La creazione delle mosche.

di Lady Atena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Amore per i ragni. ***
Capitolo 2: *** 2. La creazione. ***
Capitolo 3: *** 3. Nuova malefatta. ***



Capitolo 1
*** 1. Amore per i ragni. ***


La creazione delle mosche.

Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 111; Mani.
Note importanti: Pre-Thor. Il testo di seguito non fa alcun riferimento ad alcun mito esistente, è totalmente frutto della mia fantasia. Tutte le informazioni sui vari insetti sono state prese da internet e io non mi assumo alcuna responsabilità. Thor, Loki e i relativi autori non mi appartengono, la Marvel nemmeno e purtroppo non ci guadagno niente da tutto questo.

1. Amore per i ragni.

Thor s'inginocchiò, allungò una mano poggiando il palmo sull'erba; il mantello rosso sfiorava il terreno insieme al martello che gli pendeva al fianco destro. Sorrise piegando il capo in avanti, le ciocche di capelli biondi legati in treccine gli sfiorarono le guance abbronzate.
“Avanti piccola creatura, accetta con onore di intraprendere quest'impresa” incitò.
Seguì con lo sguardo il ragno avanzare nell'erba dal verde smeraldino, allargò le dita piegando in avanti il polso mentre continuava a sorridere.
“Non ti sarà fatto alcun male, il figlio di Odino ti dà la sua parola” disse.
Guardò il ragno salire sul mignolo della sua mano, percorrerlo in verticale fino al palmo e scendere in orizzontale verso il polso. Sollevò la mano tenendola a conca, si guardò intorno portando anche l'altra a sostenere la creatura.
< Se i miei valenti compagni comprendessero la mia devozione alla natura1, mi deriderebbero > pensò.
Avanzò verso degli alberi alla sua sinistra percorrendo un viale lastricato con il capo abbassato verso il ragno che correva nel palmo della sua mano. Passò di fronte alle panchine, vi lanciò un'occhiata vedendo Loki piegato con la schiena in avanti che teneva un libro alto tre dita sulle ginocchia. Thor si avvicinò, si sedette e mise le due mani unite tra il libro e Loki.
“Guarda, fratello!” esclamò.
Loki sollevò il volto, socchiuse gli occhi arricciando il labbro mentre le dita pallide stringevano la presa sul volume. Lo tolse da sotto le mani di Thor, lo chiuse sospirando e guardò l'animale nelle mani del maggiore.
“Comprendo la tua natura di protettore degli elementi atmosferici come la pioggia, il sole, la neve o la tempesta; ma questo non ti autorizza in alcun modo a voler tutelare creature destinate alla morte certa”.
Thor strinse le labbra, guardò il ragno arrampicarsi lungo il suo pollice fino all'unghia per calarsi verso il palmo della mano sottostante.
“Sono consapevole che potendo mangiare solo creature come blatte, grilli, lucertole o topi i ragni steodota2 sono destinati all'estinzione, ma …”.
Sospirò, alzò il capo verso Loki stringendo le labbra con le iridi azzurre dilatate.
“Mi piacerebbe potessero nutrirsi di qualcosa. Non conosco, però, creature di stazza adeguata a essere alla loro portata” disse.
Loki guardò il ragno percorrere l'indice di Thor fino all'unghia, scendere verso il basso appeso ad un filo sottile bianco arrivando a toccare il lato dell'altra mano di Thor per riprendere a zampettare lungo il polso. Loki sospirò, si umettò le labbra stringendo le iridi che brillarono di riflessi cremisi.
“Quindi cos'hai intenzione di fare, ora che l'hai prelevato dal suo ambiente naturale?” chiese.
Thor sollevò la mano, la mise accanto all'altra e storse il labbro mugugnando.
“Dovrò prendere delle blatte neonate per nutrirlo, o provvedere io stesso a sminuzzare grilli e lucertole per la sua dieta”.
Loki sospirò, scosse il capo facendo ondeggiare le ciocche nere contro le proprie guance pallide.
“Non ha senso affaticarsi tanto per un singolo esemplare”.
Thor sorrise, si alzò tenendo le mani unite.
“Se il mio esperimento funzionerà, preleverò un altro esemplare con cui farlo accoppiare e li manterrò in vita nella serra di camera nostra”.
Loki lo guardò, inarcò un sopracciglio riaprendo il libro, lo poggiò sulle ginocchia sfogliando una serie di pagine.
“È camera tua, fratello. E questo non rende la tua idea più intelligente” disse.
Thor gonfiò il petto, il mantello alle sue spalle ondeggiò mentre l'armatura metallica gli strinse i pettorali.
“Vedremo, fratello” sancì.

 


1 Thor, secondo i miti nordici e wikipedia, è classificato anche come dio degli agenti atmosferici tutti e non solo del tuono. È infatti riconosciuto che nei periodi di siccità i nordici usassero cingersi il collo con dei martelli in miniatura per auspicare la pioggia mentre nei periodi di troppo sole facessero lo stesso per auspicare la venuta degli acquazzoni.

 

2 I ragni steodota sono i classici ragnetti di non più di mezzo centimetro. La loro dieta consiste solo in mosche e moscerini, mentre quella dei ragni più grandi è appunto costituita da blatte, grilli, lucertole, topi, piccoli uccelli e tutto ciò ci abbastanza piccolo da cadere nelle loro zampe. Più grande è il ragno, più potrà mangiare creature di stazza considerevole.

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Capitolo 2
*** 2. La creazione. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 77; Invenzione.

2. La creazione.

Loki fece scorrere il dito sulle rune, una lieve luce verde illuminava il suo indice facendo risaltare le parole sui fogli giallastri del libro. I capelli neri ondeggiavano ai lati del volto pallido seguendo la brezza che faceva frusciare le foglie del cortile, incassò il capo nelle spalle tra i lembi del mantello verde che gli pendeva sulla schiena. Sospirò a labbra strette, alzò il capo osservando verso le mura del palazzo alle sue spalle.
< Thor non è ancora giunto a richiamarmi per la cena. La sua nuova impresa per la difesa degli aracnidi sembra impegnarlo seriamente > pensò.
Chiuse il libro, si alzò percorrendo il viale lastricato in salita verso il castello, guardò verso l'alto osservando le stelle che rilucevano accanto ai satelliti circondati da anelli.
< Vuole nuovamente mettermi in ombra con le sue brillanti idiozie. Nostro padre troverà sicuramente degno che il futuro re di Asgard pensi al bene di ogni creatura esistente > si disse.
Strinse le labbra, abbassò il capo entrando nel porticato del castello; lo percorse sentendo i suoi passi risuonare sul pavimento di marmo bianco.
< Dovrei occuparmene io. Con la mia magia potrei creare un nutrimento adatto alle dimensioni specifiche di quelle creature, senza costringerle a vivere degli scarti altrui rinchiuse in una serra > pensò.
Si fermò, sogghignò e le iridi verdi gli brillarono; il luccichio scese lungo le braccia fino a raggiungere la mano libera che stava lungo il suo fianco. La sollevò portando due dita unite davanti al volto, allargò pollice e indice della distanza di un unghia osservando lo spazio vuoto brillare di verde.
< Questa è una buona occasione per provare la mia magia > si disse.
Percorse le scale tenendosi dalla parte del corrimano, s'infilò in un corridoio coperto da un tappeto rosso che attutiva il suono dei suoi passi.
< Nostro padre non potrà più rimproverarmi di non indugiare mai in buone azioni, una volta che sarò riuscito a fare ciò che Thor desidera >.
Aprì la porta di camera sua e se la richiuse alle spalle. Avanzò fino al letto, si sedette poggiando il volume sul materasso. Tolse gli stivali, salì a gattoni e si sedette al centro del letto chiudendo gli occhi. Allargò le braccia con le dita ricoperte di brillio verdastro, le librerie che tappezzavano i muri della stanza tremarono ondeggiando sul posto; Loki chiuse le braccia ruotando i polsi e i volumi volarono verso di lui cadendo aperti sul materasso. Loki aprì gli occhi, si piegò in avanti osservando il brillio verde che circondava alcune rune su ogni libro. Fece scorrere lo sguardo su un testo alla sua destra osservando la figura di una serie di uova di blatta nerastre, la luminescenza verde brillava attorno ad una frase riportata sotto l'immagine.
Le uova di blatta variano di dimensione a seconda della specie prese in esame. L'uovo più piccolo che sia mai stato esaminato misurava 8 millimetri mentre quello con dimensioni massime raggiungeva 1,5 centimetri – lesse.
Alzò l'indice in aria facendolo roteare fino a formare un piccolo vortice di luce verde.
“Piccola come un uovo di blatta” sussurrò.
Mosse l'indice in verticale, una serie di sferette di diversa dimensione apparvero volteggiando in aria; la più piccola era lunga poco più di un unghia mentre la più grande metà del suo pollice. Loki sogghignò scoprendo i denti candidi lievemente aguzzi, localizzò un testo alla sua sinistra dove spiccata l'immagine di una libellula con un riquadro più piccolo che inquadrava le ali trasparenti. Abbassò il capo vedendo la scritta luminescente di verde, assottigliò gli occhi.
Le ali delle libellule sono composte da una membrana trasparente che permette loro il volo diretto. Grazie alla particolare resistenza e conformazione, possono funzionare indipendentemente l'una dall'altra permettendo anche di planare come uccelli o movimenti solitamente non compiuti da altri insetti – lesse.
Disegnò con l'indice quattro semicerchi in aria, ad ognuna delle sfere apparvero quattro ali che iniziarono a muoversi producendo un lieve venticello.
“Ali di libellula” mormorò.
La fronte candida s'imperlò di sudore, le ciocche nere aderivano alla fronte e gli occhi verdi brillavano intensamente. Osservò i testi sparsi davanti a sé, scosse il capo inspirando.
< Di questo passo mi limiterò alla creazione di una chimera imperfetta. Devo provvedere a dotare questa creatura di caratteristiche che non possiedono altri animali > pensò.
Mosse l'indice verso di sé facendo avvicinare la fila di sferette, osservò le quattro ali e strinse le labbra. Ne rimpicciolì le due posteriori, strinse le labbra.
“Che siano il timone in grado di guidare un volo più rapido dei riflessi del tuo predatore” sussurrò.
Disegnò tre angoli retti a destra e tre a sinistra, su tutte le sfere apparvero sei zampe. Loki tracciò due piccoli archi facendo apparire un'unghia centrale alle zampe.
“Che tu possa muoverti su qualsiasi superficie senza mai scivolare” aggiunse.
Prese una delle zampe della prima sfera e vi passò le dita, una serie di peli apparvero su tutte le zampe delle sfere.
“Che tu possa percepire l'arrivo di ogni stimolo o nemico tramite questi sensori, in modo da fuggire prima di essere afferrata” disse.
Il sudore gli colò lungo il volto sfiorando il mento appuntito, si umettò le labbra sentendo la gola secca mentre le braccia gli tremavano.
< Ogni predatore deve cacciare la sua preda. Tramite le ragnatele, gli aracnidi potranno imprigionare queste creature, che invece tramite le zampe potranno percepirne l'avanzare tra le piante. È ancora uno scontro impari, ma è la via giusta da seguire > pensò.
Batté le palpebre, sentì lo stomaco brontolare e strinse le labbra.
< Il nutrimento > si disse.
Sfiorò la pancia della prima sferetta, tutte quante brillarono più forte.
“Che possa nutrirti di scarti e sprechi, annidandoti lì dove essi si accumulano”.
Ritirò il dito, formò una serie di semicerchi in aria facendo comparire tanti piccoli occhi sul capo delle creature.
“E che tu possa, tramite questi occhi, vedere l'ambiente che ti circonda nella sua completezza; in modo che i tuoi riflessi siano più veloci di quelli di chiunque altro”.
Tese la mano aperta, le sfere si posarono sul palmo e Loki le guardò.
< Un nome e un colore per completare la mia magia > pensò.
Avvicinò il volto alle creature chiudendo gli occhi, la mano gli tremava mentre sentiva le gambe molli.
Che possiate essere nere come l'ombra in cui io vivo e prolifiche come l'invidia che brucia l'uomo, mie piccole mosche” sussurrò.
Soffiò, le creature smisero di brillare di verde divenendo nere e volarono via in un ronzare confuso. Loki le osservò andare fuori dalla finestra, sorrise e si stese sul letto facendo sobbalzare i volumi aperti sul materasso.
< Che possiate essere la mia rivalsa, una buona azione che mi faccia considerare degno agli occhi di mio padre > pensò. 

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Capitolo 3
*** 3. Nuova malefatta. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: Thor.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 25; Sconfitta.

3. Nuova malefatta.

Thor spalancò la porta della stanza di Loki con un tonfo, scosse la mano in aria facendo allontanare tre mosche che gli ronzavano intorno. Grugnì, si mosse in tondo scuotendo il capo dalla chioma bionda, che ondeggiò attorno al suo volto abbronzato mentre il mantello rosso svolazzata alle sue spalle.
“Fratello! Fratello, destati, ad Asgard occorrono in fretta i tuoi servigi!” urlò.
Loki si portò una mano alle labbra sbadigliando, batté le palpebre e osservò una mosca posata sulla punta del suo naso. Sorrise, si mise seduto osservandola volare verso uno dei libri sul materasso e si voltò verso Thor.
“Cosa ti angustia, fratello?” chiese.
Thor si mosse a destra, ringhiò chiudendo la mano in aria accanto ad una mosca che volò fino a posarsi sulla sua spalla. Thor si batté la mano sulla spallina metallica e la mosca volò via.
“Sono apparse direttamente dal buio dell'Hel! Vili creature che senza onore rifuggono la battaglia!” gridò.
Loki sospirò, scosse il capo portando i piedi nudi in terra. Si alzò, raccolse un libro caduto in terra facendo volare via due mosche poggiate sopra di esso, si avviò verso la libreria e ripose il volume. Mosse le dita facendo tornare tutti i libri al loro posto, una serie di mosche volarono ronzando.
“E cosa vuoi che faccia?” domandò.
Thor tolse il martello dalla cintola, lo agitò in aria roteandolo e le mosche si allontanarono; alcune volarono fuori dalla finestra mentre altre si posarono sull'arma in movimento. Thor ringhiò, abbatté il martello in terra facendo tremare la stanza con un rimbombo di tuono.
“Aiutami nel perseguire la loro sconfitta, fratello!”.
Loki scosse il capo, abbassò le braccia allargate allontanandosi dalla parete e si piegò in ginocchio. Osservò una tela di ragno tra la libreria e l'angolo del muro, l'aracnide teneva tra le zampe l'ala di una mosca che dimenava le zampette facendo oscillare la ragnatela.
“Vieni a vedere” ordinò.
Thor batté le palpebre, strinse il martello e si avvicinò guardando verso il basso. Sorrise vedendo il ragno inglobare nella bocca la mosca mentre un'altra s'incastrava nella tela dimenando frenetica le ali.
“Hanno trovato il nutrimento adatto a loro!” esclamò.
Loki si rizzò, annuì alzando il mento.
“La mia idea di crearle merita il giusto riconoscimento, non trovi?” chiese.
Thor lo guardò, mise il martello nella cintola e sospirò. Afferrò la spalla del fratello, lo trasse a sé abbassando il capo.
“Nostro padre ne vuole la morte. Non dire che provengono da te, se tieni a non essere punito” sussurrò.
Loki sgranò gli occhi, assottigliò le labbra stringendo i pugni tra loro.
< L'ennesima sconfitta. Ciò che faccio non è mai gradito a nostro padre > pensò.
Osservò due mosche posarsi sui ripiani della libreria, alcune sostavano sul pavimento mentre altre si erano poggiate sulle spalle di Thor e sul davanzale della finestra.
“Mi dispiace, fratello” disse Thor.
Lo lasciò, si mosse all'indietro e sbuffò ondeggiando la mano davanti al volto.
“Anche se devi ammettere che sono più fastidiose che utili” borbottò.
Loki sogghignò, le iridi verdi gli brillarono.
“Credo che muterò la mia buona azione in una malefatta secolare” sibilò.
Thor sospirò, scosse il capo facendo ondeggiare la chioma bionda.
“Come sempre” borbottò.

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