The name of Love

di ponfo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amanda ***
Capitolo 2: *** Louis ***
Capitolo 3: *** Harry ***
Capitolo 4: *** Amanda ***
Capitolo 5: *** Louis ***
Capitolo 6: *** Harry ***



Capitolo 1
*** Amanda ***


 

ATTENZIONE!!! Questa è una ff Larry. Se non vi piace la coppia,cercatevi qualcos'altro da leggere :* Aloha!

 

Amanda

 

 

 

 

 

Io scrivevo.

Era una delle poche cose che mi riusciva da sempre,oltre naturalmente ad ingozzarmi di Nutella! Louis mi diceva continuamente che quando leggeva le mie storie gli veniva da piangere perchè avrebbe desiderato essere uno dei personaggi per provare quello che descrivevo.

Io e Louis siamo cresciuti insieme.

Ho sempre saputo che era gay. Quando giocavamo con le bambole,mi brontolava sempre perchè non abbinavo bene i colori dei vestiti e quando siamo cresciuti era lui quello fissato con fare shopping e robe del genere,io lo accompagnavo e basta.

Eravamo come "una coppia".Cioè,non ci baciavamo e non facevamo sesso,ma ci amavamo,ovviamente in senso platonico.

Senza lui,mi sentivo persa e ogni qualvolta non mi facessi sentire per più di un giorno,entrava in paranoia e cominciava a chiamare tutti i numeri possibili e immaginabili per sapere dove mi fossi cacciata.

Verso i 13 anni mi ammalai di bulimia.

Non sono mai stata una ragazza magra,anzi. Louis non mi ha fatto mai pesare il fatto che io non fossi come le ragazze con cui fingeva di uscire anche perchè,parlando obiettivamente, per fare una "me" sarebbero servite 2 delle squinze di Louis.

Lui non sapeva che ero malata,non lo sapeva nessuno fin quando non sono caduta in depressione. I miei mi hanno portato da mille strizzacervelli finchè non si sono decisi ad imbottirmi di antidepressivi. Da allora la mia vita si divideva tra Louis,cibo e antidepressivi. Un trio non male,posso assicurarlo.

Mi chiusi ancora di più in me stessa.

La mia unica ancora di salvezza era Louis.

 

 

 

La mia vita e quella di Louis cambiò drasticamente quando conoscemmo Harry,il nuovo arrivato a scuola.

Fu un giorno d'inverno,uno di quelli freddi e nebbiosi che caratterizzano la mia amata Londra.

Ero a mensa da sola perchè Louis era malato e come al solito mi stavo ingozzando sperando che nessuno mi notasse quando all'improvviso una voce mi destò dal mio atto d'amore nei confronti del panino tonno e maionese che stavo avidamente trangugiando:

-Ciao!- disse un ragazzo che in quanto a capelli ricci e scompigliati era messo peggio di me-posso sedermi qui?-aggiunse con tono cortese

-Ah,shì...Scerto..-risposi facendomi andare di traverso il panino.

Lui sorrise,cosa che evidentemente gli usciva piuttosto naturale dato che non aveva smesso di farlo un secondo da quanto mi aveva salutata.

Io lo guardai come si guarda un cane che passeggia con una gonna di tulle rosa e un berretto con i brillantini...Ok,forse non proprio così anche perchè non so sinceramente come guarderei un povero cane conciato così se lo incontrassi per strada,comunque lo guardai piuttosto male.

-Per la cronaca,io mi chiamo Harry Styles-esclamò senza togliersi quel sorriso dalla faccia-e tu sei...?-domandò

-Amanda.-risposi freddamente,avrete capito che non ero molto socievole,soprattutto con le persone felici,quelle mi facevano davvero infuriare. Accortosi evidentemente del fatto che non ero una persona molto cortese,per qualche strana motivazione autolesionista o per il suo innato istinto da crocerossina,pensando evidentemente che fossi una sorta di alienata dal mondo priva di amici e di contatti umani (che in parte era vero), cominciò a raccontarmi la sua vita e a spiegarmi perchè si fosse trasferito a Londra.

Io mangiavo,come al solito, e lo ascoltavo,più per cortesia che per vero e proprio interesse.

Veniva da Holmes Chapel,aveva una sorella,adorava cantare e ancora non aveva conosciuto nessuno. Si era trasferito perchè sua madre voleva che cantasse,voleva che diventasse famoso. A lui interessava solo cantare,mi disse.

Era bello,lo ammetto.

Non era il solito ragazzino sorridente e muscoloso per cui le ragazzine svenivano alla sola vista. Era muscoloso e sorridente e con una bocca rossa che faceva impazzire,sì,ma aveva una bellezza più particolare,più interna. Sembrava una persona piena di amici e corteggiatrici,ma se osservavi attentamente i suoi occhi verde prato potevi notare come avessero voglia di urlare,di dire al mondo qualcosa,quel qualcosa che mi ricordava tanto Louis e i suoi di occhi. Gli occhi di Louis avevano un colore differente da quelli di Harry in quanto color del ghiaccio,ma avevano lo stesso sguardo che nascondeva la tristezza di non poter ammettere chi veramente fosse. Aveva i capelli simili ai miei : ricci e scompigliati. Forse più scompigliati dei miei che almeno,a differenza sua,provavo a domare. Erano castani,un classico castano,ma che su di lui sembrava il più particolare che avessi mai visto. Pensai che fossero il suo sorriso,così sincero e dolce,e i suoi occhi,profondi e seducenti,a renderlo così interessante e sexy,ma presto mi ricredetti.

Era semplicemente lui a rendersi così bello.

Il suo modo di fare così schietto e divertente e la sua gentilezza lo rendevano unico e speciale.

In quel momento suonò la campanella,mi alzai per andarmene .

-Ciao,Harry-dissi

-A domani,Amanda!!-rispose.

Domani,sì certo.

Io non sapevo nemmeno se il giorno dopo sarei ancora stata viva e lui se ne usciva con uno speranzoso "A domani",sciocco.

Finite le lezioni,andai a casa di Louis per vedere come stesse.

Stava bene,il giorno dopo sarebbe tornato a scuola.

-Che mi racconti?-chiese sperando in qualche notizia succulenta

-Niente.-risposi.

Mi guardò amareggiato.

-Sei una noia,amore mio!-scherzò facendomi la linguaccia.

-Lo so!-gli diedi un bacio e lo guardai sorridendo.

Louis era bello come al solito.

Nonostante la faccia provata dalla febbre dei giorni precedenti,il suo viso era sempre stupendo. I suoi occhi color del ghiaccio mi guardavano sorridendo,la sua bocca,così sottile e femminile,color delle rose,era aperta in un sorriso meraviglioso che mostrava i suoi denti perfetti e bianchi come la neve,i suoi capelli marrone scuro,di norma perfettamente pettinati e ordinati,erano scompigliati sulla fronte e rendevano il suo viso,di solito freddo ed impenetrabile a prima vista,bello e sbarazzino come quello di un bimbo.

Rise notando che lo stavo osservando e la sua voce,delicata e femminea invase tutta la stanza.

-Mi osservi?- domandò continuando a ridere

-Sei troppo bello! Non riesco a toglierti gli occhi di dosso!- scherzai avvicinandomi per dargli un altro bacio sulla guancia soffice e lui rise di più,alzando il tono della voce,rendendola più stridula,ma anche più tenera e spensierata.

Me ne andai lasciando dietro di me la sua camera riempita da una risata cristallina.

 

 

 

 

 

 

Il giorno dopo Louis era tornato a scuola.

Lo incontrai per il corridoio mentre sbuffava.

-Che c'è?-gli chiesi

-Quella rompipalle di Eleanor mi continua a scassare chiedendomi quando usciremo insieme-

-Te che le hai detto?-

-Che non lo so perchè sono tanto impegnato con la scuola,ma che appena sono libero la porto al cinema-

-Te impegnato con la scuola? Certo che è proprio scema quella lì se crede a certe scuse. Comunque se ti decidessi a smetterla di usare tutte queste ragazze per fingerti etero,a quest'ora potresti essere fidanzato con chissà quale fico anzichè essere costretto ad inventarti scuse insensate per non uscire con la tua "ragazza" !-

-Io non sono gay!Cioè,non proprio. Dai,smettiamola e basta!-

Eleanor era una ragazza molto popolare e soprattutto MOLTO stupida.

Era stata con i più “fichi” di tutta la scuola e poi si era invaghita di Louis.

O meglio.

Si era invaghita del suo culo sodo da giocatore di calcio.

Gli era stata dietro per mesi facendosi trovare “PER CASO” negli stessi luoghi dove lui andava e sbattendogliela LETTERALMENTE in faccia ad ogni occasione. A Louis faceva solo pena,ma con il tempo e con l'aumentare dei pettegolezzi su di lui e sul fatto che nessuno l'avesse mai visto con una ragazza,decise di sfruttare l'occasione e usare Eleanor come fidanzata così da far tacere tutte le voci che si era formate a scuola.

Quando si baciavano io dovevo trattenermi dal non ridere.

La scena era esilarante tutte le volte : Eleanor che cercava in tutte le maniere di infilargli la lingua in gola e lui che teneva serrata la bocca come una cassaforte concedendole solo “baci” a stampo.

Per giustificarsi, Louis diceva che non voleva pomiciare davanti alle persone ( anche se magari c'ero solo io ) perchè sosteneva che altrimenti non si sarebbe saputo frenare. Lei,essendo anche più stupida di quelli che credono che facendo sesso in acqua non si rischi il concepimento,gli credeva e rideva maliziosa credendo,povera stella,che quello che Louis dicesse fosse vero e non che fosse soltanto la scusa per non doverla toccare più di quanto non fosse già costretto a fare.

Mentre parlavamo arrivò Harry.

-Ciao Amanda!-esclamò quella massa informe di capelli

-Ah,ciao Harry! Lou,lui è Harry e viceversa-

Louis non mi ascoltava.

Stava guardando Harry.

E Harry guardava lui.

Louis cominciò a sorridere e ad arrossire.

Era sempre stato una persona piuttosto fredda,sapeva sempre cosa voleva e non si faceva problemi a dire quello che pensava.

L'unica cosa che non aveva il coraggio di confessare al mondo e più che altro ammettere a se stesso, era la sua omosessualità. Era convinto che sua madre l'avrebbe presa come una maledizione,come un intoppo divino nella costruzione del suo "figlio perfetto".

In quel momento però,la sua usuale freddezza era sparita,il suo essere così impassibile nel far trasparire le sue emozioni,non sembrava esserci,era semplicemente lì,sorridente e rosso in viso,con il celeste dei suoi occhi perso nel verde di Harry.

-Ciao!-disse d'un tratto Louis- Io sono Louis Tomlinson. Piacere di conoscerti!-

-Harry Styles,piacere mio!-

-Sei nuovo? Non ti ho mai visto da queste parti!-

Louis sorrideva sempre di più,ero sicura che da un momento all'altro si sarebbe paralizzato a forza di tenere su quell'espressione.

-Sì,sono di Holmes Chapel. Mi sono trasferito da poco. Non conosco nessuno eccetto Amanda...Ah,e..te!-

Quel "te" sembrò più un orgasmo che un semplice pronome personale.

È inutile dire che Harry stesse sorridendo da quando mi aveva salutata,il fatto che mi colpì però fu il suo modo impacciato di spostarsi i capelli dalla fronte e il continuo passare dal fissare le sue scarpe a Louis sorridendo teneramente e arrossendo quando incontrava gli occhi del ragazzo davanti a lui che erano così differenti dai suoi,ma al contempo perfettamente complementari.

Mentre quei due si fissavano,arrivarono Liam e Niall,il ragazzo di cui ero innamorata da circa 6 anni.

Louis aveva una band,Liam e Niall ne facevano parte insieme ad un altro ragazzo di nome Zayn. Niall suonava la chitarra e adorava mangiare.

Io ne ero follemente innamorata dal momento esatto in cui,6 anni fa,mi difese dalle offese di un gruppo di ragazzi che come al solito si divertivano a offendermi per la mia "massa balenesca".

Ricordo ancora quando mi disse:

-Non importa quello che ti dicono! Ricorda che sei stupenda così come sei!-Io piansi fra le sue braccia.Avevo 10 anni,lui 11.Non mi sarei mai aspettata così tanta dolcezza da una persona. Da quel giorno me ne innamorai perdutamente senza avere mai il coraggio di confessargli i miei sentimenti. Niall era irlandese. Biondo come il grano se non di più,occhi di un celeste algido,più chiari di quelli di Louis,ma sempre pieni di vita,sorridenti...Stupendi!

Era divertentissimo,intelligente e sapeva suonare la chitarra ed essendo io a mia volta una musicista,quelli che come lui sapevano suonare,guadagnavano subito un punto ai miei occhi.

Era magro,non eccessivamente,muscoloso il giusto e non troppo alto.

Aveva un viso infantile che infondeva tenerezza a prima vista.

Aveva un bellissimo accento irlandese che lo rendeva ancora più sexy alle mie orecchie abituate al solo accento britannico.

 

Liam e Niall interruppero quella specie di scopata visiva tra Harry e Louis.

-Ehi,Lou!-disse Liam.

Louis si girò di scatto,alquanto scosso.

-Ah,eh...Ciao Liam,Panino!-

Panino era il soprannome di Niall.

Glielo avevano dato gli altri ragazzi quando ad un festa,mentre stava pomiciando con una ragazza,intravide il suo panino preferito e lasciando la presa dalla simpaticona,esclamò come se avesse visto una persona amata che non incontrava da anni -Paninoooo!!!-

Da allora lo chiamano così.

Comunque,tornando a Lou,salutò i ragazzi e presentò loro Harry,i ragazzi sembrarono apprezzare molto il "ragazzino" (aveva la mia età quindi 1 anno meno di Liam,Niall e Zayn e ben 3 meno di Louis che stava ripetendo l'ultimo anno in classe con gli altri tre).

Harry fu sempre sorridente e gentile,ma notavo chiaramente che,nonostante fingesse abilmente di ascoltare lo sproloquio di Liam sui pregi di Londra,stava fissando con sguardo malizioso Louis che in quel momento sembrava perso nei suoi pensieri profondi.

Tirai una gomitata a Lou che mi guardò accigliato

-Che c'è?-bisbigliò

-Occhi verdi ti osserva..-risposi sorridendo. Lou guardò Harry,Harry arrossì.

Louis si agitò e mi strattonò.

-Andiamo a casa,dai.-mi disse

-Perchè?-

-Voglio andarmene e basta. Muoviti!-

Lo assecondai,salutammo tutti,compreso Harry che sembrò dispiaciuto,ma soprattutto preoccupato per la fretta di Louis e ci incamminammo per il corridoio.

Louis aveva fretta,in pratica scappava.

Scappava dai suoi sentimenti,da quelle sensazioni che gli provocava vedere Harry,da quelle farfalle nello stomaco che lo stavano facendo sentire male e dal senso di colpa che lo faceva stare anche peggio.

-Mandy!!- mi sciolsi.

Solo Niall mi chiamava Mandy.

Mi girai con le mani sudate.

-Scappi?-domandò sorridendo

-No no,soltanto che Louis ha fretta e oggi sono da lui a cena quindi...-

-Ahhh,ok. Ti volevo chiedere una cosa..-

-Sì,dimmi pure!-fremevo.

"Ti prego,dammi un bacio" era tutto quello che volevo sentirmi dire.

-Mi daresti una mano con una canzone? Ho bisogno di una seconda chitarra e ho pensato a te!-

-SÌ,CERTO!!VOLENTIERI!!-risposi,sicuramente con troppo entusiasmo.

"Dammi un bacio" non mi sarebbe dispiaciuto,ma anche "suoneresti con me" andava benissimo.

-Questo sì che è entusiasmo!-esclamò un pò stupito.

Lo guardai e arrossii.

-Allora ci sentiamo!Ciao,Mandy!-girò i tacchi e tornò verso Liam che ancora stava torturando Harry con la descrizione dei pregi di Londra

-Ciao...-dissi con un filo di voce.

Mi sentivo svenire,ma Louis cominciò a tirarmi verso la porta.

-Muoviti,per favore,sono stanco!-disse abbassando lo sguardo

-Louis!!!-

Harry lo chiamò e la sua stretta di mano aumentò al punto che mi stava per spezzare la mano che mi stava stringendo.

-Ti è cascato questo!-disse Massa informe di capelli porgendogli un foglio di chimica con degli appunti

-Ah,grazie mille.-rispose senza guardarlo-Ciao.-lo salutò freddamente.

-C-ciao...-il poveretto ricambiò il salutò con la morte negli occhi.

 

 

 

Camminando per andare a casa di Louis non parlammo.

Sapevo che stava affrontando una lotta interna non indifferente quindi evitai di fare domande o di entrare nell'argomento.

Poco prima di aprire la porta di casa mi fissò con le lacrime agli occhi e mi supplicò

-Non una parola,ti prego.-

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice.

Ciao!!!
Questa è il primo capitolo di una storia che spero sinceramente vi piaccia. Vi faccio presente che sono alle prime armi. Fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione così anch'io mi faccio un'idea del vostro gradimento.
Un bacio a tutte

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Louis ***


Louis

 

 

Dio santo,quanto mi odiavo!

Odiavo il fatto di essere gay e di non volerlo ammettere

Odiavo il fatto di dover stare con quel cesso a pedali di Eleanor e soprattutto odiavo il fatto di essermi invaghito di Harry.

Avevo 19 anni. Mi sarei dovuto saper controllare sia psicologicamente sia....”ormonalmente”.

Invece niente.

Quel ragazzino riusciva a farmi diventare matto con quegli occhioni verdi e quel sorriso permanente!

Amanda aveva già capito tutto.

Anche se non aveva affrontato o accennato l'argomento,sapevo perfettamente quel che pensasse.

Mi conosceva troppo bene e si era accorta che la reazione che avevo avuto dopo aver conosciuto Harry era stata esagerata per i miei standard.

Il problema era che ero entrato nel pallone più totale!

Era stato un colpo di fulmine,appena l'avevo visto avevo capito che era lui quello che stavo aspettando da una vita.

Ma io non potevo,non DOVEVO !

I miei genitori sarebbero morti all'idea di un figlio “finocchio”.

Non parliamo poi della band! I ragazzi sapevano. Me lo avevano chiesto apertamente due anni prima e non me l'ero sentita di mentire anche a loro. Lo avevano accettato senza problemi e questa loro comprensione nei miei confronti era un altro motivo ancora per cui non volevo fare outing.

Pensavo che come band avremmo fatto ridere : “i 3 etero + il finocchio” e “attenti a non chiedere un autografo a Louis dandogli le spalle” e via dicendo erano le frasi che immaginavo qualcuno si sarebbe divertito ad attribuirci.

Insomma,uno schifo. E io non lo potevo permettere ! I ragazzi non se lo meritavano!

Mentre rimuginavo in camera mia,non riuscivo a togliermi dalla testa quel viso infantile e fottutamente seducente.

Cominciai a ripetermi nella testa“Smettila Louis!! Basta!! NON puoi e NON devi!”.

E più me lo ripetevo,più la voglia di rivedere quel ragazzo aumentava.

Decisi di mandare un messaggio ad Amanda.

-Secondo te è gay? Niente commentini-

-Se avessi avuto una siringa di eroina per tutte le volte che ti ha guardato con lo sguardo “ora ti salto addosso e ti stupro”,a quest'ora sarei in overdose!!-

Amanda non era brava con i paragoni.

-Lo vorrei rivedere..-

-(S)Fortunatamente esiste la scuola!!-

Risi.

Adoravo quella ragazza. Pur essendo depressa,cinica e pessimista,riusciva sempre a mettermi allegria.

Spensi il cellulare e mi misi a letto sperando di riuscire a dormire senza sognare ricci e occhi verdi.

 

 

 

Il giorno dopo mi alzai prima del solito. Mi sedetti sul letto e realizzai quello che avevo sognato : Harry,Harry in costume,Harry-allegro contadino,Harry-sexy pompiere,Hary-crocerossina,Harry-bad boy e...Harry nudo. Tutto questo in una sola notte e dopo averci parlato nemmeno un minuto.

Temevo sinceramente quello che sarebbe potuto succedere se ci avessi parlato per più tempo!!

-Cazzo! Porca troia! Vaffanculo!-

Ero arrabbiato a morte con me stesso.

Non potevo permettermi cose del genere.

Mi alzai per andare a vestirmi e...Sorpresina!

Bandiera alzata! Viva l'Inghilterra!

L'ultima volta che mi era successa una cosa del genere era stata durante l'estate dei miei 17 anni quando avevo guardato la replica serale delle sessioni olimpiche dei tuffi maschili...

Non sapevo che fare.

Non volevo masturbarmi.

Non volevo continuare a pensare a lui,ma fu inevitabile.

Finii velocemente,infuriato con me stesso e con i miei ormoni del cazzo.

Andai a scuola con il broncio e quelle fottutissime farfalle nello stomaco.

 

 

 

 

-Lou!!-

Amanda. Il mio unico vero amore.

-Eccola!Ti stavo cercando,mia cara!!-

-Stavi cercando me o qualcun altro?- domandò ammiccando

-Smettila!-sibilai.

Lei rise,poi la sua risata si trasformò in un sorrisetto malizioso.

-Uh! Arriva la mia dose di eroina!- sbiancai.

Amanda si dileguò all'istante lasciandomi nel corridoio da solo,con lui.

-Louis...-

Ecco. Mi ha salutato,il ragazzino.

Sta sorridendo.

-Ciao...-

-Ieri sei scappato via...-

-Avevo fretta...- cercavo di non guardarlo.

Sapevo che sarei caduto nella trappola dei suoi occhi.

Il gelo cadde tra di noi.

-Vabbè io vado. Ciao,Louis!-

-No,aspetta scusa...-

Una voce odiosa storpiò il mio nome

-Louuuuiiiiiiiiis!!!-

Quella vacca arrapata con una parrucca al posto dei capelli mi saltò al collo e cominciò ad infilarmi la sua linguaccia in bocca.

-Eleanor!! E CHE CAZZO!!!- mi infuriai – non vedi che sto parlando!!???- Harry abbassò lo sguardo e Eleanor mi guardò stupita.

-Ok,scusa! Non ti lamenti così però quando lo faccio mentre parli con qualcun altro!-

Prima di riprendere a raccontare vorrei chiarire che quello che diceva Cosa non era assolutamente vero.

Quando faceva questa “cosa” mentre parlavo con altri,mi arrabbiavo lo stesso,magari meno...”violentemente”,ma mi arrabbiavo!!

Comunque, Cosa facendo quella affermazione scatenò il mio istinto omicida che stava per esplodere quando i miei occhi videro quelli di Harry fissarmi,immobili,inespressivi.

-E lui sarebbe...?- disse quella

-Harry,un mio...a-amico-

Lo guardai,ma distolsi subito lo sguardo per paura di affogarci dentro.

-Harry,lei è Elea...-

-La sua stupenda fidanzata Eleanor!- m'interruppe quell'oca.

Harry sgranò gli occhi.

-F-fidanzata?! Di Louis?!- domandò chiaramente stupito

-Certo,di chi sennò ?! - replicò quella acidamente

-No...Bè...Certo...Bene,io vado. Piacere di averti conosciuta,Eleanor.-

-Sì,ciao...Cedric?-

-Harry! Si chiama Harry!!-sibilai fulminandola con lo sguardo

-E' uguale!- cinguettò lei

-NO!- sbottai io.

Un sorrisetto apparve su quel viso di ragazzo per poi scomparire subito.

-Non importa! Ciao.-

Harry se ne andò.

Avrei voluto fermarlo,ma non riuscii ad articolare parola.

Il fiato mi si fermò in gola.

Restai con quella.

Triste,amareggiato,incazzato,insomma un casino di emozioni.

La cosa che più mi mandava su di giri era il fatto che avesse conosciuto la mia “ragazza”.

Se avessi mai potuto sperare in una qualche storia d'amore,ero sicuro di avere ormai perso anche la più minima possibilità.

Pensai che fosse meglio così.

 

 

NON POTEVO ESSERE GAY,PUNTO!!

 

 

 

 

Dovevo parlargli in qualche modo.

Dovevo assolutamente.

Non sarei riuscito a dormire quella notte senza scambiare qualche parola con lui,senza spiegargli.... spiegargli??!!

Io non dovevo spiegargli proprio niente!

Non era successo nulla e nulla sarebbe successo.

Non riuscii a togliermi la sua faccia dalla testa per tutta la mattinata.

I suoi occhi,quegli splendidi occhi verde smeraldo mi avevano stregato.

Il suo sorriso..Diamine,il suo sorriso era poesia!!

Quelle piccole rughe intorno agli occhi che si formavano quando rideva rendevano i suoi occhi ancora più verdi,più magici.

Mi stavo cercando di concentrare per seguire la lezione,ma non c'era verso di seguire una parola.

Tutto quello che il professore stava spiegando non mi arrivava alle orecchie. Vedendo la sua bocca muoversi per pronunciare parole,ma non sentivo nessun suono.

Ad un certo punto sentii “Harry”.

-Harry?! D-dove??- esclamai

-Ma che dici,scemo??!! Abbassa la voce!- mi disse Zayn,il mio vicino di banco.

-Signor Tomlinson,vorrebbe farmi la cortesia di ripetere quello che ha detto?- mi chiese il prof.

-L-lei ha detto Harry!!-risposi intimidito

-Mi dispiace,mio caro,ma non ho esaudito le sue fantasie pronunciando il nome del suo,presumo,fidanzatino? Ho semplicemente chiamato la sua compagna di classe Carrie. Ora mi faccia il piacere di accomodarsi fuori dato che ho notato il suo enorme interesse per Shakespeare-

Diventai rosso pomodoro e mi avviai verso la porta mentre le risatine compiaciute dei miei compagni accompagnavano la mia camminata della vergogna. Mi sedetti con la schiena al muro per il corridoio e misi la testa fra le mani.

Cominciai a tirarmi schiaffi sulla fronte.

-Cretino,demente,imbecille,deficiente,coglione...- iniziai ad offendermi a bassa voce.

Ad un certo punto sentii una risatina femminile che veniva dal bagno maschile,incuriosito andai a controllare chi fosse l'Audace che era entrata in un bagno del genere.

Mi alzai,aprii la porta e vidi una ragazza che stava pomiciando passionalmente con un ragazzo.

Harry.

Mi paralizzai,mi notarono,la ragazza lasciò le labbra di Harry e si girò per vedere chi fossi e io fissai Harry con gli occhi che stavano per piangere.

Lui mi guardò sbigottito

-L-l-louis!- esclamò agitandosi

-Scusatemi tanto. Non pensavo che il bagno maschile fosse diventato un ritrovo per pomiciatori professionisti.- risposi andandomene.

Mi corse dietro.

-I-io,scusa...Non è come sembra,cioè...-

-Non me ne frega un cazzo di come è o come non è,ragazzino. Vai a pomiciare,vai.- me ne andai mentre trattenevo le lacrime.

Lui rimase fermo nel corridoio,immobile,senza parole.

 

 

 

 

 

Finite le lezioni tornai a casa e mi feci una doccia.

Volevo cancellare tutti i ricordi di quella giornata di merda,ma l'idea delle labbra di Harry,quelle labbra carnose e rosse che mi avevano fatto impazzire a prima vista, che baciavano quelle di quella ragazzina mi,mi,mi fecero incazzare come una bestia al punto tale da graffiarmi la cute mentre mi massaggiavo lo shampoo.

-Cazzo!-esclamai alla vista del sangue sulle dita – Meglio se me ne vado a letto.-

Mi sciaquai velocemente e uscii dalla doccia.

Mi asciugai i capelli e mi misi in pigiama.

Mi avvicinai alla scrivania per spegnere il cellulare quando notai sullo schermo un sacco di notifiche.

2 chiamate perse e 4 messaggi di Amanda e un messaggio da un numero sconosciuto.

Lessi prima quelli di Amanda.

Era preoccupata,voleva sapere perchè non le rispondessi e perchè fossi andato via da scuola senza salutarla.

Non le risposi. Non avevo voglia di parlare con nessuno.

Aprii il messaggio del numero sconosciuto

-Vorrei spiegarti,scusa. Non è come pensi! Harry-

Sussultai.

-No,no...I-io,no...- borbottai e spensi il telefono.

Mi infilai a letto sperando di dormire,ma sapevo che sarebbe stato impossibile.

 

 

Ce l'avevo in testa ormai e non riuscivo a togliermelo dai pensieri.

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice.

Ehi :) ecco il mio secondo capitolo. Mi sono resa che forse sono un po' lunghi e che mi conviene accorciarli se ho intenzione di scrivere più capitoli. Comunque, nessuno recensisce,ma io non demordo. Al costo di scriverla solo per me continuerò nel mio intento! Scrivere 2 capitoli in 3 giorni è stato un caso. Molto probabilmente da ora in poi ci metterò più giorni a scrivere,ma che mi importa? Tanto me la leggo solo io :) un bacione lettori inesistenti

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Capitolo 3
*** Harry ***


Harry

 

-Louis!- urlai a quel ragazzo con gli occhi color del cielo.

Si girò e mi sorrise.

Un sorriso che mi sciolse il cuore.

Corsi verso di lui che mi aspettava a braccia aperte.

Lo strinsi con tutta la forza che avevo in corpo. Sentivo il suo cuore battere contro il mio petto.

-Mi dispiace! Ero morto di gelosia vedendo Eleanor e volevo solo provare a dimenticarti! Lo so sono un coglione!! Scusa!! Ti prego,perdonami!!-

Mise le sue mani sul mio petto e mi spinse indietro,lontano da lui. Mi guardò con un sorrisetto maligno.

-Ehi ragazzino,che credi? Che io sia un finocchio schifoso come te?- rise di gusto – Mi fai pena!! Sei una checca di merda!!-

 

 

 

 

 

-CAZZO!!!!-

Mi svegliai di soprassalto urlando come un bambino.

Un incubo.

Uno schifoso,terribile incubo.

Ansimavo e sudavo.

Mi alzai e andai a controllare il cellulare.

Louis non aveva risposto. Ero sicuro che leggendo il mio messaggio si fosse messo a ridere come un matto.

Che imbecille che ero stato!

Mi ero immaginato chissà quale colpo di fulmine tra me e Louis pur non essendo sicuro della sua omosessualità.

Anzi,il fatto di aver conosciuto la sua ragazza mi avrebbe dovuto convincere definitivamente a lasciar perdere questa storia eppure sentivo un legame con quel ragazzo.

Qualcosa che superava la sola attrazione fisica.

Mi rimisi a letto.

Non avrei dormito,lo sapevo,però dovevo provarci.

Chiusi gli occhi.

 

 

 

 

 

La mattina dopo mi svegliai tutto scombussolato.

Avevo dormito,ma avevo ancora in bocca l'amaro dell'incubo che avevo fatto. Ero deluso.

Da quando Louis mi aveva detto che non voleva nemmeno sentire quello che gli volevo dire mi erano rimasti solo i sogni.

Ma come fai se anche i tuoi sogni ti ricordano che Louis non vuole avere niente a che fare con te?

Mi alzai e andai verso il bagno,ma un suono a me familiare e per il cui arrivo ero rimasto con il fiato sospeso tutta la sera precedente mi fece balzare il cuore in gola

* Beep,beep *

 

 

Corsi verso la scrivania,inciampai su un paio di scarpe che come al solito avevo scaraventato in mezzo alla stanza,caddi per terra facendomi non poco male,ma niente,NIENTE era paragonabile al dolore che provai aprendo quel messaggio.

Il messaggio di Louis.

-Senti,non so cosa ti sia immaginato,ma non ho bisogno di nessun tipo di spiegazione!! Ti ho beccato mentre pomiciavi e sinceramente non mi interessa sapere il tuo metodo di infilare la lingua in bocca alla gente...So fare anche da me,grazie. Io sto con Eleanor. Louis-

 

 

 

Io sto con Eleanor. Io sto con Eleanor. Io sto con Eleanor “

 

 

 

 

Era questa l'unica frase che mi girava in testa mentre mi abbracciavo le ginocchia e le bagnavo con le mie lacrime.

Quando uno sogna una cosa,una cosa che teme profondamente che accada,nel suo subconscio,nonostante la paura per la possibilità che questa cosa si realizzi,rimane sempre un briciolo di speranza.

Una parte di coscienza che pensa “Potrebbe succedere,sì. Ma potrebbe anche non succedere.”

Quando però il sogno diventa sfortunatamente realtà,il dolore prende il sopravvento torturando la parte di coscienza che sperava. L

a odia,te la fa odiare e rende ancora più dolorosa la verità ormai scoperta perché pensi che se quella parte di coscienza non ti avesse illuso,ma avesse lasciato pieno potere alla paura,ora te soffriresti meno.

Questo è quello che mi stava succedendo : stavo odiando me stesso per aver creduto,per aver immaginato e mi maledivo per non aver dato retta al monito che il mio sogno mi aveva mandato.

Mentre prosciugavo le mie risorse idriche interne lavando il pigiama e la tappezzeria di camera mia,suonò di nuovo il cellulare.

* Beep,beep *

Sussultai sperando in un altro messaggio di Louis.

Un numero che non conoscevo.

Non riuscivo a leggere per le lacrime che mi occupavano la parte inferiore dell'occhio.

Mi asciugai con la manica.

-Messaggio rivolto agli alunni della scuola superiore M.L.King. Questo sabato presso la struttura sportiva adiacente la scuola si svolgerà il consueto ballo invernale degli studenti. Si gradisce la conferma di partecipazione. Il foglio da firmare per confermare la presenza si trova in segreteria.-

Scaraventai il telefono al muro. S

i aprì in due.

Ricominciai a piangere singhiozzando.

Non me ne fregava un cazzo del ballo invernale.

Il ballo è per gli innamorati.

Non per quelli con il cuore spezzato.

 

 

 

 

 

Passarono due giorni da quella mattinata di merda e ancora non avevo rivisto Louis.

O meglio.

Avevo fatto di tutto per non incontrarlo perché sapevo che sarei scoppiato a piangere solo guardandolo negli occhi.

 

 

 

 

 

 

Ci si può innamorare di una persona guardandola negli occhi ?

La si può amare per il suo sorriso ancora prima di conoscere il suo nome e la sua storia?

Si può riconoscere la proprio anima gemella dopo nemmeno un minuto?

 

 

 

 

 

Bè,a me era successo e sapevo perfettamente che quello che provavo non era una semplice cotta,un'infatuazione,ma vero e proprio...Amore.

Quell'amore di cui parlano tanto le canzoni e che ti fa mancare il respiro e sudare le mani. I

l mio era Amore.

Amore per Louis Tomlinson.

 

 

 

 

 

 

Il giorno prima del ballo invernale Amanda mi fermò in corridoio

-Domani sei mio!- mi disse ridendo.

Non avevo mai notato come le sue lentiggini intorno agli occhi fossero tenere mentre rideva.

Era bella Amanda.

Dentro e fuori.

Io me ne ero accorto subito perché nonostante i comportamenti burberi e lo sguardo accigliato,vedevo nei suoi occhi castani dolore e amore.

Erano gli occhi di una persona che soffriva molto,ma che al contempo aveva tanto amore da donare a chi se lo fosse meritato. Mi resi subito conto anche del fatto che odiasse se stessa,ma che avrebbe fatto DI TUTTO per Louis.

Quando ne parlava o lo guardava i suoi occhi ridevano. Diventavano due pozzi di amore e felicità nel vederlo sorridere. Mai avrei pensato che esistesse un sentimento distruttivo come l'amore,ma che amore vero e proprio non era,finché non mi resi di quanto bene Amanda volesse al suo Louis.

 

 

 

-

In che senso?-risposi maliziosamente e ammiccando divertito.

Lei rise e rispose scherzosamente.

-Mi dispiace,zuccherino,ma non sei il mio tipo : troppa poca carne !-

Ridemmo

-No,davvero. Domani verresti con me al ballo invernale ? Lou è con la cessa a pedali e io...-

Notò il mio sguardo diventato all'istante triste al nome di Louis.

Cazzo!!Scusa,io...-

-Ehi! Non ti preoccupare! Non è successo nulla!- replicai fingendo un sorriso.

Lei non mi credette. Non era stupida.

-Comunque vengo volentieri!-dissi

-No guarda,davvero,non importa...-

-E quando mi risuccede di stare una serata con una ragazza stupenda??-

-Ah!Avevi già un altro appuntamento?-

-Scema!!!- l'abbracciai.

Non poteva nemmeno immaginare quanto fosse bella.

 

 

 

 

 

IL ballo era una palla pazzesca : la musica faceva venire il latte alle ginocchia,il cantante sembrava una donna mestruata in piena crisi di mezz'età per come grattava quelle parole che sarebbero dovute essere dolci,il cibo era sicuramente scaduto per quanto puzzava.

L'unica cosa positiva di quel ballo era la quantità esorbitante di alcol che occupava una tavola rivestita da carta-tovaglia celeste. Ad una festa organizzata dalla scuola mi sarei aspettato fiocchi di neve fatti carta e gettati per terra,luci mal funzionanti che avrebbero dovuto creare un' “atmosfera” invernale,professori vigili che osservavano ogni nostra mossa,ma MAI E POI MAI,mi sarei aspettato un tavolo pieno zeppo di alcolici.

Evidentemente la nostra cara preside alcolizzata voleva indirizzarci verso la sua allegra scelta di vita.

Scossi la testa. Che società,figlioli miei !

-Sei bellissima,Amanda!-dissi alla mia amica

-G-grazie...- arrossì.

Lo pensavo davvero. Era bellissima,anche più del solito. Era vestita di verde scuro,colore che si abbinava perfettamente ai suoi capelli rossastri e ai suoi occhi marroni.

Il vestito era lungo perché non voleva mostrare le gambe reputandole grasse e androgine.

Se avessi potuto farle capire quando fosse bella!

Comunque,non ero l'unico a considerarla incantevole quella sera.

Da dietro le spalle di Amanda che era rivolta verso di me potevo vedere Niall che si stava avvicinando un po' titubante e imbarazzato.

-M-Mandy...-disse Niall colorandosi in viso.

Amanda diventò dello stesso colore della bandiera cinese e si girò verso quella voce a lei così cara.

Io stavo sorridendo sotto i baffi perché quei due erano tenerissimi.

-S-stai davvero bene oggi...Cioè stai sempre bene,ma oggi...Insomma...Ehi. Sei davvero carina oggi!!- farfugliò Niall passandosi nervosamente una mano tra i capelli biondastri. Mancava davvero poco che dalle orecchie di Amanda cominciasse ad uscire il fumo come nelle locomotive per quanto era rossa.

-Oh...G-grazie,N-Niall...Anche te stai bene,sembri un pinguino!- Amanda era davvero un disastro in questo genere di cose!! Per non parlare dei paragoni e delle metafore. In quelle faceva VERAMENTE SCHIFO!!

Sgattaiolai via lasciando quei due ad arrossire e mi avvicinai agli alcolici. Presi qualcosa di non definito e dal sapore ancora più incomprensibile.

Ad un certo punto qualcuno mi venne addosso facendomi rovesciare la “bibita/? “ sulla camicia.

-Ehi!! Sta' più attento,amico!-

Louis.

Mi girai e vidi Louis COMPLETAMENTE ubriaco.

Rimasi basito.

C'erano già parecchie persone ubriache,ma non mi aspettavo di vedere anche lui ciucco,per di più come una pera!!

-Haaaaaaaaaaarrrryyyyy!!!- disse prolungando la “A” a dismisura e saltandomi al collo.

-Sciono un po' ubbbbriaaaco....Un pochino e basta però...Ihihihihihihihihi!!- rise con la sua voce soave e femminile che mi fece sciogliere.

-Oddio!!!- sbiancò-voglio vomitare!-dichiarò e corse fuori dalla palestra.

Rimasi un attimo rintontito,cercai con gli occhi Eleanor con l'intenzione di avvisarla,ma stava chiacchierando con un muscoloso giocatore di football sgallinettando amabilmente.

-Zoccola!-sibilai e corsi dietro a Louis.

Lo trovai per la strada dietro la palestra che vomitava l'anima e qualcosa di più.

-Louis!- corsi verso di lui e gli tenni alzata la testa che stava per baciare irrimediabilmente l'asfalto.

-Come sei bello,Harry!- mi disse guardandomi con degli occhi da cucciolo che però avevano un velo di tristezza.

Stavo per farlo cadere per terra per quanto ero sorpreso.

-C-cosa hai detto?-domandai incredulo

-Sei proprio bello,ho detto e....BLAWWWWW!!!- vomitò ancora.

Alzò la testa e si asciugò la bocca con la manica.

Si avvicinò a me.

-Io voglio le tue labbra,i tuoi occhi,i tuoi capelli,il tuo naso,le tue orecchie,le tue braccia,il tuo collo,il tuo sorriso,la tua risata....Io voglio TUTTO di te,Harry Styles!- mi disse prendendomi delicatamente il viso con le sue mani affusolate e magroline. Guardandomi con quel cielo che si trovava al posto degli occhi mi sorrise teneramente.

Ero immobilizzato,il mio cuore era diventato un treno e i miei occhi erano fissi su quell'immensità di celeste.

Si avvicinò ancora e chiuse gli occhi.

Lo feci anch'io.

Sentii il suo fiato che puzzava di alcol,ma che a me sembrò l'odore più buono mai sentito,che faceva fremere le mie labbra con il suo calore.

-Ehi finocchi! Voi due,brutte checche !!-

Mancava un solo centimetro alle sue labbra e non avrei sentito più nulla.

Saremmo stati solo noi.

Io e Louis.

Nessun altro.

Sarebbe bastato un bacio e sarei andato in paradiso,ma una banda di ragazzi ci aveva fermati.

Ci aveva fermati pochi metri prima di raggiungere le porte dell'Eden.

-Voi due! Finocchi di merda! Che fate? Pomiciate?-

Louis era perso da quanto era ubriaco. Si era appoggiato al muro e li guardava spaventato senza aprire bocca.

Io ero terrorizzato.

Si stavano avvicinando con intenti assolutamente non gentili. Cominciarono a sghignazzare mentre continuavano ad offenderci,ma le loro offese non facevano male quanto lo sguardo perso,terrorizzato di Louis.

Quello sì che mi faceva male!

Abbracciai Louis e cercai di proteggerlo con il mio corpo. Se ci dovevano pestare,volevo almeno che Louis fosse toccato il meno possibile.

Si spalancò la porta d'emergenza che era vicino a noi.

-Ehi minchioni!-urlò Amanda- Perché non ve ne tornate a casa? Vi sarò difficile ritrovare la strada visto che siete così imbecilli!!-

-Che vuoi,balena? Perché non te ne torni dentro?-

-Lo sapete che le balene mangiano i plancton che quanto a dimensioni superano di gran lunga quella dei vostri cervelli?- Quello più grosso della banda si avvicinò ad Amanda che lo fissava spavalda,senza timore. Per fortuna si aprì di nuovo la porta d'emergenza ed uscì il professore di filosofia.

-Che succede qui? Via,andatevene!-ordinò agli scimmioni che mugugnando girarono i tacchi.

-Tutto bene?-domandò

-Sì,sì,non si preoccupi!- lo rassicurò falsamente Amanda

-Andate a casa,è meglio per stasera!.-disse guardando le condizioni di Louis che era raggomitolato nelle mie braccia e se ne andò.

Amanda mi tolse Louis dalle braccia.

-Vai a casa,Harry! Non lo devi vedere in questo stato o non se lo perdonerà mai !- mi implorò Amanda accarezzando i capelli sudaticci di un Louis cadaverico.

-M-ma io...-replicai balbettando.

Amanda mi supplicò con gli occhi.

Mise il braccio di Louis dietro il suo collo e sussurrandogli all'orecchio lo incoraggiò a muoversi.

Li guardai allontanarsi mentre la mia testa esplodeva.

 

 

 

 

 

Voglio le tue labbra

i tuoi occhi

i tuoi capelli

il tuo naso

le tue orecchie

le tue braccia

il tuo collo

il tuo sorriso

la tua risata

 

 

 

 

Io voglio TUTTO di te,Harry Styles!

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice

Ehi,ehi,ehi !!

Incredibile ma ci sono ben due ragazze che mi seguono !!! Giubilo,gaudio,felicità!!! Una ha messo la mia storia tra le preferite ( che tenerella :3 grazie,cara! Mi fai commuovere ;) ) e l'altra sta seguendo la mia storia (GRAZIE IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO!! ). Sembra che non sarò più l'unica a leggere la mia storia senza senso <3 Questo capitolo è lungo,ma stranamente c'ho messo solo due ore per scriverlo!! Sto aggiornando il più possibile perché fra una settimana me ne vado e non ho la possibilità di scrivere (che ve ne frega a voi? Effettivamente!! non morirete di sicuro senza le mie storie senza senso!! ) ! Vabbè,fatemi sapere che ne dite,please! Un bacioxx

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Capitolo 4
*** Amanda ***


Amanda

 

 

 

Mi svegliai molto tardi con Louis accanto che ancora dormiva profondamente.

Lo avevo portato da me a dormire dopo che si era ubriacato perchè sapevo che i suoi genitori si sarebbero incazzati a bestia vedendo loro figlio in quelle condizioni,così chiamai la madre di Louis per avvisarla che sarebbe restato da me inventando una scusa.

La madre di Louis era la classica madre londinese: dedita al lavoro al punto tale da dimenticare i figli.

Era una specie di segretaria di uno studio medico in centro e lavorava fino a sera tardi così da costringere Louis a essere la mamma sostitutiva per le sue 5 sorelle minori.

Era una protestante estremista se così la si può definire.

Vedeva in Louis una specie di futuro prete e mai e poi mai gli avrebbe perdonato una sua dichiarazione di omosessualità.

Penso che il termine più adatto per definire la madre di Louis sia bigotta.

Sì,la madre di Louis era terribilmente bigotta.

Il padre invece era solo un imbecille.

Non ci sono altri aggettivi che possano descrivere la stupidità di quell'uomo.

Lavorava in una fabbrica metallurgica e il tempo libero che aveva lo passava in un pub vicino casa pur di non stare con i suoi figli che odiava reputandoli colpevoli della sua vita rovinata. Tornava a casa verso le 2 della mattina e cominciava ad urlare come un indemoniato svegliando tutta la famiglia. Si calmava solo dopo aver pestato per benino o sua moglie o il povero Louis che prendeva anche quelle botte che altrimenti sarebbero state riservate alle sue sorelle.

Era estremamente omofobo e quando notava un qualsiasi comportamento nel figlio che non rispecchiasse il suo concetto di “uomo” cioè rude e completamente scemo,non perdeva l'occasione per tumefargli il viso.

Louis odiava i suoi genitori,ma non poteva andarsene di casa finchè tutte e cinque le sorelle non avessero compiuto la maggiore età in quanto,non essendo orfani,non avrebbe potuto richiederne l'affidamento.

 

 

 

 

 

 

Preparai la colazione e un'aspirina e portai il tutto in camera mia dove Louis ancora dormiva beato,russando tranquillamente.

Mi cadde il cucchiaio per terra e il rumore provocato dal contatto con il pavimento,svegliò il bello e addormentato.

-Buongiorno,stellina! Ben svegliato!!- lo canzonai.

-Eh?Che?...Mh,lasciami dormire!!- bofonchiò immergendo la testa nel cuscino.

-Via,via...È tardi!! Devi svegliarti e andare a casa o tuo padre mi ucciderà!!- lo brontolai spintonandolo su un fianco.

Ad un tratto scattò in piedi guardandosi in giro.

-M-ma..Dove sono? Ahh!! La mia testa!!- disse massaggiandosi le tempie doloranti per la sbornia.

-Non ricordi nulla,eh?- gli porsi il vassoio con cibo e aspirina. Lo prese e mi guardò preoccupatissimo.

-I-io,n-no....Cosa ho fatto?- domandò cominciando ad agitarsi.

-Ti sei solo ubriacato da fare schifo,Harry ti ha aiutato a vomitare,suppongo, e poi sono arrivata io che da brava eroina ti ho salvato da una banda di manigoldi. Niente di che,dai. Una seratina tranquilla. - sorrisi cercando di farlo ridere.

Il suo viso era tutt'altro che sorridente.

Era di un pallore unico,sembrava un cadavere mentre mi ascoltava.

-H-Harry?- fu l'unica cosa che lo colpì- E-era lì con me?- domandò con le lacrime agli occhi.

-S-sì. Perchè ? Ricordi qualcosa?- gli chiesi mentre lo guardavo nei suoi occhi terrorizzati.

-CAZZO,CAZZO,CAZZO,CAZZO,CAZZO!!PORCA TROIA!!!- sbottò cominciando a piangere come una foca.

-Ehi Lou!! Che c'è? Stai calmo,non piangere! Parla con me!- provai a confortarlo abbracciandolo.

Mi strinse violentemente e cominciò a singhiozzare.

-Manda,ho combinato un casino,porca troia!- biascicò tra le lacrime.

Dal tono della sua voce e dalla sua agitazione mi aspettavo che mi dicesse che gli aveva fatto un pompino per la strada o che lo aveva stuprato di gusto,ed invece...

-L'ho quasi baciato!!!-

Rimasi di stucco.

Mi veniva quasi da ridere perchè mi aspettavo il racconto colpevole di chissà quali porcate ed invece Louis stava piangendo come una fontana solo per aver avuto l'intenzione di baciarlo.

Mi ricomposi ed evitai di scoppiargli a ridere in faccia perchè non mi sembrava molto carino.

Lui continuò a raccontare.

-Ero ubriaco marcio e mi ricordo solo che ad un certo punto ho visto quegli occhi così vicini a me e le sue labbra che tremavano mentre io avvicinavo le mie. Poi ho nella testa solo immagini confuse di persone e di te che urli contro di loro. Dio,Manda,come farò??????-

Fu scosso dai singhiozzi e si strinse ancora di più a me che gli accarezzavo i capelli scompigliati dal cuscino.

-Tranquillo,Lou. Risolveremo tutto. Non è successo niente. Tranquillo....- E mentre continuavo a tranquillizzarlo gli feci una domanda che scatenò ancora di più il suo pianto.

-Non ricordi nient'altro?- Glielo chiesi sperando in una qualche frase detta da ubriaco che potesse aiutarlo ad inventare una scusa per giustificare il suo comportamento.

-I-io...gli ho detto che-che era bello...-

Lo disse distrutto ricordando quelle parole che sembravano dei macigni sul petto.

Lo abbracciai non sapendo che altro fare.

Le sue lacrime non smettevano di rigargli il viso di porcellana.

-Andrà tutto bene,tranquillo. Sistemeremo tutto.-

Pur non credendoci minimamente glielo dissi per tranquillizzarlo. Non sapevo davvero cosa avrei potuto fare per aiutarlo.

 

 

 

 

 

 

 

Erano passati tre giorni dal ballo invernale e Louis non accennava il minimo miglioramento psicologico.

Si trascinava svogliatamente dal suo armadietto alla classe,dalla classe alla mensa e dalla mensa a casa.

Non rideva né sorrideva più.

Se ne stava tutto il giorno con lo sguardo perso nel vuoto non ascoltando una sola parola che gli venisse rivolta. Usciva dal suo mondo solo quando sentiva una qualche frase o parola che gli ricordasse Harry. Si svegliava sorridendo e guardandosi in giro per cercare la fonte di tale parole o frase per circa tre secondi,poi,rendendosi conto di essersi interessato all'argomento solo perchè era stato detto qualcosa che gli ricordava Harry,sprofondava nuovamente nel suo atteggiamento depresso,malinconico e apatico con l'aggiunta di una buona dose di odio nei suoi confronti.

Evitava in tutti i modi di incontrare il povero Harry che vedendolo per i corridoi lo salutava sorridendo senza avere in cambio una risposta se non una fuga repentina di Louis.

Si vedeva lontano un miglio che moriva dalla voglia di parlargli,di spiegargli,di chiarire,ma il suo maledetto orgoglio insieme ad un discreto senso di colpa,gli impediva di andare da lui sorridendo e dicendo

-Ti va di parlare un po' ?-

Provai a convincerlo a parlargli,ma non c'era verso.

Louis Tomlinson era un maledettissimo orgoglioso del cazzo.

Non accettava di essere stato così impulsivo,così “passionale” e per non correre il rischio di cascare nuovamente in quel quasi sbaglio,evitava ogni contatto fisico e visivo con la scatenante di tali comportamenti “irrazionali”,Harry.

 

 

 

 

 

 

 

Mancavano pochi giorni all'inizio delle tanto bramate vacanze invernali quando,intenta a prendere dei libri dall'armadietto,mi sentii chiamare.

-Mandy! Ehi,Mandy!!-

La dolce voce celestiale che mi stava chiamando era quella di Niall. Oh,Niall...Se potessi scrivere quello che ti avrei fatto ogni volta che ti vedevo!

Ok,questo era inappropriato e volgare. Dimenticate tutto !! Comunque,mi girai con il cuore in gola e le ginocchia che tremavano e gli sorrisi.

Dio,come era bello ! Quando sorrideva tutto intorno a me rallentava : vedevo solo lui,il suo sorriso e quegli occhi color del mare.

-Non ti sei scordata che mi devi aiutare con la canzone,vero?- mi disse sorridendo.

-No,no,no!!- risposi frettolosamente,troppo – Figurati.- aggiunsi cercando di dare un tono disinteressato alla mia voce tremante. Naturalmente non ci riuscii.

-Bene!-rise-Allora che ne dici se lunedì prossimo ci vediamo? Tipo... a casa mia?- disse arrossendo leggermente. I

o purtroppo arrossii senza il leggermente,anzi.

Diventai rossa come l'etichetta della Coca-Cola e mancava poco che esplodessi a contatto con Niall che era un po' la mia Mentos. Ok,devo smetterla di provare a fare paragoni.

Ha ragione Louis. Faccio schifo!

-S-sì,va bene...Ok...Sì-farfugliai confusamente.

 

 

 

 

 

 

 

Lunedì arrivò velocemente e così anche il mio “appuntamento” con Niall. Senza accorgermene mi ritrovai in ritardo così presi la chitarra e corsi a prendere la metro che mi avrebbe portata da Niall.

Arrivai dopo una decina di minuti.

Riconobbi subito la casa perchè,proprio come mi aveva detto Niall mentre mi dava indicazioni per raggiungerla,c'erano due fenicotteri rosa con parrucche colorate e occhiali da sole nel giardino.

Quando lo guardai ridendo mentre mi spiegava, mi disse che era una fissazione di sua madre,ma secondo me era lui il “manicottero” ovvero il maniaco di fenicotteri. Ce lo vedevo troppo a mettersi nel giardino mangiando e osservando con orgoglio i suoi fenicotteri.

Mi sembrava proprio da Niall.

Suonai.

Mi aprì Niall con l'immancabile panino tra le fauci.

-Entra pure...Scusa per il panino,avevo fame...Ti posso offrire qualcosa?-disse cercando di non biascicare gli ultimi bocconi,non ci riuscì,ma si rese lo stesso assolutamente adorabile ai miei occhi.

-No,grazie. Sto benissimo.-gli risposi mentre guardavo la casa.

Era bella.

Niente di lussuoso,ma molto carina. Il salotto era piccolo e accogliente. C'era un divano di tessuto bianco,qualche poltrona e un camino acceso e scoppiettante.

La chitarra di Niall era distesa sul divano sopra una quantità abnorme di fogli e spartiti.

Mentre osservavo incantata la danza del fuoco dentro al camino mi apparve davanti una figura intorno ai 25 intenta a scrutarmi per benino.

-Tu devi essere la fidanzatina di quel bischero di mio fratello!-disse sorridendo il ragazzo che mi era di fronte.

Assomigliava terribilmente a Niall,ma era più muscoloso e aveva una sguardo sfacciato stampato in quegli occhi celesti.

Arrossii in una maniera indescrivibile e quando aprii la bocca per replicare e smentire la sua affermazione,Niall mi anticipò.

-È-è solo una mia...amica.- balbettò Niall imbarazzato.

-Perfetto,allora posso provarci spudoratamente!- proclamò convinto l'Horan più grande.

Niall strabuzzò gli occhi e io per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.

Greg,il fratello di Niall,mi guardò con sguardo malizioso e poi avvicinandosi a me mi sussurrò all'orecchio.

-Dopo pretendo il tuo numero di cellulare e un bacio !- rise divertito.

Io rimasi paralizzata dallo stupore. Greg se ne andò e la mano calda di Niall mi toccò la spalla.

-Lascialo perdere. È un cretino patentato.- mi tranquillizzò Niall sorridendomi dolcemente – Vieni,andiamo a fare un po' di musica!-disse facendo le corna con la mano come i rocker e una faccia da duro che mi fece scoppiare a ridere. Rise anche lui.

Niall spostò la chitarra e gli spartiti dal divano e mi fece segno con la mano di sedermi. Lui si mise a sedere sulla poltrona poco distante.

Frugò tra gli spartiti e dopo poco tirò fuori dal mucchio un foglio stropicciato e pieno di macchie d'olio e di pomodoro, lo guardò soddisfatto,fece un grosso respiro e me lo porse.

-Questa è la canzone di cui ti ho parlato. Ho scritto un po' di strofe,ma sono indeciso sul giro di accordi e su qualche frase. Magari qualcuna la puoi cambiare te...S-se non ti piace..- mi disse arrossendo.

Niall che arrossiva era cosa rara.

Normalmente succedeva solo quando era realmente MOLTO in imbarazzo o quando vedeva uno dei suoi piatti preferiti.

Che fossi diventata un piatto di patate spiaccicate in meno di 20 min dall'ultima volta che avevo visto il mio riflesso allo specchio??? O forse mi ero trasformata in un piatto di tortellini? O forse....Lo mettevo in imbarazzo ????????!!!!!!!!!

Cercai di togliermi dalla testa certe idee illusorie e tirai fuori la mia chitarra per cominciare a strimpellare il giro di accordi che erano scritti sul foglio.

 

D G Bm A G A D

 

G Bm A

G G Bm A

G D

 

Nel complesso andava molto bene : era orecchiabile ed era in una tonalità adatta sia alla voce maschile che a quella femminile. Lo guardai sorridendo.

-Per me vanno benissimo! Cosa c'è che non ti convince?- gli chiesi. Niall arrossì ancora di più e balbettò qualcosa di incomprensibile.

-Scusa,panino,non ho sentito!-

Mi stavo preoccupando.

Niall non era mai stato così.

Che si sentisse male ?

O forse ero io che essendo così brutta gli stavo per far vomitare il panino appena mangiato?

Le mie supposizioni furono interrotte dalla voce quasi tremante di Niall.

-I-il testo...Non mi convincono gli accordi con il testo...-disse imbarazzato.

Lessi il titolo.

Little things.

Bè,come inizio non ispirava un granchè.

Passai ad esaminare le strofe.

 

 

Your hand fits in mine
like it's made just for me
But bear this in mind
it was meant to be
And I'm joining up the dots
with the freckles on your cheeks
and it all makes sense to me
I know you've never loved
the crinkles by your eyes
when you smile, you've never loved
your stomach or your thighs
the dimples in your back
at the bottom of your spine
But I'll love them end lessly

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if I do It's you (oh, It's you)
They add up to, I'm in love with you
And all these little things

You can't go to bed
Without a cup of tea
And maybe that's the reason
that you talk in your sleep
And all those conversations
are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me

I know you've never loved
the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weigh
You still have to squeeze into your jeans
But you're perfect to me...

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all these little things


 

You'll never love yourself
half as much as I love you
You'll never treat yourself
right darlin' but I want you to
If I let you know I'm here for you

Maybe you'll love yourself
like I love you, oh

I've just let these little things
slip out of my mouth
because It's you, oh It's you, It's you
They add up to and I'm in love with you
And all these little things

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true, It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all your little things.


 

 

 

Risi leggendo quelle strofe perchè mi ricordavano tanto me stessa,le mie lentiggini,le mie odiose cosce,la mia ossessione con il tè prima di andare a letto,il mio odio verso la mia voce registrata,le mie fastidiosissime pieghette intorno agli occhi mentre ridevo,i miei jeans sempre troppo stretti e la mia lotta con la bilancia.

Non pensavo che Niall fosse così bravo a scrivere. Quei versi erano pura poesia.

-Niall,è bellissima!!- affermai credendoci realmente.

Lui mi guardava rosso fino alle orecchie.

-T-ti piace davvero??- disse torturandosi le mani per l'agitazione.

-Giuro sui capelli ingellati di Louis.- Scherzai mettendomi una mano sul cuore e facendolo ridere.

-F-forse se la canto e la ascolti ti piacerà di più...spero..- mi propose abbassando lo sguardo.

Non lo capivo.

-Sì,certo. L'ascolto volentieri,provo a farti i controcanti,va bene?-

Una delle mie poche abilità era quella di creare controcanti per una canzone. Mi bastava sentire un po' come faceva e riuscivo a cantarci sopra senza problemi.

-O-ok,sì...-balbettò alzandosi dalla poltrona per sedersi accanto a me sul divano.

Mi agitai e lui lo notò.

-Abbiamo solo uno spartito...-si sforzò di sorridermi cercando di nascondere una strana preoccupazione che gli si leggeva in faccia.

-Bè,certo,sì...- risposi.

Mi mandava in pappa il cervello quel ragazzo.

Eravamo vicinissimi.

Io appoggiai la mia chitarra a terra e lasciai che lui suonasse. Cominciò a cantare,ma gli tremava la voce e questo gli faceva stonare un po' le note.

Dopo due strofe mi aggiunsi anche io con voce titubante,ma sentire la mia voce stridula e femminea che si mescolava con la sua calda e leggermente roca mi fece prendere confidenza e cantai con più sicurezza. Anche Niall cantò con più sicurezza sentendo la sintonia fra le nostre voci.

Stavamo cantando per la seconda volta il ritornello quando la voce di Niall tornò ad essere tremante. Pronunciava male le parole come se avesse la bocca impastata e aveva la fronte imperlata di sudore.

Finito il ritornello Niall fece un grande sospiro e si girò verso di me fissandomi con quell'infinito di occhi che si ritrovava.

Ricominciò a cantare non smettendo di guardarmi.

La sua voce era più sicura dopo quel respiro,ma celava lo stesso una strana ansia.

 

 

 

You'll never love yourself
half as much as I love you
You'll never treat yourself
right darlin' but I want you to
If I let you know I'm here for you

Maybe you'll love yourself
like I love you, oh

 

 

 

 

 

Il silenzio più totale.

 

 

 

 

Io rimasi ammutolita.

Avevo gli occhi spalancati come il lori,quella specie di orsetto con gli occhi enormi.

Niall aveva il respiro affannato. Non aveva smesso di guardarmi nemmeno per un secondo.

Mi si avvicinò pericolosamente.

Deglutii restando immobile.

Mi prese il viso con le mani e fissandomi dolcemente avvicinò le sue labbra alle mie tremanti mentre chiudeva gli occhi.

 

 

*skjbhkajsnciudwnclkamsxudbn EHHHHH MACARENA *

 

 

 

 

QUELLA FOTTUTISSIMA SUONERIA CHE MI AVEVA MESSO LOUIS aveva interrotto quel quasi-bacio.

Quel bacio che sognavo da anni.

Quel bacio che non speravo nemmeno più che sarebbe accaduto. Quel bacio che mi faceva venire i brividi solo al pensiero.

Bene,quel fatidico quasi-bacio era stato interrotto da quella musichina odiosa che Louis aveva messo per il suo contatto sulla mia rubrica dicendomi che così sarei stata costretta a rispondergli sempre e comunque pur di far zittire quel cantante in calore che urlava parole incomprensibili.

Niall aprì gli occhi e mi guardò arrossendo.

-R-rispondi pure...-balbettò passandosi una mano tra i capelli biondi. Abbozzai un sorriso e risposi pronta a mandare a quel paese il mio amico.

 

-MI VUOLE VEDERE!!!- furono le prime cose che sentii quando premetti il tasto verde del telefono.

-Ciao anche a te,Louis. Ti rendi conto che hai appena interrotto un momento importante!!!- ringhiai senza rendermi conto che Niall era lì vicino a me.

Sbiancai e guardai Niall che sorrideva compiaciuto e imbarazzato.

-Mi dispiace,Manda. Mi dispiace di cuore,ma devi venire subito qua o io muoio di infarto!! Harry mi vuole vedere!- mi supplicò Louis.

Sapevo riconoscere la voce preoccupata di Louis e quella era decisamente una voce da “ho bisogno di una mano o mi ammazzo all'istante”.

-Ok,arrivo fra poco.- conclusi la chiamata frettolosamente e guardai Niall. Mi fissava con un sorriso dispiaciuto.

-V-vai pure,Mandy. Non ti preoccupare...- disse lui cercando di sorridere.

-I-io sono mortificata,ma Louis era davvero agitatissimo e non lo posso lasciare da solo,scusami!!-

Presi frettolosamente la mia chitarra e mi diressi verso l'uscita mentre Niall mi seguiva con lo sguardo.

Stavo per aprire la porta e salutarlo,ma non lo feci.

Con la chitarra in spalla corsi verso il divano dove lui era seduto e prendendogli il viso con le mani lo baciai dolcemente.

Dopo un attimo di sorpresa mise le sue mani sui miei fianchi e cominciò a premere le sue labbra sulle mie con foga.

Mi staccai da quelle labbra dolci e morbide controvoglia e andai alla porta.

L'aprii e mi girai sorridendo verso Niall che aveva la mascella che a momenti avrebbe toccato terra da quanto era aperta per la sorpresa.

-Ciao Niall!- lo salutai sorridendo come una scema.

-C-ciao Mandy...- balbettò lui guardandomi rosso in viso.




Spazio autrice.
Nessuno mi caca a parte una santa ragazza che adoro (grazie Boo-Hazz <3 ).
Vi odio,ma non demordo :D :D !!
Io continuo imperterrita.
Un bacio
Ponfo


 

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Capitolo 5
*** Louis ***


Louis

 

 

 

Il mio cuore stava per esplodere.

Sentivo quel fottuto organo che pretendeva di spezzarmi le costole e saltellare chissà dove.

Il messaggio di Harry era stato breve,ma fottutamente d'effetto!

-Dobbiamo chiarire. Ci vediamo alle 19 nel parco vicino casa tua.-

 

 

1-Come cazzo faceva a sapere dove fosse casa mia se non c'era mai stato'

Mi stalkerava forse? Era una specie di maniaco che si incappuccia e passa le ore dietro un albero per vedere la propria vittima?

2-E se io non avessi voluto “chiarire” ? Non c'era niente da chiarire per me. E poi il fatto che nel messaggio fosse stato stato così sicuro di sé mi metteva a disagio...Che si fosse realmente reso conto dei brividi che provavo quando lo vedevo nei corridoi? Aspetta,ma si possono notare i brividi anche a distanza di 20 m? E' possibile ? NO,NO E POI NO.

E poi i miei non erano brividi....Erano scosse...Ehm...Scosse intestinali che mi faceva tremare,sì...Decisamente..Sono sempre stato debole di stomaco,sicuramente è perché digerisco male il pranzo!

 

 

 

 

Mentre mi torturavo mentalmente,fisicamente e chi più ne ha più ne metta,arrivò la mia Manda.

Aprì la porta con un furia impressionante.

Aveva il fiatone,gli occhi appannati dalla rabbia e il sudore che le imperlava la fronte.

-Che cazzo succede? Lo sai che hai interrotto un momento...I-importante?- sibilò enfatizzando quell'aggettivo che la fece arrossire pericolosamente.

-I-io...Scusa,Manda,ma...Insomma...Harry mi ha mandato un messaggio e ...Bè...Sono settimane che non lo sento e...Aspetta...Momento importante? Ma non eri da Niall oggi?- smisi di balbettare e con occhi interrogativi le feci quella domanda che la fece arrossire ancora di più,se possibile.

-Mh?- biascicò fingendo che la mia domanda non l'avesse turbata per nulla

-No,cioè sì,ma...Lascia perdere- mi disse stizzita.

Amanda era cotta di Niall da millenni.

Tutti quelli che l'avevano vista anche una volta sola guardare Niall si erano accorti di quanto s'imbambolasse di fronte a quegli occhi blu,di quanto le sue lentiggini si confondessero tra il rosso delle sue guance color fuoco e di quanto le sue gambe cominciassero a tremare come foglie.

Lo sapevo benissimo che era innamorata dell'Irlandese,ma ogni volta che provavo ad entrare nell'argomento “Niall”,lei cambiava immediatamente discorso dandomi del pazzo.

E questo succedeva per qualsiasi argomento che riguardasse LEI. Amanda.

Tutti potevano raccontare e sfogarsi con lei perché non rifiutava mai di aiutare qualcuno,ma mai e poi mai qualcuno doveva interessarsi al suo stato d'animo perché questo la faceva andare sulla difensiva e smetteva di parlare.

Pur essendo il suo migliore amico non ero riuscito mai a farla sfogare,a farla piangere sulla mia spalla,a consolarla mentre piangeva,semplicemente perché quando succedevano cose del genere,nessuno ne era a conoscenza grazie alla sua bravura nello scomparire misteriosamente ed improvvisamente.

Come sempre,Amanda aveva tirato fuori gli artigli e aveva chiuso bene il guscio duro formato di paure che teneva segregato il suo cuore d'oro spaventato da tutto il dolore provato negli anni precedenti.

-Guarda che con me puoi parlare,lo sai! Insomma,io sono il tuo migliore amico!- le dissi cercando di convincerla.

Lei mi guardò duramente pur rimanendo rossa in viso,rendendosi contemporaneamente minacciosa ed incredibilmente tenera.

-Io non ho niente da dirti. Non è successo n-nulla...-proclamò fiera balbettando un po'.

Come al solito si era chiusa a guscio.

-Insomma,che è successo? Non mi avrai fatta venire qua solo per farmi innervosire?- disse velenosa.

L'avevo fatta arrabbiare.

Si vedeva benissimo dal suo sguardo assassino e dal piede che ticchettava violentemente sul pavimento.

-Harry mi ha mandato un messaggio con scritto che mi vuole vedere per chiarire...Io...Non ho niente da dirgli però...- balbettai agitato.

-Eh certo!- sbottò stizzita- Te non hai niente da dirgli,non devi chiarire e al primo messaggio che ti manda,mi chiami in piena crisi di panico facendomi correre qua nemmeno stessi per partorire??!!-

Sì,l'avevo fatta arrabbiare.

Mancava poco che estraesse dalla borsa un coltello e mi sgozzasse all'istante!

Appunto per Louis : MAI far arrabbiare Manda!

-I-io...-

Non sapevo che dire.

Vedere quella ferocia nei suoi occhi mi aveva paralizzato.

-La devi smettere,Louis! Ti stai rovinando la vita da solo! Non lo riesci a capire? Harry ti piace,ammettilo almeno a me...Almeno a TE!! Lo so che hai paura. Lo so che sei terrorizzato. Lo so che preferiresti scappare,ma non puoi,Lou! Devi affrontare i tuoi sentimenti! Devi essere TE STESSO e fregartene di quello che pensa la gente. Devi AMARE,Louis. Ama come se non ci fosse un domani. Ama finché non avrai più fiato. AMA,Louis!! Ama perché te lo meriti. Ti meriti di essere FELICE! Ti meriti di essere semplicemente il meraviglioso LOUIS TOMLINSON!!-

sputò tutto questo senza mai riprendere fiato.

Mi guardò arrossato per la mancanza di ossigeno e aspettò una mia risposta.

Mi toccai una guancia perché la sentivo pizzicare.

Era umida.

Stavo piangendo... Perché?

Perché Amanda era stata così sincera?

Perché aveva capito tutto di me?

Perché mi era così difficile essere semplicemente ME STESSO??

-Forza,pulcino. Io sono qui con te e non mi scollo per nulla al mondo.-

Mi abbracciò con forza mentre le lacrime non smettevano di bagnarmi il viso.

-Io ci sarò SEMPRE per te,amore mio! SEMPRE!- mi disse baciandomi il capo.

Sempre. Lei ci sarebbe stata sempre per me.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano le sette di sera e l'unica luce che illuminava il parco deserto era un misero lampione che sembrava messo lì per fare compagnia ai barboni che si addormentavano sulle panchine.

Ero seduto nella più assoluta solitudine da circa mezz'ora.

Stavo morendo dall'ansia e dall'agitazione.

Mentre mi stavo torturando le mani per il nervosismo,sentii dei passi che a primo impatto potevano sembrare femminili per la loro delicatezza,ma che sapevo perfettamente appartenessero a qualcuno che di femmineo aveva poco.

-Ehi...-

Un colpo al cuore.

Pensai di stare per morire.

Si può morire per un semplice “ehi”?

Mi girai e lo vidi nel suo semplice splendore.

Aveva un cappotto scuro gelosamente chiuso per il freddo con delle specie di inserti di “manto di pecora” sul collo.

Le sue gambe fini e vagamente femminili erano fasciate da dei jeans blu scuri.

Aveva degli stivaletti alla “Beatles” che tenevano al caldo i suoi lunghissimi piedi che scalpitavano per l'agitazione.

Aveva un cappellino di lana color panna che teneva a bada i suoi ricci ribelli e incredibilmente affascinanti.

Qualcuno più impertinente girovagava sulla fronte lattea e incorniciava il suo viso dolce e puro che mostrava un sorriso sincero e imbarazzato.

-C-ciao...- balbettai deglutendo vistosamente.

Si sedette vicino a me senza dire nulla.

Ci fu silenzio per un bel pò poi mi feci coraggio e sparai la prima cavolata che mi girava per la testa,tanto per rompere il ghiaccio che mi faceva gelare le vene.

-Fa freddo,eh?- esclamai.

Fa freddo.

Che frase CRETINA!!

Perché non gli avevo chiesto cosa avesse mangiato a pranzo?

Forse sarebbe stata meno stupida come domanda!

Che imbecille patentato!

-Già..Fa freddo.-rispose lui sorridendomi.

Come faceva ad essere così bello?

Come riusciva ad incantarmi con un semplice sorriso?

Come faceva a farmi perdere completamente nei suoi occhi così profondi da farmi quasi affogare?

Mi incantai a fissarlo come un ebete.

Era così perfetto,così semplice,così puro,così innocente,così...Harry.

Cominciò a ridere.

Mi resi conto della figura che stavo facendo e arrossendo pericolosamente mi girai dalla parte opposta.

-Anch'io voglio tutto di te,Louis.- bisbigliò dolcemente e quasi impercettibilmente.

Mi si bloccò il cuore e nella mia mente quelle parole rimbombarono come macigni gettati in un pozzo.

 

 

 

-Louis!- corre verso di me e mi tiene alzata la testa che sta per baciare irrimediabilmente l'asfalto.

-Come sei bello,Harry!- gli dico guardandolo.

-C-cosa hai detto?-domanda incredulo

-Sei proprio bello,ho detto e....BLAWWWWW!!!- vomito ancora.

Alzo la testa e mi asciugo la bocca con la manica.

Non mi importa niente adesso.

Voglio solo guardarlo da vicino.

Voglio solo assaporare quelle labbra rosse e irresistibili.

Voglio solo LUI.

Mi avvicino.

-Io voglio le tue labbra,i tuoi occhi,i tuoi capelli,il tuo naso,le tue orecchie,le tue braccia,il tuo collo,il tuo sorriso,la tua risata....Io voglio TUTTO di te,Harry Styles!- gli dico prendendogli delicatamente il viso con le mani.

 

 

 

 

Mi girai di nuovo verso di lui sperando che quello che avevo appena ricordato fosse solo un sogno.

Il dolce viso era dipinto da un sorriso imbarazzato e un leggero rossore sugli zigomi.

Cominciai a respirare affannosamente e sentii un nodo allo stomaco.

La sua mano tremante sfiorò la mia.

Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.

Il suo tocco era così delicato,così insicuro,così titubante.

Non so con quale forza ci riuscii,ma fissandolo in quegli smeraldi limpidi intrecciai le mie dita bollenti per l'agitazione con le sue tremanti e gelate per il freddo di dicembre.

Avvicinai il mio viso al suo e chiudendo gli occhi mi dimenticai del mondo che mi circondava pronto a fare l'unica cosa che veramente volevo e desideravo da tempo: baciare Harry Styles.

Mi fremevano le labbra e avevo la bocca secca,ma non mi importava.

Non mi importava perché Harry era davanti a me.

Non mi importava perché la sua mano stava stringendo timidamente la mia facendomi sorridere.

Non mi importava perché sentivo la mia stessa trepidazione pulsare nelle sue vene.

Non mi importava perché LUI era lì CON ME ed era tutto quel che volevo.

-Louis!-

 

 

 

 

 

Vi è mai capitato di essere al settimo cielo e un attimo dopo cadere nelle tenebre più oscure?

VI è mai capitato di sentire le farfalle nello stomaco e di riuscire a sentirle morire un attimo dopo?

Vi è mai capitato di voler sparire o morire all'istante?

 

 

 

 

-Louis! Che cazzo fai?-

Il mio cuore che stava scalpitando all'impazzata fino ad un secondo prima si fermò di colpo.

Il sangue bollente che mi scorreva nelle vene a contatto con la pelle morbida di Harry,si gelò all'istante.

-Che cazzo stai facendo? Vieni subito a casa,coglione!- urlò ferocemente mio padre.

Mi girai e vidi Paul Tomlinson che mi guardava con odio e disgusto.

Sarei voluto morire.

Avrei voluto scappare lontano da quel parco senza lasciare la mano di Harry.

Mi alzai dalla panchina e guardando gli occhi terrorizzati di Harry mi diressi verso mio padre.

-Non stavo facendo nulla. Andiamo.- gli dissi guardandolo freddo.

Lui mi prese con forza il polso.

-Lo spero per te!- mi ringhiò in faccia.

Harry non si era mosso per il terrore.

Lo guardai cercando di rassicurarlo con gli occhi e mi lasciai trascinare da quel mostro di mio padre che mi avrebbe fatto scontare ogni singolo secondo con Harry.

A me però non importava perché finalmente avevo capito.

Avevo capito che ero follemente perso per Harry e niente mi avrebbe fatto cambiare idea.

 

 

 

 

 

Arrivati a casa cominciò la consueta scarica di botte.

Mentre le mie sorelle urlavano lui continuò a picchiarmi senza considerare minimamente le loro urla disperate.

-Non voglio un figlio finocchio. Hai capito,stronzetto?? Se ti rivedo con quell'altro finocchio ammazzo te e lui!! Hai capito,brutta checca?-

Mi aveva quasi spaccato il naso in un impeto di rabbia.

Avev0 la schiena,il busto e il viso ricoperti di lividi violacei che risaltavano sulla mia naturale carnagione leggermente caramellata.

-Viola e caramello non stanno male come accoppiata.- scherzai con me stesso mentre mi tenevo il ghiaccio sul labbro spaccato.

Cercai di non pensare alle parole di quello stronzo per tutta la serata,ma fu inutile.

 

 

-Se ti rivedo con quell'altro finocchio ammazzo te e lui!!-

 

 

Avevo paura,inutile negarlo.

Conoscevo quel pezzo di merda e sapevo cosa fosse capace di fare per “onore”.

Mi ricordavo fin troppo bene quella volta che mi aveva spaccato un braccio perché mi aveva beccato a giocare con le barbie insieme ad Amanda.

Ero caduto dalle scale.

Fu questo quello che mi costrinse a dire al medico minacciandomi di spaccarmi anche l'altro se non l'avessi fatto.

Sapevo che sarebbe stato capace di uccidermi,ma soprattutto di uccidere Harry e io non glielo potevo permettere.

Avrebbe potuto pure riempirmi di lividi fino alla morte,ma MAI E POI MAI avrebbe potuto toccare quel viso d'angelo.

Non glielo avrei permesso.

Non gli avrei lasciato toccare nemmeno con il pensiero quella pelle di porcellana che tanto mi faceva sognare.

Non gli avrei permesso di sfiorare con quelle luride mani i ricci ribelli per cui impazzivo.

Non gli avrei permesso nemmeno di pronunciare quel nome così delicato che con quel caterpillar che si ritrovava al posto della voce avrebbe sicuramente sciupato.

A costo della mia vita non gli avrei permesso di sfiorare Harry.

 

 

Il mio Harry.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mattina dopo,Amanda mi aiutò come sempre a coprire con il suo fondotinta le macchie violacee che risaltavano prepotentemente sul mio viso.

-Lo ammazzo,quello stronzo. Lo denuncio,lo strangolo,lo...Lo...Lo...- sibilò arrabbiata mentre faceva attenzione a non esercitare troppa pressione sul mio viso martoriato da quelle mani senza cuore.

-Calma,Manda...Non vale la pena arrabbiarsi per quello stronzo...Pagherà per quel che ha fatto,stai tranquilla.- le dissi sperando di calmare la sua collera.

-Se potessi,Lou...Se potessi...F-fare qualcosa per aiutarti...-disse lasciando scivolare una lacrima sulla sua guanciotta rossa.

-A me basta averti qui. Non devi fare altro,mi basta che tu sia mia amica.-le dissi stringendo la mano che stava coprendo con il trucco lo scempio sul mio viso.

-Non sai quanto ti voglio bene,Lou...Nemmeno lo immagini!- mi disse cominciando a far rincorrere le lacrime sulla guancia e stringendomi facendo attenzione a non farmi male.

-Lo so,tesoro...E io te ne voglio di più...-

 

 

 

 

 

 

 

-Louis! Eccolo il mio uomo!- mi chiamò Zayn salutandomi con la mano.

-Bell'uomo!! Come va? Tutto ok con queste donne?- lo canzonai sorridendo.

-Sono troppe,TROPPE!!- scherzò alzando gli occhi al cielo e dandomi una pacca sulla spalla che mi fece piegare dal dolore.

-Ehi,tutto ok? Ti ho fatto male?- mi chiese preoccupato

-Tranquillo! E' che sei troppo forte per il mio fisico da campione olimpico di dormite sul divano!- risposi cercando di scacciare dal mio viso l'espressione di dolore provocata da quella pacca affettuosa,ma troppo forte per le mie spalle livide.

Rise con la sua risata piena che faceva cadere ai suoi piedi tutte le ragazze della nostra scuola.

-Ahahaha! Quanto sei scemo,Tomlinson!! Senti,devo dirti una cosa!- mi disse sorridendomi allegramente- ho chiesto a quel ragazzo,Harry,di cantare con noi! L'ho sentito cantare negli spogliatoi in palestra quando credeva di essere solo e non hai idea di che voce abbia!! E' roca,profonda,calda! Proprio quello che ci serve per smorzare la tua vocetta da donna mestruata!- mi prese in giro ridendo.

Harry che cantava con noi?

NO.

Non potevo permetterlo.

Cantare con lui avrebbe comportato vederlo molto spesso e se mio padre ci avesse visto insieme sarebbe stata la fine.

Ultimamente mio padre aveva scoperto un bar vicino allo studio di registrazione dove andavo con i ragazzi e passava tutta la giornata lì,ad ubriacarsi.

Se fosse uscito nel momento esatto in cui uscivamo anche noi e mi avesse visto con Harry.....

Non volevo nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto accadere.

-Zayn,non mi sembra il caso...-dissi al mio amico con aria seria-E' piccolo,non lo conosciamo bene,non sappiamo se sa cantare in gruppo...Insomma...No,non sono d'accordo..- farfugliai inventandomi delle scuse che sapevo perfettamente non avrebbero smontato l'entusiasmo di Zayn.

-Ma che dici??!! Piccolo??!! Ha solo un anno meno di me!! E poi non conoscevamo nemmeno Niall quando è arrivato dall'Irlanda eppure sei stato proprio tu ad insistere tanto per farlo entrare nella band!!- disse incredulo Zayn.

Lo sapevo che non ce l'avrei fatta.

Non c'erano scuse che reggessero.

Zayn era entusiasta di quel ragazzo e le mie scuse basate sul nulla non lo avrebbero mai fermato.

-I-io...N-non...-balbettai senza parole.

-Su,smettila,Tomlinson! Lui è nella band punto e basta! Stasera prove! Non fare tardi e non inventarti scuse che ti vengo a prendere di forza a casa!- proclamò orgogliosamente il moretto mentre si disperdeva tra la folla nel corridoio.

 

 

 

 

 

 

-Madonna,ma che hai oggi,Louis? Canti peggio del solito!!- mi prese in giro Niall.

Sentivo gli occhi di Harry fissi su di me,sulle mie spalle torturate e sul mio viso che nonostante avesse sopra chili di fondotinta lasciava intravedere qualche livido.

-N-niente...Scusate,sono solo stanco...Vado un attimo a bere dell'acqua...- dissi uscendo a capo chino dalla stanza che mi stava opprimendo con la sua aria piena di....Harry.

 

 

 

 

Mi sedetti sul divanetto più lontano dalla sala dove erano gli altri.

Mi presi il viso con le mani e sentii qualche lacrima scendere.

Avevo sofferto da morire ad ignorare Harry mentre cantavamo.

Mi ero maledetto quando avevo distolto lo sguardo da quegli smeraldi che mi guardavano preoccupati chiedendomi sofferenti perché lo stessi ignorando.

Sarei voluto morire anziché allontanare la mano dalla sua che si era avvicinata timidamente alla mia in cerca di un segno di affetto,di interessamento da parte mia.

Avrei voluto prendere quel viso di porcellana tra le mie mani e baciarlo con foga anziché scappare dalla sala inventandomi una scusa.

Avrei voluto,ma non potevo.

Non potevo rischiare che Harry corresse un qualsiasi pericolo.

Non potevo che soffrisse perché non avrei sopportato il dolore di vederlo stare male.

Forse era egoista,era cattivo,ma preferivo ignorarlo anziché amarlo con tutto me stesso e rischiare che quello stronzo gli facesse del male.

Le lacrime scendevano e portavano con loro il fondotinta di Amanda lasciando scoperti i lividi che con tanta cura la mia amica aveva coperto.

-Louis....-

Una mano grande e calda mi toccò la spalla.

Alzai gli occhi velati di lacrime e vidi Harry che mi fissava preoccupato.

-Louis,che succede? Che cosa sono quei lividi?- mi domandò preoccupato sedendosi vicino a me e non togliendo la mano dalla mia spalla.

Cominciai a singhiozzare senza ritegno.

Quegli occhi così immensi mi facevano perdere.

Cancellavano ogni traccia del mio orgoglio,della mia usuale freddezza,del mio autocontrollo e mi lasciavano nudo e crudo davanti a loro.

Nudo e crudo davanti all'immensità.

-E' stato lui,vero? Ti ha fatto lui quei lividi? I-io...Louis....M-mi dispiace...Ti dovevo lasciare stare come mi avevi detto,scusa...S-sono stato un egoista....- mi disse con voce tremante e gli occhi lucidi.

Cominciai a tremare.

-N-no,H-Harreh.....T-tu non c'entri nulla...Ce l'ha con me e basta- dissi piangendo.

Mi strinse forte,ma sentendo i miei muscoli irrigidirsi per il dolore e i miei sussulti mi lasciò di botto e mi guardò terrorizzato.

-A-abbracciami,ti prego...Non mi lasciare...- mormorai con voce flebile.

Mi cinse con le sue braccia muscolose facendo attenzione a non farmi male.

Sembravo una bambina di due anni che dopo aver avuto un brutto sogno si stringe tra le braccia della madre.

Tutto il mio orgoglio era andato a farsi fottere.

Volevo solo sentire quelle braccia forti abbracciarmi.

Non mi importava nulla.

Sarei potuto morire anche in quell'istante.

Sarei potuto morire tra le braccia di Harry.

 

 

 

 

 

Il suo caldo respiro spezzato dalle lacrime mi scaldava il viso.

Le sue braccia forti mi stringevano con una dolcezza maniacale.

Il mio viso sul suo petto che si alzava ad ogni respiro, stava bagnando la sua maglietta profumata di cupcake con le lacrime amare piene di rancore,di disperazione.

Il mio cuore batteva in sincrono con quello di Harry su una frequenza tutta loro.

Le mie mani raggomitolate sul suo petto forte tremavano stringendo la maglietta bagnata.

-M-mi dispiace così tanto,Louis.....S-scusa...- disse singhiozzando.

-Basta,Harry. Non è colpa tua. Smettila,per favore.- dissi alzando la testa dal suo petto e prendendogli il viso scosso dai singhiozzi con le mani.

-Smettila di piangere,per favore....Non mi piace non riuscire a vedere bene il verde dei tuoi occhi a causa delle lacrime...Sono così belli...- gli dissi accarezzandogli la guancia con il pollice.

Mi guardò sorridendo amaramente.

-Sei così bello,Harry...- gli dissi senza rendermene nemmeno conto.

Lui mi guardò spaesato.

Si avvicinò a me con una lentezza snervante.

Mise dolcemente le mani sul mio viso e ad un millimetro dalle mie labbra canticchiò flebilmente

-When I see your face
There’s not a thing that I would change
'Cause you’re amazing
Just the way you are
And when you smile,
The whole world stops and stares for awhile
'Cause boy you’re amazing
Just the way you are...-

 

 

 

 

Mi fiondai sulle sue labbra con una foga che nemmeno pensavo di possedere.

Erano morbide proprio come me le ero immaginate.

Erano buone.

Sapevano di dentifricio,di zucchero e di cupcake.

Affondai le mie dita sul viso di porcellana e assaggiai avidamente quella bocca che tanto avevo bramato.

Baciai quelle labbra fino allo sfinimento.

Baciai mille volte quel collo bianco come la neve.

Strinsi con le dita i suoi ricci ribelli che mi facevano impazzire.

Baciai il naso da bambino che si arricciava ad ogni contatto con le mie labbra.

Baciai quegli zigomi così maschili,così marcati,così sensuali.

Lo strinsi a me con tutta la forza che avevo senza lasciare andare quelle labbra per nemmeno un secondo.

Accarezzai la sua lingua con la mia e lasciandole danzare autonomamente mi lasciai coccolare dalle sue mani grandi e possenti che mi sfioravano timidamente,preoccupate di farmi male.

 

 

-Non mi lasciare,Harry...Ti prego,non mi lasciare mai...-

 

 

 

 

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE

Uhhhhhhhhhhhhhhh!! Eccomi qua!

Era tanto che non aggiornavo perchè sono stata gettata in un paese disperso tra le montagne tosco-emiliane per circa 10 giorni senza connessione internet,quindi per la vostra felicità non ho aggiornato.

Bè,che dire....FINALMENTE SI SONO BACIATI!!

Mi sa che c'ho la fissa per i semi-baci....Tutte le volte sono lì e....BAM...Succede qualcosa.

Stavolta però sono stata buona e vi ho dato questa enorme gioia (?) !!

Diciamo che l'ho fatto in gran parte per me perchè non vedevo l'ora che si baciassero...Dio santo,non ne potevo più :D

Ho iniziato un'altra ff a cui tengo molto perchè è praticamente una biografia quindi...Boh...Se vi va...Passate e fatemi sapere.

 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2052598&i=1

 

 

Non aggiorno finchè non ci sono ALMENO 3 recensioni...Dico io,che vi costa dirmi che ne pensate D: ??

Un bacio

Ponfo

 

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Capitolo 6
*** Harry ***


 

Harry

 

 

 

 

 

 

-Non mi lasciare,Harry...Ti prego,non mi lasciare mai...-

 

 

Mi svegliai con quelle parole che ronzavano prepotentemente nella mia testa.

Mi alzai in piedi e il contatto con il pavimento fece sì che il ricordo di quel bacio m'invadesse da capo a piedi.

La freddezza delle sue mani sul mio petto.

Il sapore dolciastro delle sue labbra tremanti misto al salato delle lacrime che gli rigavano il suo stupendo viso.

Il battere all'unisono dei nostri cuori impazziti.

Il tremore delle mie mani che sfioravano quel cristallo di viso stando attente a non fargli male.

Il respiro spezzato per l'emozione e la voglia irrefrenabile di non lasciare andare mai quelle labbra che erano ormai diventate un rifugio sicuro per il mio cuore.

Un brivido di freddo lungo la schiena mi riportò alla realtà.

Il sole cercava di entrare ad illuminare la mia stanza piena di sogni e sospiri di felicità. Era presto per i miei standard, ma sinceramente non mi importava.

Da sveglio potevo ricordare a mio piacimento tutto quello che era successo il giorno prima senza lasciare il comando ai sogni.

Il ricordo del viso raggiante di Louis mi apparve davanti e un sorriso involontario s'impossessò del mio viso facendo sì che il battito del mio cuore prendesse il via.

Non potevo crederci.

Non potevo credere che quell'angelo dagli occhi celesti sceso sulla Terra per chissà quale motivo mi avesse baciato.

ME!!

Non potevo credere che le sue labbra sottili avessero completato le mie carnose.

Non potevo credere che quei sospiri sconnessi fossero causati dalla nostra foga nel baciarci.

Non potevo credere che le sue mani femminili e fragili si fossero immerse nei miei ricci castani come un delfino che si rigetta nel mare dopo un salto.

Non potevo credere che le nostre lingue si fossero accarezzate dolcemente, timorose di spaventarsi a vicenda.

Non potevo credere che Louis avesse scelto me.

Il cellulare sulla scrivania risuonò prepotentemente.

Mi avvicinai al tavolo di legno chiaro e presi il telefono dallo schermo illuminato.

 

 

 

 

 

DA: LOUIS

 

Spero vivamente che tu sia sveglio come me. Non riesco a dormire. Degli occhi dannatamente verdi mi fissano nei sogni ;)

 

 

 

 

 

 

 

Sussultai a quel messaggio. Era dolce e simpatico. Niente a che fare con gli altri pochissimi e freddissimi messaggi che ci eravamo mandati nei mesi precedenti.

-Degli occhi dannatamente verdi mi fissano nei sogni..- ripetetti a me stesso nel buio della camera.

Il cuore cominciò a scalpitare emozionato e un sorriso imbarazzato nacque dalle mie labbra.

Mi sentivo come una scolaretta alla sua prima cotta. Eppure ero stato già innamorato in vita mia e non mi ero mai sentito così... agitato, euforico, emozionato, imbarazzato, elettrizzato ?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ed io siamo seduti vicini sul suo letto con il libro di matematica sulle ginocchia e fogli e matite sparsi un po' ovunque.

-Dio,non ce la farò mai!- sbuffa il rosso sdraiandosi disperato sulla coperta.

-Forza,Ed!! Non essere così pessimista! Vedrai che lo passerai!- gli dico cercando di rassicurarlo.

-Non è vero,Harry! Non lo passerò mai, i miei si incazzeranno come delle bestie e non mi faranno fare quell'audizione.- mormora lui con voce spezzata.

Io lo guardo mentre poggia la testa sulle mani e guarda sconsolato il soffitto bianco.

-Lo passerai, i tuoi ti manderanno a quell'audizione e diventerai uno dei cantanti più famosi del mondo perchè sei un mito, Ed! Hai una voce che incanta e scrivi delle canzoni che emozionano! Vincerai quell'audizione e verrai da me a dirmi “Harry, ho vinto, avevi ragione!” e io ti dirò “Lo sapevo che avresti vinto perchè sei sempre stato il migliore!” - esclamo fissandolo negli occhi chiari.

Lui si alza e si mette a sedere. Mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare ed in un attimo non capisco più niente.

 

 

 

 

Mi ritrovo attaccato alle labbra di Ed Sheeran, il mio migliore amico da una vita e il ragazzo di cui sono segretamente innamorato da altrettanto tempo.

Sento le sue mani che stringono possessivamente i miei capelli ricci.

Sento il suo respiro mozzato dall'emozione.

Vedo i suoi occhi chiusi per non essere costretto ad incontrare i miei occhi aperti per lo stupore.

Sento il cuore che impazzisce dentro la mia cassa toracica di ragazzino di 13 anni.

Sento la sorpresa che invade ogni singola fibra del mio corpo e che mi fa tremare da capo a piedi.

Sento lo stomaco che si contorce emozionato al contatto con quelle labbra così sottili e buone. Al sapore di ciliegie.

Sento il cervello annebbiarsi all'istante e non capisco più niente.

Non mi ricordo come sono finito in camera sua a studiare matematica per aiutarlo a passare l'esame di recupero.

Non mi ricordo come siamo diventati amici.

Non mi ricordo perchè mi sono innamorato di quei capelli rossi e scompigliati che lo fanno assomigliare tanto al fratello di Ron Weasley.

Non mi ricordo come mi chiamo.

Non mi ricordo chi sono.

Non so che fare, ma sento che le sue labbra tremanti non hanno intenzione di staccarsi dalle mie ed allora mi lascio andare.

Lascio che le mie mani si posino sulle sue spalle molto più grandi delle mie e che mi hanno fatto tanto sognare in questi anni.

Lascio che il mio respiro trattenuto per lo stupore si trasformi in tanti piccoli sospiri mozzati dalla foga di quel bacio.

E ora che sono qui, con le mie labbra appoggiate a quelle del ragazzo che mi ha sempre attratto mi rendo conto che sì, io sono innamorato e mai proverò delle sensazioni più forti di queste.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ero stato innamorato di Ed. Ne ero stato follemente innamorato per anni.

Eravamo stati insieme fino a pochi mesi prima che io mi trasferissi a Londra da Holmes Chapel.

Le serate passate in camera sua a “studiare matematica” erano diventate un nostro rituale settimanale.

Passavamo le ore a baciarci, a coccolarci, a ridere e a scherzare sul nostro futuro.

Poi lui dopo aver vinto l'ennesima audizione canora era stato ingaggiato da uno studio discografico e si era trasferito in America.

Avevo pianto come un pazzo quando mi aveva lasciato.

Mi volevo strappare il cuore dal petto e darlo in pasto a qualche bestia feroce.

Avrei preferito cento volte morire anziché soffrire in quella maniera.

Poi però erano passati i mesi e il dolore si era affievolito.

Il mio amore per Ed si era trasformato in profonda tenerezza fino a diventare un semplice, ma intenso affetto.

Ero sicuro che non mi sarei innamorato mai di nuovo in quella maniera eppure,eccomi qui.

A Londra da pochi mesi con pochissimi nuovi amici e un solo puntino fisso in capo.

Louis.

Quella meravigliosa creatura dagli occhi celesti e il sorriso disarmante.

Quel ragazzo che con un semplice sguardo era riuscito a far crollare ogni mia certezza.

Quegli occhi color del cielo che erano stati capaci di farmi sentire per la prima volta delle sensazioni che non avevo mai conosciuto.

Quel viso che mi aveva fatto innamorare immediatamente.

 

 

 

 

 

No,non riesco a dormire nemmeno io :)

 

 

:D Oggi vieni con me al giardinetto ?

 

 

Sì. Ci vediamo lì ? :3

 

 

Non vedo l'ora ;) Porta il burrocacao perchè a fine giornata potresti avere le labbra decisamente screpolate :D

 

 

 

 

 

Mi voleva baciare.

Ancora.

E ancora.

E ancora!!

Cominciai a saltellare come un canguro per tutto camera mia.

Iniziai a ballare quella che a mio avviso doveva essere una danza della vittoria e sorridendo incessantemente puntai le braccia al cielo come una superstar.

Louis Tomlinson voleva sfinirmi di baci.

E io non mi sarei tirato decisamente indietro!

No,non lo avrei fatto affatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arrivai al giardinetto in anticipo di un bel po'.

L'agitazione mi aveva cominciato a divorare da subito e non ero riuscito a tranquillizzarmi.

Così per evitare di cominciare a stritolare mia sorella di abbracci e di baci sulle guance per calmarmi,avevo deciso che avrei aspettato su una panchina dove magari avrei trovato qualcuno con cui avrei potuto non pensare a Louis e alle sue stupende labbra chiacchierando di qualsiasi cosa.

Arrivato in quell'ammasso di alberi e panchine mi ritrovai davanti un ragazzo con i capelli castani e gli occhi celesti che, evidentemente agitato, camminava con il capo chino da destra a sinistra.

-L-Lou...- lo chiamai timidamente.

Lui si girò e i suoi occhi mi fecero sciogliere all'istante.

Quell'azzurro così limpido e chiaro mi abbracciò in un sorriso ammaliatore al quale io non riuscii a resistere.

Le labbra sottili che erano state protagoniste indiscusse dei miei sogni notturni si aprirono in un enorme e sincero sorriso.

-Vieni!- mi disse prendendomi per un braccio e trascinandomi dietro un muretto dove non si sedeva mai nessuno.

In un attimo mi ritrovai le sue labbra morbide poggiate con gentilezza sulle mie tremanti.

Le sue mani si persero nuovamente tra i miei ricci stringendoli con cura ed io mi sentii come il pomeriggio precedente.

Il fiato si fermò in gola.

Le farfalle si svegliarono dal loro sonnellino e cominciarono a volare come aeroplani nel mio stomaco.

I miei occhi si chiusero immediatamente e mi feci trasportare dal suo tocco delicato tra la mia chioma.

Gli strinsi la schiena e chinai leggermente la testa verso sinistra permettendo alle nostre bocche di incastrarsi alla perfezione, essendo esse consapevoli di essere l'una il completamento esatto dell'altra.

Il sottile con il carnoso.

Il rosa con il rosso.

Il celeste con il verde.

Il basso con l'alto.

Il mingherlino con il muscoloso.

L'abbronzato con il cadaverico.

Il liscio con il riccio.

Louis con Harry.

Ci staccammo dopo minuti che parvero millenni.

Le labbra avevano perso la sensibilità e mi girava la testa come quando scendi dalle montagne russe.

Perchè in fondo le mie montagne russe erano proprio Louis Tomlinson.

-Dio, mi ci voleva proprio per cominciare la giornata!- esclamò Louis sorridendomi ed accarezzandomi una guancia.

-G-Già..- balbettai ancora scosso per gli interminabili minuti senza ossigeno.

-Non ho più fiato..- constatò ridendo.

-Io nemmeno..- aggiunsi distogliendo lo sguardo per evitare di arrossire.

-Mi togli il fiato, Harry Styles...- mi sussurrò ad un orecchio.

Quelle che sarebbero dovute essere delle farfalle si trasformarono in pterodattili inferociti.

I brividi lungo la schiena mi fecero pensare di aver un attacco epilettico per quanto potenti e numerosi erano.

Le mani cominciarono a tremare come foglie e gli occhi si spalancarono.

-I-io...-borbottai imbarazzato.

-Oh, guarda chi si vede! Il buon vecchio Tomlinson con il suo nuovo amichetto ! Che facevate ? Vi scambiavate tanti bacini coccolosi da froci?-

Una voce maschile e derisoria mi fece gelare il sangue.

Alcuni ragazzi della squadra di calcio nella quale giocava Louis si stavano avvicinando a noi con dei sorrisi malefici stampati in faccia.

Sentì il gelo scendere su Louis che si girò di scatto verso quel gruppetto e cominciò a tremare leggermente.

-Non ci avevi detto che ti piaceva metterlo nel culo alla gente, LouLou! Chissà quanto ci rimarrà male la tua Eleanor quando saprà che il suo adorato fidanzatino è una checca !- sghignazzò un biondino muscoloso avvicinandosi sempre di più a noi.

-Non sono frocio. E' solo un mio amico con cui stavo parlando, Johnson.- disse freddamente Louis con la voce un po' tremante.

-Davvero?!- esclamò fintamente sorpreso un ragazzo moro che era stato alle spalle del biondino fino a quel momento.

-E da quando per parlare ad un “amico” c'è bisogno di infilargli la lingua in bocca?- continuò con tono aspro il biondino – Io non lo voglio un giocatore frocio, capito, LouLou?- Sputò con gli occhi infuocati guardando dall'alto Louis che sembrava essere diventato una statua di ghiaccio.

-Ho detto che non lo sono. Smettila!- ringhiò inferocito Louis cercando di non sembrare minimamente agitato.

-Non mi prendere per il culo!- abbaiò Johnson prendendo il collo di Louis e sollevandolo leggermente.

-Fermo! Fermo!- urlai prendendogli il braccio con le mani e cercando in tutti i modi di toglierlo dal collo morbido di Louis.

-Tomlinson, il tuo fidanzatino ti difende! Come siete teneri!- disse con un finto sorriso sulla faccia.

Lasciò velocemente il collo di Louis scrollandosi le mie mani strette intorno al suo bicipite pompato e mi diede un cazzotto in piena faccia.

Mi accasciai per terra con le mani sul viso.

Sentivo il sangue uscire prepotentemente dal mio naso.

-Che cazzo fai?? Imbecille!- strillò Louis abbassandosi su di me.

-Non voglio che un frocio mi tocchi!- sputò inviperito il biondino.

Louis si alzò in fretta e fece per restituirgli lo stesso favore che aveva fatto a me,ma l'energumeno gli bloccò il polso e glielo rigirò facendolo urlare dal dolore.

-Ho detto che non voglio che un frocio mi tocchi!- sbraitò quello sputando in faccia a Louis e tirandogli un pugno in pieno stomaco facendolo accasciare vicino a me piegato in due dal dolore.

-Ci vediamo agli allenamenti, Tomlinson ! E ti consiglio di fare la doccia dopo tutti gli altri o ti darò il resto delle spiegazioni!- disse quella bestia dandoci le spalle e incamminandosi con il gruppetto che sghignazzava da dove erano venuti poco prima.

-L-Louis...S-stai bene?- sussurrai con la bocca impastata dal sapore amore del sangue.

Un singhiozzo.

Due singhiozzi.

-L-Lou...- mormorai preoccupato cercando di mettermi seduto e di avvicinarmi a lui.

-E' st-ata c-colpa mia, Harry...S-scusa!- disse tra i singhiozzi spezzati da respiri in cerca di ossigeno.

-Non è vero,Lou..Smettila...Non è stata colpa tua!- esclamai mettendogli una mano coperta di sangue sul giubbotto nero e accarezzandogli la spalla dolcemente.

-Sì, Harry! N-non dovevo baciarti oggi o...O ieri! Non avrei mai dovuto baciarti! Guarda come siamo ridotti!- singhiozzò alzando il viso e guardando tra le lacrime il mio viso pieno di sangue gocciolante.

-Smettila, Lou...Ti prego...Smettila!- dissi mentre le lacrime cominciavano a scendere sulle guance e a mescolarsi con il sangue fresco.

Quelle parole mi stavano facendo molto più male del cazzotto che avevo ricevuto in piena faccia.

-N-No, Harry! Non dovevo! G-guarda cosa ti ha fatto al viso! Sei pieno di sangue!- biascicò mentre mi accarezzava il naso gocciolante e il labbro spaccato.

-Non mi importa niente! Non mi importa se mi ha pestato o se mi pesterà ancora, io voglio semplicemente stare con te! Non me ne frega un cazzo di quello che mi faranno perchè ti bacio! NON ME NE FREGA ASSOLUTAMENTE UN CAZZO!- urlai mentre le lacrime correvano ormai senza più nessun freno sul mio viso.

-A me sì, però! Non voglio che ti tocchino!- replicò lui piangendo disperato.

-No, Louis! Io voglio stare con te! E se questo vorrà dire baciarsi di nascosto e ogni tanto beccarsi qualche cazzotto in faccia, a me va bene! A me va bene perchè mi piaci, Louis! Mi piaci da impazzire! Mi fai venire le farfalle nello stomaco e mi fai tremare come una ragazzina!- sbraitai senza ritegno.

Lui mi fissò con gli occhi pieni di lacrime e sollevandosi da terra con una mano mi baciò tremando.

-H-ho paura, Harreh...Ho tanta paura...- sussurrò non smettendo di singhiozzare.

-Ci sono io con te. Non ne devi avere.- gli dissi fissandolo in quei pezzi di cielo all'alba velati da amare lacrime.

 

 

 

 

 

-Cazzo, Harry!! Ma che hai fatto??- sbraitò Liam vedendomi entrare dalla porta con il naso viola e gonfio.

-Niente, lascia stare!- sibilai sorpassandolo e dirigendomi nella stanza di registrazione.

I ragazzi era già lì.

Zayn aveva in mano un pezzo di carta che stava mostrando raggiante ad un altrettanto entusiasta Niall.

Louis era seduto un po' in disparte su una seggiolina con una mano sullo stomaco che sarebbe potuta sembrare normale se io non avessi saputo il perchè di quel gesto così affettuoso verso se stesso.

Mi guardò entrare e vidi i suoi occhi riempirsi di tristezza.

-Harry ! Ma che cazz..?- esclamò Niall alzandosi in piedi e venendo verso di me.

-Niente. Non è successo niente.- lo interruppi freddamente scansando la sua mano che si era avvicinata al mio viso.

Zayn mi fissava a bocca aperta.

Entrò Liam che mi si parò davanti e mi fissò con i suoi occhi preoccupatissimi.

-Dio, Harry! Devi metterci del ghiaccio! Ma chi ti ha ridotto così?- chiese agitato il castano chiaro mettendomi le mani sulle spalle.

Mi scrollai sgarbatamente i suoi palmi da dosso e lo fissai gelido.

-Ho detto che non è successo niente. Lasciatemi in pace!- sbottai velenosamente.

Tutti e tre mi fissarono allibiti mentre sentivo lo sguardo disperato e infinitamente triste di Louis che mi attraversava da parte a parte.

-Insomma, cosa è questa super novità per la quale mi sono dovuto catapultare qua in meno di dieci minuti?- chiesi guardandoli accigliato.

Zayn distolse lo sguardo dal mio viso tumefatto e lo posò sul pezzetto di carta che teneva in mano.

-Questo è il motivo.- esclamò senza far trasparire nessuna emozione.

-Insomma, mi hai fatto fare una corsa epica solo per mostrarmi la cellulosa di quella carta?- domandai inviperito.

Liam sbarrò gli occhi e vidi Niall sbiancare leggermente.

-Ehi, sta' calmo, Harry! Non è che se qualcuno ti pesta perchè gli freghi la ragazza hai il permesso di rispondermi a cazzo!- ringhiò Zayn perdendo la calma.

La rabbia mi invase ogni singola fibra del corpo e la voglia di prenderlo a pugni mi vibrava nelle mani.

-Che cazzo ne sai del perchè mi hanno picchiato?- sibilai saettandolo con lo sguardo.

Louis si alzò di scatto e mise una mano sulla mia spalla.

-Basta, ragazzi. Calmiamoci.- sussurrò debolmente puntando i suoi occhioni tristi nei miei infuocati dalla rabbia.

-E' lui che è stronzo! Io non c'entro proprio nulla!- esclamò Zayn con faccia offesa.

Liam lo congelò con un'occhiataccia e lui sembrò scomparire sotto lo sguardo severo dell'amico.

-Comunque, quel pezzo di carta è la lettera di una casa discografica che vuole farci registrare una nostra canzone, farci il videoclip e vedere il gradimento della gente su Youtube!- esclamò entusiasta Niall cercando di dissipare le nubi di litigio che stavano invadendo velocemente la sala di registrazione.

-Davvero??- chiese sorpreso Louis che continuava a tenere la mano sulla mia spalla .

-Sì! A inizio anno ci faranno sapere tutto nei dettagli! Dobbiamo solo dire loro che accettiamo!!- continuò Zayn scordatosi immediatamente dello scambio di acide battute con me.

-Che bello!- esclamò Louis cercando di sembrare veramente entusiasta anche se al momento non era esattamente come si sentiva.

-Bello?! E' MERAVIGLIOSO!- urlò Zayn sorridendo da parte a parte.

-Sì, è davvero meraviglioso!- ripetette Liam assecondando il sorriso dell'amico e circondandogli le spalle con una braccio.

-Basta firmare questo foglio e rispedirglielo il prima possibile!- precisò il moro con l'eccitazione negli occhi marroni.

Passò il foglio a Liam e dopo aver preso frettolosamente una penna gliela porse in fretta e furia.

Liam sorrise e firmò.

Il foglio fu firmato da tutti e Zayn, dopo averlo ammirato soddisfatto per qualche secondo, lo rimise in tasca piegato a caso.

-Bene, volete cantare un po'? E poi dobbiamo decidere cosa cantare per loro!!- disse euforico il moretto rivolto a noi.

-Io oggi non ho molta voglia mi dispiace. Mi va bene qualsiasi cosa deciderete!- soffiai a capo chino.

Louis mi guardava. Sentivo il suo sguardo triste che mi fissava.

-Dai, Harry, cosa è successo?- mi chiese Liam con la sua solita voce pacata e paterna.

-N-niente..- mormorai,ma delle lacrime mi tradirono.

Louis mi abbracciò immediatamente e sentii che anche lui aveva cominciato a piangere.

Gli altri tre stavano in silenzio.

Non si erano mossi di un millimetro.

-Louis..- chiamò flebilmente Liam mettendo una mano sopra la spalla del ragazzo che mi abbracciava.

-Ci hanno visto mentre ci baciavamo e ci hanno pestato.- disse d'un fiato Louis ancora ancorato a me mentre le lacrime gli rigavano il viso.

-V-vi baciavate?- chiese incredulo Niall prendendosi una gomitata nel costato da Zayn.

-Sì, Niall. Ci baciavamo e non sei stato l'unico ad esserne sorpreso. Anche i miei adorabili compagni di squadra non hanno apprezzato la novità.- sputò Louis con il viso nascosto sulla mia spalla.

-Non ho detto che non ho apprezzato la notizia, Lou! Io sono contento se state bene ! Sono solo rimasto...stupito,ecco!- disse Niall con tono serio.

-Cosa avete intenzione di fare?- chiese ad un tratto Zayn.

Quella domanda non mi spiazzò. Ero sicuro di quello che volevo.

Volevo stare con lui. E niente mi avrebbe fermato.

-Io voglio stare con Louis. Il resto non mi importa.-esclamai convinto guardando i ragazzi con gli occhi ancora velati di lacrime.

Louis alzò la testa dalla mia maglietta e mi guardò con tenerezza.

Non disse nulla, ma di punto in bianco mi baciò.

Non era un bacio passionale come il primo.

Era timido.

Era impaurito.

Era spaventato.

-E con Eleanor?- continuò a domandare Zayn freddamente.

Non c'avevo pensato minimamente.

Sinceramente pensare a quella sgualdrinella con delle tagliatelle al posto dei capelli non mi andava proprio in quel momento.

Louis sembrò della mia stessa opinione.

Nemmeno lui c'aveva pensato.

Mi guardò spaesato senza sapere che dire.

-Bè, da una parte la potresti ancora utilizzare come hai fatto fin'ora..- disse con disinvoltura il moretto.

Louis lo guardò con uno sguardo gelido.

-Io voglio stare con Harry! Di quella morta di cazzo non me ne frega proprio niente!- ringhiò inferocito.

Sorrisi involontariamente.

Nessuno aveva mai detto una cosa del genere nei miei confronti.

Nessuno aveva mai voluto stare con me così tanto come voleva Louis.

Nemmeno Ed.

-Ho capito, ma se continui a dire che è la tua fidanzata e ti fai vedere in giro con lei mentre pomiciate, la gente non comincerà a sospettare niente!- dichiarò convinto Zayn fissando Louis.

Lui lo guardò stupito.

Io sentì una fitta allo stomaco.

Come idea era buona, ma il pensiero di dover vedere loro due appiccicati a scuola non mi piaceva per niente, anzi.

-Bè...Effettivamente...H-harreh..C-che ne dici?- balbettò imbarazzato fissandomi con quei due occhioni celesti che mi facevano sempre sprofondare nell'oblio.

-Mi sembra un'ottima idea.- sospirai per niente convinto.

Louis mi baciò dolcemente.

Non potevo sospettare che accettando quella stupida idea mi sarei procurato tutto il dolore che sto continuando a combattere anche ora.

Il dolore nel non poter ammettere al mondo che Louis Tomlinson è mio.

 

 

 

Spazio autrice

Questo è ufficialmente il capitolo più merd*oso che io abbia mai scritto in vita mia.

Fa letteralmente vomitare,ma ahimè,non riesco a migliorarlo. Inoltre il mio computer ha deciso di fare i capricci e quindi pubblica con i caratteri che piacciono a lui. Mah!

Mi potete uccidere. Lo so perfettamente che fa schifo e me ne vergogno però succede. C'est la vie.

Se volete uccidermi e spararmi un po' di cattiverie,lasciate una recensione.

Vado a barricarmi !

Un abbraccio

Ponfo

 

 

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