Amy don't you go

di _MelodramaticFool_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Waiting ***
Capitolo 2: *** Things I'll Never Say ***
Capitolo 3: *** Darlin ***
Capitolo 4: *** I Can Do Better ***
Capitolo 5: *** You Make Me So Hot ***



Capitolo 1
*** Waiting ***


Oakland.
Provini per ottenere un contratto dall'Adeline Records, un'importante casa discografica Americana.
Quella mattina ero nella sala d'attesa insieme agli altri aspiranti musicisti. Su una delle pareti della stanza c'era una porta di un nero opaco che ogni cinque o dieci minuti veniva oltrepassata da un artista preceduto dall'eco del suo nome.
Fortunatamente (per gli esaminatori), la stanza in cui si tenevano i provini era insonorizzata, come si poteva capire dai cartelli d'avvertimento appesi al muro.
Infatti nella sala d'attesa c'era un vero casino: cantanti che praticavano vocalizzi, chitarristi che accordavano il proprio strumento, ragazzi che usavano il tavolino come una batteria colpendolo ripetutamente con le bacchette e gente che discuteva confrontandosi suoi propri gusti musicali.
Poi c'ero io, seduta su quella poltroncina rossa a mangiarmi le unghie per il nervoso.
Quei rumori entravano a malapena nelle mie orecchie. L'unico suono che riuscì a catturare la mia attenzione era il battito assordante del mio cuore: il rimbombo, ormai, era giunto fino al cervello.
 Al diminuire dei candidati che mi separavano dal mio provino, aumentava la potenza del mio battito.
Sarebbe stata la prima volta che mi esibivo di fronte a persone talmente competenti in materia, perciò sarebbe bastato un solo errore, una piccola incertezza per mandare a monte la mia possibilità di firmare quel contratto.
La gente che mi circondava, invece, aveva un'aria piuttosto tranquilla, quasi annoiata, come se fosse stata tutta la vita che partecipava a provini di ogni genere. Per alcuni di loro, credo fosse stato davvero così. Per me, invece, quella era solo la mia prima esperienza.
Stavo cercando di realizzare il mio sogno: vivere di musica, lavorare ogni giorno su parole, note e accordi. Comporre canzoni come hobby non mi bastava, volevo che diventasse qualcosa di più: il mio mestiere.
Ad un tratto sentii pronunciare il mio nome con tono deciso e le mie riflessioni vennero interrotte.
"Amy Blake"
Il mio nome, il mio turno.

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Capitolo 2
*** Things I'll Never Say ***


Ecco a voi una sala provini di tutto rispetto!  XD
http://www.zetafactory.com/public/admin/factory/big/SaleProva01.jpg
 
Avril Lavigne- Things I'll Never Say:http://www.zetafactory.com/public/admin/factory/big/SaleProva01.jpg
 
 
Presi la mia chitarra e, col cuore che aveva superato già da tempo i 500 battiti al minuto, mi avvicinai alla famigerata porta nera. Giunta lì di fronte abbassai la maniglia e lentamente la aprii.
Appena la chiusi, mi sembrò d'essere arrivata in un universo parallelo. Una sensazione indescrivibile mi pervase l'intero corpo. La paura e l'ansia che avevo avuto addosso fino a poco tempo prima svanirono completamente.
La stanza era ben illuminata grazie alle grandi finestre da cui si poteva vedere l'intera città californiana ed era provvista di tutto l'occorrente per fare un provino di tutto rispetto. Da una parte c'era tutta l'attrezzatura musicale; vale a dire: pianoforte, chitarra, batteria, amplificatori, console e microfoni.
 Dall'altra, invece, era situato un ampio tavolo rettangolare. Dietro erano seduti Jim Thiebaud, Adrienne Nesser e Billie Joe Armstrong, i proprietari dell'etichetta discografica; Jason White, il manager dell'Adeline Records; Mike Dirnt, Tré Cool e i Green Day al completo (ovvero gli ultimi quattro citati dalla sottoscritta).
Appena arrivata mi misi dietro al microfono e mi sistemai la tracolla della chitarra. Dopo qualche istante di silenzio si levò una voce femminile.
"Amy, giusto?"
Io annuii timidamente.
"Tranquilla: abbaia ma non morde" - disse il moro seduto accanto a lei con un sorriso beffardo stampato in faccia.
Adrienne, infastidita, colpì il marito sulla spalla per poi rivolgersi nuovamente a me.
"Non farci caso, ama fare battute di cattivo gusto. Tornando al provino, cosa hai preparato per noi?"
"Things I'll never say di Avril Lavigne"
Intervenne Jason.
"La conosco, bella canzone. Mi piace soprattutto il testo.  Sentiamola"
Collegai la mia chitarra all'amplificatore ed iniziai la canzone.
"I'm tugging out my hair 
I'm pulling at my clothes 
I'm trying to keep my cool 
I know it shows 

I'm staring at my feet 
My cheeks are turning red 
I'm searching for the words 
inside my head 

Cause I'm feeling nervous 
Trying to be so perfect 
Cause I know you're worth it 
You're worth it 
Yeah 

If I could say what I want to say 
I'd say I wanna blow you away 
Be with you every night 
Am I squeezing you too tight? 
If I could say what I want to see 
I'd want to see you go down 
On one knee 
Marry me today 
Yes, I'm wishing my life away 
With these things I'll never say 

It don't do me any good 
It's just a waste of time 
What use is it to you 
What's on my mind 
If ain't coming out 
We're not going anywhere 
So why can't I just tell you that I care 


What's wrong with my tongue? 
These words keep slipping away 
I stutter, I stumble 
Like I've got nothing to say 



Yes I'm wishing my life away 
with these things I'll never say 

If I could say what I want to say 
I'd say I wanna blow you away 
Be with you every night 
Am I squeezing you too tight? 
If I could say what I want to see 
I'd want to see you go down 
On one knee 
Marry me today 
Yes, I'm wishing my life away 
With these things I'll never say 
These things I'll never say"

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Capitolo 3
*** Darlin ***


"Ottima esibizione"- si congratulò Adrienne.
"Primo provino?!"- chiese Billie.
"A dire il vero si"-risposi accennando un sorriso.
"Si vedeva.  Nella tua voce c'era l'emozione della prima volta"
"E questa é una buona cosa?"- domandai preoccupata.
"Dipende da come viene sfruttata.  A causa dell'emozione puoi rovinare completamente la tua performance oppure usarla a tuo favore per rendere il tutto assolutamente unico. Ma io sono cattivo e per questo non ti dirò a quale delle due categorie tu appartenga...vedi di capirlo da sola" - disse sfoderando un sorrisetto compiaciuto sul suo viso.
Dio solo sa quanto avrei voluto saperlo. Ma, a quanto pareva, "qualcuno" aveva deciso di lasciarmi sulle spine!
"Okay ma adesso passiamo alle domande serie!- esclamò il batterista -Conosci i Green Day?"
"Certo...Tré... o forse dovrei chiamarti Frank?"
"Però, la ragazza è venuta preparata. E dimmi, come ci hai conosciuti?"
"Ecco, un giorno vidi in tv un servizio dedicato ai Green Day in cui si parlava un po' della vita di tutti i membri della band. Arrivati al signor Armstrong, accennarono alla morte prematura di suo padre Andy. Anch'io ho perso mio padre quand'ero piccola, perciò mi sono subito riconosciuta nel signor Armstrong. Così, da quel giorno, iniziai ad interessarmi alla vostra musica e..."
"Signor che? - mi interruppe il chitarrista- voglio che mi chiami Billie Joe. E' questo il nome che mamma e papà mi hanno dato. E ricorda, semmai dovessi chiederti di tornare a chiamarmi "signor Armstrong" dandomi delle fottutissime arie solo perché sono famoso, sentiti libera di mandarmi a farmi fottere intesi?"
"Ehm, intesi..."- risposi.
"Quanto alla storia dei nostri genitori, sono felice che tu sia riuscita a trovare qualcuno che ti capisca in cui riconoscerti e vorrei farti sapere che mi dispiace molto per tuo padre. So bene cos'hai dovuto passare e posso assicurare che non è una situazione facile. Comunque sia, d'ora in poi considerami come uno dei tuoi fottuti amici"- disse.
"Come vuoi Billie"- risposi per fargli capire di aver afferrato il concetto. E gli battei il pugno.
"Si,  però, queste libertà prenditele solo con lui ok?"-intervenne Adrienne.
Fino a cinque minuti prima era stata lei a mettermi a mio agio durante il provino, recitando il ruolo della donna materna e facendo passare il marito per quello "acido". Adesso i ruoli si erano invertiti.
"Quanto a noi, chiamaci come preferisci. Non è da come chiami qualcuno che si capisce quanto rispetto porti per quella persona"- disse Jason facendo le veci dei restanti membri della band.
Subito dopo Tré bisbigliò: "A meno che non chiami quella persona tro** o figlio di put****. In quel caso si capirebbe piuttosto chiaramente cosa pensi della persona in questione."
"Non fa una piega"- disse Mike con un'espressione del tipo "Not Bad".

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Capitolo 4
*** I Can Do Better ***


Una settimana dopo
Ero nel soggiorno di casa mia a sfogliare una rivista, quando sentii squillare il telefono.
"Pronto?"
"Amy Blake?"
"Si, sono io. Chi parla?"
"Sono Jason White, il manager dell'Adeline Records. Ti ricordi di me?"
"Certo, come potrei essermene dimenticata?!"
"Bene. Ti chiamo per dirti che hai superato il provino della settimana scorsa"
"Vuoi scherzare?"-dissi con un tono di voce piuttosto alto.
"No Amy. Mai stato così serio in vita mia e..." -lo interruppi- "Oh mamma, non posso crederci! Datemi un pizzicotto!" -gridai.
"Credimi, mi piacerebbe essere lì per farti smettere di urlare come un pazza, ma purtroppo ci separa qualche kilometro ed un'intera linea telefonica"
"Scusami Jason. Abbasso subito il tono" -dissi sottovoce.
"Decisamente meglio! -esclamò facendo una breve pausa per sospirare- Comunque Billie e  Adrienne mi hanno chiesto di informarti riguardo al fatto che dovremo rincontrarci per discutere su alcuni punti e clausole del contratto"
"Sicuro. Nessun problema. Quando sarebbe questo incontro?"
"Per te andrebbe bene martedì alle 10 in punto?"
"Si. Dove vi raggiungo?"
"Ci incontreremo nella sede dell'Adeline Records, la stessa dei provini. Però sta volta sali al quinto piano: è lì che c'è il mio ufficio"
"Wow, il tuo ufficio! Fa tanto "pezzo grosso"!"
"Questo perché io SONO un pezzo grosso!" -disse facendo una risata.
"In fondo, ora sei ufficialmente il quarto membro dei Green Day! Riesci a crederci?"
"Si, è veramente fantastico!"
"Okay, credo di averti trattenuto abbastanza. Ora riattacco e ti lascio lavorare in pace"
"Aspetta. Devo dirti un'ultima cosa"
"Spara"
" Volevo farti i miei complimenti per il provino. Sei stata davvero fantastica. Inoltre la canzone che avevi scelto era ricca di emozioni e sentimenti forti, perciò non era facile da interpretare. Ci voleva tanta espressività. Ma tu sei riuscita comunque a trasmettere qualcosa. Ti meriti sul serio di aver passato il provino"
"Nessuno mi aveva mai detto delle cose del genere prima d'ora. Grazie Jason, sei un amico"
"E' la pura verità. Tu non hai idea del numero di candidati che io abbia ascoltato; ma tu sei stata l'unica, tra tutti, a farmi arrivare la tua emozione, a farmi sentire quel brivido. I miei complimenti"
"Sono felice di aver raggiunto questo risultato. Per me significa tanto"
"Continua così. La musica è la tua strada. Detto questo, ci vediamo martedì. Ciao Amy"
"Ciao Jason" e riattaccò.
Non potevo credere a quello che Jason mi aveva detto. Era incredibile! Mi tremavano ancora le gambe per l'emozione e quelle sei parole continuavano a rimbombare nella mia testa:

LA MUSICA E' LA TUA STRADA
--------------------------------------------------------------
SPAZIO AUTRICE
Ok ragazzi, cosa ne pensate del nuovo capitolo?
Lo so non è un granché :(
Vi prego siate clementi. E' che non ho avuto molto tempo,
ho passato tutto il giorno con Tré a preparare pancake!
-Rage&Love-

Debby

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Capitolo 5
*** You Make Me So Hot ***


 Avril Lavigne - (è il nome della canzone, perciò non fatevi strane idee):
http://www.angolotesti.it/traduzioni/A/traduzione_testo_canzone_tradotto_hot_avril_lavigne_2898.html
                                    

 
Martedì alle 10 meno 20 (non volevo fare tardi al primo incontro). Sede dell'Adeline Records.
 
I giorni erano volati e martedì era arrivato.

Arrivata di fronte al portone principale dell' edificio, mi soffermai per un istante a contemplare la sua imponenza, per poi entrarvi spedita e prendere l'ascensore. Cliccai il pulsante su cui c'era scritto "5". Dopo qualche secondo le porte si aprirono e davanti a me vidi l'inizio un lungo corridoio dalle pareti rosso fuoco. Uscii dall'ascensore e camminai fino a delle poltroncine in pelle nera.
Ero arrivata con molto anticipo e attorno a me non mi era sembrato di vedere ancora né Jason, né i coniugi Armstrong; perciò mi sedetti in attesa del loro arrivo, lasciando alla mia mente libero sfogo.

Quella mattina mi sentivo nervosa, forse anche un po' spaventata. Mi avevano detto che avrei dovuto incontrare i proprietari dell'etichetta discografica e il loro manager per discutere su alcuni dettagli riguardo al contratto; ma nulla di più. Durante quell'incontro sarebbe potuto saltar fuori un qualsiasi imprevisto e, come ho già detto, la cosa mi rendeva piuttosto nervosa.
Perciò iniziarono a frullarmi in testa un milione di idee riguardo al quel potenziale "fuori programma" : magari avevano deciso di cedere il contratto ad un altro candidato, ad uno con più talento di me e che aveva fatto colpo; o forse non volevano più aprire una collaborazione con un nuovo artista. Insomma, poteva succedere di tutto!

Fortunatamente in quel momento arrivò Jason ad interrompere le mie fottute seghe mentali:

"Buongiorno Amy, vedo che sei una tipa piuttosto puntuale"

"Beh...negli incontri di un certo livello, un minimo di puntualità ci vuole!"

"Parole sagge amica mia, parole sagge..."

"Non dire così. Altrimenti mi farai sentire come una di quelle vecchiette che ripetono in continuazione antichi detti e
proverbi!"


"Già, in effetti non è un immagine molto gradevole..."

"...per niente" - aggiunsi secca.

"Oh ecco Billie e Adrienne!"- esclamò Jason.

"Ehi, come va stronzetti?"- disse con tono comico il cantante.

"Non so te Jason, ma io sono leggermeeente preoccupata"-dissi.

"E fai bene ad esserlo! Appena entreremo in quella stanza chiederò a Jason di uscire e poi ti stuprerò"

Credo che in quel momento sulla mia faccia sia apparso un enorme punto interrogativo.

"Ti spiacerebbe scusarci solo per un minuto?"- chiese Jason.

Non mi lasciò il tempo rispondere e trascinò l'amico nel suo ufficio prendendolo per un braccio. Sentii i loro discorsi dalla parete.

"Billie, lo so che stai solo scherzando ma ti consiglierei di andarci piano. Ha appena detto di essere preoccupata per l'incontro"

"Jason, non ha più cinque anni. Non la traumatizzo mica dicendole queste cose "

"Non cambi mai eh?!"

"Io vado benissimo così" - rispose il cantante con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra.

Vidi Billie uscire dall'ufficio e venirmi in contro:"Blake"- mi chiamò.

"Perché quel sorrisetto?"- chiesi curiosa.

"Te l'ho detto. Sai cosa accadrà in quell'ufficio"- disse trasformando il sorrisetto in un enorme sorriso a 32 denti

"Proprio non ce la fai ad esser serio per più di dieci minuti?"

"Ma io lo sono!"

"Okay, lo prendo come un no"- dissi rassegnata.

"Come vuoi baby..."

"Sei sposato Billie, non dovresti "scherzare" con altre donne al di fuori di Adrienne. A proposito...dov'è ora? L'ho vista entrare con te ma poi è sparita"

"Doveva chiudere un importante affare con un cliente. Perciò oggi saremo solo noi tre"

"D'accordo"

"E per quanto riguarda lo "scherzare" con altre donne, ti ho già detto che sono serio Blake"- mi sussurrò all'orecchio.

Detto questo mi mise una mano sulla schiena accompagnandomi nell'ufficio di Jason. Più ci avvicinavamo alla porta, più la sentivo  scendere...

"Sei gentile ad indicarmi la strada..."

"Modestamente"- mi interruppe.

"...ma credo che sia meglio che tu tolga la mano di qui"- dissi scostando la sua mano poco prima che arrivasse a "destinazione" (spero di essermi fatta capire cari lettori XD).

"Mademoiselle"- disse aprendomi la porta.

"Molto meglio"- risposi soddisfatta.

SPAZIO AUTRICE

Come potete vedere, le cose iniziano a farsi decisamente più interessanti! Ma per sapere come si evolverà la situazione, dovrete seguirmi nel prossimo capitolo!
Vi lascio sulle spine come ha fatto Billie con Amy nel terzo capitolo. Ahahahah XD
* piccolo appunto: ci tengo alla pronuncia del nome della protagonista. Perciò voglio che sappiate che si scrive "Amy Blake" ma si legge "Emi Bleic" (in che condizioni mi metto!?!).
Vi voglio bene fans! E mi raccomando...voglio essere sommersa dalle vostre recensioni >.<

 

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