Noi siamo infinito.

di nephilim_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


 

 
"Noi siamo infinito."
 
Prologo
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 
“Una vecchia leggenda cinese narra che ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona a cui siamo destinati, il grande amore, l’anima gemella.
Le anime legate dal filo rosso sono destinate, prima o poi, ad incontrarsi. Potranno passare anni, decenni me prima o poi le circostanze di condurranno a questa persona speciale: non si può sfuggire al destino. Neanche le grandi distanze temporali o spaziali potranno impedire alle due persone di incontrarsi.
Il filo rosso non potrà essere tagliato o spezzato da nessuno: il legame che simboleggia è forte, indissolubile, e niente e nessuno potrà metterlo alla prova. Probabilmente sarà una persona che all’inizio odierai, ma non la odierai mai veramente.”
Bene ora che avete letto tutta quest’enorme minchiata dimenticatevela. Se due si odiano, si odiano. Fine della storia. È un po’ come dire che io Elizabeth Honey Horan sarò così fottutamente fortunata da trovare un ragazzo, bazzecole. Ma se la leggenda fosse vera? Forse è meglio se inizi a raccontarvi tutto dall’inizio.
 
 
* * *
Bene, credo che andare in areo sia una cosa divertente. Si insomma fantastica, meravigliosa, perfetta, sublime. Perché io adoro andare in aereo, soprattutto durante una di quelle fantastiche tempeste autunnali tipiche Irlandesi.
Quindi ripeto, io non posso avere paura di uno stupido aereo. Ma che poi dico, solo perché papà se ne è andato dopo aver divorziato con mia mamma io e mio fratello dobbiamo subirci un cazzo di volo fino ad una città con un nome da cane. C’è qualcosa che non le è chiaro nella frase “comprati un gatto e falla finita”?
Evidentemente per Maura si, povera cinquantenne esaurita.
 
Il volo n.169 per Bradford partirà tra venti minuti, chiediamo ai gentili passeggeri di recarsi alla corsia.
 
La voce metallica rimbombò nella stanza, presi la mia borsa seguendo la mia famiglia ed un gruppo di turisti Tedeschi che erano vestiti con dei semplici pantaloncini e canottiere, evidentemente non sanno che stagione li aspetta.
Mi fermai dinanzi alla scalinata mal messa osservando ciò che mi si prospettava davanti. Deglutii.
Voglio dire, se ora io mi volto e scappo non se ne accorge nessuno…massimo mi chiameranno quando loro saranno a dog city ed io gli risponderò ovviamente con la mia solita felicità isterica. Si direi di si.
Appena mi giro vado a sbattere contro un signore abbastanza grassottello che mi spinge contro la ringhiera facendomi cadere rovinosamente a terra, mia madre mi raggiunse subito aiutandomi a rialzarmi per poi guardarmi leggermente. Ok, forse è meglio salire.
 
Salì le scale che facevano salire sull’aereo cercando distrattamente il posto 7E camminando lentamente. Forse sono ancora in tempo per scendere.
Mi voltai per guardare la porta notando che l’avevano appena chiusa, maledetti. Presi il mio posto allacciandomi fin da subito la cintura stretta, alla mia destra era seduta un bambina di quella famigliola Tedesca di squilibrati mentre alla mia sinistra fortunatamente c’era mio fratello Niall.
Una specie di puttana vestita - se così si può definire tale - con una minigonna e camicetta iniziò a picchiettare le dita su un piccolo microfono.
« Niall perché la puttana con il microfono non si siede? » domandai prendendo la mia rivista Vogue che avevo comprato in un edicola nell’aeroporto. Mi guardò male.
« Liz quella è l’hostess. » biascicò sfogliando il giornalino accanto al sacchetto del vomito, cercò subito la pagina con il cibo scadente che a poco avrebbe dato la puttanhostess.
« Grazie per aver scelto di volare con British Airways. Vi auguriamo un buon viaggio. » disse la sgualdrina tornando dietro la tendina. Ho fatto rima! Mi voltai verso la bambina che sembrava un po’ preoccupata. Qui ci vuole un discorso rassicurante da una che non ha per niente paura di questo aereo, ma non sa l’inglese. Quindi direi veramente che si può arrangiare da sola, più che altro sembra anche più felice di me non credo che abbia bisogno del mio aiuto, anche perché non glielo avrei dato.
 

 
 
Ok, ci manca poco all’arrivo. O almeno lo spero.
Sfoglio qualche pagina della rivista cercando la nuova collezione autunnale di Jimmy Choo, ma purtroppo trovo solo qualche articolo sui nuovi intimi di Victoria’s secret. Mi volto verso mio fratello Niall che sembra sbavare guardando la pagina del mio giornale.
« Davvero ti piace la ragazza? Diamine…ero davvero convinta che tu fossi  gay! - dissi sbuffando ricevendo l’occhiataccia di Niall – Che c’è? Stavo già pensando a come organizzare il tuo matrimonio con un bagnino spagnolo e tu mi ripaghi in questo modo?! Che fratello ignobile, davvero.»
« Sempre simpatica Elizabeth. » sussurra sorridendo con quel sorriso da ebete che solo lui riesce a fare. Può anche darsi che sia nato deficiente per davvero, ma dal canto mio non posso farci niente.
Mi alzo dirigendomi verso il minuscolo covo per topi, alias il bagno. Tirai fuori il mascara nuovo che ero riuscita segretamente a prendere nonostante i controllori me lo avessero ritirato. Nessuno mi toglie il mio mascara per un look felino awrr.
Girò il tappo per toglierlo mentre l’aereo fa un movimento brusco che mi fa cadere il barattolino nel water. Merda.
« Oh be, siamo qui riuniti per celebrare il funerale del nuovissimo mascara della Rimmel London - dissi dando un leggero colpo di tosse - Get the Feline Look!» continuai aprendo la porta del bagno. Sorrisi alla puttanhostess che si limitava ancora a ruminare l’ennesima gomma scadente parlando di gossip insieme ad una ragazza seduta nei posti in prima fila. Tornai a sedermi rotolando su Niall per arrivare al mio posto centrale. Devo ricordarmi di prendere 10£ dal portafogli di Niall per comprare di nuovo quel mascara.
Presi di nuovo la rivista sfogliandola. L’aereo si sta muovendo in modo strano.
Un brontolio, perché sento un brontolio sotto i miei piedi? Anche Niall sembra essersene accorto e mi guarda come per dirmi di stare calma. Sento le persone poco più avanti parlare di una certa turbolenza. Oh mio dio.
Moriremo tutti me lo sento. Il bicchiere dei signori accanto a noi si è appena rovesciato, segno che stiamo cadendo. Cazzo moriremo!
« Cazzo stiamo per morire! Lo so è tutta colpa di quel fottuto mascara che mi è caduto nel water! - urlo improvvisamente attirando l’attenzione di forse mezzo aereo. - Odio quella deficiente di mia zia Kelly e non voglio andare da lei, ma tanto ora moriremo! Niall scusami per tutte le volte che ti ho rubato soldi perché io avevo speso tutti i miei! E scusami se quando avevi sette anni ho dato fuoco alla tua copertina preferita! »  urlai lanciando all’aria la rivista.
Ok l’aereo ha appena dato un colpo secco a qualcosa! E io vedo delle cose grigie, ok stiamo decisamente morendo. Perché la gente si sta alzando? Oddio magari dobbiamo fare i naufraghi su un isola sperduta tra Irlanda e Inghilterra.
« Liz evita di fare altre figure di merda e scendi che siamo arrivati. » mi disse tranquillamente Niall. Oh.
Annuii imbarazzata spingendo via tutti per scendere per prima, avevo assolutamente fatto una figura di merda. Di questo ne ero più che certa. 
 

 

* * *
 
*Fischietta innocentemente*
Salve gente! Per prima cosa per favore mettete via le spranghe perchè so che ora vorrete uccidermi perchè al posto di aggiornare mi metto a postare una nuova storia.
E' più forte di me non ci riesco HAHAHAHHAHA
Bene, eccomi qui con una nuova storia *you don't say*
so che dire che il prologo fa cagare è riduttivo...ma i prossimi capitoli saranno più belli ed interessanti, davvero. Anzi secondo con il coso che ho messo qui sopra non ci capite niente, vi spiego.
Allora Liz e suo fratello Niall sono andati a Bradford con la loro madre e staranno lì dove ci saranno ovviamente i ragazzi ed altre quattro ragazze e la storia sarà incentrata su queste cinque coppie. Vi spoilerò già i nomi ed il loro aspetto dai, cliccate sul nome per vedere la gif:
- Liz, che il presta-volto è Freya Mavor.
- Molly, che il presta-volto è Emma Watson. (djhghfgvh)
- Noel, che il presta-volto è Cintia Dicker.
- Arper, che il presta-volto è Lily Collins. (gdhfghdgf)
- Savannah, che il presta-volto è Vanessa Hudgens.
Bene, ora vado che devo andare a fare la spesa.
Ah...prima volevo dire a Martina (directionerzm) che è lei Molly e che le vorrò ancora più bene se eviterà di prendermi a sprangate nelle gengive c: love ya.
Lasciatemi qualche recensione meraviglie c;
Ciao Ciao.
Monica.
Monica

 

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


 
"Noi siamo infinito."
 
Capitolo 1




 
La città che poteva benissimo avere il nome di una razza di cani si prospettava sempre più brutta metro per metro che percorrevamo con il taxi rigorosamente nero e sporco, nemmeno ci vivesse un barbone.
Non appena andai a sbattere contro il sedile di fronte a me capii che eravamo arrivati, uscii dal covo per topi subito dopo mio fratello osservando esterrefatta la graziosa casa bianca dinanzi a me. C’era un piccolo porticato in legno rialzato che faceva da veranda, la ringhiera era in ferro ma colorata dello stesso colore della casa. Una bambina con delle lunghe trecce bionde era seduta intorno al tavolino mentre giocava con una bambola che si poteva definire uguale a lei. Alison.
Una bambina di sette anni tutta rosa e fiori, figlia della mia tutto meno che cara zietta, erano il prototipo di una famiglia perfetta -secondo la mia famiglia- per me invece sapevano di falso.
Saltò per il vero senso della parola giù dalla sedia aggrappandosi a Niall che salutò in primis come sempre. Li sorpassai disgustata entrando in casa dalla quale proveniva un forte profumo di lavanda lì trovai mio zio seduto sulla sua vecchia poltrona in pelle che sfogliava il giornale. Sinceramente era l’unico normale in questa famiglia di squinternati amanti del rosa.
« Ciao zio Jerrard.» lo salutai posando una delle due valigie accanto alla porta, alzò lo sguardo salutandomi con un cenno col capo per poi riposare lo sguardo sul giornale. « Dov’è la mia stanza?» chiesi vedendo che se ne stava lì impalato ignorandomi completamente.
« E dai Liz, ce lo ha detto mamma prima di partire che dormiremo nella specie di soffitta.» sbuffò Niall trascinando le valigie e la chitarra. Fantastico vivremo con i topi.
Salii le scale arrivando al secondo piano ed aprendo la porta che praticamente segnava la fine della rampa di scale, la aprii girando la chiave nella serratura. Oh almeno si erano degnati si sistemarla.
Mi avvicinai al letto accanto al muro che era stato sistemato con delle lenzuola color panna ricamate ed un copriletto blu, posai le valigie ai piedi del letto osservando il vasto armadio bianco.
« Minchia Niall, sembra una camera d’albergo! Cioè ci sono due letti, due armadi ed anche il bagno.» dissi saltandogli in braccio per poi stampargli un lieve bacio sulla guancia.
« Si Liz ho capito. Non dare di matto prima del dovuto.» commentò sarcastico dandomi un buffetto alla guancia, gli morsi la mano facendolo gridare e tramutare il suo viso in una smorfia indescrivibile. « Liz tu sei pazza.» 
 

 
Molly.
 

« Non se ne parla Patrick, scordatelo!» sbottai sbattendo i piedi a terra. Mi sistemai il cerchietto verde che si era appena spostato in qualche modo a me sconosciuto. La casa era deserta, come al solito, e mio fratello o meglio fratellastro aveva combinato di nuovo qualche guaio come al suo solito.
« Molly ti prego! Ti giuro che questa sarà l’ultima volta.» disse spazientito il moro arricciando le labbra in una smorfia supplichevole, non dovevo cedere non di nuovo. Improvvisamente le pupille gli si ingrandirono facendolo sembrare quel grazioso gatto di un film del quale al momento mi sfugge il nome. Sospirai. « Dovrai solo fare qualche lavoro socialmente utile per scontare la mia pena, ti prego Molly.» riprese a fare quell’adorabile smorfia facendomi cedere. Non appena se ne rese conto mi stampò un rumoroso bacio sulla fronte e su entrambe le guance.
« Combina un altro guaio e ti spedisco direttamente al riformatorio a forza di calci nel didietro Patrick, ricordatelo.» lo avvertii indossando il grazioso cappotto beige che mi era stato regalato per il compleanno qualche mese fa.
« Te lo prometto.» concluse dandomi il mignolo come erano soliti fare i bambini.  Sbuffai nuovamente uscendo di casa con il manico della borsa stretto saldamente con la mano destra, mi fermai un secondo sullo zerbino dinanzi alla porta di casa abbassando gli occhiali da sole sul naso.
« Quando torno a casa non voglio più vederti seduto su quel divano, quindi prepara le valigie e fila all’università. I tuoi corsi sono già cominciati da un mese.» dissi sbattendo la porta per chiuderla.
 

 
Noel.
 

Presi la lista della spesa attaccata al frigo con un magnete infilandola malamente nella tasca dei jeans molto attillati che avevo comprato proprio ieri nel negozio qui all’angolo.
Salutai mia nonna Clare mandandole un bacio volante.
Salii sulla mia vecchia e fedele bicicletta rossa pedalando fino al supermercato più vicino a casa, il cielo di Bradford era ricoperto da grandi nuvoloni grigi che minacciavano di scatenare una tremenda pioggia autunnale tipica di questa stagione. Sbuffai legando con la catena la mia bici ad un palo della luce per poi correre dentro.
Strinsi nella mano il manico del cestino rigorosamente blu per poi ripescare nella tasca stretta il piccolo foglietto bianco.
Riuscii a riconoscere fin da subito la buffa scrittura storta di mia nonna, della quale capivo una parola su due. Sforzai meglio la vista per cercare di capire le parole segnata.
 
~
Una volta preso tutto ciò che era segnato nella lista il cestino era diventato molto più pesante, probabilmente a causa delle scatolette di cibo per gatti di cui mia nonna faceva scorta per far si che le durassero almeno un mese.
Avanzai verso lo scaffale con i biscotti che più in assoluto preferivo, quelli con le gocce di cioccolato e la pastafrolla. Cercai il nome Cookies facendo scorrere le dita sui vari pacchi di diversi colori e forme, posai la mano sul piccolo pacchetto blu tirandolo verso di me, ma qualcosa - o meglio - qualcuno me lo impedì tirandolo allo stesso tempo verso di se.
Rimasi con il braccio disteso cercando di avere la meglio su chi dovesse prendere l’ultimo pacchetto di biscotti, avevamo tutti e due la confezione in mano.
Alzai gli occhi trovando un ragazzo che mi sembrava di aver già visto da qualche parte…occhi azzurri, maglie a righe…oh si. Louis Tomlinson.
Frequentava insieme a me il corso di francese lo scorso anno, probabilmente lo farà anche quest’anno se non vorrà rischiare di essere bocciato - di nuovo.
« Scusa potresti mollare i mie biscotti?» domandai stizzita. Scuote la testa, figuriamoci se adesso mollo i miei biscotti a questo tizio che si crede figo indossando maglie tutte uguali. « Mollali.» dissi a denti stretti tirando velocemente la scatola verso di me, sorpreso dalla mia azione mollò la presa lasciando il pacchetto. Annuii soddisfatta andando verso la cassa per pagare.
Louis mi seguì piuttosto irritato, praticamente quasi lancia il pacchetto sul nastro facendo sentire il sonoro “bip”, segno che ora erano ufficialmente miei. La ragazza riccia alla cassa mi guardò abbastanza male continuando a masticare rumorosamente la cicca che teneva in bocca.
Riempii la busta di plastica uscendo dalla porta automatica. Posai la busta al manubrio della bicicletta salendo sul sellino. Feci per cominciare a pedalare ma lo stesso ragazzo di prima mi si presentò davanti.
Alzai gli occhi al cielo sorpassandolo per poi tornare a casa.
Quando arrivai trovai di nuovo Louis, poggiato al muretto di casa mia.
« Che vuoi ancora?» chiesi scavalcando il cancellino.
« Senti quanto costano? Te li pago il doppio, ok?» esclamò tirando fuori il portafogli.
« Tu stai male.» dissi inarcando un sopracciglio per poi suonare il campanello ed entrare in casa. Nessuno può avere i miei biscotti.  
 

 
* * *
 
Ciaooooooo c:
Eccomi qui con il primo capitolo della storia.
Chiedo di nuovo scusa per il ritardo, ma come ho spiegato nell'altra storia ero in vacanza senza wifi.
Bene, in questo capitolo entrano in scena due nuovi personaggi importanti. Ovvero Molly e Noel.
Tralasciando che la cosa dei biscotti è successa davvero lòl ma fortunatamente con un mio amico che alla fine si è preso lui i biscotti a va beh...facciamo finta di niente.
In più abbiamo trovato l'entrata di Louis (djfhgvdhskjabff), di Patrick e dello zio e la cugina di Liz.
Con lavori socialmente utili no intendo cose tipo pulire la spazzatura...ma è una cosa che diciamo ha messo la scuola vecchia scuola di Patrick ovvero quella dove sono tutti i personaggi.
Il lavoro consiste nel lavorare in un bar, gelateria o cose del genere e i fondi ricavati dai ragazzi andranno alla scuola.
Bene, per oggi è tutto. Ora vado che sennò mi dilungo troppo.
Un bacio a tutti quanti.
Monica. <3
 
 

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