AFTER LAUGHTERS COMES TEARS di vampire92 (/viewuser.php?uid=41896)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** FOREVER ***
Capitolo 2: *** IL SOGNO ***
Capitolo 3: *** A CACCIA ***
Capitolo 1 *** FOREVER ***
EPILOGO
Non avrei mai immaginato di vedere il crepuscolo con gli occhi
arrossati, di sognare la notte come una signora triste e senza ricordi,
di ammirare l’alba con guance rigate dal pianto o di
sprofondare nelle tenebre, ogni sera, sempre più
giù… e sognare chi se n’ è
andato via per sempre, spezzandomi il cuore.
Un cuore martoriato e ricco di piaghe che ogni volta gemono, urlano nel
mio petto straziato di ricordi, che piano piano si affievoliscono
diventando sempre più sbiaditi e confusi. Forse un giorno
tutto questo dolore che mi perseguita e che infetta la mia anima come
un lento ed efficace veleno finirà e tutto sarà
un ricordo oppure…. Oppure non dimenticherò mai
il suo viso così perfetto, la pelle diafana, gli occhi
d’argilla e le labbra fredde ghiaccio…non
potrò mai dimenticare Edward
CAPITOLO UNO
IL RISVEGLIO
Un giorno e tredici ore dopo
Il letto era sgualcito più del solito, un forte mal di testa
mi costringeva a rimanere sdraiata, impotente, una smorfia di dolore
segnò il mio viso straziato e in un attimo mi resi conto,
capii il perché di tanta tristezza e
dell’apprensione di Charlie…. Ed…
Edward se ne era andato… solo pronunciare o pensare il suo
nome creava una voragine interna nel mio stomaco… sarei
morta… pensavo di essere morta il giorno in cui mi disse
addio…. Delle lacrime salate, ma amarissime mi bagnarono la
faccia, mi voltai e vidi il vuoto dinanzi a me, niente aveva
più senso senza di lui, niente poteva contare sapendolo
distante, non accanto a me… ma almeno era vivo, almeno lui
avrebbe costruito un’altra esistenza, magari con una vampira
molto più bella, e affascinante di me con la quale avrebbe
condiviso il suo segreto….una vita luce, un amore senza
batticuore..
La sveglia fosforescente segnalò le 11.30, avevo dormito
così a lungo??? Non me ne ero resa conto…
Ad un tratto rividi i momenti che avrebbero decretato la fine della mia
vita con Lui… il mio compleanno, la festa a sorpresa, la
ferita(perché sono sempre così impedita,
perché devo sempre rovinare tutto?),Jasper, la sua sete, i
suoi occhi rosso sangue desiderosi di assaggiarmi…. E
l’apocalisse.
Per tutti ero troppo drastica; gli amori sbocciano, fioriscono e poi
come il decorso della vita appassiscono e muoiono… tutti mi
vedevano come la povera depressa mollata dal ragazzo che amavo, a cui
avrei dato tutta me stessa… ma il nostro non era un amore
comune, per niente, ma nessuno poteva sospettare…
Chiusi di nuovo gli occhi ma tutto ciò che vedevo, che
importava nella mia vita era il suo volto, le sue parole armoniose e
sempre ricche di amore, conforto, il suo corpo glaciale e la sua
leggiadria nei movimenti, in tutti i piccoli gesti, il suo sorriso mi
faceva sanguinare il cuore…. È questo che vuoi
Edward? il mio sangue? Prendilo è tuo,il mio corpo? Te lo
cedo, la mia anima? È già tua….
Perché te ne sei andato?? Forse non mi amavi abbastanza,
forse non ti meritavo abbastanza, forse era destino….forse
solo amore…. Ti aspetterò per sempre
CAPITOLO DUE
EDWARD
Due giorni dopo
In un solo giorno avevo visitato centinaia di Paesi, Nazioni, villaggi.
Tutti insignificanti, monotoni e ridondanti.
Pensavo solo alla faccia di Bella alla sua espressione afflitta e di
stupore, credeva davvero in quello che le avevo detto? Il mio cuore
deforme era solo per lei, come poteva amarmi? Come poteva amare un
mostro condannato all’eternità? Mi chiesi se un
giorno l’avrei rivista, se l’avrei ancora sfiorata,
mi sarei accontentato anche solo di guardarla, da lontano in penombra,
all’oscuro di tutto, mi sarebbe bastato vederla
felice…non avrei sopportato di vederla con un altro, lei era
mia, doveva essere mia… ero troppo egoista, avevo messo a
rischio la sua vita un milione di volte… che
irresponsabile… non avrei mai dovuto avvicinarmi a
Bella… ma il suo odore così dolce, leggero,
continuava a danzarmi nelle narici che bramose chiedevano un assaggio
del suo profumo ogni volta che questo diventava meno
intenso…. Dovevo pensare ad altro, dovevo
distrarmi…. Sarei andato a caccia… anche se
sapevo che il mio dolce amore sarebbe sempre stato nel profondo, nel
mio più intimo desiderio… lei ci sarebbe sempre
stata, come un ricordo, una ninna nanna, una poesia,un
dipinto…. Bella c’era, era dentro di me…
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Capitolo 2 *** IL SOGNO ***
CAPITOLO UNO
IL SOGNO
una settimana dopo
" un vento pungente proveniente da nord mi spettinava i capelli castani
trasformandoli in mille dolci nodi di seta che con delicatezza si
adagiavano sulle mie spalle tremolanti, scosse da spasmi improvvisi,
quando il vento cessava la sua collera.
appena la brezza accennava un rimprovero, o un piccolo singulto, le
ciocche ribelli si innalzavano la cielo sereno, senza nuvole.
Scrutavo l'orizzonte con sguardo sereno, fugace e non conoscevo la
ragione della mia presenza in quel luogo familiare.
Mi trovavo su una scogliera altissima, affascinante. Potevo ascoltare
il richiamo del mare che come una sirena melodiosa cantava una ninna
nanna che invogliava l'ascoltatire a perdersi nel blu dell'oceano,
cadere per non tornare mai più in supericie, avvinghiati
fino all'eternità ed oltre al signore degli oceani, colui ch
non perdona... forse mi ero già persa per sempre nel
labirinto dei miei sentimenti...
Tutto intorno era silenzio, il ciolo e il mare si incontravano, ogni
volta come se fosse la prima. Ogni sera nasceva n nuovo tramonto per la
timidezza e la sensibilità del sole, per la spavalderia e
l'arroganza dell' acqua cristallina.
Avrei voluto condividere quei momenti con qualcuno di importante,per
provare le stesse emozioni e farne tesoro nel cuore.
Piangebo senza ritegno o motivo, avevo paura, non avevo il coraggio di
buttarmi da quel precipizio. Forse non avrei mai vissuto e sarei morta
con rimpianti e delusioni alle spalle... rimasi alcuni secondi a
pensare.... il paesaggio era selvaggio e meraviglioso, un sogno ad
occhi aperti... avevo deciso, mi sarei buttata.
Sentivo i battiti del mio cuore accellerare e il respiro sempre
più pesante. D'improvviso il cielo si era oscurato e
l'oceano era in burrasca, mi sentivo a disagio e impaurita, il vento
amico era cessato, ma sentivo pungente sulla mia pelle.
Nell'oscurità traditrice un volto marmoreo, dai tratti
marcati ma splendidi, mi guardava con un sogghigno velato che celava
qualcosa di diabolico. I lunghi capelli rossi tradivano la rabbia, la
collera che la creatura dalle belle sembianze cercava rigorosamente di
tener nascosti.
Indubbiament non era umana, lo percepivo ad ogni passo silenzioso. Si
dirigeva verso di em, i suoi occhi erano assetati, tristi, infelici.
Uno scatto, il vuoto...."
Mi svegliai di soprassalto, le lenzuola erano un mucchio di
stracci sgualciti ai miei piedi, i vestiti erano fradici di sudore, e
scottavo da morire. Ogni notte lo stesso sogno, identico, non cambiava
mai, sempre le stesse sensazioni che si susseguivano una dopo l'altra.
Ormai non avevo più paura di quella creatura, ero sicura di
averla già incontrata, di certo però non le stavo
troppo simpatica; mi guardava come se volesse assaporare il mio sangue,
eppure non avevo idea di chi fosse.... Non riuscivo mai a concludere il
sogno, complice la sveglia o il fracasso di Charlie ogni volta che
alzava di buon ora per andare al distretto di polizia. Forse era meglio
conservare quel sogno interrotto, per non sapere chi avrebbe avuo la
meglio sulla rivale... mi rialzai a fatica, era passata una settimana,
e non ero riuscita a dimenticarlo... La scuola senza Edward era vuota e
inutile, mie ro chiusa in me stessa, nel mio guscio caldo e protettivo
di speranze e ricordi. Molti dei miei amici si erano allontanati dalla
ragazza solitaria e triste che ero diventata ed io mie ro allontanata
da loro. Non avevo bisogno di nessuno, non mi importava di nessuno...
Un altro giorno sarebbe passato, inutile e malinconico, e poi avrei
sognato ancora dlela scogliera avrei pianto ancora...
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Capitolo 3 *** A CACCIA ***
A CACCIA
Due settimane dopo
Stavo morendo… può un vampiro morire per
amore? Nelle ore notturne che precedevano l’alba me
ne andavo girovagando per le stradine sporche e poco
illuminate, cercando qualsiasi preda mi capitasse sotto
mano… mi sentivo stanco, cosa mai provata dal mio
corpo, debole, indifeso. Sapevo di non esserlo realmente, ma mi mancava
troppo Bella… molte volte ero caduto in preda alla
depressione e all’ansia. Avevo provato innumerevoli
sere a chiamarla… dovevo sentire la sua voce…
improvvisamente un rumore sospetto riuscì a distrarmi, mi
girai di scatto con l’eleganza che contraddistingue noi non-
morti dalle bestie, con passo felino mi diressi verso una
zona squallida ricca di immondizia… i miei occhi
catturarono senza problemi il piccolo roditore che frugava tranquillo
tra i cassonetti rovesciati di spazzatura. Un odore acre si propagava
intorno a me… avevo fame…le vene
battevano sullo strato di pelle marmorea del mio corpo
invocando sangue, qualsiasi tipo di sangue… dovevo
mangiare…. Con un semplice movimento del braccio destro
afferrai il topolino scarno, lo guardai attentamente… non
avrebbe soddisfatto la mia sete di sangue…. Poi guardai i
suoi occhi, erano piccoli, a forma di goccia, neri come la notte, vivi
come il giorno come solo un essere a sangue caldo può
avere…. Mi guardava innocente, tremava per la mia presa
troppo stretta e gemeva, cercava di divincolarsi, allora proprio mentre
tutto intorno taceva e il piccolo esserino che reggevo si
rassegnava lo morsi senza pietà sulla giugulare….
Il sangue schizzò in tutte le direzioni, era caldo
intensamente speziato… mollai la presa e il corpo ormai
senza vita cadde a terra ancora caldo… assaporai sulla mia
lingua il sangue rimasto, ne sentii un po’ scendere per la
gola saziando la mia sete… guardai per terra in direzione
del piccolo topino… le emozioni si mescolarono insieme,
rabbia, stupore, orrore si configurarono sulla mia faccia…
rivedevo Bella straziata dal dolore nella sala degli
specchi… rivedevo James e la sua voglia di
sangue…. Il sangue di bella, lei sul lettino
dell’ospedale…. Il dolore mi costrinse a chiudermi
in me stesso un’altra volta… volevo dar fine a
quel supplizio..avrei voluto ritornare a Forks per rivederla, baciarla
per l’ultima volta o per sempre…. Poi una voce
melodiosa mi chiamò preoccupata…. Non ti
preoccupare Alice…
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