Moments.

di Larriesh
(/viewuser.php?uid=184777)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One. ***
Capitolo 2: *** Two. ***
Capitolo 3: *** Three. ***
Capitolo 4: *** Four. ***
Capitolo 5: *** Five. ***
Capitolo 6: *** Six. ***
Capitolo 7: *** Seven. ***
Capitolo 8: *** Eight. ***
Capitolo 9: *** Nine. ***
Capitolo 10: *** Ten. ***
Capitolo 11: *** Eleven. ***
Capitolo 12: *** Twelve. ***
Capitolo 13: *** Thirteen. ***
Capitolo 14: *** Fourteen. ***
Capitolo 15: *** Fifteen. ***
Capitolo 16: *** Sixteen. ***
Capitolo 17: *** Seventeen. ***
Capitolo 18: *** Eighteen. ***



Capitolo 1
*** One. ***


Carattere normale: Harry
Carattere corsivo: Louis





Martedì 16 settembre

 

(13.52)

Ciao Tom! Sono Harry! Liam mi ha dato il tuo numero, spero non ti dispiaccia.. volevo chiederti se ti andava di uscire con me stasera! 

Mi farebbe piacere :) Fammi sapere! xxx

 

(13.54)

Mi piacerebbe uscire, ma di solito non lo faccio con degli sconosciuti..

 

(13.55)

Merda! Ho sbagliato numero! Scusami tantissimo! 

 

(13.58)

Non fa nulla. Buona fortuna per l'appuntamento. 

 

(13.59)

Grazie :D

 

 

Giovedì 18 settembre

 

(17.03)

E' andata malissimo.

 

(17.08)

Scusa, chi sei?

 

(17.09)

Ti sei già dimenticato di me? Sono Harry, il numero sbagliato dell'altro giorno.

 

(17.11)

Ah, tu. E perché lo dici a me?

 

(17.14)

Perché sono arrabbiato con Liam, il mio migliore amico, e Niall non mi risponde al telefono.

 

(17.17)

E non hai nessun altro a cui dirlo?

 

(17.18)

No. 

 

(17.20)

E quindi mi sfrutti.

 

(17.22)

Beh, sei un'ottima scelta. Non ti conosco, magari non ci incontreremo mai, quindi posso raccontarti tutti i miei segreti senza poi doverti uccidere. 

 

(17.25)

Ha una sua logica contorta.

 

(17.26)

Ehi! Tutto quello che dico ha logica, Brian.

 

(17.27)

Brian?

 

(17.29)

Sto cercando di indovinare il tuo nome. Kyle?

 

(17.30)

Na.

 

(17.32)

Kevin?

 

(17.34)

Sei così sicuro che io sia un ragazzo? Magari sono una maniaca cinquantenne.

 

(17.36)

...Eleanor?

 

(17.37) 

Ahahahah no!

 

(17.39)

Perché ridi?

 

(17.45)

Louis.

 

(17.46) 

Mi chiamo Harry, non Louis!

 

(17.46)

...

 

(17.47)

HA! Avevo ragione ;)

 

(17.49)

Ebbene sì, Harry.

 

(17.51)

Harry Styles, 18, Holmes Chaples. Segni particolari: bellissimo.

 

(17.52)

…codice fiscale?

 

(17.53)

Oh, hai fatto una battuta!

 

(17.55)

Posso essere simpatico anche io. 

Louis Tomlinson, 21, Doncaster. Segni particolari: più bello di te. 

 

(17.56)

Impossibile. 

 

(17.57)

Nulla è impossibile.

 

(17.58)

Anche filosofo?

 

(18.00)

Semplicemente realista. Allora, non volevi spiattellarmi tutti i tuoi segreti?

 

(18.02)

Oh già. Sei sicuro di volermi ascoltare?

 

(18.04)

Non ho nulla di meglio da fare. Spara.

 

(18.05)

Grazie.

 

(18.08)

Allora. In poche parole, il mio migliore amico, Liam, conosce questo bellissimo ragazzo, Tom. 

Ah, premessa, sono bisex. Faccio che dirtelo, così ti regoli e non fai domande dopo.

Comunque, Tom mi è sempre piaciuto, perché oltre che bellissimo, è anche molto simpatico e dolce. 

Fatto sta che dopo che ho trovato il coraggio - e sbagliato numero, gli ho scritto e lui ha accettato di uscire con me.

Peccato che si sia rivelato di una noia mortale. Ha parlato tutta la sera della sua grande passione: Star Wars.

Per la carità, a me piace la saga eh, ma dopo mezzora non ne potevo più. Ho finto un mal di testa lancinante e sono tornato a casa. Di corsa.

Quindi è stato un vero flop. Stupidi uomini. 

 

(18.10)

..ti ricordo che sei uomo pure tu.

 

(18.11)

Io sono una principessa.

 

(18.12)

Okay, questo è molto gay.

 

(18.14)

Non ho problemi con ciò. Anche perchè se mi incontrassi, vedresti che sprizzo virilità da tutti i pori.

 

(18.15)

Ne sei così sicuro, princy?

 

(18.16)

Yeah, baby ;)

 

(18.16)

Gay.

 

(18.18)

<3

 

(18.19)

Devo andare. Ciao Luke.

 

(18.21)

..fottiti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 24 settembre

 

(21.34)

Il mercoledì sera è la cosa peggiore della settimana.

 

(21.36)

Ciaooooo!

 

(21.37)

Perché comunque?

 

(21.39) 

Aiuto mamma al pub, e essendo il giorno centrale della settimana, non c'è mai nessuno e mi annoio.

 

(21.40)

Quindi io sarei il tuo svago?

 

(21.43)

Esatto. Stavolta sono io a non voler parlare con il mio migliore amico.

 

(21.44)

Oh. Litigio?

 

(21.46)

Già. Passerà, Zayn non è un tipo rancoroso.

 

(21.48)

Non c'è proprio nessun cliente stasera?

 

(21.49)

Nemmeno uno. Non so perché mamma si ostini a tenere aperto.

 

(21.51)

..per guadagnare e mantenerti?

 

(21.52)

Na, papà guadagna più che per tutti.

 

(21.54)

Ooh, il signorino è un figlio di papà! ;)

 

(21.55)

Faccio finta di non aver letto.

 

(21.56)

Così quando ci vedremo potrai tirarmi un pugno in faccia e dirmi "Benvenuto a Doncaster, stronzetto!"*

 

(21.57)

Noi non possiamo vederci.

 

(22.00)

..perchè?

 

(22.03)

Non voglio essere ucciso perché 'mi hai raccontato tutti i tuoi segreti'.

 

(22.04)

Ti ha mai detto nessuno che non hai senso dell'umorismo?

 

(22.06)

Tutti quelli che conosco. 

 

(22.07)

Ecco. 

 

(22.10)

Voglio un Pokèmon.

 

(22.11)

Mi spaventi.

 

(22.13)

Mi sarebbe sempre piaciuto averne uno da accudire e allevare.

 

(22.15)

Tu hai dei seri problemi.

 

(22.16)

:(

 

(22.17)

E ora perché sei triste?

 

(22.19) 

Mi hai detto una cosa cattiva. :(

 

(22.21)

Scusa, non volevo offenderti.

 

(22.23)

Non l'hai fatto. Ma io sono un cucciolo che ha bisogno di essere capito e amato. 

 

(22.24)

Se ti mando un abbraccio?

 

(22.25)

Lo accetto volentieri.

 

(22.27)

Mandato. 

 

(22.29)

Ricevuto e ricambiato. Buon lavoro, straniero. Torno a studiare.

 

(22.31) 

Uh, ho a che fare con un secchione! 

 

(22.32)

Lavora.

 

(22.34)

Agli ordini. Ciao!

 

(22.35)

Ciao. :)

 

 

 

 

 

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 

Spazietto di Bonnie:

 

*Riferimento ad OC :)

 

Premetto che l'idea di scrivere una ff di questo genere mi balenava già da un pò per la testa. 
Questo non è il fandom di cui ho scritto finora, ma da quando shippo Larry e sono entrata nel fandom dei One Direction mi sono affezionata così tanto a questi cinque ragazzi che sentivo l'esigenza di scriverne.
Non so cosa verrà fuori da questa ff, so solo che la dedica è tutta per le mie Warriors <3 
Non so cosa farei senza di loro, sono speciali. 
Beh, credo che un aggiornamento a settimana possa andare bene, e credo di riuscire a farcela :)
Alla prossima! 
Bonnie

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Two. ***


 

Giovedì 25 settembre

 

(09.56)

Odio la matematica. 

 

(10.13)

Odio la matematica e le persone che non rispondono.

 

(10.47)

Odio la matematica, le persone che non rispondono e le persone che non stanno attente quando camminano.

 

(11.07)

E odio anche te.

 

(11.32)

Buongiorno.

 

(11.33)

Sono offeso. Mi hai ignorato.

 

(11.35)

Dormivo, scusa.

 

(11.37)

… ti sei svegliato ora?!

 

(11.40)

Yep.

 

(11.43)

E la scuola?

 

(11.45)

E' bella la vita dello studente universitario con le lezioni senza obbligo di frequenza ;)

 

(11.47)

Ti odio. 

 

(11.49)

E' impossibile. Tutti mi amano.

 

(11.51)

Io no. Perché stamattina la prof di matematica ha deciso che era il momento giusto per farci fare un test a sorpresa, del quale io non ho capito nulla, e avrò preso un voto orribile. 

In più, mentre camminavo per i corridoi scrivendoti un messaggio, un ragazzino ha pensato bene di sbattermi contro e rovesciarmi addosso tutto il suo caffè bollente. Tutto questo mentre tu dormivi beatamente. 

 

(11.53)

Povero cucciolo.

 

(11.55)

Non ridere, Tomlinson, so che stai ridendo, ma il mio maglioncino di Hilfiger nuovo non sta ridendo affatto.

L'ho comprato due giorni fa!

 

(11.57)

Amo Tommy. 

 

(11.59)

…potrei essere geloso. Chi è questo Tommy adesso? 

 

(12.01)

Ma sei scemo? Ahahah! Hilfiger!

 

(12.03)

Oh. Giusto. Scusa, sono completamente fuori dal mondo oggi. Sarà colpa della matematica.

 

(12.05)

Dai che è andato bene il test.

 

(12.07) 

Non ci giurerei, ma grazie. 

 

(12.09)

:)

 

 

 

 

 

 

Venerdì 26 settembre

 

(08.23)

Ho preso una B+!

 

(08.27)

Te l'avevo detto che sarebbe andato bene. Bravo!

 

(08.28)

Come mai oggi sei già sveglio? 

 

(08.31)

In realtà dormivo. L'arrivo del messaggio mi ha svegliato. 

 

(08.33)

Potevi ignorarlo! Se mi avessi risposto più tardi, oggi avrei saputo che dormivi ancora.

 

(08.35)

Se fosse stato qualcun altro l'avrei ignorato, ma ho visto che eri tu..

 

(08.37)

Oh.

 

(08.39)

Ora però mi rimetto a dormire. Ci sentiamo più tardi, secchione. 

 

(08.41)

Sogni d'oro <3

 

 

 

 

Domenica 28 settembre

 

(15.00)

Il calcio è la cosa migliore della domenica.

 

(15.02) 

Vai a vedere una partita? :)

 

(15.04)

Vado a giocarla!

 

(15.06)

Oh, giochi? Io non sono capace. Mi piace molto, ma sono davvero negato. 

 

(15.07)

I miei amici mi dicono sempre che sono bravo, e mi piace davvero tanto giocare :)

 

(15.08)

Mi piacerebbe davvero molto vederti giocare. Giochi con loro oggi?

 

(15.10)

Oh, no. Gioco con la squadra della mia città.

 

(15.13)

Ehi, ma allora sei davvero bravo!

 

(15.14)

Me la cavo :)

 

(15.16)

Cavolo! Sei un professionista!

 

(15.18)

Credo di potermi definire tale, si. 

 

(15.20)

Wow. Buona fortuna per la partita allora! 

 

(15.22)

Ti scriverò il risultato! :)

 

 

 

 

(17.55)

Sappi che ti ho pensato ad ogni goal!

 

(17.57)

Avete vinto? :)

 

(17.58)

Per ben 4-0! :)

 

(17.59)

Bravi!

 

(18.01)

Sono felicissimo. Quando gioco a calcio mi sento libero, mi sento a casa su quel campo verde.

 

(18.02)

E quanti di questi goal avresti segnato pensando a me, mister professionista? :)

 

(18.03)

Tutti e quattro. :)

 

(18.04)

Wow! Ma sei davvero bravo allora! 

 

(18.05)

Dubitavi? 

 

(18.06)

Mmm.

 

(18.07)

Allora ti ho provato che sono davvero bravo.

 

(18.09)

Vai a festeggiare la vittoria con i tuoi compagni, campione :)

 

(18.11)

Lo farò. 

Ci sentiamo presto. :)

 

 

 

 

(23.44)

Buonanotte Louis. <3

 

(23.56)

Sogni d'oro Harry. :)

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazietto di Bonnie:

 

 

Ehilà! :)

Non ho nulla di particolare da dire su questo capitolo, se non che i nostri ragazzi stanno iniziando a legare molto. 

Non ho potuto evitare di inserire un Louis calciatore, io sono una tifosa sfegatata, amo il calcio! :)

Beh, che dire, alla prossima!

 

Bonnie

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Three. ***


Carattere normale: Harry

Carattere corsivo: Louis

Carattere sottolineato: Liam

 

 

 

Domenica 5 ottobre 

 

 

(15.54)

Gli alieni hanno invaso Doncaster e ti hanno rapito?

 

(15.56)

Mmm, in effetti è un po' che non vedo mia sorella, dovrei controllare.

 

(15.58)

Sono serio.

 

(16.01)

Sei offeso perché non mi sono fatto sentire per tutta la settimana?

 

(16.03)

..forse.

 

(16.04)

Harry.

 

(16.06)

Okay, va bene, si!

Non ti sei fatto sentire per sette lunghi giorni, io pensavo fossimo amici!

 

(16.08)

Hai ragione. Sono stato molto impegnato con l'università, scusa.

 

(16.10)

Hai avuto degli esami?

 

(16.12)

No, dovevo consegnare un progetto entro la fine della settimana e se non fosse stato per Eleanor che me l'ha ricordato, a quest'ora sarei un uomo morto. Un uomo morto senza laurea.

 

(16.13)

Non sei un po' giovane per la laurea?

 

(16.14)

In effetti si, ma il corso di questo professore è molto importante, e se non avessi consegnato il progetto, lui mi avrebbe bocciato.

 

(16.16)

Oh. E chi è Eleanor?

 

(16.20)

Beh, lei è.. la mia ragazza.

 

(16.21)

Come?!

 

(16.22)

Beh, si. Una specie, insomma.

 

(16.26)

E non me l'hai mai detto?

 

(16.28)

Cosa cambia? Sei geloso?

 

(16.29)

Harry?

 

(16.30)

Cosa?

 

(16.31)

Sei geloso?

 

(16.32)

No. 

 

(16.33)

Comunque non pensavo che fosse un dettaglio importante. Scusa.

 

(16.35)

Non consideri importante la tua ragazza?

 

(16.37)

Non ho detto questo.

 

(16.38)

Hai detto che non lo ritenevi un "dettaglio importante".

 

(16.40)

Harry, semplicemente non si era mai presentata l'occasione di parlartene, tutto qui!

 

(16.42)

Si, come vuoi.

 

(16.50)

Harry? Ci sei ancora?

 

(17.34)

Scrivimi quando ti passa. Ciao.

 

 

 

 

 

(22.31)

Mi sono messo in un gran casino.

 

(22.33)

Quale novità, Styles.

 

(22.34)

 

(22.35)

Scusa. Cosa hai combinato stavolta?

 

(22.36)

Il mio caratteraccio ha colpito ancora.

 

(22.38)

Beh, hai un carattere davvero di merda, Hazza. Scusa, ma è così.

 

(22.40)

No, hai ragione. Sono un cretino. Ho incasinato le cose con Louis perché me la sono presa per qualcosa di cui non avrei dovuto preoccuparmi minimamente.

 

(22.41)

Louis?

 

(22.43)

Quello dei messaggi.

 

(22.45)

Ah, già, lui. E cosa è successo?

 

(22.47)

Mi ha detto che ha una ragazza e io me la sono presa.

 

(22.49)

Harry, che c'è sotto questa tua amicizia?

 

(22.51)

Temo che ormai da parte mia ci sia troppo più del dovuto.

 

(22.53)

L'ho sempre detto che sei un cretino, Harry. Ti sei innamorato!

 

(22.56)

Non credo. Anche se penso di essere sulla giusta strada. 

 

(22.59)

Sono un idiota, cavolo.

 

(23.01)

Oh sì, lo sei. Fatti trovare tra dieci minuti fuori casa, passo a prendere te e Niall e andiamo a berci una birra, così ne parliamo di persona. 

 

(23.02)

Grazie Leeyum.

 

 

 

 

 

Lunedì 6 ottobre 

 

Quando la sveglia suonò per Louis Tomlinson, il lunedì mattina, lui pregò davvero che stesse vivendo un sogno e non fosse lunedì. Non aveva alcuna voglia di assistere alla lezione di Architettura quel giorno. 

Sbuffò, togliendosi il cuscino da sopra la testa e prendendo il cellulare dal comodino. 

Sfogliò distratto i messaggi, controllò la casella mail, e poi notò di avere un messaggio vocale da ascoltare. 

Aggrottò la fronte: chi poteva averglielo lasciato? 

Premette play e avvicinò il cellulare all'orecchio; quello che sentì lo fece impensierire. 

Forse accettare di iniziare un rapporto con uno sconosciuto, seppure si trattasse solo di una semplice amicizia, non era stata una buona idea.

Si passò una mano tra i capelli, sospirando, indeciso sul da farsi. 

Poi decise di lasciar perdere, alzandosi per recarsi in bagno e iniziare la sua giornata, cercando di ignorare il peso che aveva sullo stomaco.

 

 

 

(18.21)

Ehm, ciao?

 

(18.34)

Hai tutte le ragioni per non rispondermi. Scusa per il messaggio che ti ho lasciato in segreteria, ero ubriaco.

 

(18.37)

"Credo di dover ammettere che tu mi piaci, Louis, e mi ha stupito che tu abbia una ragazza. Una ragazza, davvero?" 

Beh, questo è quello che ho capito. Il resto era troppo confuso. 

E ora te ne esci con un semplice "scusa"? Non credi di dovermene parlare?

 

(18.42)

Hai ragione. 

 

(18.43)

*chiamata in arrivo da parte di Harry*

 

…Harry?

Già, proprio io. 

E' strano sentire la tua voce..

La tua è bella. 

Grazie, ma suppongo che tu non mi abbia chiamato per dirmi che ho una bella voce. 

No, hai ragione. Ho chiamato per dirti che sono un idiota, perché lo sono davvero, e te lo volevo dire a voce, rende di più.

Mmm. Quindi? Tutto qui?

No, Louis, senti.. io lo so che non mi sono comportato bene con te, ma lasciami spiegare. E' un po' che mi ronza per la testa un campanellino d'allarme, che mi avvertiva che mi stavo facendo coinvolgere troppo da te. Beh, da idiota quale sono, non gli ho dato retta, e credo di essere esploso ieri, quando mi hai detto di avere una.. ragazza.  

Eleanor, già..

Quindi, scusa, davvero. Ti prometto che non cambierà nulla. Dimenticati di quello che ho detto, se preferisci. Solo non farmi rinunciare a te. 

Non voglio questo, neanche io voglio rinunciare alla nostra amicizia, sebbene una parte del mio cervello mi dica che sia la cosa giusta da fare. Ormai ci tengo a te. 

Quindi è tutto okay? 

Come se non fosse successo nulla. 

Oh. Bene.

...

Mi fa strano parlare con te a voce, anziché scriverti. 

Sì, un po' si. Ma davvero, hai una bella voce. 

Anche la tua è bella. Canti? 

Sì, a volte. 

Louis?

Canteresti qualcosa per me?

Ora?

Ora. Mi annoio, e sono curioso. 

Oh. Ma così su due piedi non saprei.. 

Improvvisa!

Okay, ci provo.. ma a patto che ti unisci a me se conosci la canzone. 

Okay

http://www.youtube.com/watch?v=BHNcchiGOEg

Non riesco a credere che tu non la conosca. 

… wow. No, scusa, ero ammaliato. 

Dai, non scherzare. 

Sul serio, Harry, sei bravissimo. 

Grazie, Lou. Adesso tocca a te però. 

Na, oggi passo, anche perché devo scappare. A presto Harry. 

Stavolta te la cavi così, ma la prossima non avrai scuse. Ciao!

 

*chiamata terminata*

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Four. ***


Giovedì  9 ottobre
 
 
 
 
(14.54)
Il mio colore preferito è il blu.
 
(14.56)
E me lo stai dicendo perché..?
 
(14.57)
Per farti sapere qualcosa di più su di me.
 
(14.58)
Oh.
 
(14.59)
Il mio è il rosso.
 
(15.01)
Caliente.
 
(15.02)
Non è l’aggettivo che avrei usato io, ma, anche.
 
(15.04)
Perché, a cosa lo associ il rosso?
 
(15.07)
Suonerò assurdamente romantico, e ti risponderò con un clichè, ma la prima cosa che mi viene in mente se penso al colore rosso è l’amore.
 
(15.08)
Aww, cucciolo.
 
(15.10)
Sono un romanticone.
 
(15.13)
Mi piacciono i romanticoni.
Cioè, mi piacciono finchè non esagerano. Le frasi “pucci pucci miao miao” da diabete non le reggo.
 
(15.15)
Quindi alla prossima chiamata che ti farò non potremo litigare su chi deve attaccare prima?
 
(15.17)
Direi di no.
 
(15.18)
Oh beh, fa nulla.
 
(15.21)
Posso chiederti una cosa, Lou?
 
(15.23)
Dimmi.
 
(15.24)
Ieri stavo riflettendo su quello che è successo l’altro giorno. Tu pensi che sia strano questo nostro rapporto?
 
(15.26)
Normale non lo è di sicuro.
 
(15.29)
Seriamente. Cosa siamo noi? Amici di sms?
 
(15.33)
Beh.. si. Direi che siamo amici.
 
(15.35)
Oh, è bello.
 
(15.36)
Avere un amico?
 
(15.38)
Già. Qualcuno che non mi giudica.
Non fraintendermi, io amo i miei due migliori amici, Niall e Liam, però..  a loro non dico mai davvero tutto.
A te invece sento di poter dire tutto, benché io ti conosca da poco.
 
(15.40)
Tu sei importante per me.
 
(15.41)
Grazie. Spero di essere all’altezza del ruolo che mi dai nella tua vita. Tu lo sei.
 
(15.43)
Quando fai così sei davvero adorabile. Adoro questi tuoi momenti di tenerezza improvvisa.
 
(15.45)
Pensa a quanto è adorabile la mia faccia! :)
 
(15.46)
Ti prego, mandami una foto.
 
(15.47)
Non ci penso nemmeno. Stavo giocando a calcio con i miei amici, devo ancora fare la doccia, sono uno straccio.
 
(15.49)

 
(15.51)
Che c’è?
 
(15.53)
No, nulla.
 
(15.55)
Si, sono un sacco vanitoso.
 
(15.57)
Non l’avevo notato :’)
 
(15.59)
Prima o poi te la manderò.
 
(16.02)
Attendo con impazienza.
 
(16.04)
Potresti mandarmene una tu!
 
(16.05)
No. Anche io non sono nella migliore delle forme oggi.
 
(16.07)
Princy <3
 
(16.09)
Sempre. <3
 
 
 
 
 
 
 
 
*spazio di Bonnie*
 
Ciao gente!
Ho un paio di cosine da dirvi!
Primo, ho aggiornato prima perché mercoledì ho un esame, e credo che martedì sarò abbastanza in ansia.
Secondo, spero vivamente di riuscire ad aggiornare la settimana prossima, visto che ho rotto il mio pc e ho perso tutti i capitoli già scritti *shame on me che non li ho mandati a nessuno*
Questo fortunatamente l’avevo scritto al mare su carta, quindi si è salvato, ma spero di avere tempo di riscrivere i nuovi in tempo!
Chiedo scusa per la differenza di carattere/dimensione, ma sto usando il computer di mia mamma, ed essendo completamente diverso dal mio, per me è una tortura!
Colgo l’occasione per ringraziarvi delle recensioni che mi lasciate, mi fanno davvero un sacco piacere! <3
Alla prossima (si spera presto)!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Five. ***


Domenica 12 ottobre
 
 
 
 
 
(14.31)
Oggi giochi? :)
 
(14.33)
Sì, tra poco, alle 15.30!
 
(14.34)
Buona fortuna allora!
 
(14.36)
Grazie Harry :) oggi è una partita importante.
 
(14.37)
Perché? È decisiva per il campionato?
 
(14.39)
Quando mi hai detto che non ti intendevi di calcio, non pensavo che non ne sapessi davvero nulla.
Harry, siamo a ottobre, il campionato è iniziato da poco, come fa ad essere decisiva?


(14.41)
Oh, hai ragione. Allora perché?
 
(14.44)
Ci sarà un reclutatore del Manchester United tra il pubblico. Se riuscissi a impressionarlo, potrebbe scegliermi e io entrerei in squadra, e per me sarebbe un sogno che si realizza.
 
(14.46)
Oddio Louis, ma è magnifico!
 
(14.48)
Già. Ma sono davvero nervoso, e ho paura di sbagliare tutto.
In più tra gli spalti che fanno il tifo per me c’è solo El oggi, la mia famiglia è dovuta partire per un lutto in famiglia, una lontana prozia di Edimburgo è mancata ieri. E il mio migliore amico è partito per Londra due giorni fa.
Senza di loro che contano su di me non so da dove prendere la forza.
 
(14.50)
Prendila da me. Ti penserò per tutto il tempo della partita.
 
(14.51)
Lo faresti davvero?
 
(14.53)
Non smetterò un attimo.
 
(14.54)
Grazie Harry. Vuol dire molto per me.
 
(14.55)
Vorrei che fossi qui.
 
(14.56)
Anche io lo vorrei Louis.


(14.57)
Solo una cosa… quanto dura una partita di calcio?
 
 
                 
 
 
 
(17.23)
Louis! Com’è andata la partita?
 
(17.34)
Ho fatto i calcoli, la partita dovrebbe essere già finita.
 
(17.41)
Non siete andati ai supplementari, vero? Si chiamano così?
 
(17.45)
Anche se sono brutte notizie, fatti vivo ti prego.
 
(17.54)
Abbiamo perso.
 
(17.55)
Louis! Mi stavo preoccupando.
Oh. Mi spiace davvero Lou.
 
(17.58)
No, sto bene. Credo di essermi ripreso.
In fondo abbiamo perso per sfortuna: al 90° un mio compagno ha commesso fallo in area di rigore, e l’arbitro ha assegnato un calcio di rigore agli avversari, che hanno segnato sullo scadere del tempo e hanno vinto 4-3.
Ma io ho segnato 3 gol.
 
(18.00)
Stai davvero bene Lou?
 
(18.02)
Sì. All’inizio ero furioso, ce l’avevo a morte con il mio compagno di squadra, ma poi pensandoci su ho capito che non avevo niente da temere. Abbiamo fatto una bella partita, gli avversari erano molto forti ma gli abbiamo tenuto testa, rimontando 3 gol in dieci minuti. Ho giocato bene.
 
(18.04)
Spero davvero che tu ce la faccia a entrare in squadra.
 
(18.05)
Aspettiamo e vediamo.
Comunque grazie Harry.

Sai, credo sia stupido, ma credo di aver davvero percepito che tu mi stavi pensando.
 
(18.07)
Non ho smesso un attimo.
 
(18.09)
Credo mi sia arrivato davvero, e che io abbia preso da te la forza per rimontare. Grazie di esserci sempre per me.
 
(18.11)
Sai che non me ne andrò.
 
(18.13)
Ora vado a farmi una doccia. Ci sentiamo dopo!
 
(18.15)
Okay, cucciolo.
 
 
 
 
 
 
(18.33)
Leeyuuuum!
 
(18.37)
Hazza!
 
(18.42)
Stasera usciamo?
 
(18.44)
Harry, ma dove vivi? Ti ho detto ieri che oggi sarei partito per Londra con Niall. Siamo atterrati trenta minuti fa.
 
(18.47)
Ma quando me l’hai detto?!
 
(18.49)
Ieri sera al pub, Harry.. ma forse non mi stavi nemmeno ascoltando, eri al telefono con Louis.
 
(18.51)
Oh, già. Scusa.
 
(18.53)
Non fa nulla. Venerdì torno, e ci vediamo. Intanto se hai bisogno chiamami pure, ma il pomeriggio tardi! Conto di fare vita notturna ;) In fondo sono venuto qui per dimenticarmi di Max. Stupidi ex.
 
(18.55)
Okay Liam. Tu pensa a divertirti! Salutami Niall!
 
 
 
 
(23.27)

Liam non era quello che si diceva un ragazzo da discoteca, ma se si trattava di dimenticare una persona, era il posto giusto: la musica troppo alta e la confusione ti evitavano di pensare.
Così Liam, su quella pista con Niall, in mezzo a ragazzi troppo ubriachi per divertirsi davvero, spense il cervello, chiuse gli occhi e si lasciò guidare dal ritmo della musica, fino a che non alzò la testa, riaprì gli occhi e si trovò rapito dall’intensità di due profondi, bellissimi occhi scuri.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Here I am!
Scusate i giorni di ritardo, ma essere senza pc è davvero brutto.
Comunque ecco qui il capitolo, non proprio un capitolo di passaggio, ma nemmeno così significativo. Vi avviso già che invece il prossimo sarà decisamente più importante.. e verso la fine, un piccolissimo accenno alle avventure del nostro Liam: scommetto che avete capito benissimo a chi appartengono quegli occhi ;)
Alla settimana prossima! :)
 
Bonnie

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Six. ***


Giovedì 16 ottobre
 
 
 
 
(00.34)
Incontrare tre volte la stessa persona in tre posti diversi può essere inteso come un segno del destino?
 
(00.38)
Grazie per avermi svegliato per un tuo dilemma filosofico Payne.
Sai, qualcuno qui dormiva perché domani c’è scuola.
Non sono mica come te che mi prendo una settimana di vacanza.
 
(00.39)
Sono serio. Credi nel destino?
 
(00.41)
Sì, ovvio che ci credo. Ora mi spieghi bene?
 
(00.44)
E’ da domenica sera che in ogni luogo in cui vado incontro questo ragazzo.
E credo che lo abbia notato pure lui, perché mi guarda sempre stupito quando mi vede.
 
(00.46)
È bello?
 
(00.47)
Harry, ti parlo del destino e tu mi chiedi se è bello?!
 
(00.48)
…quindi?
 
(00.50)
Sì, lo è. È davvero bellissimo.
 
(00.51)
E allora fatti avanti Leeyum!
Se effettivamente l’hai incontrato tre volte in tre posti diversi un motivo ci sarà! ;)
 
(00.53)
Okay, allora vado a parlargli.
Scusa il disturbo Hazza. Buonanotte! E se domani ridà i test di fisica fammi sapere quanto male è andato il mio. Grazie!
 
(00.54)
Tu fammi sapere che combini!
 
 
 
 
 
Liam ripose il cellulare nella tasca dei jeans, i pensieri che gli vorticavano velocissimi in testa.
Cosa doveva fare? Aveva detto ad Harry che si sarebbe buttato, che sarebbe andato a parlargli, eppure ora che lo vedeva ballare al centro della pista, avvolto dai suoi stretti jeans neri e dalla sua canottiera bianca, che lasciava vedere i suoi fantastici muscoli, bello come un dio, non pensava di farcela.
Trattenne il fiato quando il ragazzo puntò gli occhi nei suoi, continuando a muoversi rapito dal ritmo della musica.
Rimase a fissarlo a bocca aperta, incapace di pensare razionalmente.
“Leeyuuuum! Smettila di sbavare.” Lo prese un giro Niall, affiancandolo buttandogli un braccio intorno alle spalle e facendogli passare un bicchiere davanti agli occhi.
“Cos’è?” chiese Liam.
“Tequila. Buona.” commentò Niall.
“Sei ubriaco, Nialler.” Osservò Liam inarcando un sopracciglio.
“Naa, sono solo allegro. Tu invece sembri decisamente incantato dal bel moretto.”
rise Niall.
Liam non rispose, posando di nuovo lo sguardo sul ragazzo che ballava.
Era inutile negarlo, c’era qualcosa in lui che lo attirava come una calamita.
“Và da lui, Liam, o te ne pentirai.” lo incoraggiò Niall, dandogli una leggera spinta.
E Liam lo fece: camminò fino al centro della pista e iniziò a ballare vicino al ragazzo, piantando il suo sguardo in quello dell’altro, che sorrise e si avvicinò a lui.
“Ce l’hai fatta ad avvicinarti. Non mordo mica sai.. non sempre almeno.” gli sussurrò all’orecchio, e un brivido corse lungo la schiena di Liam, causato dalla voce roca e sensuale di quel ragazzo.
Gli sorrise, e gli si avvicinò un po’ di più, audace, ballando, sfiorandolo di tanto in tanto con una mano, il braccio, la gamba.
“Ti va se ci spostiamo? Ho un tavolo riservato nel privè.. qui non si riesce a parlare.” chiese Liam. Il moro annuì, e andarono a sedersi su un divanetto in una zona più tranquilla, dove la musica era notevolmente più bassa.
“Oh, finalmente le mie orecchie possono riposare!” disse il moro, sedendosi sul divanetto.
Liam si sedette vicino a lui. “Io sono Liam.” si presentò.
“Zayn.” rispose l’altro. “Ora rimane solo una cosa da stabilire: chi di noi è lo stalker?” chiese sogghignando.
Liam rise, imprimendosi bene nella mente l’immagine del bellissimo sorriso di Zayn.
“Sai che me lo sto davvero chiedendo?”
Zayn scrollò le spalle, il sorriso ancora dipinto in volto. “A volte il destino decide che è tempo di far arrivare delle belle cose anche a me.”
E a Liam si fermò un attimo il cuore, sentendo la parola destino. Non era la stessa che aveva usato lui con Harry? E nell’istante in cui Zayn rialzò gli occhi su di lui capì di essere già perdutamente perso per l’altro ragazzo.
Deglutì, prendendo un respiro profondo. “Destino.. tu ci credi?”
“Oh sì. Fermamente.” rispose Zayn.
“Beh allora non sprechiamo l’occasione che ci ha dato.” disse Liam, tutto di un fiato, arrossendo nello stesso momento in cuì realizzò di averlo davvero detto.
Zayn gli sorrise. “Hai ragione. Voglio conoscerti. Tu vuoi conoscermi, Liam?”
Il ragazzo annuì. “Sì. Sì, voglio conoscerti Zayn.”
 
 
 
 
(9.32)
Hai preso A- al compito. Ti è andata bene.
 
(9.34)
Harry, grazie per avermi svegliato. Mpft.
 
(9.35)
Smettila di lamentarti e dimmi che cosa è successo ieri. Ci hai parlato?
 
(9.37)
Oh sì.
 
(9.38)
E..?
 
(9.41)
E lo rivedo tra un paio d’ore a pranzo :)
 
(9.43)
Oh :D È successo qualcosa ieri sera?
 
(9.45)
No, abbiamo solo parlato, e abbiamo concordato che visto che il destino sembrava averci messo l’uno sulla strada dell’altro dovevamo conoscerci. Così ci siamo scambiati i numeri e oggi ci vediamo per pranzo.
 
(9.47)
Sono felice per te Liam! Mandatemi una foto oggi. Ora torno a lezione, sai che se non seguo matematica dopo non capisco più nulla.
 
(9.50)
Buona lezione Haz!
 
 
 
 
 
(13.43)
Credi che io sia troppo sfacciato?
 
(13.45)
Credo che semplicemente tu dica quello che ti passa per la testa, senza farti problemi.
 
(13.46)
E questo è un male?
 
(13.48)
Secondo me no.. sei sincero.
 
(13.51)
C’era una signora in metro seduta vicino a me che si lamentava della giacca che indossava, perché secondo lei era troppo appariscente. Io le ho solo fatto notare che effettivamente non ci sono molte signore di mezza età che vanno in giro con una giacca arancione evidenziatore. Lei si è alzata, offesissima, ed è andata a sedersi dalla parte opposta, lanciandomi delle occhiatacce.
 
(13.53)
Oh Harry ahahah! Forse voleva solo qualcuno che la rassicurasse sulla sua giacca!
 
(13.54)
Ma era davvero orribile. Qualcuno doveva dirglielo. Io sono stato anche gentile nel dirglielo!
 
(13.56)
Sto ridendo come un matto.
 
(13.58)
Comunque.. oggi ho parlato con il reclutatore del Manchester. Mi ha chiamato poco fa.
 
(13.59)
Oddio! E che ha detto?
 
(14.00)
*chiamata in arrivo da parte di Louis*
 
Harry.
Louis! Cosa ti ha detto?
Mi hanno preso.
Oddio! Ma è magnifico! Ahia!
Harry, cosa combini?
Nell’euforia del momento sono caduto dal letto.
Ahahah!
Oddio.
Cosa c’è?
Ridi ancora ti prego.
Perché?
Hai la risata più bella del mondo.
Non esagerare Harry.
Dico sul serio!
Ci credi che mi hanno preso davvero?
Te lo meriti Louis. Hai realizzato il tuo sogno!
Già, uno dei tanti..
Sono fiero di te. Quando inizi?
La seconda metà del campionato. A febbraio sarò ufficialmente un Red Devil.
Inizierò a tifare Manchester United allora.
Grazie Harry.
Sai di poter contare su di me.
Lo apprezzo. E lo stesso vale per me.
Lo so.
 
*chiamata terminata*
 
 
 
 
 
 
(15.31)
Il più bel ragazzo di sempre.
FOTO
 
(15.33)
Siete bellissimi. Sei felice Liam?
 
(15.35)
Sì. E credo che lo sarò per molto tempo.
 
 
 
 
 





Eccomi quiiii! :D
Come avete notato ho introdotto la Ziam.
Scusate, ma non potevo farne a meno, li adoro.
Qualcuno magari si starà chiedendo quando Louis capirà di provare qualcosa.. beh, nel prossimo capitolo diciamo che le acque si smuoveranno un po' ;)
Alla prossima!
Bonnie

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Seven. ***


Carattere Rosa: Eleanor




Venerdì 17 ottobre 

 

 

 

 

 

(10.41)

A che ora arrivi a casa, figliol prodigo?

 

(10.45)

Ho il volo alle 17.15 papà.

 

(10.46)

Quindi stasera possiamo vederci?

 

(10.48)

Non lo so Hazza, mamma pretenderà di tenermi a casa visto che manco da una settimana

 

(10.50)

Eddai!

 

(10.52)

Ti faccio sapere, al massimo andiamo a berci una birra veloce al pub. 

 

(10.54)

Grande!
Abbiamo un po’ di cose da dirci, signorino.

 

(10.56)

Allora a dopo.

 

 

 

 

 

Liam alzò lo sguardo dal cellulare, osservano il ragazzo seduto vicino a lui. 

Lo conosceva da poche ore eppure sentiva già di appartenergli. 

Era stato come trovare un pezzo della sua anima, quel pezzo che la completava, che la rendeva perfetta. 

E ora come faceva a lasciarlo?

Si erano promessi di sentirsi per telefono e videochiamarsi ogni giorno, e anche vedersi il più spesso possibile, visto che le loro città non distavano poi così tanto, ma sapeva che sarebbe stato difficile. 

Sospirò, alzandolsi dal divano. 

Zayn lo guardò. "Ehi, Liam, dove te ne vai?" 

Lui non gli rispose, e si diresse verso la camera da letto, dove si mise a riporre le ultime cose in valigia. 

Niall aveva già finito di preparare la sua ed era uscito, perché, a detta sua, "voleva godersi ancora un po' di Londra", anche se Liam sapeva che voleva lasciargli il suo spazio con il moro. 

Mentre chiudeva la valigia, sentì una mano posarsi sulla sua spalla, e cercare di voltarlo. 

"Liam, è tutto okay?" gli chiese Zayn. 

Il ragazzo scosse la testa, rifugiandosi nell'abbraccio del più grande. 

"No Zyan, niente è okay, e non voglio ripartire."

Il moro sorrise, triste, e lo avvolse con le sue braccia. "Nemmeno io vorrei, ma devo. Fosse per me ti seguirei in capo al mondo."

Liam sospirò, strofinando il naso sul collo dell'altro. "Tu non mi lascerai, vero Zayn?" mormorò, così piano che per un attimo pensò che Zayn non lo avesse sentito. 

Poi lui gli alzò il mento con le dita, fino a incontrare i suoi occhi. "Liam, io non ti lascerò mai. Ho avuto la fortuna di incontrarti, e capire subito che sei speciale. Io voglio continuare a conoscere la persona meravigliosa che sei, voglio scoprire sempre più particolari su di te, voglio svegliarmi un giorno e capire di essermi innamorato di te, perché sento che ci sono già molto vicino, pur conoscendoti davvero poco. Io non sprecherò l'occasione che ho di avere accanto una persona come te." 

Liam sentì una lacrima scendergli lungo una guancia, ma prima che questa scendesse a bagnargli il mento, Zayn gliela asciugò con un dolce bacio. 

"Me lo prometti?" chiese. 

"Te lo prometto." annuì Zayn, e Liam, sentendo il petto alleggerirsi dal peso che si portava appresso da ore, gli sfiorò le labbra con un bacio.

 

 

 

(17.30)

Sono in volo.

 

(17.36)

Bene! Non vedo l'ora di rivedere il mio migliore amico!

 

(17.39)

:)

 

(17.40)

Con quel ragazzo?

 

(17.45)

FOTO

Tutto a posto ;)

 

 

 

 

 

(19.38)

Ciao El, hai da fare stasera?

 

(19.43)

No, Tommo, sono libera, perché?

 

(19.46)

Ceniamo insieme? Ti devo parlare.

 

(19.50)

Okay tesoro. Passa a prendermi alle 21. xxx

 

 

 

 

 

(20.31)

Cosa stai facendo di bello, mio calciatore di Premier League? :)

 

(20.33)

Sto scegliendo che camicia indossare stasera, ho una cena.

 

(20.35)

…un appuntamento?

 

(20.37)

No, vedo solo El. 

 

(20.41)

Ah. Metti una camicia azzurra, quelle classiche sono sempre perfette in ogni occasione.

 

(20.45)

Alla fine ho messo un maglioncino rosso, non mi andava di essere troppo elegante.

 

(20.48)

Stai già uscendo?

 

(20.49)

Sì. Harry, io.. no, niente.

 

(20.51)

Che succede?

 

(20.53)

Nulla. 

Ora scusami, sono in ritardo. Ci sentiamo domani! 

 

(20.55)

Okay.. buona serata, divertiti. 

 

 

 

 

(21.12)

 

El sbuffò, chiudendo la portiera dell'auto dietro di sè. 

"La puntualità mai tu, eh?" disse, sporgendosi a dargli un bacio sulla guancia, prima di allacciarsi la cintura mentre Louis partiva. 

"Scusa, hai ragione." rispose lui. 

"Dove andiamo di bello?" chiese allegra la ragazza, armeggiando tra i cd di Louis.

"Pensavo di prendere qualcosa al take away, e andare al nostro solito posto.." rispose Louis, vago.

Lei lo guardò, aggrottando le sopracciglia. "Mm. Quando mi proponi queste cose c'è sempre qualcosa di serio sotto. Va bene, passa da McDonald, ho voglia di un cheeseburger. E poi fermati da Starbucks, devo prendermi un frappuccino." 

Louis la accontentò, poi fecero il resto del viaggio in silenzio, fino a che Louis non parcheggiò in uno spiazzo su una collina fuori città, dalla quale si vedeva tutta la valle.

Scesero dalla macchina, e Louis prese le coperte dal bagagliaio, stendendone una a terra, davanti alla macchina, e passandone una a El, che se la mise sulle spalle, sedendosi. 

Lei prese il suo panino dalla confezione, e iniziò a mangiare, dopo aver detto solo: "Ora sputa il rospo."

Louis sospirò, e si sedette vicino a lei, piluccando le sue patatine fritte.

"Non so da dove cominciare El.." ammise.

"Dal principio?" suggerì lei. 

Il ragazzo rise, prendendo il cellulare dalla tasca. 

"Va bene, Eleanor. Questa storia comincia il 16 settembre. E inizia con un messaggio di uno sconosciuto, arrivatomi per uno sbaglio nel digitare i numeri. E penso che quello sia lo sbaglio più bello che Harry potesse fare."

Lei lo guardò confusa. "Harry?" 

Louis le passò il cellulare, facendo cenno di leggere i messaggi della loro conversazione, dal 16 settembre fino a poche ore prima.

Rimase in silenzio mentre la ragazza leggeva, le sopracciglia arcuate per l'incredulità, ogni messaggio che lui e Harry si erano scambiati in quelle settimane, ogni confidenza, ogni battuta, ogni cosa. 

Quando alzò gli occhi verso di lui, restituendogli il telefono, lui le chiede di dire qualcosa. 

Lei lo fissò, per qualche secondo, poi disse, ridendo: "E così io sarei un dettaglio non importante, eh?"* 

Louis le sorrise, prima di tornare serio. "Io non so cosa fare, El. Lui crede che tu sia la mia ragazza, perché io gliel'ho fatto credere, e non ha la minima idea della verità."

Lei gli prese una mano tra le sue. "Lou, se c'è una cosa che ho notato da questi messaggi, è che ci vedo il vero Louis. Vedo te, per come ti mostri solo a me, non vedo la maschera che Louis Tomlinson si è creato per il pubblico, non vedo la falsità che mostri agli altri. Vedo te, in tutta la tua bellezza. Ed è una cosa straordinaria, perché vuol dire che questa persona ti fa stare bene. Questo Harry ti fa risplendere, Lou." 

Louis sentì le lacrime salirgli agli angoli degli occhi, e abbassò la testa. "Mi sento un vigliacco, El, perché non riesco a dirgli la verità. Non sai quante volte ho cancellato un messaggio in cui gli dicevo tutto, o quante volte per telefono credevo davvero che glielo avrei detto, e poi mi sono tirato indietro. 

Sono stufo di fingere, El." disse, risoluto, rialzando il viso e guardandola. "Sono stufo di fingere di essere chi non sono. Io sono gay, e sono stanco di nascondermi." 

Lei gli sorrise. "E credi che per questo Harry valga la pena smettere di fingere?" 

"Sì." rispose Louis. "Sì, ma non solo lui. Voglio smettere di fingere per me. Voglio poter essere libero di pensare che forse posso davvero innamorarmi di qualcuno, e che non me ne frega nulla di quello che penserà la gente."

Gli occhi di El si illuminarono nel sentirgli dire quelle parole. "Ti piace davvero, eh?" gli chiese.

Lui alzò lo sguardo al cielo, sorridendo, un sorriso enorme, autentico, spensierato. "Credo proprio di si."

Eleanor lo abbracciò forte. "E allora, mio stupido e bellissimo migliore amico, digli subito la verità, prima di perderlo."

Louis la abbracciò di rimando. "Non so come farei senza di te, El."

 

 

 

 

 

(23.45)

Harry, ti devo dire una cosa.

 

 

 

 


*riferimento al capitolo 3 





Ciao ragazziiii!
Scusate il ritardo di un giorno, non uccidetemi, ieri sera ho avuto un imprevisto! 
Comunque eccomi qui, non ho molto da dire, se non grazie per le recensioni che mi lasciate (alle quali risponderò, prometto) 
e alle visite che fate. Questa storia ha già un sacco di numeri, e io vi amo per questo.
Detto questo, non lanciatemi i pomodori per il finale, please çç
Ho dovuto farlo finire così. 
E prometto che martedì prossimo aggiornerò puntalissima! 
Intanto vi lascio i miei link, se volete chiedermi qualsiasi cosa :)

ASK
TWITTER

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Eight. ***


                                                                                                                                                A Francesca. She's my rock. 

 

 

 

Sabato 18 ottobre

 

 

 

 

(11.05)

 

Harry si rigirò il telefono in mano per l'ennesima volta quel mattino.

Aveva cercato di prestare attenzione a ciò che la professoressa di fisica stava spiegando, ma in quel momento non poteva fregargliene di meno delle leggi di Gauss. 

Aprì ancora una volta il messaggio sul suo Iphone, complice il fatto che fosse all'ultimo banco nell'angolo e l'insegnante non poteva vederlo. 

Louis gli aveva scritto la sera prima che doveva dirgli una cosa, e con il carattere ansioso che Harry si ritrovava era subito andato a pensare al peggio. 

Era rimasto sveglio tutta la notte a pensare a cosa dovesse dirgli, e le occhiaie che aveva quel mattino lo dimostravano. 

Aveva persino compilato una lista di tutto ciò che poteva essere successo. In fondo, la sera prima Louis era uscito con Eleanor.. magari le aveva chiesto di sposarla, o di andare a vivere con lui a Manchester, o peggio ancora, magari lei era incinta. 

O magari Louis non lo voleva più, e gli doveva dire di non scrivergli più. 

Liam, nel banco vicino a lui, cercava di prendere appunti, addormentandosi ogni cinque minuti. Lo osservò, e sospirò. 

Il ragazzo notò che Harry lo fissava, e notò anche quanto fosse irrequieto. 

Prese un pezzo di carta, ci scribacchiò sopra e glielo passò. 

 

Tutto bene?

 

Harry gli rispose a sua volta. 

 

No, per nulla.

Cosa è successo?

Ieri sera Louis mi ha mandato un messaggio dove mi diceva che doveva dirmi una cosa.

E quindi..?

Non gli ho ancora risposto. Ho paura. 

Harry, sei il solito. Magari è una cosa da nulla e tu hai ingigantito tutto. 

E se fosse una cosa seria?

Allora la affronterai. Dai Hazza. 

Devo rispondergli? 

E anche in fretta. 

 

Harry sbuffò, riponendo il foglio nel suo libro, chiuso sul banco. 

Riprese in mano il cellulare, e finalmente digitò la sua risposta a Louis. 

 

(11.32)

Devo avere paura?

 

(11.34)

Iniziavo a temere che fossi morto. 

 

(11.35)

Comunque al massimo dovrei averne io

 

(11.36)

Che ne dici di spiegarmi? 

 

(11.38)

Non per messaggio, Harry. Quando esci da scuola ti chiamo okay?

 

(11.40)

Facciamo che mi chiami tra mezz'ora, quando sarò in pausa pranzo. 

 

(11.42)

Va bene. 

 

Harry si voltò verso Liam, prendendosi la testa tra le mani. "Mezz'ora al verdetto." Sussurrò. 

Liam gli strinse una spalla, per fargli coraggio.

 

 


 

 

Erano le 12.24 e ancora Louis non chiamava. Harry stava camminando avanti e indietro per gli spalti del campo da calcio, Liam e Niall seduti poco dietro di lui. 

"Haz, calmati e siediti. Chiamerà." gli disse Niall.

Lui lo fulminò con lo sguardo e continuò per la sua strada, ma si fermò nell'udire lo squillo del telefono. Subito lo prese e rispose alla chiamata.

 

 

Louis, finalmente!

Scusami, mamma mi ha chiesto una mano e ho dovuto aiutarla. Ciao

Ciao. 

Louis, te lo dico sinceramente, sono davvero spaventato. 

Scusa, so che ieri sera non avrei dovuto scriverti quel messaggio così, di getto. So come una frase del genere possa far riflettere e pensare al peggio, mi dispiace. 

Quindi ho fatto male a pensare al peggio? Mi sono preoccupato per niente? Perché ho davvero pensato di tutto, che non volessi più parlarmi, che la tua ragazza fosse incinta..

Ah, già. La mia "ragazza". 

Perché quel tono? Vi siete lasciati?

…per lasciarci avremmo dovuto essere stati fidanzati. 

Cosa vuol dire, Lou?

Io.. non so perché non te l'ho mai detto prima, Harry. La verità... è che El è la mia ragazza, ma solo di copertura. 

Copertura? Ma perché..?

Io sono gay, Harry. 

Cos- no, non è possibile. 

Harry, ti prego. Qui da me nessuno lo sa, se si sapesse io perderei la mia vita: non sarei più accettato nella squadra, sarei soggetto a occhiate storte e domande se anche solo dovessi azzardarmi a mettere piede fuori di casa..

Louis Tomlinson non cercare neanche di rifilarmi queste cazzate. 

Harry ti prego..

NO! IO NON CI POSSO CREDERE LOUIS! 

Harry..

NO! Tu sai benissimo quello che provo per te Louis! Eppure mi sono messo il cuore in pace visto che avevi una ragazza, visto che credevo che tu fossi etero! Credevo che non avrei mai avuto possibilità con te, sono stato male PER MESI! 

Harry io..

No Louis. Non dire una parola di più. 

Harry per la miseria, fammi parlare!

Non ti voglio ascoltare! Basta stronzate. 

Harry io mi sono innam-

NON LO DIRE! Non osare nemmeno pronunciare quelle parole Louis. Mi hai fatto conoscere una maschera. Mi hai nascosto quello che sei perché sei un fottuto codardo! 

E' vero, lo sono. Ma-

MA NIENTE! Mi hai mentito per settimane! Sono uno stupido..

Ti prego..

No Louis. Basta. 

 


 

Harry chiuse velocemente la chiamata, e lasciò cadere il telefono dalle mani, lasciandosi cadere a peso morto sulle gradinate, le mani sulla faccia, le lacrime di rabbia e delusione che scorrevano via dai suoi occhi. 

Liam e Niall furono subito da lui, abbracciandolo. 

Harry si immerse nel loro abbraccio, sfogandosi, lasciando scorrere le lacrime e singhiozzando senza ritegno, il petto scosso dai singulti. 

"Sono uno stupido, uno stupido.." continuava a ripetere, senza sosta. 

Liam e Niall si scambiarono uno sguardo, indecisi su cosa fare per il benessere del proprio amico.

Fu Niall a parlare. 

"Harry.. ci spieghi bene?"

Lui alzò il viso dalla spalla di Liam, dove era stato appoggiato fino ad ora, e si passò una mano sugli occhi per cercare di asciugarli. 

Liam prese la parola prima di lui, cercando di spiegare. "Io e Niall abbiamo capito a grandi linee, ma credo che ci serva il quadro completo."

Harry annuì. "Quando ho conosciuto Louis.." iniziò, ma dovette interrompersi, scosso da un singhiozzo nel pronunciare il nome del ragazzo. 

Prese un respiro profondo, e continuò. "Quando lo conobbi, mi disse di essere fidanzato, con questa ragazza di nome El. Io però da buon idiota quale sono non ho potuto fare a meno di innamorarmi. Quindi mi misi il cuore in pace, o almeno ci provai, felice di aver trovato un amico. E ora, dopo tutto questo tempo, mi confessa che lei non è la sua ragazza, ma copre solo il suo essere omosessuale perché lui non ha il coraggio di essere quello che è." 

E nelle ultime parole, non riuscì ad evitare alla rabbia di farsi sentire, prepotente. 

Come aveva fatto a perdere la testa così, per uno sconosciuto per di più? Per l'idea che si era fatto di lui?

Si era innamorato di una maschera, una persona che non era reale, non completamente almeno.

Quindi ora doveva credere che la persona con cui aveva parlato per tutto quel tempo, che aveva imparato ad apprezzare in ogni sua forma e con il quale si era aperto completamente, non esisteva? 

Ogni cosa che Louis gli aveva detto era una bugia?

Chi era lui in realtà? 

Niall gli strinse una mano, riportandolo alla realtà. 

"Harry, mi spiace.." 

Ma Harry lesse pietà negli occhi dell'amico, e non era una cosa che riusciva a sopportare. 

Si alzò di scattò, e scese dalle gradinate. "Grazie ragazzi, ma ora voglio stare solo." disse solo, prima di andarsene. 

 

 

(14.13)

Harry, mi dispiace di averti mentito, davvero. 

Non ne avevo alcuna intenzione, e non so nemmeno perché io abbia finto con te. Paura? Abitudine? Non lo so.

Sono così confuso, così insicuro di me stesso, Harry, che pensare di aver finalmente trovato qualcuno con cui stavo bene per la prima volta nella mia vita mi ha terrorizzato. Avevo paura di rovinare tutto, e mi sono chiuso in me stesso, senza rendermi conto che tu non ti saresti fatto nessun problema. 

Quando mi hai detto che io ti piacevo, è stata la prima volta che ho pensato che te lo avrei detto: ti avrei confessato di non nutrire nulla per El, nè per nessuna ragazza in generale, e ci avrei dato una chance. 

E invece, ancora una volta, mi sono tirato indietro. 

Quello che ti chiedo, Harry, è di provare a capirmi. Ti prego. Io non voglio, non posso, rinunciare a te. 

 

(15.51)

Harry, ti prego, fatti sentire. 

 

(16.47)

Devo abbandonare ogni speranza? Perché sappi che io non lo farò.

 

(16.59)

MAI.

 

 

Harry lesse tutti quei messaggi, nel suo letto, sotto le coperte, il viso adagiato su un cuscino impregnato delle sue lacrime.

Li lesse, e pianse, e riflettè. 

E si arrabbiò, e maledisse Louis, e maledisse il suo stupido cuore che l'aveva portato ad innamorarsi al punto di stare così male.

E poi sorrise, ripensando a tutti i messaggi di Louis in quelle settimane, e poi pianse di nuovo, per quello che forse aveva perso.

E alla fine, 13 messaggi e 7 chiamate senza risposta dopo, gli rispose.

 

(19.02)

Louis, lasciami in pace, per un po'. Non voglio parlare con te. 

 

(19.04)

Mi hai risposto, è già qualcosa a cui aggrapparmi. 

Io non intendo lasciarti andare Harry. 

Io voglio lottare. 

 

 

Harry lesse quell'ultimo messaggio, e sorrise. Fu un sorriso amaro, carico di tutta la tristezza che aveva nel cuore. 

Louis voleva lottare, lui non ne aveva la forza. Ma quella dell'altro ragazzo sarebbe bastata per entrambi?

 

 

 

 

 

 

 

****************************************************************************************************************

 

 

 

Vi prego, non odiatemi.

Perché mi odio già io. Questo capitolo è stato un parto, e lo saranno anche i successivi, vi avviso. 

E cercate di capire Harry, è sconvolto: credeva di non avere possibilità con Louis, e ora si ritrova a sapere che in realtà non era così.

Per qualsiasi cosa, anche per dirmi che mi odiate, vi lascio i miei link:

ASK

TWITTER

A martedì! *fugge*

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Nine. ***


Vi ricordo:

Harry: carattere normale
Louis: carattere corsivo
Liam: carattere sottolineato
Zayn: carattere verde







 

                                                                                   A Micol, mia moglie <3 (unico difetto: fede calcistica!)



 

Venerdì 25 ottobre



 

(23.45)

Leeeeyum! 

 

(23.47)

Hazza ti rendi conto di che ore sono?

 

(23.49)

Vuoi farmi credere che stavi dormendo? 

 

(23.51)

…no.

 

(23.54)

Ecco. Senti, ti devo chiedere un consiglio.

 

(23.56)

E' urgente Haz? Sono, ehm, impegnato. 

 

(23.59)

No, Liam, non importa. Grazie. 

 

(00.01)

Dai Harry non ti offendere! Ti chiamo domani.

 

 

 



 

Liam si rigirò nel letto, pensieroso. Forse non avrebbe dovuto liquidare Harry così velocemente. Sospirò, chiudendo gli occhi e cercando di rimettersi a dormire. 

"Tutto okay, Lì?" si sentì chiedere. 

Lui sorrise, osservando il viso nella persona distesa vicino a lui. Gli accarezzò una guancia, perdendosi nei suoi occhi scuri. "Era solo il mio migliore amico, Zayn, torna a dormire." 

Il ragazzo gli si avvicinò, approfittando del calore del suo corpo e stringendosi a lui. "Sei sicuro? E' successo qualcosa di grave? Ormai sono sveglio, se ti va di parlare dimmi pure.."

Liam sospirò ancora, stringendo a sè il suo ragazzo. Sorrise; era ancora strano poterlo definire così, ed era bellissimo. 

"E' un periodaccio per lui, Zay.." disse, non sapendo come continuare. "Ti dirò tutto, anche se ho promesso di non farlo. In fondo, tu mica andrai a raccontaglielo no?" rise. 

Zayn annuì, e poi rimase in silenzio, pronto ad ascoltare. 

 "Inizio a dirti che si è innamorato di questo ragazzo poco tempo fa. Non l'ha mai visto di persona, si sentivano solo per messaggio. Harry ha preso subito una sbandata per questo ragazzo. Io l'ho capito subito, sin dai primi giorni in cui si sentivano: sorrideva ogni volta che gli arrivava un messaggio, era sempre allegro e gentile con tutti. Poi però ha scoperto che questo ragazzo aveva una ragazza, e ha cercato di mettersi il cuore in pace." 

Liam fece una pausa per controllare che gli occhi di Zayn, appoggiato al suo petto, fossero ancora aperti prima di continuare. Quando lo vide con un'espressione confusa sul viso, non ci diede peso, e l'attribuì alla stranezza della storia che stava raccontando, senza sapere che tutto quello a Zayn suonava molto familiare. 

Continuò. "Ci mise un pò a riprendersi. Soffrì molto, era sempre giù di morale, arrabbiato e triste, ma poi piano piano si è rimesso in sè. Loro hanno continuato a scriversi come amici, fino a che l'altro giorno lo sconosciuto -come lo chiamo io- ha confessato ad Harry di essere gay e che la sua ragazza è tutta una copertura. Immagina lo shock che è stato per Harry: si era arreso all'evidenza, e invece Louis gli aveva solo mentito." 

Zayn si alzò di scatto, guardandolo con gli occhi spalancati. Liam lo guardò confuso. "Che succede?" 

Il moro deglutì, cercando di fare mente locale. "Come si chiama il tuo amico Liam? Harry..?" chiese, cercando di tranquillizzarsi. Non poteva essere possibile. 

"Harry Styles." disse Liam, confermando i suoi pensieri. Quanti Harry Styles potevano esserci al mondo? Quanti in Inghilterra?

"Non è possibile.." sussurrò Zayn a sè stesso. Eppure i dettagli coincidevano tutti: Louis aveva iniziato a sentirsi con questo Harry, studente diciottenne di Holmes Chapel.. E guarda caso Liam, che veniva lui stesso da Holmes Chapel, raccontava questa storia. 

"Liam.. credo di aver capito una cosa.." gli disse. 

Lui lo guardò aggrottando le sopracciglia, senza capire. 

Zayn lo guardò fisso negli occhi. "Ti ho mai detto che il mio migliore amico si chiama Louis, è gay, ha una ragazza copertura e ultimamente è tristissimo perché un certo Harry ha smesso di scrivergli e mandargli messaggi che gli facevano spuntare un sorriso da ebete?" 

Il ragazzo davanti a lui spalancò gli occhi, colto dalla sorpresa. "Vuoi dire che..?" 

"Tutto coincide." asserì Zayn, prima di stringersi di nuovo a Liam. 

Rimasero in silenzio per un pò, stretti l'uno all'altro, cullati solo dal battito dei loro cuori.  

"Come abbiamo fatto a trovarci noi, quando già i nostri due migliori amici si stavano innamorando?" chiese Liam. 

Zayn gli diede un bacio a fior di labbra. "Te l'avevo detto che era destino." gli sussurrò, senza staccarsi dalle sua labbra.

Liam gli sorrise, e approfondì il bacio. 

E si ritrovò in trappola: quando avevi l'onore di assaggiare le labbra di Zayn, quelle diventavano una droga, e staccarsene era praticamente impossibile.

Ma quella volta doveva farlo. Si allontanò, strofinando il naso con quello del suo ragazzo, e lo guardò negli occhi, resi più scuri dal desiderio crescente. Crescita che Liam aveva interrotto con il suo distacco. Si morse il labbro; forse avrebbe dovuto tornare a baciare quelle labbra perfette e lasciare le sue preoccupazioni alle spalle. Ma il suo cervello, purtroppo, non la pensava come lui. 

"Zay.. cosa facciamo?" gli chiese. 

Lui piegò verso l'alto un angolo delle labbra, sogghignando. "Io un paio di idee le avrei." disse, malizioso.

Liam arrossì, dandogli una pacca sulla spalla. Ma sorrideva anche lui.

"Intendo per Harry e Louis, e tutta questa situazione." proseguì, cercando di ignorare le immagini poco caste che gli erano venute in mente.

"Non lo so, Liam. Vuoi parlarne con Louis? Potremmo uscire, domani." propose Zayn. 

Liam annuì, convenendo con lui che fosse l'idea migliore. Avrebbe parlato con Louis, cercando di capirci qualcosa di più di questa situazione, e come chiarirla. 

"Ora però pensiamo a noi, eh?" disse Zayn, riabbassandosi sulle sue labbra. Liam sorrise nel bacio, felice di avere un ragazzo come Zayn al suo fianco.

 

 

 



Sabato 26 ottobre

 




(13.26)

Harry, possiamo parlarne civilmente?

 

(13.49)

Ti prego.

 

(14.53)

Harry. Ti avrò lasciato qualcosa come mille messaggi nella segreteria. 

 

(15.32)

Ti prego, parliamone.

 

(15.45)

Non ne ho molta voglia, Louis, te l'ho giù detto.

 

(15.46)

Oh, mi hai risposto!

Ti prego, fammi spiegare. 

 

(15.49)

Ti sei spiegato molto bene l'altro giorno. 

Ora scusa, ho da fare.

 

(15.50)

Harry, ti prego..

 

(16.21)

Ti scriverò tutti i giorni, prima o poi mi parlerai, no?

 

(16.56)

Sì, lo farai. Non è finita così. 

 

 

 


Louis posò il cellulare sulla scrivania, e si passò una mano sul viso. In che situazione si era cacciato? Perché non aveva detto subito la verità ad Harry?

Perché sei un codardo, Tomlinson, ecco perché. Disse una vocina nella sua testa.

E aveva fottutamente ragione. Quando per una volta nella sua vita aveva trovato qualcosa a cui aggrapparsi per andare avanti, per essere felice, qualcuno per cui valeva la pena lottare, era stato stupido e l'aveva perso.

Come avrebbe fatto a farsi perdonare? Ad Harry occorreva tempo, e lui lo sapeva. Lo doveva perdonare, e doveva capire se poteva ancora fidarsi di lui per come l'aveva conosciuto.

Riprese il cellulare e scrisse a Zayn, che rispose poco dopo.


(16.59)

Zayn, hai tempo per quattro chiacchere con il tuo migliore amico?

(17.00)

A dire la verità sono già sotto casa tua, Lou. Scendi!

(17.01)

Arrivo. 


 

Scese le scale, e uscì di casa, trovandosi davanti Zayn e un altro ragazzo, che lo teneva per mano. 

Così quello doveva essere il famoso ragazzo di Londra, collegò Louis. Lo squadrò per un attimo: aveva un tipo di bellezza particolare, che suggeriva dolcezza e tenerezza. 

Gli sorrise, amichevole. "Ciao, io sono Louis!" si presentò, dopo aver dato una pacca sulla spalla a Zayn.

"Liam." gli rispose, e Louis notò che lo stava osservando confuso. 

Liam. Il mio migliore amico Liam. Fu quello che passò per la mente di Louis, ricordando tutte le volte che Harry gli aveva parlato del suo migliore amico. Perché tutto sembrava ricondurre a lui?

Zayn si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli, e Louis lo guardò interrogativo. Sapeva che Zayn arrivava a scompigliare i suoi capelli, di solito perfetti, solo quando era nervoso. 

"Zayn, qualcosa non va?" gli chiese. 

Lui annuì. "Senti, Jay lavora vero? Possiamo entrare e metterci comodi per parlare?" 

"Sì, certo.. mamma è a lavoro, sì. E le gemelle e Lottie sono dalla nonna.. entriamo." acconsentì Louis, confuso.

Li fece rientrare in casa e accomodare in cucina; presero posto sulle due sedie di fronte alla sua. 

"Cosa succede ragazzi?" sbottò Louis, dopo aver sopportato il silenzio teso degli altri due a sufficienza. 

"Il mio migliore amico è il problema, Louis." prese coraggio Liam. 

Louis aggrottò le sopracciglia. "E questo riguarda me?" chiese, perplesso.

"Beh, lui si chiama Harry Styles, ti dice niente?"  rispose Liam.

Louis sbiancò. Come era possibile? 

"Ma c-come.. Come è possibile? T-tu.. oddio."  

"Già." si intromise Zayn. "L'abbiamo scoperto ieri anche noi due. E ora siamo qui per cercare di capirci qualcosa di più, Lou. Perché tu stai male, Harry ci sta male, e noi non possiamo scopare tranquilli finchè voi due non vi chiarite."

"Zayn!" lo rimbeccò Liam. 

Louis rise. La spontaneità di Zayn lo lasciava sempre divertito. 

"No, seriamente Lou. Tu stai male, e Harry sta male, e io e Liam siamo preoccupati per voi." continuò. "E per.."

"Un'altra allusione alla nostra vita sessuale e prendo il primo treno per tornare a casa, Zay." lo minacciò Liam.

Zayn alzò le mani, in segno di resa, e scoccò un bacio sulla guancia di Liam, che gli sorrise dolce.

Louis si prese la testa tra le mani. "Vorrei poter dire che sistemerò tutto, ragazzi, ma non credo di sapere bene cosa fare."

"Che ne dici di iniziare raccontandoci quello che è successo?" chiese Liam.

Louis annuì, e per la seguente ora illustrò ai due ragazzi di fronte a lui tutta la sua storia con Harry, dal primo messaggio alla scoperta della verità; parlo loro della sua "relazione" con El; parlò loro anche di Manchester, e gli parlò soprattutto di sè stesso. 

E mentre Louis svuotava tutto ciò che aveva nel cuore, a pochi chilometri di distanza, Harry prendeva una decisione, inviando un messaggio. 

 

(19.03)

Si, Nick, mi piacerebbe uscire con te. 

 

 

 

 

 

 

 

 

*******************************************************************************************************************************************************************

 

 

 

 

Non mi uccidete please :c

Ecco il nuovo capitolo, puntuale come vi avevo promesso. 

Vi giuro che le cose inizieranno a chiarirsi dal prossimo, e il cielo ora grigio tornerà a risplendere di un debole azzurrino.

Un abbraccio, e come sempre, i miei contatti (chiedetemi qualsiasi cosa).

ASK

TWITTER

xxx

Bonnie

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Ten. ***


Vi ricordo:
Carattere normale: Harry
Carattere corsivo: Louis
Carattere blu: Niall



                                                                                              A Rossella, the Harry to my Niall. I love you.

 

 





 

Martedì 29 ottobre

 

 

 

 

(14.52)

Harry, sei libero questo pomeriggio?

 

(14.55)

Ehi biondo! Sì, ho un paio di ore libere. 

 

(14.58)

Posso passare da te? Porto birra e gelato ;)

 

(15.01)

La mia playstation sta aspettando la nostra rivincita a Fifa da secoli! Vieni tra un'oretta?

 

(15.03)

A dopo, e preparati ad essere sconfitto!

 

 




(16.30)
 

"Dai Harry, hai sempre usato il Chealsea, perché ora vuoi proprio il Manchester? Ci ho sempre giocato io!" 

Harry sbuffò, rivolto verso il biondo. "Casa mia, decido io. E io voglio giocare con il Manchester United, Niall." 

L'amico lo guardò malissimo, mettendo il broncio. "E va bene. Prenditi lo United, vorrà dire che io prenderò il City e faremo il derby. Anche se non capisco questa tua improvvisa passione per i red Devils." disse, afferrando il joystick e iniziando ad impostare la sua squadra. 

Per fortuna era rivolto verso la tele e non si accorse il rossore sulle guance di Harry, che aveva inevitabilmente pensato ad un solo Red Devil. 

Scosse la testa, cercando di levarsi dalla mente quei pensieri, che non avrebbe dovuto avere.

Impostò anche lui la sua squadra, e iniziarono la partita. 

Mentre giocavano, Niall gli porse una domanda. "Allora, Haz, come va con Nick?" gli chiese, tranquillo.

Harry ci riflettè sopra. Come andava con Nick? Lo conosceva da poco. Avevano qualche amico in comune e si erano visti poche volte; per questo Harry si era stupito quando il ragazzo gli aveva chiesto di uscire. E lui, pensando di potersi così scordare di Louis, aveva accettato. Solo che non era andata come Harry sperava. Il carattere di Nick non era facile da gestire: Harry lo trovava quasi insopportabile. Voleva avere il controllo su tutto, ed era assurdamente geloso. Non sopportava l'ossessione che sembrava avere per lui: ogni messaggio che Harry riceveva, pretendeva di sapere chi fosse e cosa volesse, ogni persona che Harry salutava lui la squadrava con un'occhiata gelida e ostile.

Eppure Harry ci era già uscito tre volte in pochi giorni, e non riusciva a dirgli di no. 

Forse perché sperava che qualcosa cambiasse, che riuscisse a farselo piacere, che in qualche modo gli togliesse dalla testa il pensiero del calciatore.

"Non lo so, Niall. Diciamo che va. Ci conosciamo ancora poco, è presto per dire che sarà di noi." rispose. 

Vide Niall lanciargli una lunga occhiata, e mettere in pausa la partita, girando la sedia verso di lui. 

"Ascoltami bene, Harry. Sai che non sono uno da lunghi discorsi, perciò se ora ti sto dicendo questo è perché davvero è importante. 

Tu stai andando a pezzi, Hazza. Io lo vedo, e non poter fare nulla mi uccide. Sei uno dei miei migliori amici, e tutto ciò che voglio è vederti felice, quindi, ti prego, metti da parte l'orgoglio. 

Lo so che con Nick non ti trovi bene: ho visto l'espressione che avevi l'altro giorno quando ti ha chiamato. Sembravi uno studente interrogato che non sapeva cosa rispondere e non vedeva l'ora di tornare al posto, e hai chiuso la chiamata dopo nemmeno cinque minuti. E tu sei la persona più loquace che conosco. Quindi, non mi prendere in giro: almeno con me, ma soprattutto con te stesso, ammettilo che ti manca Louis. Ammettilo che lo vuoi perdonare, perché non ce la fai senza di lui. E ammetti anche che ne sei innamorato, e diglielo, lotta, non negarti la possibilità di essere felice." 

Harry ascoltò l'amico senza proferire parola, poi quando lui smise di parlare si asciugò la lacrima che gli era scivolata lungo una guancia. 

"Mi manca ogni fottuto istante Niall. Mi manca così tanto a volte che mi sento mancare il respiro. E io lo voglio perdonare con tutto me stesso ma non riesco a superare il fatto che mi abbia mentito. Se solo fosse stato sincero.." 

"Cosa avresti fatto? Avresti mollato tutto per andare da lui?" lo interruppe Niall.

"Forse." ammise Harry.

"E per fortuna non l'hai fatto Harry. So quanto tu sia impulsivo, ma pensa alla situazione che sta passando Louis: se ti fossi presentato da lui di colpo, molto probabilmente ti saresti trovato con un rifiuto e un cuore spezzato. Abbiamo capito che Louis non sa come affrontare la realtà della situazione, non sa come gestire le reazioni della gente. L'avresti costretto a rinunciare a te e avreste avuto entrambi il cuore spezzato. Invece ora lo ha ammesso lui, te lo ha detto di sua spontanea volontà, e questo vuol solo dire che era pronto, che per te avrebbe imparato come controllare la sua vita. Questo vuol dire molto, Harry." disse Niall.

E Harry ci pensò davvero, e realizzò che Niall aveva ragione. Non aveva mai pensato da quel punto di vista, e l'amico lo aveva illuminato.

"Sono stato un idiota, vero, Niall?" chiese. 

L'amico inclinò la testa. "Beeeh.. sì." rispose, ghignando.

Harry gli mollò una pacca sulla spalla, ma rideva anche lui.

"Lo perdonerai?" chiese ancora Niall.

"Credo di averlo già fatto." rispose Harry. "E ora riavvia questa partita, devo stracciarti."

Niall fece quello che Harry gli aveva chiesto, e ripresero il gioco. 

"Grazie Niall." disse solo Harry, e lo vide sorridere con la coda dell'occhio.

"Di nulla." 

 

 

 


 

(20.43)
 

"Dobbiamo organizzare qualcosa." disse Liam, bevendo un sorso della sua birra. 

Vicino a lui, Zayn gli rubò la bottiglia per rubargliene un sorso.

Davanti a loro, Louis si rigirava il telefono tra le mani, in attesa di un messaggio che sapeva non sarebbe arrivato.

Louis alzò gli occhi verso Liam. "E cosa?" 

Liam non gli rispose, pensieroso. 

All'improvviso Zayn battè la mano sul tavolo. "Ho trovato!"

Liam si illuminò, girandosi verso di lui in attesa di sapere a cosa avesse pensato. 

"Potremmo mandargli una lettera minatoria anonima dicendogli che abbiamo rapito Lou e che lui deve recarsi in un luogo prestabilito se vuole liberarlo. Lì troverà Lou e faranno pace!" esclamò, come se fosse l'idea più geniale del mondo.

Louis strabuzzò gli occhi, e poi scoppiò a ridere, incapace di trattenersi.

Liam si battè una mano in fronte, e crollò sul tavolo. Zayn alternava sguardi ad entrambi, senza capire le sue reazioni.

"Zay.. non possiamo rapire Louis!" obiettò Liam.

Zayn mise il broncio. "Era un'idea fantastica.." mormorò, incrociando le braccia, fingendosi offeso.

Liam gli scoccò un bacio sulla guancia. "Dai amore, pensiamo ad altro.." 

Louis prese a guardare sul suo cellulare, curiosando su internet. Mentre girovagava sul web, notò qualcosa di interessante.

"Ehi Zayn.. tra poche settimane c'è un concerto dei The Script a Londra! Dobbiamo assolutamente andarci!" esclamò.

Zayn annuì, entusiasta. "Sì ovvio! Compra i biglietti, veloce!"

Liam aggrottò la fronte, pensieroso. "Sai che ti dico, Louis? Comprane cinque in tutto."

"Perché cinque?" chiese, curioso.

"Beh, uno per me, uno per il mio amico Niall.. e uno per un grande fan dei The Script, nonché mio migliore amico.. Harry."

Zayn si illuminò, e abbracciò il suo ragazzo. "Lì sei un genio!" 

Liam rise felice, e anche Louis sorrise. Avrebbe incontrato Harry, e avrebbe avuto la possibilità di spiegarsi di persona. 

"Però non diciamogli nulla. Facciamogli una sorpresa." propose Liam. 

Zayn e Louis annuirono insieme.

 

 


 

 

(21.43)

Ciao.

 

(21.47)

Harry! 

 

(21.51)

Louis!

 

(21.54)

Mi hai scritto! 

 

(21.56)

Sì l'ho fatto.. ci sto provando, Louis.

 

(21.59)

Ne sono felice, davvero.

 

(22.02)

Tempo al tempo.. e so che andrà bene.

 

(22.05)

Ti voglio bene, Harry. Torna presto da me.

 

(22.07)

Non sarai solo ancora a lungo, Lou. Ti voglio bene anche io.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

Sono qui. 

Scusate il giorno di ritardo, ma l'università è un mostro spietato che risucchia ogni energia e ogni secondo libero.

Il capitolo è cortino, ma non potevo spezzare il prossimo, troppe cose. 

Martedì sarò puntuale, prometto!

 

Come sempre i miei link:

 

ASK

TWITTER

 

un abbraccio a tutti voi! 

xx

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Eleven. ***


                                                                          





(13.02)

Gli affitti a Manchester sono carissimi.

 

(13.04)

Stai cercando casa?

 

(13.06)

Sì, ma i prezzi sono molto alti.

 

(13.09)

Non dovresti farti problemi, Mr Calciatore della Première League. :)

 

(13.11)

Non voglio approfittare del mio futuro stipendio. Voglio metterlo da parte per pagare l'università alle mie sorelle. La mia famiglia ha sempre fatto molto per me, ora è giusto che io faccia qualcosa per loro.

 

(13.13)

Sei una bellissima persona, Louis.

 

(13.16)

Non quanto vorrei.

 

(13.20)

Quando troverai casa, vorrò vederla :)

 

(13.29)

Sarai il primo che inviterò :)

 

(13.35)

Tu cosa stai facendo invece?

 

(13.39)

Preparo una valigia :)

 

(13.42)

Dove vai di bello?

 

(13.46)

Londra, concerto dei The Script! :D 

 

(13.51)

Il 9?

 

(13.59)

Sì!

 

(14.03)

Wow che fortuna! Adoro i The Script!

 

(14.06)

Sono la mia band preferita!

 

(14.09)

E con chi andrai al concerto?

 

(14.13)

Con i miei migliori amici, Niall e Liam. :)

E poi dovrebbe esserci anche il fidanzato di Liam. 

 

(14.16)

Non lo conosci?

 

(14.21)

Oh, no. Non abita qui. Liam l'ha conosciuto a Londra, e ora hanno questa relazione a distanza, anche se cercano di vedersi tutte le volte che possono. 

 

(14.26)

Immagino sia davvero difficile per loro..

 

(14.29)

Già..

 

(14.34)

Vado a finire la valigia. A presto Lou.

 

(14.37)

A prestissimo Hazza :)

 


 

 

Harry non ammise mai, nemmeno a sè stesso, che quello che gli aveva detto Louis lo aveva turbato. 

Aveva affermato che le relazioni a distanza erano difficili. E Harry sapeva che aveva ragione, e che lui stesso non avrebbe sopportato di stare lontano dalla persona che amava, ma lo aveva fatto riflettere. Lui amava Louis, su questo non c'erano dubbi. Ma se il ragazzo avesse ricambiato, cosa del quale Harry non era del tutto certo, cosa avrebbero potuto fare? Harry doveva finire il liceo, e Louis aveva una carriera da calciatore che lo aspettava. 

Harry riprese a gettare vestiti nella valigia, cercando di non pensarci troppo. 

 

 


 

Londra.

Harry non ci era mai stato, e ora stava camminando tra le sue vie. E Harry decise che amava Londra: era così viva, caotica, colorata. 

Era una città perfetta, e gli sarebbe davvero piaciuto molto viverci, magari con qualcuno al suo fianco. Chissà perché però, da quando conosceva Louis, non riusciva ad immaginarsi nessun'altro uomo accanto a lui: gli erano sempre piaciuti sia i ragazzi che le ragazze, eppure da quando aveva conosciuto lui, non riusciva a pensare di iniziare una relazione con un altro uomo. C'era solo Louis.

Scrollò la testa e guardò i suoi due migliori amici accanto a lui che si godevano la città. Niall aveva un sorriso che attraversava la sua faccia, e non riusciva ad impedirsi di saltellare: era quello che lui chiamava "effetto Londra", che lo faceva sembrare un bambino di cinque anni il giorno di Natale.

Liam invece aveva un sorriso più contenuto, ma che si allargava ogni qualvolta che gli arrivava un messaggio, e Harry sapeva bene perché. 

"Quando arriva il famoso fidanzato, Liam?" gli chiese.

Come sospettato, il sorriso di Liam si allargò. "E' atterrato proprio ora, Harry. Mi ha scritto che ci vedremo direttamente al concerto, visto che ora sta andando a portare la valigia in albergo." 

"Bene, non vedo l'ora di conoscerlo!" affermò Harry. 

Oh, vedrai quanto ti farà piacere incontrarlo.. e soprattutto incontrare chi c'è con lui! pensò Liam, sorridendo ancora di più e scambiandosi un'occhiata di intesa con Niall, che gli fece l'occhiolino.

 

 


 

 

"Ragazzi ma quando ci faranno entrare? Sono ore che siamo qui fuori!" si lamentò Harry, per l'ennesima volta. 

E per l'ennesima volta, Niall sbuffò. "Miseria Harry quanto sei noioso! E' ovvio che facciamo così tante ore di coda se vogliamo arrivare davanti al palco! Guarda quanta gente c'è!" 

Harry incrociò le braccia. "Si ma io mi annoio!" 

"E manda un messaggio a Gemma, telefona a tua nonna, fai qualcosa!" sbottò Liam. 

Harry gli lanciò un'occhiataccia gelida. "Sai che ho litigato con Gemma prima di venire via da casa, non le scriverò per nessuna ragione al mondo." 

L'amico si massaggiò le tempie. "Harry.. avete litigato perché tu volevi rubarle il suo set di creme idratanti."

"E vorrei ben vedere! L'idratazione della pelle è fondamentale! E le mie erano finite." esclamò Harry, incredulo davanti all'affermazione dell'amico.

"Quanto sei gay, Hazza." lo prese in giro Niall, al quale Harry mandò un bacino. 

Con un paio di sane risate i ragazzi sembrarono distrarre Harry dalla noia. Sembrarono solo, perché poco dopo Harry aveva ripreso a sbuffare. 

Per non annoiare di nuovo i suoi amici con le sue lamentele, prese il telefono e compose un numero che ormai sapeva a memoria. 

 

Harry! Ciao!

Ciao principessa. 

Cosa combini?

Mi annoio. Sono in fila da ore e non credo di poter resistere ancora a lungo senza sclerale.

Dai, resisti, pensa che vedrai i The Script!

Se non muoio prima. 

Ahahah!

Tu cosa faI?

Mmm, sono in autobus.

Emozionante. 

Sempre meglio che fare la coda per ore.

Fanculo, Tomlinson!

Ahahah, è troppo divertente prederti in giro. 


 

Mentre ancora parlava, Liam gli strattonò un braccio, facendogli segno che stavano aprendo le porte.


 

Louis ti devo lasciare, stanno aprendo le porte! Ci sentiamo presto!

Prestissimo. Ciao Harry!

 

 


 

Harry nemmeno si immaginava quello che in realtà stava facendo Louis.

Il ragazzo posò il cellulare e si voltò verso il suo amico. "Zay, tra quante fermate dobbiamo scendere?" 

Il moro vicino a lui gli sorrise. "E' la prossima. Impaziente, eh?" 

Louis annuì. "Sì diamine, vedrò la mia band preferita!" esclamò.

"Si, certo." rise Zayn, dandogli una gomitata.

Louis si unì alla risata, prima di adombrarsi. "Dici che sarà felice di vedermi?" sussurrò.

Zayn annuì. "Sì che lo sarà, Lou. Andrà alla grande." gli disse.

L'amico gli sorrise, e poi voltò di nuovo la testa verso il finestrino, osservando le vie di Londra che lo conducevano da Harry, e forse, ad un nuovo, grande amore.

 

 

 


 

Il concerto volgeva ormai al termine, e del ragazzo di Liam nemmeno l'ombra.

"Ehi Lì, non è che te lo sei inventato sto ragazzo? Che fine ha fatto?" scherzò Harry. 

Liam roteò gli occhi. "Te l'ho detto, Harry, sono rimasti bloccati in fondo all'arena. Ci incontreremo fuori." 

Harry aggrottò le sopracciglia. "Sono?" chiese.

"Ehm, sì, c'è un amico con lui." rispose Liam, evasivo. 

Harry annuì, a dimostrazione che aveva capito, e si preparò ad assistere alla canzone conclusiva del concerto. (Canzone :D)

Quando terminarono anche gli ultimi applausi e urla, Harry disse a Liam e Niall che sarebbe andato un attimo in bagno, e gli disse di aspettarlo fuori. 

Harry scansò velocemente la folla che si dirigeva all'uscita, grato che nessuno sembrasse avere bisogno del bagno. 

Ma mentre apriva la porta del bagno, qualcuno gli arrivò addosso all'improvviso dall'interno, facendolo perdere l'equilibrio e dondolare pericolosamente all'indietro. 

Fortunatamente un paio di braccia lo afferrarono per la vita, tenendolo in piedi. 

Harry alzò lo sguardo, per guardare in faccia chi gli avesse evitato una brutta caduta, e si ritrovò spiazzato da due fari azzurri. 

Erano gli occhi più belli che Harry avesse mai visto. Anzi, nel momento in cui lo sconosciuto sorrideva, Harry si rese conto che quello era il ragazzo più bello che avesse mai visto.

Lo sconosciuto sorrise, prima di mormorare un innocente "Ops!" al quale Harry rispose con un saluto. "Hi." 

Dopo che ebbe mormorato quelle due parole però il sorriso del ragazzo davanti a lui si spense. Vide il suo sguardo esaminarlo, e diede l'impressione di aver realizzato qualcosa, perché si scansò di colpo e uscì dal bagno. 

Harry aggrottò la fronte, stranito da quello che era appena successo. Poi scrollò la testa, e si diresse nel primo bagno libero. 

 

 


Louis l'aveva capito subito chi era quel ragazzo. 

Era bastato un saluto sussurrato per realizzare chi aveva di fronte. 

Aveva riconosciuto il timbro di quel ragazzo che ormai conosceva così bene, dopo averlo sentito così tante volte nei mesi precedenti. 

E si era trovato paralizzato. Aveva esaminato ogni millimetro di Harry, imprimendosi bene nella memoria la sua strabiliante bellezza, e poi aveva fatto ciò che meglio sapeva fare. 

Era scappato. 

Aveva avuto davanti una scelta, e ancora una volta aveva scelto da codardo. 

Aveva avuto la possibilità di dire: "Ehi Harry, sono io, Louis, sono qui, sono innamorato di te", e invece aveva scelto, di nuovo, la fuga. 

Perché era la compagna di vita di Louis, la fuga. 

Le cose si facevano difficili? Lui scappava. Trovava qualcosa che lo faceva stare bene? Trovava il modo di rovinarlo. 

Questo era Louis, e non credeva ancora di poter essere in grado di cambiarlo.

 




*




Vero che non mi odiate? *occhioni dolci*
Scusate la settimana di ritardo, ma i ritmi universitari si stanno facendo davvero serrati, e non so dirvi quando aggiornerò precisamente. 
Cercherò di mantenere almeno l'aggiornamento settimanale, ma non so dirvi il giorno preciso. 
E detto questo.. non odiatemi per il capitolo.
La scena Ops-Hi era d'obbligo, ma non odiatemi per come reagisce Louis :c
Dopo una vita passata a scappare, cambiare di botto non è facile. Ma non perdete le speranze. :)

Alla prossima. 
xxx
Bonnie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Twelve. ***


                                                                                             







 

Quando Harry uscì dal bagno, si diresse all'uscita, e impiegò una decina di minuti ad individuare Niall e Liam nella folla, trovandoli a ridere con due ragazzi.

Si avvicinò a loro, e mise le braccia sulle spalle dei due amici. 

"Eccomi, sono tornato." esclamò. 

Vide subito lo sguardo del ragazzo moro che stava vicino a Liam scattare verso di lui, osservandolo. Sembrava quasi che lo stesse in qualche modo leggendo, e Harry si sentì quasi in suggestione.

Distolse lo sguardo dal suo, incapace di reggerlo, e osservò invece il ragazzo vicino a Niall. Un altezza nella media, un fisico davvero invidiabile, i capelli corti e biondi - sicuramente tinti e un sorriso dolce.

"Ah Harry! Finalmente!" esclamò Liam. "Lui è Zayn." gli disse indicandolo, e guardandolo come se fosse il diamante più prezioso al mondo.

Oddio Liam è davvero perso! pensò Harry, tendendo la mano al suo ragazzo. "Ciao, piacere."

Lui gliela strinse, e continuò a fissarlo con intensità, come stava già facendo prima, facendo sentire Harry ancora più a disagio. "Ciao." gli disse, con una voce bassa e roca, quasi appena accennata.

Il biondo tinto si introvimise, abbracciandolo calorosamente. "Ciao! Io mi chiamo Josh, sono felice di conoscervi! Vi è piaciuto il concerto?" disse, parlando a manetta. 

Harry annuì, entusiasta. "Fantastico! Davvero fantastico!" 

"Lui è il batterista della band di apertura!" esclamò Niall, con un sorriso enorme stampato in faccia. 

Harry sgranò gli occhi, osservandolo bene. "Oddio non ci posso credere! Siete stati grandiosi!" si complimentò con il ragazzo, che lo ringraziò. "Ma Niall, come vi siete incontrati?!" chiese, stupito. 

L'amico scrollò le spalle. "Oh, era in cerca di una sigaretta." spiegò.

"Ma tu non fumi." osservò Harry. 

"No." convenne Niall. "Ma Zayn sì, e gli ha offerto una sigaretta." 

"Sto cercando di convincerlo a smettere." gli sussurrò Liam. 

Harry sorrise. "Io ho incontrato un gran bel tipo in bagno invece.."  

Vide lo sguardo preoccupato che si scambiarono Zayn e Liam, ma non ci diede peso. 

"E che ci hai combinato?" gli chiese Josh, ammiccando. Harry arrossì. "Nulla, è scappato, purtroppo." 

"Fai anche scappare gli uomini, sei un disastro!" lo prese in giro il biondo. Harry si unì a lui alla risata, decidendo che gli stava davvero molto simpatico, ed era anche molto bello. Anche Niall sembrava pensarla allo stesso modo, visto che se lo stava letteralmente mangiando con gli occhi. 

"Che dite, ci beviamo una birra?" propose quest'ultimo. I quattro ragazzi annuirono, e si incamminarono. Harry rimase indietro e prese in disparte Niall.

"Dì un po'.. ma tu non eri etero?" gli chiese, diretto. 

Niall arrossì, prima di replicare. "Scusa, ma l'hai visto bene? E' uno schianto!" 

Harry rise. "Hai ragione Niall.. lo zio Harry è fiero di te!" scherzò, dandogli una pacca sulla spalla.

Niall si mise le mani in tasca, e rimasero un po' in silenzio..  "Non è la prima volta che mi ritrovo a pensare ad un ragazzo in questo modo. E' un po' che quando passeggio per strada mi ritrovo a fissare dei ragazzi, allo stesso modo delle ragazze. Mi attraggono. Non so come definirmi, se gay, bisex, etero, alla ricerca.. ma poi, perché bisogna mettere un'etichetta a tutto? Mi piacciono entrambi, e sono felice di averlo scoperto e di non essermi fatto nessuno problema. Voglio innamorarmi di una persona per come è, non per quello che ha tra le gambe." 

Harry rimase per un minuto buono a fissare l'amico. "Sei la persona più intelligente che io conosca, Niall Horan." 

Lui sorrise. "Grazie Hazza." 

"Sono davvero fiero di te. Hai appena detto una cosa bellissima. E noi ti vogliamo bene in ogni caso." 

Niall lo abbracciò, prima che Josh si voltasse verso di loro. "Niall? Ci scattiamo una foto?" 

Lui annuì, e con uno sguardo felice si allontanò da Harry, che gli mollò uno schiaffo sul sedere e si mise a ridere, felice per il proprio amico. Raggiunse Liam e Zayn, e insieme si diressero verso il pub più vicino.

 

 

 

*

 

 

 

"Zayn." sussurrò Liam prima di alzarsi. "Raggiungimi in bagno." 

Liam si alzò dal tavolo dove i cinque amici stavano scherzando e ridendo nella tranquillità più assoluta, e annunciò che si sarebbe assentato per qualche minuto. 

Gli amici non gli badarono granché, e poco dopo anche Zayn si alzò per raggiungerlo. 

Ma se il moro si aspettava qualche attività certamente più esaltante nei servizi di quel piccolo pub, si sbagliava di grosso, perché una volta entrato ed aver chiuso la porta, Liam lo aggredì, e non nel modo che lui avrebbe voluto. 

"Dimmi a che cazzo di gioco sta giocando il tuo amico." ringhiò, il volto livido dalla rabbia.

Zayn sospirò, avvicinandosi a lui, e abbracciandolo, nel tentativo di calmarlo. 

"Non lo so, Liam. Non lo so davvero, e ho tutte le intenzioni di capirlo. Ero così convinto che sarebbe arrivato fino in fondo questa volta.." gli rispose. 

"Ti rendi conto del casino che scoppierebbe se Harry lo venisse a sapere? Ci starebbe malissimo,  e stavolta nemmeno io riuscirei a risollevarlo dal baratro." 

"Per questo non lo deve venire a sapere."

Liam si arrese al suo abbraccio, lasciandosi confortare dal suo calore. "Era lui vero? Quello con cui si è scontrato in bagno che è scappato?" 

Sentì Zayn annuire. "Sì, e se lo conosco bene a quest'ora è già su un volo diretto a casa." 

Liam si raddrizzò a guardarlo negli occhi. "Dobbiamo aiutare Louis, Zay. Dobbiamo aiutarlo a farcela."

"Lo vuoi davvero fare, Liam? Mi aiuterai?" 

"Devo. Voglio solo la felicità di Harry, e se lo è Louis, noi dobbiamo intervenire." 

"Vieni a Doncaster con me allora questo weekend. Penseremo a cosa fare."

Liam annuì, e gli diede un bacio. E allora sì che l'immaginazione di Zayn prese vita. 

 

 

*

 

 

Louis non riuscì a trattenere le lacrime, nemmeno quella volta, nemmeno quando la hostess in aereo gli chiese se se la sentiva davvero di imbarcarsi. 

Non le diede retta, percorse quel terminale e salì su quell'aereo, convinto di lasciarsi alle spalle i problemi e le conseguenti sofferenze. 

Perché ne era convinto, amare Harry avrebbe voluto dire soffrire. Solo che questa volta Louis non riuscì a convincersene del tutto, mentre l'aereo decollava, e si chiese se tutta quella sua incertezza non fosse in realtà solo stupidità.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Thirteen. ***


Carattere Blu: Niall
Carattere Arancio: Josh





                                                                                               Alla mia Angie, il Leeyum del mio Nialler <3







Niall si rigirò nel letto della sua stanza del bed&breakfast, senza riuscire ad addormentarsi.

Nel letto a fianco a lui Harry dormiva beatamente, russando fin troppo per i suoi gusti. 

Si stese a pancia in sù, fissando il soffitto, troppi pensieri che gli passavano per la testa, e al centro di essi c'era un solo nome: Josh. 

Dio, quel ragazzo lo aveva sconvolto, facendogli mettere a serio dubbio oggi minimo di sanità mentale che ancora possedeva. 

Aveva già ammesso con Harry che era un po' di tempo che i ragazzi lo attraevano, ed era vero; aveva però saggiamente scelto di omettere la parte in cui rivelava che anche lo stesso amico gli aveva fatto fare qualche pensiero sconcio. Forse quello era meglio che se lo fosse tenuto per sè.

Era successo qualche mese prima, d'estate: si trovava a casa di Harry, e con loro c'era anche Liam. Dopo un pomeriggio di sfide alla play, avevano deciso che si meritavano un bel bagno in piscina. Così Harry aveva prestato loro un paio di costumi ed erano corsi a tuffarsi nelle fresche acque della mega piscina della villa del padrone di casa; era stato quando Harry era uscito dall'acqua per stendersi sul lettino e asciugarsi che Niall si era accorto di essere rimasto a fissare il corpo nudo di Harry un po' troppo a lungo. Si era riscosso dai suoi pensieri, ma nei giorni successivi aveva continuato ad osservare l'amico, di nascosto: trovava Harry molto bello, questo l'aveva sempre pensato, ma non avrebbe mai creduto possibile trovarlo attraente. E invece aveva dovuto ricredersi, e aveva iniziato a farsi delle domande. 

Le ragazze continuavano a piacergli, ma aveva iniziato ad osservare anche i ragazzi per strada, e doveva ammettere di aver fatto pensierini su più di uno, ma aveva accettato la scoperta di questo lato della sua sessualità molto tranquillamente: lui voleva solo innamorarsi, e se di una donna o di un uomo  non aveva poi così tanta importanza. 

E quando fuori dall'arena aveva visto quel bellissimo ragazzo biondo, con i muscoli scolpiti evidenziati da una larga canottiera bianca e jeans aderenti e stracciati, il suo cervello era come impazzito. 

Non era riuscito a pensare a nulla, se non a quanto avrebbe voluto saltargli immediatamente al collo. Aveva cercato di controllarsi, ma l'animo estroverso del ragazzo aveva messo a dura prova il suo autocontrollo.

Così quando gli aveva chiesto una sigaretta, con quel suo sorriso bellissimo, non aveva potuto dirgli di no, e lo aveva accompagnato da Zayn, per non lasciarlo andare via, e lui era rimasto con loro tutta la sera. 

Avevano parlato per quello che era sembrato un tempo infinito, e ora Niall si ritrovava a non smettere di pensarci.

Prese il telefonino dal comodino accanto a lui e lo sbloccò per vedere la FOTO che avevano fatto poche ore prima. 

Sorrise, rimanendo a fissarla per un paio di minuti, un sorrisino che spuntava sul suo volto. 

Ebbe la tentazione di scrivergli un messaggio, visto che si erano scambiati i numeri, ma non lo fece. Imposto la foto come sfondo, poi ripose il telefono sul comodino e cercò di rimettersi a dormire, ma fu svegliato dalla vibrazione del cellulare.

Controllò, e vide che gli era arrivato un messaggio. 

Sorrise mentre lo apriva, avendo visto il mittente.

 

 

(03.46)

Non riesco a prendere sonno Nialler.

 

(03.49)

Scusa, non volevo disturbarti. Molto probabilmente starai dormendo. Scusami, fai come se non avessi letto.

 

(03.51)

Tranquillo, sono sveglio. Nemmeno io riesco a dormire.

 

(03.54)

Troppi pensieri?

 

(03.56)

Già. 

 

(03.58)

Anche io..

 

(04.00)

Ma sai cosa mi sarebbe sempre piaciuto fare?

 

(04.02)

Cosa?

 

(04.04)

Vedere l'alba da Regent's Park. Dev'essere bellissimo.

 

(04.06)

Andiamoci.

 

(04.09)

Verresti con me?

 

(04.11)

Sì. Ci troviamo là? 

 

(04.13)

Okay! :)

 

 

E Niall si alzò e si vestì di corsa, inciampando più di una volta nel buio della stanza, ma senza perdere mai il sorriso che gli illuminava il volto. 

Era una stupidaggine? Forse. 

Era da irresponsabili? Anche. 

Voleva rivedere Josh più di ogni cosa al mondo? Sicuramente. 

 

 

 

*

 

 

Harry si svegliò solo quel mattino, trovando il letto di Niall vuoto. 

Sarà uscito a cercare da mangiare, pensò, sorridendo al pensiero delle quantità industriali di cibo che ingeriva l'amico.

Prese il cellulare e vide che non c'era nessun messaggio. 

Si incupì; ogni giorno Louis gli mandava il buongiorno, e non era possibile che non fosse ancora sveglio, visto che erano le 14.

E ora che ci pensava, non aveva nemmeno risposto alla sua buonanotte la sera precedente. 

Qualcosa non andava. Compose il numero e lo chiamò, ascoltando i numerosi squilli, finchè non scattò la segreteria.

Così successe le due volte successive in cui provò a chiamarlo. Gli spedì allora un messaggio, chiedendogli se fosse vivo. 

Ma nel giro di un'ora ancora non gli era giunta nessuna risposta. 

Si vestì, e raggiunse la piccola cucina del Bed&Breakfast che avevano affittato, e trovò Liam e Zayn seduti al tavolo che pranzavano. 

"Buongiorno principessa!" lo salutò Liam. Zayn gli sorrise. 

Harry si sedette di fronte a loro, senza parlare. 

"Harry, va tutto bene?" gli chiese allora Liam. Lui scosse la testa. 

"Cosa succede?" lo incoraggiò a parlare Zayn.

"Louis non mi risponde, e non è da lui.." sussurrò, cercando di trattenere le lacrime. Si rendeva conto di quanto fosse stupido piangere e sentirsi male per una cosa così insignificante: magari Louis dormiva ancora, o aveva dimenticato il cellulare da qualche parte, o era impegnato.. eppure Harry aveva un brutto presentimento.

Zayn guardò Liam, che annuì, capendo cosa il ragazzo volesse chiedergli.

"Harry.." disse Zayn, passandosi una mano tra i capelli. "C'è una cosa che devi sapere."

"Cosa?" chiese subito il riccio, preoccupato.

"Ecco.. non è facile da spiegare. E ti prego di non prendertela." 

Lui acconsentì, l'ansia che iniziava a salire.

"Vedi, Louis.. è il mio migliore amico." disse Zayn, tutto d'un fiato.

Harry sgranò gli occhi. "Come scusa?" chiese, certo di aver capito male.

"E' vero Haz.." si intromise Liam. "E ci spiace di non avertelo detto subito."

Harry li guardò stupito, ancora troppo da crederci, poi iniziò a sentirsi ferito da quello che considerava il suo migliore amico.

"Liam.. da quanto sai questa cosa?"

"Da un po'." ammise lui. "Dalla prima volta in cui sono stato da Zayn a Doncaster." 

Doncaster. Quindi era davvero così. 

"In questo momento vorrei poter urlare, ma ci sono cose che mi premono molto di più. Sappi che mi hai ferito, Liam." Distolse lo sguardo da quest'ultimo, e si rivolse a Zayn. "Quindi immagino che tu sappia cosa succede a Louis."

Il moro annuì. "Lui.. non sta attraversando un periodo facile, Harry. Deve affrontare alcune cose, e purtroppo deve farlo da solo." 

"Quale genere di cose?" chiese il riccio.

"Principalmente sentimenti." dichiarò Zayn, confermando quello che Harry pensava. 

Annuì, tristemente. "Quindi cosa devo fare?" 

Zayn scrollò le spalle. "Liam mi ha proposto di farti venire a Doncaster con me, ma non mi sembra una buona idea. Conosco Tommo troppo bene da sapere come reagirebbe. Bisogna lasciargli il suo spazio."

"Io devo aspettare, quindi." sospirò Harry. 

"Sì." confermò Zayn. "Ma stavolta sono sicuro che non dovrai aspettare molto." 

Harry annuì, e si alzò da tavola, lanciando uno sguardo ferito a Liam.

 

 

 

*

 

 

(15.34)

Per qualsiasi cosa tu debba chiarire, sappi che io ti aspetterò.

 

 

(16.03)

Ti voglio bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Here I am! 

Viva e vegeta (o almeno, ancora per poco, se l'uni continua così.)

Arrivati a questo punto della storia, vi devo dire che manca poco alla fine, 6/7 capitoli. Massimo 8, credo.

E qui voglio fare un gioco con voi! :)

Rispondereste per me alla domanda: 

COME SI SVILUPPERA' SECONDO VOI LA STORIA?

Potete inviarmi le vostre risposte su TWITTER o ASK

Scrivete pure di tutto, non mordo nessuno. 

Un abbraccio!
xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Fourteen. ***


 

 

 

 

 

 

Louis si sentiva un idiota. Aveva capito di aver passato anche i suoi limiti di codardia solo quando ormai era praticamente a casa, e tornare indietro non era più possibile. 

Si era dato del cretino mille volte per aver perso un’occasione del genere, e ora si ritrovava perso. 

Aveva evitato le chiamate e i messaggi di Harry, arrivando a spegnere il telefono per non essere disturbato. 

Era rimasto a letto tutta la giornata seguente al suo ritorno improvviso a casa, rifiutandosi di spiegare a sua madre perché fosse tornato prima, e come mai sembrasse distrutto. 

Aveva oscurato la sua camera e si era rintanato sotto le coperte, a riflettere, rifiutandosi di vedere chiunque. 

Fu solo quando delle urla che ben conosceva iniziarono ad arrivare dal fondo dalle scale e si facevano sempre più vicine e forti che iniziò a preoccuparsi. 

“Louis William Tomlinson! Muovi quel dannato culo che ti ritrovi e vieni ad aprirmi la porta!” sentì chiaramente El urlare.

Louis sbuffò. “Vattene El!”

Due pugni colpirono la porta. “Se non vieni immediatamente ad aprirmi racconto a tua madre cosa hai combinato a capodanno scorso. Nei DETTAGLI.” 

Louis arrossì e si affrettò ad andare ad aprire la porta. Si ritrovò davanti un’infuriatissima Eleanor che entrò velocemente nella sua camera chiudendo la porta.

“Volevi davvero raccontare a mia madre che sono andato a letto con un ragazzo e tu mi hai beccato proprio nel momento clou?” le chiese, imbarazzato.

“No.. le avrei solo detto che mi avevi sconvolto la crescita.”

Louis roteò gli occhi e si lasciò a cadere a peso morto sul letto. “Cosa ci fai qui, Ellie?”

“Cosa ci faccio qui?! Hai pure il coraggio di chiedermelo?! Mi ha chiamato..”

“Zayn, perché non sa stare zitto.” concluse per lei Louis.

“Ti sbagli. Mi ha chiamato il suo ragazzo, Liam. Zayn gli ha spiegato chi ero, e lui mi ha chiesto di venire a vedere come stessi e a chiederti se avessi un cervello o meno, perché lui scommetteva di no. 

Ah, e mi ha detto di dirti che stanno arrivando. Entro sera saranno qui.” disse El.

Louis nascose il volto tra i cuscini. Di sicuro quella sera lo aspettava un bel terzo grado.

“Ti hanno detto chi erano a tornare..?” chiese cauto. 

“Sì, solo Zayn e Liam, niente Harry tranquillo.” rispose subito El.

Louis la guardò sconvolto per un attimo. “Com’è che tu sai sempre tutto?” 

Lei scrollò le spalle. “Riesco ad essere influente persino per telefono.” disse, prima di sedersi vicino a lui sul letto. “Allora, Loulou. E’ tempo che zia Ellie ti faccia un discorsetto.”

Louis mugugnò, nascondendosi ancora di più tra i cuscini. “Non voglio.” 

Eleanor rise. “Beh, mi pare che tu non sia nella posizione di darmi ordini. Perciò io parlerò e tu ascolterai. Allora. Tempo fa mi hai raccontato di questo Harry, dicendomi quanto ti facesse stare bene e che per lui eri pronto a rischiare tutto vero?” 

Louis non rispose, ma El continuò lo stesso. “Bene, e fino a qui è tutto chiaro, anzi, quando me lo hai confessato ho addirittura versato una lacrimuccia per te, rendiamoci conto. E sembrava tutto perfetto: tu eri innamorato, pronto a confessarti, felice come non mai, eppure.. quando hai avuto la possibilità di concretizzare questa felicità, cosa hai fatto?”

Louis si tirò le coperte sulla testa, ignorandola. El gli tirò un coppino. “Cosa hai fatto, idiota che non sei altro?” 

“..’ono ‘capato.” mormorò il ragazzo. 

“Non credo di aver capito.” disse autoritaria El. 

Louis sbucò dal groviglio di coperte e cuscini di colpo, sbottando. “Sono scappato, va bene? Perché sono un idiota, un codardo, che si è lasciato scappare la migliore occasione di sempre!” 

El sorrise. “Oh, sì, è proprio quello che volevo sentire. Meno male che te ne sei accorto.” 

Il ragazzo sospirò, lasciando cadere la sua testa sulla spalla di lei. “Cosa devo fare Ellie?”

“A parte darti una svegliata?” 

Louis le tirò un pugno sul braccio. 

“Louis, davvero, devi darti una svegliata. Tra poco partirai per Manchester e dovrai pensare alla carriera; però devi risolvere le cose. Sei innamorato alla follia, supera questo scoglio della paura, o non riuscirai mai ad essere felice.

Vuoi una cosa? Vai e prenditela.” 

“Questo è un po’ il tuo motto, eh?” sorrise Louis, abbracciandola. 

“Sì, lo è.” disse, rilassandosi nell’abbraccio. “E ora staccati Tomlinson, o potrebbe venirmi il diabete.” 

Louis si staccò ridendo, e nell’alzarsi dal letto gettò uno sguardo dalla finestra. In strada c’erano due ragazzi che camminavano mano nella mano, e nessuno sembrava badare a loro. Era una scena così.. quotidiana, normale, felice, che a Louis sembrò scoppiare il cuore in petto. E capì, finalmente. Era stato troppo ingenuo a pensare di dover badare ai pregiudizi della gente, quando in realtà lui poteva farcela. Lui poteva fare tutto. Per Harry, poteva. 

Si mise a ridere, felice. Si voltò verso El e le disse: “So cosa fare.”

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

“Niall allora sei proprio sicuro di restare?” chiese per l’ennesima volta Harry.

“Sicurissimo.” annuì l’amico. “Non voglio ancora salutare Josh.” 

Harry sorrise. L’amico si era preso proprio una bella cotta. Ricambiata, anche se ancora non era successo nulla. 

A quanto aveva capito Harry, anche Josh prima non aveva avuto alcuna esperienza con dei ragazzi, e non sapeva cosa fare. Harry li trovava dolci: così impacciati, semplici. 

Salutò l’amico e salì sul taxi che l’avrebbe condotto all’aroporto, a prendere un aereo per tornare a casa, da solo ancora una volta: Liam ormai aveva Zayn, e Niall aveva trovato Josh. Non che non fosse felice per i suoi amici, anzi, lo era molto, perché vederli felici era bellissimo, solo che lui non aveva nessuno. Aveva creduto di poter avere Louis, ma ora non ne era così sicuro. 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Quando quella sera a casa Tomlinson suonò il campanello, Louis era già pronto con un piano d’azione. 

Scese ad aprire, e salutò Liam e Zayn quando se li trovò davanti. “Ciao ragazzi, entrate pure.” disse con un sorriso.

I due si guardarono sorpresi, stenti a credere che il loro amico fosse così collaborativo. 

Louis li fece entrare, e li condusse direttamente in camera sua. 

Chiuse la porta alle sue spalle e si voltò a fronteggiare i due ragazzi. “Com’è andato il viaggio?”

“Bene, ma..” iniziò a dire Liam, che venne però interrotto da Zayn. “Direi di andare al sodo, eh, Loueh?” 

Louis annuì, facendo loro cenno di sedersi dove volevano. Lui si appoggiò alla scrivania,  continuando a sorridere.

“Non fosse che ti voglio bene e sei il mio migliore amico ti prenderei a pugni Louis, tu e il tuo sorrisetto irritante. Ora ci spiegheresti cortesemente perché diavolo te la sei data a gambe? Ancora una volta, aggiungerei!” sbottò Zayn.

Louis ampliò ancora di più il suo sorriso. “Beh, non starò qui a ripeterlo. Sono stato un cretino più del solito, ma credo di aver superato tutto. Credo di essere in qualche modo pronto.. oggi qualcosa è scattato in me. Ho un piano.” 

Liam e Zayn si guardarono, sorpresi, sconcertati, ma certamente in modo piacevole.

“Beh” disse Zayn “mi eviti di fare tutto il discorso pieno di minacce che mi ero preparato!” 

Liam annuì. “Cosa vuoi fare, Louis?” chiese.

Louis tirò fuori il borsone che aveva nascosto dietro il letto e se lo mise in spalla. “Voglio venire con te a Holmes Chapel, Liam”.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Sono viva!

Eccomi con l’aggiornamento. Vi chiedo scusa per il ritardo, ma sono piena di cose da fare e riesco a ritagliarmi pochissimo tempo per scrivere, per questo il capitolo non è così tanto lungo, scusate davvero!

Sappiate che leggo tutte le vostre recensioni che mi fanno un sacco piacere siete bellissimi ç_ç

Un abbraccio e alla prossima!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Fifteen. ***


Vi ricordo:
Carattere normale: Harry
Carattere sottolineato: Liam





 







 

(20.41)

Harry ti spiacerebbe uscire di casa un attimo? C’è bisogno di te.

 

(20.42)

Liam, sono in pigiama disteso tranquillamente nel letto. Che succede?

 

(20.43)

Vestiti e scendi, veloce. E’ importante.

 

(20.44)

Okay, dammi 5 minuti.

 



 

Liam spense il cellulare e si voltò verso Louis, soddisfatto. “Tra poco sarà qui.” gli disse, con un sorriso. 

Louis annuì, nervoso, respirando a fondo tentando di calmarsi. 

“Tutto okay?” gli chiese Liam, appoggiandogli una mano sulla spalla. Louis scosse la testa, ordinando al suo cuore di darsi una calmata o non sarebbe sopravvissuto a lungo. 

“Andrà alla grande Louis.” lo rassicurò Liam. “Lui è perso per te. E sono molto fiero anche del fatto che tu abbia scelto di venire qui. Hai davvero dimostrato molto coraggio.” Louis gli sorrise.

“Ora io vado. Mi aspetto notizie con i dettagli dell’incontro da uno dei due!” 

Louis annuì, dandogli il pugno, e mentre Liam se ne andava si voltò a fronteggiare la casa di Harry, lo sguardo rivolto alla porta dove di lì a poco sarebbe uscito il ragazzo. Si sedette sul muretto di fronte, facendo lunghi respiri e riordinando il cervello. Cosa si era messo in testa? Pensava che andando da lui si sarebbe risolto tutto per il meglio? Che sarebbero stati sempre felici e contenti? 

“La vita non è una favola Lou.” si disse, ed era sul punto di crollare e arrendersi ancora, quando la porta della casa si aprì e ne uscì un ragazzo bellissimo, fasciato in un paio di stretti jeans neri e una maglietta bianca, con i riccioli che gli incorniciavano il viso e due splendidi occhi verdi, due bellissimi smeraldi. 

Louis rimase a bocca aperta: Harry era più bello di quanto ricordava.

Lui si guardò intorno, confuso, prima di chiamare Liam. 

La sua voce. Louis rimase letteralmente paralizzato; era perfetta. Profonda, un po’ roca, così intensa.

Louis rabbrividì, prima di riscuotersi. Si sistemò la giacchetta di jeans che indossava e si avvicinò ad Harry. 

“Liam se ne è andato, Harry. Ci sono solo io.” disse, fermandosi a pochi passi da lui. 

Harry lo guardò, confuso. Louis lo vide esaminarlo e sgranare gli occhi quando capì. Riconobbe la voce, ed evidentemente collegò la descrizione che Louis gli aveva fatto di sé con il ragazzo che aveva davanti. 

“Louis.” sussurrò.

Il ragazzo annuì, sorridendogli. “Ciao.”

Fece appena in tempo a vedere uno splendido sorriso illuminargli il viso, che due attimi di secondo dopo Harry aveva sceso i gradini del portico di corsa e si era lanciato tra le sue braccia, stringendolo forte. 

Louis lo strinse a sé di rimando, senza riuscire a contenere la felicità di quel vortice di emozioni che provava.

Quandò quelli che sembrarono secoli dopo Harry lasciò la presa sul suo collo, Louis continuò a tenerlo tra le braccia. Harry gli accarezzò il viso con la punta delle dita, soffice, delicato. 

“Sei davvero tu.. sei bellissimo.” sussurrò, senza riuscire a smettere di sorridere.

“Tu lo sei.” gli rispose Louis. “E scusa se sono piombato qui di colpo, ma non potevo più resistere.”

“Hai fatto benissimo.” assicurò il riccio, ridendo. “Sei stato coraggioso. e lo apprezzo molto visto cosa abbiamo, cosa hai, passato.” disse, abbassando il capo e posandolo sulla spalla del ragazzo più basso, che sorrise, alzandogli il mento con due dita. “Quel che conta è dove siamo ora, no?” 

Harry annuì, poi il suo sguardo si spostò sulla bocca di Louis, che lo vide mordersi il labbro inferiore. Sapeva cosa Harry voleva, ed era esattamente  quello che voleva lui.

“Vorrei così tanto darti un bacio in questo momento.” mormorò Harry a Louis. Questi si avvicinò ancora di più, sfiorandogli il naso con il proprio. 

“Non mi tirerei di certo indietro.” rispose in un soffio sulle sue labbra, e bastò. Harry annullò la minima distanza che ancora li separava e posò le labbra su quelle di Louis.

Fu come prendere la scossa sulle labbra e sentirla diramarsi per tutto il corpo, tendine dopo tendine, muscolo dopo muscolo, intensificandosi.

Strinse ancora di più Harry a sé , mentre anche l’altro tornava a stringergli le braccia al collo. Quello che era il loro primo bacio, da semplice e casto, si trasformò in qualcosa di più passionale nel momento in cui le loro lingue si incontrarono, mentre Louis credeva che il cuore gli sarebbe scoppiato in petto. 

E quando furono costretti a separarsi per mancanza di ossigeno, Harry sorrise, poggiando la testa contro quella di Louis, e gli baciò ancora una volta le labbra, sfiorandole appena; fu un gesto così dolce, che Louis capì di essersi innamorato perdutamente, senza via di scampo. 

 

 


*



 

 

(22.14)

Harry Edward Styles!!!

 

(22.15)

Ciao Leeyum! 

 

(22.16)

Ciao un corno! Sono ore che aspetto notizie da voi due! 

 

(22.18)

Oh, scusa Lì! Ero.. impegnato. 

 

(22.19)

E lo spero proprio per te! Ora racconta, su!

 

(22.20)

Prima di tutto, grazie di quello che hai fatto Liam. Louis me l'ha raccontato prima. 

 

(22.21)

Era il minimo. 

 

 

*chiamata in entrata da Harry*

 

Harry!

Liam, io sono la persona più felice del mondo.. 

Ne deduco che è andata bene!

Bene è riduttivo. Non sono mai stato innamorato così.. lui è bello, stupendo, è generoso, è dolce.. è tutto ciò che c’è di bello al mondo. 

Aww, Harry, sono così felice per te! Sei solo ora? Louis è tornato in albergo?

Oh, no, si sta facendo una doccia. Quando mamma l’ha conosciuto ha insistito che si fermasse a dormire nella stanza degli ospiti. 

Quindi dormirai bene stanotte!

Sei diventato intelligente all’improvviso, Payne?

Ah-ah! Dai, ti lascio tornare dal tuo bell’innamorato.. io esco con Zayn!

Parlando di innamorati..

Puoi dirlo! E siamo pure più svegli di voi! Quando abbiamo capito di piacerci NOI ce lo siamo detti subito, non abbiamo aspettato secoli!

Non rinfacciarmi il passato.. oggi sono troppo felice.

Salutami Lou!

Tu Zayn. Ciao bello!

 

*fine chiamata*

 


 

Harry mise fine alla telefonata, posò il cellulare sul comodino e si mise in pigiama, se una vecchia maglietta e un paio di pantaloni della tuta potevano considerarsi tale.

Guardò poi il suo letto, pensando alle raccomandazioni - inutili - di sua madre riguardo il dormire ognuno nel proprio letto, poi si avviò verso la camera degli ospiti dove c’era Louis.

Sulla porta si bloccò: Louis era di spalle, in boxer, a frugare nella sua valigia. Harry lasciò vagare lo sguardo sul corpo perfetto del ragazzo, prima di avanzare verso di lui e posargli un timido bacio sulla spalla: la sua pelle era ancora calda e profumata, sapeva ancora di doccia.

“Ciao.” Mormorò, allontanandosi si poco. Louis si voltò verso di lui, rosso in viso, infilandosi al volo una maglietta. “Ciao.”

Harry si sedette sul letto, sorridendogli. “Non credo di riuscire a smettere di dirtelo.. sei bellissimo.” 

Louis gli accarezzò una guancia , posandogli un bacio sulla fronte e sedendosi vicino a lui. 

“Dormi con me?” chiese, prima di stendersi. 

Harry sghignazzò. “Mamma me l’avrebbe vietato, ma le ho disobbidito così tante volte in diciotto anni che una in più non farà la differenza.” E detto questo, si stese accanto a lui, lasciandosi stringere.

“Posso però avere il bacio della buonanotte?” mormorò.

Louis sorrise, e lo baciò. “Ho intenzione di darti molte buonanotti.” 

Harry sorrise ancora una volta, proprio non riusciva a smettere. “Spero di addormentarmi molto tardi allora.” 

 


 

Quando nel bel mezzo della notte la madre di Harry si svegliò per andare in bagno, non si stupì di trovare il figlio nel letto del loro ospite. Ma vedendo il suo voltò così rilassato, un mezzo sorriso ad illuminargli il volto, e le braccia di Louis strette intorno a lui come a volerlo proteggere dal mondo, Anne pensò di poter fare un’eccezione, e far finta di non aver visto: era davvero tanto che non vedeva Harry così felice, e lei avrebbe fatto di tutto perché lo fosse per sempre. Così, con un sorriso chiuse la porta e tornò a dormire. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

Eccomi qui, come promesso, prima del previsto!

E per farmi perdonare, visto che bel capitolo vi ho lasciato? :DD

E’ una delle prime scene che mi sono immaginata, e spero di essere riuscita con poche parole a dipingere nelle vostre menti quello che c’era nella mia.

(Ah, non mi sono dimenticata di Niall e Josh, semplicemente ho voluto dedicare il capitolo ai Larry, ma la nostra amata Nosh tornerà nel prossimo ;D)

 

A presto!

Bonnie

xxx

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Sixteen. ***


Vi ricordo: 

Normale: Harry

Sottolineato: Liam

 

 

 

 

 


<3

 

Colgo l'occasione per dedicare il capitolo (di nuovo)
aFrancesca,
e farle ancora tanti auguri di buon compleanno <3
I love you Nialler! 

 

 

 

 

 

(18.31)

Harry, a te e Lou va di andare a ballare stasera? Hanno organizzato la festa dei diplomandi al Babylon!

 

(18.33)

Di già? E’ solo gennaio! Ci diplomeremo tra cinque mesi! 

 

(18.35)
Non l’ho organizzata io Hazza, mi chiedevo solo se ci venivate.

 

(18.41)
Sì, verremo. Dove ci troviamo? 

 

(18.45)

Alle 23 là davanti, okay?

 

(18.52)
Okay. Avverti tu Nialler?

 

(18.58)
Sì, ci penso io. A stasera!

 

 

Harry alzò lo sguardo verso il suo ragazzo, che stava chiacchierando in cucina con sua mamma, di chissà cosa. Si diresse verso di loro e abbracciò Louis dalla schiena.
“Di che parlottate voi due?” chiese.

Louis si voltò a sorridergli, mostrandogli la foto che aveva in mano che lo ritraeva bambino, con un costume da banana addosso.

Harry arrossì di botto, e cercò di strappare la foto dalle mani del suo ragazzo.

“Mamma! Ti avevo detto niente racconti o foto imbarazzanti!” sbottò.

Anne e Louis risero, e quest’ultimo si affrettò a mettersi la foto nella tasca posteriore dei jeans. Sapeva che il riccio non si sarebbe mai azzardato a toccargli il culo in presenza di sua madre. E così effettivamente fu, perché Harry, ancora tutto rosso in faccia, sbuffò. “Io e te facciamo i conti dopo.” 

“E’ una minaccia?” gli chiese Louis facendogli l’occhiolino. 

“Ci puoi scommettere.” gli rispose malizioso Harry.

A quel punto intervenne Anne. “Basta, voi due siete da diabete! Andate a farvi una passeggiata mentre preparo la cena!” disse, spingendoli verso la porta. 

Harry e Louis scoppiarono a ridere, ma la assecondarono. 

Presero le loro giacche all’ingresso e dopo essersi vestiti, Louis con tanto di sciarpone bordeaux e cappello in tinta e Harry con il suo solito cappello di lana nero, uscirono. 

Una volta in strada, Harry allungò la mano per prendere quella di Louis tra le sue, e il più basso non si fece problemi a lasciarsela stringere: si guardò comunque intorno e non notò nessuna persona a fissarli. Sarebbe stato bello crescere in un paese dalla mentalità così aperta, pensò Louis, ma non lasciò tempo all’amarezza di prendere campo e strinse più forte la mano del suo ragazzo, sorridendogli. 

“Dove andiamo?” gli chiese. 

Harry sorrise. “Nel mio posto speciale.” 

“Tu hai un posto speciale?” chiese Louis. 

Harry annuì. “Sì. Sai, sono un ragazzo molto popolare, devo pur avere un posto solo mio quando le ragazzine mi inseguono!”

Louis gli diede un pugno leggero sulla spalla con la mano libera. 

“Cretino!” lo riprese, ma rideva. 

“Comunque, sì, ce l’ho. E’ il posto dove mi ritrovo a pensare, a sfogarmi, o semplicemente a stare con me stesso. E non ci ho mai portato nessuno.” spiegò serio Harry.

“Mai?” chiese Louis, sorpreso.

“Mai. Nemmeno Liam o Niall.” confermò Harry. 

Louis si sentì invadere il cuore di affetto e orgoglio al pensiero che Harry volesse condividere quella cosa privata solo con lui. 

“Anche se..” iniziò Harry, incerto. 

Louis aspettò in silenzio che Harry continuasse, con il timore che ci avesse ripensato.

“In realtà c’è qualcun altro che conosce questo posto, Lou.” disse.

“Oh. Non importa Harry, cioè, se non importa a te, per me non fa nulla, cioè, è una cosa tua, scegli tu con chi condividerla..” si impappinò Louis, imbarazzato, non sapendo che dire.

“No, Lou, fammi parlare. La persona che conosce questo posto..” disse Harry, interrompendosi subito. “Forse sarebbe meglio dire conosceva.” sospirò, triste. 

Louis gli strinse la mano. “Se non ne vuoi parlare non c’è problema Harry.”

Il riccio scosse la testa. “No, no, ne voglio parlare. A te voglio dirlo. Quando ero più piccolo papà comprò una piccola tenuta di campagna qui vicino. Era in disuso, da ristrutturare completamente, e pensavamo di trasferirci lì nei mesi estivi, poiché era più fresca, in mezzo agli alberi, e più tranquilla. Purtroppo non riuscimmo nemmeno ad avviare i lavori di ristrutturazione, perché la macchina di papà, mentre guidava tornando a casa, fu travolta da un camion che non si era fermato ad uno stop e procedeva a tutta velocità. Fu fatale: papà morì sul colpo.” 

Lou sgranò gli occhi. Non sapeva cosa fare: non aveva mai saputo come comportarsi in situazioni del genere. Non voleva mostrare pietà, ma non voleva nemmeno passare per insensibile. 

Ma Harry continuò. “In quel breve periodo che passò dall’acquisto della tenuta all’incidente, però, qualcosa papà la fece in quella casa. Mi costruì una casetta sull’albero. Per un bambino come lo ero io era un sogno, anche perché quella, più che una casetta sembrava una reggia: era costruita sull’albero più grande del piccolo bosco della tenuta, e papà aveva creato più piccole stanze su livelli diversi. Come si reggesse, per me rimane un mistero. Eppure è sicura, ancora oggi. Si mantiene su qualche palo e qualche gancio metallico, ma non so dire quale materiale sia così resistente. Per me era una specie di magia. Quando fu pronta, papà mi organizzò una caccia al tesoro: mi disegnò una mappa, fingendo di averla trovata per caso, e insieme seguimmo gli indizi per arrivarci. Quando la vidi per la prima volta ne rimasi estasiato: salimmo insieme e passammo tutta la giornata a giocare ai pirati nelle varie stanzette. Non mi ero mai sentito più felice, e stavo già pianificando tutti i giochi che io e papà potevamo fare.

Ma tutte le cose belle finiscono, no? Pochi giorni dopo avermi mostrato la casa, avvenne l’incidente. Non sto a spiegarti come mi sono sentito, perché è una ferita che ancora fa troppo male. So solo che mi sono ritrovato con questo posto che nessuno conosceva: dopo la morte di papà, né mamma né mia sorella Gemma sono mai tornate alla tenuta, e mamma non l’ha mai venduta, forse per timore di infangare la memoria di papà. Io sono rimasto l’unico a sapere dell’ultimo dono che mi aveva fatto papà, e negli anni la casetta divenne il luogo in cui mi trovavo meglio, in cui più mi sentivo a casa. Forse perché lo sento vicino quando sono lì.” 

Harry smise di parlare, e anche di camminare, e Louis lo vide trattenere le lacrime. 

Lo abbracciò subito, stretto a sé. 

Non disse che gli dispiaceva, ma cercò di trasmetterglielo. 

Non espresse la sua tristezza, ma la lasciò scorrere nei suoi gesti. 

Non disse che lo amava, ma lo impresse nel bacio che gli diede. 

Lasciò la fronte contro la sua, e lo guardò dritto negli occhi.
“Io non posso prevedere il futuro, Harry, ma ora sono qui e ci voglio restare. Non tutte le cose belle finiscono.” 

“Non te ne andare, ti prego..” mormorò Harry. 

“Non lo farò.” disse Louis. “E se vuoi, se non te la senti, possiamo andare da qualche altra parte.” 

Harry scosse la testa. “No. Voglio avere un altro bel ricordo legato a quella casetta, e voglio che sia legato anche a te.” 

Louis sorrise, un sorriso colmo d’amore, e insieme ripresero la via.

Non parlarono, in quel pezzo di tragitto che rimaneva, beandosi della presenza l’uno dell’altro.

Una volta arrivati davanti alla tenuta, Harry la aggirò, recandosi sul retro. Si trovarono davanti ad un piccolo posto, e si inoltrarono in esso. Dopo pochi passi, si ritrovarono davanti ad uno spiazzo con un enorme albero al centro.

“Eccola.” sorrise Harry. 

Ma Louis non vedeva nulla. “Eccola dove?” chiese.

Harry sorrise ancora di più. “Guarda bene.” 

Louis lo fece, e dopo poco riuscì a scorgere la casa, rimanendo a bocca aperta dallo stupore.
“Oddio Harry ma è gigantesca!” esclamò. Non era riuscito a scorgerla a primo colpo poiché era stata ricavata dal legno dello stesso albero ed era coperta dai rami cresciuti con gli anni, e si mimetizzava perfettamente.

Il riccio annuì. “Saliamo?” chiese.

Louis non se lo fece ripetere e lo seguì verso la scala intagliata nel tronco dell’albero. 

Il padre di Harry era un architetto mancato. pensò Louis, meravigliato.

Harry davanti a lui aprì una botola e si arrampicò, aiutando poi lui a salire. 

Si trovarono in una piccola anticamera, dove Harry prese un paio di coperte da una piccola cassapanca. Poi gli fece segno di seguirlo attraverso una porta più avanti, dopo aver salito un paio di gradini si trovarono in una stanza più ampia, che aveva tanto di stufetta elettrica, televisione e un paio di grandi cuscini appoggiati davanti ad essa. 

“Harry.. ma quelle funzionano?” chiese Louis indicandole. 

Il ragazzo annuì. “Non chiedermi come, ma papà aveva previsto anche questo. Deve aver allacciato i fili al punto più vicino, facendo finire le - minime - spese sulla nostra bolletta di casa. Io lo dicevo sempre che era un genio.” 

Louis emise un fischio basso, ammirato. Poi si guardò meglio intorno e notò che quelle che credeva essere delle decorazioni sulle pareti erano in realtà migliaia di parole. Si avvicinò per leggere, e si perse nei racconti, nei pensieri, nelle idee che vi erano scritti. 

“Anni e anni di pensieri.. scritti su 4 mura.” sentì Harry sussurrare al suo orecchio, e sobbalzò leggermente: era talmente concentrato da non sentire che l’aveva abbracciato alle sue spalle. 

“Mi sento.. come se stessi andando a spasso nel tuo cervello.” disse Louis.

Harry rise. “E’ vero, può dare questo effetto. Semplicemente, quando mi passa qualcosa per la testa, prendo i pennelli e i colori che ci sono nell’altra stanza e scrivo.” spiegò. 

Louis si guardò intorno. “Hai scritto anche di me?” chiese, curioso.

Harry annuì. “Vieni, ti faccio vedere.” 

Lo prese per mano e gli indico una scritta poco distante. Era una semplice data.
“16 settembre 2012.” la lesse Louis. “E’ il giorno che mi hai scritto il primo messaggio per sbaglio.” 

“Esatto.” annuì il riccio. “E anche questa.”

“28 settembre 2012, 4.” lesse ancora Louis. “Okay, questa non la so.”

Harry sorrise. “Il 28 settembre mi hai detto che in partita hai segnato 4 gol, pensandomi ad ognuno di esso.” 

Louis rimase colpito. “Hai segnato questa cosa.”

“Sì. Il calcio è importante per te.” mormorò Harry. Louis gli scoccò un bacio su una guancia prima di farsi trascinare alla prossima scritta. 

“Ancora una data, 16 ottobre 2012.” lesse Harry. 

“Questa la so. E non riesco a credere che tu abbia scritto anche quando mi hanno preso nel Manchester!” esclamò felice Louis.

“Ero fiero di te.” fece spallucce Harry. “Ce n’è un ultima..” 

Lo condusse dall’altra parte della stanza, indicandogli una scritta più grande delle altre.

“Written with no end, so many words we’re not saying, don’t wanna wait till it’s gone, you make me strong. I’m sorry if I say, I need you but I don’t care, I’m not scared of love ‘cause when I’m not with you I’m weaker, is that so wrong? Is it so wrong that you make me strong?” lesse Louis. “E’ bellissima Harry. Ma da dove l’hai presa?” 

“L’ho scritta il giorno in cui mi hai detto che tra te e Eleanor non c’era nulla perché a te non piacevano le ragazze. Il giorno in cui mi hai fatto capire che poteva esserci qualcosa per noi. Ero talmente arrabbiato, talmente triste, che sono corso qui. E ho composto una canzone. Quelle che hai letto sono alcune frasi, tra cui il ritornello.” spiegò Harry. 

Louis lo guardò, sempre più ammirato. “Voglio sentirla.” 

Harry scosse la testa. “No, davvero. E’ ancora da perfezionare, e la mia voce non è granché..” 

“Sono sicuro che sia perfetta, e la tua voce è meravigliosa, Harry. Fammela sentire.” lo interruppe Louis.

Harry non si fece pregare troppo, e acconsentì. “Okay, okay. Siediti sui cuscini, recupero la chitarra e arrivo.” 

Louis fece come gli aveva detto e aspettò che il ragazzo recuperasse la chitarra dalla stanzetta vicino e si sedesse vicino a lui. 

“Non aspettarti troppo, eh!” lo avvertì, accordando la chitarra, prima di iniziare a cantare. 

 

My hands, your hands

Tight up like two ships

drifting Weightless,

waves try to break it

I’d do anything to save it

Why is it so hard to say it?

 

My heart, your heart

Sit tight like book ends

Pages between us

Written with no end

So many words we’re not saying

Don’t wanna wait till it’s gone

You make me strong

 

I’m sorry if I say, I need you

But I don’t care, I’m not scared of love

‘Cause when I’m not with you I’m weaker

Is that so wrong? Is it so wrong?

That you make me strong

 

Think of how much love that’s been wasted

People always trying to escape it

Move on to stop their heart breaking

But there’s nothing I’m running from

You make me strong

 

I’m sorry if I say, I need you

But I don’t care, I’m not scared of love

‘Cause when I’m not with you I’m weaker

Is that so wrong? Is it so wrong?

 

So baby hold on to my heart

Need you to keep me from falling apart

I’ll always hold on

‘Cause you make me strong

 

I’m sorry if I say, I need you

But I don’t care, I’m not scared of love

‘Cause when I’m not with you I’m weaker

Is that so wrong? Is it so wrong?

 

I’m sorry if I say, I need you

But I don’t care, I’m not scared of love

‘Cause when I’m not with you I’m weaker

Is that so wrong? Is it so wrong?

That you make me strong

 

I’m sorry if I say, I need you

But I don’t care, I’m not scared of love

‘Cause when I’m not with you I’m weaker

Is that so wrong? Is it so wrong?

That you make me strong

 

 

Harry cantò tutta la canzone ad occhi chiusi, perso nella sua arte. 

Louis era ammaliato: non riusciva a credere di avere davvero la fortuna di avere una persona come Harry accanto. Quella canzone era poesia pura, e pensare che l’avesse scritta pensando a lui lo riempiva di orgoglio. Un po’ amaro pensando a cosa aveva combinato quando il ragazzo l’aveva composta. 

“Harry.. è perfetta.” sussurrò.

Lui lo guardò, ad occhi spalancati, cercando approvazione. “Dici sul serio?” 

Louis continuò ad annuire mentre gli toglieva la chitarra dalle mani per spostarla dietro di loro e attirare a sè Harry per un lungo bacio. 

“Sì, dico sul serio. Non so cosa ho fatto per meritarmi qualcuno come te.” sussurrò Louis sulle labbra del riccio. 

Harry rise. “Oh, taci!” esclamò, prima di riattirarlo a sè. 

E trascorsero attimi felici, ignorando la madre di Harry che continuava a chiamarli per una cena che ti sicuro avrebbero mangiato fredda. Di bollente, in quel momento, c’erano le loro anime unite che ne formavano una sola, perfetta. 

 

 

 

 

 

 

 

***

Sì, la discoteca in cui andranno i nostri ragazzi nel prossimo capitolo si chiama proprio Babylon. 
Gli amanti di QAF come me mi capiranno <3

La canzone che canta Harry la conoscete, credo :)
E' "Strong" dei One Direction, ma al link nel testo ho voluto mettervi un video Larry che mi piace molto.


***

 

 

Ehi guys!
Sì, sono viva, e finalmente sono in vacanza! :D

Lo so che vi avevo promesso la Nosh in questo capitolo maaa.. quando ho iniziato a scrivere dei Larry non sono riuscita a fermarmi. Quindi ho spezzato il capitolo, e loro arriveranno nel prossimo, che spero di pubblicare entro Natale!

Nel mentre, vi abbraccio! 

xxx

Bonnie

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Seventeen. ***


Harry e Louis rientrarono in casa con due sorrisi gemelli stampati in volto, pronti a subire la ramanzina di Anne sul loro ritardo. 

“Eravate così impegnati a camminare da non poter rispondere alle mie - dieci - chiamate?” chiese subito quest’ultima quando rientrarono a casa. 

Loro due risero, e si affrettarono ad andare ad abbracciarla. 

“Uomini!” borbottò lei, nell’abbraccio. “Ora mangiate, se no si raffredda ancora tutto più di quanto già non abbia già fatto.” 

“Mamma, noi mangiamo, poi più tardi andiamo a ballare con Liam, Zayn e Niall.” disse Harry, sedendosi a tavola.

Louis lo guardò interrogativo. “Davvero?”

“Sì, mi ha scritto prima Liam, dicendomi che avevano organizzato una festa dei diplomandi in anticipo.. Ma se non ti va di andarci rimaniamo a casa!” si affrettò a dire Harry. 

Louis scosse la testa. “No, no, va bene. Andiamoci!” 

“Sicuro? Se no possiamo stare a casa a coccolarci sul divano guardando un film sul mega televisore in salotto..” propose Harry. 

“Non se ne parla!” si intromise Anne. “Stasera c’è X Factor, la televisione è mia! Andate a ballare e divertitevi!” 

Louis rise. “Anche mia mamma lo guarda sempre!” disse ad Anne, per poi rivolgersi di nuovo ad Harry. “Per me va bene. Ma dovrai prestarmi una delle tue camicie, io non ne no prese in valigia.” 

Il riccio annuì. “Okay. Dai mangia, così poi andiamo a prepararci.” 

Louis si sedette vicino a lui e mangiarono velocemente quello che Anne aveva preparato loro. 

Louis fu il primo ad alzarsi, iniziando a sparecchiare la tavola, ma fu interrotto da Anne che gli tolse di mano i patti sporchi.
“Nono signorino! Lascia stare, faccio io, tu sei mio ospite!” 

“No, ma non c’è problema, sparecchio sempre a casa.” rispose Louis.

Anne scosse la testa. “No davvero. Andate su a prepararvi!” 

Harry non lasciò tempo a Louis di ribattere perché lo trascinò in camera sua con lui. Fece per chiudere la porta quando sentì sua madre dal piano di sotto urlare: “La porta rimane aperta!” 

Harry sbuffò. “Eddai mamma! Non c’è mica il pericolo che qui qualcuno rimanga incinta!” 

Sua madre al piano di sotto rise, e Harry chiuse lo stesso la porta.

Louis sorrise, le guance rosse. “Sai che hai appena praticamente detto a tua madre che avevi intenzione di fare sesso con me, vero?”

Harry si avvicinò, scuotendo piano la testa. “No.” rispose, accarezzandogli una guancia. “Io voglio fare l’amore con te, non del semplice sesso. Ma non ora.” 

Louis lo baciò, intenerito, poi si voltò verso l’armadio di Harry. “Qui dentro la trovo una camicia che mi vada bene?” chiese. 

Harry ci pensò su. “Qualcosa dovrei avere.” rispose, aprendo l’armadio e rovistandoci dentro. 

Ne riemerse con due camicie, una blu scuro e una azzurrina, che dall’aspetto sembravano essere nuove. 

Louis aggrottò le sopracciglia. “Le hai mai messe?” chiese. 

Harry sembrò rifletterci un attimo. “Non credo. Quella blu sono quasi sicuro di no, mentre quella azzurra credo di averla messa almeno una volta.” 

Louis le prese. “Okay, vado a vestirmi. Faccio in fretta. Dopo avrò bisogno del tuo phon per aggiustami i capelli!” 

Louis uscì e si diresse nella camera degli ospiti dove aveva la propria valigia. Si fece una doccia veloce e poi indosso un paio di jeans scuri, stretti, e li arrotolò fino alla caviglia; rovistò poi nella valigia e si mise le sue immancabili converse bianche. 

Poi prese le due camicie, non sapendo quale scegliere. Alla fine prese quella azzurra, convinto dall’idea di indossare qualcosa che anche Harry aveva già indossato.
La abbottonò e notò che non gli andava alla perfezione: sul petto era stretta, fasciante, mentre le maniche erano troppo lunghe e larghe. Le arrotolò fino al gomito. Così forse poteva andare. 

Si mise un goccio di profumo e uscì per tornare in camera di Harry, che trovò vuota. 

“Harry?” chiamò, senza ottenere risposta.

“Sta facendo la doccia, ci metterà ancora un po’.” si sentì rispondere. Si voltò e si trovò davanti una ragazza all’incirca della sua età, con lunghi capelli biondi, identica ad Harry. 

“Oh, ciao, tu devi essere Gemma!” esclamò, notando l’incredibile somiglianza. 

“Esatto. E tu Louis, giusto?” chiese lei sorridendogli.
“Sì. Sono felice di conoscerti!” disse Louis, stringendole la mano. 

“Anche io. Harry mi ha parlato un sacco di te! Avevi bisogno di qualcosa?” gli chiese.

“Beh a dire la verità sì. Mi servirebbe il phon di Harry..” rispose Louis. 

“Vieni, ti presto il mio! Lui è ancora sotto la doccia, e quando ci entra ci mette dei secoli per uscire.” si offrì Gemma, facendogli cenno di seguirla nella camera di fronte a quella di Harry, che intuì dovesse essere la sua. 

Gemma gli indicò una porta. “Lì c’è il mio bagno, usalo pure per prepararti!” 

Louis la ringraziò e entrò in bagno per prepararsi. Si alzò i capelli con l’aiuto di una spazzola e il phon, e quando fu soddisfatto del risultato uscì. Gemma era seduta sul suo letto, intenta a guardare il suo pc, ma gli lanciò una breve occhiata. 

“Ehi, stai bene!” si complimentò. “Ad Harry piacerai un sacco.” 

Louis arrossì, e la ringraziò ancora prima di uscire e tornare nella camera di Harry. Lo trovò davanti allo specchio, un paio di stretti pantaloni neri stracciati in vari punti e una morbida camicia bianca abbottonata per metà addosso. 

Il suo sguardo lo cercò non appena varcò la soglia della stanza, e Louis poté vedere i suoi occhi meravigliarsi. 

“Wow Lou.. stai davvero alla grande.” disse in un soffio. 

Louis gli sorrise. “Davvero?” 

Harry gli si avvicinò, buttandogli le braccia al collo. “Sei un figo assurdo, per la miseria. E vederti addosso una delle mie camicie non sai quanto mi piaccia.” mormorò, sornione.

Louis lo baciò, cercando di non lasciarsi trascinare troppo, per quanto possibile, visto che erano già in ritardo.

“Come hai aggiustato i capelli senza phon?” chiese Harry staccandosi di malavoglia, ma rimanendo abbracciando abbracciato a Louis.

“Ho conosciuto tua sorella, mi ha prestato il suo.” spiegò quest’ultimo.

“Hai conosciuto la secchiona di famiglia!” esclamò Harry. 

“Harry ti sento!” urlò Gemma della camera di fronte.

Harry rise. “Scusa Gem, dico solo la verità!” 

Louis si unì alla sua risata, prima di baciarlo ancora. Stavolta Harry non badò al poco tempo che avevano, anzi, approfondì il bacio e lo spinse contro la parete, stringendolo tra il muro freddo esso e il suo corpo caldo. 

Louis gemette al contrasto delle due sensazioni, e strinse Harry più vicino, per avere la possibilità di sentirlo meglio; non era mai abbastanza vicino. 

Harry infilò le mani sotto alla camicia, accarezzando la sua pelle e spostando la sua bocca a torturare il suo collo. 

“Harry..” mormorò Louis. “Così mi stropicci la camicia..” 

Harry mugugnò una risposta prima di mordergli un orecchio. Louis non se lo aspettava e emise un piccolo urlo strozzato. 

“Ragazzi.” Gemma era sulla porta, che li osservava con un ghigno sul volto. Harry si staccò da lui, imbarazzato, ma non rosso in faccia quanto lo era Louis. 

“Almeno chiudete la porta!” esclamò Gemma, cercando di trattenere le risate. “Credo che anche mamma sotto vi abbia sentito.” 

Louis si coprì il volto con le mani, estremamente in imbarazzo. Forse sarebbe meglio che uscissimo! pensò. 

“Andiamo?” disse infatti Harry, intuendo i suoi pensieri e prendendo la giacca. Louis annuì, e dopo aver salutato velocemente Anne e Gemma uscirono.

 

 

*

 

 

Quando arrivarono davanti al locale, trovarono già ad aspettarli Liam e Zayn. 

“Era ora!” sbottò Liam. “Siete in ritardo di mezzora!” 

Harry scrollò le spalle. “Non ti arrabbiare Leeyum, vedo che manca ancora Nialler.” 

Zayn annuì. “Andava in aeroporto a recuperare Josh, dovrebbe arrivare.” spiegò. 

Louis aggrottò le sopracciglia. “Chi è Josh? Di Niall mi hai parlato, ma di lui no..” chiese ad Harry. 

“Oh, è un amico di Niall.. se lo si può definire così. Si sono conosciuti quando eravamo a Londra.” rispose Harry.

Oh, Londra. pensò Louis. Forse dovrò poi dirgli che c’ero anche io

“A proposito” continuò Harry rivolgendosi a Liam e Zayn. “Sapete cosa è successo tra quei due? Io non ho ancora visto Niall da quando sono tornato..” 

Liam sorrise. “A dire la verità non lo sappiamo nemmeno noi. Siamo andati a prendere Niall all’aeroporto due giorni fa, e non ha pronunciato nessuna parola, ha fatto tutto il tragitto fino a casa sua con un enorme sorriso stampato in faccia. Non ci ha parlato dell’arrivo di Josh fino ad oggi, quando l’ho sentito per avvisarlo della festa, e mi ha detto che sarebbe andato a prenderlo in aeroporto e poi ci avrebbero raggiunti.” 

Harry sogghignò. “Ragazzi, siamo incredibili. Un gruppo di amici, e siamo tutti gay. Sembriamo quasi il gruppo di Queer as Folk*!”

Zayn lo guardò, stupito. “Adoravo quel telefilm!” esclamò. “Io e Louis lo guardavamo sempre! Sostenevamo anche di essere un pò come Brian e Michael, ma ci siamo sempre litigati il ruolo di Brian, anche se io ribadisco come stia meglio a me. Anche io sono il regalo di Dio ai gay.**” 

Louis scosse la testa. “No, Zay, non se ne parla. Scusa, ma quello sono io, te l’ho detto.” 

Harry sorrise dolcemente a Louis. “Allora io sarò il tuo Justin.” 

Louis gli diede un bacio sulla guancia, dolcemente, prima di sussurragli. “Ma niente finale per noi.” 

Harry annuì, stringendolo a sè. 

Rimasero ancora a chiacchierare una decina di minuti prima che un taxi fermasse davanti a loro e ne scendessero Niall e Josh. 

“Ehi ragazzi!” esclamò Niall, saltellando verso di loro, rincorso da Josh. 

“Niall!” urlò Harry, abbracciandolo forte. “Amico, quanto tempo!”

Niall aggrottò la fronte. “Pochi giorni, a dire la verità Harry..” 

Harry si ritrasse dall’abbraccio e lo guardò ammiccando. “E cosa hai combinato in questi giorni Nellino?” 

Niall arrossì improvvisamente e balbettò un paio di frasi sconnesse, mentre Josh per distrarre gli altri dalla scena li salutava e si presentava a Louis.

A riprendere il controllo della situazione fu come al solito Liam, che propose di entrare.

Tutti si reputarono d’accordo, e fecero il loro ingresso alla festa.

 

 

 

*

 

 

Poche ore e qualche alcolico dopo, i ragazzi si erano divisi, chi era in pista a ballare, come Harry e Louis, chi al bancone a bere come Niall e Josh e chi era sparito, appartato chissà dove, come Zayn e Liam.

Mentre una nuova canzone veniva suonata dal dj, Harry tirò ancora più vicino a sé Louis. 

“La conosco questa canzone!” urlò per sovrastare la musica e far si che Louis lo sentisse.

Lui gli sorrise, continuando a ballare. 

Harry iniziò a canticchiare la canzone, avvicinandosi a sussurrare il ritornello nell’orecchio di Louis. 

I wanna see the way you move for me babe..

Louis inspirò di colpo, mentre il ragazzo che lo stava tentando in una maniera incredibile iniziava a ballare letteralmente strusciandosigli addosso, prima di avventarsi sul suo collo.

“Harry.. se fai così il mio autocontrollo andrà a puttane.” gli disse.
Il riccio rise, continuando il lavoro che aveva iniziato.

Dopo pochi minuti Louis sentiva di star per esplodere, e Harry non era messo in condizioni migliori delle sue. 

Così quando Harry, dopo l’ennesimo languido bacio lo guardò con uno sguardo letteralmente famelico, Louis si avvicinò al suo orecchio, e propose: “Casa?” 

Harry continuò a fissarlo intensamente per qualche attimo, prima rispondere, sorridendo. “No, meglio. Vieni, andiamo.” 

E prendendogli la mano, lo trascinò fuori dalla discoteca. 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

*Se non avete mai visto Queer As Folk, FATELO! E’ il telefilm migliore di SEMPRE! 

Se siete particolarmente sensibili/schizzinosi/puritani/ditelocomevolete, state attenti, ha delle tematiche molto forti. 

Quello che dice Zayn riguardo lui e Louis, fa riferimento a due amici all’interno del telefilm, appunto Brian e Michael. (è un pò più profonda di così, ma dovreste vederlo) Justin invece è il mio personaggio preferito della serie, e interpreta il fidanzato di Brian.

**restando in tema QAF, come non inserire questo indizio che porta al mitico Brian Kinney?

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Non uccidetemi please!

Le vacanze sono state una vera ventata d’aria fresca nella mia triste vita universitaria, e ho colto al volo l’occasione di staccare da tutto. Scusate.

Spero che il capitolo vi piaccia. 

A presto xxx

Bonnie

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Eighteen. ***


Niall non aveva mai ballato con un ragazzo. 

O meglio, non aveva mai ballato così vicino ad un ragazzo. Certo, aveva ballato con i suoi amici almeno un centinaio di volte prima di allora, ma non c’era mai stata così tanta attrazione. 

E non si era nemmeno mai sentito così bene nel ballare con loro: eppure, mentre Josh ballava, stringendolo a sé, con un meraviglioso sorriso stampato in volto, gli occhi chiusi, che si lasciava guidare dalla musica, Niall non riusciva a pensare a nulla che lo facesse stare meglio. 

Gli piaceva ballare con Josh. Gli piaceva il sorriso di Josh, la sua aria rilassata. Gli piaceva come gli stava la canotta che indossava. Gli piaceva come gli cadevano i capelli sulla fronte in ciocche disordinate, qualcun’altra tenuta ancora alta grazie al gel. Gli piacevano le occhiate che ogni tanto gli scoccava. 

Ma siamo sinceri. Gli piaceva Josh e basta. In ogni suo singolo aspetto. 

I giorni che avevano trascorso a Londra erano stati per Niall i più felici che avesse mai vissuto. 

Lui e Josh avevano visitato Londra insieme, cercando i posti più belli e cercando locali particolari. 

Avevano persino fatto una lista di scommesse e le avevano fatte tutte in un paio di giorni. 

 

 

 

Josh posò sul tavolo il caffè che stava bevendo, e sorrise guardando il biondo davanti a lui. 

“Niall, mi è venuta un’idea.” 

Il ragazzo lo guardò curioso, aggrottando le sopracciglia. 

“Spara.” 

Josh sorrise, alzandosi e dirigendosi verso il bancone del bar. Tornò poco dopo con un foglio e una biro, risedendosi davanti a lui. 

“Ora compileremo una lista di cose da fare in questi giorni. Devono essere cose strane, particolari.” disse. 

Niall sorrise, soppesando la sua idea. “Mmm..tipo?” 

“Tipo.. andare da una signora e chiederle se secondo lei la mafia dei gatti si sta rafforzando in questi tempi per conquistare il mondo.” buttò lì Josh.

Niall scoppiò a ridere, ma annuì. “Ci sto!” 

Quando uscirono dal bar, avevano una lista di 52 cose da fare, tra cui fare una foto con uno sconosciuto, mangiare 20 brioche di fila, salire su una panchina e mettersi a cantare, spacciarsi per una persona famosa in un negozio e fare un sondaggio sulla mafia dei gatti (quell’idea era piaciuta particolarmente a Niall).

Si divertirono come non mai, e al momento della partenza di Niall, Josh gli promise che sarebbe andato a trovarlo al più presto.

 

 

Ad un certo punto Niall si guardò intorno, notando la scomparsa dei suoi amici. 

“Ehi Josh. Ti va un’altra birra?” gli chiese, urlando per farsi sentire. 

Josh scosse la testa, indicandogli l’uscita. 

“Usciamo a prendere un po’ d’aria? Ho voglia di una sigaretta.” propose. 

Niall annuì, e si diressero verso l’uscita. 

 

 

 

Una volta fuori, Josh si appoggiò al muro dell’edificio, e prese una sigaretta dalla tasca, accendendola. 

“Vuoi?” chiese poi a Niall, offrendogliene un tiro. 

Il biondo scosse la testa. “No, grazie, non fumo più.” 

“Eddai Nialler, un tiro non ha mai ucciso nessuno” lo spronò Josh sorridendo. 

Niall negò ancora. “No grazie.” 

“Okay.”  rispose Josh, continuando a fumare. Ad ogni tiro, il braccio che si muoveva verso la sua bocca si tendeva, mettendo in evidenza i suoi muscoli. Niall si perse ad osservarlo, sentendosi un idiota perché di sicuro Josh se ne era accorto, dal sorrisino che aveva sul volto. 

Niall deglutì un paio di volte, cercando di distrarsi, anche per impedire di arrivare al punto in cui i pantaloni avrebbero stretto troppo.

“Sai che ti dico? Ci ho ripensato, fammi fare un tiro.” disse all’improvviso. Magari mi distrae, e smorza sta tensione. pensò.

Ma Josh non gli passò la sigaretta, bensì gliela porse, volendo che Niall fumasse direttamente dalla sua mano. Il biondo lo osservò, cercando di capire cosa si aspettasse Josh, ma quest’ultimo lo stava semplicemente guardando sorridendo. 

“Allora? Fumi o no?” gli chiese.
Niall per tutta risposta si avvicinò è prese un tiro dalla sua sigaretta, sfiorando le dita di Josh con le labbra.

Dopo non si sentì soddisfatto, perché la tensione che pensava di spezzare con quel tiro era ancora lì, anzi, forse era ancora più palpabile visto il gesto di Josh. Josh che al momento stava ridacchiando tra sé, facendo arrossire Niall. 

 

 

 

*

 

 

In quello stesso momento, Zayn si stava lamentando. 

“Liam.. usciamo dai, ci staranno cercando.” disse, cercando di fermare Liam che era ben intento a baciargli il collo. 

Quello in risposta mugugnò, continuando il suo lavoro.
Zayn lo appoggiò contro la parete, cercando di staccarsi. 

“Liam.. mica possiamo stare chiusi nel guardaroba tutta la sera.” cercò di convincerlo, guardandosi intorno. Erano entrati in quella stanza di soppiatto, senza farsi notare dal personale, preferendola ad uno squallido bagno. “Per quanto mi piaccia, stiamo anche un po’ con gli altri..” 

Liam si staccò, guardandolo negli occhi. “Perchè, credi che gli altri si stiano preoccupando di dove siamo? Saranno nelle nostre stesse condizioni.” 

Zayn piegò la testa di lato, alzando un sopracciglio. “Per quanto Louis sia impavido, credo che per fare sesso preferisca qualcosa di più romantico di uno stanzino qualsiasi di una discotoca, e Josh e Niall non credo proprio siano già a questo punto del loro rapporto.” 

Liam arrossì per la sua schiettezza, e si morse un labbro, pensandoci. 

“Ma io non voglio staccarmi da te.” mormorò, appoggiando la testa sulla spalla di Zayn. 

Il moro sorrise, intenerito, e lo abbracciò.
“Puoi starmi appiccicato tutta la sera, poi quando torniamo a casa, ci divertiamo.” gli sussurrò all’orecchio.

Liam ridacchiò, poi rispose. “Vuoi vedere che ho ragione io e i nostri amici non se ne cureranno di noi?”

Zayn gli prese una mano, trascinandolo fuori. “Vedremo. Se hai ragione, ce ne andiamo a casa.”

Una volta rimesso piede sulla pista, notarono effettivamente l’assenza dei loro amici. 

“Visto Zayn? Avevo ragione.” rise Liam, dandogli una gomitata scherzosa. 

Zayn ammutolì, mettendo un piccolo broncio. “Ma io volevo fare un po’ amicizia..” 

Liam ammiccò. “Puoi fare amicizia con me.” 

Il moro rise all’affermazione, e lo trascinò verso l’uscita. “E va bene, andiamo a casa, hai vinto.” 

 

 

 

*

 

 

Harry e Louis erano appena usciti dal locale, mano nella mano, e avevano tutte le intenzioni di andarsene quando all’improvviso una voce dietro di loro bloccò Harry sul posto.
“Ehi Styles! Non si saluta più?”

Harry fece una smorfia nel sentirla, e si voltò lentamente, mentre Louis lo imitava.
Davanti a loro c’era un ragazzo alto e dinoccolato che stava andando verso di loro, con un sorriso beffardo sul viso, una mano passata tra i capelli per ravvivarli. 

Quando fu vicino, circondo le spalle di Harry con un braccio e gli diede un bacio sulla guancia, mentre Harry si irrigidiva e non ricambiava il gesto. 

Louis lo guardò ad occhi stretti, non sapendo cosa aspettarsi, ma sentendosi infastidito. 

“Allora, Harry, chi è questo tizio che ti porti appresso?” chiese il ragazzo, squadrando Louis da capo a piedi con una smorfia di disgusto in faccia. 

Okay, ora Louis era davvero molto infastidito. 

“E’ il mio ragazzo, Nick.” rispose Harry secco, stringendo di più la mano di Louis. 

Nick, - quindi era questo il suo nome - rise aspramente. 

“Ti sei consolato in fretta, vedo. Hai l’innamoramento facile, Styles?” 

Harry si trattenne a malapena dal tirargli un pugno in faccia, su quel sorriso sfrontato che aveva. 

“Beh, Nick, sai, è il motivo per cui ti ho scaricato così in fretta. Il fatto che ero già innamorato di lui. Oh beh, poi anche per il fatto che sei un coglione di proporzioni cosmiche.” ribattè Harry, che poi si sporse a dare un bacio a Louis. “Andiamo amore? Di certo abbiamo di meglio da fare.” 

Louis annuì, visto che tutto quello che voleva era allontanarsi da quel tizio odioso.

Si incamminarono lasciandosi Nick alle spalle, quando quello disse:

“Bravo Hazza, vai a farti sfondare quel bel culetto da principessa che ti ritrovi. Ma non lamentarti quando la tua puttana ti scaricherà, ottenuto ciò che vuole.”
Harry fremette dalla rabbia, e si voltò per ribattere, ma Louis gli mise la mano libera sul braccio. “No amore, faccio io.” 

Lasciò la mano di Harry e si diresse verso Nick, assentandogli un bel pugno forte dritto in faccia, facendolo accasciare a terra, il naso che sanguinava, forse rotto. 

Louis gli si accovacciò vicino, sussurrando poche parole con un sorrisetto tirato in volto.
“Prima di tutto, solo io posso chiamare Harry Hazza. Tu evita proprio di chiamarlo. Secondo, se gli sfonderò o meno il culo, sono affari nostri direi. E terzo, se ti azzardi ancora una volta a chiamarmi puttana, ti ritroverai con qualcosa peggio di un naso sanguinante. Inoltre, lui è la mia principessa, quindi non osare usare quel termine come insulto. Oh, e per quanto ti piacerebbe, non scaricherei mai Harry così facilemente, visto che lo amo. Almeno sai cosa vuol dire amore?”

detto questo si alzò e tornò da Harry, che lo guardava con un misto di stupore e ammirazione in viso.
“Okay, ora possiamo andare.” disse Louis sorridendogli. 

Harry lo abbracciò. “Oddio quanto mi piaci quando sei geloso.” mormorò. 

“Non sono geloso.” rispose il più grande. “Beh, forse un po’, ma quello che ho fatto è stato solo dettato dal suo essere un idiota.” 

Harry gli sorrise, prendendogli la mano. “Andiamo? Davvero, stavolta?” 

Louis annuì. “A casa!” 

Ma il riccio scosse la testa. “No. In un posto più speciale. Alla casetta sull’albero.”

 

 

 

 

*

 

 

Non uccidetemi. 

Ve lo annuncio: il periodo critico è passato! :)

Esatto, da oggi inizierò ad aggiornare di nuovo ogni martedì, puntualissima! 

Scusate per il capitolo veloce. Dal prossimo andrà meglio, avendo più tempo per scrivere.

Grazie per essere così tanti, e per essere ancora qui. 

 

xxx

Bonnie

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2084761