Amici, Amanti e...

di Stilistire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Gli amici sono un po' come le tette. Ce ne sono di grandi, di piccole, di vere e di false. Molte amicizie ci sono passate davanti senza peso, abbandonandoci; altre ci hanno pesato non sentirle più. Si dice che il migliore amico di una donna è un diamante, forse perché è per sempre. Io di veri amici durante la mia vita non è che ne abbia avuti tanti, ma il numero astralmente giusto per far si che fossero speciali esattamente allo stesso modo. Ne ho tre. Non sono mai variati in questi anni, quindi penso che qualcosa di soprannaturale ci abbia fatto rimanere insieme, una specie di filo rosso immaginario, collegato tra noi, tanto resistente da non rompersi né per la vecchiaia né tantomeno per tutte le disavventure che abbiamo passato. Ma poi quando vedi che sopravvivi a certe disavventure e rimanete ancora uniti, forse è proprio questo il segno di una vera amicizia, incontrastabile, che dura per sempre e che per sempre sarà. Il nostro gruppetto è formato da Francesca, Loris e Davide. Davide è un po' il ragazzo che tutte vorrebbe, compresa io. E bene si, ne sono innamorata. Una volta stavo per diglielo, ma poi la mia lingua si è attorcigliata e si è fermata. Sono sempre stata una tipa diretta, ma quella volta non ce la feci. Poi Loris è quasi mio fratello, come se ci fosse un legame di sangue, è leggermente più alto di me e ha i capello a mo' di cresta, un po' rasata ai lati. Io e Francesca siamo molto simili, a parte qualche tratto diversissimo che ci identifica. Siamo entrambe castane, a volte ci scambiano per gemelle, lei è liscia e io sono Riccia, lei ha gli occhi castani, io li ho marroni scuri quasi neri. Tra di noi, c'è l'abitudine di cenare insieme. Lo facciamo anche tre volte alla settimana e ognuno di noi ha un compito preciso. C'è chi mette casa, chi cucina, chi ci intrattiene e chi lava! A volte ci scambiamo i ruoli senza nemmeno accorgersene, ma tra migliori amici è così che si deve fare! UN PO' DI TEMPO FA.... Erano le 5 del pomeriggio, un sabato troppo caldo per essere solo gli inizii di giugno. Io mi ritrovavo a casa di Loris per cucinare. La sera avremmo fatto una delle nostre tipiche seratine, dove io cucinavo, Loris metteva casa e Davide e Francesca non facevano niente! Suonai alla porta e dopo vari minuti Loris mi venne ad aprire. Sogghignai alla vista. Loris era venuto ad aprirmi in boxer. Lui se ne accorse. - ecco che mi mancava! Era un caldo terribile così mi sono svestito- disse dirigendosi verso la camera per cercare un paio di pantaloni. - scusa..- continuò a giustificarsi dall'altra stanza. - no no va bene. Cioè non è che va bene...ma non fraintendiamo, non va neanche male...cioè... non mi scandalizzo- risposi io imbarazzata. Stavo parlando a vanvera. - ho capito, non ti preoccupare!- mi assicurò lui. - due amici come noi non si lasciano scandalizzare da queste cose no?- continuai io. - no no...poi è normale che tra amici ci sia una certa intimità..- aggiunse lui. -sono sicura che se anche fossimo nudi uno davanti all'altro non succederebbe niente...vero?- chiesi sicura. Esitò un po' a parlare poi si lasciò scappare ancora uno dei suoi soliti ghigni. - penso di no..- rispose ancora ridendo. - pensi? Perché ridi? È una cosa seria!- annunciai io. - cioè sono pur sempre un uomo- rispose. - bhè ma con me è diverso! Io sono la tua sorellina adottiva!- mi misi a ridere. Lui rise lo stesso, ma rimase compiaciuto. -mi mancavano questi momenti quando ero a Firenze- dissi io ripensando a quei mesi lontana da casa. Stavo facendo l'università di giornalismo nel capoluogo Toscano da ormai un anno anche se ritornavo a casa molte volte e l'estate la passavo sempre a casa. - anche tu mi sei mancata- rispose venendomi incontro. Ci abbracciammo e fu uno degli abbracci più belli della mia vita. Era caldo, affettuoso e incontrollabile. Avevamo ognuno la bocca sul collo dell'altro e ci stingevamo forte. - non so come Davide riesca a resisterti- sussurrò. - tu sai che mi piace Davide?- domandai. - capisco la mia migliore amica da uno sguardo- rispose. - sei troppo attraente, ma non come ragazza, come amica- continuò lui. Sobbalzai leggermente e quella frase mi fece pensare, mi fece pensare a lungo, forse per tutta la serata, ma poi mi estrassi da quell'abbraccio e inizia a cucinare. Lui continuava a starmi vicino, mi aiutava in cucina ed era tutto come prima. In quel momento, in quel preciso momento iniziai a guardarlo in modo diverso, ed era strano.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


La cena finì. La serata si prolungò fino verso mezzanotte e il sonno iniziava a farsi sentire. Davide se andò per primo. Il giorno dopo sarebbe partito per le ferie in Sardegna e doveva prendere l'aereo di mattina presto. Francesca lo seguì dopo una mezz'oretta, lei il giorno dopo doveva andare a lavorare nel suo studio di avvocato. Rimanemmo solo io e Loris. Eravamo soli insieme ad un mucchio di pentole, piatti e posate da lavare. Mi misi ad insaponare i piatti, mentre Loris li stava sciacquando. Osservavo Loris con la coda dell'occhio e poi mi venne naturale chiedergli di ciò che aveva affermato prima. - mi trovi veramente attraente?- chiesi. - lo penso. É la pura verità- rispose. - non tutti lo pensano- affermai. - Davide é uno stupido. Non comprende le cose belle- continuò lui. - sai..forse é un bene! Non credo di volere qualcosa di serio. L'ho già avuto per cinque anni ed é finito lo stesso.- dissi sconsolatamente. -anche io ho smesso di volere uqalcosa di serio da un pezzo. Non ne vale la pena- rispose lui. - e se io ti baciassi?- chiese guardandomi negli occhi. Sprofondavo letteralmente in quegli occhi castani. Erano il mio punto debole anche se fra noi non c'era niente che un'amicizia. - tanto per provare- dissi compiaciuta io. Sarebbe stato quasi un gioco tra noi. Loris si avvicinò e sprofondò le sue labbra tra le mie. - oh cavolo era da tanto che qualcuno non mi baciava- dissi tra le sue labbra. Sprridemmo entrambi. - baci bene Ari- commentò. - si potrebbe fare più spesso- commentai io. - tra amici questo e altro- disse lui. - gli amici si aiutano sempre fra loro! - esclamai io. - aiutami!- supplicò lanciandomi dei delicato baci nell'incavo tra la spalla e il collo. Il resto lo potete immaginare. Erano le sette e mezza di mattina e lo scoprii solo grazie al suono lancinante della sveglia digitale sopra al comodino. Non era la mia casa e lo sapevo bene. Sapevo ciò che era successo da Loris, oh cavolo che lo sapevo. Stavo distesa sul letto ad una piazza e mezza di Loris, con le sua braccia cinte attorno alla mia vita. - buongiorno- disse lui indifferente, come se passare la notte con la sua amica fosse una cosa naturale da fare tutte le notti. - oddio- dissi tirandomi le lenzuola fino al petto e mettendomi a sedere sul letto. - che c'é?- mugolò lui. - come che c'é? Intendo sta notte! - esclamai con un po' di schifo. Chi si immaginava di andare con il proprio amichetto? Non io, non avrei mai creduto a certe cose fra noi. - abbiamo incasinato tutto- continuai io iniziandomi ad infilare i jeans trovati in un angolo della sua camera. Ero l'unica fra noi che riusciva a spiccicare qualcosa sull'accaduto. Forse era ancora bello che addormentato. - é stato bello- l'unica cosa che riuscì a dire. - potremmo rifarlo. Potremmo diventare degli amici di letto! Niente amore, niente sentimenti ma solo piacere- continuò. - bhé non so..- continuai preoccupata. - non fa una piega- finii io. CONTINUA...

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