Il vice-Boss è tornato bambino!!

di suicidedetective
(/viewuser.php?uid=398089)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E' ringiovanito,forse un pò troppo. ***
Capitolo 2: *** Perchè i commessi non si fanno gli affari loro?!? ***
Capitolo 3: *** C'è una ricetta per evitare gli inconvenienti? ***
Capitolo 4: *** Babysitter mai assunte e lezioncine casalinghe ***
Capitolo 5: *** Non sarà con il cioccolato che risolverai i problemi ***
Capitolo 6: *** L'età è solo un numero,o quasi... ***



Capitolo 1
*** E' ringiovanito,forse un pò troppo. ***


Il Boss di Passione era cambiato da circa sei mesi,eppure tutti,nuovo Boss compreso,non si erano ancora abituati.
Giorno si meravigliava ancora quando qualcuno gli chiedeva ordini,e Bucciarati(vice-Boss) ci metteva ancora un pò per capire che si rivolgevano a lui chiamandolo "Signore". Gli unici che si rivolgevano ai due chiamandoli per nome erano chiaramente Abbacchio,Narancia,Mista Fugo e Trish. Senza contare quelli della Squadra Esecuzioni...i sopravvissuti insomma.
Già,perchè in un modo o nell'altro erano tutti la,o con fortunate coincidenze,o con Gold Experience Requiem.
Ma non è questo l'argomento.
Dopo sei mesi che avevano sconfitto il precedente Boss,Diavolo,e dopo un relativo periodo di "normalità" successe l'ennesimo guaio.
Una sera,mentre il gruppo parlava allegramente dopo la cena,Bucciarati(che quel giorno era insolitamente ilare e vivace) si alzò dicendo che andava a dormire.
-M-ma Bucciarati..sono appena le otto di sera! esclamò  Narancia sorpreso.
Giorno,che sapeva benissimo quanto anche il ruolo di vice fosse stancante,fece tacere Narancia e così quello potè salire a riposarsi.
Ma la mattina dopo,nonostante tutti si fossero alzati da un pezzo,di Bucciarati non c'era traccia. Così andarono tutti a controllare,trovando..niente.
-Mio dio!! E' morto!! E' morto!!- cominciò a piagnucolare Narancia,subito zittito da Fugo con un cazzotto.
-Shh! fate silenzio..sento qualcosa..- avvertì Trish avvicinandosi al letto.
In effetti qualcosa si sentiva...si..era..un...pianto?!?
-Non prevedo niente di buono..- bofonchiò Abbacchio cupamente.
Giorno scostò la coperta,e quel gesto provocò un mezzo infarto a tutti. Perchè nel letto non c'era Bucciarati,o meglio c'era,peccato che fosse diventato un delizioso neonato.
-Come..com'è potuto succedere?- domandò Trish più a se stessa che a gli altri.
-Sono pronto a scommettere tutti i miei averi che è opera di uno stand- sbottò Mista ricevendo un secco:-E cosa credevi che fosse? Magia nera?- in risposta.
-State zitti,è chiaro che c'è dietro uno stand..ma ora l'importante è prenderci cura di Bucciarati..-ragionò Giorno parlando per la prima volta da quella mattina.
-Ma secondo voi quanti anni ha?-domandò Mista incuriosito.
-Direi anche meno di un anno...qualche mese- analizzò Abbacchio.
Di risposta a tutte le loro domande il bimbo(che era Bucciarati) cominciò a strillare,e ci vollero tutti e sei per calmarlo.
Per tutta la giornata si occuparono a turno del bebè,sperando che il giorno seguente tutto sarebbe tornato normale.
La mattina dopo accorsero tutti alla stanza,trovando una sorpresa non proprio gradita ma nemmeno così nefasta:il bebè del giorno prima era cresciuto,e di molto.
-Quanti anni avrà ora? Mi sembra cresciuto molto..-commento Fugo.
-Direi due,massimo tre,anni..ma che senso ha che sia ritornato bambino se poi cresce di così tanto ogni giorno?- riflettè Abbacchio.
-No,credo che quello di ieri fosse solo uno stadio temporaneo,da ora in poi credo che crescerà come un bambino normale..- ragionò Giorno.
Sempre Giorno si avvicinò al delizioso infante con uno splendido caschetto di capelli neri e con due vivaci occhi blu.
Bucciarati allungò le manine verso di lui,il ragazzo allontanò il viso e chiese:-Ci riconosci? Io sono Giorno-.
-Gionno- gli rispose.
Il biondo arrossì e mormorò:-Ha detto il mio nome...-. Cominciò a presentargli tutti i componenti del gruppo,a uno a uno,indicandoli:
-Lui è Abbacchio-
-Abacchio-
-Lei è Trish-
-Tishh-
-Lui invece è Mista-
-Mittha-
-Lui è Fugo..-
-Fuuugo-
-Quello è Narancia-
-Arancia-
-E io sono Giorno..- concluse.
-Gionno- rispose il bambino felicissimo.
Superata la breve rissa causata da un commento di Mista("Hai visto? Ti ha chiamato Arancia!!") Fugo chiese:-Scusate..ma chi si occuperà di lui nel mentre che cerchiamo il portatore di stand?-.
Tutti si fermarono e guardarono il genietto. Già,chi se ne sarebbe occupato?
Giorno,evidentemente ancora emozionato,disse fermamente:-Me ne occuperò io-.
-Ma ha bisogno di una madre,non credete? Che ne dici Trish?- propose Mista innocentemente.
La ragazza spalancò gli occhi ed esclamò:-Ma ti pare?! Già Giorno ha 15 anni,se mi ci metto anche io allora diventa tutto troppo sospetto!! No no e no!!!-.
Capita la disponibilità di Trish tutti si girarono verso Giorno,nel momento esatto in cui la sua guancia si divideva in due per effetto di una cerniera.
Non c'erano dubbi su chi avesse aperto quella cerniera. Il ragazzo infilò leggermente le dita nel vuoto dentro la cerniera e si rivolse a Bucciarati:-Bucciarati,per favore non è che chiudi la cerniera?- salvo poi ricordarsi che la durata d'azione della cerniera era piuttosto breve.
Accertato che l'effetto della cerniera si era esaurito Giorno si rivolse ai compagni:-Per caso avete notato Sticky Fingers o qualcosa di simile?- ricevendo da tutti un cenno negativo.
Bucciarati allungò di nuovo le mani. A quanto pare la parola aveva per lui un suono piacevole perchè disse allegramente:-Tticky Finghess-.
-Esatto,Tticky Finghess,allora per caso è qua?- gli chiese il biondo allegramente,tuttavia il bambino non diede segno di aver capito,o meglio di non aver visto nessuno Tticky Finghess.
-Apre cerniere a random e non c'è traccia di stand..davvero complicato..- mormorò il ragazzo.
-Ti rendi conto che dovrai conciliare gli obblighi che hai da Boss e dovrai occuparti di lui? Sei sicuro di non voler affidarlo a qualcun altro?- ragionò Abbacchio.
-Noi ci occuperemo di trovare il possessore di stand!- esclamò Narancia deciso.
Giorno fece un cenno d'assenso al ragazzo e si rivolse ad Abbacchio:-Ce la posso fare,lo tengo io-.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Perchè i commessi non si fanno gli affari loro?!? ***


-Perfetto,se accetti di prendertene cura tu,allora sarai tu a prendergli i vestiti- decretò Abbacchio.
Già,per quanto fosse solo un fatto temporaneo(si sperava) un bambino andava comunque vestito.
-Bene,se me lo tenete un attimo vado di corsa a prendere dei vestiti- rispose Giorno. In un attimo era fuori dall'edificio e si dirigeva verso un negozio di abiti.
Entrato al centro commerciale cercò e trovo il reparto per bambini. Però non aveva preso le misure,e se gli prendeva qualcosa di troppo largo o troppo stretto?
Bhe,aveva le proporzioni di un bambino sano,quindi di sicuro c'era qualcosa del genere. Optò per una maglietta a righe nere e bianche,un paio di piccole scarpe grigie e pantaloni neri;ah, anche un paio di calze e di mutante chiaramente. Mentre andava alla cassa si ripromise di comprare altro,ma al momento aveva con sè solo quei soldi(anche se ne aveva,oh se ne aveva di soldi).
Alla cassa parcheggiò gli acquisti al banco,sperando di fare in fretta,ma il commesso era particolarmente curioso e ficcanaso perchè disse:-Lei dimostra si e nò 15-16 anni,non è un pò troppo giovane per un figlio?-. L'espressione del ragazzo si irrigidì,pagò,prese i vestiti e se ne andò.
Non prima di aver tirato un cazzotto al cassiere chiaramente.
Tornato a casa,venne accolto da un vero e proprio putiferio:Mista provava a calmare Bucciarati,che si dimenava in braccio a Trish e continuava a strillare.
-Oddio!! grazie a dio sei tornato!! Non la smette di strillare!- esclamò la ragazza poggiando il bimbo sul letto,che si mise a gridare ancora più forte.
-Non ne posso più! Provavamo a calmarlo ma lui subito a urlare "Gionno Giovanna!"- si lamentò Narancia.
-Ma dov'è il problema allora? Se vuole Gionno Giovanna gli daremo Gionno Giovanna!-esclamò lui allegramente.
-Allora,Gionno ti ha comprato i vestiti- cinguettò rivolto al bambino che sorrise ed esclamò:-Gionno!!-.
Vestito e preso in braccio Bucciarati prese a giocare con la treccia del ragazzo,che si rivolse agli altri:-Non è uno splendore?-.
-Non ne dubito- commentò Abbacchio sarcasticamente,per poi spalancare gli occhi alla vista del bimbo che cercava di afferrare uno dei boccoli in cima alla fronte di Giorno(se non sono boccoli allora non so cosa siano).
-Noo!! molla!! sai quanto ci vuole a tenerli?!?-esclamò lui cercando di sottrarsi. Ma quello non sembrava curarsi di quanto ci mettesse a tenerli,perchè continuò a tendere le mani.
-Ah,se proprio vuoi divertirti guarda questo- sospirò il giovane infilandosi il padiglione auricolare nella testa,come solo lui sapeva fare. Immediatamente Bucciarati perse interesse per i boccoli,fissò l'orecchio(anzi,quello che ne rimaneva fuori) e scoppiò a ridere.
Fugo sospirò e Abbacchio guardò fuori dalla finestra con aria cupa:chissà cosa stava prevedendo di nefasto...
Sempre Fugo diede un'occhiata al suo orologio da polso e decretò:-Data l'ora credo sia meglio se ci mettiamo a lavorare,e tu Giorno devi provare a passare un'intera mattinata con lui-terminò,indicando il bambino(diligentemente impegnato con la treccia).
I presenti si allontanarono,pronti per svolgere i rispettivi lavori,e a Giorno non rimase che sedersi alla scrivania,tenere Bucciarati con un braccio e con l'altro provare a sistemare le carte,o almeno a vedere se qualcosa andava storto nelle miriadi di sale giochi che possedevano e da cui spillavano denaro quanto vino da una botte.
Gli affari non andavano così male,peccato che ogni tanto Bruno si agitasse e piangesse. Quindi un lavoro che in una mattinata lo lasciava fresco e persino annoiato lo lasciò privo di forze in pasto alla sera...e alla cena.
Infatti Mista bussò e senza aspettare un "avanti" sporse la testa e domandò:-Allora,fai in fretta che Trish è al telefono a ordinare,stasera si mangia pizza,cosa scegli tu?-.
Il ragazzo gli rivolse una breve occhiata e rispose:-Hmm,oggi non è che abbia così tanta fantasia,prendo una margherita e basta,aspetta che ordini anche Bu..- si interruppe all'improvviso:-Oh dio! I bambini non mangiano la pizza a due anni!! Cosa mangiano?- disse rivolgendosi a Mista.
L'altro,preso alla sprovvista balbettò:-Ehm..mi pare..omogeneizzati-.
-Ottimo!! Tienilo un attimo,vado a prendere questi benedetti omogeneizzati!- esclamò. Senza dare spiegazioni uscì,e si diresse come una furia al supermercato,prossimo alla chiusura.
Per quanto fosse vanitoso,Giorno dovette offrire al giovane cassiere il non proprio eccellente spettacolo di lui che,con vari vasetti di omogeneizzati scelti tra i più promettenti,si dirigeva verso la cassa balbettando un fiacco:-Per..favore...devo..pagare..questi..omogeneizzati..non chiuda..-.
Il cassiere si dimostrò efficiente,oltre che pietoso. Ed in poco tempo Giorno si ritrovò nell'infame casa.
-Vedi di mangiare che ho corso come un matto-minacciò rivolto a Bucciarati,che lo guardava con innocenza.
Tuttavia non ne voleva sapere di prendere nemmeno un cucchiaio.
Il giovane perse la pazienza,si rivolse verso Narancia e gli ordinò:-Narancia,dammi una foto di Bucciarati com'era prima,subito.-.
Il ragazzo lo guardò stupito e ripetè:-Come? Una foto? A che ti serve?-.
-Dammi una foto e basta! E che lui si veda bene mi raccomando!!!-.
Presa la foto,Giorno la mise davanti al bambino e disse:-Se non mangi non cresci!! mangia e crescerai! Guarda quanto eri gnocco prima,se cresci diventi così!-.
Il solito Abbacchio ruppe il silenzio che si era creato con un imbarazzato:-Eehm..-.
Il biondo lo guardò e si giustificò:-Non mi è venuto in mente altro-.
Foto o non foto,il bambino acconsentì a mangiare. E finalmente Giorno si accinse a finire la sua pizza oramai quasi fredda.
Chi andò a dormire,chi a leggere,chi a guardare la televisione o chi semplicemente a farsi gli affari suoi. Però Giorno non poteva permettersi più tante libertà. Si concesse qualche attimo per rilassarsi e pensare(e anche per far digerire il bambino) e quando fu abbastanza convinto,lo prese e lo distese vicino a se.
Ma Bucciarati non dormiva. -Dormi- gli ordinò il ragazzo. Peccato che i bambini non dormano a comando,ha-ha.
Giorno provò a ricordarsi come faceva sua madre,ma non è che i ricordi fossero così nitidi,e poi nemmeno la madre era così brava. Tuttavia,ricordava che gli cantava una ninna-nanna. Peccato che non sapeva le parole,gli toccò improvvisare:
Ninna nanna ninna oh,
questo bimbo a chi lo do,
lo daremo..ehm,a Giorno Giovanna
che lo porta subito a nanna..
Nell'improvvisare,nominò l'intera organizzazione,ma miracolosamente Bucciarati si addormentò a metà canzone. Che fosse lui talentuoso o quello stanco,non gli importava granchè.
Strinse Bucciarati a se,si calmò e poco dopo si addormentò anche lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** C'è una ricetta per evitare gli inconvenienti? ***


La mattina dopo Giorno non si svegliò alla solita ora,primo perchè era troppo stanco dalla sera prima,secondo perchè dormiva benissimo.
Toccò a Mista e alla sua ineguagliabile delicatezza destare dal sonno il Biondo Addormentato.
Con passo pesante si avviò verso la finestra e aprì le imposta,causando un terribile risveglio a al ragazzo.
-Cosa fai?- borbottò coprendosi gli occhi con una mano e girandosi da un fianco.
Mista si avvicinò al letto e gli domandò:-ma lo sai che ore sono?!?-.
Alla domanda Giorno alzò la testa e rispose acidamente:-E secondo te se lo sapessi sarei ancora qui?- per poi osservare l'orologio:erano le otto giuste giuste.
Uscì dalla stanza ancora scalzo e con Bucciarati in braccio,che ancora si stava svegliando.
In cucina gli altri avevano già cominciato. Fugo era impegnato in un'ardua discussione con Narancia sul non dover bere vino a colazione,Trish era impegnata con una brioche che sbrodolava marmellata in modo orribile,e Abbacchio fissava ostinatamente la sua tazza di caffè. All'arrivo dei tre,tutti alzarono lo sguardo.
Trish avvertì:-Se cammini scalzo ti prendi un accidente,e ci contagi tutti- mentre Abbacchio commentò a bassa voce:-Ecco il Signor Piediscalzi...-.
-Come mai hai dormito così tanto?- indagò Narancia,che moriva di curiosità.
-Hai presente il silenzio? Ecco,Bucciarati è rimasto zitto tutta la notte,e ho dormito fantasticamente. Temo che mi abbia bavato però- concluse prendendo un fazzoletto e passandoselo sulla guancia.
-Certe abitudini non passano mai- commentò Fugo,per poi scoppiare a ridere seguito da Narancia e Mista.
Mentre gli altri finivano di mangiare,Giorno finì il suo budino,che aveva diviso con Bucciarati.
-Hai mai pensato che per quanto sia piccolo si dovrebbe lavare i denti?- indagò Abbacchio. Il ragazzo pensò in un primo momento di comprarne uno,di quelli per bambini,ma subito si immaginò la scena: Bucciarati di nuovo adulto che prendeva lo spazzolino e gli chiedeva "ma scusa? che fine ha fatto il mio? che ci faccio con questo? Va bene per bambini di due o tre anni,non di certo per una persona di vent'anni". No,doveva arrangiarsi. 
E così fece,anche se non fu per nulla facile.
-Voi fate i lavori che vi ho assegnato,io vedo di prendergli altri abiti e di fare in fretta-. avvertì già in procinto di uscire.
Andare in giro per Roma di prima mattinata,con un bambino in braccio e a 15 anni non è il massimo,fanno così tante congetture da farci un libro. "Cosa ha fatto Giorno Giovanna questi ultimi giorni?" e poi sotto,in piccolo "Sai,ha un bambino in braccio e somiglia a Bucciarati".
Torniamo a noi,Giorno fece più in fretta che potè per arrivare al negozio e per destare meno occhiate possibili. Si imboscò nel reparto per bambini come un ladro,e accertatosi di essere solo cominciò a scegliere gli abiti.
Sempre con aria da cospiratore,si avviò alla cassa e pagò in assoluto silenzio.
Arrivato vicino al Colosseo salutò un commerciante di sua conoscenza,un panettiere a cui avevano risolto alcune situazioni spinose.
L'uomo si avvicinò e osservo:-Ma che carino! Ha gli occhi simili ai tuoi,sai?-.
-Ma davvero?- chiese,sperando che l'uomo non andasse oltre.
Ma il panettiere andò oltre,eccome. Si avvicinò ancora di più e aggiunse:-Però somiglia molto a Bucciarati..Giorno,mi nascondi qualcosa?- chiese sospettoso.
"Nooo,questa non ci voleva" pensò il biondo scoraggiato. -Ma che dice,io non le nascondo nulla,e non badi alle apparenze-.
-Ma perchè assomiglia a Bucciarati?- continuò quello,ostinato.
"Perchè è Bucciarati" avrebbe voluto dirgli,ma rispose semplicemente:-Glielo ripeto,non badi alle apparenze. Non mi faccia ripetere,farlo è inutile-.
Senza indugiare oltre si allontanò.
Continuò finchè non sentì il suo nome,qualcuno lo chiamava.
Però..conosceva quell'accento. Si,quell'accento leggermente strascicato,che non si sapeva mai da quale parte dell'Italia provenisse.
-Giorno!! Ehi,fermati ti ho detto- urlò Melone mettendogli una mano sulla spalla.
-Cosa faaai?- chiese tirando per un braccio Ghiaccio,che pareva per nulla contento della visita.
Se Melone fosse stato lontano,avrebbe potuto nascondere il bimbo,ma era a una spanna da lui e lo vide benissimo. Spalancò gli occhi e mormorò:-Oh...e questo chi è?-.
Senza aspettare risposta continuò:-Oh oh,somiglia davvero tanto a Bucciarati..sai?-.
-E' Bucciarati- rispose Giorno asciutto,aspettandosi scenate apocalittiche("Coooooosaaaaa?!? Hai detto Bucciarati?!? E' impossibile!!!").
-E' ringiovanito un pò troppo no? Cosa è successo?- chiese invece.
-A dirla tutta non lo so,ma sono sicuro,cioè siamo sicuri,che sia opera di uno stand. Ma non ho mai sentito di stand con abilità del genere..-.
-Ascolta- cominciò Melone abbassando la voce -Nemmeno noi ne conosciamo di simili. Non è granchè utile..comunque sono dell'idea che il portatore o non è di Roma,o ha scoperto il suo potere stand da poco. Altrimenti l'avremmo saputo-.
Era sorprendente come Melone passasse con facilità dal ruolo dell' allegro maniaco a quello del serio assassino competente. 
-Comunque,mi sembra alquanto adorabile! Come sta?- chiese interessatissimo.
La domanda di Melone era così improvvisa da generare la stessa reazione del passaggio dal caldo al freddo. Giorno ci mise un pò per poter immagazzinare le informazioni e un altro pò per rispondere. Ma rispose:-Bene..apparte che apre cerniere a tutt'andare..-.
Melone sorrise,e ammiccando gli domandò:-Ma davvero? cerniere? anche quelle dei pantaloni? hehehe...-.
Il ragazzo arricciò involontariamente il naso.
Ghiaccio si affrettò a precisare:-Scusalo,di questi tempi..il freddo..insomma è un pò così..- e poi rivolto a Melone:-Mi fai schifo,maniaco-.
-Insomma,ti lasciamo stare...comunque,se hai qualche problema,lasciamelo che è adorabile!- lo salutò quello trascinandosi Ghiaccio dietro(visibilmente immusonito).
Giorno si rassegnò a tornare a casa,anche perchè meno stava in mezzo alla gente con Bucciarati in braccio,meglio era.
Camminò per un breve percorso,finchè il suo cellulare squillò:era Abbacchio.
-Cosa c'è?- chiese sospirando.
-Lo vuoi sapere cosa ha fatto il tuo adorato Bucciarati? Ha aperto altre cerniere mentre eri distratto,di sicuro. Vieni a casa e vedi. Quel bambino è un'apocalisse,il Bambino dell'apocalisse- disse quello tutto d'un fiato prima di chiudere.
La conversazione,per quanto breve lo aveva distratto,perciò chiusa la comunicazione si rese conto che il carico si era alleggerito.
Capì dov'era finito il carico quando sentì un tonfo,come di qualcosa che cadeva in acqua...o qualcuno.
Corse verso il ponte,prese il bambino e lo sgridò:-Disgraziato che non sei altro!! Hai fatto cadere una persona in acqua! Scommetto che hai aperto cerniere un'altra volta!!-.
Si sporse leggermente,per vedere se il poveretto o la poveretta fosse riemerso/a dall'acqua,ma proprio mentre buttava lo sguardo alla superficie increspata notò una ciocca di capelli,capelli LUNGHI,lunghi e ROSA,lunghi rosa e con delle chiazze VERDI.
Prese Bucciarati e le buste,con una velocità impressionante e con un silenzio di tomba prese a correre. Percorsa un bel pò di strada ammonì il bambino:-Io non dico niente,ma tu non ti azzardare a parlare per la prima volta o aprire cerniere sennò,butto te nel Tevere-.
Di risposta Bucciarati gli offrì uno sguardo innocente e prese a giocare con una delle sue spille a forma di coccinella.
Si immaginò Gold Experience Requiem,che come un presentatore delle previsioni del tempo indicava un cartello e diceva:-Ecco le previsioni di morte di oggi per Diavolo. Ore 7 investito da un'auto. Ore 8 morso da uno squalo. Ore 9 ucciso dal Bambino dell'apocalisse che farà cadere in un ponte dopo avervi aperto una cerniera nella gamba,arrivederci-. Si,diceva proprio arrivederci.
Arrivato a casa venne accolto prima da Abbacchio,che furioso gli mostro la gamba della sedie che era mezza sprofondata nel pavimento poichè qualcuno aveva aperto una cerniera. In seguito Trish,vedendo i vestiti,decise che bisognava farglieli provare tutti e vederli tutti.
Nel mentre della sfilata il ragazzo avvertì tutti dell'intuizione di Melone(chiedendosi perchè non l'aveva avuta lui. Lo stress di sicuro):-Sentite,non è utile però..Melone ha giustamente detto che potrebbe essere uno che ha scoperto da poco il suo potere o uno che non è di Roma..-.
Mista,che proprio non stravedeva per l'assassino,arricciò il naso. Tuttavia commentò:-In effetti ha ragione,partiremo da li-.
Seduto nella poltrona,Giorno stava per addormentarsi,o almeno assaporare la tranquillità,quando Fugò s'informò:-Ha combinato qualche guaio oggi?-.
Il ragazzo spalancò gli occhi,e sentì ogni singola vena contrarsi e dire al sangue "Caro,oggi non passi".
Nonostante tutto offrì all'altro il sorriso più naturale e la voce più mielosa del mondo:
-Si si,è andato tutto...bene.-.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Babysitter mai assunte e lezioncine casalinghe ***


-Sai una cosa che ho notato?- chiese Abbacchio la mattina dopo,mentre Giorno avvolgeva Bucciarati in un asciugamano(erano riusciti a fargli fare un bagno).
-No,dimmi- rispose il ragazzo continuando a vestire il bambino che si dimenava come un matto.
-Vedi sulla frangia?- chiese l'uomo indicando i capelli -ecco ci sono dei ciuffi bianchi...non me ne ero accorto prima d'ora...-.
-Ma lo sai che hai ragione?- riflettè il ragazzo passando una mano sui capelli corvini e scoprendo così molti ciuffi bianchi.
Anche se non avrebbero mai,mai mai osato consultarsi tra di loro,Giorno e Abbacchio si facevano le stesse domande dandosi le stesse risposte:
"Vecchiaia? E' impossibile dato che è ringiovanito"
"Invecchiamento precoce? E'impossibile,non so dire su cosa si fondi la mia sicurezza ma è impossibile"
"Albinismo parziale? E' probabile,ma lui non ne ha mai fatto parola..che si tingesse quei capelli bianchi?"
"Glielo chiederò quando sarà ritornato adulto"
E poi,come una terribile sensazione,una serpe che ti striscia accanto...l'incognita:
"Perfetto...e se non tornerà mai più adulto?".
I due si stavano facendo l'interrogazione mentale,dimenticandosi così del diretto interessato,che reclamava attenzione piagnucolando. Quando si rese conto che mentalmente in quella stanza era da solo,cominciò ad arrabbiarsi e ad aprire cerniere.
-Uh..oh,che fai? Piantala con queste cerniere e attento a dove le apri!- esclamò Giorno saltellando sulla gamba buona,dato che la destra era zeppa di cerniere.
Appoggiò un braccio sulla spalla di Abbacchio(contrariato) prese Bucciarati e aspettò che l'effetto delle zip si esaurisse. 
-Ho capito,Sua Maestà non vuole essere ignorata è così? Ho capito...- disse cominciando a pettinarlo.
L'altro sospirò,possibile che dovesse fargli tante moine?
-Lo sai che quando tornerà normale dovrai smetterla si?- chiese,sapendo già la risposta.
-Per ora è così,e faccio quello che mi pare. Anche perchè sono il capo- concluse Giorno.
L'uomo si diresse in cucina per prendere un altro caffè nero,il terzo della mattinata.
-Senti..- cominciò il ragazzo dall'altra stanza -mi faresti un favore?-.
-Dipende- rispose quello riprendendo a bere.
-Dovresti prendermi altri omogeneizzati,per favore- chiese lui sporgendo la testa,con un'espressione più dolce e tenera del miele stesso.
-Va bene..-.
Nessuno fece domande al supermercato,anche perchè si vedeva lontano un miglio che stava facendo le commissioni a Giorno.
Da qualche parte,non sapeva di preciso da quale stanza,proveniva del baccano. Che si sentiva anche da fuori.
Entrò in casa con la busta in mano,e senza lasciarla si diresse senza esitazioni dove proveniva lo schiamazzo.
-...Tell me baby,what's my name. Tell me honey,can ya guess my name. Tell me baby,what's my name. I tell you one time,you're to blame-.
-Oh,who. Woo woo. Woo who..-.
Senza aspettare che Giorno finisse la sua esibizione con tanto di musica Abbacchio entrò.
Il ragazzo era seduto vicino a uno stereo(o era un giradischi?) che sparava a tutto volume Sympathy for the devil. Il problema non era quello. Il problema era che il giovane teneva Bucciarati in piedi sulle sue ginocchia,in modo che avesse il petto contro il suo e che potesse sentire bene le parole che gli stava insegnando.
-Scusami!! Mi spieghi che fai?- domandò l'uomo.
-Non può continuare a balbettare così,anche se è irresistibile. Quindi sto provando a insegnarglielo io,ma Jeff Beck non gli piace. Preferisce Miles Davis e i Rolling Stones...- spiegò,come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Giorno,ti rendi conto di cosa hai detto?Così non insegni un bel niente!E poi! Non è nemmeno italiano!!- sbottò Abbacchio esasperato.
-Stammi a sentire,testa d'uovo!! E non scherzo!!- s'inalbero il giovane,facendo riferimento al suo particolare copricapo -Il bambino è mio e decido io cosa insegnarli e come farlo!!-.
Ma appena vide la busta,la sua espressione cambiò completamente ed esclamò:-Oh,grazie mille!!-. Prese la busta e si fiondò in cucina,lasciando il poveraccio  stupito e in silenzio.
Verso metà mattina,Mista(con la sua solita finezza) entrò nella "Stanza del Boss" e senza mezzi termini esclamò:-Giorno! Hai presente quel tipo della settimana scorsa? Ecco,ci ha detto chiaro e tondo che non paga e non gliene frega niente di chi siamo-.
Il ragazzo si sentì improvvisamente svuotato di ogni energia,ma commentò:-Oh,ma che cittadino onesto...-.
Si accasciò su di una poltrona,il suo sconforto era talmente palpabile che Bucciarati scoppiò a piangere a dirotto.
-Vuoi...vuoi che lo tenga io?- azzardò l'amico,ma il giovane fece segno di no con la testa.
Appena Mista se ne fu andato,il biondo asciugò le lacrime al bimbo e gli disse.-E ora che facciamo..?-.
-Saaalve,posso?- domandò piano Melone da dietro la porta.
-Ho sentito che hai dei problemi,e quindi sono qua in veste di..come dire...babysitter,se così si può dire- continuò entrando nella stanza.
Giorno rimase un pò a fissarlo,come se stesse soppesando l'offerta. La verità era che Melone era piombato al momento giusto,e lui si sentiva frastornato.
-Pe..perfetto,ma non tenertelo troppo...è Dicembre e la luce dura di meno..-balbettò porgendo il bimbo a Melone.
Quando si accertò che i due fossero usciti si accasciò sulla poltrona e mormorò:-Dio,cosa faccio,cosa faccio,cosa faccio...-.
Mentre mormorava il suo mantra gli venne in mente l'unica possibilità:usare quello che Bucciarati soprannominava "Don Giorno",ovvero andare dall'interessato e intimidirlo. Funzionava,e Bruno si divertiva come un matto. Peccato che fosse diventato un bambino...
Anche se voleva collassarsi dal pianto,decise di alzarsi,e nel farlo si disse:-Muoviamoci,"Don Giorno"-.
-E tu chi saresti?- domandò il commerciante-obbiettivo,senza staccare gli occhi dal suo giornale.
Potendo gli avrebbe tirato un cazzotto in faccia,ma superò l'irritazione e si sedette davanti a lui prendendo una sedia. Lui era una di quelle persone che rovinavano tutto l'operato e le fatiche dell'organizzazione. L'uomo capì subito chi fosse,perchè esclamò:-Ma dai!! Non avrei mai creduto che sarebbe venuto il Boss in persona!! Sei molto giovane! Qual buon vento?-.
-Il vento di offrirle un'altra possibilità. Andiamo,se paga quella piccola quota sarà sicuro che la notte non le spareranno alle finestre e che non le brucino la macchina. Non soffrirà la crisi. Insomma,nessuno le romperà le scatole..a patto che rispetti le promesse..-aggiunse dopo una breve pausa ad effetto.
Il commerciante lo guardò,come a soppesare la proposta,poi mormorò:-Io sono un cittadino e un lavoratore onesto...-.
-Che tiene un fucile a casa,uno nel negozio. Ha il porto d'armi non proprio regolare. E ha mandato qualche ragazzo all'ospedale...non proprio onesto eh?- chiese il giovane a bruciapelo,facendo trasalire l'uomo. Ignorando il tremore del commerciante si avviò verso casa,prima però aggiunse:-Facciamo così,lei ci pensi bene,molto bene,domani manderò un mio sottoposto e a lui comunicherà la sua decisione,buona giornata-.
"Don Giorno" VS Commerciante Testardo 1 a 0!!! Normalmente si sarebbe sentito soddisfatto,però stava di nuovo per salirgli l'ansia.
Tornato a casa,consumò ben quattro camomille mentre guardava il Colosseo. Vedeva benissimo la luce diminuire,e nonappena finiva una camomilla se ne preparava un'altra. Tutto questo gli causò ancora più ansia,mal di stomaco e varie puntatine al bagno. Stava per scoppiare dall'apprensione.
Verso le...non lo sapeva,ritornò Melone con in braccio il bambino. 
-Certo che impara in fretta Bucciarati,eh!- esclamò l'assassino allegramente.
-Cosa..hai..detto..?- domandò Giorno,con uno sguardo glaciale.
-Avevo poggiato dei libri a terra,e lui si è subito arrampicato. Mi è venuta un'idea geniale e ne ho presi altri,i libri di Ghiaccio sai,e ci siamo divertiti un mondo! Devo dire che Pesci,Illuso,Formaggio,Squalo,e non parliamo di Tiziano,sono folli per lui..spero che possano vederlo anche Prosciutto e Risotto..- disse velocemente,strappando un sospiro di sollievo a Giorno. Aveva creduto...
-Nel caso ci siano altri problemi,sai chi chiamare- salutò Melone.
Il giovane prese Sua Maestà in braccio,si sedette e gli confidò:-Vuoi sapere cosa ha fatto Gionno oggi? Ha convinto un commerciante testardo ad accettare la protezione in cambio di una piccola tassa,la risposta me la darà domani,ma si vedeva benissimo che era convinto-.
-Gionno!!- esclamò Bucciarati sorridente.
-Che ne dici,ci ascoltiamo un pò i Rolling Stones?- propose il biondo.
-Gionno!!- ripetè il bambino stringendosi a lui e pregustando il piccolo concerto dove Giorno provava a insegnargli l'inglese,per poi finire a cantare insieme a Jagger.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Non sarà con il cioccolato che risolverai i problemi ***


-Giorno,credo che tu debba smetterla con quei cioccolatini- avvertì Trish.
Di risposta ricevette uno sguardo vuoto e l'apertura di un altro gianduiotto.
Da circa una settimana Giorno era caduto in un'apatia terrificante,che lo portava a stare seduto da qualsiasi parte(anche per terra) a mangiare cioccolatini e a sospirare. Era palese che la causa fosse lo stress,anche perchè era pur sempre un ragazzo di quindici anni che doveva comandare un'organizzazione mafiosa,ma per quanto cercassero di scrollarlo le reazioni erano tutte negative. Mi dispiace,il paziente non risponde alle cure.
-Mi senti? Se continui a mangiare cioccolatini ti verrà un colesterolo che raggiungerà le stelle- martellò Trish,sperando di far leva sulla sua vanità.
-Che immagine darai di te e dell'organizzazione? E sopratutto pensa al bimbo!!- esclamò infine,alludendo alla pessima cura che aveva di lui in quegli ultimi giorni(Bucciarati era talmente spettinato da sembrare un gufo).
Il biondo gli rivolse un altro sguardo vacuo del genere "Che mi interessa?" poi disse piano:-L'immagine di uno che non ce la fa più,mi pare-.
La ragazza sospirò,indecisa se tentare con un'altra provocazione o a tirargli uno schiaffo. Ma Bucciarati,ancora più di cattivo umore per i capelli spettinati,cominciò a strillare.
-Non strillare così tanto...- gli mormorò Fugo prendendolo in braccio e mettendolo davanti al giovane,che gli regalò uno splendido sguardo assente.
-Secondo te riusciamo a farglielo passare?- sussurrò Narancia a Fugo,tirandogli una gomitata per attirare la sua attenzione.
Il genietto alzò le spalle,chi lo poteva dire?
Sua Maestà osservò il pacchetto di cioccolatini,allungò la manina, e sotto lo sguardo sempre più disperato di Giorno buttò la bustina in terra.
Trish prontamente prese il pacchetto e uscì dalla stanza per riporlo in cucina.
Il giovane guardò l'allontanamento forzato senza muovere un muscolo o avanzare alcuna protesta. Rimase seduto,a bocca aperta e occhi sgranati,faceva una pena immensa ma se non ci pensava lui a salvarsi la salute...
-Senti,è chiaro(e anche normale) che tu sia stressato,ma non puoi finire così...ci assumeremo più lavori e lavoreremo bene!- esclamò Narancia.
Fugo tirò su con il naso mentre Abbacchio distolse lo sguardo:quello che aveva detto Narancia era decisamente una prova della sua bontà e questo faceva tenerezza,ma erano così uomini(..!) che non potevano dimostrarlo...
-Stavo pensando..- cominciarono Abbacchio e Fugo all'unisono -dovresti riposarti un pò,magari esci..fai qualcosa che ti rilassi..- continuarono,sempre in stereo e scambiandosi un'occhiata infastidita.
-E poi dovresti occuparti di qualcuno,senza fare nomi...- aggiunse Trish acida come un limone.
-Mi avete convinto..credo..credo che lo farò...-acconsentì lui sorridendo debolmente -fatemi sistemare Bucciarati ,prima-.
Erano i primi di Dicembre,l'aria era fredda e frizzante,il cielo era quasi sempre coperto da nuvole color cenere e la pioggia inzuppava quasi quotidianamente i romani.
Giorno,appena varcata la porta,avvertì con piacere il cambio di temperatura e si concesse un sospiro accompagnato da una nuvoletta di aria condensata.
Non aveva una precisa idea di dove andare,perciò si limitò solo a camminare,dove le gambe l'avrebbero portato. Per assicurare la calma di entrambi,si mise a treccia sulla spalla,in modo che Bucciarati ci giocasse.
Anche l'altro avvertì il cambio di temperatura,esibendosi in una raffica di starnuti che,per velocità e suono,ricordavano tanto quelli di un gatto.
Alla sua reazione il biondo scoppiò in una risata che lo lasciò con e lacrime agli occhi. Il bambino lo guardò offeso,lasciò la treccia e allungò le manine verso il viso del giovane.
-Dai,stai calmo. Non volevo ridere di te,almeno non così tanto...- si scusò lui.
Mentre camminava,illustrava tutte le parti di Roma al bimbo come una perfetta guida turistica. 
Bucciarati,da bravo bambino qual'era,guardava attento e ogni tanto starnutiva.
Giorno stava per prendere in considerazione l'idea di tornare a casa,quando una mano si poggiò sulla sua spalla.
"Stai calmo,stai calmo e non fare gesti avventati" si disse,prima di voltarsi.
La mano apparteneva a Risotto,inguaiato in un cappotto nero chiuso dal collo fino alle ginocchia,dove il cappotto finiva. Stranamente,aveva abbandonato il suo bizzarro copricapo,lasciando in balia del clima i capelli. Accanto a lui c'era Prosciutto,anche lui coperto dalla testa ai piedi.
Bhe,faceva freddo.
-Giorno,abbiamo saputo cos'è successo- dichiarò Risotto senza preamboli.
-Però,non avremmo mai immaginato che..fosse così..- farfugliò l'altro,molto probabilmente non sapendo il concetto che voleva esprimere.
-Oh,Bucciarati vuole conoscervi,pare- disse il giovane,alludendo alla mano che il bambino tendeva verso i due.
Prosciutto e Risotto,uno alla volta,dovettero farsi chiudere le guance nella morsa che era la mano di Bruno. Poi dovettero sentire i propri nomi storpiati in "Isotto" e "Psciutto".
-E' carino- mormorò il siciliano.
-Dobbiamo andare,veloci- disse l'altro,che non aveva udito il commento,o forse non lo voleva sentire e basta.
-Ma non c'è nulla di urgente che io sappia..- si ribellò.
-E invece si,andiamo- continuò quello,martellante.
Risotto dovette cedere alle insistenze del "collega" e si allontanò perplesso.
Di sicuro non c'era nulla di urgente,ragionò il biondo,ma era solo una scusa di Prosciutto per fuggirsene. Aveva notato infatti che i suoi occhi erano lucidi.
-Fai più vittime tu di un incidente..-ragionò rivolgendosi al bambino,che in risposta gli rivolse un enorme,angelico sorriso.
Il resto della camminata si svolse senza intoppi,assassini inteneriti o altro. Ma nel ritornare a casa però,fu fermato dal commerciante della settimana prima.
-Io ho pagato,giusto? Non mi succederà nulla vero?- cominciò.
-Nulla-ripetè il ragazzo.
-Io non farò niente che possa disturbare,ma voi mi garantirete una vita serena per i miei restanti giorni vero?- continuò quello.
"Ma dove vuole arrivare?" si domandò il giovane,ricordando che aveva mandato Mista per ricevere la risposta dell'uomo. Possibile che fosse così deficiente da spaventare una fonte ulteriore di guadagno? 
"Mista è uno stupido,ricordatene" lo aveva avvertito Trish. Bhe,a dire la verità lo aveva fatto dopo un pesante battibecco,quindi non contava più di tanto...però..Mista non era sempre a posto con la testa.
-Cosa è successo?-.
-Un uomo è ringiovanito!! Ha..ha detto che un tipo l'ha ridotto così..ma non gli hanno creduto. Ora è in prigione perchè lo credono un truffatore e il suo negozio è stato preso!! Io non voglio finire così!!- esclamò tutto d'un fiato.
Senza volerlo l'uomo aveva appena dato a Giorno un'informazione importante. Potendo gli avrebbe dato un bacio in fronte.
-Suvvia! Cosa può capitarle? Qua con noi non le succederà mai nulla! Si tranquillizzi- tagliò corto lui.
Se ne fuggì in tempo,prima che l'uomo ricominciasse a lamentarsi. O peggio,a chiedere chi fosse quel bimbo.
Tornato a casa,radunò tutti e gli spiegò tutto ciò che il commerciante gli aveva riferito. Alla notizia Narancia prese a ululare(seguito da Mista) Trish cominciò ad applaudire con Fugo; Abbacchio si limitò ad un sorriso.
Nella cagnara generale si udì ben distinto il pianto di Bucciarati.
-Che cosa vuoi Bucciarati?- chiese Giorno distrattamente.
-Acqua-.
Improvvisamente piombò il silenzio,e tutti si girarono esterrefatti,a guardare l'adorabile infante.
-Cosa hai detto?!?- esclamò il biondo prendendolo in braccio.
-Acqua. Gionno- rispose Sua Maestà imbronciato per l'improvviso e massiccio interesse di tutti.
La stanza fu di nuovo scossa dalle loro urla. Narancia e Mista sembravano babbuini riempiti di LSD. Non era il massimo.
-Secondo voi,per il tono,a chi assomiglia?-chiese Narancia.
-A me ovviamente!-esclamò Mista entusiasta.
-A me!! A me!!- ululò il ragazzino.
-Zitti! Se assomiglia a qualcuno,quel qualcuno sono io!- affermò Giorno fieramente,prendendo Bruno in braccio.
-Non mi sembra roba sui cui discutere-affermò saggiamente prima di dire:-Anche perchè avrei fame-.
-Oddio! La cena!- esclamò Trish.
Quando si assicurò che la stanza fosse vuota,il giovane diede un bacio enorme al bimbo e gli sussurrò:
-Qualsiasi cosa dicano,lo so benissimo,somigli a me-.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** L'età è solo un numero,o quasi... ***


-Ti svegli?-.
-Guarda che se non ti svegli ti salto sullo stomaco-.
Qualcuno stava scuotendo il letto,e anche in modo piuttosto sgraziato. Da far saltare i nervi.
Quel qualcuno si avvicinò a portata di viso e rimase a fissarlo,molto probabilmente. Il vero problema era che il giovane si sentiva il suo respiro sul viso.
Il Qualcuno fece per dire qualcosa,ma si beccò un pugno che non gli fece dire assolutamente niente e lo lasciò in terra,con Giorno che lo guardava infuriato.
-Ohiohiohi...Giorno..mi...hai..spaccato il naso...-si lamentò Narancia,sanguinante.
La porta si spalancò ed entrò Fugo ridendo come un matto.
Mista sporse la testa,si girò verso il biondo e ridendo esclamò:-Giorno! Hai tutti i capelli appiccicati alla faccia!! Ti ha fatto lo shampoo!!-.
Tuttavia lo sguardo infastidito e per niente rassicurante del ragazzo lo riportarono all'ordine.
-Ma che avete da fare da mattina presto?- si lamentò Abbacchio. Vide Narancia a terra e scosse la testa.
-Invece di ridere aiutami!! Aiutami o giuro che ti ammazzo!!-minacciò il ragazzino,rivolto a Fugo che ancora se la rideva.
Entrò anche Trish,che guardò il triste spettacolo con occhi sgranati.
-Se mi spiegate cosa ci fate nella mia stanza..-cominciò Giorno togliendosi dalla faccia i capelli bavati da Bucciarati durante il sonno.
-Neve-rispose Trish,allungando un braccio in direzione della finestra.
In effetti stava nevicando,non molto,ma di sicuro nella notte la nevicata era stata forte. Infatti le macchine erano sotterrate dal bianco,per non parlare delle strade,dei tetti delle case...
Si sveglio anche Bruno,che sbadigliò e prese a tirargli un lembo del pigiama.
-Aspetta,dopo vedrai la neve..-gli promise il biondo,tirandosi via le coperte e alzandosi.
Mentre tutti facevano colazione,si aprì la porta.
Illuso,appagato dal caldo della casa,si richiuse la porta alle spalle ed esclamò:-Non sono venuto qua per cortesia,mettetevelo in testa!-.
-Buongiorno a te-rispose Abbacchio calmo.
-Sai dove si compra un pò di educazione? No? devi girare l'angolo...-commentò Fugo infastidito.
Quello ignorò i commenti e si rivolse a Giorno:-Risotto mi ha detto di informarti direttamente..e dire che potevo rimanermene al calduccio..-.
-Che vuoi?-tagliò corto Trish.
L'uomo le rivolse un'enorme sorriso(Mista la avvertiva costantemente"Stai attenta Trish,quello ci prova..") e si rivolse di nuovo al giovane:-Allora,in vari quartieri,non molto lontani da quello dov'è accaduto il primo fatto,delle persone sono ringiovanite..passanti,poliziotti..- disse lasciando la frase in sospeso.
Tutti pendevano dalle sue labbra e lo fissavano. Tutti meno Bucciarati,che s'impegnò a mangiare il budino di Giorno a sua insaputa.
-Tutte quelle persone incolpano un solo uomo,ma la polizia dice che sono tutte balle e sta coprendo tutto,ah nessuno sa dire con precisione chi sia la persona in questione. E con questo ho detto tutto quello che so,ora vi saluto- concluse,non prima di gettare un'occhiata al bimbo.
-Bene,ritornatene ai tuoi specchi..-borbottò Narancia.
Appena Illuso se ne fu andato Abbacchio commentò(dopo aver ingollato un pò di caffè):-Simpatico vero?- proprio nel momento in cui Giorno si accorse che il suo budino era finito nello stomaco di qualcun altro.
-E sopratutto educato-aggiunse Fugo,acido.
-Il mio budino...-.
-Senti,Giorno! Ma se per caso non troviamo il portatore,o lo troviamo ma non riesce a rimettere tutto a posto..che farai con Bucciarati?- chiese improvvisamente Narancia,prendendo l'ennesimo cornetto e spalmandoci dentro una quantità esorbitante di crema di nocciole.
Il ragazzo si dimenticò temporaneamente del suo budino e rimase un attimo a riflettere. Abbassò la testa e si perse nei ghirigori della tovaglia,poi rialzò il capo e mormorò:-In tal caso...aspetterò che arrivi di nuovo ai vent'anni...aspetterò diciotto anni..-mormorò ricominciando a esaminare la tovaglia.
-M-ma Giorno!! Avrai trentatrè anni!!-esclamò Narancia.
Fugo poggiò con calma la sua tazza di caffellatte e balbettò:-Narancia? hai detto trentatrè? Su due piedi?-.
Il ragazzo si allontanò,temendo di aver sbagliato,ma l'altro al contrario si sporse per abbracciarlo commosso.
-Narancia ma ti rendi conto? Hai fatto un'operazione a mente senza sbagliare! Sono così fiero di te-dichiarò Fugo,vicino alle lacrime.
-Per festeggiare ti porto a bere-dichiarò di nuovo il genietto.
-Ma che schifo,alcol dalla mattina..-borbottò Abbacchio nauseato.
Giorno,superato il lutto per il suo budino,prese Sua Maestà e disse allegramente:-Va bene! Oggi facciamo un giro nella neve e cerchiamo un pò di informazioni! Ti va?-chiese infine rivolto al bambino che squittì:-Siiiii!-.
-Bene,allora noi stiamo uscendo- annunciò prima di aggiungere piano:-Chiaramente dovrò cambiarmi-.
La neve aveva reso l'aria ancora più fredda del giorno prima,tanto da lasciare il ragazzo temporaneamente senza fiato.
Nonostante tutto,non era poi così difficile camminare. Forse era fastidioso quando la neve formava una pappetta umida e informe sotto le scarpe...
Gli venne una strana illuminazione,prese Bucciarati sotto le ascelle e lo guardò attentamente.
Si,in effetti a contatto con lo sfondo bianco e uniforme della neve dava quel particolare effetto.
Riprese di nuovo il bimbo tra le braccia e gli rivelò:-Sai..hai qualcosa in comune con Biancaneve. I capelli credo...ora che ci penso hai la pelle bianca e i capelli neri...- concluse infine.
Prese in considerazione di comprarlo,un vestito da Biancaneve,e di metterglielo. Giusto per vedere l'effetto che gli faceva.
Ma l'idea scomparve molto velocemente. Primo: una volta messo,che ne faceva? Secondo: quale sarebbe stata la reazione di Bucciarati adulto? E terzo: gli salì la nausea,al pensiero di un qualche principio di feticismo.
Scosse la testa con forza,come a scacciare l'improvvisa e stupida idea. Niente Biancaneve,no grazie.
-Andiamo a vedere cosa ha fatto il nostro caro amico di nuovo...- propose.
Si ricordò che,per quanto fossero "vicini" i luoghi esatti esatti non li sapeva. Gli toccava andare alla cieca.
Passò per strade rese tutte uguali e monotone dalla neve. Mentre arrancava nel bianco si ricordò della visita di Illuso e delle sue preziose informazioni. Sentì di nuovo la voce dell'uomo: "In vari quartieri,non molto lontani da quello dov'è accaduto il primo fatto,delle persone sono ringiovanite..passanti,poliziotti.."
Fece retromarcia e rese la neve ancora più umidiccia e fangosa.
-Allora..i quartieri vicini..i quartieri vicini..- ripetè mentre trotterellava con Bucciarati in braccio.
Controllò velocemente la targhetta che indicava la via. Si era quella. Bastava avanzare un pò..
Anche senza chiedere si vedeva benissimo che erano quelli i quartieri di cui aveva parlato Illuso.
La stradina era piena di donne,madri mogli o fidanzate,che piangevano come disperate;Per passare bisognava spingere,il ragazzo si sentiva in imbarazzo e persino Bruno sembrava ammutolito.
Per poco non si scontrò con un ragazzino che dimostrava si e no 15 anni. Anche lui sembrava prossimo alle lacrime.
Il ragazzo prese coraggio e chiese:-Ehm..sa dirmi per caso se conosce qualcuno che..come dire...è ringiovanito...-.
-Si che conosco qualcuno. E glielo presento anche,se vuole. Eccomi!.-esclamò il ragazzo,diventando ancora più cupo.
-Mi..mi racconti tutto..per favore-chiese Giorno,spiazzato.
-Che vuole che racconti? Stavo facendo le solite cose,quando mi arriva un trogolodita che mi dice di volere dei soldi..io ovviamente gli dico di no,lui mi tira qualcosa,ma non so esattamente cosa. E dopo mi ritrovo ringiovanito di 23 anni! Da 38 a 15! Con tanto di soldi rubati- concluse lui,e senza salutare se ne uscì dalla stradina.
Giorno dovette "intervistare" altre tre o quattro persone e tutte raccontarono più o meno la stessa storia: L'uomo misterioso (chiamato spesso con epiteti non proprio rispettosi) voleva dei soldi,e al rifiuto gli aveva colpiti con qualcosa(uno stand chiaramente) e loro si erano ritrovati alleggeriti dell'età e dei soldi.
Tuttavia l'ultimo intervistato aveva aggiunto una cosa che gli altri non avevano menzionato:-Mi ha detto che gli servivano soldi per l'albergo,ma è possibile? I soldi per l'albergo!!- aveva concluso irato.
-Ma dahveho?-chiese Giorno. Voleva dire "Ma davvero",tuttavia Bucciarati gli aveva infilato una mano in bocca,giusto per curiosità.
Tornato a casa,il biondo fece un resoconto a tutti.
-E dunque,questa persona ha qualcosa di distinguibile? Sai,non è che a Roma ci siano tre persone- commentò Fugo.
-In effetti si..-mormorò il giovane,ricordando bene i dettagli che l'uomo(si fa per dire) gli aveva fornito..
-Se aveva qualcosa di riconoscibile e particolare? Certo,quegli orribili pantaloni..non a scacchi..ecco,rossi a quadri scozzesi.-.
-Pantaloni rossi a scozzesi?!?-esclamò Abbacchio scandalizzato -Credi che un dettaglio insulso possa bastarci? Ma sai quante persone potrebbero avere questi maledetti pantaloni?!?-.
-Non chiederlo a me...è già tanto che mi abbia detto qualcosa..-replicò l'altro come per scusarsi.
-Diciamo che va bene,anche se non va affatto....almeno il nome dell'hotel lo ha detto?- chiese l'uomo.
-Controlleremo gli hotel più vicini!-esclamò Mista buttandosi su di un divano.
-Prima però...andiamo un pò in giro! Giorno! Vieni con noi?- s'intromise Narancia.
-No,grazie...siamo un pò stanchi..-si scusò il biondo,sedendosi anche lui su di una poltrona.
-Dì la verità,sei stanco tu e ci stai mettendo in mezzo anche Bucciarati-martellò Narancia.
-Lasciami stare ed esci pure,se vuoi. Sono davvero stanco e tu non migliori la situazione- ribattè il giovane,di malumore.
L'altro era sul punto di ribattere,ma venne prontamente fermato da Fugo che mormorò:-Mi pare di doverti una bevuta-.
Giorno aspettò che tutti,Mista e Trish compresi,lasciassero la stanza.
Quando si accertò(senza alzarsi dalla poltrona chiaramente)che non ci fosse più nessuno nei paraggi,si concesse un sospiro di sollievo e chiuse gli occhi. Ignorando persino Bruno,che scalpitava per avere attenzione.
Alla fine,si arrese anche lui e cedette al sonno.







Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1937135