Diventerai una Star. The Movie

di Sara Scrive
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio ***





Prefazione


< Non capisco cosa ci trovi in mio fratello >
< Zitta Gemma, dobbiamo pensare al prossimo libro >
< E allora con mio fratello come va? >
< Gemma non ora > mormorai mentre fissavo il vuoto in cerca di qualche idea.
Ho sempre pensato a cosa potrebbe  succedere se quello che scrivo venisse pubblicato e poi diventasse film.
Ed ora eccomi qui, alla ricerca di una nuova idea per una nuova storia.
< Gemma... credo di aver appena avuto un'illuminazione >
 

C’è solo un modo per raccontare questa storia.
Devo iniziare con il colloquio che diede un’altra svolta decisiva alla mia vita.

 
 
Ero in ansia , avevo aspettato questo momento da tutta la vita: mi trovavo al terzo piano di uno dei più importanti palazzi di Carnaby street , Londra.
Arredamento moderno: ricco di piante finte e tanti quadri appesi alle pareti color panna.Quel luogo mi ricordava molto lo studio legale in cui lavorava mio padre.
Segretarie che entrano ed escono dalle stanze e girano per i corridoi oppure che rispondono alle incessanti chiamate al telefono.
Qua e là qualche foglio volante e ovviamente l’immancabile salottino con i divani in pelle e il tavolino con la ciotola di caramelle immangiabili.
Ed io ero li, in sala d’attesa mentre stringevo fra le mani quella lettera.
 
Gentile Dottoressa Bennet …
 
Dottoressa Bennet, Sara Bennet. 20 anni gia dottoressa in letteratura. “Bel traguardo ” pensai fra me e me.
Per fare qualcosa durante l’attesa presi il cellulare : 1 messaggio.
 
“Non agitarti, sono sicura che il tuo colloquio andrà bene
 
-Kate”
 
Dovevo tutto a quella donna. Era la migliore amica di mia madre, lavorava in una libreria a Dover, dove abitavo.
Un giorno mi arrivò una lettera dalla Penguin Books.Fino a quel momento  scrivevo semplici Fan Fiction - su un  gruppo musicale che mi piaceva molto -  e le pubblicavo in rete e poi la gente poteva decidere se leggerle o no.
Non mi era mia venuta in mente l’idea di scrivere e pubblicare un libro ma la lettera parlava chiaro: una mia storia era stata segnalata a quella casa editrice che dopo averla letta aveva deciso di contattarmi.
Io non sapevo che fare. Così mia madre chiese consiglio a Kate.
Dopo avermi convinto a mandarle , tramite E - Mail , i file Word contenenti la storia, si presentò a casa nostra complimentandosi con me, dicendo che avevo una brillante carriera davanti.
Inizialmente ero un po’ scettica, non capivo come quello che diceva si sarebbe potuto realizzare.
Kate mi accompagnò alla sede centrale della Penguin Books.
Discutemmo molto con l’editrice che si era offerta di pubblicare la mia storia.
Una cosa era certa: dovevo correggere parecchie cose, ma la trama era molto buona.
Per esempio , per essere originale avevo deciso che la protagonista non sarebbe stata la solita ragazza inglese, o la solita turista francese.
Nella storia avevo deciso che la protagonista era una ragazza italiana che studiava musica per realizzare il suo sogno. Ma ovviamente se dovevo pubblicare la storia come libro, l’ italiana non andava più bene.
Cosi oltre a farla diventare inglese cambiai piccoli dettagli e aggiustai le varie scene.
Infine la storia era pronta : 253 pagine.
“Diventerai una Star” - questo era il titolo – stava per uscire.
Kate ed io ci ripresentammo alla Penguin Books per discutere su alcuni dettagli.
< Forse non hai capito una cosa > disse uno degli editori che era venuto a parlare con noi
< Non possiamo tenere i nomi degli One Direction in questa storia. Devi cambiarli. >
Rimasi interdetta per qualche secondo e poi chiesi il perché .
Una donna rispose al posto suo, disse  che ci sarebbe voluto dell’altro tempo perché dovevamo aspettare un “ok” da parte della Modest – il management  degli One Direction- per ottenere il permesso di usare il loro nomi.
< Non è detto neanche che accettino > disse un’altro per provare a convincermi.
< No. Il libro è mio. E voglio che i miei personaggi si chiamino Liam, Louis, Niall, Harry e Zayn >
Alcuni fra i presenti scossero la testa in segno di apprensione , come per dire “La solita ragazzina” .
Per fortuna c’era una persona dalla mia parte : Kate.
< Lasciatela provare. Non abbiamo nulla da perdere. Mandiamo questa proposta alla Modest e vediamo se accettano. >
Passarono tre mesi da quel colloquio.
Non ci posso credere! hanno risposto!” esclamai quando mi arrivò una lettera , proprio dal management degli One Direction.
La aprii con cura, facendo attenzione a non strappare nulla.
 
 
“Signorina Bennet
La informiamo che abbiamo letto il suo romanzo e la sua sembra una proposta interessante. ”
 
La lettera diceva altro, ma la riga che mi saltò subito all’occhio fu questa:
 
 “Stabiliamo una data per poter discutere sull’uscita del libro. Per contattarci può trovare il recapito telefonico su un biglietto da visita all’interno della busta. ”
 
Da quando composi quel numerò la mia vita cambiò.
Il libro uscì a Gennaio 2012.
Ero sulla bocca di tutti a Dover. Ognuno mi conosceva: 18 anni e mezzo gia un libro.
Ogni volta che entravo nella libreria di Kate potevo notare che due scaffali interi erano dedicati a me.
Ovviamente la Modest impose la sua tassa sul libro. Non mi interessavano granchè i soldi perciò li lasciai fare, anche se mio padre non era molto d’accordo.
Piano piano mi resi conto del successo che la storia stava avendo.
Alcune Directioners, come me, bussavano alla mia porta e mi chiedevano di autografargli i libri e di partecipare ai loro street team.
Su internet c’erano alcune immagini dei miei libri autografati dai One Direction in persona. Spesso mi chiedevo se loro l’avevano letto.
Avrei tanto voluto incontrarli ad un colloquio di lavoro, o anche ad una conferenza sul libro.
Ma non ne avevo mai l’occasione, erano sempre impegnati e parlavo solo con i loro manager e vari editori.
Il mio nome però era poco conosciuto, perché quando le persone prendevano il libro leggevano il titolo. Il loro sguardo non si soffermava mai sul nome “Sara Bennet” in piccolo.
Per la Modest ero uno dei tanti pezzi della loro macchina “frutta soldi” di cui i One Direction erano il motore.
Avevo scritto altre storie ed appena la Penguin Books si rese conto che erano dei potenziali successi volle assolutamente pubblicarli.
Appena presi il diploma, per motivi di lavoro  a 19 anni fui costretta a trasferirmi a Londra. Ormai ero maggiorenne non mi serviva stare con i miei genitori, ma avevo bisogno di qualcuno che sapesse consigliarmi come muovermi in questo nuovo campo. Kate era la persona giusta.
Poi arrivò un’altra lettera, sempre dalla Modest, e forse questa era quella più importante di tutte.
 
“Gentile Dottoressa Bennet
 
…La informiamo che dopo aver discusso a lungo, abbiamo deciso di proporle un contratto cinematografico per realizzare questo progetto : “Diventerai una Star. The Movie
Pertanto vorremmo stabilire data e ora per un colloquio...”
 
Finii di rileggere la lettera. Per quante volte l’avevo usata  adesso aveva il bordo sinistro piegato.
Non potevo credere che un libro scritto un anno e mezzo fa mi avrebbe portato a partecipare ad un film.
Ovviamente non dovevo fare l’attrice, avrei partecipato alla stesura della sceneggiatura e magari avrei dato qualche consiglio sulla storia mentre mi trovavo sul set.
Ma quello che avevo in mente erano solo varie ipotesi. Avevo fantasticato molto su quella lettera, anche se non conoscevo per intero il progetto.
Chissà quali attori avrebbero interpretato i miei personaggi, se alla premiere del film avrei incontrato per la prima volta Louis , Niall, Harry , Zayn e Liam.
L’unica cosa che sapevo era che il mio libro sarebbe diventato film.
Ero assorta fra i miei pensieri , quando una voce mi chiamò: < Signorina Bennet ? - disse la segretaria -  il signor Cowell la sta aspettando nel suo studio. >
Mi alzai barcollante dalla sedia. Presi il mio giacchetto , la mia borsa e mi avviai.
< infondo a destra > m’informò mentre procedevo incerta.
Bussai alla porta e mentre poggiavo le mani sulla maniglia sentii qualcuno , all’interno della stanza , dire  : < Avanti > .
Entrai nello studio e mi fermai a pochi centimetri dalla porta.
Dietro una scrivania , sedeva un uomo sui cinquant’anni concentrato a leggere delle carte.
Osservai la stanza per qualche secondo , e non potei fare a meno di notare , le innumerevoli foto con i personaggi famosi appese al muro.
C’era anche una foto con gli One Direction.
< Oh, signorina Bennet! > esclamò alzandosi dalla sedia < E’ un piacere averla qui. La prego si sieda. >
Mentre mi avvicinavo notai che di fronte alla scrivania, non c’erano due sedie come era solito ma ce n’erano ben sei.
Deglutii rumorosamente quando uno strano pensiero mi passò per l’anticamera del cervello.
< Vuole  ? > disse indicandomi dei dolcetti.
Feci cenno di no, cercando di non fare una faccia schifata.
< La prego mi dia del tu. >  chiese < E’ da tanto che ci incontriamo, non vedo perché dovremmo continuare a parlare in modo formale >
< Certamente > risposi.
Rimanemmo per qualche minuto in silenzio.
Dopo un po’ cominciai a guardarlo con aria interrogativa. Perché non parlava? Era lui che doveva iniziare il discorso e illustrarmi il progetto.
Forse si stava domandando perché Kate non era con me. Forse non aveva capito che ero abbastanza grande per fare un colloquio da sola.
< Ora ti chiederai chi stiamo aspettando > esordì, lanciandomi un’occhiatina per controllare la mia reazione.
“Ha detto ‘chi stiamo aspettando’? ” pensai “Lo ha detto realmente? ”
< I diretti interessati dovrebbero essere qui a momenti. Loro sanno che a me non piace iniziare in ritardo >
Feci un cenno di assenso con la testa e mi sedetti meglio sulla sedia.
I diretti interessati potevano essere solo … 




#Spazio dell'autrice
Hey Ciurmaglia eccomi qui ! Nuova storia , e sicuramente credo sia migliore dalle altre u.u
Prima di scrivere la storia avevo fatto un casino con le date , cosi mi sono dovuta fare degli schemini : 
 Clicca qui
Vi piace la protagonista che ho scelto ? 




Io la trovo adorabile :3 Ah, a proposito, visto il trailer? Vi è piaciuto, che cosa ne pensate?
Adesso passiamo ai ringraziamenti. Sicuramente un ringraziamento speciale va al mio computer che non si è impallato u.u
Poi ringraziamo : _AllYouNeedIsLol_ , Simo1D , Devonne _1D_MyLife , Chiaretta_lettrice , Hazza_Smile27 e non dimentichiamoci anche di quella pazza di I_love_niall_horan .
Perfetto, adesso ringraziamo tutti i ragazzi che mi seguono su Facebook, in particolare Alessandra, Mariarca, Antonino, Verdiana, Sofia e Nicole :D
Spero di non aver saltato nessuno >.<
Bene, questo è il mio gruppo Facebook : Sara_Scrive  
(Non siete obbligati ad iscrivervi u.u )
Dopo una lunga lista di ringraziamenti , vieniamo a noi.
Come mi è venuta in mente la storia? Semplicemente perchè questo è il mio sogno e perchè come molti sanno mi ostino sempre a cercare di essere originale.
Spero che la grafica vi sia piaciuta, chiedo scusa se ci sono errori non mi sparate. Grazie.
Un Bacione. (Mi aspetto che sblocchiate le mani per recensire ;D)

-Sara_Scrive

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dopo qualche minuto bussarono. Sobbalzai sulla sedia e strinsi la mano in un pugno.
Simon mi lanciò un’occhiata sorridendo, prima di spostare il suo sguardo sulla porta.
<  Avanti  > Esclamò in modo che si potesse udire la sua voce.
Dopo qualche secondo Simon si alzò e sorrise. Lo feci anche io in segno di rispetto per i nuovi arrivati.
Mi girai per vedere chi fosse entrato e da dietro sentii Simon dire : <  Ben arrivati  > .
In quel momento il mio cuore perse un battito.
Forse era un’allucinazione ma ebbi l’impressione che si muovevano a rallentatore, come nei film.
Zayn aveva il ciuffo scompigliato, il volto stanco e indossava dei Jeans strappati.
Camminava molto lentamente mentre guardava per terra.
Liam precedeva tutti e indossava la solita camicia a quadretti , sorrideva.
Niall invece si passava una mano fra i capelli mentre cercava di trattenere una risatina nervosa.
Questi tre si avvicinarono a me mentre gli altri due stavano entrando.
Feci un timido sorriso per poi sostare tutta la mia attenzione su Louis.
Oh Louis” pensai facendo una faccia da ebete.
Lo osservai mentre , sempre a rallentatore sorrideva, posava una mano sulla sua maglietta a righe , poi sfilava l’altra mano dalla tasca dei Jeans e se la portava sui capelli.
Cercai di tenere la bocca chiusa e di non sbavargli davanti.
“Pensa al lavoro. Siamo qui per lavorare.” Cercai di riprendermi.
Tutto quello che a me sembrava essere accaduto in cinque minuti, in realtà era durato qualche secondo.
<  Ragazzi, avete sentito parlare della Dottoressa Bennet ?  > Chiese Simon mentre Harry chiudeva la porta e si avvicinava a noi.
<  Oh Si!  > disse Liam. <  Ho letto il suo libro, le volevo fare i miei complimenti.  >
Mi tese la mano e dopo avermela stretta si sedette su una delle sedie.
Sorrisi convinta mentre pensavo “Liam James Payne ha letto il mio libro. Mi ha dato del lei !!! ”.
<  Molto piacere. Sono Niall Horan  >
<  Piacere, sono Sara Bennet  > risposi sorridendo.
Dentro di me, dicevo  “Lo so chi sei. Cavolo, sei Niall James Horan nato il 13 Settembre 1993 a Mullingar , Irlanda. Sono io quella che si deve presentare”
Anche lui si sedette, accanto a Liam.
“Siamo qui per lavoro, non per un meet & greet , ricordalo Sara”
<  Sono Zayn Malik. Probabilmente sarà un piacere lavorare con lei  >
Aveva la voce mezza impastata dal sonno. Ripetei nella mia testa “Probabilmente, sarebbe un piacere lavorare con lei”. Zayn metteva quasi sempre il “probabilmente” nelle sue frasi.
Mi voltai verso di Louis mentre cercavo di non andare in iperventilazione.
Zayn intanto era tornato al suo posto.
Era la prima volta che li vedevo, dal vivo. Era normale che reagivo cosi?
Era normale che dentro di me il mio cervello prima aveva allucinazioni di persone che camminano a rallentatore e poi ragiona alla velocità della luce?
Però pensavo di aver dato una buona impressione iniziale su di me. Non gli ero ancora saltata addosso , mi stavo contenendo. Stavo facendo la persona normale.
Louis mi tese la mano e quando la toccai per stringerla sentii le mie gambe tremare.
Fece per dire qualcosa , ma scoppiò a ridere.
Diventai rossa cercando di capire il motivo della sua ilarità.
<  Non leggo molto, ma quando ho aperto il tuo libro me lo sono divorato. Adesso mi venivano in mente alcune scene comiche e non ho potuto fare a meno di ridere. Scusami Sara  >
“Bip … bip… Sara Bennet è deceduta. C’è qualcuno qua dentro. Louis William Tomlinson , l’amore della sua vita ,  le ha appena dato del tu e l’ha chiamata per nome. Louis ha anche detto di aver letto il suo libro. C’è qualcuno che può rianimare questa ragazza?!”
 Cercai di reprimere quella vocina dentro di me, mi stava distraendo troppo.
Lanciai un timido sorriso a Louis mentre si stava sedendo accanto a Zayn.
Stavo per risedermi anche io, quando mi accorsi che mancava ancora qualcuno all’appello da conoscere.
Louis mi aveva fatto perdere la cognizione del tempo.
Harry era dietro di me. Quando mi girai rimase qualche secondo a guardarmi o forse era il mio cervello che proponeva un’altra scena rallenty.
Sorrise <  Ciao sono Harry Styles. Tu sei la dottoressa Bennet vero?  >
Io annuii con il capo mentre ricambiavo il suo sorriso.
<  Di solito le scrittrici sono … signore vecchie… tu sei.. Non sei un po’ troppo giovane ?  >
Rimasi in silenzio imbarazzata dalle sue parole. Forse non mi riteneva all’altezza.
<  Cioè.. Non fraintendermi…anche io come gli altri ho letto il  libro, mi è piaciuto… ma quando hanno detto “dottoressa” … non mi aspettavo di trovare una bella ragazza  >
 Cercò di formulare una frase col risultato che disse cose senza senso.
Arrossii per il suo complimento mentre Simon lo invitò a sedersi con un cenno e lui si sedette senza obbiettare.
Cercai di concentrarmi, ostinandomi a pensare che quelli che avevo vicino erano persone con cui dovevo lavorare.
Qualche volta sbirciai verso Louis senza farmi vedere, mentre Simon parlava incessantemente del progetto e delle disposizioni che avremmo dovuto eseguire.
Tutto il colloquio fu una serie di scambi di sguardi, io studiavo loro e loro studiavano me.
Forse ci saremo rivisti, forse no. Ma ero contenta che anche io avevo avuto la mia occasione di conoscerli.
Dopo un po’ cercai di concentrarmi e prestai ascolto a ciò che mi veniva detto.
Per preparare il film mi aspettavano molti incarichi e mi sarei dovuta dare da fare , ma accettavo di buon grado i miei impegni.
Avrei dovuto revisionare la sceneggiatura, che gia era stata scritta ed inoltre dovevo recarmi sul set durante le riprese perché  la mia presenza  era indispensabile.
<  Ora passiamo al cast.  > disse Simon guardando attentamente i ragazzi <  Per voi non credo sarà difficile interpretare voi stessi in una storia. Per quanto riguarda gli altri personaggi … Be’ Sara,dopo aver scritto la sceneggiatura con Melissa Rosemberg verrai con me per scegliere quali attori parteciperanno per la produzione del film  >
Quando finì di pronunciare le ultime parole , dopo quasi un’ora di colloquio ci fece alzare.
Con un sorriso pensai a quando aveva detto “Non credo che sarà difficile interpretare voi stessi in una  storia”, avrebbero fatto parte del film, del cast.
Accennai un sorriso e pensai alla fortuna che avrebbe avuto l’attrice che avrebbe interpretato la protagonista.
Probabilmente Simon fraintese il mio sorriso e mi guardò con aria maliziosa.
<  Ve l’ho detto che la Signorina Bennet è una Directioner ?  >
“Tana. Mi hanno presa con le mani nel sacco. Ecco. Mi hanno scoperta”
Alzai timidamente gli angoli della bocca della serie “Avete visto che brava?! Non mi sono comportata da pazza quando avrei potuto benissimo”.
<  Se non lo fossi stata non avrei scritto il libro  > feci notare infine guardai Louis.
<  E’ stato un piacere conoscerti. Soprattutto perché non ci hai  urlato in faccia appena ci hai visto  > scherzò
<  C’è sempre una prima volta  > dissi senza pensare, ma poi mi pentii della mia risposta da emerita idiota.
<  Domani hai un appuntamento con la Signora Rosemberg. Devi guardare la sceneggiatura e dirci la tua. Noi due invece ci vediamo la settimana prossima per scegliere gli altri membri del cast. Chiedi il mio numero di telefono alla mia segretaria , per qualsiasi cosa chiamami.  > Simon mi diede le ultime spiegazioni per poi rivolgersi ai ragazzi <  Voi intanto scendete, una guardia del corpo vi sta aspettando per portarvi allo studio di registrazione  >
Loro annuirono e piano piano uscirono dalla stanza dopo avermi salutato.
Cercai di tenermi in piedi senza svenire quando mi baciarono la guancia.
Rimasi da sola nello studio con  Simon <  Dottoressa Bennet… Sara… Non ne abbiamo mai parlato , però volevo ricordarle che deve mantenere un atteggiamento professionale. Capisce che intendo?  >
Feci cenno di “Si” con la testa <  Solo Lavoro  > dissi delusa.
<  Solo lavoro  > mi fece eco ritornando dietro alla scrivania.
<  Buona Giornata  > disse per congedarmi.
<  Anche a lei   > risposi chiudendo la porta mentre uscivo.
Simon Cowell era un personaggio molto autoritario, le sue parole erano legge per tutte le persone che avevano a che fare con lui. E sarebbe stato cosi anche per me.
Tutte le strane idee che mi affollavano la mente cominciarono a svanire rimpiazzate dalle parole “Atteggiamento Professionale” e  “Solo Lavoro”.
Dopo aver parlato con la segretaria , scesi al piano terra.
Trovai un gruppo di persone che trafficavano davanti all’uscita del palazzo.
Riconobbi la maglietta di Harry.
Due omoni li stavano facendo entrare in macchina cercando di coprirli mentre alcuni paparazzi  cercavano di avvicinarsi all’auto.
Gli passai davanti e il mio sguardo s’incrociò con quello di Harry che aveva appena chiuso la portiera.
Mi salutò con la mano e ricambiai il saluto sorridendo.
Non mi voltai a guardare la macchina, continuai a camminare sul marciapiede cercando di arrivare il prima possibile alla fermata dell’autobus.





#Spazio dell'autrice 

Sciaooo Bele (?) Eccomi qui con il seguito. Spero di non aver fatto errori, per sicurezza me lo sono fatto controllare anche dalle mie sorelle u.u
Allora, come vi sembra la storia fin qui ?
Se qualcuno non ha visto il trailer , lo faccia assolutamente eccolo : 
http://www.youtube.com/watch?v=KCPiCa4cfEI
Ahh, prima che me ne scordo. Volevo farvi vedere questa gif


Non è fantastica? Ora, immaginate di essere nello studio di Simon, togliete quel vecchio barbone (?) dallo sfondo della Gif ed immaginate  Harry che arriva cosi, in tutta la sua bellezza. A rallentatore.
Per questa scena mi sono ispirata a questa Gif, che se ci avete fatto caso fa anche parte del trailer.
Un'altra cosa che vorrei spiegare è il coportamento di Sara. Visto che voglio che in questa storia la protagonista mi rispecchi un pochino, volevo sottolineare l'evidente sbandata che ha per Louis.
Si , perchè io sono innamorata persa di Louis u.u (E questo credo lo sappiano tutte le persone che mi conoscono)
Per evitare di fare figure di cacca (?) evito di ringraziare le singole persone perchè potrei  scordarmi di aggiungere qualche nome visto che siete tanti (Quelli da ringraziare).
Ringrazio tutti quelli che la stanno seguendo, quelli che l'hanno messa fra i preferiti e tutti quelli che l'hanno recensito. (Spero che anche stavolta non vi pesino le mani u.u Mi fa sempre piacere ricevere recensioni. SAPPIATELO)
Ovviamente non può mancare anche una Gif su quella Figa di Dianna Agron 


Lei è stupenda, caso chiuso.
Bene, allora io taglio la corda. Spero che la storia vi gusti e spero di conoscere persone nuove grazie a questa Fan Fiction <3
Ciauuu 

-Sara_Scrive

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



Il giorno dopo mi presentai nello studio di Melissa Rosenberg, la sceneggiatrice.
Era una donna sulla cinquantina, ma si teneva in ottima forma.
Con lei mi sentivo molto più a mio agio che con Simon, Melissa era una donna eccezionale gentile e diligente allo stesso tempo.
Ero felice che avrebbe fatto parte della “squadra” , e soprattutto mi onorava il fatto che proprio lei, Melissa Rosenberg, la sceneggiatrice di Twilight avesse scritto la sceneggiatura della mia storia.
La trama del film era quasi uguale a quella del libro, ovviamente c’era qualche variazione.
Per esempio nel libro Sara ed  i One Direction passavano la maggior parte del tempo del racconto nell’Hotel dove si erano conosciuti, nel film invece si era deciso di incentrare le scene sulla loro gita al mare, ovvero di prolungare , la settimana in cui i protagonisti andavano in vacanza e farla durare quasi tutto il film.
<  Non è meglio ?  > disse Melissa offrendomi dei biscotti alla vaniglia. <  Insomma, l’amicizia estiva è rappresentata meglio dalla spiaggia, dal sole … Sei ragazzi che coltivano il loro rapporto…  >
Si sedette sulla scrivania e continuò a parlare <  Ovviamente come hai letto le scene dell’Hotel saranno presenti, non possiamo cambiare il modo in cui si sono conosciuti e anche la scena finale. Quella non si tocca  > aggiunse scherzando.
Sorrisi e annuii mentre prendevo un biscotto.
<  Mi sembra giusto e poi mi rendo conto che per il film non possiamo “affittare” tutto l’Hotel Cadogan per alcuni mesi per girare le scene  >
 Melissa si mise davanti al computer sulla sua scrivania. <  Dunque abbiamo letto tutto. Sei consapevole di ogni cosa. Manca solo una piccola parte  >
La guardai intensamente, sapevo di cosa si trattava.
Il bacio.
<  Louis è un attore nato. Non si farà problemi, come sai ha gia  partecipato da piccolo ad alcune serie televisive  >
<  Perfetto  > mormorai pensando all’attrice protagonista che baciava Louis nell’ultima scena.
Non potevo certo negare, dentro di me, di provare una certa invidia. Di certo non potevo darla a vedere perciò cercai di reprimere quel pensiero.
<  Il regista oggi non è potuto venire, ma come sai, anche lui è al corrente del contenuto della sceneggiatura visto che l’ha scritta con me, qualche mese fa  >
Feci segno di aver capito con la testa.
<  Be’… immagino che ora tocca a me parlare  > dissi prendendo fiato <  Non penso che ci siano punti da rivedere. Insomma i copioni, le scene sono abbastanza fedeli al libro. Abbiamo passato tanto tempo a discutere sul progetto e non ho nulla da ridire… Perciò .. Avete il mio consenso.  >
Melissa fece un sorriso ed estrasse un foglio dalla scrivania <  Firma qui  > disse
Presi una penna dal portapenne sulla scrivania.
Lessi velocemente il contenuto del foglio. Non era niente di ingannevole. Mio padre mi aveva insegnato a “riconoscere“ i documenti. Era un avvocato dopo tutto.
Quello che stavo per firmare era semplicemente un’autorizzazione per la sceneggiatura.
Puntai la penna sul foglio e firmai.
 
 
 
*Una Settimana Dopo*
 
“L’indirizzo dovrebbe essere questo” pensai guardando l’edificio davanti a me.
“Si è sicuramente questo”.
Aprii la porta a vetri ed entrai.
Mi ritrovai al centro di un immenso ingresso.
Il tappeto rosso, le tende rosse, l’arredamento rosso… persino la signora dietro la scrivania era vestita di rosso.
Invece io, vestita con jeans  e una maglietta nera sotto un cappotto bianco sembravo un’intrusa.
La segretaria alzò lo sguardo , mi guardò per un minuto e dopo un po’ disse <  Signorina Bennet?  >
“Alleluia” pensai <  Si, sono io  >
<  I signori Cowell e Weitz la stanno aspettando. Primo piano , la porta numero 3  >
< Grazie  > risposi e mi avviai verso le scale.
<  Signorina Bennet?  > mi richiamò la segretaria <  C’è l’ascensore…  > disse con aria scocciata.
<  Ah ..  > fu tutto quello che riuscii a dire dopo aver notato la porta dell’ascensore accanto alle scale.
Premetti il bottone e le porte si aprirono.
Quando arrivai al piano mi diedi una mossa ed entrai nella sala della porta numero 3.
Simon mi stava aspettando era seduto dietro un tavolo con tre sedie.
Mi venne incontro un uomo <  Signorina Bennet, piacere sono il Signor Weitz , il regista. E’ un piacere conoscerla  >
Gli strinsi la mano < Il piacere è tutto mio  > risposi cordiale .
Ci avvicinammo a Simon <  Perfetto, ora possiamo iniziare  >
Mi sedetti su una delle tre sedie, quella al centro.
Sistemai il cappotto e borsa e poi il signor Weitz mi passò dei fogli.
Su ogni foglio c’era un “curriculum” delle persone che si sarebbero presentate.
Stavamo per decidere gli altri componenti del cast.
<  Le comparse le abbiamo gia scelte. Adesso tocca ai personaggi secondari e alla scelta della protagonista  > m’informò Simon.
Annuii  mentre osservavo la stanza, era davvero grande: a parte qualche luce di scena era abbastanza spoglia. Le pareti bianche  la rendevano ancora più vuota.
In fondo alla stanza, sulla destra c’era un’altra porta, da li sarebbero entrate le persone per i provini.
Entrò la prima persona.
Chris (il Signor Weitz) mi disse che stavamo scegliendo il ruolo di Ally.
Si presentarono una ventina di persone.
Mi sembravano tutte ottime proposte. A volte mi sentivo a disagio , perché io ero inesperta e ogni tanto vedevo Chris e Simon che prendevano appunti , scuotevano il capo o si grattavano il mento.
Io invece ferma, immobile guardavo ogni persona che si presentava e provavo ad immaginarla nella storia.
Tutti mi sembravano perfetti per quel ruolo. Forse magari c’era qualcuno che assomigliava di più a come me l’ero immaginato io nella mia mente.
Scegliemmo tutti i personaggi, dall’insegnate Mrs. Smith a Mark.
Ora mancava la protagonista. Chi avrebbe interpretato Sara?
Visto che per quel ruolo c’erano più di 100 candidati, Simon propose di fare i provini in più giorni.
Era passata circa una settimana. Avevamo visto un centinaio di ragazze ma nessuna andava bene.
Non riuscivamo a metterci d’accordo: ogni volta che si presentava una ragazza , non riuscivo a immaginarla nella storia e la scartavo.
Ovviamente la mia opinione era quella che contava di più, su questa scelta , perciò inizialmente ne Simon né Chris obbiettarono.
<  Sara…  > disse Simon <  E’ passata una settimana. Abbiamo passato le giornate a fare provini. Ancora non hai trovato nessuno ? Non c’è neanche una ragazza che ti ha colpito?  >
Scossi la testa e abbassai gli occhi.
Probabilmente stavo esagerando. Ma … se dovevo essere sincera al 100 %  delle ragazze che si erano presentate non ce n’era nessuna che ritenevo adatta per… Secondo me nessuna ragazza poteva interpretare la protagonista perché a tutte mancava qualcosa, e quel qualcosa lo ritenevo un buon motivo per non dargli la parte… e poi in secondo luogo perché non riuscivo ad immaginare una ragazza che solo per lavoro baciava Louis.
Chris mi mise una mano sulla spalla <  Dai Simon non la pressare, questa è una scelta difficile. Ma sono sicuro che oggi troveremo  la persona giusta . Vero Sara ?  >
< Si  > mormorai mentre ci sedevamo al solito tavolo.
Passavano le ore, la “ragazza giusta” non era ancora stata trovata. Simon si spazientiva ed io mi scoraggiavo.
Anche quel giorno non trovammo nessuno. Rimanemmo a discutere quel pomeriggio.
Mi alzai un attimo per andare in bagno. Mentre mi stavo allontanando Chris mi chiese <  Come ti sei immaginata la protagonista? Un esempio ?  >
Avevo urgentemente bisogno di andare in bagno perciò non persi molto tempo <  Più o meno come me  > risposi e uscii dalla stanza.
Quando tornai da loro , Simon mi guardava in modo strano: aveva la fronte aggrottata e aveva le labbra piegate in una smorfia. Un sorriso ?
Quando incrociai lo sguardo di Chris notai una strana luce. Si schiarì la gola e disse <  Hai mai pensato di recitare in un film ?  >
Trattenni il respiro , come se in quel momento la mia vita fosse stata messa in modalità “Pausa”.
Rimasi in mobile dopo quella frase.
<  Va bene, io vado. Ho una cena importante. Ci vediamo sul set.  > disse Simon prendendo il cappotto e uscendo dallo studio.
<  Chi tace acconsente.  > esordì Chris dandomi una pacca sulla spalla.
Ricominciai a respirare e presi le mie cose.
Scendemmo  insieme al piano di sotto, salutammo la segretaria e uscimmo dall’edificio.
Sapevo che se Simon era stato paziente con me era merito suo, ed avevo una vaga sensazione che l’idea di farmi recitare nel film come protagonista era stata sua.
Dovevo ringraziarlo. <  Chris ?  > lo chiamai mentre si allontanava.
Lui si voltò  <  Grazie  > esclamai.
Mi fece l’occhiolino sorridendo. <  Sono sicuro che non ci deluderai  > disse mentre saliva sul taxi.
Sorrisi dopo che se ne fu andato entrai alla gelateria all’angolo della strada per festeggiare quel nuovo traguardo.
Scelsi il mio gelato preferito e cominciai a mangiarlo mentre avevo la testa da tutt’altra parte.



#Spazio dell'autrice

Vi prego non uccidetemi se ci sono errori,  scusate ma non ho potuto ricontrollare perchè non ho molto tempo. Ieri sono andata a casa di amici e la stessa storia vale per oggi, perciò ho deciso di pubblicare il capitolo  e non farvi aspettare. AMATEMI (?) No, non dovete farlo.
Prima di fare qualsiasi cosa voglio ringraziare quattro persone , anzi cinque : Giulia (Non te lo aspettavi eh?) Elisa, Noemi, Simona e Martina.
Torniamo al capitolo , spero vi sia piaciuto. 
Credo che qualsiasi persona, come Sara sarebbe cosi 
 

Allora, che dire. Inanzi tutto non so se molti hanno fatto caso a due particolari: Melissa Rosenberg e Chris Weitz ( La sceneggiatrice di Twilight Saga e il regista di New Moon ). Amo Twilight con tutta me stessa e a volte capita che nelle mie storie ci sia sempre qualcosa sulla Saga ;)
Non mi era mai capitato di ricevere 23 recensioni in due capitoli. Sono davvero commossa, all'inizio non pensavo che potesse piacere a cosi tante persone :D
Grazie a tutti quanti, per i messaggi su Facebook, per quelli che la seguono , che la recensiscono e mi sostengono. Siete fantastici :')
Mi farebbe piacere ricevere altre recensioni, non lo nego, sono sincera.
Ah, volevo precisare che questo capitolo , anche se non sono presenti i One Direction era necessario u.u Ogni cosa al suo tempo.
Mmm dovrei andare , ma prima voglio dire solo una cosa: da questi tre capitoli può sembrarvi che lei si metterà con Louis , solo perchè a quanto pare Tommo è "il suo preferito", ma voglio ricordarvi questo: non siamo nella solita Fan Fiction, quindi aspettatevi di rimanere col fiato sospeso.
No, Ok, forse esagero. Però quello che voglio dire è che con me non dovete dare nulla per scontato :D 

Metto una Gif di Zayn perchè oggi è il suo compleanno <3


Sciiiiao Beleeeeeeeee 

-Sara_Scrive


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



<  Sei sicura di avere tutto?  > chiese Kate.
<  Si, ho tutto.  > risposi guardando la mia valigia.
<  Tu cosa farai adesso?  > le chiesi prendendo il cellulare e controllando l’ora.
<  Probabilmente tornerò a Dover. Vorrei tornare nella mia libreria è da mesi che non ci torno più. Da quando ci siamo trasferite qui …  >
<  Mi dispiace di averti costretto  > la interruppi, in fondo lei aveva lasciato il suo lavoro e la sua casa per venire ad aiutarmi a promuovere il libro.
Era diventata la mia tutrice, manager, editrice, seconda mamma , confidente.. insomma aveva assunto un ruolo importante nella mia vita, ed io l’avevo portata via dal suo “mondo felice”  per portarla in mezzo ad assemblee, lettere da parte di case editrici,  offerte di lavoro.
<  Non dirlo più, sono contenta di averti accompagnato fin qui.   > mi abbracciò per dimostrarmi il suo affetto < Adesso  che iniziano le riprese io posso tranquillamente tornare a casa. Ma non pensare che quest’esperienza con te non mi sia piaciuta  >
Sorrisi e guardai nuovamente l’orologio.
<  Arriveranno, non ti preoccupare  >
<  Lo so. Ma sono agitata. Insomma devo prendere un volo Londra – Los Angeles in compagnia sicuramente di Simon Cowell, sto aspettando qualcuno che non conosco che mi accompagni all’aeroporto di Heatrow dove sicuramente mi stanno aspettando per partire  >
<  Mi domando perché dovete andare fino a Los Angeles …   > disse pensierosa Kate mentre ci sedevamo sul divano del salone.
<  Perché Simon vuole che giriamo la parte del “mare” nella spiaggia dove hanno girato What Makes You Beautifull … è una trovata pubblicitaria  > spiegai <  Dopotutto è il loro manager  >
<  Quindi … non ti hanno detto chi ti verrà a prendere ?  > chiese Kate per distrarmi mentre mi torturavo le dita.
<  No  >
<  Sara , non stai andando a morire. Le valigie sono pronte. Hai tutto ciò che ti serve,  anche il computer. Di cosa ti preoccupi ?  >
<  Non lo so  > ammisi mordendomi un labbro.
<  Quando mi hai ripassato tua madre al telefono, ieri, mi ha pregato di non farti partire con l’ansia  >
 Sospirò <  Se vuoi una camomilla te la preparo subito  >
In quel momento suonarono al citofono.
<  Non c’è tempo  > dissi scattando in piedi andai a rispondere al citofono <  Si ?  >
<  Cerco la signorina Bennet, sono l’autista che la deve accompagnare all’aeroporto …  >
<  Si sono io !  > risposi di corsa. <  Scendo subito  >
Presi le valigie di corsa mentre mi mettevo il cappotto.
Kate mi vide  e rimase immobile sulla soglia della porta del salone.
Trascinai le mie cose fino all’ingresso e mi fermai di fronte a lei.
<  Grazie Kate  > la guardai negli occhi <  Per tutto  >
Lei mi abbracciò e mettendomi un braccio intorno al collo disse <  Ora va. O perderai l’aereo.  >
Sorrisi ed aprii la porta, presi l’ascensore e mi “fiondai” al piano terra.
Li mi stava aspettando un uomo sulla trentina.
Era molto alto e smilzo, i capelli neri cosparsi di gelatina e gli occhi azzurri.
Aveva il naso a punti, ma le labbra leggermente troppo grandi.
Se non fossi abituata a fare i confronti fra le persone normali e gli One Direction , avrei detto che la persona che mi trovavo davanti era sicuramente un bell’uomo.
Indossava una divisa nera e in testa aveva un basco.
Quando mi vide fece una specie di inchino e mi aiutò a prendere le valigie.
<  Molto lieto, sono il suo autista. Mi chiamo Bond, Carl Bond  >
<  Piacere di conoscerla, io sono Sara  > sorrisi per mostrarmi amichevole.
Quando uscii dal portone del palazzo davanti a noi era parcheggiata una Mercedes nera.
Carl aprii il portabagagli e sistemò le mie valigie al suo interno.
Poi si avvicinò a me e mi aprì la portiera dei sedili posteriori.
<  molto gentile  > dissi entrando senza indugi.
Carl si sedette al posto di guida ed accese la macchina.
Mentre guidava iniziò a parlare : <  Il signor Cowell l’aveva avvertita , giusto ?  >
<  La prego mi dia del tu. Non siamo a lavoro quindi possiamo parlare tranquillamente come due amici.  >
<  Certamente  > rispose
<  Comunque , Simon mi aveva detto che mi avresti accompagnato fino all’aeroporto , Sì, mi aveva avvisato  >
<  Certo, ma oltre all’aeroporto non ti ha detto che da oggi in poi sarei stato il tuo autista?  >
<  il .. m-mio .. autista ?  > balbettai incredula
Lo vidi sorridere attraverso lo specchietto retrovisore <   Per tutte le persone che fanno parte della sua collezione di talenti , Simon provvede a dargli qualsiasi cosa li faccia sentire a proprio agio. Tu collabori con lui. Stai per fare un film, e il tuo lavoro ha fruttato parecchi soldi. Per la Modest sei un bene. Simon ci tiene a te. Ed ora che stai iniziando la tua carriera lui sarà al tuo fianco.  >
<  In che senso al mio fianco ?  >
<  Simon fa il manager, lui vuole investire su di te. Sei all’inizio. Ti servirà un vero manager no?
La signora che ricopre provvisoriamente questo ruolo per te, adesso non va bene. Ora ci vuole qualcuno che sappia davvero come muoversi in questo campo.  >
<  Quindi Simon diventerà il mio nuovo Manager ?  > chiesi
<  E tu vuoi che lui sia il tuo nuovo manager?  > mi chiese a sua volta
<  Si …  > risposi
<  Credo che durante il viaggio ti parlerà di questo.  >
<  capisco …  > mormorai.
Quando arrivammo Carl mi aiutò con le valigie e mi accompagnò a fare il Ceck in.
Passammo dall’entrata secondaria del parcheggio, probabilmente aveva ricevuto istruzioni di non farmi passare per l’entrata principale.
Trovammo subito Simon, che mi stava aspettando insieme a Melissa.
Salutammo Carl e prendemmo posto in aereo.
Prima classe. Un lusso che non mi ero mai permessa in vita mia.
Dopo 3 ore di volo Simon si mise vicino a me, ed iniziò a parlarmi.
<  ti è arrivata la lettera?  > chiese
Sapevo a cosa si riferiva, parlava della lettera che la casa editrice Sperling & Kupfer mi aveva inviato.
<  Sei stato tu a segnalargli la mia storia?   >
<  Come sei perspicace…   > disse sorridendo <  Ho letto la  storia dell’angelo : “L’ho fatto per te” . Penso che anche questa tua Fan Fiction meriti di uscire come libro.  >
<  Allora la pensiamo allo stesso modo  > risposi.
<  Abbiamo collaborato per far uscire “Diventerai una Star”. Quel libro è stato un successo. Lo sai quanto abbiamo guadagnato ?  > chiese
<  Non mi interessa  > dissi
<  Quello che voglio dire  > disse irritato per la mia risposta di prima <  E’ che sei una persona con un vero talento. Ho un sacco di progetti per te  >
“Ecco, la proposta di cui mi parlava Carl è vicina” pensai stringendo impercettibilmente le mani.
<  Non voglio fare troppi giri di parole  > mi guardò dritto negli occhi <  Io ti propongo un contratto con la Modest. Potrai scrivere quello che vorrai, sono sicuro che usciranno dei capolavori.  >
Simon sorrise vedendo i miei occhi illuminarsi. <  Entreremo in collaborazione con la Sperling & Kupfer che pubblicherà i tuoi libri. La mia idea , era quella di far diventare libro ogni tua Fan Fiction sui One Direction e creare una collana di libri dedicata a loro. Cosi ci saranno più persone che li compreranno visto che dentro la storia ci sono i nomi “Louis, Liam, Harry, Niall e Zayn” . Poi potrai dedicarti a qualsiasi cosa tu voglia, insomma libri gialli, storie d’amore , horror,  fantasy  >
Sembrava volesse continuare, ma si fermò facendo un sorrisetto malizioso.
<  Se dimostri di cavartela anche a recitare potresti diventare anche un’attrice. Ci hai mai pensato ? >
Rimasi in silenzio non sapendo che rispondere.
<  Hai presente tutte quelle persone che da quando hai pubblicato il libro ti hanno chiesto gli autografi? Hai notato che su Twitter ti sono aumentati i Follower? Che ti arrivano un sacco di Mail?
Che ti arrivano lettere ed offerte di lavoro?  >
Annuii con la testa <  Questo è solo un assaggio della tua carriera. Non puoi gestire tutto questo da sola.  E’ per questo che ti propongo di  iniziare la tua carriera con la Modest.  >
<  Simon … io …  >
<  Non preoccuparti. Non devi decidere adesso. Intanto tu correggi e rielabori la storia sull’angelo.  Sono sicuro che piacerà molto questo genere fantasy alle fans.  >
<  Va bene …  > mormorai.
Melissa che era seduta sul sedile davanti a me si tolse il paraocchi e voltò la testa di un poco.
<  Simon, la lasci stare ? Anche in viaggio dobbiamo parlare di lavoro?  >
Lui si lasciò scappare una risata <  A proposito hai sentito Chris ? Dovrebbe essere gia li con parte dalla troupe  >
<  Si è gia li. Ti ho detto di non parlare più di lavoro !  > esclamò lei prima di rimettersi a dormire.
 
Quando arrivammo a Los Angeles ci vennero a prendere 5 omoni enormi.
Presero le nostre valigie e si misero intorno a noi per coprirci.
Ci accompagnarono davanti ad una macchina nera e ci fecero salire. Caricarono i nostri bagagli su un’altra auto e poi si misero alla guida.
Cominciammo ad allontanarci dalla città mentre percorrevamo una strada sul lungo mare.
Mi affacciai dal finestrino per vedere il paesaggio .
<  Vedi queste spiagge ? Ne ho affittate due per tutta la durata delle riprese. Cosi non ci saranno turisti o bagnanti che vi daranno fastidio.  >
<  Non sapevo si potessero affittare le spiagge  > dissi a Simon con aria di sfida.
<  Sono Simon Cowell, posso fare qualsiasi cosa  >
<  Gia..  >
<  ho anche affittato degli appartamenti sul mare che poi vi dividerete fra voi  >
<  Tu non rimani ?  >  chiesi guardandolo perplessa.
<  Io ho del lavoro da sbrigare a Londra, sono Simon Cowell ricordi? Rimarrò fino a domani , quando inizieranno le riprese.  >
Tirai un sospiro di sollievo. Almeno non sarebbe stato col fiato sul mio collo per  un  po’.
Melissa intanto ridacchiava per conto suo vicino a me.
Era calata la sera, e cominciavo ad avere fame.
Dopo qualche minuto la macchina svoltò imboccando un’uscita.
Cominciò ad avvicinarsi ad una serie di casette vicino a mare.
Dopo un po’ ci ritrovammo su una strada sterrata.
Ci fermammo davanti a tre baite sulla spiaggia.
Uno degli uomini che ci era venuto a prendere all’aeroporto mi aprì la portiera aiutandomi a scendere.
Chris ci venne incontro: salutò Melissa, poi Simon ed infine me.
<  E’ tutto pronto. Mancavate solo voi. La troupe ha gia preparato l’attrezzatura per domani. Le stanze …  >
Non fece in tempo a finire la frase che Melissa scattò dentro una baita urlando : <  Prendo quella con la vista sul mare !  >
Chris sorrise e guardò Simon <  Siccome i posti in queste tre sono finite per stanotte starai nella mia stanza  > Lui per tutta risposta tornò vicino alla macchina per prendere le sue cose.
“Ma se i posti sono finiti io dove vado ? ” mi chiesi ed aggrottai la fronte.
<  So che cosa ti stai chiedendo  > disse Chris
Mi mise una mano sulla spalla e mi fece vedere che dietro le tre casette ce n’era una quarta.
<  Siccome Melissa ha preso la stanza nell’altro appartamento puoi andare in quello. Non so come si sono disposti ma prima sono passato e ho visto che c’era un posto libero…  > Mi riaccompagnò a prendere le valigie.
<  La prossima volta devo fare meglio i conti, perché 4 casette sono servite appena…  > cominciò a parlare fra se.
Per via del’oscurità non riuscii a vedere bene com’era il posto in cui ci trovavamo, vedevo solo le casette ben illuminate.
Poco importava avrei visto le spiagge il giorno dopo.
Un signore portò i miei bagagli fino al mio allogio.
La porta era accostata.
Lo congedai ed entrai, trascinandomi dietro le valigie.
Entrando potevo notare l’arredamento in legno, le finestre enormi che davano la vista sul mare.
Mi trovavo in un salotto che comunicava con la cucina.
Di fronte a me un corridoio da cui partivano 3 porte a destra e 3 a sinistra e al centro ce n’era un’altra.
Probabilmente il bagno.
La cucina aveva un piano cottura e un tavolo molto alto circondato da sei sgabelli.
Il salone invece aveva dei divani enormi davanti ad una televisione.
Adocchiai il modem Wi fii e un telefono.
Il muro era decorato da conchiglie  ed ogni 5 metri c’era una lampadina incastonata in una grande conchiglia.
Era molto luminoso l’appartamento.
La porta di ogni stanza era aperta , ogni volta che il mio occhio la ispezionava trovava una valigia sul letto, un pacchetto di patatine per terra o anche un libro sul comodino, una pistola spara palline e tanti vestiti in disordine in giro e capivo che quella stanza era occupata.
Non c’era nessuno dentro l’appartamento. Di sicuro erano usciti.
“Chissa chi saranno i miei coinquilini” pensai aprendo la porta dell’ultima stanza. Quella sul lato sinistro. Era libera e quella sarebbe stata la mia  camera.
Era una stanza meravigliosa, sopra il pavimento c’era un tappeto blu, le coperte del mio letto erano azzurre.
C’erano due armadi ed una scrivania di legno bianco.
Sulle pareti c’erano delle lucine colorate spente, con lo sguardo notai dov’era situato il pulsante per accenderle.
La stanza era davvero ben arredata.
Cominciai a sistemare il computer sulla scrivania, i vestiti nell’armadio.
Quando finii , tornai in salone per poi uscire dalla baita e andare da Simon, Chris e Melissa.
Trovai un gruppo di persone che chiacchieravano davanti alla porta.
Quando mi videro Chris sorrise e disse <  Ti presento i tuoi coinquilini  > ed indicò … Liam, Niall, Harry , Zayn e Louis.
<  Abbiamo pensato di farvi stare tutti e sei insieme cosi potete istaurare un rapporto. Almeno se diventate amici non dovrete sforzarvi di fingere di esserlo in scena  > aggiunse scherzando.
“ Io – One Direction – Amici – Giorno più bello della mia vita” pensai con una voce da pazza nella mia mente.
<  Ciao !  > esclamai cercando di nascondere l’attacco di panico da One Direction Infection.
<  Ciao !  > mi salutarono loro.
<  Allora io vado  a preparare la cena per quelli del mio appartamento.  > disse Chris mentre  stava per allontanarsi.
<  Tu cucini?  > chiese Harry.
<  Certo. Mi ha insegnato tutto mia madre. Ah , ragazzi domani vi porto i copioni  >
<  Ok  > esclamammo all’unisono e ridemmo per quella coincidenza.
Indossavamo tutti dei Jeans a pinocchietto e delle infradito.
C’era Niall che aveva una maglietta a maniche lunghe, Zayn stava in canottiera, Liam aveva una camicia con le maniche a tre quarti e Louis ed Harry avevano una maglietta a maniche corte rossa.
Io , invece avevo una canotta nera e sopra una camicetta bianca.
<  Fa sempre cosi caldo qui ?   > chiese Niall per interrompere il silenzio.
<  Si in effetti fa molto caldo  > disse Liam.
<  Magari se entriamo dentro possiamo accendere l’aria condizionata !  > proposi aprendo la porta.
<  Ben detto !  > esordì Louis mentre mi faceva segno di battere il 5.
Allungai la mia mano verso la sua e dopo senza farmi notare me la portai alla guancia pensando: “Louis mi ha toccato, il giorno più bello della mia vita”.
Quando fummo tutti dentro Liam ed Harry iniziarono a smanettare i vari telecomandi in cerca di quello per i condizionatori.
Niall e Louis tornarono nelle loro camere mentre Zayn era rimasto in cucina ed io come uno stoccafisso li fissavo , ancora davanti alla porta d’ingresso.
<  E’ ora di cena. Vediamo cosa c’è qua dentro …  > mormorò Zayn mentre apriva il frigo.
Mi avvicinai a lui <  Vuoi una mano ?  > chiesi
<  Certo, Grazie !  > rispose sorridendo.
Prese l’insalata e qualche pomodoro e li posizionò sul tavolo. Prese anche un po’ di pollo.
Si avvicinò al corridoio ed urlò <  Ragazzi volete anche la pasta ?!?!?  >
In risposta ricevemmo un sonoro “Si”.
Allora  mi misi a cercare nella credenza e tirai fuori un pacco di pasta e una bottiglia di sugo.
<  Puoi fare tu l’insalata  ?  > mi chiese <  Io vorrei preparare il mio “pollo speciale”  >
<  Ok  > risposi e cominciai a pulire i pomodori.
Harry e Liam guardavano la Tv, mentre a volte arrivavano gli urli di Louis e Niall dall’altra stanza.
Mi sembrava tutto cosi strano, ero con i miei idoli e non stavo facendo la pazza da manicomio, no.
Stavo cucinando con Zayn. Come se fosse una cosa normale, una cosa da tutti giorni.
Nella mia mente avevo sempre immaginato che semmai li avessi incontrati , sarei rimasta abbracciata a loro come un Koala, loro magari si sarebbero spaventati o mi avrebbero ignorato.
Invece.. era da poco tempo che stavo insieme a loro e mi trattavano come se mi conoscessero gia da tempo.
Sorrisi , pensando che loro si stavano comportando esattamente come li avevo descritti nel mio libro. Come delle persone normali, non come dei divi. Si comportavano come i ragazzi della loro età , ovvero , stavano davanti alla Tv,  qualcuno leggeva i libri, altri giocavano insieme e poi c’era chi cercava di preparare la cena.
<  Non sapevo cucinassi  > esordii per spezzare il silenzio.
Zayn sorrise <  Infatti non sono bravo, ma mi so arrangiare  >
Finii di fare l’insalata e poi passai alla pasta.
Intanto Zayn aveva tagliato il pollo in piccoli pezzi e lo aveva messo a cuocere in una padella.
<  Lo sai, io ed i ragazzi abbiamo parlato molto di te  > disse ad un tratto.
Deglutii mentre rischiavo 3 infarti a distanza di pochi secondi.
<  Voglio dire, sappiamo che sei una “Directioner”, per scrivere quel libro  dovevi per forza esserlo o volerci “bene”. E ancora non ci capacitiamo del fatto che  non hai urlato o non hai iniziato a balbettare o svenire. Siamo felici di poter lavorare con te. Sono sicuro che questa esperienza , ci farà bene. Perché stiamo affrontando un nuovo viaggio della vita,  con le persone giuste e…  >
<  E’ pronto ?!?  > urlò qualcuno interrompendo Zayn nel suo discorso filosofico.
<  Manca poco per la pasta, intanto se qualcuno viene ad apparecchiare …  > esclamai in risposta ad Niall.
Harry si alzò dal divano e cominciò a prendere i piatti di carta e a disporli sulla tavola.
Liam dopo poco aiutò l’amico mettendo le ultime cose.
Mangiammo e chiacchierammo per tutta la serata.
Mi sentivo stranamente a mio agio.
Mi riusciva facile parlare con loro. Gli argomenti non erano “Lo studio di registrazione o quante celebrità abbiamo incontrato”, parlavamo del più e del meno; delle vacanze estive di quand’eravamo piccoli, di animali , di ricette, di sport e finimmo anche per parlare di lepricauni, il che è molto strano.
Quando finimmo di sparecchiare ci mettemmo a parlare sul divano io, Liam , Harry e Niall.
Dopo un po’ bussarono alla porta: erano Simon e Chris.
<  Ragazzi è ora che andate a dormire, è quasi mezza notte. Domani iniziano le riprese  > spiegarono.
<  Mi sembra di sentire mia madre  > mi disse Harry all’orecchio.
Sorrisi mentre in alzavo dal divano.
<  Certo, andiamo subito a dormire  > e nel dirlo a Niall scappò una risata.
Simon fece una smorfia e disse <  Ditelo anche a Louis e Zayn. Domani sveglia alle otto e mezza.  >
Chris da dietro aveva una faccia tipo “Se fosse per me potreste anche andare in discoteca ma è lui che comanda”.
Simon fece per chiudere la porta e poi la riaprì <  Spegnete le luci , fra poco passo e controllo  >
Chiuse la porta.
<  Va bene ragazzi… allora … io vado a dormire. E’ stato un piacere.  > dissi sulla soglia della mia camera.
<  Notte’  > urlò Louis dalla sua stanza.
Poi si sentirono un coro di <  Notte’  > provenire da ogni stanza, anche dalla mia.



 #Spazio dell'autrice

Salve Salvino (?) Peipi.
Scusate l'attesa ma la scuola è una rottura di balluns (?) e mi tiene impegnata. Oggi però appena sono uscita dal carcere mi sono messa a scrivere.
Visto che capitolo lungo?
Siccome non volevo farvi perdere altro tempo, non ho ricontrollato, se ci sono errori sorratemi perchè non lo faccio apposta. NON UCCIDETEMI PLEASE.
Ok, allora voglio dirvi che sono rimasta sopresa dal fatto che:  3 capitoli 12 recensioni a testa.
Grazie, e lo dico davvero , perchè questa è la prima storia in cui le persone recensiscono molto u.u GRAZIE .
Continuate a farlo e non smettete u.u Perchè a me fa sempre piacere, rispondo a tutti e mi piacerebbe conoscere persone nuove.
Tanto per fare un esempio, la maggior parte dei tizi che mi hanno recensito la storia sono diventati miei amici e... va be' insomma, diventeremo amici è destino, mi dispiace per voi.
Allora, ve gusta il capitolo?
Vi piace la storia?
Ahhh prima che mi scordo,  a voi piace Tom Cruise? Io ne vado matta :3 
Non voglio anticiparvi niente del prossimo capitolo, quindi vi lascio una gif e chiedo ad ognuno di recensire. (anche chi la legge dopo recensisca lo stesso, pure chi la legge per primo o mentre sta dormendo (?) ) *s'inginocchia*


Bene, taglio la corda e.... BUONA SERATA <3

-Sara_Scrive 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***



< Buon Giorno  a tutti quanti! Fuori dai letti pelandroni !  troverete il copione nella vostra stanza  >
Feci finta di niente e mi rigirai nel letto.
Qualche rompiscatole stava usando un megafono per farsi sentire e svegliarci.
< Ragazzi uscite fuori !  > sentii di nuovo la voce di Chris
Aprii lentamente gli occhi e cercai di alzarmi senza fare troppe storie.
Ancora in trance e con gli occhi chiusi,  presi il cambio dei vestiti che mi ero preparata accuratamente la sera prima.
Ci misi un’eternità a vestirmi per via della stanchezza.
Quando m’infilai le infradito mi avvicinai alla scrivania e notai un gruppo di fogli disposti con ordine.
“Il copione” pensai.
Diedi una letta veloce. Da quello che leggevo la prima scena che avremmo girato era quella in cui i protagonisti arrivavano alla casa al mare.
Più che altro era il primo giorno delle vacanze estive.
Da fuori la mia stanza sentii una voce dire < Primo giorno di riprese. Sono troppo nervoso  >
Era Harry. Se lui che era un artista professionista si sentiva nervoso,  io come dovevo essere ?
Uscii timidamente dalla mia stanza e mi ritrovai in corridoio.
Non c’era quasi nessuno in giro , solo tre porte erano aperte. Le altre due , le porte della stanza di Niall e Zayn erano chiuse.
Senza farmi notare entrai in bagno e mentre ero in “seduta mistica” sulla tazza del water,  studiavo il copione.
Mi sistemai ed infine uscii dalla toilette.
Arrivai in cucina e trovai Harry intento a cucinare delle Omelette e a servirle in tavola.
Louis e Liam erano seduti sugli sgabelli e consumavano la loro colazione.

< Buon giorno  > esclamai per poi rimanere ad osservare la camicia sbottonata stile Hawaii di Louis.
Rimasi a fissare i suoi pettorali, non erano ben definiti, infondo lui aveva un fisico normale , non era un palestrato ma comunque quella visione mi stava mandando il cervello il tilt.
< Cosa posso cucinare per te?  > chiese Harry riportandomi alla realtà.
Ricambiai il suo sorriso < Uova strapazzate vanno bene,  grazie  >
Louis mi fece cenno di sedermi vicino a lui.
Con la grazia di una mucca poggiai il copione rumorosamente sul tavolo e mi sedetti su uno sgabello.
< Anche io ce l’ho  > disse Liam indicando i fogli accanto a me.
< Ma va, tutti non ce l’abbiamo. Stamattina Chris è passato a distribuirceli  > esordì Harry porgendomi un piatto con la mia colazione.
< Oggi cosa si fa?  > chiese Louis mentre si puliva la bocca con un fazzoletto.
< Non lo so – rispose Harry mentre si sedeva anche lui a fare colazione – io non l’ho letto il copione  >
< Intanto credo che dovremmo svegliare Niall e Zayn , Simon ieri ha parlato chiaro  > intervenne Liam.
Continuai a mangiare ascoltando in silenzio le loro riflessioni finchè Louis mi toccò il polso dicendo < Ti va di vedere un esemplare di One Direction mentre dorme ?  >
Annuii ridendo mentre lo seguivo in corridoio.
Aprì la porta della stanza di Niall < Non è carino mentre dorme?  > mormorò mentre si avvicinava a lui.
< Niall tesoro, devi svegliarti. Harry ti ha preparato la colazione  >
Niall non rispose , si limitò a rigirarsi nel letto.
Allora Louis fece una smorfia e mi fece cenno di avvicinarmi.
Quando fui davanti al letto , accanto a lui, Louis mi disse < Dagli un bacio sulla guancia, vedi come schizza fuori dalle coperte  >
Un po’ titubante feci quello che mi aveva detto.
Mi avvicinai col viso a Niall e poggiai le mie labbra sulla sua guancia.
Dopo un secondo spalancò gli occhi. Io mi ritrassi e vidi Louis scoppiare a ridere.
< Bell’addormentato ti ci voleva la principessa per svegliarti?!?  >
Niall intanto era arrossito e cercava di darsi contegno.
< ora viene la parte migliore – continuò Louis trascinandomi verso la porta – Mi piace troppo svegliare Zayn  >
Appena entrammo nell’altra stanza,  Louis iniziò a saltare sul letto dicendo.
< Alzati, alzati, alzati  >
Zayn biascicò qualcosa simile ad un “vaffanculo levati dalle palle” e questo divertì molto di più Louis che continuò a saltare.
< E lui dovrebbe avere ventun’anni ?  > chiese una voce autoritaria alle mie spalle.
 < Simon !  > esclamammo tutti e tre.
Louis scese dal letto, Zayn si alzò e prese i vestiti da una sedia.
< Chris e tutto il resto della troupe vi sta aspettando …  > esordì con aria gelida.
Uscì fuori dalla camera e richiamò all’attenzione anche Liam , Niall ed Harry che erano rimasti in disparte.
Dopo 5 minuti eravamo tutti e sei fuori , pronti con il copione in mano.
Eravamo disposti in circolo con Simon , Chris e Melissa al centro.
< Allora -  disse Chris camminando davanti a noi – ci sono questi ragazzi, che stanno per coltivare la loro amicizia in questo posto. Loro sono famosi, lei invece è una ragazza che aspira ad una carriera da cantante. Perché sono qui? Sono qui per godersi le vacanze, lei dal lavoro e loro dal tour e dagli impegni discografici.  >
< Dovete essere rilassati , tranquilli – s’intromise Melissa – e soprattutto dovete essere voi stessi  >
< Sono molto contento di poter lavorare con voi – continuò Chris – Bene, ora non perdiamo troppo tempo. Iniziamo subito. Siete pronti ?  >
< Si!!   > esclamarono tutti col sorriso sulle labbra.
< Non vi sento !  > disse Chris.
< Siamo pronti !  > esclamarono tutti alzando la voce.
Anche Simon sorrideva il che mi mise di buon umore.
Facemmo un abbraccio di gruppo e dopo di che,  Chris ci diede alcune istruzioni.
“ci vuole calma e sangue freddo” pensai mentre un tecnico finiva di aggiustare la telecamera dietro di me.
Prima una signora mi si era avvicinata e aveva cominciato a truccarmi, mentre un’altra mi sistemava i vestiti.
Mi avevano dato una valigia e Chris aveva detto < Stai per entrare nella casa in cui trascorrerete le vacanze. Vai tranquilla. Devi solo parlare con Liam ed entrare dentro il vostro appartamento, che in questo caso sarà la casa descritta nel libro.  >
Sospirai mentre stavo ferma vicino alla porta con una valigia vuota in mano.
Chris era seduto di fianco a Simon su due sedie davanti a noi ed erano circondati da tecnici truccatrici e cameraman. 
< E uno,  due, tre.. azione  >
Distolsi lo sguardo da Simon e mi concentrai su Liam, che anche lui con una valigia finta , stava salendo le scalette per raggiungermi in  veranda.
Quando mi fu davanti,  gli dissi < Liam dove sono gli altri?  >
< Stanno arrivando, intanto entriamo  > avvicinò la mano alla maniglia e < Stop!  > urlò Chris.
< Questa era buona ma facciamone un’altra.  >
Dopo aver rotto il ghiaccio, mi veniva più facile recitare. Infatti, nelle scene successive che prevedevano l’esplorazione dell’appartamento ero molto meno nervosa.
Dopo questa prima parte,  Chris ci fece riposare mentre andava in giro per la spiaggia o l’appartamento a fare riprese.
Melissa ci consigliò di mangiare qualcosa.
Ci sedemmo tutti e sei sulle scale del nostro appartamento mentre mangiavamo un panino.
< Alla fine non è tutto questo dramma  > esordì Zayn
< Gia – convenne Louis - basta che ti sciogli e il gioco è fatto  >
< Voi dite cosi perché siete abituati ad avere telecamere ovunque – m’intromisi io – per me è un altro paio di maniche  questa faccenda  >
< Vedrai che ti abituerai – disse Niall dandomi una pacca amichevole sulla schiena -  sei andata benissimo!  >
< Grazie Niall !  >
Dopo un po’ Simon ci venne incontro  < Ragazzi vi saluto. Sto partendo , torno a Londra !  >
< E quando Torni ?  > chiese Louis
< Non lo so, dipende dai miei impegni  >
Salutammo Simon e poi lo osservammo mentre se ne andava a bordo della macchina che il giorno prima ci aveva accompagnato qui.
Dal canto mio, tirai un sospiro di sollievo,  pensando che Simon non mi avrebbe fatto pressioni di alcun tipo.
La giornata passò in fretta, come primo giorno Chris decise che quello che avevamo registrato poteva andare bene.
Ci concesse la serata libera a patto che avessimo studiato il copione che ci aveva consegnato.
Ed eccomi qui, nella mia camera , con una tazza di caffè - latte a leggere le mie parti e  a ripeterle ad alta voce.
Ad un tratto bussarono alla porta.  < Avanti  > esclamai timidamente.
La porta si aprì ed entrò Harry.
< Ciao  > gli dissi  distogliendo lo sguardo dai fogli.
< Ciao !  >
Lo guardai con aria interrogativa, facendogli capire che mi aspettavo una risposta alla domanda “Perché sei qui?”
Lui si passò una mano fra i ricci e poi guardò il copione che teneva in mano.
< Stavo leggendo … e qui c’è una parte in cui devo prenderti in braccio e correre per la spiaggia  >
In un primo momento credetti che ci stava provando con me, non ricordavo ci fosse quella parte.
Cominciai a sfogliare le pagine e mi bloccai quando costatai che quello che diceva Harry era vero.
Alzai lo sguardo ed incrociai il suo.
In quel momento arrossimmo entrambi e lui per spezzare parlò < Per me non ci sono problemi.. Solo.. volevo parlarne con te. E’ una situazione abbastanza intima  >
< Si .. be’.. neanche per me ci sono problemi  > cercai di dirlo con più nonchalance possibile visto che dentro di me dicevo “Cazzo, Harry Styles mi prenderà in braccio. Oh no, oh no. Io sono una mucca ”
< Più che altro io non sono leggera come una piuma …  >
< Scherzi ?  > m’interruppe ridendo.
Ad un tratto non sentii più il pavimento sotto di me. < Cosa stai facendo?  > gli chiesi ad un centimetro dalla sua faccia.
Le sue braccia mi sorreggevano all’altezza del torace e all’altezza delle ginocchia.
< Ti sto dimostrando che sei uno scricciolo  > disse mentre sorrideva.
Non sapevo che dire,  perciò mi limitai a sorridere anche io mentre arrossivo.
Dopo qualche secondo Harry mi fece scendere.
< Mi piacerebbe conoscerti meglio  >
< Chiedimi quello che vuoi  > risposi invitandolo a sedersi su letto.
< Come ti chiami ?  >
Rimasi a guardalo con aria perplessa < No, cioè … Ti piace il mare?  > Si corresse subito dopo.
Scoppiai a ridere e poi risposi < Certo, mi piace molto il mare, soprattutto mi piacciono le spiagge americane. Sono cosi piene di sole! Io amo il sole  >
< Il tuo gruppo preferito?  >
Alzai il sopracciglio mentre davo la mia risposta < Gli One Direction. Li conosci ?  >
< mmm … mi sembra un nome familiare. Sono bravi?  >
< Oh, non sai quanto. Hanno delle voci bellissime  >
Ci fu un attimo di silenzio ma poi aggiunsi < Un’altra persona che ha tutta la mia ammirazione è Ed Sheraan  >
Lui parve illuminarsi < Se vuoi te lo faccio conoscere  >
< Davvero ??   > esclamai
< Certo! Io lo conosco, è un mio amico!  >
< Mi farebbe davvero piacere!  >
< Tu sei di Dover . giusto?  > chiese dopo un po’.
< E tu sei di Holmes Chapel , nel Cheshire. giusto ? – dissi per scherzare – Si , sono di Dover  >
< Hai sorelle ? Io una, si chiama Gemma  >
< Si, ho due sorelle più piccole : Miley ed Elena  >
< Quindi sei la maggiore , io invece sono il fratello più piccolo  >
Ad un tratto bussarono alla porta, era Liam < Ehi ragazzi, è pronto da mangiare, voi che fate?  >
< Veniamo  > disse Harry alzandosi e aiutandomi ad alzarmi.
< Che c’è per cena  ?  >  chiesi
< Vedrai – rispose Liam – Ha cucinato Niall possiamo aspettarci di tutto  >


#Spazio dell'autrice

Salve peipi :D
Ho aggiornato in fretta!!
Allora , questo è un momento critico perchè ad un tratto ho la memoria da pesce rosso e mi scordo qualsiasi cosa devo dire.
Dunque, Grazie per le 50 recensioni, che assolutamente non merito, continuate a farlo perchè mi riempite di stima ed orgoglio  (?)
Bene , allora vediamo un po'. Simon si è tolto dalle palle , alleluia (ma che fine che sono)
Poi che altro, Durante il capitolo mi sono emozionata da sola, ricoveratemi.
Credo di aver ricorretto gli errori, ma se ce ne fossero alcuni durante il capitolo perdonatemi.
Vediamo... allora si, prima che mi scordo, avete visto il banner in alto? L'ho fatto io :3 Non è molto carino ma è meglio di niente, se vi piace lo tengo e lo metto in ogni capitolo, altrimenti lo levo e ne faccio un altro.
Inoltre mi sono fatta una gif per il profilo di EFP che è jkhfdasjhdka eccola : 
Bella eh? 
Per chi volesse rimanere sempre aggiornato sulle mie FF questo è il mio gruppo di Facebook, iscrivetevi se v'interessa .
Allora, ringrazio tutti quelli che mi hanno sopportato, e quelli che recensiscono e vorrei esortare quelli che non lo fanno a farlo (recensire).
Vi piace la grafica del mio profilo? Sono brava eh? Ho fatto tutto da sola, che brava PIMPA (?)
Ritornado al capitolo, mi piace come si sta evolvendo la storia e ne vedrete delle belle.
Più che altro durante la lettura troverete degli accenni o riferimenti a fatti reali , come per esempio le storie che vengono citate esistono davvero.
Per esempio "Diventerai una Star" la storia di cui parla il film potete leggerla qui :
                              

Mmm , credo di non aver nient'altro da aggiungere :D
Quindi fatevi sentire e buona giornata 


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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***



 

Il giorno dopo fu più o meno come il precedente. Sveglia al mattino presto e dopo 10 minuti tutti fuori  pronti per le riprese.
Questa era la routine che ci aspettava.
Chris ci aveva spiegato che dovevamo sfruttare tutte le ore di sole.
“Ok” pensai guardando il copione “Ce la puoi fare”
Mi sistemai il pareo che avevo allacciato in vita.
Posai ogni cosa che avevo in mano e in quel momento sentii Chris gridare <  Azione !  >
Passai davanti alla telecamera  , che ovviamente stava registrando, misi una mano sulla maniglia della porta principale ed uscii di casa.
Sulla veranda c’erano altre telecamere poste su macchinari che si spostavano seguendo i miei movimenti.
Cercai di camminare verso la spiaggia con nonchalance, mentre venivo ripresa.
In due giorni e mezzo non ero riuscita ancora a godermi il “mare californiano” e mi dispiaceva, visto che le spiagge che aveva affittato Simon erano splendide.
La sabbia era quasi bianca, color crema e il mare era azzurro come gli occhi di Louis.
Verso ovest c’era in lontananza un piccolo promontorio.
Insomma, sembrava di trovarsi in “What Makes You Beautiful”.
Non ne ero sicura, ma forse quella era davvero la stessa spiaggia del video clip.
Melissa aveva dato delle disposizioni ai ragazzi: dovevano rilassarsi, prendere il sole, stare sulla bagnasciuga o mangiucchiare qualcosa.
Dovevano essere naturali, e comportarsi come se davvero quella fosse stata una giornata di relax al mare.
C’era Harry, che per esempio,  veniva rincorso da Niall.
Più mi avvicinavo più mi rendevo conto che io ero in costume e che loro ancora non mi avevano visto cosi, mentre io avevo un sacco di foto al computer di loro in shirtless, quindi più o meno sapevo cosa aspettarmi.
“Oh, calma. Ci vuole sangue freddo” pensai.
Più che altro, quello che mi imbarazzava era farmi vedere mezza nuda davanti a loro.
Insomma, ero in costume di fronte agli One Direction, che a loro volta indossavano solamente dei bermuda neri.
Feci un respiro profondo quando mi avvicinai a loro cercando di non arrossire e rovinare la scena.
<   Ciao Ragazzi!   > esclamai dicendo la mia battuta.
Mi guardai intorno per cercare di capire meglio la situazione.
<   Ehi Ciao!   > mi venne incontro Liam.
Ok, adesso a chi toccava? Incrociai lo sguardo di Niall ma poi la mia attenzione si spostò su Harry che aveva la guance leggermente rosse.
<   Finalmente sei arrivata, temevo di doverti venire a risvegliare con un bacio !   >
Sbattei più volte le palpebre, e per un attimo mi scordai che stava recitando.
Rimasi imbambolata per qualche secondo ma Louis mi salvò in corner <  Facciamo i castelli di sabbia?  >
<  Stop! - urlò Chris dal megafono - Rifacciamola  >
Cercai di tornare seria <  Scusate  >
Mi coprii il volto con le mani e scossi la testa.
<  Non preoccuparti, non può essere sempre buona la prima  > disse Zayn facendomi l’occhiolino.
Mi imposi di non fare più figuracce. Non dovevo dimenticare le battute.
Ritornai dentro casa e rifeci tutto quello che avevo fatto prima.
Quando Harry disse la sua battuta, io risposti prontamente <  Zitto Harry  >
Poi venne il turno di Louis che propose di fare i castelli di sabbia.
Tirai un sospiro di sollievo quando Chris disse che questa andava bene.
Cominciammo ad ammassare un mucchio informe di sabbia.
Liam andò anche a raccogliere alcune conchiglie.
Melissa , intanto ci aveva raggiunto e aveva preso in disparte me, Harry e Louis.
<  Allora ragazzi, questa scena non è molto difficile. Harry ce la fai a prenderla in braccio?  >
Ci scambiammo uno sguardo complice e poi rispose <  E’ leggera come una piuma  >
<  Louis, tu dovrai iniziare a correre dopo un po’, raggiungerli e il resto lo sapete. Siccome dovrete entrare in acqua… questa dev’essere buona la prima ok ?   >
Noi tre annuimmo  <  Dopo avete tempo per sistemarvi un po’  > concluse Melissa andandosene.
Mi avvicinai a Niall e lo aiutai a finire il suo castello di sabbia.
L’inquadratura passava da me , ad Harry e poi di nuovo a me.
Mi alzai in piedi facendo i complimenti a Niall e Zayn per le loro costruzioni.
Sapevo che una volta alzata , sarebbe successo quello che c’era scritto anche nel libro.
E non tardò ad arrivare. Ad un tratto qualcosa mi colpì come un proiettile, alla schiena.
Feci un urletto per la sorpresa.
Una palla di sabbia mi aveva colpito, ed io odiavo la sabbia. Odiavo quei granelli fastidiosi sulla mia pelle.
Non fu difficile simulare di essermi arrabbiata <  Chi è stato ! ?  > esclamai.
Sapevo gia il colpevole, ma secondo il copione tutti dovevano indicare Harry mentre Louis doveva dire <  E’ stato lui  >
<  Harry Edward Styles  > urlai il suo nome completo mentre mi chinavo a fare anche io una palla di sabbia.
<  io… ti… dichiaro guerra!!!  > Gliela tirai  e lo colpii sul petto.
Cominciai a correre ridendo mentre tutti gli dicevano <   Wooo, Harry te l’ha fatta!   >
Mi fermai a circa 20 metri da lui < Prendimi Harry ! Prendimi ! > urlai
 Lui si scrollò la sabbia di dosso e iniziò a correre.
Non persi tempo e scappai verso il mare.
<   Ora sono affari tuoi !   > urlò Zayn da lontano.
Harry si avvicinava sempre di più : era più alto di me e quindi un suo passo valeva uno e mezzo dei miei ed in più era anche più veloce.
Improvvisamente non sentii più il terreno sotto i piedi.
<   Sei mia!   >
In quel momento alzai lo sguardo ed incrociai quello imbarazzato di Harry.
<  Stiamo andando bene  > mormorai mentre lui continuava a correre.
Sorrise  lievemente.
Sembrava di trovarsi sul set di Twilight, quando Jacob prende in braccio  Bella e comincia a correre per la foresta. Solo che qui non c’erano  ne vampiri ne licantropi e ci trovavamo in spaggia.
Quando passammo davanti ad una telecamera, seguii le istruzioni di Melissa
<   No!!! Louis!!! Salvami !! Louis!!! Aiuto!!   > Urlai 
Harry sorrise di nuovo, il suo sorriso … era un sorriso di sfida. All’angolo della bocca gli spuntò una fossetta.
Aumentò la velocità e mi strinse di più per non farmi cadere. Per sicurezza misi una mano dietro il suo collo. L’ultima cosa che volevo era cadere per terra come una pera cotta.
Non mi accorsi subito che stava entrando in acqua.
Spalancai gli occhi, cercando di non pensare a quanto potesse essere fredda.
Dietro di noi Chris e due Cameramen ci seguivano stando attenti a  non bagnare le telecamere.
<  Harry mettimi giù !  > esclamai
<  Come vuoi  > rispose lasciandomi cadere in acqua.
In quel momento arrivò Louis. Ero tutta bagnata e rabbrividii un po’ quando mi alzai in piedi per dire la mia battuta.
<   Questa non te la faccio passare liscia Styles!   > lo minacciai.
Harry si voltò e insieme a Louis cominciammo a schizzarlo.
Dopo un po’ Zayn urlò <  Venite a mangiare idioti !  >
<  Stop!! – esclamò Chris – Buona la prima !  >
Mi avvicinai alla riva ma inciampai per colpa di un’onda. Louis mi prese al volo e mi rimise in piedi.
<  Grazie  > disse sorridendo.
Intanto una donna si avvicinò a noi con degli asciugamani.
                                                  *                  *                     *
A fine giornata avevamo fatto parecchie scene.
Per esempio avevamo filmato la parte in cui “davo lezioni di nuoto” a Zayn.
Chiacchieravo con Niall in veranda e mentre Liam mi insegnava a surfare.
Si fa per dire, perché tutti e due stavamo seduti su due tavole da surf appoggiate sulla bagnasciuga.
Chris si era divertito a mostrarci le nostre “papere” durante le riprese.
In uno dei filmati si vedeva chiaramente quando , dopo  il “ temevo di doverti venire a risvegliare con un bacio”  di Harry, io ero arrossita violentemente.
Niall mi mise una mano sulla spalla, per rassicurarmi.
Per fortuna non ero l’unica ad aver commesso errori: Liam per due volte di seguito non riusciva a dire la parola “castello”.
Zayn , invece,  si era scordato qualche battuta e Niall si era messo a ridere al momento sbagliato.
Anche Harry non era stato il massimo, l’unico impeccabile , invece , era stato Louis.
Nel campo della recitazione era davvero un professionista.
<  Allora, questa scena è davvero facile: dovete far finta di mangiare. Chiacchierate. Fate vedere che andate d’accordo  > disse Chris.
Melissa mi consigliò di sedermi fra Louis e Niall.
<  Tutto pronto?  > chiese Chris mentre si metteva dietro una telecamera
<  Azione!  >
Cominciai a mangiare qualcosa: presi dell’insalata e un po’ di carne cercando di far vedere che mangiavo.
Con la coda dell’occhio guardai Niall.Lui non aveva bisogno di fingere.
Zayn fu il primo a prendere la parola. <  Allora ragazzi, domani cosa vogliamo fare?  >
<  Che ne dite di una battaglia con i gavettoni?  > propose Liam
Aspettammo qualche secondo.
<  E…. Stop! > disse Chris <  Andava bene ma rifacciamola per sicurezza. Stavolta inquadrate Liam di più   >
Quando finimmo di registrare mi coricai sul divano del salone.
Mi misi a leggere il copione aspettando che tutta la troupe uscisse dall’appartamento.
Ero cosi concentrata nella lettura che quando Louis si sedette vicino a me , mi prese un colpo.
<  Oh.. Scusami  > disse sorridendo.
<  No, non preoccuparti. Ero distratta e …  >
 <  Capita anche a me – esordì – Cosa stavi leggendo ?  >
<  “la battaglia di gavettoni”. Mi aspetterà un bell’incontro faccia a faccia,  con Harry  >
Spostai lo sguardo e notai che eravamo gli unici ad essere in salone, anche la cucina era vuota.
Tutti , probabilmente erano nelle loro stanze, e nella casa regnava il silenzio.
<  Sarà divertente… Se non sbaglio stiamo in squadra insieme. La sceneggiatura del film è molto fedele al libro  >
<  Si è vero  >  confermai accavallando le gambe.
Louis poggiò il suo copione sul tavolino di fronte a noi, segno che voleva chiacchierare.
Lo faci anche io.
<  Ti piace cosi tanto scrivere?  > chiese
<  Si, molto.. credo che sia nata per scrivere  > Spensi la lampada da lettura accanto al divano e la stanza fu invasa dal buio. Dalle finestre però, entrava un po’ di luce proveniente dalle lampadine accese in veranda, sufficiente abbastanza da illuminare  debolmente il salone.
< Io di sicuro sono nato per entrare nell’account di Niall e spacciarmi per lui  > mi scappò una risatina e sentimmo la voce del povero  Nialler <  Oh, Grazie Louis. Adesso so chi fra te e Liam è entrato nel mio account scrivendo “Ho un brufolo gigante sul sedere”  >
Sul volto di Louis si stampò un sorriso <  Prego Niall  >
<  Mai dirgli la password …  > puntualizzò Harry entrando nella stanza e avvicinandosi al frigo.
Louis scosse la testa alzando gli occhi.
<  Nessuno ha chiesto il tuo parere … Harold  > rispose alzando gli occhi al cielo.
Harry fece finta di niente mentre io mi divertivo a vederli bisticciare.
Louis tornò a guardarmi  <  Ma il tuo ragazzo non dice niente che sei qui … con 5 ragazzi… da sola … e magari succede pure qualcosa   >
Sbarrai gli occhi e diventai rossa come un pomodoro <  il mio.. mio.. ragazzo?  >
Louis scoppiò a ridere <  Non preoccuparti, non ti sfioreremo neanche i capelli  >
<  Parla per te Louis  > disse Harry ridendo.
<  Io non ho un ragazzo  >
Intanto Niall, era entrato in salone  e stava ascoltando la nostra conversazione.
<  Come mai ?  > chiese Louis incuriosito
<  Fatti i fatti tuoi Lou – lo rimproverò Niall– Sei un pettegolo  > disse mentre prendeva una bottiglia di birra dal frigo.
<  Scusa  > disse Louis passandosi una mano fra i capelli.
<  Non preoccuparti  >
<  Vuoi ?  > chiese Harry mentre mi porgeva una lattina di birra.
<  No, grazie io non bevo.  > risposi.
Lanciò la lattina a Louis , che la prese al volo, e si sedette accanto a me.
<  Ma dopo che progetti hai tu? Che farai dopo il film?  > chiese Niall.
<  Be’ … continuerò a scrivere, questo è sicuro  > risposi abbozzando un timido sorriso.
<  Scriverai ancora su di noi?  > chiese Louis
<  Certo , che scriverò su di voi.   >
<  E se ci proponessero un altro film ?  > azzardò Harry mentre tornava a sorseggiare la sua birra.
<  Accetteremo, cioè… io mi sto divertendo  > intervenne Liam sedendosi su uno sgabello.
<  Dov’è Zayn?  > chiese Louis
<  Dorme  > rispose Niall.
<  Ragazzi, io proporrei di andare a dormire  > esordì Liam guardando l’orologio da polso.
<  Sei il solito guasta feste  >
<  No, Harry. Liam ha ragione  > m’intromisi.
Niall si alzò e si congedò. Feci lo stesso: mi alzai dal divano e presi il copione dal tavolino.
Molto svogliatamente mi avvicinai all’inizio del corridoio ed augurai a tutti la buona notte. 




 

#Spazio dell'autrice
Salve Salvino Peipy (?)
Vi prego non mi uccidete, ma i prof mi hanno tenuta impegnata con la scuola >.< Tranquilli sono andata bene (8 a latino e 7+ a storia u.u )
Allora, ho notato che avete recensito in molti, cioè davvero io non so come ringraziarvi per il supporto che mi date e per la pazienza che avete !
In questi giorni ho conosciuto molte ragazze, davvero simpatiche che vorrei ringraziare.
In seguito voglio ringraziare tutti quelli che a fine capitolo recensiscono. GRAZIE. Mi raccomando, continuatelo a fare perchè ci tengo.
Allora ʘ‿ʘ metto delle gif  di Louis e  Sara :D
 viviiviviiv



Non sono bellissimi? Bene, io spero che il capitolo vi sia piaciuto! Scusate se ci sono errori :)
Ringrazio tutte le persone che mi hanno aggiunto fra gli autori preferiti e chi segue questa storia.
Comunque io mentre scrivevo il capitolo ero tipo kajdhjas (?) E sono sicura che il "Nessuno a chiesto il tuo parere Harold" rimarrà alla storia u.u
Per non parlare del "Parla per te Louis" mentre immaginavo la scena, ero *___* 
Ah, un piccolo anticipo, nel prossimo capitolo ci sarà una scena che posso definire solo aioudiaewioueqw chiaro no?

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Sciaooo a tutti, recensite e... al prossimo capitolo ;)

-Sara_Scrive
 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***



<<  Allora ?  >>  chiese Harry appoggiandosi sullo stipite della porta della mia stanza.
<<  Allora cosa? Scusa, stavo scrivendo  >> risposi chiudendo il computer di fronte a me.
Lui alzò il sopracciglio ed incrociò le braccia : sicuramente si era offeso visto che non gli avevo prestato attenzione da subito.
<<  Dai Harry dimmi  >>
Si diede una rapida scrollata di spalle prima di dirmi ciò che voleva <<  Mi servirebbe provare con te alcune scene. Sei libera o devi continuare a scrivere ?  >>
Mi parve di udire del sarcasmo alla fine del sua richiesta.
<<  Si, va bene  >>
Lui sorrise mimando un “grazie ”  con le labbra.
Quando mi avvicinai a lui mi prese per mano e mi trascinò in veranda , passando per la cucina mentre gli altri ci guardavano con aria interrogativa.
<<  Dove andate ?  >> chiese Liam staccando gli occhi dalla televisione.
<<  A provare  >> rispose Harry facendo un sorrisetto.
<<  Leva quella faccia da coglione  >> gli disse Niall mentre leggeva un fumetto.
Mi sistemai su una sedia ma mi rialzai subito perché mi accorsi di non aver preso il mio copione.
Quando feci per alzarmi Harry mi bloccò dicendo <<  Ferma . usiamo il ..  >> ma venne interrotto dal clacson di una macchina.
Ci voltammo verso le altre casette per vedere chi fosse arrivato  e notammo un gruppo di persone intorno ad una porche nera parcheggiata sulla stradina principale.
<<  Chi è arrivato ?  >> chiesi avvicinandomi alla ringhiera della veranda cercando di mettere a fuoco la figura appena uscita dall’auto.
<<  Non lo so  >> rispose Harry avvicinandosi anche lui per cercare di capire qualcosa.
Era un ragazzo: pelle abbronzata, occhiali da sole, T- shirt e Jeans attillati,  capelli neri e ciuffo alla Malik venuto male.
<<  Chi è questo tizio?  >> chiese Harry piegando la bocca in una smorfia mentre Chris e Melissa lo abbracciavano: sembrava quasi lo conoscessero da tempo.
Ad un tratto il ragazzo si tolse gli occhiali e solo in quel momento riconobbi la sua faccia.
<<  Oh mio dio…  >> mormorai portandomi una mano sulla guancia e sgranando gli occhi <<  Quello è Taylor Lautner !  >>         
Mi sporsi ancora di più dalla veranda  con l’intenzione di scavalcarla , ma dato che avevo l’agilità di un elefante cambiai idea.
Sentimmo la voce di Zayn , dentro la casa dire <<  Reazione da pazzo uno… Reazione da pazzo due … Reazione da pazzo tre  >> dopo la sua conta alla rovescia sentimmo Liam cominciare a parlare a raffica : <<  Come sto? Sono presentabile? .. lui è il mio idolo da sempre .. Secondo voi mi rivolgerà la parola? E’ il caso di chiedergli l’autografo ?  Qualcuno mi accompagna  a parlargli ? O mio dio devo calmarmi  >>
<<  Fatti una vita Liam  >> gli rispose Zayn mettendosi a mangiare un Toast.
<<  Devo andare a parlagli. Lui è … lui è davvero importante   >> dissi mentre ritornavo in cucina  seguita da Harry.
<<  Ma che ha d’importante ?  >>
<<  Come? – Chiesi alzando un sopracciglio – E’ dal 2008 che seguo Twilight e la mia prima fan fiction è stata su di lui. Ed è grazie a Taylor se sono qui.  >>
Uscii da casa e cominciai a correre presa da non so che, volevo assolutamente parlargli : volevo dirgli quanto lo ammiravo e che la mia prima fan fiction era su di lui.
Appena mi avvicinai venni bloccata da Chris  <<  Taylor ti presentiamo la nostra “stella”. Lei è Sara – disse facendo un gesto teatrale – Sara lui è Taylor. Noi due abbiamo lavorato insieme per New Moon invece con Melissa ha lavorato con lui dal 2008 fino ad oggi  >>
<<  Piacere  >> disse Taylor tendendomi la mano.
In tutta risposta io dissi solamente <<  Lamiaprimafanfictionèstatasudite – ripresi fiato – Ti amo dal 2008  >>
Lui si limitò a sorridere mentre Melissa mi guardava con apprensione mentre cercavo di calmarmi.
Avevo ancora il fiatone per la piccola corsa che avevo fatto , ma ero riuscita lo stesso a trovare le forze per fare una figuraccia.
Per fortuna nel frattempo erano arrivati anche i ragazzi che si stavano presentando al nuovo arrivato, cosi io potei allontanarmi per cercare di calmarmi.
“Calma” mi ripetevo più volte: non capivo da dove veniva tutta quell’agitazione.
Cercai di risistemarmi al meglio e quando fui sicura di essere tornata in me , mi riavvicinai al cerchio di persone intorno Taylor.
<<  Scusa per prima.. sono una tua grande fan e ho perso la testa per qualche secondo  >>
<<  Nah – disse – non preoccuparti. A tutti capita  >>
<<  Come mai da queste parti ?   >> chiese Louis
<<  Io abito qui – rispose passandosi una mano fra i capelli – Ho saputo che stavano girando un film vicino a casa mia e ho deciso di passare …  >>
<<  Ti rivedremo spesso ?  >> chiese Niall, ma dalla faccia di Liam capii che era stato lui a chiedergli di fare quella domanda al posto suo.
<<  Spero di no  >> sentii la voce di Harry mormorare in risposta alla domanda di Niall.
Lasciai perdere Harry e mi concentrai su Taylor mentre chiacchierava con tutti noi, accanto alla sua macchina.
Non potevo credere di aver passato la mia adolescenza a spiarlo sul web e a cercare informazioni per scrivere una fan fiction con un personaggio   il più fedele possibile alla sua personalità.
<<  Ti va di rimanere a cena ? – chiesi  facendomi avanti – cucino io  >>
<<  Non so quanto posso rimanere … ho un appuntamento e …  >>
<<  Non fa niente – esclamò Liam – puoi rimanere qui tutto il tempo che vorrai. Se vuoi puoi venire in spiaggia  >>
<<  Non ho un costume  >>
<<  Te lo presto io  >> ribatté Liam indicandogli il nostro appartamento.
Taylor salutò Chris e Melissa che tornarono al loro lavoro, ed insieme a Liam entrò dentro casa.
Harry mi picchiettò sulla spalla con un dito  e quando mi girai mi indicò il copione che teneva arrotolato in una mano.
Sinceramente non mi andava più di provare. Insomma avevamo registrato un mucchio di scene quella mattina e quel pomeriggio non volevo passarlo a lavorare.
Mi morsi il labbro non sapendo cosa rispondergli , mi voltai più volte verso la casa.
<<  Ti prego  >> fu tutto quello che uscì dalle mie labbra.
Lui non disse niente, si limitò ad abbassare la testa e alzarla dopo qualche secondo.
<<  Grazie  >> mormorai dandogli un bacio sulla guancia , poi mi precipitai verso il nostro appartamento <<  Taylor!! Ti  andrebbe di fare qualche partita di pallavolo in spiaggia ?  >> urlai per farmi sentire.
 
 
                                                *                          *                        *
<<  Gioco !  >> urlò Chris.
Zayn prese la palla e fece la battuta.
Con gli occhi cercai di analizzare la situazione il più velocemente possibile, stavamo giocando tre contro tre : io, Liam e Taylor contro Zayn, Niall e James, il cameraman e Chris ci faceva da arbitro.
Avevamo creato una sorta di campo dotato di una rete fatta con alcuni pali legati fra loro, non era il massimo ma andava bene cosi.
Louis ed Harry stavano chiacchierando sotto un ombrellone qualche metro distante da noi.
La palla arrivò nel nostro campo, Liam la ricevette in baker  e Taylor fece un palleggio di controllo prima di rispedirla dall’altra parte.
Mentre giocavamo con la coda dell’occhio vidi che Louis continuava a fissarmi.
Arrossii lievemente e cercai di concentrarmi sul gioco, ma ogni volta ero tentata dal dare una sbirciatina e la scena era sempre la stessa : Harry gli parlava e lui continuava a guardarmi.
Dentro di me pensai che magari era geloso del fatto che stavo dando molte attenzioni a Taylor, forse stavo cominciando ad interessargli , ed in quel momento la mia immaginazione cominciò a crearsi un filmino in testa; anche se ad essere sinceri , la verità era che a lui non importava molto.
Ogni volta che segnavamo punto battevo il cinque a Taylor, lo riempivo di complimenti  e continuavo ad avere un fare civettuolo , solamente perché in quella  situazione mi ero auto convinta che facendo cosi avrei attirato l’attenzione di Louis, che in futuro mi avrebbe potuto dichiarare il suo amore per me.
La giornata andò avanti cosi finché Taylor guardò l’orologio e disse che era il momento di andare.
Forse la sua partenza mi riportò con i piedi per terra, perché quando tornai in camera per cambiarmi , cominciai a provare uno strano senso di colpa nei confronti di Harry.
Appena uscii dalla camera incontrai Louis <<  Ehi come va?  >> chiese.
<<  Tutto bene – risposi – Sai cosa c’è per cena?  >>
<<  Credo spiedini di agnello e qualche Hamburger con patatine fritte  >>  
Annuii con la testa  e poi calò il silenzio.
Avevo una gran voglia di baciarlo e dirgli che volevo essere la sua ragazza. In cuor mio speravo che il tempo passato con me, a provare e chiacchierare gli avesse fatto capire che ero quella giusta e che poteva benissimo lasciare Eleanor , un po’ com’era successo nella mia storia.
Forse il mio difetto più grande è che ragiono come se la mia vita fosse un film in cui tutto va bene e mi ritrovo spesso delusa quando mi tocca affrontare la realtà.
<<  Sai, volevo parlarti …  >> mormorò.
In quel momento il mio cuore cominciò a battere all’impazzata <<  Dimmi tutto  >>
Lui fece per parlare ma venne interrotto da Niall che uscendo dalla sua stanza passò davanti a noi dicendo <<  Di che parlate? Non andate a mangiare? La cena dovrebbe essere già pronta  >>
<<  Giusto  >> disse Louis e con quelle parole mise fine alla nostra “conversazione”.
Tornai in cucina e trovai i piatti di plastica disposti sul tavolo e al centro un vassoio pieno di spiedini.
Ne presi uno  e ci misi qualche spiedino per poi sedermi accanto a Zayn.
Augurai a tutti “buon appetito” e mentre mangiavamo , come mio solito, mi misi a contarli : Louis, Liam , Niall , Zayn ... Ne mancava uno <<  Dov’è Harry ?  >> chiesi 
<< E’ in veranda , sta mangiando fuori  >> rispose Liam  << Come mai  ?  >>
Nessuno rispose , Louis fece le spallucce e ritornò a mangiare.
Scossi la testa davanti al menefreghismo totale dei ragazzi: sono uomini, quando si tratta di mangiare per loro potrebbe crollare il mondo, basta che hanno qualcosa fra i denti.
Presi il mio piatto e raggiunsi Harry in veranda: lo trovai a mangiare da solo seduto su una sedia.
<<  Scusa  >> esordii  mentre mi sedevo di fronte a lui.
Lui non disse niente e continuò a mangiare il suo spiedino.
Passarono in silenzio i dieci  minuti successivi, ma alla fine esasperata decisi di dire qualcosa  <<  Continuerai cosi per il resto della serata Harry ?  >>
Lui si voltò lentamente e con fare annoiato mi rispose <<  Sto solo facendo quello che hai fatto tu durante tutta la giornata : ignorarmi.  >>
<<  Ti ho detto che mi dispiace… ma cavolo lui è Taylor Lautner ..lo sai, te l’ho detto che ..  >>
<<  E con questo? Io sono Harry Styles, degli One Direction … quando ci siamo visti per la prima volta non mi sei saltata al collo dicendo “Ho scritto una fan fiction su di voi siete i miei idoli”. Come mai tutta questa differenza?  >>
<<  Non lo so …  >>  risposi mordendomi un labbro e guardando per terra <<  Ma quando vi ho visti .. credimi mi sentivo svenire .. ma è stata la presenza di Simon a mettere freno alla mia “possibile reazione da pazza”  >>
Lo guardai per un secondo e poi ripresi a parlare <<  Mi dispiace davvero se non abbiamo più provato insieme .. Ma scusa, alla fine , perché te la prendi cosi tanto? Proviamo insieme domani , contento?  >>
Harry scosse la testa <<  Domani non possiamo provare. Ti ricordi quello che ha detto Chris ? Abbiamo un giorno di svago : dormire fino a tardi , andare in città .. non fare niente .. Divertirsi hai presente?  >>
 <<  Sì, ho presente  >> risposi facendo un sorriso.
Lui ricambiò e poi mi diede un leggero pugnetto sulla spalla <<  E  comunque ti perdono ..  >>
<<  Come se ce ne fosse bisogno!   >> risposi dandogli una spinta sul braccio.
Lui scoppiò a ridere e tornò a mangiare <<  Torniamo dentro ?  >>  proposi alzandomi.
Harry mi prese il polso e disse <<  No. sto bene cosi  >>


 

#Spazio dell'autrice
Eccomi qui :D Salve PEIPI
Scusate il ritardo e anche l'orario muhahahaha (?)
Bene, rieccomi qui con il commento sul testo.
Be' se devo essere sincera, mi è dispiaciuto molto che il capitolo precedente non vi è piaciuto >.< C'est la vie.
Spero che questo sia diverso.
Ho seguito molto i consigli che mi avete dato, spero di essere miglirata. Vi ringrazio davvero tanto per il sostegno che mi date e ringrazio la mia migliore amica Miley per i suoi consigli e per avermi aiutato a correggere il capitolo :D
Bene, come avevo detto , avrei inserito nella storia Taylor Lautner e se non si era capito, io adoro Twilight (Amo anche Harry Potter e tutte le altre saghe).
So che molti quando leggeranno quello che sto per dire diranno "Ecco te l'avevo detto " ma lo dico lo stesso... Anzi no ci ho ripensato voglio farvi aspettare altri due capitoli per farvi dire "Dai cazzo , baciatevi e poi fate dei figli" HAHAHHAHHAHA (?)
Comunque volevo parlare di una cosa importante: in questa storia la protagonista assomiglia molto a me e non solo per il fatto che le storie citate nel racconto sono le mie storie. 
Ma anche caratterialmente e il modo di ragionare. Penso che fra tutte le storie che ho scritto Sarah Bennet sia il personaggio che mi rispecchia più di tutti in assoluto.
Credo di essere migliorata molto dalla mia prima fan fiction (che appunto è su Taylor Lautner)  e questo è solo merito vostro.
Continuate a recensire, oltre che aiutarmi con i vostri commenti facendomi capire cosa non va e cosa vi piace mi rendete felice :)
Ps= La mia migliore amica mi ha diagnosticato un problema con le virgole. U.U
Ok, metto  un po' di Gif e poi stacco ;)
 


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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***



Ormai un po’ tutti noi c’eravamo abituati a quella routine.
Persino sbagliare le battute ora, non mi sembrava cosi tragico.
Erano  passate due settimane e mezzo  da quando Simon mi aveva portato qui.
Avevo rafforzato il mio rapporto con tutti. Soprattutto con Chris , il quale passava molto tempo con me per parlare di varie scene.
Melissa ogni tanto entrava nel nostro appartamento e ci faceva fare degli esercizi per migliorare la nostra recitazione.
Capitò qualche volta che dovemmo registrare più volte una scena , che magari prima avevamo “archiviato”.
Per esempio Chris ci fece rifare la scena in dell’arrivo al mare.
Il mio rapporto era migliorato anche con Louis, Liam , Niall , Harry e Zayn.
Mi trovavo molto più  a mio agio: avevo legato con tutti,  forse di più con Harry, magari perché inspiegabilmente mi trovavo a passare la maggior parte del tempo con lui.
Zayn era un tipo abbastanza silenzioso e  a volte preferiva chiudersi in camera piuttosto che giocare a carte con noi.
Con Niall e Liam  spesso andavo a fare castelli di sabbia o passeggiate in riva al mare.
Era davvero due tipi tranquilli, anche se quando si lasciavano andare diventavano due pazzi scatenati.
Niall, in particolare, era davvero un tipo divertente,  all'apparenza sembra un tipo calmo, un angioletto e non crederesti mai, che un tipo come lui si metta a bere birra a mezzanotte mentre guarda il calcio e rutta in continuazione.
Con Louis avevo un rapporto strano: all'inizio, il solo pensiero di vederlo o di parlargli mi mandava in tilt il cervello.
Ultimamente mi ero sciolta e avevo cominciato a dire frasi sensate o addirittura avere una conversazione.
Spesso ci sedevamo in salone a provare le scene, visto che da copione noi due passavamo molto tempo insieme, ma finiva sempre che ci mettevamo a chiacchierare e mettevamo da parte la recitazione.
C’era uno strano rapporto  fra noi, e non saprei definirlo. Soprattutto perché io non riuscivo mai a capire cosa gli passava per la testa.
Con Harry era più facile, parlavamo spesso e ci ritrovavamo a fare discorsi seri partendo anche da motivi stupidi come “Chi accende il condizionatore”. Per una causa o per l’altro dalla mattina alla sera io ed Harry stavamo sempre insieme.
Il che non mi dispiaceva, anche se quando mi mettevo a pensare mi sembrava davvero strano che io avessi fatto cosi tanta amicizia con delle persone, che fino a qualche tempo fa erano i miei idoli ed ora erano i miei colleghi di lavoro e stavano diventando anche miei amici.
 
 
Ci trovavamo in veranda, c’era chi  era seduto sulle sedie o chi guardava il mare appoggiato sulla ringhiera del balcone e stavamo girando una scena importante.
Purtroppo per noi, ogni volta che tentavamo di dire le nostre parti c’era sempre qualcuno che iniziava a ridere.
Chris intanto, continuava a portare pazienza.
< Allora, cosa vogliamo fare domani?  > esordii alzando lo sguardo ed incrociando quello di Niall.
Lui alzò gli angoli della bocca ed io cercai di trattenere a stento una risata.
Zayn cominciò a ridere e a quel punto ogni persona presente si lasciò andare.
<  Scusate  > disse Zayn
Chris intanto stava dietro una telecamera e rideva a crepapelle. <  Dovresti vedere la tua faccia Niall – scoppiò nuovamente a ridere – sembravi un topo sorridente  >
Tutti quanti risero per la sua battuta.
Sospirai cercando di trovare un minimo di serietà per riprendere a registrare.
Aspettammo che tutti smisero di ridere e Chris mi diede l’ok.
Stavo per parlare quando in quel momento intervenne Melissa <  E’ ora di pranzo. Facciamo una pausa  >
Non passò neanche un secondo che tutti quanti si erano precipitati a mangiare.
Liam aveva preparato un cestino pieno di panini, cosi noi sei decidemmo di andare a pranzare in spiaggia.
Con l’aiuto di Harry aprii alcune sedie a sdraio ed aprimmo due ombrelloni per avere un po’ d’ombra.
Zayn si mise a sentire la  musica con l’ipod mentre mangiava avidamente l’insalata dal suo tupperware.
Louis, Niall e Liam stavano sulla bagnasciuga e ogni tanto lanciavano un pezzetto di pane nel mare dando da mangiare ad alcuni pesciolini.
Io mi godevo il sole su un lettino mentre Harry cercava un pacchetto di Haribo.
<  Sai – disse Harry mentre tirava fuori dal cestino un sacchetto con delle caramelle – Mi faccio spesso una domanda  >
Voltai la testa verso di lui, che si sistemava meglio sotto l’ombrellone.
<  Ogni Directioners ha un preferito. – Continuò  guardandomi – ma il tuo qual' è? Chi di noi cinque ti ha compito di più?  >
Rimasi spiazzata dalla sua domanda. “E ora cosa dico?”
Lui abbassò lo sguardo e guardò il pacchetto di Haribo.
<  Cioè.. non sei obbligata a dirmelo  >
Lasciai che passassero dieci secondi di silenzio.
Harry alzò gli angoli della bocca e capii che stava sorridendo , anche se cercava di nasconderlo.
Sapevo cosa stava pensando, ed era meglio se gli chiarivo le idee.
Lanciai uno sguardo furtivo a Zayn, che era concentrato ad ascoltare la musica con le cuffiette ben impiantate nelle orecchie.
<  E’ Louis  >  mormorai <  Cosa ?  > chiese un po’ sorpreso.
<  Louis. Louis  > esclamai guardando la spiaggia.
<  Louis ?  >
<  Sì, lui  > risposi pentendomi di aver alzato la voce cosi tanto.
Non riuscivo a decifrare l’espressione di Harry  <  Sei tutta rossa  > esclamò ridendo.
Sembrava divertirsi per via della mia reazione, ma allo stesso tempo sembrava che la mia risposta non fosse all'altezza delle sue aspettative.
<  Lo sai che è fidanzato ?  >   disse guardando il mare in direzione di Louis.
<  Ehm …  >
Sì, lo sapevo. Ma non m’importava più di tanto. <  Non voglio darti false speranze, ma qui non siamo in un libro. Le cose non vanno mai come vorremmo. Siamo nel mondo reale  >
<  E con questo ?  > chiesi
<  E con questo … niente. Volevo solo dirlo  > rispose.
Rimanemmo in silenzio <  Spero che la mia domanda non ti abbia infastidito  >
Mi limitai a sospirare continuando a guardare Louis che parlava con Niall sulla bagnasciuga <  non lo andrò a dire a nessuno. Tranquilla. Non sono quel tipo di persona.  >
<  Grazie Harry  >
Ecco, forse quello che era appena successo poteva essere un esempio del mio rapporto con Harry.
Facevamo cose di tutti i giorni e o per un motivo o per l’altro finiva che parlavamo  di cose importanti e ci conoscevamo meglio a vicenda.
A volte mi chiedevo perché non poteva succedere anche con Louis.
Dopo qualche minuto arrivò Sebastian , uno dei tecnici che si occupava degli attrezzi di scena.
Tolse una delle cuffiette a Zayn e gli chiese di andare a chiamare gli altri.
Diede a me e ad Harry delle pistole spara - acqua.
<  Chris vi sta aspettando  > ci informò.
 
<  In questa scena ci sarà una battaglia di gavettoni. Ripeto, non dovete assolutamente colpire Sara. Lei deve rimanere asciutta. - Chris si sistemò il capello che aveva in testa e proseguì – Niall e Zayn, voi vi metterete lì dietro e aspetterete il mio segnale. Liam tu stai lì con Harry.  >
Niall e Zayn si nascosero dietro la duna che gli era stata indicata e caricarono le loro pistole.
<  Laggiù c’è un cameraman: James . Louis e Sara saranno seguiti da James.  >
Melissa fece un cenno con capo sia a me sia a Louis.
Ci scambiamo uno sguardo complice e ci avviammo vicino a James.
La scena era ambientata in spiaggia, ed ero felice che più o meno ogni dettaglio rispettava il libro: questa scena, era una delle mie parti preferite della storia. Ci tenevo molto e mi faceva piacere che Chris e Melissa si fossero impegnati a non cambiare niente.
<  Ti va se stasera ripassiamo un po’ di scene  > chiese Louis mentre camminavamo.
Abituata a quella domanda risposi prontamente con un “Sì”.
Una volta arrivati, James ci diede alcune istruzioni e iniziammo a girare solo quando Chris ci diede l’Ok.
Louis era dietro di me, ma in quella scena dovevo fingere di essere sorpresa di essere seguita da lui.
Sentii un rumore alle mie spalle e come da copione ,  puntai la pistola per difendermi.
<   Ah sei tu Lou…   >  dissi abbassando la mia arma.
Lui fece lo stesso.
<   Ti va un’alleanza ?   > chiese.
<   Con te?  Ovvio   > risposi sorridendo
<   Devo ricaricarmi   > disse 
<  Anch’io  >
<  Stop  > urlò Chris
Ci avvicinammo di più alla “zona rossa”  , ovvero ci avvicinammo ai nascondigli degli altri ragazzi.
Qui non dovevamo seguire nessuna istruzione, dovevamo solo divertirci per far sembrare tutto più naturale.
<  Uno , due , tre … Azione !  >
Stavo per iniziare a correre quando Louis mi prese per mano.
Ero sicuramente arrossita , ma volevo avere un’aria professionale perciò non mi fermai e iniziai a correre con lui al centro della spiaggia.
Dopo qualche secondo Niall e Zayn spuntarono dai loro nascondigli e vennero colpiti dai nostri getti d’acqua.
Certo, magari se non fosse stato come diceva il copione io e Louis ci saremmo bagnati.
Proseguimmo la nostra corsa e “facemmo fuori” Liam.
Harry uscì allo scoperto e colpì Louis, che fece un gesto teatrale e cadde a terra.
Rimasi qualche secondo a contemplare la maglia di Louis,  ormai bagnata.
Presi la mia pistola e la puntai contro Harry, premetti il grilletto e lasciai che il getto d’acqua lo colpisse.
Sorrisi soddisfatta quando Chris diede lo stop.
<  Questa era buona la prima  > disse Melissa.
Harry mi venne incontro per stringermi  la mano.
<   Bella partita   > disse
<   Anche tu sei stato bravo   > ammisi.
<   Ride bene chi ride ultimo   > mormorò
<   Cosa?   > chiesi , non capivo.
In quel momento una "cascata" d’acqua mi bagnò dalla testa ai piedi.
<   Ah   > esclamai.
Mi voltai e vidi Louis con un  secchio d’acqua  in mano vuoto.
Feci un  sorriso e tornai seria quando lo schizzai con l’ultimo getto d’acqua.
Chris ci disse di metterci in posa per una foto.
Nel libro c’era scritto che Sara, la protagonista , durante la vacanza collezionava le foto della loro estate, cosi  dopo aver finito le scene più importanti Chris ci scattava alcune foto.
A volte mi sembrava davvero di vivere nella mia storia.
 
Quella sera Chris decise di prendere me e Louis e farci fare una scena abbastanza “romantica”.
Io l’avevo letta mille volte, perché sapevo che magari non ero all'altezza di quella situazione.
Nella storia  fra Sara e Louis si crea un rapporto davvero speciale. Perché sono davvero simili, anche nei modi di fare.
Io sono cosi, come la protagonista, ma con lui non riuscivo proprio ad essere me stessa. Forse perché mi agitavo troppo.
Andai in spiaggia, dove mi aspettavano Melissa, Chris e James.
Mi fecero sedere su un asciugamano messo sulla sabbia e mi dissero <  Cerca di essere naturale. Le battute le sai. Niente può andare storto.  >
“Fosse facile” pensai mentre Louis arrivava e Melissa gli dava alcune disposizioni.
Si sedette vicino a me.
Quando Chris ci fece l’ok Louis cominciò a parlare <  Oggi è stata una lunga giornata …  >
<  Gia  > dissi. Pensando che anche quella di oggi era stata realmente una lunga giornata.
<  So bene che la strada è tanta. Ma se vuoi posso aiutarti a realizzare il tuo sogno. Troveremo qualcuno che ascolterà la tua bella voce. Vedrai che farai tanta strada  >
<  E tu ?  > chiesi <  E tu rimarrai con me ? So che è una domanda schiocca. Che tu ed i ragazzi avete il tour ma..   >
<  Troveremo sempre un modo per stare insieme  > rispose lui.
Lo abbracciai e lui mi strinse a se <  Sei come mia sorella. Non potrei mai lasciarti da sola  >
Mi godetti quel momento. Respirai il profumo di Louis e mi convinsi che quello che stavo vivendo.
Finchè Chris disse <  Stop  >
Una volta finita quella scena, ritornai nella mia stanza.
Salutai Louis ed augurai la buona notte a tutti.
Mi misi il pigiama e mi rilassai sul letto.
Forse un giorno sarei riuscita a parlare con lui. Forse lui era al corrente che io ero evidentemente innamorata di lui.
Nel mio piccolo, la mia fantasia si prendeva gioco della mia razionalità: m’immaginavo che durante le riprese, durante quest’esperienza avrei fatto la fine della protagonista della mia storia.
M’immaginavo che alla fine Louis sarebbe venuto da me, e mi avrebbe detto di amarmi.
Ma qui non siamo in un film… a farmi reprimere le mie fantasia furono proprio le parole di Harry “Lo sai che lui è fidanzato?”
“Si, lo so. ” risposi mentalmente “Ma so anche che l’amore trionfa sempre. vero?”
Scossi la testa e scacciai quella vocina da ragazza infantile.
“Non succederà niente. Sono qui solo per lavoro” .


#Spazio dell'autrice 
Hola gente :3 so benissimo di essere in ritardo e vi chiedo perdono.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Scusatemi se ci sono errori etc... spero di aver scritto tutto correttamente.
Vi ringrazio per tutte le recensioni che mi lasciate, sappiate che mi fa molto piacere, perciò non mi faccio problemi a rispondere ad ognuno di voi.
Bene, allora tornando alla storia.
Voi che ne dite? Come siete rimaste quando Harry le ha fatto quella domanda?
Non voglio anticipare nulla, però visto che nello spazio dell'autrice non l'avevo mai fatto voglio commentare un po' questo capitolo.
Dunque, so che non è molto lungo >.< (sorratemi) però qui sono contenute delle parti davvero importanti per la storia e credo che questo l'abbiate capito da soli.
Io credo, che delle persone per avere un rapporto stretto debbano conoscersi da un po' di tempo. Quindi nella mia storia anche se siamo al 7° capitolo non troverete sbaciucchiamenti o dichiarazioni d'amore.
Volevo dire questo, per spiegare che io non credo che in ogni storia ci sia il colpo di fulmine fra due persone.
Insomma, se questa storia l'avesse scritta un'altra persona, con un punto di vista diverso dal mio, penso che avrebbe fatto innamorare all'istante "Sara e (scegli tu )" e dal 4 capitolo gia partivano i tradimenti sul set e roba varia.
Io ci vado piano con i rapporti delle persone perciò in ogni capitolo ci saranno piccoli dettagli che vi faranno capire di più il rapporto fra la protagonista ed ognuno dei personaggi.
Credo che alcuni di voi abbiano gia intuito qualcosa.
Comunque, nel prossimo capitolo avremmo un'arrivo speciale. Per me, il nuovo personaggio che entrerà nella storia (ma solo nel prossimo capitolo ) è molto importante.
Ok, ora sparisco. Visto che ho scritto un poema >.<
Recensite, vi voglio bene e...   al prossimo capitolo :D

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***



Mi svegliai abbracciata al cuscino, però nel momento in cui aprii gli occhi mi dimenticai all’istante di cosa avevo sognato. Avevo fatto una bella dormita, era ancora mattina ma di sicuro mi ero alzata molto tardi.
Quel giorno non dovevamo registrare ed avrei suddiviso la giornata in due parti : la mattina mi sarei concentrata sul libro da scrivere  mentre il pomeriggio sarei andata in città a divertirmi.
Entrai in bagno dopo essermi vestita per sistemarmi i capelli e lavarmi faccia e denti.
Dopo cinque minuti tornai nella mia camera per prendere la borsa del computer ed andare in veranda a scrivere.
Mentre mi dirigevo in corridoio, vidi la camera di Zayn ancora chiusa, erano circa le undici e mezza ma di sicuro lui stava ancora dormendo, Liam si trovava in cucina e sistemava il tavolo accanto a Niall che guardava il suo cellulare commentando alcune News.
<<  ‘Giorno  >> esordii prima di varcare la soglia  porta della veranda.
Mi sedetti sul dondolo contro il muro della casa che aveva la vista sul mare , dopodiché sistemai la borsa del computer sulle mie gambe e tirai una delle tante zip per aprirla.
Spostai lo sguardo di fronte a me e notai che c’era qualcuno che stava facendo il bagno al mare: cercai di mettere a fuoco e vidi Louis che stava Surfando.
Rimasi imbambolata per qualche secondo e quando abbassai lo sguardo vidi che avevo aperto una tasca sbagliata della borsa.
Stavo per richiuderla ma il mio occhio cadde su un foglio al suo interno. <<  E questo cosa ci fa qui  ?  >> mormorai mentre  prendevo il disegno in mano.
Non ricordavo assolutamente di averlo portato. “Sarà stata Kate” pensai ma non riuscivo a capire per quale motivo l’avesse messo lì dentro senza dirmi niente.
Rimasi ad osservare le due figure ritratte: un ragazzo ed una ragazza, quello era un vecchio disegno che feci un anno fa circa.
Mi era venuto così bene che avevo deciso di portarlo con me ovunque, anche dopo essermi trasferita a Londra.
Arrossii leggermente quando il mio sguardo si posò nel punto in cui le labbra dei due ragazzi s’incontravano.
Io sapevo chi erano. Quelli eravamo io e Louis , e quel disegno l’avevo fatto prima di scrivere la mia storia.
Non era un ritratto, era più che altro un manga e forse l’unico difetto che aveva era che la ragazza aveva i capelli troppo scuri al contrario dei miei, che erano biondi.
“Chissà se un giorno lo vedrà mai ?”
I miei pensieri furono interrotti dal suono del clacson di una macchina.
Mi voltai scocciata per vedere chi fosse. Era Harry alla guida di una decappottabile nera, sorridente come un cretino dietro gli occhiali da sole.
<<  Ciao!  >> mi salutò
<<  Ehi ! – esclamai – quella da dove salta fuori ?  >>
<<  L’ho affittata per oggi  >>
<< Capisco…  >>
<<  Vieni ?  >> Disse indicando il sedile del passeggero.
Gli mostrai il computer mentre mi mordevo il labbro in segno di “mi dispiace”.
Lui scosse la testa ed indicò il mare. Mi voltai nella direzione che aveva puntato col dito e vidi Louis mentre usciva dall’acqua e si passava una mano fra i capelli tirando le punte.
Ritornai a guardare Harry che muoveva le sopracciglia su e giu.
Scossi la testa e tornai in camera.
Cercai di vestirmi meglio e presi la borsa con il portafogli e il cellulare.
Salutai Liam e insieme a Niall uscii di casa.
<<  Vieni anche tu ?  >> mi chiese mentre ci avvicinavamo ad Harry.
Feci  cenno di sì con la testa mentre aprivo la portiera del sedile del passeggero.
<<  Siamo sicuri che non faremo incidenti?  >> chiesi sarcasticamente
<<  Con Harry alla guida non si sa mai  >> mormorò Niall ridendo sotto i baffi.
Harry intanto aveva acceso il motore e si preparava a fare retromarcia.
<<  Oh andiamo  Curly Boy!  >> disse Niall dandogli una pacca sulle spalle.
Salutai Chris mentre ci guardava dalla sua veranda e mimava un “Divertitevi” con la bocca.
Harry ingranò la marcia ed imboccò la stradina.
 
<<  Zayn ancora dormiva?  >> chiese Niall inarcando un sopracciglio.
<<  Sì, te l’ho detto. Sono passata davanti camera sua e aveva la porta ancora chiusa  >> esclamai voltandomi per guardarlo in faccia perché era seduto dietro di me.
<<  Strano ..  >> disse lasciando cadere il discorso.
<<  Probabilmente stava mandando dei bei messaggini  zozzi alla sua ragazza  >> ridacchiò Harry mentre guidava.
<<  Idiota  >> esclamai mentre mi  rigiravo  e cercavo di sistemarmi i capelli che il vento continuava a scompigliare.
<<  Potresti andare più piano?  >>  chiesi
<<  Come vuoi dolcezza  >> rispose sorridendo e mostrandomi le sue fossette ai lati della bocca.
Al contrario di come gli avevo chiesto , mise il piede sull’acceleratore e strinse più saldamente il volante.
<<  Ora si che cominciamo a ragionare. – urlò Niall per farsi sentire - Voglio arrivare presto in città. Dicono che ha appena aperto un negozio di video giochi fornitissimo  >>
<<  Sentito ?  >> disse Harry <<  Dobbiamo arrivare in tempo per vedere il negozio di videogiochi  >>
Dopo 20 minuti di autostrada Niall esclamò  <<  Ehi Guardate!!   >>
Tutti e tre ci voltammo a sinistra e notammo la Grande scritta “Hollywood” sul monte accanto alla strada.
<<  Wow !  >> Fu tutto quello che riuscii a dire.
<<  Non hai mai visto Los Angeles?  >> mi chiesero all’unisono.
<<  No, mai. E da quando sono qui non ho mai avuto l’occasione di passare in città e vederla bene  >>
<<  Be’ .. – Disse Harry – Mi piacerebbe fartela vedere tutta, io ed i ragazzi la conosciamo bene, ci siamo già stati molte volte. Ma questa città è troppo piccola per essere visitata in un giorno  >>
<<  Lo so…  >> mormorai come se la giornata fosse appena finita.
<< Ehi  - esclamò Harry – Se ci tieni così tanto ti ci porto io a vederla un’altra volta  >>
                                                     *                *              *
<<  Ma come facciamo con i fans? >> chiesi mordendomi il labbro inferiore.
<<  Come abbiamo sempre fatto – rispose Niall – firmiamo gli autografi e scattiamo foto.  >>
<<  Qui a Los Angeles sono più tranquilli. Ci sono così tante star che non sanno chi scegliere  >>
Continuò Harry mentre sorrideva ad un gruppo di ragazze che lo salutavano dal marciapiede.
<<  E con i paparazzi?  >>  domandai di nuovo preoccupata dall’avere eventi spiacevoli durante la nostra “visita”.
<<  Lo stesso vale per loro  >> rispose Niall e poi dopo aver guardato in giro chiese  : <<  Se non sbaglio qui ci abita Taylor Lautner  , giusto?  >>
<<  Già…   >> risposi lasciando cadere il discorso mentre vidi  Harry piegare le labbra in una smorfia.
Parcheggiammo la macchina a Santa Monica e dopo aver comprato qualcosa da mangiare al Fast Food cominciammo a  fare una passeggiata sul lungo mare.
Come previsto capitò che qualcuno ci fermasse per fare delle foto, perciò mi misi da parte ed aspettai con calma, ma capitò anche che qualche ragazza mi riconobbe  e ,con mio stupore , mi chiese l’autografo.
Non  avevo mai pensato che in America qualcuno avesse potuto conoscermi o avere qualche interresse riguardo me e il mio lavoro.
Dopo la piccola passeggiata riprendemmo la macchina e passammo a dare una rapida occhiata a Pasadena, Orange Country e West Los Angeles (alcuni quartieri); ovviamente non avendo molto tempo non ci fermavamo tanto,  ci stavamo qualche minuto e non scendevamo neanche dall’auto.
 
                                                                      *            *             *
<<  Non credevo che Los Angeles fosse così bella  >> esclamai meravigliata  guardandomi attorno.
<<  Abbiamo voluto conservare il meglio – disse Niall mentre stavamo per svoltare l’angolo – questa è Rodeo Drive, benvenuta a Beverly Hills !  >>  
Rimasi a bocca aperta mentre spostai lo sguardo davanti a me: era quasi sera e le luci dei negozi brillavano creando un fantastico effetto visivo.
<<  Una delle vie più famose in California  >> commentò Harry.
Osservai il paesaggio davanti a me :  uno stradone enorme diviso a metà da una fila di palme disposte con ordine e ornate con tanti festoni.
Ai lati c’erano due grandi marciapiedi – in uno di essi ci trovavamo noi – pieni di persone che andavano in ogni direzione con buste piene di vestiti, accessori o vari oggetti appena acquistati.
<<  Louis ci ha speso una fortuna qua dentro  >> continuò Harry mentre io continuavo a guardare ammirata quella strada.
Presi il cellulare e ci scattai una foto , volevo che la mia prima volta a Los Angeles fosse ricordata.
<<  Che stiamo aspettando ?   >>   Chiese Niall mentre si avvicinava da Dolce & Gabbana.
<<  Ma non abbiamo visitato già troppi negozi oggi?  >> si lamentò Harry sbuffando.
<<  No, voglio vedere anche questo  >> replicò Niall.
Mi guardai attorno e poi vidi Harry intenzionato a fare una scenata per non entrare nell’ennesimo negozio.
Feci cenno di entrare a Niall e poi mi avvicinai a lui.
<<  Dai Harry … - esordii mentre gli sfioravo il braccio – Siamo usciti per divertirci non per litigare  >>
Lui scosse la testa  <<  Ma quello lì ogni volta vuole entrare ovunque  >>
<<  Quello lì ha un nome, Harry. Si chiama Niall. Ed è un tuo amico. Perciò entriamo  >> esclamai e feci qualcosa davvero inaspettato da parte mia: feci un piccolo saltello per arrivare alla sua guancia e lasciare un piccolo bacio e dopo lo presi sotto braccio e lo trascinai dentro Dolce & Gabbana.
                                                             *                    *                    *         
Quando arrivammo a casa eravamo davvero stanchi, soprattutto Niall che aveva fatto il “bambino iperattivo” per tutta la giornata.
C’eravamo divertiti, ma quando Harry imboccò con l’auto il vialetto, l’unica cosa di cui avevo bisogno era il mio letto.
Quando riconobbi la luce sopra la porta della nostra casetta tirai un sospiro di sollievo <<  E’ stata davvero una bella giornata. Grazie ragazzi.  >>
<<  Di niente   >> risposero insieme.
Appena arrivammo a casa mi precipitai in camera mia  e per non fare la maleducata urlai un  “Notte” per salutare tutti i presenti.
Stavo per togliermi i vestiti e mettermi la camicia da notte, quando sentii la voce di Harry chiedere di Louis e quella di Zayn rispondergli che era in spiaggia.
Lasciai che la maglietta che avevo alzato un po’ ritornasse giù e guardai il disegno sul mio letto.
Dopo averlo guardato a lungo decisi che quello era il momento giusto di darglierlo, così mi precipitai fuori di casa e cercai di guardare dove mettevo i piedi visto che era sera e non vedevo molto.
Per fortuna le luci della casa illuminavano abbastanza da permettermi di vedere una figura ad un centinaio di metri da me.
Strinsi il foglio fra le mani e feci un passo avanti , ma mi bloccai quando vidi che Louis non era solo.
Da quel che riuscivo a vedere c’era anche una ragazza … una ragazza con i capelli mossi.
Una ragazza con i capelli mossi che gli aveva appena messo le braccia al collo e lo stava baciando davanti ai miei occhi.
Una ragazza che poteva essere solo Eleanor: la sua ragazza.
<<  Ecco cosa si prova quando la persona di cui ci siamo innamorati non ricambia i nostri sentimenti >>
Mi lasciai scappare una lacrima pensando a quanto potessi essere stata stupida: come avevo potuto pensare che sarebbe successo come nelle storie? Come potevo pensare che anche nella realtà , quello che vedevo nella mia fantasia si poteva avverare?
Io sono quel tipo di ragazza che vive di sogni e speranze, sono quella ragazza che vive della sua immaginazione ma poi, quando si trova ad affrontare la realtà si “scotta” davvero tanto.
Ed io conoscendomi, avevo cercato di frenare quegli sciocchi pensieri che mi dicevano “tanto s’innamorerà di te” o “vivrai felice e contenta”, ma non c’ero riuscita. 
Mi voltai per vedere chi avesse parlato, anche se non ce n’era bisogno, perché riconoscevo la voce.
<<  Mi dispiace  >> disse Harry allargando le braccia.
Mi precipitai da lui e mi lasciai abbracciare: in quel momento avevo solo bisogno di conforto.
Finito l’abbraccio, buttai il disegno per terra ma lui lo raccolse e lo guardò per qualche secondo <<  Era per lui?  >>
Non dissi niente  ma il mio silenzio gli fece capire la risposta.
Senza aggiungere altro Harry portò il disegno all’altezza del mio viso <<  Non pensarci più  >> disse prima di strapparlo a metà.
 
 
Quella notte non riuscii proprio a dormire: mi rigiravo in continuazione nel letto e continuavo a pensare  a come una bella giornata fosse diventata una delle peggiori della mia vita.
La mia mente ripercorreva , con piccoli flash , quello che era successo prima: il disegno, la spiaggia, Louis ed Eleanor, Harry, e il disegno che veniva strappato.
Eleanor era venuta oggi a Los Angeles , era ospite a casa di un’amica;Stamattina mentre ero con Harry e Niall, lei era venuta qui ed aveva passato la giornata con Louis che alla fine l’aveva fatta rimanere a dormire.
Per fortuna andava via presto e domani, perché Chris doveva ancora finire di rivedere i pezzi registrati ci aveva concesso un’altra giornata di riposo e sapevo già come passarla : segregata in camera , senza uscire e vedere nessuno.
Nonostante tutto quello che era successo, ero sicura che quello che provavo per Louis non era cambiato e nuovamente la mia fantasia si prese gioco di me: cominciai a pensare che magari avevo altre possibilità di stare con Louis, che sicuramente non era la fine del mondo quello che era accaduto.
L’immagine del disegno che veniva strappato però, continuava a tormentarmi.


 


 

 

#Spazio dell'autrice

Salve gentagliaaa.

Eccomi qui, ad orari anormali a postare un capitolo. Lo so, non sono sana di mente visto che il capitolo precedente l'ho postato all'una di notte.
Scusate se vi ho fatto aspettare, ma sono stata una settimana a Londra e be' mi capite u.u
Allora , come avevo gia anticipato ai ragazzi che seguono il mio gruppo su Facebook avrei postato il famoso disegno di cui parla Sara.
E' questo : 


Sì, l'ho fatto io per chi se lo sta chiedendo in questo momento.Mi piace disegnare e quindi..
Be' riguardo il capitolo i vostri consigli sono davvero utili e li ho messi in pratica tutti, Grazie davvero! Perchè sensa di voi non riuscirei mai a migliorare.
Secondo voi come stanno andando le cose? Come vedete ogni capitolo le reazioni ed i comportamenti dei personaggi diventano più impulsivi e le conversazioni si fanno più "intime". Ma questo perchè il tempo passa , si conoscono meglio  e piano piano si rafforzano i rapporti.
Sapete cosa mi piace più di questo capitolo? Il fatto che in una fan fiction normale le uscite si fanno solo in due e si parla solo di cose romantiche e  altre cose sdolcinate nella realtà. Io invece ho optato per una bella uscita a tre , un'uscita fra amici: Niall, Harry  e Sara
Stavolta non voglio spoilerare su niente.
Bene , metto le solite Gif

                  

"Ecco cosa si prova quando la persona di cui ci siamo innamorati non ricambia i nostri sentimenti "

             

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***



Mi assicurai di aver chiuso la porta e per essere sicura che nessuno mi disturbasse ci attaccai un cartello con scritto : “Sto lavorando, non entrate”.
Poggiài la mia schiena contro di essa, sapendo chiaramente che Harry avrebbe capito il motivo del mio “esilio volontario” per una giornata.
Quando accesi il computer ero davvero intenzionata a scrivere ma alla fine mi ritrovai a guardare le foto degli One Direction che avevo salvato.
Mi soffermai ad osservare una foto di Louis, e cominciai a rivangare i motivi per i quali mi ero innamorata di lui: Perché da quando aveva messo piede ad X Factor –programma che seguo dalla prima edizione – avevo capito che lui era diverso, che lui era perfetto per me.
All’inizio era un pensiero malsano innamorarsi di una persona che non avrei mai visto ero solamente una fan, ma alla fine, per qualche motivo c’eravamo incontrati ed era nata in me una speranza.
Scossi la testa e mi costrinsi ad aprire Word per rivedere il capitolo che stavo scrivendo.
Dopo neanche cinque minuti dalla stanza affianco alla mia , qualcuno mise la musica a palla.
Sia chiaro, io non ho nulla contro la musica, ma in quel momento volevo lavorare seriamente e il volume era davvero troppo alto.
<<  Abbassate la musica!  >>
Non mi ascoltarono, così decisi di uscire fuori e chiedere di abbassare il volume,  ma appena misi la testa fuori dalla camera iniziò una canzone che conoscevo benissimo : Teenage Dirtbag.
Era una delle tracce che cantavano ai concerti , e parlava di un ragazzo sfigato che non riesce a farsi notare dalla ragazza di cui è innamorato.
Lasciai perdere e tornai dentro la mia stanza senza dire niente.
Verso l’ora di pranzo il “Dj” della stanza accanto, smise di ascoltare musica.
Sarei voluta uscire dalla mia camera pere mangiàre qualcosa, ma non sapevo se Eleanor era ancora qui e non avevo sentito se se n’era andata perché la musica alta copriva qualsiasi suono.
Aspettai circa un’ora , sperando che chi fosse in cucina avesse finito di mangiàre e fosse andato in spiaggià o avesse lasciato libero “il campo”.
Uscii dalla stanza di soppiatto, come un ladro che sta per andare a  svaligiàre una casa e guardando dove mettevo i piedi arrivai in cucina.
<<  C’è qualcosa che non va?  >>
Alzai la testa sorpresa e feci un piccolo saltello all’indietro.
<<  Come mai non sei venuta a pranzo? – chiese Louis – non ti senti bene?  >>
<<  S-sto bene  >> risposi e  mi avviai verso il frigo per cercare qualcosa da mangiàre.
Fui estremamente sollevata nel trovarlo da solo in cucina ma sinceramente non mi andava di parlare con lui , né dare altre spiegazioni di nessun tipo.
<<  C’è qualche problema?  >> insistette
<<  No, stavo solo scrivendo  >> dissi con aria scocciata mentre mi voltavo per vedere che reazione avesse avuto alla mie parole.
Lui inarcò il sopracciglio  e mi mostrò un piatto di uova strapazzate sul tavolo <<  Ti ho preparato da mangiàre  >>
Deglutii rumorosamente e  il mio sguardo andava dal suo viso al piatto.
<<  Non dovevi disturbarti  >> esordii  avvicinandomi al tavolo.
Lui non rispose, si limitò a sedersi di fronte  a me.
Era una situazione abbastanza strana ed imbarazzante : in un certo senso odiavo avere il suo sguardo puntato su di me mentre mangiàvo ma dall’altra parte mi piaceva che mi guardasse.
Mi muovevo lentamente , masticando ogni boccone con cura per evitare di fare figuracce  e aspettavo che iniziasse a parlare.
<<  Credo che dovremmo provare  >>
Rischiai di strozzarmi  per le sue parole , ovviamente avevo frainteso, ma sentirglielo dire in quel frangente mi aveva fatto quell’effetto.
<<  Insomma domani iniziano le riprese e…  >>
Le riprese, lui parlava sempre di lavoro.
Alzai la mano e lo interruppi  <<  No, Louis. Mi dispiace ma sono occupata oggi.  >>
<<  Capisco ..  >>
Mi alzai e quando fui sulla soglia sentii una strana soddisfazione dentro di me ed un sorriso comparve sulle mie labbra.
 
 
 
                                                 *                   *                   *
Guardai le pareti della mia camera e mi stiracchiai un po’ per riposizionarmi più comodamente sul letto e tornai a guardare il computer davanti a me.
Ricontrollai quello che avevo scritto nella riga precedente , diedi una rapida occhiata all’orario scritto in fondo al desktop e ripresi a scrivere.
Quando bussarono alla porta non mi voltai neanche <<  Avanti  >> esclamai affinché chi voleva entrare potesse sentirmi.
<<  Cosa scrivi?  >> chiese Harry.
<<  “L’ho fatto per te” una vecchia Fan Fiction …  >> risposi in tono monocorde senza degnarlo di uno sguardo.
Lui avanzò nella stanza e quando raggiunse il bordo del letto si sedette di fronte a me.
Rimanemmo in silenzio per qualche secondo <<  Ce l’hai con me?  >> domandò dopo un po’.
<<  Non ce l’ho con te. Perché dici così ?  >> chiesi mentre continuavo ancora a digitare sui tasti.
Corressi velocemente un dialogo e mi concentrai di più nella lettura ignorando Harry  :
 
“Zayn mi aspettava  davanti alla porta, dandomi le spalle.
<<   Ehi   >> esclamai attirando la sua attenzione.
<<   Ehi   >> disse voltandosi e sorridendo.
<<   Andiamo  ?   >> chiesi guardando davanti a noi.”
 
Sentii che sospirò profondamente  e poi improvvisamente il mio portatile venne chiuso davanti ai miei occhi con uno schiocco.
<<  Lo dico perché mi stai ignorando – esclamò – e non capisco perché lo fai  >>
<<  Non ti sto ignorando, sto lavorando  >> cercai qualche scusa per giustificarmi.
Harry respirò profondamente e voltò la testa prima di guardarmi negli occhi, dal canto mio cercai di sostenere lo sguardo , ma era troppo difficile visto che mi guardava davvero intensamente.
<<  Io ti piaccio?  >> chiese alzando il sopracciglio <<  Cosa dici Harry?!  >> risposi mordendomi il labbro in preda ad uno strano nervosismo.
<<  Io lo so, sotto sotto…  >> Si morse il labbro anche lui incerto su cosa dire.
Non riuscii a trattenere una risata <<  Harry, sicuro che Zayn non ti ha dato qualcosa di forte ?  >> gli posai una mano sulla fronte facendo finta di controllare la febbre.
Quando toccai la sua pelle sentii come una scossa ma cercai di ignorarla e far finta di niente.
Harry si voltò verso di me e con un movimento repentino mi afferrò l’avambraccio e tolse la mia mano dalla sua fronte per stringerla nella sua.
<<  L’ho letto nelle tue storie. In fondo si capisce che ti piaccio  >>
Rimasi a guardarlo perplessa mentre sentivo che stavo arrossendo <<  In “Gossip (1D) Girl”, in “Kiss the Rain” ..  >>
<<  Quelle Fan Fiction non sono state ancora pubblicate , come hai fatto a leggerle?  >> lo interruppi di nuovo tentando invano di liberare la mia mano.
<<  Le ho cercate. Sono andato sul vecchio sito in cui le pubblicavi e le ho trovate  >>
Ero certa di essere diventata rossa come un peperone <<  M-ma non le ho riviste, sono piene di errori e…  >>
<<  Ma sono servite a me per farmi capire che sotto sotto ti piaccio . Per esempio nel libro della storia che stiamo facendo diventare film , tu … ci sono dei pezzi o alcune battute che a volte alludono ad una relazione fra me e la protagonista  >>
<<  Harry quelle sono delle storie inventate, io non sono la protagonista  >>
<<  Ti sbagli  >> ribattè avvicinandosi a me <<  Ogni ragazza descritta in ogni tua storia è una parte di te. Ed io so che una parte di te vuole me  >>
Soffiò le ultime parole sulle mie labbra, eravamo così vicini che riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia pelle.
<<  Perché fai così?  >> chiesi affiliando lo sguardo. <<  Tu non sei così. Questo atteggiamento sfacciato non fa parte del vero Harry. Ti stai comportando come ti descrivono nelle Fan Fiction  >>
Gli scappò una risata <<  Non ti piace?  Di solito le ragazze delle Fan Fiction cadono ai miei piedi  >>
<<  Ti informo che non siamo in una Fan Fiction – lo guardai un attimo : non sembrava nervoso mentre io oltre che sorpresa ero anche nervosa. – A cosa devo questa conversazione ai limiti della normalità ?  >>
<<  Mi piaci e voglio frequentarti  >>
La mia faccia era diventata come la pelle di un camaleonte bianca,rossa, bordeaux …
Lui probabilmente, anzi sicuramente capì che quello che aveva detto mi aveva lasciato spiazzata.
<<  Mi piacerebbe invitarti ad uscire >>
Lo guardai ancora spalancando di più gli occhi <<  So che non sono lui ma … pensaci ok?  >>
Si alzò dal letto  e prima di uscire dalla stanza si voltò verso di me, che ero rimasta  immobile , fece l’occhiolino e disse << All you need is love , babe >>.
Ero rimasta davvero colpita da quella conversazione , che mai mi sarei aspettata di fare.
Non avevo mai preso in considerazione quell’idea con Harry.
Harry.



 

 

#Spazio dell'autrice
Eccomi qui, so che molte di voi vorrebbero uccidermi.
PERDONO.
Allora ve gusta questo capitolo?
Spero di non correre troppo, infatti sottolineo che Harry ha detto "Mi piace e voglio frequentarti" non "Ti amo, sei la donna della mia vita sposiamoci"
Ho postato questo capitolo oggi perchè era il mio compleanno.
So che è cortino ma spero vi piaccia e che vi facciate sentire con un po' di recensioni.
Scusate se ci sono errori, non ho ricontrollato bene.
Ah, la frase di Harry.
Be' l'ho voluta lasciare in inglese perchè rendeva meglio u.u
Come potete notare nel capitolo sono state menzionate alcune Fan Fiction.
Sono delle storie che ho scritto precedentemente u.u Volevo consigliarvere perchè sono sicura che vale la pena leggere.
L'ho fatto per te
Kiss the Rain
Che altro, ringrazio tutti. Recensite che mi fa sempre piacere e... vi lascio con le solite gif 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


 

 

<<  In questa scena – disse Chris sottolineando le parole – dovrete fare un picnic in spiaggia, quindi c’è una situazione di spensieratezza, non dovete avere problemi – ci guardò uno ad uno – dovete essere amici, voi siete amici. Tutto chiaro?  >>
<<  Chiaro !  >>esclamammo in coro.
Melissa si fece avanti e facendo un gesto con le mani richiamò l’attenzione <<  Volevo ricordarvi che stasera registreremo qualcosa di simile. Ricordate il falò del libro?  >>
Zayn annuì con la testa e le fece cenno di continuare <<  Bene, allora proveremo anche quello. Mi raccomando , siate sciolti. L’ha già detto Chris , ma io voglio ripeterlo: non  è facile  essere senza pensieri e concentrarsi solo sul cercare di apparire  spensierati  >>
Una donna si avvicinò a Liam e aprì la trousse che teneva in mano, cominciò a guardare alcuni pennelli e dopo averne scelto uno cominciò a coprire alcune imperfezioni sulla faccia del ragazzo.
Niall venne chiamato da Chris e trascinò con se Louis mentre alcune persone stendevano un telo sulla sabbia e portavano cestini vuoti e alcune decorazione che disponevano con criterio per allestire il set.
Intanto, mentre osservavo tutto quello che succedeva intorno a me, un’estetista mi stava sistemando i vestiti: adesso era concentrata sul fiocco del mio pareo ma prima stava scegliendo di che colore dovevano essere le infradito che dovevo indossare.
Harry era dietro di me, con la coda dell’occhio avevo visto che faceva finta di niente mentre  gli sistemavano i capelli, ma sapevo che appena mi giravo tornava sempre a guardarmi.
Da quando era uscito dalla mia camera la sera prima ,  non avevamo più parlato, cioè non avevamo avuto più occasione di parlare se non per quei “Ciao” e “Buongiorno” di quella mattina.
Sinceramente , mentre pensavo a quello che era successo , sapere che stava guardando me, che voleva parlarmi ma ancora non lo faceva mi faceva innervosire.
Strinsi i pugni istintivamente e chiusi gli occhi mentre la stylist mi stava sistemando i capelli.
Ad un tratto sentii qualcuno sfiorarmi la mano, sbattei le palpebre ed abbassai lo sguardo  e notai una ‘manona’ vicino al mio braccio.
“Parli del diavolo, ecco che spuntano i ricci” pensai mentre incontravo gli occhi verdi di Harry.
<<  Andiamo ?  >> chiese gentilmente guardando la stylist che si faceva da parte.
Mi voltai in direzione di Chris e procedendo lentamente raggiungemmo gli altri.
Chris mi fece mettere di fronte a Louis , in mezzo a Liam e Niall mentre Harry si trovava fra Louis e Liam e Zayn fra Louis e Niall.
Eravamo in una specie di cerchio.
<<  Ok ragazzi, tutto apposto? – chiese Chris – Ah, manca qualcosa . La chitarra, qualcuno porti la chitarra di Niall  >>
Dopo poco arrivò Dean, l’addetto agli attrezzi di scena con una chitarra in mano, la diede a Niall  e tornò a smistare alcuni oggetti da una busta.
La nostra attenzione si era rivolta verso Chris, che una volta seduto su una sedia fra due telecamere fece cenno di prepararci <<  Uno, due, tre … Azione!  >>
Zayn si schiarì la voce e prese parola e Liam rispose con la sua battuta.
Io cercai di dire le mie in modo impeccabile , ma la mia recitazione non era perfetta.
Dovemmo girare quella scena per altre due volte perché Harry era distratto e non riusciva a dimostrarsi partecipativo.
Alla fine , Louis prese il suo posto e disse la sua battuta.
Durante la pausa pranzo mi sedetti sulle scale della veranda, Liam uscì poco dopo dalla porta di casa con due panini e dopo avermi raggiunto me ne porse uno.
<<  Alla salute!  >> esordì facendo scontrare i due pezzi di pane.
<<  Alla salute  >>
Mi sedetti più vicina a lui, in modo da lasciare un po’ di spazio per chi volesse salire le scale.
<<  E tu che ne pensi?  >> chiesi ad un tratto mentre ero quasi a metà panino .
<<  A cosa ?  >> chiese lui sorridendo, evidentemente non mi ero espressa bene.
<<  Be’… al film , insomma ..  >>
<<  E’ un’esperienza che sicuramente ci arricchirà a tutti e  poi guarda , ci siamo conosciuti abbiamo lavorato con persone fantastiche, ci siamo cimentanti in un nuovo campo  >>
<<  Tu vedi le cose in modo così positivo Liam, è una delle cose che mi piace tanto di te  >>
Lui alzò il sopracciglio  <<  C’è qualcosa che non va eh?  >>
<<  Sì, ma … oddio mi sento così ridicola – mi coprii il viso con le mani –  a te cosa importa..  >>
 <<  non c’è nulla di cui vergognarsi – disse mettendomi una mano sulla spalla-  ma se è una faccenda di cuore allora chiedi a Zayn,  è lui l’esperto  >>
<<  Zayn si occupa di problemi di cuore?  Credevo fossi tu ?  >> chiesi abbozzando un sorriso.
<<  E’ una leggenda metropolitana, io mi occupo delle buone maniere e che Niall non beva troppa birra  >>
<<  Ma se l’altra volta gli hai lasciato finire una pinta intera!  >> esclamai
<<  Quelli sono dettagli  >> aggiunse con un sorrisetto.
Riprendemmo a mangiare  e a volte facemmo qualche battuta.
Dopo un po’ si avvicinò Niall dicendo che Liam doveva andare a provare con Zayn e Louis alcune parti.
Mi alzai dalle scale e cercai di darmi una sistemata sgrullando i miei vestiti dalle briciole del panino.
Sentii una risata  e alzai lo sguardo  <<  Perché ridi Niall ?  >>
<<  Sembri un cane  >> rispose prima di scoppiare a ridere di nuovo <<  Be’ grazie  >> dissi cercando di mostrarmi offesa, ma davanti a Niall nessuno può riuscire ad arrabbiarsi.
<<  Bene, visto che non abbiamo niente da fare ti va di guardare un po’ di tv? Tanto il nostro turno è stasera , quando dovremo fare la parte del falò  >>
<<  Non ci sono problemi .. ma io dovrei anche …  >> <<  Scrivere il libro?  >> m’interruppe.
<<  Sì be’..  >> <<  Tu lavori troppo , prenditela una pausa.  >> mi fece l’occhiolino mentre mi faceva cenno di entrare in casa.
<<  Cosa fanno in televisione?  >> chiesi prendendo in mano il telecomando.
<<  Non lo so. Sono le tre del pomeriggio , non credo che ci sia niente di carino. Potremmo fare altro …  >>
<<  Tipo?  >>
<<  Spiare le fans su tumbrl, è così divertente. Sapessi che elementi ci sono nel fandom delle directioners. Sai, quando sono triste mi diverto a vedere cosa scrivono.  >>
<<  Invece di giocare a fare gli agenti della CIA , ti va di fare non so, qualche gioco tipo quiz, salta e spara..  >>
<<  Quelli sono giochi per ragazzine !  >>
<<  E scommetto che tu proporresti giochi sul calcio eh?  >>
<<  Be’ no. Io ho portato la mia wii, potremmo giocare a Mario Kart se ti va.  >> rispose passandosi una mano fra i capelli.
<<  Non è un’idea malvagia. – commentai – potremmo chiamare anche gli altri.  >>
<<  Credo siano impegnati, intanto prepariamo per giocare  >> rispose mentre si avviava in camera sua.
Dopo aver sistemato tutto quanto, iniziammo il gioco, certo io non ero una campionessa ma sapevo cavarmela più o meno.
Visto che aveva insistito tanto avevo concesso a Niall di usare il telecomando numero uno a condizione di una cosa: se non potevamo fare i quiz on-line gli avrei fatto delle domande per conoscerlo di più.
<<  Ma cos’è un interrogatorio?   >> chiese mentre mordendosi un labbro.
<<  Ti ho fatto una domanda  >>
<<  Chiedermi di che colore preferisco i bordi di un quadro non è una domanda normale  >>
<<  Be’ so persino a che ora sei nato, che lavoro fanno i tuoi genitori , che scuola frequentavi e tutti i nomi delle ragazze con cui sei uscito. Dimmi che domande dovrei farti?  >>
<<  Mpf.. E poi sarei io l’agente della CIA. Tu cosa sei una stalker?  >>
<<  Be’ quando non avevo niente da fare …  >>
<<  Facciamo così – disse mettendo in pausa il gioco – Se ti faccio le domande io ?  >>
<<  Come vuoi …  >>  mormorai.
Inizialmente mi faceva domande semplici come “il mio colore preferito” o “cosa mi piaceva mangiare al ristorante cinese” poi cominciò a chiedermi cose tipo “Ti piacciono i ragazzi con gli occhi chiari e i capelli scuri?”.
<<  Cerchi pettegolezzi Horan?  >>  chiesi ad un tratto guardandolo di sottecchi.
<<  Vedila come vuoi Bennet  >> rispose scrollando le spalle.
Mi voltai un po’ e guardai il cielo fuori dalla finestra che cominciava ad imbrunire.
<<  Niall che ore sono? Credo che dovremmo prepararci per …  >> venni interrotta dall’entrata di Zayn.
<<  Ragazzi, dobbiamo andare da Chris per girare la scena del falò.  >>
Mi alzai  e feci segno a Zayn che avevo capito, poi mi voltai verso Niall e tendendogli la mano lo aiutai a rimettersi in piedi.
Raggiungemmo l’appartamento di Chris e ci avvicinammo al circolo che si era creato attorno a lui.
<<  Questa è una delle scene che ci  mancano, che non abbiamo mai girato perché è  molto importante visto che è l’ultima parte della loro vacanza al mare. Bene, adesso andatevi a cambiare, è stato già preparato tutto.  >> Lasciò cadere un attimo il discorso e poi riprese a borbottare fra se <<  Serve che qualcuno accenda il fuoco… servono dei bastoni e … devo parlare con Melissa  >>
 
Una volta finito di girare la scena,  alcuni proposero di fare un vero falò ottenendo il consenso di tutti.
Ci radunammo attorno al fuoco e ognuno aveva portato qualcosa da mangiare e lo stava sistemando per poi condividerlo con gli altri.
Quella era una di quelle volte in cui sentivo di far parte di una grande famiglia: la solidarietà di ogni membro del cast verso tutti  e l’ambiente di spensieratezza che si creava quando ridevamo e scherzavamo insieme, mi faceva davvero sentire bene.
Niall suonava la chitarra mentre Chris ci raccontava alcuni aneddoti dei suoi precedenti film e a volte veniva interrotto da Louis che raccontava qualche barzelletta.
Dopo un po’ Liam propose di cantare una canzone sotto le stelle, Niall ne fu subito entusiasta e iniziò a suonare le note di “I’m Yours” una canzone di Jason Mraz.
Melissa cominciò a battere le mani a tempo ed io mi unii a lei iniziando a canticchiare.
Guardai i volti sorridenti di tutte le persone e quando incrociai lo sguardo di Harry sorrisi istintivamente.
In questi giorni avevo capito una cosa: Harry mi piaceva, mi piaceva perché lo ritenevo , come gli altri One Direction, un bel ragazzo pieno di talento, con una bella personalità che avevo imparato a conoscere sempre di più ma i sentimenti che provavo per lui non erano così profondi.
Lanciai una rapida occhiata a Louis e poi mi avvicinai a Chris per chiedergli a che ora avremmo iniziato le riprese.
Il tempo passava  e pian piano le persone cominciavano ad alzarsi ed augurare la buona notte a tutti.
Io mi fermai a chiacchierare con Louis e Zayn mentre giocavo con l’elastico per capelli che avevo sul polso.
Dopo un po’ sbadigliai e mi alzai per andare in camera ma Zayn mi fermò dicendo che mi avrebbe accompagnato mentre Louis rimaneva a messaggiare al cellulare con la sua ragazza.
Per la stanchezza inciampai e rischiai di cadere come una pera cotta, per fortuna però, Zayn  mi prese al volo.
Ci guardammo per un secondo e scoppiammo a ridere  <<  Quando una persona è così distratta di solito è perché è innamorata  >> Alzò l’angolo della bocca ed inarco il sopracciglio facendo una smorfia divertente.
<<  Sono solo stanca … - Lasciai cadere il discorso e mi bloccai quando vidi Niall ed Harry chiacchierare amabilmente in veranda – chissà di cosa staranno parlando  quei due  >> aggiunsi.
<<  Curiosa eh ?  >> chiese Zayn . gli diedi un pugnetto sul braccio e scossi la testa.
 
 
*Una settimana dopo*
<< Sembra che Harry abbia intenzioni serie  >>
<<  Vuole davvero chiederle di uscire?  >>
<<  Certo, credo lo farà a breve.  >>
Mi bloccai nel corridoio quando sentii le voci di Niall e Zayn parlare.
“Harry vuole chiedermi di uscire adesso?”
Nei giorni seguenti al suo ‘discorso ’ si era comportato come niente fosse, come se il fatto che lui volesse frequentarmi non contasse così tanto da cambiare il nostro rapporto.
Continuavamo a parlare e chiacchierare come facevamo prima ma, io  non riuscivo  a dimenticare ciò che era successo la settimana scorsa.
Quando passai in salone mi schiarii la voce e feci zittire Zayn e Niall , poi con passo deciso uscii in veranda per prendere una boccata d’aria.
Era tarda mattinata , mi appoggiai alla ringhiera del terrazzo e respirando profondamente chiusi gli occhi per godermi il leggero vento proveniente dal mare.
Quando li riaprii trovai Harry in costume,  con una mano sul fianco reggeva un grande asciugamano piegato e con l’altra un cestino in vimini.
<<  Picnic ?  >> chiese abbozzando un sorriso. <<  Solo se prometti che non ci sia nulla di nocivo  >>
Alzò gli occhi al cielo e mi indicò di uscire dalla veranda per andare in spiaggia.
<<  Oggi non avevamo le riprese ?  >> chiesi mentre scendevo le scalette.
<<  Certo le abbiamo stasera non ora. Lo sai anche tu, altrimenti non saresti in costume  >>
Appena arrivati in spiaggia mi voltai verso di lui per chiedergli dove dovevamo sistemarci.
Indicò una piccola duna ad un centinaio di metri da me.
Harry stese l’asciugamano e m’invitò a sedere , lui si mise di fronte a me e spostò il cestino al centro.
<<  Cos’hai preparato chef?  >>
<<  Sorpresa   >> disse alzando l’angolo della bocca e facendo ‘apparire’ sulla sua guancia una fossetta.
Tirò fuori alcuni due lattine di coca, alcuni tramezzini ed una ciotola chiusa ermeticamente piena di fragole con una bomboletta di panna.
<<  Fragole, panna. Io le amo, come lo sapevi?   >> chiesi
<<  Intuito  >> rispose ridendo sotto i baffi.
Mi avvicinò il piatto con i tramezzini e me ne fece scegliere uno, dopo prese anche lui il suo e mise il piatto da parte.
<<  Allora, hai detto che sei di Dover ma abiti al centro di Londra, dove esattamente ?  >>
<<  Be’, abito vicino a King’s Cross  ma la casa non è mia , è un appartamento in affitto che condividevo con un’amica di mia madre, Kate, te ne ho parlato  >>
<<  Sì, Kate quella che ti ha aiutato a pubblicare il libro no?  >>
Annuii col capo e diedi un morso al tramezzino <<  Be’ magari potremmo continuare a vederci anche al di fuori del film se vuoi ..  >>
<<  Certo che mi va!  >> risposi prontamente
Lui sorrise e finalmente iniziò a mangiare anche lui <<  Ma – esordì facendomi una nuova domanda – ma tu hai avuto tanti ragazzi?  >>
<<  Harry ? !   >>  <<  Che c’è?  >> <<  Che razza di domanda è  ?  >> <<  Una domanda, rispondi  >>
<<  Be’ – mi morsi il labbro – Ne ho avuti solo due  >>
Per poco non si strozzò <<  Solo due ?  >> <<  Che problemi hai?  >> sbottai guardandolo di sottecchi. <<  Niente, niente  >>
<<  Io non ti rivolgo la stessa domanda perché conosco già la risposta  >> lui fece una smorfia.
<<  Sai quasi tutto di me  >>
<<  Direi che ti conosco abbastanza bene  >> dissi cercando di capire cosa gli passava per la testa.
<<  Io ti conosco da soli due mesi  >>  
<<  Non ti basta ?  >>
<<  Avrei voluto sapere qualcosa di più  >>
 Abbassò lo sguardo, come se il fatto di non sapere ogni cosa di me gli dispiacesse davvero.
<<  Ehi ! – esclamai  piegando un po’ la schiena ed avvicinandomi a lui – Se vuoi sapere qualcosa chiedi pure. Sono qui per farmi conoscere da te  >>
<<  Dimmi qualcosa che non so  >> disse aprendo la lattina di coca cola continuando a guardarmi.
<<  A casa ho un gatto, si chiama Mr Bobby  >>
<<  Mr Bobby?!  >> chiese ridacchiando <<  E’ il mio gatto, decido io i nomi  >>
<<  Che fantasia! E tu scriveresti libri?  >>
<<  Senti chi parla, tu hai chiamato il tuo criceto “Criceto”  >>
<<  Non vale leggere le nostre facts in rete !  >>
<<  Vale eccome mio caro. – feci una pausa e poi iniziai a parlare – mi piace disegnare, adoro il mare, la cucina italiana e quella messicana, quando scrivo m’ispiro a Jane Austen e da piccola la mia vita era Harry Potter  >>
<<  Non Harry Styles ?  >>  <<  Ti piacerebbe  >>
Guardai il piatto e mi accorsi che dopo un po’ i tramezzini erano finiti così , quando mi resi conto che era il momento del dessert sorrisi.
<<  Non vedevi l’ora è?  >> chiese aprendo il tupperware  con le fragole.
<<  Non dimentichiamoci questa  >> esclamai prendendo la bomboletta con la panna.
Ad un tratto sentimmo una risata e ci voltammo.
<<  Ops, scusate, spero di non interrompere niente  >> disse Dean, l’addetto agli attrezzi di scena.
Harry lo fulminò con lo sguardo <<  Vado a fare un bagno al mare  >>
<<  Divertiti !   >> esclamai sorridendo per essere cordiale mentre si allontanava.
Harry scosse la testa e poi si passò una mano sui ricci <<  Le fragole …  >> mormorò.
Mi distesi su un fianco e guardai Harry mentre armeggiava con la bomboletta in mano.
<<  Adesso facciamo come nei film ?  >>  chiesi
Lui si fermò e mi guardò confuso <<  M’imboccherai con le fragole per farmi innamorare di te,  come succede nelle storie?  >>
Fece un sorriso a trentadue denti e mise un po’ di panna su una fragola  <<  Se serve …  >>
Sorrisi anche io mentre lui avvicinava la fragola alla mia bocca.
Ci guardammo per un secondo mentre io con la mano prendevo la bomboletta vicino a lui.
<<  Scusa ma non siamo in una Fan Fiction, dovrai inventarti qualcos’altro  >> esclamai velocemente e gli spruzzai un po’ di panna sulle labbra.
Lui aggrottò la fronte fingendo di essersi arrabbiato <<  questa me la paghi !  >> esclamò
Prontamente mi alzai in piedi e mi allontanai un po’ da Harry che si stava leccando le labbra per pulirsele.
<<  Scappa , perché se ti prendo …  >> lasciò cadere il discorso mentre si alzava.
Io iniziai a correre verso la bagnasciuga , sapendo che prima o poi mi avrebbe raggiunto.
Ero spensierata , davvero spensierata  e mi sentivo libera mentre il vento sfiorava la mia faccia, Harry mi rincorreva e quando il suo braccio mi afferrò il fianco ridevo come una bambina.
Ad un tratto lui cadde e mi trascinò con se <<  Stai rendendo tutto un film. Lo sai?  >> dissi mentre lui poggiava il suo braccio dietro la mia schiena e io mi reggevo sui miei gomiti sopra di lui.
<<  Sto solo cercando di far succedere qualcosa  >>  rispose sorridendo con le fossette agli angoli della bocca.
Mi arresi e poggiai la testa contro il suo petto <<  Harry, Harry,Harry  >>

*         *        *

<<  Quanto ti manca con le valigie?  >> mi chiese Louis dopo aver bussato alla mia porta.
<<  Non riesco a fare entrare il computer , Lou potresti aiutarmi?  >> esclamai
Sentii i suoi passi avvicinarsi  e subito dopo vidi le sue mani posarsi sul bordo della mia valigia.
<<  Ma quanta roba ti sei portata?  >> chiese  sorridendo <<  Non lo so, prima si chiudeva con facilità !  >> risposi esasperata mentre cercavo di spingere il computer più in fondo.
<<  Credo che dovremmo togliere qualcosa  >> mormorò spostando il computer sul letto.
<<  In effetti ho comprato delle cose a Los Angeles con Harry e Niall …  >> esordii mentre lui prendeva una maglietta con scritto “One Direction” e il segno dell’infinito.
Scosse la testa e si lasciò scappare una risata <<  Non posso credere che ti abbiano lasciato comprare questa e … delle matite con le nostre facce ?!  >>
Negli ultimi tempi avevo preso confidenza con Louis, e lo trattavo davvero come se fosse un amico, anche lui  mi trattava diversamente forse l’aveva capito o era solo una mia impressione.
Dovevo tutto questo cambiamento però,  al fatto che avevo preso in considerazione l’alternativa “Harry” che sembrava più raggiungibile della precedente.
Comunque, non potevo negare che quando Louis sorrideva o mi toccava la mano sentivo di come una “scossa” piacevole.
<<  Se ci tieni davvero  quando torniamo a casa ti faccio mandare un sacco di gadget tutti autografati !  >>
<<  Mi sento una ragazzina …  >> mormorai mentre guardavo in basso.
<<  Siamo tutti in po’ come Peter Pan  >> disse
Alzai lo sguardo per sorridergli e notai che aveva appena chiuso la valigia <<  Andiamo  >>
<<  Andiamo  >>
Presi tutti i miei bagagli e lo segui in corridoio mentre , senza sforzo trascinava il trolley  sensatissimo con una mano.
Arrivammo in veranda e trovammo Harry e Liam che ci aspettavano.
<<  In che macchina andiamo ?  >> chiesi guardandomi attorno.
<<  Chris e Melissa rimangono qui perché la troupe parte più tardi, devono ancora sistemare tutto. Perciò loro due rimangono a dirigere i lavori.  >> mi rispose Liam mentre indicava un gruppo di persone che stava sistemando alcuni attrezzi.
<<  In pratica siamo solo noi 6 che torniamo a Londra. Ci sono due macchine : tre in una e tre nell’altra  >> Harry fece il punto della situazione.
<<  Abbiamo almeno due bodyguards ?  >> chiese Louis mordendosi il labbro scendendo un gradino.
<<  Simon ha pensato  a tutto. Arriveremo in perfetto orario. Dobbiamo darci una mossa  >> puntualizzò Zayn che era appena arrivato e tirava per un braccio Louis.
<<  S-simon?  >> balbettai sorpresa <<  Si, Simon – disse Harry confuso mentre mi sfiorava il braccio – Ci ha invitato a cena , stasera .  >>
<<  Dai Louis , vieni in macchina. Hanno già sistemato le nostre cose.  >> sentii Zayn parlare e poi lo vidi andare via con Louis.
<<  C’è qualcosa che non va?  >> chiese Liam
<<  No, no . tutto ok  >> risposi
<<  Bene  >> esordì Harry e con un movimento agile del braccio prese la mia valigia.
<<  Dico all’autista che siamo pronti  >> disse Liam mentre scendeva le scale velocemente.
Mi voltai e guardai la porta del nostro appartamento , rimpiangendo il mio ritorno a Londra: non volevo proprio rivedere Simon soprattutto dopo quello che stava succedendo fra me ed Harry, lui non era al corrente di questo.
Per la verità nessuno a parte i ragazzi lo sapeva, forse Chris e Melissa avevano visto che io e lui passavamo tanto tempo insieme ma non credo che nessuno sapesse che io ed Harry avevamo iniziato a frequentarci.
E ancor meno persone sapevano che Simon mi aveva imposto di “pensare” solo al lavoro.
<<  Ciao, Ciao casetta  >> esclamai facendo un gesto teatrale per scacciare via tutti i pensieri che mi innervosivano.
Quando mi voltai trovai Harry che sorrideva e mi tendeva la mano <<  Vieni  >>.
Appena arrivati davanti all’auto, un uomo prese la mia valigia dalle mani di Harry e la mise dentro il portabagagli.
Intanto Liam era entrato in macchina e l’autista aveva acceso il motore mentre la macchina con Louis, Zayn e Niall era appena partita davanti ai nostri occhi.
Aprii la portiera e mi sedetti accanto a Liam - al centro della macchina -  Harry entrò e si posizionò vicino a me, aspettò che il bodyguard si sedette sul sedile del passeggero e poi chiuse rumorosamente la portiera.
 Dopo una decina di minuti  cominciò a venirmi sonno perché mi ero svegliata troppo presto perchè dovevamo arrivare all’aeroporto alle otto di mattina.
Cercai di contenere uno sbadiglio, però fui costretta a mettermi la mano davanti alla bocca.
<<  Sonno ?  >> chiese l’autista.
Sorrisi pigramente ed annuii guardando la sua faccia anziana dallo specchietto retrovisore.
Harry, che fino a quel momento era rimasto a guardare il paesaggio fuori dal finestrino, si girò e con un movimento un po’ goffo mi cinse le spalle col suo braccio facendo in modo che la mia testa si poggio sulla sua spalla.
<<  Grazie Harry  >> mormorai chiudendo gli occhi e posando la mano sulla sua.
Lo sentii sospirare profondamente mentre stringeva le punte delle mie dita per poi disegnare dei cerchi sul dorso della mia mano.
 
<<  Sara, Harry siamo all’aeroporto . Dovete svegliarvi: il nostro aereo privato ci sta aspettando  >>
Sentii altre due scosse sulla mia gamba e poi qualcuno mi tirò il piede.
Aprii gli occhi e mi ritrovai sdraiata in macchina, con la testa sulle gambe di Harry e una mano intrecciata alla sua mentre le mie gambe erano sopra quelle di Liam che le stava continuando a scuotere per cercare di farmi svegliare.
<<  Sono sveglia …  >> borbottai con la voce ancora impastata dal sonno mentre mi rialzavo.
<<  Te la sei presa comoda   >> esclamò l’autista che era sceso dalla macchina e stava aiutando il bodyguard a scaricare i bagagli.
A Liam scappò una risata <<  Che ti ridi ?  >> chiese Harry che in aveva appena aperto gli occhi.
<<  Niente niente  >> rispose Liam aprendo la portiera.
Il bodyguard della macchina di Louis, Niall e Zayn si avvicinò a noi e ci fece avvicinare alle scalette che ci avrebbero portato sul loro jet.
Mentre camminavo , ammirai il grande veicolo davanti a noi spalancando gli occhi.
Zayn mi aiutò a salire le scale e arrivati in cima mi iniziò ad illustrare le varie parti dell’aereo : << Qui c’è il bagno , il divano , la presa per la corrente , la televisione .. la cucina .. se ti serve qualcosa..  >>
Intanto gli altri erano saliti e si stavano accomodando sul divano o stavano girando alla ricerca di qualcosa da fare.
L’arredamento era davvero lussuoso : il pavimento e molti mobili erano in legno pregiato di un colore chiaro e i rivestimenti dei divani erano in pelle inoltre c’erano molti accessori all’avanguardia.
Durante il viaggio rimasi seduta sul divano a guardare un film con Niall : Taken , un film d’azione con Liam Neeson.
Il tempo passava e più ci avvicinavamo all’Inghilterra più sentivo di avere una strana pressione allo stomaco.
Quando arrivammo –verso le  sette e mezza di sera-, dovemmo aspettare  almeno mezz’ora poiché qualcuno aveva fatto una “soffiata” all’aeroporto di Heathrow sull’arrivo degli One Direction e alcune ragazze avevano bloccato alcune uscite.
<<  Fate uscire la ragazza !  >> urlò Harry ad un tratto.
Sobbalzai sulla mia sedia e Niall si girò verso di me.
<<  Fatela uscire e portatela a casa, è meglio se non scende con noi. Sarà solamente peggio!  >>
<<  Non può andare da sola.. c’è il suo autista che la sta aspettando ma è troppo lontano. Inoltre deve fare il cheek out …  >> rispose un uomo vestito di nero davanti ad Harry.
<<  Non mi importa, una delle nostre guardie del corpo la deve accompagnare a casa senza grane chiaro? !  >>
Louis prese il polso di Harry e lo strattonò via, lasciando che il suo interlocutore potesse fare una telefonata.
Dopo alcuni minuti un uomo venne verso di me e disse <<  La sua macchina la sta aspettando mi segua …  >>
Guardai perplessa Niall che fece le spallucce, mi alzai in piedi e seguii l’uomo attraverso il corridoio centrale dell’aereo.
Mi fermai davanti ad Harry <<  E voi? Cosa devo fare poi ?  >>
Lui alzò lo sguardo per incontrare il mio e  cercò di fare un sorriso rassicurante <<  Noi ci siamo abituati. Fra un po’ riusciremo ad arrivare in un posto sicuro e poi ci vedremo a cena. Simon ci sta aspettando in un ristorante italiano vicino lo Shakespeare Globe. >>
<<  Ci vediamo  >> esclamai per farmi sentire da tutti.
 
<<  Carl!  >>
Ero così felice di vederlo, finalmente  sarei tornata a casa. <<  Signorina Bennet !  >> esclamò sorridendo.
Mi schiarii la voce <<  Volevo dire, Sara  >> si corresse.
Dopo essere entrata in macchina tirai un sospiro di sollievo.
<<  Sono contenta di rivederti  >> esordii mentre guardavo dal finestrino una massa di ragazzine spingere contro un’entrata dell’aeroporto.
Ci trovavamo ancora la parcheggio, ma per fortuna nessuno mi aveva riconosciuto e i vetri della macchina erano oscurati perciò ero al sicuro.
<<  Ce la faranno?  >> chiesi preoccupata
<<  Certamente  >> rispose ingranando la marcia.
Dopo alcuni minuti Carl iniziò a parlare per rompere il silenzio.
<<  Il signor Simon l’aspetta a cena per le nove e trenta. Io ho l’impegno, in quanto tuo autista, di scortati ovunque tu vada  >>
<<  Grazie  >> sorrisi timidamente <<  Come mi posso vestire?  >> chiesi ad un tratto
<<  Be’, ricorda che cenerete ad un ristorante italiano di lusso, quindi un bell’abito da sera è perfetto  >>
<<  Mi ricorderò del consiglio. Carl, ma tu da quanto tempo fai questo lavoro?  >>
Sospirò ed aumentò la presa sul volante <<  E’ una storia breve e noiosa. Faccio questo lavoro da dieci anni. Ho cominciato molto presto perché avevo bisogno di soldi visto che la mia famiglia non era benestante.  >>
<<  Mi dispiace…  >>
<<  Non preoccuparti, mi piace il mio lavoro. Ho fatto l’autista a tante persone e spero di lavorare con te per molto tempo  >>
<<  Ma le altre persone con cui hai lavorato che fine hanno fatto?  >>
<<  A quanto pare preferivano una limousine bianca che la mia solita mercedes nera  >>
<<  Non mi piacciono le limousine  >> commentai e si lasciò scappare un sorriso.
Quando arrivammo sotto il portone del mio palazzo mi aiutò a portare i miei bagagli dentro casa, gli chiesi anche se voleva rimanere ma Carl rispose che mi avrebbe aspettato facendosi un giro in macchina.
Appena chiusi la porta del mio appartamento accesi tutte le luci , svuotai le  valigie e alla “velocità della luce” misi ogni cosa al suo posto.
Passai davanti alla camera in cui di solito c’era Kate e mi sentii un po’ triste trovandola vuota: lei era tornata a Dover dopo tutti questi mesi.
Entrai di nuovo nella mia stanza: non era una di quelle camere da fan girl piena di poster o chissà cosa , era una camera normale con pareti bianche, moquette celeste e letto a una piazza e mezzo vicino ad una scrivania, insomma il tipico arredamento acqua e sapone.
Se  fosse stato per me , l’avrei arredate diversamente ma quello era un appartamento in affitto e non potevo apportare grandi modifiche.
Speravo di comprare un appartamento tutto mio, i soldi li avevo, potevo comprarmi un bell’appartamento  coi soldi che avrei guadagnato per il film… be’ insomma la mia situazione economica dopo aver pubblicato il libro era migliorata davvero tanto.
Ricordo che tutti  i miei risparmi li tenevo dentro un porcellino: 43 sterline e 34 pounds.
Ma che senso aveva comprarmi una casa a Londra se l’unico motivo che mi tratteneva in questa città era la produzione del film?
Sarei tornata a Dover dalla mia famiglia il prima possibile e avrei continuato a scrivere.
Aprii le ante dell’armadio e ringraziai il cielo di aver fatto shopping con Kate prima di partire: trovai un abito blu scuro molto scollato, era della serie “lo compro ma non lo metterò mai”.
Anche se mi imbarazzava indossarlo, quel vestito sembrava l’unica scelta visto che le altre opzioni erano confortabili maglioni e jeans.
Misi il vestito sul letto e dopo tre secondi impazzii perché non trovavo le scarpe e la borsetta abbinate  che avevo comprato.
Entrai in camera di Kate e la misi a soqquadro finchè trovai le buste delle nostre precedenti compere.
Quando finalmente trovai tutto ciò che mi serviva, annusai la mia maglietta sotto le braccia  e decisi che era il caso di fare una doccia.
Cercai di vestirmi il più velocemente possibile : mi infilai le scarpe mentre mi asciugavo i capelli ed indossavo l’intimo.
Dopo essere uscita dal bagno, guardai l’orologio : erano le nove meno cinque minuti, quindi corsi in camera per mettermi il vestito.
Non mi diedi neanche il tempo di guardarmi allo specchio perché mi precipitai a truccarmi : scelsi colori scuri, come il vestito e m’impegnai affinché riuscissi a truccarmi decentemente senza sbagliare.
Tirai un sospiro di sollievo quando vidi che erano le nove e un quarto e l’unica cosa che mi mancava era il profumo.
Mi guardai allo specchio sorridendo “Non sono così male ” pensai compiaciuta girandomi su un fianco.
Improvvisamente mi vibrò il cellulare: un messaggio.
 
 “Stiamo bene. Ti aspettiamo per la cena. Non vedo l’ora di rivederti.
Harry xx “

 

 

 

#Spazio dell'autrice
Eccomi qui, so che molte di voi vorrebbero uccidermi per il ritardo . Mi dispiace, la scuola mi impegna molto.
Ho cercato di ricontrollare tutti gli errori, ma mentre li correggevo il computer è morto e quando l'ho riattivato non aveva salvato e ho corretto alla bell'è meglio il capitolo.
Grazie davvero a tutti quelli che mi supportano, davvero siete tutti molto gentili con me!
Bene allora come potete vedere Sara ed Harry non stanno ancora insieme, tutto l'ambaradam (?) si sta preparando per tornare a Londra per fare le riprese da un'altra parte.
E alla cena ne vedrete delle belle! Sono sicura che il prossimo capitolo vi piacerà. Scusate se questo non è un granchè ma a volte i capitoli noiosi servono u.u
Che altro ?
Se avete domande chiedete pure, sono qui per chiarire i vostri dubbi.
Che altro, spero che questa storia sia all'altezza delle vostre aspettative :) Grazie ancora ragazzi  e ragazze, per tutto
Vi lascio con le solite gif

 

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-Sara Scrive

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***



 

 <<  Passerò  a prenderti più tardi  >> disse Carl prima di richiudere il finestrino.
Non rimasi a guardare la sua macchina andar via , preferendo entrare dentro il ristorante per evitare di arrivare in ritardo.
Appena varcai la soglia della porta , un maitre mi venne incontro  chiedendomi se avessi prenotato qualche tavolo , ed io , che non avevo la minima idea di come fosse organizzata la cena , rimasi in silenzio, interdetta.
<<  Lei è con me  >> disse un vocione alle mie spalle.
Il signore con cui stavo parlando si girò molto lentamente e annuì con la testa mentre io guardavo Simon un po’ imbarazzata, consapevole che il mio nervosismo sarebbe cresciuto se avessi fatto altre gaffe.
<<   L’accompagno io al tavolo  >> disse Simon al maitre.
Era vestito di tutto punto con un smoking grigio e una cravatta color panna e aveva un’aria ancora più autoritaria del solito.
Mi avvicinai lui cercando di sembrare disinvolta <<  Buona sera  >> esordii facendogli spuntare un sorriso mentre ci avvicinavamo al nostro  tavolo  al centro della sala. Studiai per qualche istante la panca circolare di velluto che lo circondava e rimasi sorpresa nel non vedere ancora nessuno.
<<  Siamo solo noi ?  >> chiesi a Simon prima di sedermi.
<<  Credo proprio di no  >> rispose rivolgendo lo sguardo verso l’entrata e facendo voltare anche me.
I ragazzi erano appena arrivati ed avevano finito di parlare con il maitre che gli stava indicando il tavolo; non ci misero molto a raggiungerci e dopo averci salutato cominciarono a prendere posto.
<<  Mi piace questo vestito  >> mormorò al mio orecchio mentre mi dava un bacio sulla guancia.
Arrossii lievemente <<  Neanche tu sei male –  dissi indicando la sua camicia nera poi abbassai lo sguardo e guardai le sue scarpe – bei stivali!  >> esclamai ironicamente.
<<  Sono comodi  >> sbuffò <<  Certo come no, dillo che sei andato nel reparto delle donne  >>
<<  Mai sentito parlare di stivali da uomo?  >>
Quando tutti ebbero preso posto Simon – che si trovava di fronte a me – schioccò le dita ed immediatamente un cameriere si avvicinò al nostro tavolo con una fila di menù.
Lessi accuratamente i nomi dei piatti in italiano, aiutandomi con la traduzione per capire di cosa si trattasse.
<<  Cosa ordinate ?  >> chiese con un pesante accento italiano,  un ragazzo che teneva in mano un tablet per le ordinazioni.
<<  Io vorrei – esordì Simon –  il menù a base di pesce  >>
<<  Per me una pizza margherita e una macedonia . Grazie  >> disse Zayn e poi indicò Liam  <<  Io vorrei gli spaghetti alla bolognese  e una bistecca ai ferri  >>
Niall ordinò riso agli scampi, insalata di mare  e patate al forno.
<<  Io invece … vorrei un piatto di lasagne e delle patatine fritte  >> dissi quando capii che era il mio turno.
<<  Due lasagne e patatine fritte  >> ribadì Harry mettendomi un braccio attorno le spalle.
Il cameriere fece un piccolo inchino e ci disse che le nostre ordinazioni sarebbero arrivate presto.
Intanto avevo l’impressione che Simon ci stesse studiando, soffermandosi con particolare attenzione su di me e , quando me ne accorsi sentii che il braccio di Harry era diventato bollente.
<<  Avete molta confidenza fra di voi vedo …  >> attaccò a parlare Simon mentre si versava con nonchalance un po’ di vino rosso nel bicchiere.
<<  Be’ sai – rispose Louis vicino ad Harry – siamo stati parecchio insieme con lei , quindi dopo un po’ abbiamo iniziato a trattarla come una di noi  >>
Harry sembrava rilassato  , io invece, ero in preda al nervosismo e non riuscivo a sorridere senza sembrare falsa.
Simon per tutta risposta borbottò qualcosa prima di bere a piccoli sorsi il contenuto del suo bicchiere <<  Allora, dopodomani iniziano le riprese qui a Londra. Però voi dovrete fare un sopralluogo all’Hotel Cadogan , il nuovo set , e ritirare i copioni.  >>
<<  Va bene, a che ora passiamo?  >>
<<  Verso le undici di mattina. Siate puntuali, ho l’agenda piena domani quindi faremo le cose molto velocemente.  >>
Per tutta la serata non riuscii a spiccicare una parola: rimanevo in silenzio  e ascoltavo tutti i discorsi che venivano fatti, troppo in ansia per intervenire io stessa.
Dentro di me temevo che se Simon fosse venuto a sapere di questa ‘attrazione’ che c’era fra me ed Harry avrebbe preso dei provvedimenti: mi avrebbe proibito di vedere i ragazzi, o avrebbe ritirato tutte le proposte di lavoro per rispedirmi a Dover senza niente da fare.
<<  Abbiamo mandato tutto il materiale registrato in studio per montarlo,in questo modo accorceremo i tempi e faremo uscire il film prima  >>
<<  Prima esce meglio è no?  >> cercò di mostrarsi partecipativo Niall.
<<  Vado un attimo in bagno  >> esordii a bassa voce.
Mi alzai lentamente sotto lo sguardo di tutti, mi allontanai dalla tavola e appena arrivai in bagno mi sciacquai le mani rimanendo ad osservarmi allo specchio.
Simon fin’ora non aveva fatto chissà che , insomma non mi aveva lanciato frecciatine o avvertimenti come mi stavo aspettando ma era meglio che non abbassavo la guardia.
Io sapevo perché Simon voleva che mi concentrassi solo sul lavoro, non ci voleva un genio per capirlo ma il mio lato da sognatrice non voleva farmi mollare la presa: mi piaceva Harry, volevo continuare a frequentarlo e volevo continuare a passare altro tempo con i ragazzi.
Aspettai un altro minuto e mi decisi a tornare a cena.
Quella pausa mi aveva fatto bene, prima mi ero sentita sotto pressione senza motivo e adesso mi ero ‘tranquillizzata’.
Stavo per arrivare al tavolo, mi trovavo dietro Simon che stava parlando con Harry e rallentai il passo per dimostrare che me la stavo prendendo con calma, ma nessuno si era accorto di me a parte Louis, visto che gli altri erano ero assorti nella cena.
<<  Simon , ti volevo parlare di una cosa. – esordì Harry – durante le riprese …  >>
Mi bloccai di colpo spalancando gli occhi, alzai il braccio e lo mossi da destra a sinistra alzando l’indice, inutilmente , visto che  Harry non mi vedeva perchè teneva lo sguardo fisso su Simon.
Il panico si era impossessato di me, feci qualche saltello e continuai a gesticolare con le mani ma i miei tentativi erano vani.
<<  Quello che voglio dire ..  >> continuò Harry che per andare dritto al punto ci stava impiegando una vita.
<<  Quello che Harry vuole dire  - esclamò Louis interrompendolo – è che ti siamo davvero grati per il lavoro che stai facendo per noi  >>
Ringraziai tutti i santi per l’aiuto che mi avevano dato : Louis aveva capito che non era opportuno parlare di quello che stava succedendo negli ultimi tempi e mi aveva retto il gioco.
Feci un altro passo avanti e mi avvicinai alla panca.
<<  Oh, Sara sei arrivata  >> disse Simon . <<  Già  >> mormorai cercando di tornare al mio posto.
<<  ma io …  >>
Louis diede ad Harry uno schiaffo in mezzo alle gambe facendolo gemere. <<  Sta zitto !  >> gli intimò.
<<  Tutto bene Harry ?  >> chiese Simon.
<<  Sì , tutto bene – rispose Louis – gli è andata l’acqua di traverso  >>
A quel punto capii che dovevo intervenire anche io <<  Simon , ma sai se ci sono delle scene che dobbiamo rigirare?  >>
“Stupida, stupida, stupida!” pensai dopo aver fatto quella domanda idiota.
<<  Non credo. Questo ce lo dirà Chris ma come ho già detto è abbastanza improbabile >>
Passarono una decina di minuti in tranquillità, eravamo arrivati al dessert e il cameriere sarebbe arrivato a momenti per chiederci cosa volevamo ordinare.
<<  Ragazzi, non chiedetemi  perché io ve lo stia dicendo ma..vi chiedo di pensare solo …  >>
<<  Signor Cowell abbiamo un problema  >> esclamò il maitre.
<<  Signore, rischiano di sfondare la porta.  >> intervenne una ragazza.
L’uomo di fronte a noi cercò di ricomporsi <<  Dottor Cowell, ci scusi per il disagio ma evidentemente qualcuno ha sparso in giro la voce che lei ed i suoi amici state cenando qui così..  >>
<<  Fans  >> mormorò Simon scuotendo la testa.
<<  Scatenate . mi permetta di aggiungere  >> disse il caposala.
<<  Ragazzi sapete cosa dovete fare  >> esclamò Simon alzandosi <<  Vado a pagare il conto  >>
Guardai Harry con aria interrogativa, ma improvvisamente sentimmo uno schianto venire dalla porta principale della sala e immediatamente venimmo affiancati da alcuni uomini vestiti di nero.
Il capo sala diede delle istruzioni ad un cameriere e mentre noi  stavamo in piedi pronti per  andar via,  agli altri clienti fu intimato di rimanere ai loro posti perché non avevano la priorità di uscire.
Dopo poco si sentirono delle urla così violente , che fui costretta a tapparmi le orecchie poi un uomo ci indicò un uscita e ci disse di precederlo, ma mentre stavamo per uscire dalla porta sul retro del locale si sentì un altro schianto.
Harry, camminava chino davanti a me ma appena sentì quel rumore alzò la testa e si voltò  per guardarmi <<  Corri!  >>
Afferrai la sua mano e dopo qualche passo ci ritrovammo fuori , davanti  due  macchine col motore acceso.
<<  Salite ! Salite!  >> urlò l’uomo che ci aveva ‘scortato’.
Louis e Zayn salirono sulla prima macchina insieme a Niall e Liam, Harry ed io salimmo sulla seconda.
<<  91 Peterborough Road. Veloce  >> esclamò Harry all’autista sbattendo violentemente la portiera.
Aspettammo che la macchina davanti a noi partì e subito dopo il conducente ingranò la marcia.
<<  Dove stiamo andando ?  >> chiesi allarmata <<  A casa mia, non preoccuparti.  >>
<<  Harry, ma il mio autista?  >>
<<  Credimi, quando vedrà quella marea di ragazzine davanti al ristornate , capirà subito  >>
Mi appoggiài sulla spalla di Harry e sospirai.
<<  Non volevo che finisse in questo modo. Insomma , era una cena, una cena ! Non abbiamo neanche finito di mangiàre!  >>
Rimanemmo in silenzio fin quando l’autista ci informò che eravamo arrivati.
<<  Ciao John , grazie per avermi portato via da quell’inferno.  >> disse Harry avvicinandosi al finestrino del guidatore.
<<  Di niente, questo è il mio lavoro  >>
Harry  mise una mano sulla mia spalla, facendomi voltare verso il cancello di un garage davanti ad una grande villa.
<<  Hai freddo?  >> chiese notando che non avevo una giàcca.
<<  No, sto bene.  >> risposi
<<  Non ci credo. Purtroppo ho lasciato al ristorante il mio capotto , altrimenti te l’avrei prestato … ma ora entriamo subito a casa ed accendo i riscaldamenti  >>
Prese un telecomando dalla tasca dei pantaloni per poi puntarlo davanti a se ed automaticamente la serranda del garage cominciò a sollevarsi.
La casa di Harry era davvero grande, lussuosa e .. grande, per un ragazzo di 19 anni era davvero un risultato impressionante avere tutti i soldi necessari per sostenere quel genere di spesa.
Arrivati davanti ad una porta , Harry tirò fuori il mazzo di chiavi, le girò  tre volte nella serratura e si fece da parte per farmi entrare.
<<  Benvenuta  >>
<<  Te l’hanno mai detto che hai una bella casa?  >>
<<  Sì qualcuno l’ha detto  >> disse ironicamente.
Dopo aver percorso un piccolo ingresso sbucai in salone: l’arredamento era molto moderno con divani in pelle bianca e qualche quadro di Marylin Monroe affiancato da alcuni specchi, la televisione gigantesca e ovviamente l’Xbox di ultima generazione.
<<  Togliti i tacchi – disse guardandomi i piedi – ti faranno male altrimenti.  >>
<<  Grazie  >> risposi prima di sedermi su un divano.
Intanto Harry si era avvicinato ad un’altra porta e stava impostando qualcosa su un pannello sul muro.
<<  Accendo i riscaldamenti  >> mi comunicò notando il mio sguardo perplesso.
Lo raggiunsi e mi ritrovai in cucina , anch’essa arredata con gusto : i mobili erano tutti bianchi ad eccezione del rivestimento del piano cottura  che era di marmo nero e  al centro della stanza c’era un tavolino di vetro con due sedie trasparenti di plastica.
<<  Quanto è costata questa casa  Harry ? >> chiesi alzando un sopracciglio <<  Be’ sai , solo 5 milioni di sterline  >> rispose mentre apriva l’anta di una credenza e cercava qualcosa.
<<  Solo ?  >>
Mi avvicinai a lui per vedere cosa stesse cercando e piegai una bocca in una smorfia  quando mi resi conto che aveva solo merendine.
<<  Vivi solo di queste schifezze? Ti ci vuole davvero qualcuno che ti supervisioni  >>
<<  Non mi serve la mammina  >> << Oh, io credo proprio di sì  >>
Mi sedetti su una sedia e gli chiesi se aveva del gelato, si passò una mano nei capelli rispondendomi di provare a guardare nel frezeer del frigo alla mia destra.
La mia ricerca non durò molto, trovai una confezione di gelato alla crema appena aprii lo sportello.
<<  Prendi due cucchiai per il nostro mancato dessert  >> dissi aprendo la scatola.
Harry mi porse un cucchiaio prima di sedersi sulla sedia di fronte a me , per poi rimanere a mangiàre silenziosamente.
<<  Che c’è ? - chiese – perché mi stai guardando così ?  >>
<<  Scusa , non volevo metterti a disagio – notai che era lievemente arrossito e sorrisi – Harry… Resta fermo così. Sai dove posso trovare un foglio ed una matita?  >>
Aggrottò la fronte non capendo cosa volessi fare ma dopo essersi scrollato le spalle mi disse dove potevo trovare quello che gli avevo chiesto.
Appena presi ciò che mi serviva tornai in cucina e mi risedetti sulla sedia <<  Adesso sta fermo e dammi alcuni minuti. Sei davvero bello…  >>
Presi la matita e cominciai a fare degli schizzi sul foglio, ogni tanto guardavo Harry e poi riprendevo a disegnare cercando di fare meno sbagli possibili perché non avevo la gomma per cancellare.
Non so quanto tempo passò, ma alla fine diedi ad Harry il mio disegno soddisfatta.
<<  Wow ! – esclamò – Sei davvero brava, tu si che potresti tener testa a Zayn  >>
<<  Sono contenta che ti piaccia. Tienilo tu, mi farebbe piacere ce l’avessi  >>
Harry poggiò il disegno sul tavolo e prese la confezione di gelato con i due cucchiai <<  Ti va di vedere un film?  >>
Rimanemmo tutta la serata a chiacchierare dopo aver fatto zapping in Tv perché non trovavamo nulla di decente.
<<  Come si chiama la civetta di Harry Potter? - chiesi lasciandomi scappare una risata -Se sbagli mi prendo io l’ultima cucchiaiata di gelato.  >>
<<  Non puoi farmi queste domande  >> rispose fingendo  di mettere il broncio.
<<  Invece posso, scommetto che non te lo ricordi. Il gelato è mio  >>
<<  Ti sbagli. La sua civetta si chiama Edvige  >>  rispose contento mentre io stupita, rimanevo ferma con il cucchiaio di gelato a mezz’aria.
Harry si avventò sul cucchiaio mangiàndo tutto il gelato.
<<  Cattivo !  >> esclamai mettendo il cucchiaio dentro la scatola che avevamo lasciato ai piedi del divano.
Mi buttai su di lui premendo i pugni contro il suo petto <<  Sei un bambino cattivo  >> dissi di nuovo contro la sua pelle.
Lui mi blocco i polsi e scoppiammo a ridere <<  E’ l’orario che ci fa comportare da idioti. Il sonno si sta prendendo gioco di me  >> commentai mentre mi accoccolavo su di lui.
<<  Se hai sonno puoi rimanere a dormire qui  >>
<<  Oddio! Ma che ore sono!?  >> chiesi tornando più lucida.
Harry si guardò l’orologio sul polso <<  Sono quasi le due di notte  >>
<<  Devo tornare a casa!  >> esclamai mentre mi alzavo di scatto. <<  E’ troppo tardi  >>
Presi le scarpe da terra e me le rimisi , mi riavvicinai alla borsetta ma  Harry mi bloccò il polso.
<<  Se vuoi puoi rimanere qui. Non ti mando in giro di notte  >>
<<  Harry non capisci. Devo tornare a casa  >>
<<  Perché?  >>
<<  Secondo te cosa penseranno le persone , quando sicuramente, ci vedranno uscire insieme  dalla tua casa domani mattina?  >> gli chiesi guardandolo negli occhi.
<<  Ti chiamo un taxi  >> disse sospirando.
 
<<  Harry sono stata benissimo! Grazie ancora per l’ospitalità  >> dissi sulla soglia di casa prima di abbracciarlo.
<<  Di niente, era il minimo  >>
<<  Allora… ci vediamo domani  >>
<<  A domani -  ripeté le mie parole – mandami un messaggio appena arrivi  >>
Mi avviai sul vialetto del giàrdino per uscire da un cancello che dava sulla strada, dove mi stava aspettando il taxi e dopo aver aperto il cancello mi voltai facendo  un cenno di saluto ad Harry, per poi salire sulla macchina e dare all’autista l’indirizzo del mio appartamento.
Appena arrivai a casa mi sfilai il vestito e mentre mi levavo le scarpe bevvi un po’ di latte dal cartone, un po’ come fanno le tizie dei film quando tornano da una serata in discoteca.
Iniziai ad arrossire ripensando a quando mi ero gettata fra le braccia di Harry ,come se niente fosse, mentre ero a casa sua.
Quando mi fui messa la camicia da notte mi misi sotto le coperte prendendo il cellulare e scrivendo un messaggio ad Harry.
“Sono a casa, grazie per la serata
xx Sara”
Mentre aspettavo un messaggio di risposta mi venne in mente la cena di quella sera: prima che succedesse quel putiferio, Simon stava iniziando un discorso e il mio istinto mi diceva che ero stata fortunata che le fans l’avessero interrotto.
Ricordavo perfettamente le sue parole : “vi chiedo di pensare solo” e io sapevo benissimo a cosa dovevamo pensare, perché era la stessa cosa che aveva detto a me.
“Sono felice che tu stia bene.
‘Notte, fa tanti bei sogni babe
Harry xx”
Arrossii di nuovo leggendo il messaggio  e prima di mettermi a dormire pensai “ fottuto contratto”

 
 
 
 
 
 
 
 

  

 

 

 

#Spazio dell'autrice
Hola gente c: 
Per prima cosa voglio ringraziare Writer96 che mi sta aiutando davvero tanto a migliorare e mi sopporta, perchè faccio continuamente errori u.u
Per seconda cosa, vorrei aggiungere qualche piccola nota: l'idirizzo di casa di Harry  dovrebbe essere quello vero, e la descrizione della casa è fedele all'orginale, come molti sanno io penso che se devo scrivere una storia la scrivo cercando di farla sembrare reale, perciò quando devo descrivere luoghi o altro preferisco descrivere qualcosa che esiste davvero.
Ecco la piantina della casa di Harry : 
http://cdn.popdust.com/wp-content/uploads/2012/10/Style-Harry-Styles-New-House-Layout.jpg

 

Inoltre volevo mostrarvi il disegno che Sara fa ad Harry , eccolo :

 

Il disegno in realtà l'ho fatto io, spero vi piaccia c: 
Be' spero che vi facciate sentire , non so lasciate a questa povera ragazza qualche recensione (?)
Ringrazio anche chi ha messo la storia fra le preferite !!
Vi lascio con le solite Gif: 

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-Sara Scrive

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***



 

 Quando mi alzai , quella mattina, ero davvero raggiante: forse era per la serata con Harry forse no, fatto sta che fischiettando mi preparai per andare a lavorare, mi vestii con calma e feci colazione con quello che trovai in frigo.
Appena uscii di casa, vidi Carl che mi aspettava sotto il portone.
 << Buon Giorno  >>
 <<  Buondì anche a te  >> lo salutai con un sorriso e poi mi aprì la portiera per farmi salire in macchina  <<  Dormito bene? >> chiese appena si sedette al posto di guida.
 <<  Si nota molto?  >> chiesi a mia volta.
 <<  Sì, evidentemente quelle ragazzine scatenate di ieri sono  state un bene >> rispose.
 << Già … le fans di ieri – ribadii – Simon non ha detto niente in proposito, che tu sappia?  >>
 <<  No, ieri sera, dopo cena non l’ho visto quindi non so niente. L’unica cosa che mi ha detto prima di entrare nel ristorante era il posto in cui ti avrei dovuto accompagnare oggi  >>
 <<  Chiaro …  >> mormorai.
 <<  Senti … ma tu ieri sera come sei tornata a casa?  >>
Mi morsi il labbro cercando di non sorridere  <<  In taxi …  >>
 <<  Perché non mi hai chiamato ? Sono il tuo autista  >>
Rimasi in silenzio e mi guardai la mano in imbarazzo , indecisa se dirgli dove avevo passato il resto della serata.
 <<  Oh … eri a casa di un ragazzo. Scusa, non sono affari miei.  >>
 <<  Ero a casa di Harry, ho fatto tardi e non volevo disturbarti. Non ti preoccupare  >>
Carl non disse niente, continuò a guidare mentre io mi avvicinavo il finestrino e guardavo la strada sovrappensiero :“E se ieri Harry mi avesse baciato? Cosa avrei fatto? ” pensai immaginandomi la scena.
Cosa sarebbe successo se quando mi ero  distesa su di lui, Harry oltre a bloccarmi i polsi avesse avvicinato il suo viso, quel tanto che bastava per far sfiorare le nostre labbra ?
Avrei messo le mani fra i suoi capelli e lo avrei baciato anche io, oppure mi sarei spostata dicendogli di no?
“Chissà cosa sta facendo Harry in questo momento, magari sta fantasticando su di me, come sto facendo anche io”
 <<  Siamo arrivati  >> mi informò Carl.
Tornai alla realtà e vidi davanti a me l’entrata dell’Hotel e Simon  circondato da un gruppo di persone, fra le quali Chris e Melissa , che stavano discutendo.
Mi voltai verso Carl  per ringraziarlo del passaggio,  ma lui mi interruppe prima che potessi aprir bocca.
 <<  Vuoi rimanere cinque minuti in macchina ?  >>
 <<  Perché ?  >> chiesi perplessa.
 <<  Sei tutta rossa. A cosa pensavi?  >> rispose cercando di trattenere una risata.
 <<  E adesso lo sarò di più , grazie per avermelo fatto notare  >> esclamai in preda all’imbarazzo.
Dopo un po’ scesi dalla macchina e  cercando di sembrare il più naturale possibile mi avvicinai alla troupe.
 <<  Oh, ma guarda chi si vede. L’ultima arrivata  >> esordì ad alta voce Simon appena mi vide sottolineando le ultime parole.
Strinsi la mano in un pugno , per evitare di dirgli qualcosa di sgarbato tipo “Devi sempre rovinarmi la giornata?”
Per fortuna Melissa mi venne incontro e mi portò dentro l’Hotel , togliendomi dal raggio visivo di Simon e mi mostrò dove avremmo girato le scene  per  poi portarmi a provare con i ragazzi.
 <<  Ho cercato di rimanere fedele al libro – mi spiegò indicando la porta di una camera – quando abbiamo fatto il primo sopralluogo con Chris , avevo il libro in mano e  abbiamo cercato fra tutte le stanze quella che assomigliasse di più alla tua descrizione.  >>
Intanto studiavo la situazione , guardando in giro :  l’ala dell’Hotel dove avremmo girato le scene era completamente deserta e per accedervi bisognava mostrare a due bodyguard una tessera che attestava la partecipazione alla produzione del film.
“Sicuramente , Simon avrà comprato mezzo Hotel per farci girare le scene” pensai piegando la bocca in una smorfia.
Era così frustrante dovere tanto ad una persona che riesce ad importi solamente delle regole.
 <<  Ehi, Ciao!  >> esclamò Niall venendomi incontro  <<  Stiamo provando le nuove scene del copione, stiamo nella stanza affianco vuoi venire?  >>
 <<  Certo  >> risposi prima di fare un cenno a Melissa.
Appena entrai , salutai tutti compreso Harry che rimase al mio fianco dopo avermi dato il mio copione.  <<  Tieni, questo è tuo. Simon li ha distribuiti  prima e visto che non c’eri ha detto a me di dartelo  >>
 <<  Grazie  >>
Mi sedetti su uno dei divani ed inizia a leggere con attenzione le mie parti , appuntando qualche volta le battute in cui avrei potuto metterci del mio, mentre gli altri studiavano in maniera tutta loro il copione: Niall lanciava una pallina contro il muro, Liam faceva le parole crociate e Zayn guardava ripetutamente il cellulare; gli unici che erano davvero concentrati erano Louis ed Harry.
 <<  Ragazzi, ma se oggi non proviamo cosa restiamo a fare qui? Il copione possiamo studiarcelo a casa  >> sbottò Zayn alzandosi in piedi.
 <<  Che c’è ? Hai un appuntamento con Perrie?  >> chiese Louis sorridendo
 <<  E anche se fosse?E’  Domani che iniziano le prove.. dai… - si guardò attorno – alzi la mano chi vuole andarsene  >>
In quel momento era entrato Simon con un pacchetto sotto il braccio: aveva ascoltato le sue ultime parole e avanzava con la mano alzata mentre nella stanza regnava il silenzio.
 <<  Andiamo, andate a casa e rilassatevi, ma vi ricordo che dovete rimanere concentrati e prendere seriamente i vostri compiti quindi per domani dovete sapere bene le vostre parti  >>
I ragazzi si scambiarono qualche occhiata e poi scrollarono le spalle.
 <<  Grazie zio Simon  !  >> esclamò Zayn battendogli il cinque  e uscendo dalla stanza a grandi passi , mentre gli altri lo seguivano a ruota e mi lasciarono da sola.
Feci un passo  in avanti per varcare la soglia della porta ma Simon mise una mano sulla mia spalla.
 <<  Non così in fretta signorina  >>
Come se fossi una bambina che sta per sentire il rimprovero del suo papà, tornai indietro e mi fermai davanti  a  lui in silenzio, non sapendo dove guardare.
Simon prese il pacchetto che teneva sotto il braccio e me lo porse, lo guardai qualche secondo per poi spostare il mio sguardo sui suoi occhi.
 <<  Apri , Apri  >> mi incitò.
Molto lentamente avvicinai  la mia mano  nel punto in cui lo scotch fermava la carta e pian piano cominciai a staccarlo.
 <<  Vuoi spiegarmi che significa?  >> chiese alzando un po’ il tono della voce mentre tiravo fuori il contenuto del pacchetto.
“Oh No!” pensai allarmata.
 <<  Lo sai quanto ho dovuto pagare il paparazzo che le ha scattate per non farle pubblicare sul giornale?  >>
Non proferii parola mentre sfogliavo un album di foto in cui si vedeva chiaramente la mia figura , illuminata da un lampione, mentre usciva da una casa.
 <<  Che ci facevi ieri sera a casa di Harry? – chiese Simon – Lo sai che la gente potrebbe pensare male? O dovrei pensare male anche io?  >>
 <<  N- no Simon, non è successo niente – spiegai – ieri , dopo che le fans avevano invaso il ristorante ,le guardie del corpo ci hanno fatto salire su due auto sul retro dell’edificio ,  Harry poi ha proposto all’autista di andare a  casa sua … Abbiamo guardato un film e non ci siamo accorti dell’orario … Sono tornata subito al mio appartamento appena mi sono accorta che era davvero tardi  >>
 <<  Bene – disse lui , prima di riprendersi le foto – ma sta più attenta a quello che fai , la gente potrebbe fraintendere  >>
Annuii,  ma non sapendo cosa fare rimasi ferma senza dire niente in attesa di ordini.
  <<  Puoi andare  >> mormorò.
Non me lo feci ripetere due volte, uscii dalla stanza e percorsi il corridoio ,  passando velocemente davanti alla porta di ogni suite.
 <<  Ah , Sara ?  >> esclamò Simon alle mie spalle.
Mi fermai di colpo  e mi voltai infastidita, chiedendomi cosa volesse ancora.
 <<  Ricorda: Pensa solo al lavoro   >>
Lo mandai mentalmente a quel paese prima di girarmi e finalmente riuscii ad uscire dall’Hotel senza essere fermata.
 

Era passato un mese, ma la mia testa non riusciva ancora a scordarsi quello che era successo, rivedevo tutto come dei flash : Harry che mi teneva i polsi prima di scoppiare a ridere insieme a me, Zayn che usciva dalla stanza , le mie mani che aprivano il pacchetto e la voce di Simon che risuonava nella mia testa “Pensa solo al lavoro” e cancellava la risata di Harry.
Avevamo continuato a registrare ma questa volta doveva essere buona la prima, perché volevano anticipare i tempi : in pratica registravamo e montavamo il video contemporaneamente e chi lavorava di più di tutti erano Chris e Melissa che correvano dal set allo studio per il montaggio dei fotogrammi,  senza mai fermarsi.
I ragazzi non dicevano niente, loro avevano ripreso una routine fissa : interviste - mini eventi - film , tutti i giorni.
Io? Io mi svegliavo la mattina, arrivavo in Hotel per le riprese e tornavo a casa alle sei del pomeriggio, sorbettandomi  in macchina il traffico dell’ora di punta londinese.
Non conoscevo nessuno che avesse un minuto libero, neanche i ragazzi potevano passare un po’ di tempo con me.Nemmeno Harry.
Simon era andato una settimana in America per partecipare alle ultime selezioni di American Idol, ma anche se lui era assente continuava ad esserci la stessa routine, nessuno si prendeva una piccola pausa.
La sera guardavo qualche film o continuavo a scrivere il libro, a volte postavo qualcosa su Twitter e ogni minuto controllavo le menzioni  per vedere cosa ne pensava la gente.
Come al solito c’era chi mi faceva i complimenti o mi poneva domande e c’era chi mi insultava solo perché conoscevo gli One Direction.
“Ed eccomi qui, seduta su una sedia in silenzio durante la pausa pranzo” pensai piegando la bocca in una smorfia.
Avrei dovuto essere contenta sapendo che mancava poco alle riprese della scena finale del film, ma era più forte di me, non riuscivo a non annoiarmi e a trovare qualcosa da fare.
“Spero questa tortura finisca presto”
 <<  Ehi  >> Alzai lo sguardo
 <<  Harry  >> mormorai facendo un sorriso.
 <<  Visto che oggi è il penultimo giorno di riprese , io , Niall e Liam volevamo andare al Funky Buddha a Mayfair vorresti venire anche tu?  >>
 <<  Il .. Il Funky Buddha dici? La discoteca ?  >>
 <<  Sì , hai presente quel posto in cui si balla no?  >>
Mi lasciai scappare una risata   <<  So cos’è una discoteca  >>
Harry sorrise, facendo spuntare sul suo volto le due fossette agli angoli della bocca  <<  Mi piace quando sorridi  >>
Sorrisi ancora di più e scossi la testa  <<  Altra frase da film vero?  >> chiese
Annuii con la testa  <<  A che ora  ?  >>
 <<  Alle dieci, ricorda le scarpe col tacco e documenti  >>
             
                                                                                                            *                       *                       *
 <<  Grazie per essere venuti a prendermi  >>
 <<  Di niente   >> rispose un ragazzo vicino a Liam.
Presi posto vicino ad Harry nella Limousine  <<  Ciao  >> lo salutai appena mi sedetti.
 <<  Ciao  >>
 << Allora, quanta gente c’è ?  >> chiese Niall al ragazzo davanti a noi
 <<  Dicono che il locale è pieno  >> rispose.
Harry posò  una mano sulla mia gamba   <<  Mi piace come ti sei vestita  >> mormorò al mio orecchio.
Arrossii, pentendomi di aver indossato una minigonna nera abbinata ad una camicetta bianca che mi lasciava scoperto l’ombelico.
 <<  Da quando salgono in macchina ragazze sexy prima di arrivare al club ?  >> chiese il ragazzo seduto di fianco a Liam.
Purtroppo il suo volto era male illuminato e non riuscivo a capire chi fosse.
 <<  Andy  >> esclamò tendendo la sua mano  <<  Sara  >> la strinsi presentandomi.
Quando scendemmo dall’auto, Harry mise il braccio dietro la mia schiena posando la mano sul mio fianco mentre ci avvicinavamo all’entrata di un locale.
Già a qualche metro dalla porta si sentiva la musica a palla e riuscivo a vedere le luci multicolor che illuminavano l’ingresso del Funky Buddha.
 <<  Lei è con noi  >> disse Liam ad un omone che sbarrava l’accesso.
 <<  Documenti prego  >> rispose impassibile.
Aprii la mia borsetta e gli porsi la mia carta d’identità  <<  Sara Bennet… 20 anni . Bene potete entrare . Buona Serata  >>
Harry mi trascinò ad un bancone e mi porse un bicchierino   <<  Prima di divertirci bevi questo  >>
 <<  Cos’è?  >> chiesi con aria interrogativa osservando il liquido trasparente che conteneva.
 <<  Non fare domande e bevi - rispose avvicinando il suo bicchierino a mio. - Alla salute  >>
Dopo neanche cinque minuti arrivarono alcune persone e cominciarono a chiacchierare sia con me sia con Harry. Parlavamo di qualsiasi cosa e stranamente ridevamo sempre, per tutto anche per il cameriere che passava e ci serviva la vodka.
Mi stavo divertendo davvero tanto, facevo quello che volevo: quando mi stancai di Harry e delle persone che chiacchieravano andai da Liam ed Andy e gli proposi di organizzare una mini gara di limbo.
Loro non ci pensarono due volte  <<  Questa si che è una grande idea, invitatela  più spesso questa ragazza !  >>
Niall era un campione , riusciva a piegare la schiena sempre di più e passava tutti i round mentre la gente continuava ad applaudire e a fare il tifo.
Dopo un po’ tornai da Harry, lo trovai vicino al Dj che sceglieva la musica da mettere.
 <<  Ehi Harry >>
 <<  Ehi  >> rispose ridendo  <<  Vuoi ballare ?  >> chiese dopo aver messo un CD dentro il lettore.
Feci segno di sì con la testa e presi Harry per mano per trascinarlo in pista.
 <<  Bisogna per forza ubriacarsi per restare in questo locale ?  >> chiesi
 <<  Nah, basta bere qualche bicchiere. Non siamo ubriachi , ne tu ne io, lo siamo solo per metà, quel tanto che basta per lasciarci andare  >>  disse prima di scoppiare a ridere.
 <<  Sei riuscito a farmi bere alcolici. Meriteresti un premio lo sai?  >>
Mi fece fare una giravolta e poi mi avvicinò a se  <<  Posso scegliere il mio premio ?  >> mormorò a qualche centimetro dal mio viso.
 <<  Dipende  >> sussurrai.
 <<  Un bacio?  >> chiese sfiorando quasi le mie labbra con le sue, sorrise un attimo ,prima di chiudere  gli occhi.
Chiusi gli occhi anche io, ma  mentalmente mi apparve la faccia di Simon che in tono minaccioso diceva :  <<  Pensa solo al lavoro  >>
 <<  Harry, Sara! E’ ora di andare si è fatto troppo tardi, se Simon lo viene a sapere sono guai  >> urlò Niall dall’altro capo della sala , nella speranza che sentissimo la sua voce.
Sobbalzai e mi ritrassi  <<  Harry , non ..  >> Lui aprì gli occhi stringendomi ancora i fianchi, mi prese per mano e facendo attenzione a non sbattere contro le persone che ballavano davanti a noi, riuscimmo ad arrivare all’uscita della discoteca.
 <<  Divertita ?  >> mi chiese Andy appena entrammo in macchina.
 <<  Tanto  >> esclamai con un sorriso.
 <<  Bene, adesso è arrivato il momento di andare a nanna  >> esordì Liam stendendosi sul sedile.

 

  

 

 

 

#Spazio dell'autrice

Ehi! Scusate ancora il ritardo >.< Sono una ridardataria.
Be' ringrazio a tutti per aver recensito e per tutti i consigli che mi date, siete davvero gentili a sopportami e supportami mentre io cerco di migliorare nell'ambito della scrittura.
Non so come sia questo capitolo, perchè finalmente c'è una bella svolta.
Spero di non aver corso troppo ma ormai Sara ed Harry si conoscono da un bel po' di tempo :) Quindi credo che mi sia concesso no?
Certo, ora voi penserete che il fatto che si sono quasi baciati voglia dire che dal prossimo capitolo faranno i fidanzatini etc...Ma no, devono ancora capitare altre cose prima che la situazione si stabilizzi.
Spero di non aver reso la storia irreale o altro, spero che non ci siano errori e che questo capitolo sia all'altezza delle vostre aspettative. Spero davvero di esserci riuscita perchè mi sono impegnata per farlo perchè ci tengo abbastanza.
Bene, io non sto qui ad importunarvi ancora :) Buona Serata          

      

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-Sara Scrive

PS= nota del 10/04/13 Cambio di programma: mi sono accorta di aver fatto un errore enorme scrivendo "Diventerai una Star - The Movie" anche se nella storia Sara conosce gli One Direction da almeno 5 mesi io ho narrato solo alcuni episodi e credo siano pochi per descrivere il rapporto fra Harry e Sara. Forse alcuni hanno frainteso, ma non si sono baciati nel capitolo 14, lo stavano per fare perchè avevano 2-3 bicchierini di vodka in corpo. Credo di non essermi espressa bene mentre scrivevo la storia, e ho visto che ci sono state persone che hanno frainteso credendo che mi fossi precipitata troppo. Non è cosi, e per dimostrarlo ho intenzione di allungare la storia e di entrare nello specifico fra le vite dei protagonisti. Spero di non sbagliarmi ancora una volta.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***



 

 
Drin.Driin.Drin.
Aprii lentamente gli occhi e la prima cosa che vidi furono i vestiti della sera prima ammucchiati con disordine sul mio letto.
Drin.
Di nuovo.
Qualcuno stava premendo il bottone del campanello impazientemente , non sapendo che mi ero appena svegliata.
Quando mi alzai dal letto mi accorsi che facendo movimenti troppo veloci mi venivano dei capogiri e nella mia mente si proiettò un’immagine della sera prima: un bicchiere di vodka che si avvicinava alle mie labbra.
“Ci mancava solo questa” pensai scocciata , mentre mi avviavo verso la porta di casa.
<<  Sì, chi è?  >> esordii  con voce impastata dal sonno, alzando la cornetta del citofono.
<<  Sara, sono Carl  >> rispose lui piuttosto impaziente.
Mi immobilizzai di colpo quando realizzai che dovevo ancora vestirmi ed andare a lavoro. Lanciai un’occhiata all’orologio da muro in fondo al corridoio cercando di decifrare l’ora.
<<  Sara ci sei?  >> mi chiamò nuovamente, ancora più ansioso.
<<  E’ successo qualcosa Carl?  >> chiesi alzando un sopracciglio.
<< Tu non puoi capire cos’è successo stanotte  >> esclamò facendomi sussultare dall’altro capo della cornetta.
Sentii il mio stomaco stringersi pensando che magari era successo qualcosa di spiacevole.
<<  I-io non lo so – balbettai – Sono anche in ritardo per il lavoro, se mi dai 5 minuti mi preparo e me ne parli in macchina …  >>
<<  Ma è proprio questo di cui ti volevo parlare   >> m’interruppe
<<  Che cos’è successo di così importante ?  >>
<<  Stanotte c’è stato un piccolo incendio a  Hammersmith …  >> mormorò lasciando cadere il discorso.
Strinsi la mano in un pugno  e cominciai a sudare freddo <<  Ti prego non dirmi che c’è stato un incendio agli Riverside Studios  >>
Rimase in silenzio , senza dire nulla ma questo mi bastò per andare in iperventilazione. <<  N- non è possibile  >> mormorai <<  Credo sia il caso che tu salga su  >>
Premetti il tasto accanto al citofono per aprirgli il portone e corsi in camera per mettermi qualcosa addosso, lavarmi almeno la faccia e pettinarmi alla bell’è meglio i capelli.
<<  Non posso crederci – cominciai a parlare da sola  per sfogarmi mentre mi vestivo – eravamo ad un passo alla fine e ora dovremo buttare tutto  >>
Avevo una strana sensazione , mi sentivo come se avessi un peso allo stomaco che mi voleva trascinare verso il basso. Se mi  fossi lasciata sopraffare di sicuro avrei rischiato un esaurimento nervoso.
Sentii bussare alla porta dopo neanche tre minuti, andai ad aprire con la spazzola attaccata ai capelli.
<<  mi dispiace di averti preso in un cattivo momento  >> esordì notando le mie condizioni pietose.
<<  Figurati – dissi morendomi il labbro inferiore – se non fosse successo questo casino, a quest’ora mi sarei comunque dovuta alzare e preparare per andare a lavoro  >>
Cercai di sembrare calma e rilassata, ma in realtà tutto quello che volevo fare era parlare dell’accaduto per conoscere ogni dettaglio e sapere cos’era successo e confrontare i danni, qualora ci fossero stati.
Chiusi la porta alle spalle di Carl, come sempre in divisa da lavoro  , e lo invitai a sedersi in cucina mentre facevo colazione.
<<  Stamattina stavo uscendo di casa verso le sei per venirti a prendere – fece una pausa mentre tiravo fuori un pacchetto di fette biscottate – e come al solito ho preso il giornale che vendono vicino all’underground. Quando ho visto di cosa parlava mi è preso un colpo. Tieni, guarda cosa c’è in prima pagina  >>
Aprì un poco la sua giacca nera ed estrasse una copia del giornale di quel giorno, lo presi in mano senza pensarci due volte e con orrore lessi il titolo “Simon Cowell fa flop,è bastata una scintilla per far affondare il suo progetto”
Guardai la foto allegata all’articolo e rimasi a fissarla contrariata: non era un’immagine ad  alta qualità, era abbastanza sfuocata, ma si capiva benissimo che quelli erano i Riverside Studios di Hammersmith e l’ala est dell’edificio era circondata dalle fiamme.
<<  A parte questo articolo, non ho ricevuto un granchè come spiegazione dell’accaduto  >> spiegò Carl guardandomi negli occhi.
Ritornai a guardare il giornale e cominciai a leggere la cronaca dell’accaduto : “Stanotte , ad Hemmersmith è bastato una cicca di sigaretta non spenta a dar via ad una piccola tragedia per gli affari di Simon Cowell. Verso la mezzanotte un contenitore per la raccolta dei rifiuti  ha preso fuoco, proprio sotto lo studio cinematografico in cui l’atteso film di Chris Weitz stava ‘prendendo vita’. Fortunatamente, i pompieri sono intervenuti prima che potesse definirsi una vera tragedia poiché l’incendio non si è propagato per tutto l’edificio. Ci sono già le lamentele delle fans della boyband protagonista del film , che protestano perché dovranno aspettare ancora di più prima di vedere gli One Direction sul grande schermo”.
<<  Ed ora che si fa?  >> chiesi piagnucolando.
Il primo film su un mio libro si era trasformato in un disastro: mancava poco alla fine ed ecco che una maledetta sigaretta mandava in frantumi il duro lavoro di quasi 5 mesi.
<<  Chris e Melissa sono andati agli Studios sicuramente. Non credo sia il caso di chiamarli, saranno abbastanza scioccati  >>
Presi il mio cellulare e composi il numero di Simon, ero troppo agitata per preoccuparmi del terzo grado che avrebbe potuto farmi riguardo la mia vita sentimentale.
“Rispondi, Rispondi” pensai incrociando le dita.
Si attaccò la segreteria telefonica, dicendo che il numero che avevo chiamato era irraggiungibile.
<<  Non risponde …  >> mormorai col morale sotto i tacchi.
Mi avvicinai alla macchina del caffè e feci un cenno a Carl <<  Vuoi  ?  >>
Lui annuì con la testa  <<  Secondo me è in aereo, credo che la notizia sia arrivata anche da lui visto che è il diretto interessato  >>
<<  Quindi, Simon sta venendo a Londra e siccome è in aereo il cellulare non prende ?  >> ribadii mettendo sul tavolo due tazzine.
<<  Perfetto – esclamai sbattendo un pugno sul tavolo – Chris e Melissa sono troppo scioccati per dare ordini , Simon è in aereo e ci resterà per quasi tutta la giornata visto che il volo Stati Uniti – Inghilterra non dura solo  un’ora. E adesso? Sto qui , tutta la giornata a mangiarmi le unghie perché nessuno può informarmi? !  >>
<<  Potresti chiamare Harry  >> m’interruppe Carl. Gli lanciai un’occhiataccia e lui finse di avere un attacco di tosse.
<<  Hai ragione – esordii mentre versavo il caffè nelle tazzine – proverò a chiamare gli altri per sapere se sanno qualcosa  >>
Di nuovo presi il cellulare e feci il primo numero che trovai.
<<  Pronto?  >> rispose una voce abbastanza assonnata dall’altro capo del telefono.
<<  Pronto Zayn, Sono Sara  >>
<<  Sara.. ehi è successo qualcosa?  >>
Mi trattenni dalla voglia di urlargli attraverso la cornetta: come al solito era rimasto a dormire tutta la giornata e quindi non poteva essermi d’aiuto.
<<  A parte il fatto che a quest’ora dovresti essere sul set e non dentro il tuo letto – feci una pausa per poi alzare la voce – Tu davvero non sai che stanotte i Reverside Studios hanno preso fuoco solo in parte e proprio nell’ala est dove Chris stava montando il film ? >>
<<  Calmati ragazza  >> <<  Zayn! – urlai – Come posso calmarmi se la mattina mi ritrovo una notizia in prima pagina che dice che i nostri 5 mesi di lavoro  sono andati in fumo?!  >>
Sentii una specie di tonfo dall’altro capo della cornetta  <<  Che c’è , adesso sono entrati gli alieni a casa di uno dei protagonisti per rapirlo?  >> dissi seccata dal suo silenzio.
Lui mi ignorò <<  Ma ci saranno delle copie? Possibile sia andato perso tutto?  >>
<<  E’ ovvio che magari non è andato proprio tutto perso mio caro Capitan Ovvio, che passa la mattina a dormire , ma non possiamo rimanere tutta la giornata con le mani in mano non credi ?  >>
<<  Come siamo acidelle, hai bevuto latte scaduto?  >> Dall’altro capo della cornetta sentii la risata profonda di Zayn.
<<  Te l’ho spiegato perché sono così nervosa, speravo di ottenere una mano da te  >>
<<  Prova a chiamare , Liam di sicuro lui sa qualcosa  >>
<<  Grazie – dissi piccata – ci sentiamo  >>
Guardai di sbieco Carl <<  Evidentemente non è andata bene  >> <<  No che non è andata bene – esclamai esasperata componendo il numero di Liam – Zayn passa  il suo tempo a dormire  >>
Avvicinai il telefono all’orecchio “Risponde la segreteria telefonica di quello sfigato di Liam Payne che si riempie di seghe perché è in astinenza. Lasciate un messaggio se è davvero urgente dopo il bip”
Riconobbi la voce di Andy, il suo migliore amico, che avevo avuto la “fortuna” d’incontrare la sera prima.
<<  pronto Liam? Ciao sono Sara, senti tu sai cos’è successo stanotte agli Reverside Studios ? Per favore richiamami , scusa il disturbo.  >>
Mi voltai verso Carl che stava riempiendo di nuovo la tazzina con del caffè <<  Tutti dormono, scommetto che anche Niall ed Harry , che erano in discoteca con me, stanno dentro i loro letti a ronfare!  >>
<<  credo dovresti finire di fare colazione , metti zuccheri dentro il tuo corpo. Sento che questa sarà una lunga giornata  >> Mi consigliò Carl evidenziando la parola lunga , allungando le vocali.
Presi la tazzina di caffè e feci un piccolo sorso cercando di trovare una soluzione al problema che si era presentato.
Tutti a parte Louis e Zayn erano venuti in discoteca, quindi se conoscevo bene Louis e non era andato a letto troppo tardi, forse lui era l’unico che poteva dirmi qualcosa.
<<  E adesso chi chiami?  >>
<<  Louis… credo che in questo momento sia il più affidabile, anche se è strano definirlo tale visto che è quasi sempre con la testa fra le nuvole  >>
<<  Ehi   >>
<<  Ehi  Ciao Lou . Sono io, Sara  >>
<<  Ciao Sara!Buongiorno o dovrei dire cattivo giorno. Hai saputo la notizia?  >>
Ringraziai il cielo che lui fosse a conoscenza dell’incendio e quindi poteva darmi qualche spiegazione.
<<  Sì..E’ per questo che ti chiamavo – risposi e feci una pausa – sono così disorientata  >>
<<  Non preoccuparti, non sapendo che fare ho chiamato Chris, era abbastanza fuori di se.  >>
Mentre parlavo feci il segno dell’ok a Carl per dirgli che finalmente avevamo trovato la persona giusta.
<<  Ha detto che non tutto è perduto – rimase in silenzio – Woah, detta così sembra una frase tragica di un film… Non tutto è perduto gente  >>
<<  Louis !  >> esclamai per farlo tornare in se.
<<  Be’ … le scene delle spiaggia sono salve, visto che erano quelle più vecchie Chris le aveva già montate, salvate e trasferite su una memoria esterna. Ma il lavoro che abbiamo svolto nell’ultimo mese è… Puff in fumo, perché era ancora in studio perché doveva essere perfezionato e rivisto. Alcuni file sono stati danneggiati ma Chris crede che una parte possa essere recuperata: c’è un bravo tecnico con loro. Inoltre l’incendio non è stato così violento, come sembra : ha solo danneggiato un po’ cose qua e là ma non ha carbonizzato tutto.  >>
Tirai un sospiro di sollievo <<  Grazie per la bella notizia Lou   >> almeno non dovevamo ricominciare tutto da zero anche se sapevo che avremmo dovuto continuare a lavorare, forse di più rispetto a prima per recuperare il tempo perso.
<<  E ora che dobbiamo fare?  >> chiesi  picchiettando le unghie sul tavolo della cucina.
<<  Chris ha parlato con Simon, sta venendo qui. Per il momento per noi è meglio rimanere in casa: i giornalisti ci daranno la caccia per sapere di più sullo “scandalo” del film e potrebbero assalirci e riempire di domande.  >>
<<  Quindi devo rimanere chiusa in casa per quanto tempo?  >>
<<  Non lo so, appena arriva Simon penso che riceveremo tutti delle nuove comunicazioni  >>
<<  Grazie Louis, sei stato la mia salvezza  >>
<<  Di niente dolcezza. Ora guardiamo il lato positivo: ho una giornata libera da passare a casa, questo significa che posso finalmente terminare Fifa13! >>
Scossi la testa trattenendo una risata  <<  Buon divertimento!Ci sentiamo  >>
<<  Grazie, anche a te! Ciao!  >>
Riagganciai e posai il cellulare sul tavolo davanti a me, prima di guardare Carl mentre mangiucchiava una fetta biscottata.
<<  Quindi?  >> chiese con aria interrogativa
<<  Dovrò restare tutto il giorno a casa. E’ quasi mezzo giorno ed è il momento di preparare il pranzo. – lo guadai da capo a piedi – vuoi mangiare qui ?  >>
 
Carl si era fermato anche a cena dicendo che non aveva altro da fare, quindi mi avrebbe tenuto compagnia.
Stavo per infilzare una foglia d’insalata con la forchetta quando il mio cellulare e quello di Carl vibrarono.
<<  Ho ricevuto un messaggio di segreteria telefonica puoi scusarmi?  >> dicemmo contemporaneamente.
Feci un cenno di consenso e mi alzai dalla tavola per sentire meglio cosa conteneva il messaggio.
<<  Sono Simon, mando a tutti i collaboratori del film questo messaggio. Sono appena tornato a Londra, ho parlato con Chris e ho due notizie: quella buona è che dovremo registrare alcune scene andate perdute, perché siamo riusciti a recuperarne una parte. Quella cattiva è che dovrete darci dentro perché dobbiamo recuperare il tempo perduto. Domani mattina  raggiungerete il set e registrerete fino a sera. So che è un orario abbastanza pesante, ma c’è stato un inconveniente e queste sono le conseguenze.  Inoltre questa settimana sarò occupato a rispondere al posto vostro alle domande dei vari giornali per dare un’unica versione dei fatti ed evitare malintesi.  Grazie per l’attenzione  >>
<<  Era Simon …   >> mi comunicò Carl uscendo dalla cucina <<  Sarà meglio andare a casa  prima che faccia troppo tardi. Domani mi dovrò svegliare presto  >> borbottò fra se mentre si infilava la giacca.
<<  Grazie per l’ospitalità, sei stata gentile a sopportarmi per una giornata  >>
<<  Figurati !  >> risposi andandogli incontro per salutarlo.
 
La mattina seguente , come al solito Carl venne a prendermi per portarmi sul set, arrivammo davanti all’Hotel Cadogan puntuali e ebbi il tempo di chiacchierare un po’ con Melissa mentre aspettavo che l’arrivo della troupe.
<<  E’ un’esperienza …  >> concluse stringendosi le spalle.
<<  Sei sicura di stare bene ?   >> le chiesi piccata guardando dalla finestra della reception un gruppo di paparazzi.
<<  Certo non posso negare che mi dispiaccia , ma ormai è successo  >> rispose prendendo una caramella dalla sua borsa.
Quando tutta la squadra fu al completo , Chris ci radunò nella sala più grande dell’Hotel per fare uno dei suoi famosi discorsi di gruppo.
Era tutto una specie di noioso riassunto dettagliato di quello che era successo, e sinceramente l’idea di ascoltarlo non mi allettava molto. Prima di  finire ciò che aveva da dire, Chris ringraziò tutti noi per la buona volontà che avevamo , promettendoci infine che il lavoro sarebbe venuto meglio della prima volta se ci saremo impegnati tutti.
<<  Mi sento come se fossi stato bocciato  >> disse Harry mentre Louis e Zayn stavano girando una scena.
<<  In effetti anche io ho questa impressione … come se dovessi rifare tutto da capo perché ho sbagliato qualcosa.. e nel nostro caso dovremmo rifare tutto con più impegno  >>
<<  Solo fare questo ..  >> mormorò arrotolando il copione e usandolo come bacchetta , cominciò a colpire il tavolo vicino con uno strano ritmo.
<<  Che intendi dire? >>
<< Simon ci ha annullato qualsiasi tipo di evento, vuole che ci concentriamo su questo film e nient’altro. Adesso , dopo l’incidente è diventato paranoico ..  >> lasciò cadere il discorso guardando in direzione di Liam , che camminava avanti e indietro gesticolando al telefono.
<<  Ehi … Senti – esordì voltandosi – per quanto riguarda la sera della discoteca , io ..  >>
<<  Harry – lo interruppi – che c’è di male ? Non è successo niente, e ti ricordo che eravamo mezzi fatti   >> Feci una breve pausa e alzai il sopracciglio <<  E poi .. guardiamo il lato positivo delle cose. Anche se fosse successo, mi sarei potuta vantare di aver baciato Harry Edward Styles degli One Direction alias riccioli d’oro  >>
<<  Mi chiamate davvero riccioli d’oro nel fandom?  >> chiese stupito.
<<  No, solo io ti chiamo riccioli d’oro  >> risposi trattenendo una risata.
<<  Tu?! – Chiese ancora – E da quando ?  >>
<<  Da adesso  >>
<<  Ma è ridicolo  >> esclamò fingendo di mettere il broncio.
<<  Come te  >> <<  Io non sono ridicolo  >> <<  Davvero Harry?E allora perché ieri hai fotografato un’arancia ed hai postato la foto su instagram scrivendo “All aroud the world” ?  >>
<<  Dettagli  >> rispose sorridendo.
 
<<  Che ore sono Niall?  >> chiese Liam mettendosi una giacca.
<<  Sono quasi le nove, ed io non ho intenzione di cenare con una barretta di cioccolato del distributore, vorrei tornare a casa. Almeno mi preparo qualcosa di decente  >> sbuffò continuando a guardare il cellulare.
Mi avvicinai a loro con passo deciso per rassicurarli <<  Ragazzi, io e Louis abbiamo finito di girare l’ultima scena per oggi. Ma a quando pare per Chris non abbiamo fatto tutti  un granchè: rigirare le scene non è facile, soprattutto se ci mettiamo a ridere ogni volta che dobbiamo dire una battuta  >>
<<  Hai ragione – intervenne Liam – ma con tutto lo stress degli ultimi giorni è normale che scarichiamo la tensione mettendoci a ridere anche per le cose più banali  >>
<<  Scusate per prima ragazzi, ma ogni volta che Zayn doveva dire “come stai , amico?” mi immaginavo che fosse Bugs Bunny e di conseguenza  mi mettevo a ridere  >> disse Niall passandosi una mano fra i capelli accennando un sorriso.
<<  Non ti preoccupare, tutti hanno commesso qualche gaff oggi, non sei il solo - feci una pausa e presi il cellulare – e adesso credo sia davvero il caso di tornare a casa ragazzi, vi auguro buona cena  >>
<<  Giusto – disse Liam – chiamo la nostra assistente e le dico di preparare i bodyguard per farci uscire da qui, fuori tira una brutta aria  >>
<<  Paparazzi ?  >> gli chiese Niall mentre si infilava il cappotto  <<  Se no  chi ?   >> rispose Liam prima di avvicinare il cellulare all’orecchio.
Raccolsi dal tavolo accanto a me , la mia borsa con le chiavi di casa, dovevo sbrigarmi ad uscire visto che Carl mi stava aspettando fuori dall’edificio.
<<  Ehi  >> disse una voce alle mie spalle.
<<  Ehi Harry- mi voltai – be’ io vado  è già abbastanza tardi …Tu? Aspetti gli altri?  >>
<< Sì, e sono anche costretto a farlo, dobbiamo aspettare che i bodyguard aprano un varco in mezzo alla folla di fans per farci arrivare alle macchine  >>
<<  Non vi invidio  >> dissi sbuffando <<  E se invece uscissi dalla porta sul retro dell’Hotel dove c’è il mio autista che mi sta aspettando?  >> proposi .
<<  C’è davvero una porta sul retro ?  >> chiese prendendo le sue cose.
<<  A differenza tua , io durante la pausa faccio cose utili, tipo andarmene in giro per il set e scoprire per caso che se entriamo nella cucina dell’Hotel c’è un’uscita dall’altra parte della strada  >> spiegai mentre sorpassavo la reception e mi avviavo verso un corridoio.
<<  Non avevi niente da fare eh?  >> chiese strafottente mentre si faceva largo fra i camerieri che non badavano a noi, troppo impegnati a servire le portate.
Finalmente giungemmo alla fine della cucina e con l’aiuto di Harry riuscii ad aprire la pensatissima porta dell’uscita d’emergenza. Come previsto la macchina di Carl era parcheggiata davanti a noi e appena ci vide, accese il motore.
<<  Per uscita secondaria intendevi quella dove a fine serata i dipendenti dell’Hotel buttano gli avanzi della cena ? >>  chiese Harry indicando i secchi della spazzatura pieni.
<<  Zitto  >>  esclami ridendo, poi aprii la portiera,lo feci entrare e mi sistemai accanto a lui.
<<  Abbiamo ospiti .. - mormorò Carl – dove vi devo accompagnare ?  >>
Harry stava per parlare , ma io lo bloccai per dire quello che avevo appena pensato : <<  Be’ visto che ormai è qui viene a casa mia – lo guardai di nuovo – Non ti dispiace venire a cena da me, per sdebitarmi della confezione di gelato dell’altra volta ?  >>
<<  No, non sono dispiaciuto per niente - disse sorridendo – mando un messaggio agli altri  >>
 
<<  Entra , non ci sono mostri oltre la soglia! La giacca lasciala dove vuoi, fai come se fossi a casa tua  >>
Dissi dopo aver aperto la porta.
Harry si guardò intorno curioso, accese la luce dell’ingresso e mentre si toglieva la giacca sbirciava in salone e in cucina.
<<  Kate non c’è? – chiese e io annuii mentre mi appoggiavo sullo stipite dell’entrata – Scusa la domanda, ma da quello che so tu potresti permetterti di meglio rispetto a questo appartamento, quindi.. perché vivi qui?   >>
<<  Semplice, perché appena avremo finito di girare il film io tornerò a Dover, dove rimarrò a scrivere libri per farli pubblicare da Simon, e non avrebbe senso comprare e spendere tanti soldi per una casa qui a Londra  >> Spiegai mentre mi dirigevo in cucina
<<  Saggia scelta – fece una pausa  e si sedette su una delle sedie del tavolo – Ma i libri non puoi scriverli anche qui ?O Dover ispira storie?  >>
<<  Non c’è niente che mi trattiene a Londra, Harry! – esclamai con tono triste – a Dover invece, c’è la mia famiglia  >>
Restammo in silenzio mentre io aprivo la credenza per cercare qualcosa di commestibile da cucinargli, e nel frattempo lui giocava con una scodella vuota che avevo lasciato sul tavolo.
“Non c’è niente che mi trattiene a Londra , Harry!”
Ripetevo più volte mentalmente questa frase, pensando che magari il mio tono doveva essere risultato abbastanza sgradevole.
<<  Pasta corta o spaghetti?  >> chiesi per spezzare il silenzio. <<  Spaghetti  >> rispose
Presi un tagliere e lo posai sul tavolo iniziando a tagliare la cipolla per fare il sugo <<  Cucina italiana  >> annunciai tirando fuori dal frigo una confezione di carne macinata.
<<  Guarda che non è facile imitare la cucina degli italiani  >>
<<  Fidati, a casa guardavo molti programmi di cucina, credo di saper preparare un innocente ragù.  >>
<<  Anche io so cucinare  >> <<  Certo Harry, infatti casa tua è piena di merendine  >>
<<  Quando vivevo con la mia famiglia cucinavo sempre io per tutti  >> esordì sbuffando.
<<  Lo so – risposi sorridendo – sto scherzando, ma vorrei farti notare che comunque compri cibo poco salutare, ti ci vorrebbe qualcuno che ti prepari da mangiare quando torni a casa, visto che sei sempre impegnato con la tua carriera  >>
<<  Hai ragione ma… cosa ci posso fare? – chiese concludendo il discorso – vediamo cosa dicono su Twitter  >>
Prese il cellulare e cominciò a guardarlo, intanto io iniziai a pulire due bistecche mentre il sugo cuoceva a fuoco medio e l’acqua era sul punto di bollire.
Harry sbuffò facendo una smorfia <<  Certa gente sa solo dire un numero ingente di stronzate  >>
Dicendo quella frase attirò la mia attenzione, mi voltai e pulii le mani su uno strofinaccio per poi avvicinarmi a lui e guardare il suo IPhone. <<  Che dicono ? >> chiesi curiosa.
<<  Insulti – fece una pausa – insulti su di te,  sul fatto che fai un film con noi e che sei stata vista spesso con me  >>
<<  Oh… tipico…  >> dissi a bassa voce non sapendo come prendere quel dato di fatto.
<<  Be' siamo amici, dovranno abituarsi a vederti sempre vicino a me >> disse sorridendo e facendo sorridere anche me.
Cominciai ad apparecchiare , Harry fu così gentile da sistemare le posate ed i piatti che gli passavo e mentre mi aiutava fischietta allegramente una delle loro canzoni.
<<  Acqua ?  >> chiesi prima di scolare la pasta.
<<  Sì , Grazie  >>
Presi il suo bicchiere e lo riempii con un po’ d’acqua frizzante, poi lo avvicinai al rubinetto del lavandino e ci aggiunsi l’acqua liscia riempiendolo a tre quarti.
<<  Grazie – disse quando glielo porsi – come sai che io adoro l’acqua leggermente frizzante? Non mi pare di averlo detto in qualche intervista  >>
<<  No, infatti. Non l’hai detto. Ma ho condiviso un appartamento con te e gli altri ‘sciacalli’  per svariati mesi e ti ho visto riempire sempre il bicchiere con l’acqua naturale dopo averci messo quella frizzante – Feci una piccola pausa – credo di conoscerti abbastanza  >>
<<  Chissà invece quanto ti conosco io  >> si chiese portando due dita sotto il mento.
Ritornai ai fornelli e  scolai la pasta nella padella col sugo. <<  E se cercassi su internet uno di quei test dove fanno domande assurde ?  >> propose mentre gli facevo la porzione.
<<  Va bene  >>
 
<<  Come dormi quando sei triste?  >>  chiese Harry dopo aver letto la domanda sul cellulare.
Lasciai la forchetta a mezz’aria con ancora la pasta arrotolata intorno <<  Sicuro di volerlo sapere? E’ abbastanza imbarazzante  >>
<<  Che c’è ? dormi nuda e fantastichi su Louis?  >>
<<  Certo che no! Pervertito! – esclamai con una pensante nota isterica nella mia voce – Quando sono triste  abbraccio il mio secondo cuscino e faccio finta che ci sia un ragazzo a coccolarmi . E tu ? Mr. Sparo sentenze a caso perché non ho  il cervello?  >>
<<  La stessa cosa, solo che io immagino una ragazza  >>
<<  No guarda, pensavo fossi gay  >>
<<  La città dei tuoi sogni ?  >>
<<  Los Angeles  >> rispondemmo in coro. <<  Credevo fosse Londra?  >> mi chiese sorpreso.
<< Io odio la pioggia e credo che Londra non faccia per me, anche se offre molte opportunità di lavoro  >>
Passammo la serata a farci domande leggendole da uno strano sito che aveva trovato Harry , alcune erano tremendamente imbarazzanti ma siccome avevamo promesso di non ridere delle risposte dell’altro,  non ci pensavo troppo prima di rivelare qualcosa.
<< La tua più grande paura? Io odio i ragni  >> disse Harry agitando la lattina di coca.
<<  Io ho paura dei ladri  >> <<  Dei ladri ?  >> <<  Sì , dei ladri  >> <<  Perché?  >> <<  Perché sono armati e potrebbero uccidermi, ed io non voglio morire  >>
Harry scoppiò a ridere <<  Sei ridicola  >>
<<  Non ridere – protestai – io ho paura di morire, tu hai paura di un esserino insignificante  >> Lui fece le spallucce e riprese a leggere la lista.
<<  Il tuo peggior difetto?  >>
<<  A volte sono troppo distratta  e pigra… sono anche un po’ orgogliosa . Tu?  >>
<<  Sono abbastanza egoista e spesso , quando sono stanco sono svogliato – bevve un po’ di coca cola dalla lattina – ecco i difetti del perfettissimo Harry Styles  >>
Gli diedi una botta sul braccio <<  Perfettissimo eh?  >> chiesi per sfotterlo. <<  Sì  >> rispose e si lasciò scappare un rutto.
<<  Harry?!  >>
<<  Che c’è?! sono un ragazzo. Credo che ruttare sia legale  >> 
<<  Io aggiungerei ai tuo difetti che non sai ruttare come si deve – presi dalle sue mani la lattina – sta a vedere la grande maestra  >>
Aspirai l’aria con la bocca ,bevvi un po’ di coca cola e  concentrandomi , rilassai i muscoli per rilasciare il suono.
<<  Soddisfatto?  >> chiesi sorridendo di sbieco.
Scosse la testa sorridendo <<  Tu non sei normale  >>
<<  Tu lo sei ? >> chiesi a mia volta, facendogli l’occhiolino.
Presi i bicchieri e li misi nel lavabo <<  Signor “tu non sei normale” mi aiuteresti a sparecchiare ?  >>
<<  Certo Babe  >>
Dopo aver preparato la saponata e aver spostato tutti i piatti e le posate nel lavandino, cominciammo a lavarli scherzando ogni tanto e schizzandoci per farci qualche dispetto.
Ad un tratto, mentre sciacquavo l’ultimo piatto, Harry cominciò a canticchiare qualcosa  dopo aver preso il cellulare e averlo lasciato sul tavolo. Continuando a riprodurre una melodia con la sua voce si avvicinò a me, mise le mani sui miei fianchi e cominciò a dondolarsi.
Mentre asciugavo le ultime posate, cominciai a dondolarmi anche io. Stavo per girarmi quando ad un tratto partì a tutto volume la canzone dell’Harlem Shake e per lo spavento sobbalzai, rischiando di sbattere la testa contro la credenza.
<<  Che cosa stai facendo Harry?  >>
<<  Non lo so, io volevo ballare mettendo qualcosa di tranquillo! il cellulare è partito da solo  >>
Non riuscii a trattenere una fragorosa risata <<  Il tuo tentativo di un balletto romantico è fallito miseramente  >>
Presi Harry per mano per trascinarlo in salone, accesi la luce e cominciai a digitare qualcosa sul mio telefono mentre lui mi guardava confuso.
<<  Invece di cercare di fare una scena da film, perché non facciamo una cosa più divertente? – alzò il sopracciglio, invitandomi a dargli spiegazioni – Per esempio cantare “I Don’t want to miss a thing” degli Aerosmith?  >>
Lasciai il telefono sul tavolino mentre iniziava la musica <<  Le parole le sai no?  >> chiesi mentre facevo finta di tenere un microfono in mano, lui annuì ed io gli feci cenno di fingere di  essere su un palco con tutta l’attrezzatura per cantare.
Alla fine ci ritrovammo ad urlare come pazzi tutte le canzoni che avevo sul cellulare  per tutta casa , facendo un ridicolo trenino : io ero davanti e lui mi spingeva da dietro.
Certo ,  non avevo un gran talento, qualche volta ebbi l’impressione di avergli rotto un timpano, ma l’importante era che ci stavamo divertendo e  stavamo dimenticando per un attimo di tutti i problemi.
<<  Harry, Harry – urlai – andiamo in salone, c’è il pezzo finale  >>
L’ultimacanzone della mia Playlist era “What time it is? Summer - time” di High School Musical, Harry mi aveva preso in giro dicendo che era da bambini avere quella canzone sul telefono, ma io gli avevo detto che quella era parte della mia infanzia e perciò la tenevo con me per ricordo.
 Per fare il gran finale mi misi in piedi sul divano, utilizzandolo  per salire sulle spalle di Harry ed insieme alzammo le braccia quando la canzone finì.
<<  Una delle migliori cene della mia vita  >> esclamò aiutandomi a scendere.
<<  Dovremmo farlo più spesso, magari invitiamo anche gli altri  >>
Harry fece cenno di sì con la testa <<  che ore sono?  >>
<<  Le due di notte – lo informai guardando l’ora dall’orologio sul muro in corridoio – penso che i vicini verranno a reclamare  >> dissi cercando di sembrare seria, ma appena incontrai il suo sguardo scoppiai a ridere con lui.
<<  Devo andare  >> esordì Harry con ancora il sorriso sulle labbra.
<<  Rimani a dormire da me, non c’è problema, puoi stare nel letto di Kate  >>
<<  Sara devo andare  >> rispose in tono severo. <<  Perché?  >> chiesi nervosa
<<  Secondo te cosa penseranno le persone , quando sicuramente, ci vedranno uscire insieme  dalla tua casa domani mattina? >> chiese guardandomi negli occhi inarcando il sopracciglio.
<<  touchè  >>
 

 

  

 

 

 

#Spazio dell'autrice

Ehi! So che volete uccidermi, è da un'eternità che non aggiorno. Lo so, mi dispiace. Vorrei dare tutta la colpa alla scuola che mi ha trattenuto parecchio, ma non è stato proprio così.
Ho rivisto delle cose, ho cambiato idea. Volevo allungare un po' di più la storia (infatti l'incendio non era previsto.)  Vi ringrazio molto per la recensioni, il supporto che tutti voi mi date. Grazie.
Adesso magari, vorrei spiegare perchè non ho aggiornato subito: Nel capitolo precedente Sara ed Harry si sono quasi baciati ok. Quasi baciati! 
Ma a quanto pare ho sbagliato a far accadere quell'episodio perchè molti hanno frainteso.E questo mi ha un po' buttato giù perchè ho visto che non sono riuscita ad esprimermi bene.
Quindi ho deciso di fare il punto della situazione.
Sara ha diviso l'appartamento con gli One Direction per mesi, nella storia non ho narrato ogni episodio perchè sarebbe stato abbastanza noioso da leggere ma credo che il fatto che ha passato molto tempo con loro sia sufficente per dire che sono diventati amici. Quando sono tornati a Londra è passato altro tempo e siamo arrivati a 5 mesi d'amicizia.
Lei si frequenta con Harry da un po' credevo fosse lecito un "quasi bacio", in più avevano bevuto un po' quindi potevano lasciarsi andare un minimo.
So, che commetto i miei errori e vi chiedo perdono , forse è il fatto di sbagliare che a volte mi impedisce di aggiornare presto. Mi scuso se ci sono imprecisioni nel testo.  Ho cercato di ricontrollare al meglio e ringrazio anche due persone importanti che mi hanno aiutato : Martina e Silvia.
Che altro? Vorrei parlare un attimo di questo capitolo e non di quello precedente che a mio avviso è stato uno schifo: E' scoppiato l'incendio, per fortuna hanno dovuto rifare alcune parti del film e non tutto da capo.
In questo capitolo ho voluto mettere in risalto la normalità di Harry. Sì, la normalità di Harry, perchè lui secondo me è un ragazzo come tanti  anche se fa la pop star. Io scommetto che nel privato, quando le telecamere sono spente, rutta o fa dispetti, è svogliato etcc... (so che non è carino da dire, ma lo dico lo stesso)  come ogni normale essere vivente. Voglio che questa storia sia diversa, io voglio presentare gli One Direction come quelli che realmente sono : dei ragazzi normali.
Spesso nelle fanfictio li fanno apparire come dio sceso in terra, senza difetti .. insomma li fanno apparire perfetti e secondo me è sbagliato.
Ok, con questo non voglio dire che siano degli scaricatori di porto e che li odio, voglio solo dire che sono normali.Normalissimi ragazzi, e vanno descritti come tali.
Anche Sara, lei è una ragazza normale: non è ne  la super stronza che va a letto con tutti e non è neanche la sfigata che si autolesiona all day and all night, Sara è una ragazza timida a primo impattto, ma come vedete si lascia andare quando si trova a suo agio. E' una persona come tutti noi, e' una fan come ogni Directioner. Non ho dovuto spremere tanto il cervello per creare il suo personaggio, mi sono solamente ispirata alla realtà.
Ok, vi lascio stare. Mi scuso per il ritardo, gli errori e per il mio pessimo carattere, questo capitolo è bello lungo, spero che vi piaccia.
Grazie per l'ascolto.

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***



 

 

<<  Quindi, non è vero che dovete ricominciare le riprese, qualcosa si è salvato, giusto?  >> chiese il conduttore.
<<  Sì, non è vero. Sai, Nick, quando c’è stato l’incendio i soccorsi sono arrivati subito e hanno impedito che alcuni file non salvati ed archiviati venissero danneggiati totalmente  >> rispose Louis avvicinandosi al microfono.
Poggiai il gomito sulla scrivania, stando attenta a non fare rumore per non dare fastidio durante l’intervista visto che fin’ora mi avevano tenuto in disparte.
<<  Ora passiamo a te Sara – esordì il ragazzo che conduceva lo show – come ti senti a lavorare con gli One Direction ?  >>
Lanciai timidamente un’occhiata ad Harry e guardai in giro , come per realizzare che stesse davvero parlando con me. << Io.. non so come dirlo, è stata la cosa più bella che mi potesse capitare, sono stata sin dall’inizio una loro fan..ed è come se adesso i miei sogni si siano realizzati  >>
<<  Be’, lo credo. Condividere un appartamento con gli One Direction per tutta la durata delle riprese a Los Angeles non è poco – continuò Nick con un sorrisetto – Ops! Mi sa che adesso ci ritroveremo un gruppo di fans arrabbiate sotto lo studio  >>
Mi morsi il labbro non sapendo che dire , guardai Louis per cercare di capire se dovevo continuare a parlare o starmi zitta , ma tutti scoppiarono a ridere senza motivo.
<<  Credo tu ne sia consapevole – aggiunse – Ci sono persone che ti vedono come  il proprio idolo, ovvero un esempio  da seguire per realizzare i propri ideali, come hai fatto tu .  >> Fece una pausa e si rivolse un attimo a Zayn,Liam ed Harry alla sua destra <<  Credo che avrete un’invasione di proposte per Fan Fiction da far diventare libri  >>
Niall scoppiò in una risata <<  Invasione di Fan Fiction  >> esclamò prima di tornare a ridere senza motivo.
<<  E ci sono persone che hanno una reazione da pazze tipo “Sono così felice per lei, vorrei sapere dove abita. Lo prometto , non le farò niente . Mi poterò solo un giavellotto” >> imitò con una vocetta stridula una fan , facendo ridere di nuovo tutti, compresa me.
<<  Comunque, le persone vorrebbero conoscerti meglio e ho delle domande su Twitter da farti : Qual è la tua canzone preferita in questo momento?  >>
<<  Rocketship di Shane Harper >>
<<  Suppongo, ti piaccia la Disney  >> <<  Sì, è stata la mia infanzia e rimarrà sempre con me  >> risposi un po’ imbarazzata notando Harry  che sorrideva.
<<  Hai fratelli o sorelle?  >> <<  Si, due sorelle : Miley ed Elena  >>
<<  Quale membro degli One Direction conosci di più?  >> <<  Ecco.. io ho passato un bel po’ di tempo con Harry, quindi credo di conoscerlo abbastanza …  >>
Nick inarcò il sopracciglio sorridendo  <<  Hai appena firmato un contratto con la morte mia cara ragazza  >>
<<  Me ne farò una ragione  >> risposi cercando di scherzarci sopra.
Ci fu una brevissima pausa, durante la quale una donna fece un cenno e Nick riprese a parlare <<  Bene, gli One Direction vi salutano e vi lasciano con il singolo del loro nuovo album!  >>
La luce della scritta ‘On Air’ si spense e subito dopo, tutti iniziarono a parlare per conto loro alzandosi.
Mi avvicinai al distributore di merendine in fondo alla sala per mangiare qualcosa e dopo aver preso una confezione di patatine e mi avvicinai alla porta dello studio.
<<  Ehi Nick – esclamò Harry – Conosci una gelateria che fa del buon gelato?  >>
Nick , intento a leggere delle carte, si voltò un poco <<  Io di solito vado a quella di fronte allo studio della BBC. Il gelato non è male, ti consiglio di provarlo e poi non è lontano, devi solo attraversare la strada.  >>
<<  Perfetto  >> rispose con un cenno e poi si avvicinò alla assistente che ci aveva accompagnati alla radio. <<  Vorrei assentarmi un attimo per andare a mangiare qualcosa, ho il via libera ?  >>
La donna, una signora sulla quarantina vestita elegantemente , si risistemò gli occhiali sopra il naso prima di rispondere alla sua richiesta. <<  Sei da solo?  >>
<< No  >> rispose e di scattò si girò verso di me, appoggiata al muro.
Feci finta di niente, guardando intensamente le patatine dentro il pacchetto mentre ne masticavo una con cura. Di certo non volevo fare la figura dell’impicciona.
<<  Lei viene con me - Harry m’indicò ed io lo guardai sorpresa – Ci sono poche fans fuori, faccio qualche autografo e poi andiamo a fare merenda in pace. Caso mai dopo ci raggiungeranno anche gli altri.  >>
Dopo che ottenne un Sì come risposta, Harry mi trascinò fuori dall’edificio, dove un gruppetto di ragazzine lo stava aspettando con dei cartelloni in mano.
<<  Harry, Oh santo cielo! Harry ! Harry! Sei tu! Io ti amo  >>
<<  Calme ragazze, anche io vi amo  >> rispose lui avvicinandosi.
La tizia con il cappello da carota, che aveva appena urlato ‘Ti amo’ scoppiò a piangere coprendosi il volto. Rimasi a guardarla stupita, pensando alla sua reazione esagerata.
Intanto una ragazza con gli occhiali, filmava la sua amica che si faceva autografare la biografia ufficiale degli One Direction mentre dietro c’erano delle ragazze che dicevano <<  Ma gli altri dove sono? Perché c’è solo Harry?!  >>
Fino a quel momento ero rimasta in disparte , nascosta nella rientranza del portone degli BBC Studios, ma per rispondere a quelle ragazze uscii allo scoperto <<  Sono ancora dentro, penso che fra qualche minuto usciranno anche loro  >>
Loro mi guardarono come se avessi detto qualcosa di strano  <<  Ma allora è vero! – Esclamò una – Tu li conosci davvero!  >>
<<  Certo che li conosce! Jenny, ti ricordi che lei recita nel film ?  >> gli rispose una ragazza affianco dandole una gomitata.
Jenny si avvicinò a me con un pennarello in mano <<  Mi autografi la maglietta?  >>
<<  C-Certo..  >> risposi un po’ imbarazzata.
Mi era capitato qualche volta che qualcuno mi chiedesse l’autografo o una foto, ma non c’ero abituata perciò a volte risultavo impacciata.
Presi il pennarello e tirando il bordo inferiore della sua T-Shirt gialla, cercai di fare la mia firma in maniera decente senza imprecisioni.
Un’altra ragazza, notandomi , mi venne incontro <<  Sei tu! – urlò – io non ti ho mai visto. Oh, se avessi saputo che anche tu partecipavi all’intervista avrei portato il libro!  >>
<<  Quale libro ?  >> chiese qualcuno.
<<  Il suo – risposte la ragazza dai capelli rossicci – Io voglio diventare esattamente come lei! Per questo ho intasato il sito delle Fan Fiction degli One Direction con le mie storie. Almeno, ho una speranza che prima o poi qualcuno mi noterà >>
Sorrisi timidamente non sapendo cosa aggiungere  dato che mi stavano guardando tutti, persino Harry, che mentre faceva foto e firmava foto riusciva ad osservarmi.
<<  Facciamo una foto di gruppo?  >> propose la ragazza con il cappello da carota.
Ci fu un “Sì” generale da parte di tutte le ragazzine, che si riunirono intorno ad Harry mentre io facevo qualche passo indietro per tornare nascosta vicino all’entrata dell’edificio.
Prima che la mamma di una delle Directioners potesse scattare la foto,  Jenny si avvicinò a me ed afferrandomi per un braccio mi spinse accanto ad Harry.
 
<< Ciao Harry!  >> esclamarono le ragazze, quando finalmente riuscimmo a fargli capire che dovevano lasciarci andare.
Per attraversare la strada Harry si mise davanti a me. Guardò a destra e sinistra e dopo avermi afferrato la mano mi fece cenno di attraversare.
La gelateria era molto grande: occupava buona parte del primo piano del palazzo e dalle vetrine si potevano vedere tutti i tipi di gelato esposti.
Quando entrammo arrivammo davanti al bancone dove una commessa appena ci vide sgranò gli occhi. <<  Cosa posso fare per voi?  >> chiese.
<<  Allora…io vorrei un cono alla nocciola, cioccolato bianco e miele. Per favore  >> disse Harry sorridendo cordialmente.
<<  Arriva subito  >>.
Un’altra commessa si rivolse a me: <<  Cosa prendi tu?  >>.
<<  Io…– ci pensai qualche secondo, ma poi decisi di scegliere qualcosa di semplice –… prenderò panna e crema. Nella coppetta, grazie  >>.
Una volta preso il gelato, Harry pagò il conto per entrambi e scegliemmo un tavolo per sederci.
<<  Sei proprio strana. Non ti piace il cono!  >>
<<  Che vuoi? Odio quel tipo di biscotto. – replicai portandomi alla bocca il primo cucchiaio di gelato – E poi senti chi parla! Cioccolato bianco, miele enocciola?!  >>
<<  Mpf – sbuffò – Sono gusti  >> rispose canzonatorio.
Mentre mangiavamo il gelato silenziosamente mi venne in mente una frase che avevo visto su internet e la dissi senza pensarci due volte: <<  “Ci vuole poco per chiamare grassa una ragazza, e lei impiegherà tutta la vita cercando di far morire di fame se stessa. Pensa prima di dire” di Harry Styles. Da quando sei così poetico?  >> chiesi ridendo.
Anche a lui scappò un sorriso. Sapevamo benissimo che quelle parole non erano mai uscite dalla sua bocca, ma erano le sue fans che se ne inventavano di tutti i colori.
<<  Per quanto sia bella questa frase, non me ne posso prendere il merito. Però…lasciamoglielo credere. Ho una reputazione da gentleman da mantenere!  >>.
Gli sorrisi, prima di tornare a mangiare il mio gelato in silenzio.
<<  Lo sai? – esordì mentre mangiava il biscotto – Tu sei davvero strana, in senso positivo però  >>.
<<  Dovrei prenderlo come un complimento?  >>.
<<  Be’, volevo dirti che sei diversa dalle altre ma rischierei di sembrare uno smielato che copia le battute dei film  >>. Si lasciò sfuggire un sorrisetto.
<<  Anche io ho un complimento da farti: sei più normale di quello che sembri  >>.
<<   Vuol dire che sono un normale ragazzo della mia età e non una super star montata senza difetti?  >>.
<<  Esatto  >> risposi  iniziando a disegnare con l’indice dei cerchi sul tavolo, un po’ imbarazzata.
<<  Mi fa piacere – disse poggiando la sua mano sulla mia – Mi fa piacere il fatto che tu sappia che sono un ragazzo normale  >>.
Alzai lo sguardo, sorpresa, ed incontrai quello di Harry. Restammo così per qualche secondo che mi parve interminabile, fino a quando non venimmo interrotti dall’assistente che ci aveva accompagnati alla trasmissione radiofonica.
<<  Ragazzi, dobbiamo andare. Simon vuole che torniate a registrare  >>.
Sembrò incurante di esser piombata in mezzo a noi all’improvviso e di averci interrotto. Infatti ci fece uscire dalla gelateria senza lasciarci neanche rispondere e ci accompagnò al parcheggio per assicurarsi che fossimo saliti in macchina.


 <<  Vogliamo fare qualcosa di divertente? – esclamò Liam bevendo l’acqua dalla sua bottiglietta – Insomma abbiamo finito di girare. Mentre aspettiamo il permesso di Chris per tornare a casa facciamo qualcosa di divertente  >>.
<<  Bell’idea, fratello  >> disse Louis avvicinandosi.
<<  In effetti Liam non ha tutti i torti. – s’intromise Zayn – Ci stanno spremendo come limoni. Per distrarci potremmo fare una stupidaggine, tanto per cambiare  >>.
<<  Allora, io ci sto  >> rispose Louis sorridendo. 
<<  Anche io  >> disse Niall.
<<  Bene, adesso dobbiamo solo sapere se i due asociali vogliono unirsi a noi >> aggiunse Louis, accennando verso me e Harry con la testa. 
Gli lanciai un’occhiataccia, trattenendomi dal rispondergli male.
<<  Asociali perché?  >> chiese Harry alzando un sopracciglio.
<<  Be’ non lo so… forse perché ogni volta che c’è una pausa vi mettete davanti alla TV a giocare a Fifa13? >>.
<<  Le sto solo insegnando a giocare  >> replicò Harry con nonchalance.
<<  E per insegnarle il gioco è obbligatorio che lei stia sulle tue gambe? >> . 
Arrossii violentemente, posando accanto a me il joystick, per poi cercare di alzarmi in piedi anche se venni trattenuta dal braccio di Harry che aumentò la presa sui miei fianchi.
Improvvisamente Harry prese un biscotto dal cestino sul tavolino e lo lanciò in faccia a Louis.
<<  Volevi qualcosa di divertente? Eccola!  >> rispose trattenendo una risata per via della marmellata spalmata sulle guance dell’amico.
<< Questo non dovevi farlo!  >> esclamò Louis prendendo un altro biscotto.
Si avvicinò ad Harry, che essendo seduto e avendo me sulle gambe non poté reagire quando mille briciole caddero sui suoi capelli.
<<  Stupido!  >> urlò ridendo. Prese la prima cosa che gli capitava sottomano e la lanciò a caso, col risultato che prese in faccia qualcun’altro.
<<  Dio, che male!  >> esclamò Liam con una smorfia e rispose tirando un altro biscotto.
<<  Ragazzi basta!  >> esordii alzandomi in piedi, ma in quel momento qualcosa mi colpì la nuca.
Mi voltai arrabbiata e trovai Niall che sghignazzava con in mano un cesto di frutta; il mio primo pensiero fu quello di controllare i miei capelli e appena la mia mano toccò qualcosa di viscido fra essi lanciai un urlo.
<<  Che cosa hai fatto!?  >>.
Presi una merendina al cioccolato e dopo averla scartata gliela lanciai centrandogli la maglietta.
<<  Calmati dolcezza – rispose ridendo – E’ un gioco  >>.
<<  Zayn!! – lo chiamò Louis – Ora è il tuo turno  >>.
Zayn mi si avvicinò sorridendo sotto i baffi e si nascose dietro di me. <<  Io sono per la pace  >> esclamò accucciandosi riparato dalla mia schiena.
<<  Molto cavalleresco usarmi come scudo, eh! >> gli dissi cercando di spostarmi prima che Louis potesse rovesciarmi il pacchetto di patatine in testa.
Ad un tratto, a metà gioco bussarono alla porta : era Chris, in mano teneva un block notes ed aveva un sorriso stampato sulle labbra.
<<  Buone notizie  >> esclamò facendo alzare tutti.
<<  Di che si tratta ?  >> chiese Niall incuriosito.
<<  Avanti, di che si tratta?  >> gli fece eco Zayn.
<<  Tranquilli ragazzi, ora vi spiego subito. Ma… - s’interruppe guardandosi in torno – Cos’è successo qui? >> esclamò notando tutta la confusione nella stanza.
<<  Non lo so  >> disse senza pensare Liam, con un ghigno furbetto che gli spuntava sul viso.
Sia Louis che Harry nascosero una risata  girando la testa da un lato, ma facendo cosi attirarono di più l’attenzione di Chris.
Preoccupata per il fatto che si sarebbe potuto arrabbiare per la ragazzata che avevamo fatto, mi morsi il labbro cercando di non guardalo negli occhi, ma la curiosità fu più forte di me e rimasi sorpresa nel vedere un sorriso sulle sue labbra.
<<  Rimettete tutto apposto. Se Simon arriva se la prende con me – fece una pausa osservandoci con un sorrisetto canzonatorio e spostò lo sguardo sul block notes - Abbiamo quasi recuperato il materiale perduto dopo l’incendio. Le scene che mancano sono l’epilogo, l’ultimo concerto, il compleanno e…la scena finale con il bacio.  >>
<<  Quindi questo significa che…?  >> disse Liam.
<<  Potete andare a casa, ci vediamo domani!  >>
Tirammo tutti un sospiro di sollievo felici di poter smettere di lavorare per quel giorno. Poi iniziammo a rimettere a posto tutto il disordine che avevamo creato e cercammo di ripulirci un po’, tra un risatina e l’altra.
Prima di entrare nell’auto, Harry si avvicinò e senza dire niente mi baciò la fronte.
<<  Ci vediamo domani  >> disse poggiando una mano sulla portiera, mentre aspettava che entrassi.
<<  A domani  >>  risposi sorridendo.

Quando tornai a casa, la prima cosa che feci fu prepararmi la cena : scongelai qualcosa dal congelatore non avendo tempo per cucinare un piatto piùelaborato di un precotto.
Mentre assaggiavo le verdure facendo attenzione a non scottarmi, il cellulare cominciò a squillare così mi avvicinai pronta a rispondere aspettandomi che fosse Harry. Devo ammettere che ci rimasi un po’ male quando sullo schermo lessi ‘Sveglia : The Vampire Diaries in Tv’.
Distrattamente presi il telecomando e sintonizzai il canale prima di cominciare a mangiare.
Intorno a me regnava il silenzio, l’unica stanza illuminata era la cucina e la mia poteva sembrare davvero una situazione deprimente, un po’ come le zitelle che a quarant’anni stanno in un appartamento da sole con qualche gatto.
“Davanti alla televisione? Che mangi di buono?”.
Un messaggio: Harry.
Sorrisi pensando a quanto mi conosceva bene: una volta gli avevo detto che seguivo The Vampire Diaries e gli avevo consigliato di guardarlo; da quella chiacchierata ogni  volta che usciva  una nuova puntata mi scriveva “Davanti alla televisione?” ed iniziavamo una conversazione.
“Sto mangiando un po’ di spinaci. Tu? Le solite schifezze immagino”.
“Stavolta ti sbagli, ho preparato un po’ di carne con i funghi. Muhahahahah”.
Mi scappò una risata. “Wow, davvero, Harry, mi sorprendi!”.
“Oh, adesso non guardare queste scene non sono adatte a te” scrisse riferendosi alle scene di sesso che stavano andando in onda in quel momento.
“Tu dici? Guarda che il più piccolo qui sei tu, non io”.
“Stai cercando delle scuse per sbavare davanti Ian Somerhalder senza camicia? Guarda che sono geloso”.
“Tranquillo Harry, la puntata è appena finita. E cosa dovrei dire io riguardo Nina Dobrev?”.
“Sì be…devo dire che qualche pensierino l’ho fatto”.
“Harry!!!”.
“Che c’è?!”.
“Sei il solito!”.
Spensi la televisione e dopo aver sparecchiato mi misi sul divano del salone  col computer sulle gambe per cercare di continuare a perfezionare il nuovo libro che avrei dovuto pubblicare.
Dopo pochi minuti però, ripresi il cellulare  perché non riuscivo a stare senza la compagnia, anche se a distanza, di Harry.
“Comunque potrei farci una fan fiction su The Vampire Diaries, che ne dici di un’invasione di Doppelganger?”.
“Per me va bene qualsiasi cosa, la leggerò sicuramente e sono certo che sarà un capolavoro”.
“Oh Harry così mi fai arrossire ” scherzai.
“Mi fa piacere ;) ” rispose.
Visto che eravamo in argomento e davanti a  me avevo il computer, decisi di controllare il vecchio sito su cui postavo le mie storie. Passai un po’ ovunque: sia fra i capitoli sia fra le pagine delle recensioni e sul mio volto si stampò un’espressione da ebete quando trovai una recensione di RiccioliD’oro94  di qualche giorno fa.


“Questa storia è fantastica, l’ho letta così tante volte che potrei interpretare alla perfezione uno dei protagonisti. Lasciamelo dire dolcezza, tu scrivi davvero bene e di strada ne farai tanta , perché te lo meriti e se mi vorrai rimarrò al tuo fianco ad aiutarti. Te lo dico perché è vero e ti voglio bene.


Il tuo Riccioli d’oro”


 
Sul mio viso si dipinse un sorriso e in quel momento mi venne in mente una frase che avevo letto poco tempo prima girovagando su Internet: “Se qualcuno riesce a farti sorridere, anche con un semplice gesto…Quel qualcuno è una persona speciale.”
Posai il computer per terra per stendermi sul divano e rimasi ad osservare gli oggetti intorno a me: la stanza era illuminata debolmente dalla luce di un lampione, sul tavolo c’era il cestino di fragole che mi aveva regalato Harry, davanti a me c’era la televisione spenta e stranamente  rimasi a fissarla a lungo finché chiusi gli occhi.

(Vi consiglio di ascoltare questa canzone : qui ~)
La mi fantasia cominciò a prendersi gioco di me, regalandomi quelli che io chiamo “filmini mentali stile video you tube”.


L’immagine della televisione del mio appartamento si trasformò in quella della Tv nella mia cameretta a Dover.
“Ed ecco a voi  gli One Direction!” disse il presentatore.
Anni fa la mia attenzione era stata catturata da quel ragazzo con i capelli ad ovetto e il sorrisetto impertinente. Adesso la mia mente era focalizzata sul ragazzino con i capelli ricci, sorridente ed impacciato.
 
<<   Ciao sono Harry Styles. Tu sei la dottoressa Bennet vero?... Di solito le scrittrici sono … signore vecchie… tu sei.. Non sei un po’ troppo giovane ? … Non fraintendermi! Quando hanno detto “dottoressa” non mi aspettavo di trovare una bella ragazza   >>.
 
 ***
 
<<   Ma il tuo ragazzo non dice niente che sei qui … con cinque ragazzi… da sola … e magari succede pure qualcosa    >>.
<<   Non preoccuparti, non ti sfioreremo neanche i capelli   >>.
<<   
Parla per te Louis   >>. 
 
 ***
 
<<  Spero che tu voglia fare il bagno  >> disse una voce familiare mentre prendevo il sole.
<<  Cosa?  >> .
Improvvisamente due braccia forti mi sollevarono. <<  Mettimi giù idiota! >> gridai spalancando gli occhi quanto non sentii più la sabbia sotto di me.
Era troppo tardi: stava già entrando in acqua correndo e alzando schiuma dappertutto, così mi aggrappai di più a lui  mettendo le mani dietro il suo collo e le gambe intorno al suo bacino.
<<  Questa me la paghi Harry!  >>.
 
 ***
 
<<  Voglio comprarti un gatto  >> disse tutto ad un tratto.
<<  Ho già un gatto ricordi?  >>.
<<  Sì, lo so. Ma voglio comprartene un altro e voglio che tu lo chiami Haz, così ti ricorderai sempre del sottoscritto  >> e mi rivolse un sorriso allegro come non mai mentre lo fissavo perplessa.
 
 ***
 
<<   Secondo te cosa penseranno le persone  quando, sicuramente, ci vedranno uscire insieme  dalla tua casa domani mattina?  >>.
 <<  La gente dovrà abituarsi a vederci insieme, lo sai?  >> gli feci notare.
<<  Mmh…Se la gente non mi riconoscesse appena metto i piedi fuori di casa lo sai cosa farei?  >>.
<<  No, dimmi  >>.
<<  Scapperei con te, ce ne andiamo su un’isola deserta a mangiare banane. Che ne dici?  >> propose sfoderando un gran sorriso e le sue innocenti fossette.
<<  Dico che sei un folle  >> risposi scuotendo la testa divertita.
 
 ***
 
<<  Non capisco cosa ci trovate in questo stupido gioco  >> esclami entrando in salotto e trovandoli come sempre spaparanzati sul divano e con i joystick in mano.
<<  Se non provi, non puoi giudicare  >>. Harry mi lanciò uno sguardo in tralice, continuando a smanettare con i pollici.
<<  M’insegneresti a giocare?  >>.
<<  Certo, vieni qui  >> rispose indicandomi di sedermi sulle sue gambe.
 
 ***

<<  Ho fatto una ricerca  >>.
<<  Su cosa?  >> chiesi inarcando il sopracciglio, incuriosita.
<<  Sul tuo nome… e sai, Sara significa principessa!  >> esclamò così entusiasta da sbattere le mani.
<<  Quindi?  >> lo incalzai, non capendo.
<<  Ti chiamerò principessa – rispose sorridendo – la mia, la mia principessa  >> aggiunse sottovoce  riuscendo a farmi sorridere.

 ***
 

Come tutte le fans, ogni membro degli One Direction mi piaceva, ma solo con Louis inizialmente potevo dire di aver provato qualcosa di più. Però le cose pian piano stavano cambiando…

Riaprii gli occhi improvvisamente quando sentii il mio cellulare vibrare: un altro messaggio, naturalmente da parte sua.
“Notte principessa”.

…E forse mi stavo innamorando di Harry.
 

 

  

 

 

 

#Spazio dell'autrice

Ehi! So che volete uccidermi, è da un'eternità che non aggiorno.
Vorrei ringraziare Aurora e la mia Sgrammy, mi hanno dato una grande mano col capitolo.
Bella la musica strappalacrime eh? Comunque, facciamo una piccola riflessione. Finalmente, Sara capisce che Harry possa essere quello giusto. Probabilmente molte di voi stanno fancendo baldoria dopo aver letto "E forse mi stavo innamorando di Harry".
Be' dopo 15 capitoli la nostra scrittrice è riuscita a fare un po' di chiarezza nei suoi sentimenti, e dopo il filmino mentale stile you tube  che si è fatta ha capito che la sua amicizia con Harry in realtà è qualcosa di più.
Dopo mesi che si conoscono  e dopo tutte le piccole cose accadute fra loro, adesso le viene il dubbio.
Ho voluto aggiungere alla storia la battaglia col cibo perchè ho preso spunto da una fact sugli One Direction e mi piaceva come idea quella di riportare un episodio simile.
Inoltre da adesso c'è una pagina su Sara Bennet , in cui potete interagire con lei : farle domande, leggere cosa succede e niente, spero di non avervi annoiato.
Fatevi sentire e recensite in tanti, please. Magari mi sbrigo di più ad aggiornare se me la cagate in tanti :3
-Sara 

 

 

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-Sara Scrive

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***



 

 

<<  E stop!  >> urlò Chris dal megafono.
Sciolsi l’abbraccio da Liam e sorrisi per poi scoppiare  a ridere incrociando il suo sguardo.
<<  Stavolta era buona  >> disse Liam sistemandosi il colletto della camicia.
<<  Presumo di sì  >> risposi guardando Melissa in cerca di un ok.
Feci un cenno a Liam e dopo essermi  alzata dal divano,  andai  a parlare con Chris  per avere nuove indicazioni.
<<  Be’ .. considerando che ci rimangono poche scene- disse Chris guardando attentamente alcuni fogli – potete andare a casa , ci vediamo lunedì cosi ci concentriamo sulla scena più importante del film  >>
“la scena più importante del film” ripetei mentalmente  guardando Louis mentre parlava con Zayn.
Sentii le guance tingersi di rosso quando immaginai quello che mi aspettava: avrei dovuto baciare Lou; e forse quel momento era l’evento che aspettavo da tutta la mia vita anche se ultimamente stavo avendo i miei dubbi.
Rimasi in trance per due minuti buoni, ignorando ciò che accadeva intorno a me quando il mio cellulare vibrò.
“Premiere del film fissata per il 30 Ottobre”
Era Simon, potevo capire che era lui oltre che dal numero anche dal modo in cui scriveva: sempre freddo e distaccato con quel tono autoritario che usava sempre quando si trattava di lavoro.
“Ma perché abbiamo la premiere fra tre settimane e qualche giorno?” mi chiesi.
<<  Perché mentre giriamo il film, mandiamo il materiale allo studio  >> rispose Chris distrattamente, continuando a leggere delle carte.
<<  Ops, ho pensato ad alta voce  >> dissi mordendomi il labbro.
<<  Tranquilla – fece una pausa prima di firmare qualcosa – Simon voleva far uscire il film quest’anno, quindi dovevamo aspettarci che ci avrebbe fatto lavorare  a pieno regime. La premiere sembra vicina, ma in realtà è stata spostata di due mesi. Inoltre il materiale da montare è solamente quello che dobbiamo registrare. Ce la faremo!  >> esclamò portando scherzosamente il pugno in alto.
<<  Sì, ce la faremo !  >> esclamai a mia volta e cercando di dimostrarmi entusiasta feci una giravolta.
<<  Ehi principessa – sentii qualcuno bloccarmi i polsi – ti va di andare da Harrods?  >>
<<  Vuoi fare Shopping Harry ?  >>
<<  Una specie, basta che dopo ceniamo da Nando’s  >> rispose sorridendo.
<<  Allora vado a prendere la giacca  >>
 
 
 
<<  Siamo arrivati alla Brompton Road sani e salvi. Dovremmo considerarla una vittoria  >> esordii scendendo dalla macchina.
<<  Sai com’è , oggi fa più freddo del solito, non credo che la gente abbia tanta voglia di uscire di casa  >> disse Harry , strofinandosi le mani fra di loro.
Alzai lo sguardo e vidi l’enorme insegna di Harrods, uno dei più famosi negozi alla moda di Londra. In tutta la mia vita c’ero stata due volte : la prima quando avevo 15 anni ed i miei genitori mi avevano fatto una sorpresa per il mio compleanno, la seconda quando, prima di partire, Kate aveva deciso di darsi alla pazza gioia fra i negozi.
<<  Hai intenzione di farmi spendere un patrimonio ? >> chiese mentre attraversavamo le strisce sotto lo sguardo di tutti i passanti.
<<  Se fossi in te mi preoccuperei di farcire il portafogli per la cena, non te la caverai solo con un’insalata  >> risposi facendogli  scappare una risata.
Mentre aprivo la porta del negozio, facendo passare prima Harry , venni accecata dalla luce di un flash; Rimasi interdetta per qualche secondo, terrorizzata dal fatto che qualcuno potesse dire in giro che io ed Harry avessimo qualche relazione segreta, scatenando chissà quale reazione in Simon.
Simon. Mi ripetei mentalmente prima di fare un sospiro di sollievo ricordandomi che non era qui a Londra, si trovava negli Stati Uniti per finire le selezioni di American Idol e per mia fortuna ci sarebbe rimasto per due settimane, sarebbe tornato giusto in tempo per la premiere.
<<  Allora , da cosa cominciamo ?  >> chiese Harry.
<<  Non lo so – risposi guardandomi attorno – non avevo pensato di comprare niente quindi ..  >>
<<  Oh andiamo  - esordì prendendo le scale mobili – siamo venuti a fare shopping e tu non hai niente da prendere? Tutte le ragazze adorano fare spesso shopping  >>
<<  Be’ Harry,  hai tralasciato un piccolo dettaglio  >> dissi inarcando un sopracciglio.
<<  Quale ?  >> chiese confuso.
<<  Io non sono tutte le ragazze  >> risposi avviandomi al negozio di giocattoli per dare più effetto alla battuta che avevo fatto.
Mi girai di poco per vedere che Harry stava scuotendo la testa mentre rideva e lentamente si stava avvicinando.
Dopo essermi guardata intorno mi venne un’idea: decisi di nascondermi dietro gli scaffali per fargli uno scherzo, così senza pensarci due volte mi nascosi dietro la sagoma gigante di Topolino.
 Aspettai qualche secondo e cominciai a ridere sotto i baffi quando sentii i passi pesanti di Harry allontanarsi dal mio nascondiglio.
<<  Mamma, perché questa signora si nasconde dietro i giocattoli ?  >> chiese una vocetta alle mie spalle.
Imbarazzata , mi alzai in piedi e corsi in un’altra stanza prima che la bambina facesse girare la madre nella mia direzione.
Mi nascosi dietro un cumulo di scatole di lego di ogni genere ma sfortunatamente quando decisi di cercare Harry con lo sguardo non lo trovai.
“Dov’è andato quel cretino ? ” chiesi fra me e me , sporgendomi un poco per vedere meglio.
<<  Bu!  >> esclamò con voce roca.
Sobbalzai per lo spavento e rischiai di cadere a terra se non fosse stato per le sue braccia forti che mi tenevano in piedi.
<<  Idiota !   >> gli urlai contro.
<<  Disse la tizia che si nascondeva fra i giocattoli  >> rispose alzando gli occhi al cielo.
Per un attimo Harry mi sfiorò le dita  col la sue ed improvvisamente sentii il bisogno di toccarlo, di sapere che era li con me e così lo  presi per mano;Mi sentii stupida per qualche istante ma venni rassicurata dal suo sorriso appena si rese conto del mio gesto.
Passammo circa un’ora nel piano dei balocchi senza comprare nulla, ammetto che la colpa era solo mia perché mi fermavo a guardare ogni singolo giocattolo : dalla neve finta agli aeroplanini volanti.
Alla fine, mentre prendevamo le scale mobili decisi di entrare in una profumeria, dove effettuammo il nostro primo acquisto : sotto consiglio di Harry comprai Dior Poisson e lui, guidato da me, optò per Malibù Playboy.
<<  Se mi metto questa roba addosso comincerai ad annusarmi per tutto il tempo?  >> chiese strafottente.
<<  Ti piacerebbe  >>
Perlustrammo tutto il negozio, provando qualche vestito e rincorrendoci fra gli scaffali; mi trovavo bene con Harry, perché potevo essere me stessa e non dovevo preoccuparmi di essere giudicata infantile da qualcuno.
<<  Conosco un gioco – disse  Harry mentre scendevamo dalle scale mobili – E’ quello in cui tu ti lasci cadere ed io ti prendo al volo  >>
<<  Non puoi più semplicemente chiamarlo gioco della fiducia ?  >> chiesi  aggiustandomi i capelli.
 <<  Allora adesso vediamo se ti fidi di me  >> disse scendendo dalle scale mobili e aprendo le braccia.
Alzando gli occhi al cielo mi avvicinai  a lui, mi voltai e dopo aver sbirciato varie volte se era davvero dietro di me  decisi che magari potevo lasciarmi andare.
Mi dondolai sui talloni per qualche secondo e  poi mi lasciai cadere, trattenendo il fiato e chiudendo gli occhi, per poi riaprirli subito dopo, non appena sentii di essere al sicuro.
Fu in quel momento che incrociai il suo sguardo e pregai che mi abbracciasse. Volevo rendere ancor più perfetto quell’istante già perfetto di suo e mi sentii al settimo cielo quando Harry chiuse le sue braccia intorno a me, facendomi sentire davvero completa.
<< Forza , andiamo a mangiare – esordì lui , dopo poco – e visto che usciamo fuori cerchiamo di non dare nell'occhio >>
 
Dopo essere entrati dentro il locale, Harry si guardò intorno e scelse un tavolo in fondo alla sala , molto appartato, perfetto per noi due.
<<  Ringraziamo il cielo che Niall non è venuto con noi – disse Harry mentre si sedeva – altrimenti avrebbe svuotato mezzo Nando’s  >>
Annuii con un sorriso mentre sistemavo la giacchetta dietro la sedia  ma prima di sedermi mi accorsi che alcune persone ci stavano indicando.
Sbuffai e mi misi al mio posto, cercando di ignorare tutta quella attenzione e non mi sorpresi quando, dopo un minuto che eravamo lì , il cameriere era già davanti a noi , pronto a prendere le nostre ordinazioni.
<<  Tu cosa prendi?  >> chiese Harry lasciandomi ordinare per prima.
<<  Mi piacerebbe avere un po’ di pollo fritto con la salsa, un’insalata e un po’ di patatine. Se è possibile vorrei l’acqua liscia. Grazie  >>
Il cameriere si voltò verso di Harry <<  E lei signore?  >>
<<  Per me due piadine ripiene e una pannocchia di mais con tanto burro. Come bevanda vorrei una coca-cola e più tardi vorrei un po’ di gelato al cioccolato, per favore.  >>
<<  Arrivano subito  >> ci comunicò il ragazzo che era venuto a servirci.
Dopo qualche minuto di silenzio mi decisi a parlare <<  E se mi mettessi lo smalto rosso sulle unghie?  >> chiesi osservando la mia mano affusolata.
<<  E se mi tingessi i capelli di rosa?  >> mi fece eco Harry.
<<  Stupido  >> esclamai facendo una smorfia.
Lui scosse la testa e finse di essersi offeso.
<<  Sorridi  >> esordì di punto in bianco.
<<  No  >> risposi impuntandomi.
<<  Si fa così  >> continuò avvicinando ai lati della sua bocca gli indici e allargando il sorriso per poi trasformarlo in una smorfia buffa.
Alzai gli occhi al cielo, facendo finta di essere scocciata ed infine sorrisi.
<<  Lo sai , ti si illuminano gli occhi quando lo fai  >>
<<  Intendi quando sorrido?  >> chiesi cercando di non arrossire.
Harry annuì e poi cambiò discorso <<  A proposito … stasera c’è The Vampire Diaries  >>
<<  Oddio, giusto! Allora facciamo così, ci sbrighiamo a mangiare e poi andiamo a casa mia va bene?  >>
<<  Va bene  >> rispose contento del mio piano.
 
Continuammo a chiacchierare per il resto della serata, cercando di non  farci notare troppo per evitare che le persone potessero fare troppe domande.
Solamente due volte , un paio di ragazzine si avvicinarono per farsi fare un autografo da Harry, ma per il resto passammo una cena piacevole.
<<  Come andavi a scuola?  >>
<<  Secondo te ?  >> chiesi allargando le braccia.
<<  Domanda inutile  >> rispose mettendosi a ridacchiare.
Ci fu un momento di silenzio , in cui lui continuò a mangiare il suo gelato ed io a finire le mie patatine.
<<  Sai cosa? Sarebbe bello se i tuoi sogni si realizzassero e  tu continuassi a scrivere libri. Sono sicuro che avrai una lunga carriera perché si vede che hai talento. Te lo meriti  >>
Stavo per rispondere quando improvvisamente sentii il cellulare squillare, mi scusai con Harry e feci per spegnerlo quando venni bloccata dal nome sul display: Simon.
<<  Pronto?  >>
<<  Pronto. Ciao Sara , come va?  >> disse una voce autoritaria dall’altro capo del telefono.
<<  Bene Grazie, tu?  >>
<<  Tutto bene grazie. – fece una piccola pausa – Dove sei?  >>
<<  Ehm sono a casa..  >> risposi mordendomi il labbro ed in quel momento vidi Harry aggrottare la fronte.
“S-I-M-O-N” mimai con le labbra.
<<  Bene, meglio così. Comunque, la premiere è fissata per il 30 Ottobre, ma questo mi pare che tu già lo sappia. Quello di cui ti volevo parlare invece è del luogo, si svolgerà all’ Empire Cinema…  >> S’interruppe di colpo.
<<  Cos’è questo rumore di sottofondo?  >> chiese  facendomi rabbrividire.
<<  E’ la televisione  >> risposi con una tale calma , che mi stupii di aver imparato a mentire così bene.
<<  Ah.. Comunque, ti darò maggiori dettagli tramite una mail che manderò al resto del cast. Poi il prossimo venerdì  dopo un’intervista la mia agente ti porterà nel mio studio per farti vedere l’abito scelto per la cerimonia. Va bene ?  >>
<<  Certamente, è tutto chiaro  >>
<<  Bene, allora ci sentiamo. Buona Serata  >>
<<  Grazie, anche a te !  >>
Sospirai profondamente quando sentii che aveva agganciato.
<<  Perché hai mentito?  >> chiese cupo Harry.
Non sapevo che dire, mi limitai a guardarlo negli occhi schiudendo le labbra di un poco.
<<  Perché non hai detto a Simon che eri con me? Qual’era il problema? Non dirmi che hai paura che lui non voglia che frequenti me oppure uno dei ragazzi. Simon non è così  e anche se lo fosse non può certo pensare di gestire le vite private delle persone  >>
“Intanto ha in mano la mia carriera” pensai  mentre lui continuava a parlare a macchinetta.
<<  Harry , calmati – esclamai di punto in bianco – Simon era preoccupato , perché è abbastanza tardi e non voleva che fossimo in giro da soli , così gli ho detto che ero a casa. Tutto qui  >>
Lui si bloccò un attimo e sospirò <<  Giusto  >>
Sorrisi cercando di sembrare naturale e cambiai discorso.
<<  Che ne dici di andare a casa?  >>
<<  Va bene  >> rispose facendo un cenno al cameriere.
 
<<  Dai, sbrigati ad aprire quella porta  >> esclamò mentre cercavo le chiavi nella mia borsa.
<<  Calmati Harry  >> lo ammonì aprendo la porta.
Lui si sgranchì e da bravo gentiluomo buttò la giacca sul divano mentre io accendevo la luce e subito dopo, si avvicinò alla televisione in salone per prendere il telecomando.
<<  Ma si Harry, fai come se fossi a casa tua  >> dissi ironica dandogli una leggerla spinta sul braccio.
<<  Grazie  >> rispose ridendo.
Fortunatamente , il programma era appena iniziato così ci sedemmo sul divano a guardarlo ma prima di sedersi , Harry fece una smorfia di dolore.
<<  Bastardo  >> mormorò.
<<  Cosa c’è ?  >> chiesi preoccupata toccandogli la spalla.
<<  Ieri Louis mi si è buttato addosso mentre ero di spalle – spiegò muovendosi con cautela – prima ho fatto un movimento brusco e mi ha fatto male il collo >>
<<  Secondo le mie conoscenze , qui ci vuole un bel massaggio – esordii prendendolo per mano – Non sono un’esperta, ma una volta mia sorella è stata ad un corso di massaggi e per una settimana non ha parlato d’altro  >>
Feci sedere Harry sul divano e cercando di essere agile mi sedetti dietro di lui sullo schienale.
<<  Se non sbaglio tu adori i massaggi eh ?  >> chiesi mentre poggiavo le mani sulla base del collo.
<<  Non sbagli  >> rispose e dal suo tono di voce capii che stava sorridendo.
Non riuscivo a seguire il film perché la mia attenzione era catturata dalle mie mani su Harry, sentivo il suo profumo e mi sentivo bene.
Quando ero con lui mi sentivo felice e poco a poco mi stavo innamorando del ragazzo davanti a me, sapevo che Harry ricambiava i miei sentimenti, certo non sapevo in che misura ma il sentimento che mi legava a lui cresceva giorno per giorno.
Ogni volta che ci vedevamo lui lasciava una parte di se dentro di me e da qualche tempo avevo cominciato  a notarlo ed eravamo così in sintonia che se lui sbadigliava dopo qualche secondo lo facevo anche io e viceversa.
Smisi di fargli il massaggio e con la scusa di un abbraccio amichevole mi accoccolai su di lui. Ad Harry ovviamente non dispiacque e mi cinse le spalle con un braccio.
Avrei voluto rimanere così per tanto tempo ancora, ma alla fine di The Vampire Diaries il buon senso di entrambi prevalse ed Harry tornò a casa sua.
Appena mi lasciò sola, tutte le preoccupazioni ed i miei problemi tornarono ad assillare la mia mente e non c’era bisogno di ripetere a cosa pensavo costantemente.
Dopo quella chiamata Simon mi aveva ricordato che non importava quanto bello potesse essere il mio rapporto con Harry, perché lui aveva altri progetti per entrambi , perché Harry doveva rimanere single per la gioia delle fan e io non potevo avere distrazioni. Alla fine io dovevo solamente pensare alla mia carriera.

 

  

 

 

 

#Spazio dell'autrice

Ehi! Finalmente è finita scuola eh? Allora, voglio scusarmi per tutto il tempo che è passato dall'ultima volta che è aggiornato ma adesso starò 24/24 h   a  scrivere. 
Vorrei ringraziare Silvia e Martina per l'aiuto che mi danno sempre e un ringraziamento anche ad Aurora !
Comunque, tornando a noi, per la pubblicazione dei prossimi capitoli non disperatevi sarò più veloce visto che ho solo questo da fare durante le vacanze.
Scusate se questo capitolo è corto, mi dispiace ma serviva che fosse cosi, comunque mi sono impegnata nello scriverlo e spero di aver scritto qualcosa di decente >.< Quindi scusatemi ancora , io come sapete cerco sempre di dare il meglio di me u.u Faccio una piccola riflessione su questo capitolo: Come vedete, il rapporto fra Sara ed Harry (Sharry Stennet) cresce ogni giorno e la protagonista si è resa conto di provare dei sentimenti non indifferenti per Harry.
Nei prossimi capitoli ci sarà sempre un approfondimento del loro rapporto  ma come avete visto nell'ultima parte del capitolo  non va tutto rose e fiori.
Ok, non spoilero più nulla, altrimenti capite come va a finire C:
Che altro? Recentemente ho fatto un video su Sara ed Harry (http://www.youtube.com/watch?v=_oi_oo7jZ4g) Se vi va guardatelo, cioè mi è sembrato carino , è ispirato al capitolo precedente e anche un po' a questo.
Che altro, buone vacanze, recensite , vi voglio bene
-La pazza

No, scherzo
-Sara

 

 

 

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-Sara Scrive

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***



 

 

<< Buon lunedì  >> mi salutò Carl prima di ripartire con l’auto e sparire in mezzo al traffico.
Era abbastanza inusuale che ci fosse una fila tremenda, di solito le persone preferivano prendere i mezzi pubblici, soprattutto se dovevano girare in quel quartiere.
Sospirai profondamente avvicinandomi all’entrata dell’Hotel. Quella mattina  ero abbastanza stanca perché ero andata a letto tardi per finire di completare un capitolo e la cosa strana era che avevo impiegato troppo tempo per scrivere solamente 3 pagine e mezzo.
Arrossii leggermente quando pensai che la colpa di tutta questa lentezza era dovuta ad Harry: avevo passato troppo tempo a pensare a quanto desiderassi abbracciarlo o stare con lui, anche solo per un minuto. Scossi la testa e chiusi gli occhi per scacciare via quei pensieri.“Niente Harry. Oggi si lavora”.
<<  Buongiorno  >>.
Era strano come  una sola parola pronunciata da quella persona potesse mandarmi in tilt. Non avevo mai pensato che Harry potesse innescare una serie di emozioni indefinite dentro di me.
<<  Ehi Harry  >> lo salutai con il tono più calmo e controllato che riuscissi a fare in quel momento.Dentro di me sentivo il cuore che martellava all’impazzata e quando i miei occhi incontrarono i suoi per un momento credetti di aver perso un battito.
“Ehi Sara – pensai – E’ Harry, il solito Harry di sempre, sta calma”.
Sì, lui era il solito Harry ma ero io che non ero più la stessa: da qualche tempo avevo iniziato a vedere le cose con un’ottica diversa, avevo cominciato a prendere in considerazione Harry non più come un amico ma forse come qualcosa di più. L’unica cosa che mi dispiaceva era  che avevo fatto passare troppo tempo prima di  iniziare a capirlo e a breve non avremmo avuto più così tante occasioni per stare insieme.
<<  Come siamo pensierose oggi  >> esclamò mentre ci dirigevamo sul set. Lui a differenza mia era già truccato e vestito per iniziare a registrare.
<<  Sono solo stanca  >> affermai con un mezzo sorriso posando la mia borsa sul divano  blu scuro davanti a me  per poi mettere sull’appendiabiti la mia giacchetta.
<<  Signorina Bennet! Perfetto… è arrivata!  >>.Esclamò una voce femminile sempre più vicina. <<  Io sono Angie. Oggi Jasmine non è potuta venire perciò la sostituisco io  >>  si presentò una tipa abbastanza bassina e grassottella , con i capelli neri e qualche meches bionda.
<<  E’ un piacere Angie  >> le sorrisi , cercando di mostrarmi cordiale.
<<  Bene! Allora…  appena ha finito di sistemare le sue cose mi trova in camerino alla solita postazione  >> rispose lei avviandosi lungo il corridoio.
<< Allora… tu sei seduta sul divano, ti alzi, ti avvicini alla televisione e ti comporti come se stessi cercando qualcosa. Okay? >> .
<<  Okay  >> ripetei concentrata.
<<  Ad un tratto si apre la porta ed entrano tutti i ragazzi. Questo passaggio è importante, perché inquadreremo te e dovrai comportarti come se fossi sorpresa. Quello che vedi davanti a te ti riempie di gioia, mi raccomando!  >>.Chris parlava a raffica, continuando a girare la testa da tutte le parti per osservare la gente che ci girava attorno, tutta indaffarata. Fece una pausa dal suo discorso e diede degli ordini a dei tecnici.<<  Fra  dieci minuti si gira - disse prima di allontanarsi. – Non posso credere che siamo al penultimo giorno di riprese. Vi voglio tutti scattanti!  >>.
Mi sedetti sul divano allestito per la scena e continuai a studiare il copione attentamente: se dovevo sembrare commossa dalla felicità, l’unica cosa che potevo fare era pensare a qualcosa che mi facesse venir da piangere.
“Pensa ad un cucciolo morto… cucciolo morto… cucciolo morto” mi ripetei più volte fin quando sentii il naso pizzicare. “Okay, basta cuccioli morti, altrimenti invece di avere gli occhi lucidi rischio di allagare l’hotel”.
<<  Su su, forza! Preparatevi  >> ripeté Chris varie volte finché non prese posto sulla sua sedia da regista.
Una donna mi si avvicinò, mi risistemò i capelli con un pettinino e le lasciai il copione in mano prima di tornare a guardare in direzione di Chris.
<<  Uno, due, tre… Azione!  >>.
<<  Epilogo, ciack uno!  >> sospirai profondamente e quando fui pronta mi alzai dal divano.
<<  Ragazzi? Ragazzi?  >> chiamai avvicinandomi alla televisione. Feci finta di cercare qualcosa  spostando qualche oggettino a portata di mano e dopo pochi secondi la porta si aprì.
“Cucciolo morto”.
Dopo poco i ragazzi entrarono in ordine da Louis a Niall, mi circondarono e mi abbracciarono ma subito dopo notai con la coda dell’occhio che l’inquadratura era cambiata e di conseguenza voltai di un poco la testa.
All’improvviso sentii delle dita sconosciute intrecciarsi alle mie. Spostai lo sguardo ed incrociai quello di Louis.
Tutto quadrava perché nell’epilogo la protagonista e Lou stavano insieme, ma non potevo evitare di sentire una strana sensazione, come se fosse un estraneo a toccarmi e ciò mi dava leggermente fastidio.
<<  E Stop!  >> urlò Chris e dopo che finì di dare alcune indicazioni ad alta voce per tutto il set riprese il  solito brusio post-registrazione.
                                                                   *                   *                * 
<<  Ta-tan  >> esclamò Harry sventolandomi  sotto il naso  una bustina con una specie di foglio.
<<  Cos’è?  >> chiesi sfilandogliela dalle mani e analizzandola.
<<  Voglio farti un tatuaggio!  >> esclamò fiero.
<<  Vuoi portarmi sulla cattiva strada riccioli d’oro?  >> chiesi inarcando un sopracciglio mentre osservavo le figure disegnate sul foglio.
<<  E dai – disse avvicinandosi – se ne va via dopo qualche giorno. Se vuoi me ne faccio uno anche io. Tu quale vuoi, madame? >>.
<<  Io voglio … >> m’interruppi di colpo quando  Harry poggiò innocentemente la sua testa sulla mia spalla e iniziò a guardare anche lui i vari tatuaggi.
<<  Io vorrei la stellina  >> risposi indicandola sul foglio plastificato.
Rimanemmo in silenzio per qualche secondo mentre ognuno di noi prendeva le proprie cose per uscire dall’Hotel.
<<  Casa mia  >> esclamai
<<  Casa tua  >> esclamò contemporaneamente.
 
<<  Sai…comincio a pensare che tu sia cercando delle scuse per venire a mangiare sempre da me  >> scherzai mentre aprivo la porta di casa.
<<  Be’ lo ammetto: sono stanco delle solite schifezze e sto cercando una brava cuoca  >> ghignò seguendomi.
Sparii in cucina ed aprii il frigo per vedere cosa potevo cucinargli di commestibile. Un conto era cucinare per me stessa,  un altro conto era cucinare per una persona che di sicuro non potevo utilizzare come cavia per i miei esperimenti culinari.
<<  Stasera mangiamo un po’ di minestra e i petti di pollo!  >> annunciai infilando la testa nel frigo.
Presi alcuni ingredienti e li disposi sul tavolo per iniziare a preparare la cena.
Intanto sentii i passi pesanti di Harry percorrere tutto il corridoio, fermarsi e dopo poco udii il rumore del rubinetto aperto.
<<  Dove tieni le spugne?  >> chiese ad alta voce.
<<  Harry, cosa vuoi fare?- chiesi- Non si gioca con l’acqua  >> aggiunsi ridendo.
Iniziai a preparare la carne, tagliando con cura le fette mentre con le orecchie cercavo di cogliere i movimenti di Harry.
<<  Dove lo vuoi il tatuaggio ? >> esclamò di colpo apparendo davanti la porta della cucina con una spugna rosa  in mano. << Ah, prendi una forbice così ritagliamo i disegni  >>.
Finii di mettere le fette su un piatto e dopo essermi pulita le mani lo seguii in corridoio sorridendo come un ebete. Il solo fatto di avere Harry intorno mi rendeva felice.
<<  Sulla spalla sinistra  >> risposi sedendomi sul bordo della vasca da bagno.
<<  Ma così non si vedrà  >> commentò mentre apriva la bustina con il foglio plastificato.
<<  Pensavo di farmi un piccolo tatuaggio vero sulla spalla sinistra. Adesso voglio farmi la stellina e metterla lì come prova. Se mi piace, me lo faccio davvero  >>.Lui si limitò a fare un cenno con la testa. 
<<  Tu mi accompagneresti a farlo? – Harry annuì – E mi terresti la mano?  >> chiesi di nuovo.
<<  Come i bambini piccoli?  >> sorrise intenerito.
<<  Come i bambini piccoli  >> ribadii ricambiando.
Harry aprì il rubinetto dell’acqua e si voltò verso di me aspettando qualcosa. In un primo momento non capii, ma poi mi resi conto che se doveva farmi il tatuaggio sulla spalla dovevo togliermi la maglietta a maniche lunghe che avevo addosso.
Misi una mano su un lembo e l’altra su quello opposto e tirai verso l’alto, rimanendo in una semplice canottiera bianca con le bretelline.
Harry arrossì lievemente sulle gote e rimase ad osservarmi per qualche secondo. Dal canto mio, io non capivo il perché di tutto quell’imbarazzo. Insomma, mi aveva visto tante volte in costume, adesso avevo anche la canottiera…!
Notai come Harry cercasse di non fissarmi troppo, decisamente a disagio. Sghignazzando silenziosamente decisi di interrompere quel momento di imbarazzo girandomi e mostrandogli la spalla.
Dopo poco sentii qualcosa di freddo e viscido premere sulla mia pelle nuda. Poi ancora mi toccò qualcosa di ruvido e bagnato, forse la spugna, ed infine una leggere pressione sul punto da tatuare che durò una manciata di minuti.
<<  Fatto - disse Harry soddisfatto – ti sta proprio bene  >>.
Mi alzai velocemente per avvicinarmi allo specchio ed osservare il risultato. <<  Non male  >> commentai con un sorriso continuando a guardare il mio riflesso.
<<  Ora tocca a me  >> esordì Harry sfilandosi la maglietta e  mostrando i suoi innumerevoli tatuaggi su tutto il busto.
<<  Vedo che hai scambiato il tuo corpo per un foglio da disegno  >> dissi sarcastica osservandolo attentamente.
<<  Oh andiamo… non farmi una predica! Parli come se quest’estate non ne avessi avuto neanche uno  >> sbuffò.
<<  Certo, ma durante le riprese a Los Angeles sei andato in varie occasioni con Zayn dal tatuatore  >> gli ricordai severa.
<<  Uffa...  >> borbottò Harry cercando di cambiare discorso. Era sempre più a disagio.
 <<  Harry… - mi voltai nuovamente verso di lui, improvvisamente più seria del solito - Lo dico per il tuo bene. Ora questi ci sono... va bene. Ma come ha chiesto anche tua madre… da adesso niente più tatuaggi senza senso, okay? >>.
<<  Okay  >> mormorò mogio sedendosi sul bordo della vasca.
<<  Bene – aggiunsi soddisfatta prendendo il foglio con i disegni – Il tuo lo scelgo io. Chiudi gli occhi >>.
Harry senza obbiettare fece quello che gli avevo chiesto, ritornando finalmente a sorridere. Le sue labbra erano bellissime quando sorrideva.
Alla fine scelsi una fragola, ritagliai attentamente il disegno e con cautela iniziai ad applicarlo sulla pelle fra la spalla destra e il collo, un po’ più vicino alla base di esso. Quando ebbi finito il mio lavoro lasciai che si specchiasse.
<<  Una fragola?  >> domandò inarcando il sopracciglio. <<  Cosa rappresenta?  >>.
<<  Rappresenta me. Lo sai che amo le fragole >> risposi facendogli l’occhiolino e infilandomi la maglietta.
                                                                             *                  *                  * 
<<  Harry ? >>.
Eravamo seduti sul divano, l’uno appoggiato all’altro. Stavamo facendo zapping sulla televisione senza riuscire a trovare nulla di interessante.
<<  Dimmi  >> rispose lui con la voce più roca del solito. Si fermò su un canale sportivo e appoggiò il telecomando sul bracciolo del divano.
<<  Quando le riprese finiranno…quando tutto il progetto del film finirà, tutte le interviste insieme… Noi  due, cosa faremo?  >> chiesi tutto d’un fiato.
<<  Cioè, continueremo a vederci come adesso? >> aggiungi ancora, visto che lui non rispondeva.
<<  Scusa se parlo a macchinetta e faccio tutte queste domande, ma tu ne sai più di me e già conosci gli impegni presi con la band. Io no. Non so nulla e...  >>
<<  Certo che continueremo a vederci. Ti pare che rinuncio a te?  >> mi interruppe regalandomi un  gran sorriso. D’istinto lo abbracciai  sedendomi sulle sue gambe e facendolo ridere.
<<  Tu devi solo scrivere il libro giusto?  >>.
<<  Sì  >> affermai annuendo con la testa.
<<  Bene… allora se tu vorrai io ti pagherò tutte le spese che vuoi, così potrai seguirmi in tour… – mi fece scappare un sorriso divertito per la sua idea folle –… e se vorrai tornare a casa, interrompo il concerto e vengo con te  >>.
<<  Sei pazzo…come vostra fan non te lo lascerò fare – scoppiai a ridere - Tutto questo per un’amica?  >> chiesi senza pensare.
Harry rimase interdetto a guardarmi per qualche secondo. Non so se avesse preso le mie parole come una frecciatina o per una frase su cui riflettere.
 Anche se avevo parlato a sproposito, quello che avevo appena detto mi fece pensare parecchio, un po’ preoccupata e sempre più agitata.
Io ero solo un’amica per Harry e viceversa? Era ovvio che no, e più ci pensavo, più mi chiedevo perché continuavamo a fingere di esserlo. Ma chi dei due si sarebbe fatto avanti? Forse avevamo bisogno di una spinta, magari il più presto possibile visto che il nostro tempo insieme stava per arrivare al limite.
 <<  Un’amica speciale  >> rispose infine Harry, sottolineando la parola speciale.
 
                                                            *               *               *
  
<<  Ciao a tutti!  >> esclamai con un  cenno mentre entravo  nel set.
Avevo praticamente passato dieci minuti buoni prima di entrare dalla porta principale dell’Hotel: solitamente c’era qualche curioso che provava ad intrufolarsi fingendosi un cliente, ma parliamo di una volta ogni tanto, quel giorno invece, oltre ai soliti impiccioni che venivano a disturbarci c’era anche un gruppo di giornalisti che ne stava inventando di tutti i colori per poter fare foto o riuscire a  scoprire qualcosa sul film.
<<  Ehi  >> mi salutò Zayn alzando le sopracciglia e sistemandosi il colletto della camicia.
Mi guardai attorno, quel giorno c’era parecchia confusione: tutti quanti correvano all’impazzata in varie direzioni, ognuno con un compito urgente da svolgere.
<<  Devo sistemare le luci  >> diceva qualcuno.
<<  C’è un fax da inviare allo studio del dottor Cowell ! Devo preparare i documenti per domani mattina  >> esclamava un’altra persona.
L’unica cosa che poteva spiegare il caos sul set e i numerosi pettegoli che cercavano di entrare era l’ultimo giorno di riprese. Forse Chris aveva sbagliato a rivelare in un’intervista che avremmo girato la scena più importante, e a mio parere più difficile, proprio alla fine.
Mi guardai attorno alla ricerca disperata di Louis, in quel momento dovevo parlare con lui, volevo un consiglio perché sapevo che in quella scena, quella del bacio, avrei dovuto concentrarmi per non fare figuracce e per non imbarazzarmi troppo. Mi ero persino lavata i denti dieci volte prima di uscire per evitare di avere un alito da ammazza-topi che potesse stenderlo davvero, anche se solitamente non avevo problemi di questo genere.
“Ma perché arrivo sempre in ritardo ?!?” chiesi  a me stessa quando cominciai ad andare nel panico perché non riuscivo  a trovare Louis in mezzo a tutto quel macello.
Quello che mi dava  maggiormente fastidio erano i sorrisetti immotivati che mi rivolgevano quasi tutte le persone presenti sul set. “Oddio” mi fermai davanti ad uno specchio “Forse ho qualcosa che non va”.
Guardai il mio riflesso ma non notai nulla, mi voltai bruscamente per riprendere la mia ricerca quando finalmente m’imbattei in Louis.
<<  Lou ! – esclamai come se lo stessi rimproverando – Dov’eri?  >>
<<  A parlare con Chris  >> e dopo aver pronunciato quelle parole alzò l’angolo della bocca, come per trattenere una risata.
<<  Mi spiegate cosa cavolo  trovate divertente  tutti quanti?  >> chiesi nervosa.
<<  Niente , niente. Mi veniva da ridere, così… - si giustificò passandosi una mano sui capelli mentre si guardava attorno – Dov’è Harry?  >> mi chiese infine guardandomi intensamente con quegli occhi azzurri che mi avevano rapito sin dall’inizio.
<<  Non credo sia ancora arrivato. Non l’ho visto in studio. Forse ha avuto delle difficoltà ad entrare visto che l’Hotel è circondato da paparazzi  >> ipotizzai gesticolando leggermente.
<<  Sì, è molto probabile.  Prima per entrare sono dovuto passare dalla porta sul retro, quella che passa per le cucine hai presente?  >>
<<  Sì, Sì .. so dov’è  >>                                                                                                            
<<  Bene… mi cercavi per qualcosa?  >> chiese alzando il sopracciglio e incrociando le braccia al petto.
 <<  Sì, ecco. Questa è l’ultima scena. La più importante… Oh andiamo Lou, sai che sto parlando del bacio. Cosa devo fare? >>
Lui allargò le braccia  << Cosa vuoi che ti dica, non ho mai baciato una  persona per finta.. ho avuto una piccola esperienza al Liceo, quando facevo Grease , ma li ho baciato quella ragazza a stampo … >>
Mi morsi il labbro attendendo una risposta, visto che non sapevo cosa dire.
<<  Quello che ti consiglio è essere naturale, comportati come se mi stessi baciando per davvero. Io farò lo stesso…Anche se questo bacio non conta  >>
Avrei voluto continuare ad ascoltare le sue piccole indicazioni, anche se erano abbastanza ovvie, ma in quel momento Jasmine, la mia truccatrice, mi afferrò per un braccio per trascinarmi nel camerino.
La tensione mi stava uccidendo ed io avevo bisogno di distrazioni. Parlare con qualcuno mi sembrava una buona opzione perchè la consapevolezza di dover baciare Louis, i paparazzi fuori dall’edificio e il set in subbuglio mi facevano innervosire sempre di più, perciò iniziai a chiacchierare con tutte le persone che mi passavano davanti.
Dopo un quarto d’ora arrivò Harry seguito dai soliti bodyguard, si scusò con Melissa per il ritardo visto  che Chris era impegnato a dare alcuni ordini.
Per quante volte avevo aperto il copione pagina 64 l’angolo in basso del foglio era quasi inesistente. Avevo scritto quella storia, eppure ogni volta che credevo di avere la certezza di essere all’altezza di quella scena, mi bastava una  minima distrazione per farmi prendere il panico.
Sarei andata da Harry, per parlargli, stare con lui prima di iniziare  a girare, ma ovviamente quel giorno la fortuna non era dalla mia parte e nell’istante in cui mi alzai dalla sedia Chris si avvicinò a me con Louis e mi fecero prendere l’ascensore.
Arrivammo all’ultimo piano dell’Hotel, salimmo un po’ di scale e sbucammo in una grande terrazza.
Mi guardai intorno incuriosita: sembrava davvero di trovarsi nel mio libro; Melissa, Chris e tutta la squadra avevano fatto davvero un buon lavoro, infatti l’ultima scena da registrare era ambientata la sera, esattamente la notte del 31 Agosto perciò quel giorno Chris aveva detto che io ed i ragazzi dovevamo venire il pomeriggio così la mattina il team di tecnici avrebbe allestito  un mini set nella terrazza dell’edificio.
<<  Be’ è molto semplice quello che dovete fare, le battute le sapete. Quando tutti i ragazzi usciranno di scena e vi lasceranno soli.. Quello è il momento, è la scena più importante quindi deve venire alla perfezione, l’unico consiglio che vi posso dare,  è quello di essere naturali. Svuotate la testa, penso che così sia più facile  >>
“Pff, più facile un corno”
<<  Bene ! – proseguì Chris notando che pian piano stavano arrivando anche gli altri. – allora in bocca al lupo  >> disse andandosi a sedere vicino al cameramen principale.
“Crepi”
 
Dopo aver avvicinato i bicchieri per il brindisi, bevvi lentamente lo champagne e l’inquadratura passò su Zayn.<<  Ragazzi, che ne dite di andare a chiedere quando attivano i fuochi d’artificio?  >>
“Ecco” pensai “Ci siamo”. Con quella scusa i ragazzi sarebbero dovuti sparire di scena , lasciando  da soli me e Louis.
Mi avvicinai al muretto della terrazza guardando il cielo di notte e cercando di svuotare la mente,  ero certa che dopo pochi secondi avrei sentito la voce di Louis e a quel punto mi sarei dovuta girare per iniziare a parlargli,  ma fu lì che accadde una cosa inaspettata.
Louis non parlava, non diceva la sua battuta. Passavano i secondi ed io cominciavo ad innervosirmi così alla fine mi girai e trovai… Harry.
Il mio sguardo contrariato passò dal ragazzo  confuso davanti a me , al volto sorridente di Louis vicino agli altri ragazzi a quello sereno di Chris.
Anche Harry pareva piuttosto sorpreso, fece una specie di cenno verso la regia e per tutta risposta ricevemmo un ‘ok’ e un invito a continuare.
Stupita e confusa,  decisi di saltare la battuta di Louis.
<<  Allora… come mai hai lasciato la tua ragazza?  >>
Harry si schiarì la voce tossicchiando <<  E’ stato per te  >>
<<  Per me? - ripetei evidenziando la parola me – Ma Harry.. come .. io  >>
<<  Perché è stato dal primo momento che ti ho vista, lì seduta su quella sedia  che ho sentito il mio cuore sussultare. E ogni volta che tu sorridevi scatenavi una serie di emozioni dentro di me e ancora non capisco come sono riuscito a controllarle a volte. E tutto quello che è successo da quando ti ho conosciuto mi ha fatto stare bene. Abbiamo passato così tanto tempo insieme che … penso di conoscerti da anni  >>
Sobbalzai sul posto, quella non era una battuta prevista nel copione: Harry stava improvvisando.
<<  Sono uno stupido, perché sto facendo un enorme giro di parole, ma sai non è facile trovare esattamente ciò che hai da dire, soprattutto se stai davanti alla persona che ti fa sentire le farfalle allo stomaco.  >>
Sentendo quelle parole il mio cuore cominciò a battere all’impazzata dentro al mio petto, come se volesse sfondarlo ed era strano che nonostante Harry parlasse io riuscivo a sentire il rumore che produceva ad ogni battito. Feci qualche passo avanti per avvicinarmi di più a lui e fu in quel momento che i nostri sguardi s’incontrarono e rimasero incatenati per tutto il tempo.
<<  E ora sto facendo la figura dello smielato , che usa frasi da film quando l’unica cosa che dovrebbe dire è solamente…  >>
<<  Ti amo  >>
Eliminai la distanza fra me ed Harry con un semplice gesto, il desiderio di stare fra le sue braccia , di toccarlo aveva avuto la meglio. Quando le mie labbra si poggiarono sulle sue mi sentii completa, come se tutto ciò che volevo si era compiuto in quell’istante.
Niente  in quel momento  aveva importanza, ogni emozione, ogni cosa che sentivo sembrava essere una sola cosa: Harry.
Le farfalle allo stomaco, le formiche sui polpastrelli  in quel momento provavo di tutto, mi sentivo così leggera che per un attimo credetti di volare.  Per approfondire il bacio gli cinsi il collo con entrambe le braccia,  affondando le mani nei suoi ricci mentre con la lingua giocavo con la sua.
Inizialmente mi accorsi che lui era abbastanza sorpreso dalla mia reazione, era rimasto immobile per qualche secondo, forse perché non si aspettava che io gli saltassi addosso per baciarlo, ma se credeva che io non provavo nulla per lui doveva essere proprio tonto come diceva Louis, perché era da un po’ che mi comportavo diversamente lasciandogli qualche “segnale”.
Quando Harry decise di svegliarsi, mi cinse la vita con le sue mani grandi ed in quel momento partì un applauso enorme da parte di ogni singola persona che assisteva alla scena.
Sorrisi leggermente imbarazzata interrompendo il bacio, poi senza farmi notare troppo baciai il collo di Harry nel punto in cui gli avevo tatuato la fragola e tornai a guardarlo.
Lui non aspettò troppo e avvicinò il suo viso al mio per darmi un secondo bacio, più dolce e meno passionale tenendo il mio viso fra le sue mani.
Ritornammo a guardarci per un tempo che mi parve infinito , potevo leggere una moltitudine di emozioni negli occhi di Harry: stupore, confusione , felicità … e ad un certo punto mi chiesi se anche lui, che mi conosceva abbastanza bene, era in grado di decifrare quel che provavo io.
<<  E stop!  >> urlò Chris applaudendo di nuovo.
Rimasi ancora imbambolata davanti ad Harry fino a quando Louis si avvicinò a me e un tecnico trascinò via il ragazzo che avevo appena baciato.
<<  Bene, adesso riprendiamo la scena da dove è stata interrotta  >> esclamò Melissa, comportandosi come se non ci fosse nulla di anomalo nel fatto che io avessi baciato Harry.
<<  Io e te facciamo i conti più tardi  >> mi rivolsi al sorridente Louis prima che Chris potesse dare il via, avevo capito che lui centrava qualcosa riguardo quello che era appena successo.
Scossi la testa per ritornare in me, in quel momento concentrai tutta la mia attenzione su Louis per iniziare a recitare la scena.
Arrivammo al punto del bacio senza problemi, entrambi conoscevamo benissimo quello che dovevamo fare perciò non ci furono improvvisazioni o cose del genere.
Guardai Louis mentre  avvicinava il suo viso al mio, anche in questa situazione sentivo il cuore martellarmi nel petto ma non perché finalmente stavo ottenendo ciò che volevo, ma perché mi sentivo in imbarazzo.
“Questo è l’unica occasione per fare chiarezza” dissi a me stessa chiudendo gli occhi.
Sì, quello era l’unico momento in cui avrei potuto capire se era davvero l’amore di Louis quello che volevo. Per tanto tempo avevo creduto che fosse lui la persona di cui mi ero davvero innamorata, convincendomi a poco a poco che il suo bacio era l’unica cosa che desideravo.
Mi sbagliavo, eccome se mi sbagliavo. Quando la sua bocca incontrò la mia fu piacevole ma molto deludente perché non era come mi aspettavo. Non c’era sentimento ne da parte mia ne da parte sua.
Cercai di rendere più vero quel bacio mettendogli la mano dietro la nuca, dopotutto stavamo recitando quindi dovevamo per forza sembrare due persone che si baciano perché provano qualcosa l’uno verso l’altro.
Quando la scena finì mi sentii sollevata,  perché  avevo fatto chiarezza dentro di me e di tre cose ero del tutto certa  : la prima, non ero innamorata di Louis come credevo, era solo attrazione fisica, la seconda, avevo sprecato troppo tempo per capirlo e la terza , ero  veramente pazza di Harry.
<< E stop !  >>
Dopo quelle ultime parole del regista  si levò un  altro applauso che coinvolse tutti, persino la sottoscritta  che anche se ancora persa nei miei pensieri riuscivo a muovere le mani.
Alla fine avevamo finito il film,  dopo mesi e mesi di lavoro ce l’avevamo fatta. Vedevo gruppi di persone che si abbracciavano, altri che si stringevano la mano e si sorridevano a vicenda.
E poi c’era lui, Harry, che non si era mosso di un centimetro da dove l’avevano trascinato e continuava a guardarmi.
<<  Sono arrivate le pizze!  >> esclamò Jasmine sbracciandosi per attirare l’attenzione di Chris.
Io ed Harry avevamo decisamente bisogno di parlare, infatti mi stavo dirigendo verso di lui quando tutti quanti si precipitarono ai piani inferiori per andare a mangiare, creando una folla impazzita che me lo fece perdere di vista.
Mentre seguivo le persone davanti a me , scoprii che era stata organizzata una specie di festa per tutto il cast  per la fine delle riprese. Ci ritrovammo in un’ampia sala dell’Hotel con tanti tavoli pieni di leccornie e drink colorati.
<<  Voglio proporre un brindisi – esclamò Chris mettendosi in piedi in una sedia – forza prendete tutti un bicchiere di champagne  >>
Subito Zayn, Niall, Liam e altre due persone presero delle bottiglie per stapparle e cominciarono a riempire i vari bicchieri per poi darli a tutti i presenti.
Durante quel momento di pausa riuscii a ritrovare Harry e cominciai a farmi largo fra le persone quando Chris iniziò il suo discorso. <<  Sarò sincero con voi, e inizio col dirvi che non ho la più pallida idea su cosa dire. Questo discorso avrebbe dovuto farlo Simon, ma poiché tornerà domani dagli studi di American Idol lo faccio io. -  Fece una pausa – davvero , non so che dire. Mi toccherà improvvisare. So solamente che siete stati una squadra fantastica, dal primo all’ultimo, abbiamo lavorato duramente per mesi per riuscire ad ottenere un ottimo risultato. Certo .. ne abbiamo viste di tutti i colori dall’incendio…alla guerra col cibo  >>
Fece una pausa e guardò Louis che ricambiò lo sguardo con un sorrisone e un occhiolino.
<< Ma ce la siamo sempre cavata perché abbiamo lavorato insieme. Vorrei fare un ringraziamento speciale alla nostra sceneggiatrice, con cui ho avuto l’opportunità di lavorare per la seconda volta – fece un cenno verso Melissa che ricambiò alzando il bicchiere – Che si è impegnata tanto per scrivere una sceneggiatura che rispecchiasse il fantastico  libro scritto dalla ragazza più intelligente che conosca  >>
Feci un sorriso mentre le persone davanti a me si spostavano di lato per farmi vedere meglio da tutti <<  Ho conosciuto così tante persone straordinarie quest’anno che potrei scrivere un libro enorme se dovessi ringraziare ed elogiare ognuno di voi.  Siete  fantastici e penso che sia tutto merito di questo film se vi ho conosciuto, se sono nate delle nuove amicizie, se è scoccata la scintilla fra qualcuno – e dicendo questo  trattenne una risata mentre il mio sguardo s’incontrava con quello di Harry  per poi tornare a guardare Chris – se siamo diventati una famiglia. Ed è per questa nuova e grande famiglia che vorrei proporre un brindisi  >>
Alzò il bicchiere per dire le ultime parole e tutti quanti, compresa me , si unirono a lui.
<<  Grazie ancora per questa esperienza, è stato un onore. Spero rimarremo sempre in contatto, sempre uniti. Alla nostra famiglia!  >>
<<  Alla nostra famiglia!  >> ripetei insieme agli altri prima di bere dal bicchiere.
 
<<  Dobbiamo parlare   >> fu l’unica cosa che riuscì a dire  Harry mentre mi trascinava  per mano in un angolo , dopo il discorso di Chris.
<<  Non era così che volevo succedesse – iniziò – Insomma, non potevo sapere che quel pettegolo-deficiente di Louis potesse architettare uno scherzo del genere …  >>
<<  Scherzo, quale scherzo? – chiese Louis divertito facendo qualche passo verso di noi – il mio scherzo? Oh non mi ringraziate, sono un grande  >>
<<  Idiota? - disse Harry dandogli uno spintone – non si origliano le conversazioni  >>
Louis scoppiò a ridere facendo innervosire il suo amico <<  Se io non  mi fossi intromesso  e non avessi coinvolto tutto il cast a farvi questo scherzo tu staresti ancora a casa a telefonarmi dicendomi ‘Louis, che posso fare? Secondo te le piaccio?’  >> sghignazzò imitando con una vocina femminile il suo amico.
Arrossii di colpo non potendo fare a meno di immaginare Harry che telefonava a Louis per chiedergli consigli di cuore su di me. <<  Pronto ? – l’interruppi – guarda che ci sono anche io  >>
Louis guardò me e poi Harry. <<  Vi lascio parlare…  >> disse allontanandosi.
Ci fu un momento di silenzio, evidentemente l’intervento di Louis aveva imbarazzato parecchio Harry , che rimaneva a guardarmi senza dir nulla.
<<  E così quel pettegolo ha orchestrato tutto questo a nostra insaputa ?  >> chiesi sorridendo.
<<  A quanto pare …  >> mormorò Harry guardando a terra.
<<  Ha mandato te , al posto suo. Così ho baciato te …  >> mi fermai un attimo lasciando cadere il discorso, da dove avevo preso tutta quella dimestichezza ?
<<  … Ma credo che se non fosse stato per quel deficiente – pettegolo non avrei mai avuto il coraggio di fare questo  >> esclamai prendendolo per mano.
<<  E questo  >> mormorai dandogli un rapido bacio a stampo e dando vita ad un’esplosione di emozioni dentro di me.
Harry sorrise  leggermente, fece per parlare ma si fermò subito dopo così rimasi ad osservarlo per qualche secondo, notando il lieve rossore sulle sue guance, la luce nei suoi occhi e le immancabili fossette agli angoli della bocca.
<<  Non era così che volevo dichiararmi , certo è stato abbastanza figo  dirti cosa provo  facendo finta di improvvisare in un film  >> esordì stringendomi più forte la mano.
<<  Ma io avevo immaginato di portati in un bel posto e mi sarei comportato da personaggio da film, risvegliando il ragazzo super romantico che c’è in me. Ti avrei regalato una serata fantastica  senza tutte queste persone attorno e senza imbarazzo, magari ti avrei cantato anche una canzone... ma devo ammetterlo, se Louis non ci avesse messo il suo zampino, conoscendomi non sarei riuscito a trovare tutto il coraggio che ho adesso.  >>
<<   Harry, a me non servono le serenate, le frasi da film ed i comportamenti super romantici, tu lo sai. A me piaci così come sei: tonto, che mangia schifezze, che rutta, pigro ma anche affettuoso, gentile, carismatico e sempre disponibile  >>
<<  Ora sei tu che ti comporti come in un film. Stai cercando di imitare la donna perfetta?  >>
 <<  pff – sbuffai – io non imito nessuno, io sono già perfetta  >>
<<  Torniamo seri – disse Harry invitandomi a sedere su  un divano – Cosa siamo noi due? E’ una questione di cui dobbiamo parlare senza impicci. Non penso che adesso sia una buona idea isolarci dagli altri per tutta la serata e non goderci la festa insieme ai nostri amici.  >>
<<  Tu cosa proponi?  >> chiesi
<<  Io vorrei chiederti di uscire. Domani e dopodomani ho degli impegni col lavoro…Ah, aspetta .. Venerdì dopo l’intervista , sali sulla mia auto ed insieme andiamo a cenare fuori in un ristorante che conosco.  >>
<<  Un appuntamento ?  >>
<<  Sì, così posso dirti che ti amo a modo mio  >>
              
                                                                 *                          *                         *
 
Giovedì.
Sbarrai la casella sul calendario col pennarello sulla mensola.
“Chissà se mi ha scritto” pensai guardando il cellulare sul tavolo.
Non trovando nessun messaggio decisi di ritornare  a finire di fare colazione per poi iniziare la giornata con le pulizie casalinghe.
Cominciai a spazzare in cucina, distraendomi ogni tanto a causa dei rumori che provenivano dalla strada.
Ad un tratto, sentii il campanello suonare e mi precipitai a rispondere, sperando stupidamente che fosse Harry.
<<  Chi è ?  >>
<<  Simon  >> disse una voce glaciale e cupa.   

  

 

 

 

#Spazio dell'autrice

Ecco il mio capitolo preferito, so che avevo detto che sarei stata più veloce, ma appunto perché questo capitolo è jfjkdsk che ho impiegato più tempo, è oltre che molto lungo anche impegnativo perciò ho deciso di andare piano e curare ogni aspetto.

Come al solito, sono sicura ci siano errori e vi chiedo di scusarmi  perché anche se vorrei essere perfetta non ci riesco. C’est la vie.
Vi giuro che dopo aver scritto la scena del bacio sono esplosa di gioia, perché sapete, quando ho inventato questa storia era proprio da qui che sono partita: Ho immaginato Harry che interpretava il posto di Louis nella mia fanfiction diventerai una star (In quella fanfiction avrei voluto che Harry si mettesse con la protagonista, ma la mia fissazione per Louis Tomlinson me l’ha impedito) e siccome volevo dare anche ad Harry una specie di vittoria ho cominciato ad immaginare questa storia. E devo dire che ne vado abbastanza fiera, soprattutto perché è originale!
Per prima cosa, vorrei ringraziare tanto Aurora, Silvia, Martina  e Mirea, che sono delle persone davvero straordinarie che mi aiutano sempre  ed è merito delle ultime due se sono andata avanti, perché mi hanno sempre sostenuto in modo particolare.
Ora sono qui in vacanza con una connessione scrausa e ringrazio il cielo se sono riuscita a postarvi il capitolo senza troppi impedimenti.
Dunque, vorrei iniziare a fare la solita riflessione sul capitolo, devo dire che il colpo di scena finale  un po’ stile The Vampire Diaries, quando a fine puntata si presenta sempre una grana da risolvere al più presto.
Certo, avrei voluto spostare questo inconveniente al capitolo successivo, per lasciare tutto rosa e fiori  ma volevo lasciarvi col fiato sospeso, così sarete maggiormente contenti quando arriverà il capitolo 19.
Non so quando farò una twitcam, ma di sicuro quando la farò spiegherò meglio il perché delle scelte che ho fatto.
Sono così felice che Harry e Sara si siano baciati, e vi giuro, che anche se sto scrivendo questa storia, ogni volta che scrivo i dialoghi che mi immagino in testa non posso fare a meno di sorridere come un ebete mentre il riporto al computer.
Bene, in questo capitolo la nostra scrittrice finalmente fa chiarezza nei suoi sentimenti,  e capisce che il suo “vero amore” è quel tonto di Harry Styles, che ha impiegato 18 capitoli prima di invitarla ad uscire ufficialmente.
Ok, io vi lascio, grazie ancora a tutti per l vostre recensioni, mi piacerebbe , soprattutto in questo capitolo che vi facciate sentire in tanti, perché ci tengo.
Ciaoo!!



 Video su Sara & Harry (http://www.youtube.com/watch?v=_oi_oo7jZ4g

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


 

Giovedì.
Sbarrai la casella sul calendario col pennarello sulla mensola.
“Chissà se mi ha scritto” pensai guardando il cellulare sul tavolo.
Non trovando nessun messaggio decisi di ritornare  a finire di fare colazione per poi iniziare la giornata con le pulizie casalinghe.
Cominciai a spazzare in cucina, distraendomi ogni tanto a causa dei rumori che provenivano dalla strada.
Ad un tratto, sentii il campanello suonare e mi precipitai a rispondere, sperando stupidamente che fosse Harry.
<<  Chi è ?  >>
<<  Simon  >> disse una voce glaciale e cupa.
 
Restai letteralmente paralizzata udendo il suo nome, come se mi avessero congelato sul posto: ero rimasta  immobile con la cornetta in mano.
<<  Ehm…entra pure  >> dissi un po’ incerta, premendo con il dito tremante il tasto per aprire il portone.
Durante l’attesa di una manciata di minuti cercai di sistemare al meglio casa. Mi guardai attorno, saltellando da una stanza all’altra alla velocità della luce; accesi persino il computer e lo sistemai sul divano per fargli vedere che stavo lavorando diligentemente al libro.
Quando sentii dei passi pesanti avvicinarsi all’entrata mi venne quasi un infarto ma senza mostrarmi spaventata mi precipitai ad andargli ad aprire prima che citofonasse di nuovo.
<<  Noi due… >>, non appena spalancai l’uscio mi guardò di traverso, << … dobbiamo fare una bella chiacchierata, signorinella  >>.
Il suo volto livido e lo sguardo severo non promettevano nulla di buono.
Mi scansai di un poco per fargli posto, abbassando lo sguardo, intimorita. Dopo essersi guardato intorno distrattamente Simon si diresse in salotto e senza neanche togliersi la giacca cominciò a parlare.
<<  Sono tornato ieri a Londra e invece di andare a casa a riposare sono passato in studio per controllare come andava avanti tutto quanto. Ed è così che si svolge bene il proprio lavoro giusto? Controllando puntualmente come vanno le cose  >>, mi guardò di bieco, <<  Bisogna sempre dare il massimo e rispettare le regole. Lo sai cosa succede quando non si rispettano le regole? Succede che gli affari vanno male, e se gli affari vanno male diventa peggio per tutti  >>.
Non riuscivo a decifrare le sue emozioni. La sua espressione era indecifrabile, senza nessuna smorfia particolare, un misto di tratti severi e diligenti. L’unica cosa che cambiava era la sua voce che diventava sempre più alta man mano che parlava. Ma non c’era bisogno di avere una laurea in psicologia per sapere di cosa voleva parlarmi e in quel momento il solo pensiero che lui avesse potuto proibirmi di stare con Harry mi distruggeva. 
<<  Oggi avrei dovuto comunicarvi tramite messaggio che l’intervista di domani è stata spostata a Mercoledì. Sai perché sono venuto a dirtelo di persona? Per assicurarmi che tu comprendessi bene il secondo messaggio che ho intenzione di darti  >>.
Improvvisamente il suo tono divenne duro e freddo, così che abbassai nuovamente lo sguardo puntandolo sulle mie mani intrecciate nervosamente.
<<  Ieri sera sono passato a controllare come stava andando il montaggio e quello he ho visto non mi è piaciuto per niente: Chris stava guardando una scena, alquanto strana… tu ed Harry vi stavate baciando… ma non credo che fosse necessario per il film. Così gli ho chiesto che cosa fosse. Ed indovina che mi ha risposto?  >>.
Iniziai a tremare come una foglia, la sua voce glaciale mi metteva in soggezione e tutto quello che riuscivo a fare era stare in silenzio.
<<  Con tanta naturalezza ha detto “Ma come, non lo sai? Quei due sono innamorati persi l’uno dell’altra. Guarda questo bacio … è così tremendamente vero che lo metterei al posto di quello con Louis”  >>.
Simon lasciò cadere la frase nel silenzio tombale del salotto. Non sapevo che dire, ero semplicemente terrorizzata dalla sua reazione. Ed infatti sobbalzai non appena urlò: <<  Mi vuoi spiegare che significa?! Ti avevo detto di pensare solamente a quel fottuto libro!  >>.
Urlò così forte che mi venne da piangere ma evidentemente a lui non importava nulla di come avrei potuto sentirmi.
<<  Harry è il capo gruppo!  Ora tu penserai “ma non è vero: lo sono tutti e cinque”  >> fece una stridula imitazione di una vocetta femminile che mi infastidì parecchio.
<<  NO! Quel ragazzo è una fonte inesauribile di soldi. Con tutte quelle oche che gli vanno dietro…se avessi avuto una relazione con Louis avrei chiuso un occhio... ci sarebbe stato persino più audience per il film….ma Harry! Ti rendi conto di quanti soldi perderei io e tutto il menagement?! Noi contiamo su tutto questo teatrino….contiamo sulle bambine di tredici-quattordici anni che pensano di potersi fidanzare con loro e spendono centinaia di soldi in stronzate varie, tutte quelle ragazzine che fanno pazzie anche solo per vederlo! Vedere solo Lui: Harry Styles dei One Direction! E ora?!  >>.
<<  M-ma non c’è solo Harry negli One Direction  >> provai a replicare , ma quello che uscì fu un insieme di suoni sussurrati.
Simon smise di gesticolare come un ossesso e mi rivolse un sorrisetto un po’ sardonico e un po’ comprensivo. <<  Sara, ma quanto sei ingenua? >>.
Scosse la testa lentamente, mentre sembrava che si stesse arrendendo, come se stesse parlando ad una bambina capricciosa.
<<  Tu proprio non lo capisci il mondo dei soldi vero? Dopo la formazione degli One Direction ci siamo resi conto che era Harry il favorito del gruppo. Era Harry il volto che ci permetteva di guadagnare quattrini in quantità industriale. Tu  non puoi immaginare il dislivello che c’è fra i guadagni che otteniamo con gli altri ragazzi e con Harry. Sondaggi su sondaggi, alla fine la maggior parte delle ragazzine sceglie sempre lui…  >>.
Una lacrima sfuggì al mio controllo e mi attraversò il viso, sentivo gli occhi bruciarmi cercando di trattenermi. Simon sospirò profondamente ma non parve scomporsi più di tanto. L’unica cosa che mi incoraggiava a tranquillizzarmi era il fatto che da cinque minuti aveva smesso di urlare.
<<  Ah…Sara, Sara, Sara … Io non vorrei fare la parte del mostro, ma devo pensare ai miei affari. E se i miei affari prevedono questo.. allora lo devo fare ciò che serve senza obbiettare. Magari andando più avanti lo capirai  >>.
Simon si interruppe, osservandomi attentamente. Il cuore mi galoppava nel petto, le guance arrossate per lo sforzo di trattenermi, la vista appannata. Era tutto un terribile incubo.
<<  Pensa a Taylor Swift...una notizia da centinaia di profitti, e i due hanno accettato di provarci. La coppia era destinata già in partenza a non durare…tu, Sara, in fondo sei solo una ragazza normale. Sei fragile. Non credo proprio che riusciresti a reggere così tanto disprezzo da parte delle fans  >>.
<<  Ma io ed Harry siamo diversi … >> mormorai provando a protestare debolmente.
<<  E sai a quelle cosa gliene importa?! Loro non vi conosco personalmente, loro non sanno chi siete. Potreste avere il più bel rapporto del mondo, ma tu rimarresti comunque la stronzetta che ha rubato Harry Styles alle sue adorate fans!  >> scattò all’improvviso.
Sobbalzai all’indietro, spaventata. Lo fissavo con gli occhi sgranati e lucidi, incapace di formulare una frase di senso compiuto.
Simon si ricompose, sistemando la giacca sulle spalle e gettando un occhio all’orologio da polso. << Gli affari sono affari  >>. Rialzò lo sguardo di ghiaccio. <<  Ti proibisco di rivedere Harry. Sta lontana da quel ragazzo, sarà meglio per entrambi  >>.
<<  M –ma …  >>.
<<  Niente ma!  >> m’interruppe brusco afferrandomi il braccio con decisione. <<  Tu ed Harry vi vedrete altre due volte: per l’intervista di Mercoledì e per la premiere  >>.
Le sue parole rimbombavano nella mia mente causandomi dolore, più parlava e più mi veniva da piangere.
<<  Ah  >>, si fermò prima di superare la porta, <<  Non parlare di questo con Harry, quel ragazzo è una testa calda  a volte. Potrebbe fare follie in qualsiasi momento e l’ultima cosa che vogliamo è che si rovini la carriera  >>.
<<  Simon …  >> pigolai, cercando di farmi coraggio.
<<  Sei testarda eh?  >> chiese sfidandomi con un’occhiataccia. <<  Questo è l’ultimo avvertimento. Ti ricordo che io ho ancora il tuo contratto in mano. Lo sai che posso strapparlo in mille pezzi e rispedirti a casa a Dover?  >>
Mi zittii e tutta la forza che credevo di poter aver scemò via in un sol secondo. Simon era troppo per me, non potevo affrontarlo. Lui era impassibile ed autoritario, metteva i brividi, e io non ero in grado di tenergli testa.
<<  Dimenticati Harry  >> decretò infine, poi senza aggiungere altro si chiuse la porta alle spalle violentemente.
Quella fu l’ultima goccia che fece traboccare il vaso. Una lacrima silenziosa mi rigò la guancia e con se portò via l’immagine sorridente di Harry che avevo nella mente prima dell’arrivo di Simon.
Rimasi seduta sul divano per non so quanto tempo a contemplare il vuoto mentre venivo travolta da mille e mille singhiozzi.
Perché non potevo avere quello che volevo? Perché Simon era così ingiusto con me?
Erano abbastanza egoistici per un certo verso i pensieri che avevo in quel momento, perché io ero riuscita ad ottenere molto… eppure solo Harry sembrava l’unica cosa di cui m’importasse davvero.
Ad un tratto sobbalzai sul divano quando sentii “What Makes you beautiful” suonare  dal mio cellullare, e capii che  qualcuno mi stava chiamando. Attraversai il corridoio molto lentamente, facendo scricchiolare il legno del parquet sotto i miei piedi ed arrivai davanti al tavolo della cucina, dove il telefono squillava impaziente. I miei occhi si spalancarono di  poco quando lessi il nome sul display : Harry.
<<  P-pronto ?  >> mormorai cercando di ricompormi.
<<  Ehi principessa, sono Harry !  >> esclamò lui e dal suo tono di voce potevo capire che stava sorridendo.
<<  Ehi  >> risposi cercando di imitare il suo tono di voce.
<<  Allora… visto che l’intervista è stata rimandata a Mercoledì.. che ne dici se ti vengo a prendere direttamente sotto casa tua?  >>
<<  Harry …  >> Stavo per rispondere sì, ma mi bloccai di colpo sapendo di dover dire delle cose che neanche pensavo. <<  Non credo sia una buona idea uscire domani …  >>
<<  Ah.. – rispose, poi ci fu silenzio e riprese a parlare con lo stesso entusiasmo di prima – Allora facciamo Sabato? O il prossimo Mercoledì, vanno bene questi giorni?  >>
<<  Harry – lo interruppi sospirando il suo nome e maledicendo mentalmente  quello che stavo per dire – Non credo che dovremmo uscire insieme  >>
<<  Perché no?  >> chiese confuso.
<<  Perché penso sia inutile – feci passare qualche istante di silenzio e ripresi a parlare – E’ stato tutto uno sbaglio quello di Martedì. Ho detto delle cose che non pensavo  >>
Ci fu un silenzio tombale che durò due minuti buoni e durante quell’attesa ero andata in panico, la mia testa stava per dare di matto e forse sarei esplosa se Harry avesse tardato a rispondere di qualche secondo.
<<  Quindi… m-mi stai dicendo che non provi nulla per me?  >> chiese con la voce ancora più roca del solito.
Mentire, odiavo mentire. Ma se volevo continuare a scrivere e non danneggiare la carriera di Harry dovevo farlo.  <<  Sì  >>
Ci fu di nuovo silenzio, poi Harry riprese  parlare con la voce più acuta del solito <<  Certo che voi donne siete davvero stronze – sembrava stesse piangendo – Almeno posso sapere perché mi hai mentito due giorni fa? Cos’è provavi pena per me? Perché sono stato un idiota troppo affrettato?  >>
Non sapevo cosa rispondere, i secondi passavo ed io non trovavo le parole giuste da dire per cercare di rendere la mia bugia meno dolorosa.
<<  Non aggiungere altro… - Esclamò arrabbiato – il tuo silenzio mi è bastato per capire parecchie cose. Ma potevi almeno  non aspettare fino all’ultimo?  >>
<<  Io …  >> replicai di nuovo , senza nulla da dire. Lasciai passare il tempo sperando che mi dicesse che non si sarebbe arreso e che sarebbe venuto a casa mia a parlarmi personalmente ma invece niente lui non parlava, e per dire qualcosa rimaneva tanto tempo a ragionarci su.
<<  Io ti amo, ma ovviamente non è me che vuoi  >> mormorò prima di chiudere la telefonata.
Mi accasciai contro il muro della cucina mentre le lacrime che ero riuscita ad asciugare momentaneamente mi rigavano il volto per l’ennesima volta.
Avevo appena fatto la cazzata più grande della mia vita, ma non potevo tornare indietro.
 
                                              *                                     *                                     *
 
Sei giorni. Erano passati sei giorni.
Sei giorni in cui non avevo fatto altro che stare appresso al nuovo libro da pubblicare, per sei giorni ero uscita di casa solo per fare la spesa ed era da sei giorni che nessuno mi scriveva per sapere come stavo.
Erano passati sei fottuti giorni, eppure quel Mercoledì mi sembrava arrivato troppo in fretta, mi sentivo un’altra persona mentre sistemandomi il berretto, uscivo di casa per andare all’intervista prima della premiere.
In quel momento, mentre Carl metteva in moto la macchina mi sentivo in ansia ed non sapevo cosa aspettarmi al mio arrivo, non sapevo cosa avrei dovuto dire o fare davanti a tutti e soprattutto davanti ad Harry. Speravo con tutta me stessa, che questa situazione sarebbe durata poco, che si sarebbe risolto tutto ma ero certa che le mie richieste non potevano essere esaudite.
<<  Siamo arrivati  >> m’informò Carl vedendo che rimanevo in trance a fissare il vuoto oltre il finestrino.
Scuotendo lentamente la testa per riprendermi, mi avvicinai alla portiera per constatare quante persone mi stavano aspettando davanti all’entrata dell’edificio e quando feci il punto della situazione salutai il mio autista per poi uscire dall’auto.
Come al solito, trovai ad aspettarmi la solita assistente che Simon ci aveva affidato per la promozione  del film. Per intenderci, quella che ci accompagnava sempre alle interviste.
Mentre prendevo l’ascensore e mi avvicinavo sempre di più alla ‘resa dei conti’  cominciavo a sentirmi pesante, le gambe si muovevano a fatica ed io avevo una gran voglia di tornare a casa.
“Che codarda” pensai credendo che prendendomi in giro mi sarei data un motivo per dimostrarmi di non essere una vigliacca, ma invece la reazione che ebbi fu totalmente diversa. Indugia per un minuto sulla porta e quando varcai la soglia dello studio non riuscivo a staccare lo sguardo dai miei piedi.
<<  Ciao!  >> disse la voce squillante di Louis mentre veniva ad abbracciarmi.
<<  Ciao Lou!  >> risposi spostando rapidamente la mia attenzione su di lui.
<<  Qui stiamo per iniziare, Zayn è andato a prendere due bottigliette d’acqua ma torna fra poco. La diretta è fra cinque minuti  >> Spiegò gesticolando leggermente, ma  notai qualcosa di strano il lui, come se mi guardasse con apprensione.
<<  Ehi Sara !  >> mi salutò un’altra voce.
<<   Nick !  >> esclamai con un sorriso facendo finta di essere allegra per dimostrare agli altri che stavo bene.
Qualche secondo dopo entrò in sala un tecnico che spostò un grande divano al centro della sala accanto ad una sedia, mentre subito dopo  la nostra assistente cominciò a darmi alcune indicazioni.
<<  Mettiti seduta accanto a Louis  e poi aspetta qui che mando qualcuno a metterti il microfono. Mi raccomando, sorridi sempre davanti alle telecamere,  stavolta facciamo una diretta sul canale della BBC quindi deve essere tutto perfetto. Vuoi un po’ d’acqua?  >> chiese infine mentre continuava a parlare a macchinetta.
<<  No grazie  >> risposi cercando di mostrarmi cordiale, anche se ero abbastanza seccata.
Neanche a farlo apposta, quando alzai gli occhi al cielo il mio sguardo cadde su Harry, facendomi rattristare all’istante quando lo vidi chino sul suo Iphone  con la tipica faccia da  “lasciatemi stare”.
Si vedeva che era giù di corda, ormai lo conoscevo e mi sentivo un essere spregevole per aver mentito in quel modo … ma qui siamo nel mondo reale e non in una favola.. qui contano i soldi e il lavoro per l’amore non c’è posto; Soprattutto se sei una super star con miliardi di fans in tutto il mondo e con una lunga carriera davanti.
 Oh.. se solo Harry avesse saputo almeno un terzo di quello che era successo… magari le cose sarebbero potute andare diversamente.
<<  Bene, cominciate a sedervi  >> disse un cameraman barbuto avvicinandosi alla telecamera.
Fui la prima a prendere posto sul divano, Louis si sedette subito al mio fianco e Zayn  prese posto accanto a lui con Liam vicino, mentre Niall si avvicinò per sedersi vicino a me  ma si fermò subito dopo. <<  Oh, Scusa Harry – disse voltandosi – Penso che tu voglia sederti qui  >>
<<  No – rispose con voce ferma – siediti pure lì  >>
Abbassai nuovamente lo sguardo verso il pavimento  e sperai di diventare invisibile con tutte le mie forze.
<<  Tutto apposto?  >> chiese Niall sfiorandomi il braccio.
<<  Sì,  sto bene. Grazie per avermelo chiesto  >> risposi cercando di ingannarlo con un sorriso ma lui ricambiò poco convinto.
Intanto, con la coda dell’occhio vidi Harry prendere posto accanto a Liam… In pratica il più lontano da me. Questo fu un colpo pesante, che mi mandò in trance per buona parte dell’inizio dell’intervista dove rispondevo a monosillabe e sorridendo ogni tanto.
<<  Sei emozionata per la premiere? Vi ricordo che è esattamente fra una settimana, quindi preparatevi per vedere i vostri idoli all’Empire Cinema  >> esclamò Nick  sorridendo.
<<  Sì – risposi  - Sono davvero emozionata, non ho mai fatto così tante cose nuove in poco tempo. Tutto quello che sto vivendo mi sembra un sogno  >>
<<  Com’è stato girare il film? Insomma ne sono successe di tutti i colori…  >> chiese il presentatore a Louis.
<<  Be’ amico.. sicuramente questa esperienza ha segnato molto la band in quanto nostro primo film in cui dobbiamo , anche se interpretiamo noi stessi, recitare una parte. Però devo dire che a parte l’incendio è estato tutto molto positivo!  >>
<<  Ci sono degli  episodi che volete raccontarci?  >> disse rivolgendo la domanda a tutti quanti.
<<  Sì io! – Esordì Niall alzando leggermente la mano – Per esempio quella  volta che Liam cominciò a ridere come uno scemo per tutta la giornata. Non riusciva a dire le sue battute senza attaccare la sua ridarella agli altri, così mi sono avvicinato a lui e gli ho dato … - Non riuscì  a finire il suo racconto che si mise a ridere – io… gli ho dato… oh, non riesco a dirlo.. è troppo divertente.  >>
<<  Questo coglione mi ha dato una sberla senza motivo  >> s’intromise Liam sbuffando.
Nick si lasciò scappare una risata <<  Vedo che andate d’accordo, questo mi fa piacere. Allora ragazzi .. non volete proprio nulla del film? E’ tutto molto Top Secret ?  >>
<<  Mi dispiace Nick – disse Zayn – o ti compri il biglietto o non ti diremo niente  >>
<<  Invece ce l’ho – rispose mostrando un foglietto – questo qui l’ho preordinato, ecco ti faccio vedere l’ordine. Il biglietto per andare a vedere il film dovrebbe arrivarmi fra 5 giorni. Hai visto come ci  tengo a voi?  >>
Fece una pausa mostrando ciò che teneva in mano alla telecamera, poi si girò  e cominciò a camminare verso Liam.
<<  E tu Harry? Non dici niente ?  >>
<<  Vi aspettiamo al cinema!  >> esclamò poco convinto cercando di fare un balletto ridicolo con le braccia.
<<  Sì, ragazzi. Harry ha  ragione , vi aspettiamo al cinema per il nuovo film dell’anno. Mi raccomando, correte a comprare  i vostri  biglietti.  >>
La nostra assistente ci fece un cenno dall’angolo in cui si era appostata per tenerci sotto controllo: evidentemente l’intervista stava finendo.
<<  Che altro, qui è Nick Grimshaw, Sara Bennet e gli One Direction! Grazie per averci seguito, alla prossima!  >>
Salutammo tutti con la mano verso la telecamera, cercando di sembrare  soddisfatti e contenti di aver sprecato mezza giornata a rispondere alle solite domande sul film.
Il pallino verde vicino la scritta On Air si spense ed in quel momento capimmo che potevamo smettere di stare seduti sul divano.
<<  Cavolo, ho il culo quadrato! Per quanto tempo sono rimasto lì seduto? Un’ora?  >> chiese Louis ad Harry alzandosi.
<<  Non lo so  >> rispose lui disinteressato continuando a guardare il telefono.
Scossi la testa , cercando di pensare al mio pranzo. In realtà stavo pensando ai fatti miei per cercare di non dare troppo peso al fatto che mi faceva male vedere sia Harry che me in quello stato :sembravamo due estranei, non ci eravamo neanche salutati.
Affrettando il passo mi diressi verso l’uscita della sala per andare a prendere le mie cose e tornare a casa definitivamente. Prima di andarmene parlai qualche istante con la nostra assistente, la quale mi liquidò molto velocemente con un “Avrai più spiegazioni durante il corso della settimana, per adesso puoi tornare a casa”.
“Meglio così – pensai fra me e me mentre prendevo la borsa – stare a casa senza far nulla mi sembra la scelta migliore”
Mi voltai di scatto e per sbaglio  sbattei la faccia contro qualcuno  <<  Scusa  >> esclamai portandomi la mano sul naso dolorante.
<<  Ti sei fatta male e chiedi scusa?  >> chiese ironico lasciandosi scappare una risatina.
<<  Harry  >> mormorai con un sorriso.
<<  Scusami tu  >> aggiunse cambiando tono di voce e andandosene via velocemente.
Cercai di trattenere le lacrime e tutta la tristezza che avevo dentro di me per non darla a vedere in giro e fortunatamente Carl mi aspettava all’uscita con la macchina per portarmi via dal mio inferno privato.
 
 
Quella sera  ero davvero giù di corda, non avevo voglia di vedere nessuno, mi ritrovavo in cucina  a girare lentamente con un mestolo l’umile minestrina che mi ero preparata.
Purtroppo per me, io sono quel tipo di persona che dopo che è accaduto qualcosa di spiacevole non riesce a smettere di rifletterci o di pensare a tutto quello che sarebbe potuto succedere se avessi detto qualcosa al posto di un’altra. Infatti, mentre guardavo dentro la pentola mi sembrava di rivedere le scene della mattina precedente, rivedevo Harry intento ad ignorare tutto e tutti col suo cellulare e  m’immaginavo cosa sarebbe successo se al posto di un “Harry ” avessi detto “Adesso aspetti 5 minuti, perché noi due dobbiamo parlare”.
Certo a mente  fredda è più facile ragionare e trovare le cose giuste da dire ma…  “Ormai quello che è fatto è fatto” pensai mentre spegnevo il fuoco.
Apparecchiai alla bell’è meglio ed iniziai  a mangiare quando ad un tratto sentii il campanello suonare impaziente. Sbattei arrabbiata il pugno sul tavolo, “Chi è che rompe anche all’ora di cena?” pensai visto che il campanello continuava a squillare come se la persona dietro alla porta si divertisse a fare una musichetta a suon di scampanellate.
Inizialmente pensai di ritrovarmi davanti l’inquilino del piano di sopra - una ragazza di diciotto anni che si era appena trasferita e veniva sempre a chiedermi il sale – ma spalancai gli occhi quando aprii la porta e mi ritrovai davanti Louis con ancora il dito attaccato al pulsante del campanello.
<<  Fermo là! -  gli intimai afferrandogli il  braccio. – lo sai che potevi risparmiarmi tutto questo giochetto. Ti stavo venendo ad aprire già al primo squillo.  >> affermai acida.
Lui ridacchiò leggermente , capendo di aver esagerato col suo dispetto e subito dopo cercò di ricomporsi anche se i suoi occhi sorridevano ancora. <<  Senti, io davvero non so da dove iniziare … Comunque bella casa!  >> esordì mentre senza il mio permesso varcava la soglia e curiosava nelle varie stanze.
<<  Grazie   >> risposi alzando gli occhi al cielo.
<<  Adesso farò una cosa inaspettata : mi autoinvito a cena, mi va bene qualsiasi cosa. Non ho ancora  mangiato e sto morendo di fame – disse prima di notare sul mio viso un’espressione contrariata – Ti prego! Ti ricordo che io ero sempre uno dei primi che veniva ad aiutarti ad apparecchiare quando stavamo a Los Angeles  >>
Sospirai e gli  indicai la cucina, come consenso a farlo rimanere a  mangiare da me. Con tutte quelle persone che invitato o a pranzo o a cena, avrei potuto aprire un ristorante…Prima Carl, adesso Louis e quasi tutti i giorni… Harry.
<<  Ti preparo delle fettine di carne  >> annunciai mentre aprivo il frigo dopo aver visto che intanto si stava sedendo a tavola. <<  Appendi il giacchetto all’appendiabiti in corridoio  >> gli consigliai infine, facendo finta di non aver capito che la sua visita in realtà aveva uno scopo.
Dopo alcuni istanti di silenzio Louis iniziò  a parlare : <<  Prima sono passato davanti casa tua dopo essere andato a comprare alcune cose .. e così visto che non c’ero mai stato ho pensato di venire a salutarti …  >>
Mi girai e lo guardai di sbieco <<  E va bene – si corresse – Non è vero. Ma se te lo dico tu ti arrabbi.  >> disse prima di fermarsi.
Forse il fatto che fossi tornata a preparare la carne lo incoraggiò a continuare il suo discorso, infatti dopo poco risentii la sua vocetta squillante echeggiare in tutta la cucina. <<  Mi spieghi che succede fra e quell’altro squilibrato? Insomma.. oddio .. voi non vi parlate da una settimana e un uccellino mi ha detto che …  >>
<<  Lo sai – mormorai guardandolo in faccia  - e…  a volte Harry a proprio ragione, sei un pettegolo! Ma gli affari tuoi mai Loueh ?  >> esclamai scocciata <<  Cosa sei venuto a fare?  >> aggiunsi con una smorfia.
<<  Adesso basta ! - esclamò lui alzandosi dalla sedia e  assottigliando gli occhi. - Io ti voglio bene, ma con te non ho lo stesso rapporto che mi lega ai ragazzi, quindi se devo scegliere fra uno di loro e te io scelgo uno di loro  >>
<<  M-ma questo che centra?  >> balbettai abbastanza stupita dalla sua insolita reazione: non avevo mai visto Louis alzare la voce se non per dire le sue solite cretinate.
<<  E poi – continuò inarcando il sopracciglio – questi sono anche affari miei. Non so come arrivare al punto. Prima cercavo di arrivarci facendo dei giri di parole ma.. cavolo è difficile, soprattutto se mi ritrovo una ragazza alterata !  >>Si fermò di colpo come se fosse andato in trance <<  Non è che per caso hai … ? >>
<<  No! Non ho il ciclo! – sbottai  cercando di non arrossire – adesso mi dici che vuoi?!  >>
<<  Voglio che tu mi dica cosa ti passa per il cervello! Senti, io lo so che .. insomma ti piacevo.. ma il bacio che ci siamo dati era finto. Per me non significava nulla… Oh diamine, ma perché voi ragazze vi fate così tanti filmini mentali… Ecco l’ho detto!  >> Esclamò portandosi una mano fra i capelli e voltandosi di lato.
<<  Aspetta, aspetta, aspetta  >> mormorai avvicinandomi <<  Siete voi che vi siete fatti i filmini mentali! Che cosa ti ha detto Harry?  >> chiesi scuotendolo.
<<  Harry non mi ha detto niente, non sa neanche che sono qui  >> replicò con la voce da ragazzino.
<<  Oh andiamo Lou, non la dai a bere   a nessuno  >>
<<  E allora? – ghignò mettendosi a braccia conserte – Sì è vero, ho parlato con Harry ma lui no sa che sono qui  >>
<<  Cosa stai cercando di fare?  >> chiesi inarcando il sopracciglio.
Lui mise le sue mani sulle mie  spalle tenendomi ferma <<  Adesso sarò sincero con te – esordì serio – Sono stato a casa di Harry, che stava facendo l’asociale davanti al telefono. Abbiamo quasi litigato, sarà stato qualche giorno fa. Ed è venuto fuori che ce l’aveva con me perché diceva che gli avevo fregato la ragazza.  >> Si fermò un attimo per osservare la mia espressione stupita dopo quello che mi aveva detto.
 << Dal canto mio, ho cercato di spiegargli bene le cose e lui piagnucolando, perché lo sai anche tu che Harry è un vero bambino in fondo, mi ha detto che l’ultimo giorno delle riprese dopo che lui aveva trovato il coraggio di parlarti tu sembravi così tutta convinta di voler stare con lui e invece qualche giorno dopo gli hai fatto capire di aver cambiato idea per me. Perché ti eri montata la testa. E adesso sono venuto qui a chiarire. – fece una pausa e cambiando espressione e tono di voce mi scosse un poco – Mi dici che hai nel cervello? Potevi subito essere chiara, adesso Harry ci sta male e a me dispiace. Possibile che non te ne importa nulla?  >>
Sentii pizzicarmi il naso e alzai il viso per incrociare lo sguardo di Louis <<  Non è così …  >> mormorai prima di mettermi a piangere.
Ero così stanca di tutte quelle persone che alzavano la voce davanti a me senza motivo, ormai non mi importava neanche  se mi stavo mettendo a piangere davanti a Louis.
Subito dopo le sue braccia mi avvolsero in un abbraccio quasi soffocante <<  Mi dispiace, forse non dovevo essere così duro.. anche tu hai dei sentimenti.. ma Harry è uno dei miei migliori amici… e adesso sta male… quindi mi sentivo in dovere di…  >>
<<  Louis tu non sai quello che è successo …  >> sussurrai fra i singhiozzi appoggiando la testa sulla  sua spalla.
<<  Dimmelo, magari ti posso aiutare…  >>
<<  Magari fossi innamorata di te… sarebbe più facile… ma tu non puoi aiutarmi.  >> risposi scuotendo leggermente la testa mentre  lui parve illuminarsi <<  Ma allora se non sei innamorata di me,  perché non vuoi stare con Harry?  >>
<<  Ma io voglio stare con Harry !  >> replicai irrigidendomi spazientita sciogliendo l’abbraccio.
<<  E allora qual è il problema?!?  >> Chiese scocciato, visto che ancora non riusciva a capire cosa fosse successo.
<<  Io non posso dirtelo… - risposi voltandomi. – Senti… finiamo di mangiare, torni a casa e facciamo finta che tutto questo non sia mai accaduto…  >>
<<  Eh no mia cara – esclamò battendo un pugno sul tavolo – Harry sta a pezzi, tu ti sei messa a piangere… Non posso far finta di niente. Io non me ne vado da casa tua finchè  tu non mi dici cosa è successo!  >>
<<  Non posso …  >> mormorai come risposta.
<<  Ti fidi del sottoscritto ?  >> chiese aspettando che annuissi.  <<  Bene, allora io ti prometto che qualsiasi cosa succeda io ti aiuterò. Perché noi siamo amici, e gli amici si aiutando sempre  >>
<<  Louis, ma … tu non puoi capire  >>
<<  Niente ma – m’interruppe  - Non mi arrendo qui.  >>
<<  Ecco …  >>
<<  Ecco ?  >> chiese interrompendomi di nuovo.
<<  Una settimana fa   >> ripresi a parlare, sperando di non subire altri interventi da parte sua.
<<  Una settimana fa?  >>
<<  Allora Louis, mi fai finire?! - Aspettai che smise di ridere e continuai il mio discorso. – Simon è venuto personalmente da me … e mi ha detto, anzi minacciato che… che… se sto con Harry posso dire addio al mio contratto e…. ed ha aggiunto che gli rovinerei la carriera perché le fans si arrabbierebbero e ne combinerebbero di tutti i colori… ed io… io non voglio perdere e danneggiare nessuno…  >> spiegai  cercando invano di fare un discorso fluido anche se ero scossa ripetutamente dai singhiozzi.
<<  Ma perché non l’hai detto ad Harry?!  >> chiese confuso incrociando le braccia al petto.
<<  Perché Simon ha aggiunto che se l’avessi fatto, Harry avrebbe potuto fare qualche pazzia… ed ha ragione.. tu sai com’è Harry… e non avrei dovuto dirlo neanche a te.. e  mentre se ne andava ha sbattuto la porta  >> replicai, per fargli capire che ero con le mani legate  e non potevo fare nulla.
<<  Che stronzo … - mormorò aggrottando la fronte – non è la prima volta che lo fa. Ci sono state altre ragazze che “frequentavamo” ma che sono sempre rimaste segrete e  quando la relazione che ci legava a loro diventava troppo intima,  arrivava il menagement e riportava la situazione come voleva… - fece una pausa e guardò la tavola con i nostri piatti ancora vuoti - Ah.. questo è proprio un bel grillo, pensavo che con te avrebbe chiuso un occhio ma evidentemente mi sbagliavo…  >>
<<  M- ma Eleanor ? Danielle .. Perrie?  >> chiesi inarcando il sopracciglio.
<<  Oh – si passò una mano fra i capelli castani – loro non sono un problema, a me, Liam e Zayn ci lasciano più libertà. Sono Harry e Niall quelli più ‘controllati’, perché sono i preferiti a quanto pare …  >>
<<  Be’… mi dispiace.. Comunque tu eri il mio preferito, se vuoi saperlo  >> esordii come per rassicurarlo, anche se ero convinta che lui fosse il favorito di altre migliaia di ragazze.
<<  Grazie – rispose ridacchiando – Poi invece sei stata travolta dal fascino del bel ricciolino eh? >>
Abbassai lo sguardo imbarazzata, ma appena mi ricordai di quello che era successo mi sedetti scoraggiata sullo sgabello del tavolo, aspettandomi che dicesse frasi consolatorie tipo “Mi dispiace” o “Non pensarci più” ma Louis era un ragazzo particolare, un ragazzo imprevedibile dal carattere frizzante, infatti quello che fece subito dopo fu  portarsi la mano sul cuore e dire : <<  Sistemerò io  questo macello, troverò sicuramente una soluzione. Adesso … non piangere. Devi fidarti di me – disse sicuro mettendomi una mano sulla spalla  - Troverò un modo, ma tu devi fare ciò che dico. Parola di Louis Tomlinson  >> 




#Spazio dell'autrice
Ok, allora adesso sono sicura che la puntualità non fa parte di me. Quindi, per quanto io mi sforzi di essere puntale per un capitolo ci vuole circa una settimana.
Faccio i soliti ringraziamenti ad Aurora, Silvia e Martina che hanno una pazienza infinta nei mie confronti e mi aiutano sempre.
Come avete visto, niente va sempre rose  e fiori e in questo capitolo si capisce quale ruolo abbia Simon in tutta la storia, perché in molte fanfiction ho visto che quando una relazione non deve venire allo scoperto la spiegazione che viene data è sempre abbastanza vaga, qui per attenermi sempre su uno sfondo reale ho spiegato come il mondo dei soldi possa influenzare la vita delle persone.
Spero che non ci siano troppi errori, mi rendo conto che ho tanta strada da fare ma spero che capitolo dopo capitolo io riesca a fare dei piccoli miglioramenti.
Sempre in questo capitolo (Oddio, quante volte ripeto questa parola), potete notare che ho aggiunto delle scenette divertenti come lo schiaffo che Niall da a Liam e il modo di bussare alla porta di Louis. Sì, non sono capace a fare capitoli troppo tristi soprattutto se mi ritrovo a scrivere in spiaggia dove la gente mette musica allegra a tutto volume e si mette  a ballare.
Che poi ragionandoci io adoro Louis, perchè in ogni mia fanfic anche se non fa il protagonista riesce sempre ad essere uno dei personaggi migliori, soprattutto in questa storia. Forse perchè lui è una persona abbastanza allegra e a me piacciono le persone allegre che non si deprimono mai, quindi .. bho non so, a me fa impazzire, soprattutto quando fa lo scemo, anche nelle fanfiction fa ridere e quel che mi piace di più è il fatto che riesco senza l'uso della comicità grassa a creare delle scenette divertenti.
Comunque, non voglio ammorbarvi troppo, spero che la storia continui a piacervi e che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Un ultimo ringraziamento lo volevo fare a tutti voi, che avete messo questa storiella fra le seguite, ricordate e preferite e a tutti quelli che recensiscono sempre e mi mandano messaggi su fb, efp, twitter e cazzi vari. Sappiate che lo apprezzo molto, perché dietro un semplice capitolo c’è sempre un grande lavoro. Quindi grazie a tutti, anche a chi non recensisce, anzi a chi non recensisce no, perché fa il pigro che gli pesano le mani. Ok, scherzo.
Comunque, fatevi sentire, io sono sempre qui (?) e….
Ciao!!!




 Video su Sara & Harry (http://www.youtube.com/watch?v=_oi_oo7jZ4g

 

 

 

 

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-Sara Scrive

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Ringrazio infinitamente Aurora, perchè è una persona straordinaria di inifinita pazienza  che non ha mai smesso di aiutarmi.
Dedico questo capitolo alle mie migliori amiche e spero che un giorno troveranno un ragazzo come Harry

 

<<  Su con la vita mon amour!  >>  esclamò Carl ingranando la marcia appena il semaforo divenne verde.
Feci un mezzo sorriso, un po’ troppo tirato per sembrare vero, e poi tornai a fissare nuovamente il finestrino e a torturarmi le mani. Fuori le luci della sera stavano virando dal tiepido colore del tramonto ad un violaceo piuttosto triste.
<<  Ne ho accompagnate di persone alle premiere ma tu sei in assoluto quella più giù di corda  >> continuò a parlare cercando di incrociare il mio sguardo dallo specchietto retrovisore. Aveva le sopracciglia aggrottate.
<<  Carl sto bene – lo rassicurai alzando gli occhi al cielo – Quanto manca?  >>  chiesi poi, sviando il discorso.
<< In realtà siamo arrivati  >>  m’informò spegnendo la macchina. Aveva parcheggiato davanti ad un alto edificio, tripudio di acciaio e vetro. La gente che ci entrava era vestita di tutto punto e probabilmente i tacchi più bassi erano di dieci centimetri. 
Affondai il viso nella sciarpa, appoggiando la mano sulla maniglia per aprire solo di poco la portiera. Fissavo il palazzo facendo profondi sospiri di incoraggiamento.
<<  Allora ti saluto - dissi ad un tratto, voltando il capo. – la mia assistente mi ha avvertito che arriverò all’Empire Cinema su una limousine parcheggiata sul retro di questo palazzo…Quindi non credo che ci rivedremo  a breve  >>
<<  Ciao Sara! – esclamò facendomi un cenno con la mano che ricambiai – Vedrai che andrà tutto bene…In bocca al lupo!  >>
<<  Crepi  >> risposi uscendo definitivamente dalla macchina.
L’Atherton Cox all’interno era proprio come me l’ero immaginato: il bianco candido mi feriva gli occhi, le pareti interne erano di vetro e non c’era una sola ragazza che avesse qualcosa fuori posto.
Non c’era da stupirsi se tutte le grandi star ogni volta che dovevano partecipare a qualche evento mondano passavano mezza giornata in quel salone di bellezza, il più famoso in tutta Londra.
 “Certo che a volte la gente è proprio strana” pensai fra me  e me varcando timidamente la soglia.
Le due segretarie dietro al lunghissimo tavolo color crema in fondo al salone mi seguivano con gli occhi come radar. Quando arrivai abbastanza vicina capii che mi stavano valutando: lo sguardo di disapprovazione di quella bionda era fisso su miei jeans con vago disgusto.
<<  La signora Cope la sta aspettando al secondo piano  >>.
<<  Grazie mille  >> dissi piano, avviandomi verso le scale di minimale ferro. Ogni cosa dava un senso di fredda eleganza là dentro.

***

Anne Cope era la tipica stylist delle serie televisive. Altissima, magrissima e biondissima. Quando entrai nel suo salone mi accolse con un sorriso e un eloquente occhiata perplessa ai miei vestiti.
La cosa non migliorò quando mi costrinse a spogliarmi e amabilmente disse: << Bene, ora passiamo alla ceretta!  >>.
In quel momento capii cosa provava la Foresta Amazzonica quando veniva abbattuta.
Non feci in tempo a riprendermi che Anne e Megan – la sua assistente altrettanto bella da far schifo - mi trascinarono dietro a un separé mentre io mi guardavo attorno un po’ spaesata: << Ma siamo sicure che servano tutte queste torture? Non credo che la gente indagherà così a fondo!  >>.
Anne mi rispose con una frizzante risata dall’accento francese: <<  Siamo solo all’inizio cara!  >>.
In poche ore mi avevano ribaltata da cima a fondo come fossi un calzino, chiacchierando allegramente di superstar e dintorni come se stessero discutendo della lista della spesa – “Come, non sapevi che Victoria Beckham aveva delle borse da far paura?” “Figurati, Paris mi ha riferito tutto…e se capisci cosa intendo, bel faccino ma attrezzi scarsi!” –.
Alla fine, stordita e restaurata fino al midollo osseo, indossai il vestito che avevano scelto per me e riuscii a guardarmi allo specchio.
<<  Who! Ma sono io?!  >>. Era incredibile, per poco la mia mascella non toccò terra per la sorpresa.
Il vestito era molto elegante  e forse era per proprio per la sua semplicità che mi piaceva molto, il tessuto liscio era rosso scarlatto  con una scollatura a cuore davanti ed una scollatura fino al fondoschiena dietro.
L’abito aveva uno strascico molto lungo e quando sposai lo sguardo vicino alla mia gamba sinistra arrossii leggermente notando che lo spacco era davvero vertiginoso.
Guardai intensamente il riflesso del mio volto allo specchio ed osservai ogni minimo particolare: dalla pelle senza difetti e il rossetto rosso vivo alle ciglia lunghissime che contornavano il fantastico gioco di sfumature  che aveva creato Anne con uno smooky eye color oro.
In quel momento entrò nella stanza la mia nuova assistente, quella che si occupava di me  per la premiere: era una tipa abbastanza bruttina con gli occhiali e il naso aquilino ma nonostante il suo aspetto fisico era una brava persona.
<<  La limousine sarà qui fra un quarto d’ora è meglio che cominci ad avvicinarti all’uscita dell’edificio  >> esordì con tono monocorde prima di andarsene via.
Anne mi sfiorò i boccoli con la mano, sorridendo materna facendomi l’occhiolino. <<  Sei bellissima. Ora vai, c’è la carrozza che t’aspetta  >>.
Per la prima volta da quella mattina sorrisi felice.
***
Mi sentivo così elettrizzata, la mia ansia cresceva di minuto in minuto,  mi sentivo come se stessi facendo la fila per le montagne russe e gli urli delle fans che sentivo anche da dentro l’auto non mi aiutavano a calmarmi.
Dovetti rassegnarmi al fatto che  in quel momento ero esclusivamente da sola, niente Carl, niente Louis .. non c’era nessun Harry a consigliarmi o distrarmi.
La macchina aveva cominciato a rallentare molto,  andava esattamente a passo d’uomo e riuscivo a vedere da fuori il finestrino tutto il lungo red carpet pieno di gente.
Ci fu un  urlo generale quando la porta della Limousine davanti alla mia si aprì, fui costretta persino a tapparmi le orecchie per non sentire quanto forti potevano essere le grida delle ragazze rimaste fuori ad aspettare.
L’auto in cui mi trovavo si fermò per  qualche minuto, giusto per dare il tempo ai passeggeri di quella davanti di uscire fuori.
Iniziai a sentire un nodo alla gola quando la limousine  avanzò un poco, quel tanto che gli permise di parcheggiarsi davanti all’inizio del red carpet.
“Non sono ancora pronta, riportatemi a casa” pensai allarmata quando sentii il clack che fece la serratura delle mia portiera.
<< O mio dio >> furono le uniche cose che riuscii a dire quando venni abbagliata dai flash.
La sicurezza mi si affiancò subito aiutandomi ad uscire dalla macchina e proteggendomi da eventuali pazzoidi che riuscivano a scavalcare le transenne.
In quel momento i neuroni del mio cervello non connettevano più, mi sentivo stordita e mi fermavo a guardare qualsiasi cosa persino il bodyguard che adagiava a terra la coda del mio vestito.
Alzai lo sguardo e solo in quel momento mi resi conto di essere davanti ad un mare di gente. I flash e le grida mi mandavano in trance, riuscivo solamente a sorridere e stare in piedi a fissare lo spettacolo davanti a me.
Misi a fuoco le persone davanti a me e sorrisi ancora di più  quando riconobbi Louis, Liam, Niall, Zayn ed … Harry.
Come potevo pensare un  giorno sarei stata sul  red carpet con gli One Direction?
Mi avvicinai a loro cercando di sembrare naturale e rilassata anche se era un impresa rimanere in piedi su quei trampoli che portavo ai piedi.
Ero esattamente all’inizio del red carpet e le prime cose che stavano facendo i ragazzi erano firmare autografi e farsi foto con le fan. Seguendo il loro esempio mi avvicinai alle transenne alla mia destra, dove si trovavano Zayn e Niall.
Sentii subito delle ragazze che cominciavano ad urlare il mio nome da ogni parte e tendevano braccia più avanti possibile con i loro taccuini. Feci un passo in avanti ed immediatamente venni affiancata da due bodyguard.
Sorrisi alla ragazza di fronte a me, presi il suo foglio e il suo pennarello e cominciai a firmarlo.
Come risposta lei fece un urlo  pazzesco che mi fece oscillare pericolosamente sui tacchi, sorrisi nuovamente e con più attenzione iniziai a fare autografi con maggiore velocità.
Ad un tratto un addetto alla sicurezza si avvicinò a  me per che dovevo avvicinarmi al centro del red carpet per gli scatti con i protagonisti del film.
Obbedii subito all’ordine che mi era stato comunicato e sempre attenta a non cadere mi avvicinai a Louis che subito mi posò una mano sul fianco per le foto. Dopotutto noi due rimanevamo i  protagonisti principali della storia.
<<  Stai benissimo  >> mi disse all’orecchio per farsi sentire meglio.
<<  Grazie Louis  >> esclamai osservando il suo  completo impeccabile.
Fra sorrisi, risatine e complimenti vari  mi accorsi che i ragazzi erano vestiti tutti con lo smoking nero con la cravatta abbinata al mio vestito rosso.
<<  Sai quanto tempo dobbiamo restare qui?  >> chiesi parlando abbastanza forte per farmi sentire da lui.
<<  Non lo so – rispose alzando la voce – più o meno credo che fra venti minuti saremo già dentro l’edificio  >>
Guardai in lontananza la porta del cinema e sperai con tutta me stessa di riuscire a sembrare perfetta e senza difetti almeno per tutta la durata del red carpet.
Improvvisamente Louis lasciò la presa sul mio fianco dandomi  una leggera spintarella verso destra, inutilmente cercai di mantenere l’equilibrio ma per fortuna venni afferrata subito da due braccia forti.
Grazie al cielo nessuno pareva essersi accorto della mia gaffe poiché Harry era abbastanza vicino a me da far sembrare il mio inciampare come un lieve oscillamento.
Il mio cuore si riempì di felicità quando lui, anche se mantenendo un atteggiamento professionale, mi cinse la vita col suo braccio stringendomi a se.
Sorrisi ancora di più davanti alla stampa e tutti coloro che mi stavano guardando.
Finalmente ero li, avevo realizzato il mio sogno ed ero riuscita ad ottenere tutto quello che desideravo. In mezzo ad una folla urlante di fan, davanti a fotografi e telecamere, al fianco di Harry mi sentivo completa. Ero a mio agio, piena di orgoglio e soddisfazione.
<<  Grazie  >> esclamai in modo che Harry mi sentisse.
<<  Per cosa ?  >> chiese confuso continuando a sorridere davanti ai paparazzi.
<<  Per tutto  >> risposi  voltandomi con un sorriso a trentadue denti. Forse ero così felice da riuscire a trasmettere sentimenti positivi anche a lui, perché quando si girò mi regalò uno dei suoi sorrisi migliori con tanto di fossette adorabili agli angoli della bocca.
<<  Stasera, sei bellissima  >> disse avvicinandosi di più e facendo urlare nuovamente le fans per la poca distanza che avevano i nostri volti.
Restammo a guardarci intensamente per qualche secondo, Harry sembrava essersi dimenticato di tutto quello che era accaduto nei giorni precedenti e questo scambio di sguardi mi fece perdere un battito.
 Subito dopo però dovemmo staccarci per riprendere a fare autografi e foto ma stavolta scelsi di andare dalla parte sinistra del red capert.
Anche se mi dava fastidio per certi aspetti, adoravo sentire le persone urlare il mio nome e riempirmi di complimenti. Essere al centro dell’attenzione era fantastico.
<<  Cosa c’è fra te ed Harry ?!  >> urlò una ragazza al mio orecchio mentre ci scattavamo una foto.
Mi allontanai confusa e senza pensare le risposi <<  Tu cosa ne pensi?  >> lei mi guardò un attimo  visibilmente sorpresa mentre le firmavo il block notes.
<<  Trattalo bene, lui ti ama.  >>
Le feci un cenno col capo e avanzai verso l’entrata luminosa del cinema per iniziare a rispondere alle domande dei giornalisti che ci aspettavano in un luogo meno chiassoso.
Raggiunsi Niall, intento a rispondere alle domande di un tizio con la telecamera <<  C’è qualcosa fra Harry Styles e Sara Bennet?Negli ultimi tempi si parla spesso di loro due, stanno sempre insieme  >>
Niall  rimase interdetto qualche secondo non sapendo cosa dire, soprattutto davanti a me, infine si grattò leggermente dietro la testa prima di rispondere <<  Be’ vedila così, Harry ha trovato una ragazza che non si scandalizza davanti ai suoi rutti   >>
Sorrisi timidamente quando la telecamera si spostò verso di me e Niall si avvicinò subito cingendomi la vita per non lasciarmi sola, visto che mi aveva messo in imbarazzo.
Il giornalista davanti a noi fece un cenno al cameraman e lasciarono il posto ad alcuni fotografi e reporter.
<<  Come ti senti in questo momento?  >> chiedeva uno avvicinando il suo registratore.
<<  Non ci racconterai nulla in anteprima sul film?  >> domandava un altro cercando di farsi largo fra i suoi colleghi.
Più o meno tutte le domande che mi ponevano erano sempre uguali, non fu difficile rispondere a tutti e liquidarli nel minor tempo possibile.
A braccetto con Niall raggiunsi Louis e Liam davanti all’entrata del cinema e ricominciai a fare le foto cercando di sembrare più disinvolta.
<<  Non mi sembra vero  >> mormorai all’orecchio di Louis.
<<  Da adesso dovrai abituarti  >> rispose facendomi l’occhiolino e salutando la folla con la mano.
Nel preciso istante in cui aveva interagito con le fans loro si erano messe ad urlare come delle ossesse. Risi sotto i baffi e decisi di provare se anche con me funzionava: lancia un bacio verso  le persone dietro le transenne e appena videro il mio gesto si bracciarono verso di me  iniziando a gridare.
                                                                    *        *        *
Dopo mezz’ora io e Zayn entrammo nella grande sala dove avremo visto il film ed iniziammo a cercare i nostri posti.
Sobbalzai sorpresa quando, dopo essermi seduta, il mio sguardo cadde su Simon Cowell che chiacchierava amabilmente con due signori una fila davanti alla mia.
Subito dopo arrivarono anche gli altri ragazzi così spinta dalla curiosità guardai le due poltrone al mio fianco lessi il nome di chi si sarebbe seduto vicino a me.
A destra: Louis Tomlinson, a sinistra… Harry Styles.
“Ce la puoi fare” dissi a me stessa sospirando.
Ringraziai il cielo per il semplice fatto che nessuno stava venendo ad infastidirmi visto che volevo rimanere da sola ma i minuti passavano e le persone cominciavano a prendere posto.
<<  Credo proprio che mi siederò qui  >> esordì Louis con il solito tono allegro.
<<  Mi spieghi come fai ad essere così rilassato?  >> gli chiesi nervosa cercando di non farmi sentire troppo.
<<  Cosa?  >> disse lui confuso.
Feci un lieve cenno verso Simon e lui parve capire <<  Oh.. ma lui non è un problema – rispose sospirando – Te l’ho detto, devi fidarti di me  >>
Alzai gli occhi al cielo ed involontariamente il mio sguardo finì sulla poltrona accanto a me, ancora vuota. 
<<  Vedrai che andrà bene, Harry è un pezzo di pane  >> mi rassicurò abbassando il tono di voce.
Mi voltai verso di lui per replicare <<  Mi spieghi perché stai facendo tutto questo?  >> chiesi all'improvviso.
<<  Perché oltre ad essere il migliore amico di Harry… sono un inguaribile pettegolo – rispose facendomi l’occhiolino – e non posso fare a meno di impicciarmi  >>
<<  Sei solo un deficiente  >> esclamai cercando di non ridere sotto i baffi.
<<  Inoltre potrei vincere un premio come miglior salva-storie d’amore  >> aggiunse scherzando e facendomi ridere.
<<  Oh.. se solo tu sapessi che cosa ho fatto, saresti la prima a consegnarmi il premio!  >>
<<  Spero per te che non sia una cazzata tutto questo casino che stai combinando  >> borbottai incrociando le braccia e guardando lo schermo ancora spento del cinema.
<<  A proposito di cazzate – esordì Louis con la sua solita vocetta squillante – guarda chi sta arrivando  >>
Automaticamente mi voltai verso sinistra e vidi subito Harry che veniva nella mia direzione facendosi largo fra le persone che si erano già sedute.
Era bellissimo vestito così, quel completo nero gli rendeva un’aria più adulta e allo stesso tempo affascinante.
<<  Ehi Harry – lo chiamò Louis con un cenno – Come sta andando la serata?  >>
<<  Bene  >> rispose secco e  senza emozioni mentre si sedeva, il che mi fece ritornare in uno stato d’ansia nel quale credevo che sarebbe andato tutto male.
Subito dopo le luci cominciarono a spegnersi lentamente fino a far diventare buia la sala in cui ci trovavamo.
<<  Signore e Signori, benvenuti alla premiere ufficiale di  “Diventerai una star – the movie”. L’Empire Cinema vi augura una buona visione!  >> annunciò una voce robotica dagli altoparlanti disposti sui muri.
Improvvisamente lo schermò diventò tutto nero, di sottofondo partì la canzone ‘what makes you beautiful’ degli One Direction e mi sentii davvero emozionata quando m’inquadrarono per la prima volta.
Anche se il mio sguardo era puntato sullo schermo, la mia testa non poteva fare a meno di pensare a cosa stesse facendo Harry: più volte con la coda dell’occhio lo vidi stringere i pugni sui braccioli della poltrona, soprattutto nella scena in cui dovette prendermi in braccio, invece in quella dove dovetti baciare Louis abbassò la testa e chiuse gli occhi.
Istintivamente gli sfiorai il dorso della mano con le dita ma questo non fece che peggiorare le cose perché sollevò la testa e continuò a guardare  gli ultimi minuti del film con la mascella serrata e la fronte aggrottata.
In seguito a quel gesto, smisi di guardarlo o di interessarmi a lui perché avevo capito che lo stavo solamente infastidendo.
Dentro di me non vedevo l’ora che tutto questo finisse, infatti appena lo schermo diventò nuovamente scuro dopo che si concluse anche la scena dell’epilogo, feci per alzarmi credendo che la pellicola fosse terminata.
Le luci però non si erano ancora  accese  ed improvvisamente Louis mi prese il polso obbligandomi a rimanere seduta .
<<  Sta ferma – ordinò  divertito – il bello deve ancora venire  >>
Sbuffai sul posto ma feci che aveva detto. Lo schermò s’illuminò mostrando l’inquadratura di Chris nello studio di registrazione.
<<  Be’… abbiamo deciso di aggiungere un extra a questo film, aggiungendo alcune scene del dietro le quinte. Quindi… rimanete li seduti!  >> esordì prima che la schermata tornasse nuovamente nera.
Subito dopo apparvero Louis e Zayn che stavano dicendo le loro battute quando ad un tratto in lontananza si vide Niall correre nella loro direzione e urlare “Ricordatevi che dovete morire”.
Tutti gli spettatori, compresa me, iniziarono a ridere più per la faccia sconvolta di Louis che della battuta assurda dell’amico.
In seguito  vennero trasmessi altri sketch divertenti, come Liam dietro  un gonfiabile mentre ripete al cameraman “Non posso andare in scena, c’è Taylor Lautner sul set. Ti rendi conto??!” oppure quella in cui Harry e Chris stavano provando a fare uno scioglilingua ma riuscivano a dire solo frasi insensate.
La scenetta che mi fece ridere di più però, fu quando mentre stavo parlando con Melissa, Louis spuntò nell’inquadratura urlando “i’ve got the power”  facendo ridere Niall come un maialino.
Verso la fine di quel video extra venne inquadrato Louis che si stava riprendendo da solo nel backstage insieme a Chris. <<  Ok, siamo in missione – esclamò avvicinando la bocca all’obbiettivo – E’ tutto top secret  >>
Louis iniziò a giocare con la telecamera riprendendo ogni tanto le persone intorno a lui <<  Quest’oggi, il sottoscritto, con la complicità di tutto il cast ha deciso di fare lo scherzo del secolo ai due piccioncini di quest’allegra famigliola  >> 
Mentre parlava con la sua solita vocetta allegra,  l’inquadratura si spostò verso me ed Harry e per poco non mi venne un colpo : quelli erano i vestiti che indossavo l’ultimo giorno delle riprese.
Louis rigirò la telecamera verso di se <<  Buona visione  >> fece l’occhiolino e salutò con la mano.
Trattenni il fiato quando sullo schermo apparvero le immagini di me ed Harry sulla terrazza: eravamo entrambi parecchio disorientati e guardavamo a destra e sinistra in cerca di spiegazioni.
<<   Allora… come mai hai lasciato la tua ragazza?   >> Fui io a rompere il silenzio con la mia battuta.
<<  E’ stato per te  >>
La telecamera si sposto lentamente, riprendendo oltre me ed Harry anche Louis, Liam, Niall e Zayn che sghignazzavano dietro le quinte.
“Che brutti infami” pensai con rabbia guardando le loro facce divertite mentre io ed Harry continuavamo a dire le ultime battute prima di iniziare ad improvvisare.
<<  Perché è stato dal primo momento che ti ho vista, lì seduta su quella sedia  che ho sentito il mio cuore sussultare. E ogni volta che tu sorridevi scatenavi una serie di emozioni dentro di me e ancora non capisco come sono riuscito a controllarle a volte. E tutto quello che è successo da quando ti ho conosciuto mi ha fatto stare bene. Abbiamo passato così tanto tempo insieme che … penso di conoscerti da anni >>
Guardai immediatamente Harry, seduto sulla sua poltrona con gli occhi sgranati. << Tu ne sai qualcosa?  >> sibilò sorpreso continuando a guardare lo schermo.
<<  No  >> risposi in preda all’ansia: cosa sarebbe successo se il video clip non si sarebbe fermato prima del bacio?
<<  Sono uno stupido, perché sto facendo un enorme giro di parole, ma sai non è facile trovare esattamente ciò che hai da dire, soprattutto se stai davanti alla persona che ti fa sentire le farfalle allo stomaco.  >>
Trattenni il respiro quando l’inquadratura  cominciò ad avvicinarsi ai nostri volti distanti l’uno dall’altro almeno qualche centimetro.
<<  E ora sto facendo la figura dello smielato , che usa frasi da film quando l’unica cosa che dovrebbe dire è solamente…  >>
<<  Ti amo >>
Nello stesso istante in cui le mie labbra si posarono su quelle di Harry,  in basso a destra comparve un riquadro che mostrava tutto il cast che applaudiva e sorrideva divertito e contemporaneamente tutti i presenti in sala cominciarono a battere le mani o fare urletti d’approvazione.
<<  Fanculo  >> mormorò Harry  dopo un po’ alzandosi dalla sedia  e facendosi largo fra le persone per uscire dalla sala.
Nel frattempo erano partiti i titoli di coda e  anche Simon si era alzato  rivolgendo un sorriso troppo tirato per sembrare vero alle persone con cui aveva chiacchierato prima dell’inizio del film.
Guardai allarmata Louis, che non la smetteva di ridere come un’idiota e di applaudire, lui ricambiò lo sguardo e disse <<  Approfitta che c’è casino. Corri da lui  >>.
Non me lo feci ripetere due volte, presa da una scarica d’adrenalina mi alzai dalla poltrona e corsi verso l’uscita della sala.
Appena varcai la soglia della porta, vidi Harry che si allontanava lentamente verso i bagni e cercai di raggiungerlo, anche se i trampoli che portavo ai piedi non mi permettevano di correre.
Sicuramente lui si accorse di me ed affrettò il passo verso il bagno degli uomini, questo però non mi scoraggiò: io amavo Harry, avevamo un rapporto speciale e lui doveva saperlo, non m’importava più delle conseguenze che avrebbe causato la mia azione.
Entrai nel bagno degli uomini e lo trovai col le mani posate sui bordi di un lavandino e con la testa china su esso. Anche quando mi avvicinai a lui con passo deciso, non mi prestò neanche un briciolo di attenzione.  
<<  Dobbiamo parlare Harry - esordii afferrandogli il polso – subito !  >>
Cercai di trascinarlo fuori visto che il bagno maschile non mi sembrava il luogo adatto per  dirgli tutto quello che non sapeva ma appena uscimmo in corridoio lui si dimenò e cercò di scappare.
<< Ti chiedo solo di darmi cinque minuti >> dissi guardandolo in faccia <<  Per favore  >>
<<  Va bene  >> mormorò spostando lo sguardo sul pavimento <<  Ma non fuori nel corridoio  >>
Cercai di assecondare le sue richieste cercando  con gli occhi un posto adeguato, ma non avevo idea di dove saremmo potuti andare a parlare.
Ad un tratto notai una porta infondo al corridoio con il simbolo di un cestino <<  Vieni  >> esclamai iniziando a camminare.
Finalmente dopo essere entrata in uno sgabuzzino abbastanza grande, era arrivato il momento in cui avrei potuto chiarire le cose.
<<  Guardami –dissi mettendogli una mano sulla guancia e facendogli voltare il viso verso di me – So che non vuoi parlarmi, ma io si. Ho bisogno di chiarire perché è successa una cosa grave e vorrei risolverla.  >> feci una pausa per osservare la sua reazione: dal canto suo Harry posizionò meglio i piedi per terra ed incrociò le braccia.
 Mi fece quasi ridere, stava cercando di fare il duro con quell’atteggiamento  seccato e il sopracciglio alzato che non gli si addiceva per niente.
<<  non voglio fare come nei film dove quando succede un fattaccio, la protagonista se lo tiene per se e aspetta che caschi la soluzione dal cielo- Feci una pausa sbuffando leggermente visto che continuava ad ignorarmi - Louis mi ha fatto capire che ti devo delle spiegazioni, perciò adesso sono qui e voglio chiarire  >> dissi gesticolando leggermente.
 ‘‘ora che ne ho la possibilità devo parlargli’’ pensai per darmi coraggio
<<  Non c’è bisogno di dare delle spiegazioni è tutto chiaro  >> ribatté acido voltando la testa di lato  ma questo mi fece solo arrbbiare. <<  vi divertite a prendermi in giro  >> continuò rincarando la dose.
<<  Lo sai? Avevi proprio ragione quando hai detto che sei un’idiota. –gridai isterica con l’intenzione di offenderlo – Sei uno stupido! Fammi parlare  >>
“Perché non vuole capire?”
<<  Per dirmi cosa? - protestò girando il volto e facendomi vedere i suoi occhioni verdi che trattenevano le lacrime – Per dirmi che ti dispiace avermi illuso, che per te sono un amico e non ti aspettavi che mi fossi davvero innamorato di te? Non è stata una mia scelta Sara, non posso farci niente  >>
In quel momento mi venne da piangere perché a causa di un malinteso stavano soffrendo troppe persone e anche se Harry provava a fare il duro non faceva per lui quel ruolo, perché infondo era un ragazzo sensibile anche se cercava di non darlo a vedere.
Il gesto fulmineo che feci subito dopo le sue parole esasperate fu istintivo: mi fiondai letteralmente fra le sue braccia e lo abbracciai. 
<<  Ma io ti amo Harry… Simon mi ha vietato di vederti e ha detto che non dovevo parlartene  >> mormorai al suo orecchio stringendolo di più.
<< Non sono innamorata di Louis, io voglio te…però il management non vuole e non c’è bisogno che io ti spieghi il motivo….  >> aggiunsi guardandolo in faccia.
La sua espressione stupita e scioccata ma allo stesso tempo sollevata mi diede il coraggio di proseguire il mio discorso. <<  E sei stato uno stupido, perché non capisco proprio come sei riuscito a pensare che non provassi nulla per te !  >>Feci una pausa e lo guardai un attimo per notare la sua reazione.
Lui era in una specie di trance dopo la mia confessione, certo ero stata abbastanza diretta ma quello era l’unico modo per fargli capire cos’era successo e farlo smettere di frignare.
<<  Dopo essere tornato a Londra, Simon è passato a vedere come procedeva il montaggio del film ed ha visto il video del bacio… - iniziai a spiegare facendogli dei cerchi sul dorso della mano mentre lui imbarazzato guardava altrove - Chris senza malizia gli ha detto … che c’era del tenero fra di noi e questo l’ha mandato su tutte le furie  >>
Feci una pausa e mi girai verso di lui per guardarlo negli occhi <<  E’ venuto a casa mia e mi ha vietato di vederti e parlarti dell’accaduto. Ha urlato…e mi ha minacciato di rispedirmi a Dover se avessi trasgredito i suoi ordini >>
Lui schiuse le labbra come per replicare, per aggiungere qualcosa che non ebbe il tempo di uscire dalla sua bocca perché lo interruppi.
<<  Harry, non sapevo che fare… Quando mi hai chiamato non avevo preparato nessuna scusa.. perché non voglio rovinarti la carriera ... – mormorai con un tono di voce isterico – e non potevo dirti nulla perché avresti sicuramente fatto qualche cavolata  >>
Gli strinsi la mano fra le mie e l’avvicinai alle mie labbra per baciare il dorso <<  Mi dispiace se ti ho causato dolore… ma non credere che per me sia stato facile…- dissi con la voce rotta - Alla fine Louis è venuto a casa mia e mi ha fatto capire che non dovevo restare con le mani in mano, perché se davvero ci tengo a te devo fare il possibile per rimanere insieme  >>
Ci fu un minuto di silenzio nel quale io ed Harry rimanemmo a guardarci senza aggiungere altro, conoscendolo potevo capire che dentro di se stava provando così tante emozioni da rischiare d’impazzire ed io invece, mi sentivo sollevata perché finalmente gli avevo chiarito le idee e adesso avremmo potuto trovare una soluzione.
Lo abbracciai di nuovo circondando il suo collo con le mie braccia <<  Però promettimi che non farai nulla di tua iniziativa…Louis ha già preparato un piano perciò niente stupidaggini  >> lo informai appena sentii che ricambiò l’abbraccio.
<<  Non mi importa ciò che succederà dopo, ho deciso che anche se dovessi smettere di scrivere … Tu devi sapere che mi sono innamorata di te, Harry  >>
Lo strinsi più vicino posando la mia testa sull’incavo del suo collo, <<  Non so davvero che dire  >> disse lui al mio orecchio.
<<  Non posso permetterti di fare questo  >> esclamò staccandosi dall’abbraccio.
<<  Harry… - lo ammonii guardandolo in faccia. – Non so cosa succederà dopo, se la Modest mi allontanerà da te perché non sono una celebrità… >>
 Lo presi per mano sorridendo come facevo sempre, ma stavolta incrociai le mie dita con le sue <<  voglio solamente che tu sappia cosa provo, che continui la tua carriera e che tu sia felice …  >>
<<  Io… - mormorò guardandomi intensamente – non posso essere felice senza te  >>
Improvvisamente mise le mani dietro la mia schiena avvicinandomi a se e poggiò dolcemente  le sue labbra sulle mie, muovendosi delicatamente come se fossi stata la cosa più fragile del mondo.
Il mio cervello andò automaticamente in tilt e prontamente ricambiai il bacio iniziando a giocare con i suoi ricci.
<<  ti amo, ti amo, ti amo  >>  ripetei fra un bacio e l’altro, come se dovessi ricordarglielo.
<<  Tu rimarrai con me e con tutti i soldi che ho, comprerò una casa editrice solo per te … per farti scrivere tutti i libri che vorrai  >> esordì interrompendo il bacio <<  Non m’importa cosa dirà il management  >>
Sorrisi felice, anche se una parte  di me sapeva bene che non sarebbe stato cosi facile ma almeno quella volta decisi di liberare la testa da tutti i pensieri che mi assillavano.
<<  Non parlare di questo, baciami e basta… - dissi avvicinandomi – se non mi baci tu, allora lo farò io  >>
<<  Non me lo farò ripetere due volte  >> rispose con gli occhi che gli brillavano per l’emozione.
Stavolta Harry non indugiava più e il secondo bacio che mi diede fu carico di passione e sentimento. Mi spinse dolcemente contro il muro e poggiando le mani alla parete iniziò a baciarmi il collo provocandomi brividi di piacere.
<<  Harry …- esclamai interrompendolo - vorrei tornare alla premiere senza succhiotti  >>
Lui sorrise guardandomi in faccia <<  Sono un ragazzo ed ho gli ormoni impazziti in questo momento... cerca di capirmi  >> rispose mostrandomi le fossette ai lati della bocca.
<<  Sono una ragazza e sono leggermente più responsabile di te - ribattei – dovremmo tornare dagli altri, ci daranno per dispersi ma…  >>
Lo guardai sorridendo contenta <<  Altri cinque minuti te li concedo  >>
<<  E cinque minuti siano, madame  >>Mise una mano sul mio fianco e riprese a baciarmi dolcemente.
Improvvisamente la porta del bagno si aprì ed entrò Louis: <<  Ecco dove vi eravate cacciati! Vi lascio soli due secondi e non riuscite a non mettervi le mani addosso!  >> Esclamò facendoci sobbalzare sul posto.
Scoppiò in una fragorosa risata tirando leggermente i bordi della giacca che indossava. Quel cretino si  divertiva a mettere in imbarazzo le persone e questo non fece altro che innervosire Harry.
<< Zitto Louis! Fatti gli affari tuoi! >>
<<  Sono venuto qui a ritirare il premio – rispose continuando a sorridere – a quanto pare il mio intervento è servito a qualcosa  >> commentò soffermando lo sguardo sulla mano di Harry ancora poggiata sul mio fianco.
Arrossi leggermente guardando per terra e dopo poco riprese a parlare.
<<  E comunque …  >> Alzai immediatamente la testa: Louis era tornato improvvisamente serio e ciò significava che quello che stava per dire era davvero importante.
<<  Simon vuole parlarvi  >>




#Spazio dell'autrice
Io.. Io non so davvero da dove iniziare.Però ripensandoci penso che vi devo delle scuse per l'attesa, non vi chiedo neanche di cercare di comprendermi. 
L'unica cosa che chiedo è: Se non vi piacciono le mie fanfic venitemelo a dire in faccia invece di insultarmi su Ask ok?
Comunque, per seconda cosa ringrazio le tre ragazze che mi hanno aiutato una cifra con questa storia: Aurora, Silvia e Martina, davvero senza di loro starei sotto un ponte (?)
So benissimo di avere tanta strada da fare perciò, anche se ci sono errori non mi mangiate (?) Ho cercato di ricorreggerlo al meglio ma mi sono resa conto che sono troppo distratta e a volte leggo una frase senza rendermi conto dell'intruso  (?)
No ok, seriamente, sono distratta ma cerco sempre di fare del mio meglio, e cerco sempre di mettere in pratica tutti gli utili consigli che mi date.
Ringrazio ognuno di voi,  per tutto il supporto che mi date ogni giorno, vi ringrazio per le 800 recensioni! Siete gentilissimi! So bene di non meritarmi tutto questo.Quindi scusate se non rispondo a tutte le recensioni, ma sono davvero tante. però sappiate che le leggo tutte. Da ora in poi però risponderò solo a quelle dell'ultimo capitolo postato, altrimenti rischio di impazzire C:
Bene, torniamo al capitolo: io non so voi, ma mi sentivo in ansia per la protagonista mentre era in macchina ad aspettare di arrivare sul red carpet ahha ok, sono strana.
Comunque, il mio personaggio preferito è Louis, perchè mi fa schiattare dalle risate e niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non sia stato troppo diabetico (?)
Ho deciso di dividerlo in due parti, perciò il prossimo sarà davvero l'ultimo. Sarà l'epilogo u.u e siccome volevo che questa storia fosse da venti capitoli allora ho preso i  due più corti e li ho uniti. So che non si fà però daje ci, io sono io (?)
Volevo informarmi che sto per andare in vacanza in croazia e tornerò in Italia verso il 14 agosto, continuerò a scrivere ma se trovo una rete wifi libera posterò ovviamente tutto quanto.


Intato vi lascio con questa domanda : Cosa succederà a Sara ed Harry? TanTantan! 

Se recensite vi lancio un biscottino fatto da me <3 



 Video su Sara & Harry (http://www.youtube.com/watch?v=_oi_oo7jZ4g

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** Epilogo ***


 

Epilogo



L’orologio davanti  a me: segnava le 11:17, mancava meno di quindici minuti alla resa dei conti e più le lancette si muovevano più la mia ansia cresceva.
Guardai il mio riflesso sullo schermo nero del cellulare e  con disgusto notai le occhiaie marcate che avevo  a causa del  poco riposo. Ma chi al posto mio sarebbe riuscito a dormire ?
<<  A cosa pensi?  >> chiesi continuando a guardare il telefono fra le mie mani.
<<  E’ la settantesima volta che me lo chiedi  >> rispose scocciato picchiettando con le dita sul bracciolo del divano su cui eravamo seduti.
<<  Io non ce la faccio   >>  sbuffai spazientita incrociando le braccia.
<<  Vedrai che andrà bene…  >> mormorò in un vano tentativo di tranquillizzarmi.
<<  Non riesco a pensare in modo positivo – esclamai guardando l’ultima porta infondo al corridoio, ancora chiusa. – Ieri sera ci ha solo detto “Non una parola. Domani alle 11.30 in ufficio”  >>
Feci una pausa e  mi appoggiai sullo schienale, io proprio non capivo come faceva a mantenere i nervi saldi.
<<  Come dovrei interpretare quelle parole secondo te?  >>
<<  Vuoi una caramella ?  >> chiese ad un tratto, mettendo la mano dentro la tasca dei jeans.
<<  No  >> risposi secca.
<<  Neanche io  >>
 Molto lentamente  iniziò a tracciare col dito dei cerchi immaginari sul dorso della mia mano ed pian piano l’ansia che avevo cominciò a scemare.
<<  Non pensarci ok?  >>
<<  Ma Harry ..  >> protestai prendendolo per mano.
<<  Shh – m’interruppe – qualsiasi cosa dica non m’interessa.  >>
Smise di parlare e mi prese anche l’altra mano <<  Ieri sera non ho potuto fare a meno di pensare a te e a quanto ti voglio bene.  >>
Sentii le guance tingersi di rosso e gli rivolsi un timido sorriso <<  Io ti amo e non permetterò che ti portino via da me  >>
Mi venne da ridere e non potei fare a meno di trattenermi <<  Cavolo Harry, detta così sembra la frase storica di un film  >>
<<  E dai! – protestò sorridendo – stavo cercando di essere romantico e  fare un discorso epico  >>
<<   Va bene, continua pure  >> mormorai cercando di levare il sorrisetto che rendeva quel momento una scena comica.
<<   Voglio che tu venga a vivere con me  >> disse tutto d’un fiato.
Rimase a fissarmi attento con gli occhi che mi osservavano intensamente, scrutando ogni minima mossa.
<<  Vi-vivere con te?  >> chiesi sbattendo ripetutamente le palpebre per la sorpresa.
Lui alzò gli occhi al cielo <<  Hai presente quando due persone condividono la stessa casa?  >>
<<  Idiota – lo zittii – so cosa significa ma… Mi chiedo perché?  >>
<<  Perché non voglio che torni a Dover  >> ribatté prontamente, aumentando la presa sulle mie mani.
<<  Insomma – continuò – abbiamo entrambi degli impegni importanti e…Non avremo molto tempo per vederci se quando torno a Londra tu non sei qui ad aspettarmi  >>
Sorrisi leggermente, lusingata da tutta quell’attenzione. Harry era davvero un ragazzo d’oro, anche se aveva numerosi difetti.
<<  Certo che verrei a vivere con te – risposi contenta – ma voglio una camera tutta per me e.. voglio l’autorizzazione a gestire la cucina >>
Mi fermai all’improvviso  ripensando alla frase che era appena uscita dalla mia bocca. <<  Oh mio dio  >> esclamai ridendo leggermente.
<<  Che c’è?  >> rispose confuso.
<<  Da come parliamo sembra che stiamo per sposarci  >> affermai continuando a sorridere.
Harry fece una smorfia <<  Niente matrimonio al momento, ho solo 19 anni  >>
<<  E chi si vuole sposare!  >> replicai alzando gli occhi al cielo <<  Ma non puoi negare che questo è un bel passo avanti  >>
<<  Abbiamo convissuto per mesi, non c’è nulla di nuovo  >> replicò come se stesse dicendo una cosa ovvia.
<< La fai così facile  >> lo interruppi tornando cupa  <<  Non sai cosa ci diranno appena varcheremo quella soglia  >> dissi guardando la porta infondo al corridoio.
<<  Be’ io non mi arrendo qui  >> rispose con tono fermo, anche se infondo ero certa che lui sapeva che  non sarebbe stato così semplice.
<<  Andrà bene – ripeté di nuovo, più convinto – appena usciti da qui, andremo a festeggiare a modo mio  >>
<< Intendi andare a giocare all’ Xbox?  >> chiesi inarcando il sopracciglio divertita.
<<  Ah – rispose alzando le mani – questo l’hai detto tu  >> Scoppiammo a ridere ed Harry si avvicinò lentamente a me, mantenendo le fossette ai lati del suo sorriso.
<<  Styles, Bennet? – ci chiamò una segretaria, avvicinandosi di poco – Il signor Cowell vi sta aspettando nel suo ufficio  >>
<<  Subito  >> rispose Harry alzandosi senza tentennamenti.
<<  Arriviamo  >> gli feci eco io, ma prima di mettermi in piedi feci un respiro profondo.
<<  Coraggio  >> mormorò prendendomi per mano. Sorrisi leggermente per rassicurarlo ed iniziammo a camminare verso la fine del corridoio.
Cercai di preparami mentalmente, sforzandomi di essere ottimista come stava facendo Harry, ma appena arrivai davanti a quella porta… tutte le buone idee che avevo, se ne andarono via scemando.
Come previsto, qualche secondo prima di entrare Harry assunse un’aria professionale ma allo stesso tempo protettiva: si mise davanti a me, come per non farmi vedere subito da Simon ed i suoi colleghi.
Rilassò il volto facendo scomparire il sorriso che aveva alcuni attimi prima, per poi indurire la mascella e stringere i pugni aumentando la presa sulla mia mano.
Abbassò la maniglia e spinse la porta in avanti.
<<  Buongiorno  >> esordì Simon raggiante, ma il suo tono era troppo amichevole per sembrare vero.
Mi trovavo ancora nascosta dietro Harry, ma potevo vedere benissimo una schiera di impiegati che circondavano la scrivania.
<<  Sedetevi, prego  >> continuò e vidi la sua mano indicare due sedie di fronte a noi.
Non poterlo guardare in faccia era un bene ma anche un male: non incrociare il suo sguardo mi dava il coraggio di affrontare quel colloquio senza essere messa in soggezione ma non poter scrutare le sue espressioni non mi permetteva di capire come dovevo comportarmi.
Nello stesso istante in cui Harry si spostò per sedersi ed io incrociai gli occhi di Simon, mi si gelò il sangue nelle vene, aveva un sorrisetto malizioso stampato sulla faccia e questo secondo me non prometteva nulla di buono.
Cercai di sedermi mostrandomi calma, come per non dargliela vinta.
Appena mi fui sistemata Harry allungò il braccio e mi riprese per mano, un incoraggiamento ad andare avanti. Simon soffermò lo sguardo sulle nostre dita intrecciate per qualche secondo ed iniziò a parlare.
<<  Bene… - disse con un tono che non lasciava trasparire emozioni – visto che non posso separarvi allora ho trovato un piano di riserva per farvi stare insieme  >>
Semplice, diretto, senza giri di parole. Quello era ciò che desideravo.
Tirai un sospiro di sollievo ma tornai seria dopo poco: ormai avevo imparato che nel mondo degli affari e dello spettacolo, ogni cosa ha il suo prezzo.
<<  Dovrete essere perfetti. L’attenzione si concentrerà soprattutto su di voi  >>  dichiarò alzandosi dalla poltrona.
<<  Tu  >> continuò indicandomi <<  Dovrai iniziare a vestirti all’ultima moda, non potrai uscire di casa con un capello fuori posto  >>
Restai a guardare i suoi movimenti concentrata. <<  Lei è Jennifer  >> disse indicando una donna bionda vestita in modo molto elegante <<  Da adesso, prima di fare qualsiasi cosa dovrai chiedere aiuto a lei – Jennifer mi rivolse un piccolo cenno – Sarà la tua shopping assistant per svariati mesi…poi immagino che imparerai a gestire il tuo look da sola.  >>
Annuii col capo e lo lasciai continuare.
<<  Dopo la sorpresa della premiere e tutta la filippica di Louis durante l’after party, ho deciso che potreste puntare ad essere la coppia dell’anno  >>
Lanciai un’occhiata ad Harry confusa: Coppia dell’anno? Saremo dovuti diventare dei fidanzatini perfetti?
<<  Un po’ come lo sono stati Brad e Angelina, insomma sarete il sogno di tutte le ragazzine  >> continuò gesticolando leggermente.
<<  Ti sei organizzato subito vedo  >> esordì Harry senza far trasparire alcuna emozione.
<<   Dovevo – rispose Simon guardandolo di sbieco – Dopo tutta la messa in scena di ieri la gente ha cominciato  ha parlare  >>
“Già…” pensai fra me e me “ Di sicuro i contenuti extra del film non saranno di certo passati inosservati”
<<  Bisogna trovare una soluzione al più presto  >> continuò Simon  voltando lo schermo del suo computer e mostrando un articolo di giornale.
<<  Paul vieni qui  >> esclamò facendo cenno al ragazzo alla destra della scrivania di avvicinarsi mentre sia io che Harry continuavamo a fissare il desktop.
‘Sharry Stennet è reale?’ recitava il titolo sopra una nostra foto alla premiere.
“Ci hanno già trovato un soprannome?” pensai sorpresa cercando di leggere il servizio del The Sun su noi due.
<<  Stamattina è stato preparato questo contratto – c’informò avvicinandoci un foglio – è la sintesi di tutto ciò che dovrete fare  >>
<<  Un contratto  >> gli fece eco Harry avvicinandosi al tavolo.
<<  Sì, alla fine è questo ciò che voglio proporvi  >> affermò Simon sedendosi sulla poltrona.
<<  Un contratto per sei mesi in cui sarete obbligati a comportarvi  perfettamente  >> spiegò incrociando le braccia al petto mentre Harry continuava a leggere.
<<  Porterete parecchia audience, tutti vorranno avere una relazione come la vostra  >> proseguì cercando di rendere più allettante la sua proposta.
Harry mi passò il foglio ed iniziai a leggerlo:
“Noi sottoscritti Harry Styles e Sara Bennet, siamo a conoscenza dei termini del contratto proposto dalla Modest.
Per sei mesi ci impegniamo a rispettare i seguenti punti:
-Tollerare la presenza di paparazzi pagati per fotografarci insieme.
-Concedere interviste sulla nostra coppia.
-Partecipare ad eventi mondani per pubblicizzare la nostra relazione.
[…]”
<<  Se allo scadere del contratto deciderete di rinnovarlo … - esordì Simon interrompendo la mia lettura – dovrete indossare questo  >>
In quel momento una ragazza minuta si avvicinò alla scrivania lasciando sul tavolo un cofanetto con un anellino ed un braccialetto d’argento.
<<  Fingerete di esserveli regalati a vicenda per i vostri otto mesi insieme – spiegò indicando gli oggetti davanti a noi – in seguito faremo incidere le vostre iniziali sopra  >>
“Tutto programmato” pensai sorpresa “in così poco tempo”
<<  Queste sono le mie condizioni per il lascia-passare del management  >> terminò la frase avvicinando il foglio.
<<  Va bene, io sono disposta ad accettare  >> esordii sicura, cercando di mostrarmi all’altezza della situazione.
<<  Non dovranno esserci sgarri  >> aggiunse con la voce profonda.
Mentre Simon cercava una penna per farci firmare, voltai il capo in cerca dello sguardo di Harry.
Mi guardò per qualche secondo e  chiuse gli occhi annuendo con fare esperto, come se si aspettasse una proposta del genere.
Annui a mia volta prendendo la penna dalle mani di Simon <<  Grazie  >> dissi goffamente rendendomi conto che per tutto il colloquio non avevo parlato molto.
Strinsi la mano ad Harry, rivolgendogli felice il sorriso più luminoso che potevo regalargli: finalmente eravamo venuti a capo a quella storia e senza impedimenti o incomprensioni potevamo stare insieme.
 


 

*             *            *

 

<<  E’ stato così che ci siamo messi insieme  >> dissi infine, sdraiandomi sul divano di pelle bianca.
<<  Wow – esclamò Gemma tornando in salotto con un bicchiere d’acqua in mano – Non posso credere che tu abbia fatto tutto questo  >>
<<  Intendi scambiarmi i vestiti con lui, dire ad ogni persona che lo amo, essere perseguitata dai fotografi e tutto il resto?  >> chiesi con un leggero sorriso guardando l’anellino d’argento con la lettera H incisa sopra.
<<  Si vede proprio che ti sei innamorata -  rispose ridacchiando – ma dimmi… in realtà cos’ha fatto quel coglione di mio fratello? Ti ha preso a sprangate sulla testa, ipnotizzato, ricattato per convincerti a metterti con lui?  >>
Alzai gli occhi al cielo e cercai di cambiare argomento <<  Che te ne pare come trama per il nuovo libro?  >>
<<  Be’, devo dire che mi piace molto, anche se è su mio fratello  >> rispose finendo di bere la sua acqua mentre il suo guardo era rivolto ai vari quadri di Marilyn Monroe.
<<  Il mese scorso ho  pubblicato ‘L’ho fatto per te’ ma non posso di certo prendermi una vacanza – spiegai seria – Simon vuole un altro libro con una trama originale,  così adesso mi è venuto in mente di raccontare come sono diventata famosa  >>
<<  E’ una buona idea ma… adesso pensiamo alle cose serie: Chi prepara la cena?  >>  chiese sistemandosi i capelli neri dietro le spalle.
<<  Ci penso io  >> risposi alzandomi sul divano.
<<  Apparecchio per due?  >> domandò nuovamente.
<<  Non lo so – il campanello suonò all’improvviso – Apparecchia per tre  >> mi corressi subito.
Corsi verso l’ingresso con un sorriso stampato in viso e nel frattempo sentii Gemma sghignazzare alle mie spalle.
<<  Harry – esclamai spalancando la porta – Sei tornato!  >> gli buttai le braccia al collo e lui cercò di afferrarmi al volo.
<<  Felice di vederti anche io  >> rispose e dal suo tono di voce capii che era piuttosto divertito dalla mia reazione.
<<  Quanto starai a Londra? Com’è andata la premiazione in Germania?  >> chiesi ansiosa facendolo entrare.
<<  E’ andata bene ma resterò una o due settimane – disse levandosi la giacca – Peccato che quella so-tutto-io  di mia sorella abbia deciso di fare una vacanza qui proprio adesso  >>
<<  Guarda che ti sento imbecille  >> gridò Gemma dalla cucina. <<  Io decido di venirti a trovare e poi tu non sei neanche felice di vedermi  >>
Harry fece una smorfia e poggiò leggermente le sue labbra sulle mie.
<<  Ho una sorpresa – esordì interrompendo il bacio – guarda un po’ chi ti ha scritto  >> continuò mostrandomi una lettera.
L’aprii elettrizzata tirando fuori il contenuto ed iniziando a leggerlo velocemente.
<<  Oh mio dio Harry! – esclamai felice – una proposta di lavoro da..  >>
<<  Lo so, principessa, lo so - m’interruppe sorridendo – sono felice per te  >>
<<  Non posso crederci  >> continuai saltellando leggermente.
<<  Adesso però… - mormorò interrompendomi – andiamo a mangiare!  >> esclamò dandomi una pacca sul sedere.
<<  Harry!  >> lo rimproverai seccata.
<<  Che c’è?  >> chiese facendo finta di nulla.
Scossi la testa divertita e mi allontanai da lui per tornare in cucina.
<<  Vieni qui  >> esclamò prendendomi per mano e tirandomi verso di lui. <<  Non ho finito con te  >>
Riprese a baciarmi  dolcemente poi pian piano approfondimmo il bacio ed intrecciai le mie dita alle sue.
<<  Ti amo  >> sussurrai.
 
 
 

Ringraziamenti

Ringrazio infinitamente una persona davvero importante per me: Kate Walsh, senza il suo aiuto non sarei di certo arrivata dove sono ora.
Un ringraziamento speciale anche alla mia famiglia ed i miei amici, per tutto il sostegno che mi hanno dato, perché  altrimenti non sarei riuscita ad andare avanti.
Ringrazio in particolare il mio ragazzo, Harry Styles, perchè anche se avrei dovuto lavorare ha sempre trovato il modo di distrarmi e non farmi stressare troppo.
Davvero, senza tutti voi che mi sostenete ogni giorno non andrei da nessuna parte. Perciò… grazie, grazie e ancora grazie. A tutti quanti dal primo all’ultimo, perché per me siete tutti importanti.
E ricordate: nessun sognatore è troppo piccolo, nessun sogno è troppo grande.
 
La vostra Sara Bennet.

 



#Spazio dell'autrice
 La storia è giunta al termine ed io sto piangendo come una disperata.
Sono passati 9 mesi da quando l'ho iniziata, è come se fosse mio figlio. Da Dicembre ad Agosto, oddio ho partorito! ahhaha Torniamo seri.
E' incredibile come mi senta adesso, come se una parte di me non ci fosse più  e fosse rimasta in questa storia.
Ok, adesso come al solito mi scuserò se non sono perfetta, se ci sono errori di battitura, se i dialoghi non sono tanto carini e mi dispiace se magari a volte non riesco ad essere all'altezza delle vostre aspettative, cercherò di migliorare nelle prossime storie.
Per prima cosa, ringrazio delle persone vitali per questa storia: Aurora, senza alla quale  non sarei riuscita ad andare avanti, Silvia, senza i suoi consigli sarei rimasta a pelare patate e la dolce Martina, la quale mi ha sopportato per ben otto mesi ;)
Dedico questa storia a tutte le ragazze che hanno lo stesso sogno di Sara Bennet, spero di avervi fatto sognare con questa fanfic da venti capitoli e dedico  questo capitolo a quella scapestrata di Martina.
Infine ringrazio tutti voi per il supporto, per aver seguito questa storia e per essermi rimasti vicino sempre. Grazie.
Ho deciso di mettere i ringraziamenti  per far sembrare che la storia fosse ancora più vera, perchè la fanfic che avete letto è il libro che Sara Bennet ha scritto dopo esser diventata davvero famosa.
Inoltre la lettera che lei riceve sta a testimoniare che le sue avventure non sono finite qui.
Va bene, la smetto di ammorbarvi, spero solo che la storia vi sia piaciuta e che io sia stata all'altezza di tutti voi.
Sappiate solo che continuerò a scrivere, dopo questa Fanfic posterò un'OS e dopo inizierò un'altra ff di nome Shari che mi auguro seguirete.
Se volete rimanere aggiornati sulle mie nuove storie basta mettermi fra gli autori preferiti, ma ovviamente non siete obbligati a farlo.
Ok, basta parlare Sara.
Io non so. non voglio annoiarvi quindi... Ciao! 



 Video su Sara & Harry (http://www.youtube.com/watch?v=_oi_oo7jZ4g

 

 

 

 

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-Sara Scrive

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