Always

di VioletTurner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** At First Sight ***
Capitolo 3: *** Blushing ***
Capitolo 4: *** Don't Leave Me ***
Capitolo 5: *** Even In Death Our Love Goes On ***
Capitolo 6: *** Close Your Eyes ***
Capitolo 7: *** He's Inside Me ***
Capitolo 8: *** How Will Be My Life Now? ***
Capitolo 9: *** Going On ***
Capitolo 10: *** Once Upon A December ***
Capitolo 11: *** Infidelity Doesn't Suit Me ***
Capitolo 12: *** It Will Be Forever ***
Capitolo 13: *** Happiness Beyond The Door ***
Capitolo 14: *** A New Way To Live ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


Roma,Ottobre 2011.

Un mese come tanti ottobre no? Ma non a Roma… non per me…
Sono Viola e sono ad un passo dalla laurea, un esame solo, ce la posso fare. E c’è Damiano il mio ragazzo, un attore che da poco ha cominciato ad affermarsi, almeno nella televisione italiana. Mai avremmo immaginato quanto sarebbe cambiata la sua vita… un film con Johnny Depp, la star che ammiravo più di chiunque al mondo. Il camaleonte, il trasformista del cinema contemporaneo fatta persona avrebbe lavorato a fianco dell’amore della mia vita. E aveva richiesto proprio Damiano per il film.
 
Poi l’incanto svanì…il sogno di Damiano svanì…tranne la sua anima tenera e dolce che sempre sarà nei miei ricordi…
Questa è una storia semplice, drammatica ma semplice, la storia di una ragazza che ha perso l'amore e ne ha trovato un altro che non le farà mancare nulla...

"Dopo tutto questo tempo?
Sempre..." (Harry Potter e i Doni della Morte)


Questo è il prologo della mia storia...spero tanto che venga letta e piaccia perchè ci ho dedicato corpo e anima (specie la seconda XD) un abbraccio a tutte

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Capitolo 2
*** At First Sight ***


-* At First Sight *-

"Alcuni dicono che l'inferno non esiste...
Il vero inferno è vivere senza amore"
(Susanna Tamaro- Nel mio amore)



"Accidenti Viola stai tremando!" disse Damiano che per tutto il tragitto in macchina mi teneva per mano
"Tremo per te…" Non è vero tremavo perché di lì a poco ci sarebbe stato un incontro con Johnny Depp, che doveva girare un film con attori italiani ed era stato scelto anche Damiano Russo per interpretare il figlio.
"Ma poi perché hanno scelto te per interpretare il figlio? Voglio dire...hai gli occhi azzurri…"
Damiano mi guardò sorridente…"Certo ho ripreso tutto dalla mamma Charlize Theron". Sgranai gli occhi…
Perfetto già ero agitata per Johnny...poi mi ci mancava giusto la Theron per farmi andare il cuore in fibrillazione…
"Ma bene…" sospirai tremando ancora di più…
Arrivammo all'hotel dove si teneva l'incontro di lavoro e io avevo una tremenda paura di cadere sui tacchi a spillo che avevo messo per l'occasione...ma chi me l'aveva fatto fare? Io odio i tacchi!
Damiano scese per primo dalla macchina e venne ad aprirmi la portiera e mi aiutò a scendere come un vero galantuomo
Tutt'e due davanti all'hotel respirammo a fondo e ci guardammo negli occhi e procedemmo a braccetto nella hall.
E ancora tremavo. "Non farmi cadere" supplicai Damiano che già sorrideva all'idea del mio possibile capitombolo…
"Ci proverò" scherzò lui…Damiano e io ci avvicinammo alla conciergerie per introdurci nei corridoi privati dell'albergo lussuoso dove eravamo capitati.
Dopo la hall c'era un lungo corridoio pieno di porte e dietro una di queste Johnny Charlize e Lasse Hallstrom erano seduti attorno a un tavolo ad aspettarci… e io che tremavo sul tacco 12 accanto al mio uomo, che non se la smetteva di sorridere divertito.
"Sei terribile" bisbigliai imbarazzata nell'orecchio di Damiano.
"Lo so…è che tu sei così dolcemente imbranata su questi spilli…" sorrise e mi dette un bacio sulla guancia
Il concierge aprì la porta ed entrammo...Johnny si girò verso di noi e ci venne incontro sorridendo cordialmente "E' un piacere conoscerti Damiano, ho visto da poco il corto pluripremiato Ice Scream… è veramente riuscito bene!"
Adesso era Damiano ad essere imbarazzato, confuso e felice del complimento, e fece il modesto come sempre "Ah beh una sciocchezza signor Depp" disse rosso in viso...e strinse la mano di Johnny.
"Johnny per favore" poi mi guardò...ecco il momento in cui Damiano non doveva mollare la presa... porca miseriaccia...mi sento male… "E questa meraviglia?" disse guardandomi da capo a piedi. Colpo fatale!
"Vi...Vio…"balbettai io poi mi detti un contegno… "Viola, piacere" feci per dargli la mano e stringerla ma Johnny soffiò un elegante bacio sul dorso"...Afferrai il braccio di Damiano dall'emozione…"La mia ragazza" disse Damiano con aria di sfida verso Johnny.
Charlize si avvicinò elegantissima e sorrise a noi due...poi scherzando abbracciò Damiano "Uh ecco nostro figlio. Johnny" sorrise e ci invitò a sederci, dopo aver salutato il regista. Damiano bisbigliò "E' in questi casi che ti vien voglia di un incesto"...Io tirai una gomitata al ventre poi sorrisi imbarazzata ai tre...Passarono tre ore interminabili ad ascoltare la trama nei dettagli e dove si sarebbero allestiti i set, alla fine uscimmo stanchi e felici dall'hotel diretti al ristorante per una cena di lavoro...Damiano appena ebbe il copione in mano seppe resistere a stento dall'urlare un Urrà enorme che l'avrebbe sentito mezza Roma…
Io ero stanca ma non potevo fare a meno di pensare agli sguardi...come definirli? "di fuoco" di Depp...in effetti la mia gonna era cortarella…un po’ mi faceva piacere...ma ero imbarazzatissima...hai moglie e figli porco!
"Devo temere le corna?" disse Damiano, in macchina, scherzando.
"Scherzi? Potrebbe essere mio padre dai Dam!!!" esclamai rossa come un peperone, dandogli uno schiaffetto sulla coscia
"Beh...non gli do torto...guarda che...gonna...e copriti svirgugnat!!!" finì scherzando in dialetto barese abbassando la gonna.
Presi la sua mano e la baciai…"Tesoro… lo sai che puoi fidarti di me…" dissi...Damiano mi guardò negli occhi e mi baciò
"Si ma non mi fido degli altri uomini è diverso"…
"Ma scus Damià ti par che mi prenn un chiù gross di te di vent'en? E smettila!" esclamai giocando a fare la pugliese
Damiano scoppiò a ridere "Vabbè ci hai provato...dobbiamo fare un ripassino di bares".
"Se stas'r ci stan le orechiet a le cim di rep, ti facc sent'r io com parl ben il bares!" bisbigliai nel suo orecchio.

La cena, squisita ovviamente era tutta a base di specialità pugliesi. Johnny era curioso da come ne parlava Damiano e anche Charlize era disposta a fare uno strappo alla regola (e al vestito XD) per assaggiare un piatto italiano.
Il menù era una botta al fegato...tra burrate e "brasciole", c'era veramente l'imbarazzo della scelta, fosse per me sarei rimasta a taralli e vino!
Dopo cena ci salutammo tutti e ritornammo alle proprie case/stanze d'hotel.
"Damiano non riesco a muovere nemmeno le gambe stasera, t'avevo detto che dovevamo ripassare!" dissi punzecchiandolo delusa
"Zitt Viò ca non ce la fazz proprj!"disse Damiano buttandosi sul letto.
Mi stesi accanto a lui "Come farò senza di te per un anno?"
"Ma se il film si gira tra Roma e New York…" Poi si girò verso di me "Non vorresti visitare la Grande Mela?"
"Si...certo...ma la laurea?"
"Ritorneremo per la tua laurea...potrai scriverla anche a New York…" Damiano si stava addormentando…
Io chiusi gli occhi e mi immaginai per due minuti la vista dall'Empire abbracciata con Damiano…Poi li riaprìì

"Si sarebbe fantastico"...lo abbracciai e mi addormentai...

Il giorno dopo mi svegliai, Damiano non c'era già più. Mi aveva lasciato un biglietto che aveva chiamato il regista per parlare da solo con lui ed era partito in motorino. E che mi amava…
Io odiavo a morte i motorini...ho i brividi quando so che lo prende per girare in città...era pericoloso. Ma lui lo conoscevo era prudente, e soprattutto non si ubriacava mai…
Mi vestii… e uscì di casa. Fuori al portone notai un viso familiare. Johnny Depp. Ma chi gliel'ha dato il nostro indirizzo?

Lui è Damiano Russo (il Damiano della storia)...un attore emergente italiano che è morto in un incidente d'in moto a soli 28 anni a Roma 
ha donato i suoi organi a dei bambini. E' sempre stato un angelo, con me e con tutti (si lo conoscevo dal vivo)

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Capitolo 3
*** Blushing ***


-* Blushing *-

  L'amore guarda non con gli occhi ma con l'anima (W. Shakespeare)


Aprii il portone e lo richiusi facendo finta di nulla… "Scusami, Viola, giusto?" Esclamò Johnny alle mie spalle. Io sospirai e mi girai piano. "Si? Mi dica" risposi sorridendo falsa.
"Dammi del tu!" disse Johnny cordiale "Volevo parlare con Damiano, è in casa?"
"No credo che sia a colazione con il regista". Johnny annuì. Silenzio imbarazzante… "Bene" disse Johnny con le mani nelle tasche dei suoi jeans strappati "Bene" feci io sorridente. Feci per voltarmi quando…
"Damiano mi ha detto che sei una mia fan da sempre". Dam...oddio che vergogna…
Mi voltai di nuovo on un sorriso da ebete "Eh è già!".
"Beh non vuoi un autografo?" disse.
"Mi basta averti conosciuto Johnny. Già sono onorata di stare qui davanti a te, e a parlare con te" risposi sinceramente sorridendo
"Beh che ne dici di un caffè?". Un caffè? Solo un caffè? Una sgnaccherata no? Diceva la mia mente da fan sfegatata...L'altra mia parte era devota a Damiano e non si azzardava a tradirlo nemmeno con il pensiero di una notte con Johnny.
Combattuta da questi sentimenti che dentro di me facevano a pugni, mi limitai ad annuire, in fondo è solo un caffè con Johnny Depp ( e me cojoni!!!).
Camminavamo insieme verso un bar sulla Prenestina, lui aveva pensato bene di dare un giorno di riposo a Jerry, non so quanto gli conveniva girare così da solo con me, a piede libero… ovunque vedevo persone che si voltavano verso di lui e rimanevano attonite senza avvicinarsi e fare nulla…< Menomale la situazione è tranquilla >Furono le ultime parole famose. Vidi davanti a me un gruppo di ragazze si stavano avvicinando scalpitanti con blocchetti e macchine fotografiche...Volevo scappare, ma non potevo lasciarlo da solo in balia dei suoi fans...Johnny andò incontro a loro mentre io mi fermai a due passi dietro di lui...Ero seriamente tentata stavolta a darmela a gambe, soprattutto perché avevo notato lo sguardo furioso di una di quelle donzelle scatenate…"Dai vieni Viola" esclamò Johnny. Dai vieni? E andiamo...via però...non rischierei per nulla al mondo si essere ridotta a frittella da loro solo stando in sua compagnia… E va bene, mi convinco infine.
Mi avvicino timida "Johnny abbiamo un impegno importante all'hotel" dissi a lui facendogli l'occhiolino
"Ci andate così a piedi?" mi chiese una fan
Panico. "Si c'è una macchina che mi aspetta qui dietro" aggiunse Johnny
"Ma chi è la tua ragazza Johnny?" chiese un'altra "E Vanessa?"
"Magari" bisbigliò Johnny alla ragazza "No Vanessa è occupata con la sua linea di moda a Parigi" disse con tono normale "No lei è una mia collega italiana"
"Io non l'ho mai vista in tv" disse un'altra ancora…
"Ma si il mio amico sta esagerando...sono solo una comparsa" dico io imbarazzata.
"Bene...andiamo" ripetei a Johnny e lo afferrai per un braccio.
La bugia era veramente banale… Voltammo le spalle al gruppo e camminammo per un po’, si vedeva bene comunque, che erano rimaste male, e mi dispiaceva. Ma come potevo lasciarlo nelle mani di un gregge di fan? Sapevo che voleva dire… I titoli sui giornali scorrevano nella mia mente.
< Johnny Depp, il camaleonte del cinema è stato "schiacciato" dall'amore di un fan club > sorrisi al pensiero.
"Allora da quanto state insieme tu e Damiano?"
E io e te da quando abbiamo tutta sta confidenza? Pensai "Da un bel po’"
"Ma quanti anni hai? 20?"
"27" dissi seccamente (23 XD ma nel racconto 25) "Ma perché sembro piccina?"
"Beh mi sono fatto ingannare dal tuo visetto da bimba...per le lentiggini, intendo" disse cordialmente
"Ah...allora grazie" sorrisi lusingata…."Il bar è di qua" dissi e svoltammo per via Perugia. Aprii la porta del bar e riconobbi il viso di Luciana, la sorella di Damiano…"Oh merda!" esclamai dopo aver richiuso la porta.
"Chi c'è?"
"Mia cognata" bisbigliai imbarazzata.
"E dai cosa vuoi che sia, devo fare un film con Damiano…".
"Si ma...io e te… soli…"
"Capito… Facciamo una cosa…"disse Johnny...quando...
"Viola ?"chiamò una voce femminile alle mie spalle . Mi voltai "Ciao Luciana!" dissi abbracciandola
"Oh oddio…" disse lei quando vide Johnny. "Luciana, Johnny Depp...Johnny lei è Lu…"
"Luciana Russo...Damiano mi ha parlato bene di te...sei una cantante giusto?" Mi interruppe Johnny presentandosi a mia cognata
"Beh...di-diciamo che ci provo" sorrise Lù imbarazzata.
Sentii abbaiare...Damiano stava arrivando con Trilly per la passeggiata prima di pranzo…
"Ciao amo...re…" mi salutò Damiano che alla vista di Johnny si rabbuiò. Tagliai corto.
"Damy, tesoro era venuto a cercarti per invitarci a pranzo". Feci uno sguardo di supplica a Johnny.
"Si giusto avevamo trovato questo... bar ristorante…". Johnny non era stato bravo a mentire, ma Damiano, che era un ragazzo in buona fede, sorrise "Con piacere Johnny, ma ne conosco uno migliore...conosci il ristorante ?" sorrise guardandomi. Io ricambiai lo sguardo "E va bene...preparati al veleno Depp!"
"Addirittura" esclamarono in coro i due ridendo… "Non essere così modesta! Mmmh pancia mia fatti capanna! Maoooo" aggiunse Damiano scatenando le risa di Johnny…
La cosa ridicola è...che cosa devo temere da Johnny? Siamo rimasti un'ora soli e non mi ha fatto delle avances...avrà capito che non c'era trippa per gatti.
Stavolta cucinai romano, le orecchiette mi uscivano da tutti i pori ormai. Orecchiette e cozze.

Un piattone di matriciana e le pance dei due uomini erano piene come uova…
Dopo il pranzo un amaro era di regola.

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Capitolo 4
*** Don't Leave Me ***


-* Don't leave me *-

"La vita è ciò che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani"
(John Lennon)


Sentii una linguetta che mi solleticava la faccia...Aprii gli occhi "Trilly…"...La piccola continuava a leccare la guancia e cominciò a mugolare. "Dai stavolta ti portò io a spasso...e dopo biscottino!". Trilly cominciò ad abbaiare. E fu così che Damiano si svegliò…"Si si...Trilly ti porto, dammi due se…" poi mi vide in piedi. "Ma buongiorno" disse strofinandosi un occhio
"Buongiorno...la porto a fare due passi, tu continua a dormire" risposi io sorridendo e, dopo essermi vestita, uscìì con Trilly al guinzaglio.
Al ritorno comprai due cornetti e il latte per fare il cappuccino a casa. Faceva fresco e c'era il sole. Era appena iniziato ottobre.
Ritornai a casa e trovai Damiano in vestaglia che parlava al cellulare con la mamma.
"No mamma non mi servono i soldi per la nuova marmitta tranquilla...Ok...si è qui te la saluto"
"Salutala" imitai con il labiale
Damiano mi fece l'occhiolino "Si ok mamma...no fra due settimane devo passare a ritirarlo, dopo la palestra. Ok...ok ciao" e riattaccò.
"Hai bisogno della nuova marmitta per la Honda?" domandai
"Si il meccanico abita qui vicino a Scalo San Lorenzo, ti ricordi Mimmo? Sta vicino alla palestra"
"Si...si…" lo guardai...lui capì che volevo prendere il discorso del pericolo dei motorini e mi strinse in vita da dietro… "Ci sto attento amore, fidati…". Squillò di nuovo il cellulare "Si?"…

Johnny e Vanessa, che era venuta a Roma, ci avevano invitato a cena in un ristorante giapponese.
"Naaaah che schifo" dissi appena Damiano mi dette la notizia "che gusti orribili" poi vidi la faccia delusa del mio ragazzo. "Va bene...vedrò se c'è qualcosa che mi piace".
Quella sera mi vestii elegante, più che potevo.
"Vedrai ti piacerà" mi disse Damiano.
"Ho i miei dubbi in proposito" risposi al solo pensiero del pesce crudo in mezzo al riso…
Nella saletta privata del ristorante i due ci aspettavano affamati.
Salutai Vanessa e notai il distacco che c'era fra lei e Johnny, ma non volli sapere oltre. Non erano affari miei. "Allora voi due piccioncini siete pronti per New York?" chiese Johnny
"Oh si siamo entusiasti...mai girato in un posto diverso da Roma o dalla mia amata Puglia. E poi lei non ha mai visto la Grande Mela!"
"Da piccola...ma non ricordo poi molto...mi ricordo solo che rimasi spaventata dall'immensità dei grattacieli...soffro di vertigini…"
"Oh in un mese ci farai l'abitudine" mi rispose Johnny
"Già...menomale che capisco la vostra lingua e me la saprei cavare all'interno di una biblioteca" sorrisi
"Amore vuoi passare tutto il tempo in una biblioteca?" sorrise Damiano
"E sennò come la scrivo la tesi?" risposi
"Puoi aspettare un mese no?" disse Damiano
Possibile che devo assecondare i desideri di lui e i miei devono sempre andare al diavolo?
Stetti zitta non mi andava proprio di litigare, anche se in quel caso c'era bisogno di un piccolo chiarimento…
"Non ti preoccupare Viola...abbiamo pensato a una cosa per te" Johnny mi dette un copione
"Oh no...no no no...non se ne parla io non so recitare" esclamai
"Veramente a detta del tuo fidanzato sei brava a teatro, anzi eccellente da quello che ho visto" rispose Johnny. Io guardai Damiano furibonda "Hai fatto vedere i dvd degli spettacoli al regista?"
Damiano capii che la mia espressione non era affatto di una persona che può dirsi contenta mi alzai e lui mi seguì di fuori "Ma Dam che mi combini... Quegli spettacoli sono sciocchezze, è teatro nella parrocchia del quartiere…"
"Ma amore e gli spettacoli al Valle? Che dici non sono sciocchezze"
"Ma...Dam…"Ero nel panico
"Amore...pensaci...poi non ti preoccupare che ti laureerai presto! E poi potrai pagarti gli anni fuori corso". Gli occhi azzurri e le parole di Damiano mi avevano quasi convinto…
"E tu cosa mi dai in cambio?" mi avvicinai maliziosa…
"Nooo non fare quello sguardo che mi sciolgo , mi distraggo appena mi giro faccio la figura di Willy Wonka davanti a Johnny" indicò il vetro della porta del ristorante. Io risi e lo baciai
"Dai rientriamo" disse dopo il bacio "Che sennò ci danno per dispersi"
"Devi mantenere la promessa per dopo" bisbigliai facendogli l'occhiolino
"Allora?" chiese Johnny.
"Affare fatto" dissi sorridendo
"Damiano che hai fatto per convincerla?"
"E...andiamo a mangiarci il dessert a casa…" disse Damy facendo l'occhiolino a Johnny che rispose allo stesso modo. Poi mi guardò e si rattristò. E non capii il perché.

Passò una bella settimana di sole e poi all'improvviso...il diluvio…
Mattina del 20 ottobre a Roma...la Prenestina era allagata. Guardai fuori dalla finestra
"Amore non mi sembra il caso che tu faccia quei giri proprio oggi, non puoi ritirare la marmitta domani?"
" Si in effetti meglio che non esco…magari se spiove più tardi e il fiume si prosciuga ci vado in palestra così ritiro la moto". Feci un faccia poco convinta…"Amore ma se il fiume si prosciuga l'asfalto sarà bagnato, vai in macchina e poi la ritiri domani"
"Stai tranquilla e fidati del mio casco"

Damiano uscì di buon ora con il sole che sorgeva dalle nuvole ormai bianche dopo la tanta pioggia che avevano scrollato giù.
Prese il tram e arrivò con il suo borsone in palestra. Due ore di pesi e sacco.
"Damiano, hai visto che casino oggi?" disse il pizzaiolo
"Mamma mia...menomale che sono riuscito ad andare in palestra! Mi dai queste due pizze margherite?"
Il pizzaiolo incartò le pizze Damiano pagò e si avviò dal carrozziere Mimmo.
"Domè è pronta la moto?"chiamò Damiano da sotto la saracinesca
"Ammazza si è pronta...tiè la marmitta è sistemata…"
"Ecco l'assegno" Damiano diede il pagamento al carrozziere e si infilò il casco montando in sella
"Oh statte attento che l'asfarto è bagnato eh?"
"Tranquillo". Damy si sistemò meglio il casco e posò le pizze dietro.
Dette gas e partì…

Ancora sulla moto Damiano pensò alla notte passata con Viola...sempre dolce...sempre romantica...e lui che ha sofferto tanto per poterla conquistare...ora lei era sua, sua per sempre…
BAAAAAAAAAAAAAM!
La moto sterzò e colpì la fiancata della macchina che usciva da un passo carrabile, nelle vicinanze . Il casco si sganciò per il forte impatto e volò e il ragazzo si trovò a sbattere forte la testa contro l'asfalto…
"Oh merda" gridò il conducente della macchina…

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Capitolo 5
*** Even In Death Our Love Goes On ***


-* Even in death our love goes on *-

"Ti colpiscono sbucando dal nulla. Quando le cose brutte arrivano, arrivano all'improvviso, senza avvertire. È raro vedere che la catastrofe si avvicina. Non importa quanto ci prepariamo ad affrontarla. Facciamo del nostro meglio, ma a volte non è abbastanza. Allacciamo le cinture, indossiamo il casco, scegliamo strade illuminate... cerchiamo di difenderci. Cerchiamo di proteggerci con tutte le forze, ma non fa alcuna differenza. Perché quando le cose brutte arrivano sbucano dal nulla. Le cose brutte arrivano all'improvviso, senza avvertire. Ma dimentichiamo che, a volte, arrivano così anche le cose belle."(Grey's Anatomy)

da PensieriParole

 

Avevo una sensazione strana...perchè il mio ragazzo non rispondeva al cellulare? Eppure squillava...Un'ora, che sembrava un eternità, era tempo di cenare...ma le pizze non arrivavano, e nemmeno lui. La mano che teneva il cellulare tremava. Pensai che magari c'era una cosa che non mi aveva detto, che aveva un impegno di lavoro, che si sarebbe dovuto vedere con Johnny.
Posai il cellulare sul tavolo della cucina poi lo ripresi nervosamente e lo richiamai; nessuna risposta...solo squilli e dopo, la segreteria.
Ad un certo punto il cellulare tremò...era un numero fisso.

"Pronto?"
"Pronto Viola, sono Johnny...senti ma...il cellulare di Damiano squilla ma lui non risponde…"
"Si lo so…è da un'ora che chiamo di continuo...pensavo stesse con te…" parlai agitata, come se avessi avuto un topo in bocca.
"No…" rispose Johnny, il suo tono era preoccupato.
"Johnny...ho paura...io...io vado a cercarlo…" balbettai in preda al panico, e alle lacrime.
"Non muoverti…sto arrivando"…
Johnny ci mise pochissimo, accompagnato da Jerry. Sentii il citofono suonare.
"Oh grazie al cielo sei qui" esclamai buttandomi fra le sue braccia amichevoli.
Johnny ne rimase sorpreso poi mi prese le spalle e mi guardò negli occhi "Hai provato a richiamarlo? Sai dove doveva andare?"
"Si...in palestra…"
"A piedi è vicino?"
"Si abbastanza…".
"Andiamo" disse di colpo invitandomi a infilare il cappotto...mi strinse forte la mano e uscimmo di corsa per le scale...non c'era tempo di aspettare l'ascensore.
Fuori c'era un venticello freddo ma noi non lo sentivamo per la corsa…
Appena attraversammo la strada svoltammo a sinistra e vidi delle luci delle volanti più lontane da noi. Deglutii, avevo la gola a fuoco, un bolo isterico. Strinsi la mano di Johnny ancora più forte, gli stavo facendo male...lo vidi dalla sua faccia, ma lui non aveva intenzione di mollare la mia nonostante il crampo che gli avevo procurato, che la mia forza insolita gli aveva procurato.
Ci avvicinammo, la zona era circondata da strisce oltre il quale non si poteva passare.
"Circolare per favore" disse un carabiniere che si parò davanti a noi.
"Cosa è successo?" chiese Johnny.
"Un semplice incidente...non c'è nulla di cui preoccuparsi…"disse il carabiniere che poi guardò il mio viso allucinato.
La moto...la Honda di Damiano giaceva a terra, un po’ incrinata e con il parabrezza scheggiato…
Sentivo una lacrima scendere giù e la sentivo fresca sulla guancia.
Anche Johnny notò la mia espressione… e mi abbracciò, stretta. Ma io avevo ancora lo sguardo nel vuoto incredula. Non sentivo più il cuore… o almeno lo sentivo ma dava delle fitte tremende. Riuscii a deglutire e la gola che prima era in fiamme per il nervosismo era talmente anestetizzata dal dolore che non sentivo più nulla. Ero vuota...mi sentivo vuota…
Chiusi gli occhi e poi li riaprii sperando che fosse solo un incubo...ma il rumore alle mie orecchie mi tradiva...il rumore delle sirene era reale…
"Signorina?" chiese il carabiniere "si sente bene?"
Riaprii gli occhi guardando il carabiniere ma non riuscivo a parlare.
"Dove l'hanno portato?" chiese Johnny per me.
"Non posso fornire informazioni se non ai..." disse il carabiniere
"Senta" lo interruppe Johnny adirato "La ragazza che ha davanti è la sua fidanzata che ha riconosciuto la moto...oppure crede che sia talmente rimasta sconvolta da un qualunque incidente stradale perché sensibile?"
"All'Ospedale San Giovanni" rispose il carabiniere dopo avermi dato un altro sguardo.
E' incredibile quanto Johnny potesse esprimere la mia rabbia per una cosa così ingiusta, mentre io ero ridotta ad automa con le lacrime agli occhi.
Capii che non riuscivo a muovermi da lì...Io continuavo a fissare il casco posto vicino alla sagoma disegnata con il gesso, un cerchio.
"Può mettermi a disposizione una volante ?". Il carabiniere annuì.
Johnny mi fece accomodare sul sedile posteriore e chiuse la portiera. Le mie lacrime si erano bloccate, ma i miei occhi sempre rossi e vacui…
Il cellulare mio squillò. "E' Luciana" disse Johnny porgendomi il Samsung...per la prima volta da quando avevo visto quella scena che non avrei mai voluto vedere, il mio sguardo vacuo si posò su Johnny e presi di scatto il cellulare. Me lo portai all'orecchio
"Viola?" chiamò Lù in preda alle lacrime.
Con la gola ancora secca risposi quasi afona "Dimmi che non è vero Lù…"
"Viola cerca di essere forte...stai venendo qui?"
Deglutii "Si" risposi ancora afona, poi mi schiarii la voce "Come sta?"
"Viola…"rispose Lù che stavolta era scoppiata
"Come sta?" piagnucolai guardando nel vuoto, alzando il tono di quando potevo
"E' in coma... irreversibile…" rispose Luciana con sempre più difficoltà.
Chiusi gli occhi e una lacrima scese di nuovo. "Damiano ci ha lasciati" continuò
"Sto arrivando" dissi coprendomi gli occhi con la mano libera e chiusi la conversazione.
"Siamo quasi vicini" disse il carabiniere che guidava…
Senza emettere grido scoppiai in lacrime…La mano di Johnny era sulla mia spalla e la massaggiava…
Arrivammo all'ospedale e una forza sovraumana si impossessò del mio corpo...avrei scavalcato chiunque per andare a vedere Damiano… era un misto di emozioni che non avevano nome, ma che mi davano la carica.
Aprii la portiera della volante afferrando anche la borsa e il cellulare e avanzai a passo spedito verso la porta scorrevole di vetro… mi avventai sulla prima infermiera "Damiano Russo" chiesi con un filo di voce
"Rianimazione… terzo piano…" e indicò l'atrio dove c'erano gli ascensori. Io partii a tutta bomba con Johnny che faceva fatica a starmi dietro; finalmente trovammo un ascensore che stava arrivando e appena si aprirono le porte entrammo dentro. Johnny spinse il bottone e sentii salire l'ascensore…
"Johnny grazie" dissi guardandolo
"Non dirlo neanche" rispose. Arrivati al piano si aprì la porta e io mi guardai intorno, una folla di gente, compresi attori italiani che avevano lavorato con Damiano al cinema ed in tv.
"Viola!" esclamò Luciana venendomi incontro e stringendomi forte. Cominciammo a singhiozzare insieme…
"Oh Lù ti prego dammi un pizzico...svegliami...questo è un incubo…" dissi in lacrime.
"Viola...tesoro" Rosamaria, la mamma, si avvicinò. Abbracciai anche lei con le lacrime agli occhi poi salutai Stefania e Rosa con lo stesso affetto.
"Voglio vederlo" dissi alle due...che nel frattempo si erano incantate davanti alla figura di Johnny dietro di me…."Possiamo entrare in 4" disse Stefania prendendomi la mano "Vieni"
Entrai in un posto pieno di armadietti e io e Johnny indossammo i camici verdi...Procedemmo in un corridoio illuminato e bianco fino ad arrivare ad una porta chiusa…
Stefania la aprì… Damiano era lì attaccato con dei tubi ad un respiratore...mentre un apparecchio controllava i battiti cardiaci…
Mi avvicinai al capezzale. Era irriconoscibile...gonfio, ma non sfregiato, con il cranio fasciato. Il respiratore gli faceva gonfiare il petto, come se stesse dormendo...afferrai la sua mano e mi abbandonai su una sedia, ancora più sconvolta...La mia testa cominciò a dondolare incredula...volevo negare ciò che mi stava davanti.
Johnny era sempre dietro di me con il viso tra le mani…"Un ragazzo così giovane…è così ingiusto" sospirò Johnny
Scoppiai a piangere; Stefania e Rosa mi lasciarono da sola, Johnny invece non voleva andare.
"Voglio rimanere da sola con lui" chiesi a Johnny"
"Non ti lascio sola Viola"
"Per favore" esclamai piagnucolando. Johnny abbassò la testa.
"Sto qui fuori". Rimanetti ore e ore a parlare con il corpo immobile del mio principe…finchè non si fece mattina...
Carezzavo la mano in modo da potergli trasmettere calore, come se volessi ridargli la vita…
"Amore mio svegliati…". Arrivò il neurologo che registrò i parametri...e guardò me...scosse la testa più e più volte… "Mi dispiace signorina...ma il coma è troppo profondo...dovremmo annunciare la morte celebrale...a meno che si speri in un miracolo. Ma a livello clinico non c'è nulla da fare…Condoglianze"
Annuii senza rendermi conto di averlo fatto…"Grazie…" sospirai...
Dopo aver soffiato un bacio sulla sua guancia barbuta e fredda uscii dalla camera…
Johnny era rimasto lì ad aspettarmi.
"Accompagnami a casa...devo fare i bagagli...torno dai miei"
"Permettimi di pagarti una stanza d'albergo...qui vicino...ne prenderò una accanto alla tua"
Un sorriso debole affiorò sul mio viso. "Grazie...sei gentile…ma non ho nulla appresso...e devo prendere Trilly…"

Johnny annuì...

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Capitolo 6
*** Close Your Eyes ***


-* Close your eyes *-

Ci sono abissi che l'amore non può superare, nonostante la forza delle sue ali.(Honorè De Balzac)


Erano passati 3 giorni in quell'albergo. Il corpo di Damiano era stato spostato a Medicina Legale per l'autopsia e l'espianto degli organi. Donarli era sempre stato uno dei suoi desideri. Con il computer collegato alla rete, stesa sul letto, scrivevo delle mail ad amici e parenti. Ne erano arrivate tante e dovevo rispondere a tutti allo stesso modo. Però non mi venivano le parole. Non ne avevo più, per spiegare quello che era successo...mi sentivo soltanto sola. Nemmeno la vicinanza di queste persone mi dava conforto. Nessuno mi riavrebbe ridato Damiano.
Il giorno dopo ci sarebbe stata la commemorazione al Teatro Valle. E altre lacrime, non solo le mie, sarebbero scese. Chiusi l'account e mi misi a creare un video...un video che poteva esprimere i sentimenti di tutti, anche dei famigliari.
Dopo un'ora avevo già finito.
Come fondatrice della sua pagina fan su Facebook avevo dei doveri. Rappresentarli alla commemorazione avrebbe fatto piacere a tutti. Ma comunque in quel momento non mi venivano parole per un discorso.
"L'improvvisazione fa un buon attore" ripetei la frase che mi disse Damiano, quando ci conoscemmo. Ma non sarei stata lì per recitare, assolutamente no.
Misi il viso fra le mani e sentii le lacrime, che copiosamente sgorgavano. Toc Toc…
"Disturbo?" Era Johnny. Chiusi gli occhi e mi sedetti sul letto . Asciugai le lacrime, anche se sapevo che un pianto in più o uno in meno non avrebbero cambiato la situazione in cui mi trovavo. Occhiaie e rossore.
Mi alzai e aprii la porta… "Vuoi mangiare qualcosa?" disse Johnny sorridendo mentre si presentava con delle buste di Burger King...poi notò i miei occhi…
"Ho interrotto qualcosa? Un film strappalacrime? Non ti fa bene in questo periodo!"
U.U Johnny…"No grazie…" il mio stomaco brontolo rumorosamente; forse era nervosismo e tristezza. No no...era proprio fame, ma avevo l'esofago chiuso da un bolo nervoso.
"Ho sentito un rumorino alquanto rivelante!". Quel suo dire alla Willy Wonka mi fece sorridere. "Entra" dissi ancora sorridendo e spalancando la porta. Lui entrò e posò sul tavolo le buste distribuendo la cibaglia. Mangiammo la nostra cena senza dire una parola. Johnny mi guardava e io masticavo i bocconi dell'hamburger strafarcito con gli occhi persi nel vuoto...nemmeno mi rendevo conto, ero completamente persa in un altro mondo, fra le nuvole. Ad un certo punto sentii un rumore simile a un violino che mi ridestò, e capii che il computer aveva salvato il video.
Johnny notò il rumore e si avvicino al computer. "Hai montato un video?"
"Si...ma è una sciocchezza…"
"Oh su non fare la modesta, posso vedere?" Annuii e mi avvicinai a lui.
Johnny cliccò sul play e il video ebbe inizio…

La musica era semplice ma triste, melodica...ti arrivava al cuore.
Abbassai la testa per evitare che il viso di Damiano mi provocasse dolore. Troppo tardi, le lacrime scendevano e io non me n'ero accorta...andavano giù con troppa facilità, gli occhi erano sempre arrossati.
Un'emicrania incredibile si impossessò della mia testa; con una mano cominciai a massaggiare la tempia ma nulla da fare.
"Ti senti bene?". Altrochè; l'emicrania si stava facendo più forte. Mi limitai a un cenno di diniego. "Meglio che ti stendi" disse. Prese la mia mano e la tenne stretta per poi farmi abbandonare sul letto. Prima di assumere una posizione comoda rimasi supina a guardare il soffitto. "Torno subito".

Johnny ritornò poco dopo con un aspirina, ma già Viola dormiva. Posò la bustina sul comodino poi la osservò...gli dava le spalle...prese una sedia e si sedette a cavalcioni su di essa appoggiando il mento su gli avambracci. Il viso lentigginoso e bambinesco di Viola, ora addormentato, lo faceva sorridere.
"Non ho possibilità con lei, è ancora presa dal ricordo di Damiano, ma io mi sto innamorando…"si disse.

"Viola ti amo, non devi temere, ora hai un amico con te, che ti proteggerà…"mi disse Damiano…
"Perché mi hai lasciata?" dicevo io piangendo, piegata vicino al corpo di Damiano, mentre la sua anima era sospesa entro un aurea bianca e stava andandosene voltandomi le spalle. "Sarò sempre con te...ti amo"...quelle due ultime parole riecheggiavano nel luogo buio…


"Damiano!" esclamai svegliandomi di soprassalto. Mi resi conto che era solo un incubo. Respirai a fondo e focalizzai l'ambiente che avevo attorno.
Johnny stava accanto a me, seduto a cavallo di una sedia, addormentato. Sorrisi a quell'immagine...
Mi sedetti sul letto e mi misi a osservarlo, stavolta con occhi diversi, non so cosa sentivo, ma credevo che Damiano si riferisse a lui…"ora hai un amico con te, che ti proteggerà". Timidamente tesi una mano e spostai una ciocca di capelli che aveva davanti agli occhi. Johnny aprì piano gli occhi. Fuori dalla finestra era l'alba.
"Che ore sono?" disse stiracchiandosi .Riportò le braccia sulla spalliera e prese a guardarmi con una dolcezza fraterna e inaudita. Si sentivo che era lui.
"E' l'alba…" risposi guardandolo allo stesso modo… "e ho fame".
Fece un sorriso sghembo molto tenero. "Bar?" chiese. Annuii.
"E che ne dici di un po’ di shopping prima della commemorazione?". Mi incupii
"Sto al verde"
"Pago io...ti voglio fare un regalo…"
"Per quale motivo? Non ci conosciamo se non da due o tre giorni.". Ero di sasso. Ma la sorpresa di quell'affermazione mi rendeva felice. E non riuscivo a capire perché. Le mie emozioni erano strane...avevo alti e bassi.
"Nessun motivo...mi piaci e basta…". Arrossii. Johnny si rese conto un secondo dopo che aveva, come dire, sputato il rospo. Aggiunse "Non fai regali agli amici tu?"
"Si ma non così...senza un motivo che non sia un compleanno o una laurea o Natale…"
"Oh...e io te lo faccio lo stesso!" ridacchiò. Si alzò dalla sedia. "Vado a sistemarmi" disse ; e richiuse la porta.

Un dolore lancinante mi fece piegare. Un senso di nausea si stava impadronendo di me...corsi in bagno e vomitai. Mi asciugai il viso dopo averlo lavato e presi lo spazzolino. Il dentifricio mi procurò una strana sensazione alla bocca, ma almeno dopo non avrei odorato da fare schifo a Johnny.

Misi le cose più semplici che avevo. Se fosse successo di nuovo sarei andata di corsa a farmi fare una visita. Avevo dei sospetti...ma non avrei voluto che si dimostrassero fondati. No...non in quel momento


Chiunque volesse vedere il video basta che faccia clic sulla parola...siete curiose di vedere in che modo si avvicinerà Johnny?

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Capitolo 7
*** He's Inside Me ***


-* He's inside me *-

La vita è piacevole, la morte è pacifica. E' la transizione che crea dei problemi
(Isaac Asimov)

 
"Si può sapere che hai? E' tutta la mattina che hai quella faccia" disse Johnny osservandomi attentamente.
"Ma no che dici…" risposi vagamente, sempre persa nei miei pensieri e le mie lucubrazioni.
"Dico che è da ore che non spiccichi parola...che cosa ti preoccupa?" chiese di nuovo.
Lo osservai, perché tutto questo interesse sfrenato per me? Mi stava infastidendo, ma allo stesso tempo ne ero contenta. Non sapevo che rispondere; ma una domanda mi si poneva. Perché non avrei dovuto fidarmi di Johnny? Perché non volevo confidare i miei sospetti...Damiano in sogno mi aveva detto che Johnny mi avrebbe protetto...e allora perché non fidarsi? Mi decisi infine.
"Johnny ho paura che…"osservai lo sguardo interrogativo di Johnny che mi stava studiando… "sono in ritardo di una settimana"
"Per cosa? Lo studio per un altro esame?". Feci cenno di no…"Si tratta di quel ritardo" dissi sottolineando le ultime sue parole. Johnny strabuzzò gli occhi "Vuoi dire che...potresti aspettare un bambino?" Annuii. Poi scoppiai a piangere rifugiandomi tra le braccia di Johnny…
"Dio santo!" sospirò Johnny e prese a carezzarmi la testa "Ci sono qui io non devi temere nulla". Appoggiando l'orecchio sul suo petto potei ascoltare nettamente il battito del suo cuore. Sembrava un martello pneumatico.
Johnny mi prese la mano. "Dobbiamo andare in farmacia"…
Negai "Preferisco aspettare di vedere uno specialista...magari è un falso allarme" dissi e poi ritornò il ricordo della stessa mattina...quando vomitai.
"Macchè aspettare, sei pallida come un cencio". Detto questo mi prese per un braccio, chiamò un taxi e mi accompagnò al policlinico a fare le analisi.
"La chiamerò per dirle i risultati" disse la ginecologa, mentre appuntavo sulla cartella il numero di cellulare e uscii salutandola. "Le farò sapere al più presto" aggiunse con un sorriso di incoraggiamento…
"Allora?"
"Mi farà sapere…" risposti mesta all'allarmato Johnny.
"Colazione?"
Annuii. La paura mi aveva bloccato la parola.
Andammo a fare colazione. Una colazione semplice, non avevo voglia che si ripetesse l'episodio di quella mattina.
"Se fosse...insomma...se tu…" Johnny non riusciva a dirlo.
"Se fossi incinta…" tagliai corto…
"Si...ehm...che farai?"
"Intendi se voglio tenerlo?"
"No...come ti sistemerai…?"
"Non ne ho la più pallida idea…"
"Potresti venire in Francia…"
"A fare cosa?". Inarcai un sopracciglio. "Perché proprio in Francia?"
"A farlo nascere...conosco una buona clinica ostetricia"
Sorrisi...mi veniva da ridere "Insomma Johnny...non so nemmeno se sono incinta e già dovrei pensare a dove partorire?".
"Si già…è un tantino prematuro" sorrise anche lui
"Un tantino così" dissi allargando le braccia. Johnny si fece scappare un risolino talmente simpatico che scoppiai a ridere.
"Che c'è?" chiese lui
"Sei buffo!" esclamai sempre ridendo.
"Ah si?" chiese lui facendo una smorfia con gli occhi incrociati.
Non riuscivo a smettere di ridere. Poi calmai la risata. Lui mi stava osservando sorridente, mi guardava con occhi dolcissimi.
"Cos'è quella faccia?" sorrisi notandola.
"C'è che...non smettere di ridere ti prego!" esclamò con una faccia da cucciolo, appoggiando le mani a pugno sotto il viso, con gli occhi supplichevoli.
"No che dolce!" continuai a ridere…
"Tu sei dolce" sospirò Johnny. Arrossii copiosamente...poi tornò l'amarezza…
"Cos'hai adesso?" domandò.
Non mi andava di rispondere. Mi venne solo un mezzo sorriso.
"Nulla Johnny...nulla…" poi lo guardai e gli diedi un bacio sulla guancia "Grazie…" dissi sospirando a pochi centimetri dal suo orecchio. Johnny si girò guardandomi, poi piano piano si avvicinò. Aveva gli occhi abbassati e guardava le mie labbra, poi le rapì dolcemente. Io mi scansai.
"Scusa…".disse sospirando.
"Perché l'hai fatto?" chiesi nervosa…
"Scusa…" ripetè "Sono un imbecille"
"Si lo sei…"risposi...però stavolta mi veniva da ridere; lo guardai dritto negli occhi
"Ci vediamo dopo" continuai voltandogli le spalle. Poi ritornai per rubargli un altro bacio. Lui ne restò stupito e confuso. Sorrisi e ritornai davanti alla porta della mia camera d'albergo. Mi girai per osservare Johnny, che era rimasto imbambolato. Chiusi la porta

Johnny non riusciva a realizzare ciò che era appena successo...questo momento l'aveva aspettato da quando l'aveva conosciuta. Era riuscito a strapparle una risata, e Viola l'aveva ringraziato.

Mi appoggiai dietro la porta, respiravo profondamente. Avevo appena baciato Johnny Depp. Aspettate...per la verità lui aveva preso l'iniziativa. Perché mi sentivo così bene? Prima lui mi bacia...poi ci rimango male, poi lo bacio anche io. Ma che maniera era questa, di comportarsi?
Ad un certo punto però il senso di colpa chiarì tutto...Ero confusa, e certamente non avrebbe voluto vere a che fare con una nuova storia. Se Johnny ci teneva veramente a me, e non mi considerava una delle sue tante conquiste, avrebbe aspettato un po’ di tempo...Però il problema era parlarne con lui. Ma in fondo, perché mi ha baciato? Ok, prima dovevo capire le sue intenzioni, che l'unico modo per capirlo era chiederglielo. O no? Dovevo lasciare così le cose come venivano? Non ci capivo più nulla .
Mi girai e appoggiai la testa contro il legno della porta, con la mano sulla maniglia. Ero decisa di andare da Johnny e di...di...fare cosa?
No basta creare casini, mi si sarebbe incasinata la vita, più di quello che era già .
Viviamo la vita alla giornata. Oggi c'era la commemorazione di Damiano, e queste erano cose che si potevano risolvere dopo. Bene, ora avevo le idee chiare, aspettare.

Dovevo odiarmi per averlo baciato, e invece ne ero felice, e niente affatto pentita.

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Capitolo 8
*** How Will Be My Life Now? ***


*- How will be my life now? -*

Arrivi ad un punto in cui devi tirarti su, smettere di piagnucolare e iniziare a vivere. (Dott.ssa Callie Torres- Grey's Anatomy)

 
da PensieriParole


Bene, lo sospettavo, ero incinta da 3 settimane ormai. E il padre non c'era più. Cominciai a chiedermi, o almeno ad immaginarmi la mia vita da quell'istante. Si era fermato il tempo da quando la dottoressa mi aveva dato la notizia al telefono. Ero ufficialmente una ragazza madre. Ero ancora una studentessa, non lavoravo, come avrei potuto mantenerlo? Tutti questi pensieri mi attanagliavano.Bene, lo sospettavo, ero incinta da 3 settimane ormai. E il padre non c'era più. Cominciai a chiedermi, o almeno ad immaginarmi la mia vita da quell'istante. Si era fermato il tempo da quando la dottoressa mi aveva dato la notizia al telefono. Ero ufficialmente una ragazza madre. Ero ancora una studentessa, non lavoravo, come avrei potuto mantenerlo? Tutti questi pensieri mi attanagliavano.

Bene, lo sospettavo, ero incinta da 3 settimane ormai. E il padre non c'era più. Cominciai a chiedermi, o almeno ad immaginarmi la mia vita da quell'istante. Si era fermato il tempo da quando la dottoressa mi aveva dato la notizia al telefono. Ero ufficialmente una ragazza madre. Ero ancora una studentessa, non lavoravo, come avrei potuto mantenerlo? Tutti questi pensieri mi attanagliavano.
M
i stesi sul letto e fissai il soffitto, sperando che gli occhi si chiudessero e si riaprissero, come fosse stato soltanto un sogno.
Ma quale sogno e sogno, pensai mentre un altro conato di nausea mi attanagliava le viscere.
Johnny mi aveva fatto delle domande precise...l'avrei tenuto? No...Si...Oddio non lo so…
Eppure mi era sembrato molto interessato, come se si volesse occupare di me e del bambino. Ma perché prendersi a carico una ragazza madre? Pagarle addirittura il posto in una clinica francese? E io che avrei fatto? Chi mi avrebbe mantenuta economicamente? Avevo una tremenda paura di come sarebbe andata avanti la mi vita. E soprattutto avevo paura che la decisione che stavo per prendere era sbagliata. Qualunque essa sia.

Johnny bussò alla porta e questo mi risvegliò dalla confusione di sentimenti e pensieri.
"E' ora di andare, non c'è la commemorazione?" disse Johnny da dietro la porta. Mi alzai di scatto dal letto ed andai ad aprire.
"Non sei pronta?" disse Johnny notando la mia mise casalinga.
"Non mi sento bene...e so il perché…3 settimane…"balbettai
"Esame?" domandò. Poi notò la mia espressione (-_-) "Oh…"
"Non so che fare…ma una cosa la so...o almeno penso di volerlo…"
"Non ti seguo…" tagliò corto Johnny che però aveva già capito. "Forse mi stai dicendo che non vuoi tenerlo?" Annuii senza un fiato poi aggiunsi "Non posso!"
"Che vuol dire non posso?" disse Johnny agitato
"Vuol dire che non saprei come tirare avanti. Non lavoro capisci Johnny? E sto a un passo così dalla laurea!" esclamai vagando avanti e indietro per la camera
"Ma se hai accettato di girare quel film con me e Charlize…"
"No...se non c'è Damiano!" lo interruppi. Poi mi diressi verso la finestra e guardai il paesaggio romano che avevo davanti agli occhi.
"Capisco..."disse alzandosi e avvicinandosi a me che gli volgevo le spalle "ma pensa che cmq potresti benissimo cavartela anche con i soldi che pagano per una sola scena…" prosegui mettendomi una mano sulla spalla. "Ma i tuoi non possono aiutarti?"
"E come? Mio padre a malapena può uscire a farsi una passeggiata perché è ancora in convalescenza dopo l'operazione, e mia madre sta cacciando tutti i soldi che abbiamo per comprare da mangiare e i medicinali!"
"Ti aiuto io allora...e se dovesse servire sono pronto ad aiutare anche la tua famiglia, e questo miracolo che sta per arrivare"
"Come fai a definirlo miracolo, se io, da quando so di essere incinta mi sento come se fossi finita in un baratro dal quale non uscirò mai? Mi sento persa senza Damiano" dissi con gli occhi lucidi. Poi una lacrima scese. Johnny mi carezzò una guancia e asciugò la lacrima con il pollice, mi strinse a sé. Il mio viso affondò nel suo petto e il mio cuore che batteva troppo forte per lo stress che stavo provando, assunse un ritmo più calmo.
"Accetti di farti aiutare?" chiese di nuovo, mentre mi cingeva sempre più forte.
"Non puoi mantenermi, non sono né la tua compagna, né tua moglie…" Johnny mi zittì poggiando un dito sulle labbra. Il suo sguardo dolce mi trafisse il cuore, e le sue di labbra si avvicinavano. Avvicinai anche le mie, inconsapevolmente. Johnny mi rassicurava, mi sentivo protetta. Lui appena mi sfiorò le labbra, poi mi ritirai. "Dobbiamo andare...si si...dobbiamo andare c'è c'è...la commemorazione…"dissi andando di corsa in bagno.

Johnny era rimasto fermo sullo stesso punto in cui era prima. 'Che sto facendo…' pensò...poi si buttò sul letto.
"Oh Joh non mi deludere sa! Bada a lei sennò scenn e te crep de mazzet!" Johnny si era addormentato e stava sognando Damiano. "Ma io mi sto innamorando di lei, come faccio?" rispose Johnny"…"Aspetta, il momento giusto potrebbe arrivare presto..". Un turbine lo trasportò subito in un'altra dimensione… Viola era vestita elegante di rosso e camminava verso di lui...e avvicinandosi…

"Johnny...Johnny!" bisbigliai per svegliarlo. Ma nulla...sonnecchiava e sorrideva, chissà che stava sognando. Poi girò il lato mugugnando un nome. "Joh!" . Ancora nulla. Il nulla del nulla. Peggio della Storia Infinita. "Oh Joh!" urlai. "Baci...mmm…". Storsi la bocca e guardai il vuoto "Eh?" "V...ola...bac...mi" continuò a dire, nel sonno. Mi venne da sorridere, ma eravamo veramente in ritardo. 'E vabbè, esaudiamo il desiderio di Depp'. Lo presi un po’ di peso e lo girai verso di me. Appena incontrai l'immagine del suo viso, avevo veramente voglia di baciarlo, d'altronde quel viso l'ho sognato da tanto, reale, davanti a me. Mi avvicinai, e all'improvviso mi sentii accaldata. Una passione senza confini mi attirava verso di lui. Presi tempo ad accarezzarlo. "Viola...mi sto innamorando di te" scandì meglio, sempre dormendo. Sgranai gli occhi 'Accidenti..' non sapevo cosa dire cosa pensare. Mi veniva da agire d'istinto. Ed è quello che feci. Avvicinai le mie labbra alle sue e le baciai. Chiudendo gli occhi ebbi una visione della moto di Damiano sull'asfalto e mi ritirai di colpo.
Johnny si svegliò "Oddio, quanto ho dormito?". Io ero davanti a lui ed ero in lacrime. "Mi è sembrato un sogno così reale…ma perché piangi?". Mi asciugai in fretta le lacrime e mi alzai dandogli le spalle. "Non sto piangendo…" poi mi rivolsi a lui "Siamo in ritardo, datti una sistemata ti aspetto di sotto". Johnny annuì soltanto.

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Capitolo 9
*** Going On ***


 

 *- Going on -* 

 

"Ho come l'impressione che ogni passo che ho fatto da quando cammino, sia un passo verso di te" (I passi dell'amore - Nicholas Sparks)


Dopo la commemorazione alla quale erano presenti amici e colleghi di Damiano, oltre che i famigliari. Io e Johnny ritornammo in albergo. Sulla via stavamo zitti, io ancora avevo le lacrime agli occhi, perché avevo rivisto i pezzi di film, negli showreel dove si poteva ammirare tutta la sua genuinità d'attore, e avevo anche parlato in pubblico, tremando. Arrivati davanti all'albergo, Johnny mi fermò.
"Sei stata...Io...ti ammiro per quello che hai detto" disse Johnny, non gli veniva cosa dire "Hai dimostrato una forza enorme, è per questo che vorrei che tu venissi a New York per interpretare quella parte"
"Johnny...io ho una cosa importante di cui occuparmi adesso" dissi accarezzandomi la pancia "Non voglio pensare ad altro...forse rifiuterò…"
"Non ti voglio forzare, ma prenditi del tempo per pensarci, credimi...tu sei adatta!" mi interruppe Johnny prendendomi una mano, e guardandomi negli occhi, con l'aria di una persona che cercava di aiutarmi ad andare avanti. "Joh...tu sei un tesoro, posso abbracciarti?"
"E me lo chiedi anche? Sono qui solo per te!" deglutì timidamente, poi sorrise.
Io lo strinsi a me, con tutta la forza che potevo. Ora avevo lui, non volevo che se ne andasse per nessuna ragione al mondo. Lui ricambiò il mio abbraccio con la stessa lena, reggendo la mia testa con una mano. Chiusi gli occhi e respirai profondo.
"Ti adoro Johnny" bisbigliai al suo orecchio.
"Io ti amo…" disse guardandomi negli occhi. Nel momento in cui le nostre labbra stavano per ricongiungersi arrivò il concierge tutto allarmato. "Signorina, signorina!" poi si interruppe.
"Ho interrotto qualcosa?". Cercai di riprendermi e di apparire più lucida e seria che potevo, anche se i battiti del mio cuore avevano preso un ritmo molto accellerato "No mi dica"
"C'è stato un guasto nella sua camera. Lo scaldabagno è scoppiato! E non sappiamo dove sistemarla, non c'è più disponibilità, neanche una singola"
'Ma una volta che mi dice culo?' pensai...non sapevo cosa fare, sarei ritornata a casa dopo tutto quel tram tram ma… "Signore porti tutti gli effetti della signorina nella mia suite" chiese Johnny al concierge.
Sgranai gli occhi "Johnny e Vanessa?" bisbigliai
"Ecchisene di Vanessa...ci siamo lasciati…"
'Allora era tutto vero' pensai, tra la contentezza e il dispiacere.
"Questa poi è un urgenza!" disse al concierge, congedandolo.
"Mettiti comoda" mi invitò Johnny, entrando nella sua suite, dopo di me. Metà delle mie cose era appoggiata in un angolo, con la valigia grande.
"Johnny...dobbiamo parlare un po’ io e te…" dissi a Johnny. "Tu hai detto prima che...mi...ami? Ti rendi conto di quello che hai detto?"
"Certo" sospirò Johnny "E ne sono convinto. Non te l'ho detto tanto per dire. So che non è lo stesso per te, ma non pretendo nulla"
Rimasi attonita da quello che aveva appena detto, lui si girò verso di me e prese la mia mano.
"Andare avanti con la propria vita, amare qualcun altro, non è sbagliato. Lui non vorrebbe che tu ti bloccassi e smettessi di gioire, di essere felice. Andare avanti non vuol dire dimenticarlo. Lui è una parte di te e lo sarà per sempre. Io mi sono davvero innamorato di te e ti desidero. Voglio aiutarti a scioglierti, a rilassarti…vorrei sapere però se sono ricambiato..." poi vide la mia espressione, che non sapeva che emozioni mostrare. Tuttavia tutto ciò che mi diceva mi piaceva, lo adoravo.
Annuii "Certo, lo capisco."
"Io vado a fare una doccia" disse togliendosi la camicia dinanzi a me. Io avvampai all'improvviso. All'improvviso avevo una voglia tremenda di averlo per me...Ma cercai di reprimere, non so per quale motivo, i pensieri che avevo per Johnny
"Ti aspetto qui…" mi limitai a dire. Johnny andò in bagno.
Cominciai a sistemare le mie cose sul comodino e sul letto, ascoltando la musica.
Ad un certo punto cominciai a pensare a Johnny...ma non come un amico…Mi venne da sorridere e mi stesi sul letto chiudendo gli occhi. Non più immagini orribili, niente Honda sull'asfalto...solo immagini bellissime con Johnny. Riaprii gli occhi e tolsi le cuffie, sentivo scrosciare l'acqua. Mi volevo davvero lasciare andare...non sapevo come mi sarei sentita dopo e non mi preoccupai di questo. Mi avvicinai alla porta del bagno; le tendine della doccia erano tirate per coprirlo ma io intravedevo la sua sagoma. Tirai via la tendina, lui si stava insaponando la testa e afferrai la sua mano prendendo il sapone. Presi ad insaponargli la schiena massaggiandolo. Lui si girò verso di me. Ci guardammo negli occhi per un attimo solo poi mi avvicinai cercando le sue labbra. Lui le rapì all'istante, dapprima con i denti poi se ne impadronì completamente. Le nostre lingue danzavano, e i miei capelli si stavano fracicando di brutto. Circondai il suo collo con le mie mani e lui mi prese di peso dentro la doccia.

Giunti sul letto mi tolse la maglietta e si poggiò su di me, ritrovandosi subito dopo in un'altra posizione. Mi slacciò il reggiseno con una tale facilità e savoir faire.Prese a massaggiarmi il seno mentre continuava a baciarmi il collo. Passò poi le mani sulla schiena e arrivò alla cinta dei pantaloni. Mi alzai da lui per farglieli sbottonare .Era seduto e si alzò per baciare la pancia e affondare il suo viso in mezzo ai seni.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
"Chi è?" chiesi a voce alta cercando di mantenere un contegno
"Viò sono Luciana!"
'Ommerdissima!' pensai avvampando. Subito mi rivestii. Johnny scappò in bagno a recuperare la sua dignità e gli abiti. Mi affrettai a sistemare le pieghe del letto di Johnny e mi legai i capelli bagnati. Respirai a fondo avviandomi alla porta.
La aprii.
"Ciao!"
"Hey!" disse lei abbracciandomi. "Sei bagnata! Asciugati sennò ti becchi il raffreddore!"
Presi l'asciugamano che stava sul mio letto e presi a tamponarmi "Che volevi dirmi?"
"Volevo venire a parlare del funerale che si terrà dopodomani a Bari…"
"Ah...si...mi accompagna Johnny…"
"Johnny…? Sbaglio o state sempre appiccicati? Che mi combini?" disse scherzando e facendomi l'occhiolino…
"Nulla! Johnny è solo un amico…"
"E che ci fa il tuo reggiseno sul suo letto?". Mi girai verso il letto di Johnny. Il mio reggiseno penzolava dalla testiera. Johnny uscì dal bagno in pijama.Tornai a guardare tramortita Lù…
"Già ti stai consolando?" disse con aria disgustata.
"No...l'ho poggiato lì perché ancora devo sistemarmi...vedi che casino? Oggi mi hanno cambiato la camera e...Luciana...sono incinta!" mi venne di getto.
"Oh…" sospirò Luciana, poi vidi i suoi occhi diventare lucidi e mi abbracciò "Che pensi di fare?"
"Lo tengo…".Guardai Johnny che mi sorrise.
"La aiuterò io" aggiunse Johnny…
"Ok…" disse Luciana poco convinta, portandomi fuori la camera e chiudendo la porta "basta così...Viola dimmi una cosa...ti stai innamorando di Depp?"
"Se ti rispondessi di si, cosa cambierebbe? Non sarei degna nemmeno di entrare in chiesa per rendere omaggio al padre di mio figlio?" risposi gelida
Luciana rimase stupita "Cioè Viò ti sei innamorata di lui?"
"Si! Mi sto innamorando di Johnny!" ammisi "Mi è stato molto vicino, come lo è stato sempre Damiano...problemi?". Luciana non sapeva più che dire e fece per andarsene quando si voltò "No...ti voglio bene Viola...scusami, è giusto che ti rifai una vita. Non aggredirmi, ma secondo me è troppo presto".
"Troppo presto per dare anche una figura paterna a mio figlio?"
"Il bambino è di Damiano" puntualizzò Luciana
"Damiano non c'è più Luciana, io sto da sola...mi sento abbandonata...tu e la tua famiglia starete a Bari, non mi potrete aiutare"
"Potrai sempre contare su di me...ma Damiano non ne sarebbe felice…"
"Che ne sai?" esclamai "Come puoi capire cosa voleva e cosa non voleva? Tu non sei lui, non lo puoi sapere!"
"E' vero...io devo andare! Ci vediamo ai funerali" finì Luciana sbattendo la porta.
Dopo un po’ apparve Johnny e io gli voltai le spalle ero in lacrime. Premevo un pugno per bloccare l'urlo che avrei potuto urlare.
"Perdonami" bisbigliò Johnny alle mie orecchie e afferrando delicatamente il pugno.
"No, sono io che voglio perdono...pare che rifarsi una vita così presto è sbagliato…" poi mi voltai e lo abbracciai "Ma che c'è di sbagliato ad innamorarsi ancora? Luciana dice che Damiano non sarebbe felice a vederci insieme"
"Ah...Luciana...Luciana...Luciana...ascolta il tuo cuore...non Luciana" rispose Joh.
"Il mio cuore mi indirizza a te"
"E anche la tua bussola?" disse scherzando… Io lo guardai e per la prima volta, dopo tanta sofferenza, ritornai a ridere.



-> Beh che dire...io ce l'ho messa tutta e fino ad ora questo è il capitolo che preferisco proprio perchè la protagonista tenta, dopo la disgrazia appena accaduta, di aprire il suo cuore a nuovi orizzonti.
Come la protagonista la sottoscritta, anche se a volte ritorna a lacrimare, cerca di trovare la forza per andare avanti, ecco perchè il titolo...ragazze smacchinate sulla tastiera e fatemi sapere quanto vi sta piacendo XD
Un bacione a tutte 

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Capitolo 10
*** Once Upon A December ***


*- Once upon a December -*

Non permettere mai che la paura di perdere ti impedisca di partecipare (Sam-Cinderella Story)



Era dicembre ormai, uscivo dall'albergo e tutt'attorno a me c'era uno spirito natalizio che mi dava nausea, quasi quanto quella che mi dava il mio piccolo. Johnny provava a spingermi dentro i negozi per fare un po’ di shopping, per farmi sentire meglio…Una di quelle volte mi fermai davanti a un negozio per bambini e mi venne da sospirare"Vuoi entrare?" mi domandò Johnny.Feci di no con la testa e con istinto materno massaggiai il ventre. Ero depressa, volevo una vita diversa, non volevo un figlio, un legame che mi ricordasse Damiano.Non avevo voluto nemmeno le lettere che mi scriveva o le nostre foto, volevo andare avanti senza sofferenze. Ero arrivata anche al punto di voler abortire. Johnny provava a convincermi di continuare ma io non ce la facevo, non era giusto dargli un cognome diverso da quello di Damiano. Se dovevo continuare era perchè lo dovevo a Damiano, ma per me, volevo altro.Volevo Johnny e volevo godermelo…

L'avevo detto a Luciana e lei si era arrabbiata tanto da non volermi più vedere per una settimana. Quando mi chiamò mi diede un ultimatum, o lo tenevo e lo davo a loro o imparavo a volergli bene anche se ero una ragazza madre. "Non sono pronta" le ripetevo e lei, dal canto suo, mi diceva che facevo meglio a tenere le cosce chiuse, e me lo diceva con cattiveria.
"Faresti meglio a cominciare a comprare il corredino" mi disse Johnny per svegliare la mia attenzione; ero rimasta con lo sguardo nel vuoto e il cervello altrove.
"Non sono più tanto convinta di volerlo questo bambino...e non mi fare la paternale!" esclamai "Spero solo di non avere contrazioni e che nasca mentre sto dormendo su un letto di ospedale, dopo di che crescerà come figlio di Luciana…"
"Stai dicendo un mucchio di stronzate...il figlio è tuo, si...e puoi decidere di lui, ma pensaci Viola, dopo te ne pentirai…"
"Fatti i cazzi tuoi!" tagliai corto "E' mio figlio, hai detto bene". Arrivammo in albergo, presi le buste e camminai davanti a Johnny a passo svelto, ma lui mi raggiunse.
"Viola ti prego ragiona..." disse fermandosi davanti a me "Togliere la madre a un figlio è la cosa più brutta che si possa fare, e Luciana ha agito sempre in maniera sbagliata nei tuoi confronti, dandoti questi ultimatum che poi ti fanno stressare e ti fanno rispondere male a chi ti vuole bene"
"Johnny, tu accetteresti questo bambino come tuo figlio?" lo interruppi.
"Perché pensavi il contrario? Certo che lo voglio"
"Anche se non è sangue del tuo sangue?" chiesi in preda alle lacrime
"Viola ti amo! E amo questo bambino, che io sento già mio!" rispose asciugandomi le lacrime e con una mano sul mio ventre. "Ti prego, andiamo, così ti prendi una bella tisana che ti rilassa...e ti faccio un bel massaggio che ne hai bisogno" sorrise e lo seguii. Ordinò al concierge di portarci un tè e una tisana, mentre io sistemavo la camera dal casino che regnava. Mi sedetti con lui appoggiando la schiena sulla testiera del letto e sorseggiammo l'infuso in silenzio.
"Va meglio?" mi chiese Johnny dopo che finii di bere. Annuii sorridendo
"Adesso ci vuole un bel massaggio no? Dammi le spalle!" ordinò. Io mi voltai e mi levai il maglione .
"Dimmi se ti faccio male" bisbigliò Johnny. Un brivido mi percorse la schiena. Lui cominciò a massaggiare le spalle e poi piano piano andò verso il collo, con un fare sensuale che più che farmi rilassare funse da afrodisiaco. Una spallina della canottiera cadde. Cominciò a massaggiare lungo la colonna e io inarcai la schiena. Lui poggiò le labbra e prese a baciarmi il collo sempre continuando a massaggiare le spalle.
"Ti amo…" bisbigliò baciando il lobo dell'orecchio. 'Una cosa che non dovevi dire' pensai sorridendo e voltandomi. Spinsi delicatamente la sua testa verso il mio collo e lui prese a giocare un po’ con la lingua raggiungendo poi le mie labbra, rapendole con passione . Una sua mano andò dietro la nuca e raccolse i miei capelli. Mi spinse verso il cuscino e sbottonò i jeans, togliendoli piano. Mi misi in ginocchio e sbottonai la sua camicia, rapendo le sue labbra; sentivo il suo desiderio nelle viscere e carezzarmi la pelle con dolcezza e sensualità inaudita. Mi aiutò a togliere la canottiera e mi strinse a lui. Mentre mi baciava sempre più rapito, slacciò il reggiseno e lo gettò ai piedi del letto. Staccammo le nostre labbra e notai il suo sguardo passionevole. I suoi occhi guardavano i miei e mi mostravano quanto veramente potesse essere innamorato di me. "Ti amo…" dissi io bisbigliando. Johnny sorrise appena e rapì di nuovo le mie labbra . Mi carezzò le guance, che nel frattempo erano diventate rosse dall'emozione. Continuò a baciarmi lungo il collo e arrivò ai seni massaggiandoli con le mani, carezzandoli con le labbra.
Rapita dalla passione tirai indietro la testa chiudendo gli occhi. Mi venne in mente l'ultima notte passata con Damiano e tutte le emozioni che avevo smesso di provare da quel tragico giorno. Riaprii gli occhi. Johnny spingeva dentro di me e gemeva. I nostri corpi uniti danzavano l'uno nell'altra. Portò un po’ più in alto una gamba e prese a spingere più forte. Io gemevo silenziosamente. Era troppa l'emozione, ma arrivata all'amplesso non la seppi più contenere. Carezzavo i suoi capelli e disegnavo il suo pizzetto con le dita. Lui si impossessò delle mie labbra. Spinse fino a che, colto dal piacere estremo, stanco si posò sul mio seno.
"E' stato bellissimo...no ma che dico bellissimo...fenomenale" ansimò lui
"Sarà per il fatto che sei tu il fenomeno in questione Joh"
"Avrei voglia di fumare, ma non mi voglio staccare da te" disse guardandomi dolcemente e carezzando con un dito le mie labbra, per poi baciarle.

Mi svegliai senza di lui la mattina seguente, senza di lui nel letto. Lenti fiocchi di neve scendevano dalle nuvole dense sopra Roma. La città era imbiancata e le macchine coperte.Johnny davanti la finestra osservava l'evento epocale. Ancora intontita dal sonno mi coprii con il lenzuolo e accorsi alla finestra…
"O santo cielo…"sospirai guardando quel paesaggio, così nuovo ai miei occhi. "Ti sei dato da fare eh Mani di forbice" scherzai. Lui si voltò verso di me con occhio malupino e sorrise "Lei, signorina, ha potuto provare anche il mio affilato rasoio!"
"Se per questo anche il coltello di Jack lo SquartaTOPE!". A quella battuta Johnny mi mise una mano sul viso e cominciò a ridacchiare "Come come come? Lo SquartaTOPE?". Poi scoppiò a ridere e io insieme a lui… "Adoro questa battuta, me la devo segnare!".
"Che ne dici di una colazione a base di cose calde calde come quel materasso che abbiamo "testato" stanotte? Cioccolata calda e cornetti?" Annuii, ne avevo una gran voglia, poi aggiunsi "E dopo una passeggiata in mezzo alla neve?"
"Ci sto!" esclamò entusiasta Johnny.
Quella mattina mi divertii troppo a scherzare con Johnny durante la colazione, nel mentre della quale partorii altre battute delle mie…
"Dovevi fare la comica Viò" disse Johnny che stava ridendo alla mia battuta "Stanotte Edward s'è scolpito tutto il Polo Nord e pure l'iceberg che ha fatto affondare il Titanic". Scendemmo con l'ascensore e uscimmo dall'albergo badando di coprirci bene. Mi prese per meno e ci mettemmo a correre come pazzi fino in centro.
Ad un certo punto Johnny si fermò davanti ad una vetrina e io mi accorsi di una macchina con 5 centimetri di neve addosso. Presi della neve e la appallottolai ben bene nascondendola dietro la schiena "Johnny…"chiamai sghignazzando
"Oui ma chè…"rispose l'ingenuo, che si becco la palla di neve dritta in faccia "...rie...si 'ma chèrie' sto cavolo!" fece il finto serio…"Signorina, dopo l'amore, vuole la guerra?" continuò questa volta sghignazzando, con quel mezzo sorriso che adoro (foto)
Poi prese una manciata bella pesante di neve e me la gettò addosso…"Ah si eh?" feci io prendendo talmente tanta neve che l'avrebbe travolto in un secondo "Ok ok bandiera bianca!" alzò le mani Johnny, con un espressione fra l'impaurito e il divertito. Io gliela tirai comunque facendolo cadere. Il suo occhio furbastro mi fece capire che intenzioni aveva "Se ti acchiappo…!" esclamò alzandosi e inseguendomi. Cominciai a correre quanto mi permetteva la melma e la neve, Johnny mi raggiunse, mi afferrò un braccio mi divincolai e lui cadde sulla neve morbida. Mi fermai e urlai "Ricorderai questo come il giorno in cui hai quasi catturato Viola Scibilia!"

"Non vale che usi le mie battute contro di me!" disse rialzandosi . Gli feci una linguaccia ma lui mi tirò un'altra palla di neve "Ho della neve in mano...e so come usarla!" scherzò. Proseguimmo a scherzare e a rincorrerci finchè stanchi ci fermammo a un edicola. Johnny comprò il giornale e io presi 'Visto'. Una regazza, che prese la stessa rivista e la stava sfogliando ci squadrò male da capo a piedi. Il suo sguardo mi dava fastidio e chiesi "Qualche problema?"
"Tsè" fece la ragazza andandosene e lasciando la rivista al punto che stava leggendo.
"Depp il camaleonte tradisce Vanessa con una vedovella bianca". C'era una foto di me e Johnny che ci baciavamo. Chiusi la rivista. Non avevo parole. Ma non ero adirata
L'articolo era un infamia…
"Io non sto tradendo Vanessa!" esclamò Johnny. "Joh, lasciamo perdere, tutta invidia" dissi nel restituire la rivista.
"Getti questa schifezza" disse Johnny, rabbuiato, all'edicolante.Che scalpore può dare la felicità di due persone innamorate, anche se uno di loro è famoso in tutto il mondo? Non me ne importava nulla, a Johnny un po’ forse sì…

"Sono paparazzi, lo sai bene che non si fanno mai gli affari propri. Prendi il nostro compatriota Corona. E' un parassita, sono tutti parassiti!". Poi mi fermai davanti a lui "Ti importa di loro o del fatto che ti amo e che voglio passare la vita con te al mio fianco?" domandai guardandolo negli occhi. Lui ritornò ad avere il sorriso sulle labbra, poi mi stampò un bacio sulla fronte "Adesso si che sono felice...solo con te lo sono" e si impossessò della mia bocca.



-> Io per oggi finisco di postare i capitoli...attendo che leggiate e aspetto con ansia le vostre recensioni!!! Un bacione a tutte
Viola

 

da PensieriParole Eracembre ormai, uscivo dall'albergo e tutt'attorno a me c'era uno spirito natalizio che mi dava nausea, quasi quanto quella che mi dava il mio piccolo. Johnny provava a spingermi dentro i negozi per fare un po’ di shopping, per farmi sentire meglio…

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Capitolo 11
*** Infidelity Doesn't Suit Me ***


*- Infidelity doesn't suit me -*

E' preferibile l'aver amato e aver perso l'amore al non aver amato affatto. (Alfred Tennyson)


 
"Ti sono arrivati i documenti dell'avvocato? Ti sbrighi a firmarli? Tu sei uno sciupafemmine e non permetterò che i miei figli crescano con te e con quella...mmmh non so come definirla!E io che la reputavo una brava ragazza" urlava Vanessa al telefono.
"E' una brava ragazza, e la stessa cosa non si può dire di te...forse ti scordi quell'articolo con tanto di foto con il tuo ex Lenny!" replicò Johnny. 0 a 1 palla al centro!
Io li sentivo litigare mentre sistemavo le mie cose in bagno e mi truccavo. Dovevamo uscire a una cena di gala, in un posto molto esclusivo.
"Firmerò, ma dobbiamo rivedere le clausole...Vorrei poterli vedere almeno 2 volte a settimana! Voglio far conoscere loro Viola...dopotutto sarà sempre con me adesso...ed è incinta!"
"Ah bene! Vedo che alla fine hai messo in forno un'altra pagnotta! Ma bravo John!"
"Il bambino non è mio, è di Damiano" replicò Johnny ancora più infuriato
"Povero quel ragazzo, era anche tuo amico, come hai potuto!" singhiozzò Vanessa
"Come hai potuto tu tradirmi e pensare che non lo venissi a sapere? Potevi essere più sincera! Lo sai che i tradimenti non li posso soffrire! Hai tradito anche i tuoi figli!" finì Johnny riagganciando.
Uscii dal bagno…"Ti va ancora di farti vedere con me?"
"No, mi è passata la voglia di andare lì...mettiti qualcosa per stare qui, ceniamo in camera…"Poi mi guardò e notò l'espressione del mio viso demoralizzato "Non è per te...dico ti sei vista? Con quel vestito stai d'incanto...e anche senza…". Mi ritornò il sorriso "Non mi provocare…"dissi facendogli l'occhiolino
Il telefono suonò di nuovo.
Johnny alzò gli occhi al cielo "Spero non sia di nuovo Vanessa sennò le spezzò la noce del capocollo!"
"Una parola è troppa e due sono poche eh?" sorrisi
"Pronto?"
"Pronto Johnny sono Jerry, ti passò Tim!". Dopo una musichetta…Johnny mi fece segno che cambiava stanza e io andai in bagno per fare un bagno.

"Ehy vecchio mio? Allora ci stiamo dando da fare lì a Roma eh?"
"Anche tu! Uffa...come siete pettegoli!"
"E come si chiama la vedovella?"
"Vedovella? Ma come ti salta in mente di chiamarla così Tim?!?"
"Ok ok scusa non scaldarti!"
"Viola…"
"E Viola è d'accordo di farsi scritturare in Dark Shadows? Sai Eva Green non sta tanto bene…"
"Tim...non lo so...ma certo non si trova in condizioni di poter subire stress...spero tu capisca…"
"Incinta? Ahaaaaaaaaaa lo sapevo sei sempre colui che inforna il biscotto!"
"Incinta del suo ragazzo…"
"Oh povero! Vero me l'ero quasi dimenticato…". Momento di pausa imbarazzante
"Beh Tim solo questo volevi dirmi? Non per esempio, come stai?"
"Oh certo...come stai?"
-.- "Ci sentiamo Tim!" sorrise Johnny e attaccò.
Johnny vide la porta del bagno chiusa ed entrò. Io ero immersa nella vasca piena di schiuma
"Ti sei deciso infine...beh che pensi di fare?" dissi io provocandolo, mentre tiravo una gamba su e la liberavo dal sapone

"Sei una porca lurida bastarda! Troiaaaa" urlava Damiano con gli occhi di fuoco…
"No Damiano perdonami io...tu sei morto…"lo supplicai
"Non devo mai morire per le persone che mi amano...e tu mi hai tradito, ecco perché dici che sono morto!" disse disperato mentre mi volgeva le spalle andandosene. Mi svegliai in un bagno di sudore, e Johnny si svegliò con me...Mi alzai dal letto e mi diressi verso la mia roba, nella foga cominciai a vestirmi e a fare la valigia, dopo quella visione volevo andarmene…. "Che fai?!" esclamò Johnny
"Mi dispiace Johnny...ho bisogno di...riflettere…" feci per aprire la porta… ma lui mi prese per un braccio
"Pensi davvero di aver sbagliato ad esserti innamorata di me?" Disse guardandomi negli occhi… Lo guardai con le lacrime e feci segno di no… "Temo soltanto di farti vergognare…"
"Vergognarmi di cosa? Di essere orgoglioso di verti accanto eh? Poi con questo buio e con questa bufera dove pensi di andare? Resta qui...con me...mi sentirei perso se non ci fossi…". E anche io...dove sarei andata? Che cosa avrei fatto? Mi sarei rannicchiata a piangere per un incubo?
"Che cosa è successo"
"Ho avuto un incubo...Damiano mi maltrattava...perchè si sentiva tradito"
Johnny mi abbracciò soltanto…"Invece di farti del bene...stai soffrendo…è tutta colpa mia…" cominciò a singhiozzare e io insieme a lui "No Johnny tu mi fai stare bene...ma il mio senso di colpa verso di lui è grande...vorrei tanto sapere cosa ne pensa della nostra relazione…"
"Ti sei fatta condizionare da quello che pensano di te i suoi famigliari…"disse asciugandosi le lacrime
"Se il tuo amore per me è così forte da spostare le montagne te ne dovresti fregare…"aggiunse staccandosi da me e sedendosi sul letto. Mise il viso fra le mani "Credi che sia facile per me? Pensano che sia una troia come probabilmente lo pensa lui…" esclamai singhiozzando "Ho suo figlio in grembo! Ho paura solo di deluderlo…"
"E non pensi un attimo a te stessa? Ci pensi a te? Stai soffrendo troppo per lui...Lui ti ama e vorrebbe vederti felice...come me, esattamente come me...Tu sei felice con me?" chiese Johnny singhiozzando
Una lacrima calda mi rigò il viso "S...si!". Mi inginocchiai davanti a lui e asciugai le sue lacrime. "Ti sposerei anche domani se ci fosse la possibilità". Il volto di Johnny si riempi ancora di lacrime, ma questa volta di commozione…"E la prima volta che ricevo una proposta di matrimonio" disse ridacchiando mentre si asciugava le lacrime. Io carezzai la sua guancia "Ho leggermente cambiato i ruoli eh?" scherzai .Lui annuì ridendo. Sembrava strano ma l'immagine di Johnny, o più in generale, di un uomo che piangeva, mi faceva piacere. Gli uomini che piangono sono sempre quelli più forti...
Ci guardammo negli occhi e rapii le sue labbra, ne avevo il bisogno. Ora c'era Johnny. Johnny e niente più…
Johnny rispose al mio bacio, con passione, finchè non ci trovammo a consumare una notte d'amore.

"Allora che hai deciso?" mi chiese Luciana duramente.
"Lucià, smettila di fare la dura…" risposi aspra
"Che hai deciso?" ripetè
"Lo tengo...e non solo lo tengo ma Johnny sarà per lui o lei un padre esemplare, come lo è per i suoi figli!"
"Johnny non sarà mai il vero padre…"
"Non biologicamente, ma Damiano sarà orgoglioso di come svolgerà il suo ruolo!" risposi
"Bene! Lo vedremo"
"Benissimo...ciao!" dissi attaccando
Era passata una settimana da quell'incubo. Non ne avevo avuti più. E io estremamente convinta che Johnny mi avrebbe sostenuta e avrebbe amato il bambino. Carezzai la pancia che era leggermente gonfia "Hai sentito tesoro? Johnny sarà il tuo papà adottivo...perchè il tuo vero papà sta in cielo e ti protegge da lassù"
Johnny arrivo alle mie spalle "Risolto tutto con Luciana?"
"Se si può dire così...direi di sì...solo che il suo 'vedremo' non è di buon auspicio. Continua a dirmi che non sarai mai un vero padre…"risposi fissando fuori dalla finestra.
"Sono dell'opinione che qualunque uomo che accetta un figlio non suo e lo ama, sarebbe un buon padre...basta l'amore!" disse cingendomi con le sue forti braccia e carezzando il ventre.
"Uhm che saggezza che trapela da questa bocca" dissi sospirando sulle sue labbra...proprio nel momento in cui potevamo baciarci alla 'Jack e Rose' di Titanic ecco che bussarono alla porta.
Johnny andò ad aprire.
"Si?"
"Salve signor Depp...ehm sono Ania...oddio non mi sento bene parla tu Verò"
"Si eh cercavamo...oddio svengo…"
"Viola...si la nostra amica…"disse Martina (Caira). Mi affacciai, non ci potevo credere…
"Ragazze?!?"
Le ragazze urlarono alla mia vista…"Ma allora è vero!" disse Veronica
"Non ci volevamo credere...ma quella nella foto non potevi essere che tu!" esclamò Claudia abbracciandomi "Poi dimmi come hai fatto a conquistarlo!" sussurrò nel mio orecchio
"Eh ormai è fatta" risposi con un sussurrò sorridendo. Mi rivolsi a Johnny…"Loro sono le amiche del forum…"
"Ah già il Deppendent!"
"E Depp Heaven" precisò Marty
"Oddio...come l'hai pronunciato bene John" fece Ania che stava per svenire. Mi schiarii la voce "Ma come mi avete trovato?"
"La verità?" rispose Martina "Beh lo sai che io ho fiuto!" disse facendomi l'occhiolino e ammiccando colpendomi con il gomito.
Dopo quella rimpatriata, che a me fece molto piacere, era ora di andare a prepararmi, sarei andata al cinema con lui a vedere The Rum Diary…

"Beh piaciuto?"
"Quella scena del bacio mi ricorda qualcosa…" feci io per provocare in lui un ricordo. Poi sgranai gli occhi
"Permettimi di farti presente una cosa! Sei andato a vedere un tuo film!" e cominciai a fare la danza della deliranza canzonandolo "Depp ha finalmente visto un suo film!Depp ha finalmente visto un suo film! Tocca festeggiare qui! Da bere per tutti!!!" esclamai imitando Jack Sparrow
Johnny sorrideva imbarazzato "Beh è un onore per me che tu mi abbia accompagnato per la mia prima volta! No?"
"Oh beh se è per questo sono doppiamente contenta!" sorrisi io "Come festeggiamo?"
"E che te lo dico a fare?" rispose lui con l'occhio malupino
"Daiiii! Propongo una bella cenetta...champagne...e dessert, in camera da letto"
"Che dessert?"chiese

"Il Banana split va bene?".

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Capitolo 12
*** It Will Be Forever ***


*- It will be forever -*

Se siamo fortunati ci rendiamo conto, nonostante tutto, nonostante la vita, che il vero sogno è quello di essere capaci di sognare ancora.(Grey's Anatomy)

Quella mattina mi arrivò una sorpresa inaspettata...una lettera che Damiano non aveva avuto mai il coraggio di spedirmi. L'aveva scritta mesi prima che mi mettessi con lui. Johnny, presente, mi stette accanto, come sempre. Lessi a voce alta e spezzata da singhiozzi.
"Tesoro,
E' da ormai tanto tempo che ci conosciamo, e in questo lasso di tempo ancora non riesco a dirti che mi hai stregato. Tuttavia so benissimo che tu sei innamorata di un'altra persona che ti sta facendo soffrire. Tu non puoi immaginare quanto io possa odiare quella persona così vigliacca e così poco sensibile, a cui tu ti dichiari e con indifferenza ti chiede di restare sua amica, nonostante tu abbia, secondo lui, "dimostrato indifferenza verso la sua attuale ragazza".
Odio Marco, e questo l'avevi già capito.
E odio il fatto che tu nonostante tutto, hai ancora i porci dinanzi agli occhi, altro che fette di prosciutto.
Lui non ti merita. E io ti amo, si ti amo, ma tu non te ne accorgi. Prima o poi, mi sono detto, te l'avrei confessato, senza temere di rimanere deluso dal tuo rifiuto. Io mi sto dichiarando, non pretendo nulla, solo sincerità e comprensione, che solo tu in questo momento poi così difficile, mi puoi dare. Non ti fare mai problemi a dire come la pensi, non ti preoccupare di farmi soffrire, io sarò comunque amico tuo…"
Chiusi un attimo la lettera, non ce la facevo più a leggere. Mi ricordavo ogni minuto passato a piangere davanti al rifiuto di Marco, una persona che mi aveva ingannata, che fingeva di essere amico mio anche dopo avermi chiesto di rimanerlo. Ovviamente ognuno concepisce l'amicizia in modo diverso, e in quel periodo avrei voluto da lui almeno un minimo di considerazione, visti i tragici eventi.
"Non continuare se non ce la fai…" disse Johnny tenendomi la mano.
Riaprii la lettera e continuai a leggere, asciugando le lacrime che copiose mi rigavano il viso.
"Qualunque cosa brutta dovesse succedere, dovessi riuscire a combinare qualcosa con te, non ti dimenticare di continuare la tua vita, non ti bloccare, vai avanti, innamorati di nuovo, così che possa essere felice anche io con te"
'Non è possibile' pensai guardando Johnny, che prese la lettera e lesse l'ultima frase…
"Ma allora lui se lo sentiva che…" sospirò e strofinò il viso con le mani incredulo "Cristo santo, che ragazzo d'oro…" continuò.
Io continuai a leggere
"Lo dico perché so di non essere eterno, come nemmeno l'amore fra due persone lo è. Tu sai che l'unica cosa eterna che ci da amore eguale è Gesù. Ti amo, continua la tua vita per me…"
Ad un tratto mi passarono delle immagini dinanzi agli occhi. Damiano era depresso, talmente depresso che avrebbe voluto togliersi la vita. Deglutii
"Non sentiva che sarebbe avvenuto un incidente...era depresso…" precisai a Johnny
"Talmente depresso che…" disse lui.
Annuii. "Ma che gli fai tu agli uomini?" disse tra lo scherzo e l'incredulo.
Sorrisi appena "Io dissi a lui che non si doveva fare problemi di confessare il suo amore, così come avevo fatto io con Marco. Lo sentivo e l'ho fatto...e così fece anche Damiano, che dopo un po’ prese coraggio e me lo disse. Io mi ero già presa una cotta per lui, dopo aver realizzato che razza di deficiente era Marco. Non sapevo di essere io la ragazza che lui amava, e per questo anche io mi ero buttata giù. Io comunque alla fine gli dissi, combattuta, che volevo solo essere sua amica. Era un amore troppo fraterno, per essere rovinato".
"Perchè?"
"Perchè poi, arrivò Giovanni, un altro madornale errore…" risposi. "Una storia di pochissimi mesi, che finì perché era possessivo e inoltre, non avevo dimenticato Damiano…che nonostante tutto era rimasto amico mio"
"Non ci sto capendo nulla" ammise Johnny con uno sguardo confuso.
"Io di una cosa sola sono sicura" risposi guardandolo negli occhi.
Johnny ricambiò lo sguardo e mi carezzò una guancia. Afferrai la mano e piegai la testa per trattenerla, poi baciai il polso.
"Di un'altra cosa devi essere sicura, Luciana aveva torto marcio e pensava di poter interpretare ciò che voleva realmente Damiano...forse era quello che pensava lei…" disse Johnny "Lui sarebbe felice per te adesso, orgoglioso di te, ne sono sicuro. Sei forte Viola, sei fatta di scorza dura, e lui di questa cosa era più che certo"
"Ma chi me l'ha mandata questa lettera?" cercai nella busta per vedere se c'era qualche bigliettino. Non c'era nulla. "Eppure è la calligrafia di Damiano…". La busta era stata stampata, quindi non potevo capire chi l'ha mandata. Johnny si alzò e guardò attraverso la finestra… "Te l'ho mandata io… me l'aveva affidata. Eri depressa, volevi capire che cosa ne pensava lui. Speravo che quella lettera rispondesse alle tue domande, e sono contento che è stato così…". Alzai lo sguardo verso di lui. Possibile che una persona così introversa come Damiano si fosse fidata così di getto di Johnny, un completo sconosciuto. O forse non era così…"Johnny, da quanto lo conoscevi?"
"Da parecchio, ci siamo incontrati a Venezia durante le riprese di the Tourist, e abbiamo parlato molto. Era un giovane veramente attivo, una forza della natura, aveva voglia di fare, aveva la forza di lottare. Mi aveva parlato di una ragazza di cui si era innamorato a tal punto che dovetti quasi costringerlo a confessarsi. Non lo conteneva più stava scoppiando. Eppure quella ragazza era completamente cieca, era concentrata su altro, era innamorata di un personaggio che la faceva soffrire e che l'ha rifiutata". Si voltò verso di me…
"Quando hai letto questa lettera ho capito che eri tu…" si avvicinò prendendo il mio viso fra le sue mani "da parte mia posso solo prometterti che sarà per sempre…"
Io rimasi imbambolata a fissarlo, non riuscivo nemmeno ad alzarmi e abbracciarlo forte. I muscoli non rispondevano ai comandi del cervello, mentre il cuore batteva all'impazzata.
Ma ci pensò Johnny ad alzarmi porgendomi entrambi le mani. "Sposami!". Con gli occhi lucidi deglutii ancora più a fondo, la gola bruciava e a mezza voce dissi "Non eri contro il matrimonio?"
"Hai detto bene, ero...Però è l'unico desiderio che voglio si realizzi, e solo con te. Non ti lascio andare via. Te no...". I suoi occhi scuri brillarono. Le sue mani non facevano che carezzarmi le guance.
"Si!" risposi, sempre a mezza voce, e lo strinsi forte a me…

Avevamo deciso di sposarci quando avrei partorito. Non volevo sapere se fosse maschio o femmina. L'importante è che non soffriva. E mancava solo un mese al lieto evento.

"Potevi invitarmi almeno no?" disse Vanessa adirata e ironica. Era venuta a Roma e Johnny aveva deciso di parlarle a 4 occhi.
"Ah pure?!? Ti ricordo che non lo meriti. Voglio che siano presenti solo i nostri figli"
"I miei figli Johnny. Se ti sposi con Viola non avrai più nessun diritto"
"E io ti denuncio, come la mettiamo?". Johnny stava perdendo la pazienza
"Aahahaha sentite questo povero pazzo...mi denuncia!"
"Si ti denuncio! E li faccio anche diventare orfani se continui a fare la stronza come stai facendo adesso!"
"Provaci soltanto a toccarmi e ti taglio l'uccel…"
"Smettetela!" urlai io affacciandomi alla porta
"E tu di che ti impicci signorina? Eh? Ti rendi conto che sei solo una rovina famiglie?"
"E tu ti rendi conto che se tu dici rovinafamiglie a me allora vuol dire che sai di essere una "troia" anche tu?" risposi spingendola via da me perché si era avvicinata un po’ troppo.
"Non osare toccarmi troietta di una vedova!"
Ecco. Lo sapevo. Adesso si che non mi sarei trattenuta oltre…"Hai tradito Johnny! Non te ne vergogni? E dici a me rovinafamiglie? Te la sei rovinata da sola mi spiace per te". Vanessa con tutta la forza che aveva mi mollò un pugno e io andai contro un mobile e caddi per terra. Urlai...dalle parti intime uscì sangue. Il dolore era troppo "O Cristo Santo!!" esclamò Johnny venendo a soccorrermi. Poi si girò verso Vanessa "Chiama un ambulanza!" Vanessa invece non c'era più. Era scappata la vigliacca.
"Johnny!!!!" urlai io "Se mio...figlio muore...la ammazzoooooo…"
"Allora saremo in due!" disse Johnny prendendo il telefono. Ma al momento in cui stava digitando il numero dei paramedici si fiondarono nella stanza. Mi veniva da svenire dal dolore "O no no amore sta sveglia, ti prego!"
"Cosa è successo?"
"E' stata aggredita, è incinta…" rispose con un filo di voce.
"Lei è il padre?"
Johnny deglutì "Si…"

Johnny salì sull'ambulanza tenendo la mia mano.
Perdevo troppo sangue e ormai stavo quasi per tirare le cuoia. Forse il bambino era già morto.
Chiusi gli occhi perdendo i sensi. Subito tutta la mia vita mi passò davanti…come un film...Damiano, la moto sull'asfalto...le notti con Johnny...il piccolo che sentivo dentro…
Una scossa forte mi ravvivò il cuore e mi svegliai. "Signora dobbiamo operare subito, il bambino sta male"
Annuii debolmente.
Johnny scosso aspettava con le mani insanguinate e il viso coperto di lacrime, nella sala d'attesa.
"Signor Depp...signor Depp!" accorse Luciana…"Come sta?"
Johnny si coprì il viso e fece cenno di diniego "Non lo so è da più di un ora che stanno là dentro". Un chirurgo uscì dalla porta del blocco operatorio scuotendo la testa.
"Dottore…" si fece avanti Johnny.
"Il bambino si è salvato e la signorina ha fatto in tempo solo a pronunciare il nome...ma…"
"E' morta?" chiese Luciana in preda alle lacrime
"E' entrata in coma… " precisò il medico
"Il nome? Come si chiama il bambino?" domandò Johnny
"Demian...Demian Depp" 

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Capitolo 13
*** Happiness Beyond The Door ***


*- Happiness beyond the door -*

Se riesci a superare i confini, la vita dall'altra parte è meravigliosa (Grey's Anatomy)


"Posso vederla?" chiese Johnny…
"Di la...ci sono i camici da indossare con cuffia e mascherina, uno alla volta…" 

...
"Ciao amore…" mi salutò Damiano, vestito di bianco… "Dove sono?" chiesi. Tutto era bianco intorno a me. Nulla era definito… c'era solo lui "Dove non sei... vorresti dire...non sei ne in Paradiso ne all'Inferno...vieni con me"
"Dove?" esclamai. Con tutto quel bianco attorno non si vedevano né vie né sentieri.
"Vuoi vedere nostro figlio?" chiese Damiano. "Non sono morta vero?" chiesi afferrando la mano di lui che sembrava così reale, fatta di carne, come quando la toccavo in passato.
"Ti stai abbandonando, questo ti dico. Ma una parte di te vuole vivere. Devi decidere tu...o attraversi quella porta" disse indicandomi un rettangolo nero "O resti qui con me...devi solo decidere…"
"Quanto tempo ho?" chiesi allarmata guardandomi attorno se c'era un contatore, come quelli di una bomba. Nulla
"Vieni qui a vedere…" disse Damiano con un telecomando in mano e azionando un televisore con il pulsante.
Le immagini erano chiarissime . Johnny era andato a trovare me. Indossava una cuffia e un camice. La mascherina era bagnata e i suoi occhi lucidi. Mi stringeva la mano. "Ti ho sentito anche io sai? Quando mi hai stretto la mano all'ospedale…" disse triste Damiano. "Puoi rispondere ad una mia domanda?" chiesi prendendogli di nuovo la mano, per sentirlo vicino "So già che vuoi chiedermi...si ne sono felice, sei raggiante...e per questo che vorrei che tu continuassi…" . Poi prese il mio viso fra le mani "Sarò sempre una parte di te, ma non voglio che impedisci a te stessa questo amore...che vivi con nostro figlio...vostro figlio...Johnny sarà un buon padre vedrai" finì stringendo le mie mani e baciandole. "Ti amo Viola...per questo voglio che tu continui con lui...lui non te l'avrà detto, o forse pensava che fosse solo un sogno...ma gli ho fatto capire di volervi insieme…". Lo guardai interrogativa. Lui pigiò il tasto rewind e venne una scena che non mi aspettavo...Damiano mi raccomandava a Johnny, parlando in pugliese, cosa che mi fece sorridere. Poi vidi che stavo per baciare Johnny e il mio senso di colpa per averci solo pensato. Seguiva una mia immagine che avanzava verso Johnny. Sembravo Jessica Simpson, togliendo i capelli neri. "Ecco perché mugugnava nel sonno 'Viola baciami…'" dissi sorridendo. A dir la verità mi veniva da ridere.
"Si…" annuì Damiano "Lui era già innamorato di te"
"Posso farti un'altra domanda? Come mai…"
"Ho dato una lettera così privata a Johnny? Semplicemente mi fidavo di lui...lo ritenevo il più adatto per starti vicino quando...insomma...volevo la pace interiore, volevo togliermi di mezzo"
"Come mai non hai più pensato al suicidio? E poi perché? Avevi me...Eri un bravo attore… stavi scalando la vetta!"
"Volevo finalmente confessarti il mio amore...mi sono fatto forza...e visto che Giovanni ti trascurava…pensavo che starti vicino era l'unico modo per trovare ancora più forza...ti ricordi quando mi sono dichiarato?"
"Si" sorrisi "Tremavi dalla testa ai piedi...non riuscivi a parlare"
"Che coglione!" disse ridacchiando
"Eri solo teso...lo capisco!" risposi ridendo
"Ti confesso che vorrei che tu restassi qui con me...vivere il nostro amore qui in questo posto…"
"Ma?..."
"Ma voglio che nostro figlio cresca con una madre e un padre" Poi vide lo schermo e spinse il tasto verde con la scritta 'Presente'. "Insomma poi...guarda Johnny...quell'uomo ti ama quanto ti amo io…" disse e poi mi guardò, aveva gli occhi lucidi "Non voglio farlo soffrire, per il mio egoismo". Lo abbracciai tenendolo stretto a me.
"Sei proprio un angelo…" sospirai. Lui mi accarezzava i capelli.
Ad un tratto sentii una voce spezzata dal pianto, un eco che si espandeva
"Viola...ascoltami, mi senti? Svegliati ti prego, amore mio"
Sgranai gli occhi...era Johnny
"Demian è bellissimo, è buffo e cicciottello, ha gli occhi azzurri" continuava.
I miei occhi diventarono lucidi...Damiano mi guardò "L'hai chiamato Demian? Come chiamavi me? Che ero il principe dei tuoi sogni?". Annuii. Commosso mi abbracciò "Sempre detto che sei fantastica...grazie amore. Grazie! Non sai quanto mi hai fatto felice…"
Tornai a guardarlo negli occhi "Mi manchi tanto Dam"
Sentii di volerlo baciare; mi avvicinai. All'improvviso dallo schermo sentimmo un rumore, il suono del mio elettrocardiogramma che dava l'allarme...stava diventando quasi piatto. La porta stava svanendo…

Mi misi a correre… vicino a me una parete mostrava un calendario, ogni volta che mi fermavo per prendere fiato, passavano i giorni...e la voce di Johnny in quei giorni, che mi chiedevano di farmi forza e di tornare era sempre più forte "Torna amore" faceva un eco "Sono perso senza di te" faceva un altro. Damiano correva insieme a me. Arrivai alla porta dopo una settimana. Un vento mi attirava alla porta come una calamita "Vai" mi intimò Damiano. Guardai la porta e poi Damiano poi di nuovo la porta. Cominciai ad attraversare poi mi girai, lui aveva trattenuto la mia mano. Gli diedi un bacio a stampo "Proteggici…"dissi, lasciai la sua mano e attraversai la porta nera… guardando verso Damiano e urlando a gran voce "Non ti scorderò mai…!"

Aprii gli occhi all'improvviso. Era tutto appannato ma mano mano le immagini divennero più chiare, nitide.
"Johnny" sospirai "Dove sei Johnny?". L'infermiera che era venuta per prendere i parametri scappò via.

"Signor Depp, signor Depp!" disse l'infermiera cercando dappertutto. Alla fine vide la sagoma di Johnny davanti al nido. "Oddio...grazie al cielo l'ho trovata signor Depp!"
"Cosa è successo?" chiese allarmato
"La signorina si è svegliata...chiede di lei!". Johnny si precipitò con l'infermiera fino alla sala rianimazione della maternità.
Io fissavo il soffitto con gli occhi lucidi. "Amore" disse Johnny correndo al capezzale, sorridendo "Amore sono qui…" . Io mi girai piano verso di lui e abbozzai un sorriso. "Ti...amo…" dissi debolmente. Lui mi si avvicinò e mi baciò sulla fronte. "Devo fare pipì!" aggiunsi debolmente. "Romantica la ragazza" rise lui. Mi veniva da ridere ma abbozzai un sorriso più accentuato. Dietro riconobbi delle figure… "Mamma? Papà?". Papà stava meglio, sempre debole, e portava un vaso di fiori.
Johnny si scostò lasciando passare mia madre
"Grazie!" disse mio padre stringendo la mano di Johnny e dandogli una pacca sulla spalla
"Non c'è di che…" rispose Johnny con gli occhi lucidi e poi tornò a guardarmi.
Passò un giorno. E poi un altro. E un altro ancora E potei allattare per la prima volta Demian.
Mi spostarono nel reparto maternità.
Stavo parlando e scherzando con Johnny quando la nutrice portò le culle
"Amore della mamma!" dissi quando lo vidi.
Castano con gli occhi azzurri. Come il papà…
"Sei pronta?" chiese Johnny.
"Si ma...non so davvero come si fa". La nutrice sorrise "Ecco a lei, lo tenga stretto, ma non troppo, deve trovare lui il seno con il suo aiuto". Demian dopo vari tentativi, trovò e cominciò a poppare. Non potevo fare a meno di carezzare le sue guanciotte paffute, quanto le manine che toccavano la mia pelle...dopo un po’ si addormentò tra le mie braccia e lo portarono di nuovo al nido. Se ne andò via con il sorriso, il marmocchietto.
Dopo una settimana potevo già uscire.
"Vedrai te, che bella sorpresa…" disse Johnny aiutandomi a portare l'ovetto dove dormiva pacioso Demian…
"Eh no! Te l'ho detto che non so resistere. Adesso non ti lascerò in pace fino a che non mi dirai di che si tratta!" dissi.
"Non uscirà un fiato fino a che non saremo arrivati in albergo" si impuntò lui.
"Ufff...aaaaaaaa" sbuffai.

Arrivati in albergo sistemai il piccolo nella culla, che dormiva ancora.
Johnny mi prese per mano e mi portò nella stanza attigua, stando attento a non far baccano.
"Chiudi gli occhi"
"Ecco...lo sapevo...non mi far attendere" dissi impaziente battendo il piede.
"Innanzitutto...congratulazioni mammina" disse baciandomi "Poi porgi la mano"
"Ok" dissi sorridendo ed eseguendo l'ordine. Sentii al tatto una busta di carta e aprii gli occhi.
Mi affrettai ad aprirla
'Ommerda…!' dissi leggendo il foglio. Poi guardai lui


> Io direi che per oggi posso smettere di pubblicare. Vi lascio leggere, recensire e soprattutto, voglio lasciarvi con la voglia di scoprire cosa succederà nei prossimi capitoli...siete curiose XD?
Un bacione a tutte, scrivetemi le vostre impressioni. fa sempre piacere sentire le opinioni delle proprie lettrici
Viola

 

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Capitolo 14
*** A New Way To Live ***


*- A new way to live -*

Quando il terreno cede e il proprio mondo crolla, forse si ha solo bisogno di avere fede e credere nel sopravvivere insieme a tutto questo. Forse si ha solo bisogno di reggersi forte. Di non lasciarla perdere, qualsiasi cosa succeda (Grey's Anatomy)

 

"E' un progetto di rifacimento dell'appartamento che dividevo con Damiano!" dissi incredula.
"I suoi genitori l'hanno gentilmente sfittato e ceduto a noi…" disse porgendomi un bigliettino.
"Che tu sia felice, come mio fratello vorrebbe. Luciana" lessi. Il mio cuore batteva all'impazzata.
Ma perché allora avevo una stretta allo stomaco?
"Cos'hai?" chiese Johnny.
"No nulla, è che quella casa...mi ricorda lui"
"Ho provveduto a cambiare l'assetto delle stanze, le carte da parati e i mobili…nulla in quella casa sarà come la ricordi, credimi…" disse Johnny. Ma non ne ero convinta. Quella casa mi avrebbe messo angoscia, me lo sentivo. Ma non potevo sapere finchè non entravo lì dentro.
"Poi…" sorrideva ed era felice "Volevo farti conoscere due persone...saranno qui tra breve"
Stavolta ero ancora più curiosa...Bussarono alla porta ed andai ad aprire…
"O santo cielo!" davanti a me c'erano Jack e Lily. Il piccolo portava in mano un mazzo di fiori.
"Ciao Viola! Sono troppo felice di conoscerti!" disse Lily, ormai cresciuta, che mi abbracciò
"O Dio santo come sei cresciuta, e che bella che sei" le dissi. Poi mi rivolsi a Jack "E te ometto? Come vanno le cose?". Jack sorrise timidamente.
"Entrate che state a fare qui? Vi va una cioccolata? La ordiniamo dai!" esclamai euforica accogliendo i due ragazzi tutti coperti e infreddoliti. Jack appena vide il padre corse verso di lui e gli saltò in braccio.
"Dove li sistemo?" disse Lily con in mano i fiori
"Per adesso mettiamoli nel lavandino in bagno, che ci facciamo portare su un bel vaso...uhm che buon profumo!" sospirai annusandoli. "Scusa…" disse Jack richiamando la mia attenzione "Questa è da parte mia…" e mi porse un pacchetto. Io mi affrettai a scartarlo. Ne tirai fuori una cornice con una foto di loro due. "Ma come siete belli e teneri" esclamai carezzando le guance di tutt'e due.
"Posso parlarti?" disse Lily sorridendo e prendendomi per mano.
Andammo, nella camera vicina. Io chiusi la porta.
"Allora cara, dimmi"
"Papà mi ha detto che il bambino, è di questo Damiano che è morto vero?" disse Lily guardando di fuori la finestra
"Si è così" risposi
"Vedi ci ho pensato tanto. Mia madre ti ha fatto del male, infatti sono qui anche per portare le sue scuse. Ma io credo che non basteranno. Io non sono ancora maggiorenne e…" deglutì "Si insomma ho chiesto all'assistente sociale di abitare con mio padre, ne ho parlato con Jack e anche a lui va bene ma…" non riusciva a continuare "Ne sarei più che felice" risposi sorridendole "per me puoi restare con noi anche per sempre" dissi e lei si voltò con gli occhi lucidi
"Non posso nemmeno immaginare che mia madre abbia provato ad uccidere. Poi una persona come te, così dolce e paziente…" singhiozzò asciugandosi una lacrima. Io le andai incontro e l'abbracciai "Tesoro, sono certa che tua mamma ha capito il suo errore e…"
"Si è costituita alla polizia, quando papà ha denunciato la tua aggressione". Fissai il vuoto confusa e smarrita. "E' in galera?" chiesi allarmata
"No è agli arresti domiciliari, e l'assistente sociale ci ha chiesto dove volevamo stare…" singhiozzò Lily
"Piccola mia resta quanto vuoi, con Jack e Demian!" le bisbigliai cercando di consolarla.
"Mi vergogno tanto di mamma, Viola, me ne vergogno troppo, ti ha quasi ucciso…e anche il tuo bimbo..." continuò Lily stringendosi forte a me. Poi aggiunse "Posso vederlo?". Si asciugò le lacrime.
Annuii "Certo ma stai attenta che dorme". Johnny bussò alla porta "La cioccolata vi aspetta!". "Arriviamo tesoro" risposi. "Stai bene?" chiesi a Lily "Si si grazie, ma la vista di Demian e una bella tazza di cioccolata mi farebbero stare meglio" sorrise e io ricambiai "Andiamo di là allora…"

La casa, ha detta di Johnny stava venendo su molto bella ed accogliente. Non assomigliava per nulla a quella di prima. E aveva fatto aggiungere una camera in più, per i ragazzi.
Passammo bellissime giornate con loro e con Demian che tra una poppata e l'altra aveva bisogno di un cambio di pannolino.
"Aspetta aspetta quello mettilo la Lily!" dissi guardando Lily con il pannolino in mano e con l'altra si pinzava il naso "Mamma mia, ma questo qui caga come un leone!" scherzò buttandolo nel sacchetto.
"Salvietta!" chiesi a Lily che me la porse
"Bepanthenol" disse lei con il tubetto di crema, che subito mi passò. "Oh ma che culetto rosso, povero amore mio!" commentai io mentre spalmavo la pasta.
"Pannolino!" ordinai.
"E' questa la parte più critica" aggiunse lei. E aveva ragione. Come volevasi dimostrare Demian azionò la fontanella da puttino che si ritrovava! "Aaaaa!" urlammo in coro io e lei…presi di fretta un fazzoletto e bloccai il fiotto
"Tu dici eh?" feci a Lily. Subito scoppiammo a ridere .
"Ma che succede qui?" Johnny si era affacciato allarmato, seguito da Jack. Erano vestiti da pirati e giocavano alla faccia nostra.
"Succede che voi maschi siete dei gran cagasotto!" disse Lily
"Io non sono cagasotto" esclamò Jack offeso disse puntandole addosso una pistola giocattolo e imitando il suono dello sparo.
Io mi avvicinai a Johnny "E che usate il vostro cosino solo per pisciare".
"Ah si…?" poi si avvicinò all'orecchio e bisbigliò "Stanotte ti faccio vedere io…". Poi per scherzare mi leccò la guancia "Joh!" mi finsi infastidita.
"Lo sai che è maleducato parlare all'orecchio papà?" sghignazzò Lily.
"Papà ma che te la vuoi mangiare?" osservò preoccupato Jack.
"Non avete notato le sue lenticchiette? Sono dolcissime…"rise lui punzecchiando con le dita le mie lentiggini sulle guance.
"Sentitelo il nostro Willy Wonka, sempre alla ricerca di nuovi sapori!" esclamai pavoneggiandomi "Vah finiamo di cambiare Didì, così lo metto a nanna. Voi ordinate la cena dai, che questa è l'ultima sera che mangiamo in camera". I ragazzi uscirono dal bagno per andare a ordinare le pizze al telefono.
Johnny rimase con me. Mentre finivo l'opera, lui si avvicinò sensuale verso di me, mi spostò una ciocca di capelli e mi sussurrò nell'orecchio "Preparati per consumarla la pizza stasera, conosco una palestra ottima...Sono nove mesi ormai, devi riprendere l'allenamento". Sorrisi e gli feci l'occhiolino "A stasera…allora…mio personal pirate trainer...".

Dopo una bella pizza in 4 decidemmo per "Alla ricerca di Nemo", ma i ragazzi si addormentarono. Durante il film mi scambiavo occhiatine con Johnny. Appena ci accorgemmo della presenza di Morfeo, ci alzammo piano piano, senza far rumore. Andai in bagno per lavarmi i denti, Johnny era appena uscito dalla doccia. Ci guardavamo attraverso lo specchio...io pulii i residui del dentifricio dalla bocca. Ad un tratto era dietro di me che mi massaggiava le spalle, spostandomi i capelli da un lato
"Lo sai che tu così mi fai impazzire…"
"Era proprio quella la mia intenzione…" disse mordendomi leggermente sul collo, poi passò la lingua per stuzzicarmi ulteriormente. Mi strinse ancora di più. "Cristo santo, quanto mi fai eccitare"
Io mi voltai verso di lui "Allora...qual' è il primo esercizio che devo eseguire?"
"Non si preoccupi signorina, lasci fare a me…" disse carezzando l'interno coscia. Poi portò le gambe ai suoi fianchi e mi alzò…"Però qui è un po’ scomodo, direi…" disse portandomi sul letto, aggrappata a lui.
Una volta sopra di me si impossessò delle mie labbra, scendendo poi più giù; con le mani scostò la sottoveste e baciò il ventre. Notavo tantissima eccitazione e passione nel suo fare. Scese ancora più giù e prese a stuzzicare il ventre basso giocando sensualmente con gli slip. Poi ritornò sul ventre e mi aiutò a togliere la sotto veste. Si avventò sui miei seni nudi e tolse via gli slip. Poggiandosi leggermente su di me, mi fece divaricare le gambe e si impossessò del mio corpo, spingendo delicatamente.
Piegai la testa indietro, talmente grande era il piacere. Nell'ansimare dissi "Ti dispiace se prendo io le redini del gioco?" e mi poggiai su di lui. Mi drizzai e cominciai a danzare sul suo corpo. Johnny si sedette aggrappandosi alla mia schiena e cominciò a baciarmi dappertutto, poi mi riportò sul letto e spinse dentro di me con più velocità. Ansimava con più intensità, stando ben attento a non svegliare nessuno.
Spinsi la sua testa verso di me e rapii le sue labbra e la sua lingua con passione. Lo guardai poi negli occhi e lui mi sorrise, mentre continuava ad ansimare. Raggiunsi l'apice, piegando la testa indietro, cosa che gli fece aumentare il ritmo. Con una smorfia mi fece capire che era arrivato anche lui "Oddio!" ansimò accasciandosi.
"Hai fatto più ginnastica di me direi!" scherzai. Lui rise poi mi guardò negli occhi e mi carezzò il viso.
"Ogni volta che raggiungo l'orgasmo e dopo ti guardo negli occhi, emani quello splendore che mi viene voglia di ricominciare da capo"
"E non sei stanco?"
"Si da morire...per questo evito, stasera!" disse sdraiandosi accanto a me.
Poggiai la testa sul suo petto "Vuol dire che devo cominciare a preoccuparmi per le altre sere quando darai più in forma?"…

"Già...ma la cosa più bella è che la mia stanchezza in questi casi mi da una felicità immensa…" disse guardandomi negli occhi.

> Bene un altro capitolo postato un altro capitolo da leggere. Gustatevi il capitolo e...beh...recensite 
Che bella famigliola non trovate? *_*
Viola

 

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