In a parallel world.

di _Underwater
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** What? ***
Capitolo 3: *** Fuck. ***
Capitolo 4: *** Parallel world? ***
Capitolo 5: *** Maga Circes? ***
Capitolo 6: *** Sorry ***
Capitolo 7: *** What happening? ***
Capitolo 8: *** Fuck off, Louis Tomlinson. ***
Capitolo 9: *** Fly down, Tomlinson ***
Capitolo 10: *** He kissed me. ***
Capitolo 11: *** Treason ***
Capitolo 12: *** Cause you're mine. ***
Capitolo 13: *** Fallo per me. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***






 

 

Prologue.

 

 

 

 

 

"I know you’ve never loved
the sound of your voice on tape
you never want to know how much you weight
you still have to squeeze
into your jeans
but you’re perfect to me..."

 

 

Chiudo gli occhi beandomi del suono di quella voce.

La canzone continua e io ricomincio a sospirare guardando il tetto.

I One Direction. Dio, sono... Sono qualcosa di unico! Come si fa a non amare quelle voci? Quei sorrisi? Quei cinque coglioni?

Perchè sì, dai... Sono un tantino coglioni. Soprattutto Louis. E Zayn, Niall... E Liam e... E sì, pure Harry. Cinque coglioni. Ma li amo, dai.

«Sara, ma ti togli quelle cazzo di cuffie? Ti parlo e non mi senti. Stai sempre con quei quattro coglioni alle orecchie e...» ed eccola lì, Sammy. La mia coinquilina insopportabile. Continua a parlare velocemente mentre annuisco e sorrido. Posso fare solo questo con lei.

Perchè? Perchè è una rompicoglioni assurda. Certo, le voglio bene. E' carina, buona, simpatica... No, ok. Stavo solo cercando di convincermi psicologicamente. Non la sopporto, in verità.

Mi irrita con quei suoi stupidi pantaloncini che segnano il suo fisico da urlo e quelle magliettine scollate che le accentuano la quarta piena.

Fanculo, io è tanto se arrivo alla seconda.

«Hai capito cosa ho detto?» mi sorride afferrandomi le spalle.

E ora che minchia ha detto questa?

«Eem... Sì...»

Corruga la fronte «Non urli?»

«Eh?»

«Niente salti mortali, svenimenti, tachicardie improvvise?»

«Oh, ma che minchia dici?»

Sale sul letto sconvolta «Cioè, ti dico che ti ho comprato il biglietto per il concerto di quei quattro coglioni e tu non dici niente?»

Spalanco la bocca sentendo l'occhio destro pizzicare. Giuro che se mi sta prendendo in giro le raso i capelli questa notte.

«Mi-mi-mi prendi in giro?»

Schiocca la lingua sotto il palato sorridendo «Ah, mi sembrava strano che non ti mettevi a piangere e... Sì, dico davvero. Il concerto di domani, tu ci vai. Una mia amica è andata a finire all'ospedale, poveraccia, e non può andarci... Così, mi sono offerta di comprare il biglietto e darlo a te. Non sono adorabile?»

Le stampo un bacio sulla fronte «Io ti amo!» urlo improvvisando un balletto. Okay, io andrò al concerto dei One Direction. Io! Sara Smith. Porca merda, il mondo mi sorride!

Mi fiondo ad aprire l'armadio e tiro fuori tutti i vestiti.

«Dio, è l'unica occasione che ho per conquistarli! E se salto sul palco? Certo, mi porterà via la sicurezza però mi noteranno... O magari potrei infilarmi sotto il palco e appena vanno dietro le quinte... Buuum! Eccomi qui! E se mi metto un vestitino? No, come mi arrampico sui riflettori? Certo, non voglio passare per la battona di turno che si fa vedere le mutande mentre rotola sul palco. Mmh... I jeans! Sì. Metto i jeans! La maglietta con le loro facce e i jeans. Sì. Perfetto! No, la maglietta con le loro facce la mettono tutte... Io devo essere l'eccezione, così... Cè, come le fanfiction... Mi noterà uno di loro, mi inviteranno dietro le quinte e... Ah...» sospiro con gli occhi luccicanti «Una bellissima storia d'amore»

Sammy mi guarda boccheggiando «Ma tu stai male...» farfuglia uscendo dalla stanza.

«Fanculo. Anzi, no. Ti vi ti bi. I-i-i-i-i» dico mentre sbatte la porta.

Fottiti, cogliona.

Okay, stai calma, Sara. Calma.

Adesso ti fai una doccia e ti tranquillizzi. Poi, ti prepari per il concerto e aspetti con pazienza. Apro la porta del bagno con un calcio.

«Minchia, si va al concerto!»

 

 

 

«ONE DIRECTION! ONE DIRECTION! ONE DIRECTION!» urliamo in coro mentre i ragazzi sono dietro le quinte.

Piango, rido, piango, piango e rido. Minchia, sto messa male. Ma... Cazzo, sono al concerto dei One Direction! Come faccio a non essere felice?

Mi guardo intorno cercando di capire come farmi notare da loro. Perchè sì. Io non vado via da qui se loro non mi notano.

«Scusami, vado un attimo in bagno...» faccio un sorriso alla ragazza che ha il posto accanto al mio.

«Quale bagno?»

«Vado in BAGNO. Va bene?» urlo innervosita.

Alza le braccia «O-o-okay...»

Ecco, brava.

Passo tra la massa di ragazze urlanti e finisco tra i primi posti. Cazzo, come arrivo sul palco da qui? Ci sono un sacco di transenne e di uomini della sicurezza.

Mi avvicino a uno di loro. Vai, Sara. Forza e coraggio.

«Ciao» sussurro poggiando una mano sulla spalla di lui.

Mi fulmina con lo sguardo «Qualche problema?»

Minchia, fa paura. Ritraggo la mano e la infilo in tasca.

Manina curiosa.

«Emm... No, volevo solo sapere dove... Dove si trova il bagno»

«Mi dispiace, il bagno è solo dietro le quinte e proprio in questo momento non puoi entrare»

Dietro le quinte, eh?

«Ma io mi sto cagando addosso. Come faccio?»

Scoppia a ridere tornando serio subito dopo «Mi dispiace, non puoi andarci»

Mi mordo il labbro. Devo vedere i One Direction.

«Vado in bagno ed esco, lo giuro!» porto una mano sul cuore mentre inarca un sopracciglio.

«Oh, e va bene...» mi mette una mano sul fianco e mi trascina dietro le quinte.

Sì!

Si ferma davanti al bagno delle ragazze «Dai, sbrigati...»

«Barraneiiichii!» urlo correndo per allontanarmi.

«U-a-à!!» rido continuando a fissarlo mentre corro e sbaaaam. Sbatto contro qualcuno cadendo a terra.

«Dove vai, ragazzina?» sbotta un uomo alto e robusto.

Mi mordo il labbro alzandomi «Stavo andando a conquistare i miei futuri cinque ragazzi ma tu con questa cazzo di pancia mi hai fatta cadere, vai a fanculo!»

Qualcuno mi afferra il braccio «Ragazzina, non provarci più. Hai capito?» ringhia il ragazzo di prima.

Ragazzina, tsk. Ti spappolo il cervello, coglione.

«Ma che minchia vi costa farmeli vedere?»

«Adesso salgono sul palco e li vedi. Torna con le altre ragazze...»

Sbuffo abbassando lo sguardo. Andate a cagare.

Mi fermo davanti al palco. E' così vicino, ora. Dai posti che ho non li vedo manco col binocolo. Momento, ma adesso... Io sono qui.

Mi guardo intorno. Gli uomini della sicurezza stanno parlando tra di loro.

Oh, minchia. Sono un genio.

Mi mordo il labbro avvicinandomi alla scaletta per salire sul palco e mi infilo sotto.

Adesso devo solo aspettare. Saliranno su questo cazzo di palco, prima o poi... No?

Delle risate mi fanno sobbalzare. Merda, sono loro!

«Sì, Niall e cerca di non cadere con quella giravolta, mi raccomando...» borbotta Liam fermandosi sul gradino.

Mi metto una mano sulla bocca per non urlare. Merda, merda, merda.

Mi alzo di scatto sbattendo la testa «Aia!»

«Harry, ti sei fatto male?» chiede Louis corrugando la fronte.

«Io? No, perchè?»

«Strano... Ho sentito un 'aia'»

Scoppiano tutti a ridere e anch'io. Perchè non riesco a non ridere mentre ridono anche loro?

«Ssh, fermi un attimo...» Harry mentte una mano sul petto di Zayn «Ma avete sentito?»

«Ma che?» sbotta Niall.

«Quella... Risata, femminile»

Zayn scoppia a ridere «Era solo Louis, coglione»

«Sì, può essere»

Gattono fino ad uscire da sotto i gradini mentre loro sgranano gli occhi «Wuà!» urla Harry saltando in braccio a Louis.

«E tu da dove spunti?» chiede Liam inarcando un sopracciglio.

«Dai tuoi sogni...» rispondo facendoli ridere.
«No, okay. Volevo fare una frase ad effetto ma non ci sono riuscita. Porca puttana troia, siete i One Direction!» urlo ridendo.
«Ssh!» dicono tutti e cinque insieme mentre Harry mi tappa la bocca.
«Non. Urlare» ringhia il riccio lasciandomi le labbra.
«Mio Dio, Harry Styles mi ha tappato la bocca...» sussurro scuotendo la testa.
«Scusaci, dobbiamo andare» farfuglia Niall salendo sul palco. Gli altri lo seguono. Oh, no.
Salgo i gradini velocemente e dopo essere inciampata, mi aggrappo ai pantaloni di Louis che cade in avanti.
Oh merda.
«Scusa» sussurro mentre entrambi battiamo la testa.



«Sara, dai... Svegliati»
«Mmh?» corrugo la fronte girandomi sul letto.
«Dai, hai tre interviste questa mattina. Peró nel pomeriggio sei libera. Su, vestiti. Vado a prepararti la colazione»
Apro gli occhi lentamente «Ma che cazz...?» sussurro vedendo una camera che non è la mia.
La porta si chiude. Sospiro sedendomi sul letto. Un letto enorme, completamente diverso dal mio.
«Che minchia mi sono fumata?» sbotto cercando di respirare normalmente. Mi manca l'aria quando mi innervosisco.
«Sara, c'è Madonna al telefono» una ragazza mi porta il cellulare. La guardo sconvolta.
«Cosa cazzo hai detto?»
Inarca un sopracciglio scrollando le spalle «Che c'è Madonna a telefono»
Afferro il cellulare «Pro-pronto?» balbetto.
«Sara, tesoro, come stai? É tanto tempo che non ti sento... Va tutto bene?»
Il battito del cuore accelera. Sto parlando con Madonna. Sì, okay. Potete farmi vedere le telecamere adesso.
«I-io st-sto bene, tu?»
«Oh, benissimo, splendore. Senti, ce la fai per il fine settimana a volare a New York? Do una festa e tu, devi esserci»
Rotolo giú dal letto «Certo!» urlo.
«Benissimo, ci vediamo eh? Ci conto»
«Minchia, anch'io»
Lei scoppia a ridere «Ciao, Sara»
«Ci-ciao» stacco la chiamata e mi soffermo a fissare il mio cellulare.
«Porca minchia cazzo merda...» farfuglio sorridendo.
«Dio, Sara... Come sei volgare» mi giro verso la ragazza di prima. Che minchia vuoi?
«E tu chi sei?»
Sbatte le palpebre fissandomi sconcertata «Ti dicevo io di non mangiare quei biscotti che ti ha dato quel ragazzo... Dio, che c'ha messo in quei cosi?»
«Biscotti?»
Mi afferra il braccio e con un colpo veloce mi fa sedere sul letto «Chiamo il medico. Stai tranquilla qui, ok?»
Corrugo la fronte «Eem... Okay»
Sospira uscendo velocemente dalla stanza, e che stanza. É figherrima. No, okay. É figa.
Rigiro il mio cellulare tra le mani poi, dopo almeno cinque minuti passati a fissare il vuoto a chiedermi che minchia succede, entro su twitter.

Devo pur distrarmi per lo shock, no?
Sgrano gli occhi vedendo il numero dei miei follower. Arciminchia.

Ieri non arrivavo nemmeno a trecento e oggi?

Oggi non riesco nemmeno a leggere il numero. Sí, sono sempre stata un genio della matematica.
Boh, mi sento in imbarazzo con tutti questi follower. Vabbè.
"Buongiorno a todoooss x "
Pochi secondi dopo ci sono un sacco di retweet.

O minchia, cioè wow! Twitter mi ama!
"Mi sa che ho mangiato dei biscotti allucinogeni ieri sera (?)"
Altri retweet.
Scoppio a ridere lanciandomi sul letto «Che figata!»
«Sara, c'é il medico»
Oh, di giá?
Un uomo sulla quarantina entra nella mia camera seguito da due ragazzi.
Spalanco gli occhi sentendo il battito del cuore accelerare. Mio Dio, sono Niall e Harry! Dei One Direction! No, non puó essere. O forse sì? Magari sono dei sosia, oppure ho davvero mangiato dei biscotti allucinogeni.
«Sara, non ti penti mai eh? Non devi per forza mangiare tutto quello che ti portano i fan»
Corrugo la fronte.
«I che?»
Niall e Harry, o almeno cosí li ho soprannominati io, mi fissano con un sorriso a trentadue denti.
«I fan» ripete il dottore.
«I fan?»
«I Saretor... Non si chiamano cosí?»
I Saretor? Puá, che figo.
«No, Sarectioner. Si chiamano Sarectioner» lo corregge Niall con occhi luccicanti.
«Ecco, loro. Dio... Ti hanno fatto davvero male quei cosi. Fammi vedere su, fuori la lingua»
Inarco il sopracciglio aprendo la bocca e tirando fuori la lingua. Cazzo, che minchia succede?
Il dottore scuote la testa alzandosi «Strano, non vedo... Niente di particolare, hai battuto la testa?»
«Emm... No»
«Fammi capire, tu come stai?»
Scrollo le spalle «Io sto bene, tu come stai?»
Niall e Harry ridono abbracciandosi.
Che minchia hanno da ridere?
«Emm... Stai bene allora... Oh, quella segretaria mi fará impazzire. Ad ogni piccola cosa mi chiama urgentemente. Scusami, Sara» farfuglia uscendo.
I due rimangono. Cazzo, quanto ci somigliano...
Mi schiarisco la voce «Eemm... Ciao?»
Harry strozza un urlo «Okay. Harry, stai calmo. Calmo» borbotta scuotendo la testa.
Tóh, si chiama davvero Harry!
«Non chiamare la sicurezza, ti prego. Abbiamo fatto finta di essere gli assistenti del dottore, lo abbiamo pure pagato per reggerci il gioco e ci siamo intrufolati qui e... Mi fai un autografo?» Niall tira fuori un'agendina piena di mie foto.
Oh mio Dio.
Che figata!
Okay, Sara. Tutto questo non è normale ma... Cazzo, fottitene.
«Minchia, sí!» sorrido afferrando l'agendina e la penna. «Come ti chiami?»
«Niall. Niall Horan»

Chiudo il mio sorriso di colpo «Co-come?»
«Niall Horan»
Minchia.
«Se-sei tu? De-dei One Direction? Sei davvero tu?»
«One che cosa?» corruga la fronte. Lancio un'occhiata a Harry che annusa il mio letto.

É raccapricciante.
«I... I One Direction»
«Forse quei biscotti ti hanno fatto davvero male. Posso abbracciarti?»
Allargo le braccia mentre lui mi stringe «Wow» sussurriamo insieme.

Sto abbracciando il mio idolo.
Quando si stacca, scrivo un "Ti amo, mio Nialler. Sara x" e gli consegno l'agendina.
Scoppia a ridere «E tu... Tu come...»
Scuoto la testa «Non lo so»
«Mio Dio... Sono davvero qui? Non devo piangere...» farfuglia Harry con le lacrime agli occhi.
«Po-posso abbracciarti?»
«Ce-certo» balbetto abbracciandolo. Mio Dio, che cazzo succede? I miei idoli vogliono abbracciare me?
«Sara, il dottore ha detto che... Oh mio Dio, non di nuovo» la ragazza di prima si blocca davanti la porta, boccheggiando.
«Oh cazzo» farfuglia Harry mettendomi un'agenda in mano «Sbrigati, Horan!» urla lanciandosi dalla finestra, seguito subito dopo da Niall. Oh, per la miseria.

Corro alla finestra vedendoli mentre si rialzano «Ti amo, Sara!» urla Harry scappando via.
Li guardo confusa «Ma che cazz...?»
«E ti amerò per sempre!» aggiunge Niall.

No, spiegatemi. Che cazzo significa?

 

 

 

 

SCIABURABU! :D

Buona seraaa c:

Sono sempre timida per i primi capitoli (?)

Lo so, non ha senso. Ma per il primo capitolo di ogni nuova storia non so mai cosa scrivere.

Tsk, cogliona.

Bene, se inizio ad insultarmi da sola adesso il capitolo va a puttyne (?)

Quindi.... Spero che questa storia vi lasci uh-uh.

Mi spiego, spero vi piaccia lol

Boh, volevo fare qualcosa di diverso e... ZAN ZAN ZAN ZAAAAAAAAN.

Ecco a voi la cagata abissale.

No, okay dai... A me un pochino piace lol

Spero piaccia anche a voi, anche perchè ho un sacco di idee che mi vagano per la testa.

Cioè, io al posto di dormire la notte progetto fanfiction, ma vabbè ahhahahaha c:

Aspetto il vostro parere :D

Un bacio

-Sara.

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Capitolo 2
*** What? ***







What?

 

 

 

 

«Sara, stai bene?» la ragazza di prima mi sorride dolcemente.

Sto bene? Mi chiede se sto bene?

Due componenti dei One Direction si sono appena lanciati dalla finestra urlando 'Sara, ti amo!'

Non so dove cazzo mi trovo. A quanto pare ho dei fans e mi chiede se sto bene?!

Cioè, è il mio sogno.

«Che-che cazzo succede?» balbetto.

«Sara, so che sei piena di impegni e... Bhè, a volte non ci stai con la testa. Ma non preoccuparti, chiameremo uno psicologo»

«Ma vacci tu dallo psicologo!» urlo, infastidita.

Sbatte le palpebre, sconvolta «Sei nervosa?»

«No!» urlo.

«Ti hanno infastidito quei due? Lo so che è fastidioso non avere privacy nemmeno in casa tua ma... Triplicheremo la sicurezza, te l'ho detto. Adesso ti prepari e andiamo a fare queste interviste» mi da un buffetto alla guancia.

«I-interviste?»

Oh, merda.

«Sì. Hai ben tre interviste, oggi. Anzi, facciamo che una l'annulliamo?»

Scrollo le spalle. Cosa cazzo devo dire in un'intervista?

Ciao, mi chiamo Sara soffro di amnesia e... Ciao, sono Sara... No, okay. No.

«Emm... Come ti chiami?»

Corruga la fronte «Sara, che ti succede?»

Stringo i pugni. E che minchia, che le costa dirmi il suo nome senza fare domande?

«Come cazzo ti chiami!?» alzo il tono della voce puntandole un dito contro. Okay, sto perdendo la calma e questo non è un buon segno.

«Ana-Ana-Anastasia» balbetta, impaurita «So-sono la tua menager»

Wow. Ho una menager.

«Come sono arrivata qui?»

Inarca un sopracciglio trattenendo una risata «Sara, hai iniziato a drogarti?»

«Ma sei tu quella si droga!»

Scoppia a ridere «Che ti prende?»

«Senti. Io non sono mai stata famosa. Cioè, prima di oggi. Io non ho mai avuto dei fan o... O questa stanza enorme e io... Non capisco molto di quello che sta succedendo. Cioè, ero al concerto dei One Direction, sono caduta e adesso... Sono qui?»

«Al concerto di chi?»

«Dei One Direction. Hai visto quei due ragazzi?»

Boccheggia «Quelli che si sono lanciati dalla finestra?»

«Ecco, sono due componenti dei One Direction»

Continua a ridere «Per la miseria, Sara... Oltre a cantare potresti lanciarti nel mondo della recitazione!»

«Ah, io canto?» sorrido illuminando gli occhi.

Corruga la fronte. Sembra divertita.

Brava, tu ti diverti e io mi sto rincoglionendo.

«Sei una cantante»

«Che figata» commento lasciandomi cadere sul letto.

«Dovresti prepararti per le interviste, Sara» si schiarisce la voce avvicinandosi alla porta «Ti aspetto di sotto»

Annuisco distrattamente fissando il vuoto.

Cosa cazzo succede alla mia vita?

Dov'è la mia coinquilina psicopatica? Dov'è mia madre che mi chiama ogni ora? Dov'è mio padre che non vuole insegnarmi a guidare? E, soprattutto, perchè nessuno conosce i One Direction?

Ah, cosa fondamentale: da quando ho dei fan?

 

 

 

 

 

 

«Cazzo! Ho una marea di vestiti!» urlo entusiasta con un sorriso a trentadue denti salendo su una macchina. Mi fermo di scatto con un sopracciglio inarcato «Momento, sono su una limousine?» chiedo ad Anastasia che mi sorride, preoccupata.

«Sì, abbiamo preso quella piccola oggi»

Mi lascio andare in una risata «Quella piccola?! Minchia, non oso immaginare quella grande!»

L'autista ridacchia. Che minchia ridi?

«Sara, contieniti. Non puoi essere volgare in pubblico» sibila al mio orecchio.

«Ma volgare sarai tu! Cogliona»

Alza gli occhi al cielo «Ti prego, sii normale almeno mentre ti intervistano. Siamo in diretta»

«Sono in diretta?!»

«Sì» sussurra guardando fuori dal finestrino.

«Arciminchia»

 

 

 

 

 

 

Un ragazzo dagli occhi azzurri mi fa sedere su una poltroncina sorridendomi. Tiene un microfono in mano e un registratore nell'altro.

«Allora, Sara, abbiamo saputo che ha compiuto diciannove anni da poco... Come ha festeggiato?»

A casa, con la torta di Hello Kitty. Questo lo ricordo.

«Oh, niente di che... Volevo la torta di Harry Potter ma non sono riuscita a trovarla e... Mi sono accontentata di quella di Hello Kitty. Ho festeggiato a casa con la mia coinquilina rompi palle»

Vedo Anastasia sbattersi una mano sulla fronte mentre il ragazzo sorride «Una coinquilina?»

«Emm... Sì. E' una rompicoglioni assurda... Ah, Sammy, se mi stai ascoltando... TI VI TI BI»

Lui scoppia in una risata «Sara Smith ha una coinquilina! Questo sì che è uno scoop!»

«Davvero?» inarco un sopracciglio afferrando un biscotto.

«Oh, eccome! Cioè, i tuoi fan darebbero tutto per essere tuoi coinquilini!»

«Che figo!» commento sorridendo.

«Allora, parlaci di questa coinquilina... La porti in giro quando vai in tour?»

Ingoio velocemente «Non lo so... Cioè, a dire la verità non so una minchia di questa vita. Mi sveglio un giorno e... Puf! Ho una stanza enorme! Ma dovresti vederla!» dico con entusiasmo.

Lui mi guarda, apparentemente confuso. Cosa cazzo c'è da capire?
«Emm... Okay, passiamo alla prossima domanda» sorride imbarazzato e sfoglia dei fogli che rigirava tra le mani da almeno cinque minuti buoni «Spesso i suoi fan possono essere... Invadenti, ecco. Abbiamo saputo che questa mattina due ragazzi si sono intrufolati nel suo appartamento»
Mi strozzo con la saliva ripensando a Harry e Niall «Cazzo minchia... Dovrebbero farlo piú spesso»
L'intervistatore cambia posizione sulla sedia e trattiene una risata. Che minchia ridi? Coglione.
«Piú... Spesso?»
«Certo!» urlo afferrando un altro biscotto «Cioè, se i componenti dei One Direction si intrufolano nel mio appartamento... Boh, non è meraviglioso?»
Si allarga la cravatta «I One che cosa?»
Ruoto gli occhi al cielo «I One Direction!»
Si passa una mano sugli occhi e lancia un'occhiata ad Anastasia che continua a bere acqua.
«Anastasia, poi ti viene il bisogno di fare la pipí... Io non berrei cosí tanto...» sussurro divertita.
Gli occhi dei cameramen si sgranano in contemporanea a quelli di Anastasia che diventa rossa.
Corrugo la fronte. Che ho detto?
«Bene! Passiamo alle chiamate da casa!» urla all' improvviso il coglione dagli occhi azzurri, facendomi sobbalzare sulla sedia.
Che ti urli?
«Pro-pronto?» una ragazza è in linea.
«Devo parlare?» chiedo mentre la ragazza inizia ad urlare. Ma che cazzo, urlano tutti.
«Sara... I-i-io... »
«La domanda» sbotta secco l'intervistatore. Come si chiama?
«S-sì... Co-co-cosa ti piace fare per rilassarti?»
«Emm... Irritare Sammy. Non sai quanto puó essere divertente!» scoppio a ridere «L'ultima volta le ho tolto l'imbottitura da tutti i reggiseni. Mi serve proprio qualcuno che mi aiuti con il lavoro sporco... Ti offri volontaria?»
Sento solo un urlo e un tonfo.
«Oh, stai bene?»
Silenzio.
«Bene!» sobbalzo sentendo la voce di quel coglione «Passiamo alla prossima chiamata»
Inarco un sopracciglio «Pronto?»
«Sara!» urla un ragazzo.
«Sì?»
«Tu... Tu... Io... Hai parlato dei One Direction!»
Il cuore mi sale in gola «S-sí»
«Io sono... Louis. Louis Tomlinson»
«Peter Pan!» urlo scattando in piedi.
«Sí, sí... Peter Pan e mi piacciono le carote e bla bla bla... Dobbiamo parlare!»
Sento il battito del cuore accelerare «Ce... Certo!»
«Senti, fai la domanda o stacca» sbotta l'intervistatore.
«Eemm... Sí. Prima d'oggi, eri famosa?»
Deglutisco «No»
«Cazzo» grugnisce lui «Noi... Do-dobbiamo incontrarci!»
«Minchia, sì!» urlo con un sorriso a trentadue denti.

Louis Tomlinson vuole incontrare me, bitches.
«Passiamo alla pross...»
«Sta zitto!» urliamo io e Louis insieme, facendo ammutolire quell'idiota.
«Stop! Stop! Okay, basta!» Anastasia entra in studio gesticolando animatamente «É evidente che Sara oggi sta poco bene, scusatela» mi afferra un braccio «Ripeteremo l'intervista un altro giorno. Scusateci ancora ma... Guardatela! Sta male» mi da un pizzicotto alla guancia e mi trascina fuori dallo studio, sotto gli occhi di tutti.
«Che cazzo ti prende?» ringhia facendomi infilare con una spinta dentro la limousine.
No, ma sei delicata eh?!
«Calmati, cogliona» grugnisco massaggiandomi un braccio.
Sospira passandosi una mano tra i capelli «Sara, che cos'hai? Hai bisogno di una vacanza? Dimmi che cazzo ti gira per quella minchia di testa!» urla scuotendomi le braccia.
La fisso, sconvolta.

Wow. La barbie sa dire le parolacce.

E io che pensavo di essere l'unica ragazza poco fine. Tsk.
«Punto primo, toglimi le tue manine delicate da dosso. Punto secondo, non capisco un cazzo di quello che mi sta succedendo e, punto terzo, quello che sta correndo dietro la nostra macchina è Liam Payne?!?»
Sporgo la testa dal finestrino ridendo.
«Liam!» urlo mandandogli un bacio. La macchina si ferma e lui va a sbatterci contro cadendo a terra.
«Porco cazzo» farfuglio scendendo velocemente.
«Porca puzzola...» grugnisce portando una mano al ginocchio «Emm... Liam?»
Apre gli occhi di scatto «Aiia»
«Stai bene?» mi abbasso per osservarlo meglio.
«Liam, puoi farcela. Cazzo» dice alzandosi.
Mi si mozza il fiato mentre mi fa un sorrisino «Ti... Ho... Mio dio, puoi farmi un autografo?»
Corrugo la fronte. Ah, giá. La mia vita si è rincoglionita.
«Sì...» mi porge un'agenda.
«Ti sei fatto male?» gli chiedo firmando.
«Oh... Credimi, sei come un antidolorifico»
Mi strozzo con la saliva. O porca merda. Troppe emozioni. Troppe.
Adesso ti svegli, Sara. Goditi questo cazzo di sogno. Stringo gli occhi e li riapro. Liam mi fissa ancora sorridendo.
«Li-Li-Liam... Sanguini»
Sorride ancora, poi chiude il suo sorriso di colpo «Oh, merda» fissa i suoi jeans macchiati di sangue.
«Sara, fai conversazione anche con i barboni adesso?»
Anastasia ci raggiunge e fissa Liam stizzitata.
Cogliona, stai guardando Liam Payne. Togliti quell'espressione dalla faccia.
«Questo coso sanguina...» sussurra.
«Questo coso?!» urlo «Questo coso?! Ma ti sei rincoglionita?! É Liam Payne!»
Lui sorride «Come fai a... A... A sapere il mio nome?»
Ruoto gli occhi al cielo «Chiamalo intuito»
Annuisce continuando a mantenere il suo sorriso.

«Sara, andiamo... Ti porto da un bravo medico» borbotta Anastasia avvicinandosi alla macchina.

Boccheggio «Cosa minchia vuoi farci con un medico?!» urlo «C'è Liam Payn che sanguina e... Certo, cazzo! Dobbiamo portarlo da un medico!» afferro il braccio di Liam e lo infilo nella macchina spintonandolo. Un flash mi acceca gli occhi.

Ma che cazz?

Un ragazzo mi sorride con una fotocamera in mano «Un sorriso per la stampa, signorina?»

Oh, un sorriso. Okay.

«Porca puttana... Sara, entra in macchina!» Anastasia mi spinge facendomi cadere addosso a Liam.

«Dovevo fare un sorri...»

«Parti, Jon! Parti!» urla mentre l'autista fa partire la macchina.

Che cazzo le prende, ora?

«Vuoi rovinarti la carriera? Eh? Dimmelo! Ti sei rincoglionita?? Hai un ragazzo! Adesso quel coglione di paparazzo pubblicherà le foto con questo... Questo coso... In macchina... Oh, mio Dio. Non ce la faccio» indica Liam e poi si passa una mano sulla fronte.

Okay, ho delle foto con Liam... E allora?

«Momento, ho un che cosa??» urlo.

«Un ragazzo!»

«Minchia»

 

 

 

 

SCIABURABU :D

Ciao splendori c:

Come va?

Io sto scazzata oggi, e anche ieri ewe

HANNO ELIMINATO NICOLA ROSAFIO DA AMICI.

Lo so, non c'entra una minchia con la storia e con i One Direction in generale

ma devo sfogarmi lo stesso lol

Giuro, ho sempre amato Rudy Zerbi (e ti amo ancora Rudy, ti lovvo forever) però ieri volevo picchiare tutti, compreso lui.

Okay, fine sclero contro “amici”.

Come ssstate? :D

Io sto morendo sotto una montagna di libriiii cwc

Ho un sacco di interrogazioni per ora .-.

A proposito, scusatemi per il ritardo.

Stupidi professori di merda che interrogano nello stesso momento. Tsk.

Ho preso 8 in filosofia e 8 in biologia, però. MUAHAHAHAHAHAHAH

E 5 in fisica ma... Ssh lol

Quella di matematica addirittura non mi ha nemmeno voluto dire il voto per quanto era pietoso.

AHHAHAHAHAH Non c'è niente da ridere, ma mi consolo così lol

Volevo dirvi grazie per aver cagato anche questa storia scbdhdb Pensavo che dovevano passare le balle di fieno e invece no, c'eravate voi :')

GRAZIE.

Ah, in questi giorni mi è venuto un colpo ahahah

Sono andata a vedere se ero tra gli autori preferiti di qualcuno (non lo facevo da una vita, praticamente) e stavo rotolando giù dal letto.

66 persone??? Sono tra gli autori preferiti di 66 persone??? Minchia.

Respira, Sara. Respira.

Mmh... Vi volevo chiedere una cosa, come cazzo fate ad avere dei profili di efp così fighi?

(Sì, vi spio)

No, perchè a me le scritte vengono tutte unite AHAHAHHA E invece voi avete immagini, scritte colorate e chi più ne ha, più ne mette lol

Me lo spiegate? Sono cogliona e non ci riesco, non è colpa mia lol

Adesso mi dileguo splendori c:

Spero di aggiornare SABATO perchè il giovedì ho i compiti da fare, e anche voi, credo ahahah

Almeno il sabato non abbiamo una minchia da fare :')

Fatemi sapere se quel giorno vi va bene shdnsjn

Adesso vado davvero :D

Un bacio

-Sara

ps. Buona cazza a tutti.

 

 

 


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Capitolo 3
*** Fuck. ***






 

 

Ciao donneeeee (?)

Niente, vi volevo dire che qualche giorno fa

ho scritto una OS c:

Se volete leggerla, cliccate qui :3

Ci vediamo di sotto :)

 

 

 

 

 

Calma.

Devo solo rimanere calma.

E' semplice, no?

In fondo, mi sono solo ritrovata in una vita che non è la mia, ho investito Liam Payne, ho appena scoperto di avere un ragazzo e c'è un paparazzo con delle mie foto con Liam che farà passare sicuramente per un tradimento.

Tutto va per il verso giusto.

Tranquilla, Sara.

Va tutto... Tutto a cazzi.

«Come sta Liam?» chiedo, torturandomi le mani.

Anastasia si lascia cadere sul mio divano -costoso e morbido, a quanto pare- e si passa una mano sugli occhi «Chi è Liam?»

«Il ragazzo che abbiamo investito e che abbiamo accompagnato al pronto soccorso»

Mi fulmina con lo sguardo «Non lo so, chi se ne fotte di come sta Liam!»

«Io me ne fotto» sussurro chiudendo gli occhi.

«Sara, dimmi cosa ti prende. Ti prego, parlamene»

Apro un occhio e la fisso «Sicura?»

«Sì»

Eh, vabbè.

«Senti, io non sono mai stata famosa. La mia vita era... Era completamente l'opposto di quello che è adesso. Non avevo questa casa che caga soldi, non avevo dei fan... E, un giorno mi sono svegliata così. Cosa può essere successo?»

Corruga la fronte «Non ti seguo»

Grazie al cazzo.

«Credo di... Non lo so, secondo te esistono i... Mondi paralleli? Sai, dove la tua vita va completamente al contrario... Una cosa del genere» gesticolo alzandomi dal divano.

«Mondi paralleli?»

«Sì»

«Vita che va al contrario?»

«Sì»

«Cosa del genere?»

Inarco un sopracciglio «Minchia, la smetti?»

Sbuffa alzandosi «Vado a prenderti qualcosa da mangiare...» borbotta uscendo dalla stanza.

Sara, sei nella merda.

Cammino avanti e indietro per la stanza finchè il mio cellulare non mi interrompe.

«Pronto?» rispondo affacciandomi alla finestra.

«Amore, come stai? Ho visto l'intervista e... Non era una delle migliori. Perchè hai detto che hai una coinquilina? Continuavi a dire le parolacce e...»

Riattacco spegnendo il cellulare.

Eh, no. Non posso subire pure un "fidanzato parallelo" di cui non so completamente niente.

Non adesso, almeno.

Anastasia torna con un vassoio e mi sorride «Parliamone» sussurra poggiandolo sul tavolo.

Afferro un panino e mi siedo «Spiegami: cosa faccio io... Di solito?»

Lei morde il suo panino e mi guarda negli occhi «Quello che fanno le persone famose, normalmente. Interviste normali, concerti normali... Fidanzati normali...»

Annuisco.

Okay, sono famosa. Afferrato.

«I One Direction non esistono in... Questo mondo, giusto?»

Lei sorride «Giusto»

Bhè, almeno sembra più simpatica.

«Bene. Nel mio... Come cazzo lo chiamo? Mondo? Vabbè, nel mio mondo i One Direction erano famosi ed io ero una loro fan. Ma, adesso, i One Direction non sono famosi mentre io sì e... Loro sono dei miei... Fan. Almeno tre di loro lo sono»

Lei si strozza col panino «E... Come può essere successo?» dice, interessata.

«Non lo so! Io ero al concerto, ho battuto la testa e puf, mi sono ritrovata qui»

«Che casino...» borbotta scuotendo la testa «Secondo te... Tornerà tutto a posto?»

«Non lo so» ammetto.

«Tu-tu-tu... Vorresti tornare indietro?»

La guardo sconvolta per poi scoppiare a ridere «Cazzo, no!»

«No?»

«Certo che no! Sono famosa, i One Direction sono i miei fan... Cioè, il mio sogno!»

«Devi imparare a vivere in questo mondo, però» sussurra avvicinandosi a me.

«M'insegni?»

Sorride annuendo «Cazzo, mi sento una cogliona. Normalmente, un'altra persona ti porterebbe al manicomio ma... Perchè ti sto aiutando?» inarca un sopracciglio alzando il tono della voce.

«Perchè mi chiamo Sara?» faccio un sorriso mentre lei trattiene le risate.

«Nah»

«Perchè sono bella?»

«No!»

«Perchè sono simpy?»

Scoppia a ridere «Noo!»

«Fanculo» mugugno tornando a mangiare il mio panino.

«Bene, ti spiego: prima cosa, hai un ragazzo»

Mi strozzo con del succo di frutta «Porca puttana, non dirlo così all'improvviso»

Sorride «Non preoccuparti. E' figo. Dio, è un dio greco sceso in terra...»

Illumino gli occhi «Davvero?»

«Sì!»

«E com'è?»

«Alto, biondo, occhi marroni profondi e... Una tartaruga così scolpita che... Tsss»

Inarco un sopracciglio. Oh, è pur sempre il mio ragazzo.

Anche se non lo conosco.

«Sì, ma non ti emozionare...» mugugno dandole un colpetto alla spalla.

Scoppia a ridere «Si chiama Edward Oxford, è un uomo di affari. Bello, ricco e simpatico»

«Minchia»

«Ah, sei una cantante e... Credo che dovresti imparare le tue canzoni!»

«Porca cacchia, hai ragione! Cantamente qualche pezzetto o... Dimmi il titolo!»

«Mmh... "I wish" è molto bella. Anche... "More than this"»

Scatto in piedi «Sono le canzoni dei One Direction! Io le conosco a memoria! Sono dei One Direction!» urlo.

Lei si tappa le orecchie «Cazzo, l'ho capito! Che ti urli?»

Plagio! Si chiama plagio! Dovrei denunciarmi. No, okay.

Torno a sedermi uccidendola con lo sguardo. Come sei simpy, Anastasia.

«Poi? Poi? Poi?»

«Poi... Porca troia» sussurra guardando la finestra. Si alza velocemente «Un ragazzo sta scavalcando il cancello!»

Mi affaccio osservando un ragazzo dalla maglietta a righe che cade a terra, rompendo un nanetto da giardino. Momento, maglietta a righe?

Stringo gli occhi riducendoli a due fessure e lo osservo meglio.

«E' Louis Tomlinson! E' Louis Tomlinson! Fallo entrare!»

Lei mi guarda confusa, poi lascia la stanza correndo.

Il cuore mi sale in gola mentre vado avanti e indietro per la stanza.

Che casino.

«No! Io devo parlare con quella ragazza!» urla Louis, dal corridoio.

La porta si apre e Anastasia lo spinge facendolo cadere sul divano.

Una ragazza tranquilla, mi dicono.

«Louis!» urlo.

«Sara!»

«Louis!»

«Sara!»

«Porca puttana, Louis!»

«Porca puttana, Sara!»

«Porca caccola in calore, state zitti!» sbotta Anastasia interrompendoci.

La uccido con lo sguardo ed esce facendo una risatina isterica.

Bhè, a quanto pare, ci sono persone che stanno peggio di me su questo mondo.

No, forse no.

«Dobbiamo parlare!» farfuglia Louis balzando in piedi.

«Conosci i One Direction?» chiedo puntandogli un dito contro.

Lui illumina gli occhi «Sì, cazzo. Erano la mia band ma... Ora... Non ci capisco un cazzo! Mi sono svegliato in una topaia con un conquilino che si fa le canne in bagno e... E... Nessuno conosce i One Direction... Nessuno conosce me... Io non sono famoso. Ma tu!» mi indica, con fare minaccioso mentre io deglutisco.

«I-io?»

«Tu eri al mio concerto, sei uscita dalle scale del palco, siamo caduti e poi... Poi mi sono svegliato in questa specie di... Come lo chiamo?»

«Mondo parallelo, credo» dico schiarendomi la voce.

Io sì che sono intelligente.

«E perchè cazzo siamo finiti in questo cazzo di mondo cazzo parallecazzo?»

Inarco un sopracciglio «Cosazzo?»

Scoppia a ridere tornando serio subito dopo «Non c'è niente da ridere»

«Guarda che sei solo tu quello che ride»

Mi fulmina con lo sguardo «Dobbiamo trovare una soluzione» sbotta facendo avanti e indietro.

«Perchè? Io sto bene così!»

Si ferma di colpo «Sei pazza?!? Sul tetto della mia camera ci sono residui di pizza! I miei amici non mi conoscono! Zayn fa i panini col kebab nella strada qui di fronte!» urla, disperato.

Pizza sul tetto... Mmh.

«Momento, Zayn che cosa?»

«Fa i panini col kebab...» si passa una mano sugli occhi mentre io corro fuori.

«Dove stai andando adesso?!» urla seguendomi.

«Mi è venuta voglia di kebab!»

 

 

 

 

 

 

 

«Porca miseria, Sara Smith sta comprando dei panini da me? No, sto sognando. Non può essere» Osservo Zayn che parla da solo da almeno tre minuti «Emm... Se ti dico che non sono un sogno?»

Sobbalza «Porca puttana, sei reale?»

Annuisco sorridendo.

«Quanti... Quanti panini? Sì, Zayn. Stai facendo dei panini a Sara»

Parlerà da solo ancora per molto?

«Quanti ne vuoi tu...» dico, come in trans.

«Sara, è un onore averla qui ma... Deve dirmi quanti panini vuole. Aggiungo che... Io ti amo»

Corrugo la fronte «Panini? Quali panini? Mi ami? Porca puttana, Zayn mi ama!»

Lo vedo mentre trattiene le risate.

«Col... Col kebab. Panini e... Sì i-io... Sono il tuo fan numero uno»

«Ah, giusto. Il mondo va al contrario, qui. Emm... Fai tre panini o quattro... Vabbè, fanne sei»

Una mano sulla mia spalla mi fa sobbalzare mentre osservo Zayn all'opera. Mi giro di scatto osservando Louis che cerca di prendere fiato.

«Ciao Zayn» dice facendo un debole sorriso.

«Senti, guarda che chiamo di nuovo la polizia!» sbotta lui gesticolando con un panino.

«No, Zayn. Ascoltami. Io, tu, Niall, Harry e Liam... Eravamo una band. Siamo una band! In un mondo parallelo!»

Zayn scoppia a ridere continuando a gesticolare col panino che schizza ketchup in tutte le direzioni possibili.

Mi arriva del ketchup in faccia.

«Ho detto che chiamo la polizia» muove ancora il panino, schizzandomi.

«Cazzo, ascoltami!» Louis gli afferra le braccia scuotendolo e il ketchup è ormai parte del mio viso.

Mi dona, vero?

Zayn ruota gli occhi al cielo afferrando il contenitore del ketchup e spruzzandoglielo in faccia «Va via!»

Scoppio a ridere vedendo Louis coperto di ketchup, sconvolto.

«Questo. Non. Dovevi. Farlo» grugnisce lanciandogli del kebab addosso.

Oh, merda.

Continuo a ridere finchè un'ondata di maionese non mi oscura la vista.

«Ma siete coglioni?» urlo togliendomi la maionese dagli occhi.

«Brucia, cazzo!»

«Signorina Sara, un sorriso per la stampa!»

Mi giro di scatto scivolando a terra.

Sento solo il rumore dei flash e le risate di Louis.

Coglione.

Era più intelligente, nel mio mondo.

«Queste piaceranno al mio capo. Adios, Sara!»

NON. DITEMI. CHE. ERA. UN ALTRO. PAPARAZZO.

«Se te lo stavi chiedendo, era un paparazzo» dice Louis divertito.

Fanculo.

 

 

 

 

 

 

 

Sciaburabu (:

Avete visto?

E' sabato e io ho aggiornato.

Sono puntuale vgjtfvhdsrf

Come state?

Io sono scazzata (ma che novità lol)

Cioè, sono sempre incazzata. Avete notato?

Ahahaha

E' da ieri che sono incazzatas comes unas bestias (?)

Voglio prendere a sprangate una tra le mie più care amiche,

e questa non è una cosa normale e_e

Maaa, dettagli.

Cioè, avete presente Gigi? Johnny (non mi ricordo più con quale soprannome ve l'ho presentato lol)

Bene, lui.

Continua a fare commenti tipo "è stato scolpito da Michelangelo" o "Amo il suo sedere"

Ah, oggi parlavamo di ragazzi senza maglietta e lei mi fa "Se era Gigi andavo a guardare".

Mio Dio, perchè capitano a me?

Ed è la seconda volta che mi succede con lei e_e

Mi piace un ragazzo e... Sbaaam! Lei inizia a fare questi cavolo di commenti inopportuni finchè non si autoconvince di avere una cotta per lui.

Ma vabbè, sorvoliamo :')

Questa notte non ho nemmeno dormito per pensare a lei e a come prenderla a sprangate sulle gengive ._.

Ma vabbè.

Basta con lo sfogo lol

Adesso mi dileguo (:

Un bacio

-Lo sfogo che cammina.

Ps. Ho preso 8 e mezzo in italiano. Siate fiere di me :')

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Capitolo 4
*** Parallel world? ***


Parallel world?

 

 

 

«Ti rendi conto di cosa cazzo hai fatto?» Anastasia sbatte delle riviste sul tavolo facendo sobbalzare sia me che Louis. Siamo ancora ricoperti di ketchup, maionese e kebab.

«Hanno già pubblicato me e il kebab?» chiedo, confusa.

«Sì! Te e Liam, te e il kebab, te e questo sconosciuto, te che continui a dire parolacce in un'intervista! Hanno ipotizzato che ti droghi!» mi urla contro sputacchiandomi in faccia.

Sento Louis ridacchiare.

Gli do una gomitata allo stomaco facendolo smettere.

Non si ride delle sfighe altrui.

«Sono venuta bene, almeno?»

Boccheggia stringendo i pugni.

Oh, merda.

Cambia colore. Adesso è viola, giuro.

«Sara, ti prego. Non farmi incazzare e vai a lavarti, per favore. Tra meno di mezzora viene il professore privato che ti fa lezioni»

«Lezioni?»

«Scuola. Sara, scuola. Fai scuola privata, va bene? Vai a lavarti. Sai fare almeno questo?»

«Cosa minchia ti sembro? Rincoglionita?» mi alzo facendo rumore con la sedia ed esco dalla stanza.

«Il bagno è a destra» dice facendomi tornare indietro.

«Lo sapevo!»

Sì, come no.

«Sara! Aspetta! Noi dobbiamo ancora parlare!» urla Louis.

Ah, già. Louis.

«No! Parlate un'altra volta. Adesso non si può» sbotta Anastasia.

Ruoto gli occhi al cielo «Anastasia, lasciacci un attimo da soli»

Inarca un sopracciglio «Sara, va a lavarti» ordina.

«Esci» rispondo, acida.

«Lavati»

«Esci»

«Acqua, sapone e shampoo»

«Guarda che se non esci ti licenzio, eh?»

Sbianca di colpo ed esce velocemente.

Scoppio a ridere insieme a Louis, tornando subito seri.

Ci fissiamo in silenzio, poi torniamo a ridere.

«Ti... Ti dona... Il ketchup» dice indicandomi.

«E a te dona... Dona il kebab»

Mi sorride mordendosi il labbro «Senti, quando possiamo parlare per capire meglio la situazione? Magari... Facciamo delle ricerche in internet e vediamo di capire qualcosa...»

«Sì, certo! Internet!» schiocco le dita.

«Bhè, ecco... Credo che nella mia topaia non ci sia un computer...» si gratta la nuca abbassando lo sguardo.

«Facciamo così: questa sera vieni qui e facciamo le ricerche insieme, okay?»

Schiocca la lingua sotto il palato «Okay» si avvicina alla porta, poi si ferma «Non preoccuparti, entro di nascosto... Ti ho messo già nei casini con i paparazzi per via della... Della maionese»

Rido portando la testa indetro «Oh, non preoccuparti»

«Infatti non mi preoccupo» ammette divertito.

«Che bastardo» sussurro mentre lo sento ridere per tutto il corridoio.

 

 

 

 

 

 

 

 

«Anastasia, cara, perchè non ti prendi una serata libera e ti vai a fare una bella scopata con uno sconosciuto?» dico spintonandola verso la porta.

Deve andarsene prima che arrivi Louis.

«Io non scopo con gli sconosciuti!» protesta.

«Sì, certo. Dicono tutti così... Adesso, fatti una vita. Vai e corri libera come il vento!» apro la porta mettendole la giacca tra le mani.

«Mi stai cacciando?»

«Minchia, sei pure intelligente!»

Scoppia a ridere «La Sara di prima era meno... Meno stronza»

Fingo un sorriso «Mi dispiace, ma per adesso ci sono io. Tanti saluti, baci baci» dico chiudendo la porta.

Oh, finalmente.

Mi fiondo in cucina a preparare dei panini e li posiziono su un vassoio.

Prendo un pacco di patatine svuotandolo in un contenitore e metto nel frigo delle bibite.

Bhè, sta per venire Louis Tomlinson a casa mia, capiamoci!

Poco dopo il campanello suona, facendomi sobbalzare.

Il cuore mi sale in gola.

Sospiro e chiudo la porta della cucina, pronta per accogliere Louis Tomlinson.

LOUIS TOMLINSON A CASA MIA, CAZZO.

Ma, quando apro la porta... Sfortunatamente, non è Louis.

«Tesoro, stai bene?»

Un ragazzo alto e biondo mi stringe le guancie guardandomi negli occhi.

'Cioppi, cioppi'. No, okay.

Momento. Biondo, alto, occhi marroni... Oh, merda. E' il mio ragazzo!

«Emm... S-sì, sto bene»

Corruga la fronte «Perchè hai tenuto il cellulare spento? Poi... Poi ho visto della rissa con la maionese! Quei malviventi ti hanno fatto del male?»

Scoppio a ridere «Non erano malviventi, coglione. Erano Louis Tomlinson e Zayn Malik, e... Ci siamo solo divertiti col kebab e la maionese. Tutto qui»

Sorride con un'espressione confusa «Co-coglione?»

Oh, Dio. Non ditemi che si scandalizza per le parolacce.

«No, niente... Lascia stare» farfuglio gesticolando.

«Ti sei divertita con la maionese?»

Scrollo le spalle «S-sì...»

«E io sono tornato da New York perchè ero convinto che dei malviventi erano intenzionati a stuprarti con della maionese?!» alza il tono di voce passandosi una mano trai capelli.

«Minchia, di bello sei bello ma sei un tantino rincoglionito. Caro mio, come cazzo mi stuprano con della maionese?»

Mi fulmina con lo sguardo.

Oh, merda. Si è incazzato.

«Che ti prende?» sussurra portando una mano sotto il mento.

«Ho il ciclo. Stop. Adesso puoi tornare a New York...» lo spingo verso il giardino.

«Ha-hai il ciclo e scateni una rissa in pieno centro con del kebab?»

Scoppio a ridere «Cazzo, sei divertente. Ma, davvero. Vattene. Sono suscettibile in questo momento. Ti chiamo io quando sto meglio, okay?»

«Ma che..?» lo spingo fino ad una Audi posteggiata davanti casa mia.

«Ti chiamo io, starò meglio. Non preoccuparti»

Sorride scuotendo la testa «Ti metterai sotto le coperte?» fa una faccia da cucciolo sporgendo il labbro.

Oh, merda. Quasi quasi lo faccio rimanere.

No, okay. Sara... Tieni a bada le tue ovaie.

«Sì»

«Mangerai qualcosa prima di andare a dormire?»

Ruoto gli occhi al cielo «Sì»

«Chiamami domani mattina, okay?»

Gli sorrido «Okay»

Si avvicina lentamente chiudendo gli occhi.

Merda, cosa vuole?

Un bacio, cogliona.

Apre un occhio sporgendo le labbra «Sei suscettibile pure per i baci?»

Annuisco freneticamente mentre scoppia a ridere baciandomi la fronte «Lo dice mia madre che sei strana...» borbotta infilandosi dentro la macchina «Ma è per questo che ti amo»

«Anch'io mi amo» gli faccio un finto sorriso e corro a casa alla velocità della luce.

«Porca minchia cazzo merda... E chi pensava che era un figo del genere?» sbotto chiudendomi la porta alle spalle.

«Carino il tuo ragazzo, eh?»

Sobbalzo girandomi di scatto. Louis è seduto sul divano con un panino in mano.

«Come cazzo sei entrato?»

Scrolla le spalle «La porta era aperta. Il tuo ragazzo era distratto e mi sono infilato qui»

Certo, è una cosa normale. Ovviamente.

«Facciamo questa ricerca?» chiede alzandosi.

Annuisco confusa e afferro il portatile «Cosa... Cosa scriviamo?» gli chiedo mentre si siede accanto a me.

«Non lo so, scrivi... "mondo parallelo"... Una cazzata del genere»

Annuisco tamburellando le dita sul tavolo mentre aspetto i risultati.

«Vediamo, vediamo... Leggi questo!»

Clicco sul risultato indicato da lui e stringo gli occhi per leggere meglio.

"Gli universi paralleli sono uno specchio della nostra dimensione e provano che la nostra non è l'unica realtà. Questi mondi alternativi mostrano i diversi svolgimenti che la storia avrebbe potuto prendere."

«Quindi?» sbotta Louis con un sopracciglio inarcato.

«Qui dice che è uno specchio quindi... Va tutto al contrario, credo»

Annuisce accarezzandosi il mento «Cazzo, siamo in un universo parallelo...»

«Geniaccio» mormoro, sarcastica.

Cioè, io c'ero già arrivata.

«Che intendi dire con 'geniaccio'?» mi fulmina con lo sguardo stringendosi al tavolo e dondolandosi con la sedia.

Io non lo farei.

Mi sono spaccata la testa da piccola, per dondolarmi. Tsk, sedie di merda.

«Che sei... Un geniaccio» dico, trattenendo le risate.

«Mi prendi in giro? Pensi che sia poco intelligente?»

Ruoto gli occhi al cielo «Bhè, un po' coglione lo sei sempre stato...»

Spalanca la bocca «Ma tu nell'altro mondo non eri una mia fan?»

Scoppio a ridere «Ecco, appunto. Lo sanno tutti che sei un coglione»

Boccheggia tornando a sedersi compostamente «Tutti chi?»

«Minchia, ma allora sei davvero coglione...»

«Tra voi fan mi sfottete?»

Sbuffo alzandomi «Non tutte. Ma la maggior parte. Ad esempio, io, continuo a dire che sei un coglione con il cervello di uno scoiattolo che dorme insieme ad una nocciolina»

«Eh?»

«Ecco, appunto»

Scoppia a ridere «Secondo te... Come può essere successo? Tutto questo casino, intendo»

Sospiro «Lo chiedi a me?»

«A meno che quella statua non sia parlante... Sì»

Rido dandogli un colpetto alla spalla «Non lo so»

«Credi sia magia?» bisbiglia guardandosi intorno.

Faccio lo stesso avvicinandomi a lui «Non lo so» sussurro.

«Pensi che qualcuno stia giocando a "The sims" con noi?»

Scoppio a ridere «Non lo so»

«E se andiamo a trovare una maga? Magari ne sa qualcosa...» continua a parlare a bassa voce, illuminando i suoi occhi.

«Una maga?»

«Sì»

«Una maga?» ripeto.

Si avvicina al mio orecchio «Una maga»

«Perchè bisbigliamo?» chiedo confusa.

Corruga la fronte «Non lo so, pensavo che qualcuno ci spiasse. Sai... Gioca a The sims...»

«Coglione» borbotto avvicinandomi alla cucina, seguita da lui.

Louis Tomlinson mi sta seguendo. Wow.

«Ho già mangiato un panino, ma ne mangerò un altro» borbotta afferrando un panino dal vassoio.

«Giuro, la topaia dove mi sono risvegliato è... E' raccapricciante. Dovresti conoscere il mio coinquilino, persona interessante» fa una smorfia gesticolando col panino.

«Non tutti abitano in una casa che sputa soldi, Louis»

«Disse la ragazza che si svegliò in una villa...»

Spalanco la bocca «Forse perchè abitavo in una topaia»

«Forse perchè il mondo parallelo è un bastardo»

«Non con me» ribatto sorridente.

«Egoista» dice, simulando dei colpi di tosse.

«Io? Io non sono egoista!»

«A me non sembra...»

Louis Tomlinson sta insinuando che io sia egoista?

«Non lo sono» mi affretto a dire prendendo dell'acqua dal frigo.

«Allora cambiamo casa. Io vengo ad abitare qui e tu vai dal mio coinquilino»

Sputo l'acqua schizzandolo «Che. Cosa?!»

Si pulisce il viso, schifato «Quello che hai sentito»

«E sarei io l'egoista?»

«Lo dicevo io che sei egoista...»

«Non. Sono. Egoista e poi... Poi... Che diranno i miei fan quando scopriranno che dormo con un barbone in una topaia?»

Trattiene le risate «Che rispetti i poveri»

«Ma fanculo...»

Scoppia a ridere dandosi dei colpetti al petto per mandare giù il panino «Stavo scherzando, posso sopportare il mio coinquilino... Credo»

Si avvicina alla porta aggiustandosi la sciarpa «Senti, domani andiamo dalla maga. Okay?»

«Secondo te ho da fare qualcosa domani? Cioè, interviste... Cose così»

Scrolla le spalle «Chi se ne fotte. Se hai impegni... Li annulli. Semplice, no?»

«No»

Ruota gli occhi al cielo «Domani alle nove, dalla maga. Passo a prenderti io. Buona notte»

Boccheggio mentre lo vedo uscire da casa mia.

«Nell'altro mondo sembravi più simpatico!» urlo.

«E nell'altro mondo tu eri una schizzata!» urla in risposta.

Grugnisco affacciandomi dalla finestra «E nell'altro mondo tu eri meno coglione!»

«E nell'altro mondo io ti avrei già mandato a fanculo, ma mi servi per tornare nella mia vita»

Sporgo il labbro stringendo gli occhi «Fanculo»

Fa un finto sorriso «A domani, Sara. Ps, fanculo anche a te»

 

 

 

 

 

SCIABURABU! :D

T'immaaaagini se inveeece... Si potesse non moriiiiireeeeeeeee?

E se le steeeelle si vedessero col solee??

Okay, la smetto lol

Salve splendori djndjhbdf

Come state?

SCUSATEMI PER IL RITARDO.

Ma il mio computer coglione... E' un coglione, appunto.

E' lentissimo c_c

Pensate che mentre si accendeva mi sono fatta quattro partite a ruzzle.

Veloce come il vento, mi dicono Ahahaha

Ma vabbè, adesso sono qua! :)

Poi non ero nemmeno dell'umore giusto ewe

Il mio 'sciaburabu' era troppo depressivo lol

Però, adesso, diciamo che sono più allegra ;D

Ho fatto la figura di merda più traumatica della mia vita con Gigi.

C'è sempre lui in mezzo lol

E avevo paura che me lo ricordasse anche a scuola.

Invece, da bravo Gigino, ha fatto finta di niente :')

Pravo Gigi.

E, senza un motivo preciso (perchè noi, in pratica, non ci conosciamo lol) mi ha salutata jhshbsh

Su, facciamo un fan club per lui.

No, okay.

E' comunque un bastaddo di medda.

STOP ANGOLO GIGI. (?)

Quanto mi siete mancate jndjndjnbdjh

Ah, ma ho notato che le recensioni sono calate D:

A sta minchia, da trenta passiamo a sedici.

Wuau.

Spero non mi abbandoniate ewe

Chi mi deve sopportare se non lo fate voi?

Eh?

Eh?

Eh?

Okay, basta.

Avete visto Sanremo??

Visto quanto sono stati bravi i Modà? Hbsdhbdshbdsh

Li amo.

Tanto.

Tanto.

Tanto.

Tanto.

Tanto.

Tanto.

Tanto.

Tanto.

Tanto.

Basta, la smetto.

Ho mal di gola, yeeeeee!

Tossisco ad ogni parola che dico lol

Ma vabbè, sorvoliamo la mia voce secsi accompagnata dai colpi di tosse :P

Che avete fatto di bello per carnevale?? Su, raccontatemi *u *

Adesso mi dileguo, splendori c:

Un bacio

-Sempre io, la figura di merda vivente.

Ps. Spero di aggiornare al più presto per farmi perdonare :D

Vado a rispondere alle recensioni dbhdb 

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Capitolo 5
*** Maga Circes? ***


 

 


Maga Circes?

 

 

 

 

 

 

«Smetti di lamentarti...» mormora Louis ruotando gli occhi al cielo.

Mi sistemo gli occhiali da sole «Anastasia mi ammazzerà quando saprà che sono uscita di nascosto. Ti rendi conto che questa mattina avevo due servizi fotografici?»

Sorride «Non preoccuparti, se vogliono davvero delle tue foto... Possono aspettare»

Che. Presuntuoso.

«Facevi così nell'altro mondo?»

Scrolla le spalle «Sì»

«E sai tu che i fotografi hanno perso un giorno di lavoro? Eh? Potevano fotografare qualcun altro mentre aspettavano te»

Ride portando la testa indietro «Guarda che oggi sei tu quella che ha bidonato i fotografi»

Grugnisco stringendo i pugni.

Fanculo.

Delle ragazze si avvicinano a noi lentamente.

«Mmh...» Louis si lamenta mentre loro tirano fuori la macchina fotografica.

«Solo una foto ragazze, okay? Ho un po' di fretta...»

Loro lo guardano sbattendo le palpebre per poi scoppiare a ridere «Emm... Sì, carino... Spostati che faccio la foto con Sara!»

Lui boccheggia per poi farsi da parte.

Trattengo le risate facendomi le foto.

Cazzo, vogliono una foto con me!

Potrei anche inprovvisare un balletto, adesso.

«Sara... Sei... Sei... Amiamo le tue canzoni!» dice una di loro.

Sorrido imbarazzata.

Le mie canzoni... Sì, come no.

«Grazie» mormoro.

«Sara, dobbiamo andare» grugnisce Louis afferrandomi il polso.

«Ciao ragazze!» urlo mentre esplodono in una risatina isterica.

E' questo l'effetto che faccio ai miei idoli quando rido come una deficiente?

Oh Dio.

Devo ricordarlo.

«Questo cazzo di mondo parallelo mi sta già rompendo le palle...» borbotta lasciandomi il polso.

«Perchè? E' meraviglioso»

«Sì, per te. Io mi sono svegliato con una sconosciuta sul mio letto, con il mio coinquilino mezzo nudo che cantava una mia canzone -che adesso sarebbe tua- e con dei residui di sperma di coniglio sul labbro!»

Scoppio a ridere insieme a lui.

«No, okay. Quella dello sperma non era vera ma... Cioè, la situazione è tragica! Non riesco ad andare in bagno perchè mi fa schifo! Ho visto un topo dentro la mia scarpa! E i miei vestiti fanno schifo! Sono tutti... Comprati ai grandi magazzini»

«Smetti di lamentarti, pensa a me. Io nell'altro mondo divido una camera con una mezza prostituta che è pure antipatica»

«Almeno i tuoi vestiti vanno bene»

«No, li compro ai grandi magazzini. Non tutti cagano soldi»

Mio Dio, Louis Tomlinson... Sei un presuntuoso del cazzo.

Boccheggia per poi annuire.

Ho tappato la bocca a Louis Tomlinson! Udite e udite, gente!

«La maga deve essere da queste parti... Ricordo di esserci stato qualche anno fa. Per una scommessa...»

«Secondo te esiste anche in questo mondo?»

Scrolla le spalle «A quanto pare, le cose sono cambiate solo per me e te... E voglio capire perchè» si ferma davanti una casa e suona il campanello.

Sorride soddisfatto quando la porta si apre ed entriamo.

C'è una canzoncina in sottofondo che giuro di aver già sentito.

Sporgo l'orecchio per sentire meglio.

«La canzoncina di Harry Potter?» chiede Louis con un sorrisino sul volto.

Scoppio a ridere annunendo.

«Ragazzi!»

Sobbalziamo girandoci di scatto. Una signora bassa e magrissima, vestita di viola, ci osserva.

Ovvero, osserva solo Louis.

«Salve» le sorrido, anche se non mi caga.

«Caro, ci conosciamo?» si avvicina a lui posandogli una mano sul braccio.

E ciao anche a te.

«Emm... In un certo senso»

«In che senso "in un certo senso"?»

Trattengo le risate.

«Sei tu la maga» mormoro divertita.

Nella stanza cala il silenzio, e quando alzo lo sguardo, mi stanno fissando entrambi.

«Ragazzina, vuoi fare la spiritosa?»

«Dovresti saperlo se voglio fare la spiritosa, sei una maga...»

Boccheggia «No, sfortunatamente non vuoi fare la spiritosa. Sei cogliona di tuo»

Spalanco la bocca mentre Louis scoppia in una risata tenendosi la pancia.

«Ma tu guarda che maga di merda...» sussurro trapassandola con lo sguardo.

Si può uccidere con uno sguardo? Perchè è questa la mia intenzione.

Fissala meglio, Sara. Magari ci riesci.

Riduco gli occhi a due fessure e incrocio le braccia sotto al petto.

«Cosa stai cercando di fare?» chiede divertita.

«Ucciderti con lo sguardo»

Louis si è ormai buttato a terra e rotola come un idiota mentre lei stringe gli occhi avvicinandosi a me «Io potrei davvero farlo»

«Tsk, dimostramelo»

Schiocca la lingua sotto il palato «Ne sei sicura, ragazzina?»

«Sono due le cose di cui sono sicura. Uno, Louis è un coglione»

«Ehy!» si lamenta lui, alzandosi.

Lo ignoro e torno a fissare la vecchia «E due, posso difendermi con un'onda energetica»

Scoppia a ridere dando un colpo sulla spalla di Louis, così forte che per non cadere si aggrappa ad un mobile.

Un ragazzo forte e atletico, mi dicono.

«Guardi troppi cartoni animati, ragazzina» torna a fissare Louis «Allora? Cosa vi porta al cospetto della maga Circes?»

«Non era Circe? La maga, intendo»

Ruota gli occhi al cielo e mi fulmina con lo sguardo.

«Come non detto» mormoro alzando le mani.

Louis si schiarisce la voce «Bhè... Ecco, cosa sa dirci dei mondi paralleli?»

Circes si porta una mano sotto al mento «Mondi paralleli, eh?»

«Esatto»

«Niente»

Spalanco la bocca, insieme a Louis «Come niente?!» urla lui passandosi una mano tra i capelli.

«Bhè, niente di... Concreto, ecco. Perchè vi interessa?»

Le afferra le spalle muovendola freneticamente «Sono finito in un cazzo di mondo parallelo! Lei è famosa e io no! Io ero famoso e lei no! Si sono invertiti i ruoli! Rivoglio indietro la mia cazzo di vita!»

Lei sorride soddisfatta lanciandomi un'occhiata.

«Oh, ecco il problema»

«Quale problema?»

«Louis, eri troppo affezionato alla tua vita. A quanto pare. Cioè, non riuscivi più a vedere il lato... Semplice delle cose. Eri materialista. Sei materialista»

Schiocco la lingua sotto il palato. Okay, questo è interessante.

«Che... Che significa?» sussurra, disorientato.

«Che qualcuno o... Non lo so, il fato... Ti sta punendo»

«Perchè?» alza la voce di un'ottava.

«Perchè devi tornare a vedere le cose semplici della vita» scrolla le spalle avvicinandosi a me.

Mi schiarisco la voce «Bene, e io che cazzo c'entro?»

«Tu... Tu eri troppo impegnata a desiderare di avere un'altra vita... Ed ecco qui. Entrambi puniti»

Scoppio a ridere «Io non desideravo un'altra vita!» urlo.

Oh, sì invece.

«Ah, no?»

«Okay, sì» borbotto abbassando lo sguardo «Ma per me non è una punizione...»

«Oh, non ancora» dice con tono malefico.

Che significa: non ancora?

Lei afferra il mio braccio e quello di Louis -che è ancora sconvolto- e ci fa sedere sul divano.

«Allora? Com'è successo? Avete visto un flash? Un vortice? Siete finiti nello spazio e poi qui? Eh? Eh? Come siete arrivati qui?»

Sembra divertita.

«No, aspettate! Lo so! Siete svenuti e poi vi siete ritrovati a letto con una mucca!»

Corrughiamo la fronte. Okay, è pazza.

«Niente mucca?» mormora delusa.

«Niente mucca» conferma Louis «Credo sia successo quando... Abbiamo battuto la testa. Secondo te?»

I suoi occhi si fermano su di me «Emm... Sì, anch'io credo lo stesso»

«Come torniamo indietro?»

Louis sembra disperato.

Maga Circes ride scuotendo la testa «E che ne so io? Dovete parlare con qualcuno più... Esperto, ecco» si gira prendendo un foglio dal cassetto.

«Andate da lei» mormora porgendomelo «Sa più cose di me in questo campo»

Leggo velocemente l'indirizzo e do il foglietto a Louis.

«Buona fortuna, ragazzi» ci sorride soddisfatta accompagnandoci lungo il corridoio.

«Grazie» sbottiamo entrambi.

«Mmh-mmh... Dimenticate i soldi»

«Quali soldi?» chiede lui inarcando un sopracciglio.

«Non lavoro mica gratis, io»

Scoppio a ridere mentre Louis ruota gli occhi al cielo e infila le mani in tasca «Non ho soldi» si gira verso di me «Sgancia»

«Non cago mica soldi, io! Momento... In questo momento, sì!» sorrido prendendo il portafogli e do delle banconote a maga cogliona.

«Grazie»

«Grazie un ciufolo...» mormoro uscendo, seguita da Louis.

«Che cazzo di situazione...» farfuglia scuotendo la testa.

«Louis, non ti disperare! In fin dei conti... Sei vivo!»

Boccheggia «In fin dei conti sei vivo?? In fin dei conti sei vivo??» urla «Ma ti senti? Certo, la signorina è felice qui! La signorina è famosa... Ha i One Direction ai piedi... Caga soldi! La signorina è un'egoista del cazzo!»

«L'unico egoista qui sei tu, Louis. Ti ricordo che sono pur sempre una tua fan e... T'immaginavo diverso» sussurro allontanandomi a passo svelto.

Il labbro mi trema mentre mi si appanna la vista.

Fanculo.

Ci vuole pure che mi metta a piangere per quell'idiota.

Il mio idolo mi ha appena insultata. Ma che cazz?

«Sara, aspetta!» urla dietro di me.

Faccio finta di non sentirlo e inizio a correre.

Magari se arrivo subito a casa, Anastasia non si accorge che sono magicamente sparita.

Imbocco una strada a caso e lancio un'occhiata alle mie spalle vedendo Louis ancora dietro di me.

«Dai, Sara... Non volevo dire quello...»

Sì, col cazzo.

Sbatto contro qualcuno «Scusa» mormoro scansandolo.

«Oh, mio Dio! Sara»

Alzo lo sguardo vedendo Niall che mi sorride «I-io... Cioè, non so se ti ricordi... Mi sono intrufolato in casa tua e poi mi sono lanciato dalla finestra e... E...»

«Sì, Niall. Okay. Mi ricordo ma hai scelto davvero il momento peggiore» gli faccio un cenno con la mano e mi allontano velocemente.

«Signorina Sara! Dove corre? Posso farle alcune domande?»

Mi fermo di scatto mentre un ragazzo si avvicina con un registratore in mano.

«Minchia, mi ci manchi pure tu...» sbotto ignorandolo mentre mi segue.

«E' vero che ha mollato il suo ragazzo per un fattorino delle pizze?»

«Che cosa?! No!» urlo camminando velocemente.

Louis sembra sparito.

«Vuole spiegarci come mai non risulta che abbia una coinquilina?»

«Quale coinquilina?»

«Ecco, appunto»

Mi fermo di scatto «Senti, caro scassa palle. Non rompermi i coglioni perchè ho le ovaie al contrario oggi, okay?»

Boccheggia sorridendo malizioso «Grazie per avermi ascoltato» urla allontanandosi vittorioso.

Dio, sono tutti pazzi qui.

«Sara!»

Mi giro di scatto. Harry Styles si avvicina a me sorridendo.

«Dio, allora sono davvero fortunato... Cioè, ti incontro per strada!»

Sbuffo, tanto ormai i servizi fotografici sono andati a farsi fottere «Ciao Harry»

Illumina gli occhi «E ricordi pure il mio nome!»

«Come si dimentica il nome del tuo idiolo?» borbotto abbassando la voce.

«Come?»

«No, niente»

«Un sorriso per la stampa!»

Dei flash mi accecano. Stupidi paparazzi del cazzo.

«Vedo già il titolo» borbotta una ragazza dai capelli rossi «Sara Smith tradisce il ragazzo per un panettiere, dopo la fuga romantica con il fattorino delle pizze. Cosa ne pensa l'affascinante Edward Oxford?»

Spalanco la bocca «Ma chi tradisce chi?»

Schiocca la lingua sotto il palato «Quanto amo il mio lavoro...»

Grugnisco afferrandole la macchina fotografica e la lancio a terra.

«Cosa cazzo hai fatto?» urla chinandosi per raccogliere i pezzi della fotocamera «Dio, la stampa impazzirà quando glielo racconterò...»

Questo non dovevi dirlo.

Le afferro i capelli saltandole addosso «Io. Non. Ho. Tradito. Nessuno. Sono stata chiara?»

Harry mi afferra le braccia cercando di allontanarmi dalla giornalista.

«Sara... Calmati»

Il rumore di flash mi fa girare di scatto.

«Fotografala Josh! Hai fatto il video?»

Boccheggio lasciando la ragazza che si alza vittoriosa e si allontana con le prove della mia aggressione.

«Porco cazzo, sono nei guai» mormoro mentre Harry mi osserva a bocca spalancata.

«Giuro, non ho mai visto nessuna ragazza picchiare così forte...» sussurra.

«Lo so, sono potente ma... Ma che cazzo dico? Dobbiamo fermare quella cogliona!» urlo iniziando a correre.

Lui mi segue ridendo. E' come un bambino col giocattolo nuovo. Sembra... Felice.

«Non posso crederci! Sto inseguendo una giornalista con Sara!»

Ed io sto correndo con Harry Styles.

Scuoto la testa ridendo «Sì, e dobbiamo sbrigarci se non vuoi che Sara finisca in tribunale»

No. Io in prigione per aggressione non ci finisco. Okay? Okay.

Cioè, come cazzo faccio a mangiare cioccolata dalla prigione?

Momento, in prigione c'è la cioccolata?

No, mi sa di no.

«Corri, Harry! Corri!» urlo ridendo.

Che figata 'sta vita parallela, oh.

 

 

 

SCIABURABU! :D

Oddio, sto aggiornando!

Non ci credo.

Cioè, è impossibile!

Un sogno che si realizza.

Io sto aggiornando.

Ragazze, io sto aggiornando.

No. Non è vero.

Non sto aggiornando.

E' solo un sogno.

Adesso mi sveglierò, cadrò dal letto, batterò la testa, imprecherò parolaccie in latino e capirò che era tutto un sogno.

Perchè non può essere, no.

Non posso essere così intelligente da far resuscitare il computer.

Perchè sì, mi sono messa a trafficare con quel coso per farlo partire e ora... E ora è vivo!

Sì, è un sogno.

Però, per sicurezza... Scrivo lo sciaburabu lol

CIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAOOOOOOOO :)

Hgdbjsn Come state?

Sono due settimane che non aggiorno, credo.

Vi avevo detto che il computer era morto ma... Era morto definitivamente e_e

Non si collegava nemmeno ad internet, il bastardo.

MA ADESSO E' VIVO, CAZZO.

Mi sono impegnata e ho fatto di tutto per aggiustarlo :')

Alla fine, non sono poi così cogliona.

Mi considero un genio solo perchè ho aggiustato un computer, sì. AHAHAHAHA

Che avete fatto di bello in questi giorni?

Eh?

Eh?

Eh?

Io una beata minchia e_e

Studio.

Studio.

Studio e... Studio l'ho già detto?

Ho fame.

Tanta fame.

Voi non avete fame?

Oddio, sto sclerando e devo smetterla di sclerare.

Giuro, non ho nemmeno bevuto coca cola oggi.

Okay, stop.

Adesso, visto che lo sciaburabu sta diventando moooooooooolto lungo, io mi dileguo e vado a rispondere alle recensioni.

Zzokkeeei?

Zzokkei.

No, prima vado a mangiare lol.

Poi, rispondo.

Muà. (Era un bacio trololol)

ps. Grazie per non abbandonarmi. Muà (altro bacio lol)

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Capitolo 6
*** Sorry ***


Sorry.

 

 

 

 

 

«Sara, cara, cos'hai fatto di bello oggi?» Anastasia sorride sedendosi sul divano accanto a me.

Deglutisco togliendomi una foglia dai capelli. Sì, mi sono arrampicata su un albero insieme a Harry Styles per cadere davanti ai paparazzi utilizzando "l'effetto sorpresa". Peccato che siano riusciti a fuggire con le mie foto.

«Io? No... Niente di particolare»

Inarca un sopracciglio «Sai che hai dato buca a due fotografi, vero?»

E non solo.

«Sì, vado da loro quando vogliono. Promesso»

Sorride compiaciuta «E sai che dovevi chiamare il tuo ragazzo questa mattina, vero?»

«Oh, me ne sono... Dimenticata, completamente. Lo chiamo domani»

«No. Lo chiami adesso» ringhia porgendomi il cellulare.

Ruoto gli occhi al cielo «Sì, ma stai calma!»

Poggio il cellulare all'orecchio. Uno squillo, due squilli, tre squilli... Okay, stacco.

«Sara»

Bene, non posso staccare.

«Edward!»

Cullen. Tsk, sono fidanzata con un vampiro! No, non credo.

«Almeno ti sei degnata di chiamare, vedo»

Oh, il vampiro è incazzato.

«Sì, scusa... Sono stata impegnata»

«Oh, impegnata a far cosa?» chiede, acido.

«E... A...»

A prendere a pugni una giornalista, ad arrampicarmi su un albero e a fuggire insieme a Harry Styles ridendo come una cogliona. Ah, e sono andata anche a trovare la maga Cira, o come cavolo si chiama.

Una mattinata impegnativa. Decisamente.

«A...?» mi incoraggia.

«A... Bhè, a... Cioè, lo sai a...»

«Eri troppo impegnata ad andare in giro con uno sconosciuto dai ridicoli pantaloni col risvolto, eri troppo impegnata a insultare paparazzi, eri troppo impegnata a picchiare una giornalista, eri troppo impegnata a flirtare con un panettiere, eri troppo impegnata ad arrampicarti su un albero con lui!» alza il tono della voce «Eri troppo impegnata a correre per tutta Londra insieme ad uno stupido panettiere e ad un ragazzo con una cazzo di maglietta a righe! Eri troppo impegnata a...»

Deglutisco «Sì, diciamo che ero impegnata» mormoro stringendo gli occhi.

Oh, merda.

«Eri troppo impegnata a non pensare che hai un ragazzo!!» urla. Un tonfo proviene dall'altro lato del telefono. Segno che ha fatto cadere qualcosa.

«Ma io ho pensato che ho un ragazzo. Ho picchiato quella giornalista perchè voleva insinuare che ti stessi tradendo e... E... E poi, cazzo, le ho solo aggiustato la messa in piega!»

Sei una cogliona violenta, Sara.

«Senti, non mi va di litigare a telefono. Questa sera vengo da te e ne parliamo, hai capito?»

Ah, perchè non è finita qui?

Minchia.

«Emm... Sì, va bene»

«Adesso devo staccare. Ti amo»

Che carino, abbiamo appena finito di litigare e mi ha detto "ti amo".

Sorrido ebete «A stasera» sussurro staccando.

Anastasia mi guarda con un sorriso a trentadue denti che chiude subito dopo «Adesso tu hai combinato tutto questo casino e tu dai delle spiegazioni ai tuoi fan, hai capito? Vedi tu il modo per dirgli "No, non ho scatenato una rissa di maionese" e "No, non ho picchiato una giornalista". Io me ne lavo le mani» grugnisce prima di uscire da casa mia, sbattendo la porta.

Oh, merda.

I fan!

Okay, Sara. Ragiona.

Come chiarire le idee ai tuoi fan?

Boh, e che minchia ne so. Mica posso chiamarli ad uno ad uno...

Schiocco le dita afferrando il computer.

«Okay, se non sono rincoglionita come Zayn... Dovrei riuscire a fare una twitcam»

Poco dopo sono collegata, davanti al pc, con un numero impressionante di persone che seguono la twitcam.

Respira, Sara. Respira.

Sorrido alzando la mano «Ciao! Sarectioner...»

Si chiamano così i miei fan, vero?

No, perchè non vorrei fare una figura di merda così abissale.

«Come... Come state?»

Controllo le menzioni notando che sono completamente andate. Non ci capisco niente. Continuano ad arrivarne di nuove.

«Okay, vedo che state bene» dico sorridendo «E... Anch'io sto bene. Bhè, io... Ho fatto questa... Cosa, emm... Twitcam per chiarire alcune cose. Punto primo: se ve lo state chiedendo... La rissa con il kebab e la maionese è vera. Sì, mi sono azzuffata con la maionese. Ma, giuro! Non era niente di così grave! Poi sono solo scivolata» scoppio a ridere «Mi sono divertita, okay? Lo ammetto»

Sospiro «Poi, no. Non ho tradito il mio ragazzo. Il fattorino delle pizze non so nemmeno chi sia. E... Ah, il panettiere è un mio fan. Ero con lui perchè mi ha fermata per strada e... Sì, non ne sono fiera ma ho avuto un piccolo e insignificante battibecco con una giornalista. Bhè, piccolo... Le ho solo strappato i capelli. Lo so, lo so... Non è normale ma... Ero nervosa. Okay? Lei continuava ad insinuare che stessi tradendo il mio ragazzo e sono andata all'attacco. Stop, amen»

Sorrido vedendo le menzioni. Ci sono diverse domande riguardanti "il ragazzo dai pantaloni rossi".

Scuoto la testa «Ah, il ragazzo con i pantaloni rossi è un mio...»

Amico?

Idolo?

Cazzo, quello mi odia.

«Conoscente»

Pochi minuti dopo, la twitcam diventa più divertente. Scoppio a ridere come una cogliona leggendo i diversi commenti riguardanti " la rissa di maionese" e "l'attacco alla giornalista".

Dio, i miei fan sono peggio di me.

«Minchia, non so leggere il tuo nome...» mormoro leggendo un nick «Sarecxts. Ma come cazzo si pronuncia?» scoppio a ridere osservando i diversi tweet in cui sclera perchè l'ho citata.

Quanto mi piaceva sclerare per le twitcam dei One Direction.

Un senso di vuoto si fa spazio nel mio stomaco.

Sara, hai i One Direction a disposizione quando vuoi. Che cazzo t'importa delle twitcam?

 

 

 

 

 

 

«Ehy»

Deglutisco guardando Edward davanti la porta di casa mia «Ehy» rispondo mettendomi da parte per farlo entrare.

Si guarda intorno e si siede sul divano facendomi cenno di sedermi nel divano di fronte al suo.

Obbedisco torturandomi le mani.

Cazzo, sembra un colloquio di lavoro. Secondo me, tra meno di trenta secondi mi chiede il curriculum.

No, okay. E' poco probabile.

«Vogliamo parlarne?» sussurra fissando un punto non identificato.

«Di cosa?»

Brava, Sara. Fai finta di non capire. Così si fa.

Abbozza un sorriso.

Povero, mi fa pena. Che ha fatto di male per meritarsi una psicopatica come me?

«Di cosa?» mi chiede scuotendo la testa.

«Credevo che ne avessimo già parlato a telefono» borbotto stringendo gli occhi.

«Sara, hai picchiato una giornalista!» dice, esasperato.

«Se l'è cercata» mi difendo.

Fa un cenno con la mano «Va bene, sorvoliamo la rissa con la giornalista»

«Ecco, bravo»

«Vogliamo parlare allora del ragazzo con i pantaloni ridicoli?»

Mi strozzo con la saliva «Louis?»

Stringe i pugni «Ah, si chiama così quel coglione?»

«Non è un coglione»

Oh, è pur sempre Louis Tomlinson. Devo difenderlo. Solo io posso dire che è un coglione.

«E lo difendi pure!» si alza di scatto «E quel panettiere? Eh? Dimmi, Sara. Che cazzo ti prende? Vuoi mollarmi? Dimmi, vuoi mollarmi per un panettiere?»

Ma fatti una vita.

Che esagerato, oh.

«Ma non voglio mollare nessuno! Non ti faccio le corna, idiota! E' un fan! Louis è un conosciente. NON TI CORNIFICO. Come te lo devo dire? In pakistano?»

«Allora perchè ci sono foto tue ovunque con quei due deficenti? Per non parlare di... Ah, quel ragazzo che era in macchina con te. Il fattorino delle pizze. Vogliamo parlare di lui?»

Ah, quindi il fattorino delle pizze è Liam?

Scoppio a ridere «E' un fan! L'ho investito e l'ho accompagnato in ospedale!»

Cioè, io non so niente del mio ragazzo- a parte che è figo- ma ci sto litigando, comunque.

«Sara, io sono un uomo di affari. E non è bello vedere i colleghi che mi guardano come un coglione. Hai capito? Ci sono foto tue ovunque! C'è addirittura un video mentre ti arrampichi su un albero con questo tuo... Fan» fa una smorfia.

«Era per l'effetto sorpresa» mormoro abbassando lo sguardo.

Lui da un calcio al tavolino che c'è a metà strada tra i due divani e mi afferra il mento «Guardami negli occhi» grugnisce.

Inarco un sopracciglio e lo fisso.

Cazzo, è incazzato.

A.A.A. Cercasi tranquillante per psicopatico barra fidanzato incazzato.

«Non voglio che si dica che la mia ragazza è una puttana. Hai capito?»

«Che. Cosa?» urlo alzandomi di scatto «Ma puttano sarai tu! Coglione di merda! Non è mica colpa mia se i paparazzi sono dei coglioni!»

«E non è mica colpa mia se vai in giro con tre ragazzi diversi!» urla lui gesticolando animatamente.

«Senti, io non vado in giro proprio con nessuno. E ora, gentilmente, togliti dalle palle»

Boccheggia avvicinandosi alla porta «Che devo fare con te?» sussurra aggiustandosi la sciarpa.

«Vedi cosa devi fare con te» sbotto, acida.

Di carino sei carino ma sei pesante, e che minchia.

Si passa una mano tra i capelli «Buona notte» grugnisce uscendo.

«Buona notte»

Fanculati. Idiota.

 

 

 

 

 

 

 

Mi lascio cadere sul letto e chiudo gli occhi.

Wow. Sono in questo mondo da due giorni e ho già combinato un casino.

Il mio blackberry vibra sul comodino.

Lo afferro lentamente notando un messaggio da "Trottolino Edward"

Scoppio a ridere.

Trottolino Edward?! Trottolino Edward?!

Ma che cazz?

"Sai che odio litigare con te. Scusa, ho esagerato. Ma lo sai, quando mi incazzo perdo il controllo... E tutte quelle foto con quei ragazzi mi hanno fatto andare su tutte le furie, so che non mi tradiresti mai. Ti amo x"

 

 

 

Rispondo quasi subito.

"Scuse accettate x"

Ho messo la "x" solo per gentilezza, idiota. Hai insinuato che fossi una puttana.

Quasi quasi non ti perdono. Vabbè, prima chiarisco questo casino... Meglio è.

"La gelosia è una brutta bestia... Prometto che non farò più nessuna scenata ;)"

 

 

Minchia, ma perchè non vai a dormire?

"Ecco, bravo. Buona notte."

 

 

 

"Ma tu continui ad essere incazzata..."

 

 

Scoppio a ridere digitando la risposta.

"Minchia, vai a dormire e non fracassare le ovaie. Ti vi ti bi. Buona notte x"

 

 

"Simpatica :P"

 

 

Quel ragazzo sa utilizzare le faccine. Quasi quasi mi commuovo.

Sto ancora sorridendo davanti al cellulare che un rumore mi fa sobbalzare sul letto.

«Sara!»

Corrugo la fronte. Oddio, i fantasmi.

«Chi va là?» dico con voce tremante alzandomi dal letto.

«Sara!»

«Porca puttana, sono armata!» mi guardo intorno cercando una possibile arma «Okay, non sono armata!» confesso.

«Affacciati!»

Corrugo la fronte e apro la finestra, trovando un Louis Tomlinson con una pietra in mano.

«Non. Lanciarla» lo avverto puntandogli un dito contro.

Lascia cadere la pietra sul giardino «Domani andiamo da quell'altra maga, okay?»

E lui è venuto fin qui per dirmi questo?

Louis, fattelo dire, sei un coglione.

«Quella che c'ha indicato maga Circes?»

Annuisce.

«Va bene» grugnisco tornando dentro.

«Ah, Sara!»

Ruoto gli occhi al cielo «Che vuoi?»

«Scusa per oggi, davvero, ero... Solo nervoso. Non volevo prendermela con te»

«Okay»

«Mi perdoni?» sporge il labbro.

Scoppio a ridere «Ti perdono»

Minchia, come sono buona. Perdono tutti, oh.

«Ci vediamo domani»

«A domani»

Chiudo la finestra e mi lancio sul letto.

«Speriamo che la maga cogliona numero due ci capisca qualcosa... O che almeno sia meno cogliona della maga Circe»

 

 

 

SCIABURABU! :D

Ma saaaaalve!

Non mi aspettavate così presto, vero??

Muahahahahahahahahha invece eccooooomi! :D

Per farmi perdonare per il ritardo del capitolo di prima, ho postato oggi jndndn

E mi sento pure realizzata lol

Perchè sì, sto aggiornando a nemmeno una settimana di distanza!
Amatemi.

No, okay, no. AHAHAHHAHA

Che avete fatto per ora di bello?? c:

Io nada e_e

Ieri sono stata tutto il giorno da una dottoressa a fare battute squallide senza rendermene conto e_e

Cioè, è stata mia madre a dirmi che continuavo a fare battutine.

Allora è per questo che ridevano tutti ewe

Ma vabbè lol

Piccolissima domanda: chi di voi ha una tastiera??

Non del computer lol, una tastiera... Con i tasti (ma va?) del pianoforte :3

Vorrei sapere quanto costa, così inizio a mettere i soldi da parte njsdnnd

Sì, voglio la tastiera lol

Mi sono fissata, e non c'è verso per togliermela dalla testa.

Adesso, mie care, devo dileguarmi.

Rispondo alle recensioni del capitolo di prima, dopo o domani :3

Però rispondo c:

Un bacio

-Giovanna.

No, ho sbagliato.

-Gertrude.

Okay, no.

-Sciaburaba. Ecco, perfetto.

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Capitolo 7
*** What happening? ***


What happening?

 

 

 

 

«Quindi vuoi dei cupcakes al cioccolato?» Edward fa una risatina dall'altro lato del telefono.

Osservo Louis mentre mi svuota il frigo e stringo di più il cellulare.

Di tutti i tipi di fidanzati... Quello rompi coglioni dovevo avere?

«Sì»

«Te li porto io»

Okay, è un rompi palle ma devo ammettere che è anche il diabete in persona «Non ce n'è bisogno»

«E se voglio portarteli?»

Ruoto gli occhi al cielo «E portali, che minchia me ne fotte. Più cupcakes per me»

Louis si strozza col panino e si da dei colpetti al petto mentre Edward scoppia a ridere.

«Facciamo così. Questa sera vieni a casa mia, ti va?»

«Casa tua?»

«Vuoi che venga io?»

Aiuto Louis dandogli dei colpi alla schiena con la mano libera.

«Sì, forse è meglio che vieni tu perchè io non so dove abiti» Sbotto, gesticolando con la mano libera.

Oh, no.

Lui continua a ridere «Okay, okay. Porto la pizza?»

«Sì!» urlo sorridendo.

Mio Dio, la pizza! E' troppo tempo che non la mangio.

Chissà com'è la pizza parallela... No, okay. Forse non cambia.

«Amore... Io mi annoio qui a lavoro senza te» sussurra.

Louis scoppia a ridere.

Spione del cazzo.

Lo uccido con lo sguardo e vado in salotto, seguita da lui.

Un po' di privacy no, vero?

«Devi lavorare, Cullen»

Ride «Cullen?»

«Sì, come... Come il vampiro»

«Mmh... Quel film che abbiamo visto insieme, vero?»

Ah, perchè guardiamo pure i film insieme?

Minchia, mi manca solo questo.

«Emm... Sì, credo di sì. Adesso, caro, vai a lavorare»

E non rompere le palle mentre vado dalla maga, possibilmente.

«Stacca tu»

Oh, Dio.

Ha davvero detto 'stacca tu?'

«No, stacca tu» gli reggo il gioco.

«No, tu...»

Scrollo le spalle «Okay, adios!» stacco e fisso Louis che rotola sul divano ridendo.

«Ingoia prima di ridere, almeno»

Chiude la bocca continuando a ridere silenziosamente.

«Andiamo?» gli chiedo afferrando la giacca.

Si alza velocemente, passandosi una mano sui pantaloni «Andiamo»

Afferro gli occhiali da sole ed esco dal mio appartamento, seguita da Louis.

«Se i paparazzi mi fanno altre foto con te, Edward mi lascia. Sicuro» biascico abbassando lo sguardo.

Lo sento ridacchiare «Bhè, un problema in meno»

«No. E' figo»

Scoppia a ridere «Scommetto che nella tua vita reale il tuo ragazzo è gay»

Inarco un sopracciglio e lo fulmino con lo sguardo, nonostante non possa vedere i miei occhi «Non è vero»

«Allora è una ragazza»

Mi strozzo con la saliva «Scusa, ma non sono il mio tipo»

«Stavo scherzando, stavo scherzando!» alza le braccia ridendo.

«Nel mondo reale eri più divertente»

Fa una smorfia «Nel mondo reale ero anche ricco, certo che ero più divertente»

Minchia, ma allora è fissato.

 

 

 

 

 

«E quindi... Vi siete svegliati qui, giusto?» Giny -la maga cogliona, la vendetta- sorride a Louis afferrandogli una mano.

«Sì, secondo lei... Come possiamo tornare indietro?» chiede Lui, mordendosi il labbro.

«Bhè, dovete solo vivere qui. Nient'altro. Tornerete quando sarà il momento opportuno»

Spalanco la bocca. Cazzo, rimango qui!

Mi metterei a ballare, ma mi trattengo.

«Momento opportuno? Che significa "momento opportuno"?» sbotta Louis alzandosi in piedi con uno scatto.

«Momento opportuno significa che andremo via qua...»

«Lo so cosa significa!» urla interrompendomi.

Lo guardo sconcertata. E' rosso in viso e respira a fatica.

«Sì, ma calmati e bevi tre tazze di camomilla prima di andare a dormire»

Stringe i pugni uccidendomi con lo sguardo «Calmarmi? Mi chiedi di calmarmi?» urla, ancora.

Sì, direi che la notizia l'ha presa bene.

«Louis, caro, stai calmo. Tornerai alla tua vita» dice la maga sorridendogli.

«Fammi un incantesimo. Quello che cazzo vuoi ma portami indietro» apre le braccia e chiude gli occhi.

La maga inarca un sopracciglio e mi fissa confusa.

Scrollo le spalle «Non è mica colpa mia se è ritardato»

Lui sbuffa lasciandosi cadere sul divano «Devo rimanere qui?»

«Sì, Louis. Rimaniamo qui!» gli urlo contro. E che minchia, cosa c'è da capire?

«Sì, ma stai calma» borbotta, mandandomi a quel paese con un gesto secco della mano.

Boccheggio alzandomi dal divano «Ah, io devo stare calma? Io devo stare calma?? Ma se urli da quando siamo arrivati!»

Mi guarda con un sorrisino idiota stampato sul volto «Mi piacciono quelle aggressive» dice, improvvisamente.

«Ti piacciono quelle aggressive?! Ti piacciono quelle... Momento, cosa?»

Scoppia a ridere avvicinandosi alla porta «Almeno so come farti tappare la bocca» mormora facendo un cenno col capo verso Giny che sorride.

«Nessuno mi tappa la bocca!»

Scrolla le spalle «Senti, dobbiamo rimanere qui. Quindi, non rompere i coglioni con la tua mente disturbata»

Spalanco la bocca.

Ah, io ho la mente disturbata. Certo.

«Senti, sai che ti dico? Sei un coglione»

Continua a ridere. Cosa c'è di così divertente?

«E tu sei una psicopatica con disturbi mentali»

«E tu sei rincoglionito dentro e fuori, che acqua bevi?»

Ruota gli occhi al cielo «Senti, visto che rimango in questo cazzo di mondo devo... Trovare un lavoro. Magari Zayn mi prende per vendere kebab» scrolla le spalle camminando a passo più svelto.

«Non avevi già un lavoro?»

«No, a quanto pare mi drogavo pure»

Rido dandogli un colpo alla spalla «Che figata! Cioè, è... Un'avventura! Devi trovarti un lavoro, conoscere meglio il tuo coinquilino e... E...»

«Sara!» mi giro e un sorriso spunta sul mio viso vedendo Liam che mi sorride.

«Liam, stai bene? La gamba? Il braccio? Cosa cazzo ti ho rotto quando ti ho investito?»

Scoppia a ridere abbracciandomi «Prima non ti vedevo nemmeno col binocolo e adesso ti vedo in giro per strada... Anche se, lo ammetto, non ti ho riconosciuta a primo colpo»

Sì, lo so. Sono un genio nei travestimenti. Bhè, veramente ho solo messo un cappello e degli occhiali da sole. Ma dettagli.

«Liam» Louis lo abbraccia facendolo irrigidire sul posto «Cazzo, almeno tu ti ricordi di me?»

Trattengo una risatina mentre Liam lo guarda confuso «Emm... Sì, certo. Come dimenticarmi di te?»

«Ti-ti ricordi di me? De-dei One Direction e...»

Liam scoppia a ridere «No, amico. Non so nemmeno di cosa stai parlando ma... Scusami» torna a fissarmi «Mio Dio, ti incontro due volte in una settimana»

Schiocco la lingua sotto il palato e lo abbraccio.

Posso abbracciare Liam Payne quando voglio, bitches.

Louis sbuffa portando le mani in tasca, poi schiocca le dita «Idea!» urla.

«Che minchia urli?»

«Dobbiamo riunire i One Direction, Sara»

«Ah, okay... Dobbiamo riunire i... Cosa?» urlo sgranando gli occhi.

«Quello che hai sentito»

 

 

 

 

 

 

 

 

«Mio Dio. Mio Dio. Mio Dio. Mio Dio. Mio Dio»

«Sta zitto!» urlo facendo sobbalzare Zayn sul mio divano.

«Non sto sognando, non sto sognando, non sto sognando...»

«NON STAI SOGNANDO, va bene?» sbotto afferrando le guancie di Harry che mi sorride.

Mi volto a fissare Niall che stranamente è rimasto in silenzio.

Lui sta... Dormendo?

«Ehm, Sara, credo che Niall sia svenuto» borbotta Louis indicandolo.

«Porca puttana! Rianimatelo!»

Zayn, Harry e Liam si alzano con uno scatto in direzione di Niall, battendo la testa.

Mi schiaffeggio la fronte mentre Louis ride.

Perchè sono così coglioni?

«Sogno o son desto?» sussurra Niall aprendo gli occhi.

Cosa cazzo ha mangiato? Un dizionario?

«Sei sveglio, idiota»

Ho appena detto 'idiota' a Niall Horan. Wow.

Torno a fissare i cinque coglioni davanti a me e sorrido soddisfatta. Almeno Liam ha smesso di ridere da solo.

«Bene, vi starete chiedendo perchè siete qui...» inizia Louis alzandosi dal divano e affiancandomi.

«Veramente? No. Solo l'idea di essere a casa di Sara è così... Così...»

Louis ruota gli occhi al cielo «Sta zitto, Zayn»

Lui chiude la bocca e mi sorride.

Non sorridere, Malik. Potrei stuprarti.

«Bene, ripeto: vi starete chiedendo perchè siete qui... Bhè, voglio spiegarvi una cosa. Noi siamo una band»

Harry scoppia a ridere seguito a ruota da Niall «Una band? Ma che cazzo fumi?»

«Non lo so, il mio coinquilino mi ha detto che facevo uso di sostanze stupefacenti... Secondo voi cosa poteva essere? Cioè, nello specifico» porta una mano sotto il mento e li fissa, interessato.

«Coglione, stavamo parlando della band» borbotto portandolo alla realtà.

«Ah, sì. Noi... Siamo i One Direction!»

Mi schiaffeggio la fronte. Come cazzo vuole fargli capire qualcosa se si spiega come un libro chiuso?

«Lasciatelo stare» borbotto gesticolando con una mano «Volete formare una band?»

I quattro boccheggiano annuendo.

«Per te, questo e altro» susssurra Liam.

Mio Dio, ha detto 'questo e altro'. Altro.

«Bene, mi fate sentire come cantate?» guardo Zayn facendogli un sorriso.

Finalmente posso ascoltare quelle voci così melodiose, dolci e... Oh, mio Dio.

Zayn canta a squarciagola non azzeccando nemmeno una nota.

«Com'è andata?» chiede sorridendo.

Stringo gli occhi e lo fisso «Riprova, ti prego»

Annuisce e torna a cantare.

«Okay, stop. Basta» urla Louis afferrandomi le spalle «Non sanno cantare» bisbiglia allontanandomi da loro.

«No, magari... Cioè, con un po' di pratica...»

Ruota gli occhi al cielo «Un po' di pratica? Quello sembrava un lamantino in calore!» indica Zayn che mi fa l'occhiolino.

Non fare l'occhiolino, ti prego.

Sorrido ebete finchè Louis con uno strattone non mi riporta alla realtà «Dobbiamo fare qualcosa... Magari... Magari non una band ma devo tenerli sotto controllo»

Scoppio a ridere «Perchè devi tenerli sotto controllo?»

«Hai mai sentito parlare di amicizia? Bhè, io ho bisogno dei miei amici. Va bene?»

Amici.

Bhè, anch'io avevo degli amici, ma non li tenevo mica sotto controllo!

Sammy, ad esempio, era una mia amica. No, okay. Lei la scartiamo.

Il suono del campanello mi fa sobbalzare e mi porto una mano sul cuore.

Louis inarca un sopracciglio «Chi è?»

«Oh, credo sia Edward... Dovevamo mangiare la pizza questa sera...» mi avvicino alla porta e la apro velocemente.

Edward mi sorride stampandomi un bacio sulle labbra «Ma buona sera...» sussurra entrando in casa.

Si blocca di scatto e irrigidisce le spalle facendo cadere la pizza a terra.

«Che cazzo succede qui?»

Oh, merda.

Perchè ho aperto quella porta?

Cioè, lo dice pure il film 'non aprire quella porta'. E io? Io la apro.

 

 

 

 

 

 

SCIABURABU! C:

Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio,

oddio, oddio, oddio.

IO. STO. AGGIORNANDO, CAZZO!

Cioè, davvero sono qui?

Col mio computer?

Col mio capitolo?

Sul mio letto? Okay, l'ultima informazione non c'entrava.

Ma il mio letto voleva far parte del mio angolino.

Quindi, fate "ciao" al mio letto.

Ciaaaaao, letto.

Ricambia i saluti, non preoccupatevi u.u

Allora? Che avete fatto in questi giorni?

Io ho studiato, yo!

Sto diventando una specie di secchiona, lol.

Ho preso 8 in biologia, chimica, storia, latino e

8 e mezzo in inglese.

No, ma ditelo.

SECCHIONA.

Ahahaha Ma lo faccio per me, e per voi :')

Perchè, niente voti buoni, niente computer.

Niente computer, niente capitolo.

Niente capitolo.... Niente capitolo ahaha :P

"Nooonnaaaaaaaaaaaaa!"

E' figa mia nonna (?)

Lasciatemi sclerare, vi prego.

E' troppo tempo che non scrivo il mio Sciaby. Ahahhaha

Quindi, saluto i miei parenti, che non leggeranno mai questo.

Ma vabbè, vi lovvo.

"Noooonnooooooooooo!"

Eh, ho citato mia nonna e mio nonno, no?

Non è giusto.

Ahahahhaah

"Daaaaaaaddy!"

"Maaaaammy!"

"Frateeeeeelli!"

"Soreeeelleeee"

No, okay. Io non ho sorelle ahahaha

Quindi, facciamo finta che voi siete mie sorelle, zzokkei?

Quindi, via.

"Sooooreeeelle fiiinteeeeee!"

Okay, ho finito ahahahaha

Adesso vado a rispondere alle recensioni :D

Un bacio

-Sorella, yo!

Ps. Ma avete fatto caso quant'è sclerato lo sciaburabu?

Cioè, non ha senso niente di quello che ho scritto! Lol

Ah, una cosa! :D

Passate qui? (Basta cliccare lol)

 

I'll be your guardian angel forever.

E' bellissima, posso garantirlo. E ne vale davvero la pena leggerla c:

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Capitolo 8
*** Fuck off, Louis Tomlinson. ***


Fuck off, Louis Tomlinson.

 

 

Care racazze, dopo lo sciaburabu,

un piccolo anticipo sul prossimo capitolo.

Adesso faccio pure questo ahahah :P

Per farmi perdonare il ritardo lol

Ci vediamo di sotto :)

 

 

«Emm, Edward, loro sono...»

«Hai invitato a casa quel coglione dalle righe?» urla indicando Louis.

No, non ci sono altri quattro ragazzi seduti sul divano. Certo che no.

«Chi è il coglione dalle righe?» chiede Louis divertito.

Scoppio a ridere mentre Edward boccheggia trattenendo una risata. Oh, allora ride anche lui.

«Sei tu il coglione» sbotta avvicinandosi a lui.

Louis corruga la fronte «Primo, coglione lo dici a qualcun altro. Secondo, le righe mi stanno bene e terzo, posso stenderti con un colpo di bratella. Sono stato chiaro?»

No, spiegatemi. Era una minaccia?

Mi trattengo dal ridere e mi siedo sul divano accanto a Niall e Harry.

«Voglio i popcorn» borbotto ridendo.

Harry sorride schioccandomi un bacio sulla guancia «Scusa, è difficile trattenersi» mormora abbassando lo sguardo.

Mi sfioro la guancia con un sorrisino da cogliona «Lo so»

Corrugo la fronte quando vedo che sono tutti in silenzio e alzo lo sguardo trovando Edward che mi guarda a bocca spalancata e Louis che sorride fissandosi le unghie.

«Bene, veditela col panettiere ora» borbotta divertito dandogli una pacca sulla spalla.

Harry deglutisce rumorosamente e si alza dal divano «Bene! Io andrei a casa, ci sentiamo Sara! Spero» abbassa lo sguardo e va via alla velocità della luce, seguito da tutti gli altri. Tranne Louis, che a quanto pare, non ha nient'altro da fare.

«Sara, dobbiamo parlare» grugnisce il biondino facendo avanti e indietro.

Louis schiocca la lingua sotto il palato «Scusate, vado a prendere le patatine»

Non lasciarmi sola con lui.

Non lasciarmi sola con lui.

Non lasc... Sbatte la porta della cucina, lasciandomi sola con Edward.

Fanculo.

«Di cosa vuoi parlare?» chiedo, con finta disinvoltura.

Inarca un sopracciglio «Non lo so, decidi tu. Il mini-party a casa tua o il panettiere che ti bacia davanti a me?»

Scoppio a ridere nervosamente dandogli una pacca sulla spalla «Ma certo che... Cioè, "ti bacia" che esagerazione»

Rimane in silenzio con le spalle rigide, finchè non si rilassa e fa una smorfia che doveva essere un sorriso «Va bene, capisco il panettiere che... Che ti adora, praticamente. Ed essendo un tuo fan è già tanto che non continua a urlare ma... Chi cazzo erano tutti gli altri? E quell'idiota che gira per il tuo appartamento indisturbato?»

«Emm, okay. Sono miei amici, va bene? E Louis è... Il mio migliore amico»

Sì, certo.

Andiamo così d'accordo che ci scambiano pure per fidanzati. Tsk.

«Tu-tu-tu che cosa?»

«Migliore amico. Sì, è da... Da una vita che lo conosco»

Cogliona, e spunta così dal nulla?

«E perchè io non l'ho mai visto?»

«Perchè si è trasferito. Da poco. Qui, in città. Non è fantastico?» urlo con entusiasmo.

Dai, sorridi. Sorridi. Sorridi. Sorridi. Oh, guarda! Un mezzo sorriso.

«Perchè non me ne hai mai parlato?»

Okay, qualcuno mi lanci un'idea! Subito.

«Oh, perchè avevo paura che non mi permettessi di sentirlo...»

Faccia da cucciola, mode on.

Sono una genia.

Porta una mano sotto il mento per poi scompigliarsi i capelli con quel suo modo di fare secsi.

«Lo sai che non farei mai una cosa del genere...» sussurra avvicinandosi a me.

Indietreggio andando a sbattere contro il divano. Continua ad avvicinarsi lentamente e mi tiro indietro, facendo una capriola per poi sbattere sul pavimento.

Aia.

«Amore, stai bene?» trattiene le risate porgendomi una mano.

«Io sì. Il mio di dietro no» borbotto alzandomi.

Scoppia a ridere. Cazzo, e chi minchia si aspettava che sapeva ridere?

Mi abbraccia lasciandomi un bacio tra i capelli «Scusa se perdo le staffe continuamente»

Perchè nella vita reale non ho un ragazzo così?

Momento, perchè nella vita reale non ho un ragazzo?

«Scuse accettate»

Lancia un'occhiata al pavimento dove giace il cartone con la pizza «Secondo te è ancora buona?»

Scoppio a ridere prendendola «Non lo...»

«Questa la prendo io!» urla Louis strappandomi la pizza dalle mani.

Da dove cazzo è uscito?

«Sai, a casa mia non c'è nemmeno il frigo. Figuriamoci del cibo» sussurra al mio orecchio facendomi l'occhiolino.

Sento le guancie andare a fuoco «Portatela a casa»

«Non volevo il tuo permesso» borbotta uscendo senza nemmeno salutare.

Mister simpatia, lo chiamavano.

«Quel ragazzo è... Strano» mormora Edward divertito.

Bhè, almeno gli sta simpatico.

«E' simpatico»

«No, no lo è» grugnisce, lanciandosi sul divano.

Bene, non gli sta simpatico.

Si gira a farmi un sorriso «Allora? Ordiniamo altre due pizze?»

Pizza, aspettami. Amo solo te, lo sai.

«E vada per la pizza» dico lanciandomi sul divano, accanto a lui.

Dovrei abituarmi ad avere un ragazzo.

«Ah, Sara... Ma Anastasia dov'è?» mi chiede passandomi un braccio attorno al collo.

«A casa sua, perchè?»

Che minchia gliene fotte di Anastasia?

«No, così...»

 

 

 

 

 

 

«Voglio tornare alla scuola pubblica» sbotto, facendo strozzare Anastasia col suo panino.

«Che?»

Lancio un'occhiata a Louis che fa 'sì' con la testa.

Dice che per tenere sotto controllo 'I One Direction' devo essere loro amica.

Allora, gli ho risposto che basta chiamarli e invitarli a casa mia ma... No. Vuole per forza controllarli in tutto. Che poi, che senso ha? Mica va lui a scuola?!

«Voglio tornare alla scuola pubblica» ripeto.

«Non se ne parla» dice lei scuotendo la testa.

«Bene, hai ragione!» sorrido alzandomi dal tavolo ma Louis mi afferra il braccio facendomi sedere.

«Convincila» grugnisce al mio orecchio.

Faccio cadere una posata e lo tiro sotto il tavolo «Non vuole, stop. E poi perchè devo tornare a scuola? Non ha senso! Zayn fa kebab, Harry il panettiere... Liam consegna le pizze e...»

«Ma vanno ancora a scuola! Per favore, non devono allontanarsi da... Da me» fa un mezzo sorriso.

Ah, quindi lui vuole usare me per tenersi stretto gli amici?

«Okay» borbotto tornando a sedermi.

«Grazie» sussurra accarezzandomi un braccio.

Una scossa mi fa tremare le mani, ma torno subito in me «Io voglio andarci, va bene? E ci andrò»

«Certo, e mentre la professoressa spiega una lezione tu firmi gli autografi. Ma che cazzo ti prende?»

«Voglio solo tornare a scuola, va bene? Tanto, se li vedo ogni giorno... Sarà normale per loro»

Boccheggia e uccide con lo sguardo Louis.

«Va bene, oggi vado a parlare col preside» biascica.

Mi lancio su di lei con uno scatto e l'abbraccio ridendo «Grazie, grazie, grazie»

«Basta con tutto questo affetto!».

Mi stacco da lei e mi giro verso Louis che sorride.

«Visto? Ce l'abbiamo fa...» mi interrompo quando Louis mi abbraccia con uno scatto.

Minchia.

«Grazie, grazie, grazie» urla scompigliandomi i capelli.

Rimango paralizzata e mi limito a sorridere come una cogliona.

«Pre-prego»

Anastasia si schiaffeggia la fronte ed esce dalla cucina, portandosi dietro una rivista.

Mi schiarisco la voce e lancio qualche occhiata a Louis.

«Diventa loro amica» inzia, sedendosi sul bancone della cucina «Poi, inizierai ad invitarli a casa... E lì, conosceranno meglio me»

«Va bene» borbotto, sedendomi accanto a lui.

«Eri brava a scuola?»

Scoppio a ridere.

Io?

Brava?

«In educazione fisica. No, aspetta. Nemmeno in quello»

Sorride mordendosi il labbro.

Posso morderlo anch'io? No, Sara.

Stai calma.

«Sei simpatica»

Boccheggio con l'espressione di un criceto ubriaco «Anche tu, a volte»

Ride, portando la testa indietro «Sono un pò acido. Lo so»

«E per fortuna che lo sai...» biascico, scendendo dalla cucina.

«Però...» mi afferra le mani e mi spinge verso di lui, facendomi sbattere contro il suo petto «Con te mi comporto bene, dai»

Deglutisco più volte «Ma se mi tratti come una cogliona!»

«Tratto così le ragazze che mi stanno sui coglioni o...»

«O?» lo incito, mentre lui intreccia le sue dita con le mie.

«O niente» sbotta, allontanandomi.

«Coglione»

Sorride schioccandomi un bacio sulla guancia, prima di andare via.

«Sara!» urla Anastasia, dall'altro lato della casa.

«Che c'è??»

«Vestiti, idiota! Hai un'intervista!»

Minchia.

 

 

 

 

 

«Aprimi, aprimi, aprimi, aprimi, aprimi»

«Ho aperto!» urlo, facendo boccheggiare Louis.

Entra in casa e mi sorride «Grande intervista, oggi» mi fa l'occhiolino.

«Ha-ha-hai guardato la mia intervista?»

Minchia, Louis Tomlinson ha guardato me. In un'intervista.

«Sì. Ma solo perchè non avevo niente da fare» borbotta aprendo il frigo «E' stato davvero interessante fissarti mentre continuavi a dire "minchia, Edward è un Dio greco sceso in terra". Ah, e anche mentre dicevi: "le mie canzoni sono plagiate. Sono dei One Direction, nell'altro mondo"»

Mi torturo le mani ridacchiando.

Sono cogliona.

Perchè rovino tutte le interviste?

«Comunque..» parla con la bocca piena «Domani inizi con la scuola» manda giù il sanwich con un po' d'acqua e torna a mangiare.

«Domani?»

Oh, merda. Non sono ancora pronta psicologicamente.

«Sì. E io ti accompagno»

«Davvero?» sorrido sedendomi su uno sgabello.

Scoppia a ridere «Certo che no. Pensi che abbia tempo da perdere per accompagnare una ragazzina a scuola?»

Lo fisso, sconcertata «Sei davvero uno stronzo»

«E tu hai dei sandwich buonissimi. Me ne fai un altro?»

Louis Tomlinson, sei un coglione egoista.

Aveva ragione maga Circcions, o come cazzo si chiama.

«Vaffanculo, Louis Tomlinson»

 

 

 

 

Sciaburabu! :)

Scusate, scusate, scusate, scusate, scusate, scusate!

Lo so, sono in ritardo.

Odiatemi.

Ora.

Avete sette secondi per insultarmi a mai finire.

Pronte?

Via!

1

2

3

4

5

6

7

Okay, basta.

Avete fatto abbastanza ahahah

Sette secondi sono troppi lol

Che mi raccontate? Eh? Eh?

Non vi preoccupate che tra pochino avremo anche del tenero tra Sara e Louis.

Ma non subito eheheheh

Piano... Piano...

Le cose arrivano ahahah

Ho preso quattro e mezzo al compito di fisica!

Yeeeeeeee!

Minchia, mi bocciano :c

No, vabbè. Mi rimanano ewe

Spero di no.

Chi minchia ci va a scuola prima del previsto?

Non io.

Zzokkey?

Quindi, caro professore di fisica, se mi stai leggendo....

NON MI RIMANDARE.

Dite che lo avrà letto?

Boh, prof! In ogni caso, ti vi ti bi.

Basta, la smetto :')

Vi piace Michael Bublè?

E Bruno Mars?

E io? Ahahahahahha

Sono in fase "fai la tua domanda" ahahaha

Adesso la smetto, giuro.

Scusatemi ancora per il ritardo uh-uh.

Ma avete avuto i sette secondi e potete insultarmi anche nelle recensioni lol

Non siate timide, dai! Ahahahahah

Non spezzatemi il corazon, però!

Sono sensibile. (AHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAH No, vabbè)

Prima dell'anticipo jndsjndjn (perdonatemi, dai)

Vi chiedo di passare, ancora una volta, da questa meraviglia di fanfiction.

 

I'll be your guardian angel forever.

Lo dirò ancora per molti capitoli.

Rassegnatevi ahahahah
Dopo cena rispondo alle recensioni :')

Un bacio.

-Sara.

Ps. Siete troppo uh-uh. (?)

 

 

 

«Buona fortuna per il tuo primogiornodiscuola» abbassa il tono della voce.

«Louis, parla bene. Non ti capisco»

«BUONA FORTUNA PER IL TUO CAZZO DI PRIMO GIORNO DI SCUOLA!» urla.

Wuau.

«Oh, grazie Louis» sorrido soddisfatta.

«Sì, ma non ti montare la testa. Ti ho chiamata per dirti di tenere sotto controllo i ragazzi. Quello della buona fortuna era solo un particolare...»

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Capitolo 9
*** Fly down, Tomlinson ***







Fly down, Tomlinson.

 

 

 

 

Bene.

Io sono calma.

Non è mica il mio primo giorno di scuola?! No, certo che no.

Mi fisso allo specchio, sconcertata.

Perchè mi sento un criceto skizofrenico?

Sbuffo e afferro lo zaino e il blackberry dove trovo un messaggio di "Coglione Edward".

Sì, ho cambiato il nome. Trottolino era troppo... Troppo sdolcinato.

"Bungiorno, amore. Buona fortuna per il tuo primo giorno di scuola :)"

Ma io mi chiedo, questo non ha nient'altro da fare di mattina?

Io cerco di cancellare dalla mente che sto per andare a scuola e lui che fa? Se ne esce con "buona fortuna per il tuo primo giorno di scuola". Ma fanculo.

"Sì, sto cazzo"

Merda. Perchè ho risposto così? Cosa c'entra lui?

Porca puttana, adesso si incazzerà, mi lascierà e tanti saluti Dio greco.

Chiudo la porta a chiave mentre il suono del mio cellulare mi rompe i coglioni.

«Che minchia vuoi?» urlo, senza nemmeno aver guardato il nome.

«E buongiorno anche a te» sbotta Louis.

«Oh, Louis. No, scusa... Cioè, non ho guardato il nome e...»

«Sì, okay. Hai il ciclo. Senti, ti starai chiedendo... "perchè il bellissimo e affascinante Louis Tomlinson mi sta chiamado?"»

Corrugo la fronte ed entro in macchina, dove il mio autista mi aspetta sorridente.

Ho un autista. Perchè sorrido come una cogliona quando ci penso?

«Veramente? No»

«Non te lo stavi chiedendo? Davvero?» sembra sconvolto.

«No»

«Vabbè, fanculo»

Scoppio a ridere «Perchè Louis Tomlinson mi chiama?»

«Hai dimenticato bellissimo e affascinante» sussurra.

«Cazzo, Lou. Dimmi che vuoi!»

«Niente, volevo solo augurarti buona fortunaperiltuoprimogiornodiscuola»

Mi strozzo con la saliva. Che cazzo ha detto?

«Eh?»

«Buona fortuna per il tuo primogiornodiscuola» abbassa il tono della voce.

«Louis, parla bene. Non ti capisco»

«BUONA FORTUNA PER IL TUO CAZZO DI PRIMO GIORNO DI SCUOLA!» urla.

Wuau.

«Oh, grazie Louis» sorrido soddisfatta.

«Sì, ma non ti montare la testa. Ti ho chiamata per dirti di tenere sotto controllo i ragazzi. Quello della buona fortuna era solo un particolare...» farfuglia.

Chi è la persona più stronza al mondo??

Lui. Louis Tomlinson.

«Sì, va bene. Ciao Louis» grugnisco.

«Ah, Sara»

Stringo il cellulare mordendomi il labbro «Sì?»

«Volevo davvero dirti buona fortuna, per oggi»

Sorrido ebete «Grazie»

«Giuro, è la verità!»

Corrugo la fronte «Emm... Sì, ti credo»

«Davvero, credimi»

Ma che cazzo ha?

Scoppio a ridere «Lou, ho capito»

«Buona fortuna, di nuovo»

«Grazie» ridacchio riattaccando.

«Josh, mi porti a scuola?» chiedo al mio autista.

«Signorina, veramente, siamo già arrivati»

«Oh»

Che figura di merda.

Scendo dalla macchina mentre il mio cellulare torna a suonare.

Ruoto gli occhi al cielo e rispondo «Lou, ti credo. Mi hai augurato buon fortuna ma ora stop»

«Quindi parlavi con lui»

Corrugo la fronte. Oh, merda. E' Edward.

«Emm, Edward!» urlo entusiasta facendo sobbalzare una ragazza accanto a me.

«Sì, ciao amore! Anche io sto bene!» dice sarcastico.

«Stai bene? Grande»

«Sara, piantala» grugnisce.

«Edward, scusa... Non dovevo risponderti in quel modo al messaggio. Mi dispiace, okay? Adesso, se vuoi lasciare questa povera ragazza... Fallo pure» dico con tono melodrammatico mentre lui scoppia a ridere.

Momento, perchè ride?

Io sono seria.

Cioè, merito pure un premio oscar per la mia serietà.

«Lasciarti?»

Scrollo le spalle guardandomi intorno. E' normale che a scuola non ci sia anima viva?

«Sì»

«Come potrei lasciarti?» mormora.

Se il mio cuoricino fosse più dolce, mi sarei intenerita ma... Peccato.

«Bhè, ci sono diversi modi: un messaggio, una chiamata, davanti un caffè, a casa, sul letto, sul divano, in giardino, sulla macchina o...»

«Sara, Sara... Non voglio lasciarti!»

Sospiro «Buon per me»

Ride «Volevo solo assicurarmi che tu stia bene»

«Sto bene. Adesso credo di essere in ritardo. Ci si vede, adiè»

«Ah, Sara!»

«Che vuoi?» sbotto acida.

Ecco perchè non ho un fidanzato nella "vita reale", sono troppo acida.

Devo appuntarlo da qualche parte.

«Ti amo»

Okay, quest uomo è la dolcezza.

«Anc... Acciù» fingo uno starnuto.

Perchè non riesco a rispondere con un "anch'io"?

 

 

 

 

 

 

 

«Ti prego, uccidimi» sussurro lanciandomi sul letto mentre Anastasia apre tutte le tende.

Sono stata l'intera mattinata a firmare autografi per i corridoi.

Ho visto Niall e Liam di sfuggita, ma non ho parlato con nessuno.

«Hai chiesto tu di tornare a scuola» mi ricorda facendomi un finto sorriso.

«Fanculo» sbotto chiudendo gli occhi.

Suona il campanello e Anastasia si precipita ad aprire per poi tornare in camera mia, rossa in viso.

«Che hai visto?» dico divertita.

Entra in camera Edward con un mazzo di rose, sorridente come non mai.

Ecco cos'ha visto.

«Amore!» si avvicina al letto e mi stampa un bacio sulle labbra «Com'è andato il primo giorno?»

«Non. Ricordarmelo» grugnisco puntandogli un dito contro.

Anastasia canticchia uscendo dalla stanza e Edward continua a muoversi sul letto, cercando una posizione adatta.

«Vuoi una mano?» borbotto guardandolo con la coda dell'occhio.

Scoppia a ridere nervosamente e si alza «Scusami, vado un attimo in bagno»

Lo vedo mentre esce a passo svelto e sprofondo di nuovo tra i cuscini.

«Sara!»

«Chi è?» urlo, alzando la testa dal cuscino.

Sento il rumore della mia finestra aprirsi e poi qualcuno si lancia sul letto con un balzo «Sorpresa!»

Sobbalzo trovando il naso di Niall vicino al mio. Troppo vicino.

«Porca puttana, Niall! Come cazzo hai fatto ad entrare?»

Scoppia a ridere «Scusa, non volevo spaventarti! E' che oggi a scuola volevo avvicinarmi e... E... bhè, ecco, eri circondata da persone... »

«Oh, senti... Pensi che sarà sempre così? Dico, non avrò mai un attimo di pace?»

Sorride «Già»

«Minchia»

«Volevo chiederti, domani ti va di pranzare con me, a scuola?»

Mi strozzo con la saliva.

Oh, cazzo.

Niall Horan mi ha invitata a pranzare con lui.

A scuola.

Merda, merda, merda.

Calma, Sara.

Stai calma.

«Porca mucca, sì!»

Le sue guancie si colorano di rosso e si alza dal letto con un sorriso vittorioso «Grazie!»

Ah, lui ringrazia me?

«Di niente!»

«Adesso.... Adesso devo andare. Ma ci vediamo domani, okay?» apre la finestra mettendo un piede fuori.

«Okay!»

«Quindi, domani!»

Inarco un sopracciglio «Sì, domani!»

«Pranziamo, insieme»

Mi mordo il labbro. Ma si è rincoglionito? «Sì. Pranziamo insieme, domani»

«Cioè, nello stesso tavolo... Io e tu»

«Tu ed io. Io e tu. Noi e voi. Minchia, Niall. Sì»

I suoi occhi diventano lucidi «A domani»

 

 

 

 

 

 

 

«Corri, corri, corri» sussurro attraversando il corridoio a passo svelto.

Devo sparire prima che una mandria di ragazze mi attacchi per convincermi a farle diventare delle modelle, o che un gruppo di ragazzini urlanti mi strappi la maglietta per venderla su ebay.

Oh, ci tengo alla mia maglietta con Hello Kitty. Certo, Anastasia aveva detto che, essendo famosa, dovevo sfoggiare i miei vestiti di alta moda. Ma, diciamolo, chi minchia va a scuola con la maglietta coperta di paillettes?

Bhè, una volta io... Okay, no.

Raggiungo la mensa, completamente vuota, e mi siedo ad un tavolo. Afferro un libro e me lo posiziono davanti al viso prima che la campanella suoni.

Al "drin!" la mensa si riempie di persone e appena vedo passare Niall lo afferro per un braccio e lo faccio sedere accanto a me.

«Scusa, sto cercando una persona e...»

«Sta zitto, sono Sara» lo spio da dietro il libro e un sorriso si dipinge sulle sue labbra.

Non sorridere così se non vuoi essere stuprato.

«Oh, Sa-Sara»

«Senti, adesso io tolgo il libro, ma promettimi che se qualcuno mi strappa la maglietta di Hello Kitty, tu lo inseguirai»

Corruga la fronte per poi annuire.

Chiudo il libro e lo infilo in borsa.

Uh, non è poi così male. Nessuno mi cag...

Ventordicimila persone accerchiano il tavolo e si siedono, stringendosi tra di loro.

Minchia, così soffocano Niall!

«Ciao» dicono insieme.

Li guardo con uno dei miei sorrisi migliori e abbasso lo sguardo.

Perchè nel mondo reale quando pranzavo al massimo c'erano le mele a tenermi compagnia?

«Ciao» rispondo cercando con lo sguardo Niall, che è caduto dalla panchina e cerca di rialzarsi.

«Possiamo pranzare con te?»

Perchè cazzo parlano in coro?

«Oh, magari... Magari domani. Cioè, stavo... Stavo pranzando con Niall»

Tutti inarcano un sopracciglio «Chi è Niall?»

Smettete di parlare in coro, vi prego.

«Niall è il biondino che avete fatto rotolare giù dalla panchina e che adesso cerca disperatamente di respirare» faccio un cenno con la testa verso di lui e tutti si girano a fissarlo con un colpo di testa.

Wuau. Meglio del teatro.

Si alzano tutti circondandolo. Una biondina cerca pure di fargli la respirazione bocca a bocca.

Tsk, che esagerazione.

«Okay! Basta, può bastare» tossisce lui alzando le braccia.

«Bene. Vi-vi lasciamo soli» biascica un ragazzo fulminando tutti con lo sguardo.

Annuisco mentre si allontanano velocemente, come una mandria di tori.

Lasciano vuoti anche i tavoli che ci circondano, costringendo ad alzarsi anche quelli che erano già seduti.

Ripeto: wuau.

Niall si guarda intorno, notando che tutti ci stanno fissando dall'angolo della mensa. Alcuni stanno mangiando pure in piedi, poggiati al muro.

«E'... E'... Imbarazzante» mormora, rosso in viso.

Scoppio a ridere nervosamente «Oh, non ti preoccupare... Si stancheranno tra due secondi»

Conto mentalmente fino a due, tre, quattro... Ma, niente. Continuano a fissarci interessati.

«Okay, forse no»

Lui ride «Magari quella del pranzo non è stata una buona idea. Scusa...»

«No! Certo che è una buona idea! Anzi, sai che ti dico? Dobbiamo pranzare più spesso tutti insieme. Anche con Zayn, Harry e Liam. Sarà il nostro tavolo. Okay?»

Illumina gli occhi alzandosi con uno scatto «Bene! Vado a dirglielo!»

Oh, non si pranza più?

Peccato.

 

 

 

 

 

 

«Ma quindi pranzerete insieme ogni giorno?» Louis illumina gli occhi trafugando il suo sandwich.

Vive solo di sandwich, praticamente.

«Sì»

«Perfetto! Devi essere loro amica, e poi... Quando sarete inseparabili, inizierai a invitarli a casa. E qui, entro in gioco io. Diventeranno miei amici e un pezzo della mia vita potrà andare al suo posto»

Gli faccio l'occhiolino sorridendo.

«Senti, ma ti sei trovato un lavoro?»

Si strozza dandosi dei colpetti al petto «Lavoro? No. Non ancora, almeno. Cioè... C'era un lavoro per quello delle pizze. Sai, quello che le porta fino a casa...»

«Fattorino?» chiedo.

Cioè, Louis Tomlinson fattorino. Tsk, che figata.

«Sì. Quello. Ma ti sembra che io, Louis Tomlinson, possa fare il fattorino delle pizze?»

Boccheggio.

Perchè continua ad essere così presuntuoso? Mi da ai nervi.

«Cosa vedi di male nel fare il fattorino delle pizze?» lo attacco, stringendo i pugni.

Mi guarda confuso «Niente, solo che... Cioè, non mi sembra...»

«Alla tua altezza?»

«Sì, ecco... Cioè...»

Scatto in piedi togliendogli il sandwich dalle mani «Scendi dal piedistallo, Tomlinson»

 

 

 

 

 

 

Sciaburabu! :)

Ciao splendori,

avete visto?

Sono stata puntuale!

Io! Puntuale!

Stappate le bottiglie e mandatemi delle cartoline con le vostre foto in cui ballate la conga!

Okay, forse è meglio di no ahah :P

Anche perchè, nessuno ballerà la conga.

A parta me (?)

Come vi va la viiiitaaa?

A me, zzokkey.

Ho tolto quasi tutte le interrogazioni, me ne manca solo una ma il professore mi ha detto che posso prenderla con comodo :')

Lui mi lovva ahaha.

Ho un professore che fa paura, credetemi trololol

Io sono la sua assistente e devo stare accanto alla cattedra quando spiega! D:

AIUTATEMI.

Dice che devo stare lì perchè ho una bellissima voce squillante (ma che cazzo fuma? Ahaha)

Vabbuò ahaha

Ho mal di testa :c

Non so nemmeno perchè sto aggiornando adesso: con la testa che scoppia e l'umore sotto terra.

Sara è deppry.

No, ahahahahah non è vero!

Ma il mal di testa c'è davvero e sto ascoltando una canzone deprimente.

Vale? :P

Se volete ascoltare delle canzoni deprimenti, chiedete pure!

Sono qui per voi! :')

Okay, basta.

Sara, ripigliati.

*Va a mettere "Scream&Shout" *

Eeeeeeehy, sexy leeeeide.

No, quella è un'altra ahahaha

Volete l'anticipo del prossimo capitolo? Jndndjks

E io non ve lo do. Muahahahahaha

Non ancora.

Prima vi sorbite me :')

Mi chiedevo... Ma a voi i doppi sensi vi seguono? (domande da autrici normali)

No, perchè io a quanto pare ci vivo, con i doppi sensi lol

Oggi sono stata mezz'ora a ridere mentre messaggiavo con una mia amica perchè lei mi fa: "quando state venendo me lo dici"

Io, già ridendo "te lo dico prima che veniamo o mentre?"

Oddio, fermatemi AHAHAHHAHAHAHA

Ah, devo fare una cosa importante prima di lasciarvi con l'anticipo (è piccolissimo, ma dettagli) Jndskndn

Devo salutare la mia Cazza.

Ciaaaao Cazzaaaa!

Salutate tutti Cazza (è una persona, si chiama Evelyn... Ma è un dettaglio banale lol)

Oookay, adesso mi dileguo.

E rispondete alla domanda dei doppi sensi.

Voglio vedere s el'unica da ricoverare sono io :P

Un bacio

-Sara.

 

 

 

Rabbrividisco mentre Louis mi afferra le mani delicatamente e mi fa aprire le braccia.

«Fa tanto 'Titanic'» mugugno mentre poggia la sua testa sulla mia spalla.

«Ssh, ho sempre voluto fare una scena del genere»

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Capitolo 10
*** He kissed me. ***


He kissed me.

 

 

 

 

«Che-che significa?» mormora lui, confuso.

Che significa? Ma si è rincoglionito?

Sì, molto probabile.

«Che devi smettere di essere così... Così montato. Scendi. Scendi da quel cazzo di piedistallo. Mi urti le ovaie, il sistema nervoso e tutto quello che ne deriva! Apprezza le cose belle della vita! Gli amici, l'amore, il cielo, il sole, un lavoro! Quello che vuoi. Ma smetti di essere così attaccato a te stesso e a tutti questi cazzo di oggetti costosi. Non sono niente, hai capito? Niente»

Wow, e chi si aspettava un discorso così filosofico fatto da me?

«Io sarei attaccato a queste cose? Io? Sei tu quella che da quando è in questo cazzo di mondo ride sola come una cogliona. Sei tu quella che ha scritto 'felicità' sulla faccia. Sei tu quella che non vuole tornare alla sua vita. Perchè? Eh? Dimmelo, perchè? Perchè la tua vita era uno schifo, Sara. Ed è la mia in questo mondo. Adesso tu vieni da me a fare la moralista del cazzo. Ma vai a fanculo!» urla sbattendo la porta.

Stringo i pugni guardando un punto non identificato del pavimento.

Sì, la mia vita era uno schifo. Ma non ero una cogliona montata come te, Louis.

 

 

 

 

 

 

 

«Ehy, zuccherino, qualche problema?» Edward mi accarezza la guancia lasciandomi un bacio sulla testa.

«Nessun problema»

«Sicura di voler andare a scuola domani? Mi sembri stanca...»

Togliti dai coglioni.

C-O-G-L... Okay, non riesco a fare lo spelling. Problemi?

Annuisco aprendo la porta di casa mia.

Magari capisce che non lo voglio tra i piedi.

Guarda la porta aperta e sorride debolmente «Va bene, ti lascio sola» borbotta schioccandomi un bacio sulle labbra. Lo fisso mentre sale in macchina e si allontana, scuoto la testa ed entro in casa.

«Non. Chiudere. La porta» sobbalzo mentre Louis blocca la porta con un piede ed entra.

Ma fai come se fossi a casa tua...

«Che vuoi?» sbotto, incrociando le braccia sotto al petto.

Se mi insulta di nuovo lo prendo a sprangate sui denti, sulle gengive e lo mando a fanculo con un calcio rotante. Vuatà!

«Faccio il fattorino delle pizze, ora. Contenta?»

Inarco un sopracciglio «Vuoi un euro?»

«Eh?»

«Due?»

Corruga la fronte «Non ti seguo»

«Non sto camminando, infatti. Dove mi vuoi seguire?»

Abbozza un sorriso «Okay, sei incazzata. Ho afferrato. Ma volevo solo dirti che sono andato a prendermi quel cazzo di lavoro. Va bene? E non so nemmeno perchè te lo sto dicendo!» urla gesticolando.

«Complimenti» farfuglio lasciandomi cadere sul divano.

Rimane a fissarmi per qualche secondo finchè con un balzo si posiziona accanto a me.

Volaaa, colomba bianca vooola.

«Senti, ho accettato quel lavoro per te. Hai capito?»

«Come?»

Non strozzarti con la saliva, Sara. Non strozzarti con la saliva.

«Per la prima volta in vita mia mi sono sentito un coglione. E me la sono presa pure con il mio coinquilino che mi ha mandato a fanculo. Non volevo insultarti in quel modo... E' che, che sono confuso. Non succede tutti i giorni di... Bhè, di finire in un mondo parallelo»

«Ma va?» dico sarcastica.

«Mi sono sentito... In colpa» sussurra abbassando lo sguardo «Davvero, non volevo dire quello che ho detto»

Sì, dicono tutti così.

«Va bene» grugnisco alzandomi dal divano, seguita da lui.

Perchè mi segue??

«E mi sono reso conto che tu stai andando pure a scuola per farmi stringere amicizia con Zayn, Niall, Liam e Harry e... E ti devo un favore»

«Un favore?»

Scrolla le spalle «Sì. Che ti serve? Io lo farò, davvero»

Porto una mano sotto al mento. Che mi serve?

Minchia, bella domanda.

«Per il momento niente... Solo un pò d'aria» farfuglio salendo le scale a tre gradini per volta fino ad arrivare al terrazzo.

Aria.

Mi avvicino alla ringhiera e sorrido osservando l'intera città illuminata.

«Bella vista, eh?»

Strozzo un urlo girandomi di scatto.

Louis sorride avvicinandosi a me, le mani dentro le tasche.

«Già»

Oddio, non fare la camminata secsi.

Ecco, l'ha fatta.

«Sei così... Tesa. Che hai?»

No, niente. Continuo solo a litigare con il mio idolo.

«Che ho? Niente. Nada. Nulla»

Ridacchia mettendosi dietro di me e schiaccia il suo petto contro la mia schiena, facendomi attaccare alla ringhiera.

Merda, vuole buttarmi giù dal terrazzo.

Calma, Sara.

Stai calma.

Adesso prendi un'arma e lo stordisci.

Rabbrividisco mentre Louis mi afferra le mani delicatamente e mi fa aprire le braccia.

«Fa tanto 'Titanic'» mugugno mentre poggia la sua testa sulla mia spalla.

«Ssh, ho sempre voluto fare una scena del genere»

Scoppio a ridere mentre mi accarezza le mani con i pollici «Ti fidi di me?» sussurra al mio orecchio.

Okay, tutto questo non ha senso.

«Come?»

«Ti fidi di me?» ripete a voce più alta.

«In realtà, no. Cioè... Sei un tantino rincoglionito e potresti spingermi oltre la ringhiera e...»

Mi da un bacio sul collo facendomi zittire.

Minchia.

«Brava, tappa un attimo la tua boccuccia» farfuglia con voce secsi.

Possono scoppiare le ovaie solo per il tono della voce?

«Scusa se ti faccio incazzare. So che è difficile. Cioè, mi vedevi come un idolo e invece adesso... Bhè, ti sembro solo un coglione egoista. Però, se ti fidi di me... Io non ti farò più arrabbiare. Ti fidi?»

Deglutisco «I-io... Sì»

Brava, Sara. Adesso balbetti pure.

Poggia le sue labbra sulla mia spalla per poi salire fino alla mia guancia «Grazie»

«E di che?» ridacchio, innervosita.

Sento le gambe tremare e rischio davvero di cadere oltre la ringhiera.

«Ti stai fidando di me, è già qualcosa» si allontana permettendomi di respirare e mi sorride.

Mi schiarisco la voce «Quindi, adesso fai... Il fattorino delle pizze?»

Sorride lanciando un'occhiata all'orologio «Sì. Figo, vero?»

Scrollo le spalle «E' un bel lavoro, in fin dei conti»

«Io adesso devo andare a... A lavoro» mi fa un cenno con la mano e si avvicina alla porta.

Si ferma dandomi le spalle e si gira con uno strano sorrisino «Vuoi venire con me?»

Boccheggio indicandomi «I-io?»

«Sì. Ti va di accompagnarmi al mio primo giorno di lavoro?»

«Cazzo, sì»

 

 

 

 

 

 

«Mio Dio, corri Louis! Corri!» urlo ridendo mentre lui accelera con i capelli al vento.

Siamo su una vespa rossa a consegnare pizze da almeno due ore.

Lui bussa e io consegno le pizze.

Sorvoliamo il fatto che circa otto ragazzine si sono sentite male e altre cinque si sono messe ad urlare, sfondandomi i timpani.

Cioè, sto solo consegnando una pizza! Che ti urli?

Okay, forse io avrei reagito ancora peggio.

Ad esempio, avrei stordito i One Direction per poi chiuderli nella mia cantina e... Oddio, forse è meglio interrompere i miei pensieri.

Adesso.

«Ci seguono ancora?» chiede lui facendo un sorrisino.

Lancio un'occhiata alle mie spalle per vedere se ci sono paparazzi e scuoto la testa «Li abbiamo seminati»

«Dov'è che dobbiamo portare queste pizze?»

«E che ne so io» sbotto stringendo il cartone.

Lo sento ridere mentre gira un'angolo senza rallentare.

«Coglione! Ti sembra questo il modo di guidare? Vuoi forse uccidermi?»

Scrolla le spalle «Bhè, l'idea mi è passata per la testa più volte. Non preoccuparti»

«Ah, hai pensato di uccidermi? Sono così antipatica?»

Lui continua a ridere mentre si ferma davanti ad un palazzo «Sei una stronzetta, lasciatelo dire»

«Ma tu guarda che coglione...» grugnisco, strappandogli le pizze dalle mani.

Suono il campanello, e ruoto gli occhi al cielo quando un ragazzo mi fissa: sconvolto.

Bene, adesso sviene.

Uno... Due...

«Sa-Sara?» balbetta, facendo un passo avanti.

Ah, non sviene.

«Pizza!» annuncio, facendogli l'occhiolino.

«Cosa... Che significa?» sussurra, lanciando un'occhiata a Louis.

«Ragazzino, prendi quella cazzo di pizza che abbiamo da fare!» borbotta in risposta, il simpaticone.

«Tu... Ti presenti qui, a portare la pizza. Come se non è successo niente?»

Inarco un sopracciglio.

Che cazzo ha?

«Cos'è successo?»

Ruota gli occhi al cielo e chiude la porta, non prima di aver mormorato un «Vaffanculo»

 

 

«Che cazzo ha?» borbotto, lanciando un'occhiata a Louis.

Scrolla le spalle e suona -per la quinta volta- il campanello.

Quel ragazzo mi ha mandata a fanculo.

Che gli ho fatto?

«Magari è un tuo ex, che ne so»

Mi mordo il labbro e fisso la porta, sperando che si apra.

«Ti sei comportata male con qualcuno, nell'altra vita?» mi chiede, togliendomi la pizza dalle mani.

«Io?» alzo il tono della voce «Ma se sono sempre buona con tutti!»

Scoppia a ridere e fissa il cognome scritto sotto il tasto del campanello «McDonnel, ti dice qualcosa?»

McDonnel.

McDonnel.

Mc.... Oh, cazzo.

Sgrano gli occhi e faccio un passo indietro «McDonnel era... Era il mio ragazzo in terza superiore»

«E non lo riconosci? Cazzo, soffri di amnesia?»

«E'... E' cambiato!» mi giustifico, avvicinandomi alla moto.

«E perchè ti odia?» chiede, bussando nuovamente alla porta.

«Era al contrario...» sussurro, mordendomi il labbro.

Cazzo, cazzo, cazzo.

Non sono pronta psicologicamente.

Louis ruota gli occhi al cielo e -dopo aver poggiato la pizza su un gradino- si avvicina a me.

«Che ti ha fatto?»

«Andiamo a casa. Niente. E' un coglione. Lui, non io»

Salgo sulla moto e gli sbatto il casco tra le mani.

«Sara, dimmi che ti ha fatto!»

«Non mi ha fatto niente» grugnisco, incrociando le braccia al petto.

Sale sulla moto e la accende «Ti ha mollata?»

«In un certo senso» borbotto, mettendogli le braccia attorno allo stomaco.

«Tradita?»

Aia.

«Anche» ammetto, stringendolo di più.

E se lo stritolo? Magari tolgo tutta questa rabbia repressa.

No, Louis non si stritola.

Sara, a cuccia.

«Anche? E che altro ti ha fatto?» grugnisce, aumentando di velocità.

«Mi ha tradita, ti basta?»

«E voglio sapere cos'altro ti ha fatto! Non ti fidi di me? Sono ancora un componente dei One Direction, cazzo»

Deglutisco.

Ambè, ha ragione.

«Mi ha messo le corna con mia cugina, la mia compagna di banco e mia... Zia»

«Che?!» urla, perdendo il controllo della moto, per poi riprendersi subito dopo.

Fisso il cagnolino che per poco non investiva e gli mando un bacio.

Ti ho sempre lovvato, cagnolino di cui non conosco il nome.

«Ti amo, cagnolino!» urlo, mentre il cane mi fissa.

Louis scoppia a ridere «Smettila, stavamo parlando di una cosa seria»

«Appunto, stavamo»

«Dai, Sara! Cazzo, ti ha messo le corna pure con tua zia! Co-come ti sei sentita?»

Eh, una merdina.

'Non abbastanza'.

Minchia, depressione.

«Benissimo. Ho ballato la conga per tre mesi, poi mi sono data al tango e, per finire in bellezza, mi sono iscritta a dei corsi di boxe. Così, per festeggiare»

Ridacchia, fermando la moto davanti casa mia «Non abbastanza, quindi?»

Sgrano gli occhi e scendo dalla moto, fissandolo in silenzio.

Che cazzo fa? Legge nel pensiero?

«No, cioè... Sì. Cioè, ma vaffanculo!»

Mi giro di scatto, ma mi afferra la mano, facendomi girare verso di lui.

Parte la musichetta da film e... No, okay.

La musichetta non parte.

«Era lui che non era abbastanza» mormora, con un mezzo sorriso.

«Era abbastanza, invece. Io non sentivo la necessità di...»

Mi mette un dito sulle labbra «Tu sei molto più di 'abbastanza'. Sei bellissima, posso giurartelo»

Boccheggio, mentre mi accarezza la guancia.

Il cuore sta cercando di uscire dal petto.

Sta fermo lì, cuore. Calmo.

Poi ti faccio mangiare, ma ora... A nanna.

«Gra-graz...» m'interrompo quando sento le sue labbra poggiate sulle mie.

Si stacca subito dopo e scrolla le spalle «Non ti meriterei nemmeno io» dice, prima di sfrecciare via.

Oh, cazzo.

Scoppio a ridere istericamente ed entro in casa.

Chiudo la porta con uno scatto «Louis Tomlinson mi ha baciata!» urlo, allargando le braccia.

«Cazzo! LOUIS TOMLINSON!»

«Che cosa?!»

Inarco un sopracciglio e mi giro di scatto, trovando Anastasia seduta sul divano con la bocca spalancata.

«E' solo un' illusione, Anastasia. Dormi, cogliona. E fatti una vita»

 

 

 

 

SCIABURABU! :)

Ma saaaalve bella gente!

Come state?

Scusate il ritardo, ma pensavo di dover scrivere il capitolo...

Ma lo avevo già scritto ahahaha :')

E me ne sono accorta oggi lol

E poi ero (e sono ewe) tanto deppry AHAHAHAHHAHAHA

(ride per non piangere lol)

Voi come siete messe a umore?

No, perchè io mi sento una di quei film che piange a dirotto davanti ad una vaschetta di gelato :')

Okay, forse lo sono... Ma non mi riprende nessuno, credo.

*Va a controllare se in giro ci sono telecamere * ahahahahah

Non ci sono :')

A scuola come va? C:

Io dovrei studiare, ma mi scazza ahaha

Quindi, visto che mercoledì ho compito in classe... Mi ammazzo domani di studio.

Zzokkey?

Zzokkey u.u

(tanto lo so che non ve ne fotte quando studio, ma io ve lo dico lo stesso :P)

Adesso, vi lascio allo spoiler (si dice così, vero? Ahahahah)

Un bacio

-La depressione che fa ciao.

ps. Sciaaaaaao CAZZA!

 

 

 

 

 

«Abbracciami»

«Perchè devo abbracciarti?»

Scrolla le spalle «Perchè hai bisogno di un abbraccio»

«Io non ho bisogno di un abbraccio!» urlo, uscendo dalla cucina.

«Ma io sì»

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Capitolo 11
*** Treason ***


SCUSAAAATEMI.

SCUSAAAATEMI.

SCUSAAAATEMI.

Per farmi perdonare ho fatto il capitolo lungooo :')

Ci vediamo di sotto jndjnds.

 

 

 

 

 

 

«I-io non ce la faccio più!» urla Louis, facendo avanti e indietro.

Ingoio una patatina e continuo ad ammirarlo nella sua bellezza.

Sono romantica, sì.

Ma, cazzo. E' Louis Tomlinson.

E mi ha stampato un bacio sulle labbra.

Peccato, poteva approfondire ma... Smetti di pensare, Sara.

Smettila.

«E' una settimana che consegno pizze ogni sera! Il mio coinquilino gira nudo in casa e... E... Non riesco nemmeno a dormire perchè ha una ragazza diversa ogni notte! E non dormono, Sara. Non dormono»

Scoppio a ridere, mentre lui si morde il labbro uccidendomi con lo sguardo.

E' tutta la settimana che viene a casa mia -ogni giorno- e si lamenta.

A quanto pare, non riesce ad abituarsi alla sua... "Nuova vita".

«Smetti di ridere, cogliona! Piuttosto aiutami!»

«Come faccio ad aiutarti?»

Si lascia cadere sul divano e afferra della patatine, infilandosele in bocca «Non lo fo. Inventa qualcof

«Smetti di parlare con la bocca piena» lo rimprovero, porgendogli un sandwich.

Lo afferra e lo apre in due «Metticci le patatine»

«C'è già il prosciutto lì dentro. Che cazzo c'entrano le patatine?»

Ruota gli occhi al cielo e svuota il pacco di patatine sul panino, facendole cadere quasi tutte sul pavimento.

Porta il panino alla bocca, e sorride soddisfatto «Adeffo va meglio»

«Ho detto di smetterla di parlare con la bocca piena!»

Scoppia a ridere e mi da una spallata «Lo faccio pefchè ti da faftidio»

«Coglione»

Manda giù il boccone e si alza dal divano «Stavo dicendo, non ce la faccio più!»

«Lou, è inutile che ti lamenti. Tanto non torniamo alla nostra vita, per ora»

Ruota gli occhi al cielo «Cos'altro devo fare? Mi sono trovato un lavoro, sto stringendo amicizia con Zayn, Niall, Liam ed Harry! Abito con un coglione che fa il tiro a segno con i criceti!»

Mi alzo di scatto dal divano «Che cosa?!»

«I criceti finti» si corregge, mentre torno a sedermi.

Ah, pensavo quelli veri.

Poveri cricetini.

Sbaaaam! Criceto al muro. No, ho troppa fantasia.

«Tu hai già fatto un concerto! Non possiamo tornare?» sporge il labbro, sbattendo le palpebre ripetutamente.

«Non dipende da me» gli faccio notare, aprendo il frigo.

«Forse sì! Cioè, tu vuoi tornare alla tua vita?»

«No»

«Ecco! Forse non torniamo per questo! Magari devi desiderarlo anche tu...»

Inarco un sopracciglio, poi scoppio a ridere «Non sparare minchiate»

«Non lo capisco proprio... Perchè non vuoi tornare alla tua vita?»

Minchia, ma allora è scemo.

«Perchè la mia vita, è uguale alla tua di adesso! Vivo al settimo piano di un condominio con una puttana a passo libero, sono stata tradita da praticamente tutti i miei ragazzi -e tu, no- a scuola i professori mi odiano perchè dicono che sono troppo 'acida'. I miei genitori non mi cagano da anni dopo una lite stupida!» trattengo il nodo alla gola e stringo i pugni «E qui, le uniche persone che mi facevano stare bene... Mi adorano. Tranne te, ma va bene lo stesso»

Spalanca la bocca più volte, poi la richiude.

Rimane in silenzio per qualche istante finchè non allarga le braccia «Avanti, abbracciami»

Inarco un sopracciglio «Che?»

«Abbracciami»

«Perchè devo abbracciarti?»

Scrolla le spalle «Perchè hai bisogno di un abbraccio»

«Io non ho bisogno di un abbraccio!» urlo, uscendo dalla cucina.

«Ma io sì» dice, afferrandomi la mano, per poi circondarmi con le sue braccia.

Rimango paralizzata per qualche istante, poi ricambio l'abbraccio.

«Mi dispiace» sussurra, poggiando la testa sulla mia.

«A me no. Non sto a piangermi addosso, Louis. Non mi sono mai lamentata della mia vita»

«Lo so, scusa se lo faccio in continuazione» la sua presa si fa più stretta e sento il fiato mancarmi.

«Tornerai alla tua vita ed io... Io alla mia»

Annuisce, affondando il suo viso sulla mia spalla «Lo spero»

E io no.

«Hai un buon odore» borbotta, tirando su col naso.

Scoppio a ridere «Mi annusi?»

«No!» urla «E' che mi piace il tuo profumo. Che marca è?»

«Non uso il profumo, mi irrita la pelle»

Scoppia a ridere «Sfigata»

«Fanculati»

Mi pizzica il fianco, facendomi sobbalzare «Quindi, questo è il tuo profumo? Cioè, naturale?»

«Del bagnoschiuma, credo»

Ridacchia annusandomi i capelli.

«Smetti di annusarmi»

Continua a ridere «Hai un buon odore. E voglio sentirlo»

«Sì, ha un buon odore. Ma se non ti stacchi subito, giuro che a suon di pugni, dimenticherai anche come si annusa»

Louis si stacca dall'abbraccio e ci giriamo verso la porta, trovando Edward con i pugni serrati.

Sempre simpatico, lui.

«E ciao anche a te, Edwyn» lo saluta, facendogli un sorriso.

«Mi chiamo Edward, coglione» ribatte lui, avvicinandosi a me.

Mi passa una mano attorno al fianco e lo fissa in cagnesco.

«Edward, Edwyn... Sei sempre e comunque un minchione»

Oh, no.

Edward scatta in avanti ma lo fermo, parandomi davanti a Louis «Smettetela, idioti»

Louis scoppia a ridere mentre Edward mi uccide con lo sguardo «Potrò essere un minchione» dice, spostandomi con un colpo secco «Ma so tenermi una ragazza. E tu, Louis, non mi piaci. Per niente»

«Se piaccio alla tua ragazza, mi basta»

Sgrano gli occhi mentre mi fissano. Louis sorride mentre Edward è diventato viola.

Che cazzo ha quel coglione, ora?

'Se piaccio alla tua ragazza, mi basta'. Ma che cazz?

Mi piaci, mon amour. Muà!

«Piantatela» ribatto, sedendomi sul bancone della cucina.

«Dove la pianto?» chiede, l'idiota.

Lo fulmino con lo sguardo «Lou, smetti di fare il coglione»

Ridacchia dando una pacca sulla spalla ad Edward «Sta attento alla tua ragazza» dice, lanciandomi un'occhiata strana «Potrebbe scappare via... Da te» e detto questo, esce con un sorriso a trentadue denti.

Edward chiude gli occhi e sospira, più volte.

Adesso sviene, adesso sviene.

«Che significa?» chiede, aggrappandosi al tavolo.

«Che significa... Che?»

«'Sta attendo alla tua ragazza'» imita Louis, facendo una smorfia.

«Ah, lascialo stare. Louis è così»

E' la prima volta che fa lo stronzo con lui. Ma dettagli.

«Sara, te lo chiedo per favore... Stagli lontana»

«No» ribatto, stringendo i pugni.

«Per favore»

«Ho detto di no. Siamo amici. Tu sei il mio ragazzo e lui è un mio amico, e che cazzo!»

Stringe i pugni e fa un passo indietro «E allora scopatelo, pure!» urla, dando un calcio alla sedia.

Minchia, si è incazzato.

Adesso tira fuori i canini e... Afferra il mio viso, interrompendo i miei 'peniseri filosofici'.

«Guardami»

«Ti sto guardando» scrollo le spalle e lo fisso in silenzio.

«Mi hai già tradito una volta» ringhia, stringendomi il mento «Fallo di nuovo e ti ammazzo»

Io ho tradito chi?

 

 

 

«Sei stata brava, oggi. Hai firmato un sacco di autografi e non hai detto nemmeno una parolaccia» Anastasia mi sorride, mettendomi un panino davanti al viso.

Lo fisso, in silenzio.

Sono una traditrice, cazzo.

Per un attimo mi passa per la testa l'immagine di me con delle calze a rete ed una minigonna. Un bel rossetto rosso sulle labbra e... Oddio, bleah! Le scarpe fuxia no!

«Anastasia» sussurro, alzando lo sguardo «Ho tradito Edward?»

Si strozza con l'insalata e si da dei colpi al petto «Chi-chi te lo ha detto?»

«Lui»

Abbassa lo sguardo e annuisce, riempendosi il bicchiere.

«Con chi?»

«Non ricordo tutti i nomi...»

Sgrano gli occhi e mi alzo di scatto «Cosa? Erano più di uno??»

«Lui ha scoperto solo uno, non preoccuparti»

«Oddio» mugugno, lanciandomi sul divano «Sono una troia»

Aaaarg!

Ridacchia, mordendo il mio panino «Eri una troia, adesso ami Edward»

«Davvero?»

«No, lo tradisci ancora» borbotta, gesticolando con la mano libera «Ma ultimamente non hai ricevuto messaggi da nessuno dei tuoi amanti?»

Mi strozzo con la saliva «Ma che cazzo dici? Da quando sono qua non ho nemmeno scopato con il mio ragazzo e dovrei tradirlo?»

Si alza sorridendo «Stavo scherzando, lo tradivi. Ma adesso non più. Non preoccuparti» mi da un buffetto sulla guancia «Ah, cerca di non andare a consegnare pizze. Sei finita su tutti i giornali per tre volte di seguito. Vuoi cambiare mestiere?»

Scoppio a ridere, Louis mi ha trascinata per tre sere a consegnare pizze.

Dice che si diverte quando le ragazze svengono.

Idiota.

«Va bene, va bene»

«Io adesso devo andare, non combinare casini» farfuglia, uscendo da casa mia.

Non combino casini, io.

 

 

 

 

«Cazzo, cazzo, cazzo» diciamo io e Zayn insieme, nascondendoci dietro un albero.

I paparazzi ci hanno visti mentre uscivamo da casa di Liam.

Perchè ci sono quei cosi ovunque?

«Sono fastidiosi» sbotta, lanciando un'occhiata alle sue spalle.

«No, ma davvero?»

Si morde il labbro e sorride «Però è divertente, nascondersi dai paparazzi con te»

Scoppio a ridere «Lo so, ma Edward non deve vedere nessun'altra foto con qualsiasi essere di sesso opposto al mio. Quindi, cerchiamo di essere circospetti»

L'ho già tradito in passato, non voglio farlo stare male ancora.

Sono una stronza, a volte, però ho un cuore.

No, okay.

Un cuoricino.

Sento il suono del mio cellulare e ruoto gli occhi al cielo rispondendo velocemente «Che vuoi, Louis?»

«Sei andata via da casa di Liam con Zayn mentre io ero in bagno. E devo tornare a casa da solo. Non ti vergogni? Non mi hai nemmeno salutato!»

Bene, ha il ciclo.

«Ma se tu non mi hai cagata per tutto il tempo! Sei stato attaccato ad Harry come una cozza!»

Scoppia a ridere «Sì, ma volevo portarti a prendere il gelato dopo! Ma tu te ne sei andata con lui»

«E allora?»

«E allora mi hai lasciato solo»

«Non è vero» grugnisco, spingendo la schiena contro il tronco.

«Sto camminando per Londra, da solo. Per colpa tua»

«Non è colpa mia» borbotto, iniziando a cammninare.

Zayn mi guarda confuso, seguendomi.

«E adesso tu parli a telefono con me finchè non arrivo a casa»

«Soffri di problemi psicologici, Louis?»

«No» risponde, acido.

«Ecco, allora torna a casa da solo. Devo nascondermi da dei paparazzi» e detto questo, stacco la chiamata e sorrido a Zayn che sta guardando alle mie spalle con un sopracciglio inarcato.

«Che c'è?» domando, guardando la direzione in cui è puntato il suo sguardo.

Stringo gli occhi, notando Edward che si avvicina a passo svelto verso noi due.

Oh, merda.

«Scappa, finchè sei in tempo» sussurro all'orecchio di Zayn che scrolla le spalle, continuando a fissare Edward.

Certo, è trasgressivo lui.

«Amore» lo saluto, facendo un sorrisino tirato.

Mi afferra la mano e mi allontana da Zayn «Andiamo a casa» dice solo, fulminando con lo sguardo il moro.

Saluto Zayn con un cenno del capo mentre lui mi trascina verso la sua macchina, stritolandomi la mano.

«Edward, mi fai male» dico, cercando di togliere la mano dalla sua.

«Non m'importa» ringhia, spintonandomi per farmi entrare nell'auto.

Lo fisso sconcertata mentre apre lo sportello e si siede al posto di guida.

«Non t'importa se mi faccio male?»

«Perchè? A te importa se sto male io?» ribatte, lanciandomi un'occhiataccia.

«Sì che m'importa!»

«Senti, vaffanculo»

Spalanco la bocca.

Ma dove cazzo è finito il figo tutto trottolino amoroso?

Ha detto 'vaffanculo'. A me!

Bhè, io lo dico a tutti ma... Dai, lui non l'aveva mai detto!

«Ma vaffanculo tu, idiota!»

«Non chiamarmi idiota» borbotta, tenendo lo sguardo fisso sulla strada.

«E tu non mandarmi a fanculo»

Silenzio.

Oh, è morto?

Lo incenerisco con lo sguardo mentre continua a guidare, diretto chissà dove.

«Casa mia è dall'altro lato»

«Lo so dov'è casa tua» dice, acido.

«Smetti di mangiare limoni»

«Smetti di bere veleno»

Minchia, posso picchiarlo?

Mi giro a guardare fuori dal finestrino e rimango in silenzio per tutta la durata del viaggio, finchè non si ferma davanti ad una villa.

«Scendi» mi ordina, aprendo lo sportello.

«Zì, padrone» ringhio, uscendo dall'auto e sbattendo lo sportello.

Camminiamo a passo svelto verso la porta, e la apre, spintonandomi dentro.

«Oh, ma che cazzo hai?» urlo, dandogli uno schiaffo sulla spalla.

Mi afferra i polsi, stringendoli.

Crak.

Mi mordo il labbro per evitare di scoppiare a piangere a causa del dolore «Lasciami»

In un attimo ho la testa dall'altro lato e la guancia pulsante.

Mi ha dato uno schiaffo.

A me.

Uno schiaffo!

«Ma io ti incenerisco nell'olio! Razza di rincoglionito psicopatico! Fallo un'altra volta e ti sputo in un occhio!»

Sbam!
Un altro.

Sgrano gli occhi e mi porto la mano sulla guancia.

«Smettila» sussurra, allontanandosi da me di qualche passo «Vuoi farmi impazzire?»

«Ma tu hai problemi...» borbotto, andando verso la porta.

Mi afferra il braccio e mi spinge verso di lui «Dimmelo, cosa cazzo hanno gli altri che io non ho? Perchè ti ostini a cercare di tradirmi?»

Boccheggio, fissandolo negli occhi «Non ti tradisco, Edward. Adesso lasciami, voglio andare a casa»

Chiude gli occhi, facendo un sospiro. Mi afferra la mano e mi trascina in bagno.

Si guarda intorno per qualche istante, poi apre uno sportello dal quale prende del cotone e dell'acqua ossigenata.

Mi sposta davanti allo specchio e fisso il mio volto.

Ho due lividi enormi su ogni guancia e un piccolo taglietto sullo zigomo.

Quanto forte mi ha colpito 'sto coglione?

«Scusa» sussurra, versando l'acqua ossigenata sul cotone.

«Scusa un cazzo»

«Per favore, non cominciare...» mi tampona la guancia con delicatezza, mordendosi il labbro.

«Non cominciare?! Mi hai picchiata! Che razza di uomo è uno che...»

«E che razza di ragazza è una che tradisce il suo fidanzato?» m'interrompe, spingendo con più forza il cotone sulla guancia.

«Ma allora sei scemo!» urlo, spingendolo «Cosa cazzo fumi? Non ti ho tradito! Anzi, sai che ti dico? Visto che hai la fissazione del tradimento... Ti lascio! Così non sei cornuto»

Sgrana gli occhi «Cosa?»

«Ti lascio, coglione» e detto questo, esco dal bagno dirigendomi a grandi passi verso la porta.

«Ma sì!» urla «Lasciami! Vai a scopare con i tuoi amichetti!»

«Ma con piacere!» ribatto, attraversando il giardino velocemente.

Gli lancio un'occhiataccia mentre mi scruta in silenzio e aumento la velocità dei miei passi.

«Casa tua è dall'altro lato» mi urla, ridacchiando.

«Vaffanculo!»

 

 

 

 

 

 

Tiro su col naso e immergo il mio viso nella ciambella.

Sto camminando in giro per Londra da non so quanto tempo, ma non riesco a trovare casa mia.

Tengo lo sguardo fisso sul marciapiede e gli occhiali da sole sul naso.

Se mi beccano i paparazzi con la faccia che ho, se ne escono con un 'Sara continua a fare risse'.

Guardo le case, non riconoscendo la mia.

Mi fermo di scatto quando da un condominio esce Louis, sbraitando qualcosa.

Mi metto dietro una panchina e lo fisso mentre si ferma davanti il portone «E che cazzo!» sbraita, gesticolando con una mano.

Mordo la ciambella e continuo ad osservarlo mentre lancia insulti al suo coinquilino, che non lo sente.

«Strozzati con una carota» finisce, avvicinandosi a me.

Oh, no.

Abbasso la testa di scatto e guardo le mie scarpe.

«Sara, che stai facendo?»

Sobbalzo, alzando la testa di scatto e mi cadono gli occhiali da sole.

Minchia, sfiga.

Spero con tutta me stessa che la debole luce fatta dal lampione, non faccia notare i miei lividi ma la faccia sconvolta di Louis, non aiuta.

«Sa-Sa-Sa... Che ti è...» allunga la mano verso la mia guancia e abbasso lo sguardo.

«Niente» biascico, prendendo gli occhiali da sole spiaccicati sul marciapiede.

«Co-Come niente?» mi alza il viso, mettendomi due dita sotto il mento.

«Sono caduta e sono andata a sbattere di faccia contro un albero. E' stato emozionante»

Fa una smorfia «Smettila, dimmi chi è stato» dice, serio.

«L'albero, appunto. Giuro, voglio picchiarlo anch'io»

«Smettila!» urla, attirando l'attenzione di un cagnolino che stava passando accanto a noi.

«Di fare cosa?»

«Cazzo, dimmi chi è stato!»

«Un cagnolino»

«Sara, non farmi incazzare che già sto male per i fatti miei...»

«Edward! E' stato Edward. Contento?»

Apre la bocca e la richiude più volte «Che-che... Ma che bastardo!» mi afferra la mano e inizia a camminare a passo svelto.

«Dove stiamo andando?»

«Dove abita?» ringhia, guardandosi intorno.

«A casa sua»

Si ferma di scatto «Piantala, cazzo! Sii seria! Ti ha picchiata!»

«Eh, che sarà mai! Due schiaffetti...»

Sgrana gli occhi «Due schiaffetti? Due schiaffetti? Ma ti sei bevuta il cervello? Ti sei vista allo specchio?»

Mi mordo il labbro e annuisco.

Sospira, prendendomi la mano in modo più delicato e cammina velocemente verso il condominio.

Saliamo le scale fino al quinto piano ed entriamo nel suo appartamento.

Do un'occhiata in giro, capendo solo adesso le lamentele di Louis.

C'è davvero un topo, oddio.

Sul divano c'è un ragazzo sdraiato a bere una birra.

Quando mi vede, alza la mano a mo' di saluto e io ricambio con un cenno del capo.

«Vieni» sussurra, facendomi entrare in quella che dovrebbe essere la cucina.

Mi alza afferrandomi per i fianchi e mi fa sedere sul tavolo.

«Fammi vedere» mugugna, togliendomi gli occhiali da sole, mezzi rotti.

Lo fisso negli occhi, scorgendo nel suo viso diverse emozioni tutte insieme.

«Non è niente, dai. Mi ha già messo dell'acqua ossigenata sul taglio»

«Ah, prima ti picchia e poi disinfetta le ferite?» borbotta, prendendo una bistecca dal frigo.

Me la poggia sulla guancia e mi scosta i capelli dal viso «Perchè ti ha picchiata?»

«Pensa che lo tradisco»

«E' un coglione. Devi lasciarlo»

«L'ho lasciato» sbuffo, mettendo la mia mano sulla sua per spostare la bistecca.

«E lui che ti ha detto?»

«Che facevo bene e che dovevo scopare con i miei "amichetti"»

Si passa una mano sugli occhi e mi sorride debolmente «Mi dispiace»

«Oh, a me no! Almeno mi sono liberata di lui»

Scrolla le spalle e guarda dietro di me, con un sopracciglio inarcato.

«Che vuoi?» ringhia.

Mi giro, trovando il suo coinquilino poggiato allo stipite della porta.

Però, è figo.

«Volevo chiedere alla tua amica se vuole qualcosa da mangiare. Sto andando a prendere la cena»

Ah.

«No, io... Sto andando via» scendo dal bancone ma Louis mi blocca.

«Prendile la pizza al salame piccante e... Porta qualcosa al cioccolato»

«Al suo servizio» borbotta, scocciato, prima di andare via.

«Tu rimani qui» ordina, indicandomi «Non ti staccherai da me nemmeno per un secondo, hai capito?»

Bhè, l'idea non è che mi dispiaccia.

«Zì padrone» dico, facendolo scoppiare a ridere.

Si avvicina a me ridendo e mi schiocca un bacio sulla fronte, prima di caricarmi sulla sua spalla «Vieni, andiamo a mettere il pigiama!» annuncia, ridacchiando.

Oh, Dio.

Non morire, Sara. Non morire.

 

 

 

SCIABURABU! :)

Oddeeeeeo, io sto aggiornaaando! Knsdnsd

Perdonatemi, vi pleeego.

Sono stata incasinata con la scuola.

E quando dico incasinata intendo 15481518 materie da togliermi cwc

Anche oggi sono stata a scuola per togliermi le ultime due interrogazioni.

Ma ora... HO FINITOOOOOOOOO! :')

Quindi, pronte per un'estate piena di Sara e le sue cazzate? OuO

No, perchè ho intenzione di aggiornare sssspeso.

Sempre se qualcuno caga ancora questa storia, ovviamente ahahaha

Ma ci tengo *-*

Speriamo che vi ricordate di me, ancora :c

Voi mi siete mancate un sacco dshjska

Infatti la prima cosa che ho fatto appena tornata da scuola è aggiornare jndjdns

AMATEMI! (No, prendetemi a sprangate sul polpaccio perchè lo merito u.u ahahaha)

SINGLE A VITAAAAAAAAAAA, YO! (?)

Aggiornerò più spesso, lo prometto.

E mai più tutto questo tempo. MAI PIU'.

No, perchè io soffro quando non aggiorno :c AHAHAHAHAHAHAH

Rispondo alle recensioni <3

Cià amori miei. Cià :*

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Capitolo 12
*** Cause you're mine. ***


Cause you're mine.

 

Grazie per non esservi dimenticate di me e

della mia storia.

Inoltre, grazie per essere sempre numerose a recensire.

Mi fate venire la voglia di scrivere sempre di più lol

Ci vediamo di sotto x.

(Oh, è sempre una fatica scegliere i colori OuO ahahahah)

Ps. Il buchino da Sara citato tra qualche rigo, ce l'ho sulla fronte. Davvero. Ahahahah

 

 

 

«Ti ha fatto tanto male? Quando... Quando ti ha colpita» Louis mi accarezza la guancia, muovendosi di poco sul materasso.
Fisso il tetto e sospiro «Nah»
«Davvero, Sara... Ti ha fatto male?»
Poggio la mia testa sul suo petto e lo sento irrigidirsi «Louis, da piccola scatenavo un sacco di risse... Tornavo a casa con le ginocchia sempre rotte e guarda qua!» indico la mia fronte dove ho da anni un buchino «Questo non me lo sono fatta da sola!»
Scoppia a ridere e mi bacia la fronte «Come cazzo hai fatto?»
«Il buchino?»
«Ad entrare nella mia vita così»
«Praticamente, stavo giocando con con un bambino. Allora abbiamo litigato e lui mi ha infilzato una penna nella fro-aspetta, che hai detto?»
Ride ancora e attorciglia i miei capelli con il suo dito.
Non sbavare, Sara.
Lo so che sei coricata su un letto ad una sola piazza con il sedere di Louis Tomlinson vicinissimo al tuo. Ma non sbavare.
«Sara, tu... Tu sei strana forte»
«Strana forte in senso buono o senso senso?»
«Eh?» alza di poco il busto e inarca un sopracciglio con un sorrisetto stampato sulle labbra.
«Sono strana in senso buono o in senso senso?»
«Senso senso che?»
«Senso senso» scrollo le spalle e lui continua a non capire.
Ruoto gli occhi al cielo e sbuffo «É un bene o un male il fatto che io sia strana?»
«Aah» porta la testa da un lato «No, cioè... É una bella cosa. Essere diversi»
«Io sono diversa?»
«Sì»
«Diversa in senso buono o in senso senso?»
Afferra il cuscino e mi colpisce il viso ridendo per poi smettere subito dopo «Oddio, i lividi. Scusa. Non volevo farti del male. E... E il cuscino è morbido ma... Ma... Va a denunciarmi, lo merito»
Cazzo ha detto?
Scoppio a ridere e quasi non cado dal letto con un triplo salto mortale «Louis, non mi hai fatto male e non ti denuncio, non ti preoccupare»
Si scompiglia i capelli e torna a stendersi accanto a me «Dovresti denunciare Edward»
«Prima gli do fuoco alla macchina»
«E alla porta di casa» aggiunge, disegnando un rettangolo sul mio braccio.
«E le uova nella finestra, non dimentichiamole»
«E la pipì nella bottiglia del te»
«E i peli pubici sullo spazzolino»
Sgrana gli occhi e fa una smorfia «Sara, che schifo!»
«Stavo scherzando! Stavo scherzando!»
Scoppia a ridere e annuisce «Sì, stavi scherzando...» ripete con sarcasmo.
«Non mi credi, Tomlinson?» alzo di poco la testa e sorrido maliziosa.
Bhè, per sorriso malizioso intendo solo un angolo delle labbra alzato e gli occhi di una che ha appena finito di spararsi tre canne. Ma dettagli.
«Da quando mi chiami Tomlinson? Ero il tuo idolo, di là»
«Di là?»
«Nel... Nell'altro mondo... Altra vita... Chiamala come vuoi»
Scoppio a ridere e annuisco «Devo chiamarti come facevo nel mondo parallelo?»
«Sì» dice, soddisfatto.
Tommi, io non sarei così felice.
«Okay, allora. Coglione»
«Coglione?»
«Di solito ti chiamo coglioncello, preferisci?»
Si alza dal letto ridendo e mi fissa con un sopracciglio inarcato «Che problema hai?»
Io?
Problemi?
Pft.
«Nessun problema»
«Mi chiami coglioncello! E gli altri? Come li chiamavi?»
«Zayn, Harry, Niall e Liam»
Spalanca la bocca e mi fissa.
Si è offeso?
«Bhè, allora ti chiamo coglioncella»
«E io ti chiamo carotino»
«Verdurina»
«Coniglietto»
«Ciuffo rosso»
«Dexter»
«Carmelania»
Eh?
Scoppio a ridere e porto le mani allo stomaco.
Oddio, CARMELANIA?!
Lo ha detto davvero?
«Ma dove cazzo lo hai sentito 'Carmelania'?»
Si siede accanto a me e scrolla le spalle «La mia prima fidanzata si chiamava così»
«Non ci credo»
«Oh, è la veritá. Faceva certi movimenti con la lingua che...»
«Okay! Okay! Non m'importa sapere cosa faceva con la lingua»
«Mentre mangiava il gelato, ma che hai pensato?»
Sí, il gelato.
Gli do un colpo alla spalla e mi corico, sospirando.
Sono stata picchiata da un ragazzo e mi ritrovo su un letto con Louis Tomlinson che si sta perdendo in fantasie con Carmelania e la sua lingua magica.
Bleah, che schifo.
«Coglioncello, posso farti una domanda?»
Porta un braccio attorno alle mie spalle e sorride «Mh-mh»
«Cosa sono questi... Versi, precisamente?»
Eh, dovevo chiederlo.
Sono a casa sua da circa due ore e da almeno un'ora continuo a sentire strani versi e dei botti.
Adesso le opzioni sono due: o il suo coinquilino sta facendo il tiro a segno con delle pentole a pressione comprate su internet con uno sconto del 50% o i muri hanno deciso di rompere i coglioni e diventare dei panda in calore.
Louis sorride imbarazzato e si passa una mano tra i capelli «Sara... É... É il mio coinquilino»
«Lancia le pentole?» chiedo, poggiando la testa sul suo petto.
Scoppia a ridere «No»
«E che sta facendo? Un incontro di boxe clanestino?»
«No...»
«Zumba?»
Continua a ridere e mi da un bacio sulla fronte prima di dire «Sta scopando, Sara. Sta scopando»
«Ah»
«Giá»
Rimaniamo in silenzio abbracciati sul letto mentre l'unico rumore che si sente è il cigolio del materasso e degli stupidi e imbarazzanti urletti.
«Louis, sto per vomitare» biascico, disgustata.
«Non sul mio letto»
«Per quanto andranno avanti?»
«Di solito gran parte della notte con intervalli di un quarto d'ora. Venti minuti, se siamo fortunati»
Cala nuovamente il silenzio e quando anche nell'altra stanza sembra essere arrivata la calma, Louis si schiarisce la voce.
«É stato imbarazzante» diciamo insieme, prima di scoppiare a ridere.
Eh, cazzo, rimanete voi su un letto con Louis Tomlinson con dei gemiti di sottofondo.
«Bhè, almeno hanno... Hanno smesso» metto i capelli dietro un orecchio e sorrido.
«Loro hanno smesso» dice, avvicinando il suo viso al mio.
«Loro» ripeto, facendo una risatina nervosa.
Mi accarezza la guancia e porta la testa da un lato con un sorrisetto poco rassicurante.
Sara, respira.
R E S P I R A.
«Ma noi...»
«Noi non cominciamo!» urlo, rotolando giù dal letto.
Aia.
Mi alzo con uno scatto e ridendo mi avvicino alla finestra «Fa caldo qua dentro, vero?»
«Emm... Apri, se vuoi»
Non volevo di certo il tuo permesso per aprire la finestra, Tommi.
Spalanco la finestra e mi sventolo il viso con una mano «Davvero, qui c'è troppo caldo!»
«Sara, stai urlando»
Ah.
Chiudo la bocca e faccio 'ok' con entrambi i pollici alzati.
Sta calma, cogliona.
Sta calma.
«Louis?»
«Sì?»
«Posso dormire a terra?»
Aggrotta la fronte e scuote la testa avvicinandosi a me.
I battiti del cuore accelerano e... Giuro, non sento piú le gambe.
Afferra le mie mani e sorride «Dormi sul letto, se ti do fastidio posso dormire io sul divano o... O sul pavimento»
«NO!»
Ecco, sto urlando di nuovo.
«No?»
«No, cioè... Possiamo dormire entrambi sul letto... Non mi dai fastidio»
Lui fastidio a me? No.
Torno sul letto e poggio la testa sul cuscino. Lui mi segue, imitandomi.
«Sara, spostati un po piú avanti» mormora, spingendomi la schiena.
Faccio come mi ha detto e evito di pensare al suo petto schiacciato contro la mia schiena.
«Buona notte, Lou» mormoro, guardando il vuoto.
Lui non risponde.
Si è giá addormentato? Minchia.
«Buona notte» riprovo, alzando il tono della voce.
Nessuna risposta.
Mi giro con uno scatto «Oh, almeno rispondi quand-» poggia le sue labbra sulle mie, interrompendo la mia sclerata da psicopatica e spinge la mia schiena contro il materasso, continuando a baciarmi.
«Buona notte» soffia sulle mie labbra, prima di girarsi dall'altro lato.
Wow.



«Oh, merda»
Sono queste le mie dolci parole, la mattina dopo.
É una reazione piuttosto calma e fine. Di certo, pensavo di fare una reazione piú esagerata trovandomi Louis addormentato e spalmato sul mio corpo.
Questo soggiorno in casa Tomlinson mi sta uccidendo.
E anche la sua testa sul mio collo è un tantino fastidiosa.
Muovo le sue orecchie con il dito «Coglioncello, ostacoli il funzionamento delle mie vie respiratorie»
«Mh»
Sì, mh.
«E... E fa caldo e... E tu stai sbavando»
«Pft»
Simpatico.
«Oh, Lou, vedi di toglierti dai coglioni» sbotto, prima di dargli una pacca sulla spalla che lo fa sobbalzare fino a farlo cadere sul pavimento.
Tiè.
Alza gli occhi di scatto e mi fissa, sconvolto.
«TU HAI PROBLEMI!» urla, alzandosi.
Mi punta un dito contro il viso e il suo petto continua ad abbassarsi e alzarsi velocemente.
«No, TU hai problemi» ribatto, alzandomi dal letto.
«Io?!»
«Sì, tu!»
«Perchè ho problemi? Sentiamo»
«Mi stavi sbavando il collo!»
Scoppia a ridere e mi afferra un fianco, attirandomi a se «Fammi finire l'opera allora»
Balzo indietro e gli colpisco il petto «Lontano»
«Lontanissimo» ribatte, alzando le mani in segno di resa.
«Ecco, sta lì»
Mi manda un bacio con la mano e sorride «Sei bellissima quando ti arrabbi»

«Anche tu»

Sgrano gli occhi e torno a fissarlo «No, okay. Stavo scherzando»

 



«E quindi l'ha picchiata, eh?»
«Sì»
«Che bastardo»
«Giá»
«Dobbiamo vendicarla»
«Ovviamente»
«Io posso mettergli del pepe nelle mutande»
«Ed io posso picchiarlo talmente forte da...»
Apro gli occhi, trovandomi di fronte Anastasia, Louis e il suo coinquilino.
Quando si accorgono che li sto fissando, smettono di parlare e sorridono «Sara, tesoro» Anastasia si avvicina a me e mi accarezza il braccio «Come stai?»
«Io... Bene. Tu come stai?»
Si gira di scatto verso Louis «Ha detto che sta bene! Ha detto che sta bene!»
Lui finge un sorriso e annuisce «Ho sentito»
Tornano di nuovo a fissarmi tutti e sobbalzo quando il coinquilino di Louis si lascia andare in un rutto.
«Che schifo, Andrew. Ci sono due ragazze»
Quel rutto era... Epico.
«Cazzo, insegnami!» urlo, alzandomi dal divano.
Anastasia e Louis si schiaffeggiano la fronte contemporaneamente e Andrew mi guarda, sconvolto.

«Louis, dove l'hai tenuta nascosta questa?» mi abbraccia di scatto e mi scompiglia i capelli.

L'importante è che non mi rutti in faccia, eh!

«Smettete di abbracciarvi, per favore?»

«No»

Louis mi afferra la mano e mi tira verso di lui, soddisfatto «Ecco, adesso avete smetto. E... E dobbiamo parlare» dice, serio.

«Di cosa?»

Dai che voglio imparare a ruttare, sbrigati.

«Vogliamo vendetta» sibila Anastasia, con sguardo minaccioso.

«Vendetta» ripete Louis, sedendosi sul divano.

«Vendetta!» ecco, pure Andrew.

«Barboncino...» sussurro, con lo stesso tono usato da loro.

Scoppiano a ridere ma tornano seri subito dopo «Sara, vieni un attimo con me»

«Signor sì!»

Seguo Louis lungo il corridoio ed entra in bagno, facendo cenno col capo di seguirlo.

«Tomlinson... Che vuoi fare in bagno?»

Ruota gli occhi al cielo e chiude la porta «Sara, sii seria per una cazzo di volta»

Oh.

Okay.

«Serissima» sussurro, baciandomi le dita «Parola di scout»

«Quello ti ha picchiata. Guarda qua» mi afferra il viso, girandolo verso lo specchio «Hai la faccia VIOLA!»

«Non urlare però, eh»

«Non urlo, ma ascoltami. Adesso, io e te... Ci vendichiamo per bene»

Io e te.

Tu ed io.

Forever you and meeeee. Okay, la smetto.

«E come?»

«So già cosa fare, ma devi ascoltarmi. Okay?»

«Okay»

V E N D E T T A.

Mh, mi piace.

«Torniamo di là» sussurra, aprendo la porta.

Si ferma di scatto e si gira con un sorrisetto «E sta lontana da Andrew»

«M'insegna a ruttare!»

Punta un dito contro il mio petto e sorride «Lontana»

«Perchè?»

«Perchè sei mia» dice, dopo avermi stampato un bacio sulle labbra.

Perchè sei mia.

Perchè sei mia.

Perchè sei...

«E di nessun altro»

Signor sì.

 

 

SCIABURABU! :)

All you need is love... Ta ta ta ta ta.

All you need is love... Ta ta ta ta ta.

All you need il love... Love...

No, All I need is PIZZA OuO

Ahahaha Sciaaaaaao.

Vi sono mancata?

Eh?

Eh? Vi sono mancata?

No, non vi sono mancata lol

Ma voi a me sssssì.

Ringraziate il tempo di merda che non mi fa andare in spiaggia.

Ringraziate la mia schiena che ha deciso di rompere i coglions.

Ringraziate il mio mal di gamba che puntualmente arriva ogni anno.

E ringraziate le mie mani che a via di suonare la chitarra mi hanno detto "wuè, Sara. Non rompere i coglioni e vai ad aggiornare al posto di fracassare la min-" Basta, poi erano troppo volgari u.u

Sì, le mie mani parlano Ahahahahahaha

Ahora, vado a rispondere alle recensioni :3

Sciaaaau.

Ma avete visto che dolcino che è questo capitolo?

Piano piano avremo SOUIS. Ahahahaha

Sciau va. <3

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Capitolo 13
*** Fallo per me. ***


Fallo per me.


 

Leggete di sotto appena finite, plis.


 


 

«Sara, hai capito?»
Louis mi fissa con un sorriso che va da un orecchio all'altro e annuisco.
Siamo davanti casa di Edward, nascosti su un albero, da minimo due ore.
«Lui esce e lascia i camerieri ad organizzare tutto per il suo party» mugugno, mettendo una patatina in bocca «Tu parli con una cameriera, fai gli occhi dolci e ti fai aiutare a farci entrare tutti» guardo alla mia destra per accertarmi di trovare il camion bianco con i componenti dei One Direction -tranne Louis- e Anastasia.
«Giusto. Sabotiamo tutto, il suo party farà schifo e lui non concluderà nessun affare per il resto della sua vita» afferra il pacco di patatine che avevo in mano e ridacchia «Cazzo, sono un genio»
«No, sei un idiota»
«Mi ami»
«Eh, tantissimo» borbotto con sarcasmo.
Scoppia a ridere e infonda i suoi occhi nei miei, tenendosi stretto al ramo «Mi ami, Sara?»
Trattengo un sorrisetto da ebete e mi mordo il labbro per evitare di scoppiargli a ridere in faccia «No»
«Sei sicura?» sussurra, sbattendo le palpebre piú volte.
«Sembri gay, smettila»
Torna a ridere ma smette subito quando nota la macchina di Edward sfrecciare via.
«Cazzo, tocca a noi, bambolina»
Bambolina?
Scende dall'albero velocemente e alza lo sguardo, sollevando le braccia verso di me «Buttati che è morbido!»
«Col cazzo, togliti. Bambolino»
Okay, posso scendere dall'albero senza l'aiuto di nessuno.
Lancio il pacco di patatine a terra e prendo fiato, prima di saltare.
Di solito, nei film, la ragazza salta e il ragazzo la prende al volo, con tanto di bacio romantico per festeggiare il mancato spaccamento di faccia.
Ma con me no, ovviamente.
Io cado addosso a Louis e lui cade a terra come una mela.
Ha anche urlato un «Mio Dio!»
É un ragazzo o una barbie?
Lo fisso negli occhi mentre lui sorride in imbarazzo «Bhè» comincia, schioccando la lingua sotto il palato «Dovrei... Baciarti?»
Ruoto gli occhi al cielo e mi alzo, porgendogli la mano per aiutarlo «Coglione»
Dieci minuti dopo siamo tutti nascosti dietro a dei fottutissimi cespugli mentre Louis fa gli occhi dolci ad una cameriera. Continua a sorridere e a fare sguardi che-ahimè- secondo lui sono sensuali.
«Oh, ma che cazzo sta facendo?» bisbiglia Niall al mio orecchio.
«Non lo so... Sembra un mischio tra lamantino in calore e una scimmia che limona con una banana»
Cala il silenzio e ci voltiamo tutti a fissare Zayn che ha appena sparato la cazzata piú epica della storia.
«Che c'è?» borbotta, scrollando le spalle «Ho detto la veritá»
«Bhá» ruoto gli occhi al cielo e torno a fissare quell'idiota che adesso sta... Ballando?
«Credo ci stia incitando a ballare la danza del sole» annuncia Liam, alzandosi.
In meno di tre secondi Harry, Liam, Zayn, Niall ed Anastasia stanno ballando la macarena come degli idioti. Credo che dovrei... Aggiungermi? Insomma, Louis non aveva detto che dovevo pure ballare!
Mi alzo in piedi anch'io e cerco di imitarli «Eeeh, macarena!»
«Siete dei coglioni!» Louis mi tira per il braccio, trascinandomi verso l'entrata della villa «Perchè stavate ballando?»
«Lo hai detto tu»
«Vi stavo dicendo di entrare, idioti»
Ah.
Si ferma di scatto e scoppia a ridere «Sara, tu sei completamente andata...»
«Dove?»
«Andata... Dico, cioè... Lascia stare»
Mezz'ora dopo io e Louis siamo sotto un tavolo da buffet, Anastasia e Zayn dietro due alberi e Niall,Harry e Liam fingono di essere dei camerieri.
«Sara, hai messo gli scarafaggi nelle tartine?» sussurra, avvicinandosi piú a me.
Deglutisco, sconvolta dalla vicinanza del suo viso e annuisco.
«Io ho... Fatto pipí nella caraffa»
Lui ha fatto cosa?
«CHE. SCHIFO!» urlo, uccidendolo con lo sguardo «In quale caraffa? Gran pezzo di bastardo! Io ho bevuto dalla caraffa!»
«Ma sei scema?» sbraita, afferrandomi il mento «Fai A»
«Eh?»
«Ho detto "A", idiota. Apri questa cazzo di bocca»
«Uò, modera il linguaggio» lo fulmino con lo sguardo e apro la bocca, fingendo di essere tranquillissima quando lui si avvicina alle mie labbra per... Annusarle?
«No, odori di limone, Sara...»
Era un sussurro quello?
Deglutisco e faccio un sorriso forzato. Dovrebbe allontanarsi adesso, ma non lo fa.
«E...» comincia nuovamente «Mi piace il limone»
«Quindi?» riesco a dire, con nonchalance.
«Quindi...» lo osservo socchiudere gli occhi e rimango paralizzata. Sta per baciarmi, cazzo. Sta per baciarmi.
E io avrei ricambiato il bacio se solo non fossi stata interrotta da un botto.
Entrambi sobbalziamo, battendo la testa sul tavolo quasi contemporaneamente.
«Aia!» caccio un urlo, per poi portare la mano sulla bocca. Nessuno deve sentirmi.
«Pronta?»
«Pronta»

"PARTY ANDATO A MALE O... SOLO LE TARTINE?"
Rileggo il titolo dell'articolo di giornale dedicato al mio ormai ex fidanzato. In prima pagina, wow. In meno di mezz'ora si parlava ovunque degli scarafaggi nelle tartine, dei drink aspri e dei camerieri davvero poco coordinati nei movimenti.
Così impara, mi ripeto mentalmente. Stupido e stronzo pallone gonfiato. Chiudo gli occhi e rivedo tutti gli invitati andare via di corsa, disgustati. Ah, dolce vendetta.
Per un attimo mi sento in colpa, poi scaccio il pensiero. Mi ha picchiata, devo ricordarlo.
«LUCE!»
L'urlo di quel coglione di Louis mi fa sobbalzare. Mi giro di scatto e inarco un sopracciglio mentre lo osservo. Che cazzo si è messo?
«Perché sei vestito da... Cos'è? Un tricheco verde?»
Mi guarda con le labbra schiuse per qualche secondo, poi torna alla realtá «No! É Peter Pan! Non riconosci il vestito?» fa un giro su se stesso e sorride nuovamente.
No. Non lo riconosco.
«Sembri un cane investito»
«Simpatica» ringhia, aprendo il frigo. Prende una bottiglietta d'acqua e inizia a bere. Osservo il suo pomo d'Adamo fare sue e giú e sorrido «Glu glu glu»
In meno di tre secondi, scoppia a ridere, sputando la cucina.
Che schifo!
«LOU!» urlo, lanciandogli la rivista che stavo leggendo.
«Sei stata tu!» ribatte, rimettendo la bottiglia in frigo. Si avvicina a me e sorride «Sara, amore mio, luce dei miei occhi...»
«Che vuoi?» taglio corto, inarcando un sopracciglio.
Accenna un sorriso e si siede sopra il tavolo. Mi afferra la mano e mi avvicina a lui delicatamente. Una scossa mi attraversa la mano, ma la ignoro.
«Senti...» abbassa la voce, avvicinandosi al mio orecchio «Volevo chiederti una cosa...»
Il cuore comincia a tamburellare con un ritmo piú veloce del solito, ignoro anche lui. «Cosa?»
«Hai lasciato la scuola pubblica» mormora, accarezzandomi il braccio. Che sta facendo?
«S-sí»
Oh, fanculo! Balbetto! Io!!
«E... Hai preso una pausa dal mondo dello spettacolo»
«Mhmh»
«Io, invece, consegno pizze da un bel po'»
«E quindi?»
Scoppia a ridere e passa una mano tra i capelli «A lavoro stanno organizzando uno spettacolo di beneficenza»
E io che c'entro?
«Fammi indovinare» illumino gli occhi e schiocco le dita «Peter Pan!»
Scoppia a ridere e scrolla le spalle «Ma va? Sono vestito da Peter Pan. Secondo te che facevamo? Lo schiaccianoci?»
«Il lago dei cigni allora!» urlo, schioccando ancora le dita.
Inarca un sopracciglio e porta la testa da un lato mentre io nomino tutti i cartoni animati di cui ricordo il nome.
«Biancaneve! Cenerentola! La bestia addormentata!»
All'ultimo nome, vedo la sua espressione cambiare. Sul suo viso si forma un sorriso enorme. Cazzo, ho indovinato.
La bestia addormentata. Bello, sì. Ricordo che è un bellissimo cartone animato.
«La bestia addormentata» ripete, trattenendo una risata.
«Bellissimo» commmento, facendo un espressione di apprezzamento.
«Non l'ho mai visto» mette le mani dietro la mia schiena e mi avvicina a lui. Eeh, non cosí vicini Tommo «Mi racconti com'è?»
Guardo ovunque, tranne i suoi occhi. Prendo fiato e inizio il racconto «C'è una... Ragazza»
«Sì...»
«Addormentata. No. Forse era morta» socchiudo gli occhi come se servisse a farmi ricordare qualcosa e sorrido «Ecco! No, era viva. Ma dormiva»
«Continua»
«Dormiva da anni e anni in un castello immenso... E lí, abitava la bestia. Che era un bellissimo principe»
Ha l'espressione da 'che cazzo sta dicendo?' e uno strano sorriso che non mi convince.
«Si mettono insieme?» domanda, avvicinando il suo viso al mio.
«Bhé, prima lei dovrebbe svegliarsi e... E capire di essere innamorata del principe/bestia»
«E come si sveglia?» mormora, facendo sfiorare i nostri nasi.
Sara, perfavore, sta ferma dove sei. Non rovinare il momento. Non ti azzardare.
Ho la mano che trema e lui se n'è accorto. Grande! Perfetto! Adesso passo per una cogliona che trema appena si avvicina! Bhé, sono una directioner e lui... É Louis Tomlinson. É giustificabile.
«Con un... Bacio. Si sveglia con un bacio»
«Sara...»
«Mh?»
«Ho bisogno di te»
Sgrano gli occhi e per poco la saliva non mi va di traverso. Oddio, ho gli occhi appannati. Lo ha detto davvero. Ha detto che ha bisogno di me! Cazzo, minchia. Porca puttana.
«Anch'io ho...»
«Per lo spettacolo di beneficenza. Ci serve qualcuno che possa attirare l'attenzione delle persone e con te lì a cantare e recitare... Sará un vero successo»
Ah.
Abbasso lo sguardo e annuisco. Certo. Sono una cogliona.
«Va bene» sussurro, girandomi di scatto. Uó, non sto lacrimando. Solo... Una lacrima. É scappata. Sará il mondo parallelo che mi fa una persona piú sensibile o magari... Non lo so, il ciclo.
«Partecipi?»
«Sí. Certo»
Scende dal tavolo e mi schiocca un bacio sulla guancia «Grazie a te avró un aumento!» detto questo, va via correndo.
Bastardo sfruttatore.

Ho firmato autografi, fatto foto e salutato le persone davanti ad una telecamera solo attraversando il marciapiede per entrare nel teatro. Appena chiudo la porta alle mie spalle, tutti si girano. Compreso Louis. Non andare nel pallone, mi ripeto mentalmente. Non andare nel pallone. Noto che tra 'gli attori' ci sono anche Niall, Zayn, Harry e Liam e sorrido. Io e i One Direction a recitare la bestia addormentata.
Cammino sicura di me fino al palco e saluto tutti «Salve!»
Cala il silenzio e, imbarazzata, mi stringo nelle spalle. Cazzo devo dire ora?
«Come... Come vanno le prove? La bestia addormentata è davvero molto...» Molto che?
«Vuole dell'acqua?» mugugna una ragazza, afferrandomi il braccio «Un caffé? Una crostatina? Qualche patatina? Possiamo farle preparare una pizza, se vuole»
Vago con lo sguardo e corrugo la fronte quando incontro gli occhi di Louis. Mi sta guardando con espressione fin troppo seria per i miei gusti.
«No, grazie» rifiuto gentilmente.
«Che parte vuole interpretare?» borbotta un uomo, sorridendomi «Wendy? Trilly? Louis ha la parte di Peter Pan ma se vuole puó sempre farla lei»
«Ehy!» protesta, avvicinandosi «Io sono Peter Pan! E Maddy, fará Wendy! Avevamo giá deciso, mi pare»
L'uomo lo uccide con lo sguardo e lo spinge con la mano per allontanarlo.
«Non faccia caso a lui, allora? Cosa vuole interpretare?»
«Qualcosa che... Non sia giá stato preso»
«No no, scelga lei»
«Ma...»
«Louis! Porta qualcosa da mangiare a questa splendida signorina»
Sorrido in imbarazzo e noto Louis con la coda dell'occhio andare dietro le quinte borbottando qualcosa sotto voce. Perché lo tratta in quel modo?
«Signor...»
«Patrick. Mi chiami Patrick»
«Bene. Patrick» gli do una pacca sulla spalla e fingo un sorriso «Scegli tu cosa devo interpretare. Io... Vado... Un attimo in bagno»
«Oh, non da sola. LOUIS! ACCOMPAGNA LA SIGNORINA IN BAGNO!»
Dovrei dire 'no, grazie. Vado da sola'. Ma Louis torna sul palco. Cammina verso di me a passo spedito e mi afferra il braccio, stringendolo piú del dovuto. Arrivati dietro le quinte, molla la presa e mi fissa in cagnesco.
«Che hai?» mi massaggio il braccio. Ignora quegli occhi, Sara. Ignorali.
«Penso sia meglio che tu torni a casa»
«Perché?»
Si avvicina a me e mi spinge contro il muro, portando una mano accanto alla mia testa «Perché mi da fastidio»
«Che cosa?»
«Tu. Mi dai fastidio tu e le attenzioni che ricevi. Un tempo ero IO a riceverle. E le rivoglio indietro»
Io. Gli do fastidio io!
«Louis, che-»
«Voglio tornare a casa mia. Con i miei amici, i miei fan»
«É colpa mia se siamo qui?»
«Non lo so» ringhia, avvicinandosi piú a me «So solo che tu devi desiderare di dover tornare indietro tanto quanto lo desidero io. Ma non vuoi»
«Louis, non so di cosa...»
«Devi volerlo anche tu» mi interrompe «Secondo me devi volerlo anche tu. Poi torneremo indietro»
«Senti, i-»
«Desideralo»
«Come faccio a desiderare qualcosa che non voglio?»
«Fallo per me...» sussurra, scostandomi i capelli dal viso. Mi bacia delicatamente la guancia e lo sento sorridere sulla mia pelle «Desideralo»
«Ci... Ci provo»
Scende con le labbra verso il mio collo, poi sale fino alla mia bocca. Non riesco piú a sentire le gambe quando poggia le sue labbra sulle mie. Le schiudo di poco, quello che basta per permettergli di andare avanti.
Sto baciando Louis Tomlinson nel retro di un palco. Come faccio a desiderare di tornare indietro?
«Per me» soffia sulle mie labbra «Fallo per me»

 

Salve!:)

Scusate. Scusate. Scusate. Scusate. Scusate.

Scusate. Scusate. Scusate. Scusate. Scusate.

Scusate. Scusate. Scusate. Scusate. Scusate.

Scusate. Scusate. Scusate. Scusate. Scusate.

Scusate. Scusate. Scusate. Scusate. Scusate.

Scusate. Scusate. Scusate. Scusate. Scusate.

Scusate. Scusate. Scusate. Scusate. Scusate.

Scusate. Scusate. Scusate. Scusate. Scusate.

Merito di essere appesa a testa in giù e di essere sputata da un arcobaleno, davvero.

Sono passati due mesi, lo so. Ma... Anche l'estate a quanto pare è faticosa, oh.

Okay, non lo è. Sono solo io che sono cogliona e non avevo ispirazione per scrivere.

Ogni tanto aprivo efp, dicevo 'ah, guarda! Ho due storie in corso!' poi richiudevo.

PERDONO.

Scriverò diversi capitoli in modo da poter aggiornare più in fretta. Zzokkey? Zzokkey.

Stabiliamo un giorno della settimana e quel giorno, SBAM! Aggiorno.

Il... Il giovedì, vi piace? O il mercoledì... O anche lunedì, chissene.

Okay. Facciamo venerdì.

Basta, la smetto di sclerare inutilmente.

Chiedo ancora perdono cwc

Inolte, volevo chiedervi se vi andava di leggere il prologo di una nuova storia che ho scritto un po' di tempo fa. Non è come le mie solite, SARA non c'è. Allegria. Ahahahah

E' del punto di vista di Zayn e ci tengo davvero che voi diate almeno un'occhiata.

Ho scritto già quasi tutti i capitoli, quindi gli aggiornamenti saranno tipo flash, se vi piace.

Fatemi sapere :')

E' questa c: Sally.

Adesso, vado a prepararmi per uscire. Rispondo a tutte le recensioni quando torno, o domani. Ma rispondo sempre, lo sapete lol

GRAZIE. Come cazzo fate a sopportarmi, non lo so nemmeno io ahahahha.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e che vi piaccia anche la nuova storia. (Ci tengo davvero mucho)

Un bacio.

-Sara

ps. A venerdì, se sono viva.

E fateeeeme un sorreeeeso (?) 

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