Run away to be saved.

di Annie3006
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Escape. ***
Capitolo 2: *** I'm here. ***
Capitolo 3: *** The cool homeless. ***
Capitolo 4: *** He. ***
Capitolo 5: *** Sweet. ***



Capitolo 1
*** Escape. ***


 -Escape- 

5.30 del mattino.
Il suono della sveglia di lunedì mattina è l'inferno. Nella mano destra stavo ancora impugnando la bottiglia di grappa che avevo fottuto a mio padre. Bevvi l'ultimo goccio rimasto e mi alzai.
Dio la mia camera era ridotta uno schifo... Mozziconi di sigarette, vestiti, scarpe...
Buttai la bottiglia nel cestino della spazzatura e cercai di coprirla con della carta con scarsi risultati.
"Fanculo" sussurai e lasciai perdere.
Andai in bagno, mi spogliai e entrai nella doccia, sperando di far andar via l'odore dell'alcool e del fumo.
Ah, la mia vita è uno schifo: bevo ogni cristo di notte, mi fumo pacchetti di sigarette al giorno e El è l'unica vera amica che ho. Uscii dalla doccia e mi avvolsi in un asciugamano. Mi preparai a superare un'altra giornata da 'ragazzina tenera e innocente'. Ormai tutti sanno che fumo e mi sbronzo di continuo, eppure questa etichetta non riesco a levarmela di dosso.
Mi infilai dei leggigs rossi con delle stampe nere, una felpa enorme e sotto una t-shirt tagliuzzata a modo da me, con i miei soliti anfibi neri. Scesi le scale e vidi mio padre.
"Ciao papà" dissi.
"Dov'è la mia grappa?" mi chiese quasi minacciosamente.
"Ti scoli la grappa già alle 6 del mattino eh papà?" dissi io sarcastica.
"Annie sai che non puoi andare avanti così" mi disse.
Annie qua, Annie là, Annie su, Annie giù.
Nessuno sa chiedermi come cazzo sto. Sanno solo criticare quello che faccio, senza sapere perchè lo faccio. Fanculo vah.
Rimasi in silenzio a bere il mio tè.
Uscii di casa e mi diressi alla fermata del pullman dove mi aspettava Alex, una vecchia amica delle medie, con cui però sto giusto per non prendere il pullman da sola. Non le racconto mai la mia vita.
"Ciao Annie! Come va? Ieri sera un altro ragazzo mi ha chiesto di uscire, solo che non lo so, mi sembra un po' puttaniere, ma è veramente figo! Guarda te lo faccio vedere su facebook!" iniziò a blaterare.
"Mmm... non mi piace" risposi disinteressata. Lei continuò a parlare di lui per tutto il viaggio, mentre io pensavo solo alle mie sigarette.
Sì, lo so sono una persona fredda ma non ci posso fare nulla. Odio le persone. Odio parlarci assieme. Amo solo El. Lei è l'unica che mi capisce, penso. E' una ragazza bellissima, al contrario di me. Ha gli occhi azzurro cielo e i capelli scuri e mossi. Si lamenta sempre del suo fisico, ma per me è perfetta, non so cosa ci trova di sbagliato. Io invece sono magra, non eccessivamete magra, solo magra. Ho gli occhi verdi e i capelli rosso sangue e sono pallidissima. Mi odio.
"Hey Annie, siamo arrivate!" disse Alex.
Lei invece era bellissima. Aveva i capelli lunghi e castani, gli occhi scuri e la pelle abbronzata. Le andavano dietro una casino di ragazzi. Pff... l'unico che si è innamorato di me è il mio cane.
Mi misi il cappuccio per nascondere il mio viso pallido e le mie occhiaie viola e scesi dal pullman.
"Ciao Annie a domani!" ci salutammo e ci abbracciammo.
Mi diressi alla fermata del secondo pullman che dovevo prendere e mi accesi una sigaretta. Finalmente potevo fumare. Alex non sapeva che fumavo, ma avevo intenzione di dirglielo.
Odio questa fermata. Ci sono tutti i fighetti della mia scuola che aspettano il pullman. Ah, puttanieri.
Presi il pullman e scesi davanti alla mia scuola. Al nostro solito posto stava già aspettando Max che è il più tenero del gruppo, insieme a Sam che è... insomma lo conosco da 3 anni ma non ancora capito bene la sua situazione (?). E poi c'è Guy, che è un fattone metallaro, Sel, fattona in fissa col rap, Rose, mezza fattona in fissa col reggeton... E poi c'è Am, che la ragazza che considerò più vicina a me nel contesto scolastico. Stavamo tutti intorno al nostro muretto a osservare la gente. Max e Guy facevano battute a tutto andare su qualsiasi persona passasse ed era impossibile non ridere.
Insomma a scuola tutto sembrava andare bene, anche se a volte per il corridoio la gente mi urlava dierto "Hey, depressa, come va la vita?" ma ormai ci ero abituata.
Suonò la campanella dell'ultima ora e tutti si diressero con gran fretta verso la porta, tranne me, Am e Max, come sempre i più lenti della classe, ma non avevamo nessuna fretta.
"Cosa fate oggi?" chiese Max a me e ad Am.
"Boh io vado in giro" rispose Am.
"Em... io penso che tornerò a casa -mi accesi la sigaretta- e vedrò che fare" risposi.
"Bah che vite depresse che abbiamo gente, ci vorrebbe qualcosa di BANG per tiranci su di morale!" disse Max stranamente entusiasmato.
"Beh io passo" disse Am e salì sul suo pullman.
"Scusa Max, ma anch'io passo" salii sul mio pullman.
Mi infilai le cuffiette e ascoltai i Bring. Mi rilassavano, anche se non conosco molto bene la band, avendoli conosciuti da poco. Li ascoltai per tutto il tragitto.
"Sono a casa" dissi con voce smorta.
"Ciao scema" mi salutò allegramente mio fratello. Non risposi.
"Ciao stronza" mi salutò mia sorella altrettanto allegramente. Ma non risposi comunque.
"Ciao tesoro com'è andata la giornata?" quanto odiavo quando mia madre mi chiamava tesoro. Non le risposi.
"Papà?" le chiesi. "A lavoro" mi disse.
Presi le patatine fritte che mia madre mi aveva preparato e andai in camera, dove mi aspettava la mia bottiglia di birra.
Sono stufa di questa vita di merda. Mi sento terribilmente sola, anche se sono circondata da persone.
Voglio fuggire. Ma dove potrei andare? Tenendo conto che vivo in un paese di merda nelle campagne inglesi del nord... Vorrei tanto visitare Londra... Ma dove li trovo i soldi... Fanculo, li fotto a mio padre.

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Capitolo 2
*** I'm here. ***


-I'm here.-

 
E fu così che mi ritrovai con uno zaino in spalla ad una stazione dei treni, a cercare un fottutissimo treno per Londra. Cristo, per trovare il binario giusto ci vuole un fottutissimo genio. Avevo comprato il biglietto ma non riuscivo a capire dove cazzo ero finita. Non ho mai preso un treno in vita mia.
"Il treno per fbndjkfbdfd sta per partire -il treno per che?!- Attenzione il treno per fbgkdbfgkbsd sta per partire dal binario 3" cazzutissima vocina di merda, non si capisce mai un cazzo!
"Ah. Fanculo" salii sul treno che stava per partire anche se non ho capito se andava a Londra o no (?). 
Trovai un posto libero vicino a un tipo sulla quarantina che continuava a fissarmi. Odio la gente che mi fissa, l'avrei preso a pugni, ma ero distrutta. Mi addormentai, tanto il viaggio era lungo.
 
Aprii gli occhi. Cristo il quarantenne era sparito e anche tutto il resto della gente non c'era più! Iniziai a benstemmiare come non mai. Corsi verso l'uscita e scesi dal treno giusto in tempo, perchè pochi secondi dopo le porte del treno si chiusero e ripartì.
"Mi piacerebbe sapere dove cazzo sono finita... aspetta c'è un cartello..." mi dirissi verso l'enorme cartello e "Oh merda! 'Sheffield'? Dove cazzo sono? Cristo Dio Benedetto, ma io volevo andare a Londra!" Iniziai di nuovo a bestemmiare come non mai. 
"Ah, sempre meglio che stare a casa." 
Uscii dalla stazione. Sembrava un posto abbastanza tranquillo, ma non avevo comunque un posto dove stare. 
"Missà che da oggi diventerò una barbona power" ridacchiai. Non ero per nulla spaventata all'idea di dormire sotto i ponti, ma evidentemente non sapevo a cosa stavo andando incontro.
Iniziai a vagabondare per questa Sheffield. Ne avevo sentito parlare, ma non mi ispirava nulla. Una città come un'altra insomma. 
Girai e girai e girai, finchè non si fece sera. Mi sedetti sulla scalinata di una piazza. Faceva freddo, avevo fame e non avevo la minima idea di dove fossi. Ero una stupida. Solo una cogliona come me poteva scappare di casa. Per fortuna avevo le mie sigarette. In realtà avrei potuto chiamare i miei genitori, ma non volevo subirmi una predica del cazzo. Li avrei chiamati il giorno dopo. 
Presi la mia 'bottiglietta d'acqua' per così dire... in realtà dentro c'era della grappa che portavo sempre con me per sicurezza. I miei pensano che sia normalissima acqua e invece. 
Iniziai a bere. Non so perchè, ma l'alcool mi dava tranquillità... mi calmava. Quando bevevo non pensavo più a nulla e mi dimenticavo di quanto in realtà fossi sfigata e depressa. Sì una cazzo di diciassettenne depressa e pure brutta. Manco un barbone si sarebbe fermato ad aiutarmi talmente facevo schifo. 
Mi addormentai con la bottiglietta in mano, sull'enorme scalinata.

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Capitolo 3
*** The cool homeless. ***


-The cool homeless.-

"Hey! Hey, sei viva? Mi senti?" 
"Oh chi cazzo è adesso, lasciami sta- oh" capii che qualcuno mi stava svegliando. E quel qualcuno era figo! Sì insomma non era una barbone! O magari sì, ma era figo! Un barbone figo!
Ero ancora mezza sbronza e molto probalilmente ero uno spettacolo abbastanza raccapricciante, visto che stavo bevendo grappa da una bottiglietta d'acqua sdraiata su una scalinata.
"Sei... un barbone figo" dissi senza pensare a quello che dicevo.
"Em... grazie, ma non sono un barbone. -disse il barbone figo- Cosa ci fai qui sbronza alle 4 del mattino?"
"Sono una co-glio-naaa! Sono scappata di casa e non so dove andare! Ma non voglio assolutamente tornare a casa! No e poi no!" sì, in effetti ero parecchio sbronza.
Lui sbuffò. "Vieni con me".


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Sì lo so è parecchio corto ç.ç ma prometto che il prossimo sarà più lungo c:

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Capitolo 4
*** He. ***


-He.-

Ah la luce del sole. Quanto odio la luce del sole che mi acceca la mattina.
Che bel letto caldo... è pure comodo, vorrei rimanerci ancora un po', solo un po'...
Un secondo, ma io devo andare a scuola! Occristo, che ore sono?! Mi guardai intorno. Occristo, ma dove sono?!
Nel letto accanto a me c'era una persona, anzi un ragazzo.
"Chi cazzo sei tu!? Dove cazzo sono!? Che cazzo è successo!?" urlai e sobbarzai dal letto.
"Hey calma! E' questo il modo di ringraziare?" disse lui con voce assonnata.
"E di cosa dovrei ringraziarti, di avermi stuprata?!" dissi io senza pensare.
Si schiarì la voce. "Scema, non vedi che sei vestita. Insomma, non abbiamo fatto nulla."
Frigura di merda.
"Scusa" dissi io a bassa voce.
"Non fa nulla" disse.
Solo in quell'istante notai che aveva un'aria familiare... Aveva il petto, le braccia e il collo tutti tatuati.
"Ci siamo già visti da qualche parte? Cioè, mi sembra di averti già visto ma... " un momento... Ma lui è...
"Ma tu sei..." balbettai.
"Avanti, inizia a strillare come una ragazzina in calore" ridacchio.
"Oliver Sykes.... Guarda che io non sono quel tipo di ragazza e non ti trovo nemmeno particolarmente attraente" mentivo. Cazzo se era attraente, cazzocazzocazzo.
"Ah sì? Comunque potresti almeno ringraziarmi."
"Allora mi hai salvata tu? Grazie."
"Salvata è una parola grossa. Ti ho solo portato a casa mia."

-

Ok. Calma. Sono a casa di Oliver Sykes, sto facendo colazione con lui mezzo nudo seduto davanti a me e sto cercando di trattenermi dal saltargli addosso. Aspetta, ma io non conosco bene la band. E se me la presenta? E' meglio se cerco su google.
"Devo andare in bagno"
"E' lì a destra"
Presi il telefono, mi sedetti sul cesso e cercai 'Bring me the horizon'.
E fu così che stetti chiusa mezz'ora in bagno a memorizzare ogni singola cosa che leggevo sui BMTH.
"Hey, sei ancora viva? No perchè anch'io devo pisciare" disse Oliver Sykes.
"Em... sì un secondo ed esco"
"E vedi di non lasciare odori particolari"
"Odori particolari?! Ma vaffanculo!" ops avevo appena mandato a fanculo Oliver Sykes.
Ma quando uscii da quel bagno, fui come illuminata. Sapevo tutto, ogni minimo dettaglio su di loro. *Feeling like a Boss*
"Che cazzo hai fatto lì dentro per tutto questo tempo?" entrò in bagno e sbattè la porta. Non gli risposi. Andai in salotto. Era carino, nulla di esagerato. Mi sedetti sul divano e lo aspettai.
Quando arrivò da me era vestito e messo a posto e si sedette vicino a me.
"Allora... Perchè sei scappata di casa?" mi chiese.
"E tu come cazzo fai a sapere che sono scappata di casa?"
"Me lo hai detto tu ieri..."
Secondi di selenzio imbarazzante.
"Beh, problemi di qua, problemi di là..."
"E quindi si fugge di casa... Perchè hai scelto Sheffield? Insomma, non mi sembri di qua"
"Ecco veramente... Beh io volevo andare a Londra, ma... ecco, non ridere di me, ma... ho sbagliato treno." Si vedeva che stava trattenendo le risate.
"Hai... Hai sbagliato il treno?"
"Sì..."
"Non sapevo che si potesse sbagliare treno" Stava per scoppiare a ridere, si vedeva.
"Beh ora sai che si può" dissi, sperando che non mi ridesse in faccia.
"Cambiando discorso... Puzzi un po' di alcool, non è che vorresti farti una doccia? Se vuoi ti impresto dei vestiti"
Oh mio dio. Stavo per fare la doccia nella doccia di Oliver Sykes e poi Oliver Sykes mi avrebbe imprestato dei suoi vestiti? Beh in realtà nello zaino avevo i miei, ma chissene fotte, meglio quelli di Oliver Sykes.
*cerca di sembrare indifferente, cerca di sembrare indifferente*
"Certo, ok. Ho proprio bisogno di una doccia"

-

Aww, amo stare sotto la doccia, soprattutto se è quella di Oliver Sykes. Ok, sta diventando un'ossessione.
Che bello sto usando lo stesso bagnoschiuma di Oliver e lo stesso shampoo di Oliver e lo stesso balsamo di Oliver. Cristo non sono mai stata così ossessionata. E pensare che fino a due giorni fa non me ne fotteva un cazzo di lui. E' diventato perfino più importante delle mie sigarette! Oddio... Non mi dire che... Nah io non mi innamoro mai, è solo un'ossessione.
"Hey entro un'attimo a portarti i vestiti" urlò Oliver.
"Sì... Hey un'attimo... No! Non puoi entrare! Sto facendo-"
"Troppo tardi... I vestiti sono sulla mensola e... tranquilla non ho visto nulla" era così stranamente... tenero...
Uscii dalla doccia e mi avvolsi nell'asciugamano che Oliver mi aveva portato. Mi asciugai per bene, ma dovetti lasciare i capelli bagnati perchè Oliver non aveva un cazzo di phone a casa. Fa nulla. Resisto.
Presi i vestiti che mi aveva preparato ma... c'era solo una t-short. Nemmeno un paio di pantaloni, non pretendo un reggiseno, ma dei pantaloni!
"Oliver! -sì l'ho chiamato per nome- Vieni qui!" mi avvolsi velocemete nell'asciugamano.
"Eccomi, cosa c'è?"
"C'è che c'è solo una t-shirt"
"E cosa vuoi di più?"
"Tu pretendi che vada in giro per casa tua senza mutande o pantaloni?"
"Beh non sarebbe male"
"Fanculo. Portami il mio zaino"
"Ok, ma non sono il tuo schiavetto"
Oddio lo stavo trattando da schiavo? Forse sarei dovuta essere più gentile con lui. In fondo mi aveva portata a casa sua quando non era obbligato a farlo.
"Eccolo"
"Grazie... Scusa, non volevo trattarti da schiavo..."
"Tranquilla... Piuttosto... Non mi hai ancora detto come ti chiami..."
"Ah no? Mi chiamo Annie" gli porsi la mano
"Oliver, ma mi conosci già".

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Capitolo 5
*** Sweet. ***


-Sweet.-

Era sera. 
Oliver è uscito un'attimo a fare non so bene cosa e io girovagavo per la casa con la sua t-shirt. Sembravo quasi la sua ragazza e questo non mi dispiaceva affatto. 
Aveva una vista stupenda dal suo balccone. Sono rimasta lì a fissare Sheffield per tipo mezz'ora. Sembrava quasi bella quanto Londra. In effetti sono felice di essere finita qui e non a Londra a barboneggiare. 
*driin*
Il campanello?! 
Risposi al citofono un po' insicura "Em... sì?"
"Scema sono io, vieni ad aiutarmi!"
"Ma addosso ho solo la tua t-shirt!"
"Tranquilla non c'è nessuno che passa!"
"Mmm... va bene, arrivo"
Lo vidi sulla soglia della porta con due pizze, due birre e due gelati confezionati.
'Tranquilla' diceva 'non c'è nessuno che passa!' diceva...
Io ero mezza nuda, scalza e spettinata e saranno passate una ventina di persone che ci guardava male. Fanculo.
 
"Hai visto cosa ti ho preso?" che dolce che era Oliver.
"Sì" ero proprio una troia eh.
Mangiammo guardando la televisione. In reatà io fissavo lui, ma forse non se n'è accorto... spero.
"Hey Oliver" dissi io a voce bassa.
"Sì?"
"Grazie per tutto quello che fai per me" 
"Non c'è di che, sei pure carina, quindi"
Oliver ha detto che sono carina? Oliver ha detto che sono carina?!?!
"Vaffanculo. Non è affatto vero. L'unico essere che si è innamorato di me è il mio cane. Lui è stracotto"
"Beh mi sa che dovrai aggiungere un'altro nome alla lista"
"Che cosa?"
"Vacci anche tu ogni tanto a fanculo"
"Ha Ha Ha"
 
Eravamo nello stesso letto, uno accanto all'altro. Dio il cuore mi batteva a mille. Dai non potevo essere innamorata. Io non posso essermi innamorata. Non posso...
Lui ormai dormiva. Era avvolto dalla luce della luna e io lo fissavo. Era magnifico. Aveva le labbra leggermente aperte e il suo respiro arrivava fino al mio volto. Volevo baciarlo, ma se si fosse svegliato? Mi avrebbe preso per pazza sclerata. Gli accarezzai il volto. Era leggermente ruvido. Non ci posso credere, lui mi trova... carina. E' strano. Io non sono carina. 
Volevo abbracciarlo forte. 
All'improvviso aprì gli occhi. Occristo.
"Io... Io non volevo starti così vicino..." mi girai dall'altra parte.
"Hey... tranquilla." 
Mi prese per i fianchi, appoggiò leggermente il volto sul mio e incominciò a baciarmi il collo e la guancia. Ero paralizzata. No sul serio, ero paralizzata veramente. Ci vollero 5 minuti prima che mi sciogliessi. Ora voi immaginatevi Oliver che sta lì a baciarmi per 5 minuti senza che io mi muova. Io mi sarei già mandata a fanculo.
Mi girai e mi baciò. Lentamente mi sfilò la t-shirt. Cristo santo ho messo il reggiseno smonco, adesso a sganciarlo ci vuole i cacciavite. 
"Oli" dissi a bassa voce.
"Dimmi"
"Scusa non vorrei rovinare questo bellissimo momento, ma il mio reggiseno non si sgancerà tanto facilmente"
"Cosa? Perchè?" sembrava traumatizzato, non è che ho poi tutte ste tette.
"Ecco, vedi... si incastra sempre e non riesco mai a toglierlo"
"Aspetta che guardo" 
E' stato lì a provare a staccarlo per tipo 10 minuti. Vaaaabbè.
"Ecco fatto, staccato"
"Grazie" perchè ho detto grazie? Non centrava una emerito cazzo.
Beh il resto lo potete immaginare. 

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