PASSION

di _Light_Blue_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo To. Kiara ***
Capitolo 2: *** Prologo To.Liam ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 6 ( parte 1 ) ***
Capitolo 9: *** Capitolo 6 ( parte 2 ) ***
Capitolo 10: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Prologo To. Kiara ***


 

To.Kiara
 
La musica si fermò di colpo.
Alzai la testa lasciando cadere sul mio viso una ciocca di capelli. 
Vidi poggiata al muro la figura di Jonathan che scosse la testa.
Mi tirai definitivamente su, sistemando la maglia che si era ritirata leggermente, eseguendo il passo in quasi perfetto tempismo con la musica.
Una cosa diventata semepre più rara data la mia continua distrazione in quel periodo.
 
"Avanti Kiara, puoi fare meglio di così"  
 
Disse scuotendo il capo.
Sentii un macigno cadere nel mio stomaco.
Mi diressi verso la borsa proprio accanto alla colonna al centro della grande sala.
I miei piedi su parquet provocarono diversi cigolii.
Afferrai con rabbia la bottiglia dell'acqua ripensando alle parole di Jonathan.
La delusione che provavo era indescrivibile, questa volta ci avevo messa tutta me stessa, eppure...
Il fatto che Jon l'avesse trovata da poco mi sembrava assurdo.
 
"No"
 
Sussurrai quasi dando voce ai miei pensieri. 
 
"No, ti sbagli!" 
 
...finii con l'urlargli contro agitando la bottiglia d'acqua freneticamente.
Sentii improvvisamente formarsi un groppo in gola.
Jon Cominciò con un tono rassicurante venendomi incontro. 
 
"Kiara devi concentrarti di più e non pensare a nulla".  
 
Finì carezzandomi un braccio.
Al suo contatto mi agitai. 
Non volevo compassione, non volevo rassicurazioni.
Scattai all'indietro aprendo la bottiglia e bevendo un sorso freneticamente.
Sentii il fresco dell'acqua attraversarmi la gola, sprigionando in tutto il corpo una freschezza che mi diede la carica.
 
''Premi Play.'' 
 
Ordinai abbassando lo sguardo, sistemandomi nella posizione iniziale.
Quando le prime note della canzone iniziarono contai gli otto tempi vuoti prima di accompagnare ogni nota, ogni accento ed ogni parola con un movimento.
Contai i passi, feci attenzione a come mi muovevo, all'ordine da seguire.
Non rimasi troppo morbida, ma non m'irrigidii nemmeno esageratamente negli accenti più duri.
Sentii la musica stopparsi ancora una volta e tutta la mia adrenalina, tutta la mia carica svanire.
Vidi sul volto di Jon un'espressione delusa seguita da una deludente scossa del capo da destra a sinistra.
Sentii quel groppo tornare a metà della mia gola.
Stavolta però riuscì a passare facendo riempire i miei occhi di lacrime.
Dalla frustazione caddi a terra, portando le gambe al petto e affondando la testa sulle ginocchia, lasciando andare le mie lacrime in un pianto disperato.
Non sapevo più cosa fare. 
Jonathan si avvicinò a me chinandosi per raggiungere il mio livello.
 
''Vai a casa, sono più di tre ore che sei qui.'' 
 
Sussurrò portando una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.
Rimasi immobile qualche secondo prima di asciugare le mie lacrime con il dorso della mano e dirigermi verso la borsa della palestra.
Afferrai l'acqua gettandola nella borsa e presi da terra un elastico abbandonato un'ora prima sul pavimento, tirando un pò su con il naso.
 
''Ah, Kiara... '' 
 
Mi richiamò Jon. 
Non rivolsi lo sguardo verso di lui in quanto non avrei voluto sentire dettagli sulla performance o consigli d'alcun genere.
Volevo solo tornarmene a casa e buttarmi sotto la doccia per poi affogare sicuramente in un pianto liberatorio. 
 
''Sei la migliore, sai di esserlo. Devi solo dimostrarlo.''
 
Quelle parole mi accarezzarono la pelle ocme una carezza, come il vento contro la pelle liscia.
Strinsi i pugni pima di avviarmi verso l'uscita, mi avvicinai a Jon che mi afferrò la testa e mi stampò un dolce bacio sulla fronte.
 
''Qui tutti lo credono tranne me...''
 
Sussurrai lasciando che una lacrima solcasse il mio viso.
Tutti avevano riposto la propria fiducia su di me, che non ne possedevo affatto.
Ero insicura, sono nata insicura.
Se sono tanto perfetta, perchè continuo a sbagliare?
 
Uscii dalla porta a vetri dell'edificio sentendo l'aria gelida tagliarmi il viso.
 
Montai sul motorino, misi il casco ed abbassai la visiera per poi inserire la chiave e sfrecciare lungo la strada, fino al mio appartamento non troppo lontano.
 
Raggiunto buttai la borsa in un angolo dell'ingresso, accennando un saluto alla mia coinquilina Scarlett che stava faceno un pò di steeching sulla sbarra attaccata al muro.
 
''Hei tesoro. come sono andate le prove? '' 
 
Chiese interrompendo quello che stava facendo.
 
Quelle parole mi toccarono l'anima, tendendo ogni mio nervo, riempendo i muscoli di tensione e rabbia.
Gettai le chiavi su un tavolino al centro della stanza, gettandomi a mia volta sul divano.
 
 
''Ce la metto tutta, eppure sembra non bastare, non bastargli.'' 
 
Dissi portando le mani al viso.
 
Gettai la testa indietro provando a fermare le lacrime che sgorgarono dai miei occhi, rigandomi gli zigomi.
Continuai invana di contenermi da un pianto incombente.
Sentii i passi della mia migliore amica sempre più vicini, quando avvertii il suo ' leggero ' tonfo sul divano.
 
''Sei la migliore Kiara, la perfezione non esiste, ma l'uomo è portato a cercarla... E' quello che vuole Jonathan, vuole che tu sia più che perfetta.'' 
 
Sussurrò afferrandomi un polso.
 
Abbracciai Scar che mi lasciò sfogare sulla sua spalla per quelli che sembravano attimi, ma che erano realmente decine di minuti.
 
''Adesso vai a farti una doccia, che puzzi .'' 
 
Disse scherzando, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
 
Annuii debolmente tirando su con il naso.
Quando mi alzai vidi Scarlett tornare ai suoi allenamenti per le aperture frontali, quelle che le riuscivano con meno facilità.
 
Mi precipitai in camera, dove mi sedetti sul mio letto incrociando le mani in mezzo alle gambe.
 
Chiusi gli occhi cercando di far fuoriuscire dalla mia testa tutti i pensieri che mi tormentavano.
Ma non ci riuscii.
 
Frustata, ma sopratutto turbata, sfilai la maglietta abbandonandola sul letto, insieme ai pantaloni.
Raggiunsi il bagno, liberandomi di ulteriori indumenti e buttandomi sotto la doccia, facendo scorrere sul mio corpo l'acqua calda.
La sensazione più gradita in assoluto. 
Sentivo dal mio corpo scivolare via tutte le impurità, tutti i dubbi e le frustazioni. 
C'ero solo io, vuota.






Salve.
Innanzi tutto volevo ringraziare Horange_juice per avermi dato la possibilità di dare un volto a Kiara.


  ( Barbara Palvin ) 
 
E un nome alla cinquilina.... Scarlett. Grazie ancora. 

Poi volevo parlarvi un pò sulla storia...
E' molto che ci lavoro e davvero ci metto tutta me stessa in ogni singola parola che leggete.
Punto tutto su questa Fan Fiction, ditemi se è il caso che continui o revisioni meglio i capitoli.
Intanto vi lascio con questo Prologo dettato da Kiara e il prossimo dettato dal coo-protagonista Liam.


 ( Liam Payne ) 


 

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Capitolo 2
*** Prologo To.Liam ***




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To Liam
 
Alzai le braccia più in alto, lasciando che Vincent sferrasse un'altro pugnio che i guantoni attutirono, intorpidendo però il mio polso, stanco dopo diversi colpi subiti.
 
Feci con il polso dei movimenti circolari, cercando di alleviare il dolore.
 
Notato il gesto Vincent abbandonò la posizione d'attacco lasciando le braccia lungo i fianchi.
I muscoli fletti da più di un'ora si rilassarono e un ansimo uscì dalle sue labbra.
 
''Avanti Liam, non ce la fai più a reggere.'' 
 
Fece indicandomi il polso dolente spezzando i respiri affannosi.
 
''Anche tu non scherzi ''
 
Ridacchiai, abbassando la guardia e vedendo la figura stanca, o meglio distrutta del mio amico, posare le braccia tese sulle ginocchia piegandosi in avanti per regolare i respiri.
 
''Cinque minuti di pausa. ''
 
Annunciò tra un ansimo e un'altro.
Guardai l'orologio, era più di un'ora e mezza che stavamo su quel ring, spezzando ogni tanto i duri allenamenti con qualche minuto di pausa.
 
Vincent era distrutto, io non avrei avuto la forza di reggere la terza ondata di pugni sui guantoni, rischiando di far cedere il polso dolente e facendomi arrivare uno di quei potenti ganci in pieno viso.
 
''No''
 
Dissi con tono freddo non spostando lo sguardo dall'orologio. 
 
Seguivo incantato le lancette dei secondi, per chissà quale motivo.
 
''Basta, tu sei sfinito ed io non ce la faccio più, quindi vai a casa Vinc.'' 
 
Dissi iniziando ad aprire gli strep intorno ai polsi per poi sfilare il guantone, liberando la mia mano intorpidita che aprii e richiusi a pugno per far tornare i muscoli tesi a lavorare nel giusto modo.
 
''Non sono sfinito. Pago per due ore giornaliere, quindi intendo finire.'' 
 
Mi lanciò un'occhitaccia assassina che colsi con indifferenza.
 
''Ti ricordo che non ce la faccio.''
 
Ripetei lanciando i guantoni oltre le corde del ring.
 
Uscii dall'arena vedendolo poggiarsi alle corde mentre cercava di sfilare i guantoni.
 
''Allora...'' 
 
Fece togliendo gli strep. 
 
''Stasera usciamo e tu mi offri da bere.'' 
 
Ridacchiò lanciandomi i guantoni in piena faccia. 
 
Annuii con il capo, avevo bisogno di staccarmi dal lavoro quella sera e un'uscita sarebbe stata un'eccellente idea.
 
 
Mi preparai indossando un paio di Jeanse neri stretti, una cinta bianca, una maglietta grigia e un cappotto nero.
Sentii bussare alla porta mentre mi finivo di allacciare le scarpe in tinta con la cinta.
Non ero vestito per una serata in discoteca, ma nemmeno per una in borghese.
Aprii la porta vedendo la figura di Vincent squadrarmi da capo a piedi.
 
''Sei da stupro... ''
 
Rise.
 
Gli diedi un colpo sulla spalla avvinghiandomi a lui e ci dirigemmo verso la sua macchina.
 
 
Nel locale sperduto chissà dove persi improvvisamente il contatto visivo con Vincent andato 'alla ricerca di un bagno'.
 
Ero seduto ad un tavolo, lontano dalla pista di ballo.
Notai un gruppo di ragazze ballare come matte, si capì immediatamente che non erano principianti in tema.
 
Mentre osservavo i passi paurosamente perfetti di quelle ragazze, davanti a me si fiondò Vinc.
 
''Che stai guardando?'' 
 
Mi chiese corruganto le sopracciglia.
 
''Sono brave...''
 
Annunciai senza distogliere lo sguardo su quel gruppo intento a concludere la coreografia abbozzata e improvvisata magnificamente sul posto.
 
''In effetti... E non sono nemmeno male!''
 
Rise portando il bicchiere alla bocca.
 
A quell'affermazione spostai lo sguardo su quello di Vinc diventato d'un tratto malizioso.
 
''Vinc non fare cazzate...'' 
 
Lo avvertii facendo mente locale su una sgradevole verità.
 
Le ragazze non avrebbero avuto più di sedici o diciassette anni, ma sicuramente non erano maggiorenni.
 
''Andiamo, non le stupro mica! Vado solo a ballare!'' 
 
Rise alzandosi nuovamente dal tavolo.
 
Cercai di afferrargli il braccio, ma non riuscii nel mio intento dato che già si era immerso nella miriade di persone che si stavano scatenando sulle note della canzone successiva.
 
Mentre cercavo il mio amico con lo sguardo qualcosa mi colpì, o meglio qualcuno.
 
Aiutai a rialzarsi quella che effettivamente era una ragazza leggermente intontita.
 
Quando si alzò in piedi notai il suo sguardo vagante e il pungente odore di alcool.
 
''Vieni con me, ci divertiamo un pò!'' 
 
Mi afferrò dalla giacca tirandomi a se, facendo sfiorare i nostri nasi.
Ad un primo impatto rimasi immobilizzato dalla sorpresa.
 
Agiva impulsivamente, controllata dall'alcool. Mon dovevo darle retta.
 
Mi trascinò fino al centro della pista iniziando a strusciarsi a me.
Afferrai immediatamente il suo avambraccio facendola fermare.
 
''Ti porto a casa!'' 
 
Urlai per farmi sentire.
Vidi sul suo volto un'espressione sconsolata, ma non ci feci troppo caso e la trascinai fuori dal locale.
 
Mi ero dimenticato però di un particolare, io ero arrivato fin lì con la macchina di Vincent.
Avrei potuto chiamare un Taxy, ma quell'idea non mi sfiorò neanche la testa.
 
''Si, vieni, portami a casa, lì ci divertiremmo dippiù'' 
 
Rise afferrandomi la mano e iniziando a trascinarmi fino ad una fila di motorini.
 
''Aspetta, guido io.'' 
 
Dissi Facendola scendere dal veicolo.
 
Recuperai i caschi, stando attento al fatto che lei lo avesse allacciato bene.
 
Quando montai sul veicolo lei si strinse immediatamente a me posando la testa sulla mia schiena e incrociando le mani sul mio ventre.
 
Percorremmo un piccolo tratto di strada quando sentii le sue mani accarezzarmi la coscia.
A quel tocco persi concentrazione dalla strada iniziando a invadere l'altra corsia.
 
Fortuntamente era notte e le strade erano vuote.
 
Le mani della ragazza toccarono il cavallo dei miei Pantaloni andando ad accarezzare sempre più vicino laddove non avrebbero dovuto.
 
''Vuoi che andiamo a sbattere?''
 
Le urlai cercando di riprendere il controllo.
 
Ad un tratto sentii la mano stringersi.
A quel tocco gemetti, facendo una frenata brusca che fece quasi impennare la moto in avanti.
 
Posai un piede a terra inclinando leggermente la moto, poi mi liberai dalla presa della ragazza.
Mi girai per osservarla, questa si stava maliziosamente mordendo il labbro inferiore.
 
''Andiamo, non dirmi che non ti è piaciuto''
 
Disse accarezzandomi le spalle.
 
''No! Finiscila o a casa ci torniamo in una bara!'' 
 
Dissi furioso.
 
''Non arrabbiarti dolcezza. Come ti chiami?''
 
Chiese iniziando a massaggiare la mia schiena.
 
''Liam.''
 
Dissi rimettendo la moto in posizione eretta.
 
''Io sono Kiara.'' 





Ciao a tutti!
Sono tornata con il prologo to.Liam.
Molti hanno trovato questa cosa come una battuta, ma io non scherzo.
Davvero questa storia ha 2 prologhi come potete vedere.
Il perchè della mai decisione? Semplice.
Questa storia parla di passione, tra due persone e anche in quello che fanno.
Cosa c'è di meglip epr descrivere tutti e due i personaggi se non un doppio prologo? 

Vorrei ringraziare INFINITAMENTE  Junko28 Per l'aiuto che mi sta offrendo con questa storia.
Sei la migliore ti voglio bene.
Vi invito anche a leggere la sua : Remember, non è una Fan fiction ma è un'originale. Davvero bellissima.

Vi lascio e vi invito a riconnettervi stasera verso le 6 e mezza per leggere il primo capitolo

Ecco a voi il link del mio Blog, iniziate a seguirmi per avere aggiornamenti in tempo reale sull'andamento dei nuovi capitoli e sulle date degli aggiornamenti.  LINK

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***




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To. Kiara
 
Quando riaprii gli occhi mi sentii disorientata.
 
Mi sedetti sul letto sentendo la testa diventare sempre più pesante.
Improvvisamente avverii una forte fitta dietro la nuca, laddove credevo d'aver preso una botta la sera precedente.
 
Ma non ricordavo nulla di quella sera.
 
Non ricordavo di come fossi ritornata a casa, se da sola o con Scarlett.
 
Mi alzai e mi trascinai in bagno ignorando il senso di debolezza che mi travolgeva.
 
Quando misi a confronto la mia figura con lo specchio mi sorpresi nel vedere sotto i miei occhi due grandi borse nere, le labbra solitamente rosee erano diventate rosse e gonfie e i capelli che solitamente raccoglievo in una treccia prima di dormire erano sciolti sulle spalle ed intrecciati.
 
Sentii un rumore provenire dalla porta, credevo fosse Scar, invece quando girai la testa trovai Woody che mi fissava.
 
Solo ad allora ricordai.
 
 
' Andiamo non dirmi che non ti è piaciuto '   ' No! Adesso finiscila o a casa ci torniamo in una bara! ' 
 
' Sto per... '  ' Non vomitarmi addosso! ' 
 
'Dammi le chiavi '
 
' Come ti chiami? '  ' Liam
 
 
Liam... 
Ricordavo vagamente il suo volto, il volto di una persona che invece di abusare del mio stato mi ha riportata sana e salva a casa.
 
Quella sera mi lasciai andare, cercando di non pensare al mio continuo fallimento, un fallimento che mi perseguita da mesi ormai.
 
Fallimento nella mia vita, come ragazza, fallimento come persona, sempre sulla difensiva, sempre tormentata da qualcosa, ma nemmeno io so da cosa.
Fallimento come ballerina, la mia ragione di vita.
 
Una ballerina, del Center to Ballet fallita.
 
Una delle migliori ballerine scelte, scelta per chissà quale oscura ragione. Ero un fallimento, tutti puntavano tutto su di me, ma li avrei delusi. Lo sapevano benissimo eppure continuavano e riporre la loro fiducia, le loro speranze in me.
 
Avrei dovuto affrontare la selezione per la Contest Ballet, rappresentare la nostra scuola, in rovina, dal punto di vista economico e strutturale, ma in notevole vantaggio in quanto riguarda spirito e passione, in quanto ogni mio compagno di ballo donava l'anima quando danzava.
 
Nello specchio vedevo la parte peggiore di me, quella non curata, la Kiara che si era tolta la maschera da dura, la Kiara che si era tolta le forcine dai capelli, la Kiara che non poteva affrontare se stessa perchè avrebbe perso in entrambe le parti.
 
Vidi i miei occhi arrossati diventare sempre più lucidi, fino a quando una lacrima solcò il mio viso.
 
Disprezzavo così tanto la vera me? 
 
Scossi la testa e distolsi lo sguardo dallo specchio, dalla debole Kiara Janson.
 
Più indebolita di prima mi privai dei vestiti, gettandoli a terra e smossi i capelli con le mani, non facendo caso alla testa che mi girava ancora e ancora.
 
Mi gettai sotto il getto d'acqua nella doccia, fredda.
Come il mio stato d'animo, come sarei voluta essere.
Fredda, temuta, distaccata.
 
Perchè non ero come l'acqua?
Nessuno ti ostacola, fai quello che vuoi senza essere criticata, ti esprimi, vivi, secondo le tue regole, senza che nessuno ti giudichi, nessuno che ti possa fermare.
 
Quando uscii mi andai a preparare in camera da letto, decidendo di andare a fare una passeggiata. 
 
 
Mentre costeggiavo il parco osservavo i bambini giocare spensierati e qualche coppietta si scambiava dolci carezze ed effusioni. 
 
Avrei voluto anche io innamorarmi di qualcosa al di fuori della danza...
 
Avrei voluto incontrare la mia anima gemella, colui che mi avrebbe potuto capire, starmi vicino e amarmi.
Ma mai qualcuno avrebbe potuto innamorarsi di me? 
Una ragazza distaccata dal mondo, che pensava solo alla danza, che pensava solo alle opinioni degli altri.
 
In lontananza vidi due figure familiari, li riconobbi solo quando mi camminarono incontro, mano nella mano. Josh e Anna.
 
'' Kiara! '' 
 
Urlò Quest'ultima agitando un braccio in aria.
Lasciò la presa del ragazzo e mi corse in contro.
I suoi capelli biondi erano comodamente raccolti in uno chingnon alto, uno di quelli che ci facevamo per le lezioni.
 
'' Ciao Anna! Ciao Josh! '' 
 
Salutai con uno dei miei splendidi sorrisi ... Finti.
Oramai ero diventata molto brava a fingere, a mascherare i miei pensieri, i miei sentimenti.
L'unica capace di capirmi veramente era Scarlett ... E Woody.
 
'' Stiamo andndo a vedere la palestra nuova, vieni con noi? ''
 
Chiese Josh mettendo le mani nelle tasche dei jeanse.
 
Si stava alzando un venticello gelido, ma non sentivo un freddo eccessivo.
Indossavo una maglietta nera a maniche lunghe e un pullover bianco, delle calze di lana bianche e una una gonna nera che mi arrivava sopra il ginocchio.
Avevo lasciato i capelli sicolti così che la frangetta che avevo a destra coprisse, anche se un minimo, il mio viso.
Ma venni tradita da una folata di vento che mi privò della copertura.
 
Anna notò subito la mia aria sconsolata.
 
'' Tutto ok Kiara?'' 
 
Chiese toccandomi il braccio.
Istintivamente mi tirai indietro, pregando dentro di me di non ricevere inutile compassione.
 
'' Si, sono solo un pò stanca. Andiamo? '' 
 
Chiesi risistemandomi i capelli e sorridendo amaramente, stavolta però non riuscii a mascherarmi in tempo.
 
 
Giunti alla palestra la trovammo aperta, quindi, presi dalla curiosità decidemmo di entrare.
Nella reception non trovammo nessuno, ma era evidente che qualcuno si trovava nell'edificio.
Alla nostra destra c'era un corridoio molto ampio con delle sale a schiera. 
 
Lo attraversammo affacciandoci alle finestre poste sul muro delle stanze.
Erano tutte per allenamenti con pesi e vari attrezzi di cui non conoscevo l'utilità.
 
Quando arrivammo in fondo al corridoio trovammo un magazzino semi chiuso.
Tornammo indietro chiedendoci ancora chi mai avesse aperto la palestra di pomeriggio dato che quella era aperta solo ma mattina.
 
Stavamo per tirare giù l'ipotesi di un ladro quando, tornando indietro vidimo da una delle grandi porte sulla sinistra aprirsi.
 
Fù allora che lo riconobbi.
Quei capelli, quegli occhi marroni, la sua figura imponente... Liam.
Rimasi impalata mentre Josh e Anna si diressero verso di lui.
 
Mi sentii avvampare ripensando alle mie azioni quella notte, a come mi avrebbe ricordata, se mi avrebbe ricordata.
 
'' Salve, noi siamo tre dei ballerini che utilizzeranno la palestra il mese di gennaio e febbraio. '' 
 
Disse Anna con un tono professionale.
Liam sorrise suqudrando prima lei e poi Josh.
Mi sorprese notare come, anche se l'età era quella, i loro corpi erano differenti.
 
Era davvero curioso mettere a confronto un ballerino con un pugile.
Perchè questo era Liam, un pugile.
Lo capii dai guantoni in mano e sopratutto dalla palestra dove eravamo.
In fondo la cosa era ovvia, sarei stata stupida a dubitarne.
 
'' Non servono questi modi di fare professionali, qui, io sono Liam. E' un piacere per noi ospitarvi. '' 
 
Disse stampando un ghigno sul viso.
Non so perchè, ma vedevo tanto un secondo fine nella sua frase.
 
'' Aspetta, io ti conosco. '' 
 
Disse accigliandosi, spostando lo sguardo nella mia direzione.
 
Josh mi lanciò un'occhiata di compassione, mista a disapprovazione. 
 
'' I-io Vorrei poter dire lo stesso. '' 
 
Mentii.
Non volevo mi ricordasse come una ragazzina incapace di reggere l'alcool, una ragazzina che tentò di persuaderlo quella sera, quella maledettissima sera.
E adesso avrei passato due mesi della mia vita condividendo una palestra con lui.
 
'' Si, tu sei la ragazza che ieri sera ho riaccompagnato a casa... '' 
 
Rise. Oh merda.
 
'' Davvero, non mi ricordo di te. '' 
 
Mi lamentai abbassando lo sguardo. 
Liam si avvicinò a me ignorando la presenza dei miei amici.
 
'' Per quanto eri ubriaca... non mi sorprende. '' 
 
Mi disse con voce calma e sensuale, come se volesse riportare a galla i fatti accaduti quella sera.
 
Sospirai a grandi polmoni, Liam lo notò e ridacciò.
 
'' Non ci credo che ti sei scordata tutto. '' 
 
Disse mettendo le mani sui fianchi, con un tono di uno che la sa lunga.
Mi ricordavo vagamente il suo viso,ma non avrei mai scorato quegli occhi, il tono della voce, paziente e calma.
 
'' Vagamente. '' 
 
Ammisi torturandomi le mani.
 
'' Ma la palestra non era vuota il pomeriggio? '' 
 
Intervenne Anna spazientita dal comportamento di Liam. 
Josh si diresse verso la porta da dove era sbucato Liam.
Mi allungai anche io per vedere attraverso, scorsi soltanto, però, una grande sala con un ring centrale.
 
'' Si, teoricamente. Però i dipendenti come me che non possono permettersi di frequentarla come pugili, vengono ad allenarsi tra di loro pomeridianamente, mettendo in pratica le lezioni degli insegnanti, non che pugili professionisti, che assistiamo la mattina. '' 
 
Si spiegò fiero, con l'aria di uno che usò spesso quella frase.
 
Mi girai verso Anna che mi lanciò un'occhiata interrogativa, usciti di lì avrebbe preteso spiegazioni sul perchè conoscessi Liam e di cosa stesse parlando.
 
Le feci cenno con il capo di andare, così richiamò l'attenzione del ragazzo che si era fermato a guardare due ragazzi allenarsi, uno teneva alte le mani con in dosso due guantoni molto particolari, l'altro indossava quelli più classici e colpiva i palmi del compagno.
 
Salutammo Liam e ce ne andammo.

 
Lungo la strada Anna si affiancò a me pretendendo che le raccontassi ogni cosa e così feci.
Josh intanto camminava avanti a noi con le mani nelle tasche e la testa china.
Sembrava turbato da qualcosa.
 
 
'' Pervertita! '' 
 
Rise Anna quando finii di raccontare.
Alzò la voce più del dovuto, facendo girare una vecchietta, due adolescenti e una donna verso di noi.
Saltai tappandole la bocca, poi guardai davanti a noi la figura di Josh che ci osservava divertito.
 
'' Ero ubriaca ... E stanca. '' 
 
Susurrai portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
 
'' Da come ti ha rivolto la parola... L'avete fatto? '' 
 
Continuò il suo discorso tirando conclusioni affrettate.
Deglutii, mi ricordo di aver perso i senzi ad un certo punto, ma mi venne il dubbio se Liam veramente fosse andato via senza mettermi le mani addosso nel mio stato di incoscenza. 
 
'' N-no. Non abbiamo fatto nulla. '' 
 
Continuai a spiegare.
 
'' Non si può dire lo stesso di noi... '' 
 
Commentò Josh continuando a darci le spalle.
Anna corrugò la fronte, lanciando un'occhiataccia tagliente verso il ragazzo che, come se l'avesse percepita si girò ridacchiando, incrociando il suo sguardo con quello assassino di Anna.
 
'' Quindi questa è la vostra famigerata terza volta! '' 
 
Commentai entusiasta, ma la verità era che dentro di me ero un pò rammaricata e invidiosa.
 
Anna e Josh stavano insieme da due anni, una coppia felice, senza problemi che faceva ciò che voleva.
Anna mi raccontò che presto sarebbero andati a vivere insieme, Josh invece mi accennò di voler fare seriamente... Vorrà farle una proposta di fidanzamento a breve, ignorando i loro prematuri diciotto anni.
 
'' Seconda... '' 
 
Si corresse Anna.
 
'' La terza stasera... '' 
 
Disse maliziosamente Josh fermandosi per baciarla.
 
Mi piaceva vederli baciare, era una cosa molto gradevole per me, mi faceva sentire felice vedere che una delle mie migliori amiche fosse così felice.
Mi piaceva talmente tanto che ero arrivata ad immortalare quei momenti molte volte...
Agli occhi degli altri sembravo sicuramente una stupida, una ragazza che non era capace di trovarsi un ragazzo e per quanto fosse disperata si rifaceva con i baci degli altri... Ma per me non era così, non la vedevo così brutta la cosa.
 
In fondo è grazie a me se Anna e Josh si sono messi insieme, quindi mi faceva doppiamente piacere vederli felici insieme.
 
'' Vaffanculo '' 
 
Si lamentò Anna sulle labbra del ragazzo, tentando di liberarsi dalla sua presa.
Josh ridacchiava sussurrando flebili 'scusa' mentre lei lo colpiva ripetutamente, non facendogli nulla.
 
'' Io tolgo il disturbo... Non vorrei intralciare la vostra ' terza volta '''
 
Risi allontanandomi.
 
Come mi era solito fare ripensai a quei baci appassionati, alla volta in cui Anna mi racconò la loro prima volta, il loro primo bacio... Mi sentivo felice per loro e averli visti insieme oggi mi ha rallegrato un pò la giornata.







Buona sera!
Oggi puntuale per le 21 sono riuscita a pubblicare!
Hem... 21 e 5. 
Ho ricontrollato una seconda volta prima di modificare la scrittura e mettere il banner.
Mi ha rubato due minuti in più di quanto volessi.

In questo capitolo si approfondisce molto lo stato d'animo di Kiara...
Talmente tanto che adesso che ci penso sarebbe stato meglio questo come prologo che l'altro. 

Come molti si aspettavano si sono rincontrari in palestra!
Altri pensavano fosse la Baby sitter ma... Non posso anticiparvi nulla mi spiace :p 

Vi lascio ringraziando mille e mille volte il mio PAPINO che mi aiuta a ricontrollare la storia e la mia migliore amica Junko28 e vi invito a vedere il trailer ufficiale della storia: LINK 

Ps. domani non penso pubblicherò, dato che è domenica mi prendo uan pausa... MACCHE'.
Devo iniziare a scrivere il capitolo 3, dopo averlo scritto dopodomani lo ricontrollo e lo posto.
Quindi appuntamento a LUNEDI' e mi raccomando non mancatelo. :)

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione qui sotto .

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Capitolo 4
*** Capitolo 1 ***


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To. Liam

Scendendo dalla moto capii subito di essermi imbattuto in una ragazza alle prime armi con l'alcool.
L'odore non era eccessivo, eppure non ragionava più.
 
Kiara, così mi disse di chiamarsi era una ragazza sui diciasette anni, sicuramente non era in quel locale da sola, ma viste le sue condizioni e quel che ''tentò '' di fare con me era saggio riportarla a casa.
 
''Mi fa male lo stomaco...''

Disse aggrappandosi al mio braccio.


Quasi persi l'equilibrio quando si buttò di peso su di me chinando la testa.

'' Ti prego, non vomitarmi addosso'' 

Suplicai trascinandola.
Stava per vomitare lì, sul marciapiede a due passi da casa sua.
Le alzai la fronte cercando di farla arrivare a casa, magari al bagno.
 
''Dammi le chiavi''

Le dissi afferrandole il fianco con una mano per tenerla in piedi.
Le sue gambe fino a quel momento pesanti si addrizzarono leggermente mentre frugava nella borsa con la mano libera.
Mi porse un mazzo di chiavi, ne provai due prima di torvare quella giusta ed entrai nella casa.
 
Notai subito le pareti bianche in contrasto perfetto al pavimento in legno chiaro con sopra un tappeto grandissimo, rosso scarlatto, di pelo.
In un angolo della stanza c'era uno specchio molto grande con attaccata una sbarra per ballerini.
 
Quindi era questo lei, una ballerina.

Un grande corridoio si affacciava su quelle che presumevo fossero la camera da letto e il bagno ed un'altra stanza, mentre la cucina, o meglio l'angolo cottura si trovava di fronte alla porta di ingresso.
 
Kiara si poggiò al muro lasciando la mia presa ed io la lasciai andare.
Stisciò fino nel corridoio dove cercò di aprire una porta.
Io ero rimasto sulla soglia del portone cercando di capire cosa fare.
 
Entro o resto qui? Me ne vado?
 
''Liam!''

Mi chiamò accasciandosi contro il muro finendo seduta a terra.
 
Quando sentii il mio nome esitai un'attimo prima di dirigermi verso di lei.
 
La vedevo seduta con la testa china che teneva le braccia strette al petto e le gambe piegate.
Mi chinai leggermente cercando di aiutarla. In fondo che male c'è?
 
Le tesi una mano senza proferire parola, mano che afferrò così che potessi tirarla su.
Mi sembrava così fragile, così bisognosa d'aiuto che non potei far altro che restarle accanto.

Si portò una mano davanti la bocca contorcendo lo stomaco.
Aprii la porta frettolosamente, facendola sbattere e ci tirai dentro Kiara appena in tempo da farle raggiungere la tazza del gabietto per rimettere.
 
Dopo due, anche tre contorsioni notai il suo corpo lasciarsi andare.
L'afferrai appena in tempo, per poi poggiarla sul lavandino facendo scorrere l'acqua sulle sue mani bollenti.
Feci caso solo in quel momento del caldo che faceva in quella stanza oltretutto piccola e dell'aria rarefatta.
 
Mi accertai che Kiara potesse reggersi sulle sue gambe prima di aprire la finestra.
 
Un colpo d'aria gelida mi colse alla sprovvista facendomi rabbrividire.
 
Mi girai appena sentii muoversi qualcosa dietro di me.
Pensavo fosse Kiara, invece con mia sorpresa era un cagnolino, veramente carino che mi guardava curioso dalla porta del bagno.
 
''Woody! ''

Kiara si staccò dal lavandino andando in contro al cane, ma dopo i primi due passi si accasciò a terra.

Scattai in avanti accovacciandomi accanto a lei riflettendo sul da farsi quando vidi sulla cornice della porta una biondina che sgranò gli occhi furiosa.

''I-io... ''

Tentai di parlare, ma questa afferrò l'amica portandola fino in camera da letto.

Eravamo rimasti io e il cane che guardai negli occhi.
 
Quando vidi tornare in bagno la biondina rimasi impietrito vedendola infuriata nera.

''Tu! Brutto porco, l'hai fatta ubriacare e ora volevi scopartela vero? Bhè mi dispiace per te, non è la serata adatta.''
 
Mi puntò il dito contro diventando rossa in viso.

''Veramente io... ''

Cercai di giustificarmi ma la biondina tornò sulla difensiva sbraitando.

''Non credi di essere troppo vecchio per lei? Cos'è sei un pedofilo o cosa? ''
 
A quelle parole cercai di contenermi dal darle una sberla.
Odiavo le persone che si incavolavano per nulla, oltretutto sbagliando persona perchè non ero assolutamente nulla di quello che mi accusò di essere.
 
Le afferrai il polso, senza stringere la presa.

''Senti, vedi di calmarti! ''

Stavolta ad alzare la voce ero io. Non sopportavo il fatto che mi interrompessero mentre parlavo, oltre al fatto che quegli scatti d'ira nella gente li ho sempre trovati odiosi. 

 
''Io non ho avuto nessuna intenzione di farle assolutamente nulla! Mi è venuta addosso nel locale e dato che è ubriaca fradicia l'ho riportata a casa.''
 
Lasciai la presa vedendo la bionda riprendere il colore naturale bianco della sua pelle.

''Era emglio che la lasciavo lì, così almeno i sarei risparmiato insulti poco pertinenti da parte tua senza motivo! ''
 
Avevo colto nel segno.
 
La bionda era rimasta senza parole e mi guardava incredula come se avessi appena rivelato al mondo di essere BatMan.
Saltò aggrappandosi al mio collo, rimasi impietrito a quella reazione.
 
Quando si staccò da me chinò lo sguardo e giocò nervosamente con le mani.
 
''I-io non abbraccio tutti gli sconosciuti se te lo stai chiedendo... ''

Disse con un tono autoritario, almeno tentò.

Ridacchiai a quell'affermazione portando le mani sui fianchi invogliando il continuo della sua scusa.

''Il fatto è che è pieno di stronzi ingiro e... ''

La sua finezza mi colpiva.

''.. E insomma, tu l'hai riportata a casa sana e salva mentre un altro avrebbe abusato di lei e chissà cos'altro le avrebbe fatto... ''

Continuò balbettando.

 
''Non sono qualcun'altro. Ho visto Kiara in difficoltà e ho scelto di fare la cosa giusta.''

Risi tirando fuori il cellulare per vedere l'ora. 
Le due e mezza.

Il giorno dopo avrei dovuto iniziare a lavorare alle sei.
Imprecai tra me e me.
 
''Mi chiamo Scarlett.''

Sorrise tendendomi la mano destra.

'' Liam ''

Ricambiai.
 
Quando arrivai a casa mi buttai sul letto affondando la faccia nel cuscino.
Erano le tre e quaranta di mattina e non avevo idea di come trovare le forze per alzarmi alle cinque il giorno dopo.
Ma lo feci.
 
Mi alzai, mi lavai e mi vestii. Per le sei ero nella palestra a sistemare degli attrezzi, o meglio a dormire sulla panca.
 
''Liam! Svegliati! Tra un'ora arriva Vincent, ha la sua sessione mattiniera ''

 La voce di Tom mi fece rabbrividire.

 
No, non ce la facevo a tenere testa a Vincent quel giorno ero troppo stanco.
 
''Tom, perchè non fate una sessione di combattimento invece? è un pò che non si fa... ''

Lo supplicai evitando il discorso ' sono stanco non ce la faccio '.
 
''Liam... Hai fatto tardi ieri?''

Rise poggiandosi con il gomito sul tavolo che stava finendo di pulire.

 
''No.. Si. Storia lunga ok? Non mi reggo inpiedi.''

Dissi stropicciandomi gli occhi.
Tom rise andando nella reception per prenotare l'arena.
 
Quando arrivò Vincent tutto pimpante lo aiutai a prepararsi per quella sessione di allenamento.
 
''Che fine hai fatto ieri?''

Mi chiese spezzando il silenzio che apprezzavo molto volentieri.

 
''Ero stanco e ho preso un Taxy.''

Dissi finendo di regolare gli strep sui suoi polsi.

''E perchè sei ridotto ad uno straccio?''

Mi colpì sulla spalla.

''Non ho dormito, incubi. Adesso concentrati. ''

Ringhiai cercando di chiudere una volta per tutte quel discorso.
Ad un tratto mi squillò il telefono.

''Pronto?''

Diedi un colpetto dietro la schiena a Vincent per fargli capire di cambiare aria.

'' Liam, mi serve qualcuno che badi a Christopher e Gaia. ''

Era mia cugina che parlava a stento tra le voci dei gemelli.

Ridacchiai.

'' Ci vediamo dopo allora Lola. '' 

Confermai cercando di scandire le parole.

'' Alle sei dovrebbe arrivare la Baby Sitter, tarderà perchè si è sentita male... Adesso devo scappare. Ciao cucciolo''

Io e Lola ci passavamo cinque anni, io ne avevo venti lei venticinque.
Facevo settimanalmente il co. Baby Sitter, per dare una mano a mia cugina dato che era rimasta sola dopo la morte del marito.

E poi io per mia cugina ero gratis.

Mi piaceva badare a Christopher e Gaia, erano due bellissimi bambini molto vispi e sapevo come farli divertire. 
 
''Liam dove cazzo sei!''

Mi sentii chiamare da Kris Nella reception. Avrei dovuto prendere il posto di Tom riordinando i pesi nel magazzino.

''Arrivo Kris un'attimo!'' 

Mi trascinai fino al magazzino e quando aprii la porta, il casino era indescrivibile.

Elastici aggrovigliati, posati sopra, sotto e dentro ogni angolo e scatolone.

Pesi a mano incastrati tra loro.

Guantoni legati e gettati sopra ai pesi più grandi, fortunatamente n ordine.

'' Ma cosa fate, la lanciate la roba qui dentro? ''

Sbraitai a Kris che se la rideva dietro la recepsion.

Vidi un peso rotolare vicino il mio piede, andandosi ad incastrare tra esso e la cornice della porta.

'' Ecco perchè bisogna risistemare! ''

Continuò sistemando vari fogli.

'' Mi pento di aver rinunciato all'allenamento '' 

Borbottai credendo di non essere sentito.
Calciai il peso accanto al mio piede e cercai invano di entrare nella stanza, passando sopra i tappetoni e senza inciampare sui pesi.

'' A che ora iniziano le lezioni? ''

Chiesi sperando di non dover assistere Vincent, Lucas e Daniel prima delle dieci.

'' Alle undici. Assisterai Lucas oggi Liam! '' 

Quando mi girai per incrociare lo sguardo di Kris e rispondergli senza dargli le spalle vidi passare davnti il magazzino Daniel.

'' Hei Dan! '' 

Lo salutai entusiasta di rivedere il mio amico tornato due giorni prima dal National Combat Center per uno staje con combattenti esteri.

'' Ciao Liam! Che fai oggi, mi assisti o devo beccarmi Tom? '' 

Chiese affacciandosi nel magazzino oscurando la poca luce che entrava dalla porta.

Essì, perchè oltre al casino presente nello stanzino la luce era anche fulminata.

'' No, assisterò Lucas. '' 

Sorrisi amaramente, sapevo che tutto quello che Lucas mi avrebbe lasciato fare sarebbe stato portare l'acqua e cambiare asciugamani.
In quella palestra l'insegnante con più esperienza era quello più stronzo.
Che ti tagliava fuori dalle lezioni.
Prendeva alla lettera il significato di ' assistere ' dato che per la maggior parte del tempo guardavi come allenava i futuri pugili professionisti.

'' Mi dispiace '' 

Ridacchiò poggiandosi con una spalla per far entrare più luce.
Evidentemente si era accorto di coprire l'unica fonte di luminosità che mi aiutava a muovermi senza rimanere sepolto vivo.

'' Vincent dov'è ? '' 

Continuò cambiando discorso.
Incrociai il suo sguardo prendendo un respiro profondo.

'' Vincent oggi salta gli allenamenti e ha già iniziato la sessione di combattimento. '' 

Sottolineai litigando con tre pesi incastratosi non si sa come con la grata del cubo porta palloni da steeching.

'' Daccordo, cazzo sei un'idiota, potevi seguire tu Vincent adesso così almeno avresti potuto rilassarti e assistermi negli allenamenti. '' 

Sospirai, sapendo di aver fatto una grande cavolata.
Ma ero stanco e non ce l'avrei fatta a seguire l'allenamento di Daniel o Vincent di mattina presto.

'' Daniel davvero, avrei preferito starmene a casa invece ''

Sbuffai separando finalmente i pesi e inserendoli nell'apposito scaffale.

'' Hei Payne, ho una buona notizia per te. Hai visto la scuola di ballo dall'altra parte della città? ''

Rivolsi uno sguardo interrogativo verso il mio amico che mi guardava malizioso.

'' Serve loro una palestra, quella che hanno deve essere ristrutturata e detto fra noi penso vogliano chiuderla e spostarsi definitivamente qui, dato che è più grande. ''

Lascii perdere quello che stavo facendo, ossia sganciare i cavi dei pesi per inserire quelli a terra.

'' Che vuoi dire? Verranno ad allenarsi qui? ''

Il pomeriggio era l'unico momento della giornata in cui io, Tom e Kris potevamo allenarci.

'' Si, ma no preoccuparti, prenderanno la sala dietro il ring, quella con gli specchi dove abbiamo riposto i manichini che veranno spostati nel magazzino esterno. ''

Altro lavoro per me quella mattina.

'' Perfetto, ci alleneremmo con musica classica sottofondo, non vedo l'ora '' 

Sbuffai tornando a litigare con i ganci.

'' Credo verrò a tenervi conpagnia, ballerine significa ragazze con un fisico mozzafiato e gambe scoperte... ''

Disse malizioso.

'' Sei un depravato '' 

Lo derisi vedendolo uscire definitivamente dal magazzino.

LUCE! 





Buona sera a tutti!
avrei dovuto pubblicare esattamente tre ore fa, ma ho passato il pomeriggio con un mio amico
e oltre ad essermene dimenticata non avrei avuto il tempo.
Perdonatemi!

Questo è il primo capitolo della mia storia e devo ringraziare il mio BABBO di averlo ricontrolato per me. 

Per chi non lo avesse ancora fatto... Ecco il trailer della mia FF! LINK 

Ditemi se è stato bravo e se lo sono stata io con questo primo capitolo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 3 ***




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To. Liam
 
Mi stavo allenando con Tom, colpivo ripetutamente i guantoni per scaldare i muscoli, poi provavo diverse tattiche e combinazioni da lui suggerite.
 
'' Liam cazzo non così! Ti ho detto di sferrare un gancio! ''
 
La mia mente non era concentrata e per poco non lo colpii in piena faccia.
 
Continuavo a pensare di dover condividere la palestra con delle ragazze in tutù fra i piedi.
 
Se non avesse alzato la guardia gli avrei sicuramente spezzato il naso.
 
'' Ciao ragazzi! '' 
 
Mi girai verso la porta d'entrata riconoscendo quella voce... Daniel.
 
'' E tu cosa ci fai qui? '' 
 
Chiesi poggiandomi sulle corde.
 
Vidi Daniel avvicinarsi, indossava un paio di shorts e una t-shirt e portava a tracolla la sua borsa da palestra.
Quando notai la fascia elastica sui suoi capelli intuii il suo intento. 
 
Voleva allenarsi con noi.
 
'' Sono venuto a vedere se imparate qualcosa durante le nostre lezioni... '' 
 
Disse gettando la borsa al centro della sala.
Mise le mani sui fianchi guardandomi deciso.
 
'' Cazzaro, oggi vengono le ballerine '' 
 
Scosse la testa Tom.
 
Cazzo.
Le ballerine.
Oggi.
Tra poco.
 
Questo significava continue richieste per chissà che cosa, significava musica classica o comunque musica sottofondo a deconcentrarci, significava... Ragazze, ragazze in body.
 
Daniel ridacchiò malizioso, entrando nel ring.
 
 
'' Avanti Liam fammi rivedere quella combinazione, non era del tutto sbagliata... '' 
 
Commentò mettendosi sulla difensiva senza indossare i guantoni.
 
Mi colpii le mani una contro l'altra per assicurarmi che i guantoni fossero saldamente avvolti contro i miei pugni, poi iniziai a ripetere la combinazione contro Daniel che la bloccò senza troppi problemi.
 
 
'' Avanti, riprova, sappiamo entrambi che può uscirne una cosa migliore di questa. ''
 
Rise scrollando le spalle.
 
 
'' Mettiti i guantoni, poi ne riparliamo ''
 
Dissi sforgiando un ghigno e riprendendo la mia posizione d'attacco.
 
Daniel afferrò i guantoni da allenamento e li piantò di fronte a me.
 
Senza pensarci due volte presi a colpirli con tutta la forza che avevo in corpo.
 
Dopo il terzo pugno vidi Daniel sbilanciarsi leggermente, così decisi di concludere atterrandolo.
 
Quando si ritrovò con la schiena a terra uscì dalla sua bocca un gemito di disapprovo.
 
Tom rideva di gusto poggiato su uno degli angoli, quando spostai lo sguardo verso di lui vidi Kris pronto a combattere ai piedi del ring che sghignazzava.
 
 
'' Ti ho lasciato concludere la mossa... '' 
 
Si lamentò Daniel. Il mio era un colpo diretto al suo delicato orgoglio.
Annuii restituendogli una smorfia ruffiana.
 
Quando si rialzò fece due passi indietro prima di assumere una posizione d'attacco.
 
Mi lanciò uno sguardo di sfida che accolsi molto volentieri.
 
Appena essermi allontanato anche io dal centro del ring vidi con la coda dell'occhio Tom raggiungere l'amico fuori dalle corde per godersi lo spettacolo.
 
Scattai in avanti, vidi Daniel alzare la guardia prima di sferrarmi un colpo dritto al petto che parai con i gomiti.
 
Restituii il pugno colpendo la sua spalla, questo fece ruotare il suo busto leggermente contro la botta subita così che il colpo successivo potessi sferrarlo sulla schiena.
 
Daniel arretrò di due passi, riprendendo l'equilibrio.
 
Rimasi sulla difensiva aspettando una sua mossa che non tardò ad arrivare.
 
Schivai due suoi colpi, per poi riceverne altrettanti diretti sull'addome.
 
Grugnii amaramente incassando altri suoi colpi al fianco destro.
 
Adesso Daniel stava bloccando con un braccio la mia spalla sinistra e colpendo ripetutamente con il suo potente gancio destro.
 
Quando si staccò da me mi accasciai a terra cercando di riprendere a respirare regolarmente.
 
 
'' E bravo Payne, vedo che hai imparato a stare in piedi i primi cinque minuti... ''
 
Sghignazzò Daniel togliendosi i guantoni.
 
Corrugai la fronte e gli lanciai uno sguardo assassino per poi lasciar cadere la testa.
 
Ero ancora carponi sul ring, contando i miei respiri quando sentii una mano colpirmi la spalla due volte per poi afferrarmi per aiutarmi a rialzare.
 
Era Kris.
 
 
'' Seriamente Liam, sei migliorato. '' 
 
Disse almeno lui serio, con un tono di voce basso.
 
Respiravo con la bocca aperta, ogni respiro mi provocava una leggera fitta al fianco martoriato fino a poco fa.
 
Tolsi la canottiera prepotentemente gettandola a terra.
 
Quando mi toccai il punto dolente notai tre grandi macchie rosse.
 
'' Vaffanculo Daniel. '' 
 
Ringhiai.
Questo mi lanciò un'occhiataccia divertita mentre mi veniva in contro.
 
 
'' Dai Liam, anche tu non ci sei andato leggero '' 
 
Disse sfilandosi a sua volta la t-shirt.
 
Aveva anche lui due lividi rossi.
 
 
'' E la mia schiena non sta meglio '' 
 
Proprio in quel momento le porte si spalancarono.
 
Portammo tutti il nostro sguardo verso essa, vedendo un gruppo di ragazze e qualche ragazzo intenti ad avvicinarsi.
 
Quando si accorsero di noi sul ring si bloccarono di colpo.
Cercai la figura di Kiara, nascosta tra i ragazzi, con gli occhi sbarrati, che mi fissava imbarazzata.
Le sue guance si colorarono di un rosso ciliegia che le risaltava gli zigomi.
 
 
'' Hei modelli da costumi da bagno, copritevi o queste ragazze bisognerà rianimarle '' 
 
Rise Tom recuperando la mia canottiera da terra.
 
 
'' Vado a farmi una doccia ''
 
Annunciai strappandogliela di mano.
La mia voce rimbombò per la sala mentre uscivo e recuperavo dalla panca la mia borsa per la palestra.
 
Attraversai l'arcata che conduceva agli spogliatoi e entrai in uno di essi abbandonando poi su una panca la borsa.
 
 
Quando uscii da essa tornai a dare un'occhiata ai ragazzi che si stavano ancora allenando.
 
Notai subito come Kris era migliorato dei ganci sinistri, dato che era sempre stato un pò debole.
Tom incassavaa bene i colpi e Daniel assistiva.
Per una volta era lui a fare l'assistente.
 
Sentii improvvisamente partire della musica molto alta dalla stanza dall'altra parte del rig.
La sala grande dove prima erano sistemati i manichini che io e Kris spostammo il giorno prima nel magazzino esterno.
 
Mi idressi verso le porte, affacciandomi alle piccole finestrelle presenti su esse.
 
Un gruppo di sei ballerini stava riproducendo una coreografia, tra loro c'erano i due che il giorno precedente si presentarono qui con Kiara che in quel momento era poggiata con le spalle al muro ad osservare i passi dei sei ragazzi.
 
Un uomo poco più grande di me camminava per la sala, urlando singolarmente ai ballerini parole per me incomprensibili. 
Le porte chiuse impedivano anche un audio piuttosto limitato, d'altronde anche la visuale lo era.
 
 
'' Hei Liam, ti và di riprovare quella combinazione? '' 
 
Chiese Daniel uscendo dal ring.
 
Tom e Kris si erano fermati, quest'ultimo stava riprendendo fiato poggiato contro le corde con la testa gettata all'indietro.
 
 
'' No Dan, mi sono appena lavato... Sono distrutto e ringraziando Dio domani è anche domenica e posso dormire. ''
 
Mi lamentai staccandomi dalla porta.
 
La musica rimbombava fino il lato opposto del salone.
 
Mi diressi incontro a Daniel che già si era incamminato nella mia direzione.
 
 
'' Ti va di uscire stasera? ''
 
Mi chiese quando ci ritrovammo faccia a faccia.
 
Annuii spostando lo sguardo su Tom, il quale stava sottolineando gli errori compiuti durante gli allenamenti a Kris.
 
In quel momento sentii la porta dietro le mie spalle aprirsi di botto.
 
La musica racchiusa in quella stanza scoppiò all'interno del salone, facendo girare in quella direzione tutti gli altri.
 
Vidi Kiara scappare verso gli spogliatoi con le mani al viso, inseguita dall'uomo che stava correggiendo la coreografia poco prima.
 
diverso alunni si affacciarono all'esterno della sala, la musica si fermò e calò un profondo silenzio.
 
Tom spezzò questo silenzio con un tonfo sul pavimento, per poi dirigersi verso il gruppo di ballerini che non si era mosso da dentro la sala.
 
 
'' Che cosa è successo? '' Chiese a gran voce.
 
Due di essi tornarono nella sala, il rumore dei passi era ammorbidito dal parquet nella stanza che cigolava ogni qual volta il peso si spostava da un piede ad un'altro.
 
 
'' Perchè ti ostini a farmi fare queste cose! sai benissimo che non ne sono capace Jon! ''
 
Sentimmo tutti la voce di Kiara spezzare il silenzio circostante, ci girammo all'unisono verso gli spogliatoi.
Non capivo cosa stesse succedendo quando anche l'uomo che era con lei non alzò la voce.
 
 
'' Tu hai poca fiducia in te stessa! Non sono io che mi sbaglio, sei tu! Sai di esserne capace, quindi evita di prendermi per il culo ma sopratutto di prenderti per il culo! Sei una grande ballerina e sai fare meglio di così! ''
 
La voce aumentò di tono ad ogni parola, ma la frase non era nemmeno stata compiuta che la figura di Kiara attraversò la stanza uscendo dalla porta principale in lacrime.
 
Mi morsi l'interno della guancia in preda ai miei pensieri.
 
Qual'era il motivo di tutte queste liti e discussioni...?
 
 
'' Io vado a casa '' 
 
Annunciai ai miei compagni che stavano sussurrando tra loro.
Afferrai la borsa accanto al ring e mi incamminai verso l'uscita.
 
Mentre attraversavo la reception sentii dei singhiozzi provenire da fuori.
Quando mi affacciai dalla porta a vetri vidi Kiara poggiata con i gomiti sulle ginocchia, seduta sui scalini in marmo di fronte la palestra.
 
Mi avvicinai senza fare troppo rumore a mi piegai vicino a lei.
 
Quello che stavo facendo mi riportò in mente le azioni di due sere prima, quando raccolsi Kiara da terra nel locale, quando la aiutai a raggiungere casa sua, quando si accasciò sul muro del salone e quando svenì nel bagno.
 
 
'' Kiarra... ''
 
Sussurrai posandole una mano sulla spalla.
 
In quel momento mi pentii subito della mia azione.
 
Perchè mi comportavo appren sivamente con una sconosciuta che la sera andav per locali a bere e a farsi i ragazzi?
Oltretutto era troppo piccola per me.
 
Kiar si girò di scatto verso di me appena pronunciai il suo nome.
I suoi occhi blu erano lucidi e le guance rosse erano rigate dalle lacrime.
 
Spalancò la bocca sussultando per la sorpresa di vedermi lì accanto a lei.
 
Come biasimarla, ero più sorpreso io delle mie azioni incomprensibili.
 
 
'' L-Liam... '' 
 
Balbettò scattando in piedi. 
 
Mi alzai a mia volta cercando di capire cosa stesse succedendo.
 
 
'' Perchè piangi? Che è successo? '' 
 
Chiesi secco.
 
Kiara cominciò a guardarsi intorno, come per trovare una via di fuga.
Davanti a me non avevo la Kiara che conobbi quella sera, c'èra una Kiara dicersa, più timida e sicuramente più ingenua di quanto lo fosse quella notte.
 
 
'' Io d-devo andare. ''
 
Balbettò prima di allontanarsi a grandi passi.
La vidi andare via deluso e sopraatutto confuso.
 
Confuso dalle sue azioni, ma sopratutto dalle mie.
 
Mi incamminai anche io verso casa, o meglio verso la mia macchina parcheggiata dall'altra parte della strada.
 
 
Quella sera continuai a ripensare al perchè della sua reazione alle parole di quell'uomo, al perchè delle sue reazioni nei miei confronti.
 
Ma perchè continuavo a pensarci? Non avrebbe dovuto importarmi.
Lei era una ragazza con i suoi problemi adolescenziali, io avevo da pensare alla mia futura carriera come pugile.
 
Non avevo tempo nè voglia di stare dietro agli ormoni di una diciassettenne, perchè maggiorenne non era, ci avrei messo la mano sul fuoco.
 
Mi alzai da letto dove mi trovavo immerso nei miei pensieri, sentendo il telefono squillare da sopra la scrivania nella mia stanza.

 
'' Pronto '' 
 
'' Liam, passiamo a prenderti tra quindici minuti ''
 
Sentivo la voce di Daniel a mala pena tra risate sottofondo, urla e molto, molto casino.
 
 
'' Ti trovi in un bordello? '' 
 
Risi alzandomi e dirigendomi frettolosamente verso l'armadio, aprendo le ante e cominciando a immaginarmi cosa mettermi quella sera.
 
 
'' Ci sono tutti, Tom, Kris, Vinc, Lucas... Manchi solo tu. Andiamo in un locale di mia conoscenza. ''
 
Annunciò tutto d'un fiato.
Scossi la testa, sapendo che non poteva vedermi.
Sbuffai tirando fuori dall'armadio una giacca nera, jeanse e una t-shirt a tinta unita grigia.
 
 
'' Daccordo. Ci vediamo tra quindici minuti. '
 
Dissi chiudendo la chiamata e cominciando a vestirmi.
 
Era diventata un routine uscire la sera con quei pazzi dei miei colleghi, una routine che mi staccava dai problemi che mi facevo inutilmente...
 
Sorrisi ripensando a quella sera dove mi scontrai con Kiara, chissà che questa sera non mi ritrovi nuovamente faccia a faccia con lei.
 




Buona sera! 
Eccomi qui a pubblicare entro il tempo stabilito!

Hem... Avevo detto '' lunedì '' aggiorno, non '' lunedì mattina '' aggiorno
Mi spiace per tutti coloro che si sono confusi ed hanno aspettato fino ad ora :'( ... <3

Ringrazio tutti voi per le recensioni, le leggo tutte e devo dire che osno molto, ma molto sorpresa per 44 e sottolineo QUARANTAQUATTRO recensioni per soli 4 capitoli.

Vi giuro, mi farei una foto e ve la invierei, sto con le lacrime.

In questo capitolo si approfondisce un pò sui pensieri di Liam riguardo Kiara, dato che molti di voi hanno accennato al modo in cui si è comportato quando si sono ri incontrati.

Volevo subito stroncare un'altro aspetto della storia che in molti hanno sottolineato. 
NON si parlerà di Josh e Anna in questi prossimi capitoli, la loro relazione ha semplicemente un impatto emotivo importante su Kiara, ma di loro due non ce ne frega assolutamente nulla.

Se non quello che leggerete più avanti.


Con questo vi auguro una buona serata, mi scuso infinitivamente per gli errori, e ringrazio chi di voi mi ha accennato di di voler inserire la storia nelle scelte... Davvero, le vostre parole mi hanno veramente toccata.
Eppure siamo solo all'inizio! 
Spero davvero che queste no siano solo parole, vi ringrazio di cuore a TUTTI <3 

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Capitolo 6
*** Capitolo 4 ***




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To. Kiara

Ero seduta, o meglio sdraiata sul divano divorando la vaschetta del sorbetto al limone quando Scarlett uscì dalla cucina con il telefono sull'orecchio.
Incuriosita mi misi ad origliare.


'' No, volentieri. ''

Sorrise a trentadue denti.
Vedendo la felicità farle brillare gli occhi non potei incuriosisrmi ancora dippiù, così posai il cucchiaio sul tavolo assieme alla vaschetta di gelato per origliare meglio.


''Non penso ci siano problemi. ''

Scar si girò verso di me eccitata. 

'' Le chiederò di uscire quella sera, capirà. ''


Continuò facendomi cenno che mi avrebbe spiegato tutto più tardi. 

Mi sdraiai sulla pancia e alzai i piedi in aria iniziando a muoverli.
Intuivo che avrebbe voluto farmi uscire di casa una sera per stare con qualcuno...

Stavo già pensando a dove andare, magri Anna avrebbe potuto ospitarmi, a meno chè non aveva ' da fare ' con Josh...
Sennò avrei potuto chiedere a mia zia di stare per una notte da lei...
Una cosa era certa. Sarei andata prima a spassarmela in un locale.

Magari avrei rincontrato Liam... 
No, ma cosa pensavo? Non mi ispirava fiducia uno come lui, un pò per il lavoro che svolge, un pò per la gente che frequenta.
Non avrei mai avuto a che fare con tipi come lui.

'' Non preoccuparti... ''

Mi accigliai vedendo il volto di Scarlett incupirsi.
Morivo dalla voglia di sapere il nome. 
Pretendevo di saperlo... Subito!

Mi sedetti sul divano fissando la mia amica camminare freneticamente per la stanza. 
Afferrai un tovagliolino dal tavolo e lo appallottolai con le mani per poi colpirla per attirare la sua attenzione.

Mimai con la bocca un ' Chi è ' e mi rispose facendomi una linguaccia.

Le lanciai un'occhiata severa e tagliente, facendole capire di dovermi dire il nome della persona con cui era al telefono. 

'' Daccordo NIALL '' 

Fece pressione sul suo nome per finire la frase guardandomi maliziosa.
Prima di riprendere a parlare si morse il labbro inferiore correndo leggermente sul posto super eccitata.

Vederla così felice ed eccitata era una bella cosa, poi se si trattava di un ragazzo la cosa era ancora più bella, dato che Scarlett ha sempre dubitato molto dei ragazzi che la circondavano.

In tutta la sua vita ha avuto tre o forse quattro ragazzi che l'hanno fatta solo soffrire.
Prese a tagliarsi, non eravamo ancora amiche...

Quando la conobbi, nel primo liceo, mi raccontò dell'ultimo ragazzo che l'ebbe tradita.
solo per errore scoprii i tagli sui suoi polsi.

Da quel giorno le stetti accanto e la aiutai a superare la cosa, trovando un'alternativa per sfogarsi, così decise di segnarsi anche lei a danza, con me che la frequentavo ormai da dieci anni.

Iniziai a danzare sin da piccolina, avevo quattro anni quando iniziai e subito mi appassionai a quella meravigliosa forma di espressione.

Dedicai la mia vita alla danza, totalmente.
Se vedevo artisti di strada mi univo a loro, durante le feste ero la prima a buttarmi in pista... 

Questo fin quando non persi totalmente la fiducia in me stessa.

Le parole dei una persona a me cara rimbombano ancora nella mia testa.
Parole incise nel mio cuore con una lama, facendolo sanguinare, facendomi piangere lacrime amare. Una promessa che non mantenni.


''KIARA!!!! ''

Urlò Scarlett gettandosi su di me sul divano, spezzando i miei pensieri.

Quando smise di emettere gridolini agitandosi su di me in quello che doveva essere un abbraccio, ma che sembrava piuttosto un litigare, mi liberai dalla sua presa e mi misi seduta incrociando le gambe.

Scarlett afferrò un cuscino e lo strinse al petto guardandomi con un'aria soddisfatta, felice, euforica.

''Allora? Chi è questo Niall? ''

Le chiesi spalleggiandola.

Scarlett affondò il viso nel cuscino, quando riportò lo sguardo su di me assunse un'aria di una pronta a rispondere ad un'intervista o un interrogatorio.
L'ultima volta che vidi quello sguardo fù quando si preparò per ben due settimane ad un'interrogazione di storia in cui prese dieci e lode.

''Niall James Horan. Vent'anni. Biondo, occhi blu oltre oceano, dolce, carino è dire poco... ''

Scandì ogni frase contnadole sulle punta delle dita.

Riprese fiato guardandomi con gli occhi tremanti dalla gioia.

''Non ci posso credere, ha accettato di venire a cena una sera a casa... Una sera completamente con ME! ''

Annunciò in un gridolino.

Sorrisi mordendomi il labbro inferiore.

'' In che modo intendi passare la serata? ''

Chiesi facendole l'occhiolino.

''Bhè, noleggio un film, preparo i pop corn, parleremmo... Lui è uno che ama ballare sai? Quindi non me lo faccio sfuggire un bel valzer a lume di candela...''

Ogni punto della lista era vividamente immaginabile nella mia testa, mentre faceva l'elenco annuivo ad ogni tema.

'' E... Nient'altro? ''

Chiesi maliziosa.
Sapevo che Scarlett si vergognava solo di menzionare l'argomento, diventava tutta rossa e sopratutto mi urlava contro di cambiare argomento.


'' KIARA...!!''

Come mi aspettavo, mi urlò contro.

'' ...Bhè, forse. ''

A quelle parole separai le labbra e rimasi a bocca aperta.
I miei occhi si sbarrarono vedendo il suo sguardo vagare chissà dove, fantasticando...

''Scar... lett? ''

Sibilai incredula.

''Bhè, ci si può fare un pensierino, e se non lo fa lui lo farò io... ''

Disse mordendosi avidamente il labbro inferiore. Un vizio che avevamo in comune.

''SCAR! ''

La sgridai.

'' Quindi vuoi seriamente liberarti di me ? ''

Cercavo di rimanere seria, ma in quel momento mi veniva troppo da ridere.
Il pensiero di Scar fidanzata seriamente mi riempiva il cuore di gioia, vederla sorridere per un ragazzo...

'' Ti prego Kiara... Vai a dormire da Anna, oppure, credo che Chirstelle potrebbe ospitarti una sera... ''

Mi implorò con occhioni da cerbiatto.
Due occhioni grandi e blu che risplendevano sul suo bel visino tanto dolce quanto, in alcune situazioni, parculo.
Scar arrossiva per tutto, rabbia, eccitazione, timidezza... E quando lo faceva era adorabile. Sembra più piccola di quello che è, una under diciotto solo da pochi giorni.

La festa dei diciottanni più pazza a cui abbia mai assistito.
Per la mia ci volevano ancora sei mesi...


'' Ti prego Kiaretta... ''

Continuò a pregarmi congiungendo le mani.
O almeno ci provò dato che tra loro c'era il telefono.

Annuii ridacchiando, era un possibilità che non potevo negare alla mia migliore amica.

'' Quando dovrò andarmene di casa? ''

Chiesi frustata.

'' Mercoledì. ''

Disse alzandosi dal divano esaltata.
Iniziò a saltellare fino in cucina per posare il telefono e poi si diresse nello stesso modo in camera, canticchiando le note dell'ultima canzone che provammo quella settimana, I'm In Love.
Maledettamente azzeccata per quella situazione.

...

'' Scar, domani devi andare a fare la baby sitter dalla signora Prescot? ''

Chiesi apparecchiando la tavola.
Sarebbe venuto, quella domenica, un vecchio compagno di scuola a pranzo.

Scar annuì sistemando le posate vicino i piatti.

''Si, Chris e Gaia. Solita ora, dopo lezione. Tanto c'è il cugino che li tiene d'occhio fino al mio arrivo. ''

Era la prima volta che io e Scar parlavamo di questo argomento, dato che non era una cosa che prima di allora mi interessasse più di tanto.

''Il cugino...? ''

Chiesi incuriosendomi.

''... Ma se c'è il cugino, tu che ci vai a fare? ''

Continuai dirigendomi in cucina per prendere i tovaglioli.

'' Il cugino ha gli allenamenti di non so cosa. Non conosco nemmeno il suo nome, o il suo volto. ''

Disse con aria pensierosa.

'' L'altro ieri, quando ho detto alla signora Prescott che ritardavo, è stata la prima volta che il cugino mi sostituiva per un paio d'ore... ''

Disse per riportare gli occhi su di me che intanto avevo finito di sistemare la tavola.


''. .. Quel giorno non l'ho visto perchè appena entrata lui è uscito accennandomi un saluto dalla porta sul retro. L'unica cosa che sò è che è maschio. ''

Rise sull'ultima affermazzione.

''Domani insomma forse lo conoscerai... ''

Disssi malizionsa.

'' Hei, non tradirei mai il mio piccolo Niall... ''

Disse lanciandomi un'occhiataccia severa.

''... Anche se lui non lo sa ancora, siamo già fidanzati. ''

Continuò alzando il naso in aria come una diva per poi incamminarsi verso la cucina per prendere i bicchieri.

''Allora se è carino me lo presenti! ''

Le gridai dietro per poi regalarle una linguaccia che mi restituì non appena avvistato il gesto.

Suonarono alla porta. Corsi ad aprire sistemandomi prima la magliettina nera che mi copriva a mala pena l'ombelico.
Unabbigliamento che scelsi apposta, dato che misi anche i jeanse scuri a vita bassa per mostrare un pò di pancia.
In fondo ero una delle poche persone al mondo, contente del proprio fisico, però non ero nemmeno una che andava in giro mezza nuda.

'' Chi è...? ''

Domandai con un tono di voce scherzoso, conoscendo il carattere del nostro 'amico'.

'' Il lupo! Apri! ''

Ridacchiò Dietro la porta bussando altre due volte.

Quando aprii lo abbracciai forte e lui ricambiò dondolandoci fin dentro il salotto.

''Ti sei alzata... ''

Ridacciò.

''Tu sei rimasto quello di sempre... ''

Dissi stringendolo amorevolmente.

'' HARRY! ''

Urlò Scar dalla cucina per poi gettarsi su di noi ed abbracciarci entrambi.






HOLA!

Guarda guarda quanto è curioso questo capitolo!
Vi si sono aperte tante porte vero?
In fondo è il capitlo 4 Che diamine! :p 

Ok...
Punto 1: La frase che ho messo in neretto '' 
Le parole dei una persona a me cara rimbombano ancora nella mia testa.
Parole incise nel mio cuore con una lama, facendolo sanguinare, facendomi piangere lacrime amare. Una promessa che non mantenni.'' ...  
Siete curiose è...? 


Punto 2: Abbiamo scoperto chi è la famigerata '' Baby Sitter... '' .... :p

Punto 3 : Scar esce cooon... ta tan tam! Nialler!  Ve lo sareste mai immaginato? Io no prima di scrivere il capitolo LOL

Punto 4: '' Amico d'infanzia... '' HAZZA!

Vi sono piaciuti i colpi di scena? ...
Sempre se li volete giudicare come tali!

Ok, voglio infinitivamente ringraziare tutti coloro che hanno consigliato la storia per le SCELTE!

Non - Vi - Ringrazierò - Mai - Abbastanza.

Mi scuso perchè il capitolo è abbastanza corticino, ma almeno siamo rientrati con i tempi...
Lasciate una recensione, io vi lascio una BACIONE a tutti nessuno escluso.




 

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Capitolo 7
*** Capitolo 5 ***



​......................................................................................................................
 
..


To. Liam

Mi scompigliai i capelli bagnati dal sudore mentre mi dirigevo all'angolo del rig affannato.
Kris intanto lottava per togliersi i guantoni. 

'' Porco cazzo... '' 

Imprecò.

Mi girai per vedere cosa stesse combinando quell'emerito ritardato di uno dei miei migliori amici.

Si era riuscito ad attaccare fra di loro i guantoni ottenendo un paio di 'manette.'

'' Certo che sei furbo tu... '' 

Ghignai divertito.
Kris mi lanciò un'occhiataccia porgendo verso di me le mani unite.

Ridacchiando mi diressi verso di lui e lo aiutai a liberarsi.

Proprio nel momento in cui gli separai le mani, sentii aprirsi la porta d'ingresso.

'' Hei! ''

Esclamò Kris.
Io ero rimasto girato a farmi i fatti miei, più che altro convinto che da quella porta fosse entrato Tom.

Quando però mi girai rividi Kiara avvicinarsi a testa bassa.

'' Ciao èh... '' 

Esclamai posando le mani sui fianchi con aria severa.
Le buone educazioni che fine avevano fatto?
In fondo ormai ci conoscevamo, poteva anche salutare.
O ero io ad essere troppo espansivo con le persone.
Forse avrei dovuto evitarla invece, come lei evitava me.

'' Ciao Liam. Ciao ... '' 

Mi stupii nel sentirmi chiamare per nome.
Quando lo pronunciò alzò lo guado verso di noi, cercando quello del mio compagno.

'' Kris. Mi chiamo Kris, bella '' 

Appuntò lanciando i guantoni fuori dal ring.

'' Voi avete finito? '' 

Se mi ero sorpreso nel sentirla pronunciare il mio nome dopo un ' ciao ' figuriamoci sentirla porre una domanda.

'' He...m Si, ma io resto per dare una sistemata. '' 

Appurai scuotendo la testa per togliermi l'idea che mi stavo facendo di lei.

Quando i nostri sguardi si incrociarono sentii una piccola sensazione di disagio, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo...

Dopo parecchi attimi di silenzio decisi di rompere l'atmosfera e al tempo stesso quella strana connessione formatasi 

impassibilmente.

'' Provi da sola oggi? '' 

Chiesi tornando all'angolo dove la mia bottiglia d'acqua mi attendeva.

'' No, oggi proviamo con il nostro gruppo '' 

Disse severa posando la borsa accanto alla porta della sala.

'' La chiave ? '' 

Indicò la serratura.
Ignorai quella domanda, ripensando invece alla frase precedente.

'' Scusa, perchè... L'altro non era un gruppo? '' 

Chiesi incrociando le braccia al petto.

Kiara esasperata sospirò, fingendo pazienza.
Era una ragazza piuttosto irritabile.

'' Quella era tutta la scuola, ci siamo riuniti per provare tutti insieme. '' 

Appurò alzando un sopracciglio imitando la mia posizione, braccia conserte sul petto e gambe leggermente divaricate.

Restai a guardarla qualche secondo, fin quando non lessi chiaramente un tono di sfida nei suoi occhi impazienti di sentire 

una risposta.

'' E questo invece è il tuo gruppo? '' 

Chiese Kris da dietro le mie spalle.
Kiara annuì spostando lo sguardo su di lui, mantenendo sempre la posizione.
Esasperato fui io a cambiarla.
Quando riportò lo sguardo su di me mi sorrise compiaciuta, indicando ancora la serratura.

'' La chiave? '' 

Chiese con lo stesso tono di prima.

Uscii dal ring in silenzio, avviandomi verso la reception.
Dopo diversi passi le feci segno di seguirmi e così fece.



'' Ecco a te. '' 

Le porsi la chiave.
Le nostre mani si sfiorarono, la mia pelle era calda per via delle vene che pulsavano ancora il sangue nei muscoli, per 

l'allenamento.
Le sue erano fredde, ghiacciate, di un bianco candido.
Sentii un brivido attraversarmi il braccio facendomi venire la pelle d'oca.

'' A che ora iniziate? '' 

Chiesi guardando l'orologio.

'' alle sei, quando Scar finisce di lavorare. '' 

Sentivo il suo sguardo puntato su di me, aspettava che incrociassimo ancora una volta il contatto visivo.
Presi un bel respiro prima di girarmi di nuovo verso di lei, quando i nostri occhi si rincrociarono sentii il disagio 

scorrermi attraverso le vene.

'' E tu perchè sei qui alle quattro? '' 

Chiesi idicando l'orologio alle mie spalle.
Kiara strizzò gli occhi, abbassando lo sguardo.

'' Sono venuta a riscaldarmi, ad impostare la musica, così che la lezione sia fluida e già che ci sono provo alcune parti 

individuali. ''

Il suo tono di voce inizialmente non cambiò, ma poi iniziò ad abbassarsi, diventando quasi un sussurro involontario, seguito 

da un sospiro.

Accertatasi che non avevo altro da chiederle mi diede le spalle e si allontanò con in mano le chiavi.
La seguii mantenendo la distanza di qualche metro, i miei occhi, da prima puntati sulla sua figura perfetamente dritta e 

fluida si spostarono su quella di Kris, che a confronto sembrava un rinoceronte che saltava la corda. 
Più precisamente quella del ring, finendo con un balzo a terra.

'' Grazie , grazie. ''

Disse inchinandosi ad un pubblico immaginario.

'' Sei da ricovero psichiatrico '' 

Constatai lanciandogli con un calcio la borsa accanto la panchina.

Portai nuovamente lo sguardo su Kiara, intenta ad aprire la porta.
Fece un pò di pressione e questa si spalancò, accendendo automaticamente la luce interna.
La sua figura si rifletteva esattamente di fronte a lei.

Osservai come si fissava nello specchio, con un'aria piuttosto macabra.
Era elggermente disgustata da ciò che vedeva, ma allo stesso tempo intimorita e spaventata. 
Come se di fronte a lei ci fosse uno sconosciuto.

Kris spezzò i miei pensieri poggiandosi con il gomito sulla mia spalla.

'' Andiamo, finiscila di fare il cascamorto e chiedile di uscire ''

Sussurrò malizioso.

Mi girai, accigliandomi facendo scorrere i pro e i contro nella mia testa a velocità fulminea.
Dopo un pro e tre contro scossi il capo strizzando gli occhi.

'' Ha a mala pena diciasette anni '' 

Dissi disgustato, non tanto per Kiara in se, ma per la differenza d'età che ci divideva.

'' E con questo? '' 

Incrociò le braccia Kris guardandomi stupito.

'' Io ne ho vent'uno... ''

Il mio amico continuava a guardarmi indifferente.

''Non è ancora maggiorenne, mi prenderanno per un pervertito. '' 

Dissi a bassa voce stringendo i denti.
Mi sorprendeva l'immaturità del mio amico a volte.
Anche dopo sette anni che lo conoscevo.

'' Non te ne è mai fregato un cazzo dell'età Liam, fai poco il coglione e ammetti piuttosto che non sai come chiederglielo. 

'' 

Scosse la testa lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi.

'' Cazzo Kris levatelo dalla testa '' 

Lo indicai furioso.
Odiavo quando tirava conclusioni affrettate, non conoscendo affatto i miei pensieri a riguardo, come se la mia mente fosse 

sgombra, o meglio, ignorante di ogni contro a suo favore.
Kris amava farmi incazzare, questa era l'unica spiegazione plausibile.
O questa o era veramente un Pirla.


Mentre spostavo i manichini posanti da un magazzino all'altro, sudando come un tricheco sotto il sole, sentii imprecare dalla sala prove.
Subito pensai che Kiara fosse caduta e si fosse fatta male, così abbandonai il manichino al centro del corridoio che portava dagli spogliatoi all'esterno.

Spalancai la porta scrutando la stanza, di Kiara nemmeno l'ombra.
Fin quando non vidi poggiata allo specchio, la sua figura rannicchiata contro il vetro con la testa sulle ginocchia.

'' Kiara tutto bene? '' 

Dissi insicuro, azzardando qualche passo in sua direzione.
Per me quella sala, in quel momento, era come un campo minato.

Ed io calpestai esattamente la mina.

'' NO! Non va bene un cazzo, non andrà mai bene! '' 

Urlò alzandosi in piedi con le lacrime agli occhi.
Rimasi impalato, con i piedi fissati sul pavimento, leggermente spaventato.
Non riuscii a muovermi, certo di calpestare un'altra mina.

'' C... Cosa c'è che non va? ''

Azzardai mordendomi una guancia.

Kiara si lasciò cadere contro il vetro scoppiando a piangere.

Tra singhiozzi e lamenti mi avvicinai, speranzoso di non essere ucciso con lo sguardo.
Forse stavo azzardando un pò troppo.
Forse mi sarei dovuto fare i fatti miei.

Forse era meglio che me ne tornavo a spingere manichini.

'' scusa... ''

Sussurrò tra un lamento e un singhiozzo.

'' Di cosa ti scusi? '' 

Chiesi chinandomi verso di lei.

Titubante le posai una mano sulla spalla.
La pelle era appiccicaticcia, ovviamente stava sudando.
Ma non mi importava, qualcosa la turbava e mi ero deciso a capire di cosa si trattava.

Dalla porta sentii diversi occhi osservarci, così alzai lo sguardo verso lo specchio vedendo Sar sulla soglia della porta, insieme ai due ragazzi che qualche giorno prima erano venuti insieme a Kiara a visitare la palestra.

Un altra persona si affacciò, era Vincent.

Mi alzai girandomi verso la porta.

Vincent mi mimò un ' cosa succede ' gesticolando.
Io a Scar ci lanciammo uno sguardo d'intesa e lei si avvicinò verso di noi, lasciandosi alle spalle la borsa e gli altri ragazzi.

si chinò affianco a Kiara abbracciandola.
Solo a vederlo, quell'abbraccio era rassicurante.

'' Non posso ocntinuare così... '' 

Sibilò Kiara stringendo l'amica che sussurrava il suo nome.

Mi sentii improvisamente di troppo, quando anche la terza ragazza entrò nella stanza.
Mi avviai verso la porta, dove Vincent mi aspettava osservando la scena insieme al ballerino.



'' Capito.. ''

Commentò Vincent annuendo dopo avergli raccontato l'accaduto.
Anche il ragazzo rimasto fuori ascoltò interessato, ovviamente ne sapeva più di noi.

'' Hei tu... '' 

Lo interpellò Vincet legermente confuso.

'' Josh. '' 

Si presentò questo accennando un mezzo sorriso.

'' Ne sai più di noi, è palese... Possiamo sapere qualcosa dippiù?''

Josh titubante annuì, allontanandosi dallo stipite della porta.
Vincent lo seguì a ruota, mentre io restai ancora qualche attimo ad osservare la scena dentro la sala, prima di raggiungerli sulla panca accanto al Ring.

'' Kiara... Soffre di mancanza di fiducia in se stessa. Si sottovaluta, non si spinge nemmeno più al suo limite, convinta di averlo raggiunto dando la parte più scrausa di se stessa. Si odia, fino a qualche tempo fà soffriva di autolesionismo, io personalmente l'ho beccata mentre si tagliava, ho da sempre cercato di aiutarla e da lì siamo diventati ottimi amici. '' 

Spiegò rammaricato Josh.
M'irrigidii, pensando a come si potesse sentire, sapere che una persona si odia a tal punto di farsi del male, a non credere in se stessa, sottovalutandosi, a non potersi nemmeno più guardare allo specchio senza avere ribrezzo...

'' ... Ultimamente si sta davvero buttando giù, perchè tra qualche mese il nostro gruppo si scioglierà...''

Vincent lo fermò prima che continuasse a spiegare.

'' Perchè si scioglierà? ''

Chiese scuotendo la testa.

'' ... Dicevo appunto... Si scioglierà perchè faremmo le selezioni individuali per la scuola più prestigiosa in circolazione, la Contest Ballett, in Europa. Però Kiara non è pronta, non ce la farà mai a passare le selezioni se continua di questo passo e lo sa bene. Questa consapevolezza, però la blocca ancora dippiù, facendola girare in una spirale senza via d'uscita. ''

Disse sconsolato Josh torturandosi le mani.
Ovviamente ci teneva all'amica, ai suoi sentimenti e al suo futuro.

'' cazzo che situazione... '' 

Disse Vincent stringendo i denti.

Mi sentii sconsolato. Avrei voluto poter fare qualcosa.





Schiau!

Avrei voluto davvero aggiungerci un sacco di cose a questo capitolo ç_ç

Ma altrimenti sarebbe diventato troppo lungo, così lo taglio a metà e posto la prima parte adesso e la seconda... TATATA! Stasera, alle 21. 

Quindi collegatevi per leggere il capitolo .. 6!
Wow, già al 6.... 

Mi sento in dovere di darvi qualcosa, quindi vi presento Anna...


  ( Olivia Wilde ) 

... Scarlett.... 

   ( Scarlett Johansson )


... E Josh.

  ( Jason James Richter )


Le foto di Tom, Kris, Vincent, Daniel e Lucas le posterò più avanti ;) 
Ci sentiamo starera, un bacione grande!! 

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Capitolo 8
*** Capitolo 6 ( parte 1 ) ***




...................................................................................................................................


To Kiara

Mi sentii scivolare una mano fra i capelli, la mano di Anna che invata tentava di consolarmi.

'' Kiara non fare così... ''

Sussurrava dolcemente.
Scarlett mi cinceva le spalle, con la testa posata sulla mano destra, rimanendo in silenzio.
La mia migliore amica sapeva bene che le parole erano inutili, e che mi bastava sentire che qualcuno fosse dalla mia parte, fosse accanto a me.

'' Kiara, avanti alzati, ti aiutiamo noi con la coreografia. ''

Insistette Anna dandomi una carezza sul viso.
I tempi erano sempre più ristretti e i miei amici non avevano ore da perdere, poi con un caso disperato come me...

'' No, non posso rubarvi altro tempo. ''

Mi alzai in piedi, asciugandomi le lacrime.

'' Io rinuncio. ''

Sentii una fitta al cuore.
Scarlett balzò in piedi appena finii di pronunciare quella frase.

'' Tu non rinunci proprio a nulla! Kiara, puoi farcela! ''

La voce rasicurande di Josh proveniva dalla porta.
Quando mi girai lo vidi ragiungerci a grandi passi, con i pugni serrati.

'' Kiara, ti aiutiamo noi a correggere la coreografia, non ci inporta del tempo, quello si rimedia... ''

Quando mi raggiunse, al seguito di quelle parole sentii un profondo senzo si fiducia e rispetto verso quelli che erano per me Veri amici, su cui potevo contare... Sempre.

Cosa sempre più rara di questo periodo.

'' Lo fareste veramente? ''

Dissi con l'emozione nella voce.
Josh mi strinse le spalle tra le mani e dopo un grande sorriso mi abbracciò.

'' Ovvio ''

Disse Anna da dietro di me.

Lasciai la presa id Josh e mi gettai su Anna e Scarlett, sempre lì, quando ne avevo bisogno.


Le strinsi in un caloroso abbraccio, ancora incredula.

Intanto dallo stipite della porta vidi Liam indifferente.

I nostri sguardi rimasero uniti per qualche istante, finchè non girò i tacchi uscendo dalla porta e, a giudicare dal rumore seguito, anche dalla palestra.




'' Si, Kiara, vai forte così. ''

Constatò Josh.
Mi sentii profondamente delusa dall'ultima serie di otto tempi.

'' Basta. Blocca la muscia. BASTA ! '' 

Sbottai camminando nervosamente per la sala.
Erano ormai due ore che facevamo prove, oltre ad essere stanca, di miglioramenti non se ne vedeva l'ombra.

'' Kiara sei stata perfetta!  ''

Disse Anna bloccando la musica. 

'' Cazzo! '' 

Sbottai tirando un calcio in aria.
amavo, si, i miei amici, per il fatto che mi stavano vicino e quant'altro...
Ma quando mentivano solo per compiacermi avrei voluto cacciare un urlo isterico. 

'' Ero in ritardo di tre tempi, ho sbagliato due passi e sopratutto ho saltato tre accenti. ''

Sbraitai raggiungendo la borsa dall'altro lato della sala.
Mi chinai ed afferrai la bottiglia d'acqua.

'' Andiamo, nemmeno le ho notate queste imperfezioni... ''

Si giustificò Josh sedendosi a terra a gambe conserte.

'' non le hai notate... Tu! Loro lo noteranno! Ci saranno cinque giudici, uno che pensa alle gambe, uno alle braccia, uno alla testa... ''

'' sisi, lo so ''

Mi interruppe esasperata Scarlett.

'' Kiara, errare è umano... ''

Continuò Josh.

'' si ma io non posso sbagliare. Non ora. Non lì. ''

Sentii un fremito attraversarmi il corpo.
I polpacci mi dolevano, in preda a diversi crampi, le braccia le sentivo affaticate, come del resto tutto il resto del corpo indolensito.
Mi sentii riempire d'ira. Loro non capivano, non potevano capire, cosa significasse saper di poter dare di più, ma non riuscirci, frenata dal peggiore dei sentimenti, la paura.
Paura di sbagliare, paura di non dare abbastanza pur dando tutto...
Ma avevo cento volte più paura di me stessa.
Di quel che mi sentivo capace di fare e per quel che invece ero negata.
Disprezzavo quel lato di me, quello ovvio, quello debole che non sapeva resistere al dolore, allo sforzo o alla stanchezza.

'' Non ce la faccio più ''

Dissi con la voce strozzata da un pianto.
Bevvi dalla bottiglia due sorsi d'acqua, mentre i miei amici mi guardavano in silenzio, abbattuti.

'' Grazie, ma io vado a casa, sono stanca. ''

Gettai la bottiglia nella borsa e tirai fuori una felpa che indossai mentre Scarlett veniva verso di me.

'' Tornerai? ''

Mi sussurrò.

'' Non lo so. ''






Salve a tutti!
Prima parte del capitolo... 5, no 6. Pardon.
Mi scuso, in ginocchio per il ritardo. Invece di postare alle 21 ho postato alle 22 e 30, perchè?
Ho una connessione ORRIBILE.

La seconda parte del capitolo verrà postata domani  ( domenica )  Non posso dirvi a che ora e quando perchè dipende a come gli gira al modem... e... il tempo non è dalla mia, o meglio, nostra parte dato che qui a Roma il celo è di un bianco uniforme.

-    Perchè Liam la guardava in uqel modo...? A cosa stava pensando...?

;p 

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Capitolo 9
*** Capitolo 6 ( parte 2 ) ***




...................................................................................................................................................


To. Liam.

Stavo camminando per le strade del quartiere, attraversate, dato il freddo pungente solo dai mezzi.
Quel pomeriggio arrivai alla palestra a piedi, lasciando la macchina a casa.

Ero immerso nei miei pensieri, focalizzati su Kiara.
Non trovavo plausibile il fatto che nessuno potesse aiutarla e che solo lei con le sue forze sarebbe dovuta tirarsi su.
Se c'era una cosa di cui andavo certo era che nessuno avrebbe potuto mai affrontare i problemi da solo.

Proprio in quel momento, una moto, passò a tutta velocità rasente al marciapiede, perdendo l'equilibrio e finendo sull'asfalto gelato.
Il conducente cadde a terra, battendo la testa fortunatamente coperta dal casco.

Corsi, trattenendo il respiro, sperando che quell'uomo non si fosse fatto nulla di grave.

Quando raggiunsi vidi che la figura rannicchiata a terra non era un uomo, bensì una donna.
Più precisamente Kiara.

Mi chinai su di lei, afferrandole l'avambraccio per aiutarla a tirarsi in piedi, ma oppose resistenza e rimase seduta a terra, con le mani congiunte sulle gambe piegate e il casco ancora al suo posto.

'' Possibile che ti cacci sempre nei guai? ''

Dissi piegandomi sulle gambe per raggiungere la sua altezza.

Le portai una mano sotto il mento e slacciai la sicura della cinghia del casco. Lo afferrai con tutte e due le mani e glie lo sfilati.

I suoi occhi erano chiusi, la bocca rossa serrata.
Il naso era leggermente arrossato per il freddo.

'' Stai bene ? ''

Chiesi sedendomi accanto a lei.

Kiara scosse la testa portando le mani al viso, per strozzare un pianto inconbente.

'' Come posso stare bene, quando il mio più grande fallimento è la vita che conduco? ''

A quelle parole mi si gelò il sangue.
Sentii una forte sensazione di impotenza attraversarmi la spina dorsale.
Forse è a questo che si riferiva Josh. Nessuno avrebbe potuto aiutarla, sopratutto io. Me lo sentivo.

'' Kiara... '' 

Le afferrai i polsi cercando di liberarle il viso.
Volevo che mi guardasse negli occhi mentre pronunciavo quelle parole che sicuramente avrà sentito già pronunciare.

Quando i suoi occhi blu si posarono sui miei mi sentii come un naufrago in mezzo al Mar Glaciale Artico.
Lessi una profonda delusione, non rivolta a me, bensì a se stessa. 
Ripensai ai sentimenti che provava, odio, verso la sua vita, il suo corpo, il suo io.
Riuscivo solo ad immaginare quanto potesse essere orribile sentirsi in totale disagio con se stessi.

'' Tu sei artefice della tua vita... ''

Sussurrai riprendendo coscenza.
Kiara abbassò lo sguardo, segno di comprendere quelle parole.

'' ... Non sei costretta ad eccellere in tutto, le cose vanno fatte gradualmente. ''

Continuai con più sicurezza, sentendo che in qualche modo mi avrebbe dato retta.
I suoi polsi erano ghiacciati, quando spostai lo sguardo sulle sue mani le vidi di un bianco cadaverico.
Continuai a scrutare il suo braccio, coperto solo da una felpa leggera.
I miei occhi dal suo braccio saltarono direttamente al viso.

'' Congelerai... ''

Sibilai più a me stesso che a lei.
Il mio fiato nell'aria provocava una nuvoletta, testimone del freddo pungente che ci avvolgeva.
Mi tolsi immediatamente il cappotto che indossavo, posandolo sulle sue spalle.

'' No Liam... ''

'' Shh. Stai morendo di freddo. ''

La interruppi mentre si dimenava per togliersi il cappotto.
Lo avevo già riscaldato con il calore del mio corpo, così che potesse scaldarsi più in fretta.

Ignorai il freddo pungente che, come un pugno allo stomaco, mi fece di colpo battere i denti.

'' Vai a casa ''

Le dissi alzandomi in piedi porgendole la mano.

'' No, non puoi arrivare fino a casa solo indossando quella maglietta. ''

Si impose severa, rimanendo a fissare il mio petto all'altezza dei suoi occhi.

'' Non preoccuparti. ''

Le rivolsi mezzo sorriso.
Dall'incrocio dove ci trovavamo, a casa mia, era mezz'ora di camminata, se avrei allungato il passo, oltre a tenermi caldo con l'esercizio fisico minimo che facevo, sarei rientrato dieci minuti prima.

'' No, Liam, hai fatto fin troppo per me... '' 

Aggiunse dirigendosi verso la moto rovesciata più avanti.

'' Kiara... ''

Prima che finissi di pronunciare la frase, la moto era in posizione eretta, con Kiara a bordo.

'' Sali ''

Mi ordinò. 
Scossi il capo incrociando le braccia al petto. 
In parte era umiliante accettare un passaggio...

Kiara allungò il braccio in mia direzione, segno di doverle ridare il casco che tenevo ancora fra le mie mani.
Mi avvicinai e glie lo porsi, osservandola scuotere la testa all'indietro, per spostare i capelli prima di indossarlo.

Con il volto coperto dal casco mi fece segno di sedermi dietro di lei.
Oppormi non mi avrebbe portato da nessuna parte, così obbedii.

'' Reggiti forte... '' 

Mi ordinò ancora una volta.
Ridacchiai cingendo le braccia intorno alla sua vita, poco prima che sfrecciò lungo la strada.

'' Hem.. Dov'è che abiti...? ''





I'm Here!

Sera a tutti!
Ho pubblicato la seconda parte del sesto capitolo!
( affermazione ovvia dato che state leggendo... )

Comunque, l'ho scritta in.. un'oretta e ricontrollata in quindici minuti, stav olta ho cronometrato il tutto per potermi regolare durante l'arco della settimana...

Domani pomeriggio mi porterò il computer in palestra, così, con l'ora di buco che mi ritrovo, mi metto a scrivere il capitolo 7 e... Se trovo la rete Wi Fi libera FORSE lo posto, sennò lo posto domani sera.

I problemi riguardanti la connessione a casa mia sono risolti ( alleluja!! ) !!! 

Vi auguro una buona notte :3 e... Lasciatemi una recensione!! 

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Capitolo 10
*** Capitolo 7 ***





 

To. Kiara

Quando fermai la moto di fronte ad un portone nero, incorniciato dal muro perfettamente bianco, rimasi a contemplare la zona.
Fresca, non fredda. Piena di vegetazione e tutte villette a schiera.
Quella di Liam era la più modesta, ma con più carattere. 
Piccola, non tanto lussiosa, ma con un bellissimo giardino affacciato sulla strada e un vialetto notevole.

'' Vuoi entrare? ''

Mi chiese regalandomi un sorriso che mi scaldò dalla testa ai piedi.
Mi ricordai di avere ancora sulle spalle il suo cappotto, così lo sfilai con un gesto fulmineo.

'' N... Non credo sia il caso ''

Balbettai mentre glie lo porgevo.
Una folata di vento mi gelò la schiena, trapassandomi da parte a parte come una lama di ghiaccio.

Rabbrividii beccandomi un'occhiataccia da Liam.

'' Adesso sei tu a morire di freddo... Andiamo entra, ti presto una giacca così torni a casa al caldo. ''

Aggiunse tirando fuori dalla tasca della tuta un mazzo di chiavi tintinnanti.
Restai ad ascoltare quel rumore metallico confondersi con lo scricciolio delle scarpe sul marciapiede congelato.

Sarebbe stato opportuno entrare? 
Chi mi assicurava che fino ad ora non ha cercato di far credere di essere il buono per poi fregarmi...?

'' Va bene. ''

Confermai spinta dal freddo pungente che mi torturava gli arti.
... Poteva anche non essere come temevo.


Scesi dalla moto, parcheggiandola Sullo stipite del cancello.
Liam aprì la porta, una folata di aria calda mi colpì pienamente sul viso.

Quando entrai notai lo stile semplice della stanza, con un divano bianco a tre posti al centro, un parquet che si contrastava bene con il colore scuro delle pareti nella zona salotto.

L'ingresso aveva delle pareti bianche, come quelle della cucina, che intravedevo dalla porta di legno scuro, come le altre.

Due grandi finestre si affacciavano sul giardino, tra di loro la televisione piatta a muro si distingueva grazie alla cornice bianco\argentata.

Rimasi qualche secondo ad osservare Liam muoversi all'interno della casa lestamente.
Posò la giacca sull'attaccapanni prima di incamminarsi verso il centro della grande stanza e sistemare due cuscini del divano per invitarmi in fine a sedermi.

Lo assecondai, mettendomici seduta accanto.
Liam si piegò in avanti posando le mani sulle ginocchia, pronto a rialzarsi.

'' Vuoi qualcosa da bere? Una cioccolata, un succo... ''

Chiese evitando di guararmi negli occhi.
Per quale motivo stava tenendo un comportamento impacciato nei miei confronti, ora che ero in casa sua?

Un senzo di disagio si appropriò di me, mentre nella mia testa si fece largo nuovamente l'idea di cattive intenzioni da parte sua.

Ma la mia bocca quella sera non era collegata con la mia coscenza, e il mio lato più trasgressivo si fece largo tra i vari timori, finendo per farmi fare una figuraccia.

'' Una birra? ''

In un secondo gli occhi di Liam si posarono increuli sui miei, mentre un ghigno divertito, misto a incredulità si piazzò sulle sue labbra rosse per lo sbalzo di temperatura affrontato poco prima.

'' Uhm... Dovrei averne in frigo, si. ''

Ridacchiò alzandosi.
In quell'attimo in cui i suoi occhi non erano più posati sui miei, arrossii spuoratamente, maledicendo la mia boccaccia.

Ad un tratto il mio cellulare prese a vibrare, nella tasca della leggera felpa che indossavo.

'' Pronto ''
'' Kiara! Dove sei!? ''

Scarlett...

Avevo dimenticato di avvisarla.

'' S-scusa Scar, sono da Liam. ''

Ancora una volta non riflettei prima di parlare.
Scar non aveva assistito agli eventi fuori dalla palestra, quindi non sapeva delle azioni di Liam. 

'' Oh... Ho interrotto qualcosa? ''

Sghignazzò non appena Liam fece irruzione nel salotto con in mano due birre appena stappate.

'' No, stupida. Ci vediamo dopo. ''


Quando agganciai Liam si sedette accanto a me, questa volta la vicinanza tra di noi era maggiore.

Nel momento in cui mi porse la bottiglia ghiacciata, il dorso della mia mano calda si scontrò contro la sua, fredda cadaverica.

Un brivido mi percosse il braccio, facendolo scattare all'indietro istintivamente.
Questo provocò una rovinosa caduta da parte della bottiglia di vetro, sul pavimento.

'' Merda! ''

Imprecai, osservando il liquido frizzantino imbrattare il pavimento.

'' Oh No! ''

Liam balzò in piedi, alzando la bottiglia da terra.
Al suo interno erano rimaste a mala pena due dita di alcool.

Si diresse a passi svelti verso la cucina.

In quel momento non smisi di darmi della stupia, fin quando non lo vidi uscire con uno strofinaccio.

Mi alzai in piedi, fermandomi di fronte a lui.

'' Lascia faccio io. '' 

Dissi afferrando il tessuto dalle sue mani.

'' No, non ti preoccupare. ''

Liam strinse la presa, impedendomi di pulire il disastro che ebbi combinato.

'' No Liam, io ho sporcato, io pulisco. ''

Dissi strattonando appena.
In un breve lasso di tempo, si parla di attimi, cominciò un vero e proprio litigio.

'' Avanti, sei ospite in casa mia, non ti faccio certamente pulire. ''
'' Ma ho fatto cadere io la birra sul pavimento! ''
'' E con questo? Non lo hai fatto di certo di proposito. ''
'' Liam, non mi interessa... ''

In quel momento mi sentii afferrare per i fianchi e sollevare con un'estrema facilità.
Solo quando mi ritrovai desuta sul divano, realizzai che mi aveva spostato per poi mettersi ad asciugare.

Mi arresi, incrociando le braccia al petto e ricominciando a darmi della stupida.

Osservavo i movimenti lenti del ragazzo carponi e i muscoli del suo braccio contrarsi, evidentemente, anche sotto uno strato di stoffa nera.

Quando si alzò in piedi, lo seguii con lo sguardo fino in cucina, a cui uscì poco dopo, rimanendo fermo sulla soglia della porta.

Mi osservava in silenzio, come in una spece di tras, in cui ero entrata anch'io.
in quei lunghi attimi rimasi principalmente ad osservare i tratti del suo bel viso, il colore penetrante delle sue iridi cioccolato, i suoi capelli, marroni e arruffati prima dal casco, poi dall'umidiità.

I miei respiri iniziarono a rallentare quando si incamminò verso di me.

Si sedette nuovamente sul divano, porgendomi un'altra bottiglia, che non ebbi notato prima di trovarmela sotto gli occhi, stavolta non lasciò fin quando non la ebbi saldamente fra le mani.

L'accettai per cortesia, ma la verità era che non avevo proprio più voglia di bere nulla...

'' Quindi... ''

Cercò di iniziare una conversazione, ma finì col non dire nulla.
Intorno a noi regnava il silenzio.

Mi ero fermata a contemplare la grande stanza in cui mi trovavo, così accogliente, scura e calda, ma non tetra, anzi oserei dire 'elegante'.

Mentre esploravo con lo sguardo ripensai al reale rapporto che avevo con questa persona.

Liam per me era solo un ragazzo... ne. Come tanti, mi aveva aiutato più volte, per motivi a me sconosciuti. 
Forse era perchè gli piacevo, o forse era fatto proprio così.

Fatto stà che per me era troppo grande.

'' Kiara, ti và di raccontarmi un pò qualcosa sulla danza? ''

A quelle parole corrugai la fronte e cercai di analizzarle meglio.
Cosa poteva fregargliene?

Davvero Liam Payne, un pugile si stava interessano alla danza? 
A che pro?

socchiusi le labbra annuendo leggermente.












Ma ciao! :)

Sono tornata, no, non sono morta.
Ma durante la mia assenza, ho notato che nessun nuovo lettore si è unito alla nostra conbriccola.
[ parola inesistente inventata e usata da tipe pazze come me ]
Bhè ragazzi, la scuola fà questo effetto.

Ho, l'altra sera, avuto un'illuminazione.
O meglio, nel dormi veglia ho '' sognato '' una nuova storia che ieri sera ho postato ... Nerd.
Questa su Zayn :)
Così ora ci manca da sistemare solo Louis hahaha! 

Eh si perchè.. Liam è il protagonista qui, Harry lo è in Pensando a ... Te [link], Niall è il co-protagonista in Living with kids [link] e Zayn lo è per Nerd [link ]... Manca solo Tommo!

( Ma quanto sono brava io a raccontarvi i fatti miei e allo stesso tempo a farmi pubblicità ...? Ma quanto!? ... E quanto sono brava a lodarmi da sola come una ritardata? Quanto? Ve lo dico io.... ..... TANTO . )

Sulla storia... ( che è meglio ) 
Questo capitolo è corto, lo so.
Su Office, questo capitolo è lungo 4 pagine, mentre solitamente scrivo 6, 7 pagine.
Ma vi informo che lo ho fatto coì corto e quasi insignificante, perchè il capitolo 10, avrà come minimo 11 pagine di lunghezza e il 9 saranno tipo 8, 9 pagine.

Detto questo, ho dovuto tagliare il 7 e dividere il 6 per comodità, anche per i lettori.
Sennò diventa pesante.. Diventa noioso.. Diventa .. Un obbligo, leggerlo.

Sempre che non lo è già... D:

Vi lascio che ho parlato fin troppo >_< '' Appuntamento con il prossimo capitolo che posterò ... ( e sarò puntuale ) ... Venerdì pomeriggio ore 18.00 \ 18.30. 
Massimo alle 19 voglio vedervi tutti operativi a scrivere recensioni ;p

BACIII 







 

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Capitolo 11
*** Capitolo 8 ***


 


To. Liam

 

Le parole che uscivano dalla sua bocca provenivano dal cuore.

Il tono che usava, il linguaggio del corpo...

Mi faceva intuire che credeva veramente in tutto quello che diceva.

Mi ero interessato a conoscere Kiara, la vera Kiara.

Ed intuii che l'unico modo per farlo era concentrarmi sulla sua passione più grande, la danza.

'' ... Ma purtroppo questo periodo per me non è profiquo. ''

La lucidità nei suoi occhi, la nitidezza del suo viso e il suo sorriso sconparvero appena formulò quella frase.

Mi sistemai sul divano, in modo che il mio sedere fosse allineato con la fossetta del cuscino su cui ero poggiato, senza sprofondare nel lato di Kiara.

'' Perchè dici questo? ''

Sorrisi falsamente, cercando di non rendere la cosa pesante per me ma sopratutto per lei.

Kiara chiuse gli occhi e si stropicciò le mani, iniziando a battere il piede per terra, mantenendo un ritmo ben preciso.

'' Non lo so, è come se io corressi dietro la musica, invece di accompagnarla. Se cerco di seguire il tempo, questo scivola via. ''

 

Il suo tono era quello di un bambino che raccontava alla mamma la verità su chi avesse finito il cioccolato nel frigorifero.

...Avevo fame...

'' Eppure non sai stare ferma. ''

Ridacchiai vedendo il suo nervosismo crescere.

Oltre al piede che batteva sul parquet, accopagnava ogni movimento con lo strusciare delle mani l'una contro l'altra.

Kiara osservò i suoi movimenti, mantenendo un profilo basso e loquace.

Un leggero sorrisetto le si formò sulle labbra prima che alzasse lo sguardo.

'' Scusami. ''

Ammise indicando con la testa la macchia sul tappeto.

Mi morsi il labbro inferiore, ripensando al fatto che quel tappeto non era mio, bensì di mia cugina...

'' Non ti preoccupare ''

La colpii scherzosamente con al spalla contro il suo braccio, cosache solitamente facevo con Vincent..

Questo mi riportò in mente che non ebbi mai avuto amiche ragazze, ma Kiara non era mia amica, nemmeno io saprei dare un nome a questo rapporto, inquesto momento.

Ridacchiò, per poi prendere un bel respiro profondo.

'' C'è ancora puzza di alcool nell'aria. ''

Sottolineò arricciando il naso.

Non feci caso all'odore, fin quando non feci la stessa cosa e sentii, per me un piacevole, profumo di alcool nella stanza.

Ad un tratto il mio stomaco provocò un brontolio inumano, così forte da rimbombare tra le pareti di casa mia.

Kiara scoppiò a ridere portandosi una mano sullo stomaco.

'' In effetti anche io ho fame. ''

Biascicò, come a non voler dire ciò che realmente stava pronunciando.

Stavo per offrirle di rimanere a cena da me, quando mi ricordai di avere la dispensa vuota.

Ormai passavo la maggior parte fuori casa, quasi non cucinavo più e se lo facevo si trattava di roba surgelata, da mettere nel micronde per qualche minuto e mangiare, così come esce.

Osservai le chiavi e il portafogli sul tavolo, ripensando invece alle innumerevoli volte in cui passai le serate tra locali e pub,dove mangiavo quel che bastava e bevevo fin troppo.

Mi si accese una lampadina.
 

'' Ti và di uscire a cena? ''
 

Sorrisi timidamente, era una chiara proposta di appuntamento.

Anche se il mio fine non era proprio quello.

Kiara era troppo piccola per me, era fuori discussione una qualsiasi relazione, oltretutto, mi avrebbero preso per un pedofilo.

Kiara era rimasta in silenzio, immobile e con un viso piuttosto retorico.

'' Va bene. ''

Annuì distrattamente.

La sua faccia non era proprio convinta.

'' Puoi anche rifiutare sai ''

Risi alzandomi dal divano, pronto a cercare una qualunque pizzeria ancora aperta alle dieci di sera.

La osservai dall'alto verso il basso, aspettandomi che ritirasse l'affermazione, ma invece mi guardò e mi sorrise, alzandosi a sua volta in piedi.

Ci ritrovammo uno di fronte l'altra.

La mai altezza palesemelnte la sovrastava, il suo mento era all'altezza della mai spalla.

Mi sarei dovuto trovare in notevole vantaggio, ma per chissà quale motivo mi sentivo intimidito da quell'azione.

'' No, mi andrebbe di uscire stasera. ''

Improvvisamente sentii un senzo di calore crescermi nello stomaco, come dopo aver bevuto qualche bicchiere di vino rosso uno dietro l'altro.

Iniziai a fare troppi paragoni inerenti all'alcool e al cibo, avevo proprio voglia di uscire.


 

Quella sera portai Kiara in un locale non troppo lontano, dove facevano buona musica e sopratuto ottimi panini.

'' E' una vita che non vado a cena fuori ''

Rise con un pezzo di insalata che pendeva dalle labbra.

Per poco non sputai il boccone nel piatto, a vedere quella scena.

'' Hai intenzione di farmi soffocare? ''

Dovetti alzare un pò la voce, per farmi sentire.

Allungai il braccio afferrando il drink che mi aspettava già da troppo tempo sul bancone del barman, dove eravamo comodamente apparecchiati con tanto di piattini.

Il ritmo cambiò improvvisamente, un lento iniziò a rimbombare dalle casse e la luce dai toni freddi diventò improvvisamente calda.

Qualcuno aveva corrotto il DJ per avere un lento da ballare con la propria compagna.

Ma io non ero lì per ballare.

Sopratutto con una minorenne.

Diciamo piuttosto che ero lì per assicurarmi che cenasse per poi accompagnarla a casa... E magari poterla conoscere un pò meglio, dato che il destino voleva che passassimo più tempo insieme di quanto voluto.

Non riuscivo a are una spiegazione a questa voglia di conoscere Kiara, in effetti, non sapevo dare una spiegazione a nulla.

Tutto stava succedendo inaspettatamente e sopratutto troppo in fretta.

Kiara osservava vogliosa la pista da ballo, dove ragazze e ragazzi interpretavano ognuno a modo proprio quella canzone che iniziò ad aumentare di ritmo, diventanto un favoloso mix tra pop e classico.

'' Ti si legge in faccia, vuoi buttarti in pista ''

Sorseggiai il drink lasciando che le parole uscissero tranquille dalla mia bocca.

Non mi feci tanti problemi nel pronunciare frasi senza senzo quella sera, stavo un tantino esagerando e avrei dovuto smettere di bere qualsiasi altro alcolico.

... Magari dopo un'altro sorsetto...

 

'' Già... ''

Sospirò alzandosi dalla sedia.

'' Andiamo a ballare! ''

Esultò in fine afferrandomi l'avanbraccio.

Non opposi resistenza, all'inizio, ma mentre ci dirigevamo al centro della pista, constatai che non era una buona idea, così mi liberai dalla presa di Kiara con uno strattone.

Mi guardò confusa, leggermente delusa.

'' Tutto bene? ''

Chiese avvicinandosi leggermente, mi sentii nuovamente intimidito, così girai i tacchi per allontanarmi.

La trascinai leggermente fino a tornare al bar, ero in totale imbarazzo, chissà cosa stesse pensando la gente, vedendoci insieme.

La differenza di età era notevole, lei era solo uan ragazzina, cosa mi stava passando per la testa?

'' Kiara, io resto qui, tu vai. ''

Scossi la testa, mantenendo lo sguardo basso.

Scrollai la sua presa ancora presente sul mio braccio indicandole poi di andare.

Kiara però rimase lì, ferma di fronte a me, non la vedevo, ma la sentivo.

Era immobile, lì ad osservarmi.

 

Ancora una volta mi sentivo messo all'angolo.

Iniziai ad innervosirmi...

La canzone finì, provocando un sospiro da parte di Kiara che si sedetta nuovamente sul suo posto.

Non sentendo più i suoi occhi puntati su di me, decisi di tornare a dedicarmi al mio panino.

'' Tutto ok Liam? ''

Chiese con un tono ironico, sicuramente affranta.

Annuii leggermente, ignorando totalmeente la sua presenza.

Non volevo sentirmi di nuovo intimidito, sopratutto da uan ragazzina...

Cosa mi stava prendendo?

'' Non sembra... ''

Confermò i miei pensieri, con tono basso, come se i suoi pensieri sfuggirono dalla sua bocca.

La sua voce fù coperta subito dopo da un'altra canzone pop\rock, già snetita.

 

Sentii accanto a me Kiara, cambiare posizione.

Solo quando portai lo sguardo su di lei, notai che si stava alzando.

A grandi passi si diresse verso un lungo corridoio, dove erano sistemate tre porte,sicuramente magazzini ( Avevo più o meno familiarità con essi... ) E la porta dell'uscita di sicurezza, che conduceva al retro del locale.

Kiara camminava a testa bassa, quindi notai solo io due figure sospetta alla fine di quel corridoio.

Quando una di esse alzò lo sguardo, puntandolo su chiara, un losco luccichio brillò nei suoi occhi.

Mi andò quasi di traverso il boccone quando mi alzai di scatto per correre da lei.

Ma non feci in tempo, i due si avvicinarono.

Mi sentii svenire quando la scena fù coperta dalla gente che si gettava in pista.

Scattai istintivamente verso quel corridoio, non curante della gente che investivo.

Quando arrivai in quel punto, Kiara e i ragazzi erano spariti.

Mi guardai intorno, per poi notare la porta d'emergenza accostata, al contrario di come l'avevo vista poco prima.

 

Mi gettai all'esterno, quasi inciampando sullo scalino i marmo che separava le mattonelle del locale con l'asfalto.

 

Solo una luce fioca illuminava quel vicolopiuttosto ampio.

Vidi Kiara poggiata contro un muro e i due ragazzi di fronte a lei immobili.
 

'' Kiara! ''

La chiamai, correndo verso di lei.

Solo quando unodei due si scansò, facendomi notare il sorriso sulle sue labbra, rallentai incredulo.

'' K.Kiara, tutto bene? ''

Continuai ad avvicinarmi, fino a raggiungere la distanza di pochi passi dal gruppo.

'' Liam! Si, tutto bene... che hai? ''

Si staccò dal muro venendomi incontro, leggermente preoccupata, ero ancora sconvolto.

'' Cos'ho!? ''

Le afferrai le spalle regolando il respiro.

'' Cazzo Kiara, sparisci così, senza avvertire, poi ti allontani con due sconosciuti... ''

'' Ma non sono due sconosciuti''

Ridacchiò prendendomi le braccia.

La lasciai, ma tensione in me era ancora troppo forte.

Spostai nuovamente lo sguardo sui ragazzi, quello riccio si avvicinò con le mani in tasca e un sorriso che non gli avrebbe tolto nessuno, nemmeno con la forza.

'' Lui è Liam? ''

Chiese l'altro che lo seguì a ruota.

Mi colpirono subito i suoi occhi blu oceano, diciamo che risaltavano su tutto il viso e fù la prima cosa che notai.

'' Si, lui è Liam... ''

Sorrise Kiara indietreggiando di un passo.

Io invece rimasi immobile, cercando di fare mente locale.

'' Kiara, ma io che ne so che li conosci? Mi hai fatto prendere un colpo! ''

' Occhi celesti ' Ridacchiò, posando le sue mani sui fianchi di Kiara che non sembrava affatto disturbata dall'azione.

Il riccio invece si avvicinò ulteriormente, tirando fuori una mano dalla tasca.

'' Harry ''

Si presentò mantenendo quell'aria solare, inumana a parere mio.

Ricambiai il saluto, ritrovandomi la mano del secondo ragazzo davanti i miei occhi.

Tra me e lui c'era Kiara che sorrideva compiaciuta.

'' Louis. ''

Si presentò ' Occhi celesti ' .

Mi calmai, finalmente, assistendo a come incauti, riprendevano la conversazione.

'' ... E quindi, non sai dove stare mercoledì? ''

Riprese Louis avvicinando il suo viso a quello di Kiara.

La sua altezza era approssimativamente uguale alla mia, mentre il riccio sembrava leggermente più basso di noi.

'' Si, in effetti... ''

Fece il labbruccio Kiara girando la testa in direzione di Harry e poi verso ' Occhi Celesti '.

I loro visi erano a un centimetro di distanza, iniziai ad agitarmi, per chissà quale motivo, come se a me sarebbe dovutofregare qualcosa.

'' Uhm... Non puoi stare da me, piccola, il mio coinquilino organizza una festa mercoledì. ''

Disse con tono basso Louis, tenendo il suo sguardo fisso nelle iridi di Kiara, assolutamente indifferente.

Non come guardava solitamente ... Me.

In quel momento mi sentii piuttosto confuso, non sapevo se compiacermi della cosa oppure preoccuparmene.

'' Posso venire? ''

Kiara ricambiò il labbruccio.

Subito dopo Louis le lasciò un bacio sulla guancia, separandosi definitivamente da lei.

'' No. ''

Ridacchiò accendendosi una sigaretta.

'' E' solo per noi universitari piccola. ''

Finì di spiegare prima di inspirare come se per lui quello fosse ossigeno negato per fin troppotempo.

'' Allontanati Louis, mi fai soffocare ''

Agitò una mano davanti il viso Harry, evidentemente nemmeno lui fumava, questo mi rallegrò leggermente, anche se un'altro dubbio mi offuscò la mente.

Anche Kiara fumava?

Ero immerso nei miei pensieri, ignorando così la domanda di Kiara, che notai solo quando mi urlò contro il mio nome.

'' Scusa,dicevi? ''

Chiesi scuotendo la testa, mi ero finalmente ripreso... ?

'' Ti ho chiesto se mercoledì sera potevo restare a casa tua, dato che Scar ha ' da fare ' con un ragazzo. ''

Mi paralizzai sul posto, corrugando la fronte.

Stava correndo troppo.

Kiara non era uan ragazza che non si faceva troppi problemi, quando trovava fiducia in una persona, le vendeva l'anima.

Ma io non ero così.

Io ero l'esatto opposto.

Non riuscivo a fidarmi di nessuno.

'' Kiara, no... ''

Scossi la testa chiudendo gli occhi, solo al pensiero di trovarmi un'adolescente a casa mi incupiva non poco.

Vidi sul suo viso un'espressione socnsolata.

'' Kiara, in effetti non mi sembra il caso... ''

Aggiunse Harry, il sorriso dalle sue labbra scomparve quasi.

Il suo sguardo rimase fisso su di me mentre pronuncieva quella frase.

A vederlo era un ragazzo poco più grande di lei.

'' Lo penso anche io Kiara, senza offesa per Liam, il fatto che si sia preoccupato per te mi fa pensare che sia una brava persona... ''

Louis aveva una parlantina notevole, quasi invidiabile, riusciva a farti intendere ogni parola che scandiva e allo stesso tempo sparava parole a raffica.

'' Ma non vi conoscete abbastanza no? ''

Harry e Louis sembravano due ragazzi svegli, non deficenti come la maggior parte dei loro coetanei d'età.

Non che ci passassimo chissà quanto, con il riccio sicuro tre annetti, con ' Occhi Celesti ' anche due.

'' Kiara, qanto vi passate tu e Liam? ''

Chiese Louis dopo qulche attimo di silenzio.

'' Bhè... ''

'' Penso cinque anni. ''

La interruppi, andando sul sicuro.

'' Hai vent'un anni Liam? ''

Chiese compiaciuto Louis, forse nel trovare una persona più grande di lui in quello strano gruppetto.

'' Ventidue... ''

Constatai abbastanza retorico.

Un universitario sbagliare un conto così semplice...? No, dietro ci deve essere dell'altro.

'' Allora tu e Kiara vi passate sei anni. ''

In quell'istantee sentii il panino iniziare a tornarmi su.

Se cinque anni erauan cosa inpensabile, sei era assolutamente inesistente.

'' Q.Quasi sei, diciamo anche cinque, dato che tra una settimana faccio diciasette anni. ''

La testa iniziò a girarmi, dovevo stroncare in partenza ogni minimo pensiero fatto su un rapporto che andavafrmandosi, per me lei doveva restare un'amica.

Ecco, si,una definizione per il nostro rapporto l'avevo trovata.

Solo e soltanto amici.



Ma salve a tutti!

Invece di pubblicare ieri sera o pubblicato oggi, perdonatemi hahaha!
Ma non mi piaceva il capitolo, così sono riuscita ad aggiungere un'altro colpo di scena e... 
Sopratutto allungarlo, dato che da 7 pagine questo è da 8...
E così meno lavoro per me! X'D
Almeno il capitolo 9 non sarà lungo 9 pagine, bensì 8... 
E il 10resta a sicure 9 pagine :) 

Hem... Si è un pò una confusione... 

Sulla storia:

Hoho! Ci sono delle complicazioni per Liara...  [ Ringrazio 
piccoletta_LolaDL1D per la dritta sul nome della coppia ;) ]

Appuntamento a Sabato prossimo! 



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Capitolo 12
*** Capitolo 9 ***




To Kiara.


Montai in macchina, gli arti non mi sorreggevano, gli occhi mi si chiudevano, avevo la vista appannata, molto probabilmente per l'alcool assunto quella sera.
Stavo da schifo.

Posai la testa al vetro ghiacciato, nel momento in cui Liam mise in moto l'auto, chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dai fremiti del motore.

Sentii un profondo sbuffo accanto a me, girai la testa di conseguenza, così da visualizzare il problema.

Liam fece fermare la macchina lungo un marciapiede, posando le mani sul volante.
Non dissi nulla per mancanza di forza e controllo, così tornai a guardare la strada, desolata, illuminata dalla luce fioca dei lampioni che costeggiavano una via irriconoscibile data la mia capacità visiva ridotta.

'' Non potevi... Dirmelo prima? ''

Sussurrò quasi a se stesso facendo tintinnare le chiavi.

'' Cosa?  ''

Chiesi prima che mettesse in moto la macchina, ma non riuscì nel suo intento per rispondermi con un '' niente '' beffardo. 

Mi accorsi di alcune goccioline d'acqua piovana bagnare il vetro, solo quando queste ricoprirono buona parte di esso.

Congiunsi le mani, pensando tra me e me che qualcosa realmente turbava Liam, ma non insistetti oltre.
Sentivo i suoi occhi puntarmi, non sapevo cosa si aspettasse che facessi, ma semplicemente chiusi gli occhi sentendo attenuarsi il freddo delle mie dita.

'' Cosa cazzo mi è passanto per la testa... ''

Continuò a rimproverarsi, ma io continuavo a non capire di cosa stesse parlando.
L'eccessivo alcool nel mio corpo mi aveva fatto perdere il controllo, di conseguenza persi subito la pazienza.

'' Mi dici di cosa stai parlando? ''

Sbottai agitano le mani fin troppo.

Percepii ancora una volta il suo sguardo su di me, ma io non staccai il mio dal finestrino che avevo davanti. 

'' Senti, se avessi saputo che tu hai... 16 anni, non ti avrei mai invitato ad uscire e di certo non ti avrei lasciato ubriacare. ''

La sua voce era ferma ed impassibile, se c'era una qualsiasi emozione in essa, io non la percepivo.

Sentii in me un calore diffondersi nel corpo, non appena pronunciò quel numero scandendolo per bene, per un attimo ripresi lucidità, un attimo che mi servì per assimilare l'informazione che mi era appena stata data.

'' Oh, si, ora è colpa mia, scusami... '' 

Iniziai fingendomi mortificata, tenendo il viso rivolto alla strada poco illuminata. 
Liam non rispose, ma con un mugolio di comprensione mi chiese di continuare.
Tutto ad un tratto la mente sgombra mi si riempì di pensieri, il suo comportamento, in continuo mutamento, ogni volta che ci incontravamo una storia diversa... 

'' Ecco vedi? Non sono io, qui la colpa è tua! ''

Non contraddì ma ridacchiò sonoramente invitandomi a continuare, avrei voluto avere qualcosa in mano, come una bottiglia, per tirargliela in faccia... Ringhiai e proseguii il discorso:

'' Mi stai dando i nervi! '' Urlai guardandolo finalmente in faccia.

Notai le braccia, ora incrociate al petto, lo sguardo rivolto verso di me, incuriosito, sorpreso, come se fossi la prima a sbattergli la verità in faccia e la cosa non lo turbava affatto. 
Forse perchè non ero la prima. '' E cosa hai da ridere! ''

La sua voce roca vibrò nella macchina anche dopo che smise di ridere, forse era l'effetto dell'alcool, ma il suo sorrisetto beffardo era rimasto fastidiosamente rivolto a me.

'' Avanti bimba... ''

'' Non chiamarmi così! ''

Trovavo anche la sua voce tremendamente irritante, o almeno come la usava a suo vantaggio.
Tranquilla, beffarda, quieta, mentre io ero tutto il contrario con aggiunta di '' brilla '' o persino ubriaca.

'' ... Bene, Kiara, vedo che ti stai tenendo parecchie considerazioni su di me che non hai mai avuto il coraggio di dirmi in faccia... Perchè non sputi il rospo, sono curioso. ''

Iniziai veramente a perdere la pazienza, quella poca che mantenevo, e che mi evitava di fare quel che feci in seguito.
Mi slacciai la cintura ed aprii la portiera. 
Non appena l'aria gelata mi tagliò il volto, Liam sganciò la propria cintura di sicurezza, chiedenomi dove stessi andando.

Non risposi, scesi dalla macchina ed un senzo di vertigine mi colpì rigorosamente.
Barcollai, poggiandomi alla portiera, per poi spostare il peso sul cofano.
Cercai di trovare l'equilibrio sufficente per camminare, il mio intento era quello di fuggire, allontanarmi da lui.
Pian piano feci caso alle goccie di pioggia che mi stavano bagnando il viso. Quelle fredde goccioline mi regalarono un secondo, breve, attimo di lucidità, che mi permise di raccogliere il mio poco buon senzo rimasto e non scappare, inutilmente ed insignificatamente in quel momento.

Serrai la mascella e mi diedi una leggera spinta dal cofano dell'auto. Mi girai rivolta verso Liam che mi osservava incuriosito, quando serrai i pugni lui inarcò un sopracciglio.

'' Hai intenzione di andare a casa a piedi? ''

Sorrise maligno. Lessi su quelle labbra dalla linea sensuale e ben marcata, un tono di sfida.
Poi capii guardandolo negli occhi che il suo stato di lucidità non era migliore del mio.

Allentai la stretta dei pugni, mi accorsi di aver esagerato solo quando mi accorsi delle nocche bianche e delle dita intorpidite.

Come potevo tentare di ragionare con uno che non spaeva a sua volta cosa dire o cosa fare?
Era questo il motivo delle sue frasi buttate lì alla come capita, delle sue parole rivolte unicamente a se stesso, che la quantità di sbronza accumulata non gli facevano tenere dentro.

'' Potrei anche '' Risposi alla sua domanda con altrettanta sfacciataggine, ma subito si fece serio.

Le braccia incrociate sul petto si sciolsero, ricadendo lungo i fianchi molleggiando.
Quella scintilla di strafottenza nei suoi occhi si spense. Avanzò di qualche passo verso di me, con andatura spedita e salda al suolo, come se anche per lui fosse giunto alla sua testa un pizzico di luce in mezzo alla nebbia, un attimo di lucidità.

'' Non scherzare, è pericoloso e sta piovendo. Monta in macchina ''

La voce era ferma, seria e incontraddibile, ma il mio attimo di lucidità era terminato e ricominciai a ragionare come una bambina che voleva soltanto ottenere una cosa, la ragione, la vittoria, come se quella fosse una gara.

Scossi il capo prendendo la posizione di lui poco prima, le braccia cinse al petto e sguardo fermo. 

La portiera si aprì con uno scatto, con la mano libera mi cinse su un fianco invitandomi ad entrare ancora una volta, in silenzio, con lieve pressione.

Ma mi rifiutavo di dargliela vinta, così mi dimenai, arretrando di un passo sull'asfalto bagnato e scivoloso.

'' Kiara monta in macchina! Sei in mezzo alla strada! ''

Replicò duramente spalancando la portiera così da non farla richiudere.
Si mosse fulmineo verso di me, mi afferrò per le spalle e questa volta mi tirò verso il veicolo.

Ma ero più cocciuta di lui, continuavo a ripetermelo, ero irrimovibile, o almeno lo credevo, fin quando con uno strattone più duro mi fece perdere l'equilibrio in avanti e cadere sulle ginocchia.

'' Ti sei fatta male? ''

si chinò bruscamente, le sue mani non si staccarono da me, così mi divincolai spingendolo in fine a terra.

'' Ho detto lasciami! '' 

La testa mi doleva, posai i palmi sull'asfalto e mi misi in ginocchio. In quel momento sentii una fitta alla gamba destra, come un pugnale che mi perforava il muscolo.

Liam si alzò in piedi prima di me, era bagnato, fradicio, mi tese una mano invitandomi ad alzare, mano che con riluttanza accettai.

Notò con aria poco sorpresa e molto malinconica la smorfia che feci quando il mio peso si spostò sulla gamba dolente.

Tentai di fare un passo, ma la fitta si intensificò lasciando uscire dalla mia gola un gemito grutturale, un urlo strozzato di dolore.

'' Ora devi per forza venire in macchina con me. E non ammetto replice, a costo di legarti ed imbavagliarti. ''

Non obbiettai, sapendo che, anche se il suo breve momento di lucidità era stato interrotto, Liam era pur sempre più sobrio di me, aveva la capacità di guidare ed era l'unico che mi avrebbe potuto riaccompagnare a casa, l'unico di cui potevo fidarmi.

Mi aggrappai al suo braccio, piegato così a farmi poggiare con il peso su di lui.
Ma anche se avrebbe tranquillamente potuto sostenermi, cercai di non pesargli più di tanto, sopratutto per non apparire come un cucciolo ferito e bagnato, abbandonato in mezzo alla strada.
Anche se questo ero, sotto ogni aspetto. 

Il viaggio fino a casa fù silenzioso, mi addormentai quasi, cullata dal suono delle goccioline di pioggia che si infrangevano sul vetro e rimbombavano nel veicolo, mentre Liam era fermo e concentrato sulla strada.

Quando l'auto si fermò a pochi passi dal portone d'entrata, mi passai la mano sulla coscia indolenzita, non tanto epr il dolore, quanto per lanciare un messaggio muto a Liam, muto, ma chiaro. Non potevo alzarmi da sola.

Come previsto i suoi occhi si posarono sul punto che strofinavo delicatamente, alzò poi lo sguardo, incrociandolo con il mio per poi accennarmi un lieve sorrisetto, il cui scopo sarebbe dovuto essere rincuorarmi, ma non fù affatto così.

Restai magnanima, ferma ad aspettarlo, lo osservai scendere dalla macchina, fare il giro, passando davanti il cofano ed i fari che illuminarolo la sua persona, così determinata e invincibile che mi tese la mano ancor prima che riuscii a slacciare la cintura.

Mi girai sul sedile, le gambe ora erano all'esterno, ma ancora non mi ero alzata in piedi. 
Toccai il suolo con la suola delle scarpe, afferrai la mano che era rimasta cautamente in attesa, una mano, che in confronto con la mia era grande e possente, ma quando le sue dita, lunghe ed affusolate toccarono il mio dorso, avvertii solo una delicata frescura.

Senza il minimo sforzo mi tirò in piedi, lasciandomi poggiare il peso sulla gamba che non mi doleva.
Il silenzio iniziava ad essere imbarazzante, con un leggero colpo di tosse cercai di abbattere quel muro di ghiaccio che innalzai dopo quella conversazione insensata avuta poco prima.

'' Quindi è questo che pensi, che sono solo una stupida bambina. ''

Dissi senza lasciar trasparire emozioni, ma in realtà quelle parole mi risuonarono amare in bocca.
Seguì qualche attimo di silenzio, in cui mi ripassai i tratti del volto di Liam, la fronte aggrottata, per la concentrazione ferma sui passi che stavo compiendo per camminare, i suoi occhi, nocciola, danzavano senza sosta per assicurarsi che non cadessi, lo sguardo basso poteva sembrare assente, ma dalla forma che assunsero le sue labbra capii che stava semplicemente riflettendo.
Un ghigno, un leggero ghigno presto sostituito da un'espressione seria.
La sua fronte si sciolse, tornando ad essere piatta, il volto tranquillamente rilassato.

'' No. '' 

Disse con tono deciso, lasciandomi andare un momento per piegare il braccio in mia direzione, così da farmi aggrappare a lui per camminare.

Appena lo toccai provai un brivido interno, come se una scossa elettrica smosse la mia anima, quasi fosse un incitamento, a continuare.

'' A no? ''

Sorrisi sorpresa, per mascherare l'imbarazzo che invece stava scavando per uscire in superfice.
Ma non avevo motivo di esserlo, dopotutto la mia franchezza era basata su fatti confermati dalle sue parole di poco prima, iniziai seriamente a insospettirmi sui motivi di questi ripensamenti.

'' Eppure sembra proprio tu appatenga alla categoria di quelli che si lasciano impressionare dall'età, secondo me sei davvero superficiale e dopo stasera la mia è una certezza.''

Tornai seria, avrei quasi voluto piangere per le cose che stavo dicendo, non credevo nemmeno di pensarlo, fin quano la mia mente si liberò da questo interrogativo, lasciandolo esprimere in parole, taglienti come lame che mi bruciavano in gola roventi.

Liam alzò un'altra volta lo sguardo, incrociando i suoi occhi con i miei. 
Sotto la luce gialla e debole del lampione non feci caso più di tanto al colore dei suoi occhi, come in precedenza daltronde, ma ora, che il lampione rifletteva perfettamente contro il color marrone nocciolato di quelle iridi, riuscivo a vedere come un caldo e pacifico contorno di bordeaux donare a quegli occhi severi un tocco malinconico e quasi pentito.

Passarono pochi ma lunghi attimi in cui cercò sicuramente di leggermi tra le righe, peccato che non c'era nulla da interpretare nelle mie parole schiette e sincere.

I miei respiri erano sempre più accellerati, un pò per il dolore alla gamba, un pò per l'intensità della situazione che si poteva tagliare nell'aria. 
Cerai di controllarmi, ma era inutile mi veniva da piangere. Furono solo le sue parole in seguito che mi permisero di trattenermi ancora un pò.

'' Questa è una stronzata ''

Mormorò dolcemente, non lasciando trasparire nemmeno un'emozione, evidentemente il suo tentativo di interpretare le mie parole era fallito.

I battiti del mio cuore erano accellerati, iniziai a contarli per distrarmi da quello sguardo così penetrante, era la prima volta che mi lasciavo leggere dentro da qualcuno, la prima volta che non ero io a metere in difficoltà.
Sentii quelle lame roventi ricadere nel mio stomaco, provocando tagli acidi che si aprivano, andano alla conquista dell'intero corpo.
Quel bruciore mi fece riprendere per un attimo coscenza, strappai il contatto visivo portandolo sulla sua mano che mi teneva saldamente il fianco.

'' Come puoi dirlo dopo quello che è successo? ''

La mia voce mi traì, improvvisamente il bruciore salì alla gola, mi venne da vomitare, lo avrei fatto, lì sul posto...
Le lacrime continuavano inspiegabilmente a voler uscire, sentivo il bisogno di colpire qualcosa che mi stava opprimendo, forse la sua vicinanza in quel momento, forse i suoi continui discorsi insensati, ciò non toglieva che era lui ad innervosirmi.
Un'altro gemito mi sfuggì dalla gola quando cercai di allontanare quel groppo acido fermo esattamente sotto il mento.

Liam rimase in silenzio, non si preoccupò nemmeno di quell'ultimo lamento, perso probabilmente tra i pensieri.
Strinsi la presa intorno al suo braccio, alla ricerca di un qualche contatto, come se mi servisse qualcosa che avrebbe potuto smetire tutte le domande che mi ponevo.

'' Sei tu a dirlo Kiara, non io. Mi hai frainteso. ''

Mormorò stringendo a sua volta la presa intorno al mio fianco, lo interpretai quasi ocme un abbraccio da parte sua, mi sentii sollevata, ma avevo bisogno di risposte per i miei interrogativi, sperando che fossero tutte negative.

'' Se avessi saputo che tu hai sedici anni... ''

Recitai sentendo l'eco di quelle parole rimbombarmi nelle orecchie. 
Riprovai ancora una volta quell'orribile sensazione di amaro in bocca.

Raggiungemmo il portone la quale mi appoggiai con una spalla, Liam era fermo di fronte a me con la testa china, preso ad osservare le mie scarpe da tennis bianche.
Sospirai a grandi polmoni, cercando di riordinare i pensieri, archiviando le nuove informazioni, soffocando alcune emozioni.

'' Non intendevo quello che hai capito, Kiara, mi hai frainteso. ''

Ripetè a denti stretti.
Mi irriggidii, serrai la mascella e staccai la presa ancora presente sul suo braccio.
Nel momento in cui quella sorta di abbraccio si separò, sentii come del gelo che andò a pizzicare le parti del mio corpo a contatto con lui.
Non spaevo se fosse una sensazione che provai io da dentro, o il vento gelido che si era attenuato, ma pur sempre c'era.

'' C.come puoi dire che ho frainteso? ''

Sibilai incerta, dentro di me mi sentivo sollevata e allarmata allo stesso tempo, ero confusa, ancora una volta, dalla reazione gelata che sentii, dalla voglia che avevo di riabbracciarlo, di sentire il suo calore addosso a me...

'' Intendevo che sarei stato più attento a te, che... '' 

I suoi occhi si spostarono sui miei, non so cosa me lo impedì, ma mi sarei gettata all'istante sulle sue labbra in quel momento.
Il mio cuore si fermò e riprese a battere subito dopo.
Mi accorsi di essermi innamorata di lui solo quando l'idea delle sue labbra sulle mie mi intrigò così tanto.

'' ... che avrei prestato più attenzione a cosa facevi e come. ''

Nelle sue parole lessi rammarico, imbarazzo...
Sentii un  peso abbandonarmi improvvisamente.

Non una parola si frappose fra noi, Liam mi salutò con un mezzo sorriso e tornò in macchina.
Osservai come i capelli, bagnati, restavano arruffati, come le goccie di pioggia che li imperlava, gocciavano sul collo...
Mi venne subito in mente Liam, sul ring che sudato, con la fronte ed il collo imperlati dal sudore, si allenava incessantemente, le sue spalle larche, le sue gambe forti, i bicipiti piegati, pieni di energia.

Nel momento in cui entrò in macchina, girai istintivamente la chiave nella serratura, senza essermi ricordata di averla inserita.
Non spezzai il contatto visivo finchè l'auto non abbandonò la strada.
Mi sentii improvvisamente sola, poggiai la schiena sulla porta, chiusi gli occhi e rimasi a contemplare i brividi attraversarmi la schiena.
Mi avviai verso la mia camera in silenzio, certa che Scar stesse dormendo.
Mi feci una doccia calda e mi misi a letto, prima di accorgermene, perdendo i senzi, una lacrima mi solcò il viso.



Spazio scrittrice:

Vi chiedo scusa per il ritardo, ma ho avuto un bruttissimo ( è dire poco ) periodo e di mezzo ci và, una psicologa e lo studio, che oltretutto ho solo una sufficienza in pagella... COMNQUE!
Il capitolo è molto carico, ho sperimentato un nuovo stile, anzi ho migliorato il precedente, grazie a un libro sullo scrivere, quindi sto anche studiando per migliorare..! 

Ho persino scritto la mia prima trama personale, ovvero, un sunto dei capitoli che si presenteranno E NON VEDO L'ORA DI SCRIVERLI!
Queste nuove tecniche sono bellissime, agevolano molto il mio lavoro e mi è più chiaro il risultato che vorrei avere!

Ho aperto un blog, mi farebbe piacere se passaste, scrivo anche della mia vita, ogni giorno, parlo di come sto scrivendo i capitoli, descrivo quello che imparo ogni giorno, vi avviso se aggiorno...

Insomma può essere interessante, ci sono anche delle immagini sui personaggi, sto iniziando ad approfondire moltissimo questa cosa..! 

Ecco a voi il link: LINK

Al prossimo sabato, e non mancherò lo giuro!

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