Beyond good & evil

di Kia85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Birth of a new Card Captor ***
Capitolo 2: *** First date ***
Capitolo 3: *** Sweet hanami ***
Capitolo 4: *** Sharing the same pain ***
Capitolo 5: *** Jealousy ***
Capitolo 6: *** Something new on the horizon ***
Capitolo 7: *** Apart ***
Capitolo 8: *** Revengeful thoughts ***
Capitolo 9: *** The past always returns ***
Capitolo 10: *** An important decision ***
Capitolo 11: *** Back to Japan ***
Capitolo 12: *** Card prediction ***
Capitolo 13: *** Friends or... ***
Capitolo 14: *** ...enemies? ***
Capitolo 15: *** Quarrel ***
Capitolo 16: *** Dueling ***
Capitolo 17: *** Time to change ***
Capitolo 18: *** New couples ***
Capitolo 19: *** Inmost feelings ***
Capitolo 20: *** Another Sakura ***
Capitolo 21: *** Inevitable encounter ***
Capitolo 22: *** Sakura & Syaoran... ***
Capitolo 23: *** ...same souls! ***
Capitolo 24: *** Together we can! ***
Capitolo 25: *** Preparations for Culture's Day ***
Capitolo 26: *** Under the blooming cherry trees - First act ***
Capitolo 27: *** Under the blooming cherry trees - Second act ***



Capitolo 1
*** Birth of a new Card Captor ***


Beyond good & evil

Konnichi wa, minna! Ecco qui una nuova storia, decisamente diversa da Crossed destinies. Questo è solo un prologo, ma spero che vi piaccia.

Buona lettura!

 

 

Beyond good & evil

 

 

Prologo: “Birth of a new Card Captor”

 

Su di un letto di morte, anche uno fra i più potenti maghi dell’universo sembra immensamente indifeso e piccolo. Era così strano per lei vederlo costretto a letto, incapace di praticare uno qualunque dei suoi più spettacolari incantesimi per contrastare l’inevitabile vecchiaia. Ed era strano sapere che non c’era più niente da fare per lui: proprio lui che l’aveva cresciuta come una figlia da quando l’aveva trovata sulla soglia di casa sua, in una fredda giornata di pioggia.  Non era stato lasciato alcun biglietto insieme a lei o qualunque cosa che avesse permesso a lui di trovare i suoi genitori con un incantesimo. Ma lei era stata felice insieme a lui e non aveva mai avuto alcuna intenzione di ritrovare i suoi genitori naturali: perchè lui le aveva voluto bene, l’aveva cresciuta, le aveva insegnato molti incantesimi e non le aveva mai fatto mancare niente.

Ora per lei era straziante stare al suo capezzale senza poter fare niente e si era più volte maledetta perché non era in grado di salvargli la vita.

“Savine…mia cara…non piangere…”

Anche se aveva cercato in tutti i modi di resistere a quella voglia, Savine non ne potè fare a meno. Perciò aveva cominciato a piangere, il viso nascosto fra le braccia e appoggiato sul letto.

“Ma…padre…se voi ve ne andate…io rimarrò di nuovo sola…”

La mano tremolante e piena di rughe del vecchio mago si alzò lentamente e si poggiò sui bei capelli ramati della giovane ragazza, che lo guardò con la vista annebbiata dalle lacrime.

“Non sarai sola…io veglierò sempre su di te…”

“Sì…ma…che cosa ne sarà di me…senza di voi?”

“Tu...- disse lui, con lucida serietà e determinazione-…tu dovrai svolgere un compito per me!”

Savine si asciugò gli occhi con il dorso della mano: “Sì…sì, qualunque cosa per voi!”

“Apri l’ultimo cassetto della mia scrivania!”

Savine corse alla scrivania e aprì il cassetto più in basso: dentro vi era un libro nero, con rifiniture e lucchetto d’argento. Sulla copertina vi era inciso il circolo magico del mago Tai Sun, caratterizzato al centro da una semiluna rivolta verso il basso.

“Padre…questo è il libro delle Tai Sun Card.”

“Esatto!”

“Ma…- continuò Savine, notando che il lucchetto era aperto-…è vuoto!”

Savine si allarmò, ma Tai Sun rise: “Ne sono consapevole, mia cara!”

“Allora, dove sono tutte le Card?”

“Sono in giro…” disse semplicemente il mago, con un sorriso flebile.

Savine non comprese: “Che cosa vuol dire?”

“Vuol dire che le devi recuperare!”

“Ma come posso fare? Voi le avete create e io non avrò mai la magia necessaria per riuscire a recuperarle tutte e 19!”

“Invece la avrai!- rispose Tai Sun- Avvicinati, bambina!”

Savine tornò accanto a lui, ma restò in piedi, il libro stretto fra le braccia.

“Userò le mie ultime forze per compiere un ultimo incantesimo!”

“No, vi prego!” lo implorò Savine.

“Sì, perché tu mi devi vendicare!- esclamò lui, con tono austero- Ti ricordi… quando ti raccontai del mio scontro con Clow Leed?”

Savine annuì.

“Ebbene, le sue Card ora sono passate nelle mani di una ragazza della sua stessa dimensione spazio-temporale. Questa ragazza si chiama Sakura. Tu…tu dovrai trovarla e annullare tutte le sue Card!”

“Ma, padre, io non so come fare! Non riuscirò mai a…”

“Savine!- esclamò lui, deciso- Vuoi vendicare la mia sconfitta oppure no?”

“Sì…certo che lo voglio fare!”

“Allora non ti preoccupare. Con il mio ultimo incantesimo ti donerò la mia magia e sarai in grado di catturare tutte le mie Card.”

“Scusate, padre, ma…perché non me le avete date voi le Card?”

“Perché è necessario che tu le catturi da sola! Sarà un buon esercizio per incrementare la tua forza magica. Dopodiché, verrai sottoposta al giudizio di un mio lontano parente. Si chiama Shinto e, anche se ha la tua stessa età, è molto forte. Lui ti metterà alla prova per aiutarti a trasformare le Tai Sun Card in Savine Card.”

“Savine Card?”

“Esatto…in questo modo potrai andare insieme a lui nella dimensione del mio nemico, anzi della tua nuova nemica, e annullare tutte le sue Card!”

Savine non disse nulla e guardò il libro che aveva fra le mani.

“Allora…accetti?”

Come poteva rifiutare di adempiere all’ultimo desiderio di colui che per lei era proprio come un padre?

Così Savine annuì con fermezza: “Sì!”

Tai Sun sorrise e prese fra le mani il ciondolo che aveva al collo: questo si trasformò subito in un lungo scettro argenteo, con una grande luna nera in cima, proprio come quella del suo circolo magico.

Tai Sun chiuse gli occhi e poi cominciò a parlare: “Chiave del sigillo, qui c’è una persona che vuole stipulare un contratto con te. È una ragazza che si chiama Savine. Chiave, dona la tua forza a questa ragazza. Release! Rescissione del sigillo!”

Dal lucchetto fuoriuscì una piccolissima chiave nera che, sprigionando una luce argentea, grazie alle parole di Tai Sun, si allungò a formare uno scettro di colore nero, con una gemma d’argento ad un capo a forma di becco uncinato, con due ali bianche ai lati.

“Afferra lo scettro, Savine!”

Lo scettro emanava una intesa luce argentea che la stava accecando, ma Savine riuscì lo stesso ad afferrarlo con una mano. E, in quello stesso momento, una forza magica molto potente inondò ogni parte del suo corpo, come sangue che scorreva nelle vene.

“Questa è la nascita di una nuova Card Captor!”

 

Allora, cosa ne pensate? Spero che questo prologo vi abbia incuriosito un po’, anche se è corto e non ci sono i miei adorati Sakura e Syaoran. Nel capitolo 1, però, ovvero “First date” ritroveremo i piccioncini dove li avevamo lasciati nel manga: Syaoran è ritornato da Sakura, entrambi frequentano la prima media (almeno da quello che si intuisce dal manga) e sono in love-love-mode. Piccolo appunto: in questa storia terrò conto solo degli avvenimenti, dei personaggi e delle carte del manga. Quindi, dimenticatevi per un momento l’anime!

Ringrazio tutti quelli che leggeranno la storia e la recensiranno.^_^

A presto

Kia85

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Capitolo 2
*** First date ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

Capitolo 1: “First date”

 

“Sakura…Sakura, svegliati…”

Qualcuno la stava chiamando, ma Sakura Kinomoto, 12 anni, studentessa di prima media, non sembrava aver alcuna intenzione di alzarsi.

“Mmm…”

“Dai, muoviti, poltrona! Rischi di arrivare in ritardo!” disse la voce di Kero-chan.

Il guardiano delle Sakura card cominciò a svolazzarle intorno alla testa e Sakura si voltò dalla parte opposta, scacciandolo con una mano.

“Oh…lasciami in pace, Kero-chan!”

“D’accordo, come vuoi, ma cosa penserà il cinesino non vedendoti arrivare?”

La parola magica funzionava sempre: infatti Sakura scattò in piedi, arrossendo lievemente.

Era ancora così strano per lei, ma stava davvero insieme alla persona a cui voleva più bene, Li Syaoran.

E dire che avevano avuto un turbolento inizio come rivali in guerra e in amore. Si erano conosciuti circa tre anni prima grazie alle Clow Card, diventate ora Sakura Card. Proprio lei aveva ricevuto l’incarico di recuperare tutte le card disperse, divenendo una Card Captor. Anche Syaoran era un Card Captor: era arrivato da Hong Kong, rivendicando le card, in quanto lontano parente di Clow Leed, colui che le aveva create. Ma, ben presto, erano diventati buoni amici, alleandosi nella cattura delle Clow Card e, in seguito, nella battaglia contro Eriol Hiragizawa, ovvero la battaglia per trasformare tutte le card in Sakura Card.  E, dopo mille peripezie, Syaoran fu costretto a tornare a Hong Kong; ma proprio allora Sakura si accorse dei suoi veri sentimenti per Syaoran, il quale già da tempo era innamorato di lei.

Fortunatamente Syaoran era ritornato qualche giorno dopo l’inizio dell’anno scolastico che vedeva il passaggio dalle elementari alla scuola media sia per lei che per lui e ora potevano finalmente vivere il loro amore.

Più veloce che poteva, Sakura si preparò, indossò l’uniforme scolastica e si pettinò allo specchio.

“Come sto, Kero-chan?”

Kero-chan, alias Cerberus, era il custode delle Clow Card: era stato lui a scegliere Sakura come Card Captor. Nella sua forma provvisoria Kero-chan era un normalissimo peluche giallo, in grado di volare, parlare e, soprattutto, mangiare; quando tornava alle sue vere sembianze, diventava un bellissimo e maestoso felino, dal manto color del sole e due ali enormi.

“Uff…ogni mattina la stessa domanda!” sbuffò Kero-chan.

“E dai, Kero-chan! Lo sai che da oggi potrei cucinare per te solo cibi piccanti?!” chiese Sakura, con un sorriso furbo sul volto.

Kero-chan detestava i cibi piccanti e Sakura lo sapeva bene.

“Non oseresti!” esclamò Kero-chan, tra l’incredulo e il disgustato.

“No, no. Oserei, oserei!”

Sospirando, Kero-chan si arrese: “E va bene, stai benissimo!”

“Grazie!” esclamò radiosa Sakura.

Notando l’orsacchiotto di peluche regalatole da Syaoran, Sakura sorrise e si avvicinò.

“Buongiorno, Syaoran!”  lo salutò lei, sfiorandogli il musetto con un dito.

Kero-chan scosse il capo, rassegnato.

“Non dimenticarti la borsa! Mi raccomando!”

“Certo che no! Ci vediamo più tardi, Kero-chan!”

“Ciao!”

Scendendo le scale di corsa, Sakura arrivò in cucina dove si trovavano suo padre Fujitaka, suo fratello Touya e Yukito Tsukishiro, il compagno di Touya, nonché prima cotta di Sakura. C’era stato un periodo in cui lei aveva creduto di essere innamorata di Yukito e anche Syaoran aveva provato la stessa cosa. Tuttavia, mentre i sentimenti di Sakura sembravano essere sinceri, Syaoran era semplicemente attratto dalla magia che si nascondeva in lui. Perché Yukito, in realtà, era la forma provvisoria di Yue, il giudice supremo, colui che aveva nominato Sakura nuova padrona delle Clow Card e che, insieme a Cerberus, aveva ora il compito di proteggere Sakura e custodire le Sakura Card.

“Buongiorno a tutti!”

“Buongiorno, Sakura!”

“Finalmente ti sei svegliata, mostriciattolo!” le disse Touya, mostrandole la sua consueta gentilezza già di prima mattina.

“Sì!- esclamò lei, sorvolando sul ‘mostriciattolo’- Ma è inutile che cominci a prendermi in giro: non sono affatto in ritardo, fratellone!”

“Già! Non sei più in ritardo da quando è tornato il ragazzino!” commentò Touya acido.

Sakura, sospirando, si sedette a tavola, preparandosi una fetta biscottata con la marmellata.

“Quel ragazzino, come lo chiami tu, ha un nome e tu lo sai!”

“Rinfrescami la memoria…quale sarebbe questo nome?!

“E sai benissimo che si chiama Li Syaoran!”

“E…” iniziò a dire Touya,ma Fujitaka lo interruppe.

“Suvvia, Touya, smettila di fare il fratello protettivo. A me quel ragazzo ha fatto una buonissima impressione!- esclamò il padre di Sakura- Non potevo chiedere di meglio per la mia bambina!”

Sakura sorrise al padre, seduto accanto a lei, e lo abbracciò.

“Grazie, papà!”

Touya sbuffò, bevendo poi il suo caffè, e Sakura gli rivolse un’occhiata truce, facendo sorridere divertito Yukito.

“Non ti preoccupare, Sakura. Vedrai che anche Touya prima o poi cambierà idea su Li!” le disse gentilmente Yukito, mentre a Touya andava di traverso il caffè che aveva bevuto.

“Lo spero per lui!” esclamò Sakura, ignorando il fratello colto da un improvviso attacco di tosse.

Sakura continuò la sua colazione, pensando che sarebbe stato bello se anche a suo fratello fosse piaciuto almeno un pochino il suo Syaoran. Certo, non poteva pretendere che i due se ne stessero tranquillamente a parlare in un salotto del più e del meno, però potevano evitare di lanciarsi sguardi omicidi ogni volta che si incontravano.

Sakura sospirò, provando a pensare ad altro, e si rivolse a Yukito: “Allora, oggi dovete andare all’università?”

“Sì, abbiamo lezione tutto il giorno!”

“Quindi tornate stasera?”

“Esatto. Ci vedremo a cena!”

Sakura guardò l’orologio: “Allora, a stasera!”

Detto questo Sakura posò bicchiere, posate e piatto nel lavandino.

“Ora devo proprio andare. Buona giornata!”

“Buona giornata anche a te!”

Sakura corse nell’ingresso, afferrò la borsa, infilò le scarpe e uscì di casa. Quella mattina aveva fatto colazione più presto del solito per un valido motivo: Syaoran era il responsabile di classe; di conseguenza c’era la remota possibilità di passare qualche minuto da sola con lui. Syaoran era tornato solo da pochi giorni, però non avevano avuto molto tempo da trascorrere insieme. Per quel desiderio Sakura arrossì.

Perciò cominciò a correre e in breve tempo raggiunse la scuola media. Con altrettanta fretta attraversò il cortile e, dopo aver cambiato le scarpe negli armadietti all’ingresso, salì le scale, arrivando al secondo piano. Cominciò a guardarsi attorno, nella speranza di vedere subito Syaoran, ma non lui non era nel corridoio. Così Sakura raggiunse la loro classe, accorgendosi che anche quella era vuota. Entrando in aula, Sakura non potè non preoccuparsi. Dov’era finito Syaoran?

In quel momento si accorse della cartella di Syaoran posizionata sotto il suo banco, l’ultimo vicino alla finestra, e si tranquillizzò. Sakura raggiunse il proprio banco, che si trovava proprio davanti a quello di Syaoran, e vi appoggiò la cartella.

“Buongiorno, Sakura!”

Sakura si voltò e finalmente lo vide…il suo Syaoran.

“Buongiorno!”

Syaoran posò sulla scrivania del professore il vaso di fiori che teneva in mano.

“Sei mattiniera, oggi!” commentò Syaoran, avvicinandosi a lei.

Sakura sussultò: “Oh…beh…io…volevo…solo…”

Syaoran le prese una mano tra le sue e le sorrise.

“Sono molto felice che tu sia venuta prima!”

Sakura sembrò tranquillizzarsi per quel tocco così gentile e sorrise: “Anch’io!”

Syaoran rivolse un rapido sguardo al banco di Sakura.

“Ci…ci sediamo?”

“Sì!”

Sakura prese posto al proprio banco, mentre Syaoran si sedette nel banco di Tomoyo, accanto a quello di Sakura, che notò subito uno strano atteggiamento da parte di Syaoran. Il giovane ragazzo, infatti, sembrava particolarmente agitato e guardava nervosamente le proprie mani.

“Syaoran…-disse Sakura, sporgendosi verso di lui-…tutto bene?”

Syaoran, accortosi di averla fatta preoccupare, le sorrise, provando a calmarsi: “Sì!”

“Non è che stai male?”

“No, non devi preoccuparti. Sto benissimo!”

“Meno male!” sospirò Sakura, sollevata.

Syaoran, tutto d’un tratto, le prese una mano e la guardò con determinazione.

“Senti…vorrei chiederti una cosa!”

“Cosa?”

Sakura lo guardò come la volta in cui lui si era dichiarato: curiosa e ingenua.

“Domani è domenica, giusto?”

“Giusto!”

Syaoran sorrise e, accarezzandole la mano, si avvicinò un po’ di più a Sakura, che arrossì senza neanche accorgersene.

“Ecco, io…mi stavo chiedendo se, per caso, ti andasse di…”

“Sakura! Li! Buongiorno!”

Tomoyo aveva appena fatto il suo ingresso in aula e li raggiunse subito. Syaoran sospirò, mentre Sakura sorrise all’amica, domandandosi però cosa volesse chiederle Syaoran.

“Buongiorno a te, Tomoyo!”

“Oggi è una bellissima giornata!”

“Hai ragione!”

“Ieri alle previsioni del tempo hanno detto che è il tempo ideale per l’hanami. I ciliegi sono tutti in fiore!” esclamò Tomoyo, con un sorriso.

“Già!”

In quel momento Syaoran si alzò e lasciò il posto alla compagna.

“Scusatemi, vado a pulire la lavagna!” esclamò Syaoran, senza nascondere un pizzico di delusione.

Sakura e Tomoyo lo seguirono con lo sguardo mentre si allontanava. Dopodiché Tomoyo si sedette sul proprio banco.

“Ho come l’impressione di aver interrotto qualcosa…” disse Tomoyo, guardando l’amica.

Sakura sobbalzò e arrossì: “I-in effetti…credo proprio di sì. Syaoran voleva chiedermi una cosa!”

“Che cosa?”

“Non saprei. Non è riuscito a dirmelo perché…”

“Perché sono arrivata io!- concluse Tomoyo, strofinandosi pensierosa il mento con due dita- Però credo di aver intuito cosa ti volesse chiedere!”

“Davvero?”

Sakura sapeva bene che nessuno riusciva a leggere negli occhi delle persona meglio di Tomoyo: aveva un ottimo spirito di osservazione. E, in quel momento, Sakura era tremendamente curiosa di sapere cosa le volesse chiedere Syaoran.

“Certo! Lo vuoi sapere?”

Sakura annuì energeticamente.

“Dunque, secondo me…Li voleva chiederti il tanto atteso primo appuntamento!”

Incredula, Sakura fu percorsa da uno strano fremito: “Il…il primo…appuntamento…”

“Esatto!”

“Noi due…da soli?”

“Direi proprio di sì. Non vorrai portarti dietro tutta la classe?!” esclamò Tomoyo, ridacchiando.

Sakura avvampò e il suo cuore cominciò a battere velocemente: era quello che desiderava anche lei, però…perché si sentiva così agitata?

“Non credo…di essere pronta…”

“Oh, suvvia, Sakura…sono tanti mesi che state insieme!” cercò di tranquillizzarla Tomoyo.

“Ma lui…è tornato solo pochi giorni fa!”

“Esatto! Ed è così naturale che lui voglia passare una giornata solo con te.- ribattè Tomoyo, sorridendole dolcemente- Inoltre, non è la prima volta che passi del tempo da sola con lui!”

“Lo so, ma le altre volte era diverso…non avevamo ancora questo tipo di rapporto!”

“Amica mia, capisco perfettamente il tuo nervosismo, è assolutamente normale. Ma ricorda che è Li la persona a cui vuoi più bene. Non devi fare altro che comportarti come al solito con lui. Vedrai che andrà tutto bene!”

Le parole e il sorriso di Tomoyo la tranquillizzarono e, finalmente, Sakura si rilassò.

“Hai ragione. Grazie, Tomoyo!”

“Di niente. Peccato solo che non sarò lì per riprenderti!” disse Tomoyo, sconsolata.

Sakura arrossì: “Ma che dici, Tomoyo?!”

“Avrei intitolato il video: Il primo appuntamento di Sakura e Syaoran!”

Sakura, rassegnata, si portò una mano sulla fronte.

“Ciao, Daidoji, Kinomoto!” esclamò una voce alle loro spalle.

Le due ragazze si voltarono e si accorsero di un ragazzo molto carino, non particolarmente alto, con capelli nerissimi e occhi verde smeraldo: era Yamato Fujiwara, un loro compagno di classe conosciuto all’inizio dell’anno scolastico.

“Ciao!” lo salutarono entrambe le ragazze.

Yamato appoggiò la cartella sul proprio banco, dietro quello di Tomoyo.

“Oggi è proprio una bella giornata, non trovate anche voi?”

“Sì!” rispose Sakura, guardando poi l’amica, che era diventata improvvisamente tesa.

“Ah, Daidoji!- esclamò Yamato, tirando fuori dalla cartella un quaderno- Ti ho riportato gli appunti di giapponese!”

“Grazie!” disse Tomoyo, con voce flebile, prendendo il quaderno che Yamato le stava porgendo.

“Sono io che ti devo ringraziare. Mi sono stati molto utili!”

Yamato le rivolse un sorriso e Sakura vide l’amica arrossire. Chiunque fosse in grado di far arrossire Tomoyo doveva essere una persona molto speciale, soprattutto per lei.

“Pre-prego!”

Sakura si voltò a guardare Syaoran: sarebbe stato bello se anche Tomoyo avesse potuto trovare l’amore come era accaduto a lei.

******

Finite le lezioni, Sakura aspettò che Syaoran finisse i suoi doveri di responsabile della classe e poi tornarono a casa insieme. Lei era terribilmente ansiosa riguardo ciò che Syaoran voleva chiederle.

“Allora…prima volevi chiedermi una cosa, o sbaglio?” chiese Sakura, dandosi una parvenza di calma interiore.

Syaoran sorrise: “No, hai ragione!”

“Di cosa…di cosa si tratta?”

Syaoran si fermò e, divertito, le rivolse una rapida occhiata: oh, lei lo sapeva già, lo sapeva eccome. Dopotutto la sua migliore amica era Tomoyo Daidojii, quindi lui non si stupiva più, ormai. Tuttavia, Sakura così ansiosa, così sulle spine era uno spettacolo unico, incredibilmente divertente e…adorabile.

Syaoran inspirò profondamente: “Ti andrebbe di uscire con me domani?”

Sakura sorrise: Tomoyo aveva ragione. Una dolcissima sensazione si impossessò di lei e le scaldò il cuore.

“Quel sorriso è un sì?” chiese Syaoran, avvicinando il viso a quello di Sakura.

“Certo!”

Syaoran sospirò, sollevato, e le prese una mano, riprendendo a camminare.

“Sono molto felice che tu abbia accettato. Avevo paura di chiedertelo!”

“Come mai?”

Syaoran guardò davanti a sé: “Beh…io sono stato sempre un po’ scontroso, soprattutto con te. Ma tu, con la tua dolcezza e la tua gentilezza, mi hai cambiato totalmente. Stare insieme a te mi rende molto felice, anche se ho sempre paura di fare qualcosa di sbagliato perché questa per me è una situazione così inedita…”

Sakura si accorse di essere arrivata davanti al cancello di casa sua, ma si fermò, guardando Syaoran con un sorriso.

“Syaoran, tu sei sempre stato molto gentile con me e, da quando sei venuto qui per la prima volta, io mi sono sentita sempre al sicuro con te accanto. In questo nuovo rapporto anch’io ho paura di fare qualcosa di sbagliato, ma sono sicura che insieme supereremo ogni cosa. Andrà tutto bene perché provi esattamente quello che provo io!”

E così dicendo, Sakura gli baciò la guancia. Syaoran divenne di un bel rosso acceso su tutto il viso e anche Sakura arrossì, non appena si rese conto di ciò che aveva fatto.

“Sarà meglio che io entri, altrimenti mio fratello è capace di venire fuori a prendermi, soprattutto se ci ha visti!”

Syaoran sembrò tornare in sé, almeno vagamente, e annuì: “S-sì, certo!”

Sakura gli sorrise un’ultima volta e corse dentro casa, sotto lo sguardo di Syaoran. Ma, prima di entrare in casa, Sakura si voltò verso di lui, salutandolo con una mano.

“Ci vediamo domani mattina, allora!”

“Sì. A domani!”

Non appena Sakura entrò in casa, corse subito in camera sua, prima che qualcuno potesse fermarla per delle spiegazioni. Probabilmente non era neanche vero che quel qualcuno avesse visto il bacio che lei aveva dato a Syaoran, altrimenti ci sarebbe già stato il finimondo.

In camera sua, Sakura si gettò sul proprio letto, ridacchiando fra sé e sé.

“Beh? Che ti succede, Sakura?” domandò Kero-chan, svolazzandole sopra il capo.

Per tutta risposta Sakura si limitò a ridere, arrossendo lievemente sulle gote.

“Mi dici, per favore, cosa è successo per farti rimbambire in questo modo?”

Sakura sembrò tornare in sé per un attimo e gli sorrise: “Un appuntamento! Syaoran mi ha chiesto un appuntamento!”

Kero-chan fece spallucce, sbuffando: “E allora? Cosa c’è di così speciale?”

“Kero-chan!- lo rimproverò Sakura, alzandosi a sedere indignata- E’ il nostro primo appuntamento!”

“Ah…il primo appuntamento!”

Sakura sospirò, lasciandosi cadere nuovamente sul letto:”Il primo di una serie infinita, spero!”

“Te lo auguro. In fondo, il cinesino è un bravo ragazzo e ti vuole davvero bene!”

“Come io ne voglio a lui!”

Sakura cercò con lo sguardo l’orsacchiotto Syaoran, incantandosi a guardarlo. Ripensò a Syaoran, a come le aveva chiesto di uscire con lui, a come le era sembrato più carino e più dolce del solito in quel momento.

All’improvviso, però, si rimise a sedere: “Ah, devo chiamare Tomoyo e raccontarle tutto!”

E, così dicendo, Sakura corse al piano di sotto, lasciando Kero-chan da solo nella sua camera.

“Ah…-sospirò Kero-chan, incrociando le braccia-…beata gioventù!”

 

 

Eccolo il capitolo 1. Sono molto contenta che il prologo sia piaciuto. A maggior ragione, questo piacerà di più, spero. Come sono Sakura e Syaoran in love-mode? Io li trovo troppo adorabili!! Il prossimo capitolo si intitola “Sweet Hanami”. Qualcuno sa cos’è l’hanami? Se non lo sapete aspettate il capitolo 2.

Ringraziamenti…

Sakura182blast: beh, dal prologo in teoria si può intuire cosa deve fare Savine, Comunque, ci vorrà ancora qualche capitolo prima della sua entrata in scena. Per il momento godiamoci Sakura e Syaoran come coppietta!!

Evans Lily: non mi aspettavo davvero che il prologo potesse piacere così tanto! Meno male! Spero che anche questo ti sia piaciuto! ^_^

Yumemi: ritroveremo Savine più avanti. Nel frattempo, spero che ti siano piaciuti Sakura e Syaoran in love-mode! Anche se questo non è ancora tutto!! ^_^ Il finale del manga me lo aspettavo proprio così, perché le storie delle  Clamp non sono proprio come gli altri shoujo manga…

Piajoe22: ma come? A me piaceva un sacco meiling, soprattutto nel secondo film! ^_^ Tutti i tentativi di lasciare soli soletti Sakura e Syaoran erano troppo divertenti!! Infatti mi è dispiaciuto non poterla mettere. Ad ogni modo, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!

Sakura93thebest: grazie per la recensione! Spero che la tua curiosità sia stata appagata con questo capitolo, anche se il bello arriva nel prossimo!!!^_^

Sakura93:grazie per la recensione. Spero che il capitolo ti sia piaciuto!

Sakurabethovina: sono contenta che l’altra storia ti sia piaciuta! E spero che anche questa sia di tuo gradimento! Il fatto che aspetti grandi cose da me mi mette un po’ in ansia…^_^

Sakuretta94: grazie per la recensione. Spero che Sakura e Syaoran ti siano piaciuti in questo capitolo!!

 

A presto

Kia85

 

 

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Capitolo 3
*** Sweet hanami ***


Beyond good & evil

Hello! Ecco il capitolo 2, mi dispiace se non aggiorno con più frequenza ma mi è impossibile! Comunque, una piccola premessa: il rito dell’hanami in Giappone è qualcosa di meraviglioso. Consiste semplicemente nel recarsi nei numerosi parchi presenti sul loro territorio e stare lì a guardare i ciliegi in fiore. Il periodo migliore per l’hanami viene annunciato dalle previsioni del tempo e solitamente va da fine marzo ad aprile. Non trovate che sia delizioso? Stare lì a contemplare la bellezza della natura e non pensare a nient’altro. Purtroppo una tradizione come questa da noi sarebbe impossibile.

Ad ogni modo, buona lettura…

 

 

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Capitolo 2: “Sweet Hanami”

 

Quella notte Sakura impiegò ore per riuscire ad addormentarsi. Era emozionatissima e continuava a pensare cosa avrebbe dovuto indossare per l’appuntamento, dove sarebbero andati, di cosa avrebbero parlato…

Tuttavia ciò che contava davvero per lei era stare insieme a Syaoran e passare una bellissima, indimenticabile giornata in sua compagnia; tutto il resto aveva ben poca importanza.

Così, finalmente, il nuovo giorno arrivò, il fatidico giorno. Per ingannare l’ansia Sakura fece tutto con molta calma. Si alzò, si lavò e affrontò il primo vero ostacolo di quella giornata: cosa avrebbe dovuto indossare per il suo primo appuntamento?

Sakura cominciò a prendere vestiti, magliette, gonne e pantaloni dal suo armadio: alcuni finivano sul pavimento, altri sul letto. E quel trambusto svegliò Kero-chan, il quale uscì dal suo cassetto, stropicciandosi un occhio con la zampina.

“Ehi, Sakura, che stai facendo?”

“Sto pensando cosa indossare!” rispose lei, nervosamente.

Kero-chan, che non l’aveva mai vista così nervosa, volò fuori dal cassetto e provò ad avvicinarsi, ma venne colpito in pieno da un vestito, che lo fece cadere a terra. Il guardiano delle Sakura Card provò a fuoriuscire da quella trappola e, quando ci riuscì, volò più veloce che poteva sulla testa di Sakura.

“Hai dormito stanotte?” le chiese, preoccupato.

Sakura si calmò per un istante: “Un pochino…”

Kero-chan sospirò, come se si aspettasse una risposta del genere.

“Non mi sorprende. Ma, Sakura, devi stare tranquilla. Sono sicuro che andrà tutto bene!”

“Sì, ma prima devo decidere cosa indossare e non è una cosa facile!”

“Non puoi farti aiutare da Tomoyo?” domandò Kero-chan, come se fosse la cosa più normale da fare in quel momento.

“Ah, Kero-chan…se io le chiedessi aiuto, lei mi farebbe indossare uno dei suoi vestiti e io vorrei vestirmi normalmente oggi!”

“In effetti…come darti torto?- esclamò Kero-chan, ridacchiando- Dato che è primavera potrebbe farti indossare una maglia gialla, dei pantaloni verdi e una gonnellina a forma di corolla di margherita!! Così assomiglieresti proprio a un fiore!!”

Sakura, ignorò le risatine di Kero-chan, e fissò i vestiti sparsi per tutta la camera. Poi, finalmente, i suoi occhi si illuminarono di felicità.

“Ho trovato!”

Sakura si fiondò sul letto e afferrò un vestito, cambiandosi in quattro e quattr’otto: il vestito che aveva scelto era un abito in voile, un tessuto molto leggero, color pesca, con stampe di bouquet fioriti e un nastro della stessa fantasia legato in vita.

“Che ne dici, Kero-chan?” esclamò Sakura, facendo una piccola giravolta.

“Carino!”

“Carino?” ripetè lei, cominciando a innervosirsi.

Kero-chan sbuffò: “Oh, va bene, molto bello!”

“Grazie, Kero-chan! È merito tuo se ho scelto questo!” esclamò lei, con un sorriso.

“Perché?”

“Perché hai parlato della primavera e questo vestito mi è sembrato molto adatto a questa giornata!”

“Allora…non c’è di che!”

Sakura, felice per aver scelto cosa indossare, finì di prepararsi, indossando due fermacapelli bianchi ai lati della testa e una borsetta a tracolla.

“Beh…se il cinesino non casca ai tuoi piedi, è davvero un idiota!” commentò Kero-chan.

“Non ce n’è bisogno. Io l’ho già conquistato!” ribattè Sakura, facendogli l’occhiolino.

Kero-chan sorrise: “Allora…divertiti!”

“Sì, grazie! Ci vediamo più tardi!”

Sakura uscì dalla propria camera e corse al piano di sotto, in cucina: qui suo padre stava preparando la colazione e Touya leggeva il giornale.

“Ehi, come siamo eleganti!” esclamò Fujitaka, facendola arrossire.

“E’ vero! Sei un mostriciattolo molto carino!” aggiunse Touya, con una parvenza di serietà.

Sakura ne fu molto sorpresa: “Fratellone, è la prima volta che mi fai un complimento!”

“Ah, sì?- esclamò Touya, a disagio- Allora, ritiro tutto!”

“Touya!” ringhiò Sakura, arrabbiata.

Ma Touya le diede un buffetto sul capo e se ne andò. Esasperata, Sakura guardò il padre e lui rise.

“Tesoro, sono sicuro che Touya pensava davvero quello che ha detto. Anche lui ha capito che questo è un giorno molto importante per te!”

“Spero davvero che sia così!”

“Ormai lo conosci, mia cara. Sai che quello è il suo modo di esprimere il suo affetto e sono sicuro che anche lui, come me, desidera che questa giornata sia indimenticabile per te!”

“Grazie, papà!” esclamò lei, abbracciandolo.

Fujitaka sorrise: “Allora, vuoi mangiare qualcosa?”

“Oh, no! Sento che la tensione mi ha completamente chiuso lo stomaco!” rispose Sakura, scuotendo il capo.

“Mmm…questo è strano per te, però…credo che, dopotutto, sia normale, visto che è il tuo primo appuntamento!- disse Fujitaka, sorridendo- Eh, sì…presenti tutti i sintomi dell’amore!”

Sakura arrossì: “Papà!”

Fujitaka osservò la figlia in imbarazzo, sorridendole affettuosamente.

“Sarà meglio che vada, adesso, altrimenti arrivo in ritardo!”

“Buon divertimento, tesoro!”

“Grazie, papà!- esclamò Sakura- A dopo!”

“Ciao!”

Sakura uscì di casa e si avviò verso il luogo di ritrovo con Syaoran, ovvero il parco. Provava un piacevole mix di emozioni: gioia, ansia, euforia, paura…Era qualcosa di molto complicato e nuovo per lei, che non era abituata. In fondo stavano insieme da circa un anno, in cui però il loro rapporto si era basato esclusivamente su corrispondenze epistolari e telefonate. Ora che stavano insieme in tutti i sensi, era tutto così complicato, che lei aveva sempre paura di fare qualcosa di sbagliato e rovinare quel rapporto. Ma sapeva anche che, proprio queste emozioni, le stesse che provava Syaoran, l’avrebbero aiutata ad affrontare ogni cosa nel migliore dei modi.

Quell’ondata di ottimismo la fece sorridere allegramente proprio a pochi metri dall’entrata del parco. Sakura si fermò un istante a osservare un agitatissimo Syaoran, che le dava le spalle e non si era accorto della sua presenza.

Chissà a cosa stava pensando…

Eccitata, Sakura cominciò a correre verso di lui.

“Syaoran!”

Il ragazzo si voltò e, accorgendosi di Sakura, sorrise: il suo arrivo lo aveva calmato improvvisamente.

“Ciao!”

“Ciao!- la salutò Syaoran, osservandola poi con più attenzione- Stai..stai molto bene!”

Sakura arrossì lievemente per quel complimento: “Grazie!”

“Vogliamo andare?” chiese Syaoran, prendendola per mano.

“Dove?”

Syaoran le mostrò un cestino da picnic: “C’è una cosa che vorrei fare con te!”

“Un picnic?”

“Non è del tutto sbagliato.- disse Syaoran, con un sorriso- Vorrei fare…come si dice…hanami…con te!”

“Hanami?”

“Sì…non vuoi?” domandò lui, allarmato.

Sakura rise: “Ma sì. L’ Hanami con te sarà bellissimo!”

Syaoran sospirò, sollevato, mentre Sakura lo tirava per un braccio.

“Andiamo!”

“Sì!”

Perciò i due giovani ragazzi entrarono nel parco: c’era moltissima gente che passeggiava tranquillamente tra le bancarelle allestite per la festa della primavera. Ma ciò che colpiva davvero l’attenzione era quell’incredibile paesaggio. I ciliegi in fiore erano uno spettacolo: i rami così carichi di fiori sembravano ricoperti di neve, una neve color rosa pallido.

Sakura e Syaoran trascorsero la mattinata tra le bancarelle che vendevano di tutto e di più. Syaoran, abile com’era al tiro al segno (ma c’è qualcosa che non sa fare questo benedetto ragazzo!^_^ndA), vinse un bel gatto di peluche color miele e lo regalò a Sakura.

“Com’è morbido! – esclamò Sakura, abbracciando il pupazzo- E’ adorabile! Grazie, Syaoran!”

Lei gli baciò una guancia e Syaoran, arrossendo, sorrise imbarazzato.

“Di…di niente!”

Sakura lo osservò divertita: Syaoran imbarazzato e così timido era estremamente buffo, ma anche molto tenero.

“Ehm…allora, cosa vorresti fare adesso?” chiese Syaoran.

“Adesso…cerchiamo un albero tutto per noi!” esclamò Sakura, prendendogli una mano.

Si allontanarono, così, dalle bancarelle e percorsero il sentiero che si addentrava in quel meraviglioso parco di ciliegi. I petali che cadevano dagli alberi, trasportati da una leggera brezza, finivano a terra, formando un tappeto morbido. Sakura si guardò intorno in cerca di un albero che non era ancora stato occupato. Quel giorno c’era davvero tantissima gente: famiglie con bambini che giocavano allegramente, gruppetti di amici, coppie di fidanzati…

Sakura non potè fare a meno di arrossire: le persone che la vedevano insieme a Syaoran pensavano giustamente che anche loro fossero una coppia a tutti gli effetti.

“Sakura? Stai bene?” le chiese Syaoran, guardandola preoccupato.

“Ah…sì, benissimo, Syaoran. Grazie!- rispose lei, sorridendogli- Ehi, guarda, ho trovato un albero libero!”

Sakura trascinò Syaoran verso un albero dal tronco grosso e scuro, su cui risaltavano con un bellissimo effetto i pallidi fiori di ciliegio.

“Che ne pensi?” domandò Sakura.

“Trovo che sia perfetto!”

Soddisfatta della scelta, Sakura aiutò Syaoran a stendere la tovaglia per il loro pic-nic. Dopodiché si sedettero e Syaoran tirò fuori dal cestino due scatole per il bento: erano di colore rosso scuro, con decorazioni floreali in tipico stile cinese.

“Spero che tu abbia fame!” disse lui, porgendole una scatola.

“Oh, puoi scommetterci, Syaoran. Sto morendo di fame!”

Sakura aprì la scatola per il bento e, con gioia, scoprì che, tra tutte le pietanze, vi erano anche le omelette, uno dei suoi dolci preferiti.

“Hai cucinato tutto tu?” domandò Sakura, con una punta di ammirazione.

“Ehm…sì!”

“Allora, buon appetito!”

Sakura cominciò a mangiare tutto ciò che si trovava nella scatolina: c’era di tutto e di più. Syaoran si era davvero sbizzarrito in cucina quella mattina. Forse aveva pensato che era meglio abbondare, considerata la persona con cui stava per uscire. Pensando ciò, Sakura arrossì: chissà se Syaoran pensava che fosse una mangiona... Ma ogni sua preoccupazione svanì nel momento in cui lei si dedicò ai dolci, ovvero omelette e dango: erano assolutamente deliziosi, quasi paradisiaci.

“Squisito!- esclamò Sakura, con un’espressione di soddisfazione sul volto- Syaoran, sei un cuoco eccellente! Era tutto così buono!”

“Dici sul serio?”

“Certo! Perché mai dovrei mentirti?” gli disse Sakura, con un dolce sorriso.

Syaoran arrossì e chinò il capo, come se volesse nascondersi al suo sguardo.

“Senti, ma come facevi a sapere che mi piacevano le omelette?”

“Ah…io…l’ho chiesto a Daidoji…- rispose lui, sempre più in imbarazzo-  Volevo essere sicuro di preparare qualcosa che ti piacesse per il nostro…primo appuntamento!”

Sakura si avvicinò a lui e gli accarezzò una guancia: “Grazie, Syaoran…è stato davvero un pensiero molto gentile da parte tua!

“Io desidero solo che questa giornata sia indimenticabile!”

“Lo è già, Syaoran…te lo assicuro! Non solo per questo meraviglioso appuntamento, ma anche perché stamattina mio fratello mi ha fatto un complimento.”

Syaoran, un po’ più rilassato, rise, divertito.

“E’ vero! Anche se poi mi ha fatto arrabbiare, quello è stato il primo complimento che mi abbia mai rivolto!”

“C’è sempre una prima volta per tutto. Tuo fratello ha capito che questa è una giornata speciale per te!” commentò Syaoran.

“E’ quello che mi ha detto anche mio padre!”

“Evidentemente ragioniamo allo stesso modo!”

“Forse perché entrambi avete qualcosa di Clow Leed!”

Syaoran sorrise e fece spallucce: “Può darsi!”

Il nome di Clow Leed ebbe uno strano effetto su Sakura. Improvvisamente, infatti, fu colta da una tristezza angosciante, che le strinse il cuore.

“Syaoran, hai mai pensato che, se io non avessi trovato il libro di Clow, probabilmente tu non saresti venuto in Giappone e…”

“Non  ci saremmo incontrati e adesso non saremo qui?- concluse Syaoran- Certo che ci ho pensato. Ma ricorda che Clow aveva previsto che fossi tu ad aprire il libro. Aveva già previsto tutto lui!”

Sakura gli strinse una mano e gli rivolse uno sguardo di pura dolcezza: “Non proprio tutto!”

“Già, non proprio tutto…per fortuna!”

Sakura, sorridendo, appoggiò il capo sulla spalla di Syaoran e chiuse gli occhi. Syaoran inclinò la testa, appoggiandosi ai morbidi capelli di Sakura. Il cuore di Syaoran batteva intensamente, ma con una lentezza quasi piacevole.

“Anche se…- proseguì Syaoran-… Eriol aveva già capito tutto di noi!”

“Sì!” disse lei, ricordandosi del consiglio di Eriol prima che lui partisse.

“Credo di aver cominciato a capirlo durante la battaglia finale contro di lui!”

“Cioè?”

“Dopo che Eriol aveva fatto addormentare tutta Tomoeda, lui disse che sperava mi addormentassi anch’io, però…tu eri diventata molto forte!”

Sakura, perplessa, alzò il viso e lo guardò: “Cosa vuoi dire?”

“Mentre ero in Cina, ho fatto delle ricerche e ne ho parlato anche con mia madre. E lei mi ha detto che il potere di colui o colei che possiede le Card può essere usato non solo per se stessi, ma anche per…”

“Per?”

“Per la persona a cui si vuole più bene.”

Sakura sorrise: “Quindi, in quel momento, io devo aver desiderato inconsciamente che tu non ti addormentassi, perché solo insieme a te io mi sento al sicuro!”

“in un certo senso…sì!” rispose Syaoran, con un lieve tremolio nella voce.

“Allora…desidero con tutto il cuore che la nostra storia duri per sempre, in modo da raccogliere tanti altri meravigliosi ricordi…solo io e te!” esclamò Sakura, accarezzandogli una mano.

Syaoran non disse nulla: si limitò a sorriderle e a fissarla intensamente.

Sakura gli rivolse uno sguardo preoccupato: “Non…non credi che sarà così, Syaoran?”

“Il nostro passato è davvero memorabile, il futuro ancora ignoto e se devo essere sincero, non voglio sapere cosa ci succederà. Io so solo che, in questo nostro presente, noi stiamo insieme: è la cosa più bella che mi potesse mai capitare e voglio viverla fino in fondo con te!”

Syaoran continuava a fissarla con intensità e si avvicinò a lei, appoggiando una mano sul suo viso. Sakura arrossì, mentre il suo cuore cominciava a battere più rapidamente: il suo ragazzo era davvero il più dolce che potesse esistere.

Istintivamente e lentamente chiuse gli occhi: se doveva succedere lì e in quel momento, perché sottrarsi?

All’improvviso, però, qualcosa colpì in pieno sulla testa Syaoran.

”Ahi!”

“Syaoran!” esclamò Sakura, preoccupata.

Syaoran si massaggiò la nuca e guardò cosa lo aveva colpito: un semplice, maledettissimo pallone da calcio.

E subito si avvicinò un bambino, che, con un inchino, gli disse: “Mi dispiace di avervi colpito, signore! Però potreste ridarmi il mio pallone?”

Syaoran sorrise e gli consegnò il pallone: “Tieni e non ti preoccupare. Non è successo niente!”

“Grazie mille!” esclamò il bambino, con un sorriso.

Quando il bambino se ne andò e raggiunse i suoi amici per continuare a giocare, Sakura si rivolse a Syaoran, accarezzandogli il capo: “Syaoran, stai bene?”

“Sì, tranquilla!”

“Sei sicuro? Quel colpo è stato forte!”

Syaoran le sorrise per tranquillizzarla: “Sono sicuro, Sakura!”

C’era sempre qualcosa di emozionante nel modo in cui lui pronunciava il suo nome, qualcosa che confermava la sua sincerità. Così Sakura si tranquillizzò.

“Almeno, stenditi un pochino. Non vorrei che ti venisse qualche capogiro!”

Syaoran sospirò e obbedì, stendendosi per terra.

“Ecco, bravo!”

“Però…potresti venire qui, accanto a me, così sarei sicuro di stare bene!” propose lui, sorridendo.

Sakura arrossì, ma si stese accanto a lui, che le prese una mano. Insieme guardarono il ciliegio che si ergeva sopra di loro. I petali dei fiori cadevano con estrema leggiadria, come se stessero danzando su un silenzioso valzer.

“Qui, in mezzo ai fiori di ciliegio che turbinano, è come neve primaverile che cade e non si scioglie…Se guardo alla folla di petali perduti, che volteggiano nella brezza, allora penso: dov’è finita la primavera?”

Sakura guardò Syaoran al suo fianco e sorrise: “Che cos’è?”

“Una poesia giapponese del IX secolo!”

“E’ molto bella! Ma credevo che tu odiassi il giapponese!”

“A me non piace la grammatica giapponese. Ma la storia e la letteratura del Giappone sono molto affascinanti!”

“Davvero?”

“Sì. E, a questo proposito, mi sono documentato su questo rito dell’hanami!”

“E cosa hai scoperto di bello?”

“Che l’amore dei giapponesi per il fiore di ciliegio è legato profondamente a quanto è effimera e delicata la fioritura: basta un colpo di vento o un temporale per spazzare via la bellezza di un bosco di ciliegi in fiore. Il buddista vede in questo un segno profondo della brevità della vita e rende omaggio all’attimo. Non a caso un famoso verso giapponese recita: come il ciliegio è tra i fiori…

…così è il guerriero tra gli uomini!” terminò Sakura.

“Allora, lo conosci!”

“Certo! Però è stato bello sentirti parlare così!”

Syaoran sorrise: “Grazie!”

*****

Sakura e Syaoran trascorsero molto tempo, sdraiati sotto quel ciliegio, parlando un po’ di tutto. Sakura era al settimo cielo per la felicità: quella giornata passata insieme a Syaoran era la più bella di tutta la sua vita.

Ma ogni giornata aveva una sua fine. Così, quando il sole cominciò a tramontare, Syaoran accompagnò a casa Sakura, mano nella mano.

“E’ stata una bellissima giornata oggi, vero?” esclamò Sakura con un sorriso.

“Sì, sono d’accordo!”

“E tutto quello che hai preparato era buonissimo!”

“Ah…grazie!” disse lui, arrossendo lievemente.

“Questa, se non sbaglio, era la prima volta che cucinavi per me!”

“Sì, credo di sì!”

Sakura lo guardò dolcemente: “Allora…dovresti farlo più spesso!”

“Ogni volta che lo desideri!” disse Syaoran, arrivando davanti al muro di recinzione di casa Kinomoto.

Sakura rise, felice, e si appoggiò con la schiena al muro. Ma, con quel movimento, lei involontariamente lo attirò a sé e, ritrovandoselo a pochi centimetri di distanza, Sakura arrossì vistosamente. Syaoran la fissava, sorridendo, ma con quei suoi occhi intensi, che trasmettevano tanto calore e dolcezza.

Il cuore di Sakura batteva rapidamente, le gambe le tremavano e le mani sudavano…che cosa le stava succedendo?

Sakura sussultò quando la mano di Syaoran si avvicinò a lei e si posò sui suoi capelli.

“Ehi, guarda cos’avevi tra i capelli!”

Syaoran le mostrò un petalo di ciliegio, divertito.

Sakura rise, nervosamente: “Ah…sì…”

Ma Syaoran divenne improvvisamente serio: la sua mano scese sul viso di Sakura, accarezzandole la guancia, e lui cominciò ad avvicinarsi a lei sempre di più. Sakura aveva paura, ma lei lo desiderava tanto. Perciò chiuse gli occhi. E alla fine accadde: lui la stava baciando…il primo bacio di Sakura era assolutamente meraviglioso.

Senza accorgersene, Sakura gli strinse la mano e lo attirò ancora di più a sé. Provava una sensazione di benessere che le riempiva il cuore di gioia e amore e desiderava  che quel momento non finisse più.

Ma Syaoran si allontanò lentamente da lei, che rimase ancora con gli occhi chiusi e con un sorriso sulle labbra.

“Sakura?!” la chiamò Syaoran, accarezzandole una guancia.

Lievemente frastornata, Sakura lo guardò negli occhi.

“Ti ho già detto che questa è stata una giornata bellissima?!”

Syaoran ridacchiò: “Sì, ma è bello risentirlo adesso!”

“Ti voglio bene, Syaoran!” esclamò Sakura, abbracciandolo.

“Ti voglio bene anch’io, Sakura!”

Sakura si allontanò da lui: “Allora…ci vediamo domani!”

“Sì, a domani!”

Syaoran le sorrise un’ultima volta e Sakura entrò in casa. Non appena chiuse la porta dietro di sé, Sakura vi si appoggiò con la schiena e, con aria sognante, ripensò a ciò che era appena successo.

“Syaoran…”

Syaoran era il suo straordinario ragazzo: carino, dolce, gentile, forte…praticamente perfetto. Ed era capitato proprio a lei. Gli dei dovevano averla tra le loro grazie per averla resa così felice e fortunata.

“Sakura?!”

Qualcuno la stava chiamando e, tornando con i piedi per terra, Sakura si accorse che era suo padre, il quale la stava guardando, insieme a Touya, dalla porta della cucina.

“Ah…ciao!”

“Ti senti bene? Sei tutta rossa in viso!” le fece notare il padre.

Sakura, imbarazzata, si portò le mani sul viso: “No, sto benissimo…davvero!”

Touya le rivolse un’occhiata scettica.

“E’ andato tutto bene, oggi?” chiese, poi, Fujitaka.

A quella domanda Sakura ripensò nuovamente al suo primo bacio e arrossì, sorridendo.

“Sì! È andato tutto alla perfezione!”

Vedendola così soddisfatta e felice, anche Fujitaka sorrise alla sua bambina.

“Mi fa piacere!”

“Allora, mostriciattolo, cosa vuoi mangiare stasera?” chiese Touya.

Un po’ per l’emozionante giornata, un po’ per il picnic preparato da Syaoran, Sakura sentiva di non avere per niente fame.

“A…a dire il vero, oggi Syaoran mi ha preparato tante cose buone che, per il momento, non ho ancora fame!”

“Vorrà  dire che ti lasceremo qualcosa da parte!” disse Fujitaka.

“Grazie, papà!- esclamò Sakura- Io vado in camera mia!”

Sakura corse su per le scale e giunse nella sua camera.

“Sakura?!” esclamò Kero-chan, tutto preso dai suoi videogiochi.

“Ciao, Kero-chan!” lo salutò lei, allegramente.

“Com’è andata?”

“E’ stata una giornata meravigliosa!”

“Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene!”

Con aria sognante, Sakura si lasciò cadere sul letto e chiuse gli occhi, sorridendo. Nella sua mente rivedeva sempre quella scena, che riusciva a farle provare le stesse identiche emozioni. Quasi senza accorgersene, Sakura si portò una mano sulle labbra, proprio lì, dove si erano appoggiate delicatamente quelle di Syaoran. Rabbrividì piacevolmente, ripensando a lui. Desiderava averlo di nuovo accanto a sé, sentire il suono caldo e profondo della sua voce, prendergli la mano, rivedere i suoi occhi…

“Sakura?!”

Ancora immersa nei suoi pensieri, Sakura aprì gli occhi e, ritrovandosi davanti il giallo faccione di Kero-chan, si spaventò.

“Kero-chan! Sei impazzito?!” esclamò lei, tornando rapidamente a sedersi, una mano sul cuore.

“Ho visto che non rispondevi alla mia domanda e stavo controllando se, per caso, non ti fossi addormentata!”

“Quale domanda?!”

“Cosa avete mangiato?”

“Oh, Kero-chan, pensi sempre a mangiare, vero?”

“Dai, Sakura. Sono curioso!”

“Te lo racconto più tardi!”

“Oh, no…dai, ti prego!”

Ma Sakura non aveva molta voglia di parlare con Kero-chan, né con suo padre o Touya. Voleva semplicemente stare un po’ da sola, per dedicarsi completamente a rivivere quella giornata. Una giornata che era davvero la più bella della sua vita. Ed era tutto merito di Syaoran.

 

 

Allora, cosa ne pensate del primo appuntamento di Sakura e Syaoran? Spero vi sia piaciuto! Il prossimo capitolo si intitola “Sharing the same pain”. Una piccola nota: in questo capitolo syaoran dice che il potere di chi possiede le carte vale anche per la persona a cui si vuole più bene, ebbene, non me lo sono inventato io. In una intervista delle clamp, avevano chiesto alle quattro autrici se sakura poteva vivere per sempre, insomma una cosa del genere. E loro avevano risposto che lei poteva desiderare questo per sé e per syaoran. Da qui ho immaginato quello che ho scritto nella storia! Tutto qui!

Ringraziamenti…

Evans lily: prima di tutto grazie per la recensione. Poi, prima questione:  tomoyo non mi piace proprio con eriol; infatti nell’altra storia la loro ship è stata appena accennata. Per questo ho trovato una nuova persona per lei. Altra questione: Syaoran viene chiamato per nome solo da Sakura e dalla sua famiglia, almeno da quello che si apprende nell’anime (nel manga non è proprio specificato, ma comunque penso che sia un piccolo appunto che le clamp hanno voluto inserire nell’anime). Tutti gli altri lo chiamano per cognome. Allo stesso modo lui chiama solo Sakura per nome, mentre agli altri si rivolge con il cognome.

piajoe22: grazie per la recensione. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, visto che sakura e syaoran sono sempre di più in love-mode!!^_^

sakuretta94: grazie per la recensione, spero che ti sia piaciuto questo capitolo. Tomoyo non c’era e per fortuna non ha interrotto nulla!!

sakura93thebest: grazie ache a te per la recensione. Spero che il capitolo ti sia piaciuto!

sakura182blast: sì, touya è un bel personaggio, vorrei avere un fratellone come lui!! Grazie per la recensione. Spero che il capitolo ti sia piaciuto!^_^

sakura bethovina: che? Tu hai solo 12 anni? Ma…ma…cioè, vuol dire che io ho ben 11 anni più di te! Oddio come mi sento vecchia!! Vabbè, spero che il capitolo ti sia piaciuto!!! E grazie per la recensione!

sakura93: ecco, spero che il primo appuntamento di sakura e syaoran ti abbia soddisfatta! Grazie per la recensione!

 

A presto!

Kia85

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Sharing the same pain ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 3: “Sharing the same pain”

 

Lo speciale rapporto che legava Sakura e Syaoran cresceva e ogni giorno diventava più bello, più speciale. Era qualcosa a cui Sakura sentiva di non poter  più rinunciare. Syaoran la rendeva felice e le causava strani comportamenti: ogni mattina, infatti, Sakura era ansiosa di andare a scuola solo per poterlo rivedere.

Ma, naturalmente, i loro incontri non si limitavano ai soli scolastici. Dopo il primo, emozionante appuntamento, Sakura e Syaoran uscivano insieme almeno una volta a settimana. E ogni tanto capitava anche di uscire insieme ai loro amici: Tomoyo, Yamato, Chiharu, Yamazaki, Rika, Naoko… Non c’era la romantica atmosfera che li avvolgeva quando uscivano da soli, ma si divertivano allo stesso modo.

Nel frattempo si avvicinava la prima partita del nuovo anno scolastico della squadra di basket, nella quale giocava anche Syaoran. Sakura non aveva mai assistito agli allenamenti, in quanto coincidevano  con quelli del club delle cheerleader; però, aveva sentito  dire che Syaoran era diventato molto bravo. Per questo motivo il giorno della partita si sarebbe impegnata al massimo per fare il tifo per lui.

Un giorno, dopo l’allenamento con il suo club, Sakura si fermò ad aspettare Syaoran nel cortile della scuola, seduta su una panchina. Quella mattina, Syaoran le era sembrato strano: era assente, assorto totalmente nei suoi pensieri. Ma non avevano avuto il tempo per parlare con tranquillità. Così Sakura decise che avrebbero potuto farlo mentre tornavano a casa insieme.

Quando, finalmente, i ragazzi della squadra di basket cominciarono a uscire, Sakura si alzò in piedi e, non appena lo vide, cominciò a correre verso di lui.

“Syaoran!”

Sentendosi chiamare, Syaoran si guardò intorno e si fermò, riconoscendo la sua Sakura.

“Sakura, che ci fai qui?”

“Ti stavo aspettando!”

Syaoran la baciò sulla guancia: “Sei stata carina!”

“Allora, possiamo tornare a casa insieme?” esclamò lei, sorridendo.

L’allegria genuina di Sakura lo metteva sempre di buon umore e, qualunque cosa lo tormentasse, ogni volta che lei gli sorrideva, lui non riusciva a dirle di no.

“D’accordo!” rispose lui, prendendola per mano.

“Passiamo per il parco?”

Syaoran notò che, nel porgergli quella domanda, il tono di Sakura era diventato improvvisamente più serio e annuì: evidentemente c’era qualcosa di cui lei voleva parlargli.

Si avviarono così verso il parco  e, una volta arrivati, si sedettero su due altalene. Sakura si dondolava lentamente e, ogni tanto, rivolgeva il suo sguardo verso Syaoran, che sembrava ancora assorto nei suoi pensieri.

“Ti ricordi, Syaoran, quando proprio su queste altalene ti dissi che avevo confessato i miei sentimenti a Yukito?”

“Sì, certo che lo ricordo!”

Come poteva dimenticarsi quel breve, ma doloroso attimo in cui aveva creduto di averla persa per sempre? Vederla piangere e soffrire a causa di un altro ragazzo era stata una terribile esperienza, che lui avrebbe preferito non vivere e che, per fortuna, era passata in fretta.

“Quel giorno eri così preoccupato e sei stato molto gentile e comprensivo con me…io non lo dimenticherò mai!”

Syaoran le sorrise con dolcezza, ma Sakura assunse un’aria preoccupata.

“Però, ora, sei tu che mi stai facendo preoccupare!- esclamò Sakura, ansiosa- È tutta la mattina che ti vedo così assente!”

Syaoran fu particolarmente sorpreso nel vederla così preoccupata per lui: “Non è niente, davvero!”

“Syaoran…io non posso vederti così. Vorrei che tu sappia che…ogni volta che avrai bisogno di parlare con me, io ci sarò! “

Syaoran la fissò per qualche secondo, poi sorrise, si alzò e la raggiunse. Sakura sollevò il viso per guardarlo negli occhi e, quando lui le porse  una mano, lei vi appoggiò sopra la sua e si alzò in piedi.

“Sakura!- mormorò Syaoran, abbracciandola- Grazie!”

Sakura arrossì, mentre lui la stringeva a sé, e il suo cuore cominciò a battere forte.

“Non farei mai niente per farti preoccupare, ma ti assicuro che non è niente di grave.”

“Davvero?” chiese Sakura, più sollevata.

“Sì!- rispose Syaoran, gentilmente- Vieni!”

Syaoran la prese per mano e la condusse su una panchina. Una volta seduti, Syaoran le raccontò cosa lo stava preoccupando.

“Ieri sera mi ha chiamato mia sorella Sheifa!”

“Tua sorella? Cosa ti ha detto?”

“Che uno di questi giorni viene in Giappone a trovarmi!” rispose Syaoran, guardando per terra, con aria persa.

“E perché ti preoccupa così tanto?”

“Sheifa, al contrario delle altre mie sorelle, non si è mai allontanata da casa. È strano che proprio lei venga in Giappone!”

“Magari vuole solo vedere come stai! È tua sorella, è normale che si preoccupi per te!”

“E se fosse successo qualcosa di grave?”

Sakura si avvicinò a lui e gli prese entrambe le mani, sorridendo: “Vedrai che è tutto a posto! Ne sono sicura!”

Il sorriso di Sakura era sempre molto dolce e aveva la straordinaria capacità di renderlo felice, nonostante tutto.

“Grazie!” le disse Syaoran con un sorriso.

“Senti, Syaoran…posso chiederti un favore?”

Considerato che Syaoran non parlava quasi mai di se stesso e della sua famiglia, Sakura aveva un po’ timore nel rivolgergli quella domanda, però era molto curiosa.

“Certo!”

“Mi parleresti un po’ delle tue sorelle?”

La domanda lo colse un po’ alla sprovvista, ma Syaoran rispose.

“Sheifa è la primogenita e ha 25 anni; poi c’è Fuutie, che ne ha 23, Feimei ne ha 22 e Fanran ha 20 anni!”

“Sono tutte molto più grandi di noi!”

“Già!”

“E sono simpatiche?”

“Diciamo che sono a posto, un po’ asfissianti a volte…ma brave sorelle!”

Sakura rise.

“Perché ridi?” le chiese Syaoran, perplesso.

“Non riesco a immaginarti tra tutte quelle donne!” esclamò Sakura, facendolo  sorridere divertito.

“Però…mi vogliono bene!”

Sakura lo guardò dolcemente: “E tu ne vuoi a loro!”

Syaoran arrossì, distogliendo lo sguardo.

“E cosa fanno le tue sorelle?”

“Sheifa si è laureata  prima che io tornassi in Giappone e ora si occupa dello studio legale di nostro padre, mentre le altre tre vanno ancora all’università!”

“Tuo padre è un avvocato?”

Improvvisamente Syaoran si incupì: “Era…era un avvocato!”

“Era?” ripetè Sakura, titubante.

“Non te l’ho mai detto prima, ma mio padre è morto quando avevo tre anni!”

Sakura, incredula, si portò una mano sulla bocca e divenne triste, tutto d’un tratto.

“Come…come è…?” balbettò lei.

“Un incidente con l’auto!”

Sakura non riuscì a trattenere le lacrime, che, all’improvviso, le riempirono gli occhi.

“Mi…mi dispiace, Syaoran…mi dispiace tantissimo. Perdonami, ti prego!”

Syaoran le circondò le spalle con un braccio, avvicinandola a sé, e Sakura, arrossendo, non riuscì a non piangere.

“Dai, non pensarci.”

“Ma sono stata così insensibile!” disse lei, singhiozzando.

“No, non è vero. Non potevi saperlo. E…- continuò Syaoran, guardandola negli occhi e sorridendole-…anzi, sei stata carina a interessarti a me!”

Syaoran le porse un fazzoletto e Sakura lo prese fra le sue mani.

“Syaoran…”

Syaoran le accarezzò il viso bagnato dalle lacrime con entrambe le mani: “Non piangere, ti prego. Sto male quando ti vedo soffrire. Vorrei vederti sorridere sempre per me. I tuoi sorrisi mi rendono felice!”

Nonostante le lacrime, Sakura gli sorrise: se questo era il desiderio di Syaoran, allora lei avrebbe sorriso sempre e solo per lui. Perciò si asciugò gli occhi e guardò Syaoran.

“E’ triste, ma abbiamo qualcosa in comune!” commentò Sakura, appoggiandosi con il capo sul petto di Syaoran.

“Sì, è vero!”

Chissà, forse proprio la morte del padre aveva reso Syaoran così introverso e a volte un po’ brusco, soprattutto quando lui era arrivato per la prima volta a Tomoeda. In fondo, era cresciuto circondato esclusivamente da figure femminili; e il fatto di essere rimasto l’unico uomo della famiglia, probabilmente, lo aveva fatto crescere più in fretta del previsto.

“Come si chiamava tuo padre?”

“Li Yang!”

“E tua madre come si chiama?”

“Li Yelan!”

“Lei…come ha preso la scomparsa di tuo padre?” chiese Sakura.

“Le mie sorelle mi hanno raccontato che ha pianto solo una volta per la morte di mio padre. Ma sono sicuro che deve aver sofferto tantissimo. Io credo che, probabilmente, lei abbia voluto mostrarsi così solo per noi. Doveva essere forte anche per i suoi figli!”

“Sì, sono sicura che sia andata così. Un genitore pensa sempre al bene dei suoi figli, prima che a se stesso! Anche per quanto riguarda mio padre…sono sicura che pensa tutti giorni a mia madre, ma non mostra mai la sua tristezza a me o a mio fratello, perché lui le ha promesso che non avrebbe mai smesso di sorridere!”

Incantato dal tono dolce di Sakura e dai suoi occhi lucidi, che, ora, sembravano più belli, Syaoran si chinò su di lei. Sakura cominciò a tremare, ma non ne aveva alcun motivo: era qualcosa che aveva già provato. Con la mente più lucida, ora sapeva cosa fare.

Quando lui la baciò, Sakura gli prese il viso tra le mani, attirandolo a sé e accarezzandogli i capelli. Era ancora meglio di quanto lei ricordasse e sembrò durare un’eternità.

Per esigenze respiratorie, però, dovettero allontanarsi l’uno dall’altra. Sakura incrociò subito lo sguardo di Syaoran e sorrise, arrossendo lievemente.

“E’ bello che noi possiamo sempre parlare così!” esclamò Syaoran.

Sakura rise e a lei si unì anche Syaoran.

“Seriamente…-disse lui a un certo punto-…mi ha fatto davvero piacere. Non ne ho mai parlato con nessuno!”

“E io sono contenta che ti sia confidato con me. Voglio che il nostro rapporto si basi sempre sulla fiducia!”

“Sarà così per sempre, ne sono convinto!”

Sakura sorrise e lo abbracciò: “Sì!”

E per sempre a Sakura sarebbe piaciuto Syaoran, con la stessa intensità, con la stessa dolcezza, con lo stesso grande, immenso amore…

 

 

 

Ciao! Ecco il capitolo 3, spero sia piaciuto a tutti, anche se non succede un granché. Un piccolo chiarimento: nel manga non si capisce perché syaoran non ha il papà, ma nell’anime, se non sbaglio, il maggiordomo dice a sakura e tomoyo che suo padre è morto. Come sia morto non si sa, quindi ho immaginato un po’! ^_^ Ok, il prossimo si intitola “jealousy”….gelosia…

Ringraziamenti…

sakura bethovina:beh, sì, in effetti ho finito la scuola da quattro anni e ora sono all’università. Però rimpiango il liceo. Le medie no perché fanno schifo, ma il liceo sì, quindi goditelo quando ci andrai!! Mi sarebbe piaciuto scambiare gli indirizzi msn, ma io non ce l’ho! Sorry…-_-‘ spero che il capitolo ti sia piaciuto!

sakura 93: grazie per la recensione. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!

evans lily: grazie anche a te per la recensione. In effetti ho sempre paura di fare i capitoli troppo sdolcinati, ma poi penso a quello che succederà dopo e non mi preoccupo. Poi capirete. Comunque, se esagero, dimmelo, ok?

sakura182blast: wow, la tua recensione è proprio carina e gentile! Grazie!^_^ io veramente sto studiando medicina, ma ho un particolare interesse per il giappone perché trovo che sia una cultura meravigliosamente diversa dalla nostra. Basti pensare alla tradizione dell’hanami. Qualcosa di così armonioso e tranquillo da noi non si potrebbe fare. Comunque, spero che il capitolo ti sia piaciuto, anche se non è successo molto!

sakuretta 94: grazie per la recensione, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo. Per adesso non succederà molto, ma presto arriveremo a una svolta nella storia!

 

 

A presto

kia85

 

 

 

 

  

 

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Capitolo 5
*** Jealousy ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 4: “Jealousy”

 

Finalmente arrivò il giorno della partita di basket della squadra di Syaoran: la partita si sarebbe svolta nel campo all’aperto della scuola media. Gli avversari provenivano da una cittadina vicino Tomoeda. Quella mattina Sakura aveva notato che Syaoran sembrava piuttosto nervoso, ma era comprensibile considerato che era la sua prima partita. Perciò, per tranquillizzarlo, Sakura, dopo aver indossato l’uniforme delle ragazze pon-pon, lo portò con sé  in un posto appartato.

“Che succede, Sakura?”

Sakura, mentre lo conduceva per mano su un lato della scuola, si voltò verso di lui: “Vieni con me!”

“Ma se il coach non mi trova, non mi farà giocare!”

“Tranquillo, sarò breve!”

Finalmente, Sakura si fermò e gli sorrise.

“Cosa devi dirmi?”

“Ecco…io voglio solo…- iniziò lei, con un lieve tremore nella voce-…augurarti in bocca al lupo per oggi! Sento che andrà tutto bene e che tu, in campo, sarai fantastico!”

Syaoran le sorrise dolcemente: “Grazie!”

Di fronte a quel sorriso, il cuore di Sakura fece una piacevole capriola all’indietro.

Poi, tutto ad un tratto, Sakura arrossì e chinò il capo: “Volevo anche darti una…cosa!”

“Cosa?” chiese Syaoran, curioso.

Sakura era emozionata, non aveva mai preso l’iniziativa: era sempre stato lui a farlo, ma ora sentiva che anche lei poteva farcela. Gli avrebbe fatto sicuramente piacere.

Così Sakura inspirò profondamente e, tornando a guardarlo negli occhi, lo baciò all’improvviso.

In effetti, Syaoran non se lo aspettava, ma, grazie a Sakura e al suo bacio così dolce, sentì la tensione abbandonarlo lentamente e una forte determinazione impossessarsi di lui.

“Ehm…Questo era quello che volevo darti!” esclamò Sakura, allontanandosi da lui dopo qualche attimo.

“Grazie! Sei stata molto gentile. Sono sicuro che mi porterà fortuna!”

Sakura rise, le gote ancora leggermente arrossate.

“A proposito…-continuò Syaoran, osservandola con particolare attenzione- …anch’io volevo dirti una cosa!”

“Cioè?”

“Sei davvero molto carina con questa uniforme!”

Per quelle parole Sakura percepì un fuoco divampare improvvisamente sul viso; eppure si sentì anche molto felice per quel complimento. E, notando il suo imbarazzo, Syaoran sorrise fra sé.

Ma, improvvisamente, qualcosa attirò l’attenzione di entrambi, qualcosa che solo chi possiede poteri magici può percepire.

“Questa presenza…” cominciò a dire Syaoran, pensieroso.

“E’ una presenza magica!- disse Sakura, guardandosi intorno, ma rimanendo accanto a Syaoran- Però…è strana…”

Syaoran le afferrò una mano e la tenne vicino a sé: “Sì, è molto familiare.”

“Ma, anche se sono già arrivati papà, Yukito e Kero-chan, questa aura non appartiene a nessuno di loro!”

“Hai ragione. Comunque, non credo che ci sia da preoccuparsi.- le disse Syaoran con tranquillità- È una forza molto debole.”

“Però mi piacerebbe sapere a chi appartiene!”

 Syaoran distolse il suo sguardo da quello di Sakura e guardò un punto qualsiasi in mezzo agli alberi: “Già…”

Sakura gli rivolse uno sguardo preoccupato e Syaoran, accorgendosene, le sorrise dolcemente.

“Ora devo proprio andare! Ci vediamo più tardi!”

Sakura gli sfiorò la guancia con le sue labbra: “Sì!”

Syaoran fece per andarsene, ma, dopo un paio di passi, si voltò nuovamente verso di lei: “Ah, dimenticavo! Seguirò la tua esibizione con molta attenzione!”

E, facendole l’occhiolino, se ne andò: Sakura arrossì, portandosi una mano sulle labbra, ma sorrise, mentre lo guardava andar via. Era stato molto emozionante prendere l’iniziativa e lui sembrava aver gradito il suo gesto. Chissà, forse Sakura avrebbe dovuto farlo più spesso, non solo per tranquillizzare Syaoran…

“Sakura! Finalmente ti ho trovata!” esclamò Chiharu, che l’aveva appena raggiunta preoccupata.

Sentendo la voce della ragazza, Sakura, che era nel bel mezzo di una profonda riflessione, sussultò: “Chiharu!”

“Ti ho cercata dappertutto! Tra pochi minuti ci sarà la nostra esibizione!”

“Sì, scusa! Possiamo andare!” disse Sakura, incamminandosi insieme a lei verso il campo di basket.

“Poco fa ho visto Li che si allontanava da qui. Cosa stavate facendo?”

Sakura arrossì violentemente, presa alla sprovvista.

“Ah, ecco…io…noi…ehm…” balbettò Sakura.

Chiharu le sorrise: “Tranquilla…non devi dirmelo per forza! Però, lascia che ti dica che sono tanto felice per te!”

“Grazie, Chiharu!”

*****

Sugli spalti c’era moltissima gente. Sakura riuscì a intravedere Tomoyo, Yukito, Touya e suo padre, che la salutarono. Kero-chan si trovava nello zainetto che teneva in mano Yukito e Tomoyo era già pronta a riprendere con la videocamera l’esibizione di Sakura.

Non appena le due squadre di basket raggiunsero le rispettiva panchine, ebbe inizio la performance delle ragazze pon-pon. Tutti i compagni di squadra di Syaoran erano seduti sulla panchina oppure per terra. Lui, invece, aveva preferito restare dietro di loro, in piedi, per osservare Sakura, che diede il meglio di sé nelle evoluzioni atletiche. Syaoran rimase affascinato dall’ esibizione della sua meravigliosa ragazza, che emanava grazia ed eleganza ad ogni movimento.

“Però!- esclamò Hirohito Jima, uno dei compagni di Syaoran- Avete visto quant’è brava Kinomoto?”

“Solo brava?!- intervenne Tsutomo Hata- E’ tremendamente carina!”

Il suo intervento riscontrò parecchie approvazioni tra i ragazzi della squadra e questo diede particolarmente fastidio a Syaoran. Era la prima volta che provava gelosia nei confronti di Sakura da quando stavano insieme.

“Chissà se ha il ragazzo…” continuò Tsutomo.

“Ehi!- esclamò Hirohito, voltandosi verso Syaoran- Li, tu dovresti saperlo!”

Syaoran fece finta di non aver ascoltato: “Scusa?”

“Tu e Kinomoto siete molto amici. Non sai se è già impegnata con qualcuno?”

“Sì!”

“Sì cosa?”

“Sì, lo so e sì, è già impegnata!” rispose Syaoran, con acidità.

La risposta lasciò tutti i ragazzi interessati alquanto delusi.

“Ah…e con chi?”

A quella domanda, Syaoran rivolse un’occhiata raggelante all’intera squadra: “Con il sottoscritto!”

Seguì un silenzio di tomba, causato dall’improvviso turbamento dei ragazzi per lo sguardo e la risposta di Syaoran.

Poi, recuperando un po’ di coraggio, Hirohito gli chiese: “Davvero?”

“Sì, davvero! Qualche problema?”

“Oh…no, assolutamente no!” si affrettò a rispondere Hirohito.

“Noi non lo sapevamo!” aggiunse Tsutomo.

“Però…state molto bene insieme!”

Syaoran accennò un sorriso: “Grazie!”

Non appena l’esibizione delle ragazze pon-pon terminò, Sakura corse da Syaoran: era un po’ arrossata sul viso e respirava con un lieve affanno.

“Allora, cosa ne pensi? Ti è piaciuto?” gli chiese Sakura, sorridendo ansiosa.

“Certo, sei stata bravissima!”

“Sì, è vero!” intervenne Tsutomo, accanto a Syaoran.

Sakura, sorpresa, guardò Tsutomo e gli sorrise di gratitudine.

“Grazie, sei gentile!”

Tsutomo arrossì, imbarazzato, mentre Syaoran sbuffò, infastidito.

Sakura se ne accorse e gli prese una mano, guardandolo dolcemente. Po si avvicinò al suo orecchio per sussurrargli qualcosa.

“Fatti valere, Syaoran!”

Syaoran arrossì, ma le parole di Sakura aumentarono la sua determinazione a vincere.

“Sì!”

Il coach, ovvero il professor Terada, chiamò subito tutta la squadra attorno a sé; così Sakura lasciò andare Syaoran, il quale raggiunse tutti i suoi compagni.

Dal bordo campo Sakura vide il coach dare gli ultimi consigli ai suoi giocatori; dopodiché tutta la squadra entrò in campo. Syaoran avrebbe dovuto cercare di prendere la palla al fischio di inizio. Il suo avversario era leggermente più alto di lui, però Syaoran poteva batterlo: aveva studiato le arti marziali ed era sicuramente il ragazzo più atletico di tutta la scuola.

Non appena l’arbitro fischiò l’inizio della partita, Syaoran saltò più in alto del suo avversario, recuperò la palla e la passò ai suoi compagni. La squadra Tomoeda segnò subito i primi due punti e Sakura esultò. Rivolse poi lo sguardo sugli spalti per assicurarsi che Tomoyo riprendesse la partita con la videocamera e Touya scattasse delle belle fotografie. Tomoyo le sorrise, mentre Touya le rivolse una smorfia infantile.

“Ma perché devo fare proprio io le foto a quel moccioso?” esclamò Touya, scocciato.

“Perché sei bravo a fare le fotografie e perché Sakura te l’ha chiesto molto gentilmente. E tu non puoi dire di no a tua sorella!” rispose Yukito, sorridendogli.

“Non è vero!- ribattè Touya-  E comunque, potrei sempre scattare delle foto in cui il ragazzino appare solo dalla spalla in giù, oppure solo con un braccio o una gamba!”

“Non lo faresti mai, Touya. Altrimenti Sakura si arrabbierebbe seriamente con te!”

“Già! – sbuffò Touya- E chi sopporta il mostriciattolo quando si arrabbia!”

Nel frattempo la squadra Tomoeda aveva segnato altri 2 punti. Gli avversari partirono al contrattacco  e trovarono una rapida e attenta difesa che li bloccò. Un giocatore provò comunque un tiro, mirando al canestro, ma venne intercettato prontamente da Syaoran, il quale ripartì rapidamente verso l’area avversaria.

“Vai, Syaoran!” lo incitò Sakura, elettrizzata.

Ma non era stata l’unica a incitarlo; qualcun altro aveva gridato: “Forza, Li!”

Sakura si guardò intorno e vide una ragazzina dai lunghi capelli neri, che stava tifando per Syaoran, tutta eccitata. Non era mai successo, eppure Sakura stava provando un fastidio intenso per quella ragazza, che accortasi del suo sguardo, le sorrise. Sakura la ignorò e si voltò appena in tempo per vedere Syaoran superare l’ultimo avversario e segnare due punti con un canestro eccezionale.

A metà del primo tempo il punteggio era di 9 a 5 per i padroni di casa, che stavano attaccando ancora una volta con Syaoran. Palleggiando abilmente, Syaoran raggiunse l’area avversaria e nella zona dei tiri liberi saltò in alto, provando a segnare. Ma un giocatore avversario, nel tentativo di fermarlo, lo spinse e Syaoran cadde, sbattendo con un ginocchio per terra. L’arbitro fischiò un fallo.

Preoccupata, Sakura si mosse in avanti: “Syaoran!”

Ma il professor Terada la bloccò.

“Kinomoto, non puoi entrare in campo!”

“Ma…Syaoran…”

Fortunatamente Syaoran tornò in piedi praticamente subito e Sakura si tranquillizzò un po’.

“Li, tutto a posto?” gli chiese il professor Terada.

Syaoran fece segno  con la mano che stava bene; perciò fu lui a tirare i due tiri liberi assegnati alla sua squadra, ottenendo altri due punti.

“Kinomoto!” la chiamò il professor Terada.

“Sì?!”

“Sta per finire il primo tempo. Ti dispiacerebbe andare a prendere un po’ di ghiaccio per Li?”

Sakura sorrise: “Vado subito!”

L’idea di fare qualcosa di utile per Syaoran la rendeva estremamente felice e le faceva provare una dolcissima sensazione.

Perciò Sakura corse verso l’interno della scuola. Ma, poco dopo essersi allontanata dal campo, Sakura andò a sbattere contro qualcuno che era appena sbucato da dietro un albero. Questo qualcuno era una donna e Sakura finì proprio tra le sue braccia.

“Mi scusi!” esclamò Sakura, guardando la donna in viso.

Era una donna alta, molto bella e giovane; aveva dei capelli castani lunghi fino alle spalle, che risplendevano grazie ai raggi del sole e occhi marroni, molto scuri.

“Non ti preoccupare!” le disse la donna dolcemente.

Osservandola meglio, Sakura avvertì qualcosa di familiare. Attorno a quella donna percepì un’aura magica molto simile a quella che aveva percepito prima della partita insieme a Syaoran.

“Tu stai bene?” le chiese la donna.

“Oh, sì, grazie!”

La donna sorrise: “Posso chiederti dove andavi così di fretta?”

“A prendere un po’ di ghiaccio e qualcosa da bere per un ragazzo che si è fatto male durante la partita di basket!”

“E questo ragazzo è il tuo ragazzo?” chiese la donna, con un sorriso malizioso.

Sakura arrossì: “Beh…sì…”

“Allora, è molto fortunato ad avere te!” commentò la donna, divertita.

“Lo spero…” balbettò Sakura, sempre più in imbarazzo.

“Come si chiama il tuo ragazzo?”

“Li Syaoran!”

“Syaoran…- ripetè la donna, pensierosa-…e il tuo nome? Qual’ è?”

“Kinomoto Sakura!”

“Avete dei bellissimi nomi!”

“Grazie!”

“Corri, adesso! Non ti voglio trattenere ancora!” le suggerì la donna.

“Sì, arrivederci!- la salutò Sakura con un inchino- E mi scusi ancora!”

“Ciao!”

Sakura corse subito dentro la scuola e recuperò rapidamente una borsa con il ghiaccio e una bottiglietta d’acqua fresca. Sicuramente a Syaoran avrebbe fatto piacere e lui l’avrebbe ringraziata con uno dei suoi sorrisi che le trasmettevano sempre tanta felicità.

Raggiante ed elettrizzata, Sakura tornò in un baleno a bordo campo. Ma qualcosa la fece bloccare all’ improvviso: il primo tempo era finito, la squadra Tomoeda si stava riprendendo sulla panchina e l’odiosa ragazzina che prima aveva incitato Syaoran stava distribuendo a tutti delle bibite freschissime. Ne aveva data una anche a Syaoran e si era addirittura fermata a parlare con lui.

Sakura provò di nuovo quella fastidiosa sensazione di disagio che le aveva provocato prima quella ragazza.

“Sakura!”

Sakura sbattè le palpebre: si era incantata e Syaoran, chiamandola, l’aveva riportata alla realtà. Che cosa era quella sensazione di disagio? Perché non l’aveva mai provata prima d’allora?

Syaoran la fissava, preoccupato per quella sua espressione sofferente.

“Sakura, che succede?” le chiese lui.

Finalmente Sakura si decise ad avvicinarsi e lanciò un eloquente sguardo alla ragazza accanto a Syaoran.

La ragazza, imbarazzata, sorrise e si alzò: “Ehm…ci si vede, Li!”

Non appena la ragazza se ne andò, Sakura fissò Syaoran: “Cosa significa quel ‘ci si vede, Li’?”

“Non ne ho idea e, sinceramente, non mi importa!” rispose Syaoran, tranquillamente.

Sakura si sedette accanto a lui, stringendo tra le mani la borsa del ghiaccio e la bottiglia d’acqua.

Syaoran intuì ciò che stava provando Sakura e la guardò, sorridendo.

“Quella è per me?” chiese Syaoran, indicando la bottiglia d’acqua.

“Hai già l’altra bibita. Non ti basta?” esclamò lei, con acidità.

Syaoran posò la bibita per terra e tornò a guardare Sakura: “A dire il vero, preferisco la tua!”

Sakura si voltò verso di lui, non più imbronciata.

“Perché?!”

“Perché l’hai presa con tanto amore solo per me! Sei stata molto premurosa, Sakura!”

Sakura sentì tornare in lei la felicità e consegnò a Syaoran la bottiglia d’acqua: “Tieni!”

“Grazie!” esclamò lui, rivolgendole un sorriso.

Il sorriso di Syaoran le fece dimenticare completamente ciò che aveva provato pochi istanti prima.

Accorgendosi, poi, di qualcosa di ghiacciato tra le mani e sulle gambe, Sakura scattò in piedi.

“Che ti prende?” chiese Syaoran.

“Ho preso anche un po’ di ghiaccio per la tua botta!” rispose Sakura, inginocchiandosi davanti a lui.

“Ma io sto bene!”

“Non importa! Un po’ di ghiaccio non ti farà male!”

Così dicendo, Sakura appoggiò la borsa del ghiaccio sul ginocchio destro di Syaoran, che sussultò lievemente.

“E’ freddo!” commentò Syaoran.

Sakura rise: “Forse perché è ghiaccio!”

Syaoran la guardò ridere e provò una bellissima sensazione: lei che si prendeva cura di lui era una situazione che sapeva di amore e di dolcezza…

“Sai, mi sono preoccupata quando ti ho visto cadere! È stata proprio una brutta caduta!” disse Sakura.

“Scusami!” esclamò Syaoran, chinando il capo.

Sakura alzò lo sguardo e appoggiò una mano sul suo viso: “Syaoran, ma non è stata certo colpa tua! È tutta colpa di quel ragazzo che ti ha spinto per terra. Se potessi, gli lancerei contro la carta del vento per fargli fare un bel volo e poi potrei farlo cadere a terra come è successo a te! Occhio per occhio…”

“…dente per dente, sì! Però, Sakura…- disse Syaoran, coprendo le mani della ragazza con le sue-…a me vien voglia di ringraziarlo!”

“Per quale motivo?”

“Perché quello che mi stai facendo provare in questo momento, mentre ti stai prendendo cura di me con così tanto affetto, è qualcosa di unico e dolcissimo che mi fa sentire felice!”

Sakura arrossì, ma sorrise, chinando il capo.

Quando fu il momento di ricominciare la partita, il coach Terada si avvicinò a Syaoran, che scattò in piedi.

“Te la senti di giocare?” gli chiese il coach.

“Sì!”

Sakura si alzò in piedi e, leggermente preoccupata, gli chiese: “Sei sicuro di farcela?”

“Sì, non ti preoccupare!”

“Prova a saltare!” ordinò Sakura.

Syaoran la guardò perplesso: “Cosa?”

“Vediamo se il tuo ginocchio sta bene!”

Il coach Terada soffocò una risatina, mentre Syaoran, rassegnato, fece un paio di salti. Sakura scrutò attentamente il suo viso per cogliere la minima smorfia di dolore, ma sembrava che Syaoran stesse davvero bene, perciò si tranquillizzò.

“Contenta?”

Sakura sorrise: “Sì, grazie! Puoi riprendere la partita!”

“Grazie, coach!” scherzò Syaoran.

*****

La squadra Tomoeda vinse la partita per 36 a 30. Sakura era felicissima: Syaoran aveva segnato molti punti ed era diventato davvero bravissimo. Voleva essere la prima a fargli i complimenti, ma entrambe le squadre si trovavano negli spogliatoi a fare la doccia e cambiarsi.

Sakura, perciò, decise che avrebbe aspettato Syaoran fuori dagli spogliatoi. Così si avviò allegramente verso la sua destinazione. La partita successiva sarebbe stata a settembre: avrebbero sicuramente vinto di nuovo perché con loro c’era…

“Syaoran…”

Sakura aveva solo sussurrato il suo nome, incredula. Era ancora distante qualche metro dagli spogliatoi, ma era riuscita a intravedere il suo Syaoran insieme alla ragazza di prima, quella che gli aveva offerto una bibita al primo intervallo. Sembrava che stessero solo parlando, ma a Sakura non importava più di tanto. In quel preciso momento sentì una incredibile rabbia esplodere dentro di lei. Riuscì, tuttavia, a controllarsi e a ragionare con calma: in fondo, stavano solo parlando.

Ma i due cominciarono ad allontanarsi insieme. Sakura inspirò profondamente e li seguì, facendo attenzione a non farsi scoprire da Syaoran, che ogni tanto si voltava indietro, come se sapesse che lei li stava seguendo.

Syaoran e la ragazza si fermarono vicino a un gruppo d’alberi e ripresero a parlare. Sakura moriva di curiosità: cosa si stavano dicendo?

A un tratto le venne un’idea e prese il suo magico ciondolo.

“Chiave che possiedi la forza della stella, mostrami la tua vera natura! È Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

Sakura aveva recitato la formula a bassa voce, ma il suo scettro rosa era comparso davanti a lei; perciò lo afferrò.

“Jump! Salto!”

Grazie alla carta del salto, Sakura riuscì a saltare sui rami degli alberi e, con agilità, raggiunse quello più vicino a Syaoran e alla ragazza: si trovava praticamente sopra di loro.

“Allora, cosa volevi dirmi?” chiese Syaoran.

La ragazza divenne, all’improvviso, tutta rossa e si guardò le mani, imbarazzata.

“Ecco…volevo dirti che…trovo che tu sia un ragazzo fantastico, Li. Sei veramente gentile e molto carino…”

“Grazie!” disse Syaoran, senza batter ciglio.

Sakura rimase molto colpita dalla freddezza con cui Syaoran aveva accolto quelle parole. Eppure, quando era stata lei a rivolgergli le stesse parole il giorno del White day, Syaoran era diventato rosso come un peperone.

Anche la ragazza rimase molto impressionata dalla sua reazione.

“Ed è per questo che…tu…tu mi piaci, Li!”

Sakura si coprì la bocca con una mano prima che potesse dire, o meglio, urlare qualunque cosa le dettasse la sua parte irrazionale: una parte di se stessa che Sakura stava scoprendo solo ultimamente, da quando lei e Syaoran stavano insieme. Era ciò che le faceva provare tristezza quando non poteva vedere Syaoran, paura all’idea di poterlo perdere e rabbia se qualche ragazzina come quella avesse mostrato troppo apprezzamento per Syaoran.

Syaoran, con la solita freddezza, sospirò: “Ascoltami, Iwo…”

“Chiamami Haiko!” disse la ragazza, più rossa che mai.

“No, non posso!”

“Perché?” domandò lei, turbata dalla risposta di Syaoran.

Syaoran sorrise, come se gli fosse venuto in mente un pensiero felice: “Non posso perché chiamo per nome solo le persone più importanti per me!”

Haiko sembrava, a questo punto, rassegnata a un rifiuto: “Cioè?”

“Le mie sorelle e…Sakura!”

“Intendi Kinomoto?”

Syaoran annuì e Sakura venne travolta da un’improvvisa ondata di sollievo: dopo quel sentimento di astio per Haiko, ora in lei ritornò la pace. Come aveva potuto dubitare della fedeltà e dei sentimenti di Syaoran?

“Allora, è vero che state insieme!”

“Sì. Sakura è la persona più importante della mia vita e io ne sono davvero innamorato!”

Il rimorso di Sakura era durato ben poco e fu sostituito dalle parole di Syaoran, così dolci e sincere. Sakura sorrise e sentì gli occhi riempirsi di lacrime.

“Beh…allora, scusa per il disturbo!”

Syaoran sapeva cosa si provava a non essere ricambiati: glielo aveva mostrato Sakura, quando era ancora innamorata di Yukito. E anche lui, conscio di questa situazione, pensava che avrebbe provato lo stesso se si fosse dichiarato. Invece, per fortuna, era andato tutto per il meglio…

“Mi dispiace, Iwo! Sono sicuro che troverai qualcuno meglio di me!”

Haiko gli sorrise, lo ringraziò con un inchino e se ne andò.

Syaoran sospirò: era la prima volta che gli capitava di dover rifiutare qualcuno e non era una bella sensazione. In fondo, con un semplice no si causava in quella persona una terribile sofferenza.

Sakura intuì a cosa stava pensando Syaoran e si sporse in avanti per guardarlo meglio. Appoggiò un piede su un ramo più in basso, ma questo non resse il peso e si spezzò, lasciandola cadere.

“Aaahhh!”

Prima che Syaoran potesse rivolgere lo sguardo verso l’alto, venne atterrato da qualcosa, o meglio, qualcuno che conosceva molto bene!

“Sakura!”

Sakura arrossì e rise imbarazzata: “Ciao, Syaoran!”

“Che cosa facevi là sopra?” chiese lui, che però non sembrava molto sorpreso.

“Io? Ehm…ecco…a dire il vero…niente!” rispose lei, sempre più a disagio.

“E come ci sei arrivata?”

Sakura piegò una gamba, indicando la scarpa dotata di un temporaneo paio di alette.

“La carta del salto!”

“Esatto!” esclamò Sakura, guardando negli occhi Syaoran, sdraiato sotto di lei.

Syaoran la fissò più seriamente.

“Lo so che mi ha seguito. Ho avvertito la tua forza magica. Ma mi spieghi per quale motivo?”

Sakura chinò il capo e si appoggiò con una guancia al petto di Syaoran, il cui cuore mancò un battito.

“Ero venuta ad aspettarti fuori dagli spogliatoi perché volevo essere la prima a farti i complimenti per la partita. Però, poi, ti ho visto con quella ragazza e ho provato rabbia mista a una tristezza che mi ha fatto provare una stretta dolorosa al cuore. E, quasi senza riflettere, vi ho seguiti. Dopodiché ho usato la carta del salto e sono arrivata in cima a questo albero, per poter sentire quello che vi stavate dicendo.”

Sakura riuscì a sentire i battiti del cuore di Syaoran aumentare a ogni sua parola.

“Scusami, ti prego, Syaoran! Non volevo farti arrabbiare!”

“Non sono arrabbiato!”

Sakura sollevò il viso per guardarlo negli occhi: “No?”

“No, anzi, mi ha fatto piacere che tu sia stata gelosa!”

“Allora…questa è la gelosia…”

“Sì!”

“Non è una bella sensazione!”

“Infatti non bisogna essere troppo gelosi, altrimenti il rapporto potrebbe rovinarsi!- disse Syaoran, accarezzandole una guancia e accorgendosi che questa era umida- Sakura, ma tu…hai pianto?” 

“Io? No…non proprio. Mi sono solo commossa per quello che hai detto!”

“E cosa avrei detto?” chiese Syaoran, divertito.

“Lo sai benissimo!”

“Rinfrescami un po’ la memoria!”

Sakura abbassò lo sguardo timidamente e arrossì: “Hai detto che io sono la persona più importante della tua vita e che…”

“Sono davvero innamorato di te!”

“E’ vero?” domandò lei, tornando a guardarlo negli occhi.

Syaoran sorrise e le prese il viso con entrambe le mani: “E’ verissimo!”

Così dicendo, Syaoran la attirò a sé e la baciò. Sakura era incredibile: qualunque cosa facesse era impossibile arrabbiarsi con lei.

Ma davvero si poteva voler bene a una persona in quel modo? Syaoran, che desiderava averla sempre accanto a sé, sentire la sua voce, la sua risata, abbracciarla, baciarla, ne era più che convinto ora che aveva imparato ad amare proprio grazie alla sua Sakura.

“Sakura?! Cinesino?!”

Udendo la voce di Kero-chan, Sakura e Syaoran si allontanarono immediatamente e guardarono chi li aveva interrotti. Kero-chan se ne stava appollaiato sulla spalla di Tomoyo, che, tutta divertita, li stava riprendendo con la sua inseparabile  videocamera.

“Tomoyo!” esclamò Sakura, balzando in piedi, imbarazzata e rossissima in viso.

“Ciao!” disse lei, salutandola con la mano e con un gran sorriso.

“Ma…ma…ma…che stavi facendo?” domandò Sakura, mentre Syaoran si alzava.

“Oh…Sakura! Eravate così carini mentre parlavate che non ho resistito!” rispose Tomoyo, gli occhi brillanti per la gioia.

“Ma poi…noi…noi…ci siamo ba…”

“Suvvia, Sakura, come facevo a sapere che lui ti avrebbe baciata?” continuò Tomoyo, con malizia.

Syaoran sorrise, divertito, mentre Sakura sospirò, rassegnata a quella passione smisurata della sua migliore amica.

“Ah, li avete trovati!”

I quattro vennero raggiunti, in quel momento, da Yukito, Fujitaka e Touya; quest’ultimo lanciò uno sguardo omicida a Syaoran, il quale aggrottò la fronte, infastidito.

“Ragazzino, cosa stavi facendo qui con mia sorella?” ruggì Touya, minaccioso.

Syaoran non disse niente, ma continuò a rivolgergli quello sguardo rabbuiato.

“Touya!- intervenne Sakura, preoccupata per la tensione creata da suo fratello-Non stavamo facendo niente di male!”

“Sak…”

“Basta così, Touya!- lo interruppe Yukito- E’ tutto a posto, dai, non preoccuparti!”

“Ma quello lì era…”

“Su, su, aiutami a preparare il pic-nic!”

Yukito riuscì ad allontanarsi con Touya e Sakura emise un sospirò di sollievo, mentre Syaoran tornò un po’ più sereno.

Fujitaka sorrise: “Non preoccupatevi per Touya! Anche se si comporta così, lui sa benissimo che Li è un bravo ragazzo!”

Sia Fujitaka che Sakura guardarono Syaoran, il quale arrossì lievemente.

“Allora, che ne dite di un bel pic-nic? Stamattina Touya e Yukito hanno preparato moltissime cosa da mangiare!”

“E’ un’ottima idea!” commentò Tomoyo, che, nel frattempo, aveva preso in braccio Kero-chan.

Sakura prese per mano Syaoran e gli sorrise dolcemente: “Andiamo, Syaoran?”

“Sì!”

*****

Il pic-nic fu molto divertente per tutti, un po’ meno per Touya e Syaoran: infatti il primo non smise un attimo di tenere sotto controllo il ragazzino accanto alla sua sorellina; e il secondo cercò sempre di fare attenzione a non compiere qualche gesto che lo avrebbe fatto sbranare da parte del fratello della sua ragazza.

Dunque il pomeriggio trascorse rapidamente e Sakura, per tutte le emozioni piacevoli, ma anche sgradevoli provate in quella giornata, si sentì molto stanca e si addormentò, con il capo appoggiato sulle gambe di Syaoran, il quale la guardò, sorridendo.

Il sole non stava ancora tramontando quando Yukito, Touya e Fujitaka decisero di tornare a casa.

“Ma…come facciamo con il mostriciattolo?” chiese Touya, indicando la sorella.

“Lasciala dormire ancora un po’.- rispose il padre, serenamente- Li, ti dispiacerebbe accompagnarla a casa quando si sveglia?”

Syaoran scosse il capo: “Non si preoccupi, ci penso io!”

“Seh…come sempre…” mormorò fra sé Touya.

“Grazie, Li!” disse Fujitaka con un sorriso.

Dopo aver salutato, Fujitaka, Yukito e Touya se ne andarono e, vedendoli allontanarsi, Tomoyo ridacchiò.

“Perché stai ridendo?” chiese Syaoran, curioso.

Tomoyo ripose un addormentato Kero-chan nello zainetto di Sakura, dopodiché tornò a sedersi di fronte a Syaoran.

“Stavo solo immaginando quale sarebbe stata la reazione di Touya se vi avesse visti come vi abbiamo visti io e Kero-chan qualche oretta fa!”

Syaoran impallidì improvvisamente: non voleva neanche prendere in considerazione quella terrificante ipotesi. E, sapere che ora c’era un video in giro di quel particolare momento, avrebbe potuto fargli perdere qualche notte di sonno.

“Già, ehm…Daidoji, a questo proposito…avrei un favore da chiederti!”

“Cioè?” gli chiese Tomoyo, sorridendo.

“Ehm…quel video di prima…ecco, dovresti…evitare di farlo vedere a…ehm…occhi indiscreti!”

Tomoyo ridacchiò: “Ma certo! Lo terrò nella mia cassaforte con tutti i video su Sakura!”

“Bene, grazie!”

“Non c’è di che!”

Syaoran abbassò il capo per guardare Sakura, che dormiva beatamente sulle sue gambe, mentre Tomoyo si guardò in giro, leggermente ansiosa.

“Ehm…scusa, Li, mi sono ricordata di una cosa che devo assolutamente fare!”

“Oh, d’accordo!”

“Ci vediamo domani! Ciao! E saluta Sakura da parte mia!”

”Sì, ciao!”

Syaoran la guardò allontanarsi, pensando che la ragazza gli era sembrata leggermente nervosa. E lui, che non l’aveva mai vista nervosa prima d’allora, si chiese che cosa potesse mai renderla così agitata.

Sakura, in quel momento, si mosse nel sonno e Syaoran riportò il suo sguardo: sembrava quasi che lei avesse voluto richiamare la sua attenzione.

Sakura era straordinariamente bella, così innocente, così pura, così preziosa per lui, che non aveva occhi per nessun’altra. Era incredibile il modo in cui Sakura attirava su di sé tutti i pensieri di Syaoran in ogni momento della giornata.

Syaoran le accarezzò delicatamente i capelli e con una mano le scostò una ciocca dalla fronte: anche il suo sguardo era costantemente attratto da lei, come se lei fosse diventata per lui una specie di calamita.

Nessun’altra avrebbe potuto contare di più per lui, perché nessun’altra era come Sakura, così speciale, così dolce, così divertente.

Qualche ora prima Syaoran aveva detto a Iwo che lui era innamorato di Sakura…quindi lui la amava?

Sakura si mosse nuovamente, stringendosi di più a Syaoran; perciò lui sorrise e le baciò la fronte.

Sì, la amava tantissimo.

 

 

Ah, la gelosia ha colpito anche Sakura finalmente!! Beh, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Il prossimo si intitola “Something new on the horizon”. Volevo chiarire una cosa: i personaggi non avranno 12 anni per tutta la storia, infatti tra 2/3 capitoli finirà la prima parte della storia e poi comincerà una parte  in cui saranno più grandicelli!

Ringraziamenti…

Evans lily: già, può darsi che sia per quello che dici tu che syaoran è sempre così brusco con tutti, tranne che con la sua sakura!!^_^ il capitolo ti è piaciuto?

sakura182blast: beh, anche syaoran avrà avuto un padre, ma purtroppo sarà morto; peccato che le clamp non ci dicano di più su di lui! Beh, che ne pensi del capitolo? Piaciuta la gelosia fra i due piccioncini?

sakura bethovina: ah, questi computer, anche il mio ogni tanto fa i capricci e io non lo sopporto più! Comunque spero che il capitolo ti sia piaciuto!!^_^

la princ:grazie mille per la recensione! Sei stata molto gentile. Anch’io adoro syaoran, come si fa a non adorare questo personaggio?

sakura93: grazie per la recensione. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

 

A presto

Kia85

 

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Capitolo 6
*** Something new on the horizon ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 5: “Something new on the horizon”

 

Il giorno seguente Sakura arrivò a scuola molto presto, in quanto era la responsabile della classe. Portò a termine tutti i suoi compiti in breve tempo e si sedette sul proprio banco, dondolando le gambe e guardando, con aria sognante, fuori dalla finestra. Ripensò al giorno precedente: era stato molto divertente. Syaoran aveva vinto con la sua squadra la partita di basket e le aveva detto di essere sinceramente innamorato di lei. Ancora non riusciva a crederci, ma…

Improvvisamente, Sakura si portò una mano sulla bocca: lei non gli aveva detto niente! E invece lei avrebbe tanto voluto dirgli che anche lei lo amava. Quello che provavano l’uno per l’altra non era una semplice cotta adolescenziale: era qualcosa di molto più profondo, di vero e importante. Syaoran era una bellissima persona di cui, ormai, lei non poteva più fare a meno.

Sakura sorrise a se stessa: la prossima volta che sarebbero stati da soli, glielo avrebbe detto.

Come se qualcuno le avesse letto nel pensiero, il primo ad arrivare in classe fu proprio Syaoran.

“Buongiorno!” la salutò lui.

Non appena lo vide, Sakura divenne luminosa in viso: “Buongiorno, Syaoran!”

Syaoran sembrava leggermente assonnato e Sakura lo seguì con lo sguardo, mentre lui sistemava la cartella.

“Hai dormito bene?” gli chiese preoccupata Sakura.

“Ah, sì…sì, grazie!” disse Syaoran, accennando un sorriso.

Sakura, ancora seduta sul banco, girò su se stessa per poterlo guardare meglio. La situazione sembrava ottima: lei, lui, da soli, in classe…

“Syao…”

“Ieri è arrivata mia sorella!” disse, all’improvviso, Syaoran, sbuffando.

“Davvero?”  esclamò Sakura, sorpresa.

“Sì, ieri sera si è presentata a casa mia, senza neanche avermi avvisato!”

“Ti ha detto perché è venuta così improvvisamente?”

Syaoran sospirò: “Mia madre era preoccupata per me e così ha mandato lei a controllare che stessi bene, visto che le altre mie sorelle avevano importanti impegni universitari!”

“Ti dispiace che sia venuta?” chiese Sakura, accarezzandogli il capo.

“No, però…sento che c’è qualcos’altro!”

Sakura sorrise e gli prese entrambe le mani: “Dai, Syaoran! Rilassati. La tua famiglia si preoccupa solo per te. Puoi biasimarli?”

“No, certo!”

“Bene, allora stai tranquillo!”

Syaoran, guardandola, dopo un momento di riflessione, le sorrise: “D’accordo!”

“Sai, mi piacerebbe conoscere la sorella maggiore del mio Syaoran!” commentò Sakura, mentre cominciavano ad arrivare i loro compagni di classe.

Syaoran arrossì lievemente: “ Vedrò cosa posso fare!”

“Fantastico!- esclamò Sakura, scendendo con un balzo per terra- Però devi avvertirmi prima, così avrò il tempo di prepararmi. Voglio fare bella impressione. Non ho mai conosciuto nessuno della tua famiglia!”

“”Ma, tu piaci a tutti già così!”

“Non importa. Devi promettermi che mi dirai quando potrò conoscere tua sorella!”

E così dicendo, Sakura gli porse il suo dito mignolo destro. Syaoran guardò prima lo sguardo determinato di Sakura e poi il suo dito sottile. Infine sospirò e agganciò il dito di Sakura con il suo mignolo.

“Prometto!”

“Bene! L’hai promesso, Syaoran! Ricorda che fino ad adesso abbiamo sempre mantenuto le nostre promesse, quindi guai a te se…”

“Sì, ho capito, tranquilla, Sakura!”

*****

Al termine delle lezioni Sakura, Syaoran e Tomoyo uscirono da scuola.

“Oh, speriamo che la verifica di matematica sia andata bene!- esclamò Sakura, preoccupata- Era così difficile!”

“Sono sicura che è andata benissimo. Se non sbaglio, hai studiato moltissimo per oggi!” disse Tomoyo, con un sorriso.

“E’ vero! Ma mi ha aiutata il migliore!”

Sakura prese la mano di Syaoran, che arrossì lievemente, e gli baciò una guancia, mentre Tomoyo ridacchiò, divertita.

“Grazie, Syaoran!”

“P…prego!”

“Syaoran!”

Qualcuno lo aveva improvvisamente chiamato: Syaoran si guardò intorno e notò Sheifa, sua sorella maggiore, che li stava raggiungendo di corsa.

“Ah…che bella!” commentò Sakura, notando la ragazza con capelli dello stesso colore di quelli di Syaoran che svolazzano intorno al suo viso.

“E’ tua sorella?” chiese Tomoyo.

Syaoran sospirò e annuì, sconsolato.

Man mano che la giovane donna si avvicinava, Sakura riuscì a vederla meglio e si rese conto che l’aveva già incontrata, il giorno precedente, alla partita di basket. Era la donna  contro cui  Sakura era andata a sbattere. E quella scoperta la lasciò stordita per una frazione di secondo, con una domanda che le ronzava nella mente: perché non si era fatta vedere da Syaoran già il pomeriggio precedente, mentre erano a scuola?

“Ciao, fratellino!” esclamò Sheifa, sorridendo.

Syaoran sospirò nuovamente: “Come mai sei qui?”

“Sono venuta a prenderti!”

“Perché?”

“Beh…volevo vedere la tua scuola e poi volevo conoscere i tuoi amici!” rispose lei, guardando Sakura e Tomoyo.

“Oh, d’accordo! Ti presento Sakura Kinomoto e Tomoyo Daidoji!” disse Syaoran.

“Piacere di conoscerla!” salutarono Sakura e Tomoyo, con un profondo inchino.

“Il piacere è mio. Sono Sheifa Li, la sorella di Syaoran! E’ davvero sorprendente vedere Syaoran circondato da ragazze!”

Sheifa sorrise e Sakura arrossì: assomigliava tantissimo a Syaoran.

“Tu…- continuò Sheifa, notando le mani intrecciate di Sakura e Syaoran-…devi essere la ragazza del mio fratellino!”

A quelle parole Sakura e Syaoran divennero rossissimi in viso.

“Ehm…sì!” rispose Sakura, con voce tremante.

Sheifa si avvicinò a lei e le sorrise: “Sei davvero molto carina. Posso chiamarti Sakura?”

Sakura annuì nervosamente: “Certo!”

“Scusa, Sheifa…-disse Syaoran, attirando a sé Sakura-…io accompagno Sakura a casa, adesso!”

“Uh, ti dispiace se vengo anch’io con voi? Vorrei fare un giretto…”

Sheifa era talmente entusiasta, che Sakura non riuscì a dirle di no.

“Mi farebbe piacere se venissi anche tu!”

“Allora io vado, ragazzi!- disse Tomoyo- Ci vediamo domani!”

“Sì, ciao!” la salutarono entrambi.

Mentre Tomoyo veniva raggiunta dalle sue guardie del corpo, si congedò da Sheifa e Sakura ne approfittò per rivolgersi quasi furtivamente a Syaoran.

“Perché non me l’hai detto?” gli chiese lei nervosamente.

Syaoran le rivolse uno sguardo di pura ingenuità: “Che cosa?”

“Che veniva tua sorella a scuola!”

“Non lo sapevo!” si giustificò Syaoran.

Sakura lo fissò intensamente negli occhi: “Sei sicuro?”

“Non ti mentirei mai!”

Anche questo era vero: Syaoran non le aveva mai mentito e non avrebbe avuto senso cominciare a mentirle in quel momento.

Syaoran le sorrise: “Non preoccuparti. Sono sicuro che le sei piaciuta moltissimo!”

“Dici?”

“Ma certo! Ha detto che sei molto carina, no?” esclamò Syaoran, facendola arrossire.

Tomoyo se ne andò con le sue guardie del corpo e Sakura potè finalmente avviarsi verso casa, insieme a Syaoran e Sheifa.

“Allora, Sakura…così adesso sei tu la nuova padrona delle Clow Card!”

“Si chiamano Sakura Card!” la corresse Syaoran.

“Oh, sì, certo, fratellino!”

Sakura sorrise imbarazzata: “Sì!”

“Devi avere una forza magica notevole!” commentò Sheifa.

“Beh…non saprei…”

“Dai…non fare la modesta!- intervenne Syaoran- Hai una forza magica straordinaria, che si è evoluta grazie alla tua determinazione e forza di volontà!”

“Quello che dice Syaoran è giusto. Dopotutto sei riuscita a far evolvere tutte le Clow Card nelle Sakura Card! Hai superato il nostro antenato, il grande mago Clow Leed!”

Sempre più imbarazzata, Sakura rise nervosamente: “Ma io ci sono riuscita solo perché avevo con me Kero-chan, Yue, Tomoyo e, soprattutto, Syaoran. Senza il suo sostegno non sarei mai riuscita a battere Eriol!”

“Io…non ho fatto poi molto!” 

“Dici sempre così, Syaoran. Eppure quello che hai fatto per me è unico e io non smetterò mai di ringraziarti!”

Sakura gli sorrise dolcemente e gli strinse una mano. Sheifa li osservò e sospirò, attirando in questo modo l’attenzione di Sakura e Syaoran, che si voltarono verso di lei.

“Che succede?” chiese Syaoran.

“Ah…è un peccato che debba restare così poco. Mi sarebbe piaciuto vedervi fare i piccioncini ancora per qualche giorno.”

Syaoran arrossì, mentre Sakura ridacchiò.

“Ma che stai dicendo?”esclamò imbarazzato Syaoran.

Sheifa gli sorrise: “Soprattutto perché non ti ho mai visto così sereno e…felice. E immagino che sia tutto merito di Sakura!” 

Le parole di Sheifa le fecero una provare una felicità immensa: sapere che era lei a far stare così bene Syaoran era magnifico.

Ripensando, poi, a ciò che aveva detto Sheifa qualche attimo prima, Sakura le chiese: “Quanto tempo si ferma a Tomoeda, signorina Li?”

“Oh, ti prego, chiamami semplicemente Sheifa!”

“D-d’accordo!”

“Io devo ripartire domani sera. Sono venuta solo per vedere come se la passa il piccolo di casa e, direi, che se la passa piuttosto bene!” rispose Sheifa, scompigliando con la mano i capelli di Syaoran.

Syaoran, arrossendo,le ringhiò contro: “Non sono il piccolo di casa!”

Sheifa rise: “Anche se sei cresciuto e sei diventato un ometto, sarai sempre il piccolo di casa, Syaoran!”

Sakura assistette al battibecco tra i due fratelli, divertita: dovevano volersi veramente bene. Sheifa era molto affettuosa con Syaoran: probabilmente dopo la morte del padre, le sue sorelle lo avevano ricoperto d’affetto e di attenzioni per non fargli sentire la mancanza di una figura paterna. Eppure Syaoran non era certo viziato, tutt’altro: per Sakura lui era la persona più gentile e altruista del mondo.

Ridendo e scherzando, i tre giunsero di fronte casa Kinomoto e Syaoran, all’improvviso, si sentì tremendamente imbarazzato a salutare Sakura come faceva ogni giorno. D’altronde, come poteva farlo con gli occhi curiosi di sua sorella che non si smuovevano da lui o da Sakura?

Sheifa intuì lo stato d’animo del fratellino e si voltò, dando le spalle ai due ragazzi: “Fate pure come se non ci fossi!”

“Oh, ma dai! – esclamò Sakura con un filo di voce- Non è bello che lei si volti!”

“Sshhhh!” fece Syaoran, prima di chinarsi su di lei e baciarla.

Sakura sorrise, mentre lui la baciava, e gli circondò il collo con le braccia.

Non appena lui si allontanò da lei, le sussurrò: “Quindi, oggi avresti davvero rinunciato a questo?”

“Oh, no, certo che no, Syaoran.- rispose lei, guardandolo dolcemente- Non potrei mai rinunciare a questo!”

Syaoran, divertito, le rubò un altro bacio fugace.

“Posso voltarmi?” chiese poi Sheifa.

“Sì!” risposero in coro i due ragazzi, senza distogliere lo sguardo l’uno dall’altra.

Sheifa li guardò, sorridendo, e si schiarì la voce: “Ahem…scusa, Syaoran…dovremmo proprio andare a casa. Avrei delle cose da fare!”

“Sì!”

“Mi ha fatto molto piacere conoscerti, Sakura!” disse Sheifa.

“Il piacere è tutto mio!- esclamò Sakura, con un profondo inchino- Aspettavo da tanto tempo di conoscere qualcuno appartenente alla famiglia di Syaoran!”

“Spero di rivederti prima di ripartire!”

“Anch’io!”

“Ci sentiamo domani!” le disse Syaoran.

“Sì, a domani!”

Sakura vide Syaoran e sua sorella andar via; dopodiché entrò in casa e notò che una parte del giardino era stata sradicata e mostrava ora solo terra rivangata.

Perciò entrò subito in casa, alla ricerca di suo padre: “Papà! Sono a casa!”

Lo trovò in cucina, intento a preparare la cena.

“Bentornata, Sakura!”

“Grazie!- esclamò lei, appoggiando per un momento la cartella sulla tavola- Papà?”

“Sì, tesoro?”

“Perché una parte del giardino è stata sradicata?”

“Perché ormai non cresceva più niente. Così ho deciso di rinvigorire la terra con un po’ di concime per poterci piantare qualcos’altro!”

“Vuoi piantare dei fiori?”

“Mi piacerebbe, hai qualche idea?”

“No!- rispose Sakura, ma subito fu colta da un’illuminazione- Però…so come trovare la soluzione!”

Così Sakura corse subito in camera sua, gettò la cartella sul letto e prese la sua chiave magica.

“Ciao, Sakura!” la salutò Kero-chan, distogliendo per un attimo lo sguardo dal videogioco.

“Ciao, Kero-chan!”

“Che devi fare con quella?” chiese Kero-chan con curiosità.

Ma Sakura non rispose e si concentrò.

“Chiave che possiedi la forza della stella, mostrami la tua vera natura! È Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

“Beh? Ma che devi fare?” domandò ancora Kero-chan.

Sakura prese la carta del fiore: “Flower! Fiore!”

Dalla carta comparve la graziosa fanciulla dei fiori, che sorrise a Sakura.

“Carta del fiore, devo piantare dei fiori in giardino, ma non so quali scegliere!”

La carta del fiore fece apparire fra le sue mani delle peonie; dopodiché si avvicinò a Sakura e accostò i fiori al suo cuore. Sakura non comprese bene quel comportamento. Così la carta rivolse il suo sguardo all’orsetto Syaoran e Sakura sorrise.

“Sono i fiori preferiti di Syaoran?” domandò Sakura.

La carta del fiore le sorrise e Sakura provò una dolcissima sensazione: sarebbe stato bello avere accanto a sé qualcosa che le facesse sempre pensare a Syaoran.

“Grazie mille!”

La carta del fiore ritornò alla sua vera forma e volò tra le mani di Sakura, lasciandola in una pioggia di peonie.

“Hai visto?” esclamò Kero-chan.

“Cosa?”

“Le carte sono molto affezionate a te. Ti rispettano e ti vogliono bene. Sei una padrona molto buona!”

“Perché siamo tutti amici!”

Kero-chan le volò intorno: “Allora…questi fiori li seminerai nel giardino?”

“Sì, lo farò domani stesso!”

Infatti, il giorno dopo Sakura si preparò, indossando una salopette di jeans e una maglietta rosa, e si piazzò in giardino a piantare le peonie. La natura le piaceva molto, in particolare il contatto con i fiori, dai colori vivaci e dalle forme più svariate. A proposito di fiori…

Non sapeva che i fiori preferiti di Syaoran fossero le peonie. Questo le fece pensare che, probabilmente, c’erano molte cose l’uno dell’altra che ancora non conoscevano. Ma avevano tanto tempo a disposizione da passare insieme, per conoscersi meglio, per far evolvere il loro rapporto…

“Sakura!”

Sakura si alzò in piedi e vide, dietro al cancelletto, Sheifa, la sorella di Syaoran: fu abbastanza sorpresa di vederla lì, a casa sua.

“Ciao!” la salutò Sheifa.

“C-ciao…”

“Cosa stai facendo?”

“Stavo piantando delle…ehm…peonie!”

“Peonie? Non sono i fiori preferiti di mio fratello?” domandò Sheifa.

Sakura sorrise fra sé e arrossì: “Sì!”

Sheifa, però, non sorrise e la guardò in modo ambiguo.

“Ti…ti va di entrare?” chiese Sakura, imbarazzata.

Come doveva comportarsi con la sorella del suo ragazzo? Non si era mai trovata in una situazione del genere. E, soprattutto, erano solo lei e Sheifa; Syaoran, colui che rappresentava l’unico legame fra le due ragazze, non era con loro.

“Sì, grazie!”

Sakura fece accomodare Sheifa in salotto e cominciò a preparare un po’ di tè da offrire alla sua ospite. Non potè fare a meno di chiedersi come mai Sheifa fosse venuta proprio da lei. Forse passava di lì e aveva pensato di farle una visita. Però questa ipotesi non la convinceva completamente. Così decise di chiedere direttamente a lei il motivo di quella visita. Quando il tè fu pronto, Sakura lo portò in salotto su un bel vassoio e lo servì a Sheifa.

“Posso chiederti come mai sei venuta a trovarmi?”

“Volevo parlarti!”

Sakura sussultò, però in fondo al suo cuore se lo aspettava.

“Parlarmi?” ripetè con un lieve tremolio nella voce.

“Sì, esatto!”

“Riguardo…cosa?”

La risposta a quella domanda…stranamente Sakura la conosceva già.

“Riguardo Syaoran!”

 

 

 

 

 

Ok, allora, le cose cominciano a complicarsi, perchè…beh, prima o poi doveva pur capitare qualcosa. Dunque, il prossimo capitolo si intitola “Apart”…e mi vien già da piangere, il che è tutto dire!!!^_^

Ringraziamenti…

Sakura bethovina: ok, mi sono un po’ persa nei meandri della tua recensione, ma il messaggio principale mi è arrivato e ti ringrazio! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

Evans Lily: in effetti, il capitolo precedente era volutamente pieno zeppo di scenette tanto dolci da far venire la carie. Questo per compensare quello che sta per succedere. Comunque grazie per avermelo fatto notare. Mi ha fatto piacere! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

Sakura93thebest: grazie mille per la recensione. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo mieloso! Spero dunque che non ti arrabbierai troppo per quello che sta per succedere!^_^

Sakura182blast: ah, sì, touya e i suoi battibecchi con syaoran sono molto divertenti. Però, nel prossimo capitolo, mi è molto piaciuto immaginare la possibile reazione di touya a quello che succederà. Nel frattempo, spero ti sia piaciuto questo capitolo!

Sakura93: grazie per la recensione. La risposta alla tua domanda l’hai già letta nel capitolo, quindi non ho niente da aggiungere! Spero il capitolo ti sia piaciuto!

 

 

 

A presto

Kia85

 

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Capitolo 7
*** Apart ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 6: “Apart”

 

Sakura si sedette, la tazza di tè fra le mani tremanti: l’espressione di Sheifa non prometteva nulla di buono.

“Sakura, sto per farti un discorso molto serio e so per certo che mi capirai. Sei una ragazza intelligente e molto sveglia!”

Per qualche strano motivo, Sakura non riuscì a ringraziarla per quelle parole: si sentiva come paralizzata, ogni fibra del suo corpo era immobile e all’erta, quasi fosse pronta a fuggire da un momento all’altro, non appena Sheifa avesse cominciato a parlare. Inutile dire che Sakura aveva davvero paura di quel discorso.

“Immagino che mio fratello ti abbia raccontato cosa è successo nella nostra famiglia!”

Sakura annuì, gli occhi fissi su Sheifa.

“Bene, così sarà tutto più semplice.- esclamò la giovane donna, posando la sua tazza sul tavolo- Nostro padre era un avvocato e aveva uno studio legale, uno dei più prestigiosi di tutta Hong Kong. Lui apparteneva a una famiglia molto tradizionalista, legata agli antichi valori su cui si è sempre basata la tipica famiglia cinese. In poche parole i beni di famiglia si devono tramandare unicamente da padre in figlio!”

“Scusa, Sheifa…- disse Sakura, perplessa-…mi stai facendo preoccupare. Cosa stai cercando di dirmi?”

“Tra le ultime volontà di mio padre, ce n’era una che riguardava il suo studio legale: Syaoran avrebbe dovuto prenderne le redini; ma, all’epoca, ovvero quando mio padre morì, mio fratello era ancora troppo piccolo.  Così io studiai per diventare avvocato e dirigere lo studio legale, fino a quando…”

“Fino a quando?” chiese Sakura, incalzante.

Temeva la risposta di Sheifa, sentiva che sarebbe successo qualcosa di triste, di molto triste.

“Fino a quando Syaoran non fosse diventato come mio padre, ovvero il miglior avvocato della Cina.”

Nella mente di Sakura cominciò a prendere forma una terribile ipotesi e fu per questo motivo che la sua voce divenne ancora più tremante.

 “Perché stai dicendo queste cose a me?”

 “Syaoran dovrebbe intraprendere gli stessi studi di nostro padre e, nel frattempo, cominciare a frequentare lo studio legale per prepararsi al suo futuro lavoro.”

Sakura si guardò le mani: non riusciva a elaborare il benché minimo pensiero. L’unica cosa che capiva era che ciò che le avrebbe chiesto Sheifa era troppo…doloroso…

“Se resterà qui, non potrà compiere l’ultima volontà di nostro padre.- continuò Sheifa- Syaoran deve tornare in Cina: ha bisogno della sua famiglia e la sua famiglia ha bisogno di lui. Ma c’è qualcosa…no, qualcuno che lo lega fortemente al Giappone!”

Sakura tornò a guardala negli occhi, ma i suoi occhi color verde giada, cominciarono a lacrimare, senza che lei se ne accorgesse.

“Mi…mi stai chiedendo di…di…lasciarlo?” chiese Sakura, ma le ultime parole le morirono in gola.

“Lo so che gli vuoi davvero bene, esattamente come lui ne vuole a te, e per questo te ne sono molto grata. Infatti, il giorno della partita sono venuta di nascosto proprio per osservare come era il vostro rapporto, diciamo, al naturale, senza la mia presenza a influenzarvi. E ieri non mentivo quando dicevo che non avevo mai visto Syaoran così felice. Ma devo farti questa richiesta: ti prego di comprendermi, è per il bene della nostra famiglia!”

Sheifa provò a prenderle le mani, ma Sakura si sottrasse, alzandosi in piedi bruscamente: come poteva chiederle questo? Se Syaoran era davvero felice con lei, perché sua sorella voleva negargli quella felicità?

“Suvvia, Sakura, rifletti: tu vivi qui con la tua famiglia, hai i tuoi amici e adesso hai anche Syaoran. Ma lui, a parte te, non ha nessun altro. Un ragazzo della vostra età non può vivere da solo, lontano dalla sua famiglia! Quando Syaoran venne in Giappone a causa delle Clow Card, nessuno di noi immaginava che Syaoran si isolasse in questo modo dalla sua famiglia. E non importa se mia madre e le altre mie sorelle hanno accettato questa situazione. Io sono la primogenita della famiglia Li e devo far rispettare le volontà di mio padre. Syaoran, in quanto unico figlio maschio, deve accettare questa condizione! – esclamò Sheifa, infervorata- Pensa bene su questo punto, Sakura!”

Sheifa si alzò in piedi e guardò Sakura per qualche secondo.

“D’ accordo?”

Quello doveva essere un brutto sogno, un terribile incubo: non poteva essere reale e, soprattutto, non poteva accadere a lei. Come poteva Sheifa chiederle di lasciare Syaoran? Come avrebbe fatto senza di lui? Lei non gli voleva solo bene…Sakura lo amava, con una tale dolcezza, con un’immensa passione.

Però…però Sheifa non aveva tutti i torti: Syaoran viveva da solo e lontano dalla sua famiglia. Forse Sakura stava peccando di egoismo a volerlo trattenere accanto a sé, senza tenere conto dei suoi bisogni. Anche Syaoran, probabilmente, voleva rispettare l’ultima volontà di suo padre, ma non aveva il coraggio di dirlo a Sakura. Non era giusto! Era terribile ammetterlo, ma…Syaoran doveva tornare a casa sua, in Cina.

Sakura chinò il capo e si asciugò le lacrime: “D-d’accordo!”

“Saggia decisione, Sakura!- commentò Sheifa, accennando un sorriso- Però…mi raccomando, Syaoran non deve sapere nulla di questo nostro discorsetto!”

Sakura annuì mestamente. Dopodiché, con la morte nel cuore, accompagnò Sheifa alla porta.

“Allora…arrivederci, Sakura!”

“Arrivederci!” disse Sakura, con filo di voce.

Sheifa se ne andò e Sakura rimase a guardare la porta con un’espressione totalmente apatica.

Doveva lasciare Syaoran…separarsi per sempre da lui…

Improvvisamente Sakura si sentì mancare forza nelle gambe e cadde per terra. Si lasciò andare a un pianto disperato, rotto da forti singhiozzi. Non voleva, non poteva lasciarlo. Aveva un bisogno disperato di lui. Se lo avesse lasciato andare, Syaoran non sarebbe più tornato. Non l’avrebbe rivisto mai più!

“Sakura!”

Era la voce di Kero-chan.

“Che succede? Stai male?” le chiese preoccupato, volando accanto al suo viso.

Sakura cercò di calmarsi e riprendere il controllo di sé. Ma aveva bisogno di parlare con qualcuno, qualcuno che avrebbe potuto capirla.

“Sto bene, Kero-chan. Grazie!” disse lei, rialzandosi in piedi e asciugandosi gli occhi.

“Ma tu…”

“Stasera vado a dormire da Tomoyo!- esclamò Sakura, infilandosi le scarpe- Più tardi chiamo papà!”

Prima che Kero-chan potesse fare o dire qualunque cosa, Sakura uscì di casa e cominciò a correre più veloce che poteva. Le lacrime continuarono a scivolare sulle sue guance, divenute rosse per il pianto, ma Sakura non poteva fermarle in alcun modo.

Rapidamente, Sakura raggiunse casa Daidoji. Quando Tomoyo la vide entrare all’improvviso in camera sua e piangere disperatamente, divenne estremamente preoccupata.

“Sakura, che suc…”

Sakura si gettò fra le sue braccia, singhiozzando. Tomoyo, vedendo l’amica soffrire in quel modo, la abbracciò, permettendole di sfogarsi quanto voleva, e la accompagnò al letto, dove si sedettero entrambe: rimase in silenzio per tutto il tempo in cui Sakura pianse.

Diversi minuti dopo, Sakura si calmò abbastanza da poter parlare e provò a spiegare a Tomoyo, con un minimo di lucidità, quello che era appena successo. Tomoyo la ascoltò attentamente e, alla fine del racconto, sembrò turbata da quella rivelazione.

“Sakura, non puoi farlo!- le disse subito- Syaoran non ti lascerà andare così facilmente. È troppo innamorato per capire perché lo vuoi lasciare!”

“Infatti…non deve capire. È un segreto!”

“Resta il fatto che farà di tutto per non perderti. Sarà più determinato e testardo del solito!”

“Allora devo ferirlo di più!”

“E come?”

“Gli dirò che per tutto questo tempo ho solo finto di volergli così bene.”

“Ma come puoi dirgli una bugia tanto grande?”

Sakura strinse fra le mani il ciondolo magico che indossava al collo e chiuse gli occhi.

“So come fare e lo farò!”

*****

Sakura passò la notte insonne: meno di 24 ore e avrebbe perso per sempre la cosa più bella che le fosse mai capitata in quei suoi primi 12 anni di vita, Syaoran. E più ci pensava, più desiderava non lasciarlo.

Doveva, però, cominciare a vederlo non più come il suo splendido ragazzo, ma come un semplice conoscente, niente di più niente di meno. Anche se era davvero un’ardua impresa: era pur sempre Syaoran, suo rivale e compagno di avventure, amico fidato e sincero, ragazzo straordinariamente gentile e premuroso.

Infatti, la mattina seguente, a scuola, fu molto difficile mostrarsi fredda nei suoi confronti. Naturalmente Syaoran se ne accorse, ma Sakura sviò abilmente la sua attenzione verso qualcos’altro.

“Ci possiamo vedere oggi pomeriggio, dopo la scuola?” chiese Sakura, accennando un flebile sorriso.

“Sì, però prima devo terminare i miei compiti da rappresentante!” rispose lui.

“Allora ti aspetto al parco del re pinguino!”

“D’accordo!”

Povero Syaoran! Non poteva nemmeno immaginare cosa lo aspettasse quel pomeriggio.

La giornata, intanto, sembrava non terminare più: i secondi divennero minuti, i minuti ore…sembrava l’ultimo giorno di un condannato, quello più lungo. E Sakura non riusciva più a sopportare quell’attesa: prima accadeva, meglio era. Altrimenti non avrebbe avuto la forza necessaria per farlo.

Alla fine l’ora fatidica arrivò: Sakura, dopo la scuola, si recò subito al parco del re pinguino e si nascose dietro a un gruppo di alberi. Rigirò tra le mani il suo magico ciondolo e preparò le card da usare. L’attesa era snervante e Sakura cominciò a sperare che Syaoran non arrivasse più. Però, dopo un’abbondante mezz’ora, Syaoran arrivò.

Sakura, ancora nascosta fra gli alberi, prese in mano il suo ciondolo: non doveva piangere, doveva mostrarsi forte e sicura delle sue parole. Lo stava facendo per il suo bene.

“Chiave che possiedi la forza della stella, mostrami la tua vera natura! È Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

Sakura afferrò lo scettro e lo strinse al cuore, insieme a due delle sue card.

“Aiutatemi, vi prego. Ho bisogno del vostro aiuto, ora più che mai! – disse Sakura, lasciandosi sfuggire una lacrima solitaria- Carta dell’Illusione, rendi le mie parole sincere e veritiere verso colui che più di tutti è importante per me. Illusion! Illusione!”

Il potere dell’Illusione la avvolse totalmente, ma Sakura non aveva ancora terminato la sua preparazione.

“Cancellazione, elimina ogni minima traccia di magia che lui può avvertire attorno a me. Erase! Cancellazione!”

Anche la carta della Cancellazione agì su di lei e, quando tutto terminò, Sakura inspirò profondamente e raggiunse Syaoran.

“Syaoran!”

Syaoran si voltò verso di lei e le sorrise: un sorriso, il suo sorriso che le faceva inspiegabilmente tremare le gambe ogni volta che lui lo rivolgeva a lei.

“Ciao!” esclamò lui, provando a baciarle una guancia.

Ma Sakura si sottrasse al suo tocco e Syaoran divenne improvvisamente teso e preoccupato.

“Sakura…sei strana oggi. Ti senti bene?” le chiese lui, appoggiando una mano sul suo viso.

Ancora una volta Sakura fu costretta a sottrarsi al suo tocco gentile: “Syaoran…devo parlarti di una cosa molto importante!

“Di…di cosa si tratta?”

Doveva sembrare fredda e decisa. La carta dell’Illusione l’avrebbe aiutata.

“Ho deciso di lasciarti!”

Syaoran divenne pallido tutto d’un tratto.

“Vuoi…vuoi lasciarmi?” ripetè con voce tremante, cosa molto insolita da parte sua.

“Esatto!”

Il cuore di Syaoran, che batteva rapidamente e con intensità ogni volta che la vedeva, sembrò fermarsi con quella semplice parola.

“Perché?”

Sakura non rispose, cercando di trovare un valido motivo che l’avesse spinta a quella decisione.

“Non mi vuoi più bene? Ti sei innamorata di qualcun altro?”

Il tono di Syaoran era tremante, ma freddo e Sakura cominciò a intravedere disperazione nei suoi occhi. Così, per non lasciarsi coinvolgere da ciò che lui stava provando, guardò altrove.

“Non è questo!”

“Allora…che cos’è successo?”

“I miei sentimenti per te non sono più quelli di una volta. Il fatto è che non riesco più a pensare a te come al mio ragazzo. Quel sentimento è svanito!”

Syaoran sembrava non credere a quelle parole: “Mi stai dicendo che non mi ami, ma neppure mi odi?”

“Sì, infatti. Mi sei indifferente!”

Indifferente? No, non poteva essere vero, non dopo quello che avevano passato insieme. L’indifferenza era un sentimento orribile. Come poteva la sua Sakura provarlo proprio nei suoi confronti?

“Non ci credo. Sakura!- esclamò Syaoran, prendendola per le spalle- Se ho commesso qualche errore, saprò riparare, ma…non farmi questo…”

Sakura sfuggì alla sua presa e, con estrema difficoltà, riuscì a guardarlo negli occhi.

“Tu non hai fatto nulla di male, Syaoran. Non è colpa tua. Ho preso questa decisione in quanto i miei sentimenti per te si erano affievoliti, probabilmente già poco prima del tuo ritorno. In principio credevo che sarebbero tornati intensi come prima, ma non è stato così. Syaoran, la lontananza non ci ha fatto bene!”

Syaoran scosse il capo lievemente e, con molte probabilità, inconsciamente.

“Ma se non mi odi, potremmo restare insieme. Io ti voglio ancora bene!” disse lui, quasi implorandola, e la abbracciò tutto d’un tratto.

Perché Syaoran doveva comportarsi così? Rendeva tutto ancora più difficile.

“No, non voglio più stare con te, Syaoran.- esclamò Sakura, scostandosi con poca delicatezza da Syaoran- Per tutto questo tempo, nella speranza di tornare a volerti bene come prima, ho usato la carta dell’Illusione per farti credere che i miei sentimenti fossero sinceri. Ma non era giusto continuare a mentirti in quel modo.”

Le mani di Syaoran, ancora sulle braccia di Sakura, tremando, si allontanarono con estrema lentezza da lei. E, nei suoi occhi, Sakura poteva ora scorgere rabbia, insieme alla disperazione.

“Mi hai mentito? Tutti i bei momenti passati insieme erano solo menzogne?” esclamò Syaoran, incredulo.

Sakura annuì, colpevolmente.

“Come hai potuto farmi questo? Io mi fidavo di te!”

Sakura distolse nuovamente lo sguardo: era troppo da sopportare. Non lo aveva mai visto soffrire in quel modo.

Syaoran, con le braccia lungo i fianchi, strinse i pugni e la guardò, quasi trattenendo il fiato: “E ti amavo!”

Anche lei, anche lei lo amava, disperatamente e tanto che le faceva male il cuore ogni volta che lui non era con lei. Però, Sakura non poteva allontanare ulteriormente Syaoran dalla sua famiglia. Non era giusto.

“Mi…mi dispiace, Syaoran!- gli disse, dandogli le spalle- Spero che un giorno potrai perdonarmi!”

“Sakura…”

Ma lei cominciò ad allontanarsi da lui, ignorando quel suo tentativo di trattenerla con sé. Sakura uscì dal parco e non appena fu al sicuro, lontano dai begli occhi color ambra di Syaoran, si fermò per qualche minuto, accasciandosi a terra contro una parete. E cominciò a piangere in silenzio, sfogandosi ancora un po’. Era davvero finita! Aveva lasciato Syaoran. Si odiava per come lo stava facendo soffrire e non si sarebbe sorpresa se anche lui avesse cominciato ad odiarla. Quando si sentì pronta, tornò a casa: il suo aspetto così esausto, disperato, richiamò immediatamente l’attenzione del padre.

“Sakura?”

Gli occhi di Sakura, insolitamente spenti, si annebbiarono nuovamente e lei cadde per terra.

“Ho fatto una cosa orribile!” disse lei, tra i singhiozzi.

Fujitaka le fu subito accanto, accarezzandole i capelli.

“Cos’è successo?”

“Io…io…”

Ma prima che potesse dire qualunque cosa, Sakura svenne tra le braccia del padre.

*****

Quando Sakura si risvegliò, si ritrovò in camera sua, coricata nel suo letto: aveva la mente annebbiata e, con dolore, ricordò quanto aveva appena fatto a Syaoran.

“Ben svegliata, mia cara!” le disse una voce gentile.

Suo padre era seduto accanto a lei e subito vennero raggiunti da Touya e da Yukito, entrambi molto preoccupati.

“Papà…”

“Tesoro mio, mi sono spaventato molto quando sei svenuta. Eri così pallida e…quasi senza vita, come un fantasma. Cos’è successo?” chiese Fujitaka, prendendole una mano.

Sakura chinò il capo: a loro poteva dirlo. Erano la sua famiglia, dopotutto.

La notizia lasciò tutti molto sorpresi. Eppure tutti e tre non erano d’accordo su quello che aveva fatto Sakura.

“Avresti dovuto parlarne con lui!” aveva detto Yukito.

E suo padre: “Li è abbastanza maturo da scegliere da solo cosa fare nella vita!”

“E, sicuramente, avrebbe scelto di restare qui, con Sakura!” aveva terminato Touya.

Ormai non poteva più tornare indietro, Sakura aveva preso la sua decisione: Syaoran doveva stare accanto alla sua famiglia, non poteva abbandonarli. E, soprattutto, doveva adempiere le ultime volontà di suo padre. Sakura non avrebbe potuto impedirlo in alcun modo.

Stesa nel suo letto, Sakura guardò Kero-chan: sembrava dispiaciuto per ciò che era accaduto. Dopotutto, anche se Touya e Kero-chan avevano da sempre avuto un certo dissapore nei confronti di Syaoran, per quello che lui aveva fatto per lei, per quello che lui rappresentava per lei, Syaoran era rispettato da entrambi.

“SAKURA!”

Sakura sussultò e si alzò in piedi: quella era la voce di Syaoran. Perché si trovava lì?

Corse alla finestra, con l’ansia che le attanagliava il cuore, e vide un esasperato Syaoran davanti al cancelletto di casa sua.

“Sakura! Vieni fuori!” urlò nuovamente Syaoran.

Sakura corse giù per le scale, ma si fermò sull’ ultimo scalino: Touya era uscito prima di lei, per affrontare Syaoran e la sua disperazione.

“Ragazzino…vattene!”

“No! Devo parlare con Sakura! Non mi può lasciare così!”

“Lei non vuole parlarti!”

Touya lo aveva raggiunto e fu molto colpito da quello strano, davvero insolito sguardo di Syaoran, così perso, così vuoto.

“Deve spiegarmi perché mi ha mentito…non lo ha mai fatto…non è da lei…”

“Mettiti il cuore in pace, ragazzo!”

“Non avrò pace finchè non avrò scoperto perché mi ha mentito. So che c’è un altro motivo!- esclamò Syaoran, gettandosi su Touya- Fammi passare!”

Touya lo afferrò per le spalle e lo guardò fisso negli occhi: “Non puoi fare più niente, Li! Dimenticala e vattene il più lontano possibile!”

Chissà quale fra le parole di Touya lo aveva fatto calmare improvvisamente: dimenticala, o lontano, o forse Li. Era la prima volta che lo chiamava per nome.

E così Syaoran, con uno strattone, si liberò dalla stretta di Touya e corse via.

Sakura tremava per la scena a cui aveva assistito: Tomoyo le aveva detto che Syaoran non avrebbe accettato facilmente quella improvvisa e inattesa separazione, ma non si aspettava certo qualcosa del genere. E questo contribuì a farla sentire ancora più male.

Ormai non poteva fare più niente: poteva solo aspettare che il dolore di quel momento passasse e che…dimenticasse Syaoran?!

Oh, no, come poteva dimenticarlo? Sarebbe stato sempre molto importante per lei: il suo più grande amore, così prezioso, così unico. Nessuno mai avrebbe potuto contare di più per lei o prendere il suo posto nel suo cuore.

Il suo cuore sarebbe appartenuto per sempre a Syaoran, anche se lui fosse tornato in Cina, anche se per i prossimi, lunghissimi, insopportabili anni fossero stati separati.

 

  

 

Ok, non uccidetemi, please!! Pensate solo che la storia non è finita! Ora arriva la parte più interessante. I nostri eroi si ritroveranno fra qualche capitolo, pochi, ve lo assicuro. Nel frattempo, il prossimo si intitola “Revengeful thoughts”…pensieri vendicativi…Qui però vedremo a che punto è arrivata la ragazza del prologo, ricordate?

Ringraziamenti…

Sakura182blast: oh, quante domande…per fortuna che il capitolo ha già risposto a tutte. Spero che il capitolo ti sia piaciuto, anche se è un bel po’ triste!! -_-‘

Sakura bethovina: tra computer e studio ti capisco!! Spero però che adesso il capitolo non abbia su di te strani effetti…tipo voglia improvvisa di uccidermi…Ecco, se dovesse capitare ti prego di  fare un respiro profondo e di trattenerti!!^_^ sfogati pure nella recensione.

Sakura93thebest: mi spiace ma proprio in questo momento il nostro syaoran è su un aereo per la cina. Ma io credo che abbia un bel biglietto di ritorno per il giappone…solo che potrà prendere quell’aereo tra due, tre capitoli. Spero comunque che il capitolo ti sia piaciuto!! Anche se è accaduto tutto quello che non volevi accadesse…

Sakura93: forse in questo momento stai pensando che era meglio se non aggiornavo. Ma la storia deve andare avanti. Quindi, spero che il capitolo ti sia piaciuto!

Evans Lily: ora penso che potrai capire perchè due capitolo fa avevo esagerato con le scene da carie!!^_^ dovevo pur compensare quello che doveva succedere in questo capitolo, no? spero solo che, nonostante tutto, il capitolo ti sia piaciuto!

 

 

 

A presto

Kia85

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Revengeful thoughts ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 7: “Revengeful thoughts”

 

“Il giudizio è terminato! Io, il giudice Shinto, riconosco Savine come nuova padrona delle Card! D’ora in poi le Tai Sun Card saranno le Savine Card!”

Savine guardò il proprio scettro e le Card. I bordi del retro di ogni carta erano argentati, con una semiluna ad ogni angolo; nel centro c’era il suo circolo magico a caratteri argentati su uno sfondo nero. Quella era stata un’impresa molto faticosa, per cui lei aveva fatto parecchi sacrifici…totalmente da sola. Da sola aveva localizzato ogni Card, da sola le aveva affrontate e da sola le aveva catturate…

Poi, all’improvviso, era arrivato Shinto, il giudice, per sottoporla al suo giudizio. Era stato uno scontro intenso: Shinto era davvero in gamba, ma anche lei non era da meno. La cattura delle Card l’ aveva resa forte. Mai e poi mai Savine avrebbe immaginato che potesse arrivare a un  tale livello di forza magica. Anche Shinto glielo aveva detto. E ciò la rendeva immensamente felice e appagata.

Ma per essere pienamente soddisfatta doveva vendicare Tai Sun. Dunque, la parte più difficile del suo piano doveva ancora arrivare.

“Savine!” la chiamò Shinto, avvicinandosi a lei.

Savine si voltò verso di lui e i capelli ramati ondeggiarono, facendo luccicare i riflessi rosso rubino.

“Sì?”

“Il mio giudizio è terminato, però… desidererei che tu mi permettessi di stare ancora al tuo fianco!”

Savine gli sorrise: “Ah, sì?”

“Sì! Prima di morire, Tai Sun mi chiese di prendermi cura di te, anche dopo il giudizio finale. Il che significa che mi toccherà seguirti anche nella tua vendetta!”

Savine scosse il capo: “Oh…mio caro Shinto, se ti esprimi in questo modo non credo proprio che riuscirai a convincermi! Sembra che per te questo sia solo un dovere. Io, invece, vorrei tanto che per te questo sia anche un…piacere…”

Il tono usato da Savine gli provocò un brivido che gli percorse tutta la schiena. Era così strana quella ragazza di 16 anni: riusciva a farlo rabbrividire piacevolmente con uno sguardo o una semplice parola. E lui, che era solo un ragazzo della sua stessa età, sentiva di non poter resistere al suo fascino.

“Ah…ehm…certo!- disse Shinto, balbettando, mentre Savine si avvicinava a lui- Sarà…un vero…piacere aiutarti nella tua vendetta! Non è solo un dovere per me!” 

Savine sorrise e gli appoggiò una mano sul torace, accarezzandolo: “Beh…allora, d’accordo. Credo che lascerò che tu mi aiuti!”

E, così dicendo, gli sfiorò le labbra con le sue.

Ancora tremando, Shinto la guardò, perplesso: “Come fai a fidarti di me? Mi conosci appena…”

“Se mio padre ti ha chiesto di aiutarmi, vuol dire che si fidava di te. Quindi…perché mai non dovrei fidarmi anch’io di te?”

“Mmm…giusta osservazione!”

Savine gli passò le braccia intorno al collo: “Non credi che dovremmo cominciare a ideare il nostro piano per sconfiggere la piccola Sakura?”
“In effetti…sì. Però devi sapere una cosa!”

“Cosa?”

“Questa ragazza è molto forte!”

Savine si allontanò da lui, contrariata: “Ah…più di me?”

“Non ho detto questo. Lasciami finire!- disse lui, deciso- La sua forza dipende anche da altri fattori.”

“Quali sarebbero questi altri fattori?”

“La sua famiglia, i suoi amici e…un ragazzo!”

Savine sorrise, interessata: “Oh…un ragazzo!”

“Non è un ragazzo qualsiasi. Si chiama Syaoran, è un lontano parente di Clow Leed e l’ha aiutata nella cattura delle Card e nella trasformazione di queste in Sakura Card. Io li ho osservati bene, prima di incontrare te. Si sono innamorati, ma in questo momento sono divisi per problemi familiari. Lui, però, tornerà sicuramente se qualcosa le dovesse accadere!” spiegò Shinto, lievemente allarmato.

“E tu lascialo tornare!” disse lei, con molta tranquillità.

“Ma questo la renderà più forte. Sono ancora innamorati l’uno dell’altra. E lui sarà sempre accanto a lei per proteggerla!”

“Rilassati, Shinto!- gli consigliò Savine- Andrà tutto bene! Se Syaoran proteggerà Sakura, Shinto proteggerà Savine, non sei d’accordo?”

“Certo che sì!”

“Bene. Ho già un piano perfetto per quella piccola catturacarte e il suo prode eroe!”

“E quale sarebbe?”

Savine portò nuovamente un braccio intorno al suo collo: “Sai, Shinto, cos’è più doloroso della lontananza?”

“Cosa?”

“Stare accanto a qualcuno che ami, ma che non puoi più avere!”

 

 

Bene, so che non è successo granchè in questo capitolo, ma spero che sia stato almeno interessante. Nel prossimo capitolo, “The past always returns”, ritroveremo la nostra Sakura, purtroppo sola soletta, senza il suo Syaoran.

Ringraziamenti…

Sakura93thebest: povera sorellina di Syaoran, lei ha agito solo per il bene del suo fratellino e della sua famiglia. Comunque, spero che il capitolo ti sia piaciuto!

Sakurabethovina: caspita! Ti sei proprio arrabbiata per il capitolo precedente. Ma purtroppo la storia doveva andare avanti. E comunque non dirò mai dove abito con precisione, dirò solo che sto nella provincia di varese!!^_^

Sakura182blast: guarda, purtroppo è successo davvero e non era solo un sogno il capitolo precedente. Mi dispiace! Ma spero che continuerai a leggere la storia…^_^

Evans Lily: cavolo hai solo 14 anni? Sigh…mi sento un po’ vecchia…comunque, grazie mille per la recensione. Sei stata molto gentile. Ma se continuerai a leggere la storia è sicuro che ti restituirò molti anni di vita, tranquilla!! ^_^

Sakura93:  non so se questo capitolo ti abbia consolata un po’, non credo proprio, però spero almeno che ti sia piaciuto! Comunque grazie per la recensione!!

 

 

 

A presto

Kia85

 

 

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Capitolo 9
*** The past always returns ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

Capitolo 8: “The past always returns”

 

Stava facendo di nuovo quel sogno. Si trovava di fronte a uno specchio molto grande. Ma nel suo riflesso c’era qualcosa di strano: era una ragazza, sì, ma non era Sakura. Era diversa, era oscura, misteriosa. Sakura aveva in mano il suo scettro e anche il suo strano riflesso ne aveva uno…nero come le tenebre. E al posto della stella dorata, c’era una cupa saetta.

Sia la stella, sia la saetta cominciarono, a un certo punto, a ruotare vorticosamente. E poi, all’improvviso, la saetta si fermò e Sakura guardò il riflesso nello specchio. Accanto alla misteriosa ragazza era comparso qualcuno: un ragazzo, anche lui stranamente oscuro e misterioso.

Con quella apparizione il sogno terminava: Sakura si svegliò, stropicciandosi gli occhi.

“Mmm…di nuovo quel sogno…” disse fra sé.

“Quello con lo specchio?” esclamò Kero-chan, facendo capolino dal suo cassetto.

“Sì!”

Kero-chan sbadigliò: “E’ davvero strano! Si ripete da più di un mese, eppure non è successo ancora nulla!”

“Kero-chan…- chiese Sakura, pensierosa-…credi che sia un sogno premonitore?”

“Sì, Sakura! Tu hai questo dono e credo che questo sogno ti voglia dire qualcosa!” esclamò Kero-chan, volando sulle sue gambe.

“Probabilmente c’è qualche avversario in arrivo!”

“Probabile, ma non capisco cosa significa la stella del tuo scettro che continua a ruotare!”

“Non so!- sospirò Sakura, alzandosi in piedi- Adesso sarà meglio che mi sbrighi. Devo preparare la colazione!”

Detto questo, Sakura si lavò e, dopo qualche minuto, tornò in camera sua per vestirsi.

“Cosa devi fare oggi, Sakura?” le chiese Kero-chan.

“Devo uscire con Tomoyo. Vuoi venire con noi?”

“Mi comprerai un gelato?”

“Certo!”

“Allora, va bene!”

Erano nel pieno delle vacanze estive e Sakura aveva voglia di divertirsi moltissimo con i suoi amici. Quell’anno aveva cominciato la seconda superiore: all’età di 16 anni, quindi, era normale desiderare di uscire e svagarsi con i più cari amici, come Tomoyo e Kero-chan.

Eppure c’era qualcosa che continuava a mancarle.

“Un gelato fresco è proprio quello che ci vuole in una giornata calda come questa!” esclamò Kero-chan, entusiasta.

“Hai ragione, fa proprio caldo oggi!”

“E’ dire che non siamo neanche a metà luglio!”

Lo sguardo di Sakura cadde sul calendario e lei ebbe un tuffo al cuore: era il 13 luglio…il suo compleanno. Istintivamente Sakura guardò lì, dove prima c’era l’orsacchiotto Syaoran. Quando circa quattro anni prima aveva dovuto lasciare Syaoran, Sakura, per superare il dolore della separazione, aveva raccolto tutto ciò che le ricordava Syaoran e lo aveva nascosto: foto, regali, lettere e anche l’orsacchiotto erano rinchiusi in una scatola, riposta in fondo al suo armadio, lì dove non poteva vederla facilmente.

Sakura sorrise: aveva passato momenti terribili subito dopo la partenza di Syaoran per Hong Kong. Non era neanche andata a salutarlo all’aeroporto. Era passata da casa sua, insieme a Tomoyo, poco prima della sua partenza, e lì gli aveva detto addio. Syaoran aveva deciso di partire subito dopo che Sakura l’aveva lasciato e, al momento di separarsi da lei, aveva mantenuto un certo contegno. E per Sakura fu estremamente difficile sostenere il suo sguardo freddo e i suoi modi distaccati: si erano comportati come quando Syaoran era appena arrivato a Tomoeda. In pochissimi giorni erano passati da fidanzati a semplici conoscenti, proprio come Sakura desiderava...no, come Sheifa desiderava. Perché, in realtà, quel giorno Sakura era stata più volte sul punto di gettarsi fra le sue braccia, confessargli il vero motivo che l’aveva indotta a lasciarlo e trattenerlo con sé. Non aveva la forza di separarsi da lui…per sempre. Per fortuna Tomoyo era con lei: quando era sul punto di scoppiare, Sakura si voltava verso Tomoyo e si calmava. Così lui era partito.

E da quel giorno lei non aveva più saputo nulla di Syaoran: anche non avere sue notizie era stato terribile da sopportare. Ma Sakura aveva la sua famiglia e Tomoyo, che le erano rimasti accanto e l’ avevano aiutata: senza di loro non avrebbe mai potuto superare quel momento terribile.

Ora era sicura di stare molto meglio: Syaoran era lontano, ma era un bel ricordo custodito nel cuore di Sakura.

“Sakura, tutto ok?” le chiese Kero-chan, sventolandole una zampa di fronte agli occhi.

Sakura scosse il capo e gli sorrise: “Sì, grazie! Allora…ehm…ci vediamo dopo!”

Dopo aver chiuso la porta della sua camera, Sakura scese giù in cucina e cominciò a preparare la colazione per lei, per Touya e suo padre. E, mentre cucinava, Touya e Fujitaka la raggiunsero.

“Buongiorno!” salutò Sakura.

“Buongiorno, Sakura!”

Touya si sedette e cominciò a leggere il giornale; Fujitaka, invece, si avvicinò a Sakura.

“Vuoi una mano, tesoro?”

“No, grazie, papà. Ho quasi finito!”

Perciò, Fujitaka andò a sedersi accanto a Touya e Sakura servì loro la colazione.

“Papà, posso chiederti una cosa?” esclamò Sakura.

“Dimmi tutto!”

“Visto che stasera tu non ci sei, posso invitare Tomoyo a restare a dormire da noi?”

“Ma certo, cara!”

“Per te va bene, Touya?”

 Touya alzò lo sguardo dal giornale, posandolo sulla sorella: “Sì! Io, però, ritornerò tardi stasera!”

“Non ti preoccupare, non siamo più bambine!”

“E’ questo che mi preoccupa!”

“Cosa vorresti dire?” esclamò Sakura, cominciando ad alterarsi.

“Niente, spero solo che non combinerai qualche guaio!”

“Scusa, che tipo di guai dovrei combinare?”

“Che so…organizzare una festa e invitare tutto il liceo Seijo. I ragazzi della vostra età sono tremendi!”

“Non amo quel genere di feste, lo sai benissimo!”

“D’accordo, d’accordo! Mi fido di te, mostriciattolo!”

“E ti ripeto che non sono un mostriciattolo!” esclamò Sakura, lanciando un minaccioso sguardo al fratello.

Fujitaka guardò i suoi figli bisticciare con il suo sorriso dolce e gentile.

“Dove andrete questa mattina tu e Tomoyo?” chiese, infine, il padre.

“Non so, a fare un giretto, poi andremo a mangiare e il pomeriggio organizzeremo il nostro pigiama party!”

“La tipica giornata di vacanza estiva, insomma!”

“Esatto!”

“Allora, buon divertimento ragazze!”

******

In effetti la giornata fu molto divertente; ma era incredibile come, proprio quel giorno, ogni angolo della città, ogni più piccolo, insignificante elemento ricordasse a Sakura Syaoran: il parco del re pinguino, un gattino color miele che attraversava la strada, bambini che giocavano a pallone, un negozio di giocattoli con orsetti di peluche esposti in vetrina… Erano cose che Sakura vedeva tutti i giorni. Dunque, perché la turbavano proprio nel giorno del compleanno di Syaoran?

Nel tentativo di rispondere a quella domanda, Sakura fu particolarmente distratta per tutta la giornata. Tomoyo non potè fare a meno di accorgersene, ma sollevò la questione solo quando furono a casa. Mentre preparavano la cena, infatti, Tomoyo le porse una domanda.

“Sakura, stai bene?”

Sakura guardò l’amica e le sorrise: “Ehi, che domande fai? Perché non dovrei stare bene?”

“Ti ricordi che giorno è oggi?”

Sakura sussultò e chinò il capo: “Sì, certo che me lo ricordo. È…il suo compleanno!”

Anche se Sakura era certa di aver superato il dolore per la separazione da Syaoran, il suo nome era sempre stato tabù, soprattutto perché non parlavano quasi mai di lui.

“E’ per questo che oggi eri così distratta?”

“Io…ecco…non saprei.- rispose Sakura, arrossendo lievemente- Può darsi, ma non devi preoccuparti, Tomoyo. Ero distratta, è vero, però…sto bene!”

“Sicura?”

Sakura le sorrise nuovamente, per tranquillizzarla: “Sicura!”

“Come vuoi tu!”

“Andiamo a mangiare, dai!”

Perciò Sakura e Tomoyo portarono a tavola tutto ciò che avevano preparato per cena e, insieme a Kero-chan, consumarono ogni cosa. Dopo la cena Sakura, Tomoyo e Kero-chan guardarono dei vecchi video girati da Tomoyo: erano le avventure di Sakura, in qualità di Card Captor, ma c’erano anche video più recenti, girati negli ultimi quattro anni. Tomoyo aveva portato una scatola piena di video su richiesta di Kero-chan, che sembrava ansioso di vederli tutti. E così fecero.

Sakura, però, non poté fare a meno di notare che tra quei video mancavano tutti quelli con Syaoran e provò una sorta di nostalgia e triste voglia di rivederlo. Quando Kero-chan aveva espresso il desiderio di rivedere i vecchi video sulle avventure di Sakura, il suo cuore fece una piacevole capriola all’indietro: era emozionata all’idea di rivedere Syaoran, seppur in video.

Eppure era molto strano: lei non avrebbe dovuto provare ancora certe cose per Syaoran. Lui era solo un bel ricordo custodito nel suo cuore.

Allora, perché aveva un desiderio sfrenato di rivederlo, di sentire la sua voce, di sapere qualunque cosa su di lui?

I video terminarono e Sakura fu costretta a nascondere la sua delusione per non aver potuto vedere nulla su Syaoran. Al momento di andare a dormire, Kero-chan volò nel suo cassetto e Tomoyo andò a lavarsi. Sakura, invece, decise di rimettere i video nella scatola. Ma qualcosa attirò la sua attenzione in quella scatola. Lì, abbandonato in un angolino, c’era un altro video. Incuriosita, Sakura lo prese tra le sue mani e trattenne il fiato quando lesse l’etichetta sul lato lungo: “Sakura & Syaoran”.

Quasi inconsciamente e meccanicamente, le sue mani tremanti inserirono la cassetta nel registratore e il video iniziò: era ambientato nella scuola media, in una giornata che era ancora un ricordo vivissimo nel cuore di Sakura.

La prima scena fu l’esibizione delle ragazze pon-pon: Tomoyo non aveva perso neanche un’acrobazia di Sakura. Dopodiché l’inquadratura seguì Sakura che correva al bordo del campo: ed eccolo lì, Syaoran, che le sorrideva dolcemente, mentre le diceva che era stata bravissima.

Sakura si portò una mano sulle labbra, cominciando a sentire gli angoli degli occhi pizzicare e un lieve dolore stringerle il cuore.

Poi ci fu tutta la partita di basket: Tomoyo aveva persino ripreso il momento in cui Sakura aveva procurato del ghiaccio per Syaoran, che era caduto e si era fatto male. Sakura sorrise, ripensando a quel momento, a Syaoran che le diceva di essere felice perché lei si stava prendendo cura di lui.

Infine il video si interruppe per ripartire subito dopo.

Ah! Eccoli!” disse nel video la voce di Kero-chan.

Sshhh!” fece la voce di Tomoyo.

L’inquadratura mostrava Sakura e Syaoran per terra, lei sopra di lui.

Io? No…non proprio. Mi sono solo commossa per quello che hai detto!” gli aveva detto Sakura.

E cosa avrei detto?” le aveva chiesto lui, con la sua voce calda e dolcissima.

Lo sai benissimo!

Rinfrescami un po’ la memoria!

Hai detto che io sono la persona più importante della tua vita e che…

Sono davvero innamorato di te!

Sakura ebbe un fremito e il dolore al cuore si fece più intenso.

E’ vero?

Syaoran le aveva sorriso e preso il viso con entrambe le mani: “E’ verissimo!

Dopodiché Syaoran l’aveva attirata a sé e l’aveva baciata.

“Syaoran…”

Sakura appoggiò una mano sul video e cominciò a piangere in silenzio. Syaoran le mancava terribilmente e se ne stava rendendo conto solo in quel momento. O forse, lo aveva sempre saputo, ma non aveva voluto ammetterlo per non soffrire ulteriormente. Si portò una mano sul cuore: se solo avesse potuto vederlo ancora una volta, sapere che stava bene, sapere che non si era dimenticato di lei.

Lei sicuramente non si era dimenticata di lui: non aveva dimenticato come lui le aveva dato speranza, come la sosteneva e la incoraggiava nei momenti difficili. Lui era sempre stato al suo fianco, diventando per lei il bene più prezioso. Proprio lui, Syaoran. Era stato il suo più grande amore, il suo primo bacio, i suoi primi appuntamenti. Era tutto questo e molto altro, era semplicemente Syaoran, il suo Syaoran.

“Sakura!”

Tomoyo, tornando in camera, vide l’amica inginocchiata di fronte al televisore, una mano sul video, una sul cuore, che piangeva. Così le fu subito accanto.

“Sakura, ma che suc…” disse Tomoyo, ma si bloccò, notando il video che stava scorrendo nel televisore.

“Oh…mi dispiace, Sakura. Mi dispiace tantissimo. Ho controllato più volte le cassette. Non riesco a capire come sia finita dentro la scatola!”

“Tomoyo…- mormorò Sakura, tra i singhiozzi-…io voglio rivederlo!”

“Ma…Sakura…”

Sakura guardò l’amica con gli occhi colmi di lacrime, che rispecchiavano il suo più grande desiderio: “Voglio rivederlo…lo desidero tantissimo!”

Tomoyo non seppe che rispondere, ma lasciò sfogare l’amica tra le sue braccia ancora per qualche minuto. Era terribile vederla in quello stato: lei, che sapeva leggere la tristezza in ogni cuore, soffriva per le pene altrui. Ma quando era il suo cuore a soffrire, il dolore doveva essere terribile da sopportare, anche per una ragazza forte come Sakura.

Tomoyo la accompagnò nel letto e restò accanto a lei, fino a che, stanca di piangere, Sakura si addormentò.

L’amica si assicurò che Sakura dormisse e controllò l’ora: erano le 23.45. Rispetto a Hong Kong, erano un’ora più avanti. Quindi in Cina dovevano essere le 22.45. Chissà se Li era ancora sveglio…

 

 

 

Avrei dovuto aggiornare ieri, ma ho avuto dei problemi con il computer, quindi lo faccio oggi! Allora, cosa ne pensate del capitolo? Devo dire la verità, non credo che mi sia venuto bene! Quindi, se avete delle critiche fate pure, così lo modifico! Il prossimo si intitola “An important decision” e qui vedremo invece cosa sta combinando Syaoran.

Ringraziamenti…

Sakura182blast: come ho accennato prima, syaoran lo ritroveremo nel prossimo capitolo, mentre l’azione vera e propria comincerà fra qualche capitolo. Spero nel frattempo che il capitolo ti sia piaciuto!

Sakura93thebest: povera Savine, ancora non ha fatto niente di male e già tutti non la sopportano! Vabbè, spero che il capitolo ti sia piaciuto!

Sakura93: grazie per la recensione. È ancora un po’ presto per scoprire il piano di Savine, ma prima o poi arriverà il momento! Spero che il capitolo ti sia piaciuto!

Sakura bethovina: beh, in verità all’inizio questi due capitoli su cosa combina Savine non erano previsti. Però ho pensato che inserirli così avrebbe dato qualcosa di più alla storia, anche perché il primo era semplicemente un prologo, mentre il secondo spezza la storia in un momento cruciale! Ad ogni modo, non andrei mai in Alaska, fa troppo freddo. Quindi se vuoi venire a cercarmi vieni pure in provincia di varese…^_^

Evans Lily: ah, ho aggiornato prima che potevo! Quindi, spero che tu non abbia perso anni di vita! Anni che comunque ti ridarò con gli interessi, te lo prometto!! Comunque se tu ti senti piccola, io mi sento già vecchia!! Quindi goditi la tua età, perché dai 18 in poi gli anni passano in modo incredibile! ahi, ahi!! Mi dispiace che in questo capitolo c’era solo Sakura, ma fra un paio di capitoli i nostri eroi si incontreranno di nuovo! E naturalmente la storia sarà sempre focalizzata su di loro!!

 

 

 

A presto

Kia85

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Capitolo 10
*** An important decision ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

Capitolo 9: “An important decision”

 

Syaoran sospirò: quella festa, organizzata dalle sue sorelle per il suo 16° compleanno, era una noia mortale. Avevano invitato tutti i suoi compagni del liceo. Ma lui non si stava divertendo per nulla. Così era fuggito da tutti e si era rifugiato nel grande giardino di casa Li.

Non ne poteva più di quella vita: da quando era tornato dal Giappone, le sue sorelle e, in particolare, Sheifa lo avevano ricoperto di attenzioni. Naturalmente erano venute a conoscenza di quello che era successo con Sakura.

Syaoran si sdraiò per terra, le braccia dietro la testa, e guardò le stelle nel cielo blu notte. Brillavano come brillavano gli occhi di Sakura quando incrociavano i suoi. Com’era possibile che anche quello fosse un effetto della Carta dell’Illusione, che anche quella fosse una bugia? Questo grande dubbio lo tormentava ormai da quattro anni, dal suo ritorno in Cina. E più ci pensava, più si convinceva che c’era qualcos’altro che aveva indotto Sakura a lasciarlo. Ma cosa?

“Li?”

Syaoran si sollevò per guardare chi era riuscito a trovarlo.

“Ah…ciao!”

Era Shin Chiang, una ragazza molto carina, con lunghi capelli neri e mossi e occhi marroni: frequentava la sua stessa classe, ma la conosceva da molti anni ormai, in quanto era figlia di amici di famiglia. Qualche mese prima lei gli aveva dichiarato il suo amore per lui, ma Syaoran l’aveva respinta con gentilezza: Sakura continuava a essere troppo importante per lui e Syaoran non poteva né voleva dimenticarla. Era più forte di lui.

“Dentro stanno ballando tutti!” disse Shin.

“Mm…”

La totale mancanza di reazione da parte di Syaoran intimorì la povera Shin, che parlò con voce tremante: “Non…non ti andrebbe di ballare?”

Syaoran tornò a stendersi per terra: “No!”

“A-allora, ti dispiace se rimango un po’ con te?”

“Fai come vuoi!”

Syaoran chiuse gli occhi e percepì Shin, mentre si sedeva accanto a lui. Ma nella sua mente, nei suoi occhi apparve lei, Sakura, come se la ricordava lui. Felice, sorridente accanto a lui…o almeno così appariva ai suoi occhi. In effetti, quando Sakura era venuta a salutarlo prima della sua partenza, lei gli era sembrata così diversa dal solito. Così indifferente a lui, così insolitamente fredda. Da un momento all’altro il loro rapporto era cambiato, passando da una bellissima e dolcissima relazione, a qualcosa di fastidiosamente glaciale e snervante. Per Syaoran fu terribile doverla salutare, mantenendo il suo solito contegno. In ogni istante che lei trascorse a casa sua quella mattina, Syaoran ebbe il desiderio di abbracciarla e pregarla di farlo restare accanto a lei. La sola idea di allontanarsi da Sakura per sempre lo rendeva nervoso e lo spaventava terribilmente. Lui aveva un bisogno disperato di lei, come se fosse aria da respirare, acqua per dissetarsi…

Però starle accanto e vederla innamorarsi di qualcun altro sarebbe stato decisamente peggio. Syaoran non avrebbe risposto delle sue azioni. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: non valeva per lui, che la rivedeva ogni notte nei suoi sogni.

Nei suoi sogni Sakura rivolgeva unicamente a lui il suo sorriso più dolce e il suo più amorevole sguardo. Nei suoi sogni Sakura lo baciava con delicatezza e passione. Nei suoi sogni Syaoran rivedeva ogni singolo, preziosissimo momento trascorso insieme a lei.

Come era possibile che il sentimento che Sakura provava per lui e che più volte gli aveva dimostrato, fosse svanito dal suo cuore? E se fosse stato vero che lui le era indifferente, allora forse Sakura si era dimenticata di lui.

Diamine! Cosa stava pensando? Era pur sempre Sakura: anche se non lo amava, non avrebbe mai potuto dimenticare tutti i momenti passati insieme e non avrebbe mai potuto dimenticare Syaoran.

“Li?”

Syaoran fu riportato alla realtà da Shin, seduta ancora accanto a lui.

“Poco fa…stavi sorridendo.”

“E allora?”

“Allora, credo di non averti mai visto sorridere. Ultimamente poi sei sempre così solitario e triste a scuola!”

Syaoran non disse nulla e tornò a guardare le stelle: avrebbe tanto voluto rivedere Sakura, almeno per assicurarsi che stesse bene anche senza di lui. Chissà cosa stava facendo in quel momento…

“Stavi pensando a lei?”

Syaoran, turbato e sorpreso, la guardò: “Cosa sai tu di lei?”

“So che deve essere una ragazza speciale se riesce a farti sorridere!” rispose Shin Chiang, con un sorriso.

“Oh, sì…lo è davvero!” esclamò lui, con un sospiro.

“Ti manca molto, vero?”

“Sì!”

“Perché non vai a trovarla? L’estate è ancora lunga, siamo solo a metà luglio!”

“Non penso che lei mi voglia vedere!”

“Perché? È stata lei a dirtelo?”

Syaoran fu molto colpito da quelle parole: in effetti, Sakura non gli aveva mai detto di non volerlo più vedere, anche se non si era fatta mai sentire in quei quattro anni.

“N-no, però…lei non vuole più stare con me!”

“Già, ma non ha detto che non vuole rivederti, vero?”

“Sai…-disse Syaoran, sorridendole-…credo proprio che tu abbia ragione!”

Quel sorriso, rivolto proprio a lei, fece arrossire tutto d’un tratto Shin Chiang. Ma Syaoran non ci fece caso.

Una strana agitazione si era impossessato di lui: l’idea di rivedere Sakura era estremamente piacevole!

“Syaoran!” esclamò una voce da lontano.

Syaoran si voltò e vide sua sorella Feimei che lo stava raggiungendo di corsa.

“Che succede?”

“Una telefonata per te!”

Syaoran, perplesso, si chiese chi mai avesse potuto chiamarlo a quell’ora. Guardò l’orologio: erano le 22 e 51. Con una certa curiosità in corpo, Syaoran, insieme a Feimei e Shin Chiang, tornò in casa. E rispose al telefono.

“Si, pronto? Sono Li Syaoran!”

Tanti auguri, Li!

Quella voce, così familiare, lo ammutolì per qualche secondo.

Li? Ci sei?

“Ah..sì, ci sono, Daidoji!”

Tomoyo Daidoji era all’altro capo del telefono, proprio la migliora amica della sua Sakura.

Meno male!

“Gr-grazie mille per gli auguri! Sei stata molto gentile a chiamarmi!”

Non c’è di che. Era da molto tempo che non ci sentivamo!

“Già…molto tempo!” ripetè Syaoran, un po’ abbattuto.

Ehm…senti, Li…devo confessarti che c’è anche un altro motivo dietro a questa telefonata! Per cui vorrei subito arrivare al dunque!

Il suo tono divenne improvvisamente così serio, che il cuore di Syaoran sembrò fermarsi definitivamente: “E’ successo qualcosa a…”

Oh, no, no…lei sta benissimo!- si affrettò ad aggiungere Tomoyo-Solo che…vorrebbe tanto rivederti!

Syaoran non potè non essere felice per quella rivelazione. Però perché Sakura voleva rivederlo, se era stata proprio lei a lasciarlo?

“Scusa, Daidoji…non capisco. Lei mi ha lasciato. Perché mi vuole rivedere?”

Tu non la vuoi rivedere?

Quella domanda aveva una risposta fin troppo scontata: “Io…io…s-sì, certo che la voglio rivedere!”

Ascolta, Li…- gli disse Tomoyo, dolcemente-…sia tu che Sakura avete affrontato questa separazione nel peggiore dei modi. Ti rendi conto che non vi sentite da quattro anni? Io capisco che tu sia voluto partire perché sarebbe stato doloroso rimanere qui, accanto a lei, provando ancora un sentimento molto forte. Ma entrambi dovevate cercare almeno di mantenere la vostra amicizia. Non c’è alcun dubbio che siete stati veramente importanti l’uno per l’altra: non solo nella vostra storia, ma anche nella vostra amicizia. Anche se lei ti ha detto che non ti ama più, tiene molto a te, perché prima di tutto per lei sei sempre stato un grande amico. Per questo motivo dovevate sapere che era impossibile cancellare l’una dalla mente dell’altro da un giorno all’altro. Invece, tutte e due avete voluto trascorrere questi quattro anni soffrendo in silenzio senza sapere praticamente nulla l’uno dell’altra! Quindi, ti prego, Li…torna. Se non per sempre, almeno per il resto dell’estate!

Syaoran non sapeva cosa rispondere. Certo, Tomoyo sapeva essere molto convincente. Anche se, in effetti, per quello che lo riguardava, Syaoran avrebbe preso il primo aereo per Tokyo quella notte stessa, se avesse potuto.

“Ci penserò, d’accordo?”

Immagino che non potevo aspettarmi di più. Comunque, fammi avere tue notizie, Li!

“Certo. Grazie ancora per la telefonata!”

Un’ultima cosa: Sakura oggi ti ha pensato molto e sono sicura che, se avesse potuto, ti avrebbe chiamato lei stessa per farti gli auguri e lo avrebbe fatto ogni anno da quando te ne sei andato!

“Sì, ne sono convinto…grazie!”

Buonanotte!

“Buonanotte!”

Syaoran abbassò la cornetta del telefono, restando a guardarlo con aria assente. Le parole di Tomoyo, così come quelle di Shin, risuonarono nella sua mente per tutta la notte e per tutta la mattina seguente, durante i suoi allenamenti nel giardino di casa sua. Syaoran, negli ultimi quattro anni, si era allenato duramente ogni giorno, ripensando alle parole che gli rivolse un giorno Eriol.

“Sta calmo e non perdere di vista te stesso. Solo allora potrai diventare più forte!”

Eriol aveva ragione: se Syaoran si concentrava solo su se stesso, cacciando via ogni pensiero, riusciva ad aumentare la sua forza magica.

Quel giorno, però, la sua concentrazione era rivolta interamente a lei. Forse doveva davvero andare a trovarla e assicurarsi personalmente che stesse bene. Dopo quattro anni di allenamento, Syaoran poteva percepire la forza magica di Sakura da Hong Kong. Stava bene. Però c’era ancora qualcosa che lo turbava. Da circa un mese, infatti, Syaoran percepiva un’altra forza magica in Giappone, una forza magica che emanava vibrazioni negative e che era troppo vicina e troppo simile a quella di Sakura.

In quel momento, con la mente, Syaoran ebbe una visione: due strane figure, una maschile e una femminile, che teneva in mano uno scettro simile a quello di Sakura.

La sua preoccupazione aumentò: troppe similitudini accomunavano Sakura e la ragazza della sua visione.

“Syaoran!”

Seduto su una roccia enorme vicino a un bel laghetto, a contemplare, Syaoran aprì gli occhi e si accorse che sua madre l’aveva raggiunto.

“Come mai sei qui?”

“Ti stavo cercando, mio caro!” rispose Li Yelan.

Syaoran saltò giù per terra e la raggiunse.

“Perché?”

“Volevo parlare con te!”

“Riguardo cosa?”

Sua madre gli sorrise e gli mostrò una foto: una foto che ritraeva lui e Sakura il giorno della sua prima e unica partita di basket alla scuola media di Tomoeda. Lei aveva ancora l’uniforme delle ragazze pon-pon, che la rendeva ancora più carina.

Syaoran arrossì: “Dove…dove…l’hai…”

“Stamattina la cameriera l’ha trovata sotto il cuscino, mentre rifaceva il tuo letto, e me l’ha mostrata!”

La notte precedente Syaoran non aveva dormito molto: aveva ripensato alle parole di Tomoyo e alla sua richiesta. Così, gli era venuta voglia di rivedere Sakura subito e aveva preso quella foto.

Fissò quella foto per un tempo infinito, fino a quando non riuscì ad addormentarsi. La foto l’aveva riposta sotto il cuscino un momento prima di addormentarsi, nella speranza, forse, di riuscire a sognare Sakura ancora una volta.

“Così questa è Sakura, dico bene?”

Syaoran, rossissimo in volto, annuì imbarazzato.

“E’ molto carina!”

“S-sì!”

“Perché mi hai sempre detto che non avevi foto di lei?”

“Ecco…io…veramente…”

Yelan sospirò, rivolgendo al figlio un amorevole sguardo: “Non importa, Syaoran.”

Detto questo, sua madre gli porse la foto e Syaoran la prese fra le mani, osservandola nuovamente: quella era stata una giornata bellissima e Sakura, per la prima volta, aveva mostrato la sua gelosia nei suoi confronti.

“Quello che, invece, mi preme sapere, Syaoran, riguarda proprio te.”

Syaoran guardò la madre, divenuta improvvisamente seria: “In che senso?”

“Quando ho visto questa foto, stamattina, non riuscivo a credere che fossi proprio tu il ragazzo nella foto! In quel momento mio figlio doveva essere davvero felice, non è così?”

Syaoran annuì, titubante: “Sì, ero felice!”

“E adesso? Sei davvero felice?”

A quella domanda, Syaoran chinò il capo: non poteva mentire a colei che lo aveva generato e che lo conosceva più di chiunque altro.

“Da quando sei tornato, sei sempre stato assente e infinitamente triste. Passi tutti i giorni in camera tua, a studiare, oppure ad allenarti qui fuori.”

“Mi dispiace!”

“Oh, no. Sono io che devo dispiacermi. È molto triste per me vederti in questo stato e non poter fare niente per aiutarti.”

“Non devi preoccuparti per me!”

“Sì, invece!- ribattè Yelan, accarezzandogli amorevolmente la nuca- Syaoran, rispondimi con sincerità. Sei ancora innamorato di Sakura?”

Syaoran arrossì, mentre Yelan sorrise: “Come immaginavo! Beh, allora credo che dovresti tornare in Giappone!”

“Cosa?”

Il cuore gli batteva forte, come non faceva più da tanto tempo. L’ipotesi di rivedere Sakura diventava sempre più realistica.

“Hai capito bene! Non poi rinunciare così a lei. Devi tornare e riconquistarla!- disse Yelan, chiudendo gli occhi e portando le mani sul cuore- Sento che questa ragazza mi piacerà molto ed è destinata a te!”

“In effetti…ieri sera mi ha chiamato la sua migliore amica, chiedendomi di tornare!”

“Ah, ecco di chi era quella misteriosa telefonata!”

“Lei mi ha detto che Sakura vuole rivedermi!”

“E tu vuoi rivedere lei. È magnifico!” esclamò Yelan, battendo le mani entusiasta.

“Però…-continuò Syaoran, perplesso-…è stata lei a lasciarmi!”

Yelan lo guardò negli occhi, con ammonizione: “Ti arrendi così, Syaoran? E da quando? Non è da te un simile atteggiamento!”

“Lo so, però…” cominciò a dire Syaoran.

“Cosa ti preoccupa, figliolo?”

“Ho iniziato a frequentare il liceo di mio padre, proprio come voleva lui. Se dovessi tornare in Giappone, non potrei più rispettare la sua volontà!”

Yelan sospirò, come se si aspettasse qualcosa del genere: “Syaoran, è vero, tuo padre voleva che seguissi le sue orme, ma non sei obbligato!”

“Che vuol dire?”

“Vuol dire che tu devi seguire la tua strada e i tuoi interessi. Perché l’importante per ogni genitore è vedere felice il proprio figlio. Quindi, che cosa ti piacerebbe fare davvero, Syaoran?”

“Mi piacerebbe diventare…un archeologo!” rispose Syaoran, titubante.

“Archeologo…è davvero un lavoro affascinante. E, se non ricordo male, una volta mi dicesti che il padre di Sakura era archeologo!”

“Sì, ma non è per questo che voglio diventare archeologo!”

“Lo so, caro. Basta vedere tutti i libri che hai nella tua libreria. È una bella passione, che sicuramente il signor Kinomoto potrà aiutarti a coltivare!”

“Lo pensi sul serio?”

“Ma certo! È anche per questo che dovresti tornare a Tomoeda e frequentare il liceo Seijo!”

*****

“Syaoran deve tornare in Giappone?!”

Tutta la famiglia Li era riunita nel salotto di casa a discutere della decisione presa da Syaoran e da sua madre. Sheifa sembrava l’unica contraria.

“Ma, scusa…non ti ricordi il testamento di papà? Syaoran deve diventare un avvocato!”

“Cara…ci sei tu a dirigere lo studio legale di vostro padre, non basta questo?” domandò Yelan, con estrema tranquillità.

“Papà voleva che fosse Syaoran a prendere in mano le redini del suo studio!”

“Yang voleva solo assicurarsi che il suo studio fosse in buone mani. E, visto che aveva una mentalità piuttosto antica, pensava che la cosa migliore fosse decretare Syaoran come suo successore nello studio legale. Ma tu stai portando avanti lo studio legale nel migliore dei modi, non lo pensi anche tu, Syaoran?”

Syaoran guardò negli occhi sua sorella Sheifa: tutti e due avevano gli stessi occhi color ambra.

“Nostra madre ha ragione, Sheifa. Tu hai sempre sognato di diventare avvocato e mostri una grande passione. Io non potrei mai intraprendere questo lavoro e portarlo avanti allo stesso modo. Non sono questi i miei interessi. Tu sei decisamente migliore di me!”

Sheifa restò letteralmente senza parole.

“Credo che non sia abituata a tutti questi complimenti!” commentò Fanran, ridacchiando.

“Già, però papà di sicuro condividerebbe ogni parola!” aggiunse Feimei.

“Le tue sorelle hanno ragione, Sheifa!- disse sua madre- Tuo padre è molto orgoglioso di te! E non devi preoccuparti per le sue ultime volontà. Anche questo è un modo per rispettarle. Un modo decisamente migliore!”

“Questo vuol dire che…posso continuare a dirigere lo studio da sola?” disse Sheifa con voce tremante.

“Sempre se tu te la senti…”

“Sì, assolutamente sì, mamma! Ce la farò!” esclamò lei, eccitata.

“Allora, Syaoran, mio caro…puoi tornare tranquillamente in Giappone!”

La notizia ormai definitiva lo ammutolì per qualche secondo.

“Sì, grazie!” disse infine Syaoran, accennando un sorriso.

Improvvisamente in lui emerse un’ immensa paura di rivedere Sakura. Desiderava e temeva rivederla. Sakura era l’unica persona in grado di fargli provare tutte quelle emozioni in una volta sola.

Così, per calmarsi, Syaoran decise di andare in camera sua e si congedò dal resto della famiglia.

“Syaoran, aspetta!” lo chiamò Sheifa, inseguendolo fino alle scale.

Syaoran si voltò e la guardò curioso.

“Io devo dirti una cosa!” gli disse lei, con serietà.

“Cosa?”

“Ecco…volevo dirti che…che…”

Sheifa sembrava lievemente ansiosa nel parlare, il che era abbastanza insolito da parte sua.

“Che cosa stai cercando di dirmi, Sheifa?” chiese Syaoran.

Sheifa sospirò e scosse il capo: “Beh…volevo dirti solo grazie! Le tue parole mi hanno resa immensamente felice, fratellino!”

Con quelle parole, la ragazza gli accarezzò i capelli affettuosamente.

“E dai, Sheifa! Non sono più un bambino!” esclamò lui, infastidito.

“Hai ragione. Sei cresciuto e praticamente sei un uomo, ormai. Quindi, ti prego, Syaoran, impegnati a seguire i tuoi interessi!”

“Sì, certo!”

“Anche per quanto riguarda Sakura. Devi assolutamente riconquistarla. Mi è sempre piaciuta quella ragazza! È praticamente perfetta per te!”

Sheifa gli disse quelle cose, con un tono malinconico che turbò Syaoran. Ma lui non ci fece molto caso.

“D’accordo!”

Perciò Syaoran salì in camera sua e si gettò sul letto, a pancia in su, guardando il soffitto. Poteva davvero tornare in Giappone da lei, dalla sua Sakura. Quello che aveva sempre desiderato da quando era salito su quel maledetto aereo che lo aveva riportato in Cina, si stava avverando. Il suo più grande sogno degli ultimi quattro anni stava diventando realtà. Questo, naturalmente, lo rendeva felicissimo.

Ma aveva paura di rivederla, paura che lei si fosse innamorata di qualcun altro, paura che per lei lui fosse solamente un amico. Syaoran non voleva essere un amico per Sakura, voleva essere il suo più grande amore, voleva essere l’uomo che possedeva il suo cuore, colui che entrava nei suoi sogni più intimi. Voleva semplicemente che la felicità di Sakura dipendesse da lui. E qualunque ostacolo avesse incontrato sulla sua strada, Syaoran avrebbe fatto di tutto per raggiungere il suo obiettivo.

 

 

 

 

Ok, allora, che ne pensate? Povero Syaoran, tutto solo soletto. Per fortuna che ora torna in giappone. Infatti il prossimo capitolo si intitola “Back to Japan”.

Ringraziamenti…

Lady Maryon: grazie per la recensione. Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto. Come hai letto, tomoyo ha telefonato a syaoran e ora lui torna in giappone. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto…

Sakura182blast: come vedi, ho aggiornato più presto che potevo. Grazie per la recensione. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Come ti è sembrato syaoran? cioè, ti è sembrato abbastanza corrispondente al vero syaoran delle clamp. Ho sempre paura di fargli fare qualcosa di ooc.

Sakura bethovina:ma non so se li faccio rimettere insieme? ^__^ però nel prossimo si incontreranno di nuovo, magari qualche possibilità, ma non subito…però non ti arrabbiare, eh?

Evans Lily: grazie per la recensione. Syaoran, come hai letto non ha ancora capito il vero motivo per cui sakura l’ha lasciato, però almeno non la odia. Il nostro syaoran non potrebbe mai odiare la sua sakura. e non ha neanche trovato un suo rimpiazzo, come potrebbe? Lui e sakura sono perfetti l’ uno per l’altra. Comunque, spero che il capitolo ti sia piaciuto.

 

 

A presto

Kia85

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Capitolo 11
*** Back to Japan ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

Capitolo 10: “Back to Japan”

 

Quella sera Sakura si era rinchiusa in camera sua, a scrivere sul suo diario. Il giorno dopo, l’ultimo libero prima dell’inizio della scuola, avrebbe fatto un picnic nel parco insieme a Tomoyo, Yamato, Rika, Naoko, Chiharu e Yamazaki. Si sarebbero divertiti molto, nonostante le vacanze estive giunte ormai alla fine: quell’anno, in particolare, erano letteralmente volate.

Sakura alzò lo sguardo dal diario e notò sulla sua scrivania il mazzolino di fiori che aveva raccolto quella mattina in giardino: tra roselline, margherite e garofani, spuntava anche qualche peonia. Le aveva piantate quel terribile giorno di quattro anni prima, perché erano i fiori preferiti di Syaoran, e ora erano diventate incantevoli. Gli arbusti delle peonie erano cresciuti rigogliosi e negli ultimi due anni avevano regalato bellissimi e profumatissimi fiori rosa.

Sakura prese una peonia dal vaso, ne odorò l’intenso profumo e la osservò. Da quando aveva capito quanto Syaoran le fosse mancato e continuasse a mancarle, Sakura non desiderava altro che rivederlo, lo desiderava con tutto il suo cuore. Chissà poi perché: in fondo, non potevano stare neanche insieme. Desiderava solo assicurarsi che stesse bene, vedere ancora il suo sorriso così dolce, il suo prezioso sguardo dagli occhi color ambra. Voleva rivederlo, eppure aveva paura di scoprirlo innamorato di un’altra ragazza. Proprio Syaoran, lo stesso ragazzo che aveva aspettato così a lungo per rivelarle i suoi sentimenti, che aveva sempre messo la felicità di Sakura al primo posto, poteva veramente amare allo stesso modo una ragazza che non fosse Sakura?

“Syaoran…”

Sakura sospirò e appoggiò il fiore in mezzo al diario: per il momento, l’unico modo per rivedere Syaoran era sognarlo. Così sperò vivamente che, quella notte, Syaoran entrasse in uno dei sogni.

In effetti, durante il sonno, Sakura sognò qualcosa, lo stesso sogno che si ripeteva da più di due mesi ormai. Di nuovo lei di fronte allo specchio, di nuovo il suo strano riflesso, di nuovo la comparsa di un secondo riflesso. Ma il sogno, quella notte, non terminò e proseguì. La stella del suo scettro ruotava sempre più velocemente e, alla fine, si fermò.

Cos’era successo?

Sakura si guardò intorno e, con un tuffo al cuore, si accorse che, accanto a sé, era comparso un ragazzo con una spada in mano: guardava, anzi, fissava lo strano riflesso nello specchio.

“Syaoran…”

Era proprio lui. Sakura provò ad allungare una mano per toccargli il braccio. Era vicinissima a lui, stava per sfiorarlo…

Ma il suono assordante della sveglia la destò dal suo sogno. Sakura aprì gli occhi e rimase a letto, fissando il soffitto con sorpresa e perplessità.

Il cuore le batteva rapidamente al solo ricordo di Syaoran. Lo aveva sognato e non in un sogno qualunque: nel sogno che Kero-chan riteneva premonitore.

Cosa poteva voler dire? Che lo avrebbe davvero rivisto? Oppure era semplicemente comparso in quel sogno perchè la sera prima, Sakura aveva espresso il forte desiderio di rivedere Syaoran?

Quel dubbio le metteva ansia; perciò fu costretta a chiedere l’opinione di Kero-chan, che, prima di darle la sua opinione, riflettè per molto tempo.

Alla fine disse: “Allora, credo che il cinesino tornerà!”

Il cuore di Sakura fece una piacevole capriola all’indietro, ma lei cercò di non fare troppi voli di fantasia.

“E se invece fosse solo un semplice sogno?” domandò lei.

“Impossibile. Per quasi due mesi questo sogno si è fermato allo stesso punto, ora sappiamo cosa succede quando la stella del tuo scettro si ferma. Inoltre, considera questo punto: tu e il tuo strano riflesso avete in mano uno scettro. Che senso avrebbe se questo fosse un sogno normale, non legato ai tuoi poteri magici?”

Probabilmente Kero-chan aveva davvero ragione. E di nuovo Sakura provò un mix d emozioni all’idea di rivederlo: eccitazione, felicità, paura, ansia…

“Sakura, ti senti bene?”

La domanda venne da Tomoyo. Insieme a lei e a tutti i suoi amici, Sakura aveva preparato il picnic nel parco del re pinguino. Ma per tutto il tempo Sakura sembrò totalmente assorta nei suoi pensieri, proprio a causa del suo sogno e dell’ipotesi così reale di rivedere Syaoran.

“Sì, sto bene!”

“Però, è da stamattina che ti vedo così distratta!”

“Tranquilla, Tomoyo. Va tutto bene!”

Tomoyo annuì, ancora un po’ perplessa.

Cominciò così il loro picnic. Mentre mangiavano, Sakura osservò i suoi amici con un sorriso: Yamazaki e Chiharu erano più innamorati che mai e Sakura si chiese come facevano a mantenere quel bellissimo rapporto ancora in piedi; di Rika, Sakura sapeva che aveva ancora una relazione con il suo misterioso uomo più grande di loro, ma non aveva saputo chi fosse quell’uomo, eppure lei sembrava più felice rispetto agli anni precedenti; Naoko, da quando era entrata al liceo, scriveva sul giornalino della scuola ed era molto impegnata anche con il suo club di teatro, per cui scriveva ogni anno una sceneggiatura; infine Yamato, in quegli anni, si era rivelato un bravo ragazzo, un ottimo amico e aveva mostrato un certo interesse per Tomoyo. Lei, però, sembrava aver paura di Yamato: ogni volta che lui si avvicinava a loro, arrossiva e diventava molto agitata. Eppure le piaceva stare insieme a lui, si divertiva, rideva di gusto e, dopo qualche minuto, si rilassava completamente.

Tutti i suoi più cari amici avevano una vita serena senza troppi problemi e cercavano di godersela, proprio come stavano facendo con quella giornata. Ognuno aveva preparato qualcosa per il picnic: onigiri, gli spaghetti giapponesi tanto amati da Sakura e tanti dolci come il suama e le frittelle con sciroppo d’acero, preparate da Tomoyo. Il pensiero della scuola non li sfiorò minimamente e, anche grazie a questo, si divertirono moltissimo.

Dopo mangiato, Sakura e Tomoyo decisero di allontanarsi per una passeggiata.

“Posso venire con voi?” chiese Yamato, pieno di speranza.

“Ah, ecco…-disse Sakura, imbarazzata-…io vorrei tanto parlare con Tomoyo da sola, se non ti dispiace!”

Yamato apparve visibilmente deluso a quel rifiuto, ma cercò di non darlo a vedere: “Oh, non fa niente!”

“Ti prego davvero di perdonarmi, ma ho bisogno di parlare con lei…sai, cose di donne!”

“Tranquilla, Sakura, va bene così!” la rassicurò lui, con un sorriso convincente, e se ne andò.

Perciò Sakura e Tomoyo si incamminarono verso un gruppetto di alberi poco affollato.

“Mi dispiace tanto, Tomoyo, di aver impedito a Yamato di venire con noi!”

“Non importa, Sakura. Ogni volta che tu hai bisogno di me, io sono sempre a tua disposizione! Mi dedico solo a te!”

“Questo lo so e ti ringrazio. Ma dopo aver parlato con me, credo che dovresti dedicarti di più a Yamato! Lui è proprio cotto di te!”

Tomoyo arrossì: “Oh, suvvia Sakura! Così mi metti in imbarazzo!”

Sakura ridacchiò.

“Quindi, dimmi tutto quello che devi dirmi!” aggiunse Tomoyo, con fare sbrigativo.

“Sì!”

Sakura raccontò a Tomoyo il sogno di quella notte e quello che aveva detto Kero-chan a proposito. Alla fine del racconto, Tomoyo sorrise.

“Mi piacerebbe rivedere Li. Abbiamo sentito molto la sua mancanza!”

Sakura arrossì: “Sì…certo. E io stessa desidero rivederlo più di ogni altra cosa. Però…”

“Però cosa?”

“Però…se lui mi odiasse…”

“Sakura, ascoltami bene!- le disse Tomoyo, decisa- Non si può odiare qualcuno che, al contrario, si ama o si è amato. Sarebbe solo un odio carico di amore.”

“Ma io…ho fatto soffrire moltissimo Syaoran!”

“E’ vero, ma Li è un ragazzo molto gentile, non potrebbe mai odiare qualcuno, tanto meno te, Sakura!”

Sakura, rinfrancata, sorrise: “Sì, hai ragione!”

“Sakura! Tomoyo!”

Le due ragazze vennero chiamate da Chiharu, che si stava avvicinando a loro.

”Che succede?”

“Che ne dite di giocare a pallavolo?”

Sakura e Tomoyo si guardarono e sorrisero.

“Certo!”

Le tre ragazze insieme ai due ragazzi cominciarono a giocare a pallavolo. Rika e Naoko rimasero sul telo a guardarli divertite. Yamato si rivelò un buon giocatore, mentre Yamazaki non era proprio eccellente. Anche Tomoyo non se la cavava benissimo, ma si stava impegnando con tutta se stessa per fare del suo meglio. Sakura e Chiharu, invece, erano abbastanza brave. A un certo punto della partita, mentre i suo compagni ricominciarono per l’ennesima volta a passarsi la palla, Sakura percepì una forza magica molto intensa. Era tremendamente familiare, Sakura l’avrebbe riconosciuta fra mille. Ma come poteva essere lui?

“Sakura, attenta!”

La palla, lanciata da Chiharu verso Sakura, la oltrepassò e cadde a terra, rimbalzando e rotolando verso l’entrata del parco.

“Scusate, vado a prenderla io!” esclamò Sakura e cominciò a correre, seguendo la palla.

*****

Syaoran, arrivato in Giappone, si era sistemato nella vecchia casa di quattro anni prima. Tutto sommato era una bella casa, un po’ grande per una persona sola, forse, ma accogliente.

Era davvero incredibile che si trovasse nuovamente in Giappone, nuovamente a Tomoeda, la città di Sakura.

Cosa lo trattenesse dal correre a casa Kinomoto non lo sapeva neanche lui. Però era sicuro che sarebbe stato meglio aspettare il giorno seguente, anche se probabilmente non avrebbe dormito per tutta la notte, cosa che puntualmente si avverrò.

La mattina seguente, Syaoran si preparò e uscì. Tomoyo gli aveva detto, il giorno prima, che avrebbe trovato tutti loro al parco del re pinguino e lui si sarebbe diretto proprio lì quella mattina.

Incamminandosi verso la sua meta, Syaoran percepì il proprio cuore battere rapidamente, era emozionantissimo, per questo cercava di camminare lentamente, con estrema calma. Non voleva lasciarsi sopraffare dalla sua agitazione.

Chissà come era cambiata Sakura, chissà se era cresciuta, se era diventata più bella. Chissà se aveva un ragazzo…Mentre entrava nel parco, Syaoran, a quel pensiero, fu percorso da un intenso moto di gelosia e rabbia. Nessuno, a parte lui, poteva amare Sakura, perché nessuno poteva meritarla.

Quasi a volerlo riportare alla realtà, una palla rotolò verso di lui e si fermò ai suoi piedi. Syaoran la guardò e si chinò a prenderla fra le sue mani.

“Scusate, vado a prenderla io!”

Una voce fin troppo familiare si era avvicinata a lui.

“Oh, mi scusi, signo…” cominciò a dire quella voce, ma si bloccò nello stesso istante in cui Syaoran si rialzò e guardò i meravigliosi occhi color verde giada della ragazza che gli stava di fronte.

“…re!”

“Ciao…Sakura!” la salutò lui, mentre un brivido gli percorse tutta la schiena, ma nello stesse tempo lo calmò.

“Syaoran…”

“Sì!”

“Sei davvero tu?” chiese lei, sempre più incredula.

Sembrava che avesse visto un fantasma.

Syaoran rise e Sakura ebbe un tuffo al cuore: “Sì, certo che sono io!”

Sorpresa, emozionata, Sakura non seppe cosa dire; si limitò a sorridergli. Era così bello aver sentito nuovamente il suo nome pronunciato dalla voce di Syaoran che ancora lei non riusciva a crederci.

Anche Syaoran sembrava aver perso l’uso della parola: in quel momento non desiderava altro che guardarla, come solo lui sapeva fare, e, in questo modo, fece arrossire Sakura.

“Ehm…stavi rincorrendo questa, per caso?” chiese Syaoran, porgendole la palla.

Sakura, riportata alla realtà, annuì: “Sì, scusa…stavamo giocando e mi sono lasciata sfuggire la palla!”

Così dicendo, Sakura allungò le mani per riprendere la palla che lui le stava porgendo; e, quando le sue mani sfiorarono quelle di Syaoran, Sakura fu percorsa da un lunghissimo brivido, che sembrava voler confermare che quello non era un sogno, bensì la pura realtà.

Lo stesso accadde a Syaoran: la punta delle sue dita sfiorate dalle mani di Sakura rappresentava per lui una sorta di “bentornato in Giappone”. Sì, aveva proprio fatto la scelta migliore.

In quel momento i due vennero raggiunti da Tomoyo e da tutti i loro amici, che furono molto sorpresi e felici di rivedere Syaoran.

“Li, che bello rivederti!” esclamò Tomoyo, seguita subito da affermazioni simili da parte di tutti gli altri.

“Grazie.”

Mentre Syaoran veniva sommerso di domande, Sakura, un po’ in disparte, guardò tutta la scena, cercando di calmare quella improvvisa agitazione che l’aveva travolta alla vista di Syaoran. Il suo sguardo si soffermò sul nuovo arrivato: era cresciuto in altezza, la superava di almeno una decina di centimetri, e anche il suo volto aveva qualcosa di diverso. Sembrava più maturo, più virile e i suoi occhi avevano assunto un’espressione tenebrosa, ma nello stesso tempo avevano conservato la loro infinita dolcezza, rendendo il suo sguardo davvero travolgente. D’ora in poi sarebbe stato ancora più difficile per Sakura sostenere quello sguardo.

“Li, perché non resti con noi?” propose Yamazaki, dandogli un’amichevole pacca sulla spalla e sospingendolo verso il luogo dove si erano sistemati.

“Ehm…d’accordo!”

Sakura lo osservò allontanarsi circondato dai loro amici e Tomoyo la affiancò.

“Allora, il tuo desiderio è stato avverato, no?” le chiese Tomoyo, con un sorrisetto compiaciuto.

Sakura arrossì lievemente: “S-sì!”

“Perché non mi sembri contenta?”

“Beh…stavo pensando al sogno di questa notte!- mentì Sakura, anche se poi, in effetti, l’arrivo di Syaoran era legato anche a quello- Credo che dovrei parlarne con lui! Magari anche lui ha percepito qualcosa di strano negli ultimi mesi!”

“Sì, hai ragione. Faresti meglio a parlarne con Li…anche se al momento mi sembra un’ardua impresa!”

Infatti Syaoran continuava a essere sommerso di domande da parte del gruppetto di amici.

“Beh…allora, lo inviterò a casa mia dopo che ci saremo separati dagli altri!” disse Sakura.

“Oho…mi sembra più che giusto!”

Il tono malizioso di Tomoyo fece preoccupare Sakura, che la guardò perplessa: “Che vuoi dire?”

“Beh…mi sembra giusto che tu voglia stare un po’ da sola con lui dopo tutti questi anni!”

A quell’affermazione Sakura divenne bordeaux su tutto il volto e cominciò a balbettare: “M-ma che…che stai…d-dicendo? N-non è a-assolutamente…come pensi…t-tu!”

Tomoyo ridacchiò: “Allora, vuoi che venga pure io?”

“Sì, ti prego!”

“D’accordo. Però cerca di tornare al tuo solito colorito, altrimenti lui potrebbe accorgersene!”

Le parole di Tomoyo non l’aiutarono a tornare come prima. Soprattutto perché Sakura era ben consapevole che, nel suo cuore, era ancora più che vivo il suo sentimento d’amore per Syaoran. Ora che lui era ritornato in Giappone, sarebbe stato più difficile ignorare quel sentimento che, alla sua vista, aveva preso a bruciare con più intensità nel suo petto. Però, sapendo che non poteva stare con lui, doveva cercare di comportarsi come una semplice amica nei suoi confronti e doveva assolutamente evitare di fargli capire che era ancora innamorata di lui. Probabilmente se avesse avuto un altro ragazzo accanto a sé, sarebbe stato più facile. Per questo motivo Sakura rimpianse di aver rifiutato le avances di tutti quei ragazzi che si erano dichiarati negli ultimi quattro anni e desiderò qualcuno che la distraesse dal continuo pensiero di Syaoran.

*****

Quando il sole cominciò a tramontare i ragazzi cominciarono a ritirare tutti i loro effetti. Così, mentre tutti erano impegnati, Sakura si avvicinò a Syaoran.

“Syaoran?”

“Dimmi!”

“Senti, come hai potuto notare, non abbiamo avuto molto tempo per parlare…noi due…” disse lei, timidamente.

Syaoran sorrise: “Già!”

“E mi chiedevo se, per caso, ti andrebbe di venire a casa mia adesso… Così possiamo parlare con tranquillità. C’è una questione che vorrei discutere con te!”

Syaoran assunse un’aria preoccupata: “Niente di grave, spero!”

“No, niente di grave, almeno per il momento!”

“D’accordo!” rispose Syaoran.

“Grazie!”

Sakura gli sorrise, dopodiché raggiunse gli altri e li aiutò a ritirare tutte le loro cose. Syaoran non potè fare a meno di seguirla con lo sguardo: lei era per i suoi occhi una sorta di calamita. Qualunque cosa facesse, attirava la sua attenzione. E, solo in quel momento, Syaoran potè accorgersi  di come Sakura era meravigliosamente cresciuta e sbocciata con la delicatezza di un fiore di ciliegio: i suoi occhi erano più verdi che mai; i morbidi capelli erano un po’ più lunghi di come li ricordava Syaoran; e il suo esile corpo stava assumendo lentamente delicate forme femminili.

“Li, tutto bene?” gli chiese Tomoyo, che lo aveva raggiunto silenziosamente.

“S-sì!” balbettò lui, arrossendo e distogliendo lo sguardo da Sakura.

Tomoyo rise e ricevette uno sguardo eloquente da parte di Syaoran: probabilmente, l’amica di Sakura, con quella sua vista acuta,aveva già capito cosa ancora provasse Syaoran per Sakura.

Syaoran sospirò: fortunatamente Tomoyo era un’amica fedele e avrebbe tenuto questo segreto per sé. Non c’era bisogno di dirglielo.

“Syaoran! Tomoyo! Andiamo!” esclamò Sakura da lontano.

“Sì! Arriviamo!” le disse Tomoyo.

Dopodiché Tomoyo si voltò ancora verso Syaoran e, con fare da complice, si portò un dito sulle labbra.

“Grazie!” le disse Syaoran.

Sakura, Tomoyo e Syaoran salutarono il resto del gruppetto e si avviarono verso casa Kinomoto.

 

 

 

 

Allora, che mi dite dell’incontro tra sakura e syaoran? ve lo immaginavate così? Comunque, nel prossimo capitolo, ovvero “Card prediction”, vedremo cosa si diranno i due…

Ringraziamenti…

Sakura182blast: spero che tu sia rimasta soddisfatta da questo capitolo. Purtroppo non è ancora arrivato il momento di confessare ogni cosa né per sakura né per syaoran. siamo ancora lontani da quel momento. Credo che questa storia sia più lunga di crossed destinies…

Evans lily: sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente. Ma, anche se yelan è la madre di syaoran, certe cose, certe situazioni non si possono capire subito. Per fortuna lei l’ha capito e ha rispedito il figlio in japan. Spero che l’incontro con sakura ti sia piaciuto.

Sakura bethovina: ho recepito il messaggio e vedrò cosa posso fare. Però dovrai aspettare un po’. Ad ogni modo, spero che il capitolo ti sia piaciuto.

 

A presto

Kia85

 

 

 

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Capitolo 12
*** Card prediction ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

Capitolo 11: “Card prediction

 

Sakura, Tomoyo e Syaoran erano in cammino verso casa Kinomoto. E, dal momento in cui si erano separati dai loro amici,  fra i tre era calato un religioso silenzio. Il silenzio che nascondeva domande ingombranti nella mente di ognuno di loro, domande che nessuno aveva il coraggio di porre. La situazione era molto tesa, anche se agli occhi di qualunque passante non sembrava tale. Per fortuna Tomoyo trovò un argomento di cui parlare.

“Allora, Li…sei diventato alto!”

“Ah…beh, giusto qualche centimetro!”

Tomoyo guardò Sakura, quasi a incoraggiarla a dire anche lei qualcosa a riguardo. Ma come poteva Sakura intervenire in quel particolare argomento? Syaoran avrebbe potuto pensare, giustamente, che lei lo aveva guardato con molta attenzione e avrebbe potuto farsi strane idee in testa.

“Ancora pochi centimetri e raggiungerai tua sorella Sheifa!” commentò Tomoyo, intuendo che Sakura non aveva alcuna intenzione di intervenire.

“A dire il vero, credo di averla già raggiunta e superata!”

“Davvero? Chissà perché pensavo che fosse più alta!”

“Forse perché, quando l’abbiamo conosciuta, eravamo più basse di adesso!” intervenne Sakura.

“Già!”

Il nome di Sheifa l’aveva spinta a reagire: la sua richiesta faceva ancora male. E Sakura non voleva più soffrire per quel motivo.

“La tua famiglia sta bene, Syaoran?” chiese Sakura, guardandolo direttamente negli occhi.

“Sì, grazie! Stanno tutti bene!”

“E’ una bella notizia!”

Syaoran le sorrise:  fino a quel momento aveva temuto che Sakura stesse evitando di guardarlo direttamente negli occhi. E ciò sarebbe stato molto doloroso per lui. Per fortuna, non era così, o almeno Syaoran non credeva fosse così.

Ben presto arrivarono a casa Kinomoto e i tre entrarono dal cancelletto, salendo poi la scale. L’attenzione di Syaoran venne catturata immediatamente dagli arbusti di peonie che mostravano dei bellissimi fiori rosa.

Sakura, nel frattempo, aveva aperto la porta di casa, ma si accorse che Syaoran si era fermato a osservare le sue peonie.

“Sakura, vado a preparare un po’ di tè!” disse Tomoyo, entrando in casa.

“S-sì!” balbettò lei, notando una strana espressione dipinta sul volto dell’amica.

A volte Tomoyo era fin troppo enigmatica per i suoi gusti…

Leggermente agitata, Sakura affiancò Syaoran, che si era accovacciato a guardare da vicino gli arbusti.

“Sono peonie!” disse lei, raggiungendolo a terra.

“Sì, lo so! Le peonie sono i miei fiori preferiti!”

“Davvero?” chiese Sakura, mostrandosi sorpresa.

In realtà, lei sapeva benissimo che i fiori preferiti di Syaoran erano le peonie. Le aveva piantate nel suo giardino proprio per quel motivo.

“Sì. Mi piace la peonia perché è legata a diverse leggende cinesi, ma anche greche!”

“Quali?” chiese Sakura, interessata.

“Beh, per esempio, in Cina esiste una leggenda secondo cui le peonie sarebbero nate dall’unione di due leggiadre fanciulle celesti con due prestanti contadini. Una volta che le divine fanciulle furono poi richiamate nei cieli, esse avrebbero lasciato in dono ai due contadini questi fiori!”

Sakura sorrise: “E’ una bella leggenda. Non la conoscevo!”

“Ma quella che preferisco in assoluto, riguarda la peonia rosa.”

“Ah sì? Come mai?”

Syaoran, lo sguardo fisso sull’arbusto, avvicinò una mano a un fiore dal colore delicato e dalla corolla perfettamente sbocciata: quelle che si trovavano nel giardino di Sakura erano proprio peonie rosa.

“Vuole la leggenda che il colore di questa peonia derivi dalla Ninfea Peonia, che, essendo troppo esuberante, venne trasformata dagli dei in un delicato fiore. E questo fiore, la peonia, appunto, da allora porta sui suoi petali il colore di una femminilità discreta e sensuale!”

Sakura, perplessa, gli chiese: “Cosa vuol dire?”

Syaoran, imbarazzato, sussultò ed evitò di guardarla ancora per un momento.

“Beh…ecco, la Ninfea era molto bella, ma troppo esuberante. Perciò fu trasformata in un fiore molto delicato, ma di altrettanta bellezza. Il colore scelto dagli dei è questo rosa chiaro, che indica qualcosa che è, sì, molto femminile, ma che ha anche una sorta di timore nel manifestare la propria femminilità. Ed è proprio questa discrezione che rende questa femminilità estremamente sensuale!”

Detto questo, con un movimento quasi involontario del capo, Syaoran la guardò, con estrema serietà: Sakura era il perfetto esempio di quella situazione. Così femminile, così delicata, così inconsapevole di quanto fosse sensuale in ogni suo movimento.

Per qualche strano motivo, Sakura arrossì: le parole di Syaoran, il suo sguardo così maturo la fecero tremare piacevolmente. In quell’istante Sakura provò un desiderio irrefrenabile di baciare le sue labbra sottili e controllare che avessero ancora quel dolce sapore che lei ricordava molto bene.

“Sakura!- esclamò Tomoyo dall’interno della casa- Vado a chiamare Kero-chan! Il tè è quasi pronto!”

“Sì!”

Con le gote ancora tinte di rosso, Sakura si alzò in piedi e sorrise a Syaoran: “Grazie per la spiegazione. Che ne diresti di entrare?!”

“Certo!”

Per un momento a Syaoran era parso di leggere nello sguardo smeraldino di Sakura il suo stesso desiderio. Chissà, magari se Tomoyo non si fosse intromessa…probabilmente lui avrebbe potuto provare a…

Ma non era il momento di pensare a cosa sarebbe potuto succedere fra loro.

Perciò Syaoran seguì Sakura dentro casa e lei lo condusse in salotto, dove ben presto vennero raggiunti da Tomoyo e Kero-chan.

Il guardiano delle card, non appena vide Syaoran, incrociò le braccia sul petto.

“Ma guarda un po’, il cinesino è tornato davvero!” sbuffò Kero-chan.

“Senti, peluche…” iniziò Syaoran.

“Su, su, calmatevi voi due! Non è il momento di litigare!- intervenne Sakura- Siamo qui per parlare seriamente!”

“Oh, davvero? E perché mai?” ribattè Kero-chan, guardando in cagnesco Syaoran.

“Kero-chan, ti andrebbe una bella fetta di torta?” propose Tomoyo, porgendogli un’ enorme fetta di torta alla crema di vaniglia.

“Uh? Torta? Sìììì!”

Era ormai fin troppo facile distrarre Kero-chan. Così Sakura fece accomodare Syaoran e gli servì una fetta di torta e una tazza di tè.

“Grazie!”

Sakura accennò un sorriso e si sedette su una poltroncina: “Allora, Syaoran…vorrei chiederti una cosa!” “Certo!”

“Perché sei tornato in Giappone?” gli chiese Sakura, con un tono che risultò essere, senza volerlo, brusco.

La domanda per Syaoran era un po’ banale, ma anche comprensibile. Così il giovane inspirò profondamente e rispose.

“Durante uno dei miei ultimi allenamenti, ho percepito una forza magica potente almeno quanto la tua, Sakura, e proveniva proprio da questa città. Era una forza che emanava vibrazioni negative, quindi…”

“Quindi?” ripetè Sakura, vedendolo esitare e poi arrossire.

“Io…mi sono preoccupato per te. Sono tornato per assicurarmi che stessi bene!”

Sakura provò un’intensa ondata di sollievo che la lasciò stordita per qualche istante: allora, Syaoran non la odiava, ci teneva ancora a lei. E quella rivelazione la rese immensamente felice.

“Grazie per esserti preoccupato!” gli disse lei, sorridendogli dolcemente.

“E poi…c’è anche qualcos’altro!” aggiunse Syaoran

“Di che si tratta?”

“Ho avuto una visione, in cui ho visto due figure: penso fossero un ragazzo e una ragazza e, quest’ultima, aveva uno scettro simile al tuo!”

Sakura trattenne il fiato per pochi istanti: Syaoran aveva visto le stesse persone che erano apparse nel suo sogno. Tomoyo e Kero-chan, preoccupati, guardarono Sakura.

“Anch’io li ho visti!”

“Davvero?”

“Sì, in un sogno che si sta ripetendo ormai da due mesi!”

“Quindi potrebbe essere qualcosa di molto serio!”

Sakura annuì: “Anche perché questa notte, in questo stesso sogno, sei comparso tu!”

Syaoran arrossì. Ma Kero-chan intervenne subito, attirando l’attenzione di tutti su di sé.

“Allora, dobbiamo assolutamente capire cosa succederà, per non farci trovare impreparati!”

“Ma come possiamo fare?” domandò Sakura.

“Potremmo fare una predizione con le Sakura Card!” propose Syaoran.

Kero-chan gli rivolse un’occhiata truce: “Lo stavo per dire io!”

“Con tutte le 19 card?”

“Sì, ti spiegherò io come fare!”

Così Sakura prese le sue card e appoggiò il mazzo sul tavolino davanti a sè.

“Per cominciare mescola le card e poi dividile in due gruppi: uno da 12 e uno da 7!”

Sakura obbedì e sistemò i due mazzi sul tavolo.

“Ora, dal gruppo di 7 card, prendine 3 e disponile una accanto all’altra.”

“Come l’altra volta?”

“Esatto!- rispose Kero-chan- Poi, sistema le altre 12 card attorno a queste 3, sistemandole come le ore nel quadrante di un orologio!”

“E le altre 4?”

“Disponi 2 card sopra le 3 centrali e 2 sotto!”

Quando Sakura terminò, guardò Kero-chan.

“Bene, ora chiudi gli occhi e concentrati sul sogno di questi mesi!”

Sakura ripensò a quel sogno: perché si ripeteva così frequentemente? Cosa le voleva dire?

“Riapri gli occhi, Sakura!- disse Kero-chan- E volta le 3 card centrali!”

Sakura annuì e così fece: la prima era Maze/Labirinto, la seconda Illusion/Illusione e l’ultima Sword/Spada.

“Maze indica difficoltà in vista, giusto?” chiese Sakura.

“Sì. Illusion, invece, vuole dirti di fare attenzione a chi darai fiducia perché qualcuno potrebbe ingannarti. Sword è lotta, prova!”

“Prova? Che tipo di prova?” chiese Sakura.

“Ora vediamo: gira la card a ore 5!”

Sakura la scoprì: era Earthy/Terra.

Kero-chan scosse lievemente il capo: “Non è un buon segno. Potrebbe essere la prova più difficile che hai affrontato finora!”

“D-davvero?”

“Già! Scopri quella a ore 7!”

Sakura provò a girare la card, ma questa non glielo permise: era come se qualcosa la tenesse incollata al tavolo.

“Ma…che significa?- chiese Sakura, turbata- Perché non riesco a girarla?”

Kero-chan, pensieroso, si portò una zampa sul mento: “Questa capacità è propria di Jump, la carta del Salto!”

“E che cosa vuol dire?”

“E’ probabile…-iniziò a dire Syaoran-…che voglia dirti che non puoi evitarla…”

“Esattamente! È una prova inevitabile, inevitabile come ogni cosa in questo mondo!”

Sakura cominciò a preoccuparsi: la parola inevitabile non le aveva mai fatto così tanta paura.

“Vai avanti, Sakura, scopri la carta fra queste ultime due!”

La carta scoperta era Mirror/Specchio.

“Mirror ci sta per indicare come sarà il tuo diretto avversario!”

“E come sarà?” domandò Sakura, ansiosa.

“Lo scopriamo subito: gira le tre carte più a sinistra!”

A ore 9 c’era Fly/Volo, più sopra c’era Watery/Acqua e più in basso Flower/Fiore.

“Watery e Flower potrebbero rispecchiare molto bene Sakura!” commentò Syaoran.

“E’ vero!- intervenne Tomoyo- Ma Fly cosa significa?”

“In questo caso, Fly porta un messaggio che è collegato a un secondo messaggio, portato da Windy/Vento!” rispose Kero-chan.

“E dove si trova il secondo messaggio?”

“Proprio dalla parte opposta! Guarda!”

Sakura scoprì immediatamente le tre card più a destra. A ore 3 c’era Windy/Vento, subito sotto Thunder/Tuono e sopra Shield/Scudo.

“Interessante!- esclamò Kero-chan, osservando attentamente le card- Questo vuol dire che c’è davvero una seconda figura accanto all’avversario di Sakura!”

“E com’è?” chiese Syaoran.

“E’ una specie di spalla: Shield ci dice che la difende e Thunder, invece, che è anche lui molto forte!”

“Un po’ come Li per Sakura!” commentò Tomoyo, con un sorriso.

Sia Sakura che Syaoran, alle parole di Tomoyo, arrossirono vistosamente.

“Può darsi…Ma ora vediamo cosa potrebbe succedere se Sakura non dovesse superare questa prova!- disse Kero-chan, serio- Scopri le tre card più in alto.”

Shadow/Ombra…

“Scenderanno le tenebre…”

…Erase/Cancellazione…

“Tutto sparirà…”

…Dark/Oscurità…

“Dark…vuol dire…”

Kero-chan tremava e Sakura, Syaoran e Tomoyo lo guardarono ansiosi.

“Cosa significa, Kero-chan?”

“Dark…vuol dire morte!” rispose lui, con tono grave.

“Morte…”

Mormorando quella parola, Sakura impallidì, Tomoyo si portò le mani sulle labbra e Syaoran cercò di restare impassibile, nonostante la notizia sconvolgente.

“Come possiamo superare questa prova?” chiese subito Syaoran.

“Possiamo vederlo attraverso le ultime quattro card. Prima di tutto quelle fra Illusion e Sword.”

Con mano tremante, Sakura scoprì le due card: Wood/Legno e Glow/Splendore.

“Wood è l’ amicizia, l’amicizia che ti farà splendere…- disse Kero-chan, sorridendo- Gira le ultime due!”

Firey/Fuoco e Light/Luce erano le ultime due card e, al tocco di Sakura, si illuminarono lievemente.

“Fuoco e Luce…significa che l’amore ti farà vincere, Sakura!”

“L’amore?”

“Proprio così!”

Calò nella stanza un silenzio tetro. Sakura, preoccupata, fissava le sue card: una prova inevitabile la attendeva e se non l’avesse superata, sarebbe…

“Sarà meglio mettere via queste cose!” esclamò Sakura.

Così dicendo, Sakura cominciò a riunire tutte le tazze e i piattini sul vassoio e si nascose velocemente in cucina: non voleva che i suoi più cari amici assistessero al suo scoraggiamento, alla sua paura, a quelle emozioni che si stavano impossessando di lei…

“Andrà tutto bene, Sakura…”

Quelle parole di speranza, pronunciate con quell’inconfondibile tono gentile, l’avevano raggiunta nel momento in cui le lacrime cominciarono a scorrere sul suo pallido viso. L’avevano raggiunta proprio come Syaoran: probabilmente lui aveva intuito il suo stato d’animo.

“Syaoran?”

Syaoran si avvicinò a lei e le porse un fazzoletto: “Ti giuro che andrà tutto bene!”

“Cosa…cosa te lo fa pensare?” chiese lei, prendendo il fazzoletto bianco di Syaoran.

Syaoran le rispose con tono risoluto e con una determinazione che gli illuminò gli occhi: “ Solo che io non permetterò che accada, a qualunque costo!”

Sakura si asciugò gli occhi, mentre serenità e fiducia si impossessavano nuovamente e lentamente di lei.

“Significa che…tu rimani qui?”

“Sì!- rispose lui, sorridendole- Una volta dicevi che avermi al tuo fianco ti faceva sentire più sicura. Non so se sia ancora così, ma voglio comunque restarti accanto per…proteggerti, se ce ne sarà bisogno. Insieme riusciremo a superare anche questa prova!”

“Grazie, Syaoran!”

La speranza e la forza d’animo, che solo lui riusciva a infonderle, anche in quel momento, la fecero sorridere. La predizione diceva che se non avesse superato quella prova imminente, avrebbe subito la peggiore delle sorti; ma diceva anche che, grazie all’amicizia e all’amore, avrebbe potuto risplendere e vincere l’ennesima battaglia.

 

 

Ahi, ahi, che triste predizione per la nostra sakura. ma insieme a lei c’è syaoran e fin quando ci sarà lui sono sicura che non le succederà nulla di brutto. Comunque il prossimo capitolo si intitola “Friends or…” e annuncio solo che ci saranno nuovi personaggi.

Ringraziamenti…

Sakura182blast: sì, anch’io ringrazio quella palla, le ho già fatto un monumento, anche se in verità la manovravo io con il mio telecomando. Bwahahahah!^_^ spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.

Sakura bethovina: ah, bene, sono felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo. Immagino che anche questo ti sia piaciuto. Ma non odiare tomoyo per averli interrotti, poverina, ha solo obbedito ai miei ordini.^_^

Evans Lily: mi dispiace di doverti deludere, ma: 1_tomoyo non poteva andare via, è la migliore amica di sakura, quindi doveva stare lì con lei ( e poi, tuttavia, i nostri due eroi hanno avuto i loro momenti intimi, no?) 2_sakura ha già detto a syaoran il motivo per cui l’ha lasciato e lui, stupidino, ci ha creduto. Quindi non glielo chiederà. Naturalmente però ci saranno altri momenti in cui si faranno altre domande. Ma sono momenti sparsi un po’ in tutta la storia. Spero che tu abbia ancora un po’ di pazienza.

Sakura93thebest: dunque, il motivo per cui sakura non vuole stare con syaoran lo sappiamo da quando l’ha lasciato e, per adesso, non cambierà, anzi, credo che si aggiungerà qualche altro motivo. E, infine, se i due protagonisti della storia si rimettessero insieme praticamente subito la storia non decollerebbe e non si svilupperebbe. Invece, c’è bisogno di una parte centrale in cui accade qualcosa che poi porterà i protagonisti a un determinato finale. Ad ogni modo, spero che questo capitolo ti sia piaciuto.^_^

 

A presto

Kia85

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Friends or... ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 12: “Friends or…”

 

La notte prima del ritorno a scuola per Sakura fu molto tormentata. Ogni volta che riusciva ad addormentarsi, sognava sempre lo stesso sogno e ogni volta che si svegliava, ripensava alla predizione fatta con le Sakura Card. Se non avesse superato quella prova, avrebbe dovuto affrontare una terribile sorte. E lei aveva paura, molta paura di quello che le sarebbe successo.

Eppure, tra tanti pensieri negativi, ne spuntava uno molto dolce, di speranza.

“Syaoran…”

Syaoran era tornato in Giappone per lei, in quanto sinceramente preoccupato che le potesse accadere qualcosa di spiacevole. Le parole di Syaoran ritornarono a occupare la sua mente e Sakura, stesa nel suo letto, arrossì. L’avevano resa immensamente felice, anche se non avrebbe dovuto dirle quelle cose: lei e Syaoran non potevano stare insieme. Sakura l’aveva dovuto lasciare e gli aveva mentito per questo.

Quindi, non doveva cedere a quella meravigliosa tentazione…la tentazione di mostrargli così apertamente  quanto le era mancato e quello che lei provava ancora per lui. Sicuramente Sakura non avrebbe ceduto.

La mattina Sakura si svegliò presto e con calma si preparò per tornare a scuola al liceo Seijo, lo stesso che avevano frequentato Touya e Yukito.

La prima classe del secondo anno era quasi al completo, quando Sakura arrivò. Con grande piacere notò che Tomoyo stava chiacchierando allegramente con Yamato, il quale, seduto davanti a lei, le rivolgeva dei gran sorrisi. Quei due diventavano sempre più intimi e Sakura sperava tanto che, prima o poi, si mettessero insieme, perché erano perfetti l’una per l’altro.

“Buongiorno, Sakura!” la salutò Tomoyo, vedendola arrivare.

“Buongiorno!”

“Non hai una bella cera!- esclamò Tomoyo, alzandosi per guardarla meglio- Stai bene?”

Sakura si guardò in giro con aria disinvolta: “Sì, ho solo dormito poco stanotte!”

“Per quello che è successo ieri?” chiese Tomoyo, sottovoce.

“Già!”

Una strana ansia la agitò. Perché Syaoran non era lì? Non doveva venire a scuola? Eppure il giorno prima le aveva detto che aveva già fatto il trasferimento.

“Oh…credo che sia in segreteria!” disse Tomoyo, sorridendo.

Sakura arrossì: “Di…di chi stai parlando?”

“Dello stesso ragazzo che stai cercando con tanta impazienza!”

Sakura chinò il capo, percependo un fuoco divampare sulle sue guance.

“E sta anche per arrivare!” sussurrò Tomoyo, maliziosamente.

“Buongiorno!”

Udendo quella voce calda e profonda alle sue spalle, Sakura fremette e restò per un secondo immobile. Se si fosse voltata subito, sarebbe stata investita dallo sguardo di Syaoran, sempre così dolce e irresistibile quando era rivolto a lei. Perciò, con estrema calma, si voltò verso di lui e gli sorrise.

“Buongiorno, Syaoran.- gli disse, riacquistando calma e sorridendogli - Allora, sei nella nostra classe, giusto?”

“Sì, ma, a quanto pare, ci sono altri due ragazzi trasferitisi qui da un’altra città!”

“Davvero? Tutti nella nostra classe?”

“Sì! Li hanno inseriti in questa classe perché è la meno numerosa!”

“Capisco!”

In quel momento entrò in aula la professoressa Miyazaki, ovvero l’insegnante di letteratura giapponese: “Ai vostri posti, ragazzi!”

Subito tutti gli studenti presero posto ai banchi.

“Allora, quest’anno cominciamo con alcune novità. Vi informo che avrete ben tre nuovi compagni di classe.”

La notizia entusiasmò tutta la classe che guardò verso la cattedra dove c’erano, oltre a Syaoran, un ragazzo e una ragazza.

“Lui è Li Syaoran e viene da Hong Kong. Probabilmente molti di voi lo conoscevano perché ha già frequentato la scuola di Tomoeda qualche anno fa!- disse la professoressa- Bene, Li, puoi prendere posto dietro Kinomoto.”

Sakura cercò di controllarsi, ma stava morendo di felicità: era tutto come quattro anni prima. Syaoran si diresse al proprio posto e, passandole accanto, le rivolse un sorriso.

Dopodiché fu la volta degli altri due ragazzi.

“Loro, invece, sono due cugini che provengono da Osaka. Si chiamano Arashi Tokugawa e Jasmine Miyamoto!”

Jasmine Miyamoto era una ragazza molto carina, poco più alta di Sakura, con capelli castano-rossicci, un po’ mossi e lunghi fino alle spalle, e occhi verdi. Arashi Tokugawa, invece, era decisamente un bel ragazzo: aveva una bella chioma di capelli biondi e occhi azzurri come il cielo. Il suo fascino riscontrò subito un gran successo tra le ragazze della classe.

Jasmine si sedette accanto a Syaoran, mentre Arashi capitò proprio davanti Sakura. E, nel momento in cui si sedette davanti a lei, Arashi le fece l’occhiolino. Sakura restò turbata da quel gesto e si limitò a sorridergli.

Al primo intervallo i nuovi arrivati furono subito circondati da ragazzi e ragazze che, curiosi, cominciarono a far loro delle domande.

Sakura, Tomoyo e Syaoran, invece, uscirono dall’aula per parlare tranquillamente.

“Hai dormito stanotte? – chiese Syaoran, preoccupato, a Sakura- Mi sembri un po’ assonnata!”

Sakura si stropicciò un occhio, sorridendo: “E’ vero, non ho dormito molto. Ma sto bene!”

“E’ per quella predizione?”

“Sì!”

Syaoran sospirò e la guardò teso: “Sakura, anche in questo caso, dobbiamo restare calmi. Lo so che è difficile, perché c’è qualcosa di serio in gioco; ma pensa che accanto a te ci sono i tuoi amici e…noi non permetteremo che ti accada qualcosa di brutto!”

“Li, ha ragione!-aggiunse Tomoyo- Noi faremo di tutto per aiutarti!”

Sakura sorrise ad entrambi: “Grazie, ragazzi! Non so davvero come farei senza di voi!”

“Tomoyo?!” esclamò una voce lontana.

Yamato li stava raggiungendo di corsa e Tomoyo, in un batter d’occhio, arrossì lievemente.

“Yamato! Che succede?!”

“Ehm…ti stavo cercando!”

“Per quale motivo?”
“Vorrei parlarti…da solo!” disse Yamato, imbarazzato.

Tomoyo sembrava indecisa sul da farsi; così guardò Sakura e Li.

“Vai pure, Tomoyo!” le disse Sakura, con tono incoraggiante.

“Sicura?”

“Sì!”

“D’accordo, Yamato! Andiamo!” disse Tomoyo, provocando un gran sorriso sulle labbra di Yamato.

Tomoyo seguì Yamato, che si voltò verso Sakura e Syaoran.

“Ah, Li, sono contento che tu sia ritornato!”

Syaoran, non aspettandosi un’affermazione del genere, rispose semplicemente: “Grazie, Fujiwara!”

Quando i due furono abbastanza lontani, Sakura ridacchiò.

“Oh, Yamato è proprio cotto di lei!” commentò lei, entusiasta.

“Già, così pare!”

La voce di Syaoran le ricordò che, in quel momento, erano rimasti soli, appoggiati a quel tronco d’albero e ciò la agitò non poco. Subito Sakura arrossì e il suo cuore cominciò a battere più rapidamente, mentre un silenzio imbarazzante li avvolse. Doveva assolutamente trovare qualcosa di cui parlare.

“Ah…ehm…Syaoran, ti sei iscritto a qualche club?” domandò Sakura, guardando per terra.

“A dire il vero no!”

“Neanche alla squadra di basket?!”

“No…- rispose Syaoran, perdendo il suo sguardo chissà dove-…non ne ho molta voglia!”

“Però, eri così bravo! È un vero peccato!”

Finalmente i loro sguardi si incrociarono e Sakura trattenne il fiato, senza neanche accorgersene.

“Lo pensi sul serio?” chiese Syaoran, con sguardo quasi accusatorio.

“Certo, sei veramente bravo! Perché dovrei…”

Sakura si bloccò e si portò una mano sulla bocca: come poteva biasimare Syaoran se non si fidava più di lei? Da parte sua, Syaoran si maledisse: se voleva riconquistarla, quello non era certo il modo migliore per riuscirci.

“Lascia perdere quello che ho detto! – si affrettò a dirle- Credo che mi iscriverò alla squadra di basket!”

Sakura lo vide tornare sereno e sorrise: “Così potrò fare ancora il tifo per te!”

“Questo vuol dire che fai tuttora parte delle ragazze pon-pon?”

“Esatto! È la mia passione!”

“Sì, l’avevo capito. Sei sempre stata molto brava nelle vostre esibizioni!”

Sakura arrossì lievemente: “Grazie!”

*******

Di ritorno dalla segreteria, durante la pausa pranzo, Syaoran si unì a Sakura, Tomoyo e Yamato.

“Ecco fatto!” esclamò lui, mostrando un foglio.

“Cos’è?” chiese Sakura.

“Il modulo di iscrizione alla squadra di basket!”

Sakura sorrise: “Davvero? Sono contenta!”

“Che bella notizia!” esclamò Tomoyo.

“La squadra ha bisogno di un giocatore bravo come Li!”

“A dire il vero, credo di essere un po’ arrugginito!” ammise Syaoran, ridacchiando.

“Ma il talento, quando c’è, non sparisce così improvvisamente. Basterà allenarsi un po’ per risvegliarlo!” spiegò Yamato.

Syaoran guardò gli occhi fiduciosi dei tre ragazzi e sospirò.

“Speriamo che sia veramente così.”

Sakura gli rivolse uno sguardo confortevole: “Non ti preoccupare. Andrà tutto bene, Syaoran!”

Syaoran annuì, accennando un sorriso.

Non appena finirono il loro pranzo, il gruppetto dei quattro ragazzi tornò in classe: era ancora vuota, tranne per due sole figure, ovvero i cugini provenienti da Osaka.

“Ah, ciao!” li salutò Sakura, allegramente.

Jasmine e Arashi la guardarono per un attimo e poi sorrisero: “Ciao!”

“Noi non ci siamo ancora presentati!” fece notare Sakura.

Arashi annuì: “E’ vero! Eppure siamo vicini di banco!”

“Io sono Kinomoto Sakura!”

“E io sono Daidoji Tomoyo!”

“Fujiwara Yamato, piacere!”

“Sakura, Tomoyo, Yamato…piacere di conoscervi!- esclamò Arashi, stringendo loro le mani- Chiamateci pure Arashi e Jasmine, sei d’accordo, cuginetta?”

La domanda sorprese Jasmine, la colse alla sprovvista, in quanto era intenta a osservare attentamente Syaoran.

“Oh…sì, certo! Va bene!- rispose Jasmine- A patto che anche io possa chiamarvi per nome: Sakura, Tomoyo, Yamato e…Syaoran, giusto?”

“Sì!”

“No!”

Sakura e Syaoran avevano risposto in contemporanea: lei, in fondo, se lo aspettava. Nessuno, a parte se stessa e la famiglia di Li,  potevano chiamare Syaoran per nome. Era questo un piccolo privilegio che la rendeva molto felice e la faceva sentire speciale per lui.

Syaoran sospirò, sedendosi al proprio banco: “Non vorrei sembrarvi scortese, ma…almeno per quanto mi riguarda non sono d’accordo!”

“Ok, Li…va bene così!” rispose Jasmine, fissandolo con uno strano sorriso sulle labbra.

Un sorriso che infastidì molto Sakura.

“E’ un po’ scontroso, o sbaglio?” mormorò Arashi a Sakura.

Sakura scosse il capo: “Oh, no, assolutamente no! A chi non lo conosce davvero, forse, può dare questa impressione. Ma io lo conosco bene e ti assicuro che Syaoran è il ragazzo più gentile che possa esistere!”

E se avesse avuto più tempo, Sakura avrebbe potuto elencargli tutti i momenti in cui Syaoran aveva mostrato quel bel lato del suo carattere. Sakura chiuse gli occhi e portò entrambe le mani sul cuore, lì dove erano conservati tutti quegli indimenticabili ricordi.

“Interessante!- commentò Jasmine, strofinandosi il mento con due dita- Tu, Sakura, lo chiami per nome. Come mai?”

Sakura arrossì: “Perché…siamo molto amici!”

“Però lui si è trasferito qui da poco!” fece notare Arashi, ricevendo una sonora pacca sulla spalla da Jasmine.

“Non hai sentito la professoressa Miyazaki? Si era già trasferito qui qualche anno fa. E scommetto che, in quell’occasione, voi stavate insieme!”

Sempre più rossa, Sakura arrossì: ma perché quei due ragazzi erano così curiosi di sapere cosa era successo? Non era meglio farsi i fatti propri?

“Beh…più o meno è andata così!”

“Però adesso è libero, giusto?” continuò Jasmine.

A quella domanda Sakura fu travolta da una terribile ondata di gelosia. Che cosa significava quella domanda? Perché Jasmine sembrava così interessata a Syaoran? Lo conosceva solo da poche ore.

“Chi tace, acconsente!”

E così dicendo, Jasmine andò a sedersi accanto a lui. Da quel momento Sakura non riuscì più a smettere di pensare alle intenzioni di Jasmine. Era così fastidiosa! Se fino a qualche ora prima era felice di avere dei nuovi compagni di classe, oltre Syaoran, adesso Sakura non provava più la stessa cosa. Almeno per quanto riguardava la smorfiosa!

“Ho deciso! La chiamerò Jasmine, la smorfiosetta!” esclamò Sakura di ritorno da scuola.

Stava tornando a casa insieme a Tomoyo. Purtroppo Syaoran era il responsabile quella settimana, insieme a Yamato; così era dovuto restare a scuola.

“Credo di sapere perché Jasmine non ti piace!” commentò Tomoyo, divertita.

Sakura, sorpresa, guardò l’amica: “Ho…ho parlato ad alta voce?”

“Credo proprio di sì!”

“Ma…ero soprappensiero!” disse Sakura, arrossendo.

“Avevo notato anche questo!-esclamò Tomoyo- E ti capisco. È stata una giornata intensa!”

“Già!”

Le parole di Tomoyo fecero venire in mente a Sakura un’altra importante e interessante questione.

“A proposito…Tomoyo, cosa hai fatto oggi con Yamato?”

Il tono usato da Sakura, così malizioso, fece arrossire Tomoyo.

“Ni…niente, voleva solo fare una passeggiata con me!”

“Oh, ma quand’è che ti chiede di uscire insieme?” chiese esasperata Sakura.

“A dire il vero…me lo ha già chiesto un paio di volte!”

Sakura, sorpresa, la guardò: “Cosa?? E non me lo hai mai detto?”

“Mi…mi dispiace. Io mi…vergognavo!”

“Oh, Tomoyo, non bisogna vergognarsi di essere innamorati! È la cosa più bella che ci possa capitare!”

“S-sì, però…io non so se sono innamorata. È per questo che gli ho detto di no!”

Sakura sospirò: “Beh, però, potresti comunque dargli una possibilità, non trovi? È un ragazzo molto carino e gentile. E tu gli piaci tantissimo!”

Tomoyo arrossì ancora di più: “Allora, magari…proverò ad accettare il suo invito…la prossima volta!”

“Brava!”

Improvvisamente Sakura avvertì una forza molto potente, che proveniva dal parco del re pinguino. Così si guardò intorno con circospezione.

“Tomoyo, chiama Kero-chan e Syaoran!”

“Che succede, Sakura?”

“Sento una presenza negativa dentro il parco!”

 

 

 

Ciao! Chissà cosa o chi ci sarà dentro al parco!! Lo scopriremo nel prossimo capitolo “…enemies”. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Come vi sono sembrati i nuovi personaggi? C’è da fidarsi oppure no? Staremo a vedere… Ho come l’impressione che questa storia non mi stia venendo bene, almeno non mi sembra che stia piacendo come l’altra. Se avete suggerimenti per migliorarla, sono ben accetti.^_^

Ringraziamenti…

Sakura182blast: grazie per la recensione. Anche se si parla di morte, non penso proprio che ci saranno personaggi che faranno quella fine. Non ho il cuore per far morire qualcuno. Questi argomenti però li ho inseriti per rendere la storia un po’ più adulta rispetto all’atmosfera del manga.  Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

Sakura bethovina: dunque, ti ringrazio molto per la recensione. Però non so se posso rispondere alla tua domanda… ti basti pensare che non mi piacciono i finali tristi e non so neanche scriverli. ^_^ chi ha orecchi per intendere…

Lady Marion: sì, è straziante vederli separati. Però magari prima o poi…^_^ e comunque, la predizione le ha detto solo che l’amore la farà vincere, ma non quale amore… non potevano capirlo da questo! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!

 

A presto

Kia85

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** ...enemies? ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 13: “…enemies?”

 

Prima che Tomoyo potesse dire o fare qualunque cosa, Sakura corse dentro il parco. Si guardò intorno, ansiosa: qualunque cosa fosse quella forza negativa, aveva sicuramente a che fare con il suo sogno e le due figure così simili a lei e Syaoran che la tormentavano.

Infine Sakura le vide: due sagome nere erano proprio lì, in piedi sopra lo scivolo a forma di pinguino.

“Chi siete?” chiese subito Sakura.

“Dimmi, Shinto…quanto tempo ha impiegato a trovarci?” disse una voce femminile.

“Esattamente 46 secondi e 7 primi!” rispose una voce maschile.

Erano in controluce, però Sakura riuscì a guardarli meglio: la ragazza che stava in piedi aveva capelli rossicci e sul volto una mascherina nera le copriva gli occhi; il ragazzo seduto ai suoi piedi, invece, aveva capelli biondi e, come lei, portava sul volto una mascherina. Entrambi indossavano costumi coordinati l’uno con l’altro: il vestito della ragazza era un semplice gilet grigio con due code lunghe dietro, che andavano a posarsi su una vaporosa gonna bianca di pizzo; inoltre, la ragazza aveva guanti e stivali completamente neri. Il ragazzo indossava una specie di smoking grigio con sfumature nere e scarpe eleganti dello stesso colore.

“Sei un po’ lenta, carina. Mi hai deluso!” disse la ragazza, incrociando le braccia sul petto.

“Chi siete?” ripetè Sakura, infastidita.

“Ah…giusto! Che maleducati! Cominciamo le presentazioni!- esclamò la ragazza, accennando un sorriso beffardo- Io sono Savine e lui è Shinto, il mio fedele compagno!”

“Cosa volete da me?”

“Vogliamo solo sapere una cosa. Tu sei la padrona delle Sakura Card, vero? Sei Sakura?” chiese Savine.

“Come…come fai a…”

“Come faccio a saperlo? Beh, potrei anche spiegartelo. Ma prima ti mostro una cosa!”

Savine prese il ciondolo legato al collo e recitò una formula magica: “Chiave che possiedi la forza delle tenebre, mostrami la tua vera natura! È Savine che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

Il ciondolo di Savine sprigionò un’intensa luce argentea e si trasformò nello scettro che Sakura aveva visto nel sogno, lo scettro così simile al suo.

Sorpresa, vero?”

Questo…cosa vuol dire?”

“Non l’hai capito, Sakura? Io sono come te. Sono la padrona delle Savine Card!”

“Savine…Card? Le ha create il signor Clow Leed?”

“Sciocca, certo che no!- esclamò Savine, indignata- Shinto e io proveniamo da un’altra dimensione spazio-temporale! Anni fa Clow Leed era stato sfidato a duello da colui che ha creato le mie card: il signor Tai Sun. Per pura fortuna vinse Clow Leed e il signor Tai Sun gli promise vendetta. Ma Clow Leed morì e Tai Sun tramandò le sue card a me, la sua figlia adottiva. Ora è giunta l’ora di vendicarlo. Chi di noi perderà…perderà anche il controllo delle proprie card e queste provocheranno una terribile catastrofe nel mondo a cui appartengono, nonché una terribile sorte alla padrona di quelle stesse card.”

“Ma perché? Perché vuoi fare una cosa del genere?” esclamò Sakura, sempre più turbata.

“Non hai sentito? Devo vendicare il signor Tai Sun. Lui mi ha allevata come una figlia e merita tutto questo da parte mia!”

Sakura scosse il capo, energicamente: “Io non voglio combattere contro di voi!”

“Davvero? Molto bene! Sarà tutto molto più facile! Firey, Fuoco!”

Una fiammata si sprigionò dalla carta di Savine e si diresse verso Sakura; ma quest’ultima si nascose dietro il più vicino albero, respirando con affanno. Non riusciva a credere che fosse cominciata! E certamente non poteva restare con le mani in mano. Doveva combattere! E le sue card l’avrebbero aiutata.

“Chiave che possiedi la forza della stella, mostrami la tua vera natura! È Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

Con lo scettro in mano, Sakura prese la carta del salto: “Jump! Salto!”

Velocissima, Sakura saltò sui rami dell’albero.

“E va bene! Combattiamo!”

“Grandioso! Vediamo quanto sei forte!”

Così dicendo, Savine puntò il suo scettro verso di lei e gridò: “Ora!”

A quell’urlo, lo scettro di Sakura le scappò dalle mani e venne attirato da quello di Savine, avvolto da una luce argentea.

“Ma…che significa?” chiese Sakura, sconvolta.

Come era potuto accadere?

“Noi rappresentiamo le due facce della stessa medaglia: se tu sei luce, io sono oscurità. I nostri scettri sono opposti e per questo si attraggono!”

Savine prese in mano lo scettro di Sakura e questo tornò a essere un ciondolo. Perciò Sakura provò a saltare verso la sua nemica, ma la carta del salto non agiva più su di lei e Sakura cominciò a precipitare per terra.

“Vento, vieni in mio aiuto! Fuka Shourai!”

Una folata di vento avvolse Sakura e la riportò delicatamente a terra.

Syaoran, appena arrivato, la raggiunse, preoccupato: “Stai bene?”

“Sì, grazie, Syaoran!”

“Quelli sono…” iniziò a dire lui, volgendo lo sguardo accigliato ai nuovi arrivati.

Sakura annuì: “Si chiamano Savine e Shinto!”

“Ora sì che ci siamo tutti!” esclamò Savine.

Ridammi subito la mia chiave del sigillo!” disse Sakura, esasperata.

“Se proprio insisti…”

Così dicendo, Savine gettò la chiave di Sakura verso Syaoran.

Firey…fuoco…” mormorò Savine, lo scettro puntato su una delle sue card.

Non appena Syaoran la prese, fu circondato da lingue di fuoco.

Sakura, inorridita, si sentì morire: “Syaoran!”

Le fiamme lo avevano solo sottratto alla sua vista, oppure lo stavano…uccidendo?

Savine rise: “Nonostante questo scottante inizio, mia cara Sakura, stai tranquilla per il tuo…ehm…come si chiama?”

“Insomma, Savine, non l’hai sentita gridare il suo nome disperata?-esclamò Shinto- Si chiama Syaoran!”

“Giusto! Dunque…quello che volevo dire è che il tuo Syaoran è solo circondato dalle fiamme!”

“E’ vero?- chiese Sakura, con voce tremante- Syaoran, stai bene?”

“Sì, sto bene!”

La voce di Syaoran la tranquillizzò: almeno era ancora vivo e Sakura poteva fare qualcosa per aiutarlo. Ma cosa?

“Per salvarlo, dovrai spegnere le fiamme, ma senza la tua chiave del sigillo, come farai?-esclamò Savine, divertita- Non puoi neanche fartela lanciare dal tuo cavaliere perché le fiamme glielo impedirebbero!”

Aveva ragione: senza la sorgente del suo potere, come poteva usare Watery per spegnere le fiamme?

“Fa’ la tua apparizione, drago d’acqua! Suiryo Shourai!”

L’incantesimo evocato da Syaoran provocò un’ondata di acqua che spense le fiamme…per una frazione di secondo.

Savine scoppiò a ridere: “Che razza di idiota! La tua magia è inutile, non ha alcun effetto sulla mia! Anzi, può peggiorare i suoi effetti!”

“Perché? Cosa intendi dire?” chiese Sakura, allarmata.

“Il cerchio in cui è costretto il tuo compagno si è ristretto! Ogni volta che qualcuno tenta di spegnerlo, senza usare la tua magia, il cerchio si stringe sempre di più.

“Come?”

“Hai capito bene, Sakura. Solo tu puoi spegnerlo e devi fare in fretta, altrimenti il tuo Syaoran finirà abbrustolito!”

“Ma se…”

Sakura si voltò, ma Savine e Shinto erano scomparsi. Era rimasta da sola e doveva riflettere su come salvare Syaoran. Sì, ma cosa doveva fare? Sakura non riusciva a riflettere con lucidità: l’unico pensiero che le occupava la mente era salvare Syaoran, quindi non poteva concentrarsi su altro.

“Sakura, ce la puoi fare!” disse a un certo punto lui, distogliendola dai suoi pensieri.

“Syaoran…” mormorò lei.

“Io mi fido di te e sono sicuro che, se rifletti con calma, riuscirai a trovare la soluzione!”

Sakura sorrise: allora Syaoran si fidava ancora di lei. E lei non lo aveva deluso. Quella nuova ondata di determinazione le fece ricordare un particolare interessante: quando Syaoran aveva usato il suo incantesimo, le fiamme si erano spente per una frazione di secondo. Sì, con un po’ di sincronia, poteva farcela.

“Syaoran, ho trovato! Usa ancora il tuo incantesimo!”

“Cos’hai in mente?”

“Hai detto che ti fidi di me. Allora, dimostramelo e tieniti pronto!”

“D’accordo!- esclamò Syaoran- Suiryo Shourai!”

Non appena l’acqua spense le fiamme davanti Sakura, lei saltò velocemente dentro il cerchio di fuoco, che si riaccese, e andò a sbattere contro Syaoran: lui sembrava sorpreso di vederla lì.

“Ma sei impazzita?” esclamò Syaoran, prendendola per le spalle e notando di quanto si fosse ristretto il cerchio di fuoco.

Essendo in due, erano davvero stretti.

“Però, ci sono riuscita!” esclamò Sakura, soddisfatta.

Syaoran la guardò, teso, e la tenne vicino a sé per sicurezza: “Stai bene?”

“Io sì, tu?”

“Sto bene!”

“Mi fa piacere. Ero talmente in ansia!”

Syaoran le porse la chiave del sigillo: “Tieni, ora tocca a te!”

Sakura annuì e, dopo aver trasformato la chiave in scettro, girò su se stessa. Sentì le braccia di Syaoran circondarle la vita e continuare a tenerla vicino a e lontano dalle fiamme. E, per quel contatto, Sakura non potè fare a meno di arrossire.

Ma non era il momento di pensare a certe cose.

Così prese la carta dell’acqua ed esclamò: “Acqua, ti prego, spegni queste fiamme! Watery! Acqua!”

La carta dell’acqua riuscì a spegnere definitivamente il fuoco e Sakura e Syaoran furono di nuovo liberi.

Ce l’abbiamo fatta!” sospirò Sakura, sorridendo e accasciandosi per terra.

“Sei stata brava!”

“Grazie per avermi aiutata!”

“Io non ho fatto niente!” disse Syaoran, sedendosi accanto a lei.

Sakura rise: le sembrava di essere tornata ai tempi delle loro avventure con le Clow Card, quando lui credeva di non aver mai fatto nulla per aiutarla; invece, se non ci fosse stato lui accanto a lei, a proteggerla, a consigliarla, a sostenerla, lei non avrebbe potuto fare molto.

“Non è vero! Ero nel panico e non riuscivo a trovare una soluzione per tirarti fuori di lì. Poi ho sentito la tua voce e mi sono calmata. Quando dico che mi sento più sicura con te al mio fianco è vero: tu mi proteggi sempre e mi dai la forza necessaria per affrontare le situazioni. Grazie mille, Syaoran!”

Detto questo, lei gli rivolse un sorriso molto dolce e Syaoran percepì un batticuore scatenarsi dentro il proprio petto. Quel sorriso così speciale…lui non ne era ancora immune e, a dire la verità, non voleva esserlo. Perché solo lei riusciva a fargli provare quel complicato mix di emozioni con un semplicissimo sorriso.

“Ah, Syaoran!” esclamò, all’ improvviso, Sakura.

“Che succede?”

“Guarda qui cosa ti sei fatto!”

Sakura, preoccupata, si avvicinò alla sua spalla sinistra, appoggiandosi con una mano sul torace di Syaoran. Fu allora che Syaoran si accorse della camicia dell’uniforme scolastica, un po’ bruciacchiata.

“Ti sei bruciato!”

“Non è niente di grave!” la rassicurò lui.

“Non ti fa male?”
“No!”

“Sicuro?”

Syaoran sorrise: “Sicuro!”

Sakura si voltò verso di lui, ritrovandosi a pochi millimetri dal suo viso. Per quella distanza ravvicinata, Sakura arrossì improvvisamente e, imbarazzata, si allontanò subito da lui.

Ok…ti credo!” disse lei, chinando il capo.

“Sakura! Li!”

Erano Tomoyo e Kero-chan: li stavano raggiungendo di corsa, preoccupati.

“State bene?”

“Sì!”

“Cos’è successo?”
“Kero-chan, sarà meglio parlare in un posto più sicuro!” disse Sakura.

“Andiamo a casa mia, lì saremo al sicuro!” propose Syaoran.

******

A casa di Syaoran, Sakura raccontò tutto ciò che era successo a Tomoyo e Kero-chan e, quest’ultimo, alla fine del racconto, sembrò molto pensieroso.

“Cosa ne pensi?” gli chiese Sakura.

“Io non ne ho idea. Clow non ci ha mai parlato di quello scontro!”

“Quindi, pensi che non sia vero?”

“No, non è questo. Credo che sia vero perché quella ragazza ha il tuo stesso tipo di magia.

“Allora, a cosa stavi pensando?”

“Stavo chiedendomi se, per caso, lo scontro di cui ha parlato quella ragazza non fosse avvenuto prima che Clow ci creasse. Magari questo è uno dei motivi che hanno spinto Clow a crearci: proteggere le Card e il loro padrone da eventuali attacchi di questo Tai Sun!”

Mentre Kero-chan parlava, Sakura si stropicciò l’occhio destro: era stanchissima! La giornata appena trascorsa, tra nuovi compagni di scuola, nuovi nemici, nuovi problemi, era stata davvero intensa.

“Quindi cosa…dovrei fare?” domandò Sakura, sbadigliando e appoggiando il capo sul divano.

Era davvero morbido e rilassante.

“A questo punto, l’unica cosa da fare è stare sempre all’erta e non farsi cogliere impreparati quando ci attaccheranno di nuovo. Quei due sembrano più determinati che mai a vendicare il loro predecessore. Ritengo, però, che tu, Sakura, sia benissimo in grado di affrontarli nel migliore dei modi. D’altronde ora, finalmente, sappiamo perché la figura del tuo sogno e della predizione era così simile a te: Savine è una card captor come te; entrambe avete catturato e trasformato card che funzionano allo stesso modo, anche se la sorgente della loro magia è diversa. Proprio come i vostri scettri!”

“E non dimenticare che entrambe portano il nome di un fiore. Savine è il nome inglese del ginepro!” aggiunse Tomoyo.

“E’ vero! Ed è incredibile come, pur essendo così simili, siate anche così diverse!” commentò infine Kero-chan.

“Scusate!- li interruppe Syaoran- Sembra che qualcuno qui sia molto stanco!”

Così dicendo, Syaoran indicò Sakura, sul divano, caduta in un profondo sonno.

“Poverina, chissà come sarà stanca!” disse Tomoyo, sorridendo.

“Lo credo bene. Usare una carta potente come Watery, dopo tanti anni, l’avrà spossata!”

Syaoran andò a prendere una coperta per coprire Sakura e poi si sedette accanto a lei, guardandola in viso. Le scostò alcune ciocche di capelli che le coprivano gli occhi e gli venne in mente quel pomeriggio di tanti anni prima, subito dopo la partita di basket. Era stato bellissimo guardarla dormire, gli aveva fatto provare una sensazione molto dolce di pace e di amore.

Ma, ora, era tutto diverso tra loro, era tutto cambiato.

“Sarà meglio portarla a casa, altrimenti suo fratello e suo padre potrebbero preoccuparsi!” fece notare Syaoran.

“Hai ragione!”

“Sakura…-disse, all’improvviso, Tomoyo, preoccupata-…voi credete che ce la farà?”

Syaoran e Kero-chan si scambiarono un’occhiata.

“Sì, ne sono convinto!” rispose Kero-chan.

“Anch’io. Ce la farà sicuramente perché è forte, più di quanto lei stessa creda. Troverà anche questa volta il modo di vincere questa battaglia! E noi le saremo sempre accanto per aiutarla!”

Tomoyo, più tranquilla, sorrise: “Sì!”

Syaoran tornò a guardare Sakura: doveva farcela assolutamente, perché lui non avrebbe potuto sopportare di perderla per sempre. Senza di lei niente sarebbe stato come prima o avrebbe avuto più senso. Senza di lei, Syaoran non esisteva.

 

 

CAMPIONI D’ITALIA! CAMPIONI D’ITALIA! CAMPIONI D’ITALIA!! MAGICA, PAZZA, AMATISSIMA INTER!!

Ehm…sì, scusate…Dunque, eccoli qui i nemici di Sakura e Syaoran. Come vi sono sembrati? Anche se può sembrare strano, a me piacciono tanto!^_^ Il prossimo capitolo si intitola “Quarrel”, cioè litigio o litigare, insomma il concetto è chiaro, no?

Ringraziamenti…

Sakura182blast: ah, che bello che anche tu trovi divertente jasmine. Sono davvero felice. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Per quanto riguarda la teoria di watanuki…beh, cavolo, io non avrei mai pensato qualcosa del genere! Però possono anche starci, ci assomiglia…

Sakura bethovina: ah, mi dispiace che Jasmine ti stia così antipatica, ma d’altronde lo sapevo che non sarebbe piaciuta!^_^ però almeno riconosciamo che ha buon gusto!! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!!

Lady Maryon: grazie per la recensione così appassionata!!^_^ per rispondere alla tua domanda su un eventuale figlio di sakura e syaoran…beh, non credo che questa storia sia così lungimirante! Però si può sempre pensare a un sequel… Per quanto riguarda la descrizione della scena in cui sakura picchia la povera jasmine, sarebbe davvero divertente, ma non penso che andrà proprio così.^_^ e comunque nessuno morirà…

Sakura93thebest: grazie per la recensione. Sono felice che la storia ti stia piacendo, spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento. Sono sicura che il capitolo in cui si rimetteranno insieme sarà davvero molto lovvoso!! Però non è che il love-mode fra sakura e syaoran sia definitivamente off. Quando due persone sono così perfette l’una per l’altro ti scappa per forza la scenetta un po’ in love-mode!!^_^ e a me poi scappa quasi in ogni capitolo!! Ahahahah!

 

 

A presto

Kia85

 

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Capitolo 15
*** Quarrel ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 14: “Quarrel”

 

Dal giorno dell’incontro/scontro con Savine e Shinto, Sakura non fece che pensare a quanto era successo con questi nuovi avversari. In pratica, Savine era il suo esatto opposto. Anche se in modo diverso, lei aveva tutto ciò che aveva anche Sakura. Questo la preoccupava non poco: se erano così simili, probabilmente, sarebbe stato molto difficile sconfiggere Savine. In fondo Savine le aveva già mostrato la sua forza e si era rivelata davvero forte…

Sakura sospirò, perdendo il suo sguardo fuori dalla finestra dell’aula scolastica.

“Come siamo pensierosi…”

Una voce la riportò alla realtà e, precisamente, quella di Arashi, seduto di fronte a lei.

“Ti senti bene, Sakura?” le chiese lui.

“Ah…sì, grazie!” rispose lei, sorridendo.

“Eppure, ho come l’impressione che tu sia un po’ affaticata!”

Arashi, preoccupato, le accarezzò il viso con due dita: un gesto che sorprese Sakura e la fece arrossire.

“Sei gentile a preoccuparti, Arashi!- disse lei, scostandosi da quella carezza- Ma sto bene!”

“Ti credo, Sakura!”

Arashi le sorrise e Sakura sentì l’imbarazzo aumentare sempre di più. Ma perché?

“Lo sai, hai proprio un bel nome!” esclamò Arashi.

“Me lo dicono tutti!”

“E hanno ragione. È il nome dell’ albero di ciliegio, no? In primavera sui suoi rami spuntano dei fiori bellissimi!”

“Già!”

“E’ un fiore molto delicato e molto bello…- disse Arashi-…proprio come te!”

Quelle parole le fecero ricordare il giorno dell’hanami trascorso con Syaoran: il loro primo appuntamento, la prima volta in cui Syaoran aveva cucinato qualcosa per lei, il loro primo bacio…

A proposito di Syaoran, lui, seduto proprio dietro Sakura, aveva assistito alla scena idilliaca fra lei e Arashi. Fu quasi scontato che non gradì l’atteggiamento del ragazzo nei confronti di Sakura. Infatti cominciò a provare una forte gelosia, quasi rabbia; ma la sua freddezza riuscì a mascherare quel sentimento che lo stava sconvolgendo nell’anima.

Syaoran si limitò semplicemente a schiarirsi la voce ed alzarsi.

“Oh…Li!”

Il tono di Arashi sembrava sorpreso, come se lui non sapesse che Syaoran sedeva proprio dietro Sakura.

“Tutto ok?” chiese Arashi.

Syaoran gli rivolse una delle sue più gelide e minacciose occhiate. Ciò impensierì Sakura: come mai Syaoran sembrava così infastidito da Arashi? Che fosse geloso? Syaoran…geloso di lei?

“Abbiamo l’ora di ginnastica. Dobbiamo cambiarci…”

“Hai ragione!”

Sakura lo guardò andare via, preoccupata. Se quella era una dimostrazione di gelosia, questo voleva dire solo una cosa, ovvero che Syaoran era ancora innamorato di lei. E Sakura non poteva essere più felice per questo. Ma ben presto fu costretta a ricredersi!

Dopo aver indossato la tuta da ginnastica, tutta la classe si ritrovò sul campo di basket.

“Allora…-iniziò il professore-…oggi riprenderemo il basket e cominceremo con incontri brevi…direi uno contro uno, per il momento. Chi si offre volontario?”

Naturalmente, non ci fu nessun volontario.

“Bene! Allora, passiamo ai volontari forzati! Li?!”

“Sì?”

“Giocherai contro…”

Il professore si guardò attorno indeciso, accorgendosi infine di una mano alzata. Quella mano apparteneva a…

“Miyamoto?!”

Tutta la classe, sorpresa, guardò Jasmine, che sorrise allegramente.

“Posso provare io, professore?”

“Sei sicura?”

“Sì!”

“Allora, d’accordo!”

A quel punto, Syaoran, turbato, si rivolse al professore: “Ma, professore…è una ragazza!”

Jasmine lo raggiunse al centro del campo e rise: “Però! Sei un fulmine!”

“Coraggio, Li! – esclamò il professore- Non c’è niente che lo vieti!”

“Vedrai, mio caro Li, ci divertiremo molto!” esclamò Jasmine, raccogliendo i capelli in una veloce coda.

Dopodiché lei gli fece l’occhiolino e Syaoran, arrossendo lievemente, deglutì. Sakura prestava molta attenzione ai due in mezzo al campo: quella Jasmine diventava ogni giorno più smorfiosetta.

“Si preannuncia un incontro molto appassionato!” commentò, divertito,  Arashi, accanto a lei.

Che voleva dire? Se solo Jasmine avesse provato a mettere le sue grinfie su Syaoran, Sakura avrebbe…avrebbe…che cosa mai avrebbe potuto fare? Non era più la sua ragazza. Non poteva fare nulla per evitare che qualche altra ragazza lo prendesse di mira.

Il professore fischiò l’inizio dell’incontro e Syaoran recuperò subito la palla: cominciò poi a palleggiare in direzione del canestro, ma Jasmine gli stava incollata come un francobollo. Proprio sotto il canestro, con una magnifica finta, Syaoran si liberò della sua marcatrice e tirò la palla verso il canestro, segnando due meritatissimi punti.

A Sakura venne spontaneo esultare per lui: era stato bravissimo! Ma Jasmine recuperò subito palla e, più determinata che mai, corse dalla parte opposta.

“Prova a prendermi, Li!” esclamò lei, divertita.

Syaoran accennò un sorriso, pronto alla sfida, e la inseguì rapidamente. Jasmine era molto veloce, ma Syaoran la raggiunse e, con un movimento impercettibile, le si parò davanti. Colta alla sprovvista, Jasmine gli finì addosso ed entrambi caddero per terra, lei sopra di lui.

Jasmine sorrise maliziosamente.

“Allora, mi hai presa…che bravo!” esclamò lei, passandogli  un dito sul torace.

Syaoran arrossì e sorrise nervosamente, mentre i suoi compagni cominciarono a fischiare e fare commenti maliziosi.

Sakura, inevitabilmente, venne travolta da una nuova ondata di gelosia: gelosia molto forte, sconvolgente, rabbiosa…Odiava sentirsi così e, soprattutto, non sopportava chi la faceva sentire così, in questo caso Jasmine. Perché aveva adocchiato proprio Syaoran? Con tutti i ragazzi della loro scuola, perché proprio lui?

Che situazione deprimente! Non poteva neanche mostrargli tutta la sua gelosia, altrimenti Syaoran si sarebbe sentito confuso. Sakura lo aveva lasciato quattro anni prima e ora era gelosa di lui?

******

Alla fine delle lezioni, Sakura, insieme a Tomoyo e Syaoran, raggiunse gli armadietti.

“Allora, Li, oggi hai letteralmente steso Jasmine!” commentò Tomoyo, con una delle sue risatine.

Syaoran arrossì: “P-preferirei non parlarne! È stato alquanto imbarazzante!”

La gelosia di Sakura aumentò nel notare come Syaoran era diventato nervoso all’affermazione di Tomoyo. Forse Jasmine gli piaceva…  L’enorme senso di disagio che la stava sconvolgendo interiormente e che né Syaoran né Tomoyo avevano notato le fece aprire il suo armadietto con più forza del necessario.

E proprio lì dentro, Sakura trovò qualcosa che prima non c’era: un bigliettino…”Per Sakura”

“E questo cos’è?” si chiese, sorpresa.

Syaoran e Tomoyo le furono subito accanto, preoccupati.

“Cosa?”

Sakura mostrò il biglietto ai due amici.

“Uh, una dichiarazione d’amore per Sakura?!” esclamò Tomoyo, curiosa.

“No…da questo biglietto proviene una forza negativa!- disse Syaoran, serio- Leggilo!”

Così, dopo averlo aperto, Sakura lesse cosa c’era scritto: “Mia cara Sakura, sto per lanciarti una sfida, un duello più precisamente. E, ad un duello, non ci si può sottrarre. Questa sfida ci vedrà scontrare con le spade, solo ed esclusivamente con la spada. Hai una settimana di tempo per prepararti. La sfida avrò luogo nel campo del liceo Seijo, alle ore 22.00. Spero che avrai abbastanza coraggio da presentarti!”

In fondo al biglietto, al posto della firma, c’era una saetta nera.

“Oh! Un duello con la spada. Ma, allora…dovrai usare la carta della spada!” esclamò Tomoyo.

“S-sì, penso di sì!” disse lei, fissando il biglietto.

L’idea di un duello con la spada la intimoriva, perché lei aveva maneggiato la spada solo per semplici colpi, ma mai per un duello vero e proprio.

“Non ti preoccupare, Sakura!” le disse Syaoran, con un sorriso.

Sakura lo guardò, ansiosa: “Ma, Syaoran…io non sono capace a usare la spada per un duello!”

“Lo so, ma se ti aiuterò io, ce la farai!”

“In che senso?”

“Ci alleneremo insieme e ti insegnerò a duellare!”

Improvvisamente Sakura si sentì sollevata: “Lo faresti davvero?”

“Certo! Sei un po’ sbandata con la spada. Hai bisogno di me!”

E Syaoran non sapeva neanche quanto fosse vero!

“Grazie, Syaoran!” gli disse lei, con un sorriso.

Tutti i pensieri più negativi abbandonarono la sua mente: quelli che lei poteva condividere con Syaoran erano momenti unici, che nessun altro ragazzo avrebbe mai potuto offrirle.

Così il giorno seguente Sakura e Tomoyo si recarono a casa di Syaoran, che le fece accomodare in salotto.

“Ci alleneremo qui?” chiese Sakura.

Syaoran rise: “No, in una stanza che io uso per allenarmi! È di là!”

“Sì, però…-intervenne Tomoyo, avvicinandosi a Syaoran-…prima mi faresti il favore di indossare questo?”

“C-cos’è?” chiese Syaoran, fissando preoccupato la busta che lei gli stava porgendo.

“Ah…una cosa utile per questi casi!”

Syaoran guardò Sakura, che gli rimandò uno sguardo di rassegnazione, per la serie “Che ci vuoi fare, è fatta così”. Perciò Syaoran scomparve in camera sua, mentre Tomoyo cominciava a riprendere Sakura in tutto il suo splendore.

Imbarazzata, Sakura le domandò: “Tomoyo, ma perché devo indossare proprio questi abiti?”

Tomoyo, infatti, aveva insistito anche con lei affinché indossasse uno dei suoi completi e, in particolare, un completino rosa, maglietta e pantaloni, in tipico stile cinese, con rifiniture dorate.

“Ormai sono così rare le volte in cui riesco a farti indossare uno dei miei modelli! Devo sfruttare ogni minima occasione!”

“E…quello di Syaoran… è uguale al mio?”

Tomoyo sorrise: “Ora vedrai!”

I sospetti di Sakura furono confermati ben presto: Syaoran le raggiunse dopo pochi minuti e indossava anche lui un modello di Tomoyo. Era un completino coordinato con quello di Sakura, ma era di colore verde e, soprattutto, più adatto a un ragazzo.

A Tomoyo brillarono gli occhi per la felicità, soprattutto quando li mise uno accanto all’altra per riprenderli.

“Ma perché anche a me?” chiese Syaoran, imbarazzato.

“Perché? Ma che razza di domanda è mai questa? Tu sei il compagno di Sakura, almeno in questa avventura. Lavorate in coppia ed è giusto così. Inoltre, avete notato che anche i vostri avversari hanno completini coordinati? – chiese Tomoyo- Loro, però, usano colori molto tristi. Io, invece, ho usato i vostri colori preferiti!”

Sakura rise nervosamente e poi guardò Syaoran: “Cominciamo?”

“Sì!”

Si sistemarono tutti e tre in un’ampia stanza, praticamente vuota.

“Wow! È grande!- commentò Sakura, guardandosi attorno- Ma come mai è così vuota?”

“Quando mi alleno devo essere concentrato al massimo e non voglio che niente mi distragga!”

“E’ giusto!”

“Allora…-disse Syaoran, con un sospiro-…comincia a far apparire la carta della spada!”

“Agli ordini!”

Mentre Sakura recitava la formula di rescissione del sigillo, Syaoran appoggiò la propria spada per terra, in un angolo, e prese un bastone lungo quanto la spada di Sakura.

“E quello a che serve?” domandò Sakura, con la sua spada in mano.

“All’inizio userò questo, al posto della mia spada!”

“Perché?”

“Se non riuscissi a parare un mio colpo, potresti farti molto male. Così, invece, evitiamo che tu ti ferisca!”

Sakura sorrise, con la massima dolcezza: Syaoran era davvero adorabile quando si preoccupava per lei.

“E’ molto carino da parte tua preoccuparti per me. Ma dovresti pensare anche a te!”

“Che intendi dire?”

“Se distrattamente dovessi colpirti, potrei ferirti!”

“Non ti preoccupare!-la tranquillizzò Syaoran- Saprò evitare il colpo!”

“Sicuro?”

“Certo! Dai, cominciamo!”

“Sì!”

“Allora, prima di tutto devi trovare la giusta postura!”

“La giusta postura?” ripetè Sakura.

“Esatto! È molto importante trovare sempre una posizione di massimo equilibrio, quando si duella. E, per fare questo, bisogna allargare il più possibile la superficie di appoggio. Quindi, divarica un po’ le gambe e piegale leggermente, mettendo un piede un po’ più avanti dell’altro!”

Sakura obbedì: “Così va bene?”
Syaoran non rispose: si avvicinò a lei, le diede una leggera spinta sulla spalla e Sakura, perdendo l’equilibrio, indietreggiò di qualche passo.

“Evidentemente no!” si rispose lei da sola.

“Non importa, sei solo un po’ tesa!- disse Syaoran, affiancandola- Devi rilassarti e lasciarti guidare da me!”

Syaoran mise la sua mano destra sulla schiena di Sakura: “Schiena dritta, prima di tutto, e testa alta. Devi sempre guardare in faccia il tuo avversario. Ora, porta il piede sinistro più avanti!”

E così dicendo, sfiorò con la mano sinistra il medesimo ginocchio di Sakura. Per quel tocco gentile e delicato, Sakura arrossì, ma chinò il capo per non farsi vedere da Syaoran, che sembrava non essersi accorto del suo gesto così intimo.

“Così?”

“Ancora un po’! -disse Syaoran, osservandola attentamente- Bene così. Adesso piegale un po’!”

Sakura obbedì e Syaoran, per controllare la nuova posizione, la spinse avanti e indietro, a destra e a sinistra.

“Ora sì che va bene!”

Sakura rise divertita, ma tornò subito seria non appena sentì Syaoran abbracciarla da dietro.

In realtà, non era un abbraccio: lui aveva solo portato braccia e mani su quelle di Sakura per mostrarle come impugnare la spada. Nonostante questo, Sakura divenne ancora più rossa e si sentì travolta da un’improvvisa ondata di calore. Non se lo ritrovava così vicino da anni, ormai. E si era dimenticata di quanto fosse piacevole quella sensazione: la sua sola vicinanza le trasmetteva tepore, dolcezza e sicurezza. Ovvero tutto ciò di cui lei aveva più bisogno.

Dal canto suo, Syaoran si accorse troppo tardi di quello che stava facendo. Non aveva pensato alla situazione di intimità che si sarebbe venuta a creare: aveva semplicemente agito d’istinto. Perciò cercò di restare calmo e di respirare profondamente, ma la situazione peggiorò. A ogni respiro poteva percepire un delicato profumo provenire dai morbidi capelli di Sakura, un profumo che gli riempiva i polmoni e lo inebriava. E con questo profumo che gli deliziava anima e corpo, Syaoran non potè fare a meno di pensare a quanto gli fosse vicina Sakura, a quanto era bella, a quanto lui la desiderasse ancora dopo tutti quegli anni…

Syaoran scosse il capo: gli sembrava di essere diventato il protagonista di uno di quei film melensi che guardavano le sue sorelle. In quegli sceneggiati c’era sempre qualche scena come quella che aveva appena vissuto lui, ma alla fine il protagonista maschile tornava insieme alla ragazza. Invece lui, probabilmente, aveva perso ogni possibilità con Sakura.

Inoltre, Syaoran rischiava di perdere la concentrazione ed era un lusso che non poteva permettersi, perché era in gioco qualcosa di molto importante.

“Tieni la spada così: proprio davanti a te e leggermente inclinata in avanti. Devi sempre proteggere la parte superiore del tuo corpo! D’accordo?”

“Sì!”

Syaoran si allontanò da lei e il suo corpo gliene fu grato: in questo modo riuscì a calmarsi.

“Cominceremo con esercizi semplici. Io proverò a colpirti con questo e tu dovrai provare a parare i miei colpi. Sei pronta?” chiese Syaoran, prendendo il suo bastone.

“Prontissima!”

******

I giorni passavano e Sakura diventava sempre più brava negli allenamenti con Syaoran. Ben presto cominciarono anche a fare piccoli duelli, usando entrambi le rispettive spade. Syaoran era ancora abbastanza clemente con lei negli attacchi, ma Sakura riusciva a parare tutti i suoi colpi.

“Molto bene!- esclamò Syaoran, un pomeriggio, dopo un altro duello – Stai facendo grandi progressi!”

“Lo pensi davvero?” esclamò lei, sorridendo.

Syaoran si appoggiò con la schiena al muro: “Sì, è naturale!”

“Grazie!”

“Bene…vado in cucina! Volete qualcosa da bere?” chiese Syaoran a Sakura e a Tomoyo.

“Sì, grazie!” rispose Tomoyo.

Sakura, entusiasta, esclamò: “Posso andare io a prendere da bere per tutti?”

“Ah…-disse Syaoran, perplesso e sorpreso-…sì, d’accordo!”

“Allora, torno subito!”

E così dicendo, Sakura corse in cucina a preparare freschi succhi di frutta per tutti e tre. Si sentiva felice e cominciò a canticchiare fra sé e sé. Felice non solo perché stava migliorando nell’arte della spada, ma anche perché stava passando dei bellissimi momenti insieme a Syaoran e questo le permetteva di conoscere meglio il luogo in cui lui viveva. Forse era sciocco, però, a Sakura faceva molto piacere. Li rendeva ancora più uniti.

Quando finì di preparare le loro bevande, Sakura raggiunse Tomoyo e Syaoran. Entrando nella stanza, però, Sakura notò che Syaoran si era spostato ed era andato a sedersi vicino a Tomoyo.

Ma sentì anche la sua migliore amica dire qualcosa come: “D’accordo per domani alle cinque, allora!”

Sakura si insospettì: cosa sarebbe successo il giorno dopo alle cinque tra Tomoyo e Syaoran? Tra la sua migliore amica e il ragazzo che era stata costretta ad allontanare, ma che era ancora importantissimo per lei?

Né lui né lei si accorsero di Sakura, così lei fece finta di non aver udito alcunché. Ma per tutta la serata e la mattina seguente non fece che pensare a quello…cos’era? Una specie di appuntamento?

Non poteva essere vero! Tomoyo non l’avrebbe mai fatto, non avrebbe mai potuto tradire la sua migliore amica! Era impensabile.

“Sakura!”

Una voce la riportò alla realtà, una voce che apparteneva ad Arashi.

“Ti sei incantata?” le chiese lui.

“Cosa? Oh…no…non credo!”

“Da qualche giorno sei strana. Posso fare niente per aiutarti?”

“No, grazie!”

“Se mi dici chi ti fa preoccupare in questo modo, lo punirò come si deve!” esclamò lui, deciso.

Sakura ridacchiò.

“Ecco, vedi…non sopporto chi ti rende triste. Sei così bella quando sorridi!”

Il complimento di Arashi la prese alla sprovvista e la fece arrossire.

“Gr-grazie…”

“E’ solo quello che penso!- disse Arashi, sorridendo- E, se posso, vorrei chiederti una cosa…”

Per un momento, Sakura ebbe una visione nella sua mente: lei e Syaoran, seduti sui banchi di scuola, e lui che le rivolgeva le stesse parole, perché voleva chiederle un appuntamento, il loro primo appuntamento. Ma non era solo una visione…era uno dei suoi più bei ricordi.

“Che…cosa?”

“Io sono nuovo di questa città e mi piacerebbe visitarla! Ti andrebbe di farmi da guida?”

“Da guida?” ripetè lei con voce tremante.

“Sì! Mi daresti il piacere della tua compagnia?”

“Oh…ehm…d’accordo! Ti accompagnerò!”

Arashi sorrise: “Sakura, è meraviglioso che tu abbia accettato. Non sai quanto tu mi abbia reso felice!”

Sakura accennò un sorriso: era bello aiutare qualcuno, renderlo felice…dava sempre una sensazione di soddisfazione.

Dopo le lezioni, Sakura andò al club delle ragazze pon-pon, Tomoyo alle prove del coro e Syaoran all’allenamento con la squadra di basket. Quindi, tutti e tre erano impegnati.

Ma, alle cinque in punto, fuori dalla scuola, Sakura non incontrò né l’uno né l’altra. Dove erano finiti?

La mente di Sakura, tornando a casa, elaborò la più strana ipotesi: Syaoran magari doveva aiutarla con qualche materia difficile. Però…Tomoyo era brava in tutto. Forse era il contrario…Tomoyo dava ripetizioni a Syaoran, probabilmente, di giapponese, la materia che lui non amava particolarmente. Ma allora…perché non le avevano detto niente?

Sakura sospirò: ma cosa stava pensando? Non riusciva a credere neanche lei a ciò che stava pensando!

Syaoran e Tomoyo, da semplici amici, erano diventati molto di più. Questo rese Sakura immensamente triste.

“Un momento…”

Non doveva pensare male dei suoi due migliori amici, non aveva prove per dimostrare quella stramaledetta ipotesi. Ma Sakura, evidentemente, non era più tra le grazie degli dei e le prove arrivarono proprio in quel momento. Lo sguardo di Sakura si posò sulle vetrine dei negozi di quella strada. E,con grande stupore, Sakura notò, attraverso la vetrina di un bar, proprio Syaoran e Tomoyo, seduti a un tavolino. Lui sembrava sereno e lei gli sorrideva con la sua solita dolcezza.

Il sentimento che nacque spontaneamente in Sakura non era gelosia. O almeno, non era solo gelosia. Era rabbia, forte rabbia, mista a una buona quantità di senso di tradimento. Perché era quello  che avevano fatto Syaoran e Tomoyo.

Sconvolta da quella rivelazione, Sakura corse a casa. Quella sensazione era davvero spiacevole e insopportabile. Non se lo sarebbe mai aspettata da Syaoran e da Tomoyo. Perché l’avevano fatto? Si erano forse innamorati l’uno dell’altra? Eppure non avevano mai mostrato segni di un possibile innamoramento.

La rabbia bruciava con ardore in lei e permase fino al giorno successivo. Era curiosa di vedere come si sarebbero comportati a casa di Syaoran per l’allenamento con la spada.

Sakura provò a comportarsi come al solito, ma anche Syaoran e Tomoyo erano gli stessi di sempre. Evidentemente erano dei bravi attori.

Syaoran le propose un altro duello e Sakura lo accolse più che volentieri. Il duello cominciò, ma per Sakura era difficile mantenere un minimo di concentrazione. Nella sua mente scorrevano come rapidi flash le immagini del pomeriggio precedente: Syaoran che la guardava, Tomoyo che gli sorrideva, la sua mano che si appoggiava su quella di Syaoran…

Per questo motivo più volte Sakura non riuscì a parare i colpi di Syaoran, oppure lo colpiva con troppa determinazione, ma sbagliava.

A un certo punto, Syaoran la attaccò frontalmente e Sakura riuscì a parare il colpo, ma lui la sospinse subito contro la parete dietro di lei. Sakura rimase colpita da come lui la stava guardando: sembrava arrabbiato.

“Si può sapere cosa ti prende?” esclamò lui.

“Lasciami andare!” ribattè lei, cercando di liberarsi.

Ma Syaoran non la lasciò andare: la sua presa era decisamente più forte di quella di Sakura.

“Neanche per sogno! Non sei concentrata, ti distrai facilmente e troppo spesso e questo non va bene!”

“Che ti importa?”

“Mi importa eccome! Sarà un duello difficile e pericoloso. Non devi affrontarlo con troppa leggerezza!”

Syaoran si costrinse a calmarsi e la lasciò andare.

“Anche se io dovessi sparire dalla faccia della Terra, tu avresti sicuramente chi ti consola!”

Syaoran, perplesso, non riuscì a capire le parole di Sakura: “Ma che stai dicendo?”

Anche Tomoyo si era preoccupata: “Sakura…ti senti bene?”

“Finitela di comportarvi così! Io so tutto!” esclamò Sakura, arrabbiata.

“Sai tutto di cosa?” chiese Tomoyo.

“Di voi, te e Syaoran. Ieri vi ho visti al bar!”

Tomoyo e Syaoran si scambiarono un’occhiata e scoppiarono a ridere. Sakura, all’improvviso, non seppe più come reagire: perché ridevano?

“Li ed io? Tu credevi davvero che fra di noi ci fosse una storia?” esclamò Tomoyo, divertita.

“Perché? Non è vero?”

“Certo che no! Siamo amici, ma niente di più, vero, Li?”

“Esatto!”

Sakura non riusciva ancora a crederci, ma sapeva di essere ancora arrabbiata con entrambi, per qualche strano motivo.

“Beh, ad ogni modo, non mi piace che facciate queste cose di nascosto, senza dirmi niente!” esclamò lei, infastidita.

“Ma…Sakura…” cominciò a dire Tomoyo.

 Syaoran, però, la interruppe e questa volta era arrabbiato sul serio: “Quindi è meglio fare le cose alla luce del sole come fai tu, non è vero…Sakura?”

Presa in contropiede, Sakura guardò Syaoran: “Che…che vuoi dire?”

“Non fare finta di non capire. Sto parlando di ieri a scuola, della tua interessante conversazione con quel Tokugawa!”

“Non capisco cosa ci sia di sbagliato a parlare con un compagno!”

Negli occhi di Syaoran comparve una strana luce: “Sai che non mi riferisco a quello, ma al vostro…appuntamento!”

“A-appuntamento?”

“Sbaglio o hai accettato di uscire con lui per fargli da guida?”

Sakura arrossì, ma non rispose.

“Beh…dalle mie parti si chiama appuntamento!” esclamò Syaoran.

Syaoran aveva ragione: lei aveva accettato di uscire con Arashi. Quello era un vero appuntamento! Come aveva fatto a non capirlo?

“E’ solo un’uscita fra amici!” si giustificò Sakura.

Syaoran ridacchiò: “Oh, finiscila! Quello ha ben altro in testa che l‘amicizia. Anche un bambino capirebbe che quello ci sta provando con te!”

Sempre più in imbarazzo, Sakura non seppe cosa rispondere: lei piaceva ad Arashi  e Syaoran sembrava davvero geloso. Era fantastico che Syaoran fosse geloso, ma non avrebbe dovuto esserlo.

“Non…non mi sembra che questi siano affari tuoi. Io posso uscire con chi voglio!”

Non erano affari suoi…Ma perché era tornato? Avrebbe dovuto restare a casa, in Cina. Syaoran non avrebbe mai pensato  che sarebbe finita così.

“Se la metti su questo piano, allora forse non mi sarei dovuto preoccupare per te e non sarei dovuto tornare in Giappone!”

“Nessuno te lo ha chiesto!” ribattè Sakura, ma si pentì subito di quello che gli aveva detto.

Era stata ingiusta con Syaoran: prima lo aveva accusato di tradimento, poi si era mostrata così ingrata per tutto quello che lui aveva fatto per lei.

Sakura si sentì malissimo e Syaoran sembrava aver preso male le parole di Sakura.

Senza dire niente, infatti, uscì dalla stanza e scomparve in un’altra. Con le lacrime agli occhi, Sakura si lasciò cadere per terra: ma perché le erano sfuggite quelle maledette parole di bocca?

Tomoyo si inginocchiò di fronte a lei e le prese le mani, sorridendo.

“Primo: io e Li siamo solo amici e questo posso giurarlo su ciò che ho di più caro al mondo. L’altro giorno siamo usciti solo perché lui voleva parlare con me di te!”

Turbata, Sakura la guardò, con gli occhi annebbiati dalle lacrime: “P-perché?”

“Voleva semplicemente sapere come hai passato questi ultimi quattro anni. Era preoccupato, ma curioso nello stesso tempo.”

Sakura sorrise, ma le lacrime continuarono a scorrere sul suo viso arrossato: “E’ sempre così gentile con me. Io, invece, gli ho detto cose orribili!”

“Proprio su questo era incentrato il mio secondo punto. Vi siete detti quelle cose solo perché entrambi eravate arrabbiati. Ma né tu né lui le pensavate veramente. Ora basterà aspettare che vi calmiate entrambi e poi sono sicura che farete pace!”

Forse Tomoyo aveva ragione. Sakura doveva solo aspettare che la rabbia di quel momento passasse sia a lei che a Syaoran. Dopodiché avrebbe potuto chiedergli scusa e spiegargli che non pensava davvero quelle cose.

“Grazie, Tomoyo!”

 

 

Eh, sì, mi dispiace, ma quei due imbranati hanno voluto litigare a tutti i costi!! E dire che ho provato a farli ragionare, ma loro sono proprio testardi e mi sono sfuggiti dalle mani! Vabbè,speriamo che facciano pace. Il prossimo si intitola “Dueling”.

Ringraziamenti…

Sakura182blast: sono contenta che ti sia piaciuto il vestito di Savine. Descrivere i vestiti è la cosa che odio di più perché non ci riesco. Comunque per il suo vestito mi sono un po’ ispirata a certi vestiti che indossa ogni tanto olivia lufkin, non so se hai presente…uno stile gothic lolita, praticamente! Ad ogni modo spero che il capitolo ti sia piaciuto, anche se i due imbranati hanno litigato…che ci vuoi fare, è la tensione amorosa!^_^

Evans Lily: sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente e ti ringrazio per la recensione. Naturalmente non potevo lasciare abbrustolire il povero syaoran. come avremmo fatto senza di lui? Così ho fatto reagire la povera sakura, che lo ha salvato!! Comunque, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, nonostante il litigio. Ma sono sicura che faranno pace!! Magari nel prossimo…

Sakura bethovina: dunque, da come hai reagito alla notizia che sono interista, immagino che tu sia juventina? O milanista?  sulla mia fede interista dico solo che è sincera, che sono interista in una famiglia di milanisti (quindi prova a immaginare come mi possa sentire!) e che sono malata di inter da quando ero piccola! E ne vado molto fiera. Inoltre lo sanno tutti che gli interisti sono i più simpatici, non per niente i più grandi comici sono interisti!!^_^ a parte ciò, grazie per la recensione. I due impediti per il momento non hanno fretta di mettersi insieme e io non posso costringerli! Ma sono sicura che nel cammino che affronteranno cambieranno idea. Non posso dire con precisione quando, ma succederà sicuramente!^_^

Sakura93thebest: grazie per la recensione. Come ho già accennato qua e là, al momento non è nelle intenzioni di sakura e syaoran rimettersi insieme. Quando si scrive una storia i personaggi prendono vita e bisogna rispettare le loro esigenze, come sto cercando di fare. Ma è quasi scontato come andrà a finire, no?

 

 

 

A presto

Kia85

 

 

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Capitolo 16
*** Dueling ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 15: “Dueling”

 

Il giorno della sfida arrivò. Sakura e Tomoyo alle 22 in punto arrivarono al liceo Seijo. Sakura era terribilmente agitata e Syaoran ancora non si vedeva. Senza di lui al suo fianco non avrebbe potuto farcela.

“Arriverà, stai tranquilla!” esclamò Tomoyo, riprendendola con la videocamera.

“Lo spero!”

“Ehi, stiamo parlando di Li Syaoran. Lui non ti potrebbe mai abbandonare in un momento simile!” ribattè Tomoyo.

Già, non era un comportamento adatto a Syaoran, lui che più di tutti le infondeva forza e coraggio. Lui che si era comportato con lei sempre come un amico…il suo più caro amico. Syaoran…un amico… Solo in quel momento Sakura si accorse che, non potendo stare con lui, poteva accontentarsi della sua amicizia. Desiderava Syaoran accanto a sé, non importava in che veste. Aveva bisogno della sua vicinanza più di qualunque altra cosa. Più sollevata da quei pensieri, Sakura annuì.

Dopodiché si concentrò sui vestiti che indossava. Come al solito, la sua migliore amica le aveva preparato  un nuovo costume. Sakura si guardò: in fondo non era tanto male.

“Ti piace, vero?” chiese Tomoyo.

“Beh…è diverso dagli altri!”

“E’ vero. Per questa sfida mi sono ispirata alla rivoluzione francese del 18° secolo.”

“Infatti aveva qualcosa di antico!”

“Sì! Era la moda dell’epoca. Una redingote, una camicia con jabot e maniche lunghe, pantaloni stretti e stivali!”

“Eh?” esclamò Sakura, con aria perplessa.

Tomoyo ridacchiò: “La redingote è questo soprabito lungo fino alle ginocchia e aderente in vita. Ho usato un tessuto di colore rosa perché è il tuo colore preferito. Inoltre è senza maniche perché fa ancora abbastanza caldo. Lo jabot, invece, è questo ornamento di tessuto molto fine, pieghettato, che si usava e si usa ancora come guarnizione delle camicie. Chiaro?”

Sakura annuì: sì, le piaceva molto quel nuovo costume. Era comodo e i pantaloni bianchi aderenti come gli stivali lunghi le permettevano di muoversi liberamente.

“Allora, sei venuta!” esclamò, all’improvviso, una voce femminile.

Sakura si voltò immediatamente, la spada in mano. Savine e Shinto saltarono giù da un albero, atterrando proprio di fronte a lei. Indossavano i costumi della volta precedente e sul viso portavano la solita mascherina.

“Certo!”

“Strano…-disse Savine-…pensavo non saresti venuta. Ti credevo più fifona!”

“Beh…evidentemente non mi conosci bene. Non ho paura di affrontarti!”

“Mi fa piacere. Però…noto che manca qualcuno…” le disse Savine, portandosi un dito sulle labbra.

Sakura capì a chi si stesse riferendo Savine e divenne improvvisamente tesa, ma non disse nulla. Syaoran  non c’era. Perché non era venuto? Era ancora arrabbiato con lei?

“Non c’è il tuo amichetto?” domandò Shinto.

“C’è, c’è, certo che c’è!”

Sakura sussultò. Quella voce…sicuramente apparteneva a…

“Syaoran!”

Syaoran apparve magicamente di fianco a lei, che sorrise senza neanche accorgersene. Fu qualcosa di incredibilmente spontaneo. Anche lui indossava un abito confezionato da Tomoyo ed era nello stesso stile di quello di Sakura, con la differenza che il soprabito era di colore verde e il modello era decisamente più maschile.

“Sono contenta che tu sia qui!”  gli disse Sakura.

Era davvero felice: senza di lui, non avrebbe avuto quel sostegno, quella forza che le permettevano di risolvere ogni situazione difficile, la forza che solo Syaoran poteva infonderle.

Syaoran la guardò direttamente negli occhi, con un’espressione decisamente convinta: “Non avrei mai potuto abbandonarti. Non me lo sarei mai perdonato!”

“Grazie!” esclamò Sakura, commossa.

“Sì, sì, davvero un quadretto romantico e commuovente!- intervenne Savine- Ma è arrivato il momento di cominciare!”

Savine le puntò contro la sua spada e Sakura si voltò verso di lei. Si sentiva più determinata che mai a sconfiggerla e decisamente più forte.

Sakura avanzò di qualche passo e si mise in guardia: “Sono pronta!”

“Fa’ attenzione e ricorda tutto quello che ti ho detto durante l’allenamento!” le disse Syaoran.

Sakura guardò Syaoran dietro di sé e gli sorrise: “Andrà tutto bene. Promesso!”

Syaoran annuì: certo che sarebbe andato tutto bene. Dopotutto lei era Sakura!

“Sai come si comincia un duello, Sakura?” domandò Savine.

“Con un inchino!”

“Molto bene. Conosci le buone maniere!” esclamò Savine, ridacchiando.

“Non sono qui per scherzare, ma per sconfiggerti!” ribattè Sakura.

“Oho, come siamo agguerrite!-commentò Savine- Dunque, ci inchiniamo e poi…”

Sia Savine che Sakura fecero un profondo inchino, ma Savine si rialzò immediatamente e, con una mossa sleale, la attaccò. Sakura, abilmente, evitò il colpo, gettandosi a terra.

“Sakura!” urlò Syaoran e fece per correre verso di lei.

Ma venne bloccato da Shinto, che gli puntò la spada in mezzo al torace.

“Aha, noi non possiamo intervenire. Quindi sarà meglio tenerci impegnati, che ne dici?”

Syaoran guardò rapidamente in direzione di Sakura: si stava rialzando e sembrava che stesse bene. Perciò afferrò la propria spada e anche il suo duello con Shinto ebbe inizio.

La mossa sleale di Savine rese Sakura ancora più determinata a sconfiggerla. E nel duello Sakura si concentrò e si impegnò a fondo. Savine cercava di metterla sempre in difficoltà, ma Sakura non si lasciava ingannare dai suoi trucchetti.

Ogni tanto Sakura, rapidamente, lanciava uno sguardo in direzione di Syaoran: se la stava cavando egregiamente. Ma non c’era da sorprendersi: Syaoran era bravissimo nell’arte della spada.

“Sei preoccupata per il tuo Syaoran?” le chiese Savine.

“E tu? Non sei in pensiero per il tuo compagno?” domandò a sua volta Sakura.

Savine le sorrise: “E perché mai dovrei?”

“Perché Syaoran è il migliore nell’arte della spada!”

“Ne sei sicura?- disse lei, ridendo- Guarda un po’ adesso!”

E così dicendo, indicò con la spada i due ragazzi che stavano duellando. Sakura provò una strana sensazione, una sorta di brutto, bruttissimo presentimento, ma seguì con lo sguardo l’indicazione di Savine: con orrore si accorse che Syaoran era stato colpito al fianco destro dalla spada di Shinto, sporca adesso di sangue.

“Syao…Syaoran…”

La voce le tremava in modo incontrollabile, tanto che Sakura non riusciva più a parlare e non era neanche in grado di ragionare con lucidità. Era come se il suo corpo non rispondesse più alla sua parte razionale. Anche il suo cuore sembrava essersi fermato alla vista di Syaoran in una pozza di sangue.

Ma non poteva essere vero! Lei  gli aveva promesso che sarebbe andato tutto bene e quello non andava per niente bene. Syaoran non poteva morire. Sakura si lasciò cadere per terra, ogni fibra del suo corpo era come paralizzata. E, chiudendo gli occhi, scoppiò a piangere disperatamente.

Però…Syaoran non avrebbe mai voluto che lei fosse rimasta lì a piangere e Sakura doveva assolutamente fare qualcosa per lui, doveva salvarlo. Syaoran era così bravo a duellare, dunque come mai si era lasciato sopraffare dal suo avversario? Non era neanche lontanamente pensabile. Allora cos’era successo veramente?

All’improvviso con gli occhi della mente Sakura vide una carta, non era una Sakura Card, ma il nome si leggeva perfettamente: Illusion!

Sì, ora era tutto più chiaro! Quella visione, Syaoran ferito gravemente, era solo un’illusione. Sakura smise di piangere e aprì gli occhi: Syaoran non era ferito, stava ancora duellando con Shinto.

“Sakura!” la chiamò Syaoran.

Tornando alla realtà, Sakura avvertì un pericolo proprio dietro di lei. Perciò, con un agile scatto, si voltò dalla parte opposta, sferrando un colpo con la spada che spezzò la lama della spada di Savine esattamente a metà. La sua avversaria, approfittando della distrazione momentanea di Sakura, aveva pensato bene di attaccarla alle spalle. Per fortuna, Sakura aveva avvertito il pericolo appena in tempo.

Sakura si alzò in piedi e rivolse a Savine uno sguardo insieme contrariato e ammirato.

“Non pensavo fossi in grado di usare un’altra card contemporaneamente alla spada. Ma hai sbagliato a usare l’Illusione con me. Conosco i suoi effetti più di chiunque altro, credimi!”

Savine era visibilmente furiosa per la sconfitta appena subita e la mano che impugnava la spada tremava.

“Non cantare vittoria così in fretta. Hai vinto solo questa battaglia, non la guerra. Sarò io ad avere la meglio!”

“Questo è ancora da vedere!”

Savine la fissò minacciosamente ancora per un secondo e poi esclamò: “Andiamo, Shinto!”

“Subito, Savine!”

“Alla prossima, Card Captor!”

Detto questo, sia Savine che Shinto sparirono dalla loro vista. Sakura tirò un sospiro di sollievo, mentre Tomoyo e Cerberus la raggiungevano.

“Sei stata bravissima, Sakura!” le disse Tomoyo, continuando a riprenderla.

“Grazie!”

“Hai già annullato tre Savine card. Davvero un ottimo lavoro!” aggiunse Cerberus.

Sakura gli sorrise, ma, accorgendosi dell’assenza di Syaoran, si preoccupò e si guardò intorno.

“Syaoran!”

Syaoran era stato davvero ferito, ma appena sotto la spalla sinistra, ed era crollato a terra. Sakura, insieme a Cerberus e Tomoyo, corse subito verso di lui.

“Syaoran, cosa…cosa ti è successo?” domandò lei, ansiosa, inginocchiandosi di fronte a lui.

“Quando sei caduta per terra, mi sono distratto per un momento. Lui mi ha attaccato e io non ho fatto in tempo a schivare del tutto il colpo!”

“Oh, ti prego, perdonami! È tutta colpa mia!” esclamò Sakura, angosciata.

Era insopportabile per lei sapere di essere la causa della sua ferita.

“Ma non è vero! Non è colpa tua!”

Sakura prese un fazzoletto bianco e provò a medicargli la ferita, che, per fortuna, non era grave.

Infine la accarezzò e la sfiorò con le labbra in un rapido bacio. Per quel gesto, Syaoran arrossì lievemente.

“Se non avessi creduto alla carta dell’Illusione di Savine, questo non sarebbe mai successo!”

“E’ per questo che hai pianto?” chiese Syaoran, preoccupato.

Sakura annuì e lui le asciugò con la mano destra le guance ancora umide per il pianto.

“Cos’hai visto?” chiese Cerberus.

Sakura fissò Syaoran, con una sorta di malinconia negli occhi: “Il mio migliore amico…ferito a morte!”

“Migliore…amico…” mormorò Syaoran, con un pizzico di delusione, ricambiando lo sguardo di Sakura.

A quel punto, Tomoyo esclamò: “Kero-chan, che ne dici se ti riprendo un po’ in tutto il tuo splendore?”

“Oh…dici davvero?” esclamò Cerberus, entusiasta.

“Ma certo! Ora che ci penso, non ho ancora un video tutto dedicato a te e direi che lo meriti!”

“Evviva!”

Con questa scusa, Tomoyo riuscì ad allontanare Cerberus e a permettere a Sakura e Syaoran di parlare con più tranquillità.

Sakura sorrise a Syaoran: “Nonostante tutto, per me sei ancora importante, sei il mio migliore amico e ti voglio bene come tale. Quindi, devo chiederti scusa per l’altro giorno, non pensavo davvero tutto quello che ho detto. Tutt’altro: sono stata felicissima di rivederti perché mi sei mancato molto!”

Syaoran la guardò perplesso: non era proprio ciò che avrebbe voluto sentirsi dire dalla sua Sakura. Ma era sempre meglio di niente. Se lei era felice così, allora anche lui doveva essere felice, per non farla preoccupare inutilmente.

“Grazie, Sakura!- le disse, gentilmente- Ma sono io che devo chiederti scusa. Non mi sono mai pentito di essere tornato, soprattutto perché anche tu mi sei mancata molto!”

“Allora…pace fatta?”

Sakura, raggiante, gli porse la mano e Syaoran la strinse.

“Certo! Pace fatta!”

“Questo vuol dire che saremo amici per sempre, vero?”

“Sì…amici per sempre…”

Quella sorta di promessa aveva ormai messo in chiaro il loro rapporto: sarebbero stati amici per sempre, solo amici.

 

 

Oh, povero Syaoran, ferito e declassato ad amico! Il prossimo capitolo si intitola “Time to change”. Per rispondere a una domanda lecita, ovvero perché i nostri imbranati preferiti non si sono ancora messi insieme, allora i motivi principali sono due: Sakura ancora non sa che Syaoran può restare in Giappone per sempre; e Syaoran pensa che lei lo veda solo come un amico. Ma già dal prossimo capitolo si aggiungeranno altri motivi. E proprio in previsione di ciò che accadrà (che penso sia abbastanza scontato) vi chiedo già da adesso di essere pazienti e clementi con me! Grazie!^_^

Ringraziamenti…

Sakura182blast: grazie per la recensione. Ti è piaciuto il capitolo? E il duello fra Sakura e la sua nemesi? Alla fine me la prendo sempre con Syaoran, cioè Savine se la prende sempre con lui…chissà perché?^_^ Oddio, non posso immaginare Syaoran con Tomoyo! a dire il vero non riesco neanche a immaginarlo con una che non sia Sakura, però Tomoyo assolutamente no!! Piuttosto meglio Jasmine….

Sakura bethovina: ci avrei scommesso che eri juventina…vabbè, pazienza! Mi dispiace, ma come ho già detto sopra dovrai aspettare ancora un po’ per vedere il tuo desiderio realizzato!! E io non posso aggiornare più di una volta a settimana!! Sai, tra studio e lavoro, sono piena di impegni!! Comunque, spero che un pochino ti sia piaciuto questo capitolo, dove hanno fatto pace. Non possono restare arrabbiati l’uno con l’altra per molto tempo!!^_^

Sakura93: ah, che belle queste minacce!! Ma tanto ormai non mi fanno più paura e posso infierire sui personaggi come e quanto voglio!! Bwahahahah! ^_^ A parte ciò, ho già risposto in parte alla tua domanda prima, ti assicuro che, più poi che prima, torneranno insieme. Altrimenti, che gusto ci sarebbe a farli tornare subito insieme e rendere la storia così banale? No?

Evans Lily: ti ringrazio per la recensione. Però…povero syaoran! perché è bello se lui è geloso? Non è bello anche quando Sakura è gelosa? D’ora in poi infierirò su Sakura!! syaoran ha sofferto troppo. No, vabbè, soffriranno ancora un po’!!^_^ come sono cattiva… comunque sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto. Spero che anche questo sia stato di tuo gradimento. Nel prossimo scopriremo se Sakura andrà all’appuntamento con Arashi, che non so come fa a starti simpatico. Io non lo sopporto, e dire che l’ho creato io. Preferisco sua cugina, è più simpatica e divertente!!^_^

Lady Marion:mi dispiace se stai male per loro, ma dovrai soffrire ancora un pochino. Certo sarebbe una bella idea, rinchiuderli in una stanza, ma sarebbe in grado di scappar ugualmente!! ^_^ Spero che il capitolo ti sia piaciuto!

 

 

 

A presto

Kia85

 

 

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Capitolo 17
*** Time to change ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 16: “Time to change”

 

 

Con il mese di ottobre arrivò anche la festa dello sport. Era ormai una tradizione molto rispettata dalla scuola di Tomoeda, a cui partecipavano gli studenti di tutti gli anni scolastici. La classe di Sakura era impegnata, come le altre, nei preparativi: chi non era iscritto a club sportivi o non se la sentiva di partecipare alle gare, si occupava delle decorazioni.

Sakura era impegnata con il club delle ragazze pon-pon: quel pomeriggio si sarebbero esercitate all’aperto, nel cortile adiacente al campo di basket, dove si stava già allenando la squadra di Syaoran.

Con grande sorpresa, Sakura scoprì che anche Arashi giocava a basket ed era, quindi, compagno di squadra di Syaoran. Non appena la vide, sul volto di Arashi si dipinse un sorriso a 32 denti e il giovane si avvicinò alla rete che divideva i due campi.

“Ciao, Sakura!”

Per qualche strano motivo, Sakura cominciò a provare un leggero imbarazzo, ma si avvicinò a lui e, educatamente, ricambiò il saluto.

“Ciao!”

“Allora, fai parte delle ragazze pon-pon…”

“E tu della squadra di basket!”

Arashi annuì: “Esatto! Il basket mi è sempre piaciuto, fin da quando ero piccolo!”

“Anch’io faccio parte di questo club da quando ero piccola!”

“Sai, ci avrei scommesso!”

“Come mai?”
“Perché sei la più brava fra tutte! Immagino che per arrivare a questo livello di grazia ed eleganza tu abbia trascorso molti anni ad allenarti!” esclamò lui, avvicinando il viso alla rete che li divideva.

Sakura arrossì: “S-sì!”

Per quale strano motivo cominciò a sentirsi in imbarazzo? Era dovuto forse alle parole, anzi al complimento di Arashi? Oppure a quegli occhi celesti? Ora che si trovava così vicina a lui, Sakura notò che quegli occhi avevano qualcosa di irresistibile: le iridi così azzurre rivelavano anche pagliuzze argentate e, nell’insieme, lo sguardo di quel ragazzo appariva freddo. Eppure Sakura rimase molto turbata.

“Sai una cosa, Sakura?” continuò il giovane.

“Cosa?”

“Io credo che tra di noi esista un certo feeling…” disse lui, abbozzando un sorriso alquanto enigmatico.

“Un…feeling?”

“Proprio così. Ci intendiamo alla perfezione! Vedi, il bello è che noi…”

Mentre Arashi le parlava, Sakura si distrasse per pochi secondi nel notare, in un punto sopra la spalla di Arashi, che qualcuno stava assistendo da lontano a quella conversazione. E quel qualcuno era Syaoran, il quale, non appena incrociò lo sguardo della ragazza, si voltò da un’altra parte, con una fin troppo evidente espressione contrariata dipinta sul volto. Gli occhi di Sakura, però, continuarono a seguirlo, con preoccupazione e malinconia. Syaoran non poteva essere ancora arrabbiato con lei… Avevano fatto pace e promesso che sarebbero stati amici per sempre. Allora perché si stava comportando in quel modo?

Sakura non poteva sopportare che lei gli procurasse dispiacere, perché Syaoran non lo meritava.

“Non trovi, Sakura?”

Tornando con la mente ad Arashi, Sakura cercò disperatamente di ricordare qualcosa del discorso del ragazzo. Ma riuscì a ricordare solo la parola feeling associata a noi.

“Ecco…io…non saprei proprio…” balbettò lei, imbarazzata.

“Sakura, ascolta…-disse lui, sorridendole dolcemente-…non devi pensare che io sia arrabbiato con te solo perché hai rifiutato di uscire con me. Anzi, ti capisco. Ci conosciamo da poco, è naturale avere paura di qualcosa di cui non si sa granché!”

Effettivamente, Sakura aveva annullato l’appuntamento con Arashi con la scusa che ancora non si conoscevano bene. Ma la realtà era ben diversa e, in fondo al suo cuore, Sakura era perfettamente a conoscenza del vero motivo che l’aveva indotta ad annullare l’appuntamento con Arashi: Syaoran. Lui si era mostrato così infastidito quando lei aveva accettato di uscire con Arashi che avevano finito per litigare e rivolgersi parole orribili. Così, per evitare che quella scena si ripetesse, Sakura aveva disdetto l’appuntamento con Arashi. In un certo senso, però, le era dispiaciuto: non solo perché aveva dovuto dire una specie di bugia al suo nuovo compagno di classe e amico, ma anche perché le sarebbe piaciuto uscire con un ragazzo che proveniva da un’altra città, un ragazzo sempre molto gentile e sicuramente molto bello.

Prima che lei potesse dirgli qualunque cosa, la voce del coach della squadra di basket si intromise: “Ehi, Tokugawa! Se sei qui per rimorchiare ragazze, allora hai sbagliato club!”

“Sì, arrivo, coach!- rispose Arashi- Ci si vede più tardi, Sakura!”

Così dicendo, Arashi le sorrise, facendole l’occhiolino, e corse via.

Sakura lo vide raggiungere il resto della squadra e sussultò, quando incrociò nuovamente lo sguardo di Syaoran. Mentre lei tratteneva il respiro, lui la fissò per qualche istante, con quegli occhi che la studiavano sempre con molta attenzione e che riuscivano ancora a turbarla.

Sakura si sentiva particolarmente a disagio, tuttavia non riusciva a distogliere i suoi occhi da lui; così, più tesa che mai, alzò una mano per salutarlo e attese con trepidazione la sua risposta. Fortunatamente Syaoran non sembrava arrabbiato: infatti, ricambiò il saluto e le sorrise, prima di essere chiamato dal coach per una partita di allenamento.

Dopo essersi assicurata che Syaoran non fosse arrabbiato con lei, Sakura potè tornare alla sua esercitazione decisamente più felice e sollevata. Sapeva che non doveva sentirsi in quel modo: ormai doveva cominciare a vedere Syaoran come il suo migliore amico, niente di più. In quel momento, invece, Sakura era emozionata per qualcosa che dell’amicizia aveva ben poco. In quel modo Syaoran se ne sarebbe subito accorto e, sicuramente, ne sarebbe rimasto confuso: prima lei gli diceva che lo considerava il suo migliore amico e poi si emozionava per un suo semplice sorriso?

No, decisamente non poteva continuare così. Sakura doveva trovare al più presto una soluzione.

Guardò verso il campo di basket: Syaoran aveva appena passato la palla ad Arashi, che corse verso il canestro e segnò. Arashi non era Syaoran, ma, per la prima volta, Sakura vide proprio in lui la soluzione dei suoi problemi.

*****

Quando l’esercitazione terminò, Sakura si cambiò e uscì da scuola: proprio all’ingresso, notò qualcuno che la stava aspettando.

“Arashi?” esclamò lei, sorpresa.

Arashi le sorrise: “Ciao, Sakura!”

“Come…come mai sei ancora qui?”

“Ti stavo aspettando!”

“E perché stavi aspettando proprio me?” chiese Sakura, insieme curiosa e sorpresa.

“Beh…oggi il coach ci ha interrotti. Ma, in realtà, mi sarebbe piaciuto parlare ancora un po’ con te. Quindi, mi chiedevo se, per caso, potessi accompagnarti a casa!”

La richiesta di Arashi la sorprese ancora di più, ma perché rifiutare?

Sakura gli sorrise: “Andiamo?”

La sua risposta rese immensamente felice Arashi, che, insieme a Sakura, si incamminò verso la casa della ragazza.

“Oggi non ti ho detto tutto quello che avevo intenzione di dirti!” iniziò lui.

“Sarebbe a dire?”

“Ecco, capisco le ragioni che ti hanno indotta a rifiutare la mia proposta. Però, penso anche che non potremo mai conoscerci bene, se non usciamo qualche volta insieme!”

Sakura arrossì lievemente: “Hai ragione!”

“Per questo motivo ti voglio chiedere una cosa. Se non fosse stato per quel motivo, saresti uscita con me?” le chiese lui, deciso.

Titubante, Sakura annuì: “Sì, perché sono molto contenta di averti conosciuto. Era da tanto che non mi sentivo così a mio agio con un ragazzo!”

Arashi divenne più serio che mai ed esitò un secondo prima di continuare a parlare.

“Da quando stavi con Li?”

Sakura sussultò: non si aspettava certo che Syaoran entrasse anche in quel discorso.

“Beh, sì. Però, ora è tutto finito. Sto molto meglio!”

“Non ti ho mai chiesto come vi siete lasciati…tu e Li…”

Sempre più a disagio, Sakura ridacchiò: “Semplicemente non era destino. Syaoran ed io funzioniamo meglio come amici!”

Un’altra bugia…non era vero che non era destino. Era stata la mano di un essere umano a  separarli.

“Strano!”

“Cos’è strano?”

“Per curiosità, mi sono permesso di chiedere ai tuoi compagni delle medie qualche informazione su te e Li e tutti concordavano sul fatto che voi due stavate davvero molto bene insieme. Una coppia da far invidia a chiunque…”

A causa delle parole di Arashi, mille ricordi si affollarono improvvisamente nella mente di Sakura: Syaoran che si dichiarava, Sakura che lo raggiungeva alla fermata del pullman per dirgli che anche lei gli voleva bene, Syaoran che tornava dalla Cina, Syaoran che le chiedeva un appuntamento…Syaoran che la baciava…

Sakura si portò una mano sulla fronte e si fermò: all’improvviso le era venuto un terribile mal di testa. Preoccupato, Arashi le mise una mano sulla spalla.

“Scusami, non avevo alcun diritto di intromettermi in questo modo nella tua vita. Mi dispiace di averti rattristata!”

Sakura tornò a guardarlo negli occhi e scosse il capo: “Non preoccuparti, sto bene. È solo che…”

Di nuovo ricordi, ricordi di un’infinita tristezza: Sheifa che le chiedeva di lasciare Syaoran, Sakura che accettava, Syaoran che si presentava sotto casa sua, distrutto dal dolore …

“Che?”

No, decisamente non poteva andare avanti in quel modo.

Sakura riuscì a scacciare via quei ricordi tristi e sorrise, decisa: “Nonostante tutto, io e Syaoran siamo stati bene e io lo porterò per sempre nel mio cuore come il mio primo vero amore. Tutto sommato, non importa per quale motivo non abbia funzionato tra noi. Quello che conta più di tutto è che ora siamo di nuovo amici e io ne sono davvero felice!”

Arashi, tutto d’un tratto, divenne più serio: “Io spero che quello che hai appena detto lo pensi veramente…”

“Cioè che io e Syaoran siamo solo amici?”

Arashi annuì, fissandola con il suo sguardo più freddo e determinato.

“Certo, lo penso davvero. Ma perché dovrebbe essere così importante per te?” chiese Sakura, perplessa.

“Per quello che sto per dirti!”

Il cuore di Sakura sussultò per una frazione di secondo: aveva la strana sensazione di sapere già cosa lui le volesse dire.

“Dimmi!”

“Perdona la mia franchezza, Sakura, ma…vedi, tu mi piaci moltissimo!” esclamò Arashi tutto d’un fiato.

Esattamente ciò che Sakura pensava. Ma non ebbe il tempo di rifletterci su, perché Arashi continuò a parlare.

“Mi piaci da morire. Oltre a essere straordinariamente carina, sei una ragazza molto dolce e mi fai stare bene, come nessun’altra riesce a fare!”

“Arashi, io…” provò a interromperlo Sakura, ma lui continuò imperterrito.

“Lo so che, forse, è un po’ avventato da parte mia. Però, ti prego…sarei davvero onorato se tu accettassi di diventare la mia ragazza!” esclamò Arashi, prendendole una mano.

E adesso? Cosa gli rispondeva?

“Ecco..io…non saprei proprio…” balbettò Sakura, arrossendo vistosamente.

“Oh, ma non devi rispondere subito!- si affrettò a tranquillizzarla Arashi- Pensa con calma alla mia proposta, ok? Non c’è alcuna fretta!”

Sakura si rilassò e sorrise: “D’accordo!”

In effetti Sakura ci pensò su molto. Una piccola parte di lei non voleva accettare questa proposta, in quanto legata ancora a Syaoran. Ma quasi tutto, oramai, la portava verso un’altra direzione: Arashi.

Sakura non poteva stare con Syaoran: l’aveva promesso a Sheifa. Almeno in quel senso Sakura doveva cercare di dimenticarlo e voltare pagina. Un ottimo modo era, dunque, trovare qualcun altro con cui stare. E, come aveva già notato, Arashi non era niente male. Forse si conoscevano ancora da poco tempo per instaurare un rapporto di quel genere. Ma che importava? La vita era unica e quell’importante occasione non poteva capitare in un momento migliore. Sakura non doveva far altro che cogliere l’attimo e lasciarsi trasportare dal flusso degli eventi.

La decisione era stata presa!

Così, il giorno della festa dello sport, Sakura, dopo aver indossato l’uniforme delle ragazze pon-pon, andò in cerca di Arashi. I ragazzi della squadra di basket si erano appena cambiati, ma lui non si vedeva da nessuna parte, proprio come Syaoran.

Sakura scosse il capo: non era lui che stava cercando!  Cominciò a correre verso l’ingresso della scuola e finalmente vide Arashi: era appena uscito dall’edificio centrale.

Sorridendo, Sakura lo chiamò: “Arashi!”

Il giovane si accorse di lei e si fermò, lasciando che Sakura lo raggiungesse.

“Ciao, Sakura!”

“Ciao!” esclamò lei, riprendendo fiato.

Arashi rise: “Ehi! Non avrai fatto tutta questa corsa per me?”

“A…a dire il vero…sì! Vorrei parlarti!”

Sakura divenne seria e arrossì, mentre Arashi la guardava attentamente.

“Allora…dimmi tutto!”

“Ecco, riguarda quello che mi hai detto l’altro giorno. Io ho riflettuto parecchio e sono arrivata alla conclusione che, anche se ci conosciamo da poco tempo, tu…mi piaci molto, Arashi. Prima dell’altro giorno, non ci avevo mai fatto caso. Però, quando sono con te mi sento serena e tu sei sempre così carino e gentile con me. Quindi…”

Arashi sorrise: “Quindi?”

“A-accetto la tua proposta!” concluse lei, arrossendo ancora di più.

La mano di Arashi si mosse lentamente e si appoggiò con delicatezza sulla guancia di Sakura, spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Quello che hai detto mi ha reso molto felice, soprattutto perché non me l’aspettavo!”

Sakura lo guardò direttamente negli occhi, mostrandosi pienamente convinta delle proprie parole: “Però, ti assicuro che quello che provo è vero! Credimi!”

“Ma certo che ti credo…Sakura!”

Così dicendo, Arashi si chinò su di lei e la baciò. Sakura non se lo aspettava e ne fu molto sorpresa. Ma, ormai, era la sua ragazza, dunque, quello era un comportamento più che normale, sebbene un po’ affrettato.

Tuttavia né Sakura né Arashi sembravano consapevoli che qualcuno aveva assistito all’intera scena: Syaoran.

Dopo essersi cambiato, infatti, Syaoran si era rifugiato sul ramo di un albero per rilassarsi prima della partita, lontano da tutto e da tutti. L’arrivo di Sakura, però, l’aveva destato e quella scena tra lei e Arashi l’aveva completamento demoralizzato. Ma perché gli dei si stavano accanendo su di lui così crudelmente? Perché volevano farlo soffrire? (nda: scusa, ciccio, sono io che decido in questa storia, non i tuoi dei!!)

In quel momento, Syaoran provava una gran rabbia nei confronti di Arashi e, seppur più lievemente, per Sakura. Ma, nonostante quel sentimento di rancore, Syaoran non si scompose e restò a guardarli, con totale apatia. Forse perché provava un senso di sconfitta, ora che Arashi aveva preso il suo posto nella vita di Sakura. O forse perché la sua mente aveva cominciato a rivivere un bellissimo pomeriggio di primavera, quando aveva giocato la sua prima partita di basket, quando era ancora il ragazzo di Sakura, quando era lui che lei stava cercando, quando, per augurargli in bocca al lupo, l’aveva baciato…

“Ehi, bell’addormentato! Svegliati!”

Syaoran, destato dai suoi meravigliosi ricordi, si guardò intorno: in un ramo accanto al suo era seduta Jasmine Miyamoto, la cugina di Arashi.

“Che ci fai là sopra?”

Jasmine sorrise: “Per caso ho intravisto il mio cuginetto con Sakura e te che li stavi fissando con quella faccia da pesce lesso. Così sono venuta fin quassù per controllare che stessi bene!”

Syaoran sbuffò, incrociando le braccia sul petto: “Non avevo la faccia da pesce lesso!”

“Oh, no, certo! Un pesce lesso avrebbe reagito meglio di te a quella romantica scenetta!”

“Senti, Miyamoto…-sbottò Syaoran, esasperato-…non capisco perché tu sia venuta fin qui, comunque, ora preferisco stare un po’ in pace! Quindi, se non ti dispiace…”

Jasmine sospirò: ”Ah, dunque facevo bene a preoccuparmi. L’hai presa proprio male!”

“Non ho preso male proprio niente, io!”

“Dai, ammettilo! Hai perso la tua Sakura e questo ti fa star male.”

Il viso di Syaoran, contratto per la rabbia fino a pochi attimi prima, ora si rilassò e lui rivolse il suo triste sguardo verso Sakura che si allontanava con Arashi, chiaccherando di chissà cosa.

“Sakura non è mia. Noi due siamo solo amici adesso! Non c’è alcun bisogno di preoccuparsi!”

“Davvero non sei preoccupato per lei? In fondo, conosce Arashi solo da poco tempo!” esclamò Jasmine.

“Sakura sa prendere da sola le decisioni migliori per se stessa!”

“Se ne sei convinto tu…” sospirò Jasmine.

Syaoran non potè non ammettere che quella ragazza aveva ragione: era stata una decisione estremamente avventata…mettersi con quel Tokugawa! Che cosa diavolo le era saltato per la testa?!

“Tuttavia…-continuò Jasmine, con un sorriso malizioso sulle labbra-…credo che questa, come dire, impulsività, sconsideratezza, chiamala come vuoi, sia una caratteristica di famiglia…”

Syaoran, perplesso, la guardò: “Che vuoi dire?”

“Anch’io sto per fare qualcosa di estremamente avventato!”

Detto questo, Jasmine, con agilità, si arrampicò verso di lui e lo affiancò, sorprendendo Syaoran.

“Cioè?” chiese lui, balbettando per la troppa vicinanza del suo viso.

“Syaoran…mi piaci moltissimo!”

Syaoran sentì un leggero rossore accendersi sulle sue guance.

“Ma che stai dicendo?”

“La verità! Mi piaci davvero, da quando ti ho conosciuto.- rispose lei, sporgendosi verso di lui- Sei così affascinante, anche quando fai lo scontroso con me. Tutto sommato siamo simili io e te!”

“Tu non sai niente di me. Come fai a dire certe cose?”

“Perché si vede! All’apparenza sembriamo due ragazzi tranquilli, ma dentro bruciamo di passione. E sai cosa succede quando due personalità come le nostre vengono in contatto?”

Syaoran non rispose: i suoi occhi erano come attratti da quelli verdissimi di Jasmine e stranamente lui non riusciva a guardare altrove.

“Scoppia un incendio!”

“Un…incendio…”

“Proprio così!- esclamò Jasmine- Quindi, Syaoran, non puoi continuare a pensare a Sakura. Lei ha deciso di voltare pagina, ora tocca a te decidere cosa fare! Io non sto certo cercando qualcosa di serio, però ti chiedo di riflettere sulla mia proposta…”

“Quale proposta?”

“Oh, Syaoran, che sciocchino sei! –esclamò Jasmine, ridendo-Ma naturalmente la proposta di diventare il mio ragazzo!”

Jasmine si portò un dito sulle labbra e poi appoggiò lo stesso dito su quelle di Syaoran, facendogli l’occhiolino. Il giovane si sentì avvampare tutto d’un tratto.

“Fammi sapere, ok?”

Jasmine saltò giù dall’albero e se ne andò via, sotto lo sguardo pensieroso di Syaoran: quella Miyamoto era davvero una strana ragazza, una ragazza che, tutto sommato, aveva un suo fascino. Era sicuramente una delle ragazze più carine della scuola: i capelli ramati, gli occhi di un delizioso verde acqua e quel sorriso intrigante le davano un fascino malizioso da diavoletta. In poche parole era l’esatto opposto di Sakura: lei trasmetteva sempre molta dolcezza ed era adorabile quando arrossiva timidamente; Jasmine, invece, era decisamente più estroversa, molto allegra e i suoi occhi lasciavano intuire che fosse una persona molto passionale.

Syaoran sorrise, portando il viso fra le mani: era la prima volta che pensava a una ragazza che non fosse Sakura. Chissà, magari Jasmine aveva ragione. Anche lui, come Sakura, doveva dare una svolta alla sua vita, lasciandosi definitivamente la storia con Sakura alle spalle. In fondo, lei era stata abbastanza chiara: lo considerava solo un amico, il suo migliore amico, ma niente di più. La scena a cui aveva appena assistito non faceva che confermare quelle parole.

E, probabilmente, proprio Jasmine avrebbe potuto aiutarlo a voltare pagina.  

 

 

Va bene, so che in questo momento siete un po’ nervosette e vi capisco. Ma cerchiamo di rimanere calmi. Ok? Provate a pensare a come mi sto accanendo contro Syaoran! Però presto un po’ di felicità arriverà anche per lui (un po’ di felicità, eh, non la felicità totale!!^_^)! Il prossimo capitolo si intitola “New couples” e già possiamo capire quale sarà la suddetta felicità e quale sarà la risposta di Syaoran!!-__-‘

Ringraziamenti…

Sakura182blast: spero proprio che in questo momento non stia piangendo per via di quello che ha combinato Sakura. Però nella recensione mi hai detto di non far mettere Sakura con Shinto. Intendevi proprio lui oppure Arashi?^_^ Comunque, ammetto che è abbastanza rilassante farne passare di cotte e crude ai personaggi, anche se io non è che gli stia facendo passare chissà quale tragedia. Non vorrei sembrare troppo crudele.

Sakura bethovina: magari stai odiando questo capitolo, ma credo che proprio per questo la fine sarà più apprezzata, almeno in teoria. No? Io lo so quando succede quello che mi hai chiesto, ma è un capitolo ancora un po’ lontano e, inoltre, tutta la storia deve subire un lieve cambiamento per quanto riguarda la struttura e la suddivisione in capitoli (Prima un capitolo ne comprendeva due di quelli che sto pubblicando!). Così sei una ballerina? Forte! Sei un’artista come me, anche se io sono una musicista solo per hobby! Che belle passioni!!^_^ a parte tutto, spero che il capitolo ti sia piaciuto, al di là di quello che è successo!!

Sakura93thebest: grazie per la recensione. Sono contenta che ti sia piaciuto il duello e il capitolo in generale. Spero che anche questo ti sia piaciuto, nonostante tutto quello che succede…^_^

 

 

 

A presto

Kia85

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** New couples ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

 

Capitolo 17: “New couples”

 

“Che cosa? Tu e Arashi state insieme?”

La notizia aveva lasciato a bocca aperta Tomoyo, che, evidentemente, non se lo aspettava proprio.

E turbata dalla reazione della sua amica, Sakura annuì con lieve imbarazzo: “Esatto!”

“Ma…perché?”

“Perché io gli piaccio, lui mi piace e insieme stiamo bene!”

“Credevo che tu fossi ancora innam…”

Sakura la interruppe con una mano sulla bocca prima che potesse finire la frase: “Errore! Ormai siamo solo amici e io devo continuare la mia vita per conto mio!”

Tomoyo, preoccupata e perplessa, le prese le mani e la guardò negli occhi: “Sei proprio sicura di quello che hai fatto?”

“Al 100%!”

“E sei felice?”

“Sì, sono felice così!” esclamò Sakura con un sorriso.

L’ottimo spirito di osservazione di Tomoyo la convinse della sincerità degli occhi e delle parole di Sakura. Infatti si arrese e sospirò: “Se tu sei felice, Sakura, allora lo sono anch’io!”

“Grazie, Tomoyo!- disse Sakura, abbracciandola- Sapevo che mi avresti capita!”

“Sì, però…lo sai che ora devi dirlo anche a Li?”

Tutto d’un tratto, Sakura arrossì: “Oh, ma certo. Lo dirò anche a lui!”

“Molto bene! Ad ogni modo…- disse Tomoyo, chinando il capo e arrossendo lievemente-…anch’io ho una notizia per te!”

“Davvero? Quale sarebbe?”

“Poco fa, mentre stavamo sistemando le ultime decorazioni dentro la scuola, Yamato mi ha chiesto di uscire con lui!”

Sakura sorrise: “E’ una magnifica notizia. Sono così felice per te. Yamato è davvero un bravissimo ragazzo e ha una cotta per te dalle medie!”

Tomoyo , arrossendo ancora di più, cercò di frenare l’entusiasmo dell’amica: “Sakura, è solo un appuntamento. Non ci siamo messi insieme!”

“Ma sono convinta che accadrà presto!”

Tomoyo sospirò, rassegnata.

“Ora devo andare. Ci vediamo più tardi, Tomoyo!”

“Ciao!”

Sakura corse al campo di basket, dove si sarebbe svolta l’esibizione delle ragazze pon-pon. La squadra di basket era già lì, ma Arashi non si vedeva da nessuna parte. In compenso c’era Syaoran.

“Ciao, Syaoran!” lo salutò, affiancandolo.

Syaoran fu abbastanza sorpresa di ritrovarsela lì: “Ciao!”

“Giocherai dall’inizio?”

“Sì!”

“Che bello!- esclamò Sakura, sorridendo- Per caso, sai se anche Arashi giocherà?”

“Per il momento no!” rispose lui, infastidito.

Sakura, delusa, sospirò: “Ah…peccato!”

Syaoran le rivolse uno sguardo di sottecchi: sembrava davvero dispiaciuta.

“Scusami se te lo chiedo, ma c’è qualche motivo particolare per cui ti interessa tanto che lui giochi o meno?” le chiese Syaoran, fissando accigliato il campo.

Sakura arrossì, imbarazzata. Forse quello era il momento giusto per dirglielo.

“Ecco…io…”

O forse no! Conoscendolo, la notizia lo avrebbe sconvolto tanto che non avrebbe potuto concentrarsi durante la partita.

“No, affatto! Pura curiosità!”

A quel punto, Syaoran si voltò a guardarla, ancora accigliato: “Sei sicura che non ci sia altro?”

Sakura lo guardò dritto negli occhi e, per una frazione di secondo, le mancò il respiro. Perché Syaoran lo stava facendo di nuovo? Perché la stava fissando con quegli occhi che capivano tutto di lei? E perché lei non poteva fare a meno di sentirsi a disagio davanti a lui?

“Si-sicurissima!-esclamò lei, nervosamente- Allora, in bocca al lupo per la partita!”

“Crepi!” disse lui, con un sospiro.

Sakura avanzò di pochi passi e si voltò di nuovo a guardarlo: “Sono sicura che farai del tuo meglio come al solito!”

Syaoran annuì e la guardò, mentre lei, correndo, raggiungeva le altre ragazze pon-pon. Sakura non era riuscita a dirgli che lei e Arashi stavano insieme. Per quale motivo non glielo aveva detto? Cosa l’aveva resa così nervosa da rimandare? Oh, ma non doveva più pensarci! Per il momento l’importante era concentrarsi sulla partita, solo su quella. Lui avrebbe giocato, Arashi no! Syaoran doveva sfruttare al meglio quella piccola rivincita che gli dei gli avevano concesso.

L’esibizione delle ragazze pon-pon fu entusiasmante come le altre volte. Sakura era davvero sensazionale: si muoveva con infinita grazia e sorrideva felice. In assoluto, era lei la migliore sul quel campo…almeno secondo il modesto parere di Syaoran. Arashi non arrivò e, quindi, non potè assistere all’esibizione di Sakura, cosa che avrebbe rattristato molto la giovane. Quei due stavano insieme da meno di un’ora e lui le stava già causando un dispiacere. Questo, Syaoran non glielo avrebbe mai perdonato.

Effettivamente, Sakura, accorgendosi dell’assenza di Arashi, non potè che rimanerne delusa. Chissà come mai non era lì, a vederla…Eppure sapeva benissimo che lei si sarebbe esibita con le ragazze pon-pon prima della partita. Tornando a bordo campo, Sakura si portò una mano sulle labbra, pensierosa. Forse era successo qualcosa ad Arashi…

“Sei stata brava!”

Il complimento giunse da Syaoran, ma la rese, comunque, felice.

“Grazie!” gli rispose lei, sorridendo.

Proprio quel sorriso era l’obbiettivo che si era posto Syaoran in quei minuti: l’espressione delusa di Sakura che comparve sul suo volto, mentre tornava a bordo campo, l’aveva colpito. Evidentemente lei sperava veramente che Arashi assistesse alla sua esibizione. Ma ciò non era successo e per quel motivo Sakura soffriva. E proprio lei, Sakura, non meritava di soffrire, tanto meno per colpa di un ragazzo che, secondo Syaoran, non aveva fatto assolutamente nulla per meritarsi il suo affetto.

“Te lo dico perché lo penso davvero. Ti ho visto esibirti molte volte e ogni volta penso che tu sia…- disse lui, terminando la frase con un sussurro-…la migliore fra tutte!”

Sakura non potè fare a meno di arrossire per quelle parole. O forse era l’idea che Syaoran la guardasse sempre così attentamente che la fece arrossire…

“Quindi, non essere triste, perché non sopporto che qualcuno ti faccia soffrire…”

Syaoran le sorrise dolcemente e le accarezzò, anzi sfiorò, una guancia con la mano. Il cuore di Sakura sussultò, non tanto per la carezza, quanto per lo sguardo che lui le stava rivolgendo, lo stesso sguardo di quando Syaoran sapeva perfettamente cosa la turbasse.

“Tu…tu sai perché io…”

Syaoran sospirò e annuì: “Il tuo nuovo ragazzo non era qui a vederti durante la tua esibizione!”

Sakura rimase molto impressionata: come poteva Syaoran sapere di lei e Arashi? Lo sapeva solo Tomoyo! Infatti Sakura, quella mattina, aveva chiesto ad Arashi di non comunicare quella notizia a nessuno fino a che lei non ne avesse parlato con Tomoyo e Syaoran. Voleva riferire di persona quella notizia, soprattutto a Syaoran.

“Non me lo ha detto nessuno, ho scoperto questa cosa in un altro modo!”

“Come?” chiese Sakura, ansiosa.

“Io…accidentalmente ho assistito a tutta la scena. Mi trovavo su un albero a riflettere!”

La sola immagine di Syaoran che la guardava mentre accettava di diventare la ragazza di un altro e veniva baciata da quello stesso ragazzo la turbò. Chissà se aveva sofferto, chissà se ora era arrabbiato con lei…

“Perdonami, Syaoran. Non volevo che lo venissi a sapere in questo modo. Avrei dovuto parlartene prima!”

“Prima quando? Praticamente state insieme solo da un’ora. Non devi preoccuparti per questo.”

“Però, io…” ribattè lei, dispiaciuta.

“Sakura!- la interruppe Syaoran, dolcemente- Se tu sei felice, lo sono anch’io!”

“Davvero?”

“Certo! Siamo o non siamo amici?”

Sakura si affrettò a rispondere: “Sì, lo siamo…tu sei il mio migliore amico!”

“Allora, è tutto a posto!” esclamò Syaoran, sorridendole.

“Li, muoviti!”

Uno dei suo compagni di squadra lo aveva chiamato, perciò Syaoran fu costretto a congedarsi da Sakura, che lo guardò andar via, con una mano sul cuore. Il sorriso di Syaoran nascondeva qualcosa. Non era tutto a posto, come aveva detto lui. C’era sicuramente qualcosa che lo turbava. Ma cosa?

Così, pensierosa, Sakura raggiunse Tomoyo e Yamato sugli spalti.

“Cosa ti stava dicendo prima Li?” le chiese Tomoyo, notando l’espressione preoccupata di Sakura.

Sakura tornò alla realtà e si voltò verso Tomoyo: “Ah…lui…ecco, mi ha fatto i complimenti per l’esibizione e ha anche detto che, secondo lui, sono la migliore!”

Tomoyo fece intrecciare le sue mani e gli occhi le brillarono: “Quanto ha ragione! Ad ogni esibizione sei sempre tu che attiri l’attenzione di tutti, con la tua bravura, la tua bellezza, i tuoi sorrisi…E io sono così felice di poterti riprendere ogni volta con la videocamera!”

Sakura rise, imbarazzata: “Oh, Tomoyo…”

La partita cominciò e, subito, Syaoran si impossessò della palla. Palleggiando velocemente, scartò un paio di avversari e segnò due punti per la sua squadra.

Sakura esultò, ma l’inizio della partita le fece ricordare che Arashi non era ancora arrivato; perciò cominciò a preoccuparsi. Dov’era finito?

“Che succede, Sakura?” le chiese Tomoyo.

Sakura si guardò intorno: “Non vedo Arashi da nessuna parte!”

“Oh, vedrai che arriverà!”

Sakura annuì e tornò a concentrarsi sulla partita. La loro squadra aveva segnato altri due punti. Ma ciò che colpiva più di tutto era con quanta grinta stava giocando Syaoran. Sakura non l’aveva mai visto in quello stato: era estremamente concentrato e, nei suoi occhi, bruciava una determinazione tale da far restare Sakura quasi senza fiato. Grazie a quella voglia di vincere di Syaoran, tutta la squadra diede il meglio di sé.

“Che strano!” commentò Sakura.

“Cos’è strano?” domandò Tomoyo.

“Syaoran…mi sta sorprendendo!”

“Perché?- esclamò Tomoyo, perplessa- Sapevamo benissimo che era bravo!”

“Sì, ma…non pensavo che reagisse così!”

Tomoyo guardò attentamente il suo profilo: “A cosa?”

“Alla notizia di me e Arashi!”

“Glielo hai detto?”

“A dire il vero, non è andata proprio così. Sembra che, inavvertitamente, lui abbia assistito a tutta la scena.”

Tomoyo, sconvolta, si portò le mani sulla bocca.

“Già. Per questo pensavo che questa scoperta lo avesse sconvolto abbastanza da non poter giocare così bene!”

“Oppure è successo esattamente il contrario!” esclamò Tomoyo, ridacchiando fra sé.

Sakura, disorientata, si voltò a guardarla: “Cioè?”

Ma Tomoyo non rispose e si limitò a continuare a sorriderle.

Proprio in quel momento, l’arbitro fischiò un fallo, richiamando l’attenzione di Sakura e Tomoyo: Syaoran era finito a terra, dolorante, e si teneva il ginocchio destro tra le mani.

Sakura scattò in piedi, preoccupata: “Cos’è successo?”

“Un giocatore avversario gli ha fatto uno sgambetto, mentre Li stava attaccando!- le rispose Yamato- E lui ha sbattuto per terra!”

“E’ lo stesso ginocchio dell’altra volta, se non sbaglio!” fece notare Tomoyo, mentre Syaoran veniva portato fuori dal campo, assistito dal coach e dal suo vice.

“Che vuoi dire?” chiese Sakura, sempre più preoccupata.

“Beh…anche l’altra volta ha preso una brutta botta. È probabile che il ginocchio destro sia rimasto indebolito da quella volta e sia, quindi, più sensibile a questi colpi.”

“Oh, no!”

Quasi d’istinto Sakura corse giù a bordo campo, ma non si avvicinò molto a Syaoran. In quel momento lui aveva bisogno di cure, non di lei. Sembrava, infatti, che Syaoran stesse soffrendo molto, ma era come se non lo volesse mostrare.

Nel frattempo, il dottore della scuola li raggiunse e visitò Syaoran: con le mani, gli fece piegare il ginocchio destro.

“Ti fa male così?” chiese il dottore.

“No!”

Ma la voce strozzata e l’espressione sofferente non aveva convinto il dottore.

“Allora, mettiamo un po’ di ghiaccio e lo fasciamo in modo che tu non lo possa muovere troppo!”

Sconvolto, Syaoran guardò il dottore:  “Ma questo vuol dire…”

“Vuol dire che la tua partita finisce qui, oggi. Non sei nelle condizioni di continuare, ragazzo!”

“No, la prego. Io ce la posso fare!”

“Non se ne parla proprio, Li.- intervenne il coach- Hai sentito il dottore: non puoi giocare ti sostituirò con Tokugawa!”

“No, lui no!”

“Sì, invece!-ribattè lui, guardandosi intorno- Ma dov’è finito?”

Questo proprio non poteva sopportarlo, era troppo anche per Syaoran. Sembrava che quel dannato Tokugawa fosse diventato in ogni contesto il suo sostituto.

“Non prenderà ancora il mio posto!” esclamò Syaoran, con rabbia.

Nel sentire quelle parole, Sakura provò un’infinita tristezza: aveva ragione a pensare che qualcosa lo turbasse e, per questo, si sentì tremendamente in colpa. Tutta la sofferenza che Syaoran aveva patito e continuava a patire era solo la causa dell’antica decisione di Sakura di lasciarlo. Ma che cosa poteva fare ora per lui?

Senza che se ne accorgesse, Sakura si avvicinò a Syaoran e gli si inginocchiò accanto.

“S-Sakura?” balbettò Syaoran, sorpreso.

Lei gli prese una mano e lo guardò con occhi imploranti: “Syaoran, non puoi giocare così. Finirai per peggiorare la situazione. Ascolta quello che ti dicono. La tua salute viene prima di una stupida partita!”

“Ma….”

“Ti prego…Syaoran!”

Syaoran la fissò con attenzione: era davvero preoccupata per lui, aveva anche gli occhi lucidi,  che lo pregavano di non giocare più. In un certo senso, gli fece molto piacere. Ma non era giusto e, soprattutto, lui non poteva sopportare di vedere il viso di Sakura così sofferente. Lo faceva star male.

“D’accordo!” sospirò, infine, Syaoran.

Più rilassata, Sakura gli sorrise e lasciò andare la mano che gli aveva preso.

“Bene, allora ades…” iniziò a dire il coach.

Ma, tutto ad un tratto, perse i sensi. E non capitò solo a lui: tutti i presenti avevano perso conoscenza e caddero in un sonno improvviso. Solo Sakura e Syaoran non furono colpiti da quella specie di incantesimo.

La ragazza, all’erta, si alzò in piedi e si guardò intorno, sospettosa: “Questa è sicuramente opera di Savine!”

“Ma che brava!” commentò una familiare voce femminile.

Savine e Shinto erano magicamente apparsi in cima al canestro.

“Che cosa volete?”

“Oh, dai, Sakura…Quello che facciamo ad ogni nostro incontro!- esclamò Savine, come se fosse ovvio- Combattere contro di te!”

Syaoran fece subito comparire la sua spada e, sorreggendosi su di essa, si alzò a fatica.

“Fai attenzione, Sakura!”

Notando che Syaoran si era alzato, Sakura lo affiancò subito e lo aiutò a reggersi in piedi.

“Syaoran, non devi assolutamente alzarti. Non ti hanno ancora fasciato il ginocchio!”

“Dobbiamo pensare a qualcosa di più importante, in questo momento!” ribattè Syaoran, scostandosi da Sakura.

Ma lei si portò davanti a lui, rivolgendogli uno sguardo deciso: “Nessun dobbiamo. Tu non devi fare proprio niente. Li affronterò io!”

“Nemmeno per sogno! Ti aiuterò!”

Sakura lo costrinse a sedersi su una panchina e gli sorrise dolcemente: “Tranquillo. Ce la farò anche da sola. Fidati di me!”

Il sorriso di Sakura gli rese impossibile una qualunque forma di protesta, perciò Syaoran si arrese.

“Mi sono sempre fidato di te!”

“Grazie!”

Così dicendo, Sakura prese il suo ciondolo magico: “Chiave che possiedi la forza della stella, mostrami la tua vera natura! È Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

“Sento…-cominciò a dire Savine, pensierosa-…sento che la tua forza è lievemente aumentata dall’ultima volta che ci siamo incontrate!”

Sakura sorrise fra sé: “Forse perché ho già annullato tre delle tue card!”

La sua risposta fece innervosire Savine, che proprio non se l’aspettava.

“Allora, vediamo davvero quanto sei forte!- esclamò Savine, prendendo una card- Windy! Vento! Catturala!”

Il vento gelido della Savine Card si diresse rapidamente verso Sakura.

Ma, proprio mentre Sakura veniva avvolta da una folata di vento, pronunciò: “Jump! Salto!”

E subito due paia di piccole ali apparvero ai lati delle scarpe di Sakura, che, in questo modo, riuscì a saltare fuori dall’occhio di una piccola tromba d’aria che si stava formando intorno a lei.

Savine apparve molto contrariata: “Maledizione! Seguila!”

Il vento seguì l’ordine della sua padrona e si diresse nuovamente verso la sua avversaria. Sakura, però, provò a schivarlo, saltando prima sugli alberi, poi sempre più in alto, fino ad arrivare sul tetto della scuola.

“Sta’ attenta, Sakura!” mormorò Syaoran, preoccupato.

Era costretto a stare lì, fermo, e assistere impotente, mentre Sakura doveva affrontare due nemici sleali  e imprevedibili da sola. Che situazione insopportabile! Ma come poteva aiutarla? Era totalmente inutile per Sakura, ora più che mai! E questo lo rendeva nervoso, proprio Syaoran, che avrebbe fatto di tutto per lei.

Sakura cominciò a stancarsi: non poteva continuare a scappare in quel modo, soprattutto perché Savine non avrebbe mai richiamato a sé la carta del vento.

Così si fermò improvvisamente e si voltò; ma il vento non la stava seguendo più, perché Savine lo aveva indirizzato contro Syaoran.

“Syaoran” esclamò Sakura, spaventata.

Syaoran non era certo nelle condizioni di scappare, ma poteva almeno cercare di contrastarlo.

“Dio del tuono, vieni innanzi! Ratei shourai!”

L’incantesimo evocato da Syaoran provocò un tuono che colpì il vento, ma quest’ultimo non fu minimamente indebolito dal tuono. Infatti, alla fine, il vento riuscì a catturare Syaoran e lo rinchiuse in un turbinolento vortice d’aria.

Savine scoppiò a ridere: “Sei proprio uno sciocco! Ti ho già detto che la tua magia non può contrastare la mia!”

Sakura, in preda al panico, cercò di pensare a un modo per salvare Syaoran: forse con la carta del volo avrebbe potuto avvicinarsi e provare a sottrarre Syaoran da quel vortice.

“Allora, Sakura? Non salvi il tuo amico?” esclamò Savine, divertita.

Sakura non le diede retta e prese una delle sua carte: “Fly! Volo!”

La carta del volo agì direttamente su di lei, facendole comparire un paio di ali rosate sulla schiena. Subito Sakura volò verso Syaoran più veloce che poteva.

Ma Savine fece terminare la sua magia e il vento scomparve proprio nel momento in cui venne raggiunto da Sakura. Syaoran, liberato dal vortice, cominciò a precipitare verso il basso e Sakura, istintivamente, cercò di raggiungerlo. Per fortuna riuscì ad afferrarlo prima che lui si schiantasse per terra.

“Sakura!” esclamò Syaoran, sbalordito, guardando in alto, verso di lei.

“Stai…bene?”

Syaoran notò che Sakura stava facendo molta fatica a sorreggerlo con entrambe le mani ed era anche abbastanza comprensibile il perché: la sua massa corporea era maggiore rispetto a quella di Sakura.

“Sì, ma…sono troppo pesante per te. Lasciami andare!”

“Solo quando sarai al sicuro!”

E, così dicendo, Sakura si avvicinò lentamente al suolo e fece adagiare delicatamente Syaoran per terra.

“Tutto a posto?” gli chiese Sakura.

Syaoran le sorrise: “Sì, grazie!”

“Sakura!- la richiamò Savine, più infuriata che mai- Non abbiamo ancora finito! Windy! Vento!”

Questa volta il vento riuscì a catturare Sakura, avvolgendola in un vortice d’aria.

“Sakura!” esclamò Syaoran, allarmato.

In balia di quel turbinolento vortice, Sakura riuscì a mantenere la concentrazione: aveva salvato Syaoran, ora doveva salvare se stessa. Aveva assicurato a Syaoran che sarebbe riuscita a sconfiggere Savine a tutti i costi. Doveva solo credere nelle sue capacità e concentrarsi. Anche perché non era l’unica a credere in se stessa: la sua famiglia, Kero-chan, Tomoyo e…Syaoran…avevano tutti fiducia in lei.

Sakura sentì tutta la sua forza magica convergere alla base delle sue ali. Quello era il momento giusto!

Con un solo battito d’ali, Sakura riuscì a uscire dal vortice che l’aveva imprigionata. E fu così che il vento, sconfitto dalla forza di Sakura, svanì nel nulla.

“Non è possibile!” esclamò Savine, come se non riuscisse a credere a ciò che era appena successo.

“Io, invece, direi proprio di sì. Ho sconfitto un’altra tua card!”

Savine, furente, puntò contro di lei il suo scettro: “Bene! Allora adesso te la vedrai direttamente con me! Fly! Volo!”

Anche sulla schiena della ragazza comparve un paio di ali di un grigio cinereo e, grazie a queste, Savine fu in grado di librarsi in aria, volando rapidamente in direzione di Sakura.

“Attenta, Sakura!” esclamò Syaoran, a gran voce.

Sakura rivolse il suo sguardo proprio a terra, dove c’era Syaoran, e in mente le balenò un’idea. Piuttosto che affrontarla direttamente, Sakura cominciò a scappare da Savine, voltandosi dalla parte opposta e volando sopra tutto il campo.

“Che fai? Scappi?” le urlò dietro Savine.

Tutto ad un tratto, Sakura cambiò la direzione del volo: si diresse verso terra, con la speranza che Savine la seguisse. E, in effetti, Savine la seguì. Accertatasi di ciò, Sakura utilizzò nuovamente la carta del salto.

“Jump! Salto!”

Grazie all’azione della card, non appena Sakura appoggiò un piede per terra e si diede una spinta, questa fu talmente forte da farle compiere una capriola all’indietro in aria. In questo modo si ritrovò proprio dietro Savine, che, sorpresa, si voltò immediatamente.

Ma non ebbe neanche il tempo di aprire bocca, che Sakura esclamò: “Windy! Vento!”

Il vento della Sakura card aggirò Savine e la colpì sulla schiena, facendola cadere sul campo. Così anche la carta del volo di Savine fu annullata.

A terra Savine venne subito raggiunta da Shinto.

“Stai bene?” le chiese lui, aiutandola ad alzarsi.

Ma Savine si liberò bruscamente dalla presa di Shinto e rivolse un’occhiata minacciosa in direzione di Sakura.

“Me la pagherai cara!”

E, così dicendo, sia Savine che Shinto scomparvero nel nulla. Sakura, esausta, sospirò e tornò a terra, accanto a Syaoran.

“Tutto a posto?” le chiese lui.

Sakura gli sorrise: “Sì, grazie!”

“Sei stata grandiosa! Come ti è venuta in mente quell’idea?”

Sakura scrollò le spalle: “Non lo so! Quando mi hai chiamata, io ho guardato per terra, verso di te e ho avuto questa idea!”

“Però, secondo me, è stato anche grazie alla tua esibizione di oggi, con le ragazze pon pon. Quella capriola l’avevi fatta poco fa. Ti ricordi?”

“E’ vero!- esclamò Sakura, ridendo- Vedo che sei stato molto attento!”

Syaoran non rispose subito: si limitò a fissarla, con estrema serietà.

“Presto sempre molta attenzione ad ogni cosa che ti riguarda!” disse, infine, senza distogliere lo sguardo dalla ragazza.

Sakura, imbarazzata, arrossì lievemente: “Da-davvero?”

Syaoran si accorse di aver messo a disagio Sakura e si maledì con il pensiero. Lui e la sua dannata voglia di dirle tutto ciò che gli passava per la testa!

“Beh, sì, certo!- esclamò Syaoran, abbandonando un po’ di serietà- D’altronde, ho promesso di proteggerti, quindi, per mantenere la promessa, ho bisogno di sapere sempre dove sei e cosa fai!”

Sakura rise, mentre Syaoran si rilassava per aver risolto la situazione.

“Grazie mille, Syaoran!”

Syaoran sospirò: non poteva continuare davvero in quel modo. Anche se era tornato in Giappone per lei, Sakura non era più sua: non lo amava più, nel suo cuore c’era un altro ragazzo e, ormai, lui per lei era solo un amico. E, nonostante Sakura continuasse a essere importante per lui, nonostante lui si fosse impegnato a proteggerla con tutte le sue forze, anche Syaoran, ora, aveva bisogno di voltare pagina. Ne aveva bisogno per non impazzire ogni volta che stava accanto a Sakura.

*******

Dopo la scomparsa di Savine e Shinto, tutti i presenti si ripresero e non sembrarono preoccuparsi minimamente di ciò che era successo loro. Probabilmente non si erano nemmeno accorti dell’incantesimo che li aveva colpiti.

Anche la partita ricominciò e Syaoran fu sostituito da Arashi, che dimostrò di cavarsela anche sul campo di basket. Fu così che la squadra della scuola di Tomoeda vinse per 64 a 60.

A fine partita Sakura andò a complimentarsi con Arashi.

“Sei stato molto bravo!”

“Grazie!- rispose Arashi, sorridendole- Oh,Sakura, non sai quanto mi sia dispiaciuto non poter assistere alla tua esibizione di poco fa!”

“Senti, Arashi, non importa. Te l’ho già detto un’infinità di volte!”

“Questo perché sei sempre gentile con tutti. Invece, dovresti arrabbiarti con Jasmine. È colpa sua! Mi ha costretto ad aiutarla con alcuni scatoloni!”

“E hai fatto bene ad aiutarla! È tua cugina!”

Arashi sbuffò, incrociando le braccia: “Io, però, avrei preferito assistere alla tua esibizione!”

“Beh, se proprio ci tieni, Tomoyo ha ripreso tutto con la videocamera, quindi potresti chied…”

Ma Sakura non finì la frase, perché Arashi le afferrò un braccio e cominciò a correre, trascinandola con sé.

“Andiamo da lei!”

Nel frattempo, Syaoran si allontanò dal campo, pensieroso e un po’ zoppicante, a causa della fasciatura al ginocchio: quel Tokugawa, così distratto durante gli allenamenti, in quella partita aveva giocato bene. E, invece, Syaoran non aveva potuto continuare a giocare: era stato costretto ad assistere alla partita, seduto sulla panchina a bordo campo.

In questo modo, però, potè pensare seriamente alla proposta di Jasmine, convincendosi sempre di più che aveva ragione. Sakura sembrava felice con Arashi; dunque, anche Syaoran poteva essere felice con Jasmine?

“Oh, povero, piccolo, Li!”

Syaoran alzò il viso e notò proprio Jasmine, che lo fissava con un sorriso sulle labbra, appoggiata al tronco di un albero: i capelli mossi da una leggera brezza emanavano incantevoli riflessi rossi, i suoi occhi gli rivolgevano uno sguardo malizioso e quelle labbra incurvate in un sorriso furbo divennero per Syaoran improvvisamente deliziose.

“Non dovresti sforzarti di camminare con il ginocchio in quelle condizioni!”

Syaoran sembrò non ascoltare per nulla le sue parole e la guardò, con il suo sguardo più deciso e virile. Da quel momento non sarebbe più potuto tornare indietro.

“Miyamoto, a dire il vero, ti stavo cercando!”

“Ma dai? Stavi cercando proprio me? Che onore!- esclamò Jasmine, soddisfatta di sé- Posso chiedere come mai?”

“Devo parlarti!”

 

 

 

Oh, oh, oh…Santo cielo, anche Syaoran è impazzito!!!^_^ Vabbè, un po’ di pazienza, cari lettori. La storia sta subendo dei cambiamenti nella trama, anzi nella struttura scheletrica (ahahah, si vede che sto preparando anatomia?!^_^), quindi se ci dovessero essere dei…ehm…rallentamenti negli aggiornamenti, non vi preoccupate. Non abbandonerò mai questa storia! Comunque il prossimo capitolo si intitola “Inmost feelings”. Cosa avrà mai detto Syaoran a Jasmine? E qualunque cosa le abbia detto, come la prenderà Sakura?

Ringraziamenti…

Sakura93thebest: grazie per la recensione. Dai, anche se adesso hanno altre persone, quei due sono sempre Sakura & Syaoran. Non so se mi spiego! Ehm…non possono ignorarsi fino alla fine della storia!! Anzi, non possono ignorarsi e basta! ^_^ E mi dispiace, ma io non sono in vacanza: devo lavorare e preparare due esami per luglio. La mia vacanza sarà solo di due settimane ad agosto!!!-__-‘ quindi, non posso aggiornare più in fretta!! Comunque, spero che il capitolo ti sia piaciuto!

Lady Maryon:grazie per la recensione. Mi piacerebbe essere più clemente, aggiornare più in fretta, farli rimettere insieme più presto possibile…insomma, mi piacerebbe molto fare tutte queste cose, ma non posso. Ho altre cose da fare!^_^ comunque, sakura non subirà certo la stessa tortura di syaoran…almeno per il momento!^_^ certo, nel prossimo forse vedrà qualcosa che non le piacerà molto, ma non aggiungo altro! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

Sakura182blast: grazie per la recensione! Così il capitolo precedente ti ha sconvolta, eh? ^_^ Beh, immagino che anche questo abbia avuto lo stesso effetto, anche se non c’è proprio una love scena fra Syaoran e Jasmine. Ho preferito non infierire sulle sue ammiratrici!! Ma quindi, tu hai capito il segreto di Shinto e Savine? No, perché siccome nessuno mi ha fatto domande a proposito, o nessuno ci ha pensato, oppure è talmente banale che non vale la pena chiedere chiarimenti!!^_^ comunque, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Nel prossimo per la tua gioia, immagino, sarà Sakura a soffrire un pochino e scopriremo il perché!!

Sakura bethovina: grazie per la recensione così…ehm…infervorata!! Povera sakura, perché te la devi prendere con lei? In fondo, agisce così solo per colpa mia. Tornerà in sé fra un po’!!^_^ e poi, syaoran se non soffre un pochino perde parte del suo fascino. Devo dire che mi piace molto come lo disegnano le clamp quando è sofferente, sia in tsubasa che in ccs. Come sono insensibile!! Però, uno che soffre alla fine avrà la sua bella ricompensa!!^_^ comunque, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

 

 

E dopo tutto questo, permettetemi di augurare in bocca al lupo alla nostra nazionale! Vinceremo sicuramente contro la francia! Forza Azzurri!!!!!!!^_^

 

 

A presto

Kia85

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Capitolo 19
*** Inmost feelings ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

Capitolo 18: “Inmost feelings”

 

 

Il test attitudinale…che grande problema! Quella mattina, la professoressa Miyazaki lo aveva sottoposto a tutta la classe, nonostante fossero ancora in 2° superiore. Ma per la professoressa non era mai troppo presto per cominciare a pensare al proprio futuro e a riflettere sui propri interessi.

Sakura era stata colta impreparata: non aveva mai pensato a cosa le sarebbe piaciuto fare da grande. L’unica cosa di cui era certa era che avrebbe voluto avere una grande passione per il suo futuro lavoro, proprio come suo padre l’aveva per l’archeologia. Se avesse raggiunto quell’obbiettivo sarebbe già stata molto felice.

Tuttavia, riuscì ad affrontare il suo test e fu anche abbastanza sorpresa, ma soddisfatta del risultato: a quanto pareva sembrava portata per l’ insegnamento. Di che cosa ancora non lo sapeva bene, ma certo, era un lavoro molto affascinante.

“Perché sorridi?” le chiese Tomoyo.

Era una splendida domenica mattina: Sakura, Tomoyo e Syaoran avevano in programma un bel pic-nic, insieme ad Arashi, Yamato e Jasmine.

“Ah, niente. Stavo solo pensando al test di ieri mattina!”

“Quindi, sei rimasta soddisfatta?”

“Diciamo di sì!”

“Beh, questo è già molto importante!”

“Lo credo anch’io! Solo che non me lo aspettavo proprio!”

Tomoyo sospirò: “Vedi, Sakura, questi test non sono poi tanto sicuri. Servono a darti delle idee su un tuo possibile futuro, ma non devi per forza seguire questo consiglio! Puoi benissimo intraprendere altre strade, se rientrano fra i tuoi interessi!”

“Oh, sì, hai ragione, Tomoyo!” esclamò Sakura, più rilassata.

“E poi, considera anche che abbiamo ancora qualche anno davanti a noi, prima di fare la scelta dell’università!”

“Già, abbiamo tanto tempo per pensarci o cambiare idea!”

Sakura sorrise fra sé e il suo sguardo cadde sui ragazzi che camminavano davanti a lei e Tomoyo. Si stavano dirigendo verso un nuovo parco e, durante, il tragitto, si erano formati tre gruppetti: Sakura e Tomoyo, davanti a loro Yamato e Arashi, che stavano discutendo di basket, e, più avanti ancora, Syaoran e Jasmine. Era curioso per Sakura vederli insieme e anche fastidioso (ma, ne era certa, solo un pochino!), soprattutto perché c’era una domanda che le ronzava in testa a cui lei non riusciva a dare una risposta: come mai Syaoran e Jasmine, ultimamente, erano così uniti? Che cosa era successo che li aveva fatti diventare…amici? In fondo, Syaoran era sempre stato un po’ scontroso nei confronti di Jasmine.

“Ti da fastidio, vero?”

La domanda preveniva ancora da Tomoyo e turbò Sakura.

“No, certo che no!” mentì Sakura, con voce più acuta del solito.

“Avanti, ammettilo, Sakura. Non c’è niente di male!”

Tomoyo le sorrise e Sakura capì che non poteva nasconderle ciò che provava: la sua migliore amica l’avrebbe intuito in ogni caso.

“Ma non è come pensi tu!” si affrettò ad aggiungere lei.

“Allora, prova a spiegarti meglio, Sakura!”

Con le guance lievemente arrossate, Sakura posò il suo sguardo su Syaoran: “Syaoran ed io, in questo momento, siamo amici e questo mi sta bene, perché sono stata io a volerlo. Proprio per questo, non voglio che nessun’altra ragazza abbia con lui lo stesso rapporto che ho io. Syaoran, nonostante il suo carattere, più volte si è aperto con me, è stato sempre molto gentile e…non prendermi per una stupida, ma il solo fatto che io sia l’unica qui a chiamarlo per nome, mi rende estremamente felice. Questa piccola conquista, per me, è come un piccolo tesoro!”

“Non potrei mai considerarti una stupida, perché i tuoi sentimenti sono reali e sinceri.- rispose Tomoyo, gentilmente- Ma devo farti notare una cosa!”

“Cioè?”

“Hai pensato alla possibilità che Syaoran e Jasmine non siano proprio amici?”

Perplessa, Sakura rivolse lo sguardo a Tomoyo: “In che senso?”

Tomoyo sembrava dispiaciuta, ma non riuscì a risponderle. Infatti erano appena arrivati al parco e Arashi aveva subito afferrato la mano Sakura e la stava trascinando in cerca di uno spazio per preparare il loro pic-nic, seguiti a ruota dai loro amici.

Arashi e Sakura trovarono un po’ di spazio sotto ad un albero e da lì si godeva di una bella visuale del lago artificiale e del parco.

“Wow! Che bello!” esclamò Jasmine, raggiungendoli di corsa.

“Sì, sì, molto bello. Però io sto morendo di fame!” disse Arashi, sedendosi per terra e guardando avidamente i vari cestini contenenti le vivande.

“Non cominciare! Dobbiamo aspettare gli altri!” lo rimproverò Jasmine.

Sakura rise, vedendo i due cuginetti bisticciare, e tutti e tre vennero raggiunti da Tomoyo e Yamato, che si sedettero sulla tovaglia stesa per terra.

Arashi battè le mani una volta e sorrise: “Si mangia!”

“Alt!- lo fermò Jasmine, guardandosi intorno- Manca ancora qualcuno!”

In effetti, Sakura si accorse dell’assenza di Syaoran: dov’era finito? Poi, all’improvviso, Syaoran apparve e li raggiunse.

“Oh, eccoti, finalmente!” disse Jasmine.

Syaoran accennò un sorriso: “Scusatemi, mi ero fermato a guardare una cosa!”

“Beh, spero che ne valesse davvero la pena, perchè stavo cominciando a preoccuparmi, Syaoran!” esclamò Jasmine, prendendolo per mano e invitandolo a sedersi.

Ciò che colpì maggiormente Sakura fu proprio il modo in cui Jasmine aveva chiamato Syaoran…lo aveva chiamato per nome…

“Ehi!- esclamò Yamato- Da quando lo chiami per nome, Jasmine?”

Jasmine sorrise e, con entrambe le braccia, circondò quello destro di Syaoran, stringendosi a lui.

“Da quando stiamo insieme!”

Per quelle parole Sakura cominciò a provare una strana sensazione, che sicuramente non era gelosia. All’improvviso sembrava che ogni cosa in quel momento le desse solo fastidio. Le dava fastidio la mano di Arashi sulla sua gamba; le dava fastidio che non fosse più l’unica in Giappone a chiamare per nome Syaoran; le dava fastidio come Jasmine, appiccicata a lui, la stava fissando, quasi volesse provocare una reazione di gelosia da parte di Sakura; e, soprattutto, le dava fastidio che Syaoran, il suo migliore amico, non le avesse parlato prima di quella novità tra lui e Jasmine. Perché non le aveva detto niente? Eppure, più volte Syaoran le aveva assicurato che la loro amicizia era per lui qualcosa di veramente importante.

“Allora, congratulazioni!” esclamò Yamato.

“Congratulazioni!” ripetè Tomoyo.

Syaoran rivolse loro il solito sorriso abbozzato, mentre Jasmine, raggiante, appoggiò il capo sulla spalla di lui.

“Grazie!- disse lei, facendo scorrere poi lo sguardo verso Sakura- E tu, Sakura? Non sei felice per noi?”

Destandosi dalle sue riflessioni, Sakura cercò di sorriderle e di sembrare il più naturale e spontanea possibile: se Jasmine stava cercando si strapparle anche il più piccolo segnale di gelosia…beh, non ci sarebbe riuscita.

“Sì, certo! Sono molto felice per te, Jasmine…e per te, Syaoran!”

E, così dicendo, Sakura rivolse un’occhiata gelida all’amico, che ne rimase molo colpito.

Raramente i bei occhi verdi di Sakura lo guardavano in quel modo, così insolitamente freddi, ma nello stesso tempo espressivi. Sakura non aveva preso bene quella notizia e Syaoran ne intuì anche il motivo: avrebbe dovuto parlarne prima con lei. Adesso che erano amici, la fiducia fra loro era decisamente importante. Altrimenti anche come amici sarebbero durati poco e, di conseguenza, Syaoran avrebbe perso Sakura per sempre. E questo non doveva accadere per nessun motivo.

*****

Il pic-nic fu molto divertente: i sei ragazzi mangiarono tutto quello che avevano preparato, scherzarono, parlarono e fecero anche una piccola escursione in barca sul lago. Le coppie che si formarono furono quasi scontate: Sakura con Arashi, Syaoran con Jasmine e Tomoyo con Yamato.

“Posso farti una domanda, Syaoran?” chiese Jasmine, guardando il ragazzo davanti a sé.

“Certo!” rispose lui, remando con forza.

“Secondo te, Sakura ha preso male la notizia di noi due?”

Come le venivano certe domande in testa? Una normale ragazza in una situazione così…romantica non avrebbe neanche lontanamente pensato alla ex ragazza del proprio fidanzato. Ma Jasmine non era una ragazza normale!

“Ah…non ne ho idea. Ma se fosse così, sicuramente non sarebbe per il motivo che credi tu!”

“No, eh?- esclamò lei, appoggiando il mento su una mano- Allora perché non me lo spieghi tu…il vero motivo?”

Syaoran sospirò: non aveva voglia di parlarne con lei. Anzi, in quel momento l’unica cosa che voleva fare era parlare con Sakura e cercare di spiegarle perché non l’aveva informata di quella piccola grande novità. Ma cosa l’aveva spinto a nasconderle la sua storia con Jasmine? Pensandoci bene, Syaoran si accorse che non avrebbe saputo cosa dire a Sakura. O, forse, la risposta giaceva nel suo inconscio: non le aveva detto nulla perché, inconsapevolmente, voleva vendicarsi per averlo lasciato, ingannato e averlo fatto assistere a quella scena tra lei e Arashi. Ormai Syaoran stava provando ad innamorarsi di Jasmine, a cambiare pagina insieme a lei, però quelli erano ancora tristi ricordi nella sua mente e nel suo cuore.

“Beh, vedi…Sakura ed io siamo amici. Probabilmente, lei si aspettava che io la informassi di noi due in privato e magari non dopo qualche settimana.”

“Non eri costretto a dirglielo subito!” gli fece notare Jasmine.

“No, ma…- disse lui, esitando per un secondo-…io volevo dirle tutto…davvero!”

Jasmine si avvicinò a lui con un movimento rapido e gli sorrise: “Allora, cosa ti ha trattenuto, Syaoran?”

Syaoran arrossì lievemente: aveva la strana impressione che Jasmine potesse leggere nei suoi pensieri, il che era impossibile, perché lei non aveva poteri magici.

Syaoran fece spallucce: “Non lo so! Forse mi sono solo dimenticato di dirglielo!”

Jasmine non disse niente, ma continuò a guardarlo con la stessa strana espressione per qualche secondo. Particolarmente imbarazzato, Syaoran deglutì.

“Non…non mi credi?” le chiese lui, timoroso.

Per tutta risposta, Jasmine gli circondò il collo con le braccia, lo attirò a sé e lo baciò. Syaoran, sorpreso, smise di remare e la lasciò fare. I suoi baci così sensuali e travolgenti facevano sparire in lui ogni più piccolo dubbio: la sua scelta era stata decisamente più che giusta.

Infine, Jasmine si allontanò da lui e gli sorrise nuovamente: “Ora ti credo!”

Jasmine aveva baciato Syaoran e Sakura non potè fare a meno di seguire  quella scena. Anche lei e Arashi avevano deciso di fare un giretto in barca sul lago e, proprio mentre si trovavano vicino a Syaoran e Jasmine, quest’ultima lo aveva baciato. Chissà che non fosse un altro  dei suoi trucchetti per provocare una reazione di gelosia da parte di Sakura. Ma lei non avrebbe mai ceduto.

“Sakura, cosa succede?” chiese Arashi, preoccupato.

“Uhm…niente…”

Arashi non insistette e la guardò misteriosamente, facendola sentire leggermente a disagio. Infatti Sakura abbassò lo sguardo, chiedendosi come fare per interrompere quel silenzio imbarazzante. Forse si era accorto che Sakura aveva fissato per gli ultimi minuti i due ragazzi nella barca non lontana da loro…

“Ah!- esclamò Sakura, all’improvviso- Chissà com’è l’acqua!”

E, così dicendo, immerse la mano destra  nell’acqua del lago.

“E’ così fresca! Prova a sentirla anche tu, Arashi!”

Ma Arashi la guardò con serietà e le chiese: “Senti, Sakura, posso farti una domanda?”

“S-sì!” balbettò lei, intimorita.

In un certo senso, Sakura sapeva già ciò che Arashi le stava per chiedere.

“Quando hai saputo di Li e Jasmine, mi sei sembrata…non so, gelosa. È così?”

Sakura rise nervosamente: “Oh, no! Assolutamente no!”

“Allora, perché eri infastidita?”

Sakura guardò tristemente la sua mano nel lago, la tolse e sospirò: “Voglio essere sincera con te, ma spero che non ti arrabbierai!”

Arashi smise di remare e le prese entrambe le mani: “Dire sempre la verità è giusto, a volte può far male, ma è sempre una grande qualità!”

Sakura annuì e accennò un sorriso: “Non ero gelosa. Ero solo arrabbiata per averlo saputo in questo modo. Syaoran è il mio migliore amico e avrebbe dovuto parlarne con me subito, non dopo alcune settimane. È solo questo che mi ha dato fastidio!”

Eppure Sakura sentiva che quella non era tutta la verità. C’era anche qualcos’altro che l’aveva infastidita…qualcosa che era meglio continuare a ignorare.

“Magari si è solo dimenticato!”

“Ma quando trovi una persona che ti piace, fino a prova contraria, vorresti gridarlo al mondo intero. Non ci si può dimenticare!”

Arashi sorrise e le accarezzò una guancia: “Allora, dovresti chiederglielo!”

“Davvero?”

“Certo! Non sopporto che per colpa sua tu sia triste!”

“Grazie, Arashi!” esclamò Saura, baciandogli una guancia.

Sì, avrebbe parlato con Syaoran e gli avrebbe chiesto il motivo per cui aveva taciuto per così tanto tempo su quella relazione.

******

Al tramonto, dopo una divertente giornata, fatta anche di colpi di scena, ognuno tornò alla propria casa. Syaoran accompagnò Jasmine e Arashi aveva intenzione di fare la stessa cosa con Sakura. Ma lei gli rispose che sarebbe tornata da sola: si sarebbe allontanato troppo da casa sua, che era così vicina a quel parco.

“Non è un problema per me, Sakura!”

“Arashi, va bene così! Me la so cavare anche da sola!”

Arashi sorrise e la baciò velocemente sulle labbra: “Sì, lo so!”

“Ci vediamo a scuola!”

“Ciao!”

Sakura si incamminò verso casa: in realtà, lei non aveva molta voglia di stare con Arashi in quel momento. Da quando lui le aveva consigliato di parlare con Syaoran, Sakura non aveva fatto altro che pensare a come affrontare quel discorso con lui. Doveva assolutamente sapere per quale motivo le aveva nascosto una cosa così importante. Del resto, si sentiva abbastanza soddisfatta di come lui era rimasto colpito da quello sguardo  che lei gli aveva rivolto inconsciamente, uno sguardo raggelante…

Sakura era quasi arrivata a casa, quando qualcosa da qualche parte dentro di lei le consigliò di fermarsi a riflettere nel parco del re pinguino. Probabilmente quel luogo così pieno di ricordi, felici, ma anche tristi, l’avrebbe aiutata a preparare un buon discorso per Syaoran. Così, entrò nel parco e si diresse verso le altalene, ma rimase molto colpita, quando si accorse che una di queste era già occupata da qualcuno.

“Syaoran?!”

Era incredibile, però lui era davvero lì. E anche Syaoran fu abbastanza sorpreso di vederla lì. Aspettava, ma temeva quel confronto: non sapeva davvero come spiegarle ciò che gli aveva impedito di comunicarle quella notizia. Eppure non poteva continuare a sottrarsi, non era certo un vigliacco. Doveva spiegarle tutto, almeno per rispetto della loro amicizia e per rispetto nei confronti di Sakura. Perciò, Syaoran si alzò in piedi e la raggiunse. Lo stava fissando incredula, ma anche come se fosse sul punto di esplodere.

Invece, disse soltanto: “Perché mi hai fatto questo?”

“Sakura…” cominciò lui, prendendola per un braccio.

Ma lei si staccò bruscamente da lui e, alzando la voce, esclamò: “Tutte quelle belle parole sulla nostra amicizia e poi mi tratti come se fossi nient’altro che una semplice compagna di scuola!”   

Notando la sua espressione arrabbiata e il suo tono di voce, anche Syaoran non potè fare a meno di innervosirsi e si adeguò al suo modo di parlare.

“Per la precisione, sei stata tu quella che ha detto di voler essere amici!”

Le parole di Syaoran la sconvolsero ancora di più e Sakura si sentì mancare il respiro, tanto era nervosa in quel momento.

“Perché? Tu non vuoi essere mio amico?”

Imbarazzato e preso in contropiede, Syaoran si costrinse a calmarsi: non era quello l’atteggiamento migliore per affrontare una situazione del genere.

“Non è così, Sakura, non pensarlo nemmeno!”

“E allora cosa dovrei pensare? È come se avessi dimenticato tutto quello che abbiamo passato insieme!”

”Se fosse stato così, allora in questo momento non saremmo entrambi qui!” esclamò Syaoran a gran voce.

La sua risposta ebbe l’effetto desiderato: Syaoran aveva ragione. Come avrebbero potuto incontrarsi lì, se non si fossero ricordati di quanto fosse importante quel luogo per entrambi?

Nel parco calò un silenzio improvviso, rotto solo dai respiri forti dei due giovani, che si stavano fissando con una rabbia che scemava minuto dopo minuto.

“Qui dove tutto è finito, dove ho creduto di non riuscire più a vivere…senza di te!” continuò Syaoran, moderando il tono di voce e rivolgendole un’occhiata che più seria non poteva essere.

Sakura arrossì e abbassò lo sguardo, ricordando quei terribili momenti.

“Però…-disse Syaoran, con un sorriso-…qui ci sono anche tanti bei ricordi della nostra storia, così come della nostra amicizia ed è per questo che proverò a spiegarti ciò che ancora non ho capito!”

Syaoran si stava impegnando a sistemare quella situazione e Sakura sentì la sua rabbia defluire, abbandonando lentamente il suo corpo.

“Comincia dall’inizio!”

Syaoran annuì e inspirò profondamente: “Jasmine è una ragazza molto affascinante, ha qualcosa di misterioso che la rende estremamente intrigante. Così, quando lei si è dichiarata, il giorno della festa dello sport, ho accettato di diventare il suo ragazzo. Non importa se la conosco da pochi mesi. Queste cose, in fondo, si possono fare solo alla nostra età.”

“Quindi…ti piace veramente?”

“Sì, è la mia prima ragazza da quando mi hai lasciato!”

A quelle parole, Sakura provò qualcosa simile a un senso di colpa o a un rimorso…Ma provò anche una sorta di sorpresa: allora Syaoran poteva amare una ragazza che non fosse Sakura!

“Ma…ma perché non me lo hai detto prima di oggi?”

“All’inizio stavo cercando le parole giuste per dirtelo. Ma, mentre ci pensavo, mi sono venute in mente altre cose…”

“Che genere di cose?”

“Beh, per esempio…che…-disse lui, balbettando imbarazzato-…vedi, non so se faccio bene a dirtelo…”

Sakura comprese il suo disagio e  gli appoggiò una mano sul braccio, con delicatezza, per tranquillizzarlo.

“Qualunque cosa, se è verità è ben accetta!”

Syaoran la guardò, convincendosi, finalmente, a parlarle.

“Io…io ero arrabbiato con te!”

Sakura fu abbastanza colpita e turbata: Syaoran…arrabbiato con lei?

“Perché?” chiese lei, mentre la voce le morì in gola.

Syaoran si avvicinò a un albero, appoggiando una mano sul tronco: vicino a quell’albero Sakura lo aveva lasciato. Lei lo seguì con lo sguardo, riconoscendo l’albero a cui lui si era appena appoggiato, l’albero che conosceva il segreto di Sakura.

“Ero arrabbiato con te, perché durante la nostra breve storia mi avevi ingannato, usando la carta dell’Illusione. E anche perché ho assistito a quella scena tra te e Tokugawa!”

“Ma, Syaoran…-disse lei, con voce tremante-…in quest’ultimo caso, io non potevo fare nulla per evitarlo. Non sapevo che eri lì!”

Syaoran si voltò e le sorrise: “Lo so benissimo, Sakura. ma non ho potuto fare a meno di essere infastidito da questa cosa. Anche se siamo solo amici, adesso, rimango pur sempre il tuo ex-ragazzo e avrei preferito non assistere a quel momento.”

“Più che chiederti scusa…-disse Sakura, chinando il capo-…non so proprio che fare!”

Syaoran si avvicinò a lei e le prese entrambe le mani: “Anche se ero arrabbiato con te, questo non vuol dire che la colpa di quello che è successo sia tua. Io ho voluto arrabbiarmi  con te per queste cose solo perché, probabilmente, non avevo il coraggio di parlarti di me e Jasmine.”

“Però, hai ragione ad essere arrabbiato con me. Sono stata io a lasciarti e a ingannarti, quella era esclusivamente colpa mia!”

“Sono sicuro che hai usato la carta dell’Illusione per evitare che io soffrissi, scoprendo che i tuoi sentimenti

per me si erano affievoliti. E non devi pensare che sia solo colpa tua. Quando una storia finisce, è colpa di

tutti e due.”

Sakura lo guardava sorridere, così pieno di fiducia in lei: lui aveva creduto al motivo per cui lei lo aveva lasciato e ora i suoi sensi di colpa per avergli mentito aumentarono a dismisura.

“Quindi, ti prego di perdonarmi, Sakura, per essermi arrabbiato con te e non averti detto subito una cosa così importante!”

Sakura sorrise: “Tranquillo, Syaoran, ora è tutto a posto!”

Syaoran sospirò, molto più sollevato.

“Allora…pensi che potrei accompagnarti a casa?”

“Ma…siamo a due passi da casa mia…”

“Sì, ma è diventato buio, Sakura, lascia che ti accompagni.”

Un po’ perché Syaoran sapeva essere molto convincente, un po’ per il suo senso di colpa, Sakura accettò la sua proposta. Così si incamminarono verso casa Kinomoto. Ma ben presto, il silenzio che si era creato divenne opprimente e insopportabile. Uno di loro doveva assolutamente trovare un argomento di cui parlare.

“Allora, come ti è andato il test attitudinale?” chiese Syaoran, all’improvviso.

“Ah…bene! Sono rimasta molto soddisfatta!”

“Posso sapere qual è stato il tuo risultato?”

“Dunque…- iniziò lei, portandosi un dito sulle labbra-…secondo questo test, io sarei portata per l’insegnamento!”

“Direi che mi sembra adatto a te!”

Sakura lo guardò, ansiosa: “Dici davvero?”

“Ma certo! Sei cambiata in questi anni… mi sembri molto più paziente e questa è una qualità indispensabile per una insegnante!”

Sakura sorrise: “Grazie! Invece a te come è andata?”

Glielo chiese soprattutto per gentilezza, anche se sapeva perfettamente che Syaoran sarebbe diventato avvocato, come suo padre.

“Io ho le idee chiare già da tanti anni…da grande vorrei fare l’archeologo!”

Le parole di Syaoran per Sakura furono come un fulmine a ciel sereno, qualcosa di inaspettato e imprevedibile. Non solo perché Sakura si rese conto di non aver mai voluto approfondire questo argomento con lui, ma soprattutto perché da quattro anni era ormai sicura che Syaoran volesse davvero seguire le orme di suo padre.

“E’…un bel sogno, Syaoran. Ma io pensavo che volessi diventare come tuo padre!” disse lei, costringendo la propria voce a non tremare.

“In effetti, mio padre voleva questo, affinché il suo studio legale passasse a me. Ma quando lui è morto, io ero ancora troppo piccolo. Così mia sorella Sheifa è diventata avvocato e avrebbe dovuto dirigere lo studio fino a quando io non fossi stato pronto per prendere in mano le redini dello studio. Ma, poco prima di tornare in Giappone, mia madre mi disse che io non ero costretto a seguire la volontà di mio padre. Devo, anzi, cercare la mia strada e coltivare i miei veri interessi, cioè tornare in Giappone e studiare per diventare archeologia!”

Erano appena arrivati davanti al cancello di casa Kinomoto e Sakura si sentì improvvisamente triste e svuotata: perché era stata così stupida da non chiedergli subito cosa voleva fare nella sua vita? In questo modo, tutto quello che avevano patito era stato totalmente inutile. Anche averlo lasciato era stato inutile.

“Tutto bene, Sakura?” le chiese lui, notando il suo silenzio.

“Mm?”

“Sei così pallida…dovresti entrare, mangiare qualcosa e infilarti subito sotto le coperte!”

Sakura gli sorrise: in effetti, si sentiva molto male. Aveva anche la nausea.

“Grazie, Syaoran! Sei molto gentile! Ci vediamo a scuola!”

“D’accordo!”

Sakura aprì il cancelletto e salì i gradini, ma prima di entrare in casa, si voltò un’ultima volta verso Syaoran.

“Syaoran?”

“Sì?”
“Il tuo è davvero un bel sogno. Spero che riuscirai a realizzarlo perché te lo meriti davvero!”

Syaoran sorrise: “Grazie, Sakura!”

“Buonanotte!”

“’Notte!”

Sakura entrò in casa: quella mattina non avrebbe mai immaginato che sarebbe tornata con una tale depressione nello spirito e nel corpo.

“Ehi, mostriciattolo! Quello era il moccioso?” chiese Touya, sospettoso, affacciandosi dalla sala.

“Era Syaoran!” disse lei, apaticamente, avviandosi verso le scale.

Notando la totale mancanza di reazione della sorella alle parole ‘mostricciattolo’ e ‘moccioso’, Touya la costrinse a voltarsi verso di lui e la studiò attentamente in viso.

“Sakura ti senti bene?”

“Ti prego, Touya, sono stanca! Dai tu la buonanotte a papà da parte mia quando torna?”

L’unica cosa che voleva fare in quel momento era andare a dormire e dimenticare, solo per quella notte, tutte le novità riguardanti Syaoran: la sua relazione con Jasmine, il suo aver omesso quel piccolo grande particolare alla sua migliore amica e, soprattutto, quel cambio di progetti nel suo futuro…

Un futuro che, una volta, era stato un grande ostacolo in quella storia tra lei e Syaoran.

 

 

 

Oh, eccoci! Povera Sakurina, che si è arrabbiata con Syaoran e povero Syaory!! Meno male che hanno fatto pace! Ma nel prossimo capitolo “Another Sakura”, cosa succederà? Diciamo solo che ci sarà più di una Sakura, ma non parliamo di quella di Tsubasa, anche se fra qualche capitolo ci sarà un capitolo crossovers con Tsubasa!!^_^ Dite, siete tristi per l’Italia che è stata eliminata? Io un po’ sì, anche se gli spagnoli sono simpatici, meglio loro dei francesi, a cui comunque le abbiamo suonate martedì scorso!! Comunque, io difendo il nostro allenatore! Troppo facile prendersela con Donadoni!!-_-‘

Ringraziamenti…

Sakura182blast: non capisco perché tutti se la prendono con Sakura, poverina! Comunque, non sono stata troppo cattiva con lei! Dai, hanno fatto pace alla fine!!^_^ Hai ragione a dire che ci sono ancora tante carte da annullare e quindi ci saranno ancora un po’ di capitoli. Anche se mi mancano quelli finali da scrivere, ho un sacco di idee per la fine: ho bigliettini dappertutto con delle piccole scene, delle battute. Spero solo di riuscire a fare qualcosa di buono. Oddio, mi sto dilungando troppo. Spero che il capitolo ti sia piaciuto!

Sakura93: ah, beh, non ho infierito molto su Sakura, anche perché non sono poi così cattiva, ma spero che il capitolo ti sia piaciuto!! Certo che voi del fanclub di Syaoran siete proprio agguerrite, eh? Comincio ad avere un po’ paura perchè ne farò capitare ancora un po’ a Syaoran!! ^_^’

Sakura bethovina: spero che il capitolo in cui è soprattutto Sakura a soffrire, più che Syaoran, ti sia piaciuto. Dunque, perché non faccio tornare Syaoran in Cina? Beh, perché vuole studiare archeologia e, quando sarà il momento, si vuole far aiutare dal padre di Sakura, che magari tornerà a essere il suocero!^_^ Poi Syaoran deve aiutare Sakura, non può certo abbandonarla così. E infine, inconsciamente, Syaoran magari spera ancora di riconquistarla!!^_^

 

A presto!

Kia85

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Capitolo 20
*** Another Sakura ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

Capitolo 19: “Another Sakura”

 

Fortunatamente quella notte Sakura riuscì a riposare. Ne sentiva davvero il bisogno, anche perché la mattina seguente avrebbe dovuto alzarsi presto: insieme a Syaoran era la responsabile di classe della settimana. Così si alzò di buon’ora, si preparò e scese per la colazione. Touya era in cucina e sulla tavola era tutto già pronto.

“Ah, buongiorno!”

“Buongiorno!” disse Sakura.

Touya le rivolse un’occhiata preoccupata e incuriosita: “Ieri sera ho notato che eri un po’…sì, strana!”

Sakura ridacchiò nervosamente: “Da-davvero?”

“E’ successo qualcosa al parco?” chiese Touya, sedendosi a tavola, di fronte alla sorellina.

“No, niente di particolare!” rispose Sakura, vagamente.

“E come mai ti sei fatta riaccompagnare a casa dal ragazzino?”

Sakura si alzò, afferrò il pranzo e si rivolse al fratello: “Scusami, Touya, non mi va di parlarne. Ci vediamo stasera!”

“Ma…”

Incurante dei richiami di Touya, Sakura uscì di casa, incamminandosi verso la scuola. A volte Touya sapeva essere asfissiante semplicemente con delle domande. I sentimenti che la sera precedente l’avevano tormentata cominciarono a riaffiorare. Il problema, però, era che non poteva mostrarsi così pensierosa ai suoi amici, soprattutto a Syaoran e Tomoyo: avrebbero sicuramente capito che qualcosa la tormentava. E non poteva certo confidarsi con Syaoran, sarebbero sorte altre difficoltà. Come poteva spiegare proprio a lui che sua sorella Sheifa le aveva chiesto di lasciarlo anni fa?

All’improvviso Sakura si bloccò: aveva avvertito una forza familiare, la solita aura maligna.

Si voltò subito dalla parte opposta e si ritrovò di fronte Savine.

“Ciao!” esclamò lei, sorridendo beffarda.

Ma Sakura non potè rispondere, perché Shinto le tappò la bocca con una mano da dietro, bloccandola completamente. Sakura provò a liberarsi, ma la forza fisica di Shinto era superiore alla sua.

Savine rise: “E’ inutile che provi a liberarti, ormai sei nostra prigioniera!”

Così dicendo, Savine prese la sua chiave del sigillo e recitò la formula magica: “Chiave che possiedi la forza delle tenebre, mostrami la tua vera natura. È Savine che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

E, dopo aver fatto apparire il suo scettro, Savine prese tre delle sue card.

“Legno, avvolgi con i tuoi rami la mia prigioniera. Wood! Legno!”

La carta del legno avvolse Sakura, sostituendo le braccia di Shinto, e riuscì anche a tapparle la bocca. Ormai era paralizzata, non riusciva neanche a stare in piedi: infatti, cadde per terra, in ginocchio.

“Ahhh…adoro questo silenzio!- esclamò Savine, scoppiando a ridere- Sai, trovo che la tua vocetta sia alquanto odiosa!!  E, finalmente, adesso sono riuscita a farti stare zitta!”

Sakura emise qualche verso, contrariata.

“Oh, scusa, non ho capito cosa hai detto. Ma non importa. Ora ti porteremo in un bel posticino! Dove nessuno verrà mai a cercarti. E, nel frattempo, per non destare sospetti, ti troveremo una sostituta. Mirror! Specchio! Shadow! Ombra!”

Dalle Savine card apparvero uno specchio e un’ombra, che si adagiò intorno ad esso.

“Prendete le sembianze di Sakura!”

Lo specchio e l’ombra crearono una figura tale e quale a Sakura: era proprio identica a lei. Forse, questa volta Sakura era davvero nei guai, in grossi guai.

Eppure, Sakura non aveva perso tutte le speranze. Pensò a Syaoran: lui sarebbe stato il primo a incontrare quella sua copia e Sakura confidava nel suo sguardo attento. Sicuramente si sarebbe accorto subito che non era la vera Sakura. Come sempre, sarebbe stato lui la sua ancora di salvezza.

*****

Syaoran aveva appena terminato di scrivere sulla lavagna la data e i nomi dei responsabili di classe, quando arrivò Sakura.

“Buongiorno!” la salutò lui.

Sakura non rispose e andò semplicemente a sedersi al proprio posto, come se non si fosse accorta della presenza di Syaoran. Ciò lo insospettì. Per quale motivo lei lo stava ignorando? Non poteva essere arrabbiata con lui! O forse sì?

Syaoran le si avvicinò e la guardò negli occhi.

“Stai bene?”

C’era qualcosa di strano in quegli occhi: erano insolitamente spenti. Dov’erano finite la sua allegria, la sua spensieratezza, la sua infinita dolcezza?

“Sakura, credo che…” iniziò a dire lui, avvicinando una mano al viso della ragazza.

“Buongiorno!”

In aula era appena entrato Arashi e Syaoran ritrasse subito la mano, guardando il nuovo arrivato.

“Arashi!” esclamò Sakura, sorridendo e correndogli incontro.

“Buongiorno, amore!” esclamò lui, prima di baciarla.

Considerato che quel bacio sembrava non terminar più, Syaoran sbuffò e andò a cambiare l’acqua del vaso di fiori. C’era davvero qualcosa che non andava in Sakura. Non poteva essere arrabbiata con lui. La sera precedente, quando lui l’aveva accompagnata a casa, Sakura era serena, un po’ stanca forse, ma la solita Sakura.

Per tutta la mattinata Syaoran non riuscì a pensare ad altro. Un’idea strana cominciò a ronzargli in testa: quella non era la vera Sakura. Doveva esserle successo qualcosa e questo lo preoccupò non poco e lo rese nervoso. Si accorse, inoltre, che anche Tomoyo aveva notato quanto fosse diversa dal solito Sakura. Perciò, al primo intervallo, Syaoran si avvicinò a Tomoyo.

“Daidoji, possiamo parlare?”

Tomoyo lo fissò intensamente e poi annuì: “Sì!”

Uscirono entrambi dall’aula e salirono sul cornicione, lontani da orecchie indiscrete.

“Si tratta di Sakura, vero?” chiese Tomoyo.

“Esatto. Immagino che anche tu ti sia accorta di quanto Sakura sia strana oggi!”

“Hai ragione. Ma cosa credi che le sia successo?”

Syaoran, con l’ansia in corpo che aumentava, strinse con una mano la rete che circondava il cornicione.

“Purtroppo…non ne ho idea!”

“Forse le è accaduto qualcosa mentre tornava a casa ieri sera!” disse Tomoyo, visibilmente preoccupata.

Syaoran scosse il capo: “No, lo escludo! Ieri sera l’ho accompagnata io stesso a casa!”

“Tu?!- esclamò Tomoyo, sorpresa- E posso chiederti perché?”

Il tono di Tomoyo, così malizioso, fece arrossire Syaoran.

“Ah…beh…noi…ci siamo incontrati per caso al parco del re pinguino. Abbiamo parlato e ci siamo chiariti per quanto riguarda la mia storia con Jasmine. Poi, siccome era tardi e si era fatto buio, l’ho accompagnata a casa. E ti assicuro che, quando Sakura è entrata a casa, era ancora lei. Il suo sorriso…potrei riconoscerlo fra mille!”

Lo sguardo che Tomoyo gli stava rivolgendo era alquanto malinconico; infatti lei sospirò.

“Allora cosa proponi di fare?”

“Dopo la scuola userò la bussola per trovare Sakura. Se è come dico io, allora la bussola non mi  indicherà di seguire questa Sakura!”

“Ok, però io vengo con te!”

“Va bene. Ci troviamo all’uscita della scuola!”

Syaoran era impaziente che arrivasse quel momento. La sua preoccupazione cresceva di ora in ora. Chissà cosa era successo a Sakura. Ma per il momento non poteva fare altro che sperare che stesse bene.

“Ehi, Li! Che ti succede? Sembri distratto…” gli disse Tokugawa, durante l’ultimo intervallo della giornata.

Ma Syaoran gli rivolse un’occhiata gelida: “Distratto…io? Sicuro di non confonderti con te stesso?”

Tokugawa corrugò la fronte: “Che cosa stai dicendo?”

Syaoran guardò prima Sakura, poi Tokugawa e sorrise.

“Tu non ti sei accorto di niente, vero?”

“A cosa ti stai riferendo?”

Syaoran si accorse che rispondere a quella domanda sarebbe stato troppo complicato e avrebbe fatto emergere questioni non proprio alla portata di tutti. Perciò si limitò ad abbandonare la discussione e uscire dall’aula.

Fortunatamente, la fine delle lezioni arrivò. Syaoran e Tomoyo si ritrovarono all’uscita della scuola. Aspettarono che Arashi e Sakura uscissero dall’edificio e li seguirono fino a quando non svoltarono al primo incrocio.

“Ci siamo!- esclamò Syaoran, prendendo la bussola e concentrandosi- Pietra pigmentata, muoviti in ogni direzione, seguendo il divino ordine imperiale, oro, legno, acqua, fuoco, terra, tuono, vento, fulmine, eseguite il divino ordine imperiale. Fulmine, ruota alla velocità della luce e attua la purificazione. Affronta questa emergenza secondo la legge. Trova la padrona delle Sakura Card…trova Sakura!”

La bussola si illuminò e il fascio di luce indicò non la strada presa da Sakura e Arashi, ma quella davanti a loro.

“Bravo, Li!” esclamò Tomoyo, dandogli una pacca sulla spalla.

“Andiamo!”

Syaoran e Tomoyo cominciarono a correre nella direzione indicata dalla bussola. Ormai la preoccupazione per Sakura era al massimo.

“Speriamo che…non le sia successo niente!” disse Tomoyo.

“Non ti preoccupare! Ora riesco a percepire nitidamente la sua aura e ti assicuro che sta bene!”

La bussola li condusse alla periferia della città e indicò una vecchia casa abbandonata: il cancello era arrugginito e storto, nel giardino che la circondava crescevano a dismisura piante selvatiche, alcune delle quali si erano arrampicate lungo i muri della casa, la porta e tutti gli infissi della casa erano decadenti. Insomma sembrava che quella casa sarebbe crollata da un momento all’altro.

“E’ lì dentro?” chiese Tomoyo.

Syaoran ripose la bussola e fece apparire la sua spada: “Aspettami qui. Vado a cercarla!”

“Voglio venire anch’io!” ribattè Tomoyo.

“Potrebbe essere pericoloso!”

“Non importa! Sakura è la mia migliore amica e sono preoccupata per lei. Non puoi chiedermi di restare qui, senza fare nulla per aiutarla!”

Syaoran la fissò per qualche secondo: a volte dimenticava che non era l’unico a tenere così tanto  a Sakura.

“D’accordo, ma stammi sempre vicino!”

Tomoyo annuì e, poi, insieme varcarono l’ingresso di quella casa. Si aprirono un passaggio in mezzo alla vegetazione selvatica e raggiunsero l’ingresso principale. Syaoran aprì la porta lentamente ed entrò seguito da Tomoyo: l’ambiente era completamente immerso nel buio e odorava intensamente di antico e di polvere.

“Sembra la casa dei fantasmi!- mormorò Tomoyo- Chissà come sarà spaventata Sakura!”

“Sta’ tranquilla. La ritroveremo ad ogni costo!”

Syaoran e Tomoyo cominciarono ad avanzare, ma la poca luce che entrava dalla porta non era in grado di illuminare a sufficienza la stanza.

“Maledizione! Non si vede niente!” sbottò Syaoran, infastidito.

“Aspetta, ci penso io!” disse Tomoyo, cominciando a frugare nella borsa della scuola.

Dopo qualche istante, ne estrasse un paio di torce e ne consegnò una a Syaoran.

“Sono il nuovo prodotto della ditta di mia madre. Le avevo portate per darne una a te e una a Sakura!”

Syaoran sorrise: “Ottima idea!”

Così, accesero le torce e cominciarono a cercare nella stanza a piano terra. Ma, a parte mobili ammuffiti, divani impolverati, ragnatele e topi, non trovarono alcuna traccia di Sakura.

“Forse…al piano di sopra…” disse Tomoyo, indicando una rampa di scale che non aveva l’aria di essere molto solida.

Syaoran annuì: “Sì, proviamo a salire!”

Salendo i primi gradini, Syaoran si appoggiò alla parete, mentre Tomoyo si tenne al corrimano. Ma questo, all’improvviso, cedette e cadde per terra, provocando un gran frastuono.

“Tutto bene?” chiese Syaoran, voltandosi verso la ragazza.

Leggermente scossa e spaventata per il rumore improvviso, Tomoyo annuì.

“Sì, sto bene!”

Un suono, però, richiamò l’attenzione di entrambi, un gemito che proveniva dall’alto. Syaoran e Tomoyo guardarono verso la cima delle scale, ansiosi.

“Potrebbe essere…” iniziò a dire Tomoyo.

“Sakura!”

I due giovani si affrettarono a salire le scale e cominciarono a chiamare Sakura a gran voce. I gemiti divennero più frequenti e provenivano dall’ultima stanza in fondo al corridoio. Ma la porta doveva essere chiusa a chiave, perché Tomoyo non riuscì ad aprirla.

“Stai indietro, Daidoji!” disse Syaoran, facendola allontanare dalla porta.

E con un potente calcio, Syaoran riuscì ad abbattere la porta di legno fradicio.

Sdraiata su un polveroso materasso c’era Sakura, imbavagliata e con mani e gambe legate.

“Sakura!”

Syaoran e Tomoyo la raggiunsero subito: e, mentre il primo tagliava le corde che la legavano, Tomoyo le toglieva il fazzoletto con cui l’avevano imbavagliata.

Sakura emise un profondo sospiro di sollievo e, con un sorriso, disse: “Grazie!”

“Come stai?” chiese Tomoyo, seduta accanto a lei.

Sakura si massaggiò i polsi, lievemente arrossati a causa delle corde.

“Sto bene!”

Scrutandola con attenzione, Syaoran si accorse di un piccolo graffio sanguinante sulla sua guancia: così prese un fazzoletto e, con delicatezza, glielo curò.

“Sicura di stare bene?” domandò Syaoran, guardandola da vicino.

Sakura fremette e arrossì: “ S…sì!”

“Meglio così!” esclamò lui, rilassandosi in un sorriso.

“Oh, Sakura!- intervenne Tomoyo- Avresti dovuto vedere Li. Era così preoccupato per te!!”

Syaoran, imbarazzato, distolse lo sguardo e arrossì vistosamente, mentre Sakura lo guardava con tenerezza.

“Grazie, Syaoran!”

“Stava anche per litigare con Arashi!”

“Perché?” chiese Sakura, sorpresa.

“Perché lui non si era accorto che quella Sakura non era la vera Sakura!” rispose Tomoyo.

“Davvero?”

Syaoran, più rosso di un pomodoro, si schiarì la voce: “A…a proposito…chi è quella ragazza?”

“La carta dello specchio di Savine!- rispose Sakura- Stamattina, mentre venivo a scuola, mi hanno colta di sorpresa  e, dopo avermi legata, Savine ha utilizzato Mirror e Shadow per creare una copia di me. E poi mi hanno portata qui!”

“Ti hanno fatto del male?” domandò Syaoran.

“No, a parte avermi portata fin qui e rinchiusa in questa casa degli orrori, non mi hanno fatto nient’altro!”

”Proprio così! Non le abbiamo fatto nient’altro, vero, Shinto?”

Sulla soglia della stanza erano appena comparsi Savine, Shinto e la falsa Sakura. Perciò Syaoran si parò davanti a Sakura e Tomoyo, con la spada in mano.

Sakura rivolse uno sguardo soddisfatto alla sua avversaria: “Come vedi, Savine, qualcuno si è accorto della mia assenza oggi!”

“Sì, ma non importa! In un certo senso, era praticamente ovvio che il tuo eterno cavaliere capisse che non eri veramente tu!”

Syaoran corrugò la fronte, stringendo la presa della spada, mentre Savine gli rivolse uno sguardo divertito e malizioso. Che strano…Quello sguardo smeraldino aveva qualcosa di molto familiare, ma Syaoran non riuscì a capire di cosa si trattasse.

Poi Savine  prese il suo scettro ed esclamò: “Wood! Legno!”

La carta del legno apparve sotto forma di lunghi e robusti rami di ebano che si diressero  verso i tre, ma catturarono solo Tomoyo e la portarono accanto a Savine.

“Tomoyo!” esclamò Sakura, spaventata.

Savine ridacchiò: “Ho deciso di cambiare i miei obiettivi. Questa volta ho puntato la tua amica!”

“Ti prego. Lasciala andare. Devi combattere solo contro di me. Tomoyo non ha nulla a che fare con il nostro duello!”

“Beh, ma è proprio questo il bello, no?- esclamò Savine, scoppiando a ridere- Ma se proprio vuoi liberarla, dovrai sconfiggere la mia Sakura e ti avverto che non sarà facile, perché lei è proprio come te!”

Sakura riflettè per qualche secondo: doveva combattere contro un’altra se stessa. Sarebbe stato strano, ma doveva riuscirci per salvare Tomoyo.

“Vedo che sei titubante…-commentò Savine-…allora per farti venire la voglia, intratterremo anche il tuo bel cavaliere.”

Savine schioccò le dita e, a quell’ordine, Shinto sguainò la sua spada e attaccò Syaoran.

“Sei davvero ingiusta! Questa cosa riguarda solo noi due, proprio come riguardava solo Clow Reed e Tai Sun!” esclamò Sakura.

Savine sospirò: “Oh, mia cara! Lo sai, no, come sono fatti gli uomini? Loro adorano mettere in mostra le loro abilità. È nella loro natura ed è una delle poche cose che sanno fare!”

“Hai una strana concezione del tuo compagno! Ma…- disse Sakura, prendendo il suo ciondolo magico-…sconfiggerò la tua carta dello specchio e poi mi dedicherò a te!”

Savine sorrise sardonicamente: “Non vedo l’ora!”

“Chiave che possiedi la forza della stella, mostrami la tua vera natura! È Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

Non appena apparve lo scettro, Sakura lo afferrò e prese una delle sue card.

“Sword! Spada!”

Nello stesso momento, tra le mani dell’altra Sakura comparve una spada identica alla sua.

“Mirror, attaccala senza pietà!” sibilò Savine, strattonando Tomoyo vicino a sé.

Mirror attaccò Sakura, che riuscì a parare il primo colpo. Non si aspettava che il suo riflesso potesse avere una spada, considerato che quella di Savine era stata annullata. Invece, era proprio quella della Sakura card.

Il duello divenne presto molto animato e particolare. Mirror era molto abile nel maneggiare la spada e sembrava che riuscisse a prevedere ogni mossa di Sakura.

“Non è divertente, Sakura? Lei è come te, lei pensa come te!” commentò Savine, divertita.

Savine aveva ragione: il suo riflesso sapeva ogni sua mossa in anticipo. Ma allora…come poteva sconfiggerla?

All’improvviso Sakura sentì il rumore di un vecchio specchio che andava in frantumi: era stato Syaoran, che, per schivare un attacco di Shinto, era saltato su un mobile, sopra cui si trovava uno specchio dalla cornice dorata e scheggiata, e lo aveva rotto. A quel punto Sakura ebbe un’intuizione.

Lo specchio poteva rompersi… Ma per poterlo rompere, Sakura doveva prima confonderlo. Come si confondeva il proprio riflesso?

Sakura ripensò alle parole di Savine: lei è come te…

Ma c’era qualcun altro come Sakura!

Perciò, per prendere un po’ di tempo, Sakura saltò sul materasso e prese un’altra sua card.

“Mirror! Specchio!”

Nella stanza, ora, c’erano ben tre Sakura. La carta dello specchio di Savine subì l’effetto desiderato: quando la sua omonima la attaccò, non ebbe i riflessi pronti e cadde per terra.

“Stupida! Rialzati immediatamente!” le ordinò Savine.

La carta obbedì e combatté contro quella di Sakura. Sakura sapeva bene qual’era la prossima mossa: non aveva il cuore di distruggere una carta così personale, ma non aveva scelta. Doveva liberare Tomoyo!

“Thunder! Tuono!” esclamò Sakura.

Il tuono colpì la carta di Savine, che assunse subito le sembianze originali e si frantumò in miriadi di schegge di vetro. Una di queste finì sul viso di Savine e le lasciò un graffio, da cui cominciò a fuoriuscire sangue rosso vivo. Savine, impassibile, si passò una mano sul viso e guardò il sangue sul suo guanto. La sua espressione si contrasse lentamente in una smorfia di rabbia e le dita della sua mano si avvolsero su loro stesse, stringendosi in un pugno.

Sakura la fissò per tutto il tempo, notando quanto risaltasse il rosso vivo del sangue sul suo viso così pallido. E, per pochi istanti, si sentì dispiaciuta per lei. Ma, nonostante ciò, era lei, Sakura, ad aver vinto.

“Lo specchio è fragile, può rompersi facilmente e la luce del tuono annulla l’ombra!- disse Sakura, tristemente- Ora, ti prego, libera Tomoyo!”

Syaoran e Shinto, nel frattempo, avevano interrotto il loro duello, per osservare l’ennesima vittoria di Sakura.

Savine, con un ghigno più malefico del solito, indietreggiò, portando con sé anche Tomoyo.

Ma Sakura esclamò subito: “Wood! Legno!”

Allo stesso modo, il legno della Sakura card catturò Savine, portandola al cospetto di Sakura.

“Savine!” gridò Shinto, cercando di raggiungerla.

Ma, questa volta, fu Syaoran a bloccarlo, puntando la spada contro di lui.

“Sakura, ricorda che questa è una guerra e tu non l’hai ancora vinta!” disse Savine, con tono di sfida.

“Già, ma per il momento ho vinto ancora io. E sai una cosa, Savine?- chiese Sakura, fissandola negli occhi- Anche la tua voce mi da fastidio!”

Savine non rispose e scomparve nel nulla, proprio come Shinto. Tomoyo venne liberata e Sakura richiamò le proprie carte, sospirando.

“Stai bene, Tomoyo?” chiese lei, avvicinandosi all’amica.

Tomoyo le sorrise: “Sì, grazie, Sakura!”

Syaoran raggiunse le due ragazze: “Hai fatto un ottimo lavoro!”

“Grazie, Syaoran! Ma mi è dispiaciuto distruggere la sua carta dello specchio!” disse lei, portandosi una mano sulla fronte.

All’improvviso Sakura si sentiva davvero esausta e aveva anche un lieve capogiro.

“Non avevi scelta! Sei stata costretta a farlo, per liberare Daidoji!”

“Li ha ragione, Sakura! Non potevi fare altro!”

Sakura annuì, con una movimento stanco del capo, e poi svenne. Ma Syaoran, prontamente, la sostenne.

“Sakura!” esclamò Tomoyo, preoccupata.

“Tranquilla!- le disse Syaoran, con una mano sulla fronte della ragazza che aveva tra le braccia- È svenuta solo perché è molto stanca. È stata rapita, ha usato quattro carte potenti, ha duellato…insomma questa è stata una giornata molto stressante per lei!”

“Allora, sarà meglio portarla a casa!”

Syaoran la prese fra le braccia e guardò il viso addormentato e lievemente pallido di Sakura: “E’ tutto finito, Sakura!”

*****

Savine irruppe in casa con una furia mai vista prima. La casa, in stile primo novecento, era enorme, tanto che nessuno avrebbe mai immaginato che ci vivessero solo due ragazzini.

“Maledizione!” urlò Savine, gettandosi sul divano.

“Calmati, mia cara.”

“Calmarmi?! Quella stupida ragazzina ha già annullato 7 delle mie card! Io la odio!” esclamò Savine, sbattendo i pugni sul divano.

“Beh, non è questo il momento di lasciarsi prendere dal panico!” le fece notare Shinto, calmissimo.

“Perché?”

“Lo sai perché, l’hai visto in sogno!”

Savine si calmò e sospirò: “Ah, sì…stanno arrivando quei due!”

“Non sono semplicemente quei due. Sono come Sakura e Syaoran, sono esattamente come loro. E se, come immagino, si incontreranno…non oso pensare cosa possa succedere!”

“Vedi di rilassarti anche tu, Shinto!- gli consigliò lei, prendendo poi un profondo respiro- Ora faremo così: ce ne stiamo a casa per qualche giorno e pensiamo a un piano da usare contro le due Sakura e i due Syaoran. D’accordo?!”

Shinto annuì; poi sentì Savine ridacchiare.

“Che ti prende?”

“Niente, stavo pensando ai due Syaoran… pensa che divertente sarebbe averli tutti e due per me!”

“Quello che sta per arrivare non ha niente a che fare con noi!” commentò Shinto, acido.

“Lo so, ma sarebbe comunque divertente!”

“Com’è che non odi anche lui?” chiese Shinto, in piedi di fronte a lei.

Savine gli rivolse un sorriso malizioso, dopodiché si tolse la mascherina e, come d’incanto, i suoi vestiti tornarono a essere quelli della divisa femminile del liceo Seijo.

“Oh, no…lui…lo odio un po’ di meno. Dopotutto, agli occhi di tutti, adesso, è il mio ragazzo!” rispose lei, con voce mielosa.

Anche Shinto si tolse la mascherina e anche lui si ritrovò vestito con la divisa maschile del liceo Seijo. Ma ciò che colpì Savine fu lo sguardo che lui le stava rivolgendo, così…geloso.

“Shinto…non sarai geloso, spero…”

Per tutta risposta, Shinto la afferrò per un braccio e la attirò a sé, stringendola con un braccio intorno alla sua vita. Savine si sentì mancare il respiro.

“Certo che sono geloso! Ricordati che, ai miei occhi, tu sei la mia ragazza! Quello lì non ha davvero bisogno di te!”

Savine si rilassò un attimo e avvolse le sue braccia attorno al collo di Shinto: ”Oh…e da quando sei diventato così possessivo con me?”

“Da quando ti sei messa con quello!”

“Beh, ma non me lo hai mai fatto capire fino adesso!” ribattè lei, dolcemente.

“Perché non voglio mandare a monte la nostra impresa!”

Savine inclinò lievemente il capo a sinistra: “E’ giusto! Bravo, mio caro Shinto! E, visto che siamo in tema di sincerità…anch’io ammetto di essere un po’ gelosa di quella stupida!”

Shinto sembrò calmarsi e sorrise: “Davvero?”

Savine annuì e, allontanandosi di pochi centimetri da lui, lo spinse sul divano, sistemandosi poi a cavalcioni su di lui.

“Però io sono la tua vera ragazza, noi ci apparteniamo, siamo soli contro tutti in questo mondo ignobile. Shinto, io e te…ci dobbiamo sostenere a vicenda qualunque cosa accada e, soprattutto, dobbiamo amarci.”

Shinto la fissò perplesso, mentre lei gli passava una mano fra i capelli biondi.

“Però…quello che hai detto prima sugli uomini…valeva anche per me?”

Savine rise: “Certo che no! Ero solo un po’ nervosa!”

“Allora, prova a dimostrarmi quanto mi ami!”

“Con molto piacere!” mormorò lei, prima di baciarlo.

*****

Il giorno seguente Sakura, dopo essersi preparata, fece colazione e uscì di casa più presto del solito. Aveva qualcosa di importante da fare. Si recò a casa di Syaoran e aspettò che uscisse per andare a scuola, il che avvenne dopo pochi minuti. Syaoran fu abbastanza sorpreso di ritrovarsela lì.

“Sakura?”

“Buongiorno, Syaoran! – esclamò lei, con un gran sorriso- Hai dormito bene?”

“Io sì. Tu piuttosto…ieri sera sei svenuta. Come ti senti?”
“Molto bene, grazie!”

Sakura gli sorrise, ma Syaoran sembrava ancora preoccupato: “Non sarebbe meglio se restassi a casa a riposare almeno oggi?”

“Oh, no! Oggi avevo una cosa importante da fare!”

Sakura si incamminò sulla strada verso la scuola e Syaoran la seguì, incuriosito: “Posso chiederti di cosa si tratta?”

“Sai, quando ho saputo di te e Jasmine, ci sono rimasta un po’ male. Non solo perché non me ne hai parlato subito, ma anche per lo stesso motivo per cui tu ti sei arrabbiato con me. Io sono stata la tua ragazza una volta ed è spiacevole vedere il proprio ex con un’altra ragazza: questo anche se tra di noi c’è una bella amicizia e io desidero per te ogni felicità. In fondo, credo sia normale per tutti!”

“Sono d’accordo!”

“Quindi, durante lo scontro con Savine, ho notato il suo atteggiamento nei confronti delle carte e del suo compagno: è despote, dittatrice e li tratta come se fossero suoi schiavi. Così ho capito di essere molto fortunata ad averti ancora come amico, proprio come Tomoyo, Kero-chan, Yue e le mie meravigliose carte!”

Syaoran le sorrise: “Non è questione di essere fortunata!”

“No?”

“No! Sei tu ad essere così incredibile da farti voler bene da tutti. Le carte sono molto affezionate a te, la tua famiglia ti ama moltissimo, Kero-chan e Tomoyo ti vogliono bene e io…”

Syaoran si era bloccato, distogliendo lo sguardo da quello di Sakura.

Lei però, curiosa, insistette: “Tu?”

“Io…io tengo molto a te perché sei la mia migliore amica e nessuna potrà mai prendere il tuo posto!”

Sakura si sentì immensamente felice e sorrise: “Grazie mille, Syaoran!”

Syaoran aveva ragione, certo, ma Sakura era comunque convinta che per poter avere al suo fianco un amico così dolce e premuroso, lei doveva essere molto fortunata. Oppure era una ragazza molto amata dagli dei. In ogni caso, ogni giorno della sua vita avrebbe ringraziato il fato per averle fatto incontrare il suo preziosissimo, insostituibile Syaoran.

 

 

 

 

Oh, santo cielo, quante Sakura in questo capitolo! Spero non sia stato troppo caotico!!!^_^ A parte questo abbiamo scoperto molte cose, come la vera identità di Savine e Shinto e il prossimo arrivo di una Sakura e uno Syaoran, che, guarda un po’, sono quelli di Tsubasa!!^_^ infatti il prossimo capitolo si intitola “Inevitabile encounter”. Spero di riuscire ad aggiornare presto!

Ringraziamenti…

Sakura182blast: grazie per la recensione. Leggendola, mi sono sentita abbastanza soddisfatta del mio lavoro. Nel senso che mi ha fatto piacere leggere le tue impressioni sui nuovi personaggi, perché è proprio quello che sto cercando di fare ed è quello che penso anch’io: far apparire il nuovo ragazzo di Sakura bravo, ma anche estremamente noioso e antipatico; mentre la ragazza di Syaoran è decisamente più simpatica e frizzante come personaggio, anche se non ha un ruolo bellissimo, visto che è la nemica di Sakura! A parte questo, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

Sakura bethovina: dunque, ti ringrazio per la recensione così…ehm…appassionata.^_^ anche se voi del fanclub di syaoran siete un po’ difficili da accontentare, no? Se soffre solo syaoran non va bene, se soffre solo sakura non va bene, se soffrono tutti e due non va ancora bene!! -__-‘ Ahhh, credo che stia per impazzire! Riuscirò mai ad arrivare alla fine della storia? Spero di sì!! E spero anche che questo capitolo ti sia piaciuto!!^_^

Sakura93: grazie per la recensione. Spero che questo capitolo ti abbia soddisfatto, non so se mi sia venuto benissimo…-_-‘

 

A presto

Kia85

 

 

  



 

 

 

   

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Capitolo 21
*** Inevitable encounter ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil


Capitolo 20: “Inevitable encounter”


Cos’era?

Un altro sogno?

Sakura stava di nuovo sognando, ma c’era qualcosa di diverso: lei e Syaoran erano in piedi, uno di fianco all’altra. Ad un certo punto due figure apparvero di fronte a loro. Sakura non riusciva a vederle in viso, ma era certa che non fossero Savine e Shinto. No! Le sembrava, anzi, di stare davanti a…se stessa, come se ci fosse uno specchio davanti a lei. Eppure Sakura era convinta che quello non fosse uno specchio.

Perciò allungò una mano e lo stesso fece l’altra se stessa.

Chi sei?

La domanda venne sia da Sakura che dalla figura così simile a lei. Sakura socchiuse gli occhi e le persone che aveva davanti, così come Syaoran, divennero più nitide. Erano davvero loro due, erano Sakura e Syaoran!

E nel momento in cui Sakura comprese ciò, un’intensa luce bianca si posizionò fra lei e l’altra se stessa, fermandosi all’altezza del cuore. Sakura non riusciva a capire bene cosa fosse quell’oggetto, però sembrava vagamente una…piuma…

Ma, prima che potesse vedere altro in quel suo sogno, Sakura si svegliò: un po’ stordita da quella visione, la giovane rimase nel suo letto a riflettere.

Perché aveva sognato lei e Syaoran e i loro riflessi? No, ma quelli non erano i loro riflessi! Probabilmente quella Sakura e quel Syaoran indicavano qualcosa o qualcuno in arrivo e, quindi, quello era un altro sogno premonitore. Kero-chan più volte le aveva detto che aveva questa capacità e lei non aveva ragione di credere che quel sogno non lo fosse.

Per tutta la mattina, però, si chiese cosa volesse dirle. Chi o che cosa stava arrivando? Erano altri nemici? O erano amici? E perché nel sogno avevano assunto le sembianze di Sakura e Syaoran?

Troppe domande si erano affollate nella sua mente e la stavano tenendo soprappensiero. Non si accorse neanche che a scuola mancavano Arashi e Jasmine. Era stata Tomoyo a farglielo notare.

Sì, chissà cosa è successo…” disse Sakura, vagamente interessata.

La professoressa ha detto che hanno preso l’influenza!” disse Syaoran, avvicinandosi.

Oh, poverini!” commentò Tomoyo.

Sakura annuì, appoggiando il mento sul palmo della mano, mentre Tomoyo e Syaoran si scambiarono uno sguardo preoccupato.

Sakura, stai bene? – le chiese Tomoyo- Non è che anche tu sei influenzata?”

Ah…io…” iniziò a dire Sakura, ma si interruppe subito.

Quel sogno forse non aveva niente a che fare con altre persone in arrivo, forse aveva un significato completamente diverso… C’erano due Sakura e due Syaoran. La prima coppia rappresentava sicuramente lei e Syaoran con il loro passato, il loro presente e il loro attuale rapporto: un’amicizia conflittuale e mai in equilibrio, a volte con troppo amore, altre con troppo astio. E la seconda coppia, forse, indicava ciò che avrebbero dovuto essere, ciò che lei avrebbe voluto essere insieme a Syaoran. Ma cosa voleva essere insieme a lui?

La verità era che, ormai, non lo sapeva bene neanche lei. Ciò di cui, però, era fermamente convinta, era che nessuno sarebbe venuto a conoscenza del suo sogno, se prima lei non avesse fatto chiarezza con i suoi sentimenti.

No, sto bene! Non ho l’influenza!” affermò Sakura, sorridendole.

Sei sicura?”

Sicurissima!”

Tomoyo, più tranquilla, annuì: “D’accordo!”

Sakura rivolse un sorriso anche a Syaoran, ma questi le rimandò uno sguardo decisamente poco convinto: probabilmente aveva capito che c’era qualcosa che non andava. Sapendo quanto questo potesse dare fastidio a Syaoran, Sakura distolse rapidamente lo sguardo: non poteva raccontargli quel sogno troppo legato a lei e a Syaoran.

E per tutta la giornata Sakura si sentì costantemente osservata, quasi studiata da Syaoran, con quel suo sguardo posato sulla schiena che le causava brividi continui: sembrava non aspettasse altro che un suo piccolo cedimento, qualcosa che gli avrebbe fatto capire cosa le occupava la mente. Ma Sakura non cedette e resistette fino al termine delle lezioni, quando salutò i suoi amici e uscì dalla scuola più in fretta che poteva. Era stato imbarazzante, nonché sgradevole essere fissata così a lungo da Syaoran, colui che più di tutti, con un semplice gesto, era capace di infonderle agitazione, imbarazzo e di non farle capire più nulla.

La giovane era appena uscita dal cancello della scuola, quando qualcuno, giunto da dietro, le afferrò una mano e la trascinò con sé. Qualcuno alto, con folti capelli castani...

Syaoran!” esclamò Sakura, sorpresa, riconoscendo il suo rapitore.

Vieni con me!” disse lui, senza rivolgere alcuno sguardo.

Ma Sakura riuscì a fermarsi: “Per quale motivo?”

Syaoran si voltò, le rivolse il suo sguardo più furente e si avvicinò a lei. Era molto vicino, così tanto che Sakura sentì le proprie guance prendere fuoco.

Devo parlare con te, urgentemente!”

E se io non volessi?” ribattè lei, provando ad assumere un'espressione imbronciata.

Vieni con me e basta!” le ordinò lui, ricominciando a trascinarla con sé.

Fu così che Sakura obbedì docilmente a quell’ordine, come se fosse un mite agnellino. Qualcosa nello sguardo di Syaoran le aveva reso impossibile qualunque forma di reazione. Mentre camminavano, Sakura posò il suo sguardo sulla mano di Syaoran che teneva la sua: non ci aveva mai fatto caso, ma era molto calda. E in quel freddo pomeriggio, il dolce tepore della sua mano stava riscaldando anche lei. Era una bella sensazione, che, per qualche strano motivo, solo Syaoran sapeva infonderle. Fu quasi dispiaciuta, quando, arrivati al parco, lui lasciò andare la sua mano.

Sediamoci!” disse lui, asciutto.

Entrambi si sedettero su due altalene e Sakura guardò Syaoran, in attesa che lui parlasse.

Di cosa volevi parlarmi?”

Syaoran rivolse lo sguardo più ammorbidito a terra e Sakura notò che era arrossito lievemente. Sorrise fra sé, trovandolo delizioso con quell'espressione imbarazzata.

Non so se quello che sto per dirti sia qualcosa di cui preoccuparsi, ma voglio comunque parlartene.”

Ti ascolto!”

Fu così che Syaoran la guardò nuovamente negli occhi: “Stanotte ti ho sognata!”

A quella risposta Sakura sentì le gote prendere fuoco.

In...in che senso?”

Io ero al tuo fianco e, all'improvviso, davanti a noi, apparivano due figure , ma non erano Savine e Shinto. Sembravano piuttosto...”

...i nostri riflessi!” concluse lei, rapita da ciò che stava dicendo Syaoran.

Syaoran fu piuttosto sorpreso nel sentirle concludere ciò che stava per dire.

Hai fatto lo stesso sogno?”

Sakura annuì. Sì, sembrava davvero il suo stesso sogno. E il fatto che anche Syaoran avesse sognato le stesse persone rendeva più complicata la situazione.

E' molto strano e non riesco a capire cosa voglia dire!” affermò lei, dandosi una leggera spinta con l'altalena.

Siamo impegnati entrambi nella battaglia contro Savine e Shinto ed entrambi abbiamo poteri magici: secondo me il sogno ci vuole in qualche modo comunicare la loro prossima mossa!” spiegò Syaoran.

Ma, allora, che senso hanno i nostri riflessi?”

Syaoran ci pensò su per qualche attimo, poi scosse il capo.

Non so! Probabilmente si tratta di Mirror!”

Abbiamo già annullato la loro carta dello specchio!” ribattè Sakura.

Allora, dovrai usare la tua carta Mirror! Non è la prima volta che una visione ti indica la carta da usare!”

Infatti era già capitato con Illusion, durante il duello con le spade. Però quello era un sogno vero e proprio.

Dunque...-continuò Syaoran-...era questo che ti preoccupava stamattina?!”
“Sì!”

Allora, perchè non ne hai parlato subito con me?”

Sakura fece spallucce: “Beh, volevo cercare di capirne il significato da sola!”

Come mai?” insistette Syaoran.

Sakura lo guardò, infastidita: perchè mai era così insistente?

Non lo so!- sbottò Sakura- E poi io potrei farti la stessa domanda!”

Che vuoi dire?”

Sakura, innervosita, scattò in piedi: “Perchè non mi hai parlato stamattina del tuo sogno?”

Syaoran, preso in contropiede, arrossì, ma si alzò in piedi.

Perchè ero preoccupato per te e mi era passato di testa!”

Sakura stava per ribattere che non ci credeva, che ci doveva essere un altro motivo sotto, quando accadde qualcosa di strano.

Al centro del parco cominciò a formarsi una specie di piccolo tornando, che si ingrandì lentamente. Syaoran, quasi d'istinto, si parò davanti a Sakura e, quando il tornado cominciò a sparire, rivelando al suo interno due persone, fece apparire la sua spada. E, come Sakura, rimase infinitamente turbato nel constatare che quelle persone altri non erano che loro stessi. O perlomeno un ragazzo e una ragazza incredibilmente somiglianti a Sakura e Syaoran. I nuovi arrivati avevano un abbigliamento particolare, ma erano identici in tutto e per tutto a loro stessi. Così tanto che il ragazzo fece la stessa cosa di Syaoran: notando il suo atteggiamento difensivo, con la spada in mano, si posizionò davanti alla ragazza e sguainò la sua spada.

Stai indietro, principessa!” disse lui,

Questo è...impossibile!” commentò Sakura.

Syaoran scosse il capo: “No, sono loro!”

Chi?”
“Savine e Shinto, con le nostre sembianze. Ma stavolta non mi ingannano!”

Syaoran!”

Sakura provò a trattenerlo, ma Syaoran attaccò il ragazzo che lui credeva essere Shinto, il quale rispose prontamente e abilmente al suo attacco.

Syaoran-kun!” esclamò preoccupata l' altra ragazza.

I due ragazzi stavano duellando in uno scontro alla pari; ma Sakura era rimasta molto colpita da quella sua...copia... Era proprio tale e quale a lei: le sembrava di stare di fronte a uno specchio. Aveva anche un'aura molto familiare. Come poteva, quindi, la carta Mirror, già sconfitta, o qualunque altro incantesimo di Savine renderla così uguale a lei?

Inoltre come aveva chiamato il ragazzo? Syaoran-kun...

No, quelli non erano Shinto e Savine e non potevano essere neanche altri nemici. Sakura ne fu completamente sicura quando incrociò lo sguardo della ragazza. Le era parso che anche lei avesse capito la stessa cosa. Così Sakura si voltò a guardare i due Syaoran.

Syaoran, fermati!” gli disse, con un tono insieme sicuro e dolce.

Le loro spade erano incrociate in una situazione di stallo e, a quel richiamo, entrambi rivolsero lo sguardo verso di lei.

Fidati, Syaoran, non sono Savine e Shinto e non credo che siano nostri nemici. Concentrati sulla loro aura, non è malvagia...”

Sakura gli sorrise e Syaoran, convincendosi, ritirò la propria spada. L'altro ragazzo sembrava titubante, ma, alla fine, ripose la spada nel fodero. Calò subito un silenzio fatto di scetticismo e di dubbi, soprattutto a causa degli sguardi che si lanciavano i due Syaoran. Fu, però, la ragazza appena arrivata a fare la prima mossa; infatti, si avvicinò a Sakura.

Principessa!” esclamò, allarmato, Syaoran-kun.

La ragazza porse la mano a Sakura, sorridendo: “Ciao, io sono la principessa Sakura!”

La situazione era tremendamente intrigante e Sakura non aspettò neanche un secondo per stringerle la mano, calorosamente.

Piacere di conoscerti! Io mi chiamo Kinomoto Sakura!”

Posso chiederti dove siamo giunti?”

Questa città si chiama Tomoeda e si trova in Giappone!”

Giappone...” ripetè lei pensierosa.

Sakura sorrise, divertita: “Lo sai, non avevo mai incontrato un'altra me stessa!”

Nemmeno io!”

Entrambe le ragazze risero e questo sembrò tranquillizzare definitivamente i due Syaoran.

Syaoran, eh?” domandò il ragazzo straniero, fissandolo con interesse.

Sì, e tu sei...”

Syaoran!”

Mi dispiace di averti attaccato, ma...vedi...ci avete sorpresi nel bel mezzo di una discussione ed io ero un po'...teso...” spiegò Syaoran, volgendo poi lo sguardo alla sua Sakura, tutta intenta a chiacchierare divertita con l'altra Sakura.

Syaoran-kun fissò attentamente quello sguardo quasi malinconico del ragazzo e annuì.

Sì, capisco. Ma non ti preoccupare. È tutto a posto!”

Syaoran sospirò e sorrise: “Senti, io non sto capendo niente di tutta questa situazione paradossale!”

Possiamo spiegarti tutto!”

Allora, sarà meglio andare a parlare a casa mia. Lì saremo al sic...”

Syaoran-kuuuun! Sakura-chaaaan!!!”

Nel sentire quella voce maschile, tutti e quattro si voltarono verso l'entrata del parco. Tomoyo stava avanzando, insieme ad altri due ragazzi: il primo era alto, robusto, vestito di nero, con capelli corvini e irti, una fascia rossa sulla fronte e un'aria tra l'imbronciato e l'imbarazzato; l'altro era il suo esatto contrario, di poco più basso, snello, con capelli biondissimi, due occhi azzurri e un sorriso contagioso. Salutava energicamente con la mano, mentre con l'altra sorreggeva una strana creaturina bianca, con due lunghe orecchie.

Fay-san! Kurogane-san!” esclamò, sorpreso e sollevato, Syaoran-kun.

Eccovi, finalmente!” disse il biondino.

La candida creatura, con una gemma rossa sulla sua piccola fronte, saltò in aria, atterrando tra le braccia della principessa Sakura, e iniziò a parlare: “Oh, Sakura! Mokona era tanto dispiaciuta!! Ci siamo separati per colpa mia!!!”

La principessa sorrise e la abbracciò: “Moko-chan! Non ti preoccupare! Ci siamo ritrovati. È questo l'importante!”

Fiuuuuuuu!- fischiò il ragazzo biondo- Vedo che anche voi avete fatto incontri interessanti!”

Syaoran-kun guardò le loro copie e sorrise: “Proprio così, molto interessanti!”

Sakura e Syaoran si scambiarono uno sguardo, ma lei, sentendosi arrossire, lo distolse subito, posandolo dopo su Tomoyo.

Tomoyo, come...come...” balbettò Sakura, sempre più incredula.

Stavo tornando a casa mia, quando all'improvviso ecco che mi appaiono davanti questi due ragazzi e questa adorabile creaturina. E gentilmente mi hanno chiesto informazioni su dove ci trovassimo. Dopodichè mi hanno chiesto se per caso avessi visto due persone come quelle che avete incontrato voi. Io pensavo si trattasse di te, Sakura, e di Li! Così li stavo conducendo qui perchè ero sicura che Syaoran avrebbe voluto parlarti. Ma, a quanto pare, non siete più gli unici Sakura e Syaoran sulla Terra!”

E proprio per questo motivo, è meglio andare a casa mia, adesso. Prima o poi arriverà qualcuno e non credo che reagirebbe bene a questa visione!”

Hai ragione!” esclamò Syaoran-kun.

Così Sakura sorrise e batté le mani: “Bene, è deciso. Tutti a casa di Syaoran!”

*******

Il gruppo dei nuovi arrivati insieme a Sakura, Syaoran e Tomoyo raggiunse l'appartamento di Syaoran. Il padrone di casa fece accomodare i suoi ospiti in soggiorno e, dopo aver offerto loro una tazza di tè, Syaoran-kun iniziò a raccontare la loro storia.

Il nostro gruppo è in viaggio alla ricerca di qualcosa di molto importante. Veniamo tutti da mondi diversi: io sono un archeologo, Sakura è la principessa del regno di Clow, Fay-san è un mago e proviene dal regno di Celes, Kurogane è un ninja e arriva dal Giappone di un'epoca diversa dal vostro e Mokona è una creatura magica che ci permette di viaggiare attraverso i mondi paralleli!”

Mondi paralleli?” ripetè Sakura, incuriosita.

Esatto. Sono dimensioni spazio-temporali diverse da quella in cui vivete voi!” spiegò Syaoran-kun.

Un po' come il mondo da cui provengono Savine e Shinto?”

Sì, credo proprio di sì, Sakura!” rispose Syaoran.

Chi sono questi di cui parli?” chiese la principessa.

Ah, sono due ragazzi che ci stanno dando qualche problema! Ma non ci fate caso!- commentò Syaoran- Piuttosto, cosa state cercando di così importante?”

Gli occhi di Syaoran si riempirono improvvisamente di una tristezza che Sakura non potè non cogliere e che le strinse dolorosamente il cuore: “La principessa Sakura, purtroppo, ha perso tutta la sua memoria, che si è dispersa nei vari mondi sotto forma di piume molto particolari. Queste piume possiedono un potere immenso e noi stiamo viaggiando proprio per recuperarle, grazie anche a Mokona che riesce a localizzarle con la sua magia!”

Mokona saltò rapidamente sul tavolino: “Puh! Esatto! Grazie a me!”

Sakura guardò Mokona e sorrise: “Posso chiederti in cosa consiste il tuo potere?”
“Io apro un varco dimensionale che ci permette di giungere nel mondo in cui io percepisco la presenza di una piuma! Questa è una delle 108 abilità segrete di Mokona!” spiegò Mokona, muovendo le zampette e girando su se stessa.

Sei proprio carina, lo sai!” esclamò Sakura, accarezzandola dolcemente.

Mokona fece un salto in alto.

Puh! Sakura ha fatto un complimento a Mokona! Mokona superstar!!”

Improvvisamente, Sakura divenne pensierosa e si portò un dito sulla bocca.

Avete detto che i frammenti della memoria della principessa hanno la forma di una piuma?”

Syaoran-kun si mosse sul proprio posto, interessato: “Sì, perchè? Ne hai visto una?”

Questa notte ho fatto un sogno premonitore sul vostro arrivo. E in questo sogno mi è parso di vedere una piuma!”

Nel mio non c'era!” affermò Syaoran, inarcando un sopracciglio.

E' strano. Eppure era lo stesso!”

Quello che importa è che che qui c'è sicuramente una piuma di Sakura!” esclamò Syaoran-kun.

E' vero!- esclamò Mokona, chiudendo gli occhi e concentrandosi- Posso percepire il suo potere nitidamente!”

Syaoran-kun sorrise con determinazione: “E io la troverò a tutti i costi!”

E, mentre Syaoran pronunciava queste parole, la principessa Sakura chinò il capo, gli occhi velati di una tristezza di cui si accorse solo Sakura.

Noi ti aiuteremo!” esclamò Syaoran.

Grazie!-iniziò a dire Syaoran-kun-Ora che ci penso, ho notato che anche tu hai dei poteri magici!”

E' così. La mia magia viene dalla Luna, quella di Sakura dalle stelle.”

E come funziona?” chiese interessato Fay.

Syaoran guardò Sakura, incoraggiandola a parlare. E così Sakura spiegò ai nuovi arrivati il percorso che aveva intrapreso per diventare padrona delle Sakura Card: tutta la fatica, il suo impegno, le sue sofferenze, ma soprattutto le sue gioie, omettendo però che quel percorso magico l'aveva anche avvicinata teneramente a Syaoran.

Davvero interessante, devi possedere una potere notevole!” commentò Fay.

Sakura sorrise lievemente: “Se la mia magia è forte è anche grazie all'affetto della mia famiglia e dei miei amici. Sono loro che mi danno la forza di combattere le avversità!”

Come quelli di cui stavi parlando prima?” chiese Fay.

Sakura annuì.

Sì. Anche loro provengono da un mondo parallelo, infatti Savine è una catturacarte come me e Shinto la sostiene come Syaoran. La differenza è che i loro poteri derivano dalle forze del male!”

Ma come mai sono venuti nel vostro mondo?” domandò Syaoran-kun.

Perchè vogliono portare a termine il progetto del mago Tai Sun, il creatore delle carte di Savine. Lui aveva sfidato a duello il mago che ha creato le mie carte, Clow Leed, ma aveva perso. E ora Savine vuole distruggere le mie carte!”

Syaoran-kun guardò la principessa, che sembrava stesse trattenendo il fiato.

Hai detto Clow Leed?”

Sì!”

Nel mio regno, Clow era mio padre!” affermò Sakura-chan.

Davvero? Invece, qui era il creatore delle mie carte, vissuto tanti anni fa. Infatti io non l'ho mai conosciuto, se non in sogno!”

Quindi...è possibile che qui ci siano altri abitanti del mio regno.”

Beh, può darsi! Non è che per caso hai un fratello maggiore che si chiama Touya?” chiese Sakura.

Sì, esatto! Adesso è lui che regna nel nostro mondo!”

Che cosa?! Touya è un re? Senza offesa, ma non è credibile!! Scommetto che ti prende sempre in giro e ti chiama mostriciattolo!”

La principessa Sakura rise divertita: “E' proprio così! Io non lo sopporto quando mi chiama in quel modo!”

Neanche io!”

Poi lo sguardo di Sakura-chan divenne più dolce: “Però è un re gentile, perchè ha buon cuore!”

E' vero!-disse Sakura, che annuì, convinta- Ma, nel tuo regno, non ci sono anche Yukito e Tomoyo?”

Yukito-san è il sacerdote di corte, ha un grande potere ed è un amico d'infanzia di mio fratello. Per quanto riguarda la tua amica, purtroppo non c'è nel nostro regno!”

Però c'è nel regno da cui proviene Kuro-pippi!” esclamò Fay, sorridendo e puntellando con il gomito il fianco di Kurogane.

Davvero?” esclamò Sakura, sorpresa.

Kurogane, che, fino ad allora, era rimasto in silenzio, ascoltando attentamente la conversazione, sentendosi chiamato in causa, rivolse uno sguardo truce in direzione di Fay, che non sembrò preoccuparsene minimamente.

Ti ho già detto di non chiamarmi con quel nomignolo!”

Puh! Kuro-pon si è arrabbiato! Kuro-pon si è arrabbiato!” esclamò Mokona, saltellando allegramente sulle gambe di Kurogane.

Taci, polpetta bianca!” ruggì lui, afferrandola per le orecchie.

Ma Mokona non sembrava affatto preoccupata di quel Kurogane arrabbiato. Forse perchè Kurogane era un uomo all'apparenza scontroso e solitario, ma in lui vi era un animo generoso e gentile. E questo era ormai chiaro anche a Sakura, Syaoran e Tomoyo.

Allora, com'è Tomoyo nel vostro regno, Kurogane-san?” chiese Tomoyo, con un sorriso.

Kurogane divenne improvvisamente imbarazzato e diresse lo sguardo altrove.

Oh, Tomoyo, non dovresti rivolgerti così a Kuro-tan!-intervenne Fay- Puoi chiamarlo Kurogane, o Kuro-pippi o Kuro-rin!”

Smettila!” gli ringhiò contro il ninja.

Davvero posso?” chiese lei, gentilmente.

Kurogane la guardò di sottecchi, ancora imbarazzato: “Sì!”

Seguì un momento di silenzio, in cui tutti gli sguardi dei presenti sembravano rivolti a Kurogane. Poi fu Fay a rompere il silenzio.

Beh, ragazzi, Kuro-rin è un po' timido. Nel suo regno Tomoyo è una principessa e Kurogane è al suo servizio!”

Allora è una principessa molto fortunata ad avere al suo fianco un uomo valoroso come te!”

Fay ridacchiò, divertito: “Tomoyo-chan ha già capito tutto su di te, Kuro-pon! Hai proprio un ottimo spirito di osservazione!”

Come quella principessa!!” commentò Kurogane.

Il ninja la guardò con più decisione e Tomoyo gli rivolse un sorriso molto dolce.

Certo che è proprio incredibile, viaggiare per i mondo paralleli e incontrare copie di persone che già conoscete!” commentò Syaoran.

Già! Ed è ancora più incredibile che queste persone, oltre ad avere lo stesso aspetto fisico e lo stesso nome, hanno anche la stessa anima. Sono identiche in tutti i sensi!” aggiunse Syaoran-kun.

Dev'essere un'esperienza straordinaria, nonostante tutto!” esclamò Sakura.

Sì, lo è davvero!”

Ed è bello anche viaggiare insieme a loro!” intervenne Sakura-chan.

Lo credo bene!”

A quel punto, Syaoran si alzò in piedi.

Beh, adesso sarà meglio andare a preparare le vostre stanze. Sarete stanchi e potrete riposare qui!”

Possiamo restare da te? Non disturbiamo?” chiese Syaoran-kun.

Affatto. Anzi è un piacere per me ospitarvi!”

Dovete sapere che Syaoran abita da solo. In questo modo gli farete un po' di compagnia!”

Allora, grazie mille!” disse la principessa con un sorriso.

Syaoran rimase sbalordito per la somiglianza tra le due ragazze: perfino il loro sorriso era uguale e conservava la stessa dolcezza e gentilezza e tutto ciò che rendeva irresistibile, almeno per lui, la persona di Sakura. Così si sentì arrossire lievemente.

Di niente!”



Sia lode all'eroe trionfatore! Peperepepe!!!! Ebbene, dopo ben 8 mesi dall'ultimo aggiornamento, eccomi di nuovo qui! Chiedo umilmente scusa a tutti quelli che stavano seguendo la storia. È stato un anno un po' difficile, con problemi familiari, lavorativi e universitari!!! Ma ora spero di continuare fino alla fine!! Sono molto affezionata a questa storia! Questo è il primo di 4 capitoli che costituiscono il crossover con Tsubasa, ma non mi è venuto bene, sono la prima a riconoscerlo. Vi prego comunque di farmelo passare; dopo tutto questo tempo ho bisogno di riprendermi!!! ^_^

Ad ogni modo, do qualche piccolo chiarimento sul capitolo: per quanto riguarda la storia dei personaggi di Tsubasa, l'incontro dovrebbe avvenire subito dopo il paese di Oto. Mentre per distinguere i vari Syaoran e le varie Sakura, i due di Tsubasa verranno chiamati con i suffissi -kun e -chan.

Bene, il prossimo capitolo si intitola “Sakura & Syaoran...”

Ringraziamenti a sakura182blast, sakura bethovina, sakura93 e sakura93thebest.


A presto...spero!^_^

Kia85




















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Capitolo 22
*** Sakura & Syaoran... ***


Beyond good & evil


Capitolo 21: “Sakura & Syaoran...”


Tomoyo preparò i letti per Kurogane e Fay in una camera, Syaoran aggiunse un letto nella sua camera per Syaoran-kun e, nella stanza accanto, Sakura sistemò il letto per Sakura-chan.

Posso farti una domanda?” chiese la principessa, non appena finirono di preparare il letto.

Certamente!” rispose Sakura, con un sorriso.

Non sei obbligata a rispondere, ma...- iniziò a dire la principessa, lievemente a disagio-...mi interessa sapere che tipo di rapporto c'è fra Sakura e Syaoran di questo mondo...”

Sakura si aspettava una domanda del genere, ma non così improvvisamente. Per cui si sedette sul divano e rivolse lo sguardo a terra.

E' davvero una bella domanda...”

Sakura-chan si sedette accanto a lei, appoggiando una mano sulla sua spalla: “Non sei costretta a rispondere.”

No, mi va di rispondere, dico sul serio. È solo che la situazione è un po' complicata!”

Mi dispiace se la mia domanda ti ha causato delle sofferenze, non era mia intenzione!”

Sakura scosse il capo e le sorrise per rincuorarla.

Non preoccuparti. Va tutto bene- disse poi, decisa ad iniziare il suo discorso- Syaoran ed io ci siamo incontrati all'incirca 6 anni fa, avevamo dieci anni. Lui veniva da un altro paese. All'inizio eravamo rivali nella cattura delle carte, ma piano piano con il passare del tempo e tutte le avventure vissute insieme, siamo diventati amici. O per lo meno, quello che provavo per lui era amicizia. Syaoran, invece, si stava...innamorando di me...”

E, nel ricordare quel periodo, quei segnali del suo interessamento per lei, Sakura si sentì arrossire, ma non ci fece caso. Il racconto proseguiva.

All'inizio non avevo capito cosa gli stesse succedendo, né che anche io mi stavo avvicinando inesorabilmente a lui. Sono riuscita ad aprire gli occhi solo quando mi ha confessato i suoi sentimenti.”

E tu sei riuscita a rispondergli?”

Sakura annuì: “Sì!”

Quindi...”

Quindi siamo stati insieme per un periodo bellissimo!”

Siete stati?”

Sì. Siamo stati... La sua famiglia desiderava che lui stesse insieme a loro, nel paese di origine di Syaoran. Così sua sorella è venuta a parlarmi di questo e, per questo motivo, ho lasciato Syaoran, permettendogli così di tornare nel suo paese e di stare con la sua famiglia, proprio come dovrebbe essere per ogni ragazzo della nostra età.”

La principessa assunse un'espressione afflitta: “L'hai davvero lasciato andare?”

Sakura annuì con un lieve cenno del capo. Cercava di non mostrarlo alla principessa, ma rievocare quei momenti, le stava facendo male, come ogni volta.

Allora, perchè adesso lui è qui?”
“E' tornato perchè vuole restare qui, non nel suo paese. E mi sta anche aiutando con questi nostri nuovi nemici.”

Ma non state più insieme...”

Esatto. Sia lui che io abbiamo un'altra storia adesso. Non credo che lui provi gli stessi sentimenti di una volta.”

E tu? Provi ancora quei sentimenti per lui?”

Sakura intrecciò le mani e le guardò nervosamente: “Io non lo so...A volte sono sicura di no, altre sono assillata dai dubbi perchè certi suoi sguardi o gesti mi fanno sentire ancora a disagio. Questo nonostante io gli abbia assicurato di provare solo un forte sentimento d'amicizia per lui. Perciò cerco di non pensarci troppo, perchè sono pensieri troppo opprimenti.”

Però...è quello che provi e non puoi ignorare i tuoi veri sentimenti. Anche se sono lievi, sono pur sempre presenti nel tuo cuore. Dovresti cercare di capire cosa vuoi veramente e vivere intensamente i tuoi sentimenti. Almeno...tu che puoi farlo...”

Sakura-chan guardò fuori dalla finestra con aria malinconica e Sakura la fissò preoccupata.

Cosa intendi dire? Com'è il tuo rapporto con Syaoran-kun?”

Io non lo so. Quando mi sono risvegliata dopo aver perso la memoria, il suo è il primo viso che abbia visto. E il suo sorriso è il primo che io ricordi. Syaoran-kun mi ha raccontato tutto: chi ero, da dove venivo, cosa mi era successo e perchè stavamo viaggiando per i diversi mondi paralleli. È sempre gentile con me, è lui che mi protegge e recupera tutte le piume della mia memoria. E lo fa con una tale determinazione che a volte mi chiedo per quale motivo si impegni così tanto!”

Secondo te perchè lo sta facendo?”
“Non saprei. Certe volte mi ritrovo a pensare che ci deve esse per forza un motivo, un motivo che ancora non riesco ad afferrare.”

In che senso?”

Quando recupero parte della memoria, sento che c'è sempre qualcosa che manca, come una parte di memoria che è stata cancellata.”

E tu credi che Syaoran-kun faceva parte del tuo passato?”

Non so. Per essere così determinato in questa missione ci deve essere un motivo. Però ogni volta che penso che...magari...noi eravamo amici, che ci conoscevamo fin da piccoli...mi sembra di...”

Sakura-chan si interruppe tutto d'un tratto e svenne sul letto.

Sakura-chan!” esclamò lei, scuotendola leggermente.

La principessa aprì gli occhi e la guardò disorientata: “Cosa...cosa stavo dicendo?”

Sakura rimase turbata da ciò che era appena accaduto, anche se non capiva esattamente cosa fosse successo. Perchè la principessa non si ricordava di cosa stavano parlando fino a pochi attimi prima?

Probabilmente avrebbe fatto bene a non insistere. Così la aiutò a sdraiarsi meglio sul letto.

Sarai stanca, Sakura-chan. Dormi pure tranquilla, qui sei al sicuro!”

*****

Nella stanza accanto, la camera di Syaoran, si stava svolgendo una conversazione piuttosto simile.

Solo che il primo ad aver posto quella domanda era stato Syaoran, non il nuovo arrivato.

Syaoran-kun si voltò a guardare fuori dalla finestra: “Prima non potevo parlare chiaramente, ma la principessa ed io proveniamo dallo stesso mondo.”

Sul serio?” chiese lui, guardandolo negli occhi.

Sì, siamo cresciuti insieme. Lei è la mia unica amica, è la mia principessa, è...Sakura è la persona più importante della mia vita!”

Syaoran notò una profonda tristezza negli occhi del giovane e, con sorpresa, si accorse di riuscire a capire i suoi sentimenti. Quella che doveva provare Syaoran-kun era una sensazione familiare.

Ma lei ha perso la memoria!”
“Esatto! E per avere la possibilità di viaggiare e recuperare tutti i frammenti della sua memoria, quindi per poter portare con noi Mokona, bisognava pagare un prezzo molto caro.”

Syaoran-kun strinse i pugni, dando le spalle a Syaoran che gli chiese: “Qual era il prezzo?”

La cosa a cui ognuno di noi teneva di più. La mia era il rapporto con Sakura. Io ho accettato perchè avrei fatto di tutto pur di evitare che lei morisse. Per questo motivo, quando Sakura recupererà tutta la memoria, gli unici frammenti che non potrà mai più riavere sono quelli sulla nostra amicizia, su di me...”

Intendi dire che lei non si ricorderà più di te?”

E così!”

E' terribile!- esclamò Syaoran- E tu hai accettato ugualmente. È davvero ammirevole...”

Farei di tutto per lei!”

Non credo che io avrei potuto fare la stessa cosa!”

Syaoran-kun si voltò a guardarlo e sorrise: “Certo! Non ti sei trovato nella stessa situazione, ma se fossi stato al mio posto avresti fatto lo stesso per la tua Sakura, perchè noi siamo la stessa persona.”

Chissà se quello che Syaoran-kun aveva detto era vero: anche lui avrebbe fatto lo stesso per la sua Sakura? Forse sì...Si era sempre sentito così inutile per lei e in una situazione del genere avrebbe fatto sicuramente di tutto per poterla salvare.

E poi tu sei innamorato di lei, no?” chiese Syaoran-kun.

Syaoran arrossì vistosamente: “Ma no, che dici? Non è possibile! Noi due adesso siamo solo amici!”

Sarà, ma nei tuoi occhi rivedo me stesso, la mia forza, i miei sentimenti per colei che più di tutti conta per me... gli stessi sentimenti che mi danno la forza di andare avanti nel mio obiettivo.”
“Come fai a esserne così sicuro?”

Grazie al modo in cui la guardi. Ti viene quasi spontaneo, no, guardarla come se fosse il più prezioso dei gioielli. Non sei d'accordo?” chiese lui, sedendosi sul letto.
Syaoran lo fissò per pochi istanti e poi annuì lievemente.

Sai, sono rimasto molto impressionato dal modo in cui Sakura assomiglia in tutto e per tutto alla principessa. Ha la stessa vitalità che aveva lei prima che perdesse la memoria.”

Syaoran sospirò e si lasciò cadere sul suo letto: “La stessa vitalità che anni fa le faceva brillare gli occhi quando mi vedeva, quando stavamo insieme!”

Posso chiederti come mai non state più insieme?”

Un giorno lei mi disse che non provava più gli stessi sentimenti per me. Anzi, le ero indifferente! - sospirò Syaoran-Ma ho sempre pensato che ci fosse qualcos'altro!”

Cosa?”
“Per la verità, non ne ho idea. Solo...Sakura mi era sembrata molto strana quel terribile giorno. Mi aveva detto che le ero diventato indifferente. Ma lei non è una persona che conosce l'indifferenza, non potrebbe mai provarla per nessuno.”

E non hai indagato su questo?”
Syaoran, sorpreso da quella domanda, lo guardò e scosse il capo: “N-no...ero piuttosto...sconvolto e sono ritornato in Cina!”

Beh, scusa se te lo dico, ma avresti dovuto farlo!”

Eh?”

Ascolta, mio padre era un archeologo e mi ha insegnato tutto di questo lavoro. E la cosa più importante per un archeologo è solo una!”

Quale?” domandò Syaoran, interessato.

Non essere ingannato dall'apparenza, conosci la vera essenza che giace dietro. Questo è ciò che conta!- disse Syaoran-kun- Mio padre me lo diceva sempre, nei nostri viaggi. Quindi, se quel giorno le parole di Sakura non ti hanno convinto appieno, devi assolutamente capire cosa l'ha spinta a comportarsi così.”

Quella determinazione che si poteva leggere negli occhi di Syaoran-kun cominciò ad ardere anche dentro di lui, Syaoran. Così come quel ragazzo era pronto a tutto per raggiungere il suo obiettivo, anche Syaoran era determinato a scoprire il vero motivo per cui Sakura lo aveva lasciato.

Hai ragione! Riuscirò a scoprirlo e poi...poi le dirò ciò che provo ancora per lei!”

Syaoran-kun sorrise: “Ottimo!”

In quel momento qualcuno bussò alla porta e subito dopo entrò.

Sakura!”

Oh, Syaoran-kun! Poco fa la principessa è svenuta!”

Come?”

Sakura gli raccontò di come la principessa avesse perso i sensi mentre stava parlando con lei riguardo Syaoran-kun e di come subito dopo non si ricordasse più di nulla. Questo fece rilassare Syaoran-kun, ma nello stesso tempo gli causò nuovamente un'espressione di infinita tristezza.

E' inutile. Per quanto lei si sforzi di rievocare il nostro passato o qualunque cosa tu le dica, lei non potrà mai più ricordarsi di me. Ciò che è stato perduto non può essere recuperato!”

Allora...- esclamò Sakura- ...è vero, voi due che vi conoscevate già da prima!”

Syaoran-kun annuì tristemente e Sakura, percependo il suo dolore, gli si avvicinò e appoggiò una mano sul suo braccio.

Ma non devi dire così! Devi avere fiducia nel futuro e in quello che siete. Lei desidera ricordarsi di te, magari inconsciamente, ma è il tuo stesso desiderio . E se lo desiderate entrambi veramente, allora questo accadrà prima o poi!”

Syaoran-kun guardò i bei occhi verdi di Sakura, così pieni di fiducia e speranza , così simile a quelli della sua Sakura e alla fine le sorrise.

Grazie...Sakura...”

Beh...ora...-disse lei, voltandosi verso l'altro ragazzo-...Syaoran, devo proprio andare. Di là Tomoyo e Fay-san hanno preparato da mangiare per tutti!”

D'accordo. Allora ti accompagno a casa!”

Non ce n'è bisogno!”

Si è fatto tardi, lascia che ti accompagni.” insistette Syaoran.

Sakura notò lo sguardo determinato di Syaoran e capì che non avrebbe potuto fargli cambiare idea. Così sospirò.

Grazie!”

Syaoran-kun, vai pure a mangiare qualcosa con gli altri. Io vi raggiungo fra poco!” disse Syaoran.

Il giovane annuì e uscì dalla camera. Syaoran, intanto, raggiunse il suo guardaroba ed estrasse una giacca che poi porse a Sakura.

Tieni! Fuori fa freddo!”

Sakura lo ringraziò nuovamente e si infilò la giacca. E, mentre compiva quel movimento, il suo sguardo passò in rassegna tutta la camera. Fu così che si accorse dell'orsacchiotto, poggiato sopra la scrivania. Con un tuffo al cuore lo riconobbe: era il suo orsacchiotto, Sakura, il peluche che lei gli aveva cucito in una sola notte con l'amore che aveva da poco scoperto di provare per lui.

Quello è...il mio peluche?”

Syaoran arrossì lievemente: “S-sì...”

Sakura rimase per un attimo immobile a guardare quel peluche: “Beh...è bello che lo tieni ancora!”

Certo!- esclamò Syaoran, rosso in viso, ma sicuro di quel che diceva- Perchè mai avrei dovuto disfarmene? È uno dei ricordi più belli della nostra storia e non ho avuto il coraggio di nasconderlo. Non potrei mai farlo, perchè l'hai confezionato tu e l'hai fatto solo per me!”

Sakura sbattè le palpebre, stupita dalla sua reazione: “Sì...scusa...”

Non fa niente! - disse Syaoran, scuotendo il capo- Andiamo, dai!”

Così, mentre Tomoyo intratteneva gli ospiti di Syaoran, Sakura uscì di casa, accompagnata dal ragazzo.

Allora, domattina Daidoji ci viene a prendere in macchina; dopodichè passiamo da casa tua verso le 10, d'accordo?” chiese Syaoran, ma Sakura sembrava distratta, con la mente rivolta altrove.

Syaoran conservava ancora il suo orsacchiotto, mentre lei lo aveva nascosto e riposto in fondo all'armadio. Aveva davvero una grande forza, forse perchè, al contrario di lei, Syaoran non era stato costretto da qualcuno a lasciare una persona così importante.

Tutto bene, Sakura?” le chiese Syaoran, notando che era soprappensiero.

Sì, è solo che...”

Che cosa? Sei turbata dall'aver scoperto che conservo ancora il tuo peluche?”

Sakura agitò le mani lievemente: “No no no.”

Se ti da fastidio, posso metterlo via!”

Oh, no, Syaoran. Mi fa davvero piacere che tu l'abbia conservato! Io, invece, l'ho riposto in fondo all'armadio.”

Syaoran non disse nulla per qualche istante: sembrava sorpreso, ma non deluso.

Non preoccuparti, ognuno reagisce in modo diverso alla separazione. Se per te era un problema tenerlo in vista, allora è giusto che abbia agito così. A me piace tenerlo in camera mia, guardarlo ogni tanto e ricordare i bei momenti della nostra storia.”

Sakura rimase a fissarlo intensamente e Syaoran cominciò a sentirsi a disagio.

Che c'è?”

Sakura scosse il capo: “Niente. Solo che...ecco...un momento fa avevi la stessa espressione malinconica di Syaoran-kun. È davvero incredibile quanto siate uguali!”

Beh, siamo la stessa persona, no?”

Sì, è vero. Ed è anche molto strano!” esclamò lei, accennando un sorriso.

E' strano che ci siano altri noi stessi?”
Sakura annuì: “Ma più di tutto è strano che ci siano altri due Sakura e Syaoran provenienti dalla stessa dimensione.”

Che vuoi dire?” domandò Syaoran, rivolgendole un'occhiata perplessa.

Nel regno di Clow c'è una Sakura, ma anche uno Syaoran: come noi si sono conosciuti, sono diventati amici e...si sono innamorati. Questo significa che in ogni altro mondo parallelo è così?”

Syaoran scrollò le spalle: “Evidentemente è destino che ogni Sakura, in qualunque mondo si trovi, abbia il suo Syaoran.”

Ecco, lo stava facendo di nuovo. Syaoran la stava fissando con quello sguardo così pieno di dolcezza e calore. Perchè? E perchè, dopo tutto quello che era successo in quella giornata, lei si sentiva così attratta da quello sguardo, da quel calore, da...Syaoran...

Il suo cuore fece una capriola e Sakura sentì le guance prendere fuoco. Doveva allontanarsi da lui immediatamente. E, per fortuna, erano appena giunti davanti casa Kinomoto.

Ah, Syaoran, ti ringrazio per avermi accompagnata a casa. Ora devo andare a chiamare Arashi per sentire come sta. Dovresti fare lo stesso con Jasmine.”

Sì, lo farò!”

Ci vediamo domani! Buonanotte!”

Buonanotte...Sakura...”

Syaoran la guardò correre dentro casa e sorrise a se stesso. Era decisamente stato molto bravo nel suo intento: fare qualche piccola allusione di quel genere per farla arrossire e imbarazzare. E cominciò davvero a credere che Syaoran-kun avesse ragione: ci doveva essere un altro motivo per cui Sakura lo aveva lasciato e, ora più che mai, Syaoran era intenzionato a scoprirlo.


Hello! E anche il nuovo capitolo è online! Ce l'ho fatta!! giuro che sono piena di impegni, ma sto cercando di portarmi avanti anche con la storia!!! ^_^ piaciuto il seguito del crossover? Spero di sì, il prossimo si intitola “...same souls”.

Ringraziamenti a Dani92 e non so come chiamarmi!!! ^_^


a presto

kia85

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Capitolo 23
*** ...same souls! ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

Capitolo 22: “…same souls!”

 

Il giorno seguente la strana combriccola, proveniente da casa Li, si presentò a casa Kinomoto. Fortunatamente il fratello di Sakura non c’era e suo padre tornava solo in serata. Non appena Sakura aprì la porta, si ritrovò davanti Syaoran e Syaoran-kun e impiegò qualche secondo ad adattarsi nuovamente a quella visione.

“Ciao!” la salutarono.

“Ciao, ben arrivati! Prego, entrate pure!” esclamò Sakura, facendosi da parte e lasciandoli entrare.

Il suo sguardo si posò sui vestiti che indossavano i nuovi arrivati: avevano uno stile stranamente familiare. Erano molto in stile…Tomoyo…

“Ti piacciono?” chiese Tomoyo, affiancandola.

“Li hai fatti tu?”

“Sì! Ho passato tutta la notte a confezionare questi vestiti!!”

“Ma…sarai stanchissima!” commentò Sakura, preoccupata.

Tomoyo le sorrise: “Affatto! Ormai ci sono abituata!”

Sakura sospirò, afferrandole un braccio.

“Andiamo di là!”

Così Sakura fece accomodare i suoi ospiti in salotto e disse: “Scusate, vado a recuperare Kero-chan e torno subito!”

Detto questo la giovane corse in camera sua e aprì il cassetto della sua scrivania, dove dormiva beatamente il guardiano delle carte.

“Kero-chan!! Svegliati! Sono arrivati!!”

Il piccolo peluche socchiuse le palpebre, stropicciandosi l’occhio destro con la zampetta.

“Ah…Sakura…che succede?”

“Sono arrivati, Kero-chan!!”

“Chi?”

“Lo sai benissimo chi. Te l’ho spiegato ieri sera! Quindi, adesso scendi con me!”  esclamò Sakura, prendendogli una zampetta e trascinandolo giù in salotto.

“Scusate per avervi fatto aspettare!- disse lei con un inchino- Lui è Kero-chan!”

Kero-chan rimase molto stordito alla vista di un’altra Sakura e un altro Syaoran. Incredulo, si stropicciò nuovamente gli occhi. Dopodiché, rendendosi conto che erano reali come quelli veri, divenne elettrizzato e cominciò a svolazzare ora davanti agli occhi della principessa, ora davanti Syaoran-kun.

“Uahhhh!! Sakura!!! Avevi ragione!! Sono proprio uguali a te e al cinesino!!! Incredibile!! Mai visto niente del genere!!” esclamò poi in un fiume di parole.

Imbarazzata, Sakura lo afferrò per le ali e lo guardò negli occhi: “Kero-chan! Non lo sai che è maleducazione svolazzare continuamente davanti agli occhi?!”

“Non fa niente!” la tranquillizzò Syaoran-kun.

“Ehi! –esclamò poi Kero-chan, posando le zampe sul tavolino e guardando l’esserino bianco di fronte a lui- E tu chi sei?”

Mokona saltellò un paio di volte: “Sono Mokona Modoki!!! Ma puoi chiamarmi Mokona!”

“Che razza di nome è Mokona?” commentò Kero-chan, incrociando le zampe superiori.

“Un nome bellissimo!!!” disse Mokona, facendo una giravolta.

Kero-chan sbuffò, pensando probabilmente che quella Mokona era davvero un po’ esaltata.

“Mokona, allora…- intervenne Syaoran-kun-…senti la presenza di una piuma?”
Mokona si concentrò e dopo un po’ rispose in tono serio: “Sì, la sento. È un po’ più forte di ieri, ma è come se il suo potere si confondesse con qualcos’altro.”

“Che cosa di preciso?”

“Non saprei, sembrerebbe una forza magica notevole!”

Sakura si portò una mano sulle labbra, pensierosa: “Chissà dove si trova!”

“In qualunque posto si trovi, io la recupererò!” disse Syaoran-kun.

“Ma certo! La troverete e noi vi aiuteremo, vero Syaoran?”

Sakura guardò Syaoran: i loro sguardi si incrociarono per la prima volta quella mattina. Sakura si era rivolta a lui, sorridendo all’improvviso. E Syaoran si sentì arrossire appena.

“C-certo!”

“Vi ringrazio!”

“Bene!- disse Sakura, alzandosi in piedi- Prima di andare, che ne dite di una tazza di tè e una fetta di torta? L’ho preparata ieri sera!!”

Mokona e Kero-chan cominciarono a festeggiare: “Torta!!! Sì!!”

“Evvai!!”

“Allora, vado a preparare tutto!”

Syaoran si alzò in piedi: “Ti aiuto io!”

“Ah…d’accordo!” disse lei, sorpresa dal suo gesto.

Così entrambi si diressero in cucina. Syaoran preparò il tè, mentre Sakura tagliò le fette di torta. Lei dava le spalle a lui, ma sentiva perfettamente il suo sguardo su di sé, che le faceva venire i brividi alla schiena.

“A-allora…hai chiamato Jasmine?” chiese lei, rivolgendogli un’occhiata fugace.

“Sì, ieri sera.”

“E…come sta?”

“Abbastanza bene.- rispose Syaoran, preparando le tazze per il tè- Ha detto che non ha più la febbre, ma ha ancora un po’ di raffreddore e tosse.”

“Speriamo che guarisca presto.” commentò Sakura.

Syaoran si fermò un istante e guardò Sakura: “E tu? Hai chiamato Arashi?”

“Sì. Lui è quasi guarito. Però vuole restare accanto a Jasmine fino a quando non sarà guarita definitivamente anche lei!”

“Credo che sia giusto così!”

Sakura prese un vassoio e vi sistemò i piattini con le fette di torte, mentre il suo sguardo diventava pensieroso.

“Syaoran…pensi che riusciremo a trovare la piuma della principessa?”
Syaoran sospirò: “Sì…ne sono convinto! Syaoran-kun sembra piuttosto determinato!”

“Già…uno di quelli che quando si mette in testa qualcosa, non cambia idea facilmente!- commentò Sakura, rivolgendogli poi un sorriso- Un po’ come te!”

Syaoran arrossì lievemente  e distolse lo sguardo: “Andiamo di là?”

“Sì!”

*****

Per tutta la giornata Sakura, Syaoran e Tomoyo aiutarono il gruppo proveniente da un altro mondo a cercare la piuma della principessa; ma le loro ricerche non ebbero alcun risultato! Mokona era sicura della sua presenza nella città; quindi, la piuma poteva essersi nascosta e il suo potere non era sfruttato come accadeva invece negli altri mondi. Ciò la rendeva più difficile da localizzare per Mokona.

Nel tardo pomeriggio ognuno tornò alla propria casa. Syaoran poteva benissimo leggere sul volto di Syaoran-kun la determinazione che lo spingeva a non arrendersi mai, di fronte a qualunque difficoltà!

Ora riusciva a capirlo e perciò quella sensazione sembrava così dannatamente familiare: fare di tutto per arrivare al proprio scopo, impegnarsi a fondo per raggiungere un obiettivo, ma infine non ottenere nulla o, addirittura, perdere l’unica cosa che aveva senso nella vita.

Sì, Syaoran ne sapeva qualcosa. E tutti quei pensieri gli stavano rendendo difficile prender sonno.

All’improvviso il rumore di una porta che si apriva lentamente attirò la sua attenzione. Syaoran guardò Syaoran-kun, che stava dormendo tranquillamente nell’altro letto, e pensò che fosse alquanto inopportuno svegliarlo: tutto ciò che accadeva in casa sua era responsabilità sua.

Perciò Syaoran si alzò in piedi e, senza far rumore, uscì dalla stanza. Notò la porta di casa aperta e subito dopo la porta della camera della principessa…aperta anche quella. Il giovane, preoccupato, corse a controllare l’interno della stanza, ma i suoi timori furono confermati. La principessa Sakura era sparita. Gli venne quasi istintivo precipitarsi fuori casa e poi giù, in mezzo alla strada. Si guardò intorno e si accorse in lontananza di una sagoma che svoltava in un vicolo. Syaoran era inconsciamente sicuro che fosse proprio la principessa e le corse dietro senza pensarci due volte.

Era molto buio, nonostante i lampioni accesi; non si vedevano neanche le stelle nel cielo, coperto quella sera da uno spesso strato di nubi. Tuttavia quella strada…Syaoran la conosceva perfettamente: quante volte l’aveva percorsa per raggiungere casa Kinomoto?

“Un momento…”

Perché la principessa si stava dirigendo verso quella zona? O forse era solo una strana coincidenza?

“Principessa…”

Finalmente, Syaoran la raggiunse e la fermò, afferrandole delicatamente un braccio: erano in prossimità del parco del re pinguino.

“La mia…piuma…” mormorò lei.

Syaoran si accorse subito che la principessa sembrava in trance. Ma non fece in tempo a preoccuparsi per la ragazza, che percepì una presenza, ormai ben conosciuta. Perciò fece comparire la spada e si voltò, parandosi davanti alla principessa.

Di fronte a lui, infatti, apparvero Savine e Shinto.

“Ma guarda un po’ chi si vede!- esclamò Savine, facendo roteare il suo scettro- Vi sembra l’ora adatta per una passeggiata romantica? Non c’è neanche la luna!”

“Allora…voi che ci fate qui?”

“Abbiamo percepito la presenza di Sakura in questa zona e siamo venuti a cercarvi per divertirci un po’!”

“Lei…non è proprio Sakura…”

“Certo che non è lei! In questo modo, però, prima o poi verrà a cercarvi, non credi? Sarebbe proprio nel suo stile!” esclamò Savine, rigirando una delle sue carta nell’altra mano.

Nello stesso momento, in camera sua, Sakura dormiva ignara di tutto e sognava. Sognava qualcuno…se stessa, ancora una volta di fronte a uno specchio.

No! Non era uno specchio, era la principessa Sakura. Ora poteva riconoscerla, perché l’aveva già incontrata! Sakura la guardò e lei le rimandò un sorriso malinconico. Perciò, preoccupata, Sakura allungò una mano verso di lei, ma la principessa scosse il capo.

“Cosa vuoi dirmi?” chiese dunque Sakura.

Sakura-chan non rispose, ma si portò entrambe le mani sul cuore e tornò a guardarla. Così Sakura la imitò e, non appena appoggiò le mani sul proprio cuore, percepì un immenso calore e un enorme potere, che la fecero svegliare e sobbalzare nel letto. Turbata da ciò che aveva appena sognato, Sakura si portò una mano sul cuore e sentì nuovamente quel calore.

Che cosa le stava succedendo?

Senza pensarci troppo, Sakura si cambiò e uscì dalla finestra, volando grazie alla carta del volo. Non sapeva bene perché si stesse recando a casa di Syaoran, ma sentiva che i nuovi arrivati avrebbero potuto aiutarla a capire quel sogno.

Mentre Sakura sorvolava la città, si accorse di uno strano movimento dalle parti del parco del re pinguino: riconobbe subito Syaoran-kun, Fay-san e Kurogane-san. E subito li raggiunse a terra.

“Sakura!” esclamò Mokona, tra le braccia di Fay-san.

“Che sta succedendo?” domandò Sakura, notando l’assenza della principessa e di Syaoran.

“Sakura-chan e Syaoran sono scomparsi!” rispose Fay-san.

“Syaoran…scomparso…- ripetè lei, con voce tremante-…co…come?”

“Non saprei!- intervenne Syaoran-kun, incredibilmente calmo- Ho sentito un rumore di passi affrettati e , quando mi sono svegliato, non c’erano più!”
”Cosa può essere successo?”
”E’ probabile che Sakura-chan abbia percepito la sua piuma e sia stata attirata dal suo potere.  Syaoran deve averla vista andare via e seguita!- rispose Fay- Non è la prima volta che accade!”
”Ma dove possono essere adesso?” domandò Sakura, agitata.

“Lo vuoi sapere?” chiese una voce alle sue spalle.

Sakura riconobbe quella voce e si voltò per affrontare Savine.

“Savine!”

Infatti era proprio lei, insieme all’inseparabile Shinto.

“Ciao, Sakura!”
”Dove sono Syaoran e la principessa?” le chiese Sakura, stringendo tra le mani il suo scettro.

“Bene, te lo dirò! Guarda attentamente!”

Savine si avvicinò all’entrata del parco e allungò una mano nel vuoto. Ma questa, a un certo punto, si appoggiò a qualcosa, che a quel tocco divenne visibile: un muro tutto attorno al parco con un’unica e stretta entrata.

“Riconosci questa carta?”
Sakura annuì: “È il labirinto!”
”Ottimo!”

“Allora, sono lì dentro?”

“Ah, bene. Sempre più brava! Sakura, mi stai sorprendendo!”  

“Chiudi quella bocca!- le ordinò Sakura- Sei stata scorretta a prendertela con lui e Sakura-chan. Sono io l’unica che ha il potere di contrastarti! Syaoran, solo con la sua magia, non può sconfiggerti!”

“Esatto! Ma stai tranquilla! Ha combattuto e difeso la ragazza valorosamente. Ora sono entrambi al centro del labirinto. Se vuoi, puoi andare a cercarli!”

Detto questo, Savine e Shinto sparirono, mentre Syaoran-kun si avvicinò all’entrata del labirinto.

“Io vado!”
Sakura si avvicinò a lui e lo costrinse a guardarla negli occhi: “Aspetta! È meglio che voi rimaniate qui fuori! Il labirinto è una carta pericolosa. Io la conosco bene, perciò andrò da sola!”
”No, io verrò con te!”

“Ma…”
”Devo trovare la principessa a qualunque costo!” ribattè infine Syoran-kun.

E di fronte a quegli occhi che ardevano di determinazione, Sakura non potè dire di no. Anche perché lo sguardo del ragazzo era sì molto determinato, ma dietro quella apparente facciata, c’era un’immensa agitazione, la stessa che provava anche Sakura.

“D’accordo!”

“Noi rimaniamo qui, nel caso in cui vi serva aiuto, vero Kuro-tan?” esclamò Fay-san, sorridendo in direzione di Kurogane.

Il ninja, appoggiato a un muro con le braccia incrociate, sbuffò: “Se non torni fra mezz’ora, vengo a cercarvi. Capito, ragazzino?”

Syaoran-kun annuì: “Andiamo!”

Così Sakura e Syaoran entrarono nel labirinto. Sakura chiuse gli occhi e provò a calmarsi, concentrandosi poi con tutte le sue forze su Syaoran.

“Dovrei riuscire a percepire l’aura di Syaoran. La magia di Savine è diversa dalla sua, non può nasconderla!”

“Quindi puoi rintracciarlo?”
Sakura riuscì a percepire Syaoran: era ancora lontano, ma era vivo!
”Sì, da quella parte!”

Sakura e Syaoran-kun si incamminarono verso sinistra.

“Ti sei calmata…” le fece notare Syaoran-kun, camminando accanto a lei.

“Sì, altrimenti non avrei mai potuto percepire la posizione di Syaoran!- disse Sakura, sorridendo- In tutti questi anni, ogni volta che mi lasciavo prendere dal panico, Syaoran mi diceva di non piangere e di calmarmi. Solo in questo modo riuscivo a concentrarmi e a trovare una soluzione per ogni mio problema. E c’era sempre qualcosa in lui, nei suoi occhi che mi infondeva una sensazione benefica, di pace e calma interiore.”

“E adesso hai pensato a lui per calmarti?”
Sakura si voltò verso di lui e gli sorrise: “Certo, e ho pensato al suo sguardo, guardando nei tuoi occhi!”

Syaoran-kun sembrò essere turbato dalle sue parole e le sue gote si tinsero lievemente di un rosso pallido, che divertì Sakura.

“E tu? Non sei preoccupato per lei?”

“Sì! E non posso permettere che le succeda qualcosa. L’ho promesso a suo fratello ed inoltre…non me lo perdonerei mai! Sakura mi ha insegnato a vivere, sorridere ed amare. Perciò mi sono ripromesso di trovare tutte le sue piume e salvarla.”

“E ci riuscirai. Ne sono sicura!- lo rassicurò Sakura- Ma, per adesso, devi stare tranquillo. Insieme a lei c’è Syaoran e lui la proteggerà con tutte le sue forze!”
Syaoran-kun annuì, accennando un sorriso.

Sakura sentì la forza di Syaoran avvicinarsi sempre più. Era vero, si era calmata. Eppure, c’era qualcosa in lei che continuava ad agitarla, una specie di brutto presentimento, come se qualcosa di grave stesse per accadere. E se fosse capitato qualcosa a Syaoran?

No, impossibile! Lui era troppo forte, non poteva essergli successo niente di grave. Anche perché Sakura sentiva la sua aura intatta.

Ma…proprio in quel momento la forza di Syaoran diminuì tutto d’un tratto e Sakura si bloccò.

“Che succede?” chiese Syaoran-kun.

Syaoran si era indebolito. Probabilmente Savine e Shinto lo stavano attaccando. E lui doveva affrontarli da solo. Sakura, terribilmente in ansia, cercò di mantenere la calma. Doveva trovare un modo per trovarli ora che il segnale di Syaoran si era indebolito.

Syaoran-kun, preoccupato, la prese per un braccio e si mise davanti a lei: “Cos’è successo?”
Sakura notò l’ombra di Syaoran-kun muoversi sul pavimento nello stesso momento in cui lui si era spostato e capì cosa doveva fare.

“Tieniti pronto e seguimi!”

“Ma cosa…”

Sakura strinse il suo scettro tra le mani e prese una carta.

“Trova l’ombra di Syaoran! Shadow! Ombra!”

 

 

 

E siamo arrivati al terzo capitolo di questa parte. Il prossimo sarà l’ultimo capitolo crossover, “Together we can!”

 

 

 

A presto

Kia85

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Capitolo 24
*** Together we can! ***


Beyond good & evil

Beyond good & evil

 

Capitolo 23: “Together we can!”

 

La carta dell’Ombra apparve e subito si diresse verso l’ombra da trovare. Sakura e Syaoran-kun le corsero dietro e, dopo aver svoltato un paio di volte, la carta dell’Ombra si fermò in uno spazio un po’ più ampio rispetto alle altre zone del labirinto.

Savine si stava divertendo ad attaccare Syaoran e Sakura-chan con la carta del Tuono: i due non potevano fare altro che correre da una parte all’altra per evitare quegli attacchi. Ad ogni attacco Syaoran  proteggeva la principessa con tutto se stesso.

“Syaoran!”

Udendo la voce di Sakura, Syaoran si distrasse un istante per guardare colei che lo aveva chiamato.

“Sakura…”

Ma in quel preciso momento Savine sferrò l’ennesimo attacco con la sua carta del Tuono. Sakura, istintivamente, chiamò una sua carta per proteggere Syaoran e la principessa.

“Shield! Scudo!”

Lo scudo comparve sopra le loro teste, creando una barriera protettiva e frantumando il tuono.

“Cos’è?” chiese Syaoran-kun, sorpreso.

“Una barriera che protegge qualcosa di importante…per me!”

Detto questo, sia lei che Syaoran-kun raggiunsero gli altri due, entrando nella zona protetta dello scudo.

“Principessa, stai bene?” domandò Syaoran-kun.

“Sì, sto bene. Mi ha protetta lui!”

Sakura-chan gli sorrise e indicò Syaoran con un cenno del capo.

“Grazie!” esclamò Syaoran-kun.

Syaoran, un po’ affaticato, sorrise: “Credo mi sia venuto naturale. In fondo, come hai detto tu, sono la stessa persona, vero?”

Sakura arrossì lievemente, mentre Syaoran-kun annuiva in risposta alla domanda. Ma subito scosse il capo. Doveva smetterla di arrossire per ogni cosa che diceva Syaoran su di lei.

“Ad ogni modo, Syaoran, stai…stai bene, vero?” chiese Sakura, cercando di darsi un atteggiamento distaccato.

Ciò colpì molto Syaoran, che fissò Sakura per un istante prima di rispondere: “Sì!”

“Bene! Allora usciamo al più presto da qui! Questo labirinto non mi piace per niente!”

“Sakura!- la chiamò Savine- Credi che ti lascerò uscire dal mio labirinto così facilmente?”

“Che cosa hai intenzione di fare?”

“Ti informo che Shinto ha appena applicato alcuni dei suoi più potenti incantesimi sulle pareti del labirinto. Incantesimi che si attiveranno al vostro passaggio! Perciò fate molta attenzione a dove mettete i piedi! – esclamò lei, facendo l’occhiolino- Buona fortuna, ragazzi!”

Savine e Shinto scomparvero e Sakura richiamò la carta dello scudo, alzandosi in piedi. Cominciò a riflettere su come uscire indenni da quel labirinto, fissando il punto da cui erano arrivati lei e Syaoran-kun. Non poteva alzarsi in volo perché le pareti l’avrebbero seguita e si sarebbero innalzate ancora di più. Ma, allora, cosa poteva fare per salvare la vita a tutti?

A quel punto, Syaoran la affiancò: “Stare qui a pensare non aiuta molto!”

“Beh, se tu hai un’idea, rendimene partecipe!” sbottò Sakura, infastidita.

Syaoran, che sembrava il ritratto della calma, sospirò:“Non ho nessuna idea!”

“Allora perché non stai zitto?” esclamò lei, voltandosi verso di lui.

A quella sua ultima esclamazione, Syaoran sorrise, sorprendendola.

“Stiamo litigando ancora, Sakura, e questo non mi piace!”
Sakura arrossì lievemente e chinò il capo: ”Ma…tu…hai detto quelle cose…”
”Hai ragione, scusami. Ero solo un po’ turbato per come ti sei mostrata fredda nei miei confronti poco fa!”
A quelle parole Sakura si sentì un po’ in colpa: d’altronde avrebbe dovuto intuire che lui avrebbe notato quel suo particolare atteggiamento.

“Ma non importa. Nonostante tutto, io credo che tu fossi molto preoccupata per me, come ogni volta che mi accade qualcosa di brutto!”

Sakura non rispose e rimase con il capo chino: aveva paura di incrociare lo sguardo di Syaoran, che sicuramente ora la stava guardando con molta dolcezza. Poi, all’improvviso, sentì la mano di Syaoran stringere delicatamente la sua.

“Andiamo, Sakura! Insieme riusciremo a uscire da qui!”

Finalmente Sakura alzò il capo e guardò Syaoran, che sorrideva fiducioso.

“E poi, ricorda che siamo due Sakura e due Syaoran. Dobbiamo farcela assolutamente!”

Sakura rise e strinse la mano di Syaoran: “D’accordo, andiamo!”

Durante il loro cammino i quattro ragazzi si imbatterono in diversi incantesimi creati da Shinto: barriere di fuoco che bloccavano il passaggio, improvvise raffiche di vento e scariche di fulmini. Ma niente che la magia di Syaoran non potesse contrastare. E infatti lo strano gruppetto riuscì a uscire indenne da quelle trappole.

A un certo punto, i quattro arrivarono in un vicolo apparentemente innocuo.

“Ormai non dovrebbe mancare molto all’uscita!” commentò Syaoran.

“Sì, sento che è vicina!”

Syaoran si voltò verso gli altri tre: “Però…manteniamo la prudenza. Non siamo ancora fuori dal labirinto!”

Gli altri tre annuirono con decisione. Ripresero così il cammino tenendo bene aperti gli occhi e la concentrazione al massimo. A metà del vicolo, Syaoran rimase indietro rispetto agli altri e si avvicinò a una parete, attirato da una strana sensazione.

“Che succede, Syaoran?” chiese Sakura, accorgendosi che il ragazzo non era accanto a lei.

Syaoran appoggiò una mano sulla parete: “C’è qualcosa che non mi convince!”

“Cosa?”

“Un incantesimo diverso da quelli che abbiamo incontrato fino adesso!”

“Che tipo di incan…”

Ma in quel preciso istante la terra tremò violentemente. Sakura cadde a terra e, quando la scossa terminò, si guardò intorno preoccupata: le pareti erano rimaste in piedi, ma dove un attimo prima c’era Syaoran ora si apriva una voragine nera come le tenebre. E Syaoran era scomparso.

“Syaoran!!!”

Sconvolta e inorridita, Sakura si avvicinò di corsa a quella voragine e venne raggiunta anche da Syaoran-kun e Sakura-chan. Guardarono tutti e tre verso il basso e videro Syaoran aggrappato a una piccola sporgenza poco più in basso.

“Syaoran…” moromorò Sakura, incredula, ma estremamente felice di vederlo vivo.

“Dammi la mano!” gli disse Syaoran-kun, che tese poi un braccio verso di lui.

Syaoran, facendo forza su quell’unico appoggio, si sollevò e allungò una mano per afferare quella dell’amico. Ma una seconda, breve, intensa scossa di terremoto fece perdere l’equilibrio a Syaoran, che cadde nel vuoto, inghiottito dalle tenebre.

Immediatamente e istintivamente Sakura chiamò una delle sue carte: “Wood” Legno!”

La carta del Legno sparì anch’essa nell’oscurità della voragine, nel disperato tentativo di recuperare Syaoran.

Sakura, tremante di paura, chinò il capo e appoggiò le mani al pavimento. Lacrime amare cominciarono a scendere dagli angoli degli occhi, scivolando lungo le guance divenute improvvisamente pallide e andando a morire per terra. Strinse gli occhi più che poteva, sperando che quello fosse solo un incubo, un terribile incubo e che di lì a poco si sarebbe svegliata, sarebbe andata a scuola, dove sarebbe stata accolta dal meraviglioso sorriso di Syaoran.

Non poteva perderlo così…non poteva perderlo…

“Sakura!”

Quella voce…a chi apparteneva?

A Syaoran-kun?

Il cuore le batteva ancora all’impazzata e Sakura, facendosi coraggio, alzò la testa e guardò Syaoran-kun e Sakura-chan. Le lacrime si fermarono non appena i due le sorrisero. Perciò, tremando, Sakura guardò alla sua destra e si sentì come rinascere: la carta del Legno le aveva riportato sano e salvo Syaoran.

“Syaoran!”

Sakura non riuscì a controllare le emozioni che si impossessarono di lei in quel momento e si gettò tra le sue braccia, con un tale trasporto che finirono entrambi a terra, lui sotto di lei. La paura provata, la terribile paura di averlo perso per sempre le fece desiderare di rimanere in quella posizione per l’eternità, solo per abbracciarlo, toccarlo, sentire che era vivo ed era lì con lei.

Syaoran non potè che essere felice di quella dimostrazione d’affetto da parte di Sakura, perciò la abbracciò anche lui, stringendola a sé: aveva davvero avuto paura di non rivederla mai più.

Con un po’ più di lucidità, Sakura mise a fuoco la situazione e si accorse delle braccia di Syaoran attorno alla sua vita, delle proprie mani e del suo viso appoggiati al torace del ragazzo, del cuore di entrambi che, invece di calmarsi, aumentava sempre di più il ritmo…e si accorse di come tutto questo , così familiare, le mancasse da morire.

A quel pensiero, Sakura rabbrividì, ma rimase ancora tra le sue braccia. Sollevò il viso per guardarlo: era così vicina ai suoi occhi, alle sue labbra…che arrossì lievemente.

“Scu-scusami!” disse lei, con un sussurro.

Anche Syaoran sembrava essere arrossito, ma le sorrise: “Non fa niente!”

“Ti ho fatto male?”

“No, anzi…mi sento meglio!”

“Allora, stai bene?”

“Sì, tranquilla!”

Sakura annuì e, non senza un po’ di dispiacere da parte di entrambi, si mise a sedere e lo stesso fece Syaoran.

“Ho avuto tanta paura, Syaoran!”

“Lo so. L’ho provata anch’io!- ammise lui, prendendole le mani- Ma adesso sono qui fortunatamente, grazie a te. Perciò ora, rilassati e pensiamo a come uscire da questo labirinto infernale!”

”Hai ragione, Syaoran!”

Fu così che i due si alzarono in piedi e lo stesso fecero Syaoran-kun e Sakura-chan.

“Come proseguiamo?- chiese Syaoran-kun- Non possiamo rischiare di trovare qualche altro incantesimo di questo genere!”

“O ancora peggio!” aggiunse Sakura, preoccupata.

Syaoran riflettè per qualche minuto, fissando la voragine che lo stava per inghiottire. E un’idea gli balenò nella testa.

“Ci sono!”

“Cosa?”

“Sakura, pensa a quando hai catturato il labirinto. Ti ricordi, eravamo bloccati tu, io e Daidoji. E dopo è arrivata la professoressa Mizuki.”

“Sì, mi ricordo. La professoressa ci ha fatto uscire…rompendo il labirinto!”

“Esatto!”

Sakura si sentì improvvisamente calma, piena di speranza come sempre e percepì un calore intenso sprigionarsi nel suo cuore. Così guardò Syaoran e gli sorrise.

“Grazie!”

Dopodichè prese una delle sue carte: “Terra, distruggi questo labirinto! Earth! Terra!”
La carta della Terra riuscì ad abbattere le pareti e a creare un passaggio verso l’uscita.

“Muoviamoci!” esclamò Syaoran, afferrando la mano di Sakura e iniziando a correre.

Correndo e seguendo la carta della Terra, il gruppo riuscì finalmente a uscire dal labirinto, che scomparve dietro di loro.

“Sakura!” esclamò Mokona, saltando tra le braccia della principessa.

“Moko-chan!”

“Mokona era molto preoccupata!”

“Tranquilla! Stiamo tutti bene!”

“Sono contenta!”

Sakura guardò i compagni di viaggio della principessa: erano tutti molto felici di rivederla sana e salva. Perfino Kurogane-san, che non sorrideva mai, ma era sicuramente sollevato vedendo che la principessa e il suo Syaoran stavano bene.

“Sakura!”

La ragazza si voltò e vide Kero-chan e Yue nelle loro sembianze originali.

“Kero-chan, Yue!-esclamò sorridendo- Come mai siete qui?”

“Beh…a un certo punto abbiamo sentito la tua forza che spariva…” iniziò Kero-chan.

“E siamo venuti a cercarti!” concluse Yue, con le braccia incrociate.

“Grazie, amici!” esclamò Sakura, abbracciando la testa del grande felino alato.

“Hai annullato un’altra Savine card. Ottimo lavoro!” affermò Kero-chan.

“Sono riuscita a farlo solo perché con me c’era Syaoran. È stato lui a ricordarmi come distruggere un labirinto!”

Sakura sorrise a Syaoran, il quale ricambiò con un lieve rossore sulle guance. Dopodichè, il calore che si stava propagando nel suo cuore divenne sempre più forte. Sakura strinse una mano sul petto, chiuse gli occhi e perse i sensi.

“Sakura!” esclamò Syaoran, riuscendo a prenderla tra le braccia in tempo per accompagnarla delicatamente a terra.

Qualcosa cominciò a formarsi all’altezza del cuore della ragazza, quasi stesse uscendo dal suo corpo: era una piuma!

Subito gli occhi di Mokona si aprirono: “La piuma di Sakura!”

Sakura-chan e Syaoran-kun, sorpresi, si inginocchiarono immediatamente di fronte a Sakura.

“La mia piuma…” disse la principessa.

In quel momento Sakura riaprì gli occhi e subito si sentì frastornata.

“Stai bene?” le chiese Syaoran, che la teneva fra le sue braccia.

Sakura annuì e, lentamente, si mise seduta, aiutata dal ragazzo. Quando si accorse della piuma davanti a sé, sbattè le palpebre, incredula.

“Questa è…la tua piuma?” chiese, guardando Sakura-chan.

La principessa annuì.

“E’ un frammento della tua memoria. Perché era dentro di me?”

“Così come Sakura-chan viene attirata dalle sue piume, anche queste, se non vengono controllate, vanno verso di lei.- iniziò a spiegare Fay-san, avvicinandosi- Questa piuma, giunta nel vostro mondo, ha percepito subito la forza di Sakura e l’ha scambiata per quella della principessa. Tutto sommato, anche se vivete in mondi diversi, voi avete la stessa anima. Per questo si è rifugiata in te. Credeva che tu fossi la sua legittima propietaria!”

“E come mai è apparsa solo adesso?”

“Beh…hai dovuto usare la tua magia per salvare Sakura-chan. E forse proprio la tua magia ha permesso alla piuma di percepire la presenza di Sakura-chan ed è comparsa per tornare da lei.”

Sakura guardò la piuma: era molto bella, bianca, con uno strano ornamento colorato sul dorso.

“Allora, è giusto che te la renda, Sakura!” disse lei.

Così avvicinò la piuma alla principessa e questa svanì all’altezza del suo cuore, facendo perdere i sensi alla ragazza. Syaoran, accanto a lei, la sostenne.

“Grazie infinite!” disse lui, guardando Sakura.

“Oh, non ho fatto nulla. Avrei solo voluto accorgermene prima!”

“L’importante è aver recuperato un’altra piuma della principessa.”

Sakura gli sorrise: si sentì molto felice. Aveva aiutato due persone, che in poco tempo, erano diventate molto speciali per lei e sicuramente anche per Syaoran.

 

*****

La mattina seguente la principessa Sakura e i suoi compagni di viaggio partirono. Sakura, Syaoran e Tomoyo decisero che li avrebbero accompagnati al  parco del re pinguino, lì dove erano arrivati. Tomoyo passò a prendere Syaoran e i suoi ospiti con la limousine, dopodichè passarono da casa Kinomoto. Fortunatamente Sakura era già pronta e uscì subito.

“Wow, Sakura, è strano che tu non sia in ritardo questa mattina!” esclamò Tomoyo con un sorriso, mentre l’amica apriva la portiera della limousine.

Sakura arrossì e rise imbarazzata: “Beh, non volevo fare brutta figura! Comunque…buongiorno a tutti!”

“Buongiorno!” le risposero gli altri.

“Sakura!”

La ragazza si voltò, riconoscendo la voce del padre: “Sì, papà?”

“Ricorda che oggi Touya e Yukito tornano tardi dal lavoro; quindi siamo solo noi due a cena!”

“Va bene! Buona giornata!”

“Grazie, anche a te, piccola!” disse Fujitaka e fece per andarsene.

Ma subito Syaoran-kun uscì fuori dalla macchina e lo rincorse.

“Aspetti!”

Sakura sbattè le palpebre, sorpresa. Cosa stava facendo Syaoran-kun?

Fujitaka si voltò e guardò il ragazzo che l’aveva chiamato.

“Ah, Li! Come stai?”

Syaoran-kun lo fissava in modo strano, come se avesse visto un fantasma. Nel frattempo tutti, dentro la limousine, cercarono in qualche modo di guardare in direzione di Syaoran-kun e Fujitaka.

“Be-bene!”

Fujitaka sorrise: “Mi fa piacere!”

Poi, accorgendosi degli strani abiti che indossava il ragazzo, gli chiese: “Come mai non porti l’uniforme scolastica?”

Syaoran-kun, imbarazzato, abbassò lo sguardo per guardare ciò che indossava. A quanto pareva non erano indumenti adatti a quel mondo.

“Ah…ecco…io…”

“Stiamo facendo le prove per una recita, papà! Tra poco ci sarà la festa della cultura!” intervenne Sakura, giungendo al fianco del ragazzo.

Effettivamente novembre era alle porte e con esso la festa della cultura, un evento molto importante in tutto il Giappone.

“Capisco. Avevi bisogno di qualcosa, Li?”

Syaoran-kun lo guardò ancora per qualche istante; dopodichè sorrise e scosse il capo.

“No, niente, signore!”

“Allora, buona giornata, ragazzi!”

“Ciao!” salutò Sakura, mentre il padre andava via.

Quando Fujitaka sparì dalla loro vista, Sakura si voltò verso Syaoran-kun, il cui sguardo era fisso ancora sul punto dove fino a poco fa c’era suo padre.

“Hai già incontrato mio padre in qualche altro mondo?”

Syaoran-kun le sorrise e annuì: “Nel regno di Clow, Fujitaka era mio padre.”

“Era?”

“Sì, ormai è già da qualche anno che è morto!”

Sakura si portò una mano sulle labbra: sapere che in un altro regno suo padre non c’era più le fece provare una tristezza infinita e un dolore intenso al cuore.

“Era un archeologo.- continuò Syaoran-kun- È stato lui che mi ha trovato durante uno dei suoi viaggi e mi ha preso con sé. Tutto quello che so, lo devo a mio padre!”

“Mi dispiace tanto, Syaoran-kun!”

“Sì, ma…sono stato contento di rivederlo, anche se qui è tuo padre.”

Sakura sorrise e appoggiò una mano sul suo braccio: “Allora…possiamo andare?”

“Sì, andiamo!”

Una volta saliti in macchina, la limousine partì.

“Tutto bene, Syaoran-kun?” domandò la principessa, con uno sguardo preoccupato.

Syaoran-kun le sorrise: “Sì, non preoccuparti, principessa. Sto bene!”

Dopo pochi minuti la limousine si fermò e tutti scesero davanti al parco del re pinguino. Tomoyo disse all’autista, che era una delle sue guardie del corpo, di tornare pure a casa. Sarebbero andati a scuola a piedi.

Fu così che lo strano gruppetto entrò nel parco.

“E’ ora di andare! Dobbiamo salutarci!” esclamò Fay, che teneva fra le braccia Mokona.

“Allora, Kurogane-san…- iniziò a dire Tomoyo, con un sorriso-… quando rivedrai la principessa Tomoyo, salutala da parte mia!!”

Kurogane guardò di sottecchi la giovane ragazza dai capelli corvini e emise uno strano grugnito. Fay, a quel punto, gli diede una pacca sulle spalle, rivolgendosi poi a Tomoyo.

“Sai, cara Tomoyo-chan, questo è il modo di Kuro-pon di dire sì!” disse, ridacchiando divertito.

Anche Tomoyo rise, mentre Kurogane inveì contro il mago: “Ti ho detto mille volte di non chiamarmi così!”

Nel frattempo, Sakura-chan e Syaoran-kun ringraziarono Sakura e Syaoran.

“Grazie di tutto!” disse la principessa, accennando un inchino.

“Il vostro aiuto è stato determinante!” esclamò Syaoran-kun.

La principessa guardò il ragazzo, sorridendo: “Qualche volta, anche Syaoran-kun ha bisogno di una mano. Non può fare sempre tutto da solo!”

“Già…”
Sakura si avvicinò alla principessa e le prese le mani: “Questo è stato l’incontro più stupefacente che mi sia capitato.”

“Vale lo stesso per noi!”

Detto questo le due ragazze si abbracciarono.

“Spero che riuscirai a ritrovare tutta la tua memoria, anche su Syaoran-kun!” mormorò Sakura alla principessa.

“E io spero che tu possa capire i tuoi veri sentimenti per Syaoran!”

“Grazie!”

Così le due ragazze si allontanarono, sorridendosi a vicenda.

“Ehi, Sakura, vieni qui, che vi faccio qualche ripresa!” esclamò Tomoyo, con la videocamera in mano.

Sakura annuì e portò con sé anche la principessa. I due Syaoran videro le ragazze allontanarsi, perciò Syaoran-kun strinse la mano al ragazzo di fronte a lui.

“Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che hai fatto per lei!”

“Beh…è quello che avresti fatto anche tu per Sakura, non è così?”

Syaoran-kun gli sorrise e annuì.

“Mi auguro davvero che torni tutto come prima tra voi due!”

“Grazie!- disse Syaoran- Sono sicuro che anche per te andrà tutto bene. Lei si ricorderà di te!”

Syaoran-kun si limitò a continuare a sorridergli: aveva ancora quella malinconia, quella tristezza che avevano colpito molto Syaoran quando si erano conosciuti.

All’improvviso, Mokona saltò in aria e un paio di ali comparve sulla sua schiena.

“Ora di andare!”

Così dicendo, un vortice avvolse i quattro viaggiatori, sottraendoli lentamente alla vista di Sakura, Syaoran e Tomoyo.

“Vi auguro ogni bene!” esclamò Sakura, salutandoli con la mano.

Anche la principessa la salutò: “Grazie di tutto! Addio!”

“Addio!”

Il gruppo venne inghiottito da Mokona, che scomparve poi in un tunnel. Quando anche il tunnel svanì, Sakura, Syaoran e Tomoyo rimasero qualche minuto in silenzio, a rilfettere su quel particolare incontro.

“Beh…- disse a un certo punto Tomoyo-…sarà meglio andare a scuola. I vostri rispettivi partners sono guariti e vi staranno aspettando!”

Sakura e Syaoran annuirono distrattamente e Tomoyo sorrise, divertita.

“Allora, io comincio ad andare!”
Syaoran si voltò a guardare Sakura: dopo le parole di Syaoran-kun e ciò che era accaduto nel labirinto, era ancora più determinato a scoprire il vero motivo per cui Sakura l’aveva lasciato anni fa. E chissà se poi avesse potuto anche farla tornare da lui.

Sakura si accorse dello sguardo di Syaoran su di sé e, arrossendo appena, lo guardò.

“Cosa c’è?”

Syaoran scosse il capo: “Niente, stavo solo pensando a una cosa!”

“Cosa?”

“Un giorno te lo dirò!” le disse Syaoran.

Detto questo, si gettò la cartella alle spalle, infilò l’altra mano in tasca e si incamminò verso la scuola.

Sakura, perplessa, lo rincorse: “Ehi, aspetta! Cosa significa?”

“Significa che un giorno te lo dirò. Te lo prometto. Ma fino ad allora aspetta!”

“Ma…Syaoran…”

Sakura non riuscì a capire ciò che voleva dire Syaoran. Ma era felice di poter avere ancora un rapporto così sereno con lui. Soprattutto era felice di ricordarsi ogni singolo momento trascorso insieme a lui. L’incontro con la principessa Sakura e ciò che era accaduto nel labirinto di Savine le avevano fatto capire quanto fosse fortunata ad avere ancora con sé Syaoran. E d’ora in poi avrebbe riflettuto seriamente su ciò che provava per Syaoran.

 



 

Ok, scusate il ritardo. Finisce così il crossover con Tsubasa Chronicle. Spero vi sia piaciuto, anche se è stato un bel po’ incasinato. Comunque, il prossimo capitolo si intitola “Preparations for Culture’s day”, ovvero i preparativi per la festa della cultura. Cosa dovranno preparare Sakura, Syaoran e compagnia bella? Vi anticipo solo che sarà una recita!

Ringraziamenti…

Non so come chiamarmi: ti ringrazio per la recensione, molto gentile!! ^_^ Come vedi ho risparmiato a Touya l’incontro con un altro moccioso, come lo chiama lui. -_-‘ In compenso allo Syaoran di Tsubasa ho fatto incontrare il padre. Ci tenevo molto a questa scena e spero che sia uscita bene. Arashi qui è un maschio, ma in realtà è il nome di un personaggio femminile delle clamp che si trova nel manga x1999.

Amayuccia: ti ringrazio molto per la recensione. E sono felice che tu ti sia informata su Tsubasa. Se ti piace il pairing Sakura/Syaoran dovresti leggerlo. Sono molto pucciosi anche lì, nonostante sia un manga più drammatico rispetto a CCS.

 

A presto

Kia85

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** Preparations for Culture's Day ***


Beyond good & evil


Capitolo 24: “Preparations for Culture’s day ”


Si avvicinava la festa della cultura e, come ogni anno, la classe del secondo anno aveva il compito di organizzare una recita. Così Sakura e i suoi compagni dedicarono quella mattina ai primi preparativi della recita. Naoko si era occupata della sceneggiatura, considerata la sua passione per la scrittura e la sua immensa fantasia. Aveva inoltre preparato una copia della sceneggiatura per tutti i suoi compagni di classe e, dopo averle distribuite, spiegò brevemente di cosa si trattava.

Dunque, per questa recita, ho ideato una storia nuova, scritta interamente da me, ma con spunti facilmente riconoscibili e appartenenti ai classici delle fiabe !”

Di cosa si tratta esattamente?” chiese Rika.

E’ una storia ambientata nel periodo Edo (ndA: 1603-1867), in una ipotetica regione, il cui sovrano è sposato a una strega buona, che ha rinunciato ai suoi poteri per amore. La loro vita si riempie di gioia quando la regina mette al mondo una bambina, avverando il più grande desiderio di entrambi. Passano gli anni e un giorno funesto, al castello arriva una viandante insieme alla figlia, la quale chiede ospitalità al re. I sovrani la accolgono con benevolenza. Ma essi non sanno che sotto le semplici vesti della viandante si nasconde in realtà una strega malvagia. Durante la notte, la strega effettua un potente incantesimo: tutti gli abitanti del regno perdono la memoria. La strega diviene regina, nonché moglie del re, e sua figlia è la nuova principessa. La vera regina, invece, diventa una serva nella sua stessa dimora e la piccola principessa viene nascosta in un okiya, per diventare una geisha.”

Wow, una geisha!!!” esclamò Arashi.

E come continua la storia?” domandò Chiharu.

Anni dopo, la strega organizza il fidanzamento di sua figlia con il principe del regno vicino. Questi giunge nel regno per conoscere la sua promessa sposa, insieme a un suo amico d’infanzia. Ma quella sera alla festa viene presentata anche la vera principessa, diventata, nel frattempo, una geisha di una bellezza incredibile. Così il principe viene conquistato dal fascino di questa geisha. Lo stesso accade al suo compagno, che ovviamente sente di poterla avere tutta per sé. La strega non può fare a meno di notare quanto i suoi due ospiti siano affascinati dalla vera principessa. Per questo motivo convoca l’amico del principe e gli promette che la geisha sarà sua, se lui la aiuterà nel suo piano. Accecato dalla lussuria, il giovane accetta.”

La storia diventa interessante!” commentò Jasmine, con un sorriso malizioso.

Sì, grazie, Jasmine. Nel frattempo c’è una scena molto intensa tra la geisha e il principe, dove lui le confessa il suo amore disperato. La geisha sa che è sbagliato, ma nonostante ciò, non può fare a meno di essere conquistata dall’animo gentile e poetico del principe. Il giorno dopo la geisha riceve un biglietto da parte del principe che le chiede di poterla vedere. Lei accetta e si presenta all’appuntamento; ma il biglietto non è stato mandato dal principe, bensì dal suo amico. È la prima parte del piano della strega. Dopo una breve discussione, il ragazzo la rapisce e la nasconde nelle segrete del castello. Il principe, intanto parla con la strega e il re, dicendo di non avere alcuna intenzione di sposare la principessa, in quanto innamorato della geisha. La strega gli comunica che la geisha di cui lui parla è scappata con il suo amico d’infanzia. Il principe non riesce a crederci, sicuro che la sua amata non potesse mai fare una cosa del genere. Poi la vera regina, ancora sotto l’incantesimo della strega, gli comunica di aver visto dove hanno portato la geisha. Il principe perciò corre nelle segrete del castello e, qui vede il suo amico e la geisha, stesa a terra priva di sensi. I due giovani uomini iniziano a duellare e il principe riesce a sconfiggerlo. Ma viene raggiunto dalla strega che lancia contro di lui i suoi incantesimi più potenti. In aiuto del principe giunge la vera regina, che grazie ai suoi poteri risvegliati, ritrova la memoria e sconfigge la strega. Mentre svanisce, la strega li avverte di aver fatto un potente incantesimo alla principessa, per cui non si risveglierà più.”

Ma è terribile!” esclamò Sakura.

E come si conclude la storia?” domandò Tomoyo.

Beh, ora che ha nuovamente i suoi poteri la regina modifica l’incantesimo sulla figlia. Potrà risvegliarsi con il suo primo bacio d’amore. Così il principe bacia la principessa, che si risveglia. Lei come tutti gli abitanti del regno ritrova la memoria e tutti vivono felici e contenti per il resto della loro vita!”

Quando Naoko terminò il suo racconto, tutti i suoi compagni furono entusiasti di questa trama.

E’ stupenda! Una sorta di bella addormentata ambientata in Giappone!” commentò Chiharu.

Sì, qualcosa del genere!”

E come si intitola questa recita?” chiese Jasmine.

Sotto i ciliegi in fiore!”

Jasmine aggrottò le sopracciglia: “Per quale motivo?”

Perché la scena madre tra la geisha e il principe è ambientata in un giardino di ciliegi e perché vorrei che la protagonista fosse Sakura!”

Cosa?!” esclamò Sakura, arrossendo.

Naoko le sorrise: “Mentre scrivevo questa storia, sentivo che nessuno avrebbe potuto interpretare la parte principale meglio di te.”

Sakura non seppe cosa dire e rimase per qualche istante in silenzio, pensierosa.

Naoko, ti ringrazio…ma non so se ne sarò capace!”

Oh, sì che ne sarai capace! È costruito su di te questo personaggio!”

Dai, Sakura, sarai perfetta e io ti cucirò dei kimono bellissimi!!” esclamò Tomoyo, eccitati.

Anche altre sue compagne cominciarono a incitarla e alla fine Sakura accettò, rassegnata.

Uff! –sbuffò Jasmine, andando a sedersi sul banco di Syaoran- Volevo fare io la protagonista e tu avresti dovuto fare il principe!”

Syaoran sorrise, imbarazzato: “Non sono bravo a recitare. E poi vedrai che ti assegneranno qualche altro ruolo!”

Potremmo fare il re e la regina, noi due!”

Credo che sceglieranno gli altri ruoli a caso!”

Jasmine sbuffò nuovamente e incrociò le braccia sul petto: “Oh, Syaoran, perchè devi sempre infrangere i miei voli di fantasia? Lasciami sperare...”

Oh...perdonami...”

Beh…- disse Arashi, intromettendosi nella loro conversazione-… io spero solo di poter fare il principe. Così impedirò a chiunque altro di baciare la mia Sakura!”

Detto questo, rivolse uno sguardo vittorioso verso Syaoran, che ne rimase piuttosto infastidito e desiderò per una frazione di secondo di poter essere lui il principe.

Bene, ora che abbiamo deciso la protagonista, dobbiamo scegliere gli altri personaggi!” annunciò Naoko.

Così prepararono il cartellone e ognuno scrisse il proprio nome in fondo a ogni linea.

Quando Naoko scoprì il cartello, si sentì un sonoro “Non è giusto!” provenire da Jasmine, che avrebbe dovuto interpretare la strega.

Syaoran sarebbe stato il principe. Qualcuno in classe ridacchiò e Tomoyo non potè trattenere un risolino. Sakura, da parte sua, si sentì improvvisamente mancare: Syaoran doveva interpretare il suo principe. E per questo cercò di non arrossire lì davanti a tutti, davanti a Jasmine e ad Arashi.

Syaoran, al contrario, rimase impassibile, anche se una piccola parte di sé, da qualche parte dentro di lui, stava esultando come mai prima d'allora. Gli dei gli stavano riservando giorni di inferno e paradiso... ma a questo avrebbe pensato in un secondo momento.

Non voglio che Syaoran sia il principe!” esclamò, contrariato, Arashi, a cui era stato assegnato il ruolo dell’amico della principessa.

Ormai i ruoli sono stati assegnati e non si possono cambiare!”

Ma…”

Niente ma!- affermò Naoko, decisa.- Vorrei aggiungere che ogni personaggio avrà il nome di colui o colei che lo interpreta. Il principe si chiamerà Syaoran e la principessa si chiamerà Sakura, anche se una volta diventata geisha cambierà il nome in Yumiko!”

Che bel nome, Yumiko…” commentò Sakura, sorridendo fra sé.

Comunque!- esclamò Arashi, sbattendo le mani sul banco di Syaoran e guardandolo in maniera torva- Non osare neanche solo sfiorare le labbra della mia ragazza durante la recita, altrimenti te la vedrai con me!”

Syaoran, seccato, si alzò in piedi, fissando Arashi: “Non mi piacciono le minacce!”

Sakura s’intromise tra i due, cercando di calmare gli animi.

Arashi, tranquillo, è solo una recita!”

Non m’importa! Li, non devi in nessun caso baciare la mia ragazza!”

Come mai ti scaldi tanto?- chiese Syaoran- Non ti fidi dei suoi sentimenti per te?”

No, non mi fido di te!”

Syaoran sorrise: sembrava che quella discussione lo stesse divertendo.

Allora, d’accordo! Sakura, ti bacerò sulla guancia!”

E così dicendo, Syaoran uscì dall’aula.

Solo durante quella discussione Sakura si era ricordata del bacio fra il principe e la principessa. Le era passato completamente di mente. Ma ora, grazie all’intervento del suo ragazzo, quel bacio d’amore sarebbe diventato un banale bacio sulla guancia, che mascherato appropriatamente, avrebbe dato l’impressione di un vero.

Già, non c’era più da preoccuparsi.


*****


Qualche giorno dopo, Tomoyo invitò Sakura e Syaoran per una prova costumi.

Sono contenta che siate venuti!- esclamò Tomoyo, tutta eccitata- Morivo dalla voglia di vedere come vi stavano i costumi!”

Beh, Tomoyo, ce lo hai chiesto con così tanta insistenza, che non potevamo rifiutare, vero, Syaoran?”

Già!”

Sono elettrizzata all’idea che indosserete i miei modelli ancora una volta, forse ancor più della recita della scuola elementare!”

Perché?” domandò Sakura, incuriosita.

Perché questa volta sarai tu la principessa, Sakura e questa principessa sarà decisamente più femminile rispetto a quella interpretata da Li!- rispose Tomoyo, avvicinandosi a Syaoran e appoggiando le mani sulle sue spalle- E lo stesso dicasi per il principe di Li. Con queste spalle e queste braccia sarà un principe molto forte e virile!”

Tomoyo!” esclamò Sakura, mentre Syaoran arrossiva lievemente.

Tomoyo rise divertita. Dopodiché prese per un braccio Sakura e se la trascinò dietro.

Cominciamo da te! Syaoran, nel frattempo, puoi accomodarti!”

Grazie!”

Tomoyo condusse Sakura nel camerino e si chiusero dentro.

Purtroppo, Sakura, devo bendarti!”

Per quale motivo?” chiese Sakura, mentre Tomoyo prendeva una benda bianca.

Non voglio che tu veda i tuoi vestiti prima del giorno della recita. Saranno una sorpresa!” esclamò lei, bendandola.

Due vestiti?!” chiese Sakura, senza opporre resistenza.

Certo, uno per la scena dell’incontro con il principe e uno per la scena finale!”

Ho capito! Ma devo spogliarmi?”
“Non ce n’è bisogno! Puoi provare il kimono sopra i vestiti!”

Così Tomoyo aiutò Sakura a indossare il primo kimono, allacciandole poi in vita l’obi.

Senti, Tomoyo, immagino che Syaoran non debba indossare dei kimono!”

Esatto!”

E…- iniziò a dire Sakura con voce tremante-…come farai con lui? Lo farai…spogliare…oppure…”

Tomoyo ridacchiò: “Ti darebbe fastidio?”

Cosa?!” esclamò Sakura, imbarazzata.

Vorresti farlo tu al posto mio?” continuò imperterrita l’amica.

Sakura avvampò, andando in confusione per qualche minuto: “Ecco…io…ehm…no…non volevo dire…questo…era solo per…lui…”

Tranquilla, Sakura. Non lo farò spogliare!”

Ma, sai, io sono tranquilla. Dico sul serio!!- esclamò Sakura, cercando di convincere più se stessa che Tomoyo- Ho chiesto solo per curiosità!”

Sì, sì…- disse Tomoyo, appuntando un ornamento tra i suoi capelli-…oh, Sakura, stai davvero bene! Sono molto felice!”
“Ah, se lo dici tu!”

Mancano solo gli ultimi ritocchi, ma è perfetto! Adesso passiamo al secondo!”

Tomoyo la aiutò a togliersi il primo kimono e a indossare il secondo.

Comunque, Sakura, non sei…emozionata?”

E’ solo una recita!”

Intendevo…per il ruolo che ti hanno assegnato. Sarai la principessa Sakura salvata dal valoroso principe Syaoran!”

Perché dovrei essere emozionata per questo? È…”

Sì, lo so, lo so che è solo una recita. Ma…l’idea di essere ancora una volta, seppur per finzione, la ragazza che lui ama…non ti emoziona neanche un po’?”

Sakura non rispose, ma si sentì arrossire sulle gote. Forse Tomoyo aveva ragione. Da quando le avevano assegnato quel ruolo, Sakura si era sentita, ripensandoci, piuttosto a disagio. La principessa Sakura e il principe Syaoran potevano essere quello che Sakura e Syaoran non avevano potuto essere: una coppia felice, che poteva amarsi senza ostacoli, senza alcuna difficoltà.

Chissà se anche Syaoran ci aveva pensato. Forse sì, considerando la sua reazione in classe alla provocazione di Arashi.

Ad ogni modo, anche questo vestito è perfetto!”

Quindi, posso toglierlo?”

Certamente!”

Perciò Tomoyo la aiutò a togliersi il costume e poi uscirono, raggiungendo Syaoran nella sala a fianco.

Ora tocca a te, Li!”

Syaoran era in evidente stato di tensione e Sakura si avvicinò a lui, appoggiando una mano sul suo braccio.

In bocca al lupo!” gli sussurrò lei.

Syaoran sorrise, più tranquillo, e seguì Tomoyo nel camerino, dove lei lo bendò.

Ah…scusa, cosa significa questo?” le chiese Syaoran, tornando a essere più teso di una corda di violino.

Tomoyo rise: “Non ti preoccupare, Li! È solo per non farti vedere il tuo costume. Come ho già detto a Sakura, voglio che sia una sorpresa per tutti e due!”

Ah…ecco…”

Suvvia, rilassati, Li!- esclamò lei, dandogli una pacca sulla spalla- Devi solo provarti un paio di cose!”

Tomoyo gli fece indossare qualcosa che sembrava tanto un soprabito senza maniche e poi gli allacciò in vita una fascia.

Posso farti una domanda, Li?”

Sì…”

Quello che hai detto ad Arashi…lo rispetterai?”

Finalmente, Syaoran si rilassò e sorrise: “Come mai dubiti del mio intento?”
“Vedi, anche se sei insieme a Jasmine, so benissimo che nutri ancora un sentimento speciale per la nostra Sakura.”

Syaoran non rispose subito, perciò Tomoyo continuò: “L’ho capito da come la guardi e come ti preoccupi per lei. Non è cambiato niente da quando stavate insieme!”

Syaoran chinò il capo, sospirando: “Hai ragione. Ho provato a ignorare ciò che provo ancora per lei, ma standole accanto è estremamente difficile. E poi, c’è una cosa che mi ha detto Syaoran-kun che mi ha convinto ad abbandonare i miei propositi!”

Tomoyo, soddisfatta della prova costumi di Syaoran, gli tolse il soprabito.

E cosa ti ha detto?”

Di scoprire il motivo per cui Sakura mi ha lasciato!”
In quel momento Tomoyo gli tolse la benda e lo guardò sorpresa.

Vuol dire che credi che ci sia un altro motivo?”

Esatto. L’ho sempre pensato. I sentimenti di Sakura non si sarebbero mai affievoliti perché quando lei ama, ama con tutta se stessa…anche se prima di vivere la nostra storia intensamente siamo stati separati per un anno!”

Tomoyo gli sorrise: “Allora, buona fortuna!”

Detto questo Tomoyo fece per aprire la porta, ma Syaoran la bloccò.

Sono sicuro che tu sappia qualcosa, sei sempre stata la sua migliore amica. Non voglio metterti in difficoltà chiedendoti informazioni, ma ti chiedo solo di non dire nulla a Sakura!”

D’accordo, conta pure su di me!”

Quando uscirono dal camerino, i due raggiunsero Sakura in soggiorno. Tomoyo offrì loro una tazza di tè e una fetta di torta. Studiarono insieme matematica e, al tramonto, Syaoran e Sakura tornarono a casa, facendo un tratto di strada insieme.

Tomoyo ha bendato anche te?” domandò Sakura.

Sì. Il costume deve essere una sorpresa!”rispose lui, ripetendo le parole di Tomoyo.

Però ammetto che mi ha fatto venire un po' di curiosità!”

Syaoran le sorrise: “Beh...dovrai aspettare il giorno della recita!”

Non vedo l'ora!!!”

Anch'io!”

Poi Sakura divenne improvvisamente più seria: “Ad ogni modo...è molto strano...”

Cosa?”

E' strano che sia nella recita sia nel duello contro Savine io debba essere salvata dall'amore...”

Beh, sì, è strano. Ma questo potrebbe aiutarti a calarti meglio nella parte della principessa e capire che solo l'amore vero è in grado di superare ogni ostacolo, persino la morte!”

Sakura sembrò riflettere a fondo sulle parole di Syaoran e scosse il capo.

Cos'è che non ti convince?”

In questo momento il mio cuore è impegnato con Arashi. Non posso credere che anche lui verrà coinvolto nella battaglia contro Savine!”

Potrebbe essere così, ma potrebbe anche non esserlo!”
Sakura inarcò le sopracciglia, preoccupata: “Che cosa intendi dire?”
“L'amore vero è prima di tutto un sentimento, non è solo una persona. Spetta a noi capire verso chi proviamo questo tipo di sentimento. Quindi, anche se tu stai con Arashi, potrebbe non essere lui quell'amore che ti aiuterà a vincere contro Savine. Probabilmente è qualcosa che deve ancora arrivare o è già nato nel tuo cuore, ma tu devi ancora rendertene conto!”

Syaoran le rivolse uno sguardo dolce e intenso e Sakura si chiese da quando lui fosse diventato così saggio ed esperto in materia d'amore. Proprio Syaoran, un ragazzo introverso, più maturo dei suoi coetanei, ma che era riuscito per la prima volta ad aprire totalmente il suo cuore solo verso Sakura.

In quel momento Sakura cominciò a provare una sensazione familiare: qualcosa rimasto assopito per tanto tempo dentro di lei voleva risvegliarsi e uscire allo scoperto. Lei riconobbe questa sensazione: era la stessa che l'aveva accompagnata una notte di tanti anni prima, la notte in cui, resasi conto dei suoi sentimenti per Syaoran, gli aveva cucito un orsacchiotto.

Quel momento, così importante per entrambi, era stato per lei l'inizio di qualcosa di immenso e straordinario.

Sakura strinse la presa della cartella e guardò alla sua sinistra. Non poteva permettere che quel sentimento si risvegliasse, sebbene la stesse implorando, facendo le fusa dentro di lei ormai dal ritorno di Syaoran.

Ah...io devo andare di là!”

Vuoi che ti....” iniziò a proporre Syaoran.

Certo, Sakura avrebbe gradito ancora qualche momento in sua compagnia, ma era del tutto inappropriato.

Non fa niente, Syaoran. Davvero! Ci vediamo a scuola, ok?”
“D'accordo!” sospirò Syaoran.

Ciao!” lo salutò Sakura e cominciò a correre verso casa.

Non appena svoltò al primo incrocio, Sakura si fermò ed appoggiò una mano sul suo cuore: stava battendo quasi fosse impazzito. E certamente questo non era dovuto a quella breve corsa.

Che cosa le stava succedendo?

Quella recita le stava provocando effetti terribili. Per fortuna non mancava molto alla loro esibizione. Ancora pochi giorni e tutto questo si sarebbe affievolito. Ma sarebbe mai svanito nel nulla una volta per tutte?



Hello!!! Chiedo perdono per il super ritardo!!! -_-' Spero di fare presto con il prossimo aggiornamento.

Il prossimo capitolo, appunto, si intitola “Under the blooming cherry trees”, con la famosa recita!! ^_^

Ringraziamenti a cicci89 e laurettachan96.


A presto

kia85



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Capitolo 26
*** Under the blooming cherry trees - First act ***


Beyond good & evil


Capitolo 25: “Under the blooming cherry trees – First act”


E, finalmente, il giorno della recita giunse. Sakura era davvero emozionata e quella mattina si alzò presto per dare una ripassata al copione.

Tutte le prove che avevano fatto erano andate bene. Syaoran, in particolare, era molto più a suo agio nel ruolo del principe. Sembrava che Naoko avesse plasmato anche quel ruolo su Syaoran: il principe era gentile, dolce, ma anche valoroso, forte e pieno di coraggio. Nelle prove Syaoran dava il meglio di sè....E per questo motivo, anche Sakura si era impegnata a fondo. Ma ora l'emozione di recitare davanti a decine e decine di persone la stava lentamente assalendo.

Dopo aver ripassato le battute, Sakura scese in cucina e lì trovò suo padre, Touya e Yukito.

Buongiorno a tutti!” salutò, con un sorriso.

Buongiorno, Sakura!”

Sakura si sedette al proprio posto, cominciando la sua colazione.

Sei nervosa?” le chiese il padre.

Mm...un po'...”

Andrà tutto bene, vedrai!” esclamò Fujitaka, con il suo sorriso più rassicurante.

Speriamo!”

A che ora inizia la recita?” domandò Yukito.

Alle 15.00!”

Bene! Dovremmo andare un po' presto, allora!”

Sakura inarcò le sopracciglia: “Per quale motivo?”

Yukito sorrise, facendole l'occhiolino.

Se prendiamo i posti migliori, potremmo fare tante foto!”

Ah...certo.” disse Sakura, che arrossì e chinò il capo, continuando la sua colazione.

Quando terminò di mangiare, Sakura si alzò e ripose il piatto nel lavandino.

Allora, ci vediamo più tardi!”

A dopo!”

Dopo aver afferrato lo zaino, Sakura infilò i pattini e uscì di casa.

Era da un po' che non usavi i pattini!” esclamò Kero-chan, sbucando fuori dallo zaino.

Sakura sorrise, lasciandosi inebriare da quella meravigliosa sensazione di libertà e freschezza che solo una bella passeggiata con i pattini a rotelle le poteva dare.

E' vero! Ma stamattina ne avevo davvero bisogno!”

Come mai?”

Devo interpretare il ruolo principale della recita...non basta come motivo?”
“No. Ma se ci aggiungi il fatto che il cinesino farà il principe, allora, capisco!”

Kero-chan!” lo rimproverò lei, arrabbiata.

Scusa, scusa...fai finta che non abbia detto niente! Torno alla mia colazione!”

E, così dicendo, scomparve di nuovo nello zaino per mangiare i suoi dango (ndA: polpette di farina di riso dolci oppure salate). Perchè erano tutti fissati con questo punto? E perchè tutti avevano l'irrefrenabile desiderio di farglielo notare? Fortuna che già da quella sera sarebbe terminata la storia della principesa Sakura e del principe Syaoran.

Arrivata al liceo, Sakura ripose i pattini nell'armadietto.

Sakura!! Sei arrivata!” esclamò Tomoyo, sopraggiungendo da dietro.

Tomoyo, buongiorno!”

Oh, non sei emozionata? Io non vedo l'ora che tu e Li indossiate i miei costumi!”

Tomoyo, sei emozionata solo per questo?” esclamò Kero-chan, uscendo nuovamente dallo zaino.

Kero-chan! Sei venuto anche tu?”

Sì, non potevo perdermi l'esibizione di Sakura e del...”

Ok, abbiamo capito!- intervenne Sakura esasperata- Sarà meglio entrare adesso!”

E' un po' nervosetta!” mormorò Kero-chan.

Ti sento!” lo avvertì Sakura.

Tomoyo e Kero-chan risero, mentre raggiungevano il teatro della scuola. Il teatro era ancora vuoto, ma una volta che i tre salirono sul palco, notarono Syaoran disteso per terra a pancia in su: stava ripassando il copione. Sakura sorrise e si avvicinò a lui, entrando nella sua visuale.

Emozionato?”

Accorgendosi della ragazza, Syaoran si sollevò in piedi: “Oh...ciao!”

Allora, hai paura?” domandò nuovamente Sakura.

Non è proprio paura...- rispose Syaoran, osservando il copione-...è più che altro voglia di fare una buona performance! O, perlomeno, meglio dell'altra volta!”

Tomoyo li raggiunse subito e prese una mano ad entrambi: “Oh, ma sarà sicuramente così! Sembrate così naturali in questi ruoli! C'è una tale armonia, un'incredibile intesa quando voi occupate il pal...”

Tomoyo!- la interruppe Sakura, sbrigativa- Abbiamo tante cose da fare. Muoviamoci!”

Detto questo, Sakura si incamminò verso i camerini dietro le quinte, mentre Syaoran sospirò e Tomoyo lo guardò con la coda dell'occhio.

Suvvia, rilassati, Li! Quello che ho detto è vero, lo pensano tutti, anche lei, ma non vuole ammetterlo. Per questo motivo credo che qualcuno debba farglielo capire, non sei d'accordo?”

Syaoran inarcò le sopracciglia, perplesso: “In che modo?”

Beh, sono sicura che sai come fare...” gli assicurò lei, sorridendo.

Ecco, io...veramente...”

Ma prima che lui potesse rispondere, Tomoyo si era già dileguata e aveva raggiunto Sakura sul retro. Syaoran non aveva capito molto bene cosa doveva fare...anche se qualche idea gli era venuta... Si portò una mano sulle labbra. Forse Sakura non avrebbe gradito, eppure lui lo desiderava.

Syaoran!”

Il suo nome urlato così all'improvviso lo fece sobbalzare e allontanò le sue riflessioni. Subito dopo Jasmine sopraggiunse da dietro e gli saltò alle spalle.

Urgh...ciao!” cercò di dire lui, sentendosi soffocare.

Insieme a lei c'era anche Arashi.

Oh, Syaoran. Stanotte non ho dormito pensando che non potevo interpretare la tua principessa!” piagnucolò lei.

Jasmine continuava a stringerlo a sè, con le braccia intorno al suo collo, senza accorgersi che stava attentando alla vita del povero Syaoran.

Ah...ehm...scusa, ma non riesco a...”

Oh!- esclamò Jasmine, scendendo a terra- Scusa, tesoro. Stai bene?”

Sì!” rispose lui, massaggiandosi la gola.

Jasmine gli accarezzò i capelli, guardando dolcemente: “Sicuro di stare bene? Potrei aiutarti a stare ancora meglio...”

In che sen...”

Jasmine non lo lasciò parlare e lo baciò appassionatamente. Syaoran, colto alla sprovvista, cercò di non lasciarsi andare e mantenere un minimo di concentrazione: era molto difficile, Jasmine era molto eccitante. Ma, pensando che di lì a poco avrebbe dovuto interpretare un coraggioso e valoroso principe che salvava non la principessa Jasmine, bensì la principessa Sakura, riuscì a non lasciarsi travolgere dal bacio della sua ragazza.

Syaoran, Tomoyo vuole che pro...”

Sakura era improvvisamente tornata indietro e rimase molto sorpresa di trovare Jasmine già avvinghiata a Syaoran.

...provi il costume!”

Tutto a un tratto Sakura si sentì arrossire, ma non per l'imbarazzo, piuttosto per un senso di rabbia che faceva tremare ogni fibra del suo corpo! Ma non aveva motivo di provare una tale emozione. Non più ormai.

Così si convinse che ciò che provava era semplicemente nervosismo per la recita.

Ah, grazie. Vado subito!” disse Syaoran, allontanandosi con Jasmine dal palco.

Buongiorno, Sakura!” le disse Arashi, avvicinandosi a lei.

Buongiorno!”

Il giovane le baciò teneramente la guancia e Sakura sentì tutta la rabbia abbandonarla lentamente.

Mi sembri un po' nervosetta!”

Chi? Io?”

Chi altrimenti?- rispose lui, divertito- Posso chiederti come mai?”

Beh, immagino sia per la recita! È da tanto che non ne facevo una!”

Andrà tutto bene, vedrai!” le assicurò lui, accarezzandole la testa.

Sakura annuì non pienamente rassicurata. Il tocco di Arashi non riusciva mai a infonderle una totale sensazione di calore e dolcezza, non era come...Syaoran.


*****


La mattina trascorse velocemente: chi non recitava si occupava della scenografia; chi, invece, recitava approfittava delle ultime ore per ripassare il copione e prepararsi per entrare in scena.

Tomoyo era la più ellettrizzata e correva dal camerino di Sakura a quello di Syaoran per aiutarli con gli ultimi ritocchi: aveva ordinato loro di non incontrarsi prima della scena del loro primo incontro nella recita, giusto per aumentare la suspance. E la regista Naoko era d'accordo con lei.

Alla fine il momento tanto atteso e tanto temuto arrivò. La sala si riempì poco alla volta: arrivarono Touya, Yukito e Fujitaka con la sua inseparabile macchina fotografica e riuscirono a trovare degli ottimi posti.

Sakura era pronta: per le prime scene Tomoyo le aveva fatto indossare un kimono nero con diverse decorazioni a forma di stelle e spicchi di luna adornati da fiori colorati. La vita era fasciata da un obi rosso rubino, le cui decorazioni floreali richiamavano il kimono, e al di sopra era allacciato l'obi-dome argentato.

Tra i capelli le aveva fatto indossare il classico ornamento per capelli a cascata di fiori di seta rossi e rosa. Ai piedi ovviamente indossava i sandali zori e le calze tabi.

Tomoyo la guardava con occhi che brillavano: “Oh, Sakura...stai benissimo!! Sono così felice!!!”

Grazie mille, Tomoyo!- disse lei, sorridendo imbarazzata- E' merito tuo!”

Per te questo ed altro!”

Detto questo, Tomoyo guardò l'orologio e sospirò.

Bene, è quasi ora! Vado a prepararmi anche io!”

Tomoyo infatti era la narratrice della loro recita e avrebbe interpretato la sua parte di voce fuori campo dallo stanzino in fondo al teatro.

D'accordo!”

Ci vediamo alla fine del primo tempo per il cambio d'abito!”

Va bene!”

In bocca al lupo allora!” le augurò Tomoyo, appoggiando le mani sulle sue spalle.

Crepi!” ribattè Sakura, incrociando le dita.

Tomoyo uscì dal suo camerino. Sakura si sedette su una sedia, fissando il copione: Tomoyo e Naoko le avevano imposto di restare chiusa lì dentro fino a quando non fosse stato il suo momento. Questo per impedirle di farsi vedere da Syaoran.

In questo modo non avrebbe potuto seguire l'inizio della recita, avrebbe solo udito ciò che stava accadendo.

E così la recita cominciò tra gli applausi ansiosi del pubblico.

C'era una volta, in Giappone, tanto tempo fa, un re buono, amato dal suo popolo. Un giorno il re decise di uscire per passeggiare nelle sue terre. Tutto a un tratto venne aggredito da banditi senza scrupoli che lo derubarono e fuggirono, lasciandolo gravemente ferito. Ma una strega buona aveva assistito alla scena e guarì le ferite del sovrano, il quale non rimase indifferente di fronte all'animo generoso e alla bellezza della strega buona: infatti se ne innamorò e le chiese di sposarlo. La strega accettò, ma decise di rinunciare ai propri poteri. Così si sposarono e dopo poco tempo i due sovrani ebbero una figlia e la chiamarono Sakura.”

A questo punto il sipario si aprì, rivelando la sala del trono del castello. Sui due regali mobilii erano seduti Yamato, il re, e Rika, la strega buona, che teneva tra le braccia una bambola avvolta da coperte candide.

Mia cara...- iniziò Yamato-...per il tuo compleanno ho deciso di farti una sorpresa!”

Rika sorrise: “Una sorpresa?”

Yamato si alzò in piedi e la affiancò, guardando la bambola tra le sue braccia.

Ho ordinato ai nostri giardinieri di piantare un intero boschetto di alberi di ciliegio, proprio qui fuori al castello...- spiegò Yamato, prendendo in braccio la bambola-...in onore della nostra piccola Sakura!”

Rika balzò in piedi: “Oh, mio caro! È un pensiero davvero delizioso. Sono sicura che la nostra bambina lo adorerà e anche io ovviamente!”

Ne sono convinto anche io!” esclamò Yamato, circondandole le spalle con un braccio.

Anche io ho fatto un regalo alla piccola principessa e a me stessa!”

Davvero? Di cosa si tratta, mia cara?”

Rika avvicinò una mano al collo e sollevò un piccolo ciondolo di madreperla: “Vedi questo? Sakura ne ha uno uguale. Nonostante io abbia rinunciato ai miei poteri, sono ancora una strega e la mia magia scorre anche dentro mia figlia. E questo ciondolo è il simbolo del nostro legame. In un certo senso è una protezione!”

Mi sembra davvero un'ottima idea!”

Ti ringrazio, mio caro!”

In quel momento entrò in scena un servitore che si inchinò di fronte ai due sovrani.

Maestà, chiedo venia per l'improvvisa intrusione.”

Dite pure, Kusame-san!” esclamò Yamato, restituendo la bambola a Rika.

E' giunta a castello una viandante insieme alla piccola figlia. Chiede di esser ricevuta, Maestà!”

Yamato fece un lieve gesto con la mano: “Bene, fatela entrare!”

Fu così che in scena entrarono Jasmine e una bambina piccola, avvolte in mantelli grigi. La bambina era la sorellina di una loro compagna di classe.

Maestà, vi porgo i miei più umili omaggi!” esclamò Jasmine, inchinandosi.

Come vi chiamate?”

Il mio nome è Jasmine. E questa è la mia adorata Natsuki.”

E' un piacere accogliervi nella mia dimora, signora. Cosa vi porta al mio castello?”

Maestà, mio marito ci ha abbandonate due mesi fa, lasciandoci senza nulla. Stiamo viaggiando verso il mio paese d'origine per chiedere aiuto alla mia famiglia. Vi chiedo asilo per pochi giorni, abbiamo bisogno di riposare prima di riprendere il viaggio!”

Yamato annuì: “Ve lo concedo molto volentieri, signora. Restate pure tutto il tempo che vi occorre. E quando vorrete partire vi farò accompagnare al vostro paese da una delle mie carrozze!”

Oh, vi ringrazio, mio signore. Ve ne sono infinitamente grata!”

Così il sipario si chiuse e Tomoyo riprese la narrazione.

Il buon re accettò dunque di ospitare la sfortunata viandante e la piccola figlia. Ma egli non sapeva che sotto quelle umili spoglie si nascondeva una terribile strega. Costei era venuta a conoscenza della sorte toccata alla strega buona e, invidiosa, organizzò un piano per prenderne il posto.”

Il sipario si riaprì e ricomparve la sala del trono. Le luci di un blu soffuso facevano intuire che la scena avveniva di notte. Jasmine entrò, camminando lentamente. Era ancora avvolta nel mantello grigio e in mano aveva un lungo bastone argentato, sulla cui punta spiccava uno spicchio di luna nero.

La notte cala su questo regno e il sonno si impadronisce delle menti stanche dei suoi abitanti. Io sola resto in piedi per portare a termine la mia missione!”

Jasmine si avvicinò al trono della strega buona e lo accarezzò, sorridendo impaziente.

Ingenuo, sciocco d'un re! Non immagina neanche cosa causerà il suo buon cuore!” disse nuovamente Jasmine, scoppiando poi a ridere.

Dopodichè si tolse il mantello, gettandolo a terra. Sotto indossava una lunga veste rossa con un soprabito di pizzo nero e, allacciata in vita, una cintura sottile anch'essa di colore nero. Jasmine impugnò il bastone con entrambe le mani e lo sbattè a terra.

O potenti forze oscure, venite a me!”

Per creare gli effetti della magia della strega malvagia, gli addetti agli effetti speciali fecero risuonare in tutto il teatro rumore di tuoni e con un gioco di luci simularono i lampi.

Accorrete numerose a esaudire il desiderio della vostra padrona. Che i ricordi di tutti gli abitanti vengano modificati. D'ora in poi io sarò l'unica sovrana di questo regno e sposa del piccolo re. E mia figlia sarà l'unica erede al trono, la principessa Natsuki!”

E, mentre Jasmine rideva con tono malefico e gli effetti speciali continuavano a simboleggiare la sua magia, il sipario si chiuse tra gli applausi del pubblico. Quello era il segnale per Sakura. Infatti si alzò in piedi, si guardò allo specchio e prese un profondo respiro. Poteva farcela! Dopotutto aveva affrontato cose peggiori.

Così uscì dal camerino e si avviò verso l'entrata in scena, dove c'era Chiharu. Indossava un kimono viola con fini decorazioni floreali rosa e argento, mentre l'obi era rosso scuro con fiori colorati più grandi.

Oh, Sakura, stai benissimo!” esclamò lei, non appena la vide.

Sakura sorrise: “Grazie, Chiharu. Anche tu!”

Tomoyo ha fatto davvero un ottimo lavoro!”

Già!”

Sei pronta?”

Sakura annuì: “Sì, andiamo!”

Con il sipario ancora chiuso, le due ragazze si posizionarono al centro del palco e si sedettero in ginocchio, mentre la voce di Tomoyo continua il suo racconto.

Fu così che la magia della malvagia strega si avverò. Il mattino seguente tutti nel castello e nel regno erano convinti che la strega fosse la loro regina, perfino il re. Lo stesso valeva per la piccola Natsuki, venerata ora come la più graziosa principessa. Ma cosa accadde alla strega buona e alla principessa Sakura? La strega fu scambiata per un'impostora e divenne una serva, mentre la piccola principessa fu rinchiusa in un okiya, dove appena raggiunta l'età giusta, avrebbe cominciato l'apprendistato per diventare geisha. In questo modo nessuno avrebbe potuto mai riconoscerla! Passarono gli anni e le due principesse crebbero. Natsuki divenna una fanciulla graziosa, in età da marito; mentre Sakura divenne una maiko e fu affidata alla geisha più in vista del regno, Yukiyo-san, che divenne la sua sorella maggiore (ndA: la sorella maggiore, o onee-san, di una apprendista geisha, o maiko, era la geisha che si occupava di insegnarle tutte le abilità, in particolare la conversazione, che non venivano trattate nella scuola per geishe).”

Il sipario si aprì sull' interno di una tipica casa giapponese. In mezzo vi erano Sakura e Chiharu, che interpretava sua sorella maggiore, Yukiyo-san, inginocchiate accanto a un tavolino con sopra una teiera e due tazze.

Bene, Sakura, ora che sei una maiko a tutti gli effetti dovremmo pensare al tuo nome!” (ndA: le apprendiste geishe dovevano cambiare il nome una volta diventate maiko. Di solito il nome iniziava con l'ideogramma della onee-san e doveva contenere anche un ideogramma del nome della padrona dell'okiya)

Avete ragione, Yukiyo-san!” esclamò Sakura, versando il tè prima nella tazza di Chiharu e poi nella sua.

Ho già parlato con Mitsuyo-san, la padrona dell'okiya (ndA: la padrona dell'okiya era detta oka-san,ovvero Madre. Provvedeva a tutte le spese per l'addestramento delle geishe della sua casa e gestiva anche le entrate finanziarie della casa). Siamo entrambe d'accordo che il nome più adatto a te sia Yumiko.”

Yumiko è un bel nome!”

Sì. Sei sempre stata una bambina gentile e dolce, con una rara bellezza. Perciò il tuo nuovo nome è formato dagli ideogrammi di gentilezza, Yu, bellezza, Mi, e bambina, Ko. Inoltre portare gli ideogrammi presenti nel nome della tua sorella maggiore e della Madre ti proteggerà e aiuterà.”

Grazie, Yukiyo-san!” esclamò Sakura, accennando un inchino.

Ora, sai perchè ti ho chiesto di indossare il tuo kimono più bello?”

Immagino che ci sia un evento importante a cui dobbiamo partecipare!”

Chiharu sorrise: “Molto bene, Sakura, davvero. Questa sera entrerai per la prima volta in una casa da tè.” (ndA: le case da tè in giappone erano luoghi in cui si riunivano gli uomini ricchi per essere intrattenuti dalle geishe con le loro danze, le conversazioni, il canto, ecc...)

Pensate che sia pronta?”

Oh sì, mia cara. Sei prontissima!”

Se lo dite voi, mi fido!”

Sono sicura che farai del tuo meglio per intrattenere gli ospiti della casa da tè! Sarà una serata importante per la tua carriera di geisha!”

Ne sono consapevole!”

Chiharu sorseggiò il tè e, appoggiando la tazza sul tavolino, sospirò.

A proposito di eventi importanti...hai sentito chi sarà il prossimo ospite di Sua Maestà?”

Un ospite pregiato, immagino...”

Esattamente. Le loro Maestà reali riceveranno la visita del principe del regno vicino, il principe Syaoran. Credo che il motivo della visita sia piuttosto chiaro, non trovi?”

Sicuramente le reali Maestà sperano di dare in sposa la principessa Natsuki al principe Syaoran!”

Proprio così...- disse Chiharu, sospirando nuovamente-...povero principe!”

Perchè dite così, Yukiyo-san?”

Beh...che resti tra noi, Sakura. La principessa sarà anche una graziosa altezza reale, ma ha un carattere insopportabile!”

Voi l'avete conosciuta?”

Oh, sì. È proprio capricciosa! Ma, mi raccomando, Sakura, un discorso del genere non è adatto a una geisha, quindi resterà fra noi!” esclamò Chiharu, facendole l'occhiolino.

Sakura sorrise: “Sarò muta come un pesce, Yukiyo-san!”

Il sipario si chiuse le due ragazze ricevettero molti applausi. Più in fretta che potevano Sakura e Chiharu uscirono dalla scena, mentre i loro compagni sistemavano nuovamente la sala del trono del castello.

Sakura emise un sospiro di sollievo. Era piuttosto emozionata per la prima scena, ma fortunatamente era andato tutto bene! Ora doveva solo aspettare la scena dell'incontro con il principe Syaoran da dietro le quinte.

Quando si riaprì il sipario in scena c'erano Yamato e Jasmine.

Bene, mio caro. È tutto pronto per i nostri ospiti!” disse Jasmine.

Sì. Non rimane che avvisare la nostra Natsuki per quanto riguarda il suo incontro con il principe!”

Rispetto la tua scelta, caro, ma sappi che non la prenderà affatto bene!”

Una principessa del suo livello deve accettare e rispettare certe tradizioni!”

Jasmine sospirò: “D'accordo! Oh, guardate, sta arrivando!”

Natsuki, la principessa, entrò in scena. Anche lei come tutti indossava un kimono e i suoi capelli lunghi e neri erano stati raccolti e fermati con un piccolo pettine d'avorio. Subito si avvicinò a Yamato e Jasmine e si inchinò.

Mi avete mandato a chiamare, padre?”

Sì, figliola. Come sai è nostra intenzione darti in sposa al principe Syaoran. Aspettiamo il suo arrivo da un momento all'altro.”

E' una bellissima notizia. Sono impaziente di conoscerlo!”

Ne sono convinto. Ma, come sai, la tradizione vuole che la futura sposa del principe non possa incontrarlo per almeno tre giorni.”

Natsuki assunse un'espressione delusa: “Ma padre...pensavo che ormai certe tradizioni fossero superate!”

Le tradizioni sono le basi della nostra cultura e non si possono certo ignorare, soprattutto da parte della famiglia reale!”

Non è giusto!” esclamò Natsuki, incrociando le braccia.

Pensa al principe Syaoran...- intervenne Jasmine-...sicuramente lui non apprezzerebbe questo tuo comportamente, cara!”

Natsuki sospirò: “Avete ragione, madre!”

Quindi, acconsentirai a non incontrare il principe per almeno tre giorni?” domandò Yamato.

Certo, padre. Avete la mia parola!”

In quel momento entrò in scena Kusame, il servitore.

Maestà!” esclamò con un inchino.

Dite pure, Kusame-san!”

Sono arrivati il principe Syaoran e il suo accompagnatore.”

Molto bene, conducili pure da me!”

Kusame uscì e Jasmine si avvicinò alla figlia: “Figliola, è ora di andare!”

Sì, madre!”

E, dopo un profondo inchino, Natsuki uscì di scena. Subito dopo entrò Kusame seguito da Syaoran e Arashi. Entrambi indossavano pantaloni neri e due haori senza maniche legati in vita: quello di Syaoran era verde smeraldo con rifiniture dorate; quello di Arashi era porpora con bordature d'argento.

I due si inchinarono al cospetto dei sovrani.

Maestà, vi porgo i miei più umili omaggi!” esclamò Syaoran.

Grazie, Syaoran-ou. E noi vi diamo il nostro più sentito benvenuto nel nostro regno. Spero che il viaggio non sia stato troppo faticoso!”

Oh, no, Maestà. Per quanto mi riguarda è stato molto piacevole. E credo lo stesso valga per il mio compagno di viaggio. Lasciate che vi presenti il mio caro amico d'infanzia, Arashi!” disse Syaoran, indicando il compagno al suo fianco.

Maestà, è un onore e un privilegio fare la vostra conoscenza!” esclamò Arashi.

Benvenuto, Arashi-san! Mi auguro che troverete di vostro gradimento il vostro soggiorno qui, nel mio castello!”

Sono sicuro che sarà così!”

Yamato si alzò in piedi e fece un lieve gesto con la mano: “Kusame-san, fate in modo che i bagagli dei nostri ospiti siano portati nei loro alloggi!”

Subito, Maestà!” esclamò Kusame, che, dopo un rapido inchino, uscì di scena.

Allora, Syaoran-ou, sapete perfettamente quale sia lo scopo del nostro incontro!”

Syaoran sorrise: “Certo. Mio padre me lo ha accennato. E devo confessarvi che non vedo l'ora di conoscere la principessa Natsuki!”

Yamato rise.

Oh, sì, anche lei è ansiosa. Ma, purtroppo, la tradizione vuole che vi possiate incontrare prima di tre giorni.”

Un vero peccato!- esclamò Syaoran, sospirando- Però se questa è la tradizione, non sarò certo io a non rispettarla.”

Ottimo, Altezza! Se lo desiderate per ingannare l'attesa potremmo organizzare una festa qui a palazzo in vostro onore!” propose Jasmine.

Graziosa Maestà, sarebbe davvero crudele dare una festa a cui Natsuki-hime non possa partecipare!”

Avete ragione, Syaoran-ou!”

Piuttosto penso invece, col vostro permesso si capisce, di uscire questa sera. Ho sempre desiderato frequentare una casa da tè e so che qui, nel vostro regno, ce ne sono di rinomate!”

Sì, esattamente. Allora manderò qualcuno a farvi da guida!”

Vi ringrazio, Yamato-ou.” disse Syaoran con un inchino.

Ma, Altezza, non pensate che sia pericoloso?” intervenne Jasmine.

Vi ringrazio per l'interessamento, Maestà. Ma non preoccupatevi. Nessuno mi riconoscerà!”

Come desiderate, Syaoran-ou!”

Il sipario si chiuse e la scenografia cambiò. La prossima scena si sarebbe svolta nella stanza del principe Syaoran, il quale andò a sedersi su un futon.

Perdonate l'intrusione, Altezza!” esclamò Rika, che entrò in scena trasportando un bagaglio pesante.

Aveva l'aria affaticata e, a un certo punto, inciampò e cadde per terra.

Syaoran subito le si avvicinò e la aiutò a rialzarsi in piedi: “Vi siete fatta male, signora?”

No...grazie!”

Rika fece per riprendere il bagaglio, ma Syaoran la precedette e sistemò da solo il bagaglio accanto al futon.

Oh, perdonatemi, Altezza!” esclamò Rika, inchinandosi.

Non c'è problema! Era piuttosto pesante come bagaglio!” disse lui, sorridendo.

Ma era mio compito! Sua Maestà, Jasmine-o, mi ha affidato a voi. Sono la vostra umile servitrice!” spiegò Rika, con un inchino.

Credo, però, che la vostra regina non desideri che vi facciate del male!”

Rika non rispose e abbassò lo sguardo malinconicamente.

Ho detto qualcosa di sconveniente?”

Rika si affrettò a scuotere il capo: “No, non preoccupatevi, Syaoran-ou! È tutto a posto!”

Meglio così. Dite, signora, come vi chiamate?”

Il mio nome è Rika, Altezza!” rispose lei.

Bene, Rika-san, adesso sarà meglio che andiate a riposare un po'!”

Ma devo aiutarvi a sistemare le vostre cose!”

Sapete, sarò anche un principe, ma sono prima di tutto un gentiluomo e non permetto che una signora delicata come voi si affatichi a causa mia!- disse Syaoran, prendendole una mano- Quindi, vi prego di esaudire il mio desiderio. Altrimenti sarò costretto a ordinarvelo!”

Rika rise: “Allora, non posso certo non rispettare l'ordine di un principe così gentile!”

Ottimo, sembrate molto delicata di salute. Non avete l'aria di una servitrice!”

Eppure è quello che sono!”

Perdonate, non volevo essere scortese!”

Non si scusi, non è il primo a dirmelo! Ma questo è il mio destino. Perciò ora eseguirò il vostro ordine! Con permesso!” esclamò Rika, con un inchino.

Prego!”

Rika uscì di scena e Syaoran tornò a sedersi sul futon, pensieroso. Dopo pochissimi secondi fu raggiunto da Arashi e Kusame-san.

Syaoran-ou! Siamo pronti per andare!” esclamò Arashi.

Molto bene!”

Così il sipario si chiuse e subito la scenografia venne cambiata. Era stato allestito l'interno di una casa da tè: erano stati sistemati diversi tavolini e attorno a questi erano sedute molte comparse maschili, oltre a Chiharu e Sakura, che iniziò a servire il tè quando il sipario si aprì.

Yukiyo-san, la vostra imoto-san (ndA: significa sorella minore) è davvero molto graziosa!” esclamò uno dei loro compagni.

Avete ragione, Okiura-san.”

Tutti gli uomini presenti stasera ne sono già affascinati.” continuò Okiura.

Sicuramente diventerà una perfetta geisha! - aggiunse un altro ragazzo- Ha tutte le qualità per esserlo: bellezza, eleganza, abilità nelle arti...”

Vi ringrazio infinitamente, Endo-san!” esclamò Sakura, con un inchino.

In quel momento entrarono in scena Syaoran, Arashi e Kusame.

Syaoran-ou, potete sedervi dove desiderate!” esclamò Kusame.

Syaoran annuì vagamente: sapeva che doveva dire una battuta, ma all'improvviso non si ricordò più quale fosse. Solo di una cosa era sicuro: sapeva che Sakura sarebbe stata benissimo con il kimono, ma la realtà era che non solo stava bene, era decisamente incantevole.

Non appena Kusame gli diede una leggera gomitata nel fianco, Syaoran tornò in sè: “Kusame-san, vi pregherei di non chiamarmi principe. Stasera sono semplicemente Syaoran!”

Ne siete sicuro?”

Syaoran annuì: “Andrebbe bene anche un Syaoran-san!”

Come desiderate!”

Allora, voi sedetevi pure qui, io vado dall'altra parte!”

Ma Syaoran...” esclamò Arashi.

Syaoran raggiunse la parte opposta del palco e si sedette nell'ultimo tavolino libero, il più vicino al pubblico.

Sakura stava versando il tè al giovane accanto a lui e quando arrivò a Syaoran, non alzò lo sguardo.

Dovete perdonarmi, signora!” disse Syaoran, dopo essersi assicurato che le comparse facevano finta di parlare tra loro.

Sakura alzò lo sguardo, incrociando il suo, sorpresa.

Per quale motivo?”

Perchè non riesco a togliervi gli occhi di dosso da quando sono entrato!”

Sakura arrossì e chinò il capo.

Scusate, non volevo mettervi in imbarazzo!”

N-no...va bene...”

Posso chiedervi come vi chiamate?”

Yumiko.”

Yumiko...è un bellissimo nome! Si scrive con gli ideogrammi di gentilezza e bellezza?”

Sì!”

Bene, Yumiko-san, io sono Syaoran!”

Syaoran?- ripetè Sakura, sorpresa- Non sarete il principe Syaoran?”

Syaoran annuì, sorridendo sorpreso: “Eh, sì! Pensavo di non essere riconosciuto, invece...”

Sakura iniziò a tremare e, provando a posare la teiera sul tavolino, la fece cadere. Syaoran le afferrò il polso.

State bene, Yumiko-san?”

S-sì, sto bene! È stata solo la sopresa della scoperta!”

Syaoran sospirò, più rilassato. Poi fece scorrere la mano dal polso di Sakura fino alle dita, accarezzandole.

Fortunatamente la teiera era vuota!”

Già!” esclamò lei, cercando di ridere.

In realtà, era fin troppo persa nel tocco gentile di Syaoran.

Come mai siete in una casa da tè?”

Beh, non sono mai stato in una casa da tè.- spiegò lui, lasciandole la mano- Ho saputo che in questo regno le case da tè sono molto rinomate e famose per le geishe. Dicono che ci siano le geishe più graziose di tutto il Giappone. E, a quanto vedo, è vero!”

Sakura sorrise, le gote leggermente arrossate: “Ma, in verità, non sono ancora una geisha, sono una maiko!”

Ah, un'apprendista. E immagino che la donna a quel tavolo sia la vostra onee-san...” disse Syaoran, guardando verso Chiharu.

E' esatto, Syaoran-ou!”

Vi prego, non chiamatemi principe. Non voglio farmi riconoscere!”

Perdonatemi, non lo farò più!”

State tranquilla, Yumiko-san, non lo sapevate! Piuttosto, posso chiedervi come mai siete diventata geisha?”

Non è stata proprio una mia scelta. Credo che, in un certo senso, sia sempre stato il mio destino. Mia madre mi ha abbandonato nell'okiya di Mitsuno-san quando non avevo neanche un anno di vita. Sono cresciuta circondata dalle geishe della casa e all'età di sette anni la Madre decise che avrei frequentato la scuola per geishe. Perciò sto cercando di fare del mio meglio, per non deluderla e ripagarla per tutto ciò che ha fatto per me!”

Siete felice di questo?”

Penso di sì. Mi sono convinta che questa sia la soluzione migliore per me! Il mio futuro è assicurato.”

Ma siete davvero sicura di voler essere una geisha per sempre?” le chiese lui, preoccupato.

Certo. Cos'altro mi resta? La mia unica famiglia è all'interno dell'okiya e, finora, questa è l'unica cosa che riesca a fare!”

Sono sicuro che avete altre abilità nascoste dentro di voi. Solo non le avete mai cercate!”

Non saprei dire, signore. Vi ringrazio per il vostro interessamento, ma ora devo dedicare la mia attenzione agli altri clienti!”

Syaoran sospirò e appoggiò il viso sulla mano: “E' proprio necessario?”

Credo di sì!”

E' un vero peccato, vi conosco da appena due minuti, eppure mi sembra di conoscervi da sempre!”

Parlare con voi è stato molto piacevole, signore. E adesso provo una sensazione piuttosto strana. In effetti, non mi sembra di averla mai provata!”

Neanche io. Yumiko-san, restate qui!” esclamò Syaoran, afferrandole la mano.

Mi piacerebbe restare, ma devo andare!”

Syaoran si guardò intorno con circospezione e poi si avvicinò al viso di Sakura.

Allora, vi prego. Ditemi quando posso rivedervi!”

Oh, signore...non è assolutamente possibile.” esclamò lei, titubante.

Avete paura di me?”

No, ma le maiko non possono incontrarsi da sole con uomini sconosciuti!”

Nessuno verrà a saperlo e, credetemi, non vi farò alcun male!” la implorò Syaoran.

Sakura, incerta, non rispose, ma si alzò in piedi. Syaoran la seguì con lo sguardo e le sorrise.

Bene, allora, rifletteteci pure quanto volete. Se deciderete di accettare l'invito, sappiate che vi aspetterò più tardi in quel delizioso boschetto di ciliegi. Vorrei parlarvi di una certa questione.”

D'accordo, ci penserò!”

Così il sipario si chiuse e la scenografia fu smontata e cambiata in poco tempo.

Syaoran, Sakura, state andando alla grande!” commentò Naoko da dietro le quinte.

Grazie, Naoko!” esclamò Sakura, raggiungendola.

Syaoran, invece, torno sul palco e si nascose dietro la scenografia.

Inoltre state davvero bene con questi vestiti! - continuò la regista- Tomoyo ha fatto un ottimo lavoro!”

Sì, hai ragione! Sono splendidi!”

Attenti, si torna in scena!” avvisò qualcuno.

In bocca al lupo per questa scena!”

Crepi!”

Prima che il sipario si riaprisse, Tomoyo riprese la narrazione: “La principessa Sakura riflettè per tutta la sera sulla proposta del principe Syaoran. Sapeva che non le era permesso di uscire da sola, di notte. Ma la tentazione era troppo grande. Il principe esercitava una strana attrazione su di lei e la principessa era curiosa di sapere di cosa dovesse mai parlarle. Così decise di andare all'appuntamento. Quando tornò all'okiya, aspettò che tutti dormissero e poi sgattaiolò all'esterno, dirigendosi verso il boschetto di ciliegi, accanto al castello.”

Il sipario si riaprì nuovamente e Sakura entrò in scena. Il palco era illuminato da una luce soffusa di colore blu, ma sullo sfondo brillavano tante piccole stelle, a indicare il cielo. La scenografia era piuttosto semplice: erano stati riprodotti perfetti alberi di ciliegio e una fontanella zen, circondata da piccoli massi.

Syaoran non c'era, ma lei sapeva che si era nascosto dietro uno degli alberi. Così, con passo incerto, avanzò fino alla fontanella.

Siete venuta davvero allora...”

Syaoran sbucò fuori e Sakura cercò di sembrare sorpresa.

Certo, ho pensato molto al vostro invito. Non potevo rifiutare l'invito di un principe...”

Syaoran le si avvicinò, illuminato dalla luce notturna.

Siete venuta solo perchè sono un principe?” chiese lui, con una sorta di delusione nella voce.

Sakura appoggiò una mano sulla fontanella e distolse il suo sguardo da quello di Syaoran.

No, ho accettato perchè voi siete un principe gentile e sono sicura che non mi farete alcun male. Ma sono stata sul punto di cambiare idea più volte. Non credo che tutto ciò sia lecito.”

Syaoran la raggiunse e si posizionò di fronte a lei: solo la fontana li divideva.

Perchè non dovrebbe esserlo?” domandò poi, senza staccare gli occhi da lei.

Voi siete un principe, io sono appena diventata una geisha...è decisamente sconveniente!”

Mentre Sakura parlava, Syaoran le prese una mano con gentilezza.

La tua angelica bellezza mi ha ammaliato, stregato, liberando i miei sensi, ma...lasciandomi un solo amaro pensiero...l'irraggiungibilità di un contatto con un essere perfetto come te...”

Sakura arrossì molto più del necessario.

Cosa significa?”

Syaoran le rivolse uno sguardo serio: “Significa che sono innamorato di voi. Mi avete stregato anima e corpo e vorrei che diventaste mia moglie!”

Ma...non è possibile, voi dovete sposare la principessa Natsuki!”

Come lo sapevate?”

Un principe che giunge nel regno dove vive una principessa tanto graziosa in età da marito...era piuttosto scontato!”

Syaoran sorrise e le baciò la mano.

Avete ragione, ma io non desidero altri che voi. Nel silenzio della notte, io ho scelto te.Nell'incanto dell'aurora, io ho scelto te.Nella gioia e nel dolore, io ho scelto te.Nel cuore del mio cuore, io ho scelto te. (ndA: da “Ho scelto te” di S. Lawrence) Mia dolce Yumiko-san!”

Il mio nome vero è Sakura!”

Sakura? Oh, che musica sublime per le mie orecchie! Questo è un segno degli dei!”

Per quale motivo?”

Beh...non potevo scegliere un posto migliore per incontrare una così affascinante fanciulla dal nome tanto bello!”

Sakura rise: “Avete ragione!”

E dite, mia adorata...ho qualche speranza nel farmi accettare da voi?”

Sakura chinò il capo, pensierosa: “Alle geishe non è permesso innamorarsi!”

Ma è anche vero che le regole sono fatte per essere infrante, non trovate?”

Siete uno che non si arrende tanto facilmente!”

Syaoran, senza lasciarle la mano, si inginocchiò davanti a lei.

E' una grande forza quella che ci da Amore. Perche' ti amo, di notte son venuto da te, cosi' impetuoso e titubante, e tu non me potrai piu' dimenticare, l' anima tua son venuto a rubare. (ndA: da “Perchè ti amo” di Herman Hesse)”

Avete un animo gentile e poetico!”

Sono nato per amare voi, ora lo so, e farò di tutto per ottenere il vostro cuore!”

Sakura sorrise, gentilmente, e avvicinò il viso a quello di Syaoran: “Ma voi l'avete già!”

La mano di Syaoran strinse istintivamente quella di Sakura.

Se questo è un sogno, vi prego, non svegliatemi!”

Vi assicuro che non lo è!”

Syaoran la guardò negli occhi e Sakura si sentì mancare il fiato.

Oh, sì, non è un sogno. È la meravigliosa realtà.”

Però, Altezza, come faremo? Io sono legata all'okiya fino a quando non ripagherò tutte le spese!”

Avete già dimenticato che farei di tutto per voi? Il denaro non è un problema!”

Non credo di poterlo permettere!”

Sentite...-iniziò lui, accarezzandole la mano-...è solo un piccolo limite alla nostra felicità. Non è così importante.”

Ma non è giusto.”

Non è giusto che voi abbiate trovato la felicità? Oltre a essere molto giusto, è anche un caso molto fortuito! Quante persone possono davvero definirsi felici al giorno d'oggi? Noi abbiamo avuto la fortuna di averla trovata, perciò dobbiamo fare in modo che il nostro sogno si concretizzi, non trovate?”

Sakura chinò il capo e sorrise: “Va bene!”

Allora, mia adorata, domani mattina parlerò con il re Yamato e poi correrò al vostro okiya. Non parlatene con nessuno e cercate di restare a casa!”

D'accordo! Vi aspetterò, mio signore!”

Vorrei fosse già domattina!”

Non manca poi molto all'alba. Conviene andare, se scoprono che non sono ancora rientrata sono guai!”

Sakura si alzò in piedi e Syaoran la imitò.

Ancora un attimo, mia dolce Sakura.- esclamò lui, trattenendola accanto a sè- Vorrei lasciarvi con un ultimo verso!”

Allora, ascolterò!”

Syaoran le prese entrambe le mani e appoggiò la fronte su quella di Sakura, fissandola intensamente negli occhi.

Se l'onda ci spruzza e ci parla di eterno, se il tempo fosse una mela tra le nostre labbra...felice di arrivare al torsolo...”

Sakura si sentì arrossire e anche incapace di muoversi, paralizzata dallo sguardo di Syaoran...sembrava fossero i poli opposti di due calamite.

Certo...il primo bacio di vero amore è assai importante! Ma dovrete aspettare domani sera, Altezza!”

Un giorno solo...eppure sarà come un anno!”

Sono convinta che neanche vi accorgerete di quanto il tempo passi in fretta!”

Staremo a vedere!” esclamò lui, baciandole la mano.

Ora, devo proprio lasciarvi, Syaoran-ou!”

Sì, andate pure! Ci rivedremo domani!”

Sakura uscì di scena e a questo punto il sipario avrebbe dovuto chiudersi. Ma ciò non accadde.

Perciò Syaoran si insospettì e guardò verso il pubblico. Era mancato anche l'applauso.

Eeeee....taglia! Grandissima scena!!”

Questa voce...” iniziò a dire Sakura, rientrando in scena.

Ahahahah! Sono io, sì, brava Sakura!”

Savine, insieme a Shinto, con un agile salto, li raggiunse sul palco.

Ciao! È da un po' che non ci si vede!”

Non sentivamo la tua mancanza!”

Oh, che peccato! Volevo anche farvi i complimenti per questa scena memorabile. Ah, che intensità di sentimenti!”

Bando alle ciance! Veniamo al dunque!”

Sei agguerrita più del solito! Ma hai ragione! Veniamo al dunque!” esclamò Savine, sfregandosi le mani.

Poi le rivolse un sorriso sardonico e afferrò il suo scettro.

Combattiamo!”



Salve a tutti! Ecco qua il nuovo capitolo, dopo poco più di due mesi. È un record...ahahahaha!!! ^_^

Allora, il prossimo capitolo si intitola “Under the blooming cherry tress- Second act” e vedremo il secondo atto della recita, oltre al combattimento!!!

Ringraziamenti a paperella96 e laurettachan96, grazie mille per le recensioni tanto belline e gentili!!!


A presto

kia85













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Capitolo 27
*** Under the blooming cherry trees - Second act ***


 

Beyond good & evil

 

Capitolo 26: “Under the blooming cherry trees – Second act”

 

Non ti perdonerò mai per aver interrotto la nostra recita!”

Ah, sì, un vero peccato, in effetti...un così grande capolavoro.”

Non parlare in questo modo. Non puoi capire quanto ci siamo impegnati tutti per questa recita e quanto tutti stiano dando il meglio di loro stessi!”

Oh, ti assicuro che ci credo. - disse Jasmine, sbuffando annoiata e rigirando lo scettro fra le mani- Ma ora, passiamo all'azione! Wood! Legno!”

La carta del legno, sottoforma di robusti rami, si diresse verso Sakura, la quale era incapace di muoversi. Ma Syaoran la afferrò per un braccio e la trascinò dietro le quinte.

Ehi, che ti è successo? Perchè non hai avuto i riflessi pronti?” la rimproverò Syaoran, preoccupato.

Sakura imbarazzata si guardò il vestito.

E' che con questo kimono non riesco a muovermi velocemente!”

In effetti il suo kimono era troppo ingombrante e limitava i suoi movimenti.

Allora, dovresti...toglierlo!” disse lui, arrossendo lievemente.

Sakura si tolse i sandali, gli rivolse le spalle e poi guardò indietro verso di lui: “Potresti slacciare l'obi? Io non ci arrivo!”

Syaoran divenne ancor più rosso in viso e annuì. Poi le sue mani tremanti si avvicinarono alla schiena di Sakura e slacciarono prima l'obi-dome e poi l'obi. Non aveva motivo di sentirsi in imbarazzo: tutte le geishe venivano vestite e svestite da uomini in quanto era necessaria una notevole forza per sollevare quelle cinture pesanti. Sì...ma quanti fra quegli uomini avevano avuto una così importante relazione con la ragazza che dovevano svestire?

Ehi, che state combinando, vi nascondete?” esclamò Savine dal palco.

Syaoran si destò dai suoi pensieri imbarazzanti e terminò di svestire Sakura, sfilandole il kimono. Sakura rimase con addosso solo una canottiera, pantaloncini corti e le calze.

Grazie!” disse Sakura, voltandosi verso Syaoran.

Prego!”

In verità, Syaoran, c'è un altro motivo per cui prima non ho avuto i riflessi pronti!”

Quale sarebbe?”

Mi ha sorpresa il fatto che Savine abbia usato ancora la carta del legno! Pensavo di averla annullata quando mi hanno rapito!”

No. In quell'occasione non l'hai annullata con una delle tue card, ricordi?”

Sakura ripensò a quei momenti, nella casa abbandonata, e si rese contro che Syaoran aveva ragione. In realtà Savine l'aveva richiamata a sè. Perciò annuì e gli sorrise.

Hai ragione. Comunque, scusami per prima. D'ora in poi starò più attenta!”

Ehi, voi, laggiù! - esclamò Savine- Non ho voglia di giocare a nascondino!”

Syaoran guardò Sakura con determinazione: “Mi raccomando, dobbiamo fare molta attenzione.”

Tranquillo. Andrà tutto bene. Ricorda, dobbiamo terminare la recita.” esclamò Sakura, facendogli l'occhiolino.

Syaoran annuì più titubante: “Sì...dobbiamo terminare la recita.”

Così, Sakura e Syaoran ritornarono sul palco.

Per la cronaca...- disse Sakura-...non ci stavamo nascondendo!”

Ah, certo, ti sei tolta quello straccetto di dosso. Doveva essere piuttosto fastidioso!” commentò lei, divertita.

Quello era un bellissimo kimono confezionato dalla mia amica Tomoyo. Se sono stata costretta a toglierlo è stata colpa tua, per cui chiudi quella bocca!”

Oho, che grinta! - esclamò Savine, divertita- Bene, allora continuiamo!”

Sakura afferrò una delle sue carte: “Watery! Acqua!”

Savine fece roteare abilmente il suo scettro e cercò di difendersi: “Shield! Scudo!”

L'acqua della carta di Sakura andò a schiantarsi sullo scudo di Savine e lei subito passò al contrattacco.

Wood! Legno!”

La carta del legno di Savine si diresse nuovamente verso Sakura e Syaoran, i quali riuscirono ad evitarla saltando di lato. Sakura, inginocchiata a terra dopo il salto, usò nuovamente la carta dell'acqua. E questa volta colpì in pieno Savine e Shinto.

Savine andò su tutte le furie: “Maledizione! Questa me la paghi! Flower! Fiore!”

I fiori della Savine card non erano semplici fiori: avevano gambi affilati che si conficcavano sul pavimento come frecce appuntite. E avevano spine assai pungenti.

Per evitare quella scarica di fiori pericolosi Sakura e Syaoran si divisero e raggiunsero i lati opposti del palco. Ma l'attacco di Savine proseguì e si concentrò su Sakura. Sembrava che non volesse cessare più. Accortosi di ciò, Syaoran fece per raggiungerla e aiutarla, ma venne bloccato da Shinto che gli si parò davanti.

Lasciami passare!” gli intimò Syaoran.

Shinto ridacchiò, puntandogli contro la spada affilata: “Neanche per sogno!”

E, così dicendo, lo attaccò.

Sakura, nel frattempo, era riuscita a evitare ancora una volta l'attacco di Savine, usando la carta del salto, ma lo scontro tra Syaoran e Shinto richiamò la sua attenzione e, in quella frazione di secondo, una rosa la colpì appena sotto la spalla destra. Sakura cadde per terra e notò che da quella piccola ferita cominciò a uscire un rivolo di sangue.

Sakura!” esclamò Syaoran.

Sakura si alzò in piedi, facendo molta fatica e reggendosi sullo scettro: improvvisamente da quella ferita cominciò a propagarsi in tutto il corpo una sensazione di debolezza. Era totalmente priva di forze e faceva fatica a muoversi.

Savine, vedendola in quello stato, cominciò a ridere di gusto: “ Questa volta si mette male per te, Sakura. Wood! Legno! Flower! Fiore!”

Il nuovo attacco di Savine costrinse Sakura a reagire: doveva sconfiggere Savine a qualunque costo. Così, con quel poco di lucidità rimastale, capì cosa doveva fare.

Firey! Fuoco!”

Il fuoco bruciò sia il legno sia i fiori, ma Sakura cadde nuovamente per terra. Stranamente Savine non sembrava molto dispiaciuta per l'annullamento delle sue carte.

Non esultare per questa presunta vittoria, Sakura. - disse lei, con un tono decisamente calmo- Anche se hai eliminato queste due carte, può essere che una di loro riuscirà ad eliminare te!”

Che...che stai...dicendo?” cercò di dire Sakura.

La forza ormai l'aveva abbandonata completamente. Non poteva muovere più alcun muscolo e solo con un grande sforzo era riuscita a porre quella domanda.

I miei fiori contenevano un potente veleno e tu sei stata ferita proprio da uno di essi, vero?”

Ma...cos...”

Il veleno si propaga con una velocità impressionante nel corpo e blocca istantaneamente ogni fibra muscolare. Se riesce ad arrivare al cuore, mia cara Sakura, sei spacciata!”

Sakura!”

Syaoran, al culmine della tensione, sferrò un ultimo attacco con la sua spada, togliendo di mezzo Shinto, e raggiunse subito Sakura. Ma lei, nel frattempo, aveva già perso i sensi e Savine e Shinto, conclusa la loro opera, sparirono dalla vista.

Sakura, svegliati, dai! - disse lui, prendendola fra le braccia- Coraggio...dobbiamo terminare la recita...”

Ma Sakura non riaprì gli occhi. Syaoran si accorse che respirava ancora e il cuore batteva, lentamente...ma batteva. Perciò la strinse al suo petto, come se il calore del suo corpo potesse ridarle i sensi.

Ti prego...non mi lasciare solo...svegliati, Sakura, fallo per me...”

Il sentimento che stava provando in quel momento era quasi indescrivibile. Era doloroso e straziante e gli impediva di ragionare con lucidità. Sicuramente era una sensazione ancora peggiore di quella che aveva provato quando Sakura l'aveva lasciato.

Poi lo sguardo di Syaoran cadde sulla ferita di Sakura: notò che essa si stava rimarginando e il braccio stava lentamente tornando come prima. Infine Sakura riaprì gli occhi.

Syaoran?”

Il sollievo nel sentirle pronunciare ancora una volta il suo nome rese Syaoran lievemente stordito. Sakura se ne accorse, ma notò anche il modo in cui lui la teneva stretta a sè e arrossì appena. Ricordava bene il dolce tepore del suo abbraccio, ma in quel momento era emozionata come se lo stesse provando per la prima volta.

Ehm...Syaoran, ora sto bene.”

Syaoran scosse il capo per riprendersi da quello stato di trance e la lasciò andare: “Sicura?”

Sakura fu attraversata da un improvviso brivido di freddo, dovuto all'allontamento di Syaoran. Non era per niente piacevole, eppure sapeva che era necessario.

Sì, certo!”

Syaoran sospirò sollevato: “Per fortuna!”

Cosa credi sia accaduto?” domandò Sakura.

In che senso?”

Insomma, ero ferita e adesso guarda! - esclamò lei indicando il proprio braccio- Non c'è più alcun segno!”

Credo che aver eliminato la carta di Savine, subito dopo il tuo ferimento, abbia annullato anche l'effetto velenoso dei fiori. Probabilmente se avessi aspettato prima di attaccare le sue carte, adesso...saresti...” spiegò lui, ma la voce gli morì in gola.

Sakura sorrise mestamente: “Sì, sarà andata proprio così!”

Poi lei lo guardò con un misto di gratitudine e dolcezza.

Comunque, grazie per esserti preoccupato per me. E scusami!”

Per quale motivo?” domandò lui, perplesso.

Beh...- iniziò lei, facendo spallucce-...ti avevo assicurato che avrei fatto più attenzione e invece...”

In effetti mi hai fatto prendere un bello spavento, ma non ci pensare. L'importante è che tu stia bene adesso.”

Sakura sorrise e balzò in piedi piena di energia e vitalità come al solito.

Allora possiamo continuare la recita!”

Sì!”

 

*****

Fu così che la recita riprese. Tutti gli spettatori e gli studenti si risvegliarono e fortunatamente non avevano alcun ricordo di ciò che era accaduto.

Il sipario si aprì nuovamente rivelando la scenografia della sala del trono. Sul palco vi erano Jasmine, seduta sul trono, e Arashi inginocchiato davanti a lei.

Allora, Arashi-san, come mai questa udienza richiesta così all'improvviso?” domandò lei.

Vostra Maestà, devo assolutamente confessarvi qualcosa che ho scoperto ieri sera e che ritengo riguardi anche voi, o perlomeno, Sua Altezza la principessa Nadeshiko.”

Lo sguardo di Jasmine divenne assai preoccupato e subito drizzò la schiena.

Che cosa intendete dire? Come può riguardare mia figlia?”

Ve lo svelo subito, Maestà: ieri sera il principe Syaoran ed io siamo stati ospiti di una casa da tè. E, come certamente sapete, vi sono diverse geishe che intrattengono gli ospiti. Una di queste, una geisha di nome Yumiko, di straordinaria bellezza ha conquistato il cuore del principe Syaoran.”

Che cosa? - tuonò Jasmine, battendo un pugno sul bracciolo del trono- Come è possibile? È il promesso sposo di mia figlia!”

Oh, Maestà, questo lo so perfettamente e vi assicuro che, per quanto bella, questa geisha non raggiungerà mai i livelli di perfezione della graziosa altezza reale. Anche il principe Syaoran ne era convinto, ma ieri sera è stato come...stregato da quella giovane donna. Credo si siano visti anche dopo essere usciti dalla casa da tè.”

Jasmine assunse un'espressione pensierosa: “E dite, Arashi-san, come avete detto che si chiama questa geisha?”

Yumiko-san, Maestà!”

Siete in grado di descriverla?”

Certamente. Ha la pelle bianca come ceramica, capelli fini e chiari e occhi verdi come due smeraldi!”

Occhi color smeraldo, eh?”

Gli occhi verdi della principessa Sakura non erano passati inosservati alla nuova regina. E lei li rammentava perfettamente, erano unici in tutto il regno. Così in quel momento capì subito che l'amico del principe Syaoran si stava riferendo proprio a lei, diventata ora geisha!” raccontò Tomoyo.

Jasmine si alzò in piedi e si avvicinò ad Arashi, toccandogli una spalla con il ventaglio che aveva in mano. E così facendo Arashi si alzò in piedi.

Ascoltate, Arashi-san, non sarebbe delizioso se quella bellissima geisha fosse vostra?”

Arashi sorrise: “Oh, Maestà, sarebbe un vero sogno!”

Ebbene, con il mio aiuto potreste far avverare questo sogno. Dovete solo fare come dico io!”

Sono ai vostri ordini, Maestà.”

E, con quest'ultima battuta, il sipario si chiuse, mentre Tomoyo riprendeva la narrazione.

La promessa di un matrimonio della strega fece subito dimenticare all'amico del principe Syaoran la loro antica amicizia. E in questo modo egli si mise al servizio della regina, assecondando il piano per salvare il matrimonio tra la principessa Natsuki e il principe Syaoran. Nel frattempo, il giovane principe aveva richiesto udienza con entrambi i sovrani per discutere della sua situazione. Ma il re, sotto l'incantesimo della regina, si oppose alla sua richiesta con forza e ordinò al principe Syaoran di sposare la principessa Natsuki.”

Il sipario si aprì e la scena rivelò la facciata di un okiya e sullo sfondo un paesaggio verdeggiante di colline.

Il principe Syaoran entrò in scena con passo affrettato e si diresse verso l'okiya.

Se non posso sposare Sakura con il permesso del re, allora la sposerò senza. Nessuno potrà impedirmelo.”

Non appena giunse di fronte all'okiya, fu raggiunto in scena da Chiharu e altre due ragazze vestite con kimono dai colori sgargianti.

Voi chi siete?” esclamò Chiharu, visibilmente sconvolta.

Sono il principe Syaoran, Yukiyo-san.”

Che cosa volete ancora dal nostro okiya?”

Ancora?”

Sì, ancora. Pochi istanti fa è giunto un vostro servitore, affermando che mia sorella minore Yumiko avrebbe dovuto seguirlo al castello del re per essere ricevuta proprio da voi!”

Ma...non è vero, non ho mandato nessuno a prendere Sakura!” affermò Syaoran, turbato.

Allora chi è stato?”

Syaoran chinò il capo, sfregandosi il mento preoccupato e pensieroso.

Ditemi, sapete il nome di questo servitore?”

Sì, ha detto di chiamarsi Arashi.”

Non è possibile! - esclamò Syaoran, incredulo- A questo punto credo che Sakura sia stata rapita con l'inganno!”

Come fate a sapere il suo vero nome?”

Ebbene, vostra sorella minore me lo ha confessato la scorsa notte e mi ha promesso il suo cuore e la sua mano. E io vi prometto che farò di tutto per salvarla e renderla felice!”

Chiharu lo guardò prima sorpresa e preoccupata, poi sembrò diventare più fiduciosa.

Allora, d'accordo, principe. Portatemi Sakura sana e salva!”

Syaoran annuì e quando si volse dalla parte opposta si ritrovò davanti Rika.

Vi porterò io da lei!” affermò Rika.

Sapete dove si trova?”

Certo, sono una serva della regina. Ho visto dove la stavano portando, lei e il vostro amico!”

Perchè volete aiutarmi se siete una sua serva?”

Perchè sento di doverlo fare, per Sakura e per me...”

Come ...” iniziò a chiedere Syaoran.

Ma Rika lo interruppe, sollevando una mano con un gesto semplice ma fermo.

Andiamo, principe Syaoran!”

Fu così che Rika e Syaoran uscirono dal palco e il sipario si chiuse per il cambio di scena.

Rika, la vera regina e madre di Sakura, condusse rapidamente il principe Syaoran al castello - disse Tomoyo- Corsero entrambi più veloci che potevano e Syaoran cercò di non pensare per quale motivo lei fosse stata rapita e che cosa il traditore Arashi potesse farle.”

La nuova scenografia ritraeva l'interno di un sotteraneo. Sullo sfondo vi era una parete dipinta di grigio con i dettagli che rappresentavano i mattoni. Al centro vi era una tavola di pietra sopraelevata su cui era sdraiata Sakura, priva di sensi. Indossava un kimono bianco avorio con decorazioni floreali che andavano dal rosa più chiaro a quello più intenso e rifiniture dorate. La cintura obi era bordeaux e richiamava la decorazione del kimono. In piedi dietro la tavola vi era Jasmine che indossava l'abito della sua prima scena e teneva in mano il suo bastone argentato. Accanto a lei c'era Arashi.

Avete fatto un ottimo lavoro, Arashi-san.”

Cosa succederà adesso, Maestà?”

Adesso farò un piccolo incantesimo affinchè la piccola geisha perda ogni ricordo e ogni sentimento d'amore per il principe Syaoran e ne acquisti invece per voi.”

Ma come...”

Fermatevi, Maestà!” esclamò Syaoran, entrando in scena insieme a Rika.

Jasmine battè il bastone per terra: “Cosa siete venuti a fare?”

Vi impediremo di proseguire nel vostro piano.” rispose Rika.

Questo lo vedremo. Arashi-san, occupatevi del caro principe Syaoran.”

Ai vostri ordini, Maestà!” affermò prontamente Arashi.

Prese dunque in mano una spada, ovviamente finta, e si portò nella parte più anteriore del palco accanto a dove era stesa Sakura.

Coraggio, altezza, o avete paura di battervi con me?”

Syaoran sguainò la sua spada e si avvicinò a lui: “Giammai. Non avrò mai paura di te, tanto meno adesso!”

Le due regine indietreggiarono, mentre i due ragazzi cominciarono la coreografia del loro duello. Syaoran osservò attentamente lo sguardo del suo avversario e percepì una sensazione invero molto strana. Sembrava proprio che quello non fosse il loro primo duello, c'era qualcosa di molto familiare nei movimenti di Arashi, il modo in cui afferrava la spada, seppur finta, i suoi affondi, le sue parate...

Syaoran pensò che fosse solo una semplice impressione e pensò solo a continuare quel duello.

Non avresti dovuto tradirmi, Arashi, non la passerai liscia.”

Vi illudete, Altezza, la regina Jasmine è dalla mia parte e non permetterà mai il vostro matrimonio con questa ragazza. È stata promessa a me!”

No! Non l'avrai mai!”

Arashi lo attaccò per l'ennesima volta, ma Syaoran lo sospinse indietro e Arashi cadde a terra. Così facendo, Syaoran si avvicinò a Sakura e le prese una mano.

Sakura, svegliatevi, vi prego!”

E mentre Syaoran dava le spalle ad Arashi, egli si alzò in piedi e riafferrò la spada per attaccarlo da dietro.

Attenzione, principe Syaoran!” esclamò Rika, allarmato.

Syaoran, tutto d'un tratto, si voltò e colpì Arashi ad una gamba. Il suo avversario, sorpreso, cadde a terra, privo di sensi.

No, non mi impedirete mai di attuare il mio piano.” esclamò Jasmine, sconvolta e spaventata.

Arrendetevi, Maestà. Non avete scampo!” esclamò Syaoran.

Vi sbagliate, Altezza. Voi non conoscete di cosa sia capace, quali grandi poteri si nascondano in me!”

Jasmine battè nuovamente il bastone per terra e la scena fu illuminata da rapidi lampi accecanti e rumore di tuoni.

NO!” urlò Rika e corse verso Sakura, chinandosi su di lei come se volesse proteggerla.

Le luci divennero sempre più abbaglianti e i rumori più assordanti. Quando tutto si calmò, Jasmine, con lo sguardo atterrito, era appoggiata alla parete. Il suo bastone argentato era caduto a terra e lo spicchio di luna nera si era staccato.

Rika alzò il busto, lo sguardo era fiero e determinato, e in mano sorreggeva un bastone dorato, con un brillante sole sull'estremità superiore.

Ora ricordo tutto. La mia magia era nascosta nel ciondolo di mia figlia Sakura. Riacquistando i miei poteri, sono in grado di affrontarti, Jasmine!”

No, non è possibile!” esclamò lei, sempre più impaurita.

Arrenditi, impostora. Avrai la mia grazia e ora che sei privata di tutti i tuoi poteri, sei bandita dal mio regno, insieme a tua figlia!”

Non farle del male, ti prego...” la implorò lei.

Io non sono come te. Siete libere di andare via. Ma non potete più tornare!”

Jasmine non disse più nulla e corse fuori di scena. Syaoran si avvicinò a Rika, rivolgendole uno sguardo perplesso.

Cosa...è accaduto?”

Altezza, dovete sapere che io sono la regina di questo regno e moglie di Sua Maestà, re Yamato. Sakura è la nostra adorata figlia, nonchè legittima principessa del regno. Jasmine era una strega, giunse tanti anni fa in questo regno e, sfruttando la bontà d'animo di mio marito, fece un incantesimo invertendo i nostri ruoli e cancellando in tutto il regno i ricordi legati a me e Sakura. Così io diventai una serva nella mia casa e Sakura fu nascosta in un okiya per diventare geisha.”

Ora comprendo. Ma perchè la principessa non si sveglia?”

Rika appoggiò una mano sulla sua fronte: “E' a causa di alcune tracce di un incantesimo di Jasmine. Lei voleva cancellare la sua memoria e farla risvegliare da Arashi, affinchè si innamorasse di lui.”

Cosa possiamo fare?”

Rika sorrise: “Beh...se amate davvero mia figlia, provate voi a farla risvegliare.”

Syaoran arrossì: era giunto il suo momento, il momento che gli causava tanti dubbi.

In che modo?”

Voi sapete come fare!”

Preda di un'incredibile agitazione, Syaoran si avvicinò alla principessa. Sapeva cosa fare. Dopo tutti gli eventi di quella giornata, dopo il terribile timore di averla perduta per sempre, Syaoran aveva finalmente chiarito i suoi sentimenti: amava troppo Sakura per poter pensare a qualcun'altra, era follemente innamorato e non aveva alcuna intenzione di esserle solo amico. Certo, sarebbe passato altro tempo prima che si fosse sentito pronto a confessarle tutto. Ma per il momento aveva l'occasione di approfittare di quella innocua recita scolastica.

Perciò si chinò su di lei e le accarezzò una mano: “Se il tempo fosse una mela tra le nostre labbra...- mormorò Syaoran, fissando Sakura- ...felice di arrivare al torsolo...”

E finalmente si avvicinò al suo viso e la baciò. Il cuore di Sakura mancò un battito. Perchè la stava baciando? Non avrebbe dovuto farlo...o almeno non avrebbe dovuto baciarla veramente, lì davanti a tutti, davanti ad Arashi e Jasmine. Stava rovinando tutto e non riusciva a capirlo.

Ma non era il momento di fare certi pensieri. La recita doveva continuare. Così Syaoran si allontanò da lei e Sakura si risvegliò: lei si costrinse a sorridergli, anche se in realtà avrebbe voluto chiedergli subito perchè mai l'avesse fatto!

Syaoran le prese una mano e la aiutò ad alzarsi.

Bentornata fra noi, principessa Sakura!” disse Syaoran, sorridendole.

Sakura lo guardò confusa: “Ma...principessa? Cosa significa?”

Significa che tu sei figlia di re Yamato e mia.” ammise Rika, avanzando verso di lei.

Come è possibile? Pensavo di essere orfana...”

Rika le mise una mano sulla spalla, guardandola dolcemente: “Non è così, cara. Tu sei mia, siamo state separate da una malvagia strega che ha fatto un incantesimo su tutti noi. Ma, in quanto strega buona, anche io ho dei poteri e, ritrovandoli, ho rotto l'incantesimo! Ora tornerà tutto come prima!”

Sakura esitò un istante poi abbracciò Rika.

Madre!”

Fu così che la piccola principessa tornò alla sua famiglia. E tutto il regno ritrovò la propria legittima regina. Jasmine e la figlia Natsuki sparirono per sempre da quelle terre. Mentre il principe Syaoran sposò la principessa Sakura e insieme vissero per sempre felici e contenti.” terminò Tomoyo.

Il sipario si chiuse e dalla sala partirono applausi scroscianti, diretti a tutti partecipanti di quella recita. Anche dietro le quinte vi era molta soddisfazione tra gli studenti.

Sakura, innervosita dal comportamento di Syaoran, scappò prima che qualcuno potesse fermarla per farle i complimenti. Ma Syaoran, immaginando il suo stato d'animo, la seguì sul retro.

Aspetta, Sakura!”

Lei, però, non sembrava aver alcuna intenzione di fermarsi a parlare con lui. Perciò, Syaoran, con una breve corsa, la raggiunse e la afferrò per un braccio, costringendola a voltarsi.

Ti prego, non fare così!” le disse lui.

Così come? Secondo te dovrei far finta che non sia accaduto nulla fuori sul palco? Perchè hai dovuto rovinare tutto?” esclamò lei, arrabbiata e rossa in viso.

Era solo un bacio!”

Ma io mi fidavo di te! Avevi detto che...”

Già, l'aveva detto! - intervenne Arashi, avvicinandosi ad entrambi- E io, al contrario di Sakura, non mi fidavo di te!”

Syaoran rivolse lo sguardo verso Arashi e lasciò andare il braccio di Sakura.

E dire che io ti avevo avvertito, Li. Tu però non hai voluto darmi ascolto.”

Syaoran sorrise: “Cosa hai intenzione di fare, Tokugawa? Vuoi fare a botte con me per uno stupido bacio?”

Sai, non è una cattiva idea. Facciamo così: dammi un motivo più che valido per ciò che hai fatto alla mia ragazza e potrei anche risparmiarti!”

Syaoran scosse il capo, tranquillo: “Io non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio, tanto meno a te!”

Arashi fece spallucce, indifferente.

Peccato. Risposta sbagliata!”

Così dicendo, Arashi colpì Syaoran in pieno viso con un destro micidiale, che lo scaraventò a terra. Sakura, inorridita e sconvolta per il comportamento di Arashi, si mosse subito verso Syaoran. Ma Arashi la trattenne per un braccio.

Così impara a tenere a freno le sue labbra bollenti! - commentò Arashi con un ghigno sardonico-- Andiamo via, Sakura!”

Detto questo, la trascinò via. Syaoran si asciugò il sangue che stava cominciando ad uscire dal labbro inferiore e si alzò in piedi. Sembrava che quel bacio non avesse fatto piacere a nessuno, oltre che se stesso.

Eppure lui non si era mai sentito così bene.

 

*****

 

Sakura aveva passato tutto il pomeriggio con Arashi e, alla fine della giornata, lui l'aveva accompagnata a casa. Ma, dalla fine della recita, non aveva fatto altro che pensare a ciò che era successo quel pomeriggio. E ora che si trovava in camera sua, sdraiata sul suo letto, una domanda continuava ad aleggiare nella sua mente: perchè Syaoran aveva rischiato di rovinare la loro amicizia per uno stupido bacio, come l'aveva definito lui? In nome di cosa aveva agito così?

Sakura si portò una mano sulle labbra e subito le apparve nella mente Syaoran nel preciso istante in cui l'aveva baciata e...rabbrividì. Chissà perchè Syaoran le provocava ancora tutte quelle emozioni.

E subito dopo ripensò ad Arashi e al pugno che aveva sferrato a Syaoran: gli aveva addirittura causato la fuoriuscita di sangue dal labbro inferiore. Così Sakura si chiese se Syaoran stesse bene, ma anche come mai lui gli avesse permesso di colpirlo. Sapeva benissimo che Arashi lo avrebbe fatto e aveva tutte le capacità per evitarlo. Allora perchè non lo aveva evitato?

Troppi perchè permanevano nella sua mente e se non avessero avuto una risposta sicuramente avrebbero torturato Sakura per tutta la notte. Perciò afferrò la sua chiave del sigillo.

Chiave che possiedi la forza della stella, mostrami la tua vera natura! È Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!”

E quando lo scettro apparve davanti a lei, Sakura lo afferrò e utilizzò la carta dello specchio, che assunse le sue sembianze.

Allora, ascolta...- disse Sakura al suo riflesso-...io devo uscire di nascosto per un po'. Tu mettiti nel letto, ok?”

La carta dello specchio annuì. Dopodichè Sakura uscì dalla finestra e usò la carta del volo. Sorvolando la città illuminata dalle luci notturne, Sakura giunse a casa di Syaoran e atterrò sul balcone del suo salotto. Fortunatamente era in casa: era sdraiato sul divano con gli occhi chiusi e una borsa del ghiaccio sulla guancia colpita da Arashi. Probabilmente si era addormentato e Sakura non aveva intenzione di disturbarlo. Ma Syaoran percepì la sua presenza e si alzò per aprire la porta del balcone.

Buonasera, principessa Sakura!” le disse con un sorriso.

Syaoran, smettila! Non sono venuta qui per scherzare!” esclamò lei, infastidita.

Entrando in casa, Sakura si accorse di quanto fosse pulita quella casa, profumata e luccicante in ogni angolo. Syaoran era davvero straordinario.

E nel salotto risuonava una musica rilassante, del genere orientale Yin & Yang, che allietava l'animo e calmava ogni pensiero turbolento. La musica adatta a una sera come quella.

Cosa stavi facendo?” domandò Sakura.

Ti stavo aspettando!”

Mi stavi...aspettando?”

Certo! Sapevo che saresti venuta, o al massimo che mi avresti chiamato al telefono. Dopotutto, non sei preoccupata per me?”

Sakura gli diede le spalle e si portò una mano sulla bocca: era davvero così prevedibile?

Suvvia, Sakura. Non pensarci! A me fa molto piacere la tua visita. - le disse Syaoran, mentre lei tornava a guardarlo- Oggi pomeriggio abbiamo lasciato molte cose in sospeso.”

Sakura annuì, sedendosi sul divano: “Già. Allora spiegami subito perchè mi hai...perchè hai fatto quella...cosa...”

Intendi dire perchè ti ho baciata?” le chiese lui, totalmente disinvolto.

S-sì...” rispose lei, arrossendo lievemente.

Syaoran divenne improvvisamente serio e la fissò a lungo: Sakura ero troppo sconvolta per sapere la verità. Avrebbe sicuramente preso molto male una sua eventuale dichiarazione e probabilmente l'avrebbe persa anche come amica. Sarebbe stato meglio inventarsi una scusa, almeno fino a quando entrambi non si fossero sentiti pronti per affrontare la realtà, cioè che Syaoran amava ancora Sakura, forse più di prima.

Dai, Sakura, mettiti nei miei panni. Oggi dovevo interpretare un ruolo importante nella recita e ho anche rischiato di perdere la mia migliore amica. Ero molto provato da tutto ciò, tanto che sono rimasto stordito fino a quando il tuo ragazzo non mi ha riservato quel gentile trattamento. Davvero, non ero capace di intendere né di volere.”

Oh...ehm...ecco...”

Syaoran sospirò: “Ti assicuro che quello è stato solo un bacio. Non c'erano implicazioni più che affettive...amorose...”

Mm...d'accordo. Però, Syaoran, perchè ti sei lasciato colpire da Arashi? Avresti potuto evitarlo benissimo!”

L'ho fatto per te!”

Che cosa significa?”

Non saltare a conclusioni affrettate. Ho pensato che lasciandomi colpire da lui, non saresti stata più arrabbiata con me.”

Quanto sei stupido, Syaoran! Solo un uomo poteva pensare una cosa del genere!”

Syaoran rise, ma si pentì subito di averlo fatto perchè il labbro gli faceva ancora male. Notando la smorfia di dolore sul suo viso, Sakura si avvicinò a lui e gli appoggiò la borsa di ghiaccio sulla guancia.

Questo...significa che non sei arrabbiata con me?”

Sakura sospirò: “Esatto. Ovviamente, spero che non capiti più, ma la prossima volta hai il permesso di evitarlo!”

Grazie!” disse lui, sorridendo.

Sakura non credeva alla spiegazione che le aveva fornito Syaoran. C'era qualcosa che non quadrava, come quel verso aggiunto prima di baciarla, il quale non era previsto dal copione. Se fosse stato davvero “stordito” allora non avrebbe avuto quell'idea ingegnosa, che sicuramente dava qualcosa in più alla scena.

A cosa stai pensando?” domandò Syaoran.

Oh, beh...mi chiedevo se...ti facesse male...”

Un po', ma non devi preoccuparti, non è così grave!”

D'accordo!”

Sakura avrebbe continuato a credere che c'era un motivo in più dietro al comportamento di Syaoran e lo avrebbe creduto fino a quando non avesse scoperto quale fosse quel motivo. Solo che, in quel momento, non desiderava affatto scoprirlo. Non era pronta per affrontarlo!

 

 

Ecco qua il nuovo capitolo dopo un bel po' di mesi. Ho ricevuto diverse sollecitazioni e alla fine mi sono impegnata a finirlo. Ho avuto qualche problema perchè avevo cambiato totalmente la trama della recita, quindi mi hanno un po' fatto tribolare questi due capitoli. Comunque spero che vi sia piaciuto. Nel prossimo capitolo "Teddy bears" avremo a che fare con gli orsacchiotti, ve li ricordate?

Ringraziamenti...

midnightmoon837: ti ringrazio molto per la bella recensione. sono contenta che la mia storia ti piaccia. e comunque sì, sono io che sto scrivendo la storia dove Syaoran è una guardia del corpo e Sakura una cantante. la differenza di stile...non l'ho notata, ma in effetti sto cercando di  rendere quella storia più poetica, mentre questa è più avventurosa.

laurettachan: grazie per la recensione. spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo. comunque sì, sono su facebook. se vuoi contattarmi mandami una mail. mi farebbe piacere!! ^_^

paperella96: grazie per la tua recensione. divertente come tutte le altre!! spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! ^_^

 

A presto

kia85

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