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Ciao ragazzi...... appena finita la mia fic "Goku
e Vegeta in: asilo-mission impossible", mi sono accorta di soffrire di crisi di
astinenza dalle fic ! Per questo ho deciso di iniziarne una nuova, sempre su Dragonball, ispirata al bellissimo film: "Il Diavolo veste
Prada"....X°°°D
Lo ammetto, questa idea mi è venuta leggendo la
bellissima fic di Dragonball93, "Quel mostro di suocera" presa dall'omonimo
film! (Vi consiglio di leggerla! ndLadyD Ehi! Non si può fare pubblicità
occulta! ndtutti) X3...come vedete la demenzialità c'è, e anche in abbondanza,
perciò spero che questa storia vi piaccia!
N.B. Per capire la fic non è necessario aver visto
il film, dato che la storia è ispirata solo lontanamente ma non rispetta
fedelmente la trama!
Altra cosa....non sapendo il cognome di Marion,
l'ho chiamata Marion Norima, l'anagramma del suo nome! ^o^
"Ma quanto diavolo pesa questa roba!" pensava ChiChi
trascinandosi dietro le valigie per il corridoio dell'areoporto. "Goku! Fai il
gentiluomo una volta tanto... toh! Portami i bagagli!" La ragazza aveva
letteralmente buttato tutto il suo "modesto" bagaglio, che consisteva in tre
valigie, due borse e cinque zaini, addosso al suo fidanzato facendogli cadere
per terra il toast alla porchetta. "Ma ChiChina! Il mio toast..." Protestò il
pover' uomo. " 'Ma' un corno! Possibile che debba fare tutto io? Non eri tu il
campione di lotta? Dimostralo! Se mi rompo le braccia adesso, come farò ad
andare al lavoro domani?" Rispose la donna a tono. Era davvero
arrabbiata....certe volte quello scimmione del suo fidanzato le faceva saltare i
nervi! Poi però sentì un piccolo singhiozzo..... "Goku! Ma...piangi?" "Sob! N-no
ChiChina, figurati...." La moretta si intenerì, e disse al suo ragazzo: "Su,
su...non fare così, quando arriveremo al nostro appartamento ti preparerò il tuo
piatto preferito!" "Yum! Grazie mille, tesoro!" Gridò Goku felice; metà
areoporto si girò verso i due, fulminandoli con lo sguardo. "Insomma! Che
bisogno c'era di urlare? Che figuraccia..." Protestò la ragazza portandosi una
mano al viso rosso. Senza volerlo le scappò un sorriso: doveva ammetterlo, il
suo fidanzato era davvero adorabile!
"Voglio la Brief alla mia scrivania....subito!" "Gliela mando
immediatamente, signorina Norima!" Marion sospirò, passandosi una mano negli
splendidi e morbidi capelli celesti. Certe volte essere quella che comanda alla
redazione della famosa rivista di moda "Runway" (copiato pari pari dal film ç_ç
chiedo scusa) era una maledizione! Doveva chiedere al suo fidanzato una nuova
vasca idromassaggio per il fine settimana, altrimenti il suo mal di schiena
sarebbe peggiorato! Stava riflettendo se comprare la borsa rossa di
Dolce&Gabbana o quella nera di Louis Vuitton, quando... "Mi hai cercato,
Marion?" "Bulma! è domani che si presenterà la nuova segretaria?"
Chiese scortesemente la dispotica direttrice. "Si, esattamente. Si
chiama....ecco, si chiama ChiChi Juma." Rispose la ventenne che somigliava
terribilmente a Marion. "Voglio ricontrollare il suo curriculm. Presto! Su su!
Non c'è tempo da perdere! Scattare! Hop hop!" La Norima batteva le mani a tempo
con i sui "hop hop", per intimare a Bulma di muoversi. "Brutta strega...se solo
potessi, ti spaccherei la faccia!" Mormorò la ragazza a denti stretti, ansimante
nello sforzo di saltellare dentro il suo tailleur firmato.
"Goku! A tavola!" ChiChi aveva lavorato come una pazza per
preparare a Goku il suo piatto preferito, la pizza ai peperoni con la salsiccia,
cipolla, olive, wurstel e salame piccante, ma ne valeva la pena, riflettè la
ragazza guardando il suo ragazzo abbuffarsi come un maiale. Era proprio buffo!
Il ragazzo, nella foga di mangiare, schizzò un peperone addosso alla sua
fidanzata che iniziò ad urlare: "Cosa hai fatto!???! Noooo....questo era il mio
kimono migliore, me l'ero appena messo per provarmelo, era il mio preferito! E
domani cosa mi metterò? Sei un disastro! Non sai mangiare come un essere
civile??!?!" Goku era davvero dispiacuto: la sua ChiChina si era impegnata per
preparargli quel pasto buonissimo e lui le aveva rovinato il vestito!! "Fcufa
teforo!" biascicò spargendo frammenti di cibo per tutta la cucina. "Aaaaaah! La
cucina nuova!!! Gokuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!! Ti uccidooooo!!!" La ragazza
iniziò a inseguire il moro con uno sguardo assassino intorno al tavolo, mentre
questo gridava in preda al panico: "Noooo! Giuro che non l'ho fatto apposta!
Aiutoooooooooooo!!!"
Marion stava sfogliando il curriculum di Juma ChiChi,
soffermandosi sulla sua foto: una ragazza davvero carina e moderna! Perfetta per
quel lavoro...la ventitreenne fumò una sigaretta. Sperava che la nuova
segretaria non la deludesse come la vecchia, che aveva indossato una maglia
beige...quando il beige quel mese era fuori moda! Un errore inaccettabile per
lei, la dea della moda....Sentì il cellulare squillare, vide il display
lampeggiare con la scritta "Crilin". La donna sorrise perfidamente. "Ciao
amore!" Disse civettuola. "Ciao tesoro! Volevo chiederti...stasera ti andrebbe
di andare a mangiare al ristorante? E' un pò che non ci andiamo...!" Rispose il
suo fidanzato. "Certo...mi raccomando però che sia un ristorante chic! Non
voglio sfigurare, nel caso ci vedessero dei paparazzi!" Annunciò la direttrice
di Runway. "Non ti preoccupare, angioletto! Per te solo il meglio!" "Bene,
allora a stasera...ciao cucciolooo!!" Marion chiuse disgustata il telefono.
Com'era possibile che quel gonzo, dopo tre mesi che stavano insieme, non si
fosse accorto che lei lo sfruttava solo? In sole due settimane era riuscita a
raggirarlo per arrivare ad avere un posto così importante...di questo passo
sarebbe diventata la donna più ricca del pianeta...."Voglio il signor Yamcha
qui, subito!" "Certo, signorina Norima!"
Bulma quel giorno era uscita prima dal lavoro...un vero miracolo
che quella strega della sua direttrice glielo avesse permesso! La odiava ogni
giorno di più: presuntuosa, vanitosa, acida, avida, con le manie di
protagonismo, dispotica, insomma un pessimo carattere! "Sarà meglio che vada in
un bar a prendere un goccetto!" Sospirò. Notò un locale che non aveva mai
visto...si chiamava "Kinton" (come la nuvola speedy nel manga! ^^), non sembrava
pieno di gente tanto per bene, ma lei aveva fame e poi casa sua era a due passi
da lì, così entrò. No, decisamente quel posto non era frequentato da gente per
bene.... donnacce di strada troppo truccate, ragazzini vestiti da delinquenti
che si scambiavano dosi, uomini e donne ubriachi....proprio un componente di
quest'ultimo gruppo le si avvicinò, dicendo: "Salve, bella signorina.... che ci
fa qui tutta sola? Posso farle compagnia?" Bulma lo guardò disgustata e
impaurita: "N-no, mi lasci stare..." "Ho chiesto se posso farle compagnia...non
si rifiutano gli inviti dei gentiluomini come me!" Sbraitò l'ubriaco tirandola
per le maniche della costosissima camicetta bianca. "Se ne vada via! Mi lasci
stare! Aiuto!" Gridava Bulma in preda al panico, ma nessuno sembrava volerla
aiutare, anzi.... i clienti e gli stessi baristi del locale stavano incitando
l'uomo! Quest'ultimo stava per strapparle la camicetta, quando gli arrivò un
destro dritto dritto sul muso. "Non hai sentito la signorina? Lasciala in pace!"
Grugnì una voce scontrosa. Bulma rimase estasiata dalla bellezza del ragazzo che
l'aveva salvata: doveva avere più o meno la sua età, occhi neri e profondi,
dello stesso colore dei capelli a fiamma. Era vestito come un disgraziato, ma la
ragazza, sebbene in circostanze normali avrebbe notato i jeans strappati e la
t-shirt macchiata, in quel momento non ci fece caso. "E va bene! Ahia... non
c'era bisogno che ti scaldassi tanto! Vado..." Borbottò l'ubriaco barcollando
via. Bulma fissava il suo salvatore incantata. "Che hai da guardare?" Le chiese
questo. Non il modo migliore di rompere il ghiaccio, ma... "N-niente...volevo
ringraziarti di avermi salvata. Piacere, io sono Bulma." Disse la ragazza
porgendogli la mano. "Non farti strane idee... non ti ho salvata, ho
semplicemente dato una lezione a quell' ubriacone... avevamo un conto in
sospeso. E ora vattene da qui, non è il tuo posto." Rispose il ragazzo facendo
una chiara allusione all'aria da donnetta snob che aveva la ragazza. Questa lo
guardò stupita mentre lui sie ne andava via, con una camminata altezzosa. Che
impertinente! Chi si credeva d'essere? Eppure.... Bulma pensava che ci fosse
qualcosa di più sotto quella scorza da duro...
Chichi fissava il soffitto bianco, riflettendo. L'inseguimento
con Goku si era concluso con loro due che ridevano come matti sul divano, e...
da cosa nasce cosa...insomma, per farla breve, ora la mora si trovava coperta da
solo un lenzuolo a fissare il soffitto, ascoltando il respiro placido del
ragazzo al suo fianco. Stava pensando al suo lavoro al Runway e al suo
curriculum... per errore, aveva allegato la foto sbagliata, e cioè quella di lei
vetita e pettinata da quella scema della sua amica Laura dopo un pomeriggio di
ciozzamenti e scherzi,e non quella di lei col suo kimono verde e i capelli
pettinati per bene. Sperava di non aver fatto l'impressione di una poco di
buono... non si sarebbe mai presentata al lavoro vestita così...era una persona
seria, lei.
Diciotto era pensierosa. Mai si sarebbe immaginata una cosa del
genere... stava passando davanti all'ufficio della direttrice, la signorina
Norima, quando aveva sentito dei versi strani; lo sapeva che non era educazione,
ma era messa lo stesso a sbirciare dalla porta, e aveva visto Marion avvinghiata
al signor Yamcha, quello del piano inferiore, mentre lui la baciava sul collo.
Era subito andata via: non si voleva intromettere in affari che non la
riguardavano, ma adesso continuava a pensarci... insomma, da quel che ne sapeva,
la direttrice era felicemente fidanzata, e lei, dopo che il suo ragazzo l'aveva
tradita con una sua amica, si era sempre aggrappata all'idea dell'amore e della
fiducia... non sopportava i tradimenti. Forse avrebbe dovuto informarsi sul
ragazzo della Norima, e dirgli qualcosa....
Ciao ragazzi! Rieccomi con l'aggiornamento della
fic......ho fatto presto eh? Non vi conviene farci l'abitudine, è l'entusiasmo
di avere una nuova fic che mi porta ad aggiornarla così frequenetemente, ma tra
un pò probabilmente dovrò fare delle scuse a tutti voi per aver aggiornato
tardi!
Comunque..... più andremo avanti, più la storia si
distaccherà dal film (a proposito, c'è anche il libro de "Il diavolo veste
Prada", anzi, è stato da lì che hanno tratto l'opera cinematografica! ^^), solo
mi era sembrato giusto chiamare la fic così, perchè l'idea di fondo è
quella!!!
Altra cosa: Ringrazio di <3 tutti i miei recensitori,
davvero, siete stati molto carini!! Mi sono commossa a leggere tutti quei
complimenti T________T perciò adesso vi ringazierò uno ad uno:(ringrazio anche Shira che ha messo la storia tra i preferiti)
SuperBra: Uau! Quanti complimenti!
^^...figurati, non me la prendo certo a male perchè avevi progettato una fic del
genere sui TH! Puoi svilupparla tranquillamente! Grazie 1000 per averla aggiunta
tra i preferiti...spero che anche questo chappy ti sia piaciuto!
SweetGirl91: Grazie del consiglio! Come vedi
in questa fic l'ho seguito, anche se non so perchè, mi mette degli spazi enormi
tra una riga e l'altra, ma vabbè. Sono felice che la ficcy ti piaccia, fammi
sapere cosa pensi di questo chappy! ^o^
ju007:
Grazie per averla messa tra i preferiti e per aver detto che ti interessa! Mi fa
piacere ^^! Continua a segurimi! baciuz XD
mary:
Spero che anche questo capitolo ti piaccia come il primo! Fammi sapere... grazie
della recensione! baci! XP
Saruccia: Va bene come presto? XD Spero di sì!
Continua a seguirmi.......^o^
Un raggio di sole entrò dalle imposte della finestra lasciate
semi-chiuse, disturbando il sonno di ChiChi.
"Hmmmmm...ma che ore sono?"
La ragazza allungò una mano sul comodino e cercò a tentoni la
sveglia.
"Ah, sono le sei e mezza.....cosa?!? LE SEI E MEZZA???!
AAAAAAH!" Strillò la moretta.
Goku cacciò un urlo e si rizzò a sedere, ancora mezzo
addormentato:
"Co-co-cosa succede, ChiChina???"
Il ragazzo si stropicciò gli occhi, e quando si fu un pò
svegliato vide una scena assurda: la sua fidanzata stava saltellando su un piede
per la stanza, in reggiseno e mutande, con uno spazzolino in bocca, una mano che
cercava di ravviare i capelli, l'altra che cercava di infilare una scarpa nel
piede sollevato, e i vestiti appollaiati su una spalla!
"Cosa stai facendo?" Chiese lui, credendo di avere le
allucinazioni.
"Te ne rendi conto??? Sono le sei e mezza, l'autobus passerà tra
dieci minuti e io sono ancora in mutande! E' un incubo!!! Non posso arrivare
tardi il mio primo giorno di lavoro...."
Goku la guardò sbalordito, sbadigliò e si ficcò sotto le
coperte, con l'intenzione di continuare a dormire.
"COSA CREDI DI FARE? EH?" Lo sgridò ChiChi colpendolo con il
piede. "Ti ricordo che questo è anche il TUO primo giorno come matricola dal
signor Gelo Doctor, l'assistente sociale!"
"Ma tesoro... io devo andare là alle otto e mezza! Mancano
ancora due ore! Io mi preparo in fretta...."
"Forse sì, ma a fare colazione ci metti almeno un'ora!
Svegliarsi! Muoviti, pelandrone!"
La ragazza continuò a calciarlo nervosamente. Goku pensò che non
era il caso di mettersi a discutere con lei, dato che ogni volta che lo facevano
vinceva sempre lei, e anche preso in considerazione il fatto che in quel momento
ChiChi era particolarmente stressata e aggressiva.
"AAAAAAAH!" Bulma per poco non svenne, osservando il suo
riflesso nel grande specchio del bagno di casa sua. Sembrava uno zombie! Bianca
cadaverica, con tre metri di occhiaie e i capelli da tutte le parti, la ragazza
stentava a riconoscersi.
"Non mi stupisce il mio aspetto....dato che non ho chiuso occhio
tutta la notte." Sospirò.
Iniziò a frugare rabbiosamente tra le trousse, in cerca del
fondotinta. Era inviperita con sè stessa; non aveva dormito perchè aveva
continuato a pensare a LUI, il suo salvatore del bar Kinton. Non riusciva a
togliersi dalla mente quegli occhi neri, quell'espressione da duro, quella voce
grintosa, quella camminata impettita.
"Basta!" Gridò, scagliando un rossetto contro il muro. "Ma cosa
mi prende? Io, Bulma Brief, la bella, famosa, ricca assistente della direttrice
della rivista più "in" d'America, mi sono invaghita di un delinquente da quattro
soldi? Non è possibile!"
Quel ragazzo aveva avuto ragione. Non era il suo posto. Loro due
appartenevano a mondi diversi: non erano fatti l'uno per l'altra. Inoltre, chi
glielo assicurava che anche lui provava lo stesso per lei? Nessuno. Bulma cercò
di concentrarsi sul nuovo articolo che avrebbe dovuto scrivere quel giorno, ma
non riusciva a togliersi dalla testa quel profumo.... aveva sempre pensato che
gente di quel genere puzzasse: lei, piccola snob, sicura di avere ragione su
tutto, era rimasta sbigottita nel realizzare che LUI emanava un profumo
buonissimo, inebriante. In confronto a quello dei suoi colleghi, che era
pesante, quello del suo salvatore era come una leggera brezza che le solleticava
le narici.
"Basta! Devo smetterla di pensarci....uff!" Bulma scosse la
testa. "Devo togliermelo dalla testa!"
"Doctor, Doctor....ah, eccolo qui!"
Goku suonò il campanello del grande condominio che aveva
davanti.
"Chi è?"
"Sono Goku Son, la sua matricola, eheheh!"
"Goku Son, eh? Sali pure....quinto piano."
Il ragazzo corse per le scale. Odiava l'ascensore, lui faceva
sempre le scale, lo aiutavano a tenersi in forma. Arrivò al quinto piano e vide
una porta verde, semi aperta.
"E' permesso?"
"Vieni, vieni avanti ragazzo. Accomodati in salotto."
Goku si ritrovò davanti un vecchio dai lunghi capelli bianchi,
che indossava un camice dello stesso colore. Il moro si chiese come mai un
assistente sociale fosse vestito così, in casa per giunta, ma decise di non fare
domande e si sedette su una poltrona.
"Sei qui per imparare il mestiere, non è vero? Oggi ti porterò
con me, così vedrai come lavora un assistente sociale. Uhm, oggi è il 15 marzo,
giusto? 15 marzo....15 marzo...ah, ecco: famiglia Prince. Hmmm." Il signor Gelo
Doctor aveva un'aria perplessa.
"Qualcosa non va, signore?"
"No, no, niente....non preoccuparti. Stavo solo pensando che i
Prince sono gente davvero disastrata, e mi chiedevo se non fosse troppo come
inizio."
"Ah, non si preoccupi! Il lavoro duro non mi spaventa!" Sorrise
Goku.
"Bravo ragazzo, così mi piaci. Per ora possiamo rilassarci,
manca ancora un'ora prima di andare là. Gradisci un pò di caffè e
biscotti?"
Goku non se lo fece ripetere due volte.
Diciotto si era data per malata, quel giorno, ed era andata a
casa del fidanzato di Marion. Il giorno prima si era recata furtivamente
nell'ufficio della direttrice mentre questa era fuori, aveva sbirciato nella
borsa della ragazza, aveva preso il cellulare e si era scritta il numero del
signor Kame Crilin. Una volta a casa l'aveva chiamato e si era spacciata per la
nuova cameriera. Ci aveva messo un pò a convincere il signor Crilin, che
continuava a dirle di non aver chiamato una nuova cameriera, e quando c'era
riuscita, lui le aveva dato l'indirizzo e le aveva detto di venire il giorno
dopo.
"Oh, ma questa non è una casa.....è una reggia!!!" Esclamò la
ragazza stupita alla vista dell'enorme villa di Crilin.
Diciotto si chiese se non si stava intromettendo troppo in
affari che non la riguardavano... in fondo lei non conosceva il fidanzato della
signorina Marion, non sapeva proprio nulla della loro vita privata. Poi si
ricordò di quando aveva sorpreso il suo ragazzo a baciarsi con un'altra, si
ricordò di come si era sentita. Non poteva permettere che quel ragazzo provasse i
suoi stessi sentimenti....
"Chi è?" Chiese una voce dal videocitofono.
"Ehm.... sono Amy Davison, la nuova cameriera."
"Entri pure, signorina Davison. Sono subito da lei."
Diciotto fece un bel respiro ed entrò nel grande
giardino.
Crilin rimase sbalordito. QUELLA, era la nuova cameriera? Non
poteva crederci.... Lei era la ragazza di cui lui era segretamente innamorato
l'estate prima. Le cose erano andate così: lui era andato al mare con alcuni
suoi amici, e in spiaggia ogni giorno vedeva un gruppo di ragazze molto carine
tra le quali spiccava Diciotto. Lui per fare il figo con i suoi amici si era
finto immune al fascino della bionda, ma in realtà aveva passato ogni singolo
secondo della vacanza speranzoso di incrociare lo sguardo della bella
sconosciuta. Non era possibile.... aveva passato tutti i giorni, per i
successivi due mesi, a sperare di rivederla in città, ma non era successo.
Fortunatamente, la sua Marion gliela aveva fatta dimenticare.... fino a quel
momento.
Vegeta stava tornando a casa dopo una notte in discoteca; viveva
con suo fratello maggiore Radish in uno squallido appartamento del centro. Lui
odiava suo fratello, odiava le sgualdrine che ogni sera gli portava a casa,
odiava le dosi che si sniffava, odiava vederlo ubriaco. Se avesse potuto
l'avrebbe ucciso, ma non poteva, purtroppo.
Il ragazzo salì le scale fino al dodicesimo piano ed entrò in
casa.
"Vegeta!"
"Cazzo c'è?"
"Senti, a momenti arriveranno gli assistenti sociali...sai cosa
devi fare, vero?"
"Si" Borbottò Vegeta a disagio.
"Tu non dirai niente, hai capito?" Disse Radish.
"Non dirò niente, non ti preoccupare."
"E rimettiti quella giacca!"
Il ragazzo si rimise la giacca in pelle, coprendo così i lividi
e le profonde ferite che riportava sulle braccia.
"Bravo ragazzino...." Ghignò Radish.
Innanzitutto lo so che il Dottor Gelo buono è
tremendamente OOC, ma mi serviva un personaggio che faceva quella parte....e poi
il signor Gelo Doctor è un personaggio del tutto secondario. Inoltre, come
avrete capito, in questa fic Radish è più forte di Vegeta, cosa assolutamente
non vera, ma ho dovuto scriverlo, quindi chiedo umilmente scusa. Spero che il
chappy vi sia piaciuto.
Per prima cosa mi scuso per lo scorso chappy: è scritto
maluccio, il fatto è che avevo fretta di pubblicarlo e quindi l'ho fatto alla
CDC!!!! (CDC= c***o di cane per chi non lo sapesse ^^)
Poi ringrazio di <3 i
recensitori!
Shira
:
Esatto...anch'io odio Marion, per questo ho deciso di farle fare il ruolo della
"cattiva" di turno, così impara è_é! Povero Crilin, adesso soffre, ma per
fortuna c'è c-18!!! ^o^ Grazie della rece!
SuperBra
:
Bulma conciata come scusa? o_O non ho capito! eheeeh ^^" me scema! Sì,
effettivamente è meglio un dottor Gelo ooc che una Baba, per quel ruolo!! o_o"""
X°°°°D Grazie della rece!
Ju007
:
Allora per il 17 marzo mi ricorderò di farti gli auguri! ^^.... beh, per
Radish.... si, la cosa si può fare, potrebbe capitargli un INCIDENTE..........
^^" Grazie della rece!
Sweetgril91
: Ecco, il problema è che io uso PageBreeze...ops! Dici che mi conviene
cambiare? Non so, dimmi te! (bellissima la fic "scambio di ruolo...*.*) sono
contenta che il chappy scorso ti sia piaciuto, io rileggendolo l'ho trovato un
pò fatto in fretta...uhm! Grazie della rece!
Goku si affacciò timidamente alla logora porta dello squallido
appartamento dove lui e l'assistente sociale erano entrati.
"Su, ragazzo! Non aver paura, entra!"
Lo incitò il signor Gelo che era già dentro. Dietro di lui
stavano due uomini, uno di circa 27 anni e l'altro, più giovane, che sembrava
avere un paio di anni in più del Son. Quello più vecchio aveva un finto sguardo
affabile, da lupo mascherato da agnello, mentre l'altro aveva un'aria
strafottente, di superiorità e di sfida. Fu proprio quello sguardo ad attirare
Goku, che prese il ragazzo in simpatia.
"Radish, Vegeta, vi presento il mio 'allievo', Goku
Son."
"E' un piacere conoscerla, signor Son!" Disse Radish con falsa
gentilezza. Suo fratello invece si limitò a dire: "TSK!"
"Eheeh! Salve!" Rispose Goku un pò imbarazzato.
Il signor Gelo tirò fuori dalla sua valigetta nera di pelle il
fascicolo relativo alla famiglia Prince. C'era scritto che i genitori dei due
erano morti in circostanze misteriose quando Radish aveva 19 anni e Vegeta ne
aveva 14, che il maggiore era già stato in carcere una volta per spacciamento di
droga ma era stato rilasciato per buona condotta, e che Vegeta, quando era
minorenne, aveva fatto un viavai continuo da un riformatorio e l'altro, ma dopo
i 18 anni non era più finito dentro. Ultimamente, però, Radish era stato
indagato per l'omicidio di una prostituta, della quale era stato ritrovato il
cadavere, sotterrato nel parco, in avanzata decomposizione. L'uomo, comunque,
era solo uno dei tanti clienti della donna sospettati, e contro di lui non si
avevano prove. Vegeta, invece, era stato visto da un vecchietto indossare un
passamontagna e poi entrare a rubare in una farmacia, ma l'anziano uomo in
questione soffriva di perdita della memoria e allucinazioni, quindi non gli
venne dato credito.
Goku, invece di prestare attenzione a ciò che diceva il signor
Gelo, rimase incantato a guardare Vegeta: era sicuro di averlo già visto da
qualche parte (e Vegeta non è un tipo tanto comune!), ma non ricordava
dove...
*
ChiChi dovette tossicchiare per tre volte consecutive, prima che
qualcuno le prestasse attenzione. Una ragazza con i capelli azzurri si girò
verso di lei:
"Sì?"
"Ehm, salve... sono ChiChi Juma, mi hanno mandato dalle risorse
umane come nuova seconda assistente di Marion Norima...."
La ragazza dai capelli celesti la squadrò, scettica, e si mostrò
piuttosto sorpresa. La mora non disse niente, ma in cuor suo si chiese come mai,
da quando era entrata in quel palazzone lussuoso, tutti non facevano che
additarla e ridacchiare sottovoce; e, soprattutto, si domandò come mai tutte le
ragazze erano vestite come delle poco di buono, anche quella ragazza con cui
stava parlando.... aveva un vestitino rosso corto sopra al ginocchio, degli
orecchini pendenti, una borsetta nera come le scarpe col tacco a spillo ed aveva
un abbondante strato di rimmel e matita e almeno 3 chili di
fondotinta.
"Comunque io sono Bulma, la prima assistente di Marion." Disse
la ragazza porgendole una mano, che la bruna strinse.
"Allora... è proprio importante, questa Marion Norima?" Chiese
ChiChi, giusto per fare un pò di conversazione e per informarsi sul nuovo
ambiente lavorativo.
"Cosa? Vuoi dire che... non conosci Marion?" Bulma era
letteralmente allibita.
"Veramente no!"
"-.-! Vabbè, seguimi, ti spiegherò strada facendo... Allora, qui
Marion è la regina incontrastata; devi fare TUTTO ciò che ti dice lei, anche se
ti ordinasse di andare a prenderle un pezzo di luna tu dovresti trovare il modo
di farlo, e devi essere SEMPRE puntuale. Se ritardi anche solo di mezzo secondo,
lei si altera, e sono pasticci per tutti. Un suggerimento? Evita di guardarla
negli occhi, la prenderebbe come una sfida.... evita di mostrarti insicura, lei
le stritola le insicure, evita di lamentarti, o ti ammazza, evita di fare
domande....e...oh, il mio cellulare! Ciao Marion! Cosa dici? Stai arrivando?
S-si, va bene! Ciao!" Bulma chiuse la chiamata, pallida come un cencio... corse
nel suo ufficio, seguita a ruota da ChiChi, afferrò il telefono che stava sulla
sua scrivania e compose un numero.
"Sta arrivando Marion! Si, lo so che sarebbe dovuta venire solo
alle nove e mezzo, ma a quanto pare...! Tu avverti Diana e gli altri, a quelle
del reparto impaginazione ci penso io!" La ragazza compose un altro numero.
"Rebecca, sono io, Bulma! Marion sta arrivando! Avverti gli altri!"
ChiChi si rese improvvisamente conto che l'edificio si era
attivato come d'incanto: ragazze che correvano terrorizzate, portando fascicoli,
da un corridoio all'altro, uomini che urlavano isterici, chiamate su chiamate,
Bulma che rientrava nell'ufficio con due bollenti caffè in mano, e li andava a
posare sulla scrivania di Marion...
"Questi...." Iniziò la ragazza dai capelli azzurri, ansimando
per la corsa apena fatta. "Questi sono i caffè' di Marion. Di solito ne chiede
due, quando è molto stressata tre, quando è molto, mooolto stressata (e ti
conviene girarle alla larga) può arrivare anche a quattro. Il suo deve essere
caffè macchiato, parzialmente scremato, con mezza bustina di zucchero, una
spruzzata di cacao amaro e due di cannella, e un cucchiaino. Capito?"
ChiChi, che si era bloccata a "parzialmente scremato", si posò
una mano sulla fronte e chiese con voce flebile: "Puoi ripetere?"
Bulma le lanciò un'occhiataccia e fece per ribattere, quando nel
corridoio risuonò un rumore di tacchi e una voce petulante disse:
"Possibile che sia così difficile fare quello che voglio?
Insomma, non è che io abbia chiesto chissà cosa... non mi sembra impossibile
farmi trovare un jet in mezz'ora!"
"Sì, Marion... hai ragione, Marion..." Acconsentivano delle
altre voci misteriose.
"Oh no!" Mormorò la ragazza dai capelli azzurri. "E'
qui!"
*
"In cucina devi passare il detersivo al lime, mentre nei bagni
passi prima l'ammoniaca e poi il detersivo oxigen."
Diciotto annuì di malavoglia. Perchè si era cacciata in quel
pasticcio? Adesso si trovava davanti alla governante, una signora con evidente
ostilità nei confronti di trucchi, deodorante, dentrificio e spazzolino, a farsi
dare ordini su che genere di detersivo passare in ogni stanza della villa. La
cosa che più la infastidiva era che si sentiva trattata come una schiava: il
signor Crilin non si era mai neanche fatto vedere in faccia, l'aveva
direttamente indirizzata da quell'energumena senza neanche un saluto o un
augurio di buon lavoro! Va bene che si era finta la sua cameriera, ma un minimo
di rapporto umano ci sarebbe dovuto essere...
Quello che la ragazza non sapeva era che Crilin, dopo averle
aperto il cancello del giardino, era scappato dalla porta sul retro, era salito
sulla sua porche ed era uscito dal cancello secondario in tutta fretta. Era
terrorizzato: aveva paura che la ragazza potesse riconoscere in lui quel tipo un
pò sfigatello del mare, quello che aveva cercato in tutti i modi di attirare la
sua attenzione, senza successo. C'era anche un altro motivo per il quale era
fuggito: voleva chiarirsi le idee, e prepararsi psicologicamente al fatto che
ormai doveva vivere con quella bionda: non ci poteva fare niente, era la sua
cameriera, e non poteva certo licenziarla solo perchè se ne sentiva intimorito!
Il ragazzo sospirò. L'ultima cosa che avrebbe voluto era che quella nuova
cameriera rovinasse il suo perfetto rapporto con Marion.
*
Marion sbuffò. Perchè quella Bulma era così incompetente? Dopo
tutto quel tempo, avrebbe dovuto saperlo che la cannella nei suoi caffè andava
mescolata meticolosamente!!
"Mi chiedo perchè devo essere sempre circondata da
incapaci!"
Bulma guardava per terra, stringendo il cappellino tra le mani.
Questo poteva sembrare un gesto di sottomissione, ma in realtà la ragazza lo
faceva per sfogarsi. Quanto avrebbe voluto versare quei maledetti caffè in testa
al suo capo! Marion le lanciò un'occhiata di sufficenza, e solo allora notò la
persona nella scrivania dietro a Bulma.
"E quella chi è?" Chiese.
"E' la nuova assistente mandata dalle risorse umane." Rispose
l'azzurra asciutta.
"Cosa aspetti? Chiamala qui!"
ChiChi, che aveva sentito tutto (ed era silenziosamente
inorridita davanti a quella donna orribile), si alzò dalla sedia, si lisciò la
gonna e raggiunse le due. Marion la guardò stupefatta: aveva i capelli raccolti
in un orrendo chignon, un kimono che sembrava preso direttamente dall'armadio di
sua nonna, una sottospecie di scialle sulle spalle e, dulcisinfundo, un paio di
stivali che parevano usciti dritti dritti da puffolandia. La direttrice di
Runway non riusciva a capacitarsi di una cosa del genere: la nuova assistente,
conciata così? Forse era una sfida. Sì, di sicuro. Quella ragazza doveva essere
una componente di uno dei tanti piccoli gruppi femministi contro la moda: se lei
non l'avesse accettata a lavorare da lei, si sarebbero scatenate polemiche su
polemiche.
"E va bene." Pensò la ragazza. "Va bene, ti assumerò, ma.... ti
metterò sotto in una maniera terribile, e tu dovrai essere perfetta, altrimenti
ti caccerò fuori. Userò il più piccolo pretesto per riuscire a sbatterti fuori
di qui, sciattona."
ChiChi, del tutto ignara dei perfidi pensieri della sua nuova
datrice di lavoro, sorrise felice quando le fu comunicato che il posto era suo,
anche se si chiese come mai Marion aveva quella smorfietta maligna stampata in
faccia.
*
Bulma, uscendo dal lavoro, pensò a ChiChi. Si sentì in colpa per
essersi comportata da acida con lei, non avrebbe voluto... doveva essere
difficile trovarsi da un momento all'altro in un contesto così diverso da quello
di sempre, un contesto pieno di persone che ti guardano dall'alto in basso se
non abbini bene un profumo di Chanel con un completino Louis Vuitton. La ragazza
sospirò. Lo sapeva bene: se solo avesse potuto, avrebbe mollato tutto, Runway,
Marion, i suoi costosissimi vestiti, li avrebbe mandati tutti alle ortiche per
poter tornare a essere quella di sempre; ma non si può combattere con la morte.
Suo padre era morto quando lei aveva sedici anni... era un grande scienziato, e
lei era sempre stata certa, fin da piccola, di voler diventare come lui, così
non era mai andata alle superiori. Quando però era morto, non c'era più stato
nessuno in grado di insegnarle il lavoro, e con solo il diploma di licenza media
non si poteva andare lontano. Per fortuna c'era stata sua madre che l'aveva
indirizzata al Runway: almeno così non moriva di fame.
Bulma, persa nei suoi pensieri, si rese conto di essere arrivata
a casa. Aprì la porta, e cercò sua madre, che però era uscita. La ragazza si
chiuse in camera e dopo pochi minuti uscì: sembrava un'altra. Aveva un paio di
vecchi jeans, una felpona grigia, un cappellino da baseball, un paio di Rayban e
delle consumatissime scarpe da ginnastica; la ragazza ammirò compiaciuta il
proprio riflesso allo specchio, e si diresse al bar
Kinton.
*
Ecco completato il mio terzo capitolo! Uff, spero che rimedi la
schifezza che ho combinato nel secondo (XP).
Cosa farà Bulma, vestita così, al bar Kinton?
Riuscirà ChiChi a sopravvivere a quella despota di
Marion?
Troverà Crilin il coraggio di tornare a casa, o dovrà passare la
notte nella porche? X3
Perchè Goku pensa di conoscere Vegeta?
Sono domande destinate a rimanere senza risposta... almeno fino
al prossimo capitolo!!!!! ^o^
Muahmuahmuah....sono
tornata con un altro chappy della mia storia! Scusate per la lunga
attesa......^^
Shira:
Si, infatti.... ho in mente tutta
una serie di
intrighi fra quella coppia... anche se non sono molto famosi in DB, a
me Crilin è sempre stato molto simpatico e ho
“approvato”
la sua scelta di mettersi con c-18, piuttosto che con Marion (GRRR).
Grazie della rece! Baci!
Ju007:
Devo dire che hai indovinato!
(Scema! Così
hai rovinato tutta la sorpresa...nd il mio subconscio Uuuh!
È
vero..... ^^” ehm! NdMe) Comunque se vuoi ti assumo come
killer e
ti faccio entrare in qualche fic....hem....mica male come idea! XD Baci!
Sweetgirl91:
Uau quante ipotesi! In effetti ci
hai beccato
nella maggior parte dei casi.... ^^... adesso provo a installare Nvu,
ma visto l'orario improbabile per stavolta mi accontenterò
di
Pagebreeze e proverò a modificare l'HTML! (chissà
cosa
ne verrà fuori.... XD) Grazie davvero della tua
approvazione,
e anche della rece! ^^ Baci!
Diciotto
si era proprio stufata.
“Grr!
Quando è troppo è troppo!”
urlò sbattendo la
scopa per terra.
“Qualcosa
non va?” chiese timidamente una cameriera sentendo il
trambusto.
“In
effetti, sì! Io devo assolutamente vedere il signor Crilin
per
dirgli che la sua...ehm...per dirgli una cosa importante! Purtroppo
è
tutt'oggi che lui non si fa vivo...ma insomma! È un
comportamento deprorevole!!!! Ho deciso, ME NE VADO A
CERCARLO!”
Così dicendo, Diciotto uscì dalla villa a testa
alta e
chiudendo la porta in modo non propriamente
“delicato”.
“Uhm....
ma dove può essere il signor Crilin?”
Già,
quello era un bel problema. La bionda non lo aveva mai visto, e
quindi non avrebbe mai saputo riconoscerlo se lo avesse incrociato.
“Ehi,
tu!” Urlò la ragazza sbracciandosi in direzione di
un
giardiniere.
“Sai
dirmi per caso dove potrebbe essere il signor Crilin?”
Vegeta
guardava il sole fuori dalla finestra. Lui aveva sempre odiato le
belle giornate; preferiva di gran lungo i temporali, perchè
erano potenti e indomabili, esattamente come lo era lui.
Già,
potente....ma non abbastanza per vendicarsi di quello stronzo di
Radish.
“Ehilà!”
Il
ragazzo alzò gli occhi al cielo. Cosa voleva quel deficente?
Non doveva starsene con il signor Gelo e Radish a discutere in
cucina?
“Cosa
c'è?”
“Beh,
ecco... pensavo che forse noi due avremmo potuto essere
amici!”
esclamò Goku con semplicità.
“Amici?
Non farmi ridere. IO non ho alcun bisogno di amici.”
“Ma
come? Tutti hanno degli amici! Tu no?”
Vegeta
era allibito; non riusciva proprio a capire se quel tizio ci era o ci
faceva, anche se sospettava la seconda prospettiva....nessuno poteva
essere così scemo!
“Cosa
vuoi? Lasciami in pace. Io non voglio amici, e di sicuro se anche ne
avessi sarebbero più intelligenti di te!”
Goku
guardò il suo interlocutore con aria interrogativa. Cosa
aveva
voluto dire? Mentre lui rifletteva su quell'affermazione, il Prince
era tornato a guardare fuori dalla finestra con la sua tipica aria
truce. Il silenzio era pressochè assoluto, quando....
“O___O!!
Cosa è stato quel rumore?”
“^\\\\\\^!
Ehm, a dire la verità è stato il mio
stomaco....Urca,
che fame! Vuoi mangiare un panino con me?” Chiese il Son.
“Beh...”
Nonostante quel soggetto fosse davvero insopportabile, Vegeta non
poteva ignorare i morsi della fame che lo divoravano....in fondo,
erano tre ore che non mangiava!
“E
va bene, ma non farti strane idee.... sono stato chiaro?”
“Chiarissimo!
Possiamo andare al bar Kinton se vuoi...dicono che fanno degli
hot-dog fantastici, lì!”
“ChiChi!!!!”
“Sì,
Marion?” rispose la ragazza sospirando. Non ce la faceva
più:
era tutta la mattina che quella donna odiosa le faceva fare le cose
più strane e impossibili! E ChiChi di qua, e ChiChi di
là....
la fidanzata del Son cominciava a essere davvero al limite.
“Vieni
con me, dobbiamo andare ad una sfilata. Dato che come al solito la
mia prima assistente se ne va in giro per i cavoli suoi, almeno la
seconda deve essere al mio fianco!”
“D'accordo..”
sospirò lei. Di andare ad una sfilata non ne aveva proprio
voglia, avrebbe preferito distendersi sul divano con una bella tazza
di cioccolata a guardare Beautiful (OMG XD) o a leggere Dragonball, il suo
manga preferito di cui faceva la collezione... inoltre era
dispiaciuta per Bulma, che le aveva detto di essersi ammalata; anche
se la azzurra non era stata esattamente ospitale con lei, lì
dentro era stata quella che l'aveva trattata con più
gentilezza!
“Ah,
ChiChi... in questa sfilata ti cacciano fuori se ti presenti in
kimono, anche se tu fossi la mia prima assistente: quindi vedi di
andare a casa, metterti qualcosa di decente e farti trovare pronta
tra mezz'ora! Se i tuoi vestiti non mi piacessero...beh, considerati
licenziata!”
La
mora rimase agghiacciata... lei non aveva il minimo senso di quello
che Marion chiamava “moda”, inoltre a casa aveva
solo dei kimono!
Come poteva fare? Non poteva farsi licenziare, quel lavoro le
serviva!
Marion,
quando la sua seconda assistente fu uscita, potè scoppiare
in
una risata liberatoria:
“Piccola
sciocca! Scommetto che nel tuo guardaroba non hai neanche un paio di
scarpe Chanel, dico bene? Ahhahaha! Finalmente ho trovato il pretesto
per sbatterti fuori di qui, e prima del previsto! Quanto sono
brava.....MUAHMUAHMUAHMUAHMUAHMUAHAHHAHAH!!!”
“Marion,
dal reparto stampa vogliono chiederti se...se...O___O!!”
Yamcha,
che era appena entrato per portare un plico di fogli alla sua amante,
la vide in preda a una specie di attacco isterico misto a
convulsioni....si agitava freneticamente e urlava come una posseduta!
“Ecco...si....forse
è meglio che io torni più tardi!
Addio!” Detto ciò,
il ragazzo si defilò più velocemente che
potè,
permettendo alla direttrice di Runway di riprendere il suo sfogo
malvagio.
Diciotto
camminava spedita. Il giardiniere le aveva detto che il signor Crilin
era uscito di casa piuttosto turbato, e che quando ciò
accadeva era probabile che lui andasse con la Ferrari a fare un giro
nel parco cittadino, quindi era lì che la ragazza si stava
dirigendo.
“Dove
potrebbe mai essere? Uhm......ha-ha! Bingo!” disse la bionda
notando una Ferrari dall'aria molto costosa con un passeggero a
bordo.
Crilin
sbirciò attraverso lo specchietto dell'auto, e
ciò che
vide lo fece impietrire. No, non era possibile! Quella non poteva
essere... ma si, era proprio Diciotto che stava andando verso di lui
con aria decisa. Un brivido percose la schiena del ragazzo: di sicuro
lei era lì per vederlo, in fondo lui era il suo capo e non
si
era mai presentato. Di solito Crilin non aveva questo comportamento,
anzi, era sempre molto gentile e dolce (anche un po' imbranato
^-^”)
verso le sue nuove dipendenti. Stavolta, però, era
diverso...
lui si senteva profondamente in soggezione di fronte alla bellezza
glaciale di quella ragazza, che aveva il potere di incantarlo con un
solo sguardo. Il fidanzato di Marion si soffermò col
pensiero
a quell'estate, a lei in costume... per poi arrossire vistosamente.
“Ma
sono pazzo? Cosa sto a pensare? Accidenti, io amo Marion, Marion e
basta. Crilin, togliti dalla testa quella biondina!”
Ora
basta pensare, bisognava agire. Diciotto si stava avvicinando alla
sua auto... era questione di pochi secondi, e l'avrebbe visto. Crilin
non voleva: non si sentiva “pronto” per
quell'incontro, infatti
assieme alla paura che lei potesse riconoscerlo c'era anche l'ansia
di non sentirsi all'altezza. Era una cosa sciocca, lui lo sapeva, ma
sentiva anche l'impellente bisogno che lei non lo vedesse in
faccia...
“Mi
scusi...sa per caso dove potrei trovare un certo signor Kame
Crilin?”
Bulma
si sedette ad un tavolo, impaziente.
“Le
posso portare qualcosa da bere?” chiese una cameriera
dall'aria
poco curata.
“Ehm...
no, grazie.....sto solo aspettando una persona.”
ribattè la
ragazza esitante.
Era
rimasta fuori dal Kinton per mezz'ora, sbirciando tra i tavolini con
finta noncuranza, anche se in realtà stava combattendo
un'ardua battaglia interiore. Non ce la faceva più: lo
doveva
rivedere, e subito anche. Mentre giocherellava con gli stuzzicadenti
vicino a lei, sentì lo stonato suono dei campanelli affissi
sulla porta: voltando lo sguardo, notò due teste brune, una
alta e l'altra ridicolmente bassa al confronto, entrambe con masse di
capelli dalla forma indefinita.
“E'
lui.... e quell'altro chi è? Non sembra un cliente abituale
di
posti come questo...” Mentre la ragazza rifletteva, Vegeta
voltò
lo sguardo verso di lei, facendola arrossire; solo più tardi
si ricordò che conciata in quel modo lui non poteva certo
riconoscerla. Bulma rimase a guardarli sottecchi mentre ordinavano un
hot-dog e mentre si sedevano su un tavolo vicino al suo. Il cuore le
batteva a mille.
“Uau!
Ma questo panino è davvero squisito!”
Il
Prince fissava un punto indefinito davanti a sé. Accidenti,
ma
perchè si stava facendo vedere in giro con quell'allocco?
Non
che a lui fregasse qualcosa dell'opinine altrui, ma non ne poteva
davvero più di quel Son.
“Vegeta,
tu cosa ne pensi?”
L'interessato
rispose alla domanda posta con un grugnito. "Che palle." pensò.
“Amico...
non hai notato quel tipo che continua a guardarti?”
Il
ragazzo dai capelli a fiamma fulminò Goku a causa
dell'appellativo usato per chiamarlo, quindi voltò la testa
in
direzione di un tavolo dietro di loro. Non aveva mai visto quel tipo,
anche se era coperto dalla testa ai piedi lui non conosceva nessuno
così alto, snello e dalla carnagione chiara; nonostante
ciò,
non gli piaceva. Aveva qualcosa di strano, che lui non riusciva a
definire. Vegeta si alzò, scostando la sedia in modo brusco.
Tutti nel locale si girarono a fissarlo; sapevano bene che se Vegeta
Prince si arrabbiava erano guai seri.
“Che
cazzo hai da guardare? Eh?”
Bulma
era terrorizzata. Il ragazzo che le piaceva la
stava attaccando... e avendolo già visto all'opera, non
poteva
certo considerarsi in una buona posizione. Immobile, continuava a chiedersi cosa
doveva fare: prenderle di santa ragione, oppure salvarsi la pelle rivelando la propria vera identità? La
ragazza non sapeva proprio che pesci prendere, quando...
“Ehi
Vegeta, datti una calmata... non c'è bisogno di essere
violenti! Lascialo stare, in fondo non ha fatto niente di
male!”
“Sì,
invece.... la sua faccia non mi piace! E neanche la tua, Son...
finora non ti ho toccato solo perchè sei il cocco di quel
vecchio rimbecillito del signor Gelo, ma sei ti metti in mezzo
dovrò
sporcarti quell'abitino inamidato col TUO sangue!”
gridò
Vegeta.
“Adesso
BASTA! Vegeta, hai passato il limite!” disse Goku tirando un
pugno
in faccia all'altro e facendolo svenire.
“Oh
mio Dio! Tu..... l'hai picchiato!” urlò Bulma
prima di
riuscirsi a trattenere. Quando si accorse del suo errore madornale,
fu troppo tardi.
“Ma
tu...” esclamò il Son con gli occhi spalancati
dallo stupore
“Sei una ragazza!”
Diciotto
spalancò gli occhi azzuri, stupita. Non aveva mai visto un
tipo così bizzarro! Era un uomo basso, con un consistente
paio
di baffoni neri, due soppracciglia enormi dello stesso colore, un
paio di occhiali dalla spessa montatura rossa e un nasone
ridicolmente grosso.
“Ehm....no,
mi dispiace! Io non saprei proprio....conosco il signor Crilin, so
che oggi aveva un impegno urgentissimo ed
irrevocabile....eheh....”
rispose l'uomo.
“Oh....
capisco. Grazie mille, arrivederci.” salutò
Diciotto
andandosene un po' mogia. Era stanca morta di girare tutta la
città
in cerca di quel tizio, a quel punto se ne sarebbe tornata a casa, e
il giorno dopo si sarebbe presentata alla redazione di Runway la
mattina e a casa del signor Kame il pomeriggio. Al solo pensiero si
sentiva esausta.
“Weuw!
Certo che l'ho scampata proprio bella!” sospirò
Crilin.
“Fortuna che i fratellini di Marion si sono dimenticati
questa
maschera di Groucho Marx in macchina, l'altra volta....”
ChiChi
uscì dall'ufficio di Marion completamente demoralizzata.
Come
avrebbe fatto? Con aria abbattuta si diresse in sala mensa, e si
servì un'abbondante porzione di minestra di mais, quando...
“Ehi,
non lo sai che la minestra di mais fa venire la cellulite? Mi sembri
già abbastanza grassa! E poi, cos'è quella faccia
mogia?” chiese un uomo alto, pelato e con un terzo occhio in
mezzo
alla fronte.
“Oh,
ti prego.... lo so che detesti il mio modo di vestire, come tutti qui
dentro, e magari odi anche il fatto che non ho una 38 come la
totalità delle ragazze in questo posto, ma.... non
è il
momento giusto.”
“ChiChi,
giusto? Beh, cosa c'è che ti può rendere
più
triste del portare una quarantasei?”
“Quarantadue.”
corresse la ragazza “Ecco, io ho solo questi kimono... e tra
mezz'ora devo andare a una sfilata con Marion, e se non mi presento
“vestita decentemente” lei mi sbatterà
fuori! Sob!”
Tensing
si impietosì, e disse: “Sarò pazzo....
vieni con me,
ti aiuto io. PRIMA PERò METTI GIù QUELLA ROBA!" sbraitò
in direzione di ChiChi che si stava portando dietro la ciotola con la
minestra di mais.
“Oh,
giusto....scusa.” sorrise lei goffamente.
Weuw
(come dice Crilin), e anche questo chappy è andato! Non
avete
idea di quanto io sia stanca.... quindi scusate se come al solito
l'HTML sarà pessimo, ma è una settimana che
sembro uno
zombie e non vedo l'ora di andare a dormire ^_^.
Ciao
a tutti, grazie a chi recensisce e a chi legge.