Impossible Love

di Tenru Dragon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo speciale-Ricordi ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18- capitolo finale ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CLARISSA
Iniziò tutto tre giorni fa, il giorno del mio diciottesimo compleanno.
Mio padre e mia madre avevano divorziato quando sono nata io perché mio padre aveva una nuova famiglia e il suo primo figlio è nato nel mio stesso anno, con precisione due mesi prima di me, lui tradiva mia madre con quella che ora è sua moglie.
Ora lui ha dieci figli, un maschio che è il primogenito e si chiama Jai, e altre nove figlie tra le quali sto simpatica solo a due a Mira (16) e a Katy (8).
Mira si pettina in ogni istante della giornata mentre Katy adora fare il bagno ed è la prima che si è affezionata a me, naturalmente dopo che mi sono trasferita da mio padre, il motivo?? Beh mia madre è morta tre giorni fa e io sono stata affidata a mio padre e alla sua famiglia e poi sono appena stata rimessa dall’ospedale.
 
Appena esco dall’ospedale vedo la macchina di mio padre da cui escono lui e Katy, mio padre corre verso di me e mi conduce all’auto, mi apre la portiera e mi fa salire, mentre andiamo verso casa sua metto le cuffie dell’Ipod nelle orecchie e accendo la musica e, mentre guardo fuori dal finestrino, delle lacrime mi scendono dagli occhi color cielo come la pioggia ripensando all’incidente, non ricordo come è successo ma ricordo che, come ogni anno, mio padre si era dimenticato di venirmi a prendere e siccome ci rimanevo sempre così male mia madre decise che, per farmi tornare il buon umore, mi avrebbe portata ogni anno al mare per qualche giorno, quest’anno non andò esattamente così perché al mare non ci arrivammo mai.
Appena fummo a casa lui mi presentò tutta la sua nuova famiglia e per ultimo mi presentò Jai ma appena lo vidi corsi via e mi nascosi in giardino.
Nessuno capì il motivo e mandarono Jai a cercarmi, quando mi trovò stavo piangendo
-Dai vieni con me- mi porse una mano
-No!- gli scostai la mano in modo brusco
Lui arrabbiato mi chiese: -Come mai ce l’hai con me, mi dici cosa ti ho fatto!!!-
Io gli urlai contro: -Per colpa tua mio padre mi ha abbandonato, lui tradiva mia madre con la tua e quando mia madre aspettava me lui ci ha lasciate per venire a crescere te e se non fosse andato via magari mia madre non sarebbe morta!!- detto questo mi misi a piangere
-Non è colpa mia se tuo padre vi ha lasciato ma è stata una sua scelta per cui non devi arrabbiarti con me e non è colpa sua se tua madre è morta è lei che doveva stare attenta mentre guidava-
Io mi incazzai ancora di più, mi alzai, gli diedi uno schiaffo e gli urlai: -Non ti azzardare a parlare così di mia madre, tu non sai cos’è successo quel giorno hai capito!!!- dopodiché corsi via e uscii dal cancello dirigendomi al parco.
 
JAI
Quello schiaffo mi fece restare molto male e per farmi perdonare per quello che le avevo detto sulla madre andai a cercarla, quando la trovai era seduta che si dondolava sull’altalena, io mi avvicinai ma lei fece finta di niente anche quando mi sedetti sull’altalena accanto alla sua.
Lei iniziò a parlare per prima: -Scusa per lo schiaffo mi sarei dovuta trattenere-
-No, tu avevi ragione, non avrei dovuto parlare male di tua madre… Io non so cosa è successo non ti devi scusare, perdonami-
Lei capì che ero davvero dispiaciuto e sorrise incerta -Non ti preoccupare non dovevo dare a te la colpa di tutto, ora torniamo a casa?-
Annuii e ci dirigemmo verso casa.
Appena arrivati nostro padre ci venne incontro e mi guardò arrabbiato -Dove eravate?-
Prima che iniziassi a parlare, Clarissa disse: -È stata tutta colpa mia, Jai ha cercato di parlarmi e io non l’ho ascoltato e sono andata al parco, lui mi ha seguita e mi ha convinta a farmi tornare a casa, scusa papà- detto questo mio padre mi disse:- bravo figliolo- dopodiché ci fece entrare in casa e mi chiese di condurre Clarissa in camera sua.
La accompagnai e dopo che si era seduta sul letto le dissi: -Grazie- lei mi guardò in modo dolcissimo e, non so come, la vidi brillare come se ci fosse una pioggia di stelle dopodiché me ne andai ripensando al suo volto sorridente di poco prima.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CLARISSA
Prima che Jai lasciò la mia stanza notai un luccichio che lo circondava come se ci fosse una pioggia di stelle.
Il giorno dopo, cioè domenica, mi alzai presto e mi diressi verso la cucina, appena entrata vidi Marta, la mia matrigna, e mi venne un’allucinazione, mi immaginai un mio vecchio ricordo, mia madre che mi versava l’acqua e mi diceva buongiorno, dopo questa visione scossi la testa e risposi: -Buongiorno anche a te Marta – lei mi sorrise dolcemente e dopo avermi versato l’acqua mi versò il latte.
Mi accomodai e dopo poco arrivarono anche gli altri, tutti tranne Jai così chiesi dove fosse andato e mi rispose mio padre: -È andato al lavoro-
Io, come lui, avevo l’età adatta per trovarmi un lavoro così, subito dopo colazione, corsi fuori e senza accorgermene andai a sbattere contro Jai.
Io gli chiesi: -Non eri al lavoro??-
Lui mi rispose: -Certo, ma avevo dimenticato una cosa a casa e il mio capo mi ha permesso di venirla a prendere-
-Che lavoro fai?- chiesi curiosa
-Il meccanico- rispose
-Ti piace il tuo lavoro?-
-È un interrogatorio? Comunque sì, mi sono sempre piaciute le auto e sono felice di doverle aggiustare- dopodiché entrò in casa, quando uscì mi chiese: -Ti serve un passaggio, dove vuoi andare?-
-Devo andare a cercare lavoro, tu mi puoi consigliare?-
-Salta su, ti porto nel posto perfetto per te- detto questo mi aprì la portiera dell’auto e mi fece salire
-Che gentiluomo-dissi ironica e entrambi scoppiammo a ridere
Mi portò davanti a uno studio fotografico e mi disse: -Quando ti ho accompagnato in camera tua ho notato delle foto che uscivano dalla valigia, erano foto di paesaggi e ho pensato ti piacesse no?-
Io lo guardai e gli sorrisi tristemente, notai che ci era rimasto male e gli spiegai: -Mia madre faceva la fotografa mi ha insegnato lei, grazie mille-  senza rendermene conto lo abbracciai, quando mi staccai notai il suo stupore, mi resi conto di quello che avevo appena fatto poco dopo e subito iniziai a chiedergli mille volte scusa ma lui sorrise e mi disse: -Non ti preoccupare, mi ha fatto piacere-
Detto questo arrossimmo entrambi, io scesi dall’auto e mi diressi all’interno dello studio.
Mi condussero dal capo che mi fece delle domande dopodiché mi fece fare delle prove fotografiche e mi assunse, la sera, quando tornai a casa, ero felicissima perché il lavoro che avevo trovato era un po’ stancante ma perfetto per me.
 
JAI
Appena rientrata a casa era felice anche se mi sembrava parecchio stanca e subito dopo cena corse a farsi una doccia, quando si fu messa il pigiama tornò in bagno per lavarsi i denti e vide mia sorella Mira che non riusciva a togliersi un nodo enorme tanto che si mise a piangere sui suoi capelli rovinati.
Clarissa le chiese: -Ti posso dare una mano?-
-Se vuoi- rispose mia sorella un po’ sorpresa
Clarissa prese la spazzola, il balsamo e le disse: -Ora laviamo i capelli con il balsamo e poi li pettineremo ok?-
Mia sorella annuì e quando ebbero finito iniziò a ringraziare Clarissa, arrivò persino ad abbracciarla da quanto era felice, dopo le disse: -Sono felice di essere tua sorella, sarai felice nella nostra famiglia-
Quella frase, non so perché ma mi rese triste, non volevo che lei fosse di famiglia, forse volevo che fosse qualcosa di più ma non me ne ero ancora reso conto.
Il giorno dopo Clarissa era molto agitata perché era il suo primo giorno nella scuola nuova, mio padre prima di partire mi spiegò: -D’ora in poi Clarissa verrà a scuola con te e sarà anche nella tua stessa classe, ho chiesto al preside se potevi farle fare un giro della scuola e ha detto di sì, buona giornata!-
Io annuii ed entrai in macchina, quando salii la vidi con le cuffie che ascoltava musica e guardava fuori dal finestrino, non appena fummo arrivati la feci scendere e la accompagnai per tutta la scuola, le mostrai la nostra aula, i bagni, e la palestra, poi la condussi in giardino e la portai nel mio posto preferito, un piccolo laghetto nascosto tra degli alberi nessuno conosceva quel posto tranne me e ora lo potevo condividere con qualcuno, cioè lei, quando lo vide ne restò affascinata e andò a sedersi accanto alla sponda, mi sembrava immersa nei suoi pensieri così le chiesi: -Che ne dici, ti piace?-
-È fantastico grazie per avermelo mostrato, di certo è meglio dei bagni- disse ridendo, la sua risata fu contagiosa perché passarono meno di cinque secondi che mi misi a ridere anche io.
 
Nota d’autrice: questo capitolo l’ho pubblicato prima del previsto perché mi sembrava bello e siccome era già pronto ho pensato che vi facesse piacere….vorrei ricevere delle recensioni per capire se questi capitoli vi sono piaciuti….
Baci Tenru Dragon

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CLARISSA
Dopo aver fatto il giro turistico della scuola arrivò l’ora di andare a casa, mi accomodai sull’auto e iniziammo a chiacchierare, non avrei mai pensato di riuscire a parlare così liberamente con qualcuno tanto che iniziammo a giocare a “obbligo o verità”.
Iniziai io: -Obbligo o verità?-
-Verità-
-Ti sei mai innamorato veramente?-
-No-
-Tocca a me ora, obbligo o verità?- disse lui
-Verità-
-Tu, invece, ti sei mai innamorata veramente?-
-No, ma in realtà non ci ho mai pensato, ho sempre creduto che gli uomini fossero tutti come mio padre, dei traditori-
-Non sono tutti così!-
-Lo so, l’ho capito quando ho incontrato te…-
Arrivammo a casa e io, appena scesa dall’auto, corsi in cucina non solo perché ero affamata ma anche perché sapevo cosa mi avrebbe chiesto dopo cioè “che intendevi dire con: -L’ho capito quando ho incontrato te” e non potevo, non volevo rispondere.
Durante la cena non incontrai il suo sguardo neanche una volta, in realtà ero io che cercavo di evitarlo.
Appena ebbi finito andai in camera mia e mi fece visita poco dopo Katy alla quale chiesi: -Come mai ti sto così simpatica?-
-Perché mi hai fatto una buona impressione sin dal primo giorno che ti ho vista- rispose lei
-Grazie, tu sei la prima che si è affezionata a me-
Ad un certo punto arrivò Jai che chiese: -Scusa Katy potrei parlarle un momento da solo?
Lei annuì e si fece da parte entrando nella sua stanza.
Io, senza dargli il tempo di parlare gli dissi: -Non ho voglia di parlarne-
-Voglio solo sapere cosa intendevi con quello che hai detto in macchina-
-Assolutamente niente, è la prima frase che mi è venuta in mente, punto e fine-
-Non è vero il tuo sguardo sembrava convinto e sincero su quello che stavi dicendo-
-Senti non ho voglia di litigare su quello che ho detto o non ho detto, per favore, vorrei dormire-
-D’accordo ma non finisce qui, prima o poi dovrai spiegarmelo- gli andai incontro e lo feci uscire dalla stanza.
Quando fu fuori mi appoggiai alla porta sedendomi a terra sospirando.
 
JAI
Appena uscii dalla sua stanza mi appoggiai alla porta sedendomi a terra sospirando.
La mattina successiva durante il tragitto per andare a scuola nessuno disse niente, neanche una parola.
Appena entrati in classe io mi sedetti mentre lei fu chiamata dal prof e presentata a tutta la classe:
-Lei è Clarissa Nederlan-
Lei lo corresse: -Vorrei essere chiamata col cognome di mia madre se non le dispiace, Clarissa Cadeswort-
Il prof acconsentì, ad un certo punto un ragazzo alzò la mano e disse: -La faccia sedere vicino a me Prof-
Lo disse in modo così presuntuoso che non poteva essere altri che  Nick.
Il prof annuì e la fece accomodare accanto a lui, prima di sedersi mi guardò in modo triste o almeno a me sembrava così, poi Nick, sorridendo in modo crudele, le  bisbigliò qualcosa all’orecchio lei si arrabbiò e gli tirò uno schiaffo che fortunatamente non fu visto dal prof, alla fine della giornata, mentre tornavamo a casa le chiesi come mai si era così arrabbiata e lei mi rispose: -Ha detto una cosa orribile-
-Cosa?-
-Non sono affari tuoi!-
Dopo questo stette zitta per tutto il tragitto.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CLARISSA
Per tutto il giorno ripensai a quello che mi aveva detto Nick a scuola “Si vede che ti piace, dal modo in cui lo guardi, sei solo una stupida se credi che lui ti ricambi”, però, pensandoci meglio mi ero sentita piuttosto felice dopo avergli dato lo schiaffo.
Ad un certo punto guardai l’orologio “15:30”, mi alzai di corsa e mi preparai in fretta altrimenti sarei arrivata tardi al lavoro, corsi fuori e vidi l’auto di Nick che mi chiese, abbassando il finestrino: -Vai da qualche parte?-
-Sì, al lavoro quindi sparisci-
-Che maleducata, volevo offrirti un passaggio, dai salta su-
-No grazie, faccio due passi-
Detto questo sorpassai l’auto e mi diressi allo studio.
Arrivai giusto in tempo e preparai l’attrezzatura, dopodiché andai dal mio capo che mi aveva fatta chiamare.
-Oggi arrivano delle modelle quindi vorrei che le fotografassi con indosso gli abiti del famoso stilista Renato Balestra-
-Molto volentieri signora-
-Signorina prego-
-Scusi-
Mi fece cenno di uscire e andai a vedere che modelle dovevo fotografare, appena le vidi rimasi scioccata dalla loro bellezza e dissi: -Siete splendide ragazze, chi è la prima?-
-Io- disse una ragazza alta, bionda e sexy
-Prego- le dissi facendola uscire dal camerino, la accompagnai dove avevo preparato gli sfondi e scelsi il più adatto e così feci con tutte le altre modelle.
A fine giornata portai le foto al mio capo che mi fece i complimenti dicendomi che ero molto brava a fare gli scatti e che da allora avrebbe affidato a me quel genere di lavoro.
 
JAI
Tornò a casa sfinita dal lavoro e andò direttamente a dormire senza cenare.
Il giorno dopo, arrivati a scuola Nick le si avvicinò e la prese per mano, lei cercò di staccarsi ma lui non la lasciava così, Nick, notando che si ribellava, le bisbigliò ancora qualcosa all’orecchio e lei si rassegnò.
Durante le lezioni feci caso solo ed esclusivamente a quello che accadeva tra Nick e Clarissa.
Nick la baciava sulla guancia ogni volta che il prof non guardava dalla loro parte e lei non diceva niente, come se volesse tutto questo.
Alla fine della scuola, mentre tornavamo a casa, io le chiesi: -Posso sapere cos’hai in mente? Ti piace davvero?-
Lei mi guardò e mi disse: -Non ho altra scelta-
-Come no! Certo che puoi scegliere, ci sono persone migliori di lui che vorrebbero stare con te-
-Ad esempio?-
-Me!- mi resi conto di quello che avevo detto solo dopo aver visto il suo volto
-No, no! Io ti odio, non potrei mai stare con te e comunque a me…. Piace Nick – urlò.
Rimasi scioccato quando sentii l’ultima parte della frase ma non potevo crederci, non potevo credere alle sue parole perché nel suo sguardo lessi solo tristezza.

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Capitolo 5
*** Capitolo speciale-Ricordi ***


NOTA DELL’AUTRICE: questo capitolo spiega il significato di una frase che si trova nel Cap 5
 
 
CLARISSA
È iniziato tutto molto tempo fa, quando avevo 6 anni e andavo in prima elementare, tutti i bambini della mia classe mi stavano alla larga, sapete io cambiavo scuola spesso a quel tempo, a volte perché dei bambini mi picchiavano altre perché stavo sempre da sola, io cercavo di farmi degli amici ma quando scoprivano che il mio papà mi aveva abbandonata mi consideravano sfigata e per questo motivo non mi volevano come amica.
Sin da quando ero piccola sono sempre stata sola.
Ogni anno speravo che se mio papà fosse tornato loro mi avrebbero accettata e ogni anno mi illudevo perché più il tempo passava più loro mi odiavano e così sono rimasta sola con mia madre che divenne la mia unica amica.
La cosa più brutta che mi è successa è accaduta in quinta elementare, stavo tornando a casa quando tre ragazzi della mia classe si sono avvicinati e mi hanno portato, contro mia volontà, in un vicolo, lì mi hanno picchiata e mentre mi picchiavano mi insultavano e mi giudicavano dicendo che ero una bambina fantasma che non piaceva e non interessava a nessuno e anche se fossi morta nessuno avrebbe sentito la mia mancanza perché senza un papà io non avevo un’identità e quindi era come se non esistessi ed è stato per quel motivo che ho iniziato a odiare mio padre perché per colpa sua io ero sola.
Dopo questo accaduto mia madre iniziò a farmi studiare in casa con lei.
Passati i tre anni delle medie sono voluta tornare a scuola per fare il liceo.
Quando mia madre morì ero distrutta anche perché avevo perso l’unica persona che riusciva a capirmi e a volermi bene
E anche per la sua morte diedi la colpa a mio padre perché se lui fosse venuto a prendermi quel giorno questo non sarebbe successo ma piano piano sto iniziando a capire che lui non centra anche se non sono sicura di riuscire a perdonarlo.
Questa storia non l’ho mai raccontata a nessuno, neanche mio padre è a conoscenza di tutto questo e infatti pensa che lo odi solo perché ha abbandonato la mamma e non anche per il resto.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


CLARISSA
Non avrei mai pensato di arrivare a tanto, persino di dirgli che lo odio e che mi piace Nick anche se non è vero niente, vorrei tornare indietro nel tempo per cancellare tutto quello che gli ho detto, sono così depressa.
Il giorno dopo, entrati in macchina, gli dissi: -Senti volevo…-
Lui non mi lasciò finire di parlare che mi rispose: -Non mi interessa, puoi stare con chi vuoi, non mi importa niente né di te, né di tutto quello che è successo ieri-
Mi lasciò senza parole, io volevo scusarmi con lui ma lui non voleva più parlare con me.
Arrivammo a scuola ma fortunatamente quel giorno Nick non c’era, durante l’ultima ora di lezione in classe vidi una ragazza che passava un bigliettino a Jai e gli faceva segno per dirgli “chiamami”, a quel punto mi alzai e il prof mi chiese: -Tutto bene signorina Cadeswort-
Io risposi: -No, non mi sento molto bene, potrei andare a prendere una boccata d’aria perché mi viene da vomitare-
Il prof annuì e io corsi fuori dall’aula con le lacrime agli occhi.
 
JAI
Corse fuori dall’aula, dopo qualche minuto chiesi al prof se potevo andare a vedere come stava mia “sorella” e lui acconsentì dicendo che dopotutto mancavano solo 5 minuti alla fine della lezione e che non mi sarei perso niente così corsi in giardino a cercarla, la cercai e dopo un paio di minuti mi venne in mente il laghetto nascosto tra gli alberi e pensai che siccome le era piaciuto magari sarebbe andata lì.
Avevo ragione appena arrivai a destinazione la vidi seduta sulla sponda del laghetto, io mi avvicinai e quando le fui vicino notai le lacrime che le rigavano il viso.
Mi sedetti accanto a lei che si girò dall’altra parte.
Io le dissi: -Ti senti meglio, ti è passato il vomito?-
-Lo sai anche tu che non era vera la storia del vomito-
-Sì, ma allora perché tutta questa scenata se non hai niente?-
-Non capisci vero, sei solo uno stupido-
-Ah sarei io lo stupido? Almeno io non fingo di star male per saltare la lezione!-
Si girò.
-Come puoi pensare che l’ho fatto per saltare la lezione, io credevo che tu fossi diverso, tutti hanno sempre pensato male di me e tu sei come tutti gli altri!- (vedi capitolo speciale)
-Io non sono come tutti gli altri!-
-Sì invece!
-No!-
-Allora dimostramelo!-
Ero così arrabbiato che la baciai… le sue labbra erano così morbide e calde che mi persi in quell’unico bacio che non si sarebbe dovuto ripetere, quel bacio che dimostrava l’amore che non avrei dovuto provare.
 
NOTA D’AUTRICE: in questo capitolo ho fatto raccontare poco da Clarissa perché nel capitolo speciale parla solo lei.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


CLARISSA
Quando sentii il suono della campanella tornai in me e mi staccai dalle sue labbra scioccata e corsi via pensando“Mi....mi ha appena baciata” non lo aspettai neanche per tornare a casa, corsi per tutto il tragitto, e quando arrivai non ebbi il coraggio di entrare in casa perché Jai era già arrivato così mandai un messaggio a mio padre con scritto “papà io vado a fare un giro e poi vado al lavoro ci vediamo stasera” scritto questo mi incamminai verso il parco.
Stetti sull’altalena finche non giunse il momento di andare a lavorare.
Arrivata nello studio il mio capo mi disse che avevo un altro lavoro con delle modelle e anche stavolta gli abiti erano di Renato Balestra.
Andai a vedere le modelle e chiamai la prima che però non si presentò, le sue amiche dissero che aveva preso l’influenza e che per questo mancava una modella.
Io andai ad avvertire il mio capo che disse: -Siamo nei guai, mi servono 30 foto non 29…mmh…che ne dici di sostituire la modella ammalata?-
-Signorina io non credo di essere abbastanza bella-
-Ma non è vero, tu sei perfetta e ora vai a cambiarti oggi non farai gli scatti ma verrai fotografata, forza forza-
Così mi preparai, mi sono molto divertita con le modelle, sono tutte simpatiche o quasi, ce né una che non mi sopporta e credetemi se vi dico che il sentimento è reciproco.
Si chiama Fede ed è una snob presuntuosa, mi continua a fissar male e a parlar male di me alle mie spalle, io penso che di aspetto sia molto carina, ha i capelli rossi e gli occhi castani, ma di carattere è insopportabile.
Finita la giornata di lavoro salutai le modelle e tornai a casa.
Prima di entrare feci un bel respiro profondo e aprii la porta.
Appena entrata vidi Marta che mi disse: -Ben tornata, come è andata al lavoro?-
-Benissimo, oggi mi hanno fatto fare la modella-
Lei mi chiese di raccontarle tutto e chiamò tutte le nove figlie per ascoltare urlando: -Ragazze oggi Clarissa ha fatto la modella insieme a delle modelle vere venite!-
 
JAI
Tutte corsero per ascoltare.
-Allora, ero andata a chiamare la prima quando…..- così raccontò tutto quello che era successo al lavoro – e così mi sono fatta per la prima volta delle amiche-
Tutte si misero a fare domande tipo: -Ti vedremo su una rivista di moda?-
Oppure: -Che vestito indossavi?-
- Com’è fare la modella?-
Dopo le domande tutte e nove più Marta, mia madre, la abbracciarono e si congratularono con lei.
A quel punto capii che sarebbe riuscita ad andare d’accordo con tutte loro.
Dopo cena andò in camera sua e si sdraiò sul letto con le cuffie nelle orecchie, dopo un po’ alzò gli occhi e mi vide sulla soglia della porta di camera sua e mi disse, togliendosi le cuffie: -Co..come mai tu mi hai….- arrossì -…baciata?-
Speravo che non mi facesse quella domanda ma era ovvio che me l’avrebbe fatta così io le risposi: -Perché io….-
 
NOTA DELL’AUTRICE: spero vi piaccia per ora…. vi lascio in suspense per quello che accadrà dopo, secondo voi finirà la frase o verrà interrotto… recensite poi vedremo chi avrà ragione  e vorrei sapere che ve ne pare grazie…
Baci Tenru Dragon
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


 
NOTA DELL’AUTRICE: spero che questo capitolo vi piaccia, scusate se i capitoli precedenti li ho pubblicati tutti insieme, non vedevo l’ora di sapere cosa ne pensavate ma nessuno mi scrive);
comunque non so se è chiedere troppo ma vorrei capire se vi piace davvero la storia per favore scrivetemi una recensione con commenti perché mi farebbero piacere…. Ringrazio tutte le persone che hanno messo la mia storia tra seguite/preferite/ricordate e anche alla persona che mi ha recensito, grazie Alyxandra.
Baci Tenru Dragon

 
CLARISSA
-Perché io….- rimase fermo senza dire altro è come se non sapesse che scusa inventarsi ma era così carino quando pensava….no! io non dovrei pensare certe cose!
-Sono successe tante cose e il bacio è una di queste, ero arrabbiato e avevo solo bisogno di sfogarmi-
-Ah! Quindi io sarei solo un “modo per sfogarti”?-
-No! Ho sba…- non lo feci finir di parlare che aggiunsi: -Vattene, non voglio più vederti!-
Detto, diciamo gridato questo gli chiusi la porta in faccia, come si poteva permettere di dire una cosa simile!
Mi sedetti sul letto con la schiena appoggiata al muro e, per colpa sua, piansi.
Il giorno dopo e il giorno dopo ancora non ci parlammo e andò avanti così per una settimana poi lui si fece avanti: -Senti io….-
-Non mi importa-
-A me sì però! Senti io ti voglio bene ma non so come comportarmi-
-Mi vuoi bene solo come una sorella-
-No! Io provo per te molto e molto di più di un semplice sentimento fraterno, io…io ti-
Fu interrotto dall’arrivo di Nick: -Che succede qui?-
-Niente, lui stava per andarsene- dissi riferendomi a Jai
-Già, io stavo per andarmene!- disse infastidito e se ne andò.
Ho rovinato tutto, stava per dirmi qualcosa di importante e io…io l’ho cacciato via, sono una stupida.
Avevo questo pensiero che mi echeggiava nella mente “chissà cosa stava per dire?” ci pensai per tutta la giornata e la sera decisi di chiederglielo.
Andai in camera sua ma non c’era così attesi finche non lo vidi entrare con un asciugamano addosso, solo, sottolineo solo, un asciugamano addosso.
Lui mi guardò sorpreso e gli dissi: -Cosa stavi per dire?-
-Quando?-
-Oggi, cosa stavi per dire prima che arrivasse Nick?-
-Vuoi dire prima che tu mi cacciassi via per stare col tuo fidanzatino? Niente di importante-
-Ti prego, so che era importante, e comunque Nick non è il mio fidanzato, io non amo lui-
-Ah sì, e allora chi ami?-
-Non son affari tuoi-
 
JAI
-Bene, allora neanche quello che ti volevo dire oggi sono affari tuoi- dissi io per ribattere
-Ti prego-
-No! Finche non mi dirai chi è colui che ti piace-
-Bene, allora ciao e buona notte-
-Notte- dissi io un po’ deluso, speravo che avesse ceduto e mi avesse detto chi le piace ma a quanto pare mi sbagliavo, pazienza…no! Ma chi voglio prendere in giro, ma che pazienza e pazienza, io non ce la faccio più, devo saperlo, però non posso entrare in camera sua e dirle “dimmi subito chi ti piace altrimenti…..” non so nemmeno come finire la frase.
Mi misi il pigiama e ripensai all’argomento precedente, quello di cui avevo discusso prima con Clarissa.
Ad un certo punto entrò in stanza Katy: -Sai, ho notato una cosa che non dovrebbe accadere-
-Ah sì, quale sarebbe?-
-Tu la ami- detto questo uscì dalla stanza e io rimasi lì scioccato a pensare a quello che mi aveva appena detto Katy, non potevo credere che una bambina della sua età capisse molto più in fretta di me, io ci avevo messo un po’ per capirlo ma lei, wow, ci ha messo proprio poco.
Comunque, questo è un problema, io no posso innamorarmi di lei, lei è…mia sorella.                                                                                                                                                                             

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


 
CLARISSA
Me ne tornai in camera mia un po’ delusa perché speravo che finisse la frase di oggi ma poi ha cominciato a chiedermi chi mi piacesse e io non potevo rispondergli per cui me ne andai e ora sono qui, in camera mia, più depressa di prima.
Dopo un po’ entrarono in camera Mira, Katy e le altre 7 sorellastre e mi fecero sedere sul letto Mira iniziò a parlare: -Siccome ora sei di famiglia una volta a settimana, venerdì, ci riuniremo tutte e 10, te compresa Clarissa, a chiacchierare in una delle nostre stanze, ci racconteremo segreti, amori e tutto il resto, oggi, se per te va bene,- disse guardando me –vorremmo stare qui in camera tua-
Io annuii e ci sedemmo, alcune sul letto altre in terra.
Tutte dissero qualcosa a parte io e Katy così iniziarono a fare le domande a me.
-Come va la tua vita sentimentale?-
-C’è un ragazzo che ti piace?-
Io risposi: -La mia vita sentimentale non è un gran che però sì, mi piace un ragazzo ma non sono sicura che lui ricambi e non possiamo neanche stare insieme perché….- mi inventai una scusa all’istante-“ha un’altra ragazza e si amano molto”- dissi poco convinta ma nessuno lo notò, o almeno lo speravo perchè quando toccò a Katy disse: -Beh, una mia cara “amica” si è innamorata di una persona che non dovrebbe amare perché sono….diciamo…parenti- disse questa frase mentre mi fissava, era come se sapesse tutto sui miei sentimenti, fortunatamente nessuno notò che fissava solo me e nessuno, oltre a me, capì il significato di quello sguardo.
-Potrei parlarti un momento in privato?- mi chiese Katy, le altre aspettarono in camera mia mentre lei mi portò in camera sua.
La sua stanza è un po’ più grande rispetto alla mia perché dorme insieme a Lara, un’altra sorella di 10 anni, si sedette sul suo letto e disse: -Lo sai che non potete stare insieme vero?-
-Non capisco di cosa tu stia parlando-
-Non fare la finta tonta con me, ho solo 8 anni ma sono intelligente, più di alcune sorelle più grandi di me e l’ho notato subito, dimenticalo!-
Detto questo io andai scioccata in camera mia, mandai via le altre dicendo che ero stanca e andai a dormire verso le 22.
 
JAI
Sentii chiacchierare nella stanza di fronte fino alle 22, conoscendo le mie sorelle le avranno chiesto di tutto e di più sulla sua vita sentimentale.
“chissà cosa avrà risposto” pensai ma poi sentii la porta che si apriva poco prima delle 22 così sbirciai dal buco della serratura della mia stanza e vidi Katy e Clarissa che andavano nella stanza di Katy.
Uscii dalla mia stanza e andai a origliare, l’unica cosa che sentii fu: -…dimenticalo!-
Dopo vidi Clarissa che si avvicinava alla porta e così me ne andai di corsa prima di essere beccato.
Clarissa mandò via tutte e spense la luce.
Il giorno dopo lei e Katy non si parlarono e andai da Katy.
-Chi deve dimenticare Clarissa?-
-Non devi origliare- fu la sua unica risposta.
-Jai!-
Sentii Clarissa che mi chiamava e corsi da lei dimenticandomi di Katy.
Era in giardino seduta sulla panchinetta sotto il salice piangente, mi fece sedere  e mi disse: -Katy…..lei mi ha detto…- non riuscì a finire la frase perché si mise a piangere
-Cosa ti ha detto Katy?-
-Cosa provi per me?-
Quella domanda mi spiazzò, non sapevo proprio cosa rispondere ma alla fine dissi la verità: -Per te provo un sentimento sbagliato, che non dovrei provare…cosa ti ha detto Katy?-
-Di dimenticarti, ma io non posso farlo, non so ne come ne quando ma mi sono innamorata di te e so che non è giusto ma…- non la feci finire di parlare che la baciai, era talmente bella anche con le lacrime che le bagnavano dolcemente le guance, non resistetti e la baciai.
 
KATY
Li vidi dalla finestra.
 
NOTA DELL’AUTRICE:cari lettori, alla fine di questo capitolo ho fatto narrare a Katy solo una frase per far capire a voi lettori che lei li vede, tutto qui spero che vi sia piaciuto e che continuate a leggere numerosi e se possibile a recensire. SCUSATE MA PER QUALCHE GIORNO NON POTRÒ  PUBBLICARE…
Faccio un ringraziamento speciale alle persone che hanno messo la mia storia tra seguite/ricordate/preferite e alle poche persone che mi hanno recensito…grazie mille.
Baci Tenru Dragon

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


ANGOLO D’AUTRICE: scusate se l’ho pubblicato in ritardo, era già pronto ma non ho avuto tempo, spero vi piaccia, per un po’ Nick racconterà al posto si Jai, ok??
Grazie alle persone che leggono la storia e alle persone che l’hanno recensita, grazie
Baci Tenru Dragon.
 
CLARISSA
“Mi sta baciando” pensai.
Io ricambiai il bacio e notai che sorrise sulle mie labbra ma forse era meglio se non ci fossimo baciati perché arrivò nostro padre urlando: -Che state facendo voi due!! Siete impazziti!!-
Jai si staccò da me e si allontanò, mio padre si avvicinò a me mentre Marta andò a parlare con Jai.
Mio padre mi disse: -Che cazzo fai Clarissa, lui e tuo fratello! Non ti voglio più vedere in sua compagnia!-
-Davvero, e sentiamo, con chi dovrei stare? l’unica persona con cui sarei voluta stare è mia madre che, se non ti ricordi, è morta!- lui mi tirò una sberla e io mi alzai di scatto ma prima di correre via gridai: -Tu hai sempre preferito loro per questo mi hai abbandonato e se non lo avevi capito io ti odio, tu non sei mio padre, tu sei solo un bastardo!!!-
Poi corsi via.
Non sapevo dove andare, mentre camminavo accanto a me si fermò una macchina da me conosciuta.
-Ciao- disse Nick –Ti serve un passaggio?-
-Sì, grazie- salii sull’auto.
-Dove andavi?-
-Stavo andando in un hotel-
-Perché, il tuo ragazzo ti aspetta?-
-No, per viverci, mio padre a rotto il cazzo perché quel deficiente di Jai mi ha baciata, e così sono scappata-
-E perché? Dopotutto è tuo padre-
-Sì, un padre bastardo, ora mi puoi portare all’hotel?-
-No, ti porto a casa mia-
-Perché?-
-Perché si, ho una stanza in più e vivo da solo-
-Come? Perché vivi da solo?-
-Sono andato via di casa poco tempo fa per stare un po’ da solo ma la tua compagnia mi piace-
-Quindi staremo noi due da soli in casa tua? Posso fidarmi?-
-Certo- detto questo parcheggiò davanti ad una villa
-Questa è casa tua?-
-Si, la paga mio padre ma la uso solo io-
-Che figata-
-Già, seguimi, ti mostro la tua stanza ok?-
-Sì, grazie- mi mostrò una camera enorme e disse: -Questa d’ora in poi sarà camera tua-
-Davvero?-
-Sì-
-Dove è la tua?-
-Proprio lì- mi mostrò una porta sul muro della mia stanza e mi fece entrare
-Siamo praticamente nella stessa stanza?-
-Più o meno-
-Va bene, grazie- gli diedi un bacio sulla guancia e poi dissi: -Come mai sei così gentile, di solito sei uno s..-
-Stronzo? Lo so-
-Scusa-
-Non c’è problema, mi comporto così solo perché non voglio mostrarmi debole-
-Ok-
 
NICK
Appena la vidi sulla strada le offrii un passaggio e le chiesi dove doveva andare ma non pensavo mi rispondesse in un Hotel così per scherzare le ho chiesto se andava a trovare il suo fidanzato e lei mi ha detto che ci andava a vivere, io le ho chiesto perché e da quello che mi ha raccontato era proprio disperata e così la invitai a casa mia.
Le mostrai la sua stanza e la mia dopo chiacchierammo un po’.
Cenammo insieme e andammo a dormire, verso mezzanotte andai nella sua stanza e la guardai dormire, era così spensierata, era la creatura più bella che io abbia mai visto.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


NOTA D’AUTRICE: è un po’ corto ma spero vi piaccia, ringrazio coloro che leggono e recensiscono la mia storia.
Baci Tenru Dragon
 
CLARISSA
La mattina seguente non andai a scuola e neanche quella dopo e quella dopo ancora, insomma, ero scappata di casa non potevo mica andare a scuola e farmi portare subito da lui, per lui intendo mio padre, quell’antipatico.
Così siccome ero a casa a fare niente e Nick era a scuola andai a fare le pulizie, pulii i vetri e i pavimenti, verso l’ora di pranzo cucinai e lui arrivò verso l’una e trenta.
-Come è andata a scuola?- gli chiesi
-Bene a parte che per tutto il giorno hanno parlato di te, che sei scappata che sono preoccupati ecc ecc, insomma, una noia-
-Come mai lo sa già tutta la scuola?-
-Perché tuo padre ha detto al preside di chiedere a tutti se per caso ti hanno vista e ora sei al centro dell’attenzione di tutti-
-Lui ha detto qualcosa?- lo guardai e lui capì dallo sguardo e quando mi rispose sembrava arrabbiato
-No, non sembrava nemmeno preoccupato!-
Gli servii il pranzo che consisteva in patate, hamburger, io mangiai solo un po’ di pasta poi andai in camera mia.
Ad un certo punto entrò Nick in camera e disse: -Siccome non andrai a scuola per un po’ mi è venuto in mente che potrei farti le ripetizioni, io vado a scuola e il pomeriggio ti faccio fare quello che faccio io in classe ok?-
-Grazie mille-
Lui prese i libri e i quaderni e iniziammo a studiare.
 
NICK
Per tutto il tempo pensai a quella bugia, Jai ha chiesto a tutti se sapevano qualcosa ma non potevo, non volevo farlo sapere a lei, Clarissa, la mia Clarissa, io credo di essermi innamorato ma lei continua a pensare a quello stupido di Jai così devo farglielo odiare e questo è l’unico modo.
Tutti i pomeriggi le facevo ripetizioni e lei sembrava felice ma un giorno ricevette una telefonata da lui…Jai.

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Capitolo 12
*** capitolo 11 ***


NOTA D’AUTRICE: scusate il ritardo, torna a raccontare Jai per questo capitolo, nei prossimi ci saranno sia Jai che Clarissa che Nick ma dipende…comunque spero vi piaccia<3<3<3
Baci Tenru dragon
 
CLARISSA
-Pronto?-
-Ciao…sono Jai-
-Cosa cazzo vuoi?-
-Volevo parlarti-
-Spara-
-No, volevo vederti per parlare-
-Fottiti-
-Ti prego, voglio spiegarti una cosa, è importante-
Ci pensai e alla fine dissi: -Va bene, ci troviamo al bar di Luigi tra dieci minuti, vieni da solo-
-Puoi contarci-
Chissà cosa doveva dirmi, mi preparai e andai all’appuntamento.
 
JAI
-Ecco….- non sapevo cosa dirle, mi ero preparato il discorso e ora non riuscivo a ricordare neanche una parola.
-Sbrigati che non voglio perdere tempo con te!- mi disse, mi sentii distrutto, lei si era praticamente dimenticata dei sentimenti che provavamo l’uno per l’altra, sembrava che mi odiasse, presi coraggio e cominciai a parlare: -Allora…il giorno che sei scappata- fece una smorfia quando le ricordai l’accaduto- mia madre mi ha parlato di una cosa che non aveva mai detto a nessuno-
-Spara-
-Io…io non sono tuo fratello-
-Cosa!?-
-Mia madre era rimasta incinta di un altro uomo prima di incontrare tuo padre, lei si era innamorata e non sapeva di essere incinta di me e quando lo seppe pensò che fossi figlio suo, però quando mia madre ha fatto l’esame ha visto che non era così lo voleva dire a tuo padre ma non ne ha avuto il coraggio e così…-
-Così ha preferito che io me ne andassi per nascondere la sua truffa-
-No! Lei ama tuo padre con tutta se stessa, tutte le altre sono figlie loro, solo io no-
-Deve dirglielo-
-Lo sa, ma non riesce, non vuole perderlo-
-Io l’ha perso per colpa sua- le scese una lacrima e si alzò di scatto: -Non mi importa quello che dici tu ne quello che pensa tua madre ma so che lo ama veramente e se vederlo felice vuol dire abbandonarlo per sempre allora lo farò, ma se vederlo felice vuol dire abbandonare l’amore della mia vita non so se ci riuscirò- scoppiò in lacrime
Io rimasi scioccato, mi aveva appena dichiarato i suoi sentimenti?
-Clarissa, siediti e parliamone-
-Siediti e…come puoi dirmi così, io ti ho appena dichiarato il mio amore e tu mi dici “siediti e parliamone”, non ci posso credere, ho sbagliato a venire qui, preferisco tornare da Ni…-
-Come? Preferisci tornare da chi?- si sentiva dal mio tono che ero molto arrabbiato
-Nessuno- corse fuori dal bar e io la seguii, entrò nel parco, a quell’ora non c’era nessuno in giro.
Riuscii ad afferrarle una mano ma lei si dimenava in continuazione e così la sbattei contro un albero e guardandola negli occhi le dissi: -Perché dovresti tornare da Nick, è lui che ti ospita?-
-S-sì-
Le strinsi ancora di più il polso e lei mi disse balbettando e piangendo: -M-mi stai f-facendo molto ma-male- io non la ascoltai e le dissi quasi urlando per la rabbia: -voi, voi due l’avete fatto?-
Lei stette zitta e io: -Rispondimi! Lo avete fatto o no!-
-No!- riuscì a liberarsi il polso e mi tirò uno schiaffo, poi mi guardò negli occhi e piangendo corse via in direzione “Casa Nick”.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


NOTA D’AUTRICE: spero vi piaccia mi è venuto così proprio questa mattina, vorrei sapere cosa ne pensiate.
Ringrazio tutti quelli che seguono e recensiscono la mia storia, grazie a che l’ha messa tra preferite/seguite/ricordate….grazie mille per quelle belle recensioni.
Baci Tenru Dragon.
 
CLARISSA
“come ha potuto….” Nella mia testa l’unica frase di senso compiuto era questa, ero molto confusa, lui era strano, si è proprio arrabbiato, non sarei dovuta andare, non sapevo più cosa pensare o cosa dire.
Appena entrai nella mia nuova casa mi venne incontro Nick che mi chiese: -Come è and…- non finì la frase perché dopo aver notato il livido sul polso mi disse arrabbiato: -È stato lui?-
Io non risposi.
-Rispondimi, è stati lui o no!- quella frase detta in modo così arrabbiato mi ricordò quella che mi aveva gridato Jai dopo avermi sbattuta contro l’albero “L’avete fatto si o no!” non ci capivo più niente, quella di Jai era gelosia?
Mentre ripensavo a quella frase Nick mi chiese di nuovo: -Allora! È stato lui o no! Rispondimi!-
Io lo fissai e alla fine risposi: -No, sono andata a schiantarmi contro un albero e ho appoggiato male la mano quando sono caduta e così mi sono fatta male al polso- vedendo che si era tranquillizzato capii che ci aveva creduto e andai tranquillamente a farmi una doccia.
 
NICK
Appena tornò a casa notai il polso ma dopo la sua spiegazione mi tranquillizzai anche se avevo capito che nascondeva qualcosa, lei andò a farsi una doccia e io le gridai: -Esco un momento, ci vediamo stasera!- appena sentii il suo -Ok!- uscii di casa per cercare Jai, dovevo parlargli, dovevo sapere la verità.
 
JAI
Stavo passeggiando ancora per il parco quando notai l’auto di Nick.
Mi diressi verso il veicolo e da lì uscì lui: -Ciao- mi disse –Possiamo parlare?- restai stupido da quella domanda, da quando Nick vuole parlare con me?
Lui mi disse di seguirlo e ci ritrovammo in un posto più nascosto alla gente probabilmente voleva parlare in privato siccome il parco cominciava a riempirsi.
-Cosa è successo?-
-Quando?- chiesi io
-Oggi, con Clarissa, sei stato tu a farle male al polso?-
-Te lo ha detto lei?-
-No, ha detto che si era fatta male cadendo- non posso crederci, anche dopo quello che le ho fatto mi ha difeso
-E perché non le hai creduto?-
-Perché aveva lo sguardo perso mentre lo diceva, stava mentendo-
-Va bene, sì, sono stato io-
Il suo sguardo si fece cattivo e mi sbatté con forza contro un albero, cominciò a prendermi a pugni e io cercai di evitarli, riuscii a liberarmi e lo colpii, lo colpii dritto in faccia procurandogli un occhio nero e lui mi colpì a sua volta procurandomi un enorme livido sull’addome.
Ad un certo punto con mia grande sorpresa spuntò Clarissa.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


CLARISSA
Sapevo che Nick aveva in mente qualcosa, lo sospettavo, mi diressi in bagno e accesi l’acqua della doccia, quando stavo per entrare Nick mi urlò che sarebbe uscito e lì capii che i miei sospetti erano fondati.
Mi vestii di corsa pronta per seguire Nick, uscii di casa, chiusi la porta a chiave e mi diressi nella direzione che aveva preso Nick con l’auto, la direzione del parco.
Appena arrivai davanti al parco vidi la sua auto e iniziai a cercarlo, ad un certo punto sentii dei rumori come se qualcuno si stesse pestando e non avrei mai pensato che avrei trovato Nick e Jai che facevano a pugni.
Mi avvicinai e Jai mi notò sbalordito, come se fossi l’ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento.
Per colpa della mia apparizione Jai si distrasse e fu colpito da Nick, siccome lo sguardo di Jai era molto sofferente capii che l’aveva già colpito in quel punto.
Stavo lì.
Stavo lì senza fare niente a permettere alle due persone più importanti della mia vita di picchiarsi.
Nick era importante per me, sì, ma solo perché si era dimostrato un buon amico, mentre Jai, lui era molto importante per me, lui era l’unica cosa bella che mi era capitata dl momento in cui ero arrivata nella mia nuova casa.
Ad un certo punto un ragazzo si mise tra loro per fermarli ma Nick non ne volle sapere e colpì anche lui, a quel punto corsi tra i due ragazzi e mi sedetti accanto al terzo: -Siete due idioti!- dissi ai due che stavano in piedi poi chiesi al giovane: -Tutto bene?-
-Sì, grazie- il ragazzo si alzò e, dopo aver guardato malissimo Nick mi aiutò ad alzarmi: -Grazie- dissi
-Di niente- fece lui, poi si dileguò.
 
JAI
-Cosa pensavate di fare voi due?- chiese lei piuttosto seccata.
Nessuno rispose.
-Deficienti- disse prima di girarsi e camminare verso l’uscita del parco.
Io la seguii e non fui l’unico ad avere quella idea perché Nick mi seguì a ruota.
Non si voltò neanche dopo la decima volta che la chiamammo così con una piccola cosa la raggiunsi e le chiesi: -Come mai sei così arrabbiata?- vidi che Nick si era messo alla sua sinistra, siccome io ero sulla destra: -Come mai?! Mi chiedi anche come mai?!-
-Sì- risposi
-Vuol dire che sei un deficiente-
-Ma…- disse Nick, sicuramente voleva giustificarsi in qualche modo
-Niente “ma” Nick- disse lei in modo scocciato prima di aggiungere –Vado a casa tua a prendere le mia cose e vado in un hotel-
-Ma…ma perché?-
-Come avete potuto farlo? Tu Nick hai persino colpito un ragazzo innocente e non ci sono scuse-
-Lo so ma mi sono arrabbiato per quello che ti ha fatto-
-Ho detto che non ci sono scuse- detto questo se ne andò diretta verso la casa di Nick per prendere le sue cose.
 
NICK
La seguii fino in camera sua ma lei sembrava molto convinta sul fatto che voleva andarsene ma cercai comunque di convincerla a restare: -Dai, aspetta non andare via-
-Io me ne vado e niente mi farà ca…- non la feci finire la frase che la baciai, lei non ricambiò quel bacio e quando riuscì a staccarsi dalle mia labbra si mise a piangere e uscì di corsa dalla stanza diretta all’hotel.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


CLARISSA
“Come mai capita sempre a me….” Pensai diretta all’hotel mentre mi asciugavo le lacrime.
Entrai, alla location c’era un uomo di massimo 25 anni, mi avvicinai a lui e chiesi: -Una stanza per favore-
-Certamente, puoi darmi un documento?- io speravo che mio padre non avesse avvertito la polizia della mia scomparsa così diedi il mio vero documento, quando lo ebbe in mano disse: -Ok, va bene, c’è libera la stanza n°25-
-Va bene grazie mille-
Salii diretta in camera mia.
Appena dentro, la prima cosa che feci fu buttarmi sul letto, poi andai in bagno a fare la doccia ma prima di poterla fare notai la vasca idromassaggio e cambiai idea, la riempii fino al bordo e mi ci buttai letteralmente dentro.
Rimasi in ammollo per più di due ore poi decisi che era arrivato il momento di andare a dormire perché con tutto quello che è successo non volevo ne cenare ne aspettare oltre per andare a dormire.
Erano solo le 18 quando chiusi gli occhi e iniziai a sognare…
Ero in un ospedale, quello dove ero finita dopo l’incidente, ma non ero nella mia stanza, ero in una sala operatoria e sotto i ferri c’era mia madre, il medico stava cercando di fermare un’emorragia ma non ci riuscì, sentii il “bip-bip” prolungarsi finche non divenne un unico suono “biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip” mia madre morì di nuovo ma stavolta sotto i miei occhi, dopodiché il sogno continua, ci sono io stavolta sotto i ferri e stanno per operarmi, avevo anche io un’emorragia ma io riuscii a salvarmi….
Quando mi svegliai dal sonno notai che le mia guance erano bagnate, durante le notti successive piansi proprio come la prima notte passate nell’hotel e tutte le notti feci lo stesso sogno.
Non capii il significato di quel sogno finche non si aggiunse una parte…
…ero appena stata operata e la scena torna indietro all’incidente, ma stavolta vedo l’uomo che si trovava sull’altra auto, aveva gli occhi simili a quelli di Jai, andava a tutta velocità, poi c’è lo schianto e vedo l’uomo uscire dall’auto e scappare via…
Mi sveglio. Non riesco a capire. Cazzo, cazzo, cazzo.
Io pensavo che nell’incidente erano morte due persone non solo mia madre, come è possibile?
 Ad un certo punto sentii bussare alla porta e quando aprii i miei pensieri erano stati sostituiti da molti altri.
 
JAI
Quando apre la porta sembra aver cambiato del tutto espressione, vorrei sapere cosa pensa, mi guarda in modo triste e felice allo stesso tempo, poi mi fa accomodare e mi chiede: -Cosa ci fai qui?-
-Ecco…io sono venuto per parlarti-
-Cosa vuoi?-
-Mi dispiace tanto, so che non ci sono scuse per quello che abbiamo fatto due settimane fa io e Nick ma mi sei mancata, mi manchi anche ora e so che sei qui davanti a me ma mi manca il tuo sorriso, mi sono mancati i tuoi occhi e insomma mi sei mancata tu-
Lei mi fissa come se non vedesse l’ora di sentirmelo dire poi cambia velocemente espressione e dice: -Forse è meglio se te ne vai-
-Ma?! Aspetta io..- la guardai negli occhi e vidi solo dolore così dissi: -Va bene, ci vediamo….ciao-
Uscii da quella stanza e andai verso l’ascensore, entrai e schiacciai il tasto con scritto “1” per scendere al primo piano.

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


CLARISSA
Lo guardai, non sapevo cosa dire e così lo guardai.
Ero felice per quello che mi aveva appena detto ma non sapevo cosa altro fare se non mandarlo via per pensare, lui uscì dalla stanza e io pensai e ripensai a quello che mi aveva appena detto.
Corsi fuori dalla mia stanza e notai che stava prendendo l’ascensore così corsi giù per le scale e mi misi davanti all’entrata dell’ascensore.
Appena si aprì vidi il suo sguardo sorpreso divenire felice.
Gli saltai al collo e cominciai a baciarlo, lui ricambiava il mio bacio con passione, schiacciai il tasto per tornare su e entrammo nella mia stanza, misi fuori dalla porta il cartello “non disturbare” e chiusi a chiave la porta.
Continuammo a baciarci e lui mi fece sdraiare sul letto mettendosi sopra di me, continuò a baciarmi e iniziò a scendere sul collo, mi slacciò la camicetta e la lanciò giù dal letto, io feci lo stesso con la sua maglia.
In pochi secondi ci ritrovammo nudi uno sopra l’altra e lui, prima di entrare in me mi chiese: -Posso?- io annuii e lui entrò in me.
Dopo essere venuti ci accasciammo sul letto abbracciati e ci addormentammo.
 
 
JAI
La mattina seguente ci ritrovammo abbracciati l’uno all’altra.
Lei aprì gli occhi e notò che mi ero messo a giocare con le ciocche dei suoi capelli, si mise a ridere e io le chiesi perché così lei mi rispose: -Perché sei bellissimo-
-Così bello da farti ridere è un piacere!- dissi io scherzando e entrambi ci mettemmo a ridere.
Ad un certo punto mi ricordai che non avevo avvertito i “nostri” genitori e così mi alzai, mi infilai i boxer e accesi il telefono.
 
35 messaggi da mamma
20 chiamate perse da papà
 
-O porca puttana- imprecai, chiamai mia madre e appena rispose mi girai verso Clarissa che mi guardava triste.
-Pronto?-
-Ciao mamma sono io-
-Jai! Ma dove cavolo sei abbiamo provato a chiamarti mille volte-
-Lo so, ho visto sul tell ma era spento scusa-
-Non ti preoccupare, dove sei che ti vengo a prendere?-
-Non ce n’è bisogno vengo da solo-
-Ok, ci vediamo quando torni-
Stavo per mettere giù quando sentii dire da mia madre: -Aspetta!-
-Sì?-
-Katy vuole parlare con te-
Va bene passamela-
-Ciao fratellone- disse lei
-Ciao, cosa volevi dirmi?-
-Un momento……eccomi, sono andata in camera mia-
-Allora?-
-Volevo solo chiederti di salutarmi Clarissa- poi mise giù il telefono.
“wow” pensai “quella bambina è un mito” poi tornai da Clarissa e le dissi: -Ora devo tornare a casa, ci vediamo dopo?-
-Sì, ciao- mi rivestii e poi ci salutammo come si deve, con uno splendido bacio che, di certo, non sarebbe stato l’ultimo.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CLARISSA
Mi diressi al bar e appena entrai vidi Jai seduto ad un tavolo che parlava con un signore, io mi avvicinai e appena si girarono capii tutto.
-Perché lui è qui?- chiesi io sul punto di piangere
-Deve parlarti, per favore, ascoltalo-
-Ok- mi ricacciai indietro le lacrime e ascoltai mio padre.
-La madre di Jai mi ha spiegato come sono andate le cose, mi ha detto tutto e ora capisco, mi dispiace Clarissa, potrai mai perdonarmi-
-Solo se potremmo stare insieme-
-Ma siete fratelli-
-No, non lo siamo-
-Ok, va bene-
-Grazie- io e Jai ci alzammo in piedi e ci abbracciammo felici, finalmente è tutto finito, posso tornare a casa e abbandonare l’Hotel.
Andai a prendere le mie cose e appena mi sedetti sul letto ripensai alla notte appena trascorsa, è stata la mia prima volta e sono felice che sia stata con lui.
Scostai le lenzuola e notai una piccola chiazza di sangue, quello era il segno della mia notte d’amore, quella che avrei ricordato per tutta la vita, poi pensai a Nick e al suo bacio, con quello mi aveva dichiarato di essere innamorato di me e subito dopo io ha fatto l’amore con Jai, sono un mostro.
Appena finito di preparare le valigie tornai a casa, tutte le sorelle mi abbracciarono e anche Marta era felice di rivedermi, poi sistemai le borse nella mia stanza ma prima che potessi finire di riordinare arrivò Katy che mi comunicò che mio padre voeva parlarmi.
Appena entrai notai che c’era anche Jai nel suo studio seduto su una sedia, io mi sedetti su quella accanto alla sua e gli presi la mano.
-Allora- disse papà –Nuove regole per voi due:
 1 non esagerate con i baci e non fatevi vedere dalle                                                                                                       vostre sorelle più piccole,
2 niente sesso,
3, niente, non c’è una regola numero tre, bastano queste due.
Buona giornata-
Ci dileguammo e andammo a fare una passeggiata al parco mano nella mano.
Mi sedetti sull’altalena e lui cominciò a spingermi.
-Dobbiamo parlare- disse lui
-Già- risposi io
 
JAI
-Riguardo a quello che è successo stanotte è meglio se non lo diciamo a papà, giusto?- chiesi io
-Giusto- rispose lei –Però è stato bello, mi sono sentita completa-
-Sì, anche io- a mano a mano che andavamo avanti col discorso diventavamo sempre più rossi fino a diventare di una tonalità scurissima.
 -Riguardo a Nick…- dissi io
-Non ne voglio parlare se non ti dispiace-
-Ok-
Lei fermò l’altalena, si alzò e mi venne accanto, mia abbracciò e mi baciò sulla bocca.
Lei era tutto per me, era la mia vita, era il mio futuro.

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Capitolo 18
*** Capitolo 16 ***


NOTA D’AUTRICE: scusate se è corto, la prossima volta vedrò di farlo più lungo.
Volevo avvertire che per un po’ non potrò aggiornare, più o meno 10 giorni, scusate.
 
JAI
Tornai a casa e mia madre cominciò a farmi la predica sul fatto di dover avvertire e di tenere acceso il telefono ecc ecc…
Andai in camera mia e ripensai alla notte appena trascorsa…
 
La feci sdraiare sul letto e la baciai lungo il collo dopo cominciai a slacciarle la  camicetta, e la buttai giù dal letto, poi lei fece lo stesso con la mia maglietta, le slacciai il reggiseno e lei sussultò così le chiesi:-Tutto bene, vuoi andare fino in fondo?- lei annuì e io cominciai a baciarle e leccarle i capezzoli poi cominciai a scendere e le sfilai gli slip poi mi tolsi i pantaloni e rimasi in boxer, prima di andare avanti la ammirai nuda e pensai che da quel giorno in poi sarebbe stata MIA e solo MIA.
Iniziai a baciarla sul collo e prima di entrare in lei chiesi: -Posso?- era la nostra prima volta e volevo stare attento a non farle male, dopo che lei annuì la feci mia...
 
Un rumore mi distolse dai miei pensieri, stavano bussando alla porta e dissi: -Avanti!- entrò mio “padre” che mi disse: -Posso parlarti un secondo?- io annuii e lui mi chiese: -Hai per caso visto Clarissa?-
-No- risposi io con un tono che lasciava intravedere insicurezza che di certo lui notò perché disse: -Ti prego devo parlarle, è importante- mi guardò in modo supplichevole e io annuii.
Presi il telefono e feci il suo numero...-Pronto?-
 
CLARISSA
Il mio telefono cominciò a squillare: -Pronto?- dissi io subito l’altra voce che io conoscevo bene mi disse: -Possiamo vederci?-
-Jai…che ti prende sembri… strano-
-Allora? Possiamo vederci al bar di Luigi tra dieci minuti?-
-Certo, ma mi vuoi dire che hai?-
-Niente tranquilla-
-Ok, ci vediamo tra poco, ah Jai-
-Sì?-
-Ti amo-
-Anche io, ci vediamo lì-
Mise giù il telefono, mi preparai e andai all’appuntamento.

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Capitolo 19
*** Capitolo 18- capitolo finale ***


NICK
Solo ieri è andata via da casa mia e già mi manca parecchio.
Con il bacio che le ho dato prima che se ne andasse le ho praticamente espresso i miei sentimenti anche se sapevo di non avere speranze, lei ama Jai.
Decisi di andare a fare due passi per smettere di pensare a lei ma non ci riuscii, continuai a pensare “chissà come sta?” oppure “cosa starà facendo in questo momento?” ma le mie domande trovarono una risposta non appena giunsi al parco.
Lì c’era Clarissa che baciava Jai, mi infuriai ma non andai da loro, non appena Clarissa aprì gli occhi e mi vide si staccò da Jai, che ci rimase malino, io me ne andai, ormai avevo capito che non potevo competere con Jai.
 
 
CLARISSA
-Che ti succede?- chiese Jai preoccupato
-Niente tranquillo-
Da quel giorno sono passati ben sei mesi tutti trascorsi con Jai e la mia famiglia.
Ho ricominciato ad andare a scuola ma purtroppo al lavoro mi hanno licenziato perché non mi sono presentata per settimane siccome loro non sapevo che ero scappata.
Io e Jai abbiamo finito la scuola con ottimi voti:
 
JAI
 
ITALIANO              8
MATEMATICA      7
STORIA                 8
FISICA                  8
INGLESE              7
FILOSOFIA         8
MOTORIA           9
COMPORTAMENTO   10
 
CLARISSA
 
ITALIANO           9
MATEMATICA   7
STORIA              7
FISICA               8
INGLESE           9
FILOSOFIA      7
MOTORIA        8
COMPORTAMENTO   10
 
È  passata solo una settimana dall’inizio delle vacanze, io e Mira andiamo a fare shopping e lì mi sento male e svengo.
Appena mi sveglio mi trovo un mal di testa bestiale e Jai che mi tiene la mano destra e che mi fissa con uno sguardo preoccupato con accanto mio padre e Marta, Mira sarà stata mandata a casa insieme alle altre sorelle che sono rimaste a casa.
Marta mi da una scatoletta con dentro delle lettere scritte dalle mia sorellastre, tutte quante mi hanno scritto per chiedermi come sto e per scusarsi di non essere venute, Katy, Mira, Lara, Katia, Ludovica, Sally, Amanda, Filomena e Rosa, che gentili.
Ad un certo punto in stanza entrò il medico che volle parlare un momento con me in privato.
Mi portò in uno studio si sedette e mi chiese: -Come ti senti ora?-
-Ho la nausea-
-Capisco- mi fece altre domande e scrisse tutto sul suo quaderno infine mi chiese: -Hai avuto qualche relazione sessuale?-
-Non sono affari suoi- risposi io sfacciata
Lui mi guardò male e poi mi disse: -Signorina, come posso capire cosa avete se non rispondete alle mia domande?-
-Ok, sì ma è successo poco più di sei mesi fa-
-Ok, spogliati e rimani in biancheria intima-
Feci come mi disse poi mi fece sdraiare su un lettino, accese uno dei suoi macchinari e mi controllò.
Si soffermò sulla pancia dove si sentiva uno strano rumore “Tu-tum tu-tum”
-Cos’è?- chiesi io
-Questo è il cuore del tuo bambino, sei incinta- rimasi scioccata, mi rivestii, uscii dallo studio e caddi in ginocchio, non potevo crederci.
Quella stessa notte preparai le mie valigie e me ne andai, non volevo rovinare la vita a Jai, diventare padre così presto è troppo.
Andai via, in un posto lontano sperando che non mi cercasse.
Durante questi cinque anni sono diventata fotografa e ho cresciuto mio figlio da sola raccontandogli di suo padre tutti i giorni, gli raccontavo di come lo avevo conosciuto e di come ci eravamo innamorati, lui adorava le mie storie e io adoravo raccontarle.
 
JAI
Sono passati cinque anni da quando Clarissa è andata via e non è passato un solo giorno che io non pensassi a lei, è stato l’inferno.
Ora faccio l’insegnante e lavoro nella scuola dove siamo andati io e lei, mentre al pomeriggio mi occupo di aiutare le mie “sorelle” coi compiti.
Ora Clarissa dovrebbe avere 24 anni proprio come me.
Ogni giorno chiamo alla centrale per saperne qualcosa ma non c’erano mai buone notizie così un giorno smisi.
Un giorno sentii suonare al campanello e appena al citofono sentii la sua voce mi precipitai fuori e me la ritrovai davanti, ci fissammo per qualche secondo poi notai che stringeva la mano a qualcuno.
-Saluta papà Matteo- appena sentii quella parola ci rimasi di stucco, ero padre.
Il piccolo si avvicinò a me, mi prese la mano e disse: -Ciao, papà-
Io mi inginocchiai davanti a lui e Clarissa fece lo stesso dopodiché ci abbracciammo, dopo qualche millisecondo uscirono tutti gli altri che, sorridendo, guardavano la nuova famiglia che si era formata, la nostra.
 
Riguardo a Nick so che si è trasferito in un’altra città e che si è sposato, chissà, magari un giorno lo rincontreremo.
 
 
NOTA D’AUTRICE:forse ci sarà un 2 però non so, dipende; questo è l’ultimo capitolo e ringrazio le persone che hanno messo la storia tra le preferite:
angel_860 
beatriceholbrookpenniman 
cimmucimmu 
jasmine95 
Killer Of the Night micetta1994 TwilightDenise 

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