Amor Folle - Goodbye Blue Sky

di Virginia Of Asgard
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I - Pazza drogata. ***
Capitolo 2: *** II. Alter Ego: Winter Evans ***



Capitolo 1
*** I - Pazza drogata. ***


Amor Folle - Goodbye blue sky.
 
I - Pazza drogata!
 
La follia sembra solo una malattia,
un qualche cosa di invisibile ed inspiegabile che colpisce la mente dei più deboli.
Il fatto era che, anche se non avessi mai cominciato con la droga
- sapete, prima qualche cannetta, poi si vuole provare di più, LSD, MD MA, eccetera -
le visioni e quei morti avrebbero comunque continuato a tormentarmi.
No, la droga è stato un percorso scelto solamente da me.
Il fatto è che, come dicevo,
anche se non mi fossi bruciata per quello [la droga] in ogni caso,
ero comunque predisposta a malattie mentali.
 



Magda si portò le mani alla testa, spalancando gli occhi terrorizzata, ecco l'ennesimo straniero. Vagava nella sua casa, era disperato, distrutto. Che cosa diavolo cercavano tutti da lei? Possibile che non capissero che lei, cazzo, non poteva aiutarli?
"Non posso aiutarti, vattene, sparisci!" gridò dal suo angolino di muro, mentre teneva strette le ginocchia al petto. "Che cazzo ci venite tutti a fare a casa mia, a casa di una drogata? Che cosa venite a cercare da chi non ha la pace per se stessa? Come pretendete, voi morti, che io vi dia la pace, se non l'ho nemmeno per me stessa, vattene!!" Gridò mentre il trucco colava sulle sue guance scarne.
"Voglio andarmene anche io, sai? Da tutta questa merda di mondo dei viventi del cazzo. Voglio morire, e sai quante cazzo di volte ci ho provato? Talmente tante che mi hanno rinchiusa in questo posto di merda che chiamano 'manicomio', ma credimi, Signor Ectoplasma, questa merda è molto peggio dei manicomi!" esclamò in fine, mentre prendeva le sue pillole quotidiane.
"Sei pazza se ti tropvi qui" asserì il morto, comparendo davanti ai suoi occhi. Magda tirò la coperta del suo letto su di se, come per proteggersi da quel freddo che emanava quel corpo non visibile a tutti. "Sono pazza perché continuo a vedere i morti." disse stringendosi nella sua coperta, gelando. 
"Non credi proprio che avresti mille privilegi, se aiutassi il prossimo? E con il prossimo intendo, noi morti senza pace." disse l'uomo, sedendosi accanto a lei. La ragazza si allontanò con uno scatto che spaventò perfino se stessa. "No. Continuereste a presentarvi, di continuo, sempre , sempre, sempre! E io continuerei a sembrare una pazza." disse guardando per terra. L'uomo si strinse nelle spalle, e scomparve.
'Non mi avrebbe aiutato comunque...' pensò fra sé e sé.
 
*°*
 
Magda, tremante si alzò verso la porta, e schiacciò l'interruttore rosso. In un attimo un'infermiera fu ai suoi servigi.
"Quei cazzo di morti, continuano a venire, aiutami!" esclamò la donna, allora si avvicinò all'infermiera. "Maggie, so benissimo che persona sei, tu sei come me. Tu, un tempo eri come me!" sussurrò la ragazza, all'orecchio dell'infermirea, che fremette per il terrore. Era una pazza, non voleva avere a che fare con le pazze, lei.
"Un tempo, Magda." sottolineò allontanadosi con cautela dalla folle. "No, tu lo sei ancora. Lo so che cosa vuoi, e so he ogni fottuto giorno ci pensi, andiamo Maggie, che cazzo ti costerebbe procurarmi un po' d'erba? Eh? La divido con te, cazzo! Non ho problemi, ma ti prego, quella è l'unica fottuta medicina! I vostri cazzo di psicofarmaci non li fanno sparire, li fanno aumentare, tutti quei fottuti morti che vengono da me per raggiungere l'aldilà!".
"Tu sei pazza!" esclamò la donna, fuggendo da quella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Magda camminò a piedi scalzi verso la finestra della sua stanza-casa. Guardò il celo cambiare colore da azzurro a rosa, rosso, arancione, viola.
"Goodbye, blue sky*." disse il suo saluto al cielo un'ultima volta, prima di prendere il mazzo di chiavi che aveva sfilato dalla tasca dell'infermiera. Ci sarebbe voloto circa mezz'ora, prima che qualcuno se ne accorgesse. Magda infilò la sua felpa blu, e vi nascose i lunghi ed imgombranti dread color Ginger; Prese una mascherina per filtrare l'aria, e così coprì il volto, ed il naso. Infilò le scarpe, prese la borsa, e vi infilò tutti gli pricofarmaci di fretta. Spense le luci ed uscì.
"Mi scusi, l'orario di visite è finito mezz'ora fa, lei dovrebbe uscire adesso!" una voce alle sue spalle la fece sussultare, credendo di essere già stata scoperta. Magda annuì distrattamente, e si fece accompagnare all'uscita. I cancelli stavano per chiudere.
Uscì dal grande muro grigio, sentendosi così fottutamente libera. Si guardò indietro, e mandò a fanculo quello stupido manicomio. Lei non era pazza.
 
*°*
 
Un cane abbaiò, delle luci si accesero: era stata scoperta. Magda tagliò velocemente verso l'unica parte non sorvegliata del Manicomio: il boschetto. Corse, iniziò a correrre più veloce che poteva fra quell'erba e quegli albrei, e ben presto fu abbastanza lontano da avere delle ore di anticipo sulle guardie del manicomio, ma non sulla polizia.
I documenti erano nella borsa, li teneva li da quando aveva progettato quell'evasione.
Fischiò ad un taxi, e si fece scortare all'aeroporto.
"Il tassametro segna venti dollari, signorina!" esclamò il signore alla guida. Magda lo guardò con sguardo truce; aprì la portiera e fuggì più veloce che poteva verso le strade malfamate che precedevano l'aeroporto. Sentì l'uomo lamentarsi ed urlarle dietro, ma non le importava. Prese la scorciatoia che passava fra le fogne e quei posti ricolmi di drogati del cazzo lei.
 
*°*
 
Un barbone le si avvicinò, mentre Magda si stringeva nella giacca nera, per via del freddo. "Hey signorina, lo sai che quelle come te non dovrebbero girare per posti come questi?" cantilenò con fare piuttosto inquietante. Ma che cosa voleva dimostrare, ad una folle? Di essere brutto e pericoloso?
"Fottiti." affermò secca, affrettando il passo verso l'uscita da quei  posti di merda, che un tempo avrebbe trovato divertenti, per strafarsi e divertirsi a modo suo.
L'uomo lasciò perdere: era troppo ubriaco per commettere l'ennesimo stupro con tanto di omicidio. 
Ecco l'aeroporto! Ce l'aveva fatta! Magda corse verso di esso, aveva  soldi  contati per un solo viaggio di sola andata, li aveva rubati volta per volta, ad ogni visita che la sua migliore amica Steph, le veniva a far visita. 
'Perdonami Steph, ti ripagherò un giorno.' pensò fra sé e sé, mentre in biglietteria comprava un biglietto.
"Oslo, signorina, grazie!" disse mentre riceveva il biglietto, e consegnava i soldi.
Li era pieno di polizia, sicuramente avevano già mandato foto segnaletiche ad ogni pattuglia. Sicuramente nelle due ore di attesa dell'aereo sarebbe stata davvero a rischio, li. Magda uscì fuori dall'aeroporto, e si diresse verso un parchetto malfamato tanto quanto quelle fogne puzzolenti.
 
*°*
 
"Hey, ho bisogno di un Joint, se non ti dispiace." disse ad uno dei ragazzi che stavano sui giochi dei bambini, seduti li a rovbinarsi la vita con la droga, come aveva fatto lei.
"Quanto ti serve?" domandò il ragazzo, con voce profonda e rovinata dal troppo fumo. "Uno zero-cinque, grazie".
"Solo Cinque, non sarebbe meglio dieci?"
"Sono troppi soldi. O uno zero-cinque o me ne vado."
"D'accordo, d'accordo dolcezza, ecco a te" disse il ragazzo, spezando a metà una pannocchietta d'erba, e consegnandole il suo quantitativo, accatocciato da una cartina di platica.
"Hey avresti anche una cartina lunga, perfavore?" domandò Magda, essendo a corto di tutto. 
"E poi che vuoi, la mia anima? Toh, tieni e sparisci" disse il ragazzo, piuttosto infastidito. Magda scosse la testa, non ne valeva la pena, di litigare adesso. Lo ignorò e se ne andò.
'Oh, cazzo, finalmente!' pensò fra sé e sé, mentre appicciava la sua bramata droga.
"Stai scappando solamente dai tuoi problemi, Magda." una voce la fece sussultare, la ragazza si girò e vide una donna dai lunghi capelli biondi. "Devi accettare il tuo compito." continuò fissando il vuoto con sguardo perso. 
"Perché continuate a seguirmi? Non posso aiutare nessuno di voi." asserì lei, aspirando dalla sua amata erba. 
"Potresti, ma non vuoi." disse in ultimo, per poi sparire nel nulla.
Ma che le importava, a lei? Un cazzo, appunto. L'importante era andarsene via di li, scappare da quella maledetta relatà che la ritraeva come una folle, bruciata dalla droga e dalle allucinazioni. 
In ogni caso No, non se li immaginava, i morti. Li vedeva davvero, da quando era piccola, e, quando era piccola non assumeva alcun tipo di droga.


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Salve!
Allora ci terrei a precisare che per ora la storia fa cagare. Anche a me.
E ci terrei a precisare anche che quel figo nella foto è Vinnie Woolston, e lei, beh non so chi sia, ma rispecchiava alla perfezione la descrizione.
Poi vorrei farvi sapere che la storia si evolverà in qualche cosa di - spero- decente, fatemi sapere voi ;)

*Canzone che adoro dei Pink Floyd, tratta da The Wall.


Je vis pour elle_

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Capitolo 2
*** II. Alter Ego: Winter Evans ***


"Amor folle - Goodbye blue sky"

Non è un segno di buona salute mentale essere bene adattati a una società malata.
(Jiddu Krishnamurti)




II. Alter Ego: Winter Evans

 




Magda era seduta accanto ad un uomo con la barba bionda. Sembrava un vichingo, pensò lei, sistemandosi sul finestrino.
"Mi scusi, quel posto era mio!" esclamò un giovane indicando il posto del Vichingo. L'uomo lo squadrò da testa a piedi, mentre magda si nascondeva da occhi indiscreti, poggiata al finestrino dell'aereo, sperando che non arrivasse nessuno che potesse impedirle di fuggire.
"Il numero 346 è il mio posto, ragazzo!" rispose l'uomo, mostrando il numero del posto. "Immagino, signore, ma questo è il sedile numero 349; Il mio numero!" disse mostrando il numero a sua volta.
In un attimo, e senza esitazioni i due si scambiarono di posto. Nessuno osò asserire qualche cosa, entrambi avevano convenuto che non ne valeva la pena, litigare per un posto a sedere, errato.
 D'altronde il Vichingo era in errore; non quel tizio!
"Anche lei va in norvegia? O scende ad uno degli scali precedenti?" domandò tutt'un tratto il ragazzo, rivolgendosi a Magda.
Magda si voltò verso di lui, incrociando il suo sguardo color ottanio, ma subito riportò l'attenzione al finestrino, senza degnarlo di uno cenno.
"Mi scusi, parlo con lei!" disse il ragazzo, mascherando un irritato tono e temperamento, con un fintissimo tentativo di dolcezza.
Magda non rispose. Non le importava perdere il suo tempo, pseudo-prezioso, con un perfetto sconosciuto!
"Che maleducazione, cazzo!" sussurrò il ragazzo con rabbia, sistemandosi meglio sul sedile.
"Ah, fottiti idiota, sono più educata di te!" sbottò l'altra, senza voltare le spalle. "Ma bene, signorina 'buona-educazione', allora non le hanno forse insegnato che non si parla con qualcuno, voltandogli le..." il ragazzo non fece a tempo di finire la frase, che Magda si voltò ad osservarlo con sguardo truce, ed assassino di chi viene disturbato dall'improvvisa presenza di sconosciuti, nel proprio minuto privato di sauna fillandese.
 
Magda non andava matta per la sauna fillandese.
Allora non aveva troppo senso, il suo paragone!
 
"D'accordo, ti lascio in pace" 
"Posso almeno sapere il tuo nome?" 
domandò, senza ricevere risposta.
si strinse nelle spalle, un'ultima volta, prima di precipitare nel mondo dei fatti propri.
Il ragazzo avrà avuto all'incirca ventun'anni. Meglio, un anno in più di Magda; niente di esagerato!
Aveva i lineamenti dolci, ma ben proporzionati. Un lungo (ma non troppo, sia chiaro!) mento, pennellato da qualche residuo di 'barbetta-incolta'; I suoi capelli erano lunghi, ma non troppo, non come un tempo almeno. Indossava una canotta grigia che metteva in risalto gli occhi, e le possenti braccia, e i muscoli del torace; Non troppo sviluppati, il giusto per far andare sudigiri Magda.
Portava inusuali tatuaggi lungo le braccia, e dalle cuffiette che indossava, sembrava uscire della musica Metal, o forse Hard Rock.
Potrebbe essere Alice Cooper, pensò Magda, persa in quell'istante d'estasi che incorniciava l'inusiale ma splendida ed alchemica bellezza del giovane.
Sembrava quasi come quando un uragano, passava portando distruzione in pochissimi attimi, per poi scomparire altrettanto velocmente.
Ecco com'era la bellezza di Joe Marshall.
Magda sfiorò la spalla del ragazzo, portandolo istintivamente a voltarsi verso di lei, e verso quegli occhi blu, capaci di stregare anche la più potente delle streghe incantatrici.
"Winter Evans" 
mentì Magda, almeno non mentì esattamente del tutto: era quello il nome che aveva il suo documento falso!
Magda Williams, pensò; 
L'uomo sorrise, un sorriso distorto, sghembo, ma ricolmo di fascino.
"Joe Marshall".
Quanto sei strana, Winter! Pensò il ragazzo, ritornando ai suoi pensieri, dopo che quell'ultimo commento era evaporato con l'aiuto del menefreghismo patologico di Magda, o meglio Winter?
 
*°*
 
"Signore e signori, a causa delle recenti e violente intemperie, saremo costretti ad atterrare nella prima pista di atterraggio, che precisamente si trova a Lakeburg, in irlanda. Ci scusiamo per il disagio, il prezzo del biglietto verrà rimborsato"
una voce elettronica svegliò l'aereo, facendolo precipitare nel panico.
"I miei figli mi stanno aspettando, signorina!" esclamò una donna, dall'espressione disperata, rivolgendosi ad una delle Hostess, che non badò a convenevoli, scusandosi unicamente.
Fantastico, finirò nell'ennesima città sperduta. E chi mi da i soldi per la Norvegia? pensò fra sé e sé Magda, mentre svegliava Joe, il ragazzo strano e tatuato, che riposava beato con le fauci spalancate, producendo anche un verso piuttosto gutturale e fastidioso.
"Eh? Che succede?" domandò il giovane grattandosi la nuca nervosamente. "Hey principessina, non si va più in Norvegia a quanto pare!"
rispose la ragazza, tornando alla sua postazione, appiccicata al finestrino.
"Principessina?" sussurrò Joe fra sé e sé, in un misto fra il sorpreso e lo sconvolto.
"Aspetta ma che intendi?" 
"Andiamo Pisolo, ci fermiamo in una certa e sconosciuta Lakeburg, in irlanda. Io non ho la più pallida idea di che razza di posto possa essere."
"Lakeburg? Ma davvero?" domandò sorpreso il ragazzo. "Che culo! Io vivo a Lakeburg! Voglio dire, vivo in America attualmente, ma ho una casa li, non ci vado da secoli!" esclamò sorpreso e felicemente compiaciuto della gran botta che il destino gli aveva giocato questa volta.
Magda sorrise infastidita, con un carico di ironia sarcastica fra le labbra, pari ad un quintale di esplosivo.
"Molto bene, buon per te!" disse con tono seccato e palesemente ironico.
Il ragazzo si strinse nelle spalle "Misantropa!" disse fra sé e sé, sicuro di non essere sentito.
"Coglione!" sussurrò a sua volta Magda, certa di essere sentita.
 
*°*
 
"Fantastico, cazzo! Fantastico, e i miei cazzo di bagagli, chi me li porta!?"
Domandò furiosa Magda, fuori dall'aeroporto, mentre tentava di capire meglio quella maledetta situazione. Il destino stava davvero scegliendo le sue carte peggiori.
Il fato, appunto, o chiamatelo Karma, aveva fatto sì che Magda fosse completamente sola, con quel tizio imbecille, del suo sedile accanto.
Una volta scesi, Magda si era lamentata per il fatto di non avere nulla con sé e di non sapere dove passare la notte, quindi Joe, davvero molto cortesemente, le aveva offerto una stanza del suo Bad&Breakfast di Lakeburg, dove alloggiava.
Già, era la sua 'altra casa'.
"Tranquilla, mia sorella ti darà qualche cosa da indossare!" disse il ragazzo, ad almeno quattro passi più avanti di Magda.
Quel cretino non capiva, certo! E come diavolo ci sarebbe potuto arrivare?
A Magda non fregava proprio un cazzo, dei suoi vestiti; a Magda importava dei suoi maledetti psicofarmaci!
"Gentile" asserì Magda con puro e spietato sarcasmo.
"Senti, Winter Evans, potresti anche levarti quest'aria ironica dalla faccia," disse voltandosi all'improvviso, verso Magda ", Visto che ti ospito gratuitamente, nel mio Bad&Breakfast!" esclamò al culmine della sopportazione.
Poteva anche essere bella quanto una dea della natura, ma certo mancava di charme nel carattere. Anzi, dire che mancava era poco!
"Stronzo." pronunciò secca e decisa, mentre si affrettava a star dietro a quel passo svelto.
"Eh no, eh! Stronza lo sei tu!" sbottò a quel punto, fischiando ad un camioncino, che si fermò per farli salire dietro, immezzo alle pecore ed al loro fieno.
"Imbecille!" lo provocò Magda, quanto amava giocare coi ragazzi infantili!
"Cogliona!"
"Capra!"
"Strega!"
"Insulto all'evoluzione!"
"Insulto a madre natura!" mentì,
"Vaffanculo!"
"Vaffanculo!"
 
*°*
 
"Quanto dista?" domandò Magda, irritata da quel fastidi viaggio, insolitamente puzzolente.
Che cosa poteva aspettarsi da un branco di capre? (compreso 'Joe').
Joe si voltò verso un palazzetto mezzo cadente, e dal colore grigio, fra le verdi colline e montagne irlandesi che ospitavano quello sputo di Lakeburg.
Joe Marshall sorrise, soddisfatto.
"Oh No! No, no, no, no! Non mi dire che quella cosa è..."
"Oh Sully, vecchio Sully!" esclamò con dolcezza. Magda lesse la grande insegna rossa, cadente del presuto Hotel a cinque stelle.
"Sully B&B"  scriveva testualmente.
Certo sembrava essere messo meglio del suo precedente Manicomio. Magda sospirò, contando da uno a dieci.
"Pace interiore" sussurrò, sorridendo. 
Sono una persona positiva, e ansiosa... ma anche positiva! Percui andrà tutto bene, Magda, tutto bene! pensò immersa nella sua connessione con i suoi livelli più interiori.
"Che fai, parli da sola? Siamo arrivati!" esclamò scendendo dal retro del furgoncino. Magda lo seguì senza esitare; in mano stringeva quei pochi soldi del rimborso del biglietto aereo, e, inconsciamente strinse anche un'invisibile speranza.
 
"Diamine, questo posto è un rottame!" esclamò Magda, mentre Joe si accendeva una sigaretta.
Magda non aveva mai fumato quella robaccia industriale e malsana. Almeno quello l'evitava, certo aveva provato più dorghe lei, che Bob Dylan e i Beatles messi assieme, in un'unica persona, ma le sigarette mai.
Però doveva ammettere che gli donava un'aria fottutamente sexy!
Ah, fanculo, bruciata di una folle, piatala di fare questi poensieri! Si ammonì mentalmente.
"Sully, vecchio mio, sono tornato!" esclamò il moro, abbracciando pateticamente, e con un altrettanto patetico, sorriso da ebete, stampato in faccia.
"D'accordo, ragazza! Mio Dio che capelli strani che hai, sei nera precaso?"
"Non vedi la mia pelle, sei daltonico percaso?"
"Sei scuretta!"
"Sono di origini Spagnole ed indiane, nulla di che!"
"Però, un bel mix! Bei dreads, davvero!"
"Oh, perfavore, risparmiati di fare il carino! E' tempo sprecato con me!"
"D'accordo mademoiselle"
Fece spallucce, tentando di ignorare quel fastidio ambulante.
Winter era davvero una bella prova, per il suo sistema nervoso! 
Joe, che nome stupido! Pensò con disgusto Magda, nel mentre in cui, infilava le sue chiavi nella sua nuova, e provvisoria dimora gratuita, atempo indeterminato.
La stanza era minucsola, conteneva un letto ad una piazza e mezza; un comodino, una stupida lampada scassata, ed un bagno chiuso a chiave.
Dovette aprire anche quello.
La ragazza si diresse verso il letto, e vi  aggiunse delle coperte; odiava il freddo, ed in Irlanda,ne faceva, di freddo!
Magda si fermò all'istante, Interruppe tutte le sue azioni: il sole stava tramontando in quel preciso istante.
La ragazza si prese un attimo, per collegarsi agli astri dell'universo, ed alle entità pure e sagge.
"Goodbye, blue sky" dichiarò il suo saluto al cielo, prima di vederlo scomparire.
Con piacere rassicurante, Magda notò che sui muri, non vi era alcuna traccia dei segni da lei tracciati nella sua stanza di manicomio. Nessun gessetto bianco, teneva il conto delle settimane che lei passava li dentro.
Ora era libera, maledettamente libera! Possibile che se ne fosse resa conto solo allora?



Zalve!
Spero vi abbia incuriositi. So che la storia sembra piatta per ora,
e so che ci saranno un sacco di errori di battitura, ma che dire, è la mia firma!
Leggete le mie altre storie e capirete XD
In ogni caso prometto che ci sarà una bella svolta!


Alla prossima,

Je vis pour elle_

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