l'amore è questo. (momentaneamente sospeso)

di swagirls_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PRIMO CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** TERZO CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** SECONDO CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** QUARTO CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** QUINTO CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** SESTO CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** SETTIMO CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** OTTAVO CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** PRIMO CAPITOLO ***



Non pensate che innamorarsi sia facile,nemmeno capirlo lo è. Nemmeno negarlo,ma non agli altri. A te stessa. Negare a te stessa di essere innamorata è difficile,e la cosa più brutta è che tu ci credi. In quel momento che cerchi di convincerti,quando tutto diventa buio e infondo alla stanza vedi una luce. La verità,che non vuoi raggiungere perchè fa troppo male innamorarsi,ed io mi sono innamorata. Mi sono innamorata e faceva male,ma ne valeva la pena?

Mi chiamo Elisa,ho 15 anni. Vivo in una casa che si trova in mezzo alla campagna,per arrivare in città ci vuole circa un quarto d'ora a piedi. Mia madre è una professoressa di italiano e vuole che io parli perfettamente senza alcun errore con vocaboli ricercati,ma non è cosa da me e lei lo sa,lo sa benissimo. Mio padre è un pediatra e lavora dall'altra parte della città,a volte di mattina e altre volte di pomeriggio fino alle sette di sera. Poi ho un fratello di 17 anni,si chiama Guido e andiamo nello stesso liceo,io in seconda e lui in quarta. Tutte le ragazze lo trovano attraente,gli sbavano tutte dietro,anche le mie compagne. E' il ragazzo più bello della città,il più conosciuto. Ed io per tutti sono "la sorella di guido","la sorella di quello figo","la sorella del bono della città". Non semplicemente Elisa. Lui non se la tira. Insomma,a volte si vanta ma non è poi così vanitoso. Invece gli altri ragazzi lo invidiano così tanto che hanno messo in giro la voce che si è fatto tutte le ragazze di mezza città e quindi per lui è difficile trovare una ragazza che si fidi e che vuole avere una storia "seria" con lui. Ma non è così,lui ha solo baciato molte ragazze ma non le ha portate a letto. Io so com'è mio fratello e non lo farebbe mai,non è come si dice in giro ma lui non vuole che io smentisca tutto,a lui va bene così. Non gli è mai importato di quello che dice la gente e lo ammiro per questo,io sono esattamente il contrario. Abbiamo un rapporto strano,direi molto strano. Ho una migliore amica con cui mi confido,mi fido di lei. Barbara è la persona più buona che io conosca e lei si che è davvero innamorata di mio fratello,da ben due anni circa. Si parlano,scherzano ma non c'è la scintilla,lei dice che lui la guarda sempre ma non so se è vero. Guido mi parla spesso delle ragazze che trova carine e lei non me l'ha mai nominata,ovviamente non l'ho mai detto a Barbara solo per non ferirla.
Infondo io cosa ne so dell'amore?
non mi sono mai innamorata veramente,ho visto molti ragazzi carini nella mia scuola ma come si fa a capire se si è innamorati?dovrei essere innamorata di molti ragazzi allora. Sono diversa dalle altre. tutte dicono di essere innamorate,stanno con il loro ragazzo,non hanno problemi. Deve essere così facile l'amore,innamorarsi è così facile,loro stanno così bene. Ed io non so cosa si prova. Vorrei tanto capirlo.

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Capitolo 2
*** TERZO CAPITOLO ***




Erano le sei e ancora Barbara doveva arrivare,le mandavo un secco di messaggi ma non rispondeva. 
Guido mi chiese dov'era ma io gli alzai le spalle e dissi: 
- ancora deve arrivare,non mi risponde ai messaggi. Ma tranquillo,sono sicura che tra poco arriverà - 
- se vuoi puoi chiamarla con il mio cellulare,forse non ha credito - perchè è così disponibile? non mi ha mai fatto usare il suo cellulare,pensavo che si arrabbiasse perchè rischiava di arrivare in ritardo agli allenamenti. Presi il suo cellulare e digitai il numero di Barbara. Ma niente,non rispondeva. 
Guido andò a prepararsi. Avevamo due stanze separate al piano di sopra,il bagno le separava. Vorrei anche avere un bagno tutto mio,dividerlo con mio fratello non è la cosa più bella di questo mondo. E' una tortura. A volte quando ha fretta lascia la carta igienica per terra,oppure il dentifricio aperto e il lavandino sporco. Anche se lo rimprovero lui continua a farlo e in più mi fa la ripassata a tipo presa in giro,è più grande di me ma spesso si comporta come un bambino. Ormai sono abituata e non ci faccio tanto caso ma è una cosa che davvero mi dà fastidio,poi anch'io gli faccio i dispetti,alla fine pareggiamo sempre e iniziamo a scherzare. Abbiamo un rapporto strano noi due. 
Dopo quaranta minuti suona il campanello,andai ad aprire e finalmente era Barbara. Entrò e si guardò intorno,come se stesse cercando qualcosa. 
- che hai combinato? - le chiesi. Era in ritardo di un'ora,era tutta sudata e un po' mi preoccupai. 
- scusami Elisa,sono dovuta correre a prendere mio cugino a scuola - per fortuna non era una cosa grave,lei è sempre in orario oppure in anticipo quindi se ritardava mi preoccupavo. 
- appena esce Guido dal bagno vai a darti una rinfrescata e poi partiamo - le dissi mentre andai a prendere un'asciugamano nel cassetto del bagno di sotto. Quello era dei miei genitori,non potevo fargli usare quel bagno,i miei non vogliono nemmeno che lo uso io,è per questo che hanno messo un'altro bagno sopra. E poi se andava di sopra c'era mio fratello e dunque le conveniva. in un certo senso. Spero che lui abbia sistemato tutto così non troverà disordine.
Sentii la porta del bagno sbattere,questo significava che mio fratello era uscito e feci segno a Barbara di andare di sopra. Io ero pronta ma lei doveva assolutamente rinfrescarsi. 
- Ciao Barbara,sei arrivata finalmente! - disse Guido con un sorriso stampato sulla faccia. 
Eh si,quel giorno era proprio felice,chissà perchè. 
- Si,posso usare il bagno? - Disse lei timidamente. Ovvio che poteva usarlo,era una scusa per parlare con lui. Le aprì la porta e le fece segno di entrare pronunciando un dolce "prego". Poi si dirisse nella sua camera per cambiarsi i vestiti. 
Di solito non è così cortese,ma non con Barbara in particolare,ma con tutte. Doveva essere proprio felice ed ero curiosa di sapere il motivo,ma se glielo avessi chiesto l'unica risposta sarebbe stata "fatti gli affaracci tuoi" e sarebbe diventato l'opposto di com'era per ora. Tanto sapevo che lo avrei scoperto da sola. 
Barbara è una ragazza molto bella,capelli lunghi neri,occhi castani ed era un po' più alta di me. Ed io sono  un metro e sessantadue,lei più o meno un metro e sessantacinque. 
Mio fratello invece aveva un fisico da paura,il risultato di due anni di palestra! Alto un metro e settanta,penso. O forse due centimentri in più. 
Il campetto di calcio era lontano e prendemmo il bus. Guido arrivò puntualissimo,andò subito dai suoi compagni raccomandandoci di non allontanarci e di stare sulle panchine sopra alla scalinata.
Da seduta vedevo tutto e tutti,i miei occhi cercavano qualche ragazzo carino. 
Comincò l'allenamento,Chaz e Ryan erano lì con lui e da lontano mi salutavano,io ricambiavo. Ma loro due già li conoscevo e non ne ero innamorata. Io cercavo qualcuno di cui potessi innamorarmi,e cercavo e cercavo. nel vuoto però.
- Ti sei incantata? - mi disse Barbara dandomi una gomitata nel braccio. 
- cosa? no,stavo guardando.. - dissi con lo sguardo puntato sul campo. 
- hai notato un ragazzo carino?
Non diedi alcuna risposta e quindi continuò. - puoi dirlo a me,sono la tua migliore amica
Le misi una mano sulla coscia e sussurrai - lo so,ma è difficile
Lei non capiva,ovviamente non poteva leggermi nel pensiero. 
- non capisco,cos'è difficile?
Presi il respiro e dicisi di dirglielo. 
- sto cercando qualcuno di cui innamorarmi,mi sto sforzando ma proprio non ci riesco. Insomma,sono tutti ragazzi carini ma niente di più,non provo niente di diverso,niente di speciale. -
Mi guardò incredula,come se le avessi detto che avevo visto un fantasma.. poi mi sorrise,mi mise la sua mano sopra la mia e mi disse:
-Elisa,non funziona così. Non puoi scegliere tu quando innamorarti e di chi innamorarti. L'amore ti trascina da chi vuole e quando vuole,non decidi tu - 
- E chi decide? cupido? - dissi con ironia. Fece uno di quei suoi sorrisi e si mise le mani davanti come se lo volesse nascondere. 
- No, sciocchina. Non decide nessuno, l'amore arriva quando meno te lo aspetti - 
- E come fai a sapere che è arrivato? -
- Senti delle emozioni forti,non ti so spiegare. Beh,non si può spiegare a parole,lo si deve provare -
Avevo capito,credo. Quindi non cercai più di innamorarmi per forza,anche se i miei occhi non si staccavano dai ragazzi,guardavo tutti. Ce n'erano tanti e magari l'amore mi trascinava da uno di quelli,non perdo mai le speranze e se voglio qualcosa faccio di tutto per ottenerla. 
Alle sei c'era una piccola pausa di dieci minuti,quindi io e Barbara scendemmo dalla scalinata e andammo da mio fratello,magari aveva bisogno di qualcosa. 
- Guido! - lo chiamai. Lui si girò e ci fece segno di aspettare,dopo ci fece un altro segno di avvicinarci. 
Salutai Chaz e Ryan,gli altri non li conoscevo ma sapevo chi erano. La maggior parte era venuta a casa mia per giocare alla play-station con Guido. Tra questi ho subito riconosciuto Roberto,l'età di mio fratello (17),le piacevo un anno fa' e chissà se ancora è così,ma non ero innamorata di lui. Poi c'era Riccardo,sedici anni e tra un mese ne faceva diciassette,carino ma non ero innamorata di lui. Nino invece ha 18 anni. Il più grande del gruppo era Pietro,vent'anni,fidanzato da ben due anni. 
Al gruppo di aggiunse un ragazzo che non avevo mai visto prima,alto più o meno quanto mio fratello,capelli castani quasi color oro,occhi castani. Era di una bellezza giovane,notai subito il suo sorriso magnifico. 
- Lui è Justin,si è trasferito da poco qui,ha la mia stessa età e verrà a scuola da noi - lo presentò Guido. 
Ma aspetta,lo stava presentando a me. Barbara mi diete una gomitata nel braccio,io ero ancora incantata dai suoi occhi così luminosi,per non parlare del suo sorriso.. 
- io sono Elisa.. - imbarazzata le diedi la mano e lui mi guardava sempre sorridendo. 
- è mia sorella - aggiunse Guido. Poi si presentò Barbara.
- ed è davvero molto carina - commentò uno dei compagni. Allora mio fratello si girò e per scherzare lo prese a parole,come per difendermi da chissà che cosa. Mentre urlavano,Justin mi guardò e affermò: 
- già,davvero molto carina - io cominciai ad arrossire e lui,ancora,sorrideva. Ed io anche,con timidezza. 
Quando l'allenatore fischiò,i ragazzi entrarono nel campo ed io e Barbara andammo a risederci. 

SPAZIO AUTRICE; 
Ecco qui il terzo capitolo,spero vi piaccia! Mi farebbe piacere qualche recensione,sapere cosa ne pensate. 
Al più presto posterò il quarto capitolo.

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Capitolo 3
*** SECONDO CAPITOLO ***



Mancano tre mesi a Natale ed io non vedo l'ora. Mio fratello organizza sempre una delle solite feste a capodanno,sono sempre tutti presenti,la maggior parte della città è nel locale in cui c'è lui. Mi dice sempre di andare con lui,non è uno di quei fratelli che si vergogna della sorella più piccola. Ma io non sono mai andata,preferivo starmene a casa con la mia famiglia e fare il conto alla rovescia con loro. Mio cugino della Svizzera veniva sempre con la sua ragazza e a mezza notte del capodanno si baciavano,io li guardavo sempre con molta curiosità e sinceramente anche un po' d'invidia. “Chissà come doveva essere baciarsi” pensavo a 10 anni.
Il mio primo bacio lo diedi un anno fa,non ho provato niente di speciale,forse perchè il ragazzo non era speciale,non so. Nessuno lo sa,non ricordo nemmeno il suo nome,non era di qua,era venuto nelle vacanze estive ed era più grande di me. Ho nostalgia dei baci a dire la verità ma non ho fretta,il prossimo bacio lo darò ad un ragazzo speciale,del quale sarò innamorata. 
Quest'anno ho deciso che andrò alla festa che organizzerà Guido con i suo amici Chaz e Ryan,oltre tutto sono anche molto carini,e Barbara verrà con me ovviamente. Chaz lo conosce da quando erano alle elementari,è sempre stato il suo migliore amico e per me è una specie di secondo fratello. Mentre Ryan lo conoscono dalle medie,è simpatico e scherzo molto con lui,è anche mio amico. 
Questa mattina mi sento stanca,non ho sentito la sveglia. E' venuta mia madre a svegliarmi. Ci ha preparato la colazione e poi di solito è lei che ci accopagna a scuola,oppure a volte prendiamo il bus ma questa volta l'avevamo perso per colpa mia e mia madre è arrivata anche in ritardo a scuola. 
Io e Guido,come ho già detto,andiamo nello stesso liceo e quando scendiamo dalla macchina prendiamo strade diverse. Io mi diriggo verso il gruppo delle mie amiche dove c'è anche Barbara e Sonia,un'altra mia amica più fedele anche se non la considero una "migliore amica",e lui va verso il gruppo dei suoi amici,altri fighi,loro si che se la tirano e il "boss" del gruppo è mio fratello. Sto per pensare che anche lui sta incominciano a vantarsi troppo,le mie amiche lo giustificano dicendo "se lo può permettere",di tirarsela. 
Appena suona la campanella il corridoio si svuota sempre dopo cinque minuti,quelli secchioni entrano anche prima in classe ma gli altri no,aspettano che il prof. arrivi e fino a quel momento stanno sull'uscio della porta a chiacchierare e ridere e stare attenti che arrivi la preside. 
Brabara è anche la mia compagna di banco.
- ehi,elisa! - mi sussurrà lei. 
- che c'è? - le rispondo io. 
- oggi hai impegni? - 
- no,vieni da me? - le chiedo stando attenta alla prof.,se ci becca che parliamo mentre lei spiega storia ci mette la nota. Fino ad ora non ci ha mai scoperte. 
- si. E Guido? - mi chiede sempre di lui,io so che gli piace e so anche che lei viene a casa mia soprattutto per me.
- Forse ha gli allenamenti di calcetto,ma alle sette è a casa. potresti mangiare da me - 
Io la capisco e faccio di tutto per lei perchè lei ricambia sempre qualunque cosa e se ho bisogno di aiuto so che posso contare su di lei. 
- grazie Elisa,sei la migliore. Cosa facciamo il pomeriggio? - mi chiede. 
- e di che?mi fa piacere. Non lo so,qualcosa da fare la troveremo
Mi sorride e io altrettanto. Spevamo già cosa fare. Da piccole andavamo fuori in campagna e facevamo finta di essere perse in un bosco,poi due principi azzurri ci salvavano. I principi azzurri erano mio fratello e Chaz,ma ormai non giocano più con noi,sono diventati troppo grandi e noi anche. Non siamo più piccole principesse e loro non sono più i nostri piccoli principi. Quindi ora quando andiamo in campagna prendiamo due secchi ciascuno,li riempiamo d'acqua e ce la buttiamo tutta addosso,io a lei e lei a me. 
Poi ci mettiamo un po' sotto al sole per asciugarci con le tovaglie e parliamo,di solito mamma ci porta due panini per merenda. Passiamo dei bei pomeriggi assieme. 
Dopo scuola mentre tornavo a casa con mio fratello,(questa volta abbiamo deciso di andare a piedi e ci vogliono circa venti minuti),pensavo che magari potevamo accompagnarlo al campetto e guardare l'allenamento. 
- oggi andrai all'allenamento? - gli chiedo. 
- dalle cinque alle sette,perchè? - ovviamente gli sembrava strano, e anche a me. Ma avevo voglia di fare qualcosa di diverso e poi ci sono anche altri ragazzi lì,magari qualcuno s'innamorava di me e viceversa. 
Avevo tanta voglia di innamorarmi ed avendo un fratello più grande poteva servirmi dato che naturalmente aveva molti amici maschi. 
- io e Barbara avevamo pensato di accompagnarti,possiamo? - dissi. Avevo un po' paura della risposta. 
- certo,perchè no? va bene - Non so se aveva detto si per me che ero la sua sorellina o magari perchè c'era anche Barbara,o forse perchè era semplicemente felice. Ci potevano essere tanti motivi ma che importa? ha detto si ed oggi pomeriggio sarò pronta per farmi bella,truccarmi e incontrare un ragazzo. Guido a volte è geloso che qualche ragazzo possa mettermi le mani addosso,lui sa come sono le persone e se si fida allora va bene,ma se per lui quel ragazzo non va bene allora faccio meglio ad allontanarmi e non innamorarmi.

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Capitolo 4
*** QUARTO CAPITOLO ***




Mancva poco alla fine degli allenamenti e ci avevo rinunciato per quel giorno,non lo trovavo,non ci riuscivo. Per quanto io mi sforzassi non riuscivo a provare quelle emozioni che solo gli inamorati provano. 
Ero incantata,guardavo nel vuoto,non mi ricordo nemmeno cosa stavo pensando.. mio fratello ci chiamò per andare a casa. 
- Barbara,ti accompagnamo a casa? - chiese Guido asciugandosi la fronte con l'asciugamano. 
Barbara stava praticamente sbavando,era diventata quasi tutta rossa. E dietro di noi c'era il solito gruppo di ragazze che guardava gli allementi,venivano solo per Guido e per i suo compagni. Chissà se loro sono innamorate di qualcuno,chissà cosa provano. 
- Lei cena da noi - risposi io per lei,perchè non ci riusciva,era come immobbilizzata. 
Quindi io pensai che questo era un sintomo dell'innamoramento,che non riuscivi a parlare con il ragazzo che ti piaceva,quindi avrei dovuto capirlo anche da questo. 
Prima di andarcene,Guido lanciava delle occhiatine alle altre ragazze e quando lui si girava loro scleravano. 
"ha guardato,ha guardato!","mi ha sorriso,oddio!" era questo che dicevano entusiaste. 
Non capisco,quindi se un ragazzo mi sorride vuol dire che mi trova carina o che le piaccio? nel caso di mio fratello è perchè le trovava carine e per farsi notare o come dice lui "per farle andare di cervello". Ma quando Justin mi sorrideva,perchè lo faceva?
le piacevo o semplicemente mi trovava carina? me l'ha pure detto che sono carina quindi probabilmente era per questo,avevo le idee confuse. 

                                                                                                                  ***

Tornammo a casa con papà,perchè lui finisce di lavorare alle sette. Chiesi a mamma cosa preparava per cena,poi io e Barbara andammo nella mia stanza per chiacchierare un po'. 
- hai visto chi c'era all'allenamento? - mi disse spostando i peluche e sedendosi. 
Avevo molti peluche nella mia camera,erano quelli che mi regalavano i miei zii quando ero piccola,ero affezzionata. Mamma li voleva conservare ma io avevo deciso di metterli tutti lì,mi piacevano. 
- chi? - chiesi a lei non sapendo di chi stesse parlando. forse di Justin.. 
- quel gruppo di ochette che sbavano dietro a Guido - 
Ora capivo perchè era così nervosa,non le andava bene che mio fratello aveva altre ammiratrici. 
Ecco un altro sintomo dell'innamoramento; la gelosia.
- sei gelosa,vero? - chiesi per avere la conferma di quello che pensavo. 
- si, a me piace davvero tuo fratello mentre quelle gli vanno dietro solo perchè è bello - mi spiegò. 
- a te perchè piace? non perchè è bello? - 
- è bello si,ma io mi sono innamorata anche del suo carattere,dei suoi modi di fare,del suo sorriso.. - e mentre mi elencava le cose per cui era si innamorata io pensavo al sorriso di Justin,forse finalmente mi ero innamorata di qualcuno? dovevo scoprire se c'erano tutti i sintomi. 
- Elisa? mi stai ascoltando? - mi interruppe dai miei pensieri. 
- si,scusa,stavo pensando - mi giustificai. 
- a cosa stavi pensando?
- forse.. ad un ragazzo - confessai sedendomi anch'io sul letto accanto a lei. 
- e chi è questo ragazzo che ti piace?
Cosa? mi piace? solo perchè lo sto pensando? allora mi stavo avvicinando a quello che volevo?
- Non sono sicura che mi piace, so solo che è carino - Da quello che mi aveva detto lei,cioè che era innamorata anche del carattere di Guido eccetera, allora pensai che non potevo essere innamorata perchè non lo conoscevo bene. Mi chiese ancora una volta chi fosse questo ragazzo ma io non riuscivo a pronunciare il suo nome,e se pronunciandolo mi sarei convinta che mi piacesse davvero? 
- J.. Jus.. - balbettavo,speravo che continuava lei il nome così non dovevo dirlo per intero. 
- Justin? - come previsto lo continuò a pronunciare lei,per fortuna. 
Le dissi un timido e forse insicuro "si"
- beh, è davvero molto carino ma dovresti conoscerlo meglio se t'interessa - 
- Ma il problema è che io non lo so,non so se mi interessa,non so cosa pensare - dissi tutto ad un fiato. 
Ci furono circa cinque secondi di silenzio,poi Barbara decise di aprire bocca. 
- Lo scoprirai. Facciamo così, se in questi giorni continuerai a pensarlo involontariamente allora farai un passo avanti con lui, sennò lo lasci perdere perchè vorrà dire che non t'interessa davvero
Mi piaceva la sua idea,questo esperimento. Accennai un sorriso. Non avevo più da preoccuparmi,lei mi rassicurò. Con il suo aiuto e i suoi consigli,dato che si era già innamorata, sapevo che poteva aiutarmi. 

 
La notte mi facevo tante domande,avevo tanti dubbi, le risposte erano difficili da trovare ed io non sapevo nemmeno dove cercarle. Passarono due giorni e più vedevo gli altri ragazzi e più non provavo niente,mi fermavo solo al "è carino",niente di più niente di meno. E invece quando vedevo Justin a scuola che sorrideva,che scherzava con gli altri,che parlava,che si scostava i capelli agitando la testa.. io non capivo più niente. Tutto intorno a me si faceva buio ed era come se lui fosse la luce,ma io non sapevo se andare verso questa luce oppure restare nel buio. Ero indecisa,tre giorni fa avrei voluto innamorarmi di qualcuno e solo adesso non sono sicura di quello che sto provando. 

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Capitolo 5
*** QUINTO CAPITOLO ***




Forse non ero pronta per innamorarmi,o forse avevo paura. 
Passarono un paio di giorni e decisi di parlarne con Barbara,lei sicuramente sapeva come aiutarmi. 
- Non devi avere paura, è bello essere innamorati - mi disse dopo che le raccontai tutto quello che pensavo. 
- tu sei felice? - lei mi guardo,storse la bocca in un lato e poi mi sorrise. Non so se era un sorriso vero,o se si stesse preparando a qualche battuta,oppure se sorrideva perchè aveva trovato la mia domanda divertente. 
- da una parte si.. - mi disse - dall'altra è dura,perchè lui non ricambia e se ricambia io non lo so
Non capivo cosa voleva dire esattamente, ma non faceva prima a chiederglielo? 
- allora chiediglielo,se ricambia?  - mi guardò ad occhi spalancati. 
- non ce la faccio,non riesco nemmeno a dirgli uno stupido "ciao"  Mi blocco al solo pensiero,solo guardandolo mi vengono i brividi. E poi lui non sa nemmeno che mi piace - spiegò. 
Forse dovevo fare qualcosa per loro due,quindi presi la decisione di parlare con mio fratello di Barbara,almeno per vedere che cosa ne pensava. Ma non glielo avrei detto a lei,non mi avrebbe dato il consenso,non avrebbe voluto ma io dovevo farlo,lei era davvero innamorata di lui. 
- perchè non vuoi dirgli che ti piace? - chiesi curiosa. 
- perchè ho paura della risposta,ho paura di restarci male - 
- e se invece lui ricambia? - supposi. 
- se le piaccio me lo dimostra in qualche modo,non voglio fare il primo passo
Adesso avevo paura anch'io,se mi ero innamorata di Justin non dovevo fare il primo passo perchè se non ricambiava io ci rimanevo male e se comunque ricambiava me lo dimostrava,come aveva detto Barbara. 

Lo guardavo sempre e il mio cuore batteva di più ogni volta. Il suo sorriso,il modo in cui scostava i capelli in un lato,i suoi occhi color nocciola. Una sera mi ritrovai a parlare con mio fratello di Barbara,lui diceva che era carina ma niente di più. Ovviamente non gli ho detto che a lei piaceva lui. 
Dopo che gli chiesi come stavano Ryan e Chaz,quando era il prossimo allenalento e come andava a scuola per non dare nell'occhio,gli chiesi di Justin. 
- e quel ragazzo nuovo? come si trova? - 
- bene,ha già fatto amicizia con tutti ed è simpatico,diciamo.. - 
- perchè "diciamo"? - chiesi con curiosità e in attesa di una risposta. 
- se la tira troppo,da quando è arrivato ha già avuto tre ragazze - mi spiegò con tono duro.
Non potevo crederci,tre ragazze. E in quanto? 
- e quando è arrivato? - chiesi con tono deluso.
- due settimane fa' - 
Quindi in due settimane aveva avuto tre ragazze.. 
- ma non le piacevano davvero,le ragazze in questo periodo sono un passatempo per lui - aggiunse interrompendomi dalle mie riflessioni. 
Stavo cominciando ad innervosirmi,ad odiarlo per questo e chi potessero essere quelle ragazze. 
Stavo incominciando a.. si,a diventare gelosa. Un altro sintomo dell'innamoramento. 
 
E dopo ancora due giorni non me lo toglievo dalla mente,lo pensavo sempre,giorno dopo giorno e notte dopo notte. Dovevo ammetterlo,forse forse mi stavo innamorando,ma ancora dovevo conoscerlo bene. 
Io certamente non avevo intenzione di fare il primo passo,speravo che lo facesse lui. 
A scuola mi sentivo male,ero uscita dieci minuti per prendere una boccata d'aria affacciandomi alla finestra. Poi qualuno si mise dietro di me e quando mi girai era Justin,con tutta la sua bellezza,era la luce nel mio buio ed era lì,stava a me decidere se andare verso di lui o restare al buio. 
- ehi, Elisa, ti ricordi di me? - mi chiese. 
Ero tesa,il mio cuore batteva sempre di più,mi stava per scoppiare,tremavo un po'. 
- s-si che mi ricordo,tu sei Justin - sorridevo,non lo facevo apposta,guardandolo lì davanti a me mi scappavano sempre dei piccoli sorrisi e notavo che anche lui sorrideva. 
- sei la sorella di Guido,giusto? - gli feci cenno di si e ancora quel mezzo sorriso. 
- ti senti bene? come mai non sei classe? - mi chiese ancora.
- potrei farti la stessa domanda a te - dissi ridacchiando - avevo bisogno di prendere aria,mi girava la testa - continuai, senza staccare gli occhi dai suoi. Erano bellissimi,luminosi. 
- stavo andando in bagno, ma poi ho visto te qui,tutta sola
Aveva fatto il primo passo,lui. Non sapevo cosa aveva in mente ma volevo parlargli. 
Non sapendo cosa rispondergli gli feci solo un piccolo sorriso,voltandomi e appoggiandomi sulla finesta. 
- era da un po' che volevo parlarti - mi disse appoggiandosi anche lui accanto a me. 
- di cosa volevi parlarmi?
- niente di particolare,volevo solo parlare con te - disse guardando con me fuori dalla finestra. 
- allora.. una ragazza bella come te è fidanzata? - mi chiese poi. 
Si,ci stava provando,ma dovevo pensare a quello che mi aveva detto mio fratello sul suo conto. 
Per lui in questo periodo le ragazze sono solo un passatempo ed io non voglio essere un suo passatempo. 
Che poi per passatempo può giocare ai video giochi, con le ragazze giocava? 
- no,nessun ragazzo.. - 
- ..per adesso - aggiunse lui. 
- sto aspettando che arrivi quello giusto,per me è importante - spiegai,senza alcun malinteso. 
Parlammo un altro po',del più e del meno,scherzando,ridendo.. poi dovetti ritornare in classe. 
- adesso devo ritornare,sennò la prof. mi vieni a cercare - dissi con ironia. 
- si,anch'io devo andare - ridacchiò - ci vediamo allora - continuò. 
- d'accordo - stavo per andare via,quando lui mi fermò dicendo - aspetta un secondo - e mi girai. 
- che ne dici se oggi pomeriggio ci vediamo al parco? - mi chiese con un mezzo sorriso. 
- emmh, va bene, credo.. - risposi insicura. Mi fece un altro sorriso,stavolta uno intero,uno di quelli che mi piaceva,uno di quelli che forse mi faceva innamorare di più. 
"Era un appuntapento?" pensavo. E poi tante domande s'impossessarono della mia testa,finchè non arrivò quella più importante: mi ero innamorata davvero?  

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Capitolo 6
*** SESTO CAPITOLO ***




Dopo la scuola andai a casa con mio fratello,a piedi,come voleva lui e non capivo il perchè non voleva prendere il bus da una settimana. 
- dovevamo prendere il bus - gli dissi appena arrivamnmo a casa,stanca per aver camminato.
- a piedi è meglio.. - disse non molto convinto. 
- non mi sembra dato che mi fanno male le gambe - 
- non lamentarti, piuttosto vai ad apparecchiare,ho fame - era nervoso,arrabbiato per chissà quale motivo. 
Una settimana fa' era così gentile,lo vedevo felice,perchè adesso fa così? Avrei voluto dirgli che se aveva fame doveva apparecchiare lui e cominciare a litigare ma intuivo che non stava bene moralmente,gli era successo qualcosa. Così dopo pranzo decisi di andare in camera sua per parlare con lui. 
- qualcosa non va? - gli chiesi sedendomi sul letto,mentre lui era seduto sulla sedia della scrivania e navigava su internet. Secondo me non sa nemmeno lui cosa deve cercare,muove solo il mouse e clicca ovunque,poi guarda le sue e-mail anche se già le ha lette. 
- è tutto ok.. - mi rispose sempre senza convinzione. 
- è successo qualcosa a scuola? con qualcuno? - insistevo. 
- ti ho detto no - continuava a muovere il mouse e a guardare il display molto nervoso. 
Non volevo farlo innervosire di più,sarebbe arrivato al punto di cacciarmi dalla sua stanza a pedate. 
Solo che dovevo dirgli che oggi pomeriggio sarei uscita con Justin,era un suo amico e lui doveva saperlo da me,non da altri. 
- Justin mi ha chiesto di andare al parco con lui,oggi pomeriggio
Lui non la prese bene,lasciò il mouse,si alzò di colpo e incominciò ad urlare nervoso. 
- non devi assolutamente avere niente a che fare con quel pezzente, non devi vederlo,mi hai capito? - 
- ma perchè? - chiesi con calma. Se divento nervosa anch'io cominciamo a litigare pesantemente. 
- perchè non è affidabile,non è un ragazzo per bene - 
- a me non sembra - dissi. 
- non voglio che esci con quello,ci siamo capiti? niente discussioni
Non sapevo che dire,non sapevo che fare. Guido me lo vietò severamente ma io volevo uscire con lui,volevo conoscerlo meglio in prima persona,volevo vedere con i miei occhi il suo comportamento,volevo assaporare quei momenti con lui,belli o brutti che erano.
Ma mio fratello non  voleva ed io non potevo disubbidire, se mi avesse vista con lui si sarebbe tanto arrabbiato al punto di prenderlo a schiaffi perchè ci stava provando con me, ed io non volevo mettere a rischio anche Justin. Ero curiosa,curiosa di sapere cosa mi aspettasse se uscivo con lui,di come mi sorprendesse,di quello che sarebbe potuto accadere,della felicità che si provasse stando con un ragazzo,ero curiosa di innamorarmi di lui. 
Quel pomeriggio non uscii con lui,non gli dissi niente,sicuramente mi stava aspettando seduto su una panchina al parco. Gli avevo dato buca ma non era colpa mia,volevo spiegarglielo in qualche modo,solo che dovevo stare lontana da lui. 
Quella sera stessa parlai con Barbara,magari lei ne sapeva più di me. Allora le spiegai cos'era successo,le spiegai quello che mi aveva detto mio fratello,quello che sentivo per Justin eccetera. 
- ha ragione Guido.. - mi rispose a tutto. 
- che vuoi dire? - chiesi confusa. 
- ho scoperto molte cose su questo Justin Bieber - 
- c-cosa? - chiesi ancora confusa,mi aspettavo che mi dicesse qualcosa di negativo dopo quello che mi aveva detto anche Guido, ed infatti fu così. 
- non ha mai amato un ragazza per davvero, prende tutto come un gioco, non ha mai preso una relazione sul serio.. - 
- nel senso che le ha portate solo a letto? - la interruppi. 
- no, non in questo senso, solo due ragazze ha portato a letto, quando aveva sedici anni - 
- ooh, emmh.. continua - dissi delusa. 
- è un cattivo ragazzo, è inaffidabile. ha portato molti ragazzi sulla strada sbagliata,fuma e beve molti alcolici ogni sera. Una volta ha rubato un braccialetto in un negozio.. io credo che il suo comportamento dipenda anche dal fatto che tre anni fa' ha perso la madre - mi raccontava. 
- forse è per questo, forse è triste per la madre, forse ha bisogno di qualcuno che lo ascolti,che lo capisca,qualcuno con cui possa sfogarsi.. - difendevo io. 
- il padre ha fatto di tutto per aiutarlo, ha cambiato tante volte abitazione, è passato sempre da una città all'altra per poterlo aiutare.. ma niente,lui non ne vuole sapere
- come fai a sapere queste cose? - 
- perchè le voci girano, e a me sono arrivate - 
- sicura che sia vero? - chiesi ancora, in attesa di qualche speranza. 
- certo, mia madre conosceva sua madre e mi ha dato la conferma di tutto
Non sapevo più che pensare,i miei pensieri erano un pasticcio,ero confusa. Da una parte volevo conoscerlo,sapevo che potevo aiutarlo,volevo parlare con lui di persona,sapere cosa provava,i suoi sentimenti,i suoi pensieri,le sue idee.. dall'altra non potevo disubidire a mio fratello,non potevo non tener conto a quell'atroce verità che mi aveva detto la mia migliore amica. 
La mattiva a scuola non mi ha degnato di uno sguardo,penso che se l'era presa perchè non mi ero presentata, e come dargli torto? volevo dirgli in qualche modo quello che era successo davvero,che io volevo venire ma non ho potuto,senza inventare scuse,dirlgi la verità e basta. 
La prima parte si stava impossessando di me,dovevo parlare con lui,senza che Giudo se ne sarebbe accorto. 
 
Dopo due giorni decisi di mandargli una e-mail: 
"Ciao,sono Elisa,ricordi? 
Forse ti disturbo ma volevo chiederti scusa per non essermi presentata al parco, vorrei spiegarti come sono andate le cose e il motivo per cui non sono potuta venire. Dimmi tu quando possiamo incontrarci,scusa ancora." 
Mi rispose la sera,prima di andare a letto lessi la sua risposta: 
"ciao, certo che mi ricordo di te. 
vorrei sapere il motivo, quindi se per te va bene ci vediamo domani sera tardi al parco,verso le dieci." 
 
Non vedevo l'ora,avevo l'ansia e stavo provando cose che non avrei mai potuto immaginare di provare. 
A Guido avrei detto che quella sera sarei dovuta uscire con Barbara e che tornavo tardi,quindi di non aspettarmi,glielo dissi anche a lei così mi avrebbe coperta e anche mia mamma e mio papà sarebbero stati tranquilli. 
- sei sicura Elisa? - mi chiese Barbara spaventata. 
- certo,che cosa mi dovrebbe fare quello?
- non lo so,ma non è uno affidabile,capisci?
- si ma non succederà niente,ne sono più che sicura - la tranquillizzai. 
Aspettavo tutto il giorno quella sera, come quando ero piccola e aspettavo mio papà che rientrasse da lavoro, o come quando mio fratello aspettava un nuovo gioco per la play-station e non vedeva l'ora di giocarci. 

SPAZIO AUTRICE; 
Saaalve bellezze, 
grazie per aver letto la mia storia e grazie per tutte le vostre recensioni, spero la storia vi continuerà a piacere. 
Il settimo capitolo lo posterò sicuro domani sera. Aspetto sempre le vostre recensioni sia positive sia negative e se avete qualche consiglio da darmi a me farà molto piacere, seguirò sicuramente tutti i vostri consigli. Grazie ancora, baci. 

 

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Capitolo 7
*** SETTIMO CAPITOLO ***




Ero in ansia,ero preoccupata ma nello stesso tempo felice. Chissà cosa mi aspettava. Alle otto dell'indomani sera mi incominciai a preparare e mezz'ora prima di uscire mio fratello mi chiamò. - stai andando da Barbara? - mi chiese. - s-si,te l'avevo già detto - risposi. E se mi avesse scoperta? - anche tu esci? - chiesi quindi. - no, io resto a casa, non fare tardi - si preoccupa sempre per me quando esco e torno tardi. - sembri mamma - gli dissi. Non mi stava bene quando mi diceva così,sembrava mia madre: "torna presto","stai attenta","poi ti prendo io,non tornare a piedi da sola" e altre cose che io già so e che non farei mai, come quando resto a casa sola e mi dice "non aprire ad uno sconosciuto". - invece sono tuo fratello, sta' attenta, ciao - mi raccomandò freddo. Non si fidava di me, per lui sono solo una ragazzina immatura, per lui sono al di sotto dell'intelligenza di quanta ne dovrebbe avere una ragazza di quindici anni, per lui faccio sempre cose sbagliate.

Alle dieci mi avviai verso il parco,salutando mia madre prima di uscire e rassicurarla dicendole che stavo andando da Barbara con il bus e non a piedi. Appena arrivai vidi Justin su una panchina sdraiato che fumava,mi avvicinai e più mi avvicinavo più il mio cuore batteva ancora più forte. - sembri un barbone - dissi con ironia,standomene alzata davanti a quella panchina. - non si saluta? - disse anche lui ironicamente, buttando via il fumo dalla sua bocca e mettendosi seduto. - non saluto i barboni - dissi ancora ridacchiando e sedendomi da pochi centimetri lontano da lui. - non sono un barbone, ti stavo solo aspettando - ribadì. - da quant'è che aspetti? - gli chiesi seriamente. - sono io che sono in anticipo e non tu che sei in ritardo,tranquilla - mi rispose buttando a terra la segaretta. - non la spegni? - chiesi indicando la sigaretta ancora accesa per terra. Mise il suo piede sopra ad essa e con la suola della scarpa la spense - fatto - disse poi con un mezzo sorriso. Ricambiai il mezzo sorriso senza dire niente, non sapevo da dove cominciare,aspettavo che lui mi facesse domande che sicuramente mi avrebbero messa a disagio. - come mai non sei venuta l'altro pomeriggio? - - è una storia complicata.. - - adoro le storie complicate, racconta - disse mostrandosi interessato. La cosa mi piaceva e quindi decisi di dirgli tutta la verità. - vedi.. - iniziai - mio fratello è molto geloso di me e quando gli avevo detto che dovevo vedermi con te è impazzito. Volevo venire, solo che non potevo.. Guido adesso non sa nemmeno che sono qui - Pensavo che mi avebbe chiesto il perchè mio fratello avesse reagito in quel modo e invece mi disse delle cose che non mi aspettavo affatto. - Capisco - disse prima freddo - io non sono il ragazzo perfetto,deludo tutti, sono inaffidabile, bevo alcolici quasi tutte le sere ma questo lo faccio per una ragione precisa. E poi,credimi, se m'innamoro sono cazzi amari ecco perchè non mi sono mai innamorato. Ti sono arrivate voci di questo tipo,non è così? - mi chiese infine. Il suo volto era diventato freddo,senza nemmeno più il suo mezzo sorriso. - si, mi sono arrivate.. - dissi anch'io fredda,anche se non volevo esserlo. - c'è una ragione ben precisa a tutto quello che faccio, però mai nessuno si è interessato a me al punto di essere incuriosito e di chiedermi il motivo. Ecco perchè la gente dice queste cose e mi giudica male - mi spegò. Era sincero,lo sentivo, mi toccava il cuore, l'anima, ero sicura che infondo non era come lo descrivevano ed io ero curiosa di sapere tutti quei motivi. - le persone criticano, Justin, e tu non puoi fare niente per farle tacere - gli dissi appoggiando la mia mano sopra la sua, anch'essa fredda. - io tradisco, rubo, fumo, bevo.. non sono adatto ad una ragazza fine come te - A quelle parole mi vennero i brividi, ma io non mi arrendo ed ero sempre più curiosa. - l'hai mai detto prima ad una ragazza? cioè, prima che lei potesse innamorarsi di te? per avvisarla? - - no.. - mi rispose. - e come mai me lo stai dicendo a me? - chiesi ancora con la mano sopra la sua. - non voglio metterti in pericolo, in difficoltà - - a te che importa se mi metti in difficoltà? - chiedevo ancora per farlo confondere,non so dove volevo arrivare, non so fino a che punto avrebbe resistito lui. - hai la mano fredda - mi disse guardandomi negli occhi e cambiando del tutto argomento. - è la tua che è fredda - ribadii sostenendolo a cambiare discorso. Stava cercando di avvicinarsi a me,stava puntando alle labbra guardandomi fissa negli occhi. Io mi alzai. - scusa, ma non posso - - non puoi cosa? - mi disse alzandosi anche lui. - non posso essere una delle tante, non posso innamorarmi di te - - ti stai innamorando di me? - mi chiese con quel suo sorrisetto. - no - dissi fredda,mentii. Quel mezzo sorriso non ce l'aveva più,diventò serio,come se la mia risposta lo avesse deluso. E' stata sicuramente la cosa più difficile che io dovetti fare in quel momento oltre a dover sopportare il fatto che quel sorriso che mi piaceva tanto glielo avevo tolto io da quel suo dolce faccino. - io pensavo.. - - pensavi male,scusa Justin ma adesso devo andare - lo interruppi e mi voltai per andarmene. Lui mi prese per il braccio e mi fece girare verso di lui,eravamo a cinque centimetri di distanza. - mi fai male,lasciami - dissi ribellandomi,anche se sapevo che lui era molto più forte di me. - non ti lascio, voglio la verità - disse allentando la presa. - perchè mi trattieni qui? - gli chiesi fissandolo negli occhi.
- perchè voglio che tu mi dica la verità - mi rispose portandomi sempre più vicino a sè. - che t'importa della mia verità? tanto potrai avere tutte le ragazze che vuoi - Lui lasciò la presa dal mio braccio ed io mi allontanai di un passo. Guardava per terra come se si fosse perso nel suo mondo,stava riflettendo e anche lui poi si allontanò di un passo. - appunto, come credevo.. - dissi io delusa dopo dieci secondi. Lui era ancora perso nelle sue riflessioni e nei suoi pensieri. Era uno di quei silenzi profondi e freddi, non riuscivo a vedere il suo viso perchè,guardando in giù, i suoi capelli nascondevano i suo occhi che quando li guardavi sembravi in paradiso,entravi nel suo mondo e riuscivi perfino a sentire le sue emozioni e se eri davvero brava riuscivi anche a capirle. - ci vediamo Justin.. forse - è stata l'ultima cosa che dissi io prima di girarmi e andare via. Lui nemmeno un freddo "ciao", è rimasto lì, in piedi, impassibile.

*Bieber's thoughts* Io sono forte,ho imparato ad essere forte da solo. Ho tanto coraggio, bevo, fumo, sono un cattivo ragazzo. Ho avuto tante ragazze, due delle quali ho portato a letto ma non hanno significato niente per me, non mi sono mai interessato davvero alle ragazze. Ma appena Elisa mi ha fatto quella domanda,quando mi ha detto "tanto potrai avere tutte le ragazze che vuoi" mi sono sentito morire dentro, tutti i miei pensieri mi stavano uccidendo, tutto quello che avevo fatto si stava trasformando in un'unica delusione per me, me ne stavo quasi pentendo. Forse io non volevo più altre ragazze, forse mi volevo fermare a lei, mi interessava solo lei. Non l'ho nemmeno salutata,non riuscivo ad aprire bocca. Io non capisco, dei miei sentimenti non me n'è mai fregato niente,non sapevo nemmeno che avessi dei sentimenti.. ma solo fino a quel punto, fino a quella sera, fino a quando lei posò la sua mano calda sopra la mia fredda e ho sentito dei brividi, infatti pensavo che la mano fredda era sua e invece era la mia. Ovviamente non avevo intenzione di finirla lì, era la prima volta che una ragazza mi aveva colpito in quel modo, era la prima volta che mi interessavo davvero ad una ragazza. Sapevo che lei era diversa,lo intuivo. Qualsiasi altra ragazza non sarebbe scappata in quel modo e si sarebbe fatta baciare. Questa volta era diverso, questa volta lei era diversa, non era come le altre e lo sapevo, lo sapevo benissimo.
 

SPAZIO AUTRICE;
Ciao bellezze, mi dispiace aver aggiornato adesso..
è da un po' che non aggiorno la storia quindi per farmi perdonare stasera posterò il prossimo capitolo ma mi farebbe piacere trovare qualche recensione:)

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Capitolo 8
*** OTTAVO CAPITOLO ***




 

Mancavano tre settimane a natale e già per strada si sentiva l'aria natalizia; la città tutta addobbata, i negozi pieni di decorazioni così come le case e persone che iniziavano a comprare regali. E' da circa un mese che Justin non si fa sentire, ho raccontato a Barbara di quello che era successo al parco quella sera. - Ti manca? - mi domandò. - no.. cioè, si.. forse.. - risposi senza tanta convinzione. - Elisa, si o no? - - beh.. si - dissi stavolta convinta. - hai fatto bene ad andartene -
- lo so ma io.. non volevo andarmene
- - lascialo perdere, ti avrebbe portato solo problemi, incontrerai altri ragazzi - Il punto era che io non volevo altri ragazzi, io ero innamorata di lui e dovevo ammetterlo, dovevo ammetterlo a me stessa. Ma la cosa che mi ha più dato fastidio è che a lui non interessa niente di me, non mi ha più cercata, mi guardava solo. Mi guardava sempre con quel suo faccino che non so se è da prendere a schiaffi o meno. E io lo guardavo, gi davo delle occhiate ed era come se i miei occhi non volessero guardare altro, solo lui, la luce nel mio buio. Quel pomeriggio mia mamma mi aveva chiesto se potevo andare a comprare qualcosa in gioielleria per mia zia che sarebbe arrivata tra cinque o sei giorni. - mi accompagni? - chiesi a Guido che stava leggendo un fumetto sdraiato sul suo letto. - dove? - - a comprare qualcosa a zia - - va bene, dieci minuti e scendo - disse posando il fumetto e alzandosi. Scesi di sotto e, intanto che aspettavo Guido, aprii il frigo per mangiare e bere qualcosa. - Guido viene con te? - mi chiese mia mamma. - si, si sta preparando - risposi addentando un panino. Mia mamma si avvicinò a me sedendosi sulla sedia accanto, capivo che doveva parlarmi di cose serie. - sai cos'è successo a tuo fratello? - mi chiese seria. - no, cosa? - chiesi ancora io. - non lo so, è strano in questo periodo, magari è a causa di una ragazza - ipotizzò lei. - non credo proprio, lui è uno sciupa-femmine - dissi ironizzando. - mio figlio è una ragazzo serio, Elisa - affermò seriamente. - come dici tu, mà - ridacchiai io. E' convinta che Guido non faccia soffrire le ragazze, che non si appofitta della sua bellezza e delle ragazze che gli vanno dietro, non è a conoscenza di questo e posso anche capirlo. Guido scese, mia mamma andò a risedersi nella sua scrivania per lavorare e noi prendemmo il bus per arrivare nel centro della città e comprare questo benedetto regalo. Entrammo in un negozio che vendeva profumi,anzi.. entrai solo io perchè Guido restò fuori dal negozio per parlare con i suoi amici che passavano di lì. Appena entrai in questa profumeria sentii l'odore di tutti quei profumi che si erano mischiati in aria e una commessa mi accolse con un sorriso larghissimo e un dolce "salve". - ha bisogno di qualcosa, signorina? - mi chiese poi. - salve, si grazie, cercavo un profumo per mia zia - risposi sorridendole. - venga con me - mi disse, ed io la seguii fino ad arrivare dove c'erano tutti i profumi per donna. Mi fece adorare tanti tipi di profumi e alla fine ne scelsi uno con la boccetta rosa, sapeva di vaniglia ma non era troppo dolce, le sarebbe piaciuto sicuro dato che quando ero più piccola mi mostrò tutti i suoi profumi e molti erano alla vaniglia, lei adorava quelli e li adora ancora, la fanno impazzire. La commessa lo mise in una scatola per poi metterla in una busta e di sopra aveva messo un fiocco rosso. Uscii dalla profumeria e vidi mio fratello che ancora stava parlando con i suoi amici, erano Chaz e Riccardo. - ciao Elisa - mi salutarono e io ricambiai. - è per me quel regalo? - mi chiese con ironia Riccardo. - si, ti ho comprato un profumo da donna - risposi anch'io con ironia. - dopodomani è il mio compleanno - disse lui. - aah vero, e cosa organizzi? - domandai. - invito dieci miei amici a casa mia,niente di speciale - rispose - se vuoi puoi venire - continuò ridacchiando. - lei non va da nessuna parte - disse Guido nervoso. - calmati amico, stava scherzando - si intromise Chaz. - lascialo perdere, ormai è sempre nervoso - dissi arrabbiata incominciado a camminare verso la fermata del bus che era circa sei minuti lontana da dove ci trovavamo e guardando con gli occhi storti mio fratello. Non si poteva scherzare con lui che subito attaccava e io diventavo più nervosa di quanto lo era lui. Poi, salutando i suoi amici e dopo avermi raggiunta, arrivammo alla fermata per aspettare il bus che sarebbe passato tra poco. - mi spieghi che ti è preso? - mi domandò mio fratello. - sei tu che ultimamente sei nervoso - risposi decisa io. - da quando è arrivato quel Justin, tutte le ragazze non fanno altro che andargli dietro - mi disse sinceramente. - solo per questo? andiamo Guido, ti conosco benissimo - - c'è una ragazza che mi piace e che però gli va dietro anche lei - decise di dirmi la verità. - non ci hai mai provato con questa ragazza? - non potevo dedurre che quella ragazza era Barbara perchè lei non va dietro a Justin. - no, e non so che fare - mi disse disperato. Non lo vedevo da tanto così, anzi forse non l'ho mai visto così demoralizzato per una ragazza. Insomma, lui ha sempre fatto colpo con tutte e non ha mai avuto problemi. - come si chiama lei? - chiesi curiosa, andava dietro a Justin e dovevo assolutamente sapere chi era, magari lui ci prova con lei e se lo faceva.. se lo faceva io ero davvero una delle tante. - si chiama Vanessa, quella della terza C - rispose lui. Non avevo capito chi era, dovevo parlare assolutamente con Barbara. Solo che non volevo dirle che mio fratello aveva una cotta per quella, gli dovevo dire solo che quella andava dietro Justin sennò ci sarebbe rimasta male. Quando ritornammo a casa i miei genitori erano seduti sul divano, ci hanno detto che ci dovevano parlare e quindi ci sedemmo nel divano accanto. - è successo qualcosa? - chiese Guido. - no tesoro, dobbamo darvi una splendita notizia - rispose mia madre con un bel sorriso largo. - abbiamo riflettuto molto, Guido vuole organizzare come sempre una festa per capodanno e tu, Elisa, sicuramente quest'anno vorrai andarci con Barbara.. - cominciò a dire mio padre. - si, esatto - dissi io. - allora abbiamo deciso di spostare tutto dopo capodanno.. - continuò mia madre. - tutto cosa? - chiesi io. - tutto il viaggio - completò mia madre. - che tipo di viaggio? ci trasferiamo? - chiese Guido preoccupato. - no, assolutamente no - rispose mio padre rassicurandolo. - io e vostro padre abbiamo programmato un viaggio per te e tuo fratello in Canada e se volete potrete portare un amico o un'amica ciascuno - Io e mio fratello saltavamo dalla gioia e dopo aver ringraziato mamma e papà, andammo sopra a chiamare i nostri amici per dargli questa bellissima notizia, io a Barbara e probabilmente Guido a Chaz. - ehi, devo darti una notizia fantastica - dissi a Barbara al telefono. - a chi aspetti? dai - disse lei ansiosa di saperla. - i miei genitori hanno programmato un viaggio per me e mio fratello e possiamo portare una persona ciascuno e ovviamente tu verrai con me - Ero contenta, non mi sarei mai aspettata che i miei genitori organizzassero un viaggio in Canada per noi. Il Canada è un posto bellissimo che io ho sempre voluto visitare. - e dove andremo precisamente? - gli domandai a mio padre nell'ora di cena a tovola. - A toronto - rispose lui. - Alloggerete in un albergo per due settimane così avrete il tempo di visitare tutto quello che volete e anche di divertirvi e fare quello che più vi piace - precisò poi mia madre. - e quando partiremo? - chiesi ancora io. - ancora non si sa il giorno con certezza ma di sicuro il mese di Marzo - rispose mia madre. Era un'idea a dir poco meravigliosa, quel viaggio sarebbe stato la mia più bella esperienza in quell'anno, senza i miei genitori, con mio fratello e con la mia migliore amica. Ma sentivo che mancava qualcosa, sentvo un vuoto dentro di me, sentivo che avevo bisogno di qualcosa. Poi capii che non era qualcosa, era qualcuno. Ancora per essere contenta al cento per cento, mancava qualcuno.

Una settimana prima di Natale mio fratello già stava facendo la lista per organizzare la festa per Capodanno. -Elisa!- mi chiamò urlando Guido dalla sua camera. senza rispondere salii e gli chiesi cosa voleva da me. -mi servono delle cuffie, potresti andare al negozio di musica a comprarle? - -ti servono adesso per capodanno?- sbuffai. -si, so che ti secchi ad andare ma mi servono- mi supplicò. -non puoi andare tu?- -se potevo non te lo chiedevo a te- disse guardando la lista. Uscii dalla stanza e dissi solo un secco "va bene",mi chiusi la porta alle spalle e andai a vestirmi. -Mamma sto andando a compare le cuffie per Guido- avvisai. -vuoi che venga con te?- chiese lei, ma in realtà era una domanda retorica,stava lavorando per la scuola e non poteva lasciare tutto. -no mamma,vado sola, sta' tranquilla- dissi prima di uscire e cominciare a camminare verso il centro della città. Le strade erano decorate e nei negozi c'erano le file per i regali da comprare,mancava poco per arrivare al negozio di musica,c'era molto traffico e un sacco di persone a piedi che occupavano ogni centrimetro del marciapiedi, quaisi non si riusciva più a camminare. E mentre cammiavo ancora,persa nei miei pensieri,un tipo strano mi venne incontro,sbattemmo e quasi non arrivai per terra. Aveva una felpa grigia con il cappuccio che gli compriva mezza faccia. -mi scusi,non l'avevo vista- -tranquilla,colpa mia- disse poi levandosi il cappuccio. -Justin!?- esclamai -oh, Elisa..mi dispiace,ti sei fatta male?- -no tranquillo..- risposi io. Era da tanto che non lo vedevo e cavolo,era diventato ancora più bello. -che ci fai qua tutta sola?- mi domandò. -sto andando al negozio di musica per comprare delle cuffie a mio fratello- risposi. -vuoi che ti accompagni?- -no, avrai di sicuro cosa più importanti da fare- dissi io ricominciando a camminare dietro di lui. -aspetta dai- mi prese la mano per farmi girare verso di lui -adesso te ne vai come l'ultima volta che ci siamo visti e chissà quando ci rivedremò?- chiese retoricamente. -può essere- risposi convinta. -bhè io non lo permetterò, lascia che ti accompagni- disse stringendomi di più la mano. Feci un cenno di si,lasciai lentamente la sua mano e cominciammo a dirigerci verso il negozio. -andrai alla festa di Capodanno?- mi chiese distruggendo il silenzio che c'era tra noi due. -non credo..cioè,non lo so.. tu invece?- -io penso di no- disse. -tu no?e come mai?- chiesi scioccata. -non lo so,ma potrei cambiare idea- disse ancora con un mezzo sorriso. -e come puoi cambiare idea?- ricambiai il mezzo sorriso.
-se tu ci vai, vado anche io- -uuuh allora credo proprio che resterai a casa- mi scappò una piccola risata. -non m'importa,almeno sarò con te- -non sarai con me,Justin..tu sarai a casa tua e io a casa mia- -convinta tu- disse ironico fermandosi davanti al negozio. -fai meno l'ironico Sig.Bieber, io sono arrivata- dissi aprendo quasi la porta. -vuoi che entri con te?- -no Justin,davvero,non dovremmo stare assieme,meglio che tu vada,entro sola- dissi seria. -sembro un criminale! dillo se non vuoi stare con me..- -non è questo e lo sai- non disse nulla,si voltò e piano piano si allontanò da me. Dedisi di entrare ma non smettevo di pensare a lui e quel suo faccino triste che si allontanava. -aspetta- urlai per farmi sentire. Lui si voltò e io andai da lui. -ci rivedremo?- -quando vuoi- rispose lui. -ti va sabato sera?- -certo che mi va- -dove ci vediamo?- chiesi. -dietro casa tua,poi ti porto in un posto- -dietro casa mia?per forza?- -tu sta' tranquilla e inventati qualcosa,non lo scoprirà nessuno- mi rassicurò. dopo tornai al negozio,comprai le cuffie e me ne ritornai a casa. I miei pensieri erano fissi "e se mi avessero scoperta?" ma soprattutto avevo paura che Guido si accorgesse di tutto. -tieni le cuffie- dissi a mio fratello appoggiando la scatola sulla sua scrivania. Nemmeno un "grazie",sempre a navigare su internet, stava diventando dipedendente dal quel pc. -potresti ringraziarmi almeno!- urlai per farmi sentire. -scusa Elisa, siedi ti devo parlarare di una cosa- mi sedetti sul letto,non potevo nemmeno immaginare quello che mi doveva dire,nemmeno sognarlo,nemmeno se già lo sapevo potevo crederci,non potevo nemmeno realizzare. -dimmi- si alzò dalla sedia e si sedette accanto a me sul suo letto. -non so chi portare con me nel viaggio in Canada..- confessò. -hai tanti amici! portane uno- dissi incredula di quello che mi aveva appena detto. -no,non capisci..voglio portare una ragazza- confessò di nuovo. -una ragazza!? bhè..chi? ti piace qualcuna?- -in realtà si,si chiama Vanessa..- -aspetta..non è la ragazza che va dietro Justin?- -si ma in questo periodo parlo sempre con lei e credo che abbia un debole per me,io mi sto affezzioando a lei e viceversa. Le ho detto del viaggio e che potevo portare una persona con me e lei mi ha detto "io vorrei tanto visitare il Canada.." adesso non so se chiederglielo- mi disse quasi disperato. -senti Guido,chiediglielo e basta, vedrai che accetterà volentieri- mi fece ceno e si andò a sedere di nuovo nella scrivania davanti al pc. -io vado ad apparecchiare per cena, mangi qua o esci?- gli chiesi aprendo la porta. -credo che andrò a mangiare fuori,così sabato resto a casa- E a quel punto dentro di me l'ansia si impadronì del mio corpo,la mani incominciavano a tremare e non sapevo sinceramente se era più paura o più ansia oppure paura e ansia insieme. Se lui rimane a casa sabato io non potrò uscire con Justin quindi le soluzioni erano due< 1. uscire con Justin stasera; 2. non uscire nè stasera nè sabato sera. Non ci pensai più di due volte,chiesi a Guido se era sicuro che stasera usciva e lui mi rispose di si. Non avendo il numero di Justin presi di nascolto l'Iphone di mio frratello e registrai il suo numero velocemente sul mio cellulare. A:Justin; "Ciao Justin,sono Elisa.. il perchè te lo spiego dopo,tu fa quello che ti dico,ok? stasera alle 10.30 vieni dietro casa mia,ci vediamo lì,poi ti spiego." mi rispose dopo circa dieci minuti; "potrei venire tutte le sere sotto casa tua,ci vediamo lì." A quel messaggio mi vennero i brividi,feci un mezzo sorriso senza nemmeno rendermene conto.. Justin,il badboy,così nominato da tutti ormai, usciva con me. Mi vennero i brividi lungo la schiena solo a pensare al suo sguardo e al suo sorriso. Stava succedendo a me?mi stavo innamorando sul serio?

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