15 ottobre

di Connylou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** La casa ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Sapevo che quel posto non era adatto a me. Me ne rendevo conto ogni qual volta che camminavo per le vie spente di quel piccolo paesino. Non era più adatto a me da quando mancava lui.
 
“Non mi aspettare per cena,vado da mia madre,tornerò prima di quanto tu possa immaginare.
TI AMO. Xx”
Ultimo messaggio delle 19:46 del 15 ottobre 2012.
 
Oggi,14 ottobre 2013,è passato quasi un’anno. Ma quel messaggio è ancora li,fermo sul mio telefono,pronto a farsi rileggere ogni qual volta prima di andare a dormire. Non ho piu rivisto Louis da quella sera. Chi dice che sia scomparso,chi che sia morto,chi dice che abbia cambiato città. Ma davvero lo avrebbe fatto senza neanche salutarmi?Senza salutare sua madre? Non c’è una spiegazione logica a ciò che è accaduto.

Busso alla porta di Johannah. Quando entro mi sento a casa,le gemelle mi accolgono impazienti di sapere cosa io abbia fatto durante la mia “interessante” giornata.
“Come stai? So che non è carino chiedertelo,però,sai… N-on so.. magaa…” farfuglio.
“Ehi ,va bene Lisa ,sta tranquilla,ci si abitua”mi tranquillizza Johannah ,abbracciandomi.
“scusa ma non ce la faccio a restare per cena,torno domani, mi dispiace”

Esco da quella casa ,sono distrutta. Forse mi sono comportata male con Johannah,ma penso capirà. Non riuscivo a stare seduta su quel divano neanche un attimo in più. La sua assenza sta incominciando a farsi incolmabile.

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Capitolo 2
*** La casa ***


Io e Louis c’ eravamo conosciuti il primo giorno di scuola dell’anno 2008. Pensare a quel giorno fa male. Passare quasi 5 anni della tua vita con una persona così importante e perderla tutta a d’un tratto però, fa ancora più male. Oggi è un anno. Eh già.. 15 ottobre. Ho trascorso tutto il giorno a casa ad ingozzarmi di gelato e a pensare cosa mi avrebbe detto Louis se fosse stato qui. Mi vesto rapidamente. Scendo le scale senza fare rumore,per non svegliare Josh,il mio coinquilino che,da quanto si deduceva dai vestiti da donna sparsi qua e la,aveva passato un pomeriggio piuttosto faticoso. Sono le 11.30 e il vialetto è buio e parecchio sfollato. L’unica cosa che riesco a vedere sono i lampioni che mi fanno da guida. Estraggo dalla mia borsa un mazzo di chiavi molto familiare. Io e Louis avevamo affittato un piccolo appartamento solo per noi, per stare un po’ da soli e magari ogni tanto fare qualche cena con le nostre famiglie. Non entravo in quella casa dalla vigilia di natale dell’anno scorso,quando decisi che avrei festeggiato il suo compleanno da sola,nonostante la sua assenza. Ogni cosa è al suo posto. La casa è poco illuminata: non si vede molto per via di alcune lampadine che si sono fulminate. Sento un rumore provenire dal piano superiore,dalla stanza in cui Louis trascorreva il suo tempo libero a cantare e a scrivere canzoni che quasi sempre mi dedicava. Noto che il piccolo quadro con la nostra fotografia è caduto a terra. Lo raccolgo accorgendomi solo in quel preciso istante che dietro la foto c’era una lettera. La leggo non curante, pur sapendo che me ne sarei pentita. Melbourne ,13 ottobre 2012 “Sono Jack, si quel Jack, Louis. Ti scrivo dall’Australia per dirti qualcosa di veramente eccezionale. Io e Greg abbiamo avuto la splendida idea di far ascoltare la tua voce ad un nostro amico che è un produttore discografico. Gli sei piaciuto. Dice che vorrebbe vederti il più presto possibile. Anche domani. Con tanto affetto, tuo cugino P.S: Non farlo sapere a nessuno.” Rimango allibita. Quasi di ghiaccio. Non so cosa fare,come reagire. Com’è possibile che anche dopo aver parlato con il discografico non mi abbia mai chiamata?Non abbia chiamato sua madre,o qualcuno dei suoi maledettissimi amici? Avevo deciso: avrei venduto la casa. Non avrei voluto scoprire più nulla. Avrei preso l’indirizzo che vi era scritto in quella lettera e sarei andata da lui, anche domani. LOREN STREET,125:era questo! Che stronza… ho dimenticato le chiavi dentro casa,bello schifo. “Ci mancava solo che si mettesse a piovere” impreco contro il cielo. Arrivata nel giardino di casa mia vedo alla finestra Josh guardarmi sorridente. In un lampo è giù,mi apre la porta,con il solito sorriso sghembo di sempre. Nonostante fossero le 2.30 lui non ha ancora smesso di sorridere. “Prepara una cioccolata calda,ne ho bisogno” “Lisa diventerai obesa di questo passo” “La faccio da sola,grazie eh” grugnisco. Finito di prepararla mi siedo accanto a lui raccontandogli di ciò che avevo scoperto. “Impossibile …” “NO! L’ho letta,è tutto vero. Domani parto Josh..” “Non puoi partire! Dopo tutto questo tempo si sarà dimenticato di te!” Come può aver detto questo? Non ho visto mai Josh così irritato e odio tutto ciò che sta dicendo. “Non puoi dimenticarti di una persona con la quale hai passato i 5 anni più belli della tua vita!” urlo. “Magari tu Lisa! Magari tu non puoi farlo,non puoi dimenticarlo! Ma lui avrà fatto lo stesso? Si sarà fatto un’altra vita? Non ti ha mai chiamata,neanche un messaggio per rassicurarti. Se parti sei un incosciente..” Si leggeva rancore e fastidio nei suoi occhi. “Non capisco,lui è la ,non puoi prendermi per pazza..” “Sono le 3,meglio che tu ora vada a dormire” “Si,tanto non mi crederai mai..” “Scusa per il tono di voce. Ho esagerato,non volevo, buona notte …” Abbasso la testa in segno di approvazione mentre salgo le scale pensando già cosa avrei messo in valigia. Mi bastava l’essenziale. Sarei andata a riprendermi Louis,in qualsiasi posto lui si trovasse,negli angoli più remoti della terra,anche dall’altra parte del mondo. Ci sarei andata a qualsiasi costo.

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