Demigod - l'ultimo figlio del mare.

di EhiCasillo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Avviso importante! ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***



 
 Prologo.  
 


- Io non dovrei essere qui. Questo posto non è per me. Non sono uno di voi. Il mio mondo è la fuori,insieme alla mia famiglia.-

- Invece questo è il tuo posto. Qui,insieme a tutti noi. Tu non sei come gli altri. Hai un dono. Un dono che per tanti motivi può essere un vantaggio…ma nella maggior parte dei casi significa morte certa. Per questo devi restare,per rimanere al sicuro. -

- Non so di cosa tu stia parlando. Non ho nessun dono. Sono un normale quindicenne che non ha la minima voglia di fare parte di questo mondo. Il vostro mondo. -

- Un normale quindicenne non annienta un mostro come L’idra,armato solamente di una spada. Tu sei speciale,come tutti noi qui dentro. -

- Sarà stato solo un caso. Magari era indebolito da una precedente battaglia. -

- Ma se anche fosse,non ti pare strano che tra tutta quella gente abbia attaccato proprio te? Prova a ragionare per un attimo,Alessandro. -

- Un altro caso. Che ne so,forse avrò avuto un buon odore! -

- Appunto. Ha sentito l’odore del tuo sangue. Un sangue speciale. Nelle tue vene scorre il sangue di un dio. E quello non sarà il primo e l’ultimo mostro che ti attaccherà. Se non rimani qui,la tua vita potrebbe concludersi nell’esatto momento in cui anche uno solo dei tuoi piedi,toccherà le terre al di fuori di questo campo. -

Ed è a questa frase che trasalii. Tutto questo,sembrava non avere un senso. Ma tutto ciò che quella ragazza aveva detto,corrispondeva all’esatta verità. LA MIA VITA ERA IN PERICOLO.
 


CONTINUA.
 

 

ATTENZIONE: Questa storia era già stata postata,sempre da me,ma per motivi che non sto a spiegare ho dovuto toglierla e rimetterla C:

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


 Capitolo 1 
Cerco di non diventare la colazione di un mostro mitologico.

Partiamo ben presto con gli avvertimenti.
Nel remoto caso in cui una qualsiasi cosa scritta in questa storia sia simile a qualcosa a te accaduto … STAI ATTENTO. Prepara uno zaino con il minimo indispensabile,cercati un Satiro e parti immediatamente per il Campo Mezzosangue,a Long Island. La tua vita potrebbe essere in pericolo e seriamente minacciata da mostri pronti a sbatterti nel Tartaro.
Non voglio terrorizzarti inutilmente,ma c’è una remota possibilità che tu sia il figlio (o ovviamente
figlia)  di una divinità dell’olimpo. Ma questi sono casi rari,non occorre barricarsi in casa,senza volerne più uscire,per paura di incontrare qualche mostro demoniaco.Ma,ciò che a me sembrava impossibile è accaduto realmente.
Credo che voi tutti abbiate presente la saga
“Percy Jackson e gli dei dell’olimpo”? (e la risposta mi sembra ovvia,dato che state leggendo questa fan fiction.Idiota.).
Bene.
Cancellate dalla vostra mente la definizione di “
saga” perché si tratta di realtà. Tutto ciò che è narrato in quei libri,dagli incontri ravvicinati con svariati mostri alla parentela con vari dei dell’olimpo,ho scoperto da poco fare parte anche della mia vita. E la cosa non è una piacevole sorpresa,come qualcuno di voi potrebbe pensare,soprattutto quando sei un ragazzo di soli 15 anni che si ritrova a dover combattere con mostri demoniaci.
Era una tranquilla giornata di primavera quando arrivò. E non parlo di quel personaggio a cui state pensando. 
Stavo camminando come sempre sul vialetto che porta fuori da casa mia,per dirigermi verso la scuola.
Una TRANQUILLA e NORMALE giornata scolastica,a quanto sembra. Ma,ben presto,quella TRANQUILLA-e-NORMALE-giornata-scolastica,stava per trasformarsi in un vero incubo o nel capitolo di un libro fantasy.
Un rumore strano e estremamente forte mi fece tremare e fu subito seguito da una potente scossa di terremoto. Caddi a terra,finendo a pancia in su con la schiena sullo zaino. Terrorizzato dalla paura,faticavo ad alzarmi,ma un ombra scura e minacciosa mi fece decidere.
Ben presto,un mostro,grande non so quanti caspita di metri mi si parò davanti,sbarrandomi la strada. 
Era una specie di dragone,con più di una testa.
Devo dire sinceramente di non aver contato quante teste avesse,ma,in quel momento mi sembrava molto più importante cercare di non diventare la colazione di un mostro mitologico alto quanto un palazzo. Sembrava guardarmi come se fosse indeciso se mangiarmi con la salsa Barbecue o con un velo di maionese.
E la cosa mi terrorizzava,non poco.
Mi chiedevo come diavolo facessero i miei genitori a non sentire i suoi “ruggiti” e quelle enormi scosse che provocava ogni volta che il suo sederone squamoso toccava terra. Riuscivo solo a fissarlo senza muovermi.

Il mostro cominciò a dimenarsi,muovendo la sua moltitudine di teste. Dovetti saltare da una parte all’altra della strada,rischiando di essere messo sotto da una vecchietta in bici.
– RAGAZZINO MALEDUCATO,STAI ATTENTO! Ah…i giovani d’oggi. – disse la vecchia.
– SCUSI SA,MA STAREI CERCANDO DI NON FINIRE NELLO STOMACO DI QUEL…COSO ENORME,PER POI USCIRNE SOLO IN UN'ALTRA FORMA…DICIAMO,NON PIU’ SOLIDA -
- Divorato da quel piccolo serpentello?- ribattè lei – Quanta fantasia,questi giovani - .
Cercando ancora una volta di schivare una sorta di saliva velenosa da parte di quel mostro,risposi:
– SERPENTELLO? Non ricordavo che i “
serpentelli” fossero alti quanto il duomo di milano e sparassero fiammate velenose dalla bocca!-
Lei mi guardò come se fossi pazzo e se ne andò. Come aveva potuto scambiare quella bestia con un serpente?
Ok,la vecchiaia potrebbe averle danneggiato la vista,ma il marciapiede era affollato da lavoratori di corsa e nessuno sembrava notare quel dragone nel bel mezzo della strada,e un povero quindicenne che rischiava di diventare la sua merendina di metà mattinata.
Sembravano tutti completamente assorti nella loro corsa verso gli uffici,ignorandomi completamente e degnandomi solo di qualche sguardo. Parevano dirmi “
Oh,povero ragazzo. Deve avere qualche disturbo mentale per combattere così affannosamente contro una così piccola bestiolina” .
E ciò mi sembrava alquanto strano.

Ignorando quanto fossi confuso,il mostro-palazzo (l’unico nome che mi venne in mente per definire quella cosa) sbattè una delle sue enormi teste contro il mio stomaco,portandomi a parecchi metri di distanza.
L’unica protezione che alleviò un minimo il dolore fù il mio zaino,che ormai,però,era completamente lacerato e tutti i libri erano volati per terra durante il volo. Il mostro stava avanzando pericolosamente ed era già a pochi metri da me.
Bene,fantastico.
Progettavo già nella mente la mia lapide. “morto divorato da un mostro-palazzo mitologico. Per sempre nella memoria dei suoi cari”. La cosa era alquanto deprimente.
- Ehi tu,bruttone! Guarda qua! -
Sentii una voce,non troppo lontana da me. Era la voce di un ragazzo di cui non riuscivo ad individuare la posizione. Poteva essere distante kilometri,come poteva essere esattamente davanti a me,ma non riuscivo minimamente ad aprire gli occhi. Quella lotta (anche se non poteva essere definita “Lotta”,visto che io non lo avevo nemmeno sfiorato) mi aveva completamente distrutto.

Sentii il rumore metallico di una spada che tagliava l’aria e un orribile sensazione di qualcosa di molliccio vicino al mio piede.
- Testa d’Alghe! Non hai ancora imparato niente,sei un completo idiota! – questa volta la voce era femminile.
- Oh,grazie tesoro! – rispose il ragazzo.
Riuscii finalmente ad aprire almeno un occhio.
Il ragazzo e la ragazza erano davanti a me,e mi davano le spalle.
Il primo alla mia sinistra era un ragazzo piuttosto alto,con i capelli neri e da quanto riuscii a scorgere dal suo profilo aveva gli occhi verde mare. Erano simili ai miei,anche se io avevo una leggera sfumatura marrone,più che azzurra.
Lei portava i lunghi capelli ricci e biondi legati in una coda e aveva gli occhi color grigio cielo.Si girò verso di me e mi gridò:
- Tieni,prendi questa! -
Sorridendo mi lanciò qualcosa.
Era un oggetto lungo,che luccicava argentato sotto il sole,accompagnato da un oggettino di velluto blu. Quando furono abbastanza vicini riuscii a capire di cosa si trattasse. Erano una spada e un sacchetto.
– apri il sacchetto e prendi in mano l’oggetto al suo interno,poi prendi la spada e dacci una mano! – ribattè la ragazza.
Tirai la corda metallizzata del sacchetto,dove dentro qualcosa luccicava. Una brezza marina mi avvolse e mi sentii subito meglio. Infilai la mano e riuscii a toccare qualcosa di fresco e gelatinoso.
Prima che potessi capire cosa fosse con la mia testa,il ragazzo sembrò leggermi nella mente:
- E’ una bolla d’acqua. Ti aiuterà a sentirti meglio. -
- Come può della semplice acqua… - 
Gli occhi verde-mare di quel ragazzo sconosciuto mi fissarono intensamente. Come se volessero dirmi “fidati di me”. Quello sguardo aveva qualcosa di famigliare,che sentivo appartenere alla mia infanzia.
Presi in mano la bolla d’acqua e la strinsi tra le dita.
Il ragazzo aveva ragione. Sentii una nuova forza scorrermi dentro.
E questo non era affatto una cosa normale.

Continua.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


CAPITOLO 2.
Scopro di essere l’ultimo figlio del dio dei mari.

- ROAAAAAAAAAAAAR! –

Bene. Dove eravamo rimasti? Oh si. Al fatto che avessi un mastodontico dragone corredato di decine di teste,davanti, che minacciava di mangiarmi.

La bestia “ruggì” contro il ragazzo che gli conficcò la sua spada dorata nel bel mezzo della zampa. Sembrava stesse imprecando parolacce nella sua “lingua”. Io ero ancora sconvolto e steso sulla strada,mentalmente incapace di alzarmi. Continuavo a pensare a come fosse possibile che un mostro enorme passasse inosservato e a come della semplice acqua mi avesse ridato la forza. Mi sentivo persino più potente e in forma di prima.
– Hai intenzione di alzarti? Perché qui avremmo bisogno di un aiutino! – il ragazzo sembrava stremato.
 Continuava a tentare di colpire il mostro da ogni parte,senza riuscire a scalfirlo. Decisi che era il momento di intervenire. Strinsi forte la spada argentata e mi lanciai all’attacco del mostro. Mi avvicinai pericolosamente alla bestia tirando un colpo sul suo fianco. Non le avevo contate,ma le teste sembravano essersi duplicate. Girai il viso,alle mie spalle,e quella cosa gelatinosa che avvertivo vicino al piede si stava dissolvendo sull’asfalto. Capì che era una delle teste del mostro.
- Come facciamo ad ammazzarlo senza la testa di Medusa?! E’ praticamente impossibile! – imprecò la ragazza.
- Me-medusa? – chiesi.
- Non ne ho la minima idea. Cerchiamo di non farci ammazzare,e aspettiamo che Grover capisca che siamo nei guai e mandi rinforzi. Forse chiamando Chirone riusciranno a fare qualcosa! – gridò il ragazzo.
- Chi-chirone?! – sembravano ignorarmi completamente,discutendo tra loro.
- ATTENTO! -
Il mostro prese la carica e partì a tutta birra contro di me. Le sue teste avevano già la bocca spalancata,probabilmente pronte a finirmi con la loro micidiale saliva,tutte insieme e appassionatamente. Di istinto,senza nemmeno pensare,mi coprì gli occhi e tesi la spada,dritta verso il mostro. “morto assassinato dalla saliva  velenosa di un mostro mitologico. Per sempre nei nostri cuori”. Ecco. Così la mia lapide sarebbe stata più accurata.
Attesi in silenzio la mia fine,aspettando di essere investito dal liquido verdognolo,ma non successe nulla. Nessun liquido velenoso,nessun dolore. Ero ancora vivo e vegeto,perfettamente sano.
- Non posso crederci…- gemette la ragazza.
- So-sono ancora vivo? – chiesi con un tono che più che sembrare una domanda fatta da un ragazzo,sembrava il mugolio di un cucciolo bastonato o di uno che ha appena preso un calcio nel punto giusto.
Tolsi il braccio dalla faccia,permettendomi di vedere. Voltai la testa verso il dragone. Era perfettamente immobile. Quasi…PIETRIFICATO. Rimasi con la bocca spalancata,nel vederlo. Quasi non si capiva più chi dei due fosse stato trasformato in una statua di gesso grigio.
- E’ stato…- cominciò il moretto.
- terrificante? Inspiegabile? PARANORMALE? -
- …MITICO! Amico lasciatelo dire,sei un grande! – Il ragazzo strinse il braccio intorno alla mia spalla,ridacchiando tutto esaltato,come se la sua squadra di calcio preferita avesse appena segnato il goal decisivo.
- No! No! No! NO! Tutto questo…non è una cosa normale. No-non può essere successo davvero. Ditemi che è tutto un incubo! -
- è tutto un incubo – disse il ragazzo.
- Oh,fantastico. -
- Testa d’Alghe,smettila! – intervenì la ragazza.
- Ehi,ehi. Avevamo detto,basta con quel soprannome,già tempo fa,sapientona! -
- Tu smettila di chiamarmi sapientona,testa d’Alghe! -
- E tu smettila di… -
- BASTA! – gridai,spaventando un uccellino che camminava sulla zampa del mostro pietrificato. – Ora,qualcuno mi spieghi che diavolo è quella cosa gigantesca,perché cavolo è diventata una statua,e perché nessuno sembra non accorgersi minimamente di quel coso mastodontico in mezzo alla strada! –
- oh,giusto. Lui non sa niente,ancora… -
- Dici,testa d’alghe? Come fa a saperlo?! -
- Ahhh… - sospirò – Bene. Non è semplice da spiegare,cercherò di essere il più delicato possibile…Gli dei dell’olimpo esistono,colui che credevi tuo padre in realtà non lo è,e tu non sei un mortale ma un mezzosangue,seriamente minacciato da mostri come quello,che cercano di ucciderti. E i mortali vedono il mostro solo come un serpentello,a causa della forte foschia che c’è qui intorno. Fine. -
- Caspita. Veramente delicato,testa d’alghe! – ringhiò la ragazza. Quei due non sembravano andare molto d’accordo,eppure avevano uno scintillio negli occhi ogni volta che si guardavano.
- Aspettate. Cos’è un mezzosangue?Voglio dire…è tipo una cosa alla Harry Potter? -
- Ahhhh…senti.Ti consiglio solo di seguirci. Quando saremo al campo ti spiegheremo tutto in ogni dettaglio. Per ora,ti basta sapere che sei l’ultimo figlio del dio greco dei mari,Poseidone. -  
- Oh,certo. E,sentiamo,in questo campo,verrò portato ad Hagwarts,immagino? Oh,e forse c’è anche l’armadio che porta a Narnia vero? O si trova in una specie di dimensione futuristica dove rischio di essere estratto per gli Hunger Games? – dissi ironico.
- Nahhh…solo qualche semidio con poteri paranormali,uomini mezzi capra,centauri,ragazze-albero… -
- oh…fantastico.  -
Tutto ciò sembrava non avere il minimo senso. Dei,mezzosangue,campi,mostri. Nella mia mente mi trovavo in un sogno. Solo in attesa di svegliarmi e vedere il sole. 









 

 ANGOLO AUTRICE:
Buonpomeriggio bella gente! c: Ecco postato il secondo capitolo,spero vi piaccia,ma vorrei fare prima qualche ringraziamento. Per prime a Fantasia2000 e  Dafne Rheb Ariadne che hanno recensito la storia qui su EFP,
ma un grazie speciale va anche a @Casilloseyes e @Micolemariottin che,non essendo iscritte,hanno recensito la mia storia via twitter:
Image and video hosting by TinyPic
 
ringrazio anche Alaska Morgan che ha messo la storia tra le seguite.
 
GRAZIE MILLE A TUTTI,C: ♥ 
Eleonora.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


CAPITOLO 3 
Faccio parte di una profezia. 
 
- Tutto questo non può essere reale. – mi misi le mani tra i capelli e mi sedetti su marciapiede,cercando di estraniarmi dal mondo per provare almeno a realizzare tutto quello che stesse succedendo. 
- Invece lo è,Alessandro. – Disse la ragazza. Oh,giusto. Mi chiamo Alessandro.  
- Ehi,tu come fai a sapere il mio nome? – chiesi,lievemente terrorizzato alla ragazza. 
- oh,tutti ti conoscono al campo. Sei l’ultimo figlio di Poseidone,il mio ultimo fratello. Solitamente dovresti essere riconosciuto direttamente dal tuo genitore divino,ma nostro padre ti ha tenuto d’occhio da quando ha saputo della profezia. Così come Ade e Zeus con i loro ultimi figli semidivini. Il tuo destino è scritto,fratello …- intervenì il ragazzo. 
- Non ci sto capendo più niente…cos’è una profezia? - 
- Le profezie sono dettate dall’oracolo di Delfi. Ogni eroe prima di un impresa passa dall’Oracolo. Sono una sottospecie di indovinelli,che sembrano intendere una cosa,che poi si rivela spesso l’opposto di quello che tu credi. – mi rispose convinta la lei. 
- E quale sarebbe questa profezia in cui sarei menzionato? -
 
- Le anime dal buio alla luce torneranno,
devastazione e distruzione portar dovranno. 
Se l’eroe la giusta scelta compirà,  
dalla furia degli oceani il suo mondo strapperà. 
Guidata dagli eroi dell’Olimpo  
l’ultima progenie dei tre grandi risanerà,forse,le pieghe del tempo. 
Uno ,tra gli eroi ,perirà nella salvezza dell’impresa, 
distrutto da colui che riteneva alleato, 
ucciso per mano del mostro dal nemico creato. 
I poteri primordiali sono ora uniti, 
all’origine del mondo adesso cuciti.-

La bionda sembrò recitare la profezia con tanta facilità da sembrare un’innocua filastrocca per bambini,del genere che si impara alle elementari. 
- Oh…e tra ‘l’ultima progenie dei tre grandi’  ci sarei ovviamente in mezzo anche io… - chiesi,sperando di sbagliarmi. 
Mi sentivo investito da una carica troppo importante. Soprattutto per uno che aveva vissuto la sua intera vita da comune mortale,senza incontrare mostri o creature mitologiche uscite da un libro fantasy. Insomma ‘.Guidata dagli eroi dell’Olimpo l’ultima progenie dei tre grandi risanerà ,forse,le pieghe del tempo.’’  
Ehi,non credo sia una cosa che ti insegnano a scuola.
E poi quel ‘’forse’’ mi dava da fare.  
 
 - Esattamente. Vedi … la profezia con gli eroi dell’olimpo  intende me,Annabeth e tutti i semidei che hanno combattuto l’ultima battaglia. Gli eroi che hanno sconfitto Crono e salvato l’Olimpo dalla distruzione. Ovviamente non da soli…e non senza sacrifici…- il ragazzo si rattristò,come se un brutto pensiero fosse passato nella sua mente. - …Beh,comunque… L’ultima progenie dei tre grandi  sta a significare gli ultimi tre figli dei pezzi grossi: Zeus,Poseidone e Ade. Vari semidei sono andati a rintracciare i propri ,ed ultimi,fratelli sparsi per il mondo. Ancora,però,non sappiamo che significhi Le anime dal buio alla luce torneranno,devastazione e distruzione portar dovranno. Quando l’eroe la giusta scelta compirà, dalla furia degli oceani il suo mondo strapperà.  . Ma la cosa importante,per adesso è che siate vivi,tutti e tre. - 
- E con Uno solo tra gli eroi perirà nella salvezza dell’impresa, distrutto da colui che riteneva alleato, ucciso per mano del mostro dal nemico creato. ? E poi cos’è questa storia del risanare le pieghe del tempo – chiesi.  
- beh,il primo verso vuole fare intendere che uno di voi morirà ucciso da un mostro nemico. In quanto alle pieghe del tempo siamo quasi certi che centri con il re dei titani,il signore del tempo … Crono…Padre dei tre pezzi grossi. Lo credevamo sconfitto,una volta per tutte,ma non è evidentemente così. Si è risvegliato,sotto una nuova forma. Il resto sembra relativamente chiaro,ma l’ultimo verso resta un mistero,per ora. – concluse il moretto dagli occhi verde-mare.  
- Okey,ma,insomma…se sono realmente un semidio come voi sostenete…non è strano che io abbia incontrato un solo mostro,in tutta la mia vita? - 
- No,non per forza. Devi sapere che dopo la parziale sconfitta di Crono,i mostri a caccia di semidei sono stati sempre più rari. Ben pochi sono stati gli attacchi,e comunque tutti i mezzosangue in difficoltà hanno raggiunto sani e salvi il Campo. Poi voi qui in italia avete una grande fortuna. Essendo che l’Olimpo e tutto ciò che ci gira intorno sono ora in America,la distanza che ci separa da questo paese è enorme. I mostri non percorrerebbero mai una tale distanza. Per questo non hai ne hai mai incontrato uno...prima che …scoprissimo la tua vera identità. La foschia deve essere veramente forte qui. E comunque credo tu abbia manifestato altri segni che facciano intendere la tua vera natura. 
 
Ragionai a fondo. Non avevo mai manifestato particolari segni che potessero far pensare che io non fossi totalmente mortale.
In effetti,avevo soltanto una forte iperattività e una dislessia che mi dava l’impressione che le parole si mettessero a roteare quando tentavo di leggere. 
- Ahhhh. – soprirò lei. – Le parole si mettono a roteare quando leggi,non è vero? – 
 
Mi aveva forse letto nel pensiero? 
-ehmm..si…- 
- e soffri di una forte iperattività,giusto? - 
 
Quella ragazza bionda mi faceva sempre più paura. Non dico che fosse antipatica,no. Aveva un aria sveglia,e per di più era veramente molto carina. Aveva circa sui 22 anni, appena. Ma il fatto che conoscesse la risposta ad ogni tua domanda,mi spaventava. Sembrava avesse la capacità di estrapolarti i pensieri dal cervello. 
- Esattamente…- 
- Classici segni. Tutti i mezzosangue sono sia dislessici che iperattivi. La dislessia è provocata dal fatto che il tuo cervello è impostato sul greco antico. E l’iperattività rappresenta i tuoi riflessi da battaglia. – 
In effetti,ogni qual volta che facevo visita al museo di storia greca con la scuola,mi capitava di riuscire sempre a decifrare le iscrizioni. E non parliamo della mia fantastica abilità a palla avvelenata. 
- Ora comprendo molte cose… Ma,tornando al discorso di prima…ora che sanno chi io sia realmente…mi attaccheranno sempre più mostri? - 
- Questo è probabile. Abbiamo una spia dell’esercito nemico, che deve aver parlato a Crono della profezia. Spiandoci ha rintracciato gli ultimi figli dei tre grandi,che potrebbero distruggerlo una volta per tutte ed ha ovviamente inviato i suoi scagnozzi per cercarvi e uccidervi prima che avreste potuto annientarlo. – continuò il ragazzo. 
- fantastico… - ripresi il mio posto sul marciapiede,passandomi nuovamente le mani tra i capelli. Vediamo di fare una lista: 
 
punto 1,avevo appena scoperto di essere l’ultimo figlio di un dio greco. 
punto 2,avrei dovuto annientare un Titano leggendario e risanare le pieghe del tempo. 
punto 3,sarei potuto morire.  
punto 4,SAREI POTUTO MORIRE. 
 
- Ehi…ci siamo passati tutti. – disse la ragazza sorridendomi e sedendosi accanto a me. 
 – e…credimi…quando io ho scoperto di essere figlia di Atena avevo 7 anni. Sono scappata di casa e ho viaggiato fino a New York,con…altri 2 semidei più grandi di me. Una fu trasformata in albero,ma grazie agli dei ora è tornata normale,mentre il ragazzo…beh,è morto da eroe durante l’ultima battaglia. – 
mi avvolse il braccio sulle spalle,abbracciandomi e tentando di confortarmi. Mi sentivo decisamente a disagio (soprattutto perché il ragazzo mi lanciava occhiatacce fulminanti ),ma mi sentivo persino peggio per aver pensato che la mia giornata fosse stata un inferno,quando questi due ragazzi hanno vissuto una vita intera a cercare di non morire divorati. 
- Grazie,ehm…non ti ho ancora chiesto come ti chiami. - 
- Annabeth. Piacere! – disse sorridendo. 
- Alessandro,anche se lo sai già... - 
- Ehm ehm – il moretto si schiarì la gola infastidito. – fratello,io sono Percy e quella è la mia ragazza…vediamo di mantenere le distanze di sicurezza.. – disse allargando le mani. 
- Sempre a fare il gelosone,Testa d’alg… - 
- ALESSANDRO! ALESSANDRO! - 
Era la voce di mia madre,che gridava il mio nome da lontano. La vidi uscire dalla porta spingendo ‘’mio padre’’,che visto le ultime e sconvolgenti rivelazioni non potevo più considerare tale.
Era ancora in pigiama,e urlava come una matta nel vialetto,ormai vuoto. 
- Oh mio dio,stai bene!?! Niente di rotto spero! Qualcosa ci ha tenuti bloccati. Sembrava come una forza che ci costringeva a rimanere immobili… – gridò affannandosi a controllare se avessi qualche ferita.
E,non userei la parola qualche perché sembravo una ferita ambulante. 
- Ehm,si mamma…tranquilla…solo qualche acciacco… e…quale ‘’forza’’? - chiesi virgolettando con le dita l'ultima parola.
- Oh dei…Percy,è peggio di quanto pensassimo… - intervenne Annabeth.  
- Ha già ristabilito il suo dominio sul tempo…ed è più forte di prima se è in grado di fermare il tempo solo su determinati mortali…- disse Percy. 
- Non ditemi che...è quello a cui sto pensando. Ditemi che non è vero…-  mia madre guardò oltre la mia spalla squadrando Percy ed Annabeth.
Il suo viso era un misto di preoccupazione,angoscia,paura e ansia per aver dimenticato il pranzo sul fuoco.  
- Purtoppo si,signora…il momento è giunto. – Annabeth si fece avanti. – E’ giunta l’ora che Alessandro venga al campo. Per compiere il suo destino. Ma credo che prima sarebbe opportuno fare una visitina all’olimpo. -  


 
… CONTINUA.  

 
SPAZIO ME:  
Buoonasera gente! ecco finalmente il nuovo capitolo! 
innanzitutto ringrazio le  9 persone che hanno recensito lo scorso capitolo ,tutti coloro che  l'hanno messa tra le seguite e
preferite ma naturalmente anche tutti quelli che l'hanno anche solo aperta . 
GRAZIE MILLE A TUTTI,♥

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Capitolo 5
*** Avviso importante! ***


ATTENZIONE:

Perdonatemi per questa lunga pausa prima del nuovo capitolo,ma ho dovuto rtardare la pubblicazione poichè il mio pc ha preso un virus e ha cancellato ogni traccia della fan fiction. Quindi non so quando potrò riscriverla,ma la storia continuerà,ne sono certa. :) Comunque,il terzo capitolo non mi convince gran chè.
Provvederò a migliorare!

  Che gli Dei siano sempre a vostro favore!
Eleonora,figlia di Poseidone,abitante del distretto 4.

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Capitolo 6
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4. 

Vado incontro al mio destino.
 
- E' già arrivato il momento? -
mia madre si avvicinò lentamente ad Annabeth,cercando sostegno nel suo sguardo.
Forse si aspettava che lei la rincuorasse dicendo: ''no,forse si può ancora attendere'',ma la verità pareva già chiara a tutti.
Dovevo andare incontro al mio destino. Sia che questo mi avesse riportato a casa da eroe,sia che mi avesse dato la possibilità di non fare più ritorno. 
E lei lo sapeva. 
La vidi piano piano sprofondare a terra,con gli occhi intrisi dalle lacrime. 
Guardavo quelle piccole goccioline cadere e infrangersi sul suolo,deboli e fragili come lei,in quel momento. 
Quella che era sempre stata la donna più forte che avessi mai visto,in una frazione di secondo,era diventata un fuscello debole,pronto a spezzarsi al primo soffio di vento. 
Ciò che per me sembrava impossibile,per lei doveva rappresentare un ostacolo insormontabile.
Avrebbe dovuto affrontare tutto come un enorme muro da scalare.
Il bambino che aveva da sempre cresciuto e tenuto in grembo sarebbe dovuto partire e forse mai più tornare. 
Io avrei dovuto vedermela contro mostri mitologici,nemici con poteri mai visti,ma lei avrebbe dovuto affrontare il dolore di vivere nella paura costante di perdere il proprio figlio.  
- mamma...- 
Le lacrime avevano cominciato a rigare anche il mio viso,scorrendo veloci come navi che solcano un oceano.
Mi accovacciai di fronte a lei e la fissai dritto negli occhi. 
- tornerò. - 
Riuscii a pronunciare una sola parola,che nascondeva dietro di se una promessa. 
Forse era irrealizzabile,senza speranza. Ma dovevo provarci. Per lei. 
L'avrei resa orgogliosa di me.  
Mi rialzai. Fiero,senza mostrare le lacrime. 
Dopotutto,glielo avevo promesso. Sarei tornato. 
- percy,è ora di andare. - mi voltai verso mio fratello con un sorriso fiero,interrotto però da qualche lacrima testarda,che non voleva smettere di scendere. 
Percy annuì poi girò la testa e fischiò. Dal cielo vidi librare sei ali,nere come la notte,che scendevano verso di noi. 
Tre pegasi atterrarono sugli zoccoli,proprio davanti a noi. 
-'Buongiorno,capo!' - Come in un sogno sentii la voce del cavallo alato parlarmi nella testa. 
Appoggiai la mano sulla fronte,credendo di avere avuto un'allucinazione. 
- poseidone creò i cavalli dalla schiuma del mare. Noi suoi figli possiamo sentire la loro voce.- 
Sorrisi e volsi ancora lo sguardo a mia madre,che tentando di farsi forza si era rialzata. 
- Visto? parlo con i cavalli! - 
sorrisi ancora e lei tentò di fare lo stesso,ma senza riuscirci. 
Facendomi forza solcai la schiena del pegaso e gli salii in groppa. 
- Ciao,mamma. - 
Con gli occhi ancora lacrimanti le rivolsi un ultimo  sguardo,prima di sparire tra le nuvole per raggiungere il destino che mi aspettava. 
 
 
CONTINUA...




 
SPAZIO AUTORE: 
Eccomi,finalmente! Sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo,fresco fresco di scrittura! 
In questo capitolo possiamo vedere quanto Alessandro sia affezionato alla madre e come lei lo sia a sua volta. 
Mi piace particolarmente questo capitolo,perchè possiamo vedere la parte più sensibile del nostro protagonista,e poi lo trovo molto commovente :) 
Spero di essermi rifatta dall'ultimo capitolo,che mi è sembrato molto discreto,ma la nostra coppietta doveva spiegare un pò di cose! 
Spero che continuiate a seguire la storia! 
Che gli dei siano sempre a vostro favore! 
 

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