Pensieri di un non vivo.

di Hana Pond
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** sasso ***
Capitolo 2: *** farfalla ***



Capitolo 1
*** sasso ***


SASSO

Uno, luce, occhi azzurri, sorriso, pianto. Due, torta, quattro anni, candeline, regali. Tre, zaino, banchi, campanella, amici. Quattro, pallone, campo, goal, vittoria. Cinque, baci, lei, carette, amore. Sei, laurea, felicità, fidanzamento, casa. Sette, matrimonio, lavoro, sesso, auto, incidente, buio.
Dopo la morte ci sono 7  minuti di attività celebrale in cui la mente rielabora i tuoi ricordi.
Siamo a novembre ma qua dentro fa un caldo incredibile. E’ strano pensare quando si è morti, è come se le parole corressero da sole senza neanche il bisogno di formularle. Sono sempre stato curioso di sapere cosa mi sarebbe successo dopo essere crepato. E ora mi ritrovo a tre metri sotto terra nella solitudine più assoluta a sparare stronzate alla cazzo, bello.
Ma adesso cosa devo fare?! Non sono neanche sicuro di saper ancora camminare, dopotutto sono morto. Oh mio dio!! Me ne rendo conto solo adesso, sono morto. Chissà la faccia di mia moglie quando le hanno dato la notizia, mi si stringe il cuore solo a pensarci. L’ho lasciata da sola. E mio padre quell’uomo che mi ha rovinato l’adolescenza, quello che picchiava me e a volte anche mia madre. L’uomo di casa forte e invincibile ora starà consolando nell’alcol la perdita di un figlio che, in fondo, aveva amato. I miei colleghi, anche quelli invidiosi piangeranno, e mia madre in preda alla sua malattia probabilmente verrà qui a trovarmi. Spero che non soffra troppo quando succederà. Spero finisca come per me, velocemente e quasi indolore. Lo scontro è stato fantastico. Non credo sia molto normale che la propria morte sia stata uno spasso ma, cavolo, se non ci fosse stato il dolore sarebbe stato veramente una delle cose più eccitanti che abbia mai fatto dopo il bungee – jumping. Stavo tornando a casa dal lavoro, erano le 20.00 circa, faceva già buio e una fitta nebbia si era posata sulla strada. Feci la rotonda, al bivio svoltai a destra, andai sempre dritto e dopo qualche minuto mi sentii scaraventare fuori  dalla strada. Io e la macchina rotolammo per un pendio poco ripido e finimmo nell’orto di una casa, in mezzo alle fragole. Poi non mi ricordo niente, anzi si un urlo, di una donna, probabilmente la proprietaria della casa, poi mi venne un leggero mal di testa. Stop. Nero. Ufficialmente non mi ricordo altro. Spero di stare bene di là. Sono curioso di vedere se esiste davvero il paradiso e l’inferno. Magari ci smistano tipo in Harry Potter, ci mettono un cappello parlante sulla testa e questo urlerà paradiso o inferno e poi veniamo trasportati verso l’alto o fatti cadere in basso. Ti immagini, ma che stronzata.  Ma ora la domanda è mi merito di andare in paradiso?! Credo di si, non ho mai commesso reati gravi a parte rubare una qualche cicca colorata al supermercato quando avevo cinque anni. Non mi sento le gambe e neanche le braccia. Ma se non posso muovermi, dato che sono morto, perché posso pensare?! Non ha molto senso. Magari invece mi sbaglio, magari è tutta un illusione e se mi impegno riesco a uscire!! O ma quante cavolate sto sparando. Credo di essere diventato matto. Un morto che impazzisce, questa si che è bella!! Mi accetteranno in un manicomio anche se sono diversamente vivo?! Non credo che lo saprò mai visto che non riesco neanche ad alzare il culo da qui. Sono patetico.
Voglio reincarnarmi, magari in un sasso sai che bello. Tutto il giorno sotto il sole senza sentire niente. Si, forse a volte prendi qualche calcio ma deve essere bello stare lì senza avere nessun problema e nessun pensiero per la testa.
Sento dei rumori. Come se qualcuno stesse calpestando delle foglie, vedo una luce e una mano illuminata venire verso di me. Una voce calda si fa spazio tra il silenzio:-“ Michael Douglas è il tuo turno”. La mia mano automaticamente afferra quella illuminata . Vengo tirato velocemente su e mi ritrovo in un posto trano, un giardino pieno di alberi e fiori. Di fronte a me c’è uno specchio, sembra che invece del vetro ci sia dell’acqua.  La voce parla di nuovo:-“ Quello è lo specchio della reincarnazione. Vai.”  Tutto mi sembra così chiaro e semplice. Tutte quelle domande che mi erano sorte prima spariscono. Mi sento vuoto e puro. Entro nello specchio e mi lascio avvolgere da quel liquido fresco. Sono così.. leggero, come se stessi levitando. Noto  che il mio corpo si sta trasformando in sabbia che viene portata via. La leggerezza mi innonda, mi trascina e mi fa sua. Fino a quando anche l’ultimo mio granello sparisce.


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Konnichiwa ^^
come ho già detto ho riproposto quasta storia perchè ho perso i dati del mio ultimo profilo T.T
Che altro dire.. leggete il secondo capitolo (*-*)/
-Bye 

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Capitolo 2
*** farfalla ***


FARFALLA

Uno luce, dolore, vita. Due genitori, sorrisi, giochi. Tre mani, dolore, lividi. Quattro professori, pianti, prese in giro. Cinque labbra, calore, tradimento. Sei brutti voti, sberle, graffi. Sette armadio, corda libertà. Dopo la morte ci sono sette minuti di attività celebrale in cui la mente rielabora tutti i tuoi ricordi. Sette armadio, corda libertà. Rivedo quella scena molte volte, troppe volte. I lividi di ieri sono ancora ben visibili. L’aria mi passa tra i capelli, devo ancora abituarmi al mio nuovo taglio. Poi da dove arriva l’aria se sono in una tomba?! Tutti ti vogliono bene quando sei a tre metri sotto terra. Frase bellissima, Jonh Lennon è un mito. Anche se credo che sia una frase stupida, non ha senso nel mio caso. Me lo sento che, anche se mi sono impiccata non ho fatto un favore a nessuno. Mio padre avrà fatto un infarto. Mi avrà trovato lui appesa nell’armadio. Mia madre è impazzita, da manicomio, ne sono certa. E le mie “amiche” non credo prenderanno ancora in giro qualcuno perché legge, ha buoni voti a scuola e vuole farsi un po’ di cultura. Mi meraviglierei se riusciranno ancora a parlare con qualcuno. Oh e i miei ex, oh si questa è interessante quei fighetti di 17 anni non credo ameranno ancora qualcuna senza cagarsi in mano per la paura che le loro tipe facciano la mia stessa fine. Certo che ammettiamolo il mio modo di morire farebbe invidia a tutti quegli emo depressi che cercano di finirla ogni santissimo giorno. Ripenso alla sera prima della mia morte, mio padre stava ascoltando la ramanzina che mia madre mi stava facendo perché avevo preso un 7 in matematica, avrebbe abbassato la media diceva. Cercai di farla ragionare ma mio padre impazzì. Prese una forbice e mi diede due berle facendomi cadere in ginocchio. Poi mi tirò i capelli e me li tagliò. Corti, cortissimi. Vidi le mie ciocche color rame cadere a terra. Mia madre si coprì la bocca e i suoi occhi verdi come i miei erano lucidi. Poi mio padre mi diede una botta in testa non so con cosa, so solo che caddi a terra svenuta. In giorno dopo andai a scuola. Tutti notarono il mio taglio e la benda che avevo in testa, avevo una giustifica che diceva che me l’ero procurata cadendo dal letto. Sulla via del ritorno catturai una farfalla era dello stesso colore dei miei capelli con delle sfumature verdi.. mi ricordava me. Prima di infilare il mio collo nel cappio la liberai nella stanza. Adesso spero che sarò un po’ più felice, spero di andare nel paradiso almeno. Una nuova vita non guasterebbe. Sento uno scricchiolio e la cosa mi spaventa. Vedo una luce ed una mano illuminata venire verso di me, una voce calda mi conforta: -“ tranquilla Veronika Mason vieni con me”. Tutte le mie preoccupazioni svaniscono e mi affido a quella mano che mi guida fino ad un meraviglioso giardino. Al centro di fronte a me c’è uno specchio che sembra fatto d’acqua. L’immagine che vedo riflessa non sembro io. Indosso un vestitino bianco e i capelli corti sono tagliati male. Mi riconosco solo negli occhi, verdi e adesso anche inespressivi e vuoti. La voce mi parla: -“ Entra nello specchio della reincarnazione e sarai felice di nuovo”. Eseguo senza pensarci troppo come se quella voce avesse il controllo sulle mie azioni. Il liquido mi avvolge, divento fresca e leggera. Mi sto dissolvendo. Ho sempre sperato di poter volare libera, come una farfalla.

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Sono di nuovo io (e chi senò ^^)
Questo capitolo è tratto da una storia vera. Nel paese vicino al mio una ragazza si è impiccata. I motivi ovviamente non si sanno e quello che ho scritto io è al 90% frutto della mia (depressa e drammatica) fantasia, quindi per quanto riguarda in fatto che venisse maltarattata è solo una diceria.
Ci vediamo nel prossimo capitolo \(*-*)/
-Bye

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