Ti farò cambiare idea!

di Stellina_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 2: *** Ora basta! ***
Capitolo 3: *** Un pò di solitudine... o quasi ***
Capitolo 3: *** Complimenti Ryoga! ***
Capitolo 4: *** Avviso a Ranma ***
Capitolo 5: *** Indizi ***
Capitolo 6: *** Tempo di sfide ***
Capitolo 7: *** Pigiama delendus est: ovvero, il pigiama deve essere distrutto ***
Capitolo 8: *** Primo tentativo... fallito! ***
Capitolo 10: *** Litigi a ritmo di musica ***
Capitolo 10: *** L'alter ego ***
Capitolo 11: *** Furia ***
Capitolo 12: *** E' il caso di dirlo: finalmente! ***
Capitolo 13: *** Differenze? Dove, di grazia? ***



Capitolo 2
*** Ora basta! ***


L'ennesima lite in casa Tendo. Per quel baka di Ranma e delle sue tante fidanzate. *Possibile che non riesca a mettere in chiaro che non le vuole intorno?* Pensava Akane, che si era abbandonata sul suo letto, piena di rabbia e di... gelosia. Perchè si, ormai era un dato di fatto, era innamorata del suo fidanzato. *Se solo trovassi un modo per fargli esprimere i suoi sentimenti per me...* Anche questo era un fatto assodato: Ranma amava Akane, ma purtroppo per entrambi era troppo orgoglioso e timido per ammetterlo. La minore delle Tendo sapeva dei suoi sentimenti nei suoi confronti? Certo, e fino ad a quella mattina aveva accettato quella situazione di stallo.. ma dopo quello che quel ragazzo, il suo ragazzo, le aveva detto, o meglio, ripetuto per la milionesima volta, non ce la faceva più. Era giunto il momento di agire. .......................................................................................................................................................Flashback                                              -Dicci Ranma, com'è Akane nel privato?- domandò Daisuke, che faceva le veci di un intero gruppetto di ragazzi che si era riunito nel cortile della scuola durante la pausa pranzo. Il povero codinato a momenti non si strozzava con i fagottini al vapore che stava ingurgitando, e divenne rosso come un pomodoro troppo maturo. - C.. Come scusa?- rispose balbettando. -Hai capito bene Saotome! Non fare il timido, siamo tuoi amici, no?- ribattè Hiroshi. Intanto l'artista marziale aveva avuto il tempo di riprendersi e di pensare ad una risposta lontana anni luce dalla realtà. -Io e quel maschiaccio privo di sex-appeal? Ma non scherziamo!- disse. Tre secondi dopo si abbattè sulla sua testa un martello di 10 tonnellate. Maneggiato con maestria da Akane, ovviamente. -E'.... proprio questo.... che intendevo.....- cercò di dire da sotto il grand peso, muovendo un piede a piccoli scatti. -Ah si, eh? Bene, sai che ti dico? Non me ne importa niente.... Fai quello che ti pare!- lo aggredì Akane, che se ne andò correndo. -A.. Akane aspetta!- le gridò dietro Ranma, che prese a inseguirla. -Maledizione, fermati!- disse con il fiatone. Senza rendersene conto era finito sul terrazzo del Furinkan con una ragazza dai capelli blu circondata da un'aura dello stesso colore. -Cosa vuoi ancora, baka?- sussurrò. Qui si mette male, pensò Ranma. Non fece in tempo però a pronunciare una sola parola che una piovra cinese dai capelli viola lo circondò con i suoi tentacoli. -Shampoo, non è proprio un buon momento!- disse cercando di strapparsi di dosso la ragazza. -Cosa c'è, folse non ti piaccio? E io che elo venuta a poltalti il planzo.....- era un'esca ovviamente, e altrettanto ovviamente il ragazzo non se ne accorse. -Ma no Shampoo, che dici...- stava per dire che poteva dargli la porzione di Ramen e ritornare al ristorante, ma.... -Quindi mi ami! O che gioia, sposiamoci subito, ti va?- Shampoo puntualmente aveva frainteso tutto. Il problema è che non era l'unica. -Ranma, maledetto idiota! Non rivolgermi mai più la parola! Da ora il nostro fidanzamento è rotto!- urlò Akane. -Possibile che tu debba sempre fraintendere? Non hai capito niente! Comunque per me va benissimo... tsè, finalmente no starò più insieme ad una racchia come te!- Akane non aveva neanche ribattuto, aveva sceso le scale ed era tornata a casa, saltando le lezioni pomeridiane. ................................................................................................................................................................Fine flashback

*Racchia eh? Bene, adesso vedremo....* Pensava Akane mentre cercava un vestito adatto a quello che stava per compiere... *Mi sa tanto che devo chiedere a Nabiki un prestito... non ho assolutamente niente da mettermi!* concluse infine con un enorme gocciolone che le si era formato dietro la testa.
Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeccooooooooooooooooooooooooooo!Probabilmente molti adesso o staranno vomitando o mi odieranno a morte... ma io ci ho provato! Fatemi sapere se ho fatto schifo e devo ritirarmi e vivere come un'eremita oppure andare avanti... Grazie per gli eventuali commenti (sia positivi che negativi, sono tutta orecchie!)!









 

 

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Capitolo 3
*** Un pò di solitudine... o quasi ***


*Ecco fatto. Per colpa di Akane mi sono preso il raffreddore.* pensò Ranma con un gocciolone dietro la testa e una candela che gli scendeva dal naso.
*Devono essere state tutte quelle docce fredde che ti sei fatto* gli spiegò spazientita la sua coscienza.
*Sto impazzendo. Adesso sento anche delle voci nella testa... *
-Taci.- rispose a se stesso il codinato.
Poi una voce interruppe il discorso ciceroniano che il ragazzo stava per cominciare con se stesso.
-RANMAAAAAAAAAAAAAA!!!-
-Ancora?!?! e adesso che vuoi?- rispose brusco lui.
Era la terza volta che quel maniaco gli si avvicinava quella mattina e lui aveva già perso la pazienza.
-E' tuo dovere di allievo fare felice il tuo vecchio maestro.... E oggi potresti riuscirci provandoti questo bel reggiseno!- cercò di convinlcerlo Happosai.
-Ma neanche morto!- Immediatamente il sedicenne saltò in piedi, pronto a reagire ad un eventuale assalto del maestro.
Poi però l'essere di età indefinita, ma senza dubbio superiore ai 200 anni, fece una cosa che Ranma non avrebbe mai immaginato, sapendo quanto fosse attaccato alla sua collezione.
-Allora magari lo vuoi... è di Akane, lo sai?- cercò di invogliarlo Happosai.
-Maledetto vecchiaccio! Se ti prendo ti faccio secco!- Ranma era furioso.
Non ne poteva più dei pensieri osceni del suo maestro.
-Sei troppo lento!- disse il maniaco, e poi partì di corsa, saltando da un tetto all'altro.
Ranma lo seguì subito e in pochi minuti riuscì ad acchiapparlo e spedirlo nel cielo di Nerima.
-Guarda mamma, un ufo!- disse un bambino poco lontano, vedendo uno strano oggetto volare sopra le loro teste.
Ranma sorrise e si incamminò verso casa.
Non si accorse però di avere in mano il reggiseno di Akane fino a quando la solita vecchietta che buttava l'acqua per strada non gli lanciò un'occhiataccia seguita da un "pervertito!"
Quando rientrò nell'bitazione dei Tendo, andò direttamente in camera della fidanzata e ripose l'oggetto in pizzo nell'apposito cassetto.
Poi si guardò attorno.
Era nella stanza di Akane e non c'era nessuno che potesse disturbarlo.
Aprì l'armadio e prese il vestito verde che tanto gli piaceva indosso alla ragazza.
Poi fece una cosa che non avrebbe mai fatto se ci fosse stato qualcuno: annusò il profumo su quell'abito, e lo riconobbe come quello della fidanzata.
Rimase lì per un paio di minuti, e infine, ancora con il vestito in mano, si diresse in camera sua.
Nascose il bottino nel futon e si stese sotto la coperta del suo "letto".
*Se mi scoprisse mi scambierebbe per un maniaco* ritenne pensando ad Akane e alla sua reazione allo scoprire il furto.
*Dormiamo un pò... mi sta venendo la febbre... accidenti!*
In effetti si sentiva un pò caldo.
*Forse è la febbre che mi sta facendo comportare in questo modo... insomma, portare nel futon un indumento di Akane non è da me... * fu il suo ultimo pensiero, prima di scivolare in un sonno profondo, cullato dal profumo della ragazza.

 

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Capitolo 3
*** Complimenti Ryoga! ***


Dopo il gesto di Akane, Ranma aveva evitato la minore delle Tendo per tutto il giorno.
Non l'aveva fatto per paura delle provocazioni della ragazza, ma perchè lo spaventava il modo in cui il proprio corpo voleva reagire.
Il codinato era pur sempre un ragazzo innamorato della sua fidanzata.
Il problema era però che lui non aveva esperienza in questo genere di cose, e per non fare figuracce preferiva non esporsi troppo.
Ancora una volta il suo stupido orgoglio.

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-Ranma, come mai non sei ancora in palestra con Akane? Non ti starai rammollendo!- urlò al figlio Genma Saotome.
-Ma che dici?! Adesso vado, ho solo avuto un contrattempo.- rispose il ragazzo.
In realtà l'imprevisto non si era mai verificato, stava solo cercando di trovare un modo per neutralizzare i particolari "attacchi" di Akane.
Per la prima volta in vita sua camminò con un certo timore verso la palestra.
Si affacciò all'entrata e non vide nessuno.
*Che sia in ritardo anche lei?*pensò il sedicenne.
Fece appea due passi e sentì una presenza alle sue spalle.
Immediatamente si girò e, senza guradare chi fosse, strinse i polsi dell'individuo, immobilizzandolo contro la parete.
Poi si accorse che era la sua fidanzata.
-Ranma, come siamo energici...- esordì Akane con un sorrisetto sulle labbra e socchiudendo leggermente gli occhi, soddisfatta.
Stranamente il codinato colse il doppio senso.
-Ma che cosa stai... - tentò di replicare l'artista marziale.
-Ranmaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Come hai osato solo tentare di compiere un simile gesto con Akane?!? Preparati a morire!-
*Sempre la solita frase.... Ma non si stufa di ripetere ogni volta le stesse cose?* pensò Ranma.
Solo adesso si era reso conto della situazione, ma soprattutto della posizione, in cui si trovava: teneva ancora Akane contro il muro e solo un paio di centimetri li separavano.
Come al solito Ryoga aveva frainteso tutto.
-Ryoga, non hai capito niente!- disse allontanandosi velocemente dalla ragazza.
-Ho capito benissimo invece. Ora combatti!- ribattè l'eterno disperso.
Poi quest'ultimo si lanciò contro il codinato, che prontamente evitò i suoi colpi correndo per casa Tendo.
Per schivare l'ennesimo colpo del leone, Ranma si arrampicò fino alla finestra della sua camera ed entrò.
Ryoga non si fece attendere.
Ma non entrò dall'apertura.
Ne creò una nuova con la tecnica dell'esplosione.
Risultato?
La camera di Ranma era a pezzi.
-Ryoga! Guarda cos'hai combinato!- lo rimproverò la minore delle Tendo.
Come se avesse ricevuto una scossa da un collare elettrico, il ragazzo si fermò.
-Pe.. perdonami Akane.- detto questo fuggì.

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-Fantastico, per quello stupido di Ryoga stanotte dovrò dormire in giardino!- si lamentò Ranma.
-Sai figliolo, non è affatto necessario...- disse Genma.
-Ah si? Bene, illuminami, dove dovrei dormire, sul tavolo?!- gli rispose malamente.
-No razza di figlio degenere! Potresti dormire con Akane! Sarebbe anche ora... d'altronde siete fidanzati da molto tempo ormai.- disse il padre con una punta di malizia negli occhi.
*Dormire con Akane?! Proprio no! Con le intenzioni che ha ultimamente, non passerei la notte... Le possibilità non sono molte: o morirei d'infarto per le sue mosse.. (come dire? Osè) o mi ucciderebbe lei con le sue stesse mani per non aver reagito come avrebbe voluto lei!* pensò Ranma.
-Io dormirei con Soun.... - cercò di invogliarlo l'uomo-panda.
Ma il codinato non lo ascoltava.
*Poi, con il mio corpo vicino al suo... in un letto.... potrei perdere il controllo e... farmi scoprire. Insomma, non posso permettere che lei scopra che sono innamorato di lei! Ma soprattutto... non posso fare la figura del perfetto idiota in queste cose!*
Troppo tardi Ranma... ce n'eravamo accorti da un pezzo di questi "segreti".
 -Ma non ci penso neanche!- rispose il codinato.
-Bè ragazzo, troppo tardi. Ho appena comprato un nuovo letto per Akane. E per te. Da ora in poi dormirete assieme.- intervenne Soun.
-COOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAA!?!?!- poi il nostro eroe svenne.

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Capitolo 4
*** Avviso a Ranma ***


Akane era distrutta.                                                                                                                                                                                                   Era stata in centro tutto il pomeriggio per fare spese: infatti, dopo essersi resa conto di avere vestiti che lasciavano tutto all'immaginazione, aveva cercato qualcosa di più adatto alla sua età, qualcosa che non la facesse assomigliare ad una monaca di clausura....
Ma soprattutto qualcosa che avrebbe fatto pentire Ranma di tutte le bugie che le diceva sul suo aspetto, di tutte le offese infondate.
Tornando a casa, soddisfatta quanto stanca, sorrise furbescamente per il pensiero che le si era formato nella mente:
*E ora a noi due Ranma*

-Sono a casa!- urlò Ranma.
Akane lo sentì dalla sua camera. *Finalmente e' tornato.* fu la prima cosa che pensò.
-Ce ne hai messo di tempo stavolta per staccarti di dosso le tue pretendenti...- gli fece notare velenosa Nabiki.
-Non nominarmele per i prossimi sei mesi!- la zittì lui.
Nabiki tornò ad interessarsi al programma televisivo che stava guardando fino a pochi secondi prima, e il ragazzo si sedette al tavolo dopo aver preso un pacchetto di patatine dalla dispensa.
-Comunque, mio caro Ranma,- esordì la ragazza dopo un pò -ti aspetta una bella sorpresa...-
-Che intendi dire?- domandò il codinato con un brutto presentimento.
-Se vuoi sperlo sono 2000 yen.- lo ricattò lei.
-Nabiki sei una serpe...- ovviamente però la curiosità era troppo forte. La mano quasi immediatamente prese il portafoglio.
- Ora parla però.- cedette, porgendole le banconote.
Lei, dopo aver contato metodicamente i soldi appena fatti, finalmente rispose.
-Niente di speciale... oggi Akane ha preso un bel pò di vestiti umh, come dire.... particolari.-
Stranamente Ranma capì al volo e immediatamente gli si azzerò la salivazione.
Ora si che aveva un problema.
-Cosa vuoi che me ne importi, rimane pur sempre una racchia.- ribattè comunque.
-Se lo dici tu.- rispose semplicemente Nabiki.
Poi era andato in bagno. Gli serviva un lungo periodo all'interno di quella vasca.
Riempita con acqua ghiacciata ovviamente.

 

 

Arrivò l' ora di cena.
Ranma era appena uscito dal bagno dopo una lunga pausa di "riflessione". Diventare ragazza gli era servito, aveva calmato i suoi bollenti spiriti dovuti all'immagine di un'Akane perticolarmente scoperta, e adesso era di nuovo il solito ragazzo, dimentico del discorso avuto con Nabiki.
Poi lei arrivò.
Indossava un paio di calzoncini bianchi che mostravano le gambe lunghe e toniche e una canottiera blu con delle rose rosse sul lato destro.
Era semplicemente bellissima e Ranma stava praticamente sbavando nel piatto di riso preparato da Kasumi.
Akane se ne accorse. *E per fortuna che ho il sex-appeal di un sottaceto* rise tra se e se.
-Figliolo, chiudi la bocca, o i pipistrelli la scambieranno per una caverna...- lo prese in giro Genma. 
-Akane, figlia mia, stai benissimo. - disse un Soun in preda alla commozione.
-Grazie papà..-disse un'Akane non poco imbarazzata.
Ranma intanto era riuscito a ricomporsi, ma quando la sua fidanzata gli si sedette vicino non potè fare a meno di notare che la canottiera lasciava una buona visuale del seno della ragazza.
Lei ovviamente se ne accorse. -Brutto maniaco, cosa stai guardando?-
*Bene,* pensò però, *tutto secondo i piani*
-Niente, cosa potrei mai guardare in una ragazza piatta come una tavola?- ribattè lui.
*Te lo faccio vedere io il piatto come una tavola...*
 La minore delle Tendo cominciava a perdere le staffe.
 -Idiota!- gridò Akane tirandogli un pugno in testa.
Dopo la solita lista di insulti che conosciamo bene, iniziarono a mangiare.
Quando tutti andarono a dormire, Akane si mise il pigiama che aveva comprato quel pomeriggio. Era giallo, ovviamente, ma giocava sul vedo-non-vedo: all'altezza del seno c'era una fascia di raso che la copriva, ma poi la pelle della pancia e della schiena si vedeva chiaramente attraverso il tesuto. I pantaloncini erano invece di semplice raso giallo.
Attese a lungo nel suo letto il momento propizio.
A mezzanotte sentì Ranma scendere in cucina, e decise di agire. Quando lo raggiunse, lo vide li, in piedi davanti alla credenza, girato di schiena, intento a versarsi un bicchiere di latte.
Akane lo squadrò per bene. Era in boxer e canottiera.
Ma ovviamente non guardava quello. Lei era incantata sui suoi muscoli e sul suo fondoschiena.
*Concentrati Akane....*
Scosse la testa, come per scacciare quei pensieri, e domandò -Puoi versare un bicchiere di latte anche per me?-
-Akane, non ti avevo sentita scendere! Ok, ma mi devi un fav...- le parole se le portò via il tempo.
Si era girato ed era rimasto con il bricco in mano, a guardare imbambolato la fidanzata. Sentì il sangue andargli alla testa e in un'altra parte un pò più delicata.
Era semplicemente un angelo. SI, un angelo TROPPO SCOPERTO per mantenere integra la sua sanità mentale.
-Bhè, hai visto un fantasma?- chiese lei con fare ingenuo.
-Ma come diavolo ti sei conciata?!?- le urlò contro cominciando a diventare tutto rosso.
-Perchè scusa? Fa caldo, è estate e ci sono 34 gradi di notte, come vuoi che vada in giro?!?- ribattè lei, che cominciava ad arrabbiarsi per non avere ottenuto l'effetto sperato.
Akane non sapeva però che l'effetto l'aveva ottenuto, eccome, e Ranma faceva una fatica incredibile a non renderlo evidente.
-Tsè, non mi interessa di certo come va in giro una racchia come te...- *Ma come faccio a dirlo??? E' semplicemente divina...* si maledì mentalmente.
-Ora dici così...- cominciò avvicinandosi a lui 
-ma sappi che entro la fine di questa settimana...- adesso era attaccata a lui, divisi solo da un paio di centimetri
-riuscirò a farti cambiare idea su molte cose, mio caro Ranma.-
Questo deglutì sonoramente.
Poi lei si voltò e salì le scale.
Improvvisamente il ragazzo non aveva più fame.
Aveva bisogno invece di una doccia gelata.

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Capitolo 5
*** Indizi ***


*Akane, ormai sono già due mesi che mi trovo ad Okinawa per i miei allenamenti, ma ogni mio pensiero è sempre rivolto a te... ti prego, aspettami.*
L'eterno disperso stava dimostrando ancora una volta che mai un soprannome fu più azzeccato del suo: camminava infatti per le strade di Nerima, ma era convinto di essere da tutt'altra parte.
Quando passò davanti al parco, qualcosa gli sembrò familiare.
"Trattare con cura gli alberi di pesco" recitava un cartello piegato su se stesso come un fiore dallo stelo spezzato.
*Un momento, ma quello non l'ho ridotto io così?!?! Ma allora sono ancora vicino ai Tendo!*
E bravo, c'era arrivato...
-Accidenti!-imprecò a denti stretti.
*Bè, visto che sono qui, tanto vale andare a trovare Akane...* pensò.
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Camminava tranquillo quando improvvisamente un getto d'acqua lo colpì: *Ancora quella vecchietta!*
Ormai aveva perso il conto delle volte in cui quella signora lo aveva fatto mutare in un porcellino.
Immediatmente si ritrovò trasformato in P-chan.
Si rese conto che senza zaino e ombrello era molto più agile.
Corse a perdifiato e finalmente trovò l'abitazione dei Tendo.
Sembrava che in casa non ci fosse nessuno.
Ma poi....
-Rooonnf! Roooonf!- Ranma russava.
Ryoga entrò nella stanza del codinato e vide una cosa che gli fece arricciare la coda: il suo amico-nemico dormiva abbracciato ad un vestito di Akane.
Il porcellino pensò al peggiò e gli fu subito addosso.
-Maledetto Ryoga! Che ti salta in mente?- disse Ranma, assonnato come non mai.
-Sgrinch sgrinch!- grufolò il maialino di rimando.
-Fatti un giro!- urlò il sedicenne, poi lo spedì fuori dalla porta.
Proprio in quel momento apparve Akane.
P-chan non fece in tempo a scansarla, e le finì addosso, dritto tra le sue braccia.
-P-Chan! Chi ti ha lanciato così? Quel cattivone di Ranma? Non piangere, adesso mi occupo io di quello lì..- cercò di consolarlo lei.
Le lacrime di Ryoga però non erano di dolore: erano piene di disperazione.
La sua Akane non era vestita al suo solito modo: aveva infatti un abito azzurro, con la scollatura a cuore e le spalline, che le arrivava appena sopra al ginocchio.
Era decisamente più scoperta del solito.
E lui era troppo vicino al seno della ragazza.
-Stupido suino, che cosa stai guardando?!?- il codinato uscì a grandi passi dl futon e si diresse verso la fidanzata.
-Lascialo stare! E' solo un povero maialino!- lo difese la ragazza.
- Povero non direi, ma maiale di sicuro!- la rimbeccò Ranma cercando di rendere evidente il doppio senso.
Poi si accorse dello sguardo di Akane.
Puntava dietro di lui. Nella sua stanza.
*Cosa c'è nella camera che può aver attirato la sua attenzione? Vediamo... un armadio, una sedia, il mio futon....
Oh oh. Il MIO FUTON con dentro SUO vestito. Ora si che sono nei guai. * pensò il codinato.
Tuttavia la fidanzata reagì in un modo inaspettato.
-E quello cos'è?-chiese con un sorriso. -
N.. niente, non so neanche come ci sia finito lì.- rispose balbettando Ranma.
-P-chan, aspettami giu, parlo con lui e ti raggiungo, ok?- disse amorevolmente la minore delle Tendo.
Il suino trotterellò via di malavoglia. -
Bene bene bene... Come mai un mio indumento è finito nel tuo letto, Ranma?- domandò Akane con gli occhi pieni di malizia e un sorriso a trentadue denti.
-Te..te l'ho detto, non lo so..- *E ora che le dico?*
*Accidenti se è testardo... forza Akane, vediamo di fargli sputare il rospo!*
-Allora non avrai niente in contrario se me lo riprendo. giusto?- provò la ragazza.
-Ovviamente.- rispose Ranma, sudando freddo.
-Okay.- *Sarà per un'altra volta... non mi arrendo così facilmente!* s'impuntò lei.
Quando la fidanzata fece per entrare nelle stanza, lui la fermò con un gesto della mano.
-Mmmm... Akane? Cosa intendevi dicendo che mi avresti fatto cambiare idea su molte cose?-
La curiosità era stata più forte di lui.
La testa lo esortava a non fare domande... ma quando mai l'aveva ascoltata?
-Se vuoi ti do un piccolo indizio...- sorrise furbescamente.
Akane si avvicinò e seguì la linee dei muscoli del torace fino ad arrivare ai boxer.
Poi tirò l'elastico delle mutande di Ranma, facendolo schioccare.
-Ora ti è abbastanza chiaro?- gli sussurrò all'orecchio sinistro sorridendo maliziosamente.

 

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Capitolo 6
*** Tempo di sfide ***


Ovviamente Akane si svegliò per prima e come ogni mattina doveva svegliare Ranma.
Si girò in direzione del ragazzo e se lo ritrovò a pochi centimetri dalla faccia.
*Ha un'espressione così rilassata... * pensò concedendosi alcuni minuti per guardarlo.
Si soffermò particolarmente sugli occhi chiusi.
Com'erano belle quelle sue iridi blu... sarebbe affogata in quel mare....
*Bè Akane, è un pò difficile annegarci se sono ancora chiusi... vediamo di farglieli aprire...*
Poi decise di non riservargli il solito risveglio... sarebbe stato sconveniente per due motivi:

1. non avrebbe certo ottenuto ringraziamenti per la secchiata d'acqua gelata (un risveglio poco piacevole avrebbe fatto infuriare Ranma, che puntualmente l'avrebbe coperta di insulti... e lei voleva esattamente il contrario);

2. nel letto ci doveva dormire anche lei, e un letto bagnato non era molto accogliente...

*Bene, vediamo se questo funziona...*
Akane si protese verso il ragazzo e con molta delicatezza (strano, eh? ndme) gli diede un bacio sulla guancia.
Il codinato sentì quel tocco e, essendo appena uscito da una fase di sonno profondo da cui di solito non sarebbe uscito senza una "doccia" causata dalla ragazza e delle sue urla, aprì gli occhi, frastornato.
*Ecco quei suoi occhi meravigliosi...* pensò la minore delle Tendo.
-A.. Akane, che stai facendo?- chiese Ranma allontanandosi per vederla meglio in viso.
-Mi hai sempre detto che dovrei essere più carina. L'ho fatto.- rispose semplicemente lei.
La ragazza mentre parlava si stava pericolosamente avvicinando al sedicenne, che a questo punto scattò in piedi con un abile movimento.
-Dove stai andando?-
Ora la sua dolce fidanzata lo guardava con aria truce.
-A fare colazione.- disse lui.
-E no, non mi sfuggirai tanto facilmente!- immediatamente Akane uscì dal letto e si piantò davanti al codinato.
-C..co..sa hai intenzione di fare?- il povero artista marziale ormai aveva il codino teso come una corda di violino.
-Prova a indovinare...- Akane lo prese per la canottiera e lo attirò a sè.
Ranma si fece di cemento.
-Che ti prende, il gatto ti ha mangiato la lingua?- ad ogni parola la ragazza si avvicinava sempre di più al viso del ragazzo.
Qualche crepa cominciava già a farsi strada sul viso e sul corpo cementificato.
SBANG!
-Akane! Cosa stai facendo al mio Lanma!-
La cinesina dai capelli viola era entrata sbattendo la porta.
-Hai visto Shampoo, cosa ti avevo detto? Ormai condividono la camera, Ranma non ti ama!-
Mousse era convinto di rivolgersi all'amata ma, per cause ben note, parlava con un vestito su una gruccia.
-Sono qui, idiota! Mettiti gli occhiali!- disse l'amazzone tirando un pugno al povero cieco.
-E tu Akane!- urlò puntando il dito verso la "lagazza violenta".
-Se vuoi avello, dovlai vedeltela con me! Plopongo un patto: ci sfidelemo a colpi di femminilità e chi vincelà avlà Lanma! Accetti?-
-Certo! Ti batterò e tu te ne tornerai da dove sei venuta!- rispose Akane.
-Pelfetto! Si comincia da ola!- proclamò Shampoo.
-Akane, sei sicura?- intervenne Ranma.
-Ovvio! Perchè non dovrei esserlo?-
*Si sta forse preoccupando per me?* pensò speranzosa la minore delle Tendo.
-Perchè non hai un briciolo di sex-appeal!- mentì il codinato.
Volete sapere cosa accadde dopo?
Chiedetelo direttamente a lui quando riuscirà a tornare dal Polo Nord.

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Capitolo 7
*** Pigiama delendus est: ovvero, il pigiama deve essere distrutto ***


Akane tornò a casa dopo ore e ore passate a cercare Ryoga.
Voleva scusarsi, non era sua intenzione accusare il ragazzo: in fondo i muri a casa Tendo non avevano vita lunga.
-Sono tornata!- urlò all'ingresso mentre si toglieva le scarpe.
-Bentornata sorellina. Vuoi sapere la novità?- sbucò Nabiki dal nulla.
-Dipende. E' gratis?- domandò Akane.
-Che domande... per te certo che lo è.. ma se volessi prestarmi quel tuo nuovo paio di scarpe ogni tanto...- cominciò Nabiki.
-In questo caso credo proprio che lo scoprirò da sola...- tagliò corto Akane fulminandola con lo sguardo.
-Come vuoi..- le rispose la sorella.
La minore delle Tendo salì le scale e arrivò davanti alla porta della sua camera, e lì si fermò.
C'era qualcosa che non andava.
Girò la maniglia molto lentamente e improvvisamente non seppe se fare i salti di gioia o disperarsi.
La sua stanza era completamente diversa: il letto non era più di una piazza, ma bensì di due piazze, l'armadio era il doppio del precedente e tutto sembrava più luminoso.
Poi notò una cosa, o meglio, qualcuno.
-Ciao, Akane.-disse Ranma, sdraiato sul letto con le mani dietro alla testa.

...........................................................................................................................................................................

-Quindi d'ora in poi io e lui dormiremo insieme?- chiese Akane a suo padre.
-Certo, è ora che cominciate a sperimentare la vita matrimoniale... ma non approfittatene, mi raccomando... l'erede deve arrivare, ma non così presto e non prima di aver celebrato il matrimonio!- li reguardì entrambi, ma guardò per tutto il tempo il povero sedicenne.
-Tranquillo papà...-disse Akane, lanciando però un'occhiata provocatoria a Ranma.
*Perchè tutte a me???* pensò il codinato piegando la testa in avanti, sconfitto. ...........................................................................................................................................................................

Ranma era già in boxer e canottiera, pronto per andare a dormire.
Non aveva certo intenzione di perdere il sonno per la sola vicinanza della fidanzata.
-Potresti venire ad aiutarmi? Non riesco ad alzare il materasso, è troppo pesante.- *Non si sono nemmeno disturbati a prepararci il letto...*pensò Akane.
-Arrivo...- il ragazzo non riusciva a smettere di pensare che il pigiama della ragazza era proprio strano... sembrava che il tessuto fosse fatto apposta per essere strappato, da quanto era sottile e fragile... ma soprattutto trasparente.
Quel corpo sinuoso, la pancia piatta, le gambe lunghe e toniche... arrossì solo al pensiero di quello che poteva esserci sotto il tessuto giallo.
-...Anche se dovresti farcela da sola... alzi un tavolino di legno massiccio, sbattendomelo in testa tra l'altro, ma non riesci a mettere un copriletto!- la prese in giro per allontanare quei pensieri.
La situazione per i suoi gusti si stava surriscaldando un pò troppo.
-Ah si, eh? Bene, controlla se questo cuscino è foderato bene!- detto questo Akane colpì Ranma con l'arma improvvisata, da cui fuoriuscirono piume bianche.
-Dovrai fare di meglio per mettermi K.O.!!- dichiarò ridendo il codinato.
-Oh, stai pur certo che qulacosa ti farò!-gli urlò contro lei.
E partirono altre piume.
Prorprio in quel momento passava di lì Ryoga.
Finalmente aveva ritrovato la strada di casa Tendo: l'aveva cercata per tutto il pomeriggio per scusarsi di persona con Akane.
Provate solo a immaginare cosa pensò l'eterno disperso nel sentire le ultime due frasi dette dalla "coppia" e nel vedere volare tutte quelle piume dalla finestra aperta della camera della minore delle Tendo.
-RANMAAAAAAAAAAAAAAAA!- urlò Akane.
-Tanto non mi prendi! Sei troppo goffa!-il codinato scappava da una parte all'altra.
Poi gli venne un'idea.
 Aprì l'armadio e abbassò l'appendiabiti superiore al massimo1 e si scansò appena in tempo per vedere la fidanzata impigliarsi con il pigiama nella sbarra.
Poi lo ritirò su.
-Idiota, che stai facendo? Sai, non èuna posizione molto comoda!-disse lei un metro e mezzo sopra di lui.
Ryoga cominciò a piangere.
 Il invece ragazzo rideva.
-Facciamo cambio, ti va? Io sto lì sotto e tu stai qua sopra, va bene? Poi vediamo se riderai ancora tanto!- era furiosa.
-A... Aspetta... adesso ti faccio scendere!- riuscì a dire Ranma tra una risata e l'altra.
Riportò giù l'appendiabiti. -Akane.. abbiamo un problema.-
-E cioè?-
-Ecco questo- disse toccando il pigiama- si è incastrato.-
Ryoga svenne davanti al portone della casa dei due.
-Bè, io non ho intenzione di stare appesa qui per il resto della mia vita...- disse lei.
-Allora dobbiamo strapparlo.- *Kami, cosa avete contro di me?*
*Scusa, non era questo che volevi fin da quando l'hai vista indossarlo per la prima volta?* chiese la sua coscienza.
Decise di ignorarla. Ultimamente gli rivelava pensieri scomodi.
-Ok, va bene.- si rassegnò Akane.
*Forza Ranma, puoi farcela....dopotutto è necessario...*cercò di darsi coraggio il ragazzo.
-Al mio tre... uno, due... tre!- S
TRAAAAAAP! Il tessuto che si strappava.
SCHIAFFF! La mano di Akane sulla guancia di Ranma.
-Questo è per avermi fatto penzolare a mezz'aria! Ora andiamo a dormire, sono stanca.- detto questo si infilò sotto le coperte.
-Sempre carina, eh? - si lamentò lui, imitando la ragazza.
-Vuoi anche un pugno in testa per caso?- lo zittì lei.
Dopo un pò il codinato sentì il respiro della fidanzata farsi regolare.
Si era addormentata.
A quel punto si girò verso di lei e avvicinò lentamente la sua testa ai capelli di lei.
Inspirò il suo profumo.
Il suo ultimo pensiero fu * non mi ha schiaffeggiato per averle strappato il pigiama... che volesse questo da parte mia fin dall'inizio?*
1.Avete presente gli armadi che hanno tre piani e raggiungono anche i due metri e mezzo? ecco, quelli...




 

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Capitolo 8
*** Primo tentativo... fallito! ***


Dopo che Shampoo mangiò con tutta la famiglia Tendo (e di questa cosa Akane doveva solo ringraziare Kasumi e la sua gentilezza), rimase sola con la ragazza dai capelli blu.
-Ola decidelemo le plove in cui dovlemo scontlalci!- proclamò Shampoo.
-Bene, a te la prima scelta!- rispose Akane.
-Cucina, ovviamente!-
-Canto!- *Ma che ti salta in testa, stupida! In vita tua hai cantato mentre facevi il bagno e alle feste di Natale! Ormai è fatta però... *
La coscienza della minore delle Tendo era implacabile.
La cinesina stava per parlare quando improvvisamente nella stanza si sentì una strana risata... e subito dopo comparvero migliaia di petali neri.
- Io, Kodachi la Rosa Nera, sono venuta per partecipare alla sfida per ottenere il mio adorato Ranma!-
Poi una spatola si andò a piantare proprio ai suoi piedi.
-Partecipo anche io! Non ve lo lascerò tanto facilmente, credetemi!- U-chan aveva fatto la sua comparsa nella stanza.
-Pel me va bene! Salà più diveltente sconfiggelvi tutte!-
-Non mi fate paura!- disse Akane.
-Manca ancola una sfida, visto che noi siamo in quattlo e ne deve rimanele solo una... Kodachi, Ukyo, scegliete un campo!-
Le due si guardrono negli occhi per un unico istante, poi si rivolsero verso le altre due sfidanti.
-Mi sembra ovvio, la nostra ultima sfida sarà farci baciare da Ranma!- dissero in coro.
-Ci sto spatolona!- affermò Shampoo.
-Anche io.- disse Akane, pensando però: *E adesso che cosa faccio? Cucinare... non sono capace; cantare... forse. Ma farmi baciare da Ranma?? E' da chissà quanto tempo che ci provo!*
-Bene! inizieremo appena Ranma tornerà. Dimmi Akane, l'hai spedito troppo lontano?- chiese Ukyo.
-Abbastanza... l'ho colpito un pò troppo forte mi sa...-
-Già, ma non così tanto. Sono già qui.- il "povero" codinato si era trascinato per le strade di Nerima con un bastone.
-Ciao Ranma!!!- dissero in coro tre delle sue fidanzate (indovinate voi i nomi...).
-Si si.. qualcuna di voi può spiegarmi quello che sta succedendo? Perchè mi aspettavate?-
Inutile dire che si creò una confusione allucinante: una cercava di prevalere sull'altra. L'unica a non parlare era Akane: ce l'aveva ancora troppo con lui solo per guardarlo in faccia.
Così, con molta tranquillità s'incamminò e salì le scale, lasciando il codinato a vedersela con quelle tre.

....................................................................................................................................................................................................................................

-Pronte? Via!- Kasumi era stata nominata giudice della gara di cucina, e doveva ammettere che si stava divertendo un sacco a guardare le quattro ragazze spadellare sui fornelli.
Shampoo si dedicò al ramen, Ukyo ad una okonomiyaki, Akane a degli involtini di riso (che stavano venendo abbastanza bene, se non si considera il fatto che aveva usato un'intera confezione di sale...) e Kodachi si stava dedicando ad un cocktail di sua invenzione con "ingrediente segreto" che consisteva, ovviamente, in un sonnifero potentissimo.
Le fidanzate "illegittime" avevno infatti complottato contro la minore delle Tendo: la rosa nera avrebbe preparato per lei un bel biberone per metterla fuori gioco, poi se la sarebbero vista loro tre.
Una assaggiò i piatti dell'altra e, quando Kodachi assaggiò per prima la portata di Akane, cominciò a fare strani rumori gutturali, battendosi sul petto.
La cuoca "provetta", pensando che la rivale stesse soffocando, afferrò a caso uno dei bicchieri pieni di qualche strana sostanza colorta presenti sul tavolo e glielo fece bere.
Poi, la rosa nera cadde a terra.
-Kodachi! Non puoi morire per un mio piatto, rispondimi!- disse Akane inginocchindosi di fianco alla ragazza.
Si avvicinò anche Shampoo e mise due dita davanti alla bocca della "morta". -Tlanquilla lagazza violenta, sta solo dolmendo... salà svenuta!- cercò di sviarla la cinesina, che sapeva benissimo dell'ormai fallito piano per eliminare Akane.
-Non volevo farla stare male...- disse la ragazza dai capelli blu, poi ripresero la gara da dove l'avevano interrotta.

 

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Capitolo 10
*** Litigi a ritmo di musica ***


-Nabiki, te la senti?-
-Certo sorellina! E' una gara di canto, e nel mondo degli affari va saputo valutare tutto!- la mezzana era entusiasta: ogni occasione era buona per fare pratica... e soldi.
Vendendo il filmato che avrebbe fatto, contava di guadagnare la somma sufficiente per rifarsi il guardaroba.
-Bene, allora siediti e goditi lo spettacolo!-
Akane tentava di essere positiva, ma non sapeva proprio come sarebbe andata la sua esibizione.
La giovane donna in affari si sedette al suo solito posto a tavola. -Chi inizia?- chiese.
-Io, mi sembla ovvio! Non vollei che non sentissi più nulla dopo avel ascoltato queste due campane!-
*Adesso le strappo i capelli uno ad uno...* pensarono contemporaneamente Ukyo e la minore delle Tendo.
-Aspettate! Deve assistere anche Ranma, vero?-
-Bè, Nabiki, non ce n'è bisogno...-
Akane al solo pensiero di cantare davanti al fidanzato perse circa metà della voce e quello che uscì dalla sua bocca fu poco più che un sussurro.
-E invece non solo vi ascolterò, ma parteciperò anche io alla sfida!- Il codinato fece la sua comparsa nella sala da pranzo con un testo alla mano.
-Ranma, questa è una gara per ottenere la tua mano, non puoi competere per te stesso!- urlò quasi Ukyo, sull'orlo di una crisi di nervi.
-Posso eccome! E lo farò! Deciderò IO con chi mi sposerò, non sarà una semplice competizione tra pazze a farlo!-
-A chi hai dato della pazza?!?- un'aura blu era andata a formarsi intorno alla sua dolce fidanzata e ora aleggiava minacciosa.
-Io direi di cominciare!-
Nabiki ancora una volta aveva salvato per un pelo la situazione. ...........................................................................................................................................................................

-Cosa canti?- domandò Nabiki alla cinesina.
- "Gun" delle Serebro.-
Immediatamente partì il sottofondo musicale e lei pronunciò le parole della canzone. Inutile dire che tutti ne furono scioccati.

"You know I beat your gun!

You know I beat your gun!

You know I beat your gun...

...and I'll be done!"

 

Era chiaramente un'allusione a quello che avrebbe voluto fare al codinato... che ovviamente lui non afferrò.
-Shampoo, credo possa bastare.- Decretò Nabiki a metà canzone, con gli occhi sbarrati.
Non la fece smettere perchè fosse stonata, anzi, ma perchè quel testo, per quanto orecchiabile, era pieno di doppi sensi e oscenità. Se Soun l'avesse sentita avrebbe allagato la stanza. Per la seconda volta quel giorno.
La cinesina tornò al suo posto tutta contenta, convinta che l'avesse interrotta perchè aveva già la vittoria in pugno.
-Akane, è il tuo turno.-
- Volevo cantare "I left my heart in Tokyo" delle Mini Viva. Spero vi piaccia.-

 

"Step up here to me

am i dumb enough to believe

when somebody says jump on this

would you follow them on your knees?

Am I wrong or right

to be dancing with you tonight?"

 

Vieni qui da me

Sono davvero così scema da credere

cha quando qualcuna ti dice di raggiungerla

non la segui sulle ginocchia?

Ho torto o ragione

a ballare con te stanotte?

 

 

Gli spettatori erano colpiti. Sembrava che quella canzone fosse stata scritta apposta per quella situazione. Ranma ascoltava con particolare attenzione.

"You and me, we got something on,

and i don't need to hear that come come."

 

Io e te, abbiamo qualcosa in sospeso

e non c'e bisogno che me lo ripeta nessuno.
 

Nabiki la lasciò finire, curiosa di sentire tutte le parole. Alla fine applaudì: Akane era stata fantastica.
-E brava la mia sorellina! Ukyo, tocca a te.-
U-chan si stava alzando quando Shampoo le battè una mano alla base del collo, proprio in mezzo alle scapole.
-Buona foltuna!- disse la cinesina e, quando la cuoca di okonomiyaki tentò di rispondere, non ci riuscì. La voce era scomparsa.
"Che cosa mi hai fatto brutta gatta morta che non sei altro?" mimò con le labbra.
-IO? Ploplio niente.- A ogni parola un ghignò le nasceva sulla bocca. *Ti ho solo stimolato il nelvo del muto.* pensò.
"Questa me la paghi Shampoo!"
La ragazza dai capelli viola scosse la testa. -Che hai detto U-chan? Non capisco.-
-Bè, visto che lei non può cantare, ora tocca a Ranma.- le interruppe la mezzana delle Tendo.
Il ragazzo si alzò e, dopo essersi schiarito la gola, cominciò a intonare la melodia.

 

"Things will happen while they can

I will wait here for my man tonight, it's easy when you're big in Japan."

 

Le cose accadranno quando potranno

Aspetterò qui il mio uomo stanotte, è facile quando si è grande in Giappone.

 

*Si, ma io non posso più aspettare!* pensò Akane.

 

"Big in Japan, alright

pay then I'll sleep by your side

things are easy when you're big in Japan."

 

Grande in Giappone,

allora dormirò al tuo fianco

le cose sono semplici quando sei un grande in Giappone.

 

*Dunque è davvero questo ciò che pensi Ranma?* (vedi nota) Akane era colpita. Non si aspettava una cosa del genere dal fidanzato.
-Bè, è stato molto... interessante. Ukyo, mi dispiace ma sei eliminata. Voi tre invece vi affronterete nell'ultima sfida.-
-Posso sapere di cosa si tratta? Non me l'avete ancora spiegato.- Ranma ora appariva piuttosto stanco.
-Sei un ragazzo fortunato: domani dovrai decidere chi baciare tra loro due, che cercheranno di fare in modo che accada... anche tu ovviamente sei eliminato... non puoi mica baciarti da solo!-
Dopo un primo smarrimento dovuto alla notizia, il codinato si riprese.
-Lo vedremo.- detto questo salì in camera sua, lasciando le ragazze spiazzate. ................................................................................................................................................................................................

Poco dopo, in camera dei due piccioncini era in atto una discussione.
-Ranma, Nabiki ha ragione. Tu devi essere eliminato. Non puoi vincere!-
-E invece posso, Akane. Non ho mai perso una sfida, e non comincerò con questa! Ci penserò sopra stanotte. Domani avrò una soluzione. Ora dormiamo, sono stanco.- 
Convinto di aver chiuso la conversazione, si girò su un fianco, voltandole le spalle. Poi sentì un sussurro. Si mise su un gomito e guardò la ragazza davanti a lui.
-Hai detto qualcosa Akane?-
Lei era lì, con la frangetta che le nascondeva gli occhi, e con le mani unite avanti a se.
-Ti ho solo chiesto se davvero non vuoi baciare nessuna di noi.-
Silenzio. Non si sentivano nemmeno i loro respiri.
-Non ho detto questo.- rispose lui semplicemente, ritornando a stendersi.
-Che cosa vuoi dire?- disse lei facendo altrettanto.
-Niente. Ora dormi. Domani sarà una giornata abbastanza dura per te.-
Le luci si spengono.
-E perchè mai dovrebbe?-
-Bhè, verrai battuta per l'ennesima volta da me...-
-Io non ne sarei tanto sicuro! E' una prova femminile, non maschile!-
-Appunto! Tu sei un maschiaccio nato, come farai a vincere?-
-GRRRRRR..... Perchè tu sei Narciso, vero???-
Lei si girò definitivamente e dopo qualche tempo era già addormentata. Ma Ranma era ancora vigile. Strano ma vero, pensava a come sbrogliare quella situazione.
*Sai Akane? Forse mi hai dato un'idea....
NOTA "big in Japan" è anche un modo per dire che spesso non si è apprezzati dalle persone che si hanno accanto.







 

 

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Capitolo 10
*** L'alter ego ***


La mattina Akane si svegliò all'alba, decisa a vincere quella sfida, per lei la più importante di tutte.
Si girò nel letto, decisa a svegliare Ranma e a coglierlo alla sprovvista con un bacio a stampo.
Il minimo per battere Shampoo e il massimo in cui osava spingersi con il fidanzato, per evitare che percepisse quel suo gesto come fatto solo per liberarsi della cinesina.
Per qualche motivo però lui non c'era. Possibile che il suo piano per ottenere lui stesso la propria mano e la conseguente facoltà di scegliere da solo la propria moglie prevedesse la fuga?
La ragazza saltò in piedi immediatamente.
Corse giù per le scale e lì si fermò: la scena che le si parava davanti era tra il penoso e il divertente.
Ranma era gattizzato, sicuramente a causa di Shampoo, che ora era davanti a lui nella sua forma animale, e che cercava di avvicinarglisi.
Il ragazzo in tutta risposta soffiava, drizzando il codino e stando in posizione di difesa.
Akane emise un risolino: davvero quella ragazza pensava che, trasformandosi e terrorizzando Ranma fino a fargli assumere un comportamento felino, sarebbe riuscita a baciarlo e a farlo ricambiare?

-Qui micio micio.- disse, inginocchiandosi.
Il Ranma-gatto appena la vide abbassò ogni difesa, abbandonando la gattina a se stessa e buttandosi sulle gambe della fidanzata.

-Era questo il tuo piano?- gli sussurrò. Come risposta ricevette uno sbuffo. E già. Anche da gatto il solito ragazzo. -Ranma... ritorna in te...-

Shampoo intanto era ritornata umana. Si avvicinò con uno sguardo truce che non faceva prevedere nulla di buono.

-Lascialo andale! Smettila di intlalciale il nostlo amole!-

-In effetti ho notato prima come fremeva per venire da te.-

-Akane, lassegnati. Non puoi vincele. Gualda da quanti anni vi conoscete: non ti ha mai baciata. Litigate semple e vi ullate continuamente insulti. Come potleste mai plovale qualcosa l'uno pel l'..-

-Basta. Ho capito quello che vuoi dire. E sai che ti dico? Hai ragione. Io sono un maschiaccio violento, lo insulto sempre, litigo con lui....- abbassò lo sguardo dalla cinesina al ragazzo che teneva ancora accocolato su di se. Con una mano accarezzò il codino.
A quel tocco Ranma parve avere un piccolo sobbalzo.

- Ma io provo comunque un sentimento nei suoi confronti. E nel mio animo sono convinta che anche per lui è lo stesso.-
A quel punto Ranma si alzò.
-Ma.. che è successo? Che ci faccio qui?!-

-Lanma, amole! Ti sei lipleso!-

-E no, non ti avvicinare! Mi è già bastato il tuo assalto felino mentre scendevo le scale!-

-Ranma... Hai sentito qualcosa di quello che ci siamo dette?-chiese Akane, rossa in viso quasi quanto il codinato in certe situazioni.
Lui parve pensarci un attimo.

-No. Cosa avrei dovuto sentire?-

-Niente. Non ti preoccupare.-

Ranma continuò a scrutarla, pensieroso.

-Ehi, voi due! C'è una sfida in atto, licoldate?-
Shampoo, soddisfatta per aver ottenuto l'attenzione desiderata, scosse i capelli.
-Bene. Lanma calo, visto che sei così convinto di potel vincele, facci vedele la tua tattica. Poi se non funziona, cosa che siculamente accadlà, sceglielai una di noi due. Va bene?-
Si sedette, tutta soddisfatta, dietro il tavolo.

-Per me va benissimo. Akane, avrei bisogno di un favore. Puoi scattarmi delle fotografie? Questa è la macchina. Ho già programmato tutto io, tu dovrai solo schiacciare il pulsante quando te lo dirò io. Pensi di riuscirci?- chiese il codinato.

-Certo, per chi mi hai preso?- *Anche se non so che senso abbia..*

Ranma intanto si era posizionato a tre metri dal laghetto. Dopo un'ultima occhiata verso Akane, disse-Pronta?-
Rassicurato da un suo accenno affermativo, spiccò un balzo.

-Ora!-

SCLASH

 

SCLASH
 

SCLASH
 

Ranma si era buttato nel laghetto.

-Ma che diavolo ha fatto?!- urlò Shampoo.

-Non lo so.- fu la risposta della rivale, che guardava le foto scattate.
La prima raffigurava Ranma ragazzo che si esibiva in un salto perfetto.
La terza rappresentava Ranma ragazza che spariva sott'acqua.
Ma era la seconda ad essere la più stupefacente.
Ranma che, bagnato dagli schizzi dell'acqua, cominciava la trasformazione.
Riflessa nell'aqua si coglieva già la faccia della ragazza con il codino. Tuttavia persistevano ancora la metà dei suoi lineamenti maschili e dei capelli neri.

-Shampoo, vieni a vedere. Credo di aver capito. Ranma ha vinto.-

Le due figure si trovavano l'una di fronte all'altra, unite da un bacio a fil di superficie.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Furia ***


Akane non sapeva proprio come si sentisse in quel momento.
Felice per la vittoria di Ranma? No, decisamente.
Triste per la vittoria di Ranma? Neanche questo aggettivo andava bene.
Frustrata? Mmm, ci si avvicinava come emozione.
Furiosa?
BINGO.

Ecco cos'era: furiosa. Il fatto di aver dovuto mettere in gioco il suo onore, il suo orgoglio, il suo amore non l'aveva minimamente mossa nella direzione dell'ira. Non l'aveva fatto nemmeno l'improvvisa entrata in gioco del ragazzo visto che non credeva minimamente che sarebbe riuscito a vincere.
Ma poi lui aveva trovato quello stratagemma.
LUI, che spesso non coglieva neanche i doppi sensi davvero espliciti che Nabiki gli lanciava, era riuscito a escogitare un piano del genere?
Doveva essere proprio disgustato al pensiero di baciarla.

-LAAANMAAAA! Come hai potuto???-

La minore delle Tendo spostò lo sguardo, fino a pochi secondi prima fisso come a guardare qualcosa di particolarmaente interessante sulla recinzione del giardino, sulla cinesina.
Shampoo stava chiaramente passando una crisi isterica che nemmeno Freud ebbe modo di osservare.

-Come ho potuto fare cosa?- rispose l'ormai Ranko, mentre si asciugava con un asciugamano.
Per tutta risposta la cinesina lanciò un urlo di battaglia, pronta a strozzare la rossina.
-Shampoo, smettila!-
Come svegliata da uno stato di trance, la ragazza dai capelli viola si bloccò, girandosi verso la persona che le aveva dato quell'ordine perentorio.
-Akane... Come fai a stale così calma? Ci ha giocate!-
-Si, è vero. Ma cosa altro potrei fare? Ormai la sua scelta l'ha fatta. E' chiaro che non vuole nessuna delle due.-
A queste parole la cinesina si girò e, dopo aver guardato per l'ultima volta Ranma, disse, saltando il muro di cinta di casa Tendo -Non finisce qui, Lanma.-

Ranko la guardò scomparire, versandosi dell'acqua calda presa chissà dove. -E fuori anche l'ultima!- proclamò, emettendo un sospiro di sollievo.
Akane lo guardò, con lo sguardo impassibile e gli occhi come svuotati da qualsiasi sentimento.
-Già Ranma. Fuori anche l'ultima- *Non mi ha nemmeno considerato come una delle due ultime partecipanti. Non si è neanche preso la briga di vedermi come una sfidante. C'era solo Shampoo per lui. Era una sfida tra loro due. Di cosa mi stupisco? In fondo me l'aveva detto ieri sera che avrei perso sicuramente.*
-Bè Akane, ora finalmente potremmo tornare alla normalità!- disse tutto sorridente.
Vedendo che la fidanzata lo guardava senza battere ciglio, si fermò a osservarla.
-Bè? Che cosa c'è?-
*E' come se mi avesse dimenticata. Come se per lui non avessi importanza. Come se non fossi nulla. Come se non riuscissi a fare niente. Ranma, su questo tuo comportamento non posso sorvolare.*

Improvvisamente gli occhi di Akane divennero lucidi. Intorno a lei si andò a creare un'aura blu.

Per il codinato non ci fu nessuna via di scampo.
Si ritrovò a terra, più morto che vivo, mentre la ragazza si allontanava.
-Fammi un favore, Ranma Saotome: fai finta che io non esista.-
Si fermò, voltando leggermente la testa.
-Continua a fare esattamente quello che hai fatto fin'ora-

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Dopo quello che era successo, Akane aveva bisogno di sfogarsi.
Andò in camera sua per indossare il gi. Poi tirò dritto verso la palestra.
Posizionati i blocchi di cemento, li colpì con tutte le sue forze. Ovviamente si ruppero in mille pezzi.

Dopo tre ore che si trovava lì, si accorse che appoggiato alla porta c'era lui.
Da quanto tempo la studiava?
La osservava, con le braccia incrociate al petto e una gamba davanti all'altra.
Continuò a sferrare calci e pugni, ignorandolo. Non gliel'avrebbe data vinta.
-Akane?-
Un calcio in alto.
-Akane, potresti fermarti un attimo? Dobbiamo parlare.-
Un calcio in alto con l'altra gamba. Poi silenzio. Akane si girò di 180° e si ritrovò Ranma e un metro di distanza.
Decisa a non curarsi di lui, continuò i suoi kata.
- Mi hai sentito?- chiese, visibilmente irritato, stringendo i pugni.
*Certo che ti ho sentito. Ma non reagirò come vorresti. Ora levati dai piedi.*
Per sottolineare il concetto sferrò un calcio nella sua direzione.
Che Ranma prontamente afferrò. Con un'abile mossa la immobilizzò a terra. Lui sopra di lei.
-Sai Akane, non avrei voluto farlo, ma tu non mi lasci altra scelta.-
Lei lo guardò interrogativa mentre lui si avvicinava pericolosamente.
Che cosa voleva fare?
Per un attimo un pensiero le sfiorò la mente ma era talmente assurdo, considerato tutto quello che era accaduto, che si dissolse come era arrivato. Quel pensiero, così leggero, era quello di essere baciata da lui. Che finalmente il fidanzato si fosse reso conto delle stupidaggini commesse. Dei suoi sentimenti feriti.

Che bel finale sarebbe stato, vero?
Ma sapeva fin troppo bene che quello non era il loro finale.

Accadde tutto in un attimo. Velocemente Ranma fece passare un braccio sotto la sua schiena, tenendole ancora ferme le mani con l'altro, poi, ruotando incredibilmente la gamba destra riuscì ad sollevare entrambi i loro corpi, compiedo un casquè perfetto, ma all'incontrario.
Se qualcuno fosse entrato in quel momento avrebbe sicuramente pensato che stessero ballando.
Akane visualizzò nella sua testa l'immagine di Nabiki che guardava soddisfatta il bel gruzzoletto fatto grazie alla foto scattata della loro posa.
Istintivamente guardò verso la porta del dojo, ma non c'era nessuno. Questa cosa la fece sorridere, seppur involontariamente.
-Che c'è da ridere? Sono così divertente?- chiese Ranma, scontroso.
Lei si soffermò a osservargli il volto rosso: in effetti qualcosa che avrebbe potuto innescare una risata c'era. Ovviamente lei non rispose.
-Ora vedremo se sghignazzerai ancora tanto!- proclamò lui.
Subito la prese in braccio e schizzò fuori dalla palestra, correndo per le strade di Nerima.
Akane cercò di scendere ma lui, visto che lei non dava segno di volersi calmare, se la caricò in spalla, lasciandola penzolare come un sacco di patate.
*Il linguaggio di un uomo delle caverne lo possiede già, i modi pure... gli manca solo una clava.* pensò Akane.
Certo che lei non era tipo da arrendersi così facilmente: cominciò a tirare pugni alla schiena del codinato, che le rispondeva con dei "Finiscila!" , "Non sei per niente carina!", "Sei proprio un maschiaccio!", "Cocciuta!".

All'ennesimo insulto lei si rese conto di dove la stava portando: al Furinkan.
Ma perchè proprio lì?
Appena entrati nel cortile lui si diresse verso la zona che Akane temeva di più.

E lei cominciò a sudare.

Non aveva altra scelta: se i pugni non funzionavano, doveva tentare con le parole.
-Ranma! NO!! Fermo!-
-Adesso perlaremo, ma mi devo assicurare che tu non fugga... quale luogo migliore di questo?-
-Fermati, maledetto idiota! Come potremmo parlare?-
-C'è una zattera, finiscila fifona!-
-Fifona a chi..... aaaahh!-
Un balzo e erano proprio nel centro del luogo più ostile per Akane.
Erano nella piscina del Furinkan.

................................................................................................................................................................................................

-Maledettissimo idiota, perchè mi hai portato qui?! Se cadessi in acqua e tu fossi distratto? Non ho neanche la ciambella!-
-Oooh, piantala! Come potrei distrarmi? Ci siamo solo io e te.-
Ranma si sedette, incrociando gambe e braccia.
-Tu... tu.... TU!- Akane non sapeva se uccidere il fidanzato con le proprie mani o approfittare di quella splendida piscina... o meglio, la sua acqua.
-Devi imitare la segreteria telefonica ancora a lungo?- le chiese il codinato.

Lei lo squadrò con sguardo assassino, poi si sedette davanti a lui.

-Continuerò se ne avrò voglia.-
-Bè, io ti ho portata qui per parlare. Pensi di riuscirci senza spedirmi all'altro mondo o senza insultarmi inutilmente, maschiaccio che non sei altro?-
-Sai, è difficile non affogarti se mi dedichi queste affettuose parole. Perciò, evitale. Ora parla, così la facciamo finita.-

Detto questo si mise in ascolto, puntando i suoi occhi marroni in quelli azzurri del ragazzo.

-Bene. Dunque: si piuò sapere perchè ti sei infuriata con me?-
 Non ci poteva credere. Era davvero così stupido?
-Non ti viene in mente davvero nessuna ragione?-
-No. Anche perchè mi è parso che ... che tu... si, insomma.... in questi ultimi giorni fossi.... come dire.... più ...- rispose balbettando -più.... disponibile nei... nei miei confronti.-
-Caspita, allora sei più idiota di quanto pensassi, Ranma.-
-Avevamo detto niente insulti!-
- Insulti inutili. Questo te lo sei meritato tutto.-

Ranma prese un sospiro, nel cercare di calmarsi. Akane rimaneva muta, aspettando una sua qualsiasi reazione.
Niente.
-Vuoi veramente saperlo?-
-No. Ho semplicemente voluto portarti qui per farti dire cose carine nei miei confronti.- le disse, con ironia. -Certo che voglio saperlo!-
-Bene: mi sono sentita messa da parte, senza importanza: non mi avevi considerato una sfidante, e perciò una tua potenziale moglie, per quanto questo possa suonare a entrambi strano.-

Ranma era colpito non si aspettava di certo una simile franchezza da lei.
Ma se Akane Tendo ci era riuscita perchè lui, Ranma Saotome, non poteva fare altrettanto?
Prese una decisione.
Era ora o mai più.
Doveva farlo. Per entrambi.
E così si mosse.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** E' il caso di dirlo: finalmente! ***


Akane lo vide avvicinarsi improvvisamente, come se qualcuno (e sinceramente sperava in qualche forza interiore uscita dalla propria ibernazione durata sedici lunghi anni) lo avesse spinto da dietro.

E, appena lui volò sopra la sua spalla destra, si accorse di avere in qualche modo ragione: un bomboro era appena atterrato sulla testa del codinato.
Ora, non credete che Ranma non volesse finalmente baciare Akane: ma si sa, lui è il bersaglio preferito dei Kami.
E delle Amazzoni, a quanto pare.

Inutile dire che lui cadde in acqua, lei ebbe un infarto pensando di stare per fare un bel tuffo e che apparve Shampoo, che si buttò su Ranko, trasformandosi a sua volta.
Poi cominciò la solita solfa.

-Aaaaah! Gatto! Gatto! Gatto!- 
-Miaooooo!- 
-Ranma, sei uno stupido!-  

E ancora...

-Akane Tendo, io, Tatewaki Aristocrat Kuno, detto "Tuono blu" della scuola superiore Furinkan, ti salverò dalle gelide acque delle piscina e insieme coroneremo il nostro sogno d'amore!-  

Detto ciò, il nostro eroe improvvisato, apparso come per magia, prese la ragazza in braccio e, nonostante i tentativi di lei per liberarsi dalla sua morsa (seppur deboli: in fondo la stava allontanando da quella trappola mortale), la riportò sulla terra ferma. 
Tuttavia, come sappiamo, la nostra ragazza con il caschetto non è mai stata molto accomodante.

-Piuttosto che avere a che fare con un idiota come te mi butto in acqua! Ora sparisci!- 

Così anche quel giorno il nostro affascinante playboy si fece un bel giretto con i passeri.   
                                                                                                                    
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Akane aveva lasciato la ragazzina dai capelli rossi vedersela con il proprio demone/gatto e si era incamminata verso casa, concentrandosi sul proprio sorriso per evitare che i passanti e la sua famiglia la scambiassero per un serial killer pronto all'attacco. 

Non sarebbe sopravvissuta alla conseguente valanga di domande.  E forse nemmeno loro. 

-Sono tornata!- urlò, sulla soglia. 
-Ciao, Akane. Ranma è con te?- chiese Kasumi, sorridente come suo solito. 
-No. Ha incontrato Shampoo.-
Quell'anima pura di sua sorella annuì, placidamente.
-Capisco. Vorrà dire che rimarremo soltanto io e te oggi pomeriggio: papà e il signor Genma sono andati alle terme e Nabiki è da un'amica. Cosa vorresti per pranzo?-
-Non lo so... Cosa consigli?- domandò la sorella minore, sorridendo.
-Bè... proprio stamattina ho comprato gli ingredienti per la soba... - 
-Va bene allora! Posso aiutarti?-
-Certo...-rispose la maggiore, non incrinando di un centimetro il sorriso, ma avvertendo un brivido lungo la schiena.

Sarebbe stata una mattinata movimentata, in cucina....

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-Vado a fare il bucato, Akane.-
-Va bene, Kasumi.-   

La ragazza con il caschetto se ne stava seduta in veranda, a godersi il sole.
Certo, pensava a tutto quello che era accaduto negli utimi giorni, ma era finalmente rilassata, grazie a quell'aria calda che sapeva di estate.
Quel momento però durò poco: tutto l'idillio finì quando vide Ranma, nella sua versione naturale, entrare dal cancello.
Fece finta di non averlo visto e chiuse gli occhi, pregando che lui se ne andasse dritto in camera sua o a fare uno spuntino, ignorandola.
Ma, pochi secondi dopo, la luce le arrivò attenuata: qualcuno era davanti a lei.

-Akane, dobbiamo parlare.-  
Sollevando leggermente le palpebre riuscì a guardarlo in viso: sembrava piuttosto concentrato. Era come se stesse ripetendo un dicorso imparato a memoria.
-Non ho niente da dirti.-
-Davvero?- 
Lei spalancò gli occhi, irritata.  -Si Ranma. Davvero.-

Ora il codinato appariva confuso. Evidentemente si aspettava che lei facesse una qualunque cosa, dimostrasse una qualsiasi reazione... invece niente. 
*Vorrà dire che inizierò io...* pensò.

-Va bene, parlo io allora.- prese un lungo sospiro -Ho detto alle altre tre mie "fidanzate" di lasciarmi in pace.- 
Akane socchiuse gli occhi fino a farli diventare due fessure. -E ti aspetti che ti ascoltino?- 
-Si.-  
-E perchè mai?- 
-Prometti che non mi picchierai come tuo solito, maschiaccio?- 
- Non faccio promesse che non posso mantenere...Mi sembra di avertelo già detto.- disse lei.
Vedendo però che lui rimaneva serio, si convinse. -Ok, va bene. Cercherò di fare del mio meglio.-
Allora Ranma si sedette di fianco a lei. 
-Ho detto loro che non le amo.. perchè..- e qui partì una bella sfumatura di rosso sul suo volto- bè, perchè...-  

  Akane lo guardava, aspettando pazientemente che terminasse.

-Perchè c'è già un'altra ragazza!-  urlò il codinato.

La minore delle Tendo si prese quindici secondi per apprendere la notizia. Poi seppe cosa rispondere. 

-Ah sì?-cominciò, scrocchiandosi le mani, lasciando che il suo chi facesse capolino oltre le sue spalle -Tu... sei venuto qui per dirmi questo? Che hai chiarito con loro... dichiarando di essere innamorato di un'altra ragazza?-  
Il codinato annuì energicamente, lasciando trapelare un sorriso. -Hai capito allora!-  
-Oh si, è tutto chiaro Ranma! Hai vinto la sfida per non dover sposare nessuna di noi poi, non contento, sei andato da loro e hai affermato provare certi sentimenti verso un'altra ragazza... e ora lo stai dicendo anche a me!- 
Poi, l'inaspettato: il fidanzato si mise a ridere, rotolandosi addirittura sul pavimento. 

Ranma non poteva crederci. Possibile che quel maschiaccio non avesse capito che quella ragazza era lei?
Le sue risa furono interrotte dalla sua dolce metà.

-Che diavolo ridi!?- 
-Sai Akane, sai essere proprio ottusa a volte!-
-Io ottusa? Senti senti, chi è quello che fino a qualche giorno fa non aveva capito quanto ci tenessi a te? E Ranma? Chi non aveva capito quanto ti amass...- 

Akane si interruppe. O meglio, fu interrotta.
Ranma aveva posato le proprie labbra sulle sue. 

L'unico pensiero di lei fu: finalmente.  

Rispose al bacio, stringendo nelle proprie mani la canotta rossa del codinato.
Dopo un pò si staccarono. Occhi negli occhi.

-E chi sarebbe questa ragazza, Ranma?-
-Secondo te?-
-Mi sa proprio di aver frainteso...- disse lei. 
-Quale novità...- rispose lui, sorridendo.
Lei gli sferrò un pugno amichevole sulla spalla.
-Che fai maschiaccio, picchi?- domandò, sempre sorridente. 
-Oh sì. E farai meglio a rimediare subito a quello che mi hai appena detto, idiota.-
-C...Come?- *E ci risiamo* pensò Akane *Sempre il solito Ranma* 
-Bè... io un'idea ce l'avrei.- detto questo, riavvicinò le labbra a quelle del codinato.

Restarono così per circa un minuto. Poi... 

-Che bello! Congratulazioni!-

Si staccarono di colpo, arrossendo come non mai, e si allontanarono di tre metri almeno.

-Ka.. Kasumi!- Ranma era entrato nel panico.
Lei, per tutta risposta, sorrise.- Oh, scusate se vi ho interrotto!-
-Ti prego sorellina, non dire niente nè a papà nè al signor Genma. Organizzerebbero il matrimonio in meno di un secondo!-
- Tranquilli! Sapete che la penso come voi su questa storia...- 
-Grazie!-
- Di niente!- replicò lei, andandosene.

Quando fu a qualche metro di distanza, si girò, soffermando lo sguardo su quei due, che pian piano si stavano riavvicinando.

-Che bello!- ripetè la maggiore delle Tendo, lasciandoli finalmente soli.
 
 

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Capitolo 13
*** Differenze? Dove, di grazia? ***


Inutile dire che dopo l'involontaria intromissione di Kasumi, i nostri due testoni si erano evitati per tutto il resto del pomeriggio, lanciandosi solo ogni tanto qualche occhiata furtiva, come per verificare che l'altro fosse ancora lì... o fosse proprio sè stesso.
Come biasimarli d'altronde? Aveva a dir poco dell'incredibile il fatto avvenuto quel giorno, tanto che si stavano chiedendo entrambi se non fossero sotto l'effetto di qualche strano intruglio che poteva, per esempio, averli fatti diventare più audaci, più romantici, più... più.
Ma niente. Con grande loro stupore nessuna cinesina con mummia al fianco o nessun pervertito si erano ancora presentati; stillanti perle di saggezza su come venirne fuori: non erano stati "aiutati" da nessuno. Semplicemente avevano fatto cadere le maschere.

Durante la cena, quando tutti erano ormai ritornati, apparentemente, agli occhi dei commensali, nulla era cambiato: Akane mangiava composta, criticando per l'ennesima il fidanzato per la poca educazione dimostrata; Ranma rispondeva che un maschiaccio come lei sicuramente non poteva permettersi di giudicare gli altri.

Ma possibile che solo Kasumi avesse notato quei sorrisi che precedevano ogni insulto che seguiva?


***

 
-Akane!- chiamò Kasumi, al momento di coricarsi.
-Si?- rispose, avvicinandosi alla sorella ai piedi delle scale che portavano al piano superiore.
-Volevo solo dirti di fare più attenzione: trattatele con più cura le tue cose!- le raccomadò, guardandola dritta in faccia. Poi, senza darle tempo di fare domande, salì nella propria stanza. 

Proprio quando la minore stava per seguirla, curiosa di sapere a cosa si riferisse, Ranma, seguito da suo padre, la interruppe, raggiungendola.

-Buona notte ragazzi... Pensate all'erede!- disse Soun, stringendo tra le sue mani quelle di Akane e guardando negli occhi Ranma.
-Signor Tendo, glielo ripeto: può anche scordarsi che io faccia qualcosa con lei.-
-Ah si? E cosa ti fa credere che io invece voglia?-

Lui si girò per entrare in camera e lei lo seguì. Quando la porta fu chiusa, a chiave questa volta, Akane si fece seria, nascondendo gli occhi dietro la frangetta.

-Pensi davvero quello che hai detto?-
Il codinato trasalì a quelle parole: non si aspettava che dopo la sua confessione la ragazza potesse ancora credere alle cavolate che sparava sul suo conto e su loro due.

-Akane, guardami.-
Quando lei lo fece, mise le proprie mani sulle sue spalle.
Caspita, è proprio una nanetta, pensò, notando la differenza di statura. Ma non era il momento di ridere.

-Te lo ripeterò un'ultima volta: prendi le mie parole e girale. Sono l'esatto opposto di quello che ti vorrei dire, o almeno, quasi sempre.-
Sul viso della fidanzata comparve un sorriso, ma un tale sorriso, che Ranma diventò rosso come solo lui può e poco ci mancò che si trasformasse in un blocco di cemento.
Cosa che accadde quando lei lo abbracciò.
-Grazie, Ranma. Ne sono felice.-
-A...Ak..Akane... o..ora andiamo a... a... do ...dormire. E' tardi.- 
Lei annuì contro il suo petto e si staccò. Prese il pigiama.

Strano ma vero: non era più strappato. Evidentemente Kasumi lo aveva riucito, vedendolo ridotto a uno straccio.
Ecco spiegata la frase di poco prima!
Chissà cosa aveva pensato vedendolo così....

Rise, non poco imbarazzata, e chiese a Ranma di girarsi. Lui eseguì.
-Fatto.-
-Ok, aspetta che mi sistemo anche io.- E così rimase in boxer e canottiera.
Se possibile, Akane arrossì ancora di più di lui e, non sapendo come altro reagire, spense la luce. 
Pensò di dover anche cambiare quelle lampadine: aveva un caldo!

*Continua a pensare che siano quelle a farti surriscaldare...* la derise la propria coscienza. 

-Non potevi aspettare che entrassi nel letto?- chiese lui.
-Ehm... non ci avevo pensato!- mentì spudoratamente lei.
Trenta secondi dopo erano sdraiati.
-Ranma?-
-Mmm?-  
-Posso venire più vicino?-

Akane sentì un "glug ", probabilmente il ragazzo che deglutiva.

-S..si..-
Avuto il permesso, si accoccolò al petto del codinato.
-Akane, posso illustrarti una teoria che ho elaborato di recente?-
-Di..Dimmi.-
-E' possibile che la mia maledizione sia un modo del destino per farci comprendere di essere fatti... ehm... l'uno per l'altra?-
Ranma ringraziò molto il buio, anche se pensava che ormai somigliasse di più a un semaforo rosso che a una persona imbarazzata...
-In che senso?-
-Bè... se io mi bagno con l'acqua fredda divento una ragazza... e io ti o sempre chiamato maschiaccio. Perchè comunque bisogna ammetterlo: ogni tanto un tantino lo sei...-
Akane ascoltava.
-Quindi.. è possibile che io completi te con la mia parte femminile e come tu fai con me con la tua "parte maschile"?- 

Nonostante potesse sembrare un insulto, Akane comprese ciò che Ranma voleva dire. In fondo non era mai stato bravo con le parole.

-Può darsi, Ranma. Ma stavolta apri tu le orecchie: tu sei già un ragazzo completo. Io non ti ho mai visto come mezzo uomo, anche se una o due volte te l'ho rinfacciato. Mai, Ranma, mai.-
-Grazie, Akane.- e detto questo le sfiorò delicatamente le labbra.
-Posso dirti adesso io una cosa, Ranma?- 
Lui annuì.
-Ti ricordi quello che ti ho detto qualche giorno fa?-
-Si: che mi avresti fatto cambiare idea.- 
Lei sorrise.
-Mi dispiace per te ma... ho vinto.-



EPILOGO

 
Erano passati mesi da quella settimana tanto particolare e tutto procedeva non molto diversamente dal solito.
Tanto per cominciare, Akane aveva smesso di comportarsi in modo... strano, almeno la maggior parte delle volte. Non perchè non piacesse a lei o a Ranma, che ormai si era abituato e aveva smesso di trasformarsi in una statua, ma più che altro per i parenti invadenti.
Ranma si era fatto beccare da suo padre a baciare Akane nel dojo: inutile dire che l'uomo e Soun avevano subito provato a celebrare un matrimonio, ma lui e la fidanzata si erano opposti sfidandoli a duello. Visto che poi li avevano battuti, avevano deciso il premio che gli spettava: si sarebbero sposati solo quando fosse venuto il momento.

Essendo dunque di dominio pubblico la notizia del loro fidanzamento definitivo, non c'era più nessuno, a parte i Tatewaki che sembravano non voler desistere a causa dei loro -ben noti- problemi di comprendonio, a mettersi tra di loro.
Anche se, a onor del vero, Kuno prendeva sempre più spesso appuntamenti con Nabiki non solo per le foto; e Kodachi... bè, lei usciva ufficialmente con Picolèt Chardon. 

Shampoo, dopo che Ranma aveva ammesso di amare Akane, aveva provato un paio di volte a sottrarlo alla ragazza, ma con clamorosi insuccessi: così facendo aveva smesso di allenarsi e per Mousse, che aveva invece intensificato il proprio allenamento, non era stato poi così difficile sconfiggerla in un combattimento duranto ben tre giorni.                                                                                Shampoo era rimasta davvero colpita da lui e, seppur non approvando il matrimonio, aveva lasciato perdere il codinato per essere almeno un' amica sincera per il papero: erano usciti poi un paio di volte, e tutto sembrava stesse procedendo bene tra loro due.

Ukyo era stata invece molto più nobile della cinesina: desiderando almeno di rimanere una persona cara a Ranma, non aveva ostacolato il suo rapporto con Akane e si era data anima e corpo nel ristorante.
Pettegolezzi dicevano che tra lei e Ryoga ci fosse del tenero.... ma, per ora, erano solo voci.

Ma ritorniamo su Ranma e Akane.
Come detto, lui apprezzava ogni volta di più il modo strano di comportarsi di lei, come lo definiva lui, sempre di più; e dopo aver avuto finalmente la conferma dei sentimenti del ragazzo, lei era molto felice di essere ogni tanto un pò stravagante...

-Ranma... guarda cos'ho preparato per pranzo... ne vuoi, più tardi?-
-Preferisco restare vivo ancora per un pò, grazie.-

Ah, dimenticavo: quello non era cambiato.

-Stupido!- gli urlò lei, buttandolo, ancora vestito, nell' acqua della piscina in cui erano appena arrivati con tutta la famiglia.
Poco dopo ecco riemergere la rossina. -Sempre carina, eh maschiaccio?-

E neanche questo.

-Prova a ripeterlo!-
-Maschiaccio, maschiaccio, maschiaccio!-
-Se ti prendo! Dovrai uscire da lì prima o poi, e allora si che faremo i conti!-
-E perchè non vieni ora? Ah si, sei praticamente un pezzo di piombo!- 
-Ora vedrai!- 

E proclamato questo, togliendosi il vestitino giallo che aveva addosso (azione che provocò un leggero sanguinamento al naso a Ranko...) e facendo un tuffo che generò onde che avrebbero fatto impallidire quelle di uno tsunami, si ritrovò in acqua ad annaspare.
Per fortuna c'era Ranma lì, pronto a salvare per l'ennesima volta la fidanzata... dall'infida piscina.
Sputacchiando qua e là, una volta sul bordo grazie alla versione maledetta del nostro eroe, che stava provvedendo a ritornare normale, riuscì a dire: - Cough cough... Ranma... cough... insegnami a nuot... cough cough... nuotare....-
-Non ce la farai mai! Lo sappiamo quanto sei goffa, no?- le rispose, ridendo.
-Goffa? IO?! Ranma Saotome, io...-
-Mmmm.-  venne interrotta - Se tu rischiassi di annegare, dovrei intervenire... con una respirazione bocca a bocca, magari...- affermò lui, avvicinandosi.
-Ranma! Mi stai diventando sempre più pervertito... - gli disse, ridendo. -Comunque ti farò cambiare idea! Riuscirò a nuotare!-
-Dove l'ho già sentita questa frase?- domandò lui.
-Mah... non saprei...-
-Ti devo rinfrescare la memoria?- le propose, avvicinando le labbra a quelle di Akane.
-Calma, playboy... a casa ci sarà il tempo, qui non mi sembra il luogo adatto..- e difatti  Nabiki era da un pò di tempo che si stava dando da fare scattando fotografie, Soun piangeva commosso, Genma saltava di qua e di là proclamando "Bho bho! Bho bho!" e con un cartello che recitava "Rendimi orgoglioso, figliolo!", Kasumi sorrideva felice e Happosai... bè, lui piangeva, ma dalla disperazione di aver perso uan delle "sue bamboline"... 

Akane aveva ragione: a casa quella sera, da soli, ci sarebbe stato tutto il tempo.  




Ma questa è un'altra storia!







FINEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE



                                                                                            
Oddio. Non riesco a credere di averla terminata. Sono in uno stato emozionale tra il felice e il disperato. Mi sono così affezionata a questa ff!!!
Comunque, lasciando la casa asciutta per ancora dieci minuti...

Ringrazio infinitamente tutti coloro che hanno pensato alla povera e poco integra sanità mentale della sottoscritta e hanno recensito: senza di voi, sicuramente avrei lasciato tutto fermo al primo capitolo e non mi sarei divertita così tanto a scriverla!
In particolare ho un assoluto bisogno di ringraziare xingchan, Lallywhite, Tati_chan, Julius CX, ran_ko, Super_fan00 e Zonami84, i recensori che più spesso mi hanno lasciato la loro opinione.

Ringrazio comunque anche VioletArmstrong2013, Ultimo Puffo, rachel868, angelica234, PRINCE_OF_FLAME, Sunchan, comefareisenzamanga, Mistwater, Alile, Debina, Silvia_Hibiki, Hanako Fuyutsuki, pupetta89, Bulma e Vegeta, deddolina94, elisa nico, verycoc, juventina89 e Arya_drottningu.
Cavolo, siete davvero tantissimi!!!!

Anche un grosso grazie ai moltissimi che hanno messo la storia tra le seguite, le preferite e le ricordate... Anche se quelli che non hanno recensito neanche una piccola volta meriterebbero una tirata d'orecchie... con tanto ammmore. <3

Per rimediare fatelo ora!!!

Grazie anche a coloro che hanno solo letto: vedere il numero delle visite che saliva ogni volta di più mi faceva sorridere come una scema per tutta la giornata!

Ora, mi dileguo. Non so se continuare una vecchia storia lasciata in sospeso ("Che settimana...") o inventarmene un'altra.       
  
Che dite? Aspetto il vostro parere!

Baci:-*

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