Il quarto incomodo.

di JovaDepp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ben ti piacciono le ragazze da ancor prima che andassi all’asilo ***
Capitolo 2: *** Questa è la notte, combatteremo fino all’ultimo ***
Capitolo 3: *** Voglio avere tutta una vita per poter capire chi sei ***



Capitolo 1
*** Ben ti piacciono le ragazze da ancor prima che andassi all’asilo ***


Prima di iniziare volevo soltanto dire (o meglio scrivere) due parole. Allora, sono tornata con una nuova storia, questa volta su Macklemore. Da premettere che io quasi odio questo rapper, ma per amore della mia migliore amica ho deciso di creare questa storia. A proposito della mia migliore amica. Questo primo capitolo, come tutta la storia lo dedico a lei e alla nostra amicizia che ieri ha compiuto un anno. Ti amo amore mio.

Dopo questo momento di sconfinata dolcezza vi lascio alla lettura.                                                                                                                                                                                                                                  Salut, JovaDepp

Ps. Questi due link sotto sono per farvi un’idea (e aprire così ancora di più la vostra immaginazione) di come sono fatte Gracie (primo link) e Sarah (secondo link)
Adesso basta, buona lettura.
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(http://data.whicdn.com/images/72757546/large.png)
 

Ben ti piacciono le ragazze da ancor prima che andassi all’asilo.
-Ben’s Mother.

 
Gracie si alzò di scatto dal suo letto perché dall’altra stanza veniva un pianto ininterrotto del suo bambino, Oliver, di appena tre anni.
‘hey piccolo, basta piangere, va tutto bene’ disse Gracie entrando nella stanza del bambino e accendendo la luce vicino al lettino.
‘calma tesoro, è tutto ok, c’è la mamma adesso qui con te’
Il bambino continuava a piangere e tra un singhiozzo e l’altro diceva ‘sogno…brutto’
‘cosa hai sognato piccolo?’
Oliver cercò di calmarsi e con le poche parole di sua conoscenza cercò di dire alla mamma ‘uomo nero da tottò a mamma’
Sul viso di Gracie spuntò un dolce sorriso.
‘nessun uomo nero dà tottò a mamma e sai perché?’
Il bimbo fece “no” con la testa.
‘perché ho il mio supereroe che mi protegge sempre, Super Oliver’
Sul viso del bambino spuntò un largo sorriso e prendendo il suo pupazzo di Superman tornò a dormire sereno. Gracie si mise accanto a lui, ma il suo sonno fu tutt’altro che sereno. Durante la notte continuava a fare dei sogni..no! non erano sogni, erano dei ricordi. Ricordi che conducevano a una sola persona: l’uomo conosciuto da tutti come Macklemore.

*

Tutto iniziò un giorno di quattro anni prima. Era una fresca giornata di Settembre e Gracie, allora ventunenne spensierata, si stava preparando per andare allo studio di xFactor per sostenere un provino. Lei voleva cantare e quella era la sua opportunità!
Era di fronte al suo specchio a sistemare la sua criniera rossa. Finalmente era pronta e quindi prese le chiavi per scendere sotto casa. Mentre scendeva le scale il suo cellulare squillò.
‘si?’ rispose impaziente.
‘ma hai capito che Demi Lovato non sarà più tra la giuria?’
Era la sua amica Sarah.
‘ma come…e adesso chi la sostituirà?’
Disse mentre usciva dal portone del condominio. Non fece in tempo di ascoltare chi sarebbe stato il nuovo giudice che fu colpita in pieno petto da una pozzanghera di fango. Senza nemmeno salutare la sua amica staccò la chiamata e imprecò contro l’Audi nera che si era fermata poco dopo.
Dall’auto uscì un uomo sulla trentina, alto, biondo e con una pelliccia molto ingombrante, sembrava che avesse spellato tre tigri per avere quel cappotto.
‘mi dispiace tanto, non volevo sporcarti’
‘potresti anche andare più piano la prossima volta ed evitare di inzuppare le ragazze come se fosse una cosa normale’ disse Gracie irritata, mentre cercava invano di ripulirsi. Quello stava rovinando il suo giorno, quello che voleva fosse perfetto.
‘ti ho chiesto scusa’ disse il biondo.
‘le scusa sai dove devi ficcartele in questo momento?’
‘ehi calmina, forse non sai chi sono’ disse quello arrabbiandosi.
‘oh certo so chi sei, la tua pelliccia è più famosa di te caro Macklemore! Ma non credere che grazie al fatto che tu sia un personaggio famoso possa fare come vuoi’
‘ma guarda te se oggi doveva capitarmi questa bambina’
Macklemore si girò e andò in macchina, mise in moto e sfrecciò via.
“ma guarda te se invece un deficiente doveva rovinarmi proprio questo giorno che doveva essere perfetto” pensò Gracie. Tornò in casa e in fretta e furia si mise un jeans e una maglietta e, preso un taxi, arrivò giusto in tempo alle selezioni. Andò accanto a Sarah che le diede il numero preso per lei.
‘ma cosa è successo?’
‘un idiota mi ha ricoperto di fango passando con l’auto e sono dovuta andare sopra a cambiarmi’
Prima che Sarah potesse domandare altro, la loro attenzione si spostò su un’Audi nera che si fermò di fronte agli studi.
‘ti prego dimmi che non è lui’ esclamò Gracie
‘oh si, è Macklemore’ disse Sarah ‘è il giudice che sostituirà Demi Lovato’
‘COSA?!’ urlò Gracie così forte che i possibili concorrenti di xFactor si giraono.
‘ma qual è il problema? È solo un giudice’ quasi la rimproverò Sarah per la sua reazione.
‘no, non è solo un giudice’ continuò ad urlare Gracie ‘è quell’essere che mi ha sporcata e che io ho fatto come la merda’
‘ehi, ehi! Basta!’ tentò di calmarla Sarah ‘è solo un giudice su quattro! Il suo solo “no” non vale a qualcosa’ cercò di dire Sarah, capendo che era di questo che si stava preoccupando la sua amica.
Questo, d’altra parte, non riuscì a calmare Gracie che per tutto il tempo che dovette aspettare continuava a rimproverarsi.

*

Finalmente dopo cinque ore arrivò il suo turno.
‘Gracie Black’ disse uno dei tecnici.
Si avviò. Era nervosissima.
Sarah le disse: ‘stai calma e spacca tutto’
Entrò e a parlare tra i giudici fu Macklemore: ‘il tuo nome è?’
‘Gracie Black’
‘quanti anni hai?’
‘ventuno’
‘cosa fai nella vita?’ continuò Macklemore.
‘studio canto e mi guadagno da vivere facendo la cameriera nel locale dei miei genitori’
‘bene, cosa ci canti?’
‘Listen di Beyoncè’
La base partì e Gracie iniziò a cantare. Con sua grande sorpresa stava andando tutto bene. La voce tremava, certo, era nervosa, ma non stava stonando, anzi stava andando tutto bene, tutto troppo bene! Macklemore non avrebbe potuto dire “no”.
L’esibizione finì ed era il momento per i giudici di parlare.
Iniziò Simon Cowell: ‘questa esibizione è molto simile all’originale, ma l’hai resa particolare con la tua voce roca. Per me è si’
Scattò l’applauso e Gracie fece un inchino.
Fu il turno di LA Reid ‘io ti dico subito si! Sei stata tanto brava! Non so se la voce tremante era per l’emozione o faceva parte dell’esibizione, fatto sta che l’adoro’
Si ripeté l’applauso e l’inchino di Gracie.
‘ti dico quattro volte sì’ disse Britney appena finito l’applauso ‘se in questo momento ti ascoltasse Beyoncè sono sicura che sarebbe contentissima di questa interpretazione’
Di nuovo Gracie fece l’inchino, accennando un timido “grazie”.
Fu il turno di Mackllemore. Ormai Gracie aveva tre si e il voto dell’ultimo giudice era quasi del tutto irrilevante, ma lei sperava che lui andasse oltre a quello che era successo la mattina e che la giudicasse per la sua esibizione.
‘sono molto combattuto’ esordì Macklemore ‘una parte di me vorrebbe dirti si’ scattò l’applauso del pubblico, convinto che Gracie avesse preso quattro sì.
‘fermi tutti, non ho ancora concluso. Ho detto che una parte di me vorrebbe dire sì. C’è da dire che c’è l’altra parte di me che vorrebbe dirti no’
Gli altri tre giudici lo  guardarono perplesso.
‘come mai?’ chiese Britney Spears.
‘problemi personali’
‘vi conoscete?’ disse Simon.
Questa volta a parlare fu Gracie ‘no, assolutamente no! Semplicemente…’
‘semplicemente sono mie considerazioni che però devo lasciare fuori perché questo è lavoro, non è la mia vita privata.’ Completò Macklemore.
‘quindi?’ chiese LA ansioso quasi quanto Gracie di sapere la risposta.
‘quindi dico di si! Ma ti avverto’ disse rivolgendosi a Gracie ‘al provino senza pubblico voglio qualcosa di davvero spettacolare!’
Gracie fece di “si” con la testa, ringraziò e andò da Sarah con quattro dita alzate e un mega sorriso in viso.
‘Quattro sì? Oh Miseriaccia che cosa meravigliosa, vieni qui fatti abbracciare’
Si abbracciarono, o meglio quello di Gracie era un abbraccio, quello di Sarah sembrava di più una specie di soffocamento affettuoso.
‘andiamo al bar qui di fronte, mi devi raccontare tutto’
Insieme andarono in un bar non molto spesso frequentato, però quel giorno era molto affollato, tanto che per le due ragazze fu molto difficile trovare un tavolo libero. Alla fine si accontentarono di un mini tavolo in fondo alla sala. Ordinarono entrambe un caffè macchiato e con poco zucchero e nell’attesa iniziarono a parlare dell’audizione di Gracie.
‘…e alla fine tutti mi hanno fatto i complimenti, soprattutto sulla mia voce tremante, che era solo dovuta alla tensione, ma che si è rivelata la mia più grande dote. Grazie’ disse rivolta al cameriere con le loro ordinazioni.
‘e Macklemore cosa ha detto?’
‘lui inizialmente ha detto che da una parte voleva dirmi di si, ma dall’altra no per quello che è successo questa mattina. Allora tutti erano curiosi di sapere come mai lui volesse dirmi di no, e io stavo anche per rivelare tutto. Ma lui mi ha interrotto e alla fine ha detto si’
Sarah si lasciò scappare un urlo, soffocato subito dopo con le sue mani sottili.
‘quindi adesso dovrai fare il provino solo con i quattro giudici?’
‘esatto’
‘e sai già quale canzone porterai?’
‘ancor no, ma so che dovrà essere spettacolare! Per forza, questa volta davvero devo superare me stessa’ disse Gracie con fermezza.
“devo stupirlo…lui vuole di più e io gli darò di più” pensò mentre beveva il suo caffè. Ormai per Gracie quella era diventata una sfida con il rapper. Voleva che si dimenticasse dell’accaduto e che la considerasse solo come una possibile concorrente del programma.
Tornò a casa accompagnata da Sarah e una volta sopra si mise subito all’opera. Iniziò a cercare tutte le canzoni che potevano colpire Macklemore. “sì, con una mazza devo colpirlo a uno del genere” pensò dopo la quindicesima canzone scartata. In fondo Gracie non riusciva a capire perché era lui ad essere così tanto arrabbiato. Era lei ad essere stata sporcata, certo poi aveva reagito in modo non molto gentile, ma perché arrabbiarsi così tanto?
Mentre continuava a pensare e a cercare e scartare le varie canzoni si fecero l’1.10 a.m.
‘credo che sia meglio che io vado a dormire’ si disse tra sé e sé.
 
Il giorno dopo si svegliò molto di buon umore. Aveva appena ricordato che era stata ammessa al provino successivo. L’umore, però, cambiò in un nanosecondo, ricordando che mancavano solo 20 giorni al provino e che doveva assolutamente trovare una canzone che era adatta alle sue corde vocali e che potesse sorprendere chiunque l’ascoltasse, in quel caso i giudici. Pensò che l’unica persona che avrebbe potuta aiutarla era il suo insegnante di canto: Pippo. Pippo era un italiano, immigrato in America venticinque anni prima per seguire l’amore della sua vita. No, non stiamo parlando di una donna, ma della musica, quello che gli permise di diventare, negli anni novanta, uno dei più grandi batteristi di quei tempi.  Purtroppo un’operazione al braccio sinistro gli proibì per sempre di poter suonare la batteria. Da allora si limitava ad insegnare a giovani amanti della musica come lui e permetteva loro di realizzare il suo sogno. Questo lo rendeva orgoglioso, soprattutto perché i suoi ragazzi davvero diventavano qualcuno nel campo della musica. Basti pensare ad Adam Levine.
Gracie arrivò da Pippo e con suo grande sollievo non c’era nessun allievo, poteva tranquillamente lavorare con lui senza che nessuno li disturbasse.
‘ciao Pippo, ho bisogno urgentemente di te’
‘ok vieni, entra’ disse Pippo aprendo la porta e facendo entrare la ragazza.
‘vieni accomodati’
Mentre Pippo le prendeva da bere, lei le raccontò del giorno prima e di quanto avesse bisogno di una canzone.
‘so io quello che fa per te’ disse Pippo.
Andarono nella stanza di registrazione e lì l’insegnante le fece ascoltare una canzone a dir poco meravigliosa,
‘come ho fatto a non pensarci prima?’ disse quasi sorpresa.
‘perché altrimenti non saresti venuta da me’
‘sei un genio, Pippo’
‘lo so’
Gli diede un bacio sulla guancia e iniziarono subito a provare.
 
I venti giorni passarono in fretta, tra le prove e gli incontri con Sarah.
Era arrivato il giorno del suo provino da sola con i giudici e questa volta era pronta, nessun timore. Sapeva che avrebbe fatto bella figura.
 
SpazioPerMe.
Allora come detto prima eccomi tornata con una nuova storia. Spero di avervi sorpreso e di non essere stata banale. Se vi è piaciuto questo primo capitolo scrivetemi una recensione, se volete criticarmi scrivetemi una recensione, se volete solo dirmi di continuare scrivetemi una recensione! Insomma, scrivetemi xD
Adesso vi lascio e vi posto il link della mia prima storia nel caso non l’aveste ancora letta http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1847798&i=1
Ok, detto questo vi saluto,
alla prossima,

vostra,
JovaDepp

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Capitolo 2
*** Questa è la notte, combatteremo fino all’ultimo ***


#PrimaDiIniziare
Ringrazio i 4 ragazzi che hanno recensito il primo capitolo e per @TriciaD “La tua pelliccia è più famosa di te” haha.
                                   Buona lettura, JovaDepp
 
 
…I venti giorni passarono in fretta, tra le prove e gli incontri con Sarah.
Era arrivato il giorno del suo provino da sola con i giudici e questa volta era pronta, nessun timore. Sapeva che avrebbe fatto bella figura

 
“Andiamo, questo è il momento
Questa è la notte, combatteremo fino all’ultimo”
-Can’t Hold Us
 
Erano le 4.00 del mattino e Gracie era ancora nella sua stanza a camminare avanti e indietro. Continuava a provare e a fare vocalizzi. Questa era la sua opportunità. Se passava quella si avvicinava sempre di più all’entrata ad xFactor.
Erano le sette di mattina e stanca di provare decise di prepararsi. Mise un jeans nero strappato alle ginocchia con una canotta bianca e un giubbino di pelle nero, il tutto coronato da stivali con il tacco completamente neri, con piccole borchie ai lati.
Chiamò un taxi e in pochi minuti era agli studi di xFactor.
Erano le 11 quando un tecnico chiamò il suo nome.
‘Gracie Black è qui?’
‘sì, sì sono io eccomi’ disse facendosi spazio tra la folla.
‘bene ecco il microfono, entra pure’
Gracie entrò e per la seconda volta si ritrovò di fronte Macklemore, Britney Spears, Simon Cowell e LA. Fu quest’ultimo a prendere la parola.
‘bentornata Gracie, cosa ci canti oggi?’
‘è una canzone italiana, si chiama “Minuetto”’
‘la prima volta che qualcuno ci fa sentire una canzone italiana, come mai questa scelta?’ disse Britney Spears.
‘è nelle mie corde e il mio maestro è italiano ed è grazie a lui se oggi so cantare almeno un po’, quindi è un omaggio alla sua terra’
‘possiamo cantare?’ disse Macklemore molto brusco.
‘in realtà dovrei cantare io, non “noi”’ disse Grace di rimando alterandosi.
‘bene! Allora canta!’
Gracie non rispose, non ci teneva a rovinare quel momento per quell’uomo spregevole quale era Macklemore.
La base partì e Gracie iniziò a cantare.
‘..sono sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai, dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi. Tanto sai che quassù male che ti vada avrai tutta me, se ti andrà, per una notte… sono tua… la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua…’
La sua voce risuonava per tutto lo studio, mentre tre giudici su quattro la guardavano entusiasti. Macklemore era intento a scribacchiare su un foglio. Quando Gracie finì, Simon, Britney e LA le fecero un applauso, mentre Macklemore alzò lo sguardo spaesato.
‘Ha finito?’ disse rivolto a Britney così forte che anche Gracie riuscì a sentire.
‘Sì, Ben, ha finito! Che ne pensi?’ disse LA.
‘non mi piace!’
‘ma dai’ disse Britney. ‘È stata bravissima, io vorrei averla nella mia squadra!’
Gracie sorrise e ringraziò anche LA e Simon per i loro ‘sì’.
Restava solo Mecklemore. Lui, sempre molto distaccato, disse: ‘io ti dico no, non mi sei piaciuto per niente.’
Gracie, che mai, nemmeno da bambina riusciva a tenersi dentro ciò che sentiva disse: ‘ma se non mi hai nemmeno degnato di uno sguardo per tutta la canzone!’
‘per ascoltare non ho bisogno degli occhi e poi desidererei che mi dessi del “lei”, non ho mai detto che potevamo passare al “tu”’
‘scusi’ rispose Gracie imbarazzata.
‘comunque per me è no!’ disse di nuovo Macklemore.
‘Cara Gracie, anche se hai un “no” passi lo stesso il turno! Aspetta tutte le audizioni poi vi diremo chi passa e in che squadra farete parte e soprattutto chi sarà il vostro caposquadra’ disse Britney.
Gracie fece ‘si’ con la testa e poi tornò dietro le quinte.
 
Passarono 5 ore e finalmente tutte le audizioni finirono.
Purtroppo i nomi dei concorrenti che, finalmente, avrebbero partecipato a xFactor USA arrivarono dopo due ore, quando arrivò un tecnico che affisse il nome dei concorrenti già divisi in gruppi a una bacheca.
Gracie aspettò che altri si affettassero a leggere. Alcuni erano felici perché erano stati scelti, altri piangevano perché avevano appena letto di non avercela fatta. A Gracie salì l’ansia. Doveva leggere quel foglio per sapere se era tra i concorrenti, ma aveva paura.
Alla fine si fece coraggio e andò alla bacheca. Sfogliò il foglio: Uomini dai 16 ai 24 anni capeggiati da LA. Passò avanti: Gruppi vocali capeggiati da Simon Cowell. Passò ancora una volta avanti: Donne dai 16 ai 24 anni. Ecco il gruppo che le interessava. Prima concorrente: Mary Johnson. Seconda concorrente: Patty Jackson e infine c’era il suo nome. Scritto in grassetto come gli altri: Gracie Black. Vide chi era il capogruppo, convinta che fosse Britney Spears e invece… invece avevano affidato il suo gruppo a Macklemore. Le prese un colpo. Era sicura che non avrebbe avuto vita lunga con Macklemore, sapeva che le avrebbe dato del filo da torcere e che anche se faceva parte della sua squadra faceva di tutto pur di farla sembrare più debole rispetto alle altre, così che se ne sarebbe andata a casa già dalla prima puntata.

 
*
 
Il giorno dopo Gracie si trovò con le altre due ragazze che facevano parte della sua squadra nello studio di registrazione aspettando il loro mentore, Macklemore.
‘comunque io sono Gracie’ disse cercando di familiarizzare con le altre due ragazze.
‘Mary’
‘Patty’
La conversazione finì lì. Le ragazze non erano molto entusiaste di fare conoscenza, avevano solo intenzione di sapere le canzone della prima puntata per provarla.
Dopo dieci minuti entrò Macklemore e senza nemmeno dire ‘buongiorno’ disse ‘Siete arrivate qui per lavorare. Niente gossip, niente lamentele, niente di niente! Dobbiamo solo lavorare e tanto anche! Da oggi chiamatemi Ben’
‘Ben?’ disse perplessa Gracie.
‘si Ben, è questo il mio nome.’ La guardò per pochi secondi, poi Ben consegnò alle ragazze tre fogli. Erano le canzoni da portare alla prima puntata. Sul foglio di Gracie c’era in grassetto il titolo di una canzone a lei molto familiare “How to save a life”.
Le piaceva quella canzone perché ogni volta che la ascoltava sentiva l’adrenalina crescere dentro di lei e sapeva di poter fare tutto.
‘Bene, Patty vieni qui e iniziamo a provare’ disse Macklemore sedendosi al pianoforte.
 
Con Patty la lezione andò bene, solo alcune imprecisioni ma che nel giro di pochi giorni avrebbero corretto.
Poi toccò a Mary e per lei fu un successo già da subito. Quella ragazza aveva una voce angelica e la canzone che doveva cantare “My heart will go on” diventava ancora più bella dell’originale.
Patty e Mary, dopo aver finito andarono via. Rimasero solo Gracie e Macklemore.
Gracie si avvicinò al pianoforte.
‘Bene ciò che faremo adesso sono alcuni vocalizzi. Iniziamo con la scala di Do’
Iniziarono a fare i vocalizzi insieme, poi continuò solo Gracie e infine iniziarono a provare la canzone, correggendo la pronuncia e l’intonazione. Ogni volta che cantava però per Macklemore c’era qualcosa che non andava, anche piccole incertezze o piccole imperfezioni.
Stavano provando da più di un’ora quando Gracie stanca disse: ‘Posso chiederle una cosa?’
‘si dimmi…e puoi darmi del tu’
‘Perché mi hai scelto se sono più debole rispetto alle altre?’
‘chi ha detto che sei più debole?’ domandò a sua volta Ben.
‘si vede anche dalle prove, le altre sono state eccezionali, io non faccio altro che sbagliare. Quindi perché mi hai scelta’
‘perché tu hai carattere, cosa che non molte volte si trova in una cantante’
‘e solo per questo?’
‘solo?’ domandò Ben ‘solo? Questa è una delle caratteristiche più importanti… forse addirittura la più importante! Anche se durante le audizioni non l’ho fatto capire il tuo stile mi piace molto e la tua voce è piena di carattere’
‘e allora perché l’ultima volta mi hai detto no?’
‘perché lì non hai cacciato tutta la grinta che dovevi! So di cosa parla quella canzone e tu non hai reso bene l’idea, per te quella era solo un’esecuzione’
‘quindi tu vuoi che nelle canzoni faccia uscire i miei sentimenti e che trasmetta qualcosa, perché non faccio abbastanza’
‘esatto! Devi essere un libro aperto e soprattutto devi essere aggressiva, un po’ come quando mi hai assalito quel giorno che ti ho sporcata o all’ultima audizione’
‘con te mi riesce facile essere aggressiva’ disse sorridendo Gracie.
‘allora quando canti una canzone come questa che ti ho assegnato fai finta di tornare al giorno della prima audizione e urla di nuovo come facesti quel giorno’
Ben si alzò dal pianoforte e disse ‘bene, per oggi abbiamo finito. Andiamo?’
Gracie alzò lo sguardo ‘no io resto ancora un po’ qui!’
‘bene a domani!’
Ben andò via e Gracie si sedette al pianoforte. Continuò a provare, ancora e ancora, cercando di far uscire tutta la grinta che aveva dentro quando sentì la porta aprirsi.
‘come mai sei qui?’ disse rivolta all’uomo con la pelliccia che stava chiudendo la porta.
‘ho dimenticato di prendere le chiavi di casa e quindi sono dovuto tornare’ disse Ben dirigendosi accanto al tavolino per prendere il mazzetto di chiavi che fino ad allora Gracie non aveva notato.
‘Ancora a provare?’ disse Ben rivolgendosi a lei.
‘sì, vorrei provare a fare come dici tu!’
‘bene, ti aiuto!’ disse Ben mettendosi accanto a lei.
‘No, posso fare da sola’
‘Io sono il tuo mentore e quindi ti aiuto!’ disse Ben assumendo un atteggiamento da autoritario.
‘Sei molto odioso!’ gli disse Gracie facendogli spazio sulla panca.
‘Lo so. Bene, fammi vedere cosa hai fatto fino ad adesso’
Gracie iniziò a suonare e a cantare, mentre Ben la osservava lì vicino.
Finito Gracie si rivolse a lui ‘la smetti di fissarmi? È irritante!’
‘Hai un bel profilo’ gettò lì Ben.
‘eh?’ disse Gracie
‘Hai un bel profilo’ ripeté Ben adesso più convinto.
‘E cosa staresti cercando di dire con questo?’
‘niente. Solo che hai un bel profilo’
‘oh, allora gr…’ tentò di dire Gracie girandosi, ma non fece in tempo perché si ritrovò le labbra di Ben sulle sue.
Si baciarono. Un bacio come tanti. Gracie sentiva che era senza alcun sentimento, ma quello che non sapeva era perché non si staccava. Infatti fu Ben a staccarsi per primo e le chiese scusa.
‘Scusa, non doveva accadere e non deve accadere di nuovo. Io sono il tuo mentore e tu fai parte della mia squadra’ disse Ben alzandosi.
‘non lo dirò a nessuno e non accadrà mai più!’ Gracie si alzò a sua volta e andò accanto alla porta dello studio dove si trovava Ben.
‘Bene! Allora buonanotte’ Ben stava per aprire la porta, quando si bloccò.
Si girò di scatto e in un secondo si trovò di fronte a Gracie. Il tempo sembrava essersi fermato e tutto attorno taceva. C’erano solo i loro respiri e i loro sguardi che non facevano altro che incrociarsi. Poi, come fanno due calamite, le loro labbra si avvicinarono e si schiusero, permettendo alle loro lingue di incontrarsi. Un bacio, e poi un bacio e poi un altro ancora. Mentre si baciavano, mentre commettevano ripetutamente l’errore che si erano ripromessi due minuti prima di non commettere, camminavano verso il divanetto dove si era seduta Gracie mentre aspettava che le altre due ragazze provavano. Gracie si sdraiò e su di lei si posizionò Ben. Lui si tolse la maglia e così fece anche Gracie. Si fece sbottonare il reggiseno da lui, mentre lei continuava a spogliarsi. Poco dopo erano entrambi nudi mentre continuavano a scambiarsi quei baci senza sentimento. Ormai non si trattava più di baci, adesso stavano facendo sesso. Sapevano che quello era un errore, ma la loro attrazione fisica era così forte che a confronto quell’errore sembrava un moscerino in mezzo a un milione di giganti.
Dopo aver fatto sesso Ben si addormentò, ma Gracie non riusciva a chiudere occhio, così si alzò e si vestì. Mise la pelliccia su Ben perché sapeva che si sarebbe svegliato lì e poi andò via. Tornò alla casetta dove alloggiavano tutti i concorrenti e andò a mettersi nel letto. Tutti già dormivano ma lei non ci riusciva. Continuava a pensare alla notte appena trascorsa e a quanto potesse essere stata stupida a commettere quell’errore con l’uomo che più odiava al mondo.
 
 
#SpazioPerMe
Allora allora allora, vi prego non ammazzatemi perché mi sono presentata con questo secondo capitolo un mese e due giorni dopo la pubblicazione del primo.
Posso dire che non sono contentissima di ciò che ne è venuto fuori ma mi dispiaceva un casino per tutte le persone che stavano seguendo la storia.
Spero comunque che vi piaccia perché non vorrei deludervi.
E che devo dire più? Niente, quindi vi saluto :D
                                               JovaDepp

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Capitolo 3
*** Voglio avere tutta una vita per poter capire chi sei ***


#SpazioPerMe
Allora so che ho fatto passare un altro mese ma davvero ho cercato di fare prima, ma purtroppo questa scuola ci sta mettendo d’impegno per farmi impazzire.
Forse questo capitolo è più piccolo degli altri ma la prossima volta mi farò perdonare :)
Leggete questo capitolo e ditemi che ne pensate e niente, al prossimo capitolo. Non dico quando ci sarà perché purtroppo con questa scuola non riesco più a regolarmi. Ciao :D
JovaDepp
 
 
…Continuava a pensare alla notte appena trascorsa e a quanto potesse essere stata stupida a commettere quell’errore con l’uomo che più odiava al mondo.
 
“Voglio avere tutta una vita per poter capire chi sei”
 
Tutto ad un tratto si fece tutto buio, la scena cambiò. Il sogno-ricordo era cambiato. Era il giorno dell’ultima puntata di xFactor e Gracie era al pianoforte. Stava con la testa tra le nuvole. Tutto fino a quel momento stava andando bene. Era arrivata alla finale di xFactor e la sua storia con Macklemore stava andando benissimo. Non stavano ufficialmente insieme, il loro era tutto un segreto. Ma lei con lui stava bene. Era una storia alternata tra alti e bassi. Momenti di sesso sfrenato, alternati a momenti di coccole e di cene romantiche tutto in completa segretezza. Nessuno sapeva di questo e nessuno avrebbe saputo nulla fino alla fine del programma. In fondo Gracie così stava bene. Era felice perché la persona che credeva un emerito stronzo si era rivelata la persona con cui avrebbe condiviso una parte, forse quella più importante della sua vita.
Questa felicità però non era destinata a durare a lungo. Gracie aveva tra le mani un test di gravidanza che aveva appena fatto, ma ancora non aveva avuto il coraggio di sapere cosa avrebbe detto quella piccola stecca tra le sue mani. Aveva paura perché un bambino avrebbe complicato tutto in quel momento. Aveva solo ventun’anni e il suo sogno era cantare, non occuparsi di un bambino. Soprattutto di questo non ne aveva mai parlato con Ben, ma in fondo chi mai avrebbe parlato di avere figli con una persona con cui non stava insieme nemmeno seriamente?
Probabilmente le sue erano solo paranoie e quel test le avrebbe detto che non era incinta e che quel suo ritardo era solo dovuto ad una tensione per il programma.
Gracie si fece coraggio e avvicinò il test ai suoi occhi. Controllò quante linee c’erano e con una lacrima accettò il fatto che sul test c’erano due linee e che dentro di lei c’era una piccola creatura che stava crescendo.
Iniziò a piangere. Per felicità? Forse. Per paura? Sicuramente.
Ovviamente Gracie, come qualsiasi donna, aveva sempre avuto l’istinto materno e sicuramente avrebbe tenuto questo bambino anche se questo avrebbe comportato a rinunciare al suo sogno.
 
Mentre continuava a fissare il test, sempre più incredula entrò Ben. L’abbracciò da dietro e la fece alzare. Iniziò a baciarla e a metterle le mani sotto la maglia
‘che ne dici di un po’ di esercizio fisico prima della puntata?’ le disse Ben.
Gracie sapeva benissimo a quale esercizio fisico si riferiva Ben, era quello che le chiedeva ogni volta che la vedeva e lei molto spesso accettava ma adesso? Adesso no, aveva qualcosa più importante da fare: tipo dire a Ben che sarebbe diventato papà.
‘adesso no’
‘e perché mai. La canzone la sai, non c’è nessuno in questo momento e puoi urlare quanto vuoi, non ti sente nessuno.’
‘Ben non posso’ disse Gracie seria.
‘ma che hai il ciclo che sei così incazzata?’
‘è proprio questo il problema, ho un ritardo’
‘tu non sei in ritardo. La puntata è questa sera alle 9pm e sono le 5pm’
‘Ben non sono in ritardo, HO un ritardo’ disse sottolineando il verbo avere.
‘cioè..tu mi stai dicendo che..hai un ritardo e che quindi…’
‘si’ concluse Gracie ‘sono incinta’ Disse porgendo il test a Ben.
Gracie accennò un sorriso, ma Ben era serissimo e tutti i suoi muscoli erano immobili.
‘n-non è una bella notizia?’ disse un po’ impaurita Gracie.
‘non può essere mio’ tagliò corto Ben
‘come? Come fa a non essere tuo?’
‘non può essere mio, io sono stato sempre attento’
‘io non ho fatto sesso con qualcun altro a meno che non fossi tu. E dato che non sono la Madonna e questo bambino non è il figlio di Dio credo che sia proprio tu il padre. Credevo l’avessi presa meglio’
‘cosa pretendevi?’ urlò Ben ‘credevi che ti avrei buttato le braccia al collo e che sarei andato a comprare una casetta dove vivere felici e contenti?’
Ci fu una pausa, poi Ben riprese ‘per me queste erano solo scopate. Nulla di più importante. Sono sicuro che tutto si può risolvere. Adesso abortirai vero?’
Gracie era incredula. Come poteva chiederle una cosa del genere? Mai e poi mai avrebbe abortito.
‘non posso’
‘cosa vuol dire che non puoi?’ Ben alzò la voce ancora di più.
‘non posso e non voglio abortire. Io terrò questo bambino e tu puoi anche fregartene. Fa’ finta che non ti abbia detto nulla e continua a vivere la tua vita da cantante da quattro soldi’
Ben girò le spalle a Gracie e andò via sbattendo la porta. Gracie si accasciò a terra e rimase lì a piangere fino a quando non era il momento per i concorrenti di andarsi a preparare.
 
*
 
Erano le 9pm e stava iniziando il programma. La prima a cantare sarebbe stata proprio Gracie e il suo umore era così a terra che avrebbe dato qualsiasi cosa per lasciare quel posto in quel momento e trovarsi tra le coperte del suo comodo letto e mangiare pop corn mentre vedeva per la milionesima volta ‘Chocolat’, il suo film preferito.
Il presentatore aveva appena annunciato il suo nome e lei, sempre più confusa si avviò verso il palco. La base partì, ma Gracie mancò l’attacco. Tutto era offuscato, i giudici di fronte a lei non erano più quattro, adesso erano otto. La musica diventava sempre più lontana. Un ultimo sguardo, quello di Ben e poi tutto buio.
 
Gracie perse i sensi per quelle che sarebbero potute sembrare delle ore, poi si svegliò e non si trovava su un letto di ospedale circondata magari da dottori.
Si trovava in una stanza piena di giocattoli. Istintivamente si toccò la pancia, ma poi un pensiero affiorò nella sua testa: lei adesso aveva 24 anni e aveva un bambino di 3 anni, Oliver. Figlio di Ben. Ricordò che quello che lei aveva ripercorso erano soltanto vicende passate e che adesso stava bene con il suo bambino vicino a lei. Andò a girarsi per abbracciare suo figlio, ma lui non c’era. Allora si alzò di scatto e vide che il piccolo bimbo aveva tra le mani un fiore e accanto a lui un uomo, il suo uomo. che aveva un vassoio con latte e cornetto. I due uomini della sua vita le avevano preparato la colazione a letto.
-buongiorno amore- disse il suo compagno. Lui alto, bello, biondo e con un viso angelico. Così bello che qualsiasi donna lo vedesse per strada si girerebbe per ammirare.
Karl, così si chiamava il suo fidanzato.  Era il dottore che l’aveva seguita durante la gravidanza e che aveva amato il suo bambino fin da quando era nel ventre della sua mamma. E per quanto riguarda Gracie, lei si era sentita protetta da quel dottore tanto che non lo considerava più come un professionista a cui rivolgersi quando aveva dei problemi con il bambino, ormai lei si rivolgeva a Karl per qualsiasi cosa e quella loro amicizia, al nono mese di gravidanza di Gracie, diventò amore. Un amore durato fino ad allora.
Gracie dal giorno della finale di xFactor, quando perse i sensi, non rivide mai più Ben, se non per tv. Lui non si era presentato in ospedale quando stette male e non le chiese mai come stava il bambino. Ma in fondo per Gracie andava bene così. Non avrebbe potuto trovare di meglio se non Karl. Il suo bambino aveva un padre che l’amava. Tutti quelli che non conoscevano la storia di Gracie credevano che Karl e Oliver fossero davvero padre e figlio, la somiglianza tra i due era pazzesca (Entrambi
biondi con gli occhi grigi) e Gracie poteva notare l’orgoglio che provava ogni volta Karl quando qualcuno gli diceva che il bambino assomigliava a lui.
 
Gracie continuava ad ammirarli incantata quando Karl la portò alla realtà: ‘amore tutto bene?’
‘si, si. Tutto a meraviglia’ disse Gracie con un gran sorriso.
‘che ne dici se oggi io e te ci prendessimo un giorno di vacanza e ce ne andassimo con Oliver in un parco divertimenti?’
Oliver alle parole “parco divertimenti” iniziò a urlare dalla gioia e Gracie fu costretta ad accettare per rendere felice il suo piccolo.
 
Erano le 11pm e tutto era pronto. La famiglia di Gracie si mise in macchina e si avviò in uno dei parchi divertimenti più bello di New York.  
Tutti e tre si divertirono andando su giostre per bambini per Oliver e poi andando a vedere spettacoli teatrali di burattini.
Dopo un paio d’ore dall’arrivo nel parco Oliver iniziò a fare i capricci. Il piccolo voleva andare sulla ruota panoramica.
‘ma amore è pericoloso per il bambino’ continuava a ripetere Gracie mentre Karl si avvicinava alla ruota per prendere i biglietti.
‘amore ci siamo noi con lui, non accadrà nulla!’ ribatteva Karl.
‘no credo che ci sarai tu lì sopra!’ disse decisa Gracie.
‘ma cos’hai? Hai paura?’ disse Karl in tono provocatorio.
‘io paura? Pff!’ in realtà Gracie aveva sempre avuto paura dell’altezza. Qualsiasi altezza. Era talmente terrorizzata che non metteva nemmeno i tacchi.
‘hai sentito Oliver, la mamma ha paura della ruota’ disse Karl al bambino e quest’ultimo iniziò a cantilenare ‘mamma pauva, mamma pauva, mamma pauva’
‘la mamma non ha paura’ disse decisa Gracie e prese i biglietti come se fosse una sfida e si sedette sulla panchina della ruota.
Appena tutti e tre di sedettero la ruota partì.
‘si sta muovendo’ disse terrorizzata Gracie.
Karl rise ‘ehm credo sia normale che si muova sai’
‘ho paura’ ammise Gracie
‘lo so’ rivelò Karl.
Gracie, che avrebbe dovuto stare attenta al suo bambino, stette tutto il periodo del giro della ruota a piagnucolare e a stringere la mano al suo compagno.
A un certo punto la ruota si fermò e i tre si trovarono sospesi a mezz’aria, mentre da sotto dei tecnici gridavano di mantenere la calma.
‘mantenere la calma? Come faccio a mantenere la calma?’ gridò Gracie
Karl continuava a ridere sotto i baffi e disse a Oliver: ‘Oly ti ricordi quella cosa che ti ho dato prima e che non dovevi far vedere alla mamma?’
Il bambino annuì
‘bene adesso puoi dargliela’
Il bambino prese dalla tasca un sacchetto e lo diede a Gracie.
‘ma ti pare il momento?’ disse Gracie
‘zitta e apri’
Gracie aprì il sacchetto e dentro ci trovò un anello. Non quei soliti anelli con il diamante. Un piccolo anello d’oro bianco con tanti piccoli swaroski di tante tonalità di blu, il colore preferito di Gracie.
‘sai che oggi sono quattro anni dal nostro primo incontro?’
Gracie annuì mentre una lacrima le scendeva. Aveva intuito solo adesso cosa le voleva dire Karl e in quel momento si era dimenticata di tutto: dell’altezza, della giostra rotta. Ciò che la fece tornare alla realtà fu la piccola mano del suo bambino che le asciugò la lacrima.
‘bene’ continuò Karl ‘dopo quattro anni ho capito che la donna della mia vita sei tu! Tu che sei sempre così imprevedibile. Un giorno penso di conoscerti e il giorno dopo non ti riconosco più, ma è proprio questo che mi ha fatto innamorare di te. Il fatto che sei sempre diversa. Io non ti conosco a fondo, ma voglio avere tutta una vita per poter capire chi sei. E tu? Vuoi passare il resto della mia vita con me?’
Ormai il volto di Gracie era inondato di lacrime. Non sapeva che dire. Karl era sempre stato molto riservato e non le aveva mai detto tutte quelle parole così belle. Pensò a lui e poi pensò al suo bambino che avrebbe potuto avere un padre a tutti gli effetti, un padre che lui amava e da cui era amato. Guardò il suo bambino e poi con il suo solito tono “arrogante” disse ‘se ti dico di si, mi fai scendere da qui sana e salva?’
‘ovvio’ rispose Karl.
‘bene, allora voglio passare il resto della mia vita con te’
Karl mise l’anello al dito di Gracie e stavano per baciarsi, quando tra i due si intromise il bambino e i loro baci andarono sulla guancia di Oliver.
 
Dopo qualche ora finalmente la ruota tornò a funzionare e Gracie, Karl e Oliver tornarono a casa. Gracie portò il bambino a lavarsi e poi a dormire. Quando arrivò in camera il suo futuro marito era sul letto che l’aspettava. Lei gli si avvicinò e lo baciò.
‘ti amo’ gli disse
‘ti amo’ rispose lui
Continuarono a baciarsi fino a quando, tra un bacio e l’altro, si trovarono a fare l’amore.
Alla fine, stanchi morti si addormentarono.
 
 
#SpazioPerMe2
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JovaDepp

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