Anorexia

di Shirangel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova realtà ***
Capitolo 2: *** Incomprensioni ***
Capitolo 3: *** Un passato doloroso ***
Capitolo 4: *** Fine...? ***
Capitolo 5: *** I problemi non sono finiti ***
Capitolo 6: *** Nuovo Regime ***
Capitolo 7: *** Coming Next, Londra ***
Capitolo 8: *** Risvolti Horror di una vacanza ***
Capitolo 9: *** Alti e Bassi ***
Capitolo 10: *** Una lettera per Tom ***
Capitolo 11: *** "Salti tu, salto io." ***



Capitolo 1
*** Una nuova realtà ***


Anorexia

“Bill? Bill, ma dove sei?”

Tom Kaulitz girava accigliato per casa, chiamando a gran voce il gemello e rivolgendo di tanto in tanto occhiate torve alle anonime confezioni che aveva in mano. Le aveva appena trovate, per caso, rovistando nel cassetto di suo fratello alla ricerca di qualche spicciolo. Erano accuratamente nascoste in un scatola di cartone sigillate con del nastro adesivo, chiaro segno che dovevano restare segrete… a volte l’ingenuità di Bill era disarmante. Qualcosa con la minima parvenza di segretezza era la prima cosa dove Tom andava a curiosare. Covava sempre la speranza di trovare qualche segretuccio piccante del fratello, una minima prova per intaccare l’aria angelica e perfettamente innocente che il cantante riusciva a mantenere malgrado il look duro, giocando con le linee dolci ed armoniose del viso, definibile puro e casto, di una semplicità incantevole. Le varie battute di “caccia”di Tom non avevano portato a nulla, non aveva mai trovato qualche pecca sconosciuta nella santità (già scalfita, peraltro) del fratello, ma in fondo era comprensibile: lo conosceva come le sue tasche, ogni minimo segreto era condiviso da entrambi e delle sue scappatelle tutt’altro che candide ne era perfettamente a conoscenza. Ecco perché non si aspettava di trovare chissà cosa, niente di particolarmente eclatante o peccaminoso in quel maledetto comodino. Non si aspettava che cercando qualche moneta si sarebbe trovato faccia a faccia con una realtà decisamente scomoda. Magari un paio di profilattici, un reggiseno omaggio di qualche fan, slip reduci da una nottata con una ragazza… al limite dvd hard o roba simile. Insomma, cose con cui avrebbe potuto prenderlo in giro per qualche giorno, cose normali, che tutti almeno una volta avevano conservato nel proprio cassetto. Ma non quello. Quella roba era l’ultima cosa che si sarebbe aspettato. L’ultima cosa che avrebbe voluto scoprire.

Se quel giorno Tom Kaulitz aveva programmato un’uscita con gli amici, magari spendendo i soldi elemosinati dal fratello, senza troppo preoccupazioni o problemi di alcun genere, si era sbagliato di grosso. Se si aspettava un giorno normale si era fatto speranze destinate ad infrangersi. Ma d’altronde, come biasimarlo? Chi si sarebbe aspettato di trovare lassativi, diuretici e porcherie varie nel cassetto del proprio gemello?

•••´¯`•••´¯`•••

“Che vuoi Tom? Te l’ho già detto, non ti do un soldo questa volt… oh.” Bill, uscendo dal bagno, si ritrovò davanti suo fratello piantato nel corridoio, con i suoi dimagranti in mano ed un’aria che non prometteva nulla di buono. Il cantante si morse il labbro inferiore, a disagio, giocherellando con il bordo della manica tirando qualche filo ribelle che era uscito dalla cuciture.

“Una spiegazione. Ecco cosa voglio.”

“Mi dispiace, ma ora sono proprio di fretta, devo andare a…” la fatica di inventarsi una scusa plausibile gli fu risparmiata dal gemello, che allungò un braccio e gli bloccò la strada, facendolo retrocedere.

“Dimmi perché hai questa roba.”

“Sono cose che non ti riguardano.”

Il chitarrista perse le staffe, lo afferrò per la collottola e lo sbatté al muro, incurante del gemiti di protesta di Bill.

“Certo che mi riguarda, idiota! Sei mio fratello porca puttana!”

“E allora?! Che cazzo te ne frega di me? Lasciami in pace, so badare a me stesso senza che tu mi faccia da balia!” in un improvviso scatto d’ira, il giovane si dimenò dalla stretta del gemello, allontanandosi da lui con rabbia. “Quello che faccio sono solo affari miei, Tom.” Quest’ultimo, senza nemmeno pensarci, gli mollò uno schiaffo sulla guancia, talmente forte da imprimere le cinque dita sulla pelle nivea e delicata del cantane. Bill lo guardò, incredulo e atterrito; in pochi secondi i suoi occhi dolci si riempirono di limpide lacrime che sgorgarono scivolando sul viso senza imperfezione alcuna del moro. Senza dire una parola corse fuori dalla stanza, e questa volta Tom non cercò nemmeno di trattenerlo: rimase lì, in piedi accanto al lavandino, turbato anche lui dal proprio gesto. Vittima di codardia e superbia, preferì non andare a cercarlo, si diresse in salotto e si gettò di peso sul divano, senza curarsi degli scricchiolii provenienti dall’ormai vecchio telaio del mobile.. Chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie, sospirando pesantemente. Svogliato, si portò una mano alla tasca dei jeans extralarge per estrarne il cellulare di ultima generazione e avvisare gli amici con un sms che quel giorno non poteva uscire per problemi familiari: sperava capissero e non lo assillassero troppo. Per non rischiare, spense il telefonino e al suo posto afferrò il telecomando posto sul tavolino, deciso a trascorrere il tempo davanti alla tv fino a che Bill non si fosse fatto vivo. Ma le ore scorrevano e il gemello non accennava a uscire dalla sua stanza. Nervoso, Tom si accese una sigaretta senza staccare gli occhi dall’orologio. Quattro ore erano passate, e il cantante non era andato a chiedergli scusa, inoltre aveva saltato il pranzo e questo lo impensieriva ancora di più. Aveva notato che il gemello di recente mangiava meno del solito ma non se ne era preoccupato, preferendo addebitare la cosa allo stress, senza pensare a qualcosa di peggio. Dopo poco finì la sigaretta, così come le due successive, e la scatola di biscotti e la lattina di birra. Ormai anche la cena era andata a farsi benedire, neanche Tom aveva toccato cibo ma almeno lui si era fatto una bella colazione: il gemello invece si era limitato a una tazza di tè verde e pochi biscotti, sostenendo che la mattina non riusciva a prendere altro.

•••´¯`•••´¯`•••

Quando ormai fu chiaro che Bill non aveva la minima intenzione di passare sopra la questione, Tom brontolando e sbuffando salì le scale e arrivò davanti alla porta in mogano della stanza del gemello. Portò la mano alla lucida maniglia di bronzo, seguendone i rilievi con lo sguardo perso nel vuoto, intenzionato ad abbassarla senza troppi complimenti, ma dopo un attento momento di riflessione bussò leggermente. Seguì un leggero silenzio, interrotto poi dalla voce tremolante del ragazzo all’interno.

“C-chi è?”

“Sono io…”

“Vattene.” La voce d’un tratto dura colpì Tom al cuore. Era immensamente pentito dello schiaffo che gli aveva dato, ma aveva paura… paura di perdere la persona più importante della sua vita.

“Bill ti prego… mi dispiace veramente, non volevo farti male… scusa… ero solo molto preoccupato per te!” Non ci fu risposta. Tom, scoraggiato, stava per andarsene ma ad un tratto la porta si aprì lentamente e gli apparve suo fratello. Le molteplici lacrime avevano catturato l’intensa riga scura disegnata sulla palpebra del cantante, facendo colare una sottile striscia nera che macchiava la pelle candida della guancia, scavando il colore impresso dal leggero tocco di fard. I capelli, sempre così in ordine e di una bellezza surreale, ora erano scarmigliati e flosci, privi della proverbiale lucentezza. In quello stato la magrezza eccessiva del ragazzo risultava ancora più; a vederlo così Tom ebbe una stretta al cuore; senza riuscire a trattenersi abbraccio di impeto il gemello, lo strinse disperatamente come se volesse impedirgli di andarsene da lui, di incamminarsi sempre più in quel terribile vicolo senza uscita, in quel tunnel nero in cui già si era addentrato. Senza nemmeno accorgersene cominciò a piangere copiosamente, inondando di lacrime la felpa del gemello, che altro non poteva fare se non stringerlo a se. Per una volta, i ruoli si erano invertiti: toccava a Bill confortare il fratello, sempre così sicuro di se e forte.

“T-ti prego Bill… m-mangia…”

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Ok O___O non linciatemi vi prego! Questa è la prima ficcy che pubblico, spero che vi sia piaciuta... premetto che: I Tokio Hotel non mi appartengono. Questa storia non è scritta a scopo di lucro e nulla di ciò che è scritto è realmente accaduto. Soprattutto Bill non è anoressico -.-°° ma mi piaceva l'idea per sviluppare una FF... mi dispiace deludere le fan del Twincest (mi deludo da sola ç.ç) ma in questa ficcy non ce ne sarà... sicuramente NO lemon *me piange* però giusto un SANISSIMO affetto fraterno U___U questo me lo dovete accordare xD bene, spero in un commentino piccino picciò ^^ ciauz!

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Capitolo 2
*** Incomprensioni ***


Anorexia

 

“T-ti prego Bill… m-mangia…”

A quelle parole il cantante si irrigidì notevolmente, e si distaccò dal gemello con freddezza, rivolgendogli un’occhiata torva.

“Io mangio. Anche troppo, direi.”

“Stai rischiando di morire di fame!”

“Stronzate! Perdere un po’ di peso non fa male a nessuno!”

“Perdere un po’ di peso?”

“Esatto. Non mi sembra affatto di esagerare, cerco solo di mantenermi in forma…” tra i due calò il silenzio. Bill cercava in tutti i modi di non incrociare lo sguardo ansioso di Tom e continuava a fissarsi in piedi, torturandosi le unghie perfettamente curate e ricoperte da un lucido smalto nero senza la minima sbavatura. Dall’altra parte il gemello lo squadrava nervosamente, soffermando gli occhi sui gomiti ossuti, le braccia troppo esili e le gambe gracili. Rabbrividì notando le guancie scavate e smunte, così scarne da palesare l’anoressia; non si capacitava del fatto di non aver captato la gravità del problema finché non vi aveva sbattuto il naso.

“Senti, io vado a prenderti qualcosa da magiare. Tu resta qui, d’accordo?” sbottò ad un tratto, deciso a porre fine a quell’assurda quanto orrenda storia.

“Grazie per il pensiero ma non ho fame. Ho già mangiato.”

“I lassativi non sono cibo, Bill. Non puoi cenare con quella robaccia.” Ignorandolo completamente, Tom scese le scale e si diresse verso la cucina, alla ricerca di qualcosa per non far morire di fame il gemello. Nel frattempo quest’ultimo stava decisamente male, gli girava la testa e non riusciva a  tenersi in piedi: la mancanza di cibo cominciava a far sentire i suoi devastanti effetti. Quando suo fratello fece ritorno, lo trovò appoggiato alla parete, ansimante e con il volto pallidissimo, bianco come un cencio.

 

•••´¯`•••´¯`•••

 

“T-tom?”

“Sei un cretino.” Il buongiorno decisamente affettuoso del fratello confuse ancora di più Bill. Si issò sui gomiti e si rese conto di essere sotto le coperte del suo letto, ancora vestito e con residui di matita sulle guance. Il gemello lo fissava severamente, seduto su una sedia e con i piedi sulla scrivania; un mozzicone di sigaretta faceva capolino dalle labbra carnose, e un ultimo filo di fumo spuntava dalla cicca ormai quasi finita. Una coperta blu copriva le gambe di Tom fino alla vita; Bill notò che anche lui indossava jeans e maglietta, ma dai pochi raggi di sole che filtravano dalla serranda quasi completamente abbassata gli sembrava fossero le cinque del mattino o giù di li. Buttando l’occhio sulla radiosveglia poggiata sul comodino, lesse che i numeri lampeggianti segnavano le 5:28 di mattina.

“Ma… hai dormito qui?”

“Dormire non è il verbo più adatto per definire questa notte, ma si, diciamo che ho dormito qui.” Ironizzò Tom, accennando alle profonde occhiaie che gli segnavano il volto, due antiestetici solchi bluastri che testimoniavano la notte in bianco.

“Ma che è successo?”

“Ti sei sentito male, idiota. Mi sei svenuto tra le braccia, e allora io ti ho ficcato sotto le coperte e mi sono sistemato qui.”

“Non dovevi rimanere… perché l’hai fatto?”

“Sai com’è, dormo sulle sedie per sport… razza di cretino, mio fratello ha quasi avuto un attacco cardiaco! Che dovrei fare, lasciarlo da solo?!” spense la sigaretta quasi con rabbia sul posacenere lì vicino, quasi a voler sfogare quella disperazione, quella rabbia, quel senso di impotenza che lo tormentava. Bill a quel repentino alzare di voce si intimorì e cercò di tranquillizzare il fratello, era certo di non essere malato, si sentiva così bene… così magro, ma non abbastanza. No, non era ancora tempo di interrompere la dieta.

“Non ti preoccupare Tom, ho solo preso troppi lassativi. Da adesso in poi diminuirò le dosi.”

“Forse non hai capito. Tu non diminuirai le dosi… tu non ne prenderai più e basta!” Bill nemmeno rispose. Lo guardò sinceramente stupito, quasi non credesse alle assurdità del gemello. Niente lassativi? Ma non poteva… lui ne aveva bisogno. Erano la sua unica speranza di diventare magro e carino…

“Cambiati ora, io vado a prepararti la colazione.” Il fratello obbedì meccanicamente e si sfilò la maglia attillata, rimanendo a torso nudo. Tom inorridì osservando il fratello: le costole sporgevano in modo allarmante, la gabbia toracica era semplicemente un mucchietto d’ossa ricoperto da un sottile strato di pelle che pareva in procinto di rompersi, era così gracile da sembrare fatto ci carta. Si maledisse più e più volte per non essersi mai preoccupato del fratello, di aver badato solo alle uscite, alla band e alle ragazze… senza rendersi conto della tragedia che si stava sviluppando all’interno della sua stessa famiglia, del dramma che suo fratello viveva da chissà quanto.

•••´¯`•••´¯`•••

 

“Tom… sarebbe questa la tua idea di colazione?” Bill lo guardava disgustato al di là del piano da cucina; quasi non lo vedeva, coperto da confezioni di latte, scatole di biscotti, recipienti pieni di cioccolato in polvere, pacchi di fette biscottate e vasetti di nutella.

“No.” ribatté allegramente il gemello, sciogliendo una busta di cacao in polvere dentro un tazzone enorme di latte. “Questa è la tua colazione.” Se prima Bill era nauseato dalla moltitudine di cibo che troneggiava nella cucina, ora era semplicemente terrorizzato all’idea che avrebbe dovuto ingerire qualcosa di diverso da integratori alimentari.

“Veramente non ho molta fame… mi accontento di un caffè nero, grazie.” Rispose il cantante allontanando da se il piatto, schifato da quell’ammasso enorme di calorie che avrebbero rovinato tutto il suo duro lavoro.

“Mangia.”

“No.”

“Non fare il bambino Bill, non puoi andare avanti senza cibo.”

“Ma io mangio abbastanza, non preoccuparti.” Tom sbatté le mani sul tavolo, infuriato dalla negligenza del fratello.

“No invece! Sei anoressico, te ne rendi conto? Morirai di fame se non ricominci a nutriti come si deve!”

“Io non sono anoressico! Quelli magri sono anoressici, non…. io!”

“Tu non sei magro Bill. Tu sei scheletrico.” Il gemello non lo ascoltò nemmeno, si limitò a serrare le labbra e ad incrociare le braccia al petto, assumendo un’aria offesa. Il chitarrista sospirò, esausto.

“E va bene… se non ricominci a mangiare ti giuro che ti chiudo in una clinica specializzata. A mali estremi, estremi rimedi.” Il cantante spalancò la bocca, inorridendo al solo pensiero: in un ospedale lo avrebbero costretto a mangiare con la forza, gli avrebbero proibito le sue medicine e sarebbe diventato grasso, enorme… non poteva permetterlo, non ora che era così vicino dal vincere la posta in gioco: essere magro.

“Non puoi farlo! Io non sono malato, voglio solo stare in forma!”

“Questo non è stare in forma, questo è morire di fame!” Bill lo fissò con rabbia, incredulo al constatare quanto il fratello fosse pazzo ed egoista: voleva impedirgli di essere snello, di essere grazioso… lo stava portando alla rovina. “A te la scelta, fratellino.” Lentamente, il ragazzo dai capelli scuri si decise a mangiare, trattenendosi a stento dal piangere pensando a tutti i grassi che stava assumendo, e a cosa avrebbe dovuto fare per perderli. Se Tom l’avesse saputo non ne sarebbe stato affatto contento, ma come si dice… occhio non vede, cuore non duole. E poi l’aveva detto lui no? a mali estremi… estremi rimedi.

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Oddio 0o0 non mi aspettavo tutti questi commenti! Mi avete fatto contentissima ^___^ ma allo stesso tempo ho tanta paura di deludervi ç.ç ho solo 14 anni, e non sono tutto questo granchè a scrivere... spero tanto che questo capitolo vi piaccia...

- franci060190: sono stata davvero felice di leggere la tua rece ^___^ grazie di aver letto e commentato ^^ 

- FrancescaKaulitz: sono felice che ti sia piaciuta, e onorata che tu abbia deciso di metterla tra i preferiti... grazie mille!!

- Pikkola Tokietta: grazie dei complimenti! sai a me il mio modo di scrivere non piace molto, e sono contentissima che qualcuno lo apprezzi ^^ 

- pikkolahacker: non ti preoccupare, la continuo di sicuro ^__^ sono contenta che ti piaccia! 

- kiakia: era questa la mia intenzione, crare una fic "fuori dagli schemi" ^^ sono davvero contenta che ti piaccia come scrivo, e che ti interessi! grazie mille, sei stata gentilissima ^^

- GemyBillina: ti do ufficialmente il permesso di tartassarmi quando sono in pigrizia XD se un giorno vedrete che non aggiorno, non preoccupatevi... non sono morta, solo assalita da pigrizia cronica U.U in tal caso, hai l'obbligo di mandarmi mail su mail per costringermi a riprendere XD XD XD grazie dei complimenti, un bacio ^o^

- Whity: oddio, ammetto che leggendo la tua rece mi sono spaventata... non so se riuscirò a sviluppare una fanfic come dici tu, non penso di essere abbastanza esperta .... ma di certo darò del mio meglio, cercherò di migliorarmi sempre più e spero davvero di creare una storia che merita di essre letta ^.- per quanto riguarda il mio modo di scrivere... non avere problemi a dirmi che non è un granchè, lo so anche da sola e non mi offendo ^^

- CaTtY: grazie! sono contenta ti piaccia ^^ ho aggiornato abbastanza in fretta (credo) spero ti piaccia anche questo capitolo!

- Cipollina992: sono contenta che ti abbia appassionato! sai speravo tanto che piacesse questa storia... ci sono particolarmente legata. ecco il nuovo capitolo, spero ti piaccia ^o^


 

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Capitolo 3
*** Un passato doloroso ***


Anorexia

Dopo la colazione forzata, Bill annunciò con nonchalance che tornava in camera, ma con suo sommo dispiacere il fratello, con altrettanta disinvoltura, lo seguì.

Se credi che ti lascerò solo, ti sbagli di grosso.”

Non mi serve un sorvegliante.”

Ah no? E come mai ieri sera sei svenuto?”

Senti è stato solo un caso… non accadrà più!”

Non sai quanto mi piacerebbe che fosse vero Bill… ma sei in pericolo, lo capisci o no? Io… non me lo perdonerei mai se ti succedesse qualcosa. Sapere che tu stai male e io non ho fatto niente per fermarti mi ucciderebbe, e credimi, qualcosa prima o poi ti succederà se continui così, ti stai ammalando!” il gemello si rifiutò di ascoltarlo, chiuse gli occhi negando a se stesso quello che gli stava accadendo; non era affatto disposto ad accettare la gravità della situazione, chiuso dentro la sua [finta] sicurezza che lo spingeva a rifiutare il cibo, a farsi male sempre di più, a continuare quella orrenda pazzia senza nemmeno rendersi conto di quello che si stava facendo.

I gemelli salirono nella stanza di Bill; questo si accomodò al pc, mentre Tom si accasciò sul letto: il suo organismo lo pregava in ginocchio di chiudere gli occhi e recuperare le ore di sonno perdute, ma la sua mente cercava in tutti i modi di rimanere lucida… non aveva la minima intenzione di addormentarsi, non dopo quello che era successo solo poche ore prima. Si impose di non dormire, di restare assolutamente sveglio, ma le sue palpebre si chiudevano senza che avesse la possibilità di impedirlo. - Riposo un attimo gli occhi… solo qualche secondo. Non ce la faccio a tenerli aperti un momento di più. – ma si sa, quando si casca dal sonno bastano pochi attimi per lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo, e a Tom bastò molto meno. Ma si pentì della sua debolezza. Oh, se ne pentì eccome…

 

•••´¯`•••´¯`•••

 

Bill intanto chattava tranquillamente con alcune sue fan attraverso il forum tedesco ufficiale dei Tokio Hotel. L’accenno di un sorriso gli incurvò leggermente le labbra, al pensiero di quanta felicità poteva dare a delle ragazze depresse solo con poche, spontanee parole. Sulla grande rete di internet conobbe una triste adolescente tedesca trasferitasi in Italia da pochi mesi, nostalgica dei vecchi amici e dispersa nella solitudine in cui l’avevano reclusa i nuovi compagni, restii ad accettare una ragazza straniera che non parlava quasi per nulla la loro lingua. Leggendo la malinconia che trasudava dai suoi messaggi, Bill si riconosceva in lei, un infelice ragazzo escluso dagli altri perché diverso, non unificato alla grande massa dei suoi compagni ma con un look tutto suo, personale e unico. Quanto aveva sofferto del disprezzo degli altri, quante lacrime aveva versato per tutti gli insulti che gli avevano rivolto… finché non aveva imparato a far meno dell’approvazione degli altri, ad andare avanti malgrado le offese e ad infischiarsene dei commenti altrui. Tom gli era sempre stato vicino, dividendo con lui il peso delle cattiverie e sostenendolo sempre a rimanere se stesso, in qualsiasi situazione; essendo suo fratello anche lui era vittima di soprusi, ma contrariamente al cantante non si lasciava ferire, anzi, reagiva coraggiosamente, sebbene spesso rimediasse lividi ed escoriazioni che esibiva con l'orgoglio di chi non si lascia sottomettere. Avevano trascorso un’infanzia difficile, che indubbiamente aveva segnato in modo indelebile la loro vita; Tom era comunque riuscito a superare quel brutto periodo senza troppi problemi, ma Bill ne aveva sofferto moltissimo e il passato ora si ripercuoteva sul presente. Le sofferenze patite da ragazzo erano senza dubbio uno dei motivi che avevano causato la sua anoressia; la convinzione, la certezza, di avere qualcosa di sbagliato, di non andare bene per il mondo, per la vita, per suo fratello…

 

•••´¯`•••´¯`•••

Dopo un paio d'ore, Bill interruppe la connessione Internet e si alzò in piedi scostando la rigida sedia in legno dove era rimasto seduto fino a poco prima, stiracchiando le braccia ormai intorpidite a causa della posizione a cui erano state costrette a lungo. Voltandosi verso il proprio letto, sorrise teneramente osservando il fratello dormire placidamente, ancora disteso sul materasso e ingarbugliato tra le lenzuola candide che testimoniavano l'irrequietezza che lo tormentava perfino durante il sonno. Era disteso a pancia in giù con un braccio penzoloni e l'altro occupato ad abbracciare il cuscino ricoperto da una fodera azzurro cielo su cui poggiava il capo. Facendo attenzione a non svegliarlo, Bill si avvicinò al proprio comodino e ne aprì il cassetto, rovistando in lungo e in largo alla ricerca di una sigaretta, missione non facile data la quantità enorme di cose pressoché inutili che custodiva gelosamente lì dentro, al sicuro (o almeno così credeva) da occhi indiscreti. La pulizia del mobile veniva puntualmente rinviata alla volta successiva, che come è facile intuire non arrivava mai, e le cianfrusaglie continuavano ad accumulasi, riempiendo lo spazio fortunatamente ampio che il cassetto offriva. Essendo da tanto che non lo apriva, Bill frugando accuratamente ritrovò ricordi ormai dati per smarriti, coperti da uno spesso strato di polvere o da oggetti più grandi che li avevano esclusi dal campo visivo del cantante. Cercando nei meandri più oscuri, trovò un paio di boxer regalatigli da Georg l'anno precedente per il suo compleanno: ritenuteli un pessimo scherzo di cattivo gusto, li aveva condannati all'esilio relegandoli nel cassetto. Erano neri con la scritta “Attenzione: Maniaco Sessuale!” davanti; appena li aveva visti, era arrossito furiosamente e aveva provveduto a rimproverare l'amico, che si faceva grasse risate alle sue spalle. Ripensandoci, soppesò l'idea di passarle al gemello, che di certo meritava il titolo sbandierato sull'indumento molto più di lui. Continuando la ricerca, scovò la cartolina che Gustav aveva mandato loro quando era andato in Brasile, con stampato uno splendido tratto di costa che mostrava il mare limpido e meraviglioso; dentro di se ridacchiò ricordando che Tom aveva protestato quando l'avevano ricevuta, affermando che poteva anche spedirne una con una bella brasiliana in bikini. Mentre scostava un datato libro di poesie risalente a parecchi anni prima, un sottile foglio di carta scivolò fuori dalle pagine ingiallite dal tempo; curioso, lo raccolse, e con sorpresa si ritrovò ad osservare la foto di classe scattata quando frequentava la terza media. Cercando la propria immagine tra i volti sorridenti dei coetanei, si vide: un ragazzino pallido il cui volto era oscurato da un cappellino calcato fin sopra gli occhi, che nascondeva il viso all'obbiettivo del fotografo. Tristemente ricordò che si era messo in disparte, cercando di diventare invisibile agli occhi dei compagni che lo prendevano sempre in giro. In silenzio, rimise la fotografia dov'era e chiuse il cassetto, ormai dimentico della sigaretta che cercava; si sentiva così diverso, così inopportuno... una lacrima scesa dagli occhi scuri, prontamente scacciata da un brusco gesto della mano. In un lampo tutta la sua follia anoressica tornò, più dura e terribile che mai, e il ricordò di quello che aveva mangiato riaffiorò alla sua mente, martellante, inorridito dalle calorie che aveva ingerito. Rivolse uno sguardo colpevole al fratello che dormiva sereno, ignaro di tutto e oltrepassò la soglia della camera, diretto verso quello che da mesi era diventato il suo inferno...il bagno.


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Poco dopo che Bill era uscito dalla stanza, Tom si era svegliato di botto, quasi avvertendo che stava accadendo qualcosa che non andava; cercò subito il gemello per la stanza, esplorando la camera avvolta nella penombra facendo vagare lo sguardo nervoso da un angolo all'altro. Non trovò traccia del ragazzo, e si catapultò fuori alla ricerca di Bill; non sapeva dove fosse, ma l'istinto lo conduceva nel luogo dove era cominciato tutto, dove gli occhi colpevoli del fratello gli avevano inconsciamente confermato i timori scaturiti dalle confezioni di medicinali che aveva trovato. Senza nemmeno rendersene conto, si precipitò al bagno.

La porta era aperta, e trovò subito quello che cercava.

Ma forse, Tom Kaulitz avrebbe preferito non scoprirlo.


•••´¯`•••´¯`•••


Alla voce stanca ma rabbiosa [delusa] di Tom, Bill girò lentamente la testa verso la fonte del suono. Appoggiato allo stipite della porta, stava suo fratello, che lo guardava con uno sguardo che non aveva mai visto. Nemmeno quando combinava una delle sue sbadataggini Tom lo guardava in quel modo.

Era uno sguardo freddo.

Uno sguardo triste.

Uno sguardo disperato.

Sei bulimico.” Non era una domanda. Semplicemente, un'affermazione.


Eccomi ^^ scusate il ritardo ma ho avuto imprevisti... mi è scaduto Word T^T era per due mesi e adesso non ce l'ho più... destino crudele! Ho scaricato OpenOffice ma mi manca il mio Wordino... c'ero affezionata! Comunque lasciamo perdere i miei drammi personali va. Innanzitutto, come ho precisato nel primo capitolo, BILL NON è ANORESSICO, né TANTOMENO BULIMICO!! non ho mai affermato il contrario e mai lo farò, e l'avevo già detto. Questa fic è totalmente di mia invenzione, ma non vuol dire che io speri/desideri/mi auguri ecc. ecc. che Bill lo diventi. comunque grazie a tutti dei commenti *___* senza di voi non mi prenderei la briga nemmeno di prendere la penna in mano XDXDXD però c'è un altro dramma: mia madre mi ha requisito il modem T.T (dice che lo ha fatto perché disobbedisco, ma in realtà lo ha preso per farsi i suoi giochini dementi su internet ù.ù) quindi posso aggiornare solo una volta a settimana. Perciò, ci si sente lunedì ^^


-pikkolahacker: una tesina sull'anoressia? Wow! Ma per caso la parti agli esami di terza media? Se è così siamo coetanee ^^ anche tu mi tartasserai di mail? Brava, almeno mi ricordo di continuare U.U grazie e a presto!

-FrancescaKaulitz: anche a me dispiace di pensare il mio fratellone scheletrico T-T (si, Bibi è mio fratello U.U) ma purtroppo sono esigenze di copione.. grazie dei complimenti comunque ^o^

-makistellina: davvero ti sei commossa? *-* che bello allora riesco a trasmettere qualcosa! Leggendo la tua rece sono stata davvero contenta, mi impegno tanto nella stesura dei capitoli e sono felicissima che qualcuno apprezzi ^-^

-natalia: non conosco nessuno anoressico, quindi mi sono affidata a quel poco che so... sono felice di aver centrato abbastanza bene i problemi della malattia. Grazie di aver messo tra i preferiti!

-Xx_dark_lady_xX: cara, so benissimo che Bill non è anoressico U.U l'ho scritto anche alla fine del primo capitolo, e ti assicuro che con questa fiction non voglio assolutamente insinuare nulla. So perfettamente

che Bill è solo magro, ma comunque grazie dei complimenti

-GemyBillina: prendimi pure alla lettere XD sono contenta che ti piaccia come scrivo! Nemmeno io conosco qualcuno anoressico ma pure io mi comporterei come Tom U.U grazie dei complimenti e spero ti piaccia anche questo capitolo! Un bacio ^^

-Cipollina992: anche io adoro quella scena *___* sono contenta di riuscire a descrivere bene i sentimenti di Bill, grazie mille!! ecco il continuo, spero ti piaccia ^^

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Capitolo 4
*** Fine...? ***


Anorexia

Sei bulimico.” Non era una domanda. Semplicemente, un'affermazione. Bill, allo sguardo del fratello, ebbe paura.

T-tom... non ti avevo sentito arrivare...”

Di questo me ne sono accorto.” continuava a squadrarlo con quell'espressione ferita, delusa, che lo colpiva e deprimeva ancora più di quello che fosse già; gli occhi che avevano stregato milioni di ragazze ora erano fissi su di lui, con una sguardo allo stesso tempo arrabbiato ma compassionevole, infelice e distrutto.

Te lo giuro Tom, posso spiegare tutto!”

Non c'è niente da spiegare cazzo, sei tu che sei un emerito coglione! Non bastava l'anoressia, adesso ti devo bure beccare mentre vomiti nel cesso?!”

Non è come sembra! Io... io avevo la nausea!” il moro lo guardò supplichevole, come a implorarlo di credere alle continue bugie che gli raccontava per nascondere a se e agli altri la gravità della sua situazione.

Cazzate! Ti ho visto ficcarti due dita in gola!” esclamò il biondo, alzando improvvisamente la voce e scagliando un pugno al muro, staccando diversi pezzi di intonaco; il gemello si intimorì e gli occhi castani si inumidirono di fronte a quella scena, facendo immediatamente calmare Tom che temeva di perdere le staffe ancora e picchiarlo di nuovo. Il moro si lasciò scivolare lungo la parete, sedendosi sulle lucide piastrelle azzurre del pavimento e coprendosi il volto con le mani, singhiozzando.

M-mi dispiace...”

Io non so davvero cosa fare con te, Bill...non sono all'altezza di poter gestire una situazione così delicata, non ce la faccio a controllare se mangi o se vai a vomitare tutto. Mi spiace, ma devo portarti all'ospedale.” a queste parole, le lacrime sgorgarono incontrollate dagli occhi del cantante, che fissò il fratello con aria supplichevole e disperata.

Ti assicuro che so badare a me stesso! Posso farcela da solo, non c'è bisogno che mi segua tu... ti prego Tom, non mandarmi in uno di quegli orrendi istituti, io non sono malato!” il fratello si alzò lentamente e lo guardò negli occhi, scuotendo leggermente la testa e sorridendo amaramente.

È proprio questo il problema... nemmeno te ne rendi conto.” detto questo, gli voltò le spalle e se ne andò in camera sua.


•••´¯`•••´¯`•••


Tom era disteso sul suo letto, intento a guardare il soffitto bianco sporco rovinato da qualche piccola crepa, segni dello scorrere del tempo. Gli pareva ieri che papà se n'era andato, che aveva imparato a suonare la chitarra, che aveva incontrato Georg e Gustav, che erano nati i Tokio Hotel... quanti ricordi della sua infanzia erano legati a quella casa, spesso non proprio felici, ma sempre condivisi con Bill, nel bene e nel male. Dopo la separazione dei genitori era crollato loro il mondo addosso e avevano passato un periodo infernale, ma da quando la band aveva cominciato a riscuotere un certo successo tutto era migliorato. Finalmente si erano illusi di aver trovato la felicità, ma subito dopo si erano resi conto di quanto fosse effimera, e di come si fa in fretta a passare dal paradiso all'inferno. Quella malattia era come un fulmine a ciel sereno, e piombava nella loro vita quotidiana con prepotente violenza sconvolgendo le loro esistenze; d'accordo, Bill non era mai stato particolarmente paffuto, ma da magro ad anoressico corre un abisso. Si turbò al pensiero di quanto andava avanti quella storia, e meditò di mettere a soqquadro casa per stanare tutti i dimagranti che di certo il gemello custodiva in vari nascondigli. Ma... non adesso. Adesso aveva bisogno di un momento solo per se, un momento senza il terrore di scoprire suo fratello carponi davanti alla tazza del bagno o con inquietanti pillole in mano. Quasi gli avesse letto nel pensiero, un timido bussare interruppe le sue meditazioni riportandolo alla realtà; dopo il suo invito ad entrare l'uscio si aprì e sbucò il viso di Bill, che senza guardarlo in faccia chiese se disturbava.

Certo che no, entra pure.” il volto del fratello si illuminò leggermente a quelle parole, ma gli occhi arrossati minacciavano di piangere da un momento all'altro; oltrepassò la porta chiudendosela alle spalle, dopodiché si accoccolò sul letto come faceva sempre quando era giù e voleva essere consolato da Tom, che si affrettò a fargli spazio.

Mi dispiace tanto per tutti i problemi che ti sto dando Tomi...” il biondo gli mollò uno scappellotto fraterno sul braccio, fingendosi arrabbiato.

Non dirlo nemmeno per scherzo, scemo! È mio dovere occuparmi di te!” a queste parole Bill piagnucolò e si nascose nell'abbraccio del fratello, mugolando contrariato.

Si ma ti do un sacco di fastidi e per colpa mia non puoi uscire con i tuoi amici!” Tom alzò gli occhi al cielo, esasperato, ridacchiando del comportamento eccessivamente altruista del gemello.

Capirai... secondo te i miei amici sono più importanti di te?!” finalmente il rapporto tra i due si era un po' disteso, e il nervosismo che aleggiava tra loro si era notevolmente alleggerito; i contrasti che l'anoressia aveva provocato si erano in parte risolti, ma a Tom piangeva il cuore vedendo il fratello così magro. Dopo qualche minuto di silenzio, in cui Bill si era lascito andare alle coccole del biondo, questo riprese l'argomento; dovevano affrontare la questione e risolverla insieme, ma il chitarrista si sentiva così inadeguato...

Bill...” sussurrò, più a se stesso che al moro, continuando a stringerlo a se e carezzandogli i capelli scuri. “Perché... perché ti fai tutto questo?” l'interpellato si irrigidì, ritraendosi leggermente; non amava parlarne e cercava di evitare il problema, preferendo far finta semplicemente che non esistesse, che fosse solo un'assurda fantasia del gemello che vedeva casini ovunque.

Tu non puoi capire Tomi... non puoi. Tu non sei... grasso... come me.” Tom si tirò su a sedere. Fissandolo incredulo.

Grasso? Ma che dici?! Tu non sei assolutamente grasso!” questa volta toccò a Bill guardarlo sbigottito.

Si invece! Sono enorme!” il chitarrista continuava a guardarlo basito, mentre il cantante insisteva mostrando la pancia piattissima e le cosce snelle ostentando un'obesità inesistente; Tom si domandò cosa (o chi) avesse potuto inculcargli nella mente un'idea talmente assurda, poiché sapeva che era una persona fragile e poco sicura di se e perciò facilmente manipolabile, ma non immaginava neanche lontanamente chi fosse il coglione che gli aveva detto una simile sciocchezza.

Ascoltami bene Bill, dobbiamo parlare di questa cosa, o non ne usciremo mai. Cominciamo dall'inizio e cerchiamo di far luce sull'origine della tua malattia; innanzitutto da quant'è che hai iniziato a non mangiare più?”

Ma io mangio! Sono semplicemente a dieta!” protestò il ragazzo. Tom fu tentato dal sottolineare che affamarsi non era l'esatta definizione di dieta, ma preferì sorvolare per evitare inutili discussioni che non avrebbero portato a nulla e avrebbero solo fatto perdere tempo.

D'accordo allora, da quant'è che... stai a dieta?”

Un paio di mesi.” il cuore di Tom mancò un colpo: due mesi e lui non si era accorto di niente, due mesi che il fratello soffriva e lui non lo aveva degnato di uno sguardo; il senso di colpa gravò su di lui come non mai.

E sentiamo... perché l'avresti fatto?” Bill lo guardò con aria di sufficienza, come se ritenesse scontato il motivo di non nutrirsi, come se rischiare di morire di fame non fosse tutta questa gravità che il gemello predicava.

Te l'ho detto, sono grasso.”

No!”

Ti dico di si! Sono orribile!”

No, accidenti, no!” si accorse di aver alzato di nuovo la voce e si massaggiò le tempie, esausto di bisticciare col gemello; non sapeva cosa dirgli, come convincerlo ad interrompere quel digiuno che lo avrebbe portato a conseguenza molto gravi.

Senti, tu sei magro. E bellissimo. Quindi non farti troppi complessi, non hai nulla da invidiare a nessuno; sei quello che sei, e sei un ragazzo fantastico.” Bill si era sempre fidato di Tom. Prendeva per oro colato tutto quello che diceva, non perdeva mai una parola che usciva dalla sua bocca; si fidava di suo fratello più di chiunque altro ed era sicurissimo che non lo avesse mai ingannato e che non gli avrebbe mai mentito, men che meno su una cosa così importante come quella. Ma questa volta... non poteva, non riusciva a credere a quello che gli stava dicendo, si sentiva così inferiore a tutti...

Tu... lo pensi sul serio? Credi davvero che io non sia grasso e brutto?”

Certo che lo penso!” rispose il gemello, con un po' troppa foga; ci ripensò un attimo. “Beh ovviamente non sei al mio livello, ma considerando il fatto che nessuno è meglio di me posso dire che non sei affatto male.” Bill rise e gli diede una cuscinata sulla testa, intimandogli di abbassare le cresta, ma come prevedibile Tom contraccambiò e la discussione sfociò in uno dei soliti bisticci amichevoli che terminò mezz'ora dopo, sorprendendo i gemelli esausti e ansimanti, uno stravaccato sul letto e l'altro seduto a terra con la schiena appoggiata all'armadio.

Allora Bill... ricominci a mangiare come si deve?”

Umh... non lo so, devo perdere ancora qualche chilo.”

Bill, ti prego!”

Scherzo, cretino!”

E si fanno questi scherzi secondo te?! Idiota, mi hai spaventato!”

Allora, ci facciamo una pizza?”

Ma come, non è troppo calorica per te?”

Se la metti su questo piano ricomincio la dieta.”

Eddai, non te la prendere subito!”

Ti perdono solo ad una condizione... offri tu!”

Spiacente, ma sono completamente al verde.”

E allora come facciamo? Nemmeno io ho contanti!” entrambi ci pensarono un paio di minuti, per poi arrivare alla medesima soluzione, che solo due menti diaboliche come le loro potevano elaborare...

Gustav e Georg!”

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Ta dan! Sorpresi di vedermi così presto eh? Ma no, purtroppo non ho riavuto Ruth (il modem xD) mia madre lo tiene ancora in ostaggio ç.ç però ha visto le recensioni che avete lasciato e mi ha chiesto “Ma dicono a te?” e io: “Si, per la storia che ho scritto.” e lei: “l'ho sempre detto che sei brava a scrivere, sono gentili a farti tutti questi complimenti.” e io: “peccato che devono aspettare lunedì per leggere il prossimo capitolo... l'unico giorno che mi fai connettere...” e lei: “ma il capitolo l'hai già scritto?” io: “si... “ e lei: “bè allora dai... metti questo capitolo... ma fai in fretta eh?!” e io ho messo il capitolo U.U in pratica è solo merito vostro e delle vostre bellissime rece se sono qui *___* danke di cuore! Metto i ringraziamenti e vado che già mamma si lamenta >.<


PS: i boxer citati dello scorso capitolo esistono veramente, li hanno regalati a mio fratello per natale XD XD


-KimikoKaulitz: grazie di cuore dei complimenti, mi hai fatto tanto piacere!! nemmeno a me piace l'immagine di bibi anoressico però T.T un bacio ^o^

-pikkolahcker: o mio dio, nessuno aveva mai riempito una pagina di “continua” per me *.* sono commossa X°D spero vivamente che tu abbia usato il copia e incolla però XDXDXD

-jolly24: sono contenta che ti piaccia, grazie mille dei complimenti ^^ kiss

-_Purple_ : mi spiace davvero che tu abbia avuto a che fare con questa orribile malattia... spero che ora vada tutto bene! grazie dei complimenti ^^

-makistellina: o cara, grazie mille *__* la mia dispotica madre si è convinta a farmi utilizzare il pc soprattutto per merito della tua rece ^____^ sono contenta che ti piaccia il fatto che sia un po' “strana”, anche se in realtà quando l'ho cominciata non volevo pubblicarla si Efp (temevo di essere bersagliata da insulti tipo: “cretina il mio bill non è anoressico!! idiota! Ma diventaci tu!” e roba simile O.o) ma fortunatamente così non è stato ^^ grazie del tuo sostegno!

- FrancescaKaulitz: sisi è mio fratello U.U praticamente ho riscritto l'albero genealogico dei Kaulitz xDD grazie della rece ^^ un bacio

-The Fighting temptations: in parte hai ragione sul fatto che bill se ne fregava degli altri, ma se leggi attentamente puoi notare che ho scritto che era uno dei motivi, ce ne sono anche altri per la sua anoressia. e anche se ha imparato a fregarsene non vuol dire che dentro di se non ne soffra ^^ per la faccenda della bulimia hai ragione, ma io non ne so assultamente nulla dell'argomento e perciò mi scuso degli errori che ho fatto... correggerò al più presto! grazie mille ^^

-Cipollina992:  le tue recensioni sono sempre gentilissime, non ti ringrazierò mai abbastanza! mi risollevi sempre il morale ^^ grazie di cuore del tuo sostengo!!

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Capitolo 5
*** I problemi non sono finiti ***


Anorexia

Bill ma ti dai una mossa? Gustav e Georg stanno per arrivare!” la voce di Tom gli arrivò dal salotto, mentre si pettinava i lunghi capelli al bagno superiore, spazzolando accuratamente le ciocche scure. Come se gli avesse letto nel pensiero, il campanello di casa Kaulitz trillò, diffondendo in tutte le stanze un rumore acuto e fastidioso a intermittenza; il biondo si affrettò ad aprire la porta, facendo entrare i due amici.

Ciao Tom, non siete ancora pronti?”

Io si, ma Bill ancora no. Passa la maggior parte del suo tempo davanti allo specchio, è peggio di una ragazzina al suo primo appuntamento!” la risata generale che si scatenò fu be presto interrotta dalla voce acuta del cantante.

Tom, ti ho sentito!!”

Ma io scherzo! Dai, muoviti piuttosto!” rispose Tom ancora ridendo. Bill entrò nella stanza, ostentando un'aria offesa sul viso truccato leggermente, stringendo le labbra corrucciate come faceva sempre quando era irritato dalle battutine del gemello. I jeans scuri, stretti come il suo look esigeva, e la t-shirt bianca attillata sottolineavano la magrezza eccessiva del ragazzo, anche se si era finalmente deciso a mangiare normalmente ce ne sarebbe voluto di tempo prima che riacquistasse un peso accettabile.


•••´¯`•••´¯`•••


Nella spaziosa abitazione dei Kaulitz regnava il silenzio, segno che i due rumorosi abitanti erano fuori; ad interrompere la surreale quiete che si era creata da qualche ora arrivò il rumore metallico delle chiavi che giravano nella serratura facendola scattare. La porta si spalancò con un gran tonfo e Tom fece il suo ingresso traballando un po', con l'andatura tipica di chi ha bevuto un bicchiere di troppo; subito si buttò sul divano facendo gemere le vecchie molle e gettando a terra vari cuscini che gli davano fastidio. Aspettò il puntuale rimprovero del fratello che però, inaspettatamente, non arrivò; Bill entrò in casa chiudendo il portone dietro di se e si sedette su una poltrona con lo sguardo perso nel vuoto. Questo strano comportamento non passò inosservato agli occhi di Tom, che svogliatamente si tolse il braccio con cui si nascondeva il viso dalla faccia e si voltò ad osservare il fratello. Durante le serata non gli aveva tolto gli occhi di dosso, sembrava spensierato e scherzava con Georg e Gustav e le fan che li avevano accerchiati, senza dare segni della malattia che fino a poco tempo prima lo disturbava; era andato tutto bene fino a che era arrivata la pizza. Un ombra gli aveva attraversato gli occhi castani e un aria vagamente colpevole sembrava averlo assalito, ma era durato solo un attimo; immediatamente aveva riacquistato la sua naturale aria allegra, parte integrante della maschera di apparente perfezione che si era costruito senza nemmeno farci caso. Subito dopo aver mangiato era andato al bagno, ma fortunatamente Tom se ne accorse e lo seguì, servendosi della scusa di accompagnarlo poiché non si sentiva sicuro di farlo andare solo: temeva che ricadesse nel tunnel da dove era appena uscito. Bill sembrava disapprovare ma per non destare sospetti era stato costretto ad accettare dato che Georg era accanto a lui e aveva sentito tutto. Alla toilette però aveva aggredito il gemello, accusandolo di opprimerlo, cosa subito smentita da Tom, che schivo assicurava che se lo stava sognando.

No, tu mi controlli! Controlli cosa faccio, dove vado, tutto! Tu non ti fidi di me, di quello che ti dico...”

Tu sei paranoico, io non ti controllo affatto!”
“Allora ammetti che non ti fidi!”

Questo si, ma devi concedermelo. Con tutte le cazzate che mi hai raccontato pretendi che creda ancora a quello che mi racconti? Sei peggio di un bambino viziato, combini guai e poi ti aspetti che tutti facciano come se non fosse accaduto nulla. Ma l'anoressia è un problema serio, non puoi essere tanto ottuso da non accorgerti di come ti stai riduccendo!” Bill continuava a fissarlo amareggiato, con gli occhi lucidi; di fronte a quell'espressione ferita Tom aveva sbuffato, disprezzandosi, ma alla fine doveva dargliela vinta un'altra volta.

Dai, vieni qui. ” il moro si era avvicinato riluttante, ma incapace di tenergli il broncio a lungo, si era lasciato abbracciare ascoltando le dolci scuse che gli venivano sussurrate all'orecchio e stringendo a sua volta il corpo avvolto nei larghi vestiti tipici del gemello. Inspirò il familiare profumo che sapeva di Tom e, per la prima volta da mesi si sentì finalmente bene.

Ti voglio bene Tomi... ti prego, non lasciarmi mai...”


•••´¯`•••´¯`•••


La dolce scena che si era venuta a crearsi fu prontamente distrutta dall'entrare di uno schiamazzato Georg e uno scocciato Gustav che fecero irruzione nel bagno di colpo. O meglio, il bassista quasi buttò giù la porta, trascinandosi dietro l'altro.

E voi che ci fate qui?” domandò Bill, stupito dalla comparsa degli amici.

Non vi abbiamo visto tornare e ci siamo preoccupati, così siamo venuti a cercarvi.” spiegò George tranquillamente, inventandosi una scusa plausibile per giustificare il fatto che era andato a ficcanasare negli affari dei gemelli sperando di scoprire qualcosa di “losco” per prenderli in giro fino allo sfinimento. “Abbiamo interrotto qualcosa?” i due si resero conto di essere ancora abbracciati e si separarono frettolosamente; è vero che era una semplice manifestazione di affetto fraterno, ma meglio non dare corda alle pazzie di qull'idiota.

Non dire cretinate, stupido.” lo apostrofò Tom, irritato dal tono irrisorio con cui era stata posta la domanda. “Ora non si può nemmeno abbracciare un fratello?!”

Calma, stavo solo chiedendo! Dai, torniamo di la che hanno servito il dolce.” il viso di Bill impallidì sotto il trucco: il dessert?

Non mi va il dolce... io non lo mangio.” tutti e tre si voltarono contemporaneamente a guardarlo; il fratello preoccupato, gli altri due stupiti.

Cosa? Ma sei sicuro di sentirti bene? Sei così pallido...” il moro colse la palla al balzo, approfittando della scusa che involontariamente Gustav gli aveva fornito.

No, ho un po' di nausea... non ho molta voglia di mangiare.” Tom assunse un cipiglio contrariato, intuendo la vera causa del pallore di Bill; se prima era stato colto da un dubbio, ora era una quasi certezza: Bill non era ancora uscito dal vortice dell'anoressia...

Incerto se parlarne al resto della band, preferì rimandare e consultarsi prima con il gemello, non sapendo se era d'accordo sul dirlo ai due ragazzi; poi si diede mentalmente dello stupido: Bill nemmeno lo sapeva di essere malato. I quattro tornarono alla sala, dove le fan li attendevano impazienti e scalpitanti; la serata continuò tra alcool e risate, ma Tom intravede la spossatezza del gemello e le difficoltà che aveva nel concentrarsi in una conversazione poiché era troppo ansioso e nervoso, non riusciva a stare fermo sulla sedia. Con non poca fatica riuscì a congedare se stesso e l'altro giustificandosi con il principio di influenza che sembrava aver colpito Bill e lo trascinò via, aiutandolo a salire nella macchina e liberandosi delle ragazze che li assalivano deluse dal loro precoce ritorno a casa. Appena riuscì a chiudere la portiera (rischiando di tranciare il braccio di una ragazzina troppo audace) tirò un sospiro di sollievo, massaggiandosi la testa messa a dura prova dalla birra e dagli strilli delle fan; riconobbe dalle fitte insistenti l'avvicinarsi di un emicrania e sbuffò, appuntandosi mentalmente di prendere un'aspirina appena tornato a casa. Facendo un enorme sforzo psicologico, si costrinse ad instaurare una conversazione con il fratello, cercando di evitare che si chiudesse in se stesso come faceva quando qualcosa non andava.

Serata movimentata, eh?”

Hm-m.” Bill si limitò a grugnire in risposta, scarabocchiando distrattamente le sue iniziali sul finestrino appannato dal freddo della macchina guidata dall'autista al servizio della famiglia Kaulitz.

Carina la ragazza che ti ronzava intorno... avresti potuto provarci.”

Mmh...” il moro si cacciò una mano nella tasca del giubbino di pelle e prese un pacchetto di sigarette, contraendo il viso un una smorfia di disapprovazione quando scoprì che era vuoto.

Hai intenzione di continuare ad emettere versi oppure ti decidi a rispondere tramite parole, visto che nostra madre ha avuto la compiacenza di dotarti di una lingua?” questa volta il ragazzo nemmeno si preoccupò di dare un qualsiasi segno di vita, perquisendosi le tasche dei jeans ed estraendo vittorioso una confezione di Camel intatta.

Bill, è la decima sigaretta che fumi stasera...” il gemello si voltò di scatto verso di lui, incredulo.

Adesso ti metti pure a contarmi le sigarette?!”

Non ti pare di esagerare? Il fumo fa male!”

Sono cazzi miei!” Tom allungò di scatto il braccio cogliendolo di sorpresa e riuscendo così a sottrargli il pacchetto che aveva in mano, senza dargli nemmeno il tempo di reagire in qualche modo.

Mi vuoi lasciar vivere? Sono adulto e posso decidere da solo quello che fare!”

No, sei solo un ragazzino che non si rende conto di quello che fa. Tu sei anoressico!”

No che non lo sono! Oggi ho persino mangiato una pizza enorme!”

Metà ne hai lasciata e un po' l'hai data ad una ragazza.”

Non avevo fame...”

Smettila di mentirmi” il biondo alzò la voce riuscendo a zittire il gemello, che però continuò a fissarlo con occhi carichi di risentimento per quel fratello che lo opprimeva. Il viaggio continuò in silenzio, ma Bill sentiva il bisogno di nicotina, che riusciva, almeno in parte, ad attutire il senso di fame che lo tormentava.

Dammi le sigarette.” per tutta risposta, Tom abbassò di qualche centimetro il finestrino e gettò fuori il pacchetto sotto gli occhi sbigottiti del moro che quasi non riusciva a credere al gesto del chitarrista.

Era l'ultimo che avevo!”

Ti farà bene non fumare per un po', in questi giorni ti fai quindici sigarette al giorno. Fra vent'anni i tuoi polmoni mi ringrazieranno, credimi.”

Stronzate.” il chitarrista scosse la testa.

No, non lo sono. Come non lo è il fatto che sei malato di anoressia e che devi guarire.”

Perché non mi lasci un po' in pace invece di sputare sentenze su cose che non conosci?! Cosa ne sai tu? Niente!!” Tom lo guardò fisso negli occhi, serio, la determinazione dipinta sul volto.

Ascoltami bene Bill, tu ti stai uccidendo.” con un gesto della mano fermò il fratello che sembrava pronto a contraddirlo. “Ma sappi che non te lo permetterò, ti farò mangiare a costo di ficcarti il cibo in gola.”

È una minaccia?” un lieve sorriso di sfida incurvò le labbra del biondo.

No. È una promessa.”



Salve ragazzi! Sorpresi di vedermi ancora? Ma come avevo specificato nell'introduzione, “la strada sarà lunga e piena di ostacoli”, quindi spiacente, ma dovrete sopportarmi ancora per un po' U.U passando alle cose serie... ATTENZIONE!!! non si buttano le cose dal finestrino, quindi non rifatelo a casa dicendo che “tanto nella fic di quella cretina Tom lo può fare” perché Tom ha fatto bene ù.ù il fumo uccide! Non fumate! Poi ringrazio come sempre le anime pie che mi sostengono *.* siete tanto dolzi zizi *O* un bacio dalla vostra Neko-chan!

  • makistellina: oh cara è sempre un piacere leggere le tue recensioni *.* sei sempre carinissima con me e la mia insulsa ficcy... ma ancora non è finita per i poveri gemelli Kaulitz (sono sadica AwA) grazie ancora *rispettoso inchino alla giapponese* al prossimo capitolo (spero xD)

  • satiro sfregiato: grazie mille dei complimenti ^^ sei stato gentile (sei un ragazzo vero?) sono felice che non annoi, spero di non risultare troppo ripetitiva

  • jolly24: certo, è un piacere per me ^^ grazie ancora dei complimenti!

  • Natalia: hai ragione se ne parla troppo poco di questi problemi... sono contenta che almeno la mia fic ci faccia pensare un po'.

  • Bibina: grazie mille sono contenta che ti piaccia come scrivo!

  • FrancescaKaulitz: cognataaaaa *O* non sai che sfiga avermi in famiglia XD XD XD ma no dai che sono una buona parente U.U (ma quando mai?! Nd i miei parenti) ce l'ho un altra ficcy in cantiere, ma ancora devi sopportare questa XD un bacione!

  • Cipollina992: diciamo che mi ha prestato il mio modem -.-°° ma non ti preoccupare non è ancora giunta l'ora della fine, manca ancora un po', mi dispiace per voi XD anche io amo le parti in cui Tomi coccola Bibi *__* ma non preoccuparti, non mi annoi mai! un bacio ^O^

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Capitolo 6
*** Nuovo Regime ***


Anorexia

Si era creato uno schema. Bill non mangiava, Tom si arrabbiava, Bill si chiudeva nella sua stanza spesso in lacrime ferito dalle parole dure urlate dal fratello. Il biondo poi si andava a scusare, ma al pasto successivo ricominciava tutto daccapo.

Non ho fame.”

Ti prego, almeno un'insalata scondita... non puoi rimanere tutto questo tempo a stomaco vuoto.”

E lui allora, controvoglia, sbuffando, mangiava per modo di dire, lasciandone la metà. E il gemello doveva seguirlo, perché se non lo teneva d'occhio andava “al bagno”. Ormai si era stabilito in camera del moro, dormiva sulla sedia svegliandosi ogni cinque minuti temendo di scoprire il fratello che ingeriva pillole dimagranti o scappava di soppiatto dalla stanza per andare a vomitare il poco che mangiava per cena. Aveva la schiena a pezzi, indolenzita dalla posizione scomoda, ed era stanchissimo a causa delle numerose notti completamente in bianco, ma tirava avanti rifiutandosi di accettare la pazza “dieta” di Bill. Questo faceva di tutto per non ingerire nulla, ricorrendo a sotterfugi di qualsiasi genere per liberarsi del cibo che l'altro gli imponeva. La mattina, appena il gemello andava al bagno o ritirava il giornale, buttava il latte nel lavandino e sbriciolava i biscotti fuori dalla finestra; a pranzo non poteva fare granché ma il possibile se lo nascondeva in tasca e lo gettava nel water appena ne aveva l'occasione. Malgrado ciò, con suo grande orrore, cominciava lentamente a recuperare peso; era ancora incredibilmente magro e i risultati non si vedevano ma aveva preso un chilo. E ne era terrorizzato. Nel frattempo i rapporti con il gemello si stavano deteriorando. Non facevano che litigare, Tom era stufo di scoprire dappertutto dimagranti nascosti nei posti più impensabili; malgrado gli avesse intimato di gettare tutte quelle schifezze, il moro si ostinava a conservarne sempre una scorta. Gli aveva assicurato più volte di non averne più, e il biondo avrebbe voluto crederci, ma trovava confezioni praticamente ovunque. Aveva proibito al fratello di fumare e malgrado ciò Bill riusciva a rubargli le sigarette, che sommate alle medicine gli mettevano a soqquadro l'organismo; la sua vita si trovava sul filo di un rasoio ma continuava imperterrito a farsi del male da solo. Tom dentro di se sapeva benissimo che non potevano andare avanti così, il giovane cantante rischiava veramente troppo, ma non aveva il coraggio di portarlo in un istituto di cura: si odiava per essere così egoista, ma non riusciva ad immaginarsi la vita senza Bill. Insieme le avevano passate tutte, avrebbero superato anche questo. O almeno, così credeva. Fino a quando il moro non si sentì male di nuovo.


•••´¯`•••´¯`•••


Il ragazzo aprì lentamente gli occhi, abituandosi pian piano alla luce del sole che filtrava dalla finestra poco distante; si sentiva debole, spossato, e il senso di fame che lo tormentava regolarmente ora era maggiore del solito. Si massaggiò le tempie pulsanti, sospirando pesantemente e cercando di fare mente locale. Si sentiva esattamente come quando aveva avuto un attacco cardiaco; di nuovo, si trovava nel letto senza ricordarsi di esserci andato ma questa volta non c'era Tom a fissarlo severo dalla sedia. Cercò di alzarsi dal letto ma non ce la faceva, era troppo stanco e le costanti fitte allo stomaco di certo non aiutavano, e si limitò ad appoggiarsi allo schienale, stringendo i denti per sopportare il mal di pancia. Improvvisamente entrò il fratello con un piatto in mano; Bill notò che aveva gli occhi rossi, sintomo che aveva pianto recentemente e non sapeva come reagire. Si sentiva in colpa perché era solo colpa sua, ma era anche arrabbiato visto che non c'era motivo di preoccuparsi per le sue condizioni.

Oh... ti sei svegliato.” dall'altra parte, un ostinato silenzio. “Cazzo, mi hai fatto morire di paura. Sei svenuto un'altra volta e per fortuna ero lì, ma che succede se ti senti male ancora e io non ci sono?”

il moro era stupito; si aspettava una sfuriata, di essere preso a insulti, ma non che Tom fosse gentile. Era come se volesse farsi perdonare... ma di cosa?

Non succederà.” il biondo sospirò, mettendosi a sedere su una sedia accanto al letto.

Anche l'altra volta hai detto che non sarebbe più successo. Ma invece è accaduto, e io ho paura...” Bill sapeva che c'era qualcosa di strano, ma non sapeva cosa... dove voleva andare a parare il gemello?

Tom... cosa stai cercando di dirmi?” il chitarrista prese fiato, preparandosi a una litigata che non voleva, ma era a conoscenza fosse inevitabile.

Sto cercando una clinica specializzata dove portarti.” un silenzio surreale invase la camera. Finché...

C... che cosa?!”

Bill ti prego non cominciare, non c'è altro modo di guarirti e lo sai benissimo! Quindi non fare scenate come tuo solito, questa volta non mi incanti. Piangi pure quanto vuoi, ti asciugherò le lacrime e ti consolerò, ma non cambierò idea.”

Tu non ne hai il diritto! Sono maggiorenne, non puoi farmi fare ciò che vuoi!”

Smettila di fare il bambino, questo non è uno scherzo! Ti credi di essere interessante o altro? Bhe, non lo sei! Anzi sei orribile, sembri uno scheletro e ti stai riempiendo di brufoli! Non sono disposto a sopportare il tuo dannato egocentrismo che ti spinge a voler essere sempre al centro dell'attenzione!.”

Tu...” Tom si preparò a ricevere insulti o quant'altro, sapeva di aver esagerato ma il gemello doveva capire cosa gli stava succedendo. “Tu non capisci proprio un cazzo.”

Bill...”

Bill niente! Pensi sempre di sapere tutto, di poter risolvere tutto, di riuscire a comprendere ogni cosa! Ne ho abbastanza di te e del tuo fare come se fossi un bambino che non sa badare a se stesso. Cosa ne sai dell'anoressia, o della bulimia? Non puoi nemmeno lontanamente immaginare com'è viverle, ma ti posso assicurare che sono terribili, ti... ti logorano dentro...” Tom cercò di sorridere, ma tutto ciò che ottenne fu una lacrima che scivolava piano lungo la guancia morbida; era la prima volta che il fratello ammetteva di essere malato, ma contro ogni sua previsione questo lo faceva sentire ancora più male: era come se fosse più... più reale.

Hai ragione, non ne so niente. Ma devo sforzarmi di capire perché sono tuo fratello e devo aiutarti, voglio che tu guarisca. Ed è indispensabile che tu vada in quell'istituto.”

Non pensi ai Tokio Hotel? Cosa direbbero i fan se sapessero che il cantante è anoressico?!”

Non me ne frega un cazzo dei Tokio Hotel in questo momento! L'unica cosa che mi interessa è che tu guarisca!” Bill restò in silenzio, mentre le lacrime gli rigavano il volto, lentamente, tracciando un percorso lineare su quel viso così dolce, così da bambino.

M-mi odi così tanto da mettermi in un ospedale per non vedermi più?”

È proprio perché ti voglio bene che ti mando in quell'istituto... io non riesco ad immaginarmi la mia vita senza di te! Meglio vederci poco per qualche mese che non vederci più! Tu stai morendo... e io non ho la minima intenzione di accettarlo!” Silenzio. Pesante. Doloroso. Insopportabile.

Tom...”

Si?”

Abbracciami. Ti prego. Come se fosse l'ultima volta.” E lui lo abbracciò. Forte come non aveva mai fatto. Forte perché ora sapeva che poteva salvarlo. Forte perché era suo fratello. Forte perché voleva sentirlo accanto a se. Forte, perché poteva davvero essere l'ultima volta.


•••´¯`•••´¯`•••


Si giunse ad un compromesso. Il ricovero sarebbe stato rimandato, ma Bill doveva sforzarsi di mangiare di più. Ma Tom temeva [sapeva] che non ci sarebbe riuscito. Dopo lo svenimento, aveva preso qualche linea di febbre e non riusciva a muoversi dal letto, e la malattia lo rendeva ancora più pallido e sciupato del solito. Doveva imboccarlo, perché si rifiutava di ingerire ogni cosa affermando che aveva la nausea; lottavano per ogni boccone, ma alla fine l'aveva sempre vinta lui anche con la minaccia della clinica: l'espressione sofferente che il cantante aveva quando doveva mangiare faceva sentire in colpa Tom, permettendogli di non finire il pasto. Ma sapevano entrambi che questo non giovava al ragazzo, quindi il biondo giorno dopo giorno lo convinceva a mangiare un po' di più, aumentando sempre più le dosi; con un po' di fortuna e tanto, tanto affetto sarebbe tornato ad essere il normale, allegro Bill di sempre.


Eccomi tornata ^^ scusate la lunga assenza ma sono stata colta da un momento di ispirazione e ho scritto gli ultimi 2 capitoli -.-°° come al solito ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito (che sono stati più del solito *-* me vi ama) scusate se questo capitolo è orrendo ma l'ho scritto con Hallelujah di Jeff Buckley (*_____*) a ripetizione e mi sa che è uscito troppo sdolcinato O.ò vabbuò, danke shon e a giovedì (forse) ah si, ho deciso che i capitoli in tutto saranno 10 U.U

PS: c'è qualcuno che va al concerto di Bologna? Io si, se qualcuno di voi ci viene potremmo incontrarci *-* sarebbe carino no?


  • valentinamiky: ohhh, per caso sei una fan del twincest? (io si! *-*) zizi, i gemellini sono taanto pucci >w< grazie dei complimenti, tu tanto gentile U.U un bacio!

  • pikkolahacker: grazie di recensire sempre, sei gentilissima ^///^ non è tanto presto ma almeno gli ultimi capitoli li posterò in fretta XD

  • KimikoKaulitz: Oh My God! Senza cibo? Questa si che è una minaccia >.< *me golosona* ma non preoccuparti, ancora ci son ben 4 capitoli ^^ un bacio!

  • Whity: grazie, sono contenta di essere riuscita a continuare abbastanza bene ^^

  • Cipollina992: grazie ancora di tutti i complimenti! Sei troppo buona >w< allora conto di sentirti presto su msn! Questi giorni non ci sono stata spesso ma adesso che cominciano le vacanze si XD

  • makistellina: si, il mio Tomi è taaanto dolcioso *-* il capitolo è un po' in ritardo, ma il prossimo conto di farlo abbastanza presto ^^ un bacio!

  • Natalia: lo so, sono cattiva ù-ù io amo lo cose dolci ma ho paura di esagerare ç.ç quindi vedrò di levarne un po' U.U un bacione e grazie!

  • GemyBillina: a me piace sempre più Tomi di Bill (ma non è che Bill lo butto via *ç*) grazie del contatto! Un bacione ^O^

  • FrancescaKaulitz: grazie Geme U.U appena hai esordito con “cognatina mia” ti ho riconosciuto subito xD è vero anche tu minacciavi di farlo mangiare a forza (non è che anche tu e Tomi siete telepatici? O.ò) un bacio e ci si sente presto!

  • Satiro Sfregiato: grazie del consiglio, cercherò di tenerlo a mente! (anche se non assicuro nulla -.-°° sono una frana con l'html) ma era troppo complicato il capitolo? Se è così cercherò di semplificare un po' la trama!

  • Susisango: grazie dei complimenti... in effetti ho solo 14 anni quindi non è che sono troppo grande, e non ho avuto a che fare con l'anoressia quindi non è facilissimo scriverne ^^

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Capitolo 7
*** Coming Next, Londra ***


Anorexia

Un ragazzo se ne stava tranquillamente affacciato alla finestra, portandosi alle labbra di tanto in tanto una sigaretta ormai consumata mentre fissava malinconico il cielo tingersi di un tenue rosso con sfumature rosee. Sentì distintamente la porta aprirsi ma non si preoccupò nemmeno di nascondere la cicca, pur sapendo che Tom si sarebbe irritato; il biondo si avvicinò, prendendogli dalla mano la sigaretta e gettandola fuori e poi si appoggiò anche lui al davanzale di marmo.

Bel tramonto.”

M-mh.”

Potresti scriverci una canzone.” il fratello lo guardò, scettico.

Sapevo che non eri un asso a trovare buone idee, ma accidenti la tua banalità riesce a sorprendermi.” l'altro ridacchiò, tirandogli una gomitata.

Ehi, io sono solo il chitarrista! Ai testi ci devi pensare tu, mica servi solo a fare scena.”

Io non faccio scena!” Tom indicò eloquentemente i capelli di un nero intenso, addolcito da qualche ciocca bionda, sparati in aria, le unghie smaltate e decorate con il french, e il pesante trucco che gli abbelliva il volto.

Ok, forse sono un po' appariscente, ma fa parte del mio look.” mise il broncio Bill, alzando al cielo gli occhi castani in segno di sopportazione. Era passato qualche giorno e si era completamente ristabilito dalla febbre, anche se era ancora un po' debole e sempre magrissimo; ma i risultati della sorveglianza si facevano vedere e Tom era sollevato nel notare che finalmente non sembrava più uno stecchino. Durante la convalescenza il moro non si era aveva nemmeno potuto allenare sul tapis roulant come faceva ogni giorno per due ore, e non vedeva l'ora di ricominciare per perdere tutto il peso che aveva acquisito; questo però di guardò bene di comunicarlo al gemello.

Bill, andiamo a cena?”

Qualsiasi cosa dirò mi ci porterai di peso giusto?”

Esatto.”

Quindi che io dica si o no è indifferente, dovrò venirci comunque...”

Ma tu guarda, diventi ogni giorno più intelligente!” commentò il biondo, prendendolo per un braccio e trascinandolo in cucina ridendo; ovviamente nessuno dei due aveva la minima intenzione di cucinare, quindi la cena si rivelò essere sushi e riso ordinata al take away cinese.

Ma che schifo! Lo sapevo che dovevo ordinare io!”

Non lamentarti Tom, ho scelto alimenti sani e scarsi di grassi. Dovresti ringraziarmi, hai messo su un po' di pancetta.” rispose placido il gemello, schivando abilmente la confezione di bacchette di plastica scagliata dal fratello, casualmente nella sua direzione.

Sono muscoli Bill, quelli che tu non hai!” ribatté inviperito il chitarrista, alzandosi per prendere le posate e buttare i bastoncini.

Ciccia, altro che muscoli...!”

Ma se vado in palestra due volte alla settimana!”

Si, a farti l'insegnante di karate.”

Anche il sesso è uno sport, sai?”

Se lo dici tu...” disse Bill scettico, guardandolo con aria di disapprovazione: giudicava immatura la sua smania di andare con tutte le donne che gli capitavano a tiro, e in fondo non riusciva a impedirsi di essere un po' geloso. “Ancora non hai imparato a mangiare con le bacchette?!” esclamò quando vide che le aveva cestinate ed era tornato con coltello, forchetta e cucchiaio.

Ma che pretendi? Mica sono cinese.”

Tutti ci riescono, idiota. Io sono tedesco e non ho nessun problema.”

Avrai sangue cinese nelle vene...”

Cretino, sei mio fratello! Mica abbiamo sangue diverso!” Il battibecco andò avanti per un bel pezzo, senza che nessuno dei due retrocedesse dalla propria posizione, ma a fine pasto si misero a bisticciare di nuovo.

Bill finisci il riso.”

Non mi va!”

Non sai come mi dispiace, ma lo finisci uguale.”

Ma tu non lo hai mangiato tutto!”

Perché a me il riso fa vomitare, a te invece fa bene che devi ingrassare.”

Ma non mi vaaaaaa!”

Ecco che attacca con la bega...”

Ti prego Tomi fammene lasciare un pochino... tutto è troppo per me! ”

Dai, solo altre due cucchiaiate... fa un fioretto a San Tom!”

Uffi... e va bene, ma solo perché sei tu.” obbedì di controvoglia il cantante, sbuffando contrariato. Sembravano essere tornati ai tempi in cui vivevano con la mamma, che li accudiva facendogli finire sempre ciò che avevano nel piatto; il biondo aveva conservato questa abitudine, ma a quanto pare il gemello no...


•••´¯`•••´¯`•••

Sai a che sto pensando?”

Spiacente, ancora non sono telepatico.”

Ma quanto sei spiritoso...” ironizzò Tom, tirandogli una cuscinata “Sul serio, che ne dici di fare un viaggetto?” il biondo si era accorto che nonostante tutti suoi sforzi il gemello non stava bene, almeno dal punto di vista psicologico; l'influenza era sparita e l'anoressia piano piano se ne stava andando [o così credeva] ma lo sorprendeva sempre in stati di apatia, malinconico e triste. Non usciva da settimane, se ne stava sempre chiuso in camera a guardare fuori dalla finestra fumando le sigarette che riusciva a rubargli frugando nei suoi cassetti, oppure stravaccato sul letto a fissare il soffitto. Nemmeno si connetteva più, una volta curiosava sempre tra i siti sui Tokio Hotel e invece ora il computer giaceva spento, polveroso e cupo, come a rispecchiare lo stato d'animo del ragazzo; gli unici momenti in cui riusciva a dimenticare l'orrore che stava vivendo, trovando un po' di spensieratezza, erano quelli in cui stava con Tom. Questi dal canto suo cercava di stargli sempre appresso, per vederlo un po' su di morale e con un sorriso sulle labbra, anche se un po' stiracchiato. Ma a volte nemmeno lui riusciva a rischiarare il grigio che riempiva le giornate del cantante, nemmeno facendogli le coccole che tanto adorava.

Un viaggio? Noi due da soli?”

Ma nemmeno per sogno, maniaco! Sei mio fratello, mica mia moglie!!”

Tom, non sei divertente..."

Ok, ok, la smetto... però sei tu a fare proposte ambigue.”

Sentiamo, dove vorresti andare?” chiese il moro, ignorando volutamente le stupidaggini del ragazzo.

Pensavo a qualcosa tipo... Londra.”

Umh... perché no? Fra un mese abbiamo il tour, sai che palle. Almeno ci svaghiamo un po!”

Bene, allora chiamo Gustav, Georg e l'agenzia di viaggi!” Tom si alzò dal divano dove stavano guardando la tv, districandosi a fatica dal plaid e dalle gambe del fratello, e andò a telefonare in camera sua, dove teneva il cellulare sotto carica. Non prima di aver scoccato un'occhiata penetrante al gemello.

Ne stai uscendo, vero? Mi fido eh!” gli sorrise e si diresse al piano di sopra, lasciandolo solo.

Ti... fidi?” mormorò tra se e se Bill, fissando a lungo il tubetto di pasticche che nascondeva sotto il cuscino della poltrona. Si strinse nelle spalle e ingoiò un paio di pillole, sforzandosi di ricacciare indietro le lacrime.


•••´¯`•••´¯`•••


Cos'è, hai deciso di traslocare?” chiese stupito Tom, facendo capolineo nella stanza del gemello e indicando la montagna di abiti accuratamente piegati riposti sul letto, in attesa di essere infilati in valigia.

Faccio i bagagli per la vacanza, scemo.” rispose Bill, estraendo quattro paia di jeans dall'armadio, soppesandoli con lo sguardo per decidere quali portare. Dopo qualche secondo, fece spallucce e li prese tutti, aggiungendoli alla pila di calzoni che troneggiava sulla scrivania.

Non mi risulta sia una vacanza di un mese.” affermò il biondo, facendosi spazio tra le quattordici paia di calzini e le diciassette t-shirt per sedersi sul letto. “Oppure hai capito cinquanta giorni invece di cinque?!” l'altro ignorò il tono sarcastico e si mise bocconi sul tappeto, frugando sotto al mobile dove stava il gemello alla ricerca di qualcosa.

Il guardaroba è un elemento essenziale per un cantante.” affermò serio, rialzandosi in piedi con quattro scarpe tra le braccia, che prontamente mise nella valigia. “Devo essere preparato per qualsiasi condizione atmosferica e qualunque occasione. Pensi che portando solo lo stretto necessario ci riuscirei?”

Come sei pignolo.” sbuffò Tom, appoggiando i piedi sulla sedia dove era poggiata la biancheria e venendo subito rimproverato dal proprietario. “Mica abbiamo un concerto!”

Tu piuttosto, quando ti decidi a preparare i bagagli?” domandò il moro spostando di peso le gambe del gemello dai suoi abiti e ignorandolo bellamente.

Fare la valigia non è da uomini. Ecco perché ci pensi tu a farmela.” rispose il biondo ostentando un sorriso a trentadue denti e aspettandosi, ingenuamente, una risposta affermativa.

Ti conviene filare in camera tua a preparare i bagagli, e io farò finta di non aver sentito.”

Avanti Bill, non puoi negare che sono la femminuccia di casa non sono certo io...”

Muovi il culo Tom, o ti ci mando a calci! E ritira quello che hai detto, pezzo di cretino!”

Che parole... non si addicono ad una signorina per bene!” rise il biondo; ma si arrese e andò a fare i bagagli,naturalmente di corsa per evitare la spazzola che il gemello gli aveva tirato dietro.



Siparietto leggero per non far risultare il chap troppo drammatico v.v okay, scusate lo sfondo vaghissimamente twincest ma non posso farci nulla >w< dai che non si vede... giusto qualche battutina. Ahem... lasciamo perdere, sono fuori di testa O///O e poi ovvio che Tomi scherza quando dice che Bibi è donnesco, solo un innocente scherzo (vero Tom? è.é) non ho altro da aggiungere... piccola nota: non ho la minima idea se il sushi è dietetico o no, ma praticamente è l'unico cibo giapponese che conosco -.-°° e se tardo ad aggiornare non fateci caso... solo che non ho voglia di scrivere T^T scusate per il capitolo orrendo >.< ah, e le mie condoglianze alle povere anime che dovevano andare al concerto di Torino ç.ç mi dispiace tantissimo che è stato annullato. E incrocio le dita per quello di Bologna *.*

  • Satiro Sfregiato: grazie come sempre dei complimenti U.U al prossimo capitolo

  • natalia: e povera, povera me T.T mi sento un mostro a scrivere certe cose ù-ù purtroppo è vero che Bill (quello vero) ha un problema alla gola, ma annulla solo i concerti in Francia e a Lisbona e forse quello di Torino... quello di Bologna è assicurato ^^ hai msn? Se si possiamo metterci d'accordo! Sennò anche via mail ^^

  • GemyBillina: per giovedì non ce l'ho fatta, visto che era il giorno del raduno pasquale... quindi shopping sfrenato con le amiche XD grazie dei complimenti e spero ti piacerà anche questo capitolo ^^ ci sentiamo sul msn!

  • Colinde: grazie che hai deciso di commentare ^^ fa sempre piacere sapere cosa ne pensano gli altri di quello che scrivi ^^ grazie dei complimenti! Un bacio ^x^

  • makistellina: grazie mille come sempre maki... ma davvero era commovente lo scorso capitolo? Continuo a postare sisi (basta che qualcuno mi dia la voglia di scrivere che me ne serve molta =ç=) un bacione!

  • FrancescaKaulitz: geme!! sei una pervertita! (certo, sennò non saresti la mia gemella xD) anche tu con le lacrime agli occhi? Io me ce deprimo co 'sta roba -.-°° un bacione grande grande ^x^

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Capitolo 8
*** Risvolti Horror di una vacanza ***


Anorexia


Tutti pronti ragazzi?”

Noi si Georg, biglietti in tasca e valigia alla mano, e abbiamo chiamato il taxi. Ma ancora manca...”

...Bill.” concluse il bassista, passandosi una mano sul volto colto dall'esasperazione. “Possibile che quel ragazzo sia allergico alla puntualità?”

Bah...” borbottò Tom, steso sul divano a guardare pigramente la tv, ormai rassegnato ai continui ritardi del gemello. “...scommetto che sta saltando sulla valigia tentando di chiuderla. Come fa ad ogni stramaledettissima vacanza, del resto.” In quel preciso istante, inquietanti tonfi che provenivano dal piano di sopra fecero voltare a tutti il capo verso il soffitto.

Come fai a rimanere così calmo, Sant'Iddio?! Rischiamo di perdere l'aereo se non si muove!”

Che ci vuoi fare, dopo diciotto anni ci si abitua.” commentò il biondo serafico, scuotendo la testa in segno di vissuta rassegnazione. “E poi ce la facciamo sempre. Ogni volta per un pelo, ma questi sono dettagli.”

Parlavate di me?” domandò una voce acuta dalle scale, dove apparse il tanto atteso ragazzo che trascinava a fatica due enormi valige più grandi di lui, uno zaino e un borsone.

Bill... non vorrai mica portarti dietro tutta quella roba, vero?”

E perché non dovrei,Georg?”

Beh, perché non ti servono!” il cantante soppesò l'idea di convincerli con le sue acute argomentazioni sull'importanza dei cambi d'abito, ma osservano bene la drastica situazione si arrese in partenza. Tom, in quattro e quattr' otto, aveva ficcato alla rinfusa i primi abiti che gli erano capitati a tiro in una borsa e se ne era lavato le mani; Gustav e Georg avevano seguito l'esempio del chitarrista e avevano fatto le valige un po' a casaccio, e malgrado il moro ardesse dalla voglia di predirgli la moltitudine di disagi che avrebbero incontrato a causa della loro negligenza si trattenne, sapendo quanto i suoi saggi consigli venissero ingiustamente sottovalutati. Si limitò a squadrare con disapprovazione i tre trolley che avevano, uno per ciascuno, e a sospirare stringendo le labbra e scuotendo teatralmente la testa. Naturalmente, venne bellamente ignorato dagli altri tre, che prendendo la loro roba si avviarono verso il cancelletto di casa Kaulitz, in attesa del taxi; ma prima che varcasse la soglia della porta, Tom , sentendosi in colpa, si fermò e tornò indietro. Raggiunse il fratello prendendo la moltitudine d bagagli e caricandosela sulla schiena. “Non ce la faresti mai a portarli da solo.” si giustificò “Smidollato come sei, mi stupisco che sia riuscito a trasportarla fuori dalla tua stanza.”

Tom...”

Si, si, lo so... sono un fratello d'oro e la mia generosità ti lascia di stucco. Ma che ci vuoi fare, qualcuno ci nasce con certe qualità.” borbottò burbero.

Grazie.” gli gettò le braccia al collo e gli schioccò un sonoro bacio sulla guancia. “Sei un tesoro!” il biondo si lasciò andare alla sua stretta e ricambiò l'abbraccio, un po' imbarazzato dall'espansività del ragazzo ma neanche troppo dispiaciuto. Improvvisamente, un'abbagliante luce li accecò per qualche secondo, e quando i loro occhi si riabituarono alla normale illuminazione si ritrovarono faccia a faccia con un enorme mostro nero che, emettendo un fastidioso ronzio, eruttò un piccolo, lucido, foglio di carta. Prima che i due potessero rendersi conto che in realtà non era altro che una polaroid, una mano scattò in avanti e si impadronì della foto.

Georg!! Che diavolo fai?!” esclamarono in simultanea, rossi fino alla punta dei capelli.

I giornali scandalistici pagheranno oro per questo scatto!” gongolò soddisfatto il bassista, sventolando il piccolo foglio con impazienza, ansioso di assicurarsi che si vedesse bene la scena. Dopo poco, malgrado ancora abbastanza scura, sulla foto si poteva notare Bill stretto a Tom mentre gli dava un bacio; la cosa terribile era che da quella prospettiva il bacio sembrava molto meno innocente di quello che era in realtà, orribilmente vicino alle labbra. “Certo però che potevate sforzarvi un po' di più... se vi mettevate a pomiciare sarei diventato ricco.” commentò Georg, leggero. “Ma mi posso accontentare. Già con questa mi ci riempio il conto corrente!” un silenzio di tomba calò nella stanza, e da come il bassista continuava a rimirare la sua opera evidentemente non si era accorto delle due energie negative che convergevano, casualmente, proprio su di lui. L'unico rumore percettibile era lo sventolio della foto incriminata, agitata da Georg che cercava di rendere più nitide le figure. Oltre a quello, non volava una mosca.

MA IO TI AMMAZZO!” strillò Tom, lanciandosi sull'altro a malapena trattenuto dal gemello.

Calmati Tomi, sta solo scherzando! Non pubblicherebbe mai quella foto!” cercò di tranquillizzarlo Bill, tenendolo stretto per impedirgli di sgozzare il bassista della band, e nel frattempo guardando male il 'paparazzo'.

Uh? Certo che si invece.” comunicò lui tranquillissimo, riponendo con cura l'immagine nel portafoglio, facendo attenzione a non spiegazzarla; poi chiuse la polaroid nell'apposita custodia e se la mise al collo, dandole affettuose pacche riconoscenti. “E ne avrò anche altre! Con la mia Poly vicino, sono sempre pronto a immortalare le vostre avventure piccanti. E sono certo che ne avrete, in vacanza.” detto questo, si affrettò ad uscire dalla stanza per raggiungere Gustav.

Quello è completamente matto.” commentò aspro il biondo, fissando il punto dove era scomparso con un tale astio da pensare che lo avesse offeso a morte, quella povera porta innocente che aveva ammesso il solo delitto di aver lasciato passare il ragazzo senza nemmeno restringere le sue pareti per stritolarlo, nella sua candida ingenuità.

Scommetto che è solo uno stupido scherzo, Tomi” lo rassicurò l'altro, posandogli una mano sulla spalla e sorridendogli incoraggiante. In quel preciso istante, risbucò il fotografo improvvisato con un'aria cospiratrice stampata in volto.

A proposito ragazzi, in questa settimana a Londra io ci spero in una pomiciatina...non deludetemi eh?”


•••´¯`•••´¯`•••


I quattro, bene o male, riuscirono ad arrivare all'aeroporto in tempo; Tom con la schiena a pezzi per il peso dei bagagli del fratello e profondamente offeso da Georg, questo tutto soddisfatto, Bill occupato a mantenere un equilibrio tra i due in modo da non farli arrivare alle mani, e Gustav che non aveva la minima idea di quello che stava succedendo, e nemmeno gli importava alla fin fine.

Ma che ci facciamo all'aeroporto?” sbottò tutto a un tratto il cantante della band, perplesso; gli altri tre si fermarono a guardarlo, basiti.

Ci vediamo un film.” lo apostrofò il gemello “Che credi si faccia in un aeroporto, testone?!”

Non prendiamo mica l'aereo, no?” sorrise nervoso il moro, indietreggiando lentamente. “Cioè, noi andiamo con la nave... no?” i tre musicisti si fissarono velocemente in faccia, per poi rispostare lo sguardo su Bill.

Ascolta” cominciò lentamente Tom “Noi andiamo con l'aereo. E no” lo anticipò “non si accettano proteste.”

Ma io ho paura!” piagnucolò lui, sbattendo i piedi. Il gemellò buttò un occhio sull'orologio appeso alla parete lì vicino, impaziente.

Ci sono io Bill, non c'è nulla da aver paura. Te lo prometto, andrò tutto bene.” lo rassicurò, stringendogli la mano. “Non ti ho mai deluso no? Georg rimetti subito a posto quella macchina fotografica o te la faccio ingoiare.” lo bloccò, prima ancora che avesse il tempo di estrarre del tutto la polaroid dalla custodia. “E adesso andiamo, che è tardi.” misero i bagagli sul nastro trasportatore e completarono tutte le formalità, per poi correre verso l'aeroplano che già stava chiudendo le porte. Appena saliti, una hostess mora decisamente graziosa mostrò loro i posti e li fece accomodare, squadrando con disapprovazione gli abiti non proprio eleganti della rock band. Notando il nervosismo del gemello, Tom gli strinse forte la mano, cercando di distrarlo al momento del decollo che lo terrorizzava; Bill serrò gli occhi incollando la schiena al sedile, artigliando la mano del fratello e conficcandogli le unghie nella carne senza nemmeno rendersene conto. Il biondo si costrinse a non gemere di dolore e sopportò stoicamente i graffi infertegli senza lasciarsi sfuggire un lamento, stringendo i denti e per resistere alla tentazione di farsi scappare una sfilza di imprecazioni. Quando il mezzo prese quota, finalmente Bill si tranquillizzò, riprendendo il fiato che nemmeno si era accorto di trattenere.

Perché non dormi un po'? Stamattina ci siamo svegliati presto...” lo esortò Tom accarezzandogli i capelli: il moro annuì leggermente e chiuse gli occhi, sorridendo debolmente e sussurrando un 'grazie' all'orecchio del gemello. Mezz'ora dopo, sonnecchiava tranquillamente con la testa appoggiata alla spalla del biondo, anch'esso appisolato e con il capo posato su quello del gemello; tutto questo prontamente fotografato da Georg, che esaltato al pensiero di tutto il materiale scottante che stava raccogliendo si era perfettamente immedesimato nel ruolo di paparazzo. {qui la parentesi ci sta. cioè, ammettetelo, chi è che non pagherebbe per una foto del genere? *-*}


•••´¯`•••´¯`•••



Dopo dodici ore di viaggio, decisamente estenuanti, la rock band arrivò a destinazione, senza nemmeno preoccuparsi di coprirsi con occhiali da sole ed enormi foulard dato che in Inghilterra erano poco conosciuti. La situazione in fondo scherzosa che regnava all'inizio del viaggio era però sparita, si era creata una tensione tra Bill e Tom che aveva demolito pure l'aria da buffone di Georg, anche lui resosi conto della strana situazione. Lui, seduto vicino a Gustav molto distante tra i gemelli, non aveva seguito l'ultima parte del viaggio, la più problematica.

Il momento del pranzo.

Bill ci aveva provato a mangiare qualcosa, sul serio. Si era forzato per non deludere il suo Tomi, ma la sola vista del cibo ormai lo disgustava e proprio non gli andava di mettere qualcosa nello stomaco. Appena la voce di una hostess, emessa da un altoparlante, aveva annunciato che stavano per servire da mangiare, il moro aveva cominciato a dimenarsi sul sedile, agitato dal pensiero che il fratello gli avrebbe fatto ingerire qualcosa. Ma anche lui non sembrava proprio attratto dal piatto di pasta tiepida che avevano rifilato loro, e fissava disgustato la carne che a primo sguardo sembrava quasi di plastica. Notando il ribrezzo del gemello, Bill ne aveva segretamente gioito, sperando di aver una scusa per non mangiare poiché gli alimenti che distribuiva l'aereo era rivoltante, ma così non era stato. Tom aveva preso lo zainetto che aveva estratto dalla valigia prima di imbarcarsi e lo aveva aperto, rovistando un po' tra le varie riviste equivoche, e aveva tirato fuori un paio di panini comprati di nascosto alla rosticceria vicino casa. Ne porse uno a Bill, sorridendo furbo.

Buon appetito!”

Ma... che cosa..?” chiese stupito il moro, osservandolo a occhi spalancati; il gemello di rimandò contrasse il volto in una smorfia divertita.

Ma dai, mica avrai pensato che io mangiassi quelle schifezze che propinano gli aerei? È quasi peggio del la spazzatura che ci davano alla mensa.” disse rabbrividendo al solo pensiero del cibo che erano costretti a mangiare quando andavano a scuola. “Dai, mangia.”

Oh... emh... ecco, io non credo di avere fame.” Tom smise di mangiare e lo fissò, accigliato.

Non ricominciare con questa storia.”

No, non ricominciare tu! Io non sono anoressico!” il gemello fece un profondo respiro e si voltò a guardarlo, girandosi nella sua direzione.

Non mi far arrabbiare, Bill. Ti ho detto di mangiare. Stamattina non hai nemmeno fatto colazione con la scusa che dovendo viaggiare poi ti saresti sentito male.”

Non era una scusa!” protestò offeso il cantante. “Lo sai che viaggiando a stomaco pieno mi sento male.”

Ma hai preso le pasticche per il mal d'aria prima di salire, quindi puoi tranquillamente mangiare questo fottutissimo panino. O quella roba, se preferisci.” indicò il pranzo offerto dalla compagnia aerea. “Basta che mangi.”

No!” esclamò lui, forse un po' troppo forte. Vari passeggeri si voltarono a guardarli severamente, e un Tom visibilmente imbarazzato esibì un sorriso di circostanza pregandoli di scusare il fratello troppo agitato: poi gettò un occhio su Gustav e Georg, che fortunatamente, troppo impegnati a ingurgitare cibo ad alta velocitò, non avevano fatto caso a loro.

Cazzo Bill, almeno parla a bassa voce.” sibilò, infastidito. “E per carità, smetti di tenere il muso e mangia.” ma niente. Lo aveva implorato, supplicato, minacciato perfino, ma il moro si rifiutava categoricamente. Ma stava fresco se si aspettava che dopo dieci minuti Tomi si stufasse e lo liquidasse con un -Ma fai come cazzo ti pare, alla fine.- Passarono quindici minuti. Poi venti. E trenta, quaranta, un'ora. Lui non mangiava. E Tom insisteva. Ma nemmeno Bill cambiava idea. I toni si erano fatti sempre più alti, e l'hostess che li aveva accolti era andata da loro e con un sorriso falsissimo, che celava a malapena il profondo fastidio che gli arrecavano, chiese con un tono mieloso se c'era qualcosa che non andava. Allo scontroso e simultaneo -No- uscito dalle bocche dei ragazzi, si era irrigidita ancora di più, spiegando che gli altri viaggiatori avevano fatto pervenire le loro lamentele allo staff dell'aeroplano a causa delle loro urla. Anche Georg si era alzato, incuriosito dal litigio, ed era stato rimandato a posto in malo modo dai gemelli che sostenevano fosse solo uno stupido diverbio. Ma Georg li conosceva, e sapeva che si punzecchiavano in continuazione per un diverbio... non si urlavano contro. Quello era solo per i litigi importanti.

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Emh... ho la vaga impressione di essere lievemente in ritardo °°

Okay, sono in un ritardo mostruoso -.-°° ma non è colpa mia: tra pasqua, compleanno (14 anni il 15 aprile ù-ù) e gita (germaniaaaa *____*) non ho avuto tempo ç-ç 

un grazie alla gemegnata, che ha betato XD

Colinde: grazie *-* il mondo ha bisogno di gente come te!! XD XD ciao e un bacio :-*

Satiro Sfregiato:  non è tanto semplice non perdere la voglia di scrivere ma ci proverò XD

natalia: non l'ho ricevuto il messaggio T.T ma va bè, tanto il concerto è annullato ç-ç grazie comunque

FrancescaKaulitz:  gvazie cava XD e cevto che ti piacciono le battute twincest, tu ami il kaulitzest ù-ù a me non la fai!

Kate35: grazie ^^ contenta che ti piaccia

Cipollina992: non importa, non ti preoccupare ^^ anche io avevo pensato di dare più importanza al twincest, ma sia l'anoressia che l'incesto sono  temi davvero impegnativi e non sarei in grado di sviluppare entrambi come si deve. comunque hai ragione, il sushi è giapponese XD ma va bè, cinesi, giapponesi, sempre gialli sono u.u

Xx_dark_lady_xX: grazie ^^

makistellina: grazie mille!! *___* si, tommino-pulcino è così puccioso con bibino-ciccino *____________________________* (non fare discorsi sulla dolcezza del kaulitz, o rischio di uscire con 'sta roba XD)

yaoista for life: non  mi pronuncio -.-°°

Piska:  grazie. ho davvero gradito la tua recensione. ho molti dubbi si questa storia, perchè temo di offendere chi l'anoressia l'ha vissuta e magari ancora non ne è uscito. un bacio 

vero94: tranquilla, non ho lasciato perdere ^^ grazie mille della rece!!

GemyBillina:  grazie ^^ ci si sente!

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Capitolo 9
*** Alti e Bassi ***


Anorexia

 Durante il viaggio in taxi nessuno sembrava intenzionato ad aprire bocca. Bill era profondamente offeso, Tom invece si era pentito di come aveva trattato il fratello. Non doveva dimenticarsi di quanto stesse soffrendo e un comportamento come quello doveva aspettarselo; il problema era che la sua impulsività lo spingeva a dar ragione al suo istinto e perdeva troppo spesso la calma. D’altra parte non sapeva come fare: affrontare a muso duro il problema o parlarne con tatto? Più il tempo passava e più si convinceva che doveva chiedere consiglio ad uno psicologo, senza fargli visitare il fratello, certo, ma doveva assolutamente avere il parere di un esperto. Poi poteva pensarci benissimo da solo a Bill, era il maggiore ed era in grado di prendersi cura di lui senza troppi problemi.

O almeno, così si sforzava di credere.

Il cantante intanto continuava a guardare con decisione fuori dal finestrino, senza degnare di uno sguardo Tom che gli sedeva accanto. Questo, per non farsi sentire dagli amici, digitò in fretta un sms per il gemello e lo inviò. Non sentì alcun rumore, ma vedendolo frugarsi in tasca ed estrarre il cellulare gli venne in mente che sicuramente aveva la vibrazione inserita. Un lampo di stupore attraversò gli occhi del moro, ma durò solo un istante e il ragazzo riacquistò in fretta la maschera di impassibilità. Rispose allo ‘Scusa per prima. Mi perdoni?’ con ‘Non sono arrabbiato con te, ma a volte mi fai infuriare.’ Tom lasciò scivolare una mano sopra quella del fratello e gliela strinse forte. ‘Mi dispiace di aver urlato. E non volevo dirti quelle cose.’ Bill gli accarezzò le nocche con il pollice e ricambiò la stretta. ‘Scuse accettate. Ma sono ancora un po’ giù…’ il biondo rispose all’istante. ‘La mia carta di credito e un portaborse d’eccezione per un intero pomeriggio potrebbero bastare?’ altrettanto veloce fu il cantante. ‘E me lo chiedi?!?!” il chitarrista sorrise e rimise il cellulare in tasca.

“Taxista, accosti.” Disse in un inglese stentato; quando l’auto si fermò aprì la portiera e fece scendere Bill, per poi seguirlo a ruota.

“Ma dove diavolo andate?” chiese Georg.

“Shopping” rispose lui serafico, come se fosse la cosa più normale del mondo.

“Ma… siamo a Londra! Vi perderete!”

“E come farete a trovare il nostro hotel?” si aggiunse Gustav.

“Con i soldi si può far tutto, chiameremo un taxi e ci faremo portare all’albergo quando finiamo.” Rispose lui sbrigativo, salutandoli e sbattendo la portiera. Acchiappò il fratello per una mano e corse via trascinandoselo dietro, ignorando i richiami degli altri due. Quando furono abbastanza lontani si fermarono, appoggiandosi ad un muro per recuperare fiato, e Bill scoppiò a ridere.

“Tu sei tutto matto!”

“Si vive una volta sola fratellino, leb die sekunde!” lo motteggiò Tom sogghignando e perdendosi nelle due stille di luce che altro non erano che gli occhi del gemello.

“Umh, si, ma vediamo di non perderci! Siamo a Londra, non a Loitsche.”

“Ehi, stai parlando con un navigatore satellitare amico.”

“Si, che è capace perfino di perdersi nel backstage.”

“Quello è stato anni e anni fa, e non mi ero perso. E poi era un posto enorme, pieno di porte e corridoi e vicoli!”

“Ritrovarsi nel magazzino delle scope e non sapere come raggiungere il palco non lo chiami perdersi? E poi come mai nessuno di noi si è smarrito?”

“Adesso non attaccare con questa storia, ero stanchissimo e un po’ di confusione è normale.”

“Stanchissimo prima del concerto? E dopo come sei, morto?”

“Dai, lasciamo perdere e facciamo questo benedetto giro per negozi.” Cambiò discorso il rasta, infilando se stesso e il gemello nel primo negozio di abbigliamento che vide. Orami abituato, non fece nemmeno caso agli occhi dilatati del moro, persi in contemplazione dei capi d’abbigliamento esposti sui manichini.

“T-tom…” sussurrò, incantato. “Questo… questo è il paradiso!”

E il biondo si pentì, si pentì di non aver fatto caso alle targhette dei prezzi mente entrava. Erano passati solo cinque minuti, e già gli facevano male le tasche.

 

 

Tre ore e parecchi negozi dopo, Bill aveva deciso di andare in hotel, e Tom, nascosto dalla moltitudine di pacchetti che portava in braccio, non poteva che amarlo per questo.

“Soddisfatto?”

“Si!! Tomi ti adoro, sei il fratellone migliore del mondo!” lo adulò lui, appendendosi al suo braccio e posando la testa sulla sua spalla; Tom sopportò il dolce peso stoicamente, non lamentandosi malgrado avesse le membra distrutte. Continuarono a camminare così, per un po’, sotto lo sguardo accigliato dei passanti. Ad un tratto il biondo si fermò di botto, voltandosi verso una vetrina.

“Che c’è Tomi?”

“Guarda.” Era un piccolo negozietto di scarpe, stretto tra una tabaccheria e una profumeria. Erano messe in mostra calzature per lo più insignificanti, che di norma non avrebbero nemmeno guardato, ma tra le tante, banali paia di scarpe spiccavano due converse nere decorate con un motivo di teschi.

“Sono bellissime…” mormorò Bill con il fiato sospeso, ammirandole in tutta la loro perfezione, schiacciando il naso contro il vetro.

“Su, prendile.” Lo incitò il gemello. “Tu adori queste cose.”

“No” scosse la testa il moro. “Costano troppo, e ti ho già fatto spendere un sacco di soldi.”

“Dai, che ti importa? Comprale e basta.”

“No Tomi, io… non posso.”

“Te le regalo io.” Insisté il biondo.

“Non è mica il nostro compleanno!”

“Beh, te le regalo per San Sughero, che guarda caso è oggi.” Disse deciso il gemello, spingendolo dentro facendo suonare il campanellino appeso alla porta. In pochi minuti fece provare le scarpe al fratello, le pagò, se le fece impacchettare e uscì, trascinando fuori un Bill ch a malapena si rendeva conto di cosa succedeva.

“Tom… io…”

“Smettila, non è niente.”

“E invece è tanto!”

“Un paio di scarpe è tanto…?” stavolta fu Bill a fermarsi di colpo.

“Smettila. Lo sai che per me è importante.”

“E tu lo sai che non mi piace quando fai tutte queste scene.” S’imbarazzò Tom, diventando rosso. Bill sorrise.

“Ma quanto è carino Tomi che arrossisce!”

“Io non arrossisco.” Contestò lui, diventando ancora più rosso.

“Si!”

“No!”

“Si!”

“Lascia perdere, prendiamo un taxi.” Borbottò il biondo, fermandone uno e dicendo il nome dell’hotel. Aprì la portiera e fece entrare il moro, sedendosi poi vicino a lui.”

“E comunque io NON sono arrossito!”

 

 

“Si, abbiamo prenotato una doppia a nome di Kaulitz Tom.” Riferì il biondo alla rossa seduta dietro al banco della reception.

“Si” confermò lei, limandosi le unghie annoiata. “Ma c’è stato un disguido e la doppia non è più disponibile. Dovete accontentarvi di due singole.”

“Ma…”

“E ora mi scusi, ma gli altri clienti vogliono le camere.” Li liquidò, lanciandogli due paia di chiavi e rivolgendosi ad una coppia di francesi. Il biondo sbuffò ma non disse nulla, e borbottando a proposito della disorganizzazione di quell’hotel chiamò l’ascensore.

“Tomi…” una voce lamentosa lo fece girare, trovandosi di fronte un Bill quasi in lacrime. “Io ho paura di dormire da solo…”

“Non ti preoccupare, una soluzione la troveremo.” presero l’ascensore e raggiunsero il loro piano, trovando le loro camere in fondo al corridoio. 483 e 484. Per scaramanzia decisero di entrare prima nella 483. La stanza era abbastanza grande, con un bagno, un salottino e la camera da letto con il divano: potevano tranquillamente starci entrambi, senza dover usufruire anche della 484.

“Mh, visto? Io dormo sul divano e tu sul letto. Te l’avevo detto di non preoccuparti.”

“No dai, sul divano ci dormo io.” Propose Bill accorato.

“Si, e la mattina ti trovo sul pavimento. Ti muovi troppo, non ce le fai a dormire in un posto così piccolo.”

“Si ti dico!”

“N-o, e il discorso è chiuso.” Tagliò corto il biondo continuando a dare un’occhiata in giro.

 Trovarono le valige lì, ovviamente recapitate da Gustav e Georg. Sopra c’era un biglietto “Tornate presto, avventurieri di Londra! Se siete ancora vivi, fate uno squillo.” Lesse ad alta voce il moro, sorridendo. Come richiesto, fece uno squillo sul cellulare di Georg e intanto che aspettava sistemò diligentemente i suoi abiti nell’armadio, occupando tutto lo spazio; ma questo non era un problema per Tom, visto che non disfaceva mai le valige.

“Ecco i dispersi!” rise Georg, facendo irruzione nel salotto. “Siete stati in un motel?”

“GEORG!” li ripresero loro dalla camera da letto.

“Ehi, scherzavo! Piuttosto, posso entrare? Siete vestiti?”

“Smettila, stupido.”  Sbuffò Tom, venendogli incontro con indosso solo i jeans.

“Ah, vi ho interrotto?” chiese, notando la mancanza di maglia.

“Mi stavo cambiando per la cena.”

“Allora ci vediamo di sotto. Dopo facciamo una capatina al night-club lì di fronte, okay?”

“Io ci sto. Tu vieni Bill, vero?” domandò il biondo al gemello ancora in camera.

“Mmh, non lo so…”

“lo prendo per un si. Ora sparite voi due, dobbiamo vestirci.”

“Capito, dovete fare le vostre cose...” salutò Georg, ghignando. “A dopo!”

“Georg!!!”

“Lascialo perdere.” Commentò Bill atono. A Tom non sfuggì il repentino cambiamento d’umore del fratello.

“Che ti prende?”

“Niente. Lasciami in pace, sto bene.” Lo prese per un braccio e lo fece voltare, costringendolo a guardarlo negli occhi.

“Bill” scandì lentamente. “Che c’è?”

“Niente, ti ho detto.” Sibilò lui, dimenandosi dalla sua stretta e rifugiandosi in bagno. Tom sospirò, ma non disse nulla ne lo seguì. Non ne aveva le forze, semplicemente, non ce la faceva più. Non tanto fisicamente quanto psicologicamente. E non aveva il coraggio di scoprire cosa passava per la testa di Bill. Non era stupido, sapeva benissimo che non era mai guarito; solo, cercava disperatamente di crederlo per evitarsi tutto questo. Ora, il suo intento era di lasciarlo perdere; voleva rovinarsi la vita? Liberissimo di farlo, ma lui si era stufato di dover sempre cercare in tutti i modi di aiutarlo senza cavare un  ragno dal buco, senza mai essere ringraziato. Non pretendeva che baciasse il suolo dove camminava, ma almeno non lo trattasse in quel modo, ecco.

Ma in fondo Tom non avrebbe mai lasciato suo fratello nei casini, ci pensò su per venti minuti buoni avvicinandosi al bagno e poi tornando indietro, in un circolo infinito, ma alla fine aprì quella stramaledettissima porta trovandosi. Lo trovò in piedi davanti allo specchio, con la t-shirt alzata mentre si toccava la pancia guardandosi in tutte le angolazione.

“Per l’amor del cielo Bill, non sei grasso.” Sbuffò il biondo alzando gli occhi al cielo. L’altro abbassò velocemente la maglietta, arrossendo.”Non fare il bambino.”

“Sta zitto. E non mi trattare come se fossi un idiota.” Rispose astioso.

“Comincio a credere che tu lo sia davvero. Smettila con tutte queste paranoie, sei ridicolo.” Disse Tom, tagliente. “Davvero, vorrei sapere che cazzo hai in testa.”

“Sai che ti dico? Vaffanculo, Tom! Tu e la tua fottuta psicoanalisi!” gli urlò Bill, uscendo dalla stanza sbattendo la porta, scendendo le scale fino alla sala da cena dell’albergo. Il rasta diede un calcio al tavolino la vicino, facendosi anche male, e poi seguì il fratello di sotto.

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E litigano di nuovo ç.ç poveri cicci, sempre a beccarsi stanno.
eccomi di nuovo qui, non troppo in ritardo stavolta XD
la fanfic l'ho finita =ç= 11 capitoli ù.ù la fine è banale, scontata, scritta malissimo e insulsa, ma non la cambio.
fa schifo ma mi piace T^T perdonatemi se a voi non piacerà.
MSN è ufficialmente andato, non mi fa far nulla, solo entrare (é.è) lo dico per i poveri contatti che avevano il mio contatto.
e mio fratello ha finito le salsicce. le mie salsicce è____é  MIE, capite? solo mie! e lui le ha mangiate tutte!
fratello feccia >.<
bellissimo Der Letze Tag uscito ieri a Trl, già visto su you tube ma sul tubo canonico ancora meglio *.* esiste qualcosa di più perfetto dei Tokio Hotel?
No XD
ciao belli.

jolly24: aggiornato... relativamente presto XD spero ti piaccia anche questo ^^

vero94: grazie dei complimenti ^^ spero ti "intrighi" anche questo capitolo ^^

Colinde: davvero, sei essenziale ù.ù per quella foto sto trattando con Georg... se riesco ad averla te ne spedirò una copia XD

ArY_EnGeL: dolce il mio Tommolo ** alla fine mi sono decisa, si XD sempre meglio tardi che mai, no? un bacio ^*^

Arumi_chan: è vero, ho un profilo!! è da un sacco che non ci penso, sarà ora di cambiarlo XD (me partita di testa °°) grazie mille dei complimenti, mi fai arrossire ^///^ si tommolo è un Amore con la A maiuscola... un Liebe XD XD in effetti, per quanto geniale, sexy & affascinante sia Gregory House avrebbe problemi anche lui >.< spiacente ma G&G non avranno nessun ruolo importante ç__ç preferisco farla rimanere una cosa tra i gemelli U.U ma qualcosa scriverò anche su di loro, sono troppo pucci ** ciao ciao ^^ PS: tua madre sembra la mia in quanto a minacce XD e aggiugimi pure su MSN, anche se ho qualche problemino O.O°°

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Capitolo 10
*** Una lettera per Tom ***


 

Anorexia

 

Si sedettero agli estremi opposti del tavolo, senza nemmeno guardarsi. Se durante la litigata precedente non avevano aperto bocca, ora non facevano che punzecchiarsi a vicenda con frecciatine di cattivo gusto; Georg e Gustav facevano scivolare lo sguardo da un all’altro, come in una partita di tennis. Tom si trattenne a malapena dal raccontare ai due che Bill era anoressico, perché sapeva che dopo il gemello si sarebbe infuriato veramente. Si era arrabbiato con lui, ma non voleva che lo odiasse.

 

 

“Ehi Georg, hai visto mio fratello?” gli urlò nelle orecchie, la musica assordante sovrastava ogni cosa e dovette ripetere più volte la domanda per farsi comprendere; le ragazze che civettavano li vicino non erano decisamente d'aiuto, e il biondo dovette far leva sul suo autocontrollo per non intimare a tutte di levarsi dai coglioni. Alla fine erano andati tutti e quattro nella discoteca di fronte all’hotel, e non era riuscito a riappacificarsi con il fratello. Lo vedeva ancora più nervoso ed era seriamente intenzionato a parlargli, ma dopo poco lo aveva perso di vista,inghiottito dalla folla che rumoreggiava intorno a lui.

“Si, proprio un momento fa. Mi ha detto di riferirti che... aspetta, com'è che ha detto? Ah si, che è successo di nuovo, e che ti vuole bene e gli dispiace. E ti saluta.” il colore defluì improvvisamente dal volto già pallido di Tom, un terribile presentimento gli opprimeva il cuore avvolgendolo in una sensazione orribile che non aveva mai provato prima; percepiva un pericolo, ma non aveva paura per se... voleva solo sapere dove accidenti era Bill, perché quel presentimento si faceva via via più spaventoso. Afferrò il bassista per le spalle, scuotendolo e cercando di svegliarlo da quello stato di confusione che lo aveva assalito.

Cosa è successo? E come mai gli dispiace?!” l'amico si divincolò dalla stretta possente del ragazzo, continuando a bere tranquillamente la vodka da un bicchiere di vetro da cui spiccavano tracce di rossetto rosa perla, stranamente simile a quello che si trovava sulle guance di Georg.

“Calma amico, ha me ha detto solo questo, poi non ne so niente. Piuttosto, perché non ti bevi qualcosa e conosci qualche bella ragazza? il chitarrista lo spinse via disgustato, percependo dall'alito pesante che ormai era andato, e si fece largo tra la folla di donne che si erano radunate accanto a lui. Una mano smaltata di rosso si posò sul suo braccio, tirandolo indietro per convincerlo a restare, ma lui senza troppi complimenti scacciò l'invadente ragazza e corse fuori, tirando gomitate a destra e a manca per farsi spazio. Si rovistò nelle tasche cercando disperatamente il cellulare, e compose in pochi secondi il numero del gemello, pigiando freneticamente i piccoli tasti. Pregò con tutto se stesso di riuscire a sentire presto la sua voce, la voce che riusciva a tranquillizzarlo con poche parole, la voce che gli dava dello scemo per essersi preoccupato tanto; ma il telefono squillò a lungo, finché non scattò la segreteria telefonica. Tornò in hotel, incrociando le dita sperando di trovarlo lì; percorse il tappeto rosso all'ingresso con il cuore in gola e si precipitò all'ascensore, premendo ripetutamente il pulsante bianco di fianco alle porte argentate che, maligne, non volevano aprirsi. Perdendo la pazienza, lasciò stare e imboccò il corridoio che portava alle scale, salendo gli scalini due a due, sempre più su, fino al dodicesimo piano, a ogni passo l'ansia che aumentava: cominciava ad avere davvero paura. Si fermò fuori dalla porta, ansimando esausto dalla corsa, tenendosi una mano sul petto dove il cuore sembrava voler scoppiare. Dopo essersi concesso qualche secondo per riprendersi, bussò insistentemente alla porta chiamando a gran voce il gemello, ma dalla camera non proveniva alcun rumore. Si specchiò nelle cifre in ottone che spiccavano dal legno scuro, vedendo in lui gli occhi che ogni mattina gli davano il buongiorno, che ogni sera gli auguravano la buonanotte, che lo sostenevano quando qualcosa non andava, che lo convincevano a non mollare mai.

“Scusi, me potere aiutare lei?” Tom si girò di scatto, scoprendo una spaesata cameriera straniera, dall'accento tedesco emergente dall'inglese stentato, che spingeva il carrello in cui erano riposte scope e detersivi vari. Era così preoccupato per il gemello che nemmeno si era accorto della presenza della giovane donna; in un'altra situazione avrebbe certamente notato che era molto carina, con i lunghi capelli biondi che incorniciavano il viso sottile dai lineamenti dolci, ma per lui in quel momento esisteva solo Bill e si rivolse a lei, gli occhi lucidi accesi da una luce di speranza.

“Parli tedesco?” le chiese, rivolgendosi a lei nella sua lingua madre. L'interpellata sembrò acquistare sicurezza e rispose affermativamente.

“Puoi aprire la porta della mi stanza per favore?” di nuovo, la donna annuì e rovistò nelle grandi tasche del grembiule candido macchiato dal duro lavoro, estraendone subito dopo un grosso mazzo di chiavi dorate leggermente arrugginite; consultò accuratamente le targhette plastificate e ne scelse una, infilandola nella serratura della porta. In pochi attimi che a Tom parvero secoli, la cameriera spalancò l'entrata e il biondo varcò l'ingresso,ringraziando frettolosamente la tedesca e congedandola. Cercò nervosamente il fratello nelle grandi stanze, chiamandolo e riprovando a telefonargli. Stava per uscire, sconfortato ma deciso a trovarlo, quando un foglio poggiato al centro del suo letto attirò la sua attenzione. Aggrottò le sopracciglia, pensieroso, e si sedette sulle morbide coperte blu notte, prendendo in mano il documento. Riconobbe subito la sofisticata grafia svolazzante di Bill, e una morse gli strinse il cuore; fu seriamente tentato di non leggere, temendone il contenuto, ma il senso del dovere e l'affetto che lo legava al fratello lo spinsero a decifrare la complicata scrittura.

 

Tom, non so cosa ti aspetti da queste frasi che i sto scrivendo, ma posso dirti che non ti piacerà. Però so che nonostante tutto tu continuerai a leggere, ti conosco troppo bene... malgrado il dolore che sai ti provocherà questa lettera tu leggerai ogni singola parola.

Questi ultimi mesi sono stati difficili per tutti e due, soprattutto per me. Tu hai sofferto a causa mia, ma non puoi nemmeno immaginare quanto mi ha fatto male sapere che tu ti tormentavi così per colpa mia. Questo non potrò mai perdonarmelo, non merito tutto questo amore da parte tua, non merito proprio nulla. Sono un pessimo fratello, una persona orribile, e ho una vita che fa schifo.

Ma non parliamo di questo, non è questo che voglio dirti. Io ho assolutamente bisogno di farti sapere che io ti voglio bene, ma non un bene superficiale; sei la persona più importante della mia vita, una persona splendida che non merita tante preoccupazioni. Ma ti sono riconoscente per tutte le attenzioni che mi hai dedicato, per tutto l'amore che mi hai donato, per tutto il tempo che hai sprecato per stare con me, sebbene non eri obbligato. Io ti ringrazio davvero, non avrei potuto avere un gemello migliore, sei stato da sempre una colonna portante per me: non so cosa avrei fatto se tu non ci fossi stato. E adesso sono qui, a riempire di parole questo foglio senza sapere nemmeno perché. Vorrei solo che tu capissi quanto hai fatto per me. Non sarei riuscito a resistere così a lungo senza la tua presenza, sei l'unico che mi ha sempre capito. Spero capirai anche questa mia scelta, la mia decisione di incamminarmi in una strada che di certo disapprovi. Ma adesso, per la prima volta, andrò da solo... non ci sarai tu ad aiutarmi, a consigliarmi, a sopportare le mie lacrime che ormai vedi troppo spesso. La morte. L'ultima, estrema avventura.

Addio Tomi, ti chiedo solo di dimenticarmi. Rifatti una vita. Hai diciotto anni, scordati di un fratello inutile e malaticcio che non sa darti che problemi, vivi finalmente senza avere qualcuno di cui devi occuparti. Abbi la vita che vuoi veramente, non quella che ti è stata affibbiata. Avrei tanto voluto abbracciarti prima di questo, ma proprio non c'è tempo. E temo di non avere più il coraggio dopo, sono troppo egoisticamente attaccato a te per accettare l'idea di abbandonarti.

Sii felice, Tom.

Felice come io non sono mai potuto essere.

Con affetto,

Bill

Tom lasciò cadere il foglio, che toccò terra emettendo un lieve rumore, perfettamente percettibile nel silenzio che regnava nella stanza 483 dell'Hotel Queen's Crown Jewels. Un silenzio che non durò a lungo, infranto dallo sbattersi della porta provocato dal biondo che si precipitava fuori dalla camera correndo fino a togliersi il fiato, correndo come non aveva mai fatto, correndo per salvare l'unica cosa davvero importante della sua vita.

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Siamo in dirittura d'arrivo, gente <3

penultimo capitolo. 

i cento metri signori, i cento metri! (XD)

ci si avvicina al finale più brutto che potevo scegliere (K)

grazie come sempre delle vostre recensioni dolciose (L)

anche se me ne hanno cancellate 12 ;.;

niente ringraziamenti oggi, devo studiare l'australia -.-°°

e fare anche un'altra cosa ma non me la ricordo ò.ò

guarderò l'agenda U.U

il nome dell'hotel è stupido, i know. ma è la prima roba inglese che ho pensato @.@

la lettera è stupida, ma meglio non mi viene.

e la cameriera è una sgualdrina ù.ù

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Capitolo 11
*** "Salti tu, salto io." ***


Anorexia 

 

Tom pensava. Dove diavolo era suo fratello? La speranza che ancora fosse vivo gli solleticava il cuore spingendolo a non arrendersi, costringendosi a credere che aveva rinunciato a quella pazzia. Lui lo doveva avvertire se succedeva qualcosa a Bill, era sicuro che se il gemello fosse morto gli si sarebbe spezzato qualcosa dentro, non poteva andarsene senza che lui se ne accorgesse. Un pensiero gli balenò in testa; in un batter d'occhio raggiunse la scala antincendio e raggiunse il tetto, illuminato dalla fioca luce proveniente dai lampioni pochi metri sotto. Perlustrò velocemente il perimetro dell'edificio, con il cuore che batteva all'impazzata; più volte si convinse di aver individuato una presenza, ma era dovuto solo agli scherzi che gli giocavano l'ansia e la stanchezza. Stava per andarsene per cercare il gemello altrove, quando un singhiozzo gli giunse alle orecchie, facendolo voltare.

Bill era lì.

Era seduto sul cornicione di cemento, indifeso e spaurito, avvicinandosi sempre più al baratro che sporgeva accanto ai suoi piedi chiusi nelle Converse comprate insieme al fratello, che dondolavano lentamente avanti e indietro, avanti e indietro, come in un agghiacciante, mortale gioco.

Bill...” il moro si accorse della sua presenza, sorprendendosi. Si alzò, lentamente, voltando le spalle al vuoto.

T-tom... ?”

Che cazzo stai facendo, cretino?”

Tom, ti prego... non rendere tutto più difficile, già è abbastanza complicato!” il cantante fece un passo indietro, avvicinandosi sempre più al buio che stava per risucchiarlo.

Bill ti scongiuro non fare cazzate!”

Mi dispiace Tomi, davvero... ma io non posso continuare così.” chiuse gli occhi, pronto a lasciarsi andare al dolce abbraccio della morte, ma con un balzo il biondo lo raggiunse , afferrandolo per la mano e stringendola forte, impedendogli di cadere.

Non ci pensare nemmeno! Ti ricordi quando ci hanno fatto quell'intervista? Ci hanno chiesto cosa avremmo fatto se uno dei due moriva. Noi abbiamo risposto che moriva anche l'altro!” ma Bill lasciò la sua mano, scuotendo leggermente il viso solcato da una lacrima e allontanandosi da lui.

No Tom, stavolta non è una stupida intervista. Vattene.”

No, cazzo!”

Tu non puoi capire cosa provo! Questa malattia resterà sempre in me, non me ne libererò mai perché è un circolo infinito! E non posso conviverci, per quanto possa sembrare che sia guarito prima o poi ci ricaderei di sicuro. Tutto quello che ho, che abbiamo fatto, è stato inutile. L'anoressia ti consuma dentro, ti distrugge e se non glielo impedisci ti uccide. E io non ho più la forza di impedirglielo, non ho più la forza di vivere...” Tom abbassò gli occhi, per poi rialzarli più decisi di prima.

Te lo giuro, in qualche modo faremo. Io sarò sempre con te, farò qualsiasi cosa, guarirai! Non lasciarmi ti prego... sei l'unico che per me conta davvero!” Bill sorrise, triste.

Troverai presto qualcuno che prenda il mio posto, ne sono sicuro.”

Bill! La tua vita è troppo importante per buttarla via così!” il moro fece un passo avanti, stava per svanire nell'oscurità lasciandosi alle spalle un'esistenza impregnata di dolore e segnata da tante, troppo sofferenze.

Addio, Tomi...”

NO! ” Tom fermò il fratello con la disperazione negli occhi, non poteva lasciarlo andare così dopo averlo ritrovato, aveva rischiato tante volte di perderlo per un pelo e non voleva mollare proprio adesso. Lo abbracciò da dietro bloccandogli le braccia, impedendogli di avanzare; appoggiò la testa dietro sulla scapola scarna del gemello, stringendolo forte. “No Bill, no...” sussurrò singhiozzando. “No...no...”

Lasciami Tom” mormorò il moro dolcemente. “è così che deve andare, lo sai anche tu.”

No...”

Fa male, lo so, ma pian piano qualcuno ricucirà le ferite che ti sto infliggendo io adesso. Passerà presto, te lo prometto.”

Cazzo, io non voglio nessun altro… io voglio te!”

Io non posso restare.”

Salti tu, salto io Bill. Buttati e vengo con te!” il moro lo guardò incredulo, anche lui prossimo alle lacrime; ma voleva essere forte, per una volta non voleva essere debole. Con gentilezza allontanò il corpo del gemello, allentando la stretta, ma non riuscì a liberarsi completamente. “Salti tu salto io.”

Lasciami, Tom.”

Ti prego, ricominciamo da capo. Lascia perdere questa stronzata, andrà tutto bene ora...ci ritiriamo per un po' dalla vita sociale e pian piano guarisci; tornerai come prima, tutto tornerà come prima! Vuoi davvero darla vinta ad una malattia? Dimostra di essere forte, Bill! Scendiamo da questo cornicione e dimentichiamo tutto, riscriviamo la nostra storia...” il cantante tentennò, mordicchiandosi le labbra sottili in preda al dubbio. E Tom aspettò. Aspettò, perché non poteva fare altrimenti. Aspettò, perché per suo fratello avrebbe fatto di tutto. Aspettò, con il cuore in gola. Aspettò, con le mani sudate. Semplicemente, aspettò che Bill decidesse se le loro vita dovessero finire o no. Lentamente, il moro si rigirò tra le sue braccia, trovandosi faccia a faccia con lui... e lo abbracciò, scoppiando finalmente a piangere.

Piangi, Bill. Piangi finché vuoi.”

 

{ S e i  M e s i  D o p o }

 

E lui allora mi ha detto che dovevo arrangiarmi. Cioè, ma ti sembra giusto?! ... Tom? Tom ma mi stai ascoltando?” Bill interruppe il suo monologo ingiurioso che accusava il manager di non aiutarlo mai con i testi e si fermò a guardare il fratello.

Eh? Ah si, certo...” rispose distrattamente lui, continuando a fissarlo, praticamente con il fiato sospeso.

Va bene.” disse il moro “Non butterò il cibo di nascosto, ne andrò a vomitare. E ho gettato nella spazzatura tutti i dimagranti e integratori alimentari.” Tom, involontariamente, tirò un sospiro di sollievo.

Davvero?”

Si, scemo. Oggi come tutti i giorni da sei mesi. Non credi che sia ora di allentare un po' la vigilanza, carceriere?”

Assolutamente no.” affermò il biondo, fingendosi serio. “Anzi, ho l'intenzione di non levarti gli occhi di dosso, Kaulitz. Bada a quello che fai!”

Sissignore, signor carceriere. Pensa di darmi l'autorizzazione per una pizza con i Tokio Hotel stasera?”

Umh, devo pensarci. Dipende anche da ciò che farai per me...” Tom sorrise malizioso, accendendosi una sigaretta; Bill si avvicinò pericolosamente al suo volto, arrivando a pochi centimetri dal suo naso.

Si, potrei fare qualcosa per te...” gli sussurrò nelle orecchie, dolce. Gli carezzò lentamente le guance, facendolo rabbrividire a quel tocco delicato, sotto le dita affusolate del ragazzo. “O per i tuoi polmoni!”  rise, strappandogli in un colpo la sigaretta dalle labbra e schiacciandola nel posacenere. Il biondo restò sbalordito, non sapendo nemmeno cosa si aspettava dal fratello; ma di certo quel brusco movimento non se lo aspettava, dopo quei gesti pensava che il gemello avrebbe fatto qualcosa.

Bill!”

Fra vent'anni i tuoi polmoni mi ringrazieranno, credimi” lo motteggiò il moro, rinfacciandogli quella battuta di un tempo che ormai appariva lontano, sembrava talmente surreale da dubitare della sua esistenza. Ora il cantante aveva riacquistato un peso normale, era sempre magro ma non anoressico; era finalmente tornato il solito Bill, il ragazzo allegro, solare e contento di vivere con cui era cresciuto, non un triste adolescente curvo dalle ossa sporgenti e perennemente esausto a causa della mancanza di cibo. E mentre rincorreva il gemello in giro per la stanza per vendicare la sigaretta perduta, Tom non dubitò più, finalmente sicuro che fosse finalmente guarito. Si ritrovarono stesi sul divano a farsi i dispetti, a farsi il solletico a vicenda cercando l'uno di spingere a terra l'altro. Si fermarono dopo mezz'ora, stanchi, abbracciandosi tra gli innumerevoli cuscini colorati, con Bill che riposava tranquillo sul petto di Tom, con gli occhi chiusi, godendosi quegli attimi così semplici ma così importanti per loro. Stare insieme, farsi le coccole o punzecchiarsi era diventato un lusso tra tutti gli impegni che avevano; il moro adorava stare con il gemello, accoccolandosi su di lui mentre il biondo gli accarezzava la schiena protettivo, facendolo sentire al sicuro.

Tomi?” lo chiamò, la voce leggermente roca.

Umh?”

Perché la gente muore?” il biondo era stupito, ma nemmeno troppo: il gemello se ne usciva spesso con questo domande, adorabilmente ingenue. E le poneva a lui, al suo Tomi, l'unico di cui si fidasse davvero.

Perché deve succedere Bill. Tutti muoiono prima o poi, anche noi due, e mamma, e Gustav e Georg. Nessuno vive per sempre.”

Ma perché proprio in un momento? Chi lo decide che è quello il momento in cui qualcuno deve morire?”

Nessuno lo decide. Succede e basta.”

Ma se qualcuno non vuole più vivere e si suicida lo decide lui quando morire...” ribatté il moro abbassando gli occhi truccati di nero.

Questo perché ognuno decide cosa fare della sua vita, Bill.” calò il silenzio, interrotto solo dal ticchettio della pendola ottocentesca appesa al muro, che scandiva dolcemente i secondi; il chitarrista intuiva che qualcosa frullava nella testa del fratello, e il sesto senso gli diceva che quel qualcosa era legato all'anoressia.

A che pensi?” gli chiese.

A quelli come me... quelli che soffrono per quell'orribile malattia. Io sono guarito, ma tutte le altre persone magari non hanno un gemello straordinario come te a cui appoggiarsi, e devono uscirne da sole. E non tutti ne escono... sono loro che decidono di morire, Tomi?” il biondo sospirò, abbracciando stretto il fratello.

Si, Bill... è brutto, ma è così.” gli sussurrò nell'orecchio “Ma sappi che io non ti lascerò mai, te lo giuro.”

Si ma...” continuò il moro con la voce incrinata “L'anoressia è tremenda. Io stavo da schifo, pensa a chi è solo oltre che malato...”

Stasera chiamiamo la banca e facciamo una donazione agli istituti per riabilitazione degli anoressici. E facciamo un tour di beneficenza per aiutare chi è affetto da questa malattia. Ti va?” gli occhi di Bill si illuminarono, e annuì, dando un bacio al gemello.

Grazie Tom! Avvertiamo subito Gustav e Georg!” strillò, alzandosi di corsa e uscendo di gran carriera dalla stanza.

Uff, mai un attimo di pace...” brontolò il gemello, sbadigliando. “Tanto vale che mi faccia una dormitina... prevedo che in questi mesi sarò orribilmente impegnato.” come intuibile, Bill ricomparve un attimo dopo sulla soglia, guardandolo sgomento.

Che ci fai ancora sdraiato?! Muoviti, dobbiamo organizzare tutto!” gli urlò nelle orecchie, afferrandolo per un braccio e costringendolo ad alzarsi, trascinandoselo dietro fino alla macchina che li stava per portare dal loro manager.

 

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Fine, gente ò.ò

Terminata.

Capolinea.

Stop.

Mi mancherà Anorexia ;.; la mia prima fic sui Tokio Hotel! Ma non sarà l’ultima, anzi <3

Angolo pubblicità à ti è piaciuta Anorexia? Ti ha minimamente incuriosito? Non hai nulla da fare? Allora tieni d’occhio la categoria TH durante l’estate: è in arrivo un’altra fic dalla fumata  che ha scritto Anorexia XD anzi, due fic perché si unirà con la sua gemegnata e ne farà anche un’altra. Ma di questa non vi anticipo nulla, solo che vi lascerà così: O___O e penserete: che si sono bevute queste? Poi un’altra fic che è tutta matteria del mio sacco. Non basta Bill anoressico-suicida. Ci sarà anche Tom cieco.

 

Ah, dimenticavo. Nel capitolo ci sono lievissime scene twincest.

Dite che lo dico tardi?

XD

Twincest rulez.

LOL

 

Tokiomiky: oh si, io e l’autocritica siamo la stessa cosa U.U grazie per i complimenti cara **

 

Jolly24: e io mi ero affezionata a te <3 i tuoi commenti sono sempre gentilissimi! Grazie come sempre dei complimenti cara!

 

_Glossy_: non so quanto possa sorprenderti questo penoso finale

 

Xx_dark_lady_xX: no, billuccio non lo farei mai morire ç-ç (o forse si? XD) grazie del commento!

 

ArY_eNgEl: già, sono unitissimi i nostri gemellini! Che amori che sono ** infatti bill si salva per questa volta. Solo x stavolta, eh XD grazie dei complimenti!

 

Facy: su, bill vive! Pace e gioia tra gli uomini, il nostro bill è salvo ^^ grazie anche a te!

 

Vero94: grazie mille dei complimenti, sei davvero carina ^^ e bill non salta stavolta, tom arriva in tempo **

 

Piska: ja, sono cattiva ù.ù grazie dei complimenti, spero davvero che la lettera non sia stupida. L’ho riscritta cento volte e ancora non sono soddisfatta =.=°°

 

Helena89: grazie dei complimenti ^^ e si, bill si salva!

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