esposizione dell'atmosfera tossica di Solarisis 4? >>

<< Potrei sapere il perché di questa domanda? >> mi chiese

<< I Dalek hanno preso il Maestro >> risposi

<< Cosa?! >> esclamò

<< Dobbiamo uscire là fuori a prenderlo! >> dissi,

<< Abbiamo pochi minuti, ricorda dobbiamo essere qui entro quindici minuti >> rispose,

<< Allora andiamo >>.

Uscimmo dalla Tardis,i gas del atmosfera era soffocante, mi veniva difficile respirare

<< Sei sicuro che riusciremo a stare, qui per quindici minuti? >> dissi, i Dalek sembravano svaniti

<< In teoria, non sono mi stato su Solarisis 4 >>rispose.

Il pianeta di Solarisis 4 era desolato avvolto da una nebbia viola che era la sua atmosfera, il pianeta era un deserto gelido, e anche questa sua caratteristica era letale per i Signori del Tempo.

<< Sterminare i Signori del Tempo! >> sentimmo i Dalek sembravano lontani, ma il Dottore mi aveva spiegato che alle volte la densità di questa nebbia poteva distorcere il suono, facendo sembrare lontane le cose vicine.

<< Venite a prenderci se riuscite a trovarci! >> urlai, il Dottore mi guardò stupito

<< Sterminare!Sterminare i Signori del Tempo! >> i Dalek erano davanti a noi

<< Dove avete portato il Maestro?! >> chiesi

<< Dodici secondi>> disse il Dottore

<< E' sulla nostra nave >> risposero

<< Undici >> continuò

<< Io non mi è d'aiuto, Dottore, convincili tu >> dissi, non riuscivo più a respirare

“Tu non morirai, non adesso “ sentii una voce nella mia testa

<< Portateci sulla vostra nave, immediatamente! >> ordinò, la coscienza che era contenuta nel anello.

<< Voi volete essere sterminati davanti alla corte dei Dalek, allora verrete accontentati >>dissero, e ci teletrasportammo.

Eravamo sulla nave dei Dalek, i Dalek, ci stavano portando nella sala di comando, come un plotone di esecuzione.

<< Dove avete portato il Maestro? >> chiesi

<< Perché dovremmo rispondere alle domande di un' condannato a morte? >> dissero i Dalek

<< Dottore, dammi il cacciavite sonico >>dissi

<< Qual' è il tuo piano? >>mi chiese, e senza che i Dalek ci sentissero glielo dissi.

Eravamo davanti ad un Dalek Supremo, i Dalek volevano giustiziarci

<< Adesso,Dottore! >> dissi, il ronzio del cacciavite sonico si sparse per la sala, e disattivò il sistema visivo di tutti i Dalek,

<< Troviamo il Maestro e andiamocene >>disse, il Dottore.Lo abbiamo cercato inutilmente su tutta la nave, i Dalek ci stavano cercando, e poi finalmente lo trovammo, per fortuna nostra era solo svenuto, ma collegato ad una strana macchina

<< Un unità di conversione Dalek >> constatò il Dottore

<< Ma non possono convertire un Time Lord, è contro le loro leggi sulla purezza della razza Dalek >> dissi<< Cosa facciamo? >> chiesi

<< Lo liberiamo >>rispose

<< Non sarà pericoloso? >>

<< No, non hanno nemmeno cominciato >> rispose, azionando il cacciavite sonico, i ganci si aprirono,e io afferrai il Master, il Dottore attivò il teletrasporto e ci ritrovammo sulla Tardis. Io ed il Dottore portammo il Master nella sua stanza e lo adagiammo sul suo letto.

<< Ora speriamo che la Tardis si decida a partire >> dissi, con il Dottore azionammo la Tardis, e stavolta partì.

<< Prima che me lo chieda, scegli tu Dottore, l'importante e che sia spettacolare >> dissi, sorridente,

avevamo rischiato di morire al mio primo viaggio, quindi c'era andata bene.

“ Va mia piccola marionetta, confondi il Dottore.Rendi nemici gli amici.Stavolta non potrà fermarci , Gallifrey risorgerà”







Angolo del autore, o presunto tale
Spero che vi piaccia, mi era stato chiesto di fare un sequel alle mie One-shot
Aspetterò qualche recensioncina, che sia positiva o negativa, spero di poter aggiornare rapidamente.
La dedico a Sherlocked e You are my cryptonite.
-Anthony Edward Stark

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Capitolo 2
*** The rebirth of the Cyberman ***


The rebirth of the Cyberman



Stavo aiutando il Dottore, per la riparazione del filtro dell'aria, il silenzio che regnava sulla Tardis era innaturale,non credo che ci sia stato mai tanto silenzio.Stavo ripensando a quella voce, che avevo sentito, su Solarisis 4.Ma mi riconcentrai di nuovo,

<< Adesso dovrebbe funzionare di nuovo >> disse il Dottore.Atterrammo, stavo per uscire ma il Dottore mi fermò<< Chiudi gli occhi, ho una sorpresa per te >> disse , con un sorriso.Chiusi gli occhi e aspettai, sentii alcuni rumori metallici, e poi finalmente << Adesso puoi riaprirli >>

Riaprii gli occhi, il Dottore aveva in mano una scatola, con un fiocco blu sopra << Questo è un piccolo regalo da parte mia, tieni >> disse, porgendomi la scatola. La aprii dentro c'era una penna, argentata, con una fascia bronzea al centro, la presi e notai un pulsante, su un lato. << Un cacciavite sonico, grazie, grazie tante Dottore >> dissi, felice.

<< Ora vediamo dove siamo atterrati >> disse

<< Vi siete già, dimenticati di me >> disse, il Master

<< Credevo fossi svenuto >>dissi.Il Dottore aprii la porta della Tardis, e andò fuori, seguito da me e d il Maestro

<< Siamo sulla Terra >> dissi<< Nel giardino della casa di Andrea >> continuai, posai il mio cacciavite sonico nel taschino della giacca.

<< Perché la Tardis, ci ha portati qui? >> chiese, il Dottore, sistemandosi il cravattino

<< Sei nervoso, Dottore? >> domandai

<< No, perché? >> rispose

<< Ti sei sistemato il cravattino >> rispondemmo in coro, io e il Maestro.Il Dottore analizzò l'aria con il suo cacciavite sonico.

<< Non c'è niente di strano >> disse

<< Quindi siamo atterrati nel giardino della casa del mio migliore amico, e non c'è niente di strano >>dissi, seccata<< C'è qualcosa che sta bruciando >> constatai, iniziai a correre verso la casa di Andrea, apri la porta usando il mio cacciavite sonico. Era buia, e questo era strano, la madre di Andrea odiava il buio di solito, anche se mancava l'elettricità casa sua era luminosa grazie alle candele.Si sentivano dei passi, passi pesanti, metallici, mi girai e vidi un cerchio blu elettrico, sospeso a mezz'aria, ma man mano che si avvicinava notai che era, una specie di mecha(robot) umanoide, che continuava ad avvicinarsi, io indietreggiai di un paio di passi

<< Cosa hai fatto ad Andrea?! >> dissi”perché diamine il Dottore non arriva”pensai

<< Noi, non sappiamo di cosa parli, Signore del Tempo >> rispose, con una voce metallica

<< Cosa sei? Quanti siete?! >> chiesi, leggermente preoccupata” E se avessero preso il Dottore e il Master?” mi chiesi

<< Noi siamo i Cyberman, noi conquisteremo questo mondo >> rispose<< Ogni essere umano o alieno verrà migliorato >>continuò

<< Cosa avete fatto, a coloro che si trovavano in questa casa?! >> Domandai

<< Sono stati migliorati >>disse<< Non opporre resistenza al upgrade >> continuò.Corsi fuori verso la Tardis, per poi rendermi conto, con orrore, che erano circondati<< Dottore cosa facciamo?!>> chiesi, ma non ricevetti risposta

<< Dottore? >> riprovai, finalmente mi rispose, ma il sorriso sul suo viso mi inquietava

<< Io sono il Cyber Controller >> rispose

<< Cosa hai fatto al Dottore? >>

<< Io sono lui, ma sono molto meglio, io sono l'evoluzione definitiva dei Signori del Tempo, e di ogni altra razza del universo >> rispose, mantenendo quel suo ghigno malefico

<< E il Master? >> chiesi

<< Sono sempre io, ragazzina >> rispose

<< E adesso che facciamo? >> dissi, rassegnata.” Il Cacciavite Sonico, usalo.Trova la loro lunghezza d'onda disattivali”disse, quella voce nella mia testa.Feci quello che aveva detto. I Cyber caddero disattivati e il Dottore era svenuto ma quel componente(dei Cyberman) era ancora fissato al suo cervello

<< Master dobbiamo andarcene >> dissi

<< Prima-so che me ne pentirò- dobbiamo distruggere questi Cyber e salvare la Terra e il Dottore >>rispose

“ Non puoi salvarlo distruggi i Cyberman” disse quella voce nella mia testa

<< Non puoi salvarlo, distruggi i Cyberman >> ripetei , come un automa.

<< Che stai...Rassilon ti dice cosa devi fare vero? >> si auto corresse

<< No, c'è qualcosa ma non so che cos'è >> dissi

<< Tu sei una Lady Time, non puoi arrenderti >> mi disse, ancora più convinto.I Cyber si stavano ri attivando, non l'avevamo notato, uno di loro afferrò il Master

<< Lasciatelo! >> urlai contro i Cyber<< Master!! >> dalle mani dei Cyber si liberavano come delle larve di metallo.” Devi distruggere i Cyber non puoi, fare niente per loro “ ripetè la voce, la “maschera” di metallo stava modificando i tratti del Dottore e la sua mano sinistra sembrava come inguantata, in un guanto di metallo.<< Dottore?Maestro? >> chiesi.

<< Noi siamo i Cyberman! >> esclamarono in coro tutti i Cyber compresi il Dottore e il Maestro, << Non opporti al upgrade >> disse un Cyber, che si avvicinava.Ero senza un piano, inseguita dai Cyberman, e gli unici che mi potevano aiutare, erano diventati automi,”di bene in meglio”pensai sarcastica.Mi fermai e riprovai, usando la frequenza dei Cyber, non funzionò sta volta, ma scoprii il punto debole di questi Cyber, bhè almeno di quelli non completamente trasformati.Mi venne un idea , probabilmente la più folle che sia mai venuta in mente a qualcuno,avrei creato un onda di risonanza sonica, ci doveva essere un'antefatto venusiano che mi avrebbe aiutato dentro la Tardis, quindi iniziai a correre verso i Cyber, evitando di essere sfiorata. E entrai nella Tardis, mi guardai in torno,gli scudi della Tardis avrebbero dovuto proteggerci( e con noi intendevo me e la Tardis ). Dovevo trovare quella macchina immediatamente, era in una delle stanze-ripostiglio(termine coniato dal Dottore), e confidavo che Idris mi avrebbe aiutato a trovarla, mi addentrai nei corridoi(labirintici) della Tardis, e dopo qualche tentativo riusci a trovare la stanza-ripostiglio, e dopo varie cianfrusaglie(fra cui l'insegna di un fish and chips) riusci a trovare l'antefatto venusiano, lo impostai con la frequenza dei Cyber, e usci, rimanendo però nel perimetro protetto dagli scudi della Tardis, disattivai gli scudi per un paio di secondi, e nello stesso istante attivai l'amplificatore delle onde di risonanza, i Cyber si disattivarono prima che la loro testa esplodesse. Ero preoccupata per il Master, ma anche, e soprattutto per il Dottore, visto che...,visto che prima che li lasciassi era più Cyber che Signore del Tempo. Iniziai a cercarli fra tutti quei gusci di metallo senza testa, trovai il Master che, per mia-sua fortuna aveva ancora la testa. Era solo svenuto( di nuovo aggiungerei), e la parte Cyber sembrava scomparsa, cercai di svegliarlo, e lui aprii gli occhi

<< Ho salvato te e il Dottore dai Cyber, e non sono completamente sicura che il Dottore sia ancora vivo, e mi dispiace tanto per aver rischiato di uccidervi al mio secondo viaggio >> dissi, rispondendo alla domanda che aveva pensato

<< E' fastidioso quando qualcuno legge i tuoi pensieri senza il tuo permesso, sai ragazzina >>disse

<< Mi aiuteresti a cercare il Dottore? >> chiesi, imbarazzata.Lo aiutai ad alzarsi e insieme iniziammo a cercare i Dottore( o quello che ne rimaneva)fra tutti quei Cyber, distrutti, era incredibile come quel piccolo giardino sembrasse così vasto adesso, poi finalmente lo vidi era nascosto da alcuni corpi ammassati,

<< Maestro, l'ho trovato, mi serve una mano >> dissi” Ma nessuno ha notato niente?”Mi chiesi, iniziando a spostare i corpi dei Cyber, il Master mi aiutò.Il Dottore era tutto intero, e con tutto intero intendo con tanto di testa.I componente Cyber, era scomparso.

<< Dottore? >> chiesi, sperando che si svegliasse, ma non successe niente<< Dottore? >> riprovai, lui aprii lentamente gli occhi<< Dottore? >>

<< Sto bene, un po' confuso, ma tutto a posto credo >> disse, lo aiutammo a ri-alzarsi, ma prima di andarcene dovevamo, far sparire tutti quei Cyber( se qualcuno li avesse trovati, non oso immaginare cosa sarebbe successo)<< Qualche idea? >> chiesi

<< Hai creato un onda di risonanza sonica, potremmo crearne una laser per disintegrare tutti i Cyber >> propose il Master

<< Non provateci nemmeno sarebbe troppo pericoloso >> disse il Dottore

<< Allora, dicci cosa dobbiamo fare, Dottore >> disse, il Master, infuriato.Il Dottore non rispose, allora io ri-attivai,il congegno venusiano, mi ci vollero un paio di minuti e un'aiuto e riuscii a modificare il tipo di onda di risonanza , da sonico a laser .

<< Pronto? >> chiesi, sorridendo, attivammo l'antefatto tramite il mio cacciavite, l'onda laser disintegrò tutti i corpi dei Cyber, compreso qualche ostacolo nel mezzo.

<< Non è successo niente, nessuno è stato disintegrato >>dissi << Tu ti preoccupavi tanto, Dottore >> continuai.Entrammo nella Tardis ( chi più confuso( Dottore) degli altri, chi abbastanza tranquillo, anche se aveva rischiato di diventare un Cyber( Master))

La Tardis, era stata lanciata nel vortice, io ero andata nella mia camera, che fra l'altro era vicina a quella del Master. Quando assimilai alla perfezione quello che mi aveva detto il Cyber “ Sono stati migliorati “, quindi Andrea era morto, era diventato uno di quegli esseri che avevo disintegrato. Chiusi la porta( a chiave) e iniziai a piangere silenziosamente” Non devi interessarti per gli umani, la loro vita è breve, per noi è come un battito di ciglia.Sei un Signore del Tempo, hai una parte della mia essenza che ti scorre nelle vene, non puoi essere così debole, così umana.Sono stato richiamato dalla tua rabbia, la tua forza, non dalla tua debolezza.”Disse, crudele la voce nella mia testa.Smisi di piangere, aveva ragione, io non sono (più) un umana, io sono una Signora del Tempo.

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Capitolo 3
*** The deception almost perfect ***


The Deception almost Perfect

 

Era passato, un mese dal incontro con i Ciber,avevamo visto milioni di pianeti e altrettante razze. E a parte qualche tentativo da parte del Master, di uccidere il Dottore, era andato tutto magnificamente. Stavamo pilotando la Tardis, quando delle spie rosse, si accesero , e l'espressione del Dottore, mi fece capire che, o eravamo nei guai, o la Tardis stava per implodere.

<< Ma gli scudi non dovevano proteggerci da qualunque attacco? >> chiesi, allarmata

<< In teoria, si >> rispose, il Dottore

<< In teoria, la teoria si è sbagliata, >> dissi, odiavo non avere il controllo della situazione, così come il Master, il Dottore controllò lo scanner, e la sua espressione diventò di estremo stupore

<< Dottore, cosa succede? >> domandammo io ed il Master

<< Non ci stanno attaccando siamo stati catturati da un raggio traente Gallifreyano >> rispose.

<< Quindi, siamo nei guai, seri guai >> constatai << Aspetta, hai detto che è un raggio traente Gallifreyano, ma voi non siete gli ultimi Gallifreyani ? >> La Tardis era trascinata verso un punto nel vuoto dello spazio, non c'era niente

<< Ma dove ci stanno portando? Non c'è niente lì! >> dissi<< Dobbiamo riuscire ad andarcene >> continuai, dovevamo andarcene, avevo un brutto presentimento.Le spie si spensero, controllai lo scanner e le coordinate attuali ci trovavamo alle coordinate << 10-0-11-0-0 da 0-2 dal centro galattico 0, ma queste sono le coordinate di....>> dissi,ma non riuscii a completare la frase. Degli uomini entrarono nella Tardis, erano armati con delle lance soniche.Indossavano delle armature d'oro, e un lungo mantello porpora. Ci hanno costretto ad uscire. “Non fidarti di quello che ti diranno loro non sono quello che dicono di essere” disse, la voce.Eravamo in una grande sala circolare, dai pavimenti in marmo. Ero terrorizata, c'avevano ammanettati, e non riuscivo a capire cosa stava succedendo, era tutto troppo veloce.Era passato solo un mese, non ero ancora stabile, e l'atmosfera di Gallifrey non mi aiutava, le radiazioni temporali mi stavano confondendo, come avevano fatto i Signori del Tempo a sopravviverci per miliardi di anni? Ci avevano portato davanti ad una corta giuridica( o almeno lo sospetto), eravamo dinanzi al Lord President ed al'Alto Consiglio.Il Dottore, venne portato di fronte al Alto consiglio, e venne costretto ad inchinarsi.Il Lord President iniziò a parlare, in una lingua che non riuscivo a comprendere e che non veniva tradotta dalla Tardis.”Non so perché ma non credo che questa situazione finirà positivamente per noi” pensai, il Dottore venne afferrato, poi afferrarono me ed il Master, ci portarono in una specie di cella, scavata nel granito, agganciarono le nostre manette ad delle catene, che sembravano fuse con il granito della parete della cella, le guardie uscirono, e richiusero una porta, che sembrò( una volta chiusa)fondersi completamente con la parete” Credo che questo sia solo l'inizio”pensai, il Dottore aveva un espressione afflitta, colpevole << Dottore, dove siamo? >> chiesi, la mia voce poteva essere confusa con il fruscio del vento.

<< Siamo vicini alla Matrice dei Signori del Tempo, e stiamo per morire >> disse, con un sorriso amaro, sul volto

<< Ma....ma non possono ucciderci, non..non possono considerarci colpevoli, senza..senza qualche prova >> dissi, la mia voce si abbassava di minuto in minuto, non ero sicura che mi avesse sentito. Ero terrrorizata, e forse anche piuttosto preoccupata..

<< Oh, ma loro hanno le prove, il Dottore ha distrutto Gallifrey, non lo sapevi ragazzina >> rispose, maligno, il Master.Sembravano aver accettato il fatto di stare per morire, ma io sono nata e cresciuta come umana, e anche se adesso non lo ero più non accettavo di arrendermi, poi di colpo, in quel silenzio che si era creato, capì che in realtà tutto quello che mi era successo era connesso.” Finalmente, l'hai capito, chi sono, e cosa sei tu- si credo di averlo capito, Lord Rassilon.” Mi sembrò che finalmente la situazione di stasi nel mio corpo, e soprattutto nella mia mente finalmente fosse finita, da umano, finalmente ero pronta ad essere una Signora del Tempo.<< Siete sempre stati guerrieri, non potete arrendervi ora >> dissi, mantenendo il tono basso,

<< Non possiamo vincere contro l'intero pianeta >> disse il Dottore, rassegnato

<< C'è qualcosa che non mi convince come il fatto del perché mi abbiano lasciato il cacciavite sonico >> risposi, prendendo il cacciavite sonico, che era ne taschino della mia giacca, e cercando di essere il più silenzosa possibile apri le manette( Perché non l'avevo fatto prima, secondo voi sarebbe stato intelligente farlo, mentre si è circondati da guardie armate?), e feci lo stesso con il Master, ed il Dottore.

<< Perché a te hanno lasciato il cacciavite sonico mentre a me, l'hanno preso? >> chiese, il Dottore

<< E' stata una mossa intelligente farlo a forma di penna >> risposi, scannerizando la porta,

<< E' una chiusura sonica >> dissi, non sapevamo quanto tempo avevamo e nemmeno contro quanti di loro ci saremmo battuti ma saremmo tornati nello spazio, cercai di modificare il mio cacciavite senza doverlo aprire,( e sapete alle volte la conoscenza di un intero popolo è utile)<< Secondo te ci sarà qualcuno dietro quella porta? >> chiesi sorridendo, il Master, capì al volo quello che stavo per fare e rispose << Credo che ce ne siano due, di quelle guardie >>

<< Bene, prenderemo le loro lance soniche >> dissi, premetti il pulsante sul lato del mio cacciavite fondendo la roccia, con un laser ad energia Artron, la porta cadde su due guardie, uccidendole al istante<< Ma i Signori del Tempo non sono in grado di rigenerarsi, perché loro invece mi sembrano piuttosto morti >> dissi, afferrai una lancia sonica, mentre il Master, prendeva la lancia del l'altra guardia. << Dottore credo che questa ti sarà utile >> dissi, porgendogli la lancia, che era leggermente macchiata di sangue, nero e viscoso( non era molto leggera quella porta).Eravamo tre contro un'intero paneta, eravamo davvero pronti( ed ero sarcastica). Mai dimenticarsi dei campi psichici, non erano passati cinque secondi, dalla nostra “sperata” fuga, che altre quattro guardie arrivarono, circondandoci.Il Master colpi una delle guardie, con la lancia decapitandola. Le altre iniziarono a ringhiare, e il loro ringhio sembrava sempre più un sibilo, mentre il loro corpo sembrò mutare, adesso sembravano delle grosse lucertole, con una lunga coda, con tre punte d'osso alla fine, avevano degli artigli neri, ed erano ricoperti da squame di un argento vivo. Uno di loro scattò contro il Dottore, spalancando le fauci, e cercando di azzannarlo, ma lui lo fermò con la lancia. Avevano dei denti aguzzi da squalo ma con i canini che assomigliavano alle zanne dei serpenti, delle goccie di veleno caddero sul'impugnatura della lancia, sciogliendola. Il Dottore allontanò velocemente la mano dalla lancia, circondati da dei lucertoloni( credo) e con una lancia sonica che potevano distruggere con il loro veleno.Adesso eravamo nei guai, veri, grandi, e pericolosi guai, << Dottore tu, io ed il Master non siamo creature del genere vero? >> chiesi, mentre cercavo di trovare qualche opzione utile nel mio cacciavite

<< No, non siamo delle lucertole giganti >> rispose, scannerizzai le creature.

<< Dottore, sono degli Schlange. Ti dice qualcosa il loro nome? >> dissi, il Dottore non rispose, notammo un varco fra i tre Schlange e iniziammo a correre.

<< Questo spiega tutto >> disse, enigmatico il Master

<< Cosa spiega? >> domandammo io ed il Dottore

<< Gli Schlange, sono i nostri veri nemici naturali. Per loro i Signori del Tempo sono delle prelibatezze, siamo il piatto forte nel loro menù >> rispose ironico

<< E sono arrivati al punto di ricreare l'intero pianeta, per attirarci e, bhé da quel che ho capito mangiarci >> dissi, dovevamo raggiungere la Tardis al più presto, o saremmo diventati il pranzo di quei Schlange, uscimmo al esterno delle prigioni, e avrei preferito rimanere con quei tre, eravamo nella stessa sala, dove ci avevano portato per il falso processo del Dottore. Ma adesso tutti erano tornati alla loro forma originale e della Tardis non c'era traccia.

<< Siamo riusciti ad ingannare i nostri prelibati ospiti, ma ci avete scoperti >> disse, il Signore dei Schlange

<< E vi fermeremo, se ci uccidete morirete di fame, siamo gli ultimi della nostra razza >> disse il Dottore

<< La vostra energia ci sazierà,non avremmo bisogno di cercare altri di voi, l'energia del vostro creatore e molto vicina, e una volta trovata.Noi diventeremo i Padroni di questo universo, e voi sarete dimenticati >> disse la creatura

<< Omega, è rinchiuso in un altro universo, e voi non avete la tecnologia per aprire un varco ultradimenzionale >> rispose il Master.

<< Ma noi non parliamo di lui noi parliamo di Rassilon, e lui è qui, ma si nasconde alla nostra vista, ha cambiato di nuovo aspetto. >> disse, il Signore dei Schlange.

<< Dove avete portato la mia Tardis ?! >> domandò, il Dottore.

<< Sai una cosa, Dottore noi abbiamo sempre adorato cacciare le nostre prede, il tuo Tardis, si trova nella Zona della Morte, se riuscirete a trovarlo, vi lasceremo andare, in caso contrario, credo che sappiate già cosa succederà. E ora andate >> completò l'essere, sorridendo.Non ce lo fecimo ripetere due volte, e iniziammo a correre. Eravamo al esterno, i due soli brillavano alti nel cielo, arancio, illuminando gl'infiniti prati di erba rossa, che si estendevano al esterno della cupola della cittadella, sembrava non esserci nessuno, forse volevano darci l'illusione di star lasciandoci andare.Ci avrebbero attaccati una volta usciti dal perimetro della cupola, e la Zona della Morte era molto lontana, in un deserto rovente. Ci allontanammo dalla cupola e iniziammo a correre, più velocemente, i Shlange iniziarono a seguirci, veloci come schegge. Noi cercavamo di colpirli ma riuscivano ad evitarli, continuammo a correre, quei rettili non riuscivano ad prenderci , arrivammo al canyon , che era il “corridoio” d'ingresso verso la Zona della Morte, le roccie erano di un rosso rubino, e la terra, sabbiosa e riarsa era di un arancio intenso e rifletteva i raggi del sole, alzando vertiginosamente la temperatura.Gli Shlange rallentarono, sorpresi dal caldo soffocante del deserto, vidimo la Tardis, vicino ad una struttura, una torre, la Torre di Rassilon. Riuscimmo finalmente ad entrare e fecimo partire la Tardis.

Una volta allontanati, il pianeta implose, un implosione temporale, provocata dal buco dimenzionale, che era formato al esplosione del vero Gallifrey.

<< Erano riusciti ad ingannarci, un Inganno quasi perfetto >>dissi

<< Ma se fossimo stati davvero di fronte al Alto Consiglio, ci avrebbero giustiziati, senza un processo, per alto tradimento, e tentato genocidio della razza dei Signori del Tempo >> disse il Master.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo del Autore-o presunto tale

Ringrazio tutti i lettori silenziosi, e Sherlocked che con la sua recensione mi ha dato il coraggio di continuare quest'obrobrio di storia

Questa è una pagina del mio personale bestiario

Shlange, o uomini serpente di Zemlyazmey

Specie: Uomo-rettile.

Pianeta d'origine: Zemlyazmey

Caratteristiche: Possono mutare forma per ingannare le loro prede, principalemente si nutrono del energia dei Signori del Tempo, ma preferiscono divorare i loro organi interni mentre le prede sono ancora in vita, facendole soffrire atrocemente.

Descrizione fisica: Sono molto simili alle lucertole, sono provvisti di lunghe zanne, che gli fungono da ago ipodermico per avvelenare( il loro veleno impedisce la rigenerazione ed è altamente corrosivo) le prede. Hanno alcune punte ossee sulla punta della coda, simili a dei piccoli uncini. Il loro colore varia in base al età
verdi-rossi: giovani
bianco-blu: adulti
Argento-Oro: Anziani( o Shlange di sangue reale).

Psicologia: Sono sadici, aggressivi.Adorano vedere la loro preda mentre muore lentamente. Non hanno un senso familiare, i figli divorano la madre dal interno, prima di nascere.

Sistema stellare di origine:Kasterborus

Pianeta gemello: Gallifrey.


Spero vi piaccia questo è uno Shlange( mi dispiace che gli manchino le zanne serpentine)

 

-Anthony Edward Stark

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Capitolo 4
*** Hell of the Tardis ***


Hell in the Tardis

La Tardis, non aveva riportato danni, io ero, da qualche parte nei corridoi della Tardis(mi ero persa) dovevo andare nella mia camera, ma per qualche motivo la Tardis aveva deciso che io non ci sarei dovuta andare, avevo visto:una foresta, due biblioteche una delle quali aveva una piscina, varie stanze-ripostiglio, un armeria( che non credevo potesse esserci), una riproduzione del Universo,uno o due laboratori. Trovai una porta che, stranamente, era l'unica nella Tardis fatta di legno vi era inciso il numero “11”la apri, era bianca, totalmente, bianca non c'era niente sembrava infinita

<< Riesci a sentirmi, giovane ragazza >> disse, una voce femminile.

<< Chi sei? >> chiesi

<< Non è importante, chi sono .Devi proteggerlo >> disse

<< Chi? Chi devo proteggere? >> domandai.Ci fu un forte lampo di luce, che mi abbagliò, mi svegliai di colpo, ero nella mia camera, si accese la luce, mi sedetti sul letto e osservai insistentemente la parete davanti a me, un bella parete di un rosso acceso.Mi alzai, ri-ordinai. E andai verso la sala di controllo, non c'era nessuno, né il Master, né il Dottore.Controllai che tutto fosse a posto, mi fermai ad ascoltare la melodia della Tardis. Iniziai a pensare alla prima volta che avevo incontrato il Master, se non avessi commentato ad alta voce quella storia forse non sarebbe successo niente di tutto questo, e io adesso non starei qui ad ascoltare questa meravigliosa, canzone, che racconta di mondi impossibili, di un popolo che si è estinto ancora prima di nascere, di una razza che distruggerà l'universo e ora chiede aiuto, la Tardis sta implorando aiuto.

<< Cosa ti sta facendo soffrire,Idris? >> chiesi, delicata, la Tardis non poteva rispondermi, mi fece notare una cosa non era per lei che chiedeva aiuto ma per il Dottore. Corsi per i corridoi cercando la camera del Dottore, la trovai, e notai che la maniglia della porta era stata sciolta, cercai di aprirla ma era bloccata, riprovai usando il cacciavite sonico come bypass, e riusci ad aprirla, mi fiondai al interno della stanza, notando che qualcosa, un qualcosa di molto caldo, aveva lasciato delle traccie, le seguì e notai una figura che sembrava di roccia fusa,ma non capivo dov'era il Dottore,

<< Lascialo andare! >> dissi, puntandogli contro il cacciavite sonico, l'essere non rispose, ma si girò verso di me, e mi guardava con quegli occhi di fuoco. Attivai il cacciavite, ma oltre a destabilizarlo per poco, non fece niente, lui avanzò e io indietreggiai lo scannerizai, me il risultato era impossibile, diceva che quel essere fosse il Dottore, ma con qualcosa in più, e quel qualcosa in più era un Chelovek Ognya. Quel essere cercò di afferrarmi, e io mi girai e cercai di distanziarmi il più possibile dal Chelovek Ognya, inciampai, e lui si avvicinava << Master!!!! >> urlai, sperando che fossimo abbastanza vicini alla sua camera.Era molto vicino, chiusi gli occhi preparandomi al peggio, ma quello che sentii invece fu un urlo straziante disumano, aprii gli occhi e vidi che la creatura-Dottore, si teneva la spalla , il Master si avvicinò a me e mi porse la mano, sorridendo. Mi alzai, e lui si preparò a colpirlo di nuovo, con il suo cacciavite laser. Lo fermai

<< Che fai ,ragazzina? >> chiese stupito

<< Quello è il Dottore >> risposi, lui mi guardò incredulo

<< Cosa gli è successo ? >> domandò, il Dottore si stava allontanando

<< Un Chelovek >> risposi.

<< Ma quelle creature sono estinte >> rispose lui, sempre più stupito della situazione

<< Come i Signori del Tempo per le altre razze del universo >> dissi.

Iniziammo a seguirlo, non era difficile viste le tracce che lasciava, eravamo in una zona della Tardis in cui raramente si accedeva eravamo nel suo cuore, il dolore della Tardis sembrava diventare il nostro, il Chelovek Ognya si dirigeva verso l'Occhio del Armonia , la fonte di energia della Tardis. Voleva assorbire tutta la sua energia, non sapevamo nemmeno se il processo era reversibile.Eravamo nella sala di stasi in cui si trovava l'Occhio del Armonia, l'essere si girò verso di noi << A-Aiutatemi >> disse, la sua voce era distorta ma era quella del Dottore.

<< Ma come possiamo farlo? >> chiesi << Non possiamo attaccarlo, feriremmo il Dottore, il mio cacciavite sonico non funziona, Master qualche idea? >> chiesi, la creatura-Dottore si avvicinava al Occhio del Armonia( non propriamente, ma quasi), una parte della massa della stella fu attirata verso il Chelovek Ognya

<< Lo fermeremo con un campo- dissi

<< -di stasi >> completò, il Master. La situazione si faceva critica ma riuscimmo a creare il campo di stasi, fondemmo il raggio laser e il raggio sonico, il campo si creò attorno alla creatura-Dottore.

Il campo gravitazionale della stella attirò l'energia prodotta dal Chelovek Ognya , separandola nel con tempo dal Dottore. La creatura sembrava separasi come una membrana, di fuoco.La stella stava distruggendo la creatura senza ferire il Dottore.Ma qualcosa andò storto( non poteva andare tutto per il meglio), e il campo di stasi si disattivò.Sembrava che il Chelovek fosse scomparso del tutto

<< Dottore? >>chiesi, forse non era una vera domanda.

<< Sono io, e sto bene, credo. Ma cos'era, quel essere? >>

<< Un Chelovek Ognya >> risposimo, contemporaneamente e al unisono io ed il Master.

<< Ma...ma- >> disse, Il Dottore.

<< Sono estinti si lo sappiamo >> lo interrompemmo io ed il Master.Poi notai una specie di macchia informe, che si muoveva, ma non verso il Dottore, ma verso di noi( io ed il Master), ma loro non l'avevano notato, gli puntai contro il cacciavite e lo attivai, il Chelovek si fermo, e sembro che la massa fusa, iniziò a pietrificarsi

<< Ma cosa? >> disse il Dottore

<< Volevo evitare che ti trasformassi di nuovo in un mostro, ma voi eravate troppo impeganti a guardavi negli occhi >>dissi, leggermente infastidita.

Il Dottore si avvicinò al Chelovek morto, o almeno lo credevo appena gli si avvicinò, la massa iniziò ad illuminarsi ritmicamente come un cuore che batte

<< Come fa ad essere ancora vivo? >>chiesi

<< E' davvero fantastico >> disse, estasiato, la creatura cercava di sollevarsi, verso la mano del Dottore, ma era troppo debole. La sua luce si stava affievolendo.Stava morendo.L'ultimo Chelovek stava morendo, la sua razza si sarebbe estinta.

<< Non possiamo farlo morire qui sulla Tardis >>disse, il Dottore.

<< E cosa dovremmo fare? >>chiesi

<< Lo porteremo sul suo pianeta. >> rispose, avvicinando la mano, al Chelovek. E come un guanto, quello, gli ricoprì la mano.

<< Portiamolo sul suo pianeta, Zemlyami plamya >> andammo nella sala di comando, e impostammo le coordinate di Zemlyami plamya( 0- 4- 0 – 13 -0 da 0 – 6 centro galattico 9) .

Atterrammo sul pianeta, e uscimmo fuori dalla Tardis ( sperando che il Chelovek Ognya, fosse sopravvissuto ). Il suo pianeta era un deserto avvolto dalle fiamme, il terreno era di un nero petrolio, vi erano solo alcune piante di un blu violetto, il resto era avvolto dalle fiamme, il cielo rifletteva la luce del fuoco in maniera distorta, infatti era di un verde-giallo, con qualche macchia di blu.

Il Chelovek diventò polvere, per poi riformarsi davanti a noi, adesso sembrava un uomo avvolto da alcune lingue di fuoco, che permentevano la vista di una sagoma nera dagli occhi del colore degli zaffiri

<< Spasybi Povelyteli chasu ( vi ringrazio Signori del Tempo ) >> disse, la sua voce era calda e profonda. Sembrò scaldarci il cuore, le lingue di fuoco si unirono, facendo divampare un rogo

<< spasybo(grazie ) >> disse, le fiamme si innalzarono, sembrarono toccare il cielo. E poi sembrarono cadere, come colonne spezzate. Si spensero, non era rimasto niente. Avevamo assistito alla estinzione di una razza, antica. Tornammo nella Tardis, quelle fiamme brillavano ancora nei nostri occhi. Forse, anche se quello era stato solo un momento, c'era qualcosa in più nello sguardo del Master, qualcosa di diverso dalla solita follia, qualcosa che lui aveva tenuto nascosto per così tanto tempo da essersene dimenticato anche lui, i suo vero se. Il bambino cresciuto su Gallifrey.Il ragazzo emarginato dalla società per la sua pazzia, il ragazzo che aveva avuto un amico, che poi aveva odiato.Koschei.

 

 

 

 

 

Note del autore-o-presunto-tale

Spero che questo piccolo Capitolo vi sia piaciuto, e si sto parlando con voi: Sherlocked e you are my kryptonite, voi che mi date il coraggio di continuare questa storia. E spero di non essere stata eccessivamente malinconica in questo capitolo, ma sapete in Tv ho visto” L' Esercito fantasma” e poi( per farmi del male), sul Pc “L'Ultimo dei Signori del Tempo”.

Ed eccovi un altra pagina del mio bestiario personale

Chelovek Ognya o Spirito delle fiamme

Specie:Fuoco vivente.

Pianeta d'Origine: Zemlyami plamya

Caratteristiche: Possono assorbire l'energia di una stella quando sono in difficoltà. Per questo si sono estinti, durante la Guerra fra le due frazioni sul loro pianeta assorbirono l'energia dei loro quattro soli, i Chelovek si estinsero, ma grazie alle nane nere(il residuo di una stella) le fiamme sul loro pianeta continuano ad ardere.

Caratteristiche fisiche: Sul loro pianeta, hanno una forma umanoide, che sembra un uomo avvolto dalle fiamme, i loro occhi sono sempre in contrasto con il colore delle fiamme che li avvolgono.

E queste variano a seconda del'età

rosso intenso: Giovane

Arancione: Adulto

Giallo(e quindi ultimo stadio della fiamma): Anziano.

Quando i Chelovek Ognya si trovano in un luogo esterno alla loro atmasfera diventano simili ad una massa di roccie fuse, che possono ricoprire una forma vivente per diventare quasi invulnerabile ad ogni radiazione.

Psicologia: Sono esseri generalmente pacifici, ma alle volte se provocati, possono diventare aggressivi, sono ottimi guerrieri addestrati fin dalla più tenera età, quando le loro fiamme sono ancora di un celeste chiaro.

Sistema di origine:litayuchi zmiï

 

 

Questo è un Chelovek Ognya, la sua versione quando è sul suo pianeta

-Anthony Edward Stark

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Capitolo 5
*** The Lady of the Waters ***


The Lady of the Waters

Sulla Tardis, non era cambiato niente( o quasi) dopo quel incontro con il Chelovek, anche se in quel esatto momento avrei preferito non aver accettare di viaggiare con il Dottore. La Tardis, atterrò , senza che noi avessimo fatto niente.Uscì dalla Tardis, il paesaggio era spettacolare, la Tardis era atterrata su un isola nel bel mezzo di un oceano, di un viola-lilla, con un cielo di un beige chiaro.C'era una leggera brezza che increspava le onde.Cercavamo di capire perché la Tardis, era atterrata lì.Alle nostre spalle si estendeva una foresta, di piante simili a funghi,però alti come baobab.

<< Secondo, voi perché, la Tardis ci ha portato proprio qui? >> chiesi, il cielo si scurì e qualche lampo di luce si intravedeva fra le nuvole , un lampo, colpì l'acqua che iniziò a bollire, in quel esatto punto, la massa di acqua si sollevò verso l'alto, il vapore si diradò mostrando una donna, che allo stesso tempo era parte del oceano, questa figura era di un azzurro impossibile, e nella mano destra impugnava una lancia a due punte

<< Nǐ, nǐ shì shíjiān de shǐzhě. Wǒ fūrén de shuǐyù ( Voi, siete i messageri del Tempo.Io sono la Fūrén de shuǐyù ) >>disse, la donna, con una voce soave e melodiosa.

<< Perché ci hai portato sul tuo pianeta? >> chiese, il Dottore

<< Wǒ xūyào nǐ de bāngzhù, shǐzhě ( Ho bisogno del vostro aiuto, messaggieri ) >> rispose

<< Perché hai bisogno del nostro aiuto? >> domandò il Dottore.

<< Nǐ yīnggāi wèn zìjǐ, wèishéme nǐ xiǎng yào wǒ de bāngzhù nǐ de rén dōu huíláile, dòuqì.(Dovreste chiedervi, perché voi volete il mio aiuto .Il vostro popolo sta tornando, vendicativo.) >> rispose enigmatica. Prima che il Dottore potesse chiedere cosa significasse quello che aveva detto, la figura sembro sciogliersi, ricongiungendosi al acqua del oceano. Degli altri esseri arrivarono dalla foresta, sembravano umani, dalla pelle color sabbia, anche questi avevano delle lance, ma le punte di queste lance erano di un metallo, argenteo con riflessi viola

<< Takija paslancy čas! Jany pryjšli na dapamohu viedźmy pavinny być zabityja (Quelli sono i Messaggeri del tempo! Sono venuti per aiutare la strega, devono essere uccisi) >>disse, uno di loro, girandosi verso gli altri.

Eravamo su di una scogliera, non potevamo, fuggire da nessuna parte, e la Tardis, sembrava essere chiusa da interno. Loro si avvicinvano puntandoci le loro lance contro, feci un passo indietro, il terreno cedette,( la seconda volta che rischiavo di morire per colpa della paura), ero caduta. Ma qualcuno mi aveva afferrata, sollevai di poco la testa, ad avermi salvato ( per la seconda volta ) era il Master, uno di quegli uomini, lo colpì ( alla spalla per fortuna, non proprio ma...), ma lui, continuava tenermi, non voleva farmi cadere, riuscì alla fine ad arrampicarmi fino alla cima della scogliera ( se non fosse stato per il Master sarei morta)

<< Jany nie mohuć być paslancami , nam udalosia paranić adnaho z ich. I liehiendy kažuć , što jany niesmiarotnyja , niepieramožny (Questi non possono essere i messaggeri, siamo riusciti a ferire uno di loro. E le leggende dicono che loro sono immortali, invincibili) >> disse uno di loro. Non riuscivo a dire niente, volevo uccidere quegli idioti, avevano osato ferire il Master. Ma soprattutto non riuscivo a capire perché il Dottore non aveva fatto niente.Loro volevano degli dei avrebbero avuto degli dei, sollevai il cacciavite sonico puntandolo verso il cielo, in onda di elettricità statica, caricò le nuvole, e usando le onde soniche, potevo dirigere i fulmini verso ciò che io volevo, puntai il cacciavite, contro gli umani che avevano osato ferirlo, attivai il cacciavite e un fulmine si scagliò proprio nel mezzo del gruppo di cacciatori( o quello che erano), molti di loro vennero disintegrati dal calore intenso del fulmine, altri invece sembrarono friggere. In pochi minuti, quei quindici uomini erano morti. Mi girai verso il Master, si teneva la spalla

<< Master, posso aiutarti in qualche modo- sai ti devo la vita per due volte? >> dissi, arrossendo leggermente

<< Non ho bisogno del tuo aiuto, ragazzina >> rispose, ma era chiaro che stava mentendo, le punte delle lance erano in validium, e quel metallo era leggermente tossico per noi, in quel momento, probabilmente il residuo polveroso e velenifero del validum stava viaggiando, attraverso il sangue, verso i cuori.

<< Non lo saprà nessuno, e in più non credo che il tuo orgoglio ti imponga di morire. Giusto? >> dissi.il Master non rispose, si tolse la giacca, la sua camicia era rossa, macchiata dal suo sangue, il taglio provocato dalla lancia, sembrava profondo. Ed io avevo solo il mio cacciavite, visto che la Tardis aveva deciso di chiudersi.Ma mi venne un idea, lo baciai senza pensarci due volte, lui aveva spalancato gli occhi, stupito, prima di rispondere al bacio. Mi sembrava che l'universo girasse intorno a noi senza sfiorarci, era una sensazione fantastica, ma il Dottore( che chissà da dov'era apparso), ci fece separare

<< Ehm, ragazzi, non vorrei sembrarvi un po' brusco, ma qui ci sono venti o più persone, che vogliono ucciderci >> disse, imbarazzato.

<< C-credo, che quel taglio non ti porterà altro fastidio, Master >> dissi, imbarazzata oltre ogni limite umanamente immaginabile.Il Master, si controllò la spalla, e poi sorrise , ma non era uno dei suoi soliti sorrisi, uno di quelli da “ sto per fare una strage, e ne sono immensamente felice”, ma era qualcosa di diverso.

<< Hai sprecato del energia rigenerativa, sei stata davvero stupida, ragazzina >> disse

<< Paslancy pavinny paŭstać lideram klana buduć sudzić za zabojstva našych mužčyn( I Messaggeri devono essere portati dal capo clan, per essere processati, per l'uccisione dei nostri uomini ) >> dissero, puntandoci contro le loro armi.

<< Loro vogliono degli dei- iniziai

<< - E degli dei avranno >> completò il Master, puntando i nostri cacciaviti( laser e sonico-laser) contro di loro, fra quegli umani si diffuse il panico

<< Zhùshǒu! Nǐ bù shāle tāmen!( Fermatevi!Non dovete ucciderli!) >> esclamò, una voce femminile che noi riconoscemmo al istante

<< Loro vogliono ucciderci, cosa c'è di sbagliato se ricambiamo? >> dissi

<< Tāmen bù zhīdào nǐ shì shuí, tāmen bù zhīdào, nǐ jiāng jiéshěng tāmen de xīngqiú (loro non sanno chi siete, loro non sanno che salverete il loro pianeta) >> disse. Gli umani, guardarono furiosi, la donna,

<< Viedźma ! Viedźma ! Zabicie ich! (La strega!La strega! Uccideteli!) >> dissero, in coro

<< Ora possiamo ucciderli? >> chiesi

<< No, questo pianeta si sta ancora formando loro sono gli umani >> disse, nella nostra lingua

<< Cosa?! Questa è la terra, in quale epoca? >> chiesi, stupita

<< Milioni di anni fa >> rispose la donna, il cielo brillò di rosso, un meteorite giganteso stava per abbattersi contro il continente

<< La Tardis? >>chiesi

<< La Tardis >> rispose, il Dottore.Entrammo nella Tardis, premetti un paio di pulsanti e abbassai qualche leva. La Tardis, era una Tardis da Guerra quindi attivai un raggio laser disintegrando il meteorite in piccoli frammenti.Il Master, mi aveva aiutato. La Tardis, partì senza che avessimo fatto niente, come quando era atterrata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo del Presunto autore

Spero che vi piaccia, si Cas, Scherlocked sto parlando con voi. E bhé Cas avevi indovinato ( o forse no)

Questa è la Fūrén de shuǐyù

-Anthony Edward Stark 

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Capitolo 6
*** L'inizio del impero dei Signori del Tempo ***


L'inizio del impero dei Signori del Tempo.

 

Eravamo, in viaggio, nel vortice e nello spazio. Avevamo salvato la Terra qualche sei miliardi di volte. Ma niente, eravamo in tre, ma eravamo pur sempre gli ultimi. Dopo di noi niente.

La Dama delle Acque aveva detto che il nosto popolo stava tornando ma noi non vedevamo niente di nuovo. Eravamo atterrati, ma c'era qualcosa di strano eravamo ancora nello spazio, sconfinato. Sentimmo qualcosa, che batteva sulla porta della Tardis, come se stesse bussando. Apri la porta e con stupore mi ritrovai davanti un Dalek, era danneggiato, e l'esoscheletro era crepato in più punti, ma non perdeva quella aria spaventosa, da guerriero implacabile che mi aveva terrorizzato la prima volta

<< Ex-Exter- Exterminate! >> disse con difficolta, almeno suppongo, il Master lo puntò con il suo cacciavite laser, ma non so perché mi spostai davanti al Dalek, come per proteggerlo

<< Non vorrai difenderlo, ti ho visto difendere gli esseri più impensabili, ma un Dalek. Ti ucciderà prima che tu lo noti >> disse il Master

<< Sta morendo dobbiamo fare qualcosa >> dissi

<< E' un Dalek! >> disse, infuriato, il Dottore

<< E-E-Ex-Exter-minate >> ripetè, il Dalek, la sua voce era sempre più flebile

<< Qual'è il tuo nome? >> chiesi, con le mie poche conoscenze della lingua di Skaro.

<< D-Dalek K-Kos1>> rispose, era incredibile quel Dalek mi aveva risposto

<< Bene, Dalek Kos, possiamo aiutarti? >> domandai, sempre nella lingua madre del Dalek

<< L-la n-nave è stat-a dis-trutta, sono l'ultimo, dei Dalek >> disse, non aveva risposto alla mia domanda, ma aveva “abbassato” la pistola laser, quindi, non era ostile.Lo feci entrare, ma gli ero sempre davanti, a mo' di scudo, il Dottore mi guardò stupito,ed il Master infuriato. Portai Dalek Kos, nella sala infermeria, della Tardis.Lo analizzai, e non credevo che la Tardis avesse delle piastre in Dalekanium per le riparazioni, dell' esoscheletro. Ero in una sala anticontaminazione, il Dottore ed il Master osservavano preoccupati, da dietro la superfice in vetro venusiano.Grazie ad il cacciavite riparai l'esoscheletro in pochi istanti

<< Come stai? Spero di non aver complicato il tutto >> dissi, sorridendo, quel Dalek era diverso lo sentivo. Il Dalek avvicinò la sua “mano” verso la mia faccia, vidi i suoi ricordi e le sue sensazioni. L'attacco alla sua nave, fino al arrivo in questo asteroide, in rotta di collisione con una delle ventinove lune di Ramesh'thar.Mi allontanai, di scatto, ansimando, come se fossi uscita da uno stato di apnea. Il Dottore cercò di entrare nella sala, ma io avevo modificato il codice, non poteva entrare.

<< Ne hai passate davvero tante.Posso fidarmi di te? >> chiesi

<< Ed io posso fidarmi, di un mio acerrimo nemico? >> chiese, Dalek Kos a sua volta.

<< Di me puoi fidarti Dalek Kos >> risposi << Ed io posso fidarmi di te ? >> continuai

<< C-credo di si, S-signore del T-tempo >> rispose, ma stava facendo qualcosa contro la sua natura.Mi avvicinai alla porta ed inserì il codice, la porta si aprii, con un sibilo.

Dalek Kos mi seguì, non puntò la sua arma contro nessuno durante il tragitto verso la sala di comando. La Tardis non sembrava innervosita dalla presenza del Dalek, e lo dimostrava la sua canzone, era tranquilla. Si fidava di me.Il Dottore ed il Master si avvicinarono, con circospezione.

Dalek Kos puntò il suo occhio verso il Master, stava controllando i dati che la memoria collettiva dei Dalek aveva su di lui, la Tardis ri-atterrò al interno del istituto Torchwood “fantastico” pensai sarcastica, uscimmo tutti e quattro: Io, Il Dottore, il Master ed Dalek Kos.Il Capitano Harkness, venne avvisato dai componenti della squadra, che ci puntavano contro le pistole, e questo faceva innervosire(o almeno lo sospetto) Dalek Kos, che puntò la sua arma contro, un membro della squadra.Mi chinai, e guardai il Dalek nel suo unico occhio

<< Non preoccuparti, non permetterò che qualcuno ti faccia del male >> dissi, rassicurante e funzionò Dalek Kos, abbasso, nuovamente, la sua pistola laser. Il Capitano si avvinò a noi, vide il Dottore, e sorrise. Ma non appena vide il Master, gli puntò contro la sua pistola

<< Ma lui non era morto, perché è qui, e soprattutto perché non è ammanettato ?! >> disse, con rancore. Avvicinandosi, per osservare meglio il duetto. Vide me e Dalek Kos. Non sapeva chi era più pericoloso, fra il Master, ed il Dalek. E si chiedeva cosa diavolo fosse passato per la testa del Dottore quando li aveva fatti salire sul suo Tardis

<< Dottore, è davvero una bella sorpresa vederti >> disse, ironico << Ed ora spiegami, perché hai portato due degli alieni più pericolosi del Universo, qui?! >> completò.

<< Non era mia intenzione, e credimi, sono cambiati. >> rispose, difendendo con le sue parole anche Dalek Kos.

<< Non so se crederti, o rinchiuderti, in cella con questi psicopatici >> disse il Capitano. Qualcosa mi disse di rispondere, ma non sapevo esattamante come

<< Credo che sia doveroso, presentarmi >> dissi<< Io sono Leydia, Leydia da Gallifrey e come reincarnazione del Lord President Rassilon, io ordino che il Time Lock venga disattivato al istante >> continuai, imperiosa, ma non ero stata io a pronunciare quelle parole. Il Dottore, il Master, e la squadra Torchwood mi guardarono perplessi, la terra tremò, sembrava un terremoto che però proveniva dal esterno , del atmosfera del nostro pianeta, le spie d'allarme della base sotterranea, brillarono di un rosso intenso, e questo mi ricordo il rosso intenso delle fiamme che bruciarono Gallifrey, e io sentivo come se stesserò bruciando anche adesso. Gli schermi si acceserò mostrando un pianeta, in un luogo del universo che avrebbe dovuto essere vuoto.

<< Gallifrey risorge, e i Signori del Tempo, si risvegliano dalla morte, è il momento, noi domineremo l'Universo, non come dei benevoli, ma come Dei Vendicativi, elimineremo chiunque si opporrà a noi >> dissi, le fiamme della Guerra del tempo illuminavano il mio sguardo.

<< No, non può esssere, il Legame di Gallifey con il nostro Universo, dovrebbe essere polvere >> esclamò incredulo il Dottore. Dei Tardis atterrarono nel centro di Cardiff così come in ogni altra città del mondo: Londra, Mosca, Berlino, San Pietroburgo, Roma, Tripoli, e molte altre città. Il Torchwood usci armato con fucili alieni, noi uscimmo. dai Tardis uscivano i guerrieri di Gallifrey, le lance soniche, puntate contro ogni umano, che fosse: uomo, donna o bambino. Pronti a fare fuoco, ed a spargere sangue, la gente fuggiva, erano come topi che cercavano di sfuggire al gatto, centinaia di guerrieri, in formazione. La stessa formazione, usata nel massacro di Arcadia e Skaro.Qualcosa, mi diceva che avrei dovuto essere con i Guerrieri, non con gli umani.

<< No!No!No! Loro non devono tornare, questo è contro ogni nostra dottrina >> esclamò il Dottore, era confuso, arrabbiato e felice al tempo stesso.I guerrieri sollevarono le lance al unisono, iniziarono a marciare, alcuni umani si fermarono, terrorizzati, e con un sibilo, che fendeva l'aria furono decapitati. Le dorate armature, vennero macchiate da quel rosso sanguigno tipico del sangue ricco d'ossigeno, ma loro freddi continuavano a marciare, l'unica maniera per fermarli era arrendersi. Gwen Cooper, fece fuoco, contro, uno dei guerrieri, che stava per squartare un ragazzino, dal età approssimativa dei tredici-quattordici anni. Ma il colpo, si disperdette contro la superficie di metallo del armatura. Si girò, e iniziò ad avvicinarsi a noi, l'oro del armatura brillò di nero, che lo fece sembrare ossidiana.I rubini che impreziosivano gli eleganti simboli incisi sulla corazza, cambiarono colore, e diventarono simli a globi d'argento fuso.La lancia sonica, sembrò emanare , sottili fulmini di un celeste brillante, che si convogliarono sulla punta.Una sotttile saetta,scattò dalla punta, ed in una frazione di secondo. Colpì Gwen al petto proprio sopra il cuore, lei spalancò gli occhi sorpresa, venne sbalzata di un paio di metri.

<< Gwen!! >> urlò,Jack. Fece cadere il fucile e corse verso di lei, era morta prima di scontrarsi contro il duro granito, un sottile rivolo di sangue fuoriusciva dalla sua bocca, schiusa in un espressione, di sorpresa e di dolore.Jack,si girò e iniziò ad avvicinarsi, furioso, verso il Signore del Tempo, e veloce ed elegante come una pantera, lo disarmò. Il Guerriero sorpreso cercò di difendersi, dai colpi scagliati da Jack, erano entrambi disarmati, ma Jack lo caricava con la forza di un toro, improvvisamente il Signore del Tempo, stramazzò al suolo come una marionetta a cui vengono tagliati i fili, con gli occhi simili a ,bianche, biglie di vetro. Jack tornò verso di noi, per riprendere il suo fucile, il suo volto e il suo cappotto(risalente alla seconda guerra mondiale( ne sono sicura) erano macchiati, da uno strano liquido argento, come il mercurio . Imbracciò il suo fucile, e iniziò ad avanzare, con l'unico intento di sterminare tutti i Signori del Tempo che gli capitavano davanti, i restanti componenti della squadra lo seguirono, e anche noi lo seguimmo. Il granito, con cui era pavimentata la piazza, era tinto di rosso, “benedetto” con il sangue degli umani. Un piccolo gruppo del esercito, inglese, era arrivato, vi erano gli assaltatori, armati con fucili d'assalto “M16”, i cecchini erano armati con i migliori fucili di precisione, come l' “M200 CheyTac”( che non era mai stato adoperato , in alcun conflitto, prima di oggi). Scaricarono interi caricatori, contro gli alieni che però ne uscirono illesi, a Cardiff, come in ogni altra città, si era sviluppato il caos. Gli umani sembravano essere destinati ad arrendersi, o morire, milioni di umani erano caduti, e solo uno dei Signori del Tempo era morto. In ogni angolo si potevano vedere scontri fra umani, soldati o civili, e i Signori del Tempo.Alcuni soldati, i più coraggiosi, avevano abbandonato i loro fucili, per combattere , direttamente, contro gli invasori. Ma anche nel corpo a corpo, i Gallifreyani erano superiori. Il Torchwood si trovava nel cuore dello scontro, fra le forze armate e gli alieni. Nel aria diffondeva l' acre odore della Morte, la luce del sole era nascosta dalla nebbia, provocata dalla polvere da sparo, bruciata, sparsa dai fucili.Molte nazioni si erano già arrese: Germania, Russia, Spagna, Francia, Romania e molte altre.Le uniche che ancora combattevano erano: Inghilterra, Italia( anche se stava perdendo), Polonia e Svezia.Dalek Kos, stava combattendo contro il suo istinto naturale, quello di sterminare qualunque cosa non fosse un Dalek. Anche i fucili del Torchwood adesso erano scarichi, poi successe l'impensabile. Uno degli assaltatori sopravvissuti era riuscito ad abbattere uno dei guerrieri, un colpo preciso al occhio destro, il sangue argenteo dei Signori del Tempo, ormai tingeva la piazza e il resto della città come quello degli umani. Finalmente avevano scoperto che i Signori del Tempo non erano invulnerabili come volevano far credere.

Un bagliore dorato avvolse i corpi dei Guerrieri, questi riafferrarono le loro lancie e tornarono a combattere, ma adesso volevano vendetta, volevano sentire il sangue di quei soldati sulle loro mani.

Ma i soldati non ne erano minimamente intimoriti, sapevano come ucciderli e lo avrebbero fatto, per quanto i loro nemici sembrassero immortali, sarebbero riusciti ad abbatterli.Ma per quante volte potessero ucciderli, loro tornavano sempre.

<< Questi bastardi non vogliono morire2 >> mormorò uno dei soldati, mentre ricaricava il suo fucile.Un altra raffica di proiettili, i Guerrieri tornavano sempre, con una sete di sangue sempre maggiore.Il Dottore, osservava inorridito la scena, un'altra guerra stava per iniziare, ma sta volta sarebbe stata molto peggio della Guerra del Tempo.Le munizioni si erano quasi esaurite, i Signori del Tempo continuavano ad avanzare verso i soldati, che indietreggiavano, terrorizzati.Molti soldati lasciarono i fucili, e cercando di essere il più arrendevoli, alzarono le mani.

<< Inchinatevi! >> ordinò il Primo Guerriero3, i soldati esegurono l'ordine, si inchinarono.Ma i Signori del Tempo, non avevano accettato la loro resa, e con un cenno della mano, da parte del Primo Guerriero, i soldati vennero decapitati, dal primo al l'ultimo.

<< Si erano arresi!Perché li avete uccisi?! >> esclamò il Dottore, stupito, lui non li ricordava così simili ai Dalek,li ricordava come un popolo pacifico.Le restanti nazioni si arresero.La domanda del Dottore venne ignorata, i Guerrieri di Gallifrey, sollevarono, nuovamente, le lancie, gli umani presupponevano il peggio. Ma invece, abbassarono, di scatto, le lancie colpendo il suolo. Un suono melodioso, e metallico si difondette nel aria.E successe lo stesso in tutto il mondo allo stesso tempo, in sincronia. I Signori del Tempo si erano fermati, ma il peggio stava arrrivando adesso. Gli umani vennero fatti mettere in fila, e marchiati come il bestiame, nemmeno ai bambini veniva risparmiato questo supplizio. Il Dottore fremeva di rabbia, non poteva continuare ad osservare senza fare niente, voleva salvare gli umani dal suo stesso popolo, anche Jack e i superstiti del Torchwood vennero costretti ad essere numerati ed elencati.Noi, invece, devettimo seguire il Primo Guerriero, verso il suo Tardis, per essere portati dinanzi al Alto Consiglio del nuovo Impero dei Signori del Tempo.

 

 

 

 

 

 

Angolo del Autore -o-presunto-tale

Spero di non essere stato esaggeratamente crudele in quest ultimo capitolo della mia long-fic.Prometto che il seguito sarà composto da più capitoli, di questa. E credo che avrà un reating fra l'arancione ed il rosso.Dedicato alla mia cara amica( posso chiamarti così?) You are my kryptonite.
Dalek Kos= Kos nella lingua di Skaro, vuoldire fuoco
" Questi bastardi non vogliono morire"= Ho preso la battuta del personaggio principale di "The Walking Dead"
Primo Guerriero= Ecquivale al grado di Generale, nella milizia terrestre
-Anthony Edward Stark

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