Il gioco della vita

di Miky Jane Malfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettere ***
Capitolo 2: *** Incontro di lavoro ***
Capitolo 3: *** A volte ritornano ***
Capitolo 4: *** Incontri ravvicinati ***
Capitolo 5: *** Ricatti&inviti ***
Capitolo 6: *** Gli opposti si attraggono ***
Capitolo 7: *** Attraction ***
Capitolo 8: *** Il primo giorno ***
Capitolo 9: *** Quando il gioco si fa duro... ***
Capitolo 10: *** ...I duri cominciano a giocare! ***
Capitolo 11: *** Al cuor non si comanda ***
Capitolo 12: *** Tra il dire e il fare ***
Capitolo 13: *** Due piccioni con una fava ***
Capitolo 14: *** Chi li capisce è bravo ***
Capitolo 15: *** Jealousy ***
Capitolo 16: *** Il gioco della vita (ovvero, tutto può succedere) ***
Capitolo 17: *** Te l'avevo detto ***
Capitolo 18: *** Innamorati ***
Capitolo 19: *** Conoscenze ***
Capitolo 20: *** A cena da Narcissa ***
Capitolo 21: *** Un bel fine serata ***
Capitolo 22: *** Amore&Amicizia ***
Capitolo 23: *** Il Re Leone II ***
Capitolo 24: *** L'ora della verità ***
Capitolo 25: *** Cambiamento di programma ***
Capitolo 26: *** A cena dai suoi - Prima parte ***
Capitolo 27: *** A cena dai suoi - seconda parte ***
Capitolo 28: *** 15 settembre ***
Capitolo 29: *** La quiete prima della tempesta ***
Capitolo 30: *** Castello di sabbia ***
Capitolo 31: *** Una settimana ***
Capitolo 32: *** Un aiuto inaspettato ***
Capitolo 33: *** Pezzo dopo pezzo ***
Capitolo 34: *** Tempo di crescere ***
Capitolo 35: *** Tutto è bene... ***
Capitolo 36: *** ...quel che finisce bene! ***
Capitolo 37: *** Epilogo - La vita perfetta ***
Capitolo 38: *** Avviso! ***



Capitolo 1
*** Lettere ***


Eccomi tornata!!! vi sono mancata??? avrei voluto ricominciare a scrivere prima, ma il mio computer ha avuto dei problemi, e non ce l'ho proprio fatta prima di oggi! Comunque, alla fine sono di nuovo qui, con un'altra Draco/Herm. Cosa volete farci, non ho resistito! sono una coppia che adoro, e staccarmi da loro mi è troppo difficile!
Su questo primo capitolo ho ben poco da dire, è un'introduzione in realtà, spero che riesca a stuzzicare la vostra curiosità!
Aspetto le vostre recensioni! ^_^
Bacioni, Miky.



Odiavo essere in ritardo. Era una cosa che detestavo con tutta me stessa. Ero sempre stata puntuale nella mia vita, sempre. Ma quel giorno, il mondo intero sembrava avercela con me, a partire da quella maledetta sveglia, che si era "dimenticata" di suonare. Un'altra delle invenzioni di Fred e George. Mi avevano assicurato che mi avrebbe svegliata rilassata e soprattutto riposata. Riposata sicuramente, dato che avevo dormito ben mezzora in più. Avrei dovuto capirlo subito che in quella sveglia, come in tutte le cose costruite dalle manine diaboliche di quei due, c'era qualche scherzetto.
Finii di farmi la doccia in fretta e furia, sciolsi i capelli e mi smaterializzai al 12 di Grimmauld Place.
Varcai la soglia e mi diressi a passo spedito verso la cucina.
Come avevo previsto, i miei amici erano li ad aspettarmi. Harry Potter, Ronald Weasley, Ginevra Weasley, Luna Lovegood, e Neville Paciock, erano seduti intorno al tavolo e chiaccheravano.
"Oh Herm! eccoti!"
"ciao ragazzi... scusate il ritardo, la sveglia non ha suonato" Presi posto alla sinistra di Harry, di fronte a Ron, come sempre. 
"tranquilla, Herm, può succedere" mi rassicurò Harry, scompigliandomi i capelli.
"vuoi un pò di caffè, Herm?" Ginny mi porse la tazza, con un sorriso.
"grazie mille, Gin. Vedo che le mie usanze babbane stanno contagiando tutti!" avevo notato che tutti avevano una tazza di quella bevanda scura tra le mani.
Ginny prese posto accanto a me, come ogni giorno da quando avevamo deciso di seguire tutti la stessa strada: fin dalla prima volta che eravamo entrati in Grimmauld Place come Auror, i nostri posti a tavola erano stati quelli. Harry a capotavola, io alla sua sinistra e Ron alla sua destra. Ginny affianco a me, e Luna affianco a lei. Dall'altra parte, di fianco a Ron e di fronte a Ginny, Neville. Ginevra si era unita a noi da circa due mesi, da quando anche lei aveva passato i M.A.G.O.
"bene ragazzi, ora che ci siamo tutti, dovrei parlarvi di una cosa" cominciò Harry. Mi voltai incuriosita verso di lui.
"mi è arrivata stamattina una lettera della Malfoy Corporation" mi mise tra le mani una busta bianca. "come sapete, la Malfoy Corporation dirige importanti catene di negozi di tutti i tipi: da manici di scopa, ad agenzie di cattering magico. Herm, leggi per favore il contenuto della lettera?"
Aprii la busta e mi ritrovai tra le mani una pergamena elegante, color panna. Mi schiarii la voce e cominciai a leggerne il contenuto ai miei amici:
Gentile Signor Potter,
La "Malfoy Corporation" è lieta di porgerLe i suoi più sinceri saluti.
Le scriviamo per informarLa che il nostro direttore, Draco Lucius Malfoy, avrebbe bisogno di parlare di persona con Lei o con uno dei suoi collaboratori per un'importante questione di lavoro.
Attende quindi, una persona qualificata da Lei scelta, nel suo studio della Londra magica oggi, 16 Agosto, alle ore 16,00.
La preghiamo di informarci via gufo della Vostra presenza.
Cordiali Saluti.
Malfoy Corporation.
Alla fine della lettera, seguì un attimo di silenzio. Fu Harry a riprendere parola per primo.
"Ecco, questo è ciò di cui dovevo informarvi"
"di sincero, i loro saluti hanno proprio poco... basta guardare il nome del direttore" borbottò Ron.
"ma cosa vorrà Malfoy da noi?"
"non lo so Luna, ma la lettera dice che si tratta di una questione di lavoro"
"Harry scusa ma cosa hanno in comune il nostro lavoro e il lavoro di Malfoy?" s'intromise Neville.
"non saprei Neville, ma probabilmente vogliono la nostra protezione per qualcosa"
"scusate, ragazzi, ma secondo me è inutile stare qui a fare congetture. Avremo tutte le risposte questo pomeriggio!"
"Ginny ha ragione" affermai. Posai la tazza di caffè ormai vuota sul tavolo. "dobbiamo solo decidere chi di noi andrà al colloquio con Malfoy"
Cinque paia d'occhi si voltarono verso di me. In risposta, io mi voltai verso Harry.
"ci serve una persona con la faccia tosta..." cominciò. E questo escludeva Neville. "con i piedi ben saldati per terra.." e questo escludeva Luna. "con un carattere non troppo irascibile..." e questo escludeva Ron. "che sia con noi da molto tempo..." e questo escludeva Ginny. "e che sappia parlare come si deve" e questo, pur non escludendo nessuno, era decisamente riferito a me. Mi fissò con un gran sorriso. "Herm, credo che dovresti andarci tu" concluse.
"io? ah, no... te lo puoi sognare, Harry. Non vedo Malfoy da quando è finita la scuola, e ti assicuro che non mi è mancato per niente"
"a nessuno di noi è mancato, Herm.."
"Harry! stiamo parlando di Malfoy! lo stesso ragazzo che ha passato sette anni della sua esistenza a insultarmi!"
"proprio perchè stiamo parlando di Malfoy devi andarci tu, Herm! Non possiamo mandare Neville, se lo mangerebbe! e nemmeno Luna, e tantomeno Ron! finirebbero per litigare! Ginny è con noi da poco tempo, ha fatto richiesta di una persona qualificata, cioè di una persona che svolga questo lavoro da un pò di tempo!"
"e perchè non ci puoi andare tu?" chiesi, innocentemente.
"perchè tu sei molto più brava di me a tenere testa alla sua arroganza. Io e lui minimo finiremmo per lanciarci contro fatture!"
"Ehi, ragazzi, da come parlate sembra quasi che abbiate paura di lui.." mi stuzzicò Ginny. E io odiai il mio orgoglio. Benchè la mia voglia di rincontrare quella serpe fosse pari a zero, a quel punto ormai sapevo cosa avrei fatto quel pomeriggio. Si, decisamente il mondo quel giorno ce l'aveva con la sottoscritta.

"Buongiorno signor Malfoy"
"Buongiorno, Cassandra. è arrivata la risposta di Potter?"
"si, è arrivata ora. Dice che manderà uno dei suoi collaboratori"
Ghignai ed entrai nel mio ufficio. Chissà quale dei suoi amichetti avrebbe mandato Potter.
"oh eccoti, cominciavo a darti per disperso" Alzai un sopracciglio verso il mio migliore amico, stravaccato sulla mia poltrona, con i piedi poggiati sulla mia scrivania. "allora, spedita la lettera a Potter e i suoi?"
"si, stamattina" Mi accesi una sigaretta e ne offrii una a Blaise. "Pare che manderà qualcuno"
"oh che bello, una rimpatriata!" Si alzò e prese la sigaretta che gli porgevo. "ti prego, voglio esserci. Però continuo a chiedermi perchè il Ministro abbia affidato a te il compito di informare gli auror. Voglio dire, noi ci occupiamo già di organizzargli il matrimonio della figlia, alla sicurezza poteva pensare lui"
"Ci ha chiesto di fare tutto noi, e quindi anche di interpellare gli Auror"
"Mi stupisce che non ci abbia chiesto anche di sposare sua figlia"
"probabilmente non sa che sua figlia è passata dal mio letto, altrimenti mi avrebbe chiesto anche quello" risposi, con un ghigno a cui seguì la risata di Blaise.
"se fossi in te, comunque, non lo renderei partecipe di questa notizia" Poi cacciò la sigaretta fuori dalla finestra. "a che ora hai l'incontro con l'amico di Potter?"
"alle 4 di oggi pomeriggio. Perchè?"
"perchè io vado a pranzo con Pansy, ma per quell'ora dovrei esserci"
"se non vuoi essere licenziato, per quell'ora DEVI esserci."
"non mi licenzieresti mai, nemmeno se mandassi a fuoco l'azienda. Mi vuoi troppo bene" E uscì dal mio ufficio con un "ci vediamo più tardi". Scossi la testa ma non riuscii a trattenere un sorriso. Impossibile restare seri con uno come Blaise Zabini. Mi sedetti davanti ai milioni di documenti sparsi sulla scrivania. Ma non avevo nemmeno letto il primo che un gufo picchiettò alla mia finestra. Era una lettera di mia madre, che mi chiedeva di andare a cena da lei quella sera. Da quando la scuola era finita, e avevo cominciato a lavorare, vivevo in una casa a Londra insieme a Blaise, e avevo lasciato Malfoy Manor. Ma per quella sera, avevo programmi diversi. Io, Blaise, Pansy, Theo e Daphne andavamo a cena fuori, e poi in un locale babbano chiamato "discoteca". L'avevamo scoperto una sera per sbaglio, e ne eravamo diventati dipendenti. Qualcosa di buono, facevano anche i babbani.
Scrissi velocemente a mia madre la risposta, poi impilai i documenti con la magia e uscii. La mia voglia di lavorare era tale e quale alla mia voglia di incontrare gli amichetti di potter: nulla. Eppure, non riuscivo a togliermi da dentro una strana euforia. Come se quel giorno non potesse succedere niente di brutto. Capitano quei momenti in cui ti sembra che il mondo ce l'abbia con te, per me quel giorno era l'incontrario. Il mondo mi sorrideva.
"Cassandra?"
"si?" mi rispose la mia segretaria, civettuola.
"potresti farmi vedere la risposta di Potter?"
"certamente, Capo"
Mi porse una busta aperta, con un foglio dentro piegato a metà.

Gentile staff della "Malfoy Corporation"
sono lieto di informarVi che accettiamo il vostro invito.
Questo pomeriggio, alle ore 16, uno dei miei collaboratori si recherà nell'ufficio del Vostro capo per capire come possiamo esserVi utili.
Nell'attesa di saperne di più, Vi porgo i miei più distinti saluti.
Harry Potter

Lessi la lettera e la porsi nuovamente a Cassandra, che mi guardava adorante.
"Bene, Cass... non rispondere più nulla, non ce n'è bisogno. Io esco, avvertimi con un gufo se qualcuno chiede di me, ok?"
"certo, Capo."
"grazie Cass... sei la migliore" ghignai alzando un sopracciglio e mi diressi con la mia elegantissima camminata fuori dalla porta. Sapevo che Cassandra stava praticamente sbavando sulla lettera che le avevo lasciato tra le mani, e sapevo anche che doveva essere arrossita molto. Adoravo fare quest'effetto sulle ragazze.
Fuori dal palazzo, incontrai Daphne.
"Oh ciao Dra! stavo giusto venendo da te"
"come mai? che succede?"
Mi diede un bacio su una guancia. "no, niente di che, volevo solo darti questi. Sono i moduli che mi hai chiesto"
"ah giusto... grazie Daph"
"di niente. Ti va di fare colazione? muoio di fame"
annuii e la seguii dentro un bar poco distante. "allora, raccontami un pò, novità?"
"oggi pomeriggio ho un colloquio con uno degli Auror di Potter"
"oh-oh, una rimpatriata! chissà chi manderà.."
"stessa cosa che ha detto Blaise"
Daphne scoppiò a ridere, e io ghignai. Lei, Pansy e Blaise erano i miei unici veri amici. Certo, lei e Pansy erano state mie amanti una volta, ma solo semplice sesso. Poi, eravamo rimasti amici. Pansy si era innamorata di Blaise, e Daphne... diciamo che lei era innamorata dell'amore. La sua storia più lunga era di due settimane. Poi si stancava, capiva di non amarlo, e si rimetteva in cerca. Era fatta così.
"Sai Dra, penso di essermi innamorata"
Ecco, appunto.
"e di chi, stavolta?"
"si chiama Jeremy. Lavora al san mungo" Daphne si stampò in faccia quell'espressione romantica che conoscevo troppo bene. "mi ha invitata a cena, domani sera"
"questa volta quanto durerà?"
"oh Dra, stavolta è quello giusto me lo sento!"
Mi elencò uno per uno ogni pregio di questo Jeremy che conosceva solo di vista, fantasticando sul loro matrimonio, sui loro figli, sul loro futuro insieme. Cominciavo a pensare che il cappello parlante ad Hogwarts si facesse delle sane canne ogni anno prima dello smistamento. Come mai una ragazza romantica come Daphne fosse finita a Serpeverde, rimaneva per me un mistero.
Quando ci salutammo, avevo la testa che mi scoppiava, e la descrizione di Jeremy talmente chiara in testa, che se l'avessi visto per strada, l'avrei probabilmente riconosciuto.
Mi smaterializzai a casa, e mi infilai sotto la doccia. Poi mi infilai un paio di Jeans e una camicia a mezze maniche, e uscii di nuovo. Avevo deciso di andare a pranzo da mia madre, e farle una sorpresa, visto che quella sera non sarei potuto andare.
E poi, non mi rimaneva nulla da fare fino alle 4 di quel pomeriggio. Non vedevo nessuno dei grifondoro da quando avevamo finito la scuola, appartenevamo a due mondi troppo diversi. E la curiosità di vedere cosa fosse cambiato nei miei nemici di sempre, cominciava a farsi sentire.

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Capitolo 2
*** Incontro di lavoro ***


Ciao a tutte! Eccomi di nuovo con il secondo capitolo di questa nuova ff! Mi fa piacere che come inizio vi abbia incuriosito, e spero che continuerà a farlo!
Ho poco da dire come introduzione al capitolo, quindi lascio parlare voi! Vi dico solo, come ormai è mia abitudine fare, che ci "vediamo" giù!^_^




La seconda doccia della giornata, fatta con calma, aveva avuto il potere di sciogliermi i nervi, e mettermi nella giusta prospettiva delle cose. Ero cresciuta, non ero più la ragazzina secchiona so-tutto-io di Hogwarts, che stava male se la chiamavano mezzosangue, ma non voleva darlo a vedere. Avevo 19 anni, ero un Auror, ero famosa e rispettata. Non aveva senso innervosirsi per uno stupido incontro di lavoro con un ex compagno di scuola antipatico. Anche se l'aggettivo "antipatico" era ancora poco. "odioso" calzava meglio al personaggio.
Diedi un occhiata all'orologio. Le tre e mezza. Bene, avevo il tempo di vestirmi e smaterializzarmi. Mi infilai un paio di jeans chiari, stretti in fondo, le decoltè col tacco bianche e una camicetta bianca con le maniche a tre quarti. Due spruzzi di profumo, gli orecchini, ed ero pronta. Mi passai un velo di lucidalabbra, e uscii dalla camera.
In cucina, c'erano Harry e Ron, che chiaccheravano. "ragazzi, io vado"
"oh Herm, sei pronta" Harry mi venne a salutare col bacino, Ron si limitò a sorridermi e a salutarmi a parole. Avevamo avuto una relazione, al settimo anno, e da quando era finita qualcosa era inevitabilmente cambiato. Ci eravamo lasciati di comune accordo, dato che entrambi avevamo capito di non essere innamorati, però sapevamo che le cose non sarebbero tornate uguali identiche a prima. Il rischio di fidanzarsi.
"allora, tieni, questo è l'indirizzo della Malfoy Corporation. Anche se mi chiedo a cosa serva, dal momento che l'insegna si vede lontano chilometri. Comunque, dì che sei dello staff di Potter, e ti faranno entrare"
"D'accordo... Vado, altrimenti arrivo tardi"
"Vai vai Herm, e mi raccomando, salutaci Malfoy" sogghignò Harry, facendo ridere Ron.
Ero quasi fuori dalla porta, quando mi richiamò.
"Ah, e Herm.. cerca di non ucciderlo, ok?" Gli feci la linguaccia e uscii.

Ero seduto davanti alla mia scrivania e fumavo tranquillamente una sigaretta, quando bussarono.
"avanti"
"Capo" Cassandra fece capolino nell'ufficio "c'è una persona per lei, dello staff di Potter"
Notai che aveva la faccia scura, e ciò non fece che aumentare la mia curiosità. "si, fai passare"
E quando la persona dello staff di Potter fece la sua entrata nel mio ufficio, per un attimo mi lasciò a bocca aperta. Alta e sinuosa, i boccoli castani lunghi fino a metà schiena, una camicetta bianca leggermente attillata sul seno e sui fianchi, con un piccolo scollo non troppo profondo. Jeans chiari anche quelli aderenti, il tutto terminante in un paio di scarpe bianche con il tacco. Un abbigliamento elegante e delicato. Se non avessi riportato lo sguardo sul suo viso, forse non l'avrei riconosciuta. Quello non era cambiato poi molto, apparte un leggero lucido sulle labbra che non ricordavo di aver mai visto.
"Hermione Granger"
"Draco Malfoy"
Nemmeno la sua voce era cambiata, e mi disegnò un ghigno sulle labbra che non parve approvare.
Mi alzai e le tesi la mano, che strinse. "siediti, sei in anticipo"
La Granger si sedette appoggiandosi la borsetta sulle gambe. Erano due anni che non la vedevo, due anni che avevano operato un bel cambiamento su di lei: era cresciuta, si era alzata, aveva acquistato movimenti più aggraziati, era diventata una donna.
"Fino all'ultimo ho pensato che Potter avrebbe mandato Lenticchia, o sarebbe venuto direttamente lui"
"Harry ha giudicato più saggio mandare me" Il tono di voce si era irrigidito, forse constatando che il mio modo di espressione non era cambiato. "ho più memoria"
"certe cose non cambiano mai, eh?" chiesi sogghignando.
"no Malfoy, certe cose non cambiano mai" dalla sua espressione capii che si riferiva al mio ghigno arrogante. "di cosa dovevi parlarci?"
Ma non feci in tempo a cominciare la frase, che la porta si aprì e Blaise fece il suo ingresso.
"Eccomi!"
La Granger si era girata per vedere chi era entrato, e lei e Blaise si studiarono per un attimo.
"Oh-oh, chi si vede! Hermione Granger!"
Le tese la mano, esattamente come avevo fatto io, e lei la strinse. "Blaise Zabini. Non pensavo di trovare qui anche te"
"in effetti Draco mi fa poca pubblicità. Io sono il vicedirettore." Si accese una sigaretta e gliene porse una a lei, che alzò un sopracciglio. Blaise tirò indietro la mano ridendo e la porse a me.
"allora, che ci racconti? come va la vita dopo Hogwarts?"
Si era seduto sulla sedia di fianco a lei, girandosi in modo da esserle di fronte. La Granger era un pò perplessa, ma rispose sorridendo "abbastanza bene, grazie. Tu?"
Non ricordavo che quei due avessero mai avuto dialogo tra le mura di scuola, ma Blaise era fatto così, riusciva ad attaccare discorso con chiunque se voleva.
"bene, bene. Allora, Draco le hai già spiegato perchè l'abbiamo chiamata?"
"lo stavo per fare"
Lei tornò a voltarsi verso di me, e io presi parola. "allora.. Il Ministro della Magia sta organizzando il matrimonio della figlia Sarah, e ci ha contattato perchè gestiamo la più importante catena di catering del mondo magico. Ci ha chiesto di occuparci di tutto noi, dai fiori al ricevimento, e anche della sicurezza. Un matrimonio così importante non passa sicuramente inosservato, e lui preferirebbe che ci fosse una squadra di Auror pronta ad entrare in azione, quel giorno, per qualunque evenienza. Mi ha chiesto di contattarvi, e di mettermi d'accordo con voi. Ecco perchè vi ho fatti chiamare"
"Certo. Quando sarebbe il matrimonio?" aveva assunto la stessa aria professionale che aveva durante le interrogazioni ad Hogwarts.
"il 15 settembre"
Le passai un modulo, contenente tutti i dati. Chiesa, ora d'inizio, ora di fine, indirizzo della sala del ricevimento. "credo che tre o quattro di voi possano bastare comunque.."
"questo credo sia di nostra competenza deciderlo. Il Ministro ti ha dato disposizioni particolari per noi? ha detto se dovremmo rimanere nei paraggi, o all'interno dell'edificio?"
"questo non è di vostra competenza deciderlo?"

Dio quanto lo odiavo. Non era cambiato per niente, quei due anni non gli erano serviti a migliore il carattere. Osservai con antipatia sempre maggiore il ghigno che aveva stampato sul volto. L'avrei preso a schiaffi.
"questa è una cosa soggettiva, sta a chi chiede protezione decidere dove vuole gli Auror"
Rimanemmo a fronteggiarci con lo sguardo. Dovevo ammettere che, benchè i due anni passati non avessero migliorato il suo atteggiamento, l'avevano reso davvero un bel ragazzo. Quando avevo varcato quella soglia, ero rimasta per un attimo senza parole. Era più alto di come lo ricordavo, i capelli liberi da gel scendevano in un disordine ordinato fin sulla fronte. Aveva una camicia bianca anche lui, con le maniche risvoltate, cosa che metteva in risalto i muscoli delle braccia, sicuramente potenziati da quando eravamo a scuola. I primi tre bottoni della camicia erano sbottonati, e si intravedeva il petto. Nonostante tra noi ci fosse una scrivania, quando si era alzato avevo notato che indossava un paio di jeans scuri che si tendevano sui muscoli delle gambe. Ricordandomi i commenti delle mie compagne di casa ad Hogwarts, che ripetevano almeno trenta volte al giorno quanto fosse sexy Draco Malfoy, mi scappò un sorrisetto. Cosa avrebbero detto allora, se l'avessero visto in questo momento?
"il Ministro ha detto che vi vorrebbe in borghese, Hermione" s'intromise Blaise, distogliendomi dai miei pensieri. "ha detto che vorrebbe che partecipaste al banchetto, come invitati"
"mi sembra una buona idea.. Così avremo sempre sotto gli occhi gli sposini" Riacquistai la mia professionalità. Feci un incantesimo ai moduli, fotocopiandoli, e misi la seconda copia in borsa. "bene, credo di avere tutte le informazioni che ci servono. Riferirò tutto, e poi vi farò sapere chi di noi sarà presente quel giorno"
"Granger, non vuoi sapere nulla sul pagamento? O questo non rientra nelle informazioni che vi servono?"
Mi aveva presa in contropiede, e rimasi per un attimo senza parole, procurandogli immensa soddisfazione, si vedeva.
"Ti conviene stare attenta, se non vuoi farti licenziare da San Potter.." aggiunse, passandomi un altro foglio che conteneva un accordo firmato dal Ministro della Magia.
"lo sai che sei odioso?" sbottai. Cominciavo a pensare che non sarei riuscita a dar retta a Harry. L'avrei ucciso.
Blaise proruppe in una risata, e anche Malfoy non si trattenne. A fermarli ci pensò la segretaria, che entrò nell'ufficio con tre bicchieri e tre burrobirre in un vassoio. Da come mi aveva guardata quando ero arrivata, non dovevo esserle particolarmente simpatica. E la cosa era reciproca. Aveva un'aria antipatica, da superiore, si atteggiava a fotomodella con una gonna troppo corta e una maglia troppo scollata per una che sta lavorando come segretaria in un ufficio, e quando la vidi posare il bicchiere davanti a Malfoy capii anche perchè: tentava di sedurlo. Non potei impedirmi di tirare su le sopracciglia, quando poi sentii la frase che lui le rivolse.
"Grazie Cass.. dovrò premiarti prima o poi.."
Lei fece una risatina stupida e dopo un'altra occhiata piena d'odio verso di me, che sembrava quasi un avvertimento di stare lontana dalla sua proprietà, se ne andò. Come se ci fosse il pericolo che a me interessasse Draco Malfoy! 
"non le stai molto simpatica" mi fece notare Blaise Zabini, versando la burrobirra nel bicchiere davanti a me.
"l'ho notato" sorseggiai la bevanda, passando lo sguardo da un Malfoy divertito dalla situazione, a un Blaise che per la prima volta nella vita mi era simpatico.
Quando entrambi buttarono giù l'ultimo sorso, io posai il bicchiere, ancora mezzo pieno, sul vassoio.
"Bene, allora vi manderò un gufo con i nomi di chi di noi sarà presente per il matrimonio. Credo che visiteremo il locale, prima, lo facciamo sempre, per conoscere il posto in cui lavoreremo" Terminai la frase alzandomi in piedi. Anche Malfoy si era alzato, aggirando la scrivania, fino ad essere di fianco all'amico. Notai che era più alto di me, nonostante io avessi i tacchi.
"fatemi sapere anche il giorno in cui farete il sopraluogo"
"perchè?"
"mi preoccuperò di essere presente anch'io, così potrò vedere di persona chi saranno le persone adibite alla sicurezza di una mia cliente"
"non ti fidi, Malfoy?"
"mai, Granger"
Mi fissava con un espressione di sfida, e un sorrisetto soddisfatto sulle labbra che conoscevo molto bene. Dio, ero tornata a Hogwarts, con le continue provocazioni di Malfoy e una nuova Pansy Parkinson incarnata nella figura di una segretaria, pronta ad uccidere se qualcuno avesse solo osato guardare il suo amato.
Optai per non rispondere. "Arrivederci, Malfoy. Ciao Blaise, piacere di averti rivisto"
"piacere mio, Hermione. Ma ho l'impressione che ci vedremo più spesso d'ora in poi"
Feci un mezzo sorriso sarcastico e uscii dall'ufficio. Mentre passavo, notai la segretaria appoggiata a una scrivania, intenta a chiaccherare con una collega. Di fianco a lei, sul bancone sul quale erano esposti numerosi volantini, c'era il vassoio che prima che uscissi Blaise aveva fatto levitare fuori. Mi venne un'idea, e mi fermai un attimo attirando l'attenzione delle due donne.
"arrivederci, alla prossima" le dissi sorridendo, un attimo prima di scontrare accidentalmente il bordo del vassoio, facendo cadere il bicchiere contenente la burrobirra dritto dritto sulla sua maglia inesistente. "oh accidenti mi dispiace!" esclamai, mentre lei lanciava un urletto isterico. "è colpa di questi tacchi, non sono molto stabile!". Poi mi avviai verso l'uscita, sorridendo tra me e me come una perfetta cretina. Insomma, non ero più una bambina che andava in giro a fare dispetti a quelli che le stavano antipatici! Però non mi sarei più dimenticata la faccia della segretaria di Malfoy, quando aveva visto la sua bella maglietta scollata, che solo poco prima sventolava in faccia al suo capo, macchiata di burrobirra. Era come una rivincita contro tutte le Pansy Parkinson del mondo! E uscii nel sole di Agosto pienamente soddisfatta di me stessa.

"Cazzo, quanto è cambiata!" questa la prima frase di Blaise quando la Granger uscì.
"il modo di fare è sempre il suo"
"se non fossi felicemente fidanzato, direi che ci farei un pensierino"
"se non fossi il mio migliore amico, direi che ti sei bevuto il cervello"
Blaise si fece una risata. "mi vuoi dire che non è una bella ragazza?" domandò, con un sopracciglio alzato.
"c'è di meglio" risposi con un ghigno.
Lui sbuffò e alzò gli occhi al cielo, con un sorriso malizioso. "intanto, te la sei guardata per bene, mentre usciva..."
Il suo tono mi fece ridere. In fondo, aveva ragione. Finii di firmare alcune carte, e poi ci avviammo fuori. Restai un attimo spiazzato di fronte all'immagine che mi si presentò davanti.
"Cassandra? che succede?"
"oh, ehm, capo, un piccolo incidente.."
Cassandra e Lucia, un'addetta alla contabilità, erano chine sulla maglietta della prima, su cui si apriva una spiacevole macchia marrone.
"le è caduto addosso un bicchiere di burrobirra, e quando l'abbiamo asciugato è rimasto così"
Mi spiegò Lucia.
"vai a casa a cambiarti, e poi torna qui e invia una lettera al Ministro da parte mia. Scrivi che sono d'accordo con gli Auror, che hanno accettato il lavoro, e che li incontrerò in un giorno di questi per decidere chi sarà presente quel giorno" Tagliai corto.
"va bene capo" mi rispose, imbarazzata, Cassandra.
"dovremmo trovare una segretaria un pò più in gamba, amico." mi disse Blaise, una volta fuori "Sarà anche carina, ma non sa nemmeno ripulirsi una maglietta" 
"la vuoi bella e pure intelligente? non chiedi un pò troppo, Blaise?"
"beh, Pansy è bella e pure intelligente" affermò.
Sospirai, trattenendo una risata. "eh già.. è proprio vero che l'amore è cieco...".
"ehi cosa vorresti dire???"
Scoppiai a ridere, e mi smaterializzai a casa.


MY SPACE!
Ed eccoci qui! allora, che ne pensate? Mi raccomando fatemi sapere, eh! ^_^
Ora passo a rispondere alle vostre meravigliose recensioni!!!

Crazy_Fra: Ciao! Mi fa piacere che anche questa storia come la precedente ti sia piaciuta, e abbia stuzzicato la tua curiosità! Ho scelto di ambientarla fuori Hogwarts perchè volevo sperimentarmi in qualcosa di diverso, situazioni nuove e nuovi modi di scrivere. Grazie mille per i complimenti, ed eccoti qui il nuovo capitolo! Ti prometto che appena posso faccio un salto dalle tue storie, ultimamente la scuola non mi da tregua, sig! ^_^ Fammi sapere cosa ne pensi di questo secondo Chappy ok?Bacioni!

Semplicementeme: Ciao! Che bello, ti trovo già dal primo capitolo questa volta! Mi fa piacere che la storia ti abbia stuzzicato, e spero che con questo secondo capitolo tu riesca a cominciare a farti un'idea riguardo la fic. Sono contenta che hai trovato miglioramenti nel mio stile!Grazie mille per il complimento! Aspetto il tuo giudizio riguardo a questo capitolo, e spero anch'io che possa essere più sostanzioso!Baci!

Christina Malfoy: Ciao teso!!! Hai visto, sono riuscita a tornare a scrivere! ^_^ Sono felice che come inizio la storia ti abbia intrigato! Ho aggiornato prima che ho potuto, e in questo capitolo hai trovato risposta alle tue domande!^^ Aspetto la tua recensione, mi raccomando!Bacissimi!

Kucciolaflea: Ciao!Hai visto, alla fine sono tornata con una nuova fanfic, che spero non deluda!Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto tantissimo, e per soddisfare la tua curiosità, ecco qui l'incontro tra Herm e Draco! ^_^ Ho aggiornato prima che ho potuto!!! Aspetto di sapere il tuo parere su questo secondo capitolo, mi raccomando!Baciotti!

aqa: Ciao tesoro!!!Eh già, sono tornata ad occupare i tuoi pomeriggi, come avrei potuto lasciarti in balia dello studio??? XD Cmq, come hai visto l'incontro tra i due c'è stato e.. ehm, non si può proprio dire amore a prima vista, XD !!!Mi fa piacere che come inizio ti sia piaciuto, ho aggiornato a velocità super!Ora aspetto la tua recensione!Un bacione!

elly: Ciao!sono stra-felice che l'inizio della storia ti abbia appassionata e che lo stile ti sembri migliore dell'altro! Spero che tu abbia ragione, e che anche questa ff risulti bellissima!!! Ti ringrazio per i complimenti, e per aver recensito come promesso XD !!! Ecco qui il nuovo capitolo, fammi sapere che ne pensi ok? Baciottoli!!!

AuraD: Ciau!No, dai non essere offesa! ^_^ Grazie mille per il complimento, mi fa piacere che il mio modo di scrivere ti piaccia, e come già detto su msn, sto cercando proprio di rimanere nello stile delle commedie romantiche a cui hai fatto riferimento!!! Ti ho stupita con Malfoy uomo d'affari eh??? ^_^ anch'io ce lo vedo parecchio dietro la sua grande scrivania... anche se per ora ho tralasciato l'abito scuro XD !!! Eh già, la segretaria gli muore dietro e non sembra trovare molto simpatica Herm, eheh! Blaise è sempre Blaise, in ogni mia fic con il suo carattere aperto e solare, e in questa ho dotato anche Draco di simpatia ed ironia, così cambiamo un pò! Ehh, hai proprio ragione quando dici che si diverte a stuzzicare Herm! Mi fa piacere che la descrizione di Daphne ti sia piaciuta! Innamorata dell'amore, è proprio così che la immagino!Persa su qualche nuvoletta ^_^ !!!Beh, Aspetto la tua recensione e il tuo parere su questo secondo capitolo!Bacionissimi!!!

tarabe: Ciao!Sono felice che l'inizio della storia ti sia piaciuto, così come la mia idea di ambientarla fuori Hogwarts! Ecco qui il nuovo capitolo sull'incontro tra Draco e Hermione!!! Ho fatto più in fretta che ho potuto!!! ^_^ Aspetto la tua recensione!Baciottoli!!!



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Capitolo 3
*** A volte ritornano ***


...SCUSATE!!!
Ecco, mi sembrava doveroso innanzitutto iniziare così! Mi dispiace un sacco, ragazze, di aggiornare solo ora dopo SECOLI!!!Sono talmente in ritardo che ormai sono quasi in anticipo, però ho la giustificazione: il mio computer si è rotto. Una mattina mi alzo, faccio per accenderlo e... PUFF!!! Morto, senza vita, completamente inutilizzabile. E così ho dovuto aspettare di prenderne un altro, che mi arrivasse, eccetera, eccetera, eccetera, e non ho avuto la possibilità di aggiornare da un altro computer. MI DISPIACE TANTOOOOOOOO!!! T_T vi prego perdonatemi!!! Poi, quando mi è arrivato quello nuovo, ho cercato di scrivere e aggiornare il più in fretta possibile!
Spero che con questo terzo capitolo, anche se ancora siamo all'inizio e quindi non succedono grandi cose, riuscirò a farmi perdonare!!!
Ci "vediamo" giù!

"... e questo è tutto, dobbiamo solo decidere quando fare il sopralluogo" Terminai il mio discorso mettendo in bocca una foglia di lattuga.
"Ginny questa roba è disgustosa, mi farai diventare una capra" si lamentò Ron.
"preferisci diventare un elefante, Ronald? fai pure!" rispose la sorella, che si era messa in testa di far ritrovare la linea a tutti gli abitanti del 12 di Grimmauld Place.
"sorellina, almeno un pò d'olio e di sale si può avere?"
"Fred assolutamente no! il sale asciuga i liquidi, e l'olio fa ingrassare, volete diventare tutta ciccia e brufoli? per l'amor del cielo"
Fred, George e Ron si scambiarono un'occhiata rassegnata, mentre io, Harry, Luna e Neville ce la ridavamo sotto i baffi.
"tornando a discorsi seri..."
"Harry il mio stomaco è un discorso serio!!! mia sorella sta attentando alla mia vita!!!" Sbuffò Ron.
"d'accordo, allora passiamo a discorsi più seri, così è ok?" trattenni una risata "quando facciamo il sopralluogo? e soprattutto chi ci va?"
"io direi di andare tutti a vedere il posto. Ma di non andare tutti il giorno del matrimonio. Non ce ne sarà bisogno, Harry. Pensaci un attimo... se tu fossi un male intenzionato, attaccheresti in un posto pieno di gente, sicuramente controllato, durante un ricevimento importante?"
"certe volte mi fai paura, Herm... ragioni troppo come una maleintenzionata"
"oh, e lo sarò sicuramente maleintenzionata se rivedrò quella specie di babbuino biondo"
"è andata così male?"
"al confronto l'insalata di Ginny è un amore"
Scoppiarono tutti a ridere, e Ron guardò con un pò più di apprezzamento l'erbetta verde nel suo piatto della cena, di solito colmo di schifezze.
"io non credo di poterci essere quel giorno" dichiarò Neville.
"come mai?"
"è il compleanno della nonna... e lo sapete com'è... non posso non andare"
In effetti, Neville aveva poca possibilità di muoversi, quando c'era di mezzo la nonna.
"bene, Neville non preoccuparti."
"ehm, anche io ho dei problemi veramente..." Luna prese parola "quel giorno è l'anniversario della fondazione del Cavillo, e con papà pensavamo di andare a cena fuori con tutti i dipendenti"
"Ron, Ginny, Herm, andremo noi 4 allora"
"Ecco, e chi ti dice che io non ho dei problemi per quel giorno?!" Ero decisa a non rivedere mai più quella serpe.
Harry mi sorrise. "Mi hai viziato dicendomi che quando avrei avuto bisogno ci saresti stata, e quindi so che ci sarai"
Incastrata, di nuovo. Maledetta me e le mie promesse del cavolo.

"Gentile Sig. Malfoy,
La sig.na Hermione Granger mi ha riferito la vostra conversazione di ieri, e mi ha annunciato anche che vorrebbe essere informato sulla data del giorno in cui faremo il sopralluogo nei luoghi in cui si terrà il matrimonio. Le mando questa lettera quindi, per informare Lei e i suoi collaboratori che ci troveremo davanti alla chiesa dove si celebrerà il rito oggi 17 agosto alle ore 15,30.
Cordiali Saluti.
Harry James Potter"

Ero stato svegliato dal picchiettare alla finestra di una civetta bianca e avevo pregato che fosse qualcosa di MOLTO importante per tirarmi giù dalle lenzuola alle 10.00 del mattino, quando ero rincasato alle 6:00. E cos'era invece? una lettera di Potter e dei suoi amichetti. Imprecando, tornai sotto le coperte. Alle 15 e 30 davanti alla chiesa, quindi.
Non mi ero neanche rimesso comodo che quell orribile gufo mi picchiettò sulla spalla. "ma si può sapere che vuoi ancora?!"
"di solito i gufi aspettano una risposta, Draco"
Mi voltai verso la porta, già sapendo chi avrei trovato li in piedi. "maledetto me e il giorno che ti ho dato le chiavi di casa mia, Blaise"
"siamo di buon'umore! è sempre bello quando gli amici ti accolgono affettuosamente"
"il giorno in cui non avrai un buon umore tu, Blaise, mi preoccuperò, perchè vorrà dire che si avvicinerà una catastrofe"
Feci ridere il mio amico, che cacciò le chiavi sul mobile e si sedette sulla scrivania. "allora? come mai ancora a letto?"
"sono tornato tardi... sono stato da quella di ieri sera, hai presente?"
"no, ho perso il conto ieri sera... più o meno flirtavi con tutta la sala"
Ghignai e mi costrinsi a tirarmi su. "comunque dobbiamo essere davanti alla chiesa alle 15:30. Oh a proposito, il gufo"

"Gentile Sig. Potter,
Ho ricevuto la Sua lettera della quale La ringrazio. La sig,na Hermione Granger l'ha informata bene, e sarò sicuramente presente questo pomeriggio, alle 15 e 30.
Cordiali Saluti.
Draco Lucius Malfoy"

Ecco fatto. Spedii la civetta fuori dalla stanza.
"Potresti anche farmi la colazione, Blaise"
"potresti anche ricordarti il nome della ragazza di ieri sera, Dra" Sorrise ironico. Gli lanciai un occhiataccia, mi infilai in bagno e poi nella doccia. Mentre l'acqua mi scorreva addosso, cercavo di ricordare almeno l iniziale del nome della bellissima ragazza con cui avevo passato la notte. Nada, Nothing, niente, vuoto totale. Ora che ci pensavo, non ricordavo nemmeno il viso. Mi scappò un ghigno.
Venti minuti dopo, emersi dal bagno, pulito, profumato e bello come sempre.
"oh santo Merlino, ce l hai fatta! Cominciavo a pensare ci fosse una camera dei segreti nel tuo bagno. Muoviti, và, che Pansy e Daph ci aspettano per colazione"
La prima buona notizia della giornata.

Alle tre e venti eravamo già li davanti, e lo vedevo che erano tutti impazienti di vedere come fosse diventato Malfoy, il nemico di Hogwarts. E non era servito a niente dire che NON era diventato: era sempre lui. Mah, non ci credeva nessuno.
"Ginny, facciamo il giro della chiesa intanto?"
"Va bene Herm"
Cominciai a dare un'occhiata all'ampiezza, ai cancelli intorno, alle mura, al giardino.
"credi che verranno?"
Mi voltai verso la mia amica. "Ginny? stiamo parlando di Malfoy e Zabini! che te frega?"
"ma sono curiosa!"
"ma non è cambiato niente!sono sempre loro! Sembrate tutti dei ragazzini al primo appuntamento" scoppiai a ridere, era più forte di me. Il pensiero dei miei amici di sempre in ansia prima di un incontro con un gruppo di serpi era esilarante. Completammo il giro, e avevamo appena girato l'angolo quando vedemmo un gruppo di quattro persone avvicinarsi. Mi ci volle meno di un quarto di secondo per capire di chi si trattasse. Accellerai il passo e raggiunsi Harry, Ron, Neville e Luna, seguita da Ginny.
"puntuali come un orologio svizzero..." sussurrò Ron, poco prima che le quattro figure fossero davanti a noi, investite dalla luce del sole.
Pansy Parkinson, più alta di come la ricordavo, con un vestito nero e le scarpe col tacco, i capelli sempre con quel caschetto sbarazzino che la caratterizzava a scuola e gli occhiali da sole;
Daphne Greengass, un vestito bianco, striminzito come quello di Pansy, scarpe col tacco anche lei, i capelli biondi lunghi fino alla vita e gli occhi azzurri sorridenti, sembrava quasi più socievole di quanto lo era a scuola;
Blaise Zabini, con il suo sorriso stampato sul volto, gli occhi blu profondi, non troppo diverso da come l'avevo visto nell'ufficio di Malfoy, con un paio di jeans scuri e una canottiera nera;
E poi, Draco Malfoy, i capelli biondi con lo stesso look del giorno prima, gli occhi di ghiaccio e il ghigno odioso sulle labbra, una polo nera e un paio di jeans chiari;
"Oh-oh, della serie a volte ritornano!" Fu Blaise a parlare per primo, e a spezzare quel silenzio in cui tutti squadravano tutti. "chi si rivede"
Mi tese la mano e io la strinsi, con un sorriso. Chissà perchè dal giorno prima mi stava simpatico. Poi salutai anche le due ragazze e mi voltai verso Malfoy, mentre gli altri si stringevano le mani titubanti.
"Malfoy"
"Granger... a me non stringi la mano?"
"quando ti leverai quell'odioso ghigno made-in-Malfoy dalla faccia, allora può darsi che ti stringerò la mano" risposi, con lo stesso ghigno ironico suo.
Il nostro piccolo battibecco, però, aveva avuto il potere di sciogliere un pò l'atmosfera, perchè tutti sembravano più rilassati, come se avessero avuto bisogno della conferma che nulla era cambiato.
"bene, cominciamo?" chiese Harry, avviandosi verso la chiesa. Mentre camminavamo, mi si affiancò Ginny.
"e meno male che non erano cambiati!" mi sussurrò in un orecchio.
Ma non potei rispondere perchè varcammo la soglia e ci zittimmo.

Eravamo arrivati ed era calato un silenzio teatrale, come se nessuno sapesse da che parte cominciare, come salutare, cosa dire. Ci squadravamo tutti, dall'alto in basso, per capire cosa di noi era cambiato. Tutti erano diversi da come li ricordavo, anche se nessuno mi aveva saputo stupire come mi aveva stupito la Granger il giorno prima.
Harry Potter era sempre lui, con i suoi occhiali e i suoi capelli in disordine, solo che era più alto, circa come me, e sembrava molto più sicuro di se stesso. Sia lui che Weasley e Paciock erano vestiti all'incirca come me e Blaise: camicia o maglia a maniche corte, e jeans;
Ronald Weasley, anche lui più alto, ma sempre lui, con i suoi capelli rossi e le lentiggini. Mi chiesi per un attimo se lui e la Granger stessero ancora insieme;
Neville Paciock, era quello meno cambiato di tutti. Imbarazzato, impacciato, anche nel salutare, era solo un pò più magro e un pò più ben vestito;
Luna Lovegood, i capelli biondi lunghi quasi quanto quelli di Daphne, tirati indietro da una specie di cerchietto con delle rane sopra, gli occhi azzurri fuori dalle orbite, una camicia tutta pizzi e ghirigori, una collana in tinta con il cerchietto e dei pantaloncini di jeans. Praticamente, era cambiata solo in statura;
Ginevra Weasley, anche lei sempre con i suoi capelli rossi e le lentiggini, ma più alta, come la Granger, con un vestito floreale che metteva in risalto il suo corpo da donna, sicuramente migliorato da quando stavamo a Hogwarts, e le infradito con una cavigliera rossa quanto i capelli;
E poi, Hermione Granger, ancora diversa da come l'avevo vista il giorno prima, con una magliettina nera che si legava dietro, una gonna di jeans lunga fino a metà coscia e le scarpe da ginnastica con i calzini bianchi risvoltati, da liceale. Della secchiona di Hogwarts rimaneva solo il carattere, fatto che avevo intuito il giorno prima e di cui avevo avuto la conferma.
Ovviamente, era stato Blaise a riuscire a rompere il ghiaccio, e a farci smettere di fissarci come se fossimo una nuova specie di Draghi che hanno la libertà di circolare per Londra.
Entrammo nella chiesa, e la Granger e Potter sembravano gli unici che davvero si occupavano di controllare il posto. In particolare la mezzosangue correva da una parte all'altra prendendo appunti, scrivendo, meditando, chiedendo ogni tanto conferma allo sfregiato. Lenticchia controllava ogni tanto posti in cui già era passata la Granger lanciandoci qualche occhiata malevola, la Piattola invece fissava me e Blaise come se non ci avesse mai visto. Paciock e la Lovegood erano a controllare qualcosa fuori.
Dopo mezzora comunque, avevano finito e ci avviavamo verso la sala in cui si sarebbe tenuto il ricevimento.
"allora, Potter, tutto apposto?" chiese Blaise, tanto per dire qualcosa immagino.
"si, non ci sono posti particolarmente pericolosi, e comunque da determinati punti si ha una visuale perfetta dell'intera chiesa, quindi non avremo problemi nel controllo"
"cosa scriveva la Granger di tanto interessante e con tanta foga?" domandai.
"faceva incantesimi di controllo, segnava le distanze da una parte all'altra della chiesa, tracciava le visuali che si hanno da tutte le porticine all'interno"
Stessa cosa successe poco dopo nella sala del ricevimento, solo che era molto più grande e la storia fu molto più lunga. A un certo punto io, Daphne, Blaise e Pan uscimmo a fumarci una sigaretta.
"che palle! non farei mai sto tipo di lavoro!" commentò Daphne.
"nemmeno io. Però lo fanno bene, loro."
"direi che ci possiamo fidare. Vero Dra?"
"il loro lavoro lo sanno fare"
Restammo zitti per un pò. "ehi, non è adorabile Paciock?" commentò improvvisamente Daphne, con gli occhioni languidi con cui solo il giorno prima mi aveva parlato di quell'altro ragazzo, Jeremy.
"ma scusa, Paciock? e Jeremy?"
"oh lui... beh lui mi ha stufata"
"ma non dovevi uscirci a cena stasera?"
"oh no, non ci andrò. Sono andata a trovarlo ieri pomeriggio, e non mi piace più"
Pansy scoppiò a ridere, e anche io e Blaise le andammo dietro. Era incredibile. Ne avevo conosciute di persone volubili nella mia vita, ma mai quanto era volubile Daphne.
"e quindi ora ti piace Paciock?" chiese Pansy, ancora tra le risate.
"si, è adorabile!" rispose lei semplicemente con un sorriso. "mi fate un favore? stasera organizziamo una cena con tutti loro? così lo vedrò fuori dall'ambito lavorativo!"
"stai scherzando?" chiesi, alzando le sopracciglia.
"beh, non ha avuto una cattiva idea. In fondo dai, i tempi di Hogwarts sono passati, quelli della guerra anche, e siamo tutti più grandi, al diavolo le inamicizie! proviamo a conoscerli" asserì Blaise.
"mmh, io sono d'accordo con Blaise. Proviamoci, no?"
Si voltarono tutti e tre verso di me. "verrò a questa cena, ma se pensate che io e lenticchia diventeremo migliori amici vi state sbagliando di grosso".
Daphne emise un gridolino e mi abbracciò e gli altri due risero, prima di incamminarsi di nuovo in sala.

Finimmo il sopralluogo e guardai soddisfatta i miei appunti. Avevo scritto tutto quello che c'era da sapere, ne ero assolutamente certa. Come ero assolutamente certa che non ci sarebbe stato bisogno di tutte quelle protezioni, ma questo non c'entrava con il mio lavoro.
"Bene, abbiamo finito!" annunciò Harry, prendendo sottobraccio Ginny e avviandosi fuori dalla sala.
Li seguimmo, e Malfoy si fermò a chiudere la porta a chiave.
Quando riprendemmo a camminare, mi ritrovai ad essere di fianco a lui.
"allora Granger... spero che tu abbia fatto il tuo dovere senza aver tralasciato nulla"
"la tua preoccupazione per la tua cliente è commovente, Malfoy"
"hai la lingua molto più sciolta di ieri..." il suo tono era quasi malizioso, e per qualche inspiegabile ragione mi sentii arrossire leggermente.
"ieri ero solo più educata, ma visto che si tratta di te, mi rendo conto che non ce n'è bisogno"
"ti preferisco così... con la risposta pronta. Cosa fai stasera?" mi fermai di botto un secondo poi tornai a camminare voltandomi verso di lui con un sopracciglio alzato.
"prego?"
"ti ho chiesto cosa fai stasera... sei occupata?"
"Malfoy, dimmi una cosa, ti sei rincoglionito? vuoi uscire con me stasera?"
avevo fatto un errore madornale a chiederlo, e me ne resi conto poco dopo. Prima che lui avesse il tempo di rispondermi, infatti, Daphne Greengass fece fermare tutti davanti a una gelateria.
"prendiamo un gelato? così vi chiedo una cosa!" sorrise in modo strano a Neville, che arrossì. Arrivò un cameriere che ci fece prendere posto e prese le ordinazioni, e poi Daphne prese parola di nuovo.
"Stavamo pensando, con i miei amici, che stasera potremmo fare una cena tutti insieme! insomma, per conoscerci meglio, visto che a scuola non abbiamo mai avuto... ehm, l'occasione, ecco. E forse anche la voglia, di conoscerci per davvero"
Arrossii, e mi voltai verso Malfoy che rideva di gusto con Blaise.
"ti eri illusa, Granger? mi dispiace... ti porterò fuori io da solo una sera di queste, ok? non rimanerci male..." e scoppiò di nuovo a ridere.
"non mi ero illusa, mi ero spaventata, Malfoy. Avevo pensato che fossi impazzito"
"da come hai fatto subito domanda, sembrava che non aspettassi altro..."
Mi mancava la risposta, e mi voltai verso Daphne, ringraziando il cielo che aveva ripreso discorso. "allora? che ne dite?"
"beh... perchè no?" cominciò Ginny timidamente.
"si può fare..." continuò Harry.
"si perchè no" aggiunse Luna, e Neville annuì.
Ron si voltò a guardarmi, e fece un piccolo cenno d'assenso. "d'accordo" concessi, con un sospiro.
Bella serata, che mi aspettava. Una cena con persone che non avevo mai sopportato, che non vedevo da secoli, che erano stati un incubo a scuola, e soprattutto una cena con un idiota convinto che io volessi uscire sola con lui.


MY SPACE!
Rieccomi ragazze! allora, che dite, perdonata di questo mostruoso ritardo??? E vi devo chiedere di essere ancora più pazienti con me, perchè vista l'ora tarda non riesco a rispondere alle vostre recensioni! Lo so, sono cattiva, non mi merito niente, ma vi prego, cercate di perdonarmi e di lasciarmi una recensione piccola piccola, ok???^_^
Bacioni, Miky.

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Capitolo 4
*** Incontri ravvicinati ***


Ciao ragazze!!! Eccomi qui veloce veloce con un nuovo capitolo per voi!!! *_* sono commossa, grazie mille, mi avete perdonata!!!^_^
Mi fa piacere che l'idea Neville/Daphne vi sia piaciuta, anche se vi ricordo che siamo ancora all'inizio e tutto può succedere!^_^
Ho notato anche che questa storia della cena vi ha incuriosite tutte quante molto, quindi non vi trattengo più e vi lascio alla lettura! Fatemi sapere cosa ne pensate, ok???
Ci "vediamo" giù!!!



"e questo?" mi domandò per quella che doveva essere la milionesima volta Daphne.
"Daph, eri già stupenda con il primo che hai indossato, cosa vuoi che sia cambiato? sei bellissima"
"no uff, non mi convince" E tornò a chiudersi in camera.
Sbuffando, mi accesi una sigaretta. Di dover fare da consigliere sui vestiti di una donna ancora non mi era mai successo.
"Daph?"
"ho quasi fatto Dra aspetta"
"Daph stiamo parlando di Paciock!!! ti sembra il caso di sprecare tutto sto tempo in preparativi???"
"proprio perchè parliamo di Paciock! Non lo capisci che non è come tutti gli altri???Non è come i ragazzi che frequento di solito, devo essere irresistibile"
Proprio perchè Paciock non era come tutti i ragazzi che Daphne frequentava di solito, lo avrebbe steso anche con un sacco della spazzatura come vestito. Ma ovviamente, evitai di farglielo notare.
"Daph, sono le sette e mezza... hai bisogno che ti ricordi che tra mezzora saranno a casa..."
Ma non feci in tempo a finire la frase perchè Daphne aveva aperto la porta della stanza e mi era apparsa davanti.
 "...mia?"
"Cazzo!" un esclamazione arrivò da dietro di me. "Daph, sei meravigliosa!"
E Blaise aveva dannatamente ragione. 
"allora?!!" esclamò felice, facendo una piroetta davanti a noi, bellissima nel suo vestito bianco.
"Beh, il primo ti stava bene, ma con questo..."
"sembri una sposa" terminò Pansy, al posto mio.
Gettai un altra occhiata a Daphne, e improvvisamente capii come sarebbe andata a finire la serata: un ricovero urgente presso il san mungo per Neville Paciock, preso improvvisamente da un attacco di tachicardia.
"Daph, lo sai che potresti stenderlo?"
Fece una risatina. "ma proprio per questo mi sono vestita così" E uscì veloce seguita da Pansy.
"Evidentemente lo scopo di Daphne è ammazzare Neville" commentò Blaise.
"terrò preparata una squadra del San Mungo"
Mi diede una pacca su una spalla e scendemmo anche noi.

"a casa di Draco Malfoy e Blaise Zabini... ma perchè poi non un ristorante, dico io?" Sbottai, buttando via l'ennesimo paio di collant che si erano rotte mentre cercavo di infilarle.
"Herm?perchè non ti calmi un secondo e mi dici cosa c'è?" Ginny, seduta sul mio letto, già perfettamente pronta, mi fece segno di andarmi a sedere.
"cosa ti cambia tra casa di Draco Malfoy e un ristorante? E comunque credo che la scelta sia caduta li perchè sono gli unici a vivere da soli"
"ci sono tanti ristoranti a Londra!!! Potevamo sceglierne uno!!!"
"Ma cosa c'è di diverso?"
"uff" mi sdraiai "non lo so"
"Herm, non sarà per le battute di oggi? ti hanno messa in imbarazzo, vero? E ora ti sembra di andare nella tana del lupo"
Mi avvalsi della facoltà di non rispondere. Okay, forse in parte era quello il motivo del mio nervosismo, semplicemente perchè odiavo farmi mettere i piedi in testa da un farlocco del genere. Come si era permesso di sfottermi in quella maniera?!
Ginny scattò in piedi all'improvviso, facendomi venire un colpo.
"Ginevra Weasley, un giorno di questi mi farai venire un colpo e morirò. O per la tua cucina o per i tuoi scatti improvvisi."
Fece una risata, poi spalancò il mio armadio.
"e ora cosa fai?"
"ti scelgo i vestiti... secondo me tu sei così nervosa perchè lui oggi ha avuto la possibilità di fare lo stronzo, di prenderti in giro, di zittirti... e allora tu stasera..." cominciò a lanciarmi vestiti addosso "gli farai pentire di non averti DAVVERO portata fuori da sola"
"ti sfugge solo un piccolo particolare in questa tua brillante teoria"
Evidentemente il particolare sfuggito non le interessava minimamente, perchè continuava a lanciarmi vestiti e a borbottare tra se e se.
"Io non volevo DAVVERO che lui mi portasse fuori da sola"
"Uff, Herm, non c'è niente che mi ispiri. Vieni con me"
E io che mi ero illusa che la mia migliore amica mi desse retta quando le parlavo. Provai a farle notare che era a me che i vestiti dovevano piacere, ma evidentemente era diventata sorda.
Mi sentì solo quando le dissi "Ginny, sono le sette e quaranta. Tra venti minuti dobbiamo essere li"
"oh per la miseria!" Ma poi, dopo un attimo di panico, il suo viso si illuminò. "trovato!"

Tutto sistemato, la cena era pronta, la sala perfetta, la musica accesa. Daphne e Pansy avevano fatto davvero un buon lavoro.
"Draco.." Pansy mi raggiunse infilandomi una rosellina dentro la tasca. "ecco fatto. Sei perfetto"
"ma che è, un Gran galà? Draco, hanno anticipato il matrimonio e non ci hanno avvertiti" commentò Blaise, mentre la fidanzata sistemava la cravatta anche a lui.
"Spiritoso... Daphne vuole che tutto sia perfetto"
"ho capito, ma non lo devo conquistare io Paciock. Dra, una sigaretta?"
"ovvio"
Lo seguii in giardino.
"li ho trovati più simpatici.."
"oh anche io... mi sono divertito da morire"
Mi guardò sogghignando. "gliene farai passare di cotte e di crude a quella povera ragazza stasera, vero?"
Un attimo di silenzio, poi il rumore secco della smaterializzazione. Parli del diavolo... Blaise, più vicino al punto in cui si erano smaterializzati i nostri ospiti, si voltò a fissarmi con gli occhi spalancati.
"se fossi in te, cambierei idea e uscirei davvero solo con lei..."
Quando i sei ospiti entrarono nel mio raggio visivo, non potei fare a meno di pensare che Blaise aveva ragione. Avevo visto tre volte Hermione Granger, ma ogni volta era riuscita a stupirmi più della precedente. E questa sera non era stata da meno. A confronto, mi ritrovai a capire, la bellezza di Daphne passava inosservata.
Indossava un abito rosa liscio, terminante appena sopra il ginocchio, attillato sul seno e libero di scendere leggermente più largo. La avvolgeva a fascia, senza spalline, e le spalle erano coperte solo da una cascata di boccoli. Ai piedi dei sandali dello stesso colore, tempestati di perline, esattamente come il cerchietto che aveva in testa, e che le liberava il viso. Attorno al collo una collanina con un piccolo ciondolo brillante.

"è adorabile!"
La voce di Daphne mi riscosse dai miei pensieri un pò perversi e mi fece tornare alla realtà. Andammo incontro al gruppo di Auror, e vidi chiaramente Neville Paciock sbiancare quando Daph lo salutò per primo e con un bacio sulla guancia.
"Benvenuti!" cinguettò allegramente.
"Grazie... Abbiamo portato questo" si fece avanti Potter tenendo un sacchetto fra le mani.
"oh, grazie!"
"Draco, Blaise, fate vedere la casa agli ospiti, mentre noi sistemiamo le ultime cose ok?"
Blaise con un sorriso offrì il braccio alla Granger e alla Weasley, che erano vicine "volete seguirmi?"
Loro sorrisero accettando di essere prese a braccietto, e il mio "migliore" amico mi indicò la Lovegood poco più in la. Che non aveva il minimo bisogno del mio braccio, però, dal momento che era appiccicata a Neville. Mi augurai che Daphne non li vedesse, e li seguii dentro casa.
"questo è il salotto... e su di sopra ci sono le camere"

Salendo le scale, mi ritrovai ad essere dietro a Malfoy, ed ad arrossire visibilmente. Dio, sembravo un adolescente. Però quei pantaloni così eleganti gli stavano davvero bene, e non avevo potuto evitare di notarlo. Da quando facevo pensieri del genere su Malfoy, era un mistero.
"Questa è camera mia.." Blaise aprì una porta e ci mostrò la sua camera. Era esattamente come l'avevo immaginata, piena di foto di lui, di lui con Draco, Daphne e Pansy, anche se la maggior parte rappresentavano proprio quest'ultima. Mille momenti immortalati, loro sulla neve, loro al mare, loro che si scambiavano un bacio, loro abbracciati tra le lenzuola, che sorridevano all'obbiettivo. Erano felici, e per un momento mi prese un pò di tristezza. Erano innamorati, cosa che io non avevo mai avuto la fortuna di essere.
Uscimmo dalla stanza per dirigerci verso un'altra porta, che capii essere la stanza di Malfoy. E questa, invece, mi stupì.
L'avevo immaginata scura, spoglia, e invece mi si presentò una camera ancora ben illuminata dal cielo estivo, anche questa piena di foto, ma che lo ritraevano solo o con i suoi amici. Niente fidanzate. Ordinata anche questa, ma allegra. Attaccata al muro, sopra il letto, la sciarpa di serpeverde, e lo stemma di Hogwarts.
"Guarda, Herm!" mi disse Ron, cosicchè tutti si voltarono a guardarmi "lo stemma come il tuo!"
Anche in camera mia, sopra il letto, era attaccato lo stemma di Hogwarts. Anche se ovviamente accanto non vi era la sciarpa di Serpeverde.
"Già.. solo che non mi sognerei mai di attaccarci la sciarpa di Serpeverde, io"
Accanto alla finestra, poi, era appoggiata la scopa. Una scopa che più di una volta avevo visto volare sopra il campo da quidditch, con sopra un Draco adolescente.
"Bene, e questo è tutto. In fondo al corridoio c'è il bagno"
"Ragazzi, è pronto"
La voce di Daphne, magicamente amplificata, ci raggiunse, e scendemmo al piano di sotto.
"Oh eccovi! allora, davanti a ogni piatto c'è scritto un nome, sedetevi dove è indicato il vostro, ok?"
Non mi stupii di constatare che il nome "Neville" era affianco a quello "Daphne". Possibile che la biondina ci provasse con il nostro amico?
Comunque, continuai a cercare il mio nome.
Pansy era affianco a Blaise e a Daphne, accanto a Blaise c'era Harry, accanto a Harry Ginny, accanto a Ginny Luna, accanto a Luna Malfoy, e tra Malfoy e Ron, che chiudeva il giro accanto a Neville, c'ero io.
"Bel vestito..." mi sussurrò una voce, che avevo imparato ad associare a degli occhi di ghiaccio, nell'orecchio, prima che mi sedessi.
Mi voltai adirata verso di lui, che mi fece l'occhiolino regalandomi un ghigno. Quando avrebbe finito di prendermi in giro?
"molto simpatico, Malfoy"
"non sai apprezzare i complimenti, Granger?"
"quando sono fatti da te, diventano insulti"
"wow" sorrise malizioso "adoro le ragazze toste. Forse dovevo davvero portarti fuori da solo..."
"fottiti Malfoy"
Tutto questo l'avevamo detto sussurrando, e gli unici testimoni erano stati Ron e Luna, che erano seduti affianco a noi.
"stavi flirtando con Malfoy?" mi chiese Ron con gli occhi fuori dalle orbite.
"stavo LITIGANDO con Malfoy, il concetto è un pò diverso"
"mah... se lo dici tu"
Stavo flirtando con Malfoy?

All'arrivo della prima portata c'era ancora silenzio, imbarazzo, soprattutto da parte degli ospiti. Ma man mano che la cena avanzava, che il vino finiva, tutti prendevano più confidenza, e all'arrivo del dessert sembravamo amici da secoli.
Potter rideva come un pazzo con Blaise, ricordando vecchi annedoti, tutti e due ubriachi fradici, Daphne si era seduta in braccio a Paciock, che per merito del vino probabilmente, rideva e le metteva in bocca pezzi di torta con la sua forchetta e Pansy tentava di spiegare alla Lovegood come doveva mettersi l'ombretto per far risaltare il colore dei suoi occhi. La Granger, invece, era seduta in braccio a Weasley che, anche lui completamente andato, cercava di baciarla. L'unico motivo per cui lei non gli aveva tirato un ceffone, se la conoscevo un minimo, era che quei due bicchieri di vino bevuti solo perchè tutti avevano insistito che non bevesse solo acqua, avevano fatto effetto, e neanche lei era completamente sobria.
"Devo andare in bagno" annunciò a un certo punto, alzandosi. "solo che non ricordo dove si trova"
"ti accompagno" mi alzai. Anche perchè dovevo essere l'unico seduto attorno a quel tavolo a sapere ancora dove fossimo.
Lei mi seguì senza fare storie, ma davanti alla porta del bagno inciampò e mi finì tra le braccia.
"Granger, Granger, se volevi un incontro ravvicinato con me bastava dirlo"
"sei.. pazzo.."
"allora non sei completamente ubriaca"
"non sarò mai abbastanza ubriaca da volere un incontro ravvicinato con te, Malfoy"
Mi scappò da ridere, un pò per la sua voce impastata, un pò per le sue convinzioni, un pò per il suo carattere forte nonostante l'alcool. Non mi era mai successo di essere rifiutato con così tanto vigore, tantomeno da una donna ubriaca. E una volta iniziato, fu difficile smettere, forse perchè anche io, anche se lo reggevo meglio, avevo bevuto.
Anche lei iniziò a ridere, e ci trovammo in poco tempo a tenerci la pancia e a doverci appoggiare al muro perchè ci facevano male le costole.
Continuammo così finchè non ci cedettero le gambe e finimmo in terra, uno sopra l'altra. Allora, con i suoi occhi incatenati nei miei, mi resi conto che mi attraeva terribilmente. Diedi la colpa all'alcool, ma smisi di ridere. Maledetto vino, maledetta Daphne e maledetta festa.
Anche lei smise di ridere, e mi portò una mano sui capelli.
"stai meglio shenza gel"
Parlava da ubriaca, e mi fece sorridere. Improvvisamente, apparve una bottiglia di vino accanto a noi, forse perchè avevo fatto un incantesimo io, o forse l'aveva fatto lei, fatto sta che la iniziammo, e la finimmo. Tra le risate, sempre uno accanto all'altra.
Alla fine, preso dai sensi, e rincoglionito dall'alcool, anche se forse nemmeno più di tanto, mi sporsi verso di lei e la baciai. E rispose al bacio, un bacio al sapore di vino, un bacio frizzante, un bacio che più andava avanti più era passionale. Di nuovo in terra, di nuovo a ridere, tra un bacio e l'altro. Cercai di sbottonarle il vestito, mentre lei mi allentava il nodo della cravatta, finchè qualcuno non spuntò davanti a noi, inciampò nei nostri corpi stesi in terra e mi fece rinsavire. Era Blaise, e cercava il bagno. Ridendo si scusò, e si chiuse dentro. Quando mi voltai verso quella ragazza che di Hermione Granger aveva solo il nome, si era addormentata.

"Herm.. Herm.. svegliati"
"mmm... lasciami dormire..."
"Herm... dai..."
"mmm no!"
"Herm per favore! dobbiamo andare a casa"
Man mano che mi svegliavo, fitte terribili mi percorrevano la testa, da una parte all'altra. Quando poi provai ad aprire gli occhi, fu ancora peggio, e li dovetti richiudere.
"oddio... che luce... sono morta?"
Una risata soffocata, e una scossa leggera sulla mia spalla. "no Herm, non sei morta, non ancora, solo che è giorno"
Riconobbi la voce di Harry, e piano piano cominciai anche a riprendere coscenza del mio corpo. Aprii un filino gli occhi, giusto per assicurarmi di essere davvero viva, e incontrai degli occhi verdi, divertiti.
"riesci ad alzarti? sei proprio conciata male, eh... ma quanto hai bevuto ieri sera?"
Tentai di capire di cosa stesse parlando, ma mi costava troppa fatica. "no Harry, non mi alzo, scordatelo"
"Herm!"
Ma poi parve rinunciare e chiamò qualcuno. Mi sentii tirare su da delle braccia forti, e aprii di nuovo leggermente gli occhi per capire chi era stato così gentile da prendermi in braccio. Mi bastò vedere del rosso, per capire.
"oh grazie Ron"
"non riesco a trovare Neville... pazienza, verrà lui, ora andiamo noi"
"ma Herm sta bene?" la voce di Ginny sembrava quasi preoccupata.
"oh si, deve solo aver bevuto un goccetto di troppo" Ma di che parlava Luna?
Comunque non ebbi tempo di pensarci, perchè mi sentii avvolgere dalla familiare sensazione della smaterializzazione, e quando aprii gli occhi eravamo a casa.
"ce la fai a stare in piedi o ti porto a letto?" mi domandò Ronald, vedendomi con gli occhi aperti.
"nono, voglio un letto" mugugnai. Sentii solo la sua risata, poi caddi di nuovo tra le braccia di Morfeo.
Non ero molto consapevole di che ore fossero, quando aprii gli occhi, ma doveva essere quasi sera, perchè dalle tendine semiaperte notavo che il sole stava calando. Mi misi seduta, tenendomi la testa che era percorsa da fitte terribili, anche se meno forti rispetto a quella mattina, quando Ron mi aveva portato in braccio a casa. Mi misi in piedi e mi infilai le ciabatte.
Non appena la testa smise di girare, mi trascinai fuori dalla stanza e scesi in cucina.
"Oddio, io non mi ricordo nulla..."
"io mi ricordo solo che alla seconda portata Ron era già fuori di testa"
Una risata. "è vero!"
"Buongiorno..." varcai la porta, sbadigliando.
"sei viva!!!"
La notizia del secolo. "si, e con un grande mal di testa, e un ancora più forte mal di stomaco"
"E ci credo, hai bevuto come una spugna, ieri sera!"
"A tavola non sembrava, sembravi più o meno sobria, ma poi stamattina si vedeva che sei stata peggio di tutti"
"ieri sera...?" ero confusa.
"si Herm, ieri sera, da Malfoy, Zabini..."
"oh no... non dirmi che non ti ricordi!"
"mmh... mi ricordo che dovevamo andare a una cena da loro, e mi ricordo la prima portata. Mi ricordo che Daphne ci provava con Neville, l'aveva fatto sedere vicino a lei." Feci una pausa cercando di pescare ricordi nella mia testa confusa e addolorata "E no, non credo di ricordarmi altro"
I miei amici si guardarono l'un l'altro, a metà tra il sorpreso e il preoccupato.
"ma perchè, scusate, cosa dovrei ricordarmi? voi che ricordate?"
"nessuno si ricorda tutto, Herm, ma almeno i miei ricordi non si fermano alla prima portata!" esclamò Harry.
"e poi speravamo che potessi illustrarci dove sei finita a un certo punto... non ti abbiamo più vista, fino a stamattina"
"Già, è sparita con Malfoy" concluse Luna, che a quanto sembrava era quella che ricordava di più.
"Con chi sarei sparita io?!" ora non ero solo confusa, anche preoccupata.
Ma non fecero in tempo a rispondermi, perchè Neville era apparso sulla porta con una faccia un pò colpevole, ed era calato il gelo.

MY SPACE!
Eccomi qui ragazze! Allora, cosa ve ne è parso? Un'Hermione ubriaca non si vede tutti i giorni! E pensate che non ce l'avevo nemmeno in programma, mi è venuto in mente mentre scrivevo!
Cominciamo ad entrare un pò più nel vivo della trama, e anche se la vera e propria storia deve ancora iniziare, comincia a succedere qualcosa di interessante. Almeno spero che per voi sia così! ^_^
Stasera ho più tempo, quindi rispondo alle vostre recensioni!

AuraD: Ciao tesora! Eh, hai proprio ragione contro la tecnologia avversa non si può fare niente, però l'importante è tornare, no? ^_*
E ho anche studiato, da brava figlioletta diligente!^_^ Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto, la fissazione di Ginny non è molto gradita a Ron, che però in questa cena ha fatto baldoria, XD !!! alla faccia di sua sorella! Daphne ha proprio preso di mira Neville, che ora è tornato a casa, ma chissà quanto durerà?^_* E Herm... ti confesso che anche io avrei tirato una scarpa a Draco fossi stata in lei, magari una di quelle con la punta e il tacco a spillo! E fai bene a dire povera Herm, ancora di più dopo questo capitolo, in cui alla fine non ricorda niente! Aspetto la tua recensione per questo chap, ok? Bacioni teso!!!

aqa: Ciao tesoro! Ho aggiornato velocissima, visto??? Così sai come è andata a finire la cenetta! Mi fa piacere che il capitolo ti abbia fatta divertire, e spero sarà la stessa cosa anche con questo! A Daphne è venuta proprio una fissa per Neville, ma chissà come andrà a finire... Intanto la cena è andata poi si vedrà cosa elaborerà il mio cervellino!^_* Herm e Draco sono favolosi, hai detto proprio bene, e tra tante frecciatine che li caratterizzano, in questo capitolo c'è stato anche di più... ^_^ Aspetto di sapere cosa ne pensi, se ti è piaciuto questo continuo e se sei soddisfatta del risultato della cena!^_^ Baciottoli teso!!!

Christina Malfoy: Ma ciao teshoooooooo!!!!!!!!Ma quanto mi era mancato rispondere alle tue recensioni??? ^_^ Hai visto, sono tornata, e ti prometto (pc permettendo) che non sparirò mai più così!!! Mi fa piacerissimo che il capitolo ti sia piaciuto, si ero tutta preoccupata, sniff, e lo sono anche di questo, quindi fammi sapereeee!!! Hai ragione mi aspetta un grande lavoro di recupero dei capitoli, ma ora mi ci metto di impegno e ce la farò, vedrai XD !!! Draco è il solito stronzo malizioso, lo sappiamo, e se così non fosse non lo ameremmo nemmeno così tantoo!!! E vai a sapere cosa succederà ora, che Herm non ricorda nulla... ^_^ E per quanto riguarda Neville e Daphne... ne abbiamo già parlato ^_* Aspetto il tuo commento, teshoro!Bacissimi!!!

kucciolaflea: Ciao!!! Mi fa piacere leggere questo entusiasmo, sono felice che il tanto atteso terzo capitolo ti sia piaciuto e ti abbia fatta ridere!^_^ La fissazione di Daphne per Neville è piaciuta anche a te, sono contenta!!! E Draco e Herm, lo so, la penso esattamente come te!!! Sono adorabili!!! Anche se lui è stato un pò stronzetto dopo la figuraccia di lei XD !!!Grazie mille per i complimenti, spero di continuare così! Fammi sapere cosa ne pensi di questo cap, ok???^_^ Baciottolissimi!!!

iaiaMalfoy_4ever: Ciao!!! Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto!!! Spero che sarà lo stesso anche per questo!!! Aspetto la tua recensione!!! Bacioni!!!

co87: Ciao! Come vedi ecco il nuovo capitolo, ho fatto prestissimo!^_^ No, stai tranquilla, non ho la minima intenzione di abbandonare la storia!!! Ho avuto qualche problema con il computer, purtroppo, ma per fortuna ora è tutto ok, e quindi eccomi tornata! Mi fa piacere che sei contenta, che il capitolo ti è piaciuto, e che hai apprezzato la mia idea di includere Neville nella storia! Per quanto riguarda il ruolo importante, leggi e vedrai ^_^ La scena in cui lei crede che lui la stia invitando è piaciuto molto anche a me scriverla, e sono felice che sia piaciuta! Aspetto di sapere se anche questo capitolo ti è piaciuto!!! Bacionissimi!!!

falalula: Ciao! Eccomi velocissima a darti notizie di questa tanto attesa cena!!! ^_^ Mi fa piacere che trovi la storia molto bella e divertente, e che ti sia piaciuto l'interesse di Daphne nei confronti di Neville, chissà se durerà!^_^ Bella la definizione di Herm e Draco "la coppia" per eccellenza!!! Spero di continuare sempre così, e che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Aspetto di leggere il tuo parere! ^_^ Baciottoli!!!

Elly Malfoy: Eh si, a volte ritornano tutti, me compresa!!!^_^ Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto e che sia valsa la pena di aspettare, anche perchè sai se dopo tutto sto tempo il seguito faceva pure schifo??? Mi uccidavate!!! ^_^ Bene, bene, sono contenta che la storia risulti sempre più intrigante e che ti piaccia! Così come sono felice di vedere che nemmeno l'idea Neville/Daphne ti dispiace, anche se chissà come andrà a finire, visto il carattere di lei!!! Ovviamente Draco e Hermione sono Draco e Hermione, sempre i migliori XD !!! Come vedi ho aggiornato prestissimo, e cercherò di continuare così e di rallegrare sempre di più le vostre giornate! Grazie mille per i complimenti, ed ecco qui il risultato della cena!!! Cosa ne pensi??? aspetto la tua recensione!!! Bacioni!!!


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Capitolo 5
*** Ricatti&inviti ***


Ciau ragazze!Eccomi di ritorno con un nuovo capitolo!Un capitolo dove ci saranno molti discorsi diretti ed entreranno in scena nuovi personaggi! Se saranno importanti o no, non ve lo dico, dovrete capirlo da sole :-P !!!
E probabilmente vi stupirà un nuovo cambio di programma... ^_^ Almeno spero!!!
Beh, che altro dire, ci "vediamo" giù ovviamente!


Persino con il mio mal di testa era percepibile l'ansia che si era creata con l'arrivo di Neville. E anche ora che era andato di sopra per una doccia, tra di noi rimasti in cucina c'era silenzio. In particolare tutti sbirciavamo Luna, che stava preparando qualcosa ai fornelli. Forse era una mia impressione, ma nei gesti c'era un nervoso che non le avevo mai visto addosso.
Mi scambiai un'occhiata con Ginny, che tirò su le spalle. Non ero abituata a vedere Luna nervosa, arrabbiata, o gelosa. Perchè era quel sentimento che le stava divorando l'anima, e l'avevamo capito tutti.
Probabilmente perchè era sempre un pò sulle nuvole, parlava sempre poco di se, e soprattutto perchè era sempre allegra, nessuno mai pensava che anche lei, come tutti gli esseri umani, si innamorava, soffriva, stava male.
"è pronta la tisana!" la voce era controllata come al solito, ma suonava forzata. "Herm, per il tuo mal di testa farà miracoli"
"Grazie Luna"
Prendemmo posto tutti intorno al tavolo, e lo sguardo di Ron su di me mi fece tornare in mente un'altra questione.
"Ragazzi, qualcuno potrebbe gentilmente spiegarmi cosa è successo ieri sera?"
Si voltarono verso di me tutti quanti. Non era carino avere gli occhi di quattro persone perfettamente mute addosso.
"Cosa di preciso, Herm?"
"Luna prima ha detto che sono sparita con... Malfoy?"
"Oh si Herm, sono sicura!" Annuì energicamente con la testa "a un certo punto, al dessert, hai detto che dovevi andare al bagno, e lui ti ha accompagnata"
Dovevo essere sbiancata, e Harry, Ron e Ginny adesso voltavano la testa da me a Luna.
"E scusa, poi non sono tornata dal bagno?"
"No non credo. Non lo so, non ti ho più vista, e poi abbiamo bevuto ancora un pò, e da li ho solo ricordi sfocati..."
"io mi ricordo solo che mangiavamo il secondo, ed eravamo già alla terza bottiglia di vino. E Blaise mi raccontava cosa combina Malfoy a lavoro. Mi ha detto che la segretaria ci prova ma che è una cretina e si fanno sempre troppo ridere"
Feci una smorfia "si, è proprio una cretina. Si vede già prima di entrare".
"e poi ricordo che Ron era ubriaco, e che tu Herm avevi lo sguardo un pò annebbiato già dopo i primi due bicchieri di vino"
"che non volevo bere!!!"
"si ma noi non pensavamo che ti saresti ubriacata!"
"ma io non bevo mai Harry! per me due bicchieri sono come per te due bottiglie!"
"io" si intromise Ronald "ricordo che Pansy Parkinson improvvisamente ha intavolato una discussione con Luna, perchè le voleva insegnare a truccarsi"
"si lo ricordo anch'io!" esclamò Ginny "io mi ricordo che per un pò sono stata insieme a Harry e Blaise, e poi ho cercato di aiutare Pansy"
"e a te Herm, non ti ha più vista nessuno fino a stamattina, quando ti ho svegliata eri sdraiata su un divano del salotto" concluse Harry.
"No Herm, ti ho vista io a un certo punto" Neville era appena entrato in cucina, e il suo sguardo evitava volutamente Luna. "quando sono entrato in casa eri in braccio a Malfoy, che ti ha portata sul divano"
Mi mancava l'aria.
"scusa Neville, IO ero in BRACCIO a MALFOY?"
"si..."
"ma... ma perchè?"
"questo non lo so, Hermy"
Avevo bisogno di ossigeno. "ma.. voi dove avete dormito?" chiesi.
"io mi sono svegliato stamattina seduto su una sedia con la testa appoggiata al tavolo"
"io nel pavimento dell'ingresso"
"io su una poltrona, in sala. Anche se non ho idea di come ci sono arrivata" ammise Ginny.
"io su un divanetto" Luna per prima si voltò verso Neville, appena terminata la frase.
Lui arrossì, gesticolando con fare nervoso, sempre evitando lo sguardo di Luna. Si sentiva in colpa, perchè anche se non stavano insieme tra loro c'era sempre stata una sorta di complicità che ci portava tutti a vederli come fidanzati. E cosa avesse fatto quella notte, penso che fosse chiaro.
"Ho dormito con Daphne" confermò i miei pensieri, con un filino di voce perfettamente udibile nel silenzio della cucina.
"'Giorno figlioli!"
"scusate, che sono quelle facce?!"
A interrompere il silenzio teatrale erano arrivati Fred e George.
"Niente... Parlavamo di ieri sera"
Fred prese una tazza di tisana anche lui e si stravaccò su una poltrona fatta apparire vicino alla mia sedia. "come è andata?"
Mentre Ron raccontava a suo fratello la serata, aiutato da Harry e Neville, Luna facendo finta di niente uscì dalla cucina. Mi bastò uno sguardo con Ginevra, e mi alzai per seguirla.
"Aspetta Herm, vengo con te"
TOC TOC
"Avanti"
Luna era seduta sul suo letto vicino alla finestra, e guardava fuori accarezzando grattastinchi, che ben felice della situazione, si godeva le coccole.
"questo gatto è molto tenero"
"questo gatto è molto ruffiano" la corressi, con un sorriso, sedendomi accanto a lei. "come stai?"
"non sto male... sono solo... confusa"
"io sarei incazzata nera" esclamò Ginny.
"ma io e Neville non siamo fidanzati. Solo... sento come un groppo qui" si indicò il petto, e gli occhi le si riempirono di lacrime. Odiavo vedere così i miei amici. La abbracciai forte.
"tesoro non fare così... sei bella, forte e intelligente, e vedrai che questo momento brutto passerà"
"l'amore è così, Luna.." continuò Ginny, accarezzandole i capelli. "un attimo prima ti sembra di toccare il cielo con un dito, un attimo dopo sei a pezzi"
"ma che speranze... posso avere contro una come Daphne?"
"Per tutte le calze di Merlino, Luna, non voglio sentirti fare discorsi di questo tipo!Tu non hai niente meno di quella li!Siete due persone diverse, con due caratteri diversi, ma questo non vuol dire che lei è migliore di te!Chiaro???"
"Hermione ha ragione! E anche Neville la pensa così... hai notato gli sguardi che ti lanciava giù in cucina? anche lui ci sta male..."
"ma ha deciso lui di stare li!"
"Luna, eravamo tutti ubriachi, cioè, io non ricordo niente e anzi, sono pure preoccupata perchè mi chiedo COSA ci facevo in braccio a Malfoy! Probabilmente Neville è stato tanto condizionato dall'alcool, e Daphne è una gran bella ragazza, chiunque avrebbe ceduto"
"concesso che se fosse stato Harry a cedere probabilmente sarei riuscita ad avadakedavrizzarlo"
L'ultima frase di Ginny ci fece ridere, e anche Luna sembrò riprendersi un pochino.
"e tu" improvvisamente il discorso passò su di me "come pensi di scoprire cosa è successo ieri sera?"
"bella domanda... non ne ho idea"
"ce l'ho io la soluzione!Per entrambe!" Ginny saltò in piedi e si mise davanti a noi "Luna, sai cosa ci vuole per distrarsi e non pensare a un ragazzo? un pò di sano shopping! Perciò domani mattina andiamo tutte insieme a comprare, e poi ci fermiamo dalla Malfoy Corporation, e Herm potrà parlare con Malfoy e scoprire cosa è successo"

Uscii dalla doccia e l'orologio sul comodino segnava le 9:07. Mi misi i pantaloni eleganti e una camicia e, soddisfatto della mia immagine allo specchio, mi smaterializzai in ufficio.
"Buongiorno Cassandra"
"Buongiorno Capo! Bentornato. Ieri non è passato"
"no, sono rimasto a casa"
Dallo sguardo si capiva che avrebbe voluto sapere perchè, ma non le diedi retta e mi infilai nell'ufficio.
"Oh Draco!" Seduta sulla sedia di fronte alla scrivania, stava una bella ragazza con i capelli color rame e gli occhi azzurri.
"Sarah!" Nientemeno che la figlia del Ministro, alla quale stavo organizzando il matrimonio. Si alzò e mi venne incontro, stampandomi un bacio troppo affettuoso sulla guancia.
"come stai?"
"Bene" risposi, sedendomi di fronte a lei "tu?"
"diciamo bene! un pò agitata.. sai, il grande passo che si avvicina"
"Non so, ma va bene così" risposi, facendola ridere.
"sempre il solito... non hai proprio voglia di impegnarti seriamente, eh?"
"per niente. Sto troppo bene così... ma dimmi un pò, cosa ci fai qui?"
"Cristian doveva fare delle commissioni, e ho pensato di passare a trovarti e a vedere come va"
"Va tutto bene, ho contattato gli auror e ieri hanno fatto il sopralluogo. è tutto apposto"
"sono in gamba?"
Non l'avrei mai detto se qualcuno di loro fosse stato li "molto. Sanno fare il loro lavoro alla perfezione, specialmente alcuni di essi. Nomi che sicuramente conosci... Hermione Granger, Harry Potter.."
"wow, che onore! Si, e chi non li conosce... Sono tuoi ex compagni di scuola, vero?"
"si, eravamo a Hogwarts insieme"
"e se sono tuoi amici posso stare tranquilla" mi sorrise. Amici, tzè. Non aveva idea della bestemmia che aveva appena fatto, ma non me la sentivo di contraddirla. "ma parlami un pò di te. Novità? I tuoi amici, Blaise, Pansy, Daphne?"
"Stanno bene... Blaise dovrebbe arrivare, e anche le altre dovrebbero essere a lavoro"
"e la fidanzata? anche lei a lavoro?"
"Quale tra le tante?"
Scoppiò a ridere "Certe persone non cambiano mai"
Questa frase mi fece balenare davanti agli occhi un viso conosciuto, contornato da una marea di boccoli.
"Probabilmente è più vero che certe cose in una persona non cambiano mai. Le persone in genere cambiano in modo sorprendente"
L'attrazione che la Granger aveva saputo scatenare in me, infatti, era stata sorprendente. Mai avrei pensato che un giorno mi sarei trovato in quella situazione con lei.
"Mi stai ascoltando?"
"Scusa Sarah, ero distratto"
Un sorriso. "ho notato. Ti chiedevo se una sera di queste ti va di cenare con me e il mio futuro sposo. Così finalmente te lo faccio conoscere. E poi potresti venire con la ragazza che ti rende così distratto!"
"Cosa rende distratto chi? Buongiorno!" Blaise aveva appena varcato la porta dell'ufficio.
"Ciao Blaise! Draco è distratto, stamattina, e mi chiedevo chi lo rendesse tale"
"mmh, Draco distratto non è mai una bella notizia. Però forse so di chi è la colpa..." mi fece l'occhiolino e posò dei moduli sulla scrivania. "queste sono le referenze del tizio nuovo.."
"Grazie Blaise"
"figurati... Allora, Sarah, come va?"
"Scusatemi un secondo"
Mentre loro parlavano, io uscii dall'ufficio. Fui bloccato da Cassandra. "Capo?"
"si?"
"ha chiamato una ragazza, dice che vorrebbe sapere se stamattina è in ufficio, perchè ha bisogno di parlarle"
"chi è te l'ha detto?"
Cassandra riprese in mano il telefono, e tornò a guardarmi un pò stupita.
"Ha detto che sa chi è... e mi ha detto di dirle che detesta il suo ghigno quindi di non presentarsi con quello stampato in faccia, perchè non è una visita di cortesia"
Risi e, ovviamente, ghignai. "dica alla signorina Granger che se desidera parlarmi ci vediamo nel Bar vicino alla Malfoy Corporation alle 11:30"
Cassandra comunicò e chiuse "ma la signorina Granger è quella di la?" e indicò la porta dell'ufficio. Sbuffai alzando gli occhi al cielo.
"Cassandra quella è la figlia del ministro, non li leggi i giornali? e poi, se la signorina Granger fosse di la, che motivo avrebbe di telefonare per accertarsi che io sia presente?"
Uscii scuotendo la testa. Blaise aveva ancora una volta ragione, dovevo trovarmi una segretaria più in gamba.

Camminavamo da quasi due ore avanti e indietro per Diagon Alley. Ginny aveva già 4 sacchetti in mano, Luna due, io uno, contenente un libro. Erano le dieci e mezza.
"Herm guarda!!!" Ginevra mi indicò una vetrina in cui erano esposti dei capi d'abbigliamento.
"Oh, che bei jeans!" concordò Luna.
"dai entriamo" Conclusi, varcando per prima la porta.
"Buongiorno! Posso esservi utile?" una strega dall'aria gentile ci venne incontro sorridendo.
"volevamo dare un occhiata!"
"fate pure, se avete bisogno di me sono dietro al bancone"
"grazie.."
Cominciammo a rovistare tra i vari pantaloni esposti, magliette di tutti i tipi, persino scarpe. Un multinegozio.
"Herm guarda!" Mi avvicinai a Ginny, che aveva tra le mani una bellissima maglietta bianca, che si legava su un fianco con dei laccetti di jeans.
"è bellissima!" Ed era bello anche il prezzo, constatai.
"ragazze!venite qui!"
Luna era di fronte a uno scaffale pieno di gonne: di jeans, nere, bianche, corte, lunghe, colorate...
"guardate questa" Era una gonna di jeans scuro, con una farfalla ricamata sopra, e contornata di brillantini.
"va a formare il completo con la maglia che avete trovato prima" La signora gentile c'era arrivata da dietro, e prendendoci la maglia bianca che Ginny aveva trovato poco prima ci fece notare una piccola farfalla brillantinata ricamata su una manica. In effetti, facendoci caso, il tessuto di jeans che formava i lacci era lo stesso della gonna.
"Herm, provalo!"
"perchè io?"
"perchè non hai ancora comprato nulla, e secondo me ti starebbe davvero bene!" Luna era d'accordo con Ginny, percui mi infilai nel camerino. Il completo mi calzava a pennello, e dovevo ammettere che mi stava bene.
"sei stupenda! una vera farfalla!" commentò la signora.
"si Herm, dovresti prenderlo!"
Mi avevano convinto, mi cambiai e pagai gli abiti.
"ti faccio lo sconto" assicurò la signora strizzandomi l'occhio. Le sorrisi riconoscente. Presi lo scontrino e il sacchetto, ringraziando.
"Grazie a te, mia cara... ah aspetta!" ci raggiunse poco prima che uscissimo, e mi mise una molletta a forma di farfalla tra i capelli. "questa è un regalo, così hai tutto il completo.. e lo lascerai senza fiato!" mi sorrise e tornò dentro il negozio.
"Ma che gentile! ma tanto per sapere, chi devi lasciare senza fiato?" domandò Luna.
"Non lo so" ammisi. "non capisco cosa abbia voluto dire"
Ginevra si fece una risata. "ma dai ragazze! è chiaro, quella signora è una sensitiva!"
"prevede il futuro?"
"ma no Herm! ci sono vari modi per essere sensitivi... aspetta, sediamoci li e prendiamo da bere, così ti spiego"
Prendemmo posto in un piccolo bar in un tavolino all'aperto, e posammo i sacchetti ai nostri piedi.
"mi stupisce che non lo sai... allora, le sensitive generalmente sono persone che prevedono il futuro, un pò come la Cooman, presente?"
"direi di si"
"Ecco, però ci sono vari tipi di sensitivi, si chiamano così anche quelle persone che sanno captare i sentimenti di chi hanno vicino. Praticamente, esistono maghi e streghe che quando hanno vicino qualcuno riescono a percepire il loro stato d'animo. Ed è il caso della signora del negozio. Probabilmente ha sentito che eri in ansia o comunque in attesa di un incontro particolare, ha sentito il tuo desiderio di lasciare qualcuno a bocca aperta"
"e noi sappiamo anche chi!" asserì Luna.
"secondo me la signora ha sentito male.. io non sono in ansia per niente! E tantomeno ho il desiderio di lasciare Malfoy a bocca aperta"
"tesoro nessuna di noi aveva fatto il nome di Malfoy, ma se lo fai tu mi viene da pensare che era a lui che stavi pensando"
Boccheggiai e ringraziai il cameriere che era arrivato con i nostri succhi di zucca.
"Comunque ti capisco, è diventato davvero molto bello"
"si, ancora più bello di quanto era a scuola"
Inutile dire cavolate, era vero, e poi erano mie amiche. "avete ragione, crescendo si è aggiustato parecchio"
"secondo me quello che lo fa sembrare sempre più bello" riprese Ginny "è il suo charme"
"si, il suo modo di fare..."
"da cretino, arrogante! ragazze, su questo non sono d'accordo! il modo di fare di Malfoy è odioso"
"si però gli dona quell'aria da bello e dannato che, se non fossi innamorata perdutamente di Harry, mi farebbe sospirare"
Mi feci una risata e poi diedi un'occhiata all'orologio. Le 11:15.
"ragazze io vado... il tempo passa troppo in fretta stamattina... e se arrivo in ritardo non mi dirà mai cos'è successo ieri sera..."
"buona fortuna, Herm"
"In bocca al lupo"
"crepi.. spero solo di non tornare con cattive notizie... voi fatevi pure i vostri giri"
"dove ci vediamo quando hai finito?"
"facciamo così, avete le monete, vero?"
Sia Ginny che Luna tirarono fuori dalla tasca la moneta che usavamo per gli incontri dell' ES al sesto anno. Non avevamo mai smesso di utilizzarle.
"bene, quando finisco vengo qui davanti e la stringo così saprete che ho finito, e mi raggiungete. E lo stesso fate voi, quando avete finito venite qui davanti e la stringete, così io so che avete finito. Se però non arrivo entro dieci minuti significa che non ho ancora terminato e andate pure a casa. Ok?"
"ok Herm!"
"a dopo allora"
Presi i miei sacchetti e mi misi in cammino. Non appena svoltai l'angolo, fui travolta da qualcuno e finii in terra.
"Per la grazia di Merlino, guarda dove metti i piedi!" esclamai, scostandomi i capelli da davanti al viso.
"Accidenti, mi scusi! Ho perso il controllo della smaterializzazione, non ho idea di come sia potuto succedere! Mi dispiace.. si è fatta male, signorina?"
Un ragazzo dai capelli color sabbia bagnata e il viso preoccupato si chinò su di me e mi tese la mano per aiutarmi a tirarmi su. Accettai l'aiuto e lui recuperò anche i miei sacchetti.
"credo di essere tutta intera..."
"meno male... mi dispiace tanto.. tenga, questi sono suoi" mi porse i miei sacchetti.
"grazie mille" li presi e tentai di togliermi un pò di polvere di dosso. I suoi occhi verdi seguivano ogni mio gesto.
"sicura di star bene?"
"sisi... stia tranquillo" gli feci un mezzo sorriso, che mi restituì.
"io sono Cristian"
"Piacere, Hermione" gli strinsi la mano e notai l'ora. Le 11:23.
"ma io la conosco!" esclamò. "Hermione Jane Granger, l'amica di Harry Potter. Mi scusi, non l'ho riconosciuta subito"
"fa niente, di che si preoccupa... piuttosto dovrebbe preoccuparsi di come fare la smaterializzazione" Si aprì in una candida risata.
"ha ragione, ho sempre avuto qualche problema... ma può darmi del tu"
"anche lei.. cioè, anche tu" sorrisi. "ora devo proprio andare..."
"è stato un piacere conoscerti, Hermione... Spero avremo modo di vederci ancora... magari senza investirsi"
"Me lo auguro anch'io!" gli sorrisi e poi mi smaterializzai, per fare prima, anche se la strada era breve. Conoscevo il bar di cui aveva parlato Malfoy, e infatti non appena i miei piedi toccarono terra di nuovo, lo vidi seduto dietro al vetro. Perfettamente in orario. Feci un respiro profondo ed entrai.

"posso portarle qualcosa signor Malfoy?"
"non ancora, aspetto qualcuno"
"d'accordo, allora torno dopo"
Il cameriere era appena andato via, quando girando lo sguardo verso la strada vidi lei arrivare e andare verso la porta del bar. Sorrisi. Avevo una vaga idea di cosa dovesse dirmi...
"Buongiorno" le dissi, facendola voltare verso di me.
"Ciao" le indicai il posto di fronte a me, e lei si sedette.
"fatto spese?" avevo notato i sacchetti.
"si... un pò di shopping"
Era strano come nessuno dei due inizialmente sapesse come comportarsi. A Hogwarts non avevamo mai dubbi su come parlare, come guardarsi, come attaccarsi. Ma ora era diverso. Era subentrata l'educazione, la consapevolezza che non eravamo più bambini, che non c'era più SerpeverdeVSGrifondoro. Eravamo due adulti ormai, e rimaneva solo l'antipatia. Se in passato avevamo entrambi detto di odiare l'altro, ora sapevamo che l'odio era una cosa troppo forte. Una cosa presente solo in una guerra. Oramai finita. Semplice antipatia, ecco cosa ci legava. E forse, anche una buona dose di attrazione.
Chiamai il cameriere con un gesto della mano.
"Buongiorno signorina" la salutò. "cosa vi porto?"
"per me un succo di zucca, grazie"
"a me portami una burrobirra"
"Va bene signor Malfoy. Arrivano subito"
"ti mantieni cauta? un succo di zucca... niente alcool?"
"credo di averne avuto abbastanza ieri sera. Ed è proprio per questo che sono qui"
"lo immaginavo..." ghignai. "ricordi vaghi?"
"ricordi vaghi? magari! non mi ricordo assolutamente niente, Malfoy, all'infuori della prima portata"
"e speri che io possa risolvere i tuoi dubbi?"
"mi hanno detto di avermi vista in braccio a te. Mi chiedevo se tu ricordassi qualcosa più di me di questa faccenda"
"io reggo bene l'alcool, Granger. Ricordo tutto"
Rimase in attesa che continuassi, ed era troppo divertente vederla aspettare una risposta che solo io potevo darle. Era una novità, lei, quella con sempre tutte le risposte, ignara di qualcosa di cui io ero al corrente.
"beh? e quindi?"
"e quindi cosa? cosa vuoi sapere?"
"ma come cosa voglio sapere! allora sei davvero stupido come sembri. Non che sia una novità.."
"Granger, Granger... non credo che questo sia il modo migliore di ottenere le risposte che cerchi"
"stupido, odioso furetto, ti muovi a parlare??? non ho certo tempo da perdere!"
Ora si che era Hermione Granger. Anche se non stava utilizzando proprio la tattica giusta. Mi divertiva talmente tanto vederla così, che dirle la verità non mi passava nemmeno per l'anticamera del cervello.
"Può essere successo di tutto... chi lo sà..."
Sbuffò ma la serie di insulti che sicuramente mi sarebbero piovuti addosso furono interrotti dall'arrivo del cameriere con il succo di zucca per lei e la burrobirra per me.
"pensi di dirmelo o no? perchè ci metto niente ad andare via"
"e a rimanere con il dubbio?"
Silenzio.
"Facciamo così, Granger..." un'idea stupida, contorta, improvvisa, elettrizzante, divertente, aveva preso forma dentro di me "Tu vieni a lavorare da me per una settimana.. E dopo io ti dico cos'è successo"
Mi guardò con gli occhioni dorati spalancati. "come prego?"
"la mia segretaria non vale niente... e devo decidermi a cambiarla. Tu prendi il suo posto per una settimana, e io ti dico tutta la verità"
"mi ricatti, Malfoy?"
"solo se ti lascerai ricattare, Granger. Insomma, se è così importante sapere cos'è successo, accetterai. Se invece non te ne frega niente, liberissima di rifiutare"
"Cioè, mi vuoi tra i piedi tutti i giorni?"
"non l'avrei mai detto, Granger, ma ho scoperto lati di te molto interessanti..." sapevo benissimo di metterle la pulce nell'orecchio con questa frase. "e quindi perchè no, non sono più sicuro che sia spiacevole averti tra i piedi tutti i giorni"
"io invece sono SICURISSIMA che sia spiacevole avere TE tra i piedi tutti i giorni..." conoscevo le donne, e lei non era diversa, sapevo che era comunque lusingata dalle mie parole. Anche se una donna normale non l'avrebbe nascosto. Ma era pur sempre Hermione Jane Granger, un nome decisamente poco affiancabile alle parole "donna normale".
"ma immagino di non avere altra scelta, se voglio sapere la verità" terminò il discorso insieme al succo.
"molto ragionevole, Granger. Allora passo a prenderti alle otto stasera"
Era di nuovo dubbiosa. "come? ma tu lavori di giorno o di sera?"
"di giorno, ma stasera ti porto a cena e ti illustrerò i tuoi compiti, dandoti tutte le informazioni che devi avere. Credi che Potter e i suoi amichetti riusciranno a fare a meno di te?"
"non lavorerò per te tutto il giorno, Malfoy, questo è chiaro. Ho il mio lavoro"
"mezza giornata mi basta"
"D'accordo" si alzò e prese la sua roba. "allora alle otto stasera... sei odioso. Lo sai vero?"
Risi. Una risata vera, senza ghigni. "è da quando ti conosco, e avevo undici anni, che te lo sento dire. Ormai credo di averlo imparato. Lo dico in automatico, quando mi presento."
Fece una risata anche lei. Un'altra novità. "anche queste tue uscite quasi simpatiche sono preoccupanti. Tu sei preoccupante, in generale. Sai dove abito?"
"ovviamente. So tutto di tutti, Granger, dovresti averlo imparato"
"se sapessi tutto di tutti, sapresti anche che non devi giocare con il fuoco, e non dovresti ricattarmi"
"ora sei tu che minacci... e la cosa è interessante..." ero di nuovo malizioso "interessante quasi come ieri sera..."
Sbuffò. "magari, se sapessi di cosa parli, potrei darti ragione"
"non ci provare, non mi farai dire nulla che io non ho intenzione di dire... ricordalo bene"
"mi hai stufata, e non so come farò a sopportarti un'intera settimana. Me ne vado a casa. A stasera" Prese il portafoglio, per pagare il succo di zucca. Ero sconvolto.
"non so con che razza di gente tu sia abituata a uscire, Granger, se pretendi di pagarti da bere, ma quando sono io a invitare, il conto lo pago io. Chiaro?"
Annuì, arrossendo leggermente. "siamo persino galanti, Malfoy, mi stupisci"
Mai quanto lei aveva sorpreso me. "non mi conosci ancora, Granger... ci vediamo stasera" le dissi, ormai vicini alla porta. Uscimmo e prendemmo due strade diverse. Prima di essere troppo distante, la richiamai.
"Ah, e Hermione.. hai un buon sapore" e con un ghigno, mi smaterializzai.


MY SPACE!
Allora? cosa ne pensate di Draco, cattivello ma galante, e Hermione sua segretaria??? Mi auguro che questa novità vi piaccia, come vi è piaciuta l'idea di Herm ubriaca!
Purtroppo mi dovrete scusare nuovamente, perchè dato che in questo momento dovrei essere a studiare, e non a scrivere, non posso proprio dilungarmi con le risposte alle recensioni! Ringrazio comunque tutte e sette le persone che hanno recensito, le 31 persone che hanno messo la storia tra i preferiti, chi ha aggiunto me tra gli autori preferiti, e chi legge soltanto, e riferito a questi ultimi, vi chiedo, per favore, di recensire anche voi e di farmi sapere cosa ne pensate del continuo! ^_^
Un bacione a tutte, e al prossimo capitolo! ^_^
Miky.

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Capitolo 6
*** Gli opposti si attraggono ***


Ciao ragazze!!! Ecco qui il sesto capitolo!è un capitolo un pò "intermediario" nel senso che non succede niente di veramente notevole, però mi serviva... ^_^ Spero che vi piacerà comunque!!!
Vi lascio subito alla lettura, ovviamente ci "vediamo" giù!



Quattro parole continuavano a girarmi in testa, mentre mi avviavo verso il bar dove dovevo incontrarmi con Ginny e Luna. "hai un buon sapore".
Cosa aveva voluto dire? cosa aveva voluto lasciarmi intendere? che DIAVOLO era successo la sera prima? Anche dopo che Malfoy si era smaterializzato, ero rimasta come una perfetta cretina a osservare il punto in cui era sparito, e a chiedermi cosa ne sapesse lui del mio sapore. Mi aveva incastrata: dovevo stare al suo gioco per forza, perchè dovevo sapere.
Quasi non mi accorsi di essere arrivata davanti ai tavolini inondati dal sole. Presi la moneta in mano e strinsi forte, e dopo circa dieci secondi apparverso le mie amiche.
"Eccoti!pensa che stavamo per chiamarti, abbiamo appena finito anche noi!"
"come è andata???" Ginny era la solita curiosa.
"credo che ci vorrà un terzo succo di zucca per raccontarvi tutto..." ci sedemmo di nuovo al bar, e di nuovo lo stesso cameriere venne a chiederci cosa volevamo.
"Allora... Malfoy si ricorda cosa è successo ieri sera, ha detto che l'alcool lo regge e non ha problemi a ricordare"
"e quindi??? dai dai, non tenerci sulle spine!"
"purtroppo vi ci devo tenere, perchè non ha voluto dirmi niente" sbuffai sconsolata.
Luna e Ginny si guardarono sgranando gli occhi. "come?"
"avete capito... ha cominciato da subito a fare lo stronzo e a tenermi sulle spine!!!" sbottai. "e io ho reagito dandogli dello stupido furetto odioso... Beh insomma" aggiunsi notando le loro facce "è la verità!"
"continua và..."
"lui mi ha gentilmente fatto notare che insultarlo non era il modo migliore per ottenere ciò che volevo, e io gli ho detto che me ne sarei andata"
"però ormai lui aveva capito che per te era importante sapere la verità"
"esatto... e così ha messo su un teatrino assurdo! Praticamente mi ha ricattata. Vi rendete conto?! Lui, Draco Malfoy, uno stupido, algido, insopportabile, cafone furetto, mi ha ricattata!!! Se voglio sapere cos'è successo ieri sera dovrò lavorare da lui come segretaria, al posto di quell'emerita cretina che ha assunto, per una settimana"
Un secondo di silenzio, e poi quelle che si definivano le mie "amiche" scoppiarono a ridere. Ma non una risatina e stop, risero fino a piangere, tenendosi una mano sullo stomaco e non riuscivano più a smettere. E ogni volta che alzavano lo sguardo verso di me riniziavano.
Luna fu la prima a riprendersi. "Herm scusaci..."
"ahahah, si, scusa Herm... è solo che... dovresti vederti... ahahah!"
"Non si ride delle disgrazie altrui" Insomma, un pò di educazione!
"hai ragione" Ginny riprese il controllo di se stessa "è solo che tutta la situazione è talmente assurda... insomma TU Hermione Granger, la segretaria di LUI, Draco Malfoy???"
"pare assurdo anche a me, e gliel'ho anche fatto notare..."
"e lui ti ha detto altro?"
Sospirai. Eravamo alla parte più misteriosa. "si... quando gli ho fatto notare che mi avrebbe avuta tra i piedi tutti i giorni se accettavo, mi ha detto che ha scoperto lati di me molto interessanti e che non è sicuro che sia spiacevole avermi intorno" Le osservai con la coda dell'occhio, poi tornai a concentrarmi sul mio bicchiere. Erano tutte e due concentrate, come se stessi raccontando l'ultima puntata di una soap opera intrigantissima. "ha deciso di portarmi a cena stasera per illustrarmi tutti i compiti che avrò in questa settimana"
Le sopracciglia di Ginny scattarono verso l'alto. "come?! ti vuole portare a cena?"
"si.. così ha detto"
"oh, che carino!" Luna aveva di nuovo quell'espressione sognante che la caratterizzava. Solo che stavolta era preoccupante. "siete dolcissimi"
"Luna? non è dolcissimo. è un orribile serpe fastidiosa"
"Beh, ora, che sia orribile non è proprio vero Herm, dai!"
"vabbè, allora è solo una serpe fastidiosa"
"una bella serpe fastidiosa"
"concesso"
"E comunque, hai visto, avevo ragione io! Secondo me ci pensa da ieri sera!" La guardai interrogativa. "oh dai Herm, ieri te l'ho detto, devi farlo pentire di non averti portata fuori da solo! Ed evidentemente si è pentito davvero e vuole rimediare.."
"ha solo voglia di farmi stare sulle spine"
Le due si scambiarono uno sguardo d'intesa. "altro?" chiese Luna.
"beh.." arrossii violentemente senza riuscire ad evitarlo. "mi ha detto che ho un buon sapore..." Era pur sempre un complimento, qualunque ragazza di 19 anni sarebbe arrossita nel raccontarlo!
Un'altro sguardo d'intesa che mi piacque ancora meno del precedente. Ginevra si alzò e lasciò i soldi sul tavolino.
"e dire che io non ci credevo..."
"a che cosa?"
"che gli opposti si attraggono"

Tornai in ufficio con un sorriso smagliante sul viso. Non appena varcai la porta Cassandra si volse a guardarmi e sorrise anche lei. "Cass ti devo parlare"
Il suo sorriso divenne ancora più largo. Povera illusa.
"certo capo"
Mi seguì nell'ufficio, in cui Blaise, da solo, stava fotocopiando con la bacchetta dei moduli. "Oh Dra..."
"Sarah se ne è andata?"
"si, è venuto a prenderla il futuro marito e sono andati a casa... ma tu dove sei stato?"
"poi ti dico... vieni Cass, siediti"
Blaise continuò il suo lavoro guardandoci curioso.
"Allora Cass... tu lo sai che stimo il lavoro che fai.."
"si lo so, Capo, e non so come ringraziarla.."
"e sai anche che odio la gente che mi interrompe" Blaise alzò gli occhi al cielo trattenendo una risata. Io ghignai, lei arrossì.
"Dicevo, stimo il lavoro che fai, purtroppo non mi basta più"
Adesso gli occhi di entrambi erano fissi su di me e mi guardavano sorpresi.
"hai capito bene... non mi basta più.. ti ho sostituita"
"ma Capo, posso migliorare, mi dica cosa..."
"Cass... sei licenziata" Cercai di non essere troppo stronzo, ma mi veniva naturale. Lei si alzò sbattendo i piedi. Sembrava una bambina.
"d'accordo, me ne vado, ma mi rimpiangerà!" La guardai alzando un sopracciglio.
"non credo, Cass... sarò soddisfatto della mia nuova dipendente" Scoppiò in lacrime e andò via di corsa.
"WOW! Questa si che si chiama reazione immediata! Ok che ti ho detto di cambiare segretaria, ma tu l'hai fatto in un lampo!"
Risi. "non ti ho come vicedirettore per niente Blaise"
"ma dimmi un pò... chi è che avresti assunto al posto di Cassandra? e poi dove sei finito?"
"Quando ti ho lasciato qui con Sarah stamattina stavo andando a fare delle commissioni per mia madre. Ma prima che uscissi Cassandra mi ha detto che al telefono c'era una ragazza che voleva parlarmi di persona stamattina. Ed era la Granger. Le ho fatto dire di venire al bar della Malfoy Corporation alle 11:30. Così mi sono sbrigato le mie cose e poi l'ho incontrata"
"e cosa voleva? E poi che c'entra con la storia di Cass?"
"voleva sapere cos'è successo ieri sera, perchè non si ricorda nulla"
"beh, non è l'unica... però..." ghignò anche lui "io ricordo come vi ho visti... eravate attorcigliati l'uno all'altra..." sorrise malizioso.
"ed è esattamente ciò che lei non ricorda. Così mi ha chiesto di raccontarle, ma mi divertiva troppo vederla curiosa. E ho prolungato il gioco"
"e?"
"e le ho detto che se vuole sapere cosa è successo dovrà farmi da segretaria una settimana"
Il tempo di realizzare la frase, e poi Blaise scoppiò a ridere. "Draco sei veramente un imbecille!Poverina... che affare che ha fatto"
"non poteva rifiutare... vuole sapere. Dovevi vedere la sua faccia"
"e quando inizia? magari lei è un pò più in gamba di quella li" indicò la porta da cui era uscita Cassandra.
"domani mattina. Farà solo mezza giornata però..."
"e tu" sorrise di nuovo malizioso. Blaise ci aveva visti la sera prima, ricordava di essere inciampato su di noi, e di averci interrotti. "desideri averla tutti i giorni qui?"
"magari riesco a concludere quello che ho iniziato ieri"
"ti piace proprio sta ragazza... chi l'avrebbe mai detto che un giorno avremmo fatto questi discorsi" Poi prese dalla tasca una lettera. "a proposito, Pansy dice se stasera andiamo in quel nuovo ristorante che hanno aperto a Diagon Alley"
"andate voi, io stasera non posso..."
"sei una continua sorpresa amico oggi!"
"la porto fuori a cena..." un altro ghigno alla sua espressione.
"sorpresa è ancora poco! la cosa mi preoccupa quasi! a cena? vai a capirle le persone... Hermione Granger e Draco Malfoy a cena fuori. Insieme. L'ho sempre detto io, gli opposti si attraggono!!!"

"Herm posso entrare?" La faccia di Harry fece capolino dentro la mia stanza. "volevo dirti che noi siamo pronti"
"Si Harry, anch'io. Eccomi"
Presi il borsone e uscii insieme a lui. Giù in cucina Ginny, Luna, Ron, Fred e George erano pronti. Avevamo deciso di andare in piscina, per rilassarci un pò. Tutto era iniziato quando a mezzogiorno mentre pranzavamo (Ron aveva provato a propinarmi del succo di zucca) avevo raccontato loro del mio incontro con Malfoy. Avevo tralasciato alcuni dettagli, ma a grandi linee avevo spiegato che per sapere cosa fosse successo dovevo andare a lavorare li una settimana, perchè era senza segretaria.
Ovviamente Harry non era stato contrario, anche se giudicava assurda tutta la situazione. Come tutti del resto. Ma quando poi era venuto fuori della cena, mi aveva praticamente assalita: con gli occhi fuori dalle orbite mi aveva chiesto se avevo intenzione di andarci, come mai addirittura una cena, se stava nascendo qualcosa, eccetera eccetera. E nel mio tentativo di placare le domande degli uomini, Ginny e Luna non mi erano state di alcun aiuto, visto che avevano passato tutto il tempo a sghignazzare. Almeno fino a quando Neville non se n'era uscito con una frase stupida "eh, il fascino dei serpeverde". Arrossendo violentemente subito dopo, chiedendo scusa con lo sguardo. Ma il danno l'aveva fatto, e il risultato era che Luna se n'era andata e non era tornata in cucina finchè Neville non era uscito. Era una situazione che andava risolta, ma non sapevamo da che parte cominciare. Sapevamo che lei era innamorata di lui, e che lui era molto attaccato a lei, come aveva confermato Harry.
"Ho parlato con Neville" aveva detto "e mi ha detto che Luna è importante per lui. Però è molto attratto anche da Daphne. In una parola, confuso."
Comunque, quando Neville era uscito, Luna era apparsa in cucina, di nuovo sorridente. E mi era venuto in mente così. "quando ero più piccola per rilassarmi andavo a nuotare in piscina. Specialmente d'estate"
"Davvero??? Non sono mai stata in una piscina babbana!" aveva esclamato proprio la biondina "dicono che vi abitano i Cordus"
Che cosa fossero i Cordus mi sfuggiva, ma non aveva importanza. "perchè non ci andiamo oggi?! vi porto dove andavo io da piccola, così Luna potrà sperimentare se ci sono davvero questi Cordus nelle piscine babbane e voi entrerete in contatto con l'altra parte di me"
La mia proposta era stata accolta con successo, anche perchè Luna ne era entusiasta, e noi volevamo che si svagasse e non pensasse a Neville. Al pensiero di Ron, Fred e George in mezzo ai babbani, tremavo, ma misi da parte le mie paure decidendo di aver fede nel loro buonsenso.
"allora siamo pronti? avete tutto?"
"si!"
"Luna... cosa ci devi fare con quello?"
Luna aveva in mano uno strano sacchetto azzurro animato, e all'interno vi era una sostanza gelatinosa.
"questo? Papà ha detto che l'unico modo per catturare un Cordus è questo... e io voglio provare"
"ehm... ok, ma fai così." lo resi trasparente. "per i babbani sarebbe alquanto curioso come oggetto"
Annuì soddisfatta, e uscimmo.
"Bene ragazzi, per smaterializzarvi dovete pensare a Rodrey Road. Ok?"
"ok"
Uno schiocco, un fruscio, e la sensazione di perdere il terreno sotto i piedi. Un vortice tutto intorno, aria fredda contro il viso, una morsa allo stomaco e poi di nuovo ossigeno. Ma non appena i miei piedi toccarono terra, sbattei contro qualcosa e finii lunga distesa in mezzo alla strada.
"Accidenti!Guarda dove vai!"
"uffa è la giornata!Mi scusi.." Alzai il viso per capire almeno con chi mi ero scusata, e strabuzzai gli occhi.
"Ma non è possibile!Di nuovo tu!Allora è destino.." Cristian, il ragazzo contro cui avevo sbattuto la mattina a Diagon Alley, mi tese la mano e mi aiutò a mettermi di nuovo in piedi, con un sorriso. "non sono solo io ad aver problemi con la smaterializzazione a quanto pare"
"non mi è mai successo niente del genere!è la prima volta che la mia materializzazione termina contro il corpo di qualcun'altro"
"è toccato solo a me questo privilegio? posso considerarmi fortunato" Un'altro sorriso. Era decisamente un bel ragazzo. Peccato incontrarlo sempre in quella situazione.
"Io avrei usato l'aggettivo sfortunato, visto che è la seconda volta in poche ore che finiamo entrambi in terra, ma va bene lo stesso"
"probabilmente non è il nostro destino vederci in altre situazioni!"
"Che bel destino!" recuperai la mia borsa, chiedendomi dove fossero finiti gli altri.
"Posso offrirti un caffè?"
Come se nella mia giornata non ci fossero stati già abbastanza avvenimenti da tenermi sveglia una settimana. Però mi stupì. "hai conoscenze babbane?"
"oh si!sono uno di quelli che si chiamano -mezzosangue-. Mia madre è babbana. Non sai cos'è il caffè, vero?"
"ma certo! Anch'io, sono come te, solo che i miei sono babbani entrambi. Sono cresciuta pensando di essere una bambina come tante altre... e invece..."
"ti smaterializzi addosso alle persone"
Scoppiai a ridere. "no, solo addosso a te"
"Herm!!!" Harry arrivò per primo, guardando interrogativo il ragazzo di fronte a me.
"Oh Harry... lui è Cristian. Cristian, lui è Harry Potter"
"Oh, è un piacere conoscerti. Inutile dire che ho sentito parlare un sacco di te. Mia madre sa più cose di te di quante non ne sappia di me. E sono figlio unico"
Simpatico, oltre che bello. Osservai di nuovo il suo viso circondato dai capelli sabbia bagnata, e gli occhi verdi allegri. Era alto, muscoloso, e dal fisico che mostrava sembrava essere un nuotatore. Il che mi ricordò perchè eravamo li.
"Harry, gli altri?"
"si sono fermati con Luna che aveva perso il suo... sacchetto"
"oh giusto..."
"Dove andavate di bello?"
"in piscina... dovrebbe essere qui vicino, se non ricordo male"
"è proprio li dietro. Ne sono uscito adesso..."
Non aveva neanche finito la frase che Ginny, Luna, Ron, Fred e George spuntarono da dietro l'angolo.
"Ragazzi, eccovi! Vi presento Cristian. Cristian, loro sono Ginevra, Luna, Ronald, Fred e George"
"veramente lui è George..."
"e io sono Fred" Scrollai le spalle con noncuranza. Non li avrei mai riconosciuti alla prima. Non ci riusciva Molly. Che possibilità potevo avere io?
"Piacere a tutti!"
"Piacere nostro" concluse Gin, rimasta come incantata. Harry la guardò male, e lei si riprese immediatamente.
"Beh, arrivederci Hermione. è stato un piacere scontrarti di nuovo... Per il nostro caffè facciamo un'altra volta"
"certo"
"Ci conto eh!" e con una strizzatina d'occhio si smaterializzò.
... 3 ... 2 ... 1 ...
"e quello chi era?!" Ginevra mi prese sottobraccio portandomi un pò più avanti rispetto ai ragazzi. "forza parla!"
Luna ci si affiancò, più tranquilla.
"L'ho conosciuto stamattina mentre andavo da Malfoy. Si è smaterializzato e mi è venuto addosso. E ora il contrario... io sono andata addosso a lui"
"è stupendo! Uffa, tutte le fortune a te! Prima Malfoy, ora questo Cristian che sembra un Dio greco!"
"Più diversi uno dall'altro non li potevi citare!"
"Ma che c'entra!E cosa pensi di fare? Escici Herm!"
"mi aveva chiesto di andare a prendere un caffè con lui ma dobbiamo andare in piscina no?Capiterà un'altra occasione"
"ti devo insegnare tutto, ragazza mia!Non si fanno scappare occasioni del genere!Hai notato i suoi bellissimi occhi verdi, il suo fisico da atleta, il suo sorriso meraviglioso?"
"Parli di me, vero Amore?"
Ginny sobbalzò alla voce di Harry nell'orecchio. "Ma certo tesoro mio!" esclamò facendo ridere tutti, Harry compreso che cominciò a farle il solletico, facendola ridere. Notai lo sguardo di Luna, velato di malinconia, e la presi sottobraccio.
"Arriverà, Luna... se ne accorgerà anche lui, di quello che sta perdendo. E ti farà dimenticare tutti questi giorni orribili"
"Grazie per tutto, Herm. Vorrei solo riuscire a non pensarci"
"potrei regalarti una vacanza!Una settimana al lavoro da Malfoy. Cosa ne dici? sicuramente ti esaurirà talmente tanto che non avrai il tempo di pensare a mangiare, figurarsi a Neville!"
Rise e si voltò a guardarmi. "non credo sarà così tragica, sai?"
"ah, come vorrei essere ottimista come te. Però sai bene che l'ottimismo non è una gran cosa"
"L'ottimista ha torto quanto il pessimista, ma si diverte molto di più"
"siamo arrivati!"

"E così stasera vai a cena con la Granger?" Pansy si era seduta di fronte a me.
"esatto" mi sbottonai la camicia. Si moriva dal caldo. "per questo non esco con voi"
"e dove pensi di portarla?"
Questo era esattamente ciò che mi piaceva di Pansy. Faceva domande giuste, azzeccate, mai quelle di tutti gli altri. Insomma, non -ma perchè? come mai? ti piace? ti interessa?-
"un'idea ce l'avrei... Pensavo a quel ristorante elegante un pò fuori, come si chiama... il "Grangalà""
"wow, facciamo le cose in grande!Bene, mi sembra un bel posto... e dopo?"
Sorrisi malizioso. "dopo cosa?"
"dove pensi di portarla dopo?"
Rimasi in silenzio, immaginandomi per un attimo il resto della serata. Blaise aveva ragione, ero preoccupante. Pensieri del genere sulla Granger, non li avevo mai fatti.
Ma non li avevo mai fatti sulla Granger bambina. La Granger donna era tutta un'altra musica...
"casa mia?"
"Blaise dorme da me, quindi in teoria sei liberissimo. Anche se non credo che sarà li che finirà la serata. Ricordati che esce con te per sapere cosa è successo ieri sera. Non penso che ha intenzione di finire a letto con te. Ma immagino sia proprio per questo che ti intriga tanto" Aveva visto lontano. La mia attrazione per Hermione Granger nasceva da quello, oltre che dall'aspetto fisico che aveva notevolmente fatto la sua parte. Era la prima volta che una ragazza così bella rimaneva indifferente a me. O almeno, ci provava. "Insieme al divertimento che sicuramente hai per tutta questa situazione"
Alzai un sopracciglio. "deciderò dopo la cena dove andare"
"questa è già una decisione più realistica"
Fummo bloccati nei nostri discorsi da un rumore proveniente dall'entrata. Ci voltammo. Davanti a noi stava un Neville Paciock spettinato con dietro una Daphne in camicia da notte. Ancora non si era stufata.
"Ciao..." ci salutò lui, imbarazzato a morte, prima di uscire, dando un bacio sulle labbra alla biondina, che non appena chiusa la porta veleggiò fino a noi e si lasciò cadere con un sospiro su una poltrona.
"è così tenero!!!"
"Tutto bene?"
"benissimo!credo di essermi innamorata davvero questa volta!Sto così bene insieme a lui... ci siamo fidanzati! Ora lui è comletamente mio, ed io sono completamente sua, e sarà così per tutta la vita!"
Alzai gli occhi al cielo. Avevo sentito troppe volte questa frase per poterci credere.
"e dai Daph, non ci credi nemmeno tu più!" Blaise era entrato nel salotto di casa della nostra eterna innamorata. "secondo me è proprio sta frase che porta sfiga. Vedrai che tempo due giorni e sarai stufa"
"uffa voi non capite!Cioè, posso accettare questi commenti da Draco, che di amore non se ne capisce nulla, ma non da voi!" mi aveva praticamente appena dato dell'ignorante. In tema di amore, ma comunque dell'ignorante.
"chi sarebbe che non si capisce di amore?"
"tu Draco! Insomma, per carità, sei il massimo nel far sentire una donna importante per una sola sera, ma non ti sei mai innamorato, non puoi capire!"
"anche perchè non ha mai avuto il coraggio di innamorarsi"
"e la voglia" aggiunse Pansy.
"vedi, lo dicono anche loro!Non ti sei mai innamorato, non puoi capire come mi sento" concluse Daph, soddisfatta. "sono sicura che Neville è l'uomo giusto per me... perchè è diverso da tutti gli altri... è dolce e tenero..."
Stufo di quei discorsi, mi alzai. "mi farai venire il diabete un giorno di questi, Daph"
Si aprì in una risata, che mi accompagnò mentre uscivo. Blaise mi seguì. "e allora grande serata si avvicina"
"la porto al "grangalà""
"ottima scelta, molto di qualità, molto il tuo stile. Inutile dire che non riesco a immaginare come sarà la vostra serata. Ma credo che mi divertirò nel sentire il racconto"
"o magari mi divertirò io nel raccontare"
"apriremo le scommesse su come andrà a finire la serata" scoppiò a ridere. "ti auguro buona fortuna"
"Grazie Blaise... Ci vediamo più tardi... vado a trovare mia madre"
"salutami Narcissa... dille che verrò a trovarla un giorno di questi"
"d'accordo... ciao Bla"
Mi smaterializzai a casa, chiusi gli occhi davanti alla porta di casa mia e li riaprii davanti a un cancello che conoscevo fin troppo bene. Regno di paura, di terrore, ma anche di amore, da quando mio padre era stato chiuso ad azkaban. Carcere per tutta l'adolescenza. Hogwarts mi aveva salvato. Chiusi i ricordi di nuovo in un bagaglio nella mia testa ed entrai in casa. Il giardino era allegro e gli uccellini cantavano sugli alberi, mentre le api volavano di fiori in fiori. Nulla a che vedere con il giardino della mia infanzia. Mia madre era seduta su una sedia e leggeva la gazzetta del profeta.
"Mamma"
"Draco!Non ti aspettavo!" Si alzò per darmi un bacio. "che bella sorpresa!"
Chiamò l'elfo domestico e mi fece portare una burrobirra. Mi sedetti accanto a lei. "cosa facevi?"
"oh niente, leggevo qualche articolo... come va il lavoro tesoro?"
"bene.. ho assunto una nuova segretaria"
"oh, era l'ora! Quella specie di ochetta che ho conosciuto l'ultima volta non mi piaceva per niente! E questa com'è?"
Bella domanda. "non è un ochetta" ghignai, mia madre lo notò e alzò gli occhi al cielo ridendo.
"è una bella ragazza?"
"molto..."
Sorrise compiaciuta. "la devo conoscere!" Non osai dirle chi era. Insomma, comunque eravamo discendenti di una grande famiglia di purosangue, e comunque era stata accanto a mio padre contro Potter e la sua combriccola per dei secoli. Meglio tralasciare il nome della nuova segretaria. E anche come era diventata la nuova segretaria. Il ricordo della sera prima mi si accese di nuovo in testa.
"Cosa mi racconti? Ti fermi per cena?"
"non posso mamma, ho un impegno..."
"e sono sicura che riguarda la bella segretaria che hai assunto"
Intuitiva. "si.."
"sono nata un tantino prima di te, tesoro mio. Beh, che posso dirti, auguri per la serata! E dove la porti?"
"a mangiare in un ristorante molto elegante, fuori dal centro di Londra"
"Ne sarà entusiasta"
Ne dubitavo parecchio, e mi venne da ridere. "non credo"
Strabuzzò gli occhi. "perchè?"
"diciamo che non andiamo molto d'accordo a livello caratteriale..."
"ah, ora ci sono..." sorrise maliziosa, e capii da dove avevo ereditato la mia espressione. "ecco perchè sei così felice di questa serata... è una specie di sfida..."
Sorrisi. "una specie" Una sfida lo era, in fondo. Della Granger, per scoprire cosa era successo in quell'arco di tempo che non ricordava.
Mia madre sospirò. "Gli opposti si attraggono, figlio mio, ricordalo sempre... Gli opposti si attraggono"


MY SPACE!
Ed eccoci qui! Allora? ha fatto schifo? Vi è piaciuto? fatemi sapere! ^_^
Ragazze mi dispiace un sacco, ma non riesco di nuovo a rispondere alle recensioni... Mi farebbe davvero piacere, siete sempre così carine con me, e io vi chiedo sempre di perdonarmi T_T ma se rispondo anche alle recensioni stasera non pubblico davvero più! E sono già in ritardo di nuovo! Vi chiedo quindi di perdonarmi ancora una volta, fortuna che sta arrivando l'estate, e poi avrò tutto il tempo del mondo!Così mi farò perdonare! un GRAZIE enorme a tutte voi che avete recensito, a quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti, a chi ha inserito me tra gli autori preferiti e ovviamente a chi legge soltanto!
Un bacione enorme, Miky.

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Capitolo 7
*** Attraction ***


Ciao!!! Sono sempre più puntuale, visto??? ^_^  Ecco qui il settimo capitolo, con la serata tra i due protagonisti... vi anticipo che questo sarà un capitolo fondato quasi esclusivamente su loro due, personaggi esterni ce ne saranno davvero pochi, e solo per qualche attimo ^_^
Non vi trattengo più, ci "vediamo" giù!!!


Una bracciata dopo l'altra, in quella familiare piscina, stavo rimettendo apposto i miei pensieri. Una cena con Malfoy... se me l'avessero detto prima non ci avrei creduto.
"Herm" Ron mi aveva raggiunta e affiancata. "ci fermiamo un attimo?"
Annuii e arrivata in fondo portai le mani sul muretto, per tenermi a galla. Ronald mi imitò, riprendendo fiato. "allora... stasera esci con Malfoy?"
"credo di non avere altra scelta"
Si asciugò il viso con le mani prima di tornare a guardarmi. "non ricordi davvero nulla di ieri sera?"
"non molto più di quanto ho già detto... perchè?"
"ammetto di essere un pò preoccupato Herm" sorrise imbarazzato "insomma, per questa cena, per il lavoro che andrai a fare..."
"sarà solo una settimana, Ron" ma sorrisi anch'io. Era bello che si preoccupasse per me... Lui e Harry erano stati quei fratelli che non avevo mai avuto, ed era abbastanza logico che fossero preoccupati, visto che per sette anni a scuola non avevamo fatto altro che proteggerci a vicenda dagli acidi insulti di Malfoy. "e poi mi so difendere, non siamo più ragazzini... Non c'è più l'odio di due persone che combattono per due fazioni opposte... Giusto un pò di antipatia"
"è proprio questo che mi preoccupa..." disse quasi più a se stesso che a me, lasciandomi perplessa. "vabbè facciamo così: se avrai bisogno basterà chiamare ok? arriveremo a salvarti in un lampo"
"se Malfoy mi importunerà sarai il primo a saperlo, promesso"
Rise. "Ti voglio bene Herm..."
"Anch'io, Ron.. Forza, torniamo a nuotare!"
"vediamo chi arriva prima!"
Mi lanciai nella sfida, felice. Le cose con Ronald si aggiustavano sempre più con il passare dei giorni, l'imbarazzo tra due ex fidanzati è normale, ma tra noi ce n'era sempre meno, e stava lasciando il posto a quell'antica amicizia, che sentivo tornare. Ed ero grata al destino per avermi regalato degli amici come lui e Harry.

19:34. jeans, camicia bianca e giacca elegante. Finii di sistemarmi i capelli e ghignai alla mia immagine nello specchio. 100e lode. Presi il portafoglio e scesi al piano di sotto, dove anche Blaise, perfettamente in tiro, era pronto ad uscire.
"allora cosa fate stasera?"
Si voltò verso di me. "Wow! Se non ti conoscessi bene direi che per questo appuntamento ti sei curato ancora più del solito..." ghignò. "tu non ci sei, Daph nemmeno, e quindi Pansy ha deciso di cogliere l'occasione al volo per presentarmi ai suoi genitori" Era diventato pallido.
"Blaise li conosci già i suoi genitori"
"si... ma come compagno di scuola. Lei mi vuole presentare come fidanzato. E poi conosco solo sua madre..."
Alzai un sopracciglio. "hai affrontato cose peggiori, resisterai Bla"
"per forza, devo esserci quando tornerai a casa! Resisterò solo per sentire il tuo racconto della serata!"
Risi scuotendo la testa. "Buona serata, Blaise... e auguri"
Divenne di nuovo bianco latteo. "Grazie Dra... auguri anche a te. Ma non è un pò presto?"
"Devo fare una cosa prima..." sorrisi malizioso. Sapevo di mettergli curiosità.
"sei l'uomo dei misteri.. misteri che ovviamente mi svelerai, dal momento che sono il tuo migliore amico..." sorrise e congiunse le mani come per pregare. "ora vado.."
"In bocca al lupo"
"crepi..." e si smaterializzò.
Uscii di casa anch io e mi incamminai verso il fioraio in fondo alla strada. Mille immagini di fiori mi vorticavano in testa. Una mandragola forse era la cosa migliore. Risi da solo come un cretino nell'immaginarmi la faccia di Hermione se le presentavo una pianta di quel tipo.
"Buongiorno signor Malfoy! In cosa posso esserle utile?"
"Avrei bisogno di un mazzo di rose per una ragazza"
"rose bianche, gialle, blu, rosa, rosse?"
"è una ragazza da stupire... con eleganza. Mi consigli lei"
Mentre il vecchietto studiava le rose, una donna sulla quarantina uscì dal retro e ci venne incontro. "hai bisogno, Vick?"
"questo ragazzo vuole stupire con eleganza una ragazza..."
Lei mi sorrise. "primo appuntamento, eh? Piacere, io sono Caterina"
"Piacere signora Caterina. Si, è il primo appuntamento.."
"e dev'essere tutto impeccabile... le ragazze danno molta importanza ai fiori, se vuole un consiglio le suggerirei di rimanere sulle rose, ma di variare il colore... scelga un mix di colori che le ricordano questa ragazza"
Studiai i vari colori. Rossa era scontata, blu troppo particolare... mi soffermai su quelle bianche, accostate alle rosa chiaro. Ogni colore mi ricordava la ragazza con cui stavo per uscire: bianca per la purezza che emanava nonostante fosse cresciuta, rosa per l'eleganza raffinata che riusciva a sfoggiare con qualunque abito le avessi visto addosso, rossa per la passione che aveva fatto uscire la sera precedente. Con un mezzo ghigno tornai a rivolgermi a Caterina. "Me ne dia cinque rosa, cinque bianche e una rossa... però la rossa la impacchetti singolarmente"
Mi sorrise anche lei. "ottima scelta, signor Malfoy"

19:54. Ero pronta. Mi guardai di nuovo allo specchio, ansiosa. Non mi aveva detto dove saremmo andati, se dovevo essere elegante o sportiva, raffinata o casual. Mi ero infilata lo stesso vestito che avevo messo per la cena a casa di Malfoy e Zabini, solo che invece di essere rosa, con un incantesimo l'avevo reso nero. Abbinato con le decolltè bianche e una giacchettina leggera, bianca anch'essa. Speravo di non essere ne troppo ne troppo poco elegante. I capelli li avevo lasciati liberi di scendere sulle spalle, e avevo applicato un piccolo fermaglio a forma di farfalla dietro la nuca, a tenere il viso scoperto, eccezion fatta per un boccoletto che se ne stava in disparte vicino all'orecchio.
"Gin?" Chiamai, sentendola uscire dalla sua camera. "puoi entrare un secondo?"
"Certo Herm... wow!" esclamò non appena mi vide  "sei meravigliosa"
"grazie... il vestito è il tuo... non ti preoccupare, è un incantesimo che si può togliere" dissi subito, riferito al colore dell'abito.
"è quasi più bello così! me lo devi insegnare questo incantesimo cambia-colore!"
Risi. "allora vado bene?"
Annuì convinta. "decisamente! aspetta.." mi mise i suoi orecchini a forma di piccola perla alle orecchie "così sei perfetta"
"grazie Gin..."
"sei agitata?"
"Leggermente" alzò un sopracciglio "ok, sono molto agitata. Ma solo perchè non so dove mi porta, come comportarmi..."
"è normale essere agitate al primo appuntamento, Herm!"
"ma non è un appuntamento Gin! deve parlarmi di lavoro, e comunque accidenti parliamo di Malfoy!"
"questa frase l'hai detta parecchie volte ultimamente!" disse ridendo "Herm ti ha chiesto di andare a cena con lui, no? quindi è un appuntamento. Devi solo stare tranquilla.. anche se è Malfoy ed è un gran bel pezzo di ragazzo. E scriverti tutti i particolari perchè poi me li dovrai raccontare!"
Scossi la testa "se ti sentisse Harry!"
"mi ama proprio perchè sono fatta così!" scrollò le spalle poi saltò in piedi "e ora vola, Cenerentola! che sono quasi le otto!"
La ringraziai con lo sguardo e corsi al piano di sotto, fermandomi un attimo in cucina dove Fred e George mi guardarono stralunati. "esci?"
"si, ma è tardi, vi spiego domani... dite a Harry e Ron che ci vediamo più tardi ok?"
"ok Herm.. e mi raccomando..."
"... salutaci Malfoy!"
"ma come fate a..." Poi scossi la testa. Non volevo saperlo. Se avevano trovato il modo di leggermi anche nella mente sarei impazzita. Poi però Fred alzò un paio di orecchie oblunghe, collegate alla sala dove Ginny stava dicendo a Luna le novità.
"Prima o poi vi ammazzo!"
"buona serata Herm!"
Se non fosse stato tardi li avrei inseguiti su per le scale per vendicarmi della sveglia e di quel nuovo scherzo, ma non avevo tempo. Così presi la borsetta e uscii nell'aria serale di Agosto.
Avevo appena varcato la porta, che lo vidi appoggiato contro il cancello. Fu come sentire un colpo allo stomaco, che non mi seppi spiegare. I capelli sembravano ancora bagnati, e il vento leggero ci giocava scompigliandoli. Il viso era rivolto in fondo alla strada, verso il sole, i cui raggi ormai tiepidi gli accarezzavano il viso. Giocava distrattamente con un mazzo di chiavi che teneva in mano, ancora ignaro di me ferma sulle scale. Aveva un paio di jeans che lo avvolgevano perfettamente, senza stringerlo troppo ma mettendo in risalto le gambe muscolose, e una giacca nera elegante, lasciata aperta, mostrava una camicia bianca che si tendeva sui pettorali, perfettamente visibili anche da quella distanza. Era stupendo, e non appena formulai questa verità, arrossii. E mi decisi a muovermi di nuovo. Sentii i miei passi, si voltò e mi stupì di nuovo: mi sorrise. Un sorriso vero. La situazione era quasi normale, quasi romantica.
Ovviamente, quasi.
"Granger"
"Malfoy"
"puntuale come un orologio svizzero. Di solito le donne si fanno aspettare per dei secoli"
"non so con che razza di gente tu sia abituato a uscire, Malfoy, se ti aspetti di dover aspettare, ma quando esci con me, se mi dici un orario, è quello. Chiaro?" risposi, scimmiottando la frase che lui aveva usato quella mattina quando stavo per pagarmi il succo di zucca.
Si mise a ridere, una risata vera. Poi annuì. "non ti sfugge nemmeno un particolare, vero Granger?"
"Mai Malfoy. E mi ricordo sempre tutto..."
"tranne quando sei ubriaca, ovviamente"
Arrossii. "ci sono tante cose che dovrei ricordare?"
"la settimana non è neppure iniziata. Ti devo ricordare il nostro patto?" Sbuffai al suo ghigno, che però aveva un qualcosa di simpatico. Non era come al solito.
"non ce n'è bisogno, quella è una di quelle cose che mi ricordo facilmente"
"Bene... queste sono per te"
Tese una mano verso di me, porgendomi un mazzo di rose che non avevo notato. Probabilmente aveva fatto un incantesimo di appello, perchè ero sicura che prima non le avesse. Le presi senza parole. Erano bellissime, bianche e rosa.
"Grazie... sono bellissime"
"Ora non diventare mielosa per due fiori Granger, eh..."
Ovviamente il momento di simpatia non poteva durare, però era meglio così. Almeno mi tolse dall'imbarazzo. "non preoccuparti Malfoy, farà in tempo a crollare l'Himalaya prima che io sia mielosa con te"
"Già una bella notizia... andiamo?"
"si"

Le porsi la mano e lei la strinse, l'imbarazzo iniziale cominciava a sciogliersi. Ci smaterializzammo vicini, e apparimmo proprio davanti alla porta del ristorante.
"Wow!" rimase incantata a fissare la porta d'ingresso. Si trovava tra due fontane attive, da cui sgorgava l'acqua che sembrava argentata al riflesso delle luci. Feci strada all'ingresso, e fermai un cameriere.
"Signor Malfoy. Ho prenotato per due"
"Si prego, mi segua"
Esattamente come avevo chiesto, ci avevano riservato un tavolino sulla terrazza. Rimaneva un pò isolato dal resto dei tavoli, e di fronte aveva la cascata che si apriva magicamente tra due rocce. Era ancora chiaro il cielo, ma la luna sarebbe poi apparsa lateralmente a noi.
"Tu sei matto Malfoy. Prima mi odi, non mi sopporti, mi insulti, ci perdiamo di vista per due anni, e poi improvvisamente riappari per organizzare un matrimonio, mi obblighi a venire a lavorare da te e mi porti a mangiare in questa specie di spettacolo"
"faccio le cose in grande, Granger. Ma credo sia il caso che cominciamo a chiamarci per nome, perchè potrebbe suonare strano. Sembriamo una coppietta come tante altre" indicai i tavoli intorno.
"D'accordo, Draco. Ma penso lo stesso che sei matto."
"l'importante è che il posto ti piaccia, Hermione"
Faceva davvero uno strano effetto essere in quella situazione, la ragazza non aveva tutti i torti. Da un momento all'altro era cambiato tutto quanto. E non avrei mai immaginato che un giorno sarei stato qui con lei.
Rimanemmo in silenzio finchè non ricordai perchè era nata quella serata. "allora, ti devo o no spiegare cosa dovrai fare a partire da domani mattina?"
"immagino di si"
"apriamo alle sette e quarantacinque, tutti i dipendenti minori arrivano a quell'ora e cominciano il loro lavoro"
"quindi io devo essere li a quell ora?"
"no, tu puoi arrivare dopo, per le otto e mezza. Il mio ufficio lo apriamo a quell'ora di solito"
"e lo dividete tu e Blaise?"
"esatto. Di solito almeno uno dei due alle nove arriva. Ma non stiamo mai tutto il giorno. Il tuo compito essenzialmente sarà prendere gli appuntamenti, passarci i moduli e le trattative, gestire i clienti quando chiedono di noi"
"ok, tutto chiaro"
"perfetto... domani mattina verrò io subito, così ti spiego un pò di cose sul posto"
"come mai hai mandato via la segretaria?"
"era una stupida, non sapeva fare molto. Più che altro la tenevo per l'aspetto fisico"
"sei un porco maniaco"
"tu stasera sei stupenda"
Ghignai, vedendo che l'avevo presa di nuovo in contropiede. Metterla in imbarazzo mi stava diventando incredibilmente facile.
"è molto più semplice zittirti con un complimento che con mille insulti. Se l'avessi saputo prima, a Hogwarts non mi sarei affaticato a trovare mille aggettivi"
"Stronzo"
Arrivò il cameriere che sorrise divertito. "posso prendere gli ordini, signori?"
"per la signorina un pò di zucchero. Magari si addolcisce..." risi, perchè mi aveva tirato un calcio in una gamba. Poi citai un piatto letto sul menù. Lei ovviamente, prese tutta un'altra cosa.
"come fai a mangiare caviale?" mi chiese. "è disgustoso"
Strabuzzai gli occhi, poi scossi la testa. "non ci posso credere... non sei nemmeno capace a riconoscere un buon piatto quando lo vedi"
"mi dispiace, ma potrei dire la stessa cosa"
Non potevamo essere così diversi anche nel mangiare. "lasciamo perdere... cosa stavamo dicendo, prima che ci interrompesse?"
"che sei uno stronzo"

Due portate più tardi, ovviamente due portate completamente diverse, scoprii che mi veniva molto più facile ridere: un pò per l'imbarazzo ormai sciolto, un pò per il buonissimo vino che avevo bevuto. Però ero coscente, riuscivo a ragionare, e non andai oltre i due bicchieri. Ci mancava solo dover dipendere da lui per DUE serate, invece di una.
"E poi come è finita?" mi domandò.
"Niente, ci siamo resi conto che non eravamo innamorati. Eravamo stati amici per troppo tempo, o forse siamo solo cresciuti. E una mattina, è finito tutto. Tu invece?"
"Hermione, io non ho mai avuto una ragazza fissa! Figurati se posso dirti quale è stata la mia relazione più lunga"
Scossi la testa. "non ci posso credere. Non hai mai avuto voglia di innamorarti?"
"diciamo che non è mai capitata l'occasione. Nessuna mi ha mai colpito abbastanza, forse. Blaise dice che è mancanza di coraggio"
Anche lui aveva la lingua molto più sciolta. "sei un fifone"
"signorina, ogni volta che vengo qui sta insultando il suo fidanzato!" mi fece notare ridendo il cameriere, che arrivava con il dolce.
Feci per dirgli che non era il mio fidanzato, solo il mio datore temporaneo di lavoro, ma mi bloccò Draco stesso. "cosa vuole, è pazza di me"
Lo guardai con il sopracciglio alzato, ma poi mi dedicai alla panna cotta con il cioccolato che il cameriere aveva posato davanti a me. Era deliziosa. Poi alzai gli occhi e mi resi conto di una cosa. "ehi, hai preso anche tu la panna cotta" solo che lui al caramello.
"sei stata poco attenta quando abbiamo dato gli ordini. è il primo piatto che prendiamo uguale"
"uguale no. è molto più buono il cioccolato del caramello"
"mi dispiace, non sono d'accordo"
Sbuffai e scoppiai a ridere. "che strano!"
Era strano veramente, era strana tutta la situazione. Era strano che mi stavo divertendo. Finimmo di mangiare il dolce, e Draco chiese al cameriere il conto. Cercai di leggere la cifra indicata, ma non me ne diede neanche l'opportunità.
"Pensavo che ti ricordassi cosa ti ho detto stamattina. Se ti porto fuori, pago io"
Annuii e mi infilai la giacca. Cominciavo a sentire l'arietta fredda. Diedi un'occhiata di sfuggita all'orologio e per poco non mi sentii male. Erano già le undici e mezza!
E non appena fuori dal ristorante, glielo feci notare. "domani mattina non si lavora?"
"certo"
"ma non mi sembri scomposto più di tanto. Quando l'indomani si lavora, andiamo tutti a letto presto a casa"
Scoppiò in una risata. "ci sono volte che non vado neanche a dormire, la mattina direttamente in ufficio. Tanto posso uscire quando mi va e andare a casa"
"sei viziato persino sul lavoro. Non ci posso credere"
Camminammo per un pò in silenzio, nel parco fuori dal ristorante, senza una meta precisa. "dove stiamo andando?"
"non lo so..." rispose ghignando.
Mi fermai, sperando di riuscire a cavargli qualcosa di bocca. "mi dai almeno un piccolo indizio? su cosa è successo dopo che ho bevuto?"
Si fermò anche lui e si volse a guardarmi. Sorrise maliziosamente. Però non riuscii ad odiare come al solito quell'espressione. In quel momento Draco Malfoy mi appariva tremendamente sexy. Mi si avvicinò lentamente e rimasi bloccata dov ero. Sentivo il cuore in gola, e le guancie mi si tinsero di rosso. Rimase a fissarmi negli occhi non so per quanto tempo, probabilmente solo qualche secondo che a me sembrò un ora. Aveva due occhi spettacolari: strano che non l'avessi notato prima. Poi chinò il viso verso il mio e posò le sue labbra sulle mie. Mi stava baciando. E la cosa più preoccupante fu la sensazione che immediatamente provai. Fu come se una scarica elettrica mi fosse passata nella schiena.
Mi passò un braccio intorno alla vita, avvicinandomi di più a se, e lo lasciai fare, rispondendo al bacio. Non sapevo perchè, ma mi veniva naturale. Sentivo il suo petto contro il mio seno, le sue mani sulla schiena, che esercitavano una leggera pressione. Continuammo a baciarci delicatamente, finchè lui non mi chiese di più, e incapace di controllare le mie emozioni, gli permisi l'accesso alla mia bocca, lasciando che la sua lingua incontrasse la mia. E nel momento in cui lo fece, il bacio divenne subito più passionale. Mi strinse di più contro di se, e le mie braccia volarono attorno al suo collo, le mie mani tra i suoi capelli, per tenerlo più vicino a me. Con stupore mi resi conto che non avevo mai baciato nessuno con tutto quel trasporto. 

Quando sentii le sue mani tra i miei capelli, una passione incontrollabile mi invase e mi lasciai portare. Hermione stava rispondendo al bacio con la stessa intensità, e percepivo che l'attrazione irresistibile che stava divorando me, era presente anche in lei. La strinsi di più, sospingendola contro un albero poco distante. Si appoggiò riprendendo fiato quei pochi secondi che passammo separati, poi la mia bocca tornò prepotente a impossessarsi della sua, in quel dolce gioco che mi stava facendo impazzire. Se non si fosse staccata, bisognosa di riprendere fiato, non sarei riuscito a fermarmi, e avrei concluso ciò che avevamo iniziato due sere prima a cena da me, li, in quel parco.  Respirammo entrambi a pieni polmoni, ma non alzò gli occhi per incontrare i miei, imbarazzata. Ansimava un pò, esattamente come me, e due vecchietti che passarono li vicino ci guardarono male dicendo:
"questi giovani d'oggi!Non c'è più religione!"
Ci guardammo un secondo, e scoppiammo a ridere, con il risultato che questi ci guardarono ancora peggio, maledicendoci sicuramente. "tutta invidia" le dissi.
"probabile"
Poi calò di nuovo il silenzio. "sei impazzito di nuovo?" mi chiese.
"me l'hai chiesto tu di darti un indizio" mi allontanai riprendendo a camminare, ghignando di nuovo.
"ehi!" mi corse dietro "quindi... ci siamo baciati?!"
"mi hai chiesto di darti un indizio e io te l'ho dato, alle conclusioni arrivaci da sola. Non ti dirò più niente"
"ma non mi hai detto niente!"
"ma ho fatto di più. Se vuoi sapere il resto, dovrai far passare questa settimana"
Sbuffò sonoramente. "almeno so che ti ho baciato" concluse poi. "ora sarà meglio andare a casa, o domani farò tardi il primo giorno di lavoro"
Sorrisi e prendendola per mano, mi smaterializzai davanti al 12 di Grimmauld Place. Arrivammo proprio davanti al cancello. Le luci in casa erano accese, segno che qualcuno la stava aspettando.
"i tuoi amici sono ancora svegli?"
"sarà Ginny, curiosa com'è non è nemmeno andata a dormire, sono sicura"
Le sorrisi. Stava diventando un'abitudine, sorridevo spesso, quella sera. Poi feci un secondo incantesimo di appello, e nella mano mi apparve la rosa rossa che avevo fatto impacchettare singolarmente.
"Un'altra rosa?" domandò prendendola in mano.
"rossa.. come la passione che ogni tanto tiri fuori"
Mi guardò curiosa e leggermente rossa in viso.
"è un altro indizio?"
"non sono così perfido, vedi? addirittura due indizi in una serata..." Le voltai le spalle e cominciai a camminare nel buio con le mani in tasca. "Buona notte, Granger. Ci vediamo domani"
Le sue parole mi arrivarono soffiate dal vento mentre mi allontanavo per smaterializzarmi. "Buona notte, Malfoy..."

MY SPACE!
Ri-ciau! ^_^  Vi è piaciuta questa passione scoccata tra i nostri due piccioncini??? A me è piaciuto molto scrivere questo capitolo, è una situazione che avevo molto chiara in testa, e spero di essere riuscita a trasmettere la stessa intensità che ho vissuto io scrivendo.
Fatemi sapere, mi raccomando! Oggi rispondo alle vostre recensioni! ^_^

aqa: Ciau tesoro! Ho aggiornato più flash che ho potuto!^_^ Ecco qui la cena, e il tuo desiderio si è avverato, il bacio c'è scappato! Per quanto riguarda Cristian... non ti dico niente sulle tue previsioni, altrimenti rischio di svelare qualcosa! Però chissà... tu continua a tenere gli occhi aperti!^_* Neville è un pò imbecille, hai ragione, ma magari tornerà sulla retta via... anche per sapere questo bisognerà aspettare!^_^  Aspetto la tua recensione, voglio sapere se il risultato della cena ti è piaciuto!!!Kissotti

falalula: Ciau tesoro! Grazie mille per il complimento! ^_^ Ho aggiornato prima che ho potuto, così soddisfo la tua curiosità sulla cena! Mi auguro che le cose dopo questo capitolo risultino ancora più interessanti ^_* Fammi sapere cosa ne pensi, ok? Bacionissimi

Kucciolaflea: Ciao!!! Eccoti qui il capitolo sulla magica serata dei nostri due piccioncini! Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto, e gli opposti si attraggono, è proprio vero, e l'hanno capito anche Draco e Herm XD !!! Grazie mille per i complimenti, fammi sapere cosa ne pensi di questo continuo, ok??? Un bacione

iaiaMalfoy_4ever: Ciau! Beh, non ti dico se su Cristian c'hai azzeccato e se è la stessa persona che pensi tu, però avrai la risposta andando avanti con la storia ^_^ Mi fa piacere che il suo personaggio ti ispiri, e per vedere come andrà a finire... devi solo continuare a leggere ^_^ Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo, mi raccomando!Baciotti

Topino88: Ciao!Grazie mille!Sono contenta che la storia ti sia piaciuta e spero sia la stessa cosa anche per questo capitolo!Fammi sapere!Baci

BlackPearl_uaooo: Ciao teso!!! *me onorata per la tua recensione* Grazie mille!!! Mi fa piacere che sei tornata e che la storia ti sia piaciuta ^_^ !!! Ho aggiornato a razzo, visto??? Ora aspetto di sapere cosa ne pensi di questo capitolo!Bacissimi

giadyx: Ciao!Mi fa piacere che anche questo capitolo ti sia piaciuto!Ecco qui il seguito! Grazie mille per il complimento, spero di continuare sempre meglio!^_^ Aspetto di leggere il tuo commento su questa cena!Baciottoli

narcyssa malfoy: Ciau! ^_^ sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto, ed ecco qui quello sulla cena... lascio giudicare a te se ne succedono o meno delle belle ^_* Aspetto la recensione!Baciottolini

vale93: Ciao, benvenuta! Ho aggiornato prestissimo, come richiesto! a solo un'ora e mezza dalla tua recensione ^_^ Sono felice che tutti i capitoli ti siano piaciuti e che la storia ti abbia intrigata!Fammi sapere se è la stessa cosa con questo capitolo! Kiss



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Capitolo 8
*** Il primo giorno ***


Ciao ragazze! Eccomi tornata con questo ottavo capitolo... scusate il ritardo, ma la scuola non mi ha dato tregua! Comunque, finalmente ho trovato il tempo di pubblicare!
Cosa posso dire come introduzione al capitolo? Beh, che ci sarà un imprevisto (un altro XD ) e... E niente, leggete e scoprirete! ^_^
Ci "vediamo" giù!



Rientrai in casa dopo averlo visto sparire nel buio. Varcai la porta, mi tolsi le scarpe per non fare rumore e salii con passi felpati fino in camera mia. Mi ero appena chiusa la porta dietro che questa si riaprì e Ginny in pigiama sgattaiolò all'interno.
"Gin!Sei ancora in piedi??? è mezzanotte passata!"
"è mezzanotte e mezza, per la precisione! E ora arriva anche Luna, è andata in cucina a prendere qualcosa da mangiare e da bere!"
"ma voi siete matte!Mi avete aspettata in piedi?"
Lei annuì con vigore portandosi una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio. Poi mi fissò maliziosa. "Non potevo perdermi il tuo discorso!"
"ti avrei raccontato tutto domani!"
"no Herm mi dispiace, voglio sapere tutto e subito!"
"Ok, ok, mi lasceresti il tempo di una doccia? Ne ho davvero bisogno"
"D'accordo, ma fai presto!"
Ridendo mi infilai nel bagno adiacente alla mia camera, tolsi i vestiti e aprii l'acqua della doccia. Ne avevo davvero bisogno. Mentre l'acqua calda mi scorreva addosso, cercai di trovare una spiegazione anche lontanamente razionale per quello che era successo con Malfoy. Le sensazioni che avevo provato avevano lasciato un ricordo tanto forte quanto lo era stato il bacio stesso. Non avrei mai creduto possibile provare una cosa del genere per lui. Ma l'attrazione era nata improvvisa, dal nulla. Sospirando sciaquai lo shampoo alla pesca dai miei ricci.
Uscii dal bagno in pigiama un quarto d'ora dopo. Ginny e Luna erano sedute sul letto che mangiucchiavano: Ginny una carota, Luna un pacchetto di cracker.
"Buon appetito"
Si voltarono verso di me con un sorriso curioso, poi Ginny battè una mano sulla coperta affianco a lei. "forza, siediti qui e racconta!"
Presi posto di fronte a loro, e rubando un cracker a Luna, cominciai il mio discorso.
"Siete mai state al Grangalà?"
"no"
"no, ma ne ho sentito parlare! è quel ristorante lussuosissimo che hanno aperto da poco... quello con la cascata sul terrazzo!"
"Esatto. Mi ha portata a cenare li, ed eravamo proprio davanti alla cascata.. il ristorante è meraviglioso, lussuosissimo, sembrava uno di quei film americani... E anche i piatti rispecchiavano il lusso che avevamo intorno. Abbiamo mangiato cose completamente diverse. Tanto per fare un esempio lui ha preso il caviale e io della carne normalissima"
"Ma Herm!" Ginny scoppiò a ridere. "non puoi andare in un posto del genere e prendere quello che mangi a casa!"
"ma si che posso!Il caviale mi fa schifo... comunque, ogni volta che arrivava il cameriere io stavo insultando Draco. Sempre! e all'ultimo, quando ci ha portato la panna cotta -tra parentesi la panna cotta col cioccolato più buona che io abbia mai mangiato- me l'ha anche fatto notare!Ci ha presi per fidanzati... Probabilmente merito delle rose che erano appoggiate vicino a me"
"Rose?!"
"si" sorrisi "mi ha portato delle rose bellissime. Sono quelle" indicai il mazzo di rose poggiato sulla scrivania.
"Non l'avevo notato quando sono entrata!" Ginevra andò subito a vedere i fiori, toccandoli come se fossero di cristallo. "Malfoy ti ha portato delle rose?!"
annuii di nuovo, ridendo per la sua faccia: aveva la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite. "Gin, se non chiudi quella bocca ti ci voleranno dentro le mosche!"
"e durante la cena di cosa avete parlato?" si intromise Luna, mentre Ginny tornava a sedersi accanto a lei.
"Di cosa dovrò fare da domani mattina, quali saranno i miei compiti... e poi abbiamo parlato di voi, di Blaise e i suoi amici, di Ron..." Istintivamente abbassai la voce. "mi ha chiesto quale fosse stata la mia storia più lunga"
"praticamente come due vecchi amici"
"Oh no, Luna, molto di più..." sghignazzò Ginny "come un ragazzo e una ragazza che si stanno conoscendo bene.. dai forza continua Herm!"
Raccontai ogni piccolo particolare che mi veniva in mente, ogni frase, ogni parola che ricordavo, fino a quel bacio improvviso, rivivendo tutto una seconda volta, attraverso la curiosità, l'entusiasmo, l'incredulità, il divertimento, delle mie amiche.

Sdraiato a guardare la luna fuori dalla finestra, che si specchiava nei vetri aperti, cercavo di prendere sonno. Purtroppo, il ricordo delle sensazioni provate quella sera non accennava a volersene andare, e spazientito scesi in cucina per bermi qualcosa. Stavo scendendo le scale quando sentii la porta chiudersi. Blaise fece la sua apparizione in cucina buttandosi su una sedia e tirando un sospiro di sollievo.
"Pensavo di non uscirne vivo, Dra!" Alzai un sopracciglio, mi stappai una birra e mi sedetti sul marmo della cucina.
"è andata così male?"
"Danne una anche a me, và..." chiuse gli occhi poggiando la testa contro il muro "si, è stato molto, molto tragico! Praticamente mi hanno riempito di domande. Prima suo padre, poi sua madre... uff, non ne potevo più"
"andiamo, non possono essere così mostruosi"
"mostruosi magari no... ma non è stato piacevole. Suo padre continuava a chiedermi "come sei uscito da scuola? che gente frequenti? che intenzioni hai? che lavoro fai? sei serio con lei?" Un terzo grado. Però Pansy era felice, e questo è quello che conta, in fondo..."
"ti hanno fatto qualche iniezione di dolcezza?"
"io sono sempre dolce, Draco Malfoy... ma tu... TU devi raccontarmi qualcosa!" disse alzando un sopracciglio e sorridendo malizioso.
Io ghignai. "cosa vuoi sapere?"
"più o meno tutto"
"ti posso dire che bacia bene..."
"l'hai baciata di nuovo?! era ubriaca?"
"no, era sanissima, ma evidentemente nemmeno la glaciale Granger riesce a resistermi"
"tu non hai bisogno di iniezioni per essere modesto! e come è andata?!"
"mi ha chiesto di darle un indizio su cosa è successo l'altra sera... e io l'ho solo accontentata"
"E certo.. non te lo sei fatto ripetere!" scosse la testa ridendo. "mi viene ancora difficile crederci... mah, comunque, dove sei andato prima di uscire con lei?"
"le ho comprato delle rose" dissi velocemente, prima di rimangiarmi tutto. Non era proprio da me... E la faccia di Blaise me lo confermò.
"Le hai... comprato delle rose? ad Hermione Granger, al primo appuntamento? A una ragazza?"
"la prossima volta le compro a te, così sei felice" dissi ridendo "certo!a chi dovrei regalarle, le rose, scusa?"
"Beh, ma un gesto del genere fatto da te è... particolare, ecco. Beh, e poi?!"
"e poi niente... ci siamo baciati usciti dal ristorante, nel parco. E poi l'ho accompagnata a casa e sono rientrato"
Alzò un sopracciglio. "strano che non l hai portata qui.. pensavo che volessi concludere ciò che avevi iniziato!"
Lo guardai male. "domani si lavora. Ed è voluta andare a casa perchè se no non si alza"
"beh, possiamo festeggiare allora!" alzò la sua birra verso l'alto. "A Draco che è finalmente riuscito a trovare una ragazza normale!"
Scoppiai a ridere e buttai la mia bottiglia vuota nel cestino. "vado a dormire... che domani mi devo alzare"
"vai vai... che domani si lavora" mi fece l'occhiolino, io scossi la testa e salii in camera.

"Buongiorno!Sei già in piedi?"
In cucina, seduto a tavola, Harry leggeva la gazzetta del profeta. Si alzò con un sorriso e mi diede un bacio sulla guancia. "si, devo andare alla Gringott"
"e vai da solo?"
"nono, Ron sta arrivando, vado con lui..." mentre lui parlava io presi del succo di zucca dal frigorifero. Stavo davvero diventando dipendente. "ma tu? come è andata ieri sera?"
"Tutto bene... mi ha portata a mangiare al "grangalà"!" confessai sedendomi davanti a lui.
"ma figurati! e ha offerto lui?"
Annuii, bevendo. Poi posai il bicchiere e asciugandomi le labbra glielo dissi "ci siamo baciati"
Harry si strozzò con il suo succo e tossendo mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite. Ridendo corsi a battergli una mano sulla schiena. "stai bene?!"
"no, io ti chiedo se stai bene!" riuscì a dire "ma sei matta a darmi queste notizie così all'improvviso?!"
"e dai, Harry!" non riuscivo a smettere di ridere. Era comico. "gli ho chiesto di darmi un indizio su cosa è successo l'altra sera.. e lui mi ha baciata"
"MALFOY ti ha baciata?"
"si.. quindi sono arrivata alla conclusione che anche l'altra sera è successo qualcosa del genere" sorrisi, vedendolo assorto nei suoi pensieri.
"Perdonami Herm, non riesco proprio a immaginare!"
Risi di nuovo. "mentre tu ci provi, io vado, altrimenti faccio tardi. Sono già le otto e un quarto"
"D'accordo Herm, ma quando torni mi spieghi tutto eh?"
"non c'è niente da spiegare, Harry!Ciao!" e volai fuori dalla porta, uscendo in strada. Mi smaterializzai tenendo bene in testa l'immagine del bar in cui avevo incontrato Malfoy, per non rischiare di sbagliare strada, e arrivai proprio li davanti, senza incidenti stavolta. Ma non avevo fatto neanche cinque passi che mi sentii chiamare.
"Hermione?" mi voltai, non avevo riconosciuto la voce, e incontrai due occhi verdi sorridenti. "ciao!"
"Cristian! Ciao!"
"Già in giro a quest'ora?"
"eh già, mi tocca andare a lavorare..." spiegai velocemente. "tu come mai sei già qui?"
"vado a lavorare" mi sorrise "tocca anche a me purtroppo... dove lavori?Pensavo che fossi un'auror"
"ehm... in teoria SONO una auror, però questa settimana sono alla Malfoy Corporation... devo dare una mano a un amico che è rimasto senza segretaria. Tu dove lavori?"
"io lavoro al "magic house" ne hai sentito parlare? è ancora in fase di costruzione"
"ho sentito dire che ci sono in corso dei lavori per aprire un nuovo negozio... ma non ho ben capito che cosa sarà"
"sarà una specie di centro commerciale... Ci saranno molti negozi dentro, a dire il vero"
Gli sorrisi gettando un'occhiata all'orologio. "Beh, mi ha fatto piacere incrociarti senza venirti addosso, però ora devo andare... altrimenti faccio tardi"
Sorrise anche lui "certo, anche io.. Però ehi, mi devi un caffè!mangiamo insieme per pranzo?"
"un caffè, non un pranzo!" esclamai ridendo. Poi però ci pensai un attimo. Staccavo all'una. Erano le otto e venticinque. Mi sbrigai a decidere. "D'accordo, mangiamo insieme per pranzo. Io stacco all'una"
"Perfetto! io stacco all'una e mezza... quando hai finito vieni in la, ci vediamo davanti a "magic house". Ok?"
"ok. A dopo allora! Ciao!" Lo salutai e accellerai il passo verso la porta della Malfoy Corporation.
"Ciao Herm! A dopo..."
Varcai la porta in fretta e mi ricomposi prima di entrare nella sala, dove già una volta, anche se in sede diversa, ero stata. Dentro c'erano già gli addetti alla contabilità, e riconobbi la ragazza che avevo visto parlare con quella Cassandra il giorno che le avevo rovesciato il bicchiere di burrobirra addosso.
"Oh ciao, tu devi essere la nuova segretaria!" mi disse subito "Piacere, io sono Lucia, l'addetta alla contabilità"
"Piacere, Hermione"
"si, so chi sei" fece una risatina "vieni, ti faccio vedere l'ufficio" Mi mostrò i vari reparti, l'ufficio di Draco e Blaise, quello della contabilità, l'archivio, e terminammo il nostro tour davanti alla porta d'ingresso proprio nel momento in cui Malfoy varcò la porta.
"Granger, puntualissima. Come sempre.." sorrise compiaciuto. Aveva di nuovo quell'espressione arrogante che odiavo.
"Avevi dei dubbi, Malfoy?"
"certo che no. Vieni nel mio ufficio... Buongiorno Lucia"
Lo seguii dentro all'ufficio e lui si chiuse la porta alle spalle. "Allora... innanzitutto ti devo informare di due o tre cose. Gli altri dipendenti pensano che tu sia la nuova segretaria, in regola, e definitiva. ok? Ovviamente non sanno niente del nostro piccolo patto, a meno che tu non voglia che si venga a sapere che vai in giro ad ubriacarti"
"sei un emerito cretino Malfoy!Io non vado in giro ad ubriacarmi!"
"se non fosse così ora non saresti in questa situazione..." ghignò.
"sei... ODIOSO. Lo sai vero? no perchè non mi stancherò mai di dirlo..."
"lo so, lo so, Granger, non ti preoccupare... un altra cosa che devi sapere è questa.." mi fece segno di avvicinarmi, e lo raggiunsi dietro alla scrivania. La sua sola presenza, così vicina, mi scatenò una serie di brividi giù per la schiena. Prese da un cassetto un pacco di moduli. "Cassandra avrebbe dovuto finire di sistemare tutto oggi. Ovviamente toccherà a te. L'inventario"
"d'accordo. Non è la prima volta che lo faccio..."
"molto bene..." mi voltai sentendo il suo respiro incredibilmente vicino, e mi trovai a fissare il suo sorriso e i suoi occhi color ghiaccio. "Benvenuta, Hermione" sussurrò.
Poi si diresse verso la porta e mi fece strada di nuovo verso Lucia.

Lasciai la Granger in balia degli altri dipendenti, sapendo già che se la sarebbe cavata egregiamente. Non avevo neanche svoltato l'angolo per andare a fare colazione che mi sentii chiamare.
"Draco!" Sarah, la figlia del ministro, a cui stavo preparando il matrimonio, mi sorrise venendomi incontro.
"Ciao Sarah.. come mai da queste parti?"
"sono venuta a dare le ultime misure per il vestito delle nozze... come va?"
"tutto bene... andavo al bar.."
"facciamo colazione insieme? ti va?"
"certo, va bene.."
Entrammo nel bar e ci sedemmo in un tavolino un pò appartato. "allora Dra, cosa mi racconti?"
"niente che valga la pena raccontare.. tu?"
"idem, niente novità veramente interessanti... quando la facciamo questa cena, allora?! ti devo presentare Cristian!"
Risi per la sua impazienza. "vuoi avere la mia approvazione su questo tizio? comunque non lo so, dimmi tu"
"perchè non facciamo questo sabato? E tu devi portare la tua bella..."
"la mia bella?"
"si, la ragazza che ti sta rubando il cuore..." mi fece l'occhiolino "si vede che hai qualcuno in testa... specialmente me ne sono accorta l'altro giorno, ricordi?"
"oh... quella!" scoppiai a ridere all'idea. Hermione Granger che mi stava rubando il cuore? Sabato era l'ultimo giorno della settimana, la sera avrei dovuto dirle tutto quello che era successo. E quello che non era successo. Ghignai pensando alla sua sorpresa quando le avrei detto che non eravamo andati più in la di qualche bacio e carezza. Si sarebbe mangiata i gomiti pensando che poteva anche non iniziare a lavorare, visto che le avevo anticipato questo la sera prima, nel parco. Le avrei detto la verità dopo la cena con Sarah e il suo fidanzato. "D'accordo, Sarah. Si può fare, Ci saremo"
Si illuminò "Perfetto!Allora facciamo a casa mia ok?Tanto quella sera i miei genitori non ci sono, sono via per una riunione di mio padre. Alle otto"
"Va bene"
"ma parlami un pò di lei, dai"
"ma Sarah, non ho nulla da raccontare... E poi la vedrai con i tuoi occhi, no?"
"si giusto..." diede un occhiata di sfuggita all'orologio e saltò in piedi "accidenti quanto è tardi! Io devo andare!"
"Stai tranquilla, vai..."
"Ciao Draco, è sempre un piacere vederti..." mi diede un altro bacio e volò fuori dalla porta. Pagai il conto e uscii, ma fui di nuovo bloccato.
"Draco!Meno male che ti ho trovato..." Daphne mi venne incontro con una faccia da funerale. "ho assoluto bisogno di parlare con qualcuno. Possiamo fare una passeggiata nel parco?"
"Che succede, Daph?"
"Niente di gravissimo, almeno non per te, non ti allarmare... però ho bisogno di un consiglio" Mi prese per mano e si smaterializzò nel parco. Legandosi i lunghi capelli biondi in una coda di cavallo, cominciò a camminare.
"Stanotte Neville ha dormito di nuovo da me... e stamattina quando gli ho detto -ti amo- lui è rimasto un pò in silenzio... non  mi ha detto -anch'io- capisci?"
"è questo il tuo problema esistenziale? magari non è ancora pronto"
"oh suvvia, Draco! Ha perso la verginità con me, in fondo un -ti amo- potrebbe anche dirmelo!"
La fissai un attimo negli occhi a quella frase, poi scoppiai a ridere e dovetti appoggiarmi a una panchina per non finire lungo disteso in terra. "ha... perso la verginità... ora?! con te?!"
"beh si, che c'è di male?! ha aspettato la ragazza giusta!" Mi fulminò con lo sguardo mentre io ancora ridevo, causa anche della sua espressione.
"Scusa Daphne, ma è pazzesco"
"Solo perchè tu e Blaise siete stati troppo precoci, non vuol dire che tutti lo devono essere!E smettila di ridere!" ma sorrise, contagiata anche lei, e mi spintonò.
"Torniamo al mio problema" annunciò sedendosi "non so cosa pensare. Insomma, forse non mi ama?"
"ma se hai detto che ha aspettato la ragazza giusta per perdere la verginità, e l'ha persa con te, in teoria sei tu questa ragazza giusta"
"lo pensavo anch'io, però poi... Uffa... C'è anche quella Lovegood, secondo me c'è qualcosa tra loro..."
"Secondo me ti stai facendo troppi problemi... Hai le paranoie"
"è perchè sono innamorata"
Innamorata... come si fa a capire di essere innamorati così, dopo due o tre giorni? Me lo sono sempre chiesto... Non può essere vero amore... Anche se poi alla fine, quand'è che hai la certezza che sia vero amore?
"Sarai anche innamorata, ma sei paranoica. Se ti ama bene, se non ti ama non ti merita, e lo capirai. Pazienza"
"come sei acido!" disse, e notai che già le salivano le lacrime agli occhi. Perciò mi affrettai ad aggiungere...
"... anche se sono sicuro che ti ama" Sembrò rassicurata, e dopo un attimo di silenzio cambiò discorso.
"Allora, come è andata con la Granger?"
A quanto pareva, quello era l'argomento più interessante possibile per tutti quel giorno. Fortunatamente, a salvarmi dal raccontare di nuovo di Hermione, arrivò Blaise.
"Ciao Daph!Dra, Sveglia presto stamattina?" ghignò malizioso.
"stai attento, Bla, stai diventando come me..." annunciai. "sempre malizioso..."
"ad andar con lo zoppo, si impara a zoppiccare... Ma ora la nostra bella e nuova segretaria è in ufficio?"
"Beh, io vi lascio andare... grazie per avermi ascoltata Draco..." Daphne si intromise, diede un bacio a me e uno a Blaise e poi si smaterializzò via. "ma cosa voleva?" chiese quest'ultimo.
"conferma che Paciock è innamorato di lei. Dice che è preoccupata perchè lui non le ha ancora detto -ti amo- e pensa ci sia la Lovegood dietro. Che poi voglio dire, bisognerebbe essere davvero stupidi per preferire la Lovegood a Daphne"
"al cuor non si comanda, Draco, se Neville è innamorato di Luna, nemmeno la dea della bellezza in persona gli può fare cambiare idea"
"ma per adesso sta con Daphne"
"infatti... Daph è un pò paranoica, questo è un dato di fatto" Restammo un attimo in silenzio, poi lui riprese parola. "Beh, vorrei vedere come lavora la nostra segretaria!Andiamo?"
Annuii e tornammo insieme verso la Malfoy Corporation. Lucia stava parlando con altri due addetti, ma quando ci videro arrivare tornarono al loro lavoro.
"Hermione?" domandai.
"è di la nel vostro ufficio. Mi ha chiesto se ci poteva entrare, gli ho detto di si"
"hai fatto bene"
Varcammo la porta e la trovammo a trafficare con tantissimi fogli, anche ingialliti dal tempo. "Hermione!Benvenuta" esclamò Blaise andando a salutarla.
"Ciao Blaise" rispose lei con un sorriso, rivolgendo un occhiata e un cenno di saluto anche a me. "stavo mettendo apposto alcune pratiche... Merlino solo sa quanto siete disordinati"
"e la nostra precedente segretaria non faceva niente per rimediare al nostro disordine, immagino"
"esattamente" confermò le parole di Blaise, cacciando un altro foglio in un cestino vicino a lei. "state tranquilli, comunque, so cosa sto facendo. Non vi butterò via cose importanti"
"ma noi siamo tranquilli, Granger..." mi intromisi, avvicinandomi comunque a lei per controllare quale pratica avesse in mano. Lei sbuffò dandomi il foglio con forza sulla testa. Blaise scoppiò a ridere e io mi voltai verso di lui con le sopracciglia alzate. Ammetto però, che la situazione poteva sembrare comica.
"Ciao ragazzi!" La porta si spalancò, e Pansy fece il suo ingresso. Hermione fece un cenno con la mano, Blaise la baciò sulle labbra.
"Hermione, Blaise mi ha detto che iniziavi oggi... pensavo, a pranzo potremmo mangiare tutti insieme, che ne dici? per festeggiare la tua prima giornata"
Restai sorpreso per un attimo alla richiesta di Pansy, qualcosa mi puzzava di bruciato. Infatti, quando mi voltai verso Blaise, lui mi stava guardando con un espressione angelica di chi ha appena fatto qualcosa con un doppio gioco. Scossi la testa ma li assecondai. "Per me va bene, Pan.. bisogna vedere se la nuova segretaria non ha da fare..."
E lei mi sembrò quasi orgogliosa di poter dire "veramente avrei un impegno" guardandomi con aria di sfida.
"San Potter chiede la tua presenza?" la stuzzicai. Adoravo vederla arrabbiata.
"no, ho un appuntamento" sempre quel sorriso da sfida disegnato sul volto. Ghignai anch'io, ma non seppi cosa rispondere. Pensavo davvero che non avesse da fare.
"Oh, mi dispiace..." disse Pansy, mettendo fine a quel gioco di sguardi.
"Beh, si può fare stasera" propose Blaise. Ci voltammo tutti di nuovo verso di Hermione.
"Beh, non saprei..."
"ha già fatto tardi ieri sera, deve andare a dormire presto..." la stuzzicai di nuovo.
"Sei ODIOSO Malfoy. Ci sarò" Ghignai soddisfatto, ma lei riprese parola. "Questa volta, però, si potrebbe fare da me, che ne dite? In fondo voi siete stati gentilissimi, e ci avete invitati l'altra sera..." mi rivolse un mezzo sguardo assassino, perchè ancora non aveva idea di cosa fosse successo la sera della cena, e impazziva di curiosità. "Per cui ora siamo noi a invitare voi. Sono sicura che per i miei amici non c'è problema"
"per me va bene" rispose Blaise, Pansy annuì. Si voltarono verso di me.
"Va Bene, non c'è problema" dissi anch'io. Poi mi diressi fuori "Ora andiamo e facciamola lavorare. Passo più tardi a controllare, Granger, fai un buon lavoro ok?" le sorrisi senza ghignare, e lei arrossì leggermente. O forse era una mia impressione. "Ovviamente. Ciao Blaise, ciao Pansy, e grazie per l'invito"
"figurati, Hermione, Grazie a te!Ci vediamo stasera a Grimmauld place allora. Ciao" e poi mi seguirono fuori. Non appena la porta si chiuse alle nostre spalle, mi voltai verso Blaise ghignando. "è stata una tua idea?"
Lui assunse un'espressione colpevole "beh, si. Sono curioso di vedervi insieme... fuori dalla sede lavorativa" Pansy scoppiò a ridere, e io la seguii a ruota. "cosa c'è da ridere? Insomma, Pan tu avresti mai pensato che tra di loro sarebbe successo qualcosa? Ora sono curioso di vederli insieme"
"In effetti non avrei mai pensato che tu e la Granger sareste finiti per essere attratti uno dall'altra... Blaise mi ha raccontato"
Scossi la testa. "sei accontentato, stasera ci vedrai insieme..."
"Avremo il privilegio di mangiare nella famosa sede degli Auror" ci fece notare Pansy, ma io ero assorto in altri pensieri. Chissà com'era casa sua... e soprattutto, chissà con chi doveva uscire a pranzo.

Dopo aver portato gli ultimi moduli apposto in archivio, aver sistemato le pratiche in ufficio a seconda della data, e aver buttato via un pò di cose inutili, alzai lo sguardo sull'orologio. Era l'una meno un quarto, e il ricordo del pranzo che mi aspettava mi saltò alla mente. Non riuscivo a capire se mi sentivo nervosa, agitata, oppure ero tranquilla. Sono quelle sensazioni strane, a cui non sai dare un nome. Comunque, ero curiosa. Curiosa di conoscere, finalmente nel vero senso della parola, questo Cristian.
"Granger" una voce che avrei riconosciuto fra mille si fece sentire nell'ufficio, mentre sistemavo dei moduli. Alzai lo sguardo verso Draco Malfoy, appoggiato con una spalla allo stipite della porta, con quel ghigno inconfondibile sulla faccia, che mi osservava con un sopracciglio alzato.
"Malfoy"
"Eccomi qui... allora, come prosegue il primo giorno?
" mi chiese venendomi incontro.
"direi benone. I tuoi moduli facevano schifo da quanto erano disordinati. Vieni, ti faccio vedere" mi avvicinai agli scaffali dove teneva le varie pratiche "a partire da destra ci sono le pratiche più vecchie, tanto per capirci quelle che ancora devi tenere anche se il lavoro è finito. Quelle più vecchie di cinque anni le ho buttate vie, secondo la legge magica devi tenere una copia dei documenti di ogni lavoro per cinque anni, poi le puoi eliminare. Venendo verso sinistra ci sono quelle più recenti, e qui nell'ultimo contenitore quelle che ancora non sono concluse. Ho sistemato anche l'archivio, anche li a seconda della data e in reparti a seconda dell'oggetto. Era abbastanza inutile tenere i moduli di un matrimonio insieme a quelli per un manico di scopa. Se ti fosse servito qualcosa, non avresti trovato niente"
Sorrise soddisfatto. "non potevo trovare segretaria migliore, Granger... quasi quasi che ti tengo qui anche dopo la settimana prefissata"
"non credo proprio Malfoy..." ma sorrisi anch'io. Come mai non avevo mai notato quanto era bello il suo sorriso, quando non ghignava e non mi stuzzicava solo per darmi fastidio? Rendeva il suo volto meno gelido, più umano, faceva quasi venir voglia di fargli una carezza... NO. -Herm ti prego devi riprenderti- mi dissi. Parlavo da sola come una perfetta cretina. Il bacio della sera prima mi aveva condizionata non poco... E il pensiero di un'altra cena con lui, questa volta a casa mia, non mi dava una mano. Però almeno per quella cena sapevo come mi sentivo: stranamente elettrizzata.
"Sei bella quando sorridi" mi fece notare, e io ovviamente arrossii. Che stress.
"Ti preferisco quando mi prendi in giro" osservai.
"Da quando ho scoperto che i complimenti ti zittiscono più degli insulti, li ho adottati come tattica" Risi scuotendo la testa. Questo nuovo Malfoy non smetteva mai di stupirmi. Insomma, era sempre lui, ma i suoi insulti non erano cattivi come quando eravamo a scuola, erano quasi simpatici, e aveva un senso dell'ironia che mai avrei pensato di trovare in lui. Poi per carità, rimaneva sempre l'uomo più cocciuto, viziato, arrogante, presuntuoso, malizioso e orgoglioso che io avessi mai conosciuto. Ma purtroppo, era anche incredibilmente sexy e affascinante. Diede un'occhiata all'orologio e tornò a guardarmi.
"la tua prima giornata di lavoro è finita, Granger... Come ti sei trovata?"
"Beh, il capo è un arrogante antipatico, ma in generale sono stata bene" alzò le sopracciglia.
"ah si, il capo è un arrogante antipatico?"
"esattamente" annuii trattenendo un sorriso. Lui mi fissò un attimo poi ghignò e mi si avvicinò pericolosamente. Il viso a pochi centimetri dal mio. "eppure sono sicuro che non ti dispiace poi tanto questo capo antipatico"
Restai in silenzio, vittima delle emozioni che stavo provando. "Divertiti all'appuntamento, Granger.." mi sussurrò, allontanandosi sempre con lo stesso ghigno. "Ci vediamo stasera da te"
"alle otto" dissi, ritrovando la voce.
"Alle otto" ripetè, e sorridendo di nuovo si smaterializzò.

MY SPACE!
Eccomi di nuovo! Allora che ne dite? vi è piaciuto il capitolo? e dell'entrata (vera e propria) di Cristian nella vita di Herm che ne dite? ^_^ Fatemi sapereeeeeeee!!!
T_T Purtroppo non ho di nuovo tempo per rispondere alle recensioni... lo so, mi capita spesso, però non ho scelta, devo andare a studiare *me disperata*.  Spero che il capitolo basti a farmi perdonare sia per il ritardo sia per le mancate risposte alle recensioni!
Vi ringrazio comunque tutti, quelli che hanno recensito, quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti, quelli che hanno inserito me tra gli autori preferiti e quelli che leggono ma non recensisco!
Grazie a tutti e scusate ancora! ^_^
Bacioni, Miky.

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Capitolo 9
*** Quando il gioco si fa duro... ***


Ciao!!! Ecco qui il capitolo nove! Scusate il ritardo, ma come sicuramente sapete, questo periodo per la scuola è veramente orribile... tutti i professori interrogano o fanno verifiche, perchè devono mettere un pò di voti che sono in ritardo, e si svegliano tutti all'ultimo!!! Lasciamo stare, che mi fanno venire un nervoso!!! ma sono sicura che non vi interessa poi molto... ^_^ Allora passiamo al capitolo... è solo una parte di capitolo, perchè finisce un pò in un momento critico, come vi accorgerete, e verrà ripreso nel prossimo, che spero di postare presto! Ci saranno delle rivelazioni, e aspetto con ancora più ansia del solito le vostre recensioni, perchè è una situazione che mi è venuta in mente mentre scrivevo, e quindi si è praticamente scritta da sola! Ci sono anche due parti in cui a parlare non sono Hermione e Draco, ma lo capirete leggendo! Ora vi lascio, ci "vediamo" giù!!!


"Una ragazza dai capelli mossi la cerca, Capo" Mi voltai verso Sebastian, levando gli occhi dai maghi intenti a lavorare dentro il mio futuro negozio. "Hermione Granger, ha detto"
Sorrisi e mi alzai. "Okay, ho capito chi è. Smettete pure e andate a mangiare!" alzai la voce per farmi sentire, e tutti mi guardarono con gratitudine. "ci vediamo dopo, Sebastian. Buon appetito. E mi raccomando, alle tre qui"
"stia tranquillo Capo, sarò puntuale"
Presi la mia bacchetta e le mie chiavi e uscii dall'ufficio. Appoggiata al muro fuori dalla porta del "Magic House", c'era la ragazza che più di una volta avevo scontrato. Bellissima con i suoi lunghi capelli ricci sciolti a incorniciarle il viso e i suoi vestiti semplici, tipici di chi ha appena smontato da lavoro.
"Hermione!"
Si voltò verso di me e mi sorrise. "Cristian, eccoti!"
"sei qui da tanto, ti ho fatta aspettare?"
"sono appena arrivata, stai tranquillo" un altro di quei sorrisi che le illuminavano il viso.
"andiamo?" proposi, offrendole il braccio. Lei lo accettò e ci mettemmo in cammino. "dove vuoi mangiare?"
"oh è lo stesso, non fa differenza"
"fosse sera ti porterei in un bel ristorante elegante, ma essendo ora di pranzo... direi di andare in un posto dove non ci fanno aspettare tanto, che dici?"
"dico che hai ragione, muoio di fame!" Le sorrisi e mi smaterializzai in un vicoletto della Londra babbana. Subito dietro l'angolo c'era una focacceria da cui arrivava un odore squisito.
"questo profumo è quasi più buono del tuo" ammisi. Lei si volse a guardarmi con un sopracciglio alzato ridendo.
"hai sentito il mio profumo?"
"Certo, impossibile non sentirlo... profumo alla pesca"
Arrossì leggermente "uso la crema alla pesca in effetti, e anche lo shampoo"
"sapevo di non sbagliarmi!" Le presi la mano ed entrammo nel negozio. Dopo aver preso da mangiare, ci sedemmo in uno dei tavoli all'aperto.
"Allora, parlami un pò di te" cominciai.
"fammi qualche domanda"
"D'accordo... cominciamo con qualcosa di semplice... sei fidanzata?"
Rise, prima di rispondermi. "No... tu?"
Per un attimo mi sentii in colpa. Insomma, non avrei dovuto essere li, a mangiare tranquillamente con quella ragazza, e non avrei dovuto mentire...
"Nemmeno io! Altra domanda... con chi abiti?"
"con i miei amici, Harry, Ronald, tutti nomi che sicuramente conosci... in casa siamo 3 ragazze e 5 ragazzi. Tu invece con chi abiti?"
"da solo.. Abitavo con i miei fino a qualche tempo fa, poi però ho preso una casa per i fatti miei. E non ti senti in soggezione ad abitare con 5 ragazzi?"

"sono tutti miei amici, non c'è malizia, e non c'è vergogna" addentai la pizza che avevo davanti, abbandonando gli occhi verdi di Cristian.
Era simpatico e gentile, la prima impressione che mi aveva fatto era stata confermata. Passammo un oretta a quel tavolo a chiaccherare, come due vecchi amici.
"... e quindi, quando i miei sono tornati a casa, hanno trovato un vero e proprio putiferio"
Scoppiai a ridere, e mi portai la mano davanti alla bocca. "Non ci credo!"
"Credici invece! non mi hanno fatto uscire per un mese..." mi rispose, indignato, ridendo anche lui. "e tu invece, qualche biricchinata tipo questa?"
"Oh, per me queste sono bazzeccole, caro. Io vado a caccia di ragni giganti, di basilischi, di ippogrifi da salvare, di maghi malvagi... cosa vuoi che mi faccia una festa clandestina?!"
"In effetti sarebbe stato troppo semplice organizzare una festa senza il permesso dei tuoi" mi fece l'occhiolino alzandosi. "Facciamo una passeggiata? ti va?"
"Certo. Devo smaltire la pizza!" annuii convinta, facendolo ridere e scuotere la testa.
"tutte uguali, voi donne"

"Allora, come sta la tua nuova segretaria?" mi chiese mia madre, sedendosi a tavola.
"Benone direi. è in gamba"
"Non ne dubito... e sul piano personale? sei riuscito a conquistarla?"
"Mamma!"
Lei scoppiò a ridere, facendo sorridere anche me. Era strano vederla ridere, ancora ora, nonostante il tempo passato dalla fine della guerra e della mia adolescenza.
"Non fare il pudico, Draco, che non lo sei... forza, racconta a tua madre cosa stai combinando"
"L'ho portata a cena" mi arresi "ed è andato tutto abbastanza bene"
Mi lanciò un occhiata maliziosa. "Sono contenta.. quindi ora state insieme?"
"Mamma, ma per chi mi hai preso?! Non voglio niente di serio io"
Lei sbuffò "però cominci ad essere grande, mi piacerebbe tanto avere un nipotino che gira per casa"
La mia testa si fece in un attimo un sacco di viaggi, vidi Hermione incinta, (pensai a lei perchè di lei stavo parlando con mia madre), il piccoletto con i capelli biondissimi, la prima parola, il primo sorriso... e arrivai alla conclusione che no, l'idea di un mocciosetto con un pannolino sporco da cambiare, che correva per casa chiamando "papààààààà" , non mi attirava proprio per niente.
"Mamma ho 19 anni"
"vabbè, ma devi cominciare a mettere la testa apposto!"
"Ti prego, TI- PREGO. non diventare come quelle vecchie antipatiche che rompono il.. le scatole, stressando i figli perchè vogliono il nipotino. T I  P R E G O"
Lei si aprì in una candida risata. Cosa c'era da ridere?!
"Tesoro, stavo scherzando. Per carità, non nego che l'idea di un nipotino mi piace, però so che sei giovane, e so come sei fatto. Quando troverai la ragazza giusta, accadrà tutto da se"
Il suo sguardo non mi convinse più di tanto, non ero proprio sicuro che stesse scherzando. Ma lasciai perdere. "Già questo discorso mi garba di più" commentai.
Un'altra risata, poi ci mettemmo a mangiare.

"Ma dai, anch'io, l'ho appena letto!" esclamai, indicando il libro in vetrina. "è bellissimo"
"è vero" concordò Cristian. "Molto profondo. è piaciuto molto anche a me. A quanto pare abbiamo tanti interessi in comune io e te!"
Annuii, poi lui abbassò lo sguardo sull'orologio che aveva al posto. Sbuffò. "Devo cominciare ad andare... sono le tre meno un quarto. Il tempo è volato"
Guardai stupita anche il mio orologio. 14:45. "Wow, non pensavo fosse così tardi! Beh, allora ti saluto"
Mi sorrise. "Sono stato davvero bene. Grazie"
"Grazie a te, sei tu che mi hai invitata! anche io sono stata benissimo"
"Potremmo rifarlo, se ti va. Magari stasera. Che dici?"
Come pronunciò la parola -stasera- mi resi conto di quanto incredibilmente vicine fossero le otto. "stasera non posso, ho una cena con alcuni amici a casa mia"
Fece la faccia dispiaciuta. "ed è proprio necessaria questa cena?"
Scoppiai a ridere. "Direi di si. Li ho invitati io"
"Allora sarà per un'altra volta" rispose, con un sorriso.
"Sicuramente. Ciao, Cristian. Buon lavoro"
"Ciao, Herm" Ma non si smaterializzò subito. Sembrava indeciso, poi mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia. A quel punto, sparì, e mi materializzai a casa anche io.
"Herm, eccoti!" Ginny mi corse incontro. "allora?! come è andata?! Come mai così tardi?"
"Ho pranzato con un amico"
Ginevra fece una faccia che solo lei sapeva fare. Mi divertivo a vederla sulle spine. "Un amico?"
"si, un amico..." feci la vaga, e andai su verso la camera.
"Ehi, non ci provare! voglio sapere ogni minimo particolare di questo amico!" Riuscì a raggiungermi e cominciò a farmi il solletico, finchè esausta, con un male alle costole atroce a causa del ridere, mi arresi.
"ok, ok, ok ti dico tutto! è Cristian, il ragazzo contro cui sono andata a sbattere mentre andavamo in piscina!"
"ah, quello stupendo! E come mai avete pranzato insieme?"
"L'ho incontrato stamattina e mi ha invitata"
Lei fece una faccia dubbiosa mettendosi seduta a gambe incrociate. "mmh... tutti insieme tu, eh! Non ti cacciare nei casini, Herm"
"ma che dici? In quali casini mi starei cacciando?" Poi di nuovo il pensiero della cena mi assalì "Oh Gin aspetta aspetta! Poi ne parliamo, ora ti devo raccontare una cosa! Partendo dal fatto che stasera Malfoy è a cena qui!"
"Ecco appunto, i casini di cui parlavo" sorrise, scuotendo la testa rossa. Poi tornò seria. "Herm, come facciamo? dobbiamo mettere Luna, Neville e Daphne nella stessa stanza?"
Mi battei una mano sulla fronte. "Cavolo, non c'ho pensato!"
"ma come ti è venuto in mente di fare una cena qui da noi stasera?!"
Mi sedetti e con calma le raccontai tutto, a partire da quando quella mattina ero uscita di casa. Quando terminai, Ginny restò per un pò in silenzio, guardandomi con curiosità.
"Questo Cristian è simpatico... ma non lo so, qualcosa non mi convince... Boh, da come me l'hai descritto non è il mio tipo... Invece Draco mi sembra sempre più intrigante!"
"Gin!"
"E dai Herm, è vero! sembra pazzesco però vi state girando intorno da matti! e sono sicura che un pò di gelosia gli è nata dentro, quando gli hai detto che avevi un appuntamento"
"ma figurati, Gin" Draco, geloso?! non solo, Draco geloso DI ME?! sembrava una barzelletta.
"Eh, vabbè, vedremo... per il momento dobbiamo risolvere il problema di stasera.."
TOC TOC.
"avanti"
Harry fece capolino dalla porta. "Ciao Herm sei tornata!"
Ginny si illuminò "Oh amore, giusto te! ci serve una mano per risolvere un problema" Gli indicò il letto accanto a lei, e lui ci raggiunse chiudendo la porta e sedendosi. "che succede?"
Gin spiegò velocemente la situazione. "alt alt! Stasera Malfoy e i suoi amici sono a cena qui?"
"si, ma non è questo il problema.. Il problema è che mettere Neville, Luna e Daphne nella stessa stanza è come giocare a gobbiglie nella caverna di un Troll" mi intromisi.
"molto pericoloso" aggiunse Ginevra annuendo con la testa.
Harry stette un attimo in silenzio. "beh, mettere loro tre intorno a una tavola in effetti non è una mossa azzeccata... e allora noi mettiamone uno in più"
Lo guardammo dubbiose, lui rise e scattò in piedi. "ma certo! Sarà anche la cosa migliore per aprire gli occhi a Neville! Invitiamo anche il fidanzato di Luna!"
Ginny gli saltò al collo baciandolo, io rimasi seduta guardandoli interrogativa. "scusate ragazzi, ma non mi pare che Luna sia fidanzata..."
"Oh Herm, appunto! Sveglia! Dobbiamo invitare un ragazzo che finga di essere il fidanzato di Luna! Così lei non si sentirà a disagio alla vista di Neville e Daphne insieme, ci saranno tutti, e Neville verrà colto dalla gelosia e aprirà gli occhi!"
"Grande Harry!" esclamai anch'io. "Ora dobbiamo solo trovare il ragazzo giusto..."
"... che sia bello..."
"... intelligente..."
"e antipatico a Neville" concluse Harry.
"un serpeverde" disse semplicemente Luna, entrando nella stanza. "scusate ragazzi, cercavo Herm per sapere com'era andata e ho sentito l'ultima frase"
"Luna, vieni!Proprio di te stavamo parlando!" Ginny le andò incontro, e Harry le raccontò tutto. Lei scosse la testa. "ma no ragazzi, non dovete fare tutto questo per me..."
"ma invece si Luna!" dissi, alterata. "Non vogliamo complottare contro di lui, però Neville si deve rendere conto di cosa sta perdendo. E se è necessario fare tutto questo per aprirgli gli occhi lo faremo. E poi scusa, togliamo tutti dall'imbarazzo che sicuramente si sarebbe creato stasera. Ma ci serve un ragazzo con le caratteristiche dette prima"
"Credo che Luna abbia ragione, un serpeverde sarebbe perfetto"
"... Neville non è mai andato molto d'accordo con i serpeverde"
Ma mentre loro cominciavano ad elencare uno ad uno ogni ex serpeverde che gli veniva in mente, la porta di fronte alla  mia stanza mi ispirò un altro nome.
"Ragazzi, e se invece di stargli antipatico gli stesse enormemente simpatico?" mi guardarono un pò sperduti, e io con un ghigno alquanto malefico (copiato chissà da chi....) esposi la mia idea.

"Allora stasera alle otto dalla Granger... vieni anche te, vero?"
"ma certo, Pansy!" mi rispose Daphne sorridendo. "ogni occasione per stare con Neville è buona" passeggiavamo per Diagon Alley, piene di sacchetti, colpa dello shopping.
"sono contenta che tra voi vada tutto bene" sorrisi, poi decisi che era il caso di dirlo a qualcuno, se non volevo impazzire. "Daph, ho bisogno di parlarti.."
"dimmi"
La trascinai verso la gelateria più vicina e ci sedemmo a un tavolino. Presi coraggio, tirando un profondo sospiro. "Ho paura di essere incinta"
Lo dissi veloce, di botto, e come la frase uscì dalle mie labbra mi sentii subito più leggera. Il viso di Daphne passò dal rosa al bianco, al rosso, al verde, per poi tornare bianco. "C.. come?!"
"hai capito bene" sorrisi alla sua espressione. Ma era un sorriso un pò forzato, che non nascondeva sicuramente la mia preoccupazione.
"E... Blaise... lui lo sa?"
"No, lui non sa niente... non voglio allarmarlo prima che ce ne sia realmente bisogno... Insomma, devo prima essere sicura"
"di quanto sei in ritardo?"
Arrossii. "tre settimane e mezzo"
Lei si portò le mani sulla faccia. "E scusa, cosa stai aspettando?! hai ancora bisogno di conferme?!"
"Daph ho paura" ammisi. "ho paura di scoprire che sono realmente incinta... cosa farò?"
Lei si alzò e mi abbracciò. "Pansy, ascoltami bene. Non devi avere paura.. ci sono io, c'è Draco.. c'è Blaise"
"e se non volesse il bambino? se volesse..."
"lasciarti?"
annuii. Daphne sospirò, poi sorrise. "Blaise ti ama troppo per non ascoltarti, o per fare qualunque cosa che possa farti stare male. Non prenderà mai decisoni da solo, lo sai, vorrà parlarne, magari avrà paura, ma non ti lascerà"
"spero che tu abbia ragione, Daph.. Non saprei davvero cosa fare..."
"prima di fasciarti la testa devi capire se questo bambino lo hai o no"
"Non posso fare incantesimi, lo sai come funziona, se faccio l'incantesimo per capire se sono incinta Blaise se ne accorgerà"
"Già è vero... ti lascia la pancia rosa"
Sbuffai sconsolata. "come faccio?"
Daphne si illuminò "ehi ci sono! Chiedi alla Granger!"
"come scusa?"
"ma si, chiedi alla Granger! Lei è mezza babbana, no? quindi conoscerà un modo babbano per questo genere di cose! E magari non lascia tracce!"
L'abbraccia di slancio. "Grazie Daphne!!!"

"Allora, sei pronto?" Bussai alla porta di camera di Blaise. Lui si affacciò un secondo dopo.
"eccomi. Fa uno strano effetto che tu sia pronto e non sia io a doverti aspettare" Avevo cominciato a prepararmi alle sei e mezza, lo credo bene che ero pronto!
"Le cose cambiano" dissi con un ghigno.
"E tu ne sei la prova" rispose malizioso, scendendo le scale. "allora, dobbiamo passare a prendere Pansy e Daphne... A proposito... Draco, Pansy ti ha detto qualcosa?"
"a riguardo?"
"su di me"
Feci mente locale, poi scossi la testa. "no. Perchè?"
Sbuffò e si sedette sul tavolo aprendosi una birra. "Perchè in questi ultimi giorni mi sembra un pò strana... è silenziosa, sembra sempre che mi deve dire qualcosa, e poi non dice nulla, ha lo sguardo perso nel vuoto... Si chiude in bagno di punto in bianco..."
Rimasi spiazzato. "Ma a me non sembra così diversa"
"quando è con gli altri non lo è... più che altro quando siamo soli" sospirò "vorrei che me ne parlasse, se avesse un problema"
"ma dai, sarà un periodo così... non farle pressioni"
"non le faccio pressioni, mi conosci. Ho solo paura che sia qualcosa di serio..."
"non avrai mica paura che abbia un altro!"
Mi guardò con lo sguardo di un cagnolino bastonato. Io scoppiai a ridere.
"Oddio Blaise per cortesia, non puoi pensare una cosa del genere!!! Pansy ti ama alla follia, si vede da come ti guarda, ti parla, da come parla di te con noi! non puoi sul serio pensare che abbia un altro!Chi poi?"
"non lo so... però è un opzione, no? sicuramente spiegherebbe il suo comportamento strano!"
"ma non spiegherebbe proprio niente, Blaise! Se Pansy avesse un altro te l'avrebbe detto. Non è tipo da tradire, non l ha mai fatto. Blaise ascoltami bene, perchè non te lo ripeterò un altra volta: io vedo Pansy, la vedo con te, la vedo da sola, e se avesse un altro l'avrei capito. Ma stare qui a fare congetture non aiuterà ne te, che sarai solo più in dubbio di prima, ne me, che mi verrà un emicrania, ne lei e Daphne, che arriveranno alla cena in ritardo, ne Hermione che conoscendola ci dirà, anzi MI dirà, di tutto perchè siamo in ritardo. L'unica cosa da fare è parlare con l'interessata, per cui stasera, dopo la cena, o appena ti sembrerà il momento adatto, le chiederai cosa sta succedendo"
"se mentisse?"
Lo guardai talmente male che lo feci ridere. "ok ok, lo so.. Pansy non mente e se mente si capisce"
"ti è tornato un pò di cervello.. e meno male perchè non mi piace fare il consigliere. Quella è la tua parte"
"allora riappropriamoci delle nostre rispettive parti e andiamo a questa cena" si alzò in piedi, di nuovo motivato. Il mio discorso sembrava averlo tirato un pò su. "ah e Draco... Grazie"
"Prego amico" e mi smaterializzai.
Esattamente come immaginato, Pansy e Daphne erano sulla porta, già pronte, che aspettavano impazienti. "Sono le otto meno cinque!" ci gridò Pansy non appena apparimmo sul vialetto. "Daphne è sull'orlo di una crisi di nervi!"Poi però sorrise a Blaise e lo baciò. Io lo fissai con un sopracciglio alzato, e lui rise.
"perchè ridi amore?"
"niente niente... un discorso con Draco"
"mi preoccupano i vostri discorsi... ma comunque andiamo che facciamo tardi..." Daphne, che era rientrata a prendere la borsa, uscì e ci raggiunse, prendendomi per mano. "siete sempre i soliti!Draco da te me l'aspettavo il ritardo, ma da Blaise! Pochi secondi e sarei andata in la da sola!"
"e rilassati, piccola... tanto Neville non scappa" mi tirò un piccolo schiaffo, ma non mi prese, perchè mi smaterializzai di nuovo, trascinandola con me.
"tu sei matto!avverti no!" mi gridò appena toccò di nuovo terra. Blaise ci zittì e fecendosi avanti suonò il campanello del 12 di Grimmauld Place. Ad aprirci, fu Harry Potter.
"Eccovi. Puntualissimi!" ci fece entrare e posare le giacche su un appendiabiti. "accomodatevi... la sala è li, gli altri arrivano subito" Entrammo in quell'enorme sala, che da fuori sembrava ben ben più piccola: era confortevole, elegante e raffinata senza dare l'idea del freddo. Avrei messo la mano sul fuoco che ad aiutare nella scelta dell'arredamento fosse stata Hermione. Il camino, spento, rimaneva da un angolo, davanti c'era un grande tappeto beige rotondo, circondato da divani e poltrone, e da un lato quell'aggeggio babbano chiamato televisione. Il divano divideva la sala in due parti, e dall'altra parte c'era il tavolo, perfettamente apparecchiato, illuminato dal sole estivo che ancora filtrava dalle finestre, aperte.
Potter ci indicò il divano e poi la tavola. "potete sedervi dove volete, aspettando gli altri" non fece in tempo a parlare, che la porta fu varcata da Neville. Daphne gli corse incontro buttandogli le braccia al collo, e mi fece ridere lo sguardo di Potter, con un sopracciglio alzato all'inverosimile. Stesso sguardo di Blaise e probabilmente anche il mio ci si avvicinava molto. Subito dopo Neville, arrivarono i gemelli Weasley.
"Buongiorno!" esclamarono, ovviamente in coro.
"che strano avervi qui..."
"... vi abbiamo sempre e solo visto tra le mura scolastiche..."
"...e mai in buoni rapporti con i nostri amici..."
"... però siete i benvenuti!" concluse uno dei due.
"ah, io sono Fred..."
"... e io George" se non me l'avessero detto, sarebbe stata la stessa cosa, perchè era tecnicamente impossibile ricordarsi chi fosse uno e chi l'altro. Non c'era nemmeno un capello che li differenziasse. Erano uguali in tutto e per tutto.
Comunque li salutammo, e prendemmo posto sul divano. Neanche il tempo di sedersi, che un "benvenuti" ci fece di nuovo girare. La Weasley era entrata in sala, e subito dietro di lei, la Granger. Indossava una gonna di jeans e una maglia a completo, con una farfalla su entrambi, e le stavano divinamente. Anche tra i capelli aveva una molletta a forma di farfalla. Truccata, ma non troppo, insomma... i miei sensi si fecero sentire immediatamente. Merlino, quanto mi attraeva.
"ci siamo tutti?" chiese Daphne, guardandosi intorno.
"Oh no, manca Luna e.." ma Hermione non fece in tempo a finire la frase, che la Lovegood varcò la porta... a braccetto con Weasley. Rimanemmo tutti di sasso, ma mai nessuno come Neville Paciock. Avrei pagato sangue per immortalare quel momento con una bella fotografia! Se ne stava li, con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite, a guardare i suoi due amici appiccicati uno all'altra. E la frase, volò fuori da sola... "Paciock, se non chiudi quella bocca ci voleranno dentro le mosche!"  Daphne mi guardò malissimo, e Neville anche.
"Buonasera a tutti!" disse Lenticchia, con un sorriso. La Granger ci indicò la tavola e ci fece prendere posto. Non so se fosse casuale o meno, ma i nomi RONALD e LUNA erano vicini, e di fronte c'erano proprio quelli DAPHNE e NEVILLE. Di fianco a Daphne c'era Pansy, accanto a lei Blaise, e di fronte a loro Harry e Ginevra. Vicino alla Weasley, Hermione, e di fianco a Blaise io. A capotavola, da una parte e dall'altra, i gemelli.

Era calato un silenzio innaturale, merito soprattutto degli sguardi che volavano da Daphne a Neville, da Neville a Ronald, da Ronald a Luna e da Luna a Daphne. Un quartetto formidabile, e la reazione di Neville mi aveva resa orgogliosa del mio piano. Fingere che Luna fosse fidanzata con Ron era stata un'idea meravigliosa. E aveva sortito gli effetti desiderati. Il mio sguardo fu catturato da degli occhi gelidi, e ovviamente, il mio cuore saltò un paio di battiti. Era m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o nella sua maglietta azzurra e i suoi pantaloni neri.. Sembrava un Dio greco, solo più moderno.
"Vado a prendere la prima portata allora!" esclamai, rompendo il silenzio e l'imbarazzo. Blaise intavolò un discorso con Draco, mischiando anche Harry.
"ti do una mano" esclamò subito Pansy. Mi stupii di quel gesto, ma non potei fare nulla perchè mi seguì veloce fino in cucina. Presi i primi vassoi, ma lei mi bloccò.
"Aspetta Hermione... avrei bisogno di chiederti una cosa" lo disse veloce e sussurrando.
"ma certo dimmi pure" Lei si guardò in giro e chiuse la porta. Ma cosa stava succedendo? Quando si rivoltò verso di me, i suoi occhi sfioravano le lacrime. Mi lasciò di stucco.
"Pansy, stai bene?"
"veramente no... Ho paura... di essere incinta"
Passò un attimo di silenzio denso di stupore. E io che c'entravo?
"ti chiederai perchè lo dico a te... beh, ti sembrerà strano ma solo tu puoi aiutarmi. Non l'ho ancora detto a Blaise, perchè non ho la certezza di aspettare davvero un bambino, ma.. sono in ritardo di tre settimane e mezzo, e praticamente questa è una conferma"
"a volte capita di essere semplicemente in ritardo... hai nausea? ti gira la testa? ti è capitato di svenire?"
"non sono mai svenuta ma sempre più spesso mi viene da rimettere"
Okay, mi ero convinta anche io. "cosa posso fare?"
"non posso fare l'incantesimo per esserne certa, perchè lascia la pancia rosa, e Blaise se ne accorgerebbe... non voglio farlo preoccupare prima di esserne certa... e mi chiedevo se ci fosse un modo di capire se si è incinta senza usare la magia. Un metodo babbano intendo. E posso chiederlo solo a te"
Era una situazione assurda, insomma, se mi avessero detto a Hogwarts che un giorno sarei stata nella cucina di casa mia, con Pansy Parkinson, a cercare di darle una mano perchè probabilmente era incinta, e con in sala Draco Malfoy, Blaise Zabini e Daphne Greengass, beh, avrei chiesto per chiunque avesse pronunciato una simile sciocchezza, un ricovero urgente presso il San Mungo... e invece eccomi qui. Misi in moto il cervellino.
"Ok, si, un modo c'è... si chiama -test di gravidanza-"
"devi rispondere a delle domande?"
Mio malgrado, sorrisi. "No, vieni, ti faccio vedere. Dovrei averne uno in casa"
"non dobbiamo farci vedere"
"smaterializziamoci, la cena può aspettare. Però se vengono a cercarci... aspetta"
Corsi in sala a chiamare Ginny. "Gin puoi venire un secondo? Ho dei problemi con il forno..." lei mi raggiunse, e velocemente le dissi che Pansy si sentiva male ma che non voleva che gli altri si preoccupassero e quindi la accompagnavo io un attimo in bagno. Lasciammo Gin li e andammo su. Cercai in tutti gli scomparti, finchè non trovai ciò che cercavo: l'avevo preso per Ginny, una volta che anche lei si era trovata nella stessa situazione e non voleva dirlo ad Harry. Alla fine però, subito dopo che avevo preso il test, le erano arrivate le mestruazioni, e quindi non era più servito nulla.
Spiegai a Pansy come funzionava e la lasciai sola mentre lo faceva. Poi rientrai in bagno e rimanemmo ad aspettare il tempo necessario per avere il risultato.
"secondo te Ginevra saprà cosa dire se qualcuno le chiede di noi?"
"in sala stavano parlando, non si accorgeranno del tempo che passa... penseranno semplicemente che abbiamo dei problemi con il mangiare, e al massimo andranno a dare una mano Daphne e Luna"
"temo che insieme quelle due possano fare ben poco" constatò.
"lo credo anch'io... allora andrà solo una delle due"
"se va Daphne sa che ti avrei chiesto del test"
"e se va Luna non farà troppe domande... chiederà a me dopo" calò di nuovo il silenzio. Eravamo sedute sulla vasca, e il test di gravidanza era appoggiato al lavandino. Potevo solo immaginare come si sentiva lei, visto che anche io ero agitatissima. Continuavamo a lanciare sguardi all'orologio finchè non segnò l'ora che aspettavamo.
"mi faresti un altro piacere?" mi chiese. Mi accorsi che tremava. "puoi guardare tu?"
"ma certo... non c'è problema" presi il test con dita tremanti e il libretto di istruzioni: se era diventato Blu, non era incinta. Se era diventato Rosa, lo era. Mi voltai una frazione di secondo verso di lei prima di guardare: aveva chiuso gli occhi si stava stritolando le mani. Abbassai lo sguardo sul test. Era Rosa.


MY SPACE!
Ri-eccomi! Non odiatemi per come finisce il capitolo!!! Posterò il prossimo più in fretta che posso, giuro!!!^_^  Come dicevo su, aspetto con MOLTA MOLTA MOLTA ansia le vostre recensioni!!! Sappiatemi dire!!!^_^
T_T Mi dispiace tantissimo di non poter DI NUOVO rispondere alle recensioni... ma non ho proprio tempo! pensate che ho ancora il tema di Italiano da finire, e sono le nove... bisogna che mi muovo! però vi lascio il mio contatto msn, per chi non lo avesse ancora, così se volete potete aggiungermi, e vi ringrazierò singolarmente su msn! mikyscimmietta91@hotmail.it Perdonatemi, non vedo l'ora che sia estate per poter avere più tempo! Ringrazio comunque tutti quelli che hanno recensito, chi ha solo letto, chi ha aggiunto la storia tra i preferiti e chi ha aggiunto me tra gli autori preferiti! Vi adoro!!!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 10
*** ...I duri cominciano a giocare! ***


Buongiorno ragazze!Riesco finalmente ad aggiornare!Questo capitolo è il continuo e la fine di quello precedente, come sarà chiaro dal titolo ^_^  Come introduzione posso dire che la situazione un pò malsana dello scorso capitolo si risolverà... ma non vi dico altro adesso, e vi lascio alla lettura!^_*
Ci "vediamo" giù!


"Beh, già a scuola si vedeva che tra di voi c'era buon feeling" osservò Potter, parlando con Blaise di Pansy. "anche se a dire il vero non riuscivo bene a capire se stesse con te o con Malfoy"
"non è mai stata con me" risposi.
"Anche se una storia di sesso c'è stata" puntalizzò Daphne "però Pansy ha sempre avuto un debole per Blaise"
"Certe storie nascono già tra le mura scolastiche, e poi durano anche fuori..." La frase di Potter, fu quella a far cadere la goccia che avrebbe inevitabilmente fatto traboccare il vaso.
"Già, ma certe persone sembrano non notarlo" disse sottovoce Paciock, fissando stizzito Lenticchia e la Lunatica. Inutile dire che tutti gli occhi scattarono verso di lui.
"altre lo notano, ma non gli interessa" rispose di rimando Weasley, il braccio intorno alle spalle della Lovegood. I gemelli ridacchiarono e anche a me spuntò un ghigno.
"Cosa ne sai? Cosa vuoi saperne di quello che interessa o no agli altri?!"
"si vede cosa ti interessa e cosa no!" esclamò allora Luna, alterandosi, con gli occhi che emanavano scintille. Aveva anche buttato il discorso sullo specifico e non sul generico, e questo fece infuriare ancora di più Paciock.
"anche a te si vede cosa ti interessa! e CHI ti interessa!"
"parli proprio tu?! non sono io che dall'oggi al domani ho cambiato giri e compagnie!"
"da quanto te la fai con Ron?!" si era alzato in piedi sbattendo una mano sul tavolo. Non l'avevo mai visto così arrabbiato, era quasi divertente.
"Da quando tu sei sparito con Daphne! se fossi stato leggermente più attento in casa, avresti notato che tra me e lui stava nascendo qualcosa!Ma la verità è che non ci sei mai, e quindi non l'hai saputo!"
"Ehi, ehi, calmi ragazzi!" Lenticchia cercò di riportare la calma facendo sedere Luna, ma non aiutò.
"e tu levale le mani di dosso!!!" Urlò Neville.
"non permetterti di urlare!!!" la Lovegood.
"neanche tu!!!Non urlare al MIO fidanzato!!!" strepitò allora Daphne.
"ecco allora tieniti il tuo fidanzato e digli di lasciarci in pace!" Daph cercò di calmare Neville, ma quest'ultimo era veramente fuori di se. "lasciami in pace, Daph! Come hai potuto stare con lei senza dire nulla a me?!" Tornò a rivolgersi a Ronald.
"non mi pare che tu abbia il diritto di proprietà su di lei! Sei tu che hai scelto un altra, lasciandola sola. E come tu hai il diritto di farti una vita, ce l'ha anche lei!"
"pensavo fossi mio amico!"
"anch'io pensavo che provassi qualcosa per me, ma mi sbagliavo!" gridò Luna Lovegood. Avevo gli occhi fuori dalle orbite, mi sembrava di vedere quella gente per la prima volta. Mai visti tanto attivi, prima di allora.
"Potrei dire la stessa cosa!" Paciock diede una manata alla tavola facendo rovesciare dei piatti. Daphne gridò spaventata, poi infuriata sfoderò la bacchetta e la puntò contro Luna.
"Non puoi ridurlo così, hai capito?!"
"e cosa credi di fare?!" prese anche lei la bacchetta, ma Lenticchia fu più veloce e disarmò la mia amica. Allora toccò a Neville disarmare lui, e a Luna disarmare a sua volta Paciock. La situazione era degenerata, Potter corse da Weasley tentando di fermarlo, la Weasley che era in cucina, attirata dalle urla, cercò di bloccare Luna, mentre Blaise prendeva Daphne da dietro e io afferravo Paciock. Fred e George Weasley se la ridevano e facevano il tifo. Daphne sfuggì a Blaise e si cacciò addosso alla Lovegood, coinvolgendo anche la Weasley in una lotta a mani nude. Neville riuscì ad arrivare a Ronald, suonando anche Potter e me, che in mezzo tentavamo di allontanarli. In tutto questo marasma, mi chiesi, ma che cavolo di fine avevano fatto Hermione e Pansy?!

"Hermione? allora?"
Non avevo il coraggio di alzare gli occhi da quel piccolo aggeggio che tenevo tra le mani. Come avrei fatto a dirle cosa significava? Sai Pansy, aspetti un figlio? Era solo una ragazzina... Mi decisi ad incontrare i suoi occhi, e non ci fu bisogno di parlare, perchè capì dal mio silenzio. "è... positivo vero?"
"si... è Rosa..." le mostrai il test e il foglietto d'istruzioni. Lei rimase zitta, osservando quel colore che le aveva cambiato la vita. E senza dire una parola, all'improvviso, svenne. Dopo il primo mezzo secondo di stupore mi gettai in avanti riuscendo ad afferrarla prima che sbattesse in terra, e la trascinai fuori dal bagno, raggiungendo la mia camera e facendola sdraiare sul tappeto. Poi corsi di sotto, a cercare aiuto. Ma la scena che mi si presentò davanti, mi fece dimenticare tutta l'urgenza.
Harry, Draco, Neville e Ron erano sdraiati sul pavimento, e se le suonavano di santa ragione. Daphne e Luna si stavano tirando i capelli, urlando insulti, e in mezzo a loro c'erano anche Ginny e Blaise, che cercavano inutilmente di fermarle. Fred e George cercavano di separare i due gruppi, con ben poco successo. Le bacchette di tutti erano in ogni parte della stanza meno che nelle loro mani. Peggio di una rissa da stadio.
"Ragazzi!" tentai, riprendendomi. "RAGAZZI!" ma se fossi stata zitta, non sarebbe cambiato niente. Allora presi la bacchetta, cominciando a lanciare schiantesimi contro tutti, finchè ogni singola persona non fu in un angolo diverso della stanza, contro un muro.
"MA CHE ACCIDENTI STATE COMBINANDO?!" poi, mi raggiunse le narici una puzza di bruciato che non mi piacque per niente. "state-fermi-dove-siete. Sono stata chiara?!" Corsi in cucina. Dal forno usciva un fumo nero poco invitante, e quando aprii di corsa lo sportello, fui investita da una corrente di aria calda, che mi fece tossire. Dopo aver spento tutto, e fatto un incantesimo perchè il forno si ripulisse, tornai in sala. Ronald aveva raggiunto Harry, Blaise era vicino a Draco, ed entrambi di fronte a Daphne. Ginny stava abbracciando Luna. Neville era a fianco a Daphne. I due gemelli erano spariti.
"Posso sapere cosa diavolo vi è preso?!" urlai. "vi sembra il modo di rapportarvi?! Siete forse dei bambini??? Avete diciannove anni a testa, cazzo!" ero arrabbiata, e delusa dal loro comportamento. E mi ricordavo molto la McGranitt. "cosa- è - successo?"
Si guardarono tra di loro, imbarazzati. "ha iniziato lui" disse poi Luna, indicando Neville. Alzai gli occhi al cielo. Non potevo crederci. "è vero, è colpa mia!Da quanto lo sai? Perchè non mi hai detto niente?" mi sentivo maledettamente in colpa. La mia GENIALE idea aveva fatto scoppiare tutto quel caos. "Neville..."
"lasciala stare, non è colpa sua" intervenne Ron "non la mettere in mezzo" Mentre Ron parlava, notai lo sguardo di Daphne volare da lui a me e poi a Neville. "è vero, Neville... non peggiorare la situazione" disse titubante. Alt. Dava manforte a Ron?!
"invece la metto in mezzo, Daph! tutti i miei amici, tutti voi lo sapevate, e nessuno si è preso la briga di dirmi niente!"
"ma non ti riguarda Neville!" Luna stava di nuovo alzando la voce. "non stavamo insieme!Non devi sapere ciò che faccio e ciò che non faccio, e non hai il diritto di sapere quello che succede nella mia vita!"
Si guardarono in cagnesco, ma Luna non riuscì a trattenere le lacrime. "ragazzi, ascoltate... non mi sembra il caso di parlarne ora qui" ricominciò Ron. Da quanto tempo avesse questa parlata convincente, mi sfuggiva. "ne discuterete in separata sede. Dobbiamo rimediare a questo disastro"
Alla parola -disastro- mi venne in mente che Pansy era al piano di sopra, svenuta, sdraiata su un pavimento. Mi agitai di nuovo. "ragazzi, Blaise, dovete venire di sopra!" esclamai "Pansy si è sentita male!" Blaise scattò in piedi, seguito immediatamente da Draco e Daphne, e anche tutti gli altri ci seguirono su per le scale. Li condussi in camera mia, e non feci in tempo ad aprire la porta che Blaise era già chino sul pavimento accanto alla ragazza, che si stava riprendendo.
"amore... amore stai bene? Cosa è successo?!" disse poi, voltandosi verso di me.
"..." rimasi in silenzio, senza sapere cosa dire. Tutti mi guardavano ormai, tutti meno Daphne, che mi si avvicinò e mi strinse il braccio. Subito mi stupii però poi ricordai cosa aveva detto Pansy: lei sapeva. "non dire niente" mi sussurrò infatti.
"amore..." la voce flebile di Pansy riportò tutti in una dimensione reale, e mi fece respirare. Solo quando l'ossigeno mi entrò nei polmoni mi resi conto che non stavo respirando dall'agitazione.
"tesoro mio, come ti senti? cos'è successo?"
"Blaise... devo dirti... una cosa"
"dobbiamo andare all'ospedale? Pan, come mai sei così pallida?"
Vederlo così preoccupato mi fece inumidire gli occhi. Dopotutto, quel bambino era capitato nella coppia giusta. "non andiamo all'ospedale... devo solo... dirti una cosa" si mise seduta, sotto lo sguardo attento di tutti quanti. Non si curò nemmeno di farci uscire, voleva solo dirgli ciò che aveva scoperto, capire la sua reazione. Potevo intuire la sua paura, ma potevo solo immaginare cosa voleva dire sentirsi un altro essere umano nella pancia.
"Ginny!" un esclamazione, ci fece girare tutti verso la porta del bagno di fronte, aperta. In piedi, c'era Ron, che evidentemente mentre noi stavamo intorno a Pansy era andato in bagno. E in mano, teneva il test di gravidanza di Pansy. Solo che non era Pansy che stava guardando. Ginny si voltò a guardarlo stupita. "cosa c'è?"
"cosa c'è?! cosa c'è mi chiedi? Harry lo sa?"
"cosa devo sapere?" chiese subito quest'ultimo interessato. Ron, pallido come un ciencio, tanto da far quasi concorrenza a Pansy, che si era tirata su con l'aiuto di Blaise per capire cosa stesse succedendo, tese il fatidico test a Harry, che lo prese in mano. Subito non realizzò, ma quando Ronald gli passò anche il foglietto di istruzioni, lo stesso che poco prima avevo in mano io, si voltò di scatto verso Ginny, che ancora non riusciva a capire cosa stesse succedendo. "Harry posso sapere cosa diamine vi prende a tutti quanti?"
"sei incinta?!" esclamò quest'ultimo, con voce isterica, tendendole l'oggetto maledetto. Ginevra prese il test fra le mani guardandolo con apprensione. Poi sorrise "io non ho mai fatto questo test, non è mio"
Harry sospirò e sorridendo riprese colore. "ah allora... ehi aspetta un attimo... se non è tuo..." e tutti si voltarono verso di me. E a quel punto, non ce la feci più e scoppiai a ridere.

La Granger rideva come mai l'avevo vista ridere, e anche Daphne e persino Pansy si unirono. Forse perchè loro sapevano tutta la storia, cosa che a noi altri mancava. Ma dopo la reazione di Hermione, cominciavo ad aver chiaro il disegno della situazione. E ciò che dedussi, non mi piacque per niente. Quando finalmente si calmarono, la Granger si voltò verso Potter e Weasley.
"voi pensate che io sia incinta?"
"beh, se non è incinta Ginny e questo affare era nel tuo bagno..."
Lei scosse la testa, tornando però improvvisamente seria. Alchè, Pansy sospirò attirando l'attenzione di tutti. "sarà meglio che dico ciò che devo dire, prima che la storia si allarghi ancora di più... Blaise, sono incinta"
Calò il gelo. Nessuno fiatava, nessuno parlava, nessuno respirava. Tutti guardavamo Blaise, il cui viso stava cambiando colore. Poi, lasciando tutti di stucco, sorrise. "è per questo che ultimamente sei strana? che ti chiudi in bagno, che sembra sempre che mi devi dire qualcosa quando siamo soli? e poi mi dici nono, niente... facendo la vaga?"
"si" ammise lei "non trovavo il coraggio, volevo prima esserne certa.."
"quindi non hai un altro?"
Alzai gli occhi al cielo per la stupidità di questo ragazzo. E meno male che doveva essere il mio migliore amico! Anche Pansy alzò un sopracciglio "ma che dici?! cioè io ti dico che aspetto un figlio da te, e tu mi chiedi se ho un altro?!"
"no è che per un attimo ho pensato che... insomma.. visto che eri strana"
"Blaise Zabini ti conviene spostarti di qui immediatamente se non vuoi ricevere uno schiaffo su quel bel faccino che ti ritrovi. Come hai anche solo POTUTO pensare una cosa del genere?!"
Non me la sentii di restare ad ascoltare. Dovetti intervenire "scusate ragazzi... ma voi avete appena scoperto di aspettare un figlio, è una cosa importante, soprattutto per voi che siete giovanissimi, e la vostra massima preoccupazione è parlare di avere o non avere l'amante?! i vostri discorsi non dovrebbero concentrarsi su questo tizio che si trova dentro la pancia di Pansy?"
"non hai tutti i torti, ma forse lo farebbero se noi uscissimo di qui. Ti pare?" mi fece notare Hermione.
Odiavo darle ragione, ma mi limitai ad uscire dalla stanza, seguito da tutti gli altri. "non ci posso credere che hai pensato che fossi incinta.. e di chi potrei esserlo poi?"
"che ne so!"
La Granger non rispose a Weasley, limitandosi a ridere, e poi si voltò verso me e Daphne. "ci dispiace... siamo anche senza cena"
"è stata una serata interessante... non ti dispiacere. Sicuramente diversa dal solito" proferì Daphne "ti do una mano a preparare qualcosa, se vuoi... se volete" aggiunse poi.
Ginevra Weasley annuì, ma la Lovegood non rispose neanche. Paciock non rivolgeva la parola a nessuno, e i suoi occhi erano fissi a terra.
"d'accordo, facciamo così... voi uomini mettetevi a tavola, noi donne in cucina" risolse la situazione, Hermione.
Ma prima che si allontanasse seguendo le ragazze, e mentre gli uomini andavano in sala, la bloccai da un polso. "per quello che ne sai potresti essere incinta di me..." sussurrai.
"ho la certezza di non essere incinta, e tantomeno di te"
"ma non ricordi cos'è successo l'altra sera"
"è vero, ma se anche fossimo finiti a letto, ho la certezza che tu non saresti stato tanto stupido e sprovvisto da non prendere precauzioni"
Mi lasciò senza parole: ci vedeva lontano la ragazza! Anche se tra noi non era successo, aveva ragione: se fossimo finiti a letto, mi sarei preoccupato di usare protezione.
"ti conosco un pochino, Malfoy... qualcosa di te l'ho imparata"
"mi stupisci, Granger..." e mi attrai. Avrei voluto aggiungere, anche se ero sicuro che non ce n'era bisogno. Così, in quella posizione, vicinissimi, il suo braccio fermo dentro la mia mano... le emozioni che stavamo provando erano le stesse, lo sentivo. E avrei voluto baciarla.
Ma fu lei stavolta ad allontanarsi, imbarazzata. Il colorito rosso sulle guancie, che avevo notato sempre più spesso negli ultimi periodi, era tornato a farsi vedere. "vado a cucinare..."
"ehi!" la richiamai, prima che sparisse. "hai detto che non puoi essere incinta... vuol dire che non hai nessuno?"
"fatti gli affari tuoi, Malfoy!" ma sorrise, e varcò la porta.

Silenzio. Un silenzio che mi stava uccidendo, era calato nella stanza non appena l'ultimo dei nostri amici si era chiuso la porta alle spalle, lasciandoci soli. Un silenzio denso di emozioni, di parole non dette, di paure... un silenzio che faceva male più di mille rifiuti, mille insulti... il nostro silenzio. Non avevo il coraggio di alzare gli occhi e incontrare i suoi, di quel blu così accecante. Blaise, ti prego, di qualcosa... pregavo mentalmente.
"sei sicura?" mi chiese poi, all'improvviso. Annuii, sempre senza guardarlo. Mi portò due dita sotto il mento costringendomi ad alzare il viso verso di lui. "ti amo" lo disse come per rassicurarmi, per darmi una certezza. Sapevo cosa voleva farmi capire: che qualunque cosa io avessi detto, o avessi scelto, mi avrebbe amata. E questo mi diede il coraggio di prendere la parola. E di fargli la fatidica domanda. "cosa facciamo?"
"tu cosa vuoi fare?"
Sospirai. "non ne ho idea... Insomma, siamo giovani, inesperti.. siamo due bambini noi, Blaise..." eppure mi portai la mano sulla pancia, sentendomi già responsabe per quell'affarino che ancora nemmeno esisteva. E che dipendeva da me, da un si o da un no.
"siamo due bambini innamorati, Pansy... questo non fa la differenza?"
"non so cosa è meglio fare... non so cosa voglio fare.."
"fai ciò che il cuore ti dice di fare"
"e tu? a te cosa dice il tuo cuore?"
"a me il mio cuore dice che ti amo alla follia, e che questo non cambierà, per niente al mondo. Mi dice che siamo giovani, ma pieni d'amore, un amore che può aiutarci, in tutte le situazioni. Mi dice che hai paura, ma che nella pancia, hai un piccolo Zabini"
"o una piccola Zabini"
"già. Ma mi dice anche che è il tuo cuore che deve decidere. è lui ad avere l'ultima parola"
Restai in silenzio, cullata dalle sue parole, e dalla sensazione di calore che mi stava invadendo. Perchè man mano che lui parlava, io prendevo la mia decisione. O forse, in fondo, avevo già deciso. E sorrisi.
"io so cosa voglio fare, Blaise"
"anch'io so cosa vuoi fare, Pan" mi sorrise dolcemente, come solo lui sapeva fare "sarà difficile, ma saremo insieme"
"non voglio negarmi la possibilità di crescere questo bambino... e non voglio negare a lui la possibilità di avere un padre come te. Non voglio abortire" smisi di respirare, nell'attesa della sua risposta.
"speravo di sentirti dire così... ho anch'io paura, ma non potrei sopportare il pensiero di uccidere mio figlio"
Gli buttai le braccia al collo e lo baciai, sentendomi una perfetta cretina per non avergli parlato prima. Ma una perfetta cretina fortunata, perchè avevo trovato il ragazzo più maturo, intelligente, bello, dolce e forte, che esisteva sulla faccia della terra. E si era pure innamorato di me.

In cucina non volava una mosca, fatta eccezione per gli sguardi da me a Ginny, che tenevamo d'occhio le altre due, preparando qualcosa di commestibile da mangiare. Ma i miei pensieri, erano persi in due occhi color ghiaccio... due occhi che mi avevano ammaliata poco prima, in corridoio. La voglia di baciarlo che mi aveva assalita mi faceva quasi paura. Cercai di non pensarci, e ad aiutarmi ci pensò Pansy, che entrò proprio in quel momento in cucina, mi corse incontro e mi abbracciò, lasciandomi immobilizzata dallo stupore.
"Grazie, Hermione! Non smetterò mai di ringraziarti!"
"ma per cosa, Pansy?"
"per avermi aiutata a capire che ero davvero incinta, per avermi fatta venire qui stasera... insomma, per tutto"
"ma non ho fatto nulla di speciale! comunque figurati, mi fa piacere averti dato una mano"
"come puoi dire che non hai fatto nulla di speciale?! grazie a te ho capito che sono incinta davvero, mi hai risolto il problema del dover fare l'incantesimo, hai guardato tu il risultato, sei stata li con me tutto il tempo... e poi mi dici che non hai fatto niente di speciale?! Blaise vuole tenere il bambino!"
Daphne esultò correndo ad abbracciarla, e io applaudii, felice. Davvero felice, e un pò orgogliosa anche, di essere riuscita ad aiutarli.
"Forza, vi do una mano!" Anche Pansy si mise ai fornelli, facendosi intanto raccontare da Ginny cosa era successo prima, in sala da pranzo. Non l'avevo mai vista tanto allegra, e in meno di un quarto d'ora la cena fu pronta.
Quando rientrammo nella sala, che era stata prontamente rimessa in ordine, i gemelli erano tornati, e sembrava tutto apposto tra i ragazzi. L'unico più silenzioso era Neville, e Ronald a un tratto, mentre mangiavamo, non ce la fece più e sbottò.
"Ti prego Neville non tenermi il muso! mi dispiace, ok?!"
Ma lui non rispose, e dopo essersi scambiato un cenno d'assenso con Luna, Ron sganciò la bomba "io e Luna non stiamo insieme"
Un'altro segreto svelato, tutto in una serata. "come scusa?"
"hai capito bene... Non potevamo fare questa cena normalmente, perchè lei sarebbe stata male, e ci sarebbe stato imbarazzo, così abbiamo pensato di far finta che io fossi il suo fidanzato. Anche per aprire gli occhi a te" disse tutta la verità, come se si stesse liberando di un grande peso.
"è stata un'idea mia" confessai. "non c'entrano loro... volevo togliere l'imbarazzo che sicuramente si sarebbe creato, e farti capire che sei innamorato di Luna. Mi dispiace, Daphne, non volevo complottare contro di te"
"non c'è problema, Hermione, perchè tanto penso che io e Neville abbiamo capito"
"cosa intendi?" chiese lui, girandosi a guardarla.
"intendo che non siamo fatti per stare insieme. Tu sei innamorato di Luna e io... mi sono stufata" lo disse semplicemente, come se fosse la cosa più naturale del mondo, e forse per lei in un certo senso lo era. Infatti Blaise, Draco e Pansy si guardarono e scoppiarono a ridere. "puoi ritenerti fortunato, Paciock, hai segnato il record. Sei quello che è durato di più, tra i fidanzati di Daphne"
E questa frase fece ridere tutti, persino Neville, persino Luna, e ringraziai mentalmente Malfoy, che era riuscito làddove io avevo fallito: alleggerire l'atmosfera.
"Però Herm ti prego, non organizzare mai più cene se questo deve essere il risultato, ok?" mi disse Harry prendendomi in giro. Annuii. "ne ho avuto abbastanza di cene. Non inviterò mai più nessuno di mia iniziativa"
E con un'altra risata, aprimmo le conversazioni. Mentre li guardavo parlare tutti insieme, ridere, scherzare, ebbi la certezza che niente sarebbe più tornato come prima: eravamo amici.


MY SPACE!
Ri-eccomi! Allora, vi è piaciuto questo chap? vi chiedo di non linciarmi per come Blaise ha reagito alla situazione... Lo so che avrei potuto farlo andare in crisi, avrei potuto farlo allontanare da Pansy per pensare a tutto quello che sarebbe seguito alla scelta, avrei potuto rendere la cosa molto più lunga e traumatica anche. Però Blaise lo vedo esattamente come l'ha descritto Pansy: maturo, intelligente e dolce. Ho preferito un Blaise sicuro delle sue scelte, un Blaise che non lascerebbe mai "morire" suo figlio. Un Blaise che si sente già un pò padre. E poi, non volevo appesantire troppo la storia: come avrete notato, non do mai un clima troppo triste, o pesante, ai capitoli, preferisco mantenerli leggeri, divertenti anche (sperando di riuscirci) mantenere il clima che ho impostato all'inizio. Insomma, è già tanto triste la vita quando ci si mette, almeno nelle storie sognamo, no? ^_*
Detto questo, vi chiedo nuovamente scusa (ormai se non lo dico non mi do pace!) per non poter rispondere alle recensioni, ma ho notato con piacere che molte di voi mi hanno aggiunta su msn, e quindi ho potuto ringraziarle da li. Spero che arriveranno tempi migliori, in cui il tempo non sia così tiranno!!! Mi stavo dimenticando, vi devo dire un'altra cosa: questa settimana a casa mia ci sarà una tedesca, perchè ho fatto lo scambio culturale con la scuola, noi siamo andati su in Germania a Dicembre, e loro vengono qui in Italia ora. Perciò avrò davvero poco tempo per scrivere, starò praticamente tutta la settimana in giro, per farle visitare Genova. Cercherò comunque di fare il prima possibile! Ora vi saluto, e aspetto le vostre recensioni, mi raccomando!!!^_^
Un bacione, Miky.

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Capitolo 11
*** Al cuor non si comanda ***


Eccomi di nuovo, ragazze! Puntuale come un orologio svizzero, la ragazza tedesca è partita stamattina, ed ecco qui il nuovo capitolo! Dunque, che dire... Chi aspettava con ansia un incontro Draco/Herm con i fiocchi, sarà accontentato ^_*
Come saprà chi ha letto già la mia storia precedente, mi piace descrivere con calma le situazioni, senza correre troppo e senza ammucchiare troppa roba, per non far risultare veloce e pesante il capitolo. Lo dico perchè in questo lo sfondo è ancora la famosa cena rivelatoria ^_^
Non vi trattengo oltre, ci "vediamo" giù!




Se non fossi stato Draco Malfoy, avrei ammesso che mi stavo divertendo. Nonostante il modo brusco in cui la serata era cominciata, stava continuando a meraviglia. Il pasto era buonissimo, e stavolta c'era meno alcool in tavola della cena precedente, da me e Blaise. Era anche molto più accogliente, meno freddo e meno elegante di come era stato a casa nostra. Harry Potter riusciva ad essere persino simpatico, quando non si stavano a considerare le famiglie e le case di appartenenza, e persino Ronald Weasley riusciva a farmi ridere. Neville Paciock si era rilassato dopo la sfuriata, e anche se lui e la Lovegood non si parlavano, avevano smesso di guardarsi in cagnesco. I gemelli, poi, erano uno spasso. Continuavano a farci giochetti, a mostrarci le loro invenzioni, e ogni tanto doveva scappare e si nascondevano da Hermione, che vittima dei loro scherzi in passato, li minacciava con la bacchetta, non riuscendo però a trattenere un sorriso. Blaise, con l'aria un pò sognante, mi aveva sorpreso nuovamente per il modo in cui aveva reagito alla notizia datagli da Pansy. Sembrava che aspettasse un figlio da tutta una vita. E Pan, dal canto suo, non l'avevo mai vista più felice e più bella. Il terrore che le avevo letto negli occhi quando aveva sganciato la bomba, era sparito, e aveva lasciato il posto a una felicità che la faceva brillare. Io al loro posto, lo ammetto, sarei disperato. Un figlio significava fine della libertà, fine dei giochi, fine della spensieratezza... anche se, come mi aveva fatto notare Blaise, la fine di una cosa determina sempre l'inizio di un'altra. E questo inizio a loro piaceva. Ma la frase di Blaise, non era riferita solo alla nascita del bambino, lo sapevo bene: chi ci avesse visti in quel momento, avrebbe pensato che ogni singola persona seduta attorno a quel tavolo, era amica del resto dei presenti da sempre. Ma noi sapevamo che non era così, anche se forse non era stata colpa nostra l'odio che ci aveva legato fino a poco tempo prima. Nonostante i sette anni passati ad insultarsi, odiarsi dal più profondo del cuore, attaccarsi, sfruttare ogni singola occasione per sfidarsi... ora eravamo li, insieme. E sebbene non me la sentissi ancora di chiamarli "amici" sicuramente non erano più nemici, e tantomeno conoscenti.
"allora, ecco, questa è un'altra delle nostre invenzioni: la "palla salta&balla" Basta farle fare un rimbalzo, pensando a una persona, e questa comincia a saltellare da tutte le parti finchè non trova la persona a cui chi l'ha lanciata stava pensando, e una volta trovata parte la musica, e questa persona deve ballare" spiegò Fred (o forse era George) mostrando una pallina rosa che all'apparenza sembrava innocua.
"che figata!" esclamò Daphne. "la posso provare?!"
"certo, tieni"
Daphne prese la palla e chiuse gli occhi pensando a qualcuno, e immediatamente quella cominciò a girare, vorticare, finchè non andò addosso a Pansy. D'istinto lei si spostò, facendola sbattere contro il muro, e dopo l'urto, divenne più grossa.
"ehi!" esclamò.
"ah già, avevo dimenticato di dire, che ogni volta che provi ad evitarla, diventa più grossa e la musica più forte!" disse ridendo uno dei due gemelli.
A quel punto Pansy, che non aveva scelta, si lasciò andare alla musica e man mano che ballava la musica si affievoliva, finchè non si spense.
"Okay, Pan, tocca a te!"
"ma è la palla che sceglie la musica?" chiese curiosa Ginevra.
"si, a seconda dei gusti di chi la riceve. a Pansy evidentemente piace quella musica per ballare, e la palla ha fatto partire quella"
"wow! Dai Pan!" la incitò Blaise. E fu lui a ricevere la seconda palla, e a scansarla facendo crescere il volume della musica. Poi cominciò a ballare, facendo un pò lo scemo, facendo ridere tutti quanti. E non ballava più solo Blaise, tutti si muovevano a ritmo. Prima che la musica si spegnesse, Blaise prese in mano la palla e chiudendo gli occhi la lanciò contro Ronald, che la prese al volo: come le sue mani toccarono la pallina, la musica cambiò, e anche lui cominciò a ballare, incitato da tutti.
"Forza, forza, facciamo un cerchio!" esclamò Potter. Hermione con un incantesimo fece sparire i divani e rimase solo il tappeto, tutta la stanza era libera, per noi. Pansy rimpicciolì il tavolo mandandolo contro il muro. "così siamo più larghi" spiegò, con un sorriso.
"quando vi arriva la palla, entrate nel cerchio, e ballate li in mezzo, ok?" uno dei due gemelli.
Ron allora entrò nel cerchio, continuando a ballare, e chiudendo gli occhi lanciò la palla alla Granger. La musica cambiò di nuovo, e stavolta fu la riccia a cominciare a ballare. Per la milionesima volta in quei pochi giorni, mi stupì. Superato l'imbarazzo iniziale, si muoveva d'incanto, e restai fisso a guardarla, senza riuscire neanche a respirare. C'era qualcosa che questa tizia non fosse brava a fare?!

Ballai per un pò da sola, facendomi cullare dalla musica, e poi chiudendo gli occhi, lanciai la palla a Draco. Notai che la musica che iniziava, sebbene cambiasse, non si differenziava moltissimo dalla precedente. Voleva dire che i nostri gusti in ambito di musica da ballare non erano poi così diversi. Non riuscii a formulare altri pensieri coerenti, quando lui cominciò a muoversi. Avevo sperato, lo ammetto, di trovarlo goffo e imbranato almeno in quello. E invece no! il signorino doveva muoversi come un dio greco, sembrava Jhon Travolta nell'esordio de "la febbre del sabato sera". Solo più moderno. E lo trovavo tremendamente sexy e intrigante... altro che goffo e imbranato! A un tratto, voltandosi, incatenò i suoi occhi nei miei, e mi sciolsi come burro al sole. Non poteva farmi quell'effetto, sarebbero dovuti essere illegali due occhi come quelli. Dovevo essere arrossita, perchè lui rise, e poi passò la palla a Harry, tornando al suo posto. Mi ripresi dal mio momentaneo shok, e tornai a ballare e ridere come tutti.
Quando il giro terminò, Fred, a cui era arrivata la palla per ultimo, si fermò. "Ok, allora... un giro è stato completato. Se ora vogliamo ricominciare la musica non sarà più quella di prima, la palla cercherà nelle vostre teste un altro tipo di musica che vi piace. Ok?"
Stanchi, sudati e accaldati, ma comunque intrigati da quella storia, acconsentimmo tutti. E il giro ripartì con Fred, poi George, che si fece morir dal ridere ballando a ritmo di una canzone tristissima, e poi la palla volò a Ginny, che la passò a Harry, poi a Blaise, poi a Pansy, e da lei si posò nelle mani di Draco. E la musica che partì, rilassò tutti gli animi. Era solo musica, senza parole, suonata da quello che sembrava un pianoforte.. e mi sembrava di conoscerla. Non feci in tempo a realizzare, che mi sentii afferrare la mano e trascinare in mezzo al cerchio. Mi ritrovai stretta tra le braccia forti di Malfoy, e nella stanza non volò più una mosca.
"sei impazzito?" sussurrai.
"non ti dice niente questa canzone?" chiese con un ghigno. E mi ricordai.
"la suonavano quella sera al ristorante! al -Gran galà-!"
"esatto" mi abbandonai, passandogli le mani dietro il collo e appoggiando la testa sul suo petto. Sentivo il suo profumo entrarmi nelle narici, e mi stava ubriacando. Era una strana sensazione avere il suo corpo appiccicato al mio, le sue braccia dietro la schiena, le sue mani che mi tenevano stretta a lui. Però era meraviglioso. Aprendo un occhio, notai che tutti quanti avevano preso un compagno con cui ballare: Pansy e Blaise ovviamente, Harry e Ginny, Fred e George, che facevano più che altro gli scemi, e mi resi conto solo dopo che stavano imitando me e Draco. E poi, Daphne e Neville e Ron e Luna. Però queste due ultime coppie ballavano talmente vicine che mi era difficile capire se stessero parlando o ballando. Captai solo un tratto di frase, detto da Ron. "mi concede questo ballo?" ma l'aveva rivolta a Daphne, che acconsentì lasciando quindi Neville e Luna soli in un angolo. Sperai che si prendessero per mano e ballassero, ma Luna gli voltò le spalle andando a sedersi.
"che stupida... lo vuole anche lei" commentò Draco.
"sei un pettegolo!"
"stavi ascoltando anche tu!"
"ma io sono donna, e tu sei un pettegolo"
Lui sorrise "però ho detto la verità"
"non si può sempre fare ciò che si vorrebbe fare"
"ah no? e perchè?"
"perchè ci sono dei paletti, che probabilmente ci mettiamo da soli... c'è l'orgoglio, c'è la delusione, c'è la tristezza... c'è la maturità e c'è la rabbia"
"e c'è il rimpianto che ti rimane dentro tutta la vita, quando vuoi fare una cosa e non la fai"
"però potresti aver fatto la cosa giusta non facendola"
"ma non lo saprai mai, perchè non hai avuto il coraggio di rischiare"
Mi zittì la sua ultima frase, perchè sapevo che da una parte aveva ragione. Meglio un rimorso, che un rimpianto, ero d'accordo. Da un certo punto di vista. La musica terminò e ci fermammo. Fred e George fermarono la palla, e tornammo a sederci a tavola.
"porto il dolce?" chiesi. Annuirono tutti, bevendo, e io andai in cucina. Aprii il frigo per prendere il tiramisù e fui raggiunta immediatamente da Ginny.
"e allora??!" mi chiese.
"allora cosa?" dissi ridendo.
"allora tu e Malfoy! avevo ragione io!"
"ma su che cosa???"
"su di voi! si vede lontano dei chilometri che vi piacete da morire!"
Scossi la testa continuando a ridere. Non lo ammettevo con lei, ma aveva perfettamente ragione.

Ginny e Hermione tornarono in sala ridendo, con il dolce in mano. Le guardavo fisso, e Blaise a un tratto mi coprì gli occhi con una mano e mi chiese, a bassa voce "dimmi che dolce ha in mano Hermione!"
Non ne avevo idea. Mi ero perso a guardare lei, senza far caso a cosa tenesse in mano. "ma non lo so! perchè?"
"perchè la stai guardando da mezzora... sei proprio cotto, se non fai caso nemmeno a ciò che la circonda!" rispose, con un sorriso malizioso.
"ma per favore... piantala di dir cazzate"
"dicono tutti così... Ehh, è proprio vero che al cuor non si comanda" continuava a ridere, e fece ridere anche me.
"chi vuole un pò di tiramisù?"
Alzarono tutti la mano, come a scuola, e lei passò i vari piattini, aiutata dalle altre donne. Ma toccò a lei portare la porzione a me. E quando notai che mancavo io, e che si apprestava a tagliare la fetta, scrissi velocemente un biglietto, fatto apparire con la magia.
"tieni.." mi mise il piattino davanti e io le feci scivolare il biglietto in mano prendendo il piatto. Mi guardò stupita ma fece finta di niente subito, e lo lesse seduta a tavola quando nessuno ci faceva caso. Quando la vidi rimettere via il biglietto, mi alzai.
"scusate, da che parte è il bagno?"
"al piano di sopra, prima porta a destra"
"dove c'ero io prima" mi disse anche Pansy. Seguii le istruzioni e salii le scale, ma invece di infilarmi in bagno (che mi ricordavo perfettamente dov'era, il chiedere informazioni era solo educazione), entrai nella camera di Hermione, li di fronte. Era perfettamente in ordine, ma allegra, un pò come lei. Come aveva già detto la sera della cena a casa mia, sul letto aveva attaccato lo stemma di Hogwarts, e sul comodino giaceva la sciarpa di grifondoro. Feci un giro curiosando, e aprii persino un cassetto, dove c'erano degli album di foto. Ne aprii uno a caso: era pieno di foto di gente che conoscevo, fatte tra le mura della scuola, e in qualcuna c'ero persino io, che passavo di li proprio in quel momento, oppure seduto dietro a chi Hermione stava facendo la foto. Poi chiusi l'album e lo rimisi apposto, andando ad aprire l'armadio. Mentre guardavo interessato i suoi vestiti, sentii un colpo di tosse.
"Malfoy, posso sapere cosa diamine stai combinando?"
Mi voltai guardandola ghignando. "Bei vestiti, Granger..." Arrossì alzando un sopracciglio, e raggiungendomi chiuse l'armadio. "lo so Malfoy"
Calò il silenzio, interrotto solo dai nostri respiri. La voglia che poco prima avevo avuto di baciarla cresceva in modo incoerente.
"Perchè mi hai fatto venire qui? cosa dovevi dirmi?" chiese, abbassando la voce senza neanche rendersene conto. Sorrisi malizioso, e mi avvicinai. Ogni volta che io facevo un passo avanti, lei ne faceva uno indietro. Era diventato un gioco. "non dovevo dirti niente..."
"ah no? e allora perchè il bigliettino?"
"non dirmi che ti dispiace essere qui da sola con me..." Ormai era vicina al muro, e mentre parlavo urtò con la schiena la superficie.
"se mi dispiacesse?"
"te lo leggerei in faccia"
"trovami un buon motivo per cui dovrei restare qui" era maliziosa anche lei, e inutile dire che mi colpì piacevolmente questo suo lato. Avvicinai il viso al suo respirando il suo profumo, fino al collo. Notai che tratteneva il respiro, e mi fece ridere.
"penso di aver trovato il buon motivo che cercavi"
"e quale sarebbe?"
Le posai le labbra nell incavo del collo, baciandola. "questo.." sussurrai, continuando quel gioco che mi stava ubriacando. Non riuscivo a pensare ad altro che a Hermione, alla voglia che avevo di lei... Inarcò la schiena aderendo con il suo corpo al mio, e facendomi sussultare. La strinsi ulteriormente cercando le sue labbra con urgenza.

Cercò le mie labbra e le trovò, impazienti quanto le sue. Non sapevo cosa ci stava succedendo, non riuscivo a capire come mai diventava sempre più difficile stare lontana da lui, dal suo profumo, dai suoi capelli, dalle sue labbra... Da quel primo bacio nel parco, che forse primo non era stato, era come un magnete per me, e quella sera avevo avvertito l'attrazione che ci legava già prima di entrare in cucina, in quel breve dialogo in corridoio. Risposi con una passione inaudita al suo bacio, e passai le mani tra i suoi capelli biondissimi. Draco mi stringeva dalla vita con le braccia, e all'improvviso mi tirò su, sollevandomi leggermente da terra e continuando a baciarmi andò verso la porta e con un calcio la chiuse.
"Draco..." sussurrai, cercando di parlare senza abbandonare le sue labbra. Ma non mi ascoltò, passandomi le mani sulla schiena, sotto la maglietta. Il suo tocco era delicato, ma dove sfiorava la pelle bruciava, e incoscente di ciò che avrebbe scatenato il mio gesto, tirai su le gambe e le avvolsi intorno ai suoi fianchi, per permettermi di far più presa e baciarlo meglio. Come sentì cosa avevo fatto, emise un gemito e andò contro il muro stringendomi li e mi alzò la maglia, facendola finire in terra. Mi accarezzò la pancia, il seno, di nuovo la schiena fino ad arrivare alla chiusura del reggiseno, tentando di slacciarlo. E ci riuscì al secondo tentativo, mentre anche le mie mani esploravano la sua pelle. Eravamo talmente presi da noi, che non ci rendemmo conto che qualcuno bussava alla porta, e questo qualcuno, non sentendo risposta ma sentendo rumori, aprì.
"He.. Herm? Malfoy?" ci allontanammo di botto, e vista la reazione immediata Draco mi lasciò e io caddì in terra.
"Sei un coglione!" urlai, alzandomi e coprendomi con le braccia. "ti pare il modo di lasciarmi cadere?!"
"sei tu che ti sei mollata!"
"si, stai a vedere che adesso è colpa mia!"
"Ehi ehi, basta!" Esclamò Ron, chiudendo la porta e lanciandomi la maglia. Me la infilai, cercando di fare il più veloce possibile. Dovevo essere viola, lo sentivo.
"Si può sapere che vuoi?" gli chiese Draco, riprendendosi.
"ero venuto a prendere un gioco in camera e ho sentito dei rumori... ho pensato che stavi male, Herm"
Malissimo, mai stata peggio di così... vorrei stare male tutta la vita, se quella era la sensazione. Mi ricomposi alzandomi. "Grazie Ron... Ora puoi andare, ok? ci vediamo giù"
"d accordo, vi aspettiamo allora eh" E se ne andò veloce prima che potessi fargli giurare di non dire niente agli altri.
"tra meno di dieci secondi saranno tutti qui" commentò Draco, lisciandosi la maglia. "sarà meglio scendere"
"concordo pienamente" diedi un occhiata alla mia immagine riflessa nello specchio e andai alla porta. Prima di uscire mi voltai verso di lui. "perchè?" chiesi improvvisa "all improvviso tutta questa passione"
"me lo sono chiesto anch io... siamo attratti uno dall'altra, e nasconderlo non ha senso mi pare.. tanto vale dirselo"
"giusto"
Mi superò e uscimmo dalla camera, scendendo in sala. Erano tutti zitti, e dalle occhiate che ci lanciarono quando entrammo, capii che sapevano. Merlino, dovevo riuscire ad evitare Gin! E la più soddisfatta di tutte, sembrava proprio Ginevra... nemmeno fosse stata beccata lei avvinghiata a Draco Malfoy!
"allora?" chiese Blaise, prendendo in mano il discorso con sguardo malizioso "ti senti meglio, Herm?"
"come?" domandò Malfoy "ti sentivi male?"
"ehm... io... già... sono uscita un attimo prima perchè non stavo molto bene" tentennai.
Mi guardarono tutti con un sopracciglio alzato, e persino Draco scoppiò a ridere.
"ma che ti ridi?!" ero indignata. Tutto per il suo stupido biglietto clandestino!
"Almeno la scusa potevi inventarla meglio..." rispose alzando le spalle, sempre ridendo. "è normale che poi si preoccupano e vengono a cercarti se dici di stare male!"
"non c'ho pensato!" mi giustificai, facendo ridere tutti.
"al cuor non si comanda... " enunciò Blaise, lanciando uno sguardo d'intesa a Pansy, che annuì. Draco alzò gli occhi al cielo, ma continuò a ridere anche lui.
Prendemmo posto sui divani, come se non fosse successo niente, anche se tutti gli sguardi erano rivolti a noi. "Okay, facciamo un gioco, vi va?" domandò Fred, tirando fuori da non si sa dove una bottiglia.
"che gioco?" domandò Daphne, intrigatissima. Ma il mio cuore aveva smesso di battere alla vista di quell'aggeggio. A cosa voleva giocare Fred?
"i babbani lo chiamano -gioco della bottiglia-..." cominciò il gemello, e io lo interruppi subito.
"non se ne parla nemmeno!" Si voltarono tutti verso di me. "e poi come fai ad avere questa conoscenza approfondita dei babbani?"
"fatti gli affari tuoi!" disse ridendo "ora spiego il gioco e vediamo, se vogliono giocare perchè no!"
"perchè no! è una bomba a mano questo gioco Fred!"
Lo sguardo di tutti i presenti andava da me a Fred, cercando di capire di cosa stessimo parlando. "ci spiegate anche a noi?"
"si... allora" cominciò Fred "il gioco della bottiglia è un gioco babbano, lo fanno molti ragazzi giovani. Di solito, è un pretesto per strappare un bacio a qualcuno... giri la bottiglia, se la bottiglia ti punta scegli un opzione, ad esempio bacio, e rigiri la bottiglia. Dovrai baciare la persona davanti alla quale il tappo della bottiglia si è fermato. Ora, noi l'abbiamo un pò modificato... la magia permette di avere risultati molto migliori, almeno in alcune opzioni"
"e quali sarebbero queste opzioni?"
"le opzioni sono due essenzialmente: Obbligo o Verità"
"anche questo è un gioco babbano! ma avete fatto un mix!" esclamai.
"si, li abbiamo presi entrambi e resi uno solo" spiegò George, invitando poi il fratello a continuare. "si gira la bottiglia inizialmente, e la persona che esce per prima la fa girare di nuovo" riprese Fred. Poi restò un secondo in silenzio "ok, credo che un esempio sia molto più pratico della spiegazione. Dunque, mettiamo caso che giriamo la bottiglia ed esco io. A questo punto la devo girare di nuovo, ed esce Hermione" mi indicò "Herm deve decidere un opzione tra obbligo e verità"
"verità" dissi. Avevo un pò paura dell'obbligo.
"perfetto. Adesso io, che ero uscito per primo, le faccio una domanda, e lei deve rispondere per forza la verità.."
"e come fai ad essere sicuro che è la verità?"
Fece un sorriso sadico "qui entra in gioco la magia. Ora abbiamo fatto l'esempio senza bottiglia, ma su quest'ultima c'è un incantesimo. Se la persona che deve dire la verità non la dice, comincia a suonare, e quindi sapremo che non è vero ciò che ha detto. Si può mentire fino a tre volte, a quel punto la bottiglia rivela la verità"
"ehi, avete usato il veritaserum per questo incantesimo!" ero sconvolta.
"certo! Che altro, sennò.."
"e con l'obbligo invece? come funziona?" chiese Ginny, interessata.
"stessa storia, solo che se la persona non fa ciò che deve fare la bottiglia suona, e noi lo sappiamo. E lo deve far per forza perchè altrimenti la bottiglia comincia a rivelare alcuni segreti della persona stessa..."
"questo gioco è sadico, Fred" Harry prese posto vicino a lui. "però non mi dispiace. Dai, io ci sto"
Man mano, tutti quanti eccetto io, avevano deciso di giocare. Alzando gli occhi al cielo, mi arresi. Prima di sedermi in cerchio, però, diedi un occhiata all'orologio: era già mezzanotte e mezza.

Hermione sembrava agitata per questo gioco proposto dai gemelli, per cui la mia curiosità era ormai alle stelle. Eravamo tutti seduti in cerchio, e Fred per primo fece girare la bottiglia. Il primo a essere puntato fu Blaise. "ora devi girare di nuovo la bottiglia"
Blaise ubbidì e il tappo rosso si fermò davanti a Ronald.
"Obbligo o Verità?" chiese Fred.
"ehm... Obbligo"
"Bene... Blaise, devi decidere cosa fargli fare... tipo penitenza"
"ma qualunque cosa?"
Non appena Blaise formulò la domanda, ci furono tre risposte simultanee: "si!" i gemelli.
"nei limiti!!!" Ronald, e "NO!" Hermione.
"ok, ok... allora facciamo così, Ron devi dare un bacio a Daphne" decidette Blaise. E anche se con un pò di riluttanza, il rosso eseguì. Sfiorò appena le labbra di Daph, ma notai che lei era arrossita. Mi portai meccanicamente una mano sulla fronte. Non potevo crederci...
"Bene e ora, chi ha fatto la penitenza deve girare la bottiglia e decidere cosa dovrà fare chi uscirà"
La bottiglia girò di nuovo, e stavolta in modo più fluido: il gioco era cominciato, il ghiaccio sciolto, e tutti ci prendemmo gusto. Risi guardando Blaise che doveva ballare con Neville, Pansy che baciava a stampo velocemente Potter, la Weasley suo fratello, finchè poi George non girò la bottiglia e questa rimase davanti ad Hermione.
"Obbligo o Verità?"
Nessuno aveva ancora scelto Verità, e lei ovviamente decise di inaugurare. "mi rifiuterei di fare qualunque cosa, per cui immagino Verità sia più appropriato"
"d'accordo Herm... allora ti faccio una domanda... ricordati che devi essere sincera"

Solo con l'ultima frase del gemello mi accorsi del pasticcio nel quale mi ero cacciata. "Prima ci ha raccontato Ron che eri in una situazione un pò strana, comunque che non si aspettava nessuno... io ti chiedo: avresti fatto l'amore con Malfoy, se non fosse intervenuto Ronald?"
Panico, panico allo stato puro. Dovevo essere sincera, altrimenti la bottiglia avrebbe suonato. Diventai di un colore violetto, cercando la risposta appropriata... insomma, ammettere di provare attrazione davanti a lui era una cosa, ammettere di voler andare a letto con Malfoy davanti ai miei amici, era decisamente diverso.
"come faccio a dire si o no? non posso saperlo, non posso sapere cosa sarebbe successo dopo... magari mi sarei fermata comunque" me la rigirai sperando che la bottiglia accettasse la risposta. Ovviamente, no. Suonò, facendoci tappare le orecchie.
"Dai Herm! non è vero che non lo sai!"
"ma sono cose private!"
"hai accettato di giocare! E dai, dillo..." mi sentivo i suoi occhi di ghiaccio addosso. Il suono della bottiglia era veramente fastidioso, quindi mandai all'aria il pudore. "Si! Si, avrei fatto l'amore con Malfoy"
Il rumore si arrestò all'istante.


MY SPACE!
Alua? che ne pensate? spero che vi sia piaciuto! ^_^ Come sempre aspetto con ansia le vostre recensioni... e non è una frase fatta, ve l'assicuro, ogni volta che pubblico un capitolo nuovo rimango sulle spine in attesa delle recensioni, con la paura che scriviate che mi devo dare all'ippica! XD
GRAZIE DI CUORE a tutti quelli che recensiscono, vi adoro! non vedo l'ora che sia estate, giuro, scriverò pagine e pagine di risposte alle recensioni!!! Magari non di corsa ^_^
Grazie anche a quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti, a chi ha inserito me tra gli autori preferiti, e a chi legge soltanto!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 12
*** Tra il dire e il fare ***


Guardate che brava che sono! Puntualissima! Ecco a voi il dodicesimo capitolo!!! ^_^  Contente che ho fatto veloce?
come introduzione posso dire che ci saranno due sorprese, una bella e una che forse non gradirete ^_* Posso anche dire che ci sarà del nervosismo... ^_^ Ora vi lascio alla lettura! ci "vediamo" giù!


La mia frase aveva fatto calare il silenzio nella stanza, e il mio viso aveva assunto un colorito vermiglio. Evitai di voltarmi verso Malfoy, e girai la bottiglia sperando di distrarre tutti dall'ultima rivelazione. Caso volle che il tappo si fermasse proprio davanti a Draco.
"Obbligo o Verità?" chiesi, costringendomi a guardarlo. Aveva un insopportabile sorriso arrogante dipinto in faccia.
"Obbligo" bastardo. Speravo di fargli un'altra domanda che spostasse l'attenzione di tutti su di lui. "Okay... cosa posso chiedere?"
Mi voltai verso Luna, seduta accanto a me, tentando di ignorare gli sguardi dei miei amici. "Beh.. che ne so, potresti chiedergli di baciare qualcuno, o..." ma la mia testa aveva già realizzato una punizione adeguata per fargli scontare quell'espressione arrogante, e distrarre tutti quanti.
"Devi metterti la divisa scolastica di Harry, con lo stemma di grifondoro, compresa la sciarpa al collo" come previsto, Volarono urletti tra tutti quanti, mentre un sorriso mi si dipingeva sul volto e il suo si congelava.
"scordatelo Granger" e la bottiglia iniziò a suonare, tra le risate di tutti quanti. "sei tu che hai scelto Obbligo" commentai.
Sbuffò guardandomi male e facendomi ridere, e io feci apparire la divisa di Harry. Draco andò in cucina e prima che tornasse mi munii di macchina fotografica. Non appena varcò la porta, vestito di tutto punto, scattai la foto.
"Granger che cazzo fai?!" esclamò tra le risate generali. Io ero piegata in due e mi tenevo la pancia dal ridere, e non riuscii a rispondere. In un attimo mi fu addosso, e scappai tenendo la macchina fotografica stretta al petto. Prima che mi prendesse la lanciai a Ginny, che la prese al volo e cominciò a correre. Sembravamo bambini. Da Ginny si spostò a Harry, a cui però fu tolta da Blaise.
"Ehi! da che parte stai?"
"da quella di Draco!" esclamò lui, rivolgendo un sorriso a quest'ultimo. Ma si era distratto e questo mi bastò per rubargli la macchina e scappare sulle scale, inseguita dai serpeverde, dai grifondoro, e soprattutto da Draco che ormai si era abbandonato alle risate e che faceva gli scalini quattro a quattro. Come era prevedibile mi raggiunse e acchiappandomi dalle gambe mi fece finire in terra. Ma restò deluso quando vide che in mano non avevo niente.
"L'ho passata a Ron sulle scale" mi giustificai, sempre ridendo. E mentre tutti cominciavano a correre dietro a Ronald, che aveva prontamente imboccato le scale in discesa, lui mi guardò con un sopracciglio alzato. "hai dichiarato guerra, Granger!" e cominciò a farmi il solletico, tenendomi ferma, mentre mi divincolavo da tutte le parti.
"Non ce la faccio più!!!" esclamai dopo un pò, e lui smise, con il fiatone anche lui per la "lotta" e le risate. Era seduto a cavalcioni sopra di me, e fissò i suoi occhi nei miei per qualche istante. Era strano vedergli addosso i colori rosso e oro.
"mi sta bene?" domandò, indicando la divisa e la sciarpa.
"sinceramente? no... sono colori troppo caldi per uno come te" gli feci la linguaccia. Alzò un sopracciglio con un mezzo sorriso. "ah si?! quindi non ti piaccio vestito così?"
"..." aprii la bocca per dire qualcosa ma non mi uscì niente. Dire che non mi piaceva era troppo.
"non sai mentire, Granger... è una cosa a cui devi rimediare..." e mi baciò. Non appena le sue labbra toccarono le mie risposi, abbracciandolo, e lui si mise più comodo sdraiato, facendo aderire il suo corpo al mio. Sarei impazzita di questo passo. Dopo qualche secondo mi staccai, prima di perdere completamente il lume della ragione.
"ti devo ricordare che siamo sul pianerottolo di casa mia, che in giro ci sono i nostri amici, che già una volta ci hanno beccati in atteggiamenti intimi, e soprattutto che c'è una tua foto con la divisa di grifondoro che gira per casa?" domandai.
"immagino che tu me l'abbia ricordato ormai.." si alzò in piedi, tendendomi una mano. "Granger, ti porterò a letto prima o poi" affermò, convinto.
"in un'altra vita forse Malfoy"
"hai affermato tu stessa che lo vuoi"
"Ho affermato anche che non si può sempre fare ciò che si vuole...tra il dire e il fare..."
"c'è di mezzo il mare, si lo so. Ma io so nuotare" e facendomi l'occhiolino scese le scale, riprendendo la corsa. Non appena sparì dalla mia vista tirai fuori dalla tasca la foto, che prima di lanciare la macchina fotografica a Ron avevo preso e nascosto. Era venuto anche bene. Ridendo tra me e me entrai in camera e la nascosi in un cassetto, insieme al bigliettino che poco prima mi aveva dato.
 
"Sono curioso di vedere la tua camera...
me la mostri?"


Cercai gli altri, che erano seduti tranquilli in sala. "Ehi... la macchina?" domandai a Blaise. Pansy me la porse. "la macchina c'è, la foto no!" spiegò.
Scossi la testa, non riuscendo a nascondere un sorriso. Era furba, e mi piaceva immensamente che sapesse usare la testa. Poteva tenersela quella foto, era giusto. L'aveva vinta, in fondo.
Tornò con espressione trionfante in sala, sembrava una bambina soddisfatta del suo successo, e sorrisi di nuovo per la tenerezza che mi provocava vederla così. Cosa diavolo mi stava facendo quella ragazza?
"Va bene Granger hai vinto. Giriamo la bottiglia" presero di nuovo tutti posto e toccò a me dare la spinta. Il tappo si fermò di fronte a Neville Paciock, e mi venne un idea.
"Obbligo o Verità?"
Rimase in silenzio. "Verità" disse poi, probabilmente non voleva rischiare una figuraccia tipo la mia, o il dover baciare qualcuno. Rivolsi uno sguardo ad Hermione, ricordando il discorso che avevamo fatto durante il ballo.
"non si può sempre fare ciò che si vorrebbe fare" Non si può se qualcuno non si mette in mezzo. Cosa mi portasse a dare una mano a quei due idioti non lo sapevo, forse era la voglia di dimostrare a lei che avevo ragione io. Che nella vita bisogna rischiare.
"Sei innamorato di Luna?" chiesi, gettando chiaramente Paciock nel panico. Gli occhi della Lovegood brillarono forse di speranza, o forse di rabbia nei miei confronti. Ora mi rimaneva solo da sperare che la risposta di Neville fosse buona.
"dai Nev..." lo incitò Hermione, dopo un pò di silenzio.
"se non rispondi la bottiglia comincerà a suonare" lo avvertì Fred.
"non è difficile" disse anche Ronald. "un si o un no"
Il silenzio del ragazzo era già rivelatorio per conto proprio, anche se gli ex grifondoro sembravano non capirlo. Io, Blaise, Daphne e Pansy ci scambiammo un occhiata.
Il tempo era scaduto e la bottiglia prese a suonare. "Forza, Neville!!!"
"Io.. io credo di si" lo sussurò solamente, ma la bottiglia si fermò subito. Era la verità. Paciock era innamorato della Lovegood, e se non altro ora lo sapevano. Tutto grazie al sottoscritto.
"sei innamorato di me?" domandò lei, con gli occhi enormi spalancati e le guancie rosse.
"si, Luna... mi sono innamorato di te. Anche se non si direbbe" era viola, e fissava il pavimento.
"Bacio, bacio, bacio" cominciò a canticchiare Blaise, seguito subito da Daphne, da Pansy, da me, dai gemelli... e man mano da tutti gli altri. Hermione cominciò anche a battere le mani, e tutti prendemmo il ritmo. Si avvicinarono dicendoci di smetterla, ma poi la Lovegood prese la situazione in mano e baciò Paciock, prendendogli il viso tra le mani. A questo gesto, seguirono i nostri applausi.
"Visto?" dissi ad alta voce, rivolgendomi però a una persona in particolare "nella vita bisogna rischiare..." sembrava parlassi con i due interessati che mi sorrisero. Lei mi rivolse uno sguardo di sfida e poi tornò a sedersi in cerchio: ricominciava il gioco.
Erano quasi le tre quando finimmo un altra birra, e decidemmo di andare a casa. Eravamo stanchi, e il giorno dopo si lavorava.
"Grazie della bella serata" disse Pansy, salutando con un bacio sulla guancia tutti quanti. Daphne fece lo stesso, e arrivata a Luna le disse anche "mi raccomando... trattalo bene, se lo merita"
"non ne sono proprio sicura... ma comunque, terrò conto della tua affermazione" rispose lei.
"Ciao a tutti" disse Blaise. Io mi aggregai al suo saluto, lasciando però il mio sguardo su Hermione. "Buonanotte"
"Buonanotte" rispose lei, sulla porta. Le rivolsi un sorriso. "Ci vediamo domani, Granger"
"purtroppo Malfoy" ma sorrideva anche lei, e scuotendo la testa raggiunsi gli altri per smaterializzarmi a casa, dove fui ovviamente braccato da tutti.
"Allora?" chiese Pansy "non devi dirci niente?"
"apparte ciò che già sapete? no" scossi la testa con sguardo innocente.
"Ora è tardi, e non ho la forza di indagare, ma non pensare di poter scappare per sempre, eh!" disse Blaise, battendomi una mano sulla spalla "Notte amico"
Diedi la buonanotte a tutti (per qualche misterioso motivo si fermavano a dormire a casa nostra sia Pansy che Daphne) e salii in camera. Ma quando varcai la porta, mi trovai davanti una sopresa.
"Sarah? che ci fai qui a quest'ora?"
"speravo che tornassi presto" disse sorridendo "è un pò che ti aspetto..." Strabuzzai gli occhi. Era in pigiama, se pigiama si poteva chiamare una vestaglietta di seta che lasciava poco e niente all'immaginazione.
"e posso sapere come mai mi staresti aspettando da un pò? Dov'è il tuo futuro marito?"
"avevo voglia di vederti... pensi che la famosa ragazza con cui esci ti permetterebbe di stare un pò con me?" la voce suadente, mi si era avvicinata cominciando a togliermi la maglia. Ero rimasto imbambolato. "Non sono fidanzato, ma non hai risposto a una domanda, Sarah.. ti sto organizzando il matrimonio"
"ma Cristian non lo saprà mai..." iniziare una vita insieme su una bugia... wow. Era un bel presupposto. "e poi stasera io ero dai miei a dormire perchè lui si fermava a lavorare fino a tardi... Ho voglia di te, Draco... da quando ci siamo rincontrati"
Nemmeno lui mi convinceva tanto, se già prima del matrimonio lavorava fino a tardi... Ma a me cosa importava in fondo? Le mani di Sarah sulla pelle, aggiunte alle sue parole, cominciavano a mandarmi in tilt, e la assecondai. Forse la colpa era anche del desiderio che la Granger mi aveva fatto nascere dentro poco prima...
"in questo caso..." dissi, baciandola. Lei rise maliziosa. "adoro quando diventi cacciatore, Draco..." Ghignai, abbandonando ogni scrupolo, e facendo scivolare via la sua vestaglietta inesistente...

Diedi la buonanotte a tutti e mi chiusi in camera prima che Ginevra o Harry o Ron iniziassero a fare domande. Mi infilai il pigiama coricandomi a letto, con ancora le sensazioni che Draco mi aveva provocato nella testa. Dopo neanche cinque minuti, sentii bussare.
"Herm? Dormi?" la voce di Harry.
"No Harry... entra" mi tirai su a sedere, e lui mi raggiunse, chiudendo piano la porta. "dimmi"
"ti lascio subito dormire.. volevo solo sapere da te cosa succede"
Sapevo benissimo a cosa si riferiva, e non volevo fare la finta tonta "penso sia chiaro... sono attratta da Malfoy"
"è tutto li? c'è solo attrazione?"
"ma certo" risposi subito. Forse troppo veloce, però. Lui alzò un sopracciglio.
"Herm, io ti conosco... so che non fai mai niente se non ne sei pienamente convinta, per questo mi ha stupito sentire la tua risposta al gioco della bottiglia. Non faresti l'amore con qualcuno se non provassi qualcosa di più che semplice attrazione"
"Harry, Draco mi piace, ma non ne sono sicuramente innamorata! la domanda che ti fai tu, è la stessa che mi faccio anch io... lui mi fa quest'effetto: mi fa perdere la ragione, non connetto più quando ce l'ho vicino... ma per l'attrazione che mi provoca. Ed è la stessa cosa che succede anche a lui"
Rimase in silenzio, ma non sembrava convinto. "Forse è come dici tu, Herm... anzi se lo dici, non ho motivo di non crederci... ma fai attenzione"
Era il mio turno di essere stupita "a che cosa?"
"a tutto quanto... non vorrei che ne uscissi ferita da tutta questa storia... ora come ora ti sembra un gioco, lo so, lo vedo... Ora come ora pensi che sia solo attrazione, che il motivo per cui vuoi averlo vicino sia solo quello... ma potrebbero cambiare le cose... e se te ne accorgessi tardi potresti esserne ferita. Sto cambiando idea su di loro, su Malfoy in particolare. Non è più il bastardo che era a Hogwarts, è simpatico e lo vedo che con te è cambiato parecchio. Ma su una cosa non è cambiato: l'effetto che fa sulle donne. è sempre stato un latin lover, e lo è ancora, si vede. Gli piace corteggiare, flirtare con tutte. La sua filosofia è -una diversa ogni sera-. Lo sai anche tu... e io non vorrei che andando avanti, soffrissi"
Gli sorrisi, accoccolandomi contro di lui, che mi strinse accarezzandomi i capelli. "Harry non ti devi preoccupare. Tra me e Draco è nata attrazione, è vero, ma so perfettamente che non ci può essere nulla di più. Siamo due mondi troppo diversi uno dall'altro perchè ci possa essere qualcosa. So bene qual'è la sua filosofia, e se la tua paura è che io possa innamorarmi di lui, è una paura infondata. Puoi stare tranquillo"
"Herm d'accordo... mi voglio fidare. Ma non peccare di onnipotenza. Non credere di poter controllare i tuoi sentimenti, non fare questo errore. Cerca di prevenire, non credere di poter poi curare. Ok?"
"Va bene, Harry, promesso. Ora vai a dormire, sarai stanco"
"Buonanotte, Herm.."
"Buonanotte, Harry"
Uscì dalla stanza, e nonostante ciò che avevo detto lo vedevo che non era convinto. Ma io invece, ero sicura di aver ragione. Non mi sarei innamorata di Draco Lucius Malfoy, ne ero più che certa.

Mi svegliai che il sole era già alto nel cielo, e i suoi raggi filtravano nella stanza. Gettai un occhiata all'orologio, e nel percorso dello sguardo fino al comodino, incontrai Sarah, che dormiva attaccata a me. Alzai un pò la testa. Mezzogiorno meno venti. Dovevo andare in ufficio, Hermione sicuramente era già arrivata. Sperai che almeno Blaise si fosse alzato quella mattina. Mi tirai su senza svegliare Sarah, e mi infilai nel bagno. Una bella doccia mi serviva, e mentre l'acqua mi scorreva addosso ripensai alla sera prima. Avevo quasi fatto l'amore con Hermione Jane Granger. Maledissi per l'ennesima volta in poche ore Ronald Weasley, e poi ripensai a quello che era successo con Sarah. Mi veniva da ridere se pensavo che era la ragazza a cui stavo organizzando il matrimonio. Uscii dal bagno con solo l'asciugamano in vita, e la trovai sveglia, seduta sul letto.
"Buongiorno" mi disse sorridendo.
"Buongiorno" Tirai fuori i miei vestiti.
"Scappi già?"
"devo andare a lavorare... e tu dovrai tornare a casa, se non vuoi che qualcuno scopra qualcosa"
"nessuno scoprirà niente... ma tu come mai così presto a lavoro? di solito non ci sei mai alla mattina.." Mi raggiunse passandomi le mani sulla schiena, e facendomi girare. "sono stata benissimo, stanotte..."
"per forza, sei stata con me..."
Rise "si potrebbe rifare" il suo sorriso malizioso, la sua voce sensuale, i suoi atteggiamenti sexy, fecero scattare il mio sopracciglio verso l alto.
"Sarah, stai per sposarti" Lei sbuffò dandomi un piccolo schiaffo sulla spalla.
"La smetti di ricordarmelo?! non mi faccio problemi io, te li fai tu per me? Limitati a prendere ciò che viene, no?..." e mi baciò, accarezzandomi il petto. "la verità è che sei irresistibile... Cristian a confronto non è niente..."
"e allora perchè lo sposi?"
Lei alzò le spalle. "Perchè lo amo. E poi piace ai miei" Alzai un sopracciglio. "lo sposi perchè piace ai tuoi?"
"non fare quella faccia, Draco! è sempre stato così! come pensi che si siano sposati i miei? quando una famiglia è ricca sono i genitori a scegliere il marito della figlia... penso sia stato così anche per te, in passato"
"lo era" la allontanai vestendomi. Un argomento che sicuramente non volevo affrontare, ne con lei ne con nessuno, era il mio passato. Mi rendeva freddo solo pensarci, mi innervosiva, mi faceva male. E se anche il pensiero di prendere davvero ciò che mi offriva mi aveva tentato, ora era di nuovo raso zero. "devo andare, Sarah"
"Scusami..." mi disse, avvicinandosi di nuovo "non volevo innervosirti parlandoti del tuo passato. Ci vediamo, ok? e ricordati della cena sabato sera"
"me ne ricorderò" e mi smaterializzai.

Quella mattina convincere me stessa ad alzarmi dal letto era stata un impresa veramente ardua, ma ce l'avevo fatta. Ero arrivata in orario, per poi scoprire a mezzogiorno che i miei datori di lavoro dovevano ancora tirarsi su dal letto! La "bella" notizia, me l'aveva data proprio Pansy, che appena arrivata si era stupita che fossi già li. Tra un ora finivo, e mi auguravo per Malfoy che non si facesse vedere proprio. Non si era mai vista una cosa del genere! Lui a casa a dormire e io a lavorare! Obbligata, per di più!
Sbattei alcuni fogli sulla scrivania e poi presi una decisione. "Lucia?"
"si?"
"oggi finisco prima... se arriva il signor Malfoy glielo dica ok? gli dica che avevo un impegno urgente e che se si fosse fatto vedere gli avrei spiegato io stessa. Ci vediamo domani, buona giornata"
Presi le mie cose e uscii. Il dormire poco mi rendeva straordinariamente nervosa, e ancora più nervosa la mancanza di rispetto. Mi arrabbiavo quando venivano maltrattati gli elfi domestici, figurarsi le persone! Non solo per me, ma per tutti quelli che lavoravano alla Malfoy Corporation. Cioè lavorare sapendo che il proprio capo è in giro non è piacevole per nessuno.
Coi nervi a duemila uscii, e andai a sbattere contro Cristian, che passava proprio di li. "Herm!"
"Cri! ciao!"
"come stai? venivo a cercare proprio te!"
"tutto bene, tu?"
"tutto ok... senti, mangiamo insieme? ti va?"
"se sopporti me e il mio nervosismo..." gli sorrisi.
"come mai sei nervosa? vieni, camminiamo intanto..."
"perchè Malfoy non si è presentato a lavoro! Capisco che è il capo e può fare quello che vuole, però è una mancanza di rispetto verso i dipendenti che si sbattono per lui dalla mattina alla sera! Non dico che alle otto dev essere qui però almeno farsi vedere durante la mattinata!"
"hai perfettamente ragione, Herm... è una mancanza di rispetto, ma purtroppo lo fanno tutti i capi di sto mondo"
"apparte te.. tu lavori insieme ai tuoi dipendenti"
Mi sorrise dolcemente. "già, mi piace dare una mano. Fin da quando ero piccolo i miei genitori mi hanno insegnato l'arte dell aiutarsi. Ma eravamo una famiglia non troppo ricca.. se fossi nato in casa Malfoy sarei stato anch'io come Draco"
"probabile... ma per fortuna non è stato così" sorrisi anch'io "non parliamone più. Dove vuoi andare a mangiare?"
"dunque.. un'idea ce l'avrei" mi prese per mano e si smaterializzò.

Varcai la porta ancora nervoso a causa del discorso con Sarah. Odiavo ricordare il mio passato. "Ehi Lucia, buongiorno... dov'è Hermione?"
"ehm... è uscita prima" disse titubante "mi ha chiesto di riferirle che aveva un impegno urgente e che se si fosse fatto vedere prima gliene avrebbe parlato lei stessa"
Il mio nervosismo divenne ancora più alto, senza una spiegazione valida. "ti ha detto altro?"
"no, nient'altro.. era piuttosto nervosa, però..."
"ok, Lucia... grazie. Ci vediamo domani, buona giornata"
Uscii e mi smaterializzai al 12 di Grimmauld Place. Se la Granger pensava di poter fare quello che voleva a lavoro si sbagliava di grosso. Anche se non era in regola e sarebbe rimasta solo una settimana non poteva prendere e andarsene quando e come voleva. Suonai alla porta e mi aprì un Harry Potter ancora in pigiama e assonnato.
"Malfoy? che ci fai qui?"
"Hermione è tornata qui?"
"no, è venuta stamattina a lavoro. Non l'hai trovata?"
"no, è uscita prima che io arrivassi dicendo che aveva un impegno urgente. Grazie lo stesso"
"devo riferire qualcosa quando torna?"
"spero di trovarla prima io, ma se così non fosse, dille che non può pensare di fare ciò che vuole quando lavora per me. La passo a prendere stasera alle otto" decisi di botto.
Sembrò confuso, e sulla soglia apparve anche Ginevra Weasley. "Malfoy, buongiorno... cosa ci fai qui?"
"ho già spiegato a Harry" ero tanto nervoso che lo chiamai persino per nome. Mi girai per andare via, ma Potter mi richiamò.
"Malfoy, dove la porti stasera? vorrà saperlo"
"se te lo chiede dille che se si fosse fatta vedere a lavoro, sarei stato io stesso ad avvisarla. E dille che pretendo puntualità" e mi smaterializzai via.

Rientrai in casa seguito da Ginny. Mi ero scurito in volto, e lei lo notò. "amore? che succede?"
Entrammo in sala e mi sedetti sul divano prima di risponderle. "era arrabbiato perchè Hermione è andata via prima da lavoro... e lui non l'ha trovata. Così voleva parlarle, e visto che non è nemmeno qui, ha deciso di portarla a cena stasera"
"e a te qualcosa non torna, non è vero?"
Sbuffai. "no, infatti. Ginny, non ti nego che sono preoccupato. L'ho già detto ieri sera ad Hermione. Sta nascendo qualcosa tra di loro, anche se nessuno sembra notarlo... Stanno prendendo tutto come un gioco, ieri sera Herm mi ha detto che tra di loro è nata attrazione ma finisce tutto li"
"non le credi?"
"non voglio non crederle... però ho i miei dubbi. E questo li conferma... Hermione non aveva appuntamenti urgenti stamattina. L'avremmo saputo"
"perchè credi se ne sia andata?"
"conoscendola probabilmente la spiegazione ovvia è che si è innervosita perchè lui non si è presentato a lavoro e lei invece ha fatto lo sforzo e si è alzata. E così se ne è andata prima"
"e la spiegazione non ovvia?"
"forse sono tutti miei castelli, Gin... ma ho come l'impressione che lei si sia innervosita soprattutto perchè voleva vederlo e lui non è andato..."
"... e dal canto suo lui si è innervosito perchè voleva vederla e lei se n'è andata troppo presto..."
"esattamente. Sono pazzo?"
"Harry non ci avrei mai pensato io a tutto questo... però le tue intuizioni sono praticamente sempre giuste. Quello che non capisco è perchè tu sia preoccupato. Voglio dire, se si cercano entrambi non è grave. Sarebbe grave se lei lo cercasse e lui no, perchè lei soffrirebbe."
"quello che temo è proprio che lei non si renda conto di ciò che sta nascendo tra di loro...e  che quando se ne renderà conto sarà tardi per rimediare... e soffrirà"



MY SPACE!
Cosa ne pensate di questa decisione improvvisa di Draco di portare di nuovo a cena Hermione? E del suo nervosismo per l'assenza di lei, cosa ne dite? sarà davvero perchè si è arrabbiato che lei da dipendente ha preso ed è uscita prima senza permesso? Ed è proprio per questo che ha deciso di portarla di nuovo a cena, per sgridarla? non ci sarà sotto qualcosa? E le intuizioni di Harry sono giuste, tra Hermione e Draco c'è qualcosa di più che semplice attrazione? Fa bene a esser preoccupato? ^_* Dopo avervi installato un pò di dubbi con queste domande, vi ringrazio tutte per le recensioni! Siete sempre meravigliose, e io mi sento sempre in colpa per non aver tempo di rispondere! Ma voglio postare a un orario decente, e quindi come sempre vi ringrazio singolarmente su msn! Un grazie enorme a chi ha recensito, a chi legge soltanto, a chi ha inserito la storia tra i preferiti, e a chi ha inserito me tra gli autori preferiti!
Vi adoro! Un bacione, Miky.

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Capitolo 13
*** Due piccioni con una fava ***


Ragazze non so cosa mi è successo oggi!Ho messo il turbo! Dopo aver pubblicato ieri sera il capitolo undici e questa sera il capitolo dodici, eccomi a mezzanotte e mezza con il capitolo tredici! Spero che ne siate felici!!! ^_^ Non vi anticipo nulla, vi lascio subito alla lettura! ci "vediamo" giù!


Quando la sensazione della materializzazione terminò mi ritrovai su una spiaggia deserta, eccezion fatta per una coperta con dei cestini posati sulla sabbia.
"Eccoci" esordì Cristian, con un sorriso.
"ehi, l'avevi programmato???"
"diciamo che ci speravo"
"questa l'hai copiata!"
"si, da un film, ma non ricordo assolutamente quale"
Risi e presi posto sulla coperta, guardandomi intorno. Eravamo all'interno di una baia, circondata da rocce. "è bellissimo qui"
"molto. Io ci vengo spesso. è anche poco conosciuto come posto, quindi si può stare tranquilli" Si sedette vicino a me, e cominciò ad aprire i cestini porgendomi la roba da mangiare. Un pic nic rilassante insieme a una persona che non mi faceva innervosire: mi ci voleva proprio!
"sai cosa credo di aver capito?" mi chiese, dopo un pò di silenzio. "penso che io e te siamo simili sotto molto punti di vista... Oltre ad essere entrambi mezzosangue, parlo di carattere" lo ascoltavo con interesse "insomma, entrambi cocciuti, entrambi responsabili, entrambi contro le ingiustizie, entrambi amanti della lettura... Entrambi orgogliosi, forti ma anche estremamente fragili"
"e tu hai già capito tutte queste cose di me?"
"ho sbagliato?"
"no" sorrisi "hai visto lontano, Cristian..."
"mi piace cercare di capire le persone"
"ci riesci anche molto bene"
"il tuo nervosismo di oggi era legato solo al fattore lavorativo? solo a una mancanza di rispetto?"
"perchè me lo chiedi?" ma la sua domanda mi fece riflettere, turbandomi un pò.
"ho avuto come l'impressione che oltre la rabbia ci fosse anche un sottile velo di delusione... non speravi di incontrare qualcuno?"
Non risposi subito, persa nelle mie considerazioni. "diciamo che sono rimasta delusa perchè pensavo che il mio capo fosse più rispettoso, ecco" dissi titubante "ma no, non speravo di vederlo"
"quindi non c'è niente tra te e Malfoy?"
"assolutamente! Se fosse l'ultimo uomo rimasto sulla faccia della terra penso che mi innamorerei di un albero" Poi dopo quella mattina, ero più che convinta delle mie parole. Mi guardò in silenzio e poi scoppiò a ridere. "ma non eravate amici?" domandò.
Lo guardai dubbiosa, e lui spiegò "quando ci siamo conosciuti mi hai detto che dovevi dare una mano ad un amico che era rimasto senza segretaria. E prima hai detto che Malfoy è il tuo capo. Quindi a conclusione pensavo che tu e Malfoy foste ottimi amici"
Sbuffai. "ok, gaffe. Immagino di doverti spiegare... in realtà è una specie di ricatto. Cioè... una sera ero a cena da lui con dei miei amici e ho bevuto troppo... così non ricordo niente, ma dai racconti dei miei amici ho dedotto che tra me e Malfoy è successo qualcosa. L'ho chiesto a lui ma era rimasto senza segretaria e mi ha detto che se volevo sapere cosa fosse successo quella sera dovevo lavorare per lui tutta la settimana"
"ora mi spiego ancora di più il tuo nervosismo di prima!"
"ecco vedi... pensa un pò io come sto" Mi sorrise poi diede un occhiata al mare, poco lontano. "ti va di fare un bagno?"
"ora? ma non ho il costume!"
"e che t'importa? nemmeno io"
Arrossii ma avevo caldo e la proposta era invitante. Cristian balzò in piedi e cominciò a spogliarsi, finchè rimase in boxer. Ottimo fisico, niente da dire. Era proprio un bel ragazzo. Mi decisi a farlo anch'io, e rimasi in reggiseno e mutandine. Corremmo verso l'acqua e mentre lui si buttò subito io mi fermai. "è gelida!" protestai.
"ma no dai! si sta benissimo!" Scossi la testa e lui mi venne incontro, grondante d'acqua. Intuendo le sue intenzioni, corsi via. Lui prese a rincorrermi per tutta la spiaggia, ricordandomi però un altra corsa... e un altro ragazzo da cui ero scappata la sera prima, con una foto nascosta in tasca... Mi distraei, e lui mi acchiappò, buttandosi poi in acqua con me in braccio. Aveva ragione: una volta dentro, non si stava male.

Tornai a casa incazzato nero. Il nervosismo che mi era nato dentro non accennava a volersene andare. Sicuramente nato per colpa di Sarah, era poi aumentato a causa di Hermione. Non poteva prendere e andarsene così! Dava l'esempio a tutti i dipendenti! Per cosa poi?! che impegno aveva? poteva dirmelo la sera prima se era così urgente.. e se fosse stato irrimandabile Potter l'avrebbe saputo. Probabilmente era solo arrabbiata perchè non mi ero presentato a lavoro quando lei si era alzata nonostante il sonno. In cucina, seduti a tavola c'erano Pansy e Blaise.
"Ciao Dra!"
Grugnii di risposta e non mi sfuggì lo sguardo che si scambiarono. "che succede? svegliato male?" chiese dolcemente Pansy venendo a darmi un bacino. Mi sedetti a tavola con loro, e accettai il caffè che mi offrirono. E poi raccontai.
"è normale che si sia innervosita, Dra... non è proprio un agnellino quella ragazza, ha vissuto la tua non presenza come una mancanza di rispetto verso di lei che si era alzata presto"
"quello che mi stupisce è che tu sei addirittura andato a cercarla a casa... E poi perchè la cena?"
"perchè deve capire che non può fare quello che vuole anche se non è una vera e propria dipendente. Quindi le parlerò a cena"
Blaise scoppiò a ridere. "Amico, la scusa può reggere con lei, non con noi. Se posso dire, a parer mio ti sei innervosito più che altro perchè non l'hai vista. Cosa che speravi di fare"
"io la penso come Blaise" intervenne Pansy, alzandosi. "vado a farmi una doccia, ok? ci vediamo tra poco" e salì le scale.
"Blaise, hai presente Sarah?" dissi di getto, senza neanche pensarci. "ieri notte quando siamo tornati, era in camera mia"
"come come come?!" strabuzzò gli occhi.
"hai capito... abbiamo scopato" buttai giù il caffè.
"cioè, sei andato a letto con la ragazza a cui stai organizzando il matrimonio?"
"hai afferrato il concetto. Era li, c'ha provato"
"e tu non ti sei fatto scrupoli"
"veramente qualche scrupolo me lo sono fatto. Però non c'ho pensato più di tanto, lo ammetto. E poi stamattina mi ha detto che sposa Cristian solo perchè i suoi hanno deciso così. Come d'altronde faceva mio padre..."
"ora mi spiego il tuo nervosismo da dove nasce.. ti ha citato il tuo passato?"
"sei intuitivo"
Mi raggiunse e mi diede una pacca sulla spalla "mi dispiace amico... e poi Hermione ha peggiorato la situazione"
"esatto. Mi innervosisce da una parte il pensiero che possa aver dato l'esempio a tutti i dipendenti. E da una parte lo ammetto, speravo di trovarla li. Ma non per qualche strano motivo che hai tu in testa. Semplicemente perchè battibeccare con lei avrebbe cancellato il nervosismo"
"wow, sei dipendente dalle vostre litigate! non l'avevo ancora mai sentita questa, giuro" mi fece sorridere il suo tono. "Draco... forse dirò una cazzata.. però stai all'occhio"
"a che?"
"a ciò che sta nascendo tra di voi. L'attrazione c'è, l'avete ammesso entrambi, si vede è chiaro, ma non è chiaro allo stesso modo si finisce tutto li o no"
"ma certo che finisce tutto li"
"ne sei sicuro? Draco posso farti notare che si tratta di Hermione Granger e non di una puttanella qualunque? cioè, tu sei certo di poter parlare di semplice attrazione con una ragazza come lei?"
"Blaise guarda che è semplice attrazione anche per lei!"
"D'accordo Dra, se lo dici ti credo... ma non credo di dire una castroneria affermando che stai peccando di onnipotenza. Ci sono ragazze che non puoi avere senza lasciare che si impossessino del tuo cuore"
"da chi l'hai copiata?"
"non ricordo, comunque è la verità! Non credo che Hermione sia il tipo di ragazza da una botta e via. E anche se ora come ora vi sembra a entrambi una cosa assurda, un domani i vostri sentimenti potrebbero non vedere come protagonista l'attrazione.."
"Mi stai facendo venire un'emicrania, Bla... non preoccuparti ok? tra me e Hermione c'è giusto una buona dose di attrazione. Siamo due mondi troppo diversi perchè ci possa essere altro. Vado a letto ancora un pò... ho seriamente mal di testa"
"a dopo Dra" salii le scale in fretta.

Vidi Draco sparire dalle scale e rientrai in cucina. "amore..." raggiunsi Blaise e mi sedetti in braccio a lui. "sei preoccupato?"
"hai sentito?"
"si.."
"non sono preoccupato" sorrise "semplicemente stordito. Non mi sarei mai aspettato tutto questo. La preoccupazione si limita alla reazione di Draco quando scoprirà di essere innamorato di Hermione"
"Pensi che si stiano innamorando?"
"temo proprio di si, Pansy.. hai sentito anche tu ieri sera no? Hermione non ha detto che avrebbe scopato con Draco, ha detto che avrebbe fatto l'amore con Draco. E la bottiglia ha smesso di suonare. Non si fa l'amore con una persona per cui non si prova un sentimento. Altrimenti si scopa"
"Non c'avevo fatto caso a quella frase!" dissi sbigottita. "sei sempre unico amore"
"non c'ha fatto caso nessuno probabilmente... se non il gemello che ha impostato la domanda"
"secondo te ha impostato la domanda così apposta?"
"forse no, forse si... non posso saperlo. Comunque sia, mi ha rivelato tante cose"
"avremo una Granger in casa?"
"probabile.. ma ora dedichiamoci a noi due" e ridendo mi prese in braccio portandomi in camera da letto.

Sdraiati sulla coperta a prendere il sole, asciugandoci, volavamo da un'argomento all'altro con una velocità inaudita. Riuscivamo a parlare bene, di ogni argomento, e questo mi stupì piacevolmente.
"Sai Herm, mi trovo bene con te"
"anche io, Cri"
"se ti chiedessi di uscire anche stasera mi prenderesti per un pazzo ossessivo che non può fare a meno di te?"
Risi "no, non credo"
"D'accordo allora... ti va di cenare con me stasera? potremmo andare al cinema come due babbani normalissimi"
"l'idea mi piace. Faremmo qualcosa di diverso! Ci sto" Mi sorrise di nuovo. Adoravo il fatto che non fosse tirchio di sorrisi e gentilezze, e che fosse simile a me. Praticamente tutto il contrario di qualcun'altro...
"allora passo a prenderti a casa alle otto ok?"
"va bene, non c'è problema"
Poi cadde il silenzio, e al caldo del sole, mi addormentai...
"Herm?" mi svegliai perchè qualcuno mi scrollava per una spalla. "Herm svegliati, sono le sette!" Cristian. Aprii gli occhi e mi misi seduta, tirandomi indietro i capelli.
"Ci siamo addormentati" mi spiegò. Mi misi in piedi.
"accidenti.. è già tardi!"
"però posso dire di aver dormito con una bella ragazza come te" disse ridendo. "dai andiamo và..." raccogliemmo la roba e ci smaterializzammo.
Entrai in casa di corsa, e Ginny mi bloccò sulle scale "Herm sei tornata, devo raccontarti..."
"scusa Gin, devo fare in fretta che alle otto devo uscire... ti dispiace se prima faccio la doccia e poi parliamo?"
"ah, ma sai già!" disse Harry raggiungendoci. "pensavamo che non vi foste incontrati"
Rimasi un attimo stupita, poi però scossi la testa. Avrei capito più tardi di cosa parlavano quei due.

Mi svegliai alle sei, ma rimasi a letto. Un pò del malumore che avevo era passato, grazie al recupero del sonno. Mi misi in piedi e mi trascinai sotto la doccia. Seconda doccia della giornata. Però mi servì a far passare quel pò di nervoso che ancora avevo in corpo. Uscii e scesi in sala, dove ci trovai Pansy intenta ad osservare dei giornali.
"Buongiorno"
"Ehi! stai meglio?" mi chiese.
"si, va molto meglio. Probabilmente parte del nervoso era data dalla stanchezza"
"Probabile" disse sorridendo.
"cosa guardi?"
"giornali di maternità" presi posto vicino a lei.
"non hai paura?" domandai. Lei si voltò a guardarmi incuriosita dalla domanda.
"Lo sai che non lo so? se penso al parto, a tutto quello che seguirà un pochino si... però in realtà c'è molta più curiosità e felicità. Insomma, se penso che nella pancia ho il frutto dell'amore tra me e Blaise... non posso che essere fiera e orgogliosa. E grata, anche. Grata di aver avuto il privilegio di trovare un ragazzo maturo, dolce e sensibile. E soprattutto, un ragazzo che mi ama"
"sembri più grande quando parli così"
"e tu sembri un bimbo curioso, che chiede informazioni alla sua mamma. C'è altro che vuoi sapere, tesoro?" Divertito da quel gioco, continuai. "come hai capito di esserti innamorata?"
"Beh, è facile. Sei innamorato quando pensi sempre a una persona. Quando fai paragoni continui tra lei e le altre, quando sei geloso, quando vorresti averla sempre accanto, quando adori i suoi pregi e i suoi difetti... sei innamorato quando la sua sola presenza ti fa accellerare i battiti e una sua parola te li fa saltare. Quando vorresti non dirle mai addio. Quando l'idea di un futuro con lei ti attrae, ti rende felice"
"praticamente impossibile" scoppiò a ridere.
"non è impossibile, e te ne renderai conto" Poi guardò l'orologio. "Sono le sette. A che ora devi essere da Hermione?"
"otto"
"e vatti a vestire, dai"
"certo mamma" le sorrisi e scuotendo la testa per la scemenza di entrambi varcai la porta.

Alle otto meno venti ero pronta. Scesi in cucina, dove Ginny e Harry mi aspettavano. "ehi, sei pronta!"
"si, scusate per prima, ero di corsa" dissi sorridendo.
"Non ti preoccupare, l'importante è che sapevi dell'appuntamento. Ma dove sei stata, al mare? sei tutta bruciata!"
"si, mi sono addormentata in spiaggia! Ero con Cristian che abbiamo pranzato insieme e poi bagno al mare... anzi, tra poco dovrebbe arrivare"
"Alt, Herm. Con chi esci alle otto?" chiese Harry alzandosi.
"con un mio amico.. Lo avete già visto, si chiama Cristian..."
"no Herm aspetta! non è questo che pensavamo sapessi!" intervenne Ginny.
"Oggi è venuto a cercarti Malfoy" riprese Harry "verso mezzogiorno e mezza. Era arrabbiato perchè non ti ha trovata sul lavoro. Voleva parlarti, ma non c'eri, e ci ha chiesto di dirti che passa a prenderti stasera alle otto. Ti porta a cena"
"probabilmente ti dice di tutto" aggiunse Gin.
Ma io avevo altri problemi in quel momento. La mia testa vorticava alla velocità della luce. Malfoy era venuto a cercarmi a casa?! Probabilmente arrabbiato nero perchè ero andata via prima dal lavoro. Al pensiero di quella mattina mi innervosii di nuovo. Però dovevo ammettere almeno a me stessa che non appena avevano nominato le parole -Malfoy ti porta a cena- il mio cuore aveva saltato quattro o cinque battiti di seguito. Sbuffai. L'effetto che mi faceva quel ragazzo non mi piaceva per niente..
"Herm?" Ginny mi riscosse dai  miei pensieri popolati da capelli biondi e occhi di ghiaccio. "ti devo ricordare che tra meno di dieci minuti due ragazzi suoneranno a quella porta per uscire con te?"
"Oddio e ora che faccio?"
Dopo un attimo di silenzio Harry scoppiò a ridere, facendo precipitare nella ridarella anche Ginny, e poi me. Era una situazione assurda. Io, che nella mia vita avevo avuto pochi ragazzi e ancora meno appuntamenti, adesso dovevo addirittura uscire con due ragazzi nella stessa serata! Ma l'orologio che segnava le sette e cinquantaquattro ci riportò alla realtà, me per prima.
"hai sei minuti per risolvere la situazione. Quando si dice due piccioni con una fava..."
"smettila di fare lo spiritoso Harry!" dalla ridarella ero passata all'isteria. "e ora che faccio?!"
"decidi con chi uscire e dai due di picche all'altro" disse semplicemente Ginny "se non fossi occupata direi che l'altro lo intrattengo io ma non credo che Harry gradirebbe"
"eh no amore mio!"
Mi fecero sorridere. Con chi dovevo uscire? Draco Cristian, Cristian Draco... 

Alle otto meno tre mi materializzai davanti a casa di Hermione. Mi apprestavo a salire le scale per suonare alla porta, quando un'altro rumore mi fece voltare. Un'altro ragazzo si era materializzato proprio li davanti: aveva un mazzo di fiori in mano e come me era vestito elegante. Pensando che avrebbe preso un'altra strada andai avanti, ma poi girandomi vidi che anche lui era salito fin davanti alla porta. Chi altro c'era in quella casa apparte Hermione che potesse essere portata fuori a cena? Scrollai le spalle e suonai il campanello. La porta si aprì e mi trovai davanti la Granger, con dietro Potter e la Weasley.
"Granger"
"Malfoy..."
"Hermione"
"Cristian..."
Fece un sorriso un pò colpevole e imbarazzato. 
Mi voltai verso l'altro ragazzo, cominciando a capire la situazione. Non c'era un'altra ragazza apparte la Granger in quella casa che poteva essere portata fuori. C'era LA GRANGER. E sia io che questo Cristian eravamo li per lei. E sia io che questo Cristian l'avevamo capito. E sia io che questo Cristian probabilmente volevamo ammazzare l'altro. Ma entrambi ci limitammo a voltarci verso Hermione in attesa che parlasse.


MY SPACE!
Non odiatemi per come termina il capitolo! Non ho resistito alla tentazione di lasciarvi un pò sulle spine! Spero che mi perdonerete, in fondo ho aggiornato in tempo record! ^_^
Grazie mille a tutte per le recensioni! Siete sempre troppo buone con me! E ora come sempre aspetto di sapere cosa ne pensate di questo capitolo! Io ho aggiornato veloce, come richiesto, ora tocca a voi!^_^
Non mi dilungo, vista l'ora tarda, un altro enorme GRAZIE a tutti quelli che recensiscono, a quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti, a chi ha inserito me tra gli autori preferiti e a chi legge ma non recensisce! Vi adoro tutti!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 14
*** Chi li capisce è bravo ***


Eccomi ragazze! Vi sembrerà pazzesco, ma eccovi il quattordicesimo capitolo! ebbene si, oggi 10 maggio, giornata storica, ho pubblicato ben due capitoli! ^_^
Come anticipazione vi devo dire che mi sento molto dolce oggi... E il capitolo ne subisce le conseguenze! ^_^
Non vi dico altro, vi lascio subito alla lettura, così poi potere recensire e farmi sapere se vi ho fatto venire il diabete, ok? ^_^
Ci "vediamo" giù!



Il mio sguardo andava da Hermione ferma imbarazzata sulla porta, al ragazzo biondo dagli occhi glaciali fermo di fianco a me.
"Granger, vuoi spiegarmi che succede?" chiese proprio quest'ultimo, che avevo riconosciuto essere Draco Malfoy. Colui che anche se non lo sapeva mi stava organizzando il matrimonio.
"c'è un problema... Io per stasera avevo già un impegno con Cristian... e solo dopo Harry e Ginny mi hanno informata che sei passato"
"se fossi stata a lavoro fino a quando dovevi starci, non l'avresti saputo tardi da Harry e Ginny" rispose a tono, con gli occhi che emanavo scintille.
"Se tu ti fossi presentato durante la mattinata, non me ne sarei andata prima"
"sono il capo posso fare ciò che voglio"
"anch'io" si era infervorata e la situazione cominciava a divertirmi. Entrò in casa, prese la borsetta e mi raggiunse. "Cristian andiamo. Quest'essere qui mi ha già innervosita abbastanza"
"ti dico solo una parola, Granger... -memoria-" Disse Malfoy ghignando e si smaterializzò.
"Cosa voleva dire?" Chiese la ragazza con i capelli rossi a Hermione, che era rimasta paralizzata dov'era. Lei sbuffò infuriata.
"Voleva dire che non mi dirà niente di ciò che mi deve dire!" strepitò. "continua a ricattarmi!Non ci posso credere!"
"ti importa davvero così tanto di sapere cosa è successo quella notte?" le chise Harry. "in fondo è passato, no?"
"sarà anche passato Harry, ormai è questione di principio. Io devo sapere!Cristian, ti spiace se facciamo un'altra sera?" La guardai amareggiato, pensando a tutta la fretta, alle bugie a Sarah.. però Hermione in fondo non poteva saperlo. "non ti preoccupare" le sorrisi.
"d'accordo grazie... Ora dove sarà andato quel furetto di merda?! mi smaterializzo a casa sua. E poi vediamo... giuro che se non si fa trovare lo uccido!" E con un cenno di saluto si smaterializzò.
"Scusala" intervenne Harry Potter "vuoi entrare?"
"no grazie, vado a casa"
"sicuro? una birra?" propose la ragazza, Ginevra Weasley. Sorrisi e accettai, seguendoli in casa.
"Hermione era un tantino nervosa" osservò la rossa "succede sempre così quando c'è Malfoy in mezzo. Tieni la tua birra"
"ma c'è qualcosa tra loro?" se erano i suoi migliori amici, dovevano saperlo.
"si"
"no" l'avevano detto insieme, la ragazza si e il ragazzo no.
"wow, siete molto chiari!" li feci ridere.
"In realtà non lo capiamo nemmeno noi... si sono sempre detestati ma da un pò di tempo questo livello d'odio pare sconfinare in qualcos altro..."
"della serie chi si odia si ama?"
"no della serie chi li capisce è bravo" Mi voltai verso la porta, dove due ragazzi identici avevano fatto il loro ingresso. "piacere, siamo Fred e George"
"piacere, Cristian" strinsi la mano a entrambi.
"sei uno spasimante di Hermione?"
"veramente siamo amici..."
Alzarono un sopracciglio. "talmente amici che ti informi sulla sua vita sentimentale?" chiese uno dei due ridendo.
"Fred smettila!" intervenne Ginevra. "scusali, sono curiosi per natura"
"è una caratteristica dei Weasley" spiegò Harry. Sorridendo, mi portai la birra alla bocca. Erano simpatici tutti quanti. Ma poi, un uscita di uno dei due gemelli mi fece quasi strozzare: "ehi, ma io ti ho già visto da qualche parte! Forse su un giornale?"
Tossicchiai, cercando di riprendermi "ehm... no, non credo sia possibile. Ti sarai confuso. Ora scusatemi, devo proprio andare. Grazie per la birra"
"figurati!" Mentre Ginny mi accompagnava alla porta, notai lo sguardo confuso che si lanciarono i due gemelli Weasley. Speravo solo che non si dessero la pena di controllare dove mi avevano visto.

Ero da poco rientrato in casa, quando sentii la sua voce, che mi fece ghignare. "MALFOY!" Ringraziai Merlino un paio di volte, perchè Blaise non era in casa, e aprii la porta. Un'Hermione inferocita stava fema sulla soglia. "io dico, quale parte della tua testa malata ha concepito l'idea che tu mi possa ricattare quando e come vuoi?!La devi smettere di credere di poter fare ciò che vuoi sono stata abbastanza..." ma stanco della sua predica mi sporsi e la baciai, impedendole di completare la frase.
"Hai finito?" chiesi. La sopresa le aveva per un attimo fatto dimenticare la rabbia, e ne approfittai per farla entrare. "puoi posare la borsa qui"
"Malfoy sei un idiota!"
"ricominci? se è una scusa per farti baciare, basta chiedere.." sorrisi malizioso, la attirai a me e la baciai di nuovo. Questa volta non la lasciai andare subito, approfondii il bacio non appena me ne diede l'occasione, e anche lei finì per cedere ed abbandonarsi. Ma avevo cantato vittoria troppo presto: doveva essersi ripresa, perchè mi mozzicò il labbro e mi allontanò con uno spintone.
"SMETTILA!" gridò.
"Chi ti capisce è bravo Granger!" mi lamentai, con una mano sopra il labbro.
"sei un idiota! Hai capito?"
"sarà la terza volta che me lo fai notare, Herm, ormai come parola ha perso tutto il suo significato dispregiativo"
"herm? da quando esattamente mi chiami Herm?"
"ti da fastidio?"
"idiota"
Scoppiai a ridere e sebbene si sforzasse di rimanere indifferente, un sorriso spuntò anche a lei. "Vogliamo sederci a tavola o no?"
"visto che hai tanto insistito per avermi a questa cena, direi di si. E mi auguro per te che ci sia roba buona da mangiare"
"ci sono io, dovrebbe già essere una sicurezza"
"idiota" Risi di nuovo, ma la portai verso la tavola. Era apparecchiata per due, semplice, nulla di troppo elegante, ma nemmeno troppo rustico.
"Posso sapere perchè hai dato in escandescenza oggi con i miei amici? cosa ti ha fatto infuriare così tanto da portarmi addirittura a cena per parlarne?" chiese, quando entrambi prendemmo posto.
"noi due sappiamo che tu non sei una dipendente in regola, sei alla Malfoy Corporation solo per una settimana, e solo perchè vuoi sapere cos'è successo quella dannatissima sera. Ma gli altri pensano che tu sia li come loro, Hermione. Per cui, ogni gesto che tu fai, loro credono di essere autorizzati a farlo, perchè ai loro occhi sei sul loro stesso piano. Capisci? La tua presa di posizione oggi mi ha urtato i nervi perchè non voglio che anche gli altri pensino che se io non mi presento loro se ne possono andare"

Aveva parlato con una calma e una chiarezza tali da farmi ragionare. Effettivamente, per quanto le mie motivazioni siano state giuste, aveva anche lui la sua parte di ragione: ero stata un esempio per tutti, e se finiva nei casini con i dipendenti dopo oggi, sarebbe stata colpa mia.
"Sono sicuro che hai delle ragioni più che valide, ma quando hai dei problemi preferisco che ne parli con me"
"sembri un pò meno un idiota quando parli così. Mi stupisci"
"ci sono lati di me che ancora non conosci, Granger" mi sorrise. "illustrami le tue motivazioni adesso"
"Ero stanca anche io stamattina, quando è suonata la sveglia. Ma mi sono alzata, perchè dovevo venire al lavoro. Si chiama senso di responsabilità. Però ero già nervosa a causa del poco sonno, e venire a sapere che tu eri a letto che te la dormivi beato mi ha mandato in bestia. Va bene che sei il capo ma il non presentarsi nemmeno durante tutta la mattina, quando non c è una spiegazione valida e mentre ci sono persone che lavorano per te, è ingiusto"
"il tuo errore Granger è che credi di vivere in un mondo giusto. Non è così"
"e allora visto che il mondo è già ingiusto di suo non peggioriamo le cose. Altrimenti porterai i tuoi dipendenti a detestarti"
Rimase in silenzio, mentre dalla cucina voleggiavano verso di noi le prime pietanze. Era stato strano parlare con lui con tutta questa tranquillità. E Cristian non sfiorava nemmeno più i miei pensieri...
"Bene, visto che questo è chiarito cambiamo discorso" fissò i suoi occhi nei miei "chi era quel tizio che pretendeva di uscire con te?"
"è un amico... perchè questa curiosità?"
"perchè mi piace sapere qualcosa di più sulle ragazze che mi interessano..." sorrise malizioso, e io arrossii. Se ne accorse e rise.
"mi stai dicendo che ti interesso?"
"non te ne sei forse accorta da sola dell'effetto che mi fai?"
"anche a te chi ti capisce è bravo, Malfoy"
"e perchè mai?"
"perchè un attimo prima sei freddo cm il marmo e mi insulti, e un attimo dopo mi stai baciando!" sbottai. Un'altra risata da parte sua, e sentii un senso di rilassamento dentro il cuore che mi portò a sorridere e scuotere la testa. "chi l'avrebbe mai detto.."
"che cosa?"
"che un giorno saremmo stati qui, io e te a cenare insieme.."
"attratti profondamente uno dall'altra? probabilmente nessuno... Ma mi piacciono le sorprese"
"anche a me"
Mi sorrise, un'altro di quei suoi sorrisi strepitosi che mi regalava di rado e puntò la bacchetta verso lo stereo contro la parete. La musica cominciò a incantare l'aria "when you say nothing at all" di Ronan Keating.
"Balliamo?" mi chiese, alzandosi e offrendomi la mano. Mi stupii il suo gesto, così galante. Ma accettai senza troppe domande.

It's amazing
How you can speak
Right to my heart
Without saying a word,
Try as I may
I could never explain
What I hear when
You don't say a thing.
è spettacolare
come tu riesca a
parlare bene al mio cuore
senza dire una parola,
ci provi come me ma
io non potrei mai spiegare
quel che sento quando
non dici niente.

Stretta al suo petto, tra le sue braccia, mi sentivo veramente bene. E ancora non sapevo che il ricordo di questo momento, delle parole di questa canzone, delle sensazioni che stavo provando, non mi avrebbe abbandonata mai... 

The smile on your face
Lets me know
That you need me
There's a truth
In your eyes
Saying you'll never leave me
The touch of your hand says
You'll catch me
Whenever I fall
You say it best
When you say
Nothing at all

Il sorriso sul tuo volto
mi fa capire
che hai bisogno di me
c'è una sincerità
nei tuoi occhi
che dice che non mi lascerai mai
il tocco della tua mano dice
che mi alzerai
 in qualsiasi momento io cadrò
tu dici le cose migliori
quando non dici
 proprio niente.
Non mi seppi spiegare perchè avevo deciso in un secondo di ballare con lei. Non l'avevo programmato, non ero neanche sicuro che nello stereo di Blaise ci fossero cd. Ma c'era, e la canzone che era partita mi aveva fatto immediatamente venire il desiderio di stringerla a me. 

All day long
I can hear people
Talking out loud
But when you hold me near
You drown out the crowd
(The crowd)
Try as they may
They can never define
What's been said
Between your
Heart and mine

Tutto il giorno
posso sentire le persone
parlare ad alta voce
ma quando tu mi stringi forte
tu sommergi la folla
ci provi come loro
ma loro non potrebbero mai definire
cosa è stato detto
tra il tuo
cuore e il mio.
Non erano da me momenti di dolcezza come quello, ma Hermione mi aveva fatto nascere qualcosa dentro sorridendomi a tavola. E quel momento non l'avrei scordato mai più...

 The smile on your face
Lets me know
That you need me
There's a truth
In your eyes
Saying you'll never leave me
The touch of your hand says
You'll catch me
Whenever I fall
You say it best
When you say
Nothing at all

Il sorriso sul tuo volto
mi fa capire
che hai bisogno di me
c'è una sincerità
nei tuoi occhi
che dice che non mi lascerai mai
il tocco della tua mano dice
che mi alzerai
 in qualsiasi momento io cadrò
tu dici le cose migliori
quando non dici
proprio niente.
Le braccia dietro il suo collo, le sue strette dietro la mia schiena. Il mio viso poggiato al suo petto, il suo respiro tra i capelli. Il mio cuore che batteva all'impazzata, minacciava di esplodere. Ma il suo? non potevo saperlo. Quell'attimo di dolcezza che aveva deciso di condividere con me mi aveva lasciata senza parole. Come può una persona avere tante sfaccettature nel carattere? Avrebbe mai finito di stupirmi, questo ragazzo?  

 The smile on your face
Lets me know
That you need me
There's a truth
In your eyes
Saying you'll never leave me

Il sorriso sul tuo volto
mi fa capire
che hai bisogno di me
c'è una sincerità
nei tuoi occhi
che dice che non mi lascerai mai
Alzò il viso, e dagli occhi notai che era emozionata. Cosa si stesse chiedendo, però, rimaneva per me un mistero. Incatenò i suoi occhi dorati nei miei. Eravamo entrambi seri, quando avvicinai le labbra alle sue e la baciai.

The touch of your hand says
You'll catch me
Whenever I fall
You say it best
When you say
Nothing at all

il tocco della tua mano dice
che mi alzerai
 in qualsiasi momento io cadrò
tu dici le cose migliori
quando non dici
proprio niente.
Non era la prima volta che ci baciavamo, ma fu la più emozionante. Colpa della musica probabilmente, che rendeva tutto più bello. Mi piaceva pensarla così, non potevo credere che qualcosa tra di noi stesse davvero cambiando...

The smile on your face
The truth in your eyes
The touch of your hand
Let's me know
That you need me

il sorriso sulla tua faccia
la sincerità nei tuoi occhi
il tocco della tua mano
mi fanno capire
che hai bisogno di me

La musica era finita, ma non il nostro bacio. Continuavo a baciarla, tenendola sempre più stretta, e la cosa che più di tutto mi stupì fu che non cercavo di approfondire per portarmela a letto. Stavo bene così, in piedi in mezzo alla sala, volevo solo godermi quel momento. E per lei, lo sentivo, era la stessa cosa. Era iniziata un'altra canzone, ma non ce ne accorgemmo neanche, troppo presi da noi. Si staccò dopo un pò, bisognosa di riprendere fiato. E la sentii mormorare "wow.."
"wow" dissi allora anch'io, per farle capire che non l'avrei presa in giro se anche l'avesse detto ad alta voce.
"ti posso dire una cosa senza rischiare che tu me lo rinfaccia a vita?" Annuii sorridendo. E lei alzò gli occhi verso di me. "è stato il bacio più bello che qualcuno mi abbia mai dato"
"ti posso dire una cosa senza rischiare che tu me lo rinfaccia a vita?" chiesi, facendola ridere. Ma annuì anche lei. "anche per me"
"lo dici solo perchè l'ho detto io?"
"ti sembro il tipo?" scosse la testa. "e allora non fare domande stupide. Lo dico perchè è vero, altrimenti mi sarei limitato a vantarmi"
"grazie, Draco"
"per cosa?"
"per l'emozione che mi hai regalato"
Non riuscivo più a parlare, mai come in quel momento avevo una chiara percezione del cuore che mi batteva nel petto. E mai come in quel momento ero stato emozionato. Mi chinai di nuovo e la baciai dolcemente, prendendole il viso tra le mani. Draco, cosa diavolo ti sta succedendo stasera?! continuava a chiedermi la mia testa. Ma non avevo risposte. Quando mi staccai di nuovo, sentii il bisogno di fare un'altra domanda.
"allora, sei contenta o no che ti ho obbligata a cenare con me e non con quel mezzo rincretinito che si è fermato davanti alla tua porta stasera?"
Mi diede un leggero schiaffo sulla spalla ridendo. Adoravo la sua risata... "idiota" disse di nuovo. E, ormai lo sapevo, ogni volta che avessi sentito quell'insulto, mi sarebbe tornata in mente lei.

Incapace di trovare una risposta ai duemila perchè che mi giravano in testa, mi limitai a riprendere posto a tavola, scherzando e ridendo con quel ragazzo che era così diverso da come appariva.
Finimmo la prima portata e arrivammo al dolce senza che ci fosse un attimo di silenzio o imbarazzo totale, semplicemente noi stessi. E capii una cosa di cui dovetti renderlo partecipe. "sai perchè adesso ci troviamo molto di più che non quando eravamo a scuola?"
Alzò un sopracciglio, scuotendo la testa "illuminami"
"perchè siamo solo Hermione e Draco. Non ci sono più famiglie, non ci sono più cognomi, e non ci sono più casate. Siamo solo io e te"
Rimase un secondo in silenzio, come se si aspettasse qualcosa, qualcosa che in quel momento non capii. Poi si alzò mi venne incontro e mi baciò di nuovo, con più foga della volta prima, ma con la stessa dolcezza.
E se mi avessero raccontato come sarebbe finita la serata, non ci avrei mai creduto. Ma niente era più normale, in quel periodo. Guardammo un film, seduti sul divano. Un film di quelli non troppo mielosi ma nemmeno drammatici. "50 volte il primo bacio". Ma ne perdetti una buona parte, perchè a volte mi perdevo nei suoi occhi e nei suoi baci. E quando ci salutammo, sulla porta di casa mia (aveva insistito per accompagnarmi) mi prese di nuovo il viso tra le mani e mi diede un altro bacio spettacolare. Poi entrai in casa, e dalla finestra lo vidi smaterializzarsi. Allora ancora non lo sapevo, ma quello che si aspettava di sentir arrivare quando, seduti a tavola, gli avevo esposto la mia teoria sul perchè ci trovassimo di più di quando eravamo a scuola, era il nervoso e la frustazione che i ricordi del passato gli davano. E il motivo per cui si era poi alzato a baciarmi, era che questo nervoso a cui era soggetto ogni qualvolta qualcuno nominasse il suo passato, non era arrivato. Ma l'avrei scoperto solo molto più tardi...


MY SPACE!
*_* Allora??? cosa ne dite? Forse è un pò diverso dal solito, nel senso che è un pò più dolce, loro due sono più disponibili... però oggi era giornata di romanticismo! spero che vi sia piaciuto, perchè è anche la prima volta che inserisco una canzone in un capitolo! Se volete scaricarla, il titolo è "when you say nothing at all" di Ronan Keating, comunque chi ha il mio contatto msn può chiedermela e gliela passo volentieri!^_^
Volevo ringraziare in particolar modo BlackPearl_uaooo perchè è grazie a lei che mi ha chiesto di scaricarle questa canzone che l'ho scoperta ed è nato il capitolo! ^_^
GRAZIE anche a tutti quelli che hanno recensito, a quelli che hanno inserito la storia tra i preferiti, a chi ha inserito me tra gli autori preferiti e a chi legge e non commenta! Aspetto come sempre le vostre recensioni, lo sapete che sto in ansia!!! Tengo le dita incrociate... ^_^
Un bacione, Miky.

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Capitolo 15
*** Jealousy ***


... Pensate di uccidermi per questo mostruoso ritardo? vi prego non lo fate *_* Mi dispiace tanto! Ma tra la scuola (maggio è veramente un mese orribile, come sono sicura che sapete), la Raccolta di one shot che ho iniziato e impegni vari, non sono riuscita ad aggiornare prima di adesso. E tra l'altro non sono neanche sicura di come sia venuto il capitolo, perchè ho avuto davvero poco tempo e quindi l'ho scritto in momenti diversi, in giorni diversi... e quindi anche con umori diversi! Spero che sia venuto bene comunque, e che basti a farmi perdonare!^_^
ci "vediamo" giù!



Mi svegliai con il sole che accarezzava delicatamente il mio viso. Aprii un occhio giusto per controllare l'orario: la sveglia doveva ancora suonare, era presto. La staccai, sentendomi completamente sveglia. Non ne avevo bisogno. Mi rigirai nel letto, ripensando alla sera prima, e al pensiero di rivederlo inevitabilmente sorrisi. Era arrivato mercoledì: il terzo giorno della mia settimana di lavoro. E pensare che mi sembravano già passati secoli da quando tutto era iniziato. In tre giorni erano successe già tante di quelle cose...
"Herm? Herm, dormi?" alzai il viso verso la porta, dalla quale faceva capolino la testa di Luna.
"No, Luna, vieni pure"
"scusa se ti disturbo, ma eri l'unica che potevo trovare già sveglia, e avevo bisogno assoluto di parlare"
Mi misi seduta, facendo accomodare anche lei di fronte a me. "Dimmi tutto"
Sbuffò, e si passò una mano tra i capelli biondi. "Si tratta di Neville. Lunedì sera, sai, dopo la cena... mentre giocavamo, è venuto fuori che è innamorato di me, io lo sono di lui e insomma, poi l'ho baciato..."
"si, è magnifico!"
"si, però.. poi lunedì notte quando tutti siete andati a dormire lui è venuto nella mia stanza ma non sono riuscita a farci altro se non qualche bacio. Insomma, sono bloccata dal pensiero che lui ha preferito Daphne a me. E poi ieri siamo stati insieme tutto il giorno, abbiamo passato una giornata meravigliosa, abbiamo parlato di tutto... e ieri sera ha provato di nuovo ad approfondire..."
"ma tu non sei riuscita ad assecondarlo"
"esatto"
"Luna, tu non hai mai fatto l'amore con nessuno, vero?"
Scosse la testa, imbarazzata. "No"
"è normale allora che tu abbia paura, e questa paura insieme alla rabbia che in un certo senso ancora hai nei suoi confronti, non ti permette di lasciarti andare"
"cosa posso fare?"
"parlare con lui come hai parlato a me. Capirà, tesoro. Solo lui può aiutarti a superare tutto questo" Le sorrisi.
"pensi davvero?"
"certo"
"Grazie Herm" sorrise anche lei "ti lascio in pace, dovrai prepararti. Ci vediamo più tardi"
"Ciao Luna"
Uscì e io recuperai i miei vestiti e mi infilai in bagno. Feci una doccia e poi mi preparai con più cura del solito: una maglietta nera a maniche corte con le rifiniture dorate, così come la rosa ricamata sulla spalla destra, i jeans attillati che avevo anche il giorno del colloquio, il giorno in cui l'avevo rivisto per la prima volta dopo tanto tempo, la cintura dorata in coordinato con la maglia, e le decolltè bianche. Tirai indietro i capelli con un cerchietto dorato e mi truccai leggermente. Mi diedi tre spruzzi di profumo e uscii dalla camera.

Mi svegliai in orario, ancora prima che la sveglia suonasse. La strigliata di Hermione forse era servita a qualcosa, pensai sorridendo. Mi alzai e mi infilai sotto la doccia, deciso a fare presto per arrivare in ufficio prima di lei: volevo stupirla. Indossai un paio di pantaloni da completo, eleganti, una camicia a mezze maniche bianche, con una "D" ricamata su una spalla in verde e argento. Lasciai i capelli bagnati e diedi due spruzzi di profumo. Tre quarti d'ora dopo ero pronto, e scesi in cucina.
"Oddio, ho le allucinazioni! Come mai già in piedi???" Pansy e Blaise erano seduti a tavola, con una tazza ciascuno tra le mani.
"Buongiorno" mi limitai a rispondere.
"la strigliata di ieri di Hermione ha dato i suoi frutti eh?" Blaise mi guardò ironico, mentre mi sedevo accanto a lui con una tazza di caffè. "come è andata ieri sera?"
"direi bene"
Rimasero a guardarmi interrogativi, e all'improvviso sentii una gran voglia di confidarmi con loro. "Siamo stati bene entrambi. Prima di cenare abbiamo ascoltato il tuo cd, Blaise... e abbiamo ballato"
"avete ballato?" notai lo sguardo che si scambiarono ma feci finta di niente.
"si, abbiamo ballato. E dopo cena abbiamo guardato un film. 50 volte il primo bacio"
"come due persone normali... sono preoccupato" esclamò Blaise, facendomi ridere. "apparte gli scherzi, non c è stato niente di che quindi?"
"se per niente di che intendi se abbiamo fatto l'amore, no. Ci siamo fermati a qualche bacio"
"sono sempre più preoccupato"
"per qualche bacio?"
"no, perchè hai usato l'espressione -fare l amore-"
Mi zittii, ripensando alla mia frase. Blaise aveva ragione, avevo detto proprio così. Lo guardai serio, e lui scoppiò a ridere, alzandosi e battendomi una mano sulla spalla. "Non guardarmi così, non hai una malattia contagiosa!"
"E comunque noi siamo già contagiati" aggiunse Pansy "quindi non ti preoccupare"
"siete già contagiati?" Ero perplesso, e attesi la risposta mentre mi alzavo e posavo la tazza.
"Beh si" riprese Blaise "noi siamo già innamorati. Ora vai, se non vogliamo fare tardi"
"io non mi sto innamorando" ci tenni a precisare prima di uscire. Ma non mi diedero molta retta, mi seguirono e ci smaterializzammo davanti all'ufficio.
"Buongiorno Lucia, Hermione è già arrivata?"
"Non ancora Capo"
Ghignai. "Perfetto"
"Perchè perfetto?" domandò Pansy, accomodandosi su una sedia.
"perchè le potrà dire che è in ritardo e che è arrivato prima lui. E poi vuoi anche farmi credere che di questa ragazza non te ne frega nulla?" domandò Blaise alzando un sopracciglio e sorridendo.
Non risposi, limitandomi a sbuffare. Però non nego che ero preoccupato: Blaise aveva sempre avuto questa capacità di capire cosa mi girava per la testa solo guardandomi negli occhi, e non si era mai sbagliato. Per questo eravamo così amici, perchè solo una persona in grado di capirmi senza che io parli poteva riuscire ad oltrepassare la barriera che specialmente in passato avevo costruito intorno al mio cuore. Solo che questa sua capacità ora, cominciava ad installarmi dei dubbi nella testa. O si sbagliava lui su ciò che stava nascendo tra me e Hermione, oppure mi sbagliavo io a credere che fosse solo attrazione...
Bussarono alla porta proprio in quel momento. "Avanti"
E colei che stava contribuendo a fottere la mia salute mentale, fece la sua apparizione nel mio ufficio. Era meravigliosa, forse più del solito. "Buongiorno!" esclamò. Forse, era anche più di buon umore del solito.
"Buongiorno, Granger"
"Ciao Hermione!"
"Pansy, come stai?"
"benone, stamattina vado a fare la visita... sai, per controllare che sia tutto ok"
"Certo" sorrise. "E voi due invece? Blaise, Malfoy?"
"Tutto bene, tutto bene.." rispose Blaise "tu?"
"direi bene, stamattina il Capo ha deciso di presentarsi sul lavoro a quanto vedo. Sono colpita" ma lo disse sorridendo, e ghignai.
"Le persone non finiscono mai di stupirci, Granger" Ci guardammo negli occhi per qualche istante e notai che era arrossita leggermente. Cambiai discorso "Allora stamattina avete la visita?"
"esatto"
"speriamo sia tutto apposto" la voce di Pansy era un pò apprensiva, e Blaise le si avvicinò "stai tranquilla amore"
"dopo la visita fatemi sapere" anch'io, nonostante tutto, ero un pò agitato per loro.
"anche a me!" esclamò allora Hermione.
"Ma certo, gli zii del futuro nascituro saranno i primi a sapere come sta" fece Blaise, con una risata.
"Gli zii?" domandò allora la Granger "sono compresa anch'io?"
"ma certo! Herm, te l'ho già detto, è grazie a te se ho scoperto di essere davvero incinta, mi sei stata vicina anche se non eravamo mai state amiche, e se non ci fossi stata tu chissà per quanto tempo sarei rimasta svenuta sul pavimento. Ti sono debitrice, e il bambino o la bambina che nascerà ti considererà sua zia!"
"ora la fai commuovere" proruppe Blaise, mettendo una mano sulla spalla di Hermione che effettivamente aveva gli occhi lucidi. "Facciamo così" continuò poi "pranziamo tutti e quattro insieme, così vi racconteremo cosa ha detto il dottore. Va bene?" Si voltò verso di me "Certo"
"anche per me, volentieri"
"allora adesso andiamo" Pansy si alzò, mi salutò con il bacino e fece la stessa cosa anche con la Granger "a più tardi" E si smaterializzarono.
"Ti sei commossa?"
"un pochino" ammise. Mi avvicinai a lei spinto da non so che cosa, e fissandola negli occhi avvicinai le mie labbra alle sue, annullando le distanze. Rispose al bacio con la stessa tenerezza del giorno prima, ma non era solo tenerezza che mi animava, in quel momento. La sospinsi contro il muro, approfondendo quel bacio, rendendolo passionale.

Gli passai le mani tra i capelli e lo strinsi a me, lasciando che con le sue dita esplorasse la mia schiena, incapace di fermarlo. Scese a baciarmi il collo, e con gli occhi chiusi appoggiai la testa alla parete. Mi mancava il respiro, e il cuore mi batteva talmente forte da farmi quasi male.
"Herm.." sussurrò, tornando ad impossessarsi delle mie labbra. La sua voce roca mi provocò, rendendomi se possibile ancora più attratta da lui di quanto non lo fossi già. Passai le mani sotto la camicia, mentre lui provvedeva ad eliminare la mia maglia. Passai le dita sugli addominali scolpiti, sulla pelle fresca, fino a sfiorare il bordo dei pantaloni.
"Mi stai facendo impazzire" mi confessò, facendomi sorridere.
"Anche tu... siamo pari" sorrise anche lui e prendendomi in braccio mi fece sdraiare sulla scrivania, prendendo poi posto sopra di me, slacciandomi i jeans, impaziente, aiutandomi a slacciargli la camicia. In quel momento, capii che non ero in grado di resistergli. Qualunque cosa lui avesse voluto fare di me, non avrei avuto la forza di oppormi, e la cosa mi spaventò leggermente. Avevo avuto solo un ragazzo nella mia vita, Ron, non mi ero mai spinta con nessun altro fino a quel punto, e se devo essere sincera, la passione che in quel momento mi animava non c'era mai stata con Ronald.
Ma fu il destino ad interferire, e a fermarci, con un leggero bussare alla porta dell'ufficio.
"Draco?Posso?" Una voce femminile. Lo spinsi via e mi tirai su di scatto, allacciando i jeans e cercando allo stesso tempo la maglia che era rimasta in terra vicino al muro. La infilai mentre lui si riallacciava la camicia e borbottava "avanti".
Una ragazza dai capelli ramati e gli occhi azzurri sorridenti fece il suo ingresso. "Disturbo?"
"Sarah" disse solamente Draco. Il mio sguardo andava da lui a lei e da lei tornava a lui. Questa Sarah si avvicinò a Draco e gli diede un bacio sulla guancia. Troppo affettuoso, a parer mio.
"Lei è Hermione Granger... Hermione, lei è Sarah, la figlia del ministro"
"Oh, la ragazza del matrimonio" mi obbligai a sorriderle. Non mi stava per niente simpatica. "piacere"
"Piacere, ho sentito molto parlare di te, ma immagino che te lo dicono tutti" sorrise anche lei e mi venne un'inspiegabile quanto incontrollabile voglia di prenderla a schiaffi. "Allora Dra, come va?"
"tutto bene.. tu?" nel notare la freddezza di lui, la voglia di prendere a calci lei diminuì.
"anche, tutto apposto..." poi tornò ad osservarmi come se stesse pensando qualcosa "lei è la ragazza di cui abbiamo parlato?"
"si" rispose lui.
"Potreste farmi partecipe?"
"Beh, l'altro giorno Draco era un pò distratto, e gli ho chiesto come mai... A quanto ho capito la causa eri tu. E gli ho chiesto di venire a mangiare da me e il mio fidanzato sabato sera, e portare anche te"
"Ah, non mi ha detto nulla" Ci furono degli sguardi che non mi piacquero per niente. Mi guardava quasi arrabbiata, gelosa forse. E non potei fare a meno di pensare che tra lei e Malfoy ci fosse qualcosa. Il solo pensiero mi faceva male, ma decisi di non farci caso.
"Ti avrei informata a tempo debito... Sarah, hai bisogno di qualcosa in particolare? Stavamo sbrigando alcuni affari..."
"Veramente no, volevo solo salutarti. Scusa se ti ho disturbato... ci vediamo in un altro momento" gli sorrise, facendogli l'occhiolino. La mia rabbia era alle stelle ormai. "E noi ci vediamo sabato sera, Hermione. Piacere di averti conosciuta"
"Piacere mio" Diede di nuovo un bacio a Draco e poi sparì oltre la porta. Lui si voltò a guardarmi, sorridendo di nuovo malizioso.
"Dicevamo?"
"hai una storia con la ragazza a cui stai organizzando il matrimonio?"
"non mi pare stessimo parlando di questo"
Il mio sopracciglio scattò verso l'alto. "Allora?"
"anche fosse?" mi chiese, prendendomi per i fianchi e avvicinandomi a lui.
"mi fai veramente schifo" e decretato questo, uscii dall'ufficio.

Guardai la porta chiudersi e scossi la testa alzando gli occhi al cielo. Strana psicologia femminile. Voglio dire, cosa cambiava a Hermione se io ero stato o no con la ragazza a cui stavo preparando il matrimonio? Non era mica lei ad esser stata tradita, o ad aver tradito. L'unica spiegazione per questa sua presa di posizione era la gelosia... Gelosia? Hermione Granger era gelosa perchè tra Sarah e me c'era stato qualcosa? No, non era possibile.
Tra impegni vari, la mattinata volò via rapidamente, e alle undici e mezza fecero la loro apparizione Blaise e Pansy.
"Sono incinta di un mese e tre settimane, ed è tutto apposto!" esultò lei, saltandomi al collo. La abbracciai felice, e diedi una pacca sulla spalla a Blaise. "E quindi tempo sette mesi e sarete genitori?"
"e tu sarai zio"
"mi state facendo diventare vecchio" Pansy sbuffò ridendo. "così magari ti deciderai a mettere la testa a posto"
"Oh, mi sa che gliela sta già facendo mettere qualcun altro, la testa apposto..." commentò Blaise, ridacchiando. Lo fulminai, mentre Pansy usciva per raggiungere Hermione ed informarla. Prima che il discorso precedente potesse continuare, lo bloccai: "Prima è venuta Sarah"
"che voleva?"
"non lo so, ha conosciuto Hermione e se n è andata"
"praticamente la riccia le ha rotto le uova nel paniere..." alzò un sopracciglio "ma come si fa a costruire un matrimonio su un tradimento?"
"dovresti chiederlo a lei... Andiamo a mangiare, và"
E raggiungemmo le altre due nell'ingresso, da cui ci smaterializzammo in una piccola taverna fuori da Londra. Il bello della smaterializzazione, tanti chilometri in pochi secondi.
Pansy prese posto accanto a Hermione, di fronte a Blaise, e quindi io mi trovai di fronte proprio la ex grifondoro, che non mi degnava di uno sguardo.
"Come è andata la mattinata?" domandò Blaise, dopo un pò.
"bene" rispose lei, versandosi un bicchiere d'acqua.
"ho saputo che hai conosciuto Sarah" occhiata di fuoco verso di me. Inutile dire che mi si formò un ghigno all altezza delle labbra. "come ti è sembrata?"
"simpatica quasi quanto un nuvolone enorme quando sei spiaggia e vuoi prendere il sole" commentò, facendo ridere Pansy. Questo lato simpatico della Granger che non avevo mai scoperto... Anche Blaise rise, scuotendo la testa.
"Avete un uomo in comune" azzardò. I miei occhi saettarono verso di lui, così come quelli di lei.
"Noi non abbiamo nessun uomo in comune. Casomai lui" mi indicò "e il povero marito di quella li hanno una donna in comune"
"ma come fai a dirlo con certezza?" chiesi, concentrandomi su di lei. Che questo fosse proprio ciò che voleva Blaise, non lo sapevo ancora.
"l ho visto da come vi guardate, da come ti saluta, da come ti parla... non sono una bambina, li faccio anch'io certi giochetti, e lei era maliziosa"
"ah li fai anche tu certi giochetti? pagherei per vederteli fare..."
"nei tuoi sogni, Malfoy"
"si direbbe quasi che sei gelosa, Granger"
Il viso le si imporporò, e il mio orgoglio esultò, felice. Ma si riprese subito "e di che? di te?" rise "ti piacerebbe"
"quindi non te ne frega niente se io e lei andiamo a letto insieme?"
"dovrebbe? No, non me ne importa un accidente. Solo che ti credevo meno squallido e con più classe, visto come ti atteggi..."
"ora che c entra la classe?"
"c entra eccome... è squallido portarsi a letto una ragazza a cui stai organizzando il matrimonio. E lei è ancora più squallida di te perchè ci sta"
"ehi guarda che veramente sono IO che ci sto. E' lei che ha iniziato"
"quindi è successo davvero?!" si inalberò di nuovo. Rimasi impalato, alzando le sopracciglia. Pensavo che si fosse già confermata tutto da sola. Scosse la testa "Che schifo"
"Ok ok ragazzi, stop alt fermi time out" riprese parola Blaise, prima che cominciassero a volare insulti. "cosa ordiniamo?" Chiamò la cameriera, che venne a prendere gli ordini. Era molto carina, e non potei fare a meno di notarlo. Le sorrisi, e lei rispose al sorriso, chinandosi leggermente per posare il foglietto con le ordinazioni sul tavolo, e mettendo in mostra la camicia scollata.
"Stai attenta, questo qui potrebbe provarci anche con te" disse la Granger, facendo un finto sorriso e indicandomi.
"è solo che è gelosa di tutte" corressi.
"non ci far caso.." continuò lei, con nonchalance. Non ribattei sorridendo, curioso di sentirle terminare la frase "è ricoverato presso il centro problemi mentali del San Mungo, noi siamo infermieri... Oggi ha la giornata di libera uscita. Però è mio compito avvisare tutte le ragazze che ferma e con cui parla, il suo problema è il sesso debole. Spesso non riesce a ragionare.." concluse. Il sorriso sulle labbra mi si era congelato, dandomi probabilmente un espressione che non era in grado di competere con la capacità di recitare di Hermione Jane Granger: sembrava davvero preoccupata.
"Ah ok" rispose la cameriera, guardandomi con un pò di timore "allora forse è meglio che vi mando il mio collega, almeno evitiamo ulteriori disturbi.. Accidenti non lo sapevo che il signor Malfoy avesse questo problema"
"in pochi lo sanno, sai, per l immagine dell azienda... anche se in realtà la manda avanti il signor Zabini"
"Capisco... mi dispiace. Vi mando il cameriere"
"Arrivederci"
Quando Pansy e Blaise scoppiarono a ridere, riuscii a smettere di fissare con gli occhi fuori dalle orbite la ragazza che mi guardava soddisfatta seduta di fronte a me. Scossi la testa di botto. "Ma si può sapere che accidenti hai tirato fuori?! come cazzo ti è venuto in mente?! e quella cretina ci ha ancora creduto!"

Risi di nuovo, incapace di trattenermi, e la sua espressione poi era da fotografia! Non mi era mai venuta così bene una scena recitata, probabilmente perchè quella volta era stata spontanea: dettata dalla gelosia... L avevo capito, non ero completamente stupida. Poco dopo, arrivò un cameriere che guardando storto Draco prese gli ordini. E quando sparì, scoppiai a ridere di nuovo.
"Ti sei divertita, Granger?!"
"E dai Draco, ammettilo, è stato divertente!" esclamò Pansy "e poi voglio dire, mica sei tutti i giorni qui! Che t'importa!"
"Ne va della mia reputazione!" rispose lui, guardandomi storto. E io risi un altra volta. Lui si limitò a guardarmi fisso, con un sopracciglio alzato. Era incredibilmente bello, in quel momento.
"Io starei attento, Herm, Draco è uno che pensa che la vendetta va servita fredda" la avvisò Blaise.
"starò all'occhio!" gli feci l occhiolino, poi decisi di cambiare discorso, prima di perdere i miei pensieri in considerazioni sulla bellezza degli occhi di Draco. "Allora, cosa ha detto il dottore?"
"che va tutto bene!" rispose Pansy con gli occhi che brillavano. "E poi un altra notizia importante..." Guardò Blaise, che le sorrise prima di voltarsi verso di me e poi verso Draco.
"Penso che vi verrà un colpo, esattamente come è venuto a me"
"pensa un pò a me" commentò Pansy. "glielo dici tu?"
"E dai, non fateci stare sulle spine!" esclamai, curiosa. Non riuscivo proprio a immaginare cosa potessero dover dire.
"no amore, diglielo tu. Potrei sentirmi male di nuovo"
Pansy rise, con gli occhi lucidi e le guance arrossate dall emozione prima di parlare: "Sono due gemelli. Un maschietto e una femminuccia"

Non appena finì di pronunciare la frase, mi venne un colpo per l innumerevole volta in quella giornata. "COME?!" esclamai.
"Hai capito bene, amico"
"con le rivelazioni magiche ormai si sa tutto in largo anticipo, e perciò lo sappiamo già" aggiunse Pansy "non è magnifico??"
"quindi voi non aspettate UN figlio.."
".. ne aspettate DUE!" terminò Hermione per me "Oddio Pansy, Blaise, ma è fantastico!"
Loro sorrisero, prendendosi la mano. "Mi state dicendo che diventerò due volte zio? Aspettate che lo sappia mia madre.."
"Narcissa sarà al settimo cielo!" proruppe Pansy "sai Herm, lei desidera tanto un nipotino, ma non ha decisamente il figlio adatto..." mi fissò alzando un sopracciglio con fare sconsolato "quindi sarà ben felice di averne due da noi"
Era la prima volta che si parlava di mia madre davanti alla mezzosangue, e pensai che sarebbe stato strano. Invece non fu così: condivideva la felicità, partecipava al discorso, e non caddero mai silenzi imbarazzanti. Apparte quando il cameriere venne a portarci il pasto, e si fermò a fissarla un attimo. Un attimo che durò troppo per i miei gusti. "Scusa? guarda che è occupata" dissi.
"come prego?" chiese lui, facendo coro con lei, stupita. "hai capito bene.. è occupata e il suo fidanzato è anche uno bello grosso... ti conviene fare attenzione... usa la scusa che sono malato per poter mettere piede fuori di casa con i suoi amici senza che lui la segua. Gli dice che si tratta di lavoro" Stavolta ero io ad avere un espressione compiaciuta e lei scettica. Ma il cameriere sembrò intagliarsi qualcosa, perchè rise. "Ok, credo di aver capito cosa succede qua..."
Blaise lo seguì nella risata, e scuotendo la testa disse "cosa vuole farci, la gelosia è una brutta bestia... Li scusi con la sua collega"
"non c è problema... tanto è la mia fidanzata in tutti i casi, non hanno motivo di essere gelosi" e sorridendo si allontanò.
"Sei impazzito Malfoy?"
"come te prima, Granger" ma ormai l avevo capito: non ero impazzito, ero solo geloso.

MY SPACE!
Allora? che ne pensate, vi è piaciuto? Mi raccomando, fatemi sapere perchè sapete che sto in ansia finchè non leggo le recensioni!E poi oggi è una giornata un pochino no, quindi ho bisogno di voi! ^_^
Per fortuna sta arrivando l estate e la scuola giunge al termine, così avrò molto più tempo da dedicarvi, a voi e alle vostre splendide recensioni... che aspetto anche per questo capitolo! ^_^ scusate ancora per la mancanza di risposte, ma è dovuta a una mancanza di tempo T_T
GRAZIE comunque a tutti quelli che hanno commentato il capitolo scorso, a quelli che leggono e non recensiscono e a quelli che hanno inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 16
*** Il gioco della vita (ovvero, tutto può succedere) ***


Bonjour ragazze!Come state? spero meglio di me... è un pò che non sto bene, tra febbre alta e nausea, e anche (e soprattutto) per questo non sono più riuscita ad aggiornare. Oggi sto meglio e mi sono data da fare subito con il capitolo!
Non vi rubo ulteriore tempo, vi lascio subito alla lettura, sperando di riuscire a farmi perdonare del ritardo!
ci "vediamo" giù!



Come volete chiamarli?" chiesi mentre mi godevo la sensazione della sabbia sotto i piedi. Dopo mangiato, eravamo andati tutti e quattro insieme in una spiaggia poco lontana, per riposarci un pò.
"Pensavamo Jason e Christina. Ti piacciono?" mi rispose Blaise, buttandosi sulla sabbia e facendo sedere Pansy tra le sue gambe.
"Molto" Presi posto accanto a loro, Draco era seduto dall'altra parte. Pur avendo Blaise e Pansy in mezzo, mi ritrovai a guardare il suo profilo. I suoi occhi avevano lo stesso colore del cielo nel punto in cui incontra il mare... E mi persi nelle mie considerazioni, senza più ascoltare i discorsi degli altri tre. Tutto si incontrava in questo mondo, persino il cielo e il mare che erano tanto lontani uno dall'altro... Anche il sole e la luna, durante l'eclissi.
"è strano vero come tutto si incroci, prima o poi?" Mi voltai di scatto verso Blaise, che mi fissava. Pansy e Draco erano spariti.
"dove sono andati?"
"a prendere i gelati... non seguivi?"
"veramente no" sorrisi "ero persa nei miei pensieri"
"L'ho notato" sorrise anche lui "dal tuo sguardo fisso mi sembrava guardassi l'orizzonte... e diventa facile intuire i tuoi pensieri, quando sei così assorta"
"E li intuisci anche bene... Si, pensavo proprio a come tutto finisce per incrociarsi..."
"è il gioco della vita"
Mi voltai curiosa verso di lui "cosa vuoi dire?"
"Voglio dire che la vita è un gioco, una giostra... che gira e non finisce mai di stupirci. Sai dove sei oggi, sai cosa pensi, sai come sei fatto.. ma non sai dove sarai domani, cosa penserai domani, come sarai domani. E tutto può cambiare da un'istante all'altro. Questo è il bello della vita, questo è il suo gioco di cui noi siamo solo pedine"
"credi nel destino?" domandai, dopo aver ascoltato le sue parole con attenzione.
"Credo che esistano vari tipi di destino: c'è il destino che ti costruisci da solo, e c'è il destino nel vero senso della parola. Quel destino che ti fa fare una scelta invece di un'altra, una semplice scelta. Che però può cambiarti la vita. In bene o in male. Ti chiederai sempre dove ti avrebbe portato l'altra strada ma non lo saprai mai. Hai scelto di venire tu al colloquio con Draco, tempo fa. Forse se al posto tuo fosse venuto qualcun'altro, ora non saremmo insieme. Forse se al posto tuo fosse venuto qualcun'altro, ora non penseresti a lui continuamente, o lui non penserebbe a te. Evidentemente era destino"
"mi pensa?" lo interruppi. Avevo bisogno di sapere cosa pensava di me...
"tu pensi a lui?"
Non risposi, abbassando lo sguardo.
"Siete nella stessa situazione, la tua risposta è anche la sua... è questo che intendo con gioco della vita: stupore, sorpresa, destino: Prendi due ragazzi diversi. Con due modi di pensare completamente opposti, legati solo dall'antipatia che nutrono uno verso l'altra. In una parola, lontani. E poi, c'è l'amore. L'amore, improvviso, inaspettato, e nello stesso tempo, atteso. L'amore, con le sue regole, bellissime, e sempre diverse da come le avevi immaginate. E allora, improvvisamente, in questo grande gioco, quei due mondi non sono più così lontani uno dall'altro... Come il mare e il cielo. Come il sole e la luna. Come la notte e il giorno.."
"come siamo finiti a parlare di amore?"
"è a questo che la tua scelta, il tuo destino, ti ha portata. Devi solo darti il tempo di capirlo..."
Feci per replicare, ma il ritorno di Draco e Pansy con i gelati mise fine al nostro discorso. Il mio, me lo porse proprio lui.

"Grazie" mi disse, prendendo il cono. Mi sedetti accanto a lei stavolta, e fui subito inondato dal suo profumo alla pesca. Ghignai, vedendo che stava ancora sulle sue.
"Non mi dire che pensi di non parlarmi più perchè sono stato con Sarah... o per la scena del ristorante. Hai iniziato tu..." sussurrai, in modo che solo lei mi sentisse. Blaise e Pansy chiaccheravano tra di loro. Non mi rispose, ma notai un sorriso. Mi misi con uno scatto veloce dietro di lei, in modo che si trovasse seduta tra le mie gambe. "permalosa" continuai.
"non sono permalosa"
"sei gelosa"
"non sono gelosa"
"oh si... sei gelosa sia di Sarah che della cameriera"
"io non sono gelosa"
"sei permalosa, gelosa e pure bugiarda"
"Non è vero!" esclamò. Alzai un sopracciglio e lei sorrise, facendo sorridere anche me. "perchè dovrei esserlo?"
"perchè vorresti avermi solo per te"
"sei la persona più modesta che io abbia mai conosciuto, Malfoy. E comunque, da quello che sei riuscito a dire al ristorante, anche tu sei geloso.." Ridendo poggiai il mento sulla sua spalla e lei si appoggiò contro di me. Aveva ragione, non l avevo mai negato."come hai fatto ad andare a letto con la ragazza a cui stai organizzando il matrimonio?"
"tu non sai cosa vuol dire esser talmente tentati da perdere la testa e non riuscire a ragionare, vero?"
"oh si che lo so..."
"si? e a causa di chi ti senti così?"
"non cambiare discorso"
"ok, ok... Beh, mi sono sentito così. Troppo tentato per riuscire a ragionare. E poi, è anche colpa tua"
"colpa mia?! E sentiamo, perchè sarebbe colpa mia?"
"perchè la sera che ero da te a cena, mi hai fatto impazzire.. e poi sei andata via"
"non sono andata via, è arrivato Ron"
"dovresti sopprimerla, quella lenticchia. Comunque, quando sono tornato a casa, c'era lei. Mi ha sedotto.."
"ti sei lasciato sedurre" mi guardò con rimprovero. Avevo capito che era gelosa, e questa notizia mi diede un inspiegabile piacere.
"è stata solo un ripiego... non potevo avere te..."
"ti stai giustificando con me?"
Mi sorrise, e poi lasciò vagare lo sguardo lontano, verso il mare, assorta in chissà quali pensieri. Mi stavo giustificando? forse si, aveva ragione lei. Perchè? non lo sapevo... ma mi sentivo come in dovere di darle delle spiegazioni. Anche se in fondo tra me e Hermione non c'era nulla. Nulla di più di una semplice attrazione. Nulla di più dello star bene insieme. Okay, forse c'era qualcosa di più. Ma dargli un nome faceva troppa paura.
"credo di si" risposi.
"perchè?"
"perchè mi hai fatto capire che vuoi una spiegazione"
"e da cosa l'hai capito?"
"dal tuo sguardo geloso, dal tuo tono arrabbiato... ti basta? sai qual'è il punto?"
si girò verso di me, con le sopracciglia alzate "sentiamo"
"il punto è che tu sei pazza di me, e si vede lontano dei chilometri"

Lo guardai in silenzio per un pò. Ero arrossita, lo sapevo, perchè in coscenza non potevo dirgli che si sbagliava. Mi tornò in mente il discorso fatto con Harry. Semplice attrazione... ne ero davvero così sicura? A salvarmi, ci pensò Blaise.
"Ehi voi due! Siete ancora tra noi?"
"e lasciali stare, Blaise!" lo rimproverò Pansy. Sia io che Draco ridemmo, avvicinandoci a loro.
"tutto apposto?"
"Oh si. Draco tentava di fornirmi una spiegazione valida sul perchè si è portato a letto la ragazza a cui sta organizzando il matrimonio"
"la spiegazione valida è che è uno stupido affamato" Pansy scosse la testa con disapprovazione. "e dire che non gliene frega manco niente"
"e dire soprattutto che poche ore prima ci aveva provato con me" lo guardai di nuovo male e lui sorrise.
"vedi che ho ragione io?" mi fece notare. "sei pazza di me..."
"presuntuoso"
Blaise e Pansy risero. "Eh, l'amore..." poi Pansy si alzò in piedi, scrollandosi di dosso la sabbia e facendo alzare anche Blaise. "picchia proprio il sole oggi.. che caldo"
"è agosto tesoro" le fece notare lui, facendoci ridere. "comunque hai ragione... andiamo dai"
"si, sarà meglio che io vado a casa. Praticamente non ci sono mai... magari Harry e gli altri hanno bisogno di qualcosa"
"niente cene stasera? cominciavo a farci l'abitudine" commentò Draco.
"stasera riposo" risposi "ci vediamo domani" non lo nego, se mi avesse detto di andare a cena con lui, ci sarei andata.
Gettò un occhiata all'orologio. "ok, Granger. A domani..." si sporse e mi baciò, tra i sorrisini di Pansy e Blaise, e poi si smaterializzò.
"Buon pomeriggio, Herm"
"anche a voi. Ciao, a domani" E mi smaterializzai a casa anche io.
"Oh Herm!"
"ciao Harry!" posai la borsa e lo seguii in cucina, dove Ginny stava armeggiando con la bacchetta contro i fornelli.
"come è andata?"
"bene. Pansy aspetta due gemelli! un maschio e una femmina!" Gin si voltò a guardarmi con gli occhi spalancati.
"Oddio! DUE gemelli?! per tutte le mutande di merlino, che notizia!"
Risi. "già. Sono arrivata più tardi perchè ho pranzato con lei, Blaise e Draco"
"che strano" La rossa mi guardò maliziosa, e io risi di nuovo. "e pensate un pò, stasera niente cene. Sono a casa..."
"Ma và! non posso crederci! è da sabato che sei fuori a cena tutte le sere"
"e stasera invece no"
Harry scosse la testa ridendo "mi deludi, mi deludi. Vorrà dire che ceneremo tutti insieme"
"come è sempre stato d altronde. In questi giorni sono stata un pò distante forse.. mi dispiace"
"E pensare che tutto questo è iniziato perchè volevi sapere cosa era successo la sera della cena da loro"
"perchè parli al passato? lo voglio sapere tutt ora"
"si ma non vorrai farmi credere che è il tuo principale obiettivo come all'inizio" commentò Harry.
"Già" Gin continuava a lanciare incantesimi ai fornelli "il tuo principale obiettivo ormai non è un ragazzo travestito da angelo, con dei magnifici occhi azzurro ghiaccio e dei capelli biondissimi?"
"l'hai guardato proprio bene eh!" avevamo parlato insieme, io e Harry, e ci voltammo uno verso l'altra scoppiando a ridere.
"cosa volete, anch'io ho gli occhi" ci fece l'occhiolino e tornò ad occuparsi della magia.
"Gin mi spieghi cosa accidenti stai combinando?"
"tento di rimediare al danno di Fred. Stamattina deve aver toccato qualcosa facendo il caffè, e non si accende più il fuoco"
Mi avvicinai a lei e risi. Schiacciai il bottone di accensione del gas. "devi solo accendere questo"
"Oh!Herm, sei sempre la migliore"
"no, ho semplicemente vissuto da babbana per un pò. Vado a cambiarmi. Harry abbiamo del lavoro da fare?"
"no, è un periodo piatto Herm. Le solite cose formali e basta"
"ok. Arrivo subito"

Arrivati a casa, mi infilai in cucina e stappai tre birre.
"Ehi!" Blaise e Pansy mi raggiunsero. Porsi loro una birra ciascuno.
"che fai Dra?"
"Beh, brindiamo no?" Ero allegro, felice. Hermione mi faceva quell'effetto quando andava tutto bene, e ormai l'avevo accettato. "ai prossimi Zabini che vedranno la luce del sole"
"Ma abbiamo già brindato al ristorante!"
"e ribrinderemo stasera ma poco male" alzai la birra e loro fecero lo stesso ridendo. Le bottiglie sbatterono una contro l'altra, poi tutti e tre insieme le portammo alle labbra e bevemmo un lungo sorso.
"pensavo che stasera potremmo andare a dare la notizia a mia madre. Che dite?"
"ma certo perchè no, se per Narcissa non è un problema volentieri" Blaise annuì alle parole della ragazza.
"Allora le scrivo una lettera. Ma non sarà un problema sicuramente"
"Buongiorno a tutti!" Daphne fece la sua apparizione in casa, sorridendoci. "come è andata Pan?"
"tutto bene Daph... non ci crederai mai!Sono DUE! due gemelli!" La biondina strabuzzò gli occhi e corse verso Pansy.
"Raccontami tutto!"
Ridendo, Pansy raccontò di nuovo la visita dal dottore, mentre io scrivevo a mia madre.
"Daph, ho scritto anche te... va bene? o hai da fare stasera?"
"nono, sono libera. Hai fatto bene"
"niente ragazzi con cui uscire?" Blaise si sedette sul tavolo.
"No, nessuno. Ho deciso che non posso continuare così. D'ora in poi aspetterò di capire se sono davvero presa, prima di buttarmi a capofitto in una storia"
"Oh! è la prima frase sensata che ti sento dire in materia di rapporti con l altro sesso! Le cose stanno davvero cambiando eh.. per tutti"
Lo fissammo tutti curiosi.
"Beh si, insomma... Io e Pansy aspettiamo due figli, Daphne sta maturando, Draco si sta innamorando.."
"l'ultima te la sei inventata"
"e va bene allora diciamo così.. Draco che per la prima volta tiene a una ragazza, è geloso... va meglio?"
"decisamente"
"che poi sarebbe come dire Amore"
"non è la stessa cosa"
Alzarono tutti e tre gli occhi al cielo e scossero la testa. "comunque, apparte questo dettaglio, Blaise ha ragione" concordò Pansy "le cose stanno cambiando per tutti e quattro"
"a proposito, Daphne... ma ti piace Weasley? Lenticchia?" chiesi, ricordandomi all'improvviso dell'impressione che avevo avuto durante la cena a Grimmauld Place. Lei arrossì leggermente.
"Ma no Dra! cosa vai a pensare..." il mio sopracciglio scattò verso l'alto e mi voltai verso Pansy e Blaise, che si prese la testa tra le mani. "si può sapere cosa vi stanno facendo quei grifondoro?! Prima Draco, ora Daphne..."
"a me non piace lenticchia. Di solito non nego queste cose"
"proprio perchè neghi mi preoccupi... vuol dire che c'è un fondo di verità. Non ho parole... Tra Hermione e Ron, i più difficili in amore si sono cercati"
"io sono difficile in amore?" domandò Daphne.
"molto Daph.. perchè ti dici troppo spesso innamorata"
"e non lo sono mai davvero... si lo so"
"e il fatto che ora non ti dici più innamorata, mi fa pensare che ti piace davvero qualcuno"
"Daphne e lenticchia... non avevo mai pensato a questa opportunità" disse sorridendo Pansy. "è proprio vero che tutto può succedere"

Dopo essermi infilata i pantaloni della tuta e una maglietta a maniche corte ed essermi legata i capelli, tornai giù di sotto, e sentii delle voci provenire dal salotto. Infatti, Luna, Neville Ginny e Harry erano stravaccati sui divani e ridevano a crepapelle.
"Ehi, così si lavora?! Bravi!"
"Herm! vieni qui con noi"
"mi sento un pò un intrusa... che faccio, vi reggo la candela?"
" Te l ho detto mille volte che non le devi neanche pensare queste cose. Non sei mai un intrusa"
"Harry ha ragione" Presi posto su una poltrona, di fronte a loro, osservandoli con espressione scettica: Luna era in braccio a Neville, Gin sdraiata sulle gambe di Harry.
"Oh già, non mi sento proprio un intrusa in questa situazione!"
"chissà forse un giorno accanto a te su quella poltrona ci sarà Malfoy... così avrai anche tu l'amore della tua vita a fianco e non ti sentirai un intrusa"
"ne dubito fortemente, Gin"
"vai a sapere, tutto può succedere"
"Può succedere di tutto ok, ma che Malfoy diventi l'amore della mia vita è qualcosa di impossibile a livello umano" Ci credevo? non lo sapevo nemmeno io... comunque, risero tutti e quattro, e posando lo sguardo su Neville e Luna mi resi conto della felicità sui loro volti. Arrivai in poco tempo a capire perchè.
"tutto bene?" chiesi a Luna.
"Oh si. Tutto risolto" mi fece l occhiolino e io risi.
"di che parlate?"
"niente, niente"
Harry mi guardò curioso, ma a interrompere il discorso arrivò Ron, che prese posto accanto a me sulla poltrona.
"Fred e George?"
"sono in negozio, a Diagon"
"LORO lavorano" osservai.
"Già, solo per produrre scherzi..."
"... da usare su di me, lo so" conclusi, sospirando sconsolata. "non so più cosa aspettarmi"
"di tutto Herm" mi consigliò Ron, annuendo convinto e facendoci ridere tutti.

MY SPACE!
Ri-ciao! Piaciuto il capitolo? fatemi sapere mi raccomando! Aspetto con ansia come al solito le vostre recensioni!
GRAZIE MILLE a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo! Siete sempre gentilissime! Vi adoro! Ovviamente ormai lo sapete, dovrò chiedervi scusa perchè non posso rispondere alle recensioni, ma è per una buona causa: vado a scrivere le one shot per la raccolta "a ciascuno il suo" altrimenti non aggiorno più neanche quella T_T Prima la scuola, poi l'influenza... qui qualcuno vuole tenermi lontana dalle mie storie!^_^
Grazie ancora a chi ha recensito, a chi legge ma non recensisce e a chi ha inserito la storia e/o me tra gli autori preferiti!
Alla prossima, tesori!^_^
Bacioni, Miky.

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Capitolo 17
*** Te l'avevo detto ***


Sorpresa, sorpresa! Due capitoli in un giorno solo! Che ne pensate??? ^_^ Ho letto le vostre recensioni, e per quanto mi sembrasse di aver fatto il capitolo lungo come al solito, forse avete ragione, è un pò più corto... E allora, rimedio subito! Ho lasciato da parte "a ciascuno il suo" ed eccovi qui il capitolo diciassette! Un capitolo che a me è piaciuto particolarmente scrivere... ma lascio giudicare a voi se sia bello anche da leggere!^_^
Ci "vediamo" giù!



"quindi avete ammesso entrambi di essere gelosi uno dell'altra?"
"si"
"attrazione, gelosia... Herm, ti rendi conto di che segnali sono questi?" Alzo il viso verso Ginny, che mi guarda seria. Torno a voltarmi verso il cielo sereno, illuminato dalla luna e dalle stelle e mi sistemo più comoda sulla mia sdraio, nel piccolo giardino dietro alla casa.
"Andiamo Gin, che segnali possono essere?"
"si chiama Amore, Herm"
"vi siete fissati tutti quanti"
"ci sarà una ragione se tutti quanti te lo diciamo. Non siamo mica visionari!"
Sorrisi e restai in silenzio, chiudendo gli occhi "non ci si innamora in una settimana"
"se è per questo non c'è un periodo di tempo giusto per innamorarsi. Succede, punto e basta"
"Ginny ma sinceramente, tu credi che tra me e Malfoy possa esserci amore? attrazione va bene, gelosia d'accordo, ma amore?"
"Herm io penso che nella vita le cose cambiano, e mai come in questo periodo ne abbiamo avuto la dimostrazione. E' cambiato il tuo rapporto con Malfoy, ma non vorrai farmi credere che è un rapporto da amici. E quando non si è amici si hanno due sole possibilità: o ci si odia, oppure..."
"Okay, ho capito il concetto"
"non esistono vie di mezzo"
"Herm?" La voce di Harry mi arriva alle orecchie, mi metto seduta e mi giro "Herm, c'è un gufo per te!"
Strabuzzo gli occhi mentre Ginny sorride e Harry spunta in giardino con un gufo di fianco, che plana verso di me e mi tende la zampetta.
"ma chi..." slego la lettera e la apro.

Ciao Herm. Come stai?
Che modo stupido di iniziare una lettera, l'ho sempre pensato ma tant'è... lo faccio comunque!
Ma passiamo al motivo per cui ti ho scritto... non faccio che pensare a te, alla giornata sulla spiaggia, alle chiacchere, alla cena mancata. Insomma, hai monopolizzato i miei pensieri, e dovevo fartelo sapere. L'avevo intuito che tra te e Malfoy c'era qualcosa, ma quando i tuoi amici me l'hanno confermato mi sono sentito invadere da una profonda gelosia... avrei voluto parlarti di persona dell attrazione che nutro nei tuoi confronti, quando avremmo dovuto cenare insieme, ma hai preferito seguire lui. Hermione io ho come l impressione che tu cominci a vedermi come un amico, e non è come un amica che ti vedo io, ne tantomeno ti voglio vedere come tale.
Comunque, forse sarebbe il caso di parlare di tutto questo di persona... se avrai voglia di vedermi, anche appena riceverai questa lettera, tutto quello che devi fare è rispondere...
Un bacione
Cristian


"Oh, fantastico!" esclamai, dopo un attimo di stupore, tendendo la lettera a Ginny che la lesse velocemente, curiosa. "Giusto perchè non c'era abbastanza confusione nella mia vita, al momento..." sbuffai.
"ma Herm, era normale... cosa ti aspettavi scusa? Si vedeva che quel ragazzo era interessato a te. Altrimenti perchè dopo averti scontrata un paio di volte non ti ha mandata a quel paese e ha voluto invitarti per pranzo?"
"si ma dal momento che non ha mai provato ad approfondire, ho pensato davvero che tra noi potesse esserci un amicizia"
"beh, ti sei sbagliata. Lui vuole ben di più di un amicizia... Ora tutto sta a capire cosa vuoi TU"
Sbuffai di nuovo. "ora non solo sei in confusione per Malfoy, ma devi anche capire cosa provi per Cristian..." commentò Harry "che bella situazione Herm. Io non vorrei dire te l'avevo detto, però..."
"me l'avevi detto"

"Due gemelli! Ma è meraviglioso!" esclamò di nuovo mia madre, abbracciando Pansy, seduta accanto a lei. "e come li chiamerete?"
"Jason e Christina" annunciò Blaise, orgoglioso.
"sono due splendidi nomi, e sono sicura che saranno anche due splendidi bambini... Draco prima o poi anche tu mi darai questa notizia, vero?"
"due gemelli?! ma spero ben di no!"
"ma a me ne basta uno solo tesoro"
Pansy e Blaise risero, e sorrisi anch'io "chi lo sa, mamma... forse un giorno... come dice Blaise, tutto può succedere"
"e come va con la tua segretaria? non mi racconti mai niente!"
"Oh, le hai parlato di Herm?" chiese Pansy sorpresa "allora è proprio una cosa seria, eh?"
"Herm?" fece mia madre, curiosa "si chiama così?"
"le ho solo accennato qualcosa... comunque non stavamo parlando di questo..."
"si, si chiama Hermione..." terminò Daphne. Nessuno di loro tre forse si rendeva conto del motivo per cui non avevo accennato il nome della ragazza a mia madre. Ma quando calò il silenzio, un brutto presentimento colse tutti, Blaise per primo. Si voltò verso di me con espressione preoccupata. Dal canto mio, tenni lo sguardo fisso sul tavolo.
"Hermione Granger?" chiese lei, girandosi a guardarmi.
"si" ammisi.
"l'amica di Harry Potter..." non era una domanda, ma una semplice affermazione. E poi, mi sorprese come solo lei sapeva sorprendermi "è proprio vero dunque che chi si odia si ama!" esclamò, sorridendo.
Alzai lo sguardo verso di lei, riprendendo a respirare regolarmente. "come?"
"ma si tesoro, e io che lo credevo solo un detto..."
"noi andiamo a vedere se gli elfi domestici hanno bisogno di aiuto con il secondo, ok?" Pansy e Daphne si lanciarono uno sguardo d'intesa alzandosi, e si incamminarono verso la cucina. Blaise fece per alzarsi ma lo fermai con una mano.
"Tu puoi stare Bla, lo sai"
"Draco ha ragione. Sei come un secondo figlio, Blaise caro, non c'è bisogno che te ne vai. Sei cresciuto praticamente qui"
"Grazie signora Malfoy"
"perchè non mi hai detto il nome di questa ragazza così importante per te, Draco?" chiese, tornando a rivolgersi a me.
"sinceramente, non sapevo che reazione potevi avere"
"la guerra è finita, Draco. Tu stesso sei passato dalla parte del bene, e io ti ho appoggiato, perchè credevo anch'io nei tuoi ideali. Solo che io ero legata a tuo padre, non potevo espormi più di tanto. Perchè non avrei dovuto accettare questa ragazza allora?"
Non risposi, come quando da bambino mi vergognavo di una cosa che avevo fatto e mi limitavo a tenere il silenzio.
"Mi ferisce che hai questa considerazione di me... è vero, ho appoggiato tuo padre nella lotta contro Harry Potter e tutti i suoi amici, l ho appoggiato anche nella ricerca, tortura e cattura dei mezzosangue" sospirò "ma questo non vuol dire che ero d'accordo, e pensavo lo sapessi"
"ma io lo so, mamma.. ne abbiamo già parlato"
"ma a quanto pare non è bastato, se poi hai avuto timore di rivelarmi la tua relazione con Hermione Granger"
"mi dispiace" e mi dispiaceva sul serio: ero stato uno stupido. Sapevo che donna matura e dolce era mia madre, eppure le avevo nascosto la verità... per cosa? per antichi timori, che erano rimasti dentro di me.
"Oh Draco, è a me che dispiace.. perchè lo so che se ti comporti così è per il modo in cui sei cresciuto. E ogni volta che ci penso mi pento di aver assecondato quell'uomo che purtroppo è tuo padre, ma ormai non posso farci nulla. Però ricordati che puoi e potrai sempre parlarmi di qualunque cosa senza aver alcun timore. Compresi i discorsi su questa Hermione"
"a cui sicuramente fischieranno le orecchie" osservò Blaise, facendoci ridere e sciogliendo così la tensione.
"comunque mamma... tanto per essere chiari, ormai... tra me e Hermione non c'è una vera e propria relazione..." mi guardò confusa. "voglio dire, non stiamo insieme. non siamo fidanzati"
"quello che Draco vuole dire è che ha troppa paura per confessare di essersi innamorato. E di conseguenza troppa paura per stare ufficialmente con lei" Non trovai una risposta adeguata per controribattere all'affermazione di Blaise, per cui mi limitai a tacere. Cosa che fece nascere un'espressione soddisfatta sul volto del mio migliore amico, e una di chiarezza sul volto di mia madre.
"è normale essere spaventati, Draco... Ma non devi avere paura dell'amore, è la cosa più bella che ci possa essere. è la ragione per cui ci si alza alla mattina e si va a dormire la sera. E poi, dov'è finito tutto il coraggio che hai sempre dimostrato di avere?! Senza contare che.. Beh, di solito tu mi parli poco dei tuoi flirt, e dopo neanche un giorno hai già cambiato persona, tant'è vero che mi è capitato di confendermi con i nomi che ti sentivo nominare. Quindi se adesso nonostante sia passato un pò più di tempo pensi ancora a lei, parli ancora di lei, e hai affrontato addirittura il discorso con me due volte sulla stessa ragazza... non ci sono dubbi sul fatto che sei innamorato"
"ma non ci si innamora in una settimana"
"Tesoro mio, non c'è un tempo prestabilito per innamorarsi. Succede, e basta. E' questione di un attimo, di un sorriso, di uno sguardo... il tempo successivo di solito serve per realizzare di essersi innamorati"
Tacqui di nuovo e Blaise rise. "E fu così che Draco innamorato andò in crisi... io te l avevo detto..." commentò, facendo ridere anche mia madre, che poi riprese parola. "Beh tesoro a questo punto voglio conoscere questa ragazza. Sei OBBLIGATO a portarla a cena qui"
"mamma, stai scherzando?"
"assolutamente no" rispose lei con espressione al contempo seria e divertita, accompagnata dagli sghignazzi di Blaise.

Cristian aveva scelto davvero un bel momento per confessarmi che non mi voleva come amica. Insomma, proprio il mio momento di confusione più totale per Malfoy doveva scegliere?!
"Allora, che pensi di fare?"
"penso che dovei parlarci di persona. Anche se non so assolutamente cosa dire..."
"non approvo, Herm, e non approva neanche Malfoy sicuramente" commentò Harry.
"io invece penso sia la cosa giusta. E quando ce l'avrai davanti prova a vederlo come qualcosa di più che un amico. Se non ci riesci, allora lascialo perdere... se ci riesci.."
"sei nei casini fino al collo" terminò Luna, seduta accanto a noi.
"siete confortanti, ragazzi" Ma mi decisi a rispondere alla lettera.

Ciao Cristian,
Inutile dire che la tua lettera mi ha stupita, e sicuramente colta di sorpresa.
Non so in realtà cosa dire, ma mi sembrava giusto risponderti... Hai ragione quando dici che sto imparando a vederti come un amico,
perchè è quello che sta succedendo, anche se la tua lettera al momento ha cambiato tutto.
Non ti sei mai fatto avanti, e di conseguenza tutto mi diceva che potevamo essere amici.
Però penso che sarebbe meglio parlarne di persona, non appena possibile. Ci sono troppi argomenti di cui parlare, e la lettera non è decisamente il modo migliore...
Bacioni
Hermione

La feci leggere a Ginny che poi alzò un sopracciglio "è un caso o una scelta non aver citato il nome -Malfoy-?"
Arrossii. "Diciamo che Cristian è l'ultima persona con la quale voglio affrontare l argomento Draco"
"dai su, mandagliela..."
Legai la lettera alla zampa del gufo che era rimasto li a giocare con Edvige, e questo partì immediatamente. "tempo un quarto d'ora e questo Cristian sarà qui per parlare con te, Herm"
"dici che verrà? adesso?!" esclamai.
"penso proprio di si... non hai notato l'ultima frase della lettera? Se avrai voglia di vedermi, anche appena riceverai questa lettera, tutto quello che devi fare è rispondere... Mi sembra chiaro come messaggio"
"ma non penso che si muoverà a quest'ora"
"Beh forse da una parte sarebbe meglio. Così risolvereste questa storia..."
"se arriverà, lo vedremo... forza ora, rientriamo.."
"Harry ha ragione" osservò Luna "comincia a fare freschetto"
Prendemmo i nostri bicchiere e rientrammo in casa. In effetti, s'era girato un pò di vento e rientrando rabbrividii. Ma non avevo neanche messo piede in casa, che sentii urlare dal salotto. Mi precipitai di la, e trovai Ron con la bacchetta sguainata puntata contro un Cristian dall'espressione terrorizzata.
"Ron!" esclamai "è un amico! abbassa la bacchetta" Ginny, Harry, Fred e George, Luna e Neville scoppiarono a ridere. Io scossi la testa sorridendo e Ron divenne paonazzo. "è apparso dal nulla smaterializzandosi, mi sono spaventato. Poteva essere chiunque!" si giustificò.
"Certo certo... però è un amico, quindi puoi abbassare le armi" commentò George. O forse era Fred... Mi voltai verso Cristian che mi fissava. Arrossii, senza riuscire ad evitarlo.
"Ehm... Cri, ti offro qualcosa?"
"Volentieri"
"Okay.." mentre ci spostavamo verso la cucina, sentii Fred (o George) borbottare "Eppure io l'ho già visto da qualche parte..." Ma non ci feci troppo caso. Magari l'aveva incrociato a Diagon Alley...
"una birra?"
"quello che hai, Herm, va benissimo tutto" mi sorrise. Presi dal frigo una birra e gliela passai. Poi recuperai un succo di zucca per me e mi andai a sedere di fronte a lui.

Erano quasi le undici quando notai Pansy sbadigliare e colsi l'occasione. "Forse è ora di andare..."
"già, domani si lavora" concordò Blaise.
"e poi Narcissa, sarà stanca" affermò Pansy.
"Oh non preoccupatevi per me, più che altro voi vi vedo un pò stanchi... vi alzate talmente presto alla mattina per lavorare"
"Eh infatti.. conviene che andiamo davvero" Daphne si alzò in piedi, seguita da tutti quanti. Salutarono tutti mia madre, io fui l'ultimo. "ci sentiamo domani, mamma.. e ci vediamo presto"
"oh certo, devi portare qui Hermione al più presto.. che ne dici di domani sera?"
"ma non lo so, dovrei chiedere..."
"e allora chiedi, sono sicura che non avrà nulla in contrario" sorrise e io scossi la testa.
"quando ti metti in testa qualcosa è impensabile farti cambiare idea, vero?"
"vero"
"Ciao, mamma"
"ciao tesoro... e non aver paura. L'amore è una cosa meravigliosa"
Le sorrisi e raggiunsi gli altri tre, pronti a smaterializzarsi. Pansy mi tese la mano ma scossi la testa. "Non vengo a casa"
"e dove vai?" mi chiese con espressione confusa.
"indovina un pò?" fece Blaise "Qualcosa mi dice che la sua destinazione è il dodici di Grimmauld Place" Ghignai e anche Pansy e Daphne scossero la testa. "Buona fortuna" mi augurò Blaise, prima che sparissi risucchiato nel vortice della smaterializzazione.

"Allora... ehm..." tentai di trovare un modo per intavolare il discorso, ma era impossibile, un pò per l'imbarazzo, e un pò perchè ogni cinque minuti entrava qualcuno con qualche scusa: prima Fred, poi George, poi Ron, poi Harry, poi di nuovo Fred... il fatto che le ragazze non entrassero mi fece capire che non c'era nessun motivo valido e che i gemelli entravano più che altro per curiosità, e Harry e Ron perchè erano preoccupati. Proprio in quel momento infatti, fece la sua entrata Ron, che doveva prendere una birra.
"Herm, si può parlare in un posto più tranquillo?" mi chiese Cristian, giustamente.
"Ehm si... si certo. Vieni andiamo di sopra" Uscii dalla cucina lanciando un occhiataccia a tutti quanti e mi diressi con passo spedito verso la mia camera. "Non devi essere in imbarazzo... sono il Cristian di sempre"
Mi voltai verso di lui "Lo so" risposi sorridendo "però un pò d'imbarazzo è normale, penso..." poi aprii la porta. Mi sembrò di sentire un rumore, ma non c'era niente che non andasse e gli feci cenno di entrare. Si guardò in giro, poi si accomodò sul letto. Io presi posto alla scrivania.
"Herm, io non so come facciano Harry, e Ron, e Fred e George, e Neville... non so come facciano ad essere tuoi amici" alzai un sopracciglio e lui sorrise "non intendo dire che sei troppo antipatica per avere degli amici... intendo dire che sei troppo bella, divertente, dolce, matura perchè un ragazzo non si prenda una sbandata per te. E mi chiedo come fanno loro..."
"Sono come dei fratelli.. specialmente Harry e Ron. Anche se con Ron in realtà ho avuto una storia... la mia unica storia seria, fino ad adesso" dissi, arrossendo per i complimenti che mi aveva appena fatto.
"e come ha fatto a lasciarti andare via?"
"abbiamo scoperto di essere troppo amici... insomma, non c'era tutto quell'amore che credevamo ci fosse all'inizio"

Tirai un sospiro di sollievo ricominciando a respirare regolarmente. Mi ero smaterializzato da Malfoy Manor direttamente nella sua stanza, con l'idea di trovarla li, o se non c'era di aspettarla. Ma poi a un tratto avevo sentito qualcuno salire le scale e avevo riconosciuto la sua voce, insieme a quella di un ragazzo.
"Non devi essere in imbarazzo... sono il Cristian di sempre"
"Lo so" aveva risposto "però un pò d'imbarazzo è normale, penso..." Mentre parlavano, avevo capito che sarebbero entrati da un momento all'altro e l'unica soluzione che trovai fu quella di chiudermi dentro al bagno, la cui porta fortunatamente era nella camera di Hermione. Certo, sarei potuto andare via con la smaterializzazione, ma volevo capire che cosa ci faceva quell'emerito idiota con la MIA mezzosangue, e soprattutto perchè lei lo stesse portando in camera sua. Avevo chiuso la porta del bagno proprio nel momento in cui lei apriva quella della camera, e c'era mancato poco perchè non mi vedesse.
Mi trovai d'accordo con lui, quando disse che non sapeva come facevano Potter, Paciock e i Weasley ad essere amici di Hermione, ed esultai quando Herm gli raccontò perchè era finita con Weasley. Esultai perchè se glielo diceva, voleva dire che ancora non lo sapeva, e se ancora non lo sapeva, voleva dire che lei l'aveva detto prima a me. Okay, mi stavo rincoglionendo.
"Hai una bellissima camera" Lui.
"Grazie" Lei sorridendo, lo sentivo dalla voce.
"bella quasi quanto la ragazza a cui appartiene" lui. Patetico, patetico fino all'inverosimile.
Una risata, lei. Fui percorso da una rabbia atroce. Gelosia di merda.
"No Herm, non ridere... non si ride delle disgrazie altrui, non te l'hanno mai detto?"
"delle disgrazie altrui?"
"si perchè tu con la tua bellezza mi sei entrata dentro, Herm... sei bella da far male... Quando non ti vedo sei sempre nei miei pensieri, e quando ti vedo il cuore batte alla velocità della luce.."
Ero proprio curioso di sentire la risposta di lei.

"Cri io non so cosa dire..." risposi, imbarazzata fino all'inverosimile. Poi ricordai le parole di Ginny, alzai lo sguardo verso di lui e guardandolo negli occhi cercai di immaginarlo come qualcosa di più di un amico. Beh, era un bel ragazzo, sicuramente, era attraente, dolce, gentile... uno di quei ragazzi che potrebbero dare sicurezza, amore, complicità. Praticamente tutto il contrario di ciò che poteva dare Draco. Però.. però. C'è sempre un però... e il mio però era che non mi batteva forte il cuore. Non mi si appannava la mente. Non sfuggivano al mio controllo i miei sensi. In poche parole... Era un ragazzo perfetto, però non era Draco Lucius Malfoy. Cristian si alzò e mi venne vicino, prendendomi le mani.
"Herm io non POSSO vederti come un amica... lo capisci? se non mi sono fatto avanti chiaramente è perchè avevo paura di vederti allontanare e non volevo..."
"ma anche l'altro giorno, al mare...non hai fatto niente per farmi capire qualcosa"
"Herm io ho fatto, tu non hai capito... il mio informarmi se tra te e Malfoy ci fosse qualcosa, il mio rincorrerti e prenderti in braccio per buttarti in acqua, non era altro se non un modo per starti più vicino, per tenerti più vicina a me... Ma comunque, se aspettavi un corteggiamento più chiaro..." si sporse e mi baciò, prendendomi completamente alla sprovvista.

La gelosia raggiunse livelli mai provati da alcun essere umano e dovetti premermi il pugno sulla bocca per non urlare. Mi voltai e chiusi gli occhi per tentare di calmarmi e di non irrompere nella camere come una furia ammazzando di botte quell'idiota che stava baciando Hermione. Ma perchè avevo dovuto GUARDARE dal buco della serratura?! Mentre tentavo di calmarmi sentii la voce di lei, e tornai ad osservare la scena.
"Cristian..." l'aveva allontanato spingendolo con una mano "Aspetta..."
"è per lui vero? è per Malfoy.."
"è solo che ho imparato a vederti come un amico... sei un ragazzo magnifico, però..."
"però sei innamorata di lui"
Tacque, e il mio cuore saltò un paio di battiti. Sarei morto d'infarto, quella sera. E dillo, Hermione... dillo... digli o si o no, ma di qualcosa...

"ho paura di si, Cristian. Ho paura di essere innamorata di lui" ammisi, e mi sentii subito più leggera. Ora quella possibilità faceva meno paura di prima. Cristian sospirò e si voltò dall'altra parte.
"Tu non hai nemmeno idea di quello che ho rischiato ogni singola volta che sono uscito con te... perchè mi hai colpito da subito, dal primo istante... sono un idiota. Ma tu sei una stronza"
La sua frase mi colpì come un pugno allo stomaco. Non volevo far soffrire nessuno, tantomeno lui che era sempre stato così dolce con me.
"Mi hai usato per far ingelosire Malfoy, non te n'è mai fregato niente di me..."
"hei, frena! non è vero, Cristian!E lo sai perfettamente. Hai detto di aver capito molto di me..."
"allora forse non ho capito niente invece!" alzò il volume della voce. Sapevo che in meno di dieci secondi i miei amici mi avrebbero raggiunta. "Tu mi piacevi davvero... Ma sono stato solo una pedina non è vero?"
Mi tornarono in mente le parole di Blaise, di quel pomeriggio. "ti sono servito come ripiego.. Brava, Herm... Fate proprio una bella coppia..."

Mi chiesi se era il caso di intervenire, ma poi sentii che bussavano e Harry entrò: probabilmente aveva sentito sbraitare Cristian.
"Ehi amico, Rilassa l'animo..." disse infatti, raggiungendo Hermione. "Che problemi ci sono?" Dietro la porta c'erano anche Ronald e Ginevra.
"Nessun problema.. me ne stavo andando. Ciao" diede un ultima occhiata di fuoco a Hermione e poi si smaterializzò.
"Stai bene?" la rossa raggiunse la mezzosangue e la abbracciò.
"ma si che sto bene, Gin, solo che sono stupita. Non mi aspettavo questa reazione per un rifiuto"
"tesoro" Ginny rise "gli uomini non accettano mai un rifiuto... Anche il meno orgoglioso tra i ragazzi da di matto se viene rifiutato"
"mi chiedo cosa avrebbe fatto allora, se ci conoscessimo da più tempo"
"un'altra cosa sugli uomini è che sono impazienti. Troppo impazienti... E quindi anche se per te vi siete visti poche volte, per lui sono già tante e saresti dovuta cadere ai suoi piedi..."
"e visto che così non è stato, si è arrabbiato" concluse Potter. "senza contare che si è sentito preso in giro... e quindi l'hai ferito nell'orgoglio"
"e poi l'ho allontanato mentre mi baciava"
"praticamente una condanna a morte" rise Ginevra.
"Come fare arrabbiare un uomo in due pratiche mosse" rise anche lei e il mio cuore si rilassò. Prima di smaterializzarmi, ripensai a quello che aveva detto. Temeva di essere innamorata di me. E la voce di Blaise nella mia testa mi urlò -TE L'AVEVO DETTO-...
 



MY SPACE!
Alua? che ne pensate??? Piaciuto? Aspetto come sempre le vostre recensioni con MOLTA MOLTA MOLTA ansia!!! Fatemi sapere!!!^_^
Un GRAZIE enorme a tutti quelli che recensiscono, a chi legge ma non recensisce e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 18
*** Innamorati ***


Eccomi ragazze!!!E la scuola è finita!!!!!!!!!!!!Contente?! io come potete notare molto!^_^ Mi sono messa a scrivere ed ecco a voi il nuovo capitolo!Che dire... spero che riesca a trasmettervi tutto ciò che ha trasmesso a me. E' stato un capitolo forse un pò difficile, ma sicuramente splendido da scrivere. E spero che sia così anche per voi leggerlo. Sicuramente, per me, è stato un inizio vacanze perfetto ^_^
Vi lascio alla lettura! Ci "vediamo" giù!




Un nuovo giorno era cominciato, e mi svegliai con un sorriso sulle labbra.
"Siamo di buon umore?" la voce di Blaise fu la prima cosa che sentii e mi tirai su facendo leva sui gomiti, quel tanto che bastava per riuscire a guardare il mio amico.
"Buongiorno Bla"
"buongiorno anche a te, Dra" si sedette sul letto "allora?che ci fai qui?" sorrise malizioso. "pensavo di non trovarti a casa"
"pensavi male" sbadigliai mettendomi seduto. "non mi sono fermato da lei"
"e come mai? ti ha cacciato?" Alzò un sopracciglio ridendo. Lo guardai male.
"certo che no. Semplicemente non mi sono fatto vedere..."
"ora si che sono davvero confuso"
Mi alzai e aprii l'armadio per preparare i vestiti da mettere dopo la doccia. "sono arrivato in camera sua ma non c'era, così ho aspettato che arrivasse.. ma quando è salita non era sola"
"e chi c'era?"
"Cristian. Quell'emerito cretino che continua a provarci con lei"
"E?"
"e niente, c'ha provato, cosa ti aspettavi che succedesse? ma lei gli ha detto di no..."
"meglio. Ma perchè non ti sei fatto vedere?"
"perchè ho aspettato di sentire la conversazione"
"e ti ha dato soddisfazione? è proprio una fatica far parlare te, eh!bisogna tirarti fuori le parole di bocca!"
Ghignai, infilandomi in bagno e alzai la voce per farmi sentire. "Si, mi ha dato soddisfazione. Gli ha detto che è innamorata di me"
Tempo due secondi e la porta del bagno si spalancò, mostrando un Blaise con gli occhi spalancati. "Come prego?!e me lo dici così?!"
Risi, una risata vera senza ghigni, e coinvolsi anche lui. "quindi avevo ragione io?" mi chiese poi.
"sembra di si. Almeno per quanto riguarda lei"
"e tu? tu sei innamorato?"
Non risposi, sorridendo. "Devo far la doccia. Altrimenti faccio tardi" gli feci l'occhiolino e lui alzò gli occhi al cielo.
"si si, evita di rispondere, tanto prima o poi ti scapperanno di bocca quelle parole" e ridendo si chiuse la porta dietro le spalle.

Finii di prepararmi e scesi per la colazione. Attorno al tavolo ci trovai tutti i miei amici, e con un buongiorno generale presi posto.
"Buongiorno Herm!tutto apposto?" Gin mi passò la tazza di caffè e la ringraziai con lo sguardo.
"si tutto apposto" sbadigliai "solo un pò sonno" poi sorrisi guardando l'orologio.
"qualcosa mi dice che Herm è di buonumore e non vede l'ora di andare a lavorare" commentò Harry, con un sorriso. "e questo qualcosa mi dice anche che avevo ragione.."
Lo guardai curiosa. "riguardo a cosa?"
"a tutto, Herm" mi guardò alzando un sopracciglio, e capii. L'aveva detto che secondo lui non c'era solo attrazione tra me e Malfoy. E infatti... cavolo, ero innamorata.
"Herm ti brillano gli occhi!" fece notare Gin, indicandomi ridendo. Arrossii colpevole e mi affrettai a finire il mio caffè e ad alzarmi. "Io vado!" annunciai.
"Corri corri" mi rispose Harry, scuotendo la testa. Gli diedi un bacio sulla guancia e mi smaterializzai via.
"Buongiorno Lucia!Draco è arrivato?" chiesi, entrando. Ma Lucia non era sola come al solito, seduta davanti a milioni di fogli. Era in piedi e chiaccherava con due donne che riconobbi immediatamente. Evviva la fortuna: una era Sarah, l'altra era Cassandra, la ex segretaria di Draco.
"Oh ciao Hermione!" fece Sarah con espressione fintamente felice "che piacere rivederti!Parlavamo giusto di te!"
Osavo solo immaginare cosa stessero dicendo quelle due di me. "Ciao Sarah"
"Draco non c'è ancora" mi informò Cassandra guardandomi con odio. "ma non penso che il tuo lavoro consista nell'informarsi se il capo c'è o no. Non viene mai di mattina"
"ti chiami Lucia?" chiesi allora, rispondendo a tono.
"certo che no, ma visto che riponi speranza nell'arrivo di Draco ti informo che non lo farà. Non te ne sei ancora accorta, cara?Non si presenta mai nel corso della mattinata"
"forse non si presentava quando c'eri tu, cara. Probabilmente non aveva un buon motivo per venire qui già al mattino..."
"mi vuoi far credere che adesso invece si presenta?"
"te lo può dire la stessa Lucia"
"ehi, lasciatemi fuori" Lucia alzò le mani scuotendo la testa.
"e comunque" riprese parola Cassandra "per essere una buona segretaria dovresti chiedere a Sarah cosa ci fa qui, e se ha bisogno di qualcosa"
"mi stai dicendo che non sono una buona segretaria?" chiesi, alterandomi. il suo tono era più che esplicito.
"esattamente"
"e allora, cara, ci tengo a informarti di una cosa: non chiedo a Sarah cosa ci fa qui perchè non è sicuramente me che vuole vedere. Sbaglio?"
Sarah sorrise "in effetti avrei bisogno di parlare con Draco, non con la sua segretaria" il modo in cui disse "segretaria", offensivo, mi fece ribollire di rabbia, ma tentai di trattenermi.
"allora forse, visto che come segretaria di Draco non ti sono utile, potrei servirti come sua fidanzata" sottolineai per bene la parola, guardandola con sfida.
Cassandra si mise a ridere "e ora vorresti addirittura dire che sei la sua fidanzata?Draco non si lega mai a nessuno"
"ripeto, questo forse quando c'eri tu... probabilmente non gli facevi nascere il bisogno di vederti come tale"
Non sapendo cosa rispondermi, e facendo quindi ululare di felicità il mio orgoglio, Cassandra si voltò verso Sarah "e tu perchè volevi vedere Draco?"
Fu il mio turno di scoppiare a ridere "ma come non lo sai?" chiesi.
"cosa devo sapere?!" ma la conversazione fu interrotta dall'arrivo dell'oggetto della nostra discussione. Bello come al solito, Draco fece il suo ingresso nell'ufficio.

Non appena misi piede nell'ingresso sentii il gelo che vi regnava. Blaise al mio fianco fischiò non appena vide le tre donne in piedi al centro della stanza. Sarah mi guardava con un sorriso malizioso, Cassandra aveva le mani sui fianchi e guardava in cagnesco Hermione. Lei, dal canto suo, si era voltata a guardarmi, e dal suo sguardo capii che era imbestialita.
"Buongiorno ragazze" feci, titubante.
"Ciao, Draco" rispose Sarah per prima.
"Buongiorno a lei, capo" fece Cassandra, amareggiata.
"Buongiorno" si limitò a dire Hermione. Poi mi venne incontro e mi baciò sulle labbra, suadente, dolce. Troppo dolce, forse. Okay che era innamorata di me e l'aveva detto, però non sapeva che io ero a conoscenza dei suoi sentimenti, quindi non aveva senso che cambiasse il modo di comportarsi. Alla luce di tutto questo, capii la situazione e sogghignai.
"come mai tutta questa dolcezza stamattina?" domandai, in modo che anche le altre sentissero. In fondo ero sempre Draco Malfoy.
"Non c'è mica niente fra di noi" continuai, ghignando. Era un pò la mia vendetta personale per la sua amicizia con Cristian. Anche se l'aveva sistemato a dovere, niente da dire. Però, Blaise mi tirò una gomitata, e capii di aver esagerato. Infatti Cassandra aveva improvvisamente riacquistato il sorriso, e Herm invece aveva un'espressione umiliata dipinta sul volto. Sarah ancheggiò fino a noi e battè una mano sulla spalla di Hermione. "Non farci caso, fa così con tutte.. non te la devi prendere" le disse, con un sorriso. "io vado.. ero venuta solo a salutare, visto che passavo di qua.. ma la situazione non è delle migliori, quindi... ci vediamo sabato!Ciao ciao!"
Hermione mi voltò le spalle girandosi verso una Cassandra pienamente soddisfatta. "Come volevasi dimostrare" disse infatti quest'ultima, con un ghigno degno del mio.
"Già forse avevi ragione tu" rispose la Granger con un finto sorriso "hai talmente tanta esperienza nell'essere umiliata da Malfoy, che non potevi sbagliarti" Cassandra arrossì di nuovo "ma il signor Malfoy" e stavolta parlava a me, anche se non mi guardava "farà bene a ricordarsi la sua affermazione" e si diresse nell'archivio.
"avevi bisogno di qualcosa Cassandra?" chiese Blaise, mentre io mi dirigevo dietro la mia bella riccia.
"no, ero venuta a salutare Lucia. Ciao" sentii lei rispondere, prima che la porta dell'archivio mi si chiudesse alle spalle.
"Granger?" chiesi. Ma nessuna risposta giunse al mio orecchio. Passai i vari scaffali, guardando tra un corridoio e l'altro, in mezzo a mille fogli, quaderni e contenitori.
"E dai, non ti sarai mica offesa" dissi di nuovo. "permalosa" mi fermai, cercando di sentire i passi, ma fu un errore: dei fogli che erano appoggiati su uno scaffale si sollevarono improvvisamente e mi finirono in testa, riempendomi di polvere e facendomi imprecare. Sentii la sua risata e mi voltai. Era in piedi dietro di me, con un sopracciglio alzato e le mani poggiate sui fianchi.
"mi cercavi furetto?" chiese, con la sua miglior voce antipatica. Esattamente come a scuola. Ma la differenza che c'era tra i suoi occhi che mi osservavano e la sua voce mi fece ghignare.
"così pare, mezzosangue. E immagino che i fogli non siano caduti per caso"
"probabilmente non sei stato abbastanza attento e hai scontrato lo scaffale"
"o probabilmente non sono stato abbastanza attento e ti ho umiliata troppo"
"probabilmente è così"
"posso farmi perdonare?" mentre parlavo, non mi ero accorto che aveva sollevato leggermente la bacchetta da un fianco e un altro pacco di fogli mi caddero in testa facendomi perdere l'equilibrio e finire seduto sul pavimento impolverato.
"no" rispose lei secca, voltandomi le spalle e allontanandosi.

Mi diressi soddisfatta verso l'uscita, ma non feci neanche in tempo a cambiare corridoio che mi sentii afferrare per la vita da due braccia forti, e mi ritrovai stretta contro il suo corpo. "non si voltano le spalle ai nemici, mezzosangue, non te l'hanno insegnato? Vedi che faccio bene a non fidarmi degli auror?" Mio malgrado, sorrisi.
"Una lezione che ho dimenticato" risposi. Ma con un incantesimo non verbale lo sollevai in aria e rimasi a guardarlo tenendogli contro la bacchetta.
"la prima cosa da fare è disarmare il nemico, furetto, non te l'hanno insegnato?"
"nemmeno a te a quanto pare" rispose, ghignando. Infatti, con un incantesimo veloce mi disarmò e allontanato dall'incantesimo prodotto dalla mia bacchetta, cadde in terra.
"ti facevo più furbo però, principe di Serpeverde. Mi cadi sul banale" scoppiai a ridere e quando notai la sua faccia, con un sopracciglio alzato, mi misi a correre, scappando come una bambina. In un attimo sentii che mi seguiva, e ciò non fece che aumentare le mie risate.
Svoltai in un corridoio e improvvisamente non sentii più i suoi passi. Ero io stavolta, a non sapere dove fosse lui.
"Malfoy?" chiesi, già sapendo che non mi avrebbe risposto. Allora cominciai a muovermi verso l'uscita, tenendo bene gli occhi aperti. Ma fu inutile, lui aveva il vantaggio di vedere me, ero io a non vedere lui: infatti, dopo pochi metri mi sentii afferrare di nuovo da dietro. Cacciai un urlo, spaventata, e lui si mise a ridere.
"hai paura di me?" mi voltò verso di lui, e incontrai i suoi occhi.
"dovrei?" chiesi allora.
Non mi rispose, limitandosi a fissarmi negli occhi. Poi si chinò e mi baciò, ma lo allontanai spingendolo con forza. Non avevo dimenticato l'umiliazione subita.
"ma che fai? fra noi non c'è mica niente" affermai convinta, facendolo sogghignare.
"se non ci fosse nulla non te la prenderesti così"
"non me la sono presa"
"ah no? e perchè ora rinfacci?"
"te l ho detto che dovevi ricordarti la tua uscita di poco fa" Ma i suoi occhi che mi guardavano seri stavano attaccando le mie difese. E le stavano distruggendo. Si abbassò di scatto e mi soffiò nell'orecchio: "mi dispiace..."
"davvero?" sussurrai anch'io.
"si.. non ti volevo umiliare, era una piccola vendetta"
"e per cosa?"
"per aver lasciato che Cristian vedesse la tua stanza e si avvicinasse alle tue labbra"
Alzai il viso di scatto guardandolo con gli occhi spalancati "come prego?"
"ieri sera..." disse lui, sogghignando.
"come fai a sapere che.." lo guardai negli occhi "eri in camera mia?"
"nel tuo bagno per la precisione"
"e che ci facevi esattamente nel mio bagno?"
"ehi io mica vengo a chiederti che fai in bagno, quando ci vai"
"ma che c'entra, non te lo chiederei se fossi stato nel TUO bagno! ma eri nel MIO!"
"ti spiavo"
"mi spiavi?"
"si... ero venuto a trovarti ma eri occupata"
"e... cosa hai visto e sentito per la precisione?" chiesi, arrossendo improvvisamente.
"abbastanza" rispose lui, accarezzandomi una guancia.
"cosa vuol dire abbastanza?"
"abbastanza da sapere che ti sei innamorata di me" era di nuovo serissimo, e io non sapevo cosa dire. Per fortuna, fu lui a mettere fine a quel silenzio imbarazzante, baciandomi. Risposi, mettendoci tutto il sentimento che avevo, e che lui ormai conosceva. Ci baciammo finchè il fiato lo permise, poi lui si staccò guardandomi negli occhi, e mi prese in braccio, stringendomi contro gli scaffali, cercando di nuovo le mie labbra, passando le mani sotto la maglia. E in quel preciso istante, un pò come una sensitiva, capii che non ci sarebbero state interruzioni stavolta. Che era il momento perfetto, il luogo perfetto, l'atmosfera perfetta. Lo bacia e gli sbottonai anch'io la camicia, facendola finire in terra. Lo stesso posto che venne raggiunto dalla mia maglia e dai miei pantaloni subito dopo. Con una mano sbottonai i suoi jeans, mentre il respiro, sempre più affannoso, andava a ritmo con il desiderio che sentivo crescere dentro.

Non avevo mai provato nulla del genere, il cuore minacciava di uscire dal petto e posarsi tra le sue mani, che non troppo pratiche, avevano fatto finire in terra anche i miei jeans. La guardai negli occhi mentre la prendevo in braccio allontanandola dal muro e la depositavo in terra, sdraiandomi sopra di lei. Leggevo nei suoi occhi qualcosa che mai avevo letto prima d'allora. O che mai avevo voluto leggere. Un qualcosa che mi faceva da una parte un pò paura, dall'altra mi rendeva felice. Troppo felice, molto più del normale. Le sbottonai il reggiseno sempre guardandola negli occhi, poi scesi a baciarla, mentre toglieva a me l'ultimo indumento che mi era rimasto addosso. Senza riuscire ad abbandonare le sue labbra le sfilai l'ultimo velo che ci separava, e poi la osservai.
"Sei bellissima" le parole mi uscirono senza che neanche me ne accorgessi. Forse la verità aveva questa caratteristica. Arrossì e mi allacciò le mani dietro al collo, baciandomi. Senza più riuscire a pensare ad altro se non a lei, e al desiderio di farla mia, mi posizionai tra le sue gambe, accarezzandola delicatamente.

Tremavo, ma non avevo freddo. Tremavo per la felicità, per l'attesa, per la voglia che avevo di lui. Guardandomi negli occhi, con quelle pozze ghiacciate in cui ogni volta rischiavo di annegare, entrò in me, facendomi finalmente sua. Non so descrivere la sensazione che provai. Va al di là di qualsiasi spiegazione. Non avevo mai provato una cosa del genere, nemmeno con Ronald. Forse perchè non ero mai stata innamorata. Non davvero.

Quando fu finalmente mia, mi sentii come se avessi chiuso un lucchetto. E lei aveva la chiave. Ero legato a lei, ormai lo sapevo, ma non mi faceva paura: a dirla tutta, non ero mai stato così felice. Ero innamorato.
Avevo esperienza, eppure quella volta, fu come la prima. Tutto sembrava amplificato, la passione, il desiderio, l'amore. Eravamo una cosa sola.

Raggiungemmo il piacere nello stesso momento, e restò ansimante sdraiato su di me, mentre con le mani io gli accarezzavo delicatamente la schiena perfetta. Mi guardò negli occhi, sdraiandosi al mio fianco, tenendomi una mano sulla vita, facendomi voltare verso di lui. Poi mi sorrise dolcemente e stringendomi a lui si smaterializzò.
Apparimmo poco dopo in un comodo letto, sotto le coperte.
"Dove siamo?" chiesi.
"in camera mia" rispose. "meglio di un pavimento freddo" sorrise di nuovo, e mi scoprii ancora più innamorata. Ma si poteva innamorarsi sempre di più a ogni sorriso?
Mi strinse a lui, attaccando il mio corpo al suo. "l'avevi già fatto, vero?" mi chiese, poco dopo.
"si.. con Ron" Non mi rispose, e alzai lo sguardo verso di lui. "ehi, non dirmi che sei geloso"
"un pò" confessò.
Risi. "non ne hai motivo. Con te è stato completamente diverso. Più coivolgente, più emozionante... più bello"
"sarà perchè sei innamorata?"
non gli risposi, arrossendo e abbassando gli occhi. Ma mi rialzò il viso, facendomi incontrare di nuovo i suoi occhi.
"Credo di si" risposi allora.
"e perchè non lo dici?"
"che cosa?"
"perchè non mi dici che mi ami?"
"ma lo sai"
"ma voglio sentirtelo dire"
"ma se lo sai"
"ma che ti costa!"
"eh, mi costa! lo sai"
"e va bene, fai come vuoi"
Restammo in silenzio, poi mi sollevai un pò e gli diedi un bacio.
"Orgogliosa" mi disse lui, con un altro sorriso.
"antipatico"
"permalosa"
"furetto"
"mezzosangue"
"ti amo"
Lo spiazzai e sorrisi. Gli brillarono gli occhi, mi tirò su dalla vita e mi baciò di nuovo, con più passione ancora. Quando ci staccammo, bisognosi di ossigeno, mi sorrise e mi abbracciò ancora più stretta. Dal canto mio, mi accoccolai contro di lui e chiusi gli occhi, appagata e stanca, la guancia posata contro il suo petto perfetto.
Mi addormentai poco prima che dalle sue labbra uscisse quell "anch'io.." che non sentii.


MY SPACE!
*_* *_* *_*
Allora??? Che ne dite ragazze??? Spero davvero che vi sia piaciuto... è un momento sempre un pò particolare!
E come al solito, io aspetto le vostre recensioni (con tanta ansia, sniff) a cui risponderò nel prossimo capitolo!!! Non rispondo ora perchè non voglio pubblicare troppo tardi, perdonatemi ancora una volta ^_^
Alla prossima, tesori.
Un bacione, Miky.

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Capitolo 19
*** Conoscenze ***


Ehilà!Okay, Okay, lo so, sono imperdonabile e sono anche pronta psicologicamente a essere cruciata ma VI PREGO abbiate pietà *_* Sono un mostro, sono due settimane che non aggiorno, e avete tutti i diritti per insultarmi. Come spiegazione posso solo dire che quest'ultimo periodo è stato un pò pesantuccio, dovete prendervela con quell'emerito cretino che usciva con me!Uno stronzo, tanto per farvi capire cos'è successo con una parola... Ma basta parlare di questo!
Nonostante tutto, sono tornata con questo diciannovesimo capitolo che spero mi farà perdonare per il mio ritardo madornale!^_^ 
Non vi rubo altro tempo, ci "vediamo" giù!




Mi svegliai rintronato, e subito non ebbi una chiara percezione di quanto fosse successo. Solo vedendo la ragazza sdraiata nel mio letto, stretta a me, tutti i ricordi mi salirono alla testa, e sorrisi. Gettai uno sguardo alla sveglia: mezzogiorno.
Senza riuscire a resistere mi chinai e la baciai, provocando in lei dei movimenti, e lentamente Hermione Granger aprì gli occhi dorati. Subito restò spiazzata nel vedere il mio viso accanto al suo, probabilmente come me cercava di ridare un filo logico ai ricordi, e poi, nuovamente come me, sorrise.
"Buongiorno" mi disse, la voce ancora impastata dal sonno.
"Buongiorno" risposi accarezzandole i capelli.
"che ore sono?"
"mezzogiorno"
"praticamente la mia giornata lavorativa è finita.. non ho fatto nulla oggi"
"vorrei che fossero sempre così, le tue giornate lavorative..." commentai, beccandomi una sberla. Seguita immediatamente da un bacio, a cui risposi con passione, ribaltando di nuovo le posizioni e facendola finire sotto di me. Lei rise leggermente e mi accarezzò i capelli con una mano, guardandomi negli occhi. Poi mi baciò, invitandomi a farla mia di nuovo, cosa che non mi feci ripetere. Era il buongiorno più bello che io avessi mai ricevuto.
Quando più tardi ricaddi al suo fianco, stringendola a me, mi venne in mente mia madre.
"Granger"
"si?"
"ti va di cenare con me stasera?"
Alzò gli occhi fino a incontrare i miei, e mi sorrise. "Certo"
Sorrisi anch'io e dandole un bacio a stampo mi misi seduto "E ti va la colazione? mi è venuta fame"
"anche a me.. posso mica farmi una doccia?"
"con me, dopo la colazione"

Scossi la testa ridendo. La proposta era allettante, così decisi di aspettare e infilandomi una sua maglietta, che mi faceva da vestito, lo seguii in cucina.
Casa sua era ancora più bella di come me la ricordassi, nonostante fosse casa di due uomini era perfettamente in ordine e arredata con molto gusto. Indubbiamente il merito era anche di Pansy. Godendomi il profumo della sua maglietta grigia ispezionai il piano di sopra, e poi scesi le scale.
Entrai in cucina e mi sedetti sul tavolo, guardandolo armeggiare dietro al frigo e ai fornelli. Aveva solo i boxer neri addosso, i capelli spettinati lo rendevano ancora più affascinante e sulla schiena risaltavano dei graffi che mi fecero arrossire. Saltai giu e glieli sfiorai con un dito, facendolo voltare con un espressione interrogativa verso di me.
"colpa mia?" chiesi.
"direi di si"
"scusa"
Mi prese il viso tra le mani facendomi sentire incredibilmente piccola rispetto a lui. "Non ti devi scusare. Chiaro?" aveva un'espressione serissima e mi fece sorridere di gioia. Gli saltai in braccio baciandolo, non riuscendo a resistere. Quando mi staccai, lui mi indicò tre bottiglie poggiate sul lavabo. "Vuoi latte, caffè o succo?"
"latte e caffè"
Poi con la magia scaldò due brioches e le fece volteggiare fino al divano, dove ci sedemmo aspettando che anche il latte fosse caldo. Presi il telecomando e accesi la televisione, fermandomi su un programma babbano di cartoni animati.
"l'hai mai visto?"
"ti sembro il tipo?" alzò un sopracciglio in un espressione scettica.
"effettivamente no. Ma ceniamo qui stasera?"
"a Malfoy Manor"
Strabuzzai gli occhi e boccheggiai per qualche secondo. "Prego?"
"hai capito bene, a Malfoy Manor" mi osservò un attimo prima di continuare "mia madre ti vuole conoscere"
Aprii e chiusi la bocca un paio di volte, poi restai in silenzio, guardando il pavimento. -mia madre ti vuole conoscere-. Aveva detto proprio così. Stava per portarmi in casa, quindi? non è così che si dice? Insomma, quando un ragazzo presenta la propria ragazza ai genitori. In questo caso solo sua madre. E se non le fossi piaciuta? In passato aveva lottato contro di me quella donna... perchè adesso avrebbe dovuto essere diverso? Però anche Draco era cambiato, quindi magari...
"So a cosa stai pensando" Fu Draco stesso a interrompere il filo dei miei pensieri. "Sono cambiate tante cose dai tempi della scuola. Una di queste è che mio padre è finito in carcere, e quindi mia madre può essere finalmente se stessa. Tante cose che ha fatto in passato, le ha fatte per volere di qualcun'altro"
"ma lei... Lei sa già chi sono io?"
"si"
"e non ha detto nulla?"
"ha detto che ti vuole conoscere"
Mi persi di nuovo nei miei pensieri.

Per un momento temetti che mi mandasse al diavolo, ma poi la vidi sorridere. "D'accordo" disse. E mi strappò l'ennesimo sorriso. Sapevo che doveva essere preoccupata per quello che era successo in passato, e capivo anche che era difficile per lei pensare a una Narcissa Malfoy che non la detestasse. Ma guardandola, mi colse anche un altro dubbio.
"Non mi dirai che sei preoccupata di quello che lei può pensare di te"
"Beh.. un pochino"
Risi "Le persone normali sarebbero preoccupate e diffidenti ma per il passato. Non per l'opinione che una madre può esprimere al proprio figlio su una ragazza"
Dalla sua espressione capii che a lei la preoccupava soprattutto la seconda cosa. "Ma la sua opinione sarà sicuramente importante per te"
"essenziale" aggiunsi.
"Ecco appunto. Quindi è normale che io mi preoccupi di quello che lei penserà di me. E' strano pensare che Narcissa Malfoy mi voglia conoscere, ma è più preoccupante sapere che il suo parere su di me è importantissimo per il figlio"
"da quando sei così aperta e sincera con me?"
"da quando ti ho detto di essermi innamorata, Malfoy. Non avrebbe senso far finta di non essere in ansia per questa cena, o nasconderti la mia preoccupazione per quello che tua madre può pensare. Tanto ormai che ti amo lo sai, quindi ci arriveresti per logica da solo. Tanto vale che sia io a dirtelo"
Sorrisi e la baciai, mettendomela in braccio. "Non ci sono abituato"
"a che cosa?"
"a un -ti amo- al posto del classico -ti odio-"
"Beh facci l'abitudine, Malfoy.. mi hai cercata, ora non sparirò tanto facilmente"
"mai detto che voglio una cosa del genere"
Il nostro discorso fu interrotto dalla porta d'ingresso che si chiuse, e in salotto apparve Daphne. "Draco!" esclamò, con voce ansiosa.
"ehilà, che succede?"
"Tu non hai idea, io.." ma si bloccò notando Hermione seduta imbarazzata in braccio a me.
"ops... scusate" arrossì anche lei.
"Non ti preoccupare, Daphne" Herm sorrise alzandosi. "vado a farmi una doccia, okay?"
"Grazie" rispose la biondina. Io maledissi il suo tempismo. La nostra doccia insieme doveva essere rimandata.
"Allora Daph" ripresi, quando Hermione lasciò la stanza "vuoi dirmi che ti è preso?"
"è solo.. io.. uff"
"interessante"
"non mi prendere in giro Draco!E' una situazione delicata!"
Strabuzzai gli occhi "Oddio!non dirmi che sei incinta anche tu"
"ma no!" mi tirò una sberla su una spalla. "sei matto?! io sto attenta"
"e allora? ti sposi?"
"ma cosa dici!E' solo che sto impazzendo" annuì a se stessa con aria convinta e spaventata.
"e perchè mai?"
Sbuffò prendendo a giocherellare nervosamente con una ciocca di capelli biondi. "E' iniziato tutto l'altro giorno, sai. Insomma, non mi era mai successo che la presenza di un ragazzo mi imbarazzasse, eppure lui.. lui mi ha fatta arrossire"
"puoi mettere un soggetto?"
"come se non l'avessi capito"
"Daphne ci sono milioni di uomini li fuori, è abbastanza normale che io non intuisca alla prima di chi stai parlando"
"Uff!Ragiona Draco Lucius Malfoy!C'eri anche tu!"
Ci pensai su. E un viso contornato da capelli rossi e accerchiato di lentiggini mi saltò alla mente "Weasley? Ronald?"
Lei annuì. "L'ho incontrato poco fa, mentre tornavo dall'ufficio. L'ho scontrato a Diagon Alley, perchè camminavo guardando le vetrine e non l'ho visto. Mi sono caduti i sacchetti e lui mi ha aiutata a tirarli su... e poi mi ha sorriso. Con il suo modo di fare imbarazzato... e io mi sono sentita avvampare di nuovo. Ho blaterato un "ciao" a bassissima voce, mi sembrava di non riuscire neanche a parlare dall'imbarazzo. E lui mi ha chiesto se era tutto ok..."
"e lo credo bene! Sarai stata comica"
"Non mi prendere in giro!"
"continua"
"Io gli ho detto di si, e lui mi ha chiesto se volevo qualcosa da bere. Così ci siamo seduti al bar e abbiamo ordinato due succhi di zucca. Abbiamo parlato un pò, di cavolate suppongo"
"supponi?"
"beh non ricordo. Ero troppo occupata ad osservare lui"
"Oh santo Merlino.."
"Sapevo che avresti detto così"
"E poi ha detto che doveva andare a casa... era andato a ritirare un non so cosa per Potter. E così l'ho salutato e me ne sono andata alla velocità della luce, piena di imbarazzo"
Rimasi in silenzio, poi mi sfuggì un ghigno. "Daphne?"
"si?"
"e i sacchetti?"
La vidi sbiancare, corse nell ingresso ma dei suoi acquisti nessuna traccia. Tornò davanti a me con gli occhi bassi. "Devo averli dimenticati al bar"
"una buona scusa per andare da lui e chiederglieli"
"ma cosa gli dico?!"
"hai tu i miei sacchetti?"
"si e lui penserà che sono una stupida"
"tanto l'avrà già pensato se hai dimenticato tutto al bar"
Valutò in silenzio la mia affermazione.
"e poi potresti chiedergli se stasera vuole cenare con te, dal momento che oggi non sei stata in grado neanche di fiatare"
"e come glielo dico?! mi vergogno!"
"Sai Ron, mi chiedevo se ti andrebbe di cenare con me questa sera. Per dimenticare l'episodio di oggi". Gli fai un sorriso, due occhi dolci, e te lo ritrovi nel tuo letto"
"ma non è così che voglio che vadano le cose, io.. uff.."
"ti stai innamorando" Intervenne una voce allegra dalla porta.
Sia io che Daphne ci voltammo verso Blaise e Pansy, apparsi in quel momento. "Buongiorno a tutti e due" sorrise Pansy.

Finii di fare la doccia e tornai in camera di Draco, cercando i miei vestiti. Dopo essermi vestita mi osservai davanti allo specchio. Ricordavo un discorso fatto con Ginny qualche tempo prima: "Quando sei innamorata te ne accorgi, perchè ti brillano gli occhi... sei più bella, sei più radiosa, sei in pace con il mondo. Sei completa. E solo il vedere l uomo che ami ti fa sentire in grado di andare sulla luna a piedi, in grado di affrontare dieci troll da sola, perchè è come se avessi uno scudo davanti. Quando vedo Harry è così che mi sento... Ed ha molto più senso ora, pensare che a salvare il ragazzo che amo è stato lo scudo d'amore che sua madre ha fatto per lui"
Così aveva detto... e aveva ragione, ora lo sapevo anch'io. Ed acquistavano molto più senso le parole di Silente, che da sempre ribadiva che l'amore è la magia più grande.
Sorrisi alla mia immagine riflessa e corsi al piano di sotto. Entrai in cucina, lasciandomi guidare dalle voci che sentivo, e vi trovai Draco in piedi appoggiato contro il muro, Blaise seduto sul tavolo, con Pansy tra le gambe, e Daphne che camminava nervosa avanti e indietro. "Oh, Hermione!"
"ciao" sorrisi a tutti.
"che sorpresa!" esclamò Pansy. "che ci fai qui?"
"ehm..." mi voltai verso Draco imbarazzata. Lui mi fece segno con la mano di raggiungerlo, e io camminai in quella direzione, appoggiandomi poi a lui, stretta tra le sue braccia, sotto il sorriso soddisfatto di Blaise e lo stupore felice di Pansy.
"quindi adesso state insieme? intendo, ufficialmente?" domandò Daphne curiosa. Bella domanda, Daphne Greengass. Vorrei tanto saperlo anch'io...
"si" affermò lui, con sicurezza, senza esitare o dubitare.
"Draco mi stupisci ogni giorno che passa" commentò Pan "innamorato e fidanzato ufficialmente..."
"la malattia che peggiora" osservò il mio uomo, ghignando.
"Io.."
"l'avevi detto, si, lo so" Draco terminò la frase di Blaise, provocando una risata da parte di quest'ultimo.
"Beh Draco, stai anche imparando a leggere nel pensiero"
"diciamo che sei un pò monotono"
Un'altra risata. "Pranziamo insieme?"
"abbiamo appena fatto colazione" osservai.
"e poi adesso c'è Daph che ha bisogno della vostra consulenza" riprese il biondino "noi usciamo... ci vediamo stasera, se ci siete a casa quando torniamo. Andiamo a cena da mia madre" Notai che aveva usato il plurale anche per il ritorno. Che stava a dire che sarei tornata a casa con lui. 
"mi inviterete alle nozze?" Pansy rise, ma si vedeva che era felice per noi.
"mi sa che ci sarete prima voi" risposi, indicando lei e Blaise "ma non devi nemmeno dubitare di questo. Certo che vi inviterò alle nozze.. se mai mi sposerò" sorrisi.
Draco mi prese una mano e intrecciò le mie dita con le sue. "Ci vediamo ragazzi.. e dai retta a Blaise e Pansy, bionda... di solito funziona" e facendo l'occhiolino a Daphne si smaterializzò, portandomi con lui.
Quando aprii gli occhi, risentendo la terra sotto i piedi, il sole mi abbagliò. Eravamo in piena Diagon Alley.
"Che facciamo qui?" domandai, curiosa.
"Una volta Pansy mi ha spiegato qualcosa sulla psicologia femminile. Immagino che tu abbia bisogno di un vestito per questa sera... Lei diceva che un pò di shopping rilassa l'animo e che un vestito nuovo vi rende più sicure di voi stesse"
"Beh ma..." non riuscivo ancora a capire cosa volesse dire.
"niente ma. C'è una sarta che è un amica di famiglia, e confeziona abiti su misura in tempo record"
"vuoi che mi confezioni un abito?"
"magari su mia preferenza"
"ma..."
"ho già detto niente ma. Forza, entriamo" mi spintonò verso una piccola porticina a lato della strada e mi fece entrare. Un trillo di campane annunciò il nostro arrivo, e una donna di mezz'età, alta più o meno come me, con dei lunghissimi capelli bianchi, un fisico da ventenne e gli occhi argentei, ci venne incontro.
"Oh Draco!" sorrise al biondo e poi si voltò verso di me "buongiorno"
"salve"
"Hermione, lei è Lucy, è una Veela. Lucy, lei è Hermione Granger"
Mi sorrise, sembrava simpatica. "Cosa posso fare per voi?"
"Abbiamo bisogno di un abito per lei. Stasera la porto a conoscere mia madre" spiegò.
"Accidenti Draco, tu vieni sempre all'ultimo momento"
"perchè vieni spesso per comprare un abito da far indossare a una ragazza che porti a conoscere a tua madre?" Alzai un sopracciglio guardandolo storto.
Lui sogghignò. "E' un pò gelosa"
Lucy scoppiò a ridere, ricordandomi in maniera impressionante Fleur Delacour. "Non ti preoccupare, Hermione" mi disse "Draco non ha mai portato ragazze qui. Di solito viene a farsi confezionare abiti per lui. Solo che il signorino viene sempre all'ultimo minuto" lo guardò male "l'ultima volta è arrivato alle cinque del pomeriggio chiedendomi un abito per le otto di quella sera"
"ma lo faccio perchè mi fido di te, Lu"
"Si si va bene... adesso pensiamo a questa signorina. Allora cara, che modello vorresti?"
"Veramente" si intromise Draco "vorrei sceglierlo io. Sotto tuo consiglio, Lucy. Per lei dovrà essere una sorpresa, te l'ho portata solo per le misure"
Per l'ennesima volta in pochi minuti mi scappò un "ma..." che lui fece tacere con uno sguardo e un sorriso.
"Ti fidi di me?" mi chiese.
"No" risposi "ma mi fido della signora"
"Oh cara chiamami Lucy, per l'amor di Merlino"
Sorrisi "D'accordo, Lucy"
"Allora vieni con me, Draco, ho l'album nell'altra saletta" Poi, rivolgendosi a me "Sono sicura che sarai soddisfatta della scelta. Puoi accomodarti su quel divanetto" e sparì dietro la tenda. A me non rimase altro da fare, mi sedetti sul divano rosa e attesi.

Quando entrammo nello studio ben illuminato dalla luce del sole, Lucy mi sorrise "E così ti sei fidanzato"
Sorrisi anch'io. "Si. Come ti sembra?"
"un amore" mi battè una mano sulla spalla. "e si vede che è molto innamorata di te"
"Lucy vuoi mettermi in imbarazzo?"
"dubito che ci riuscirei. E' da quando eri un affarino mignon che non ti lasci imbarazzare da niente"
Risi. "tu conosci mamma da tanto tempo... pensi che Hermione farà una buona impressione?"
La donna si sedette su una sedia e mi osservò attentamente. "Draco io so che per tua madre la tua felicità è più importante di qualunque altra cosa al mondo. Per questo non ho dubbi quando ti dico che accetterebbe chiunque sia in grado di renderti felice. E Hermione riesce a farlo, si vede, si legge dai tuoi occhi. Quindi non ti devi preoccupare... Oltretutto, per quel poco che sono riuscita a vedere è una ragazza in gamba, non una delle solite oche che si vedono in giro, è intelligente, sa il fatto suo... ed è innamoratissima. Perchè, quindi, non dovrebbe fare una buona impressione?"
"Grazie Lucy"
"e di cosa? non ho ancora fatto nulla... anzi, sarà meglio sbrigarsi, visto che come al solito siamo di corsa" dopo un'altra occhiataccia tirò fuori un librone enorme da un cassetto della scrivania, e me lo porse. "Qui ci sono tutti i modelli che posso fare. Da un occhiata"


MY SPACE!
Alua ragazze!Che ne pensate? Perdonata? *_* *_* *_*
Come al solito aspetto con ansia le vostre recensioni, lo sapete! Ora rispondo a quelle del capitolo precedente, con cui mi avete veramente stupita e resa felice! 22 recensioni!!!*_* GRAZIE TESORI!!!

Hachiko_Black: Ciao tesora!Mi dispiace averti fatto aspettare di nuovo tanto per il capitolo (che ovviamente spero sia una perla) ma sono felice che il chap scorso ti sia piaciuto! Si si, si amano, e Blaise... beh, Blaise non può che essere soddifatto ^_* Aspetto la tua recensione per questo diciannovesimo capitolo tesò!Bacioni

Martuzza: Ciao! Draco sta facendo strage di cuori, dentro e fuori dalla storia!^_^ Benvenuta nel club ^_* Grazie mille per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti piacerà!Un bacio

narcyssa malfoy: Ciau! Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e che sia valsa la pena di aspettare... mi auguro sia la stessa cosa anche per questo capitolo, e altrimenti sono pronta ad essere avada kedavrizzata!^_^ Per quanto riguarda la notizia ufficiale a Sarah, Cassandra e Lucia... abbi fede ^_* Kiss

falalula: T_T tesora mi dispiace da morire... purtroppo c'è stata un'altra pausa lunghissima, ma ti prometto che farò il possibile per non farla capitare mai più!!!Mi perdoni?*_*
Tornando alla tua recensione, hai perfettamente ragione Draco è stato un pò cattivello ma... a noi piace per questo, o no?^_* Non potevo mica cancellargli la sua vena da serpeverde ^_^
Mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo scorso, aspetto il commento per questo!Kissotti

vale93: Ciao!Grazie mille per i complimenti!!! Mi fa piacere che il capitolo scorso abbia riscosso successo ^_^ Spero sia lo stesso anche per questo, aspetto la tua recensione!!!^_^ Baciotti

iaiaMalfoy_4ever: Ciao tesoro!Grazie mille per la tua fantastica recensione!^_^ Mi fa piacerissimo, e lo sai, che il capitolo ti sia piaciuto così tanto, e spero sia la stessa cosa anche per questo. Volevo dirti anche che ti sono vicina, non posso fare molto, ma se hai bisogno io ci sono... ^_^ Ora aspetto di sapere il tuo commento su questo capitolo, ok? ti voglio un mondo di bene!Baciottoli

Christina Malfoy: Oh tesoro che bello leggere di nuovo le tue recensioni!Mi fa piacerissimo che il capitolo ti sia piaciuto, e chi non sognerebbe una storia così?! Poi con Dracuccio? *_* Già hai ragione, forse siamo troppo romantiche, ma sognare è lecito, no?^_* Aspetto la tua recensione tesò!Baciottini

Co87: *_* Ti prego perdonami per avervi fatto attendere!!! Mi dispiace un sacco!!!T_T Grazie mille per i complimenti!!! Mi fa piacere che i chap scorsi e l'ultimo in particolare, ti siano piaciuti, e spero che anche con questo capitolo sia stata ripagata l'attesa!
Aspetto di sapere cosa ne pensi, eh??? Baciotto

Kikkafoy: Ciao!!! Che bella parola che hai usato!^_^ A volte non servono tante parole per esprimersi, e il tuo wow mi ha resa felicissima!Mi fa piacere che il chap ti sia piaciuto!Grazie grazie grazie grazie grazie per i complimenti, spero arrivino anche per questo chap, nonostante il ritardo! Bacissimi

debby12: Ciao!Mi fa piacere che il chap ti sia piaciuto e che la storia diventi sempre più bella ogni capitolo che passa, e non ti preoccupare per non aver recensito lo scorso capitolo, sono io che mi scuso con te per il ritardo madornale che ho avuto nell'aggiornamento! Per quanto riguarda il bimbo di Herm e Draco, chi lo sa, la storia è ancora lunga ^_* e invece per un evenutale scomparsa di Sarah e il matrimonio... dovrai attendera ancora un pò temo!^_^ Grazie mille anche per la recensione relativa a "tra orgoglio e pregiudizio" sono felice che ti sia piaciuta, perchè è in arrivo anche il continuo!^_^
Ora però aspetto la tua recensione per questo capitolo!Baciottolini

Sly_monica: Ciao! Eh beh che dire, l'esplosione della torta è un idea che mi ha tentata parecchio... pensi che possa rubartela?magari l'adotterò... ^_* Però prima bisogna arrivare al matrimonio... e chissà cosa succederà da qui fino a quel momento ^_^ Mi fa piacere che la figura di Narcissa ti piaccia, e grazie mille per i complimenti!Aspetto la tua recensione!Bacionissimi

vavva: *_* GRAZIE! *_* grazie mille per i complimenti e per l'aggettivo che hai utilizzato, e che, inutile dire, mi ha resa felice ^_^ E' ciò che tutti coloro che scrivono e pubblicano sognano di sentirsi dire, per cui... GRAZIE! Spero di continuare a meritare la tua approvazione!Bacissimi

gre: Ciao!Eh già, chi non apprezzerebbe una storia così, specie poi con Dracuzzolo?*_* Grazie mille per i complimenti, mi fa piacere essere riuscita a farti emozionare con la mia storia, perchè il mio obbiettivo principale è quello, riuscire a trasmettere qualcosa a voi che leggete, per cui... Sono felice quando mi dite che ci sono riuscita!^_^ Ora aspetto di sapere il tuo parere su questo chap!Baciottolini

Kucciolaflea: Ma ciao tesora!!!Grazie mille per tutti i complimenti che mi fai sempre!!! Mi fa stra-piacerissimo che il chap ti sia piaciuto, eh già, l'amore è una cosa straordinaria, e anche a me piacciono i capitoli dove ci sono scene divertenti ^_^  Almeno evito di farvi venire il diabete ^_*
E dopo la tua minaccia, dovrò stare ben attenta a ciò che faccio!!! =) Spero di continuare sempre così, anzi, sempre meglio, e aspetto la tua recensione per questo diciannovesimo chappy!Ti voglio bene anch'io!Kissotti

waka_laka_lilli: Ciao! Eh si, adorate vacanze *_*!!! Mi fa piacere che i capitoli risultino via via più belli e Cristian e Sarah... che vuoi farci, gli antagonisti ci vogliono e loro calzano quella parte alla perfezione ^_^ Grazie mille per i complimenti, spero di meritarli anche per questo chap!Bacioni

pei_chan: Ciau!Mi fa piacerissimo che il chap ti sia piaciuto ^_^ e mi dispiace invece non aver potuto aggiornare prima nonostante la fine della scuola... T_T cercherò di rifarmi, promesso!
Tornando alla tua recensione! No, non ti sentire deficiente perchè ridevi davanti al pc, pensa che io lo facevo mentre scrivevo! il che è ancora più tragico, mio padre era quasi deciso a chiamare la neuro XD !!! Per quanto riguarda la confessione d'amore che Herm fa a Draco e di cui non sente la risposta, beh... sarebbe stato troppo facile!Mi piace essere un pò cattivella a volte ^_^
Aspetto la tua recensione per questo capitolo, mi raccomando!Baciottoli

BlackPearl_uaooo: Ciao tesò! Ma grazie mille per il complimento!^_^ E per quanto riguarda Herm.. eh si, lo so, ci sarebbe voluta un pò di attesa per il bel biondino, ma l'idea che volevo trasmettere era quella di un amore e di una passione talmente travolgente da mettere un freno anche all'orgoglio =) Sono troppo romantica, lo so ^_^
Spero che anche questo chap ti piacerà, e aspetto la tua recensione!Bacioni

drhermxever: Ciao tesoro!Quanto adoro le recensioni lunghe!!! =) Mi fa piacere che la ff e il chap in particolare ti siano piaciuti! Non credo che Herm cambierà idea molto facilmente, ma se succederà sarai la prima a saperlo ^_^ e per quanto riguarda Blaise si, è occupatissimo meglio non guardarlo XD Cristian e Sarah sono l'esempio perfetto dell'amore, non trovi? XD Anche io ho idea che mi divertirò parecchio a scrivere della cena... ^_^ A meno che non arrivino prima Fred e George... chi lo sa ^_* Daphne è un tipo un pò particolare sono d'accordo, ma in questo chap comincia ad ammettere qualcosa di più... e per la cena da Narcissa, ti basterà attendere il prossimo capitolo, garantito!^_^
Grazie mille anche per i complimenti su "tra orgoglio e pregiudizio" mi fa piacerissimo che ti sia piaciuta! *_* *_* *_* tesò però tu mi fai emozionare, addirittura nuova Rowling? *_* *_* *_* Grazieeeeeeeeeeeeeeee!!! E così mi hai ingaggiata... Bene bene! allora appena avrò un attimo di tempo comincerò a scrivere il continuo di hp: "come sono diventati i figli dei nostri eroi" aggiudicato!=)
Ancora grazie teso, aspetto la recensione per questo capitolo!Baciotti!

Elly Malfoy: e tu ti scusi per il ritardo??? Non ti preoccupare, anche io come vedi non sono proprio puntualissima ^_^ Mi fa piacere che ti abbia lasciata senza parole e che tu abbia vissuto le emozioni dei personaggi, come sai è precisamente quello il mio scopo!^_^ Grazie mille per i complimenti!!!Spero di meritarli anche per questo capitolo, nonostante sia arrivato un pò tanto in ritardo! Aspetto di sapere cosa ne pensi!Baciotti


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Capitolo 20
*** A cena da Narcissa ***


Et voilà!Eccomi qui con il capitolo 20, in perfetto orario! ^_^  Contente??? Vi dico, ho dovuto dividere in due parti la cena, altrimenti il capitolo veniva troppo lungo, e in questo è descritta solo la prima parte, anche se a mio parere la più importante. Vi prometto solennemente che anche il prossimo capitolo arriverà a breve!^_^
Ci "vediamo" giù!




"Ginny, è arrivato il pacco per me?!" urlai dalle scale, in preda a un ansia totale, che mi bloccava tutti i muscoli e mi impediva di ragionare razionalmente.
"No Herm, me l'hai chiesto tre secondi fa"
"Gin come faccio se non arriva?!" Ma non le lasciai il tempo di rispondermi, chiudendomi di nuovo in bagno. Il vapore causato dalla doccia appena fatta creava una nebbiolina leggera intorno a me, una tranquillità che non era per niente al passo con il mio umore. I capelli erano un disastro, il vestito non era ancora arrivato, ed entro mezzora Draco avrebbe suonato alla porta di casa e mi avrebbe portata da sua madre. Chi poteva essere tranquillo, al mio posto?!
Riaprii la porta, mi sembravano passate ore "Gin!"
Ma la mia amica non mi rispose, sentii dei passi sulle scale e mi apparve davanti, le mani poggiate sui fianchi. "Ascoltami bene, Hermione Jane Granger. Devi c-a-l-m-a-r-t-i. Ok? Fai un respiro profondo"
"Gin il vestito.."
"il vestito arriverà Herm. La signora a che ora ti ha detto?"
"alle sette e mezza"
"e che ore sono?" mi mostrò l'orologio e respirai.
"le sette e venti"
"perciò non c'è niente di cui preoccuparsi. Tra dieci minuti il vestito sarà qui... A che ora arriva Draco?"
"alle otto meno dieci"
"perfetto, abbiamo tutto il tempo. Sai almeno di che colore è il vestito?"
"Non ho idea di niente, Gin... non mi ha lasciata entrare, te l ho detto, ha solo preso le mie misure. Ha scelto tutto Draco"
"Capisco. Beh dai, facciamo i capelli intanto" mi spinse in camera e mi fece sedere sul letto, restando in piedi dietro di me. Prese ad armeggiare con i capelli, lanciando di tanto in tanto qualche incantesimo e sistemando con le mani qualche ciocca.
"Gin? che combini?"
"non ti preoccupare"
"mi fido eh"
E feci bene. Quando mi alzai, poco dopo, e mi osservai nello specchio, sorrisi. Ginny aveva fatto un miracolo, non una magia: Aveva cambiato taglio ai capelli, il ciuffo davanti che andava allungandosi da sinistra verso destra, era liscio e copriva solo parzialmente il mio occhio destro, fermandosi poi dietro l'orecchio. Il resto dei capelli era a boccoli, delicati e grandi. Due ciocche laterali fissate a mezzacoda con un fermaglio invisibile, si univano poi in lunghezza al resto dei capelli che rimaneva in perfetto ordine sulla schiena.
"Ginny sei fantastica"
"lo so, lo so"
Un trillo di campanello mise fine al nostro discorso, e ci catapultammo giù. Restai basita quando, aprendo la porta, mi trovai davanti proprio Lucy, la proprietaria del negozio.
"Ciao Hermione"
"Oh, Lucy. Non pensavo facessi anche le consegne"
"solo in casi particolari" Tra le mani aveva un infinità di sacchetti "posso entrare?"
"Oh ma certo, si, entra pure" mi feci da parte per farla passare.
"Dunque, dov'è la tua camera? Può stare anche la tua amica, se vuole"
"Lei è Ginevra. Ginevra, lei è Lucy"
"piacere"
"piacere mio cara"
"La mia camera è al piano di sopra, vieni" feci strada, morivo dalla curiosità di vedere il vestito. Una volta dentro, la Veela poggiò sul letto il sacchetto più grande, tirandone fuori una grande scatola. "Forza" mi disse "aprilo"
Quasi titubante mi avvicinai all'impacco bianco, e tirai su il coperchio, prendendo poi con le mani il vestito e tirandolo su, in tutta la sua lunghezza e bellezza. Ne rimasi affascinata. Era rosso, lucido fino alla vita, dove c'erano delle leggere pieghe poco accennate, e da quel punto in giù il tessuto diventava raso, tempestato di piccoli brillantini, e arrivava fino alle caviglie.
"Ti piace?" mi chiese Lucy.
"Da morire" risposi "è.. perfetto"
"Forza indossalo"
Mi liberai della vestaglia che avevo indossato dopo la doccia e infilai quella meraviglia. Il tessuto sembrava accarezzare la pelle, era morbidissimo. Mi calzava alla perfezione.
"E' fatto apposta per te" disse Ginny, facendoci ridere.
"Beh è proprio così infatti. L'ho creato su misura per lei.. Draco mi ha portata tanto a perdere. Nessun modello gli sembrava appropriato. Alla fine abbiamo apportato delle modifiche al modello disegnato e ne è stato soddisfatto"
"è meraviglioso Lucy"
"Sei bellissima" affermò Ginny guardandomi. "ma che reggiseno metterai?"
Un dubbio atroce mi fece sbiancare, e Lucy sorrise. "anche a questo, credo abbia pensato Draco" prese un altro sacchetto, più piccolo, e me lo porse. Dentro c'era una scatolina con un fiocco. "Me l'ha portata più tardi, probabilmente dopo aver portato te a casa"
La presi tra le mani. Dopo esser stati da Lucy, c'eravamo presi un gelato e avevamo fatto una passeggiata per Diagon. Alle cinque mi aveva detto che era meglio andare a casa a prepararsi, perchè alle otto dovevamo essere da sua madre. 
"Forza!" mi incitò Ginny "che aspetti, aprila!"
Con un pò di imbarazzo, avendo vagamente capito di cosa si trattasse, tolsi il coperchio e tirai fuori un completino intimo rosso, dello stesso colore del vestito e del mio viso in quel momento. Le spalline del reggiseno erano lisce, con piccoli brillantini a forma di cuore. Stessi brillantini che si ritrovavano nell'elastico delle mutandine.
"molto bello e adatto al vestito" approvò Lucy.
"raffinato" commentò Ginny trattenendo un risolino.
Io ero di un colore che ormai andava sul violetto e scusandomi mi chiusi in bagno per infilare quel completo. Anche quello, era perfetto. Come tutte le cose che faceva Draco Lucius Malfoy. Sorrisi scuotendo leggermente la testa e, rinfilando l'abito, tornai in camera.
"Ci sono altre sorprese di cui dovrei essere al corrente?" domandai a Lucy, che sorrise.
"Forse. Vieni, ci sono altri pacchetti per te"
Mi porse una scatola rettangolare, che aprii immediatamente. Dentro, c'erano un paio di decoltè rosse, lucide anch'esse, come la parte superiore del vestito.
"anche queste Draco?" domandai stupita. Dove aveva trovato il tempo?!
"Beh per la verità, queste mi ha detto come le voleva e ha mandato me a prenderle"
Le indossai, sentendomi un pò Cenerentola. Intanto, Lucy aveva aperto un altro sacchetto, e aveva tirato fuori un cerchietto tempestato di piccoli brillanti rossi. Me lo depose in testa, lasciando fuori il ciuffo liscio che mi ricadeva davanti. Poi mi mise al collo una collana, con un piccolo ciondolo a forma di cuore, ovviamente rosso, così come gli orecchini, due cuoricini rossi alle orecchie.
"Ora sei quasi perfetta" annunciò "manca il trucco"
E dall'ennesimo sacchetto tirò fuori una trousse. "Ci penso io" Ginny si fece sentire e Lucy fu sollevata di cederle il posto.
"non sono molto brava a truccare" affermò.
Ma Gin lo era, e quando mi guardai allo specchio mi sentii davvero una principessa. Un filo di matita all'interno degli occhi, l'ombretto, rosso non troppo scuro, brillantinato, sulle palpebre, e un velo di lucidalabbra alle fragole sulle labbra.
"Ora SI che sei perfetta" commentò la rossa. Sorrisi radiosa e lanciai un'occhiata all'orologio.
"Draco dovrebbe quasi essere qui" osservai.
"Oh accidenti, che sbadata!" Lucy mi fece sobbalzare, aprì un altro sacchetto che aveva lasciato sul letto e ne tirò fuori una borsetta, perfettamente coordinata a tutto il resto. "Ecco, stavo per dimenticarmi"
"Avete pensato proprio a tutto!" guardai stupita la Veela, che sorrise.
"Draco è preciso e se fa una cosa la fa molto bene"
"si, lo so"
Ginny, a cui avevo raccontato cosa fosse successo quella mattina in ufficio, mi guardò maliziosa, meritandosi un piccolo schiaffo sul braccio.
"Ehi, ahia!"
"te lo meriti"
Poi, il campanello suonò. Sentii la voce di Harry che diceva "vado io!" mentre mi davo gli ultimi ritocchi.

Fu Potter ad aprirmi la porta, e con un "Oh, ciao" accolse me e il mio mazzo di rose, che tenevo in mano.
"Ciao.. ehm, Hermione?" domandai.
"Sono tornato da poco io... Non l'ho ancora vista"
"Si lavora fino a tardi?"
"Eh già, quando capitano lavori ad Azkaban si"
Mi prese un leggero batticuore. "Sei stato ad Azkaban?"
"si, le guardie del ministro avevano bisogno di un paio di Auror. Problemi con i dissennatori, a volte capita"
Una muta domanda mi sorse in gola, ma la bloccai. Non avevo mai avuto contatti con Harry Potter, anzi, c'era sempre stata una forte antipatia. Non sapevo pressochè niente di lui, come lui non sapeva nulla di me, anche se ultimamente l'avevo visto molto più spesso. Eppure sembrò decifrare bene il mio sguardo, perchè mi disse "Si, Malfoy.. Ho visto tuo padre"
Restai in silenzio, e abbassai lo sguardo.
"Ho molti contatti con la prigione, Malfoy. Se vuoi parlarne, o vuoi sapere qualcosa... sono qui"
"oh-oh... detto da te fa strano" commentai, riprendendomi.
"fa strano anche che Hermione stia con te, ma la vita è imprevedibile e ormai ho imparato ad accettarla per quello che è"
Sapevo cosa dovevo dire, anche se mi bruciava un pò. Ma andiamo, non eravamo più ragazzini "Grazie Potter" borbottai allora.
"Di niente Malfoy" E la situazione doveva sembrare comica, lo so perfettamente. "vuoi entrare? così aspetti Herm dentro casa"
"grazie"
Ma avevo messo appena piede nell'ingresso che il cuore si fermò: Hermione, bella come solo lei poteva essere, e con un sorriso radioso sul viso, apparve in cima alle scale. Rimasi a bocca aperta mentre le scendeva, e anche Potter al mio fianco si era bloccato. Non riuscii a dire una parola finchè lei non fu davanti a me.
"Ciao" mi disse, sorridendo "scusa il ritardo"
"Wow!" l'esclamazione non era arrivata da me, e ci voltammo verso Fred e George, spuntati da non si sa dove. "Herm sei uno schianto!"
Lei arrossì "Grazie"
Deglutii e ritornai padrone del mio corpo "hanno ragione" dissi "stai benissimo" le porsi le rose sotto lo sguardo soddisfatto di Lucy e Ginny e incredulo di tutti gli altri.
"Okay che il mondo da un pò di tempo gira all'incontrario però Malfoy, e sottolineo Malfoy, che porta delle rose a Hermione, e sottolineo Hermione... dev'essere un'allucinazione" commentò uno dei gemelli, facendo ridere tutti i presenti.
"andiamo?" le chiesi. Lei annuì.
"Ciao ragazzi"
"Ciao Herm, Malfoy... divertitevi"
Potter le diede un bacio su una guancia e mi guardò con sguardo ammonitore, poi però sorrise, e sorrisi anch'io. Uscimmo dal cancelletto e le presi la mano. "Draco.."
"dimmi" mi voltai a guardarla.
"Grazie... sei matto a comprare tutta questa roba"
"Non ti devi preoccupare. Sembra fatto tutto apposta per te... e sono proprio impaziente di vedere il completino..." Ghignai. Mi tirò uno schiaffo su una spalla ridendo. "anche tu stai bene" disse poi.
"lo so"
Alzò un sopracciglio "Come siamo modesti"
"lo sapevi già" le risposi. "allora, sei pronta? andiamo?"
Lei annuì ma aveva in viso di nuovo un espressione seria. "Herm" alzò lo sguardo verso di me "andrà tutto bene"
Mi sorrise e annuì. Le presi le mani e con un respiro profondo mi smaterializzai.

Quando riaprii gli occhi, eravamo davanti al cancello nero. Il cuore mi batteva fortissimo e l'ansia mi attanagliava lo stomaco. Draco mi guidò all'interno del giardino, e cominciai a sentirmi meglio: era molto più allegro dell'enorme cancello visto da fuori. C'erano fiori colorati, farfalline, e più lontano potevo scorgere la tavola apparecchiata. Era strano essere li, mano nella mano con il rampollo di casa Malfoy.
"Mamma?" chiamò lui, e Narcissa Black Malfoy uscì dalla porta principale. Era esattamente come la ricordavo, solo con un dolce sorriso che le illuminava il viso. I capelli biondi lunghi erano raccolti, e aveva indosso un vestito blu notte. Ci venne incontro sempre sorridendo.
"Draco!E tu devi essere Hermione" mi sorrise tendendomi una mano "molto piacere"
"piacere mio, signora Malfoy" risposi, sorridendo anch'io e stringendole la mano. Il cuore continuava a battermi furiosamente, e speravo di riuscire a celare bene la preoccupazione.
"Ciao mamma" Draco le diede un bacio "siamo puntuali?"
"puntualissimi. Venite, accomodatevi" Poi notando i fiori che avevo in mano aggiunse "Oh, Hermione, se vuoi possiamo mettere dentro le rose"
"Grazie mille"
"vieni, seguimi" Mi condusse all'interno della casa, se così si poteva chiamare, fino al salotto. Fece apparire un vaso con dell'acqua e, prendendomi i fiori di mano, li mise al suo interno. "qui staranno molto meglio"
Sorrisi in risposta. Tornammo fuori e ci accomodammo a tavola. Draco era a capotavola, io alla sua destra e Narcissa alla sua sinistra. "Allora Hermione" cominciò Narcissa "è così strano avere a cena qui Draco con la fidanzata. Sai, è la prima volta"
"è strano anche per me, signora Malfoy, essere qui"
"Non ne dubito" sorrise lei "spero non ti dispiaccia, comunque"
"assolutamente, è un piacere" ed ero sincera. L'ansia cominciava a sciogliersi e sapere che ero la prima ragazza che Draco portava a casa era meraviglioso.
"Ho sentito tanto parlare di te, e ho insistito per conoscerti"
"spero abbia sentito cose belle"
"ovviamente. E poi dovevo pur conoscere la ragazza che è riuscita a rubare il cuore a quell'algido di mio figlio. Se non altro, per farti i complimenti"
Rise, e fece ridere anche me e Draco. Fummo interrotti da un elfo domestico, e la mia attenzione venne catturata da quest'ultimo. Sorrideva e sembrava sereno, era vestito bene ed era pulito. Sorrisi soddisfatta. Quella donna mi era sempre più simpatica ogni secondo che passava. Non mi rimaneva che sperare che anche per lei fosse la stessa cosa.

L'elfo domestico di mia madre portò la prima portata, e ormai l'animo mi si era rilassato. Stava andando tutto bene, stavano addirittura ridendo. Anche se con Hermione avevo fatto finta di niente, in realtà un pò di panico era salito anche a me. Era la prima ragazza che facevo conoscere a mia madre e avevo avuto paura che non si sopportassero. Il mio peggior timore era che il passato in qualche modo influisse, ma mi diedi dello stupido per questo pensiero: avevo davanti le due donne più intelligenti che avessi mai conosciuto, ed entrambe mi avevano dimostrato che sapevano mettere una pietra sopra agli avvenimenti passati.
"E dimmi, cosa fai nella vita?" chiese mia madre a Hermione. "Tante cose le so dai giornali ma immagino che la realtà sia un pò diversa"
"Beh da come parlano i giornali sia io che i miei amici sembriamo eroi che rischiano la vita ogni giorno. In realtà è molto più tranquillo... Sono un auror"
"è un mestiere importante"
"si, ma ultimamente non c'è molto pericolo. E' un mestiere che acquista importanza durante certi avvenimenti, ora come ora le acque sono tranquille"
Non ero sicuro fosse una mia impressione, sembrava stessimo entrando in un campo leggermente minato. Prestai la massima attenzione al discorso.
"Meno male.. brutti periodi ce ne sono stati anche troppi negli ultimi anni. E il tuo coraggio è diventato leggenda"
Hermione arrossì. "Non ho fatto nulla di particolarmente speciale. Abbiamo combattuto in tanti"
"e in tanti non abbiamo combattuto, Hermione. Quindi si, hai fatto qualcosa di speciale... Ma il fatto che tu non lo ritenga un qualcosa di cui vantarti mi fa capire che sei modesta, ed è una dote che mi piace"
"Grazie"
"non era un complimento, solo la verità" mia madre sorrise dolcemente, e sorrisi anch'io. "Il mio Draco invece, ha una lacuna in questa dote, non è vero?" mi guardò con un sopracciglio alzato e Hermione rise.
"Esattamente signora Malfoy. Draco è tutto tranne un ragazzo modesto"
"ma perchè non ha senso essere modesti!Sono bello, ricco, affascinante ed estremamente sexy... per quale assurdo motivo non dovrei dirlo?" Ghignai, facendo ridere entrambe.
"Anche da piccolo era così?" domandò Hermione.
"Oh si! Ha sempre tenuto alla sua immagine, ma poi a 6 anni ha cominciato a passare ore davanti allo specchio persino prima di scendere in cucina alla mattina"
"Oddio, non ci posso credere!" esclamò lei.
"si si, credici! era pazzesco... anche suo padre era così" Calò di nuovo il silenzio. Mi irrigidii, come sempre quando veniva nominato mio padre, e Hermione dovette notarlo perchè mi posò una mano sul ginocchio, come a dire -è tutto apposto-.
"Lo so che ho toccato un tasto dolente" fece mia madre "ma penso anche che ci sono cose di cui è meglio parlare subito, piuttosto che coltivarle in silenzio" fece un sospiro. "Hermione io con te mi devo scusare. Mi sono comportata male in passato, non solo con te, ma con tutti i figli di babbani, con i tuoi amici, con la razza dei tuoi genitori" Si guardavano fisse negli occhi, e in quel momento ammirai ancora di più mia madre, e amai ancora di più Hermione, per il modo in cui affrontavano l'argomento. Avevano capito prima di me che non si poteva evitare, e che prima o poi il passato si sarebbe dovuto affrontare, per poterlo davvero ignorare.
"L'unica cosa che posso dire, è che l'amore rende ciechi, sordi, e disposti a tutto... e con me non ha fatto eccezione: ho seguito l'uomo che amavo, l'ho appoggiato... E poi, quando ho cominciato a capire che era sbagliato, che non avrebbe portato nulla di buono, era troppo tardi. Non potevo ribellarmi, non potevo fare niente. O forse, sono stata una codarda, forse avrei dovuto rischiare. Ma non volevo dare a Draco ancora più problemi di quelli che già aveva, con suo padre che aveva deciso di farlo diventare ciò che lui voleva che fosse. E poi, fu proprio il mio bambino ad avere quella forza in più che a me mancava, fu lui a slegarsi da tutto ciò che non gli andava bene: si ribellò, scappò di casa... e io fui sempre dalla sua parte, anche se non potevo farlo vedere" mi sorrise dolcemente.
"Lo so mamma" Poi guardai Hermione, e notai con stupore che aveva le lacrime agli occhi.
"Ehi"
"Hermione ti senti bene?" le chiese mia madre, sorpresa.
"E' solo che stavo pensando a quante volte abbiamo giudicato tutti voi... senza sapere nulla. Sono io che devo scusarmi. Ci chiamano eroi, ma i veri eroi siete voi che avete avuto il coraggio di affrontare situazioni come queste, senza l'appoggio di nessuno. Pensavo solo a quanti buoni ci sono tra i cosìdetti cattivi..."
Potevo trattenermi? Mi alzai, spinto da qualcosa che cominciava a diventarmi familiare, e la baciai sulle labbra. La guardai sorridendo e mi risedetti al mio posto.
"Scusa mamma"
"non scusarti tesoro, il vostro è un amore pulito"
Poi notai qualcosa nel suo sguardo, e mi alzai. "Scusatemi un attimo, io vado al bagno"

Si allontanò, lasciandomi sola con Narcissa Malfoy, quella donna così coraggiosa da meritarsi tutto il mio rispetto e la mia ammirazione.
"Sai Hermione, sono felice" Alzai lo sguardo stupita. "si" riprese lei. "Sono felice perchè Draco ha finalmente trovato una ragazza dolce e intelligente, capace di dargli l'amore che merita"
"Ha già capito tutte queste cose di me?" chiesi, sorridendo.
"Oh beh... l'anima di una persona sta nascosta in uno sguardo, per questo abbiamo tanta paura di farci guardare negli occhi"
Abbassai il viso. "Amo suo figlio" dissi a bassa voce.
"Lo so. E so che anche lui ama molto te. Lo dimostra il fatto che ti ha portata qui... Sono poche le persone che mi fa conoscere. Solo quelle che realmente fanno parte di lui"
"Grazie signora Malfoy"
"non mi ringraziare Hermione, e per carità, chiamami Narcissa e dammi del tu. Mi fai sentire vecchia" mi fece l'occhiolino e risi.
"D'accordo, Narcissa"
Quando Draco arrivò, stavamo ridendo e il vederlo felice e soddisfatto mi fece sentire il cuore traboccare di gioia.




MY SPACE!
Ri-ciao! Piaciuta la prima parte della cena??? E che ne dite dei regali di Draco? Fatemi sapere, aspetto le vostre recensioniiiiiiiiiiii!!!
Passo a rispondervi!!!

drhermxever: Ciao!Eccoti qui il nuovo capitolo con la cena con Cissy, subito subito! Eh si Draco è proprio tenero, piaciuto il vestito? ^_^ Ron e Daphne... chi vivrà, vedrà ^_* Aspetto la tua recensione!Bacioni

Hachiko_Black: Ciau tesoro!!!Ecco qui il nuovo chap, visto che non ti ho fatta aspettare tanto??? Mi auguro che il vestito ti abbia soddisfatta!Ha rispecchiato le aspettative? E Draco la malizia è riuscito a mettercela lo stesso, visto? Ma noi non avevamo dubbi ^_* Mi dispiace tanto averti fatto aspettare molto per il capitolo scorso, ma questa volta sono stata brava =) Per Daphne e Ron... si vedrà ^_* Aspetto di sapere cosa ne pensi di questo capitolo!Bacionissimi

pei_chan: Ciao!Hai visto, sono tornata subito subito!^_^ Mi dispiace tanto per il ritardo sul capitolo scorso, scusa ancora! Cercherò di aggiornare molto più frequentemente d'ora in poi! Per quanto riguarda Draco in boxer, per tutte le camicie di Merlino, hai ragione! Non ho scritto che si vestiva, ma era sottinteso ^_^ non credo Herm lascerebbe uscire il suo fidanzatino in mutande ^_* Ehh, hai proprio ragione, speriamo che duri, chi può dirlo? ^_^ E il matrimonio... mah, chi vivrà, vedrà =) Aspetto la tua recensione!Bacissimi

kucciolaflea: Ciao tesòòòòò!!! Ma figurati, non ringraziarmi, sono felice di essere riuscita a tirarti su di morale ^_^ E non preoccuparti per me, mi passerà ^_^ Mi fa piacere che la mia ff abbia un effetto curativo! Ho aggiornato prestissimo, visto? =) Comunque, per quanto riguarda Daphne e Ron... eh già, sembra proprio scattata la scintilla! Chissà se durerà... ^_* Piaciuto il vestito di Herm??? Aspetto di sapere il tuo parere tesora!Baciottoli

LadyMorgan: Ciao!Grazie mille per i complimenti!!!Mi fa stra-piacere che la ff ti piaccia, e come vedi, ecco qui il proseguimento! Non voglio averti sulla coscenza, spero di arrivare prima dell'infarto ^_* Il diciannove anni dopo della Rowling non è piaciuto molto nemmeno a me... anch'io vedo Hermione e Draco perfetti insieme ^_^ Aspetto la tua recensione!Baciottolini

Arwen_90: Ciao!Ecco qui il proseguimento! Grazie mille per i complimenti, aspetto il tuo commento su questo chap!Baciotti

narcyssa malfoy: Ciao!Visto, non ho fatto passare un'altra eternità, sono tornata subito!^_^ Grazie per i complimenti, aspetto di sapere che ne pensi di questo continuo!Bacissimi

falalula: Ciao tesoro! Ecco qui il proseguimento, veloce veloce! Mi fa piacere che il chap scorso ti sia piaciuto! E per quanto riguarda Draco... Chissà quanti lati ancora nasconde, il nostro bel biondino preferito!^_^ Aspetto la tua recensione!Baciottini

excel sana: Ciao!Ecco qui il nuovo capitolo!Mi fa stra-piacere che lo scorso ti sia piaciuto, spero sia lo stesso anche per questo!Aspetto la recensione!Bacioni

debby12: Ciao! Ecco qui il capitolo su Narcissa e l'abito!Soddisfatta??? E per Daphne... chi lo sà!^_* Teniamo le dita incrociate =) Aspetto la tua recensione per questo chap!Baci

AuraD: Ciao tesora! Ma che bello leggere la tua recensione ^_^  Mi fa piacere che gli ultimi capitoli ti siano piaciuti, eh già, la dichiarazione di Draco Herm non l ha sentita, ma pazienza... ci saranno altre occasioni ^_* E la cena con la suocera sembra andare per il meglio ^_^ Meno male che non tutti i figli unici hanno delle mamme rompiscatole ^_*
Daphne pare proprio si stia innamorando... ma staremo a vedere se durerà ^_* Aspetto la recensione tesò!Bacissimi

iaiaMalfoy_4ever: Ciao tesò!Che donna impegnata che sei ^_^ Sono felice che sei riuscita a recensire e che il capitolo ti sia piaciuto =) Hermione e Draco insieme non sono solo belli, sono PERFETTI ^_^ Beh tesora, cosa ne pensi del vestito alla fine? tu qualche anticipazione l'avevi avuta =) e anzi ti devo ringraziare! Devo scaricare quel programma! Aspetto la tua recensione!Bacioniiiiii

BlackPearl_uaooo: Ciao! Ho aggiunto prestissimo il nuovo capitolo visto??? così puoi sapere della cena da mammà =)
Grazie mille per la tua recensione tesoro, anche se la giudichi monotona, mi fa sempre un mondo di piacere, perchè vuol dire che la storia continua a piacerti! e grazie anche di nuovo per tutti i complimenti ^_^ Aspetto la tua puntuale, meravigliosa, interessantissima recensione!^_^ Bacissimi

Draconcina_: Ciao!Mi fa piacere che la ff ti sia piaciuta! E per Cristian, Sarah e Cassandra... lasciami finire la storia ^_^ Ti prometto che me ne occuperò io stessa, abbi fede ^_* Aspetto la tua recensione!Bacini

flydreamer: Ciau! Che dire apparte un GRAZIE colossale per i complimenti???^_^ Mi fa molto piacere che la ff ti sia piaciuta e che ti piaccia il mio modo di scrivere =) Ho aggiornato velocissima, visto? tu chiedi e io eseguo ^_^  Eccoti qui la cena con Narcissa, fammi sapere che ne pensi!Kissotti

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Capitolo 21
*** Un bel fine serata ***


Buongiorno ragazze, ecco qui il nuovo capitolo! Con il resto della serata... per chi andando avanti con i capitoli avesse perso la cognizione del tempo, ricordo che siamo a Giovedì sera!
Non dico altro, vi lascio al capitolo, e ci "vediamo" giù!^_^




Quando l'elfo domestico portò il dolce, sembrava che Hermione e mia madre fossero amiche da sempre. Parlavano del più e del meno, e si era instaurata una bella atmosfera.
"Ecco cosa ancora non vi ho chiesto... Come vi siete innamorati? voglio dire, a scuola i vostri rapporti non erano dei migliori"
Hermione si voltò verso di me, e presi parola "a dire la verità non lo so. Immagino sia stata la vicinanza..."
"obbligata" precisò lei "non volevo fargli da segretaria"
"Un ruolo importante l'avrà sicuramente giocato l'attrazione" fece notare mia madre.
"si... Attrazione che poi è sbocciata in qualcos'altro" mormorai. "e forse è un pò anche colpa di Blaise"
"di Blaise?" chiese mia madre, perplessa.
"Si, lui con i suoi detti e con la sua brutta abitudine di far ragionare le persone"
"e anche di Daphne e Neville, se andiamo a vedere" esclamò Hermione "se non fosse per loro la prima cena non ci sarebbe mai stata"
"Hai notato che il nostro rapporto è praticamente nato sulle cene?"
"si, ho notato anche il mio peso sulla bilancia!"
Mia madre scoppiò a ridere, e io sogghignai.
"e adesso vivete insieme?"
"beh in realtà no" risposi. "non ancora" aggiunsi, e gli occhi della donna che mi aveva messo al mondo brillarono.
"Mi piacerebbe come nuora" mi disse, sorridendo.
"non correre"
"e poi sarebbe magnifico avere finalmente dei piccoli Malfoy che girano per casa!"
"stai galoppando, non stai correndo"
"beh, mai dire mai" rise.
"certo, ma non a questi livelli"
"E' presto" intervenne Herm "per parlare di questo" sorrise dolcemente.
"Herm, mia madre è un pò... fissata. Diciamo che sono anni che mi tormenta perchè vuole un nipotino. Come se crescessero sugli alberi"
"quando ero piccola" osservò lei, facendo la faccia pensosa e portandosi un dito sulle labbra "pensavo che i bambini li vendessero nei supermercati. E se facevo la monella mia madre minacciava di portarmi indietro a cambiare, prendendo un altro bambino" Scoppiai a ridere "e scusa secondo te come facevano ad arrivare i bambini al supermercato?"
"Oh beh, avevo tutta una mia teoria!Pensavo che i bimbi nascessero sotto i cavoli, e venissero poi trasportati al supermercato dalle cicogne, non appena fossero stati un pò più grandi. Ero molto fantasiosa"
"su questo non c'è dubbio!" osservò mia madre, ridendo "e immagino tu abbia reagito male quando hai scoperto che non era così che funzionava"
"è stato orribile. Ero a scuola, una scuola babbana, e ho confidato la mia paura di essere riportata al supermercato al bambino per cui avevo una cotta terribile. Lui ha cominciato a ridere, ha raccontato tutto quanto ai suoi amici e mi hanno preso in giro tutto il giorno"
"Lo credo bene" risposi, ghignando. Mi meritai un occhiataccia, seguita poi però da una risata.

Misi in bocca un altro pezzo di torta gelato, sorridendo. Ero felice e serena, era andato tutto benissimo. Poi gettai distrattamente un'occhiata all'orologio. Erano già le undici.
"Hermione, tu vivi ancora con i tuoi?" mi chiese Narcissa.
"No, io vivo a Grimmauld Place con i miei amici, gli altri Auror. Ogni tanto però vado dai miei genitori per il fine settimana, oppure quando ci sono le feste"
"Capisco.. e tuoi genitori che lavoro fanno?"
"Sono entrambi dentisti, lavorano nello stesso studio"
Poi, tutti finimmo il nostro pezzo di torta in silenzio. Quando poggiò la forchettina sul piatto, Draco si voltò a osservarmi e guardò l'orologio. "Mamma, noi forse è meglio se andiamo. Domani si lavora"
"Accidenti, è già così tardi?!" esclamò Narcissa "mi dispiace avervi fatto ritardare troppo"
"non ti preoccupare" le sorrisi "è stata davvero una splendida serata"
"anche per me, Hermione. Spero che ricapiterà presto"
"volentieri" affermai. Ci eravamo alzati tutti e tre. Draco diede un bacio a sua madre, io le strinsi la mano. "Arrivederci"
"Arrivederci"
Accettai la mano di Draco, che si chiuse sulla mia, e insieme ci smaterializzammo, dopo un ultimo sorriso a quella donna per cui tanta ansia mi aveva colta quel pomeriggio.

Mi sdraiai sul divano, giocherellando con la bacchetta. Pensavo ad Hermione, a cena dalla madre di Malfoy. Ero sicuro che sarebbe andato tutto bene, ma non potevo fare a meno di essere preoccupato. E non per la situazione... ma per la serietà di tutto questo. Era nata come un gioco, tra lei e Malfoy, eppure erano arrivati alle presentazioni in casa. Non avevo dubbi ormai, nell'affermare che si erano innamorati uno dell'altra.
"Stai meditando?" Mi voltai verso Ron, che era entrato in sala e si era seduto sulla poltrona di fronte a me. Sorrisi.
"Si. Pensavo a Hermione"
"lo sapevo... anch'io. Sono un pò preoccupato, Harry... E' molto presa di Malfoy..."
Restai in silenzio, osservando la bacchetta, e lui riprese parola "Pensi che possano avere un futuro? cioè, pensi davvero che non sia un gioco, per lui?"
Alzai lo sguardo e mi misi seduto. "No Ron, non è un gioco per lui, ne sono convinto. Credo che sia innamorato di Hermione come lei lo è di lui. Ma ci sono troppe ombre nel suo passato... ombre con cui ancora deve fare i conti. E la mia preoccupazione è che Herm possa finirci in mezzo.." Rivedevo chiaramente nella mia testa l'espressione che il giovane Malfoy aveva fatto quando avevo citato Azkaban... e suo padre. 
"pensi che sua madre stasera possa far qualcosa di sbagliato?"
"no... Parlo del rapporto tra Malfoy e il padre"
"Lucius Malfoy è in prigione"
"non c'entra nulla questo. Ha lasciato rabbia, dolore, frustazione dietro di lui, e le ha lasciate a Draco. Che ha imparato a conviverci, certo, e pure serenamente a quanto sembra... Eppure, non riesco a togliermi da dentro la paura che Malfoy stia solo facendo finta di aver superato tutto questo. Prima o poi succederà qualcosa che lo porterà a dover fare i conti con tutte le sue paure..."
"e Herm ne soffrirà"

Aprendo gli occhi, mi trovai davanti il frigorifero di casa Malfoy&Zabini, e una voce allegra mi diede il benvenuto. "Ehilà, siete tornati!" Mi voltai verso Blaise, la mano ancora stretta in quella di Draco, che sorrise all'amico. "Che bel vestito!Dai venite di la e raccontate tutto"
Lo seguimmo in sala, dove Pansy era comodamente sdraiata sul divano. Quando ci vide, ci salutò sorridendo e si mise seduta.
"Ma no Pansy, stai pure comoda" esclamai. "ci sono altre sedie"
"Oh no, figurati, vieni a sederti vicino a me. Che vestito!!! è meraviglioso" affermò annuendo con la testa. Risi, accomodandomi di fianco a lei. Draco e Blaise presero posto su due poltrone che avevano sistemato davanti a noi.
"Allora forza!" esclamò Blaise "Raccontate. Come è andata?"
"Bene" risposi per prima "Narcissa è un tesoro"
"sapevo che ti saresti trovata bene con lei. E immagino che fosse al settimo cielo" si voltò verso Draco che fece una smorfia, rispondendo "si immagina già la casa piena di marmocchi che urlano"
Ridemmo tutti quanti. "Narcissa ha un pò questa ossessione" fece Blaise "forse perchè avrebbe voluto più di un figlio... chissà"
"oppure perchè le piacciono i bambini, e basta" feci notare.
"Già... altre cose? di che avete parlato?"
"un pò di tutto, senza problemi" rispose Draco stavolta. Blaise lo osservò attentamente e sembrò passare qualcosa come in un filo invisibile tra loro due, qualcosa che fece sorridere Blaise, chiaramente felice. "Bene, sono contento!"
"Voi cosa avete fatto?" chiesi a Pansy.
"Oh niente di particolare. Un film e tanti pop corn"
"Che film avete visto?"
"Titanic" rispose la ragazza, con gli occhioni sognanti. "Mi fa sempre piangere quel film"
"e lo credo!" esclamai "dovreste guardare qualcosa di più allegro"
"tipo? dai, guardiamo un film tutti e quattro insieme"

La mia idea per il resto della serata era un pochino diversa, ma c'era sempre tempo dopo il film. Così acconsentii. "Dai Herm scegli tu" Pansy incitò Hermione, che fece una faccia dubbiosa.
"Non saprei... di che genere?"
"Boh, qualcosa di allegro, di simpatico..."
"avete voglia di vedere un cartone animato?" esclamò dopo qualche secondo.
Il mio sopracciglio scattò verso l'alto, mentre Pansy battè le mani entusiasta. "Dai, qualche cartone babbano che guardavi tu da piccola. Mi faccio una cultura per questi qui" e si indicò la pancia. Non mi sfuggì l'espressione teneramente felice di Blaise nell'osservare la ragazza.
"Da piccola guardavo spesso il Re leone. Era il mio preferito"
"E puoi farlo apparire?"
"Beh penso di si" agitò la bacchetta, e un contenitore rosso, con dei leoni disegnati sopra le apparve tra le mani. Sorrise "Forza, mettetevi comodi!" Poi aprì la scatola e tirò fuori una cassetta, che mise nell'apposito videoregistratore.
Tornò a sedersi sul divano, armata di telecomandi. Io lasciai il mio posto sulla poltrona e mi misi vicino a lei, tenendola fra le gambe.
Il cartone animato babbano cominciò, e devo ammettere che non fu nemmeno male. Una bella storia, un leoncino che per colpa dello zio cattivo perde il padre. Allora, sentendosi in colpa per la morte di quest'ultimo, nonostante non fosse stata colpa sua, scappa lontano, e diventa amico di un facocero e di un suricate, che gli insegnano che la vita è più bella se la si vive senza pensieri. Ma dal passato non si può scappare per sempre, e dopo qualche tempo, Simba, spinto dalla leonessa che ama, e da un babbuino saggio, torna a casa, per lottare contro il malvagio zio Scar e riconquistare la corona perduta. La storia termina con la vittoria di Simba e la nascita della figlia sua e di Nala, la leonessa a cui fin da piccolo era stato legato.
"Che bello!" esclamò Blaise, quando apparvero i titoli di coda.
"Esiste anche il continuo" affermò Hermione "la storia della cucciola di Simba, Kiara"
"quella che è nata alla fine di questo film" osservò Pansy.
"esatto"
"Mi piacerebbe vedere anche il continuo!" esclamò, voltandosi a guardare Blaise con gli occhioni dolci.
"Potremmo fare domani sera" tentai io.
"Mmh.. che giorno è domani?" domandò Blaise.
Feci mente locale "Venerdì"
"venerdi?!" esclamò Herm "di già? mi vuoi dire che dopodomani siamo a cena da quella cretina di Sarah?"
Ghignai "si"
"dobbiamo andarci per forza?"
"Beh" si intromise Blaise "sarebbe la conferma davanti ai suoi occhi che state insieme"
"Non è obbligatorio" risposi io.
"SI invece" affermò la riccia, dopo aver riflettuto sulla frase di Blaise. "è obbligatorio e necessario!"
Ridemmo tutti quanti, poi Pansy chiese "allora domani sera il re leone 2?Potresti invitare anche i tuoi amici, Herm"
"soprattutto Lenticchia" feci io "magari Daphne la smette di angosciare"
Mi guardò interrogativa, e io spiegai "Daphne si è presa una sbandata colossale per Ronald"
"Oh!" esclamò, con un espressione incredula. "Daphne e Ron?!"
"Non starebbero male, dopotutto" fece notare Pansy.
"lo penso anch'io" disse Hermione, alzandosi e prendendo dal video la cassetta. "Allora ok, domani sera cassetta qui da voi"
"aggiudicato!Beh, vi aspettiamo anche per cena"
"vi dico domani se vengono anche tutti gli altri, ok?"
"perfetto" Blaise sbadigliò, passando un braccio intorno alle spalle di Pansy. "Dormi qui vero?" chiese poi a Herm.
"si" risposi io per lei.
"Bene, allora ci vediamo domani mattina... Buonanotte" le diede un bacio sulla guancia, così come fece Pansy. Passandomi accanto, Blaise mi fece l'occhiolino e mi battè una mano sulla spalla, facendomi ridere con la sua espressione. Presi la mano della mia bella ex grifondoro e mi diressi in camera mia.

Salimmo le scale in silenzio, ma non appena la porta della sua camera si chiuse dietro di noi, mi prese tra le braccia e mi baciò con passione. "Quel film non finiva più..." commentò, facendomi ridere. "e io sono proprio curioso di vedere il tuo completino..."
Gli tirai un leggero schiaffo su una spalla, ma mi persi nei suoi baci roventi, e nel tocco delle sue mani sulla pelle. Sbottonò il vestito, spingendomi intanto lentamente verso il letto. Dal canto mio, avevo sempre meno capacità di pensare, gli tolsi la camicia e passai le mani sul petto perfetto, sugli addominali scolpiti, sulle spalle forti, sui muscoli delle braccia... Il vestito finì in terra, seguito ben presto dai suoi jeans. A quel punto, si fermò e si scostò, per potermi osservare.
"Ho scelto proprio bene..." sussurrò, malizioso. Poi mi guardò dritto negli occhi, e vi lessi un emozione potente, un desiderio se possibile ancor più forte della prima volta, e una consapevolezza che mi fecero battere forte il cuore. Mi sarebbe esploso, ne ero certa. "Ti amo" mi disse, prima di chinarsi a baciarmi di nuovo. Era la prima volta che me lo diceva chiaramente, anche se me l'aveva fatto capire, e queste due semplici parole fecero nascere in me ancora più sentimento, ancora più voglia di sentirmi nuovamente sua. Tra un bacio e l'altro, mentre con le mani roventi mi spogliava completamente, sorrisi e all'orecchio gli sussurrai "anch'io... e non puoi nemmeno immaginare quanto" Lo sentii sorridere, e mi strinse forte, mentre accarezzandomi entrava in me. Eravamo di nuovo una cosa sola...

Mi sdraiai ansimando al suo fianco, e la strinsi talmente forte che ebbi quasi paura di averle fatto male. Ma mi sorrise dolcemente, con gli occhi socchiusi e il respiro affannato, come il mio. Le diedi un bacio leggero e mi persi a giocherellare con i suoi boccoli, finchè lei non alzò il viso per incontrare il mio. In quel momento, con gli occhi lucidi, emozionati, e il viso rosso, sembrava una bambina e mi fece sorridere teneramente. "Sai cosa stavo pensando?" Mi chiese.
"dubito... spara"
"ora è il tuo turno di patire un pò"
Alzai un sopracciglio "in che senso?"
"nel senso che è il tuo turno di conoscere i miei genitori"
Non realizzai subito quello che aveva detto, rimasi un attimo in silenzio, poi strabuzzai gli occhi "come?!"
"hai capito"
"ma... scusa, hai mai parlato loro di me?"
"si, quando andavamo a scuola"
Ora si che ero tranquillo. "Quindi mi odiano?"
"Ma no, odio no... meglio dire che ti detestano" disse ridendo.
Restai impalato per un pò, poi realizzai un'altra cosa "quando andavamo a scuola parlavi di me in casa?" ghignai malizioso e lei arrossì.
"Solo per dire quanto eri stronzo e idiota"
"sempre nei tuoi pensieri eh?" Mi tirò un pugno su una spalla e mi fece ridere, le bloccai il polso quando ci riprovò e la baciai. Rideva anche lei. Mi abbracciò e io ripresi a giocare con i suoi ricci, riflettendo. Poi mi decisi.
"Va bene" risposi.
"come?"
"va bene, verrò a conoscere i tuoi genitori"
Fu il suo turno di rimanere impalata, poi mi guardò felice e con uno scatto veloce mi saltò addosso, baciandomi di nuovo. Ghignai. Se questa era la reazione, mi sarei premurato di dirle più spesso -va bene-.



MY SPACE!
Alua, piaciuto questo 21esimo capitolo???  La cena da Sarah e Cristian si avvicina... e chissà cosa succederà ^_*
Vi devo chiedere scusa perchè oggi proprio non riesco a rispondere alle vostre recensioni!T_T mancanza di tempo, però visto che ho finito il capitolo preferisco aggiornare e ringraziarvi generalmente per le recensioni! GRAZIEEEEEEE! Un grazie enorme anche a chi legge ma non recensisce e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!!!^_^
Adesso aspetto le recensioni per questo chap eh!Mi raccomando! =)
Al prossimo capitolo!
Bacioni, Miky.

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Capitolo 22
*** Amore&Amicizia ***


Ciao ragazze!!!Eccomi qui con questo nuovo capitolo, che vi devo confessare, è più corto del solito. Ma c'è una ragione: tra un ora e mezza parto, vado in vacanza, e per due settimane non riuscirò a scrivere niente perchè sarò senza computer. Non volevo assolutamente sparire per così tanto tempo senza dirvi niente, e senza pubblicare almeno un capitolo, ma il tempo è tiranno, e così eccovi spiegato il motivo della differenza di lunghezza del chap! Spero che vi piacerà comunque ^_^
Ci "vediamo" giù!



Un rumore fastidiosissimo si insinuò nelle mie orecchie, disturbando il naturale corso dei miei sogni, e facendomi girare nelle lenzuola e scontrare qualcosa accanto a me. Aprii gli occhi di botto, spaventata, e mi trovai davanti un viso angelico, che dormiva come se il suono della sveglia non lo riguardasse minimamente. Sorrisi, ricordandomi ogni particolare della sera prima, e della notte trascorsa con Draco. Ecco perchè non ero nella mia stanza e nel mio letto. Mi sbrogliai dalle lenzuola e con un colpo di bacchetta feci tacere quell'oggetto infernale. Poi mi chinai e baciai dolcemente le labbra di Draco, che mugugnando socchiuse un occhio. Gli sorrisi. "Buongiorno"
"mmh"
"è ora di alzarsi"
"no"
"si, la sveglia è suonata, e..." ma non riuscii a finire la frase, perchè mi afferrò da un braccio e mi spinse verso di lui, baciandomi.
"Parli troppo già di prima mattina Granger" Sogghignò passandomi una mano dietro il collo e approfondendo il bacio. Lo lasciai fare, per un pò, poi mi scostai. "Non vorrai mica fare tardi a lavoro"
"capirai cosa mi importa"
"ma importa a me. Io non sono il capo"
"ma sei con il capo, quindi va bene lo stesso" Risi tirandomi su e infilandomi una maglia, prima di lasciarmi convincere a restare li con lui, tra le sue lenzuola, tutto il giorno. Sentii sbuffare e mi scappò di nuovo da ridere. "Forza Malfoy, in piedi. Vado a farmi la doccia..."
Scattò in piedi rapido come un felino. Lo guardai incuriosita dal suo cambio di comportamento e lui ghignò "diciamo che usi per svegliarmi degli argomenti molto convincenti"
"porco!" E poi ridendo corsi verso il bagno. Inutile dire che fu più veloce di me, e mise un piede in mezzo alla porta prima che potessi chiuderla. Poi mi prese in braccio facendomi il solletico per vendicarsi, e ridendo a crepapelle, con me in braccio, entrò nella doccia. Aprì il getto d'acqua, che ovviamente non era regolato ancora, e quindi ci venne addosso gelida e ci fece cacciare un urlo. Ancora ridendo mi poggiò in terra e la chiuse. Rimanemmo fermi per un pò, a ridere, uno di fronte all'altro.
"Siamo peggio di due bambini" osservai.
"ehi, parla per te"
"ah giusto... sei peggio di un furetto, Malfoy"
"ah si?!"
"si!"
Mi prese per la maglia, ormai bagnata, e mi strinse a lui, il mio viso a poca distanza dal suo. Sorridevamo, guardandoci intensamente, e poi lui aprì di nuovo l'acqua e la regolò, in modo che venisse giù tiepida. Poi la puntò esattamente sopra di noi e mi baciò. Era estremamente romantico, la luce non troppo forte che entrava dalla finestra, il getto d'acqua sopra le nostre teste, le sue mani sulla vita e le sue labbra sulle mie. Mi levò la maglietta e io gli tolsi i boxer, unico indumento che aveva addosso. Poi allungai una mano e presi il bagnoschiuma dietro di lui, rovesciandoglielo sulla schiena alla cieca, scoppiando a ridere. Mi guardò alzando un sopracciglio e fu il suo turno: prese lo shampoo e me lo rovesciò in testa, mettendomi una mano sulla fronte prima che il sapone mi colasse negli occhi, e poi prese a massaggiarmi i capelli, facendomi colare tutta la schiuma dello shampoo sulla spalle. Risi, presi lo shampoo anch'io e gli lavai i capelli, facendo le bolle con la schiuma che mi rimaneva nelle mani. Scoppiammo a ridere entrambi, trovandoci contornati di schiuma e bolle di sapone. Si girò, poggiando le mani contro il muro della doccia e facendo forza sui muscoli come per fare le flessioni, mentre io gli insaponavo la schiena e le spalle...

Uscimmo dalla doccia tre quarti d'ora dopo, con il sorriso sulle labbra. Era stato meraviglioso. Presi un asciugamano enorme e avvolsi Hermione al suo interno, mentre io mi legavo frettolosamente un asciugamano in vita. Tornando in camera, incrociammo Pansy, che scendeva in cucina.
"Buongiorno!" ci guardò con un sorriso malizioso sul volto "doccia?"
Annuii e Herm arrossì. "Preparo la colazione anche per voi" affermò Pan, ridendo e scendendo le scale.
"si allena a fare la mamma con noi" notai.
"se è abituata con te, può fare da mamma a chiunque"
Scossi la testa. Inutile ribattere, avrebbe sempre avuto una risposta pronta. Mi vestii mentre lei con un incantesimo d'appello faceva apparire dei jeans e una maglietta. "non posso certo venire a lavorare con questo vestito" mi spiegò, piegandolo e mettendolo in una scatola (fatta apparire dal nulla). Poi, scendemmo per colazione.
In cucina trovammo sia Blaise che Pansy, già seduti intorno al tavolo. "Buongiorno!"
"Buongiorno Herm" le rispose Blaise, indicandogli una sedia di fronte a lui, oltre il tavolo. "Siediti pure. Dra, mi stupisce la tua puntualità" Ghignò malizioso guardandomi con un sopracciglio alzato.
"Non finirò mai di stupirti, Bla"
"Si, credo di averlo intuito anni fa" sorrise, versandosi una tazza di latte, e passando poi la brocca a Hermione. Io presi posto accanto a lei. Fu la colazione più bella che avessi mai fatto: era presto, quindi ce la prendemmo comoda. Parlavamo tutti e quattro, sembravano spuntare sempre nuovi argomenti, e pareva l'avessimo sempre fatto. Per non parlare della mano della mia bella grifondoro, che a un tratto cercò la mia e la strinse forte. Le emozioni che riuscì a trasmettermi con quel semplice gesto, furono indescrivibili.
Quando la colazione fu finita, Pansy si dileguò un attimo in bagno, ed Hermione mise apposto le stoviglie. Io e Blaise rimanemmo soli nell'ingresso, e alzando lo sguardo vidi che mi fissava sorridendo.
"Che succede?"
"Niente, semplicemente pensavo a quante cose possono cambiare. Conoscerai due babbani, Dra, l'avresti mai detto?"
"No.." sorrisi anch'io "mai"

Prima di andare a lavoro, decisi di passare da casa: dovevo avvertire gli altri che quella sera avremmo cenato con i Serpeverde.
"Ti aspetto in ufficio" mi disse Draco quando glielo comunicai, dandomi un bacio. Salutai gli altri due e smaterializzandomi apparvi davanti alla porta di casa mia.
"Gin?" dissi ad alta voce, entrando. "Ron? Harry?"
"Ehilà!Bonjour!" rispose l'ultimo, facendo capolino dalla sala.
"Che poliglotta" commentai, abbracciandolo. "come stai?"
"io bene... tu? come è andata?"
"Benissimo Harry!"
Sorrise prendendomi per mano "Dai, sediamoci in cucina"
"non ho molto tempo per raccontarti, devo andare in ufficio, però devo dirti una cosa. Siamo tutti invitati a cena da Draco e Blaise stasera. Poi guarderemo un film... Dillo tu agli altri ok? a Gin, a Ron, a Neville, a Luna, a Fred e a George"
"Va bene, ma a che ora?"
"Alle otto. La casa è la stessa dell'altra volta..."
"si" rispose lui, sorridendo malizioso "me la ricordo"
Arrossii un pò, ripensando a quella cena e lui lo notò, rise e mi scompigliò i capelli. "Ci saremo. Ora vola dal tuo biondino, prima che si arrabbi" mi fece l'occhiolino e io gli diedi un bacio, smaterializzandomi di nuovo.

Chiusi la porta e salii le scale. Ancora sorridendo entrai in camera, dove Gin si stava pettinando i lunghi capelli rossi.
"Siamo tutti invitati a cena da Malfoy e Zabini stasera" annunciai. Lei rise e scosse la testa. "è venuta Herm?"
"si" mi sedetti sul letto. "tanto non abbiamo altri impegni, giusto?"
"no no.." mi venne incontro e mi baciò. "amore, non ti devi preoccupare per loro"
"ma io.."
"Non mi mentire. Ti conosco abbastanza bene da capire cosa passa per quella tua meravigliosa testolina, Harry"
"e va bene, sono un pò preoccupato, ma è lecito no? Herm è praticamente mia sorella ormai... Voglio solo che sia felice"
"appunto per questo, cerca di non lasciarti influenzare dalla preoccupazione e piuttosto appoggiala e dalle una mano quando ne avrà bisogno"

La giornata passò in fretta. Persino lavorare era più bello accanto a lui, e le ore passavano talmente in fretta che non me ne ero nemmeno accorta ed era già ora di andare a casa a prepararsi per la cena.
"guardate, c'è Daphne" indicai la ragazza in lontananza, appena usciti dall'ufficio. Ci aspettava appoggiata a un albero, e quando ci notò, ci raggiunse con un espressione preoccupata dipinta sul volto angelico.
"Ciao Daph! tutto bene?" le chiese Pansy.
"si certo. Ciao ragazzi"
Ma non era tutto ok, e lo scoprii poco dopo tra le mura di casa: eravamo appena entrati, che Pansy mi prese per mano e prese a braccetto la biondina, trascinandoci in cucina. "Discorsi da donna" si giustificò con i due uomini che erano rimasti nell'atrio. "Voi fatevi una doccia e cambiatevi"
"agli ordini, mammina" Blaise le fece la linguaccia, facendoci ridere. Pan restituì la linguaccia e chiuse la porta.
"Allora Daph, hai deciso cosa metterti?"
"no Pan... sono così in imbarazzo" cominciavo a capire cosa avesse la giovane Greengass, e fu proprio lei a confermarmelo.
"sai.. io... insomma... credo di essermi presa una cotta per il tuo amico, per Ronald" abbassò la testa, arrossendo.
"Io e Ronald ci conosciamo da tanto tempo, se vuoi parlarmi di qualcosa, o hai bisogno di chiedermi.."
"sia ringraziato Merlino!" esclamò Pansy "Herm, mi hai tolto da un mucchio di guai" sorrise e sorrisi anch'io.
"Cosa vuoi sapere?" chiesi poi a Daphne.
"innanzitutto che tipo di donna piace a Ron"
"sii te stessa" risposi immediatamente.
"come?"
"non devi comportarti a seconda di com'è lui. Altrimenti non potrà mai funzionare... Devi essere la vera Daphne Greengass. Cominciando dall'abbigliamento" mi rimboccai le maniche "devi metterti dei vestiti con cui ti senti a tuo agio. Dei vestiti che valorizzino la tua bellezza"
Pansy aprì un armadio, che concentrandosi aveva chiamato con l'incantesimo "accio", invitandomi con una mano a cercare qualcosa di appopriato. Insieme, tutte e tre, cominciammo a scartare abiti, finchè fu proprio Daphne a tirare fuori quello perfetto. Un normale vestitino estivo, con le spalline sottili, lungo fino a metà coscia, azzurrino brillantinato, che riprendeva il colore dei suoi occhi.
"Benissimo!" approvai soddisfatta. "e ora le scarpe..."
Pansy le chiese "preferisci con il tacco oppure normali?"
"forse sono più appropriate con il tacco..." rispose lei. Ma il mio occhio era caduto su un paio di infradito azzurre posate in un angolo. "Quelle?" proposi. Pansy saltellò entusiasta. "si!"
"Ehi calmati, pensa ai bambini!" rise Daphne, infilando le ciabattine.
"E ora, trucco e capelli" affermai, mentre Pansy emergeva dal bagno con tutto l'occorrente. Alla fine optammo per i capelli sciolti e solo un velo di ombretto e un filo di matita. Rifinimmo il tutto con un pò di lucidalabbra brillantinato.
"Grazie ragazze" disse lei, guardandosi allo specchio.
"l'importante è che ti senti a tuo agio" le risposi sorridendo. "devi piacergli per quello che sei"
Daph annuì e poi si sedette sul letto. "Mi parli un pò di lui?" Anche Pansy prese posto a letto, sdraiandosi a pancia in giù.
"si, ma chi farà la cena?"
"il mio elfo domestico. L'ho portato qui"
"hai un elfo domestico?"
"si ma non ti preoccupare, lo tratto bene" Risi alla frase di Pansy.
"Beh in questo caso.." presi posto sulla scrivania. Era così strano dover descrivere Ron... non ci avevo mai pensato, e nessuno me l'aveva mai chiesto. "Lui è dolce, simpatico... un pò imbranato" risi "ma questo lo rende tenero. E poi è un ragazzo di cui ci si può fidare. E' sempre stato un grande amico per me, e anche quando stavamo insieme mi ha sempre dato molta sicurezza"
"Pensi che io possa piacergli?"
"assolutamente si, Daphne, che domande!Ronald ha un debole per le belle ragazze..."
"come tutti gli uomini" commentò Pansy, facendoci ridere con la sua espressione.
"starà a te poi, fargli capire che oltre a essere bella fuori, sei bella dentro. Ma che ci sia attrazione da parte sua, non lo metto in dubbio" rimasi in silenzio, pensando ad altri aspetti di Ron da descrivere a Daphne.
"è molto timido" dissi improvvisamente "timido da impazzire... quindi ti metto in guardia: dovrai tirargli fuori con le pinze qualunque confessione di interesse nei tuoi confronti!"

Le ragazze erano chiuse in camera da un oretta ormai, l'elfo domestico aveva finito di preparare la cena, ed io e Blaise eravamo seduti fuori a fumare una sigaretta, quando il rumore tipico della smaterializzazione si fece sentire. I primi ad apparire furono Potter e la Weasley, seguiti da Neville e Luna e poi da Lenticchia, Fred e George.
"Ciao!" li salutò Blaise, alzandosi. "come va?"
"tutto bene" rispose Potter per primo, sorridendo. "voi?"
Mi alzai anch'io e li raggiunsi. "Tutto ok" stava rispondendo Blaise. Il mio sguardo si fermò su Ronald, che aveva un espressione preoccupata e il viso leggermente colorito. Inoltre, si vedeva che aveva curato di più il suo aspetto. Mi schiarii la voce sogghignando. "Vado a chiamare le ragazze" dissi "erano alle prese con l'abbigliamento per Daphne. Era un pò indecisa..." Feci l'occhiolino a Lenticchia ghignando malizioso, e notai Harry sorridere. Il che stava a dire che lui sapeva. Cominciavo a capire che quando si trattava dei suoi amici, il bambino sopravvissuto era attento e sapeva sempre tutto.


MY SPACE!
Ri-eccomi, allora, che ne dite? Piaciuto???
Mi raccomando, aspetto le vostre recensioni, lo sapete che sto assolutamente sulle spine!
Perdonatemi, ma non riesco a rispondere alle vostre recensioni, per lo stesso motivo detto sopra... T_T Prometto però che non appena torno mi rifaccio!^_*
E intanto, in queste due settimane, scriverò su carta ogni ideuzza che il mio cervellino partorirà ^_^
E ora, vi saluto. Ringrazio enormemente tutti coloro che hanno recensito, coloro che leggono ma non recensiscono, e coloro che hanno inserito la storia e/o me tra i preferiti!
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEE!!!  
Un bacione enorme,
Miky. 

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Capitolo 23
*** Il Re Leone II ***


Ehm... SCUSATEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!! Ebbene si, non avete le allucinazioni, sono proprio io e sono tornata ^_^ Perdonatemi per questo ritardo mostruoso, sono stata in vacanza e da quando sono tornata ho avuto davvero poco tempo. In più l'altro giorno avevo quasi finito il capitolo ed è saltata la corrente, non avevo salvato e quindi si è cancellato tutto..T_T Grr, un nervoso...
Ma non pensiamoci più, ora sono tornata con questo 23esimo capitolo che spero vi piacerà e basterà a farmi perdonare! E magari anche a farvi venir meno la voglia di cruciarmi...=)
Ci "vediamo" giù!



L'ennesima domanda di Daphne fu interrotta da qualcuno che bussava alla porta, e la testolina bionda di Draco fece capolino. "Ragazze, avete fatto? sono arrivati" Daphne saltò su improvvisamente preoccupata di nuovo, e gettò un occhiata di puro panico a Pansy facendola ridere. "Si, direi che siamo pronte" sorrisi io, alzandomi a mia volta. Per me e Pansy non c'era voluto molto tempo di preparativi, una semplice gonna di jeans entrambe, con una magliettina sopra.
"Ricordati quello che ti ho detto, devi essere te stessa" sussurrai alla biondina, prima di scendere le scale con Draco affianco e raggiungere il giardino. Salutai i miei amici con il bacino, e quando arrivai a Ron gli dissi nell orecchio "Non serve farsi prendere dalla timidezza"
"eh?" fece lui, con un espressione molto simile a quella che poco prima aveva avuto Daphne.
"Hai capito, sii semplicemente te stesso" Poi mi allontanai in direzione di Ginny.
"Ehilà!" mi salutò quest'ultima sorridendo.
"Ciao Gin!"
"sembrano secoli che non chiaccheriamo un pò... mi sa che mi devi raccontare un sacco di cose, non è vero?  A partire dalla cena da tua suocera"
"non è mia suocera" scoppiai a ridere "comunque si... conoscerà i miei genitori!" lo dissi all'improvviso, tutto d'un fiato.
"Cosa?! Malfoy?!"
"e sennò chi, scusa?"
"non ci posso credere! Allora è davvero una cosa seria! Come mai questa decisione?"
"Beh, lui mi ha fatto conoscere sua madre, e io l'ho invitato dai miei. Li ho sentiti giusto poco fa"
"e cos'hanno detto?"
"che non vedono l'ora di conoscerlo"
"Ovviamente" rise di nuovo.
"Prima però devo sopravvivere alla cena di domani sera, quella dalla ragazza a cui stiamo organizzando il matrimonio"
"Ah si è vero... mi avevi accennato qualcosa forse"
"Uff... non ci andrei, ma ormai abbiamo detto di si"
"Parli di Sarah amore?"
Rimasi sconcertata un attimo, erano rare le volte che mi chiamava amore, e a giudicare dallo sguardo di Gin era rimasta senza parole anche lei. "si amore parlo proprio di Sarah!!!" Calcai le parole amore e Sarah, facendolo ridere.
"Non sarai ancora gelosa?"
"vedi tu!" Ginny alzò gli occhi al cielo ridendo e si allontanò verso Harry, che la chiamava prendendo posto a tavola.

Era sempre bello vederla gelosa, e qualcosa mi diceva che mi sarei fatto delle grandi risate alla cena dell'indomani. Ero proprio curioso di conoscere questo fidanzato di Sarah... Se era fedele quanto era fedele lei, sarebbe stato sicuramente un matrimonio duraturo.
Ci sedemmo a tavola, e non mi stupii nel trovare Daphne e Ronald uno accanto all'altra. Non che si fossero parlati granchè, ma gli sguardi imbarazzati che si lanciavano erano già un chiaro segno di come sarebbe finita la serata. L'elfo di Pansy portò la prima portata, e le chiacchere cominciarono, con conducenti, come sempre, Potter e Blaise. Era straordinario come quei due trovassero sempre tante cose da dire, ma questa volta a dare l'idea per la conversazione fu la piccola Weasley.
"Allora Malfoy, Herm mi diceva che conoscerai i suoi genitori"
"Così pare" risposi, non riuscendo completamente a nascondere l'agitazione, o perlomeno non a Blaise e ad Harry.
"Non mi preoccuperei se fossi in te, Malfoy" mi disse infatti "ho conosciuto i genitori di Herm, e sono due persone splendide"
"Grazie Harry, immagino però che chiedere a te e a Draco di cominciare a chiamarvi per nome sia pretendere troppo" si intromise la riccia.
"temo di si, piccola" le rispose sorridendo, e il mio sopracciglio scattò verso l'alto. Piccola? le dava pure i nomignoli?! Ora si che chiedermi di chiamarlo per nome sarebbe stato TROPPO. Blaise captò la mia espressione e scoppiò a ridere, meritandosi un occhiataccia.
"Noi questo problema l'abbiamo già affrontato" Sorrise Pan "Benchè Blaise conoscesse già i miei genitori, gliel'ho presentato come fidanzato poco tempo fa... se non vado errata la sera dell'appuntamento di Dra e Herm"
"Già" concordò Blaise "è vero"
"Per noi non c'è stato quel problema, Harry ha conosciuto i miei genitori quando eravamo solo due bambini"
"lo scoglio più difficile da superare più che i signori Weasley è stato Ron" concordò Potter, scoppiando a ridere. Ronald sorrise. "Beh ero un pò geloso, è normale... l'unica sorella femmina, per di più la minore!"
"è sempre stato protettivo nei confronti di Ginny" affermò Herm, portandosi la forchetta in bocca.
"anche nei tuoi!" Fred, o George che fosse, non ne ho idea, si intromise nel discorso, indicandola "Merlino solo sa cosa abbiamo dovuto sopportare tutti quando sei andata a quel ballo con Krum!"
Il discorso prendeva una piega che non mi piaceva per niente... "Ma lo credo, ero cotto di lei da secoli!"
"Secondo me ci sei rimasto male solo perchè pensavi che nessuno mi avesse invitato, e ti ho sbalordito"
"può essere" accettò lenticchia, arrossendo in zona orecchie.
"Fosse stato Draco al posto di Ron sarebbe intervenuto in mezzo alla pista e avrebbe ammazzato di botte Krum"
Grazie, Blaise, rendi pure nota la mia gelosia. "è vero!" Daphne mi gettò uno sguardo ridendo. "Lui la gelosia non se la sarebbe certo tenuta dentro"
"E voi?" indicai Paciock e la Lovegood, provocando dei risolini per il cambio di argomento. "I vostri parenti?" Effettivamente suonava strano anche a me rivolgere una domanda a quei due. Probabilmente era la prima volta in tutta una vita.
"A dir la verità mio padre e sua nonna non si sono ancora conosciuti, ma forse il 15 settembre si vedranno per la prima volta"
"perchè proprio il 15?" domandò Pansy, mentre io ghignavo malizioso all'occhiataccia di Herm. Il 15 era il giorno del matrimonio, e ogni volta che capitava anche di striscio l'argomento mi guardava malissimo.
"Perchè è il compleanno di mia nonna, e l'anniversario della fondazione del Cavillo, e così siamo entrambi a mangiare fuori, al Gran Galà. Ci incontreremo sicuramente"
Al nome del ristorante il mio cuore fece un balzò, e lo sguardo che mi scambiai con Hermione questa volta era più dolce. Mi sporsi in modo che mi sentisse solo lei e le sussurrai "Ti ricordi cosa pensava quel cameriere, quella sera?"
"che fossimo fidanzati?"
"esatto, e tu volevi spiegargli che non era così... invece, ha visto lontano"
Sorrise guardandomi negli occhi e dandomi un bacio. "Ti amo"
"Anch'io"

La cena stava continuando meravigliosamente, ed ero felice di notare che come gruppo eravamo sempre più legati. Ron e Daphne continuavano a lanciarsi sguardi mentre si scioglieva l'imbarazzo, e arrivarono persino a sorridersi prima del dolce. Scoppiai a ridere quando notai che come dessert c'era niente meno che la panna cotta. Anche Draco rise, e mi trovai così a raccontare a tutti di quella sera. Fermandomi ovviamente all'uscita dal ristorante.
"Secondo me è come se steste insieme da quella sera"
"in realtà stiamo insieme ufficialmente da ieri"
"Sembra molto di più" commentò Draco.  
"mi vuoi dire che con me il tempo non passa mai?" chiesi corrucciata.
"No, ti voglio dire che con te sto talmente bene che perdo la cognizione del tempo"
L'aveva detto seriamente, davanti a tutti ad alta voce, lasciandomi imbarazzata e senza parole.
"Che tenerosi" disse Ginny, sorridendo dolcemente.
Tornammo alla nostra panna cotta, la mia col cioccolato la sua col caramello, e solo quando fu terminata Pansy ricordò i programmi per quella sera. "Allora guardiamo il seguito de -il re leone-?"
"Ecco, io però non so se tutti hanno visto il primo.."
"Ma si Herm, l'abbiamo visto insieme io te Luna, Harry, Ron e Neville"
"Fred, George, voi?"
"mai visto"
"potreste raccontarglielo mentre io vado a cercare la cassetta" proposi.
"Io vengo con te" disse Harry, precendendo Dra che si stava avvicinando e che alzò un sopracciglio per l'ennesima volta in quella serata.
"Ok" diedi un bacio a Dra e prendendo Harry per mano mi smaterializzai a casa.
"L'altra sera il primo l'ho chiamato con un incantesimo di appello ma questo non ricordo dove l'ho messo precisamente..."
"Sarà insieme alle altre cassette... allora, quando porti Draco a conoscere i tuoi?"
"Forse Domenica, o lunedì... mia madre mi ha detto di decidere io"
"è agitato, si vede"
"Si, beh, come lo ero io... d'altronde i miei genitori se lo ricordano come colui che mi prendeva sempre in giro a scuola"
"Secondo me era più preoccupante la cena dell'altra sera... Con sua madre. Sono sicuro che andrà tutto bene"
"ne sono certa anch'io... Harry" mi fermai e lui si voltò a guardarmi.
"Che succede?"
"Hai mai paura? Insomma, lo amo da morire... non ho mai amato nessuno davvero, o comunque non così.."
Harry sorrise e mi prese tra le braccia. "Herm, non devi avere paura... Draco ti ama come tu ami lui. Ero scettico all'inizio ma l'ho osservato attentamente in questi ultimi tempi: ho visto come ti guarda anche quando tu non guardi lui, ho visto come ti sorride, ho visto anche come si pone nei nostri confronti. Tutti piccoli segnali che mi fanno capire quanto lui tenga a te. E l'hai capito anche tu. Quando prima ti ha detto quella frase, a tavola, sono rimasto senza parole. Non pensavo che sarebbe mai stato capace di dichiarare apertamente i suoi sentimenti per te anche davanti agli altri. E invece l'ha fatto. Per questo ti dico che non devi avere nessuna paura. E' il vostro momento magico, e come tu sei innamorata di lui, lui è innamorato di te. Non devi dubitarne.."
La sua opinione era fondamentale per me, e il fatto che anche lui fosse tranquillo e sicuro dell'amore che Draco provava per me, rendeva tutto se possibile ancora più forte. "Grazie Harry"
"Ti voglio bene Herm"
E quella piccola paura che mi aveva colta quando ero arrivata a casa, era sparita, come se non fosse mai esistita.
Tornammo a casa di Draco e Blaise poco dopo, con la cassetta del Re leone II stretta in mano. I ragazzi nel frattempo avevano raccontato la storia a Fred e George, ed erano già seduti pronti a vedere il cartone. Le due poltrone erano state messe vicine al divano, e c'era posto anche sul tappeto. Ginny era su una poltrona e teneva il posto a Harry, Pansy e Blaise sull'altra, sul divano in un angolo c'erano Neville e Luna, in mezzo Fred e George, Ron e Daphne erano seduti piuttosto vicini nell'altro angolo, e Draco era seduto in terra, con la schiena poggiata contro il divano. Sorrisi, misi la cassetta e andai ad accoccolarmi tra le sue gambe, lasciando che posasse il mento sulla mia spalla, anche se il suo respiro sul collo aveva la capacità di distogliere la mia attenzione dal film.

Il film cominciò e mi prese quasi più del precedente. Era come se fossi stato risucchiato al suo interno. La storia cominciava con Kiara, giocosa cucciola di Simba e Nala, che, come suo padre prima di lei, disubbidisce agli ordini e si avventura nelle terre di Nessuno, dove vivono gli esiliati, coloro cioè che sono stati cacciati dalle terre del Branco perchè assecondavano Scar.
Qui, Kiara conosce Kovu, il cucciolo di Zira, scelto personalmente da Scar perchè seguisse le sue orme e diventasse il Re. I due giocano insieme e insieme riescono anche a scappare dai coccodrilli che vogliono mangiarli. A intromettersi nella loro amicizia, però, arrivano i genitori di entrambi. Simba porta via Kiara dicendole che deve stare lontana da lui, dalla sua famiglia e dalle terre di Nessuno; Zira a sua volta sgrida Kovu per aver pensato di poter diventare amico della cucciola, ma poi un piano le si forma in testa, e comincia a istruire il piccolo perchè diventi malvagio e possa, un domani, uccidere Simba.
Il tempo passa. Per Kiara, ormai grande, è arrivato il momento di andare a caccia da sola, e benchè Simba abbia promesso di lasciarla fare senza intromettersi, preoccupato manda Timon e Pumbaa a controllarla.
Kovu, nel frattempo, è cresciuto con l'odio di cui Zira l'ha riempito, ed è pronto a mettere in atto il piano ideato dalla madre. Danno fuoco alla savana, in modo che la principessa, che nel frattempo ha scoperto che il padre non ha mantenuto la promessa e si è avventurata lontano dalle terre del branco, si trovi in difficoltà e abbia bisogno di aiuto. E infatti, è quello che succede e Kovu interviene per salvarla. Il piano infatti, prevede che più Kovu fosse riuscito ad avvicinarsi a Kiara, più si sarebbe avvicinato a Simba. E nel momento in cui sarebbe stato solo con lui, allora, l'avrebbe ucciso. 
Ma quello che nessuno aveva preso in considerazione, era l'amore. Kovu chiede a Simba di entrare nel branco, di non essere giudicato per un crimine che non ha commesso, e Simba accetta. Da quel momento Kiara e Kovu finiscono per stare sempre insieme, e mentre il divario tra gli abitanti delle terre di Nessuno e i sudditi di Simba si allarga, cresce l'affetto sbocciato tra lei e lui, finchè non si scoprono innamorati. Ma potrà l'amore riavvicinare e unire questi due mondi così lontani uno dall'altro? La vera domanda del film, quella che arrivò a me guardandolo, fu proprio questa.
Kovu, ormai innamorato di Kiara, non porta a termine il piano, e decide di dire tutto alle leonessa, ma Zira, scoperto il tradimento, precede la sua confessione: mentre il leone e Simba parlano come mai hanno fatto prima, perchè Simba si è finalmente deciso a dargli una possibilità e a conoscerlo, lei e il suo branco li attaccano, dicendo a Kovu che è stato bravo a portare a termine il piano, facendo quindi credere a Simba che Kovu non è mai cambiato, e sta davvero seguendo le orme di Scar.
Il Re riesce a fuggire e racconta a Kiara il tradimento di Kovu. La leonessa non riesce a crederci, soprattutto quando lui torna alla rupe dei re per parlare con Simba e dirgli che lui non c'entra niente con quello che ha fatto Zira.
Ma Simba ovviamente non gli crede, e lo manda nuovamente in esilio. Kiara allora scappa di casa e lo va a cercare, senza perdere le speranze.
Nel frattempo Zira decide di attaccare Simba e di prendersi tutto il suo regno con la forza, e lei e il suo branco si mettono in marcia: è la guerra. Zazu, uccello maggiordomo, avverte Simba, che raduna le leonesse e si prepara ad affrontare i rivali, mandando però lo stesso Zazu a cercare Kiara, avvertito da Timon e Pumbaa della sua scomparsa.
Kiara e Kovu si rincontrano e lui le propone di scappare insieme, di andare lontano e dare vita a un branco tutto loro. Sono un unica realtà, ormai, e non possono stare separati. Ma il discorso di Kovu fa comprendere a Kiara un discorso che suo padre le ha fatto molto tempo prima. Anche lui le aveva detto che erano un unica realtà. Allora capisce qual'è la cosa giusta da fare e spiega a Kovu che devono tornare a casa. Arrivano proprio nel momento in cui Zira e Simba stanno per affrontarsi, e si mettono in mezzo.
Simba dice a Kiara di farsi da parte, ma la figlia gli spiega che tutta quella guerra deve finire. Non esiste differenza tra il branco di Zira e loro. Sono tutti uguali, sono un unica realtà. Il discorso della leoncina fa ragionare Simba e tutte le leonesse che seguivano Zira, che passano quindi dalla parte di Kiara. Zira, rimasta sola contro tutti, decide allora di attaccare Simba, e di farlo per Scar. Ma Kiara si mette in mezzo per salvare il padre, e finisce con Zira giù per una rupe, sotto la quale scorre il fiume in tempesta. Simba le va dietro, per salvarla, ma Kiara riesce da sola a frenare la sua caduta e ormai al sicuro su una roccia ampia, tenta di aiutare Zira, che però rifiuta la sua zampa, cade nel fiume e muore.
Simba si scusa con Kovu, ammettendo che è uno di loro, e la storia termina con il "matrimonio" tra Kiara e Kovu che salgono finalmente insieme sulla Rupe dei Re, come futuri sovrani.
"Oddio è bellissimo!" esclamò Pansy, con le lacrime agli occhi, quando il cartone terminò. Anch'io ero rimasto impressionato dalla storia, e lo sguardo che Blaise posò su di me mi fece capire che anche lui aveva trovato analogie tra la mia storia e quella del cucciolo Kovu. Anch'io ero cresciuto nell'odio che mio padre mi aveva inculcato in testa fin da quando ero molto piccolo, anch'io ero stato preparato per una guerra che in realtà non era mia, e anch'io alla fine avevo trovato l'amore... Un amore che era stato capace di unire due mondi molto diversi. Mi chiesi se Hermione avesse scelto quella storia apposta, per me. Per farmi ragionare sulla mia eredità morale, su tutta la mia vita, e per dirmi che l'amore poteva davvero affrontare qualsiasi cosa, anche il passato. Cosa che d'altronde aveva fatto: accettando di venire a cena da mia madre, lei aveva affrontato tutti i fantami che il passato ci aveva lasciato. E in quel momento mi resi ancora più conto di quanto era stata davvero importante quella cena, e di quanto il passato ormai contasse poco. Non c'era nulla che, insieme, non potevamo affrontare, e quella consapevolezza mi fece sorridere.

Dallo sguardo di Draco e dal sorriso che mi rivolse capii come il film gli era entrato dentro, e gli diedi un bacio. Non era stata una scelta propriamente casuale la mia, e sapevo che ne avremmo parlato non appena fossimo stati soli.
Si era fatto tardi, e i miei amici dovevano tornare a casa.
"Domani si lavora" affermò Harry, ricordandomi che anch'io l'indomani mi sarei dovuta alzare presto.
"Dovremmo farle più spesso queste serate" disse Daphne, sorridendo a Ron che rispose con un sorriso. Quando il film era finito e mi ero voltata, avevo notato distintamente il braccio di lui sulle spalle di lei, e lei poggiata su di lui. Avrebbe avuto molto da raccontare Daphne una volta in camera!
"Daphne ha ragione, sentiamoci più spesso" disse Pan, abbracciata a Blaise.
"Si Potter, mi trovo a parlare con te" disse lui, facendo ridere Harry.
"Anch'io Blaise"
Finiti gli ultimi saluti, uscirono tutti in giardino e si smaterializzarono. Rimanemmo soli, io, Daphne, Pansy, Draco e Blaise. Daphne sospirò e Pansy mandò un urletto "allora racconta!"
"cosa devo raccontare?!"
"tutto!" esclamai io. "eravate abbracciati alla fine!"
"si" rispose lei con espressione sognante "quasi all'inizio del film ho notato che avvicinava la mano alla mia, allora mi sono fatta forza e ho mosso anch'io la mano, prendendo la sua. E poi all'improvviso mi ha passato un braccio intorno alle spalle. Allora io ho poggiato la testa contro di lui e gli ho chiesto se gli davo fastidio. E lui mi ha risposto assolutamente no!"
"wow!" fece Pansy felice "sono fiera di te! Ottimo inizio, niente di troppo veloce, perfetto!"
Sorrisi anch'io. "Si, vedrai che se continuate così presto arriverà anche il bacio"
"Oh Herm, speriamo!" disse lei, facendoci scoppiare a ridere di nuovo.
"Bene fanciulle" disse Blaise, prendendo in braccio Pansy. "Ora scusatemi ma devo portare la mia bellissima fidanzata e i miei bambini a letto" Pansy gli passò le braccia intorno al collo. "Ne approfittiamo, dormiamo ora prima che nascono.. che poi per un bel pò di tempo mi sa che si farà veglia"
"si lo temo anch'io.. Buonanotte!" Salutammo entrambi e poi anche Daphne salì in camera sua, lasciandomi sola con Draco in cucina. Lui mi passò le mani intorno alla vita, guardandomi negli occhi. "ti è piaciuto il cartone?" Gli chiesi.
"Sai bene che è così... l'hai scelto per me?"
"Sai bene che è così..."
"mi imiti?"
Scoppiai a ridere al suo sopracciglio alzato, poi mi alzai in punta di piedi e lo baciai, rispose al bacio allora io mi staccai leggermente e gli dissi "mi imiti?"
"fai la furba con me, Granger?!" cominciò a farmi il solletico, io mi divincolai e scappai su per le scale, facendomi inseguire. Mi piaceva particolarmente quel gioco. Entrai in camera e lui entrò dietro di me, prendendomi e facendomi finire sul letto, dove riprendemmo fiato mentre mi accarezzava i capelli. Alzai una mano e gli sfiorai il viso. "parlando seriamente... ti sei ritrovato un pò nella storia?"
"tantissimo Herm.. e ti devo ringraziare"
"per cosa?" chiesi, stupita.
"Per quello che hai fatto, per quello che fai... non dev'essere stato facile per te stare con me, dopo tutto quello che io facevo e dicevo a scuola"
"Dra il passato è passato. Il presente è che ti amo"
"si ma, io non ci avevo mai pensato..." si tolse le scarpe e si sdraiò accanto a me, stringendomi a lui "insomma, da quando ci siamo rincontrati non avevo mai pensato cosa potesse voler dire per te avere affianco una persona che per anni ti ha lottato contro"
"le cose sono cambiate..."
"e anche la cena da mia madre.. insomma, sono più consapevole ora di cosa abbia voluto dire per te accettare. Grazie"
Non potevo trattenere le lacrime di emozione che mi si erano affacciate agli occhi. Era strano sentirlo parlare così, chiaramente, a cuore aperto. Lui notò la mia espressione e si dipinse un ghigno sulla faccia.
"Ora Granger non diventare mielosa eh.." mi disse la stessa frase che mi aveva detto quella sera, quando era venuto a prendermi per portarmi al GranGalà.
"non preoccuparti Malfoy, farà in tempo a crollare l'Himalaya prima che io sia mielosa con te" risposi, esattamente come avevo risposto quella sera. Lo feci ridere e mi sporsi a baciarlo, perdendomi tra le sue braccia e i suoi baci.




MY SPACE!
Per tutte le mutande di Merlino, è davvero un secolo che non scrivo più qui! Volevo ringraziarvi per tutte le recensioni stupende! Purtroppo temo di non aver di nuovo il tempo di rispondere.. mi dispiace da morire T_T Ma voglio aggiornare il prima possibile perchè è già passato un sacco di tempo, e poi ho anche le altre due storie da aggiornare, sono in ritardissimo con tutte!!!
Mi scusate? *_* Mi farò perdonare, prometto che cercherò di non fare più questi ritardi disumani ^_^ ! Ora scappo a scrivere... Un bacione e un grazie anche a chi ha letto ma non recensito e a chi ha inserito la storia e/o me tra gli autori preferiti!
Vi adoro!
Miky.

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Capitolo 24
*** L'ora della verità ***


Ehilà ragazze!Visto, questa volta non vi ho fatto aspettare molto con il seguito!
Ed ecco dunque qui la famosa cena da Sarah e Cristian.. Insomma, il momento della verità. In un primo momento avevo pensato a una serata un pò diversa, pensavo a meno cambiamenti e più litigi, ma poi, mentre scrivevo, le parole sono venute fuori da sole ed è cambiato tutto (capirete leggendo). Forse alcune di voi si aspettavano un capitolo un pò diverso, ma spero comunque che vi piacerà! Non voglio anticiparvi troppo, per cui ne riparliamo giù!^_^



"Si, decisamente perfetta!" Ginny mi sorrise dallo specchio. "Pronta per questa odiatissima serata?"
"Diciamo che non ho altra scelta, devo PER FORZA esser pronta" sorrisi anch'io e mi sedetti sul letto infilandomi i tacchi. Avevo indossato un vestito aderente nero, lungo fino a metà coscia, aperto sulla schiena e leggermente scollato davanti. Inutile dire che anche questo era stato un acquisto di Ginevra. "Non so come mai Herm, ma i miei vestiti ti stanno sempre divinamente. Questo poi valorizza particolarmente le tue forme"
"Grazie Gin... considerando come si sarà vestita quella Sarah, il tuo vestito mi ha proprio salvata"
"ahia.. ti senti in concorrenza? sai bene che Draco preferisce te" Si sedette su una sedia di fronte al letto. "Penso che l'abbia dimostrato abbastanza. La sua frase di ieri sera a tavola mi ha lasciata senza parole"
Sapevo bene a cosa si riferiva "Anche a me. Non mi aspettavo neanche lontanamente che avesse un uscita del genere davanti a tutti" "Non se l'aspettava nessuno, ed è stata l'ulteriore conferma di quanto ti ami. Non devi essere preoccupata per questa Sarah" poggiò la testa di lato e mi osservò per intero quando mi alzai. "Soprattutto vestita così. Lo farai impazzire" mi fece l'occhiolino alzandosi anche lei ed aiutandomi ad allacciare una collanina.
Ero tornata a casa quel pomeriggio, rimanendo d'accordo con il mio bel biondo che sarebbe passato a prendermi alle otto meno dieci. Volevo prepararmi con calma, e sapevo che Gin era imbattibile nella scelta dei vestiti. In più era un pò di tempo che non parlavamo solo noi due, e non volevo certo che l'amicizia finisse per rovinarsi. Avevamo passato un intero pomeriggio a confessarci segretucci vari e a spettegolare, tra shampoo, maschere e creme cosmetiche, meritandoci da Harry il soprannome di "ciattelle vanitose".
Dopo aver infilato nella borsetta il portafoglio e il cellulare (i miei genitori mi telefonavano sempre li, destando la curiosità dei miei amici), scesi in cucina a braccetto con Gin, cercando di non volare giù dalle scale a causa di quelle scarpe odiose.
"Oh, le nostre ciattelle vanitose sono uscite dal salone di bellezza!" Harry ci accolse con un sorriso in cucina, meritandosi una linguaccia di Gin.
"Il nostro lavoro ha dato i suoi frutti!" gli risposi.
"Indubbiamente, sei splendida Herm"
"Così mi stai già più simpatico" fece la rossa, gettandogli le braccia intorno al collo e dandogli un bacio sulle labbra.
"quando viene a prenderti Malfoy?" mi chiese Harry accarezzando i capelli di Ginny.
"Dovrebbe arrivare.."
Driiin. Sorrisi al suono del campanello e terminai la frase "a momenti. Sta diventando un mostro di puntualità" Andai ad aprire e sorrisi alle sue sopracciglia che scattavano verso l'alto.
"Dì un pò, hai intenzione di farmi cambiare programma?" mi chiese, dopo avermi guardata attentamente "perchè con questo vestito ho davvero poca voglia di portarti a una cena con altre due persone... Preferirei godermelo da solo"
Risi dandogli un bacio a fior di labbra "Ormai è fatta, non possiamo certo disdire all'ultimo secondo"
"Ah no?"
"no" scossi la testa "dovevi pensarci prima"
"E va bene... allora andiamo"
Mi voltai verso Harry e Ginny "Ciao ragazzi"
"Ciao Herm, divertiti"
Un'espressione sarcastica mi si dipinse sul viso "Dubito fortemente, ma grazie dell'augurio" e stringendo forte la mano di Draco lasciai che la sua smaterializzazione portasse via anche me.

"Herm!" Mi voltai incuriosita verso le scale, guardando Fred scenderle di corsa, seguito da Ron e George.
"Arrivate un pò tardi, ragazzi, Herm e Draco sono andati via adesso"
"Sorellina guarda qua" Fred mi mise sotto il naso un giornale, e anche Harry si sporse per leggere.
"Il matrimonio della figlia del ministro, e allora?"
"Nono... guarda qui" mi indicò un uomo a fianco di Sarah, un uomo che aveva la faccia tremendamente familiare. "Cristian?! è lui il futuro sposo di Sarah?!"
Ronald annuì e George scosse la testa in segno di disapprovazione "Io l'avevo detto che quel tizio mi sembrava familiare..."
Harry mi prese il giornale guardandolo attentamente e poi alzò gli occhi verso di me... "Non posso crederci... Herm sta andando con Malfoy a una cena alla quale non solo sarà presente Sarah, ma anche Cristian, che c'ha provato con lei non poco tempo fa.."
Scoppiai a ridere per l'assurdità della situazione "Ma voi ve la immaginate la faccia di Draco quando vedrà quel bell'imbusto?"
"Saranno davvero le comiche perchè dubito che Cristian sappia che a cena da lui ci saranno proprio Draco e Herm... Altrimenti si sarebbe opposto. E oltretutto Draco e Herm non hanno la minima idea che Sarah stia per sposarsi proprio con lui!"
"Pagherei per essere li!" esclamai, non riuscendo a smettere di ridere.
"La vera domanda è... questo matrimonio si farà, o non si farà?"

"Amore sei pronto? i nostri ospiti saranno qui a momenti" La voce di Sarah mi raggiunse mentre scendevo le scale.
"Si tesoro sono qui" le risposi, abbracciandola da dietro e dandole un bacio sul collo. Lei rise e si voltò verso di me, sistemandomi i capelli. "Sei bellissimo"
"anche tu"
Mi sorrise e si sciolse dall'abbraccio, andando a mettere dei fiori sulla tavola imbandita. "a proposito di ospiti" ripresi "non ho ancora ben capito chi saranno"
"Te l'ho detto, ho invitato un amico e la sua fidanzata"
"li conosco?"
"lui può essere, lei non credo... Sono coloro che ci stanno organizzando il matrimonio Cri" Mi bloccai di colpo mentre un orribile presentimento mi assaliva. "...Draco Malfoy ed Hermione Granger" terminò la mia futura mogliettina sistemando una sedia.
Il mio orrido pensiero era diventato realtà.

Aprimmo gli occhi davanti a una casetta e controllai l'indirizzo per essere sicuro che fosse giusto, poi mi voltai verso Hermione. "E' questa"
"Oh che meraviglia... deliziosa davvero" fece lei, sarcastica, facendomi nascere un sorriso.
"Sei proprio gelosa"
"non immagini neanche quanto" mi rispose, guardandomi storto e facendomi ridere. Mi abbassai in modo da poterle sussurrare nell'orecchio "Per me esisti solo tu" Poi mi scostai e visto il suo sorriso suonai il campanello.
Neanche un secondo dopo, Sarah apparve sulla porta, e il sorriso di Hermione si congelò. "Benvenuti ragazzi! Siete puntualissimi"
"Ciao Sarah"
"Draco sei favoloso, come al solito, e anche tu Hermione stai molto bene stasera"
"Grazie Sarah, carino anche il tuo vestito rosso assassino" calcò bene l'ultima parola tenendo più forte la mia mano, e io ghignai. Non potevo trovarmi ragazza migliore di lei.
"Grazie mille, Hermione. Posso chiamarti Herm?"
"Ma certo, d'altronde ormai siamo grandi amiche" le rispose, sempre sarcastica.
"Meraviglioso. Venite, entrate pure, voglio presentarvi Cristian, il mio quasi marito"
Quel nome mi suonava dannatamente familiare detto ad alta voce, ma non ci pensai più di tanto. In salotto però non c'era nessuno apparte noi tre.
"Sarà in cucina, arrivo subito" E si dileguò oltre una porta.
"Rosso assassino?" chiesi a Herm ghignando.
"Si, è il mio colore preferito" mi rispose, con un sorriso fintamente innocente.
"Te le sei studiate queste risposte?"
"No, mi vengono naturali"
Risi e le sistemai un ricciolo dietro l'orecchio. "Mi fa impazzire questa tua capacità di tener testa a chiunque"
"ho avuto un buon allenatore a scuola" mi guardò male e io risi di nuovo. "va a finire che dovrò pure ringraziarti per come mi trattavi"
"Eccoci, scusate!" la voce di Sarah ci raggiunse di nuovo, ed entrambi ci voltammo verso di lei che aveva appena varcato la porta del salotto. "Vi presento Cristian" E un ragazzo alto, con i capelli chiari e un espressione preoccupata sul viso si fermò accanto lei, facendomi rimanere a bocca aperta. "Tu?!" Esclamai, sorpreso.

"Vi conoscete?" domandò Sarah, spostando lo sguardo da Draco a Cristian, e poi di nuovo a Draco che si stava innervosendo parecchio. Io ero rimasta senza parole, completamente sconvolta. Cristian, il ragazzo che aveva detto di provare qualcosa per me, il ragazzo che mi aveva baciata e che aveva piantato un casino quando non c'ero stata, che mi aveva insultata accusandomi di averlo usato come un giocattolo, era li davanti a me e non solo: stava per sposarsi con la ragazza che era andata a letto con Draco!
"si, ci conosciamo" tagliò corto Cristian, rispondendo a Sarah che non capiva il perchè di quelle facce stralunate.
"Bene!" continuò lei "allora ti presento Hermione, la sua fidanzata"
"Piacere" mi disse, guardandomi supplichevole e tendendomi la mano. Lo stupore lasciò il posto all'incredulità e infine alla rabbia. Gli strinsi la mano dicendo "Piacere mio"
"Perchè l'hai coperto?" mi sussurrò Draco mentre ci sedevamo a tavola.
"Per lo stesso motivo per cui tu copri Sarah. Cosa potevo fare?"
Restò in silenzio valutando la mia risposta, poi gettò uno sguardo duro come la pietra a lui.
"Non corre buon sangue fra di voi?" domandò Sarah, notando questo gioco di occhiate.
"Diciamo così" rispose Draco.
"Abbiamo avuto una discussione tempo fa" si affrettò a spiegare Cristian.
"Come mai?" gli chiesi, sorridendo falsamente.
"un interesse comune" rispose lui, cercando di scusarsi con lo sguardo.
"Di solito gli interessi in comune avvicinano le persone" anche Sarah cominciava ad essere stupita da questa situazione.
"Questo era un interesse un pò particolare, vero Cristian?" disse Draco.
"Già.. certo" L'arrivo della prima portata mise fine almeno temporaneamente alla discussione, e tutti con i propri pensieri cominciammo a mangiare.
La conversazione prese man mano un andatura meno pericolosa, anche se non si poteva certo definire spensierata, e alla fine del primo chiesi di poter andare al bagno.
"Ma certo Herm" mi rispose Sarah con quella finta cordialità che ormai aveva impressa a stampo sulla faccia. Tuttavia mentre stava per alzarsi, Cristian saltò in piedi e la bloccò. "Stai amore, le mostro io i servizi"
"Grazie tesoro"
Alzai gli occhi al cielo e incrociai lo sguardo di Draco. "Torno subito" dissi.
Uscimmo dalla sala in silenzio, Cristian davanti e io dietro, e finchè non fummo al piano di sopra nessuno dei due proferì una sola parola. Poi, si guardò indietro e sentendo la voce di Sarah in salotto aprì la porta del bagno ed entrò, facendomi segno di seguirlo. Lo feci, e poi incrociai le braccia. Lui chiuse la porta e si voltò verso di me, guardando in terra.
"allora?" domandai.
"allora cosa?"
"allora cosa, Cristian?! Hai anche il coraggio di chiedermi allora cosa?!"
"Herm non è come pensi.."
"Ah si? e tu vuoi spiegarmi come fai a sapere cosa penso io?"
"lo posso immaginare"
"no, non puoi nemmeno immaginare il disgusto e la rabbia che provo"
"mi dispiace"
"di che cosa? ti dispiace di avermi accusata di essere un insensibile, una stronza, ti dispiace avermi detto che ti ho solo usato?"
"Herm.."
"Oh già, perchè l'ho proprio fatto, sono stata davvero cattiva... come ho potuto rifiutare le avance di un ragazzo dolce, leale e fedele come te?"
"Non potevo dirti come stavano le cose perchè ti avrei persa davvero!"
"potevi almeno evitarti quella stupida scenetta che hai messo su, come se fossi un povero innamorato ferito"
"Senti lo so che sei arrabbiata e che ti sembro uno stronzo bugiardo ma c'è una spiegazione a tutto questo"
"c'è una spiegazione.. Bene allora, sentiamola"

"Cristian non ha la tua simpatia vero?" Sarah mi si avvicinò quando i due scomparvero in cima alle scale.
"No, per niente"
"posso sapere per cosa avete discusso?"
"te l'abbiamo già spiegato mi pare"
"un interesse in comune... chissà perchè mi sembra molto vaga come spiegazione"
Continuavo a guardare la porta aspettando che Herm e quell'emerito idiota di Cristian apparissero, e non prestavo molta attenzione a Sarah.
"Draco?" Mi voltai sentendo la sua voce troppo vicina, e trovai il suo viso a poca distanza dal mio.
"Sarah, togliti"
Lei sorrise "ti do fastidio?"
"si" la spinsi via alzandomi e avvicinandomi alla porta.
"Come siamo scorbutici stasera... hai paura che la tua bella ti tradisca con il mio fidanzato?"
"non lo farebbe mai, ci metterei la mano sul fuoco... non è di lei che mi preoccupo"
"e dimmi, hai per caso paura che lui ci provi con Herm?"
"Non sarebbe la prima volta.."
"Come prego?"
Mi maledissi mentalmente un miliardo di volte, sperando che non avesse sul serio capito cosa era uscito dalle mie labbra. "No niente"
"Cristian ci ha già provato con Herm in passato? è per questo che c'è quest'aria così tesa?"

"Con te mi sentivo davvero me stesso Herm... mi facevi stare bene, anche solo come amica. Con Sarah non è così..."
"Stai per sposarla Cristian!"
"Lo so, ma ora questo che c'entra..."
"che c'entra?! Come che c'entra?! Stai per giurare davanti al Signore di amarla e onorarla per tutta la vita, finchè morte non vi separi! Stai per giurare di essere fedele a lei PER SEMPRE! e mi chiedi cosa c'entra?!"
Lui abbassò lo sguardo e io mi sedetti sospirando sul bordo della vasca. "Se non stai bene con lei, perchè stai per fare questo passo così importante?"
"Perchè hanno deciso i suoi genitori, che hanno poi parlato con i miei. Ricordi quando ti ho detto che i miei genitori sono babbani e che io sono un mezzosangue?"
"si... si, certo che mi ricordo"
"Ecco... ho tralasciato un dettaglio abbastanza importante credo. Mio padre è appena diventato primo ministro, nel mondo babbano. Insomma, è una persona importante. E da sempre il ministro della magia è in contatto con coloro che siedono alle più alte cariche del mondo babbano. Si sono conosciuti, e quando il ministro ha saputo che mio padre aveva un figlio mago ha voluto conoscermi. Poi ha parlato con i miei genitori, che si sono sposati a loro volta su richiesta dei miei nonni. E quindi erano d'accordo su un matrimonio combinato, a patto che io e Sarah fossimo andati d'accordo. Così ci hanno fatto conoscere"
"e siete andati d'accordo?"
"si, beh... Sarah è una gran bella ragazza, l'ho trovata da subito molto attraente, seducente... Abbiamo dormito insieme già al primo appuntamento... Ho pensato che forse non era così male un matrimonio combinato"
"hai pensato che la passione di un momento potesse essere più forte dell'amore?"
"non ho mai pensato all'amore, Herm"
"ma il matrimonio è basato sull'amore! Almeno così funziona tra le persone normali"
"Non è questo che mi hanno insegnato"
Ero sconvolta, senza parole: come potevano dei genitori permettersi di organizzare a quel modo la vita dei loro figli? Il comportamento di Cristian mi risultava più comprensibile, ora: non avrebbe mai potuto essere fedele a Sarah, come Sarah non avrebbe mai potuto essere fedele a Cristian, perchè non erano innamorati. Stavano per fare un passo importante per motivi completamente futili... Era normale forse, tra le persone così aristocratiche, andare avanti lo stesso nascondendo tutto sotto i tappeti, anche se questo voleva dire aver tante corna da sembrare dei cervi a primavera. Scossi di nuovo la testa, ringraziando chiunque ci fosse lassù di avermi dato dei genitori sani di cervello.

Sarah non era innamorata di Cristian e questo era palese, ma non avrebbe mai accettato di essere tradita, ed era palese anche questo: era troppo orgogliosa per poterlo fare. Non convinta dalla mia spiegazione salì gli scalini a due a due, precipitandosi in bagno al piano di sopra. Che poi, mi chiedevo cosa avrebbe potuto fare se avesse scoperto Cristian con un altra: non era decisamente nella posizione di giudicare qualcuno. Ma forse, si sarebbe finta innocente dopotutto. La povera ragazza tradita. Alzai gli occhi al cielo e mi affrettai a seguirla.
Quando arrivammo dietro la porta del bagno, sentimmo le loro voci provenire dall'interno, ma sebbene io volessi entrare subito, Sarah non aprì la porta, curiosa di sentire cosa si stavano dicendo.
"Cristian non è così che funziona... Il matrimonio non può essere basato sul sesso, perchè non può bastare a nessuno dei due... Il matrimonio è un patto sigillato per sempre.. è un pò come se fosse una maledizione senza perdono: una volta lanciata, non potrà mai più tornare da te, niente sarà più come prima. Ne per te ne per la persona coinvolta. Se due persone che non sono innamorate si sposano, finiranno per arrivare ad odiarsi, perchè costrette a stare insieme. E cercheranno sempre rifugio in altre persone, magari sbagliate, per tentare di evadere dalla realtà... Quando sei innamorato di una persona, invece, non hai bisogno di nessun altro... allora si che il matrimonio è la scelta giusta: vivi per la persona che ami e sei felice di poter condividere con questa persona ogni singolo attimo della tua vita. E' questo che provo per Draco... Io non riuscirei mai a vedere un altro come un possibile amante, perchè lui è tutto ciò che voglio: è come se fosse allo stesso tempo mio marito, il mio amante, mio figlio, mio padre... La sostanziale differenza tra il non innamorato e l'innamorato, è il verbo che si usa: una persona non innamorata DEVE, si sente obbligata, a passare la sua vita con la persona che ha sposato. La persona innamorata invece, PUO', ha l'opportunità, un'opportunità che rende felici, di passare tutto il suo tempo con colui che ama"
Quando il discorso di Hermione terminò, mi voltai ad osservare Sarah, rimasta immobile: aveva gli occhi lucidi, e un improvvisa consapevolezza sembrava averla colta. Mi fece un pò pena, vista così: sembrava una bambina trovata con le mani nel sacco a rubare delle caramelle.
"Ti senti bene?" le domandai.
"Ti va di venire con me giù?"
Alzai un sopracciglio e lei sorrise tra le lacrime che avevano cominciato a bagnarle le guance "Non ti salterò addosso, promesso"
"D'accordo allora"
Scendemmo le scale senza far rumore, ed uscimmo in giardino, sedendoci sull'erba. Mi accesi una sigaretta e ne offrii una anche a lei. "Grazie"
"figurati"
"Ora capisco perchè sei innamorato di lei"
Mi volsi a guardarla, non riuscendo a capire cosa volesse dire. "Ha una grande capacità di far ragionare le persone" spiegò.
Sorrisi "è fantastica"
"Tu pensi che io... stia per commettere l'errore più grande della mia vita?"
Soffiai fuori il fumo che avevo in bocca, guardando le strane figure che creava. "Non sono mai stato molto bravo con le parole Sarah, e forse mancherò di tatto, ma credo che tu stia per fare una cazzata spaziale, e credo anche che se me l'hai chiesto è perchè in fondo lo sai"
Lei non rispose, lo sguardo alzato verso le stelle. "E' vero che quando sei innamorato non vedi nessun altro?"
"si" di questo ne ero certo "Non hai occhi per nessun altro"
"Non ho mai creduto molto nell'amore.. Ho pensato che l'andar d'accordo, l'essere complici, potesse bastare"
Scoppiai a ridere "Spesso non basta neanche l'amore, come puoi pretendere che basti aver complicità? E poi di che complicità stai parlando, Sarah? Tu sei venuta a letto con me anche se stai per sposarti. Se foste stati complici gliel'avresti detto, e non ci sarebbero stati problemi. Invece gliel'hai tenuto nascosto, perchè sapevi che si sarebbe arrabbiato. Non si è mai felici di esser stati traditi, a meno che non ci sia una specie di patto fra voi... dubito, visto la reazione che hai avuto poco fà"
"non accetterei mai di esser tradita. Mi sentirei presa in giro, e soprattutto sarebbe una vergogna per la mia famiglia"
"Sai che ti dico?" si voltò a guardarmi incuriosita.
"Che devi imparare a fottertene della tua famiglia. La vita è la tua, e se te la rovini, ci starai male solo tu, sarai solamente tu ad avere i rimorsi"
"cosa posso fare?"
Apparte Daphne, nessuno mi aveva mai posto questa domanda, e faceva strano essere il consigliere e non il consigliato. Di solito, questo quesito ero io a porlo a Blaise... Anche se lui abitualmente la risposta me la dava ancora prima che io chiedessi. Ma non avevo il tempo di farla parlare con il mio migliore amico, dovevo trovare qualcosa da dirgli io da solo.
"Boh... credo che dovresti fare ciò che ti senti. Forse un inizio sarebbe parlare con lui di questi tuoi dubbi su di voi"

"Forse un inizio sarebbe parlare con lei, ed essere finalmente sinceri uno con l'altra. Senza arrabbiarvi per confessioni varie, solo ricominciare daccapo senza sentirvi obbligati a stare insieme"
"Questo manderebbe a monte il matrimonio e tutti i piani dei nostri genitori.."
"sai una cosa? che se ne vadano a quel paese i piani dei vostri genitori. Dovete crescere, e diventare finalmente adulti. Dovete imparare a vivervi la vostra vita... senza correre"
Sorrisi e Cristian si alzò e mi abbracciò, lasciandomi di stucco. "Grazie Herm"
Proprio in quel momento la porta si aprì, e Draco e Sarah apparvero. Cristian si staccò e io cercai di capire dallo sguardo di Draco se fosse arrabbiato o meno, ma il suo sorriso mi tranquillizzò e mi avvicinai a lui. "Non è successo nulla, stavamo solo.."
Mi interruppe, baciandomi. "Sei meravigliosa, lo sai?"
"come? cosa..." 
"E'.. tanto che siete li dietro?" chiese Cristian, senza riuscire a guardare negli occhi la sua, forse, futura moglie.
"Abbastanza da sapere che siamo due imbecilli e che dobbiamo parlare" gli rispose lei.
"E dovete farlo nel bagno?" chiese Draco "No perchè io muoio di fame, e ho saputo che c'è un delizioso secondo che ci aspetta al piano di sotto" affermò, smorzando così la tensione.
"a stomaco pieno si ragiona molto meglio" annuii io, ridendo. E anche loro due, sorrisero.

Nonostante Cristian e Sarah avessero il pensiero di dover parlare una volta rimasti soli, la tensione e l'imbarazzo che c'erano stati all'inizio erano spariti, e la cena fu molto più divertente, così come la conversazione molto più sciolta. Non nutrivo più quella grande ostilità nei confronti di Cristian, forse perchè rassicurato dal discorso che aveva fatto Herm, o forse semplicemente perchè oramai vedevo lui e Sarah come se fossero due bambini, che devono ancora imparare un sacco di cose. Insomma, non lo ritenevo più un pericolo, e avevo notato che anche per Herm era così: parlava con Sarah senza più frecciate antipatiche ne da parte di una ne dell'altra, e si erano persino fatte una risata insieme. Dopo il dessert uscimmo fuori, e io, Sarah e Cristian ci accendemmo una sigaretta.
"Sai Herm ti ho considerata male.. Insomma, mi sembravi antipatica, e invece apprezzo molto il tuo carattere così solare"
"Grazie Sarah"
"Herm mi dispiace" disse improvvisamente Cristian, suscitando l'interesse di Sarah che non sapeva nulla ancora di tutta quella storia. Così capii che era arrivato il momento di lasciare che i due sistemassero le loro faccende personali.
"Noi non ci tratteniamo più" dissi.
"Ma no, andate già via?"
"è stata una bella serata, nonostante fosse iniziata malino, ma voi avete molto di cui parlare" mi diede manforte Herm "Dovete cercare di mettere ordine nel vostro cuore e nella vostra mente, e prima lo fate meglio sarà"
"Ma.."
"No Sarah, hanno ragione. Buona notte Herm, ciao Draco"
"Buon proseguimento ragazzi"
"In bocca al lupo"
Risero e insieme dissero "Crepi!" facendo così ridere anche noi. Mi voltai verso Hermione e le tesi la mano, che lei prese e strinse forte. Poi, con un ultimo sorriso, ci smaterializzammo.


MY SPACE!
Allora, che ve ne pare? soddisfatte, deluse, incredule, felici? Come ho già detto prima io stessa mi aspettavo un capitolo diverso, avevo in testa un'altra serie di cose, come una bella rissa e delle belle litigate tra Cristian e Draco e poi tra Hermione  e Sarah, per arrivare infine a una vera litigata tra Cristian e Sarah.
Ma poi, scrivendo, ci ho ripensato: sarebbe stato tutto troppo scontato e banale, almeno a mio avviso, e spero di avervi stupito in positivo.
Volevo mettere più in risalto la nuova maturità di Hermione e Draco, e far notare che sotto sotto, il comportamento di Cristian e soprattutto di Sarah, aveva un perchè. Volevo che dopo che li avete tanto odiati, come Hermione e Draco vi trovaste a pensare a loro come a due che sostanzialmente sono insicuri, e un pò vittime dei genitori e di loro stessi, e che hanno cercato un modo per evadere dalla realtà.
Non vedo l'ora di leggere cosa ne pensate e come avete trovato il capitolo, e tengo le dita incrociate, non solo quelle delle mani, ma pure quelle dei piedi, durante la trepidante attesa delle vostre rec ^_^
Vi chiedo scusa per non poter rispondere alle recensioni, ma è tardino e visto che ho finito il capitolo voglio pubblicare =) Per una volta che sono abbastanza puntuale!^_^
un GRAZIE enorme a tutti coloro che hanno recensito, a chi legge ma non recensisce e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro tutti!
Miky.

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Capitolo 25
*** Cambiamento di programma ***


Ehilà ragazze!Eccomi tornata ad aggiornare! Manco da un pò, lo so, e mi scuso, ma sono stata due settimane a Londra e volete un consiglio??? Se non ci siete mai state andateci di corsa, come vi capita l'occasione!!!
E' bellissima! non perdetevi assolutamente Madame Tussaud's, e la foto con Daniel Radcliffe!=)
Dopo questa piccola parentesi, torno ad occuparmi della storia.. Dunque, dunque.. dopo così tanto tempo che non scrivevo riprendere il filo del discorso non è stato per niente facile anche perchè sono a un punto importante della storia, che spero di aver trattato come si deve...  Tengo le dita incrociate! ^_^
Non vi dico più nulla, vi lascio alla lettura!ci "vediamo" giù!




Quando aprii gli occhi, eravamo davanti a casa di Draco, la mia mano ancora stretta nella sua, e un pensiero mi colse improvviso. "Ti rendi conto che non ti sei mai fermato da me a dormire?" chiesi.
Si voltò a guardarmi "Non me l'hai mai chiesto"
"Già, rimango sempre io da te.. Stasera potremmo fare il contrario"
"Vuoi farmi svegliare alla mattina e fare colazione con Potter e Weasley?"
"Di Weasley ce ne sono 4" dissi ridendo "E hai dimenticato Neville e Luna"
"Se mi assicuri che nessuno tenterà di uccidermi nel sonno, accetterò"
"No, nessuno ti ucciderà mentre dormi te l'assicuro" dissi ridendo "se dovessero provarci, lo farebbero mentre sei sveglio"
"Che bella consolazione" ma rise anche lui abbracciandomi dalla vita "Mi stai invitando a salire a casa tua, Granger?" tirò fuori il suo ghigno malizioso che mi faceva impazzire, e non resistetti a dargli un bacio.
"Naturalmente se non vuoi Malfoy, non c'è problema..."
"Non si dice mai di no a una bella ragazza..."
Alzai un sopracciglio e gli tirai una sberla su una spalla. "Come?" Lui ghignò di nuovo baciandomi, ma lo allontanai.
"Draco se tu mi tradissi, me lo diresti, vero?"
"Beh si effettivamente ci sono un paio di cose che ti dovrei dire forse..." Poi notò il mio sguardo serio e smise di scherzare. "Herm non dirmi che hai paura che potrei tradirti"
Non risposi, perchè quella era la paura più grande e terrorizzante che avessi mai avuto, e mi aveva colta tutto insieme in quel momento. "Herm.. Quando una persona è innamorata, non ha bisogno di nessun altro" mi rispose, ripetendomi le parole che io stessa avevo usato con Cristian. Sorrisi. "Già"
"Quindi non devi dubitare che per me sia diverso.. Ti amo, lo sai"
"si, si certo che lo so, però tutto questo parlare di tradimenti, sotterfugi, verità nascoste... Beh, mi ha fatto diventare paranoica"
Mi baciò e poi mi tirò su il mento guardandomi fissa negli occhi. "Io non sono Cristian e tu non sei Sarah. E ora forza, andiamo da te prima che cambi idea e ti trascini in camera mia"
Scoppiai a ridere e lo presi per mano, smaterializzandomi di nuovo.

Aprii gli occhi poco dopo, davanti a casa di Hermione, e sempre tenendoci per mano entrammo. Chissà perchè mi aspettavo che dormissero tutti, e invece delle risate provenienti dal salotto mi fecero ricredere. Gli unici assenti erano Fred e George, gli altri c'erano tutti, ammucchiati chi sul divano, chi sulle poltrone.
"Ciao ragazzi" disse Hermione, facendoli voltare nella nostra direzione.
"'sera.." Feci io, alzando la testa in segno di saluto.
"Oh chi abbiamo qui stasera!" Potter sorrise "ti unisci a noi Auror, Malfoy?"
"Così pare" risposi.
"Dai sedetevi" fece Luna "Vado a prendervi qualcosa da bere"
Hermione si incamminò verso una poltrona davanti al divano rimasta libera, il che mi fece intuire che era il suo posto fisso, e io la seguii. Mi sedetti prima io, prendendola poi in braccio, e Ginevra per qualche motivo a me oscuro scoppiò a ridere.
"Herm ti ricordi il discorso di qualche tempo fa?"
"Quale?"
"Quello in cui dicevi che per nessuna ragione al mondo un giorno ci sarebbe stato Malfoy seduto accanto a te su quella poltrona" Anche Hermione si mise a ridere "Già è vero... Beh, mi sono sbagliata" Poi si voltò verso di me "Una sera eravamo seduti qui, io sulla poltrona, Ginny e Harry e Neville e Luna sul divano abbracciati... e ho fatto notare che mi sentivo di troppo, così Ginny mi ha detto che probabilmente un giorno ci saresti stato tu su questa poltrona accanto a me, e non mi sarei sentita più così.."
"E tu gli hai detto che avresti preferito un ungaro spinato alla mia presenza"
"Una cosa del genere" ammise lei, guardandomi sorridendo.
"Ti sbagliavi..." le sussurrai ammiccando, e facendola arrossire.
"lo so, se c'è una cosa che ho imparato è che nella vita non bisogna mai dire mai"
"Come è andata la serata?" chiese Ronald, trattenendo una risata e beccandosi un'alzata di sopracciglia da parte di Herm.
"Qualcosa mi dice che tu sai cos'è successo stasera"
"diciamo che possiamo immaginarlo" si intromise Harry "Dato che Fred e George hanno scoperto subito dopo che tu ti sei smaterializzata che quel perfetto imbecille di Cristian è anche il futuro marito di Sarah"
"Beh vi stupirò ragazzi, la serata non è andata così male come credevo. Diciamo che per tutti nella vita arriva il momento di crescere e stasera è arrivato per quei due..."
"non si sposano più?!" saltò su Ginevra. Ghignai: era veramente curiosa, e sebbene l'avessi sempre saputo questa fame di pettegolezzi mi faceva sempre ridere. Assomigliava un pò a Daphne.
"Probabilmente no"
"E noi abbiamo organizzato un matrimonio per niente" conclusi.
"Se non ci fosse stato questo matrimonio da organizzare non vi sareste mai ritrovati" ci fece notare Potter. Non c'avevo mai pensato. "Harry ha ragione" aggiunse Luna, entrando.
"è così romantico" sospirò Ginny. Si, decisamente somigliava a Daphne. "da una parte, è un peccato che alla fine il matrimonio salterà. Ci avete lavorato molto, e quel che è importante, insieme"
"Già!" esclamò Hermione, illuminandosi. "Hai ragione, sarebbe un peccato!" Una luce brillava nei suoi occhi, come se un'idea l'avesse colta all'improvviso.
"Non so come mai, ma ho come l'impressione che Herm abbia avuto una delle sue illuminazioni" rise Harry.

Era assolutamente meraviglioso non svegliarsi alla mattina con il rumore della sveglia, e notare il sole sbucare dalle tendine tirate. Ancora più meraviglioso, era sentirsi stringere la vita dall'uomo amato e ascoltare il suo respiro sul proprio collo. Avrei potuto rimanere in quella posizione tutta la vita, ma mi voltai delicatamente e gli diedi un bacio. Aprì un occhio e lo richiuse subito, facendomi ridere.
"Granger cos'hai da ridere?"
"Buongiorno anche a te, amore"
Stette in silenzio per un pò, poi aprì di scatto le palpebre, l'espressione curiosa come quella di un bambino. "Ora mi vuoi dire cosa hai pensato ieri sera?"
Sorrisi, al ricordo dell'idea della sera prima. "Te lo dirò solo quando sarò sicura che sia fattibile"
"ma fattibile cosa?"
"Eh no, non ci provare Malfoy, non mi farò fregare"
Mi avvicinò a lui e prese a baciarmi il collo "sicura?" mi sussurrò.
"sicurissima.. stai tentando di sedurmi?"
"l'ho già fatto..."
"Non mi farai parlare, dovrai tenerti la curiosità ancora per un pò" Aveva passato buona parte della serata a cercare di farmi dire quale fosse la mia idea, era veramente curioso, un'altra parte di lui che ancora non conoscevo. "Ti prometto che in giornata te ne parlerò"
"Spero che almeno sia una cosa per cui valga la pena aspettare tanto"
"Lo è, te l'assicuro... In fondo tutto ciò che è legato a un matrimonio è importante e merita l'attesa, no?"
"Vorrei proprio sapere cosa passa per quella tua testolina riccia, Granger"
"Lo saprai, Malfoy" gli risposi, alzandomi e infilandomi il pigiama. "Vado a preparare la colazione, ok? ti aspetto giù.."
"Mi vizi, potrei abituarmici"
Sorrisi "tu sei già viziato, e per quanto riguarda l'abitudine.. non è detto che mi dispiaccia" Feci la linguaccia al ghigno che era apparso sul suo volto e volai di sotto.
In cucina trovai Gin seduta al tavolo con una tazza fumante tra le mani. "Buongiorno!"
"Buongiorno Herm! Vuoi del cappuccino?"
"Si preparo un pò di colazione.. Gli altri sono già in piedi?"
"Harry si stava alzando quando io sono scesa, Luna e Neville non lo so e Fred e George sono in salotto"
"Ron?"
"è uscito presto" sorrise maliziosa "chissà, magari vedeva Daphne"
Risi "Speriamo per loro. è mica arrivata una lettera per me?"
"No,non ancora.. a proposito!Mi devi spiegare che idea ti ronza in mezzo ai ricci!"
Mi andai a sedere vicino a lei "è solo un'idea per ora, non l'ho detto ieri sera davanti a tutti proprio per questo, non sono ancora certa che sia fattibile... Il matrimonio tra Cristian e Sarah salterà, e ormai di questo sono quasi certa, però dopo tutte le preparazioni sarebbe un peccato, giusto? insomma, cerimonia prenotata, vestiti prenotati, fiori prenotati.."
"dove vuoi arrivare?"
"a Pansy e Blaise... insomma, stanno per avere due figli e il regalo più bello che a parer mio potremmo fargli è proprio un matrimonio già bell'e pronto!"
"Questa è un idea!Ma come pensi di fare con il discorso pagamento? Se gli regalate il matrimonio dovrete pagare tutto voi..."
"Sai bene che i soldi non sono un problema, e oltretutto ogni cosa, dal vestito da sposa al banchetto, è organizzata dal personale di Draco. Avrebbe fatto pagare molto al ministro, ma in realtà le sue spese non sono tante. Secondo me, sarebbe perfetto... Non gliene ho ancora parlato perchè comunque è un passo molto importante e soprattutto non riguarda direttamente me e lui. Se Pansy e Blaise non volessero sposarsi?Non so davvero come fare a intavolare un discorso di questo tipo"
"sei sempre stata brava a incasinarti la vita... Io ti direi di parlarne con Draco, lui li conosce da più tempo, saprà cosa fare. Se vuoi un mio parere, ti posso dire che io sarei felice e emozionata al loro posto, soprattutto se stessi aspettando due gemelli!"
"Grazie Gin"
"Allora, la mia colazione?" la voce del mio bel biondo interruppe il corso dei miei pensieri.
"Draco, ti devo parlare!" esclamai, prendendolo per mano e trascinandolo in salotto.

"questa è la famosa idea che hai avuto ieri sera e di cui non hai voluto parlarmi subito?"
"esatto"
Osservai lo sguardo ansioso di Herm senza parole. Un matrimonio tra Pansy e Blaise? Ero sempre stato certo che questo sarebbe avvenuto, ma sicuramente non mi aspettavo che sarei stato io ad averne in mano le redini. Come era venuta alla mia bella Grifoncina un idea del genere, era un mistero. Forse perchè una ragazza è più sensibile a determinate situazioni, o forse semplicemente perchè riesce a immaginarsi nei panni di qualcun'altro. Tutto quello che sapevo, era che indubbiamente volevo fare un bel regalo a Pansy e Bla per la nascita dei bambini, e che si meritavano davvero il meglio, visto che in qualunque situazione mi ero trovato fino a quel momento, bella o brutta, li avevo sempre avuti vicini.
Pensai a quante volte era stato proprio Blaise a riuscire a calmarmi, a farmi ragionare, a prendere il posto di quel padre che non avevo mai avuto, nonostante avesse solo la mia età.
Pensai a quante volte le coccole di Pansy erano riuscite a tirarmi su il morale e a farmi sentire anche solo un pò migliore.
Era arrivato il momento di ripagarli per tutto, e forse l'idea di Hermione poteva davvero andare in porto.
"Lo sai che sei una continua sorpresa?" le domandai. Doveva davvero rendersene conto, perchè non poteva continuare a cogliermi sempre impreparato con uscite tipo questa.
"è un idea stupida e infantile?" chiese preoccupata.
"probabilmente si... ma è anche fantastica"
"Pensi che potremmo farlo?"
"penso che lo faremo. Sono sicuro" aggiunsi, rispondendo anticipatamente a quella che sicuramente sarebbe stata la sua prossima domanda "che è il regalo più bello che potremmo fargli"
"Si, ma dobbiamo esserne certi... anche perchè dovrà essere Blaise a chiedere la mano di Pansy..."
"hai già un idea in testa, vero?"
Il suo sorriso valeva più di mille si.

"Allora Dra, come è andata a casa Auror?"
"Nessuno ha tentato di uccidermi nel sonno o di avvelenarmi a pranzo, quindi direi bene" risposi, facendo ridere Pansy, seduta di fronte a me vicino a Blaise.
"Bene, così ora sai che anche casa mia è praticabile e che non è un covo di assassini!" mi disse Herm portandosi la forchetta alla bocca. Una cena solo noi quattro... Non poteva esserci momento migliore per parlare, anche se mi chiedevo come avrebbe fatto Herm a mettere su quel preciso discorso. Anche perchè sembrava tranquillissima, come se l'idea non la sfiorasse nemmeno. "Perlomeno andando avanti non mi avrete sempre in mezzo ai piedi" disse rivolta a Blaise e Pansy, sorridendo.
"Guarda che non disturbi assolutamente qui... ormai è anche un pò casa tua" Le rispose Blaise.
"Si, ma quando ci saranno anche i bambini diventerete una vera famiglia, e come ogni famiglia dovrete avere una casa vostra"
Appunto. Sorrisi tra me e me. Mai dubitare di Hermione Jane Granger.
"Tu e Draco farete sempre parte della famiglia, perchè più passa il tempo più mi rendo conto che lo siamo davvero, un piccolo nucleo famigliare" sorrise Pansy.
"Già, e quando nasceranno i bambini sarete ufficialmente genitori.. e noi zii" mi intromisi nella conversazione, cercando di dare una mano a Herm.
"e quando nasceranno i vostri, diventeremo zii anche noi" mi fece presente Blaise. Questa parte di conversazione non era prevista e mi ritrovai un attimo senza parole. Non si parlava di figli nostri, decisamente quello era un passo che non ero pronto a fare.
"Se è quello che aspetti, mettiti comodo" gli propose Herm, scoppiando a ridere. "Per noi è decisamente presto"
Il fatto che la pensasse come me mi rassicurò molto. "Comunque, per tornare al discorso famiglia... Non potremo continuare a vivere così con la nascita dei pupi. E' giusto che i genitori vivano insieme e con i figli e gli zii in un altra casa" ripresi.
"Non avevo ancora pensato a questo" disse Blaise "ma hai ragione.. tu come la pensi amore?"
"Draco e Herm non sarebbero di nessun disturbo, ma effettivamente con due bambini così piccoli vivere tutti nella stessa casa potrebbe diventare difficoltoso...Soprattutto perchè io in teoria non vivo qui... Questa è casa tua e di Dra... Già m'immagino Draco sclerare perchè i piccoli non lo fanno dormire di notte! Oppure perchè con il minimo rumore si svegliano"
"Si, perchè Dra cambiare un pannolino ce lo vedete?" esclamò Herm scoppiando nuovamente a ridere.
"si, decisamente devo cambiare casa" annuii convinto.
 "Ma non è necessario che cambi proprio tu, potremmo trovare un altra casa io e Pansy"
"Blaise io andrò a stare con Herm, non c'è bisogno che tu lasci questa casa. Rimarrebbe vuota" ghignai.
"potresti venirci a stare con Herm"
"Noi non aspettiamo due pupattoli, non c'è fretta di avere una casa solo nostra. E poi muoio dalla voglia di convivere con Potter e i suoi"
"a meno che Harry e Ginny non convolino a nozze prima e non si trasferiscano!In quel caso non proveresti l'ebrezza di convivere con loro" la sua occhiata significativa mi fece capire che era il momento di approfondire discorso Matrimonio. Sembrava una missione alla 007.
"A proposito di matrimonio, Dra vi ha raccontato com'è andata ieri sera da Sarah e Cristian?"
"si, mi ha detto qualcosa prima, quando siete arrivati!Fra tutti e due quelli li si sono trovati" fece Pansy indignata. "Lei lo tradisce, lui la tradisce... Che senso ha stare insieme così?"
"infatti non si sposano più, mi hanno scritto una lettera questo pomeriggio scusandosi per tutto. Si prendono più tempo per conoscersi e per capire cosa vogliono davvero" disse Herm.

"Cioè voi avete organizzato questo matrimonio, vi siete scornati e innamorati a causa di questo, e adesso salta tutto?"Blaise si mise a ridere "scusate ragazzi, ma allora era proprio il destino che giocava le sue carte per voi due"
Sorrisi guardando Draco. "Già, ma chissà magari non solo per noi..." Ne Blaise ne Pansy colsero la frecciata, così andai dritta al sodo. "E voi non ci pensate al matrimonio?"
"A dir la verità ci ho pensato" cominciò Blaise, e Pansy si voltò sorpresa verso di lui.
"E non mi hai detto nulla?"
"Beh, tu sei già di quattro mesi, i tempi di preparazione di un matrimonio per quanto veloci sono comunque lunghi e stressanti, basti pensare che è già da tre mesi che noi organizziamo quello di Cristian e Sarah, per riuscire a preparare vestito, sala, chiesa, testimoni,  tutto... e fra tre mesi tu sarai di sette...Praticamente in procinto di partorire, non voglio che il nostro matrimonio sia un ulteriore causa di stress, nervosismo e ansia per te"
Pansy si alzò e gli diede un bacio sulle labbra. La dolcezza di Blaise spesso lasciava ancora senza parole anche me. Mi voltai verso Draco che sorrideva soddisfatto. Avevamo avuto la dimostrazione che avevano già pensato al matrimonio.
"Sarebbe magnifico trovarsi già tutto preparato" dissi sospirando, come se sognassi. "Insomma, pensare al matrimonio e Puff, averlo bell'e pronto"
"se potesse essere così facile, la sposerei oggi" disse Blaise sorridendo. "Sempre se lei volesse sposarmi"
"Ti direi di si in questo momento" replicò Pansy, accarezzandogli il viso.
"mi state facendo venire il diabete" disse Draco ghignando. "Uscirò a fumarmi una sigaretta. Blaise vieni con me?"
"Certo. Torniamo subito"
Lessi negli occhi di Draco che aveva capito cosa fare, e anche se questo voleva dire "rovinare" un pò la sorpresa a Blaise non potevamo fare diversamente. Sarebbe stata già una grande sorpresa poter sposare la sua Pansy in così poco tempo.
"Ti capita mai di pensare a quanta fortuna hai avuto?" mi chiese Pan distogliendomi dai miei pensieri.
"Certo" risposi "capita a tutti, credo"
"Io a volte mi chiedo cosa ho fatto per meritarmi un ragazzo come Blaise. Come posso bastargli io per tutta la vita?"
Mi alzai e andai a sedermi vicino a lei. "Sei una ragazza fantastica Pansy Parkinson, e probabilmente lui si fa le stesse domande che ti fai tu. Siete due persone meravigliose, e solo tu sei degna di stare con lui, come lui è degno di stare con te"
"Non mi aveva detto che aveva pensato seriamente a sposarmi, ma la consapevolezza che l'abbia fatto ora mi fa percepire con chiarezza quanta voglia io abbia di pronunciare quel si davanti all'altare"

"E così ti sposerai eh?" feci, guardando Blaise mentre si accendeva la sigaretta.
"Beh, ancora c'è tempo purtroppo"
"Non vedi l'ora di essere legato a lei per sempre?"
"si... lo sono già in realtà, ma vorrei poter rendere tutto ufficiale oggi stesso. Voglio svegliarmi ogni mattina con lei a fianco"
"tecnicamente lo fai già"
"si, ma voglio poterlo fare per sempre. Voglio poterla guardare e dire questa è mia moglie, voglio poterla presentare come tale.. voglio guardare la fede al mio dito e sapere che appartengo a lei e che lo sanno tutti..."
"vuoi fare tutto questo entro un mese e far avere ai tuoi figli due genitori già sposati alla loro nascita?"
Mi guardò dubbioso un attimo "fare tutto secondo la scaletta sarebbe bello, ma come dicevo prima non c'è il tempo di sposarsi prima del parto.."
"Blaise io non posso fare niente per farvi sposare oggi, ma posso farvi sposare il 15 di settembre. Pansy non sarebbe neanche di cinque mesi ancora.."
"Dra cosa stai dicendo?"
"sto dicendo che il mio regalo per i miei nipoti è il matrimonio tra i loro genitori"
Restò a guardarmi in silenzio, nemmeno lui aveva parole in quel momento. Sorrisi.
"stai dicendo sul serio?"
"non scherzerei mai su una cosa del genere, Blaise..."
Restammo in silenzio finchè lui non sorrise. "Sei l'amico più pazzo e meraviglioso che una persona possa desiderare Dra, lo sai? E mi stai facendo il regalo più grande che qualcuno possa farmi"
Il chè era esattamente ciò che volevo. Sorrisi nuovamente. Era ufficiale: il 15 settembre un matrimonio ci sarebbe stato. Con un piccolo cambio di programma, e cioè uno sposo e una sposa diversi da quelli che ci dovevano essere. Ma sicuramente migliori.



MY SPACE!
Allora ragazze, cosa ne pensate? Sarà che io sono pessimista sempre, ma non è che sia proprio convinta di come è venuto... perchè ve l'ho detto, riprendere il filo del discorso dopo tanto tempo non è per niente semplice!=)
Comunque, aspetto trepidante le vostre recensioni e vi ringrazio tutti per quelle sul capitolo scorso!
Un grazie anche a chi legge ma non recensisce e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti!Un bacione!
Miky.

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Capitolo 26
*** A cena dai suoi - Prima parte ***


...Mi dispiace immensamente!Non ho parole per scusarmi... Un mese e un giorno senza aggiornare, sono imperdonabile lo so e vorrete uccidermi, posso solo dire a mia discolpa che tra l'inizio della scuola e il ritorno alla vita quotidiana non ho più avuto molto tempo T_T
Spero di riuscire a farmi perdonare con il capitolo, quindi vi lascio subito alla lettura e vi dico ci "vediamo" giù!^_^



"Amore eccoli" porsi a Draco i moduli del matrimonio e mi sedetti di fianco a Blaise.
"Siete proprio due pazzi" mi disse quest'ultimo sorridendomi "Draco mi ha detto che l'idea è stata tua..."
"Ve lo meritate Blaise... sia te che Pansy... e visto che possiamo regalarvi questa gioia, perchè non farlo?"
"Vedrai come ci rimarrà Pansy quando le chiederò la mano!" scoppiò a ridere "se le viene un infarto vi chiama ai danni, io ve lo dico!"
Draco sorrise chiudendo l'ultimo fascicolo. "è tutto in ordine, esattamente come ricordavamo. Tieni tu queste copie" le porse a Blaise "dovrai rendere la tua bella partecipe, dopo averle chiesto di passare con te il resto della sua esistenza"
"la fai sembrare una prigionia!" esclamai contrariata.
"Ma lo è una prigione a mio avviso" ghignò facendo il giro della scrivania e dandomi un bacio sulle labbra. Mi scappò da ridere ricordando improvvisamente la conferma che avevo avuto dai miei genitori. "Dra stasera allora siamo dai miei, han detto che va benissimo"
Il ghigno scomparve immediatamente dal suo viso, lasciando il posto a un espressione preoccupata che non riuscì a nascondere bene, e che fece ridere Blaise. "Auguri amico, si comincia sempre così" disse alzandosi e battendogli una mano sulla spalla. Io scossi la testa alzando gli occhi al cielo e li seguii nell altra stanza, dove Lucia alzò il pollice verso l alto per farmi capire che aveva fatto tutto.
"Perfetto, Il prete che celebrerà il matrimonio è stato informato del cambiamento di programma. Blaise dovrete scegliere i testimoni e la damigella.. è l unico compito che spetta a voi nell organizzazione di questo matrimonio" Lui mi sorrise e mi diede un bacio sulla guancia "Credo di avere già una chiara idea di chi saranno i testimoni di questo matrimonio" mi fece l'occhiolino e uscì. Mi voltai verso Dra che sospirò ridendo "Temo che ci toccherà vestirci da Testimone, amore"

Sapevo bene a cosa andavo incontro, e sapevo altrettanto bene che lo volevo con tutto me stesso, eppure non riuscivo a non avere lo stomaco attorcigliato dall'agitazione, mentre uscivo dalla gioielleria con quella scatoletta che sembrava bruciare dentro la tasca. Mi aveva detto che mi avrebbe detto di si se le avessi chiesto di sposarmi, che voleva passare la vita con me, eppure ero impaurito come se non conoscessi la sua risposta. Sarebbe stato un bel colpo per lei visto che fino alla sera prima le avevo detto che non era possibile sposarsi prima della nascita di Christina e Jason. Ma come potevo immaginare quello che il mio migliore amico e Hermione stavano architettando?
Non mi smaterializzai, preferivo camminare e cercare di calmarmi... Stavo per chiedere alla donna che amavo più della mia stessa vita di diventare mia moglie. Per sempre. Stavo per chiederle di passare il resto dei suoi giorni con me, stavo per chiederle di sopportarmi per il resto della vita. Marito e moglie. Due parole che sembravano ancora così lontane fino al giorno prima, e che erano diventate così incredibilmente vicine in un attimo.
La porta di casa mi apparve davanti troppo velocemente, e mi bloccai li davanti. Era incredibile... non avevo avuto tutta questa ansia nemmeno la prima volta che le avevo chiesto di uscire. Sorrisi inevitabilmente... quanto tempo era passato, quante cose erano successe e cambiate... Ricordavo bene il giorno in cui avevo cominciato a vedere Pansy come una ragazza e non solo come un amica... Non era più quella bambina spavalda ma sotto sotto impaurita che si apprestava a essere smistata,e non era nemmeno più solo l'amante del mio migliore amico. Era nata un'amicizia tra di noi, che forse amicizia non era mai stata... un giorno durante una partita di quidditch mi voltai verso gli spalti e lei era li. Come era sempre stata, con i suoi occhi scuri e il suo sorriso sicuro. con la sua sciarpa verde argento e il vento fra i capelli. Eppure, mi apparve diversa... era quella di sempre, la Pansy Parkinson con cui da ormai tre anni passavo ogni giorno tra studio punizioni e festini... Eppure quel giorno quel suo sorriso mi apparve diverso...mi entrò nel cuore, e desiderai che fosse per me... mi costò anche un bel bolide sulla tempia, e una corsa in infermeria... Ma non era la mia testa a stare male, era il cuoricino che cominciava a darmi dei problemi, e la prima gita a Hogsmeade, seguita dal nostro primo bacio, lo dimostrò.
Scrollai la testa e guardando il cielo respirai profondamente. E furono proprio le poche e rade nuvole presenti che mi diedero l'ispirazione giusta. Sorrisi ed entrai in casa.

Il rumore della porta di casa che si chiudeva mi fece sorridere e volai in salotto tra le braccia di Blaise. "Buongiorno" Lui sorrise e mi diede uno dei suoi baci dolcissimi, poi si chinò sulla pancia e alzandomi la maglia la baciò, sussurrando un ciao ai bimbi che vi crescevano all interno. Gli accarezzai i capelli e poi lo presi per mano. "Dai vieni, il pranzo è pronto"
"meno male, muoio di fame!"
Una volta seduti a tavola cominciai a notare che qualcosa non andava. Continuava ad alzare lo sguardo e guardarmi mentre mangiavo, e il piatto che aveva davanti era praticamente uguale a quando gliel avevo messo davanti.
"amore tutto bene?"
"certo tesoro, perchè?"
Alzai un sopracciglio "perchè non hai toccato cibo e hai lo sguardo pensieroso"
Lui sorrise timidamente "non ti si può nascondere nulla.. è vero ho qualcosa"
Sorrisi. Blaise non era proprio capace a mentire. "e perchè non me ne parli tranquillamente? cosa è successo?"
Si alzò e mi prese per mano, portandomi con lui in giardino. C'era caldo, ma un vento leggero rendeva il mezzogiorno sopportabile. mi abbracciò da dietro, passandomi le braccia intorno alla vita e posando la testa sulla mia spalla, cullandomi quasi. Dopo un minuto di silenzio mi indicò il cielo che si apriva davanti a noi. "Guarda..."
Era una bellissima giornata, il cielo era di un azzurro intenso, e solo qualche nuvoletta bianca appariva qua e là. Ma qualcosa nell aria che stavo guardando, cominciò a cambiare, e il fatto che Blaise non tenesse più entrambe le mani sulla mia pancia, mi fece capire che il cambiamento lo stava provocando lui con la bacchetta. Restai a guardare incuriosita e divertita, mentre delle lettere cominciavano ad apparire, formando una parola, poi due... "...TI AMO..." Risi, emozionata. "Amore, qualcuno potrebbe vedere questa dichiarazione scritta nell'aria e chiedersi com è possibile"
"Non mi importa, non ci farà caso nessuno..." rispose lui, sorridendo. "continua a guardare" le lettere si mischiarono di nuovo, formando un altro pezzo di frase "...PIU' DI QUALUNQUE ALTRA COSA AL MONDO...".
"Anch'io" gli sussurrai, ma lui mi zittì di nuovo, e tornai così con il cuore a 3000 a guardare il cielo .
"...E' PER QUESTO CHE ORA QUI TI CHIEDO..."
"...DI RENDERMI L'UOMO PIU' FELICE DELLA TERRA..."
"...SPOSAMI..."
Quando apparve l'ultima parola, da dentro casa partì anche lo stereo, che riempì l'aria con le dolci note di una canzone, anche questo frutto della magia della sua bacchetta. Ormai piangevo, incapace di trattenere tutte le emozioni che avevo dentro. Aveva sempre avuto la capacità di stupirmi, era sempre stato bravissimo e prendermi alla sprovvista e ad emozionarmi, ma quel giorno aveva superato se stesso. Mi girai verso di lui e lo abbracciai, baciandolo per cercare di trasmettergli tutto quello che avevo dentro.
Avevamo parlato la sera prima di matrimonio, è vero, mi aveva detto che voleva sposarmi ma anche che non era il momento giusto perchè non voleva che i preparativi diventassero uno stress, e perchè io ero incinta e ci voleva tanto a salire su quel benedetto altare. Non sapevo cosa fosse cambiato dalla sua idea della sera prima, e nemmeno mi importava saperlo, in quel momento.
Mi staccai da lui giusto quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi. Feci per parlare e rispondergli ma lui mi posò un dito sulle labbra e si inginocchiò davanti a me, tirando fuori dalla tasca una scatolina blu che mi fece trattenere immediatamente il respiro. Mi sorrise, e la aprì, mostrando un bellissimo anello d'oro bianco, con un piccolo diamante a forma di rosa sopra. "Pansy Parkinson, mi vuoi sposare?"
Mi asciugai le lacrime che continuavano a nascere dagli occhi e annuii vigorosamente, cercando di ritrovare la voce che avevo perduto. "Certo che ti voglio sposare, Blaise Zabini!" esclamai, porgendogli la mano. Mi mise l'anello, e poi si alzò, prendendomi tra le braccia e dandomi il bacio più bello che io avessi mai ricevuto. Non sapevo se stavo rendendo lui l'uomo più felice della terra, quello che era certo, era che io non avrei potuto essere più fortunata e felice di così.

La giornata era passata decisamente troppo in fretta, e mi passai per l'ennesima volta nervosamente la mano nei capelli. "Draco calmati!" esclamò Hermione, accarezzandomi il viso e dandomi un bacio leggero sulle labbra.
"io sono calmissimo!" replicai, tuttavia poco convinto. L'incontro con i suoi genitori mi stava agitando molto più di quanto avevo pensato. Se non gli fossi piaciuto? se non mi avessero trovato giusto per la loro meravigliosa figlioletta?
Ovviamente non avrei mai confessato queste mie paure a Herm, che però, dallo sguardo che mi lanciò prima di entrare in bagno, mi fece capire che sapeva a cosa stavo pensando. Non potevo più nasconderle nulla.
Mentre lei si faceva la doccia, mi decisi a indossare i vestiti che giacevano sul letto, trovandoli però inappropriati: la camicia bianca era troppo bianca, quella nera, poi, troppo nera, i pantaloni troppo eleganti, i jeans troppo sportivi, la giacca troppo calda, solo la camicia senza senso.. Insomma,non mi andava bene niente. E non era decisamente da me. il problema stava nel fatto che non riuscivo a prepararmi come se niente fosse, insomma, stavo per conoscere i genitori della donna che amavo, non potevo semplicemente essere me stesso.
Quando Herm uscì dal bagno, scoppiò a ridere vedendomi ancora in boxer, seduto sul letto con le mani nei capelli, e con tutti i vestiti intorno.
"Per tutte le camicie di Merlino, amore!Sei ancora così?!"
"si, stavo pensando di venire in mutande"  commentai.
Mi si sedette vicina e mi prese la mano. "Non mi dirai mica che sei agitato"
Preferii non rispondere, prima di tutto perchè il mio si era abbastanza scontato, oltre che vergognoso, e secondariamente perchè l'aveva capito anche da sola. "Sarai fantastico" mi sussurrò in un orecchio "devi solo essere te stesso, il solito Draco Malfoy"
Alzai un sopracciglio e lei scoppiò a ridere di nuovo "Okay, diciamo te stesso un pò più formale, ma comunque te stesso...va bene?"
Mi misi a ridere anch'io e mi alzai in piedi. "E va bene Granger, mi vuoi me stesso? sarò me stesso... non ti lamentare poi però se tua madre si innamora di me"
"No certo, in fondo mi avevi avvisata" mi rispose, prendendo i trucchi e tornando in bagno ridendo.

Quando uscii dal bagno, perfettamente vestita e truccata, del mio biondo preferito nella stanza era rimasto solo il profumo. Pensando che fosse sceso presi la borsetta e mi diressi alla porta.
"Non mi aspetti Granger?" mi voltai di scatto verso un angolo della stanza e lo vidi appoggiato al muro, bello come il sole. I pantaloni eleganti lo facevano sembrare se possibile ancora più alto, la camicia bianca con le maniche lunghe, finemente risvoltate, lasciava scoperte le braccia muscolose e abbronzate, e la giacca posata su un braccio era elegantemente casuale. I capelli erano liberi da gel e cadevano ancora umidi sulla fronte, incorniciando lo sguardo penetrante e il ghigno mascherato solo in parte. Il cuore saltò un paio di battiti. Aveva uno charme incredibile quel ragazzo. Mi si avvicinò e si chinò al mio orecchio "poi non mi dire che non seguo i tuoi consigli, Granger..." il suo profumo mi entrò nelle narici e mi ubriacò il cuore.
"sei fin troppo te stesso adesso, Malfoy..." commentai. Lui ghignò nuovamente e passandomi le mani intorno alla vita mi osservò. "Sei stupenda"
"anche tu, e ora ho seriamente paura che mia madre si innamori di te!"
Lo feci ridere, e si chinò a baciarmi. Dire che non avevo messo il rossetto apposta. Prima di perdermi definitivamente in quel bacio, mi staccai. "Andiamo adesso, non vorrai fare tardi" sorrisi alzando le sopracciglia e con questa frase gli rimisi addosso un pò di agitazione, che non guastava vista quanta ne avevo avuta io prima di conoscere sua madre! Mi guardò male, poi aprì la porta e attese che io uscissi prima di chiuderla e seguirmi. Era davvero un uomo di altri tempi, e io ero davvero fortunata.

"Harry?Gin? Noi andiamo!"  Hermione non aveva neanche finito di dire quella frase che tutti gli abitanti della casa apparvero come per magia nell'ingresso. Ma quella non era magia, solo la forza della curiosità.
Fred, o George, mi battè una mano sulla spalla mentre il gemello mi stringeva la mano "sei un ragazzo coraggioso" mi disse, facendo ridere tutti e preoccupando me. Harry scosse la testa e Ginny diede un coppino al fratello. "Smettila di spaventarlo! I genitori di Herm sono un amore, starai benissimo" mi disse annuendo con la testa.
"Gin ha ragione" intervenne Ronald. Anche Neville e Luna, abbracciati, convenirono a quanto era stato detto. Il mio sguardo si posò inevitabilmente su Potter che era l'unico che ancora non aveva parlato.
Volò qualcosa dal suo sguardo al mio che mi tranquillizzò forse più che le parole di tutti gli altri. Era strano, perchè non c'eravamo mai sopportati. Ma da quando avevo cominciato a uscire con Hermione, era diventato come una specie di porta tra lei e me... forse perchè tutto era iniziato nel momento in cui io avevo scritto a lui, che mi aveva mandato lei.. o forse perchè sapevo quanto per lei fosse importante lui. Comunque, immaginavo senza problemi che inizialmente non aveva molto gradito la relazione che l'amica aveva con me, e penso che al suo posto, io come chiunque avrei tentato di mettere in guardia la mia migliore amica se non dissuaderla da questa scelta.
Eppure, benchè io non sapessi cosa effettivamente lui aveva detto a lei, mi aveva stupito non aver trovato un muro da parte sua. Ricordavo bene il giorno che, suonando alla porta di Herm, aveva aperto lui, appena tornato da Azkaban... I suoi occhi erano come riusciti a leggere quello che c'era scritto nei miei e a darmi una risposta.. E poi avevo aspettato lei con lui...Insomma, mi sembrava che ogni volta che avevo più fretta di arrivare a lei, dovevo passare prima da lui, come se fosse un test da superare. E il fatto che in quel momento semplicemente mi guardava tranquillo, mi tranquillizzò, perchè era come se una parte di approvazione quella sera l'avessi già avuta.
Dopo i vari saluti e le condoglianze di Fred e George, Herm mi prese per mano e insieme uscimmo dalla porta. "Sei pronto?"
"io sono nato pronto, Granger"
Lei alzò gli occhi al cielo ridendo e con un respiro profondo si smaterializzò, trascinandomi con lei.

Non mi smaterializzai davanti a casa, perchè era un quartiere babbano e non volevo che qualcuno ci vedesse e finissimo nei casini. La casa indipendente in cui ero cresciuta si trovava lontana dal centro, più in periferia, a cinque minuti circa da un boschetto in cui d'estate andavo con mia madre a raccogliere le more per la sua torta, che io adoravo.
La mia smaterializzazione ci fece finire dietro i primi alberi di quel boschetto. "Granger dove cazzo mi hai portato?! mi sporco con sta terra!"
"Malfoy mica è colpa mia se i miei abitano in mezzo ai prati! e non potevo mica smaterializzarmi davanti a casa in un luogo babbano! Vuoi finire arrestato?!"
Sbuffò e mi guardò male, uscendo al volo dagli alberi sulla strada cementata. "Ora qual'è casa tua?"
"è quella in fondo alla via, cinque minuti a piedi"
Mi prese nuovamente per mano e insieme ci dirigemmo verso il piccolo cancelletto del giardino di casa mia. Pensare a quanti giochi avevo fatto, da piccolina, su quell'erba. Gli indicai le tre case indipendenti anch'esse che c'erano nei dintorni. "Vedi quella casa li davanti?"
Draco annuì. "Ecco, li ci abitano i miei vicini preferiti! Sono marito e moglie e hanno due figli, il più piccolo ha la nostra età, la più grande ha 10 anni di più. Quando ero piccola giocavo sempre con il bambino, Jake, perchè Rachel, che è la più grande, stava sempre giustamente con quelli più grandi. Però era simpaticissima, e ogni tanto quando ero da loro, il che avveniva praticamente tutti i giorni, e c era anche lei, mi insegnava a truccarmi, mi aggiustava i capelli e mi faceva indossare i suoi vestiti... e poi mi faceva fare le sfilate. Io e lei sfilavamo e il suo ragazzo e Jack dovevano fare la giuria e votare" scoppiai a ridere "io che per trucco e vestiti sono sempre stata poco portata! Però mi divertivo, era uno dei pochi momenti in cui mi interessavo particolarmente all aspetto fisico"
"ecco vedi, quella Hermione Granger che si interessava di sfilate avresti dovuto portarla a scuola!"
"non mi interessava apparire, a scuola! ero li per studiare!"
"si ma sembravi un topo da biblioteca con in testa un nido di vespe!"
Mi voltai verso di lui e misi le mani sui fianchi "ma grazie tesoro anche io ti amo!"
"Beh questo almeno al primo anno... e anche parte del secondo dai.. poi però hai cominciato a migliorare, e ora sei stupenda"
"mi guardavi proprio bene, eh..." dissi alzando un sopracciglio e stupendomi del lieve rossore che gli vidi sulle guance. "ho sempre guardato tutti, Granger"
Risi di nuovo e lui mi indicò un'altra casa poco distante "E li?"
"li ci abitano due vecchi signori, anche loro simpaticissimi. Col signor Williams ogni tanto sono andata a pescare al piccolo lago che c'è in mezzo al boschetto, e la signora Williams preparava tutti i sabati una pizza fantastica, ha origini italiane. E poi dopo cena c'era sempre una torta diversa! di mele, al cioccolato, di fragole... non aveva figli ne nipoti e quindi mi aveva un pò "adottata". E li" indicai l'ultima casa. "li ci abita la famiglia più antipatica del quartiere"
"chi sono?"
"i miei zii"
Draco scoppiò a ridere "e perchè sono antipatici?"
"perchè mia zia è sempre stata convinta di essere miss mondo e ha trasmesso questa convinzione alle figlie, la più grande pensa di essere l ottava meraviglia del mondo, e la più piccola crede di essere un attrice provetta e un incompresa perchè ha fatto alcuni provini e non l hanno mai presa, quindi a parer suo sono tutti incompetenti"
"e tuo zio?"
"mio zio crede di essere nato per ogni tipo di scommessa, è sempre li che ti chiede se vuoi scommettere qualcosa, e quando sbaglia ti dice che non vale, perchè lui non può perdere, perchè è troppo fortunato! E poi vogliamo parlare di mio cugino?! lui pensa di essere un mostro in qualunque tipo di sport, è sempre a chiedere se vuoi sfidarlo a calcio, a pallavolo, a basket, o se vuoi sentire che muscoli forti ha. Insomma, cerco di vederli il meno possibile"

Risi ancora una volta. Era impossibile non ridere, con la simpatia che metteva nel raccontare gli avvenimenti. "Mi auguro di non conoscere questa parte della tua famiglia"
"te lo auguro profondamente anch'io, perchè potresti uscirne molto scosso" commentò lei, annuendo gravemente e facendomi scuotere la testa sorridendo. Poi mi prese la mano di nuovo. "allora, entriamo?"
annuii. "Si" La guardai suonare il piccolo campanello e aprire il cancelletto, poi mi avviai con lei verso la veranda da cui poi si entrava in casa. Non eravamo neanche arrivati in fondo al viottolo che la porta si aprì e una donna incredibilmente somigliante alla ragazza che tenevo per mano, con lo stesso sorriso dolce dipinto in viso e i capelli ricci e castani, apparve sulla soglia.
"Ciao ragazzi!" La signora ci attese sulla veranda e dopo aver abbracciato e baciato la figlia, si voltò verso di me sorridendomi gentilmente "tu devi essere Draco"
"Molto piacere signora Granger" le dissi, sorridendo anch'io. Presi la mano che lei mi porgeva e feci il baciamano, facendola ridere. "Chiamami Jane. Venite, entrate!"
Mi voltai verso Hermione che mi guardava raggiante "le sei simpaticissimo" mi sussurrò. "devo essere gelosa?" disse poi, facendomi ridere e ridendo anche lei. Una parte del nodo che mi attanagliava lo stomaco si sciolse, e mi rilassai un pochino. Guardandola sorridere, capii improvvisamente che avrei fatto qualunque cosa per vederla sempre così felice, e mi venne in mente una frase che Blaise mi aveva detto quando era andato a conoscere i genitori di Pansy. Aveva detto che era stata dura sottoporsi all interrogatorio dei suoi, ma Pansy era felice, ed era tutto ciò che per lui contava. Li per li mi aveva fatto ridere come frase, la vedevo sdolcinata e distante milioni di anni luce da me.
...Ma in quel momento quella stessa frase, così lontana, l'avevo pensata anch'io per Herm.


MY SPACE!
Allora che dite, mi perdonate per il mio MOSTRUOSO ritardo? *_* per favoleeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!   *me che supplica in ginocchio con le lacrime agli occhi* Spero che il capitolo sia servito a placare un pochino la vostra voglia di avada kedavrizzarmi all istante =) e che mi facciate sapere che ne pensate! Mi sono sbizzarrita con la fantasia nel descrivere i vicini di casa, i parenti di Hermione e anche il luogo in cui vivono i suoi genitori, ho inventato di sana pianta, ho descritto esattamente come lo vedevo nella mia mente e spero che vi piaccia^_^
E poi la dichiarazione di Blaise a Pansy?*_* mi auguro che non l'abbiate trovata troppo sdolcinata, o fantasiosa, è esattamente la dichiarazione che avevo in mente per loro, e mi sembrava la più adatta a Blaise *_* *_* *_* è esattamente la dichiarazione che sogno di ricevere io ^_^
Bene, ora vi saluto, tengo le dita incrociate aspettando le vostre recensioni!
Un grazie enorme a tutti coloro che hanno recensito, letto e non recensito, e a chi ha inserito la storia e/o me nei preferiti!
Un bacione, Miky.

 

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Capitolo 27
*** A cena dai suoi - seconda parte ***


...Volete uccidermi vero? Beh ne avete tutto il diritto! Non ho scuse per questa vergognosa sparizione durata mesi!
Ho avuto un periodo di "crisi" quanto a ispirazione, non riuscivo a scrivere, e non volevo andare avanti male, perciò ho preferito aspettare... Mi dispiace un sacco!!!T_T *me disperata*
Però adesso le idee sono tornate con la stessa rapidità con cui erano sparite, per cui non dovrei più farvi aspettare così tanto... mi perdonate??? *_*
Spero che il capitolo vi piaccia e vi ripaghi almeno un pochino per tutto il tempo che avete dovuto aspettare! magari mi aiuterà a farmi perdonare da voi ^_^
un bacio ci "vediamo" giùùùùùùùù!!!(quanto mi mancava scrivere questa frase!^^)



"Vuoi dell'altro vino, Draco?"
"No, grazie signora Granger, sono apposto così" Posai la forchetta sul piatto. Stava andando meglio di quanto i miei oscuri presagi mi facevano pensare. La madre di Hermione era talmente gentile da riuscire a mettere chiunque a proprio agio, e il signor Granger, beh, non mi aveva accolto impugnando un fucile quindi ero già contento. Anzi, mentre mangiavamo avevamo parlato molto tranquillamente, anche se ovviamente i discorsi erano stati incentrati su di me: dove abiti, con chi, che lavoro fai, progetti per il futuro... Tutte domande che mi ero aspettato e per cui avevo già risposte pronte.
"Allora amore, Draco, volete andare a sedervi di la mentre io e Hermione sparecchiamo?" La frase di Jane Granger mi fece scatenare un ondata di panico. Da solo con il padre di Herm era tutta un altra storia. "Certo" rispose subito l'uomo, mentre io sotto lo sguardo vigile della donna che amavo mi costringevo a sorridere e ad alzarmi a mia volta. "Va bene" acconsentii.
Avevo già fatto prima la strada dalla cucina al salotto, ma stavolta mi sembrò di camminare al patibolo. Chissà se si sentivano così quelle streghe che venivano condotte in mezzo alla piazza per essere bruciate vive, nel medioevo. Poi mi ricordai che tante streghe si facevano bruciare apposta perchè con un incantesimo rendevano il fuoco fresco e si divertivano, e decisi che no, decisamente non potevano aver provato il terrore che stavo provando io.
Il signor Granger si accomodò sulla sua poltrona e tirò fuori un sigaro, offrendomene anche a me mentre mi sedevo sul divano di fronte a lui. "Oh no, grazie, ho le sigarette"
"perfetto, fuma pure allora, non ti preoccupare" Mi suonò come un -fuma finchè ne hai la possibilità- e rabbrividii. Forse i miei oscuri presagi non erano così distanti dalla verità.

Mentre chiudevo le tendine e tiravo fuori la bacchetta magica, notai lo sguardo di mia madre fermo su di me e mi voltai sorpresa.
"Tutto ok, mamma?"
"Lo ami moltissimo, vero?"
Arrossii, presa alla sprovvista. Lo so, avrei dovuto aspettarmi le domande. "si vede così tanto?"
"Lo guardi come se non vedessi nient'altro" sorrise, e io sospirai.
"Io NON VEDO nient'altro mamma. Quando c'è lui nella stanza tutto il resto mi pare in bianco e nero... è grave?"
Rise "è amore, è normale... Tanti anni fa feci lo stesso discorso con mia madre, e ovviamente il soggetto in questione era tuo padre"
"e lei cosa ti ha detto?" Mi sedetti mentre la magia si occupava di mettere apposto e pulire tutto quanto.
"e lei mi ha detto che se io ero felice, lo era anche lei. Un classico. Ma mi ha detto anche che se io fossi stata male, sarebbe stata male anche lei, e quindi di fare attenzione. Ero molto giovane, come sei tu adesso, e pensava che non sarebbe durata. Era preoccupata"
"sbagliava"
"si, sbagliava. Ma la sua preoccupazione nasceva dal fatto che non prendevo nemmeno in considerazione che qualcosa avrebbe potuto rovinare il vero amore, e se questo fosse successo ne avrei sofferto troppo. E adesso riesco a capirla. Io conosco te, Hermione. So che sei molto matura e molto razionale, ma so anche che se i sentimenti prendono il sopravvento la razionalità va a farsi benedire. Draco è un bravo ragazzo, il suo cuore è puro, e io penso che tu possa fidarti dell'amore che ha da offrirti. Ma non dimenticare mai che a volte la vita ci mette davanti delle sorprese e le reazione possono essere le più varie. Tu sei come me, la tua felicità mi ricorda tantissimo la mia, e io ora mi sembro molto tua nonna... ma è compito mio dirti queste cose, come era compito suo all'epoca dirle a me. Non voglio certo rovinare l'atmosfera! Solo metterti in guardia da quella che è la vita"
Sorrisi e l'abbracciai "mamma so come funziona la vita. Sono cresciuta in mezzo a una guerra, ricordi? So bene che niente è facile e che in ogni cosa ci sono dei problemi e degli ostacoli. Non ti preoccupare, e non farti prendere dalle stesse ansie di nonna. Alla fine erano infondate, giusto?"
Sorrise anche lei. "Si, giusto"

"Allora Draco"
Questa frase d'inizio discorso mi fece quasi strozzare con il fumo che avevo in bocca, e guardandomi attentamente in faccia il signor Granger sorrise. "Immagino che tu sia terrorizzato. Lo ero anch'io quando ho conosciuto i genitori di Jane"
"E come è andata?" domandai, mio malgrado. Lui rise.
"Beh sono ancora qui, giusto?"
Chissà perchè questa frase non mi sollevò il morale. Il suo silenzio mi fece capire che toccava a me dire qualcosa. Mi ricomposi. "Signor Granger immagino che sia inutile girare intorno al discorso, perchè posso capire che lei sia preoccupato per sua figlia. Posso solo dirle che amo Hermione più di ogni altra cosa al mondo" Quelle parole erano talmente vere che mi colpirono nonostante fossi stato io stesso a pronunciarle. Le sentii profondamente giuste, e mi calmai.
Il signor Granger, inaspettatamente, sorrise di nuovo. "Lo so, lo vedo. Sono un pò un uomo di altri tempi forse, ma riconosco uno sguardo sincero, quando ne vedo uno. E tu guardi lei esattamente come lei guarda te, indi per cui non posso avere dubbi di nessun tipo. Posso farti una domanda assolutamente scontata e molto da film?"
Sorrisi anch'io. La piega che aveva preso la conversazione mi piaceva e il modo in cui affrontavo una situazione del tutto nuova, anche. "Vuole chiedermi che intenzioni ho con Hermione?"
"Esattamente, e credo di sapere la tua risposta"
"siamo giovani e innamorati signor Granger. Quale potrebbe essere la mia risposta? L'unica intenzione che ho è stare con lei"
"Immaginavo giusto. E ora vorrei farti un'altra domanda. Sei liberissimo di non rispondermi, se ti sembrerà troppo personale e invadente" Si fermò a pensarci facendo un tiro dal sigaro. "Come mai questo cambiamento repentino? Non tirava buon sangue tra di voi"
"è una domanda che mi hanno fatto in molti, e la mia risposta è sempre la stessa: solo ultimamente ho conosciuto realmente Hermione. Inizialmente per me era solo una seccante compagna di scuola sempre pronta in qualunque materia. Poi è diventata un'avversaria da battere e poi una compagna di squadra, ma anche in quell'ambito non ci siamo avvicinati molto. La guerra ci aveva divisi inevitabilmente fin da subito. Solo quando l'ho rincontrata, a distanza di due anni, ho avuto la possibilità di conoscere la ragazza meravigliosa che è"
"Una risposta tanto vera quanto sincera" commentò e il mio cuore si librò libero da qualunque peso, da qualche parte nel mio petto. "Sei un ragazzo in gamba Draco. Di solito non sbaglio nel giudicare le persone"
"Grazie signor Granger"
"Ovviamente rimane il fatto che se fai soffrire la mia bambina ti torgo il collo" Notando la sua espressione seria deglutii faticosamente, di nuovo paralizzato, ma lui scoppiò a ridere e nello stesso momento le due donne spuntarono dalla cucina e ci raggiunsero.

Presi posto vicina a Draco che immediatamente mi acchiappò la mano. Il colloquio con mio padre doveva essere andato bene, a giudicare dalla sua espressione soddisfatta. Sorrisi felice.
"Allora Draco, mio marito ti ha minacciato di morte?" chiese mia madre ridendo e sedendosi sul bracciolo della poltrona di mio padre.
"è stato gentilissimo, signora Granger" la tranquillizzò lui.
"Meno male, avevo quasi paura che esagerasse. Sai, è molto geloso" scoppiò a ridere poi si voltò verso di me. "amore tra poco ci raggiungono i signori Williams, la signora ti ha fatto la torta di more non appena ha saputo che venivi col fidanzato. E dovrebbero arrivare anche Jack e Rachel, vogliono tutti salutarti. Ti fai vedere troppo poco"
Sorrisi poi un orribile presentimento mi sfiorò la mente "Oh no.. mamma ti prego dimmi che non hai detto niente agli zii"
"ma amore, che domande.."
"gliel'hai detto vero?" affermai corrugando le sopracciglia. Mia madre sorrise come per scusarsi.
"Tesoro erano li mentre lo dicevo alla signora Williams"
"Sei proprio un disastro!" conclusi, poi mi voltai verso Draco. "Tesoro sei pronto a sorbirti tutte le sfide, le lamentele, le affermazioni di bellezza e il vantarsi del resto della famiglia?"
Draco ghignò, comunicandomi con la sua espressione un messaggio preciso. Come se qualcuno avesse potuto mai competere con lui, in qualunque cosa. Mio cugino poteva pure sfidarlo a quello che voleva, Malfoy era il migliore in tutto. Il messaggio all'incirca era questo. E onestamente non potevo dargli torto.
Mia madre mi riprese per il modo in cui parlavo dei miei parenti, dopodichè propose che io facessi vedere il resto della casa a Draco, mentre lei e mio padre andavano ad avvisare i vicini che avevamo finito di cenare e che potevano venire quando volevano.
Presi la palla al balzo per stare un pò da sola con lui e cominciai il mio tour; quando salimmo le scale e fummo al riparo da occhi e orecchie indiscrete mi voltai e lo abbracciai di slancio, posando le labbra sulle sue. Non attese mezzo secondo ad approfondire il bacio e stringermi contro la parete. Lo allontanai dopo qualche secondo, trattenendo una risata. "Prima accendi la miccia, cosa pretendi scusa?" si giustificò.
Scossi la testa. "Si, t'immagini se salgono i miei? dai ti faccio vedere il resto. Non hai ancora visto la mia camera" mentre parlavo udimmo la porta di casa che si chiudeva, dietro i miei genitori.
"I tuoi sono appena usciti... e comunque stai alimentando la fiamma" mi comunicò alzando un sopracciglio. Scoppiai a ridere e lo condussi lungo il corridoio aprendo tutte le porte. Giunti alla fine svoltai a sinistra e salii pochi gradini. La mia camera era al terzo e ultimo piano, sotto il tetto. Aprii la porta e lui, entrando, la richiuse silenziosamente. Sorrisi mentre guardavo le foto poggiate sul comodino vicino al letto, e non lo sentii avvicinarsi.
"Forse dovrei essere geloso... hai più foto con Potter e Weasley di quante ne hai con me" sussurrò, passandomi le braccia intorno alla vita e baciandomi il collo.
"Beh, ho passato molto più tempo con loro" sussurrai anch io, poggiando le mani sulle sue.
"allora dobbiamo recuperare"
Risi mentre mi girava verso di lui e mi baciava. Gli passai le braccia intorno al collo abbandonandomi come al solito alle emozioni che sapeva procurarmi.
"Pensi che i tuoi staranno fuori per un pò?" mi chiese, passandomi le mani sotto la maglia e accarezzandomi la pancia.
"Non sei proprio in grado di fare il bravo eh?" domandai sospirando, sbottonandogli la camicia.
Lui rise, la voce roca. "Senti chi parla!"
"Ti ritroverai una pallottola nella schiena se mio padre dovesse mai vederci" dissi, dandogli un altro bacio a fior di labbra.
"Perchè in questo momento non riesco a preoccuparmene?"
"dovresti"
"Non con te che non fai niente per aiutarmi a comportarmi diligentemente"
Sorrisi mentre mi staccavo da lui per aiutarlo a sfilarmi la maglietta. Era inutile tentare, non sarei mai riuscita a resistergli. Non che volessi, comunque. Valeva la pena rischiare un pò, e sapevo che i miei genitori non avrebbero mai violato la mia privacy. Oltretutto, era probabile che perdessero un pò di tempo tra una casa e l'altra, magari aspettando la torta della signora Williams...
"Mia madre terrà mio padre fuori dai piedi per un pò.." decisi, mentre con le mani mi liberava anche della gonna facendomi mancare il respiro.
Sorrise, con quel suo sorriso mozzafiato, mi prese in braccio e mi adagiò sul letto. "Allora nessun problema".
In realtà un problema c'era... o almeno, ci sarebbe stato; ma in quel momento non ce ne preoccupammo.

"Ti amo" mi uscì dalle labbra senza che il cervello avesse ancora realizzato, come succedeva sempre più spesso ormai. Hermione si illuminò di un grosso sorriso e si sporse per darmi un bacio sulle labbra.
"Anch'io ti amo" sussurrò. Mi si rannicchiò contro il petto e presi a giocherellare con un suo ricciolo particolarmente ribelle. Dopo qualche minuto, le guance ancora rosse e gli occhi ancora lucidi per i momenti di passione appena trascorsi, la mia ex grifoncina preferita alzò la testa con una smorfia. "Dovremmo vestirci e andare giù, mi è sembrato di sentire la porta"
In realtà il rumore non era sfuggito neanche a me, ma stavo troppo bene, sdraiato sul suo lettino con lei addosso, per tirarmi su.
"Hermione? Draco?" la voce della signora Granger ci raggiunse e Herm scattò come una molla, cominciando a vestirsi. La seguii velocemente. La minaccia della pallottola nella schiena adesso mi sembrava enormemente più terrificante.
Quando dandomi un occhiata nello specchio decisi che non avevo un aspetto compromettente, scesi al piano di sotto.
"Hermione è in bagno" comunicai a Jane, ferma sotto le scale. 
Lei sorrise ma non commentò " dai vieni in salotto, ti presento i vicini"
In sala, seduta sul divano stava una donnetta dall'aria simpatica, con i capelli bianchi corti e gli occhiali rotondi che le facevano gli occhi azzurri ancora più grandi. "Oh ciao caro! Tu devi essere Draco, il fidanzato della mia Hermione!"
"Buonasera, si sono io. E lei immagino sia la signora Williams?"
La vecchiettina rise "Si si, esatto. Questo è mio marito"
"Salve"
"Buonasera" risposi educato anche a lui. Notai sul tavolino una torta fatta in casa dall'aspetto meraviglioso.
"Ti piace la torta di more caro?" mi domandò la signora.
"Ne vado matto" sorrisi.
"Draco, questi sono Rachel, con il fidanzato Adam, e Jake, abitano di fronte, e questi sono i loro genitori" Il signor Granger mi indicò una famiglia in piedi accanto a lui. La ragazza aveva lunghi capelli scuri, e teneva la mano a un ragazzo molto alto che sembrava uscito da Durmstrang, tutto muscoli ed espressione corrucciata. Jake al contrario era più minuto, con i capelli neri e due chiarissimi occhi azzurri. Immediatamente provai una forte antipatia per lui.
"Molto piacere"
"Piacere nostro!" esclamò la signora alle loro spalle, la madre, con un sorriso.
La porta di ingresso si aprì e ancora prima di girarmi sapevo chi mi sarei trovato davanti. L'unica famiglia che mancava e quella che ero più curioso di conoscere.
La zia di Hermione, che varcò la porta per prima, era indubbiamente una bella donna, ma tutto in lei gridava "falso". Doveva essere rifatta dalla testa ai piedi, di queste sciocchezze da babbani arrivava voce persino nella nostra Londra magica. Il signore dietro di lei, presumibilmente lo zio di Herm, aveva un viso simpatico, un pò stupido forse, ma innocuo;
Dietro di loro entrarono tre ragazzi: un maschio, un altro possibile aspirante al titolo di Mr Durmstrang, come il fidanzato di Rachel, estremamente somigliante a Victor Krum, una ragazza con dei tacchi vertiginosi e un vestito che lasciava poco e niente all'immaginazione, e che scuoteva i lunghi capelli biondissimi, presumibilmente tinti, come se stesse sfilando sulla passerella per uno stilista famosissimo, e infine la più piccola, anche lei con atteggiamento a "prima donna" e con il naso all'insù sopra un sorriso malizioso.
"Questo è mio fratello con la sua famiglia" mi spiegò il signor Granger, confermando il mio piacere.
"Buonasera" dissi per l'ennesima volta.
"Ciao" disse subito la minore, sorridendomi di nuovo. La bionda invece mi si avvicinò e mi tese la mano "Piacere, io sono Amalia"
"piacere mio Amalia, io sono Draco, il fidanzato di Hermione" risposi sempre sorridendo. Non mi sfuggì la smorfia di disapprovazione della più piccola.
"Ohh, finalmente ti conosciamo, Draco!" cinguettò la signora "Hermione ci ha parlato così tanto di te!"
Oh si, ne ero proprio sicuro. A confermare il mio scetticismo arrivò la smorfia della mamma di Herm. Sorrisi "anche a me ha parlato molto di voi, signora"
"Chiamami Dalila!"
"come preferisce signora Dalila"
"Questo è mio marito, e questo è il mio figlio più grande. E' un provetto giocatore di Rugby, sai?"
"mamma io non faccio solo rugby" replicò lui, con voce tonante. Cominciavo a capire cosa intendesse Hermione quando diceva che mal tollerava questa famiglia.
"ma certo tesoro, ma certo.. e tu fai qualche sport, Draco?"
Indugiai un secondo. Non potevo certo dirgli che ero stato un ottimo cercatore, a quidditch, no? Mi salvò Hermione che finalmente apparve in fondo alle scale, di nuovo truccata alla perfezione. "Draco fa di tutto, zia" disse sorridendo e raggiungendomi. Salutò tutti e riservò un abbraccio affettuoso alla signora Williams. Poi tornò accanto a me e mi prese per mano.

Mia madre ci fece accomodare tutti su divani e poltrone, cominciando a tagliare la torta portata dalla signora Williams, e per fortuna nessuno toccò più l'argomento sport. Ridevo solo a immaginarmi la faccia di mio cugino se scopriva l'esistenza di uno sport che ignorava e al quale non avrebbe mai potuto giocare perchè non era un mago. Sarebbe impazzito in pochi istanti.
La tortina di more era buona ancora più di come la ricordavo, e anche Dracò sembrò gradire.
"Mi avevano parlato delle sue doti culinarie, signora Williams, ma non mi avevano detto che era una fata ai fornelli" disse infatti, con un sorriso, dopo aver mangiato la sua porzione.
La signora rise, arrossendo leggermente. "Grazie mille Draco" poi si voltò verso di me "mi piace proprio questo ragazzo che ti sei trovata, mia cara, è perfetto!"
Scoppiammo tutti a ridere, e la serata proseguì sciolta e nel migliore dei modi. Draco era sempre grandioso, riusciva a tollerare persino le scommesse di mio zio e i vanti delle mie cugine, e si mostrò quasi comprensivo mentre la più piccola, nonchè più refiosa, raccontava di come l'avessero umiliata al suo ultimo provino, e di quanto incompetenti fossero gli esaminatori. Nonostante il mio Serpeverde si mostrasse interessato a queste cavolate, lo conoscevo bene e leggevo l'ironia nei suoi occhi, per cui molte volte dovetti sforzarmi per non mettermi a ridere.
Invece si interessò davvero ai discorsi con mio padre e il signor Williams, e fece ridere mia madre e la signora Williams con i suoi racconti e i suoi delicati ed educati complimenti.
Insomma, a fine serata dedussi che l'anziana signora dalle grandi doti culinarie aveva pienamente ragione: Draco era perfetto.



MY SPACE!
Allora che ne dite, piaciuto questo nuovo capitolo? mi avete perdonata almeno un pochino? *_*
Volevo ringraziare qui, come al solito, le persone che hanno recensito il capitolo precedente, la prima parte di questo, e anche scusarmi di nuovo singolarmente con ognuno di voi!:

Narcissa Malfoy: Mi fa piacere che ti sia piaciuta la prima parte, e mi dispiace immensamente di averti fatto aspettare così tanto per la seconda! Fammi sapere prima di tutto se mi perdoni ^_^ e poi se anche questa seconda parte ti ha soddisfatta!

Hollina: Mmh, hai detto che mi perdonavi per il ritardo del capitolo precedente... lo farai anche questa volta? *_* chiedo scusa di nuovo.. Comunque mi fa piacere che la dichiarazione di Blaise ti sia piaciuta! Avevo un pò paura di aver strafatto =) aspetto la tua recensione!

BlackPearl_uaooo: Ciau! Scusa scusa scusa scusa scusa per questo ritardo assolutamente imperdonabile! T_T Sono felice che il capitolo precedente ti abbia fatto brillare gli occhioni, e non venire il diabete ^_^ Eh già, sono dello stesso avviso, perchè non sognare un pò??? Sono talmente poche le occasioni per farlo! Fammi sapere qualcosa per questo capitolo ok? ^_^

whateverhappened: Ciao! Mi fa strapiacere che la dichiarazione sia venuta come la immaginavi e che ti sia piaciuta! Per quanto riguarda Draco.. si decisamente da bava, Hermione farà bene a guardarsi le spalle perchè non sei la sola a invidarla... c'è la fila di quelle che vorrebbero prendere il suo posto, me compresa =) Aspetto di sapere cosa ne pensi di questa seconda parte e se mi hai perdonata per il mio osceno ritardo!

debby12: ...perdonata anche per quest'altro immenso ritardo? spero di si *_* sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto, scusami ancora per averti fatto attendere così tanto per sapere come andava a finire la serata.... ora la tua curiosità è stata soddisfatta! fammi sapere che ne pensi!

mary0094: latitante tu?! e io allora??? dovrei scusarmi per dei secoli per questo mostruoso ritardo nell'aggiornare! mi dispiace averti fatta aspettare tanto per lo stratosferico incontro col padre! Eh già hai proprio ragione, la parte difficile è quella... fammi sapere cosa te ne è parso di questo chap! e grazie ancora per i complimenti sul precedente!

Maddy18: T_T  mi dispiace tantissimo per averti fatto aspettare tutto questo tempo! hai pienamente ragione ad essere arrabbiata! ti prometto che d'ora in poi non ti farò attendere così tanto la continuazione... Grazie mille per i complimenti, mi fa piacere che la fic ti piaccia! Fammi sapere se è così anche per il nuovo capitolo e se mi hai perdonata almeno un pò ^_^!

Un grazie enorme anche a chi ha letto e non recensito e a chi ha aggiunsto la storia e/o me tra i preferiti! uno SCUSA enorme anche a voi!
Alla prossima, bacioni
Miky.

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Capitolo 28
*** 15 settembre ***


Buongiorno a tutte! Incredibile ma vero, ecco qui il nuovo capitolo! In perfetto orario ^_^
Solo una cosa ho da dirvi prima di lasciarvi alla lettura: dal capitolo precedente a questo c'è un "salto" temporale di due settimane e mezzo più o meno =) è piuttosto chiaro in realtà, lo capirete anche dal titolo, ma io ve l'ho detto lo stesso.
E ora vi lascio... ci "vediamo" giù!



"Non ce la farò"
Mi voltai di scatto verso la ragazza dai capelli neri raccolti in una meravigliosa acconciatura seduta sul letto, con la faccia tra le mani. Poi mi voltai incredula verso Daphne, che si stava dedicando al trucco, e che alzò le spalle, tanto stordita quanto me.
"Cosa dici, Pansy?"
"La verità!" strillò lei, scattando in piedi e dando le spalle al vestito bianco delicatamente appeso all'anta dell'armadio aperto. "Non ho assolutamente idea di come ci si comporta da moglie, non so se sarò in grado di essere abbastanza perfetta per lui, non so nemmeno se saremo in grado di occuparci di due bambini! E poi la traversata fino all'altare, inciamperò e finirò lunga distesa, lo so... e se poi mi dimentico quello che devo dire?! se lo dimentica Blaise? Se il paggetto si inciampa nei fiori e perde le fedi? Se la fede non mi entra? Oddio, se il prete non si presenta?!"
Sorrisi e mi avvicinai a lei. Non avevo mai partecipato così attivamente a un matrimonio, ma le crisi pre-cerimonia sono famose, e Pansy mostrava tutti i sintomi di una di queste. Le presi le mani e la guidai verso il letto, facendola sedere.
"Pansy Parkinson, ascoltami bene. Devi semplicemente essere te stessa, perchè Blaise ti ama per quello che sei... Lui non vuole una moglie perfetta, lui vuole solo te, e ti vuole per tutta la vita! Sarai perfetta per lui, come lo sei sempre stata, e lui sarà perfetto per te, anche se magari avrà paura di non essere un buon marito, perchè tu lo ami... e quando c'è l'amore tutto il resto conta poco.. Sarete due sposi magnifici e due genitori spettacolari, perchè crescerete questi bambini che porti dentro con affetto... loro sono il simbolo del vostro amore, niente potrebbe andare storto... Certo, ci saranno delle difficoltà, ma come ci sono sempre state; Hai affrontato tante cose brutte, perchè dovrebbero spaventarti due cose tanto belle come il matrimonio e i figli?" Visto che mi guardava con gli occhi ancora pieni di lacrime e senza rispondermi, andai avanti.
"La traversata fino all'altare ti preoccupa? Pansy hai sempre fatto tante di quelle camminate su tacchi vertiginosi su e giù per Hogwarts! Non mi dirai che pensi davvero di non farcela... e poi sono sicura che nel momento in cui vedrai lui li, in piedi, con il suo sorriso smagliante sul volto e i suoi occhi che ti guardano come se non esistesse nient'altro, ti sentirai talmente leggera da non sentire neanche il terreno sotto i piedi. Lui è la tua meta, e finchè rimani concentrata su questo, niente può farti cadere"
"E.." cominciò, con un sussurro tremolo "se mi dimentico ciò che devo dire?"
"non succederà, ma se succedesse ti basterà pensare a quanto lo ami, e le parole verranno fuori da sole. E sarà la stessa cosa anche per lui" aggiunsi, intuendo la prossima domanda. "Anche se credo che sarà talmente agitato da aver ripetuto davanti allo specchio almeno 15 volte ciò che deve dire"
Lei rise, ancora un pò incerta. "Il paggetto?"
"il paggetto è un bambino bellissimo e sarà talmente tranquillo e rilassato che non riuscirà neanche volendo a inciampare nei fiori. Di solito i disastri succedono quando si è agitati"
Un altro sorriso "e le fedi? il prete?"
"La fede ti entrerà, non vedo perchè non dovrebbe visto che l'hai provata fino a poco fa. E il prete è agli ordini di Draco, ricordi? E' la sua agenzia che ha organizzato questo matrimonio, non oso pensare al destino di quel povero prete se qualcosa dovesse andare storto"
Questa volta la sua risata fu più sicura. Daphne ci raggiunse e si sedette accanto a lei, posandole una mano sulla spalla. "Andrà tutto bene, Pan" affermò "se ci fosse anche solo l'avvisaglia di qualcosa che non va come dovrebbe, ci penseremo io e Herm a rimettere tutto in ordine"
"Grazie ragazze... grazie davvero"
"Non abbiamo fatto niente" minimizzai. "Adesso lasciati aiutare ad entrare in questo vestito, se non vuoi che la tua testimone arrivi in ritardo e in disordine al tuo matrimonio"

"Blaise ti vuoi rilassare? mi stai mettendo agitazione" sbottai, rifacendo per l'ennesima volta il nodo alla cravatta e guardando dallo specchio con un sopracciglio alzato il mio migliore amico che camminava avanti e indietro per la stanza.
"Scusa tanto se non sono il ritratto del relax, Draco, ma sto per sposarmi!"
"appunto! è quello che vuoi, giusto?" mollai il nodo e mi voltai verso di lui. "Blaise è quello che sogni da sempre... perchè adesso quest'ansia improvvisa?"
"perchè.. beh, perchè è un passo importante"
Sbuffai. "ami Pansy?" domandai a bruciapelo.
"Ma certo, sennò non sarei qui"
"pensi di non poter vivere senza di lei?"
"No.. non avrei vita se lei non fosse accanto a me"
"faresti qualunque cosa per poter stare sempre con lei, compreso metterti un anello al dito?"
Sorrise prima di rispondermi nuovamente "si"
"E allora piantala. Se c'è una persona che è in grado di prendersi responsabilità importanti come queste sei tu, Bla. E' quello che desideri, non lasciarti prendere dal panico dell'ultimo momento"
"Hai ragione... grazie amico"
"non ho fatto niente, tranne rinfrescarti la memoria"
"Pensavo che la crisi pre-matrimoniale non mi avrebbe toccato"
"Non voglio neanche immaginare in che condizioni sarà Pansy, se sei in agitazione tu." sogghignai facendolo ridere.
"Diciamo che sono lieto di non essere Hermione o Daphne, in questo momento"
Risi e tornai a dedicarmi alla mia cravatta, mentre lui si rimirava nell'altro specchio e si aggiustava i capelli. "non è come lo vedi tu, sai" disse improvvisamente.
"di che parli?"
"del matrimonio. Non è una prigione... anzi"
"a quanto mi risulta non sei ancora sposato"
"No, ma non vedo l'ora di esserlo. Perchè a quel punto la persona che ami ti "appartiene" davvero"
"è così già ora"
"No.. è diverso. Arriva un certo punto che lo stare insieme non ti basta più... e quando quel momento arriverà per te, voglio proprio esserci" ridacchiò, osservando la mia espressione dubbiosa nello specchio.

TUM TUM TUM. Riuscivo solo a sentire il battito accellerato del mio cuore, e speravo di non sudare, perchè avrei sciolto il trucco e Daphne non mi avrebbe mai perdonata. Presi un respiro profondo e mi voltai verso Hermione al mio fianco che mi sorrise e annuì con la testa. "Sei bellissima" confermò, a risposta dei miei pensieri.
"Grazie Herm" sussurrai. Mi mancava la voce, e l'emozione mi aveva procurato un grosso nodo in gola.
"andiamo?" domandò Daph dall'altra parte.
Riassettai il lungo vestito bianco con la mano e mi guardai un ultima volta allo specchio. Quella vista mi diede forza. Stavo per compiere il gesto più importante della mia vita, e più i secondi passavano, più non vedevo l'ora di farlo. Blaise... Blaise per sempre. Pansy Zabini. Sorrisi come una bambina che prova il suo nome con il cognome del suo primo amore.
Mi suonava. Accarezzai la pancia mentre scendevo le scale e mi incamminavo verso la macchina parcheggiata sul vialetto. Appoggiato alla portiere, elegante come mai l'avevo visto, stava mio padre, che mi sorrise cercando senza successo di mascherare l'emozione. "Sei  bellissima amore"
"Grazie papà"
"mamma ti aspetta in chiesa"
Annuii, incapace di proferire anche solo un'altra parola. Presi posto in macchina mentre Hermione, favolosa nel suo vestito rosa, mi aiutava a non spiegazzare il lungo velo. Quando papà mise in moto, il mio cuore aumentò vertiginosamente il suo ritmo.

La chiesa era bellissima. Come al solito, gli addetti al cattering avevano fatto un lavoro ottimo. Delicate composizioni floreali stavano ai lati e decoravano le panche di legno, e l'altare era degno di un set cinematografico, con moltissime rose bianche e rosa che si avvolgevano dolcemente intorno al corrimano e fin sopra il baldacchino.
Draco era in piedi vicino a me, il prete era appena arrivato e gli invitati stavano prendendo posto lungo le panche. In prima fila ovviamente i parenti più stretti, e poi amici, amiche, conoscenti vari... Il rumore mi risultava come attutito, mi sentivo come se qualcuno mi avesse infilato dell'ovatta nelle orecchie. Riuscivo a sentire solo il battito frenetico del mio cuore.
"Blaise pensi di farcela a non morire di tachicardia prima dell'arrivo di Pan?" domandò Draco trattenendo a stento una risata. Evidentemente la mia espressione parlava da sola.
"Ridi ridi, finchè puoi, amico mio... voglio proprio vedere quando sarai tu, qui al mio posto!"
In quel momento in chiesa entrò Narcissa, gli occhi già gonfi di lacrime, e si affrettò a raggiungerci con tutta la sua solita eleganza.
"Oh Blaise caro... sei meraviglioso"
"anche tu sei splendida, Narcissa. Sono contento che sei venuta"
"come avrei potuto mancare?" sorrise e salutò il figlio, attenta a non toccargli per sbaglio i capelli. Draco era capace di uccidere per una cosa del genere.
"Sono così orgogliosa di te" mi disse, accarezzandomi il viso e andando a sedersi tra i primi posti. Mentre lei si sedeva, notai che erano arrivati Harry, Ginny e Ronald, che non avevano preso però il posto classico degli invitati. Erano sempre Auror che avevano il dovere di controllare che tutto andasse come doveva andare. Sebbene auror molto eleganti, che avevano ricevuto l'invito ufficiale alle nozze. Così come Fred e George, che arrivarono subito dopo, e Neville e Luna, che sebbene quel giorno avrebbero dovuto essere impegnati erano riusciti a liberarsi.
Sorrisi pensando che anche Hermione inizialmente doveva essere con loro, e invece tra poco sarebbe stata qui a fare da testimone a Pansy...
Ma il silenzio che calò improvvisamente mi distolse dai miei pensieri, e quando Hermione, tanto bella quanto sorridente, nel suo vestito rosa pesca, fece il suo ingresso, avanzando verso l'altare e prendendo posto a sinistra, capii che la sposa era arrivata.
Mi voltai verso la riccia, che aveva una complicata acconciatura che lasciava ricadere solo qualche boccolo fermato con minuscole mollettine a diamantino, e le sorrisi. "Sei splendida Herm"
"anche tu Blaise. Aspetta di vedere Pansy!"
In quel momento, la marcia nuziale riempì l'aria con la sua famosa melodia.

Era arrivato. Il momento fatidico era arrivato. Mio padre mi prese a braccetto mentre Daphne sorridendo entrava in chiesa e cominciava con la sua camminata elegante a spargere petali rosa e bianchi lungo la strada che avrei percorso a momenti.
"Pronta?"
annuii con la testa ed entrammo. Il mio sguardo corse all'altare, e le palpitazioni frenetiche del mio cuore si arrestarono quando lo vidi, bello come un raggio di sole e sorridente come mai l'avevo visto.
Esattamente come aveva previsto Herm, l'agitazione sparì, sostituita dalla gioia e dalla voglia di arrivare a Blaise. E quando finalmente gli fummo di fronte, e mio padre mi prese la mano depositandomela nella sua, ebbi la concreta sensazione di essere finalmente dove dovevo essere. Al mio posto. Con lui e solo con lui. 

La cerimonia fu magnifica, e arrivati al momento del fatidico "si" non riuscii più a trattenere le lacrime, come d'altronde quasi tutti nella chiesa, partendo da Pansy che non scordò cosa doveva dire, non inciampò nei fiori, e riuscì a indossare la fede.
La madre di Draco, Narcissa, che mi aveva salutata con un sorriso quando ero arrivata, si era emozionata più o meno dall'inizio della funzione. Si vedeva lontano un miglio che considerava Blaise e Pansy praticamente figli suoi.
"... io vi dichiaro, marito e moglie" terminò il parroco "ora può baciare la sposa"
E ovviamente Blaise non se lo fece ripetere.
Prima che i due sposini uscissero, presi per mano Draco che mi depositò un dolce bacio sulle labbra, e raggiungemmo tutti quanti fuori, armandoci di riso.
Era straordinario come in tante cose i matrimoni tra maghi fossero identici a quelli tra babbani. Rivolsi un attento sguardo al ragazzo che amavo, e che era bello da star male vestito elegante, e sorrisi. "Ti sei emozionato anche tu, eh?"
Lui si limitò a sorridermi. "Sono i miei migliori amici" rispose. Lo abbracciai forte, baciandolo di nuovo, e ci staccammo giusto in tempo per tirare una manciata di riso ai due neosposini.
Prima di recarci al rinfresco, accompagnammo Blaise e Pansy a casa, dove lei tolse l'abito da sposa per metterne un altro più comodo, color panna e più corto.
"Grazie Draco" gli disse Pansy abbracciandolo, prima di uscire di nuovo.
"Io non ho fatto nulla, Pan"
"non dire sciocchezze, siamo qui grazie a te e a Hermione"
"ringrazia gli addetti al cattering, più che altro" ghignò, prendendomi per mano e meritandosi uno scappellotto da Blaise.
"Fa il modesto! Per la prima volta nella sua vita fa il modesto con noi!" Scoppiammo a ridere tutti e quattro e ci smaterializzammo.

Il rinfresco era stupefacente. Era stato addobbato tutto un prato, e cibo e bevande si trovavano sotto un "tetto" di fiori che galleggiavano per aria grazie alla magia. Dovevo prendere in considerazione un aumento di stipendio per i miei dipendenti del cattering. La musica arrivava da uno stereo su un tavolo vicino a un albero, e farfalle di tutti i colori svolazzavano tra gli invitati, posandosi su capelli e vestiti.
Stavo sorseggiando un cocktail chiaccherando con Fred, quando Blaise mi fece segno di raggiungerlo, e notai che tutte le ragazze si erano avvicinate a Pansy, che aveva il bouquet in mano.
"Lancio del bouquet" dedusse Fred, affrettandosi ad affiancare gli altri uomini che stavano a guardare. Notai Herm che rideva con Ginny e Luna e si preparava a prendere i fiori. Chissà...
"siete pronte?" chiese Pansy, sorridendo e girandosi.
"si!"
"allora uno... due... e tre!"
Il mazzo volò in aria, tra la folla, una mano dalle piccole dita affusolate emerse più alta delle altre e si strinse intorno al bordo bianco che avvolgeva i gambi delle roselline, acchiappando il bouquet.
Le altre ragazze applaudirono, alcune un pò amareggiate, mentre Herm rideva felice stringendosi al petto il mazzo di rose e si voltava verso di me. Le sorrisi facendole l'occhiolino.
"E quindi la prossima a sposarsi sarà lei"
La voce allegra di Blaise al mio fianco mi fece sobbalzare. "Blaise, non crederai a questi luoghi comuni" commentai.
"non avrei mai creduto che Hermione avrebbe fatto la testimone di Pansy al matrimonio neanche se me l'avesse predetto merlino in persona, eppure.."
Alzai un sopracciglio "è una cosa un pò diversa"
"non saprei" una terza voce si aggiunse alle nostre e voltandomi vidi che Potter ci aveva raggiunto. "congratulazioni Blaise" aggiunse con un sorriso.
"Grazie Harry!"
"e tanto per informazione credo che neanche Merlino in persona avrebbe mai potuto immaginarsi un evoluzione del genere nei nostri rapporti"

"Congratulazione Hermione"
Mi voltai verso Narcissa, che mi aveva raggiunto e osservava sorridendo il bouquet che tenevo stretto in mano.
"Grazie, Narcissa" risposi sorridendo a mia volta.
"Come stai?"
"benissimo, tu?"
"altrettanto. Una bellissima cerimonia"
"già, davvero meravigliosa!"
"Draco mi ha detto che è merito tuo"
Arrossii "io ho solo avuto l'idea, il merito di questo spettacolo è dei dipendenti di Draco e Blaise"
Restammo in silenzio per un pò ad osservare le meravigliose decorazioni magiche tutt'intorno al prato.
"Una sera di queste tu e Draco potreste venire a cena da me" disse dopo un pò la donna, voltandosi a guardarmi.
"Sarebbe un piacere" risposi, ed ero sincera.
"Chissà" aggiunse ridendo "magari mi porterete buone notizie" indicò il mazzo di fiori che tenevo in mano, e io sorrisi di nuovo, arrossendo leggermente. "Non credo" risposi.
"Oh beh, si sa che chi prende un bouquet a un matrimonio è destinato a sposarsi in tempi brevi. Pazienterò!" Rise di nuovo e non mi venne difficile capire da chi Draco avesse ereditato la sua deliziosa eleganza. "Forza, raggiungiamo mio figlio"
Non potevo essere più d'accordo di così.



MY SPACE!
Rieccomi qui, come vedete dal tempismo nell'aggiornare, di nuovo in carreggiata!=)
Spero vi sia piaciuto leggere questo capitolo quanto a me è piaciuto scriverlo... ^_^ Aspetto con ansia le vostre recensioni, e passo a rispondere a quelle sul capitolo precedente:

Flydreamer: No no, niente squadra di ricerca, sono tornata e ora eccomi qui ad aggiornare presto presto! =) Visto che le tue raccomandazioni funzionano? ^_* Mi fa piacere che il capitolo precedente anche se arrivato dopo mesi ti sia piaciuto! Fammi sapere qualcosa su questo ^^ kiss!

Hollina: Grazie per avermi perdonataaaaaaaa ^_^ Visto che non ho tardato? sono felice che il capitolo 27 ti sia piaciuto, aspetto di sapere cosa ne pensi di questo =) un bacio!

ladyCullen1991: T_T mi dispiace molto per il ritardo pazzesco con cui ho postato l'altro capitolo, sarebbe ligittimo che tu mi odiassi! Ma sono felice che la seconda parte del capitolo sia piaciuta anche a te, e per farmi perdonare ho postato subito subito il continuo visto? Fammi sapere che ne pensi! Baci!

Un grazie enorme anche a chi ha letto e non recensito e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoroooo!
Alla prossima, un bacione
Miky

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Capitolo 29
*** La quiete prima della tempesta ***


Ciauuuuuuu!!! Eccomi di ritorno con questo ventinovesimo capitolo ^_^
Che dire... questo è un capitolo di passaggio: abbiamo un ulteriore "salto" temporale di due mesi, e una sorpresa che sono sicura coglierete subito ^_* In fondo i sintomi sono chiari... E cominciano i problemi... Basta non vi anticipo altro!
ci "vediamo" giù!


Mi svegliai con un tiepido raggio di sole novembrino che mi accarezzava il viso, e aprii piano gli occhi, ascoltando il silenzio quasi religioso della domenica mattina. Il braccio di Draco mi avvolgeva all'altezza della vita, e il suo petto aderiva perfettamente alla mia schiena. Sorrisi e mi voltai delicatamente, attenta a non svegliarlo.
Era bello sempre, ma quando dormiva mi faceva mancare il fiato. Sembrava una di quelle apparizioni angeliche che ci sono ogni tanto nei film... Mi puntellai sui gomiti per arrivare a dargli un bacio sulle labbra e mi liberai del suo abbraccio per mettermi una sua maglietta e scendere in cucina. Come mi succedeva spesso ultimamente, non appena mi tirai su fui colpita da un giramento di testa. Chiusi gli occhi e rapida come era arrivata, quella spiacevole sensazione se ne andò.
Erano passati due mesi da quando Pansy e Blaise si erano sposati ed erano andati a vivere da soli, in una casetta indipendente con annesso giardino, e io mi ero praticamente trasferita a casa di Draco. Nessuno dei due aveva apertamente parlato di convivenza, in realtà, ma le poche sere che per un motivo o per l'altro ero a dormire a Grimmauld place, perchè magari avevo svolto qualche lavoro con Harry e gli altri nel pomeriggio e s'era fatto tardi, Draco mi raggiungeva li e se non si fermava direttamente a dormire anche lui, mi portava a casa.
Preparai la colazione e la misi su un vassoio, per poi farlo levitare su per le scale e fino in camera. Il mio biondo preferito dormiva ancora, ma mi bastò un altro bacio per svegliarlo. Mi passò immediatamente un braccio sul collo e mi tirò verso di lui, rispondendo con passione e aprendo piano i glaciali occhi azzurri. "Buongiorno amore" sussurrò, la voce ancora roca.
"Buongiorno" sorrisi, facendogli scudo con il viso in modo che il sole non lo colpisse. "ti ho portato la colazione"
"ti amo"
"per la colazione?"  
Lui ghignò. "ovviamente"
Ridendo gli tirai un pizzicotto in un fianco, che più che male gli fece il solletico, e lui reagì prendendomi per i fianchi e tirandomi sopra di lui; poi rotolò in modo da ribaltare le posizioni e mi fermò i polsi con le mani. "Cosa hai osato fare?" domandò sorridendo.
"Se avessi saputo che il solletico era il tuo punto debole, ne avrei approfittato molto prima"
"non è solo il mio, lo sai?"
"No, Dra ti prego, no!"
Ma chi la fa l'aspetti, e infatti per tre minuti buoni mi torturò a suon di solletico nei fianchi, facendomi venire male alle costole dal ridere.
"Okay Okay basta non lo faccio più!" esclamai, riuscendo finalmente a fermarlo con un altro bacio. "facciamo colazione ora"
Ancora ridendo si mise seduto e mi strinse a lui, mentre faceva volteggiare il vassoio fino a noi. Adoravo le mattine come questa, piene di allegria e d'amore. Iniziavano già con il piede giusto.

"Cosa abbiamo in programma, oggi?" domandai a Herm dopo aver bevuto un sorso di latte.
"Siamo a pranzo con Blaise e Pansy a Grimmauld place" mi ricordò. "e stasera da Narcissa"
"Giusto" mia madre insisteva per vederci almeno una volta alla settimana, e lei e Herm stavano diventando affiatatissime. Inutile dire che sapermi felice le riempiva il cuore di gioia, si vedeva, soprattutto perchè ero felice con una ragazza che piaceva anche a lei. Cuore di mamma. Sorrisi, tornando a mangiare la mia brioche. Herm non dovette chiedermi niente, ormai capiva molte cose anche solo con uno sguardo, e sapeva quanto a mia volta fossi felice che le cose con mia madre andassero così bene. Certo, ogni tanto mi spaventava questa serietà. Perchè volente o nolente, questa ragazzina mi aveva incastrato: vivevamo praticamente insieme, e se non c'era mi mancava, spesso veniva in ufficio anche se il suo famoso periodo come segretaria si era concluso da un pezzo, conoscevamo e vedavamo spesso i rispettivi genitori... chi l'avrebbe mai detto;
Terminammo la colazione e dopo un altro bacio lei si alzò in piedi. Fu un attimo, la vidi barcollare e mi tirai su in ginocchio per sostenerla prima che finisse in terra. "Che succede?" domandai allarmato.
Herm sembrò riprendersi velocemente e sorrise "niente di che, un giramento di testa. Probabilmente un calo di pressione, devo essermi alzata troppo in fretta... mi succede quasi sempre" aggiunse, pensierosa.
Mi alzai anch'io e l'abbracciai ghignando "sono così bello da farti addirittura girar la testa?"
"sei sempre molto modesto, Draco. E comunque non dirmi che sai solo ora che hai la brutta capacità di far girare la testa alle ragazze. anzi a molte la fai addirittura perdere" sorrise facendosi cullare.
"a tutte la faccio perdere, Granger. Compresa te"
"Oh-oh, e chi te la da questa sicurezza?" alzò un sopracciglio in un gesto di sfida. Sorrisi tra me e la guardai dritta negli occhi, facendo scivolare una mano sul suo fianco e poi dietro la sua schiena e tirandola verso di me. Con l'altra mano le portai indietro i capelli e scesi a sfiorarle la guancia con le labbra. Dopo pochi secondi la sua bocca cercò avida la mia, e la trovò stesa in un sorriso. "tu stessa" risposi soddisfatto, meritandomi un piccolo morso sul labbro. "ehi!" borbottai, mentre lei si liberava del mio abbraccio e ridendo andava in bagno.
Mentre l'incantesimo che Herm aveva lanciato metteva apposto la camera, scelsi i vestiti da mettere e li posai sulla sedia. Poi scesi di sotto a portare il vassoio con la colazione e mi infilai nel secondo bagno. Se aspettavo che finisse Hermione, a Grimmauld place ci arrivavamo per cena.

"Wow, che tavolata!" esclamai, non appena misi piede in salotto. Ginny mi volò ridendo tra le braccia.
"Ti piace amore?"
"è una favola. Neanche fosse la prima volta che vengono a mangiare qui"
"lo so, ma oggi ero in vena di preparativi" diede un occhiata ai miei vestiti e mi baciò "sei bellissimo"
"Hai deciso di far arrossire un auror grande e famoso come un adolescente alle prime prese con le ragazze?"
Rise di nuovo, cristallina "Può essere" Si voltò a dare un ultima occhiata al salotto e poi alla porta d'ingresso "dovrebbero essere qui a momenti"
"arrivano i neosposini..."
"...e i due piccioncini?"
Due fulmini dai capelli rossi entrarono nella stanza. "Fred, George" salutai. I due gemelli si inchinarono facendo sparire da davanti allo sguardo attento di Gin un oggetto colorato non meglio identificato. "Luna e Neville?"
"stanno arrivando" rispose Fred indicando fuori dalla finestra i due che si avvicinavano. Neville aprì la porta con le chiavi. "Buongiorno a tutti! Siamo in ritardo?"
"assolutamente no, devono ancora arrivare sia Blaise e Pansy che Herm e Draco"
"fa strano sentirti chiamare Malfoy per nome sorellina" notò George. Sinceramente, ero d'accordo, ma visto il cippiglio della rossa evitai di dirlo.
"farà anche strano, ma sarebbe l'ora che tutti lo chiamassimo per nome. Insomma, lui e Herm stanno insieme ormai da tre mesi, vivono addirittura insieme! Potreste cercare di abbandonare l'uso reciproco del cognome, trovo" alzò un sopracciglio nella mia direzione, ma io mi limitai ad alzare le spalle. "mi viene naturale"
"non è una scusa, Harry. Per favore, fa tu il primo passo... oggi chiamalo Draco, vuoi? fallo per me!"
"casomai per Herm" commentò Fred. "e comunque quando Harry chiamerà Malfoy per nome, saprò che la fine del mondo è vicina" Scoppiammo tutti a ridere, eccetto Ginevra ovviamente, e ci interruppe solo il classico rumore della materializzazione, seguito dallo scampanellio della porta. Ginny andò ad aprire e io la seguii passandole un braccio intorno alla vita.
"Ragazzi!" Herm, che teneva per mano Malfoy, fu la prima che vidi. Dietro di lei amorevolmente abbracciati stavano Pansy e Blaise. "Ciao tesoro!" esclamò Gin abbracciandola e facendo entrare tutti. Man mano che passavano, dava il bacino sulla guancia. Prima di tutti, con un cenno del capo, mi salutò l'ex serpeverde.
"Potter"
"Malfoy"
Subito dopo Hermione, libera dal braccio della sua migliore amica, venne avanti per abbracciarmi. "Ciao Herm" la salutai sorridendo. E fu allora che notai qualcosa di strano: improvvisamente si fece pallidissima e cadde in avanti; tesi le braccia a sostenerla, sorpreso, mentre tutti si giravano verso di noi. In mezzo secondo Draco fu accanto a lei, con un "ma di nuovo?!" che fece scattare le mie sopracciglia verso l'alto.
"E' già successo?"
"stamattina" mi spiegò "si è alzata dal letto e ha avuto un mancamento. L'ho tenuta su e si è ripresa subito"
Infatti, nemmeno il tempo che tutti si accorgessero di quello che era successo ed Hermione era di nuovo in se. "cavolo, che giramento" commentò a bassa voce. 
"stai bene?"
"si Harry, tranquillo... penso di avere la pressione un tantino bassa" mi sorrise e si tirò su, mentre il braccio di Malfoy volava intorno alla sua vita e la stringeva a se per sostenerla. Non c'era posto per gli equivoci sul suo viso: era preoccupato, anche se non diceva niente.
Pansy si avvicinò e posò la mano sulla fronte dell'amica. "Non hai febbre... dai vieni, sediamoci a tavola, magari ti riprendi un pochino"
"ma si state tranquilli" Herm fissò perplessa Gin, che la guardava attentamente "sto bene Ginny, ho solo avuto un momento di debolezza.. probabilmente mi sono beccata qualche virus, d'inverno è facile influenzarsi"
Non mi sfuggì, e sicuramente non sfuggì nemmeno a Blaise, che come me era voltato in quella direzione, l'occhiata che si scambiarono Ginevra e Pansy.

Il pranzo proseguì a gonfie vele, Ginny si era superata nel preparare da mangiare, e dopo la prima mezzoretta la piantarono tutti di guardarmi come se dovessi svenire da un momento all'altro. Fred e George ci mostrarono la loro nuova invenzione: Il cubo della verità. Era un piccolo e innocuo cubo colorato, che se quando ti faceva una domanda pensava che tu rispondessi il falso, ti prendeva a schiaffi. A fine secondo, mentre gli uomini provavano il nuovo giocattolo io, Pansy Luna e Gin ci spostammo in cucina a recuperare il dolce e a fare il caffè.
"sembrano proprio dei bambini!" commentò Pansy ridendo. "ma come mai oggi non ci sono Ronald e Daphne?"
"festeggiavano il primo mese di fidanzamento" spiegò Gin, mentre io prendevo il caffè dallo stipetto. Scoppiai a ridere "Beh si, hanno proprio da festeggiare... un mese di fidanzamento di fila per Daphne dev'essere lunghissimo"
"si infatti! Ronald era terrorizzato. Non pensava di poter durare più degli altri"
Pansy sorrise "questa volta la nostra Daph è davvero innamorata"
Luna non aveva aperto bocca, guardava nel vuoto con quell'espressione sognante che avevo imparato a riconoscere. "a cosa pensi Lun?"
"Oh io? a niente in particolare, a dire il vero" la risposta non mi convinse del tutto ma non indagai oltre. Tolsi il coperchio e il profumo del caffè mi investì.. causandomi un attacco di nausea violento. Posai il barattolo e mi sporsi sul lavandino portandomi le mani allo stomaco.
"Herm? che succede?" Ginny e Pansy mi affiancarono. "stai male di nuovo?" chiese Gin con un pò di panico nella voce.
"Adesso sono SICURA di avere una qualche forma di virus intestinale. E' un pò che mi capita ma oggi è particolarmente forte..Fatemi un favore però" non appena sentii che non rischiavo di vomitare mi voltai verso di loro. "Evitate di dirlo a Draco, non mi va di farlo preoccupare"
"Draco è già preoccupato" intervenne Luna.
"appunto" mormorai, riprendendomi "inutilmente, perchè tantissime persone di questo periodo sono affette da tutti i tipi di virus... e poi sto meglio se sto lontana dal caffè"
"alt" Pansy si mise diritta e mi guardò negli occhi assorta "ti ha nauseata l'odore del caffè?"
"si, ma cosa.."
Lei e Ginny si scambiarono uno sguardo a metà tra il sorpreso e il preoccupato. "ragazze?" le chiamai, confusa dal loro silenzio.

Le quattro ragazze tornarono poco dopo con dolce e caffè fatto. Herm venne a sedersi vicino a me e mi strinse la mano. "Tutto bene amore?" mi chiese sottovoce.
"certo piccola" le sorrisi, ma fui distratto dal notare Ginevra e Potter che parlottavano animatamente tra loro.
"non ditemi che la coppia del secolo litiga" ghignai, alzando un sopracciglio.
"ogni tanto succede anche a noi, Malfoy" mi rispose Potter, sorridendo "ma non adesso"
"si Malfoy ogni tanto succede anche a loro, ma di solito le discussioni non durano che una decina di minuti.." osservò Fred.
"Già" convenne suo fratello George "dopo un pò si cercano a vicenda e fanno pace immediatamente"
"mi ricordano qualcun'altro" osservai, guardando di sbiego Pansy e Blaise, che risero. Mi portai la tazzina alle labbra, ma non feci nemmeno in tempo ad avvicinarla che Herm scattò in piedi posandosi una mano sullo stomaco. "Scusate, vado un secondo al bagno" "Herm, stai bene?" sia io che Harry eravamo scattati in piedi.
"si, si torno subito" corse via ancora prima di terminare la frase, ma dopo un occhiata generale ci affrettammo tutti a seguirla. Ormai la preoccupazione era palpabile.
"Forse è meglio se la porto da un medimago" borbottai, rivolto più a me stesso che a qualcun altro, prima di entrare in bagno.

Hermione era seduta in terra, pallida e leggermente sudata, faccia tipica di chi ha appena rimesso. Draco si accucciò accanto a lei, posandole una mano sulla schiena. "amore stai bene?"
"si" mormorò lei "non so che mi prende, di punto in bianco.. mi dispiace.."
"Gin?" Mi voltai verso Harry, che si accucciò fino a sussurrarmi all orecchio "tu non credi che sia un virus intestinale, vero?"
Scossi la testa. "No, sinceramente no"
Mi posò una mano sulla spalla e mi pilotò fuori dal bagno, in corridoio; Fummo seguiti immediatamente da Pansy e Blaise.
"allora?" domandò quest'ultimo, affiancando Harry. "cosa pensate che sia? non fate che guardarvi da quando Herm e Draco sono arrivati"
Sospirai. Solo gli uomini avevano bisogno di certe spiegazioni.



MY SPACE:
Ri-ciao! Allora che ne dite? vi è piaciuto? Quale virus si sarà beccata la nostra protagonista??? Fatemi sapere che ne pensate ^_^
Passo a rispondere alle vostre recensioni:

sanguisuga: Ciao! mi dispiace averti fatto attendere tanto gli aggiornamenti! Ma come vedi anche questo nuovo capitolo, come i due precedenti, non si è fatto attendere molto ^_^ Mi fa piacere che ti sia piaciuto il proseguimento della storia, e che mi hai perdonata! grazie mille per i complimenti =) aspetto di sapere cosa ne pensi di questo nuovo chap! Baci

ladycullen1991: Ciao! Mi fa piacere che ti sia piaciuto il chap precedente ^_^ fammi sapere se è lo stesso anche per questo!kiss

vale93: Ciau! Anche a te dico che mi dispiace averti fatto aspettare tanto gli aggiornamenti precedenti! Sono felice che ti è piaciuto il capitolo precedente, addirittura favoloso? *_* *me commossa* Grazie per i complimenti ed ecco a te il nuovo chap! Herm e Draco? hai detto bene, chissà... =) aspetto la tua recensione, un bacio!

Un grazie enorme anche a chi ha letto ma non recensito e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
Alla prossima, un bacione
Miky.


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Capitolo 30
*** Castello di sabbia ***


Eccomi di nuovo con il proseguimento. Vi dico già che questo capitolo non vi farà propriamente sorridere... ma non vi anticipo altro! non odiatemi troppo, solo questo ^_^
Ci "vediamo" giù!




Mi presi la testa tra le mani mentre Gin mi accarezzava i capelli con fare materno. "non può essere" mormorai, per l'ennesima volta. Harry, seduto su una sedia, si massaggiava le tempie e stava in silenzio. Pansy versò del the in una tazza e me la porse. "Tieni, bevi"
"Grazie Pan"
Sospirai. E pensare che fino alla sera prima ero convinta di avere una qualche forma di virus intestinale particolarmente forte. Che stupida. Stupida, stupida, stupida.
"Andiamo Herm!" sbottò Ginny, mettendo fine a quella calma surreale "davvero non te l'aspettavi?! Possibile che non avessi neanche mai preso in esame la possibilità?!"
"No Gin te l'ho già detto! è impossibile! Io e Draco siamo sempre stati attentissimi!"
"Beh, evidentemente no" replicò lei indicando il bastoncino rosa poggiato sul tavolo. "Almeno una volta non siete stati abbastanza attenti"
E il ricordo di quel pomeriggio a casa dei miei genitori, due mesi e mezzo prima, mi investì in pieno. Non eravamo stati attenti, in quell' occasione. Per niente. Ed era bastata...
"Merda" sbottai.
Un sonoro CRACK mise fine alle mie imprecazioni, e un Blaise trafelato entrò nella stanza. "Ehilà, ciao a tutti. Scusatemi, ma non potevo mollare Dra di punto in bianco, se non volevo essere sospetto"
"questa non è una missione 007, Blaise" commentai, senza riuscire a trattenere un sorriso. Che mi si congelò immediatamente sulle labbra quando il suo sguardo preoccupato si concentrò su di me. "Hai ragione. Allora?"
Gli indicai il test di gravidanza poggiato sul grande tavolo in legno. "Guarda da te"
"Lo dici come se potessi capirci qualcosa" nonostante tutto si avvicinò a osservare meglio l'aggeggio. "che vuol dire?" domandò a bassa voce. Ma immagino che vista l'atmosfera nella stanza, sapesse già la mia risposta.
"Vuol dire che sono incinta" e a quella parola un ondata di panico mi riempì lo stomaco e gli occhi si inondarono di lacrime.
"Ehi!" Gin mi abbracciò stretta e anche Pansy si precipitò al mio fianco. "non è così terribile, Herm" continuò Ginny, cercando di calmarmi. "sei incinta, non hai mica ammazzato qualcuno!"
"Ho diciannove anni, Gin"
"anche Pansy!"
"per lei è diverso. Per loro è diverso. Io non so neanche da che parte cominciare.. da dove partire. Senza contare che sono solo pochi mesi che sto con Draco, non so come reagirà a una notizia del genere, non riesco nemmeno a capire cosa voglio io!"
Sia Ginevra che Pansy tacquero. Avevano compreso la situazione già il giorno prima, anche se non mi avevano detto niente; Ne avevano parlato con Blaise e Harry, che mi aveva chiamata quella mattina chiedendomi di raggiungerlo a Grimmauld Place. Solo quando ero arrivata e vi avevo trovato Pansy mi avevano spiegato i loro dubbi.
Ma nonostante se l'aspettassero, anche loro erano rimasti privi di parola quando ero uscita dal bagno con il test positivo in mano. Completamente incapaci di parlare. Non che ci fosse niente da dire. Il più sconvolto era stato Harry. Si era seduto su quella sedia in cucina e non aveva praticamente più proferito parola.
Gin aveva cominciato a perdersi in argomentazioni positive, per calmare la tensione, sostenuta da Pansy. Blaise era andato normalmente a lavoro, Draco non sapeva niente di tutta la faccenda.
Faccenda... si trattava di un bambino, maledizione! un bambino indiscutibilmente mio e suo...

Non era tanto il fatto in se ad avermi scioccato. Più della sorpresa, più ancora del terrore che avevo letto sul volto della mia migliore amica, a bloccarmi dal parlare in qualunque modo era stata la sensazione che subito mi aveva avvolto lo stomaco. Una sensazione per niente gradevole. E lo sguardo di Pansy prima, e quello di Blaise ora, non avevano fatto altro che rafforzare e appoggiare questo pessimo presentimento.
Loro conoscevano indubbiamente Malfoy molto meglio di me. Herm lo stava conoscendo probabilmente meglio di chiunque prima. Ma un pochino ritenevo di conoscerlo anch'io.
In più di sette anni l' avevo visto cattivo, l' avevo visto arrabbiato con se stesso e con il mondo, l avevo visto coraggioso, l avevo visto allegro, sorridente, preoccupato e ultimamente anche innamorato.
Ma c'era una costante nei suoi occhi, una parte di lui che mai si era cancellata e che era rimasta li, più piccola e più debole ma comunque presente: la paura.
La paura per una persona che l'ha condizionato troppo, la paura per il modo in cui si è cresciuti, la paura per cose che ci si è sempre sentiti dire e di cui ci si è convinti. Paura di non essere diversi, paura di poter tornare a essere ciò che si era. Un tipo di paura che ti si insinua dentro e non ti lascia scampo; La paura per i propri fantasmi, la paura di prendersi le proprie responsabilità, la paura degli affetti, la paura di rimanere solo, la paura di se stesso.
Un infinità di paure che erano nate dentro di lui, e che ancora non aveva affrontato interamente. Hermione non si rendeva del tutto conto del miracolo che aveva fatto con quel ragazzo: gli aveva insegnato a sorridere, ad amare e a lasciarsi amare, a non aver paura di questo sentimento così potente.
Ma sarebbe bastato?
Poteva l'amore cancellare antichi rimorsi e antichi rimpianti, poteva cancellare domande di cui mai si era avuta risposta, poteva cancellare timori profondamente radicati in un ragazzo cresciuto in un mondo fatto di cattiveria, tristezza, rigidità?
Forse si, con il tempo. Ma così, di punto in bianco, Draco si sarebbe sentito in grado di fare il padre? avrebbe accettato questa enorme responsabilità?
Con l'esempio di padre che aveva avuto, sarebbe stato capace di affrontare con lo spirito giusto questa nuova situazione in cui si erano cacciati?
Mentre mi ponevo la domanda, conoscevo già la risposta. Quando non hai esempi da seguire, quando non hai consigli di persone che ti capiscono, diventa difficile crescere. E in questo potevo capirlo benissimo. Ma io ero stato più fortunato. Tante persone mi avevano sempre aiutato nel mio cammino, illuminandone la via.
Draco Malfoy aveva sempre dovuto arrangiarsi da solo. Prendere le sue decisioni con tutti i rischi e i pericoli che queste comportavano, senza un padre o una madre accanto, a sostenerlo o incoraggiarlo. Era cresciuto talmente in fretta che ora la crescita in se gli faceva paura.
Non avevo dimenticato il suo sguardo quando avevo accennato alla prigione di Azkaban, un giorno fuori dalla porta di casa, molto tempo prima. Lo sguardo di un figlio che non aveva mai ricevuto un minimo d'affetto dall'uomo che si diceva suo padre, lo sguardo di un bambino a cui era stata tolta l'infanzia, lo sguardo di un ragazzo che aveva combattuto contro il suo stesso padre in nome di un sentimento chiamato libertà. Lo sguardo di un uomo che aveva imparato a disprezzare il padre.
Come si sarebbe sentito a dover diventare lui stesso, un padre? come avrebbe reagito, sentendosi paragonato alla persona che era causa di tutte le sue paure? Avrebbe capito che per lui poteva essere tutto diverso? che lui ERA diverso? o avrebbe finito per prevalere la paura di essere esattamente come suo padre?
Se questo fosse successo, non avevo difficoltà a immaginare come si sarebbe comportato. Nè come sarebbe stata Herm.
"La prima cosa da fare, è parlarne con Draco" La frase di Ginny mi riportò alla realtà. Alzai lo sguardo verso Hermione, che a sua volta mi guardava. Mi conosceva abbastanza bene da capire che ero preoccupato immensamente.
"cosa ne pensi Harry?" mi chiese infatti.
"penso che avreste dovuto fare più attenzione" dissi dopo qualche secondo di silenzio.
"non pensavi solo questo fino a un minuto fa" accusò.
Sospirai e presi coraggio "non ti nasconderò il mio pensiero, Mione. Questa situazione mi sembra ben più complicata di quella tra Pansy e Blaise. Loro sono molto più maturi di voi, e anche molto più capaci di prendersi determinate responsabilità. Non sono sicuro di come potrebbe reagire Malfoy a tutto questo"
Mi fermai, notando le lacrime che le bagnavano il viso. "nemmeno io. Lui è uno spirito molto più libero di Blaise"
Su questo invece non ero d'accordo. Draco era tutto tranne libero. Prigioniero di catene sottili che gli impedivano di superare completamente il passato. Prigioniero di pregiudizi su se stesso più che sugli altri, che si era creato a causa di un padre mangiamorte. Prigioniero della paura di essere se stesso.
Mi alzai e tirai su Herm, stringendola forte al mio petto. "cosa devo fare, Harry?" domandò.
"l'unica cosa possibile. Ha ragione Ginny, devi parlarne con lui" -anche se non so a cosa possa portare- aggiunsi tra me. Evitai di renderla completamente partecipe dei miei pensieri. In fondo, potevo sbagliarmi.
E Merlino solo sapeva quanto ardentemente speravo di sbagliarmi.

Sia Harry che Ginny avevano ragione. Ora che ero sicura di aspettare un bambino, dovevo parlarne con Draco. Ma tutto questo mi riempiva d'angoscia. Come diavolo avrei affrontato l'argomento?
"Ciao amore! la sai l'ultima?! abbiamo fatto l'amore una sola volta senza protezione e ora aspetto un piccolo Malfoy! Contento?" decisamente non era come informarlo sulle previsioni metereologiche.
E poi c'erano Pansy e Blaise, che non si erano esposti sull'argomento -reazione di Draco-. Questo contribuiva ad aumentare il mio panico. Loro conoscevano quel dannatissimo ragazzo molto bene. Il loro silenzio potevo solo voler dire che non prevedevano una buona reazione.
Non che io la pensassi diversamente. Ogni volta che sua madre sfiorava gli argomenti matrimonio e bambini lui ci rideva su come fossero simpatiche battute, e vedeva quel momento come molto, molto lontano.
Una mano mi si abbassò automaticamente a sfiorare la pancia, come a conferma che almeno uno di quegli argomenti era incredibilmente vicino. Molto di più rispetto al giorno prima, ad esempio.
Infilai la giacca, e portai indietro i capelli con la mano, cercando di calmarmi.
"tranquilla Herm" mi rassicurò Ginny, con un sorriso che mi pareva un pò forzato "andrà tutto bene. Anche se un bambino non era esattamente nei piani, Draco ti ama. Troverete una soluzione insieme"
Sorrisi anch'io. In fondo aveva ragione lei. Qual'era la cosa peggiore che potesse succedere? che Draco maledicesse quel pomeriggio a casa dei miei genitori... Non aveva mai preso in considerazione l'ipotesi di un figlio, ma d'altronde nemmeno io. Si sarebbe sentito esattamente come me. Evitando di domandarmi il perchè degli sguardi preoccupati di Pansy, Blaise e Harry, salutai tutti e mi smaterializzai.

"a cosa pensi?" mi voltai verso Pansy che mi aveva rivolto la domanda e incrociai lo sguardo ansioso di Ginny e quello preoccupato di Harry. Sapevo che lui la pensava come me.
"a cosa penso? penso che la situazione precipiterà rapidamente"
"e non credo saranno cambiamenti positivi" sospirò il ragazzo sopravvissuto, chiudendo la porta.

"Herm? ci sei?" domandai non appena entrato in casa, chiudendo la porta. Era tutto stranamente silenzioso e mi insospettii. Pensando a una sorpresa, mi diressi spedito verso le scale che portavano alla camera da letto, ma Hermione emerse dalla cucina prima che avessi il tempo di fare il primo gradino.
"Ciao" mi salutò, sorridendo dolcemente e venendomi incontro. La abbracciai e la baciai. Rispose, ma sembrava stranamente trattenuta.
"Mi auguro che Potter abbia una buona scusa per averti voluto da lui tutto il giorno e averti riportata in queste condizioni" borbottai. "Che succede?"
Lei abbassò gli occhi, non sembrava esattamente imbarazzata. Più che altro, impaurita e stanca. Cominciai a temere il peggio. "non ho niente, solo ho avuto un altro attacco di nausea" si scusò "e mi ha lasciata un pò sfiancata"
Non mi convinse, ma feci finta di niente.

Vidi chiaramente che non se l'era bevuta. Aveva capito che qualcosa non andava e mi diedi per quella che doveva essere la millesima volta quel giorno, della stupida. Lo stavo facendo preoccupare ancora di più, invece di affrontare la cosa nel modo più tranquillo, ottimista e rilassato del mondo.
"mangiamo?" chiesi, mettendo un pò più di grinta nella voce.
Mi seguì in cucina senza fare storie e si sedette a tavola. Servii la cena, ma non alzai neanche la forchetta. Avevo solo una gran nausea, e dubitavo che fosse solo per la gravidanza. Quella si chiamava paura. Paura che le cose cambiassero. Paura di perderlo.

A neanche metà cena posai rumorosamente la forchetta sul tavolo. "mi dici cos hai?!" sbottai. Odiavo vederla così. Stava male, tutto di lei gridava questa verità. Da come muoveva le mani, a come i suoi occhi vagavano sul tavolo, a come si portava i capelli dietro le orecchie. Un senso di panico sempre più potente si stava impadronendo di me.
Sospirò, come ad arrendersi a un pensiero che non conoscevo ancora. "Dobbiamo parlare" affermò.

Mi feci coraggio, lo presi per mano e mi diressi in soggiorno. Draco si sedette sul divano e io mi appollaiai contro di lui, la testa sul suo petto. Dopo qualche secondo, in cui mi godetti le sue carezze sui miei capelli, mi schiarii la voce. "C'è una cosa che devo dirti"
"sono tutto orecchie. Magari dopo tornerai a essere normale!" ecco, esattamente il tipo di commento che non avrei voluto sentire. Per lui tutti i problemi risolvibili erano temporanei. Quello decisamente non lo era.
Cercai le parole giuste, ma non mi venivano. Era inutile. Non sapevo come affrontare il discorso... e non avere le parole non era proprio da me. "Beh..." cominciai, e mi interruppi subito.
Lui si spazientì. Si scostò un pò, mi mise due dita sotto il mento e mi fece alzare il viso, fino a incontrare i suoi meravigliosi occhi glaciali. "Cosa c'è di così terribile?"
Non potevo mentire, non davanti a quello sguardo "ho paura" ammisi.
"è una cosa così grave da non essere rimediabile? Tipo un tradimento?"
"No!" sbottai, scandalizzata dal solo pensiero. Come se mi fosse possibile tradirlo! "ma non conosco i tuoi parametri"
"per te?"
"per me... beh per me no. Non è irrimediabile"
Lui sorrise, alleviando un pò il dolore che mi stringeva il petto. "Allora mi adatterò ai tuoi parametri" si avvicinò fino a posare le labbra sulle mie e a coinvolgermi in un bacio appassionante. Era impossibile non lasciarsi andare, sentivo la paura, l'ansia e la tristezza scivolare via, come la maglietta sotto le sue mani...
..."ti amo" sussurrai, accarezzandogli i capelli biondi, nel silenzio di quel salotto che era stato nuovamente teatro del nostro amore.
Lui ghignò "lo so".
Gli tirai un piccolo pugnetto sulla spalla, ridendo, attenta a non sbilanciarmi e a non farlo finire giù dal divano. Poi notai la sua mano poggiata all altezza del mio stomaco, e il modo adatto a rivelare la verità mi si mostrò davanti. Come potevo dubitare che sarebbe andato tutto bene, quando ero così tra le sue braccia?
Gli presi la mano e la feci scivolare sulla mia pancia, sopra l'ombelico. "era questo che ti dovevo dire"
"che mi ami?" domandò confuso.
Risi. "no. Questo" gli accarezzai la mano poggiata sulla mia pancia. "sono incinta" sussurrai.
Il cambiamento fu quasi palpabile. Draco si irrigidì e tirò su di scatto la testa per guardarmi in faccia. "stai scherzando?" Riecco il nodo allo stomaco. Scossi piano la testa, un movimento quasi impercettibile.
"stai cercando di farmi uno scherzo" ghignò lui. Ma vedevo il seme del dubbio farsi strada sul suo viso.

Mi bastarono quei pochi secondi di silenzio per capire che non mentiva. Non era un gioco. Non era nemmeno uno scherzo di pessimo gusto. Hermione era maledettamente seria.
Aspettava un figlio. Non solo, aspettava un figlio da me. Una sensazione di terrore puro si impossessò di tutto il mio essere, portando anche una strana calma. Una calma che sapevo essere la facciata perfetta del tumulto che mi si agitava dentro.
Mi alzai piano e mi rivestii, senza dire una parola. Sentii che lei faceva lo stesso, in attesa che dicessi qualcosa. Ma non avevo niente da dire.
"non.. dici niente?" chiese, titubante.
Non mi voltai a guardarla. "non c'è niente da dire" risposi, freddo. Glaciale, come non mi sentivo da tanto, tanto tempo.
"come sarebbe?  io ti dico che aspetto un figlio da te e tu mi rispondi che non hai niente di cui parlare?"
"esatto"
Sentivo la sua sopresa e il suo orrore. Erano palpabili, e mi spinsero a camminare verso la porta del salotto. Per andare dove? non ne avevo idea. Non riuscivo a pensare a niente.
Era sempre stato così. Nei momenti di maggior panico, in quei momenti in cui mi sentivo davvero terrorizzato e in ansia, chiudevo la mente e me ne andavo.
Scappavo dalla fonte di panico. In questo caso, Hermione.
Ma lei mi fermò per un braccio, e mi costrinse a voltarmi a guardarla. La odiai per questo. Tutto sul suo viso sembrava urlare DOLORE.
"Draco cosa stai dicendo?"

Non capivo, non riuscivo a comprendere la sua reazione. Mi sarei aspettata urla, pianti, crisi isteriche persino. Ma mai e poi mai avrei immaginato di vederlo alzare e andare via. E cominciavo anche a sentire la rabbia farsi largo tra la confusione e il dolore che questa reazione mi stava provocando. Lo fissai negli occhi, e vidi improvvisamente qualcosa cambiare. In meno di un secondo, rivedevo il Draco di un tempo. Non solo il Draco che odiavo... la cosa peggiore, era rivedere il Malfoy che odiava me.
"quello che ho detto" disse, con una calma pericolosa "cosa ti aspettavi? che ti dicessi oh che bello diventò papà? pensavi che ti chiedessi di sposarmi per questo?"
La rabbia aumentò. Cosa stava dicendo? "Pensavo semplicemente di poter parlare con l'uomo che dice di amarmi!"
"evidentemente non ti amo abbastanza da sopportare questo tipo di conversazione. Io non voglio un figlio, ne da te ne da nessuna. Fine della storia"
La calma con cui disse questa frase ebbe il potere di mandarmi completamente in bestia. Ormai non sentivo più solo lo squarcio incredibile che mi si stava aprendo dentro, non sentivo solo la consapevolezza che tutto quello che stavamo costruendo stava crollando come un oggetto di cristallo precipita da una cristalleria. Sentivo anche che non gli importava niente di me o del bambino, che se ne stava andando, che mi stava lasciando, e che lo stava facendo guardandomi negli occhi, con tutta la calma con cui l'avevo visto lasciare mille altre prima di me.
"e a me non ci pensi?! di come mi sento io, non te ne importa niente?! io so che hai paura, ma ne ho tanta anch'io e ho bisogno di te!"
Lo vidi prendere fiato, e pronunciare le parole che avrebbero definitivamente mandato in frantumi la nostra storia, come quell'oggetto di cristallo caduto dalla cristalleria "sono problemi tuoi"
Mentre lui si voltava e usciva dal salotto, lasciai correre i sentimenti a briglia sciolta, e fui rapida a prendere una decisione. Mi diressi rapidissima dietro di lui, e lo raggiunsi nell'ingresso, mentre si avvicinava alle scale che portavano al piano di sopra. Non notai che si muoveva come un automa, non notai che tutti i suoi movimenti sembravano sottolineare il dolore che si stava propagandendo in lui.
"hai ragione, sono problemi miei" dissi, non trattenendo più le lacrime. Lui si bloccò ma non si voltò a guardarmi. Presi la giacca dall'appendiabiti. "sono sempre stati solo problemi miei, perchè queste cosucce non intaccano l'interesse del grande e algido Draco Malfoy, l'eterno ragazzino, il ridicolo uomo che soffre della sindrome di peter pan e non vuole crescere.
Io affronterò tutto questo da sola, e nonostante ora stia male, non sappia da che parte sbattere la testa e non abbia idea di come uscirne, so che un domani, quando mi guarderò allo specchio, sarò fiera di me stessa, perchè avrò la consapevolezza di non essere scappata come stai facendo tu, come hai sempre fatto tu, in tutta la tua vita" abbottonai la giacca, singhiozzando e parlando a fatica. "mentre a te rimarrà la consapevolezza di non essere mai stato in grado di amare, e nemmeno di prenderti le tue responsabilità" mi calmai respirando profodamente, e aprii la porta, mentre lui si voltava lentamente verso di me. Sostenni il suo sguardo, nonostante fosse reso offuscato dalle lacrime "Io c ho creduto in noi, c'ho creduto davvero, e adesso subisco il dolore, la rabbia e la sensazione di essere stata una stupida. Ma la sai una cosa? nonostante questo, nonostante porti in grembo un altro essere umano, e nonostante abbia solo diciannove anni, sia una ragazzina e non sappia badare neanche a me stessa, quello messo peggio sei tu. Io almeno non ho avuto paura di amare" E detto questo, uscii, sbattendomi la porta alle spalle.

Fu quando sentii il rumore tipico della smaterializzazione ed ebbi la certezza che se n'era andata, che per la prima volta mi sentii veramente solo. Mi ero spessp sentito abbandonato in passato, ma mai con questa intensità. Non era solo lei che se ne andava. Il mio cuore stesso, tutta la mia anima, sembrava aver lasciato il mio corpo ed essersi allontanata insieme a lei.
Mentre le sue parole ancora echeggiavano nella mia testa, capii che avevo rovinato tutto. Che era tutto crollato. Come un castello di sabbia con un onda troppo forte. E a causare quell'onda ero stato io. Solo io questa volta ero responsabile del mio dolore.
Io e il mio maledetto modo di essere. E adesso, ero completamente, totalmente solo. Hermione se n'era andata, senza avere idea di che distruzione si era lasciata alle spalle, senza avere idea di quale tumulto mi infuriasse all altezza del petto, senza avere idea di essersi portata dietro tutto il mio cuore, non solo una parte;
Se n'era andata, e non aveva idea che per la prima volta nella mia vita, guardando una porta chiusa, soffrivo per amore di una donna.


MY SPACE!
...T_T... lo so, lo so, volete solo avada kedavrizzarmi... ma purtroppo la vita non è tutta rosa e fiori, e non sempre le cose vanno per il verso giusto; anche i nostri protagonisti dovevano scoprire questa verità.
Comunque, vi consiglio di non disperare troppo... chissà che qualche angelo buono non intervenga ad aggiustare questo disastro! =)
Mi scuso tantissimissimissimo ma oggi proprio non ce la faccio a rispondere alle recensioni, devo ancora finire di studiare e sono le sette =(  Solo che vorrei postare, visto che ho finito il capitolo, e non aspettare domani ^_^
vi urlo un grande GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutti voi che avete recensito, a chi ha letto ma non recensito e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti!
Rimango in attesa delle recensioni su questo importantissimo capitolo! Un bacione!
Miky.

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Capitolo 31
*** Una settimana ***


Okay, lo so, non ho assolutamente scuse, e non vedo per quale motivo voi dovreste accettare di perdonare questo mostruoso ritardo, ma io vi urlo un grandissimo, enorme, stratosferico SCUSATEEEEEEEEEEEEE lo stesso T_T
Mi dispiace un sacco! Spero di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo, un pò meno triste di quello con cui vi ho lasciato per così tanto tempo!
ci "vediamo" giù!



Una settimana. Una settimana di pianti, di disperazione, di rabbia e soprattutto di dolore. Tanto dolore, più di quanto qualunque essere umano possa sopportare.
Per lo meno, più di quanto io possa sopportare.
Una settimana dal momento che Draco aveva rifiutato me e il bambino che portavo in grembo, dicendo che non mi amava abbastanza per questo. Mettendomi al pari di tutte le altre. Facendomi andare via, e lo sapevo perchè conoscevo lui ma soprattutto conoscevo me, per sempre.
Come un automa mi alzai dal letto e velocemente mi infilai in bagno, dove per l'ennesima volta vomitai tutto ciò che avevo dentro, comprese lacrime amare.
E mentre queste cominciavano nuovamente a scorrere sul mio viso, mi sdraiai sul pavimento e appoggiai la fronte sulle piastrelle fredde, cercando un pò di conforto.
Un leggero bussare alla porta mi giunse alle orecchie. "Mione? Posso entrare?"
Non risposi, ma Ron entrò lo stesso e spaventato in meno di un secondo mi tirò su. "Hai di nuovo nausea? Pensavo fossi svenuta.."
Scossi la testa.
"Herm devi mangiare qualcosa. Ascoltami, facendo così rischi di far sentire male il bambino... Devi reagire. Lo devi fare per lui"
Non incrociai i suoi occhi, mi limitai ad alzarmi facendomi guidare da lui, e a tornare in camera. "Non ho fame" mormorai, con quel poco di voce che riuscii a tirar fuori.
Sapevo che non mi stavo comportando bene, ma avevo solo bisogno di stare da sola. E dormire. Dormire, dormire, dormire fino a scordare tutto. Per lo meno, gli ultimi 8 giorni. Volevo solo cancellare tutto.

Spensi la sveglia con un colpo secco della mano e mi misi seduto sul letto, massaggiandomi le tempie. Una settimana.. era già passata una settimana. Ogni mattina mi svegliavo con quel pensiero in testa. La mia mente testarda contava ogni ora, ogni minuto, ogni secondo passato lontano da Hermione. E non serviva a nulla cercare di bloccare il pensiero. Dovevo solo alzarmi e fare ciò che facevo ogni giorno. Facendo finta di non essere triste. Di non essere turbato. Di non essere maledettamente fragile. Mentendo.
Soprattutto a me stesso.

"'Giorno"
"Ciao Ron"
Ginny si avvicinò ai fornelli e versò del caffè al fratello, prima di portarmi il mio cappuccino. "Tieni amore"
"Grazie tesoro" le rivolsi un sorriso gentile, ma nessuno era particolarmente in vena di ridere, quella mattina. Nemmeno Fred e George, che mogi mogi facevano colazione.
Neville leggeva il giornale, mentre Luna aiutava Gin a preparare la colazione per tutti.
"Ho visto Herm" disse Ron improvvisamente, e tutte le teste si voltarono verso di lui. "ovviamente sdraiata in bagno, e ovviamente piangendo. Non ce la faccio più"
"Nemmeno io" sospirò Ginny. "La situazione sta diventando insostenibile. Mi sento talmente inutile" venne a sedersi in braccio a me posando sconsolata la testa sulla mia spalla. Le accarezzai i capelli sospirando. "Ci sentiamo tutti così"
"Giustamente direi. Perchè non possiamo fare nulla"
"Io so solo che se prendo quel bastardo di Malfoy gli faccio scontare in pochi minuti tutte quelle che lui sta facendo passare a Herm" Fred sbattè arrabbiato la sua tazza sul tavolo. "Questa casa non è più la stessa per colpa sua! Non si ride più, non si sentono più chiacchere allegre, non si fanno più scherzi! Harry da quant'è che non fai un sorriso? Ti stanno venendo i capelli bianchi, e se penso che ciò che proviamo noi non è che un quarto di quello che prova Hermione mi viene una rabbia nera.. ucciderei qualcuno"
"Non credo servirebbe a molto" disse Luna, intervenendo con la sua voce sognante "Non ci stiamo comportando bene nemmeno noi ragazzi"
"Che vuoi dire?" chiese Gin "Stiamo facendo il possibile. Ho costretto Herm a venire dal medico, le parlo tutti i giorni cercando di aiutarla, cerco di farle tornare il sorriso e di farle capire che le siamo vicini in tutti i modi... ma lei niente. è come parlare a un paio di scarpe! Non risponde, non sente, non vede, non parla! è diventata meno dell'ombra di se stessa. E questo fa male anche al bambino"
"E' proprio qui che stiamo sbagliando. Hermione non ha bisogno di coccole e di appoggio. Hermione ha bisogno di essere scrollata, di essere messa davanti alla verità. Hermione ha bisogno di ritrovare se stessa, perchè solo lei può tirarsi fuori da questo pasticcio"

"Buongiorno Lucia. Draco è in ufficio?"
La segretaria annuì, con un sorriso "Si signor Zabini, come sempre. E' arrivato addirittura prima di me, ha aperto lui"
Scossi il capo, in un gesto che solo io potevo capire. "Grazie"
Senza neanche bussare aprii la porta ed entrai. Draco era li, a compilare una pila immensa di fogli. "Contabilità?"
"Giorno Blaise" senza neanche alzare lo sgardo mi salutò con la testa. Sospirando mi sedetti.
"Posso darti una mano?"
"No faccio da solo. Ti è arrivato un gufo, circa un ora fa"
"che cos'è?"
"Non l'ho aperto"
"Da quando ti fai gli affari tuoi?"
"da quando i gufi mordono chiunque cerchi di prendere la posta" e così dicendo tornò ad occuparsi dei suoi documenti, richiudendosi nel suo silenzio.
Incuriosito mi avvicinai alla bella civetta candida e cauto presi la busta. Riconobbi immediatamente la scrittura.

Blaise Zabini
Il mio nome era riportato come unico indirizzo sul retro della busta. Evidentemente Potter aveva dato chiari ordini a Edvige: non doveva dare la lettera a nessuno che non fossi io. La aprii velocemente.

Ciao Blaise.
Non ti sto ad annoiare con tanti preamboli perchè sappiamo entrambi perchè ti ho scritto. Ho bisogno di parlarti di persona, perchè comincio a credere che la situazione non si smuoverà mai e io non posso tollerare di vedere Hermione in questo stato. Non hai neanche idea di cosa sia diventata, Blaise. E il silenzio tuo e di Pansy non fa altro che peggiorare le cose, almeno per come la vedo io;
Non è che l'ombra di se stessa, e comincio ad essere veramente preoccupato. DEVO fare qualcosa, prima di impazzire. Vediamoci nel mio ufficio, oggi pomeriggio alle 4.
Vieni da solo, dobbiamo parlare da uomo a uomo, perchè nessuno conosce Draco come lo conosci tu, e nessuno conosce Herm come la conosco io.

Harry.

"Si? Posso esserle utile?"
"Credo di si, cercavo Harry Potter"
"Primo ufficio a destra"
"Grazie"
Mi avviai verso la direzione indicata dalla segretaria e bussai leggermente alla porta. "Avanti"
Quando entrai, Potter si alzò e mi raggiunse, stringendomi la mano "Sei puntualissimo. Hai spaccato il secondo"
"il mio secondo nome è orologio svizzero"
Rise alla battuta ma notai le ombre sotto gli occhi, e la tristezza che traspariva da ogni suo gesto. Mi intristii anch'io. "E' orribile vero?" domandai.
"Non ne hai nemmeno idea" tornò a sedersi, facendomi segno di accomodarmi di fronte a lui. Prese subito parola, senza aspettare che chiedessi. Anche perchè probabilmente già sapeva cosa avrei chiesto.
"Non so più cosa fare Blaise. Non risponde a nessuno stimolo, è come spenta. Come una candela consumata... E oltre a temere per lei comincio a temere anche per il bambino che porta in grembo.
L'abbiamo praticamente costretta a venire dal medico, che ci ha detto che va tutto bene, che il pargoletto sta crescendo forte e sano... ma che la madre deve stare attenta a non stressarsi, perchè tutto ciò che fa lei si ripercuote su di lui"
"E lei decisamente non è tranquilla, ho indovinato?"
"esatto. Malfoy come sta?"
Sospirai e alzai un sopracciglio. "Harry se anche ti dicessi la verità, saresti disposto a credermi?"
"Blaise odiavo Malfoy prima che Herm mi facesse scoprire una parte di lui che credevo inesistente, e sono tornato ad odiarlo adesso per come ha ridotto la mia migliore amica; Ma non posso negare che mi aspettavo una reazione di questo tipo. Conosco poco Malfoy ma non sono un cretino, so benissimo che ama Hermione più di quanto abbia mai amato nessun altro. So anche bene quanto la paura a volte possa essere devastante.
Quindi, per rispondere alla tua domanda, si, sarò disposto a credere a qualunque cosa mi dirai. Perchè non credo che Malfoy si stia propriamente divertendo in questi giorni"
Potter era molto diverso da ciò che credevo. Vedeva lontano, e lo faceva ben prima di tutti gli altri... Avevo già avuto modo di capirlo, ma non mi aspettavo certo fosse così tranquillo e ben  disposto verso Draco, che comunque sia era l'uomo che stava facendo soffrire come un cane la sua migliore amica.
Non ero sicuro che io al suo posto sarei stato altrettanto diplomatico.
"Non si sta divertendo Harry. E' irriconoscibile, è ancora peggio di quando eravamo a scuola. Si è chiuso in una specie di ermetico silenzio, ma non solo con gli altri, anche con se stesso. Non so neanche come spiegarti. E' come se fosse diventato un robot. Fa tutto ciò che deve fare, come l'ha sempre fatto, si rifugia nell'abitudine per non essere costretto a pensare. Chiude la mente, ecco. Ha creato una grande muraglia tra se e il mondo, ma ci sono momenti in cui faccio o dico qualcosa che gli ricorda qualcosa, e allora vedo un ombra nei suoi occhi di una tristezza infinita, rammarico, rabbia quasi. E' il ritratto dell'uomo che lotta per non andare in pezzi, e mi sento così incazzato con me stesso e con lui Harry che lo prenderei a pugni te lo giuro. Perchè è solo colpa sua, ha fatto in modo che la paura di poter essere come suo padre, la paura di non poter essere diverso, la paura per qualcosa che non conosce, prendesse il sopravvento e non vuole reagire, perchè sostanzialmente Draco è la persona più debole che io abbia mai conosciuto.
Sembra pazzesco, perchè ha affrontato talmente tante cose nella sua vita... Eppure è così, te l'assicuro. E' debole e codardo, e io non so come aiutarlo. Non posso fare niente e odio anche me stesso, per questo. Non l'ho nemmeno mai più sentito nominare lei...
Mi ha allontanato, ha allontanato sia me che Pansy, e credo sia perchè in qualche modo gli ricordiamo un periodo che non vuole ricordare. Ho pensato fosse la stessa cosa anche per Herm, solo e unicamente per questo motivo mi sono allontanato anche da lei. Ho pensato che vedere Pansy incinta, vedere me, le potesse ricordare Draco e farla stare ancora più male"
"Non credo sia possibile stare peggio di così, Blaise. Non lo credo possibile"
"Cosa possiamo fare Harry? E' passata una settimana ma la distruzione che si è seminata fa pensare a un arco di tempo molto più lungo. Senza contare che se Hermione davvero è nelle condizioni che dici finirà per fare del male al bambino che porta dentro e non se lo perdonerà mai"

Sospirai e mi presi la testa tra le mani. Blaise aveva dannatamente ragione, ma non ero ancora certo di cosa potevo fare per Hermione e anche per Malfoy. Si anche per lui, perchè nonostante la rabbia nei suoi confronti, sapevo bene che anche lui, e forse più di chiunque altro, aveva bisogno di aiuto. E chi ero io per decidere se una persona meritava o no di essere aiutata in un momento difficile? Non potevo nominarmi giudice e giustiziere.
E la felicità di Hermione dipendeva da Draco. Solo aiutando lui potevo aiutare lei. E le parole dette da Luna quella mattina mi tornarono in testa.
"
Hermione ha bisogno di essere scrollata, di essere messa davanti alla verità. Hermione ha bisogno di ritrovare se stessa, perchè solo lei può tirarsi fuori da questo pasticcio"
E piano piano un'idea cominciò a farsi spazio nei miei pensieri.

"E' una pazzia Harry. Rischiamo di farli stare ancora più male"
"No Blaise ascoltami, ha ragione Luna non capisci? Finchè continueranno a crogiolarsi nel loro dolore, non risolveranno nulla, tranne peggiorare la situazione!
Dobbiamo essere noi a scrollarli, e a prenderci le responsabilità che questo comporta. Ci odieranno? Pazienza. Preferisco l'odio all'indifferenza che Hermione sta mettendo verso chiunque"
Forse Potter aveva ragione, dopotutto. Reputavo un suicidio parlare senza peli sulla lingua a Draco in questo momento. Metterlo davanti a tutto il suo dolore l'avrebbe reso una bestia..
"Se non altro avremo una reazione Blaise. Qualunque essa sia" mormorò.
E nei suoi occhi lessi tutto il dolore che anche a lui comportava questa situazione, dolore simile a quello che anch'io sentivo cingermi il cuore. Mai come in quel momento mi sentii vicino a Harry Potter.
Era una persona fantastica, l'amico perfetto, che tutti vorrebbero avere. E in un fugace istante mi ricordai che era proprio grazie a Hermione e Draco se ci eravamo avvicinati tutti così.
Daphne aveva trovato l'amore con Ron, grazie a quei due;
Neville e Luna avevano avuto il coraggio di dichiararsi apertamente il loro amore, grazie allo zampino di Draco;
Pansy aveva trovato in Hermione una grande amica, che l'aveva aiutata in un momento particolarmente difficile, quello della gravidanza;
Io stesso mi ero sposato, grazie alla testardaggine di quei due.
Non era giusto lasciarli soli adesso. Perchè era quello che stavamo facendo, li stavamo abbandonando al loro dolore. Erano fatti per stare insieme, si completavano a vicenda, e il bambino che cresceva dentro Hermione ne era la prova vivente.
"Ci sto"

Erano quasi le otto quando sentii il rumore della smaterializzazione provenire dalla mia cucina. Mi voltai mio malgrado verso la porta, pensando a chi mai potesse essere, e mi trovai davanti Blaise.
"Ciao Dra"
"Ciao Blaise"
tornai a voltarmi verso la televisione, ma lui mi si sedette di fronte e spense la televisione. "Sono venuto per parlarti Draco, perchè non si può andare avanti così"
Alzai un sopracciglio "Sono stanco Bla. Lasciami dormire"
"Oh no, te lo scordi. Hai dormito anche abbastanza. E' tutta la vita che dormi, e se non ti decidi a svegliarti, lo farò io" Lo guardai negli occhi e rimasi di sasso nel leggervi rabbia e risolutezza. Mai Blaise mi aveva parlato con quel tono.
Sbuffai. "Senti.."
"No, senti tu. Sono stanco di vederti così. Non ne posso più, non ne può più nessuno. Sei diventato a malapena l'ombra di te stesso e devi reagire; Ti stai comportando da coglione lo sai? Stai perdendo la persona, anzi no perdonami, le persone più importanti della tua vita, per le tue stupide paure da bambino immaturo"
Lo stupore per le parole che Blaise mi stava praticamente urlando contro si stava velocemente tramutando in rabbia. Come si permetteva di venire li, in casa mia, ad accusarmi di scelte solo e unicamente mie? Come si permetteva di parlare di tutto ciò che io stavo cercando di dimenticare?
"Lo conosco quello sguardo Dra. Ti conosco da quando eri solo un bambino, e conosco il terrore che ti attanaglia lo stomaco e il cuore, conosco la sensazione di  vuoto che hai dentro, conosco il tuo metodo di difesa.
Lo conosco abbastanza bene da poterlo distruggere. Mi stai odiando, lo leggo nei tuoi occhi, ma sono il tuo migliore amico, e le persone che ti vogliono bene, in genere sono anche quelle che ti fanno piangere.
Vuoi dimenticare non è vero? Vorresti solo mettere un bel muro tra il tuo cuore e la tua testa, come l'hai messo tra te stesso e il mondo. Non te lo permetterò, perchè tengo a te e tengo alla tua felicità.
E' lei che vuoi dimenticare? Vuoi dimenticare Hermione? Io sarò qui a ricordartela ogni volta che ce ne sarà bisogno. La stai distruggendo, sta male, e sta facendo star male tuo figlio, ed è unicamente colpa tua. Tu stai male, pensa lei come può sentirsi. L'hai rifiutata, hai rifiutato il suo amore per te, hai rifiutato un figlio che è il regalo più grande che la vita poteva farti.
L'hai fatta andare via, e la stai perdendo per sempre. Quando te ne renderai conto, sarà troppo tardi. Ogni giorno, ogni minuto, ogni attimo che perdi, non ritornerà mai più Draco. E' unico, perchè la nascita di un figlio è unica, è l'esperienza più bella che un uomo possa fare nella sua vita, ma ci vuole coraggio per poterla vivere a pieno.
E tu, il tuo coraggio, dov'è finito?"
Adesso non ero più solo arrabbiato. Ero furioso. "Vattene Blaise" mormorai, con voce tremante di rabbia. E forse non solo di quella.
Lui scoppiò a ridere, una risata amara, che non gli avevo mai sentito. Non nei miei confronti.

Lo stavo distruggendo, e mi odiavo per questo. Ma aveva ragione Harry, le coccole non servivano a niente. Non con degli elementi come Draco e Hermione. Avevano bisogno di ritrovare loro stessi, solo così si sarebbero ritrovati a vicenda.
"Non me ne vado Dra. Non ancora. Non prima di essere certo di aver fatto breccia al di là della tua stupida corazza. Non prima di essere certo che quando me ne andrò continuerai a pensare alle mie parole senza più riuscire a cancellarle.
La donna che ami è incinta di tuo figlio, Cristo Santo! Non puoi continuare a far finta che questo non sia vero!"
"Ti ho detto di andartene cazzo!" si alzò di scatto e urlò con tutto il fiato che aveva in gola, stupendomi. La reazione indubbiamente l'avevo avuta. E c 'era voluto meno di quanto pensassi. Forse anche in questo aveva ragione Harry: Draco non era riuscito a ignorare il suo dolore, ne a cancellare il rimorso per come si stava comportando. Era tutto li, come una fiammella debole, bastava solo un alito di vento per alimentare il fuoco.
Ma ormai avevo deciso che dovevo scatenare un incendio vero e proprio.
"mi dispiace farti stare male amico. Ma non posso stare a guardare mentre ti trasformi in tuo padre. Te lo ricordi Lucius vero? Lui non ha mai amato nessuno, ne te ne tua madre, e so perfettamente, anche se non me ne parli, che la tua paura dei legami deriva unicamente da lui. Perchè nonostante fosse un bastardo, tu gli volevi bene. E come poteva essere diversamente? Dopotutto è tuo padre, e come tale lo hai sempre amato.
Però il tuo amore più di una volta è stato tradito, perchè ti ha allevato come carne da macello, perchè ti ha sempre dimostrato che di te non gliene fregava un cazzo. E non c'ha pensato due volte a combattere contro il suo stesso figlio quando questo si è rivelato diverso, non è vero? Tu hai avuto il coraggio di andare per la tua strada, e inevitabilmente vi siete trovati contro.
E il tuo amore per lui è stato tradito. Da allora è nata la tua paura atroce per i sentimenti, ho ragione? E ora tu stai lasciando che la tua paura di non essere diverso da lui ti condizioni la vita. Ma sarà proprio quella paura a trasformarti in lui, per Merlino! La tua paura ti farà chiudere il cuore, e diventerai freddo, glaciale e calcolatore come lui! Hermione arriverà ad odiarti, e con lei il tuo stesso figlio! Non capisci che con la tua paura stai mandando a puttane tutto ciò che di buono hai avuto dalla vita?! Hermione è la cosa migliore che ti sia capitata, e tu stai buttando via tutto"
Fu allora che sentii un colpo atroce appena sotto l'occhio. Caddi all'indietro e sbattei sul pavimento. Draco ansimava, il braccio ancora teso in quel pugno che mi aveva appena dato, la faccia di un uomo divorato dalle fiamme. E poi, calde lacrime cominciarono a scorrere sul suo viso, mostrandomelo come mai lo avevo visto. Non era solo tristezza quella. Era un dolore lancinante, che lo stava consumando alla velocità della luce.
Mi rialzai e mi avvicinai alla porta. "Mi dispiace Dra. Ma tu hai bisogno di una bella scrollata, e solo io potevo dartela. Se hai bisogno sai dove trovarmi"

Sentii nuovamente il CRACK della smaterializzazione e diedi un forte pugno contro il muro, senza riuscire più a trattenere il pianto che da giorni mi bussava agli occhi. Sentii un crack anche alla mia mano, e capii che dovevo essermi rotto qualcosa. Ma non mi interessava. Il dolore che si propagava al polso era quasi confortante. Era qualcosa di reale, ed ebbe il potere di risvegliare in me qualcosa. Mi portai le mani alla testa e mi accasciai contro il muro, lasciando finalmente scorrere dai miei occhi tutto il male che avevo dentro.

"Herm devi reagire. Lo devi fare per te stessa e per il figlio che hai dentro. Perchè la responsabilità è e sarà sempre solo tua. Si parla di tuo figlio, vuoi davvero lasciare che un pezzo di merda come Malfoy ti riduca in questo stato? Non posso accettarlo Herm, perchè sarebbe come dire che tutto ciò che mi hai sempre detto, tutto ciò per cui hai sempre combattuto, tutto ciò che sei sempre stata, non esisteva davvero. Sarebbe come dire che hai mentito tutta la vita, e io non posso credere che sia così.
Tu non sei quella che sei diventata. Sei forte, coraggiosa, e orgogliosa. Hai combattuto da sola molte battaglie, e mai hai permesso a qualcosa che avevi dentro di ridurti in questo stato"
"è diverso adesso Harry" me lo sussurrò tra le lacrime, le piccole spalle scosse dai singhiozzi. Misi a tacere la voglia che avevo di abbracciarla e cullarla finchè non si fosse calmata. Non l'avrei aiutata.
"No, non è diverso. TU sei diversa, perchè lo vuoi essere. Ma io rivoglio la mia migliore amica, quella che ha sempre una soluzione per tutto. Tutti la rivogliamo, e non permetteremo a Draco Malfoy di portarcela via.
Lui ha dimostrato di non volerti, Herm. Non vuole ne te ne tuo figlio, ed è una cosa che devi accettare, perchè prima la accetterai prima potrai ricominciare a vivere. E tu devi ricominciare a vivere, lo devi alla vita, che ti ha regalato un figlio.
Dev'essere tuo figlio a darti la forza. Devi fare in modo di ritrovare te stessa dentro di te"
Ormai piangeva senza riuscire a trattenersi, quasi non respirava per i singhiozzi che le tappavano le vie respiratorie.
"Ascoltami Mione. Dammi retta, per una volta nella tua vita. Lo faccio per te, lo sai. Perchè prima capirai che lui non tornerà al tuo fianco, prima sarai in grado di affrontare la realtà"
"Non ce... la faccio.. Harry. Io non credo di essere in grado. Lui.. è la mia vita"
"No Herm NO!" mi alzai in piedi e quasi urlai, tirando fuori tutta la mia frustrazione. La stavo ferendo, lo sapevo. Ma forse così sarei riuscito a darle una bella svegliata. "non è così! Smettila di convincerti di questa cosa. Tu sei forte, non lasciare spegnere la luce che hai sempre avuto dentro! Sei innamorata? Okay, ma per lui evidentemente questo sentimento non è così forte, quindi devi fartela passare, prima che questo amore ti riduca in pezzi e riduca in pezzi tuo figlio! Si è comportato come un pezzo di merda, ma ricordi cosa mi hai sempre detto? Siamo noi gli artefici del nostro destino. Solo noi possiamo rialzarci quando cadiamo. E tu Herm? tu quando ti deciderai a rialzarti? quando farai trasparire la tua forza?
E' di quella che lui si era innamorato. Avete passato bellissimi  momenti, ma appartengono al passato! PASSATO, Herm. Adesso devi guardare al futuro. Perchè non puoi continuare a vivere nel dolore per qualcosa che se n'è andato per sempre"
Alzò gli occhi pieni di lacrime verso di me "Perchè mi stai facendo questo, Harry?"
"Perchè è l'unico modo per smuoverti, Herm. Solo mettendoti davanti tutto il tuo dolore ti potrò dare la possibilità di affrontarlo. Solo aiutandoti a dare una forma ai tuoi problemi ti potrò aiutare a sconfiggerli. Mi dispiace tesoro, perchè ti voglio bene. Ma proprio perchè ti voglio bene devo parlarti in questo modo, lo capisci? Se non lo faccio io, chi altro può farlo?
Non voglio lasciarti crogiolare nel tuo dolore all'infinito, perchè ti ridurrà in polvere. Devo farti reagire, è una responsabilità che ho, perchè sei mia sorella Herm.
Non posso vivere così, ho bisogno di te. Ma ho bisogno della te stessa che tu stai cercando di seppellire. Non posso permetterlo." E detto questo mi avvicinai alla porta e uscii, richiudendomela alle spalle delicatamente.

Rimasi sola. Harry aveva ragione lo sapevo, ma non potevo fare niente per bloccare le lacrime che dagli occhi arrivavano dritte in gola.
Non so quanto tempo passò, forse pochi secondi, forse un eternità, ma comunque le lacrime si fermarono, facendomi riacquistare un respiro regolare. Mi misi seduta e mi soffiai il naso, poi pian piano aprii il cassetto del tavolino, cercando degli altri fazzoletti, e l'occhio mi cadde sulla foto contenuta li dentro.
La foto di Draco con la divisa di Harry, di Grifondoro, e mi scappò un sorriso al ricordo di quella sera. La mano mi volò automaticamente alla pancia, che accarezzai guardando la foto. Poi mi alzai e mi diressi allo specchio.
Era la prima volta che mi guardavo veramente, da una settimana a quella parte. Ero irriconoscibile. E le parole di Harry mi tornarono bruscamente alla memoria.
Gli stavo facendo del male e non lo meritava. Non lo meritava nessuno. "Sto facendo del male anche a te, vero piccolo?" sussurrai, guardando la pancia ancora piatta.
Harry aveva dannatamente ragione. Non potevo lasciarmi andare, non potevo ridurmi in quello stato. Dovevo trovare la forza, e sarebbe stato proprio quel figlio non voluto che me l'avrebbe data.
Mi sentii immediatamente inondare il cuore di calore, e un sorriso, un sorriso vero, mi affiorò dalle labbra. Mi infilai le ciabatte ed andai in bagno, sciacquandomi per bene il viso.
Solo quando ebbi un aspetto vagamente accettabile tornai in camera e richiusi la foto nel comodino, chiudendo poi questo a chiave. Il dolore non sarebbe passato, sarebbe rimasto li, esattamente come Draco sarebbe rimasto nel mio cuore, probabilmente per sempre. Però, se non potevo combatterlo, potevo almeno accettarlo. E come chiusi il cassetto a chiave, chiusi anche una parte del mio cuore, quella parte che mi faceva sentire una sgradevole morsa allo stomaco. Solo dopo aver fatto questo, mi pettinai i capelli e mi avviai per le scale.
Era ora di cena, ed ero sicura che fossero tutti in cucina a cenare. Mi sembrava un secolo che non entravo li dentro, e il silenzio che regnava mi fece pensare che non ci fosse nessuno. Ma quando varcai la porta della cucina, li vidi tutti li.
Harry, a capotavola, un posto vuoto e Ron ai suoi lati, Ginny, Neville, Luna, Fred e George.. c'erano tutti. Tutti i miei amici, tutti coloro che avrei sempre avuto al fianco. Anche loro facevano parte della mia vita, anche se nell'ultima settimana li avevo esclusi. Non c'era posto solo per Draco Malfoy. Potevo andare avanti, potevo affrontare tutto. E lo potevo affrontare grazie a loro.
Fu Ginny la prima a notarmi, e il suo "Herm!" esclamato con gioia e sorpresa mi fece sorridere. Poi si voltarono tutti, sorridendo.
"Ciao ragazzi"
"Tesoro vieni a sederti, ceni con noi?" si alzò subito insieme a Luna per aggiungere un pò di pasta in un piatto e metterlo in tavola, vicino a Harry.
"Si" sorrisi, e mi andai a sedere al mio posto, di fianco al mio migliore amico, che mi guardò felice, con una punta di rimorso negli occhi verdi.
"Grazie Harry" Gli sussurrai. Gli ero riconoscente davvero, perchè con le sue parole dure mi aveva dato modo di aprire gli occhi. La punta di rimorso sparì dai suoi occhi, e a quel punto il suo sorriso era solo felice. Disse solo due parole, ma le due più appropriate che poteva trovare.
"Bentornata Mione"



MY SPACE!
Ri-eccomi... allora, perdonata almeno un pochino??? *_* vi pregooooooooo =) mi dispiace davvero molto, e visto che non ho scuse non starò a cercarne.. mi appello al vostro buon cuore e alla promessa che quelle di voi che hanno già preparato i fazzoletti possono metterli via, perchè forse non ne avranno bisogno ^_*
Detto questo, mi sbrigo a pubblicare per non farvi arrabbiare ancora di più!
Vi PROMETTO che il prossimo capitolo arriverà in fretta! ^_^
Un grazie enorme a tutti coloro che hanno recensito, che hanno aspettato così pazientemente il seguito, che sono ancora disposti a seguirmi nonostante i miei ritardi stratosferici, che hanno aggiunto la storia e/o me tra i preferiti, e a coloro che recensiranno e mi faranno sapere cosa ne pensano del capitolo!
Un bacione,
Miky.

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Capitolo 32
*** Un aiuto inaspettato ***


Ta-Daaaan! Eccomi qui con il nuovo capitolo!!! Un capitolo che aspetto circa da quando ho iniziato la storia! ^_^
Non vi voglio anticipare nulla, sarete già senza parole per la mia velocità nell'aggiornare che non è da me, lo so, ma ho pensato di postare più veloce della luce per farmi perdonare!=)
Spero che vi piaccia leggere questo capitolo quanto a me è piaciuto scriverlo... e detto questo, ci "vediamo" giù!


"Draco, posso entrare?"
La voce timida di Pansy si fece strada nel bellissimo sogno che stavo facendo, destandomi. "Eh? Oh, si Pan.. vieni" Mi tirai su, mettendomi seduto.
La sera prima mi ero addormentato sul pavimento del salotto, e adesso mi sentivo come se fossi stato investito da un treno. Prima di vedere la mia amica, notai il suo pancione, e mi prese una gran fitta al cuore, mentre il mio sogno fece capolino prepontentemente nei miei pensieri.
"Draco ma che hai combinato?!" Preoccupata si precipitò al mio fianco, aiutandomi a rimettermi in piedi. Nel farlo mi sfiorò la mano destra e mi sfuggì un gemito di dolore.
"Che cos'hai?"
Con la testa indicai il muro rovinato, alle mie spalle, e Pansy, nonostante tutto, sorrise. "Mi spieghi in tutto questo il muro cosa c'entrava? Dai vieni, siediti. Ti preparo una tazza di the"
"No Pansy aspetta. Blaise come sta?"
"Non preoccuparti, sta bene. Ha solo un occhio un pò nero... Mi ha mandata lui, Dra. Era preoccupato per te. Deve aver usato parole molto pesanti. Non ha voluto raccontarmi"
Sospirai e la seguii in cucina, dove mi lasciai cadere su una sedia. "Ha ragione Pansy. Ha pienamente ragione... non avrei mai dovuto colpirlo"
"Facciamo passi avanti" si voltò a guardarmi con cippiglio severo "Peccato che tu non l'abbia capito prima. Dimmi perchè ci hai allontanati, Dra. Dammi una ragione valida del tuo silenzio di questa settimana. E' stato il periodo più brutto della mia vita, e Blaise sta come i cani"
"Mi dispiace Pansy. Davvero, scusa. E' solo che non sopportavo.. non sopporto... dover pensare" ammisi, a testa bassa. Notai con la coda dell'occhio che si guardava la pancia imbarazzata.
"Non pensare che sia colpa tua" spiegai poi "Sono felice per voi, lo sai... Solo che.."
"Solo che ti facciamo pensare a come potrebbe essere?"
Annuii.
Lei venne a sedersi vicino a me e mi accarezzò i capelli, lasciando che mi appoggiassi al suo seno, cullandomi come si fa con i bambini. "Non è troppo tardi, tesoro... non è mai troppo tardi"
"Ho paura Pan. Sono terrorizzato, e non posso farci niente. Non posso comportarmi diversamente da come faccio, andrei in pezzi. Non posso sopportare l'idea che.. lei stia male per colpa mia. Non posso sopportare l'idea che mio figlio nascerà senza un padre. Non posso sopportare tutto questo, ma non posso neanche tornare sui miei passi, perchè se ho scelto questa strada è perchè non ne vedo altre. Non sono come Blaise, non sono in grado di fare il padre. Non so neanche da che parte cominciare, capisci? Sarei un padre pessimo... Non voglio causare altro dolore"
"Ma Dra facendo così causi dolore, non lo capisci? Tu la devi smettere di pensare a te stesso come a un incapace. Nessuno nasce bravo, sai? si impara, ti viene naturale... Sono terrorizzata anch'io, cosa credi? Non so se sarò in grado di crescere due bambini, non so se sarò in grado di dargli tutto l'affetto che serve, ma non lascio che questa paura mi impedisca di vivere tutto questo, perchè sarebbe sbagliato, perchè facendo così sbaglierei di sicuro. Non è facile per nessuno.."
"Pansy tu non capisci. Io.." mi tirai su, girandomi dall'altra parte, nascondendogli i miei occhi sofferenti. "Io non sarei un buon padre. Lo so per certo; Non è solo la paura di non essere in grado.."
"Tu hai paura come hanno paura tutti, Dra. Per nessun ragazzo di vent anni è facile diventare padre. Ti vedi portare via un pezzo di gioventù, ma non è così..."
Rimasi in silenzio. Non capiva, non poteva capire come mi sentivo. Non era solo il fatto di essere giovane. Io non avevo paura come qualunque ventenne. La mia paura nasceva da molto più in profondità. Da esempi che mai avevo avuto. La mia paura era di diventare come mio padre. Come potevo avere la certezza che non avrei seminato distruzione e dolore nell animo di mio figlio e della donna che amavo, come aveva fatto mio padre con me e mia madre? Come potevo essere certo che sarei riuscito a dare a questo bambino tutto l'affetto di cui aveva bisogno, se nessuno mi aveva insegnato come capirlo? Come potevo vivere una cosa completamente nuova senza esempi da seguire?
Rimasi in silenzio, e Pansy sospirando si rialzò in piedi. "Dra vai a farti una bella doccia, dopo andiamo a fare una passeggiata, ti va? E ricordati, che tu non sei Lucius. Non lo sarai mai, la tua anima è troppo pulita per esserlo"

"Harry, esci già?" Scesi velocemente le scale, sentendo il mio migliore amico salutare Gin. Entrambi si voltarono a guardarmi stupiti. Gli rivolsi un sorriso "Aspettami, vengo con te"
"Herm, che fai già pronta?" mi chiese lui venendo a salutarmi con un bacio.
"Vengo a lavorare. Ho già mancato troppo, chissà in che condizioni è la contabilità"
Entrambi sorrisero. "Non c'è bisogno, puoi stare a casa ancora per oggi. Ricordati che non devi stancarti o stressarti"
"Preferisco venire Harry, davvero. Voglio riprendere in mano le redini della mia vita, e voglio farlo il prima possibile. Senza contare che avrò fin troppo tempo per stare in casa, quando nascerà il bambino"
"Di fronte a tanta risolutezza, come potrei dire di no? D'accordo, prendi la giacca"
Sorrisi di nuovo infilandomi la giacca e salutando Ginny, poi presi sotto braccio Harry e uscimmo fuori, smaterializzandoci in ufficio. "Mi sembra un secolo che non vengo qui"
"Non è cambiato nulla, riconoscerai la strada vedrai" Rise, avviandosi verso l'ufficio. Lo fermai obbligandolo a voltarsi verso di me, e mi guardò con fare interrogativo.
"Harry volevo ringraziarti. Mi hai aperto gli occhi e mi hai fatto trovare una forza dentro di me che credevo inesistente. Non so cosa farei senza di te"
"Io non ho fatto nulla, Herm. Hai fatto tutto da sola, perchè sei tu che sei forte; Ti ho solo rinfrescato la memoria, diciamo così"
Risi "Non ti ringrazierò mai abbastanza"
"Se riesci a far quadrare tutta la contabilità ti giuro che mi riterrò ringraziato abbastanza" Rise dandomi un bacio sulla fronte e scompigliandomi i capelli. "Coraggio tigre"

Erano circa le dieci, quando la segretaria mi annunciò che erano arrivate le persone che stavo aspettando. Gettai un occhiata all'ufficio di fianco al mio, in cui Herm lavorava sodo, concentrata. Sapevo che non era facile per lei, affrontare tutta la situazione che le si era presentata davanti, ma non avevo dubbi che ce l'avrebbe fatta.
"Spero di riuscire a renderti felice, Mione. Spero davvero che quest'idea funzioni" sussurrai tra me e me. Mi alzai e mi avviai da quella parte.
"Herm?"
Lei alzò gli occhi, la matita in bocca, con un espressione buffissima da bambina. "Si?"
"Ci vediamo tra poco, okay? vado a fare una commissione"
"Torni per pranzo?"
"non ne sono sicuro, non so quanto durerà. A mezzogiorno chiudi e vai a casa, se non sono arrivato, va bene?"
"D'accordo. Ciao tesoro"
"Ciao piccola"
Richiusi la porta e mi avviai verso l'uscita. Sulla soglia stava Pansy e di fianco a lei un Malfoy esterrefatto. "Buongiorno" salutai.
"Ciao Harry" mi salutò Pansy sorridendo, mentre Draco si limitò a un cenno confuso con la testa. "siamo in orario?"
"Perfetto" risposi sorridendo anch'io. "Grazie Pan"
Mi costava non poco guardare in faccia Malfoy e trattenermi dal spaccargli il muso con un pugno, ma mi controllai e riuscii ad essere cortese.
"Figurati Harry"
"andiamo?"
Mi avviai con loro senza parlare fino a che non ci confondemmo nella confusione di maghi e streghe che camminavano per le vie della londra magica. Solo lì mi voltai verso Pansy, tranquillo che se anche Herm si fosse affacciata alla finestra non avrebbe visto niente. "Come stai? Blaise?"
"Io sto bene, Blaise anche, è a lavoro. Anzi, ora lo raggiungo"
Annuii con la testa voltandomi verso Malfoy che aveva alzato un sopracciglio. "Eravate d'accordo?" domandò stralunato.
"Si Malfoy. Io e te dobbiamo fare una chiaccherata, da uomo a uomo. Ho chiesto io a Pansy di portarti qui"
"Ci vediamo stasera Dra. Vieni a cena da noi, ti va? Anche tu Harry, se vuoi"
"Poi vediamo Pansy, grazie comunque. Riguardati."
Sorrise. "Grazie Harry. Ciao a tutti e due. Fate i bravi, mi raccomando"
Malfoy la salutò sorridendo suo malgrado, e aspettò che si fosse smaterializzata per tornare a voltarsi verso di me, che mi stavo incamminando verso una via laterale.
"Cosa devi dirmi Potter? Se vuoi farmi la predica sappi che me l'ha già fatta Blaise"
"Lo so, so anche che per questo si è meritato un pugno sull occhio. Niente prediche, Malfoy. Ho bisogno che tu mi accompagni in un posto"
"Io? Pensavo avessi schiere di Auror a disposizione"

Ero confuso. Pensavo che non appena Potter o uno qualsiasi degli amici di Herm avesse avuto la possibilità di mettermi le mani addosso, mi avrebbe devastato. Anche giustamente, ero pronto ad ammetterlo. Certo non mi aspettavo che Potter avesse bisogno della mia presenza per andare chissà dove.
"HO schiere di Auror a disposizione, ma penso che serva più a te"
"Che vuoi dire?"
Si voltò a guardarmi, serio come mai l'avevo visto. "Voglio dire che io lo so, Malfoy. So cosa ti si agita all'altezza del petto, so cosa si prova a crescere senza genitori, so cosa si prova a dover lottare sempre, costantemente, contro il mondo. So cosa significa sentirsi completamente soli, terrorizzati, senza esempi da seguire, di nessun tipo, senza qualcuno che ti consigli su cosa fare, senza affetto, senza qualcuno che ti venga ad asciugare le lacrime quando cadi e ti fai male. Senza nessuno che ti metta in guardia dalle facciate che in questo mondo prendi continuamente.
So perfettamente che sei dovuto crescere senza luci che ti illuminassero la via. Ce l'hai sempre fatta da solo, perchè sei forte, sei una testa di cazzo e sei sempre riuscito ad andare avanti. Ma credo anche che tu abbia tanti dubbi, tante domande, tanto dolore dentro. Ed è arrivato il momento di tirarli fuori con la persona che li ha creati"
Continuavo a non seguire, ma il discorso di quel ragazzo che fino a poco tempo prima detestavo mi aveva toccato nel profondo.
"Non ti illudere, non lo faccio per te. Lo faccio soprattutto per Hermione, perchè solo se sarai in pace con te stesso riuscirai a fare ordine nella tua vita, e solo facendo ordine nella tua vita riuscirai a far tornare le cose apposto"
Nello sprazzo di un secondo, capii cosa stava per fare. Dove mi stava portando. Si fermò e mi porse la mano. Lo guardai per un istante. "Stiamo andando ad Azkaban, Malfoy" mi disse, rispondendo alla domanda che doveva avermi letto negli occhi.
Indugiai, improvvisamente terrorizzato di nuovo. Ero davvero pronto ad affrontare il mio passato?
"E' arrivato il momento di affrontare l'origine delle tue paure, Draco" mi disse, questa volta più dolcemente. E realizzai che aveva ragione lui. Porsi la mano e strinsi la sua, chiudendo gli occhi mentre la familiare sensazione della smaterializzazione ci avvolgeva.

Un funzionario del ministero ci aspettava alle porte di Azkaban, la prigione dei maghi, un edificio tormentato da dissennatori, abbandonato in mezzo al mare, spesso in tempesta. Come quel giorno. Lo conoscevo di fama, certo, ma non c'ero mai stato. Nonostante fossero più di tre anni che mio padre era rinchiuso li, non vi avevo mai messo piede. Sarei stato bugiardo a dire che non ci avevo mai pensato, che non ne avevo mai sentito la necessità. Ma avevo sempre accantonato quel pensiero in un cassetto dentro di me, insieme a tante altre cose che riguardavano il mio passato. Pensavo che se avessi mai provato ad aprirlo e ad affrontare ciò che vi avevo nascosto dentro, sarei stato male.
Ora, quel cassetto era spalancato, e il cuore che mi batteva alla velocità della luce nel petto ne era la prova.
Potter si avvicinò al funzionario e gli passò una pergamena, che quello lesse velocemente. Rimasi indietro, ma lo vidi annuire, e il capo Auror mi si avvicinò. "Andiamo?"
"Si. Potter, come facciamo con i dissennatori?"
"hanno ricevuto chiari ordini dal ministero, Malfoy.. non si avvicineranno. E in tutti i casi, sai invocare un Patronus?"
"mi verrebbe difficile trovare un pensiero felice"
Mi stupii io stesso per la facilità con cui avevo confessato il mio dolore. Non credevo ci sarei mai riuscito, tantomeno con Harry James Potter. Ma un tempo, non avrei creduto tante cose... E ormai, non mi stupivo più di niente.
"Non ce ne sarà bisogno. Ma in tutti i casi, ti aiuterei a farti venire in mente qualcosa"
Camminavamo fianco a fianco, e probabilmente se la situazione non fosse stata quella che era, sarebbe potuta essere definita comica.
Imboccammo un corridoio stretto tra due file di celle, nere come la pece, e all'improvviso un uomo mise la testa tra le sbarre emettendo un urlo stridulo e facendomi sobbalzare.
"Draco! Draco Lucius Malfoy!"
Mi voltai lentamente. "Goyle Senior" mormorò Harry al mio fianco.
"Come sei cresciuto" sibilò Goyle ridacchiando "Non credevo che saresti arrivato vivo ai tuoi vent anni"
"E invece a quanto pare"
"E dimmi, cosa ci fai qui? Con quella tua faccia, hai ancora il coraggio di presentarti a noi!? Come ti permetti?! IO TI UCCIDO!!!"
Urlò, e Potter tirò fuori la bacchetta e illuminò con la luce solare creata dalla bacchetta la faccia dell uomo impazzito. Questo si zittì all istante. "Oh, la luce" mormorò. E si sedette per terra senza più fiatare.
"Forza Malfoy, andiamo.."
Lo seguii un pò più in la, e solo quando ci fummo allontanati abbastanza si volse verso di me. "Non è un bel posto. La gente impazzisce qui dentro. Specialmente i più deboli.. E Goyle non è proprio la rappresentazione della forza"
"Anche mio padre?"
Lui sogghignò e alzò un sopracciglio, in un espressione incredibilmente simile alle mie abituali. "Malfoy ho detto i più deboli. Tuo padre può avere tutti i difetti di sto mondo, ma indubbiamente la sua testa non è così facile da far impazzire. E credo sia l'unica cosa che ha tramandato a te"
"L'unica cosa positiva" corressi.
"No, l'unica cosa è basta, Malfoy. Non hai nient'altro di lui"
Mio malgrado, sorrisi.
Percorremmo un altro corridoio in silenzio, e poco prima di arrivare alla fine, Potter si fermò di nuovo. E questa volta sapevo che era preoccupato, lo leggevo nel suo sguardo.
"E' l'ultima cella a sinistra. Te la senti?"
Annuii, incapace di proferire parola. Passai avanti io, mentre lui rimaneva indietro, pochi passi dietro di me. Man mano che mi avvicinavo, mi sentivo sempre più un bambino. Non avevo più vent'anni, ma solamente undici, improvvisamente timoroso di nuovo del giudizio che mio padre poteva avere di me.
L'ultima volta che lo avevo visto, era stato quando l'avevano arrestato. In guerra, quando gli avevo voltato le spalle, stanco di sentirmi dire cosa dovevo dire, stanco di sentirmi una pedina su una grande scacchiera, stanco di combattere guerre non mie.
E adesso, lo rincontravo, a mente fredda, anni dopo. Mi arrestai davanti alle sbarre della cella, improvvisamente incapace di parlare. Lo vidi subito, con i lunghi capelli biondi un pò sporchi raccolti nella solita coda, appoggiato al muro. Impettito, nonostante gli anni passati li dentro, elegante persino nella sua divisa da incarcerato.
Non dissi nulla, ma dovette sentirsi osservato, perchè si voltò e incrociai i suoi occhi, così incredibilmente simili ai miei. Restò zitto anche lui, per la prima volta talmente sorpreso da qualcosa da non avere parole da dire. Si staccò dal muro e si avvicinò alle sbarre, senza staccare gli occhi dai miei.
E adesso che ce l'avevo finalmente davanti, la marea di dolore che mi aspettavo, non arrivò. Anzi, una strana calma sembrò impossessarsi di tutto il mio essere.
"Draco?"
"Ciao"
Di nuovo silenzio, mentre ci osservavamo a vicenda, studiandoci quasi.
"Come sei cresciuto" mormorò. "Come stai?" Mi stupì, perchè sembrava quasi un padre vero.
"Bene" mentii. "Tu?"
Ghignò, mentre si guardava intorno. "Ho avuto momenti migliori. Ma indubbiamente anche peggiori. Cosa ci fai qui?"
"Avevo bisogno di vederti" dissi di getto, stavolta sincero.
"Ammetto che sono sorpreso che tu sia venuto. Mai l'avrei creduto possibile... infondo, io rappresento tutto ciò che tu hai rinnegato, sbaglio? Se sono qui dentro è anche merito tuo"
Gettai uno sguardo probabilmente disperato alle mie spalle e Potter, appoggiato al muro, annuì con la testa, facendomi capire che era il momento di tirar fuori tutto ciò che da troppo tempo tenevo dentro.
"So che sei arrabbiato con me. Ti ho deluso, perchè non sono il figlio che volevi, perchè non ho seguito le tue orme. Ma se sono qui oggi è perchè hai ragione quando dici che tu rappresenti qualcosa che io ho rinnegato. E' vero, guardare te è esattamente come guardare la parte di me che ho messo a tacere" appoggiai le mani alle sbarre, stringendole. "una parte che ho voluto mettere a tacere, con la mia prima vera scelta. Non avrei mai voluto tradirti, perchè nonostante ti disprezzi, nonostante mi facciano schifo tutte le cose che hai fatto nella tua miserevole vita, ti voglio bene, e continuo a considerarti mio padre.
Sono sempre stato abituato a dovermi sottoporre al tuo giudizio, e se non sono venuto prima qui è stato proprio perchè temevo l'ennesimo giudizio negativo da parte tua. Ho passato tutta la vita a cercare di fare qualcosa per meritarmi uno sguardo d'affetto, una parola buona, un commento positivo, ho impiegato buona parte della mia adolescenza a cercare di far colpo su di te, perchè ti volevo rendere fiero. Ma non ho mai ottenuto niente.
Ed è stato quando ho capito di essere solo l'ennesima pedina nelle tue mani che mi sono ribellato. Forse neanche tanto a te, forse solo a me stesso.
Trattavi male me, trattavi male mamma, e poi pretendevi che tutti fossimo ai tuoi ordini. Mi hai allevato come si alleva carne da macello. Mi hai cresciuto per poi mandarmi a combattere una guerra non mia, a sporcarmi le mani per te, mi avresti mandato ad ammazzarmi, per pulirti la faccia.
E nonostante questo, quando ti guardo mi sento in colpa. Mi sento in colpa per quello che sarei dovuto essere, e non sono. Mi sento in colpa perchè sei qui dentro per colpa mia.
Ho chiuso tutto dentro di me, e non ti ho mai più nominato, con nessuno. Ho evitato per anni anche solo di pensarti. E ultimamente è cambiato tutto di nuovo. Ultimamente quando penso a te non provo più solo sensi di colpa; Sono anche terrorizzato.
Mi hai chiesto come sto e ti ho mentito: non sto bene, perchè ho perso la persona più importante della mia vita. Sono innamorato papà, sono innamorato perso, della ragazza più meravigliosa della terra.
Una mezzosangue, pensa. L'esatta rappresentazione di tutto ciò che tu mi hai insegnato a combattere. Eppure lei e solo lei è stata in grado di rubarmi il cuore, di insegnarmi a vivere, a ridere, ad amare di nuovo. Ma è rimasta incinta. Di mio figlio. Mio figlio capisci? Improvvisamente mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi, e per colpa delle mie paure ho mandato tutto a puttane, e l'ho persa. Per colpa di paure che tu mi hai fatto nascere dentro: mi hai sempre fatto sentire un incapace, mi hai sempre fatto vivere nel buio, mi hai fatto crescere troppo in fretta e senza amore. E come figlio è estremamente facile criticarti. Ma ora, di punto in bianco, mi ritrovo ad essere padre, mi ritrovo nei tuoi panni.
E mi chiedo se sarò davvero capace di essere diverso di te. Mi chiedo se sarò capace di dare a mio figlio ciò che io non ho mai avuto. Mi chiedo se sarò capace di farmi amare.
Me lo chiedo, e sai cosa mi rispondo? Mi rispondo di no, perchè non ho esempi da seguire, e mi sento cattivo. Mi sento un debole e un fallito, perchè mi rendo conto che non ho lottato tutta la vita contro di te, ma contro me stesso. Contro quella parte di me che tu hai fatto crescere. Non sono poi così diverso da te in fondo.. So portare solo dolore, sono stato capace soltanto di distruggere l'unica cosa bella che la vita mi avesse dato"
Mi asciugai rabbioso le lacrime che avevano cominciato a sgorgare dai miei occhi, e ripresi fiato, fissando il pavimento sporco. Mio padre mise la mano fuori dalle sbarre, mi mise due dita sotto il mento e mi obbligò ad alzare il viso.
E niente, niente di ciò che avevo vissuto fino a quel momento, mi aveva sorpreso come l'incontrare i suoi occhi lucidi e il suo sorriso. Un sorriso che mai mi aveva rivolto. "Sei così simile a tua madre, figlio mio.." mi disse, la voce velata.
"come?"
"Draco ascoltami bene. Io ho fatto tanti errori nella mia vita, e non c'è stato giorno, da quando sono rinchiuso qui dentro, che io abbia passato senza pensarci, e senza pentirmene ogni secondo di più.
Ma tu, tu non farai i miei stessi sbagli, e sai perchè? Perchè sei troppo simile a tua madre per riuscire a essere anche lontanamente come me. Mio padre si comportava con me come io mi comportavo con te, e non ho mai avuto, neanche lontanamente la tua forza, figlio mio, quindi ho sempre preso per vero tutto ciò che mi diceva, e non ho mai messo in discussione niente. Solo adesso che la vita mi ha tolto tutto mi rendo conto di quanto questo sia sbagliato.
Non lasciare che la paura ti blocchi e ti porti via la felicità, perchè non hai motivo per far crescere queste paure dentro di te. Vivi, vivi e ama più che puoi, perchè la vita è soltanto una, Draco. Non perderti niente, perchè ogni secondo che passa si porta via qualcosa che non tornerà mai più;
Hai avuto il coraggio di mettere in gioco tutto ciò che avevi per i tuoi ideali, hai lottato per qualcosa in cui credevi, hai lottato per te stesso, per tua madre, per il bene, per ciò che ritenevi giusto. Mentre io, io ho sempre pensato solo a me stesso, dando per scontate tante cose. E non credere che non ti amassi o non amassi tua madre. A modo mio, vi ho sempre amato molto.
Ma apparte questo.. le tue lotte continue, contro di me, contro il tuo mondo, contro te stesso persino, si sono sempre concluse con la vittoria. E dopo che ti sei battuto così valorosamente, e la vita ti ripaga con il regalo più grande che poteva farti, tu butti via tutto per paura? Ce l'hai sempre fatta da solo, e adesso che avevi anche la donna che ami accanto, cosa può bloccarti? Cosa può farti tanta paura da non lasciarti mettere in gioco? Tu meriti la felicità, Draco. La meriti, e nessuno quanto me è consapevole di questa verità. E non mi importa se la felicità è arrivata sotto forma di una ragazza che non ha origini di sangue puro, non mi importa se non corrisponde ai miei ideali di donna. Guarda, a cosa mi hanno portato i miei ideali! A una cella sporca ad Azkaban. Ma non avere paura di diventare come me, perchè se hai imparato ad amare, non lo sarai mai"
Adesso si che ero davvero stupefatto. "Non avrei mai pensato di sentire queste parole dette da te, padre"
"Non avrei mai pensato tante cose, figliolo, ma se c è una cosa che ho imparato, è che nella vita non bisogna mai dire mai"

Ordinai due tazze di caffè e raggiunsi Malfoy, seduto a un tavolo accanto alla vetrata, immerso nei suoi pensieri. "Tieni"
"Grazie"
Presi posto di fronte a lui. La mattinata era volata, e un occhiata distratta all'orologio mi aveva informato che era mezzogiorno e mezza. Eravamo rimasti ad Azkaban più di quanto in genere i funzionari del ministero facciano restare i visitatori, grazie a una gentile mancia che Marcus, l'uomo che ci aveva accompagnati, aveva accettato, ed ero rimasto in disparte, ascoltando i due Malfoy dirsi tutto ciò che mai avevano avuto il coraggio di dirsi.
Non avevo mai visto Draco parlare così, con il cuore in mano, nè tantomeno Lucius Malfoy così emozionato. Tutto mi sarei aspettato da questa giornata, tranne che la mia idea funzionasse. Era un tentativo che dovevo fare, dovevo dare la possibilità a Malfoy di affrontare il suo passato, ma quello che era poi realmente successo aveva stupito anche me e mi aveva fatto capire che, dopotutto, nonostante le riserve, avevo fatto la cosa giusta.
"Potter, perchè hai fatto tutto questo?" chiese improvvisamente Draco, alzando lo sguardo su di me.
Rimasi un attimo soprappensiero. "Perchè sono il miglior amico di Hermione, e odio vederla soffrire. Aiutare te, significa anche aiutare lei, e farei qualunque cosa per darle una mano"
"capisco"
"ma in realtà non è l'unico motivo. Quando ti ho sentito parlare, prima, mi sono riscontrato parecchio nel tuo discorso. La verità è che è facile giudicare i nemici, e finchè ti ho visto come tale, non mi è importato molto riuscire a capirti. Ma ultimamente ho avuto modo di vedere come sei realmente, e ho imparato a conoscerti. Diciamo che sto cercando di aiutarti in modo da scusarmi per essermi sempre lasciato guidare dai pregiudizi nei tuoi confronti"
"Io non mi sono comportato meglio di te, Harry. E adesso ti devo tutto"
"Ora non rammollirti Malfoy. Tutte queste emozioni devono averti fatto male, cominci a essere fin troppo gentile"
Un ghigno si dipinse sulla sua faccia, mentre rideva. "Goditi questo momento, perchè potrei tornare irriconoscente nell'arco di un secondo"
Ghignai anch'io "Non ne dubito" ma sorrisi dentro di me, ben sapendo che qualcosa era definitivamente cambiato e non sarebbe mai più riuscito a risultarmi odioso come prima. Poi, di getto, diedi anche un'altra motivazione alla sua domanda.
"E poi, l'ho fatto per mio nipote" buttai li.
Colse subito il senso della frase, esattamente come mi aspettavo che facesse.
"Tuo nipote.. mio figlio. L'ho anche sognato, stanotte, sai? Ho sognato il bambino... Pensi davvero che sarò in grado di fare il padre?" domandò, serissimo stavolta.
"Se non lo pensassi non avrei fatto tutto questo"
Annuì. "Hermione ha.. già fatto degli esami?"
"si. E' tutto apposto, il bambino sta bene.. Ma i dottori non fanno che raccomandarle di non stressarsi"
"Immagino di non averla molto aiutata in questo"
Gli misi una mano sulla spalla. "Non è mai troppo tardi. Credevo che tu l'avessi capito, oggi"
E lui sorrise. "Non è mai troppo tardi.." ripetè.




MY SPACE!
Ciau! allora, cosa ne pensate? Capitolo un pò più lungo del solito e incentrato molto su Draco.. Ho voluto far venir fuori il lato di lui che meno si racconta, ho voluto mostrarvelo disarmato, triste e distrutto, invece del solito sbruffone forte e arrogante =) In fondo anche lui doveva crollare prima o poi! ^_^ Ma si riprenderà, fidatevi di me ^_*
Parliamo di Lucius... anche su di lui, ho cambiato un pò le carte in gioco, e anche in lui ho voluto far emergere una parte diversa: quella di un uomo che in tre anni ad azkaban ha avuto la possibilità di riflettere e ripercorrere tutte le tappe della sua vita, di capire i suoi errori, soprattutto di provare la mancanza delle persone care; E se non si è pentito del tutto di come ha agito nella sua vita, perchè comunque è sempre Lucius Malfoy, però si è pentito per i suoi atteggiamenti verso i suoi cari, che comunque, come ammette, amava, anche se con un modo tutto suo (e tutto sbagliato, diciamocelo pure) di dimostrarlo; Mi serviva un chiarimento tra i due, e ho reputato anche una piacevole novità inserirlo, visto che non si sente spesso. Ora, non vedo l'ora di sapere voi come la pensate!
Passiamo a Harry.. il nostro Harry, l'amico perfetto.. l'esatta rappresentazione della mia idea di amicizia! =) anche su di lui sono curiosa di sentire i vostri commenti, dopo questo capitolo in cui tanto fa per i nostri protagonisti!
Bene, mi pare di aver detto tutto quello che volevo dire.. a questo punto rispondo alle recensioni! ^_^

vale93: Ciau! ed ecco qui che invece ho esaudito la tua richiesta di un veloce aggiornamento, visto??? ^_^ Mi ha fatto piacere leggere la tua recensione, perchè adoro vedere come il capitolo ti ha entusiasmata! Sono contentissima che ti siano piaciuti i discorsi di Blaise e Harry rispettivamente a Draco e Hermione, e a questo punto non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di quelli di oggi!
Per le domande che hai fatto su Herm e Draco non ti dico niente, perchè ti rovinerei la sorpresa... ti ribadisco soltanto una frase di Harry.. "Non è mai troppo tardi..." ^_* Fidati di me!
Aspetto con ansia la tua recensioneeee! Bacioni

Sheilin: Ciao! Grazie mille per i complimenti! ^_^ Mi fa stra-piacere che ti piaccia tutto della storia e del mio modo di scrivere, e come vedi ho esaudito il tuo desiderio di aggiornare velocemente.. addirittura dopo solo un ora e mezza dalla tua recensione! =) Contenta? Sono curiosa di sapere cosa ne pensi del nuovo capitolo, quindi aspetto il tuo commento! Baci

Grazie mille anche a chi ha letto ma non recensito e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
Bacioni,
Miky.

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Capitolo 33
*** Pezzo dopo pezzo ***


Ciau ragazze! Eccomi di nuovo stra puntuale con il nuovo capitolo!
Meno emozionante dei due precedenti, questo capitolo è un pò un collegamento, che mi serviva come ponte per l'ultima fase della storia.. ^_^
Ma basta parlare, vi lascio alla lettura! Ci "vediamo" giù!



"Si?? Arrivo!"
Scesi più rapidamente che potevo le scale, dirigendomi affaticata dal pancione ad aprire la porta; Rimasi di stucco. "Narcissa?"
"Ciao Pansy cara, come stai?"
"Bene! Tu? vieni, entra... Che bella sorpresa! Cosa ci fai qui?" Mi diressi verso la cucina, facendo strada. "Accomodati pure!"
Narcissa sorrise, accomodandosi con quella sua spettacolare eleganza su una sedia "Grazie Pansy.. Sto benino anch'io, ma avevo bisogno di parlarti, è un pò che non ti vedo"
Presi posto accanto a lei "Lo so, perdonami, non ci siamo più fatti vedere, ma Blaise fa in modo che io mi sposti il meno possibile"
"E poi non è un bel momento, giusto?"
Titubante, annuii, e lei sospirò. "Chissà perchè, l'avevo intuito. Forse istinto materno.. Draco mi ha scritto, ma è più di una settimana che non si fa vedere, e dal tono delle sue lettere mi è parso di capire che fosse successo qualcosa; Qualcosa di cui lui, ovviamente, non mi voleva parlare"
"Non ne ha parlato con nessuno, Narcissa... E sai com'è fatto, non ne parlerà finchè non si sentirà pronto" Poi un'illuminazione mi colse "Non hai scritto a Hermione, vero?"
Lei fece un sorriso colpevole "A dire il vero, si. Le ho scritto stamattina, ormai il mio gufo le sarà arrivato. Perchè, non avrei dovuto? Comincio ad essere davvero preoccupata, Pansy.. cosa è accaduto? Hanno litigato?"
"Si.. Si, non è un bella situazione quella tra di loro in questi giorni... ma credo sia più giusto che te ne parlino loro direttamente"
Cadde il silenzio. Potevo vedere la preoccupazione negli occhi azzurri della madre di Draco, ma non me la sentivo di essere io a raccontarle tutte le cose che erano successe in quei pochi giorni. Mi chiedevo come aveva fatto Draco a essere tanto stupido da non capire che sua madre, la donna che l'aveva messo al mondo, per Merlino!, avrebbe capito tutto.
Forse perchè non riusciva ancora a capire fino in fondo cosa volesse dire essere genitore; E mi ritrovai a sperare che l'idea di Harry, che mi aveva detto Blaise, andasse in porto. Speravo con tutto il cuore che Draco riuscisse ad aprire gli occhi e a realizzare in tempo a che cosa stava rinunciando.

"Malfoy, che pensi di fare, ora?"
Mi voltai verso Harry che camminava affianco a me, per le vie di Diagon Alley. Avevamo pranzato insieme, ormai era troppo tardi per andare a mangiare da qualsiasi altra parte. E cominciavamo a sopportarci meglio di quanto credevo.
"Tu cosa proponi?"
Rimase per un pò soprapensiero "Credo che innanzitutto dovresti andare a scusarti con Blaise. E poi, tanto per curiosità.. Tua madre cosa sa?"
Mi venne una specie di infarto al pensiero di mia madre. Lei non sapeva ancora nulla. Il mio silenzio fu abbastanza eloquente.
"Bene, quindi credo che per seconda cosa dovresti illustrare tutta la situazione anche a lei. Dopodichè.." Ghignò, addirittura meglio di me; Un ghignetto sadico che mi fece presupporre il peggio.
"Dopodichè?" lo invitai a continuare.
"Dopodichè ti consiglio di tirarti bene su le maniche, Malfoy, perchè dovrai trovare la strada per farti perdonare da Hermione.. e ti assicuro che non sarà una passeggiata"
Avevo presupposto giusto. Ma confesso che avevo sperato in un suo aiuto, anche in quel campo. "E ovviamente tu non mi aiuterai con lei"
"Io mi sono già trattenuto dallo spaccarti la faccia quando ti ho incontrato, dopo tutto quello che le hai fatto passare. Adesso che ho la certezza che tu hai aperto gli occhi, me ne starò a guardarti mentre ti farà penare le pene che ti meriti per riconquistarla. Ti faccio tanti auguri però se vuoi"
Lo guardai storto "Tieniteli pure"
Ma scoppiò a ridere, il che mi fece ghignare. Era il mio turno, in fondo ero sempre Draco Malfoy. E qualcosa nella risata di Harry mi aveva fatto capire che, almeno a come la vedeva lui, il peggio era passato. Altrimenti non sarebbe stato così spensierato.. Beato lui. Io avevo una paura strisciante come un serpente che si faceva largo nel mio stomaco.
"Ti ama" mi disse. "Trova il modo di dimostrarle quello che hai dentro"
Ghignai di nuovo "Mi stai aiutando Potter. Pensavo volessi vedermi sbattermi"
Alzò un sopracciglio "Ti sto aiutando per Hermione, non dimentichiamolo"
"E per mio figlio" Lo dissi con orgoglio, lasciando che il balsamo di quelle parole curasse il mio cuore ancora indolenzito dalle ferite che gli avevo procurato ultimamente.
Lui sorrise "Noto che cominci a prendere confidenza con l'idea"
Risi "Si. E comunque alla fine mi aiuterai con Herm" decretai. Glielo leggevo negli occhi. Harry mi guardò severo. "Per Hermione. E per tuo figlio"
Dopodichè, imprevedibilmente e senza una ragione precisa, scoppiammo a ridere tutti e due, liberandoci finalmente di quell'ansia che fin dal mattino ci aveva accompagnati.
Ne ero ormai certo: sarei riuscito a risolvere tutto. Avrei messo tutto apposto, pezzo dopo pezzo. Avrei fatto di Hermione e del mio bambino il centro della mia vita, niente e nessuno avrebbe mai più potuto tenermi lontano da loro.
Avrei lottato per riconquistare la fiducia della donna che amavo. Avrei strisciato, se serviva. Avrei fatto qualunque cosa. Per lei, e per mio figlio.

Non riuscivo a staccare gli occhi dalla lettera che avevo davanti, e tutto il dolore che solo la sera prima ero riuscita ad arginare momentaneamente in un angolo del mio cuore, tornò a bussare ai miei occhi, facendoli lacrimare, dispettosi.

"Cara Hermione,
Come stai?
Ti stupirai di leggere una mia lettera, indubbiamente, visto che non ti ho mai scritto; Ma ho pensato che questo fosse il momento migliore per farlo.
E' un pò che non ho tue notizie, e sono preoccupata. Draco mi ha scritto la sua abituale lettera, ma qualcosa nel suo tono mi ha messa in allarme, ed è una settimana e mezza che non si fa vedere. Ho pensato di andare a parlare con Pansy e Blaise, ma ho come la sensazione che non mi racconteranno ciò che è successo;
Vorrei sapere se è accaduto qualcosa a me ignoto, e se così fosse mi piacerebbe rendermi utile. Ti sembrerò paranoica, forse, e sorriderai nel leggere le parole di una madre ansiosa, ma ti assicuro che quando anche tu diventerai genitore, mi capirai meglio di quanto credi.
Il mio istinto materno non mi ha mai tradita, e io sento che avete bisogno di aiuto. Vorrei che tu sapessi che mi sono affezionata a te, e anche all'idea di te e mio figlio insieme, diciamolo pure;
Sono molto preoccupata per questo cambiamento repentino di Draco, degli ultimi giorni. Forse tu non ti rendi neanche conto del miracolo che hai fatto con mio figlio e della gioia che hai saputo regalargli e regalare a me..
Non l'avevo mai visto felice come con te, e non ho neanche mai visto una coppia affiatata e innamorata come la vostra. Ma conosco anche lui e so quanto sia orgoglioso e titubante, quando si parla di sentimenti;
Ho paura che possa aver fatto qualcosa che vi spezzerà il cuore a entrambi.
Perchè penso questo? Beh, perchè il fatto che sia misteriosamente sparito e non si sia più fatto vedere da me mi fa pensare che qualunque cosa sia successa non mi renderà fiera di lui.
Questo pomeriggio sarò a Diagon Alley, e ti sarei grata se volessi raggiungermi alle 17 davanti alla boutique di madam McClan. Potremmo parlare un pò.
Ti saluto, adesso, sperando di vederti presto.
Con affetto.
Narcissa"

Asciugai una lacrima amara, piegando la lettera e richiudendola nella sua borsa. Poi mi voltai verso l'orologio. L'una. Avrei dovuto chiudere l'ufficio per la pausa pranzo già da un ora.
Mi alzai in piedi trascinandomi in bagno per sciacquarmi il volto. Ero contenta che Harry non fosse tornato per pranzo. Non sapevo quale impegno avesse quella mattina, ma non volevo che mi vedesse di nuovo in lacrime per Malfoy.
Non lo meritava, non meritava di soffrire per il mio dolore.
Quando ebbi di nuovo un aspetto presentabile presi la borsa, le chiavi, e lasciai l'edificio. Appena fuori mi smaterializzai, dritta nella cucina del numero 12 di Grimmauld Place.
Ginny era indaffarata a preparare il pranzo, e sobbalzò quando apparvi alle sue spalle. "Herm! Eccoti, sei in ritardo"
"Scusami Gin, ero dietro a dei documenti e non ho guardato l'ora. Melino solo sa com'è disordinato Harry"
Lei mi osservò attentamente e annuì, dandomi un bacino sulla guancia e tornando seria. "Herm, stai bene?"
"si. Si, perchè?"
"Perchè.. c'è una persona di là"
Un tuffo al cuore, e immediatamente un biondino dagli occhi mozzafiato sorrise nella mia testa. Ma durò solo pochi istanti. Ginny non sarebbe stata così tranquilla, se nell'altra stanza ci fosse stato.. lui.
"Chi è?"
"Blaise"
Blaise.. l'ultima volta che l'avevo visto, era stato quando avevo scoperto di essere incinta. Annuii, incapace di proferire parola. "Allora vado.. a salutarlo" mormorai.
Prima Narcissa, ora Blaise. Si erano messi d'accordo? dovevano riapparire tutti proprio nel momento in cui io decidevo che dovevo vedermela da sola e che dovevo dimenticarlo?
Presi un respiro profondo e varcai la porta della sala.
Lui era li, sorridente, che scherzava con Ron. Si voltò verso di me quando mi sentì arrivare, e mi rivolse uno dei suoi sorrisi contagiosi e rassicuranti. "Herm, ciao"
"Blaise" risposi, ma la voce mi tremò e mi tradì. Lui si fece avanti e mi strinse forte. Un abbraccio in cui non potei fare a meno di rifugiarmi, e mi rasserenò.
Non ci misi molto a capire perchè: Blaise rappresentava per me un ponte. Un ponte tra me e Draco. Come una stupida, chiusi gli occhi.
E non era più Blaise che stavo abbracciando. Potevo sentire le sue braccia forti, persino il suo profumo.
Devi reagire Herm. Mi sussurrò una vocina dentro la mia testa. Non puoi illuderti ancora. Devi reagire. Sei forte, ce la puoi fare. Ce la devi fare.
Mi costrinsi ad aprire gli occhi e mi staccai lievemente, alzando gli occhi. E notai un ombra violacea sotto il suo occhio destro. "Oh mio Dio Blaise! Che ti è successo?? hai fatto a botte con qualcuno?"
Lui rise, divertito "Non te l'immagini nemmeno. Ma non ti preoccupare non è niente"
"Ma come hai fatto? Sembri un panda"
"Grazie Herm, sei molto gentile!"
Risi, una risata vera. Forse la prima. "Dai dimmi cosa hai combinato. Qualche cliente insoddisfatto?"
"Oh no, una cosa molto più piacevole, in verità. E' il segno che mi è rimasto per aver aperto gli occhi a un cretino"
"Oh"
Era stato Malfoy. Malfoy che picchiava Blaise? dovevano aver litigato davvero seriamente.
"Spero non sia per colpa mia, Blaise" sussurrai, sentendomi improvvisamente di nuovo instabile.
"Assolutamente no, Herm. Non c'entri niente, sta tranquilla"
Non mi convinceva granchè, ma decisi di non indagare oltre. Non volevo navigare in acque burrascose. Non avevo una nave abbastanza forte.
Ovviamente, mai che Blaise non saltasse immediatamente al punto. "a proposito Herm.. Lo so che non ho scuse per come mi sono comportato. Non volevo certo lasciarti sola in questo momento. Solo che ho reputato più salutare per te non farmi vedere... pensavo che saresti stata meglio, se nessuno ti avesse ricordato lui.
Ovviamente, sono stato uno stupido"
"Blaise non ti devi sentire in colpa. Ci mancherebbe.. so che l'hai fatto per me. E comunque, non è che ho visto qualcuno molto più di te in questi giorni" Più che altro avevo visto il cuscino e le lacrime. Ma evitai di renderlo partecipe di questi particolari.
"Si lo so" mi guardò severo "Non ti servirà a niente allontanare tutti. Proprio per questo mi rimprovero di non essere venuto prima a vedere come stavi. Ti avrei dovuta prendere a calci e buttarti fuori dalla tua camera"
Risi, di nuovo. La vicinanza di Blaise mi faceva bene. E lui cambiò di nuovo discorso, senza lasciarmi il tempo di deprimermi, e allo stesso tempo senza abbandonare il punto della situazione "E il bambino come sta?"
"Sembrate tutti convinti che sia un maschio!" La voce di Ginny ci fece girare verso la porta. Era entrata con un vassoio di lasagne dall'aspetto delizioso. La sua cucina era notevolmente migliorata. "E se fosse una bimba?"
Scossi la testa immediatamente "No Gin. E' un maschietto"
Mi guardarono tutti incuriositi, mentre si sedevano a tavola. Presi posto di fianco a Blaise, e spiegai "Me lo sento" dissi semplicemente "Credo che si chiami istinto materno"
Narcissa sbagliava, nella lettera. Potevo capirla molto più di quanto credeva.

Era già una madre. Glielo leggevo nello sguardo, nei gesti, nel modo di sfiorarsi la pancia come a cercare conforto; Lo notavo dalla sicurezza che le si poteva leggere nello sguardo quando parlava del bambino che aveva in grembo: l'unica sua sicurezza era quel minuscolo esserino che ancora neanche si vedeva. Era diventata la sua ancora di salvezza.
E potevo capirla perfettamente. Più il tempo passava, più mi sentivo un padre, anche se i gemelli non erano ancora nati. E se pensavo a come sarei stato se Pansy non fosse stata al mio fianco, riuscivo a capire anche come si sentiva Herm per l'abbandono di Draco. Perchè era questo che il cretino in questione aveva fatto: l'aveva abbandonata.
Il pensiero mi corse a lui e a Harry. Erano ancora ad Azkaban? Com'era andata? La curiosità, insieme all'ansia, mi divorava.
Non ero mai stato molto bravo a tenermi le cose dentro. Non mi chiamavo mica Draco Malfoy, io. E infatti non avevo avuto il coraggio di guardare Hermione in faccia senza prima dirle quanto mi dispiaceva di aver preso le distanze da lei. Vero che l'avevo fatto per il suo bene. Ma comunque era un comportamento imperdonabile.
"Narcissa mi ha scritto una lettera"
Questa frase, detta fra un boccone e l'altro, rimase li, sospesa nell'aria. Increduli, io, Gin e Ron ci voltammo verso Hermione. "come?" chiesi, per primo.
"Mi ha mandato una lettera, prima. Mi ha chiesto di vedermi... credo abbia capito che è successo qualcosa"
"e tu cosa pensi di fare?" le domandò Ginny.
"Pensavo di non andare, prima di arrivare a casa. Non credo sia giusto che sia io a raccontarle quello che è successo, se suo figlio non vuole farlo. Ma ho anche capito quanto forte possa essere l'istinto materno.. non mi va di saperla preoccupata e di non fare niente"
D'istinto, le passai un braccio intorno alle spalle e la strinsi a me "Sei una ragazza meravigliosa, Herm" le sussurrai. Lei sorrise, ma non riuscì a nascondermi completamente gli occhi lucidi.
"Grazie Blaise.. Sono sempre talmente dubbiosa.. su ogni cosa.."
"ma è normale, miseriaccia!" esclamò Ron, furioso "quell'orrida serpe sta relegando a te tutti i compiti più difficili!"
Calò il gelo. Ginny diede una sberla a suo fratello su una spalla e lo guardò inviperita "Sempre molto delicato, Ronald. Vai a prendere da bere, muoviti. E mettici più tempo possibile!"
Il giovane si defilò imbarazzato, con un leggero "Scusa Mione.. è che sono così arrabbiato con lui.."
"non preoccuparti Ron" mormorò lei.

Ron aveva espresso ad alta voce la verità che sapevo, ma che comunque mi feriva. Rimasi in silenzio, finchè Gin non si schiarì la voce. "Herm.. io credo che fai bene ad andare da Narcissa. Magari chissà, farà bene anche a te. Però.. però forse è meglio che lasci che sia Malfoy ad affrontare con sua madre il discorso gravidanza"
Annuii "si, era quello che avevo pensato. Non mi va di essere io a dirle che suo figlio aspetta un bambino da me. Deve farlo Draco.. è un suo compito"
Blaise fu d'accordo. "Si metterà tutto apposto, Hermione" mi disse, e sembrava quasi una promessa solenne "si metterà tutto in ordine, pezzo dopo pezzo"
Ne era davvero convinto? sembrava di si.. ma cosa intendeva per "si metterà tutto apposto" rimaneva per me un mistero. Non volevo indagare nemmeno su questo, perchè non potevo pensare che lui intendesse che Draco sarebbe tornato sui suoi passi. Non potevo permettermi di illudermi, non potevo permettermi di far accendere una fiammella di speranza nel mio cuore.
Perchè spegnere quell'unica piccola fiamma, dopo, sarebbe stato troppo doloroso.


MY SPACE!
...E chissà se a Hermione toccherà spegnere la sua fiammella di speranza...  Riciao ragazze! ^_^ allora, piaciuto il capitolo? Riprendendo ciò che dicevo prima, è un pò un collegamento, in cui appaiono tutti i personaggi principali, ormai consapevoli tutti che qualcosa sta cambiando.
E' anche più corto dei precedenti, ma mi era proprio necessario =) Spero comunque che vi sia piaciuto! Ora passo a ringraziare per le recensioni! ^_^

PrincessVanilla: Ciao! No non devi assolutamente smettere con gli sproloqui! =) La tua recensione mi è piaciuta moltissimo perchè hai preso in esame tutti i personaggi ^_^ Harry, è vero, hai ragione, è maturato un pò, ma anch'io lo preferisco decisamente così (non se n'era accorto nessuno proprio XD) Mi fa piacere anche che ti sia piaciuto vedere Draco e Lucius sotto un altro punto di vista!
Ma... Tachicardia fulminante?!! Oh no, non mi perdonerei mai di averti uccisa con la riconciliazione! Quasi quasi è meglio che non la faccio... =P Aspetto la tua recensione! Bacioni!

nihalmalfoy: Ciau! Mi fa piacere che tu abbia deciso di recensire! =) Sono felice che la figura di Harry ti sia piaciuta, e ammetto che anche io dopo il 7° libro mi immagino Lucius un pò meno cattivo e più legato agli affetti. Come vedi, le notizie della signora Black sono arrivate! Aspetto di sapere cosa ne pensi di questo chap! Per sapere se il perdono arriverà... devi solo attendere! E forse, nemmeno così tanto.. ^_* Bacioni!

vale93: Eccomi qui, desiderio esaudito! Sono diventata proprio flash-speedy! =) mi fa piacere che il capitolo scorso ti sia piaciuto, e che tu abbia apprezzato i discorsi di Draco e di suo padre. In fondo, un cuore ce l'hanno anche i Malfoy ^_^ Aspetto la tua recensione! Bacioni!

sheilin: Ciau! Ecco qui un altro aggiornamento! =) Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, e il fatto che tu ti sia commossa mi riempie di gioia, perchè vuol dire che sono riuscita a trasmetterti qualcosa, che è poi il mio obiettivo principale ^_^
Aspetto tue notizie per quest altro chap! =) Bacioni!

vegtina: Ciao, benvenuta! Mi fa piacere che tu abbia apprezzato la storia! =) Caspita, in un pomeriggio??? Sono lusingataaaa *_*
Aspetto di sapere se anche questo capitolo ti è piaciuto! Bacioni!

Kikkafoy: Ciao! Che piacere risentirti! =) Ma figurati, non ti preoccupare, certo che ti sei scusata abbastanza! Non ce n'era neanche bisogno, io sono sparita per dei mesi! sono io che chiedo perdono ^_^
Mi fa piacerissimo che il capitolo ti sia piaciuto, e sono anche contenta di essere riuscita a farti commuovere ^_^ (confesso che anch'io mentre scrivevo ho avuto dei problemi a trattenere la lacrimuccia *_*) Davvero, non credevo di riuscire a rendere bene come volevo il confronto tra Draco e Lucius, e sapere che è venuto meglio di quanto immaginassi mi riempie di orgoglio. Mi fa piacere che anche la figura di Harry ti sia piaciuta. Purtroppo questi personaggi sono solo frutto di fantasia, lo so è frustrante che non esistano nella realtà!
E comunque una statua?!! Ma tu ora vuoi vendicarti per averti fatta piangere e vuoi far commuovere me!!! Non merito tanto!!! *_* Grazieeee =) Ecco qui il nuovo capitolo, rapidissima! ^_^ aspetto la tua recensione con ansia! Un bacione!

E ora ancora un grazie a chi ha recensito, ma anche a chi ha letto e non recensito e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
E vi prometto che anche il prossimo capitolo arriverà presto.. chissà, magari con una sorpresa ^_*
Bacioni, Miky.

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Capitolo 34
*** Tempo di crescere ***


...Ciao ragazze! Ehm... T_T T_T T_T mi dispiace un sacco per questo ritardo mostruoso... lo so , lo so, sono imperdonabile, e non sto ad affannarmi per dirvi tutte le mille scuse che ho per questa assenza prolungata.. perchè nessuna scusa vale abbastanza.  Mi limito ad urlarvi un grande SCUSATE, e spero che con questo capitolo (che per informazione è il terzultimo, eh si, siamo vicine alla conclusione) voi potrete perdonarmi almeno un pochino... =)
Ci "vediamo" giù!



"Ciao Hermione"
Quando la voce calda e tranquilla della donna mi raggiunse, sentii un dolore lancinante al cuore, in ricordo di altre occasioni in cui l'avevo vista, con a fianco Draco. Feci un profondo respiro e seguii il consiglio di Ginny, concentrandomi unicamente sul volto delle persone a cui volevo bene, e che mi volevano bene.
"Ciao Narcissa"
Diagon Alley era come sempre piena di gente, illuminata dal sole caldo, e trafficata. "Come stai?"
"Bene" mentii, in automatico, mentre lo sguardo della donna mi interrogava silenziosamente, come a voler cercare la verità sul mio viso. "Mi stai mentendo, non è vero?"
Feci un sorriso colpevole. Narcissa mi prese a braccetto e cominciò a camminare. "Andiamo, cerchiamo un posto tranquillo dove parlare un pò. Sono felice che sei venuta"
"Fino all'ultimo ero un pò combattuta" ammisi "non è un bellissimo periodo, e so che.. nessuno ti ha detto niente"
Capì immediatamente che non volevo pronunciare il nome di suo figlio. Nel suo sguardo adesso leggevo una tristezza che mi ricordava la mia. La tristezza di una madre. Raggiungemmo una panchina sotto un albero, e ci sedemmo li.
"Immagino che tu non abbia intenzione di raccontarmi tutto ciò che è successo"
Decisi di essere sincera. "Non ti mentirò, Narcissa. Hai ragione tu, non ti racconterò tutto. Sono venuta semplicemente perchè odio pensare che sei completamente all'oscuro, immersa nella preoccupazione. Anch'io mi sono affezionata a te... ma ultimamente io e Draco abbiamo avuto dei problemi" sussultai nel pronunciare il suo nome, ma strinsi i denti e andai avanti. "e ci siamo lasciati. Credo, per quel che lo conosco, che presto sarà lui a parlarti e a raccontarti tutto. Non credo di avere il diritto però di mettermi tra di voi, raccontandoti la versione mia dei fatti. In fondo, lui è tuo figlio. Puoi capirlo meglio di chiunque altro"
Gli occhi lucidi della donna mi fecero arrestare, perchè il mio nodo in gola stava raggiungendo dimensioni esagerate.
"Oh Hermione... mi dispiace così tanto. non volevo farti stare ancora più male. Non vedo Draco da più di una settimana, e avevo immaginato qualcosa del genere. Ma non hai idea di quanto ho sperato di sbagliarmi. Non l'ho mai visto felice come l'ho visto con te... ho davvero sperato che finalmente fosse riuscito a chiudere con il passato, e a capire quanto meritasse la felicità"
A questo punto, una lacrima solitaria fece capolino sul mio viso, e Narcissa mi allungò prontamente un fazzoletto, accarezzandomi i capelli.
"Deve essere successo qualcosa di molto grave, per allontanarvi così. E mi chiedo, da madre preoccupata, se questo sia irreparabile?"
Il fazzoletto era già fradicio ma sapevo che sarebbe arrivata questa domanda. E purtroppo, conoscevo la risposta. O almeno, credevo di conoscerla.
"Temo di si, Narcissa. E' successo qualcosa di troppo grave, che non credo sarò mai capace di perdonare. E poi, non credo che lui vorrà riavvicinarsi" 
Cercai di ignorare le parole di Blaise che prepotenti continuavano a tornarmi in mente.
"Si metterà tutto apposto, Hermione" Non volevo sapere cosa significavano, ma soprattutto non volevo dover ascoltare quella vocina nella mia testa che continuava a chiedermi se davvero ero convinta che lui non stava male, che lui non si era pentito. E soprattutto, se davvero non avrei perdonato. Domande che non facevano altro che alimentare quella fiammella di speranza nel mio cuore. Quella fiammella che avrei preferito non avere, perchè mi avrebbe distrutta quando con un solo alito di vento si sarebbe spenta.

Quando rientrai in casa, sentii una risata che riconobbi all istante. Mi avviai verso il salotto, non stupito di trovarci Blaise in compagnia di Ginny e Ronald.
"Ciao ragazzi"
Gin mi volò tra le braccia "Ciao amore. Tutto bene?"
"si" Blaise mi rivolse un occhiata preoccupata, a cui risposi con un assenso. "E' tutto apposto. Credo che presto avremo delle novità" Sia Ginevra che Ronald ci guardarono confusi, ma non era il momento di spiegare tutto anche a loro. Era con Blaise che dovevo parlare, adesso.
"Ragazzi, vi dispiace lasciarci soli? più tardi vi spiegherò tutto"
Senza ulteriori domande i due Weasley si volatilizzarono al piano di sopra. In un attimo, avvertii addosso tutta la stanchezza che la mattinata aveva lasciato dietro di se.
"allora Harry.. dimmi tutto"
"Credo Blaise, di aver appena assistito a un miracolo. Apparte le battute, è stato qualcosa di strabiliante per me, posso solo immaginare per Malfoy cos'ha rappresentato. Non ho mai avuto simpatia per Lucius Malfoy, e avevo forti dubbi che l'idea potesse funzionare. Anzi, una volta arrivato sul posto ho persino temuto che le cose sarebbero peggiorate. E invece, mi sono dovuto ricredere. Non ho mai visto Draco parlare così, con il cuore in mano, e non ho mai visto Lucius emozionato come l'ho visto questa mattina. Credo che padre e figlio abbiano finalmente saputo aprire quel cassetto del loro cuore che avevano sempre tenuto chiuso, e che entrambi abbiano avuto il coraggio di affrontare paure e cose in sospeso. Posso solo dirti che ho visto Draco molto meglio quando siamo usciti, che quando siamo entrati. L'ho visto pieno di una nuova consapevolezza di se, dei suoi pregi, dei suoi difetti, del suo carattere.
Credo che c'erano cose di cui poteva convincersi solo se fosse stata la fonte delle sue paure a fargliele presenti. E Lucius l'ha fatto. Ho visto un ragazzo nuovo, fuori da quella prigione. Un ragazzo cresciuto. Per la prima volta da quando lo guardo, e sono anni e anni, ho visto un uomo. Draco Malfoy è cresciuto, ed è stato palese persino per me.
A volte servono anni, altre volte solo pochi attimi. Credo che finalmente sia pronto ad accettare il suo passato, il suo presente e soprattutto il suo futuro.
E' determinato a riconquistare Hermione, e sa che l'aiuterò. E' determinato a farsi perdonare, ha più volte nominato suo figlio, e l'espressione da ebete che aveva sul viso ogni qualvolta lo faceva mi ha fatto capire che ha decisamente rivisto la sua decisione a riguardo. Ora non gli resta che far capire a Herm tutto questo.
Draco è già padre, e forse lo è dal primo momento che ha saputo. Doveva solo capirlo"
Blaise sorrise, finalmente felice, e capii che era emozionato quanto me. In fondo era dei rispettivi migliori amici che si parlava. "L'amore per Hermione l'ha salvato, quello per suo figlio l'ha fatto diventare un uomo" disse. "Pensi che Herm lo perdonerà?"
"Penso che per entrambi è arrivato il tempo di crescere, e di capire il vero significato della parola amore"
"E amore significa saper riconoscere gli errori, affrontarli e superarli"
Annuii. Non avrei saputo dirlo meglio. E forse in fondo, tutto questo ha fatto crescere un pò tutti. Forse per tutti noi è arrivato il tempo di crescere.

Sapevo perfettamente che non sarebbe stato facile. Ma da quando ero uscito da quella prigione, non facevo che pensare a lei, al nostro bambino, al nostro futuro insieme.. I primi passi, le prime parole, le pappette da preparare, i pannolini da cambiare, i bagnetti. I cartoni animati, i primi giri sulla scopa, le altalene, le corse nei prati, le gite al mare.. E poi lo vedevo più grande, ricevere quella lettera che tutti noi abbiamo ricevuto, Hogwarts, quella che sarebbe diventata la sua seconda casa, la prima bacchetta magica, i primi amici, le prime avventure, e poi il primo amore, i racconti emozionati, le vacanze estive.
Mi imposi di darci un taglio. Prima di tutto, prima persino di lasciarmi andare a fantasie, dovevo mettere ordine dove avevo creato scompiglio. E sapevo esattamente da chi iniziare.
Dopo una veloce doccia e un cambio d'abiti, scesi in salotto e con un incantesimo aggiustai il muro nel punto in cui l'avevo colpito con il pugno. Prima di uscire, il mio sguardo fu attirato dalla mia immagine riflessa nello specchio. Non riuscii a trattenere un sorriso. Ero un altro uomo rispetto a quello che soltanto quella mattina era uscito di casa insieme a Pansy.
E pensando proprio alla mia migliore amica, mi smaterializzai. La familiare sensazione di vertigine mi avvolse, dandomi un senso quasi di pace. Apparvi poco dopo davanti alla conosciuta casa, e bussai.
"Draco! Ciao, che ci fai qui??"
"Ciao Pansy. Sono venuto a ringraziarti e a scusarmi per come mi sono comportato ultimamente"
Lei sorrise e mi abbracciò, con delicatezza per non farmi scontrare troppo bruscamente il pancione. "Scuse accettate. Vieni, entra"
"Grazie... i piccoli come stanno?"
Notò che le guardavo la pancia senza provare più quella sofferenza che solo stamattina mi divorava. E le leggevo negli occhi quanto fosse felice. "Benone. Anche loro sono felici che zio Draco sia tornato in se"
Risi. "Blaise è in casa?"
"Si, è arrivato da poco. E' su a far la doccia, dovrebbe scendere a momenti. Ti offro qualcosa?"
"No grazie Pan.. se non ti dispiace lo raggiungo su. Ho bisogno di parlargli faccia a faccia"
"Certo tesoro, va pure"
Salii i gradini ed entrai in camera da letto. Il bagno confinava, e sentivo l'acqua della doccia ancora aperta. Mi sedetti su una sedia e aspettai in silenzio. Non sapevo neanche da che parte cominciare a scusarmi. Non avrei mai pensato che sarei arrivato a mettergli le mani addosso, e non potevo essere più pentito. Ma neanche più felice di esserci arrivato, perchè se mi ero dato una scrollata era merito suo.
L'ansia che lui potesse essere arrabbiato con me tanto da non perdonarmi, tanto da parlarmi come mi aveva parlato quella famosa sera, mi stava ormai lacerando, quando finalmente la porta si aprì e Blaise venne fuori.
Il sopracciglio scattò verso l'alto nel vedermi. Notai che aveva un segno violaceo sotto l'occhio. "Ehi amico, che spavento! Ti pare che ti apposti così silenzioso in camera mia?!" esclamò, ridendo.
E un nodo nello stomaco si sciolse. Il Blaise di sempre. Il mio migliore amico, a cui non importava niente del pugno che si era preso. Quello che se il mondo fosse crollato, avrebbe comunque trovato lo spirito giusto per sorridere, e per far sorridere tutti quanti.
"Scusami amico" dissi, tornando serio.
"E per cosa esattamente?"
"Per averti fatto spaventare appostandomi in camera tua, ovviamente"
Rise. "Ah, mi sembrava. Pensavo per il pugno che mi ha rovinato la faccia. Avrei pensato che ti fossi rammollito"
Risi anch'io. Non aveva idea di quanto la sua amicizia fosse importante per me. Di quanto bene mi facesse. "Mai e poi mai"
"eh, infatti. In fondo me lo sono meritato"
"Giustissimo"
Ci guardammo e scoppiammo di nuovo a ridere. Era finita la, lo sapevo. Non avevamo bisogno di altre parole, ne di discorsi infiniti, ne di scuse stupide.
A lui bastava che io fossi li, per sapere quello che pensavo, e quanto gli fossi grato per avermi aperto gli occhi. Sapeva quanto mi dispiacesse per quel pugno che non meritava affatto.
A me bastava che lui ridesse, per sapere quello che pensava, e quanto felice fosse che io avessi capito, che fossi quasi sereno.
Era ovvio che sapeva tutto anche di quello che era successo quella mattina.
"Come sta il caro vecchio Lucius?" mi chiese, infatti.
"Direi maluccio. Mi ha detto che non gli importa che io ami alla follia una mezzosangue, e che sarò in grado di crescere mio figlio molto meglio di lui. Pare che al momento sia convinto che io sia migliore di lui"
"E allora hai ragione, sta proprio male. Chissà, può essere che abbia sbattuto la testa contro il muro troppe volte. Non sono sicuro che mi dispiaccia"
Sorrisi. "Nemmeno io"
In un attimo gli avevo raccontato tutto quello che c'era da sapere, paure, sofferenze, gioie e dubbi. E lui lo aveva colto. Sarà sempre questo il nostro modo di parlare, perchè così facendo ci capiremo sempre, ne siamo consapevoli entrambi.
All'improvviso, si girò verso di me serio. "Adesso sai cosa fare, non è vero?"
Annuii. "Assolutamente si"

Ero tornata a casa da poco, quando avvertii un sonoro Crack in giardino. Non aspettavo ospiti. Ma ciò che vidi affacciandomi alla finestra, mi rese la mamma più felice della terra.
"Draco! Non ti aspettavo!" gli andai incontro e il suo sorriso mi fece sperare in un miracolo che dalle parole di Hermione di quel pomeriggio non aspettavo più.
"Ciao mamma" mi abbracciò, e in quel momento, come in un istante fugace, mi resi conto di quanto fosse cresciuto. "Scusami, so che non sarei dovuto sparire"
"mi hai fatto preoccupare molto. Vieni, sediamoci. L'elfo domestico ci porterà qualcosa da bere"  
Mi seguì al nostro tavolino preferito, sotto un alto pino. "Allora dimmi, come stai?"
"Meglio di ieri, madre, e spero peggio di domani. Immagino che ormai qualcosa saprai"
Lo guardai un pò truce. "Ho parlato con Hermione, questo pomeriggio. Mi ha detto che avete avuto dei problemi e vi siete lasciati, ma non so altro. Certo, questo spiega il tuo allontanamento"
Avevo notato, da brava mamma, il dolore improvviso che il nome della ragazza gli aveva procurato. Ero certa che non era tutto li. C'era qualcosa sotto, che per rispetto verso Draco, Hermione non aveva voluto dirmi.
"Si... non riuscivo nemmeno ad affrontare me stesso, mamma. Quindi non ero in grado di affrontare nessun altro"

Improvvisamente avevo di nuovo sette anni, quando dopo una malefatta che mi aveva portato a farmi male, correvo da lei, tra le sue braccia, a ripararmi dal dolore, e le raccontavo tutto, sapendo che lei avrebbe trovato una soluzione e che il male sarebbe andato via. Così, come allora, mi trovai a parlare di tutto, della felicità che provavo con Hermione, della sua improvvisa gravidanza, della paura che mi aveva preso, della sua decisione di tenere il bambino, di Blaise, di come mi aveva scosso e di come io l'avevo picchiato, di Pansy, di Harry, di mio padre... Della nuova consapevolezza di me stesso che avevo da quando avevo lasciato Azkaban, di come avrei fatto di tutto per mettere le cose apposto. Di quanto dovessi a tutti, persino a Potter; Di quanta paura avessi di non riuscire a far capire a Hermione tutto quello che avevo passato, e anche della mia determinazione a farla tornare da me.
Parlai dell'amore che provavo, che mi aveva completato; di quanto disperatamente adesso volessi questo bambino, che mi aveva aiutato a crescere, solo con la sua esistenza.
Quando terminai il mio monologo, mi resi conto che mia madre piangeva. "Oh Draco... figlio mio.."
"madre, come posso fare? come posso rimediare agli sbagli fatti? Quale gesto potrebbe farle capire quanto mi sia pentito, quanto ho bisogno di lei?"
Lei, con la sua eleganza che l'ha sempre caratterizzata, tirò fuori un fazzoletto ricamato e si asciugò gli occhi azzurri. Sapevo che erano notizie enormi anche per lei, ma avevo un bisogno urgente del suo consiglio, perchè anche se sapevo cosa dovevo fare, era il come farlo che mi dava qualche problema.
"Draco, tu non hai idea del dolore che il tuo racconto mi ha dato. Ma il sapere che sei cresciuto, vedere l'uomo che sei diventato in pochi giorni, mi procura una gioia che riesce a ricompensare tutto il dolore precedente. E' questo il segreto. Questa è la chiave. O semplicemente, questo è l'amore.
L'amore è dolore, lo sappiamo. E sia tu che Hermione avete sofferto molto. Ma così come ti fa soffrire, questo grande sentimento ti regala la felicità, quel tipo di felicità che sommerge tutto quanto, e per cui vale la pena provare dolore. Quindi non chiedere a me cosa puoi fare, perchè nel profondo del tuo cuore, tu lo sai.
Regalale e regalati quel tipo di gioia che sarà in grado di curare le ferite che le tue azioni hanno provocato. Fai in modo che il tuo amore incontri il suo, ed entrambi sarete salvi"
Poi, per rendere forse più chiaro il concetto, si alzò, mi si avvicinò e insieme a un bacio sulla guancia mi depositò un oggetto sulla mano, regalandomi un sorriso bagnato di lacrime.
La strinsi in un abbraccio, e con il cuore che batteva forte come mai aveva battuto, mi smaterializzai.

Era stata una giornata faticosa. L'incontro con Narcissa mi aveva provata fisicamente e moralmente, e le parole di Blaise, non le avesse mai dette, continuavano a girare nella mia testa, senza che io ne capissi il motivo.
Harry, come se non bastasse, era tornato a casa stranamente enigmatico e sembrava sapere qualcosa che io non sapevo, ma che in tutti i casi lo rendeva un pò più felice dei giorni precedenti.
Tutti, persino Ginny e Ron, sembravano animati di una nuova luce di speranza che a me mancava. Avvertivo nell'aria qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa.  
Mentre cenevamo, tutto era stranamente immobile e in attesa, anche se i discorsi erano i soliti, e Fred e George sembravano aver ritrovato la loro ironia.
Decretai che non sapevo qualcosa che evidentemente tutti gli altri sapevano. E potevo aspettarmi tutto, giuro. Tutto, tranne quello che trovai quando, una volta finito di mettere in ordine la cucina, salii in camera.
Un tutto che mi provocò una sensazione di vertigine, uno stupore inverosimile e un dolore lancinante, che fece riempire immediatamente i miei occhi di lacrime, ma che alimentò quella minuscola fiammella di speranza dentro di me.



MY SPACE!
Rieccomi.. dunque, dunque, che dite??? perdonata almeno un pò?? Vi confesso che ritornare su questa ff è stato un pò un flash, stamattina semplicemente mi sono svegliata con una voglia matta di scrivere, e con mille idee per i miei protagonisti preferiti.. e quindi eccomi qui =) E' stato strano riprendere per la millesima volta dopo tanto tempo questa storia... ma mi ha resa felice, e spero che vi sia piaciuto leggere questo capitolo quanto a me è piaciuto scriverlo... forse, è uno dei miei preferiti, perchè adoro vedere Draco crescere, maturare, scoprirsi nuovo e forte, molto più di quanto immaginava!
Ma comunque, sperando che vogliate commentare, nonostante il mio tremendo e imperdonabile ritardo, aspetto di sapere voi cosa ne pensate!
Cosa si sarà mai trovata davanti Hermione, una volta entrata in camera??? A voi la risposta... =)
Vi PROMETTO che aggiornerò presto!
Un grazie enorme a chi ha recensito lo scorso capitolo, a chi ha inserito la storia o me tra i preferiti, e a chi legge ma non recensisce! E un grazie anticipato a chi mi ha perdonata =)
A presto!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 35
*** Tutto è bene... ***


Ciauuuuuu! Eccomi di nuovo qui, puntuale come il migliore degli orologi svizzeri ^_^
E per questo capitolo, non voglio dire niente, non qui. Ne parleremo giù, quando avrete finito di leggerlo, perchè è troppo importante per permettermi di anticiparvi anche solo minimamente qualcosa.
Quindi, ci "vediamo" giù!



Dolore. Disperazione. Paura. Rabbia. E, forse, speranza. Ecco le emozioni che vidi passare una dopo l'altra sul suo viso, quando aprì la porta e mi vide.
Piccoli frammenti di sentimenti contrastanti, che come piccoli fiumi si incrociavano e si disperdevano, per poi ritrovarsi inevitabilmente a sfociare nello stesso mare. Un mare dorato, come i suoi occhi.
Occhi che raccontavano momenti di una storia che conoscevo, che mi parlavano di ciò che in quei giorni mi ero perso, ma che in fondo avevo vissuto anch'io, solo in un altro luogo.
Mia madre mi diceva sempre una frase che prepotente mi saltò alla mente, in quel momento: L'anima di una persona sta nascosta in uno sguardo, per questo abbiamo tanta paura di farci guardare negli occhi.
Pura e semplice verità, e infatti era terrore quello che sentivo, e sono sicuro sentiva anche lei, nell'esplorare quelle pozze color dell'oro che mi erano entrate nel cuore. Ma per niente al mondo mi sarei impedito di farlo, perchè sebbene ne fossi impaurito, mi erano mancate come l'ossigeno. E senza ossigeno, una persona muore.
Anche l'uomo più cocciuto del mondo prima o poi lo capisce.
Non riuscivo a proferire parola, tutto quello che avevo pensato di dirle si era semplicemente dissolto dalla testa, nell'attimo in cui l'avevo avuta davanti.

Non riuscivo a proferire parola. Lui era li, davanti a me, con i suoi occhi color del ghiaccio belli come non mai. Era li, come se fosse normale, come se non fosse cambiato niente, come se non fossero mai passate quelle ore interminabili, quei giorni dolorosi; Come se non fosse mai successo nulla.
Era li, in piedi in mezzo alla mia camera, camera che era stata teatro di tante lacrime, tante sofferenze, tanti ricordi. Era li, bello come sempre, elegante come solo lui sapeva essere con addosso un paio di jeans e una semplice maglia, con i suoi occhi che mi raccontavano senza parlare ciò che anche lui aveva sofferto. E non volevo credergli, perchè avevo già il mio dolore da sopportare. Ma non sarei mai stata capace di distogliere lo sguardo, me ne rendevo conto. Ginny mi aveva sempre detto che in amore non c'è bisogno di parole: quando due cuori sono in sintonia, parlano tra di loro senza bisogno di passare attraverso la voce parole che il cervello storpierebbe, modificherebbe, rovinerebbe.
Fu il ricordo di questa frase, chissà poi perchè, a risvegliarmi da quella specie di trance in cui entrambi sembravano caduti. E la rabbia, prepotente, si impossessò di ogni fibra del mio essere.
Come si permetteva di piombare li, in casa mia, e far crollare senza manco aprire bocca tutta la mia risolutezza?
Come si permetteva il suo stupido cuore di essere in sintonia con il mio, dopo tutto il dolore che gli aveva provocato?
Come si permetteva il mio cuore,  di stare ad ascoltare rapito ciò che in silenzio l'altro gli raccontava?
Come si permettevano i miei occhi di lasciarsi conquistare così da quelle pozze ghiacciate, e di credere al dolore e al pentimento che queste raccontavano?
E soprattutto, come si permetteva quel vento fresco e benefico che era nato dentro di me di alimentare quella fiammella di speranza che mai sarebbe dovuta esistere e che ormai divampava rischiando di provocare un incendio?
Cercando di trovare me stessa dentro di me, dopo quelle che mi sembravano ore, riuscii ad aprire bocca.
"Cosa ci fai qui?"
"Ciao Hermione"
"Cosa ci fai qui?" Era già abbastanza difficile pronunciare quelle parole, quindi non potevo proprio chiedere alla mia testa di cavarne fuori altre.
"Ho bisogno di parlarti"

"Non ho voglia di ascoltarti"
Queste parole me le aspettavo. Non lo nego... e soprattutto le meritavo. Anzi, le avrei meritate se fossero state vere, ma Hermione Jane Granger non era mai stata una brava attrice. E tutto in lei mi diceva che mentiva.
Gli occhi lucidi, per esempio, o la voce che tremava. O ancora le mani che strofinava ai pantaloni della tuta che indossava, gesto che faceva sempre quando era nervosa.
Le avevo fatto male, e adesso non voleva concedersi nemmeno il più piccolo cedimento con me.
Le avevo fatto male, e adesso era talmente piena di rabbia da volermi ferire.
Le avevo fatto male, e adesso si odiava nel sentire ancora il suo cuore battere per me.
"Non ho intenzione di crederci, lo sai. Il tuo cuore batte forte quanto batte il mio, e il dolore che senti è tanto quanto il mio. Anzi, il mio forse è raddoppiato, perchè oltre ad averti persa, so che è successo per colpa mia. E se non hai intenzione di chiudere la porta e farmi parlare, parlerò con la porta aperta, parlerò a costo di doverti inseguire, parlerò davanti all'universo, non mi importa. Perchè l'unica cosa che per me adesso conta è dirti ciò che da settimane tengo dentro, ciò contro cui ho combattuto e combatto tuttora da quando ti ho vista andare via"
Restò ferma sulla porta, senza dare segni di voler entrare o di cedere alle mie parole. L'unico movimento che fece fu quello di abbassare la testa fissando il pavimento, per nascondermi i suoi occhi. E questo mi diede la forza di continuare. Sapeva che quello che stavo dicendo era vero, glielo leggevo in faccia, e sapeva che l'avrei seguita ovunque, perchè ormai mi ero messo in testa che dovevo parlarle e l'avrei fatto a qualunque costo.
Presi il suo silenzio come una richiesta di continuare, e così, respirando profondamente, feci in modo di chiudere la mente, e per la prima volta nella mia vita fu solo il mio cuore a dettare le parole.
"Non sono sicuro come sembra, Hermione. Nessuno può più essere sicuro di se stesso, quando c'è in ballo l'amore, perchè è come se una tempesta ti prendesse di peso e ti sballottasse qua e la, senza salvagente e senza meta.
E questa è una cosa che mi ha sempre fatto paura, perchè non sono abituato a non essere padrone di me stesso. Ho sempre esercitato un controllo tale, sul mio cuore e sulla mia testa, da costruire una barriera che nessuno è mai riuscito a infrangere. E poi, sei arrivata tu. Sei entrata nel mio ufficio, mi hai guardato con quegli occhi dorati, e con la facilità con cui sei entrata nella mia vita, sei entrata nel mio cuore. Hai abbattuto mattone per mattone praticamente ogni pezzo di quella barriera che avevo creato, mi hai fatto mettere in gioco, e soprattutto, l'hai fatto alla luce del sole, senza cedere nonostante il mio carattere, i miei difetti; E alla lunga, l'ho accettato, perchè mi sono reso conto che stavo bene come non ero mai stato prima.
Ma una cosa era troppo radicata in me perchè tu riuscissi ad abbatterla così presto: la paura per un passato di cui mai ti ho parlato. E adesso mi pento di non averlo fatto, perchè forse non saremmo arrivati a tutto questo. Forse, se avessi avuto quel coraggio che non mi è mai appartenuto, adesso non sarei qui a vederti soffrire, adesso non ti vedrei piangere e cercare di nascondermelo. Forse, tu avresti investito con la tua luce anche quella parte di me, rendendomi un uomo pienamente felice.
Ma è inutile vivere di se"

Stavo rivivendo con le sue parole ogni passo della nostra storia. Ogni piccolo particolare mi tornava in mente forte come se lo vivessi la prima volta. Anzi, forse più forte ancora.
Avevo rievocato più volte dentro di me quei ricordi, ma adesso che era lui a farlo, mi facevano doppiamente male. Doppiamente, perchè il ricordo della gioia diventata dolore puro, e il ricordo del dolore... beh, diventava straziante.
Lo sentii sospirare e mi spinsi ad alzare di nuovo lo sguardo. E lui riprese a parlare.
"quando quel pomeriggio ho capito che non stavi scherzando, che non avevi dubbi, che davvero eri incinta di mio figlio, mi sono sentito fragile, debole, inadeguato. In un attimo ho sentito abbassarsi anche gli ultimi mattoni di quel muro nel mio cuore, e questo mi ha terrorizzato perchè un flusso di ricordi che tu non puoi nemmeno immaginare mi ha investito, e la paura è tornata a farsi sentire. E ho reagito nell'unico modo che conoscevo; Ho reagito facendo l'unica cosa che ero in grado di fare: ho chiuso il mio cuore, tentando di rialzare le mie difese. L'ho chiuso e ho cercato di ferirti per convincermi che non avevo bisogno di te, ne di lui. Che non avevo bisogno di nessuno.
Sono stato un codardo, perchè non ho avuto il coraggio di affrontare le mie paure, lo so.
Ma poi, te ne sei andata. Hai sbattuto quella porta, dopo avermi per l'ennesima volta aperto gli occhi. Mi hai lasciato così, a fissare una porta chiusa, con il ricordo di quelle maledette lacrime che ti rigavano il volto. E per la prima volta nella mia vita ho scoperto cosa significa soffrire per amore di una donna.
Sono state le tue lacrime ad aprire di nuovo la porta del mio cuore e a non permettermi più di sigillarla. Non ce l'ho più fatta. Sono rimasto senza difese nella tempesta del mio dolore, e odiavo il pensiero che qualcuno potesse vedermi in questo stato. Ho allontanato tutti, persino Pansy e Blaise...
Blaise, che naturalmente non si è dato per vinto. Non mi ha permesso di annegare in quella mareggiata, mi ha buttato un salvagente nell'unico modo in cui poteva farlo, nell'unico modo in cui poteva essermi amico: con parole dure, facendomi capire quanti sbagli avessi fatto e quanti ancora ne avrei fatti se non mi davo una svegliata. Gli sarò riconoscente per sempre, perchè al ricordo delle tue lacrime, si è aggiunto il ricordo delle mie, e ho cominciato a navigare in acque più sicure.
Ma sai qual'è la cosa buffa? che è merito tuo anche se sono stato in grado di affrontare la paura di non essere diverso da mio padre. Se non ci fossi stata tu, non mi sarei mai avvicinato nemmeno a Potter, e lui non mi avrebbe mai obbligato a rivivere il mio passato"
Questa volta stupita più che addolorata, lo fissai sconcertata. Cosa aveva fatto Harry che io non sapevo?
"Non ne sai niente eh?" si avvicinò a me e d'istinto arretrai. Non volevo permettergli di sfiorarmi, mandando così a monte i miei tentativi di resistere alle lacrime impetuose che mi premevano gli occhi. Si avvicinò ancora e io ancora arretrai, finendo in pieno corridoio. Il silenzio in casa era comunque innaturale, segno che da giù il suo discorso si era comunque sentito. Con la porta aperta e la mia camera così vicina alle scale, comunque, questo era abbastanza ovvio. E poi, Ronald era in camera sua, che praticamente stava di fronte alla mia.
Ma non me ne diedi troppa pena. Aveva detto che avrebbe parlato anche davanti all'universo. Bene, i miei amici erano il solo universo che a me adesso importava, erano la sola ancora che mi aveva permesso di non affondare, e non avevo segreti per loro. Quindi, che esaudisse le sue parole. Era davanti al mio universo che doveva parlare. Il pensiero di Harry, Ron, Ginny, Luna, Neville, i gemelli, insomma, il pensiero dei miei amici, mi trasmise una calma e una forza che solo un attimo prima non avevo. Alzai gli occhi, e dovette notare la mia rinnovata sicurezza, perchè smise di avanzare e mi mise al corrente di ciò che ancora non sapevo.
"Harry mi ha portato ad Azkaban, e li ho incontrato mio padre. Non solo è stato un amico per te, ma lo è stato anche per me e non smetterò mai di ringraziarlo per questo.
Come potevo crescere un figlio se non avevo esempi da seguire? come potevo essere certo di riuscire a essere meglio dell'uomo che aveva rovinato la mia infanzia e la mia adolescenza, segnandomi per la vita? Come potevo affrontare una cosa che non conoscevo, ed avere la certezza di non rovinare tutto?
Potter ha capito che nessuno tranne mio padre poteva rispondere a queste domande, e così è stato"
Mi si avvicinò ancora, e stavolta nei suoi occhi vidi un fuoco che lentamente lo stava consumando, facendolo soffrire e urlare forse ancora più di quanto avevo sofferto e urlato io dentro di me.
Fu questo a non darmi più la possibilità di sfuggire al suo tocco. Non trovai più la forza di arretrare e nel momento in cui la sua mano si poggiò sulla mia guancia sentii la forza che solo poco prima mi aveva invasa, abbandonarmi lentamente. E capii che non potevo più ricacciare indietro le lacrime che cominciarono a sgorgare dai miei occhi.

Odiavo vedere quegli occhi dorati piangere, odiavo vedere le sue piccole spalle scosse da singhiozzi che ero io a procurare, odiavo vederla così straziata, ma sperai con tutto il cuore che quelle lacrime fossero le stesse che le avrebbero permesso di cacciare fuori tutta la rabbia, tutto il dolore, tutto ciò che era causa mia, insomma. E non mi fermai, non potei più. Mi ero ripromesso di non farlo, ma dovetti abbracciarla, perchè sarei impazzito altrimenti.
"Adesso so, Hermione. Adesso so che io non sono mio padre, che mai sarò come lui, perchè tu mi hai salvato. Tu e il bambino che porti in grembo mi avete costretto a tirare fuori il meglio di me, e io non voglio perdervi, perchè siete tutta la mia vita adesso"
Sentii che scuoteva la testa, e la strinsi più forte. Ma quando alzò le mani e tra le lacrime me le poggiò sul petto spingendo con tutta la sua forza, nonostante non fosse molta, mi allontanai quel tanto che bastava per guardarla.
E quel che vidi fu il suo pianto disperato. "No, no, no! Tu non puoi!" si mise a urlare, e la lasciai fare, perchè era quello che avevo dovuto fare io per riuscire a reagire allo stato disperato in cui ero caduto.
"Tu non puoi venire qui, adesso, così, dire tante belle parole e aspettarti che io cancelli tutto, così, come se niente fosse! Tu non puoi mandarmi via, rifiutare il mio amore per te e il tuo bambino, e poi ripresentarti dopo giorni di assoluto silenzio con i tuoi bei discorsi, le tue belle parole e i tuoi abbracci! Tu non puoi guardarmi con quegli occhi sinceri e riversarmi addosso tutto il mio dolore, non puoi! Non puoi costringermi a vivere senza di te, a rinunciare a te, e poi proprio nel momento in cui io decido di reagire ripresentarti e rifarmi vivere tutto!
Non puoi mandarmi in pezzi e pensare, mentre io sto ancora raccogliendo i cocci, di venire qui e farmi rischiare di rompere di nuovo tutto!"

Non riuscivo più a continuare il mio discorso disperato, un pò per le lacrime che mi entravano in gola, un pò per i singhiozzi che mi scuotevano come mai mi avevano scosso. E un pò per lui, inutile mentire. Perchè tutta me stessa era divisa in due parti, la Hermione che avrebbe solo voluto che lui l'abbracciasse di nuovo, avrebbe voluto rifugiarsi nelle sue braccia e piangere tutte le sue lacrime, avrebbe voluto essere baciata e rassicurata, avrebbe voluto dimenticare; E la Hermione arrabbiata, la Hermione che non voleva arrendersi ai suoi occhi, quella che non voleva dimenticare l'affronto subito, le lacrime versate per colpa sua, quella che non gli avrebbe mai perdonato il dolore che le aveva imposto. Quella che non gli avrebbe mai perdonato di averla ridotto in quello stato.  Non ero sicura di quale fosse la Hermione più forte, di quale fosse finta, di quale fosse reale.
Entrambe le Hermione, però, non riuscivano a parlare per colpa della paura atroce che mi attraversava. Era successo proprio quello che non volevo succedesse: avevo cominciato a sperare. Anzi, forse non avevo mai smesso, e per questo mi odiavo profondamente.
Quando fui abbastanza calma da riuscire a guardarlo di nuovo, mi accorsi che non era stupito della mia reazione. Sapeva benissimo cosa avrebbe provocato, mi conosceva forse meglio di quanto mi conoscessi io.
E nel suo silenzio ritrovai il suo dolore, la sua tristezza... e il suo bisogno di me.

"So che è difficile. Perchè lo è anche per me. Sapevo cosa avrei scatenato, obbligandoti a sentire la mia versione quando tu vorresti solo odiarmi per quello che ti ho fatto passare in questi giorni, ma non potevo fare diversamente. Era l'unico modo per rinascere, e insieme a me, far rinascere anche te, il nostro rapporto, l'essenza di noi stessi"
Vidi che si stava calmando, che il suo pianto era diminuito, che il suo corpo tremava di meno. E adesso era la parte più difficile, quella su cui ero stato allo stesso tempo impulsivo e attento, ad attendermi.
"Voglio ricominciare. E voglio ricominciare da qui. Io ora me ne andrò, perchè entrambi abbiamo bisogno di rivedere questa notte da soli, di soffrire da soli e da soli trovare le risposte.
Ma prima, c'è una cosa che devi assolutamente avere, perchè solo tu puoi custodirla"
Il silenzio irreale, mentre mi inginocchiavo ai suoi piedi, ai piedi di colei che aveva rubato il mio cuore, la fece smettere di piangere. Aprii la mano, rivelandole il suo contenuto.

Sapevo esattamente cos'era. Un piccolo anello d'oro bianco, con un serpente verde che lo avvolgeva, e incastonato sul suo dorso, un diamante splendente. L'anello di Narcissa, di sua madre. Probabilmente la cosa più preziosa e ricca di significato che potessi mai vedere.
"Questo anello è la chiave del mio cuore. Tu e solo tu puoi tenerla. E con questo anello, qui e adesso, nel momento probabilmente meno opportuno e meno bello, nel luogo meno appropriato e romantico, ti chiedo di perdonarmi. Ti chiedo di accettarmi per quello che sono, nei miei mille pregi e duemila difetti, ti chiedo di amarmi nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia. Qui, e adesso, ti chiedo di tornare a fare luce nella mia vita, e per sempre. Voglio sposarti, Hermione Jane Granger. Ed era giusto che tu lo sapessi adesso"
Esterrefatta. Sorpresa. Incredula. Non riuscivo a pensare a niente che avesse una qualche logica, e lui questo dovette vederlo sul mio viso, perchè si aprì in un sorriso, che si velò appena di quella strafottenza che tanto avevo imparato ad amare, quando colse tutto il mio sentimento nel mio sguardo.
Tentai di dire qualcosa ma scosse la testa alzandosi e poggiandomi un dito sulle labbra. "Non adesso. Non ancora. Voglio che tu ci pensi bene, e quando avrai deciso qualunque cosa, sai dove trovarmi" Si sporse e con un delicato bacio che depositò sulle mie labbra, si smaterializzò.

Mi lasciai cadere contro la parete, sedendomi in terra, stordita. Quante emozioni avevo vissuto in soli pochi minuti? Non erano passati nemmeno due secondi dalla sua sparizione che tutti gli abitanti del 12 di Grimmauld Place apparvero davanti a me. C'era quello più arrabbiato, quello più sognante, quello più stordito. Ognuno aveva impressa in faccia una in particolare di tutte le sensazioni che provavo io.
Ma era solo di un abbraccio in particolare che avevo bisogno, ed era verso di lui che tentavo di arrancare. Verso di lui che aveva sempre capito tutto, che mi era stato vicino come nessuno aveva saputo fare e che aveva saputo intervenire come mai mi sarei aspettata.
E Harry sembrò capire perchè mi venne incontro e mi strinse forte, riparandomi da tutto ciò che era esterno, fornendosi come al solito come scudo tra me e le ingiustizie, i dolori, le sorprese del mondo.
Ancora una volta la profondità della nostra amicizia era venuta fuori. Harry non aveva bisogno di parole, non aveva bisogno di spiegazioni, non aveva bisogno di niente. Lui sapeva solo guardandomi quello che mi si agitava dentro, e soprattutto sapeva come comportarsi. Per cui mi prese in braccio e mi portò in camera, chiuse la porta piano e si sedette sul letto, cullandomi come si fa con una bambina piccola da calmare.

Passarono ore prima che uno dei due dicesse qualcosa, ma non sembrò. E la prima parola, fu sua, della mia migliore amica. "Grazie" Sorrisi. "Non mi devi ringraziare, Herm. Io ti devo la vita. Quante cose sono riuscito a superare in passato solo perchè c'eravate tu e Ron affianco a me? Adesso è il mio turno di ripagarvi"
Suo malgrado, sorrise anche lei, e aprendo il pugno che aveva sempre tenuto chiuso, guardò l'anello che Malfoy le aveva lasciato.
"Sai" ripresi, con un tono leggero "In fondo, credo che Malfoy non sarebbe neanche Malfoy se non ci costringesse ogni volta di più a fare tutto ciò che possiamo per non ucciderlo" Riuscii nell'intento, e lei scoppiò a ridere.
"Già. In fondo, tira fuori il meglio delle persone"
"Se fosse diverso non lo ameresti, Herm. E' solo questo che devi pensare"
Mi guardò attentamente "Tu dici?"
"Io dico che siete cresciuti entrambi con questa esperienza. Dico anche che sbagliare è umano, perdonare divino. E inoltre non ho mai sentito Draco parlare con il cuore in mano così come ha fatto stasera, o con me quando siamo andati ad Azkaban. E' cresciuto, maturato, migliorato.
Dico che aspettate un bambino, e che vi amate alla follia"
"Pensi che dovrei perdonarlo?"
Fu la sua domanda a farmi scoppiare a ridere. Alzai un sopracciglio e la fissai negli occhi "Herm, io penso che tu l'abbia già perdonato! Io penso che tu l'abbia perdonato nel momento in cui ha avuto il coraggio di aprire il suo cuore e darlo a te. E penso anche che l'anello nelle tue mani ne è l'assoluta conferma"
Ne ero certo davvero, e quando vidi il suo sorriso più bello dipingerle il viso, ne fui se possibile ancora più sicuro. "E cos'altro pensi?" mi chiese.
"Beh, in questo momento il mio istinto mi dice anche che tu sai la risposta alla domanda che quell'anello rappresenta"
E il mio istinto, in genere, non mi fa sbagliare mai.


MY SPACE!
...Dunque. Ve lo confesso, è stato il capitolo più difficile che abbia mai scritto e allo stesso tempo il più emozionante. Ero talmente coinvolta in ciò che le mie mani buttavano giù che solo alla fine mi sono resa conto che, molto più che in passato, ho incentrato il capitolo completamente sulle sensazioni emotive dei protagonisti.
E' sempre difficile raccontare di Draco e Hermione, perchè sono due personaggi estremamente complessi, dalle mille sfaccettature caratteriali;
Forse siete rimaste un pò spiazzate da questo Draco improvvisamente così maturo e sicuro di se stesso, ma è proprio il Draco che avevo in testa mentre scrivevo: un uomo fragile e forte allo stesso tempo, e soprattutto consapevole, finalmente in grado di aprire tutto il suo cuore; Sereno, anche se fondamentalmente sempre lo stesso. Era a questo Draco che volevo arrivare, quando ho iniziato questa fanfiction, e sono felice di esserci riuscita. Ovviamente spero che questa nuova maturità sia arrivata anche a voi mentre leggevate ^_^
Passiamo a Hermione. Anche lei è una ragazza articolata, da mille punti di vista, e ho cercato in questo capitolo di rivedere passo dopo passo ogni sfaccettatura di lei che ho precedentemente presentato.
E poi, c'è Harry. Harry che li aiuta, che li consiglia, che li sprona, fin dall'inizio. Harry che agisce dietro le quinte, e consapevole sia della forza che della fragilità degli amici, sa quando spronare e quando invece fare da scudo per proteggerli.
Mi piaceva molto l'idea di qualcun altro, oltre a Blaise che sapete quanto adoro, capace di guardare oltre gli atteggiamenti classici, oltre le apparenze, oltre i comportamenti sia di amici che di nemici. E solo Harry, proprio per il suo passato, mi è parso in grado di farlo.
Altro punto... Ta daaaaaaaaaan! colpo di scena! Draco che chiede a Hermione di sposarlo, ma poi non vuole la risposta... questa so già che è una scelta che forse a qualcuno non piacerà, ad altre invece farà fare i salti di gioia. Per quanto mi riguarda, anche questo era già deciso da che ho scritto la prima frase del primo capitolo ^_^
Proprio per la persona che Draco è diventato, mi sembrava azzeccato. Insomma, lui che ha sempre disprezzato matrimonio e figli, per paura più che per vero disprezzo, adesso si trova a crederci con tutto se stesso. Perchè ha imparato a credere nella forza dell'amore, ed è una cosa che volevo dimostrare =)
Ecco, credo di aver detto tutto quello che volevo dire. Scusate se oggi mi sono presa molto più spazio con le mie chiacchere, ma è un capitolo che davvero mi preme molto far arrivare a voi che leggete, perchè credo sia, a costo di ripetermi lo dico di nuovo, il più importante di tutta la ff.
Adesso, aspettando con ansia più forte del solito le vostre recensioni, passo a rispondervi! ^_^

shadowhuntersNihal: Ciao! Mi dispiace molto averti fatta aspettare così tanto, ma non preoccuparti, non ho nessunissima intenzione di rinunciare a questa ff, ci tengo troppo ^_^ Ti prometto che arriverò a mettere la parola fine e fino ad allora aggiornerò. E' sempre bello leggere che piace come scrivo, quindi ti ringrazio veramente dal profondo del cuore! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto come i precedenti, e attendo la tua recensione!

excel sana: Ciau! mi dispiace averti fatta aspettare tanto! Spero di essere riuscita a scusarmi con il capitolo ^_^ Grazie mille per i complimenti, e per quanto riguarda la fine siamo sempre più vicine =) ancora un capitolo e poi l'epilogo =) Aspetto di sapere cosa ne pensi di questo 35° chap!

PrincessVanilla: ...Ciao! Scusascusascusascusascusascusascusa T_T Lo so che sono stata malefica, e ti prego in ginocchio di perdonarmi! Comunque, sono contenta di essere riuscita a raddolcire un pò la tua rabbia con il capitolo precedente, e spero con questo di averla fatta definitivamente sparire =) Mi fa ovviamente piacere che il chap ti sia piaciuto, e adesso sono davvero sulle spine per questo... non vedo l'ora di leggere le tue considerazioni! Comunque, come hai chiesto, eccomi veloce veloce con questo seguito =) almeno non sarò troppo cattiva da lasciarti con il precedente finale "spinoso" ^_^ Eh si, siamo sempre più vicine alla fine... ma almeno vedrai come va a finire, no? ^_*

Un grazie enorme anche a chi ha letto ma non recensito e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti! Ancora un ringraziamento speciale lo faccio alle "fedelissime" che nonostante i miei spazi temporali come dire, estesi, continuano a seguirmi! sono commossa, graziegraziegrazie *_*
Ci "vediamo" al prossimo capitolo, tesori!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 36
*** ...quel che finisce bene! ***


Ciao ragazze! Eccomi qui, di nuovo puntuale (miracolo ^_^) con questo (pen)ultimo capitolo... Eh si, siamo davvero arrivate alla fine di questa lunga e travagliata storia... Ma a dopo le considerazioni, vi lascio alla lettura!
Ci "vediamo" giù!



Harry aveva ragione. Questa la frase che per tutta la notte mi ero ripetuta, eccetto nei pochi momenti in cui ero riuscita a prendere sonno. Non avevo mai poggiato sul comodino l'anello di Draco. Avevo continuato ad osservarlo, a stringerlo, come se stessi osservando e stringendo lui.
E poi, verso le sei, avevo preso coraggio e l'avevo provato. Sapevo esattamente a cosa questo mi avrebbe portata, ma dopo una lunga notte di riflessione, ero pronta.
Pronta a mettere via l'orgoglio, e ad abbandonarmi finalmente a quell'incendio di speranza che avevo dentro, riportando la quiete dentro il mio cuore.
E l'anello, mi stava divinamente. Sembrava fatto apposta per me, per stare al mio dito. Per nessun'altra.
Lo tolsi e lo posai sul letto, infilandomi in bagno per una doccia rilassante. Quando uscii, mi guardai allo specchio e tornai a vedere sul mio volto i segni dell'amore. Aveva sempre avuto ragione il mio migliore amico, sbagliare è umano, perdonare divino.
Così tornai in camera e mi infilai gli stessi abiti di quel giorno, misi l'anello in tasca, e scesi in cucina.
Ginny, Luna, Neville, Harry, Ron, Fred e George erano tutti li, seduti intorno al tavolo, a fare colazione. Li salutai con un sorriso abbagliante sul volto e mi sedetti con loro.
"Esci?" mi chiese Ginny, volutamente noncurante.
"Si. Devo sistemare un paio di cose"
"Tipo?" questo era Ron.
"Tipo tirare la coda a un furetto insolente, insultare Malfoy, e sposare Draco" conclusi, come se fosse una notizia sul meteo. E invece, dedussi, era la notizia del secolo. Ginevra cominciò a saltellare qua e la e mi abbracciò, Luna batteva le mani, Fred e George mi guardavano con un sopracciglio alzato, Ron scuoteva la testa, e Harry aveva quel sorriso rassicurante che adoravo.
Con questa simpatica atmosfera che mi accompagnava, uscii dalla porta.
"Non adesso. Non ancora. Voglio che tu ci pensi bene, e quando avrai deciso qualunque cosa, sai dove trovarmi"  Così aveva detto. Oh si, che sapevo dove trovarlo. Lì, dove tutto era cominciato.

Quella mattina ero stato puntuale più del solito, tanto che Lucia, quando era arrivata, aveva trovato l'ufficio già aperto. Ma si era ben guardata dal fare domande.
Ero chiuso nel mio ufficio, in attesa di qualcosa che non avevo la certezza sarebbe successo. Troppe cose potevano andare storte. Non mi avrebbe perdonato, non mi avrebbe più permesso di avvicinarmi a lei, non avrebbe fatto crescere il bambino con me.. o magari non aveva capito cosa intendevo con la frase "sai dove trovarmi". E se fosse andata a casa? Se mi avesse cercato da qualsiasi altra parte?
Mi imposi di smetterla. Non ero mai stato paranoico nella mia vita, non avevo intenzione di iniziare adesso. Feci un lungo respiro, e mi risedetti. Camminare avanti e indietro per l ufficio non avrebbe giovato a nessuno. Men che meno a me.
Hermione non era certo una stupida. Se voleva, avrebbe capito dove doveva cercarmi. E finchè non fosse arrivata, io sarei stato in questo ufficio, giorno dopo giorno, e l'avrei attesa all infinito, come il sole attende la luna e la luna attende il sole.
Non mi rimaneva che sperare.
E per qualche ragione che mi avrebbe portato a ringraziare Merlino per il resto dei miei giorni, non dovetti attendere a lungo. Erano circa le otto e mezza, quando sentii aprirsi la porta dell'ufficio e Lucia esclamare: "Hermione, ciao!"
"Ciao Lucia. Il signor Malfoy c'è?"
"Si, è chiuso nel suo ufficio. Stamattina quando sono arrivata aveva già aperto lui"
Silenzio, e potei immaginarmi un sorriso soddisfatto. "Vuoi che ti annunci?"
"Oh no Grazie Luci. Credo di poter fare da sola"
E bella ed elegante come sempre, come il primo giorno che l'avevo rivista, fece il suo ingresso spalancando la porta.

Era li. Bello ed elegante come sempre, come il primo giorno che l'avevo rivisto. Forse fu il sorriso sul mio viso a permettergli di farlo, comunque ghignò.
"Ciao Granger"
"Ciao Furetto"
Tornare ad essere noi stessi, Hermione e Draco, quelli che non erano mai smielati e che difficilmente si lasciavano andare a discorsi impegnativi, fu quasi un sollievo. Ne avevo bisogno.
Si alzò in piedi e mi venne incontro, chiudendo la porta, mentre io mi accomodavo esattamente dove, il giorno in cui aveva convocato con una lettera uno dei dipendenti di Harry, mi ero seduta. Ma stavolta lui non tornò dietro la sua scrivania. Rimase li, di fianco a me. "Sono venuta perchè devo parlare con tre persone ben precise, Malfoy"
"Tre persone?"

Ero confuso, lo ammetto. Non riuscivo a seguirla, e aveva solo cominciato a parlare. "Si tre persone. Devo parlare innanzitutto con il furetto antipatico, noioso, arrogante e stronzo che ha fatto in modo ci rincontrassimo"
Alzai un sopracciglio, cominciavo a capire. Mi andai a sedere di fronte a lei e attesi che continuasse. "In primis, voglio dirgli che lo detesto, per avermi costretta a venire qui, per avermi costretta a lavorare qui, per avermi dato quel primo bacio e avermi aperto gli occhi. E poi c'è una cosa che ancora non so, ed è solo questo furetto che può rispondermi.
A tuttoggi, e sono passati secoli, ancora non ho idea di cosa fosse successo a casa tua, la prima cena che abbiam fatto tutti insieme" Mi aprii in una risata. "Ancora ci pensi, Granger?"
"Oh si. Perchè se sono qui oggi è perchè voglio chiudere tutti i punti interrogativi rimasti nella mia testa"

Sorrisi di nuovo. Perchè lei era tornata, lo sentivo già dentro di me. Mi voleva far penare un pò, forse, ma il fatto che si fosse presentata qui la diceva già lunga. Senza contare che non avevo minimamente pensato che potessimo tornare con questa facilità a essere noi stessi. Draco e Hermione. Sebbene un Draco e una Hermione molto più grandi, consapevoli, e innamorati. Ne avevo la certezza, e me la dava lei con i suoi occhi.
"Ebbene mia cara mezzosangue, credo sia arrivato il momento di svelarti che avresti potuto smettere di uscire con me già da quella prima sera al GranGalà. Senza che tu lo sapessi, ti avevo già detto in quel parco cosa fosse successo tra di noi. Un bacio. Un bacio e qualche carezza, ma pur sempre solo un bacio.
Certo, se Blaise non ci avesse interrotti inciampando nei nostri corpi forse adesso avrei un racconto molto più avvincente di cui renderti partecipe"
Mi fulminò con lo sguardo più dolce del mondo. Se anche gli occhi avessero quel potere, la sua era soltanto una finta. Non mi avrebbe mai fulminato.

"Ci sono altri dubbi che come furetto devo risolvere?" mi domandò, con un sopracciglio alzato, divertito da quel gioco. Un gioco da cui comunque dipendeva tutta la mia vita. Scossi la testa.
"No, adesso devo parlare con un altra persona, ancora più sgradevole. E' con Malfoy che voglio discutere. Lo stesso Malfoy che mi ha messa incinta e poi è scappato dai problemi, lo stesso Malfoy che per colpa della sua paura ha buttato tutto all'aria. E da lui è una risposta chiara che voglio"
"Ed è l'unica che puoi avere"
"Bene" presi un profondo respiro e fissai i miei occhi nei suoi "Sei pronto ad amarmi? Perchè io posso accettare e sopportare tutto, Malfoy, tutto, ogni piccolo difetto, ogni piccola pazzia, ogni cosa. Ma non sarò mai in grado di accettare che tu non abbia il coraggio di amarmi, questo no.
E se è ancora così, se tu questo coraggio, nonostante i tuoi discorsi e le tue parole, non sei ancora in grado di trovarlo, voglio saperlo adesso. Perchè quando uscirò da quella porta voglio avere una sicurezza che quando sono entrata non era mia"

E adesso aveva paura, lo sentivo, lo vedevo, lo avvertivo. Ma io ero pronto, e sorrisi, sporgendomi e prendendole le piccole mani nelle mie. "Io sono pronto, Hermione. Non ho più paura di questo amore, come non ho più paura di non essere in grado di prendermi cura di mio figlio. Forse non sarò il padre migliore del mondo, ma so per certo che sarò in grado di dimostrare a te e a lui, ogni giorno di più, quanto vi amo. E adesso potrei solo ripeterti quello che ti ho detto ieri sera. Il mio sbaglio più grande è stato non condividere con te il mio passato e lasciarmi avvolgere da esso. Ma adesso basta. E' finita. E' solo un ricordo"

Trattenni le nuove lacrime che bussavano ai miei occhi e le ricacciai indietro con un gran respiro. Gli credevo, e strinsi forte le sue mani, per farglielo capire. Quando ebbi ripreso il controllo, rialzai gli occhi per ritrovare il suo viso e andare avanti. Con l'ultima parte del mio discorso.
"E adesso è il momento più importante, perchè l'ultima persona con la quale desidero parlare, è Draco. Sei tu" Sottraei una mano alle sue e la misi in tasca, per tirare fuori l'anello. Poi lo poggiai sul suo palmo, accarezzandogli le dita. "E per lui non ho domande, solo una risposta"

Avevo temuto il peggio quando mi aveva restituito l'anello. Ma adesso, notando il suo sorriso e i suoi occhi che si inumidivano di lacrime, ripresi a sperare. Restai in silenzio, in attesa che lei parlasse, e quelle che disse erano le parole più belle che qualcuno avesse mai rivolto a me.
"Questo anello è la chiave del mio cuore. Tu e solo tu puoi tenerla. E con questo anello, qui e adesso, nel momento probabilmente meno opportuno e meno bello, nel luogo meno appropriato e romantico, ti chiedo di perdonarmi. Ti chiedo di accettarmi per quello che sono, nei miei mille pregi e duemila difetti, ti chiedo di amarmi nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia. Qui, e adesso, ti chiedo di tornare a fare luce nella mia vita, e per sempre. Voglio sposarti, Draco Lucius Malfoy."
Aveva usato le stesse parole che io avevo usato con lei la sera prima. Non aveva idea di come faceva a ricordarle così bene, ma sapevo che non le avrei dimenticate mai più nemmeno io. Ed erano meglio di qualunque, banale, si.
Dopotutto, Hermione Jane Granger non avrebbe mai peccato di banalità, lo sapevo bene.

Notai anche i suoi occhi farsi umidi, mentre un sorriso radioso gli illuminava il volto e lo rendeva ancora più irresistibile. Si alzò e fece veloce il giro della scrivania, mentre anch'io mi alzavo, poi mi prese in braccio dandomi il bacio più bello che avessi mai ricevuto. Quando ci staccammo, rimanendo vicini, scoppiammo a ridere, e depositandomi a terra lui aprì il pugno e rivelò l'anello. Gli tesi la mano sinistra, tremante, e lui lo infilò al mio anulare.
Dove doveva essere, dove era sempre dovuto stare, dove sarebbe rimasto.
"Ti amo Granger"
"Anch'io ti amo Malfoy"
E sarà così per sempre, anche se non ci fu bisogno di dirlo. Poi ghignai. "Granger sai cosa pensavo?"
"mmh no, non credo.. cosa?" sorrise anche lei.
"non è che tutto questo romanticismo ha compromesso la nostra passionalità?"
"Per Merlino Malfoy non lo so.. Forse dovremmo fare un ripasso, per verificare.."
"Era esattamente quello che stavo pensando" E la baciai di nuovo, mentre lei passava le mani tra i miei capelli. Dio, quanto mi era mancata. Stringendola forte, mi smaterializzai a casa mia, ansioso di averla nuovamente tra le braccia, ansioso di sentirla di nuovo completamente mia.
Ansioso di riprendere da dove avevamo lasciato.

Solo moolte ore più tardi riuscimmo ad alzarci dal suo letto e a rivestirci. Ogni volta che il mio sguardo cadeva sull'anello, il mio cuore aveva un fremito di felicità. Si sarebbe occupata l'agenzia della data e di tutto quanto, a me bastava sapere che mi aveva scelta. Che mi voleva per sempre, e che voleva il nostro bambino.
Chissà poi perchè ero convinta fosse un maschio.
"Draco?"
"Si?" mi abbracciò dietro mentre io riordinavo con un incantesimo il letto.
"Pensavo che forse è arrivato il momento di rendere partecipe qualcuno dei fatti"
"E credo di sapere di chi stai parlando"
Poco più tardi, vestiti nei nostri abiti migliori, e soprattutto mano nella mano, eravamo davanti a Malfoy Manor. Ci sarebbe stato tempo per avvisare gli amici, per festeggiare, per annunciare la nostra decisione sui testimoni.
Ma c'era una persona che meritava di essere messa al corrente dei fatti prima di chiunque altro. E meritava anche i miei ringraziamenti.
Varcammo il cancello e io mi sentii un pò a casa. Quante cose erano cambiate rispetto alla prima volta che ero entrata in quel giardino? adesso, mi sembrava quasi familiare. Narcissa Malfoy era seduta in giardino, e sorseggiava un the persa nei suoi pensieri. Elegante come solo i Malfoy sembravano poter essere e bella, di una bellezza che aveva saputo tramandare a suo figlio. Ci avvicinammo piano, e Draco ci annunciò semplicemente chiamandola.
"Madre?"
Lei si voltò e il sorriso che le illuminò il volto fu splendido. "Draco! Hermione!" Il suo sguardo sembrò cercare qualcosa nella mia mano, e io glielo mostrai. Il suo anello splendente.
"Oh, Hermione.." Mi venne incontro e mi abbracciò, emozionata, facendo emozionare anche me. "Non hai idea di quanto mi avete resa felice"
"Sei la miglior suocera che potevo chiedere, Narcissa. Grazie per tutto quello che hai fatto, e per l'anello naturalmente. Ho saputo che è da te che è stato ereditato"
Lei annuì, mentre abbracciava Draco. "Ragazzi, sono felice che vi siete ritrovati. E se penso che tra poco avremo un piccoletto biondo a sancire ancora di più questa unione, non sto nella pelle"
Draco rise "Chissà perchè, lo immaginavo"
"Vuoi dirmi che per te non è così, Draco?"
"Ancora peggio, madre"
E tutti ridemmo, mentre la mia mano libera si posava sul ventre e veniva raggiunta da quella di Draco. Un detto babbano mi saltò alla mente, mentre stringevo quelle dita fra le mie e sentivo il cuore piangere di gioia: Tutto è bene quel che finisce bene.
Mai sentita una cosa più vera e bella di questa. Ci saranno dei momenti difficili, lo sappiamo entrambi, ma stavolta saremo in grado di affrontarli, e non permetteremo più a niente e nessuno di dividerci. E chissà quante altre belle sorprese il destino ha in serbo per noi.
Sorrisi, guardando Draco, il mio ragazzo, il mio uomo, il mio fidanzato, il mio futuro marito. Più lo guardavo e più lo amavo. E pensando alla sua vita, al suo passato, un'altra certezza si fece spazio nel mio cuore: una storia iniziata tanto male, non poteva finire meglio. O forse, è più giusto usare il verbo iniziare.


MY SPACE!
E Herm, a mio parere, a proprio ragione... ^_^ Rieccomi qui, ragazze! ...Già, questo è proprio l'ultimo capitolo della nostra storia. Ovviamente, tornerò ad aggiornare un ultima volta, con l'epilogo, e le risposte alle vostre recensioni. Però la loro storia, è finita. O forse è appena iniziata, ma comunque il senso è lo stesso ^_^
Scrivendo di questi due testoni mi sono emozionata, divertita, arrabbiata, intristita.. tutte emozioni che spero abbiate provato anche voi, e adesso sono un pò triste nel pensare che è giunta al the end. Come sempre, d'altronde, ogni volta che qualcosa finisce un pò di tristezza viene. Ma in fondo, credo sia giusto così.
Basta discorsi tristi! I saluti veri e propri, li farò nel prossimo capitolo!
Passiamo a questo finale... Forse un pò più corto dei chap precedenti, però ho ritenuto giusto che fosse così, pieno di Herm e Draco, pieno dei loro sentimenti, e soprattutto non troppo lungo, pesante. Non volevo correre il rischio di diventare noiosa. Spero vivamente che vi abbia soddisfatto!
Volevo ringraziare PrincessVanilla(a proposito, il nome Harrismo lo trovo molto appropriato e decisamente non ho idee migliori, sono felice che mi hai perdonata e che il capitolo ti sia piaciuto!), excel sana(sono felice di aver soddisfatto le tue aspettative, e spero di averlo fatto anche con questo finale!) e shadowhuntersNihal(Grazie per i complimenti, ecco qui il seguito!Spero sia di tuo gradimento come il precedente!) che hanno commentato, e mi scuso per non poter rispondere più largamente alle vostre recensioni, ma sono un pò di corsa. Prometto che lo farò nel prossimo (E ultimo sig) capitolo!
Ringrazio anche chi ha letto ma non recensito, e chi ha aggiunto la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro tutti ^_^
E ora vi mando un abbraccio e vi saluto!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 37
*** Epilogo - La vita perfetta ***


Ciao ragazze! Eccomi qui, in ritardo, lo so, con l'epilogo di questa storia. In fondo, ho scritto la parola fine. E anche qualcos'altro di cui parleremo dopo =)
Vi lascio leggere!
Ci "Vediamo" giù!





Il sole del pomeriggio accarezzava delicatamente i fiori di mille colori di un giardino ben curato, intorno a una villetta bianca a due piani. Seduta sull'erba, le gambe elegantemente ripiegate all'indietro, una bambina dai lunghi boccoli biondi intrecciava fiori, facendo una ghirlanda di mille colori.
"Evee? Evee, tesoro, è arrivato papà"
Richiamata dalla madre, la piccola si alzò e di corsa entrò nella penombra confortevole dell'atrio della casa, precipitandosi in salotto.
"Papà!"
"Amore! Ciao Eveline" Draco prese in braccio la figlia e la fece girare, prima di stringerla forte a se. La bambina, dagli splendidi occhi azzurri illuminati da pagliuzze dorate, gli mise al collo la ghirlanda.
"Ti piace?"
"E' bellissima piccola mia"
Erano passati ormai sei anni da quando Draco e Hermione si erano sposati e avevano avuto la loro prima figlia, una bambina, contrariamente a ogni previsione. Fino all'ultimo, infatti, erano stati convinti che colui che cresceva nel ventre di Hermione, fosse un maschietto.
"Mamma, quando arriva zia Ginny?" domandò Eveline, non appena il padre la posò sul pavimento.
"Dovrebbe arrivare, tesoro" la rassicurò lei, sorridendole. La bambina annuì e tornò in giardino, a godersi il sole pomeridiano. Draco si voltò verso Hermione, e la prese tra le braccia, accarezzandole il pancione.
"E voi come state?" domandò, la voce intrisa di dolcezza.
"Benissimo" rispose lei, baciandolo dolcemente. "pare che la piccola Alice abbia finalmente smesso di tirare calci alla sua mamma" Draco rise, continuando a baciarla.
Fu un leggero colpo di tosse a far allontanare i due sposini.
"Blaise! Pansy! Ciao!" esclamò Hermione, avvicinandosi immediatamente a Pansy, che l'abbracciò. Senza ovviamente bussare, i coniugi Zabini si erano materializzati in mezzo al salotto di casa Malfoy. Draco alzò un sopracciglio. "Blaise, ti perdonavo prima, quando casa mia era casa tua. Ma possibile che tu non abbia ancora imparato che, le persone normali, si smaterializzano fuori da casa degli amici, e dopo suonano?"
Blaise gli diede una pacca sulla spalla ridendo "Ma io non ho mai affermato di essere normale, caro il mio Draco. E poi sono il tuo migliore amico, no? e allora, quante storie"
"Ciao zia" Una vocina allegra catturò l'attenzione di Hermione, che si abbassò a salutare i due gemelli: Jason e Christina.
"Ciao tesorini! Come state?"
"Bene.. e il bimbo dentro la tua pancia?"
Herm rise, prendendo la manina che Chris le porgeva e facendogliela posare delicatamente sulla sua pancia. "Sta bene, e ti saluta"
"a me no?" chiese Jason, immediatamente preoccupato.
"ma certo che saluta anche te, amore"
"Dov'è Evee?"
"Fuori in giardino"
Mentre Jason già si preparava per correre fuori, zio Draco lo trattenne per la spalla. "Ehi, ehi, calma nipote. Non si saluta?"
Jason si girò con un sorriso ampio sul viso da schiaffi. "Ciao zio"
Le sopracciglia di Draco si alzarono facendogli corrugare la fronte. "avevi fretta?"
"si, voglio andare da Evee" sincero, simpatico. Un pò sfacciato, forse. Sicuramente, lo sfidava un tantino. "Posso?"
"Finchè sei piccolo si. Sparisci"
Draco si voltò a guardare Blaise. "E' proprio tuo figlio, Bla. E' incredibile come sia riuscito a prendere tutti i tuoi aspetti negativi" Blaise rise. "Ehi, non parlare male del fidanzato di tua figlia"
Tasto dolente. "Oh ma che cazzo dici?!"
"Draco!" Hermione e Pansy si erano girate nello stesso momento, furibonde, verso di lui. Blaise rise ancora di più, meritandosi uno scappellotto dall'amico.
"Scusa amore" disse, ancora arrabbiato. "e, tanto per la cronaca" aggiunse, mentre il campanello suonava e lui andava verso la porta "mia figlia NON è la fidanzata di tuo figlio"
Aprì la porta e si trovò davanti la combriccola Potter. "Ciao Malfoy"
"Ciao Potter. Prego, entrate"
E, uno dietro l'altro, i cinque Potter, quasi sei, fecero il loro ingresso. Harry, Ginny, decisamente incinta, James, 6 anni, Cristopher 5 e Lily 3.
Ginevra e Harry stavano insieme da anni, quando lei era rimasta incinta la prima volta. A Harry era quasi venuto un colpo. La piccola Gin, infatti, aveva scoperto di essere in dolce attesa il giorno del matrimonio di Herm e Draco. Come se le emozioni non fossero state abbastanza.
Certo è, che da quando avevano cominciato, non si fermavano più.
"Ciao Gin"
"Ciao Dra! Come stai?"
"Male. Litigavo con Blaise"
Ginny alzò gli occhi al cielo. "Strano!" Poi raggiunse Hermione e Pansy, e insieme andarono in cucina a preparare il the.
"Allora Gin, come va? Il bambino?"
"Sta bene. Non fa che scalciare" sbuffò "non vedo l'ora che nasca"
"Dai ancora due mesi" rise Herm "Comunque credo di capirti. Anche Alice" Entrambe si voltarono verso Pansy. "E tu? nessuna novità?"
"Ehi, io ne ho già due!" poi rise, ammiccando "In realtà ci stiamo riprovando. Meglio numero dispari, no?"
I tre uomini entrarono in cucina che ancora ridevano. Gin alzò lo sguardo sul marito. "Harry, i bambini?"
"Sono fuori tutti insieme. James e Jason stanno ovviamente litigando" sbuffò alzando gli occhi al cielo. "ma sono stanco di intervenire. Che se la vedano loro"
Draco rise "Cosa vi aspettavate, scusa? hanno il sangue diametricalmente opposto"
"non hai capito. Stanno litigando per l'attenzione di tua figlia" Harry sogghignò, guardando un Draco imbufalito uscire di corsa in giardino.
"Siete cattivi" affermò convinta Hermione. "Harry, sei assolutamente impossibile"
"adoro farlo arrabbiare"
"oh lo so!"
"Avete visto Neville e Luna?" domandò poi Pansy.
"No, però ho incontrato Daphne e Ron in ospedale l'altro giorno. Stavano facendo degli esami, perchè Daph probabilmente è incinta" "Oh che bella notizia!"

"James, Jason, smettetela immediatamente" Eveline si era alzata in piedi e guardava i due amici, severa. I due bambini si guardarono in cagnesco un ultima volta, poi rivolsero la loro attenzione alla piccola Malfoy inviperita. Poco più lontano, Christina e Cristopher giocavano a prendere, e Lily raccoglieva fiorellini da portare al suo papà.
"Possibile che voi due litigate sempre? decidiamo un gioco senza arrabbiarci, per favore"
"Io voglio giocare a nascondino" affermò Jason. James alzò gli occhi al cielo.
"Io no. Voglio giocare a prendere"
"Va bene decido io. Facciamo così, giochiamo a fulmine. Ci dobbiamo nascondere e uno conta, e poi quando trova gli altri due loro devono scappare e se lui li prende si immobilizzano sul posto. e quello rimasto libero deve liberare quello imprigionato. Se chi contava riesce a prenderli tutti e due, ha vinto e conta un altro. Va bene?"
I due bambini si illuminarono lanciandosi uno sguardo di sfida. "Si" dissero all'unisono.
Il gioco non funzionò: James e Jason giocavano uno contro l'altro, cercando sempre di liberare e tenere salva Evee. Che cominciò a spazientirsi. Non la facevano giocare.
Fu in quel mentre che arrivò Draco, nervoso. La sua bambina, non si toccava. Non aveva mai pensato di poter diventare così geloso. Ma con il passare degli anni stava peggiorando. Doveva assolutamente fare qualcosa. Bisognava anche dire che la piccola Malfoy cresceva insopportabilmente bella. Era riuscita a prendere i lati migliori dei genitori: l'eleganza, i colori, i tratti fini tipici della famiglia di Draco. E poi il sorriso, i riccioli, la dolcezza e la determinazione della sua mamma. Insomma, a parere di Draco, era una piccola stella che più cresceva, più brillava. E a lui decisamente non andava che altri lo notassero. Anche se Eveline aveva soltanto sei anni. "Amore?" la chiamò. Lei si girò immediatamente.
"Ciao papà"
"Cosa fate?"
"giochiamo a fulmine. Anzi, giocano."
"non ti fanno giocare?"
Lei scosse la testa, triste. "Continuano a rincorrersi tra loro, e mi escludono"
"Vieni in casa con papà, amore mio. Lasciali soli questi due uomini, va bene?"
Lei sorrise e accettò le braccia tese del padre, che la alzarono e la strinsero al petto. Insieme, i due Malfoy rientrarono nella villetta. In cucina, Herm alzò gli occhi al cielo. "Draco Lucius Malfoy, devi lasciare in pace tua figlia, mi sembrava di essere stata chiara"
"Ma amore la stavano lasciando in disparte, vero? non volevano giocare con lei"
Harry e Blaise alzarono gli occhi al cielo. "Si come no. Draco, ti sei davvero rammollito. E pensare che un tempo nessuna donna sarebbe mai riuscita a farti questo effetto" borbottò Blaise, sconvolto.
"quando anche tua figlia sarà richiesta come la mia piccola, ne riparleremo, Blaise! E anche quando Lily sarà abbastanza grande da avere amici maschi, Potter. Faremo un lunghissimo discorso, noi tre"
Le tre ragazze scoppiarono a ridere. Il visino di Evee fece capolino dalla spalla di Draco e chiese di essere messa in terra. Fece il giro di bacini per salutare gli zii che ancora non aveva salutato, e poi rimase in braccio a zio Harry, con cui, da sempre, aveva un rapporto speciale. "La mia piccola" sorrise lui, mettendogli un ricciolo ribelle dietro l'orecchio. "Hai fatto rincretinire il tuo papà, lo sai?"
Lei rise, angelica. "Non credo sia solo colpa mia. Penso che mamma avesse già indebolito tutta la sua forza, quando sono arrivata io. L'ho solo rotta del tutto"
Tutti i presenti si aprirono in un ampia risata, rendendo ancora più confortevole quella cucina bianca in cui una brezza leggera portava un buon profumo di fiori.
Felici, sereni. Finalmente completi. Una famiglia, insomma. Nessuno, li presente, sarebbe mai più riuscito a fare a meno degli altri. E sembrava strano ancora pensarci, nonostante fossero passati anni. Ma per tutti ormai, erano una cosa sola.
E quei fantastici bambini già arrivati, o in procinto di arrivare, o che sarebbero arrivati nel corso degli anni, erano il modo perfetto di sancire un'unione altrettanto perfetta.
Niente avrebbe potuto rovinare quell'armonia tra quelle persone un tempo così diverse. Quel gruppo così strano, che sembrava non avere niente in comune.
Ma non sono forse le cose più assurde e impensabili, che finiscono per accadere? E durano, durano in eterno.

THE END


...O forse, no...


MY SPACE!
Rieccomi qui! allora allora... tanto per cominciare, vi chiedo scusa per il nuovo ritardo con cui pubblico questo epilogo. Sono stata davvero combattuta per scegliere il modo in cui scrivere, l'avvenimento di cui raccontare, con cui concludere. Per un pò, ho pensato di scrivere il matrimonio tra Herm e Dra. Ma poi, ho avuto paura di peccare di banalità. Senza contare che, un finale del genere, non mi lasciava molto margine di spazio. Cosa voglio dire? ve lo dico tra un pò.
Così, ho pensato di scrivere della gravidanza. Di Pansy, che era incinta di qualche mese di più di Jason e Christina, o di Herm. Ma anche così non ero soddisfatta.
Certo, un bellissimo momento, ma di nuovo qualcosa non mi convinceva.
Allora ho tentato di scrivere un pezzo della loro vita quotidiana. E mi è venuto spontaneo pensare che avrebbero avuto i bambini piccoli, mentre gli altri (Gin e Harry, Ron e Daphne, Neville e Luna) sarebbero rimasti decisamente uguali al resto della storia. E allora, l'illuminazione. Perchè non far passare più tempo, raccontando di bambini già abbastanza grandi da parlare, lasciando passare abbastanza anni perchè anche le cose tra gli altri personaggi si facessero più concrete, diverse, complete?
E quindi eccomi qui a raccontare dei loro figli ^_^ Spero che la scelta vi piaccia, vi confesso che all'idea di Draco geloso della figlioletta non ho resistito e mi sono fatta un pò prendere la mano =) Spero comunque che abbiate gradito. Ovviamente, dovete farmi sapere! Per favoreeeeeeee *_*
Parliamo di un altro punto, e su questo ho assoluto bisogno del vostro parere. Ciò di cui all'inizio ho detto che avremmo parlato, è quella piccola frase in fondo, a destra. "...o forse, no..." cosa voglio dire? Io ho scritto the end, ma forse, la storia potrebbe anche non concludersi qui. Ed è quello che intendevo anche quando parlavo di margine di spazio. Un epilogo così, mi lascia abbastanza idee per poter andare avanti, per poter proseguire. Che ne dite? ^_^ Non ho mai affrontato una vera e propria storia sui figli dei miei precedenti protagonisti, ma credo che tenterò, se voi mi direte che siete interessati naturalmente ^_^
Quindi, per concludere, affermo nuovamente che ho assolutamente bisogno delle vostre recensioni! E qui, vi saluto. Forse per l'ultima volta o forse no, chissà ^_^ ai posteri l'ardua sentenza!
Vi ringrazio per avermi continuata a seguire, nonostante i miei ritardi continui, il mio aggiornamento discontinuo, la mia fretta che spesso mi ha impedito di rispondere alle vostre recensioni. Grazie per essere sempre state qui in attesa di sapere cosa la mia mente malata avrebbe elaborato! E sempre pronte a perdonarmi... Vi adoroooooooooooooooooo!
E, nonostante non ne abbia la certezza, vi voglio salutare lo stesso con la mia chiusura preferita!
A presto! (spero ^^)
Vi adoro!Bacioni, Miky.

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Capitolo 38
*** Avviso! ***


Ciao ragazze! Aggiungo questo piccolo avviso sia per ringraziare voi tutte che avete recensito, sia per informarvi di una cosuccia ^_^
Tanto per cominciare, comunque, la cosa più importante, è rispondere una per una a tutte voi!

Kiamilachan: Ciao! Grazie mille per la recensione, sono contenta che l'epilogo, e ovviamente la storia in generale, ti siano piaciuti. Ti ringrazio moltissimo anche per i complimenti, e ti confesso che ho seguito il tuo consiglio sui figli dei protagonisti... ^_* Spero di risentirti presto! Bacioni!

vulneraria: Ciao! Sono ovviamente contenta che l'epilogo ti sia piaciuto, e ancora più contenta che tu voglia legger presto il seguito! Ne parlerò tra poco, comunque ^_^ Aspetto la tua recensione, che spero di leggere presto! Kiss!

aquizziana: Ciau! Voi chiedete, io esaudisco ^_* Grazie mille per i complimenti! Ci "leggiamo" presto, spero! Bacioni!

kiketta182: Ciao! Sono contenta che tu non abbia rinunciato al mio "o forse no.." perchè ho deciso di provare questa nuova impresa, e il vostro sostegno è fondamentale! Ovviamente, grazie per i complimenti, è sempre bello sapere che la storia piace ^_^ Baci!

RikyXRupy: Ciau! Mi fa piacere che la storia ti sia piaciuta, grazie mille ^_^ Come credo avrai capito, ho intenzione comunque di scrivere il seguito, e di non lasciarti troppo sulle spine ^_^ Spero di ritrovarti presto! Bacioni!

titty79: Ciao! Grazie mille ^^ Sono felice che la storia ti sia piaciuta, tutti i tuoi complimenti mi rendono molto orgogliosa! =) Spero di vederti anche nel continuo! Kiss!

PrincessVanilla: Ciauz! Non ti preoccupare per la velocità della recensione, l'importante è sapere che la storia e l'epilogo ti sono piaciuti ^_^ E per il secondo punto, come capirai ho deciso di provarci, e sono contenta che anche tu approvi l'idea! Ci sentiamo presto, allora! Baci!

Allora allora... adesso voglio ringraziare anche coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli e che poi non ho più sentito, coloro che hanno aggiunto la storia tra i preferiti o le seguite, e ancora di più coloro che hanno aggiunto me tra gli autori preferiti ^_^ Vi adoro!

E adesso, passiamo al secondo punto in ordine d'importanza! Questo continuo a cui ho pensato, e che ho notato ha entusiasmato tutte voi. Quindi, visto che anch'io avevo voglia di provarci, ho deciso di tentare a scrivere il prologo, e di vedere come va.
L'ho pubblicato ieri sera, in realtà, anche se prima avrei voluto mettere on line questo avviso, ma visto che l'avevo finito e che la mia curiosità non ha limiti, alla fine ho ceduto all'istinto e ho pubblicato prima quello =)
Lo trovate sotto il nome di "Il gioco della vita - Another, Forever". Ho pensato che non ci fossero titoli più appropriati. In fondo, la vita è un continuo gioco, e se i nostri protagonisti della prima vicenda hanno già ceduto al destino, con chi poteva accanirsi questo, se non con i loro figli? ^_^
A questo punto, per l'ultima volta in questa storia che a me ha dato molto, vi saluto. Con la speranza, come ho detto a ciascuno di voi, di ritrovarvi presto nel continuo!
So che la propaganda non si fa, ma io ve lo dico lo stesso: ho iniziato anche un altra avventura, si intitola "odiami ancora" con protagonisti Herm e Draco ovviamente ^-^ Se vorrete farci un salto, ne sarei lieta.
Bene ragazze mie! Arrivederci, allora!
Un bacione, a presto.
Miky.

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