Cuore di Ladri

di Angelo 1996
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno strano incontro ***
Capitolo 2: *** Adeguata preparazione ***
Capitolo 3: *** Dei cupi pensieri, una scommessa e la dimenticanza ***



Capitolo 1
*** Uno strano incontro ***


Uno strano incontro

Durante una fresca serata molte persone affollano le strade e i locali; nei tavoli esterni di un bar tre ragazzi stavano allegramente chiacchierando gustando il sapore amaro della birra

:_ Allora Lupin, come credi che riusciremo a rubare i soldi contenuti nella banca centrale di Parigi? _

:_ Per ora non ne ho idea ma godiamoci questa serata, domani penseremo al resto_

:_ Hai ragione, adesso è proprio ora di rilassarsi. Vi va di fare una passeggiata?_

:_Io vengo volentieri, tu Jigen?_

:_Beh…Io ho camminato tutto il giorno quindi credo che resterò un po’ qui poi vi raggiungerò in albergo_

:_Va bene amico, a più tardi_

:_Buona passeggiata ragazzi!_

Il giovane guardò le figure dei suoi compagni allontanarsi e sparire tra le luci della città le quali allungavano le loro ombre; si versò altra birra nel bicchiere ed iniziò a guardarsi attorno: notò che un bambino dalla aggrovigliata capigliatura riccia e la costituzione a dir poco scheletrica si stava avvicinando con passo incerto nella sua direzione; teneva un lungo pacco dietro la schiena e in mano aveva una vecchia borsa a tracolla.

Quando si avvicinò il giovane poté cogliere i suoi lineamenti: non aveva un bell’ aspetto visto che il suo naso era molto pronunciato, da esso partivano due pieghe profonde che segnavano le labbra sottili e consentivano una grande espressività al volto come i grandi occhi rotondi di un insolito colore giallo scuro dai quali partivano delle leggere occhiaie.

Il piccoletto si appropinquò timidamente al ragazzo che lo fissava in silenzio aprendo e chiudendo le palpebre sugli occhi azzurri nascosti dal cappello; gli venne consegnato l’involucro più grande sul quale giaceva un biglietto su cui stava scritto ”Per il signor Jigen, il pistolero più bravo del mondo “

Il giovane non esitò a scartare il dono e fu sorpreso nel trovare un fucile di alta precisione non ancora messo in commercio

:_Ehi bimbo, chi ti ha dato quest’arma?_

L’interpellato si ritrasse un poco su se stesso ma rispose parlando con una voce tanto sottile quanto delicata

:_ Nessuno, l’ ho rubata a Tonì le Ner quando ho preso la sua collana_

Jigen non credeva alle sue orecchie: come poteva un affarino tanto minuto essere il ladro che fu in grado di eludere la sorveglianza di uno dei più pericolosi mafiosi della Francia? Comunque continuò il suo dire rimanendo calmo

:_ Ammesso e non concesso che tu sia stato capace di rubare quella collana perché hai preso il fucile e perché lo vuoi dare proprio a me?!_

La voce del ragazzo spaventò un poco il bambino che indietreggiò ancora ma decise di provare quanto aveva detto perciò inserì un’ossuta mano all’interno della borsa e quando la tirò fuori stringeva il meraviglioso gioiello d’oro che aveva rubato la notte addietro.

A quel punto il giovanotto sgranò gli occhi sollevando il copricapo, comprese che il piccolo non mentiva e si accorse di averlo intimorito quindi non disse nulla sperando di ricevere una risposta alle sue precedenti domande

:_ Ehm… Quando l’ho visto ho pensato a lei, so che ha una mira perfetta e credevo che questo fucile potesse esserle utile per uno dei suoi furti_

Il ladro in miniatura cominciava ad attirare l’interesse del pistolero

:_ Grazie bambino, come ti chiami? _

:_Mi chiamo Angus_ rispose lui chinando appena il capo per poi riprendere a parlare

:_ Signor Jigen, può portare al signor Lupin e al signor Goemon questi oggetti da parte mia?_

Così dicendo posò sul tavolino il collier rubato ed un pacchetto

:_ Sono per noi? Insomma non è da tutti essere così abili per riuscire a prendere cose del genere però vorrei sapere perché. _ esclamò con un tono di voce serio tuttavia gentile

:_ Mi sono sempre interessato ai vostri furti, trovo che il modus operandi che usate sia impareggiabile, efficace e anche divertente per questo vi ammiro tanto e faccio ricerche sul vostro Trio: ho saputo che volevate rubare questa collana ma non sapevate il luogo nel quale la tenevano allora ve l’ho portata_

Udendo le parole semplici ma distinte del bambino al pistolero venne un’idea molto particolare e non tardò ad esporla

:_ Sei stato molto gentile, Grazie. Perché non porti a Lupin e Goemon questi doni di persona? Alloggiamo proprio qui!_

Gli occhi del piccolo s’illuminarono e la testa annuì con convinzione così prese gli oggetti e si dispose dietro al ragazzo in nero il quale nascose il fucile nella scatola e s’incamminò. Arrivarono presto ed entrarono n una stanza del secondo piano

:_Salve amici, vi ho portato una bella sorpresa_

I due ragazzi si voltarono e videro un piccolo bambino dall’aspetto traballante

:_ Senza offesa Jigen ma quel cosetto non mi pare tanto bello…_

Goemon interruppe Lupin dandogli una gomitata al fianco e, avendo notato che il bimbo aveva qualcosa in mano, gli si avvicinò osservandolo con curiosità

:_ Suvvia Angus, dai i regali ai miei amici_ gli sussurrò il pistolero così Il samurai ricevette uno scrigno mentre il Ladro per antonomasia ebbe in dono il prezioso gioiello; entrambi lessero il biglietto che recitava

Per il signor Lupin, il ladro più simpatico del mondo” e

Per il signor Goemon, lo spadaccino più forte del mondo” quest’ ultimo aprì il cofanetto e si rallegrò nel trovare sette veli di seta colorata utilissimi per la cura della spada Gintaken e per la Zantetzuken

:_Ma-ma-ma dove ha trovato questa roba Jigen?! _

:_Li ha rubati a Tonì le Ner e lo ha fatto solo perché ha una grande stima per noi_

:_Devi essere molto bravo per riuscire in imprese così complicate, chi ti ha insegnato e cosa ti ha spinto a farlo?_

Il bimbo, che fino a quel momento aveva osservato la scena appiattito contro la parere, indicò i presenti poi spiegò

:_ Nel paese accanto alla collina dove vivo ci sono tante persone che non hanno il denaro per mangiare perché devono pagare un’ingente somma mensile agli strozzini locali; allora derubo chi è ricco e divido il ricavato con tutta questa gente così non muoiono di fame_

I tre ascoltarono le parole sottili del bambino poi Goemon disse

:_Questo ti fa onore però tu come fai a sopravvivere, non ti tieni nulla?_

Angus scosse la testa:_ Non posso perché non basterebbe per tutti visto che il 40% delle entrate va al signore che mi affitta la casa, trova i ricettatori adatti e mi permette di prendere tutti i libri che voglio. Per vivere faccio il violinista e il ballerino in alcuni locali notturni_

Quelle parole pronunciate si tranquillamente fece provare un’insolita tristezza ai ragazzi, in particolare al giovane vestito di nero che ricordò parte della sua “infanzia”

Dal canto suo il bimbi si avvicinò alla porta avendo notato l’ora tarda

:_Ehi piccoletto, ma non hai nessuno che ti aspetta a casa?_

I tre lo videro scuotere il capo :_Io non ho i genitori, da solo ma a volte mi vengono a trovare alcuni amici anche se sono dei topi_

Lupin scoppiò a ridere divertito, Jigen lo ignorò ed insistette

:_ Chi si occupa di te? _

Tutte quelle domande misero a disagio il bambino il quale si portò un dito al petto muovendosi con scioltezza

:_Vuoi che ti accompagniamo?_ domandò Goemon

Lui scosse nuovamente il capo e spiegò :__ Di notte coloro che hanno una corporatura alta e slanciata, come voi, si notano più facilmente e potrebbero insorgere grossi guai… Di giorno invece non ci sono problemi_

:_Allora domani pomeriggio ti veniamo a trovare, credo di aver capito dove abiti: nell’unica casa sulla collina a Nord_ esclamò Lupin compiaciuto; il piccolo gradì l’idea e si congedò con un bizzarro inchino dopo di che chiuse la porta dietro se.

I tre ragazzi rimasero in silenzio per qualche istante guardandosi a vicenda poi il samurai sorrise alla porta ormai chiusa e si avviò verso il letto seguito dagli altri due

:_Buona notte amici_ :_Buona notte!_ :Notte, notte _

Fine capitolo primo


 

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Capitolo 2
*** Adeguata preparazione ***


Angus uscì dalla stanza nella quale alloggiavano i tre ladri, percorse a fatica gli scalini e uscì dal modesto hotel.

I suoi passi nella notte risuonavano cupi per le strade ormai vuote dei sobborghi di Parigi, i piedi candidi sfioravano leggeri l'asfalto arso dal tempo e dall'incedere delle auto generando così un suono delicato tuttavia capace di rimbalzare sulle pareti delle case circostanti.

Percorse un paio di chilometri prima di trovarsi in un sentiero sterrato circondato da campi di sterpaglia il quale serpeggiava su per una collina; al culmine di essa una piccola casa dall'aspetto malandato osservava il panorama

Il bimbo salì senza esitazione alcuno lo stradello sperando vivamente di non calpestare qualche vetro lasciato dai soliti individui poco educati; fortunatamente arrivò indenne sino alla porta dell'abitazione e, stremato, l''aprì.

La luce della luna allungò le ombre dei pochi mobili proiettandole contro le pareti coperte di librerie traboccanti di volumi, alcuni antichi altri nuovi ma tutti erano riposti con cura e ben ordinati all'interno degli scaffali.

Il bambino chiuse la porta e accese una candela per mezzo di un fiammifero: la fiammella tremolante rischiarò l'interno della stanza permettendogli di sistemare la grande quantità di appunti, sparsi a casaccio sul tavolo, all'interno di un vecchio quaderno, una volta chiuso egli poté finalmente stendersi sul divano e riposare le stanche membra.

Al suo risveglio il sole aveva da poco dietro le montagne e splendeva sereno irradiando la sua rosea luce in tutte le direzioni. Angus scattò in piedi come se avesse ricevuto una scarica elettrica ed iniziò a guardarsi nervosamente attorno: la casa, che già aveva un aspetto disastrato, era sporca ed impolverata; non poteva certo presentarla in quello stato agli illustri ospiti che sarebbero giunti nel corso del pomeriggio per tanto si rimboccò le lunghe maniche del “pigiama”, prese uno straccio ed un secchio d'acqua e iniziò a pulire.

Dopo tre ore di duro lavoro il monolocale era presentabile: non c'era polvere in nessun angolo, le mattonelle erano linde, il divano e la poltrona erano stati rattoppati e le poche stoviglie giacevano pulite in in vecchio cassetto.

Sul tavolo troneggiava un vaso azzurro vuoto e sbeccato allora ad Angus venne una semplice idea; uscì dalla sua casupola e s'incamminò lungo la ripida discesa fermandosi a metà di essa al fine di correre per i campi brulli e scialbi; una piacevole sensazione afferrò il piccolo cuore del violinista il quale accennò ad un sorriso rivolto al limpido cielo azzurro di una fresca mattinata.

Quando egli arrestò la sua corsa era giungo sino al giardino di un ricco possidente e nel suo verdeggiante prato sbucava una grande quantità di fiori variopinti: il piccolo ne scelse alcuni e poi imboccò la via per raggiungere l'abitazione dove l'aspettava il vaso nel quale inserì il modesto bouquet.

Il bimbo si portò al centro della stanza per osservarla nella sua interezza, non trovando nulla di inadeguato prese il libro che aveva cominciato qualche giorno prima e fece per accomodarsi sulla poltrona ma... Non si era reso conto di essere vestito molto male.

Velocemente si avvicinò al baule dove teneva gli stracci, la coperta e i pochi abiti e si mise a rovistare per cercare qualcosa che non fosse troppo strappato o macchiato; trovò solo una salopette di jeans e una camiciona bianca che infilò subito nascondendo ordinatamente la logora camicia da notte.

Finalmente tutto era in ordine così poté accomodarsi per continuare la lettura del suo libro


 

Fine capitolo II

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Capitolo 3
*** Dei cupi pensieri, una scommessa e la dimenticanza ***


La luce solare filtrava sempre più prepotentemente dalla finestra della stanza nella quale i tre ragazzi dormivano; il primo a destarsi fu Lupin che aprì gli occhi disturbato dall'astro infuocato. Si stiracchiò e osservò i suoi compagni dormire beatamente quindi decise di alzarsi per ordinare la colazione: in punta di piedi attraversò la stana, aprì la porta e scese al pian terreno.

Lo scatto della serratura destò Goemon il quale si stropicciò gli occhi con calma dopo di che volle guardarsi attorno.

Vedendo il posto di uno degli amici vuoto si voltò subito verso l'altro che ancora riposava stringendo tra le mani il cappello nero

:_ Jigen, Jigen svegliati: Lupin non c'è?_

Udendo quelle parole il ragazzo si sollevò improvvisamente portando la sua testa ad una inevitabile collisione con quella del samurai.

Entrambi si sedettero sul letto frastornati per la botta e non ancora del tutto svegli ma iniziarono subito a dialogare

:_Dove sarà andato?_
:_Sicuramente dietro a qualche ragazza... Magari aveva un appuntamento e ci ha lasciato un biglietto_

:_ é molto probabile conoscendolo, diamo un occhiata in giro_

Osservarono il tavolo ed ispezionarono la stanza nella sua interezza ma non trovarono nulla di significativo, non sapendo cosa fare si sedettero nuovamente guardandosi pensierosi. In quel momento udirono dei passi, il ragazzo dalla lunga chioma nera balzò verso la porta tagliandola con la fedele Zantetzuken mentre il giovane con la barba puntò la sua Magnum all'ipotetico sconosciuto

:_ Ra-ragazzi? Sono solo andato a prendere la colazione_

Con un respiro di sollievo i due si avvicinarono :_ Ci eravamo preoccupati, perché non ci hai avvisato?_

comunicarono accomodandosi su tavolo

:_ Non contavo di svegliarvi anzi, volevo farvi una sorpresa_

Dopo aver consumato la colazione i tre ragazzi decisero di cominciare a pensare ad un piano per impadronirsi dei soldi che a breve sarebbero giunti a Parigi

:_Siccome tra due giorni arriverà il blindato che contiene 10 milioni di franchi penso che sia meglio rubarli quando sono ancora in viaggio e non quando sono già arrivati nella banca. Suppongo sia più agevole agire nella galleria nei pressi della città_

:_ E come intendi fare?_

:_Beh, possiamo nasconderci nelle bocche di aerazione poi tu, Goemon, dovresti tagliare un blocco di cemento grande abbastanza per accogliere il mezzo e tu, Jigen, dovresti nascondere il tutto con il solito trucco del telone con dipinta la parete_

:_Mi pare una buona idea! Io ci sto_

:_ Anche io sono d'accordo ma vorrei sapere una cosa: chi ti ha dato queste informazioni?_ Borbottò il ragazzo con gli occhi azzurri

Con un sorrisino ebete ed un'espressione completamente assente il ladro rispose :_ Fujiko_

Gli altri due storsero le labbra sottili, scossero la testa e, con un unanime sospiro , espressero il loro disappunto :_C'era da aspettarselo!_

Il sole ormai rischiarava con decisione l'atmosfera alche i tre ladri decisero di fare una breve passeggiata di mezzogiorno, l'ora nella quale c'era meno gente in giro.

I loro passi si perdevano tra i vicoli e risuonavano ticchettanti mescolandosi con l'incedere delle vetture; di tanto in tanto uno di loro si fermava ma raggiungeva subito gli altri.

Nessuno parlava, troppo impegnati nel seguire il corso dei propri pensieri insolitamente malinconici; il ragazzo con la giacca rossa pensava all'ingente quantità di tempo trascorsa dal suo primo incontro con i due amici che lo fiancheggiavano e a quanto spesso li avesse trascurati per correre dietro a donne interessante solo al denaro;

Jigen rifletteva sul tempo trascorso durante la sua infanzia, ricordava infatti quanto fosse stato difficile e deprimente sentirsi soli in qualsiasi momento e a quanto avesse desiderato avere qualcuno di cui fidarsi.

Il samurai, invece, pensava e ripensava al colpo ormai prossimo: sentiva che c'era qualcosa che non andava ma non prendeva cosa potesse essere visto che il piano era praticamente perfetto.

Una certa fame portò i ragazzi alla realtà così si diressero verso il centro

:_ Che dite di andare in un ristorante di lusso? Ho propriovoglia di godermi il meglio della cucina francese!_ Esclamò Lupin, nuovamente allegro-

:_Oh si. Non vedo l'ora di riassaporare quei vini, sono davvero speciali_

Commentò entusiasta il giovane vestito di nero

:_Io voglio mangiare cibo giapponese_

:_Oh Goemon! Possibile che tu sia sempre così testardo?_

:_Non hai mai assaggiato qualcosa di diverso, come fai a dire che non ti piace?_

:_Difatti non l'ho detto, ripeto che mangio solo cibo giapponese._

:_Non cambierai mai.._ sbuffò a quel punto il pistolero

:_Facciamo così: noi due ci battiamo a morra cinese : se vinco io andiamo al miglior ristorante di Parigi, se invece vinci tu andiamo a mangiare giapponese_

:_ Ci sto!_

:_Sasso, carta, forbice_ esclamarono Lupin ed il samurai il quale perse la sfida e, per non mancare alla parola data, seguì i due amici in un lussuoso locale; un cameriere indicò loro il tavolo più tranquillo ed il trio prese posto.

Scelsero ottime pietanze anche per Goemon, sempre meno convinto ma rassicurato dalla tranquillità dei compagni; durante il pasto nessuno parò più di tanto solo alla fine si fecero più loquaci

:_Allora, come ti è sembrato questo pranzo? Non era male vero? La cottura era ottima, trovi?_

:_Si, si... Non c'era male ma non farmi tutte queste domande Lupin_

Ammise lo spadaccino leggermente imbarazzato.

Una volta usciti dal locale i tre si sedettero in una panchina del parco: il simpatico ladro leggeva il giornale, Goemon meditava ed il pistolero aveva lo sguardo perso e la fronte corrugata; quando gli altri due se ne accorsero gli chiesero

:_Ehy, che ti prende... Hai una faccia_

:_Ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa, qualcosa di importante eppure ho la mia Magnum e l'orologio_

:_Ora che mi ci fai pensare anche io ho la stessa impressione_

:_ Già, è come se avessi promesso qualcosa ma non so cosa...Per dindirindella: divento nervoso quando mi accade_

Il silenzio li avvolse rapidamente ma esso fu rotto con altrettanta velocità perché i tre esclamarono a gran voce :_Dobbiamo andare a trovare quel bambino_
                                                
                                                                Fine capitolo III

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