La filosofia dei gemelli Weasley di Bab1974 (/viewuser.php?uid=181083)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La filosofia dei gemelli Weasley Prima parte ***
Capitolo 2: *** La filosofia dei gemelli Weasley Seconda parte ***
Capitolo 3: *** State per diventare nonni, sorpresa! ***
Capitolo 4: *** Due nuove creature si affacciano al mondo ***
Capitolo 1 *** La filosofia dei gemelli Weasley Prima parte ***
Mpreg
- Nickname sul
forum Monnalisa1974
- Nickname su EFP
Bab1974
- Titolo della storia La filosofia dei gemelli
Weasley
- Genere Commedia, Generale
- Avvertimenti Slash, Mpreg
- Fandom Harry Potter
- Rating: Verde
- Citazione scelta 11. Tutti sanno che una cosa è impossibile da
realizzare, finché non arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa."
#Albert Einstein
- Personaggi: Fred Weasley, George
Weasley
- Ambientazione temporale: 5°/6° Libro
- Introduzione: Fred vede Harry e Draco baciarsi e insieme al
fratello decide di inventare una pozione che potrebbe essere utile all’eventuale
coppia.
- Note dell’autore
(eventuali): Sia slash che Mpreg sono appena accennati (almeno in questo
capitolo). Harry e Draco non li ho messi tra i protagonisti, poiché ne parlano,
non so se va bene. Quasta storia partecipa al contest di Alyssia Black/PiccolaStellaSenzaMeta.
La filosofia dei gemelli Weasley
'Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché non arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.' Questa
era la filosofia dei gemelli Weasley. Non c'era nulla che fosse troppo
difficile per loro e, se si mettevano in testa di creare una pozione o
uno scherzo, si poteva essere certi che s'impegnavano con tutta l'anima, finché non trovavano una soluzione.
Un pomeriggio Fred era molto pensieroso e non riusciva a concentrarsi su quello che stava facendo, una Pozione Urticante. "Fratellino,
ti esploderà in faccia, se non guardi." lo rimproverò George. Erano nel
loro negozio nuovo di zecca, cercando di creare qualche cosa che
facesse furore. "Lo
sai, ho visto Harry che baciava Malfoy, prima, durante la mia
passeggiata per Diagon Alley. Erano dietro al Pub. " rivelò alla fine. George fece una smorfia incredula. "Mi stai prendendo in giro!" esclamò convinto "Non si sopportano quei due!" "Guardami negli occhi." lo sfidò il fratello "Tu mi conosci, sei l'unico cui non farei mai scherzi stupidi." George, che sapeva bene che Fred non l'avrebbe mai sfottuto come faceva con gli altri, si dovette arrendere. "Quindi secondo te i due stanno insieme?" chiese divertito. "In
realtà Malfoy ha dato uno spintone a Harry ed è fuggito, ma un attimo
prima non sembrava particolarmente contrariato." fu il commento
"Secondo me, se la guerra volge al meglio, tra i due potrebbe nascere qualcosa." Fred sembrava convinto. George rise all'idea, poi pensò alla sorellina, che smaniava per gli occhi verdi del Grifondoro. "Povera
Ginny! È innamoratissima di lui. Per fortuna nel frattempo non si è
fissata inutilmente. Speriamo che le vada meglio con Dean, mi
sembra un ragazzo a posto." commentò. Fred convenne con il gemello. "Che
ne dici se intanto ci prepariamo e inventassimo una pozione che
potrebbe servire ai due giovincelli in un futuro, nel caso dovessero
mettersi insieme?" chiese. "Uhm, non saprei che cosa potrebbe
servire a due uomini." rispose George "Non sono
molto ferrato sull'argomento. C'è qualcosa, che ancora non esiste, che tornerebbe loro utile?" Fred alzò le spalle: aveva lanciato il sasso ma temeva che gli sarebbe rimbalzato indietro e lo avrebbe colpito in testa. Arrivò
poi un gufo: era un loro affezionato cliente che li invitava al
battesimo del figlioletto appena nato. Mentre leggevano il biglietto,
furono fulminati dalla medesima idea. Si guardarono negli occhi. "Stai pensando anche tu a quello che penso io?" chiese George, sorridendo al fratello. "Può essere, ma non credi che sia difficile da realizzare?" rispose Fred. "Come tutto, ma nulla è impossibile, se c'impegniamo." ribatté George. "Ok. Da che parte cominciamo, allora?" propose Fred. Dopo
lo scambio di battute, Fred e George cercarono di aggirare il problema,
mettendoci tutto l'impegno possibile e cominciarono a studiare una
pozione in grado di rendere genitori due uomini.
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Capitolo 2 *** La filosofia dei gemelli Weasley Seconda parte ***
Mpreg2
Nick EFP: bab1974 Titolo: La filosofia dei fratelli Weasley Genere: Commedia, Romantico Rating: Giallo Pacchetti
scelti: Gatto/Blu Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, George Weasley,
Narcissa Malfoy, Lucius Malfoy Vostre note: Il titolo della fic
è quello del capitolo già pubblicato su EFP la cui seconda parte partecipa al
contest assieme ad altri due capitoli.
La filosofia dei fratelli Weasley
Seconda parte
Erano
passati più di dieci anni da quel giorno e finalmente era accaduto
quello che Fred aveva previsto: Harry e Draco si erano sposati.
Peccato che non fosse lì a godersi la scena! George porse il pacchetto all'amico. "Questo è da parte di Fred e mia." disse. "Grazie." Harry cercò di evitare che Draco sottolineasse la follia dell'uomo. Alla fine il biondo, notando la pozione dal colore strano, e lui se ne intendeva, fece una smorfia. "Non la conosco. Cos'è?" chiese a George. " Non ti sfugge nulla, professore di Pozioni! Questa potrebbe cambiare le cose nel Mondo Magico, oltre che
rendermi ricco, e che è stata ispirata da voi." George raccontò
l'antefatto ed ebbe il piacere di veder impallidire l'ex Serpeverde.
Harry, invece, rideva come un matto. "Ok, Fred ci aveva beccato, ma
questo ancora non spiega cosa sia la pozione." sbottò Draco, irritato.
Anche se adesso erano sposati, lo infastidiva l'idea di essere stato
l'oggetto della derisione di quei due buffoni, in passato. George rise, aspettandosi ogni genere di reazione. "Pozione Puerperante." spiegò, senza aggiungere altro, George. "Il nome non mi dice niente di buono." sbottò Draco. Harry invece era impallidito. "Tu...
voi... avete davvero inventato una cosa del genere?" chiese, con la
bocca asciutta. Aveva rinunciato da tempo all'idea di avere dei figli
propri e sapere di poterlo fare, anche se con il rischio di doverli
partorire di persona, lo emozionava. Anche Draco aveva capito, ma non ne sembrava entusiasta. "Su,
potrebbe essere un'idea." lo pregò Harry "Lo porterei io in
grembo e gli daremmo il tuo cognome. Così Malfoy Senior non potrebbe più
accampare la scusa che abbiamo interrotto la vostra linea genealogica." Draco, trovando il discorso di Harry interessante, osservò
il padre, che sembrava darsi all'alcol per dimenticare di essere al
matrimonio dell'unico figlio con un altro uomo. Poi si voltò di nuovo
verso Harry e George. "Hai usato l'unico argomento cui potrei
essere sensibile." lo assicurò. "Sei certo che funzioni?" chiese, poi,
rivolgendosi al rosso. George sorrise, contento che il regalo piacesse ai due. "In
realtà fino a questo momento l'ho provato solo sui topolini e con loro
funzionava abbastanza bene, anche se c'erano dei problemi relazionali.
Non erano visti bene dagli altri, i maschietti con il pancione. In più,
come accade alle donne, c'erano sbalzi d'umore."
confessò imbarazzato. "Sapete, dopo la morte di Fred ho passato un
brutto periodo e l'ho lasciata da parte per un po'. Solo due anni fa,
quando avete deciso di rivelare a tutti che eravate una coppia, ci ho
rimesso le mani. Voi sareste i primi che la usano, se accettate.
Comunque sono certo che male non possa fare... forse. Comunque si
dovrebbe mantenere degli anni... credo." "Uhm, la tua sicurezza m'impressiona." commentò Draco "Beh, ti ringrazio, se avremo intenzione di usarla ne avrai notizia." Tornò con Harry dagli altri ospiti, mentre la sua mente vagava: non contava più di avere un piccolo Malfoy gattonare per casa.
Dovettero passare altri due anni, prima che Harry riuscisse a convincere Draco che era la cosa giusta da fare. Il
biondo, nonostante l'idea di avere un figlio lo allettasse, non era
convinto che fosse prudente fare da cavie a George. Purtroppo sembrava
che l'uomo aspettasse che fossero proprio loro a inaugurare il
prodotto, prima di iniziare a produrlo e a venderlo, e alla fine
si arrese. La minaccia poco velata di Harry che, voglioso di una
famiglia numerosa, lo aveva avvertito che avrebbe scelto qualcun altro
con cui avere degli eredi, lo convinse che poteva essere peggio non
provare. Secondo George la pozione trasformava l'interno del corpo
dell'uomo in un comodo utero per un intero mese ma, in caso di
gravidanza, rimaneva intatto fino alla nascita del bambino. Harry,
preso dall'euforia e per essere sicuro che Draco non cambiasse idea, si
scolò l'intera boccetta in un istante. Sentì una fitta dolorosissima al
ventre che lo fece piegare a metà e che preoccupò il compagno. Poi
tornò tutto normale. "Stai bene? Mi hai fatto prendere un
accidente." lo accusò Draco, con il cuore in gola, come se fosse colpa
sua. "Credi che sia tutto a posto?" "Boh!" rispose Harry, tastandosi il ventre "Ora non sento più nulla. Avrà funzionato?" "Se
quel demente di George l'avesse messa in commercio, nel
frattempo, sarei stato più sicuro. Forse abbiamo aspettato troppo ed è
andata a male." ringhiò Draco "Giuro che se succede qualcosa a te o se
nasce un mostro, gli lancio la Maledizione Imperius e lo costringo a
girare nudo per Diagon Alley." Si rilassò solo quando Harry gli buttò le braccia al collo e lo baciò con passione. "Non
fasciamoci la testa prima del tempo." lo stuzzicò, mordendogli un
orecchio "Direi che l'unica cosa da fare è provare. Abbiamo un mese di
tempo per sperimentare quanto possa essere fatta bene." Draco, provocato in quella maniera, non poté che essere d'accordo: tanto valeva buttarsi a capofitto.
Non passarono neppure due settimane che Harry cominciò a correre in bagno tutte le mattine per vomitare l'anima. Ne
usciva stravolto e stanchissimo, come se avesse fatto le ore piccole.
Decisero di andare al San Mungo e di ammettere che l'ex Eroe del Mondo
Magico aveva bevuto una pozione non collaudata e che poteva averlo
messo incinto. I Medimaghi, dopo averli rimproverati aspramente, si
ritrovarono davanti ad uno spettacolo incredibile. Con un colpo di
bacchetta videro che dentro il corpo di Harry era presente un feto di
due settimane completamente formato, cui non mancava nulla per il
periodo cui si trovava, e alloggiato in un comodo utero costruito
apposta dentro di lui. "Chi è stato il genio che ha inventato questa pozione?" chiese uno di loro alla coppia "Vi è costata molto?" Harry e Draco si fissarono un attimo, stupiti. "In
realtà ci è stata regalata da un nostro amico, che l'ha fabbricata
pensando a noi." ammisero. "Due anni fa, oltretutto, aveva detto
che si mantiene nel tempo." "Siete stati fortunati." dissero "Quando entrerà in commercio, varrà una fortuna."
"George,
stai per diventare ricco." annunciò Draco, entrando nel negozio che il
rosso aveva fondato più dieci anni prima con il gemello. L'uomo li
fissò strano, non capendo di cosa stava parlando, poi vide un movimento
dietro di lui, Harry scattare, buttarsi sulla prima ciotola che trovava
e cominciare a vomitarci dentro. Appena finito, la abbracciò. "Ehm... la compro." disse imbarazzato, rivolto all'amico. George lo guardò con un sorriso. "Allora vi siete decisi, eh? Sarei voluto essere avvisato prima, per vedere eventuali effetti collaterali, ma vi perdono." "Lo
sapevo che eravamo solo cavie per te!" sbottò Draco fingendosi
arrabbiato "Comunque ti diamo la possibilità di approfittarne se ci
regali un'altra pozione." "Prima dovrebbe nascere questo bambino." puntualizzò George. Draco abbassò la testa sconsolato: sperava che fosse più facile chiedere quella cosa ma si rese conto che non era proprio così. "Uff... insomma... è per me." si decise di confessare alla fine, arrossendo in volto, imbarazzato. "Per Merlino, non avrei mai detto che ti saresti proposto tu." rise
il rosso "Ne ho già pronta qualcuna. Sei davvero disposto a farmi
vedere la reazione? Se non vuoi, non importa, te la regalo comunque." Draco ne fu molto grato ma tanto se gli succedeva come a Harry, sarebbe stata una cosa da poco. "Posso berla anche qui, così ti faccio vedere." propose Draco, mentre Harry continuava ad abbracciate la sua ciotola. George si diresse dove teneva le pozioni nuove e quelle in via di sperimentazione.
Accarezzò l'idea di fare uno scherzo a Draco e dargli qualcosa che gli
somigliasse e che gli facesse cadere i capelli o gonfiare la lingua ma
cambiò idea. Per prima cosa Draco era un esperto e si sarebbe accorto
che non era la stessa pozione, in secondo luogo rischiava di scatenare
una guerra e non voleva smuovere lo stato di grazia raggiunto dall'ex
Serpeverde da quando era sposato con Harry. Tornò dai due amici, porse la boccetta a Draco e lo invitò a berla. Vide il biondo osservare bene il colore della pozione. "Sembra proprio quella." confermò, dopo aver guardato bene. "Sei un malfidato, Malfoy!" esclamò George, facendo l'offeso. "Come
se non ti conoscessi, Weasley." lo apostrofò Draco, senza peli sulla
lingua "Sono certo che hai accarezzato l'idea di farmi uno scherzo. Se
non hai proseguito nell'intento, è solo perché sai che so il fatto mio e
questa pozione ha un colore davvero troppo singolare perché sia confusa
con altro da chi se ne intende." "Non ti si può nascondere nulla, Draco." sogghignò George "Sei pronto?" Draco
annuì, bevve la Pozione Puerperante tutta d'un sorso e attese che
funzionasse. Dopo un attimo si piegò in due com'era accaduto a Harry: il
dolore era lancinante. D'improvviso com'era arrivato, la fitta alla
pancia passò e Draco tornò in posizione eretta. "Merlino, per un attimo ho visto le stelle, ora, però, sto bene." disse Draco "Anche a Harry ha fatto questo effetto." Harry confermò annuendo. "Tutto qua?" chiese George, deluso. "Che
ti aspettavi? Che mi mettessi a saltellare sul soffitto per il dolore?"
lo provocò Draco "Perdonami se non ho sofferto a sufficienza per te." "Scusate è che i miei topolini si rigiravano due giorni prima che tutto fosse in ordine." ammise George ridacchiando. Draco
lo fulminò, come se volesse dire: e perché cavolo te lo sei tenuto per
te? Dovevi avvertirci! Non disse nulla, si tenne per quando avrebbe
avuto gli sbalzi d'umore, ed era certo che, con un carattere volubile
come il suo, ne avrebbe avuti di spettacolari. Harry era piuttosto
tranquillo fino a quel momento. Osservò il proprio marito stringere a
sé la ciotola, pallido come un cencio. "Spero che a me non faccia quell'effetto." disse prima d'uscire.
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Capitolo 3 *** State per diventare nonni, sorpresa! ***
State per diventare nonni: sorpresa!
State per diventare nonni, sorpresa!
"A tuo padre verrà un colpo, ma alla fine sono certo che sarà contento di essere nonno." lo rassicurò Harry. "Anch'io ne sono convinto. Temo, però, che possa fare danni irreversibili, prima di rendersene conto." commentò Draco. Pure lui era incinto: circa un mese e mezzo in meno di Harry, senza nausea, ma con irritabilità e sbalzi d'umore. Avevano
deciso di attendere la conferma anche per lui, prima di dirlo a tutti.
In realtà non sapevano come introdurre l'argomento, soprattutto con i
Malfoy. "Dobbiamo buttarci, Draco." consigliò Harry che,
nonostante le nausee continue, era l'unico che manteneva lucidità. "In
questo momento tu vedi tutto nero, ma le cose si
sistemeranno. Credo che tua madre abbia già intuito qualcosa,
viste le mie frequenti fughe in bagno, ma si sa, le donne sono molto
più sensibili per queste cose." Draco lo guardò poco convinto ma comunque speranzoso. "Andiamo,
o lo facciamo ora, o mai più." disse, cercando di darsi coraggio "Ma...
se non volessero crederci? Se pensassero che ci siamo fissati?" "Li faremo parlare con i medici del San Mungo, a loro crederanno." Harry alzò le spalle: non avevano altra soluzione.
La
domenica seguente erano invitati a pranzo in casa Malfoy. Pensavano
fosse la giusta occasione per metterli a parte di ciò che stava
accadendo. Avevano appena finito l'antipasto e, gli Elfi Domestici,
stavano apparecchiando per la prima portata, quando Draco decise di
prendere parola. Non era difficile poiché nessuno stava parlando e, a
parte Harry che ogni tanto si rifugiava in bagno, quasi non si muoveva
un muscolo. "Harry deve soffrire di qualche strana malattia. Non è normale
che una persona corra alla toilette tanto spesso." intervenne la madre,
dopo l'ennesima scappata "Siete stati al San Mungo? Magari lì vi
sapranno aiutare." Draco vide il padre giocare con le posate, come
se si rifiutasse di partecipare a una conversazione cui non era
interessato. Respirò a fondo, voleva aspettare suo marito per
raccontare tutto. "In realtà siamo già stati in ospedale, anzi
appena torna Harry, vi racconteremo cosa è successo." disse Draco,
come prologo. "Sta per morire?" chiese Lucius, improvvisamente
speranzoso, scuotendosi dal suo trastullo. Sia la moglie, che il
figlio, lo fulminarono con lo sguardo. "No."
rispose secco Draco.
Narcissa sospirò sollevata: lei voleva la felicità per il figlio e
pensava che Harry fosse un bravo ragazzo. Lucius tornò a fissare la
porzione di tavolo davanti a sé, indeciso sul da farsi per trascorrere
il tempo per vagare la mente. Harry tornò a tavola e si sentì immediatamente osservato con ansia da Narcissa e guardato sottecchi da Lucius. "Gli ho accennato che siamo stati in ospedale, per il tuo problema." lo avvertì Draco "Vuoi spiegare tu cosa ti hanno trovato?" Harry osservò intimorito la famiglia e sentì un nuovo conato farsi avanti. Draco lo trattenne dal rifugiarsi al sicuro. "Su,
tesoro, hai sentito che ha detto il dottore. A volte è sufficiente
respirare bene per farselo passare." Harry obbedì e prese un profondo
respiro. "Harry, non ci tenere in ansia." disse Narcissa, portandosi
le mani al petto, mentre Lucius scuoteva la testa come se non volesse
essere coinvolto nelle preoccupazioni della moglie. "Cosa ti hanno
trovato?" "Un bambino." disse Harry all'improvviso. Vide poi la
faccia stupita dei commensali e specificò "Aspetto un bambino, sono
incinto." La reazione fu tragicomica: Narcissa, dopo un primo
momento di stupore, cominciò a singhiozzare dalla gioia, si alzò dalla
sedia, baciò prima il figlio, accanto a lei, poi Harry a un passo.
Lucius, semplicemente, dopo essersi guardato attorno come se si
trovasse in un incubo, svenne, scivolando lentamente nell'oblio e sotto la tavola. "Lucius,
hai sentito, non sei contento? Avremo degli eredi, la casata non è
morta." disse Narcissa, rivolgendosi al marito. Non lo vide e si alzò
per cercarlo "Caro, dove sei?" Si avvicinò alla sua sedia e lo trovò
sotto il tavolo, seduto appoggiato con la testa sulla seduta. "Ehm,
credo che l'emozione sia stata troppa." intervenne Harry "E ancora non
gli hai detto che anche tu aspetti un bambino. Ops, scusate, torno fra
un attimo." E si rifugiò ancora al bagno. Narcissa guardò stupita il figlio. "Anche tu?" chiese "Perché, che senso ha rimanere entrambi incinti?" Draco arrossì cercando una risposta a quella domanda. In realtà non se lo era mai chiesto e non sapeva che dirle. "Io
non saprei. Credo di essere stato invidioso di Harry. Anche se ha delle
nausee tremende, lo vedevo contento." cercò di spiegare. "Mi sembri sereno e non hai neppure i suoi problemi." lo consolò sorridendo. "Ma ho un sacco di sbalzi d'umore." si lamentò. "Ehm,
quelli li hai sempre avuti." Draco la fissò sconcertato, non
aspettandosi parole del genere da sua madre. "Ehm, scusa, ma devi
ammettere che hai un caratterino da prendere con le molle. Almeno Harry
ci sarà abituato e non farà troppo caso se sei più lunatico del solito.
A proposito, di quanti mesi siete?" chiese, mentre schiaffeggiava il
viso del marito e lo schizzava di acqua per farlo riprendere. "Harry è di due mesi, io uno circa." Nel
frattempo Harry era tornato, pallido come un cencio ma sorridente. I
due ragazzi volevano aiutare Narcissa a sollevare Lucius per metterlo
sul divano, ma la donna rifiutò. "Non dovete fare sforzi, cari. Non
voglio che accada nulla ai bambini." Usò la bacchetta per sollevare il
marito e depositarlo delicatamente sul divano. Appena appoggiato,
cominciò a riprendere i sensi.
"Che... Che cosa è accaduto?" chiese Lucius, trovandosi nel divano con una pezza bagnata in fronte. "Non lo ricordi?" chiese la moglie, sorridendogli dolcemente. Lucius scosse la testa: sapeva che era a tavola a mangiare annoiato e ora era lì, rimbambito. "Allora te lo ridico: stiamo per diventare nonni." annunciò Narcissa, ancora emozionato. Lucius, già serio per l'intontimento, si oscurò ancora di più, ricordando l'annuncio di Potter. "Vedo che ricordi, ora." sogghignò la moglie "Ma ho un'altra notizia da aggiungere. I bambini sono due." "Harry aspetta due gemelli?" chiese Lucius confuso. "Non proprio." Narcissa glielo spiegò con calma, assicurandosi che non stesse male di nuovo. "Anche Draco? Cos'è, un'epidemia?" chiese Lucius, ancora intontito. "No, ha solo scelto di fare anche lui un bambino. Avremo due piccoli Malfoy."
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Capitolo 4 *** Due nuove creature si affacciano al mondo ***
ppppppp
Due nuove creature si affacciano al mondo
Harry
e Draco levitavano a vista d'occhio. Quest'ultimo si lamentava poiché
era sempre più grosso del compagno, pur essendo di un mese in meno. "Credo
che sia colpa del fatto che la metà di quello che mangio lo vomito e
l'altra metà se la pappa il piccolo. A me non rimane nulla." si
scherniva Harry, anche per non istigare le manie di Draco. Poteva
aggiungere che mangiava il doppio di lui, ma non gli sembrava il caso. Narcissa trovava divertente le schermaglie fra i due ragazzi e ammirava tanto Harry per il suo sangue freddo. "Chiunque altro lo avrebbe mandato al diavolo da tempo." si complimentò. "C'è poco da fare. Se voglio stare con lui, devo tenermelo com'è, anche perché, se cambiasse troppo, non sarebbe più Draco." Lucius
era convinto che fosse uno sciocco ma preferiva tenersi per sé queste
idee. Si stava adeguando all'idea che avrebbe avuto dei nipoti, nonostante tutto, e tanto bastava. Una
settimana prima della fine del tempo prestabilito per la nascita del
bimbo, Harry fu portato al San Mungo, perché i Medimaghi facessero
nascere il bambino. Dopo due ore aveva tra le braccia un frugoletto con
la testolina bionda e gli occhi grigi. Era la copia sputata di Draco. Ai suoceri che lo erano venuti a trovare lo mostrò orgoglioso. "Ecco qua James Lucius Malfoy." annunciò mostrandolo orgogliosamente. Una ragazza portò il suo pasto, un biberon pieno di latte. "Credo
che ti dovrai accontentare, piccolo mio." lo coccolò "Purtroppo lo zio
George non ha inventato la maniera per allattarti." disse avvicinando
la tettarella alla bocca." Lucius e Narcissa osservarono l'oggetto, affascinati. "Davvero geniale, chi l'ha inventato?" chiese la donna. Harry
sogghignò cercando di non muovere troppo il petto, però: il neonato era
disturbato se si faceva troppo rumore durante il suo pasto. Aveva la
sensazione che non avesse preso solo il fisico del compagno. "Questo
è un oggetto Babbano che è stato incantato apposta. Mi chiedo come
facevate, prima, senza? Ci sono un sacco di donne che hanno
problemi perché non hanno avuto il latte o il bambino non si
attaccava." Harry parlava anche a voce bassa per non disturbare il suo
pasto. "Certo che la versione magica è davvero forte. Basta un colpo di
bacchetta per riempire di latte alla temperatura giusta e con un altro
incantesimo è pulito e disinfettato senza sforzo." Mentre parlava,
continuava a guardare la creatura che succhiava nella tettarella come
se andasse della sua vita, ma nessuno si offese perché tutti erano impegnati
a fare la stessa cosa. Lucius era stordito: non sapeva come doveva
reagire. Tutti nel Mondo Magico parlavano di ciò che era accaduto. Già
di suo il nome di Harry Potter era una garanzia: da quando aveva avuto
un anno, ed era sopravvissuto all'attacco di Voldemort, il suo nome era
sulla bocca di tutti e da allora, per un motivo o per un altro, non
aveva mai smesso di fare parlare si sé. "Che ore sono?" chiese
all'improvviso il ragazzo, rompendo lo stato di beatitudine che si era
creato. "Mi sembra un'eternità che Draco è andato al bagno." chiese
Harry, preoccupato. Ultimamente non stava troppo bene e la sua pancia
era davvero esagerata. "Vado a vedere io." propose Lucius, che
voleva una scusa per prendere aria e svagarsi un po'. Appena entrato,
vide che si era creata la fila.
"Ehi, ma quanto ci mette questo? Non volevo volare a casa, per fare la pipì." si lamentò uno. "Si
tratta del compagno di Harry Potter. Ha una pancia esagerata. Forse
avrà bisogno di tempo per svuotarsi." ridacchiò uno. "Ti prego, non mi fare ridere, altrimenti mi piscio addosso." disse l'altro, tenendosi la patta. Si
accorsero, poi, della presenza di Lucius e zittirono, ma questi non li
guardava neppure. Fissava la porta, capendo che c'era qualcosa che non
andava. Cominciò a bussare alla porta, a chiamare il figlio, a
implorarlo di aprire, ma da dentro non proveniva nessuna risposta.
Allora cominciò a lanciare ogni incantesimo che conosceva alla
serratura, senza però raggiungere alcun risultato. La confusione che stava facendo attirò l'attenzione di alcuni Medimaghi, che intervennero. "Che sta succedendo, qui?" chiesero autoritari "Siamo in un ospedale!" "Draco, mio figlio, si è chiuso dentro da un pezzo e non risponde." spiegò Lucius preoccupato. Gli
uomini, che conoscevano bene il ragazzo, poiché ultimamente lo avevano
visto spesso, lo scansarono e mormorarono una parola magica: "Black
cat". La porta si aprì e si precipitarono dentro. Trovarono il
ragazzo svenuto a terra, appeso al lavandino. Con un colpo di bacchetta
lo sollevarono e lo portarono sospeso in aria verso una camera
operatoria. "Cos'è successo, secondo voi? Ha sbattuto da qualche parte?" chiese Lucius, poi vide che la sua pancia muoversi. "Credo
che sia svenuto per il dolore" spiegò un medico, che nel frattempo
stava facendo un'analisi usando la bacchetta "Il bambino vuole uscire,
solo che, poveretto, non trova la strada." "Non è troppo presto?" Lucius era preoccupato. L'uomo scosse la testa. "Succede
spesso, nelle donne. In questo caso non abbiamo saputo regolarci. Il suo
compagno è stato più regolare e non ci sono stati problemi. Ehm, per
fortuna sembra che non si sia rotto nulla e anche il bambino è in
salute. Probabilmente si è accorto di stare per svenire e si è lasciato
scivolare piano." Il Medimago aveva finito la sua diagnosi. "Ora faremo
nascere questo bambino, voi aspettate nella stanza con vostro genero,
fra un paio d'ore avrete un altro nipotino cui fare festa."
Lucius
tornò e, appena ebbe respiro dalle domande dei congiunti, spiegò
com'erano andate le cose. Harry e Narcissa erano preoccupatissimi. "Appena
sapranno qualcosa, verranno a dircelo." concluse, poi si mise a osservare
il piccolo James, che si era addormentato dopo il pasto e respirava
tranquillamente. Narcissa guardò Harry in ansia e allo stesso tempo
osservava il marito, rapito dai movimenti del neonato: lo aveva sempre
saputo che sarebbe finita così e che avrebbe adorato i nipotini. Attesero
qualche ora, poi Narcissa decise di allontanarsi per chiedere
informazioni. Harry, che non poteva muoversi per almeno un giorno
intero, per evitare che gli si aprissero i punti, era agitato da quella
mancanza di comunicazione. Passò ancora del tempo, durante il quale si era appisolato anche lui. Si risvegliò sentendo la voce di Draco fuori dalla porta. "Ehi, volete stare un po' attenti. Avete intenzione di ucciderci?" stava dicendo a qualcuno. Harry sorrise, Draco gli sembrava in piena salute. Poi lo vide entrare, con in braccio un esserino con la testa rosso castano. "Uff, vorrei sapere perché a te è andato tutto bene e a me no?" si lamentò il biondino che sembrava essersi ripreso del tutto. "In
fondo poteva andare peggio." lo consolò la madre "Per fortuna eravamo
già qui al San Mungo, e i soccorsi sono stati preventivi. Allora avete
già deciso il nome? A proposito, è un maschietto o una femminuccia?" Da un secondo all'altro Draco cominciò a sorridere. "Bimba."
confermò, poi guardò Harry, che finalmente respirava rilassato "Ha gli
occhi verdi come te. Comunque, nel caso di una femmina, avevamo pensato
di chiamarla Lily Narcissa. In effetti assomiglia a tua madre, Harry."
Aveva visto solo foto di Lily Evans ma, secondo lui, non c'erano dubbi. Dalla
culla James Lucius richiamò l'attenzione di chi lo aveva creato.
Narcissa lo andò a prendere che ancora frignava e lo depositò fra le
braccia di Harry. I coniugi Potter Malfoy osservarono i loro piccoli e senza volerlo pensarono la stessa cosa. -George e Fred, siete due geni.- Solo che Draco non lo avrebbe ripetuto mai ad alta voce. |
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