Non mentire al tuo cuore

di SongMiSun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risveglio. ***
Capitolo 2: *** Pensieri. ***
Capitolo 3: *** Un po' di alcool e vecchi amici. ***
Capitolo 4: *** Verità. ***
Capitolo 5: *** Buio. ***
Capitolo 6: *** Nuovi e vecchi amori. ***
Capitolo 7: *** Malumore e appuntamento. ***



Capitolo 1
*** Risveglio. ***


Era mattina.

Se ne accorse perché, socchiudendo gli occhi, intravide i raggi del sole filtrare attraverso le persiane e finire sul muro. Fece un grande sbadiglio e stiracchiò le braccia verso l’alto per poi ripoggiarle sul materasso. Fu proprio allora che si accorse della presenza di un'altra persona nel suo letto.

Aguzzò lo sguardo e notò dei capelli biondi con una grande striatura azzurra nel centro. Zelo.

Cos’era successo? Aveva la mente confusa, non ricordava quasi nulla della festa della sera prima. Si mise dritto sul letto osservando il soffitto per cercare di ordinare le idee. Niente, non riusciva proprio a ricordare. Sospirò richiudendo gli occhi per qualche minuto, mentre il corpicino dell’altro si muoveva piano nel sonno.

Si mise seduto da un lato del letto, poggiando i piedi a terra. Passò una mano tra i capelli sbadigliando nuovamente e si alzò ritrovandosi completamente nudo. In fretta si avvicinò all’armadio per indossare dei boxer e la tuta nera e rossa, la sua preferita.

Nel frattempo, il più piccolo si era svegliato e lo guardava con un sorriso dipinto sul volto.

«Buongiorno hyung»

«Buongiorno  a te, piccolo» accennò un sorriso per poi guardare in basso. «Sai, non ricordo nulla di ieri, non so cosa sia successo.. Ero talmente ubriaco..» portò una mano dietro la nuca alzando le spalle, sperando che non fosse successo nulla di male.

Il sorriso sul volto dell’altro si spense subito e prese posto un’espressione delusa.

«Oh..» il più piccolo abbassò lo sguardo sospirando.

«È successo qualcosa?» Bang si avvicinò preoccupato, facendo solo qualche passo verso di lui per non stargli troppo vicino; aveva paura di una sua reazione troppo isterica, sapendo come era fatto.

«S-se per “aver fatto l’amore” intendi qualcosa, allora si, è successo qualcosa»

Zelo tenne lo sguardo basso, mentre Bang spalancò gli occhi, molto sorpreso. Lui non era il tipo da fare certe cose, cioè si, ma non con il primo che capitava e soprattutto non con Zelo.

Tra loro c’era sempre stata una grande intesa e spesso sembrava molto più che una semplice amicizia. Bang teneva molto a lui, se ne prendeva cura e lo trattava anche meglio degli altri amici, sapendo di sbagliare. Se avesse sofferto per colpa sua, qualunque fosse stata la ragione, non se lo sarebbe mai perdonato. Quella notizia un po’ lo sconvolse. Era molto confuso in quel periodo e non voleva prendere decisioni affrettate.

«Quindi per te non è stato niente di importante.. Lo hai fatto solo per divertirti, eh? Dovevo aspettarmelo. Ti sei sempre preso cura di me solo per portar via la mia verginità, vero?» Zelo parlò guardando l’altro negli occhi, quasi urlando.

«Ieri sera hai detto anche che mi ami dopo che mi sono dichiarato.. Era falso anche quello..»

Un sorriso amaro apparve sul viso del piccolo, mentre qualche lacrima iniziò a rigargli le guance.

Zelo aveva sempre amato il suo hyung, era stato come un colpo di fulmine..

 

«C-ciao, sono JunHong, ma per gli amici Zelo, quindi puoi chiamarmi così

«Oh, il piacere è mio, sono Bang Yongguk, ma tutti mi chiamano Bang»

“Il suo sorriso..”

«Ti vedo spesso sul tuo skateboard, sei davvero bravo!»

«O-oh ehm.. Grazie mille!»

 

Quelle semplici parole lo fecero innamorare perdutamente, costringendolo però a tacere per un bel po’ di tempo.  Si erano conosciuti per caso, quando il minore aveva finito la scuola e iniziato da poco a lavorare in una scuola di danza. Quel pomeriggio stava tornando a casa, passando come sempre davanti al benzinaio per prendere la scorciatoia col suo skateboard, ma aveva calcolato male l’altezza del marciapiede ed era caduto, venendo soccorso da Bang. Appena vide il suo volto angelico, rimase a fissarlo per alcuni minuti. Subito si innamorò del suo sorriso e della sua voce particolare, il che lo portò a passare li davanti più spesso.

Finirono col diventare buoni amici, vedendosi tutti i giorni. Zelo non riusciva mai a dichiararsi, o perché non trovava il momento e il luogo adatto o se lo trovava, rimaneva paralizzato per paura di essere rifiutato. Ma quella sera, durante la piccola festa organizzata da Bang nel suo appartamento per l’aumento del suo stipendio con alcuni amici, decise che era arrivato il momento. Il più grande aveva bevuto un po’, ma non sembrava stare così male e sembrava abbastanza lucido.

Zelo ne approfittò a fine festa, quando tutti gli altri invitati erano andati via, vedendo l’altro seduto sul divano da solo, si mise al suo fianco. Gli disse che lo amava e Bang sembrò molto felice e lo baciò di sorpresa. Quello fu il primo bacio di Zelo che trovò stupendo, una sensazione unica. Ben presto però il grande, su di giri a causa dell’alcool, iniziò ad allungare le mani e finì col portarselo al letto.

Primo bacio e prima volta in un’unica sera.

 

 

Bang si sedette sul letto muovendosi rapido appena vide le lacrime dell’altro: non sopportava vederlo star male. Subito lo accolse tra le sue braccia, facendolo poggiare sul suo petto, cercando di riprendersi dallo shock, mentre l’altro si sfogava facendo sgorgare lacrime dei suoi piccoli occhi.

Davvero era successo tutto quella notte? Si era dichiarato e l’avevano fatto.. Dannazione, stupida memoria. Doveva  rimediare al più presto o avrebbe perso Zelo per sempre.

«Era tutto vero, come hai pensato una cosa del genere? Ero ubriaco, si, ma quelle cose sono vere, ho sempre voluto dirtelo solo che non ne ho mai avuto il coraggio..»

Zelo alzò il viso verso di lui, incredulo. Avevano vissuto le stesse emozioni per tutto quel tempo! Sul suo viso spuntò nuovamente il sorriso e cercò di asciugarsi le lacrime con il dorso della mano.

«D-davvero?» gli chiese subito dopo, poggiandogli una mano sul petto.

«Certo»  rispose prontamente il più grande, sorridendogli di rimando.

 

Stupido bugiardo.

Fu questo il pensiero di Bang, mentre si avvicinò alle labbra dell’altro per posare le sue, lasciandogli un dolce bacio.

 

 

 

 

 

~ Salve! Grazie a tutti per aver letto il primo capitolo ^^ Ho modificato la storia di recente in modo da renderla più ricca e interessante : )Spero vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito per poter leggere i prossimi capitoli :3

Chiedo perdono se lascia tanto spazio tra una riga e l’altra, ma non so cosa fare ;A;

Cosa succederà? Bang dirà la verità a Zelo o continuerà a tenersi tutto dentro? E poi nel prossimo capitolo ci sarà un altro personaggio!
To be continued… ~

 

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Capitolo 2
*** Pensieri. ***


«Grazie a lei e arrivederci» sorrise al cliente che partì velocemente dopo aver fatto benzina.

Era un mercoledì pomeriggio abbastanza piacevole al posto di lavoro di Bang. Si guadagnava da vivere lavorando come benzinaio, anche se non era il massimo, ma questo era uno dei pochi lavori che poteva fare, dato che alla scuola non aveva mai dato molta importanza.Erano passati tre giorni da quel risveglio che gli aveva “incasinato la vita”.Non faceva altro che pensarci, quasi fosse un’ossessione.

 

Dopo poco il suo turno finì e salì in macchina per tornare a casa. Sulla via del ritorno incontrò Himchan, il suo migliore amico, che gli chiese di andare a fare un giro insieme, dato che non si vedevano da quella –maledetta- festa. Parcheggiò dove possibile e si precipitò da lui salutandolo con un abbraccio e una pacca sulla spalla.

«Come stai ChanChan?»

«Io bene…Aspetta, non parliamo di me! Devi raccontarmi qualcosa  o sbaglio?»

Himchan fu l’ultimo a lasciare la festa quella sera e aveva notato alcuni strani atteggiamenti da parte dei due ragazzi. Inoltre conosceva bene il più grande –di un mese- e sapeva che sarebbe successo qualcosa, una volta rimasti soli

I due si incamminarono per le strade della periferia, svoltando infine in un parco li vicino.

«Beh ecco.. l’ho fatto con Zelo»

A quelle parole Himchan rimase quasi a bocca aperta, per poi deglutire e riprendersi.

«Oh.. Quindi avevo visto bene che ti piace, eh?» fece un occhiolino al più grande, dandogli una spintarella con il gomito.

«No..ehm..cioè si, ma non volevo accadesse cosi. Almeno non da ubriaco..» sospirò alzando lo sguardo al cielo. “Non volevo che accadesse, ecco”.

Camminarono per un po’ in silenzio, fino ad arrivare ad una panchina vuota, dove si sedettero l’uno al fianco dell’altro.

Prima che uno dei due potesse proferire parola, si sentì una voce urlare “Bang” più volte e poco dopo videro Zelo che correva verso di loro per andare a sedersi sulle gambe del maggiore, circondandogli il collo con le braccia e baciargli ripetutamente la guancia.

«Ti ho visto da lontano e ti avevo chiamato, ma non mi hai visto! Cosi ho pensato di seguirti» ridacchiò il piccolo per poi stampare un lungo bacio sulle labbra del ragazzo.

Invece lui non sembrava cosi entusiasta. Anzi, si sentiva quasi a disagio. Anche se Himchan era il suo migliore amico, non aveva mai passato del tempo con lui e i suoi precedenti ragazzi o ragazze insieme. Non gli sembrava una cosa molto carina. Infatti Chan se ne stava con le mani poggiate sulle gambe ad osservarli in silenzio. Bang lo notò, così guardando entrambi cercò qualcosa da dire in fretta per smorzare la tensione.

«Prendiamo un gelato insieme?»

«Siii! Possiamo andare qui vicino, c’è la gelateria che ti piace tanto»

Zelo lo abbracciò più forte senza smettere di sorridere, ignorando l’altro ragazzo.

Himchan che continuava a rimanere in silenzio, si alzò e facendo un segno col capo a Bang, si diresse verso l’uscita del parco per tornare a casa sua sospirando.

Bang rimase a fissarlo da lontano, dietro le spalle del più piccolo. Con quel “prendiamo un gelato insieme” intendeva TUTTI insieme, non solo loro due. Quasi gli si strinse il cuore vederlo andar via cosi, ma non sapeva cosa fare. Non poteva fare niente.

«Andiamo! Cosa aspetti?»

Zelo si alzò in piedi scattando e prese la mano dell’altro, trascinandolo in gelateria.

 

Per tutto il pomeriggio, pur rispondendo alle mille domande del più piccolo, Bang era quasi assente. Non prestava molta attenzione a quello che succedeva intorno a lui.

«Hey? Sei ancora con me? Ho detto che si sta facendo tardi, dobbiamo andare!» lo scrollò piano per le spalle. Solo a quel punto Bang si accorse che Zelo gli stava parlando. Alzò lo sguardo al cielo e notò che il sole stava calando. Erano tornati al parco a fare una passeggiata, così si girarono e fecero lo stesso percorso che avevano fatto all’andata.

Bang accompagnò Zelo, il quale lo baciò più volte prima di separarsi da lui e entrare nella propria casa.

 

Finalmente nel suo appartamento, Bang si  fece una lunga doccia, cenò con un panino davanti la tv e infine si mise in balcone ad ammirare il panorama che il suo edificio offriva. Prese il cellulare dalla tasca e compose il numero di Himchan, che non rispose. Chiamò varie volte, ma squillava a vuoto, fino a far scattare la segreteria. Rimase in silenzio per una buona parte del messaggio e alla fine riuscì a dire solamente: “chiamami appena puoi”.

Ripose il cellulare in tasca e si poggiò alla ringhiera sbuffando. Cosa era successo al suo amico? Perché non rispondeva?

Piano piano però, strani pensieri s’insinuarono nella sua mente. Cosa stava accadendo a se stesso? Era rimasto così male vedendo il suo amico sentirsi costretto ad andare via per non disturbarli, che poi non lo disturbava affatto, e si distrasse tutto il pomeriggio per colpa di quel fatto.

In passato non aveva sentito Himchan per molti giorni, eppure non aveva dato molta importanza alla cosa. Invece ora si. E non era passato poi così tanto tempo..

 

Perché si stava preoccupando tanto per Himchan?

 

 

~ Eccoci al secondo capitolo!
Secondo voi cosa sta succedendo al nostro amato Bang? Poverino, si preoccupa così tanto per il suo migliore amico.. o forse sotto c’è qualcosa?
E poi Zelo è cosi dolce.. Beh basta così, al prossimo capitolo! ^_^ ~

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Capitolo 3
*** Un po' di alcool e vecchi amici. ***


«Apri! Apri questa cazzo di porta!»

Bussò ripetutamente, senza ricevere risposta. Urlò più forte, battendo il pugno sul legno scuro della porta. Non gli importava se avrebbe svegliato tutto il condominio, voleva che Himchan gli aprisse a tutti i costi. Continuò per dei buoni dieci minuti, finché non si arrese. Gli sembrava impossibile che il suo amico non fosse in casa in quel momento. E allora perché non apriva? Era stato in pensiero tutta la notte per lui.

Sospirò  e fece per andarsene, quando la porta si aprì e si trovò davanti il ragazzo moro, con i capelli spettinati, un’aria assonnata e una lieve puzza di alcool.

«Buongiorno anche a te, Bang… Non c’era bisogno di spaccare la mia porta»

«Ah no? E allora che cosa avrei dovuto fare?»

Bang era su tutte le furie. Non riusciva a immaginare che l’altro potesse rimanere cosi calmo, limitandosi a guardarlo e a sbadigliare. Volendo evitare di prendere a pugni anche il suo amico, oltre che alla sua porta, fece un lungo sospiro per poi guardare l’altro e parlare con un tono di voce normale.

«Posso sapere per quale motivo ieri sera non rispondevi al telefono?»

Himchan a quella domanda rimase impassibile, passandosi una mano tra i capelli.

«Ieri sera? … mh, sono andato in un locale e ho bevuto un po’, niente di che, giusto per stare con degli amici. Probabilmente non ho sentito il telefono e da ieri ancora non l’ho visto, sarà in una delle tasche..» Fece un altro sbadiglio per poi rimanere a fissare il più grande, con gli occhi socchiusi.

Bang strinse i pugni, cercando di non esplodere da un momento all’altro. Poi sospirando guardò il moro, pensando a qualcosa da dire.

«Hyung, non preoccuparti, mh? Vai dal tuo amato e lasciami dormire dato che è il mio giorno libero. Ci sentiamo più tardi» Himchan si sporse verso di lui per baciargli una guancia, poi accennando un sorriso fece un passo indietro e chiuse la porta.

Bang rimase quasi impietrito, immobile per una buona decina di minuti davanti la porta chiusa dell’altro. Infine rendendosi conto di essere rimasto troppo tempo cosi, si avviò lentamente a testa bassa verso il portone del palazzo, ancora stordito dal gesto dell’altro, portandosi istintivamente una mano sulla guancia.

Decise di passare a prendere Zelo nella scuola di danza dove lavorava come insegnante, poco distante da li. Entrò nell’atrio della scuola e si mise alla ricerca del suo ragazzo, quando lo intravide scendere dalle scale con il suo amico e collega Jong Up.

Aspettò che si accorgesse di lui, rimanendo ad aspettarlo con un piccolo sorriso. Come previsto, Zelo corse da lui abbracciandolo e rubandogli un piccolo bacio.

«Come mai da queste parti?»

«Sono venuto a prenderti per andare a pranzo insieme»

Bang voleva passare del tempo con lui, visto che il giorno precedente non era stato molto presente. Però notando il viso triste dell’altro, capì che qualcosa non andava.

«Ora? Scusami.. Oggi abbiamo degli straordinari da fare, stiamo preparando uno spettacolo..» Il piccolo sospirò più volte guardando i suoi hyung, mentre JongUp si limitava ad annuire, rimanendo in silenzio come suo solito.

Rassegnato, Bang fece un cenno col capo e dopo aver salutato a dovere il suo ragazzo, uscì dalla scuola per recarsi in una tavola calda vicino casa sua.

 

Invaso dal profumo di pizza e pollo arrosto, inspirò profondamente prima di entrare in quel luogo cosi familiare. Ci era stato molte volte, cosi tanto da sapere quasi tutti i posti a memoria.

Si sedette al tavolo lontano dalla finestra, come al solito. Ordinò del pollo con patate e iniziò a giocherellare con la tovaglia, aspettando il suo ordine.

Sentì una mano poggiarsi appena sulla sua spalla, girandosi in quella direzione e trovò un ragazzo chinato poco su di lui che gli sorrideva.

«Bang Yong Guk? Ti ricordi di me? Sono Yoo Young Jae!»

Il ragazzo continuava a sorridergli, ma solo dopo quelle parole Bang iniziò a ricordare.

Quello are Young Jae, il fratello del suo migliore amico delle medie. Ricordava che prendevano tutti i giorni l’autobus insieme, anche se era più piccolo e frequentava un’altra classe. Bang andava spesso nella loro casa per fare i compiti o semplicemente per passare il tempo con il fratello. Ma si ricordava Jae molto diverso. Prima era poco più basso, con i capelli lunghi e biondi e indossava sempre vestiti larghi e comodi. Ora invece era molto dimagrito, capelli castani all’insù e abiti alla moda, anche se il viso dolce e le guance morbide erano sempre gli stessi.

«Jae! Certo che mi ricordo. Sei davvero cambiato.. Siediti pure qui con me» gli indicò il posto vuoto davanti a se e l’altro, senza smettere di sorridere, annuì obbedendo.

 

 

 

«Sono un coglione!»

Poco dopo si sentì il rumore del vetro della bottiglia appena lanciata contro il muro andare in mille pezzi.

E poi silenzio. Un silenzio che venne ben presto sostituito dai lunghi singhiozzi di Himchan, seduto a terra con le gambe piegate al petto e la testa su di esse.

«Hyung…che succede?»

Il suo coinquilino Daehyun, era intento a studiare per l’università quando sentì tutto quel rumore. Allarmato si precipitò da lui, ritrovandosi davanti quella scena: Himchan seduto a terra in un angolo del salone, alcune birre vicino a lui e tanti pezzettini di vetro sparsi per il pavimento. Daehyun gli si avvicinò, mettendosi al suo fianco e lo osservò preoccupato. La sera prima, andando in camera sua, lo aveva visto molto triste e stava bevendo qualche birra. Sapeva benissimo che in momenti come quelli doveva lasciarlo solo altrimenti sarebbe diventato una iena, ma in quel momento la situazione stava degenerando, non poteva lasciarlo così.

«Che ti succede?»

«Ho sbagliato tutto.. Dovevo dirglielo prima.. Ormai è tardi..»

Himchan parlava con un filo di voce e tirò la testa all’indietro per poggiarla al muro, rivelando il suo viso rigato da lacrime che non accennavano a fermarsi.

«Tardi.. Tardi per dire cosa? A chi?» Daehyun si era abbastanza  agitato, non aveva mai visto il suo amico in quello stato.

Il più grande fece un lungo sospiro, chiudendo gli occhi.

«A Bang… Dovevo dirglielo.. Dovevo dirgli che lo amo»

 

 

 

~ Ohohoh che finale! Povero Himchannie che si ritrova a lanciare bottiglie al muro..Aish, l’amore è proprio duro! In tutti i sensi.. XD

Beh a parte questo, Bang sta diventando sempre più confuso! Chissà se con l’aiuto dell’amico incontrato dopo tanto tempo ritroverà la retta via..
Al prossimo episodio, gente! ^^
~

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Capitolo 4
*** Verità. ***


 

La giornata passò velocemente, tra vecchi ricordi e risate. Mangiarono tutto ciò che avevano ordinato e quando si accorsero che si stava facendo tardi, decisero di uscire per passeggiare un po’. Bang chiese a Youngjae di passare a casa sua per poter stare ancora un po’ insieme, magari guardando la tv o facendo una partita all’Xbox E fu proprio così. Una volta arrivati all’appartamento di Bang, si precipitarono alla tv e con uno sguardo d’intesa iniziarono a giocare, come tanti anni prima.

 

«Hyung, come va con l’amore?»

Bang sussultò appena alla domanda del minore, lanciandogli una veloce occhiata per poi tornare a concentrarsi sul gioco.

«Amore..? In che senso?»

Jae rise appena, scuotendo la testa divertito.

«Ma hyung! Intendo, hai una ragazza? Frequenti qualcuno?»

Il più grande sospirò e pensò che forse era meglio raccontarlo a qualcuno, senza dover tenere quel peso enorme. Mise in pausa il gioco, chinando lo sguardo. Jae si girò verso di lui, aspettando  una spiegazione che arrivò ben presto.

Bang gli raccontò tutto. Dal giorno in cui si svegliò nel letto con Zelo, fino a quella stessa strana mattina in cui era passato a casa di Himchan. Parlò anche di come si sentiva, degli strani pensieri che aveva avuto la sera precedente.. tutto. Youngjae rimase ad ascoltarlo, annuendo di tanto in tanto. Quando quell’interminabile sfogo finì, il grande si sentì sollevato, guardando l’altro in attesa di una frase, una reazione, qualcosa. Il minore aveva capito tutto ben presto. Era molto preparato sull’argomento, sapeva molte cose dato che i suoi amici gli chiedevano sempre consiglio, non perché ci fosse passato.

«Sei proprio innamorato, eh?»

«Beh credo di si.. Con Zelo ho sempre avuto un rapporto speciale..»

«Zelo..? Nono, parlavo di Himchan»

“Him..Himchan? Ma cosa sta dicendo?!?!”

Bang rimase in silenzio, cercando di esaminare i mille pensieri che si scontravano tra loro nella sua testa.

Jae alzò lo sguardo all’orologio appeso al muro di fronte a lui e subito balzò in piedi, chinandosi all’altro come segno di saluto.

«Hyung devo andare, si è fatto davvero troppo tardi.. Ti lascio riflettere bene e mi raccomando, se hai bisogno di un consiglio non esitare a chiamarmi!» sorrise e si diresse in fretta alla porta d’ingresso, chiudendosela alle spalle.

In casa sprofondò il silenzio assoluto.

Bang non riusciva a proferire parola, era ancora molto scosso da quella verità appena scoperta.

Innamorato di Himchan..

Spense la tv e si sdraiò sul divano ad osservare il soffitto, tenendosi una mano tra i capelli. Quando era successo? Non si era mai accorto di esser innamorato di lui, ma ora che ci pensava sembrava cosi normale.. Sentì gli occhi farsi lucidi e poco dopo scoppiò in un pianto nervoso, ripensando a tutti gli avvenimenti di quella settimana. Si sentiva cosi stanco e confuso che nel piangere si addormentò.

 

Il telefono squillava, ancora e ancora, ma solo dopo circa tre chiamate se ne accorse e si alzò per andare a rispondere. Camminò lentamente, con passi pesanti, quasi trascinandosi verso la cornetta. Prima di rispondere, si osservò allo specchio. Le sue spalle ricurve dalla pesantezza, i capelli chiari scompigliati, l’espressione assonnata: quasi non si riconosceva.

«Pronto? Sono Bang, chi parla..?»

«Bang! Sono Zelo. Ho appena finito le prove e pensavo di passare da te, se non è un problema.. Sei stato cosi carino oggi a venire e mi dispiace di non aver passato la giornata con te..»

Bang rimase per qualche secondo in silenzio, ma infine, sospirando, accettò la proposta dell’altro, dicendogli che lo avrebbe aspettato.  

Si affrettò a dare una sistemata al salone, andando poi in bagno per lavarsi il viso e sistemarsi i capelli, passando infine in camera per indossare una tuta pulita.

 

Dopo circa mezz’ora, Zelo suonò alla porta e il più grande andò ad aprirgli, venendo letteralmente assalito dall’altro. Zelo si avvinghiò a lui, baciandogli ripetutamente la guancia, davvero felice di vederlo. Bang accennò un sorriso. Con tutta quella dolcezza non poteva farne a meno.

Chiuse la porta e seguì il più piccolo in salone, osservandolo in silenzio.

«Hai una brutta cera stasera.. Sicuro di sentirti bene?»

Bang annuì, forzando un sorriso.

«Mh, non mi convinci molto. Comunque.. Ho pensato che potremmo fare un viaggio insieme, non trovi? Il mio spettacolo sarà questo fine settimana, dopodiché sarò libero e tu ancora non ti sei preso le ferie! Dai, mi aspetto una risposta positiva! Anche se per il momento terrò segreto il luogo a cui ho pensato» il minore guardò l’altro pieno di speranza, ridacchiando piano.  Ci teneva tanto a quella piccola vacanza.

Bang rimase immobile davanti a lui, facendosi pensieroso. Non riusciva a dire no al ragazzo, così, infine, accettò la sua proposta, anche se dentro di se non era molto convinto. Anzi..

 

Ordinarono della pizza, non avevano voglia di mettersi ai fornelli, tantomeno di lasciare odori per casa. E poi Zelo era negato a cucinare e non voleva rovinare la cucina del più grande. Avrebbe potuto combinare casini anche solo aiutandolo a tagliare una cipolla. Mangiarono davanti la tv, scherzando come loro solito e ben presto il minore si accorse che c’era qualcosa di strano nel suo amato, ma non voleva chiedergli niente. Preferiva tirargli su il morale che fargli pesare ancora di più la cosa.

Iniziarono a ricordare alcuni eventi passati, soprattutto quelli divertenti, ma siccome si stava facendo tardi, decisero di spostarsi sul letto a farsi le coccole.

 

«Mi piace davvero tanto stare tra le tue braccia, sai?» Zelo alzò il viso verso il maggiore che stava ricambiando il suo sguardo, mentre lo coccolava tenendolo stretto a se.

Bang annuì e sorrise al più piccolo, dandogli un bacio sulla fronte. Continuò così per una manciata di minuti finché, esausti, si addormentarono stretti l’uno all’altro.

 

 

 

~ Caro il nostro Bang, decidi cosa fare!

Mi scuso se questo capitolo non è molto “interessante”, ma preferivo dividerlo dal prossimo o sarebbe diventato un casino >_<

Ringrazio davvero tanto chi segue questa storia <3

To be continued.. ~

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Capitolo 5
*** Buio. ***


Si svegliò di colpo nel bel mezzo della notte. Girò il capo verso la sveglia: le 3.25. Erano passate solo circa quattro ore da quando si era messo al letto. Si rimise comodo, avvertendo la presenza del più piccolo al suo fianco che ronfava beatamente.

Si passò una mano tra i capelli, sospirando al ricordo della serata appena passata. Zelo, oltre ad avergli chiesto del viaggio, aveva accennato al fatto che avesse trovato un appartamento nel luogo misterioso dove sarebbero andati in vacanza, dato che il minore ancora non glielo aveva rivelato.

“Appartamento” quella parola risuonava nella sua testa, mille e mille volte. Significava trasferirsi, iniziare una nuova vita. Ma era pronto a tutto questo? E in fondo non gli aveva dato nessuna risposta definitiva, ma sapeva che avrebbe finito con l’accettare. Proprio non ci riusciva, non riusciva a dire di no a quel dolce visino sempre sorridente. Aveva paura di rovinare la sua felicità; ma così stava rovinando la propria.

Diede un’altra occhiata alla sveglia: le 3.40. Scacciò via quei pensieri, rimandandoli all’indomani e si addormentò in poco tempo.

 

 

 

Girò la testa verso Daehyun che si era appisolato sul divano. Dormiva così beato che non osava toccarlo. Guardò l’orologio a muro che segnava le 3.30. Era davvero passato così tanto tempo? Si ricordava di aver iniziato a guardare la tv alle 22 circa e poi Daehyun l’aveva raggiunto e avevano iniziato a ridere e scherzare, trascurando il film. Ora però si sentiva davvero stanco ed era stufo di stare sul divano in quella posizione, non ne poteva più. Si alzò lentamente, spegnendo la televisione per poi dirigersi in camera sua. Si sdraiò sul letto, spegnendo la luce e rimanendo a fissare il soffitto buio su di se.

I suoi pensieri lo portarono a quella mattina, quando alla sua porta era apparso Bang. Era arrivato fin li per lui, per accertarsi che stesse bene. E lui, come uno stupido, gli aveva detto delle bugie per mandarlo via. In realtà aveva passato tutta la notte da solo a piangere e bere. Più bere che piangere. Voleva dimenticare tutto, ma sapeva che l’alcool avrebbe solo alleviato il dolore, ma non lo avrebbe cancellato del tutto.

In tutti quegli anni che conosceva Bang, non aveva mai avuto il coraggio di dirgli cosa provava per lui. Lo vedeva sempre dietro a Zelo, sempre sorridente e felice con lui e aveva paura che non sarebbe stato in grado di dargli la stessa felicità. Ma scoprire che si erano addirittura messi insieme ed erano persino andati al letto.. Quello si che era stato doloroso.. Come se tutto il dolore degli ultimi anni si fosse triplicato in pochi minuti.

Gli si strinse il cuore e alcune lacrime gli rigarono le guance. Si rannicchiò su se stesso, chiudendo gli occhi. Aveva deciso: si sarebbe dichiarato, ma doveva aspettare il momento giusto. Qualunque fosse stato l’esito.

 

 

 

Suonò la sveglia e Bang si affrettò a spegnerla. Era davvero fastidiosa, la odiava a tal punto che una volta l’aveva sbattuta contro il muro, ma –sfortunatamente- non si era rotta. Si crogiolò per qualche minuto nel letto, osservando il più piccolo che ancora dormiva girato di schiena. Evitò di farsi tornare strani pensieri alla mente, dato che gli avevano sconvolto il sonno e non voleva rovinarsi l’umore di prima mattina. Si alzò controvoglia, andando a farsi una doccia veloce e poi a mettersi la tuta per il lavoro. Bevve al volo una tazza di caffè per svegliarsi del tutto e mangiò una piccola brioche. Tornò in camera per svegliare il ragazzo, ma quello non voleva proprio saperne.

“Beato te che hai più di un mese di ferie..” pensò Bang sospirando.

Riprovò a svegliarlo, invano. Così infine, scrisse un bigliettino che lasciò sul comodino ed uscì in fretta per dirigersi al lavoro.

 

 

 

“Nuova giornata di lavoro…” pensò seccato Himchan. Camminava pensieroso per la strada che lo portava al bar in cui lavorava come cameriere, sbuffando varie volte per la poca voglia di proseguire.

Senza rendersene conto, finì per scontrarsi con qualcuno, inchinandosi subito dopo per scusarsi. Fu sorpreso nello scoprire che era appena finito contro Bang Yongguk.

Rimase in silenzio per qualche minuto, osservandolo. Bang fece lo stesso e poco dopo spuntò un piccolo sorriso sul suo volto, interrompendo quell’insopportabile silenzio.

«Buongiorno ChanChan.. Tutto bene?»

Himchan annuì distrattamente, cercando poi di dileguarsi, ma Bang lo afferrò per un braccio, attirandolo a se e finendo a pochi centimetri da lui, così vicino che poteva sentire il suo respiro sul viso.

«Dove pensi di andare? Mi stai evitando?» sussurrò il più grande guardandolo negli occhi.

Il moro rimase a ricambiare il suo sguardo, quasi ipnotizzato per poi trasalire e scuotere la testa.

«N-no, non ti sto evitando.. E’ solo che sono in ritardo..»

Beh non era poi così falso, ma avrebbe preferito arrivare tardi al lavoro, pur di rimanere ancora un po’ nella sua stretta.

Entrambi non riuscivano a staccare lo sguardo dall’altro, ma fu Himchan, infine, a distoglierlo per primo.

«Scusa, devo proprio andare..»

«..chiamami appena puoi, non farmi stare in pensiero come ieri» disse Guk autoritario.

Himchan annuì facendo un piccolo inchino e continuò per la sua strada. Svoltò l’angolo, abbastanza lontano dall’altro. Tirò un sospiro di sollievo portandosi una mano al cuore che batteva fortissimo.

Possibile che gli faceva quell’effetto? Era sempre rimasto calmo e scherzoso, ma quella mattina proprio non ce l’aveva fatta.

Quel gesto improvviso di Bang lo fece un po’ illudere, pensava che potesse ricambiare.. Scosse la testa e tornò serio, riprendendo a camminare verso il bar, sentendo gli occhi farsi lucidi.

“No, non ora per favore..”

 

 

 

Si poggiò al bancone dell’ufficio, guardando fuori dalla piccola finestra. Era la sua pausa pranzo e intendeva passarla li, mangiando il suo panino. Bang si sporse a prendere il suo zaino con il pranzo, sedendosi sulla poltrona posta nella parete destra dell’ufficio. Diede un’occhiata al cellulare: nessuna chiamata di Himchan. Che ancora non avesse finito il suo turno? Sospirò, mentre gli tornarono in mente i profondi e bellissimi occhi scuri del ragazzo, quando li aveva avuti a pochi centimetri dai suoi, qualche ora prima. Non sapeva bene perché lo aveva attirato a se a quel modo, ma ne aveva avuto semplicemente il bisogno. Si, il bisogno di sentirlo vicino a lui. I suoi pensieri vennero ben presto interrotti da un messaggio che fece suonare il cellulare.

Zelo. “Buongiorno~ ho letto il tuo biglietto, buona giornata al lavoro, ci vediamo stasera! Ti amo”

Bang lo lesse mentalmente, per poi sospirare. Sperava di poter rimanere un po’ da solo quella sera, ma i suoi piani vennero distrutti. Non che non volesse stare col più piccolo, semplicemente aveva bisogno di pensare, riflettere sul da farsi. Finì di mangiare il suo panino ed uscì dall’ufficio, notando che un’automobile si era fermata in attesa di fare benzina. Si affrettò a raggiungerla, la sua pausa era terminata.

 

 

 

Era in piedi davanti al tavolo di una ragazza bionda, attendendo che scegliesse cosa ordinare, nonostante questa continuasse a guardarlo e a sorridergli, senza decidersi.

Sentì una delle due porte d’entrata aprirsi e poco dopo richiudersi e alzò lo sguardo per scorgere le due figure che erano appena entrate. Himchan notò subito i capelli biondi e azzurri inconfondibili di Zelo, seguito da un ragazzo con i capelli castani, mai visto prima. Aveva un’aria strana, quasi assente.

“Sembra un tonto..” ridacchiò tra se Chan, scribacchiando l’ordine che finalmente la ragazza gli aveva dato. Si avvicinò poi al tavolo dei due accennando un sorriso, un po’ controvoglia, ma era l’unico cameriere che aveva il turno a quell’ora.

«Hey Himchan hyung! Non sapevo lavorassi qui» lo salutò Zelo sorridendo e facendogli segno di avvicinarsi.

«Ed è proprio così invece» sfoggiò uno dei suoi falsi sorrisi, avvicinandosi di più al loro tavolo.

«Bene, ti presento JongUp il mio collega e migliore amico..»

“JongUp, ecco come si chiama il tonto”
«..Uppie, questo è Himchan, il migliore amico del mio Guk»

“..del mio Guk” Chan sentì una fitta al cuore e prima che potesse presentarsi, perse i sensi, svenendo sul pavimento.

 

 

Buio.

 

 

Stava per entrare in casa, quando squillò il cellulare.

«Bang? Sono Daehyun, il coinquilino di Himchan, ricordi? Lui è in ospedale, vieni il prima possibile»

Guk attaccò sgranando gli occhi e ripose il cellulare in tasca.

«Him..Himchan..» sussurrò per poi scattare verso la sua macchina per andare all’ospedale.

 

 

 

~ Annyeong! Innanzitutto vorrei dire che ho modificato la storia, ovvero, l’ho resa un po’ più ricca sin dal primo capitolo, lasciando comunque invariata la trama. Quindi, per chi la segue da sempre (?)  consiglio di andare a dare un’occhiata ai capitoli precedenti ^^

Ma passiamo a noi.. In questo capitolo potreste confondervi un po’ e vi chiedo scusa >< Chissà cosa accadrà ad Himchan.. E Bang che subito corre da lui <3

Spero di pubblicare il prima possibile, nonostante ho millemila compiti ;3;
Stay tuned!
~

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Capitolo 6
*** Nuovi e vecchi amori. ***


Aprì lentamente gli occhi, trovandosi in una stanza e in un letto non suoi. Sentiva la testa pesante, un prurito sul braccio e aveva ancora molto sonno, nonostante avesse dormito un bel po’. Aspettò qualche minuto prima di focalizzare e riprendere del tutto conoscenza, analizzando poi la situazione. Si trovava in ospedale, aveva un piccolo tubo della flebo infilato nel suo braccio e.. e Yongguk era al suo fianco, con la testa all’indietro sullo schienale della sedia sulla quale era seduto, anzi, sulla quale era addormentato.

“Bellissimo”. Si lasciò sfuggire un sorriso, mentre un dottore entrava nella stanza per fare alcuni accertamenti, svegliando di soprassalto Bang che si guardò intorno un po’ frastornato.

 

Poco dopo , la visita terminò e il dottore uscì, dicendo che lo avrebbero tenuto ancora un giorno in ospedale, sotto osservazione. Himchan accennò un inchino col capo come segno di ringraziamento e poi, quando furono –finalmente- soli, guardò Bang che stava ricambiando il suo sguardo.

«Mi hai fatto quasi prendere un infarto..» si avvicinò con la sedia prendendogli la mano sinistra tra le sue.

Himchan cercò di mantenere la calma, nonostante il suo cuore batteva fortissimo e accennò un sorriso al suo hyung.

«Ma come vedi è tutto apposto sorrise Chan, per poi far vagare lo sguardo per la stanza, ammutolendosi.

«Himchan, perché hai combinato tutto questo casino? Il dottore me l’ha detto, non puoi nasconderlo. Hanno trovato grosse quantità di alcool nel tuo corpo e non hai nemmeno mangiato qualcosa in questi due giorni.. Mi hai anche mentito l’altra mattina, non sei uscito con i tuoi amici, vero? .. Chan, guardami.»

Himchan obbedì girando il capo verso il ragazzo che lo stava fissando con un’espressione molto seria. Sotto quello sguardo si sentì davvero in imbarazzo, si sentiva quasi uno stupido per come si era comportato. Ma cosa poteva fare? Non poteva dirgli la verità, non poteva dirgli che lo amava e che si era ubriacato per dimenticare. O forse… No. Doveva togliersi quell’idea dalla testa.

«Non ti ho mentito su quello.. Ma poi a casa ho continuato a bere, senza nessun motivo in particolare. E poi basta parlarne, mh? Pensiamo a qualcosa di più allegro» accennò un sorriso cercando di mascherare quel velo di tristezza che lo avvolgeva.

«Raccontami.. Con Zelo come va? Lo stavo servendo stamattina, ma poi.. sono svenuto..» rise amaramente imbarazzandosi un pochino al ricordo. Anche se ricordava davvero poco di quanto accaduto.

«In realtà era ieri mattina, hai dormito un giorno intero..» Bang portò una mano sul viso del ragazzo per carezzarlo lentamente, osservandolo.

«L’ho incontrato prima mentre stava andando via e mi ha raccontato ciò che è successo.. Comunque vuoi sapere come va con lui? Credo bene, dovremmo partire tra poco.. Anche se ancora non mi ha detto dove siamo diretti. Gli piace fare sorprese» ridacchiò per poi scuotere la testa, tornando serio poco dopo notando l’espressione seria del suo amico.

«Tutto bene ChanChan?»

«Si.. Ho solo un po’ di mal di testa, preferisco dormire ancora..» il moro accennò un sorriso e si rigirò lentamente nel letto, dando le spalle al più grande che annuì, approfittandone per uscire e prendere un caffè.

Sprofondò di nuovo il silenzio e Himchan tenne gli occhi socchiusi e lo sguardo basso. Perché si faceva male da solo a quel modo? Doveva smetterla di fare certe domande, doveva imparare a farsi i fatti suoi o da questa situazione ne sarebbe uscito col cuore spezzato.

Cercò di calmarsi, ma gli tornarono in mente le parole pronunciate poco prima dal più grande: “dovremmo partire tra poco”. Lui e Zelo avrebbero fatto un viaggio. Da soli. Sentì una morsa al cuore e sperò di riuscire a trattenere le lacrime; non voleva farsi vedere in quello stato.

Sentì Bang rientrare e sedersi, ma rimase immobile fingendosi addormentato e finalmente riuscì a calmarsi. Infatti poco dopo cadde in un sonno profondo, un sonno strano e privo di sogni.

 

 

 

Una settimana dopo

 

 

«Dai ‘saeng, sto bene! Non preoccuparti, riesco a mangiare da solo!»

Himchan era alquanto infastidito dal comportamento di Daehyun che ancora voleva aiutarlo nelle sue azioni per paura di un ulteriore svenimento dell’amico. Il più grande sbuffò varie volte e mandò alcune occhiatacce al più piccolo che lo stava imboccando. Era solo un dannato brodo di pollo, poteva mangiarlo da solo! Ma niente, Dae non capiva, anzi era felice di poterlo aiutare nonostante non ce ne fosse il bisogno.

Improvvisamente, squillò il telefono e il più piccolo scattò in piedi per andare a rispondere. Sollevato, Himchan prese il cucchiaio e iniziò a mangiare da solo, sbirciando attraverso la porta aperta per osservare il volto del ragazzo e le sue espressioni.

“Di nuovo quel sorriso ebete..” ridacchiò Himchan tra se. Erano da un po’ che riceveva chiamate più volte al giorno e ogni volta che parlava con quell’interlocutore (o interlocutrice) sconosciuto, aveva sempre quell’espressione li, da ebete.

Daehyun cercava sempre di cambiare argomento ogni volta che Chan provava a fargli qualche domanda, quindi il più grande sospettò un intrigo amoroso. Però non era da lui. Insomma, era sempre stato un tipo non molto sociale e che pensava sempre alla scuola e allo studio, soprattutto ora che era all’università. Inoltre non lo aveva mai visto circondato da donne.. Che fosse omosessuale anche lui? Himchan scosse la testa, non era proprio il tipo.

Dopo qualche minuto di chiacchiere, il più piccolo tornò a tavola, un po’ infelice nel vedere che il suo hyung riusciva a mangiare anche da solo. Notò subito il suo sguardo e capì che presto gli avrebbe fatto l’interrogatorio.

«Daehyun-ah, è arrivato il momento di parlare»

Himchan lo fissò con un sopracciglio alzato e un piccolo sorriso sulle labbra. Stavolta doveva farcela, avrebbe scoperto il suo segreto. Continuò a fissarlo con impertinenza, sapeva che a breve avrebbe ceduto.

«Hyung.. di cosa parli?» Il più piccolo lo guardo con innocenza, fingendo di non capire la sua domanda.

«Dae, tu così intelligente non capisci una cosa del genere? Non sono mica nato ieri e ti conosco da tanto, so come sei fatto. Tu che hai dato un solo bacio nella tua vita, quando eri piccolo, ad una tua compagna di classe e non sei mai uscito da solo con una ragazza, ti sei sempre lamentato di essere infelice. E ora vedo che ricevi tantissime telefonate al giorno durante le quali hai un espressione alquanto imbarazzante per uno della tua età. Sembri un ragazzino perdutamente innamorato»

Himchan finì il tutto con un piccola risata, posando il cucchiaio nel piatto ormai vuoto.
Era fatta. Sapeva sempre quali parole utilizzare per farsi dire la verità. Adorava questa sua “capacità” e ne andava molto fiero.

Daehyun si sentiva terribilmente in imbarazzo e abbassò lo sguardo. Non riusciva mai a parlare di certe cose con tanta naturalezza come invece faceva il suo hyung, ma sapeva che era arrivato il momento di parlarne o Himchan avrebbe insistito e sarebbe stato peggio. Quindi fece un lungo sospiro e si decise a raccontargli tutto.

«Allora, ecco.. Ti ricordi quando Bang ti ha accompagnato a casa dall’ospedale la settimana scorsa? Io stavo tornando dall’università e sotto ad aspettarlo c’era un ragazzo davvero carino.. Sono rimasto per un po’ a fissarlo e la cosa è stata alquanto imbarazzante. Sembrava un maniaco o qualcosa del genere! Però lui non ha fatto niente, continuava a ricambiare il mio sguardo e alla fine mi ha sorriso.. Poi Bang per alleggerire la situazione ci ha presentati..»

Il minore fece una pausa per il troppo imbarazzo e piegò di nuovo il capo verso il basso. Sapeva che non doveva vergognarsi di rivelare il proprio orientamento sessuale al suo hyung, ma gli era comunque costato molto.

«Youngjae, eh? Si, c’era anche lui in macchina mentre mi accompagnavano a casa.. Beh, ora devi raccontarmi il resto, su!» Himchan fece un gran sorriso, posando il gomito sul tavolo sporgendosi verso il ragazzo. Amava ascoltare storie di questo tipo, soprattutto se erano dei suoi amici e voleva sapere proprio tutto.

Daehyun acconsentì, ormai la parte più difficile l’aveva detta e tirò un piccolo sospiro di sollievo per la reazione positiva del maggiore. Lo guardò accennando un piccolo sorriso, riprendendo la storia.

«Bene, qualche giorno dopo l’ho incontrato in un bar e lui si è avvicinato a me e abbiamo iniziato a parlare, prima del più e del meno, poi di cose un po’ più personali. Abbiamo fatto una passeggiata e infine ci siamo scambiati i numeri. Non ci sono ancora uscito, ma mi piace davvero tanto e spero per lui sia lo stesso..»
Il più piccolo sospirò guardando lo hyung che non smetteva di sorridere.

«Ti aiuterà il tuo hyung. Lo inviterai ad uscire questo sabato e ti darò alcuni consigli, ok?» allungò la mano verso la sua, facendogli un occhiolino.

Daehyun annuì facendo un piccolo sorriso e strinse la mano di Himchan con decisione. Con il suo aiuto ce l’avrebbe fatta, di sicuro.

 

 

Bang aveva appena terminato la sua giornata lavorativa e stava tornando a casa a piedi, dato che quella sera primaverile era abbastanza calda. Nel tragitto, si soffermò a guardare il cielo più volte, come per cercare risposta ai numerosi quesiti che gli passavano per la testa. E come per magia, ricevette un sms da Zelo..

-Hey, ho fatto i biglietti, questo fine settimana si parte per New York! Ci vediamo domani per festeggiare~ Ti amo-

America, eh? Finalmente aveva scoperto il luogo nel quale erano diretti. Il più piccolo era proprio bravo nelle sorprese, infatti Bang aveva sempre sognato di andare li in vacanza e magari un giorno anche di trasferirsi, ma i suoi guadagni al momento non glielo permettevano.

Fece un gran sospiro arrivando al portone di casa sua ancora molto pensieroso. Salì le scale lentamente, riflettendo. Se partivano nel fine settimana aveva ancora qualche giorno a disposizione, dato che era appena martedì. Ma cosa poteva fare? Ormai era tutto organizzato e anche parlare con Himchan non sarebbe servito a niente, anzi, avrebbe peggiorato la situazione. Entrò in casa e si tolse la giacca, filando poi dritto al letto, sdraiandosi ad osservare il buio soffitto. Tirò fuori il cellulare dalla tasca e osservò lo schermo luminoso per qualche minuto; poi, senza pensarci, compose il numero di Himchan e rimase in attesa.

«P-Pronto? Bang..? Come mai una telefonata a quest’ora?»

Il maggiore accennò un sorriso nel sentire la voce del ragazzo e chiuse gli occhi prima di rispondere.

«Avevo solo voglia di sentirti. Come stai?»

«Me la cavo, ormai sono guarito del tutto, credo e DaeHyun mi aiuta tanto..Tu invece?»

Prima di rispondere pensò alle parole appena pronunciate dall’altro. Era un po’ invidioso del suo coinquilino, avrebbe preferito aiutarlo lui.

«..Io sto bene. Oggi ho lavorato molto e sono stanco.. Tu cos’hai fatto?»  Non sapeva che chiedere, ma si aggrappò a qualsiasi cosa pur di sentirlo ancora parlare.

«Sono stato a casa, niente di che.. Sai che DaeHyun e YoungJae si frequentano? Non ci avrei mai pensato!»

Entrambi risero e iniziarono a parlare della nuova coppia, per poi passare ad altri argomenti generali fino a fare un tuffo nei ricordi, di quando passavano tutti i giorni insieme.

E così passarono quasi l’intera notte a parlare al telefono, dimenticando il resto, come due ragazzini innamorati che però, sfortunatamente, non sanno di amarsi reciprocamente.

 

 

 

 

~ Saaaalve a tutti! Voglio subito scusarmi per non aver pubblicato prima, ho avuto tantissimi casini ultimamente.. Quindi ne approfitto per darvi il buon anno in supermega ritardo! XD E anche auguri a tutte le Babys per il primo anno insieme ai nostri ragazzi <3

Bene, eravamo rimasti con lo strano svenimento di Channie e Bang che correva da lui, quindi ho ripreso direttamente dall’ospedale, senza allungare troppo in discorsi inutili (?).
Ho dato spazio anche alla nuova coppia, perché purtroppo non ho resistito nel non inserire una DaeJae, è più forte di me!  Inoltre ho messo tutta la dolcezza possibile in questo episodio, spero non vi dispiaccia.

Ok, mi sto dilungando troppo, quindi spero di poter scrivere al più presto.. Cosa accadrà? Bang si deciderà una volta per tutte?

Bye~

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Capitolo 7
*** Malumore e appuntamento. ***


«No, con quella faccia sembri un ebete» Himchan scosse la testa più volte guardando il minore.
«Devi avere uno sguardo più sensuale, come quello che ti ho mostrato prima!»
Daehyun annuì un po’ scoraggiato, per poi guardare il maggiore dall’altra parte del tavolo, provando a fare quel dannato sguardo.
Come promesso, Himchan lo stava aiutando nella conquista di Youngjae: sicuramente con i suoi consigli ce l’avrebbe fatta. Gli mostrò come comportarsi durante  una passeggiata, come iniziare un qualsiasi discorso e ora gli stava insegnando alcuni trucchetti durante un ipotetico pasto assieme. Daehyun si impegnava il più possibile, ma Himchan era troppo esigente; lo era perché credeva nell’amico e voleva che riuscisse almeno una volta ad essere felice.
Dopo un’ora buona di “prove”, il maggiore decise che era sufficiente e lasciò libero il più piccolo che filò in camera sua a cambiarsi per poi uscire e recarsi all’università. Chan rimase da solo e ne approfittò per rilassarsi un po’. Si stese sul divano a guardare il soffitto e perdersi nei propri pensieri. Fortunatamente, in quegli ultimi giorni si era dedicato a  Dae e non aveva pensato molto al suo amore non corrisposto –come lui crede- e, casualità, proprio in quel momento  ricordò la chiamata di alcune sere prima che fece col maggiore. Diamine, avevano parlato quasi tutta la notte, senza stare zitti nemmeno per un secondo. Era passato tanto tempo dall’ultima volta che avevano fatto una cosa del genere e non poté che sorridere. In fondo, era sempre stato il suo migliore amico, nonostante i suoi sentimenti, e gli voleva bene soprattutto per quello. Adorava passare il tempo con lui, anche senza fare nulla in particolare, parlare, scherzare, fare infinite passeggiate, risate.. Adorava la sua risata. E subito dal pensiero d’amicizia passò all’amore. Il confine tra i due  pensieri era così sottile che spesso veniva varcato senza nemmeno che il ragazzo se ne accorgesse. E se fosse solo affezionato in modo spropositato a lui e non fosse veramente amore?
Himchan si portò una mano sulla fronte, pensava troppo, così tanto che ogni volta gli veniva il mal di testa. Socchiuse gli occhi, quella situazione gli faceva venire il malumore, cosa strana per il suo carattere solare. Ma quel “sole” che splendeva in lui in quel momento proprio non lo aiutava e, come se non bastasse, ricordò anche che mancavano pochi giorni alla partenza di Bang. Il cuore gli prese a battere più velocemente per l’agitazione, non aveva più così tanto tempo e doveva decidere e pianificare qualcosa entro quella data. Ma da dove cominciare? Cosa dire e soprattutto, come affrontarlo? 
Escluse subito l’idea di utilizzare il cellulare: dire certe cose per telefono o peggio ancora per sms poteva risultare finto e non era affatto carino. Pensò di poter andare a casa del maggiore, ma avrebbe fatto una pessima figura che ci fosse stato anche Zelo. E se organizzasse qualcosa nella propria casa? Magari una cena… No, non era una buona idea. Si alzò dal divano sospirando e guardò l’orario; era ancora presto, così decise di fare una piccola passeggiata. Infilò le scarpe ed uscì di casa velocemente.
 
Si ritrovò a passeggiare per il parco più vicino, con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni, lo sguardo rivolto verso l'alto, ad osservare il cielo limpido d'inizio estate, con un leggero venticello che rendeva tutto più piacevole.
Ignorava i passanti con i loro cani, ignorava i bambini intenti a correre dietro la palla con la quale stavano giocando. Ignorava qualsiasi cosa. 
Aveva solo bisogno di distrarsi.
Ma come se tutto l'universo fosse contro di lui, uscendo dal parco, si ritrovò davanti la stazione di benzina dove lavorava Yogguk.
Senza accorgersene, aveva fatto proprio quella strada.
Tornò alla realtà quando capì dove si trovava e sospirò piano, rimanendo immobile ad osservare il ragazzo dall'altra parte della strada, intento a salutare il cliente appena servito. Anche in tuta da lavoro era dannatamente sexy.
"Non ora Chan."
Arrossì appena al pensiero e scosse la testa, facendo un lungo sospiro. Rimase ad osservare l'altro per dei buoni dieci minuti, finché non vide apparire un ragazzo molto alto che era facile da riconoscere.
Anche Junhong era lì. 
Si nascose dietro al muro più vicino, facendo spuntare solo la testa per poter spiare i due. Probabilmente le persone che passavano da quelle parti, lo prendevano per un ficcanaso, ma poco gli importava.
Jun si buttò tra le braccia del più grande, il quale ricambiò la stretta. Erano così felici insieme.. Poi il minore lo prese per un polso e lo trascinò dentro il piccolo ufficio di Bang.
Himchan rimase con il fiato sospeso, non sapendo cosa pensare. Era quasi nel panico. Insomma, loro due, SOLI, in un ufficio.
Per sua fortuna, uscirono poco dopo. Bang aveva uno zaino alle spalle e teneva ancora le mani dell'altro, mentre salutava i colleghi e si allontanava dal posto.
Chan li guardò finché furono nella sua visuale, poi si posò contro il muro con la schiena, sospirando pesantemente.
Era uscito per distrarsi, finendo col ritrovarsi le cause del suo malumore proprio davanti agli occhi. Girò i tacchi e decise di tornarsene a casa, magari per vedere un film comico, in modo da tirarsi su.
 
 
Daehyun finì alle 16 in punto l'ultima lezione all'università e si sentiva sempre più in ansia. Mancava solo un'ora al suo primo appuntamento con YoungJae.
Corse verso lo spogliatoio, portandosi dietro lo zaino nero che stavolta era pieno di vestiti, anziché di libri.
Si cambiò con dei jeans scuri, strappati all'altezza del ginocchio, una camicia grigia con maniche a tre quarti, molto leggera e delle semplici scarpe da ginnastica. Avendo dimenticato il gel a casa, passò le mani più volte tra i capelli per poterli sistemare.
Finalmente pronto, mise gli altri abiti nello zaino e sgattaiolò fuori dalla stanza e infine dall'edificio. Notò l'autobus arrivare da lontano e iniziò a correre verso la fermata più vicina, prendendolo così in tempo.
Si sedette agli ultimi posti, aveva bisogno di star da solo e guardare fuori dal finestrino per potersi calmare, come faceva di solito; ma a quanto pare, questa volta non funzionava proprio.
 
Non sa di preciso quanto tempo passò sul bus, ma arrivato a destinazione, scese lentamente e si incamminò verso la gelateria dove era previsto l'appuntamento. 
Fortunatamente, era in anticipo di qualche minuto. Tirò un sospiro di sollievo, guardandosi intorno in attesa del ragazzo.
Poi, lo vide spuntare da lontano, coperto solo da un paio di persone.
Il cuore iniziò a battergli velocemente, sembrava quasi voler uscire dal petto. I bermuda dell'altro, lasciavano buona parte delle gambe scoperte, attirando così la sua attenzione. 
Però cercò di tornare in se e rivolse un piccolo sorriso al minore sempre più vicino.
Jae gli si mise di fronte a lui sorridente e si inchinò cortesemente per salutarlo.
« Ti ho fatto aspettare troppo? » 
« No, tranquillo, sono qui da pochi minuti. »
Dae scosse la testa e fece un segno con essa verso la sua destra, iniziando così a camminare verso quella direzione, ovvero l'entrata della gelateria. Entrambi si piazzarono davanti al bancone, osservando i vari gusti esposti dietro al vetro. Sembravano quasi ipnotizzati, come dei bambini.
Jae fu il primo a tirarsi su e ordinare, mentre Daehyun, goloso com'era, impiegò più tempo a scegliere.
Dopo aver pagato e ritirato i gelati, uscirono dal piccolo locale e si  incamminarono per le vie del centro città, gustando lentamente il dolce comprato.
Dae cercava di rimanere vicino al più piccolo, nonostante si sentisse a disagio. 
"Non rimanere troppo in silenzio."
I consigli di Chan erano stati molto utili, ma in quel momento proprio non riusciva a seguirli. Leccava il gelato quasi con furia, era molto teso e guardava in basso, non riuscendo a calmarsi. Invece YoungJae era più rilassato, o almeno così appariva.
« Dae, stai bene? Sembri strano.. »
Jae lo guardò preoccupato, posandogli una mano sulla spalla, cercando di capire.
Il maggiore voltò lo sguardo verso l'altro e gli rivolse un piccolo sorriso, annuendo. Nel guardarlo, trovò come una certa sicurezza che lo rilassò. Ma poi lo notò ridere e si confuse ancora di più, aggrottando le sopracciglia.
« Cos'è che ti fa ridere così tanto? »
Jae cercò di ricomporsi, non riuscendoci poi così facilmene.
« Hai.. Hai del gelato sul naso! »
E riprese a ridere, dovendo fare una pausa dal mangiare, portandosi un mano davanti la bocca e piegandosi leggermente in avanti.
Dae si imbarazzò moltissimo e voltò lo sguardo altrove, non sapendo cosa fare. Di certo non doveva cercare di raggiungere il naso con la lingua, o avrebbe aumentato la comicità del momento.
Alla fine, dopo aver ripreso fiato, YoungJae decise di andare in soccorso al maggiore  e prese un fazzolettino del proprio gelato per poter pulire il naso dell'altro, con delicatezza.
Dae lo ringraziò con un piccolo inchino e poi insieme ripresero a camminare e mangiare il gelato.
 
Era ormai quasi ora di cena, mancava poco allo scattare delle 20 e il cielo era molto scuro; mancava pochissimo al calar del sole. I due ragazzi avevano finito da un bel pezzo i gelati e ora camminavano su una delle strade di Seul, nella periferia.
Avevano passato un bel pomeriggio assieme, avevano chiacchierato e si erano divertiti; ma era arrivato il momento di salutarsi e questo rattristò entrambi, cercando comunque di non darlo a vedere.
« Abito qui. Ormai gli altri saranno arrivati.. »
Sospirò Jae, contrariato, mentre con una mano mostrava al più grande l'edificio davanti a loro, dove abitava.
Purtroppo non poteva trattenersi ancora per molto, aveva una cena in famiglia che stava per iniziare.
Fece qualche passo in avanti e si voltò, così da poter guardare meglio il maggiore.
« Allora, vado.. Ci sentiamo domani? »
Accennò un lieve sorriso e rimase in attesa, non solo di una risposta.
Dae capì che doveva fare qualcosa. Era quello il momento perfetto e non poteva lasciarselo sfuggire.
Fece un piccolo passo in avanti, così da poter riempire il vuoto creatosi tra loro e si sporse verso di lui, avvicinando il viso al suo. Trattenne il respiro per qualche istante, nel vedere il ragazzo così vicino. Cercò di allontanare ogni forma di imbarazzo rimanente e si avvicinò ancora di più fino a posare le labbra su quelle del minore.
Quelle labbra tanto attese, ora sono sue. Così morbide e calde, si sposano alla perfezione con le proprie.
Il suo primo vero bacio.
 
 
 
 
{ Salve a tutti~ sono passati circa 7 mesi dall'ultimo capitolo, lo so. Quest'anno si sta rivelando davvero difficile e con i vari problemi che ho avuto, ho preferito aspettare un po' per poter pubblicare qualcosa di decente.
Spero non mi abbiate dimenticata!  hehe
Bene, parlando del capitolo, qui Chan è davvero triste.. ma vedremo come si evolverà la storia. Chissà cosa deciderà di fare.
Ed ecco che ho aggiunto un po' di DaeJae, è stato più forte di me!! Non è molto lo so, ma non essendo la coppia protagonista, non ho scritto più di tanto.
Beh, spero apprezzerete e attendo ancora vostre recensioni che sono sempre così poche ;;
Inoltre manca poco alla conclusione della storia, circa due capitoli! E ci tengo ad aggiungere che ci sarà un episodio completamente dedicato alle scene hot, hehe.
Stay tuned, see u soon ~ }

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