You are perfect to me

di niall_istheway
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 (THE END) ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


*PREMETTO CHE COMINCIO SCRIVENDO SOTTOFORMA DI DIARIO, MA NON SARA' SEMPRE COSI'. SARA' UN RACCONTO NORMALE*
ENJOY 

Adoro i The Vamps, è una delle mie band preferite. Adoro la voce calda e i riccioli di Brad, il sorriso che James mostra alla telecamera ad ogni cover, la mascella così mascolina di Tristan, e gli occhi di Connor. Dio quegli occhi. Fanno girare il mio mondo.

Guardo le loro cover ogni giorno e aspetto con ansia il loro primo singolo e il loro primo cd, ma soprattutto il giorno in cui verranno in Italia, a Milano probabilmente. Mia mamma non mi ci aveva mai portato, ai meet & great. Non mi aveva portato a Milano quando c'era Ed Sheeran, né quando c'era Conor Maynard, e nemmeno per Demi Lovato, vederla dal balcone mi sarebbe bastato. Niente, eppure la imploravo, ma a questo dovevo esserci. 'Ci sarò' mi giuro ogni giorno

E nemmeno a Londra, mi ci aveva mai portato, forse quello lo volevo con troppa foga da troppi anni, forse devo semplicemente rassegnarmi. Ma non voglio. Londra è la città dei sogni, o perlomeno una delle poche. New York, Parigi, Ottawa, Sidney. Le adoro. Ma non le ho mai chiesto nulla a riguardo. Solo Londra. Volevo solo lei.

Magari sei i The Vamps mi avessero portato a Londra i miei sogni si sarebbero realizzati? AHAHAHAH sogna cara, sogna.

Li ho sognati, l'altra notte, i The Vamps. Non è stata la prima volta, ovviamente, ma quel sogno.. mi è sembrato quasi vero. Eravamo in un posto sperduto, vicino all'acqua e loro stavano registrando una cover, non ricordo quale, probabilmente era una canzone di Austin Mahone.

Connor non c'era, c'era solo la 'band originaria'.

All'improvviso sono rimasta sola, loro erano come scomparsi, e io continuavo a chiamarli. Tristan è apparso dal nulla e mi ha baciata. Poi qualcuno mi ha dato della puttana, e lui ha urlato qualcosa del tipo 'hey non parlare così alla mia ragazza'

Stop, è finito così, non so che significato abbia. Ma sentire Tristan chiamarmi 'la sua ragazza' è stata una gran soddisfazione.

Ad ogni modo quest'estate non sarei andata a Londra, e non avrei incontrato i The Vamps. Sarei andata in Norvegia.

Conosco due ragazzi della Norvegia, ma non posso di certo incontrarli, e anche questo mi rattrista. Insomma, che posso dire a mia madre? 'hey mamma, ho conosciuto due ragazzi su omegle, sai quel sito che ad ogni cambio di persona rischi di vedere un pene o una vagina? Sì sì, proprio quello. Ecco, ero lì perchè speravo di incontrare qualche persona famosa, qualcuno dei the vamps, ad esempio'

Sì, non rimarrei in punizione a vita dopo una frase simile, certo.

Scriverò una specie di diario, tanto per fare qualcosa di 'divertente' anche se so che lo terrò per due giorni circa, e poi smetterò. Ah, te l'ho detto che non so fare amicizia e che odio l'estate?

 

Giorno 1

Caro Diario,

Ho scritto quello che ho pensato ieri quando ero sdraiata sul letto riguardo Londra, i The Vamps e beh.. te.

Ma che voglio fare? Non so nemmeno come si tiene un diario.

E poi a chi devo farlo leggere?

Comunque, mentre ti scrivo ascolto Little Things, la sto mandando a ripetizione, adoro quella canzone. E' perfetta, ci sono momenti Ziam, momenti Larry, Niall che salva delle ragazze con quell'assolo. Avrai capito che non parlo della versione dei the vamps,ma di quella originale, dei One Direction. Sì, amo anche loro, sono una directioner. E' per questo che ho conosciuto i tv;

Ho scritto 'live while we're young' su you tube. Era uscita da poco, quindi l'ascoltavo praticamente ogni giorno. Poi di fianco al titolo ho aggiunto 'cover'. Ringrazio Dio di averlo fatto. Nel quarto video c'erano 3 ragazzi. L'ho aperto. 3 ragazzi inglesi che suonano una delle mie canzoni preferite in quel periodo (vado a periodi, ja). Quando un ricciolino sculettante è entrato in casa, la batteria del biondo con la mascella enorme è rimbombata nelle mie cuffie. La voce del ricciolo mi ricordava vagamente quella di Styles, e i suoi riccioli non erano da meno. E il chitarrista? Non lo so, aveva qualcosa di particolare, che mi piaceva, mi affascina.

Quello era certamente amore a prima vista.


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2
'E' una cosa stupida, quel diario' pensai mentre camminavo 'perchè dovrei continuarlo?'

Sara?” mia madre, come al solito, interruppe i miei pensieri “andiamo a fare un po' di spesa, tu vieni?”

Al solito un 'no' non mi era permesso, quindi chinai la testa e continuai a calciare il sasso seguendo la mia famiglia 'ma che bella vacanza'.

Entrai nel supermercato svogliata, sapendo che avrei dovuto tradurre, pagare e parlare con la cassiera.

'Dio, ma un corso di inglese no?! Cristo presto vostra figlia si trasferirà all'estero, non verrete mai a trovarla?' abbandonai i miei pensieri, ormai rassegnata, e cominciai a buttare tutta la roba italiana che trovavo nel carrello. Un commesso sbatté contro il mio carrello per errore e distrattamente si scusò senza guardarmi troppo in faccia, cosa che nemmeno io feci con lui.

'Aspetta, non può essere un commesso, insomma, non penso che gli sia permesso portare il cappuccio sul posto di lavoro'

Mi girai verso di lui. Aveva una camminata strana, probabilmente era l'altezza smisurata a farlo camminare in quella maniera così buffa e goffa.

Non ci feci troppo caso e continuai a gironzolare per le corsie senza il carrello, che si era fatto ormai troppo pesante. I miei genitori e mio fratello erano intenti a versare caramelle e frutta secca nei sacchetti. Come si divertivano, sembravano bambini e mi facevano quasi tenerezza. Scossi la testa e mi girai. Andai a sbattere contro qualcosa e tutti i sacchetti che avevo in mano mi caddero. No, non era un qualcosa, era un qualcuno. Ed era lo stesso 'commesso' di prima

Scusami” disse, chinandosi a raccogliere le mie buste. Perchè parlava inglese?

Lo fai apposta?” dissi ridendo

Un sorriso gli spuntò sulle labbra. Alzò la testa, il cappuccio non si era mosso di un centimetro. “Forse”

Risi. Cercai di prendergli i sacchetti, ma lui li tirò indietro “ti accompagno al carrello”

Sorrisi. Arrivati al carrello posò i sacchetti.

Hai fame?”

Cosa?”

Indicò il carrello.

Oh sì, beh devo fare la spesa per tutta la famiglia.”

In quel momento arrivò mio fratello che buttò le varie buste di caramelle nel carrello, lo prese e fece finta di guidare un trattore.

Ti aspettiamo alla cassa” disse, e sparì.

Il ragazzo mi guardò triste. Aveva capito, non aveva bisogno di traduzioni.

Stavo per salutarlo quando chiese se poteva rivedermi.

Qual era il problema dei norvegesi? In Italia sembravo un rifiuto umano agli occhi dei ragazzi, qui non faccio in tempo a girarmi che mi fissano come fossi oro.

Alzai le spalle.

Scrisse qualcosa su un foglio. Poi me lo diede.

Vado verso nord. Sono in una specie di vacanza con degli amici” disse.

Idem. Con i miei genitori” sospirai. Invece lui sorrise, quasi contento della mia non-libertà.

Tenda?”

Camper” risposi.

Riprese il foglio e scrisse il nome di un campeggio.

Ci vediamo” fece un cenno con la testa e se ne andò con la sua strana camminata.

Non sapevo nulla di lui, nemmeno il nome, come potevo fidarmi?

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3
Quel ragazzo mi ricordava qualcuno ma non riuscivo a capire chi.
Per tutto il tragitto verso nord guardai i cartelli e quando vidi il nome del campeggio che il ragazzo mi aveva scritto finsi un attacco di vomito per costringere mio padre a fermarsi.
Corsi in strada, mi infilai due dita in gola e vomitai.
Non ebbi molti problemi a farlo. Mentirei a me stessa se dicessi che non lo avevo mai fatto. 

chi vuole capire capisca
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Tornai sul camper ancora con la nausea, vera stavolta.

C'è un campeggio a qualche chilometro, possiamo fermarci per la notte?”

Sì, tanto sono stanco di guidare” rispose mio padre.
Gli altri due rimasero in silenzio. Mio padre lo prese come un sì.

Andai alla reception a chiedere se avevano un posto, e mi dissero che c'era una piazzola prenotata per una ragazza bellissima, che indossava una maglietta dei Journey.
Arrossii e mi guardai la maglia. Non ricordavo di indossarla, a quanto pare il ragazzo del supermarket l'aveva notata.

La ragazza dietro il bancone sorrise . Mi allungò una chiave e uno scontrino.

Tornai e diedi la chiave a mia madre.

Perchè sei rossa?” Domandò mio fratello ridacchiando “Hai incontrato un ragazzo carino?”
“Stupido”

Smettetela” fece mio padre.

Feci una smorfia a mio fratello e mi risedetti infondo al camper.

Dopo 10 minuti che sembrarono interminabili, mia madre decise per lo spiazzo d'erba che aveva addocchiato inizialmente.

Mio padre e mio fratello sistemarono il camper e la corrente e andarono finalmente a fare una doccia. Io con la scusa della nausea mangiai due cracker, dissi di non cercarmi fino alla mattina dopo e mi misi sotto le coperte ancora vestita.

Appena sentii la porta del camper chiudersi mi alzai e posizionai i cuscini in modo da formare una figura rannicchiata.

Uscii anche io dal camper e vidi i miei genitori che stavano andando verso i bagni. E mio fratello? Merda stava tornando.. Corsi più veloce che potevo verso la reception, aprii la porta e me la richiusi alle spalle.

La ragazza che mi aveva dato le chiavi, che stava battendo a computer fino a poco fa, mi guardava stranita.

Mi scusai e le spiegai la situazione. Chiesi anche se per caso sapeva chi era il ragazzo che aveva prenotato per me, o ne conosceva almeno il nome. Scosse la testa, ma mi allungò un biglietto.

Mi ha lasciato questo” sussurro, e i brividi mi salirono su per la schiena quando lessi il messaggio.

''Incontriamoci nella piscina riscaldata alle 22. Txx''

Sarebbe vietato entrare nella piscina se non alloggi nell'albergo” T? Come può chiamarsi.. non mi venivano in mente nomi norvegesi, sempre che fosse norvegese.. “ma non fermerò la nuotata notturna di due innamorati” quelle parole mi riportarono nel discorso

Oh, non sono...” la ragazza mi guardò con un sorrisetto che mi sembrò alquanto malizioso “Non sono innamorata.” Dissi ferma, ma nemmeno io ero molto certa delle mie parole.

Va bene. Hai già un costume?”

In effetti non ne avevo portati, come potevo sapere che un completo sconosciuto mi avrebbe chiesto di fare un bagno notturno in una piscina in un posto così freddo?

La ragazza si alzo, aprì una porta con scritto 'keep out' e ne uscì con un costume verde acqua con ancora il cartellino attaccato .“Sexy” fu il suo unico commento. Feci per prendere i soldi, ma mi fermò e mi strizzo l'occhiolino.

Provatelo” cominciavo ad essere in dubbio sulla sessualità di quella ragazza, ma avrà avuto almeno 6 anni in più di me, quindi non penso che una ventenne potesse solo pensare di perdere tempo con me.

Andai nello stanzino e misi il costume. Accidenti, ero in sovrappeso di parecchi chili.

Sexy” ripetè la ragazza nonostante i chili in eccesso.

Misi sopra la maglia e i pantaloni e guardai l'orario. Come al solito ero in ritardo.

Presi la borsa e le chiesi indicazioni per la piscina. Poi mi incamminai.

Il solo pensiero di dovermi mettere in costume davanti ad uno sconosciuto e farci il bagno insieme mi faceva ritornare la nausea. Magari era solo un 'punto d'incontro' e non voleva entrare nella piscina. A quel punto avrei nascosto il costume con non calanche e lo avrei seguito, d'ovunque avesse voluto portarmi. Beh forse non d'ovunque, ma l'avrei seguito. I miei pensieri mi mettevano paura, così smisi di pensare e cominciai a canticchiare 'Vegas Girl'; Connor adora

Maynard, e io adoro lui.

Arrivata alla piscina aprii il cancelletto, feci un respiro profondo ed entrai.

C'era talmente tanto fumo da nascondere parecchie cose, come sdrai, sedie e.. la testa di 'T' che usciva dall'acqua con un sorriso smagliante.

Hey baby, c'mon”

Tutto questo fumo mi aveva fatto confondere, così cominciai a sparare parole a casaccio in italiano. Penso che lui abbia capito che ero nervosa perchè si avvicinò al bordo e mi afferrò la caviglia.

Tranquilla, non ti ucciderò e non ti stuprerò”

E questo dovrebbe aiutare?”

Rise. E risi anche io. Cominciai a togliermi i vestiti e mi tuffai in acqua prima che lui potesse notare i chili di troppo.

Quando riemersi vidi la piscina vuota. Dov'era andato?
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


 

CAPITOLO 4

All'improvviso mi sentii sollevare. No, non poteva essere, mi aveva caricata sulle spalle e mi aveva tirata fuori dall'acqua

Tirami giù” dissi ridendo

Mai”

Ma ho freddo”

Nonostante il fumo e la piscina riscaldata, si congelava fuori, soprattutto da bagnati. Capì e mi tirò giù. Il caldo mi inondò.

Ti piacciono i Journey?”
Era abbastanza ovvia come cosa, visto che indossavo la loro maglietta, quindi chinai la testa pensando che fosse uno di quei ragazzi che ama solo la musica fatta a computer.

Anche a me. Molto.” Sorrise. E allora ricambiai il sorriso.”Allora come ti devo chiamare? 'Journey's fan'?” Ridacchiò.

Sara” risposi. Poi arrossì, perché odiavo il mio nome.

Wow”

Che c'è?”

Adoro quel nome”
“Non è vero” dissi io

Te lo giuro”
“Su cosa?” dissi in modo scherzoso

Su di te”

 

 

Mi fissò sorridendo, ma le parole mi si erano bloccate in gola.

Perché giurava su di me? Io non ero nessuno per lui e poi ci eravamo appena conosciuti. No aspetta, non sapevo nemmeno il suo nome, non lo conoscevo.

C-che” Perché continuavo a parlare in italiano? “Cosa?”

Su di te”

'No, non puoi' continuai a pensarlo

Ma..”

Guardò in basso. Pensai che avesse capito che non mi importasse, così lo baciai. Non so perché lo feci. Non sapevo il suo nome. Nè chi fosse. E nemmeno che cosa volesse da me. Ma lo baciai. Fu uno dei più grandi errori della mia vita con il senno di poi. Sì lo baciai, e capii che era quello che voleva anche lui, perché ricambiò il bacio con talmente tanta foga da non farmi respirare.
Quando capii che avevo sbagliato mi tirai indietro e mi misi una mano sulla bocca.

Ma tu chi sei? Come puoi farmi questo effetto

se nemmeno ti conosco?”
“Ti sei innamorata..”

NON MI SONO INNAMORATA” urali. E piansi. Uscii e mi misi il suo telo intorno. Poi corsi via piangendo. Ero ancora in costume e stavo congelando, ma mi sedetti ugualmente sull'erba sotto le stelle, mentre ancora piangevo.
“Scusa” sentii una voce alle mie spalle

Come sapevi che sarei venuta qui?”
“Da qui si possono vedere le stelle, e tu sei una di loro”

Cazzate.”

Si sedette di fianco a me e chinò la testa. “Scusa” ripetè.

Scoppiai a piangere e appoggiai la testa sulla sua spalla “Non è colpa tua” dissi singhiozzando.

Shh, va tutto bene” Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla testa “ci sono io qui”

Lo guardai negli occhi “Come ti chiami?”
“Perché vuoi saperlo a tutti i costi?” Mi lasciò andare

Perché è una cosa normale, no? Voler sapere il nome di una persona, non credi? Qual è il problema? Non ti piace il tuo nome? Sembravi così sicuro di te fino a poco fa, ed ora sembro un problema”

Non sei tu il problema. Ma se capissi chi sono.. non ti piacerei più probabilmente”

Si alzò e se ne andò. “Perché? CHI SEI?” Gli urlai dietro.

Non si girò, non mi degnò di uno sguardo. La cosa cominciava a preoccuparmi.

Mi arresi e mi alzai, mi stavo dirigendo verso il camper, quando mi ricordai della bugia che avevo raccontato ai miei per uscire con ''T''

Pensai, mi mordicchiai il labbro inferiore come faccio sempre quando penso e decisi di seguire il ragazzo. Non sapevo dove andare, ero bagnata e faceva troppo freddo per rimanere fuori a dormire.

Camminammo per qualche minuto, penso che si fosse accorto della mia presenza, ma fece comunque finta di niente.

Entrò in una grande tenda, una volta arrivati in fondo alla strada, non mi guardai indietro e lo seguii.

Entrai.
“Arriva” sentii mentre scostavo le tende.

Preparatevi” disse un altro ridacchiando.

Non capivo quello che volessero dire. Mi strinsi nel telo e alzai la testa.

Rimasi ferma a fissare il ragazzo e i suoi tre amici. Il telo mi cadde. Svenni. Stavo forse sognando?

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

Aprii gli occhi. Che ora era? Dov'ero finita? Perché li avevo sognati di nuovo?

Mi misi a sedere massaggiandomi le tempie. Quando aprii gli occhi vidi il ragazzo davanti a me con una tazza di tè in mano. Me la allungo e quando la presi mi disse due parole che per poco non mi fecero rovesciare la tazza fumante sulle mie gambe.

Tristan, Tristan Evans”

'Ecco chi mi ricordava. 'T' stava per Tristan. Sì. Tutto quadra ora.. ora ho capito'

Guardai la tazza e la strinsi ancora un po' per scaldarmi le mani. Lui si sedette di fronte a me con le braccia sulle ginocchia e io incrociai le gambe. Alzai le spalle“Peccato” dissi “fino a poco fa pensavo che questa vacanza stesse migliorando, invece è tutto un sogno.”
Aggrottò le sopracciglia. Io non alzai nemmeno la testa e una lacrima mi scese dal viso per poi cadere nella tazza. Lacrime di tristezza? O semplicemente era già tutto organizzato nel mio sogno? “Sicuramente migliore del sogno precedente.” alzai la testa e lui vide il mio viso rigato dalla lacrime che ancora viaggiava sulla superficie della tazza.

Si avvicinò per asciugarmela e poi mi baciò di nuovo. Con più foga e più dolcezza del bacio precedente. Io lo lasciai fare. Era solo un sogno alla fine.

Non è un sogno, perché dovrebbe esserlo?” mi sussurrò all'orecchio, poi mi guardò con uno sguardo perplesso.

Sorrisi e scossi la testa, ma non era un sorriso vero. Volevo solo scoppiare a piangere. Tra quanto mi sarei svegliata? Tra quante sere li avrei risognati?

'Sfurbisciti Sara' pensai 'Alza il culo e vai a cercare gli altri'

Mi alzai. Lasciai la tazza nelle mani di Tris ancora confuso. Avanzai nella tenda e trovai gli altri tre a parlare sottovoce nell'altra 'camera'.

Quando entrai mi guardarono e Brad mi sorrise.

Io sono..”

Brad” non lo lasciai finire “James e Connor” dissi indicandoli. Ora anche loro erano confusi. Tristan arrivò. Aveva ancora lo sguardo perplesso e la tazza in mano.

Dei The Vamps”

 

 

Mi venne da ridere. Avevano una faccia così stupita. Oh, non era così reale, forse fingevano e basta di avere incontrato una delle tante fans.

Tu.. ci conosci?” James fu il primo a parlare

Io vi adoro”

Sorrisero e si guardarono. Dovevo smettere di guardare così Connor, sembrava che fosse un angelo e io stessi solo aspettando che venisse lì a trattenermi in quel sogno per.. sempre.

Solo non voglio svegliarmi”

Cosa?” Brad rise

I miei sogni non sono mai stati così perfetti”

Forse perché.. questo non è un sogno?” Connor lo disse guardandomi negli occhi. Dio, non doveva farlo. Il mio cuore fece un balzo. Mi sedetti con le gambe incrociate. Tristan finalmente si scantò, appoggiò la tazza e si sedette di fianco a me.

Mettiamo che non sia un sogno” ormai era quasi stupido pensare che lo fosse, ma come poteva non esserlo “perché siete qui? Da soli? Le fan potrebbero assalirvi”
Risero. “È già tanto se abbiamo qualche fan in Gran Bretagna” mi rispose Brad “secondo le statistiche in Norvegia non ce ne sono molte , per questo Tristan girava tranquillo per il supermercato oggi, l'avevamo mandato a fare la spesa mentre noi scrivevamo alcuni pezzi per il nostro album”
“Pensavo che se avessi cercato il mio nome su google e ti fosse apparso 'batterista che prova a sfondare in una band pop, non mi avresti più guardato. Non immaginavo che ci conoscessi” finalmente Tris mi rivolse la parola “e non immaginavo di incontrare una stella in un supermercato”
Tutti risero. Io arrossii.

Erano davvero lì. Davanti a me. Non dovevo più risparmiare per il meet. Avevo baciato Tristan. Il mi ginocchio e quello di Connor si toccavano. James mi guardava come di solito guardava la telecamera.

E Brad mi parlava come se mi conoscesse da una vita.

Quando smisero di ridere ripresi la parola “Ho mentito ai miei per venire in questo campeggio. E per uscire a cercare Tristan, Ora dovrei andare a nascondermi sotto le coperte e fare finta di stare ancora male. E ripartire per la mia vacanza con i miei.” Sospirai. Mi guardarono tutti

Resta” disse Connor.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

Non poteva chiedermelo così. Mi chiedeva di rischiare di essere scoperta. Di rimanere in punizione a vita. Ma penso che avesse capito quanto mi piacesse, e si giocava bene le sue carte.

Ma..”

Per favore” continuò. James e Brad risero. Avevano capito anche loro. Tristan non rise. Forse anche lui aveva capito, ma a differenza degli altri, era probabilmente geloso.

Tristan e Connor si guardarono, e quest'ultimo uscì dalla tenda. Tris aveva i nervi tesi. Potevo vedere le vene sul suo collo.

Non posso” dissi mentre Connor usciva. Si girò.

Perché no?” Chiese Brad

Non vedete che state litigando? Per colpa mia? Sapete.. lo avevo sognato, avevo sognato una cosa simile. Non voglio che accada davvero. Non voglio farvi litigare.” Tutti si guardarono, quasi come per mandarsi un messaggio che io non potevo decifrare.
Mi alzai. Lo stavo davvero facendo? Me ne stavo andando?

'Vi prego, fermatemi' imploravo nella mia testa.

No, lei resta. Ho visto come ti trattano i tuoi” Tristan si alzò. Ringraziai Dio. “All'uscita del supermercato ti ho osservata, non me ne sono andato come credevi. Non meriti quello. Sei loro figlia, ma a vedervi non sempre. Vieni con noi”

È la vostra vita non la mia” chinai la testa “Ho sognato e sperato almeno un miliardo di volte che voi arrivaste e mi portaste via. Ma erano solo sogni, no? Sì, è vero, mi trattano male. Ma sono la mia famiglia,”
Tristan si risedette. Connor era uscito. Uscii anche io. Dovevo prendere una boccata d'aria, schiarirmi le idee. Guardai il cellualre. 05:37. Dovevo decidere in fretta. Stavo per rimettere in tasca il telefono, quando guardai lo sfondo. Era una foto di Connor.

Non ero mai stato sullo sfondo di nessuno”

Mi girai di colpo. Connor si stava guardando le scarpe. Alzò lo sguardo e mi guardò da sotto il ciuffo di capelli biondo che gli scendeva sugli occhi. Dio. “Vieni con noi” continuò, quasi implorante. Il telefono squillò e mi vibrò in mano. 'Wonderwall' rimbombò per tutto il campeggio e tolsi la suoneria. Mi si gelò il sangue quando guardai lo schermo. Papà. Risposi. Non feci in tempo a parlare che sentii mio padre urlare.

Dove cazzo sei?” le offese volarono, finché mia madre non prese il telefono “Torna subito qui. Fa freddo.” Sembrava preoccupata, o almeno mi piaceva pensarlo. Mio padre riprese il telefono. Continuò ad urlare offese “Non ti azzardare a tornare a casa. Per me non sei più mia figlia.” Scoppiai a piangere a quelle parole.

Papà..” riattaccò.

Gettai il telefono per terra, mi chinai e mi portai le mani alla faccia. Le lacrime non smettevano di uscire. Connor si chinò e mi abbracciò. Lo lasciai fare.

Non era un sogno. Ne ero più convinta che mai ora. Il suo abbraccio. Lo sognavo da tempo. Ma in quel momento non faceva l'effetto che avrei desiderato. Mi strinsi a lui il più possibile.

Fa freddo, entriamo” mi aiutò ad alzarmi ed entrammo. Mi fermai con la 'porta' alle spalle e smisi di piangere. Avevo il viso rigato dalle lacrime. Connor si girò a guardarmi e fece segno di seguirlo con la testa Mi girai e chiusi la cerniera della tenda. Non c'era altra scelta ormai. Mi rigirai verso il bassista e lo vidi sorridente. Mi allungò la mano e io la presi. Era fredda, ma la strinsi comunque. Mi portò dov'erano gli altri.

Ci guardarono e Connor mi lasciò la mano. Fu come una spina nel cuore. Ma capii e feci finta di nulla.

Suo padre l'ha cacciata di casa” cominciò “viene con noi”
Prima mi guardarono tristi, ma poi alzai la testa e li guardai sorridente. Il viso rigato confondeva probabilmente le idee. Ma Brad si alzò saltellando e mi abbracciò. Sembrava un orsetto con quella fascia che gli teneva indietro i riccioli.
Lo strinsi ancora più forte, e chiusi gli occhi “sei una di noi ora” disse sorridendo. Sorrisi anche io.

Anche James si alzò per abbracciarmi. Quanto erano dolci.

Tristan fece lo stesso e mentre si avvicinava lanciò un occhiata a Connor che si allontanò.

Sì, sei una della troupe”
“O della band se sa cantare” aggiunse James. Ridemmo tutti. Anche Connor.

Dio, se fosse un sogno sarebbe perfetto” dissi sospirando “ma non lo è” guardai in basso. Era stupendo essere lì con loro, ma “non ho più una famiglia ora”
“Siamo noi la tua famiglia ora” disse Connor.

Mi abbracciò. E così fecero tutti. Di nuovo

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

Potrebbe finire così, no? Non sarebbe perfetto? Seguirò in tour la band che amo quasi più di me stessa, ho baciato il batterista della band, probabilmente presto staremo insieme. Vita perfetta. No.

Non è tanto per la mia famiglia, il problema è il mio cuore. Dannazione io amo Connor. Ma non voglio fare del male a Tristan, è un ragazzo così dolce.

 

Mi alzai. Erano ormai le 10 passate e avevo dormito nella loro tenda. Andai a controllare se stessero ancora dormendo. Tristan, Brad e Connor erano appollaiati l'uno sull'altro. Che dolci. C'erano due camere quindi mi avevano lasciato dormire da sola e loro quattro erano rimasti lì insieme.

James? Uscii dalla tenda e lo vidi seduto al tavolo che faceva colazione. Stava guardando il lago. Mi sedetti di fianco a lui.

Buongiorno”

Hey, buongiorno” disse, e mi diede un bacio sulla guancia. Arrossii. Se lo avesse fatto tempo fa, sarei quasi svenuta, ma dovevo abituarmi all'idea di vivere con loro, almeno lo avrei fatto finché non fossero diventati troppo famosi. “Dormito bene?” continuò. Detto questo si infilò una fetta di pane in bocca e mi guardò aspettando una risposta, sorridente. Sorrisi a vederlo così felice. Non guardava una telecamera, guardava me, e sorrideva. Sì, probabilmente si era svegliato di buon umore, ma mi piaceva pensare che fossi stata io a renderlo così allegro.

Diciamo” risposi.

Che intendi?”

È una cosa stupida”
“Tu spiega, poi io giudicherò se è stupida” finì la fetta di pane e si voltò verso di me ancora masticando.
“È per Tristan. O forse per Connor”

Ti piace, eh?”
“Chi?”
“Appunto”

Oh.” Sospirai.

Si alzò e mi fece segno di seguirlo. Lo feci. Camminammo fino al lago e poi ci fermammo a guardarlo. Nessuno disse niente. Rimanemmo zitti ad ascoltare gli uccellini e a guardare i pesci che spuntavano dall'acqua.

A Connor piaci” cominciò un discorso. Un discorso che avrei voluto evitare, quasi peggio del giorno in cui i tuoi genitori ti parlano del sesso, rischi e precauzioni, cosa che i miei genitori non avrebbero più fatto ormai “Ma Tristan.. Tris crede di amarti”
“Crede?”
“Saresti certa di amare qualcuno dopo un solo giorno?”

No, ma sono certa di amare forte.”
“Che vuol dire?”
'Cristo, James non puoi sapere che vuol dire? Ora dovrei spiegartelo e se c'è una cosa che odio è spiegare il modo in cui amo.'

Lui continuava a fissare il lago, ma sapevo che aspettava una risposta.

Quando ami forte una persona, ne sei certo fin dal primo istante in cui la vedi e sai che rimarrà sempre nel tuo cuore, qualunque cosa accada. Amore a prima vista, come è stato per me verso di voi” Sorrise. Era strano dire al proprio idolo di amarlo con talmente tanta tranquillità “Il mio problema è che amo forte troppe persone. Amo forte i miei idoli. Ho amato forte il mio 'ex'..”
“Ami forte Connor. Si capisce da come lo guardi. Sembra che ti abbia salvato da qualcosa” Mi portai le maniche della giacca fino alle dita. Faceva freddo? *chi vuole capire capisca* “E Tristan lo ha capito. Lo sa già. Solo che anche lui è uno che 'ama forte', come dici tu” Ridemmo. “Aspetta solo che tu glielo dica”

Come poteva capitare tutto ciò in due giorni? Avevo fatto innamorare un ragazzo, avevo incontrato i miei idoli.. avevo perso la mia famiglia.

Mi voltai e mi incamminai verso lo spiazzo dove i miei genitori avevano sistemato il camper la sera prima. James mi seguì. Il camper non c'era più, c'era solo la mia valigia con sopra un biglietto:
'Non so cosa ti sia saltato in mente, ma buona fortuna. Papà.'

Mi scese una lacrima, allora mi voleva davvero bene.

James prese la valigia e si incamminò verso la tenda. Non lo seguii. Sapevo che davanti alla tenda avrei trovato Tristan ad aspettarmi.

Hey bellissima” sentii una voce arrivare dalla direzione della tenda. Era Brad che mi faceva segno di andare a fare colazione con loro.

Piegai il biglietto, me lo misi in tasca e corsi verso la tenda.
Mi sedetti tra Brad e James, che aveva messo la mia valigia in macchina mentre Connor e Tristan finivano di smontare le ultime cose.

Quando anche loro si sedettero Brad cominciò a parlare “Allora Sara, sei pronta per Londra?”
Guardai la fetta di pane spalmata di marmellata che James mi aveva messo nel piatto, e mi venne quasi la nausea. Feci una smorfia.

Poi alzai la testa “No” dissi “Non così”

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

Connor abbasso lo sguardo. Tristan invece mi fissava. Nessuno disse niente, finché Brad non prese la fetta di pane che avevo nel piatto, se la mise in bocca e se ne andò, facendo segno a James e Connor di seguirlo. Ma Connor non si mosse.

Quando i due furono abbastanza lontani da non sentire presi la parola

Tristan io..”
“È okay”
“Non lo è”

Passerà”

Mi dispiace”
“Non è vero.”
“Lo giuro su di te.”

Non sapevo che altro dire, speravo con tutta me stessa che quelle parole lo convincessero che era colpa mia, che avevo sbagliato.

Chinò lo sguardo. Non riuscivo più a trattenermi, così iniziai a piangere silenziosamente, guardando il piatto, che non aveva più la fetta di pane perché James l'aveva presa silenziosamente. Poi alzai la voce, e lo fissai con uno sguardo talmente triste che lo costrinsi a chinare la testa

Come potevo sapere? Tu non mi hai detto niente di te, fin dall'inizio mi hai tenuto nascosto chi eri, come potevo sapere che conoscessi Connor? Non potevo nemmeno immaginare di incontrare il mio idolo in un supermercato e di baciarlo nella piscina..”
“L'hai baciato?” Connor alzò la testa e mi fissò. Non si era stupito delle mie lacrime, e nemmeno del mio tono di voce isterico. Chinai la testa.

Puttana”
“Hey, non chiamarla così”

Non era proprio così che me lo ero sognata. Ma alla fine dovevo immaginarlo che fosse lui a chiamarmi puttana. Non c'era nessuno altro che non riuscissi a focalizzare nel sogno. Solo che Tristan non mi aveva chiamata 'la sua ragazza'.

È il tuo 'idolo' e non lo riconosci? Ma che cazzo stai dicendo, andiamo, dovrei cascarci? Sapevi benissimo chi era, sapevi che mi conosceva. Lo avevi capito da quando sei entrata in quella merda di supermercato. Pensi che lui non mi abbia detto nulla di te? Da ieri pomeriggio non smette di parlarne” Connor aveva alzato la voce. Troppo, probabilmente, perchè Brad e James tornarono di corsa. Io guardai Tristan che aveva la testa china “Avevi il diario in mano, al supermercato. Tristan lo ha raccolto, ma non te lo ha ridato” Merda “'Quegli occhi, fanno girare il mio mondo' Dio, che dovrei pensare ora di te?”

Basta così ora” intervenne Brad “ne parleremo più tardi in macchina, mentre torniamo in Inghilterra”

Io salii in macchina e cercai di calmarmi mentre Brad, James e Tristan smontavano il tavolo e risistemavano tutto.

Dopo qualche minuto mi asciugai le lacrime e Tris si appoggiò al finestrino “Hey. Pensavo davvero quello che ho detto prima. È tutto okay. Sai quante fan spasimanti incontrerò ai concerti?” Ridemmo “Vieni qui” Scesi dalla macchina. Mi abbracciò. “Vai da lui. Chiarite. Sei perfetta per lui”
“Ti voglio bene”
“Anche io piccola”

Sciolsi l'abbraccio e lo guardai negli occhi. Misi la mano dietro la sua testa e gli accarezzai i capelli guardandolo negli occhi, poi avvicinai le nostre bocche. Avevo sempre visto dei baci d'addio nei film, quindi pensavo che fosse la cosa giusta da fare. Tris si limitò a ringraziarmi.”

Cominciai a cercare Connor. Non riuscivo a trovarlo. Poi cominciai a pensare a dove poteva essere. Allora capii.

Mentre gli altri tre della band andavano a pagare il campeggio, io mi incamminavo verso l'uscita. Mentre camminavo pensavo a tutto quello che mi era successo. Davvero avevo scritto che odiavo l'estate e che non sapevo fare amicizia? Non potevo crederci che tutto quello che avevo sempre sognato si stava avverando, che proprio a ME stavano capitando quelle cose. Arrivai all'uscita, controllai che non ci fossero macchine e attraversai la strada. Quando mi trovai dall'altra parte aprii una grande porta di vetro ed entrai. Dove poteva trovarsi Connor se non a mangiare patatine fritte?

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***



CAPITOLO 9

Entrai nel Mcdonald's. Era vuoto. C'era solo un ragazzo con 2 scatole di patatine fritte davanti e un diario. Il mio diario.

Mi avvicinai e la cassiera mi guardò, ma feci segno di no con la mano.. non ero lì per mangiare, anzi avevo lo stomaco chiuso.

Mi sedetti di fronte a lui, ma non alzò la testa. Stava leggendo e c'era una penna stilografica rossa tra le pagine. Presi il diario e cominciai a leggerlo. Lui non si oppose. C'erano delle parti sottolineate, ci passai il dito sopra. L'inchiostro era fresco, doveva avere appena fatto quei segni. Rilessi i primi due giorni, poi girai pagina. C'erano delle scritte in rosso, non le avevo di certo fatte io.

 

Giorno 3

Caro diario,

È possibile? Mi sono davvero innamorato di una ragazza che non conosco nemmeno? E tutto questo in un giorno? È solo una fan, no? Ne abbiamo un sacco in Inghilterra. Eppure quello che scrive di me mi fa pensare che sia diversa.. Ha baciato Tristan. La conosce solo da un giorno, eppure pensa che sia già sua. Cazzo, non è giusto. Toccava a me andare al supermercato, e invece Tris ha insistito per andarci lui.

L'avrei incontrata io, si sarebbe innamorata di me, avrebbe baciato me. E invece ora come un coglione le ho urlato in faccia e le ho dato della puttana solo perchè ero geloso.

 

Non riuscii più a trattenere le lacrime. Alzai lo sguardo e vidi che mi stava fissando con gli occhi arrossati. Presi una scatola di patatine e cominciai a mangiarne una alla volta, talmente piano che avrebbero fatto in tempo a scuocersi.

Scusa, non dovevo darti della puttana” disse, e chinò la testa.

È okay”
“No, sono un coglione” si passò le mani tra i capelli quasi come volesse strapparseli. Mi alzai e mi sedetti di fianco a lui. Gli presi le mani e gliele tolsi dai capelli. Notai che stava fissando le nostre mani, così le lasciai

Io e Tristan ci siamo lasciati”
“Ti ha lasciata?” sembrava pronta ad uscire dal fast food e andarlo a picchiare
“In realtà l'ho lasciato io, no no, mi ha lasciata lui.. non lo so, ma va tutto bene” si calmò “Senti, quelle cose che ho scritto” indicai il diario “Le ho scritte prima che tutto questo accadesse, non potevo nemmeno immaginare che vi avrei incontrato. Hai letto, avrei pagato quando sareste venuti in Italia. Avrei pagato per guardarti negli occhi e dirti che ti amo.. e per toccarti i capelli” Ridemmo.

Volete tutti toccarmi i capelli. Che hanno di tanto speciale?”
“Sono stupendi” gli misi una mano nei capelli e cominciai ad accarezzargli la nuca. Gli fissavo i capelli come fossero oro. Poi lo guardai negli occhi, mi stava fissando le labbra. Dio.. quante volte avevo sognato quel momento. Mi guardò negli occhi, erano ancora rossi. Sorrisi. Aveva pianto per me. Di solito ero io a piangere nella mia camera guardando le sue foto e ascoltando le loro canzoni, pensando che magari non lo avrei mai incontrato davvero e che se anche lo avessi fatto sarei stata solo una delle tante. Si avvicinò e fece toccare le nostre labbra. Non chiuse gli occhi, e nemmeno io, non avrei potuto. Il mio cuore stava esplodendo, nemmeno nei miei sogni quell'emozione era così forte.

Quando mi baciò il mio cuore esplose. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Gli presi la mano. Dio, era davvero lui? Era davvero Connor Ball? Quando si accorse che stavo tremando si staccò. Mi guardò negli occhi e sorrise. Non aveva mai smesso di fissarmi.

Sai quante ragazze vorrebbero essere al mio posto?”
“Lo so, ma ci sei tu, e tu sei perfetta per me.”

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 (THE END) ***


CAPITOLO 10

Lo aveva detto davvero. Aveva detto che ero perfetta per lui.

Tornammo alla macchina (ovviamente dopo che Connor aveva finito le sue due porzioni di patatine)
 

Tu hai detto che vuoi realizzare i tuoi sogni, e nel tuo sogno qualcuno ti chiamava puttana. Ho realizzato il tuo sogno?” Lo guardai a bocca aperta “Scherzavo.” Disse con almeno 10 patatine fritte in bocca. Risi , e non la smisi fino a quando uscimmo dal McDondald's.

Mentre attraversavamo la strada mi prese la mano, quasi come fossi una bambina da proteggere. Ma non come l'ultima volta. Intrecciò le dita. Lo facevo sempre la notte, immaginando che quella fosse la sua mano, e ora lo era davvero. Guardai le dita intrecciate per un po', poi sentii un dito posarsi sul mio mento e alzarmi il viso. Connor mi guardò con uno sguardo indescrivibile, non lo avevo mai visto nei suoi occhi. Non capii cosa significasse, ma non mi diede il tempo di pensare perché appoggiò dolcemente le sue labbra sulle mie. Quando si allontanò feci un sorriso da ebete “Siamo in mezzo alla strada” Rise.

Ci incamminammo verso la macchina, e una volta arrivati salimmo dietro. Tristan guidava, Brad era di fianco a lui. Mi dispiaceva per Tristan, mi dispiaceva che.. un momento. Oh.mio.dio. Sognavo? Teneva la mano a Brad. Tradley. Noi vampettes ci vedevamo giusto allora. Sorrisi e mi misi in mezzo, con James da un lato e Connor dall'altro. Quando Connor chiuse la portiera, Tristan lasciò la mano di Brad per sfrecciare fuori dal campeggio. Stavamo partendo per l'Inghilterra, per Londra, per il mio sogno.

Mi avvicinai a James “Grazie” gli sussurrai all'orecchio. Mi baciò la guancia, e io arricciai il naso contenta.

Connor mi mise un braccio intorno alle spalle e disse a James due parole che non dimenticherò mai

È mia.”
“Lo so”

FINE

TRADLEY l'ho inserito all'ultimo momento, ma non mi venite a dire su per quello, non facciamone un caso di stato come per i Larry, grazie.

Allora, che mi dite? Vi è piaciuta? Per la prossima pensavo di cambiare genere.. fare una one shoot su Sheeran e poi ho una ff sui one direction iniziata e mai finita (:

Si vedrà, se volete qualcosa, basta chiedere, mandatemi un messaggio e io scrivo
Grazie di avere seguito la mia ff. un bacio xx

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