L'isola che non c'è

di claraluca
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Questa è la prima fan fiction che scrivo, spero vi piaccia e recensite dicendomi che ne pensate e cosa devo migliorare.

Capitolo 1
 
Jenny una è ragazza di 14 anni quasi 15, è molto timida ma coraggiosa  e  fa difficilmente amicizia. Inoltre è orfana dalla nascita e  per questo ogni anno la affidano ad una famiglia diversa e non riesce mai a farsi delle vere amicizie. Si sente molto sola. Ha però e un segreto che la fa continuare ad andare avanti: crede nella magia e nelle favole. 
 
Questo anno mi avevano affidato ad una famiglia benestante a Londra. Vive in una casa enorme e mi avevano dato una camera bellissima, i genitori affidatari si chiamano Karl e Mary e hanno un figlio di 15 anni, Chaz. Sono tutti molto affettuosi anche se non sono quasi mai in casa per lavoro.
Oggi è il mio primo giorno di scuola, avrei dovuto frequentare il secondo anno di liceo, Chaz si era offerto di accompagnarmi e avevo acettato.  
"Jenny andiamo!!" mi urlava Chaz, e io di corsa lo raggiunsi fuori casa, "eccomi!"                                                            "Sei nervosa?" chiese lui, io annuii timidamente, "Vedrai che ti ambienterai presto sono tutti molto simpatici e poi ci sarò io che ti aiuterò", Chaz era un ragazzo eramente molto dolce che mi aveva aiutato molto in queto primo periodo di soggiorno in casa Somers. "grazie!".
Arrivati a scuola dopo 5 minuti mi accompagnò in classe. Salutò i suoi compagni, e mi presentò a loro, erano tutti molto calorosi.
Una ragazza in particolare mi fu subito molto simpatica; Chaz voleva assolutamente che facessi amicizia con lei.
H:"Ciao io sono Hope, tu sei Jenny, giusto?"
J: "Si sono io piacere" 
H:"ti andrebbe di fare un giro per la scuola così te la faccio visitare, ne approittiamo per conoscerci meglio e ti spiego come funzionano qui le cose?"
J:"con molto piacere"
Uscimmo dall'aula e inziò a mostrarmi varie aule. Ad un certo punto Hope mi indicò dei ragazzi. p
H:"quelli sono i ragazzi più carini della scuola Jeremy Sumpter e Justin Bieber , sono molto misteriosi e sono considerati dei puttanieri, ma ciò non toglie che  sono verament tanto fighi!!!!!!!! sono i ragazzi più popolari della scuola e tutte gli vanno dietro a volte spariscono  senza motivo, per poi tornare come se non fosse successo niente. non sono molto amichevoli. La cosa più bella è che vengono in classe nostra!!!" aveva detto tutte queste cose senza mai respirare!!
J:" Hope riprendi fiato."
H:"si scusa ahahhah, è solo che sono cotta di loro dalla prima volta che li ho visti, e quando inzizio a parlare di loro non smetto più!!"
J:"l'avevo intuito!!! ahahah"
H:"è già!"
J:"ma che cosa è quella luce che gli vola attorno?"
H:"quale luce?"
J:"niente, niente!"
H:"ok, adesso rientriamo in classe che fra poco suona la campanella!"
Arrivammo in classe
H:Jenny ti va di sederti vicino a me?"
J:"si mi farebbe moltissimo piacere!, grazie per essere così gentile con me!!"
H"di niente non dovresti neanche ringraziarmi!, mi fa solo piacere!
suonò la campanella e tutti entrarono in classe, pure Justin e Jeremy che si sedettero negli ultimi banchi,  io però continuavo a vere quella luce gialla che svolazzava sopra di loro! Entò la prof. e tutti ci alzammo!!, fece l'appello e poichè ero nuova mi fece presentare alla classe. J:"ciao sono Jenny e ho 14 anni" . dopo la mia presentazione iniziò la lezione di inglese. io però non la seguì, ero troppo impegnata a scopri cosa fosse quella luce per concentrarmi sulla lezione. ad un certo punto sembrò che la luce si fosse accorta che la stavo fissano allora si avvicinò sempre di di più a me, fino a quando non suonò la campanella e ritornò da Justin e Jeremy.  le ore seguenti passarono alla svelta insieme a Hope così finì la giornata e insieme a Chaz ritornai a casa.
C:"come è andato il tuo primo giorno di scuola?"
J:"molto bene ho fatto amicizia con Hope ed è una ragazza molto carina e scocievole!"
C:"Si lo so è la mia migliore amica sin dalle elmentari!"
Arrivati a casa mangia quello che ci era stato lasciato pronto nel microonde da Mary e poi andai in camera a fare i compiti,  sentire musica, stare al computer a chattare con Hope, ma non smettevo di pensare alla luce. la sera i genitori di Chaz tornarono a casa e andammo a cena.
Mary:"come è andato il vostro primo giorno di scuola?"
C:"come al solito mamma"
Mary:" invece a te come è andato Jenny?"
J:"molto bene ho fatto amicizia con una ragazza e tutti i compagni sono molto amichevoli"
dopo questa conversazione andai a letto e ricominciai a pensare cosa potesse essere fino a quando lo capii. 
Ero sicurissima, certo che lo era!
Era una meravigliosa e fantastica....
 
Vi è piaciuto il capitolo?
spero di si, so di non essere molto brava a scrivere!
lasciate dei sugerimenti per come migliorare la storia!
spero di aggiornare presto 
UN BACIO

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
 
Era una fata!!! 
La mattina seguente andai a scuola sempre insieme a Chaz. Arrivati lui andò dai suoi amici mentere io cercavo Hope. La trovai in classe intenta a ripassare storia per l'interrogazione.
J:"ciao Hope!!"
H:"Hei, come va?"
J:"bene tu?"
H:"non ho dormito per studiare per questa interrogazione, sono distrutta spero almeno vada bene!"
J:"vedrai che andrai benissimo!!"
Suonò la campanella e la professoressa entrò in classe, seguita da Justin e Jeremy che si misero all'ultimo banco della fila accanto alla nostra.
Mentre Hope era interrogata io osservavo quei due. Sopra di loro c'era sempre quella luce. La sera prima avevo immaginato fosse una fata, e più la guardavo più notavo le somiglianze e  mi convinsi fosse una vera fata, anche se non riuscivo a constatarmi come era possibile che esistessero!! Incominciai anche ad osservare i due ragazzi: Justin era un ragazzo non troppo alto con dei capelli castani chiari quasi dorati, gli occhi erano di un color miele! Aveva un viso perfetto, con una bocca rosea fatta apposta per baciare e essere baciata. I muscoli messi in risalto da una maglietta aderente lasciavano poco spazio all'immaginazione, facendoti venire voglia di saltargli addosso. Era perfetto!!! Jeremy invece aveva i capelli mossi di un biondo pagliericcio, gli occhi invece erano verdi, quasi azzurri, sarei potuta stare ore a guardarli per quanto erano belli e anche lui aveva un fisico mica male. Dopo questa attenta osservazione capii perchè Hope ne era completamente cotta!!!! Ad un certo punto però Justin si girò notando che lo stavo guardando. Non reggendo il suo sguardo alzai gli occhi osservando la fata che volava sopra di loro. Lui continuava a fissarmi e quando alzò gli occhi per vedere cosa stavo osservando, incominciò ad agitarsi chiamando l'amico. 
A quel punto, imbarazzata e di sicuro tutta rossa, incominciai a seguire l'interrogazione della mia amica senza più girarmi.
H:"allora come sono andata?"
J:"secondo me benissimo!!, quanto ti ha messo?"
H:"8 e mezzo, SONO FELICISSIMA!!!!!!!!!"
J:"e si nota, sono contentissima per te!!"
H:"grazie! mentre venivo interrogata ho visto come guardavi quei due!" indicando Justin e Jeremy.
J:" si devo ammettere che sono carini, ma stavo osservando un'altra cosa....."
H:"cosa?" mi chiese perplessa. Non sapevo se dirglielo o no,  non mi avrebbe creduto ma per non raccontarle una bugia glielo rivelai.
J:"ti ricordi che ieri ti avevo detto di aver visto quella luce che gli volava intorno? Beh, continuo a vederla!!
H:"non saprei che dirti, io non vedo niente!!"
J:"vabbè non ti preoccupare sarà solo frutto della mia immaginazione!!"
Ma sapevo che non era così perchè quando Justin mi aveva notato che la guardavo si era preoccupato molto!!!!
Le ore passarono e arrivò la ricreazione. Mentre Hope si dirigeva verso il bagno qualcuno mi chiamò. Mi voltai e vidi Justin e Jeremy che mi guardavano. 
(quando parla Justin e Jeremy li indico con la B e la S per non confonderli con Jenny)
B:"che hai visto?"
J:"in che senso?"
B:"prima guardavi sopra di noi, perchè?" non sapevo che dirgli se la verità o inventarmi una bugia. C'era solo un problema io non sapevo dire bugie, ero negata, ma se gli avessi detto la verità loro poi che mi avrebbero fatto?
J:"beh...."
B:"allora?"
J:"v-vedo una luce gialla che vola sopra di voi" 
Senza lasciarmi il tempo di dire altro mi presero e mi portarono in uno stanzino.

allora vi piace il capitolo?
so che non è un granchè,ve l'ho detto non sono brava!!! per qusto mi ha aiutata una mia amia Jessy26
potreste recensire perfavore e suggerire dei miglioramente!


baci!! Alla prossima

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 
Ora il primo a parlare fu Jeremy, visibilmente arrabbiato per qualcosa e con voce dura mi domandò
S:"Credi nella magia e nelle fate?" 
ero abbastanza intimidita da quel ragazzo e feci scena muta, ma questo lo fece innervosire ancora di più.
B:"Jeremy calmati! Così la spaventi!!"
sbuffando infastidito con un tono meno aggressivo me lo richiese
S:"Credi nella magia e nelle fate?" 
J:".......s-s-si"
i due si guardarono 
B:"quindi la può vedere!"
S:"si!!! ed è un gran casino" 
B:"cosa facciamo?"
poi rivolto a me S:"se dici di Trilli a qualcuno sei finita!!!" disse minaccioso
J:"chi è Trilli?"
B:"è la fata!!!!"
J:"ahah"
S:"hai capito che ti ho detto?!!!" disse urlando
B:"calmati!!"
J:"....o-ok"
S:"bene e non dire a nessuno di questa conversazione"
annuì timorosa.
Mentre uscivano Justin si girò con uno sguardo comprensivo prima di sparire dietro la porte.
Restai qualche minuto immobile e incredula fino a quando non sentii il suono della campanella che segnava la fine della ricreazione, mi fece riprendere dal mio stato di trance in cui ero caduta e ritornai in classe ancora un po' scioccata.
Entrai scusandomi con il professore, dirigendomi verso il mio banco.
H:"ma dove ti eri cacciata?" chiese preoccupata cercando di non farsi sentire.
J:"scusa mi ero persa nei corridoi, non mi sono ancora ambientata!!" mi stupii di me stessa, normalmente non sarei riuscita a dire una bugia in così poco secondi.
H:"ok ma la prossima volta avvisami che mi fai preoccupare!!"
le sorrisi riconoscente
J:"certo, scusami"
poi mi girai verso Justin e Jeremy: mi stavano osservando tutti e due. Mi sentivo a disagio dopo la nostra conversazione.
Era meglio se iniziavo a seguire la lezione.
 
POV. JEREMY 
Ero arrabiato, furioso. Non potevo permettere che una ragazza qualunque facesse scoprire il mio segreto, dovevo farla stare zitta. 
L'avevo minacciata duramente anche troppo per i miei standard, non trattavo le ragazze in quel modo, non era da me, ma quella Jenny mi aveva fatto andare su tutte le furie. Come è possibile che credesse ancora alla magia, alle favele e alle fate? Era grande ormai!!
Io ci credevo certo, ma io potevo, dovevo, ero Peter Pan. Era stato Justin a scegliere il mio none terrestre, Jeremy.
Beh si sono proprio quello della favola, ma in quella storia non è tutto vero:
Non sono quel ragazzino puro e felice. Si sono felice di non crescere mai, ma questo comporta i suoi problemi. Sono quasi sempre duro e non mostro facilmente i miei sentimenti, solo Justin che mi conosce veramente sa come sono da felice, prima lo ero.
Sono scappato di casa tanto tempo fa perchè non volevo crescere e poter per sempre essere adolescente. Poi un giorno avevo incontrato Trilli, la mia fata. Solo chi crede nella magia può vederla, quindi portarla sulla terra non sembrava un pericolo, dato che gli adulti non la possono vedere e non credono ai bambini che gli dicono di aver visto una fata, ma una ragazza si che è un problema!!! 
Trilli mi aveva insegnato a volare e mi aveva condotto sull'Isola che non c'è: seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino. Lì era diventato il re dell'isola, le stagioni cambiavano a seconda del mio stato d'animo, in questo momento ci starà di sicuro un grande temporale!! Arrivavano all'isola i bambini orfani o abbandonati dalle proprie famiglie, come Justin, il mio migliore amico. 
L'isola però non è un posto sicuro, ci sono gli indiani che non si sa mai se sono dalla tua parte o contro, tranne Giglio Tigrato una delle uniche  due ragazze sull'isola. È una troia, ed è da lei che vado ogni volta che mi devo sfogare, dopotutto sono sempre un adolescente con gli ormoni in piena attività, e ho bisogno di sfogare le mie voglie sessuali con qualcuno!!!
Poi ci sono le sirene, sempre e solo al mio servizio, sono l'unico che non affogano, mi rispettano e fanno tutto quello che le dico. Mi vorrebbero tutto loro, ma Peter Pan non è di nessuno e mai lo sarà!
C'è anche il vascello del pirata Capitan Uncino, è un'essere spreggevole molto peggio che nella favola, non gli sono mai riuscito a tagliare il braccio e non è un fifone,non ha paura di niente neanche "dei coccodrilli con tanto di sveglia che vogliono mangiarlo". I nostri combattimenti finiscono sempre pari, ma solo perchè ho pietà di un povero pirata come lui che non ha altro da fare che darmi la caccia.
Infine gli esseri più pericolosi dell'isola che il libro non cita neanche poichè sono esseri troppo malvagi e spregevoli: i vampiri. È raro vederne uno, sono esseri notturni imprevedibili capaci di ucciderti prima che tu ti possa accorgere cosa stia accadendo; sono super veloci e possiedono una forza sovrannaturale. Si nutrono principalmente di sangue e non lasciando mai vive le loro prede, a meno che non le vogliano trasformare o per scopi ancora più malvagi. Anche loro mi rispettano e hanno paura di me, ma sono comunque imprevedibili e se hanno fame possono andare fuori controllo. Io per proteggere i Bambini Sperduti quando non ci sono ho dovuto fare un patto con il loro capo Dampher: loro restano in una parte confinata dell'isola e io ogni volta che muore un pirata di Capitan Uncino, fatto che accade quotidianamente, o qualcun altro, glielo porto. 
Per essere più sicuro ogni notte torno all'isola per controllare che tutto sia apposto e a proteggere i Bambini a cui voglio un sacco di bene. 
Le mie visite sono molto più attente e frequenti da quando quei maledetti hanno trasformato in un vampiro il mio piccolo Dang.
Mi era stato molto utile e fedele anche da vampiro, ma mi avevano indignato lo stesso infrangendo il nostro patto. Dang sembrava comunque essere rimasto quello di prima, ed era l'univo vampiro " vegetariano ".
In quell'occasione avevo scoperto la seconda ragazza sull'isola, Artemisia, anche lei una nuova vampira, probabilmente vittima delle sirene. Era molto sicura di se ed una volta era persino venuta da me chiedendomi se volevo farlo con lei!! Aveva sicuramente una bella faccia tosta per chiedermelo, ma come potevo rifiutare una ragazza bella come lei?
Parlando di altro, sull'isola ci sono anche esseri buoni e meravigliosi come le fate e gli elfi, sono creature di una straordinaria bellezza, insomma, qui si concentrano la maggior parte degli esseri fantastici.
Apparte i pericoli in cui si ci potrebbe imbattere, l'isola è l'unico posto in cui si potrebbe veramente dire si stare in una favola.
Per questo nessuno può sapere dell'Isola!
Dovevo farmi venire in mente uno dei miei piani geniali per aggiustare il casino combinato incoscientemente da quella ragazzina.

ciao!
so che questa storia piò sembrare un po' strana, ma mi sono ispirata a Peter Pan e ci ho aggiunto altri personaggi fantastici ho che mi piacciono come i vampiri o Justin Bieber 
volevo ringraziare chi nei capitoli precedenti ha recenzito e Jessy26 che mi ha aiutato a scriverlo
recensite!!!


baci! e alla prossima
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

POV. JENNY
Era passato un mese dall'inizio della scuola, io e Hope eravamo diventate migliore amiche, facevamo tutto insieme e mi ci ero affezionata veramente . Anche con Chaz, avevo un rapporto sempre più bello, era diventato come un fratello maggiore e gli volevo molto bene. Mi sarebbe dispiaciuto lasciarli alla fine dell'anno scolastico, ma purtroppo quella era la mia vita: viaggiare da un posto all'altro, cercando di non legarsi troppo per non soffrire dopo.
 
Con Justin e Jeremy non avevo più parlato. Ogni tanto Jeremy mi guardava con uno sguardo freddo, serio e punitivo per farmi ricordare la promessa fatta, mentre Justin più gentile e comprensibile la mattina mi salutava prima di entrare in classe e all'uscita, ma niente di più.
Una sera stavo tornando a casa dopo essere stata da Hope, era buio e camminavo a passo veloce, avevo paura. Ad un certo punto sentii un fischio provenire dall'alto.  
Spaventata mi fermai. 
Alzai gli occhi al cielo, ma non vidi nulla. 
Continua a camminare, cercando di calmarmi; sicuramente avevo le allucinazioni. 
Un altro fischio!
Presa dallo spavento, aumentai il passo, ma urtai qualcuno. 
Urlai terrorizata, ma vedendo che era Justin iniziai a tranquillizzarmi.
B:"Jenny? che ci fai qui?" disse preoccupato 
J:"mi hai fatto prendere un bello spavento... Io torno a casa, TU cosa ci fai qui?"
Un altro fischio, alzai nuovamente lo sguardo, meno agitata grazie alla presenza di Justin, ma questa volta vidi una figura librarsi in aria. Inizialmente pensai fosse un uccello, ma guardandolo meglio era troppo grande. Assomigliava più a.........a un essere umano?!?
J:"che cos'è?!" chiesi meravigliata alla persona di front e me.
B:"...niente-niente"
J:"è un uomo?!?"
B:"..no!!"
Ormai non facevo più caso ha quello che diceva.
Come era possibile che una persona volasse? Strizzai meglio gli occhi per capirci qualcosa, ma quello che vidi mi sconvolse ancora di più....
J:"Ma...... quello è.......è Jeremy!?" 
Justin non mi rispose neanche a causa del nervosismo che che gli traspariva da tutti i pori.
B:"Ti accompagno a casa." mi disse cercando di cambiare argomento. Ma non sapeva che ero una persona testarda di natura.
J:" No. Prima mi spieghi perchè Jeremy sta volando" Ero scioccata.
B:"è una lunga storia...."
J:"Quindi ammetti che è Jeremy e che sa volare! Tranquillo, io ho tempo, racconta....."
B:" Io no, non posso, scusa"
Prese e se ne andò. Anche Jeremy era scomparso.
Ero sconvolta. Non potevo mantenere questo segreto, era troppo grande, era troppo per me. Dovevo raccontarlo a qualcuno, dovevo sfogarmi.
Arrivai a casa e senza né mangiare né salutare nessuno andai in camera mia. Sapevo che avrei raccontato tutto e subito alla prima persona che mi sarebbe capitata davanti. Dovevo cercare di calmarmi, di dare una ragione logica a quello che avevo visto. Di sicuro non me l'ero sognato, bastava ripensare alla reazione di Justin... Me ne andai a letto a ripensare a quello a cui avevo appena  assistito.
Jeremy...

so che questo capitolo è un po' corto ma presto, credo oggi posterò anche il quinto, anche quello corto. 
allorra com'è? 
come al solito ringrazio Jessy26 che con grandissima pazienza mi ha aiutato a scriverlo seguendo le mie idee, ma rendendole molto meglio!
Grazie


Un bacio

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Avevo rimuginato tutta la notte sull'accaduto senza prendere sonno, senza riuscire a venire a capo di nulla con l'unico risultato che ora dovevo andare a scuola con una faccia che avrebbe fatto impallidire uno zombie.
Mi alzai e mi rinchiusi in bagno restando per mezz'ora sulla tazza del water. Se non fosse stato per il caro Chaz, probabilmente mi ci sarei addormentata tranquillamente su.
Trascinandomi in cucina, trovai Chaz che stava preparando la colazione.
" Jenny che hai?" mi chiese dopo avermi guardata, "niente, sono solo un po' stanca, stanotte non ho dormito bene"
" cosa è successo? Sicura di volerci andare? Sono sicuro che Mary ti firmerà la giustifica. Basta guardarti...?" mi chiese preoccupato. Io lo rassicurai "awww, grazie per avermi ricordato l'aspetto di zombie che ho. Sei un fratellone... Comunque si, ci voglio andare. Devo anche chiarire alcune cose..."
" ok, allora sbrigati a mangiare che andiamo!" mi avvisò lui

Appena arrivai a scuola, sentii un peso piombarmi sulle spalle. Qualcuno che mi si era attaccato stile koala coprendomi gli occhi..
"indovina chi è " disse una voce che cercava di apparire maschile...
Senza risponderle, mi misi a farle il solletico facendola finire dritta con il sedere per terra.
" ahi! Mi hai fatto male! " disse Hope con una faccetta da cucciolo piccolo e indifeso
" tu no invece con tutto il tuo peso che potrebbe far concorrenza ad una donna in fase mestruale..." le dissi sogghignando
" ehi! Comunque SONO in quella fase... " disse l'ultima frase a bassa voce dato che Chaz stava arrivando seguito da alcuni amici con cui si era fermato. Ovviamente non fece mancare lo scappelloto quotidiano...
" forza bellezze, è ora di andare in classe!"
All'esclamazione di Chaz, Hope arrossì vistosamente... Qui c'era qualcuno che doveva dirmi qualcosa, ma dato che rischiavamo di arrivare in classe in ritardo, mi accontentai di un'occhiata maliziosa che la fece arrossire ancora di più.
Arrivati in classe, mi guardai intorno.
Jeremy non c'era.
Justin sedeva da solo al banco con uno sguardo spento.
Chissà cosa era successo...

La giornata passò alla svelta e io ancora non avevo trovato il coraggio di dire a Hope di Trilli e Jeremy; non sapevo come fare avevo paura che non mi credesse, ma era pur sempre la mia migliore amica...
Alla fine decisi di non dirglielo, dovevo ancora meditarci su. Forse speravo di essermi semplicemente immaginata tutto.
Ritornata a casa, mangiai velocemente il pezzo di pizza che mi ero comprata fuori e mi fiondai in camera.
Gettai lo zaino davanti al letto, ma qualcosa sulla scrivania catturò la mia attenzione...
Mi avvicinai e scoprii che era un bigliettino ripiegato.
Incuriosita lo presi, e dopo averlo aperto lo cominciai a leggere:


"Non parlare a nessuno di questo.
Prepara una borsa con il necessario per passare il fine settimana fuori.
Puoi dire ai tuoi genitori affidatari o a Chaz, chi trovi in casa, che dopo uscirai per andare a trovare la tua nuova famiglia.
Non farti domande, non riceverai risposte.
Obbedisci e basta. Fai quello che ti è stato detto e chiuditi in camera.
Ricordati: non dire a nessuno di questo biglietto!!!"
                                                                                            J & J

Rimasi stupefatta.
Perchè qualcuno mi avrebbe dovuto scrivere qualcosa del genere?
J & J... Sembravano due nomi... Mi ronzava qualcosa in testa, ma non riuscii a capire cosa, quindi continuai a fissare incredula il biglietto.
Restai immobile per qualche minuto senza reagire; fino a quando non sentii aprire la porta. 
Erano ritornati Karl e Mary. 
Senza pensarci su, andai da loro ad avvisarli che sarei uscita, come era scritto anzi, quasi ordinato nel foglio. Loro non sembravano sorpresi, ma vidi un ombra di tristezza passare attraverso i loro occhi...
Capii il motivo, e mi promisi che avrei cercato di rimanere con questa famiglia il più possibile. Qui mi sentivo veramente a casa.
Dopo averli abbracciati entrambi e aver preso qualcosa da mangiare, tornai in camera.
Preparai una borsa dove misi dentro approssimativamente tutto l'occorente per un weekend fuori e mi misi a letto.
Finalmente libera dai vari pensieri che mi attanagliavano la mente, iniziai a cadere nelle calde e accoglienti braccia di Morfeo finché non fui svegliata da dei rumori.
Sussultai, ma non ebbi il coraggio di aprire gli occhi. Riuscii a distinguere vari rumori:
la finestra che sbatteva aprendosi,

dei passi che si avvicinavano al letto, 
qualcuno che prendeva la borsa e la lanciava,
qualcun altro che la prendeva al volo. 
Stavo morendo dalla paura, non osavo aprire gli occhi. Mi limitai a restare immobile e in silenzio.
Quando una voce familiare mi ordinò:" Svegliati."
Tremando, aprii gli occhi.
Li strizzai varie volte per mettete a lucido la sagoma che mi era davanti.
Appena la misi in luce, restai a bocca aperta. 
Era l'ultima persona che avrei pensato potesse trovarsi in camera mia.
Era Jeremy.

Come vi sembra queto capitolo? 
Devo ringraziare Jessy26 che mi aiuta sempre molto nella revisione del testo e 
Matt_Kun che mi ha consigliato come migliorare la storia e incoraggiata. 
Grazie davvero moltissimo a tutte e due!!
Scusate se non ho aggiornato ieri ma ho avuto un sacco di impegni, e per farmi perdonare grazie a Jessy26 l'ho allungato parecchio, anzi é tutto merito suo.


Baci e alla prossima

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

......Jeremy.

"J-J-e-e-remy." sussurrai  "Si sono io! Ora senza fare storie vieni con me."
"Che vuoi farmi?" chiesi timorosa. Avevo capito improvvisamente chi mi aveva mandato il biglietto...
Con un tono più gentile rispose " Non ti preoccupare, non ti verrà fatto alcun male fino a quando starai con me."
Poi affacciandosi alla finestra disse "Vieni". Lo raggiunsi e con mia sorpresa mi prese in braccio. Probabilmente feci una faccia strana, ma buffa perché iniziò a ridere: era la  prima volta che lo vedevo così, e la sua risata era veramente qualcosa di spiazzante.
"E' l'unico modo per portarti sull'Isola." constatò lui. Lo guardai con aria perplessa. "Smetti di fare quella faccia! Durante il viaggio ti spiegheremo tutto" un altro sorriso."Spiegheremo?" chiesi disorientata.
"Ciao Jenny!" mi salutò Justin fuori dalla finestra. Mi accorsi che non stava poggiando i piedi su una superficie solida ma... Era... In aria!?! "Pure tu sai volare?" gli chiesi sbalordita. "Si e adesso stai volando pure tu!" mi rispose tranquillo, con un sorriso stampato in faccia.
Presa da tutto quello che stava accadendo, non mi ero accorta che Jeremy con me in braccio si era alzato in volo.
La mia prima reazione fu quella di aggrapparmi stretta a Jeremy e chiudere gli occhi sperando che tutto fosse un incubo ( tra le braccia di uno di corporatura niente male *ehmehm* ), ma dopo un po' mi accorsi che da lì si vedeva tutta Londra illuminata ." E' stupendo!" probabilmente sarei caduta di sotto dall'emozione se non ci fosse stato Jeremy a tenermi stretta.
Dopo che ebbi ammirato quel meraviglioso paesaggio gli chiesi " Adesso mi spieghi cosa sta succedendo?"
Jeremy riprese il suo sguardo distaccato e freddo, ma questa volta nei suoi occhi vidi qualcosa di diverso.
"Conosci la favola di Peter Pan?". Annuii. "Beh, io sono lui" fece una lunga pausa in cui io rimasi basita e lui mi fissava intensamente.
"Sapevi troppo, bisognava farti stare zitta, ci ho meditato tutto ieri e alla fine ho deciso di portarti con noi per una specie di viaggio....Ti abbiamo, come dire, "adottata".


POV JUSTIN
Jeremy stava continuando a raccontare dell'Isola a Jenny. Lei lo ascoltava incantata dalle sue parole, come una tenera bambina alla quale stai raccontando una favola, mentre lui continuava a guardare dritto con il suo tipico sguardo freddo, ma questa volta riscaldato da qualcosa che non mi sapevo spiegare. Aveva perfino riso e poi sorriso varie volte..
Era molto nervoso in questo periodo e questa faccenda lo stava sfiancando ancora di più.
Era talmente stressato che non si accorgeva che aveva tra le braccia una bellissima ragazza. Lei stava lì in tutta la sua bellezza: capelli biondi, leggermente mossi, con qualche sfumatura che variava di ciocca in ciocca. Aveva degli occhi azzurri che a seconda della luce o del suo stato d'animo diventavano smeraldo o blu, e in questo momento erano sognanti. Pendeva letteralmente dalle labbra di Jeremy. Sull'angolo destro della sua bocca, dolce e birichina riposava un bacio. Lei se ne stava lì tra le braccia di Peter che teneva il suo fragile corpo per non farla cadere nel vuoto. 
Dopo che Jeremy le finì di spiegare le cose essenziali sull'isola e aver risposto alle sue pressanti domande con una pazienza che aveva solo con i Bambini Sperduti, Jenny si addormentò fra le sue braccia.
E in quel momento avvertii una strana fitta al cuore pensando che sarei potuto stare io al posto di Jeremy.

Questo capitolo era molto lungo e qundi ho dovuto dividerlo a metà, scusate se è un po' corto. Domani che non ho molti compiti cercherò di mettere quello dopo ma non prometto niente.
Come è ormai mia co
nsuetudine ringrazio tantissimo Jessy26 e Matt_Kun

Baci e alla prossima

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

POV. JENNY 
"Jenny..." mi sentii chiamare e scuotere dolcemente.
Risposi emettendo dei grugniti "mhmhm","Svegliati!". "Ancora 5 minuti" risposi insonnolita. "Jenny non farmi perdere la pazienza!" continuò Jeremy "Siamo arrivati all'Isola Che Non C'è".
Dopo quest'ultima frase decisi di aprire gli occhi. Mi ritrovai in aria ancora in braccio a Jeremy, che mi fece cenno di guardare avanti.
Staccai la faccia dal suo petto e girai lo sguardo. Rimasi incantata: una splendida isola contornata da un immensa distesa di mare si presentava ai nostri occhi. 
Sull'isola c'era un grande un grande vulcano che ne occupava poco meno di un quarto, sembrava inattivo e calmo, ma Jeremy mi aveva spiegato che eruttava, anche se era poco pericoloso. Tutt'intorno al vulcano c'era una zona desolata, buia e oscura con la maggior parte degli alberi bruciati. Affacciato sul mare c'era un lugubre castello in rovina. Sembrava abbandonato, ma avevo capito, da quello che aveva detto Jeremy, che su quest'isola le apparenze ingannano. Prima di addormentarmi mi era parso di sentire anche qualcosa a proposito di vampiri......
Dall'altra parte, l'isola era verde e rigogliosa, ricca di colori e piena di piccoli ruscelli e fiumiciattoli che sbucavano dal nulla. All'estremità si elevava un'imponente montagna che si affacciava a precipizio sul mare. Affianco all'isola nascosta in una baia, si intravedeva una nave pirata, la nave di Capitan Uncino! 
"Wow!" non riuscì a pronunciare altro. 
"Bella vero?!" mi fece Justin. "E' meravigliosa!!!"
"Ricordati di chiamarmi sempre Peter" mi interruppe Jeremy noncurante.
Mi portò fino ad una radura nascosta da alti alberi e rocce imponenti. Lì mi poggiò su un prato pieno di fiori colorati e profumatissimi. Mi fece cenno di seguirlo dentro un maestoso albero cavo.
Dietro di me c'era Justin che ci seguiva con la mia borsa.
Proseguimmo per un lungo tunnel sotterraneo, fino a quando sulla destra non si aprì un passaggio che sbucava in una enorme camera. Da lì si arrivava a tante altre camere una più disordinata dell'altra. C'erano pezzi di trenini e peluche ai quali mancavano un braccio o un occhio e tanti, tanti colori.
Justin notando cosa stavo guardando mi spiegò che erano le camere dei Bambini Sperduti.
Passando raccolsi una coperta caduta per terra per vedere sbucare da sotto un tenero scoiattolo. Mi spaventò, ma raddrizzandomi vidi le spalle di Jere... ehm, Peter sussultare, chiaro segno che stava ridendo.
Proseguendo sempre più in avanti il passaggio si apriva in un enorme spazio aperto che finiva su una sporgenza a strapiombo sul mare, da lì si poteva ammirare tutto il paesaggio circostante: la baia dove stava la nave di Capitan Uncino, la sponda, e la natura che cresceva in riva al mare che in questo momento era agitato.
Non osai avvicinarmi più di tanto per paura di cadere giù, ma Justin mi si avvicinò e prendendomi per mano mi spronò ad andare avanti mentre Peter rideva.

ciao come avevo promesso ho postato il capitolo e come vi avevo anticipato è abbastanza corto, descrive infatti l'isola dalla prospettiva di Jenny
spero comunque che vi piaccia


baci e alla prossima

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Peter fece un fischio acuto e al richiamo un orda di ragazzini si radunò intorno a noi. 
"Lei è Jenny" mi presentò Justin ai bambini e si affrettò ad aggiungere "l'abbiamo portata qui poichè aveva scoperto il nostro segreto", poi rivolto a me "E loro sono i Bambini Sperduti".
"Noi siamo i Gemelli", si presentarono due ragazzini all'unisono inchinandosi "Io sono Sudilà","E io Giùdilì".  Erano uno la fotocopia dell'altro, capelli rossi disordinati, occhi scuri ed avevano le guance ricoperte di lentigini, e la cosa più buffa era il fatto che facevano tutti i movimenti insieme.
"Piacere" dissi con un sorriso sincero.
Subito dopo si presentò un bambino grassottello e paffutello "Io sono Bombolone" sembrava molto simpatico anche se un po' impacciato. 
E così tutti i Bambini Sperduti si presentarono. Erano tutti molto dolci, affettuosi e spiritosi, ma tutti spettinati e sporchi.
I più piccoli non avranno avuto più di 6-7 anni, mentre il più grande era un ragazzo di circa 15 anni. Si era presentato per ultimo e si chiamava Rufio, era un bel ragazzo, capelli neri degli occhi verdi che mi avevano colpito: uno sguardo profondo dove si potevano leggere tutti i dolori che aveva vissuto, ma anche la felicità di essere finalmente in un posto dove si sentiva a casa. Da quello che avevo capito era appena arrivato e si doveva ancora ambientare bene, ma sembrava stesse procedendo meravigliosamente.
Tutti questi bambini erano molto differenti fra loro, ma li accumulava la consapevolezza di essere orfani e questi li univa tutti sotto la guida di Peter. In tutto i Bambini Sperduti erano 14 esclusi Peter e Justin e tutti cercavano di attirare la mia attenzione invitandomi a giocare con loro o chiedendomi di aiutarli con qualcosa oppure si offrivano di farmi da guide per mostrarmi e spiegarmi come funzionava l'Isola.
Erano tutti molto ospitali.
Restai con loro fino a quando Justin ci venne a chiamare poichè era pronto il pranzo.
Il tempo era volato, non mi sembrava vero, fino a qualche ora fa stavo in camera mia e ora mi ritrovavo "rapita" nell'Isola Che Non C'è. Da piccola sognavo  sempre di venire qui e adesso il mio desiderio si era avverato; in fondo credere nella magia era servito a qualcosa. 
"Allora vieni?" mi interruppe Justin. "Si eccomi". Lo seguii e ritornammo nella prima stanza che avevo visitato, dove era apparecchiata una grande tavola con ogni genere di cibo. Peter stava a capotavola e io e Justin ci sedemmo ai suoi lati, mentre i bambini aspettavano impazienti la loro porzione. Appena fummo tutti a tavola Peter diede loro il permesso. Assistii ad uno spettacolo non proprio piacevole, ma da un lati quasi buffo: tutti i bambini che si fiondavano sul cibo ingozzandosi con tutto quello che c'era di commestibile e tutto ciò, "ovviamente", con le mani. C'erano pezzi di cibo che volavano da una parte all'altra, bambini che si spingevano e mangiavano pur di aggiudicarsi l'ultimo pezzo di pane, ed è meglio che il resto non lo descrivi.
Rimasi a fissarli per qualche secondo o minuto, non so, immobile fino a quando Peter e Jeremy mi guardarono ed iniziarono a ridere. "Che avete da ridere voi due?" chiesi scettica, "Dovresti vedere la tua faccia in questo momento" rispose Peter "Non ti scandalizzare, mangiano sempre così, qui non usiamo le buone maniere, ti ci dovrai abituare!"."Ma è schifoso!!!!" replicai.
"Tu mangia con le posate e non guardarli e ti conviene iniziare a mangiare qualcosa altrimenti fra poco non rimarrà più neanche una briciola!" mi suggerì Justin. "Ok" risposi poco convinta, ma veramente affamata.
Dopo pranzo arrivò Trilli che riferì qualcosa all'orecchio di Peter che lo fece sorridere... Poi lui annunciò "Stasera viene a trovarci Dang"
Dang, Dang... Mi risuonava familiare... Ecco! Doveva essere il Bambino Sperduto trasformato in vampiro da quello che mi aveva raccontato Peter.
Vampiro...
Un brivido mi percorse la spina dorsale.

Ciao come vi sembra?
Questo è un po' più lungo. 
devo scappare quindi


baci e a alla prossima

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
 
"Andiamo a fare una gita" aggiunse poi Peter. "E dove andiamo?" chiese curioso Ricciolo, uno dei Bambini Sperduti; era uno dei più piccoli."Scusami piccolo, ma andiamo solo io Justin e Jenny" gli spiegò "La porti a vedere l'Isola?" continuò Ricciolo, annuì "E dove la porti?" chiese ancora incuriosito, "In un posto speciale" gli rispose gentilmente e con pazienza Peter "e adesso vai a giocare con gli altri! Rufio lascio a te il comando!" 
Peter era molto dolce e paziente con i Bambini Sperduti  e questa nuova parte di lui che avevo scoperto me lo aveva fatto guardare sotto un altro punto di vista, uno migliore. Ma perchè non si comportava così con tutti? Perchè con me assumeva sempre quel tono distaccato? Sapeva essere molto tenero perchè non voleva farlo vedere? 
Non avevo risposte.
"Per arrivare nel luogo previsto dovrai imparare a volare" disse Peter "Bastano pensieri felici e un pizzico di polvere di fata". Afferrò Trilli e me la scosse sopra la testa. 
Feci come mi aveva detto: iniziai a pensare ai miei cibi preferiti, a Hope e a tutto quello che mi passava per la testa di felice, ma soprattutto pensai all'Isola Che Non C'è e immaginai di volare libera sopra di questa. 
Guardai in basso e mi ritrovai un metro sopra la superficie terrestre. 
"Adesso possiamo andare" affermò Peter girandosi, mentre Justin mi guardò orgoglioso "Sei stata bravissima!!". "Grazie" risposi arrossendo. 
"Adesso però vediamo se riesci a prendermi!" mi sfidò dopo aver preso un po' di polvere di fata ed essersi alzato in volo. Io inesperta iniziai ad alzarmi in volo cercando di inseguirlo, anche se era decisamente più veloce. "Allora vieni a prendermi?" mi urlò qualche metro più in là. Ricominciai l'inseguimento fino a quando dopo un po' non mi fermai. Justin, allora, si avvicinò a me preoccupato, fu allora che mi girai "Ti ho preso!! Ora tocca a te acchiapparmi, sempre se ce la farai!!" gli urlai correndo via. "Così non vale!"
Non ci mise molto a raggiungermi, ma continuammo comunque a volare giocando fra noi come dei bambini piccoli. In aria riuscivo a provare sensazioni uniche:
librarsi nel cielo mi faceva sentire libera, felice, riuscivo a dimenticare ogni problema.
Sentivo il vento accarezzarmi la faccia e spettinarmi giocosamente i capelli. Era fantastico!
Justin mi prese la mano. Quel contatto mi fece arrossire tutta. Questo ragazzo mi faceva provare emozioni uniche, che fino ad ora non sapevo esistessero, non le avevo mai provate per qualcuno e questo mi spaventava, ma continuai a tenergli la mano sentendomi infinitamente felice.
Cercai di distrarmi osservando il panorama che si vedeva da qua su, ma questo non servì a distrarmi dal meraviglioso ragazzo che avevo accanto. 
mi girai e lo trovai che mi fissava sorridendo; ricambiai quel meraviglioso sorriso e mi soffermai nel guardare la sua bocca rosea, candida e perfetta. 
"Avete finito di giocare e fare i fidanzatini!" ci interruppe bruscamente e molto innervosito Peter. A quelle parole ci lasciammo immediatamente le mani entrambi rossi dall'imbarazzo. "Seguitemi" ordinò Peter.
Ci portò in una radura, da lì proseguimmo a piedi per 10 minuti inoltrandoci in una fitta foresta fino ad arrivare ad un'imponente roccia che bloccava il passaggio che scavalcammo in volo. Dall'altra parte c'era un ripido strapiombo delimitato da un corridoi dalla nostra parte dove ci andammo a sedere. Sulla destra c'era una spettacolare cascata che precipitava nello strapiombo, ma la cosa che più mi colpì era il mozzafiato panorama. 
Davanti a noi si estendeva tutta l'isola. 
Peter mi indicò l'accampamento degli indiani, pieno di tende, al centro si eregeva un alto totem e accanto a questo erano riuniti tutti gli indiani che ballavano intorno ad un maestoso focolare, la loro musica allegra si sentiva fino a qui.
Più in là c'era la valle delle fate, quegli esserini meravigliosi che ogni sera si riunivano per ballare in un imponente albero che si poteva ammirare anche da qui.
Da quà su si vedeva bene la nave pirata dove al centro di innalzava un alto albero maestro da cui sventolava una bandiera nera con uno scheletro bianco, affiancato da alberi minori. Sulla nave si vedevano i pirati che vagavano senza una meta, ma di Capitan Uncino non c'era la traccia, mi sarebbe piaciuto vederlo anche solo da lontano, mi aveva sempre incuriosito quell'uomo senza paura nè bontà.
Mi soffermai poi a guardare il castello diroccato, avevo però timore di chiedere a Peter che cosa ci fosse dentro, non volevo farlo arrabbiare, adesso che era gentile e disponibile con me.  Ma vedendomi scrutare quella parte dell'isola iniziò a parlare lui "Là abitano i vampiri, il castello è il loro rifugio dalla luce del sole, solo di notte si muovono per andare a caccia, non avvicinarti mai a loro senza di me, sono esseri pericolosissimi, anche se affascinanti" disse serio, mentre fissava come me la roccaforte. 
Passammo tutto il pomeriggio lì, fino a quando non iniziò a calare la notte. Cominciò il tramonto e il cielo si colorò di rosso, rosa e fucsia mentre l'azzurro veniva marginato. Era il più bel tramonto che avevo mai visto. Tutta l'isola si era dipinta di arancione e persino le goccioline della cascata avevano cambiato colore. Era veramente uno spettacolo indimenticabile.
Quando anche l'ultimo raggio di sole scomparve dietro il mare Peter si alzò e di conseguenza anche Justin che mi tese una mano per aiutarmi ad alzare. 
Peter iniziò a volare nella direzione opposta da quella in cui eravamo arrivati quindi gli domandai "Dove stiamo andando?", "Non volevi vedere il castello dei vampiri?" rispose "Certo mi piacerebbe tantissimo!!"
Sorvolammo tutta la zona oscura dell'isola. Era salita la luna che illuminava tutta la zona, ma in particolare il castello che si eregeva davanti a noi. Lo aggirammo tutto, poi seguii Peter sulla torre più alta. 
Atterrammo. "Dampher!" urlò Peter. Dampher era il capo dei vampiri.
In meno di qualche secondo mi ritrovai accanto un ragazzo di circa 20 anni. Mi guardò malizioso per poi girarsi verso Peter e insieme si appartarono in un angolo e iniziarono a discutere; poco dopo si girò verso di me "Piacere io sono Dampher e tu sei Jenny no?" Annuii intimorita, quell'essere mi incuteva timore, il suo sguardo puntato su di me mi metteva a disagio. 
Incominciò ad annusare l'aria e continuò "Hai un odore delizioso e inconfondibile, non sarà facile resisterti, ma l'ho promesso a Peter e mantengo sempre le promesse".
Ecco di cosa stavano parlando prima, di me, Peter aveva contrattato per la mia incolumità, avrei dovuto ringraziarlo.
Ad un tratto dal nulla, alla velocità della luce, proprio come era arrivato Dampher, arrivarono altre due figure. Uno era un ragazzo sui 17 anni, aveva dei folti capelli castani e dei seducenti ed ipnotizzanti occhi rossi fuoco. Sulla bocca era disegnato un sorriso maligno e malizioso. Era maledettamente perfetto e irresistibile, ma poco a poco iniziò a spaventarmi e mi avvicinai a Justin cercando protezione e sicurezza. L'altra figura era una ragazza, era un po' più grande di me. Era veramente bella, capelli neri e occhi pure lei e rossi. All'inizio guardava solo Peter, quasi incantata, ma visto che lui non la degnava di uno sguardo, si girò verso di me. Peter invece fissava molto preoccupato l'altro vampiro.
"Loro sono Nicholas e Artemisia" li presentò Dampher.
Come aveva fatto prima Dampher anche Nicholas incominciò ad annusare l'aria per poi ritornare a fissarmi aprendo leggermente la bocca in un ghigno malizioso da dove si intravedevano due candidi canini. "E tu chi saresti?" mi chiese sempre con quel sorrisetto stampato in faccia "Non ti interessa!" rispose al mio posto Peter innervosito. "Non l'ho chiesto a te" ammonì freddamente Peter, poi con tono più gentile si rivolse a me " Non devi avere paura di me, allora come ti chiami?" "Jenny" risposi subito, non volevo mostrargli la mia paura.
Mi sorrise.
Nel frattempo Peter si stava sempre più innervosendo e arrabbiando, il cielo prima stellato e illuminato dalla luna si stava oscurando, si incominciavano a sentire tuoni e vedere fulmini e il vento era aumentato, stava arrivando un tremendo temporale. Non pensavo che Peter poteva fare tutto questo, si me lo aveva accennato, ma non immaginavo avesse tutta questa influenza sull'isola, era sbalorditivo.
Nicholas continuava a sorridere "Hai un odore veramente irresistibile, non credo  ti resisterò ancora per molto"
Non riuscii a comprendere il significato di quelle parole che qualcosa mi prese spingendomi contro il muro e mi morse sul collo dopo avermi sussurrato " Non sentirai niente". Emisi un sussurro, non per il dolore o per la paura, ma più che altro per la sorpresa.
Nicholas iniziò a succhiare il mio sangue; incominciai a sentirmi bene, felice, era una sensazione piacevole, mi sentivo libera, vuota. Incomincia a essere stanca, non riuscivo più a tenermi in piedi, Nicholas allora mi prese per i fianchi aiutandomi a sorreggermi.
Peter stava urlando, lo vedevo dai movimenti della sua bocca anche se non riuscivo a sentirlo, non sentivo più nulla, solo il sangue pomparmi nelle vene. 
Mi sentii le palpebre pesanti e a poco a poco i miei occhi si chiusero.
Improvvisamente mi sentii lasciare.
Caddi in un sonno profondo.

Ed ecco il capitolo 9, so che l'ho aggiornato tardi, ma è abbastanza lungo e in questi giorni non ho avuto molto tempo.
spero vi piaccia.


un bacio e alla prossima

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitilo 10
 
POV PETER
Nicholas l'aveva morsa. 
Non voleva lasciarla. Continuavo ad urlargi contro ma lui niente, non aveva intenzione di smettere. Ero fuori controllo, arrabbiato, ma soprattutto mi sentivo in colpa: ero stato io a portarla qui.
Il tempo era impazzito nel giro di qualche minuto, erano arrivate grossi nuvoloni neri, il cielo era continuamente illuminato di fulmini seguiti da rimbombanti tuoni, si era alzato un fortissimo vento che avrebbe potuto tranquillamente far cadere una casa senza problemi, Justin infatti per non volare via si era dovuto rifugiare nel castello. E poi c'era Jenny che stava ferma immobile come incantata, schiacciata al muro da Nicholas che continuava a succhaqirle il sangue. Si poteva leggere nei suoi occhi la stanchezza e la vita abbandonarla, non si reggeva piú in piedi, resisteva solo grazie all'aiuto di quel maledetto vampiro. Non sapevo piú che fare, non sarei mai riuscito a spostare Nicholas da Jenny, era troppo forte. 
Mi girai verso Dampher, era la mia ultima possibilitá. E con mia grande sorpresa si scaraventó su Nicholas buttandolo a terra. Io mi tuffai da Jenny per non farla cadere a terra svenuta. La guardai sollevato di vederla ancora viva, ma ero arrabbiato e molto nervoso.
Mi girai e Nicholas era scappato. Guardai riconoscente Dampher e lui si inginocchió su Jenny per fargli bere il suo sangue, così sarebbe sicuramente sopravvissuta e guarita alla svelta. Il sangue dei vampiri fa miracoli. Gli sussurrai "Grazie" sapendo che mi avrebbe sentito, anche con quel casino avendo un udito super raffinato.
Presi Jenny svenuta in braccio e chiamai Justin per ritornare alla tana.
Il viaggio fu molto faticoso e turbolento a causa del brutto tempo mentre portavo una ragazza e mentre cercavo di tenere Justin che altrimenti sarebbe volato via.
Arrivati tutti i bambini mi vennero in contro. "Ma che le è successo?" chiese Piumino uno di loro. "Niente" risposi freddo, ma mi pentii subito di quello che avevo detto, mi sentivo in colpa ad avergli risposto in quel modo, ma ero troppo occupato per rifletterci ancora. Mi diressi di corsa nella mia camera e posai Jenny sul mio letto, le fasciai il collo sul punto del morso e la osservai, era molto bella e mentre dormiva sembrava un angioletto. Sorrisi senza neanche accorgermene, ma cosa mi stava succedendo?
Visto che non si svegliava andai fuori. Lì ad aspettarmi c'era Dang che probabilmente aveva già appreso la notizia. "MI dispiace per quello che a fatto Nicholas, è un deficiente." cercò di rassicurarmi lui, "Non scusarti al posto suo, non centri niente" gli risposi "Si è vero ma sarei potuto stare lì e aiutarti invece non c'ero"  continuò con un'aria triste "Non ti preoccupare adesso l'importante è che lei si svegli e stia bene, e poi dovrei essere io ad aiutarti e difenderti e non il contrario". Sorrise alla mia affermazione.
Andammo a tavola dove i bambini aspettavano franetici, ma silenziosi, sapevano riconoscere quando poter far casino o, quando ero particolarmente nervoso, silenzio obbediendo senza obbiettare ai mie ordini. Presi una sacca di sangue animale per Dang, che si sedette accanto a me; dall'altro lato c'era già Justin anche lui ancora molto preoccupato per la salute di Jenny. La cena fu particolarmente silenziosa e tutti erano molto imbarazzati da questa situazione, tranne io.
Dang era sempre molto attento ad ogni minimo rumore, stava sempre all'erta. "Si è svegliata" costatò. Ci alzammo tutti e tre di colpo dirigendoci, quasi correndo, verso camera mia. Aprii la porta e lei era ancora lì sdraiata, ma con gli occhi aperti che guardava nella nostra direzione. Alla sua vista e al suo sguardo puntato su di me ritornai freddo e distaccato, come ero sempre con lei, preferivo così.
POV. JENNY 
Subito dopo essermi svegliata, piano piano incominciai ad aprire gli occhi. Dov'ero? Mi guardai attorno riconoscendo la stanza di Peter, stavo dormendo nel suo letto!
Sentii il rumore della maniglia, mi girai verso la porta che si stava aprendo rivleando tre figure: Peter che aveva uno sguardo preoccupato che si mutò immediatamente nel suo tipico freddo; Justin invece era felice e sollevato; infine apparve un terzo ragazzo che non avevo mai visto prima. Si avvicinarono a me silenziosamente rimanendo ad osservarmi. 
Ripensai a quanto era accaduto qualche ora fa. Tempesta. Peter. Vampiri. Occhi rossi. Sangue. Denti. Nicoholas. Io. Incominciai a ricordare tutto e a comprendere quello che era successo assemblando tutti i pezzi.
"Come ti senti?" Ruppe il silenzio Justin. "Bene, so un po' assonata e acciaccata" risposi.
Spostai lo sguardo sul terzo individuo, aveva all'incirca la mia età, forse un po' più piccolo. Aveva gli occhi rossi. Quei caratteristici occhi rossi che contraddistinguevano i vampiri. Era un vampiro. Mi iniziai ad agitare. Ma Justin accorgendosene me lo presentò "Lui è Dang, è un vampiro, ma buono, un tempo era un Bambino Sperduto, fino a quando Nicholas non lo ha trasformato. Non devi aver paura di lui, non ti farà niente, non è un pericolo" Al suono delle sue parole i tranquillizzai, ma quando aveva pronunciato i nome di Nicohlas mi era salito un brivido, non avevo ancora capito se quello che mi aveva fatto mi era piaciuto o meno, forse più la prima, ma comunque non avrebba mai dovuto faro, mi voleva uccidere!!
Incominciò ad accarezzarmi dolcemente la testa e a quel contatto sentii un altro brivido, di piacere. Il suo tocco mi faceva questo effetto! Inizia a rilassarmi, sentendomi protetta e al sicuro con lui. Peter che fino a quel momento era rimasto in silenzio cominciò a parlare "Mi fa piacere che tu stia meglio, ma adesso vado."."Dove vai?" osai chiedere "Dagli indiani" rispose seccato. Mentre usciva gli sussurrai "Grazie, per tutto" si fermò un attimo per poi sparire dietro a porta. 
"Vado anche io" disse Dang "Hai veramente un odore irresistibile, è meglio che mi allontani" aggiunse uscendo.
Restai sola con Justin in silenzio fino a quando non mi chiese "Vuoi che vada, così riposi un po'?" "No per favore resta con me, non voglio restare da sola". Gli alzai le coperte facendogli segno di sdraiarsi accanto a me. Lui indulgiò un attimo, ma poi si convinse venendo da me.
Chiusi gli occhi cercando di addormentarmi. Ero sdraiata dalla parte opposta a quella di Justin, un po' imbarazzata, era la prima volta che dormivo con un ragazzo! Mi cinse la vita abbracciandomi e avvicinandomi lui, mi girai e posai la mia testa sul suo petto, mentre le sue braccia mi stringevano sempre più a lui. era possibile che mi stessi innamorando di Justin? Lo conoscevo da poco tempo, ma solo in un giorno era riuscito a farmi prendere una grande cotta per lui. Era un ragazzo meraviglioso, bello, attraente, gentile e molto comprensivo. 
Mi addormentai pensando a lui.


Scusate per il ritardo ma questa settimana è andata via la connessione internet di casa mia e non ho potuto pubblicare il capitolo. Ma adesso eccolo quà.
Spero vi piaccia, recensite!!


Un Bacio e alla prossima

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11


POV. PETER
Ero furioso e stressato, stavo andando da Giglio Tigrato per sfogare tutta la tensione accumulata in questi giorni. Arrivato al villaggio andai immediatamente nella sua tenda. Si stava pettinando di fronte allo specchio. Era una bella ragazza. Mi avvicinai deciso a lei e la afferrai  per i fianchi. Lei accorgendosi della mia presenza si girò e iniziai a baciarla con foga e rabbia, la spinsi verso il letto facendola sdraiare sotto di me. La spogliai di ogni suo indumento e lei fece lo stesso con me. Le baciai tutto il corpo sentendola fremere sotto il mio tocco. Dopo averla fatta venire mi fece ribaltare per farmi provare lo stesso piacere. La rigirai entrando deciso in lei iniziando subito con spinte forti e veloci. Quando venimmo entrambi mi sdraiai accanto a lei addormentandomi finalmente rilassato.
Il giorno seguente mi svegliai all'alba, recuperai i miei vestiti e me ne andai.
Restai in volo per una buona mezz'oretta per rilassarmi, godermi la brezza mattutina e controllare che tutto fosse a posto.
Volare mi liberava da tutti  i problemi e mi faceva tornare il sorriso per un po'.
Arrivato al rifugio mi diressi subito verso la mia camera, ma me ne pentii subito:  trovai Justin e Jenny che dormivano insieme nel mio letto accoccolati l'uno a l'altra. Sentii una fitta al petto. Geloso? Io? Non era possibile, soprattutto perché quella era una qualsiasi ragazzina che mi sarei anche io potuto portare a letto e l'altro era il mio migliore  amico, era impossibile!
Uscii da quella camera abbastanza irritato andandomi a stendere sull'amaca di fuori. Quando il sole fu alto riscaldando tutta l'isola, gli altri incominciarono a svegliarsi e sedersi a tavola per fare colazione, e dopo un profondo respiro li raggiunsi anche io. Gli ultimi ad arrivare furono Justin e Jenny probabilmente svegliati dal rumore infernale dei bambini.
Si sedettero ai loro posti continuando a sorridersi e lanciarsi frecciatine da piccioncini. Era una scenetta rivoltante. 
"Come va oggi il collo?" domandai quasi bruscamente a Jenny interrompendo l'ennesima occhiata. Lei si toccò il collo e mi rispose sorpresa "Molto meglio non sento praticamente più niente!"
"Peter oggi possiamo portare Jenny a vedere la nave dei pirati?" mi propose Justin "Mi piacerebbe molto!" aggiunse lei con uno sguardo sognante. Non volevo metterla di nuovo in pericolo "Non lo so......". "Per favore" mi supplicò lei.
Quello sguardo... No è troppo pericoloso, no è troppo pericoloso, no.. "Va bene! Va bene! ma dovrai starmi sempre attaccata. Ci andremo dopo pranzo, prima andiamo a fare un giro dell'isola che ti porto anche a vedere le sirene". Detto questo mi alzai ritornando alla mia amaca e osservando il mio amato panorama. Era una giornata serena, in cielo c'era giusto qualche nuvola, grazie al mio umore.
Jenny un po' intimorita mi si avvicinò. Me ne accorsi, ma continuai comunque a guardare avanti, mentre lei facendosi coraggio cominciò a parlarmi. " Grazie per avermi salvata ieri, ti sono riconoscente, ma non riesco a comprendere perchè con me ti comporti così. Sei sempre distaccato e freddo eppure sai essere anche dolce e gentile, ho visto come tratti i Bambini Sperduti. Non ti capisco. Cosa ti ho fatto?". Rimasi un po' sorpreso dalle sue parole, ma mi affrettai a risponderle "Non hai fatto niente". "Allora perchè ti comporti così? Vorrei riuscire a capirti un po', dato che a quanto pare dovremo passare un bel po' di tempo insieme!" continuò quasi arrabbiata "Non lo so, non c'è un vero motivo. Mi comporto così con tutte le ragazze , anche con quelle che mi scopo. È il mio modo di relazionarmi" risposi sicuro. "Allora perchè non cerchi di cambiare questo tuo aspetto? Peter Pan me lo immaginavo sempre sorridente, socievole, felice, simpatico e anche dolce!" Irritato da questa sua affermazione le risposi con un tono quasi ironico "Sei rimasta delusa?" "Si all'inizio ti odiavo quasi, ma poi a poco a poco ti ho  conosciuto, scoprendo che eri un ragazzo meraviglioso anche se non lo vuoi far notare. Quindi no, non sono rimasta delusa da te". Rimasi sorpreso, stupito.  Non me lo sarei aspettato, non sapevo cosa rispondere, rimasi in silenzio, in attesa che continuasse, fissando quella ragazza che mi aveva compreso come quasi nessuno, ma Jenny rimaneva in silenzio, in attesa di una mia risposta.


spero che questo capitolo vi piaccia. Recensite!!!!!!!!!!!
Grazie Jessy26 e Matt_Kun


Baci

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12
 
POV. JENNY

Non sapevo da dove mi era uscito il coraggio di rivolgermi in quel modo a Peter. Probabilmente sarei dovuta andare via, ma da quando avevo incontrato il suo sguardo non riuscivo più a staccarmi. 
Stavo ancora aspettando una risposta che non sembrava voler arrivare. L'aria era piena di tensione e stavo cominciando ad innervosirmi mentre lui sembrava assolutamente rimanere calmo.
Finalmente sembrò sul punto di dire qualcosa, ma fu interrotto da Justin "Allora andiamo?"  disse guardandoci sospettoso. 
"Si eccoci" risposi distogliendo lo sguardo da quei due pozzi verdi.
Mi girai verso di lui sorridendo fintamente: ero turbata dalla conversazione.

Dietro di me ci seguiva Peter e sentivo il suo sguardo puntato su di me. 
Justin mi prese la mano e in quell'istante dimenticai tutta la situazione di prima.
C'era solo il mio stomaco impazzito  colmo di miliardi di farfalle.
Sul mio viso si dipinse un sorriso da ebete e il mio sguardo da spento diventò luminoso e sognante.
Stavo decisamente iniziando a provare qualche sentimento diverso dall'amicizia per Justin. Forse mi stavo innamorando...

Mi regalò un fantastico sorriso, poi afferrò Trilli e la scosse sopra le nostre teste. In un attimo ci alzammo in volo senza che mi mollasse mai la mano.
Ero al settimo cielo!
Io e Justin, come il giorno precedente cominciammo a giocare fra noi. Più di una volta ci trovammo con i visi a pochi centimetri di distanza e imbarazzati arrossivamo per poi continuare a giocare spensierati. Questa volta però stavamo attenti a seguire Peter che sembrava molto irritato.

La mattina passò alla svelta volando e andando a visitare i luoghi che mi aveva indicato il giorno prima Peter.
Andammo dagli indiani dove mi presentò il capo del villaggio Toro in Piedi, alla radura delle Fate, e infine mi portò a vedere le sirene.
Sapevo che erano creature malvagie che assecondavano solo Peter, me ne aveva parlato. 

Atterrati sulla scogliera Peter si raccomandò per l'ennesima volta di stargli sempre vicino. Emise uno strano suono e dall'acqua emersero delle splendide creature. Avevano un viso angelico che trasmetteva sicurezza.
Rimasi ipnotizzata da una sirena in particolare: aveva dei capelli rosso acceso e degli occhi verde  acqua molto più scuri di quelli di Peter. Proprio lei iniziò a cantare una meravigliosa melodia, mi dimenticai per un attimo di tutto, mi fece cenno di avvicinarmi, stavo quasi per toccare l'acqua quando qualcuno mi afferrò da dietro allontanandomi da lì.

"Che ti avevo detto?!" urlò Peter
"S-scusami" risposi balbettando in preda allo spavento.
"Potevano ucciderti!"  
"Peter basta sgridarla non fai altro da quando è qui. Non è successo niente,  la stai spaventando. Non addossarle tutta la colpa, d'altronde stava vicino a te, potevi stare più attento!" intervenne Justin.
Peter ci fulminò rigirandosi e alzandosi in volo mentre Justin mi prese delicatamente la mano sussurrandomi "é solo nervoso e scombussolato, non vuole metterti in pericolo e non sopporta quando ti succede qualcosa e lui non ha potuto far niente per impedirla"
Dopo questo piccolo incidente tornammo alla tana. 
Mentre veniva preparato il pranzo andai a giocare con i bambini sperduti a basket. 
Erano tutti agilissimi e sfrecciavano da una parte all'altra. Io invece ero negata, a malapena riuscivo a prendere la palla che me la rubavano subito, ma comunque era molto divertente giocare con loro. 
Ad un certo punto Piumino mi passò la palla, cosa dovevo fare? Vedevo corrermi contro tutti i bambini, mentre quelli della mia squadre mi urlavano di tirare. Ero davanti al canestro e presa dall'ansia me lo ero dimenticato! Tirai la palla e chiusi gli occhi, come nelle scene dei film, non osai riaprirli fino a quando non mi saltò addosso Ricciolo insieme a Macchia esultando, avevo atto canestro? Avevo fatto canestro!!
Mi guardai intorno e poco fuori dal campo notai Justin che mi applaudiva sorridendo. 
Diventai tutta rossa, come un pomodoro maturo. Mi girai imbarazzata, cercando di non farglielo notare.
Continuammo a giocare fino a quando quel guasta feste di Peter prese la palla in volo interrompendo il gioco e urlando "é pronto il pranzo"
Mi ritrovai travolta da un'orda di bambini affamati, e se Rufio non mi avesse trascinata lateralmente sarei morta. Andammo insieme a tavola ringraziandolo.
Finito il pranzo Peter annunciò felice "Capitan Uncino ci aspetta, andiamo!!"

Scusatemi per il ritardo, ma sono partita e non ho avuto tempo per postarla!!!!!!!!! SCUSATEMI
Ringrazio Jessy26 e Matt_Kun
Che ne pensate??
Recensite!!!!!!!!!!!!!


Baci

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

 
Finalmente avrei visto quella mitica figura di Capitan Uncino, ero entusiasta, euforica!
Eravamo in volo verso la sua nave, ma più ci avvicinavamo più cresceva in me un senso di agitazione e nella mia mente incominciarono a ronzare sempre più domande e preoccupazioni. Cosa sarebbe successo? Cosa avremmo fatto? Da dove lo avremmo visto?...
Peter aveva con se una spada appesa alla vita, come sua consuetudine da quando stavamo sull'isola, mentre nella mano sinistra ne teneva un'altra. Anche Justin prima di partire si era armato di una spada, che come Peter si era appeso ad una cintura.
Peter si fermò sopra una nuvola, ma non capendone il motivo mi spiegò  
"Devi imparare a difenderti con la spada, non si sa mai cosa potrebbe accadere sulla nave, sono più sicuro se anche tu puoi difenderti da sola" detto questo mi passò la spada.
"Guarda prima come combattiamo io e Justin, poi ti insegnerò qualche mossa di autodifesa".
I due iniziarono a combattere. Sembravano felici anche se Justin era nettamente in difficoltà. Peter invece combatteva con facilità e con uno sguardo sicuro dove si leggeva un filo di maliziosità. Quando Peter disarmò Justin L'incontro terminò.
"Siete bravissimi!!" esclamai stupefatta.
"Grazie, adesso tocca a te, proverai le mosse su di me mentre Peter te le mostra, ok?" mi rispose Justin, annuii un po' timorosa. 
Peter mi mostrò una mossa base per disarmare o solamente difendersi. La provai più volte su Justin ma con scarsi risultati. Peter si era mostrato molto paziente e per la medesima volta si ostinò a spiegarmela. Questa volta si posizionò dietro di me con una mano sul mio fianco e l'altra sull'impugnatura della spada, sopra la mia mano. La sua testa era attaccata al mio orecchio destro, così che riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia guancia. Il mio battito cominciò inspiegabilmente ad aumentare a quel contatto.
Mi accompagnò nel movimento correggendomi e disarmando Justin. Era un ottimo spadaccino.
"E adesso riprova da sola!" mi incoraggiò spostandosi.

Perchè arei voluto che rimanesse in quella posizione per sempre?? 
 
Feci come mi aveva appena mostrato e eseguendo perfettamente i movimenti che mi aveva mostrato riuscii miracolosamente a disarmare Justin che mi guardò sorpreso, ma allo stesso tempo orgoglioso. "Brava!" si congratulò Peter. 
 
Dal momento in cui avevamo cominciato ad usare le spade si era  rallegrato e rilassato diventando perfino gentile!
Mi mostrò altre mosse nello stesso modo della prima e ogni volta che si posizionava dietro di me il mio cuore aumentava i suoi battiti. 
Alla fine riuscivo a eseguire perfettamente tutti gli attacchi e le difese. Da incapace ero diventata praticamente "esperta", molto brava e nel giro di poco tempo.
"Adesso prova a combattere contro Justin" mi propose Peter. 
Tutti e due ci posizionammo e al segnale di Peter iniziammo. Justin era molto forte, ma per essere una "principiante" me la cavavo molto bene, anzi benissimo! Tiravo di continuo fendenti che faticava a respingere e mi difendevo con facilità, mi stavo divertendo tanto!
Con mia grande sorpresa riuscii a disarmare Justin. Peter e Justin era sorpresi ed increduli quanto me.  
"Come hai fatto?" chiese balbettando il mio avversario
"Non me lo so spiegare neanche io" Risposi riprendendomi dallo shock.
"Sei stata spettacolare, non ho mai visto una ragazza combattere così bene, in poche riescono a sconfiggere Justin!" si congratulò con me Peter orgoglioso aggiungendo "Posso sfidarti?".
Rimasi alquanto sorpresa dalla sua richiesta, ma fui molto contenta di accettare anche se un po' intimorita, consapevole che Peter era imbattibile con la spada. 
Iniziò ad attaccare con non molta forza, riuscii a difendermi con facilità e a sferrare anche qualche attacco; cominciò a combattere più seriamente, come precedentemente non mi mise in grande difficoltà, cominciai a farlo arretrare attaccandolo continuamente, sembrava sorpreso dalle mie mosse, ma reagì subito contrattaccando. Lo scontro non sembrava voler finire eravamo pari, forse lui leggermente in vantaggio, ma me la stavo cavando alla grande. Nessuno dei due riusciva a prendere il sopravvento sull'altro. Stavamo incominciando a stancarci.
"Adesso basta!" urlò Justin "é da un quarto d'ora che continuate, risparmiate le forze per Uncino!"
Ci interrompemmo, e tutti e due si congratularono con me erano meravigliati, sorpresi e in Peter notavo anche un po' di delusione, forse per non essere riuscito a battere una ragazza??


So di averci messo molto per aggiornare, ma ho avuto delle settimane da incubo!!! SCUSATEMI TANTISSIMO  
Vi piace il capitolo?? So che avreste voluto incontrare Capitan Uncino, ma dovrete aspettare ancora un altro po'.
Ringrazio tantissimi le persone che hanno recensito al capitolo precedente ToLaura e Matt_Kun e saluto con affetto Mady, la mia migliore amica che mi incoraggia sempre. 


Un bacione e alla prossima. Spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile!!
 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

 
Sorvolammo la nave dove fummo avvistati immediatamente.
 
Una porta sbatte con violenza.
Tutti tacquero.
Sembrava che il tempo si fosse fermato. 
Fremevo nell'attesa di vedere quella leggendaria figura che con passi lento ed elegante fece la sua comparsa.
Capitan Uncino era un uomo imponente, i capelli e i baffi erano neri pece come le folte sopracciglia. Gli occhi erano azzurro ghiaccio, freddi, ma profondi e penetranti che incutevano terrore e paura, ma che accennavano anche ad un filo di tristezza.
Camminava deciso con il capo alzato in cerca del suo rivale.
Quando posò lo sguardo sul tronco della nave dove eravamo atterrati, i suoi occhi ,per un secondo, divennero rosso sangue.
Era inquietante, ma allo stesso tempo affascinante. 
Il suo sguardo, da Peter, si spostò su di me. Mi osservò percorrendo il mio corpo con il suo sguardo ripetutamente. Rabbrividii appena incontrai il suo sguardo.
 
"Peter caro, vedo che hai portato con te una giovane fanciulla!" Si decise a parlare Capitan Uncino con un tono quasi ironico pieno di malizia. Peter era molto tranquillo "Si era curiosa di vederti così ho deciso di farti visita e fartela conoscere"
"Piacere mia cara, spero che Peter ti stia trattando bene, altrimenti da noi c'è sempre posto. Ti piace l'Isola??" chiese il pirata fingendo di fare il gentile.
"S-si" risposi fievolmente.
Peter e Uncino continuarono a scambiarsi battutine come fossero vecchi amici. Peter da quando eravamo arrivati  alla nave aveva sempre il sorriso stampato in faccia e sembrava divertito dalla situazione. 
 
Mi accorsi che intorno a noi i pirati avevano smesso di lavorare e ci volevano tenendo un'imboscata!!!
Justin mi prese la mano e insieme ci alzammo in volo appena in tempo, mentre Peter era atterrato difronte a Uncino e stavano iniziando un duello. 
"Venite a divertirvi un po' anche voi!" Urlò Peter.
Che voleva dire? Justin quasi leggendomi nel pensiero mi spiegò " Andiamo a combatter anche noi, non vorrai lasciare tutto il divertimento a Peter'"
Detto questo ci infilammo nella mischia cominciando anche noi a sferrare colpi.

I pirati erano veramente scarsi! Era facile disarmarli e vederli correre via spaesati era esilarante.
Strano a dirsi, ma mi stavo veramente divertendo!
 
Tutto d'un tratto si sentii un colpo di pistola e qualcuno mi sollevò in aria.
Chiusi d'istinto gli occhi e quando li riaprii mi ritrovai davanti la faccia dolorante di Peter.
Non capii cosa fosse successo. Era tutto così confuso.
 
L'espressione di Peter era indecifrabile piena d'ira, odio, rabbia, dolore, stupore, compassione.....
Si accorse che lo fissavo confusa e il suo sguardo si addolcì e mi sorrise, aveva un sorriso angelico, uno di quelli di cui non ti stanchi mai e che ti riescono a far sentire bene.
Subito dopo però assunse una smorfia di dolore. 
Il suo sguardo sinistro stava sanguinando, stava facendo un grande sforzo per tenermi in braccio.
"Torniamo a casa" annunciò. Richiamò Justin.
Non mi voleva lasciare, ma vedevo il suo sguardo addolorato, non volevo pesargli.
"Peter puoi anche lasciarmi, non sforzare troppo il bracci, non voglio farti male"
Mi sorrise.
"Piccola non ti preoccupare per me, mi fa piacere portarti"
Arrossii.
Mi piaceva stare in braccio a lui, era una sensazione piacevole, anche se alquanto imbarazzante. 
Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, protetta.

  JENNY

 PETER/JEREMY

 JUSTIN

 CAPITAN UNCINO




Piaciuto il capitolo?? è un po' corto, non ho avuto molto tempo.
Volevate il capitolo con Capitan Uncino così ve l'ho postato. 
Credo che non aggiornerò per un po' che in queste settimane ho le ultime verifiche e interrogazione.


Un Bacio e alla prossima <3

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15


POV. PETER

Stavo combattendo contro Uncino, ero nettamente in vantaggio, avevo messo all’angolo il pirata, che cercava disperatamente una via d’uscita.
Gli si illuminò il viso e poco dopo foderò dalla sua cintura una pistola.
Cosa voleva fare?
“Vediamo quanto ci tieni a lei?” disse puntando la pistola verso qualcosa o meglio qualcuno, su Jenny.
Lei stava combattendo spensieratamente contro due pirati ignara del pericolo che incombeva su di lei.
Capitan Uncino premette il grilletto e senza pensarci ancora mi catapultai su Jenny sollevandola e spostandola dalla traiettoria della pallottola che mi colpì di striscio il braccio. Un dolore insopportabile invase tutto il mio corpo, ma la rabbia che provavo nei confronti di Uncino sovrastava ogni cosa. Come aveva potuto spararle? Lei non centrava niente e avrebbe pagato per questo. Però non era il momento adatto, io ero ferito, Jenny spaventata e confusa, mentre Justin aveva qualche difficoltà contro i pirati.

Avevo avuto paura di perderla, avevo avuto paura che uncino le avesse potuto fare del male e farla soffrire.

La vidi osservarmi e provai compassione per lei, era così fragile, ma così bella, cercava di apparire sempre forte e non aveva paura di dire la verità. Adoravo tenerla in braccio e mi piaceva sentirla felice con me.

A poco a poco mi stavo prendendo una cotta per lei, non potevo più negarlo. Quella ragazza mi aveva stregato.

Le sorrisi addolcendo il mio sguardo, ma subito dopo un forte dolore al braccio mi fece gemere. Vidi il suo sguardo allarmarsi.
“Torniamo a casa” affermai. Richiamai Justin e mi alzai in volo con Jenny in braccio.
“Peter puoi anche lasciarmi, non sforzare troppo il braccio, non voglio farti male” mi chiese Jenny premurosamente.
Le sorrisi.
“Piccola, non preoccuparti per me, mi fa piacere portarti”
La vidi arrossire dopo le mie parole, era dolcissima!

Arrivati alla tana la poggiai a terra. Tutti i bambini stavano già dormendo, si era fatto tardi.
Mi avviai verso la mia camera, quando Jenny mi richiamò “Aspetta qui che ti pulisco e medico la ferita”.
Obbedii sedendomi su un tronco.
Jenny scomparve per qualche secondo per poi tornare con del disinfettante, delle bende e una crema.
Si abbassò su di me all’altezza del mio viso abbastanza imbarazzata, incominciando a disinfettare la ferita. Appena il liquido toccò la mia pelle sentii un dolore atroce, per non urlare dovetti mordermi le labbra talmente forte che per poco non mi uscì il sangue. Notando la mia reazione Jenny mi sussurrò “Scusa” e mi porse la sua mano libera “Stringi la mia mano se senti dolore ok?” Annuii debolmente. Continuò a disinfettarmi, poi asciugò per bene la ferita. Quando poi ci spalmò sopra con il dito la crema provai subito sollievo e benessere. Mi fasciò per bene il braccio assicurandosi di non stringere troppo.

I nostri sguardi si incrociarono e le sue guance seguite dalle mie assunsero un colorito rossastro.

“Grazie” Le sussurrai.

Continuammo a guardare ci fino a quando Justin non ci interruppe.
“Sarà meglio ritornare sulla terra domani abbiamo scuola e si sta facendo tardi”
Lo odiai, ma aveva ragione dovevamo tornare sulla terra.
Presi la borsa di Jenny e le spolverai addosso un po’ di polvere fatata.
Richiamai Trilli e spiccammo il volo.

Durante il viaggio di ritorno ne approfittai per spiegare la situazione a Jenny.
“Adesso tu vivrai con noi. Appena arrivati a casa nostro te la facciamo vedere e ti mostriamo la tua camera, poi mentre Justin prepara qualcosa per cena ti accompagno a recuperare la tua roba a casa di Chaz. Così potrai definitivamente trasferirti da noi”




Ecco a voi il 15° capitolo! Ci ho messo un po' ma spero che vi piaccia.
Lasciatemi quelace recenzione.


Un Bacione


 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16


POV. JENNY

La casa anzi villa di Peter e Justin era circondata da un grande giardino, sul retro c’era anche una piscina. All’interno era arredata con mobili moderni e luminosi. La mia camera si trovava al piano di sopra era molto moderna e spaziosa, predominavano i colori del viola e del verde i mie colori preferiti, la adoravo!!!!
Dopo aver visitato la casa da cima a fondo Peter mi accompagnò a prendere le mie cose a casa di Chaz.
Tutta la famiglia fu felice di rivedermi e di scoprire che mi trovavo bene nella mia nuova casa, tranne Chaz che era insospettito dalla presenza di Peter-Jeremy.
La visita fu breve e tornati a casa cenammo e andammo tutti a casa esausti
.
Non potevo ancora credere a tutto quello che era successo in questi giorni. Peter, l’Isola che non c’è, le fate, la magia e tutto quello che avevo provato in questi due giorni, sembrava surreale, soltanto un bellissimo sogno. Avevo finalmente trovato una famiglia che mi volesse bene e mi comprendesse realmente. E con questi pensieri caddi in un sonno profondo.

Fui svegliata da quell’orribile aggeggio chiamato sveglia, mi costrinsi ad alzarmi, lavarmi e vestirmi.
Justin e Peter stavano ancora dormendo, così gli preparai la colazione e andai a svegliarli.
Passai prima da Peter mi avvicinai al suo letto e mi soffermai a guardare i suo lineamenti rilassati mentre dormiva, la bocca leggermente aperta e carnosa, le sopracciglia folte che gli davano l’aria da duro e i capelli tutti disordinati. Era veramente un bel ragazzo.
Mi piegai avvicinandomi di più al suo viso sussurrandogli dolcemente “ Buongiorno dormiglione è ora di alzarsi”
Come risposta però ottenni solo un “altri 5 minuti”
“Peter dai che è tardi, di sotto ti ho già preparato la colazione. Alzati”
continua scuotendolo un po’.
“OK hai vinto tu” Rispose brontolando.
Aprii le persiane della sua camera e controllai che si stesse alzando veramente prima di andare a svegliare anche Justin.
Mi affaccia alla sua camerra e mi avvicinai al suo letto. Gli stampai un bacio sulla guancia “è ora di alzarsi!”.
Mugolò qualcosa di incomprensibile.
Poi di colpo mi prese buttandomi su letto e stringendomi a lui.
“Buongiorno principessa” mi sussurrò.
Arrossii all’istante.
Mi aveva chiamato principessa! Mi stampò un bacio in fronte.
“Sei stupenda quando arrossisci”
Si accoccolò a me, non voleva saperne di alzarsi!
“Dai Justin è ora di andare a scuola”
Gli scostai i capelli dal viso e accarezzandogli una guancia lo informai che giù c’era la colazione che lo aspettava. E dopo la mia affermazione si alzò di corsa si preparò e corse di sotto. Lo raggiunsi trovando Peter già pronto.

Tutti pronti uscimmo di casa e i due tirarono fuori dal garage due bellissime moto.
Peter mi passò un casco.
“Chi guida meglio?”
“Io dolcezza” affermò Peter con fare arrogante e presuntuoso.
Salì sulla sua moto e prima di partire mi raccomandò di tenermi forte a lui.
Era un po’ imbarazzante, ma mi strinsi forte a lui. Amavo la velocità e Peter andava veramente forte!

 

 CAMERA DI JENNY
MOTO DI JUSTIN
MOTO DI PETER


Ed ecco a voi anche il sedicesimo capitolo!!!
Spero vi piaccia. é un po' corto ma spero lo recensiate lo stesso!!


Un bacione 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17
 
Arrivati scuola parcheggiammo e mentre ci incamminavamo verso l’ingresso tutti mi fissavano come se avessi fatto qualcosa di male. Bo!

All’entrata salutai Peter/Jeremy e Justin e andai da Hope. La trovai in corridoio intenta a parlare con Chaz. Appena mi avvicinai a loro Chaz si allontanò subito mentre Hope mi accolse con un caloroso abbraccio.
“Allora ho scoperto qual è la tua nuova e permanente famiglia. Sono felicissima per te. Ma ti rendi conto vivrai con Jeremy e Justin. Me li devi far assolutamente conoscere. Non sto più nella pelle, sono troppo contenta!”
Le sorrisi “Buongiorno anche a te! Mi fa piacere che tu sia così felice”
“Scusami! Buongiorno. Ma lo sai che quando ci sono di mezzo loro divento….”
“Si si lo so. Ma sai per caso dirmi che cosa ha Chaz. Appena mi ha vista se ne è andato.”
“Credo sia per via di Justin e Jeremy e del fatto che hai lasciato la sua famiglia per loro. Non li ha mai sopportati”
“Ah, ma deve capire che non l’ho scelto io”
Nel frattempo chiunque passava continuava a fissarmi.
“Ma che hanno oggi tutti che continuano a fissarmi?”
“Sei arrivata con Justin e Jeremy, sai la reputazione che hanno!”

Non mi piaceva stare al cento dell’attenzione, mi davano fastidio tutti quegli sguardi.
Fortunatamente suonò la campanella e tutti ci dirigemmo nelle proprie aule. Le ore di scuola sembravano infinite ma dopo una lunga attesa anche l’ultima ora era finita. Non ne potevo più.

Salutai Hope e mi incamminai verso le moto dove c’erano Justin e Jeremy ad aspettarmi.
Tornati a casa preparammo qualcosa da mangiare e ci sedemmo a tavola.
“Oggi a scuola tutti mi fissavano, è stato snervante!”esclamai.
“E’ il prezzo da pagare per stare con noi”rispose Peter sempre con quel fare arrogante che aveva da questa mattina. Sulla terra sembrava un’altra persona, mentre sull’Isola che non c’è era stato tanto dolce con me.
“Non ti preoccupare tra un po’ nessuno ci farà più caso”Mi rassicurò invece Justin.

Finito di sparecchiare Justin timidamente e a disagio si avvicinò a me.
“Questo pomeriggio ti andrebbe di uscire con me?”Mi chiese.
Mi stava invitando ad uscire!! Stavo scoppiando dalla felicità!
“Certo mi farebbe molto piacere!”

POMERIGGIO USCITA DI JENNY E JUSTIN

Eravamo appena usciti di casa, stavamo camminando uno vicino all’altra verso una meta a me sconosciuta. Justin mi prese la mano e mille farfalle invasero il mio povero stomaco.
“Allora dove andiamo?”gli chiesi per interrompere il silenzio imbarazzante che si era creato tra di noi.
“Avevo pensato di prendere un gelato e poi di andare al parco. Va bene per te?”
“Perfetto! Adoro sia il parco che il gelato, vivrei di gelato!”
“Anche io, quali sono i tuoi gusti preferiti? I miei cioccolato e stracciatella”
“Io adoro la nutella, la fragola e il biscotto, un gusto simile alla nutella ma con pezzi di biscotto ricoperti al cioccolato, è veramente buono!”

“Siamo arrivati!”

Preso il gelato, gentilmente offerto da lui ci sedemmo sotto un albero nel parco.
“Prima di conoscere Peter dove vivevi?” Azzardai a chiedergli, ma mi pentii subito vista la faccia che assunse.
“Scusa, non dovevo chiedertelo”
“Non ti preoccupare non fa niente.” 
Dopo una lunga pausa continuò
“Mio padre era un drogato e un ubriacone ormai era dipendente da quelle sostanze e trattava male tutti. Mia mamma non mi considerava quasi. Per loro ero uno stupido errore. Non mi volevano bene e mi trattavano malissimo. Un giorno qualche anno fa mio padre è morto per overdose. Mia mamma qualche giorno dopo mi ha portato al parco mi ha detto che andava un attimo dal tabaccaio, ma non è più tornata, allora sono tornato a casa, ma non c’era più nessuno e la porta era chiusa. Sono tornato al parco nella speranza che mia mamma tornasse, ma niente. Ho passato tutta la notte lì fino a quando ho visto una strana luce nel cielo. Era Trilli. E poco dopo è comparso pure un ragazzo, Peter. Mi ha offerto ospitalità e da quel giorno ho vissuto con lui e i bambini sperduti. Ormai sono la mia famiglia e adesso anche la tua.”
Il suo racconto mi aveva messo veramente tanta tristezza che mi scese una lacrima.
“Ei non piangere ormai è tutto passato e vivo una bellissima vita e ho un sacco di amici sinceri che mi vogliono bene”Mi rassicurò con uno splendido sorriso asciugandomi la lacrima.
“Scusa, ma mi commuovo facilmente”Sorrisi anche io.

Quando stavo con lui il tempo si fermava era come stare in paradiso. Ogni volta che mi sorrideva le mie giornate si illuminavano e il mio cuore smetteva di battere per qualche secondo. Sarebbe potuto andare tutto storto, ma il suo sorriso mi avrebbe fatto dimenticare tutto e sorridere a mia volta. I suoi occhi così profondi e dolci mi facevano sciogliere, era impossibile non guardarli erano una calamita. Ero completamente dipendente da lui dal suo modo di essere, dal suo modo di difendermi, di coccolarmi e di consolarmi ero dipendente dal suo tocco delicato, dai suoi sorrisi, dai suoi occhi. Ero completamente cotta di lui.

Immersa nei miei pensieri non mi ero accorta che la vicinanza tra i nostri visi era diminuita i suoi occhi si alternavano a guardare i miei occhi e le mie labbra e io lo stesso. Sentivo il suo respiro sulla mia faccia e le sue mani che avvolgevano il mio bacino.

Dopo un’interminabile attesa sentii finalmente le sue soffici labbra sulle mie. Era la sensazione più bella che io avessi mai provato. Il mio stomaco stava impazzendo, il mio cuore stava impazzendo, io stavo impazzendo!

In quel momento ero la persona più felice dell’universo!!!!
 
Ciao ragazze, in queste settimane non ho aggiornato perché sono andata in Sardegna e non avevo internet.
Ma spero che mi sia fatta perdonare con questo capitolo.
E’ abbastanza lungo per i miei standard perché poi non potrò più aggiornare per un sacco di tempo che parto per la Grecia.
In questo periodo non ho molta fantasia e non so più come continuare quindi sono bene accettati suggerimenti o come vorreste che continuasse la storia.
Grazie a chi recensisce la storia, a chi l’ha inserita nelle preferite e nelle seguite. Vi voglio tanto bene.



Un super bacione. <3

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