Il diavolo veste prada_Dragonball version

di LadyDreamer
(/viewuser.php?uid=38381)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** chapper 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** _5 ***
Capitolo 6: *** -6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** _8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***



Capitolo 1
*** chapper 1 ***


PageBreeze

Ciao ragazzi...... appena finita la mia fic "Goku e Vegeta in: asilo-mission impossible", mi sono accorta di soffrire di crisi di astinenza dalle fic ! Per questo ho deciso di iniziarne una nuova, sempre su Dragonball, ispirata al bellissimo film: "Il Diavolo veste Prada"....X°°°D

Lo ammetto, questa idea mi è venuta leggendo la bellissima fic di Dragonball93, "Quel mostro di suocera" presa dall'omonimo film! (Vi consiglio di leggerla! ndLadyD Ehi! Non si può fare pubblicità occulta! ndtutti) X3...come vedete la demenzialità c'è, e anche in abbondanza, perciò spero che questa storia vi piaccia!

N.B. Per capire la fic non è necessario aver visto il film, dato che la storia è ispirata solo lontanamente ma non rispetta fedelmente la trama!

Altra cosa....non sapendo il cognome di Marion, l'ho chiamata Marion Norima, l'anagramma del suo nome! ^o^

"Ma quanto diavolo pesa questa roba!" pensava ChiChi trascinandosi dietro le valigie per il corridoio dell'areoporto. "Goku! Fai il gentiluomo una volta tanto... toh! Portami i bagagli!" La ragazza aveva letteralmente buttato tutto il suo "modesto" bagaglio, che consisteva in tre valigie, due borse e cinque zaini, addosso al suo fidanzato facendogli cadere per terra il toast alla porchetta. "Ma ChiChina! Il mio toast..." Protestò il pover' uomo. " 'Ma' un corno! Possibile che debba fare tutto io? Non eri tu il campione di lotta? Dimostralo! Se mi rompo le braccia adesso, come farò ad andare al lavoro domani?" Rispose la donna a tono. Era davvero arrabbiata....certe volte quello scimmione del suo fidanzato le faceva saltare i nervi! Poi però sentì un piccolo singhiozzo..... "Goku! Ma...piangi?" "Sob! N-no ChiChina, figurati...." La moretta si intenerì, e disse al suo ragazzo: "Su, su...non fare così, quando arriveremo al nostro appartamento ti preparerò il tuo piatto preferito!" "Yum! Grazie mille, tesoro!" Gridò Goku felice; metà areoporto si girò verso i due, fulminandoli con lo sguardo. "Insomma! Che bisogno c'era di urlare? Che figuraccia..." Protestò la ragazza portandosi una mano al viso rosso. Senza volerlo le scappò un sorriso: doveva ammetterlo, il suo fidanzato era davvero adorabile!

"Voglio la Brief alla mia scrivania....subito!" "Gliela mando immediatamente, signorina Norima!" Marion sospirò, passandosi una mano negli splendidi e morbidi capelli celesti. Certe volte essere quella che comanda alla redazione della famosa rivista di moda "Runway" (copiato pari pari dal film ç_ç chiedo scusa) era una maledizione! Doveva chiedere al suo fidanzato una nuova vasca idromassaggio per il fine settimana, altrimenti il suo mal di schiena sarebbe peggiorato! Stava riflettendo se comprare la borsa rossa di Dolce&Gabbana o quella nera di Louis Vuitton, quando... "Mi hai cercato, Marion?" "Bulma! è domani che si presenterà la nuova segretaria?" Chiese scortesemente la dispotica direttrice. "Si, esattamente. Si chiama....ecco, si chiama ChiChi Juma." Rispose la ventenne che somigliava terribilmente a Marion. "Voglio ricontrollare il suo curriculm. Presto! Su su! Non c'è tempo da perdere! Scattare! Hop hop!" La Norima batteva le mani a tempo con i sui "hop hop", per intimare a Bulma di muoversi. "Brutta strega...se solo potessi, ti spaccherei la faccia!" Mormorò la ragazza a denti stretti, ansimante nello sforzo di saltellare dentro il suo tailleur firmato.

"Goku! A tavola!" ChiChi aveva lavorato come una pazza per preparare a Goku il suo piatto preferito, la pizza ai peperoni con la salsiccia, cipolla, olive, wurstel e salame piccante, ma ne valeva la pena, riflettè la ragazza guardando il suo ragazzo abbuffarsi come un maiale. Era proprio buffo! Il ragazzo, nella foga di mangiare, schizzò un peperone addosso alla sua fidanzata che iniziò ad urlare: "Cosa hai fatto!???! Noooo....questo era il mio kimono migliore, me l'ero appena messo per provarmelo, era il mio preferito! E domani cosa mi metterò? Sei un disastro! Non sai mangiare come un essere civile??!?!" Goku era davvero dispiacuto: la sua ChiChina si era impegnata per preparargli quel pasto buonissimo e lui le aveva rovinato il vestito!! "Fcufa teforo!" biascicò spargendo frammenti di cibo per tutta la cucina. "Aaaaaah! La cucina nuova!!! Gokuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!! Ti uccidooooo!!!" La ragazza iniziò a inseguire il moro con uno sguardo assassino intorno al tavolo, mentre questo gridava in preda al panico: "Noooo! Giuro che non l'ho fatto apposta! Aiutoooooooooooo!!!"

Marion stava sfogliando il curriculum di Juma ChiChi, soffermandosi sulla sua foto: una ragazza davvero carina e moderna! Perfetta per quel lavoro...la ventitreenne fumò una sigaretta. Sperava che la nuova segretaria non la deludesse come la vecchia, che aveva indossato una maglia beige...quando il beige quel mese era fuori moda! Un errore inaccettabile per lei, la dea della moda....Sentì il cellulare squillare, vide il display lampeggiare con la scritta "Crilin". La donna sorrise perfidamente. "Ciao amore!" Disse civettuola. "Ciao tesoro! Volevo chiederti...stasera ti andrebbe di andare a mangiare al ristorante? E' un pò che non ci andiamo...!" Rispose il suo fidanzato. "Certo...mi raccomando però che sia un ristorante chic! Non voglio sfigurare, nel caso ci vedessero dei paparazzi!" Annunciò la direttrice di Runway. "Non ti preoccupare, angioletto! Per te solo il meglio!" "Bene, allora a stasera...ciao cucciolooo!!" Marion chiuse disgustata il telefono. Com'era possibile che quel gonzo, dopo tre mesi che stavano insieme, non si fosse accorto che lei lo sfruttava solo? In sole due settimane era riuscita a raggirarlo per arrivare ad avere un posto così importante...di questo passo sarebbe diventata la donna più ricca del pianeta...."Voglio il signor Yamcha qui, subito!" "Certo, signorina Norima!"

Bulma quel giorno era uscita prima dal lavoro...un vero miracolo che quella strega della sua direttrice glielo avesse permesso! La odiava ogni giorno di più: presuntuosa, vanitosa, acida, avida, con le manie di protagonismo, dispotica, insomma un pessimo carattere! "Sarà meglio che vada in un bar a prendere un goccetto!" Sospirò. Notò un locale che non aveva mai visto...si chiamava "Kinton" (come la nuvola speedy nel manga! ^^), non sembrava pieno di gente tanto per bene, ma lei aveva fame e poi casa sua era a due passi da lì, così entrò. No, decisamente quel posto non era frequentato da gente per bene.... donnacce di strada troppo truccate, ragazzini vestiti da delinquenti che si scambiavano dosi, uomini e donne ubriachi....proprio un componente di quest'ultimo gruppo le si avvicinò, dicendo: "Salve, bella signorina.... che ci fa qui tutta sola? Posso farle compagnia?" Bulma lo guardò disgustata e impaurita: "N-no, mi lasci stare..." "Ho chiesto se posso farle compagnia...non si rifiutano gli inviti dei gentiluomini come me!" Sbraitò l'ubriaco tirandola per le maniche della costosissima camicetta bianca. "Se ne vada via! Mi lasci stare! Aiuto!" Gridava Bulma in preda al panico, ma nessuno sembrava volerla aiutare, anzi.... i clienti e gli stessi baristi del locale stavano incitando l'uomo! Quest'ultimo stava per strapparle la camicetta, quando gli arrivò un destro dritto dritto sul muso. "Non hai sentito la signorina? Lasciala in pace!" Grugnì una voce scontrosa. Bulma rimase estasiata dalla bellezza del ragazzo che l'aveva salvata: doveva avere più o meno la sua età, occhi neri e profondi, dello stesso colore dei capelli a fiamma. Era vestito come un disgraziato, ma la ragazza, sebbene in circostanze normali avrebbe notato i jeans strappati e la t-shirt macchiata, in quel momento non ci fece caso. "E va bene! Ahia... non c'era bisogno che ti scaldassi tanto! Vado..." Borbottò l'ubriaco barcollando via. Bulma fissava il suo salvatore incantata. "Che hai da guardare?" Le chiese questo. Non il modo migliore di rompere il ghiaccio, ma... "N-niente...volevo ringraziarti di avermi salvata. Piacere, io sono Bulma." Disse la ragazza porgendogli la mano. "Non farti strane idee... non ti ho salvata, ho semplicemente dato una lezione a quell' ubriacone... avevamo un conto in sospeso. E ora vattene da qui, non è il tuo posto." Rispose il ragazzo facendo una chiara allusione all'aria da donnetta snob che aveva la ragazza. Questa lo guardò stupita mentre lui sie ne andava via, con una camminata altezzosa. Che impertinente! Chi si credeva d'essere? Eppure.... Bulma pensava che ci fosse qualcosa di più sotto quella scorza da duro...

Chichi fissava il soffitto bianco, riflettendo. L'inseguimento con Goku si era concluso con loro due che ridevano come matti sul divano, e... da cosa nasce cosa...insomma, per farla breve, ora la mora si trovava coperta da solo un lenzuolo a fissare il soffitto, ascoltando il respiro placido del ragazzo al suo fianco. Stava pensando al suo lavoro al Runway e al suo curriculum... per errore, aveva allegato la foto sbagliata, e cioè quella di lei vetita e pettinata da quella scema della sua amica Laura dopo un pomeriggio di ciozzamenti e scherzi,e non quella di lei col suo kimono verde e i capelli pettinati per bene. Sperava di non aver fatto l'impressione di una poco di buono... non si sarebbe mai presentata al lavoro vestita così...era una persona seria, lei.

Diciotto era pensierosa. Mai si sarebbe immaginata una cosa del genere... stava passando davanti all'ufficio della direttrice, la signorina Norima, quando aveva sentito dei versi strani; lo sapeva che non era educazione, ma era messa lo stesso a sbirciare dalla porta, e aveva visto Marion avvinghiata al signor Yamcha, quello del piano inferiore, mentre lui la baciava sul collo. Era subito andata via: non si voleva intromettere in affari che non la riguardavano, ma adesso continuava a pensarci... insomma, da quel che ne sapeva, la direttrice era felicemente fidanzata, e lei, dopo che il suo ragazzo l'aveva tradita con una sua amica, si era sempre aggrappata all'idea dell'amore e della fiducia... non sopportava i tradimenti. Forse avrebbe dovuto informarsi sul ragazzo della Norima, e dirgli qualcosa....

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2 ***


PageBreeze

Ciao ragazzi! Rieccomi con l'aggiornamento della fic......ho fatto presto eh? Non vi conviene farci l'abitudine, è l'entusiasmo di avere una nuova fic che mi porta ad aggiornarla così frequenetemente, ma tra un pò probabilmente dovrò fare delle scuse a tutti voi per aver aggiornato tardi!

Comunque..... più andremo avanti, più la storia si distaccherà dal film (a proposito, c'è anche il libro de "Il diavolo veste Prada", anzi, è stato da lì che hanno tratto l'opera cinematografica! ^^), solo mi era sembrato giusto chiamare la fic così, perchè l'idea di fondo è quella!!!

Altra cosa: Ringrazio di <3 tutti i miei recensitori, davvero, siete stati molto carini!! Mi sono commossa a leggere tutti quei complimenti T________T perciò adesso vi ringazierò uno ad uno:(ringrazio anche Shira che ha messo la storia tra i preferiti)

SuperBra: Uau! Quanti complimenti! ^^...figurati, non me la prendo certo a male perchè avevi progettato una fic del genere sui TH! Puoi svilupparla tranquillamente! Grazie 1000 per averla aggiunta tra i preferiti...spero che anche questo chappy ti sia piaciuto!

SweetGirl91: Grazie del consiglio! Come vedi in questa fic l'ho seguito, anche se non so perchè, mi mette degli spazi enormi tra una riga e l'altra, ma vabbè. Sono felice che la ficcy ti piaccia, fammi sapere cosa pensi di questo chappy! ^o^

ju007: Grazie per averla messa tra i preferiti e per aver detto che ti interessa! Mi fa piacere ^^! Continua a segurimi! baciuz XD

mary: Spero che anche questo capitolo ti piaccia come il primo! Fammi sapere... grazie della recensione! baci! XP

Saruccia: Va bene come presto? XD Spero di sì! Continua a seguirmi.......^o^

 

Un raggio di sole entrò dalle imposte della finestra lasciate semi-chiuse, disturbando il sonno di ChiChi.

"Hmmmmm...ma che ore sono?"

La ragazza allungò una mano sul comodino e cercò a tentoni la sveglia.

"Ah, sono le sei e mezza.....cosa?!? LE SEI E MEZZA???! AAAAAAH!" Strillò la moretta.

Goku cacciò un urlo e si rizzò a sedere, ancora mezzo addormentato:

"Co-co-cosa succede, ChiChina???"

Il ragazzo si stropicciò gli occhi, e quando si fu un pò svegliato vide una scena assurda: la sua fidanzata stava saltellando su un piede per la stanza, in reggiseno e mutande, con uno spazzolino in bocca, una mano che cercava di ravviare i capelli, l'altra che cercava di infilare una scarpa nel piede sollevato, e i vestiti appollaiati su una spalla!

"Cosa stai facendo?" Chiese lui, credendo di avere le allucinazioni.

"Te ne rendi conto??? Sono le sei e mezza, l'autobus passerà tra dieci minuti e io sono ancora in mutande! E' un incubo!!! Non posso arrivare tardi il mio primo giorno di lavoro...."

Goku la guardò sbalordito, sbadigliò e si ficcò sotto le coperte, con l'intenzione di continuare a dormire.

"COSA CREDI DI FARE? EH?" Lo sgridò ChiChi colpendolo con il piede. "Ti ricordo che questo è anche il TUO primo giorno come matricola dal signor Gelo Doctor, l'assistente sociale!"

"Ma tesoro... io devo andare là alle otto e mezza! Mancano ancora due ore! Io mi preparo in fretta...."

"Forse sì, ma a fare colazione ci metti almeno un'ora! Svegliarsi! Muoviti, pelandrone!"

La ragazza continuò a calciarlo nervosamente. Goku pensò che non era il caso di mettersi a discutere con lei, dato che ogni volta che lo facevano vinceva sempre lei, e anche preso in considerazione il fatto che in quel momento ChiChi era particolarmente stressata e aggressiva.

"AAAAAAAH!" Bulma per poco non svenne, osservando il suo riflesso nel grande specchio del bagno di casa sua. Sembrava uno zombie! Bianca cadaverica, con tre metri di occhiaie e i capelli da tutte le parti, la ragazza stentava a riconoscersi.

"Non mi stupisce il mio aspetto....dato che non ho chiuso occhio tutta la notte." Sospirò.

Iniziò a frugare rabbiosamente tra le trousse, in cerca del fondotinta. Era inviperita con sè stessa; non aveva dormito perchè aveva continuato a pensare a LUI, il suo salvatore del bar Kinton. Non riusciva a togliersi dalla mente quegli occhi neri, quell'espressione da duro, quella voce grintosa, quella camminata impettita.

"Basta!" Gridò, scagliando un rossetto contro il muro. "Ma cosa mi prende? Io, Bulma Brief, la bella, famosa, ricca assistente della direttrice della rivista più "in" d'America, mi sono invaghita di un delinquente da quattro soldi? Non è possibile!"

Quel ragazzo aveva avuto ragione. Non era il suo posto. Loro due appartenevano a mondi diversi: non erano fatti l'uno per l'altra. Inoltre, chi glielo assicurava che anche lui provava lo stesso per lei? Nessuno. Bulma cercò di concentrarsi sul nuovo articolo che avrebbe dovuto scrivere quel giorno, ma non riusciva a togliersi dalla testa quel profumo.... aveva sempre pensato che gente di quel genere puzzasse: lei, piccola snob, sicura di avere ragione su tutto, era rimasta sbigottita nel realizzare che LUI emanava un profumo buonissimo, inebriante. In confronto a quello dei suoi colleghi, che era pesante, quello del suo salvatore era come una leggera brezza che le solleticava le narici.

"Basta! Devo smetterla di pensarci....uff!" Bulma scosse la testa. "Devo togliermelo dalla testa!"

 

"Doctor, Doctor....ah, eccolo qui!"

Goku suonò il campanello del grande condominio che aveva davanti.

"Chi è?"

"Sono Goku Son, la sua matricola, eheheh!"

"Goku Son, eh? Sali pure....quinto piano."

Il ragazzo corse per le scale. Odiava l'ascensore, lui faceva sempre le scale, lo aiutavano a tenersi in forma. Arrivò al quinto piano e vide una porta verde, semi aperta.

"E' permesso?"

"Vieni, vieni avanti ragazzo. Accomodati in salotto."

Goku si ritrovò davanti un vecchio dai lunghi capelli bianchi, che indossava un camice dello stesso colore. Il moro si chiese come mai un assistente sociale fosse vestito così, in casa per giunta, ma decise di non fare domande e si sedette su una poltrona.

"Sei qui per imparare il mestiere, non è vero? Oggi ti porterò con me, così vedrai come lavora un assistente sociale. Uhm, oggi è il 15 marzo, giusto? 15 marzo....15 marzo...ah, ecco: famiglia Prince. Hmmm." Il signor Gelo Doctor aveva un'aria perplessa.

"Qualcosa non va, signore?"

"No, no, niente....non preoccuparti. Stavo solo pensando che i Prince sono gente davvero disastrata, e mi chiedevo se non fosse troppo come inizio."

"Ah, non si preoccupi! Il lavoro duro non mi spaventa!" Sorrise Goku.

"Bravo ragazzo, così mi piaci. Per ora possiamo rilassarci, manca ancora un'ora prima di andare là. Gradisci un pò di caffè e biscotti?"

Goku non se lo fece ripetere due volte.

Diciotto si era data per malata, quel giorno, ed era andata a casa del fidanzato di Marion. Il giorno prima si era recata furtivamente nell'ufficio della direttrice mentre questa era fuori, aveva sbirciato nella borsa della ragazza, aveva preso il cellulare e si era scritta il numero del signor Kame Crilin. Una volta a casa l'aveva chiamato e si era spacciata per la nuova cameriera. Ci aveva messo un pò a convincere il signor Crilin, che continuava a dirle di non aver chiamato una nuova cameriera, e quando c'era riuscita, lui le aveva dato l'indirizzo e le aveva detto di venire il giorno dopo.

"Oh, ma questa non è una casa.....è una reggia!!!" Esclamò la ragazza stupita alla vista dell'enorme villa di Crilin.

Diciotto si chiese se non si stava intromettendo troppo in affari che non la riguardavano... in fondo lei non conosceva il fidanzato della signorina Marion, non sapeva proprio nulla della loro vita privata. Poi si ricordò di quando aveva sorpreso il suo ragazzo a baciarsi con un'altra, si ricordò di come si era sentita. Non poteva permettere che quel ragazzo provasse i suoi stessi sentimenti....

"Chi è?" Chiese una voce dal videocitofono.

"Ehm.... sono Amy Davison, la nuova cameriera."

"Entri pure, signorina Davison. Sono subito da lei."

Diciotto fece un bel respiro ed entrò nel grande giardino.

Crilin rimase sbalordito. QUELLA, era la nuova cameriera? Non poteva crederci.... Lei era la ragazza di cui lui era segretamente innamorato l'estate prima. Le cose erano andate così: lui era andato al mare con alcuni suoi amici, e in spiaggia ogni giorno vedeva un gruppo di ragazze molto carine tra le quali spiccava Diciotto. Lui per fare il figo con i suoi amici si era finto immune al fascino della bionda, ma in realtà aveva passato ogni singolo secondo della vacanza speranzoso di incrociare lo sguardo della bella sconosciuta. Non era possibile.... aveva passato tutti i giorni, per i successivi due mesi, a sperare di rivederla in città, ma non era successo. Fortunatamente, la sua Marion gliela aveva fatta dimenticare.... fino a quel momento.

Vegeta stava tornando a casa dopo una notte in discoteca; viveva con suo fratello maggiore Radish in uno squallido appartamento del centro. Lui odiava suo fratello, odiava le sgualdrine che ogni sera gli portava a casa, odiava le dosi che si sniffava, odiava vederlo ubriaco. Se avesse potuto l'avrebbe ucciso, ma non poteva, purtroppo.

Il ragazzo salì le scale fino al dodicesimo piano ed entrò in casa.

"Vegeta!"

"Cazzo c'è?"

"Senti, a momenti arriveranno gli assistenti sociali...sai cosa devi fare, vero?"

"Si" Borbottò Vegeta a disagio.

"Tu non dirai niente, hai capito?" Disse Radish.

"Non dirò niente, non ti preoccupare."

"E rimettiti quella giacca!"

Il ragazzo si rimise la giacca in pelle, coprendo così i lividi e le profonde ferite che riportava sulle braccia.

"Bravo ragazzino...." Ghignò Radish.

Innanzitutto lo so che il Dottor Gelo buono è tremendamente OOC, ma mi serviva un personaggio che faceva quella parte....e poi il signor Gelo Doctor è un personaggio del tutto secondario. Inoltre, come avrete capito, in questa fic Radish è più forte di Vegeta, cosa assolutamente non vera, ma ho dovuto scriverlo, quindi chiedo umilmente scusa. Spero che il chappy vi sia piaciuto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3 ***


PageBreeze

Ciao! ^o^

Per prima cosa mi scuso per lo scorso chappy: è scritto maluccio, il fatto è che avevo fretta di pubblicarlo e quindi l'ho fatto alla CDC!!!! (CDC= c***o di cane per chi non lo sapesse ^^)

Poi ringrazio di <3 i recensitori!

Shira: Esatto...anch'io odio Marion, per questo ho deciso di farle fare il ruolo della "cattiva" di turno, così impara è_é! Povero Crilin, adesso soffre, ma per fortuna c'è c-18!!! ^o^ Grazie della rece!

SuperBra: Bulma conciata come scusa? o_O non ho capito! eheeeh ^^" me scema! Sì, effettivamente è meglio un dottor Gelo ooc che una Baba, per quel ruolo!! o_o""" X°°°°D Grazie della rece!

Ju007: Allora per il 17 marzo mi ricorderò di farti gli auguri! ^^.... beh, per Radish.... si, la cosa si può fare, potrebbe capitargli un INCIDENTE.......... ^^" Grazie della rece!

Sweetgril91: Ecco, il problema è che io uso PageBreeze...ops! Dici che mi conviene cambiare? Non so, dimmi te! (bellissima la fic "scambio di ruolo...*.*) sono contenta che il chappy scorso ti sia piaciuto, io rileggendolo l'ho trovato un pò fatto in fretta...uhm! Grazie della rece!

Goku si affacciò timidamente alla logora porta dello squallido appartamento dove lui e l'assistente sociale erano entrati.

"Su, ragazzo! Non aver paura, entra!"

Lo incitò il signor Gelo che era già dentro. Dietro di lui stavano due uomini, uno di circa 27 anni e l'altro, più giovane, che sembrava avere un paio di anni in più del Son. Quello più vecchio aveva un finto sguardo affabile, da lupo mascherato da agnello, mentre l'altro aveva un'aria strafottente, di superiorità e di sfida. Fu proprio quello sguardo ad attirare Goku, che prese il ragazzo in simpatia.

"Radish, Vegeta, vi presento il mio 'allievo', Goku Son."

"E' un piacere conoscerla, signor Son!" Disse Radish con falsa gentilezza. Suo fratello invece si limitò a dire: "TSK!"

"Eheeh! Salve!" Rispose Goku un pò imbarazzato.

Il signor Gelo tirò fuori dalla sua valigetta nera di pelle il fascicolo relativo alla famiglia Prince. C'era scritto che i genitori dei due erano morti in circostanze misteriose quando Radish aveva 19 anni e Vegeta ne aveva 14, che il maggiore era già stato in carcere una volta per spacciamento di droga ma era stato rilasciato per buona condotta, e che Vegeta, quando era minorenne, aveva fatto un viavai continuo da un riformatorio e l'altro, ma dopo i 18 anni non era più finito dentro. Ultimamente, però, Radish era stato indagato per l'omicidio di una prostituta, della quale era stato ritrovato il cadavere, sotterrato nel parco, in avanzata decomposizione. L'uomo, comunque, era solo uno dei tanti clienti della donna sospettati, e contro di lui non si avevano prove. Vegeta, invece, era stato visto da un vecchietto indossare un passamontagna e poi entrare a rubare in una farmacia, ma l'anziano uomo in questione soffriva di perdita della memoria e allucinazioni, quindi non gli venne dato credito.

Goku, invece di prestare attenzione a ciò che diceva il signor Gelo, rimase incantato a guardare Vegeta: era sicuro di averlo già visto da qualche parte (e Vegeta non è un tipo tanto comune!), ma non ricordava dove...

*

ChiChi dovette tossicchiare per tre volte consecutive, prima che qualcuno le prestasse attenzione. Una ragazza con i capelli azzurri si girò verso di lei:

"Sì?"

"Ehm, salve... sono ChiChi Juma, mi hanno mandato dalle risorse umane come nuova seconda assistente di Marion Norima...."

La ragazza dai capelli celesti la squadrò, scettica, e si mostrò piuttosto sorpresa. La mora non disse niente, ma in cuor suo si chiese come mai, da quando era entrata in quel palazzone lussuoso, tutti non facevano che additarla e ridacchiare sottovoce; e, soprattutto, si domandò come mai tutte le ragazze erano vestite come delle poco di buono, anche quella ragazza con cui stava parlando.... aveva un vestitino rosso corto sopra al ginocchio, degli orecchini pendenti, una borsetta nera come le scarpe col tacco a spillo ed aveva un abbondante strato di rimmel e matita e almeno 3 chili di fondotinta.

"Comunque io sono Bulma, la prima assistente di Marion." Disse la ragazza porgendole una mano, che la bruna strinse.

"Allora... è proprio importante, questa Marion Norima?" Chiese ChiChi, giusto per fare un pò di conversazione e per informarsi sul nuovo ambiente lavorativo.

"Cosa? Vuoi dire che... non conosci Marion?" Bulma era letteralmente allibita.

"Veramente no!"

"-.-! Vabbè, seguimi, ti spiegherò strada facendo... Allora, qui Marion è la regina incontrastata; devi fare TUTTO ciò che ti dice lei, anche se ti ordinasse di andare a prenderle un pezzo di luna tu dovresti trovare il modo di farlo, e devi essere SEMPRE puntuale. Se ritardi anche solo di mezzo secondo, lei si altera, e sono pasticci per tutti. Un suggerimento? Evita di guardarla negli occhi, la prenderebbe come una sfida.... evita di mostrarti insicura, lei le stritola le insicure, evita di lamentarti, o ti ammazza, evita di fare domande....e...oh, il mio cellulare! Ciao Marion! Cosa dici? Stai arrivando? S-si, va bene! Ciao!" Bulma chiuse la chiamata, pallida come un cencio... corse nel suo ufficio, seguita a ruota da ChiChi, afferrò il telefono che stava sulla sua scrivania e compose un numero.

"Sta arrivando Marion! Si, lo so che sarebbe dovuta venire solo alle nove e mezzo, ma a quanto pare...! Tu avverti Diana e gli altri, a quelle del reparto impaginazione ci penso io!" La ragazza compose un altro numero. "Rebecca, sono io, Bulma! Marion sta arrivando! Avverti gli altri!"

ChiChi si rese improvvisamente conto che l'edificio si era attivato come d'incanto: ragazze che correvano terrorizzate, portando fascicoli, da un corridoio all'altro, uomini che urlavano isterici, chiamate su chiamate, Bulma che rientrava nell'ufficio con due bollenti caffè in mano, e li andava a posare sulla scrivania di Marion...

"Questi...." Iniziò la ragazza dai capelli azzurri, ansimando per la corsa apena fatta. "Questi sono i caffè' di Marion. Di solito ne chiede due, quando è molto stressata tre, quando è molto, mooolto stressata (e ti conviene girarle alla larga) può arrivare anche a quattro. Il suo deve essere caffè macchiato, parzialmente scremato, con mezza bustina di zucchero, una spruzzata di cacao amaro e due di cannella, e un cucchiaino. Capito?"

ChiChi, che si era bloccata a "parzialmente scremato", si posò una mano sulla fronte e chiese con voce flebile: "Puoi ripetere?"

Bulma le lanciò un'occhiataccia e fece per ribattere, quando nel corridoio risuonò un rumore di tacchi e una voce petulante disse:

"Possibile che sia così difficile fare quello che voglio? Insomma, non è che io abbia chiesto chissà cosa... non mi sembra impossibile farmi trovare un jet in mezz'ora!"

"Sì, Marion... hai ragione, Marion..." Acconsentivano delle altre voci misteriose.

"Oh no!" Mormorò la ragazza dai capelli azzurri. "E' qui!"

*

"In cucina devi passare il detersivo al lime, mentre nei bagni passi prima l'ammoniaca e poi il detersivo oxigen."

Diciotto annuì di malavoglia. Perchè si era cacciata in quel pasticcio? Adesso si trovava davanti alla governante, una signora con evidente ostilità nei confronti di trucchi, deodorante, dentrificio e spazzolino, a farsi dare ordini su che genere di detersivo passare in ogni stanza della villa. La cosa che più la infastidiva era che si sentiva trattata come una schiava: il signor Crilin non si era mai neanche fatto vedere in faccia, l'aveva direttamente indirizzata da quell'energumena senza neanche un saluto o un augurio di buon lavoro! Va bene che si era finta la sua cameriera, ma un minimo di rapporto umano ci sarebbe dovuto essere...

Quello che la ragazza non sapeva era che Crilin, dopo averle aperto il cancello del giardino, era scappato dalla porta sul retro, era salito sulla sua porche ed era uscito dal cancello secondario in tutta fretta. Era terrorizzato: aveva paura che la ragazza potesse riconoscere in lui quel tipo un pò sfigatello del mare, quello che aveva cercato in tutti i modi di attirare la sua attenzione, senza successo. C'era anche un altro motivo per il quale era fuggito: voleva chiarirsi le idee, e prepararsi psicologicamente al fatto che ormai doveva vivere con quella bionda: non ci poteva fare niente, era la sua cameriera, e non poteva certo licenziarla solo perchè se ne sentiva intimorito! Il ragazzo sospirò. L'ultima cosa che avrebbe voluto era che quella nuova cameriera rovinasse il suo perfetto rapporto con Marion.

*

Marion sbuffò. Perchè quella Bulma era così incompetente? Dopo tutto quel tempo, avrebbe dovuto saperlo che la cannella nei suoi caffè andava mescolata meticolosamente!!

"Mi chiedo perchè devo essere sempre circondata da incapaci!"

Bulma guardava per terra, stringendo il cappellino tra le mani. Questo poteva sembrare un gesto di sottomissione, ma in realtà la ragazza lo faceva per sfogarsi. Quanto avrebbe voluto versare quei maledetti caffè in testa al suo capo! Marion le lanciò un'occhiata di sufficenza, e solo allora notò la persona nella scrivania dietro a Bulma.

"E quella chi è?" Chiese.

"E' la nuova assistente mandata dalle risorse umane." Rispose l'azzurra asciutta.

"Cosa aspetti? Chiamala qui!"

ChiChi, che aveva sentito tutto (ed era silenziosamente inorridita davanti a quella donna orribile), si alzò dalla sedia, si lisciò la gonna e raggiunse le due. Marion la guardò stupefatta: aveva i capelli raccolti in un orrendo chignon, un kimono che sembrava preso direttamente dall'armadio di sua nonna, una sottospecie di scialle sulle spalle e, dulcisinfundo, un paio di stivali che parevano usciti dritti dritti da puffolandia. La direttrice di Runway non riusciva a capacitarsi di una cosa del genere: la nuova assistente, conciata così? Forse era una sfida. Sì, di sicuro. Quella ragazza doveva essere una componente di uno dei tanti piccoli gruppi femministi contro la moda: se lei non l'avesse accettata a lavorare da lei, si sarebbero scatenate polemiche su polemiche.

"E va bene." Pensò la ragazza. "Va bene, ti assumerò, ma.... ti metterò sotto in una maniera terribile, e tu dovrai essere perfetta, altrimenti ti caccerò fuori. Userò il più piccolo pretesto per riuscire a sbatterti fuori di qui, sciattona."

ChiChi, del tutto ignara dei perfidi pensieri della sua nuova datrice di lavoro, sorrise felice quando le fu comunicato che il posto era suo, anche se si chiese come mai Marion aveva quella smorfietta maligna stampata in faccia.

*

Bulma, uscendo dal lavoro, pensò a ChiChi. Si sentì in colpa per essersi comportata da acida con lei, non avrebbe voluto... doveva essere difficile trovarsi da un momento all'altro in un contesto così diverso da quello di sempre, un contesto pieno di persone che ti guardano dall'alto in basso se non abbini bene un profumo di Chanel con un completino Louis Vuitton. La ragazza sospirò. Lo sapeva bene: se solo avesse potuto, avrebbe mollato tutto, Runway, Marion, i suoi costosissimi vestiti, li avrebbe mandati tutti alle ortiche per poter tornare a essere quella di sempre; ma non si può combattere con la morte. Suo padre era morto quando lei aveva sedici anni... era un grande scienziato, e lei era sempre stata certa, fin da piccola, di voler diventare come lui, così non era mai andata alle superiori. Quando però era morto, non c'era più stato nessuno in grado di insegnarle il lavoro, e con solo il diploma di licenza media non si poteva andare lontano. Per fortuna c'era stata sua madre che l'aveva indirizzata al Runway: almeno così non moriva di fame.

Bulma, persa nei suoi pensieri, si rese conto di essere arrivata a casa. Aprì la porta, e cercò sua madre, che però era uscita. La ragazza si chiuse in camera e dopo pochi minuti uscì: sembrava un'altra. Aveva un paio di vecchi jeans, una felpona grigia, un cappellino da baseball, un paio di Rayban e delle consumatissime scarpe da ginnastica; la ragazza ammirò compiaciuta il proprio riflesso allo specchio, e si diresse al bar Kinton.

*

Ecco completato il mio terzo capitolo! Uff, spero che rimedi la schifezza che ho combinato nel secondo (XP).

Cosa farà Bulma, vestita così, al bar Kinton?

Riuscirà ChiChi a sopravvivere a quella despota di Marion?

Troverà Crilin il coraggio di tornare a casa, o dovrà passare la notte nella porche? X3

Perchè Goku pensa di conoscere Vegeta?

Sono domande destinate a rimanere senza risposta... almeno fino al prossimo capitolo!!!!! ^o^

Bacioni, LadyDreamer

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4 ***


Ciao a tutti!

Muahmuahmuah....sono tornata con un altro chappy della mia storia! Scusate per la lunga attesa......^^

Shira: Si, infatti.... ho in mente tutta una serie di intrighi fra quella coppia... anche se non sono molto famosi in DB, a me Crilin è sempre stato molto simpatico e ho “approvato” la sua scelta di mettersi con c-18, piuttosto che con Marion (GRRR). Grazie della rece! Baci!

Ju007: Devo dire che hai indovinato! (Scema! Così hai rovinato tutta la sorpresa...nd il mio subconscio Uuuh! È vero..... ^^” ehm! NdMe) Comunque se vuoi ti assumo come killer e ti faccio entrare in qualche fic....hem....mica male come idea! XD Baci!

Sweetgirl91: Uau quante ipotesi! In effetti ci hai beccato nella maggior parte dei casi.... ^^... adesso provo a installare Nvu, ma visto l'orario improbabile per stavolta mi accontenterò di Pagebreeze e proverò a modificare l'HTML! (chissà cosa ne verrà fuori.... XD) Grazie davvero della tua approvazione, e anche della rece! ^^ Baci!



Diciotto si era proprio stufata.

Grr! Quando è troppo è troppo!” urlò sbattendo la scopa per terra.

Qualcosa non va?” chiese timidamente una cameriera sentendo il trambusto.

In effetti, sì! Io devo assolutamente vedere il signor Crilin per dirgli che la sua...ehm...per dirgli una cosa importante! Purtroppo è tutt'oggi che lui non si fa vivo...ma insomma! È un comportamento deprorevole!!!! Ho deciso, ME NE VADO A CERCARLO!” Così dicendo, Diciotto uscì dalla villa a testa alta e chiudendo la porta in modo non propriamente “delicato”.

Uhm.... ma dove può essere il signor Crilin?”

Già, quello era un bel problema. La bionda non lo aveva mai visto, e quindi non avrebbe mai saputo riconoscerlo se lo avesse incrociato.

Ehi, tu!” Urlò la ragazza sbracciandosi in direzione di un giardiniere.

Sai dirmi per caso dove potrebbe essere il signor Crilin?”


Vegeta guardava il sole fuori dalla finestra. Lui aveva sempre odiato le belle giornate; preferiva di gran lungo i temporali, perchè erano potenti e indomabili, esattamente come lo era lui. Già, potente....ma non abbastanza per vendicarsi di quello stronzo di Radish.

Ehilà!”

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. Cosa voleva quel deficente? Non doveva starsene con il signor Gelo e Radish a discutere in cucina?

Cosa c'è?”

Beh, ecco... pensavo che forse noi due avremmo potuto essere amici!” esclamò Goku con semplicità.

Amici? Non farmi ridere. IO non ho alcun bisogno di amici.”

Ma come? Tutti hanno degli amici! Tu no?”

Vegeta era allibito; non riusciva proprio a capire se quel tizio ci era o ci faceva, anche se sospettava la seconda prospettiva....nessuno poteva essere così scemo!

Cosa vuoi? Lasciami in pace. Io non voglio amici, e di sicuro se anche ne avessi sarebbero più intelligenti di te!”

Goku guardò il suo interlocutore con aria interrogativa. Cosa aveva voluto dire? Mentre lui rifletteva su quell'affermazione, il Prince era tornato a guardare fuori dalla finestra con la sua tipica aria truce. Il silenzio era pressochè assoluto, quando....

O___O!! Cosa è stato quel rumore?”

^\\\\\\^! Ehm, a dire la verità è stato il mio stomaco....Urca, che fame! Vuoi mangiare un panino con me?” Chiese il Son.

Beh...” Nonostante quel soggetto fosse davvero insopportabile, Vegeta non poteva ignorare i morsi della fame che lo divoravano....in fondo, erano tre ore che non mangiava!

E va bene, ma non farti strane idee.... sono stato chiaro?”

Chiarissimo! Possiamo andare al bar Kinton se vuoi...dicono che fanno degli hot-dog fantastici, lì!”


ChiChi!!!!”

Sì, Marion?” rispose la ragazza sospirando. Non ce la faceva più: era tutta la mattina che quella donna odiosa le faceva fare le cose più strane e impossibili! E ChiChi di qua, e ChiChi di là.... la fidanzata del Son cominciava a essere davvero al limite.

Vieni con me, dobbiamo andare ad una sfilata. Dato che come al solito la mia prima assistente se ne va in giro per i cavoli suoi, almeno la seconda deve essere al mio fianco!”

D'accordo..” sospirò lei. Di andare ad una sfilata non ne aveva proprio voglia, avrebbe preferito distendersi sul divano con una bella tazza di cioccolata a guardare Beautiful (OMG XD) o a leggere Dragonball, il suo manga preferito di cui faceva la collezione... inoltre era dispiaciuta per Bulma, che le aveva detto di essersi ammalata; anche se la azzurra non era stata esattamente ospitale con lei, lì dentro era stata quella che l'aveva trattata con più gentilezza!

Ah, ChiChi... in questa sfilata ti cacciano fuori se ti presenti in kimono, anche se tu fossi la mia prima assistente: quindi vedi di andare a casa, metterti qualcosa di decente e farti trovare pronta tra mezz'ora! Se i tuoi vestiti non mi piacessero...beh, considerati licenziata!”

La mora rimase agghiacciata... lei non aveva il minimo senso di quello che Marion chiamava “moda”, inoltre a casa aveva solo dei kimono! Come poteva fare? Non poteva farsi licenziare, quel lavoro le serviva!

Marion, quando la sua seconda assistente fu uscita, potè scoppiare in una risata liberatoria:

Piccola sciocca! Scommetto che nel tuo guardaroba non hai neanche un paio di scarpe Chanel, dico bene? Ahhahaha! Finalmente ho trovato il pretesto per sbatterti fuori di qui, e prima del previsto! Quanto sono brava.....MUAHMUAHMUAHMUAHMUAHMUAHAHHAHAH!!!”

Marion, dal reparto stampa vogliono chiederti se...se...O___O!!” Yamcha, che era appena entrato per portare un plico di fogli alla sua amante, la vide in preda a una specie di attacco isterico misto a convulsioni....si agitava freneticamente e urlava come una posseduta!

Ecco...si....forse è meglio che io torni più tardi! Addio!” Detto ciò, il ragazzo si defilò più velocemente che potè, permettendo alla direttrice di Runway di riprendere il suo sfogo malvagio.


Diciotto camminava spedita. Il giardiniere le aveva detto che il signor Crilin era uscito di casa piuttosto turbato, e che quando ciò accadeva era probabile che lui andasse con la Ferrari a fare un giro nel parco cittadino, quindi era lì che la ragazza si stava dirigendo.

Dove potrebbe mai essere? Uhm......ha-ha! Bingo!” disse la bionda notando una Ferrari dall'aria molto costosa con un passeggero a bordo.

Crilin sbirciò attraverso lo specchietto dell'auto, e ciò che vide lo fece impietrire. No, non era possibile! Quella non poteva essere... ma si, era proprio Diciotto che stava andando verso di lui con aria decisa. Un brivido percose la schiena del ragazzo: di sicuro lei era lì per vederlo, in fondo lui era il suo capo e non si era mai presentato. Di solito Crilin non aveva questo comportamento, anzi, era sempre molto gentile e dolce (anche un po' imbranato ^-^”) verso le sue nuove dipendenti. Stavolta, però, era diverso... lui si senteva profondamente in soggezione di fronte alla bellezza glaciale di quella ragazza, che aveva il potere di incantarlo con un solo sguardo. Il fidanzato di Marion si soffermò col pensiero a quell'estate, a lei in costume... per poi arrossire vistosamente.

Ma sono pazzo? Cosa sto a pensare? Accidenti, io amo Marion, Marion e basta. Crilin, togliti dalla testa quella biondina!”

Ora basta pensare, bisognava agire. Diciotto si stava avvicinando alla sua auto... era questione di pochi secondi, e l'avrebbe visto. Crilin non voleva: non si sentiva “pronto” per quell'incontro, infatti assieme alla paura che lei potesse riconoscerlo c'era anche l'ansia di non sentirsi all'altezza. Era una cosa sciocca, lui lo sapeva, ma sentiva anche l'impellente bisogno che lei non lo vedesse in faccia...

Mi scusi...sa per caso dove potrei trovare un certo signor Kame Crilin?”


Bulma si sedette ad un tavolo, impaziente.

Le posso portare qualcosa da bere?” chiese una cameriera dall'aria poco curata.

Ehm... no, grazie.....sto solo aspettando una persona.” ribattè la ragazza esitante.

Era rimasta fuori dal Kinton per mezz'ora, sbirciando tra i tavolini con finta noncuranza, anche se in realtà stava combattendo un'ardua battaglia interiore. Non ce la faceva più: lo doveva rivedere, e subito anche. Mentre giocherellava con gli stuzzicadenti vicino a lei, sentì lo stonato suono dei campanelli affissi sulla porta: voltando lo sguardo, notò due teste brune, una alta e l'altra ridicolmente bassa al confronto, entrambe con masse di capelli dalla forma indefinita.

E' lui.... e quell'altro chi è? Non sembra un cliente abituale di posti come questo...” Mentre la ragazza rifletteva, Vegeta voltò lo sguardo verso di lei, facendola arrossire; solo più tardi si ricordò che conciata in quel modo lui non poteva certo riconoscerla. Bulma rimase a guardarli sottecchi mentre ordinavano un hot-dog e mentre si sedevano su un tavolo vicino al suo. Il cuore le batteva a mille.

Uau! Ma questo panino è davvero squisito!”

Il Prince fissava un punto indefinito davanti a sé. Accidenti, ma perchè si stava facendo vedere in giro con quell'allocco? Non che a lui fregasse qualcosa dell'opinine altrui, ma non ne poteva davvero più di quel Son.

Vegeta, tu cosa ne pensi?”

L'interessato rispose alla domanda posta con un grugnito. "Che palle." pensò.

Amico... non hai notato quel tipo che continua a guardarti?”

Il ragazzo dai capelli a fiamma fulminò Goku a causa dell'appellativo usato per chiamarlo, quindi voltò la testa in direzione di un tavolo dietro di loro. Non aveva mai visto quel tipo, anche se era coperto dalla testa ai piedi lui non conosceva nessuno così alto, snello e dalla carnagione chiara; nonostante ciò, non gli piaceva. Aveva qualcosa di strano, che lui non riusciva a definire. Vegeta si alzò, scostando la sedia in modo brusco. Tutti nel locale si girarono a fissarlo; sapevano bene che se Vegeta Prince si arrabbiava erano guai seri.

Che cazzo hai da guardare? Eh?”

Bulma era terrorizzata. Il ragazzo che le piaceva la stava attaccando... e avendolo già visto all'opera, non poteva certo considerarsi in una buona posizione. Immobile, continuava a chiedersi cosa doveva fare: prenderle di santa ragione, oppure salvarsi la pelle rivelando la propria vera identità? La ragazza non sapeva proprio che pesci prendere, quando...

Ehi Vegeta, datti una calmata... non c'è bisogno di essere violenti! Lascialo stare, in fondo non ha fatto niente di male!”

Sì, invece.... la sua faccia non mi piace! E neanche la tua, Son... finora non ti ho toccato solo perchè sei il cocco di quel vecchio rimbecillito del signor Gelo, ma sei ti metti in mezzo dovrò sporcarti quell'abitino inamidato col TUO sangue!” gridò Vegeta.

Adesso BASTA! Vegeta, hai passato il limite!” disse Goku tirando un pugno in faccia all'altro e facendolo svenire.

Oh mio Dio! Tu..... l'hai picchiato!” urlò Bulma prima di riuscirsi a trattenere. Quando si accorse del suo errore madornale, fu troppo tardi.

Ma tu...” esclamò il Son con gli occhi spalancati dallo stupore “Sei una ragazza!”


Diciotto spalancò gli occhi azzuri, stupita. Non aveva mai visto un tipo così bizzarro! Era un uomo basso, con un consistente paio di baffoni neri, due soppracciglia enormi dello stesso colore, un paio di occhiali dalla spessa montatura rossa e un nasone ridicolmente grosso.

Ehm....no, mi dispiace! Io non saprei proprio....conosco il signor Crilin, so che oggi aveva un impegno urgentissimo ed irrevocabile....eheh....” rispose l'uomo.

Oh.... capisco. Grazie mille, arrivederci.” salutò Diciotto andandosene un po' mogia. Era stanca morta di girare tutta la città in cerca di quel tizio, a quel punto se ne sarebbe tornata a casa, e il giorno dopo si sarebbe presentata alla redazione di Runway la mattina e a casa del signor Kame il pomeriggio. Al solo pensiero si sentiva esausta.

Weuw! Certo che l'ho scampata proprio bella!” sospirò Crilin. “Fortuna che i fratellini di Marion si sono dimenticati questa maschera di Groucho Marx in macchina, l'altra volta....”


ChiChi uscì dall'ufficio di Marion completamente demoralizzata. Come avrebbe fatto? Con aria abbattuta si diresse in sala mensa, e si servì un'abbondante porzione di minestra di mais, quando...

Ehi, non lo sai che la minestra di mais fa venire la cellulite? Mi sembri già abbastanza grassa! E poi, cos'è quella faccia mogia?” chiese un uomo alto, pelato e con un terzo occhio in mezzo alla fronte.

Oh, ti prego.... lo so che detesti il mio modo di vestire, come tutti qui dentro, e magari odi anche il fatto che non ho una 38 come la totalità delle ragazze in questo posto, ma.... non è il momento giusto.”

ChiChi, giusto? Beh, cosa c'è che ti può rendere più triste del portare una quarantasei?”

Quarantadue.” corresse la ragazza “Ecco, io ho solo questi kimono... e tra mezz'ora devo andare a una sfilata con Marion, e se non mi presento “vestita decentemente” lei mi sbatterà fuori! Sob!”

Tensing si impietosì, e disse: “Sarò pazzo.... vieni con me, ti aiuto io. PRIMA PERò METTI GIù QUELLA ROBA!" sbraitò in direzione di ChiChi che si stava portando dietro la ciotola con la minestra di mais.

Oh, giusto....scusa.” sorrise lei goffamente.



Weuw (come dice Crilin), e anche questo chappy è andato! Non avete idea di quanto io sia stanca.... quindi scusate se come al solito l'HTML sarà pessimo, ma è una settimana che sembro uno zombie e non vedo l'ora di andare a dormire ^_^.

Ciao a tutti, grazie a chi recensisce e a chi legge.

Bacioni, LadyD


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** _5 ***


 aNNUNCIO IMPORTANTE!
Questa fic si sta rivelando più difficile del previsto da scrivere! Non avrei mai pensato che potesse accadere, ma tra scuola, sport, forum vari, il ragazzo e le amiche sta davvero diventando un'impresa continuarla. Mi dispiacerebbe moltissimo dover chiuderla, perchè ho ancora un sacco di idee e inoltre mi piace, perciò avevo pensato a una soluzione: trasformarla in una fic a 4 mani, magari anche 6..... chi fosse interessato può contattarmi all'indirizzo email o msn: fry4ever@live.it
Mi farebbe davvero piacere avere dei volontari! Anche perchè andando avanti così non ho proprio idea di come possa andare a finire! Quindi vi supplico, fatevi sentire in tanti.
Confronteremo le nostre idee su come portare avanti questa storia, penso che potrebbe anche essere un'occasione per fare amicizia e divertirci!!!! (ok, sembra l'annuncio di un centro estivo)
 
Beh, ora passiamo ai ringraziamenti:
_Ju007: Ciao! ^^... la tua recensione mi ha dato un'idea...quando avrò più tempo, potrei dedicarmi ad una fic con cui i recensitori interagiscono con i personaggi...(sempre su db) sarebbe una bello! XD...passando ad altro, sono felice che questa storia continui a piacerti ^^
_Shira:Ehilà! Non preoccuparti, prima o poi Crilin capirà la bella occasione che ha davanti!!! Grazie per la recensione ^^ kiss
_Sweetgirl91: Ciao! Mangiare e leggere, eh? Beh, non ci crederai ma proprio ora mi sto divorando un maxibon! X°°°°D! Comunque figurati per il ritardo, fa nulla ^^- Il mio cervello depravato si sta già facendo dei viaggetti mentali su Crilin e C-18! Oh, dimenticavo.... questa non è una lemon ^^”....oddio, scherzo, non penso avrei mai il coraggio di scriverla una lemon O—o” XD. Fammi sapere cosa ne pensi di questo chappy! Baciu!

Goku fissò il suo interlocutore a bocca aperta: era una ragazza!!!
Bulma dal canto suo continuava a lanciarsi maledizioni per il fatto di essersi tradita così spudoratamente. Poteva dire addio alla sua reputazione! Cosa avrebbe pensato, Marion, quando avesse scoperto l'accaduto? Non solo l'avrebbe sbattuta fuori dalla redazione, ma avrebbe spiattelato la sua vicenda ai quattro venti impedendole di girare per strada con un po' di dignità.
-NOTA DELL'AUTORE: Forse voi, cari lettori miei ^^, vi starete chiedendo se la nostra cara Bulma non fosse, ecco...eccessiva; beh, è proprio così! Lei era una ragazza impulsiva che agiva seguendo il suo istinto e la sua personalità contrastava con il suo sogno di diventare una scienziata, infatti gli scienziati sono, di norma, distaccati e razionali!-
La ragazza sbarrò gli occhi mentre il Son, con tutta la naturalezza di questo mondo, le sfilava i Rayban esclamando:
“Urca! Che ragazza carina!”
Proprio nel momento in cui il viso della giovane era scoperto, Vegeta si riprese dal colpo ricevuto e vedendola non potè fare a meno di assumere un'espressione interrogativa:
“Cosa? Ancora tu? Mi sembrava di essere stato chiaro, l'altra volta.... che ci fai qui?”
Bulma non aveva previsto questo, nel suo piano. Completamente spiazzata dalle domande del Prince, cominciò a balbettare impacciata, un comportamento che decisamente non le si addiceva....
“E-ecco, i-io........”
Vegeta, intanto, continuava a squadrarla con aria severa. Non gli piaceva che non gli si obbedisse...
“Lo sai che stavo per ammazzarti di botte?”
Lo stesso ragazzo ignorava il perchè di quella domanda. In fondo, cosa gli importava di quella mocciosa? Bulma abbassò lo sguardo, con aria colpevole. Non sapeva cosa rispondere.
“Mi dispiace....è solo che io...insomma...volevo riveder...”
Prima che la Brief potesse finire la frase, il momento fu rotto dal brontolio dello stomaco di Goku.
“Ho ancora fame! Ehi, ragazza di cui non so il nome, perchè non mangi qualcosa con me e Vegeta?”
Sia Bulma che il Prince lo fissarono ad occhi sgranati, la prima con un'espressione mista tra incredulià e gratitudine, e il secondo con uno sguardo carico d'odio.

ChiChi stava cominciando ad adorare Tensing; nonostante non fosse esattamente “cordiale”,  (infatti continuava a fare riferimenti sarcastici al suo sedere taglia quarantadue) la stava davvero aiutando a vestirsi “decentemente” secondo i criteri di quel genere di posto.
“Uhm, sai.... comincio a pensare che il tuo colore non sia il magenta, ma piuttosto il ceruleo scuro! Si abbina meglio alla tua carnagione!”
La moretta continuava ad annuire, accondiscendente; in realtà non capiva un tubo della differenza tra magenta e ceruleo, ma le sembrava scortese non approvare le scelte del suo nuovo amico!
“Weuw, che faticaccia immane! Sappi che è sato davvero difficile torvare qualcosa che ti stesse bene, soprattutto con quelle cosce! Quindi vedi di essermi grata!” Esclamò Tensing alzando un soppracciglio; ChiChi fece di nuovo cenno di si con la testa e aspettò pazientemente che il pelato le mostrasse il vestito scelto con tanta cura.
“Et voilà!” Disse l'uomo con una piroetta, mettendo davanti agli occhi della ragazza un delizioso completino, formato da una maglietta di uno splendido blu scuro (era quello il ceruleo?), leggermente scollata e sfrangiata, firmata (ovviamente), e una gonna nera anch'essa sfrangiata, corta ma non troppo, in abbinamento con la borsetta. Infine, Tensing teneva in mano un paio di stivali scamosciati della stessa sfumatura della maglietta; ChiChi si portò le mani alla bocca, con gli occhi che le brillavano.
Per un istante aveva temuto che quell'uomo le propinasse qualcosa di eccessivo, addirittura volgare, in abbinamento con gli abiti che indossavano le ragazze lì... invece, quel completo le piaceva davvero, al pari dei suoi adorati kimono.
“E ora,” Aggiunse l'uomo con aria critica “Sarà meglio pensare a quei poveri capelli!”
“Perchè?” Chiese la moretta portandosi istintivamente una mano alla testa “Cos'hanno che non va i miei capelli?”
Tensing la trascinò letteralmente verso un casco da parrucchiere spuntato da chissà dove, le tolse lo chignon senza tanti complimenti, e le rivolse uno sguado truce: “Guarda un po' cosa mi tocca vedere!” Brontolò.
ChiChi sbarrò gli occhi: cosa aveva questa volta? Forfora? Capelli unti? Doppie punte? Febbrilmente, iniziò a controllarsi i capelli, mentre l'uomo esclamava:
“I capelli più belli che io abbia mai visto, portati in un orribile chignon!” Tensing si passò una mano sulla testa, sospirando... li avesse avuti lui!!! “Bando alle ciance, mettiamoci al lavoro! Dopo dovremo passare al make-up...”

Diciotto, mentre camminva, passò davanti ad un negozio di costumi per Carnevale e vide una maschera che le sembrò familiare.... ma certo! Era uguale al tizio in macchina a cui lei aveva chiesto informazioni!!
La bionda fece due più due, girò i tacchi, e tornò sulla sua strada, decisa a vederci chiaro su quella storia...
Crilin dal canto suo era bello tranquillo in macchina, certo di avere sgominato il pericolo, quando sentì una mano che gli si era posata sulla spalla....
“Cosa sta succedendo?” Chiese Diciotto con aria minacciosa; il ragazzo si voltò, e decise che era venuto il momento di affrontare la sua infondata paura per quella ragazza...
“Va bene! Lo ammetto, sono io il signor Crilin...” Ammise, con lo sguardo rivolto verso il basso. “E le sembra una cosa divertente fingersi qualcun altro per far girare la città a piedi a una povera ragazza?” Domandò la bionda furente, incurante del fatto che lei stessa si stava fingendo qualcosa che non era.
“Veramente......no. Mi dispiace davvero tanto, non so cosa mi sia preso, di solito non faccio queste cazzate...”Sussurrò il ragazzo rosso come un peperone: che figuraccia!
La ragazza si raddolcì, notando quanto era in imbarazzo il suo interlocutore... in fondo non sembrava un cattivo ragazzo! Inoltre, lei doveva ancora dirgli tutta la verità su Marion, e considerato ciò doveva almeno instaurare un minimo di rapporto umano con Crilin, onde evitare tentativi di suicidio da parte di lui!
“Va tutto bene. Anzi, ti chiedo io scusa... è solo che oggi sono girata, per questo ti ho aggredito!” Il pelato sorrise, sollevato da quell'affermazione.
“Vabbè, ma sono io che ho sbagliato!! Per farmi perdonare posso offrirti un caffè?” Diciotto annuì, contenta. Dopotutto quel tizio non era tanto male!
Crilin camminava in silenzio, con le mani dietro la nuca e lo sguardo verso l'alto: aveva rivolto quell'invito alla bionda spontaneamente, senza pensarci troppo, il che era strano per lui, che con le ragazze era abbastanza timido. Inoltre, quando parlava con lei si dimenticava completamente di Marion, cosa che lo preoccupava non poco: l'ultima cosa che avrebbe voluto era tradire la sua fidanzata.
“Però” riflettè “Dopo tutto non sto mica facendo niente di male... stiamo solo andando a prendere un caffè!”


ChiChi era stupefatta: mai e poi mai avrebbe immaginato di poter diventare così bella. Anzi, bella non era l'aggettivo giusto, piuttosto... splendente. La mora si posizionò davanti allo specchio, arrossendo nell'ammirare il riflesso che esso le rimandava.
“Allora? Sono o non sono un genio?” Chiese Tensing.
“Oh, si! Certamente! Tutto ciò è così.....così.....uao!” Esclamò la ragazza abbracciando l'amico commossa.
Il pelato s'imbarazzò: “Adesso non c'è bisogno di queste smancerie! Presto, vai da Marion.... quella acidona non crederà ai suoi occhi!” Aggiunse facendole l'occhiolino.
“Si!” Lo salutò la ragazza con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro; adesso avrebbe potuto combattere ad armi pari con quella tiranna!
“Dove diavolo si è cacciata quella sciattona?” Sbraitò Marion sbattendo il palmare sulla scrivania: “Se tra mezzo minuto non è qui, la licenzio e alla sfilata ci vado con Tensing!”. ChiChi, che aveva sentito tutto da dietro la porta, entrò in silenzio, lasciando sfogare la direttrice, curiosa di sapere che cos'altro avrebbe detto sul suo conto.
“Grr.... è una cosa che mi fa andare fuori di testa! Sono costretta a tenere quella là... chissà che figure mi farà fare! La mia fama potrebbe uscirne corrotta! Inoltre, come se per oggi non ce ne fosse già abbastanza, Diciotto se ne va in giro per la città con la scusa di essere malata! E ci si mette pure Bulma.... ma perchè devo essere circondata da incompetenti?!? INSOMMA, DOV'è QUELLA CHICHI?????!!!?” Marion, infuriata, si girò con l'intenzione di andare a chiamare Tensing, e fu allora che notò la mora seduta come se nulla fosse alla sua scrivania. L'azzurra sbarrò gli occhi e sentì le guance più calde del solito. Quell'inetta aveva sentito tutto? Ma le sorprese non erano ancora finite...la Juma si alzò, lasciando l'altra senza parole.
Dov'era finita la ragazzina impacciata e incapace di vestire decentemente? Davanti agli occhi della Norima, ChiChi si rivelava in tutta la sua bellezza di giovane donna, una bellezza che finora era stata celata e che solo le magiche mani di Tensing avevano saputo rivelare. Il suo viso era più morbido e rilassato, addolcito da un trucco leggerissimo che metteva in risalto le sue lunghe ciglia nere e i suoi occhi grandi ed innocenti; i capelli erano raccolti in una semplice coda di cavallo alta, la quale lasciava sfuggire alcune ciocche che cadevano delicatamente sulla fronte e sulle spalle, dando un'impressione di fragilità candida e pura.
L'azzurra balbettò qualche parola incomprensibile, a metà tra l'infuriato e lo shockato; allora la mora, sorridendo compiaciuta dell'effetto che la sua trasformazione aveva avuto, chiese con aria strafottente: “Qualche problema, Marion?”
La Norima, dopo aver scosso la testa e sbattuto gli occhi celesti troppo truccati più volte, rispose a quella domanda, stizzita: “No, figurati! Ma dov'eri finita? Siamo in ritardo! Sbrigati!!” ChiChi ridacchiò, osservando la camminata impettita della direttrice.... forse, dopotutto, lavorare in quel posto non sarebbe stato tanto male.

Diciotto rigirava il cucchiaino nella tazzina, a disagio. Da quando aveva scoperto la verità su Marion, aveva immaginato quel colloquio con Crilin innumerevoli volte, preparandosi psicologicamente e moralmente; ma ora, che lo aveva davanti, non riusciva a trovare il coraggio necessario per raccontargli come stavano le cose. Non sapeva perchè, forse a bloccarla era l'aria un po' ingenua e timida del ragazzo, forse i modi beneducati, o molto più probabilmente a impedirle di riferire la realtà era il fatto che il Kame le ricordava terribilmente se stessa.
Era ancora vivo nella sua mente il ricordo di quella sera... come dimenticare l'esatto momento in cui, per la prima volta, senti davvero il tuo cuore spezzarsi? Come al solito, la biondina sentì il respiro mozzarsi e gli occhi inumidirsi, ma, come le altre volte, irrigidì i muscoli delle braccia e si impose mentalmente di non essere debole.
Crilin era stato silenzioso tutto il tempo, per il semplice motivo che voleva evitare di dire qualcosa che potesse scatenare una risposta da parte della sua interlocutrice; sentire la sua voce era per lui come ascoltare una melodia incantevole che si spandeva nell'aria, e sapeva di non poter resisterle tanto a lungo. Il ragazzo si era più volte rimproverato per questa sua fragilità d'animo, tentando di frenare questa fortissima attrazione nei confronti della ragazza, ma..... come si dice, al cuor non si comanda!
“Aehm...” Comiciò Diciotto, intenzionata a spezzare quell'aria tesa “Allora....hm...così tu sei il fidanzato di Marion, giusto?”
Per poco Crilin non si strozzò con la scarsa quantità di caffè imbevuta.
“C-cosa hai detto? E tu come la conosci, scusa?”
“Diciamo che siamo....amiche. La conosco da un po' e ho avuto occasione di scoprire delle cose.... a questo proposito, vorrei dirti che...” la bionda fu interrotta dallo squillo acuto e incessante del cellulare del ragazzo.
“Oh...scusami, una chiamata urgente dal mio ufficio ^\\^!” Quando il pelato fu uscito momentaneamente dal bar, la ragazza sospirò. Non era facile rivelare una cosa così orribile a una persona che tutto sommato sembrava buona e sensibile, ma lei ce la stava mettendo tutta.... se non fosse stato per quel maledetto cellulare, adesso si sarebbe già levata un peso dal cuore. Però si trattava solo di un'attesa ridicola, qualche minuto al massimo. Quanto si sbagliava! Infatti Crilin, rientrato dopo una manciata di secondi, prese la giacca e se la infilò in tutta fretta, borbottando delle scuse circa un'improvvisa chiamata di lavoro.
“Comunque...cosa dovevi dirmi?” Domandò lui guardandola. Inutile dire che quei pochi attimi che ancora avevano da trascorrere insieme erano del tutto insufficenti a Diciotto per trattare un argomento così delicato.
“Oh... beh, sarebbe qualcosa di abbastanza complicato, perciò....”
“Tieni, questo è il mio biglietto da visita. Puoi chiamarmi se vuoi!”
La bionda osservò il bigliettino bianco, riccamente impreziosito di ghirigori dorati,e annuì, sventolando la mano in direzione di Crilin che stava correndo via.
Quest'ultimo, una volta sicuro di non poter essere visto da quegli occhioni glaciali, si battè una mano sulla fronte:
“ 'Puoi chiamarmi, se vuoi'!!! Patetico...ma cosa mi passa per la mente?Bah... ora è meglio che mi concentri sul lavoro, al diavolo i problemi sentimentali per oggi!!!”

URCA! Non immaginate che faticaccia immane concludere questo capitolo... quindi vi prego di perdonarmi per non aver finito la parte di Goku, Veggy e Bulma che se ne vanno a mangiare insieme... Sta diventando sempre più difficile portare avanti questa fic, nonostante per ora sia breve! Perciò vi invito davvero a contattarmi...PLEASE!
Bacioni, LadyD


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** -6 ***


Ehiiii!!!
Ciao a tutti! A sorpresa ecco un nuovo capitolo aggiunto da ju007.....grazie caraaa!!!
^_^ Non smetterò mai di esserti riconoscente abbastanza!!! Ti voglio bene!
Adesso passiamo alle recensioni:
Shira: Per fortuna la fic continua! ^o^!  Come vedi anche ju007 è all'altezza ;) spero continuerai a seguirci! E comunque hai ragione...... è difficile da capire come si faccia a preferire Marion a c-18 (che poi Crilin secondo me preferisce la bionda ;)) bacioni!
Sweetgirl91: Ti perdono per il ritardo (da ritardataria a ritardataria ci si comprende!) ma non per il fatto che non mi offri le gallette! è_é ma ti pare?????? XDXD ok basta ^_^  per il fatto della fic, beh si ti capisco...... è sempre troppo bello stare davanti allo schermo mangiando qualcosa, per rischiare di sporcare la tastiera con le ditate di cibo (ihihih! XD anch'io sono una mangiona!) bacioni!


“Ehi cameriere, vorremmo ordinare!”
Il terzetto si sedette ad un tavolino, Bulma cercava di rivolgere la parola a Vegeta, ma era sempre interrotta da Goku che adulava ad alta voce ogni singola porzione del menu, insomma era trascorso più o meno un quarto d’ora in cui si sentiva solo la voce di Goku mentre Bulma lanciava degli impercettibili sguardi al Prince, che stava sempre zitto a sua volta e che si irritava sempre di più agli sguardi della ragazza; grazie a Dende arrivò il cameriere per le ordinazioni :”Ditemi pure..”,
 il primo a parlare fu Goku:”Dunque io vorrei…vediamo… ecco si,allora una mega porzione di patatine fritte, un hamburger, ma che sia grande e una birra media.. tu Vegeta?”
"Prendo solo l’hamburger e la birra grande”
"Bene” disse il cameriere” “e lei bella signorina?”
 Bulma arrossì lievemente, mentre Vegeta incupì un po’ lo sguardo mentre Goku lo guardava torvo (a causa della fame) “Ehm, io un’insalata con dei pomodori e dell’acqua naturale, grazie!”
Mentre aspettavano che arrivasse da mangiare ad interrompere il silenzio tombale che si era creato ci pensò Goku : “ allora, com’è che ti chiami?”
"ehm, Bulma” rispose la ragazza evidentemente imbarazzatissima,
 "Wow che bel nome! Ma cosa ci fa una bella ragazza come te in questo posto?”
 "Ehm, ecco.. io..”
"Urcaaaaaa che bello è arrivato da mangiare, il mio stomaco non ce la faceva più!”

Chichi stava letteralmente correndo dietro a Marion, “cavoli, ma ci è nata sui tacchi quella?” , la ragazza naturalmente non era abituata a stare su quegli stivali, anche se il tacco non era così alto.
Appena saliti in limousine Marion iniziò a parlarle a raffica “Quando saremo arrivati bada di non rivolgere la parola a nessuno, sii sempre posata e concisa e non sorridere, non vogliamo che ti vengano ancora più rughe, tu prenderai posto dietro di me e non spiccicherai parola né rimarrai con la bocca aperta vedendo i vestiti sulla passerella, chiaro?”
"ricevuto, niente bocca aperta..”
 il tragitto fu percorso in meno di un quarto d’ora, appena scesa Chichi fu abbagliata da una migliaia di flash dei fotografi, ma dovendo stare dietro a Marion dovette sorbirseli, più che un’assistente le sembrava di essere un cagnolino, ma in fondo sperava che fosse soltanto un momento di transizione.
Entrati nell’edificio dovette compiere una serie di acrobazie per destreggiarsi nel seguire Marion che si faceva sempre più lontana, e poi accadde tutto in fretta: le sembrava lo stesso giaccone del suo capo, ma evidentemente si sbagliava, e così finì nei camerini delle modelle, che ovviamente erano in intimo, al ché la ragazza prese uno strano colorito porpora, quando uno strano ometto la prese e incominciò a toglierle la maglietta e gliene infilò una molto meno casta con una profonda scollatura nera davanti e pure dietro di colore nero
 "ecco così va decisamente meglio amore, ora vai, su su non c’è tempo da perdere, vieni, ecco si un po’ di matita qui ,ecco perfetta su ,su muovi quel culone!”
"Ma che diamine…” non fece in tempo a finire di pensarlo che venne catapultata sulla passerella, e subito dopo spinta sempre più in là finché era troppo tardi tirarsi indietro, così sotto lo sguardo inorridito di Marion e quelli sempre più curiosi dei presenti sfilò (o almeno ci provò), si sentiva molto calda, sarebbe sicuramente stata viola dall’imbarazzo, e poi quasi certamente Marion l’avrebbe licenziata….

Si trovava a passeggiare per il parco, sola e con un grande peso sul cuore,ma soprattutto sulla coscienza: non era riuscita a dire nulla a quel tipetto un po’ buffo, ma che le pareva estremamente dolce
 "un momento cosa vado a pensare?!? Oh Diciotto stai proprio delirando, sarà meglio tornare in ufficio prima che Marion possa fare strane domande” “Ma prima credo che mi concederò un po’ di shopping!Dopotutto lavoro per una rivista di moda, devo testare i nuovi prodotti!”
Ad un certo punto però si ritrovò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, “ehi ma fai attenzione!”
"Oh scusa” rispose l’altro, ma quando Diciotto alzò gli occhi vide che altri non era che… “A ma tu non lavori alla Runway?”
・yanko…
"s-si, anche tu vero?”
 "si, bhe zuccherino ci vediamo al lavoro!” dopodiché lascio alla ragazza uno dei sorrisi più mielosi e orribili che avesse mai visto.
Passeggiava per le vie più chic e costose della città, cercando di distrarsi e convincendosi sempre di più che il giorno dopo avrebbe richiesto al signor Crilin un nuovo appuntamento, fosse cascato il mondo!
Accidenti, si ritrovava a correre ai 120km/h sulla sua auto di lusso per quello stupido inconveniente,
decisamente odiava fare le cose di corsa, e poi incominciava a gradire sempre di più la compagnia di quella ragazza che le aveva fatto battere il cuore come poche; in meno che cinque minuti si ritrovò ai piedi della sua grande società infuriato più che mai, appena entrato sotto gli occhi shockati (me lo ha corretto word NdA)dei dipendenti si mise ad urlare
"Cosa diavolo combinate eh? Vi lascio da soli per qualche ora e mi combinate un pasticcio! Siete degli incompetenti, dovrei licenziarvi tutti!”
 così si rinchiuse con il suo assistente nel suo ufficio.
"ehm signore si sente bene?” “no!accidenti oggi è proprio una brutta giornata, ma a parte tutto spiegami cosa succede e in fretta vediamo di porne rimedio…”
                                                     
                                 Ju007
Beh! Bello eeh???
La prossima volta toccherà a me............ ci sentiamo belli!
Bacioni!
                       LadyD

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7 ***


Chappy 7


Chichi, mentre cercava di sfilare con aria disinvolta, inspirò profondamente: ormai era in un grosso pasticcio, e l'unico modo per uscirne il meno danneggiata possibile era quello di fare quella sfilata senza strafalcioni o altre gaffe.
La cosa, però, rischiava di risultare alquanto difficoltosa, considerati gli sguardi gelidi della Norima che si aggiungevano ai mille ostacoli che una ragazza (la quale inoltre non sa nulla di moda) deve affrontare alla sua prima passerella; tutti questi particolari, sommati tra di loro, caricarono la povera assistente di un'ansia tale da non farle notare subito la piega nel tappeto rosso sul quale lei camminava... un errore fatale.
“Aaaah!”
Chichi cadde a terra goffamente; in un attimo le furono attorno metà del pubblico, qualche modella e uno degli stilisti, che la aiutarono ad alzarsi.
“La mia caviglia! Credo di essermela rotta!”
In effetti, il piede della ragazza era in una posizione del tutto innaturale.
“Presto, portiamola all'ospedale!”
Marion, del tutto disinteressata alle condizioni fisiche della sua assistente, balzò sulla passerella e, dimenticata ogni regola che la sua posizione le imponeva, strillò:
“Juma! Questa è la goccia che fa traboccare il vaso! Sei licenziata!”
Un signore baffuto posò la mano sul braccio della donna in piena crisi isterica.
“Signorina! Suvvia, non mi sembra il momento di dire certe cose... non vede che questa ragazza deve andare immediatamente da un medico?”
“D-da un medico?” La carnagione della Norima si fece piuttosto pallida, nonostante gli strati di fondotinta che vi erano sopra. “Si è fatta male?”
“Nulla di grave, credo di avere una frattura scomposta alla caviglia.” Il sorriso di Chichi che accompagnava quelle parole, però, anziché rassicurare la direttrice le fece assumere un insano colorito verdognolo.
E se quella sfattona diabolica avesse usato quel malessere a suo favore? Se avesse citato in giudizio Marion, cercando di spillarle del denaro? Non poteva licenziarla, anzi, doveva cercare di convincerla a restarle fedele.
“Vi accompagno in ospedale!” Cinguettò la donna, tesa come una corda di violino. “Posso fare qualcosa per te, Chicuccia?”
La ragazza dai capelli scuri fece una smorfia.
“Per prima cosa, non mi chiamare Chicuccia; inoltre vorrei chiederti di chiamare il mio fidanzato Goku, sai, non vorrei che, tornando a casa e non vedendomi, si preoccupasse.”
“Subito!” Esclamò Marion, ignorando il tono dell' assistente e tirando fuori il cellulare di ultima generazione firmato Dolce&Gabbana.

Bulma osservava ad occhi sgranati quel ragazzo alto e dalla strana capigliatura che ingoiava cibo come se fosse stato a digiuno per sei mesi.
“Goku?” Disse. “Cerca di non affogarti con quelle patatine!”
Si sentiva come una madre che rimproverava il proprio figlio goloso.
“Fcoscha?” Domandò quello con l'aria più innocente di questo mondo, conquistandosi un'occhiata inceneritrice da parte dell'altezzoso Vegeta.
“Niente....” La ragazza sospirò, pensando che finchè c'era quel ragazzo, simpatico per carità, ma un po' sciocco in giro lei non avrebbe potuto attaccare bottone col “bel tenebroso”.
Il silenzio fu rotto da una vocetta che cantava: “Goooku! Ti stanno chiamando!”.
L'apprendista assistente sociale sorrise, indicando il proprio cellulare: “Vi piace? E' la mia nuova suoneria che chiama per nome!”
Il Prince si schiaffò una mano sul volto, mentre la Brief disse:
“Molto bella, ma non dovresti rispondere?”
“Oh si, giusto! Che sbadato!” Il ragazzo andò fuori al locale, lasciando Bulma e Vegeta soli, finalmente.
Liberi di parlare, o almeno così credeva lei.... sì, perchè il ragazzo di parlare non sembrava averne nessuna voglia.
“Così... ti chiami Vegeta, giusto?”
“Uh-uh.”
“Ah, ehm.... e.... è da tanto che lo conosci? Goku, intendo.”
Il Prince le lanciò un'occhiata che diceva: ti pare che io possa avere a che fare con uno come lui?
“Oh, naturalmente.” Ridacchiò nervosa la Brief, come se il suo interlocutore quelle parole le avesse dette davvero.
I seguenti venti secondi passarono con Bulma che girava la forchetta nell'insalata e il Prince che fissava distrattamente un punto oltre il bancone del locale.
Quel silenzio gravava sulla ragazza, la faceva sentire a disagio e totalmente fuori luogo. Avrebbe voluto andarsene, ma a trattenerla era lo sguardo magnetico di quel misterioso tipo.
Scosse la testa. Da quando in qua si faceva condizionare così da un ragazzo? Non poteva, non per un delinquente così, poi. Lei era Bulma Brief, diamine!
Goku interruppe quei pensieri rientrando dentro al Kinton e afferrando la borsa con un' espressione preoccupata.  
“Scusate tantissimo ma devo proprio andare... la mia fidanzata è in ospedale.”
“Oh mio Dio! Cosa le è successo?”
“Si è solo rotta una caviglia.” La voce del ragazzo era atona e il suo sorriso forzato.
“Veniamo con te!” Dichiarò Bulma infilandosi il cappotto.
“Non è necessario... e poi non credo che Vegeta sia d'accordo.”
Il Prince fece un cenno freddamente, facendo stupire la ragazza. Com'era possibile essere disinteressati fino a questo punto? Il Son era davvero in ansia, si vedeva, e quello che lui avrebbe dovuto fare, come minimo, era dargli appoggio e accompagnarlo dalla sua compagna. Invece Vegeta continuava imperterrito a masticare le ultime patatine, con lo sguardo assorto in chissà quali pensieri.
“Non posso lasciarlo qui, il signor Gelo si arrabbierebbe! Resta tu con lui, Bulma, per favore.”
Lei annuì, arresa, e guardò Goku correre via per poi accanirsi contro l'altro.
“Come puoi essere così insensibile? Non hai visto com'era preoccupato?”
“E' solo una caviglia rotta.”
La Brief sentì la rabbia montarle dentro. Si era sbagliata, quell'individuo non era affascinante... era uno stronzo!!
“Forse era solo una caviglia rotta, ma era pur sempre la sua fidanzata, maledizione!! Avresti dovuto accompagnarlo... che razza di amico sei???”
“Ascoltami bene, puttanella piena di soldi che non sei altro: io non ho amici, a maggior ragione quel Son non lo è per me. Tu non sai come stanno le cose, vieni qui dagli ambienti più alti della società, dove ti hanno ficcato in quella testolina l'idea che il mondo è tutto rose e fiori... bè, notizia dell'ultima ora: non lo è. Il mondo è un posto di merda, e tu non sei certo la più adatta per darmi lezioni di vita, quindi smettila di ronzare qui in giro e ritorna nella tua villa con la piscina a divertirti.”
Vegeta si alzò di scatto, sbattè qualche banconota sul bancone sudicio e uscì dal locale, rischiando di buttare giù la porta.

Diciotto si sedette su una panchina. Quel nome eccheggiava nella sua mente, ripetuto all'infinito, come una cantilena.
 Yamcha
 L'amante di Marion. In quei brevi istanti gli occhi neri di lui le avevano ricordato lo sguardo spavaldo di lei, Monique, la ragazza con la quale il suo fidanzato l'aveva tradita.
Calde lacrime caddero sulla stoffa scura dei suoi pantaloni, mentre le mani candide vi ci si aggrappavano nel tentativo di sostenerla, di fare in modo che non venisse sopraffatta dalle emozioni.
Diciotto si alzò, e battagliera si passò il braccio sul viso, asciugandosi gli occhi.
Quando era arrivata in America era impaurita, reduce dagli orrori che aveva vissuto in Polonia, sua madre patria. Aveva vissuto in un orfanotrofio nel quale aveva subito atroci sofferenze, quali la fame e le violenze di vario genere, quindi era comprensibile la sua mancanza di fiducia nel resto del genere umano. Poi li aveva conosciuti.
Lui e lei. Tom e Monique. Il suo fidanzato e la sua migliore amica.
Coloro che avevano fatto sì che la speranza tornasse a illuminare la vita di Diciotto come un bambino colorava coi pastelli il proprio disegno.
Si ricordò quanto si era sentita felice scoprendo che il mondo può essere anche un posto meraviglioso, quando incontri delle persone che ti vogliono bene.
 La ragazza aveva vissuto la sua favola fino a quella maledetta sera, quando vedendoli tutto il suo castello di felicità, amore e gioia era crollato miseramente; sentì di nuovo quella morsa allo stomaco  che aveva provato, e sentì ancora la voce dentro di lei che urlava “non è vero, non può essere vero”.
Aveva rischiato grosso. Era dovuta andare dallo psicologo per evitare di cadere in depressione, e per una volta il suo carattere forte e combattivo le fu d'aiuto. Riuscì a tirarsi fuori dall'oblio e dalla tristezza con le sue stesse mani, cercando un nuovo lavoro e mettendo definitivamente una barriera tra il suo cuore e le altre persone. Adesso Diciotto giocava da sola.
O almeno così credeva.... non sapeva perchè, ma la sorte di Crilin le stava particolarmente a cuore. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur d'impedire che anche lui provasse ciò che aveva provato lei, forse per la consapevolezza che il carattere del ragazzo non era resistente come il suo e che difficilmente un tipo così avrebbe potuto tirarsi fuori da quella situazione.
Diciotto capì che non si sarebbe data pace finchè Marion non fosse uscita definitivamente dalla vita del Kame.


FINISH! Scusate ma non faccio in tempo a ringraziare uno per uno i recensitori.... ^_^ su Crilin non sapevo che scrivere, e quindi l'ho lasciato da parte (povero ç_ç) ma tanto mi sono rifatta con c-18... stupiti d'aver conosciuto il suo passato? Sì? No? Fatemi sapere.
Lascio il prossimo capitolo nelle tue mani, Ju007.
Baci, LadyD

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** _8 ***


Questo capitolo è stato cancellato e ripubblicato per dei problemi in fatto di HTML che si  sono verificati prima U_U
Spazio di LadyD, ove la sottoscritta ringrazia i gentili recensitori ^_^
sexxxychichi: Spuppy... ^_^ anche tu qui?? Ne sono felice... spero recesnsirai anche quest chappy... ti voglio troppo bene ^_^
Sweetgirl91: Ehilà ^_^ pensavo fossi sparita XDXD....scherzo, un piccolo ritardino capita a tutti ^_^ siamo felici che il nostro lavoro ti sia piaciuto, e come vedi la situazione è sempre più complicata!! Bacio!
Sgt: Eh si, Vegeta non è molto socievole XDXD però è così che lo amiamo (parla per te ndsgt) XDXD...grazie per l'appoggio....bacio!
Shira: Tom e Monique si aggiungono alla lista dei nostri personaggi detestati ^_^ fortuna che esiste Crilin ^o^ tenero lui! Vai c-18 siamo tutti con te XDD baci!
Ju007: Ehi socia! Come vedi te la cav egregiamente.... mentre leggevo questo capitolo crepavo dal ridere XDXD sei troppo brava!
Numb: Ciao... nuovo acquisto!! ^o^ Queste domande non devi porle a me ma a ju, che è l'autrice di questo nuovo, esilarante capitolo ^^ baci!
Fine spazio di LadyD....la parola a Ju007!!

Ju007 presenta: ta dadda dà : IL CAPITOLO 8!
Buona lettura!

“Chichiii, ho chiamato il tuo fidanzato, ci raggiungerà all’ospedale,ma che voce sensuale che ha…”,
“ehm, si certo, ora per fav…. AAAAAHH! Che diavolo combini? leva subito quel coso dalla mia caviglia!”
urlò un’esasperata Chichi a Marion,
“ma cara ti sto mettendo solo un po’ di fondotinta, se ti dovessero fotografare che figura ci farei? Di certo penserebbero che io abbia un’extraterrestre al posto di assistente, e poi il viola è fuori moda! Hihihi”
 rispose la donna con una battuta a cui non avrebbe riso neanche un ubriaco; dopo che due omoni si erano “gentilmente” “offerti” di portare Chichi nella limousine, raggiunsero l’ospedale e la donna fu portata nella sala d’aspetto in quanto Marion non era molto conosciuta in quel campo, e quindi non poteva farla passare avanti; dopo circa una mezz’oretta in cui Marion cercava di fare il filo ad un’aitante infermiere e ogni tanto tornava a vedere come stava la sua assistente, Chichi si guardava intorno cercando la figura del fidanzato, ma di Goku neanche l’ombra…

[ma essendo l’autrice una persona con un briciolo di cuore, ma solo un briciolo, vi dirà in che situazione era Goku in quel momento]

Dopo aver ricevuto la notizia il moro si diresse a tutta velocità verso l’auto, ma più si avvicinava più vedeva una figura con un berretto stare vicino alla macchina in posa sospetta, così senza pensarci si scaraventò sull’uomo e incominciò a scuoterlo per il colletto della giacca:
“cosa diavolo fai vicino alla mia auto imbecille??”
“se mi lascia respirare glielo dico”
rispose l’uomo con una flebilissima voce, dopo essersi alzato e ricomposto con molta serietà l’adorato berretto finì di scrivere e dette un foglietto a Goku, dicendo
“molto semplicemente, una multa, la sua auto è in divieto di sosta, e poi dovrei denunciarla per offesa a pubblico ufficiale”
“offesa a chi? Più che un vigile mi sembra un pinguino, senta sono molto irritato perché la mia fidanzata è all’ospedale con una caviglia rotta, quindi mi lasci andare”
 “bene allora se la mettiamo in questi termini chiamo il carro attrezz…”
appena sentite pronunciare queste parole Goku si fiondò in macchina per poi schizzare a tutta birra verso l’ospedale sotto lo sguardo allibito del vigile, che, presa la radiotrasmittente, avvertì alcune pattuglie.
Stava andando quasi ai 200 km/h quando, dopo trecento metri, iniziò a rallentare: ce la stava facendo, era quasi vicino all’ospedale quando il semaforo lo costrinse a fermarsi; intanto una figura si accostò al finestrino: un vigile… Goku sudava freddo, che lo dovessero arrestare? Cosa avrebbe dovuto fare? Scappare? Aspettare? Nell’indecisione decise di mettere un piede sull’acceleratore e abbassò il finestrino…
 “Salve signore, sono un’ agente della stradale, c’è un pericoloso criminale su queste strade, sa, semplici controlli, può favorire patente e libretto?”
 “ehm, si, certo, e-ecco guardi pure eheh!”
 “mm, bene… signor Goku penso proprio che non abbia niente da nascondere! Vada pure!”, neanche a dirlo che appena scattato il verde Goku, ancora per l’adrenalina che girava in corpo, schiacciò l’acceleratore per poi sparire nella foschia della sera….

[intanto Bulma e Vegeta…]

Aveva assistito alla scena con gli occhi sgranati, forse aveva esagerato, aggredirlo in quel modo, dopo che uscì sbattendo la porta si sentì morire, così in men che non si dica decise di seguirlo, per scusarsi con quell’uomo truce e, per quanto ne aveva dedotto dagli attimi prima, ferito… uscì di corsa dal locale, al buio della strada, cercando con gli occhi quei capelli che tanto la affascinavano, non distinguendo ancora bene i colori per la differenza tra il locale e l’esterno fu costretta a chiamare il Prince, dopo alcuni attimi una voce di rimando, una luce e subito dopo il buio totale…..


Diciotto non sapeva che fare, non poteva andare a disturbare Crilin al lavoro, non le avrebbe neanche dato retta, quindi, siccome Marion sarebbe stata fuori dall’ufficio ancora per molto decise di tornare nella casa del suo capo, per trovare qualcosa, forse una certezza per dirgli finalmente cosa combina la sua adorata fidanzata.
Arrivata di fronte al cancello della gigantesca villa si ricordò di non avere le chiavi, e anche se l’avevano vista la scorsa volta non l’avrebbero fatta entrare,quindi, memore delle sue uscite e rientrate clandestine dall’orfanotrofio, incominciò ad arrampicarsi alla pianta di limoni che dava l’accesso al cortile del retro della villa: piano piano arrivò dall’altra parte del muro e saltando atterrò sul praticello, tutto procedeva tranquillo, se non che uno, anzi due ringhi la destarono, piano si girò e vide due orribili barboncini, uno blu e uno rosa che le mostravano i denti, così si mise a correre il più veloce che poteva cercando di non urlare, quando per sua fortuna una voce li fece rientrare in casa, così si dovette nascondere dietro una statua, prendendone la forma per non farsi scoprire dalla cameriera.
Scampato questo pericolo, si diresse verso la capanna del giardiniere, con una scala salì sul tetto e ruppe il vetro con una pietra, aprì la finestra e si ritrovo niente popò di meno che nella stanza della “strega” ( tra virgolette x non offendere le streghe Nda). Incominciò a frugare nelle cose della ragazza, arrivò al bagno, e la scena la fece rimanere basita: una gigantesca vasca idromassaggio piena di schiuma si trovava al centro della stanza, tutto era nei colori del marmo con due colonne nere, il pavimento era tutto mosaicato nero a sfondo bianco con dei disegni floreali; dopo pochi minuti si sentì aprire la porta e così in preda al panico,e soprattutto conscia della sciocchezza che stava per fare, prese fiato si gettò dentro la vasca piena di acqua e di sali, non sapeva per quanto potesse stare senza aria, ma mentre pensava queste cose senti degli schiocchi di baci e successivamente due figure che nude che si avvicinavano pian piano alla vasca:
“ma non dovresti essere al lavoro?” disse l’uomo
“no, è successo un casino alla sfilata, sono tornata prima, così avremo la serata tutta per noi, il nano lavorerà fino a tarda notte hihi…”
Una l’aveva riconosciuta come Marion, ma l’altra? No…. Yamcha, ancora lui…. Il problema maggiore ora era come uscire di lì, e, manco a dirlo i due decisero di fare ehm..le loro cose prima in camera, e poi in bagno, a quanto aveva capito (brivido di orrore da parte di Ju Nda), così ebbe il tempo di uscire gocciolante dalla vasca e, aprendo la finestra tentò di uscire, quando una foto la fece fermare:
“no.. non può essere… lei… qui… no!”








Hehe, che ne dite? Cosa succederà a Chichi? Chi salverà Bulma? Chi ha visto C-18? A tutte queste domande risponderà la nostra unica e inimitabile (rullo di tamburi) LadyD!!!!!!
Ho deciso di dilungarmi su chichi & co. perché le novità su Diciotto le svelerà Lady nel next chappy!
LadyD ti lancio la palla!!!
Miraccomando commentate sennò la mia socia non vi svelerà i segreti! U.U muah ha ha!!!!!
Besos by ju007

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9 ***


Ciao! ^o^
Come vedete non sono sparita nel nulla, sono ancora qui.... mi scuso infinitamente del ritardo, ma questo è un periodo piuttosto impegnato! Comunque non perdiamo tempo e diamo la parola per i ringraziamenti alla nostra Ju007.... 

LadyDreamer: E si socia, anche questo capitolo è andato, moolto bene ti rilancio la palla!

Shira: Ciao! Piaciuta la sorpresa? E si diciamo che però Crilin che trova Diciotto sarebbe stato meno della serie “facciamoci venire un colpo!” e noi non siamo delle autrici che si accontentano se non ci sono situazioni da infarto U_U XD, continua a seguirci, mi raccomando!

Sexxxychichi: Ciao, sono tanto tanto contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Chissà magari continuerai a seguirci!

Sweetgirl91: Hehe! Hai visto che sorpresona?! Sono molto contenta che ti sia piaciuto il capitolo scorso, e sono sicura che anche questo ti sarà di gradimento!!




“Signorina, si sente bene?”
Bulma sbattè più volte le palpebre, confusa. Cosa stava accadendo? Chi aveva parlato?
Poco a poco, davanti ai suoi occhi stranamente esausti cominciò a prendere forma il viso di una donna sui cinquant'anni.
“C-cosa è successo?”
“L'ho appena trovata qui stesa per terra... un malvivente l'aveva stordita con uno spray con l'intento di rubarle la borsa. Eccogliela.”
La Brief, puntellandosi sui gomiti, prese l'oggetto che la donna le tendeva, ancora confusa per il colpo ricevuto.
“E se un delinquente mi ha scippato la borsa, come fa lei ad averla?”
“Oh, semplice.” La donna sorrise, mostrando una dentatura ingiallita dal tabacco. “E' tutto merito di quel ragazzo così affascinante!”
“Quale ragazzo, scusi?”
“Cara, devi sapere che quando ho sentito il suo urlo e sono giunta qui in suo soccorso, ho visto un tipo molto affascinante fermare il ladro, riprendere la refurtiva e gonfiarlo di botte. Quest'individuo si è piegato su di lei, forse per accertarsi che stesse bene, ma quando mi ha visto se n'è andato intimandomi di non dirle nulla.”
A Bulma luccicarono gli occhi. Possibile che...?
“Senta... e questo ragazzo com'era? Fisicamente, intendo.”
“Beh, mi lasci dire che era proprio un fustacchione! Certo, non era altissimo, ma aveva dei fantastici addominali scolpiti e uno sguardo ammaliante!”
“Vegeta...” Mormorò Bulma.
Non poteva crederci; il bel tenebroso l'aveva salvata! Ora doveva assolutamente trovarlo!


Diciotto rimase pietrificata: com'era possibile?
Le probabilità che quella fosse davvero lei erano praticamente nulle, e non la vedeva da così tanto tempo, eppure... c'era qualcosa, in quel sorriso, in quello sguardo, che la catturava.
La ragazza si avvicinò al ripiano dove era appoggiata la fotografia, tese un braccio e la prese, portandosela vicino al volto per poterla esaminare meglio.
Strinse gli occhi azzurri, osservando concentrata ogni singolo particolare di quel piccolo volto, quando un rumore la costrinse a voltarsi: i due piccioncini si stavano di nuovo avviando in bagno, dov'era lei, e ciò significava che doveva uscire da quella finestra in fretta...
Senza pensarci due volte, Diciotto si infilò la foto sotto la felpa per proteggerla e si calò dal davanzale per poi andare sul ramo di un albero in giardino. Da lì aveva la visuale perfetta di Marion e Yamcha che si scambiavano le loro effusioni amorose....puah.
Una volta che i suoi piedi toccarono nuovamente terra, la ragazza corse come un fulmine verso il cancello per sventare la minaccia dei temibili barboncini (sé.....=_= nda), e una volta arrivata lo scavalcò a piè pari (più o meno), per poi continuare la corsa fino alla macchina parcheggiata all'angolo. Andare in palestra cinque volte la settimana faceva davvero bene!
Solo una volta lì si sentì al sicuro, e, respirando affannosamente per lo sforzo, riprese in mano la foto.
Era proprio lei, non c'era più alcun dubbio: quegli occhi vivaci e quei codini ritti sulla testolina bionda non mentivano.
“Marron...” Sussurrò Diciotto “Bambina mia...”.

Dopo dieci minuti di attesa, il sorriso di ChiChi cominciò ad affievolirsi.
Dopo venti minuti, le sue dita tamburellavano sul letto dell'ospedale rivelando il suo nervosismo.
Dopo quaranta minuti, la donna, oramai in piena crisi isterica, giurò a se stessa che se mai quell'idiota del suo fidanzato si fosse fatto vedere lei lo avrebbe mandato al diavolo.
Manco a dirlo, Goku apparve sorridente e con un'aria più scarmigliata del solito alla porta.
“TU!”
Il ragazzo, spaventato dagli occhi iniettati di sangue della fidanzata, indietreggiò di qualche passo.
“Tu, Son Goku! Pezzo d'asino! Farmi aspettare qui, ferita e tutta sola... non hai un briciolo di sensibilità! Ma questa volta non la passerai liscia!”
Così dicendo, la donna, incurante della caviglia rotta, si fiondò sul ragazzo cercando di strangolarlo; quest'ultimo, troppo shockato per poter reagire, portò le mani alla gola scossa dalle sottili ma potenti dita di lei.
“Aiutooooo! Soffoco!”
“E' il minimo che può capitarti dopo ciò che mi hai fatto!”
Solo il pronto intervento di un'infermiera fece sì che, successivamente, Goku potesse stare seduto, con uno sgurado smarrito, di fianco al letto di una ChiChi oramai in lacrime.
“Tesoro, ma cosa sta succedendo?”
“Oh, Goku... io... mi dispiace così tanto, non so davvero cosa mi sia accaduto! Sono una persona orribile!”
Il ragazzo, sempre più disorientato e preoccupato per la fidanzata, le passò una mano intorno alle spalle. Lei ricominciò a singhiozzare.
“Potrai mai perdonarmi? Ultimamente mi sento così fuori di me... stressata, esausta.... mi viene perfino la nausea a bere il caffè, figurati!”
L'infermiera, che aveva origl....ascoltato tutto, intervenne nella discussione:
“Ha mai pensato che potrebbe essere incinta?”
“INCINTA?!?”
La donna sorrise davanti all'espressione sgomenta della coppia.
“Sì, incinta! Sa, le consiglierei di fare il test... così, tanto per levarsi il dubbio!”
“S-sì, ci penserò...”
“Bene! Ora io devo andare ma tornerò fra poco. Arrivederci!”
“Arrivederci!”
Solo una volta che l'infermiera ebbe svoltato l'angolo, Goku si azzardò a porre la domanda che lo tormentava:
“Ma ChiChina.... cosa vuol dire esattamente essere incinta?”


Et voilà! Capitolo pieno di sorprese, più o meno gradite e più o meno inaspettate!
Scusate, mi è venuta la sindrome da narratore.... gran brutta malattia... però per guarirmi potete sempre recensire! XD!!

Socia, di nuovo ti lancio la palla in schiacciata! (Mi sembra di scrivere una fic su Mila e Shiro XD!) Sono sicura che scriverai il prossimo capitolo benissimo!

Bacioni a tutti ^_^!!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=208132