Una raccolta troppo umana.

di hiccup
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Venticinque agosto. ***
Capitolo 2: *** Ventisei agosto. ***
Capitolo 3: *** Ventisette agosto. ***
Capitolo 4: *** Ventotto agosto. ***
Capitolo 5: *** Ventinove agosto. ***
Capitolo 6: *** Non. ***
Capitolo 7: *** Mutismo mentale. ***
Capitolo 8: *** Una delle tante domeniche d'autunno. ***
Capitolo 9: *** Brillio febbrile. ***
Capitolo 10: *** Abuso. ***
Capitolo 11: *** Just this. ***
Capitolo 12: *** Quieto risveglio. ***
Capitolo 13: *** Le diciotto e diciassette minuti. ***
Capitolo 14: *** Eterno ritorno, disse Nietzsche. ***
Capitolo 15: *** Tachicardia al caffè. ***
Capitolo 16: *** Sole autunnale. ***
Capitolo 17: *** Buongiorno anche a voi. ***
Capitolo 18: *** Le mie notti. ***
Capitolo 19: *** Felicità del diciannove ottobre. ***
Capitolo 20: *** Magia. ***



Capitolo 1
*** Venticinque agosto. ***


Uno.

 
Ho perso
ciò che avrei potuto afferrare prima;
vorrei innamorarmi,
- le labbra asciutte e il cuore tumido e lo stomaco dilaniato –
Vorrei incontrarti in eterni equinozi di primavera profumata.
 
Ma ho sbagliato;
e tutto sfugge dalle dita e dalla memoria.



 

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Capitolo 2
*** Ventisei agosto. ***


Due.
 
Speranza;
tiepido abbraccio
tra le lenzuola di lavanda e timo.
 
Melodia pungente di felicità,
sentore di compagnia.

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Capitolo 3
*** Ventisette agosto. ***


Tre.
 

Un barlume di speranza
che riscalda lo stomaco;
si stende un timido sorriso di fragole mature e,
all’improvviso, impallidiscono pure le stelle.
 
Svolazzano le farfalle tra le nuvole.

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Capitolo 4
*** Ventotto agosto. ***


Quattro
 
Ed è un’amicizia timida,
una fiducia incondizionata
limpida tanto quanto il cielo d’agosto,
a scaldarmi dentro.
 
Rabbrividisco
riscuotendomi dal gelido torpore dell’apatia.
Sorridiamo di nuovo.

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Capitolo 5
*** Ventinove agosto. ***


Cinque. 


Una lacrima solitaria si fa largo
tra le labbra tumide,
e si mescola in un sorso di tisana bollente.
Tristezza estiva.

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Capitolo 6
*** Non. ***


Non.


 
Non voglio ascoltare,
non ancora;
non mi vede,
non mi parla.
Non sorrido, ma non piango. Non respiro.
Non ne conosco il motivo. Non siamo più com’eravamo.
 
Non dirmi nulla.
 
Io non-



*









 
Iniziata come una sfida di 365 giorni di poetica, questa raccolta di "poesie" diventa un po' una discarica di parole e sentimenti. Una raccolta troppo umana, purtroppo. Scusate.

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Capitolo 7
*** Mutismo mentale. ***


Mutismo mentale.




Sfugge dalle dita come granelli di sabbia al sole d’agosto;
la mia scrittura. Non ne sono più padrona:
Si rivolta, si ribella, mi odia, mi ama, piange e ride.
 
Balbetto sillabe scoordinate
- tempi verbali strillano sulla pagina vergata, nella frase
che arranca con fatica.
Gocciolando inchiostro vermiglio
annaspo nel mutismo mentale.




*

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Capitolo 8
*** Una delle tante domeniche d'autunno. ***


Una delle tante domeniche d'autunno.
 
 
 
 
 
 
 
C’è odore di lievito e farina e zucchero in cucina;
due occhi grigi sorridenti e due labbra troppo stanche
per parlare o pensare.
La torta sarà pronta tra poco, ti limiti a pensare
alla delizia del dolce gusto contro il palato e la lingua;
non dici nulla: ti piace il silenzio attorno al corpo.
 
C’è odore di lievito e quiete e oltre il vetro appannato,
striato di minuscole perle d’acqua, le nuvole lacrimano placide
e malinconiche.
 
La torta sarà pronta tra poco e il sole ferirà le nuvole,
facendole sanguinare un tiepido torpore e spiragli di luce cristallina.
 
 
 
 
 
*

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Capitolo 9
*** Brillio febbrile. ***


Brillio febbrile.




Brillio febbrile in uno sguardo fugace
lanciato verso l’alto, verso le nuvole e il nulla del cielo.
 
Stupide speranze ritratte in quadri dalle tele lacere, inzaccherate;
amori traditi in canzoni altisonanti;
promesse dimenticate e mai mantenute narrate con
manciate d’inutili dettagli
nelle pagine sgualcite di uno squallido romanzo gotico.
 
La stanchezza nella noia pomeridiana.




 
*

 

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Capitolo 10
*** Abuso. ***


Abuso.
 

Sono i polpastrelli gelidi
contro le costole sporgenti e increspate a farti sussultare;
non c’è calore, non c’è voce. La veemenza e la foga,
invece, insieme al cuore lacero
pulsano ancora di sogni fanciulleschi. Che sciocca.
 
Strofinio di egoismo contro la carne arrossata.
 
Il silenzio del rimorso
echeggia tra le lenzuola ruvide:
terribili ombre impresse nelle pupille.




*

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Capitolo 11
*** Just this. ***



Just this.



I only need this night,
just this one more night, dark and cold;
my deformed face against the pillow
and the tears on my tongue:

I only need this night, really,
tomorrow I will be able to smile again.



*

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Capitolo 12
*** Quieto risveglio. ***


Quieto risveglio.



La resina profumata dei sogni abbraccia
ancora le ciglia e le palpebre socchiuse;
il corpo caldo mollemente immerso
in un oceano di silenzio profondo, e
quell’eco lontano – fastidioso ronzio di normalità –
non s’ode quasi più.
 
C’è un amaro aroma che stuzzica delicatamente
la punta del naso gelido, sepolto tra le colti.
 
Ritorna alla vita, ora.

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Capitolo 13
*** Le diciotto e diciassette minuti. ***



Le diciotto e diciassette minuti.



L’impeto di un istante – dannazione a te!

Il mal di testa che lentamente ammacca la scatola cranica; è in procinto di sfondarla.
Aritmia tra i pensieri,
il polso che accelera,
il respiro che s’infrange e s’inghiotte in piccoli sorsi di te,
l’ingordigia senza fame: prendi un biscotto, un altro
- il caldo odore di cannella, d’inverno, di … -
Respiri e lo fai.
Scrivi con
furore,
ira,
odio,
amore,
speranza,
disperazione.
Gli scrivi.
E’ una pazzia, ti dici, eppure lo fai.
 

Emicrania e cannella e tè speziato e quel messaggio sciocco.
Apnea: lo spedisci quel messaggio.
 
Ed è l’inizio della morte tormentata.


(Non risponderà.)





*







 
Questa cosina prendetela come un'esercitazione infantile in cui una bambina si è divertita ad esagerare con la punteggiatura.

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Capitolo 14
*** Eterno ritorno, disse Nietzsche. ***



Eterno ritorno, disse Nietzsche.

 

E’ un giorno come gli altri,
senza inizio e senza fine,
un eterno divenire continuo ed immutabile;
non odo più né urla né risate.
Inspiro ossigeno in umide nuvole gravide
di tensione e sentimento disilluso.

 
Soffici passi in calze di lana tiepida
scandiscono con infantili danze il pomeriggio vuoto e soffocante
- cenere del caminetto acceso che gemi tra le bollenti lingue –
accompagnati dall’intrepido fruscio della vita famigliare.

 
La mente umana è una meraviglia:
ricordi emozioni azioni oggetti istantanee attimi
sentimenti paure pensieri parole discorsi dialoghi
ferite sangue saliva dolore amore bontà odio legami umani
inverno desideri azzardi pulsioni immagini vuoto silenzio.

 
La mente umana è una meraviglia oscura,
cullata da pagine incartapecorite e dall’eternità di questa domenica.
 


*

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Capitolo 15
*** Tachicardia al caffè. ***


Tachicardia al caffè.



Le tazze sbeccate e vuote si accumulano
come i tuoi pensieri, giovane artista.
Caffeina e troppi sogni: le lancette del vecchio orologio a pendolo
corrono e inciampano, non odi i rintocchi nella notte?
Eppure si rialzano inarrestabili, un po’ come te dopo tanti fallimenti.
 
La luna sbadiglia placidamente, affogando nell’oceano buio,
gli occhi bruciano lacrime disperate, ma tu siedi ancora:
a quel tavolo,
su quel foglio paurosamente vuoto e nudo,
i denti stretti,
le tempie febbrili,
il respiro flebile
e l’ennesima tazza e basta.
 
Riuscirai ad arrestare il tempo, giovane artista.



*


 

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Capitolo 16
*** Sole autunnale. ***



Sole autunnale.


La pressione della giornata ancora incompleta
dolorosamente incide solchi tra le scapole nude e sporgenti;
rimangono ancora troppi secondi minuti ore attimi pensieri
prima del tramonto e di quei sogni monocromi,
che gettano un velo scuro sul tuo volto sconvolto.
 
Un sospiro e un altro ancora; non puoi fare nulla:
sorseggi il tuo caffè quindi, accoccolata nel soffuso sole autunnale.



*

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Capitolo 17
*** Buongiorno anche a voi. ***



Buongiorno anche a voi.

 
E’ un risveglio violento
quello da un comodo sogno dalle tinte pastello;
ora, qui, adesso, in questo preciso istante, in questo stesso letto,
tutto è vuoto,
tutto è freddo
- come le spoglie di un morto
 
Che altro dire?
La mia mente è meglio arredata:
con infusi e vivaci ricordi d’annata.

*

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Capitolo 18
*** Le mie notti. ***




Le mie notti.



Notti insonni; notti di paura infantile,
mai completamente dimenticate la mattina
come la violenza dei tuoni dei pianti e
dei singhiozzi rimbombanti nella cassa toracica,  
solo singulti sospesi tra diaframma e labbra serrate.
 
Notti di follia, di paurosa demenza,
continuo e puntuale degenerare d’emozioni umane, maschere di cera
quasi bestiali, lineamenti sconquassati da visioni
di cose non accadute, di eventi passati, di mostri inesistenti,
assurde creature notturne e cerebrali.
 
Notti di spossatezza, di stanchezza,
di sonora ingiustizia cantata tra blasfemie e imprecazioni
al cielo, alla terra, al cuore stesso.
 
Sono notti insonni le mie; sono ore buie
quelle trascorse a stringermi tra le coperte,
la pressione pungere contro le tempie molli e il respiro spezzato.



*

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Capitolo 19
*** Felicità del diciannove ottobre. ***



Felicità del diciannove ottobre.

 
E’ un semplice guizzo, un giallo vivace e un rosso
Brillante che si fondono in un’infantile sorriso spontaneo;
la leggerezza del mondo e la fronte candida rilassata,
nel silenzio di un gomitolo di lana abbandonato tra due paffute zampe,
e la profumata carezza del vento tra le foglie spente.



*

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Capitolo 20
*** Magia. ***



Magia.



E rimanere sveglia a ridere sonoramente
- come bambini davanti alle colorate e deliziose leccornie della bottega
sospesa tra le parole d’inchiostro denso e palpitante
d’amiche lontane, sedute alle scrivanie in città diverse eppure così vicine,
riunite da un palpito d’allegria birichina.
 
E la felicità vibrante in uno sfogo notturno,
abbracciata con pacata tenerezza ad un amico
così diverso e così tremendamente uguale,
sotto la pioggia e al freddo autunnale,
ma con le guance infervorate da sorrisi comprensivi.
 

Ed è davvero semplice:
a volte penso che la magia sia proprio questa;
solo amicizia.
 



*

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